Libertaria, 3 – 2009
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Anno 11 – numero 1-2 Redazione Collettivo o i gennaio/giugno 2009 Libertaria redazionale r via Rovetta, 27 – 20127 Milano Massimo Amato a Editrice A cooperativa arl telefono e fax 02/28040340 Dario Bernardi m Francesco Berti sezione Libertaria m registrazione al tribunale Corrispondenza Giampietro Nico Berti o di Milano n. 292 del 23/4/1999 Libertaria Franco Buncˇuga s casella postale 10667 – 20110 Milano Marco Caponera n Amministrazione e-mail: [email protected] Giorgio Ciarallo Libertaria Francesco Codello via Vettor Fausto, 3 – 00154 Roma Distribuzione nelle librerie Giulio D’Errico telefono 06/5123483 Diest Carlo Ghirardato Libertaria Via Cavalcanti, 11 – 10132 Torino Aldo Giannuli casella postale 9017 – 00167 Roma telefono e fax 011/8981164 Martino Iniziato e-mail: [email protected] Luciano Lanza Stampa Pietro Masiello Versamenti Franco Ricci Arti Grafiche Claudio Neri ccp 53537007 intestato Via Bolgheri, 22/26 – 00148 Roma Lorenzo Pezzica a Editrice A sezione Libertaria Ferro Piludu casella postale 9017 / 00167 Roma ISSN 1128-9686 Persio Tincani rimesse bancarie Salvo Vaccaro Banca Etica Filiale di Roma Internet Claudio Venza IBAN: IT80 A050 1803 2000 0000 0114 485 www.libertaria.it intestato a Editrice A Libertaria progetto grafico Ferro Piludu Abbonamento a quattro numeri Carla Baffari Italia euro 25,00 estero euro 30,00 direttore responsabile sostenitore euro 50,00 Luciano Lanza Collaboratori: Miguel Abensour / Pietro Adamo / Fernando Aínsa / Vito Altobello / Pietro Barcellona / Pino Cacucci / José Maria Carvalho Ferreira / Antoni Castells / Noam Chomsky / Fabio Ciaramelli / John Clark / Eduardo Colombo / Ronald Creagh / Robert D’Attilio / Marianne Enckell / Fabrizio Eva / Luca Fantacci / Goffredo Fofi / Mimmo Franzinelli / Jean-Jacques Gandini / Pierandrea Gebbia / Giulio Giorello / José Ángel Gonzalez Sainz / Franco La Cecla / Jean-Jacques Lebel / Mauro Macario / Francisco Madrid Santos / Sebastiano Maffettone / Todd May / Serena Marcenò / Franco Melandri / Sergio Onesti / Mario Rui Pinto / Rodrigo Andrea Rivas / Massimo Annibale Rossi / Andrea Staid / Paulo Torres / Giorgio Triani / Tullio Zampedri libertaria 3 /2009 in questo numero • lavori in corso 2 Riscopriamo la convivialità • dietro i fatti 4 Adesso viene il peggio di Massimo Amato • conversazioni 9 La crisi dell’impero non è solo economica intervista a Noam Chomsky di Amy Goodman • laboratorio 22 Dal postanarchismo al dibattito anarchico sulla postmodernità di Vivien Garçia • rifrazioni 33 La potenza dell’idea di Arturo Schwarz 40 Lo spirito di rivolta di Roger Dadoun • sipario 49 Hamlet revolution di Giancarlo Biffi • forme e colori 55 Quelli che fanno mondi di Franco Bunˇcuga • libraria 64 Dal genoma a piazza Fontana di Lorenzo Pezzica • archivio 75 Potere, autorità, dominio: una proposta di definizione di Amedeo Bertolo • persone 95 Quelli che se ne vanno • arcipelago 96 Postanarchico contro il muro di Andrea Staid anno 11 • n.3 • 2009 libertaria o s r o c RISCOPRIAMO n i i r LA CONVIVIALITA` o v a l La crisi sta per finire ripetono in modo ossessivo n coloro che l’hanno creata. Una sciocchezza. Che altri smentiscono. Insomma un gioco delle parti fatto per confondere. Purtroppo la crisi sta per dare i suoi frutti peggiori. Però… i voleva una dichiara- Non-notizie che Massimo C zione di Alex Weber per Amato smonta nell’articolo mettere in ridicolo i tanti in questo numero di Liberta- (troppi) proclami che an- ria: Adesso viene il peggio. nunciano la fine della crisi economico-finanziaria? Cer- Quelli che perdono tamente no, basta avere un il lavoro minimo di buon senso e sa- per fare di conto. Conti sem- Certo stanno arrivando tem- plici, tipo due più due fa pi difficili per chi entra in quattro, per capire che in cassa integrazione, per chi tanti, da destra e da sinistra, perde il posto di lavoro, tem- stanno raccontando panza- pi meno duri (usiamo un eu- ne tese a far sognare e a di- femismo) si prospettano per menticare la realtà. Soprat- «quelli che stanno sopra». tutto quella che sta Che però mostrano segni di arrivando con l’autunno. «confusione»: viviamo in un Dunque Weber, presidente mondo in cui economisti, della Bundesbank e consi- grandi manager, finanzieri gliere della Banca centrale d’alto bordo, operatori di europea (si può star certi borsa, industriali, padronci- nientaffatto «un sovversivo») ni hanno perso l’orienta- non ha fatto altro che cerca- mento e così i media giorno re di riportare alla realtà del- dopo giorno lanciano segnali le cose e dei fatti le non-noti- contraddittori. Mentre i sin- zie che mass media, politici dacati «ufficiali» cercano di ed economisti ripetono or- rendere meno dura (per mai da qualche mese. Eppu- quanto possibile) la situazio- re Olivier Blanchard rilancia: ne dei loro iscritti. Perché «La ripresa è partita». Chissà questa crisi non sembra la- dove vede questa ripresa il sciare molti margini di trat- capo-economista del Fondo tativa. Tanto che ha suscita- monetario internazionale. to grande scalpore la vertenza dell’Innse alla peri- feria di Milano. Dopo mesi e mesi di resistenza e poi con alcuni operai e un sindacali- sta appollaiati su una gru so- no iniziate le trattative tra l’attuale proprietario con un nuovo acquirente della fab- brica. E il leader della Cgil, 2 libertaria anno 11 • n.3 • 2009 Guglielmo Epifani, ha com- no per avvicinarci all’impos- mentato: «È una vittoria di sibile o più concretamente questi lavoratori perché han- per “limitare il danno”, an- no creduto nella propria lot- che se consci della nostra ta e hanno avuto argomenti pochezza. Il mondo così forti da spendere». com’è non ci piace, perché Certo, è una loro vittoria, tradisce e nega il vero, il giu- perché di questi tempi con- sto, il bello…», ci ricorda servare il posto di lavoro è Goffredo Fofi (Da pochi a già un successo. pochi. Appunti di sopravvi- Resta da chiedersi se trovare venza, Elèuthera, 2006). Ed è un altro «padrone» sia la so- proprio nel riconoscersi in luzione migliore. Anche se si pochi che parlano e agisco- tratta di un padrone più effi- no con pochi che si aprono ciente che non ritarda nella nuove prospettive. Proprio consegna della busta-paga. in un momento di crisi. Mo- Ed è proprio la gravità della mento capace di accentuare crisi a sottoporci domande (non sembri strano) slanci di che appaiono utopiste (fin nuova solidarietà, possibilità qui niente di male dopotutto di cambiare, in piccolo, la il sottotitolo di questa rivista nostra vita. lo ammette esplicitamente). Riscoprire la dimensione co- Ma è veramente utopico munitaria che la globalizza- pensare e voler praticare una zione vuole distruggere, la fuoruscita dalla logica eco- società parallela che non vi- nomica (e sociale) nella qua- ve in un altrove ma si ali- le viviamo? Dobbiamo sem- menta di relazioni e di «mu- pre accontentarci del meno tuo appoggio» (ricordate il peggio? La situazione socio- caro vecchio Pëtr Kro- politica sembra negare que- potkin?). Insomma, la crisi sto tipo di avventure. E l’Ita- rompendo modelli consoli- lia in cui una consistente dati ci dà l’occasione per ri- maggioranza di persone vive scoprire la convivialità (ri- nel mito del nuovo «uomo cordate il caro vecchio Ivan della provvidenza» non sem- Illich?). Sì, come scrivevamo bra proprio il terreno di col- sullo scorso numero di Li- tura per slanci verso territori bertaria, la crisi può essere ormai divenuti insoliti. Della un’occasione. Non lascia- cosiddetta sinistra (riformi- mocela sfuggire. sta o radicale) non è neppu- re il caso di parlarne. l Da pochi a pochi o s r Però… «Sappiamo di volere o l’impossibile, ma crediamo c n che sia necessario volerlo, i i che sia indispensabile non r o accettare la realtà e il mondo v a per come sono, e lottare se- l condo la possibilità di ognu- n 3 anno 11 • n.3 • 2009 libertaria ADESSO VIENE IL PEGGIO di Massimo Amato L’ottimismo è d’obbligo. Così i «potenti» continuano a ripetere che il disastro finaznziario-economico sta passando. E arrivano tempi migliori. Ma non è vero. Ecco la disincanta analisi di Massimo Amato, docente di storia economica i t all’università Bocconi di Milano. Amato è autore (con Luca Fantacci) di Fine della t a finanza (2009), Le radici di una fede. Per una storia del rapporto fra moneta e f i credito in Occidente (2008) e Il bivio della moneta (1999) o r t e i d n 4 libertaria anno 11 • n.3 • 2009 a quando è scoppiata la Se è vero che un pensiero si sia di fronte alla possibilità D crisi, la stampa non ha compie nella sua comunica- che, pensando, tutto si riveli potuto fare a meno di occu- zione, esso non sorge come secondo misure e modi del parsene. Certo. Ma come? Co- comunicazione. Se è vero tutto differenti da quelli che me tenere insieme il senso di che, quando penso, non pos- apparivano fino a un momen- pieno generato dallo strabor- so non avere già sempre in vi- to prima del tutto condivisibi- dare di titoli sulla crisi e il sen- sta coloro a cui dirò il mio li. Assieme alla facoltà di pen- so di vuoto indotto dalla sen- pensiero, è ancora più vero sare ognuno di noi riceve in sazione che della crisi, del suo che pensare è, prima ancora, dote anche una tendenza a senso e della sua natura, al entrare in contatto con il fe- fuggire di fronte al pensiero. fondo non si stia parlando? nomeno, con la «cosa stessa« Tuttavia, mentre la facoltà di Perché da un po’ di tempo a da pensare. È innanzitutto ri- pensare è costitutivamente questa parte, da quando alcu- spetto alla cosa da pensare una facoltà individuale, la fu- ni politici, Barack Obama in che devo essere libero. Libero ga tende a divenire immedia- testa, hanno cominciato a so- di sentirmi obbligato a darne tamente collettiva.