BASILICA MelfeseVULTURE e dintorni MELFESE & DINTORNI Viaggio d’autore per esploratori del bello

Itinerari e suggestioni fra i luoghi segreti di una terra ancora da scoprire

2 BASILICATA Vulture Melfese e dintorni

Credit ©2019 Agenzia di Promozione Territoriale BASILICATA Via del Gallitello, 89 - 85100

Concept e Testi Vincenzo Petraglia

Progettazione e Direzione Editoriale Maria Teresa Lotito

Progetto grafico e Layout Vincenzo Petraglia in collaborazione con Xela Art

Ricerca e selezione immagini Maria Teresa Lotito

Foto Archivio APT Basilicata Archivio Soprintendenza Beni Archeologici della Basilicata

Si ringrazia: La Soprintendenza Beni Archeologici della Basilicata, tutti i Comuni, le Associazioni e le Proloco che hanno messo a disposizione il materiale fotografico.

Distribuzione gratuita

L’APT pubblica le informazioni qui elencate a solo scopo divulgativo. Massima cura è stata posta nel verificare le informazioni contenute nei testi. Si declina pertanto, ogni responsabilità per eventuali errori di stampa o da involontarie omissioni.

Stampa Alfagrafica Volonnino - Lavello (PZ) BASILICATA BASILICAVULTURE Vulture Melfese e dintorni

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VENOSA

Laghi di Monticchio PALAZZO SAN GERVASIO

ATELLA BANZI GENZANO DI LUCANIA

Castel ACERENZA Lagopesole

MATERA

POTENZA

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RAPOLLA LAVELLO MONTEMILONE BARILE RIONERO IN VULTURE MASCHITO RUVO DEL MONTE RAPONE SAN FELE RIPACANDIDA l’itinerario FORENZA GINESTRA

4 BASILICATA Vulture Melfese e dintorni BASILICA Nel regno di boschi e castelli

Federico II ne rimase folgorato eleggendolo suo eden per la falconeria. È il verde intenso delle immense foreste ciò che, infatti, colpisce di questa terra vulcanica, patria dell’Aglianico DOCG, di castelli e antiche abbazie frequentate nei secoli da re e regine, papi e letterati, templari e briganti

CASTELLO DI LAGOPESOLE Uno dei più conosciuti e belli fra i castelli federiciani dell’Italia meridionale.

n’enorme, gigantesca foresta variopinte colline ricoperte di vigneti intervallata di qua e di là da (questa è la patria dell’Aglianico Upennellate azzurre di laghetti e DOCG, il re dei vini lucani), seminativi, corsi d’acqua che interrompono la uliveti e frutteti. Si presenta così vista sconfinata distesa verde che, dall’alto l’area nord orientale della lentamente, da ovest verso est, si regione, quel Vulture Melfese scrigno di dirada lasciando il passo a più dolci e incredibili tesori naturalistici e artistici. 4 ASILICATA BASILICATA egno di astelli

i paesi da visitare Melfi Venosa Palazzo San Gervasio Banzi Genzano di Lucania Acerenza Filiano Atella Rapolla Lavello Montemilone Barile Rionero in Vulture Maschito Ruvo del Monte Tesori che offrono scorci fiabeschifra Rapone foreste incantate di faggi, cerri, San Fele castagni, aceri e lecci, che d’autunno Ripacandida esplodono in una miriade di sfumature Forenza di gialli, rossi ed aranci, deliziosi laghetti Ginestra incastonati nella folta vegetazione e antichi vulcani, come il dormiente 5 BASILICATA BASILICA Vulture Melfese e dintorni Fortezze, torri e borghi sono aggr

Monte Vulture (1326 metri) attorno alle cui ripide e boscose pendici si estendono terreni che le preistoriche colate laviche hanno reso fertilissimi. Ma anche borghi medievali, insediamenti preistorici, aree archeologiche di straordinaria ricchezza. E poi castelli, monasteri, fantastiche cattedrali attorno a cui aleggiano atmosfere misteriose e storie di personaggi leggendari che hanno reso quest’angolo di ANTICHI SPLENDORI Basilicata da sempre fra i più affascinanti e floridi della In alto, il castello regione. Re e regine, papi e schiere di religiosi, templari, e cittadino che domina il borgo e l’intorno, e poi poeti e letterati, principi e musicisti, cavalieri, condottieri Palazzo Pastore, con la sua torre uno dei più interessanti della città. Sulle orme dei Templari L’alleanza che legò i Nor- presentano abbazie e manni alla Chiesa, con cattedrali con simboli Melfi (dal 1059 capitale cavallereschi, allego- del Ducato di Puglia e rie, cripte con stanze sede di diversi concili segrete. Come quel- papali fra cui quello che la della Cattedrale di nel 1089 preparò il terre- Acerenza, a cui si acce- no alla Prima Crociata in derebbe da una fine- Terra Santa) e Venosa al strella murata, che ha loro massimo splendore scatenato l’interesse di grazie a Roberto il Guiscardo e Urbano curiosi e appassionati della materia II, concentrò nel Vulture Melfese, tap- che vorrebbero il leggendario Santo pa obbligata per il ristoro materiale e Graal (la coppa da cui bevve Gesù spirituale dei crociati, una serie di affa- nell’Ultima cena) nascosto proprio “PASQUA DI SANGUE” scinanti presenze legate al grande “in- qui. Oltre ai Templari hanno lasciato Il declino di Melfi, fino ad allora dotto” della riconquista dei luoghi della tracce del loro passaggio altri ordini floridissima, è legato all’assedio cristianità. Melfi, Venosa, Lavello, San cavallereschi, le cui gesta rivivono dei francesi, nella Pasqua del 1528, Fele, Forenza (dove studi vogliono ogni agosto in cortei storici a Foren- che la saccheggiarono uccidendo sia nato Ugo dei Pagani, fondatore za, Acerenza e Banzi. ben quattromila persone. nel 1118 dell’Ordine dei Templari) 6 ASILICATA BASILICATA ghi sono aggrappati ad alture inespugnabili

e finanche briganti fascino arcano che ammaliò perfino MELFI Scorci della città cui proprio le Federico II di Svevia. In queste lande dove spicca il castello impenetrabili selve boscose, popolate da animali selvatici in cui Federico II offrivano un rifugio e sorvolate da rapaci d’ogni tipo, lo promulgò le famose sicuro. Terra di Stupor Mundi aveva trovato il suo Constitutiones conquista e di eden, amante quale era dell’arte della Augustales nel 1231. battaglie, luoghi falconeria, a cui dedicò il trattato “De perfetti, data la arte venandi cum avibus”. Le costellò posizione strategica di collegamento di masserie regie, manieri e castelli. Fra fra l’antica Apuleia e la Campania, questi quello di Melfi, costruito in per controllare i commerci grazie a epoca normanna ma da lui fatto fortezze aggrappate a inespugnabili ampliare, è sicuramente uno dei più alture. Dauni e Sanniti, Romani e maestosi con le sue otto torri che Longobardi, Bizantini e Normanni, dominano lo splendido borgo insieme a Svevi, Angioini e Aragonesi. medievale reso inespugnabile da Ognuno ha lasciato gemme preziose un’imponente cinta muraria in parte del suo passaggio in una terra dal ancora visibile. Fu in questo castello

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In questi luoghi Urbano II costituì la lega che condusse alla Prima Crociata

SCRIGNO ARCHEOLOGICO Tantissimi i reperti rinvenuti nell’area molti dei quali conservati nel Museo Archeologico Nazionale del Melfese, fra cui lo splendido Sarcofago di Rapolla (a sinistra).

che Federico promulgò nel 1231 le (0972/23.87.26) e custodisce preziosi famose Constitutiones Augustales, reperti del VII-III secolo avanti Cristo anche note come Costituzioni oltre al Sarcofago di Rapolla, stupenda melfitane, le norme che opera della seconda metà del II secolo riorganizzavano i diritti feudali proveniente dall’Asia Minore che sul riconoscendo alle donne il diritto di coperchio reca la delicata scultura di successione ereditaria. La città, una donna distesa. Sempre all’interno raggiungibile con la statale 658 che si del castello, superato il ponte levatoio imbocca dopo essersi lasciati alle che solca un profondo fossato, la torre spalle, all’altezza dello svincolo di dell’Orologio, insieme con tutte le altre Candela, l’autostrada A16 Napoli- torri, fa da cornice alle ampie corti Canosa, è ricca di suggestioni interne e al palazzo baronale Doria, medievali, vessillo di una storia gloriosa costruito su tre ordini con un’arcata che la portò a diventare nel 1059 che offre l’accesso alla capitale del Ducato di Puglia. Il cinquecentesca cappella gentilizia. castello è oggi sede del Museo Usciti dal castello si può andare alla Archeologico Nazionale del Melfese scoperta del borgo e dei suoi tesori

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MEMORIE DAUNIE Fra gli antichi tesori esposti nelle sale del Museo anche ceramiche daunie, pesanti armature e armi in bronzo. artistici ed architettonici partendo dalla Porta Venosina che, con la sua forma ogivale, è uno dei sei antichi ingressi alla città, costruita nel XIII secolo in occasione dell’ampliamento delle mura di cinta cittadine voluto da Federico II. Di quel periodo è l’arco ogivale mentre le due torri cilindriche furono aggiunte nel ‘400. Sulla città svetta in tutto il suo slancio lo splendido campanile della Cattedrale, dedicata all’Assunta, risalente al 1056, su cui troneggia il simbolo normanno dei

RICCHI CORREDI Il meraviglioso elmo italo-calcidiese in bronzo proveniente da una delle tombe di Lavello. Risale al IV secolo avanti Cristo.

9 BASILICATA BASILICA Vulture Melfese e dintorni Questo è il regno dell

MAESTOSA ASSUNTA L’armonica facciata e l’interno della La Strada del vino Cattedrale dedicata fra cantine e degustazioni all’Assunta, il cui I terreni di origine vulcanica che circondano il Monte nucleo originario Vulture offrono un habitat perfetto ai vigneti da cui si risale all’anno 1056. produce l’ DOCG, che già Orazio celebrò in diverse delle sue opere. Non si può pertanto non dedicare in questa terra un po’ di spazio ai sensi. Degustazioni e visite guidate nelle caratteristiche cantine scavate nel tufo vengono organizzate di frequente a Ri- onero in Vulture, Venosa, Melfi, Rapolla, Barile, Acerenza, Forenza, Maschito, Genzano, Ripacandida e Ginestra, rivelandosi ottime occasioni per scoprire il carattere in- confondibile del re dei vini lucani, sempre più ricercato e apprezzato in Italia e all’estero, annoverato ormai da tempo fra i più grandi rossi italiani. Colore rosso rubino, sapore asciutto, sapido, caldo, armonioso che invec- chiando diventa sempre più vellutato e che raggiunge una gradazione media fra i 12 e i 15 gradi.

due grifoni. L’imponenza della sua architettura testimonia il ruolo strategico che a lungo Melfi ebbe anche nell’ambito del potere spirituale. Fu, infatti, sede di diversi concili papali e, in quello del 1089, il pontefice Urbano II costituì insieme ai Normanni quella lega che avrebbe poi condotto alla Prima Crociata verso i luoghi santi. All’interno della TERRA DICattedrale vi sono numerose tele FORMAGGI La ricca tradizioneseicentesche, come quelle dipinte casearia contemplada Andrea Miglionico, il pittore prodotti dilucano alta di scuola giordanesca, altari qualità comebarocchi il finemente intagliati e un Pecorino di Filiano. bellissimo affresco del XIII secolo raffigurante unaMadonna col

10 ASILICATA BASILICATA no dell’Aglianico Docg, il Barolo del Sud

FRA ASKOS E CANDELABRI Alcune delle altre meraviglie custodite all’interno del Museo Archeologico.

Bambino, nel particolarissimo portale duecentesco FASCINO MEDIEVALE In questi luoghi ogni braccio sinistro a zig zag. Intorno a piazza Umberto I, pietra trasuda storie del transetto, da cuore della città, si snodano vicoletti di un glorioso passato come la Porta Venosina cui si accede al e palazzi gentilizi adornati da portali e (in alto), uno dei sei bel coro decorazioni in pietra. Fra questi i antichi ingressi alla città. rinascimentale. palazzi Lancieri, Araneo, Pierri, Fra gli altri edifici Severini, Aquilecchia e Pastore, oltre, sacri figurano la cinquecentesca, in piazza Duomo, al settecentesco anche se in seguito rimaneggiata, Palazzo Vescovile con la sua bella Chiesa di Sant’Antonio, la Chiesa di balconata barocca. Poco fuori della San Lorenzo, col suo impianto cinta muraria, si trova invece il rione ottagonale e il nucleo originario Bagni, detto il Borgo, sede un tempo risalente al 1100, la rinascimentale delle attività produttive cittadine con chiesa della Madonna del Carmelo, fornaci, botteghe e mulini. Fuori dal un tempo parte integrante del centro abitato, sulla statale 303 in convento dei Carmelitani, e la Chiesa direzione Rapolla, si trova nei pressi di Santa Maria La Nova, con il suo del cimitero cittadino la cripta di

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La cripta di Santa Margherita è un gioiello di arte rupestre

Santa Margherita, affrescata con dipinti del XIII secolo FRA SANTI E SOVRANI Lo splendore degli straordinario raffiguranti storie della vita della Santa affreschi della cripta esempio di chiesa oltre a una Madonna col Bambino che raffigurano episodi della vita di Santa rupestre risalente al seduta su trono mosaicato, secondo il Margherita e il famoso XIII secolo. tipico stile bizantino. Sempre sulla 303, Monito dei morti. L’interno, scavato in direzione nord, alle pendici del nel tufo vulcanico, Monte Perrone, meritano una sosta le è affrescato con diverse pitture di masserie regie Leonessa e Parasacco, incredibile delicatezza e bellezza in istituite proprio dal re svevo, imponenti stile bizantino. Raffigurano il martirio nelle loro forme fortificate. Mezzora della Santa e scene della sua vita e di divide Melfi daVenosa , uno dei altri “guerrieri” del Signore oltre al capolavori urbanistici e architettonici cosiddetto Monito dei morti nel quale si della regione, inserito nella lista dei vuole rappresentato Federico II in abiti borghi più belli d’Italia, a lungo fra i da falconerie. Non lontana un’altra centri artistici e culturali lucani più suggestiva chiesa rupestre, quella importanti. Fu patria del grande poeta dedicata a Santa Lucia, internamente latino Quinto Orazio Flacco che qui

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S. MARGHERITA La cripta è stata scavata nel tufo, nel XIII secolo. RAPOLLA: Sotto, la sua Cattedrale.

nacque nel 65 avanti Cristo, e di altre eminenti personalità fra cui il principe Carlo Gesualdo da Venosa (vi nacque nel 1566), madrigalista impareggiabile e musicista fra i più prestigiosi e discussi del tempo. L’antica Venusia, adagiata fra fertili e dolci colline ricoperte di vigneti, uliveti e frutteti, venne fondata dai Romani, anche se prima del loro arrivo era già abitata da popolazioni sannite, nel 291 avanti Cristo. Ne restano ampie tracce nel Parco Archeologico (località

Fra terme e antichi tratturi passando per ricche aree archeologiche Rapolla è nota per il suo stabilimento termale mentre nel centro abitato, aggrappato a un’altura, sono la Cattedrale dell’Assunta, del XIII secolo, la chie- sa di Santa Lucia (X-XI secolo) e quella del Crocifisso, eretta dai benedettini su una laura basiliana e affrescata con dipinti del XIII secolo.Lavello (foto in basso) fu importante punto di snodo per la transumanza con la Puglia e i suoi dintorni hanno restituito alla luce importantissimi reperti archeologici. Nel borgo si trova il castello normanno dove morì nel 1284 il figlio di Federico II, Corrado IV. Fra gli edifici sacri spicca la chiesa di Sant’Anna che custodisce al suo interno diverse opere d’arte fra cui un’Annunciazione di Antonio Sta- bile. Montemilone, adornato di portali in pietra e balconate in ferro battu- to, sorge fra ondulate colline al confine con le Murge pugliesi e nell’abitato spiccano le chiese di Santo Stefano (foto a destra) e dell’Immacolata. Barile, il paese con origini albanesi (si rifugiarono nella zona fra ‘400 e ‘500 profughi in fuga dall’a- vanzata ottomana nell’allora Illiria), ravvisabili in usi, costu- mi e dialetto. Caratteristiche le cantine dello Scescio, grotte scavate nella roccia per con- servare l’Aglianico. BASILICATA BASILICA Vulture Melfese e dintorni Abbazie, chiese e cattedralixxxxxx pervase xxxxx daxxxx st IL FASCINO SENZA TEMPO DELL’INCOMPIUTA Cominciati nell’XI secolo i lavori non vennero mai ultimati. Un’incompiutezza che offre spettacolari suggestioni.

San Rocco, 0972/3.60.95) dove sono visibili le terme, la domus, l’anfiteatro, il complesso residenziale ed episcopale. Accanto ad esso si sviluppa una delle più interessanti testimonianze architettoniche paleocristiane del Sud Italia, l’abbazia della Trinità con all’interno preziosi affreschi e le spoglie di Roberto il Guiscardo ed altri membri della Casa d’Altavilla. Nella parte posteriore si erge, invece, la POTERE TEMPORALE E SPIRITUALE cosiddetta Sopra, la chiesa del Purgatorio, con in Incompiuta i cui primo piano la statua di San Luca, e, lavori, mai affianco, l’imponente castello cittadino. 14 ASILICATA BASILICATA xxxxxx xxxxx xxxx storiecoloxxxxxazzurri leggendarie il e paesaggio misteriose

ORAZIO FLACCO Nacque a Venosa nel 65 avanti Cristo e di lui, gran maestro d’ironia e stile, rimane traccia in quella che la tradizione indica essere la sua casa.

terminati, cominciarono nell’XI secolo visitabili previa autorizzazione della nell’intento di creare assieme alla Soprintendenza per i Beni chiesa vecchia un’unica immensa Archeologici della Basilicata (info: abbazia della Trinità. Il colpo d’occhio 0971/32.31.11). Nel centro abitato non è davvero straordinario con muri e è da perdere la Cattedrale di pilastri che disegnano la pianta a Sant’Andrea, ultimata nel 1502 e forma di croce di un unico grande costruita sulla precedente struttura luogo sacro che ha per pavimento il dell’antica chiesa greca di San prato e come soffitto il cielo. Da qui, Basilio. Vi si accede da un bel portale in direzione del cimitero, si arriva alla rinascimentale realizzato da Cola di collina della Maddalena dove Conza, mentre il campanile, alto ben sorgono le Catacombe cristiane (IV 42 metri, si sviluppa su due ordini secolo) ed ebraiche (III-IV secolo), culminanti in una cuspide piramidale segno della presenza di una cospicua in cui sono incastonate diverse comunità ebraica nella città in quel iscrizioni romane. Gli interni sono periodo. Solo queste ultime sono abbelliti da svariate opere d’arte fra

15 BASILICATA BASILICA Vulture Melfese e dintorni L’antica Venusia venne fondata dai

IL CASTELLO PIRRO DEL BALZO DIADUMENO Venne fondato, con la sua pianta Fra i grandi tesori del quadrangolare, nel 1470 ed è sede Museo anche la testa del Museo Archeologico Nazionale. in marmo dell’atleta Vi si accede da un ponte decorato greco risalente al II da leoni di epoca romana (a sinistra). secolo dopo Cristo.

cui il dipinto barocco di Francesco facciata barocca. Al suo interno Solimena che rappresenta l’Assunzione conserva, fra le altre opere d’arte, un della Vergine, e il piccolo ma notevole polittico del ‘600 di autore ignoto affresco rinascimentale raffigurante laCreazione del mondo. E dell’Adorazione dei Magi, realizzato da ancora la rinascimentale Chiesa di San Simone da Firenze. Fra gli altri luoghi Martino che, invece, custodisce una sacri la rinascimentale Chiesa di San splendida tavola bizantina del XIII Biagio, che custodisce al suo interno secolo raffigurante laVergine . Sono poi una Pietà in pietra del XV secolo, e la sicuramente da vedere anche Chiesa del Purgatorio, detta anche di l’edificio di origine romana che la San Filippo Neri, con la sua bella tradizione indica come la Casa di Orazio, la Tomba di Marcello, dove IL PRINCIPE GESUALDO sempre secondo la tradizione si vuole Venosa diede i natali nel 1566 a Carlo Gesualdo, riposi il corpo del console romano impareggiabile Claudio Marcello, e il Castello Pirro del madrigalista, fra i più Balzo risalente, con le sue possenti torri prestigiosi e discussi cilindriche e la pianta quadrangolare, del suo tempo. 16 ASILICATA BASILICATA ta dai Romani nel 291 avanti Cristo

al 1470. Vi si accede da un ponte decorato con due leoni provenienti dalle rovine della città romana e al suo interno ospita la sede del Museo Archeologico Nazionale (0972/3.60.95) con ricche collezioni di reperti provenienti sia dall’area archeologica cittadina che dai dintorni. Fra i più interessanti monete, epigrafi, corredi funebri, elementi di decorazione architettonica, ceramiche, alcune anche daunie, fra cui spicca un askos a decorazione policroma, rinvenuto in località Lavello e rappresentante un funerale

La Settimana Santa nel Vulture, fra religione e simbolismo Nella Settimana Santa sono davvero tante nel Vulture Melfese le rappresentazioni legate al dramma sacro della Passione. Fra queste molto suggestive sono quelle di Atella, Rionero in Vulture, Rapolla, Forenza, Maschito e Venosa. La Via Crucis che prende luogo il Venerdì Santo a Barile, al cui interno si respira il fascino di remi- niscenze albanesi, è la più antica – risale, infatti, al Seicento – e nota della regione. Un evento di grandissima intensità emotiva che vede fra i suoi protagonisti, rigorosamente in costume, oltre a Gesù nella sua salita verso il Golgota e alle altre figure classiche menzionate nel Vangelo, anche personaggi-metafora creati dall’immagina- rio collettivo. Fra questi le trentatré bambine vestite di bianco, che rappresentano gli anni di Cristo, e la Zingara, adorna di gioielli, simbolo delle origini albanesi della comunità locale, oltre che della ricchezza mista a pericolo e malvagità. La struggente processione, a cui ci si prepara settimane prima, è accompagnata da un intenso lamento funebre che coinvolge praticamente tutto il paese.

LA PASSIONE La Via Crucis di Barile, con reminescenze albanesi, è la più antica della regione.

17 BASILICATA BASILICA Vulture Melfese e dintorni Dalle soleggiate colline dell’Aglianico DOCG

FILARI ROSSO FUOCO Una delle tante suggestive colline ricoperte dai vigneti di Aglianico del Vulture.

indigeno celebrato però secondo le usanze romane. Diversi anche i palazzi nobiliari sparsi nella città. Fra questi quelli Calvino, De Luca, Del Balì e Dardes, solo per citarne alcuni. Prima di lasciare la città merita una visita anche il Sito IN ALTO: Il fossato Paleolitico di Notarchirico, uno dei più importanti d’Europa, che introduce al castello dove si trova databile fra seicentomila e trecentomila anni fa, dov’è il meraviglioso possibile ammirare ben undici livelli di scavo sovrapposti che Askos Catarinella. hanno ridato alla luce resti ossei di fauna preistorica di SOTTO: La ricca grossa taglia quali elefanti, rinoceronti e bisonti, oltre a collezione di vasi esposta nel Museo.

GIOIELLO URBANISTICO Nella pagina affianco, in alto, un’immagine aerea di Venosa, che è fra i borghi più belli d’Italia. A DESTRA: Catacombe ebraiche.

18 ASILICATA BASILICATA G alle bellezze artistiche delle città storiche

La Pinacoteca d’Errico A Camillo d’Errico (1821-1897) si deve la creazione di una SOPRA: Uno dei delle più importanti collezioni d’arte del Mezzogiorno tanti vicoletti di d’Italia: la Pinacoteca d’Errico di Palazzo San Gervasio Banzi, il borghetto che raccoglie oltre 300 tele e 500 stampe (XVII/XIX sec.) intorno a cui si di artisti quali Salvator Rosa, Abraham Brueghel, Gaspare trovano ricche Traversi, Francesco de Mura, Andrea Vaccaro, Francesco aree archeologiche. Solimena. www.pinacotecaderrico.it

strumenti litici e uno dei più antichi resti romani Marco Claudio Marcello e Tito umani ritrovati nel Meridione, il femore Quinzio Crispino. È un territorio di una femmina adulta della specie costellato di ricchissime aree Homo erectus. Da Venosa, archeologiche, come quelle in percorrendo la provinciale 168, si contrada Cimitero e Montelupino, che giunge a Palazzo San Gervasio, il cui hanno dato alla luce importanti reperti. centro abitato, da cui si gode Nel territorio dell’antica Bantia Civitas, un’ampia panoramica sulla vicina nel quale ricadeva anche quello che Murgia pugliese, sorge su un oggi appartiene all’attuale Oppido promontorio dominato da un castello- Lucano, venne ritrovata la famosa maniero utilizzato da Federico II come Tabula Bantina, una lastra bronzea luogo per l’allevamento dei cavalli. In direzione sud si giunge a Banzi, l’antica PALAZZO Bantia Civitas, dove nel 208 avanti SAN GERVASIO Cristo, nel corso della seconda guerra Affianco, la chiesa Matrice dedicata a San punica, il terribile condottiero Nicola. Il borgo si trova cartaginese Annibale sconfisse i consoli in posizione panoramica sulla Murgia pugliese. BASILICATA BASILICA Vulture Melfese e dintorni Scrigno di tesori naturalistici e tr

RIONERO: Sopra, la chiesa di San Marco. Nella cittadina nacque Giustino Fortunato. RAPONE: Sotto, la fontana del paese. Vi si gode un bel panorama.

risalente al II secolo rimaneggiata nei secoli, con l’annesso avanti Cristo e oggi convento. La facciata è ornata da un custodita nel Museo bassorilievo trecentesco raffigurante Archeologico una Madonna col Bambino mentre Nazionale di Napoli. l’interno, che si presenta sotto forme Si tratta del più barocche, custodisce diverse opere importante reperto d’arte fra cui un dipinto su tavola della mai rinvenuto in lingua osca, quella Vergine, del XIII secolo. Da Banzi in cioè appartenuta agli Osci, la pochi minuti si giunge a Genzano di popolazione di ceppo sannitico che a Lucania, antico insediamento romano partire dal VII secolo avanti Cristo aggrappato a uno sperone che offre popolò parte dell’Italia centrale e un colpo d’occhio davvero unico sui meridionale. In paese è possibile, valloni circostanti. Da vedere la Chiesa invece, ammirare i resti dell’abbazia dell’Annunziata, del XII secolo ma benedettina risalente al IX secolo, la rimaneggiata nel Cinquecento, col suo più antica della regione, e la chiesa di portale splendidamente decorato, la Santa Maria, risalente all’XI secolo ma Chiesa Santa Maria della Platea,

20 ASILICATA BASILICATA e tradizioni antichissime

BARILE: Veduta aerea della cittadina e (sopra) cantine scavate nel tufo. GENZANO: Sotto, il castello di Monteserico, fondato intorno al 1000.

fondata del 1400 anche se in seguito rimaneggiata, al cui interno custodisce un pregevole polittico di scuola veneziana risalente al XV secolo, e la Fontana Cavallina sulla cui sommità spicca una scultura della dea Cerere risalente al I secolo avanti Cristo. A tredici chilometri a est del paese i resti del castello di Monteserico, costruito intorno al Mille, utilizzato in seguito anche da Federico II. Dal promontorio su

Fra sentieri e torri angioine Rionero in Vulture è uno dei maggiori centri per la vinificazione dell’Aglia- nico da cui partono molte escursioni naturalistiche. Vi nacquero il meridio- nalista Giustino Fortunato e il famoso brigante . Da vedere il Museo di Storia Naturale presso l’abbazia di San Michele (0972/73.10.28). Poco lontano da Rionero si trova Monticchio Bagni, con i suoi stabilimenti per l’imbottigliamento delle acque minerali di origine vulcanica del Monte Vulture. Maschito. Nel XV secolo fu ripopolata dagli albanesi giunti nella zona. Interessanti le chiese della Madonna del Caroseno, con l’affresco Ma- donna con bambino (1558), e di Sant’Elia, del 1698. Ruvo del Monte offre panorami molto belli sul pa- esaggio circostante. Da vedere la Torre angioina e i SOPRA: Il delicato e resti del cinquecentesco castello. Rapone. presenta dolcissimo affresco un abitato d’impianto medievale, decorato da por- della Madonna con tali e mascheroni in pietra. San Fele è aggrappato a Bambino della chiesa una scoscesa parete rocciosa. Da vedere i ruderi del del Caroseno a castello e la chiesa barocca Santa Maria della Quercia. Maschito. Nei dintorni il Santua- A SINISTRA: rio della Madonna di La possente Torre Pierno (foto a sinistra), angioina di risalente al 1189. Ruvo del Monte. 21 BASILICATA BASILICA Vulture Melfese e dintorni

SFARZO E MISTERO UN MUSEO PREZIOSO Gli sfarzosi interni La storia della della Cattedrale importante Diocesi di che contrastano Acerenza e della sua coi i sobri esterni. Cattedrale è ripercorsa Nella cripta nel Museo Diocesano qualcuno vorrebbe allestito nell’antico nascosto il mitico castello. Santo Graal.

APOTEOSI DI FORME In alto, il magnifico cui sorge la vista spazia sovrana sulle dolci colline dorate sistema architettonico che lo circondano. Da Genzano, imboccando prima la ispirato ai dettami del statale 169 e poi le provinciali 122 e 6, si giunge, Romanico di Cluny. percorrendo tortuose strade punteggiate da vigneti e uliveti, ad Acerenza, una delle cittadine medievali più affascinanti della regione, inserita nella lista dei borghi più belli d’Italia, da cui si domina l’Alta Valle del Bradano. Fra vicoletti e piazzette si erge la Cattedrale dell’XI secolo dedicata all’Assunta e a San Canio. Costruita secondo i dettami del Romanico importato da Cluny rappresenta, con la sua sobria e imponente architettura e il magnifico sistema

ECCENTRICHE ALCHIMIE Una delle mostruose sculture di uomini e animali avvinghiati sul portale della Cattedrale. In basso, la sua sobria facciata.

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Borghi medievali e paesaggi inviolati per un autentico tuffo nel passato

IN ALTO: Acerenza absidale, una 1583 raffigurante laMadonna del col suo preservato vera apoteosi per Rosario in trono e Bambino che porge impianto medievale. gli estimatori di il rosario a San Domenico con San A SINISTRA: Uno degli questo genere Tommaso e gli splendidi affreschi affreschi della cripta architettonico. rinascimentali di Giovanni Todisco che della Cattedrale. È di Giovanni Todisco. Prima di entrare decorano la cripta con diversi nei maestosi soggetti quali Sant’Andrea, San interni vale, infatti, Girolamo, la Donna dell’Apocalisse e la pena fare un giro tutt’intorno per l’Adorazione dei magi. Diversi i palazzi ammirarne in pieno la struttura fra di pregio che punteggiano il borgo torrette e absidi che ne movimentano fra i quali il cinquecentesco Palazzo la sagoma. Il portale d’ingresso è dell’ex Prefettura, proprio vicino alla decorato da mostruose figure di Cattedrale, e i settecenteschi palazzi animali ed esseri umani avvinghiati fra Gala e della Curia Vecchia, adornati loro mentre all’interno sono custodite da stemmi e portali in pietra. Da non numerose opere d’arte fra cui un perdere, in via delle Cantine, le grande polittico di Antonio Stabile del antiche grotte scavate nella roccia

23 BASILICATA Vulture Melfese e dintorni BASILICA

“Il mondo di Federico II”: museo narrante e spettacolo multivisione, esperienza di emozioni e conoscenza.

SO “sala dei r museo nar Mondo di F all’ Lagopesole .

Nel castello di Lagopesole hanno sede il Museo dell’Emigrazione lucana e il Il Mondo di Federico II Centro dei Lucani nel mondo “Nino Calice” Il Castello di Lagopesole, luogo federiciano per eccellenza, accoglie www.museoemigrazionelucana.it i visitatori nel “Mondo di Federico II” trasportandoli nelle segrete stanze e raccontando le sue storie e la vita di corte fatta di feste, banchetti ma anche di mercati, locande e tradimenti. D’estate, un grande spettacolo serale con proiezioni multivisione nella corte del castello. Tutto l’anno un allestimento artistico e polimediale nelle sale del castello. Per informazioni tel. 0971 86251 www.prolocolagopesole.it

per la utilizzato come residenza di caccia. conservazione Svetta sui boschi della Riserva naturale dell’Aglianico. In di Coste Castello, nel territorio una quarantina di comunale di , e venne minuti, imboccando utilizzato come rifugio anche dai la provinciale 113 e briganti. Da qui, percorrendo la statale le panoramiche 93, si giunge a Filiano, famoso per il suo SOPRA: Pitture strade comunali pecorino a cui è dedicata una gustosa rupestri in ocra risalenti al Mesolitico. interne si passa per il sagra all’inizio di settembre. In località IN ALTO: Castello di Lago di Acerenza e Tuppo dei Sassi una serie di pitture Lagopesole durante la le località rupestri in ocra, risalenti al Mesolitico e Multivisione “il mondo Ramonnino, San raffiguranti scene di caccia, di Federico II”. Giorgio e Possidente, testimoniano che la zona era abitata prima di giungere a già in epoca preistorica. Poco più a Castel Lagopesole, uno dei più bei nord Atella con la trecentesca castelli federiciani del Meridione, tanto cattedrale Santa Maria ad Nives il cui amato dallo Svevo e da questi portale reca inusuali decorazioni di

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SOPRA: olo multivisione, Murales di Filiano. A DESTRA: La cattedrale trecentesca del borgo di Atella.

SOTTO: “sala dei reperti” del museo narrante “Il Mondo di Federico II” all’interno del Castello di Lagopesole .

stampo islamico. All’interno conserva pregevoli sculture in legno del XIV e XV secolo e dipinti trecenteschi, oltre a una scultura lignea raffiguranteSan Pietro del XV secolo attribuita ad Altobello Persio. Interessante è anche la piccola Chiesa di Santa Lucia, fondata nel 1389, ma rimaneggiata a partire dal Seicento, al cui interno si trova un affresco quattrocentesco che rappresenta la Madonna Riparatrice. Proseguendo sulla statale si incrocia il monastero-fortezza di Santa Maria degli Angeli, fondato nel ‘500. È da qui,

DOLCE VITA PAESAGGI Molti gli eventi legati DELL’ANIMA alla ricca tradizione Intorno a Genzano vecchi enogastronomica casolari e dolci colline locale. Fra questi, a ricche di suggestioni. inizio settembre, il Festival Aglianica dedicato agli amanti del buon vino.

25 BASILICATA BASILICA Vulture Melfese e dintorni Ripacandida è stata

Fra cicli di affreschi e tradizioni albanesi Ripacandida. Vi si gode una splendida vista sul Monte Vulture e all’ingresso dell’abitato la gotica chiesa di San Donato custodisce un bellissimo ciclo di affreschi realizzati da un ignoto maestro lucano del XV secolo. Raffigurano scene del Vecchio e Nuovo Testamento, figure di santi e allegorie del- le Virtù. A Forenza spiccano la chiesa medievale dell’Annunziata, a cui si accede tramite un portale del XIII-XIV secolo, e il seicentesco convento dei Cappuccini con la chiesa del Crocifisso. Gli abitanti SAN DONATO di Ginestra sono di orgine albanese e conservano In basso lo splendido riti e tradizioni loro proprie. Da vedere la chiesa Ma- ciclo di affreschi dre, dedicata a San Nicola e risalente al 1500, e la che accomunano chiesa della Madonna di Costantinopoli, fondata nel Ripacandida alla 1588, anche se in seguito rimaneggiata. città del Poverello affrescata da Giotto.

lasciando poi la statale 93 e salendo fra tortuose stradine, che si giunge, quasi a chiudere un immaginario cerchio magico su questa terra dalle atmosfere uniche, ai Laghi di Monticchio, i due specchi d’acqua di origine vulcanica ai piedi del Monte Vulture. Sul più piccolo si specchia dall’alto l’abbazia di San Michele, fondata dai benedettini nell’XI secolo su preesistenti grotte abitate da

XXXXXXX AGGI LaTie vel irit, quatin henim zzrilla facipsustrud tet utpat lore et augue mod dio doloreet 26 ASILICATA BASILICATA ta definita la Piccola Assisi di Basilicata

MONTICCHIO Sull’azzurro dei due laghetti vulcanici si specchia l’antica abbazia di San Michele (XI secolo).

IN ALTO A SINISTRA: monaci basiliani e perfetto per molti briganti soprattutto La chiesa Madre di San nei cui meandri nel periodo post-unitario, custodi Nicola, a Ginestra (foto sono custoditi inviolabili di superstizioni e leggende, grande), e la chiesa del splendidi affreschi storie di maghi e fattucchiere, strane Crocifisso di Forenza (nella foto piccola). bizantini. Il suo creature e folletti, come il Monacello, splendido edificio, detto Scazzamauridd, lo spiritello che oggi ospita il burlone e dispettoso dall’inconfondibile Museo di Storia Naturale del Vulture berretto rosso, in cambio del quale, (per info: 0972/73.10.28), è appeso a un qualora si riuscisse a sfilarglielo dalla costone roccioso avvolto da testa, sarebbe disposto a rivelare il impenetrabili boschi, nascondiglio nascondiglio di grandi tesori.

27 BASILICATA BASILICA Vulture Melfese e dintorni ECHI DAL COMEDOVE PASSATO QUANDO Terra di briganti Come arrivare per il riscatto di un popolo Il Vulture Melfese si raggiunge, per chi viene dall’A- driatico, seguendo l’autostrada A14 da Bologna fino “È intorno a noi il ti- a , da qui si segue la statale 655 fino allo more e la complicità di svincolo Candela dove si imbocca la statale 658 in un popolo. Quel popolo direzione Potenza fino a Melfi. Dal versante tirre- che disprezzato da regi nico si percorre, invece, la A3 Salerno-Reggio Ca- funzionari ed infidi pie- labria fino all’uscita per Sicignano. Da qui la E847 montesi sentiva forte sulla pelle che a noi era fino a Potenza dove si imbocca la statale 658 fino negato ogni diritto, an- a Melfi. Oppure A16 Napoli-Canosa, uscita Candela che la dignità di uomini. e poi Melfi. E chi poteva vendicarli se non noi, accomunati dallo stesso destino? Cafoni anche noi, non più disposti a chinare il capo. Calpestati, come l’erba dagli zoccoli dei ca- valli, calpestati ci vendicammo. Molti, molti si illu- sero di poterci usare per le rivoluzioni. Le loro rivo- luzioni. Ma libertà non è cambiare padrone. Non è parola vana ed astratta. È dire senza timore, è mio, e sentire forte il possesso di qualcosa, a comincia- re dall’anima. È vivere di ciò che si ama. Vento forte ed impetuoso, in ogni generazione rinasce. Così è stato, e così sempre sarà...” (dal cinespettacolo La Storia Bandita). A pronunciare queste parole l’attore che nello spettacolo impersona Carmine Nel segno di Federico II Crocco, nato a Rionero nel 1830, leader assoluto In agosto il Castello di Lagopesole diventa teatro del del brigantaggio lucano post-unitario, il movimento Palio dei tre feudi e della rievocazione storica Alla di insurrezione delle masse, dei poveri, degli ultimi, corte di Federico (www.allacortedifederico.com), delusi dalle promesse non mantenute dal Governo con tornei di arcieri e un’atmosfera che richiama unitario rispetto alle speranze di riscatto suscitate quella di un villaggio in festa con menù medievali da Garibaldi. E proprio il Vulture Melfese fu cuore e sfilate in costumi d’epoca di nobili, dame, giullari, nevralgico della protesta che durò un quinquennio mangiafuoco, falconieri. Proprio all’arte della fal- e coinvolse migliaia di contadini che si unirono alle coneria, grande passione dello Svevo, è dedicato bande dei briganti Caruso, , Schiavo- in ottobre a Melfi ilConvegno internazionale di ne, Tinna ed altri. Una storia che rivive nel Parco falconeria e raduno di falconieri, con eventi che Storico Rurale e Ambientale della Grancia (www. fanno rivivere le atmosfere federiciane (info: Proloco parcostorico.it), a Brindisi di Montagna (nella vicina di Melfi, 0972/23.97.51). Valle del Basento), attraverso il cinespettacolo La Storia Bandita, la più grande performance multi- mediale di teatro popolare in Italia fra effetti spe- ciali e centinaia di comparse. A Rionero, invece, nell’ex carcere borbonico, si tro- va il Museo del brigantaggio. ASILICATA BASILICATA

Rarità del Vulture Nella Riserva naturale orientata Grotticel- le, nei pressi di Rionero, proprio ai piedi del Monte Vulture, vive la rarissima Bramea eu- ropea, una farfalla notturna appartenente alla Eventi fra sommelier e miele famiglia delle Brameidi che è costituita da ap- All’Aglianico, ma anche ai numerosi vini prodotti pena cinque generi e dieci specie. È conside- in altre aree della regione e dell’Italia, è dedicato rata una sorta di “fossile vivente” del Miocene ogni anno all’inizio di settembre il festival Aglianica (26-7 milioni di anni fa) che si trova soltanto in (www.aglianica.it), un importante appuntamento Asia. A scoprirne l’esistenza nel 1963 il noto nazionale dedicato agli amanti del buon vino, con entomologo altoatesino Federico Hartig., degustazioni accompagnate da diversi eventi col- laterali che si tengono nelle suggestive dimore sto- riche dei borghi della zona. A Ripacandida, città del miele, si svolge, invece, in agosto la gustosa Mostra mercato del miele lucano .

Acque minerali e castagne Sgorgano copiose dal Monte Vulture alimentan- do ricche fonti che danno vita ad acque minerali, imbottigliate nei numerosi stabilimenti della zona, apprezzate in Italia e all’estero per le loro proprietà organolettiche. Il Vulture Melfese con i suoi boschi è ricco anche di castagne. Il marroncino di Mel- fi è ottimo per marrons glacés e piatti della cucina Anche olio e formaggi tipica locale. A ottobre proprio alle castagne sono A Melfi, Rionero, Barile, Rapolla, Acerenza, dedicati due eventi. A Rapolla: Cantine aperte e Sa- Lavello, Venosa si produce l’ottimo olio ex- gra delle castagne (info: www.comune.rapolla.pz, travergine Vulture Dop a base dell’oliva più 0972/64.71.11); a Melfi: la Sagra della Varola (info: diffusa nel territorio, l’ogliarola, detta anche Proloco, 0972/23.97.51). “rapollese”, che fruttifica su terreni di origine vulcanica. Fra i tanti formaggi che vengono prodotti nella zona il pecorino di Filiano, cui viene dedicata una gustosa sagra all’inizio di settembre (info: Proloco di Filiano, www.pro- locofiliano.it). 29 Appunti di viaggio

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