La Provincia Di Trapani Volume I
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All’On. Prof. Sergio Mattarella, XII Presidente della Repubblica Italiana, prestigioso accademico e giurista insigne, le cui origini familiari si legano al territorio di questa incantevole e laboriosa provincia di Trapani, con sincera ammirazione. La Provincia di Trapani Volume I A cura di Roberto Calia Impaginazione, stampa ed edizione ArtiGrafiche Abbate Cinisi - Terrasini www.artigraficheabbate.com © per le fotografie e i testi, i rispettivi autori; © tutti i diritti riservati al FLAG Golfi di Castellammare e Carini. Azione 1.A.10 - CIG Z672A3340C È vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi e delle foto senza la preventiva autorizzazione scritta dell’editore. Edizione fuori commercio. Vietata la vendita. ISBN: 9788832208177 In copertina: il tempio di Segesta L’autore ringrazia: la Prof.ssa Rita Cedrini dell’Università di Palermo, il Dott. Pietro Puccio, il Dott. Andrea Ferrarella, il Prof. Carlo Cataldo, il fotografo Vincenzo Adragna, l’editore Luigi Abbate e il grafico Alessandro Catalfio delle ArtiGrafiche Abbate, Cinisi - Terrasini (Palermo). Roberto Calia la provincia di trapani Volume I La pubblicazione di un’opera storica, sintesi di sincero affetto per la propria terra, è per il FLAG “Golfi di Castellammare e Carini” un evento di particolare grazia. Un’opera storica, oltre che opera dell’ingegno è sempre un atto d’amore, di riconoscenza e di progresso umano. Con questi due pregevoli volumi, il prof. Roberto Calia – in piena continuità con altre sue opere riguardanti il territorio - ha inteso indagare, studiare e raccogliere le memorie sparse, ricavandone un quadro unitario. L’idea centrale che sorregge l’intera opera è quella di dare una configurazione storica al Golfo di Castellammare ed alla provincia di Trapani, inserendola nel panorama di quella che è stata la storia della cultura siciliana e della provincia più occidentale di Sicilia. Il territorio infatti, non sorge dal nulla, ma è incardinato in un contesto territoriale interessato da numerosi insediamenti e dai lasciti di diverse dominazioni che hanno modellato profondamente la lingua, i costumi e la mentalità. Il prof. Calia ha voluto creare una specie di affresco delle civiltà succedutesi con il fluire del tempo, rappresentato dagli aspetti di struttura, ordinamento, funzione, attività civile e sociale nei suoi diversi ambiti. Pur nella complessità dell’argomento, l’Autore ha raggiunto l’obiettivo, riuscendo a fornire una sintesi dei fatti e degli avvenimenti più importanti succedutesi con le varie dominazioni straniere. Non si può infatti comprendere la storia locale senza la storia generale, in quanto la storia di oggi e quella di ieri si influenzano profondamente. Scrivere di storia locale come ha fatto il prof. Calia, non è perciò meno importante che scrivere di storia generale, in quanto serve molta competenza e acuta sensibilità; un vero storico di fatti locali per poter meglio inquadrare il proprio lavoro di ricerca e dare significato a fatti particolari, deve conoscere i fatti storici nazionali. IL FLAG “Golfi di Castellammare e Carini” La Provincia di Trapani Prefazione Prefazione C’è una gestualità che accompagna il lettore quando questi entra in contatto con un libro: dopo aver posato lo sguardo sul titolo, lo prende tra le mani, lo sfoglia e, quasi meccanicamente, lascia scivolare l’attenzione sulle pagine fino a raggiungere l’indice per comprendere se gli argomenti trattati entrano in rapporto dialogico con i propri interessi. Diversamente accade con l’ultimo impegno editoriale di Roberto Calia La provincia di Trapani, perché lo sguardo che si adagia sui due ponderosi volumi immediatamente consente di comprendere che si è di fronte a un lavoro di grande rilevanza storica e quando poi, dopo aver preso il secondo tomo tra le mani, si guarda l’indice, si rimane sbalorditi di fronte a tanta certosina capacacità di affrontare ogni dettaglio, portato avanti con meticolosa ricerca, in un respiro che non lascia spazio a ulteriori approfondimenti, increduli che l’esito di un lavoro così approfondito sia dovuto all’impegno di un solo studioso. La pubblicazione di Roberto Calia La provincia di Trapani si porge al lettore come un’esaustiva pietra miliare che, dopo un’attenta disamina delle fonti, racchiude tutti gli aspetti che riguardano il territorio sud occidentale dell’Isola. La serietà dello studioso non dialoga con la fretta di rendere pubblico il suo lavoro - protrattosi per oltre trent’anni - quanto con la caparbia acribia di portare a termine un impegno cadenzato da ricerche volte a indagare in ogni dove, dalle biblioteche agli archivi, dalle carte private anche alle fonti già compulsate da altri, per garantire la scientificità delle affermazioni, ai preziosi riveli parrocchiali, dove spesso la storia langue in silenziosa solitudine. Un lavoro immane, portato a conclusione con certosina costanza, dove ogni meandro della storia si rivela ed è raccontata con semplice naturalezza. È noto che la storia del territorio di Trapani affonda le radici in tempi lontani e molti sono gli studiosi che hanno intrapreso la strada di ricostruirne le vicende politiche, economiche e sociali. Spesso si tratta di studi rapsodici che hanno posto l’attenzione ora su questo aspetto, ora su altro, talvolta anche in sacrificati compendi, sintetici per una più larga fruizione. Nessun studioso si è cimentato nell’ affrontare un dettagliato ventaglio di argomenti così ampio: formazione tettonica del territorio, prime testimonianze umane, storia delle diverse dominazioni, vestigia archeologiche, riserve naturali, peculiarità arboree, biblioteche, musei, consuetudini delle diverse culture, manifestazioni di fede, tratti 5 La Provincia di Trapani Prefazione dell’alimentazione; persino le caratteristiche e variegateabbanniate del vendere merce per le vie cittadine, retaggio di antica tradizione, hanno trovato spazio in un impegno così capillare. Non aride elencazioni, ma precise descrizioni che sciolgono i perché e, nell’entrare dei dettagli, si svelano anche amene curiosità che rendono più facile l’accesso alla comprensione di realtà attuali. Se interessante è l’avvio con l’attenta disamina dei fenomeni tettonici e tellurici che hanno segnato la conformazione fisica e geografica del territorio, rimarchevole è la disamina della genesi dei primi insediamenti umani, come le grotte dell’Uzzo che rimandano al paleolitico, degli Scurati al neolitico e Levanzo che racconta i contatti con la civiltà cretese. Luoghi non luoghi che escono dalla perimetrata storia locale per farsi respiro dell’incipit di una coralità mediterranea, luoghi non luoghi che dialogano con il mito, ma anche con probabili verità, dove il viaggio è approdo per una nuova storia in quanto precise coordinate territoriali ben si prestano a dar conforto alla tesi dello storico Butler, quella di “un’Odissea che trova in quei luoghi il palcoscenico della narrazione”. Nei due volumi di Roberto Calia si snoda un affascinante racconto dove la presenza di popoli diversi delinea i capisaldi della staffetta politica e sociale della storia della Sicilia. Dai Sicani agli Elimi, dai Cartaginesi ai Romani, ogni dominazione si è imposta o con la forza o con l’intelligenza, come nel caso dei greci che non infieriscono sui fenici ma chiedono loro l’abolizione dei sacrifici umani e l’autore sottolinea il compiacimento di Montesques che ebbe a esclamare “Cosa meravigliosa”. Diversamente accadrà per Annibale, del quale le tracce della violenza sui cartaginesi rimaranno impresse a futura memoria sulle rovine di Thermai, trasformate in documenti/ monumenti della e per la storia, per dirla con Le Goff. Si consegnano anche tratti caratteristici delle etnie dominanti, come, ad esempio, l’interesse dei fenici a individuare porti naturali idonei all’arrivo e allo scambio delle merci, che se i greci erano colti, i bizantini sapevano essere validi artigiani del legno, della scultura, della tessitura tanto da lasciare il loro retaggio, oltre che nell’architettura, anche nell’etimologia di molti dei vocaboli ormai assimilati nella quotidianità del dialetto. È certamente nota la presenza ebraica nell’isola, meno nota però è la datazione di quando la comunità ebraica si insedia a Trapani ed Erice in una consistenza numerica che, a partire dal 75-70 a.C., finirà con l’essere a lungo parte integrante della società tanto che, secoli dopo, l’ebreo trapanese Samuele Sala avrà l’incarico di trattare la pace tra il Regno di Sicilia e quello di Tunisi all’inizio del XV secolo, alla cui fine le cose cambiarono. Nel sapiente racconto di Roberto Calia la storia economica, che dalle tonnare all’agricoltura creano forme di sussistenza per intere comunità, si intreccia con la storia politica e sociale; con la storia delle famiglie notabili e aristocratiche si è introdotti in un mondo dove viene spiegato come ataviche leggi garantiscono privilegi e introiti, leggi che a lungo non si piegheranno a termini quali rapido e improvviso. Un lungo racconto 6 La Provincia di Trapani Prefazione dove “le ragion di stato” legate al potere intessono i matrimoni dei rampolli fin dalla nascita secondo rigide regole che privilegiano il maggiorascato. Gli atti dotali, descritti con minuziosi dettagli, restituiscono il valore attribuito a ogni assegnazione per precisare l’importanza familiare della nubenda e scoprire che in data 29 aprile 1575, tra le donazioni a corredo, si fa menzione anche di una schiava (sic), una certa Maddalena di cui oltre al nome non si sa di più. Particolari che svelano sensibilità di altri momenti della storia, dove la persona umana è epitetata col suo status economico e, dunque, il suo rango sociale. I limiti territoriali delle grandi proprietà delle famiglie, approfondite in ogni singola località finiranno spesso per definire i confini delle diverse province, fili della storia che non vengono recisi e ne spiegano, talvolta, la continuità. Il racconto storico si snoda e raggiunge l’impresa dei Mille che in quei luoghi ha cominciato a scrivere una nuova storia per l’Italia, luoghi dove le gesta eroiche dei giovani soldati, spesso senza il conforto di un alloro, hanno trasformato le pietre in sacrari della memoria, di memoria collettiva, in lezione da non dimenticare in un tempo frastornato da altre sollecitazioni.