CINA SICHUAN-KHAM La Via Del Tè E Dei Cavalli Attraverso Il Remoto Altopiano Tibetano Orientale 16 Giorni – in Semplici Hotel E Guest-House
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CINA SICHUAN-KHAM La Via del Tè e dei Cavalli Attraverso il remoto altopiano tibetano orientale 16 giorni – in semplici hotel e guest-house Un avvincente viaggio in una regione selvaggia e poco conosciuta. Si inizia da Chengdu, capitale del Sichuan, regno delle foreste abitate dal panda gigante. Si prosegue verso ovest lungo la Sichuan-Tibet Highway attraverso le sterminate praterie ondulate dell’altopiano tibetano, punteggiate dalle tende dei nomadi che si spostano con le mandrie di yak, pecore e capre, alla ricerca dei pascoli estivi. Si raggiunge il remoto monastero di Katok dove in estate si svolge un importante festival buddhista frequentato dai pastori nomadi khampa. Poi la cittadina di Degè, al confine con il Tibet, la cui famosissima lamasseria-stamperia conserva il 70% del patrimonio letterario tibetano. Si ritorna quindi verso est attraverso i panorami mozzafiato delle sacre vette del Kham, lo storico regno tibetano, lungo l’antica via commerciale del tè e dei cavalli. Per secoli i mercanti tibetani barattarono erbe, lana e cavalli con prodotti cinesi, soprattutto mattonelle di tè. Lungo tutto il percorso si incontrano numerosi e importanti monasteri buddhisti intrisi di misticismo, non frequentati dal turismo di massa come in altre regioni della Cina. Tutti i gruppi sono accompagnati dai nostri esperti tour leader italiani. PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenza del 4 Agosto 2016 in occasione del Festival di Katok 1° giorno / Italia – Chengdu Partenza in serata da Milano Malpensa con volo di linea Etihad per Chengdu via Abu Dhabi. Cena e pernottamento a bordo. 2° giorno / Chengdu Arrivo a Chengdu in serata, accoglienza da parte dell’organizzazione locale e trasferimento in hotel. Chiamata anche Furong “ibisco” da quando un imperatore del X secolo ordinò di piantare ibischi in tutta la città, Chengdu (500 m) è la capitale del Sichuan, lo stato cinese conosciuto come “il Regno Divino” per la notevole ricchezza di risorse naturali. Oltre al principale gruppo etnico Han, il Sichuan è abitato da molte altre minoranze etniche di cui 13 con più di 5.000 individui. Cena libera. Pernottamento in hotel. 3° giorno / Chengdu – Kangding (circa 330 km ) Partenza di primo mattino per Kangding, cittadina della prefettura autonoma tibetana di Ganzi, nonché porta d’accesso al “Tetto del Mondo”. Arrivando a Kangding si ha la netta sensazione di essersi lasciati alle spalle il mondo cinese e di essere penetrati in un territorio dominato dalla cultura tibetana. Kangding giace a circa 2.650 m. in una stretta valle alla confluenza dei fiumi Dar e Tse tra maestose montagne. In questa sorta di “Far West” asiatico uomini fieri dalla corporatura imponente, i khampa e gli ngolok, il cui nome significa “ribelle”, erano il terrore delle carovane che percorrevano la “via del tè” che da Kangding, l’antica Tatsienlou, raggiungeva Lhasa. Ancora oggi i nomadi dell’ovest arrivano a Kanding per vendere le erbe medicinali, i coltelli, gli abiti tradizionali tibetani e il popolare burro di yak. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. 4° giorno / Kangding – Bamei – Tawu (circa 220 km) Dopo la prima colazione si prosegue verso nord-ovest per imboccare il ramo settentrionale della mitica Sichuan-Tibet Highway , iniziata nel 1950 e portata a termine nel 1954, una delle strade più alte, accidentate e suggestive del mondo. Superato il passo a 4.230 m sul Monte Dzsetuo si fa ingresso nel vero e proprio altopiano tibetano e si incontrano le prime praterie d’alta quota. Lungo il percorso sosta per la visita del monastero di Lhagang. Si prosegue per Bamei e quindi per Tawu (3.100 m) nei cui pressi si trova il monastero di Nyitso , della scuola Gelukpa, che ospita circa 400 monaci. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. 5° giorno / Tawu – Luhuo – Larung Gar (circa 210 km) Dopo la prima colazione si continua lungo la Sichuan-Tibetan Highway settentrionale tra splendidi paesaggi montuosi, gole profonde, monasteri scenograficamente arroccati e praterie d’alta quota. Raggiunta la cittadina di Luhuo si prosegue verso nord per l’ Accademia Buddhista di Larung Gar (3.400 m), sorta intorno a un monastero quasi inaccessibile tra le montagne nella Contea di Serthar. L’inconsueta e particolare città-studi è costituita da migliaia di piccole case di legno, abbarbicate sulla montagna, piccole scatole impilate l’una sull’altra, che ospitano più di 40.000 monaci e monache. L'Accademia è stata fondata nel 1980, in una valle completamente disabitata, da Khenpo Jigme Phuntsok, un influente lama della tradizione Nyingma. Nonostante la sua posizione remota, Larung Gar è cresciuto partendo da una manciata di discepoli, diventando uno dei centri più grandi e più influenti per lo studio del buddhismo tibetano in tutto il mondo. Il campus è enorme, grandi ruote di preghiera segnano l'ingresso all'Istituto; un grande muro attraversa il centro e separa il lato dei monaci da quello delle monache. Monaci e monache non sono ammessi fuori dalle loro aree designate ad eccezione della zona di fronte alla sala principale del monastero, che è comune. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento nella semplice guest-house del monastero. 6° giorno / Larung Gar – Luhuo – Kanze (circa 240 km) Dopo la prima colazione partenza verso sud per Luhuo e poi ancora verso ovest per la cittadina di Kanze, situata a 3.400 m lungo le rive del fiume Yarlung, popolata soprattutto da tibetani e khampa. Visita di Kanze , con le sue pittoresche stradine, le antiche botteghe e il monastero fondato 540 anni fa. Abitata da più di 500 monaci la lamaseria (monastero) di Kanze è la più grande della regione e riluce di un’incredibile quantità d’oro. Nei muri della sala principale sono custoditi centinaia di piccoli Sakyamuni d’oro. In una sala più piccola si trova una statua di Maitreya, il Buddha del Futuro, che incute un certo timore reverenziale. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in semplice hotel. 7° giorno / Kanze – Pelyul (230 km) Dopo la prima colazione partenza verso sud-ovest alla volta di Pelyul. Il viaggio procede nella remota regione del Kham attraverso il passo Dzuozi La. Arrivo a Pelyul (3.100), che sorge tra le montagne, sulle rive del fiume Jinshajiang, che segna il confine tra Sichuan e Tibet, in un’area ritenuta tra le meno popolate e più belle del Kham. Visita del monastero collocato in posizione strategica in cima a una collina che domina tutta la vallata. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. 8°-9° giorno / Pelyul – Katok (circa 70 km) Prima colazione e partenza per il monastero di Katok (4.050 m), dell’ordine Nyingmapa, fondato dal maestro Tampa Deshek nel 1159, uno dei più sacri dell’altopiano tibetano, dove sono conservati migliaia di manoscritti. Il monastero è frequentato dai pastori nomadi khampa, di origine tibetana, che migrano attraverso gli altopiani dell’Amdo e del Kham in cerca di pascoli per le mandrie di yak e capre pashmina. Partecipazione all’interessante festival buddhista di Katok . Il festival può essere compreso come un evento creato dai maestri spirituali per celebrare ed esporre i contenuti degli insegnamenti del Buddha con la rappresentazione di temi che stimolano un corretto comportamento etico e affermano la capacità di annullare o esorcizzare la negatività che affligge persone ed eventi. Il culmine del festival è rappresentato dal cham, un incredibile insieme di musiche sacre e danze in costume, con maschere rituali, eseguite da monaci e laici. Le affascinanti cerimonie buddhiste rappresentano sicuramente una delle massime attrattive del festival, ma l’aspetto più straordinario di questa manifestazione è sicuramente l’incontro con i pastori nomadi khampa. Pasti e pernottamenti nella spartana guest-house/dormitorio del monastero. 10° giorno / Katok – Derge (circa 110 km) Dopo la prima colazione partecipazione alle ultime manifestazioni del festival. Partenza verso nord, attraverso un magnifico paesaggio, per la cittadina di Derge , il centro più importante della cultura tibetana del Kham, situato a un altitudine di 3.270 metri in una valle delimitata dal Monte Chola (6.168 m) a est e dalla frontiera tibetana a ovest. Pernottamento in hotel. 11° giorno / Derge – Manigango – Kanze (circa 220 km) Dopo la prima colazione visita del monastero di Derge , la cui struttura attuale risale al 1744, e soprattutto della sua famosa stamperia che custodisce più di 200.000 matrici lignee intagliate di testi sacri delle cinque scuole buddhiste tibetane, tra cui quella bon. Costruita ai tempi della dinastia Qing, questa lamaseria è annoverata fra i tre più importanti monasteri tibetani insieme al monastero di Sakya e al Potala di Lhasa. Ancora oggi centinaia di monaci realizzano a mano più di 2.500 stampe al giorno. La visita permette di assistere al raro spettacolo degli stampatori che, a un’incredibile velocità, maneggiano inchiostro, carta e rulli per la stampa. Al piano superiore i tipografi più anziani riproducono grandi stampe di divinità tibetane su carta o tessuti colorati. Si possono visitare anche gli interessanti magazzini, con le pareti interamente occupate da librerie, e le stanze dove i fogli vengono tagliati e rilegati. In tarda mattinata partenza verso est, si sale fino al passo Thro-La (4.916 m) per proseguire lungo una scenografica strada tra laghi e montagne innevate. Pochi chilometri prima di arrivare a Manigango si effettua una sosta nei pressi del lago Yihun Lhatso, un incantevole lago sacro di montagna circondato da chorten e da pietre incise con il mantra “om mani padme hum”. Arrivo in serata a Kanze (3.400 m). Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in semplice hotel. 12° giorno / Kanze – Bamei (circa 260 km) Dopo la prima colazione partenza verso sud-est per Bamei, si ripercorre un tratto a ritroso della Sichuan-Tibet Highway, attraverso le vaste praterie dell’altopiano tibetano. Arrivo a Bamei (3.550 m). Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in semplice guest-house.