ISREC - Progetto Linea Gotica CONSELICE

Denominazione: di Conselice

Tipologia: Comune

Localizzazione: Via Giuseppe Garibaldi 14 [44° 30’ 46” Nord – 11° 49’ 44” Est]

Descrizione: Comune di 10.028 abitanti si estende su un territorio di 60 km2 (confinante con le province di Ferrara, Bologna e ) e comprende i centri abitati di San Patrizio e Lavezzola. Questa posizione di snodo fra diverse province giocò un ruolo decisivo durante la guerra di Liberazione, favorendo la diffusione capillare della stampa clandestina. La Resistenza a Conselice si caratterizzò, infatti, per la messa a punto di un sistema di controinformazione al regime che agì da subito, già all’indomani dell’8 settembre 1943, distinguendosi come uno dei più importanti nell’Italia occupata. La stampa, prodotta in tipografie clandestine, era poi trasportata e distribuita dalle staffette, a rischio della propria vita. La popolazione di Conselice si prodigò inoltre nell’organizzazione di forme di assistenza sanitaria e umanitaria, rivolte anche alle comunità limitrofe. In tale opera si distinse l’arciprete della città, don Francesco Gianstefani, il quale si oppose apertamente alle angherie perpetrate dal regime difendendo in più di un’occasione i suoi concittadini; comportamento che gli costò anche l’arresto nel 1942. A Conselice nacque Ines Bedeschi, nome di battaglia Bruna, valorosa staffetta militare del CUMER (Comando Unificato Militare Emilia Romagna), torturata e fucilata dai tedeschi a Casalmaggiore (Parma) il 28 marzo 1945, insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Conselice fu l’ultimo comune della provincia di Ravenna a essere liberato dall’VIII Armata britannica il 14 aprile 1945.

Note: Decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Civile con Decreto del 14 maggio 2010 del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (motivazione: «Centro strategicamente importante, durante il secondo conflitto mondiale fu occupato dalle truppe tedesche impegnate a bloccare l’avanzata alleata. La popolazione, sebbene sottoposta a privazioni ed angherie, con eroico coraggio organizzò un’intensa attività di stampa e diffusione clandestina, esponendosi a numerosi rastrellamenti che portarono alla fucilazione di alcuni concittadini. Nonostante i bombardamenti subiti e i danni inferti al patrimonio abitativo, la comunità seppe reagire agli orrori della guerra, prodigandosi, con generoso spirito di solidarietà, nell’assistenza agli sfollati e ai feriti, partecipando attivamente alla

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lotta di liberazione. Chiaro esempio di spirito di sacrificio ed elette virtù civiche. 1943/1945 Conselice (RA)»). Centralino: 0545 986970 Sito internet: www.comune.conselice.ra.it

INDICE DELLE SCHEDE

1. Monumento alla stampa clandestina e alla libertà di stampa 2. Lapide in memoria della staffetta partigiana Ines Bedeschi (31/8/1914-28/3/1945) 3. Lapide in memoria delle vittime delle leggi razziali arrestate a Lavezzola

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Denominazione: Monumento alla stampa clandestina e alla libertà di stampa

Tipologia: Monumento commemorativo

Proprietà: Comunale

Localizzazione: Piazza della Libertà di Stampa [44° 30’ 46” Nord – 11° 49’ 55” Est]

Descrizione: Il monumento, unico nel suo genere in Italia, è stato inaugurato il 22 aprile 2006. Promosso dalla locale sezione ANPI (su iniziativa in particolare di Ivo Ricci Maccarini, il partigiano Snap, commissario politico del Distaccamento “Umberto Ricci” della 28ª Brigata) in collaborazione con la FNSI-Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il monumento, progettato dal celebre scenografo Gino Pellegrini (Premio Oscar 1969), ingloba una “pedalina” (una stampatrice a pedale di fattura ottocentesca) in tutto simile a quella operante in vari momenti, e in vari rifugi, a Conselice nel periodo tra il novembre 1943 e l’aprile 1945. Nel corso della sua attività la tipografia clandestina conselicese, diretta da Giorgio Rocca, Marcello (futuro sindaco di Conselice dopo la Liberazione), con la collaborazione di altri antifascisti, come l’azionista Medardo Merli, Walter, e il comunista Giuseppe D’Alema, Alberto, dette alle stampe numerosissimi volantini di propaganda e ben 12 testate (tra cui l’«Avanti!», «L’Unità», «La Voce Repubblicana», «Il Garibaldino», «Noi Donne»), con tirature di migliaia di copie e diffusione anche oltre i confini emiliano-romagnoli. La distribuzione della stampa clandestina era affidata soprattutto alle donne, le staffette addestrate e guidate da Ines Bedeschi. Diversi collaboratori della tipografia furono via via scoperti dai nazifascisti ma, pur sottoposti a torture, non rivelarono mai i nascondigli della “pedalina”, pagando con la vita il loro rifiuto a collaborare.

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Denominazione: Lapide in memoria della staffetta partigiana Ines Bedeschi (31/8/1914- 28/3/1945)

Tipologia: Lapide commemorativa

Proprietà: Comunale

Localizzazione: Via Giuseppe Garibaldi, angolo con Piazza Felice Foresti [44° 30’ 46” Nord – 11° 49’ 44” Est]

Descrizione: La lapide, inaugurata il 14 marzo 1954 a cura dell’UDI-Unione Donne Italiane e originariamente collocata in Piazza Felice Foresti, ricorda il sacrificio della coraggiosa partigiana conselicese Ines Bedeschi, Bruna, Medaglia D’Oro al Valor Militare. Attiva nelle SAP (Squadre di Azione Patriottica) ravennati sin dal settembre 1943, fu catturata dai tedeschi nei pressi di Casalmaggiore (Parma), ove svolgeva il delicato incarico di staffetta militare del CUMER, e fucilata il 28 marzo 1945, dopo lunghe torture. Il suo corpo, gettato nelle acque del , non venne mai più ritrovato. L’iscrizione della lapide è firmata dalla scrittrice partigiana Renata Viganò, autrice del romanzo L‘Agnese va a morire.

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Denominazione: Lapide in memoria delle vittime delle leggi razziali arrestate a Lavezzola

Tipologia: Lapide commemorativa

Proprietà: Comunale

Localizzazione: Lavezzola, Casa Comunale, Via Bastia 261 [44° 33’ 38” Nord – 11° 52’ 31” Est]

Descrizione: La lapide, inaugurata a cura del Comune di Conselice nell’aprile 1994, ricorda i sette ebrei (tre di nazionalità polacca, quattro di nazionalità rumena) arrestati il 9 dicembre 1943 a Lavezzola, ove erano giunti probabilmente da Trieste. L’arresto fu operato dai carabinieri. Imprigionati a Ravenna, furono prima tradotti al carcere milanese di San Vittore, quindi deportati ad Auschwitz.

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Bibliografia

ANGELO FRANCESCO BABINI, Giovecca. Anche qui è nata la Resistenza, Bologna, Graficoop, 1980.

MARCO BARBANTI, ROBERTO BONDI, FRANCO CAZZOLA, PIER PAOLO D’ATTORRE, MANUELA MARTINI, Conselice: una comunità bracciantile tra Ottocento e Novecento, Ravenna, Longo Editore, 2003 (1ª edizione 1991).

Don Gianstefani. Una presenza ancora viva fra la sua gente. Ricordi e testimonianze, , Grafiche Galeati, 1987.

CORRADO FANTI, Novecento di guerra, Bologna, Minerva, 2003.

GIANNETTO GAUDENZI, Le calde giornate di fine luglio 1943 a Lugo, , Conselice e , Lugo, Centro Stampa Comune di Lugo, 2005.

Ines Bedeschi, eroina della Resistenza, a cura del Comitato per le celebrazioni del Decennale della Resistenza, Conselice, s.i.t., 1954.

FAUSTO RENZI, Conselice nel Novecento. Le piazze della memoria: Conselice, Lavezzola, San Patrizio (1890-1990), Ravenna, Longo Editore, 2007.

SEZIONI A.N.P.I. DI CONSELICE E LAVEZZOLA, I nostri caduti, , Edit Faenza, 1992.

La stampa antifascista a Conselice dal ’24 al ’45 , a cura del P.C.I. di Conselice, Imola, Grafiche Galeati, 1974.

La stampa clandestina a Conselice dal 1943 al 1945. Fotografie documenti strumenti, Catalogo della mostra del Cinquantesimo Conselice-Emeroteca 14 aprile-1 maggio 1995, a cura di Aldo Bertocchi, Rizieri Fuzzi, Conselice, Litografia Comune di Conselice, 1996.

Sul territorio del Comune sono censiti altri 18 fra cippi , lapidi e monumenti, per i quali si rimanda a: La memoria della Resistenza nelle iscrizioni dei cippi, lapidi e monumenti della provincia di Ravenna, Volume II, I comuni di , , , , , Castelbolognese, , Conselice, Cotignola, Faenza, , Lugo, Massa Lombarda, , , Sant'Agata sul Santerno, , a cura di Gianfranco Casadio, Ravenna, Longo Editore, 1995, pp. 107-129.

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