Shin Production | Agnellini Arte Moderna MARK TOBEY Poeticamente Astratto Poetically Abstract
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Shin production | Agnellini Arte ModernA MARK TOBEY poeticAMente AStrAtto PoeticAlly AbStrAct a cura di_curated by philippe daverio dominique Stella MARK TOBEY poeticAMente AStrAtto_poeticAlly AbStrAct Mostra_exhibition ringraziamenti_thanks to: catalogo pubblicato da_catalogue published by SoMMArio_SuMMAry galleria Agnellini Arte Moderna, brescia on. Avv. Adriano paroli, Sindaco della città Shin production 28 marzo_march – 26 settembre_ di brescia september 2009 Avv. Andrea Arcai, Assessore alla cultura editore_publisher della città di brescia Massimo tantardini Mostra e catalogo a cura di_exhibition and Avv. riccardo Minini, Assessore alla 8 | philippe daverio | Mark tobey catalogue curated by cultura della provincia di brescia coordinamento di redazione_ philippe daverio, dominique Stella dr. heiner hachmeister, Muenster editing coordination elena Serpotta direttore_director crediti fotografici_photographic credits: Assistente di redazione_editing Assistant 16 | dominique Stella | Mark tobey. Al di là della forma e dell’essere roberto Agnellini claudia parola Fotografie di Markt obey_photographs of Mark tobey. beyond form and being direttrice artistica_Artistic director Mark tobey: © cMt (committee Mark tobey) graphic designer dominique Stella Fotografie opere_photographs of the works: Walter Almici coordinamento_coordination Fabio cattabiani 40 | Mark tobey | corrispondenza e note eriberto bettini, giancarlo patuzzi traduzioni_translations: correspondance and notes Segreteria_Secretary crediti dei testi_texts credits: Mark tobey by philippe daverio: Michela Franzelli, cinzia Zanetti © gli autori_the authours Simon turner ufficio Stampa_press office corrispondenza e note_correspondance Mark tobey - Al di là della forma e irma bianchi communicazione and notes; biografia_biography; biliografia_ dell’essere_beyond form and being by bibliography: © cMt (committee Mark tobey) dominique Stella: la mostra è stata realizzata con il patrocinio from French to italian Silvia denicolai di_the exhibition is under the patronage of from French to english timothy Stroud 65 opere_Works corrispondenza e note_correspondance and notes: Soget Srl Provincia di Brescia Assessorato alle Attività e beni culturali, Valorizzazione delle identità, culture e lingue locali Stampato da_printed by color Art, rodengo Saiano (bS) 233 biografia_biography Comune di Brescia 249 bibliografia_bibliography Agnellini Arte ModernA Via Soldini, 6/a brescia - italia www.agnelliniartemoderna.it © Shin production, 2009 All right reserved. no part of this publication may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic or mechanical, including photocopy, recording Shin production or other information storage and retrieval system, without prior permisison in writing from the publisher www.shinart.it l’Arte deriva dall’Arte, così come gli uomini derivano dagli uomini e i fiori dai fiori; c’è un’Arte pacifica che sembra stia fiorendo, sebbene sia stata notata dapprima a parigi, e di cui sono stato designato l’autore, che ritengo sia vero. l’Arte, se pacifica, deve avere le proprie radici in oriente o nell’America indiana, poiché nessun ambiente di per sé stesso dà “Arte”. il linguaggio dell’Arte deriva da un uomo e si sposta dove l’uomo si trasferisce. come ha detto Malraux: “giotto non imparò a dipingere guardando le pecore – ma osservando cimabue“. Art comes from Art, as men come from men and flowers from flowers, and there is a pacific Art which seems to be rising, although first noticed inp aris, and myself named as originator, which i feel is true. Art, if pacific, must have roots either in the orient or the American indian as no environment per se gives “Art”. the language of Art comes from man and migrates as man does. As Malraux said: “giotto didn’t learn to paint by looking at sheep – but by looking at cimabue”. [Mark tobey, 1956] 7 m a r k t o b e y philippe daverio ripercorrere, anzi rivedere, oggi il caso Mark tobey è innegabilmente una delle avventure d’indagine fra le più interessanti che si possa compiere in un momento di mutazione del gusto fra i più forti che la storia recente stia subendo. nato ancora nel diciannovesimo secolo, protagonista della modernità americana, dichiarato artista dell’anno nel 1961, è caduto per un lungo tempo in una sorta di oblio rispettato e sonnolento, mentre decine di personalità ben più fragili della sua venivano trascinate verso una fama milionaria nel ventennio del boom appena conclusosi in una catastrofe economica dalle dimensioni bibliche. uomo schivo, poeta sottile destinato con le sue opere piccole ad un collezionismo analogo a quello intellettuale che raccoglieva le opere di paul Klee, era egli sicuramente inadatto al fracasso della giostra dell’arte recente quanto lo fu pure l’altro poeta della leggerezza, quel Joseph cornell suo cadetto di tredici anni. commise un reato terribile, perdonato solo a cy twombly: abbandonò gli Stati uniti per l’europa e se ne andò a morire a basilea. Ma forse cy, dalla sua, ha avuto la fortuna dei grandi formati, quelli così necessari alle enormi pareti dei musei recenti, e la crescita d’una rete d’interconnessioni che rende attualmente gli spostamenti temporanei, e non definitivi come allora. Mark tobey, l’artista inadatto alla baraonda, è la personalità necessaria per capire l’altro lato dell’America, il lato riflessivo, responsabile, indagatore e come tale capace di seguire i sentieri Mark tobey retracing the story of Mark tobey’s works, or rather, looking at them again, is undoubtedly one of the most fascinating investigative adventures one can embark during one of the greatest shifts in taste that recent history has experienced. born in what was still the nineteenth century, a leading name in American modernity, and proclaimed Artist of the year in 1961, he fell into a sort of long, respected, and somnolent oblivion as dozens of far more fragile personalities were dragged off to millionaire stardom in the two decades of economic boom that have just ended in a cataclysm of biblical proportions. A self-effacing man, and a sensitive poet whose small works were destined to a form of collecting comparable to the intellectual gathering of works by paul Klee, he was certainly as unsuited to the turmoil of the art carousel in recent years as was another poet of ethereality, Joseph cornell, thirteen years his junior. he committed a terrible offence, and one that only cy twombly has been forgiven for: he abandoned the united States for europe, and he went to die in basle. but possibly cy had the good fortune of large formats on his side, as these are desperately needed for the enormous walls of recent museums, and he was helped by the expanding web of connections that now make travel temporary, and not definitive as it was then. Mark tobey, an artist ill-suited to hustle and bustle, has the personality one needs to understand the other side of America. the thoughtful, responsible, interested side and, as 9 m a r k t o b e y stretti d’una ricerca d’avanguardia che nei suoi anni era auspicata come riscatto d’un paese d’essere entrato lì in contatto con un giovane artista cinese che gli mescolò tutta la formazione che guardava ancora al mondo delle culture esterne con una garbata riservatezza. pregressa lasciandogli sommare letteratura araba, pensiero persiano e calligrafie. Queste “penso che la pittura debba passare dalle vie della meditazione, e non lungo i canali andrà a studiarle, poi, nei paesi arabi e in palestina dopo avere (era ovviamente compreso nel dell’azione”. Questa sua frase spiega in realtà tutto d’un viaggio artistico che nasce dalla copione!) incontrato gertrude Stein a parigi. Si capisce che Alfred barr, la mente critica più più americana delle qualità, quella della narrazione, e che porta inesorabilmente verso la fine din ew york, lo abbia notato in una piccola mostra nella galleria-cafè di romany Marie ed decantazione della forma, quell’astrazione che le mode dell’epoca volevano assolutamente abbia acquistato le sue opere per il MoMA che stava per aprire. e poi riparte nel 1934 per la catalogare come espressionismo astratto ma che, nel caso suo, ben poco aveva a che vedere cina e il giappone, per compiere come per caso lo stesso viaggio che nello stesso anno stava con il dramma viscerale e sublime di Jackson pollok, con le sciccherie di rauchenberg o intraprendendo il surrealista henri Michaux. l’artista belga muterà la scrittura automatica le vacuità trendy di Jasper Johns. narratore lo era della città, in versione ancora figurativa in segni grafici minimi andando successivamente nel nuovo continente, dove la mescalina ma già evaporante, quando disegnava grattacieli, strade e suonatori di jazz in modo simile e messicana avrà sulla sua mente e la sua creatività visiva gli stessi effetti che la meditazione contemporaneo ai racconti di henry Miller (lo scrittore nato un anno dopo di lui e morto poco zen in oriente avrà su tobey. curiosi incroci di percorso delle grandi intelligenze… dopo di lui e, come lui, ultraottantenne) nella sua trilogia della rosy crucifiction dove l’ultimo e gli Stati uniti d’allora, quelli di Franklin delano roosevelt, quelli convinti che l’arte volume, quello di nexus, si conclude sul transatlantico che salpa da new york verso l’europa. possa servire ad uscire dalla grande depressione, gli offrono, come a molti suoi colleghi, narratore lo fu quanto lo erano allora in musica l’altro suo coetaneo george gerschwin, l’opportunità dell’affermazione. la mostra personale al museo di Seattle, la mostra all’Art charles ives o Aaron