Michele Canova Jorfida
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d i Gi a n c a r l o Me s s i n a operativi. Infatti, nato nel 1972, ha da sempre posseduto mie produzioni. Insomma sono di- dei computer. ventato tecnico per esigenza, ma I due mondi, musicale ed elettronico, si uniscono quando trovo che adesso questa sia l’uni- esce la prima tastiera elettronica in sintesi additiva ad un ca maniera per lavorare, anche se ersonaggio prezzo abbordabile, la D10 della Roland. Vende addirittura non è facile: serve la passione ma p Michele Canova il pianoforte da studio e sempre più si appassiona a sequen- anche la possibilità di rischiare in cer e campionatori: “Lo facevo per divertimento e per sfida proprio: devo ringraziare molto con un mio amico, realizzando basi musicali e pezzi dance, mia madre per questo, perché, perché allora, 1988/89, c’era il boom della house”. sebbene fossimo una famiglia Quando hai cominciato a farlo per mestiere? economicamente normalissima, Jorfida Nel 1990/91, finito il liceo classico, mi sono iscritto a Filosofia mi ha sempre appoggiato ed aiu- e qui ho incontrato Leandro Barsotti, un ragazzo di Padova tato. Inoltre la capacità di coprire che aveva già inciso per BMG; ascoltate alcune cose mie, mi tanti ambiti è un grande vantag- chiese di fare due o tre arrangiamenti, anche se io in effetti gio, perché seguire un progetto non sapevo nemmeno esistesse la figura di arrangiatore. dall’inizio alla fine dà una marcia Così a 19 anni feci il mio primo disco, in uno studio resi- in più: hai il controllo totale sulla denziale vicino ad Arezzo, lavorando con Melotti, Costa e catena, puoi intervenire in ogni Braido, musicisti molto in gamba: io ero ancora un novel- momento su ogni aspetto e det- lino e chissà quante fesserie dissi! In seguito feci il terzo taglio di quello che stai facendo, disco di Barsotti, dove c’era un pezzo “Mi piace” che andò anche se questa situazione rischia bene ed ebbe un certo successo, così iniziai a fare anche di mandarti un po’ fuori di testa! altre cose, per Cecchetto nel ’96, con un gruppo trevigia- Ci vuole molto self control men- no, Palazzo Madama, un album Rockerotico... ma il grande tale, ma in compenso in ogni mo- successo arrivò solo dopo 8-9 anni con Tiziano Ferro, anche mento puoi intervenire su qual- se fino a quel momento ero comunque sempre riuscito a siasi aspetto del disco con grande vivere di musica. conoscenza di quello che fai; io, Come è arrivato il contatto con Tiziano Ferro? ad esempio, di ogni mio lavoro I produttori di Barsotti, Mara Maionchi e Alberto Salerno conosco pista per pista ogni mini- (“Donne” e “Terra promessa”) dopo 4-5 anni mi chiesero mo particolare, che strumento c’è, di collaborare ad un progetto con un gruppo veneto e con- quando deve entrare, che preset temporaneamente mi diedero 5 CD di un ragazzo, un tal sto usando, come sono settati Tiziano Ferro, che contenevano ben 52 pezzi! Ascoltai quei tutti i parametri e ricordo tutto a pezzi, alcuni dei quali mi sembrarono subito grandiosi, e ne memoria. cominciai a realizzare due, per poi proseguire con quello Pensi che registrare o mixare che sarebbe diventato “Rosso Relativo”. “Perdono” arrivò all’estero sia veramente utile solo più avanti, durante la lavorazione dell’album. o una politica di marketing del disco? Così nel 2000 Michele comincia la grande avventura, non Direi che è soltanto un modo di ancora conclusa, con Tiziano Ferro: un milione e mezzo di lavorare più semplice, perché hai copie col primo album, un altro milione e mezzo col secon- la possibilità di lavorare con gran- do: cifre pazzesche per la discografia italiana di oggi. di talenti. In US i musicisti sono mediamente più preparati e bra- Immagino che dopo questi dischi tu abbia ricevuto parec- vi, perché ovviamente lì c’è molta chie telefonate... più selezione, la musica è conside- Sì, hanno cominciato a chiamarmi per fare altri lavori, così rata un vero mestiere e c’è molto mi sono trasferito da Padova a Milano nel 2004 realizzan- rispetto verso questo lavoro. Fare do uno studio in casa, fatto a regola d’arte ma con dimen- dischi con professionisti di questo arattere a prima vista da il tocco del mitologico Re Mida. L’opera omnia di Tiziano sioni ridicole. Qui ho prodotto “Buon sangue” di Lorenzo livello è quanto meno più veloce, padovano diretto e scon- Ferro, i più recenti dischi di Lorenzo Jovanotti, per finire Jovanotti, mixato poi insieme all’amico Pino Pischetola. Ma perché davanti ad un’esecuzione troso, sinapsi da hacker, con l’ultimo fenomeno Giusy Ferreri, ne sono un eclatante mi occorreva uno studio vero, così accettai l’offerta di Eros di persone del genere non hai Cnumero di parole al minu- esempio. Ramazzotti di trasferirmi nel suo studio B, che al momento nulla da aggiungere. Ho lavorato to elevatissimo accompagnato da Se poi i lettori vogliono definitivamente capire “il per- era libero. Dal 2005 fino al 2008 ho lavorato lì, producendo con professionisti pazzeschi, da una gestualità goldoniana, causti- sonaggio”, gli basterà guardare l’home page del sito dischi come “Nessuno è solo” di Tiziano, “Safari” di Lorenzo Abe Laboriel jr. (batteria) a Reggie co con chi non gli va a genio e coi michelecanova.com. Provare per credere. e tanti altri. Hamilton (basso) a Lenny Castro perditempo ma pronto a farsi in Siamo andati a trovarlo a Milano, in quel posto pazzesco Oltre che fare il produttore tu realizzi fisicamente alla (percussioni). Ricordo un’esecu- quattro per chi rientra nell’eletta che è il suo Kaneepa Studio (che abbiamo già descritto ai console i tuoi dischi: quanto è importante concentrare la zione alla chitarra di Michael Lan- schiera dei suoi amici. nostri lettori qualche numero addietro) e qui ci siamo fatti parte tecnica e quella artistica nella stessa persona? dau durante la quale mi emozio- Questa è l’immagine che ci siamo raccontare il suo percorso professionale. Fino al ‘98 non avevo mai affrontato l’aspetto del mixing. nai veramente, non solo perché fatti, dopo qualche ora di fre- Michele comincia a suonare il violino ad 11 anni e fino a 16 Quando il mercato discografico ha iniziato ad andare in crisi tecnicamente perfetta, ma perché quentazione, di Michele Canova studia al conservatorio Pollini di Padova. Intanto, distrut- io non ero un grande nome, così ho dovuto imparare ad emotivamente devastante; sen- Jorfida, produttore artistico che to dalle 6 ore di violino al giorno, nasce in lui una grande arrangiarmi. È nata così in me una vera passione per l’out- ti che il musicista ha centrato lo sembra avere da parecchio tem- passione per l’elettronica: amici comuni ci raccontano stu- board ed il mixing, una passione sempre più grande che spirito del brano e l’idea musicale po, nelle orecchie e nelle mani, pefatti la sua velocità supersonica nell’usare diversi sistemi mi ha portato a registrare e mixare personalmente tutte le che tu hai sviluppato. Ovviamente 46 marzo/aprile 2009 - n.76 www.soundlite.it 47 anche da noi ci sono validi musici- sti. Ad esempio io lavoro sempre, La tecnologia di riferimento quando posso, con Davide Taglia- pietra, una persona a me molto ersonaggio vicina sotto l’aspetto umano e per i radiomicrofoni p musicale, con Cristian Rigano, pia- nista che esegue in maniera preci- sissima ogni parte molto meglio di quanto farei io e sempre pronto a dare contributi musicali nuovi, e con Riccardo Onori, membro della band di Lorenzo, creativo ed ori- ginale nelle sue idee. Non si tratta di turnisti ma di musicisti spesso in grado di propormi idee originali e vincenti. goduto di un approccio più rilassato: ricerca del take per- Come va gestito il rapporto con fetto, del timbro perfetto, della ruvidezza e dell’impreci- l’artista? Chi è il tuo cliente? sione controllata, oltre all’uso di echo chambers agli Studi Il mio cliente è la casa discogra- Henson: alcune sale sono grandi come mezzo campo da cal- fica, ma è l’artista quello con cui cio, le prenoti, ci suoni dentro ed il suono ti ritorna in due mi relaziono di più. Fin adesso ho canali della SSL. avuto la fortuna di lavorare con Mi diverto a cambiare metodologia spesso, ad esempio artisti, magari giovani, ma di un usando il nastro, facendo suonare molto insieme i musici- certo calibro, persone con cui c’è sti, prendendo take compresa la voce, come in “Fango”, un grande dialogo, che propon- dove la voce del mix finale è quella ripresa col 58 in regia gono idee che io ho piacere di nonostante il rientro delle casse. Più vado avanti e più è seguire, oppure che mi scelgono bello fare questo lavoro, perché la tecnica ormai acquisita perché sanno di trovare un certo mi permette anche di uscire dalle regole, provare cose stra- preciso suono, quindi ovviamen- ne ed insolite. - ™ te non devo cambiare molto del Tu curi anche gli arrangiamenti per il live: hai problemi a UHF R. mio modo di lavorare, della mia fidarti del fonico live? impronta; anche se, devo dire, Che dire? Da quando ho conosciuto Marco Monforte non cambiare mi piace: con Safari, ad ho più avuto problemi. Mi sento rilassato, perché è un altro Fanno molto di più. esempio, ho cominciato a lavora- pazzo, della mia generazione. Ma mi trovo benissimo anche re con dei fonici che registravano con Maurizio Nicotra: è meno tecnologico, ma umanamen- al posto mio, dedicandomi di più te splendido. Poi nel live è importante la voglia, la passione all’aspetto creativo... e da quando si usa il multitraccia della band per il sound Sono le macchine o il modo di check è possibile lavorare di fino e regolare ogni cosa.