Download N. 8/2003
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Amici del Cinquenovembre: Maria Ortensia Banzola Pietro Bonardi Luisella Brunazzi Menoni Giorgio Campanini Ubaldo Delsante Leonardo Farinelli Ermanno Ferro Enore Guerra Luigi Lanzi Andrea Maggiali Giulio Ranieri Fernanda Tettamanzi Paolo Trionfini Ugo Trombi Contenuto Al lettore p. 5 RELAZIONI 1. Padre Giacomo Spagnolo sx fondatore della Società Missionaria di Maria - Saveriane, Augusto Luca. p. 11 2. Parma 1903: città e diocesi senza G. M. Conforti, con Appendice: Sparsi frammenti di cronaca su Parma 1903, Pietro Bonardi. p. 21 3. L’“amato nido” al Campo Marte, privato del padre, con Appendice: Sinossi di brani antologici dell’Epistolario Confortiano-Saveriano da Ravenna a Parma e da Parma a Ravenna per l’anno 1903, Ermanno Ferro. p. 140 4. Azione popolare cristiana nell’episcopato ravennate di G. M. Conforti, Maurizio Tagliaferri. p. 194 Appendice. a) G. M. Conforti alla Settima Adunanza Regionale delle Associazioni Cattoliche Romagnole. b) G. M. Conforti alla Prima Adunanza Diocesana dell’Opera dei Congressi, Ermanno Ferro. p. 211 CRONACA Cenni e fotocronaca dell’anno 2003 al riflesso della personalità del beato Guido Maria Conforti, con Inserto G. M. Conforti ritorna a Fontanellato, Ermanno Ferro. p. 216 INDICE ONOMASTICO - BIBLIOGRAFICO Pietro Bonardi. p. 272 Al lettore Anche l’anno 1903, come i precedenti analizzati dai quaderni Par- ma negli anni, è ricco di avvenimenti, concernenti la storia di mons. Guido Maria Conforti e del suo tempo. Per questo gli Amici del Cinquenovembre ri- tengono opportuno continuare la loro attività, finalizzata all’indagine storica del passato confortiano e dell’epoca a lui contemporanea, per ripresentarli al- la città di Parma in modo particolare, come a tutti coloro che sono per di- verso motivo interessati ad approfondimenti sulla personalità del grande ve- scovo parmigiano fondatore di missionari. Mentre il 6 gennaio 1903 il Conforti prende solenne possesso della diocesi di Ravenna, e si avvia con lena e zelo giovanile ad essere pastore nella porzione di Chiesa affidatagli dal papa Leone XIII, nel suo animo persistono pensieri e preoccupazioni per quanto ha lasciato a Parma. Per la realtà cioè del Seminario Emiliano di San Francesco Saverio per le Missioni Estere, da lui fondato e ripetutamente definito come “l’amato nido”. Accanto all’inquietu- dine paterna riguardante l’aspetto formativo quotidiano nei confronti dei suoi giovani allievi, egli avverte indilazionabile muoversi per provvedere loro un campo di lavoro apostolico. L’assillo lo porta a scrivere a Roma ripetuta- mente, ed a recarsi di persona nella città eterna, per ottenere da Propaganda Fide un terreno di lavoro per i suoi missionari. E’ quanto approfondisce Ermanno Ferro nella seconda relazione, intitolata L’“amato nido” al Campo Marte, privato del padre. Egli rende anco- ra più sostanzioso il suo intervento dotandolo di un’Appendice dedicata al Carteggio epistolare confortiano-saveriano intercorso in quell’anno tra Ravenna e Parma e viceversa. I brani di lettere presentati in questa sinossi la dicono lun- ga sulla buona qualità della nostalgia che corrode il cuore del Conforti a Ra- venna, e parallelamente sulla vicinanza psico-affettiva nutrita nei suoi con- fronti da quanti vivono a Parma, nel suo Seminario missionario. Intanto, la diocesi Parma si avvia lungo l’anno 1903 sguarnita del- la presenza conciliatrice ed armonizzante del Vicario generale Guido M. Conforti, toltole in modo repentino. Le divergenze ed i contrasti si intensi- ficano, ora per fraintendimenti nel dialogo tra i protagonisti della pastorale diocesana, ora per diffidenze nel dare corpo a istituzioni socio-politiche, di 5 cui la città di Parma dovrebbe dotarsi, come avviene in tante altre parti d’I- talia. Su questo spaccato storico urbano Pietro Bonardi, con la sua gusto- sa arte di metodica e arguta ricerca investigativa, spulcia per noi una imma- ne documentazione, scelta nel reticolato del vissuto quotidiano di Parma 1903, città e diocesi senza G. M. Conforti. Anch’egli ci offre, a fine relazione, un’Appendice carica di minuziosi dati sulla vita religiosa e civile di ogni gior- no, a Parma in quello stesso anno. Tornando a Ravenna nel 1903, il magnanimo neo prelato Conforti si lancia con munifico entusiasmo nel suo primo anno di ministero episco- pale, ed entra in contatto, in maniera ampia ed aperta a tutti, con la realtà diocesana. Incontra persone, visita associazioni e parrocchie, inizia a seguire con cura del tutto particolare, quasi prioritaria, il Seminario diocesano, e partecipa alle adunanze del Movimento cattolico locale, incoraggiandolo ad una azione vigorosa e militante nel campo della più vasta Opera dei Con- gressi. Maurizio Tagliaferri, direttore degli Studi presso il Seminario Re- gionale di Bologna e noto cultore di storia religiosa dell’epoca contempora- nea, analizza in questo quaderno l’Azione popolare cristiana nell’episcopato ra- vennate di G. M. Conforti. La sua indagine riguarda maggiormente l’operato del giovane clero locale, che tuttavia diventa ben presto spalla decisiva per il sostegno dell’impegno cattolico nel sociale, e quindi eco positiva per ribadire gli stessi principi che il Conforti proporrà ai fedeli della sua diocesi. I due te- sti confortiani raccolti in Appendice permettono di cogliere bene le idealità cui si ispirava il nuovo pastore di Ravenna, in materia di testimonianza cri- stiana nell’impegno sociale e politico. Le accennate tre relazioni pubblicate in questo quaderno sono pre- cedute da un contributo elaborato da padre Augusto Luca su Padre Giacomo Spagnolo fondatore delle Missionarie di Maria Saveriane nel XXV di morte. La presentazione, cordiale ma valida insieme, ci riporta all’attività di fondazione ed avvio, realizzata da G. Spagnolo assieme a madre Celestina Bottego, di un progetto cullato già più volte dal Conforti stesso. Per tale motivo gli Amici del Cinquenovembre hanno ritenuto opportuno ricordarlo nell’ambito dei te- mi a cui è rivolta questa pubblicazione. La Cronaca, redatta da Ermanno Ferro, vuole abbracciare, nella sua scansione fotocronologica, quanto si vive e si celebra oggi - per la precisione lungo l’anno 2003 - alla luce dei valori che hanno animato mons. Conforti, riproposti a noi in particolare dall’efficacia della sua presenza nel Santuario a lui intitolato. Ci piace, in proposito, evidenziare un confronto. Nel cuore del vo- lenteroso lettore della relazione Parma 1903 potrebbe sorgere un sentimento di tristezza, quasi un velo di mesta compassione per una Chiesa locale par- 6 mense che, a inizio secolo ventesimo, appare forse intrigante, chiusa in litigi fastidiosi e limitanti. Vorremmo suggerirgli di addentrarsi nell’Inserto pub- blicato in questa cronaca e dedicato al Ritorno di G. M. Conforti a Fontanel- lato: vi potrà invece scoprire un altro aspetto, ben più bello ed entusiasman- te, della stessa Chiesa che viveva in Parma nell’epoca parallela alla vita del Conforti. Infatti quanto è stato detto nella tavola rotonda del 27 settembre sera 2003, a Fontanellato, sulla Devozione a Maria in Parma tra Ottocento e Novecento getta una luce affascinante sulle realizzazioni attuate da Dio in persone che hanno donato totalmente la propria vita a Lui, nel servizio al prossimo più bisognoso ed emarginato. Senza dimenticare poi quanto tutta questa ricchezza di dati sulla pietà popolare a Maria renda la storia più vici- na a noi, più vera per i cristiani del nostro tempo. E la storia era una materia che al Conforti sarebbe piaciuto poter approfondire, se fosse stato libero dal- le molte mansioni pratiche a lui richieste. Foto Gianfranco Bellini Parma, Biblioteca Palatina: 7 novembre 2003. Vogliamo poi rendere edotto il lettore di due apprezzamenti, perve- nuti agli Amici del Cinquenovembre in seguito alla pubblicazione del quader- no numero sette di Parma negli anni: così egli potrà condividere con essi il senso della non inutilità della fatica perseguita in queste ricerche storiche, nate peraltro da semplice venerazione e rispetto nei confronti di una perso- nalità che ha lasciato un segno profondo nella storia di Parma e della stessa Chiesa. Il primo è del padre Franco Teodori, il quale in data “Roma 2 no- vembre 2003” ci scriveva: “Ho ricevuto “Parma negli anni” che quest’anno, ve- nerdì 7 novembre, alla Biblioteca Palatina, nella festa annuale del nostro Beato Guido Maria Conforti, intende commemorare i primi 100 anni del suo ingresso 7 a Ravenna come arcivescovo. Nel passato, quando la gioventù sosteneva le mie gambe e la testa, non ho mancato di fare una corsa a Parma per assistere e im- parare; e quest’anno ci sarebbe proprio da gioire per il numero e la valentia degli Oratori […]”. Il secondo proviene dal Superiore generale dei Saveriani, p. Rino Benzoni, il quale in data “Roma 08 dicembre 2003” scrive al sottoscritto: “E’ già da tempo che volevo scriverti per complimentarmi con te e con gli Amici del 5 Novembre per il volume “Parma negli anni”, n. 7 della serie, de- dicato al 1902. L’ho letto in gran parte nel giro di pochi giorni, cosa che - devo confessare - mi capita raramente. La vostra pubblicazione giunge ogni anno come una tradizione ormai attesa. La formula di seguire le vicende del nostro Beato fondatore, anno per an- no, a cento anni di distanza, mi pare azzeccata e suscita interesse. E’ una ricerca storica che pian piano arricchisce di aspetti spesso sconosciuti la figura del nostro fondatore, dandole la concretezza che viene dalla cronaca, base per poter fare una storia aliena da conclusioni affrettate e preconfezionate. Mi ha interessato molto l’analisi grafologica su alcuni scritti del fonda- tore, l’ho letta cercando soprattutto le conclusioni della ricerca nei suoi vari mo- menti e la sintesi finale. L’analisi è più per specialisti. Ne viene fuori la conferma di una personalità ricca, equilibrata e matura, che è andata crescendo e perfezio- nadosi nel corso degli anni. […]. Grazie quindi per questa fatica. Grazie a te e a tutti coloro che vi han- no contribuito. Grazie anche alla Fondazione Cassa di Risparmio di Parma che, ancora una volta, ha contribuito alla stampa del volume.