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CAI NOV DIC 08 10-11-2008 15:47 Pagina A1 CAI NOV_DIC 08 10-11-2008 15:47 Pagina a1 NOVEMBRE DICEMBRE 2008 st. – 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano. Sciescursionismo Lesachtal, Val Maira Alpinismo Eiger, Ponte di Muro Personaggi Julius Kugy, Nino Oppio Novembre Dicembre 2008 Supplemento bimestrale a la “Rivista del a la 2008 Supplemento bimestrale Dicembre Novembre Alpino Italiano - Lo Scarpone” Club Po 12/2008 - Sped. in abb. N. CAI NOV_DIC 08 10-11-2008 15:47 Pagina a2 anz zzero 210x280 ITA indd 1 09 10 2008 12:05:10 Uhr CAI NOV_DIC 08 10-11-2008 15:48 Pagina 1 L’estate, definita orribilis per l’alpinismo si è appena conclusa, la montagna assetata di sangue ha preteso i suoi sacrifici umani ed ora con l’avvento dell’au- tunno può tornare nel suo regno dell’oblio, alla periferia del mondo. Nel caso di di Pier Giorgio una nuova disgrazia, ma i morti devono essere almeno 4, se non proprio tutti Baldracco assieme almeno tutti nello stesso giorno e pazienza se a centinaia di chilometri di distanza, ci penserà un lancio di agenzia a mettere in fibrillazione i media. Giornalisti, redattori, cronisti, addetti stampa e chi più ne ha più ne metta, si accorgeranno così che ci sono le montagne assassine, gli scriteriati che le salgono e gli angeli delle vette che hanno l’ingrato compito di raccogliere i cadaveri o ciò che di essi Incidenti, rimane. E allora i telefoni, meglio se satellitari, squilleranno in continuazione: richiesta di pareri, di opinioni, meglio se con venatura polemica, che non guasta mai, ricerca dei media e colpevoli, ricerca della responsabilità e via dicendo. Poi il temporale estivo come è venuto se ne andrà, per una successiva piatta assoluta. Soccorso Il problema è, come dice Paolo Rumiz “la montagna pur essendo la spina dorsale fisica del paese è totalmente scomparsa, guardacaso con la Resistenza, dalla politica e alpino persino dall’immaginario nazionale. Sia le Alpi che gli Appennini restano mondi subalterni, privi di autostima e di rappresentanza politica”. Questo è il problema: le terre alte cancellate, rimosse, bistrattate, rapinate e dimenticate colpa, di tutti compresi anche i montanari che qualche ombra sulla coscienza devono pure avere. La riprova è proprio questa: l’interesse sproporzionato per gli incidenti in montagna ma, si badi bene, solo quelli particolarmente tragici e quindi, purtroppo, ben vendibili dai media. Secondo i dati in nostro possesso questa estate i soccorsi in montagna sono stati più o meno gli stessi degli altri anni con variazioni insignificanti non degne di tracciare una tendenza nel tempo o evidenziare qualche anomalia. Per la verità emerge un andamento meteorologico del tutto particolare, simile a quello di qualche anno fa, con maggio e giugno assai piovosi e alcuni weekend di luglio e agosto affogati nell’acqua e forse, mai come stavolta, il pianto di qualche gestore per la scarsa frequenza al proprio rifugio è stato così sincero. Risultato: più affollamento nei pochi periodi di bel tempo e quindi più concentrazione su alcune vie e su determinate cime. Più frequenza, più incidenti; il tragico gioco è tutto qui. 1 Uhr CAI NOV_DIC 08 10-11-2008 15:48 Pagina 2 I serracchi sono sempre diffusa a gran voce da Ma interessano soli i morti, non accada più. caduti con l’imprevedibilità stampa, anche specializzata, e pochi parlano dei tanti illesi, La spettacolarizzazione di di sempre, i sassi le frane lo da certi siti internet dove il dei tanti feriti leggeri, di queste tragedie e dei soccorsi stesso, ed i ponti di neve si parco dei divertimenti alpino quelli gravi e di quelli in non fa bene a nessuno, né agli sono frantumati sotto i piedi è sempre aperto, pronto a pericolo di vita salvati dalla infortunati, né a chi rimane, più degli sprovveduti che dispensare avventura, bravura di soccorritori, né ai Soccorritori alpini che degli alpinisti accorti. Certo emozioni forti e adrenalina a medici, infermieri, tecnici e faticano, in certi ambienti, a abbiamo sempre sostenuto, e piene mani a tutti e per tutti, piloti che ci mettono anche scrollarsi di dosso l’etichetta non cambiamo idea oggi, che senza dire che c’è un l’anima affinché il peggio di eroi e di angeli delle vette. l’imprudenza con cui si rovescio della medaglia. non accada. Nessuno parla E neppure alla montagna, che affronta la montagna, in Ovviamente non ci si può poi dell’esercito silenzioso dell’attuale stereotipo non sa particolar modo l’alta certo nascondere dietro un fatto di operatori dietro ad più che farsene da almeno un montagna, è ancora tanta. filo d’erba. L’alpinismo in una scrivania, magari a secolo, è che ha bisogno di Idem per la faciloneria confronto ad altre attività centinaia di chilometri ben altro e cioè di essere dall’evento, che coordinano valorizzata per quello che è, la macchina dei soccorsi, per quello che può dare, oggigiorno tanto complessa e possibilmente il più lontano altrettanto sconosciuta. possibile dal fiorire di Portare soccorso in montagna convegni, tavole rotonde e è soprattutto abnegazione, novelli guru, impazienti di organizzazione e fatica. farsi anch’essi immagine. Molto spesso l’elicottero non Per noi addetti ai lavori può intervenire per le questo morboso condizioni metereologiche o interessamento è più un perché è notte o perché si è in danno che un guadagno. Anzi grotta e allora si parte a piedi assistiamo al proliferare di e i tempi si dilatano all’ associazioni ed enti dello inverosimile ma questo non Stato che, visto l’interesse dei appare, e sulla stampa sembra media, si vestono con divise sempre che tutto sia facile: identiche alle nostre e si basta un tecnico appeso ad un buttano a capofitto in questo verricello e tutto si risolve; delicato settore perché questo è solo la punta l’importante è apparire e che dell’iceberg del Soccorso se ne parli, in ogni caso, Alpino. comunque, come se si Quando parliamo di morti trattasse di vendere detersivo, stiamo parlando però di per non dire altro. ricreative o sportive, ha un persone , non di noccioline, A noi non interessa, non è rischio latente alto e tante uomini o donne che hanno questo il modo di intendere volte, molte volte, la fatalità perso la loro vita per una correttamente il Soccorso ci mette lo zampino, quando passione, per trascorrere una alpino e le tragedie ad esso a soccombere sono alpinisti giornata diversa nel loro legate. Ci piacerebbe, preparati, esperti, allenati o ambiente tanto amato, vorremmo, desidereremmo, addirittura professionisti che, assieme ad amici che che se ne parlasse con calma di questa passione, ne hanno involontariamente magari e serenità, con meno rumore fatto una ragione di vita. hanno trascinato nel baratro, e tanta più chiarezza per il I numeri consolidati del 2007 che hanno sbagliato, forse, bene di tutti, che si parlasse ci parlano di 6256 interventi ma che meritano tutto il di più di prevenzione e con 1589 illesi (23,8%), 2064 nostro rispetto e la nostra preparazione e che si feriti leggeri (30,9%), 1883 compassione. A parte quando valutasse con più attenzione feriti gravi (28,2%), 666 feriti nel cervello umano salta il dato degli incidenti ai soci in imminente pericolo di vita qualche fusibile, nessuno è CAI, persone che affrontano (10,%), 24 dispersi (0,4%) e così pazzo da andare in la montagna conoscendola, e 446 (6,7%) deceduti. Questi montagna per ammazzarsi, ci che raggiungono solo il 3,4% ultimi nel periodo giugno- si va per divertirsi, per di tutti gli interventi del settembre sono stati 207 ricaricare le pile, per mille C.N.S.A.S. (46%) e nello stesso lasso di altri motivi, ma l’incidente Pier Giorgio Baldracco tempo gli interventi sono stati può capitare e questo va Presidente nazionale 3396 (53,9%). accettato e compreso perché C.N.S.A.S. - CAI 2 Jo CAI NOV_DIC 08 10-11-2008 15:48 Pagina 3 + realize.thenorthface.com/eu John Griber | Gasherbrum II approach, Karakoram Range | Photo: Kristoffer Erickson John G F08 La Rivista del Cai 210X280 Ita.indd 1 23-10-2008 14:55:06 Rivista Cai 210x280 Trek 08:Layout 1 19-02-2008 14:19 Pagina 1 ai sentieriCi siamo ancora ispirati da esplorare, alle montagne agli orizzonti più impervie, a cui vuoiai boschi arrivare. meno battuti, Ed abbiamo creato la linea trekking Grisport, scarpe fatte di Natura e per la Natura, confortevoli e resistenti che garantiscono un perfetto controllo del piede e una straordinaria aderenza su ogni tipo di terreno. 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Petrella, 19 - Il tema Cas. post. 10001 - 20110 Milano - LA RETE ESCURSIONISTICA DELLA SARDEGNA Editoria/Alpinismo Tel. 02/205723.1. (ric. aut.) Peppino Cicalò 6 MASINO BREGAGLIA Fax 02/205723.201. Andrea Gaddi 62 CAI su Internet: www.cai.it Telegr.
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