Impianti Idroelettrici. Rapporto Annuale Sull'attività Istruttoria E Di

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Impianti Idroelettrici. Rapporto Annuale Sull'attività Istruttoria E Di IMPIANTI IDROELETTRICI RAPPORTO ANNUALE SULL’ATTIVITA’ ISTRUTTORIA E DI MONITORAGGIO DEL DIPARTIMENTO PROVINCIALE ARPAV DI BELLUNO 2014 ARPAV Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale Dipartimento Provinciale di Belluno Servizio Stato dell’Ambiente Via Tomea 5 32100 BELLUNO Tel. +39-0437-935511 Fax.+39-0437-30340 E-mail: [email protected] Belluno, 27 febbraio 2015 Autori: Antonio Cavinato, Antonella De Boni, Anna Favero, Aldo Fornasier, Mirco Pollet, Damaris Selle. NOTE: - La presente Relazione tecnica può essere riprodotta solo integralmente. L’utilizzo parziale richiede l’approvazione scritta del Dipartimento ARPAV Provinciale di Belluno e la citazione della fonte stessa - Errata Corrige del 25/03/2016: nelle Tabelle 4 e 5 sostituito “Maè – Scarico centrale Pelos” con “Maè – Scarico centrale Enel” INDICE 1. PREMESSA 2. ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO ARPAV DI BELLUNO IN FASE DI AUTORIZZAZIONE 3. ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO ARPAV DI BELLUNO IN FASE DI CONTROLLO 3.1. PIANI DI MONITORAGGIO. ATTIVITA’ CORRELATE E SOPRALLUOGHI ISPETTIVI 3.2. MONITORAGGIO DELLE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DI BACINI E VASCHE DI CARICO MEDIANTE FLUITAZIONE 4. ALLEGATO 3 1. PREMESSA La presente relazione illustra l’attività del Dipartimento provinciale ARPAV di Belluno in materia di impianti idroelettrici con particolare riferimento all’anno 2014. Si premette che gli impianti idroelettrici sono opere soggette alle discipline della produzione di energia elettrica, dell’utilizzo dell’acqua e della promozione dell’uso delle fonti rinnovabili. Ad essi si applicano le normative di tutela del paesaggio e quelle di derivazione comunitaria sulla valutazione di impatto ambientale (VIA) e sulla valutazione di incidenza ambientale (VINCA); gli impianti, inoltre, devono garantire il rispetto degli obiettivi di qualità dei corpi idrici interessati definiti dalla Direttiva Quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CE). Ulteriori indirizzi e vincoli alla realizzazione sono ricondotti alla necessità della conformità della progettazione alla pianificazione di settore: in particolare, il rispetto delle disposizioni del Piano di Tutela delle Acque, del Piano di Bacino Idrografico e della Deliberazione del Consiglio Regionale n.42 del 2013 sulla “Individuazione delle aree e dei siti non idonei all’installazione di impianti idroelettrici”. Nella Regione del Veneto gli impianti di potenza inferiore a 100 kW sono di competenza del Comune sul cui territorio essi insistono. In questo caso la cornice autorizzatoria è definita dall’articolo 12, comma 5, del D.lgs. 387/2003, dall’articolo 6 del D.lgs. 28/2011 e dal DM 10 settembre 2010 (“Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”). Il proponente deve ottenere preliminarmente il decreto di concessione di derivazione di acqua a scopo idroelettrico; successivamente, le istruttorie delle altre autorizzazioni necessarie per l’approvazione del progetto ai fini della produzione di energia elettrica, qualora non già ottenute, confluiscono generalmente nella conferenza di servizi convocata dal Comune come amministrazione procedente. Gli impianti di potenza pari o superiore a 100 kW sono di competenza della Regione e sono soggetti ad autorizzazione unica e a procedimento unificato ai sensi dell’articolo 12, commi 3 e 4, del D.lgs. 387/2003, dell’articolo 5 del D.lgs. 28/2011 e del DM 10 settembre 2010 (“Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”). Numerosi regolamenti regionali completano la disciplina concessoria e autorizzatoria e definiscono nel dettaglio termini e modalità delle procedure di valutazione e approvazione dei progetti; attualmente, le domande di autorizzazione sono presentate ai sensi della D.G.R.V. n.694 del 2013. 4 2. ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO ARPAV DI BELLUNO IN FASE DI AUTORIZZAZIONE Nell’esame dei progetti durante la fase autorizzatoria ARPAV svolge una funzione di supporto tecnico scientifico agli enti, nelle materie di competenza, ai sensi dell’articolo 3, comma 2, lett. h), della legge regionale 32/1996. L’Agenzia può pertanto essere convocata dall’amministrazione procedente nell’ambito dell’istruttoria per la valutazione degli effetti ambientali degli impianti e ad essa possono essere richiesti pareri; inoltre, partecipa necessariamente con due componenti alla Commissione VIA e con un suo rappresentante nella Commissione Tecnica Regionale Ambiente (CTRA), che è organo tecnico della Giunta Regionale in materia ambientale per gli impianti idroelettrici non soggetti a valutazione di impatto ambientale. Il procedimento autorizzatorio è bifasico. In una prima fase il progetto è valutato ai fini dell’ottenimento della concessione di derivazione di acqua, in molti casi in concorrenza con altre domande, secondo le regole disposte dal testo unico sulle acque (R.D. 1775/1933). In provincia di Belluno le domande sono presentate presso lo Sportello Unico e sono istruite e decise dagli uffici della Provincia di Belluno o, in alternativa, dagli uffici decentrati della Regione Veneto (ex Genio Civile) a seconda della diretta competenza sul corpo idrico interessato dalla domanda di derivazione. Gli uffici di ARPAV intervengono alla visita istruttoria locale, alla quale può partecipare e fare osservazioni chiunque vi abbia interesse e che consiste in un sopralluogo congiunto presso i luoghi interessati da opere di presa e restituzione da parte delle amministrazioni chiamate a valutare gli interessi connessi all’utilizzo dell’acqua pubblica. In tale occasione sono illustrati i progetti in concorrenza, quando presentati, e sono esaminate alcune questioni che saranno poi oggetto di approfondimento istruttorio anche con il supporto tecnico scientifico di ARPAV, tra cui: l’analisi idrologica per il dimensionamento dell’opera e la stima della produzione; la quantificazione e le modalità di rilascio del Deflusso Minimo Vitale (DMV); la classificazione del corpo idrico; gli impatti sulla qualità delle acque dell’impianto prospettato, anche tenuto conto della presenza di eventuali altre fonti di pressione (ad esempio, depuratori, scarichi industriali e agricoli, vasche Imhoff…). Nel 2014 il Dipartimento ARPAV di Belluno ha partecipato a 18 visite istruttorie il cui elenco è riportato nelle seguente tabella: Corpo idrico Comuni Data visita Istruttoria Torrente Tegnas Taibon Agordino 27/03 Cordevole - Ponte dei Castei Rivamonte Agordino - La Valle Agordina 03/04 Cordevole Ponte Alto Rivamonte Agordino - Agordo 10/04 Maè – Muda Maè Longarone 17/04 Veses San Gregorio nelle Alpi – Santa Giustina 08/05 Ansiei Auronzo di Cadore 15/05 Val delle Caldiere Alleghe – San Tomaso Agordino 22/05 Fiorentina – Santa Fosca Selva di Cadore 22/08 Ru Franzedas Rocca Pietore 26/08 Piova Vigo di Cadore 28/08 Val di Poorse Auronzo di Cadore 02/09 Missiaga La Valle Agordina 09/09 Cordevole – La Stanga Taibon Agordino 16/09 Ru de Greola Livinallongo del Col di Lana 14/10 Rio Socosta Auronzo di Cadore 16/10 Cordevole - Arabba Livinallongo del Col di Lana 23/10 5 Corpo idrico Comuni Data visita Istruttoria Torrente Rio Falzarego Cortina d’Ampezzo 27/11 Cordevole – Sala Alleghe 04/12 Tabella 1. Visite istruttorie. ARPAV non partecipa alla Commissione Tecnica per il Parere sulle osservazioni, opposizioni e concorrenze istituita dalla D.G.R.V. n.3493 del 2010 che decide sulla concorrenza in attuazione dell’articolo 9 del R.D. 1775/1933. ARPAV interviene invece in Commissione Tecnica Regionale Decentrata Lavori Pubblici (CTRD LL PP) dove il progetto è esaminato con riguardo agli aspetti idraulici e il cui parere conclude la prima fase di autorizzazione. In caso di esito favorevole, gli uffici rilasciano un provvedimento che contiene gli estremi del disciplinare di concessione e consente al proponente di proseguire l’iter autorizzatorio. Nel 2014 il Dipartimento ARPAV di Belluno ha partecipato a 9 CTRD nelle quali sono stati posti in discussione i seguenti progetti di impianti idroelettrici: Corpo idrico Comuni Data CTRD Torrente Rio Costeana Cortina d’Ampezzo 12/02 Alleghe, Colle Santa Lucia, Selva di 12/02 Fiorentina Cadore Stizzon Seren del Grappa 12/02 Frison Santo Stefano di Cadore 12/02 Rio Costeana Cortina d’Ampezzo 18/02 Stizzon Seren del Grappa 18/02 Frison Santo Stefano di Cadore 18/02 Biois Alto Falcade 08/04 Alleghe, Colle Santa Lucia, Selva di Fiorentina 08/04 Cadore Maè Forno di Zoldo 08/04 Mis Gosaldo 08/04 Stizzon Seren del Grappa 13/05 Frison Santo Stefano di Cadore 13/05 Grisol Longarone 13/05 Cordevole - Ponte Mas Sospirolo 13/05 Digon San Nicolò di Comelico 12/06 Rio Federa Cortina d’Ampezzo 12/06 Rio Costeana Cortina d’Ampezzo 12/06 Ausor Sovramonte 12/06 Grisol Longarone 12/06 Acquedotto Crepamarcia Auronzo di Cadore 08/07 Diga Comelico DMV Autronzo di Cadore 05/08 Vallesina Cortina d’Ampezzo 09/10 Stizzon Seren del Grappa 09/10 Ru di Valbona Rocca Pietore 14/11 Ru Costa Brusada Pieve di Cadore 14/11 Rio Costeana Cortina d’Ampezzo 14/11 Tabella 2. Commissioni Tecniche Regionali Decentrate. La seconda fase autorizzatoria è incardinata presso la Sezione Difesa del Suolo della Regione Veneto quale amministrazione procedente ai sensi dell’articolo 12, commi 3 e 4, del D.lgs. 387/2003. Gli uffici regionali esaminano preliminarmente la completezza 6 documentale della domanda; successivamente, trasmettono il progetto alla Sezione VIA della Regione Veneto per la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impianto ambientale (cd. screening ) qualora superi le soglie individuate ai sensi del D.lgs. 152/2006 e del regolamento DGRV 2834/2009. Nel 2014 il Dipartimento
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