Da Ovada Aleramica Ad Ovada Genovese
Praf. GEO PISTARINO Preside della Facoltà di Lettere della Università di Genova DA OVADA ALERAMICA AD OVADA GENOVESE Conferenza tenuta il 25 Gennaio 1981 presso la ACCADEMIA URBENSE di OVADA Estratto da: Rlvlata di Slorla Arta e Archeologia delle Province di Alessandria e Asti Annata XC • Anno 1981 Da Ovada aleramica ad Ovada genovese Quasi mille anni or sono, più precisamente nel 991, i marchesi An selrno, figlio di Aleramo, con la propria moglie, Guglielmo e Riprando, figli di suo fratello Oddone e nipoti di Alerarno, fondando il monastero di San Quintino di Spigno, a caposaldo appenninico della strada tra Vado-Savona ed Acqui, gli donarono, nella costituzione del patrimonio, molti beni nel comitato di Acqui - in Spigno, Visone, Morbello, Ponzone, Pareto, Alice, Mombaldone, Masone, Perletto, Olmo, Cortemilia, Dego, Cairo, Cosseria, Rivalta - e principalmente « res illas que fuerunt iuri abacie Dei Salva toris, que fuit constructa in loco et fundo Visiovallis, set a perfida Saraceno rum gente destrueta est, pro cuius amore reconciliandi hoc monasterium cepit construere, que (c)iacent in commitatu Aquensis, quod nos aquisivimus per comutacionis cartulam ess parte archiepiscopii Sancte Mediolanensis Eccle sie, que sunt posite in locis et fundis Bestagnio, Melacio, Cugnaxio, Placiano, Sanhalassco, Septeuro, Sezago, Carpeneto, Ovaga, Montigio, Bibiano, C'Im palo, Casine, Campaniano, Montescello, Sine, Artonzo» '. E' questo il più antico documento, incontestabile, sul nome di Ovada. Lascio a parte, perché non sufficientemente documentata e chiarita, tutta la questione della presenza storica di Ovada in documenti anteriori: la discus sione sulla curtis di Grualia, la quale compare nel diploma con cui l'impe ratore Ottone I donò ad Aleramo nel 967 omnes illas cortes in desertis locis consistentes a jlumine Tanard usque ad Ilu11ten Urbam et ad litus maris 2.
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