Libretto Sala 06
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dal 25 novembre 25 Novembre • Casa della Musica 27 Novembre • Conservatorio A. Boito al 2 dicembre ore 21.00 ore 21.00 › Vassilis Tsabropoulos - Anja Lechner (Germania - Grecia) › Eugenio Colombo (Italia) “Chants, Hymns and Dances” con le Bande di Borgotaro e Fornovo musiche di G. Gurdjieff e V. Tsabropoulos “Scorribande” Anja Lechner/violoncello Vassilis Tsabropoulos/pianoforte 30 Novembre • Teatro al Parco › Vincenzo Mingiardi - Stefano Battaglia - Roberto Bonati ore 21.00 Roberto Dani (Italia) › Paolo Fresu - Dhafer Youssef (Italia - Tunisia) “Al Volo” Paolo Fresu/tromba Vincenzo Mingiardi/chitarra, live electronics Dhafer Youssef/oud Stefano Battaglia/pianoforte Roberto Bonati/contrabbasso Roberto Dani/batteria a m m a r g o r P 2 1 Dicembre • Teatro al Parco Incontri ore 21.00 › Tea Trio (Italia) 25 Novembre • Casa della Musica Tiziana Ghiglioni/voce ore 11.00 Emanuele Parrini/violino › In collaborazione con Istituzione Casa della Musica, ECM Alberto Tacchini/pianoforte Records, Sezione di Musicologia dell’Università degli Studi di › Bruno Tommaso e Ensemble della Classe di Jazz del Conservatorio A. Boito (Italia) Parma, Conservatorio A. Boito: Manfred Eicher, fondatore e “Le favole di Mingus” produttore dell’etichetta ECM, in conversazione con Giordano Montecchi e Alessandro Rigolli 2 Dicembre • Teatro al Parco ore 21.00 Workshop › Anouar Brahem (Tunisia - Francia) “Le voyage de Sahar” 3-4 Dicembre • Conservatorio A. Boito Anouar Brahem/oud › Gianluigi Trovesi François Couturier/pianoforte Jean-Louis Matinier/accordion › Gianluigi Trovesi - Gianni Coscia (Italia) “In cerca di Weill” Gianluigi Trovesi/sax alto, clarinetti Gianni Coscia/fisarmonica 3 Metti una sera invernale... di quelle forse in cui saremmo tentati eventi, dalle rassegne alle stagioni più ambiziose, in grado di chiudere i balconi, isolarci dal resto e dagli altri... invece la mu- quindi di ospitare ed offrire una vasta scelta di interessanti op- sica ci invita ad uscire e a condividere l’emozione e l’atmosfera portunità ed esperienze: e dunque benvenuti a ParmaJazz eccitata di un bel concerto, perché di buona musica si tratta. Frontiere, benvenuti e buona musica. ParmaJazz Frontiere ci ha abituati in questi anni ad un piccolo festival di grande qualità, tale da avere meritato risonanza e vi- Elvio Ubaldi sibilità in tutta Europa e contribuito, al pari di molti altri eventi Sindaco di Parma pensati e realizzati a Parma, ad esportare con orgoglio il nome della nostra città. Il Festival puntualmente solletica la curiosità e l’interesse anche La Fondazione Monte di Parma augura anche quest’anno una di chi non è intenditore di musica jazz, perché per tradizione ed buona riuscita al ParmaJazz Frontiere Festival, sostenendo con intenti il direttore artistico Roberto Bonati sceglie con gusto un il consueto entusiasmo questa rassegna che fin dagli esordi si cartellone capace di convincere anche i più diffidenti, e invita a è meritevolmente guadagnata un posto di tutto rispetto nella e n partecipare con entusiasmo e fiducia anche a questa undicesi- vetrina europea della musica jazz e di frontiera. o i ma edizione per esplorare le atmosfere musicali più sperimen- In questi undici anni di attività il festival si è proposto non co- z a t tali e d’avanguardia, sempre con un occhio di riguardo nei con- me una vetrina-museo di eventi musicali, ma come una realtà n e fronti della tradizione della musica jazz europea e non solo. propositiva e produttiva, un laboratorio di nuove creazioni e di s e Parma è dunque ancora una volta città capace di accogliere e incontri tra gli artisti, una continua riflessione sul concetto di r P sostenere proposte musicali diversificate, dai piccoli ai grandi “tradizione” interpretato nel suo profondo significato di “porta- 4 re oltre” affinché possa essere linfa vitale per future creazioni. co e spirituale per l’ascolto. Uno spazio nel quale poter coglie- Condividiamo in pieno questa intenzione autentica e coraggio- re i suoni segreti (il segreto dei suoni...) e ascoltare i sacri sa, e salutiamo con fiducia e attesa i Suoni Segreti e i Sacri Ri- richiami. Il luogo dove la musica vive perché ascoltata, salvata chiami del ParmaJazz Frontiere. dalla dimenticanza, dalla distrazione, dal grigio sottofondo della giostra mercantile. Gilberto Greci Perché solo questo ci chiede la musica, per essere: di essere Presidente Fondazione Monte di Parma ascoltata, di poter raggiungere, attraverso l’orecchio, il nostro cuore. E scopriamo così che l’ascolto, anche quando social- mente condiviso, è interiore, intimo, separato, segreto. ...Segreti e richiami Il nostro sincero ringraziamento va a tutti coloro, Istituzioni Occuparsi dell’esistenza di un festival è come coltivare un pubbliche e amici privati, che ci accompagnano in questa fiore, tanti fiori, un giardino di fiori. avventura e che sostengono con entusiasmo e fiducia il nostro Ci si occupa di proteggere e fare esistere la bellezza, come lavoro. valore interiore, non certo come oggetto estetico. Forse meglio, si cercano strade per percorrere le complessità dell’esistenza. Benvenuti a ParmaJazz Frontiere 2006. È qualcosa che ha a che vedere con la speranza, la speranza che riusciamo a mantenere nella nostra vita, sempre più tra- Roberto Bonati volta da un vuoto frastuono quotidiano, uno spazio intimo, fisi- Direttore Artistico ParmaJazz Frontiere 5 25 novembre Chants, Hymns and Dances Hartmann, pianista e compositore russo che incontrò Gurdjieff nel 1916 a San Pietroburgo e che divenne suo allievo e “amanuen- George Gurdjieff (1866?-1949) fu personaggio davvero singola- se”. Tra il 1925 e il 1927, infatti, De Hartmann trascrisse, attra- re nella vicenda intellettuale del primo novecento. Figlio di un poe- verso una forma di collaborazione molto particolare, circa trecen- r ta e cantastorie greco, nato in una località del Caucaso, fra Rus- e to brani musicali che Gurdjieff “fischiava, canticchiava o suonava n sia, Armenia e Turchia, maturò nel corso degli anni e dopo lunghi sul pianoforte con un solo dito”. h viaggi una visione del mondo intrisa di filosofia e misticismo, di c Le sue musiche furono riproposte anche da Keith Jarrett (Sacred e osservazione ed intuizione. Diede vita, dapprima in Russia e dopo Hymns, ECM 1980). L la rivoluzione d’ottobre a Parigi, all’ “Istituto per lo sviluppo armo- a j nico dell’uomo”. Il progetto, molto sinteticamente, presupponeva Vassilis Tsabropoulos, quarantenne pianista classico ateniese n l’insegnamento della liberazione completa di tutta l’energia men- A affascinato dal Jazz e la violoncellista tedesca Anja Lechner, tale di cui ogni individuo è inconsapevolmente dotato. La musica , membro del celebre Rosamunde Quartet e anch’essa musicista di s e la danza erano primarie discipline di studio di questa scuola che o frontiera, ripropongono questo insolito repertorio. Questi canti sa- l fu apprezzata da molti intellettuali dell’epoca. Nel corso della sua u cri, queste lente ed ipnotiche danze figlie di una terra di confine o ricerca per approfondire la conoscenza di tutti gli aspetti della na- fra popoli razze e misticismi, hanno dato vita ad un recentissimo p tura umana, Gurdjieff si convinse che la musica delle diverse cul- o disco ECM, nel quale Tsabropoulos ha rielaborato anche brani re- r ture preserva e rivela le caratteristiche di queste culture e tra- b smette profondi significati radicati nelle tradizioni dei popoli. Era ligiosi della tradizione vocale bizantina. a s dotato di una straordinaria capacità di ricordare le complesse ed T antiche melodie che aveva ascoltato viaggiando per vent’anni in s i l Egitto, Tibet, Afghanistan e molti altri paesi dell’Asia Centrale. Pur i s non essendo né compositore né strumentista, Gurdjieff utilizzò, nel musiche di G. Gurdjieff e V. Tsabropoulos s suo lavoro con gli allievi, molto di questo materiale musicale. Vassilis Tsabropoulos/pianoforte a V Una personaggio importante della nostra storia fu Thomas De Anja Lechner/violoncello 6 Chants, HymnsandDances AnjaLechner Tsabropoulos, Vassilis ...per ascoltare - ECM 2004 © Roberto Masotti / ECM Records 7 25 novembre Vincenzo Mingiardi, Stefano Battaglia, Roberto Bonati, Roberto Dani 8 L’eco saràtestimone,L’eco complice, e(s)finitosilenzio. re ilmomento... almomento. il rischioeconforto; scegliendosiescegliendodisuonarecrea- me unnuovoeventosonoro, C’è ildesiderioelanostalgia dell’incontro, eancoracreareinsie- ta, nonpotrebbe. Nonsarebbe. immediata, improvvisa: senzaunaesperienzacollaudata esoffer- me condividonoilsuono, Quattro musicistichescelgonodisuonareinsiemeperchéinsie- Al V olo il perché, el’emozionedellacreazione condividendo ilpiacereel’equilibrio, (Gorakhnath, XIIIsec.) Il Suonosifonde nelCielo. Vuoto. Il Suonopermanenel Nell’indescrivibile sorgeilSuono. Vincenzo Mingiardi/ Roberto Bonati/ Stefano Ba chitarra, liveelectronics Roberto Dani/ tta glia/ contrabbasso pianof batteria orte ...per ascoltare Stefano Battaglia Raccolto - ECM 2005 Vincenzo Mingiardi Sat - AMIATA RECORDS 1997, Sangita - AMIATA RECORDS 2004 Roberto Bonati The Blanket of the Dark - A Study for Lady Macbeth - MM RECORDS 2003 A Silvery Silence - Fragments from Moby Dick - MM RECORDS 2006 Roberto Dani Schio 2004 - STELLA NERA 2005, Amada - SPLASC(H) RECORDS 2006 9 27 novembre Scorribande Incoerentissimo: Compositore, ma anche esecutore. “Sono nato e vivo a Roma, una grande città, troppo grande perchè Suona il sax, ma anche il flauto. ci possa essere la banda, peccato! Nel mondo di oggi la banda è Insegna in conservatorio, ma è appassionato di jazz. una specie di isola in cui la comunità si