GLI ESTE DOPO GLI ESTE a cura di Pamela Volpi e Valentino Sani

A E NEI LUOGHI DEL POTERE ESTENSE Sommario

Luoghi

Piante 4 Modena nel Seicento 6 Modena tra Settecento e Ottocento 7 Modena oggi

8 Palazzo ducale, Modena

20 Collegio San Carlo, Modena

24 Palazzo ducale, Sassuolo

38 Cronologia del ducato estense

42 Albero genealogico degli Este

46 Ascolti musicali

50 Bibliografia essenziale

Gli itinerari culturali di Bel composto: storia, arte, musica fascicolo n. 2/2019 | sabato 6 aprile 2019 a cura di Pamela Volpi e Valentino Sani Modena nel Seicento

Palazzo ducale

Collegio San Carlo

4 5 Modena tra Settecento e Ottocento Modena oggi

Palazzo ducale

Collegio San Carlo

6 7 cazione delle terre ferraresi da parte di Clemen- ultimata (lato destro e torrione centrale comple- te VIII. faceva parte dei territori dello tati, lato sinistro al secondo piano), il grande sca- Stato pontifi cio mentre il ducato di Modena e lone e il loggiato sui lati sud e ovest del cortile. Reggio era feudo di in- Con i duchi Rinaldo I, vestitura imperiale. Francesco III ed Ercole La ricca e numerosa III, la costruzione non corte potè a stento in- progredì molto se si ec- sediarsi in città: oltre al cettua il completamento castello, furono occupati della facciata sinistra; si due palazzi di famiglie deve invece a France- nobili modenesi, due sco IV e Francesco V interi conventi, per cui (prima metà dell'Ot- fu indispensabile met- tocento) il completa- ter subito mano a lavori mento del lato orientale di adeguamento e am- (fronte prospiciente i pliamento del castello. 1 giardini ducali) e dei Nonostante le modifi che due lati mancanti del in esecuzione, France- loggiato. sco I – duca nel 1629 I piani alti dell’ala nord – concepì e volle ferma- occidentale vennero poi mente un «palagio novo ultimati solo nel 1941 e, et grande» adeguato bombardati nel 1944, all’importanza del ca- vennero ricostruiti su- sato. Dopo le mediocri bito fi nita la guerra. proposte degli architetti Dopo vari lavori di ade- di corte, l’incarico venne guamento e consistenti Palazzo ducale Modena assegnato a Bartolo- restauri strutturali du- meo Avanzini. rati dodici anni, il pa- SCHEDA RIASSUNTIVA controllo della via d’acqua navigabile fi no al Po L’architetto, cresciuto lazzo è stato oggetto di e a Ferrara, la disponibilità di spazio e di ter- alla scuola del Vignola completa ripulitura e ri- DATA reno non paludoso, nonchè l’ingresso da una e collaboratore del Ber- tinteggiatura nei colori dal 1634 delle porte principali della città, porta Albare- nini, ne propose alcuni originari. disegni secondo i canoni ARCHITETTURA to. Attraverso vicende di distruzioni, incendi e Bartolomeo Avanzini rifacimenti, nel Cinquecento il castello si pre- dell’epoca, interamen- Facciata (Roma, 1608-Modena, 1658) sentava con una pianta pressappoco rettango- te giocati sul grandioso La facciata si impone lare, con il lato lungo in direzione nord-sud, era eff etto scenico della fac- per la sua qualità com- INTERNI interamente circondato da un fosso alimentato ciata principale rivolta positiva, merito delle DECORAZIONI PITTORICHE E IN STUCCO dai canali; era costruito su due piani con am- a sud, verso la piazza di soluzioni di studiato Francesco Stringa città, e dell’ampio cortile equilibrio dimensionale (Modena, 1635-1709) pio sottotetto; aveva due ponti levatoi difesi da Antonio Traeri rivellini e due torri: una all’angolo nord-est e nord aperto sul paesag- e di ornato. Pregevole (detto il Cestellino. Modena, notizie 1694-1730) l’altra a sud-est. gio agreste e fl uviale. Nel il torrione centrale per Marco Antonio Franceschini 1634 iniziarono i la- l’elegante balconata e il Il castello fu saltuaria dimora della famiglia 2 (, 1648-1729) d’Este, residenza del governatore, del capitano vori con il tombamento colonnato che la sostie- Luigi Quaini (Ravenna, 1643-Bologna, 1717) di piazza e di ospiti di riguardo in transito per dei canali e la costru- ne. Nelle nicchie ai lati Enrico Haff ner Modena per cui se ne deduce che l’edifi cio cin- zione delle fondamenta dell’ingresso due statue, (Bologna, 1640-1702) quecentesco dovesse avere già perduto da mol- della grandiosa facciata. Ercole e il console to tempo la rusticità del maniero medioevale La costruzione dovette Emilio Lepido (1), Fu il marchese Obizzo II d’Este, primo signo- per adeguarsi piuttosto alle esigenze della resi- necessariamente pro- realizzate dallo sculto- re di Modena, a volere nel 1291 la costruzione denza patrizia. La vita tranquilla del castello di cedere senza interferire re reggiano Prospero di un castello nella parte nord est della città, a provincia si fece turbolenta nel 1598, quando con l’utilizzo del vecchio Sogari detto il Clemen- ridosso dell’antica cinta muraria e in prossimi- la capitale estense dovette spostarsi in fretta castello e, tra diffi coltà te (, 1516-1584), tà della confl uenza dei tre principali collettori e furia da Ferrara a Modena. All’origine del economiche e ripensa- tra il 1565 e il 1568, urbani nel canale Naviglio, già attrezzato con trasferimento fu la morte di Alfonso II – privo menti progettuali, giun- conservate inizialmente banchine e pontili. La scelta del luogo era ri- di discendenza diretta – e la nomina a duca di se alla fi ne del Settecen- nel palazzo Scaruffi di spondente a requisiti importanti fra i quali: il suo cugino Cesare, con la conseguente rivendi- to con la facciata quasi 3 Reggio per essere poi 8 9 donate nel 1724 al duca Rinaldo I dalla contes- 1687 e il 1690, le restanti sei sono di epoca tre l’armeria fu portata in Austria; le collezioni APPARTAMENTO DEI PRINCIPI sa Prati Scaruffi. I preziosi bronzi che decora- romana e provengono dalla famosa Villa d’E- vennero poi donate da Francesco V alla città di E CAPPELLA DUCALE vano il portone andarono dispersi durante le ste di Tivoli. La scultura di maggior pregio è Modena nel 1868 e dal 1880 esposte al pubbli- ARCHIVIO, BIBLIOTECA E PINACOTECA vicende che portarono al governo provvisorio senz’altro Minerva che, durante l’occupazione co nel Palazzo dei Musei. Anche l’arredo otto- (oggi biblioteca) nel 1796 e rimasero solo i due mascheroni, che francese del 1796, venne trasportata in piazza centesco rimase quasi interamente nel palazzo È sistemata al piano nobile del palazzo, con ora reggono la catena di fronte all’ingresso. Le Grande per rappresentarvi «la libertà» e subì ma dovette esser conservato in depositi a causa ingresso principale posto a destra dello scalo- statue della balconata alla sommità del- alcuni gravi danneggiamenti. della necessità di adeguare gli spazi ai nuovi ne d'onore. Anticamente questi ambienti svol- la facciata del palazzo rappresentano, sul lato Dallo scalone si accede al bellissimo loggiato utilizzi: prefettura, tri- sero diverse funzioni: destro, Ercole, Giunone, Pallade e Mer- ,da cui si può apprezzare completamente l’ar- bunale, accademia mi- da appartamento dei curio, realizzate verso la fine del Seicento, moniosità e l’ariosità che ne caratterizzano litare. L’appartamento principi, con cappella mentre sul lato sinistro si ammirano le statue di l’insieme compositivo. Le statue disposte nelle privato, invece, fu man- ducale e accesso sopra- Vulcano, Cerere, Bacco e Venere realizzate nicchie sono opere in legno e stucco. tenuto integro e funzio- elevato alla prospicente dal modenese Giuseppe Graziosi (Savignano sul nale per poter essere a chiesa di s. Domenico, Panaro, 1879-Firenze, 1942) in sostituzione delle pre- Suddivisione degli interni disposizione della fami- ad uffici dell'archivio, a esistenti in legno, molto deteriorate. Coronano L’utilizzo degli spazi interni del palazzo mutò glia reale e dei principi biblioteca e pinacoteca. il torrione centrale Marte, la Virtù, la For- più volte funzione a seconda delle esigenze di di Savoia. La biblioteca oggi racco- tezza e il Tempo, mentre sul lato nord sono corte o delle necessità del governo. Prevalen- La creazione dei nuovi glie circa quarantacin- rappresentati Giove e Nettuno. temente, però, al piano rialzato vi furono, ministeri di Roma capi- 3 quemila volumi fra cui nel lato destro rispetto all’ingresso, gli alloggi tale impose comunque alcune preziose opere Atrio e cortile grande delle guardie; nel lato sinistro le magistrature, l’utilizzo della quasi del Cinquecento ed è (oggi cortile d'onore) la zecca e gli archivi; l’area del vecchio castello totalità degli arredi, importante punto di ri- L'atrio d'ingresso al palazzo ducale è stato adi- fu destinata a scuderie, rimesse, cucine e ser- compresi quelli dell’ap- ferimento per gli allievi bito a sacrario dell’Accademia Militare di Mo- vizi. Al piano nobile si trovavano, e tutt’ora partamento privato, dei e i superiori dell'Acca- dena (2). Dall’ingresso si accede al vasto cortile si trovano, prospicenti alla facciata principale, quali, a ricordo dell’an- demia Militare. d’onore (già cortile grande) (3), attraverso una gli ambienti di rappresentanza; negli spazi del tica mobilia, oggi resta cancellata disegnata da Arturo Prati nel vecchio castello e nella zona degli ampliamenti solo il tavolo ovale della terzo decennio del Novecento; le lapidi a nord est, le numerose stanze destinate agli ap- sala Colleoni. APPARTAMENTO poste alle pareti indicano i nomi degli ex allievi partamenti ducali. I quadri che oggi si PRIVATO DEI DUCHI caduti in tutte le guerre e dei «caduti nell’adem- Le collezioni d’arte, di libri, di armi e le mirabi- ammirano nel palaz- (oggi Museo Storico) pimento del dovere in tempo di pace». lia raccolte dai duchi d’Este godettero sempre zo sono di proprietà Il Museo Storico fu Sull’arcata spicca il motto della Regia accade- di risonanza internazionale per quantità e pre- dell’Accademia Militare inaugurato il 4 giugno mia di fanteria e cavalleria «preparo alle glorie ziosità. Basti nominare il medagliere, costituito e della Soprintendenza 1905 (4) con lo scopo d’Italia i nuovi eroi». da circa trentaseimila pezzi fra monete, meda- per il Patrimonio Stori- di mantenere vivo il glie e punzoni; l'armeria, oltre tremila oggetti co, Artistico ed Etnoan- ricordo degli ex allievi Parlatorio tra armi bianche e da fuoco; la biblioteca con tropologico di Modena caduti per la patria, cu- Entrando nel parlatorio si possono ammirare i più di centomila volumi; la pinacoteca, ricca e Reggio Emilia; in anni stodire i cimeli raccolti seguenti dipinti a partire da destra: di dipinti realizzati dai più celebri pittori tra recenti essi sono stati sui campi di battaglia e • Carlo Antonio Goldoni (Livorno, 1822-Modena, 1874) Cinquecento e Settecento. Purtroppo il disse- selezionati e riposizio- conservare oggetti do- Nicolò II D’Este; sto finanziario costrinse il duca Francesco III a nati in base a precisi re- nati da ex allievi e dalle • Jean Boulanger (Troyes, 1606-Modena, 1660) privarsi dei cento quadri più preziosi della rac- quisiti storici e ai carat- loro famiglie, da illustri Le nozze di Cana (copia dal Veronese); colta, che dovettero essere ceduti nel 1746 al re teri militari dell’istituto. ospiti e da amici dell'i- • Angelo Mignoni (Modena, 1841-1858) Augusto III di Polonia, re di Polonia ed Elettore Gli autori più ricorrenti stituto. Fin dalle origini Azzo d’Este; di Sassonia con il nome di Federico Augusto sono ritrattisti dell'Ot- il museo ha trovato de- • Giuseppe Zattera (Legnago, 1826-Modena, 1891) II, nella dieta per la nomina degli imperatori tocento, quasi sempre gna sistemazione negli Azzo VII; del Sacro Romano Impero. Questa collezione, insegnanti presso l’Ac- ambienti di rappresen- • Carlo Antonio Goldoni tranne qualche opera, è tutt’ora conservata a cademia atestina di tanza dell'Appartamen- Obizzo II. Dresda. Con la vittoriosa campagna napoleoni- belle arti di Modena e to privato dei duchi e, ca del 1796 e l’insediamento del governo cispa- incaricati di eseguire i nonostante abbia subi- Scala regia (oggi scalone d'onore) (3) dano nel palazzo, vennero asportati, trafugati o ritratti di famiglia oltre to danni e dispersioni Percorrendo il porticato si raggiunge lo scalone venduti all’asta buona parte degli arredi e delle che dipingere gli avi di delle raccolte durante il d’onore (già scala regia), che si presenta aereo e collezioni che poi, e solo in parte, poterono es- casa d’Este con opere di secondo conflitto mon- luminoso grazie al prospiciente e proporzionato sere recuperati con la restaurazione. fantasia. diale, è stato ricostruito, cortile; lungo le rampe sono disposte in nicchia Alla definitiva partenza di Francesco V nel ampliato e ristrutturato le statue della Prudenza e dell’Abbondanza 1859, restarono nel palazzo il medagliere, la pi- dal 1988 sino all'attuale del carrarese Andrea Baratta, realizzate tra il nacoteca e la biblioteca quasi al completo, men- 4 sistemazione. 10 11 In età estense l'appartamento fu ricavato am- ri dal 1848 ai tempi nostri, mentre la seconda che e da fuoco dell'Accademia Militare. Degni Il «cavallino rampante» disegnato sulla fusolie- pliando e modificando integralmente il piano evidenza il contributo dato alla vita del paese di nota uno stereoscopio da tavolo, la mitraglia ra del suo aereo stava a ricordare il suo vecchio nobile del vecchio castello solo dopo la realiz- dai frequentatori delle Accademie di Modena e FIAT-Revelli mod. 1915 nonché la bandiera au- reggimento di appartenenza, il Piemonte Reale. zazione della facciata principale del palazzo Torino indicandone i nomi più illustri. Lungo stro-ungarica – in alto sulla parete a sinistra Nella stanza sono esposti parti di aerei italiani e – in cui venne trasferita temporaneamente la il percorso sono esposti i gagliardetti dei corsi dell'ingresso – che sventolava sul semaforo ma- austriaci e due mitragliatrici aeronautiche pre- residenza privata – e l'intervento ebbe lo scopo accademici succedutisi dal 1968. rittimo dell'isolotto di Lussinpiccolo, catturata levate da aerei catturati; nelle vetrine sono in principale di riallineare le pareti portanti e di- nel novembre 1918. mostra alcuni cimeli e una collezione di modelli visorie del castello, nonché di inserirvi organi- 7. Sala delle Guardie nobili di aerei di varie epoche e nazionalità donati dal- camente scale nobili e di servizio. Gli ambienti, (oggi Sala delle Accademie) 9. Seconda sala da ballo la vedova Spaggiari. così ampliati e riccamente decorati, tornarono Un tempo Sala delle Guardie nobili, serviva (oggi Sala didattica) alla originaria destinazione di appartamenti du- come anticamera alla attigua Sala delle Udien- Seconda sala da ballo degli appartamenti du- 12. Gabinetto dei Ritratti, cali verso l'inizio del Settecento, comprendendo ze private. Degno di nota, per la ricchezza de- cali. Questo spazio era destinato alle prove di Sala dei Camerieri, Sala degli Staffieri alcune sale di rappresentanza che tutt'oggi affa- corativa, è il soffitto in legno a cassettoni danze e spettacoli nonché all'insegnamento (oggi Sala delle Uniformi) scinano per la magnificenza dei soffitti a casset- con stucchi dorati e argentati, realizzato su della musica; due divisorie non più esistenti pe- L'ampio salone è stato ottenuto eliminando le toni in legno, stucchi e specchi. ampia cornice e secondo i dettami dell'arte ba- rimetravano piccoli ambienti destinati proba- tramezzature che riempivano lo spazio in tre rocca. L'esecuzione si deve a maestranze car- bilmente a spogliatoio-guardaroba e a deposito ambienti distinti: Sala degli Staffieri, Sala dei 6. Saletta dei Trabanti pigiane nella seconda metà del Seicento. di strumenti e musiche; un opportuno ingresso Camerieri e Gabinetto dei Ritratti. (oggi Galleria della Memoria) Alle pareti della sala sono esposte le riprodu- indipendente evitava il passaggio di musici e I manichini disposti al centro della sala mo- L'ambiente svolgeva fun- zioni delle bandiere del figuranti attraverso le sale di rappresentanza. strano l'evoluzione delle uniformi storiche delle zione di posto di guardia Ducato di Savoia, della L'ambiente ospita modellini, armi didattiche, scuole e delle accademie militari, dalla fon- dei «reali trabanti» (dal Repubblica Cispadana, plastici per lo studio dei manufatti e delle opere dazione a quella attualmente in uso dal 1956. boemo draban inteso del Ducato di Mode- sul campo di battaglia. Nelle vetrine possono ammirarsi copricapi, come fante d'ordinan- na, del Regno d'Italia elmetti e cimeli appartenuti a ex allievi. Nella za o attendente), corpo e della Repubblica Ita- 10. Galleria dei Busti parete a sinistra dell'uscita, alcune uniformi da nato nel 1824 e costitu- liana, nonché i ritratti (oggi Galleria dello Stringa) sera mod. '34, tra cui quella appartenuta al ge- ito da speciali guardie delle personalità che L'ambiente prende il nome dal pittore modene- nerale d'armata Federico Baistrocchi, senatore di palazzo reclutate tra maggiormente hanno se Francesco Stringa, importante presenza del Regno e ministro della guerra. Alle pareti, i giovani delle famiglie inciso nell'evoluzione artistica a corte e operante nel palazzo nella medaglieri e raccolte di fregi e mostreggiature, residenti nel ducato e normativa e istituziona- seconda metà del Seicento, il quale affrescò il mentre nelle bacheche sono in mostra collezio- particolarmente distinti- le delle accademie mili- soffitto con una Apoteosi dei beati di casa ni di medaglie e distintivi dei vari reparti dell'e- si nella difesa delle pro- tari italiane. Le vetrine d'Este (5). Sul lato sinistro una raccolta di bu- sercito. Interessanti le collezioni di stellette e di prietà di casa d'Este. disposte lungo le pareti sti, alcuni dei quali appartenuti alla collezione bottoni da divisa donate dal capitano di vascello Sulle pareti vi sono contengono i decreti, i estense e, con buona probabilità, fin dalle ori- Carlo Sabatini. quattro lapidi: la prima documenti, le fotografie gini sistemati proprio in questa galleria; più in a destra ricorda che il e i cimeli relativi alla se- alto una Annunciazione di anonimo del Cin- 13. Gabinetto di lavoro di Francesco IV museo è dedicato agli colare storia degli isti- quecento. Sulla parete destra, una serie di vetri- (oggi prima Sala coloniale) ufficiali ex allievi cadu- tuti, la quale risale alla ne ospitano una collezione di soldatini donata Antico gabinetto di lavoro del duca Francesco ti per la patria e la se- fondazione della Reale dalla vedova Spaggiari, mentre in fondo alla IV. La stanza, insieme alla seguente, è destinata conda riporta le parole Accademia Sabauda galleria si può ammirare una copia de La Notte alla memoria delle guerre d'Africa. Sono in mo- scritte dal drammatur- voluta dalla duchessa del Correggio, realizzata dal pittore Giuseppe stra due uniformi da ufficiale indossate durante go modenese Domenico Maria Giovanna Batti- Nogari (Venezia 1699-1763). la guerra italo-turca (Libia 1911-1912) e la mon- Tumiati in occasione sta di Savoia Nemours tura di un Ascari, quale omaggio alla fedeltà e del cinquantenario del- 5 nel 1667. Al centro della 11. Terrazza al coraggio delle nostre truppe coloniali. Alle la scuola militare, di sala sono esposte pisto- (oggi Sala dei Cavalieri dell'aria) pareti il ritratto in uniforme coloniale del capi- cui generazioni di allie- le ad avancarica facenti Si tratta di una antica terrazza che venne chiusa tano fanteria alpini Luigi Canovetti (medaglia vi ricordano le parole parte della collezione da vetrate subito dopo il secondo conflitto mon- d'argento al valore militare, caduto all'Amba conclusive «divorare d'armi dell'istituto. diale e ora è dedicata agli aviatori della grande Alagi in Etiopia il 15 dicembre 1895), oltre ad le lacrime in silenzio, guerra ex allievi dell'Accademia. L'Aeronautica alcune fasce distintive dei reparti coloniali e ad donare sangue e vita. 8. Sala da ballo militare, come forza armata autonoma, venne una pregevole raccolta di cartoline reggimentali Questa è la nostra leg- (oggi Sala delle Armi) costituita solo nel 1923 e fino a tale data, piloti disegnate da noti illustratori dell'epoca. Presso ge, in questa legge Dio». Un tempo sala da ballo e specialisti furono forniti dall'Esercito e dalla la parete è in mostra una sella da dromedario in Nella parete di sinistra, con piacevole affaccio a Marina. Nella memoria di tutti è vivo il ricordo dotazione ai reperti meharisti. Al centro della la prima lapide ricorda terrazza sul cortile delle di Francesco Baracca, asso della aviazione da sala è esposto il tricolore donato all'accademia il tributo di sangue dato colonne, raccoglie ora la caccia italiana con trentaquattro vittorie, ab- militare dalla regina Elena al termine del con- dalle accademie milita- 6 collezione di armi bian- battuto nel cielo del Montello il 19 giugno 1918. flitto italo-turco. 12 13 14. Conservatoria privata occasione del quarantenario del loro ingresso in tura – eseguita per mascherare i disassamenti 19. Sala degli Staffierioggi ( ingresso) (oggi seconda Sala coloniale) Accademia. Significativo l'omaggio al colonnel- delle pareti di raccordo tra il vecchio castello e Era il collegamento privilegiato tra gli apparta- La stanza, che ospitava la conservatoria privata lo Giovanni Duca, comandante del reggimento il nuovo palazzo – essa svolgeva la funzione di menti privati e l'Appartamento di Stato, perciò di Francesco IV, attualmente raccoglie cimeli allievi alla data dell'8 settembre 1943, nonché sala da pranzo. vi sostavano guardie del corpo (antica Sala degli e trofei dell'Africa orientale (Eritrea, Somalia, agli allievi ufficiali Renato Boragine e Giorgio Attualmente rappresenta il memoriale degli Staffieri). Ora è l'ingresso al Circolo Ufficiali ed Etiopia) e dell'Africa settentrionale (Tripolita- Susani, tutti caduti eroicamente nella guerra di eroismi e dei sacrifici offerti alla patria dai com- è abbellito da una quadreria (da destra): nia, Cirenaica). Qui sono conservati l'uniforme, liberazione e decorati di medaglia d'oro al va- battenti di tutte le guerre. Alle pareti, cinque • Martin van Meytens (Stoccolma, 1695-Vienna, 1770) le decorazioni e importanti documenti del mo- lore militare. Al centro della sala sono esposti grandi lapidi di bronzo riportano le motivazioni Il principe Leopoldo d'Asburgo; denese generale d'armata Guglielmo Ciro Nasi doni e ricordi dei Mak Л 100. Tale acronimo – delle medaglie d'oro al valor militare concesse • Justus Sustermans (Anversa, 1597-Firenze, 1681) (senatore del Regno e governatore dell'Harar, dal piemontese «mac pi cent» – si allaccia alla al termine della Grande guerra alle armi dei ca- Alfonso IV; dello Scioa e infine dell'Amhara), ultimo difen- tradizione di celebrare con una festa i cento rabinieri, della fanteria, cavalleria, artiglieria e • Ignoto (XIX sec.) sore d'Etiopia (Gondar, novembre 1941). Alla giorni che mancano alla conclusione degli studi genio; davanti a ogni lapide vi è una composi- Francesco IV; parete un interessante lavoro di Paolo Caccia accademici e alla nomina a ufficiale. La cerimo- zione simbolica che ne qualifica i caratteri. Sul • Ignoto (XVIII sec.) Dominioni rappresentante gli schieramenti nia pubblica del Mak Л 100 si conclude con il fondo un'ara romana illuminata da una lampa- Ferdinando d'Asburgo giovinetto; delle forze italo-tedesche e britanniche all'inizio passaggio della stecca, una spece di cambio del- da votiva con iscritta la motivazione della me- • Scuola di Justus Sustermans della battaglia di El Alamein (Africa settentrio- la guardia con cui il corso uscente consegna agli daglia d'oro concessa al milite ignoto. Vittoria Farnese d'Este; nale, 24 ottobre-4 novembre 1942). allievi del primo anno un esemplare ingigantito Nella nicchia a sinistra, la riproduzione della • Adeodato Malatesta (Modena, 1806-1891) dell'antico strumento destinato alla lucidatura Madonnina del Grappa e sul lato opposto il bu- Enrico conte di Chambord; 15. Sala d'udienza dei bottoni della giubba; naturalmente la «stec- sto del Fante morente opera del modenese Al- • Martin van Meytens (oggi Sala dei Comandanti) (6) ca» rappresenta simbolicamente l'intero uni- fredo Gualdi (Albareto, 1885-1958). A destra dell'in- Giuseppe d'Asburgo. Anticamente usata come sala delle udienze pri- verso delle tradizioni accademiche, da rispetta- gresso una composizione bronzea raffigurante Sia Leopoldo che Giuseppe d'Asburgo, figli di vate dei duchi d'Este. Come gli ambienti succes- re e tramandare nel tempo. Nella sala è esposta l'Italia che sorregge un soldato ferito. Maria Teresa, sarebbero divenuti imperatori. sivi, presenta il soffitto originale proprio della la stecca in uso dopo la guerra; quella attuale è parte più antica dell'appartamento, realizzato conservata nel circolo allievi. La vetrina mostra 20. Galleria dei Bronzi in legno, stucchi e decori con soluzioni simili una serie di nappine da kepy e altri cimeli. GRANDE E NOBILE APPARTAMENTO Salendo i gradini che riportano alla quota del a quello già ammirato (oggi Appartamento di Stato) piano nobile del palazzo, si attraversa la Gal- nella Sala delle Acca- 17. Camera d'oro Rappresenta compiutamente la seicentesca leria dei Bronzi in cui sono collocate sculture demie. Alle pareti sono (oggi Sala delle grandiosità perseguita insistentemente nel di soldati delle armi e dei corpi dell'esercito, esposti i ritratti di tutti Medaglie d'oro) progetto e nella realizzazione del palazzo. riproduzioni a scala ridotta delle statue poste i comandanti dell'Acca- Un tempo anticame- L'insieme degli ambienti e le specifiche desti- alla base dei monumenti torinesi a Carlo Alber- demia Militare a partire ra dell'attigua sala da nazioni riflettono il desiderio di stupire tipico to, al duca d'Aostra e al carabiniere. Alle pareti dal tenente colonnello pranzo ducale, essa era delle corti dell'epoca. Agli illustri ospiti veniva due copie da ritratti di Sante Peranda (Venezia, Giovanni Battista Ruf- denominata Camera proposto un percorso cittadino in carrozza che 1566-1638) rappresentati Eleonora d'Este e Laura fini (1859-1862). Nelle d'oro per la ricchezza e consentisse loro di ammirare anzittutto la fac- d'Este-Pico. vetrine sono conservati lo splendore del soffit- ciata del palazzo, quindi sarebbero stati accolti all'ingresso occidentale (attuale via 3 febbraio) i doni delle delegazioni 7 to. Attualmente ospita i 21. Camera blu o seconda anticamera delle accademie militari ritratti degli ex allievi in- affinché potessero scendere di fronte allo sca- (oggi Sala Colleoni) estere in visita all'isti- signiti del più alto rico- lone d'onore, che avrebbero poi salito fra due Dalla galleria si entra nella Sala Colleoni – un tuto. noscimento al valor mi- ali di guardie per poi percorrere e ammirare un tempo indicata come Camera blu per il colore litare. In grossi volumi intero angolo del loggiato cogliendone la vastità dominante della tappezzeria – dove si ammira- 16. Camera del caffé sono raccolte le motiva- e l'eleganza; quindi sarebbero entrati nel salo- no a partire da destra i seguenti dipinti: (oggi Sala zioni delle ricompense. ne d'onore dove l'infilata delle porte di ingresso • Luigi Asioli (Correggio, 1817-Modena 1877) degli Allievi) Al centro della sala vi è alle varie stanze avrebbe creato loro l'illusione Azzo d'Este; Antica sala del caffè, è l'urna che contiene le di una distanza dilatata; avrebbero poi traver- • Luigi Manzini (Modena, 1805-1866) ora destinata a racco- cinquecentodue ripro- sato le anticamere tra arazzi, quadri e lampada- Aldobrandino II; Niccolò I d'Este; gliere i ricordi legati ai duzioni delle medaglie ri, accolti dai cortigiani e infine sarebbero giunti • Adeodato Malatesta corsi accademici che si attribuite agli eroi. nella sala del trono al cospetto del duca e delle Massimiliano d'Austria-Este; sono succeduti nell'isti- più alte magistrature. Oltre la sala del trono si • Antonio Consetti (Modena, 1686-1766) tuto. Particolarmente 18. Sala ovale trovavano le stanze dell'appartamento nobile Rinaldo I d'Este; interessante – parete delle colonne riservato esclusivamente agli ospiti illustri. • Adeodato Malatesta grande a destra dell'in- (oggi Tempio Gli ambienti dell'Appartamento di Stato oggi Ferdinando d'Austria-Este; gresso – il quadro con della gloria) (7) ospitano il Circolo Ufficiali e il percorso di visita Sconfitta di Ezzelino a Cassano d'Adda; soggetto in rilievo, do- Denominata stanza ova- si collega all'uscita del Museo Storico, transi- • Bernardino Rossi nato dagli allievi del le delle colonne per la tando per la Scala delle Statue. (Modena, 1803-1865) primo corso (1860) in 8 sua singolare architet- Alberto d'Este. 14 15 Al centro della sala è • Henri Gescar diato e solenne, attraverso il quale dal salone salotto Francesco IV abbia fi rmato il decreto posto l'unico mobile su- (Parigi, 1634-Roma, 1701) d'onore si giunge alla sala del trono. La denomi- di condanna a morte di Ciro Menotti, in conse- perstite dell'antico arre- Cesare Ignazio d'Este; nazione va attribuita al colore della tappezzeria guenza dei moti insurrezionali del 1831. do: il tavolo da pranzo • Ignoto (XVII sec.) esistente nella prima metà dell'Ottocento e vi si costruito con la stessa Principe estense ammirano (da destra): 27. Stanza da letto (oggi Camera rossa) geometria della stanza a cavallo. • Ignoto (XVII sec.) È la prima camera da letto dell'appartamento ovale delle colonne, per Alfonso IV; nobile, destinato ad ospitare le maggiori perso- la quale appunto fu co- 23. Grande sala (oggi • Adeodato Malatesta nalità che frequentavano il ducato. La denomi- struito. Salone d'onore) (9) Maria Teresa d'Austria-Este; nazione è da attribuirsi al colore della tappez- Entrando nel Salone d'o- • Casare Artusi (Modena, 1540-1612?) zeria della prima metà dell'Ottocento. La ricca 9 22. Sala rotonda nore si percepisce per in- Alfonso II d'Este; esposizione di dipinti presenta da destra: o prima anticamera tero l'ideale scenografi co • Nicolas Regnier (Maubeuge, 1591-Venezia, 1667) • Adeodato Malatesta (oggi Sala barocco che ruota attor- Luigi d'Este; Vestizione di Alfonso d'Este; dello Stringa) no al grandioso aff resco • copia da Girolamo da Carpi (Ferrara 1501-1556) • Eduard Ender (Roma, 1822-Londra, 1883) Procedendo verso il sa- della volta del 1695 raf- Ercole II; Maria Beatrice Riccarda d'Este; lone d'onore si attraver- fi gurante Bradamante • Adeodato Malatesta • Giuseppe Maria Soli (Vignola, 1747-Modena, 1822) sa la Sala dello Stringa incoronata da Giove Adelgonda di Baviera d'Austria-Este. Ercole III d'Este; intitolata oggi al pittore nell'Olimpo, tema con • Adeodato Malatesta modenese consulente cui si vuole celebrare il 25. Sala del trono Francesco IV d'Austria-Este; artistico del duca negli matrimonio tra Rinal- Di modeste proporzioni e di forma trapezoida- Maria Beatrice di Savoisa; acquisti per la quadre- do I e Carlotta Felicita le – dovuta all'innesto del palazzo sull'estrema • Autore emiliano (XVIII sec.) ria, il quale ne aff rescò di Brunswick-Lüneburg ala sud del vecchio castello – rappresentava il Ercole III d'Este; il soffi tto utilizzando quale apoteosi della casa luogo simbolo per l'incontro tra l'ospite e il so- • Bernardino Rossi (Cortile, 1803-Modena, 1865) lo sfondato al cielo con d'Este nel ricongiungi- vrano; lo spazio limitato fa pensare che i duchi, Famiglia estense di Francesco IV; la raffi gurazione dello mento con la propria con le personalità importanti, privilegiassero • Ignoto austriaco (XVIII sec.) Sposalizio di Cupido stirpe tedesca. La deco- rapporti alquanto personali e quasi intimi, fatto Ferdinando d'Asburgo-Lorena. e Psiche protetti da razione si deve al bolo- confermato anche dall'annesso piccolo salotto. Giove e da Giunone gnese Marco Antonio Alle pareti vi sono specchiere le cui cornici un 28. Camera del Torrione (8). L'ampia cornice Franceschini coadiu- tempo contenevano quadri del Boulanger, pur- Camera da letto per gli ospiti più illustri, poi in stucco ad altori- vato da Luigi Quaini troppo talmente deteriorati da non consentire usata da Francesco V e Adelgonda di Baviera. lievo è del modenese per i decori e Arrigo l'esposizione. Attualmente è destinata a sala da pranzo dell'ex Antonio Traeri, detto Haff ner per le quadra- Circolo uffi ciali e perciò non sempre visitabile. il Cestellino, e consi- ture. 26. Salottino d'oro (10) derato uno dei migliori La sala veniva addobba- Raffi nata testimonianza del gusto che domina- 29. Camera da bagno artisti nel suo genere. ta e arredata in funzione va alla corte di Francesco III, il quale volle in- Detta anche «bagno della duchessa», a forma Resta ignoto il motivo dell'utilizzo (pranzi, ri- sistentemente questa realizzazione nonostante ottagonale, studiata per ospitare una vasca ad- per il quale la stanza cevimenti, balli) per cui il ducato vivesse una fase diffi cile della propria dossata a una parete rivestita di rocce naturali. fosse chiamata «sala alle pareti – oggi occu- storia: guerra di successione austriaca (1742), Vasca e rivestimento parietale sono state tra- rotonda», ma è proba- pate da dipinti in chiaro- vendita di Dresda (1746), partenza del duca slate e rimontate nell'alloggio del generale co- bile che si riferisse a una scuro – potevano esservi per il governatorato della Lombardia (1753). Il mandante e la stanza oggi è destinata a sala da particolare disposizione disposti arazzi, quadri prezioso salottino – gabinetto di lavoro – venne pranzo, perciò non sempre visitabile. dell'arredo. o composizioni fl oreali disegnato e realizzato da Antonio Salvadori Alle pareti a partire da appositamente studiate. dal 1751 al 1753 scegliendo pannelli amovibi- destra si vedono i se- L'illuminazione era otte- li di legno su cui operare con stucco e lamine 10 guenti dipinti: nuta con novecentoven- d'oro zecchino. Tale tecnica ha consentito di • Francesco Vellani tisette candele sitemate smontare e mettere al sicuro l'intero rivesti- (attribuito) nei lampadari e lungo le pareti. mento durante le fasi burrascose della storia del (Modena, 1688-1768) In questa sala venne per la prima volta mostrato palazzo. I pannelli illustrano scene mitologiche. Rinaldo I d'Este; al pubblico il tricolore deliberato come vessil- Vi si ammirano da destra: Apollo e Dafne, Leda • copia da Justus Sustermans lo nazionale a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797; il e il cigno, le due virtù guerriere che alludono Francesco I d'Este; 20 agosto 1859 venne proclamata la deca- alle glorie militari estensi (o a Bradamante e • Ignoto (XVII sec.) denza della sovranità estense. Ruggiero) quindi, sulla parete opposta all'in- Principe estense a cavallo; gresso, le illustrazioni di Europa e il toro e Pan • Sante Peranda (Venezia, 1566-1638) 24. Terza anticamera (oggi Camera verde) e Siringa. Isabella di Savoia d'Este; È la terza anticamera del percorso, molto stu- Tradizione vuole che sul tavolo al centro del 16 17 APPARTAMENTO DEI PRINCIPI E CAPPELLA DUCALE ARCHIVIO, BIBLIOTECA E PINACOTECA (OGGI BIBLIOTECA)

1. Sala del cenacolo 2. Sala dei consultazione 3. Uffi cio del direttore 4. Sala di consultazione 5. Segreteria

APPARTAMENTO PRIVATO DEI DUCHI (OGGI MUSEO STORICO) 10

6. Saletta dei trabanti 9 (Galleria della memoria) 8 11 7. Sala delle Guardie nobili (Sala delle Accademie) 8. Sala da ballo (Sala delle armi) 9. Seconda sala da ballo (Sala didattica) 10. Galleria dei busti (Galleria dello Stringa) 6 11. Terrazza (sala dei cavalieri dell'aria) 12 12. Gabinetto dei ritratti, Sala dei camerieri, 7 Sala degli staffi eri (Sala delle uniformi) 13. Gabinetto di lavoro di Francesco IV (Prima sala coloniale) 14. Conservatoria privata (Seconda sala coloniale) 15 13 14 15. Sala d'udienza (Sala dei comandanti) 16. Camera del caff è (Sala degli allievi) 1 17. Camera d'oro (Sala delle medaglie d'oro) 18. Sala ovale delle colonne (Tempio della gloria) 16 Scalone d'onore 2 ◄ GRANDE E NOBILE APPARTAMENTO (OGGI APPARTAMENTO DI STATO) 18 17 3 19. Sala degli staffi eri (Ingresso) 20. Galleria dei bronzi 21. Camera blu o seconda anticamera 4 (Sala Colleoni) 19 22. Sala rotonda o prima anticamera (Sala dello Stringa) 23. Grande sala (Salone d'onore) 24. Terza anticamera (Camera verde) 5 20 25. Sala del trono 29 26. Salottino d'oro 27. Stanza da letto 26 (Camera rossa) 28. Camera del torrione 22 23 21 24 28 29. Camera da bagno 25 27

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trasformato negli ultimi anni in Scuola interna- suo successore nel 1609 come soprintendente zionale di Alti Studi e attira dottorandi prove- della quadreria estense. nienti da tutto il mondo. Altre opere all'interno della chiesa sono: lato destro La sede • Olivier Dauphin (Troyes, 1634-Sassuolo, 1683) Nel 1631 il Collegio trasferì la sua sede pren- Le Madonna e il Bambino in gloria con i santi dendo in affi tto una parte della casa di pro- Antonio, Vincenzo e Francesco di Sales (1680) prietà del conte Camillo Molza, oratore ducale (altare di s. Vincenzo, oggi di s. Antonio); a Roma, nella zona della città detta della «Croce • Francesco Stringa della Pietra», sull'incrocio fra cardo e decumano Assunzione della Vergine (1675) Collegio San Carlo Modena della Mutina romana e centro fi sico della città, (altare dell'Assunta); tra le attuali via Emilia e via San Carlo, dove lato sinistro SCHEDA RIASSUNTIVA provincia bloccata nel sorgeva una colonna di marmo – abbattuta nel • Francesco Vellani suo passato medievale, 1764 dopo la costruzione dell'arioso portico – L'estasi di s. Filippo Neri con i ss. Girolamo, DATA bensì nuova capitale del detta appunto «croce della pietra» (2). Gregorio Magno e Dionigi Areopagita (1764) dal 1639 ducato estense dopo la Nel 1639 il Collegio acquistò dagli eredi le pro- (altare di s. Filippo Neri);

ARCHITETTURA devoluzione di Ferrara prietà di Camillo Molza, inglobando inoltre gli • Francesco Vellani (Modena, 1688-1768) Bartolomeo Avanzini del 1598. edifi ci confi nanti donati all'istituto da Giovan Le nozze di Maria (1769) (Roma, 1608-Modena, 1658) L'insegnamento preve- Paolo Brizzi, attivissimo membro della Congre- (altare dello Sposalizio della Vergine); Tommaso Loraghi deva le materie canoni- gazione. • Adeodato Malatesta (Canton Ticino, 1608 -Modena, 1670) che «Scrivere, Abbaco, La costruzione venne affi data all'architetto du- Sposalizio mistico di s. Caterina (1879) Grammatica latina e cele Bartolomeo Avanzini e al tagliapietra (altare della Pietà); Il Collegio greca, Umanità, Rettori- ticinese Tommaso Loraghi, attivo anch'esso controfacciata Il Collegio dei Nobili ca, Logica, Matematica, nei cantieri della corte estense. • Sigismondo Caula (Modena, 1637-1724) della Madre di Dio e di Filosofi a naturale e mo- L'edifi cio si può dire concluso nelle sue linee S. Carlo comunica gli appestati (1675); San Dionigi l'Areopagita rale, Giurisprudenza» e principali a fi ne Seicento. coro iniziò la sua attività nel nei momenti liberi l'ap- • Giuseppe Romani (Como?, 1654/57 ca.-Modena, 1727) novembre del 1626 in prendimento delle arti Chiesa di s. Carlo (3) L'adorazione dei pastori; un edifi cio in s. Giovan- necessarie al ben vivere La posa della prima pietra della chiesa di s. Car- L'adorazione dei magi. ni del Cantone, per vo- in società: ballo, scher- lo venne celebrata con festa solenne il 7 giugno ma, musica, cavalcare. 1664 e fu lo stesso Bartolomeo Avanzini a La cappella (4) lontà del conte e sacer- 1 dote Paolo Boschetti Tra il 1685 e il 1772 il curarne il progetto, prendendo a modello la La cappella dei convittori venne del tutto rin- (1), nel seno della Con- Collegio dei Nobili so- chiesa romana di s. Carlo ai Catinari. Dopo la novata nel 1852 dall'ingegnere Cesare Costa gregazione di San Carlo, stituì del tutto lo studio sua morte nel 1658, ne curò i lavori il capoma- (Pievepelago, 1801-Modena, 1876). attiva nell'assistenza dei pubblico e divenne a stro Giovan Pietro Piazza. Sullo scorcio del Era questa la terza cappella nei duecento anni poveri e nella diff usione tutti gli eff etti l'universi- Seicento Antonio Traeri, attivo nei cantieri di vita del Collegio. La prima era stata allestita della cultura cristiana. tà di Modena. ducali, presentò i progetti per la decorazione sulla sinistra della galleria, appena salito lo sca- L'istituzione scolastica Dopo alterne vicende, dell'altar maggiore insieme al pittore Marcan- lone, sostituita nel 1710 da una seconda nell'am- superiore (dagli 8 ai 18 nel 1954 l'istituto diven- tonio Franceschini, che realizzò la tela raffi - bito della riqualifi cazione barocca del Collegio. anni) era volta fi n dall'i- ne Fondazione Collegio gurante S. Carlo implora la Vergine Maria per Situata a destra della galleria, negli spazi poi nizio alla formazione del San Carlo, natura isti- gli appestati. Gli aff reschi sulla sommità raffi - destinati al consiglio direttivo e al rettorato, era ceto nobiliare, in una tuzionale che mantiene gurante La Trinità sono stati attribuiti a Jaco- decorata con pitture di Antonio Consetti, futuro Modena non più città di 2 tutt'oggi, mentre l'inse- pino Consetti, allievo di Francesco Stringa e artista di corte, quadrature prospettiche di suo gnamento scolastico si è 20 21 padre Jacopino e stucchi di Antonio Traeri, già principale durante le vacanze estive e rivolta a attivo a palazzo ducale e nella chiesa del Colle- tutte le camerate, che nel momento di maggior gio. Sull'altare rimase per qualche tempo la pala splendore raggiunsero il numero di nove. In del precedente oratorio con la Presentazione particolare sotto Francesco II (1674-1694), che della Vergine al tempio di Giulio Secchiari (Mo- molto investì nella pratica musicale e nella cul- dena, 1574 ca.-1631) poi sostituita dalla tela ovale di tura dello spettacolo – non a caso fu fondata nel Antonio Consetti tutt'ora sull'altar maggiore 1683, in Collegio, l'Accademia dei Dissonanti – della nuova cappella ottocentesca. e sotto Rinaldo (1694-1737), "principe barocco" Consacrata il 22 dicembre 1858, dedicata per eccellenza, il teatro esaltò il legame simbio- alla «presentazione al tempio della Vergine», la tico con casa d'Este, rito cortigiano rivolto alla terza cappella del Collegio San Carlo venne rica- glorificazione della dinastia e alla costruzione vata nei locali dell'infermeria, più prossimi alle dell'immagine di Modena come capitale. In un camerate e in posizione centrale rispetto alle re- primo tempo fu il cortile del Collegio a ospitare centi espansioni edilizie del Collegio. Decorata le azioni accademiche che concludevano l'anno dagli stucchi di Gaetano Venturi – titolare scolastico, mentre a partire dal secondo decen- di una nota bottega che recuperava l'antica tec- nio del Settecento il Teatro ducale di piazza del 5 nica della scagliola, nella quale vi lavorarono i Vigarani divenne il palcoscenico per esibizioni figli Amilcare e Adolfo, il futuro storico dell'ar- spettacolari, in alternativa alla gran sala del pa- palcoscenico, palchetti La sala dei cardinali te – e verso il 1860 dipinta a motivi vegetali e lazzo ducale trasformata in teatro o al teatrino di proscenio e balconata (6) scene figurate da Adeodato Malatesta e Fer- di corte. Soltanto nel 1732 si ebbe il primo tea- lungo tutto il perimetro. Fulcro del fasto decora- dinando Manzini (Modena, 1817-1886), docente tro all'interno del Collegio, decorato da Giorgio Tale struttura rimase tivo è il salone d'onore di ornato all'Accademia Magnanini, che iniziò intatta fino ai restau- o sala dei cardinali, in- e scenografo del locale a ospitare gli spettacoli ri del 1929, quando venzione scenografica teatro comunale, la cap- di Carnevale, in segui- a causa delle pessime tra le più imponenti pella può dirsi conclusa to ampliato grazie agli condizioni del soffitto e del barocco modenese, soltanto vent'anni dopo acquisti di edifici vicini del tetto sovrastante fu opera dei quadraturisti la sua consacrazione, che vennero incorporati abbassata la copertura Pellegrino Spaggiari 6 nel 1878. nel complesso edilizio. della sala, ridisegnati i (Reggio Emilia, 1690-1750), Il «domestico nuovo palchetti e l'arcosceni- Giorgio Magnani- Il teatro (5) 4 teatro» fu inaugurato co, ridefinito il proget- ni (Correggio, 1682-Modena, Nell'educazione del nel 1753 alla presenza to delle scalette ai lati 1755) e Marco Bianchi nobile la recitazione della famiglia ducale del proscenio, aggiunti (Correggio, 1638-1691) e del doveva costituire una con l'opera Muzio Sce- cartigli in stucco nelle figuristaAntonio Con- pratica importante per vola in occasione della lunette delle soprapor- setti. Raffigura entro la formazione del ca- nascita dell'atteso erede te e delle finestre con uno sfondato a linee rattere: controllo della del principe Ercole Ri- motti legati all'attività ellittiche le Sette Virtù; gestualità, buona di- naldo. Da questa data i scenica e sostituito il in primo piano su nubi zione, bel portamento convittori si esibirono vecchio pavimento in la Fortezza, la Giustizia, erano fondamentali per esclusivamente qui: un cotto. Entro la cornice 6 la Prudenza e la Tempe- ben figurare in società. tipico teatro da sala de- di scagliola polilobata ranza sovrastate da Mi- Al San Carlo l'attività stinato a un pubblico Arcangelo Salvarani nerva protettrice delle spettacolare fu intensa, selezionato, a doppio 5 (Quartirolo di Carpi, 1882-Modena, 1953) raffigurò Mi- arti e delle scienze. Ai balconcini si affacciano programmata con cura volume con profondo nerva illuminata di sapere, le Scienze e a coppie figure allegoriche quali la Poesia e la le Arti. Resta oggi una preziosa testimonianza Pittura, la Logica e la Retorica, la Musica e l'A- dei luoghi di spettacolo settecenteschi distrutti ritmetica; stemmi nobiliari intrecciati a nastri nei secoli successivi. sono posti in vista un po' ovunque, mentre ap- positi spazi ospitano i ritratti su tela di cardinali già allievi del Collegio.

5 22 23 importanti interventi di prospettica, permisero restauro fi no al passag- di realizzare in breve gio di competenze dal tempo e a basso costo la Ministero della Difesa decorazione del cortile a quello dei Beni e delle d'onore, ideale fonda- Attività Culturali e del le in cui ambientare la Turismo, che l'ha re- messa in scena di alcuni centemente inserito nel dei più signifi cativi mo- polo museale autonomo menti della vita a corte. delle Gallerie Estensi. Qui, dove l'irregolari- 1 tà del perimetro rivela Facciata la necessità di doversi L'elegante facciata confrontare con le pre- proposta da Bartolomeo Avanzini doveva cedenti strutture castellane, i pittori bolognesi essere un vero e proprio manifesto program- Angelo Michele Colonna e Agostino Mi- matico, strumento di esaltazione e legittima- telli, protagonisti indiscussi dell'arte della qua- zione del potere estense. dratura, spalancarono sulle pareti un'illusoria Le statue, ora perdute, dell'Architettura Civile complessità architettonica di cui oggi possiamo e Militare entro le nicchie, accanto a quelle set- solo immaginare lo splendore e la magnilo- tecentesche di minori dimensioni raffi guranti la quenza originali, grazie alle tracce ancora visi- Palazzo ducale Sassuolo Primavera e l'Estate, erano un chiaro richiamo bili nel cortile, nella loggia delle statue-fontana all'ambizioso progetto di rinnovamento dell'im- e nello scalone, oppure attraverso il confronto magine del ducato attraverso la riqualifi cazione con la decorazione, ancora intatta, del Salone SCHEDA RIASSUNTIVA l'architetto romano Bartolomeo Avanzini, il giovane duca Francesco I d'Este intendeva architettonica dei suoi edifi ci. La presenza di delle Guardie al piano nobile. DATA infatti trasformare il precedente complesso ca- statue e busti di illustri personaggi del casato, dal 1634 stellano in un sontuoso palazzo barocco, sceno- distintisi in campo civile e religioso, nei due 1. Scalone d'onore (3) grafi co luogo in cui ricevere ospiti illustri del ca- cantonali alle estremità, concorreva invece a La scenografi ca concezione architettonica dello ARCHITETTURA magnifi care le virtù estensi, sotto il bonario scalone d'onore, sul quale si aff acciano le fi ne- Bartolomeo Avanzini libro della regina Cristina di Svezia o del pittore (Roma, 1608-Modena, 1658) di corte spagnolo Diego Velázquez. L'uso di ma- sguardo delle divinità classiche poste alla som- stre della Galleria di Bacco e del Salone delle teriali edilizi facilmente reperibili sul territorio, mità dell'edifi cio, al cui centro è un grande oro- Guardie come palchi in un teatro, tradisce im- INTERNI come lo stucco e il laterizio che sostituirono ove logio. mediatamente l'intervento di un'altra persona- DECORAZIONI PITTORICHE possibile il marmo, e la conservazione di gran lità di spicco nel panorama artistico della cor- Jean Boulanger Atrio te estense: il reggiano (Troyes, 1606-Modena, 1660) parte delle strutture castellane consentirono al Nell'atrio, l'eco dei Gaspare Vigarani. Ottavio Viviani cantiere di procedere rapidamente e di conclu- (Brescia, 1579 ca.-post 1646) dersi nelle sue parti principali già all'inizio degli grandi cantieri della Architetto, ingegnere Gaspare Vigarani anni cinquanta del Seicento. Roma barocca si am- idraulico e scenografo (Modena, 1637-1713) Requisito dalle truppe napoleoniche alla fi ne plifi ca nella monumen- al servizio del re france- Angelo Michele Colonna tale presenza delle due se Luigi XIV, il re Sole, (Rovenna, 1604-Bologna, 1687) del Settecento, il palazzo fu venduto all'incan- Agostino Mitelli to e acquistato dai conti francesi D'Amarzit de statue-fontana del Vigarani collabora con (Badolo-Battedizzo, 1609-Madrid, 1660) Sahuguet d'Espagnac, che ne mantennero la loggiato, realizzate at- l'Avanzini nella proget- Gian Giacomo Monti proprietà anche dopo il Congresso di Vienna e torno al 1650 da stuc- tazione di questo monu- (Bologna, 1620-1692) catori locali del duca 2 mentale spazio defi nito Baldassarre Bianchi il ritorno, sul trono di Modena, del duca Fran- (Bologna, 1612-Modena, 1679) cesco IV d'Austria d'Este. Francesco I. Le statue nel documenti antichi Pier Francesco Cittadini Rilevato nel 1882 dalla facoltosa famiglia mo- raffi gurano Nettuno «la gran sala della sca- (Milano, 1616-Bologna, 1681) denese Finzi Levi, fu destinato a caserma di e Galatea, mentre in la»; prototipo preso a Girolamo Cialdieri fondo al cortile si vede modello negli anni suc- (Urbino, 1593-1680) retrovia nel corso del primo confl itto mondia- le. Nel 1919 passò ai conti Bellentani di Reggio una Divinità marina cessivi per risolvere il con delfi no. problema dell'unione Storia del palazzo Emilia, che vi insediarono uno dei loro salumi- dei piani in tanti edifi - Riallacciandosi alla gloriosa tradizione delle fi ci. Fu grazie all'interessamento del principe Cortile d'onore (2) ci emiliani, soprattutto cinquecentesche «delizie» ferraresi, la famiglia Umberto di Savoia se l'antica dimora estense, Stucco, terracotta e ges- bolognesi. d'Este, trasferitasi a Modena dopo la devoluzio- nel 1941, fu acquistata dallo Stato e destinata a so, materiali poveri ma Pur nell'estrema sem- ne di Ferrara nel 1598, volle edifi care a Sassuo- sede estiva della prestigiosa Accademia Militare cari alla tradizione emi- plicità della tipologia lo, nel luogo dove sorgeva un antico castello (1), di Modena. liana, uniti a un sapien- a forbice, con le due il palazzo di villeggiatura. La sorte del palazzo rimase legata a questa te uso della quadratura 3 rampe di scale parallele Nel 1634, incaricando della direzione dei lavori scuola per allievi uffi ciali dagli anni dei primi 24 25 accostate l'una all'altra, intellettuali della corte 8. Le figlie di Meneo tebano vengono trasformate in APPARTAMENTO DELLA DUCHESSA lo scalone riceve un ef- estense: l'abate Musso e pipistrelli perché disdegnano le feste in onore di fetto monumentale e Girolamo Graziani. En- Bacco; 3. Camera dei Medaglioni (5) 9. Bacco, seguito da Sileno ubriaco, muove verso la unitario grazie alla col- trambi erano profondi Il vasto ambiente, detto anche «Camera dei Lidia; locazione degli elemen- conoscitori delle fonti 10. Sileno, sperdutosi, viene ritrovato dai cacciatori Verdi» per il colore delle antiche sete da parati ti che lo compongono, greche e latine, che qui del re Mida e riportato a Bacco; che l'ornavano, fu riconfigurato nella seconda rampe e pianerottoli, in sono usate per stilare 11. Cerimonia per liberare il re Mida dalle orecchie metà del Settecento con decorazioni del pit- un unico grandioso spa- un programma inneg- d'asino; tore Ludovico Bosellini. zio. Ma è la luce la vera giante al buon governo 12. Bacco chiede alla maga Medea di far ringiovanire La Camera dei Medaglioni era la prima antica- protagonista di questo del duca Francesco I le sue nutrici; mera dell'appartamento della duchessa e deve 13. Cerimonia con cui la maga fa ringiovanire le nutri- ambiente, entrando e alla saggezza del dio il nome agli ovali in cartapesta dorata con cor- ci di Bacco; copiosa attraverso l'ar- che aveva insegnato agli 14. Bacco insegna come si fa il vino; nice in stucco, della seconda metà del Seicento, chitettura che unisce la uomini l'agricoltura, la 15. Bacco sul carro trionfale; con i profili di importanti membri o congiunti scala al cortile. religione, l'urbanistica 16. Sileno ebbro al seguito di Bacco. di casa d'Este. Come di consueto, infatti, anche Salendo lo scalone ogni e altre importanti cono- Nei 14 finti arazzi a parete: questa anticamera di ingresso all'appartamento suggestione visiva è tesa scenze destinate al vive- era destinata alla ritrattistica familiare, al fine 4 1. Bacco parte per portare ai popoli lontani le sue a suscitare quei senti- re civile. invenzioni. Con lui la moglie Iside, piangente, il di presentare immediatamente, a chi entrava, menti di stupore e me- Agli episodi dell'infan- filosofo Trismegisto ed Ercole. Sul fondo la città di i più illustri esponenti e parenti dei padroni di raviglia, cari alla poetica del Barocco, che ani- zia di Bacco e dei suoi primi spostamenti nel Nisa ove Bacco fu educato; casa. 2. Bacco colpisce con un tralcio di vite il serpente a mano anche la ricerca estetica della sontuosa mondo sono destinati gli ovali della fascia in- La grande tela di Nicolas Régnier raffigu- due teste inviatogli da Giunone; decorazione a stucco e ad affresco. termedia, mentre agli episodi più significativi 3. Incontro, in Egitto, di Prateo, re di Melfi, con Bacco; rante La famiglia del duca Francesco I Se sotto il fregio con aquile estensi i quadraturi- della sua vita e alle punizioni inferte a chi aveva 4. Bacco doma la tigre che persecutrice Giunone gli d'Este (6), dipinta dal fiammingo nel 1638, sti Colonna e Mitelli spalancano illusionistica- osato ribellarsi sono riservati i suggestivi finti ha mandato contro; mostra subito ai visitatori l'aspetto del commit- mente lo sguardo su un immaginario cortile op- arazzi delle pareti, illusionisticamente agitati 5. Il re degli Edoni, Licurgo, reso pazzo da Bacco tente del palazzo e di sua moglie, la duchessa posto a quello reale, il milanese Luca Colomba da putti scherzosi. come castigo per aver fatto recidere le viti nei suoi Maria Farnese, assieme ai piccoli principi Al- e il romano Lattanzio Maschio, stuccatori Gli episodi celesti della vita di Bacco – le nozze stati; fonso IV e Isabella. 6. Bacco, Trismegisto e il re Licurgo. Quest'ultimo esperti, esaltano la casa d'Este e le sue virtù di- in Olimpo con Arianna e la collocazione della Nei medaglioni, invece, sono il ritratto di appare guarito dalla pazzia per intercessione dei spiegando le figure allegoriche della Nobiltà e sua corona tra i segni zodiacali – sono infine suoi sudditi; Laura Martinozzi, moglie di Alfonso IV; del della Gloria dei nobili e quelle mitologiche ospitati negli scorci della volta. 7. Le Baccanti uccidono Orfeo perché non ha voluto cardinale Giulio Mazzarino, primo ministro di Ercole e Mercurio che reggono gli emble- Nella galleria, decorata per ultima, Boulan- cantare le odi di Bacco; di Francia e zio di Laura Martinozzi; del duca mi di famiglia, accompagnandole all'Eternità ger mostra l'esperienza maturata nel corso del 8. Bacco trasforma le Baccanti in alberi perché ree di Francesco II, figlio di Alfonso IV e di Laura, e all'Allegrezza, poste entro le nicchie, in un suo soggiorno romano al servizio del cardina- aver fatto a brani il cadavere di Orbeo; e di Maria Beatrice d'Este, sorella di Fran- messaggio di buon auspicio per la durata e la le Rinaldo d'Este, tra il 1644 e il 1646. I nudi 9. Bacco trasforma in colombe le figlie di Anco, re di cesco II e moglie di Giacomo II Stuart, dunque Delo, per sottrarle alla vendetta dei soldati di Aga- piacevolezza del vivere del ducato di Modena. di Bacco richiamano la sensuale corporeità del regina d'Inghilterra, anche se per breve tempo. mennone; Michelangelo della Cappella Sistina, i fauni che 10. Bacco con gli architetti che progettano la costru- Completano l'arredo di questo ambiente due 2. Galleria di Bacco (4) reggono le ghirlande evocano gli effetti chiaro- zione di Nisa; busti del secondo Seicento dello scultore Destinata a collegare i due appartamenti più scurali di Annibale Carracci nella galleria Far- 11. Bacco, con tutto il seguito, viaggia dall'oriente ver- carrarese Andrea Baratta, raffigurantiFran - importanti del palazzo – quello del duca, a set- nese, mentre le aperture sul paesaggio, con gli so l'Egitto; cesco II d'Este alla maniera del Francesco I tentrione, e quelo della duchessa, sul lato op- ampi cieli si rifanno ai modelli classici di Nico- 12. Bacco, a Nasso, conforta Arianna piangente per la d'Este della e del Luigi XIV posto –, la galleria di Bacco si configura come las Poussin e Claude Lorraine. fuga di Teseo; di Versailles scolpiti da Gian Lorenzo Berni- 13. Bacco presiede l'innalzamento di due colonne sulle uno degli spazi più scenografici della «delizia» A partire da sinistra, nei 16 scudetti sorretti ni, assieme a due tele di scuola emiliana coeve rive del Gange, limite delle sue conquiste; sassolese. da satiri sono rappresentati: 14. Ingresso trionfale di Bacco a Tebe in Egitto. con Storie di Bacco e una grande tela storicista L'ambiente deve il proprio nome ai 41 episodi 1. Semele, amante di Giove, incinta, ascolta i cattivi Nei 5 riquadri a monocromo della volta: ottocentesca del carpigiano Bernardino Ros- consigli della gelosa Giunone; dipinti, tra il 1650 e il 1652, dal pittore di cor- 1. Simulacro di Bacco sull'altare; si raffigurante Borso d'Este che rientra 2. Semele folgorata da Giove a lei mostratosi in tutta te di origini francesi Jean Boulanger, uno tra 2. Bacco a cavallo di una botte con amorini danzanti; trionfalmente a Ferrara dopo aver rice- la sua potenza. Giove introduce il feto del nascituro 3. La danza delle Canefore; i migliori allievi di Guido Reni a Bologna. Bou- in una propria coscia; vuto il titolo ducale. 4. Sacrificio dell'Irco a Bacco; langer inserisce le raffigurazioni del racconto 3. La grotta dove fu allattato il figlio di Semele, Bacco 5. L'Irco posto sull'altare. entro la ricca quadratura architettonica dipinta e le tre nutrici di questo; 4. Camera della Fede maritale (7) dai bolognesi Baldassarre Bianchi e Giovan 4. I pirati trovano Bacco sulla spiaggia e lo portano Nei 6 scorci nella volta: Come spesso avviene nel palazzo ducale, la Ca- 1. Bacco presenta Arianna a Venere; Giacomo Monti ornata, a sua volta, da inserti con loro; mera della Fede maritale, col suo panoramico 5. I pirati vengono trasformati in delfini per non aver 2. Nozze di Bacco e Arianna; vegetali a natura morta dei fratelli milanesi Car- 3. Banchetto nuziale di Bacco e Arianna; affaccio sulla terrazza belvedere, deve la pro- lo e Pier Francesco Cittadini. Il ciclo pittorico voluto condurre Bacco a Nasso; pria denominazione all'omonima allegoria che 6. Acete prigioniero narra a Penteo, nemico di Bacco, 4. Venere dona ad Arianna la corona d'oro di Vulcano; può essere considerato il più vasto ciclo icono- le gesta di questi; 5. Bacco colloca la corona di Arianna tra le costella- un tempo ne ornava la volta, ora sostituita da grafico dedicato a Bacco esistente al mondo. 7. Feste in onore di Bacco. Le sue tre nutrici uccidono zioni; uno sfondato con rondini. La varietà delle fonti rivela il contributo di due Penteo; 6. Bacco in cielo con le sue nutrici. Jean Boulanger, infatti, aveva qui rappre- 26 27 sentato l'Allegoria della Terrazza belvedere Peschiera (8) no con conchiglie bian- Fede maritale nelle ve- Nella terrazza belvede- Edificata a partire dalla che e nere e luccicanti sti di una donna che si re si configura in modo metà del Seicento, inserti vitrei le superfici squarciava il petto per esemplare la trasfor- sul luogo in cui si tro- delle pareti. estrarne il cuore e per mazione del complesso vava l'antico fossato Come per lo scalone, mostrarlo a una coppia sassolese da castello castellano, la peschiera, anche qui alla figura di giovani amanti. difensivo a palazzo per detta anche «Fontanaz- dell'architetto romano Tema allegorico, que- lo svago. Se già a metà zo», si connota come Bartolomeo Avanzi- sto, sviluppato sulle del Quattrocento, con una stupefacente mac- ni va accostata quella sottostanti pareti, entro l'intervento dei pittori china idraulica che si del reggiano Gaspare le quadrature del bre- Angelo e Bartolomeo trasforma in affascinan- Vigarani, scenografo sciano Ottavio Vivia- 5 degli Erri, chiamati dal te rovina e in scenogra- 9 e ingegnere idraulico al ni, chiamando in causa marchese Borso d'Este a fico "teatro delle fonta- servizio di Luigi XIV di personaggi tratti dal decorare la corte castel- ne"; con la vasca che Francia. mito, dalla letteratura e lana e l'appartamento rammenta una platea, A lui, anzi, spettarono dalla storia: poi detto «dei Giganti», i vari piani destinati al sicuramente i meriti 1. Penelope al telaio che era iniziato un lento e passaggio che ricordano maggiori per l'ideazio- attende il ritorno del continuo processo teso gli ordini sovrapposti di ne di questa fontana marito Ulisse; a ingentilire la struttura palchi nei teatri "all'i- rustica monumentale 2. Artemisia che beve le ce- neri del marito Mausolo; fortificata, che iniziava taliana" e la cosiddetta che guarda agli apparati 3. Rodomonte nell'atto di a essere utilizzata an- "montagna", che evoca fontanieri di villa d'Este uccidere inconsapevol- che per ricevere ospiti un fondale scenico chiu- a Tivoli e a quelli effime- mente l'amata Isabella. illustri, con i lavori pro- dendo la prospettiva sul ri della Roma barocca, e Tali soggetti, come il mossi dal duca France- fondo, sulla quale cam- si connota come un uni- successiovo Camerino 6 sco I, a metà Seicento, peggia l'aquila estense 10 cum nel territorio emi- dell'Innocenza, erano questa metamorfosi da entro un ovale a giorno. liano, per la straordina- orientati a suggeri- "macchina da guerra" a Richiama le suggestio- ria originalità con cui ha re alla duchessa, che confortevole «delizia» ni del teatro la stessa saputo raccordare tra trascorreva in queste di villeggiatura può dirsi destinazione d'uso, che loro le tipologie della stanze i suoi soggiorni definitivamente com- al capriccioso svago di montagna, della grotta estivi, esempi di virtù piuta e nulla più dell'at- corte affiancava quello e della vasca, immanca- da prendere a modello terramento delle quattro di ambientazione entro bili presenze nei giardi- per il proprio stile di torri per ottenere altret- cui allestire messe in ni tardo-manieristici, in vita. In questi dipinti tante terrazze belvedere scena che necessitavano un nuovo e stupefacente di Boulanger, risalenti può restituircene l'im- della presenza dell'ac- teatro d'acqua, distil- all'inizio degli anni magine, anche simboli- qua. landone la sintesi più quaranta del Seicen- camente. A metà tra natura pie- audace e bizzarra della to – dunque poco dopo 7 Come per le altre torri trificata e costruzione 11 tradizione dei giardini l'uscita dalla bottega di agli angoli del comples- dell'uomo andata in estensi. Reni e l'arrivo alla corte so fortificato, infatti, an- rovina, è la sua stessa di Modena –, è ancora che della torre della can- struttura, composta di 5. Camerino dell'In- fortissima l'influenza celleria, la più grande, fu un'ossatura in laterizio nocenza (9) del maestro bolognese, conservato solo il basa- rivestita di rocce cal- Come nell'adiacente riconoscibile negli sti- mento, ricavando questa caree, a evocare lo sce- Camera della Fede ma- lemi classici tanto cari panoramica terrazza che nografico mondo degli ritale, anche in questo alla tradizione emiliana spalanca la visione sul allestimenti effimeri che camerino prosegue l'il- e nella teatrale rappre- paesaggio collinare della nell'età barocca trovano lustrazione di esempi sentazione degli epi- valle del Secchia e su un la loro massima espres- virtuosi che la duchessa sodi, carichi di pathos, parco che, alla metà del sione. Con artificiosa era invitata a prendere come ben mostrano gli 8 Settecento, si distende- naturalezza il parato 12 a modello per la propria "occhi al celo" della ve- va a fianco del fiume per roccioso si connota condotta di vita. dova Artemisia, intenta ben dodici chilometri. come un'incrostazione Entro le quadrature del a sciogliere nel bicchiere le ceneri del congiunto Da questa terrazza è possibile godere una splen- del tempo su un'architettura in rovina; solo in bresciano Ottavio Viviani, liberato da una sullo sfondo del mausoleo di Alicarnasso, una dida veduta dall'alto della Peschiera ducale, an- parte ingentilita, nel corso del Settecento, da condanna dal duca a patto che si impegnasse delle "sette meraviglie" del mondo antico. che detta «Fontanazzo». decorazioni a temi pastorali, che impreziosiro- nel cantiere sassolese, un Jean Boulanger 28 29 ancora intriso di suggestioni reniane rappre- quattro nature morte dell'ambito dei fratelli che, d'inizio Ottocento, Diego Velázquez, ospiti sentò infatti l'Innocenza, vestita di bianco e Cittadini, qui in deposito dalle Raccolte Civiche proveniente dal palazzo illustri del duca Fran- intenta a lavarsi le mani, accanto alla Tempe- d'Arte e Storia di Sassuolo. ducale di Modena ed cesco I d'Este. Fu pro- ranza, impegnata a versare acqua fredda su emersa recentemente prio il pittore spagnolo, una lama già posta tra le braci; la Benignità 8. Camera di Spagna sul mercato antiquario, infatti, a convincere e la Grazia sulla parete opposta mentre altre Nella Camera di Spagna, dalla decorazione più di proprietà dalla Fon- Colonna e Mitelli nel allegorie di Virtù, dipinte a monocromo entro sobria, è una grande tela ottocentesca, raffi gu- dazione Cassa di Ri- 1650 a lasciare la corte scudetti, completavano il repertorio posto al di rante la Vestizione di Beatrice d'Este, del sparmio di Modena, che modenese e a trasferirsi sotto dello sfondato del soffi tto con la raffi gu- carpigiano Bernardino Rossi, coinvolto as- ha provveduto all'acqui- in Spagna per entrare al razione della Prudenza, evidentemente consi- sieme ad altri pittori modenesi e reggiani nel- sto. servizio del re Filippo derata la più essenziale tra le numerose qualità la cosiddetta serie degli «Estensi Medievali», IV d'Asburgo. femminili positive qui presentate. destinata a celebrare gli avi materni del duca 10. Salone delle Fasto scenografi co e Francesco IV d'Austria d'Este, che il congresso Guardie (13) opulenza cromatica, 6. Camera dei Venti (10) di Vienna, nel 1814, aveva riportato sul trono Il Salone delle Guardie, coniugati a un sapien- La Camera dei Venti prende il nome dalla raffi - modenese dopo il periodo napoleonico. o dei Virtuosi di casa 13 te uso della complessa gurazione di Eolo, dio del vento, che governa i d'Este, è assieme alla tecnica dei punti di fuga quattro venti principali servendosi di scettro e Scaloncino d'Ercole Galleria di Bacco uno multipli, fanno sì che gli briglie, dipinta da Jean Boulanger sulla vol- Segue lo Scaloncino d'Ercole, destinato a rac- dei luoghi più suggestivi scorci prospettici rea- ta, entro quadrature prospettiche di Ottavio cordare il piano nobile con la sottostante log- e scenografi ci del palaz- lizzati incornicino con Viviani. Illusionistiche architetture, queste, in gia aperta che mette in comunicazione diretta zo ducale di Sassuolo. rara sapienza illusioni- cui il pittore bresciano inserisce, tra un men- il cortile d'onore con la scalinata che scende al Se nelle altre camere si stica lo sfondato della solone e l'altro, strani oggetti penduli di colore parterre del parco. Lo scaloncinio, in cui è una ha solitamente un sog- volta in cui campeggia verde, simili alle moderne tessere di un puzzle: suggestiva fi nta-fi nestra dipinta, deve il proprio getto sul soffi tto che dà Apollo, al quale le sono gli «oscilla» latini, piccoli oggetti votivi, nome alla statua di Ercole posta entro la nicchia il nome alla stanza e il Muse presentano anche con funzione ornamentale, che nella tra- che si incontra scendendo verso la loggia. suo sviluppo tematico le opere letterarie dizione classica erano appesi e lasciati oscillare lungo le pareti, qui si promosse dalla casa 14 al vento nei rituali pagani. Non a caso, infatti, 9. Camera di Giove (12) può proprio dire che la d'Este, mentre Giuno- essi sono qui rappresentati con i nastri rossi al Il vertiginoso scorcio prospettico, dipinto dal vera protagonista sia la ne e Mercurio assi- vento, come se nella camera dedicata a Eolo vi quadraturista Ottavio Viviani nella volta del- quadratura prospetti- stono alla scena nei due fosse eff ettivamente uno spirare d'aria a farli la Camera di Giove, testimonia l'irrinunciabile ca: quella straordinaria sfondati alle estremità muovere. volontà, tipicamente barocca, di andare oltre tecnica illusionistica, della sala. E al protetto- Nella stanza sono anche due consolle settecen- lo spazio fi sico a disposizione, sfondandolo il- tipicamente emiliana, rato delle arti rimanda- tesche, di produzione modenese, appartenenti lusionisticamente con un'ardita prospettiva di che fi nge architetture e no anche le fi nte statue alle Raccolte Civiche d'Arte e Storia del Comune «sotto in su». decorazioni, capace di ai lati delle due grandi di Sassuolo, un tempo dipinte di verde e ocra Al centro è l'inserto fi gurato di Jean Bou- trasformare un ambien- portiere, che mettono chiaro: una delle due, infatti, fu successivamen- langer che rappresenta Giove e Giunone te dalle lisce e semplici in comunicazione il sa- te argentata a mecca. Il deposito delle raccolte a banchetto serviti da Ebe; tema, questo, pareti in uno spazio lone con il cortile e con civiche permette così di avere almeno un'idea scelto forse per la probabile destinazione d'uso scenografi co di grande lo scalone: Pittura e del tipo di arredi prodotti dagli ebanisti locali della stanza a camera da pranzo. Dalle fi nte bal- complessità ornamen- Scultura da un lato e che ornavano le sale del palazzo prima della sua conate, infatti, si sporgono le divinità, dipinte tale e architettonica. 15 Geometria e Archi- spoliazione. da Boulanger, che presiedono alla buona riusci- Angelo Michele Co- tettura dall'altro. ta di un banchetto: Bacco, dio del vino; Flora, lonna e Agostino In questa scenografi ca 7. Camera di Francia (11) nume dei fi ori che sono posti a ornamento della Mitelli, pittori bolo- complessità, colpisce La trasformazione di precedenti strutture ca- tavola; Cerere, dea dei raccolti di grano, dun- gnesi tra i più esperti in la colta citazione del- stellane nella seicentesca delizia estense è testi- que del pane; e Pomona, mitica protettrice dei questo genere di dipinti le numerose tipologie moniata dal profi lo architettonico delle Camere "pomari" cioè dei giardini di frutta. murali e attivi nelle più araldiche dello stemma di Francia e di Spagna, che, contrariamente alle Agli angoli, ancora appesi come gli «oscil- prestigiose corti euro- estense accoppiata all'i- altre, si presentano infatti coperte da volte a la» della camera dei venti, ma non più agitati pee, compirono qui, tra ronica raffi gurazione padiglione con lunette secondo la consuetudine dall'aria, sono quattro stemmi di casa d'Este il 1647 e il 1648, aiu- dei putti che giocano cinquecentesca. con l'aquila bianca in campo azzurro. tati da Gian Giacomo con le aquile bianche, Nella Camera di Francia, riccamente ornata in Sulle pareti, un tempo ornate di tessuti da pa- Monti e Baldassarre ma, soprattutto, stupi- stile neo-barocco dal pittore francese Jacques rati fi ssati da ganci ancora visibili sotto il corni- Bianchi un'impresa sce la capacità dei pit- 15 Meunier, attivo a Sassuolo per i conti d'Espa- cione, sono esposti a rotazione dipinti e scultu- a tal punto grandiosa tori di vivifi care queste gnac tra il 1814 e il 1833, forse riprendendo re della Galleria Estense di Modena. da aff ascinare la regina architetture dell'ingan- tracce di decorazioni più antiche, sono appese Sulle pedane è una serie di sei sedie neoclassi- Cristina di Svezia e persino il grande artista no con la presenza di musici, paggi e animali 30 31 esotici che fanno capolino dalle cantorie e dalle che gli Este, come si comprenderà nell'ultima 1. Orlando impazzito per amore di Angelica; ne con un corridoio di servizio, sia la fine tenda illusorie profondità delle pareti, permettendo stanza, quella delle Virtù estensi, ovviamente 2. Antonio abbandona i suoi alla battaglia di Azio per in lampasso di seta, tessuto tra i più preziosi e a chi entra in questo salone di fare un vero e disattenderanno a loro favore, celebrando così amore di Cleopatra; costosi, il cui straordinario illusionismo per- 3. Ercole che fila e Onfale; proprio salto indietro nel tempo, come trovan- le loro qualità di duchi assennati. mette di fantasticare su quella reale, probabil- 4. Sansone ingannato da Dalila; dosi di colpo in un aristocratico spazio di metà Nelle pareti: 5. Salomone idolatra per amore; mente identica, che si doveva trovare davanti Seicento, animato dai suoni e dal vociare di una 1. Dionigi II che fa scuola dopo esser stato spodesta- 6. Solimano I che sposa Roselane e fa uccidere il figlio alla porta vera accanto, come testimoniano festa in atto, nel grande gioco della messa in to; Mustafà. ancora gli alloggi in metallo in cui agganciare il scena della vita di corte. 2. Belisario, cieco, costretto a chiedere l'elemosina; Negli scudetti sopra porta: ferro che doveva sostenerla. 3. Policrate ritrova in un pesce la gemma che aveva 1-3. Clorinda, Tancredi, Erminia. gettato in mare; Al centro della volta è raffigurata la Vitto- 4. Bajazette I umiliato da Tamerlano; ria della Virtù estense circondata dalle Vir- APPARTAMENTO DEL DUCA 5. Ciro fa spegnere il rogo di Creso; 13. Camera delle Virtù estensi (16) tù rappresentate sulla balconata: Giustizia e 6. L'indovina predice a Gordio che sarà incoronato re. Con la Camera delle Virtù estensi, quella che Liberalità, Fortezza e Mansuetudine, 11. Camera della Fortuna (14) In alto, nei 12 scudetti: era la vera e propria camera destinata al rice- Prudenza e Abbondanza, Sapienza e Le- La Camera della Fortuna è il primo di una serie 1. Dionigi I al banchetto in cui morì; vimento del duca, si tirano le somme del com- gislazione. di tre ambienti destinati alla pubblica udienza 2. Valentino II viene fatto strozzare da Arbogasto; plesso discorso iconografico avviato nelle due Nella fascia intermedia, entro 7 ovali, vi sono del duca, i cui soggetti prescelti per le raffigu- 3. La liberazione dell'Italia dai Goti; precedenti, della Fortuna e dell'Amore. dipinte imprese di personaggi di casa d'Este: razioni adombrano un preciso messaggio poli- 4. I figli di Anco Marzio uccidono Tarquinio Prisco; Nello sfondato della volta, infatti, Jean Bou- 1. Ferrara, Modena e Reggio incoronano Obizzo d'E- 5. Massimiano viene condotto al capestro; tico, teso a magnificare il buon governo di casa langer rappresenta La Virtù estense, perso- ste; 4-6. Michele V, imperatore d'oriente, viene accecato 2. Alfonso II circondato da letterati, compie la rifor- d'Este, chiarito solamente nell'ultima stanza: la dal Carnefice; nificata da Minerva, dea della Saggezza, intenta a calpestare non il Vizio, secondo la consueta ma del codice ferrarese; Camera delle Virtù estensi. 7. Bajazette II restituisce il trono al padre; 3. Nicolò III pronuncia la sentenza contro la moglie Entro un vertiginoso scorcio prospettico, dipin- 8. Creso offre ad Apollo i ceppi con cui era incatenato contrapposizione Virtù-Vizio, ma i due prota- Parisina dei Malatesta e Ugo, suo figlio naturale; to dal bresciano Ottavio Viviani, è raffigurata al rogo; gonisti delle camere precedenti: la Fortuna, col 4. Il cardinale Ippolito I d'Este, arcivescovo di Strigo- l'Allegoria della Fortuna, la cui iconografia 9. La regina Tomiri fa immergere nel sangue la testa ciuffo al vento, perché va afferrata per i capelli al nia, in Ungheria; è tratta con precisione dall'Iconologia di Cesare di Ciro; volo e la sfera su cui sta sempre in precario equi- 5. Il cardinale Luigi d'Este, figlio di Ercole II; 10. Ciro, in un bosco, allattato da una cagna; Ripa. In questo importante testo, che dalla fine libro, e Amore nelle consuete vesti del capriccio- 6. Vittoria di Alfonso e Ippolito d'Este contro l'arma- 11. Gordio, divenuto re, incorona regina l'indovina; ta veneta nel 1509 sul Po; del Cinquecento godeva di ampia diffusione, 12. Achilleo, imperatore d'Egitto, è gettato in pasto so fanciullo alato con arco, faretra e frecce. 7. Alfonso I all'assedio di Ravenna. Ripa suggerisce di rappresentare la dea benda- alle belve per ordine di Diocleziano. Nella stanza in cui avveniva l'incontro tra il ta, intenta ad abbracciare dall'albero della vita duca e i propri ospiti, dopo avere presentato Nelle pareti, nelle 8 scene in esterno spazianti oltre le cariatidi dipinte a monocromo: gioie e sventure, come fossero olive o altri frutti. 12. Camera dell'Amore (15) nelle due camere una sequenza di sovrani e condottieri in balia della sorte e altri travolti 1. Battaglia fra Azzo d'Este ed Ezzelino da Romano a Attenendosi alle incisioni che accompagnavano Seconda anticamera per il pubblico ricevimen- Cassano d'Adda; il testo di Ripa, Boulanger, ha rappresenta- to del duca, la Camera dell'Amore dichiara la dall'eccesso delle passioni amorose, il messag- 2. Un sacerdote con Eucarestia; to le gioie come corone e gioielli e le sventure particolare declinazione con cui è affrontato il gio che si voleva trasmettere era quello del buon 3. S. Contardo d'Este cacciato dall'osteria di Broni; come catene, manette e persino come un cap- tema della passione amorosa fin dal riquadro di governo di casa d'Este, in grado di prevedere 4. Irnerio spiega il codice di Giustiniano alla contessa pio, rievocando il concetto di Fortuna inteso Jean Boulanger, al centro della volta. sapientemente i voltafaccia improvvisi della Matilde e a Guelfo V d'Este; come «sorte», dunque sia positiva sia negativa. Qui, infatti, entro quadrature seicentesche di sorte, come suggeriva Niccolò Machiavelli nel 5. L'ingresso di Borso d'Este a Roma per ricevere il titolo di duca; Sulle pareti il pittore Girolamo Cialdieri Ottavio Viviani, ridipinte da Giorgio Ma- Principe, e di controllare le proprie passioni. Infatti, nel registro inferiore, scenografica- 6. L'incontro tra Alfonso I d'Este e Carlo V; dipinse casi esemplari di buona sorte, come gnanini nel 1751, è rappresentato Il globo 7. Alfonso III d'Este, cappuccino, in atto di predicare; Il pastorello Gordio a cui una veggente terrestre retto a fatica da Atlante e da mente immaginato da Jean Boulanger come 8. Le prodezze di Foresto d'Este contro Attila ad predica il futuro da re, o di terribile sven- Ercole per via dell'enorme peso del pic- un ideale loggiato sostenuto da cariatidi aperto Aquileia. tura, come Il generale Belisario accecato colo Cupido, l'alato dio dell'Amore, che sul circostante paesaggio, come in un diorama per volere dell'imperatore Giustiniano, vi si è seduto sopra, come a palesare il suo si ambientano fatti storici in cui gli Este hanno 15. Camerino del Genio (17) che lo riteneva un traditore. incontrastato regnare sulle vicende umane, al dato prova di virtù e di buon governo. Battaglie, A fianco della Camera delle Virtù estensi si apre Oltre a quelle già citate, nella serie spicca, come punto di far smarrire la ragione ai destinatari lussuosi cortei e ambientazioni campestri in cui il piccolo Camerino del Genio, ambiente di rac- straordinario esempio di ingovernabilità della delle proprie frecce dorate. il pennello di Boulanger mostra di avere ap- cordo tra le stanze del pubblico ricevimento e sorte, la vicenda, narrata dallo storico greco Il soggetto, che evoca immediatamente i versi preso appieno la lezione del pittore modenese quelle destinate al riposo notturno. Erodoto, di Policrate di Samo che ritro- delle Bucoliche del poeta latino Virgilio: «Om- Niccolò dell'Abate, con i suoi umorosi paesaggi Entro quadrature di Ottavio Viviani, Jean va il suo anello nella pancia di un pesce nia vincit amor» (l'amor vince ogni cosa), viene e le sue svelte figurette di soldati in battaglia, Boulanger raffigura nella volta il Genio del- dopo averlo gettato in mare, nel vano ten- infatti sviluppato nei sottostanti riquadri, tutti presenti in diversi ambienti della vicina rocca di le Arti coronato di platano, accompagna- tativo di riequilibrare l'eccesso di fortuna di cui opera di Jean Boulanger tranne quello tra le Scandiano ma anche nell'antico castello di Sas- to dagli oggetti che evocano le diverse scienze era protagonista: non solo, dunque, ai più non è due finestre, che spetta all'urbinate Girolamo suolo, forse ancora conservati dopo la ristrut- e arti di cui si poropone come nume tutelare: possibile essere maggiormente fortunati, sem- Cialdieri, rappresentando sovrani e grandi turazione di metà Seicento e dunque ancora la squadra, il compasso e l'archipenzolo per brano dirci i colti estensori del complesso pro- condottieri, storici e letterari, che per Amore visibili al pittore francese uscito dalla bottega l'architettura; il busto marmoreo per la scul- getto iconografico destinato a celebrare il buon persero il controllo di se stessi abbandonandosi di Guido Reni. tura; la tavolozza e i pennelli per la pittura; gli governo estense, ma non è neppure possibile ad azioni dissennate. Nella stanza colpiscono sia la doppia finestra, strumenti musicali per la musica. Tema, dun- essere più sventurati di quello che si è. Regola Nei 6 riquadri a parete vi sono le storie di: che permetteva così di ottenere un'intercapedi- que, che ben si adatterevbbe alla destinazione 32 33 di questo ambiente raccolto a studiolo, secondo 16-20. Camere dell'Aurora, dell'Aura 21-27. APPARTA- appartamento è stato una tradizione che, a partire da quelli di Federi- o della Vigilanza, dell'Alba e Camerino MENTO STUCCATO allestito il progetto Mo- co da Montefeltro a Urbino e di Isabella d'Este della Notte (18) nochromatic Light, che a Mantova, avevano avuto ampia fortuna nelle Le stanze seguenti, il cui percorso di ingresso Ripassando attraverso ha visto affi dare a sette corti europee. antico iniziava dalla la Camera della Fortuna artisti contemporanei, Nei riquadri inferiori, Camera dell'Aurora, è possibile accedere alle americani e europei, il intervallati da sette accanto alla Galleria di sette stanze che com- compito di riallestire fi nte statue di divi- Bacco, nei loro stessi pongono l'Appartamen- gli ambienti con opere nità (Diana, Venere, nomi – Camera dell’Au- to stuccato. Non più monocrome: tra gli altri Marte, Giove, Apollo, rora, Camera dell’Aura tradizionali pavimenti Ettore Spalletti, David Saturno) entro nicchie, o della Vigilanza, Came- in cotto emiliano né Simpson e Phil Sims. opera dello scandiane- ra dell’Alba e Camerino dipinti murali, per que- Degna di nota l'Alle- se Sebastiano Sanso- della Notte – chiarisco- ste camere, ma colorati goria della Musica ni, Boulanger presenta no immediatamente la pavimenti in marmo e dipinta da Jean Bou- alcune scene mitologi- destinazione al riposo pietra e un sontuoso e langer nel medaglione che legate al tema del- 16 notturno, illustrando le raffi nato apparato pla- dell'omonima stanza; le arti. I piaceri di parti della giornata dal- stico in stucco bianco e le copie le copie anti- Venere e Bacco, La la notte allo spuntare dorato, entro il quale, chizzate delle vecchie fucina di Vulcano, dell'aurora. come pietre preziose in 18 specchiere al mercurio, Il trionfo di Sileno, Le pareti di queste stan- un ricco castone, erano distrutte; le "mattonelle tra le quali spicca I po- ze, dalle quali era anche collocati dipinti tra i più da camino" in maio- eti che bevono alla possibile raggiungere il importanti della colle- lica bianca e blu alla fonte di Ippocrene Corridoio segreto, che zione estense. maniera di quella pro- scaturita sul monte permetteva al duca di Nelle diverse stanze che dotta dalla città olan- Elicona da un colpo pervenire alla tribuna lo compongono, infatti, dese di Delft, realizzate di zoccolo del caval- ducale nella vicina cap- oltre a numerose opere appositamente per il lo alato Pegaso, in pella palatina di s. Fran- di Jean Boulanger, duca Francesco III d'E- grado di suscitare cesco in Rocca, erano Francesco I aveva siste- ste dalla manifattura in essi l'ispirazione prive di decorazioni mato i dipinti biblici del ceramica Dallari, la poetica. murali, limitate ai soli centese Francesco Bar- più antica di Sassuolo, Con questo camerino si riquadri entro cornici a bieri, detto il Guercino, nel 1754. conclude la serie di am- stucco coi soggetti che in quella dei Sogni, e La volta ottagona- bienti riccamente isto- danno il nome alle di- paesaggi del napoletano le della Camera delle riati destinati non solo verse stanze rappresen- Salvator Rosa, in quella Fontane è decorata con ad abbellire la dimora tati al centro delle volte. di Fetonte. copie ottocentesche de- del duca ma, soprat- Tre di questi ambienti, Purtroppo, escluse le gli originali dipinti di tutto, a trasformarla in dotati di pannelli espo- quatto grandi tele con Boulanger, eseguite dal una sorta di aff ascinan- sitivi, sono ora destinati Membri della casa restauratore modenese te compendio murario a mostre temporanee. d'Este a cavallo nella Venceslao Bigoni, raf- illustrato della cultura Da segnalare, nel pic- Camera della Fama o fi guranti mitologiche classica di metà Sei- 17 colo Camerino della dei Cavalli, e quelle sui fontane magiche, come cento, presentando così Notte, il ritrovamento, soffi tti di ciascuna stan- la fonte eleusina, che fa- Francesco I d'Este, con durante i recenti lavo- za, nulla restava di que- ceva danzare le proprie tutti i suoi successori, ri di restauro, di tracce ste opere, alcune fi nite acque al suono della come un sovrano colto dell'antica decorazione nella Galleria Estense, musica. e illuminato. Un pro- cinquecentesca a qua- altre in altri importanti getto iconografi co a tal drature architettoniche, musei del mondo o in punto complesso che, risalenti dunque alla collezioni private e altre per garantirne la com- fase castellana del com- ancora al momento del prensione ai posteri, fu plesso sassolese. tutto disperse. necessario, nel corso del Così, nel 2001, grazie a Settecento, redigere un una generosa donazione testo a stampa che ne del nobile collezionista descrivesse e motivasse varesino Giuseppe Pan- i temi scelti. 18 za di Biumo, in questo 34 35 1. Scalone d’onore 2. Galleria di Bacco

APPARTAMENTO DELLA DUCHESSA

3. Camera dei Verdi o dei Medaglioni 4. Camera della Fede maritale T. Terrazze Belvedere 5. Camera dell’Innocenza 6. Camera dei Venti 7. Camera di Francia 8. Camera di Spagna 9. Camera di Giove 10. Salone delle Guardie

APPARTAMENTO DEL DUCA 25 24

11. Camera della Fortuna 12. Camera dell’Amore 13. Camera delle Virtù estensi 14. Galleria piccola o delle Carte geografi che 26 23 15. Camerino del Genio 16. Camera dell’Aurora 17. Camera dell’Aura o della Vigilanza 18. Camera dell’Alba 27 22 19. Camerino del Moro 20. Camerino della Notte 8 APPARTAMENTO STUCCATO O DOPPIO 21 21. Camera della Fama o dei Cavalli 22. Camera di Fetonte 7 23. Camera dei Sogni 24. Camera delle Fontane 25. Camera della Musica 26. Camera degli Incanti 6 9 27. Camera della Pittura 10 11 12 13 14

5 1 19 15 3 16 4 2 17 18 20

36 37 Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg per 30 aprile 1748-22 aprile 1780 Cronologia del ducato estense garantire alla casa d’Este la discendenza non Trattato di Aquisgrana. Il 30 aprile viene ri- assicuratale da Francesco II, morto senza figli. stabilito il duca Francesco III fino alla sua morte, avvenuta il 22 aprile 1780. 1 agosto 1702-7 febbraio 1707 A seguito degli eventi bellici della guerra di suc- 1753 cessione spagnola l'esercito franco-spagno- Francesco III viene nominato governatore della lo, comandato dal generale Albergotti entra a Lombardia e risiede nella villa d'Este fatta da 15 dicembre 1288-13 febbraio 1293 13 gennaio 1598 Modena. lui costruire a Varese, governando da lì anche Obizzo II d'Este, signore di Ferrara dal 1264, In virtù dell'applicazione della bolla di Pio V, Modena e Reggio, dove progetta numerosi in- è signore di Modena. Inizia da qui il dominio che proibiva a figli illegittimi l'investitura di 7 febbraio 1707-20 luglio 1734 terventi urbanistici fra cui la costruzione di un estense su Modena. feudi appartenenti alla Chiesa, lo Stato ponti- 24 maggio 1736-26 ottobre 1737 grande ospedale e dell'albergo dei poveri, oggi ficio retto da Clemente VIII entra in possesso Rinaldo d'Este, con l'aiuto dell'esercito impe- palazzo dei musei. 21 febbraio 1293-26 gennaio 1306 di Ferrara. Modena diventa la capitale del riale, rientra nei suoi territori del ducato di Mo- È signore di Modena Azzo VIII d'Este, figlio ducato estense sotto il governo di Cesare dena e Reggio e ripristina la sovranità legit- 6 maggio 1757 di Obizzo II. d'Este. tima, che tiene fino alla sua morte (26 ottobre Con un editto del 6 maggio Francesco III vieta 1737) tranne una pausa di due anni nella quale le riunioni massoniche in tutto il territorio della 26 gennaio 1306-17 aprile 1336 11 dicembre 1628-25 luglio 1629 Modena è occupata dalle truppe franco-sarde. Lombardia. Rivoluzione popolare. Cacciata degli Diviene duca Alfonso III d'Este che sposa Este da Modena e instaurazione del governo Isabella di Savoia, la quale muore dando alla 1710 1761 di un podestà e capo del popolo. luce il quattordicesimo figlio e lascia Alfonso Rinaldo compera dall'Impero il ducato della Il duca apre al pubblico la di Lotte tra Guelfi e Ghibellini e alternanza nella disperazione, portandolo a maturare l'i- Mirandola e di Concordia. palazzo ducale ed il giardino ducale. del potere imperiale e papale. dea di farsi frate. 1721 1763 17 aprile 1336-18 agosto 1510 25 luglio 1629-14 ottobre 1658 Inizia la costruzione della villa ducale di Rivalta Su intercessione di Francesco III, viene stipula- Modena è nuovamente sotto il governo degli Alfonso prende i voti di cappuccino col nome di presso Reggio. to il contratto nuziale tra l'unica figlia di Erco- Este di Ferrara. Giovanni Battista da Modena ed abdica a favore le III d'Este, Maria Beatrice, con l'arciduca del figlio Francesco I d'Este. 1737 Ferdinando d'Asburgo, quattordicesimo 18 agosto 1510-6 giugno 1527 Rinaldo è investito dei feudi di Novellara e Bagnolo. figlio di Maria Teresa d'Austria e di Francesco Dopo l'occupazione di Modena da parte delle 1634 Stefano di Lorena. Le nozze vengono celebrate truppe papali di Giulio II e l'acquisto della città Inizia la costruzione del palazzo ducale di Mo- 26 ottobre 1737-6 giugno 1742 il 15 ottobre 1771 a Milano: lo sposo assume la da parte di Leone X (17 giugno 1514), si alter- dena. Francesco III d'Este succede al padre Rinaldo. successione e l'arme della moglie e la carica di nano nuovamente il potere pontificio e governatore del ducato di Milano, dove la cop- quello imperiale. 14 ottobre 1658-16 luglio 1662 1738 pia avrebbe risieduto negli anni a venire e dove Alfonso IV d'Este succede a Francesco I. Inizia la costruzione della via Vandelli per colle- sarebbero nati i loro dieci figli. 6 giugno 1527-21 marzo 153o gare la città di Modena a Massa e Carrara, terre Nel 1790, alla morte della madre Maria Teresa 21 aprile 1531-31 ottobre 1534 1659 portate in dote da Maria Teresa Cybo Malaspi- Cybo Malaspina, Maria Beatrice prenderà pos- Alfonso I d'Este torna al governo di Mode- Alfonso IV è investito del principato di Correggio. na al marito Ercole III, figlio di Francesco III. sesso del ducato di Massa e Carrara. L'eredità na sotto l'egida papale, tranne per la pausa di pa- terna le rimarrà invece preclusa in virtù della un anno in virtù dell'occupazione della città da 16 luglio 1662-6 settembre 1694 6 giugno 1742-30 aprile 1748 legge salica in vigore presso gli Este. Per tale mo- parte delle truppe dell'imperatore Carlo V. Alfonso IV muore il 16 luglio 1662: reggenza Guerra di successione austriaca. Le truppe tivo, nel 1814 il trono passerà direttamente al suo di sua moglie Laura Martinozzi per il figlio austro-sarde guidate da re Carlo Ema- primogenito Francesco IV d'Asburgo-Este. 31 ottobre 1534-27 ottobre 1597 Francesco II d'Este, che ha due anni. nuele III entrano a Modena e il duca Si succedono al potere della città il figlio di Al- Francesco III fugge. 22 aprile 1780-6 ottobre 1796 fonso I, Ercole I d'Este († 3 ottobre 1559) e il 1674 Allo morte di Francesco III il ducato passa a suo figlio di questi Alfonso II († 27 ottobre 1597), Francesco II a 14 anni prende i pieni poteri, 1746 figlio Ercole III d'Este. che muore senza successione diretta. approfittando dell'assenza della madre anda- Francesco III, a corto di denaro, vende per ta in Inghilterra per il matrimonio della figlia centomila zecchini d'oro veneziani ad Augusto 6 ottobre 1796 27 ottobre 1597 quindicenne Maria Beatrice con il duca di York, III, re di Polonia ed Elettore di Sassonia con il Le truppe francesi comandate dal generale Cesare d'Este – figlio di Alfonso, marchese erede al trono d'Inghilterra. nome di Federico Augusto II, 100 prestigiosi di- Sandos occupano Modena il 6 ottobre ed Er- di Montecchio, a sua volta figlio naturale di Al- pinti della galleria estense che emigrano a Dre- cole nomina un reggente nella persona di Bene- fonso I – per volontà testamentaria del cugino 6 settembre 1694-30 luglio 1702 sda, dove tuttora si trovano. Una delle migliori detto d'Este, figlio naturale di Francesco III, e Alfonso II diventa duca di Ferrara, Modena e Alla morte di Francesco II, il cardinale Rinaldo gallerie d'Europa viene così declassata, pur re- ripara a Venezia accompagnato dalla cantante Reggio ed entra poi definitivamente in possesso d'Este, suo zio, diviene duca di Modena, rinun- stando di pregio anche per effetto degli acquisti Chiara Arini, favorita che sposerà poi morgana- di Sassuolo, già appartenente alla famiglia dei ciando alla porpora con dispensa papale. Sposa operati dai successivi duchi. ticamente. Benedetto conclude un accordo con principi Pio. 38 39 Napoleone Bonaparte in base al quale s'impe- 17 marzo 1805-gennaio 1814 21 gennaio 1846-21 marzo 1848 mo duca di Modena e Reggio. Viene sepol- gna a pagare 7 milioni e mezzo di lire francesi Il 17 marzo 1805 Napoleone Bonaparte –inco- Francesco V d'Asburgo-Este, fi glio di Fran- to nella Cripta imperiale all’interno della chiesa in tre rate e a cedere gratis venti fra i migliori ronatosi imperatore dei francesi il 2 dicem- cesco IV e Maria Beatrice di Savoia, succede al dei Cappuccini. quadri della galleria. In cambio i francesi s'im- bre dell’anno precedente nella cattedrale di padre. pegnano ad esentare il territorio del ducato dal- Notre-Dame a Parigi – è incoronato re d'I- le requisizioni di guerra. Rifi utandosi Ercole III talia nel duomo di Milano. Vengono ripristi- 1847 di pagare alcunché, nonostante avesse portato nati i titoli nobiliari e viene abolito l'appellativo di In attuazione del trattato di Firenze, alla morte con sé a Venezia il tesoro del ducato, Benedetto “cittadino”. Passando da Modena, Bonaparte viene di Maria Luigia d'Austria il ducato di Modena è costretto a contrarre debiti forzosi, a gravare accolto con entusiasmo e alloggiato con sfarzo nel incorpora il ducato di Guastalla e si operano sui cittadini e depredare chiese e monasteri dei palazzo ducale, dove riceve le chiavi della città. rettifi che di confi ni col Parmigiano; in virtù del loro capolavori mentre le opere d'arte prendono medesimo trattato si annettono i territori gar- la strada di Parigi. Ercole III è raggiunto a Ve- 21 gennaio 1814-7 febbraio 1814 fagnini e lunigianesi di Minucciano, Castiglione nezia da un drappello di militari francesi che gli Gioacchino Murat, re di Napoli, occupa Mode- di Garfagnana (di fatto governato da Modena impongono il pagamento di duecentomila zec- na per l'imperatore d'Austria. fi n dal 1820), Gallicano e Montignoso, già ap- chini, poco meno di 7 quintali d'oro. Napoleone è sconfi tto. Dopo il congresso di partenenti al ducato di Lucca. Il 16 ottobre 1796 i delegati delle quattro pro- Vienna a Modena viene restaurato il ducato vince ex-pontifi cie di Bologna e Ferrara e sotto la sovranità di Francesco IV d'Asbur- 21 marzo-giugno 1848 ex-ducali di Modena e Reggio Emilia, riuniti a go-Este, proclamato duca il 7 febbraio e entra- Moti rivoluzionari e governo provvisorio palazzo Rangoni, proclamano la nascita della to a Modena il 15 luglio. con a capo Giuseppe Malmusi. Francesco V si Confederazione e della Giunta di difesa gene- allontana da Modena. rale Cispadana. Segue un secondo congresso a 7 febbraio 1814-4 aprile 1815 Reggio Emilia, nel corso del quale, nella ses- 13 aprile 1815-5 febbraio 1831 10 agosto 1848-20 agosto 1859 sione del 30 dicembre 1796, viene proclamata È duca Francesco IV d'Asburgo-Este, tran- Francesco V rientra a Modena fi no alla la nascita della Repubblica Cispadana, che il 7 ne una pausa di pochi giorni nella quale Gioac- defi nitiva deposizione il 20 agosto 1859. gennaio 1797 adotta, su mozione del ferrarese chino Murat è di nuovo a Modena. Giuseppe Compagnoni, il tricolore bianco, ros- 11 giugno 1859 1 so e verde come vessillo del nuovo stato e san- 1820 Dopo la sconfi tta degli austriaci il 4 giugno a cisce l'abolizione dei titoli nobiliari. Un terzo Francesco IV emette un decreto contro i car- Magenta, Francesco V lascia per sempre il congresso cispadano, destinato a promulgare la bonari e nel 1822 il tribunale di Stato processa ducato, seguito a Mantova da 3500 soldati a Costituzione del nuovo stato, si svolge nuova- cinquantasette individui accusati di appartene- lui fedelissimi e 118 uffi ciali comandati dal ge- mente a Modena, nel Salone d'onore di palazzo re alla Carboneria, decretando la condanna a nerale Saccozzi, che costituiscono la cosiddetta ducale, dal 21 gennaio all'1 marzo 1797. morte per nove di loro. Il solo ad essere giusti- Brigata estense. Oltre agli ori e a tutti i preziosi ziato è però don Giuseppe Andreoli. di famiglia, porta con sé anche 80 ergastolani 19 maggio 1797 in catene, che vengono rinchiusi nelle carceri Il 19 maggio 1797 la Repubblica Cispadana con- 4 febbraio 1831 di Mantova. A Modena giunge Luigi Carlo Fari- fl uisce nella nascente Repubblica Cisalpina, uf- Insurrezione di Modena capeggiata da Ciro ni, commissario regio del governo piemontese, fi cialmente costituita il 27 luglio 1797. Menotti. Francesco IV lo fa imprigionare e poi nominato in seguito dittatore e poi governatore impiccare insieme a Vincenzo Borelli. dell'Emilia, della quale viene proclamata l'an- 1799-1800 nessione al Piemonte assieme alla Toscana. Modena è occupata dagli Austriaci (4 maggio), 9 marzo 1831-21 gennaio 1846 dai Francesi (12 giugno) e nuovamente dagli Ritorno del duca Francesco IV d'Asbur- 11 marzo 1860 Austriaci (20 e 25 giugno 1799-giugno 1800). go-Este fi no alla sua morte il 21 gennaio 1846. In forma plebiscitaria i modenesi approvano l'annessione al Regno di Sardegna, forma- 9 luglio 1800-febbraio 1802 1834 lizzata il 18 marzo. Rifondazione della Repubblica Cisalpina. Francesco IV fa costruire a Modena il Foro Bo- ario «a onore e comodo dei fedeli agricoli» ma 1863 19 febbraio 1802-marzo 1805 questi non gradiscono e il fabbricato rimane A Vienna viene chiusa la legazione estense. L'e- Prima Repubblica italiana con Napoleone vuoto. I fornici vengono chiusi e il grande edifi - sercito del duca di Modena (Brigata estense), Bonaparte presidente e Francesco Melzi d’Eril cio è adibito in seguito ai più svariati usi. Oggi è ancora a lui fedele e stanziatosi in Veneto - all’e- vicepresidente. la sede della facoltà di economia dell'Università. poca ancora territorio austriaco - viene sciolto il 24 settembre a Cartigliano (Vicenza) con una 1803 1839 toccante cerimonia. Ercole III muore in esilio. Si estingue così la di- Inizia la costruzione del Teatro Comunale scendenza maschile in linea diretta. di Modena, inaugurato nel 1841 su progetto 20 novembre 1875 dell'Architetto Ducale Francesco Vandelli. Muore a Vienna Francesco V d’Este, ulti- 2 40 41 Capitale del ducato a Modena Albero genealogico degli Este dal 1598 con Cesare d'Este

Capitale del ducato a Ferrara dal 1471 con Borso d'Este

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44 45 V V Ascolti musicali Les Suisses avaient promis Gli Svizzeri avevano promesso qu’ils feraient feu sur nos amis, che avrebbero sparato sui nostri amici, mais comme ils ont sauté! ma come hanno saltato! comme ils ont tous dansé! come hanno danzato tutti!

VI VI Quand Antoinette vit la tour, Quando Antonietta vide la torre, Teresa Sherwin flauto dolce, mandolino elle voulut faire demi-tour, volle tornare indietro, elle avait mal au cœur aveva la nausea Doron David Sherwin voce, cornetto, percussioni de se voir sans honneur. a vedersi senza onore.

Bartolomeo Liguori voce, mandolino VII VII Lorsque Louis vit fossoyer Quando Luigi vide scavare la fossa Roberto Palumbo mandolino à ceux qu’il voyait travailler, a coloro che vedeva lavorare, il disait que pour peu egli diceva che per poco Eugenio Palumbo mandola il était dans ce lieu. sarebbe stato in quel luogo.

Luigi Catuogno chitarra VIII VIII Le patriote a pour amis Il patriota ha per amici toutes les bonnes gens du pays, tutte le brave persone del paese, Modena, Palazzo ducale mais ils se soutiendront ma essi si sosterranno tous au son du canon. tutti al suono del cannone. • ASCOLTO 1 Sala dello Stringa La Carmagnole IX IX Canto rivoluzionario tradizionale francese (1792). L’aristocrate a pour amis L’aristocratico ha per amici tous les royalistes à Paris. tutti i monarchici a Parigi. I I Ils vous les soutiendront Essi li sosterranno Madam’ Véto avait promis Madame Veto aveva promesso tout comme de vrais poltrons. come dei veri codardi. de faire égorger tout Paris, di far sgozzare tutta Parigi, mais le coup a manqué ma le è andata male X X grâce à nos canonniers. grazie ai nostri artiglieri. La gendarmerie avait promis La gendarmeria aveva promesso qu’elle soutiendrait la patrie, che avrebbe sostenuto la patria, Dansons la carmagnole Balliamo la carmagnola, mais ils n’ont pas manqué ma essi non sono mancati vive le son vive le son! viva il suono, viva il suono! au son du canonnier. al suono del cannoniere. Dansons la carmagnole Balliamo la carmagnola, vive le son du canon! viva il suono del cannone! XI XI Amis, restons toujours unis, Amici, restiamo sempre uniti, II II ne craignons pas nos ennemis non temiamo i nostri nemici Monsieur Véto avait promis Monsieur Veto aveva promesso s’ils viennent nous attaquer, se vengono ad attaccarci, d’être fidèle à son pays, di essere fedele al suo paese, nous les ferons sauter. noi li faremo saltare. mais il a manqué ma ha mancato ne faisons plus quartier. dobbiamo essere senza pietà. XII XII Oui, je suis sans-culotte, moi Si, io sono un sanculotto, io III III en dépit des amis du roi. a dispetto degli amici del re. Antoinette avait résolu Antonietta aveva deciso Vivent les Marseillais, Viva i Marsigliesi, de nous faire tomber sur le cul, di farci cadere sul sedere, les Bretons et nos lois. i Bretoni e le nostre leggi. mais son coup a manqué ma le è andata male elle a le nez cassé. e si è rotta il naso. XIII XIII Oui, nous nous souviendrons toujours Si, noi ci ricorderemo sempre IV IV des sans-culottes des faubourg, dei sanculotti dei sobborghi, Son mari se croyant vainqueur Suo marito che si credeva vincitore à leur santé, nous buvons, alla loro salute, noi beviamo, connaissait peu notre valeur. conosceva poco il nostro valore. vivent ces francs lurons. viva questi franchi gagliardi. Va, Louis, gros paour Va, Luigi, grande pauroso du temple dans la tour. dal tempio alla torre. 46 47 • ASCOLTO 2 Sala dello Stringa signo' jateve a cucca'! signori, andatevene a letto! Canto dei Sanfedisti (1799) Passaje lu mese chiuvuso, Passò il mese Piovoso (gennaio), Canto controrivoluzionario intonato dalle bande realiste filoborboniche comandate dal lu ventuso e l'addiruso; il ventoso e l'odoroso (febbraio e marzo); cardinale Fabrizio Ruffo, dette sanfediste. a lu mese ca se mete e al mese in cui si miete (giugno) La parola deriva dall'«esercito della Santa Fede», altro termine con il quale tali formazioni hanno avuto l'aglio arrete. hanno avuto l'aglio nel didietro. sono passate alla storia durante i mesi della riconquista del Regno di Napoli che nel giugno Viva tata maccarone Viva Tata Maccarone 1799 pose fine al governo democratico filofrancese della Repubblica napoletana. ca rispetta la religione, che rispetta la religione, giacubbine jate a mmare Giacobini gettatevi a mare A lu suono de grancascia Al suono della grancassa ca v'abbrucia lu panare! che vi brucia il didietro! viva viva lu populo bascio. viva il popolo basso. A lu suono 're tammurrielli Al suono di tamburelli so' risurte li puverielli. son risorti i poverelli. • ASCOLTO 3 Cortile A lu suono 're campane Al suono di campana EDUARDO MEZZACAPO (Napoli, 1832-Francia?, 1898) viva viva li pupulane. viva viva i popolani. Marche des mandolinistes (Parigi, E. Gaudet) A lu suono 're viuline Al suono di violini morte alli giacubbine! morte ai giacobini! Sona, sona, Suona, suona, Modena, Collegio San Carlo sona Carmagnola suona la Carmagnola sona li cunziglia: suonano i "consigli": • ASCOLTO 4 Teatro viva 'o rre cu la famiglia! viva il re con la famiglia! J. CHAXELLE (?-1782) A sant'Eremo, tanto forte, A Sant'Elmo, così forte, Recueil des meilleures contredanses arrangées pour le Flageolet l'hanno fatto comme 'a ricotta, l'hanno ridotto una poltiglia, (Paris, s.d., 1790 ca.) a 'stu curnuto sbrevognato a questo cornuto svergognato La Dorimene - La Bordelaise - La Bigodini l'hanno miso 'a mitria 'ncapa. gli hanno messo la mitria in testa. - La Chloé - La Precieusa - La Belle Lise - L'Auxeroise Maistà, chi t'ha traruto? Maestà, chi ti ha tradito? Chistu stommaco chi ha avuto? Chi ha avuto questa volontà? 'E signure 'e cavaliere I signori e i cavalieri • ASCOLTO 5 Sala dei Cardinali te vulevano priggiuniere! ti volevano prigioniero! GENNARO MAGRI (Napoli, 1735 ca.-1789) Alli trirece di giugno, Il tredici di giugno, Quattro danze napoletane R 932/P sant'Antonio gluriuso, sant'Antonio glorioso, allegro - allegretto - allegretto - allegro 'e signure 'sti birbante, ai signori, questi birbanti, 'e facettero 'o mazzo tanto! fecero il culo grosso così! So' venute li Francise Son venuti i Francesi aute tasse 'nce hanno miso. e ci hanno imposto altre tasse. Sassuolo, Palazzo ducale Liberté... Egalité... Libertè...Egalitè... tu arrobbe a me, tu rubi a me, • ASCOLTO 6 Salone delle Guardie io rubo a te! i' arrobbo a tté! EDUARDO MEZZACAPO (Napoli, 1832-Francia?, 1898) Li Francise so' arrivate, I Francesi sono arrivati, Miniature. Petit Valse 'nce hanno bbuono carusate; ci hanno ripulito completamente; tempo di valse e vualà, e vualà, ecco qua, ecco qua, cavece 'nculo alla libertà. un calcio in culo alla libertà. A lu ponte 'a Maddalena Al ponte della Maddalena • ASCOLTO 7 Salone delle Guardie 'onna Luisa è asciuta prena, Donna Luisa è rimasta incinta, e tre miedece che banno son venuti tre medici ma CARLO MUNIER (Napoli, 1859-Firenze, 1911) nun la ponno fa sgrava'. non riescono a farla partorire. Preghiera Op. 251 (Milano, Il Plettro, 1907) andantino A lu muolo, senza guerra, Al molo, finita la guerra, se tiraje l'albero 'nterra, hanno abbattuto l'albero (della libertà), afferrajeno 'e giacubbine hanno preso i Giacobini • ASCOLTO 8 Salone delle Guardie 'e facettero 'na mappina! e li hanno ridotti come stracci sporchi! È fernuta l'uguaglianza, È finita l'uguaglianza, PIERRE DUCLOS (1929-1973) è fernuta la libertà, è finita la libertà, Paysage Napolitaine. Tarantelle pe' vuje sò dulure 'e panza: per voi son dolor di pancia: tempo di tarantelle, gai et vivace - andante, serenade 48 49 Bibliografi a essenziale

Luciano Chiappini, Gli Estensi. Mille anni di Storia, Ferrara, Corbo, 2001.

Accademia Militare di Modena, a cura di Gian L. Rinaldi e Carlo Sabattini, Tipografi a dell'Ac- cademia Militare, n.d.

La Fondazione Collegio San Carlo a Modena, a cura di Carlo Altini, Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 2017.

Palazzo Ducale di Sassuolo. Applicazione tele-

fonica-guida del museo, a cura di Martina Ba- Modena gnoli, Luca Silingardi, Laura Bedini, Comune di Sassuolo, Assessorato alla Cultura, Gallerie Estensi Ferrara Modena Sassuolo, 2017. Sassuolo

50 L'Associazione Culturale In viaggio con le Muse ringrazia

Collaborazioni istituzionali

Sponsor tecnico Si ringrazia

A Trieste A Ferrara in collaborazione con in collaborazione con

Soci benemeriti Soci sostenitori Maria Luisa Vaccari Lia Candriella Franco e Fiora Volpi Adele Cosenza Maria Luisa Steppani Dührkopp Pierantonio Taccheo

Associazione Culturale In viaggio con le Muse via Enrico Fonda 29, 34149 Trieste t. +39 349 4695027 [email protected] www.belcomposto.net