Diego Velàzquez Allievi: Calamai Martina Cecchi Giulia Incarbona Benedetta Pugliese Aurora Salvadori Andrea
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LICEO SCIENTIFICO N. COPERNICO classe 4AL anno scolastico 2018/2019 gruppo di lavoro sul BAROCCO: Diego Velàzquez allievi: Calamai Martina Cecchi Giulia Incarbona Benedetta Pugliese Aurora Salvadori Andrea prof. Claudio Puccetti Il Barocco XVII SECOLO Il Barocco Il Barocco è un movimento culturale che nasce a Roma nel XVII secolo e si spinge fino ai primi decenni XVIII secolo. Coinvolge le arti figurative ma anche la musica, la letteratura e la filosofia. Sull’origine del nome Barocco ci sono varie ipotesi: c’è chi lo fa derivare dal francese “baroque”, che significa “bizzarro” e chi dal portoghese “barocco”, nome dato a una perla irregolare. Il Barocco nasce negli anni della Controriforma, con cui la Chiesa Cattolica reagisce alle spinte riformatrici della Chiesa Protestante riaffermando con decisione i suoi dogmi. Ciò influisce profondamente sull’arte che mira ad esaltare la grandezza di Dio e della santità, accentuandone la tragicità. Tale grandezza viene esaltata nelle arti figurative attraverso lo sfarzo, il lusso e la teatralità delle figure. Questo tipo di rappresentazione verrà ripresa sfruttata dai monarchi europei per esaltare le proprie figure di potere. Il ‘600 è infatti anche l’epoca delle monarchie assolute. Arte devozionale o della controriforma . Scopo di invitare il fedele al culto. Arte della realtà. Tende a rappresentare il realismo. Arte dell’immaginazione. Rappresenta una possibile realtà in cui l’artista deve essere in grado di immedesimarsi Il Barocco Linee curve, ricchezza di elementi decorativi, superfici rientranti e sporgenti, stucchi, giochi d’acqua: sono queste le caratteristiche principali dell’architettura Barocca. In questo campo si stagliano le figure di Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. Se visitate Roma potete ammirare splendide opere del Bernini come piazza S.Pietro o palazzo Montecitorio, o maestose creazioni del Borromini come le Chiese di Sant'Ivo alla Sapienza, San Carlo alle quattro fontane e S.Giovanni in Laterano. Oltre che architetto, Gian Lorenzo Bernini è stato anche un importante scultore. Ha infatti realizzato opere come Apollo e Dafne, Ratto di Proserpina (entrambe alla Galleria Borghese di Roma) e la fontana del Moro a piazza Navona. Ha inoltre contribuito alla realizzazione della fontana della Barcaccia in piazza di Spagna, opera di suo padre Pietro Bernini. I pittori del Barocco sfruttano la prospettiva nell’affrescare i soffitti di chiese e palazzi, creando notevoli effetti di profondità anche attraverso la tecnica del trompe l’oeil. Su tutti gli artisti dell’epoca si stagliano le figure di Caravaggio, inimitabile per la maestria nell’uso della luce, quella del Correggio e dei Carracci, due fratelli e un cugino bolognesi che, fondando l’Accademia degli Incamminati, scrivono una pagina importante nell’arte dell’epoca. Nei dipinti Il tema della morte (memento mori) è ricorrente e spesso indicato dalla presenza di oggetti simbolici che lo richiamano(il teschio posizionato accanto a fiori o frutta, l’orologio che indicava lo scorrere del tempo ecc...). Diego Velàzquez SIVIGLIA1599- MADRID 1660 Diego Velàzquez -siviglia1599 -tra i massimi esponenti del barocco -bottega di Pacheco -a Madrid diventa pittore di corte di filippo IV -1629 si trasferisce in Italia dove studia i pittori più importanti -ritrattista grande espressività, luci e chiaroscuri -1649 secondo viaggio in Italia; passione per l’arte italiana -1659 fu insignito della croce rossa dell’ordine di Santiago -mori a Madrid il 6 agosto 1660 Autoritratto, 1643, olio su tela,103,5 x 82,5 cm, Galleria degli Uffizi, Firenze La resa di Breda (1634/1635) -Il fumo sullo sfondo parla di distruzione e di morte -I personaggi sono caratterizzati da una notevole partecipazione psicologica -I colori in primo piano sono tendenzialmente caldi -La luce proviene da sinistra ma risulta diffusa Madrid,Museo del Prado ; olio su tela (307x367 cm) La venere allo specchio (1648) -natura erotica in una spagna fortemente Cattolica -Realizzazione in piena maturità del pittore -specchio: vanitas -dea della bellezza, dell’amore, della fecondità e della natura primaverile -la chiave di interpretazione dell’opera è il volto nello specchio National Gallery di Londra; Francisco Goya, La Maja olio su tela (122,5x175 cm) Influenze rilevanti : desnuda (1795-1800) Tiziano; la venere di Urbino Giorgione; la venere dormiente Il ritratto di Juan de Pareja (1650) -Sfondo neutro e colori tendenti al marrone -sguardo fiero che mostra riserbo e orgoglio che lo fa sembrare un gentiluomo ma si capisce che non lo è dal vestito liso New York, Metropolitan museum of art Olio su tela; (81.3x69,9cm) Papa Innocenzo X (1650) -ritratto psicologico -aspetto satirico, ruvido, riservato -grande espressività -contrasto sacro e ieratico -tecnica simile a Tiziano -pennellate veloci e grossi -domina il colore rosso -effetto luce e chiaroscuro -figura sbilanciata -famoso grazie a Francis Bacon olio su tela, cm 140 x 110. Roma, Galleria Doria Pamphilij Papa Innocenzo X – Francis Bacon Studio dal ritratto di Innocenzo X è uno dei quadri più inquietanti della storia dell’arte. Realizzato da Francis Bacon (Dublino, 28 ottobre 1909 – Madrid, 28 aprile 1992) nel 1953, è la deformazione dell’opera omonima di Diego Velázquez del 1650. Il quadro è oggi conservato presso il Des Moines Art Center di Des Moines negli Stati Uniti, ma ne esistono diverse versioni (ben quarantacinque) poiché Bacon, essendone ossessionato, lo riprodusse più volte. Francis Bacon Studi dal ritratto di Innocenzo X Las Meninas (1656) -Zone uniformi di colore che formano effetti chiaro-scuro e contrasto; -Colore predominante è grigio tendente al bruno, più scuro nella parte alta e meno illuminata. Il pavimento è più chiaro perché colpito dalla luce del sole; -Spazio geometrico rappresentato dalla fuga delle diagonali della parete Madrid, Museo del Prado destra. “Las Meninas, da Velázquez” di Pablo Picasso (1957) olio su tela di 318 × 276cm Barcellona, Museo Picasso Las Meninas- particolari Ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan Van Eyck.