mensile di intelligente n.3 giugno 2004 intrattenimento 2 EDITORIALE bazar 06 2004 bazar 06 2004 laboratori di serena cama e freestylers 3 [email protected] [email protected]

MAra Codalli Eugenia ROmanelli Vera RIsi Direttore arTistico Direttore responsabile viceDirettore bazar 06 2004 laboratori di serena cama e freestylers 3 [email protected]

s, FRISBEEricerca coordinata da Cama e Caporale VOLO LIBERO

L’età dei frisbisti? Dai 5 agli 80 anni. La musica preferita? Dalla classica all’hip-hop. Gli spazi frequentati? Parchi e spiagge. Perché loro sono spiriti liberi. In attesa di spiccare il volo… Marzia Coltellacci & Valeria Ciappa Se riuniamo un bambino, una casalinga, uno studente e un pensionato in uno spazio all’aperto e lasciamo che le loro personalità interagiscano, quale può essere il risultato? Probabilmente un esilarante confronto tra discordanti modi di essere. Se, però, al tutto aggiungiamo un frisbee, assistiamo a un singolare scontro pacifico. Il frisbee è un mix perfetto di movimenti acrobatici e regole di svariate discipline sportive che proprio per questo permette di fondere caratteri così diversi tra loro. Eppure quando si pensa al frisbee si pensa subito al classico scambio del disco tra due persone sulla spiaggia. Considerato da molti solo un passatempo estivo, pochi sanno invece che il frisbee è un variegato mondo di discipline sportive praticate su sabbia e prato. Per capire il mondo del frisbee bisogna paragonarlo a quello della palla. Se infatti la palla è la protagonista di un’infinità di sport, dal calcio al basket, dalla pallavolo al rugby, dalla pallamano alla pallanuoto, anche il frisbee è il protagonista di un’ampia gamma di sport e giochi di squadra o individuali. E se negli sport giocati con la palla questa cambia di volta in volta forma, dimensione, peso e volume a seconda delle discipline, così anche il disco non è mai uguale se si gioca ad Ultimate o a Double Disc Golf, ma cambia peso, curvatura e forma per adattarsi alle singole attività. Svolti a livello agonistico in tutto il mondo, con tanto di mondiali e campionati, gli sport con il frisbee sono praticabili anche a livello dilettantistico perché è sufficiente conoscere le regole base e giocare di fantasia. Ideali per muoversi all’aperto, sono divertenti da praticare soprattutto in spiaggia d’estate, perché la sabbia, meglio del prato, attutisce le cadute e i lanci più acrobatici. Il più conosciuto è il Beach Ultimate. Atletico e spettacolare, è giocato sulla sabbia da squadre di 5 atleti su un campo di 78 metri per 26 con due zone di meta poste alle estremità. Scopo del gioco è far ricevere ad un compagno di squadra il frisbee in meta. Approdato ufficialmente da quattordici anni a Rimini, con il campionato di Paganello, l’Ultimate sta rapidamente affermandosi anche come sport ludico in alternativa ad altre attività praticate all’aria aperta. Scuole di freestyle e ultimate sono nate un po’ in tutta Italia. Stanno anche nascendo molte associazioni parallele con lo scopo di divulgare e promuovere questo sport in tutte le sue caratteristiche. I punti di ritrovo più frequentati dagli amatori di questa disciplina restano i grandi parchi, le piazze e le spiagge, affollate sempre più da sportivi, apprendisti e curiosi, semplicemente uniti dalla voglia di esprimere la propria personalità e il proprio estro. Essere un frisbista – secondo i seguaci – significa sentirsi libero di muoversi, di scegliere che musica ascoltare, quando allenarsi e come vestirsi, insomma, nessuna regola comune se non quella di essere assolutamente se stessi. 4 di serena cama e freestylers laboratori bazar 06 2004 bazar 06 2004 laboratori di serena cama e freestylers 5 [email protected] [email protected] FRISBEE Dal sottotorta CHE PASSIONE . al frisbee Giorgio Bozzetti & Ivan Perozzi Immaginiamo di tornare indietro nel tempo, precisamente intorno al 1875, e di ritrovarci ad una Dal freestyle all’ultimate: tutte le discipline di di quelle movimentate feste che si tengono nei uno sport sempre più di tendenza. college americani. Facciamo riferimento ai college Eleganza, spettacolarità, fair play e creatività caratterizzano il gioco del frisbee. del Connecticut dove la leggenda vuole che sia del Alcune discipline sono ormai consolidate, ma stanno emergendo nuove forme tutto normale imbattersi in goliardici studenti che si espressive. sfidano a lanciarsi teglie di latta gridando la parola Il freestyle prevede complicate ed estrose evoluzioni, frutto della fantasia “frisbee” un attimo prima di afferrarle in volo. dell’atleta che si esibisce a ritmo di musica. La performance dura circa cinque Questi curiosi oggetti dalla forma aereodinamica, minuti. I giudici di gara valutano la prova prendendo in considerazione la difficoltà che una volta in volo emettono un particolare dell’esecuzione e l’impressione artistica. Si può praticare anche in squadre da ronzio, altro non sono che i sottotorta metallici due o tre atleti. utilizzati dalla Frisbie Baking Company. Nello jamming, versione di gruppo del freestyle, gli atleti improvvisano dei L’azienda alimentare che da anni rifornisce le movimenti spettacolari e armonici. scuole del New England, ignara, regala il nome al Altre discipline richiamano le componenti fondamentali di alcuni sport. disco volante che attraverserà i secoli. Nel disc golf il frisbee viene colpito con mazze particolari allo scopo di raggiungere una sorta di canestro, con il minor numero possibile di tiri. Nel discathon, il giocatore lancia alternativamente due dischi, cui fa compiere percorsi con ostacoli, al termine dei quali si raggiunge il traguardo. È Stefano Piovesan & Alessandro Della Penna sostanzialmente un gioco di corsa, in cui vince il tempo migliore. Il Double Disc Court è una delle discipline più divertenti perché combina rapidità, strategia ed abilità di lancio. In campo due team di due giocatori ciascuno giocano con due dischi contemporaneamente. Morrison Vs Franscioni Ognuna delle squadre difende la propria “corte” dall’attacco degli avversari. I frisbee regolamentari per questa disciplina hanno una forma un po’ più ovale rispetto a quelli tradizionali. Scopo del gioco è difendere il proprio campo dagli attacchi avversari. Gli attacchi sono di due tipi Quasi tutte le testimonianze storiche sull’origine del e se portati a buon fine attribuiscono punti alla squadra che li effettua. La prima frisbee ci riconducono al 1948 in un garage di San Luis squadra che totalizza 21 punti vince. Obispo, California. E’ proprio lì che due ex piloti della Una partita a guts consiste, invece, in una serie di lanci tra due squadre poste seconda guerra mondiale si ritrovano quasi per caso a su file parallele a una distanza di 14 metri una dall’altra. Scopo del gioco è far tornire il primo disco. I loro nomi sono Fred Morrison passare il disco, lanciato attraverso la linea dei difensori della squadra avversaria. e Warren Franscioni. I due non tardano a fondare Il disco si può prendere e lanciare con una sola mano. la Pipco, una compagnia che incontra non poche L’ultimate, simile al rugby, rappresenta l’ultima frontiera nell’universo del frisbee, difficoltà ad avviare il suo prodotto sul mercato. in particolare nella sua versione da spiaggia. I membri della stessa squadra Solo in seguito al precoce fallimento della Pipco il devono passarsi il disco, cercando di raggiungere la zona di meta. Il gioco è frisbee incontra la sua insperata fortuna, quando nel strategico e spettacolare allo stesso tempo e questo lo rende uno sport a tutti 1955 W. Morrison firma segretamente un contratto gli effetti, divertente sia da vedere sia da praticare. Qui non c’è un organo super con la già affermata compagnia di giocattoli Wham-O. partes, ognuno è arbitro di se stesso. La parola d’ordine è correttezza e sportività, Questa riesce in breve tempo a portare il disco a livelli così nel frisbee come nella vita. di vendita a dir poco invidiabili. è il termine generale usato per indicare altre discipline individuali W. Franscioni, trasferito in Europa per motivi di Field Events A con il frisbee, più precisamente: distanza, precisione, sospensione (MT lavoro, non avrà mai la possibilità di dimostrare la sua - Maximum Time Aloft) e lancia-corri-prendi (TRC - Throw Run Catch). La partecipazione al progetto. Nel 1994 la Mattel compra caratteristica comune fra questi field events è di gareggiare misurando l’abilità la Wham-O e fissa il 1957 come anno ufficiale della individuale col disco in diversi tipi di lanci. nascita del frisbee. La Distanza è una specialità “classica” come il giavellotto, il peso e il martello. consiste nell’effettuare 28 lanci, 4 per ognuna delle 7 posizioni La Precisione o a diverse distanze e angolazioni dal bersaglio. Il TRC (Throw Run Catch Lancia-Corri-Prendi) è una specialità in cui si deve lanciare e riprendere il disco con una mano. Subito dopo il lancio il giocatore deve correre in) èavanti a riprendere il disco. L’MTA (Maximun time allowed o Sospensione una disciplina individuale in cui il giocatore deve lanciare il frisbee il più in alto possibile conferendogli una posizione che permette al disco di restare fermo in sospensione per diversi secondi prima di ricadere giù. Durante il volo si misura il tempo di sospensione, che va dal distacco dalla mano fino all’istante in cui il disco viene ripreso dal giocatore. 4 di serena cama e freestylers laboratori bazar 06 2004 bazar 06 2004 laboratori di serena cama e freestylers 5 [email protected] [email protected]

la Mecca del FRISBEE Ogni anno a Pasqua Rimini si risveglia e si trasforma nello scenario del Paganello: torneo di rilevanza internazionale che raduna ogni anno 1600 frisbisti da 27 nazioni dei cinque continenti, interpreti di una disciplina di grande spettacolarità. Dal 2003, alle squadre provenienti da Usa, Canada, Brasile, Nuova Zelanda, Australia e tutta Europa, si sono aggiunte quelle dal lontano oriente e dai paesi baltici. La mecca del frisbee la definiscono gli organizzatori, trasforma da 14 anni le spiagge, come di Rimini in un crocevia di culture, arte, saperi e divertimento, cui le competizioni agonistiche fanno da sfondo. Il Paganello vanta una organizzazione innovativa, che fa leva sulle nuove tecnologie per reclutare e mettere in contatto gli atleti provenienti da tutto il mondo. Gli eventi sportivi più importanti sono la Coppa del Mondo del Beach Ultimate , in cui 100 squadre si contendono il titolo di Campione del Mondo e l’Acrobatic Paganello, gara di freestyle.

Carlo Guarino

CIAKKA UAKKA : I FREESTYLERS DEL CUPOLONE Maria Pagano & Mario Polidoro Sono i cani sciolti del frisbee, rappresentano il suo animo gentile. Fernando Botrugno, Lorenzo Apriani, Clay Collerà, responsabili unici del freestyle del centro sud. Il frisbee si articola in varie discipline. Perché avete scelto proprio il freestyle? Abbiamo una visione artistica del frisbee che solo il freestyle permette di esprimere. Per noi giocare significa esibirci in scenografie creative, costruire un vero e proprio show. Questi show sono pubblicizzati, seguiti dai media, promossi da una federazione? No. Purtroppo il nostro è uno sport poco conosciuto che non si presta a manifestazioni di massa per cui la tv non ci aiuta. Esiste la FIFD (Federazione Italiana Flying Disc), ma di quello che dovrebbe fare una federazione non fa proprio nulla. Non promuove tornei o eventi di nessun tipo. A questo disinteresse avete risposto creando una vostra associazione e organizzando corsi: chi li tiene, a chi sono rivolti e quanto costano? Io (Botrugno ndr) ho acquisito il brevetto da istruttore superando degli esami anche di pronto soccorso e didattica propedeutica e da qualche anno tengo corsi patrocinati da Roma XII. Sono aperti a tutti: anzi invito i papà a parteciparvi con i rispettivi bambini perchè il frisbee è un’attività da praticare padre-figlio. Il costo è minimo: 27euro mensili più iscrizione, per due ore settimanali. Per qualsiasi informazione sui corsi contattare Fernando Botrugno: tel. 3282874614 [email protected] 6 di serena cama e freestylers laboratori bazar 06 2004 [email protected] , FRISBEER chi sei? Veronica Moro Lorena Melchionna & Francesco Moriconi Marina Gerin, psicologa dello sport, e Carlotta Viti, responsabile del Cus di Bologna (centro universitario sportivo) ci hanno aiutato a sondare la psiche del lanciatore di dischi. Che significato assumono il tema del volo e il controllo dell’oggetto volante nello sport e in particolare nel frisbee? piccole Birsa: Tutti gli sport in cui il soggetto praticante vola o in cui è presente l’oggetto volante segnalano squadre il desiderio del distacco dal suolo, l’aspirazione ad andare oltre, ad elevarsi. In particolare il frisbee richiede molta concentrazione e tecniche di spostamento rapido crescono dell’attenzione e l’atleta può trarre gratificazione esercitando controllo su un oggetto difficile da domare. atleti e quali Al Cus avete una squadra di frisbee. Che fascia d’età ricoprono i vostri Il crescente interesse per il frisbee è all’origine caratteristiche li accomunano? di un nuovo fenomeno: il sorgere, Viti: anche in Italia, di numerose associazioni sportive dilettantistiche. L’età media è tra i 16 e i 20 anni, ma esistono anche squadre in cui giocano adulti. Il frisbee Aise (Associazione è uno sport poco conosciuto e auto-arbitrato, perciò chi lo pratica è solitamente umile, Ormai affermate sono l’ leale, capace d’autocontrollo e disponibile a lavorare su se stesso. Stiamo addirittura Italiana Sport Ecologici) di Milano, nata nel 1997 sperimentando il suo impiego come aiuto terapeutico per alcolisti, tossicodipendenti e e la Lsdf (Libera Società del Frisbee) di Rimini, bambini con problematiche. fondata nel 1986. Quest’ultima si fa promotrice di numerose manifestazioni sportive, fornisce attrezzature ed equipaggiamento agli atleti e organizza per loro lezioni e corsi d’avviamento.

Neonata è la Fut (Fidenza Ultimate Team) di Curiosità in Fidenza, fondata nel 2001 grazie all’iniziativa di un ristretto gruppo di persone. Appassionatasi da poco all’ultimate, conta attualmente 15 tutte le salse iscritti, impegnati anche in altre specialità. Non ancora associazione sportiva riconosciuta lo Ugo de Francisci diventerà nel corso di quest’anno. Sua coetanea la Uffa (Ultimate Frisbee Fano Proprio non riesci a fermarti al calar del sole? La soluzione c’è. Si chiama Association) di Fano, i cui obiettivi vanno dalla Flashlight, nuovo frisbee illuminato che garantisce 120 ore di gioco. E’ promozione dell’ultimate nella propria città alla maneggevole e impermeabile, l’ideale per partite estive sul lungomare. Da partecipazione agli eventi sportivi organizzati dalla Federazione Italiana Flying Disc. un’idea simile nascono anche i dischi Ultra Violet, realizzati con materiale fotosensibile. Il colore è molto chiaro all’ombra, mentre con forte luce si L.S.D.F Via del Biancospino 8/b Rimini. Tel. scurisce. 0541743187 www.lsdf.it e-mail [email protected] F.U.T., tel 0524-81040 338 2410150 Se al frisbee associ la passione per i cani l’ideale per te è il Dogobie flying disc, facilmente reperibile su internet. Disco concepito per il migliore amico - www.frisbeestika.com e-mail dell’uomo, di gomma speciale, galleggia e resiste a strappi e morsi, ma [email protected] è comunque delicato per il muso del cane. Giocando potresti scoprire U.F.F.A, (Fano) Via Belgatto 65 tel e fax +39721809496 www.fanodisc.com e-mail di avere in casa un campione: è, infatti, il disco usato dai Frisbee dog champions nelle loro esibizioni acrobatiche. [email protected] Per gli ingegneri del disco, interessati a tecnica e precisione, è in vendita il bersaglio ufficiale delle competizioni inglesi: struttura di metallo alta circa 1,5 metri, da colpire con il frisbee per acquisire una mira perfetta. Infine, se vuoi tra le mani un pezzo unico, su promodisc.co.uk puoi acquistare frisbee personalizzati con immagini accattivanti e marchi famosi, o addirittura inviare un tuo disegno per farlo stampare su un modello base. FRISBEE WORLD Se impazzisci anche tu per questi coloratissimi dischi volanti, sei un frisber sfegatato o ti piacerebbe navigare nel frisbee world, ecco qualche dritta www.paganello.com www.freeskyler.com www.prodiscfreestyle.com www.freestyledisc.org www.ciakkauakkateam.com www.cotarica.it – è il sito della squadra riminese del COTA RICA. Tel: 0541 55518 www.geocities.com/Colosseum/Bleachers/8456/ - è il sito della squadra milanese Salutami ‘Ntonio. Tel. 02 26146067 www.ultilinks.com E’ il sito che raccoglie i links a tutti i siti di Ultimate del mondo, in pratica lo Yahoo! dell’ultimate frisbee. Se internet non è il tuo forte ecco alcuni dei negozi più forniti: Arco Sport via Prenestina 252/E, Roma - 062148351 Windsurf Paradise via Ostiense 220, Roma - 0654224588 Oltre la Luna via S. Lazzaro, 16, Trieste - 040361939 Sei uno studente, liceale o universitario? Vuoi scrivere e collaborare con noi? Hai dubbi, critiche o complimenti da farci, delle novità da segnalarci? Generosa Anatriello, Carmen Angelino SCRIVI A: [email protected]

SCRIVI !! 6 di serena cama e freestylers laboratori bazar 06 2004 bazar 06 2004 SOMMARIO 7 [email protected]

Giulia Premilli– AVERE 3-4-5-6 29 Claudio Amendola - Capricci da grandi Studenti La Sapienza - RILEGGERE – nascere 49 LABORATORI – Frisbee volo vecchi libero Agnese Ananasso – 9-10-11 30 Nancy Brilli - BRILLETTURE 50 HI-TECH - Un luna park Roberto Pisoni - Viaggio al termine della chiamato Leonardo VISIONI – I sandali di Troy notte 31 12 Amoruso – NOTTE – Linux 51 Oliva Muratore – Alessandro Benvenuti club è open source ARCHITETTURE – Le stanze VISIONI - fiorite cinema = anestesia 32 Alberto Traversi - NOTTE 14 Anticipazioni d’estate 52 Matteo Bianchini – PICCOLI Caterina Gonelli - ONDE Didò fatto in casa Quando sport non fa rima solo con calcio 33 Andrea Lisi - NOTTE “Sonar” cupo 53 Valerio Cammarano – SPORT 15 Pazzi per il trekking Pietro d’Ottavio - SINTONIE 34 Claudio Coccoluto – AAA Scandalizziamoci Cercasi nutrizionista musicale 54 Angelita Peyretti – 16-17 SCIOCCHINA – Bugiarde nate Carla Antolini - SCENE 36-37 Suggestioni circensi Chiara Spegni – GUSTI Valeria Cecilia – CORSI Pollo! 55 voglio un “reality personal 18 trainer” Andrea Rustichelli - SCENE 38-39 Biennale Danza Chiara Tacconi – GUSTI Pizza da passeggio 56 Valeria Cecilia – FENOMENI Fermenti culturali 19 metropolitani Enrico Lo Verso - SCENE 40 Silvia e il suo alter-ego Eva Buiatti - GUSTI – Il coq au vin della signora Maigret 57 Valeria Cecilia – NET – La mano invisibile di internet? 21 Non credeteci… Fabio Murru - SUONI – il 42 Lorella Scacco - ARTI vigore cantautorale di Z Star Cooming soon art 58 Guido Dolara – NOI – L’imperialismo degli Stati Uniti Luca Beatrice – ARTI d’Europa 22Pietro D’Ottavio – SUONI 43 Incontri in nero Sting e Vasco 59 Franco Andreucci – LORO Marzia di Mento – ARTI Chi-ca-gou campo di cipolle 44 Bronzi di Riace in rete 23Amoruso - SUONI – La Seattle del meridione 60 Cristiana Scoppa – Luca Carboni – ARTI MIGRAZIONI – Raccontare Skizzi mondi lontanissimi 46 24Fabrizio Gianuario - SUONI Philip Glass, minimalismo e Mugnaini – VIAGGI 61 Giulia Premilli – GENDER easy- listening 47 Croatia mai vista Toscana Pride 26-27 Ciro Bertini - LEGGERE Mario Morcellini – CORTEI Sulla pastasciutta prima il Vera Risi– ESSERE 62 Cibo, terra d’incontro tra formaggio poi la salsa 48 Sport: quando fa male salute e gusto 28 Marco Begani – FUMETTI Mafalda, i suoi primi 40 anni

bazar 06 2004 visioni di roberto pisoni 9 [email protected]

Torna la passione hollywoodiana per i film storico-mitologici. E pensare che i film sull’Antica Roma e la Grecia sono frutto del cinema italiano… I sandali di Troy e il fascino perduto del “peplum”

del mondo” e anche qui viene ricreato come un mondo assolutamente Fan dell’Iliade fin dai tempi della scuola, Wolfgang Petersen, regista autonomo dalla veridicità storica. Con l’avvento del sonoro soltanto De tedesco trapiantato a Hollywood, non ha avuto il coraggio di sottolineare Mille continua a tenere in vita il “polpettone” togato (da ricordare almeno lo nei manifesti la derivazione omerica del suo Troy, l’atteso kolossal da 200 splendido Sansone e Dalila, 1948) con ricchezza e abbondanza di mezzi. milioni di dollari sulla guerra tra achei e troiani. Forse per non spaventare Rilanciato dopo la seconda guerra mondiale, il peplum diventa il genere il pubblico americano. O forse perché le libertà che si è preso nel tradurre popolare per eccellenza negli anni cinquanta e nella prima metà dei sessanta. Il il testo sacro al cinema sono tali che gli è parso più prudente suggerire una colore e il cinemascope offrono nuove risorse spettacolari in grado di competere libera ispirazione. Il filmone (quasi tre ore) è, come era lecito attendersi, con la concorrenza spietata della televisione: le masse e gli scenari sfarzosi un susseguirsi di maestose scene digitali di massa, panoramiche su flotte costituiscono gli elementi fondamentali per mostrare cose mai viste. Da La infinite, massacri tra eroi palestrati, odio, furore e rumore. F tunica (1953) di Henry Koster a I dieci comandamenti (1956) di De Mille, fino al astidioso e sempliciotto all’eccesso, Troy strizza l’occhio a Peter Jackson piuttosto che a Ben-Hur (1959) di Wyler e al Barabba (1961) di Fleischer, i peplum-kolossal, Cecil B. De Mille ed è una micidiale macchina da guerra in sé con attori- con i loro colori sgargianti, l’imponenza delle scene di massa e i cast inzeppati soldatini per protagonisti. di star, ottengono alcuni dei massimi incassi della storia del cinema. Diverso il Però è testimone di un gusto diffuso: dopo i fasti de Il gladiatore discorso per lo Spartacus (1960) di Kubrick che, tra mille traversie produttive, Ridley Scott, riaccende la miccia della passione hollywoodiana per (2001) i film di riesce a realizzare un raro esempio di peplum “maggiorenne”. Il sistema storico-mitologici, un genere a lungo trascurato e che la magia degli effetti produttivo hollywoodiano, tuttavia, è ormai sull’orlo del collasso e sarà proprio digitali, e i risparmi scenografici che ne conseguono, ha prepotentemente un film della famiglia “sandalona” (così venivano chiamati i pepla a Cinecittà) a rilanciato. Per l’autunno è in arrivo l’Alessandro Magno di Oliver Stone, un segnarne il simbolico suicidio: Cleopatra di Leo Mankiewicz nel 1963. film sull’imperatore macedone sta realizzando anche Dino De Laurentiis In Italia, dopo alcuni fallimenti in epoca sonora (Scipione l’Africano, 1937, di con Di Caprio protagonista, le televisioni Abc e Hbo preparano due serial Gallone e Fabiola, 1947, di Blasetti autore anche dell’eccentrico e fantastico La sull’Impero romano, Empire e Rome. corona di ferro, 1941) e le geniali intuizioni, in anticipo sui tempi, di Riccardo E pensare che i film che mettono in scena i momenti topici della storia Freda (Spartaco, il gladiatore della Tracia, 1952 e Teodora, imperatrice di Bisanzio, classica – l’Antica Roma, la Grecia e dintorni - hanno costituito il genere 1953), il genere riprende vita proprio raccogliendo le briciole di Hollywood, “originario” del cinema italiano. che gira molti dei suoi colossi nei teatri di posa di Cinecittà. Si tratta prima di Prodotti a Torino e a Roma, i primi “peplum” (dal vestito tradizionale delle coproduzioni (l’Ulisse di Camerini, 1953) e di parodie (Mio figlio Nerone, Steno, ancelle greche) - la definizione, coniata dai francesi negli anni sessanta, era 1956) poi, a partire da Le fatiche di Ercole (1957) di Pietro Francisci, di una vera riferita alla sola produzione italiana, poi, per contaminazione si è estesa e propria strategia d’assalto di sgangherate produzioni low-budget. Si sfruttano a tutti i film ambientati nell’antichità, compresi i kolossal hollywoodiani costumi e scenari dei kolossal hollywoodiani per lanciare muscolosi culturisti – uscirono negli anni 1908-1909 a cominciare da Gli ultimi giorni di Pompei (Steve Reeves, Mark Forrest, Reg Park, Gordon Scott) alla volta di gesta di Luigi Maggi. Il genere nasce con poca propensione per la precisione leggendarie in scenari di cartapesta. L’ironia, spesso involontaria, e l’iperbole della ricostruzione storica e invece mutua la sua iconografia dal gusto, cartoonesca con cui vengono mescolati storia, mito, romanzo d’appendice, neoclassico e kitsch, dell’art-pompier di fine ottocento (il pittore Alma- rozzezze e crudeltà diventano un marchio di fabbrica tutto italiano. La formula Tadema è il riferimento più citato), un “pessimo” gusto che conquista funziona, ha un successo strepitoso e questi film invadono i mercati di tutto l’immaginario popolare. E’ fondamentale poi l’innesto con il melodramma, il mondo. Alcuni titoli imprescindibili: Ercole e la regina della Lidia (Francisci, che fornisce materia per le didascalie e un modello per la recitazione plateale 1958), Gli ultimi giorni di Pompei (Leone, 1959), Le legioni di Cleopatra (1959, e ridondante degli attori. Con Cabiria (1914) di Pastrone, benedetto dai Cottafavi), Maciste nella valle dei re (Campogalliani, 1960), La vendetta di Ercole roboanti neologismi dannunziani, il cinema muto italiano raggiunge il (Francisci, 1960), Ercole alla conquista di Atlantide (Cottafavi, 1961), Il figlio di massimo splendore e il genere affina i suoi contorni. Al di là delle ambizioni Spartaco (Corbucci, 1962), Arrivano i titani (Tessari, 1962), Maciste all’inferno filologiche, (Freda, 1962), Ercole contro Moloch (Ferroni, 1963), Maciste contro gli uomini Cabiria e i film coevi - Quo Vadis? di Guazzoni e Gli ultimi giorni di Pompei di Mario Camerini – puntano sul fascino che gli scenari della luna (Gentilomo, 1963), La vendetta di Spartacus (Lupo, 1964), Ercole sfida monumentali e i fastosi costumi di quella che allora era l’immagine vulgata Sansone (Francisci, 1967). L’arrivo tardivo del peplum d’autore, il Satyricon (1969) di Fellini, segna la morte del genere che viene progressivamente dell’antichità sortivano sul pubblico. Se si escludono la Messalina Guazzoni e un altro pugno di film, in Italia il peplum non supera (1932) la prima di sostituito, nei gusti del pubblico, dall’irruenza del western spaghetti. guerra mondiale: la crisi e i costi produttivi esorbitanti causano un crollo Il peplum, i suoi eroi mitologici o immaginari – Ercole, Maciste, Ursus – i verticale del genere, ormai definito “italiano” in tutto il mondo. suoi personaggi storici – Cleopatra, Messalina, Nerone – e i suoi degnissimi Ci pensa il rigoglio spettacolare di Hollywood ad accoglierne l’eredità, specialisti, con mirabolanti variazioni su temi standard, è diventato una sorta soprattutto perché la storia antica consente di portare sullo schermo di luogo fantastico e magico dell’immaginario popolare in cui i giustizieri episodi noti a tutti, quelli biblici in particolare, senza pagare un dollaro di puniscono i tiranni, i raddrizzatori di torti insorgono contro i malvagi, i copyright. La formula vincente, nelle parole di De Mille, il maggiore cultore liberatori sollevano i popoli oppressi. Ora Hollywood, con la potenza della del genere (I dieci comandamenti, 1923) insieme a Fred Niblo ( computer graphic e i sui budget miliardari, tenta di resuscitarlo in grande 1925), è “sangue, sesso e bibbia”: azione, un po’ di trasgressioneBen eHur molto, stile ma con una seriosità e una pompa seccanti. Niente a che vedere con la moralismo puritano. In America l’antichità diventa “il più grande spettacolo spensierata cialtroneria e il geniale artigianato dei “sandaloni”. 10 di roberto pisoni visioni bazar 06 2004 [email protected]

Don Pedro colpisce ancora

Avete amato i precedenti film di Almodóvar? Adorerete La Mala Educación… Il nuovo film di Almodòvar riprende gli stessi ingredienti flamboyant, preparati questa volta secondo una ricetta più nera e labirintica. L’autofagia, la tensione a ritornare su gli stessi ambienti, personaggi e situazioni, non è certo un fenomeno nuovo per il grande regista mancego ma in questa storia di ricatto e impostura, che riunisce un regista di successo, il suo ex-amico e amante e il loro professore di letteratura, è condotta al parossismo. Anche se nell’auto-intervista pubblicata nel press-book, Almodóvar Route 181 – Frammenti di un cita come motori d’ispirazione una dozzina di nomi tra registi e scrittori viaggio in Palestina e Israele (nel disordine: Zola, Warren Beatty, Santa Teresa, etc.), è dentro il L’uscita in dvd di Route 181 è un evento sorprendente e di cui suo universo che egli ha attinto la maggior parte delle immagini e dei bisogna essere eternamente grati. Grazie alla casa editrice Bollati Boringhieri di Torino, il bellissimo documentario dell’israeliano personaggi de La Mala Educación: la mise en abyme del cinema nel Eyal Sivan e del palestinese Michel Khleifi è disponibile anche per cinema rinvia a Légami (1990), il travestito che imita Sarita Montiel il pubblico italiano, ché altrimenti mai lo avrebbe visto. Syvan ricorda Tacchi a spillo (1991), la storia che si concentra esclusivamente e Khleifi, residenti da alcuni anni in Francia e Belgio, sono due su amori omosessuali e maschili evoca La legge del desiderio (1987), registi invisi alle rispettive autorità per la loro libertà espressiva e l’opera più personale e meno nota di Don Pedro. per il desiderio di affrontare temi scottanti senza alcun pregiudizio Esteticamente e tematicamente non c’è dunque niente di nuovo, se non ideologico (ricordiamo almeno Nozze in Galilea di Khleifi e Uno il virtuosismo dell’architettura narrativa e la raffinatezza della messa in specialista. Ritratto di un criminale moderno di Syvan). scena, insomma la splendida maturità dimostrata in Parla con lei (2002). Così contrariamente alla tendenza generale che spesso schiera anche raffinati intellettuali sulle barricate opposte con toni E’ nell’ambientazione allora, e in alcune variazioni tematiche, che è apocalittici, hanno scelto la strada del dialogo e del racconto sul possibile cogliere i segni di un geniale rinnovamento nella continuità. campo. Nell’estate 2002 hanno viaggiato insieme dal sud al nord Innanzitutto nella rappresentazione dell’omosessualità. Se La legge del del loro paese segnando un percorso che hanno chiamato Route desiderio era animata da un empito militante, ne La Mala Educación 181, una linea virtuale che segna le frontiere della risoluzione 181, si libera dalla fragranza della carnalità per far affiorare il sentimento adottata dalle Nazioni Unite il 29 settembre 1947 e che prevedeva amoroso allo stato puro. Sbarazzato da qualsiasi rivendicazione di la spartizione della Palestina in due Stati. gender, Almodóvar non deve giustificare o dimostrare rabbiosamente Da questa frontiera teorica è nata la prima guerra israelo-araba più niente. All’inizio del film ci sono delle scene sessuali esplicite, ma e un conflitto di cui non si vede ancora la fine. Armati delle sola autorizzazione a girare e di un attrezzatura leggera, lungo l’obbiettivo primario diventa una descrizione più melodrammatica e il viaggio i due registi hanno dato la parola a uomini e donne, meno cruda e crudele del desiderio. israeliani e palestinesi, giovani e vecchi, civili e militari colti nella Dall’altra parte, l’evocazione del franchismo e dell’educazione religiosa loro realtà quotidiana, invitati a evocare le frontiere e le difficoltà si articola attorno a un personaggio del tutto atipico per il regista, quello di materiali ma soprattutto spirituali che dividono i due popoli e le un curato pedofilo (perfettamente interpretato da Daniel Giménez Cacho due società. L’intento è quello di opporre resistenza all’idea che “la e motivo di polemiche annunciate per l’uscita italiana prevista in ottobre), sola cosa che possano fare insieme gli israeliani e i palestinesi è la uomo tirannico e inquietante, irresistibilmente attratto dai giovani allievi. guerra, la guerra fino alla scomparsa dell’altro”. Il risultato è uno In una scena del film, in cui lo spettatore intravede soltanto i vestiti dei viaggio “puro”, spoglio dei terribili luoghi comuni che si sentono snocciolare su giornali e tv ogni giorno, il ritratto di un paese reale, bambini violati appesi tra gli arbusti, segnala i limiti del tollerabile per il di uomini e donne che non ne possono più di una guerra infinita. regista, che mai prima aveva giudicato con tanta severità un personaggio. Un documentario da diffondere il più possibile. Abbandonando per un istante gli orpelli della sua fantasia postmoderna, Route 181, frammenti di un viaggio in Palestina-Israele di Almodóvar si lascia allora andare a delle immagini di una delicata Eyal Sivan e Michel Khleifi, 270 min., Bollati Boringhieri, €48,00 gravità, come se gettasse la maschera: il più esibizionista dei cineasti ha mostrato alla fine il suo lato più pudico. DVD bazar 06 2004 visioni di roberto pisoni 11 [email protected]

Intervista a Bernal, l’eroe transgender flamenco e a camminare sui tacchi a spillo... La Mala Educación è stato un film difficile, c’era una grande tensione. Pedro è Il nuovo fascino latino, a metà strada tra un regista di cui adoro la complicità ma che richiede una perfezione che solo James Dean e Julia Roberts lui ha in testa. Non è autoritarismo, è stile, è un ingegnere che pianifica ogni La star del momento è un giovane messicano di venticinque anni, alto a malapena dettaglio del film e chi collabora con lui deve eseguire il suo disegno con la un metro e settanta, dagli occhi oscillanti tra il verde, il blue e il marrone. Molti stessa intensità. Ma hai la possibilità di creare e tirare fuori l’inedito della tua lo hanno definito il James Dean latino o il nuovo Alain Delon. Pedro Almodóvar, personalità; sono orgoglioso della sua lezione. , che lo ha fatto travestire e gli ha fatto interpretare tre ruoli ne La Mala Educación Almodóvar sostiene che sei altrettanto desiderabile come donna e come sostiene che ha la bocca di Julia Roberts e gli occhi malinconici di una star degli uomo... anni sessanta. Ma il messicano Gael García Bernal è un attore completo che riesce Ho liberato con piacere la parte femminile che c’è in tutti noi, stretto in un vestito- a interpretare con la stessa naturalezza il ragazzo di strada, la pretty woman e Che calzamaglia di Jean-Paul Gautier color carne con strass neri sul pube. Era così aderente Guevara. che a certo punto ho pensato di essere un eunuco. Un personaggio e un atto estremo. La La sua prima robusta apparizione cinematografica risale appena a quattro anni prima volta che mi sono visto così mi è sembrato di vedere il fantasma di mia madre. fa, in Amores Perros (2000) del connazionale Alejandro Gonzáles Iñárritu, dove era Nei Diari della motocicletta interpreti invece una leggenda, ma non era la uno sbandato dal cuore tenero in lotta con il fratello, seguito a poca distanza da prima volta che interpretavi il “Che”... Y tu mamá también (2001) di Alfonso Cuáron, in cui amava con la stessa intensità Il “Che” lo vidi la prima volta da piccolo su una moneta da tre pesos di mio la morosa e l’amico del cuore, due film di culto che lo hanno lanciato come nuovo padre. Lo avevo già interpretato in una serie televisiva, Fidel. che mi aveva sex symbol transgender. Questa amoralità, affinata in Nessuna notizia da Dio deluso tremendamente. Era in inglese, terribile! La storia del “Che” può (2001) di Agustìn Dìaz Yanes e Il crimine di padre Amaro di Carlos Carrera (2002), essere raccontata soltanto in spagnolo e in lingua quechua. Il film di Salles è ha convinto Almodóvar a sceglierlo per il suo ultimo capolavoro, perché Bernal straordinario per come ricostruisce la sua formazione, da giovane idealista a rappresenterebbe alla perfezione l’uomo fatale, “quello per cui il sesso non è una rivoluzionario. Io vengo da una famiglia di attori di sinistra, quindi ho iniziato questione di piacere, ma di dolore per gli altri. Quello che funziona in Gael è che, prestissimo la mia carriera – da neonato feci Gesù in una recita con una oltre a essere bello, è piccolino e delicato. E’ una delle persone più fotogeniche Madonna tutta di burro – e sono cresciuto con una forte coscienza politica. che io abbia mai incontrato. Il suo viso ha due profili: uno da duro e l’altro Ho studiato alla scuola dei figli dei rifugiati politici e Guevara lo conoscevo femminile.Questa asimmetria è perfetta per il suo personaggio di uomo-donna”. non soltanto come leggenda, ma come uomo politico e guerrigliero di grande Stesso entusiasmo manifestato da Walter Salles che non ha esitato un istante a sagacia e generosità. In Sudamerica è qualcosa di diverso da un eroe da sceglierlo per incarnare un mito della virilità e dell’eroismo: il Che Guevara de copertina. I diari della motocicletta, ispirato ai resoconti del viaggio giovanile in Bolivia, in Lo scorso anno ha fatto scalpore la tua contestazione contro la guerra in compagnia dell’amico Alberto Granado. Iraq, durante la cerimonia degli oscar... Al festival di Cannes sei stato la star più richiesta, un’accoglienza decisamente Sì me la ricordano tutti. Mi sembrava di aver fatto una dichiarazione normale, diversa dalla prima volta che ci sei andato... ma già all’uscita dalla cerimonia ho capito di aver detto qualcosa di inatteso: i A Cannes ho esordito nel 2000 con Amores Perros, dopo il primo giorno dovemmo parcheggiatori mi hanno portato in trionfo. andare a dormire in cinque in una stanza. Ma è il film che mi ha lanciato e, se Non ti spaventa l’idea di diventare una star planetaria... quest’anno ero in due film importanti lo devo a quell’avventuroso debutto. Sono cresciuto ammirando interpreti come Mastroianni e Kinski, loro hanno Per Almodóvar hai fatto di tutto: ti sei travestito, hai imparato a cantare il saputo sfruttare la fama, guadagnandosi la splendida libertà di poter recitare in qualsiasi paese del mondo. 12 di alessandro benvenuti visioni.in pillole bazar 06 2004 [email protected] www

Cinema = anestesia Prima c’erano Alida Valli, Anna Magnani, Sofia Loren. Poi il buio. Il cinema italiano è solo un ricordo? Oggi un regista prima cerca degli amici, e solo se li trova giusti fa il film…

Poi il buio. Terribile. Il cinema italiano è solo un ricordo? Un tempo viveva nella nostra penisola la specie stanziale dei grandi autori/registi e tutti, produttori, politici, funzionari Rai, pizzicagnoli, facevano a gara per diventare loro amici. Oggi un regista prima Salve. Sono quello che deve parlare di cinema italiano. Se c’è cerca degli amici e solo se li trova giusti fa il film (vale anche per una cosa che conta poco o nulla in questo momento nel mondo me); sennò diventa rancido e il suo probabile futuro è lo scarico del è il cinema italiano. Scrivo mentre ascolto le aritmie recitative wc sperando che una pietosa mano tiri subito la catena. Che noia e le stonature con abusi di pause infradialoghi di uno dei parlare di cinema! Quanto mi piacerebbe fare presto un altro film! maggiori incassi della passata stagione. Premetto che anch’io Ho visto un film bellissimo sere fa. L’ho visto tre volte: “La città ho fatto un film ultimamente. Era carino (sapete quel termine incantata” e m’è venuta voglia di rinascere cartone animato. Intanto che fa tanto arrabbiare i registi quando glielo appioppano al i dialoghi con aritmie di uno dei maggiori incassi dell’anno scorso loro ultimo film. Il mio lo era. E basta). Ha fatto pochi euro. Ma (ha vinto anche premi importanti!) vanno avanti. Ognuno recita per in tutta coscienza non ho il dente avvelenato. E’ che la parola conto suo (a parte lei quando recita con il marito, però si stanno per cinema ha per me, al momento, la stessa valenza del termine separare. Ma come: gli unici due che recitavano intonati!) e io sto anestesia. Giorni fa, trovandomi in pausa in un albergo, ero male e penso che non è un buon insegnamento e penso a quello che affacciato al video e contemplavo l’avanzata vittoriosa della hanno sgozzato in televisione perché era americano e alla soldatessa barbarie quando, ad un tratto, sono apparsi i fantasmi di due americana che teneva al guinzaglio il prigioniero iracheno: ecco la grandi attori del recente passato (ma forse stanno ancora parità dei sessi finalmente raggiunta, passiamo ad altro signore. E passando). Parlavano di questa importante iniziativa in favore penso al padre di quell’ostaggio italiano che va sempre in giro col del cinema italiano. Un premio. Non mi ricordo di che e dato tricolore in spalla e mi dico avrà pure le sue ragioni, ma quali sono? da chi ma, giuro!, era importante. Io guardavo pensando che Si, forse il dolore ha trasformato un tipo comune in un portatore mi sarei scordato tutto nel giro di un’ora. Perché, mi chiedo? sano di italianità. No, c’è qualcosa di troppo scenografico in quella Non c’è fascino. Siamo fuori dall’attualità. Non siamo più scelta. Come una maniacalità inconsciamente studiata. Non mi un modello culturale vincente da esportare. Vi ricordate l’11 torna. Ma che diritto ho di dire questo? Non lo so. Forse è asfissia settembre del 2001? Si, come no? Vi ricordate i poveri pompieri cerebrale. Non credo più a nulla tanta è la dose di falsità che vomita eroi delle Twin Towers? Come no. E i pianti e i bigliettini e le giornalmente il video condizionando i comportamenti più intimi foto e le candele e i mazzi di fiori e la commozione di tutto di quelli che guardano. Ecco: forse è per rintuzzare l’orrore che il popolo italiano affacciato ai video per imparare (cosa di lentamente divora i nostri cervelli con morsi così indolori che uno preciso?). Qualche mese dopo venne giù un palazzo a Roma: finisce per considerarli mali minori. Il mondo sta morendo male. dei deficienti avevano tolto dei pilastri di sostegno nel piano E il cinema italiano non lo racconta. Lo fa solo la televisione e lo terra per farci una qualche attività lucrativa. Ci furono anche fa male perché lo fa per l’audience, non per insegnare. L’Italia dei lì dei morti fra i pompieri, un incidente. Vi ricordate i pianti media (salvo rarissime eccezioni) è impegnata in una gigantesca e i bigliettini e le foto e le candele e i mazzi di fiori e la operazione di mistificazione, falsificazione, rimozione. La nostra commozione di quei romani che, davanti alle telecamere dei democrazia, sta diventando isterica. E un potere siffatto non tiggì avevano barattato un banale, anche se terribile, incidente contempla una cinematografia d’attacco, né riflessiva, né critica, né con un attentato con due aerei di linea? Il popolo italiano aveva tanto meno contraria, no: dev’essere solo vacua, zuccherata, indolore, imparato cosa dall’11 settembre? Che è giusto che ognuno inesistente. E nell’augurarvi buon divertimento mi raccomando, non abbia il suo eroe pompiere di quartiere? Torniamo al cinema. vi dimenticate lo sbadiglio. Pensate alle nostre dive che ogni tanto vanno in america. E una volta approdate lì, o le fanno morire nelle prime inquadrature o se sopravvivono finiscono per distruggere la credibilità della storia che interpretano anche quando si tratta di film cult (penso al povero Matrix 2). Alida Valli. Anna Magnani. Sofia Loren. www 14 di caterina gonnelli onde bazar 06 2004 [email protected]

SI-Sport Italia: dove, tra discipline atletiche e avventure estreme, il calcio non è più la primadonna dello sport Stufi del monopolio calcistico in tv? Vi sentite dotati di profondo senso sportivo? Amate lo sport in senso lato? Ecco il canale giusto per voi: si chiama SI, ovvero Sport Italia, e tratta tutto il panorama sportivo, con tanto di avventura e imprese estreme. Nata da poco, la new entry televisiva ha già conquistato molti telespettatori foto www.oltremara.com che finalmente possono approfondire gratuitamente le proprie passioni o curiosità spaziando dallo sci ai motori, dagli sport invernali al rugby, dall’atletica alla pallavolo, dagli sport estremi e quelli emergenti senza dimenticare il calcio, che servito nelle dosi giuste rimane un piacevole bocconcino. Sport = emozione, sport = cultura purché raccontato senza smanie scandal-sensazionalistiche: con questo spirito le più svariate discipline sportive, tutte con pari dignità, sono in grado di unire le persone e i popoli senza alcuna distinzione, senza intermediazione.L’informazione è basata su un continuo aggiornamento sui principali eventi nazionali e mondiali, molte dirette, fruizione di web news, scelte di immagini spettacolari, di grande qualità ma soprattutto che forniscono emozioni. E a proposito di emozioni: originale l’idea della trasmissione “SI Suoni e Immagini”, in onda tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 1.00 alle 3.45, che racconta senza parole e musiche ma semplicemente con il suono originale della presa diretta i momenti più spettacolari o tragici che hanno segnato la storia dello sport. Risultato? Grande effetto, grandi emozioni, grande stile.

OASI TV: la tv sociale che racconta l’altra Italia

Chi se la sente sul grande schermo di affrontare temi sociali, scomodi, complessi nella loro semplicità? Qualcuno c’è, e si chiama OASI TV, una televisione dove si spazia dal mondo dell’handicap a quello del volontariato, dalle minoranze religiose ed etniche al mondo degli anziani, dagli emarginati ai deboli. Si tratta di una tv impegnata, seria, molto seria, talvolta noiosa, stile Radio Maria, ma utile perchè apre gli occhi a chi non vuole vedere e Va di moda TV MODA: insegna ad agire, come nel caso dei documentari che simulano soccorsi in caso di terremoti, incendi o altre catastrofi naturali. Qui non si urla, non la moda raccontata dagli si balla, non si fa spettacolo ma si raccontano storie, si dipingono quadri di stilisti e ....Jo Squillo un’altra Italia, quella più grigia, più nascosta, più silenziosa ma che esiste. Interviste, top models, sfilate, intervallate da Un’Italia scomoda e dimenticata, divulgata con un tono pacato che invita a una ever green, Jo Squillo. E’ TV MODA, la tv riflettere anche con la nostra coscienza. che trasmette no-stop il davanti e il dietro le CURIOSANDO quinte della Moda, quella con la M maiuscola. Un canale ben fatto, con belle immagini e musiche, dove i vestiti vengono “spiegati”, è il caso di dirlo, dagli stilisti, che finalmente mostrano i Curiosando nella tv slava in vista di trucchi sartoriali, il loro animo “taglia e cuci”, che scendono dal piedistallo per raccontare la un’Europa allargata vera essenza della moda. Peccato l’eccessiva Mentre l’Europa si allarga cresce l’attenzione per i canali satellitari presenza di Jo Squillo, l’ex cantate ribelle da dell’est del vecchio continente: un modo per entrare meglio nella cultura qualche anno alle prese con il fashion system, dei nostri vicini di casa, per carpire le sfumature di popoli così simili e dal quale sembra non aver imparato molto se allo stesso tempo così lontani da noi. Nella giungla di canali satellitari osserviamo alcune delle sue performances impossibile non incappare, anche per sbaglio, in queste misteriose canore in curiose mise. Brava però nelle sigle: SLO-TV1, SLO-TV2, Bulgaria Tv, VIVA Polonia, per gli amanti di interviste, nel mettere a proprio agio i grandi videoclip musicali, MTV Polska, POL Sat1, Pol Sat 2, TV Romani e così stilisti, le belle donne, lo star system, nel fornire via, tutte con lo stesso comune denominatore: immagini povere, suono curiosità e approfondimenti. Nell’insieme si non perfettamente pulito ma tanta energia e voglia di comunicare. respira aria pulita, creativa, fresca anche negli Protagonista la musica, più gettonata anche per i comprensibili problemi spot pubblicitari ma soprattutto riusciamo a linguistici, seguita da cinema, cartomanti, politica e news. Per la serie vedere una sfilata nei dettagli, dall’inizio alla fine, “zingara voglio vivere come te...” assolutamente da non perdere. diversamente da molti programmi specializzati in moda che offrono solo fugaci pillole, facendoci sognare ancora di più.. bazar 06 2004 sintonie di pietro d,ottavio 15 [email protected]

Possiamo farlo ogni mattina supuò contribuire a ‘Scandali al Radiocapital con il programma Sole’ scrivendo una mail all’indirizzo [email protected] oppure lasciando Scandali al Sole. E a scoprire un messaggio alla segreteria misfatti e magagne ci pensa telefonica del numero 06492324191. A quel punto Sortino si lancerà alla una vera iena… ricerca dei responsabili dei misfatti, L’Italia è ancora (per il momento) il Paese del sole. Ma che spesso devastano il “Belpaese” anche degli scandali. Non deve essere difficile, quindi, inquinandolo, costruendo trovare un argomento al giorno per un programma abusivamente, distruggendo le che si chiama “Scandali al sole”, in onda la mattina ricchezze ambientali e faunistiche su RadioCapital . Più difficile è magari stanare i o compiendo abusi amministrativi. protagonisti dei misfatti, ma quando il compito è Per conoscere i nuovi scandali affidato ad una autentica “iena” come Alessandro basta accendere la radio. E Sortino… il gioco è fatto. La trasmissione, in onda per ascoltare tutte le inchieste su Radio Capital dal lunedì al venerdì alle 9.15 e condotte da Alessandro Sortino si alle 15.45, già nelle passate edizioni ha portato alla può consultare l’archivio sul sito luce scandali italiani di ogni genere e continua a www.capital.it. indagare grazie soprattutto alle segnalazioni degli Scandali al Sole – Radio Capital ascoltatori, che vengono verificate dalla redazione Alessandro Sortino formata espressamente per questo programma. Infatti, chi ritiene di aver subìto un trattamento iniquo o vuole fare luce su qualcosa che lo ‘scandalizza’ Scandalizziamoci

Gusto femminile e vigore urbano nelle scelte musicali di Radio Centro Suono in onda il sabato notte Nome in codice Lady Coco. All’anagrafe di Roma è Costanza Scaloni, classe 1976 a Roma. E’ lei il virus più forte della febbre del sabato sera targata Radio Centro Suono (101.3 a Roma). Infatti Lady Coco è la disc-jockey conduttrice di punta di Global Cut / Black Planet, trasmissione maratona in onda dalle 21 del sabato alle 6 della domenica mattina sulle frequenze dell’emittente capitolina. Una colonna sonora ideale per ogni festa in casa senza dover cercare un DJ e senza il pensiero di cambiare un disco dopo l’altro. Il “suono” di Lady Coco – che vanta anche esperienze newyorkesi all’etichetta di Brooklyn BK Like Forms e alla radio hip-hop underground dell’università di Harward - è “quello che evapora dal tombino”: rap, abstract hip Suoni dal tombino hop, liquid soul, urban r&b, dancehall, con particolare attenzione alla “centurie” femminili rap e new soul. “Global Cut” viaggia nelle sequenze mixate dai dj più famosi che si alternano alla “consolle più grande del mondo” percorrendo stili e contaminazioni musicali differenti tra loro. Global Cut è l’epicentro di Radio Centro Suono, con il meglio della dance mixato dai DJ della stazione, più guest internazionali del calibro di Frankie Knuckles, Farley & Heller, Miguel Migs, Dave Morales, Bors Dlugosh, Crispin J. Glover, Danny Rampling, David Alvarado, Paul Trouble Anderson. E per ascoltare dal web l’indirizzo internet è www.radiocentrosuono.it Radio Centro Suono Roma 101.3 - Global Cut / Black Planet Con Lady Coco & Co.

Cd autoprodotti e demo da scoprire e lanciare Oltre 8.000 i demo arrivati in redazione, mille quelli mandati in onda; 20 i contratti discografici ad artisti transitati da Demo, un centinaio di band protagoniste di eventi come il T Ruffano Trend & Blues Festival, il Cous Cous 2002, Il Festival di Biella, il Premio Coop For Music (Ravenna), e il primo Demo (due ore live su Radio 1 registrate in un locale romano con pubblico in sala). E’ il bilancio di circa 2 anni di “Demo”, il programmaelethon, condotto il da Michel Pergolani e Renato Marengo in onda su Rai Radio Uno alle 23.35 dal lunedì al sabato (oltre alla striscia pomeridiana di “Demozone” in onda alle 14.45). L’urgenza del rock e delle canzoni che non trovano sbocco nella discografia trova spazio nel programma che ha spesso ospitato anche i documenti sonori degli inizi di tanti big affermati della musica italiana (Sergio Cammariere, Carmen Consoli, Avion Travel, Paola Turci, Irene Grandi, Billy Cobham, Dulce Pontes…). Ma il cuore della trasmissione restano i suoni ancora inediti dei cd autoprodotti nelle sale prova di tutto lo stivale (che vanno inviati a: DEMO - Radio1 Rai, palazzina G2 Largo Villy de Luca 5 - 00188 Roma, allegando la scheda da scaricare dal sito www.demo.rai.it ). E oltre a “rischiare” di sentire il proprio demo in onda, c’è anche la possibilità di partecipare a una delle compilation discografiche che dall’anno scorso la trasmissione confeziona per le edizioni di Rai Trade. Infine, all’interno di Shownet su Rainews 24 vanno in onda i migliori videoclip targati Demo. Rai Radiouno - Demo Con Michel Pergolani e Renato Marengo

IL ROCK SOTTERRANEO 16 di carla romana antolini scene bazar 06 2004 [email protected]

Suggestioni circensi Cadere non è un evento fatale e irreversibile, ma l’occasione di slancio verso altri sconosciuti voli. Lo dimostra la Festa del Circo Contemporaneo. Tra nasi all’insù e fiati sospesi.

Festa Internazionale del Circo Contemporaneo - Brescia. Diversi spazi. Dal 23 giugno all’ 11 luglio. Ufficio Manifestazioni del Comune di Brescia. Via Il corpo è protagonista, il rischio è sempre in agguato e l’emozione accompagna il pubblico col Tosio 8. fiato sospeso. Tra i cortili storici, i parchi o sotto i tradizionali chapiteau di Brescia si svolge la quinta edizione della “Festa internazionale del circo contemporaneo”, diretta da Gigi Cristoforetti. Da cinque anni a Brescia c’è l’unica vetrina italiana delle più interessanti creazioni internazionali di nuovo circo. Ricca l’offerta di emozioni circensi: qui Mathrine Bolze, acrobata, giocoliere, clown e danzatore, che ha già emozionato togliendosi e mettendosi la giacca con precisione ed eleganza mentre era sospeso nell’aria tra due rimbalzi dal tappeto elastico, propone “Fenêtres” uno spettacolo in cui la purezza della danza aerea si alterna a momenti di emozionante racconto. Il circo come un’arte dell’istante, è la proposta del “Mano a mano” della compagnia Zanzibar/En Caval dove una intima relazione tra la pista e lo spettatore, dona allo spettacolo la sua unicità. E’ itinerante (En caval) per vedere e ascoltare meglio il respiro e le risate del pubblico, e per scacciare la paura che queste si spengano. Per la prima volta fuori dai tendoni o chapiteau anche la quinta generazione della famiglia Togni torna al teatro di strada nel nuovo progetto intitolato “Circo Maccheroni” con Livio, Davio e Corrado. La prestigiosa scuola francese del Cnac (Centre National des Arts du Cirque) propone, come ogni anno, a un coreografo o a un regista, la messa in pista di uno spettacolo per i propri allievi. Dopo Josef Nadj, Francesca Lattuada, François Verret e Philippe Decouflé, quest’anno il compito è stato affidato a Roland Shön, vero esploratore dell’immaginario, creatore di un teatro in cui l’attore “gioca” con parole, corpi, oggetti, marionette e ombre. L’Esac (École Supérieure del Arts du Cirque) di Bruxelles è stato il vivaio a cui hanno attinto Fatou Traoré, coreografa e danzatrice del Mali, e Philippe de Coen, trapezista e direttore artistico di Feria Musica, per trovare i sette interpreti del nuovo spettacolo della giovane compagnia belga. Il loro “Le vertice du papillon” , tra piani inclinati, pertiche e trampolini, tra circo e danza, si concentra sul tema della caduta, non come evento fatale ed irreversibile, ma piuttosto come occasione di slancio verso altri, sconosciuti, voli. E se ancora non può sembrare chiaro quanto il nuovo circo possa proporre importanti visioni contemporanee, vi potrà convincere lo spettacolo “Intérieur nuit” del venticinquenne Jean Baptiste André. In una scenografia, che si nutre degli universi poetici di Beckett e Kafka, le arti del circo si coniugano con le tecnologie multimediali guardando al “disequilibrio” nella vita. La poesia nell’omosessualità Ragazzi che amano ragazzi. Viaggio nel mondo del teatro d’ispirazione gay Per l’edizione 2004 della rassegna “Garofano verde - scenari di teatro omosessuale” che da undici anni propone la messinscena di testi di ispirazione gay, è protagonista la poeticità del linguaggio. Al Teatro Belli di Roma dall’8 giugno al 4 luglio la rassegna, diretta dal critico teatrale Rodolfo Di Giammarco e sostenuta dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, ha molte opere da mostrare, da far conoscere e da diffondere, e oggi più che mai, tanta capacità di stimolare ed emozionare artisti e pubblico. Non era mai stata messa in scena la raccolta di poesie “Per sempre” di Giovanni Testori, dove il suo amore verso Alain e la sua disperazione si veicolano tramite una scrittura molto ricca, tra rime, frasi spezzate e incisive. In prima assoluta Massimo Popolizio interpreta questa scrittura ricca di metafore, con la regia di Pierpaolo Sepe (11-13 giugno). Giuseppe Marini mette in scena la tragedia “Kouros” di Ludovica Ripa di Meana, una tragedia in endecasillabi che narra di Ludovico, dei suoi quindici anni, della sua omosessualità, e di una famiglia in cerca di eredi che decide di “curarlo”. Anche la siciliana Emma Dante, indagherà il tema dell’omosessualità in un nuovo spettacolo che sarà interpretato da Giorgio Li Bassi e che ha come titolo provvisorio “Le novità di Parigi”. E andando a pescare tra i giovani artisti che hanno dato nuova linfa al teatro italiano, la rassegna coinvolge anche Fausto Paravidino, qui in veste di interprete de “Ragazzi che amano ragazzi” di Piergiorgio Paterlini (9-10 giugno), mentre Carla Chiarelli metterà in scena il “Manifesto per l’eliminazione dei maschi” di Valerie Solanas (26-27 giugno).

Tra ricerca e tradizione Una via crucis di guerra e tradimento Nello spettacolo / soap opera / musical “Candido” da Voltaire, di Andrea Liberovici e Aldo Nove, Candido intraprende un viaggio pedagogico in 12 stazioni, come una Via Crucis nel corso della quale il centro dell’attenzione si sposta da Dio al Viaggio, dall’Amore alla Guerra, dal Tradimento all’Identità, in un ben calibrato divenire che si organizza ora intorno ai modelli comunicativi del musical americano e ora secondo quelli del “song” europeo. Il viaggio trova sul palcoscenico del Duse la via per il suo farsi autentica esperienza teatrale attraverso un linguaggio scenico che mescola ricerca e tradizione in un apparato visivo multimediale. Candido di Andrea Liberovici e Aldo Nove. Soap Opera Musical da Voltaire Genova. Teatro Duse. Via Nicolò Bacigalupo 2. Fino al 6 giugno. Tel. 0105342200 bazar 06 2004 scene di carla romana antolini 17 [email protected]

Il festival siciliano offre anche due spettacoli di Davide Enia, la conclusione della trilogia di Eschilo e una lente d’ingrandimento sulla negritudine

nel mondo della negritudine, delle tradizioni ancestrali ma anche nei fermenti e nelle speranze deluse del grande continente. L’impianto scenico dello spettacolo è costituito dalle opere che Moussà Traore, uno dei più interessanti artisti senegalesi realizzerà nel suo Workshop a Gibellina (29 giugno-3 luglio), utilizzando polemicamente, come di consueto, materiali di recupero e rifiuti della nostra civiltà opulenta. Il 9 e 10 luglio, sono previste due serate dedicate al giovane quanto apprezzato autore/attore palermitano Davide Enia, arrivato al successo non ancora trentenne con la mitologia calcistica di “Italia - Brasile 3 a 2”, monologo da stadio per un artista inventatosi cantastorie moderno. Nel L’urlo di Pippo Delbono apre suo nuovo Gibellina s p e t t a c o l o , Sarà Pippo Delbono a inaugurare l’edizione 2004 delle Orestiadi di Maggio ’43, Gibellina. Al Cretto di Burri tra i ruderi di Gibellina Vecchia debutta, come è protagonista la Palermo colpita dai anteprima assoluta del Festival D’Avignone, “Urlo” la nuova creazione di bombardamenti degli Alleati nel maggio del ‘43, coi 1500 morti, i quartieri Pippo Delbono, alla quale portano il loro contributo, in un vitale confronto distrutti, lo sciacallaggio, il mercato nero, gli stupri della milizia fascista. di esperienze diverse, Umberto Orsini, Giovanna Marini e la Banda della A settembre, il festival che lo scorso anno ha presentato l’Agamennone Scuola Popolare di Testaccio. Con questo spettacolo Delbono torna al di Eschilo, messo in scena dal giovane regista spagnolo Rodrigo Garcia, linguaggio fisico-vocale dei suoi primi lavori, a un teatro del corpo che apprezzato per la capacità di conciliare in scena provocazione e poesia, danza, del gesto silenzioso che sa raccontare, mentre la voce e il canto propone di concludere la trilogia di Eschilo affidandosi ancora a giovani diventano l’urgenza a dire e le parole si caricano di senso. L’affermato registi. Monica Conti attraverso il canto e la musica affronta il “lato regista torna a Gibellina per affrontare in “Urlo” il tema del potere, femminile” della tragedia, nelle Coefore. L’americano Big Art Group politico e religioso, della cultura, ma anche i meccanismi di dominio celati affronterà invece le Eumenidi, usando il progresso della tecnologia come nel ricatto sentimentale e nell’intreccio delle nostre relazioni. strumento di interpretazione e progettazione del nuovo, con due chiavi Un particolare sguardo del festival è riservato alla vicina Africa. Massimo di lettura suggerite dalla Fondazione Orestiadi: la prospettiva della vicina Luconi presenta il 4 luglio un omaggio a Senghor, raffinato poeta e Africa e il lavoro poetico di Pier Paolo Pasolini. presidente del Senegal fino al 1980. Per questo intellettuale, protagonista Orestiadi di Gibellina della rinascita culturale e politica del continente africano, si propone Gibellina (Trapani). Giugno-settembre 2004. Tel. 0924 67844 un concerto-recital dal titolo Ostie nere, realizzato da un ensemble di musicisti e attori senegalesi e italiani. Tra musiche e poesie di L.S Senghor, David Diop, Aimè Cesaire e altri poeti africani di lingua francese, si entra

Giancarlo Cauteruccio è il beckettiano Krapp Dopo dieci anni dalla prima messa in scena il regista calabrese decide di vestire i panni del protagonista Se la messa in scena de “L’ultimo di Krapp” proposta dalla compagnia Kripton nel ‘93 presentava lo sdoppiamento del protagonista, interpretato sia da Massimo Verdastro che da Fulvio Cauteruccio, in un’operazione estetizzante, oggi il regista Giancarlo Cauteruccio mette in gioco la sua stessa esistenza presentandosi da solo in scena. “ Quando ho messo in scena per la prima volta questo testo Cauteruccio – già sentivo la voglia di entrarci dentro personalmente. – spiegaDa quello Giancarlo spettacolo ho ricevuto uno scossone esistenziale particolare. Da quel giorno ho inoltre intrapreso un percorso artistico che mi ha avvicinato sempre di più a Beckett in compagnia di tanti nastri, registrati ogni compleanno per.”. tramandare Qui il protagonista brandelli è di vita e di esperienza. I nastri vengono riascoltati e mescolati per poi dichiarare il fallimento in una resa dei conti di un vecchio triste e ridanciano insieme, ironico e autoironico, spesso con venature patetiche, sentimentali, struggenti che alla fine si adegua consapevolmente allo scacco. “Le manie e le perversioni di Krapp somigliano alla mie. Il mio rapporto di amore e odio con il cibo ben aderisce alla famosa gag iniziale della pantomima del personaggio in proscenio con le banane. Qui è evidente anche la coincidenza con la mia condizione di malattia. Io soffro di apnee notturne e per dormire devo utilizzare un respiratore elettronico. La mia adesione al personaggio mi ha portato naturalmente ad utilizzare questo apparecchio in scena” Lo spettacolo è sostenuto da sofisticato apparato acustico, vocale e visivo in “L’ultimo nastro di Krapp” di Samuel cui è forte la necessità di creare una Beckett, diretto ed interpretato da coincidenza tra attore e personaggio. Il Giancarlo Cauteruccio musicista tedesco Andreas Fröba opera suoni live di Andreas Fröba, costumi di in tempo reale, facendo esplodere Alessandra Vadalà. la parola o creando sonorizzazioni Roma. Teatro Vascello. Dal 15 al 20 che vengono generate dall’azione. giugno. Via Giacinto Carini 72. Tel. lo spettacolo si apre su Krapp- 065881021. www.teatrovascello.it 18 di andrea rustichelli scene bazar 06 2004 [email protected] iRONIA E pop song Biennale Danza Una coreografia studiata su diciotto canzoni pop Tassativamente da non perdere lo spettacolo The show must go on, del francese Jérôme Bel. Decisamente una pièce culto, un “classico d’avanguardia” per quella generazione di coreografi europei che hanno fondato la cosiddetta non-danza. La struttura di The show si basa su una successione di 18 canzoni pop: su tale partitura sonora, Bel ha concepito una coreografia ironica e apparentemente semplice, prendendo a tema l’illustrazione letterale di ciascuna canzone. Pur assai ludico, lo spettacolo pone molti interrogativi sul rapporto tra creazione e vita, sulla frattura tra arte e intrattenimento, sul valore del virtuosismo (info: www.lafranciasimuove.net). The Show must go On – 1 giugno Teatro Duse Bologna.3 giugno Auditorium PdM Roma. Quando il direttore è una punk Venezia a giugno: niente alta marea ma altissima danza, con l’apertura della Biennale. Che, a scanso di equivoci, per la danza come per altre discipline, ha cadenza annuale. Dirige le cerimonie quest’anno una celebre artista cinquantenne, la statunitense Karole Armitage, regina del punk-rock in versione scarpette a punta. In controtendenza rispetto alle frequenti intersezioni della danza con altre discipline, dal teatro, al cinema, al video e tutti i nuovi media,, la Armitage ha deciso di intitolare la rassegna Abcd… La grammatica universale del corpo riportando finalmente al centro del discorso coreografico il valore e l’autonomia disciplinare. della danza: un linguaggio del nostro tempo,il gesto e il movimento oltre la parola È proprio in sintonia con questo assunto che il programma degli spettacoli è stato concepito, godendo della presenza di artisti del calibro di Nicolas Musin, Amanda Miller, Jacopo Godani, Charles Linehan, Shen Wei, Peter Boal, Saburo Teshigawara, Alonzo King, Isabel Bustos. Tutti accomunati dalla capacità di declinareil codice classico seconde le istanze multiple del . contemporaneo “Vecchio Disposto in due sezioni - dall’11 al 30 giugno e dal 9 al 30 luglio – secondo i concetti“Come di Mondo” e “Nuovo Mondo”, il cartellone illustra un pensiero-guida della Armitage: le nuove idee – spiega la coreografa -possano essere condivise anche in continenti diversi e come le culture più differenti restino intatte quando il nuovo arriva dalla tradizione”. Due occasioni inedite di festa delimiteranno inoltre lo svolgersi della manifestazione: la prima, in Piazza San Marco, con Karole Armitage e Nicolas Musin ad aprire la Biennale Danza con una performance che filtrerà il valzer con l’alfabeto contemporaneo; la seconda, da non perdere, in chiusura della rassegna, Rave, lo spettacolo cult della Armitage, ripensato appositamente per gli insoliti luoghi di Venezia, anche con la complicità del Ballet de Lorraine, di performer yoga, di Bollywood dancers e di House of Ninja dancers. Vale la pena, allora, fermarci sulle parole della stessa direttore-punk, molto diplomatica nella sua veste istituzionale: “Il programma presenta i lavori più innovativi dei coreografi che operano sul linguaggio della danza. Molti lavori contemporanei hanno ignorato gli aspetti linguistici della danza a favore di idee teatrali, letterarie, concettuali. Eppure, la bravura dei danzatori di oggi non ha eguali nella storia. Non solo il livello tecnico si è considerevolmente elevato, ma l’abilità di adottare numerosi stili - al di là delle barriere tra classico, modern dance, street dance ecc. - ha fatto del danzatore uno strumento ricchissimo, in grado di esprimere nel modo più umano l’esperienza di un universo interconnesso, ad alta velocità, multiculturale. I coreografi e i danzatori invitati sono fra quelli che esplorano le proprietà metaforiche e linguistiche della danza con ballerini di altissimo standard formativo. A loro è stato chiesto di superare le frontiere del movimento verso nuovi territori, basandosi su una profonda conoscenza della tecnica e della storia della danza. La poesia del movimento ha proiettato il suo incantesimo sul pubblico dalla notte dei tempi: questa Biennale porterà la tradizione classica nel nuovo secolo.” Calendario e informazioni su http://www.labiennale.org/it/danza/calendario/

Quel nero sublime che colora la danza Continua la voglia d’Africa a Roma: è Festa d’Africa Festival, dall’8 giugno al 3 luglio, organizzato dal CRT scenaMadre con il contributo del Comune. Non poteva mancare la danza nel menu di una manifestazione così colorata: il 23 e 24 giugno, al Vascello, Irene Tassembedo (con la sua compagnia dal Burkina Faso) presenta Souffles, che coniuga tradizione occidentale e africana. La coreografa pratica la danza africana lontano dalla tradizione o dal folklore: le apre uno spazio di invenzione continua, inscrivendola nel presente. Lo spettacolo intreccia un percorso, declinando il corpo nero nella storia politica dei popoli africani. Ulteriore appuntamento dal 30 giugno al 3 luglio, con Allah n’est pas obligé, coreografia di Adriana Borriello, tratto dal romanzo di Ahmadou Kourouma sul tema dei bambini-soldato. Tra danza, musica e teatro, lo spettacolo è interpretato dagli allievi dell’Accademia Nazionale di Danza, su musiche composte dal maestro Daniel Bacalov. Souflles – 23 e 24 giugno Teatro Vascello, Via Giacinto Carini 78 Roma. Info: www.festadafricafestival.com

AFRICA ON STAGE bazar 06 2004 scene.salmoni di enrico lo verso 19 [email protected]

Claudio Amendola Franco Andreucci Renzo Arbore Marco Begani Alessandro Benvenuti Susy Blady Raul Bova Nancy Brilli Eva Buiatti Serena Cama Luca Carboni Lorenzo Ciompi Claudio Coccoluto Pietro D’Ottavio Klaus Davi Pino Daniele Marcello De Cecco Joele Dix Elido Fazi Mario Fortunato Freddy Grunert Enrico Lo Verso Wladimir Luxuria Paolo Macry Mario Martone Mario Morcellini Fabio Murru Francesca Neri Anna Oliverio Ferraris Solange Silvia e il suo alter-ego Una storia dura, di carceri e soprusi, diventa uno spettacolo, in cui protagonista e interprete si fondono in un unico impulso emotivo

solo a lei. Una storia raccontata, chissà quante volte, lucidamente, senza Scusi, mi offre un supplì? autocommiserazione. Una storia destinata a ripetersi. Vlady come un novello Eh? Omero decide di interrompere l’oralità e affidare la Storia, ed anche la storia, Un supplì, un pezzo di pizza, ho fame. ad un testo scritto. Ma la pagina cerca la vita e allora è il palcoscenico lo sbocco Non ero sicuro di aver capito bene. L’ aspetto decisamente piccolo borghese naturale. Ma chi può interpretare Silvia sulla scena? Silvia La Tenera, La Forte, La della signora davanti a me mi faceva dubitare di aver sentito bene. Mi trovavo Passionale, La Colta, La Dura, La Sorella, La Figlia. Silvia propone un alter-ego, lo in una rosticceria che abbinava 2 delle mie passioni: la pizza e il “cibo etnico” ha davanti: Vladimir Luxuria. (ma non lo è anche la pizza?). L’ avevo vista per caso cercando un parcheggio Chi meglio potrebbe rappresentare una donna di cui si crede di sapere tutto ma davanti al teatro Palladium dove di lì a poco Vladimir Luxuria avrebbe di cui pochissimi conoscono i sentimenti, le passioni private, le lacerazioni, le cambiato pelle ancora una volta per diventare Silvia. Silvia Baraldini. Mi piace sofferenze dignitosamente sopportate e mai comunicate? Il lavoro comincia. Ci ascoltare le storie, capire cosa si prova quando si vive. La signora, finendo vuole più di un anno per elaborare la struttura, il testo. Fatto. la pizza, mi racconta che lavora per la Regione, assistenza ai disabili, e da 3 Anche qui si procede a ritroso. Silvia-Vlady-Omero, con la regia di Emiliano mesi non riceve stipendio. I commercianti non le fanno più credito e non ha Raya e l’aiuto in scena di Letizia Lezza e Vincenzo Di Rosa, come una delle modo di farsi notare se non con uno sciopero che danneggerebbe unicamente Parche, dipana il filo di una vita affrontandone i nodi, cercando di scioglierli, chi, come lei, ha bisogno d’aiuto. Vorrei offrirle ancora qualcosa ma rifiuta. comprenderli. E saranno i flash-back a raccontarci, probabilmente, del suo arrivo, Lasciarle un conto prepagato, niente. Ci salutiamo e mi avvicino al teatro... Si ancora bambina, negli USA del ’57. E poi il ’68 newyorkese, i rapporti di una fa per dire. La ressa è sino a fuori, ordinatamente la gente fa la fila e capisco donna bianca con le Black Panthers fino allo arresto nell’ 82 con l’accusa di che sta lì da tanto. Da un lato sono contento perché non pensavo che potesse partecipazione ad una rapina. La Condanna. Una condanna durissima, esemplare, esserci ancora tanto interesse per quella donna che, muta, ci osserva dalle senza eguali. Una condanna dichiarata subito anticostituzionale ma ormai attiva. foto sui muri e di cui non si parla quasi più, dall’altro… non ho il biglietto, E poi ancora nodi su nodi, sempre di più. La detenzione in carcere subendo le nè prenotazione e mi sentirei un vigliacco a chiamare Vlady per cercare un stesse torture di cui oggi siamo informati dall’Iraq, con l’aggravante di essere ingresso di favore. Più di un centinaio sono le persone che resteranno fuori. donna. Le richieste di estradizione, le illusioni, le delusioni, gli appelli in suo Leggo la rassegna stampa e torno a casa. favore e le accuse feroci. Ma anche gli amori familiari, i lutti familiari, i dolori, le Voglio sapere. Telefono a Vlady e chiedo dello spettacolo. Mi dice che lo gioie annunciate e disattese e quelle improvvise. spettacolo è nato quasi per caso. Ha conosciuto Silvia tramite un amico Parlando con Vlady passo dalla tenerezza all’ indignazione, dalla rabbia alla comune e, come sempre succede quando può nascere un’amicizia, andando commozione. Mi racconta che adesso Silvia è a Roma agli arresti domiciliari. P uò a ritroso nel tempo hanno cominciato a riempire i vuoti nelle loro rispettive uscire 2 ore al giorno, che non le sono sufficienti per andare al cinema o al teatro. storie. Vlady è rimasta colpita dalla storia di questa donna raccontata con un Lo spettacolo lo ha visto in prova e si è commossa solo nel punto in cui si ricorda sorriso leggero, distaccato, disarmante, coinvolgente. E’ rimasta affascinata da la sofferenza di una persona a lei cara. Lavora per l’ARCI. Legge tantissimo quel modo di raccontare una storia che lei ha vissuto ma che non appartiene e si collega a internet. Ogni tanto la sera riceve una telefonata, è Vlady. Dal palcoscenico, a spettacolo finito, con gli applausi le passa l’abbraccio di chi, da quella sera, la conosce un po’ meglio.

bazar 06 2004 suoni di fabio murru 21 mur r u@bazar web.info Emotional sound Dalle sonorità intimiste di Tom Waits alle contaminazioni anglo-partenopee dei Bisca. Dal jazz elegante di Diana Krall al vigore cantautorale di Z Star. Emozioni forti.

Bisca Mancasolounattimo CNI Music – Rai Trade Tom Waits e Crystal Gayle La gestazione del nuovo One from the heart lavoro dei Bisca è durata 2 Banda Osiris Columbia Legacy anni. Un lungo lavoro per Primo Amore Per capire il valore di questo cd il gruppo formatosi a Napoli musiche originalI nel bisogna partire dal 1982. Allora 1981 che in più di 20 anni di attività è sempre Radiofandango il bellissimo film di Francis Ford andato dritto per la sua strada, quella di una La banda Osiris riesce nel difficile compito un sogno lungo un di tradurre in musica il bello e difficile film Coppola, musica trasversale in grado di creare intriganti . Le immagini del giorno, fu un vero fallimento contaminazioni tra il dialetto napoletano e lo di Garrone Primo Amore economico. Col passare degli slang inglese. In questo loro ultimo lavoro il film ci parlano con linguaggio inquieto di anni è stato rivalutato in tutta la gruppo si lancia in un funky isterico di grande un rapporto malsano e viscerale di grande sua meravigliosa bellezza. Ora, energia con sprazzi di reggae, jazz, chitarre e sax intensità, e la banda Osiris accompagna riproposto in dvd dopo un accurato impazziti. Un album ad alto tasso di adrenalina le immagini creando atmosfere notturne restauro, è arricchito anche dalla con una trama musicale complessa e testi rarefatte, avvalendosi a tratti di una musicalità ri-masterizzazione della sua efficaci e mai banali, per un disco che scuote il che richiama un certo stile elettronico colonna sonora ad opera di Tom corpo e la mente. tedesco, musica minimalista e incisiva. Il tema Waits. Il disco, degno compagno portante, sostanzialmente unico, viene variato dell’opera cinematografica che e ripetuto con diverse letture, tutte originali nel prezioso patrimonio artistico di Diana Krall e in vari momenti geniali. Nel finale appare Waits va assolutamente riscoperto, The girl in the other room anche magicamente la tromba di Enrico Rava. ascoltato oggi è più bello che mai, Verve Music - Universal Completano il cd 5 brani tratti dalla colonna una vera e propria sintesi della Diana Krall, insieme al suo compagno e marito Elvis sonora del precedente film di Garrone . Un lavoro di notevole pregio prima fase artistica di Waits, quella Costello, riesce ancora una volta a incantare; nei 12 L’imbalsamatore del cantautore intimista e sofferto, brani che compongono l’album, di cui 6 sono scritti da per un bel film italiano che ribadisce tutto delle ballad ubriache e graffianti. entrambi, Diana compare come la straordinaria interprete il talento del gruppo nella difficile arte della Waits dall’alto del suo talento di un sempre più rigoglioso pop jazz. Brani in cui Diana musica da film. riesce a emozionare, donandoci mette una voce suadente, bellissima, e una tecnica momenti indimenticabili di rara pianistica di primo piano. La Krall è elegante e sofisticata intensità. Il tutto è impreziosito nelle sue interpretazioni, riuscendo a creare uno stile da sonorità velate di jazz e un personalissimo. Gli altri 6 brani che compongono l’album accompagnamento vocale, quello sono di repertorio. La Krall si appropria di brani di Crystal Gayle, che alternandosi a di Joni Mitchell e Tom Waits e anche del famosissimo Waits o in duetto con lui, conferisce dello stesso grande eleganza all’album. Brani Almost Blues sognanti e rarefatti che ci riportano Costello, restituendoceli alla mente una Nastassja Kinski in versioni inconsuete e eterea e bellissima cosi come memorabili, che completano appare nelle immagini struggenti un album capace di dell’opera più visionaria di Coppola. meravigliare e restare dentro. Mia Martini E parlo ancora di te Warner Music Mia Martini è stata un interprete Enrico Rava straordinaria nel panorama della Easy Living canzone italiana. Con quella sua voce ECM urlata e non canonica ha rappresentato Rava celebra 50 anni di carriera pubblicando uno dei i sentimenti dell’universo femminile suoi lavori più maturi. Il jazzista italiano più conosciuto come poche altre hanno saputo fare, a livello internazionale è inspiratissimo e sintetizza riuscendo, malgrado le avversità che magnificamente tutte le sue passioni musicali, compresi ingiustamente le sono state riservate i ricordi giovanili quando l’ascolto di Miles Davis e sia sul piano artistico sia umano, a Z Star Chet Baker lo fecero innamorare della tromba. Rava regalarci canzoni superbe che in questa Who Loves Lives firma otto dei nove pezzi che compongono l’album. raccolta sono ben rappresentate. Il cd L’ultimo Virgin Tutti risultano belli e lineari, con grande attenzione ai contiene anche 2 brani inediti Lost Basta l’ascolto del primo singolo tempi lenti. La sua maturità artistica gli consente ormai Ballo e Bene, registrazioni preziose Highway tratto dal suo album d’esordio, un di volare su temi più arditi rispetto al passato, e la sua che risalgono al 1978. Trova poi ampio vero e proprio manifesto carico di energia, musica si coniuga perfettamente con i musicisti che spazio il sodalizio artistico con Ivano per portare alla luce il talento musicale lo accompagnano. Roberto Gatto e Stefano Bollani Fossati, forse il momento più alto della della cantautrice e chitarrista Z Star nata danno il loro consueto apporto di grande talento così sua carriera, brani bellissimi scritti da a Trinidad. Nel suo lavoro si respira aria come anche Gianluca Petrella e Rosario Bonaccorso, Fossati proprio per lei, compresa la , di rock, jazz, blues e soul, il tutto condito rendendo il cd un disco di grande jazz tutto italiano. versione di Costruzione Di Un Amore da una forza cantautoriale in stile Joan che all’epoca risultò quasi incompreso, Armatrading e Tracy Chapman. Testi che e ora osannato da tutti: solo l’amore parlano in modo mai scontato di amore e giustifica la vita, questo ci diceva Mia libertà e di un profondo attaccamento alla in quel brano che meglio di tutti può vita. Una nuova e interessante artista che rappresentare il senso del suo percorso farà parlare ancora di sé. umano e artistico. 22 di pietro d,ottavio suoni bazar 06 2004 [email protected] STING Tre appuntamenti da gustare. E forse un grande evento di beneficenza… Fedele al nome che ha scelto, Sting (vuol dire “pungiglione”) non smette di pungere, e dopo il successo riscosso con il suo decimo album Sacred Love sta girando il mondo con un imponente tour di concerti iniziato a gennaio a Miami e che a giugno sbarca anche in Italia. La magia e il fascino sono una garanzia quando sul palco c’è Gordon Sumner (che poi è il vero nome del figlio del lattaio di Newcastle), caratteristiche che non mancheranno nei tre appuntamenti italiani all’Arena di Verona, a piazza Grande a Bologna e all’Arco di Costantino – a due passi dal Colosseo - a Roma, in quest’ultimo caso all’interno della tappa capitolina del Cornetto Free che vedrà protagonista anche Suzanne Vega, The Veils, Rufus, Le Vibrazioni e Biagio Antonacci. Un cast di tutto rispetto per il megaconcerto che inizierà alle 17 e sarà ovviamente concluso dal set del bassista e cantante inglese che nel ’77 fondò i Police. In questo caso Sting non farà il suo intero concerto, mentre a Verona e a Modena l’artista britannico proporrà due ore di grandi canzoni immerse in raffinate atmosfere jazz, in un’ottica di ridefinizione totale del pop come arte, appunto, popolare. L’artista, che recentemente ha anche scritto il libro Broken Music in cui racconta la sua storia dall’infanzia all’adolescenza, è da tempo un fan del nostro paese e frequenta stabilmente la Toscana: motivo in più per immaginare delle performance arricchite da un colpo d’ala. Ma a Sting sta a cuore l’intero pianeta, e l’ha dimostrato con più di una battaglia ambientalista e per i diritti umani, a partire da quelle in favore dell’Amazzonia. E chissà se - come ha rivelato il suo vecchio compagno Stewart Copeland (batterista dei Police) nel backstage del concerto del Primo Maggio a piazza San Giovanni a Roma – la band che inventò il reggae bianco tornerà insieme per un grande evento di beneficenza. Ma intanto godiamoci Sting in questi tre appuntamenti italiani che si annunciano memorabili.

STING/LE DATE: 9 Giugno, Arena, Verona 10 giugno, piazza Grande, Modena 11 Giugno Arco di Costantino, via di San Gregorio, Roma VASCO e-mail: [email protected] Tel. 0253006501

Un pugno nello stomaco con il guanto di velluto Non c’è artista italiano in grado di riempire gli stadi e suonare il rock dal vivo con l’adrenalina di Vasco Rossi. E’ questo il segreto dell’enorme successo dell’artista emiliano, e non è cosa da poco. E allora sarà meglio non lasciarsi scappareBuoni l’occasione o Cattivi di. sentire Buoni eo vederecattivi /Non il “Blasco” è la fine in Primauno dei c’è concerti il giusto del tour in cui il cantante di Zocca propone le nuove rock-song del recentissimo disco canta Vasco nel brano che è il titolo e o sbagliato / Da sopportare… Che di per sé è maledetto / Perché divide Mentre quiStupido tutto / Hotel.Dovrebbe Un recordunire … che ora il nuovo lavoro rischia di bissare a la chiave di lettura di tutto il nuovo disco, uscito tre anni dopo l’album da record giudicare dalla partenza a razzo delle vendite, specialmente se rapportate all’attuale periodo di vacche magrissime. Ma è il palco la dimensione in cui Vasco Rossi raggiunge il suo climax artistico, mitragliando il suo rock che nulla invidia per potenza e intensità alle grandi band internazionali, per poi colpire al cuore con canzoni che lasciano il segno in almeno tre generazioni. Un concerto di Vasco è un pugno nello stomaco con il guanto di velluto, è “Albachiara” e “Voglio una vita spericolata”, è “Delusa” e “Rewind”, è “Una splendida giornata” e “Gli spari sopra”. E’ “Buoni o cattivi”, cioè il rock al tempo del nuovo millennio, cioè la rabbia di chi deve essere giudicato da un sistema sempre più arbitrariamente autoreferenziale, cioè il nichilismo di chi è costretto a subire due pesi e due misure. Tutto questo è il “Blasco”, un uragano lanciato a folle velocità contro il muro di gomma del perbenismo e del pregiudizio. Un elettroshock che vale la pena provare, magari al Neapolis, uno dei festival più interessanti di tutto lo stivale. VASCO/LE DATE: 5, Roma Stadio Olimpico; 9 Bologna Stadio Dall’Ara; 12 Milano Stadio San Siro; 17Udine Stadio Friuli; 20 Genova Stadio Ferraris; 24 Verona Stadio Bentegodi; 29 Perugia Stadio Curi; 3 Luglio Ancona Stadio Conero; 6 Luglio Firenze Stadio Franchi; 9 Luglio Napoli Stadio San Paolo www.vascorossi.net

PHIL COLLINS 1 Milano Forum NERD 2 Milano Mazdapalace 8 Roma Foro Italico RED HOT CHILI PEPPERS 8 Milano Stadio San Siro RENATO ZERO 10 Verona Bentegodi, 24 Roma Stadio Olimpico, 18 Imola (Bologna) Heineken 18 Imola (Bologna) Heineken PJ HARVEY 19 Imola (Bologna) Heinken, 20 Roma Foro Italico 19 Imola (Bologna) Heineken; 20 Napoli Neapolis LENNY KRAVITZ 20 Imola (Bologna) Heineken

IMPERDIBILI bazar 06 2004 suoni di marcello amoruso 23 [email protected]

C’è qualcosa di nuovo che sta emergendo La Seattle del Meridione? a Catania? Ci sono senz’altro delle nuove e ottime band: Dog a Dog, Tellaro, Twig Infection, Pola, Una miscela semplice fatta di Spriggan, Saguaro, Apocalipstick. rock’n’roll, dissonanze grunge, aperture Quando pensate che uscirà il nuovo album e da chi verrà pubblicato? new wave e implosioni noise. Ritmo Siamo in trattativa con diverse etichette, l’album incalzante e ironia dei testi. Si chiamano sarà pronto a settembre. Avete dei gruppi cui vi ispirate o vi piace Baffos. Ma vengono da Catania… parlare? Da aprile i Baffos sono in studio a registrare il loro primo album: terminerà a Ovviamente. Ciascuno di noi ha i suoi preferiti. giugno. Sono in trattative con alcune etichette, ma, da come suonano e parlano Fabio non può fare a meno dei Led Zeppelin, non dovrebbero esserci dubbi... Sabrina di Bjork, Walter è appassionato del funk Ospiti di Sonica 2001, il primo MiniCd della band riscuote alcuni consensi (Blow anni settanta e dell’indierock internazionale, le Up, Succo Acido, freakout-online.com). Il primo mini tour (2002) tocca Faenza, mie passioni sono i Pixies, Jon Spencer, Ac/Dc, Milano e Roma. Hanno suonato a fianco degli Old Time Relijun e Melt Banana. la New Wave, Bugo e Alfio Antico. Nel 2003, allo Zo di Catania, fanno da spalla ai e Wire. Un gruppo emergente italiano che ti Giuseppe Lombardo, chitarra, parla a nome del gruppo. piace? Perché definite la vostra musica protorock’n’roll? Non so se possiamo considerare Bugo un Il termine “proto-rock’n’roll” è nato per scherzo, è un’allusione a tutte quelle emergente, mi piacciono molto i Dog a Dog. band che si prendono troppo sul serio quando gli chiedono che tipo di musica suonano. Abbiamo deciso che a questa domanda avremmo risposto in maniera Per le date dei prossimi concerti: www.baffos.it secca “protorock’n’roll”, che non significa assolutamente nulla ma per noi è divertente. Una volta si parlava di Catania definendola la Seattle del Meridione, cos’è che ha caratterizzato quella scena, ne prendete parte? Catania ha un legame molto forte con la musica rock e credo che sia un legame diverso da quello di altre città italiane. Ascoltando le band catanesi, ci sembrano più vicine alle indie-band americane o inglesi che non al rock italiano. Tuttavia, alcuni elementi impediscono lo sviluppo di un fenomeno musicale come quello di Seattle. Innanzitutto, l’isolamento geografico e culturale che vive la città.

Artisti in ombra nel bizzarro sotterraneo Spazi tolti al gioco e donati alla cultura: lo strappo musicale dell’Apollo 11 Da rinomato cinema della capitale all’ignobile progetto che lo vuole sala Bingo ce ne passa. Allora l’Apollo fa 11 e dalle iniziative multietniche Alla ricerca di artisti emergenti e gruppi avviate nel quartiere nasce l’idea di un orchestra: l’Orchestra di Piazza indierock: in territori inediti e non. Vittorio, che fa dell’ex-cinema una sala prove. Da lì a poco nascerà un Per quanti amano trascorrere intere giornate ad ascoltare musica suono che adesso sta girando per il mondo. all’aperto o passando da un capannone all’altro, che dire, giugno è un Lo scorso aprile, in un’atmosfera raccolta, ha avuto luogo la rassegna mese fitto di iniziative…al movimento. musicale “Se va via la luce”, curata dal giovane cantautore Pino Marino: Si parte dal Caivano (4, 23, 25 giugno): in cartellone quando unplugged è dir poco. Giardini di Mirò, Baustelle, P.G.R. Marlene Kuntz, Afterhours. Lo spazio dell’Apollo 11 continuerà a promuovere iniziative culturali Quindi il Flippaut (11-13 giugno) all’Arena Parco Nord di Bologna: che investono cinema, teatro e, in primis, musica. Quindi: drizzate le , Misto Nocivo, Muse, Morrisei, The Veils, Tre Allegri Ragazzi antenne!Info: www.orchestradipiazzavittorio.it Morti. Scendendo giù l’Ephebia Festival (24-26 giugno, Terni), dedicato a gruppi non ancora editi. Per il panorama elettronico, Una mappa per orientarsi all’acquisto di musica “introvabile”:i il festival più esclusivo della capitale: l’Half Die Festival (giugno- negozi più esclusivi. E se non sei di zona, ordina online! luglio), a cura di slowmotion. Si svolge su un terrazzo e ci si prenota via Musical Box - [email protected] - Catania web: www.slowmotion.it. Demos: www.demosrecords.it - Napoli In Europa: Backdoor: www.backdoor.torino.it - Torino Aerodrome Festival, Vienna, 10-11 giugno Transmission: www.transmission.it; Meltdown, Londra, 11 - 27 giugno. Goodfellas: www.goodfellas.it - Roma Morrisey (The Smiths) sarà il direttore artistico Super Records: www.rockbottom.it; www.superecords.com - Firenze Sonar, Barcellona, 17-19 giugno Underground Records: www.underground.bo.it - Bologna Norwegian Wood Festival, Oslo, inizio 20 giugno Greenrecords - www.greenrecords.net -Padova Glastonbury Festival, UK, 25-27 giugno Wide Records - www.widerecords.com - Pisa Hurricane Festival, Scheeßel, Germania, 25-27 giugno Noise Art - Vicolo Quadrelli 5 - Verona Riot Records - [email protected] - Viale Monza 26 - Milano

GIUGNO FESTIVAL Hultsfred Festival, Svezia, 17-19 giugno 24 di fabrizio gianuario suoni bazar 06 2004

Dei quattro padri fondatori della musica minimalista - tra cui figurano La Monte Young, Terry Riley e Steve Reich - Philip Glass è indubbiamente il compositore più noto al grande pubblico. Una notorietà dovuta in parte alla composizione delle musiche dell’Einstein on The Beach, capolavoro del teatro musicale contemporaneo realizzato insieme al regista statunitense Bob Wilson, che fu messo in scena per la prima volta atout New court York, va ricordato nel 1976. Sebbene si tenda ad identificare la musica di Philip Glass con il minimalismo però che fu lo stesso compositore a decretare per primo, a metà degli Settanta, la morte diMinimal quel genere musicale che era nato tra le influenze della musica di John Cage e gli esperimenti visuali della Art. E proprio l’Einstein on the Beach può considerarsi come lo spartiacque tra il rigore musicale che Glass aveva perseguito dalla fine degli anni Sessanta e la sua successiva produzione musicale, votata ad assecondare le esigenze di un gusto musicale sempre più vasto. Un’operazione riuscita, dal momento che alla fine il suo nome compare tra quelli dei musicisti più pagati del secolo scorso. Anche se non sempre impeccabile, Glass ha comunque scritto pagine importanti della recente storia della musica, tra le quali spicca la colonna sonora del filmKoyaanisqatsi di Godfrey Reggio, e il suo nome gode di un lustro particolare tra i ‘mecenati’ contemporanei grazie all’abilità nel realizzare opere che tengono insieme un certo senso della ricerca, ereditato dalla grammatica musicale minimalista, e una particolare facilità di ascolto che non stanca un pubblico esperto, né affatica uno spettatore di passaggio. E sarà proprio Philip Glass a inaugurare il 10 giugno la quindicesima edizione del Ravenna Festival presentando sotto il cielo stellato dell’arena la sua ultima operaOrion , commissionata dalle Olimpiadi Culturali di Atene. Il Philip Glass, minimalismo concerto, che si ripeterà soltanto ad Atene e Barcellona, lo vedrà salire sul palco con il suo ensemble che, ispirato e easy- listening alla varietà culturale delle Olimpiadi, è costituito da Mark Atkins al didjeridoo, Wu Man allapipa , Foday Musa Suso alla kora, Rahat Nusrat Fateh Ali Khan alla voce qawwali , Uno dei 4 padri fondatori della musica minimalista Ashley MacIsaac, Gaurav Mazumdar alsitar (con la parte presenta la sua nuova opera Orion al Ravenna Festival dello strumento scritta appositamente da Ravi Shamkar) e la voce greca di Eleftheria Arvanitaki. www.ravennafestival.org

Non sono poche le orchestre che oltre a eseguire brani celebri del repertorio classico, includono nella propria programmazione opere di autori contemporanei. Ma il progetto tutto inglese messo in piedi dalla London Sinfonietta spicca per coraggio e consapevolezza. Il 10 giugno a Roma presso il Parco della Musica e il 17 giugno a Bruges, in Belgio, la compagine orchestrale diretta da Jurjen Hempel presenterà un programma che accosta alle musiche di compositori cardine della contemporaneità, etichetta come John culto Cage, György Ligeti e Karlheinz Stockhausen, anche brani di artisti dellaWarp Records della musica elettronica. internazionale. Un’operazione di cui andrà valutato certo l’effettivo risultato, London Sinfonietta & Warp Records ma che per ciò che concerne l’ideazione Un evento unico: la scena dj/elettronica londinese incontra una delle non può che essere migliori orchestre del repertorio contemporaneo x dimostrare continuità elogiata. Un tentativo unico culturale tra mondi in apparenza lontani. In esclusiva a Roma. di mettere insieme culture distinte sia per linguaggio musicale che per sostrato sociale di appartenenza e che si propone di trovare dei punti di raccordo, attraverso l’immediato confronto del concerto, tra opere che in qualche modo condividono una comune tensione verso la ricerca di nuovi mondi sonori. Non è quindi sulle forme della composizione che occorre prestare l’attenzione se si vogliono qui trovare dei punti di connessione tra esperienze musicali diverse, ma appunto sull’infaticabile ricerca nell’elaborazione e nell’esplorazione della materia sonora che, con risultati e progetti diversi, ha avuto per tutto il secolo scorso un ruolo imprescindibile nell’evoluzione della storia della musica. E allora non si può non riconoscere ad Aphex Twin una funzione più che importante in questo percorso (del geniale musicista inglese verrà rielaborata in chiave orchestraleDisintegration No.3: afx237 vol.7), come non si può non vedere in Nunu the “Insect Piece” di Mira Calix, che visualizza e amplifica la vita sonora di alcun insetti, un omaggio e una condivisione di attitudini con quanto realizzato da John Cage in molti dei suoi lavori. Particolare attenzione verrà inoltre data durante il concerto alla parte visuale e alle relazioni che questa instaura con la musica, un aspetto a cui laWarp ha sempre dedicato particolare attenzione. Il programma completo prevede l’esecuzione di Player Piano Study No. 7 di Conlon Nancarrow,Prepared Piano Piecesdi John Cage, Spiral di Karlheinz Stockhausen, dell’operaThe Unanswered Question di Charles Ives, delChamber Concert di György Ligeti e, oltre ai brani sopra citati di Aphex Twin e Mira Calix, musiche artisti Warp come Squarepusher e Boards of Canada. www.londonsinfonietta.org.uk

26 di ciro bertini leggere bazar 06 2004 [email protected] Note intonate di un impotente sconcerto C’è qualcosa, nel libro di Andrea Scanzi “C’è tempo”, che sconcerta l’autore. Tra luoghi della memoria e storie dimenticate lo scrittore ci offre storie che restano addosso. Dal libro di Ashley Kahn dedicato La definizione più calzante per questo libro – che pur non essendo un romanzo è qualcosa di più di una raccolta di raccontia uno dei capolavori musicali di – ce la offre lo stesso Andrea Scanzi in margine a un pezzo su Bob Dylan: si tratta di note intonate di un impotenteMiles Davis al lavoro sinceramente sconcerto. Cos’è che sconcerta l’autore? Il tempo, il suo trascorrere inesorabile macinando ogni cosa (gli ideali) e mietendo vittime (gli affetti). Di fronte a una tale ineluttabilità, non può che sentirsi impotente e trovare gli strumenti autobiograficoletterari di Enrico Rava insufficienti ad affrontare una sfida improba. Intanto però ci prova e dispiegando le sue note cerca di intonarle nelIl jazzmodo – arte dell’improvvisazione ragionata, che più si è imposta più efficace, finché l’ordito delle trame non riesuma storie dimenticate, decodifica destini di persone ormai scomparse,r e g o l e r i g i d e e p i ù h a s c a t e n a t o l a f a n t a s i a , r i s u l t a n d o s e m p r e e c o m u n q u e ricrea luoghi della memoria, stabilisce appartenenze con antieroi solitari. Tra le storie che più restano impresse:esibizione l’epopea dell’anima messa a nudo – costringe i libri che tentano di raccontarlo, immobilizzandolo sulla pagina, ad adeguarsi alla propria balorda dei rapitori della salma di Enrico Cuccia, le bravate del rapinatore più sbruffoneAlice In Chainsd’Inghilterra,, l’attore la riabilitazione di un intellettuale “plagiatore”. Tra i destini di scomparsi: il cantante degli intrinseca poliedricità. Ne sono esempi, diversi, questi due testi: entrambi vero e proprio godimento per appassionati, fonti ricchissime per di “Una storia vera” (divenuto star a ottantanni), Peppino Impastato, FalconeBrooklyn e Borsellino,. Valpreda, il genio di Glenn Gould. Mentre tra i luoghi spicca un’agghiacciante vicenda svoltasi a neofiti, documenti pregnanti del binomio arte-vita per tutti gli altri. Invece, nell’ultima sezione dedicata alle appartenenze meritano una menzione particolare due cortiQuello di Ashley Kahn è un monumento a uno dei capolavori musicali del circuito: il primo originato dall’apparentare De André alla voce dei Thom Yorke; il secondosecolo scorso: Kind of blue di Miles Davis, della cui recente ristampa su dal confronto tennistico tra l’efficace tenacia di Lendl e la classe divina di Edberg. A questo cdpunto, dai suoni “ripuliti” ha parlato Fabio Murru nel nostro primo numero. non si può però tacere il ritratto di Gaber tracciato nel prologo: un’evocazione impressionante L’autoreper è un giornalista americano che ha avuto il privilegio di poter esattezza e concisione, malgrado l’imbarazzata veste da discepolo dell’autore. Ecco: innanzituttoascoltare i nastri con le registrazioni originali del 2 marzo e 22 aprile Scanzi cerca di ricordare nitidamente, usando come messa a fuoco il sentimento, per poi avvalersi1959. Con estrema perizia viene riprodotto il mood che aleggiava attorno di particolari all’apparenza insignificanti a cogliere il nucleo delle cose rievocate. Proprio alcome sestetto di musicisti, evidenziando che è l’aura mitica dell’ancora Kurt Vonnegut, non a caso più volte citato. Attendendo fiduciosi la nuova prova narrativaIl di questogiovane Miles Davis a fare da catalizzatore per l’esplosiva miscela scrittore appena trentenne (che già aveva pubblicato un romanzo ispirato alla vita di Villeneuve,creativa cui ognuno di lì a poco concorrerà. Anche se a posteriori può C’è tempo va ad arricchire il solco già piccolo aviatore, edito da Limina nel 2002), per il momento sorprendere, di solito – e anche questo è il caso – il genio si manifesta tracciato dalleCronache italiane di Veronesi e dalBarnum di Baricco. senza che ve ne sia consapevolezza: infatti, nessuno dei partecipanti ANDREA SCANZI – C’è tempo. Pequod, pp. 106 euro 10 alla prima sessione, interrogato successivamente in proposito, ha la Colonna sonora: GLENN GOULD Variazioni Goldberg BWV 988 (registrazioni del 1955); ROBERT WYATT percezioneRock di stare per compiere qualcosa di straordinario. Kahn, allora, bottom ci ricostruisce ogni movimento, ogni abbozzo di discorso, ogni occhiata: tutto ha un senso e dà il suo contributo determinante all’esito finale. S e m b r a d i e s s e r e l ì , n e l l o s t u d i o d i r e g i s t r a z i o n e d i 4 5 a n n i f a , c h e o g g i non esiste più e che invece ci viene descritto nei minimi particolari. Sembra di essere lì, spettatori attoniti in attesa del compiersi del miracolo, intimoriti perché Miles potrebbe girarsi all’improvviso e bruciarci con il suo sguardo febbricitante. I pezzi che scaturiscono da q u e l l ’ a m a l g a m a d i m u s i c i s t i p e r m o l t i v e r s i c o s ì d i s t a n t i l ’ u n o d a l l ’ a l t r o eppure magicamente complementari e dalle scarne istruzioni scritte - così volle Davis per favorire l’elemento improvvisativo della prima esecuzione - sono standards perfetti. Ancora oggi giudicati tali, ascoltati mille volte per carpirne i segreti alchemici, risuonati con rispetto anche dai musicisti più affermati. Il disco ha un impatto immediato nel mondo Sulla pasta asciutta: della musica jazz - la novità è l’improvvisazione sui modi anziché sugli accordi - destinato ad aumentare nel corso del tempo, se è vero, come prima il formaggio, poi la salsa Kahn documenta, che la rivoluzione modale influenza musicisti classici e rock. Il libro ha il merito di far parlare sia i protagonisti che gli ammiratori, di essere pieno di fotografie e aneddoti. In uno degli interludi, si materializza persino Freddie Freeloader (“lo scroccone”), Veronelli ci porta alla scoperta dei cibi che ha ispirato a Davis l’omonimo pezzo. “So what” (e allora), leggete. Lo strumento (la tromba) e un certo modo di intendere la musica (il perduti attraverso racconti e ricordi di virtuosismo secondo all’ispirazione) accomunano Miles Davis a Enrico spizzichi di campagna… Rava. Queste sue note, fedelmente trascritte da Alberto Riva, erano davvero necessarie. Era necessario raccontare la storia di un musicista italiano di fama e valore mondiale. Un percorso umano originale, almeno Si sa: Luigi Veronelli è un enologo, forse il più conosciuto dal pubblico per i primi anni sessanta: torinese, rampollo di una famiglia che lo dei profani. E si sa - o si dovrebbe sapere - che ha dedicato le sue energie vorrebbe laureato alla gestione dell’azienda di proprietà, abbandona a sostenere i diritti della terra e della vita contadina nei confronti del studi e solida situazione economica per suonare la tromba a tempo pensiero unico rappresentato dal progresso industriale. Non sapevamo invece, pieno, soggiornando a Roma, Buenos Aires, New York, Londra, Parigi, colpevole ignoranza, che per magnificare l’essenza dei cibi perduti si fosse prima del ritorno definitivo in Italia ormai affermatissimo. Un percorso inventato una lingua nel solco della tradizione lombarda. La scoperta la facciamo oggi, grazie a questo libro,artistico atipico: dalle rotture di tutti gli schemi con l’adesione al che in realtà è la ristampa di un volume pubblicato nel 1966 per i tipi di Feltrinelli. Veronelli svela come lafree jazz (prova di cosmopolitismo) alla riscoperta delle possibilità sua folgorazione per il panorama agricolo – i suoi colori, odori, prodotti, stagioni, ritualità – sia nata a sonorecausa della melodia (ritorno alle radici italiane), dalla rilettura della guerra: la sua famiglia dovette trasferirsi in campagna e lì lui crebbe affascinato da un mondo nuovo. delE tango argentino di Piazzolla alle arie pucciniane. Una sincerità, a tratti – si sarebbe tentati di dire: a spizzichi – evoca le meraviglie di questo mondo, la sua festosità cosìla sua, spudoratamente coraggiosa quando fa affermazioni del tipo: “la come la sua rudezza. Infatti il libro, diviso per mesi (che corrispondono ai segni zodiacali), offre una galleriatromba , in sé, non è uno strumento che mi faccia impazzire”, “per me di ricette inframmezzate dai più disparati aneddoti. Si tratta di una fitta serie di corrispondenze: un ricordosono difficili gli acuti, ho sempre avuto dei problemi” o “mi viene richiama una ricetta che fa nascere un ricordo che detta un’altra ricetta e così via. L’intento di Veronelli facile scrivere un pezzo… ma leggere la musica no, mi rende veramente è però sempre quello di costituire un discorso univoco, volto a creare un canone della cucina italiana, anche “Del resto non mi stancherò mai di infelice”. Tra amicizie e idiosincrasie, maestri amati (Miles Davis) e quando le divagazioni cui si lascia andare sembrano di natura più personale. ripudiati (il Davis della svolta elettrica), ricordi belli (tutti legati “con l’assoluta attenzione dei piatti semplici”: ripeterlo: amo soprattutto la cucina semplice”, quella preparata alla musica) e tristi (la parabola di Massimo Urbani), l’assenza di figli per questo gli piacciono così tanto le osterie. Questo è il racconto di un’Italia che non c’è più, di tradizioni(“non ho mai sentito la vocazione di padre”) e lo splendido scopritore di che avventatamente abbiamo lasciato morire, ma è anche l’occasione per recuperare, insieme ai cibi perduti, untalenti (ultimo Stefano Bollani). Insomma: Rava, a sessantaquattro anni, certo modo di ragionare, semplice e raffinato allo stesso tempo. Tra pillole di filosofia, Veronelli chiede dis i s e n t e a n c o r a a l l ’ i n i z i o d i u n a s t o r i a m u s i c a l e , d e l l a c u i s t r a o r d i n a r i a “dichiaro, proclamo, esigo che la pasta asciutta, quando richiede il formaggio, sovvertire abitudini inveterate: . intensità si ha riprova ascoltando il cd che ripercorre gli episodi più ne va prima cosparsa e poi salsata. La salsa, calda, completa la fusione del formaggio già iniziata dalla pasta”importanti della sua carriera. (Leggi anche recensione di Murru su questo Ci avevate mai pensato? numero). Derive Approdi, pp. 192 euro 15 LUIGI VERONELLI – Alla ricerca dei cibi perduti. ASHLEY KAHN – Kind of blue. Il Saggiatore, pp.224 euro 29 Colonna sonora: PHILIP GLASS Koyaanisqatsi; GUSTAV MAHLER Il canto della terra ENRICO RAVA E ALBERTO RIVA – Note necessarie. Minimum fax, pp.204 euro 21 (libro + cd) Colonna sonora: THE DOORS Strange days; GATO BARBIERI Ultimo tango a Parigi bazar 06 2004 leggere di ciro bertini 27 [email protected] Suonare la tromba: un capolavoro e Ameioggioventu’: un’autobiografia l’importante nun è vive’ Dal libro di Ashley Kahn dedicato ma partecipare a uno dei capolavori musicali di Miles Davis al lavoro sinceramente Il cinema degli ultimi autobiografico di Enrico Rava Il jazz – arte dell’improvvisazione ragionata, che più si è impostaanni raccontato da un r e g o l e r i g i d e e p i ù h a s c a t e n a t o l a f a n t a s i a , r i s u l t a n d o s e m p r e e guerriero c o m u n q u e maori o da un uomo esibizione dell’anima messa a nudo – costringe i libri che tentano di raccontarlo, immobilizzandolo sulla pagina, ad adeguarsi alla propriaibernato. Tutto in salsa intrinseca poliedricità. Ne sono esempi, diversi, questi due testi:romanesca entrambi vero e proprio godimento per appassionati, fonti ricchissimeRequisiti per minimi per godere questo libro: essere neofiti, documenti pregnanti del binomio arte-vita per tutti gli altri.andati al cinema una volta a settimana nella Quello di Ashley Kahn è un monumento a uno dei capolavori musicalistagione del 2002/2003 e apprezzare, o almeno non secolo scorso: Kind of blue di Miles Davis, della cui recente ristampadisprezzare, su la calata romanesca più greve. cd dai suoni “ripuliti” ha parlato Fabio Murru nel nostro primo numero.Possedendoli entrambi, la lettura è uno spasso, L’autore è un giornalista americano che ha avuto il privilegio di poter addirittura di quelli cosiddetti intelligenti. ascoltare i nastri con le registrazioni originali del 2 marzo e 22 aprile 1959. Con estrema perizia viene riprodotto il mood che aleggiava attornoLa figura retorica impiegata per provocare il al sestetto di musicisti, evidenziando che è l’aura mitica dell’ancorariso è quella del travisamento della realtà: giovane Miles Davis a fare da catalizzatore per l’esplosiva miscelail Palomba affronta il film da spettatore privo creativa cui ognuno di lì a poco concorrerà. Anche se a posterioridi può strumenti critici che rendano possibile una sorprendere, di solito – e anche questo è il caso – il genio si manifestacontestualizzazione delle immagini osservate. senza che ve ne sia consapevolezza: infatti, nessuno dei partecipantiIl nostro recensore è un bambino di sei anni, alla prima sessione, interrogato successivamente in proposito, haun la extraterrestre, un uomo ibernato che si percezione di stare per compiere qualcosa di straordinario. Kahn, allora, ci ricostruisce ogni movimento, ogni abbozzo di discorso, ogni occhiata:risveglia in un tempo non suo, un guerriero tutto ha un senso e dà il suo contributo determinante all’esito finale.maori o l’individuo-massa di una qualche S e m b r a d i e s s e r e l ì , n e l l o s t u d i o d i r e g i s t r a z i o n e d i 4 5 a n n i f a ,periferia c h e o g g i urbana: scegliete voi. Come loro è non esiste più e che invece ci viene descritto nei minimi particolari.dotato di uno sguardo privo di sovrastrutture, Sembra di essere lì, spettatori attoniti in attesa del compiersi dice del le cose così come le vede e per afferrare miracolo, intimoriti perché Miles potrebbe girarsi all’improvvisoun e senso si aggrappa al primo dato reale che bruciarci con il suo sguardo febbricitante. I pezzi che scaturisconoriesce da a cogliere. E come per incanto gli scappa q u e l l ’ a m a l g a m a d i m u s i c i s t i p e r m o l t i v e r s i c o s ì d i s t a n t i l ’ u n o dspesso a l l ’ a l tdi r o dire la verità, quella eppure magicamente complementari e dalle scarne istruzioni scritte - così terra terra, volle Davis per favorire l’elemento improvvisativo della prima esecuzionecosì a portata di mano che spesso non viene - sono standards perfetti. Ancora oggi giudicati tali, ascoltati nemmenomille presa in considerazione, abituati come volte per carpirne i segreti alchemici, risuonati con rispetto anchesiamo alle elaborazioni più complesse. In più, dai musicisti più affermati. Il disco ha un impatto immediato neluscito mondo dal cinema, il Palomba fa quello che della musica jazz - la novità è l’improvvisazione sui modi anzichétutti sugli noi dovremmo fare: mette in relazione accordi - destinato ad aumentare nel corso del tempo, se è vero, ciòcome cui ha assistito sullo schermo con i fatti Kahn documenta, che la rivoluzione modale influenza musicisti classicidella propria vita quotidiana, traendone - dal e rock. Il libro ha il merito di far parlare sia i protagonisti che combinato disposto - una propria morale. Detto gli ammiratori, di essere pieno di fotografie e aneddoti. In uno degli interludi, si materializza persino Freddie Freeloader (“lo scroccone”),così, pare molto serioso, ma estrapolare pezzi che ha ispirato a Davis l’omonimo pezzo. “So what” (e allora), leggete.di “recinzioni” a mo’ di esempio significherebbe Lo strumento (la tromba) e un certo modo di intendere la musica (ilridurre il Palomba a campione di una comicità di virtuosismo secondo all’ispirazione) accomunano Miles Davis a Enricotipo televisivo en u n s o ’ m e r i t a p p r o p p r i o . . . Rava. Queste sue note, fedelmente trascritte da Alberto Riva, eranoJOHNNY PALOMBA – Recinzioni 2002/2003. davvero necessarie. Era necessario raccontare la storia di un musicista italiano di fama e valore mondiale. Un percorso umano originale, Fandango,almeno pp. 152 euro 7 per i primi anni sessanta: torinese, rampollo di una famiglia cheColonna lo sonora: vorrebbe laureato alla gestione dell’azienda di proprietà, abbandona studi e solida situazione economica per suonare la tromba a tempoEELS Electro-shock blues; pieno, soggiornando a Roma, Buenos Aires, New York, Londra, Parigi,THE CLASH Sandinista prima del ritorno definitivo in Italia ormai affermatissimo. Un percorso artistico atipico: dalle rotture di tutti gli schemi con l’adesione al free jazz (prova di cosmopolitismo) alla riscoperta delle possibilità sonore della melodia (ritorno alle radici italiane), dalla rilettura del tango argentino di Piazzolla alle arie pucciniane. Una sincerità, la sua, spudoratamente coraggiosa quando fa affermazioni del tipo: “la tromba , in sé, non è uno strumento che mi faccia impazzire”, “per me ��� ������� sono difficili gli acuti, ho sempre avuto dei problemi” o “mi viene facile scrivere un pezzo… ma leggere la musica no, mi rende veramente infelice”. Tra amicizie e idiosincrasie, maestri amati (Miles Davis) e ripudiati (il Davis della svolta elettrica), ricordi belli (tutti legati alla musica) e tristi (la parabola di Massimo Urbani), l’assenza di figli

���������������������������������������������������������������������������������� ������������������� (“non ho mai sentito la vocazione di padre”) e lo splendido����������������������������������������������������������������������������������������� scopritore di � ������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������� talenti (ultimo Stefano Bollani). Insomma: Rava, a ��������������������������������������������������������������������������������������sessantaquattro anni, ���������������������������������������������������������������������������������� s i s e n t e a n c o r a a l l ’ i n i z i o d i u n a s t o r i a m u s i c a l e , �������������������������������������������������������������������������������������� d e l l a c u i s t r a o r d i n a r i a ����������������������������������������������������������������������������������������� intensità si ha riprova ascoltando il cd che ripercorre������������������������������������������������������������������������������������ gli episodi più ������������������������������������������������������������������������������������� importanti della sua carriera. (Leggi anche recensione���������������������������������������������������������������������������������������� di Murru su questo

������������������������������������������������������������������������������������������� ������� ������� numero). ������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������� ASHLEY KAHN – Kind of blue. ������������������������������������������������������������������������������������� Il Saggiatore, pp.224 euro 29���������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������ ENRICO RAVA E ALBERTO RIVA – Note necessarie. ������������������������������������������������������������������������������������������ Minimum fax,������������������������������������������� pp.204 euro ������������������ 21 (libro + cd) ��������������������������������������������������� Colonna sonora: THE DOORS Strange days; GATO BARBIERI Ultimo tango a Parigi 28 di marco begani leggere.fumetti bazar 06 2004 [email protected]

Mafalda compie 40 anni. Era nata per esigenze commerciali: doveva essere la testimonial per la pubblicità di un’azienda di elettrodomestici chiamati Mansfield. La collaborazione non ebbe seguito; peccato per l’azienda, perché Mafalda divenne il più popolare dei personaggi argentini a fumetti. Ivan Giovannucci ha curato, con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall'Assessorato alla Cultura e Beni Culturali della Provincia di Milano, la mostra itinerante "In viaggio con Mafalda" (60 pannelli per 77 strisce e 50 tavole), ospitata dal Touring Club Italiano (www.touringclub.it), che ha pubblicato anche il catalogo della mostra (In viaggio con Mafalda, Touring Editore, €14, soci €11,20). È possibile vederla a Montagnana (PD) fino al 6 giugno, quando partirà per il Festivaletteratura (www.festivaletteratura.it) di Mantova (1 – 15 settembre). In seguito Fiume Veneto (PN), Brescia, e poi - per tutto il 2005 - in giro per l’Italia, da Roma alla Campania, alla Sicilia, alla Puglia. Quino, il cartoonist di Mafalda Joaquín Salvador Lavado Tejón, in arte Quino, classe 1932, nel 1964 è un abile cartoonist da dieci anni. C’è infatti mestiere dietro al personaggio di Mafalda, che secondo le richieste dei committenti dell’autore doveva somigliare ai Peanuts. La strada intrapresa da Quino, e che lo porta a pubblicare su "El Mundo" nel ’65, si inserisce in un filone fruttuoso: la ricetta grafica, il tratto semplice e infantile, molto lontano da ogni pretesa di realtà, ritornano spesso nei comics di successo, da Snoopy al più recente Calvin and Hobbes. Questi personaggi, come gli animali di Disney, facilitano il processo di identificazione da parte del lettore, e contemporaneamente rivestono tutti i pensieri, i vissuti intimi, e persino le opinioni sulla vita e sul mondo, di una innocenza irresistibile. A differenza delle noccioline Schultz, sia perché l’esigenza originale di di Mafalda era di natura pratica, sia perché lo spirito latino dell’illustrazione è più ancorato alla realtà (le historietas argentine sono oggi di carattere prevalentemente realistico), i bambini di Quino parlano di psicanalisi, denaro, governo, si soffermano cioè su temi meno intimi o astratti. Alcune delle vignette del ’64 e ’65 affrontano i temi del comunismo, del ruolo della classe media, della nucleare in mano ai Cinesi. In più, i genitori di questi bambini sono costituiscono anzi uno dei più esplorati terreni di confronto, il che rendevisibili il , mondo di Mafalda tutt’altro che isolato. I bambini Miguelito è incapace di vedere il male, mentre Manuelito è pratico, grossolano; Susanita è un vero e proprio prototipo materno, e l’innocuo Felipe, il più vicino all’autore, sta sempre con la testa tra le nuvole. Insomma, possiamo scegliere chi siamo e, attraverso l’innocenza, fare al mondo le domande che abbiamo sempre tenuto nascoste. Se trasferiamo questa possibilità intellettuale all’interno del dibattito degli anni ’60 e ’70, comprendiamo la grande fortuna di Mafalda, perché è diventata un’icona del femminismo, e perché è rimasta immortale nel cuore di quella generazione, nonostante la produzione delle sue strisce sia terminata nel lontano 1973, all’apice del successo internazionale. Da allora, Quino si dedicò ad altri progetti, senza mai abbandonare il disegno umoristico, e continuò a pubblicare raccolte della bambina terribile. I suoi primi quarant’anni Icona del femminismo negli anni ’70, Fino al 12 giugno siete Mafalda è rimasta nel cuore e nella in tempo per visitare la mostra personale di memoria di quella generazione. Eppure era Matteo Alemanno, Lecce 1967, creatore con nata con scopi molto poco idealistici… Zidrou di “Meche Rebelle” (in Italia “Requiem", Edizioni BD), curata da Michele Ginevra, direttore del Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona. Alemanno presenta il secondo volume della serie – assai fortunata in Francia – con una serie di schizzi e tavole originali. Dalla giungla di Sito internet: http://www.biblioteca-spinea.it/ Il 5 giugno è la scadenza commenti e di siti emergono alcuni . per i tre concorsi di " indirizzi davvero stupefacenti: Acquaviva nei Fumetti" (temi: "Alberto Sordi, un italiano accattivante e completo Per la XI edizione di vero", "Omaggio a Guido Crepax", "Rovigo a strisce", fino www.amazingcomics.it al 27 giugno al Centro di Informazione e , in "Olimpiadi: l’importante è partecipare?") cui si può scovare persino un Documentazione Visive "Pescheria Nuova", Siti web: http://www.comuneacquavivapi interessante articolo sulla psicologia la mostra "Diabolik. Il noir che rivoluzionò cena.it/ oppure dei supereroi. Segnaliamo anche www.fumettiestorie.com/ il fumetto", organizzata dall'Assessorato acquavivaneifumetti. www.komix.it, ricchissimo di alla Cultura del Comune di Rovigo, recensioni e spunti, e se non volete con la collaborazione dell'Associazione La deadline del concorso a fumetti "La vita perdervi nessuno degli appuntamenti Lendicomics Club Rovigo. Sito internet: e la musica di Otis Redding" invece è il 15 nazionali e internazionali visitate www.utenti.lycos.it/lendicomics giugno; tutto il bando sul già menzionato sito . l’eccezionale www.afnews.info. di Komix.it Fumetti@360°.

IN RETE CONCORSI MOSTRE bazar 06 2004 leggere.rileggere di claudio amendola 29 [email protected]

Nascere vecchi Immaginate una società dove non ci sono mamme né papà, dove col tempo si ringiovanisce, dove tutto è programmato. A cominciare dagli adultèri…

Immaginate una società diversa, forse post atomica, forse post democratica, forse post tutto quello che conosciamo. Immaginate un mondo dove gli abitanti non sono 7 miliardi ma 33 milioni, dove tutti i beni primari sono garantiti e razionati, dove tutto è programmato ed efficiente, dove anche il più piccolo bisogno è soddisfatto, perfino l’amore. Immaginate un mondo dove diritti e doveri sono scritti a chiare lettere e uguali per tutti, e tutti sono costantemente controllati e spiati da telecamere e satelliti, e dove nessuno ha la men che minima idea che quelle regole possano essere in qualche modo infrante. Immaginate una società dove non ci sono mamme, papà e parentele, perchè si viene al mondo non attraverso le gioie e le sofferenze di un parto ma da una “bolla fattrice”. Ma soprattutto, immaginate una società nella quale si nasce vecchi. Sì, un mondo dove si nasce a 90 anni e poi si comincia un viaggio a ritroso fino a diventare dei neonati anziani. Dove niente è lasciato al caso o al destino, dove anche gli adultèri sono programmati. Un mondo perfetto a patto che qualcosa non intervenga a minare questa perfezione. Fatto? L’avete immaginato? Ecco questo ha fatto Luciano Ligabue nel suo primo romanzo. “La neve se ne frega” (Feltrinelli, 14 euro x 234 pagine) è un romanzo affascinante e sorprendente, scritto con semplicità e con dialoghi veloci quanto spontanei, ma più di ogni altra cosa è una storia d’amore, anzi: UNA STORIA D’AMORE. E’ un inno alla maternità e alla paternità, all’umana necessità di essere genitori, al meraviglioso bisogno di amare. Il romanzo della rockstar di Correggio è divertente quando racconta di seni che col passar del tempo si rassodano e vigori maschili sempre più esigenti andando avanti con gli anni, ma si sofferma comunque sulle tematiche più difficili e problematiche della coppia, ipotizzando che anche in una società “migliore” saremmo comunque soggetti alle nostre debolezze e meschinità. Puntuale un riferimento al calcio, con una squadra che vince sempre ed un’altra che non vince mai (e qui viene fuori la fede interista dell’autore) e un piccolo riferimento al cinema, altra passione del Liga. Sono un fan di Ligabue, mi è molto piaciuto “ radio freccia” e mi è piaciuto il suo libro: BELLA LIGA.

Luciano Ligabue , La neve se ne frega Ed. Feltrinelli Pagine: 234 - Prezzo: Euro 14 IL LIBRO 30 di nancy brilli leggere.brilletture bazar 06 2004 [email protected]

Viaggio al termine Ho letto Céline, e dopo niente è stato più lo della notte stesso …

A un certo punto della mia vita ho incontrato Céline. Mica di persona, naturalmente. E per fortuna, ‘ché dice che era un gran maiale, e lo rimase. No. Ho letto “Viaggio al termine della notte” e dopo niente è stato più lo stesso, per quanto riguarda il mio gusto per la scrittura. Dal 1932, da quando cioè il libro divenne un best seller mondiale, scandalizzò la gente per il suo cinismo, per la sua maniera insieme raffinata e buzzurra di raccontare la realtà così com’è, di alti e bassi, di poesia e puzza di piedi, di violenza e d’amore. Ironia, sarcasmo, pena per gli uomini e pietà per le loro piaghe: questo mi piace, questo trovo bello. Dal macello della trincea di una guerra schifosa come tutte le guerre allo sfruttamento coloniale, da New York alle fabbriche spersonalizzanti di Detroit alla periferia disastrata di Parigi dove faceva il miserabile medico degli umanamente miserabili, disperato e raggelato, allucinato, Céline ha fatto nascere il suo Voyage au boit de la nuit. Ha sconvolto il mondo e pure i tipografi della sua casa editrice, che, poracci, tentarono di correggere la punteggiatura e di cancellare le parolacce incorrendo nelle ire furibonde dell’autore. Pare che sputò fuoco e fiamme, che fece scene da malavita ma che alla fine bestemmiando cristi e madonne ottenne ciò che voleva. Scritto proprio così. Meravigliosamente. E pensare che la sua mamma sperava per lui un futuro educato da commesso ai grandi magazzini, povera donna. IL LIBRO

LOUIS-FERDINAND CÉLINE, Viaggio al termine della notte, TEADUE pp. 575; Seconda edizione Euro 8,50 (Prima edizione 2002) bazar 06 2004 notte.sud di marcello amoruso 31 [email protected] Linux Club è open source Spazio aperto ai territori immateriali. Software libero vs disciplina informatica nel cuore del quartiere Garbatella di Roma meno friendly, le operazione meno immediate, ma per questo più difficile è controllarne le operazioni. Insomma, tutti conoscono il famoso logo del pinguino dall’aria ilare e sorniona. L’impatto con il Linux è freddo. Si sente subito che l’aria pullula La stessa aria che sembrano avere gli associati (quelli incontrati, di elettroni, di materia metallica e cavi elettrici. A vederlo così s’intende, perché l’intera associazione ne conta più di quaranta), sembrerebbe concepito come un macro-circuito elettrico. Luci che a partire dall’inizio del 2004 hanno deciso di conferire una quanto bastano, ai lati terminali perennemente collegati in rete, struttura fisica a quello che già esisteva con il nome di Linux Club tavoli e sedie su una zona rialzata. In fondo, un’area soppalcata Italia: dicono di essere “affascinati dai temi e dalle elaborazioni ospita le differenti performance live – teatro, danza, reading – per politico-sociali e soprattutto economiche legate alla produzione lo più legate al mondo delle nuove tecnologie. L’accesso a internet immateriale”. è del tutto gratuito, così la disponibilità di una mediateca che Quaranta è un grosso numero, a esso probabilmente è imputabile contiene materiale informativo nei differenti supporti e formati: la velocità con cui gli organizzatori sono riusciti a intrecciare, film, documenti informativi, immagini, video. L’intento è chiaro: in così poco tempo, una rete di relazioni che investe il mondo ridurre il digital divide e favorire la democratizzazione dell’accesso dell’associazionismo secondo dinamiche contaminanti (vedi all’informazione. l’infostore con i prodotti del Commercio Equo e Solidale e la D’altra parte, di questo si nutre la Rete. Quantomeno prima che vendita di cibi e bevande rigorosamente biologici) e ad attuare gli effetti monopolistici delle multinazionali riducessero ciò che quella inclinazione sregolata del software da cui prendono il è nata come una zona libera a sistema chiuso, regolato dalle nome. A riguardo, una costante attività didattica sui temi legati restrittive leggi di mercato. alla divulgazione dell’informatica e delle tecnologie aperte, della A confliggere con tali chiusure, verso la fine dei ‘90 arriva il grafica e multimedialità. “Non è tutto - afferma Ettore dell’ufficio Linux, sistema operativo alternativo ai due grandi magnati stampa - è anche un centro culturale dove seguire corsi di lingua, dell’informatica mondiale: Windows e Mac. L’interfaccia è cinema, fotografia”. Lo spazio è ampio, quasi si ha la sensazione di scivolarvi dentro con Linux Club movimenti morbidi. Sembra proprio di stare in un contesto Via Libetta 15C immateriale, se ne apprezza la leggerezza. La leggerezza Roma con cui ti puoi soffermare a controllare la posta mentre tel 0657250551 bevi un drink, quella suggerita dal ripetersi di modulazioni www.linux-club.org circolari quali sono quelle dell’infopoint all’ingresso, del palco e della consolle posta al centro. Le forme plastiche delle curve laterali… e poi le altre sale linkate da corridoi a banda larga, dov’è possibile nel passaggio accedere ad altri dati… una mostra fotografica per esempio… e poi…

Un contenitore mitteleuropeo racconta Velvet zone una storia underground che prende il via nel ventre di Napoli dagli anni ’70 Il Velvet Zone nasce durante la metà degli anni ’80 e si colloca sulla scia dei locali underground che hanno caratterizzato la scena musicale e culturale VELVET ZONE dagli anni ’70 in poi. La sua collocazione nelle viscere del centro storico di Napoli ha qualcosa di poco via Cisterna dell’Olio 11 ortodosso, se si fa caso alla totale mancanza di insegne e ai murales che rivestono la facciata. Napoli Già da qui non è difficile individuare le tendenze artistiche e musicali che il locale promuove. Mostre, spettacoli, proiezioni e Tel 0814971080 dancefloor che, da un lato, puntano (come già dichiarato) alla promozione della www.velvetnapoli.it cultura underground mitteleuropea, dall’altro, alla ricerca innovativa. P panorama della musica elettronica, con una predilezione per le sperimentazioniarticolare attenzionenel campo viene data al ma senza trascurare l’aspetto più frivolo legato alla dance glitch e ambient, - abbiamo ospitato il djset di Thomas Felman, un mostro sacro. “Nella della trascorsa musica stagioneelettronica - sottolinea tedesca” Alessandro programmazione più routinaria spazia fra artisti della scena locale e soprattutto, di quella romana, che, come . La precisa sempre Alessandro, “è al momento la più attiva in Italia”. Nel periodo estivo il Velvet Zone realizza eventi musicali in spazi all’aperto: spiagge in primo luogo, dove si va avanti fino al mattino. Quindi, se non volete perderli, attenzione agli aggiornamenti sul sito internet. 32 di alberto traversi notte.nord bazar 06 2004 [email protected]

Anticipazioni d’estate A dispetto del clima, che di estate non vuol sentir parlare, i locali anticipano le aperture estive. La tendenza più gettonata? L’aperitivoall night long…

Il Caro-euro, la crisi d’identità della discoteca classica, una politica interna tesa a colpevolizzare gli orari dilatati dei locali notturni per l’aumento di vittime da strage del sabato sera o semplicemente un ricambio generazionale. Tra i tanti motivi che possono aver influito nel determinare, se non proprio una crisi, una piccola flessione degli introiti legati al mondo della notte, non è facile individuarne di certi. Di sicuro c’è chi, tra gestori, pierre e organizzatori di serate, ha già pensato a un antidoto per salvare il salvabile almeno a fine stagione. Uno dei concetti chiave di chi della notte ha fatto un business è sicuramente quello dell’anticipo. E’ diventato quasi d’obbligo, infatti, anticipare mode, tendenze e, nell’immediato, anticipare la stagione, laddove quella vecchia non avesse dato i frutti sperati. In anticipo, quindi, sui tempi previsti da Bolzano a Palermo, da Riccione a Forte dei Marmi, parte l’operazione estate. A Milano, come ormai da un paio d’anni a questa parte, la zona sud-est la fa da padrone. Tra i primi a debuttare, per questa che si preannuncia come una delle più lunghe stagioni estive degli ultimi anni, c’è il Café Solaire (Idropark Fila Entrata 7. Idroscalo. Infoline: 3391295606). Molte le novità nella programmazione, a partire dal connubio con lo staff di Five Stars, marchio di riferimento per le serate hip hop milanesi, scelto per caratterizzare tutti i venerdì della stagione. Nel ricco cast che si esibirà sfruttando le due nuove aree allestite, “Spiaggia” e “Terrazza”, spiccano i dj Fabio Liuzzi, Nino Lopez, Roberto SFK, Fish, Max Brigante, Lil Dept e i ballerini breakers del team Natural Force. Poco lontano, su viale Forlanini, strada che porta all’Idroscalo, il nuovo Crazy Jungle (Via Cavriana, 26. Tel. 0270009831) propone spazi immensi: una spianata di 2.000 mq. per concerti ed eventi, una grande pista superaccessoriata, un ristorante con una churrascaria di prim’ordine da 200 coperti, e angoli da scoprire, come il parco giochi recintato per i + piccoli. La programmazione va dal giovedì latino al brunch animato della domenica pomeriggio, da gustare con i bambini. Musica leggera anni’60, occhialoni fascianti, due pezzi a fiori, e quella voglia di flirtare senza troppi impedimenti, preludio dell’epoca d’oro dell’amore libero, sono gli atout della Piscina Solari (Via Montevideo, 20) trasformata, per mano del dj Gionata, da banco di prova per le atlete del nuoto sincronizzato a passerella per giovani Jackie O’ in cerca di raggi UV naturali. Come nella mitica festa di compleanno de “Il Laureato”, a cui vagamente si ispira il tutto, spiccano, poco lontano dallo specchio d’acqua, le sedute pop, i tavolini d’epoca, i divanetti multicolor e uno spirito che rispecchia appieno il desiderio “vintage” delle nuove generazioni. Irriducibile e sempre presente, d’estate come d’inverno con il suo gruppo d’animazione ipermodaiolo, l’ Old Fashion (Viale Alemagna, 6. Tel. 028056231) punta tutto sulla house. Due le serate da non perdere: “Supalova”, il giovedì del dj Joe T. Vannelli e il lunedì, party vippato e griffato in compagnia di veline, letterine e sportivi di successo. Per nottate fuori porta, l’alternativa più valida è quella offerta dall’ Oca Dipinta Persico. Tel. 029065027). Dj set, teatro d’avanguardia e musica dal vivo, le attrazioni per un calendario(S.S. attivo Paullese tutta lac/o settimana Ponte Adda escluso – Zelo il B. lunedì. Accade sempre più spesso, anche d’estate, che l’aperitivo all night long sostituisca la serata in disco. Lo spazio che meglio si adatta alla pratica, è senz’altro quello del Diana Garden (Viale Piave, 42. Infoline: 335273558), un dehor elegantemente arredato, frequentatissimo da giovani professionisti urbani, belle ragazze accessoriate e modelle pronte al grande salto. Non è da meno, con la sua nuova immagine tutta tendaggi e tappeti preziosi, il Ragno d’Oro di piazza Medaglie d’Oro al 2 (Infoline 023302081). Per l’happy hour, come vuole la moda, musica chill-out, buffet ricco e una certa dose d’eleganza radical-chic.

Coffée Design E’ un rapporto privilegiato quello che lega il Palazzo dell’Arte della Triennale alla notte milanese. Dopo la discoteca Old Fashion, che occupa da anni e con successo il giardino all’ombra delle arcate di Muzio, ecco sorgere, dalla ristrutturazione operata da Michele de Lucchi, un altro angolo di aggregazione: il Coffee Design. Lo spazio, caratterizzato da enormi vetrate, affacciate anch’esse sui verdi Taxodium Distichum del Parco Sempione, presenta una serie di particolari legati a filo doppio con il mondo del design. Innanzitutto le sedute, 54 modelli diversi, disegnati dai più importanti designer mondiali, poi il bancone di fondo: un’area dedicata ad un’esposizione permanente di cinque oggetti, scelti, di volta in volta, da personaggi della cultura milanese. Oltre al Triennale Lab, un laboratorio a disposizione dei curatori delle mostre, a fianco del bar trova spazio la libreria, un luogo ideale dove curiosare tra le tante pubblicazioni nazionali ed internazionali dedicate al mondo dell’architettura. Il Coffee Design, per ora, non propone una vera e propria programmazione. Al lunch e all’happy hour giornalieri, al brunch domenicale e al tè pomeridiano si è aggiunto da poco l’aperitivo lungo del giovedì: un momento da gustare al ritmo di chill-out colta, diffusa da un modernissimo impianto della danese Bang & Olufsen. Coffee Design. Palazzo della Triennale. Viale Alemagna, 6. Tel. 02875441. bazar 06 2004 notte di andrea lisi 33 [email protected]

tira quest’anno provengono dalla programmazione del SonarPark totalmente dominata dal nuovo hip pop con nomi quali Roots Manua, Beans, Buck 65, Buddy peace, Gang starr, So solid Crew, e i corrispettivi “Sonar” cupo iberici Tremendo, Tote King, Undo & Vicknoise. Un hip pop sporco, contaminato, garage e hardcore, contro cui si scontra violentemente ogni Noir. E’ l’ “aria che tira” nelle imminenti proposito di pacificazione del sentimento, dell’esistenza, del suono. Per il quale il termine “intrattenimento” è blasfemo e l’urgenza espressiva, notti del Sonar a Barcellona l’urto ritmico, all’ordine del giorno. Una colonna sonora ideale per la confusione psicologica dei nostri tempi fatta di angosce per il futuro, fallimentari ripiegamenti nell’intimo quotidiano, frustrazioni da lasciar esplodere e una sorta di esasperata ipersensibilità estetica che permette di indovinare l’abbinamento efficace di un riff, di un campionamento al di là di qualsiasi barriera di genere. Sembra la resa dei conti di un fermento di un paio d’anni già segnalato dalle riviste musicali più hype e colte che hanno consacrato personaggi come The streets, Audio Bullys e Dizee Rascal migliori nomi nuovi per gli anni 2002 e 2003, e salutato in maniera entusiastica ogni sfornata di etichette come la Lex e la Anticon. E in effetti qualche sospetto ci era venuto registrando la sorprendente sterzata hip pop di una etichetta chiave della elettronica intelligente, la Warp, alle prese con Anti Pop Consortium e Jimmy Edgar. Come pure ci avevano colpito le conversioni Il 17, 18 e 19 giugno avrete un’occasione d’oro per prenotare un al sound N.E.R.D. e Eminem di gran parte della stampa specializzata, last minute o un volo scontato a 80 euro andata e ritorno con destinazione Barcellona. L’edizione 2004 del più corposo festival di anche delle firme più snob. Ma se è indubbia l’appartenenza di questo sound allo stesso milieu musica elettronica europea aka Sonar. Per un week end la città catalana da ghetto metropolitano del rap, del si trasforma in un caleidoscopio di luoghi sonori attivi giorno e notte dove breakbeat, del reggamuffin, del two step, risultano assenti o quanto si concentrano e metabolizzano le tendenze più attuali della musica meno problematicizzati i miti che ne hanno caratterizzato l’impeto Dance. Tanto per far venire l’acquolina in bocca anche ai più smaliziati espressivo. L’unico collante di un movimento basato sull’assoluta varietà nottambuli, le serate del di riferimenti musicali è un umore autolesionista e nichilista che ha più Sonar by night della Fira Gran via, nell’unica attinenza con il punk e l’estetica del fallimento dell’underground lap top notte di sabato 19, vedranno la presenza alla consolle di Adam Freeland, Jeff Mills, Dave Clarke, Carl Cox nel settore Club, e dj Hell e Tiga nel alla Tomlab che con le dichiarazioni di orgoglio e rabbia del proletariato di colore. Al loro posto compaiono rime poetiche struggenti, messe in SonarPub. Praticamente quasi tutti i più quotati djs del momento se aggiungiamo Richie Hawtin, Ricardo Villalobos, Tim Wright, Agoria che scena di vite senza senso votate all’autodistruzione, violenza dettata da si esibiranno il giorno precedente. Ma i segnali più chiari fragilità esistenziale accompagnate da ritmiche che triturano sonorità dell’aria che rock/indie, scivolano nel folk spesso e volentieri, prendono in prestito glitch evocativi dalla elettronica radicale, affermando un esperanto che non è più prerogativa dei neri. Un “ sound with no name ” come l’ha definito la bibbia della club culture Jockey Slut nel suo bilancio di fine 2003 salutando “Boy in da corner” di Dizee Rascal come miglior album dell’anno. Filone in cui figura benissimo anche il saccheggio sistematico ai limiti della necrofilia delle hit da classifica perpetrato dal bastard pop per confezionare melasse schizofreniche di ritmi da ballo. E non a caso i protagonisti del genere Richard x e Two many djs sono presenti al Sonar 2004. Analogo nichilismo schermato dall’appeal pop del materiale violentato e ridotto a simulacro dell’intrattenimento. Se il divertimento ci sarà sui dancefloor del medioevo prossimo venturo, certo non saranno garantiti la leggerezza e il disimpegno. Altrimenti che senso avrebbe invitare i Massive Attack ad un festival di musica elettronica come evento di punta della rassegna?! Certo non per dare connotati di allegria e relax all’atmosfera visto che i bristoliani sono la massima espressione del suono più malinconico e noir dell’epoca. “I wish I could sleep forever” rappa Dizee Rascal in “do it!”, pezzo di chiusura del suo disco. Quanto basta per toglierci ogni velleità di poter difendere il nostro orticello di incosciente edonismo dall’attacco della dura realtà.

Vedi http/www. Sonar.es/2004/eng/conciertos.cfi dove troverete anche informazioni relative a come raggiungere i luoghi e a dove dormire. 34 di claudio coccoluto notte.nottetempo bazar 06 2004 [email protected]

Network e TV spesso ci saziano di suoni mediocri, banali, commerciali. Che sulla nostra sensibilità uditiva hanno lo stesso effetto delle merendine sul gusto. Lo appiattiscono. Stop agli snack musicali pieni di conservanti e coloranti sintetici e via libera a una nutrizione sonora sana e

genuina

Con l’arrivo della bella stagione anch’io come la maggior parte delle persone in questo periodo, ho deciso di mettermi in forma (per quanto mi sia possibile…). Sicuramente per molti di noi è un eccesso di zelo. Ma, complici le riviste piene di messaggi estetici, determinanti i piccoli spazi di informazione nutrizionale (ormai gradita componente quotidiana dei palinsesti televisivi) e infine i libri (il più trendy dei quali è “La Zona” di Barry Sears) con comprovate teorie d’igiene alimentare per un corretto approccio con il cibo, eccoci tutti catapultati nella mania della dieta salutista. Gli ultimi orizzonti di nuove e sconosciute (ma valide) proposte culinarie ci inducono a fare i conti con le consuete e forse insane abitudini gastronomiche, e ad affinare il palato verso la meta della corretta ma gustosa alimentazione. Ed è qui che volevo arrivare, al concetto di migliorare i propri gusti, la propria sensibilità, e quindi il proprio benessere. E’ possibile che ciò accada anche per la mia amatissima musica? Si può allargare il concetto di wellness all’apparato uditivo? Cercherò di spiegarmi meglio: le proposte sonore ritengo possano essere sì accattivanti e orecchiabili, ma nello stesso tempo, spesso, non ricercate e soprattutto non nuove e originali. Non mi sono mai lasciato condizionare nella selezione dei miei set da altro che non fosse il mio piacere, il mio personale gusto, ma purtroppo spesso vedo elargire facili concessioni a proposte scontate che diminuiscono il valore e il coraggio di questo ruolo. Prendiamo l’esempio di alcune emittenti radiofoniche, che sono molte volte al servizio di case discografiche che spingono hit su cui hanno creduto e investito capitali, e che quindi con il successo dell’album devono garantire il ritorno dello sforzo economico sostenuto. Inoltre le radio sottostanno anch’esse ai diktat degli ascolti, dell’Auditel, assecondando e promuovendo perciò il gusto musicale che raccoglie più consensi, il cosiddetto commerciale, come è ovvio che sia. Anche i più seguiti network televisivi hanno le loro responsabilità in proposito, giacché una delle loro convinzioni, al punto di diventare regola non scritta è che “la musica non faccia audience!”. Canzoni come merendine iper-caloriche, tormentoni dance unti fritti e rifritti più nocivi del peggior snack, ma senza nessun luminare a correggere il tiro. Ed è qui che la questione si avvita, non riuscendo così a calcare un gradino in più nella scala della qualità del suono. Per cui mi chiedo e propongo di dedicare più spazio per un ascolto, per così dire educativo, più elevato, migliore, che affini il gusto collettivo, che orienti verso il bello, verso il nascente, incontro al pregiato. Spazi propedeutici che propagandino il benessere psicofisico, così come nella nutrizione, atto necessario alla sussistenza fisica,

ossia cibo per il corpo, anche nella musica, sublime necessità

NUTRIZIONISTA MUSICALE NUTRIZIONISTA AAA CERCASI AAA della vita emotiva, indimenticabile alimento per l’animo!

36 di chiara spegni gusti bazar 06 2004 [email protected]

Non passa mai di moda, è onnipresente in tutte le diete. E a tavola fa fare un fi gurone. Pollo, gallina o tacchino, la carne bianca è una vera passione Galline, tacchini e capponi: il pollame ha conquistato il mondo. Dalla provincia di Mantova, dove il brodo per i cappelletti è di cappone, al Kentucky dove il pollo fritto ha reso miliardario il colonnello Harland Sanders, fondatore nel 1952 della catena KFC. Dal pollo al cocco, zenzero, curry e coriandolo della Thailandia, a quello africano ricoperto di noccioline. Il pollame da sempre si presta alle più diverse preparazioni. Indicate nelle diete, le carni bianche sono particolarmente digeribili e poco caloriche, un jolly in cucina.

decorazione urbana - Parigi

C’era una volta il pollo Il possibile antenato dei nostri polli è ancora vivo. Sembra si tratti del gallo rosso, una specie selvatica ancora presente nel Sudest asiatico. Allevato dall’uomo più di 4000 anni fa, nella valle dell’Indo, il pollo arriva prima in Cina, poi sulle tavole degli egiziani e infi ne in Europa, e Apicio nella sua tra greci e romani.Aristofane cita una ricetta a base di pollo negliUccelli detta invece un Gastronomia descrive più modi per cucinarlo;Varrone nel Rerum Rusticarum Curiosità “galliche” manuale per l’allevamento. Nel XIV secolo il volatile è ampiamente diffuso e nel Quattrocento la fantasia dei cuochi, alle prese con pantagruelici banchetti, si sbizzarrisce. Nel Seicento Annunciando l’alba, il gallo è un uccello Enrico IV vorrebbe ci fosse una gallina,la poule au pot,sulla tavola della domenica dei sudditi solare in molte tradizioni, salvo quelle del suo regno. Cibo dei ricchi, il pollo diventa un alimento accessibile alle tasche di tutti solo celtica, scandinava e in alcune simbologie tra Ottocento e Novecento, spesso cucinato in occasione delle feste.I dell’antica Grecia, dove fa riferimento agli inferi. Simbolo di coraggio, il gallo mette CURIOSITA’ in guardia dalla guerra e dalle aggressioni. ll pollo anti-stress Per questo nel Medioevo il gallo diviene Una soluzione anti-stress? La“gallina urbana”, l’ultima moda del Regno Unito arrivata dagli simbolo di vigilanza e fa capolino dalla Usa. Adesso i giovani dirigenti aziendali, dopo una giornata di lavoro si rilassano curando i cima di torri e cattedrali. In Cina la parola polli... di casa. Trendy e conveniente: una coppia di galline depone circa 600 uova l’anno, gallo è omofono di fortunato e negli antichi migliori di quelle del supermercato e a un costo inferiore. Secondo il “The Times” sono già riti viene utilizzato contro gli spiriti. 200mila le case di Londra che ospitano galline e polli in giardino, o addirittura in terrazzo. Se Anche tra gli egizi il volatile assunse un cercate i pollai da appartamento più in voga sono quelli di design ultramoderno: si chiamano Il pollo che passione! carattere positivo: all’interno della tomba eglu. Per un ritorno alla vita di campagna anche da noi si possono leggere: di Tutankhamon nel corredo funebre è Guida all’allevamento familiare del pollo da carne, Il Sole 24 Ore Ed agricole, 15 Euro, da raffi gurato un gallo. Nella mitologia greca abbinare a Gli animali da cortile, De Vecchi, 14 Euro. il gallo era considerato sacro a Zeus, Apollo e Artemide. Il fi losofo Socrate, prima di bere la cicuta, ordina di sacrifi care un gallo, affi nché gli faccia strada nell’aldilà. Mai visto un pollo vivo?“fattorie didattiche”. E per i persiani, Sraoscia, Dio della verità, In Italia, come in Europa, si stanno diffondendo sul territorio: sono le che ha per simbolo un gallo, controlla Si tratta di fattorie aperte alle scuole per far conoscere ai bambini, tramite l’esperienza insieme a Mitra, sul ponte Cinvat, le anime diretta, il percorso che fa il cibo prima di arrivare nel piatto, dagli animali ai vegetali dei morti che vanno in paradiso. nell’orto. Nel nostro paese queste iniziative, di gran voga in Gran Bretagna, si sono sviluppate prevalentemente negli ultimi tre o quattro anni, specie nel Nord. L’Emilia Romagna batte emilia-romagna.it/ tutte le altre regioni con quasi duecento fattorie registrate (www.regione. fattoriedidattiche). Anche incontrare un pollo “dal vivo” contribuisce a fornire un’educazione alimentare. Per informazioni rivolgersi all’uffi cio Urp della propria regione. bazar 06 2004 gusti di chiara spegni 37 [email protected]

Dall’incontro tra scienza e cucina è nata la “gastronomia molecolare”. In Stati Uniti e Canada il tacchino troneggia nei menu di Natale e Pionieri nel Belpaese di nuove tecniche e nuove ricette sono lo chef Ettore nel giorno del Thanksgiving. Tagliarlo è un vero onore in questo rito Bocchia, e un fi sico dell’Università di Parma, Davide Cassi. americano. La leggenda racconta che nel 1621 i pellegrini del Mayfl ower, Ecco la “Cagliata d’uovo alla vodka e caviale”, per una porzione. per rifocillarsi nei tre giorni del Ringraziamento, avessero mangiato Rompete due uova in un recipiente largo, aggiungere alcol etilico da cucina tacchino selvatico, animale tipico della nuova patria. La tradizione di a 95 gradi in piccole dosi, mescolando fi no a coagulare bene l’uovo. Versate questo piatto è stata arricchita nel tempo con diverse farciture, le più la cagliata in un colino grande (non più di 1 cm di spessore) e lavatela sotto usate a base di mirtilli o gelatina. Non esiste “la ricetta” del classico l’acqua per eliminare l’alcol residuo. Versate la cagliata lavata in uno straccio tacchino ripieno, si può dire che ogni famiglia americana abbia la sottile e strizzare per eliminare l’acqua in eccesso. Si ottiene una pallottola sua. In Europa il “pollo indiano” scoperto da Colombo, approda con le malleabile che si pone tra due fogli di pellicola trasparente e si tira con il navi spagnole all’inizio del ‘500, diventando subito una delle pietanze mattarello in uno strato di pochi mm. Si toglie il foglio superiore, si mette il preferite nel Rinascimento. Nel 1520 Brillat-Savarin scrive che questo caviale al centro dello strato di cagliata e si richiude quest’ultimo in modo da animale rappresenta “uno dei più bei doni che il Nuovo Mondo abbia avvolgere completamente il ripieno. Poi si elimina anche lo strato esterno di fatto all’Antico”. pellicola e si serve su un disco di gelatina di pollo, con un cucchiaio di panna acida sulla sommità del boccone. Ristorante Mistral, Hotel Villa Serbelloni di Bellagio, tel.031956435. Letture: Pentole e provette, di Hervé This, Gambero Rosso, 16 euro.

Culture e tradizioni si mescolano nel ricettario Il pollo in cucina, Mondatori, 18 Euro; decisamente economico Le cento migliori ricette di pollo, anatra, oca e tacchino della Newton Compton, solo 0,52 Euro; non solo pollame nel manuale di cucina La carne, De Vecchi, 6,50 Euro; un must è la guida dell’esperta Annalisa Barbagli, del Gambero Rosso, Pollo, coniglio & c., 5,16 Euro, che propone preparazioni adatte alle tavole di tutti i giorni e prelibatezze destinate alle feste. Romanzo in tema Tacchino farcito, di Alda Bruno, Sellerio, 7,23 Euro. Per una cucina “mondiale”, la scelta di titoli attraenti da ordinare su internet è esagerata: Unbeatable chicken recipes, Lou Seibert Pappas, Bristol Publ., 8,29 Euro; A chicken in every pot: global recipes for the most polular bird, Kate Heyhoe, Capital Books, 23,11 Euro; Wings across America: 150 outrageously delicious chicken wings recipes, Armand C. Vanderstigchel, 10, 14 Euro; Delia Recipes Collection. Chicken over 50 recipes, BBC consumer publ., 16,57 Euro; Fried Chicken: the world’s best recipes, from Memphis to Milan, from Buffalo to Bangkok, Damon Lee Fowler, Broadway Books, 13,89 Euro; Chicken: small cookbook (Chinese style favorite recipes) di Wei Chuan, Wei Chuan Publishing, 8,29 Euro.

Tagliato in piccoli pezzetti, il pollo è spesso protagonista della cucina cinese. Cuoce velocemente e con pochi grassi nella pentola per eccellenza: il wok. La parola wok si rifà alla pronuncia cantonese di guo, che nella lingua cinese uffi ciale signifi ca appunto “pentola”. Si usa anche per fritture e, con un cestello di bambù, per piatti bolliti. Lo stesso wok si può usare per tante preparazioni, come una classica ricetta belga: il poulet à la gueze. Essenziali sono almeno un litro di Gueze, la birra artigianale dei frati (ad esempio marca Cantillon) e un pollo intero, fegatini di pollo, panna liquida da montare, scalogni, funghi, sedano, timo, alloro, aglio, sale, pepe. Dopo avere rosolato il pollo, sciogliere il fondo della pentola con la birra, aggiungere tutti gli altri ingredienti nella pentola e cuocere a fuoco lento la salsa. Dopo aver arrostito separatamente il pollo nel forno, adagiarlo nella salsa e farlo insaporire per un po’ a fuoco lento. Attenzione: la Gueuze è una birra particolare, si trova solo in negozi specializzati.

Un pollo tandoori buono ed economico? A Bologna c’è il fast-food e take away indiano Taj Mahal. Frequentato spesso da ragazzi, è abbastanza centrale. Gli spazi sono ridotti: ci sono sei sgabelli per consumare i cibi ai banconi, perché in genere si porta tutto a casa, in alternativa ci sono le consegne a domicilio. L’ultima novità del menu è l’indian roll, un panino particolare con petto di pollo e salsine speziate, a 4,50 euro. Mot tandoori è il classico pollo tandoori, accompagnato da insalatina e soffi cenan caldo, costa 5 euro, come il ticka. decorazione urbana - Parigi Tante le varianti di nan ripieno, con patate e spezie, verdure miste, formaggio, o carne macinata. Dall’indiano poi si soddisfano anche i gusti dei vegetariani, con il mix plate veg, a 8 euro, il pakora nan (verdure miste con farina di ceci e pane),

4 euro, tandoori aloo (patate ripiene con formaggio, spezie e pane) 4 euro, e L’ANGOLO l’ottimo kashmiri nan (pane con frutta secca) 1,60 euro. Orario continuato 12-24 in via Capo di Lucca 2B, tel. 051244517; www.tajmahal.it. 38 di chiara tacconi gusti bazar 06 2004 [email protected]

Miramonti l’altro Via Cosette 34, Concèsio (Brescia) Tel. 0302751063 www.miramontilaltro.it Il pollo è solo una delle suggestioni di questo raffinato ristorante in provincia di Brescia. Dal menu si può scegliere la terrina di pollastra nostrana e fegato grasso d’oca con cipolle caramellate o un tradizionale ma ugualmente gustoso galletto nostrano alla griglia con agretto all’aglio e prezzemolo. Per lasciarsi guidare c’è anche il menu a tema come quello “dall’orto, dalla terra, dal mare”: oltre alla terrina di pollastra, ecco il caldo-freddo di cavolfiori e aringa affumicata con le sue uova, i filetti di triglie di scoglio con marinata di verdure, l’Irish coffee di lenticchie e funghi, gli stracci di pasta fresca alle sarde di lago croccanti, olive taggiasche, acciughe e capperi; si prosegue con il crescendo di agnello con finale di carrè e si conclude con una selezione di formaggi e dolci di stagione. Prezzo medio: 90€

Osteria dell’Acquolina Via di Paterna 96, Terranuova Bracciolini (Arezzo) Tel. 055977497

Siamo nella patria del pollo del Valdarno, razza rinomata e ormai quasi introvabile che non si è estinta solo per volontà dei buongustai (Slow Food l’ha inserita fra i suoi “presìdi” e la difende a spada tratta). La carne di questo animale, rigorosamente ruspante, è più scura, più consistente e più saporita rispetto a quella dei polli “ordinari”. Questa osteria ne ha fatto il piatto principale e per assicurarsi animali di ottima qualità si rifornisce da un allevamento di fiducia nelle campagne di Cavriglia, a pochi chilometri. Il pollo viene preparato secondo la ricetta tradizionale“arrosto ( sarebbe sciupato”, spiegano): in umido, con contorno di polpettine di Pollo d’Oro sedano. Altro piatto tipico, il collo di pollo ripieno. Torretta, corso Garibaldi 87/89 Prezzo medio: 30€ Crùcoli Torretta (Crotone) Tel. 096234005 Il nome indica già la specialità della casa, il pollo fritto in padella, degnamente accompagnato da piatti della tradizione calabrese: salumi fatti in casa, formaggi della zona, bruschette alla sardella, maccheroni funghi e salsiccia, capretto al forno, senza dimenticare i piatti di pesce. Per finire in dolcezza, sfoglie al miele con uvetta (pitta nchiusa) e crostate. Anche la carta dei vini propone etichette regionali, oltre alle grappe a un’acquavite fatta in casa. Una quarantina di coperti per un ambiente elegante e tradizionale. Prezzo medio: 35€

Eat & go New Entry Etnico Frescobaldi Wine bar & restaurant

Via dei Magazzini 2-4/R, Firenze Obikà Rangoli Tel. 055284724 Via dei Prefetti 26, Roma Via Solferino 36, Milano www.frescobaldiwinebar.it Tel. 066832630 Tel. 0229005333 Chiuso domenica e lunedì a pranzo CIN Orario 8-24, chiuso la domenica www.rangoli.it Chiuso sabato a pranzo Numero di coperti wine bar 20 più 10 Numero di coperti non indicato all’aperto, ristorante 75 Carte di credito tutte Numero di coperti 80 Carte di credito tutte tranne Dinner class Cucina mozzarella-bar Carte di credito tutte Cucina tradizionale rivisitata Musica sottofondo, selezionata a seconda Cucina indiana del nord Q Musica sottofondo, il giovedì serata speciale dei vari momenti della giornata Musica sottofondo, talvolta dal vivo Sale fumatori no Sale fumatori no Sale fumatori sì Gentilezza personale ottima UE SCHEDE Gentilezza personale buona Gentilezza personale ottima Servizi per disabili sì Servizi per disabili sì Servizi per disabili sì Illuminazione soffusa, candele Illuminazione soffusa, candele Illuminazione soffusa, candele Parcheggio no Parcheggio no Parcheggio no Piatti dietetici lunch vegetariano Piatti dietetici no Piatti dietetici sì menu vegetariano ayurveda Prezzi tapas al wine bar 3 euro, spesa media Prezzi rotolo di mozzarella di bufala con Prezzi pollo circa 10 euro, spesa media pasto al ristorante 30 euro rucola e salmone 10 euro, prezzo medio pasto 30 euro Vino consigliato dal locale Montesodi di un pasto 20 euro Vino consigliato dal locale italiano Dolci fatti in casa (es. sfogliatina di mele con Vino consigliato dal locale Lettere Grotte Donnafugata crema di vaniglia calda) Del Sole Dolci fatti in casa Specialità del locale selezione salumi e Dolci importati Specialità del locale Saag Murg, pollo cotto formaggi al wine bar; coniglio al forno con Specialità del locale “verticale di formaggi in una combinazione di spinaci freschi, olive e pomodori al ristorante di bufala” (ricotta, mozzarella, caciotta e coriandolo verde e altre fragranti erbe Chef Giuseppe Travascio formaggio stagionato) Chef non indicato (tre cuochi si dividono i Particolarità a Firenze il “Frescobaldino” è Chef non indicato compiti: uno per le salse, uno per il pane, famoso per aperitivi vinosi, lunch e dinner di Particolarità l’idea nasce dal sushi bar, uno per i piatti importanti) qualità in pieno centro storico ma a prezzi ma valorizza un prodotto tutto italiano. Particolarità cucina a vista per ammirare contenuti; a Roma i locali “gemelli” sono Anzi tre: la mozzarella casertana, quella come nascono i piatti, anche quelli cucinati all’aeroporto di Fiumicino, molo A (partenze salernitana e quella pontina nel forno tandoor nazionali) e molo C (partenze internazionali) bazar 06 2004 gusti di chiara tacconi 39 [email protected]

Il primo pensiero che si associa a San Gimignano, subito dopo quello del profilo delle sue torri che si stagliano alte nel cielo di Toscana, è quello della Vernaccia, il bianco prodotto in questa zona fin dal Duecento. Da alcuni anni la produzione enologica si è in realtà diversificata attraverso alcuni rossi, di livello via via migliore. A partire dall’ultima vendemmia, i vini rossi a Denominazione di Origine Controllata San Gimignano nuovo disciplinare, che ne garantisce una migliore qualità. Nascono hanno così un i San Gimignano Sangiovese Doc, San Gimignano Cabernet Sauvignon Doc, San Gimignano Merlot Doc, San Gimignano Sirah Doc, San Gimignano Pinot Nero Doc e San Gimignano Rosso Doc. Il nuovo disciplinare abbassa la resa di produzione e stabilisce un affinamento minimo prima dell’immissione sul mercato di 15 mesi, di cui almeno 7 in legno e 3 in bottiglia, a partire dal primo gennaio successivo alla vendemmia.

Pizza da passeggio La pizza a taglio è superata? Il fast food all’italiana oggi si chiama K una pizza fatta a cono, da portare a spasso e mangiucchiare come onopizza.fosse un gelato. È proprio Disponibile in tutte le versioni classiche (margherita, capricciosa, prosciutto e funghi…), è lanciata e distribuita per ora in due locali, a Verona in via Diaz 7/a e a Bergamo in piazzale Marconi, ma sono previste prossime aperture a Milano, Roma e Catania. Solo che si tratta di un franchising un po’ troppo simile ai McDonald anche nello stile dei locali. V se e quanti konopizza andranno ad aggiungersi ai quasi cinque chili di pizza cheedremo gli italiani mangiano in un anno. Chi vuole provare la margherita da passeggio forse dovrà tornare là dove tutto è cominciato: la pizza take away piegata in quattro (“a portafoglio”) è un’invenzione napoletana e la si può gustare ancora in numerosi punti della città, come da

Bellini, in via Costantinopoli 79-80. TENDENZE

Tradizionale Le botteghe Design Piazza San Pietro Barisano 22, Matera Tel. 0835344072 Mangiamoci Chiuso mercoledì e domenica sera Via di San Sebastianello 6/a, Roma Tel 06 6780546 Numero di coperti 95 Chiuso il lunedì Carte di credito tutte tranne American Express Cucina tipica regionale Numero di coperti 110 Musica dal vivo all’aperto in estate Carte di credito tutte Sale fumatori sì Cucina a base di pesce Gentilezza personale ottima Musica la sera con dj Servizi per disabili sì Sale fumatori no Illuminazione soffusa, a sottolineare le volte Gentilezza personale ottima Parcheggio sì Servizi per disabili sì Piatti dietetici vegetariani Illuminazione soffusa, candele Prezzi cavatelli di semolone con pomodoro, Parcheggio no basilico e cacioricotta 5,80 euro; spesa media Piatti dietetici vegetariani per un pasto 30 euro Prezzi primi piatti circa 8 euro Vino consigliato dal locale Aglianico Venosa Vino consigliato dal locale dalla lista dei vini Dolci fatti in casa (es. crostate con marmellate francesi anch’esse fatte in casa) Dolci fatti in casa Specialità del locale orecchiette funghi e Specialità del locale aragosta pomodorini Chef Simone Saudelli Chef Gianna Locantore; alla brace, Angelo Particolarità design high-tech arricchito da Giannella grandi vasche in cui nuotano aragoste, astici Particolarità il ristorante è ricavato in un’antica e spigole che i clienti possono scegliere abitazione scavata nel tufo 40 di eva buiatti gusti.leggi come mangi bazar 06 2004 [email protected]

Libri da mangiare e piatti da leggere da tutti i Paesi del mondo per occasioni diverse

Il Coq au vin della signora Maigret “Ha un retrogusto discreto appena percettibile che lo rende piacevole e che riesco a identificare con difficoltà”. “Eppure è semplice… Immagino che lei aggiunga all’ultimo momento un bicchiere di cognac”. “Cognac o armagnac.., quello che ho sottomano”. “Ebbene, benché non sia molto ortodosso, io metto del liquore di prugnola d’Alsazia… Ecco il segreto…” G. Simenon, Una confidenza di Maigret.

Procuratevi un galletto spellato e tagliato in 16 pezzi (lo preparerà il pollaiolo per voi, se si rifiuta cambiate pollaiolo), una bottiglia di vino rosso un po’ greve (ad esempio Barolo o Chianti classico), della acquavite di prugne, qualche fettina di bacon o speck, un dado da brodo, tutti gli odori e un tegame a fondo spesso, largo abbastanza da contenere distesi i pezzetti di galletto. Coprite il fondo del tegame con olio extravergine di oliva, nel quale soffriggerete 4-5 fettine di bacon/speck finché non saranno croccanti, per poi metterle da parte lasciando nel tegame il grasso di cottura. In un pentolino versate 1⁄2 litro di vino e un dado da brodo e lasciate bollire lentamente fino a che il liquido sarà ridotto di 1/3. Tritate nel frullatore 1 cipolla rossa media, 1 carota, 1 gambo di sedano, 2 spicchi d’aglio. Soffriggete il tutto a fuoco basso nel tegame, girando continuamente fino a che gli odori non saranno biondi e profumati. Trasferite gli odori, dopo averli estratti dall’unto, nel vino che intanto avrete levato dal fuoco. Aggiungete al fondo di cottura rimasto nel tegame ancora due-tre cucchiai di olio, 2 chiodi di garofano, un pezzetto di cannella, una foglia di alloro e una decina di grani di pepe nero, nonché il galletto. Alzate il fuoco e lasciate soffriggere allegramente il galletto da tutte le parti fino a che non sarà biondo anche lui. Aggiungete sale a gusto, tenendo conto che il dado e il bacon sono già salati. A questo punto abbassate di nuovo il fuoco e cominciate a bagnare il galletto poco alla volta con il vino cotto più gli odori, girandolo spesso altrimenti la carne diventa violacea e quindi meno gradevole alla vista. La cottura dura circa 45 minuti: state attenti a non consumare troppo presto il vino, altrimenti vi toccherebbe aggiungere acqua per portare a cottura la carne, il che sarebbe increscioso. Il galletto ben cotto deve rimanere immerso in un sughetto scuro e denso, non troppo abbondante. A fine cottura e prima di servire rimettete nel tegame il bacon, bagnate con mezzo bicchiere di acquavite, alzate il fuoco e incendiate il tutto con un fiammifero. Se sarete sopravvissuti alla fiammata senza scottature importanti, servite il coq au vin ben caldo con contorno di patate cotte al vapore e condite con cipolline fresche e olio buono, una insalata di radicchio misto fresco e il pane che preferite.

Offritelo a ospiti con l’anima di più di trent’anni, conviviali, familiari, dai gusti netti e definitivi, oppure a un amante di vecchia data da nutrire con riguardo e far ri-innamorare con il profumo. Secondo alcuni il coq au vin va bene anche per una cena di femministe o militanti gay che hanno voglia di sbronzarsi (occorre in tal caso fornire lo stesso barolo o altro vino rosso, fresco di cantina, in quantità illimitate) per ricordare sghignazzando senza ritegno accadimenti condivisi del tempo passato. Infine potete cucinarlo per voi stessi, in una serata solitaria d’inverno, vestiti o vestite con un pigiama caldo di flanella. Pantofole in tinta, luci soffuse, un cane speranzoso ai vostri piedi, gustatelo guardando un DVD che vi piace.

Lo consiglio ai pendolari delle tratte Roma-Firenze, Bologna-Milanio, Milano-Torino, Catania-Villa San Giovanni, Firenze-Pisa, Venezia-Trieste. Da leggersi dopo una giornata dura, a sera e durante il viaggio di ritorno, mentre cresce un formidabile appetito, fantasticando che intanto chi vi vuole bene, a casa, stia cucinando per voi il Coq au vin.

Se c’ è un libro che vi piace, con un personaggio che mangia con gusto, e vi siete sempre domandati che sapore avrebbe il suo piatto, scrivete a: [email protected] Troverete la ricetta sul prossimo numero di Bazar!

SCRIVI!

42 di lorella scacco arti bazar 06 2004 [email protected] Coming soon ART Itinerari introspettivi dentro istanti emotivi. Abrasioni di muri e inferriate. Video installazioni che interagiscono con il pubblico. A metà strada tra ironia e grottesco.

Anselm Kiefer Marco Anelli Nato nel 1945 in Germania, Kiefer è uno dei più importanti artisti emersi Nato a Roma nel 1968, specializzatosi a Parigi in fotografia negli anni Ottanta. La storia del suo paese è il tema preferito, ed in e tecnica di sviluppo e stampa in bianco e nero, vincitore particolare, i dodici anni del terrore di stato nazionalsocialista. Nei suoi quadri non vediamo avvenimenti storici, ma immagini mentali pervase da dei premi Fuji e Canon, Marco Anelli presenta a Roma le una mordente ironia e da un aperto sarcasmo. Le sue Stone Halls del 1983, sue nuove opere fotografiche. Si tratta dell’evoluzione del per esempio, hanno aperto un ampio dibattito per il richiamo diretto alle progetto fotografico “Di Te”, iniziato nel 2000 e incentrato architetture del nazionalsocialismo. Ma le sue opere si confrontano, in sui rapporti sociali. A differenza del primo ciclo di lavori, maniera complessa, e talvolta critica, non solo con la storia tedesca recente concentrato sui comportamenti e le interazioni tra gli animali, e passata ma anche con gli antichi miti eroici, come quelli dell’antica Mesopotamia e di altre civiltà arcaiche, o con famosi condottieri come nella seconda serie i soggetti fotografati sono intricati grovigli Alessandro il Grande, o importanti poeti moderni come Paul Celan, o con di rami o inquietanti nubi di cieli enigmatici. In questa fase l’alchimia, la cosmologia dei Rosacroce e del misticismo ebraico. Le sue Marco Anelli lascia la narrazione per seguire un itinerario cinque grandi tele esposte al Museo Archeologico Nazionale dialogano, e introspettivo che dà origine a immagini quasi astratte. L’artista allo stesso tempo, entrano in contrasto con il grande patrimonio culturale ha cercato di cogliere quegli greco-romano della collezione. istanti emotivi in cui il pensiero Anselm Kiefer - Napoli, Museo Archeologico Nazionale, Piazza Museo 19. Dal razionale, appena embrione, non intacca ancora la creatività 6 giugno al 6 settembre. Orario: tutti i giorni 9.00 – 19.30; chiuso il martedì. istantanea. Queste nuove 16 immagini si caratterizzano inoltre per la puntigliosa cura posta dopo l’elaborazione degli scatti tanto che, in alcuni casi, l’artista si è spinto in un intervento ELASTIC Group of diretto sul negativo. Artistic Research Marco Anelli - Roma, Galleria de Crescenzo & Viesti, Via Prima personale in una galleria d’arte del duo del Corso 42. Dal 10 giugno al 16 luglio. Orario: lun – sab Alexandro Ladaga (Italia) e Silvia Manteiga 11 – 13 / 16 – 19.30 lun. matt. e sab. pom. chiuso. Ingresso (Spagna). Gli artisti propongono infatti libero. Tel. 0636002414 - www.decrescenzoeviesti.com una video installazione/proiezione pensata appositamente per gli spazi di una galleria. Fin dall’inizio del loro sodalizio artistico gli Elastic hanno sperimentato diversi linguaggi artistici, dal video alla performance e alle installazioni, collaborando con architetti, designer e musicisti di diverse nazionalità. Il loro obiettivo è far interagire l’opera con il pubblico, facendola divenire ‘oggetto di consumo’. Nuove e grottesche le loro video machines, strani congegni metallici formati da elementi di riciclo collegati a video proiezioni. Elastic Group - Foggia, Paolo Erbetta Arte Contemporanea, via Piave 34/F. Dal 25 giugno al 30 settembre. Ingresso libero. BLOCK NOTES Tel. 0881723493 - www.galleriapaoloerbetta.it Matteo Montani Per Matteo Montani tutto ha inizio dalla carta abrasiva. L’artista parte infatti dall’abrasione diretta di muri, inferriate, panchine ed altro ancora, per poi rielaborare le immagini ottenute attraverso la GROUP SHOW Viaggio ad Oriente, Acquario, Piazza Manfredo Fanti 47, Roma. Dal 4 al 19 stampa digitale di negativi e l’intervento di velature giugno. Orario: dal lunedì al venerdì: 10 – 18, Sabato: 10 – 13. Ingresso libero. cromatiche. Un processo lento e complesso che ha FOTOGRAFIA Massimo Vitali, Nextdoor.artgallery, Via di Montoro 3, Roma. Fino al 19 giugno. portato il giovane pittore romano, classe 1972, ad Orario: martedì - sabato 16 – 19.30. Ingresso libero. [email protected] , www.galleria una prima importante personale che avrà due tappe: nextdoor.com la prima a Roma, nella galleria di Valentina Bonomo, MIXED MEDIA Erwin Wurm, Palazzo Fichera, Via A. di Sangiuliano 219, Catania. Fino al 15 e la seconda a Milano, presso lo Studio Visconti. I giugno. Orario: martedì - sabato 17 – 21.30. Ingresso libero. Tel.095439678 luoghi prescelti all’abrasione sono quelle strade di PITTURA Federico Guida, Galleria Bonelli Arte Contemporanea, via Corrado 34, Mantova. Fino Roma intitolate ai pittori scomparsi nel XX secolo. al 31 luglio. Ingresso libero. Tel. 0376244769 - [email protected] Matteo Montani - Roma, Valentina Bonomo Arte NEW SPACE “Coming soon”, Zero Sette Living Gallery, Via S. Croce in Gerusalemme 65, Roma. Contemporanea, via del Portico d’Ottavia 13. Dal Fino al 30 giugno. Orario: lun/ dom 15 – 23. Ingresso libero. 9 giugno al 30 luglio. Orario: lun – ven 15 – 19. ITALY ABROAD Botto & Bruno, Galerie du Contemporain Mamac, Promenade des Arts, Nizza. Ingresso libero. Tel. 066832766 Fino al 5 settembre. Tel. +33493626162 - www.mamac-nice.org bazar 06 2004 arti di luca beatrice 43 [email protected]

Incontri in nero Una visione oscura della realtà, una pittura astratta e razionale, un incontro inusuale tra due opposti.

The Black Album Si chiama The Black Album, la mostra il cui concept vuole che le copertine nere siano sinonimo di una visione sporca e oscura, talora eccessiva e parossistica, della realtà. Tra blackitude e blackness una trentina di artisti da tutto il mondo con opere ispirate ai suoni scuri e oscuri (come Pettibon, Bijl, Scott King, Melgaard, Botto & Bruno) che inseriscono all’interno della loro poetica elementi dalle culture alternative e antagoniste. Una mostra rumorosa e bellissima. Non dovrei dirlo visto che la curo io, ma è proprio così… The Black Album, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano 27 maggio – 17 luglio, via Solferino 44 tel. 02-29060171 Zero Negli anni ’60 il Gruppo Zero veniva considerato una delle punte più Uno strano incontro estreme e rigorose dell’avanguardia. Partito dalla Germania con Piene, Uno è Carlo Maria Mariani, il massimo esponente dell’iperrealismo italiano, Mack e Uecker, autori di una pittura astratta razionale ma al contempo diventato un artista di culto sul mercato internazionale da quando si è trasferito a molto elegante, Zero ha dato al via alle esperienze dell’arte cinetica in New York. L’altro è Luca Pignatelli, nato e cresciuto in una dinastia di artisti, uno Italia, che vide tra i protagonisti Fontana, Manzoni, Castellani e Alviani. dei giovani più amati dal nostro collezionismo per quel suo modo di essere “non Una tendenza che sembrava in gran parte dimenticata ma che la curiosità solo pittura”. Schivo e misterioso Carlo, generoso e cordiale Luca. Chi avrebbe di Marco Pierini, direttore del Palazzo delle Papesse, e dei curatori Marco mai scommesso di trovarli insieme, in una galleria italiana, a concepire una Meneguzzo e Stephan Von Wiese, ci consente di rileggere nell’ottica mostra in stretta collaborazione? Ci sono riusciti il gallerista Alessandro Poggiali e dell’attualità. il curatore Alessandro Riva che hanno realizzato il più strano incontro dell’estate Zero. 1958-1969 tra Germania e Italia. italiana. Così improbabile da risultare imperdibile. Siena Palazzo delle Papesse, Via di Carlo Maria Mariani, Luca Pignatelli, On the Appian Way, Poggiali & Città 126, 29 maggio – 19 settembre Forconi, Firenze, via della Scala 35/A, 22 2004. Orario: 12.00-19.00; chiuso maggio-30 luglio 2004. orario: 16-20; lunedì, ingresso € 5 - 3,50. chiuso lunedì e festivi, ingresso libero. Tel. 0577-22071 www.papesse.org Tel. 055-287748www.poggialieforconi.it

Live in 14 tappe Manifesta 5 L’estate è soprattutto la stagione della musica. Concerti Dopo l’abbuffata di mostre della scorsa estate, l’edizione 5 di Manifesta (ultima all’aperto, dj set fino alle ore piccole. Anche il Palais de Tokyo, nata tra le biennali di arte giovane) potrà godersi i riflettori unicamente puntati il centro di tutte le avanguardie a Parigi, resta aperto fino a su di lei. A ospitarla è Donostìa San Sebastian, bellissima città basca che si affaccia tardi per LIVE, una mostra in quattordici tappe, concepita sull’oceano. I curatori Massimiliano Gioni e Marta Kuzma hanno selezionato da Jerome Sans, che testimonia la tendenza internazionale di cinquanta artisti europei di diverse generazioni in grado di adattarsi ad alcune una nuova generazione di artisti che producono e suonano parole chiave, suggestioni della nostra contemporaneità, come paesaggio musica. Così accanto alle performance di Bruno Peinado e culturale, zone di contingenza, rumori spirituali, incontro con l’ambiguità ecc… Gerhwald Rockenschaub, artisti visivi impegnati alla consolle, Bisognerà cercarli per tutta la città i lavori di questi artisti, tra gli italiani Micol i live show di DJ Spooky, Chicks on Speed (ultimo trendy Assael, Patrick Tuttofuoco e Paola Pivi, nel tentativo di decodificarne i significati berlinese) e Martin Creed, rassegne di video d’artista, i venti più remoti al di là delle apparenze. Speriamo sia meno criptica della puntata migliori clip di sempre e soprattutto ogni notte per oltre un numero 4, due anni fa a Francoforte… mese tanta musica da ballare. Manifesta 5, Donostìa San Sebastian, 11 Live, Parigi, Palais de Tokyo, giugno – 30 settembre 2004, sedi varie 13 maggio – 27 giugno con diversi orari,www.manifesta.es 13, avenue du Président Wilson, diversi orari, tel : 0033 1 4723 5401 OUTDOOR www.palaisdetokyo.com 44 di marzia di mento arti bazar 06 2004 [email protected] Bronzi di Riace Lavori in corso a Ravenna in rete Nascerà il nuovo museo archeologico Sono in corso i lavori per la realizzazione del nuovo museo archeologico Il museo virtuale della di Ravenna, attraverso il recupero dell’ex zuccherificio di Classe, nell’area dell’antica città portuale. La struttura raccoglierà tutti i reperti antichi provenienti dagli scavi della provincia. Calabria Museo Nazionale di Reggio Calabria e Museo Il progetto, dell’ingegnere Vittorini, prevede il rifacimento completo dell’edificio, archeologico della Sibaritide on line. a eccezione delle mura perimetrali, e la realizzazione di un complesso di Il sito promette la visita interattiva attraverso le sale, magazzini, laboratori di restauro e di un’area espositiva. Al piano terra verranno le vetrine e i pezzi più significativi; in realtà è piuttosto sistemati i mosaici emersi dagli scavi di Ravenna e dintorni, tra cui i mosaici antiquato, e permette solo di vedere immagini ridotte romani e bizantini della Domus dei Tappeti di Pietra. delle opere e di conoscerne la disposizione nelle sale. La prima fase dei lavori, finanziata da gioco del Lotto e Fondazione Cassa Stimabile comunque il tentativo, e utili le informazioni di Risparmio di Ravenna, dovrebbe essere ultimata nel 2005, con apertura e gli approfondimenti nelle sezioni tematiche, oltre alla definitiva prevista per il 2008-2009. possibilità di ricercare specifici reperti nel data base. In futuro il museo virtuale dovrà comprendere, tra gli altri, i siti archeologici e i beni ecclesiastici. Sito web: www.museodellacalabria.com/ museodellacalabria/virtuale/welcome.htm BURRI Il “Sacco” di Città di Castello Costituita nel 1978 per volontà dello stesso Burri, è la collezione più completa dell’artista. In due sedi: a P ultimi anni ottanta, e agli Ex Seccatoi di Tabacco, giganteschi capannoni neri acquisiti nel 1989, con i grandialazzo cicli Albizzini, pittorici dalcon 1970 opere al dal1993. 1948 agli Bianchi, Neri, Sacchi, Plastiche, Cretti, tra i quali il bozzetto del Grande Cretto di Gibellina; tra le sculture, Grande F Dell’attività di scenografo, il “Tristano e Isotta” di Wagner e le “Avventure di un povero cristiano” di Silone. E’ conservatoerro Sestante anche il ebozzetto Ferro U. del teatro di Parco Sempione a Milano distrutto per volere di un assessore nel 1983. Diverse le due esposizioni: più complessa e completa la collezione di P alazzo Albizzini, con filtri UV alle finestre e illuminazione indiretta per preservare le opere; meno accogliente, ma di grande impatto l’esposizione agli ex Seccatoi. All’ingresso viene fornita gratuitamente una esaustiva guida cartacea. Palazzo Albizzini - Via Albizzini, 1. Ex Seccatoi del Tabacco, Via Pierucci Tel./fax.: 0758554649 Sito web: www.clubart.it/fondazioneburri Apertura: feriali 9.00-12.30/14.30-18.00; domenica e festivi 10.30-12.30/15.00-18.00. Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1 gennaio. Biglietto: 5 €, ridotto 3 € (studenti con tesserino, oltre i 60 anni e meno di 18 anni). Il biglietto consente l’ingresso ridotto agli altri musei della città. Servizi: Bookshop; accesso per disabili solo agli Ex Seccatoi. Biblioteca, fototeca e archivio consultabili su preventiva richiesta. Fino al 31 giugno, Ex Seccatoi di Tabacco “Burri – Tutta la Grafica”

MARMI DEL PARTENONE La vera storia Fu un certo Lord Elgin, ambasciatore a Costantinopoli nel 1799, a rimuovere, non autorizzato, i marmi dal Partenone sull’acropoli di Atene, e a spedirli in Inghilterra; spinto dal desiderio di arricchirsi, e non certo per amore dell’arte, ne ricavò un herpes che gli erose metà del naso, l’arresto come prigioniero di guerra da parte di Napoleone, il tradimento della moglie e un sordido processo di divorzio che lo escluse da ogni carriera politica, oltre al naufragio di buona parte dei marmi spediti. E’ dal 1832 che la Grecia chiede al British Museum, dove sono esposti i marmi noti come marmi di Elgin, la restituzione delle sculture, ma fino ad oggi senza successo.

Caricatura e umorismo nell’arte Unico in Italia, realizzato dal medico caricaturista Luigi Mari e aperto dal 1970, il museo si trova al secondo piano del Palazzo Sangallo a Tolentino; articolato in cinque sale, custodisce più di tremila pezzi, disegni, pitture e sculture, dall’antichità ai giorni d’oggi,

tra cui opere di Annibale Carracci, Daumier, Fellini, Fontana, Leonardo, Peynet e Trilussa. Negli anni dispari, tra luglio e novembre, si svolge la “Biennale dell’Umorismo e dell’Arte”, negli anni pari, nei mesi di ottobre e novembre, le esposizioni monografiche di “Tolentino Humour”. Museo Internazionale della Caricatura - Palazzo Sangallo, Piazza Libertà, 3 Tolentino (Macerata) Tel. 0733969797; fax. 0733966535 Sito web: www.biennaleumorismo.org Orari: da martedì a domenica 10.00-13.00/15.00-18.00. Chiuso il lunedì e il 1 gennaio. Biglietto: 3.00 €; ridotto 1.50 € (riduzioni per legge, per gruppi organizzati); visite guidate su richiesta- Servizi: Bookshop, accesso per disabili, caffetteria.

UNICO IN ITALIA bazar 06 2004 arti di freddy grunert 45 [email protected]

Tra la profondità trascendentale, come COSCIENZA NEUTRALIZZATA Le Froid e le Cruel corrispondente alla materia e le superfici un giudizio da dare? empiriche delle AZIONI reagendo naturalmente agli stimoli esterni: COMPIUTE. ACCIDENTI o EVENTI? Gli ultimi eventi. Infatti anche i miei ATTRACCHI suppongono Gli UNI, in significativi, gravi, violenti, orribili distinguibili ATTRAverso in base alle loro differenze di grado; gli ALTRI, Presente SPESSO: l’istituzione dei MEDIA la soddisfazione di proiettato sulla superficie empirica, macinata attraverso un pesa- DETRMINATE nervi, TENDENZE: doppiato in una profondità nella quale si costruisce pezzo x ovviamente non come la sensualità da parte del pezzo un’arte nascosta. SUDdividendosi all’infinito, aprendosi in una MATRIMONIO, molteplicità qualitativa: ma intanto, non parlerò come promesso dei x FAR NASCERE Geni d’Artista…next file… la sensibilità nei sensi:sottrarre trovare abbandonare Allora prima di SERVIRVI 10denze, vorrei capire x INDIVIDUARE, non sub-jectum, ma sovraoggetto come io stesso reagendo naturalmente a

il superjet, fuori dalle mura STIMOLI interni, vi proCURO, COM-MOSSO dai fenomeni in CON-SENSO con l’IO∞ estraendoli dal mondo , ciò che mi consente di soddisfare le mie/vostre 10denze , i miei/vostri biSogni MALinTESO e come le istituzione dell’Arte, dei Media ecc. trasformano Estremo Oriente nel Cinema di Shinya Tsukamoto la purezza si e regolamentano le tendenze stesse, da cui esse scaturiscono. E così , invece fonde con la perversione e la fisicità e esasperata dell’ART TO ESKING WHY, si chiede da quali ISTANZE dipendano, da quale dalla fascinazione dell’orrido e della CONTAMINAZIONE: sito di civilizzazione, mezzi di produzioni e da quale ingerenza al suo CULmine si legittimano, the Body Hammer: Tetsuo; film 8 mm il ragazzo del palo elettrico x di più, se l’uomo e un ANImale che si spoglia della sua SPECIE. uko A snake of june, A proposito entrate nell’http://www.art.city.kanazawa.ishikawa.jp/e/plain/main.htm del nuovo 20 2002 Controcorrente a Venezia yae Nishikawa alle 3M, st Century Museum of Contemporary Art of Kanazawa in Giappone, della quale la direttrice Y Gemini-Soseji 1999 Hasegawa risponde dal Museo disegnato dal team di Kazujo Sejima e R Bullet Ballet 1999 Man Money Materialism le forze DOMINANTI del XX secolo e a Brescia il verbo si fece carne e venne in mezzo a noi: e i loro pericoli incommensurabili, proponendo in alternativa i 3C, Dario Neira , Torinese esponeva alla Fabio Paris Consciousness, Collective Intelligence , Co-existence Art Gallery un SKIN LANGUAGE; sulla base dell’incompletezza dell’individuo THE FLESH BECAME WORD e la necessità di Tolleranza e dei vasti moviMENTI di uomini e idee x riposizionare l’Arte e le Attività mussali in una SFERA culturale completamente mutata. L’Architettura rispecchia nelle sue caratteristiche della trasparenza il gesto Descritto UNO, come globalizzante globalizzato; dell’ELIMINAZIONE della Gerarchia spazialeOSSERVATO-RE introducendo la problematica deLl’ seleziona istantanee estreme,

brandelli di un’umanità inerte e di cui trattammo il mese scorso, adoperando grandi Superfici in vetro per visualizzare gli Assi disperata, diagonali del tempo che permettono le attività di mappatura delle produzioni artistiche, artigianali, organismi viventi deformati, di design, di teorie ed esperimenti tecno-scientifici, riconoscendo e valorizzando generi forse ancora marchiati, in contagio epidemico, sottovalutati, impostasi dalla direttrice Hasegawa. Ella era già ospite dal direttore Danilo Eccher che diventano chiave di interpretazione dell’esistenza; del macro DI Roma, dove l’Architettura di Odile Decq vorrebbe CANCELLARE i tradizionali l’ALTRO , che esprime la nostra paura trasformandola in un confini ed IGNORARE la dicotomia tra fruizione pubblica e privata, tra spazio pubblico e spazio urlo museale e dove Danilo Eccher, anche in virtù della seconda struttura, l’EX-MATTATOIO, aperto colorato, allude usando la pelle come superficie fino a mezzanotte e con l’imminente apertura della alle violenze mostrando escoriazioni, ematomi, lesioni, cicatrici; mostra in SIN-TESI sulla FALSA RIGA del direttore del Museo vorrebbe raggiungere oltre il ‘quartiere’ un pubblico attratto dai microcosmi sintetizzati Pecci di Prato, David Soutif, l’ex curatore del Centre Pompidou, nelle ‘Città della Arti’. che ha voluto sviluppare nuovi sistemi tecnologici Il desiderio di CONTAMINAZIONE a Roma, come già successe a Barcellona nel senso ed il computer gli permette che le opere, trasversale unendo Maestri d’Arte Contemporanei, culture lontane nello spazio e nel parete x parete, tempo, maestri d’Arte occidentale, Museo della Scienza , Mediateca, collezione d’Arte una volta stabilito l’ordine, non venga più modificato e contemporanea e importantissimi per l’allestimento vero e proprio rispetta fedelMente il progetto HORIZONTALITY FLEXIBILITY TRANSFORMATION INIZIALE; Progetti di solidarietà non garantite dalla collettività e perciò tendenze x una nuova ERA di Istituzioni, potrebbe rimanere tale, visto l’impossibilità di penetrare le InTESI come 10denza Gerarchie, presenti spesso nelle istituzioni italiane e FOLLE OFFICINA come direbbe A. Artaud di recente ancora più compatte dall’onda del provincialismo ‘GIUDICANTE’ Invece ci vorrebbe la capacità di presentare una dei loro rappresentanti o risorge in una vita italiana, DISSIMMETRIA la CONTAMINAZIONE nell’ambito del Bene e delle circostanze del Meglio. Ansi, detto con Sade, realizzando la mancanza di Beni, capaci di fondare la legge e di facendo tendenza come dimostrano gli Show Room di Prada, giustificare il potere che gli ha delegato (Lacan, Kant avec Sade, 63) e la presunzione Armani, i Fendi e dove l’Arte è condannata a Rendere la che esso si recupererà alla fine, dove tutto diventa PLAUSIbile, in 10denza con le nuove Possibilità del Piacere proibito, ma DOMINATO. MEDIA: I TIRANNI NON NASCONO MAI NELL’ANARCHIA, LI VEDRETE E se oggi la scena artistica pullula di rappresentanti ‘svincolati’ SURGERE SOLO NELL’OMBRA DELLE LEGGI, O DA ESSE AUTORIZZATE. come Matteo Basilè, Cristiano Pintaldi, Bishan Bassiri ed altri, Allora Si, anche questo è 10denza: l’unione del Forte e del Debole e quante ‘mostre’ di tutti con un ROLE DE PHYSIQUE vale la pena di vedere quel tipo abbiamo visto, e x Villa Massimo, l’Istituto Arte dei Tedeschi a Roma e diventato alla Oredaria Arti Contemporanee a Roma, fino al 9.V.2004, un modulo. Gli artisti ribelli per sottomissione, rappresentanti del Bello e del Bene (nella www.oredaria.it Alfredo Pirri con Fare e rifare, che idem non

coscienza antica), come una sua imitazione, in un mondo ABBANDONATO DAGLI DEI, APPUNTAMENTI ha il physique du role, ma che esprime con un che di speciale dove le gerarchie si devono basare sulla forza, LA LEGGE alimenta la colpevolezza di colui gli IO PASSIVI con cui nel presente spesso si sdoppiano i piani , che vi obbedisce ed il castigo di esporre in tali condizioni le loro immagini accattivanti e ciò che riesce da Maestro Julian Schnabel che in Autunno,dopo istituzionalizzate, si rivolgono a questo nuovo pubblico, viziati, al posto loro della Filippi Milano lo vediamo con una grande Mostra a Napoli e di cui e company al ‘giudizio’ tutti con questa gran VOGLIA di istituzionalizzarSI ‘come Arte’, enormi dipinti, il loro formato fa parte del loro contenuto ed è ciò che permette allo spettatore di connettersi con le opere a 46 di luca carboni arti.skizzi bazar 06 2004 [email protected] bazar 06 2004 viaggi di andrea mugnaini 47 [email protected]

Croatia maifoto divista andrea mugnaini

Cosa vedere Tutti in Croazia! Sembra sia questo il grido di battaglia di moltissimi italiani che da qualche anno a questa parte hanno scelto la sponda orientale dell’Adriatico come meta privilegiata delle proprie vacanze estive. Il risultato è un affollamento preoccupante della costa dalmata che rischia di compromettere la bellezza del posto. Ma a parte le località più conosciute, esistono ancora luoghi dalla bellezza genuina lontani dal turismo di massa. A partire da Spalato, città che in genere viene utilizzata solo come luogo di passaggio e che invece nasconde l’immenso Palazzo di Diocleziano. Nasconde è la parola giusta perché, nel corso dei secoli, il monumento è stato inglobato nella città a tal punto che adesso l’antica struttura romana non è quasi più riconoscibile. Al suo interno ospita case, edifici e negozi ed è un luogo da perlustrare con attenzione. I laghi di Plitvice sono una vera e propria meraviglia della natura: sedici laghi collegati tra loro da una serie di spettacolari cascate e piccole rapide; l’acqua è turchese e brulica di pesci, tutto intorno boschi e sentieri da esplorare a piedi alla ricerca di aironi, orsi e linci. Anche nella piccola isola di Mijet, a due ore di traghetto da Dubrovnik, la natura trionfa. Secondo la leggenda è qui che Ulisse si fermò per sette anni con la ninfa Calipso, a testimonianza della tranquillità di questa oasi rimasta incontaminata, popolata da piccoli villaggi, graziose calette e dominata dal verde della macchia mediterranea. L’isola di Pag, inserita nell’arcipelago delle Kornati, famosa soprattutto per il suo straordinario formaggio, è un luogo caratterizzato da un paesaggio lunare. Spoglia e rocciosa è il posto ideale per chi vuole stare lontano dalla folla dei vacanzieri. Molto più affollata, ma sempre imperdibile è Dubrovnik. La città vecchia, incastonata in mura ciclopiche, è un vero gioiello. Completamente distrutta durante la guerra del 1991, è stata ricostruita fedelmente, riacquistando così l’antico splendore. Dal porto in dieci minuti di barca si può raggiungere l’isola di Lokrum: in una spiaggia per nudisti troverete scogli accoglienti e un mare splendido. Capire la guerra Meno di dieci anni fa la Croazia, come gran parte della ex Jugoslavia, era ancora teatro di guerra. Una guerra a due passi dall’Italia di cui abbiamo capito poco o niente. Dei molti testi che sono stati scritti su questo argomento uno dei migliori è “Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia” di Paolo Rumiz (Editori Riuniti, 2000). Il libro svela i veri meccanismi della Siti internet guerra balcanica lontano dalla retorica e dalle mistificazioni. www.dubrovnik-festival.hr Sito ufficiale del Una ricostruzione storica, politica, militare e religiosa è fatta da Joze Pirjevec ne “Le guerre jugoslave 1991-Dubrovnik Summer Festival, uno dei principali 1999” (Einaudi, 2001). Un’indagine accurata condotta su quotidiani e riviste di tutti i paesi coinvolti nel appuntamenti culturali del paese conflitto, su materiali di archivio e attraverso interviste ai protagonisti. www.hr/index.en.shtml Portale, diviso in categorie, che riunisce moltissimi siti che parlano della Croazia S p o r t www.croatia.hr Sito dell’Ente Nazionale per il L o s p o r t i n C r o a z i a è q u a l c o s a d i p i ù d i u n Turismo croato C o m e a r r i v a r e s e m p l i c e g i o c o . E ’ u n m o d o p e r a f f e r m a r e www.croazia.it Esauriente e completo, potete Pe r r a g g i u n g e r e l a C r o a z i a i m e z z i p i ù c o m o d i l ’ i d e n t i t à n a z i o n a l e , e i s u c c e s s i d e g l i a t l e t i e d e l l e trovare alloggi, itinerari, foto e località della s o n o l ’ a u t o o l a n a v e . L a m a g g i o r p a r t e d e i t r a g h e t t i s q u a d r e c r o a t e r a p p r e s e n t a n o m o t i v o d i o r g o g l i o Croazia p a r t o n o d a A n c o n a e a r r i v a n o a S p a l a t o ; a l t r o p o r t o p e r t u t t a l a p o p o l a z i o n e . E i n e f f e t t i i n q u e s t i u l t i m i d i p a r t e n z a è B a r i c o n d e s t i n a z i o n e D u b r o v n i k . a n n i i s u c c e s s i d e l l a C r o a z i a s o n o s t a t i m o l t i . L a p r i n c i p a l e c o m p a g n i a c r o a t a è l a J a d r o l i n i j a L a n a z i o n a l e d i c a l c i o è a r r i v a t a t e r z a a i m o n d i a l i d i ( w w w. j a d r o l i n i j a . h r ) e i s u o i t r a g h e t t i c o l l e g a n o F r a n c i a d e l 1 9 9 8 e D a v o r S u k e r f u i l c a p o c a n n o n i e r e 5 c o s e d a n o n p e r d e r e i n m o d o c a p i l l a r e l e v a r i e i s o l e . A l t r e c o m p a g n i e d i q u e l l ’ e d i z i o n e . N e l 1 9 9 2 l a n a z i o n a l e d i b a s k e t , 1 . I l a g h i d i P l i t v i c e s o n o l a S E M ( w w w. s m c - f e r r y. c o m ) , l ’ A d r i a t i c a g u i d a t a d a To n i K u k o c , D i n o Ra d j a e i l c o m p i a n t o 2 . Pe r c o r r e r e a p i e d i l e m u r a d i ( w w w. a d r i a t i c a . i t ) e l a S n a v ( w w w. s n a v. i t ) . Pe r a v e r e D r a z e n Pe t r o v i c , a r r i v ò s e c o n d a a l l e O l i m p i a d i d i D u b r o v n i k i n f o r m a z i o n i s u p r e z z i e o r a r i l a c o s a m i g l i o r e è B a r c e l l o n a . I s u c c e s s i i n d i v i d u a l i p o r t a n o i l n o m e 3 . I l f o r m a g g i o d i P a g v i s i t a r e i l o r o s i t i . S e a b i t a t e n e l n o r d I t a l i a u n a d e l l a s c i a t r i c e J a n i c a K o s t e l i c , v i n c i t r i c e d e l l a 4 . U n ’ e s c u r s i o n e i n b i c i c l e t t a i n t o r n o b u o n a a l t e r n a t i v a p u ò e s s e r e l ’ a u t o , m a t e n e t e C o p p a d e l m o n d o a s s o l u t a n e l 2 0 0 1 e t r i o n f a t r i c e a i l a g h i d i M i j e t c o n t o c h e i n C r o a z i a l a r e t e s t r a d a l e n o n è m o l t o a l l e O l i m p i a d i d e l 2 0 0 2 c o n t r e o r i e u n a r g e n t o , e 5 . I 7 1 v o l t i s c o l p i t i d e l l a C a t t e d r a l e d i s v i l u p p a t a e r a g g i u n g e r e i l s u d d e l p a e s e p o t r e b b e d e l t e n n i s t a G o r a n I v a n i s e v i c c h e , d o p o t r e f i n a l i S a n G i a c o m o a S i b e n i k

r i c h i e d e r e m o l t o t e m p o . p e r s e , n e l 2 0 0 1 è r i u s c i t o a v i n c e r e i l p r e s t i g i o s o MINIGUIDA t o r n e o d i W i m b l e d o n . 48 di vera risi essere bazar 06 2004 [email protected] Mens sana in corpore sano. Lo dicevano gli antichi che Sport: quando fa malelo sport fa bene, eppure molto spesso fa più male Ora finalmente è stato pubblicato un libro che ci spiega con parole semplici ma che bene. Quando? Quando con sapienza medico-scientifica quale sport possiamo praticare e come. Un libro si sceglie lo sport sbagliato, che si fa prezioso, perché nel tripudio di pubblicazioni che troviamo in edicola e in oppure è giusto ma lo si libreria, spesso scritte da showgirl dal carisma mediatico assurte a nuovi guru del wellness, rappresenta un esempio raro di come affrontare il wellness in modo serio pratica in modo errato, e pratico allo stesso tempo. quando non è adatto alla Grazie a uno stile comunicativo chiaro ed efficace, il libro è una sorta di manuale nostra età e condizione per mantenersi in forma. Frutto di un lungo lavoro di ricerca scientifica ad opera di due docenti di endocrinologia e fisiologia applicata allo sport presso la scuola di fisica, quando non cogliamo Specializzazione di Medicina dello Sport, il testo è ricco di tabelle, grafici, disegni i messaggi che ci manda il e foto e aiuta a interpretare senza equivoci le ultime ricerche legate all’esercizio nostro corpo… fisico, all’alimentazione nello sport e alla salute, e ad applicarle nella quotidiana attività fisica. Ecco tutti i plus • il vero e il falso sull’alimentazione, dal mito delle bistecche giganti per chi fa sport alla legge delle 8 ore • Un minuzioso capitolo sull’organizzazione dell’allenamento • Una dettagliata tabella sui valori di dispendio energetico nei vari momenti della giornata, dal riposo a letto fino alle attività più impegnative • L’effettivo valore calorico di tutti gli alimenti • Una circostanziata appendice dedicata a uso e abuso di farmaci nello sport • Un elenco dei migliori siti internet sull’argomento Insomma uno strumento per conoscere il proprio corpo e imparare a nutrirlo e allenarlo ad ogni età, ma soprattutto per capire quale tipo di attività sportiva è più adatta al proprio fisico. Un libro indispensabile per chi opera nel mondo dello sport, medici sportivi, preparatori atletici e allenatori, ma che grazie alla sua leggibilità si rivela fruibile anche da giovani studenti e giovanissimi principianti che si avvicinano, spesso senza alcuna guida, al mondo dello sport. Titolo: Essere e mantenersi in forma – Elementi di fisiologia del fitness Autori: Costanzo Moretti e Ernesto Alicicco Prezzo: € 32 Edizioni EMSI: Edizioni Mediche Scientifiche Internazionali

Il piacere gustativo di un Pedalare fa bene alle gambe e Trekking urbano: il “wellness” calice di vino a portata alla coscienza delle città d’arte Soprattutto quando la pedalata è new global. Le città d’arte con aria pulita e forti dislivelli del suolo di… tasca Succede con le originali biciclette d’autore di Paolo propongono la loro interpretazione del “wellness”: Vuoi mettere lo sfizio di bersi un calice di Bellino, un giornalista che recupera vecchi telai il trekking urbano. Prendiamo Siena per esempio: pregiatissimo Chateau d’Yqueme senza trovati per strada per creare pezzi unici di concezione città piena di saliscendi, scale e pendii. Qui visitare spendere un patrimonio? E’ l’ultima frontiera minimalista e dal design inedito. Senza orpelli inutili monumenti e chiese diventa la scusa ideale per della wine experience, per un benessere che (né cestini, né portapacchi, né fili dei freni perché fare movimento in modo salubre e divertente. E parte dal palato e pervade corpo e mente si frena a pedali in puro stile olandese) le nuove per il trekking Siena ha messo in campo creatività senza dover dissipare l’intero stipendio. biciclette sono personalizzate secondo le richieste e tecnologia rivoluzionando il modo di camminare Stiamo parlando del bancomat del vino, dove del cliente, come il modello Le Monde voluto da in città, cercando scale e salite invece di evitarle, il si bevono al bicchiere le migliori etichette del una lettrice del quotidiano francese e rivestito con tutto seguendo percorsi consigliati attraverso cartelli mondo con una semplice tessera prepagata. autentici fogli di giornale trattati con vernici ad e simboli già normalmente usati per i sentieri nei Insediato nei luoghi di grandi transiti e hoc, o come “Tonnarelli” un modello perfumed, boschi. E non finisce qui: sofisticati sensori e sistemi SFIZI E LAZZI movimenti, come l’aeroporto di Linate a trattato cioè con una vernice naturale profumata informatici servono a controllare la salubrità dell’aria Milano e la stazione Termini a Roma, il alla curcuma. A Roma fanno impazzire la gente più con “air check” simili a funghi dove le luci verdi o bancomat del vino è la nuova divertente cool, e tra gli appassionati delle nuove bici persino il rosse si accendono a seconda della purezza dell’aria. idea per chi, tra un aereo e l’altro o in attesa regista Mario Monicelli. Semafori dell’aria sono stati installati presso i parcheggi di un Eurostar, vuole godersi un piacevole Paolo Bellino, via Urbana 119. tel. 347 2728611 e nelle aree di maggiore frequentazione. Un turismo momento di relax e raffinata enologia. Ma sostenibile che porta la gente alla scoperta di luoghi come funziona? Si infila nello sportello Appuntamenti su due ruote poco frequentati del centro storico e offre la possibilità una tessera elettronica prepagata (da 10 a Chi ama trascorrere i week end in bicicletta non si di tonificare insieme mente e fisico con passeggiate 50 euro), si sceglie il tipo di vino (tra 105 perda alcuni appuntamenti di giugno dedicati agli intense alla ricerca di panorami, verde e monumenti. proposte) e si sorseggia un calice di bianco o amanti della mountain bike e delle sfide sulle due “Il trekking urbano è un nuovo modo di vivere la città, rosso di altissima qualità. Vini che in bottiglia ruote. usandola come una palestra all’aperto dove tonificare costerebbero uno stipendio qui si assaggiano 6 giugno 1° Circuito Agro-ciociario 04, terza i muscoli e lo spirito” sottolinea il Sindaco Maurizio “alla spina” in piccole dosi di degustazione prova, Villa Atina (FR). Cenni forte del suo passato di maratoneta. Questa spendendo da un minimo di 0.80 euro ad un 19 giugno Trofeo Quattro Nazioni Bancari, nuova attività turistica, molto simile ad uno sport, massimo di 24 euro per un calice di Chateau MTB a invito, Castel Gandolfo (RM). Info: cavalca la moda delle camminate forti, un fenomeno d’Yqueme. Una prima mondiale a Roma, 3384865669 ormai dilagante che vede il trekking tra gli sport più Milano, Viareggio e presto in oltre sessanta 20 giugno GF di Scheggino - Umbria Challenge di tendenza. Il nuovo trekking urbano prevede anche punti vendita in Italia. MTB, Scheggino (PG) itinerari golosi per chi associa la passione per lo sport A Roma: La Gare du Vin, Galleria Quadrittico Agro-ciociario MTB, Sabaudia (RM) con quello per la gastronomia tipica. Gommata - Stazione Termini. Tel. 0647 29 giugno GF di Spoleto - Umbria Challenge Informazioni: Assessorato al Turismo di Siena tel. 825 986. chiusura mai, orario: 9.00-21.00. MTB, Spoleto (TR) 0577 292128 Info: www.pro-bike.it bazar 06 2004 avere di giulia premilli 49 [email protected] Capricci da grandi Tornare bambini per pasticciare con il pongo. Giocare con i chicchi d’uva per curare la pelle. Pretendere un profumo tutto per sé. Indossare magliette che “ci gasano” per sentirci più forti…

Pongosa! Sandra Tomboloni sta conquistando gli States a “colpi di Pongo”. La materia “plastilinica” che ha dipinto la nostra infanzia è diventata “materia regina”negli ambienti culto per artisti. Questo grazie a Sandra Tomboloni, creativa poco più che quarantenne, nota sofferente di “ponghite acuta”, che con coraggio ed entusiasmo ha creato opere fantasmagoriche decorandole a colpi di Pongo. Ne sono nati: Totem, la Carrozzina e il Teatro che è una sorta di piccolo palcoscenico per bambini. Realizzato sovrapponendo due armadietti di legno, è stato interamente animato da piastrelle colorate. Fanno capolino dagli anfratti del palco micro-personaggi delicatissimi, un po’ storditi e un po’ assorbiti dalla loro stessa fragilità... (temono il caldo!). In vendita, oltre al Teatro, anche le seggioline per bambini. Di diversi colori (nero, blu, magenta, arancione e maculato) hanno la caratteristica di avere decorazioni diverse. Fino a luglio i pezzi sono esposti presso l’Istituto Francese di Firenze, piazza Ognissanti 2), Galleria Biagiotti (via delle Belle Donne 39 r, Firenze) e al Center for Contemporary Art di Peekskill di New York. Prezzo: da 900 a 18mila euro Info: Galleria Biagiotti tel. 055214757 www.artbiagiotti.com

Contro il sole... usa il Chianti! Non è uno scherzo. Ma è la nuova linea Solare della Caudalie. E’ la Vinosun, la prima gamma di prodotti per la spiaggia che sfrutta la nuova generazione di filtri Uvb. La Caudalie pioniera nelle sostanze che attingono dal vino e dagli acini dell’uva, oltre a una linea dedicata offre anche centri di bellezza e trattamento a base di uva in tutto il mondo (in Italia: Relais San Maurizio, Santo Stefano Belbo, tel. 0141841900). Per questa linea estiva Caudalie ha creato la Vinosun inserendo nei prodotti un super cocktail vegetale a base di olio di semi d’acini d’uva (ricco di acido linoleico per rinforzare l’elasticità dell’epidermide) olio di fiori della passione (per nutrire in profondità e calmare la pelle) olio di sesamo (ricco di acidi grassi essenziali) e burro di karitè (per favorire il rinnovo delle cellule). Il risultato è una crema solare antietà tutta naturale. La crema ha una leggera fragranza d’Atlantico prodotta da Olivia Giacometti insieme a Mathilde Thomas sottolineata dal galbanum, il patchouly e il cedro bianco. E poi... non è sperimentata su animali! Pensa positivo con la Costo: crema solare antietà VINOSUN dai 23 ai 29 euro. T-shirt Punti vendita: farmacie e para – farmacie. Pazze scatenate, piene di idee e di Info: www.Caudalie.com intraprendenza quattro giovani veronesi si sono inventate la maglietta che ti “pompa” sicurezza in te stessa. Gaia, Vivilla, Nives e Silvia hanno puntato tutto sul loro marchio l’ Essgivienne per divulgare il pensiero positivo. Ma dove l’hanno scritto? All’interno della maglietta. Con frasi come “Ascolto la mia voce e questa mi aiuterà” o “Sono l’unica fonte della mia felicità” le tre imprenditrici sono state subito risucchiate dai grandi marchi che hanno voluto i loro prodotto nella propria linea. “Cercavamo il modo per infondere messaggi positivi alle persone - spiega Vivilla psicologa - e con questa idea semplice, della frase sotto la maglietta, ci siamo riuscite alla grande”. Ogni stagione Essgivienne mette sul mercato una collezione limitata di modelli Il tuo profumo in “esclusiva”... di cotone bielastico di nuova generazione Te lo “crea addosso” Lorenzo Villoresi il profumiere di Madonna e di Sting. arricchito da un trattamento batteriostatico In un appartamento etno - chic sui tetti di Firenze Lorenzo Villoresi prima di che aiuta la traspirazione. creare una fragranza tutta per te (in esclusiva) vuole conoscerti. Ti accoglie Costo: dalle 80 alle 100 euro, nel suo salotto, scambia due chiacchiere e magari ti offre un tè. Ti chiede la Punti Vendita: Raspini, fragranza che preferisci, l’essenza della quale vuoi vestirti. Vuole capire se info: www.essgivienne.it per te il profumo è un momento effimero o una necessità per stare bene, per ricordare, per esserci. Poi ti porta nello studiolo. Un tripudio di boccette (più di mille essenze) prendono posto negli scaffali lignei. E ti ritrovi nel grembo dell’alchimista. E il maestro di fragranze ti porta in un altro mondo immergendoti nelle essenze: e vai dall’agrumato al muschio, dall’ambrato alla felce... fino a trovare la tua dimensione. Creata la “tua fragranza” scegli se farne il “tuo” sapone liquido, il “tuo” un profumo, il “tuo” dopo barba. I laboratori Villoresi penseranno al resto. La tua formula esclusiva rimarrà segreta e custodita nello studiolo di Lorenzo Villoresi. Sono suoi clienti: Sting e signora, Cherie e Tony Blair, Madonna, Alejandro Jodorowsky, Ridley Scott, Mina e molti altri. Prezzo: boccetta di30 Ml (compresa seduta di 2 ore) 600 euro Lorenzo Villoresi, via de’ Bardi 14 Firenze tel. 0552341187 “IL” PROFUMO “IL” 50 di agnese ananasso hi-tech bazar 06 2004 [email protected] Un luna park chiamato Leonardo

Arte e tecnologia E’ questo il nome Almeno il progetto c’è, porta la firma di Renzo Piano e il nome di un artista poliedrico come Leonardo. dell’ambizioso progetto, di Sulla collina degli Erzelli, a ovest di Genova, sorgerà Renzo Piano, di trasformare il primo Technology Village italiano, la nuova Silicon Valley tricolore. A finanziare l’opera non è una la collina genovese struttura pubblica ma privata, la Genova Hi-tech degli Erzelli da deposito (Ght) che dovrebbe investire una cifra intorno a600- 650 milioni di euro, anche se è ancora azzardato di container in parco dare numeri definitivi per la realizzazione di un progetto di tale portata.

Il progetto L’iniziativa nasce circa due anni fa e prosegue con la fondazione della Ght (in rete www.genova- high-tech.it), presieduta da Carlo Castellano e partecipata da 33 imprese genovesi che operano nel settore delle tecnologie. Il modello ispiratore è quello della città tecnologica di Sophia Antipolis, nel sud della Francia, l’intento è attrarre aziende estere che vogliano investire e portare il loro business in Italia. Ci vorranno forse 8-9 anni per la realizzazione del progetto che prevede prima lo smantellamento dei depositi di container e poi, nel 2006 l’inizio della posa in opera. Già nel 2008 le prime imprese potranno installarsi all’interno del parco, che sarà distribuito su 350.000 metri quadri. Uno spazio enorme in cui si impianterà il cuore della Ricerca e Sviluppo del distretto industriale genovese, con 200- 250 aziende del settore, un campus universitario e diversi laboratori di ricerca e, elemento non trascurabile, 10.000 nuovi posti di lavoro. Piano ha concepito anche 12 torri (sei alte160 metri e sei 100), da cui si potrà vedere uno splendido panorama della città. Non va infatti trascurato l’aspetto attrattivo e recettivo del parco che ospiterà anche servizi, residenze, alberghi, negozi.

Perché Genova? Genova ha alle spalle una lunga tradizione tecnologica, che affonda le sue radici nell’epoca dell’industrializzazione degli anni ’50. Fa parte di un triangolo industriale che include anche Torino e Milano, ma Genova rimane più hi-tech delle altre due, con le sue 8000-8500 persone impiegate nel settore tecnologico. Proprio Genova è stata designata come sede dell’Iit (Istituto Italiano di Tecnologia), finanziato con fondi pubblici, che si stabilirà all’interno del vecchio ospedale psichiatrico di Quarto, dopo opportuna ristrutturazione. Lo scopo, come quello del Mit (Massachussettes Institute of Technology) di Boston è il coordinamento delle iniziative e delle risorse tra pubblico e privato

nell’ambito della Ricerca e Sviluppo. OLTRECONFINE

Il più antico parco tecnologico d’Europa Sorto nella prima metà degli anni ’70, nei pressi di Nizza, oggi Sophia Antipolis, con i suoi 2300 ettari di espansione è uno dei parchi tecnologici più sviluppati d’Europa. Il 43 per cento delle aziende operano nel settore dell’information technology e delle telecomunicazioni ma non mancano ottimi centri di ricerca su salute e ambiente e centri di studio prestigiosi come l’Ateneo De Nice Sophia Antipolis, l’Ecole Supérieure en Science Informatique, l’Ecole Nationale Supérieure des Mines de Paris, l’Esinsa e l’Eurecom Institute. Un ambiente internazionale e multilingue in cui università e ricerca lavorano gomito a gomito e in cui il 25 % delle offerte di lavoro vengono da multinazionali estere del calibro di Microsoft, Compaq, Lucent Technologies e Nortel Networks. Il più grande del Nord Europa E’ ad Oulu in Norvegia, nel Paese di Linus Torvalds (inventore di Linux) che ha sede Technopolis, il parco tecnologico più grande del Nord Europa. Vanta tra i suoi soci Nokia e ospita più di 150 aziende (Compaq, Hewlett Packard Siemens tra le maggiori) dando lavoro a 10.000 persone, di cui oltre 3000 impegnate nella ricerca scientifica. Medipolis è infatti il centro di ricerca che collabora attivamente con l’Oulu University Hospital per lo sviluppo di nuove soluzioni in campo medico.

Il cyberport di Hong Kong E’ stata inaugurata alla fine del 2003 e sarà ultimata alla fine di quest’anno, la struttura mastodontica costruita a Telegraph Bay, a sud di Hong Kong, su un’area di 10.000 metri quadri. Uno spazio interamente cablato dotato degli ultimi ritrovati tecnologici e multimediali che, oltre a svolgere funzioni di porto turistico ospiterà un centinaio di aziende, cinema, centri commerciali, alberghi, centro congressi e un Digital media center. Aperto già anche il Development center, un centro di ricerca che fa da ponte tra i laboratori che compiono studi sul wireless e le aziende che operano nel settore della telefonia mobile. bazar 06 2004 architetture di oliva muratore 51 muratore @bazarweb.info

Le stanze fiorite

Un diverso linguaggio per interpretare e valorizzare l’architettura attraverso il paesaggio Continua, e con grande qualità, l’attività di proposta negli ultimi tempi dall’Ordine degli ArchitettiConcorsi di Roma di Idee , il cui percorso aereo è inteso come un giardino pensile, ordinato e Provincia. Alla metà del maggio scorso sono stati resi noti e regolarizzato; a segnare il passo nient’altro che il paesaggio che trova intorno a sé il bosco, la campagna e infine la città, da i vincitori dell’ultimo Concorso per Il nuovo municipio di Santa Marinella; che vede come progetto vincitore quello con capogruppo cui prende in prestito suggestioni ed elementi naturali fino a una Alessandra Macchini-Roma. Secondo classificato, capogruppo fusione che fa perdere i confini”. Fernando Padro Calvo-Madrid e terzo classificato capogruppo La linearità del ponte, conferendo la sensazione di essere sospesi Francesco Gentilucci-Roma; numerose le menzioni e le segnalazioni nel vuoto, sovrastati da una parte dalla rupe del Parco Chigi e (ww.architettiroma.it/concorsi). dall’altra da una distesa tappezzata di campi multicolori sul cui Di grande interesse per l’originalità delle soluzioni proposte è il orizzonte si intravede il mare, è sottolineata dal progetto con progetto che ha ottenuto il terzo premio ad un altro Concorso la proposta di un trattamento a campi tematici del piano di camminamento del ponte. Il ponte si adatta così a un nuovo uso: dello stesso ambito: Idee per la Pedonalizzazione della Piazza di Corte, sistemazione ed utilizzo del Ponte Monumentale, recupero modificando la propria funzione, divenendo pedonale, assume un dell’area archeologica e riqualificazione del Centro Storico di nuovo significato, con i suoi ordini sovrapposti fende il paesaggio Ariccia, conclusosi nel settembre 2004. come una lama, insinuandosi nella natura del parco sottostante e insistendo con la sua base sulla campagna. I tre ordini del Presentato dallo studio ma.ARCS (Michela Bianchi, Annalaura Spalla, Alessandra Spagnoli, Roberta Mossetto, Maria Cristiana ponte, seguendo il ritmo dettato dal giardino pensile, vengono Costanzo e Serena Liverani) il progetto propone una nuova visione riproposti come delle stanze fiorite, occupate da una selezione dell’architettura, che vede protagoniste oltre alle architetture di essenze diverse: dalle molteplici qualità di rose antiche, agli alberi di ciliegio posti agli ordini inferiori. In pochi e semplici segni, stesse, le essenze vegetali, trattate in modo nuovo e molto particolare. “Architettura e paesaggio non sono più pensate come nel progetto, si è conferito alla monumentalità architettonica del estranee e contrapposte ma, attraverso una serie di accorgimenti ponte una nuova identità, che si sviluppa in completa armonia con progettuali, si risolvono in un unico abbraccio”, ci spiega il contesto naturalistico circostante. Un filo rosso (pista ciclabile) un’esponente del gruppo di architetti, interamente composto da lega il ponte con la piazza di Corte, che viene trattata con una donne. “Immaginiamo il ponte di Ariccia come un edificio di tre piani, pavimentazione simile a quella del ponte per conferire maggiore unitarietà all’intero complesso.

Primo Progetto Paesaggio espositivo di artisti internazionali al moderno residenti a Venezia. Paesaggio al moderno. Mostra ideata e curata da Paolo De Architetture di fondazione negli Grandis, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Venezia. L’esposizione anni ’30 dall’Italia all’Oltremare. Mostra fotografica, cura e è frutto di una ricerca svolta sulla immagini di Donata Pizzi. Un Alessandro Anselmi. base delle nuove presenze artistiche itinerario fotografico attraverso internazionali che arricchiscono e le architetture di fondazione, Piano Superficie contaminano il contesto culturale dall’Italia all’Oltremare: dal Progetto veneziano, tra arte e architettura, e ne Dodecanneso all’Africa (Libia, traccia un excursus espressivo in una E’ questo il titolo del volume edito da Motta nuova e ritrovata coscienza multietnica. Etisia, Eritrea). Le “città nuove” Editore che nasce come presentazione della rappresentano un patrimonio Varietà di stili ed esperienze e inedite mostra conclusasi a maggio presso il MAXXI interpretazioni che contraddistinguono in gran parte sconosciuto e di Roma sull’attività dell’arch. Alessandro presente nelle diverse regioni, i diversi mondi che comprendono in gran Anselmi. Curato da Margherita Guccione parte l’est europeo, la Spagna, l’Iran, come le città rurali, città e Valerio Palmieri, il libro è molto più di un minerarie, gli insediamenti la Grecia, fino ad arrivare al Giappone e catalogo, vengono presentati, infatti, in alla Corea. Durante l’inaugurazione sarà industriali. La mostra illustra maniera molto efficace, un ampio repertorio l’importante fase di transizione premiato il primo artista, al quale sarà di materiali, dai disegni originali, ai plastici, data l’opportunità di realizzare un’opera dell’architettura italiana dagli anni alle immagini digitali, alle numerose Trenta al Movimento moderno. in vetro presso la Fornace Berengo Fine fotografie delle opere realizzate dall’inizio Arts di Murano e presentarla durante il Triennale di Milano, Milano. della sua attività nel 1967 ad oggi. festaperl’architettura. Dal 8 periodo espositivo. giugno al 25 luglio 2004. Palazzo delle Prigioni, Venezia. Dal 5 al 20 giugno 2004. LIBRI VENICE VILLAGE 52 di matteo bianchini piccoli bazar 06 2004 [email protected]

Partiamo dalla ricetta:

INGREDIENTI: 2 cucchiai di olio di semi 4 cucchiai di CREMOR DI TARTARO (si trova in Giocare con la plastilina senza paura mesticheria) di mettere in bocca sostanze tossiche? 1 tazza di SALE FINO 2 tazze di ACQUA Si può. Ma tocca farla in casa… COLORI ALIMENTARI (anilina – anche questa la trovate in mesticheria) Tranquilli! Non mi sono bevuto il cervello…non ho confuso la mia rubrica con quella del gusto…e non voglio neanche proporvi un laboratorio PROCEDIMENTO: di cucina per bambini. Niente di tutto questo! Il didò, per chi non lo 1. prendere un tegame fondo e vecchio, a cui non conoscesse, è una specie di plastilina che, per chi non conoscesse la tenete molto plastilina, è una specie di pongo molto più morbido da manipolare. Nel 2. versare dentro sale, farina e colore e mescolarli caso qualcuno non conoscesse né il didò né la plastilina né il pongo ... molto bene beh, allora mi arrendo! 3. aggiungere olio, cremor di tartaro e acqua Normalmente questi prodotti si possono trovare in vendita in tutti i negozi 4. mettere sul fuoco e mescolare bene con un mestolo di giocattoli. Sono tutti prodotti atossici, ma contengono comunque fino a quando il composto non si stacca dal conservanti e sono abbastanza costosi. tegame Qui in esclusiva Bazar svela la formula segreta della plastilina alimentare… 5. rovesciare fuori dal tegame e quando è un po’ più mandando in crisi le multinazionali produttrici di pongo e didò ;-)) freddo impastare bene con le mani in modo da ottenere un composto omogeneo 6. una volta freddo conservare in recipienti sigillabili, perché a contatto con l’aria la plastilina alimentare tende a indurirsi e a sgranarsi; è possibile conservarla anche avvolgendola nella plastica per alimenti.

Naturalmente si possono usare più colori! Vi potrete sbizzarrire! Il procedimento è facile e veloce e il didò è un prodotto molto divertente e stimolante per i bimbi. Le attività che potete proporre ai vostri bambini con la plastilina alimentare sono innumerevoli. La plastilina alimentare si può toccare, annusare, assaggiare e manipolare. Sono sicuro che i grandi ci giocheranno quanto i piccoli…è un ottimo antistress!

Il valore della disuguaglianza Un libro intitolato IL BACIO. È una storia da leggere e da raccontare ai bambini dai 3 anni in su. Una storia molto delicata sull’amicizia e sulla diversità. Delicati sono i testi di Didier Lévy e i disegni di Gilles Rapaport. Possono un gatto e un topo diventare amici? È una questione più che mai attuale… Da segnalare una curiosa e intelligente peculiarità di questo libro: alcune parole contenute in questa storia, quelle più significative, sono contrassegnate con un simbolo e alla fine, in una rubrica intitolata “storia delle parole”, è spiegato il loro significato, usando sia parole che altri disegni. Il bacio, di Didier Lèvy e Gilles Rapaport, edizioni LARUS S.p.A., 1999

IN RETE L’educazione civile corre sul web Per gli internet-nauti indichiamo un sito dal nome molto altisonante: Educare.it. E’ una rivista telematica sui grandi temi dell’educazione. Un sito molto vasto che comprende tantissime sezioni: “consulenza on line”, “studi e riflessioni”, “area handicap”, “scuola e dintorni”, “esperienze e progetti”. Nella home page è previsto anche uno spazio dedicato alle news. Tra le tante sezioni che vi si possono trovare segnaliamo inoltre: -“le frontiere della pedagogia”, in cui si discute di educazione interculturale, mediazione familiare, disturbi dell’alimentazione; -“educazione e solidarietà”, uno spazio dedicato alle esperienze di educazione che costruiscono pace e promuovono sviluppo. Esperienze ai confini del mondo, tra un’umanità umiliata e oppressa dalla povertà, dalla violenza, dallo sfruttamento. Progetti di educazione e cura, rivolti a ragazzi e ragazze che crescono senza prospettive di futuro. www.educare.it bazar 06 2004 sport di valerio cammarano 53 [email protected]

Pazzi per il INFORMAZIONI Per associarsi a Trekking Italia: CCP n. 31777204 oppure CCB n. 111011 della Banca Popolare Etica (ABI 05018, CAB 01600, CIN N) intestati a Trekking Italia e specificando la causale. Si possono altresì utilizzare i CCB delle sedi regionali. Ulteriori informazioni sul sito trekking www.trekkingitalia.com, dove, oltre a un elenco completo dei trek in programma nei prossimi mesi, è anche possibile trovare gli indirizzi delle sedi regionali dell’Associazione. Dal trek itinerante a quello residenziale. Un’attività alla portata di tutti. Ma non 2 GIUGNO VALLE TRIBOLATA GROPPO 13 GIUGNO SENTIERI E GALLERIE DEL ROSSO LAGO DI LOYE (PARCO chiamatela passeggiata… TRACCIOLINO Impegnativo trek sul Groppo NAZIONALE DEL GRAN Rosso, tra rupi e profondi Il trekking è uno sport? Di certo manca una componente Sulle piste del “Tracciolino”, PARADISO) dove un tempo correvano canali. Trek al cospetto delle vette fondamentale, che è quella dell’agonismo. Letteralmente, Categoria : Weekend il sostantivo inglese dei piccoli vagoncini che ghiacciate più alte del Gruppo trek significa “spedizione organizzata” portavano uomini e materiali Regione: LIGURIA del Gran Paradiso, in mezzo (mentre il verbo to trek, se riferito a buoi, vuol dire “trainare un Partenza : 06/06/2004 carro”, ma questo ci interessa meno). E spedizioni organizzate alla diga della Val Codera. a camosci e stambecchi. Categoria : Weekend Durata: 1 giorno - Durata Categoria : Weekend nelle più belle località italiane (ma anche all’estero) propone Massima: 1 Trekking Italia, un’associazione senza scopo di lucro che Regione: LOMBARDIA Regione: VALLE D’AOSTA Partenza : 02/06/2004 Trek residenziale Partenza : 13/06/2004 proprio quest’anno festeggia il ventennale della sua attività. Ambiente: Appennini Attività centrata su un obiettivo fondamentale: ricreare una Durata: 1 giorno Durata: 1 giorno Trek itinerante Tappa media: 4 ore Trek itinerante cultura del camminare. Fare trekking significa quindi la DA PIOMBINO A POPULONIA possibilità di entrare nei luoghi, scoprendone non solo le Ambiente: Alpi Ambiente: Parchi nazionali Tappa media: 5 ore Escursione lungo la costa che Tappa media: 5 ore bellezze, naturali e non, ma anche la storia, l’economia, da Piombino porta a Populonia. l’arte e, perché no, anche cose più prosaiche come la ISOLA PALMARIA SENTIERO VERDEAZZURRO Periplo dell’Isola di Palmaria, Categoria : Weekend (DA FRAMURA AI MOSAICI gastronomia. Regione: TOSCANA Esistono due tipi di residenza di una importante DI FIORI DI BONASSOLA) trek: itinerante e residenziale. Nel primo colonia di gabbiani reali. Partenza : 06/06/2004 Dal mare alla macchia caso ogni giorno si fa tappa in un posto diverso (albergo Durata: 1 giorno o rifugio), nel secondo si fanno escursioni ogni giorno Categoria : Weekend mediterranea per arrivare a Regione: LIGURIA Trek itinerante Bonassola in occasione della diverse partendo sempre dallo stesso luogo. Esiste anche Ambiente: Mediterraneo il trek Partenza : 02/06/2004 tradizionale infiorata del con bagaglio trasportato, che altro non è se non Durata: 1 giorno Tappa media: 6 ore Corpus Domini. un trek itinerante dove qualche buonanima provvede a PIZZONI DI LAVENO E IL recapitare i bagagli dell’escursionista nei diversi luoghi di Trek itinerante Categoria : Weekend Ambiente: Mediterraneo MONTE NUDO Regione: LIGURIA tappa. L’equipaggiamento cambia a seconda della tipologia Trek che segue il percorso della di Tappa media: 3 ore Partenza : 13/06/2004 trek che si intraprende. Per le escursioni “itineranti” LA BAIA DEI SARACENI bidonvia del Lago Maggiore, Durata: 1 giorno bisogna portare con sé un zaino abbastanza capiente (44- una vecchia mulattiera, la 55 litri, comunque non superiore ai 12 chili) per contenere Escursione in una zona Trek itinerante ricca di reperti rupestri e conca del Vararo e, per finire, Ambiente: Mediterraneo il necessario per la “sopravvivenza” qualche giorno lontano un sentiero sulla cresta dei dalla “civiltà”. Per le gitarelle giornaliere (che in realtà possono archeologici. Tappa media: 3 ore Categoria : Weekend Pizzoni. essere anche molto impegnative), è sufficiente avere uno Categoria : Weekend zaino per le proprie esigenze quotidiane (lo stesso vale per Regione: LIGURIA 20 GIUGNO Partenza : 02/06/2004 Regione: LOMBARDIA il trek con bagaglio trasportato). L’attività dei trekkers non è RIFUGIO GARELLI Durata: 1 giorno Partenza : 06/06/2004 Trek fino al Rifugio Garelli, limitata alle stagioni calde. Anche in inverno è possibile fare Durata: 1 giorno passeggiate, magari sulla neve, con l’ausilio di racchette. Trek itinerante situato a 1970 metri sul livello Ambiente: Mediterraneo Trek itinerante del mare nei pressi del “Pian Ma qual è l’armamentario del perfetto escursionista? Ambiente: Prealpi e Appennini Innanzitutto, servono scarpe e calze da trekking. Servono Tappa media: 4 ore del Lupo”, all’interno del Tappa media: 5 ore Parco Alta Valle Pesio. magliette tecniche traspiranti e camicie di cotone, pile, IL GIRO DEI CASTELLI pantaloni comodi lunghi e corti, giacca a vento, mantellina 5 GIUGNO Categoria : Weekend SENTIERO DEL SOLE IN Camminata abbastanza Regione: PIEMONTE impermeabile, pantavento, borraccia, guanti, tuta da impegnativa che tocca tre ginnastica, berretto, coltellino milleusi, occhiali da sole e VALMALENCO Partenza : 20/06/2004 Traversata sul versante retico- castelli della Val d’Aosta. Durata: 1 giorno fischietto. Alcuni consigliano anche di utilizzare i bastoni Categoria : Weekend telescopici da trekking valtellinese. Trek residenziale , che rendono più sicuro il cammino Categoria : Weekend Regione: VALLE D’AOSTA Ambiente: Alpi e fanno risparmiare mediamente il 30 per cento di fatica Partenza : 06/06/2004 in salita (non chiedeteci come), riducendo al contempo, in Regione: LOMBARDIA Tappa media: 6 ore Partenza : 05/06/2004 Durata: 1 giorno discesa, le sollecitazioni sulle articolazioni. Tutto l’occorrente Trek itinerante per eventuali campeggi è fornito invece gratuitamente Durata: 2 giorni 24-27 GIUGNO Trek itinerante Ambiente: Alpi FESTA NELLA FORESTA dall’Associazione. Che mette in guardia dal presentarsi per Tappa media: 5 ore un’escursione privi del materiale adeguato, dal momento che Ambiente: Alpi INCANTATA PER I 20 ANNI DI la mancata osservanza di queste semplici precauzioni può Note: Dislivello 1300 m TREKKING ITALIA rivelarsi catastrofico per il buon esito del trekking. Tappa media: 5 ore 12 GIUGNO Festa per i vent’anni Passiamo a una questione sempre dolorosa: i soldi. Diciamo VENEZIA E LA LAGUNA IN TERRA BRIGASCA MONTE dell’Associazione Trekking subito che il trekking non è un passatempo particolarmente CANOA SACCARELLO Italia, si svolgerà nel Parco economico. Per partecipare alle escursioni organizzate da In canoa tra “ghebi” e Da un paesino della Valle delle Foreste Casentinesi, fra Trekking Italia bisogna iscriversi all’Associazione. E fin qui “barene” in uno dei più Argentina alla vetta più alta la Romagna e la Toscana. In non ci sono problemi, visto che i prezzi sono assolutamente bei paesaggi della laguna della Liguria. programma anche la visita modici: 15,50 euro all’anno per la tessera di “socio ordinario”, orientale. Categoria : Weekend all’Eremo di Camaldoli. 36 euro per quella di “socio sostenitore”. Purtroppo, le cifre Categoria : Weekend Regione: LIGURIA Partenze da Genova, Torino, da sborsare salgono in maniera esponenziale quando si tratta Regione: VENETO Partenza : 12/06/2004 Milano, Firenze, Bologna, di partecipare a un’escursione, perché se è vero che Trekking Partenza : 05/06/2004 Durata: 2 giorni Venezia Italia non ha scopi di lucro, è anche vero che in qualche Durata: 2 giorni Trek residenziale Regione: TOSCANA modo deve sopravvivere. In media, si pagano intorno ai 200 Trek itinerante Ambiente: Alpi Ambiente: Appennini euro. Ma bisogna considerare che la quota di partecipazione Ambiente: Acqua Tappa media: 7 ore Durata: 4 giorni comprende viaggio, pernottamento (a mezza pensione), Tappa media: 0 ore PARCO NATURALE Partenza: 24/06/2004 assicurazione RC e infortuni, documentazione varia. In più c’è DELL’AVETO 6 GIUGNO Escursione nell’unico parco il costo – sia pure una tantum 27 GIUGNO – dell’equipaggiamento. PUNTA MARTIN naturale integrale appenninico. ANELLO DEI LAGHI DEL Escursione su una montagna Categoria : Weekend FRISSON impervia e rocciosa la cui Regione: LIGURIA Escursione che permette di cresta delimita il vallone del Partenza : 12/06/2004 visitare tre laghi ai piedi del Rio Baiardetta. Durata: 2 giorni Monte Frisson, nella Riserva Categoria : Weekend Trek itinerante Naturale del Bosco e dei Laghi Regione: LIGURIA Ambiente: Parchi nazionali del Palanfrè (parco naturale Partenza : 06/06/2004 Tappa media: 6 ore delle Alpi Maritime). Durata: 1 giorno Categoria : Weekend Trek itinerante Regione: PIEMONTE Ambiente: Mediterraneo Partenza : 27/06/2004 Tappa media: 6 ore Durata: 1 giorno - Durata Massima: 1 Trek residenziale Ambiente: Alpi Tappa media: 6 ore EVENTI IN IT ALIA 54 di angelita peyretti sciocchina bazar 06 2004 [email protected]

Bugiarde nate “i vicini” disegno di marco begani

Io gli uomini li ritengo tutti dei c’è Babbo Natale che canticchia: peccato è tutto petto. “Questa sì che è buona!” si cretini, ma le donne… le donne! batteva la mano sul ginocchio. Non invento nulla io, tutto materiale di prima qualità, storie di vita vissuta. “No, senti, mi sa che stasera non vengo.” Con quella storia il risultato è una garanzia, piano piano cominciano tutte a tirar “Ma dai, guarda che una serata tra donne può essere anche molto fuori le più incredibili cretinerie dei loro fidanzati, ce n’é una che stava con un gradevole!” tizio che faceva un corso di allegria, gli insegnavano a ridere. Ah! È così che viene “Ma ho le mie cose”. fuori una serata come si deve. Eh no, eh no! È tutta la vita che lotto contro questa frase, e tu me la E se c’è Vera? Che mi dà i consigli: “Non lo chiamare più” ti dice, sì, brava te, risputi qui così che non la sentivo dalle medie! Ma Gesù mio, ma così non lo vedo più neanche dipinto. Crede sempre di saperla più lunga di tutte. quali diavolo di cose sono le tue cose? Eh? Me la vuoi dire una volta Poveraccia. Lei è una di quelle che quando c’è un uomo, cambiano: all’improvviso tanto quella parola? Guarda che si può dire, sono solo gli uomini che gli viene il senso dell’umorismo e si sbellicano per tutte le sue battute. Poveraccia. pensano che a pronunciarla poi finisce che gli vengono anche a loro! È sempre lì che parla di un fantomatico passato. L’argomento infanzia è uno dei E dilla, su, per farmi un piacere, vedrai che ti sentirai meglio dopo! più micidiali. Mestruazioni sì, brava… no, non me sturazioni, si dice me struazioni, “Ah ero una bambina così bella, ma così bella! Pensa che avevo certi boccoli stru, stru, va bene? biondi…” Erano tutte Shirley Temple. “Pensa che all’asilo mi venivano dietro Niente da fare, è impossibile, gli rimane appiccicata lì dall’oratorio e tutti…” non se la levano più. I miei incubi sono affollati di donne che dicono Va bene ma adesso fai schifo! Insomma bisogna essere proprio scemi ad andare “le mie cose”, un popolo intero di donne miti e pavide che senza ancora sull’argomento quando si è disgraziate come te! neppure osare guardarmi in faccia mi sussurrano “ho le mie cose… “Ero pestifera, ma pestifera, una vera ribelle.” ho le mie cose…” Ogni volta mi sveglio febbricitante e telefono al mio Sembra che faccia simpatico dire questo. Come se la cosa potesse farti perdonare psicanalista che mi risponde sempre la stessa cosa: “La prego non me l’essere sciropposo che sei. Ma dai che l’ho vista la foto vestita da principessa! ne parli più, lo sa che mi fanno impressione”. “Una selvaggia guarda, avevo sempre le ginocchia sbucciate.” Ah beh, certo che se Non lo sopporto questo riserbo meschino, di vergogna, ma farà andavi coi tacchi di sette centimetri sugli scogli come fai adesso! Certe scivolate ben più schifo parlare dei denti marci! Eppure su quello nessuno bellezza! Scusa ma non ti ci vedo ad arrampicarti sugli alberi dopo quella volta alle si fa problemi. C’è chi dice “piaghe da decubito”, ma guai a dire medie sul quadro svedese coi lacrimoni. La professoressa l’aveva lasciata lì una mestruazioni. “Ho fatto i buchi alle orecchie ma avevo come del settimana, poi l’hanno tirata giù con una gru. Poveraccia. pus…” Cosa!? Del pus??!! E non dici mestruazioni? Ma va là! “Una volta mi abbronzavo tantissimo…” Ma chi se ne frega!! Hanno tutte un Io gli uomini li ritengo tutti dei cretini, ma le donne, le donne! passato vacanziero esotico in cui belle e selvatiche razzolavano per le spiagge Già, una serata tra donne può anche essere un supplizio. Certo, se deserte di una Grecia ancora intatta. “Ero così a contatto con la natura che viene la Marta, gentile a tutti costi, educata, sempre d’accordo… beh, sembravo una parte di essa.” A sì? E poi cos’è successo che sembri un piumino per con lei me la cavo con un paio di battutacce cattive sulle assenti. spolverare adesso? Ma a chi vuoi darla a bere! Lo so che andavate a Loano! Diciamo la verità, a volte può essere peggio di un giorno a stirare, Va beh, è meglio che mi prepari, che se arrivo in ritardo quelle cominciano senza dopo ottanta camicie e duecento lenzuola davanti alla De Filippi, ti di me e mi mettono il curry da tutte le parti, e la torta di mele me la servono dai un’occhiata, sfinita, rozza, abbrutita, più ignorante di prima, e ti nel tajin. Va bene la cucina etnica, ma mangiare sul pavimento! Magari con le viene l’impulso di andare dal barbiere, Tuttosport sottobraccio, e dire bacchette. L’ultima volta mi sono portata le posate da casa, per sicurezza. E poi io “Barba e capelli ragazzo”. che non sopporto neanche il panettone, mi obbligano sempre a portare quel pane Stasera comunque non c’è pericolo, se non annunciano nessuna nuova con l’uvetta, tre chili una pagnotta… gravidanza vado sul sicuro, gli racconto un’altra volta la storia di quel …Poi tu non le sopporti più e allora che fai? Ti fidanzi, e accanto ti trovi uno che minorato mentale con cui stavo che si sbellicava alla pubblicità dove non riesce neanche a scorgere la differenza tra te e quelle bugiarde. bazar 06 2004 corsi di valeria cecilia 55 [email protected]

Voglio un “reality personal trainer” Arriva una guida che propone ai manager di lasciare l’ufficio e lavorare in strada. Per conquistare il mercato Basta studi e ricerche, numeri, video presentazioni e mega riunioni intorno a tavoli di alta dirigenza. Se si vuole davvero sfondare il mercato, è meglio uscire dall’ufficio e andare a conoscere di persona il target da conquistare. Questa è la singolare idea del gruppo di lavoro “Guerriglia Marketing”, impegnato da tempo in campagne e azioni di comunicazione non convenzionali, mirate ad ottenere il massimo della visibilità con il minimo degli investimenti. Provare per credere. In fondo, che ci si occupi di telefonia mobile, abbigliamento o cultura, le domande poste quando si lancia un’idea sul mercato sono sempre le stesse: cosa pensa quel ragazzo a cui voglio vendere i miei libri? E alle ragazzine di sedici anni queste magliette piacerebbero? I trentenni vedrebbero il mio film? Comprerebbero questo servizio via sms? Se uscire da questa logica di mercato è difficile, a cambiare possono essere le risposte, e anche la cifra dei soldi investiti. Gli organizzatori di Guerriglia Marketing hanno ideato un corso ad hoc partendo dal presupposto che lavorare in ufficio, soprattutto a ritmi elevati, crea un inevitabile scollamento dalla realtà, relegando il manager a percezioni e fruizioni del tutto teoriche e mediate della stessa. “Si passano ore e ore ad analizzare un fenomeno o un gruppo di persone senza mai averle viste da vicino - spiega Sara, una dei responsabili di Guerriglia Marketing- e allora, forse è utile recuperare la relazione diretta con le cose, partecipando personalmente agli incontri, serate ed eventi che il potenziale target individuato predilige”. La parola d’ordine quindi è una “reality full immersion” . Ma niente paura, non vi ritroverete per la strada, con la valigia in mano, soli e spaesati: con voi ci sarà il “reality personal trainer”, un ragazzo o ragazza, che vi accompagnerà e guiderà negli ambienti da voi scelti, introducendovi in una veste semplicemente amichevole e sciogliendo E’ nata la prima “Università del gusto” qualsiasi barriera costituita da una divisione di ruoli (sarebbe infatti senz’altro difficile Slow food ha lanciato l’istituto di Scienze relazionarsi a una festa di studenti universitari Gastronomiche. I corsi iniziano ad ottobre come “manager”). A seconda del target che avete puntato, vi potete ritrovare in zone Studiare cibi e bevande e fare del gusto una professione oggi è possibile. Lo scorso periferiche della città, in sale prova di aspiranti mese è stato inaugurato il corso di laurea in Scienze Gastronomiche, lanciato da Slow musicisti, dentro studi di giovani artisti, feste di Food, con due sedi: una in Piemonte, a Pollenzo (Cn) e l’altra in Emilia Romagna, studenti di economia, centri sociali, pub. a Colorno (Pr). Non più solo un master o un semplice corso di sommelier, oggi la L’ utile scappatella dall’ufficio di solito dura non tradizione alimentare è una scienza vera e propria. Il piano di studi unisce saperi più di otto ore e si svolge preferibilmente in orari scientifici, quali l’agronomia e la zootecnica a saperi umanistici, come la storia e serali e notturni. Per ora i trainer di Guerriglia l’antropologia. Il corso di studi è costituito da un triennio di formazione e un biennio Marketing sono operativi nelle città di Roma, di specializzazione con due orientamenti: scienze della comunicazione alimentare- Bologna, Milano. gastronomica (giornalismo, editoria) e gestione delle imprese di produzione e Per informazioni e tariffe distribuzione degli alimenti (marketing www.guerrigliamarketing.it alimentare, ristorazione, turismo). Dalla nuova università uscirà un interprete dei sapori e delle tradizioni, in grado di guidare la produzione e valorizzarla, di insegnare a degustare, di orientare il mercato, di comunicare e promuovere i cibi, le bevande e la loro immagine. L’ateneo è a numero chiuso e la retta annuale, almeno per il primo anno di studi, è fissata in circa 19mila euro. Per informazioni www.unisg.it/ita/index.htm www.slowfood.it 56 di valeria cecilia fenomeni bazar 06 2004 [email protected] Fermenti culturali e artistici del substrato metropolitano. Movimenti liberi e percezioni di cambiamenti in atto. Work in progress… Al Brancaleone arrivano i mercoledì del benessere Rilassarsi o rilassare gli altri? Al Branca di Roma il mercoledì si I colori dell’Africa al Cpa di Firenze possono fare entrambe le cose. Un corso di yoga e di ginnastica Chi ama i meravigliosi colori dei tessuti africani adesso può imparare dolce, per imparare tecniche di respirazione, che distendono i a tesserli e cucirli da sé, per arricchire la propria casa con pezzi unici, muscoli con benefici per tutto il sistema nervoso e degli esercizi prodotti con le proprie mani, introvabili nei negozi. di ginnastica orientale, con posizioni e sequenze di rilassamento. Il “CPAFiSud” ospita tutti i giovedì “TessereLiberi”, un laboratorio Si impara anche l’automassaggio. Invece per fare massaggi si può autogestito per la tessitura a mano che utilizza telai africani Kente seguire il corso di Rosanna Tocci, che insegna il massaggio Zen Ewe. Ed ecco che teli da mare, copriletto, sciarpe, foulard e tappeti Shatsu, la tecnica di base dello shatzu diffusasi negli anni settanta. nelle bellissime tinte etniche si possono fare da soli senza difficoltà I partecipanti, alla fine del corso potranno utilizzare le pratiche a costi minimi. Bastano infatti una o due serate di lavoro al telaio acquisite per guarire familiari e amici da stress, insonnia, ansia, per apprendere le tecniche di lavoro e poi ci si lancia nelle proprie depressione, tensione nervosa, mal di testa, disturbi digestivi, creazioni libere. I lavori realizzati entrano tutti a far parte del catalogo disfunzioni mestruali, bassa resistenza alle infezioni. on line di TessereLiberi. Il laboratorio e i materiali sono gratuiti. Tutti i mercoledì dalle 18.00 - C.s. Brancaleone, via Levanna, 11 Tutti i giovedì dalle 18,30 alle 21,30 - aula 40 della ex scuola Don Roma. Tel. 0682000959 Facibeni, Centro Popolare Autogestito Fi-sud. Via villamagna 27/a Firenze. Tel. 0556580479 www.cpafisud.org Officina 99 a Napoli, bit alternativi In tempi di precaria sicurezza informatica, al Neapolis HackLAb, il laboratorio di informatica libera dell’officina 99, si intensificano gli appuntamenti con i “bit alternativi”: tutti i mercoledì sera alle 21.00 ci sono incontri per installare il sistema operativo linux e seminari sulla sicurezza in rete. Lo scopo è diffondere la conoscenza del sistema linux, che ormai sta prendendo piede in sostituzione del tradizionale Windows, che è più costoso e ha raggiunto una situazione di monopolio sul mercato. Linux infatti è un sistema operativo sviluppato nello spirito della condivisione delle risorse (open source) e distribuito con licenza gpl (possibilità di diffondere liberamente il software alle stesse condizioni inNEAPOLIS cui lo si HACKè ricevuto).LAB Officina 99, via Gianturco 101 Napoliwww.officina99.org/hacklab.html zona orientale (metroGianturco). www.officina99.org Al Leoncavallo palato equo e critico Contro la globalizzazione dei palati nasce al Leoncavallo “Biogusto- lab”, un laboratorio di consumo equo, che si attiva per far incontrare CORSO consumatori e produttori attenti al rispetto dell’ambiente e alla qualità e tipicità dei prodotti. Ogni mese sono previsti un grande mercato e delle mostre di prodotti tipici del nord Italia, per diffondere BASE di la conoscenza dei prodotti locali e la loro degustazione (pane, olio, vino, miele, farine, cereali, formaggi, salumi, insalate di campo e coltivate, uova, cosmetici e detersivi). In questo modo si invitano LINUX anche i produttori a praticare le autocertificazioni contrassegnando il prezzo sorgente sulle etichette delle merci. Il prossimo mercato è mercoledì 14 previsto per la fine di giugno. maggio 2003 Leoncavallo, via Watteau 7 Milano. www.leoncavallo.org ore 20:30 AGENDA IN BREVE PROGRAMMA A Milano sud: il 14/5 Etica hacker, storia di Unix e filosofia GNU 21/5 Installazione di Mandrake Linux 9.1 Al Torchiera festival di nuovo numero 28/5 Familiarizziamo con il KDE musica e teatro della rivista di 04/6 Il filesystem di Linux + la linea di comando 21 - 27: Festival di Teatro 11/6 Colleghiamoci ad Intenet 10 - 14: rassegna dei saltimbanchi: Eterotopia 18/6 Aggiornamento e manutenzione 19 - 20: mini rassegna di jazz E’ uscito il nuovo numero di Zone, 25/6 The GIMP Cascina Torchiera Senz’acqua, piazzale Cimitero la rivista periodica autoprodotta 02/7 OpenOffice Maggiore 18, Milano dal centro sociale Eterotopia con 09/7 Lezioni di SaMBa 16/7 Multimedia e masterizzazione tram 14 bus 40 il contributo libero degli abitanti del quartiere. Tra gli argomenti www.ecn.org/torchiera/torchiera_files/torchiera.htm del nuovo numero c’è il controllo, I corsi si effettueranno presso il c.s.o.a. Officina 99, via Gianturco 101 (metro Gianturco), zona orientale - napoli. inteso come controllo fisico, Partecipazione libera e gratuita. come quello delle telecamere e Info: [email protected] - tel: 0817349091 (il mercoledì sera) Brescia magazzino 47: quello mentale, in cui ci si può Festa internazionalista trovare nei posti di lavoro. Tra gli dal 17 al 27 giugno altri argomenti trattati nel nuovo giovedì 17 : mini critical wine numero, il consumo critico. venerdì 18: concerto con assalti frontali La rivista si può trovare presso sabato 19: concerto con narad Eterotopia o nelle edicole della giovedì 24: mercato 47 e spettacolo teatrale sul g8 zona di S. Giovanni milanese. venerdì 25: concerto con matrioska e nunc bibendum est Eterotopia, via Risorgimento 21 San Giuliano Milanese. sabato 25: festival punk www.eterotopia.org Magazzino 47, via industriale 10 Brescia. Tel 0303731188 www.ecn.org/brescia/magazzino47 bazar 06 2004 net di valeria cecilia 57 [email protected]

La mano invisibile di Internet? Non credeteci... Secondo Paolo Zocchi, presidente di “Una Rete”, il digital divide non si supera regalando ai ragazzi un computer. Ma scatenando in loro fame di informazione.

delle precedenti rivoluzioni industriali, quella di Internet infatti non si basa solo sulle ingegnose trasformazioni strutturali, ma necessita di un passaggio culturale ampio, fondato su un nuovo Internet è un fenomeno rivoluzionario si, ma d’èlite. E’ il mezzo modo di agire e usare la tecnologia: della libera espressione, ma è riservato a pochi privilegiati. La “quando sarà la maggior parte delle persone, e non una questione del “digital divide”, ovvero la frattura esistente tra chi ristretta cerchia, a cercare e sfruttare le informazioni messe in ha accesso a Internet e chi no, è oggi molto discussa perché rete, allora potremo dire che il cervello di Internet avrà iniziato il mezzo di comunicazione che poteva essere il più democratico davvero a funzionare” . A dirlo è Paolo Zocchi, presidente del mondo, rischia di rafforzare la radicata divisione tra ricchi e dell’associazione “Una Rete” (www.unarete.org) e poveri. autore del libro “ Internet, una Nel mondo sono 600 milioni le democrazia possibile ”edito persone che navigano la rete web, da Guerini e Associati, in cui esattamente lo stesso numero spiega come l’ostacolo principale di persone che compongono alla diffusione di Internet per “l’elite degli agiati” nel globo. C’è l’Africa o per il sud Italia, non innanzitutto la distanza tra nord è l’estensione della cablatura, e sud del mondo, e in questo o delle altre infrastrutture di periodo se ne sta discutendo al connessione (quali il sistema Cairo, al summit dell’agenzia delle senza fili o il wap) e neanche il gap telecomunicazioni delle Nazioni dell’alfabetizzazione informatica Unite, la Itu (www.itu.in). Ma il (facilmente superabile): lo digital divide è un’emergenza anche scoglio vero è l’ “alfabetizzazione squisitamente italiana: il Cnel sociale”, ovvero la propensione (www.cnel.it) lo scorso maggio ha delle persone alla ricerca di rilevato che a fine 2003 il numero conoscenza. E’ questa che va di italiani che navigano su internet seminata nel mondo. è salito a quota 13,7 milioni, il Infatti non tutti coloro che 10 per cento in più rispetto allo hanno la connessione Internet la scorso anno. Ma il dato è ancora usano poi per scopi conoscitivi. Il lontano dalle medie europee: la rapporto del Cnel lo conferma: diffusione dell’accesso, in Italia è l’uso di internet per il 73 per relegata al 28,5 per cento della cento di coloro che si connette popolazione, mentre si registra il in Italia è legato soprattutto alla 60 per cento in Germania, il 54 ricezione e all’invio della posta per cento nella Gran Bretagna elettronica. C’è tutta una massa o anche il 43 per cento in di ragazzini tecnologicamente Francia. Ancora più insostenibile avanzati che usano internet per il confronto con gli Stati Uniti, scopi solo comunicativi, quali dove la penetrazione è al 68 per mail, sms, scaricare servizi di cento. In più, il digital divide di intrattenimento per il cellulare. casa nostra assume i caratteri Il secondo grande ostacolo della divisione regionale: la alla diffusione della rete lo penetrazione più elevata della sta erigendo invece l’attuale rete si rileva in Liguria (36,7 per linea politica, assolutamente cento), seguita da Lombardia restrittiva e conservatrice verso (36,4), mentre il sud è in fondo nuove forme di diffusione dell’ alla classifica con Puglia (25,2), informazione create dalla rete, Sicilia (18,7) e Basilicata- come nel caso del file sharing, e Calabria (17,8). quindi le politiche sulla proprietà intellettuale. Insomma la rivoluzione del nuovo Come far cambiare la rotta? media, piombato nelle nostre vite Con una politica “glocale”. I promettendo accesso e libera grandi summit per Zocchi hanno espressione per tutti, ha ancora fallito, la relazione tra Internet molta strada da fare. A differenza e la politica è davvero troppo complessa e molto poco operativa se presa solo a livello mondiale. Le enunciazioni di principio non bastano più, hanno creato uno stallo. L’efficienza può esser recuperata a livello locale. Se dovessi scegliere tra il summit mondiale e una conferenza in provincia, conclude Paolo Zocchi, io andrei sicuramente alla seconda. 58 di guido dolara noi bazar 06 2004 [email protected] L’imperialismo degli Stati Uniti d’Europa Secoli di colonizzazione europea hanno lasciato segni delle nostre Oggi nel mondo post-coloniale queste memorie si mescolano con usi locali trasformandosi e arricchendosi. Contribuiscono alla nostra culture. Delle nostre violenze e dei nostri identità di Europei. Non è un caso che il gioco del cricket, complesso eserciti ma anche dei nostri gusti, usi e rituale tipico delle classi alte inglesi, è anche popolare nelle ex-colonie di India, Pakistan, e nelle isole caraibiche che sono state sotto la passioni. Anche l’ Italia ha lasciato le sue dominazione britannica. O che la pasta di lievito Marmite, un amarissimo tracce, in Libia, Eritrea e Somalia. condimento popolare tra gli studenti inglesi, si usi anche in Sud Africa, Australia e Nigeria. Il passato coloniale dell’Italia è spesso dimenticato, la psiche collettiva si identifica più con gli invasi che con gli invasori, con le vittime che con gli aggressori. Ma anche l’ Italia ha avuto le sue colonie durante la prima metà del ‘900, in nord-Africa e nell’ Africa orientale, paesi come la Somalia e l’ Eritrea, con cui oggi i rapporti sono spesso limitati. Eppure, tracce della presenza italiana si vedono. Si dice per esempio che il cappuccino migliore d’ Africa si trovi ad Asmara, in Eritrea, ex- colonia italiana, una città che architettonicamente ricorda Viareggio più che Nairobi o Johannesburg. Tracce di Italia si trovano anche a Mogadiscio, capitale della Somalia, della Somalia italiana. pochi corrispondenti internazionali che si è recentemente avventurata a Mogadiscio, città quasi dimenticataLa giornalista dalla comunità Meera Selvainternazionale, risiede a Nairobidove, dopo ed è l’ una uscita dei delle Nazioni Unite e delle truppe americane nel 1995-1996, persino le agenzie umanitarie sono restie ad arrivare. Racconta a Bazar: “ è in rovina, dopo anni di guerra civile i muri protettivi delle vecchie ambasciate fanno la guardia solo a pecore e capre e il paesaggio è cosparsoLa città di di sacchetti Mogadiscio di plastica dilaniati esposti al vento sugli alberi di acacia. Ma tra le rovine si riconosce architettura di stile italiano, vecchi edifici costruiti in epoca coloniale, che ricordano le città costiere della penisola. L’ influenza italiana si sente ovunque, e prima di tutto nei pasti piatto di pasta, carne o pesce, poi frutta come dessert, e sempre un caffè espresso per terminare. Persino :le a banane, pranzo sionnipresenti mangiano quattro nella dieta portate, locale una e mangiatezuppa, un a colazione pranzo e cena, sono state piantate per primi dagli italiani, che crearono un sistema agricolo mirato all’ esportazione piuttosto che al consumo locale. A volte le portate vengono intervallate con frutta tropicale, papaya o banane, per ripulire la bocca. somali, come gli italiani, hanno mantenuto una reputazione di eleganza Solo il vino è assente, proibito dalla tradizione islamica. I e decoro nonostante i conflitti e la difficile storia degli ultimi anni. Le donne somale si coprono la testa secondo l’uso islamico, ma spesso il velo è imitazione delle grandi case di moda italiane, Armani, Prada o Gucci”. Un altro tratto di somiglianza tra Somalia e Italia sembra essere l’ energia imprenditoriale “Nonostante la Somalia non abbia un governo da tredici anni e sia in continua guerra civile, si è .creata Racconta una Meerasorprendente Selva: economia di mercato. Mogadiscio ha quattro fabbriche di sacchetti (e una quinta è in via di apertura), quattro fabbriche di pasta, quattro piste di atterraggio, tre reti di telefonia cellulare (che offrono le chiamate internazionali più a buon mercato di tutta l’Africa) e Internet café con connessioni satellitari” . Ibrahim Rashid per esempio è un imprenditore che sta preparando l’apertura di un Internet café. Ha investito 15,000 dollari per comprare 20 computer e una connessione satellitare. Prenderà 60 centesimi all’ora per usare ciascun computer e terrà aperto 16 ore al giorno. L’ Internet è una risorsa importantissima a Mogadiscio, che altrimenti sarebbe tagliata fuori dal mondo, senza turismo o giornali che pubblichino notizie affidabili. I punti Internet hanno una atmosfera quasi sacralizzata, bisogna togliersi le scarpe per entrare e l’ambiente è di concentrazione intensa. Gli schermi dei computer sono racchiusi da teche sicure in vetro. Dice Rashid “I somali sono imprenditori. Ci piace comprare e rivendere, e possiamo trovare il modo di commerciare in qualsiasi situazione” .

In un paese senza governo, non ci sono tasse. Però gli imprenditori devono pagare per procurarsi la protezione personale, per non essere rapiti o rapinati. Giovani guardie del corpo costano due dollari al giorno e sono armati di razzi e bombe a mano. Per atterrare, bisogna pagare una ‘tassa’ aeroportuale a uno dei signori della guerra in una delle piste di atterraggio, 25 dollari a passeggero. La torre di controllo: una piccola radio portatile.

La Libia, diversamente dalla Somalia, è una ex-colonia italiana che sta diventando meta turistica alternativa interessante e, a detta di tutti i turisti, un paese bellissimo e inesplorato. Le relazioni internazionali del paese con l’occidente stanno migliorando e sta crescendo l’interesse per il paese da parte degli investitori internazionali. Le tracce visibili della presenza italiana, a parte gli interessi commerciali considerevoli, sono soprattutto architettoniche. Per il resto, l’italiano si parla poco e il paese presenta tutte le caratteristiche di un paese arabo nord-Africano.

Viaggiare in Libia rimane problematico dal punto di vista organizzativo a causa della burocrazia: occorre il visto, la traduzione dei dati personali in arabo, un minimo di valuta per entrare nel paese. Bisogna anche che il passaporto non abbia timbri di frontiera israeliani. Si consiglia di rivolgersi a operatori turistici italiani per organizzare una visita, anche se questo di solito alza i prezzi, perchè le procedure sono a volte imprevedibili.

In aereo si raggiunge Tripoli da Roma con l’Alitalia. Non ci sono collegamenti marittimi diretti, ma è possibile fare scalo a Malta (nuovo membro Ue che comunque vale una visita). Una volta arrivati, il paese però è sicuro anche grazie a una forte presenza di polizia. Si consiglia di fare attenzione a usare la macchina fotografica, alcuni turisti hanno avuto problemi dopo aver scattato foto a edifici di “interesse nazionale”.

Fotografie di Ulrike Kaltermann bazar 06 2004 loro di franco andreucci 59 [email protected]

Diversa, soprattutto da New York o San Francisco, che sono metropoli di un’America cosmopolita e conosciuta da molti, Chicago è più America profonda: è una città provinciale, caratterizzata da una grande voglia di affermarsi. E lo fa col danaro, col lavoro duro, con la testa bassa e con un po’ di provincialismo. È chiamatathe second city (la seconda città), e per il fatto di covare il sogno impossibile di poter essere un giorno la prima (la prima è e sarà sempre New York) è una città che corre, unacity on the make, secondo l’espressione dello scrittore Nelson Algren. Ha numerosi nomignoli, il più famoso dei quali è thewindy city (la città ventosa). Di vento ce n’è, ma non è detto che ce ne sia di meno a Minneapolis o a Detroit. 3 milioni di abitanti (9 nell’area metropolitana), 25 chilometri di parco che separano la città dal lago Michigan, la città ha un profilo straordinario, con i bellissimi grattacieli di Mies Van Der Rohe, E’ l’America profonda, quella provinciale Helmut Jahn e Philip Johnson, con luminose isole di verde e con la metropolitana sopraelevata su vecchie strutture di ferro. La grande che corre. La chiamano the second city, architettura americana ne ha fatto il suo terreno sperimentale, sia si può immaginare quale sia la prima… dal punto di vista costruttivo che urbanistico. La tradizione di Louis Chicago, miscuglio di razze, violenza e Sullivan e gli edifici di Frank Lloyd Wright sono fra le meraviglie del ordine urbano. XX secolo mentre la progettazione del lungolago e il piano urbanistico di Daniel Burnham continuano a dare alla città uno straordinario senso di serenità. I problemi legati alla zonizzazione e alle divisioni etniche sono tuttavia rimasti come una piaga del panorama metropolitano. Larghe aree degradate ospitano cittadini di seconda classe: neri, latino- americani, bianchi di recente immigrazione, mentre i suburbi opulenti sono abitati da famiglie ad alto reddito. La violenza urbana è uno dei Fotografia di Karen Summer connotati di Chicago. La città ha una storia straordinaria. Avamposto francese in territorio indiano fino alla metà del Settecento (il nome, Chicago, deriverebbe dall’espressionechi-ca-gou , campo di cipolle nella lingua degli indiani Illinois), divenne poi un forte inglese e quindi americano. A metà del XIX secolo, grazie alla sua posizione geografica al centro delle grandi pianure si trasformò in un importantissimo nodo ferroviario, in un centro industriale che produceva macchine agricole e, soprattutto, nella capitale della manipolazione e della conservazione della carne che arrivava con le grandi mandrie dal Far West prima dell’uso delle refrigerazione. Chi ha letto il romanzo La giungla di Upton Sinclair conosce le speranze e le tragedie dei lavoratori nei mattatoi di Chicago ai primi del secolo XX. Importante mercato del lavoro negli anni delle grandi migrazioni, fra la fine del XIX e i primi vent’anni del XX secolo, Chicago fu poi anche teatro di una impressionante stagione della malavita organizzata, simbolicamente rappresentata dalla figura di Al Capone e dalla strage di San Valentino nel 1929. Chicago è importante anche nella storia del movimento operaio e del socialismo perché dai tumulti di Haymarket e dalla ingiusta condanna a morte di cinque anarchici nel 1886 deriva la scelta del 1° maggio come giornata internazionale dei lavoratori. La città è ben amministrata e organizzata, e il suo sindaco attuale (dal 1989) Richard M. Daley è parte della storia urbana: la sua è una famiglia di professionisti della politica locale che da quasi un secolo domina la vita del Partito democratico nel Midwest. Il padre - che uno studioso ha definito “un faraone americano” - era un classico boss della politica e fu sindaco della città fra il 1955 e il 1976. Chicago continua ad attrarre grandi flussi di migrazioni interne e internazionali: ci vive la più grande comunità di polacchi dopo Varsavia, quasi un terzo dei suoi abitanti sono neri e ora la variopinta popolazione latinoamericana ha superato il 25 per cento. Il suo fascino è dato dall’impressionante miscuglio di razze, violenza, democrazia e ordine urbano. Deve all’Europa e al resto del mondo le origini dei suoi cittadini, ma non gli deve altro. Per questo, assai più di New York, è America profonda. Un bel libro su Chicago è Marco d’Eramo, Il maiale e il grattacielo. Chicago: una storia del nostro futuro, Milano, Feltrinelli, 1995, pp.408, € 18,08 (in edizione economica € 8,26) Chi-ca-gou, campo di cipolle 60 di cristiana scoppa migrazioni bazar 06 2004 [email protected] Raccontare mondi lontanissimi

È nato online il 24 maggio. Ha avuto una gestazione di Nasce un nuovo periodico online. poco più di un mese. Per ora, come spiega il suo ideatore, Grafica scarna, poche immagini, Antonello Sacchetti, “è poco più di un gioco. Agli altri impegnati con me in questa avventura ho detto: pensate che abbiamo prenotato il desiderio di raccontare luoghi e campo da calcetto, se qualcuno manca non si può giocare”. persone trascurati dalla grande Il “campo da calcetto” in questione è un giornale online, informazione. Uno spazio per gli www.ilcassetto.it. Il cassetto, cioè, come recita la homepage, approfondimenti. Intervista con il “l’informazione che rimane”. Ma anche “un sogno nel suo ideatore, Antonello Sacchetti cassetto”, che adesso sta diventando realtà. Per oltre un anno Antonello Sacchetti, giornalista già ufficio stampa di Amnesty International e Save the Children (organizzazione inglese con una rappresentanza in Italia per la raccolta di fondi), ha tenuto unblog , un diario in rete, pubblico. Prima ancora c’era stata l’esperienza di Grandi Notizie, giornale online che gli aveva offerto l’opportunità di lavorare a dossier internazionali. “Quell’esperienza si era conclusa brutalmente dopo fondamentalista islamica, consegnando poi il paese a una l’11 settembre 2001, quando era diventato chiaro che nessuno voleva guerra civile che ha fatto oltre 200 mila morti”. più investire sul web, che la pubblicità online non era affatto quella “E racconteremo il Turkmenistan” , anticipa ancora gallina dalle uova d’oro di cui si favoleggiava” . C’erano poi anche Sacchetti, “dove il nostro collega e amico Sergio Cecchini ha le difficoltà tecniche, “la comunicazione era lenta, per caricare siti avuto la fortuna di andare, toccando con mano gli effetti del complessi ci voleva tempo e per l’utente finale l’informazione online non governo del presidente Niyazow, un uomo che ha addirittura era sempre facile da conquistare”. sostituito i mesi sul calendario con i nomi della madre e delle “Oggi la diffusione dell’Adsl ha modificato molto questo scenario. sorelle, e che si trova oggi al centro di un’area di massimo E Internet mi sembra il luogo ideale per l’approfondimento. Ormai interesse geopolitico per il transito dell’oleodotto verso la l’accesso è facile e le ricerche veloci. Certo, non tutti sono interessati alle Turchia, basta guardare i recenti movimenti di capitali verso stesse cose, ma è proprio qui il bello: se l’informazione c’è, senz’altro chi quell’area per avere un’indicazione inequivocabile del futuro è interessato può recuperarla rapidamente”. che verrà”. L’informazione de il Cassetto riguarda essenzialmente Mondi Le altre rubriche la dicono lunga sul taglio scelto. C’è Lontanissimi, che oltre a essere il titolo di una delle rubriche, quella dedicata ai fatti di casa nostra, intitolata Serva sintetizza un po’ lo stile del giornale: “Si tratta di mondi Italia. L’articolo del primo numero – un viaggio, molto lontanissimi, non perché lo sono geograficamente – anche se spesso è istruttivo, nelle pieghe del nuovo sistema sanitario così – ma perché sono luoghi di cui si parla poco, che poco si conoscono. nazionale - ha questo incipit: “Se in un ristorante ci Oggi si mangia sushi e si dorme sui futon, ma poco si sa della Bulgaria, imbattessimo in locali sporchi e scomodi, in camerieri nostra vicina di casa, per esempio”, spiega Sacchetti. e ristoratori maleducati, in cibo di scadente qualità, Oppure sono argomenti scomodi, che si tengono a distanza torneremmo in quel ristorante? Lo consiglieremmo agli perché alle volte bisogna ammettere errori, scelte politiche amici? Allora perché, mutatis mutandis, continuiamo a sbagliate o almeno controverse, “per esempio nel prossimo numero sopportare tali situazioni negli ospedali?”. parleremo di Algeria, del ‘golpe bianco’ che ha sottratto la vittoria Ci sono le Cartoline da…, che ci rinfrescano la elettorale al Fis, il Fronte islamico per la salvezza, partito di matrice memoria con un ritratto di Sarajevo come era 5 anni fa, quando la guerra era non alle porte, ma dentro l’Europa. E poi interviste (i Protagonisti), ritratti di personaggi che furono (Sommersi e Salvati), musica e sport. Per ora un po’ troppo maschile, una visibile assenza delle donne che un po’ infastidisce, come se il mondo di chi fa notizia sia ‘ovviamente’ di sesso I n f o r m a z i o n e e a p p r o f o n d i m e n t o o n l i n e maschile. Certo la grafica è un po’ approssimativa, www.lettera22.it “mi sono limitato a comprare il content management system L’associazione Lettera 22 riunisce giornalisti professionisti, specializzati più semplice che ho trovato, a noi interessavano soprattutto i in temi di politica estera e cultura, e fornisce servizi giornalistici firmati, contenuti – spiega Sacchetti – ma se il divertimento continua reportage, format radiofonici, contenuti per portali Internet. Sul proprio sito nei prossimi mesi nulla vieta di fare un restyling e di investire mette a disposizione, oltre a notizie aggiornate quotidianamente, articoli di un po’ di più anche nella grafica”.

IN RETE IN approfondimento e servizi radiofonici. Molte schede, molte informazioni che Per ora il Cassetto è destinato a rimanere un altrimenti non si leggono da nessuna parte. quindicinale, anche se la sfida sarebbe arrivare a farne un settimanale: “Il conteggio dei contatti è incoraggiante, se www.donnealtri.it si pensa che è frutto solo di una mail fatta circolare ad amici e Un luogo online nato per discutere di temi che interrogano in modi diversi gli uomini e le donne, dove gli articoli si organizzano intorno a dicotomie conoscenti”, continua Sacchetti. Nel futuro immeditato intriganti: locale/globale, rosa/nero, merci/desideri, reale/virtuale, anima/corpo, c’è l’espansione dei collaboratori, il primo a entrare storie/corsivi. Creato da quattro giornalisti, tre donne – Monica Luongo, Letizia nel gruppo scriverà da Betlemme, altra area calda del Paolozzi, Bia Sarasini – e un uomo, Alberto Leiss. Aperto ai contributi di chi pianeta. Poi potrebbe esserci un investimento da parte vuole discutere. di una università, un contatto con l’agenzia stampa dei missionari Misna “che sono presenti un po’ ovunque nei www.rekombinant.org mondi lontanissimi cui rivolgiamo lo sguardo”, e la creazione Sottotitolo “linee di fuga dal pensiero binario”. Fughe e proposte intorno a di una serie di strumenti interattivi. temi quali Internet e i new media, la Psicochimica, Oggi come mi pongo, Città, Immaginario, Economia, Geopolitica. Autori dietro nickname fantasiosi. Informazione della rete e sulla rete. bazar 06 2004 gender di giulia premilli 61 [email protected]

La notizia è forte: una trans tra le fila di Forza Italia. E non è una qualunque, visto che Sandra Alvino è anche presidente dell’AIT… Sandra Alvino è stata nella fine degli anni 80 una dei primi uomini italiani a ricorrere al bisturi (in quel di Londra) per diventare a tutti gli effetti donna. Ha combattuto per un buon decennio per cambiare i documenti, altri 6 anni per vedersi recapitare la patente (dopo aver Forza Italia candidapassato normalmente gli esami) e qualche altro anno per riuscire a sposarsi (in carcere) con un detenuto... E’ sua l’affermazione:“Hanno fatto sposare Cutolo, devono far sposare anche me”. una transessuale Di politica ne ha fatta tanta soprattutto al fianco di Adelaide Aglietta. Oggi, dopo aver aperto da più di un anno l’associazione italiana transessuali, è stata candidata nelle lista di Forza Italia per i consigli di quartiere del capoluogo toscano.“Sono stata presentata da Bianca Maria Giocoli di Forza Italia– ci spiega Sandra Alvino - è stata una dei pochi Sandra Alvino politici ad essere stata sempre oltre gli schieramenti politici, ma soprattutto a essermi stata vicina a livello umano. Così ho accettato volentieri di presentarmi sotto gli azzurri anche grazie all’amicizia che ci lega. Durante la presentazione delle liste era presente anche Giuliano Amato che si è rivolto a me con simpatia. Incredibile... ma vero”.

Vale la pena il Toscana Pride! In giro per la Toscana gli appuntamenti, gli spettacoli e le performance più intriganti, colte, raffinate ed eccentriche del mondo gay e transgender GROSSETO Dal 14 al 18 giugno FIRENZE - Spettacoli al Bastione Garibaldi. Durante dall’4 al 6 giugno la settimana ogni sera un concerto e/o uno LUCCA Polispazio Queer: attività culturali, spettacoli, mostre e dibattiti. - spettacolo con artisti nazionali e locali quali Dal 10 al 13 Seminario di letteratura e cultura GLBTQ (include presentazione Alessandro Fullin, Katia Beni, I Raggi Lucca Città aperta – Convegni, mostre, feste e di Stone Butch Blues con l’autore USA Leslie Feinberg) Fotonici, i Suonatori da Taverna e Grand concerti - Premio letterario GLBTQ Hotel, Nada e Platinette. 10 giugno: convegno “In fondo a destra” sul - Progetto “Totem”: Convocazione di artiste, poetesse, scrittrici Dal 17 al 20 fenomeno dei nuovi gruppi di estrema destra presenti lesbiche per un workshop di una giornata durante la quale lavorare - Gay Camping sul territorio toscano a un assemblaggio di pezzi, frasi, espressioni corporee, work- Sono stati presi accordi e stipulate 11 giugno: convegno “Queer for Peace” sulla in-progress, filmati da rimontare per uno script & performance convenzioni con due campeggi sulla costa iniziativa di pace in Palestina promossa da alcune collettiva (Gap_autistiche). grossetana (camping Le Marze e Camping associazioni glbt italiane Dall’8 al 11 giugno Vallicella) per organizzare serate di 12 giugno: convegno “Transiti” sulla identità Gruppo Ireo e l’Amandorla divertimento e giornate di intrattenimento al transessuale; presentazione del video realizzato dal florence Queer Festival, rassegna di cinema e video a tematica mare e escursioni in Maremma. Movimento di Identità Transessuale di Viareggio gay, lesbica e transgender (l’universo queer), fiction, documentari, 19 giugno sul fenomeno dell’immigrazione da parte delle con lungometraggi o cortometraggi, solitamente di produzione - Corteo transessuali indipendente. - Manifestazione con corteo per le strade 13 giugno: concerto di Giuni Russo Selezione di cortometraggi GLBTQ (ospite Del La Grace di Grosseto e chiusura con il “rainbow GB/USA) tra cui i Video “Cera l’H” di Paola Guazzo & party”, presso la struttura dell’ex Enaoli Daniela Ravaschio; video “FtM” di Mary Nicotra; video di Il corto ... in genere di Rispescia nel bel mezzo del Parco Parte la prima edizione del concorso Marco Pustianaz. naturale della Maremma dove ogni Premiazione video cinematografico Il corto…in genere presentato anno Legambiente organizza il Festival dall’assessorato alla Cultura di Castel San Pietro Nazionale “Festambiente”. Terme (Bo). Si terrà i giorni 12 e 13 giugno 2004. I 62 cortometraggi saranno proiettati al Cinema Jolly di Castel San Pietro Terme La giuria, che si riunirà qualche giorno prima per giudicare i lavori preselezionati, è composta da: Pier Maria Bocchi (critico cinematografico), Franco Calandrini (direttore Corto Imola Festival)

Giacomo Manzoli (studioso e critico CORTI cinematografico), Roy Menarini (studioso e critico cinematografico). Il programma delle proiezioni sarà on-line in breve tempo. http://www.cspietro.it/corti.html 62 di mario morcellini cortei bazar 06 2004 [email protected]

dal nostro ecosistema culturale. Cibo e alimentazione superano l’accezione tradizionale di necessità oggettiva di sopravvivenza, sintetizzando una manifestazione fondamentale della soggettività e del contesto socio-culturale in cui l’individuo si inserisce. L’alimentazione e la preparazione dei cibi, a lungo interpretate come attività cosiddette “minori”, dedite alla materialità, non degne di considerazione se non del tutto ignorate e sottovalutate, conquistano oggi nuove dimensioni di riconoscimento. Vengono identificate come territori d’incontro tra desideri di salute, bisogno di sicurezza per ciò che si mangia e si beve, esaltazione del gusto e della qualità dei prodotti, ma anche aspirazione ad una sempre maggiore efficienza fisica. Letture della modernità. Tutte sfide assolutamente incalzanti per le politiche educative La comunicazione tra cibo e buon del futuro. Mangiare, bere e produrre in maniera riflessiva, ragionata, in simbiosi con le esigenze dell’ambiente geofisico governo ed umano, ma anche informare ed educare gli attori sociali alla verifica della qualità degli alimenti, coltivare la Cibo, attenzione alla qualità della vita: un nuovo modo di sentirsi necessità di concentrarsi sull’attenzione all’alimentazione diversi entro un sistema di stimoli ed abitudini che riconsiderano il come principio etico e come emozione estetica. Fare quindi rapporto tra il nostro corpo ed il mondo esterno. i conti con l’estrema mobilità degli scenari di riferimento Sono dimensioni che hanno costituito anche la provocazione scientifica sia nella produzione che nella comunicazione del prodotto del primo incontro dedicato dal Dipartimento di Sociologia e agroalimentare. E’ la prospettiva enogastronomica dei “tempi Comunicazione dell’Università “La Sapienza” al dialogo tra Università, moderni”. istituzioni e mondo del food and wine (“Comunicare il Gusto”, 19 aprile Tutto questo induce a impostare ragionamenti sull’evoluzione 2004). complessiva dell’enogastronomia, superando i consueti A più di dieci anni dall’avvio dei Corsi in Scienze della Comunicazione, confini di “settore” e geografici e facendo apparire quanto mai i tempi sono maturi perché si configuri una nuova geografia dell’offerta opportuna la destinazione di risorse finanziarie, tecnologiche formativa, integrando anche l’attenzione a queste tematiche tra le aree e umane verso la creazione di professionisti specializzati nella prioritarie di studio e ricerca scientifica. “lettura” interdisciplinare di un sistema complesso, chiamato La riflessione sul percorso formativo universitario diventa infatti , sostenuto da a mettere in rete le varie problematiche dell’agroalimentare, l’occasione per ripensare il fenomeno enogastronomia favorendo il confronto tra approcci diversi e aspetti di altre e più globali considerazioni relative alla sua rilevanza in termini convergenza. di formazione culturale e acquisizione di nuovi punti di vista da parte S’impone, quindi, un ripensamento anche nell’ambito dei degli attori moderni. In questo senso, il cibo rappresenta un fenomeno percorsi di formazione universitaria dei futuri operatori culturale da riconsiderare anzitutto nella sua natura interdisciplinare, in scienze e cultura enogastronomica, prevedendo esperti da settori tecnici-scientifici fino a saperi umanistici e comunicazionali. del settore con un’apertura culturale a 360 gradi: dalla Questa riflessione diventa ancor più forte se si ragiona all’interno di conoscenza delle principali problematiche di filiera, al un contesto nazionale e internazionale emergente, quello tracciato dal recupero dell’importante tradizione storicamente radicata sul trainante aspetto dell’economia Made in Italy, spesso identificato con territorio, fino alle dimensioni caratterizzanti la comunicazione le problematiche dell’enogastronomia. Un’occasione per riflettere sulle di settore. Inoltre, bisogna porre una particolare attenzione alla varie prospettive interpretative e di pratica effettiva, in modo da poter comunicazione pubblica e all’informazione, nonché ai nuovi attivare un rapporto continuativo di valutazione delle possibili aree principi del marketing territoriale e delle politiche locali. In di intervento formativo volto alla progettazione consapevole di profili altre parole, alla gestione della modernità. professionali che riescano a rispondere alle emergenze del settore. In questo contesto la comunicazione conquista la forza Infatti, l’enogastronomia si propone ormai come una dimensione simbolica dell’immagine del prodotto intrecciata al suo della modernità molto complessa, che va ben oltre la classica lettura esclusivamente economica e di mercato. È indubbio che gli alimenti rappresentino una metafora decisiva di tutto ciò che noi prendiamo e “assumiamo” dall’ambiente esterno, e più precisamente bazar 06 2004 gerenza 63 [email protected]

COLLABORATORI

Claudio Amendola Marcello Amoruso Agnese Ananasso Franco Andreucci Carla Romana Antolini Luca Beatrice Marco Begani Alessandro Benvenuti Ciro Bertini Matteo Bianchini Nancy Brilli Eva Buiatti Valerio Cammarano Luca Carboni Valeria Cecilia Claudio Coccoluto Pietro D’Ottavio Marzia Di Mento Guido Dolora Fabrizio Gianuario Caterina Gonnelli Andrea Lisi Enrico Lo Verso Mario Morcellini Andrea Mugnaini Oliva Muratore Fabio Murru Angelita Peyretti Chiara Pietrella Roberto Pisoni Giulia Premilli Andrea Rustichelli BAZAR Lorella Scacco Via Bradano 30, 00199 Roma [email protected] Cristiana Scoppa Chiara Spegni DIRETTORE RESPONSABILE - Eugenia Romanelli Studenti La Sapienza VICEDIRETTORE - Vera Risi Chiara Tacconi DIRETTORE ARTISTICO - Mara Codalli Alberto Traversi