36 La Dieta È Costituita Prevalentemente Da Alghe Epilitiche
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
PPPRRROOOVVVIIINNNCCCIIIAAA DDDIII VVVAAARRREEESSSEEE SSSEEETTTTTTOOORRREEE PPPOOOLLLIIITTTIIICCCHHHEEE PPPEEERRR LLL’’’AAAGGGRRRIIICCCOOOLLLTTTUUURRRAAA EEE GGGEEESSSTTTIIIOOONNNEEE FFFAAAUUUNNNIIISSSTTTIIICCCAAA La dieta è costituita prevalentemente da alghe epilitiche che vengono brucate grazie alla particolare conformazione della bocca. Il suo regime alimentare comprende inoltre, in percentuali minori, detrito organico e invertebrati raccolti sul fondo. La savetta si riproduce tra aprile e maggio; in questo periodo i riproduttori si spostano in gruppo nei piccoli corsi d’acqua, dove avviene la deposizione su fondali ghiaiosi, in acque basse prossime alle rive. Ogni femmina può deporre parecchie migliaia di uova. La maturità sessuale è raggiunta a 3-4 anni d’età per entrambi i sessi. In provincia di Varese la savetta è presente con una popolazione abbondante nel Lago Maggiore; è rinvenibile anche nel Lago di Lugano e nel Fiume Ticino, sebbene con consistenze alquanto scarse, ed è presente infine nel Lago di Ghirla; sembra che la pressione predatoria esercitata su questa specie, è dovuta alla presenza di numerosi uccelli ittiofagi. 3.2.26 Scardola (Scardinius erythrophthalmus) Specie autoctona di taglia media, può superare i 40 cm di lunghezza e 1 kg di peso. La scardola, è comune sia nelle acque a lento decorso che in quelle stagnanti della pianura. Predilige le acque calme, con fondo fangoso e con abbondante vegetazione. Insieme alla carpa e alla tinca caratterizza la zona dei ciprinidi a deposizione fitofila; oltre a queste specie si trova spesso associata con il triotto, l’alborella, il carassio, i cobitidi, il luccio. Nei fiumi principali può spingersi a monte, fino al limite della zona dei ciprinidi reofili. È una specie litorale, che staziona in prevalenza in zone poco profonde. Questo ciprinide è caratterizzato da un’elevata resistenza, tollera acque povere di ossigeno ed è quindi poco sensibile ai fenomeni di inquinamento organico. 36 PPPIIIAAANNNOOO IIITTTTTTIIICCCOOO PPPRRROOOVVVIIINNNCCCIIIAAALLLEEE PPPRRROOOVVVIIINNNCCCIIIAAA DDDIII VVVAAARRREEESSSEEE SSSEEETTTTTTOOORRREEE PPPOOOLLLIIITTTIIICCCHHHEEE PPPEEERRR LLL’’’AAAGGGRRRIIICCCOOOLLLTTTUUURRRAAA EEE GGGEEESSSTTTIIIOOONNNEEE FFFAAAUUUNNNIIISSSTTTIIICCCAAA La scardola è gregaria, si muove in branchi che possono raggiungere anche dimensioni notevoli. La sua dieta è tipicamente onnivora e può variare a seconda dell’ambiente, ma comprende di norma sia invertebrati che alghe e macrofite acquatiche. Il periodo riproduttivo va da maggio a giugno. La deposizione avviene a più riprese sulla vegetazione acquatica presso le rive. Ogni femmina è in grado di deporre da alcune migliaia fino a 100.000 e più uova, a seconda delle sue dimensioni. Nelle acque provinciali la scardola è piuttosto comune nel Fiume Bardello, nella Roggia Molinara, e nel Fiume Ticino, dove rappresenta la specie più rappresentata dopo il cavedano; è presente inoltre nel Fiume Tresa, nel Torrente Bevera e nel Rio Boesio. Per quanto riguarda le acque lacustri, la specie è comune in tutti i laghi della provincia, con abbondanze particolarmente elevate nei laghi di Varese e di Comabbio, dove lo stato trofico ne ha favorito la proliferazione. 3.2.27 Scazzone (Cottus gobio) Specie autoctona di piccola taglia, che raggiunge al massimo lunghezze di 15 cm. Lo scazzone predilige acque fredde, ben ossigenate e pulite, con fondali a ciottoli e massi; popola soprattutto i torrenti, dove è associato alla trota fario e alla sanguinerola, e i tratti pedemontani dei corsi d’acqua maggiori, ma si può rinvenire occasionalmente anche nei laghi alpini. 37 PPPIIIAAANNNOOO IIITTTTTTIIICCCOOO PPPRRROOOVVVIIINNNCCCIIIAAALLLEEE PPPRRROOOVVVIIINNNCCCIIIAAA DDDIII VVVAAARRREEESSSEEE SSSEEETTTTTTOOORRREEE PPPOOOLLLIIITTTIIICCCHHHEEE PPPEEERRR LLL’’’AAAGGGRRRIIICCCOOOLLLTTTUUURRRAAA EEE GGGEEESSSTTTIIIOOONNNEEE FFFAAAUUUNNNIIISSSTTTIIICCCAAA La specie è tipicamente bentonica, è attiva prevalentemente nelle ore crepuscolari e notturne e mostra abitudini territoriali; durante il giorno resta nascosto tra i sassi o tra la vegetazione acquatica. La sua dieta è costituita prevalentemente da invertebrati, ma talvolta può ingerire anche piccoli pesci. La riproduzione avviene tra la fine di febbraio e la prima metà di maggio. La deposizione delle uova avviene sulla volta di un nido preparato dal maschio all’interno di una cavità tra i massi o altri oggetti sommersi; ogni femmina depone poche centinaia di uova (da 200 a 600 circa), riunite in un'unica massa; più femmine possono deporre le proprie uova in un unico nido. La maturità sessuale è raggiunta tra il 2° e il 4° anno di vita in relazione all’ambiente in cui vive. A livello provinciale lo scazzone è presente con popolazioni abbondanti e ben strutturate nei torrenti Val Molinera, Giona, Rancina, Bevera e Lanza, e nel tratto del Fiume Olona posto a monte della confluenza con il Torrente Lanza. Risulta inoltre presente anche nel Torrente Margorabbia e nel Cavo Diotti. Si tratta di una specie abitualmente non oggetto di pesca sportiva, e quindi non è soggetta a restrizioni sulla misura minima o sul periodo di pesca e non è oggetto di ripopolamenti. 38 PPPIIIAAANNNOOO IIITTTTTTIIICCCOOO PPPRRROOOVVVIIINNNCCCIIIAAALLLEEE PPPRRROOOVVVIIINNNCCCIIIAAA DDDIII VVVAAARRREEESSSEEE SSSEEETTTTTTOOORRREEE PPPOOOLLLIIITTTIIICCCHHHEEE PPPEEERRR LLL’’’AAAGGGRRRIIICCCOOOLLLTTTUUURRRAAA EEE GGGEEESSSTTTIIIOOONNNEEE FFFAAAUUUNNNIIISSSTTTIIICCCAAA 3.2.28 Temolo (Thymallus thymallus) Specie autoctona di taglia media, può raggiungere una lunghezza di 50-60 cm e circa 2 kg di peso. Il temolo, indigeno dell’Italia settentrionale, popola i tratti pedemontani dei corsi d’acqua, spesso in associazione con la trota marmorata. Predilige acque fresche e ben ossigenate, a profondità non elevata e a corrente veloce ma non eccessivamente turbolente, con fondali ghiaiosi e vegetazione sommersa. È una specie con abitudini gregarie, che tende a spostarsi negli tratti aperti, risalendo lentamente la corrente alla ricerca di cibo. I maschi diventano territoriali durante il periodo riproduttivo. La dieta del temolo è costituita soprattutto da piccoli invertebrati che preda sia sul fondo che sulla superficie dell’acqua. La stagione riproduttiva va da aprile a maggio e la deposizione avviene in piccoli solchi scavati dalla femmina sul fondo ghiaioso, in acque poco profonde. Ciascuna femmina depone alcune migliaia di uova, che vengono ricoperte di ghiaia. La maturità sessuale è raggiunta in genere al terzo anno di età. Le popolazioni italiane di questa specie, considerata molto sensibile alla qualità delle acque, hanno subito una sensibile contrazione a seguito del degrado ambientale. In Provincia di Varese il temolo è presente nel Torrente Margorabbia, dove è stato introdotto nel 1998 e dove sembra essersi adattato alle acque del torrente; è rinvenibile inoltre, sebbene sia raro, anche nel Torrente Giona. Risultano teoricamente vocazionali per questo Salmonide anche il Ticino emissario dove è quasi estinto ed è oggetto di intervento di recupero. 39 PPPIIIAAANNNOOO IIITTTTTTIIICCCOOO PPPRRROOOVVVIIINNNCCCIIIAAALLLEEE PPPRRROOOVVVIIINNNCCCIIIAAA DDDIII VVVAAARRREEESSSEEE SSSEEETTTTTTOOORRREEE PPPOOOLLLIIITTTIIICCCHHHEEE PPPEEERRR LLL’’’AAAGGGRRRIIICCCOOOLLLTTTUUURRRAAA EEE GGGEEESSSTTTIIIOOONNNEEE FFFAAAUUUNNNIIISSSTTTIIICCCAAA 3.2.29 Tinca (Tinca tinca) Specie autoctona di taglia medio-grande, può raggiungere una lunghezza massima di oltre 70 cm e un peso superiore ai 2 kg. È presente sia nei laghi e negli stagni, sia nei fiumi a lento decorso; predilige le zone ricche di vegetazione acquatica e con fondo fangoso, dove si infossa quando è inattiva, ma è presente anche, insieme alla scardola, con la quale spesso convive; caratterizza gli ambienti dei ciprinidi a deposizione fitofila. Presenta una notevole resistenza agli sbalzi termici e tollera bassi livelli di ossigeno disciolto. La tinca è tipicamente onnivora e comprende larve di ditteri e piccoli molluschi, che ricerca sul fondo, e materiale vegetale. La riproduzione ha luogo tra maggio e luglio; ogni femmina depone, in più riprese, circa 500.000 uova per kg di peso corporeo; la deposizione avviene in acque basse e ricche di vegetazione acquatica. La maturità sessuale è raggiunta tra il 2° e il 4° anno di età. La tinca è presente in tutti i laghi provinciali; in particolare, popolazioni di buona consistenza sono rinvenibili nel Lago Maggiore, nel Lago di Varese, nel Lago di Comabbio e nel Lago di Ghirla. Nelle acque correnti è presente nel Fiume Tresa, nel Torrente Margorabbia e nel Fiume Ticino. 40 PPPIIIAAANNNOOO IIITTTTTTIIICCCOOO PPPRRROOOVVVIIINNNCCCIIIAAALLLEEE .