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R Re El La Az Zi Io on Ne F Fi in Na Al Le P Pe Er L L' 'A An

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LEGGE REGIONALE PIEMONTE DEL 24/10/1995 N. 75

PROGETTO DI LOTTA BIOLOGICA INTEGRATA ALLE ZANZARE ANNO 2005 (III anno di attività) RRE EL LA A ZZII O ONN EE FFI INN AA LLEE PPE ER R LL’ ’ AA NN NN OO 220 00 05 5

Foto A. Palumbo

COMUNI ADERENTI AL PROGETTO

BAVENO CASTELLETTO SOPRA ( capofila) INDICE

1. Introduzione…………………………………………………………………….……pag 1 1.1. Attività svolte durante la stagione 2005…………...………..……………….. pag 1

2. Materiali e metodi……..…………………………………………………………… pag 2 2.1. Monitoraggio dei focolai di sviluppo larvale………………………………… pag 2 2.2. Trattamenti antilarvali……………………………………………………….. pag 2 2.3. Censimento della popolazione culicidica adulta…………………………….. pag 3 2.4. Monitoraggio della zanzara tigre (Aedes albopictus)………………………... pag 4 2.5. Gestione e restituzione informatica dei dati raccolti………………………… pag 5 2.6. Identificazione sistematica…………………………………………………… pag 5

3. Risultati……………………………...……………………………………………..…pag 6 3.1. Specie rinvenute………………………………………………………………pag 6 3.1.1. Anopheles (Anopheles ) maculipennis s.s. Meigen, 1818……..….…... pag 6 3.1.2. Anopheles (Anopheles) plumbeus Stephens, 1828…………….……... pag 7 3.1.3. Anopheles (Anopheles) claviger s.s. Meingen, 1804…………...…….. pag 7 3.1.4. Aedes (Aedimorphus) vexans vexans Meigen, 1830…….…….……... pag 7 3.1.5. Aedes (Aedes) cinereus Meigen, 1818…………………………...…… pag 8 3.1.6. Ochlerotatus (Ochlerotatus ) caspius caspius (Pallas, 1771)…………. pag 8 3.1.7. Ochlerotatus (Finlaya) geniculatus (Olivier, 1791)…………………... pag 9 3.1.8. Culex(Culex) pipiens Linnaeus, 1758…………………………...……. pag 9 3.1.9. Culex (Barraudius) modestus Ficalbi, 1889…………..…………….… pag 10 3.1.10. Culex (Neoculex) impudicus Ficalbi, 1890………………………….. pag 10 3.1.11. Culex (Mailottia) hortensis hortensis Ficalbi, 1889…………………. pag 10 3.1.12 Culex(Neoculex) martinii Medschid, 1930…………………...……… pag 10 3.1.13 Culiseta (Culiseta) subochrea (Edwards, 1921)……………………… pag 11

3.2. Monitoraggio dei focolai di sviluppo larvale………………………………… pag 12 3.2.1. Caratteristiche ambientali dei territori comunali sottoposti al progetto. pag 12 3.2.2. Comuni finanziati…………………………………….…...………….... pag 12 3.2.2.1. Comune di Verbania………………………………..………….…... pag 13 3.2.2.2. Comune di ………….…..……………………………….pag 13 3.2.2.3. Comune di Meina…………...…………………………..…...….pag 14 3.2.2.4. Comune di Dormelletto……..…….…………...…………………pag 15 3.2.3. Comuni autofinanziati……………..………………………………….. pag 16 3.2.3.1. Comune di Ghiffa……………………………...…………….….pag 16 3.2.3.2. Comune di Stresa …………………………………………….... pag 16 3.2.3.3. Comune di Castelletto Ticino ………………………………..... pag 17 3.3. Censimento della popolazione culicidica adulta…………………………….. pag 18 3.3.1. Specie rinvenute nel censimento della popolazione culicidica adulta… pag 18 3.3.2. Confronto delle catture nei tre anni di progetto………………………..pag 19 3.3.3. Comuni finanziati……………………………………………...…….... pag 22 3.3.3.1. Comune di Verbania…..…………………………………………... pag 22 3.3.3.2. Comune di Baveno……..………………………………………. pag 34 3.3.3.3. Comune di Meina…………….………………...………………. pag 42 3.3.3.4. Comune di Dormelletto……..…...………………………...…….pag 45 3.3.4. Comuni autofinanziati…………...... ………………………………….. pag 49 3.3.4.1. Calcolo della Soglia Minima di Ingresso (S.M.I.)……...……….pag 49 3.3.4.2. Comune di Ghiffa………...………..………………………...….pag 49 3.3.4.3. Comune di Stresa ……….………………...…………………….pag 53 3.3.4.4. Comune di Castelletto Ticino ………………………………...... pag 56 3.4. Andamento delle catture di Ochlerotatus caspius…………………………… pag 61 3.5. Monitoraggio della zanzara tigre (Aedes albopictus)………………………... pag 63

4. Campagna informativa……………...………………………………...…………… pag 64

5. Discussione e conclusioni.………………………………………………...……… pag 65 5.1. Discussione.………………………………………………..………………… pag 65 5.1.1. Popolazione culicidica larvale.…………………………..……….…… pag 65 5.1.2. Popolazione culcidica adulta.……………...………………..………… pag 65 5.1.3. Ochlerotatus caspius.………………………………………..…………pag 65 5.2. Conclusioni.…………………………………………..……………………… pag 66 5.3. Considerazioni per il futuro.……………………………………….………… pag 66

Ringraziamenti.………………………………………………………...……………… pag 68

Bibliografia consultata e citata.………………………………...…………………… pag 69 1. INTRODUZIONE

Con l’11 di aprile del 2005 è ripreso il Progetto di Lotta Biologica Integrata alle Zanzare nei Comuni di Verbania (comune capofila), Ghiffa, Baveno, Stresa, Meina, Dormelletto e Castelletto Ticino. Rispetto allo scorso anno un Comune, , che nel 2004 si era autofinanziato, non ha più aderito al progetto perché anche quest’anno, malgrado avesse rispettato i parametri richiesti dalla D.G.R. 67­9777, non è stato riammesso ai finanziamenti regionali. Come già avvenuto lo scorso anno i Comuni di Ghiffa, Stresa e Castelletto Ticino hanno ritenuto opportuno proseguire pur dovendo finanziare interamente le attività del progetto.

1.1. ATTIVITA’ SVOLTE DURANTE LA STAGIONE 2005 Come per il 2004 sono continuati i monitoraggi dei focolai di sviluppo larvale, il censimento della popolazione adulta ed è continuato il programma dei trattamenti antilarvali iniziati nel 2004. Anche nel 2005 è stata monitorata l’eventuale presenza di Aedes albopictus. Il monitoraggio della zanzara tigre è avvenuto nel solo Comune di Verbania, come espressamente richiesto dalla Regione Piemonte. Dal mese di giugno fino alla fine di settembre sono state posizionate 30 ovitrappole in ambiente urbano monitorate con cadenza settimanale. La campagna informativa di quest’anno è stata condotta con le seguenti modalità:

• predisposizione di un volantino informativo per i Comuni aderenti al progetto; • aggiornamento del materiale da inserire nella pagina web dei Comuni aderenti al progetto ed interessati a tale iniziativa; • proseguimento del progetto di educazione ambientale “Gli acchiappazanzare” rivolto alle scuole dei Comuni aderenti al progetto.

Il calendario di tutte le attività di campo previste è stato comunicato alla Regione Piemonte all’avvio del progetto, così come sono state comunicate tutte le variazioni che si sono rese necessarie a causa delle avverse condizioni meteorologiche.

m. calderara 1 2. MATERIALI E METODI

2.1. MONITORAGGI LARVALI Il controllo dei focolai di sviluppo larvale è stato condotto in base alle localizzazioni effettuate durante il primo e il secondo anno di attività del progetto su aree pubbliche o private aperte al pubblico. I controlli, effettuati con cadenza settimanale a partire da maggio fino a settembre, sono stati eseguiti senza vincoli di orario e in giornate senza pioggia. In ogni focolaio di sviluppo larvale sono stati effettuati più prelievi lungo il perimetro della raccolta d’acqua con un campionatore (contenitore della capacità di 1 litro). Le larve di culicidi sono state contate, prelevate e conservate in alcool a 70° ed in seguito identificate in laboratorio (fig. 2.1.). I dati relativi ai focolai ed ai livelli di infestazione sono stati riportati in apposite tabelle di campo.

Figura 2.1. Da sinistra i materiali utilizzati per il prelievo dei campioni larvali, il prelievo, un campione larvale conservato in alcool e la fase di identificazione

Per il monitoraggio del Canneto della Riserva Naturale Speciale di Fondotoce sono stati eseguiti controlli grazie all’ausilio del personale della Riserva, che più volte nell’arco della stagione ha messo a disposizione la barca a fondo piatto da loro utilizzata per svolgere le attività di vigilanza e di ricerca scientifica. Alcuni focolai di sviluppo larvale hanno fortemente risentito della siccità che si è verificata e sono stati trovati asciutti ai controlli talvolta per gran parte della stagione (fig. 2.2).

Figura 2.2. Un focolaio di sviluppo larvale presso il Comune di Castelletto Ticino a sinistra il 30 maggio, al centro l’11 luglio e a destra il 25 luglio

2.2. TRATTAMENTI ANTILARVALI Nei focolai trovati infestati ai controlli sono stati effettuati i trattamenti antilarvali. I trattamenti antilarvali, unico sistema per il controllo della popolazione culicidica previsto dal progetto, sono stati effettuati con cadenza quindicinale ed eseguiti dal personale della sede di Novara dalla Ditta ISS. Nel periodo compreso tra maggio e settembre sono state eseguite 11 applicazioni secondo due modalità: m. calderara 2 1. per i focolai di sviluppo larvale di una certa estensione, il trattamento è stato effettuato dalla ditta ISS che ha distribuito una soluzione acquosa di Bti mediante l’utilizzo di una lancia e di un nebulizzatore spalleggiato (fig. 2.3.). Questi trattamenti sono sempre stati coordinati dall’RTS e/o dai TC;

Figura 2.3. Trattamenti antilarvali presso focolai di sviluppo larvale infestati

2. per i focolai più piccoli (ad esempio aree umide poco estese, vasche di giardini zoologici e botanici presenti nei territori dei Comuni aderenti al progetto) il trattamento è stato eseguito dal Responsabile Tecnico Scientifico e/o dai Tecnici di Campagna utilizzando di Bti in formulato granulare (fig. 2.4.).

Figura 2.4. Trattamento antilarvale effettuato da un Tecnico di Campagna con Bti granulare

Il 24 maggio, come già avvenuto lo scorso anno grazie alla collaborazione del personale dell’Ente Parchi Lago Maggiore, è stato possibile risalire, parzialmente, con una barca a fondo piatto il rio al fine di effettuare un trattamento antilarvale. Era stato previsto anche un altro trattamento nel mese di luglio seguendo le stesse modalità, ma non è stato possibile effettuarlo a causa delle condizioni climatiche che hanno abbassato il livello della Stronetta diminuendone la portata al punto non solo di rendere impossibile la risalita ma causando talvolta delle vere e proprie zone di asciutta. Comunque i trattamenti antilarvali che si sono resi necessari durante l’arco della stagione sono stati condotti percorrendo a piedi l’asta del corso d’acqua.

2.3. CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE CULICIDICA ADULTA Il censimento della popolazione adulta è stato effettuato dal 5 maggio al 16 settembre per un totale di 20 settimane. Per il censimento della popolazione culicidica adulta sono state utilizzate trappole attrattive ad anidride carbonica (fig. 2.5) che sono state posizionate nei punti identificati durante il primo e il secondo anno di attività del progetto. m. calderara 3 Figura 2.5. Trappola ad anidride carbonica per il censimento della popolazione culicidica adulta

Il posizionamento delle trappole è avvenuto con vincoli di orario, ed in particolare l’esposizione è stata effettuata nelle ore pomeridiane comprese tra le 17.00 e le 19.00, mentre il ritiro è stato effettuato il mattino successivo; ciò è dettato dal fatto che così operando si è certi di catturare zanzare con caratteristiche etologiche diverse. E’ inoltre utile sottolineare che per avere un metodo di censimento standardizzato il posizionamento delle trappole deve essere ripetuto lo stesso giorno della settimana per tutto il periodo del censimento, senza spostamento della posizione della stazione salvo per motivi che potrebbero portare ad avere risultati falsati (ad esempio trattamenti adulticidi eseguiti da privati) e previo consenso del Responsabile Scientifico della Regione Piemonte. Le stazioni di censimento individuate nei territori dei Comuni aderenti al progetto sono 12 (tab. 1)

Tabella 2.1. Numero di stazioni e loro ubicazione nei Comuni aderenti al progetto COMUNE STAZIONE Ghiffa Hotel Griffa Parco della Biblioteca Comunale Verbania Giardino dell’Ospedale Castelli Stazione di Inanellamento della Riserva Naturale di Fondotoce Lago di pesca sportiva “Lago delle betulle” Baveno Parco di Villa Fedora Stresa Golf Club des Iles Borromeès Meina Piscine Lido Dormelletto Camping Holiday Inn Castelletto Ticino Palude presso la stazione ferroviaria

2.4. MONITORAGGIO DELLA ZANZARA TIGRE (Aedes albopictus) Il monitoraggio di Aedes albopictus è stato condotto dal 2 giungo al 29 settembre per un totale di 18 settimane, nel solo Comune di Verbania, mediante il posizionamento ed il controllo di 30 ovitrappole (fig. 2.6). Il monitoraggio di Aedes albopictus è stato condotto dal 2 giungo al 29 settembre per un totale di 18 settimane, nel solo Comune di Verbania, mediante il posizionamento ed il controllo di 30 ovitrappole (fig. 2.6). Le ovitrappole consistono in un bicchiere di plastica nera a cui viene praticato un foro poco sopra la metà, che funge da “troppopieno”. I bicchieri vengono riempiti d’acqua e al loro interno viene posta una listarella di masonite sulla quale l’adulto di zanzara tigre, se è presente, depone le uova. Il controllo da parte dell’operatore consiste nella sostituzione della m. calderara 4 listarella di masonite una volta alla settimana e nel ripristino del livello dell’acqua. Le listarelle vengono numerate prima dell’introduzione nell’ovitrappola in modo da renderle univocamente riconoscibili. Dopo il periodo di esposizione, quando raccolte, vengono confezionate separatamente in modo da non permettere che possano strofinare una sull’altra. In laboratorio vengono poi esaminate con l’ausilio del microscopio per verificare la presenza di uova. Questo tipo di monitoraggio è particolarmente indicato per la zanzara tigre in relazione alle sue esigenze comportamentali; infatti difficilmente viene rilevata dalle trappole attrattive ad anidride carbonica. Le ovitrappole hanno inoltre altri vantaggi: ­ un basso costo del materiale che permette di utilizzarle in modo estensivo, ­ la presenza sul territorio 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Figura 2.6. Ovitrappola per il monitoraggio di Aedes albopictus

2.5. GESTIONE E RESTITUZIONE INFORMATICA DEI DATI RACCOLTI I dati raccolti durante l’attività di mappatura e monitoraggio dei focolai e il censimento degli adulti sono stati informatizzati impiegando il software “War to ZZZ…” elaborato e distribuito dalla Regione Piemonte. Utilizzando il software GIS Arcview, sono stati informatizzati e georeferenziati i dati relativi ai focolai di sviluppo larvale e alle stazioni per il censimento della popolazione culicidica adulta. I dati relativi al monitoraggio larvale e degli adulti sono stati inoltre archiviati utilizzando il software Microsoft Excel.

2.6. IDENTIFICAZIONE SISTEMATICA Per la determinazione sistematica delle larve e degli individui adulti si è ricorsi a uno stereomicroscopio Zeiss Stemi DV4 e si è fatto riferimento alle seguenti chiavi dicotomiche:

• Schaffner F. et al. CD­Rom Les moustiques d’Europe EID Mediterranée.

• Sinegre G. et al. Fascicule de determination des principales especes de moustiques du litoral Mediterranée francais.

• Romi R. et al. Le zanzare italiane: generalità e identificazione degli stadi preimaginali (Diptera, Culicidae).

m. calderara 5 3. RISULTATI

3.1. SPECIE RINVENUTE I monitoraggi dei focolai di sviluppo larvale hanno reso possibile identificare zanzare appartenenti a 4 generi e 9 specie (tab. 3.1).

Tabella 3.1. Generi e specie identificate nei controlli dei focolai di sviluppo larvale. GENERE SPECIE ABBREVIAZIONE Anopheles maculipennis An mac Anopheles Anopheles claviger An clav Aedes Aedes vexans Ae vex Culex pipiens Cx pip Culex modestus Cx mod Culex Culex impudicus/territans Cx imp/terr Culex hortensis Cx hort Culex martinii Cx mart Culiseta Culiseta subochrea/annulata Cu sub/ann

I censimenti della popolazione culicidica adulta hanno permesso di classificare zanzare appartenenti a 5 generi e 11 specie (tab. 3.2).

Tabella 3.2. Generi e specie di Culicidi catturati nei censimenti della popolazione adulta. GENERE SPECIE ABBREVIAZIONE Anopheles maculipennis An mac Anopheles Anopheles claviger An clav Anopheles plumbeus An plum Aedes Aedes vexans Ae vex Aedes cinereus Ae cin Ochlerotatus caspius Oc cas Ochlerotatus Ochlerotatus geniculatus Oc gen Culex pipiens Cx pip Culex Culex modestus Cx mod Culex impudicus Cx imp Culiseta Culiseta subochrea Cu sub

Come è possibile notare alcune specie per le quali allo stato larvale l’identificazione rimane inseparabile (Culex impudicus/territans e Culiseta subochrea/annulata) (Schaffner et al. 2001) risultano invece identificabili allo stadio imaginale ed è perciò ragionevole supporre che anche le larve sopra citate appartengano rispettivamente alla specie Culex impudicus e Culiseta subochrea. Di seguito viene brevemente descritta la biologia e l’ecologia delle specie contattate nei monitoraggi larvali e nel censimento degli individui adulti.

3.1.1. Anopheles (Anopheles ) maculipennis s.s. Meigen, 1818 Questa specie nel corso del progetto è stata contattata sia durante i campionamenti larvali sia durante il censimento della popolazione culicidica adulta (fig. 3.1). Le larve di questa specie si sviluppano in focolai molto diversi, permanenti, temporanei, naturali e artificiali caratterizzati comunque da acque dolci fredde ombreggiate con poco materiale organico in sospensione. Il tempo necessario alla specie per passare dall’uovo m. calderara 6 all’individuo adulto è di 19 giorni a 23°C. Le femmine sono zoofile e antropofile; superano l’inverno allo stadio imaginale trovando rifugio in ambienti riparati (Schaffner et al 2001, Romi et al. 1997).

Figura 3.1. A sinistra una larva e a destra un esemplare di femmina adulta di Anopheles maculipennis

3.1.2. Anopheles (Anopheles) plumbeus Stephens, 1828 Questa specie nel corso del progetto è stata contattata solo durante il censimento della popolazione culicidica adulta (fig. 3.2). Questa specie sopravvive all’inverno in diapausa allo stadio larvale o a quello di uovo perciò è possibile trovarle durante tutto l’anno. E’ una specie tipicamente forestale. Le larve si sviluppano per lo più in raccolte di acqua piovana e nelle cavità di alberi. Le femmine sono aggressive e pungono mammiferi, uccelli e rettili. Possono essere causa di forte fastidio dove sono presenti (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997, Cranston et al. 1987).

Figura 3.2. Un esemplare di femmina adulta di Anopheles plumbeus

3.1.3. Anopheles (Anopheles) claviger s.s. Meingen, 1804 Questa specie nel corso del progetto è stata contattata sia durante i campionamenti larvali sia durante il censimento della popolazione culicidica adulta. Questa specie sopravvive all’inverno allo stadio larvale. Le larve si sviluppano in acque fresche e pulite ad esempio sorgenti, cavità rocciose, vasche o pozzi. La prima generazione di adulti compare in febbraio­marzo e una seconda alla fine dell’estate. Le femmine adulte sono attive a temperature che variano di 10 ai 26°C, pungono esseri umani e animali domestici; hanno abitudini esofile (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997, Cranston et al. 1987).

3.1.4. Aedes (Aedimorphus) vexans vexans Meigen, 1830 Questa specie nel corso del progetto è stata contattata sia durante i campionamenti larvali sia durante il censimento della popolazione culicidica adulta (fig. 3.3). E’ possibile trovare le larve da metà primavera fino alla fine dell’estate con un picco di abbondanza tra maggio e luglio; la specie sopravvive all’inverno allo stadio di uovo. Gli adulti scompaiono durante l’autunno. Durante il giorno gli adulti si riparano nella vegetazione dalla quale fuoriescono al tramonto alla ricerca di un pasto di sangue. Questa specie è una buona volatrice, riesce a compiere spostamenti superiori anche ai 40 km (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997). m. calderara 7 Figura 3.3. Una larva (sinistra) e un esemplare di femmina adulta (destra) di Aedes vexans

3.1.5. Aedes (Aedes) cinereus Meigen, 1818 Questa specie nel corso del progetto è stata contattata solo durante il censimento della popolazione culicidica adulta (fig. 3.4). Le uova rappresentano lo stadio svernante di questa specie. Generalmente questa è l’unica generazione dell’anno che può eccezionalmente essere seguita da un’altra alla fine dell’estate. I focolai di sviluppo sono rappresentati da prati allagati, pozze, canali agricoli generalmente ombreggiati. Gli adulti usualmente stazionano nell’erba e possono compiere spostamenti anche di una certa entità dal sito di sviluppo larvale e sono presenti fino ai primi freddi. Le femmine adulte sono antropofile e esofile e pungono soprattutto al tramonto. Gli adulti prediligono ambienti aperti e ricchi di vegetazione in cui trascorrere le ore più calde della giornata al riparo dal sole (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997, Cranston et al. 1987).

Figura 3.4. Esemplare di femmina adulta di Aedes cinereus

3.1.6. Ochlerotatus (Ochlerotatus ) caspius caspius (Pallas, 1771) Questa specie nel corso del progetto è stata contattata solo durante il censimento della popolazione culicidica adulta (fig. 3.5). Le femmine rilasciano grandi quantità di uova che vengono deposte singolarmente su terreni asciutti soggetti a periodici allagamenti. Le femmine di questa specie presentano un’elevata antropofilia e comportamenti prevalentemente esofili. Pungono durante tutto l’arco della giornata concentrando però il picco di attività soprattutto al tramonto. Causano molto fastidio anche in aree molto lontane dai siti di sviluppo larvale, infatti gli adulti possono compiere spostamenti superiori ai 40 km. Gli adulti scompaiono all’inizio dell’autunno e lo stadio svernante è rappresentato dall’uovo (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997, Cranston et al. 1987).

m. calderara 8 Figura 3.5. Esemplare di femmina adulta di Ochlerotatus caspius

3.1.7. Ochlerotatus (Finlaya) geniculatus (Olivier, 1791) Questa specie nel corso del progetto è stata contattata solo durante il censimento della popolazione culicidica adulta (fig. 3.6). La larva di questa specie si sviluppa in raccolte di acqua all’interno degli alberi e talvolta in piccole raccolte di acqua ricche di materiale organico. Lo stadio svernante è rappresentato dall’uovo. Gli adulti, che compaiono alla fine della primavera e scompaiono in autunno, presentano un picco di concentrazione in estate; compiono spostamenti brevi in quanto non sono buoni volatori. Le femmine, esofile, mostrano una spiccata antropofilia anche se pungono altri mammiferi, uccelli e rettili (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997, Cranston et al. 1987).

Figura 3.6. Esemplare di femmina adulta di Ochlerotatus geniculatus

3.1.8. Culex(Culex) pipiens Linnaeus, 1758 Questa specie nel corso del progetto è stata contattata sia durante i campionamenti larvali sia durante il censimento della popolazione culicidica adulta (fig. 3.7). Questa specie presenta un’elevata plasticità ecologica con capacità adattative a svariate condizioni ambientali. Le larve che compaiono a metà primavera e scompaiono con i primi freddi possono svilupparsi in acque con caratteristiche estremamente differenti, da quelle molto inquinate a quelle pure e fresche. I focolai più comuni sono rappresentati da tombini, cisterne e anche da piccole raccolte temporanee di acqua. Lo stadio svernante è l’adulto che si rifugia in ambienti naturali o artificiali riparati. La densità degli adulti dal mese di giugno aumenta rapidamente, pertanto la specie è molto abbondante in estate e autunno. Le femmine pungono tutti gli animali a sangue caldo e gli individui con spiccati adattamenti agli ambienti antropizzati sono fortemente antropofili (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997, Cranston et al. 1987).

m. calderara 9 Figura 3.7. A sinistra una larva e a destra un esemplare di femmina adulta di Culex pipiens

3.1.9. Culex (Barraudius) modestus Ficalbi, 1889 Questa specie nel corso del progetto è stata contattata sia durante i campionamenti larvali sia durante il censimento della popolazione culicidica adulta (fig. 3.8). Le larve di questa specie si sviluppano in raccolte d’acqua permanenti o semipermanenti generalmente ben soleggiate e colonizzate da piante come risaie, canali di irrigazione e zone umide. Le larve sono presenti da inizio primavera fino all’autunno inoltrato. Le femmine adulte presentano un picco di abbondanza in estate, nei mesi di luglio e agosto, fino all’inizio dell’autunno quando alcune femmine entrano in diapausa per superare l’inverno. Le femmine, antropofile, sono aggressive e pungono durante tutto l’arco della giornata ma preferenzialmente al tramonto o di notte. Le femmine adulte compiono spostamenti brevi al di sotto del chilometro e sono spesso causa di forte fastidio nei pressi dei focolai di sviluppo larvale (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997).

Figura 3.8. A sinistra una larva e a destra un esemplare di femmina adulta di Culex modestus

3.1.10. Culex (Neoculex) impudicus Ficalbi, 1890 Questa specie nel corso del progetto è stata contattata sia durante i campionamenti larvali sia durante il censimento della popolazione culicidica adulta. Le larve di questa specie, che si sviluppano in acque limpide, fresche e con scarso materiale organico in sospensione, sono presenti dall’inizio della primavera fino in autunno. Le femmine adulte non pungono l’uomo e gli altri mammiferi ma uccelli e anfibi (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997).

3.1.11 Culex (Mailottia) hortensis hortensis Ficalbi, 1889 Questa specie nel corso del progetto è stata contattata solo durante i campionamenti larvali . Le larve di questa specie compaiono da metà primavera fino all’autunno. I focolai di sviluppo sono vari con acque soleggiate e stagnanti. Le femmine non pungono i mammiferi ma rettili e soprattutto anfibi (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997).

3.1.12. Culex(Neoculex) martinii Medschid, 1930 Questa specie nel corso del progetto è stata contattata durante i campionamenti larvali. Le larve di questa specie sono presenti da primavera fino in autunno e scompaiono con i primi freddi. I focolai di sviluppo larvale presentano acque fresche, ben ossigenate con abbondante m. calderara 10 vegetazione. Le femmine adulte non sono antropofile, pungono infatti uccelli e anfibi (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997).

3.1.13. Culiseta (Culiseta) subochrea (Edwards, 1921) Questa specie nel corso del progetto è stata contattata sia durante i campionamenti larvali (stadio in cui per il riconoscimento la specie rimane inseparabile da Culiseta annulata), sia durante il censimento della popolazione culicidica adulta (fig. 3.9). Le larve di questa specie sono dotate di ampia valenza ecologica con capacità di adattamento ad acque con diverse concentrazioni saline. Si sviluppano per lo più in pozze, stagni, canali irrigui caratterizzati da scarsa presenza di materiale organico. L’adulto rappresenta lo stadio svernante per la specie. Le femmine adulte pungono occasionalmente l’uomo e altri animali prevalentemente durante la notte e hanno un comportamento esogeno durante l’estate e endogeno durante l’inverno (Schaffner et al. 2001, Romi et al. 1997).

Figura 3.9. Partendo da destra una larva e un esemplare di femmina adulta di Culiseta subochrea

m. calderara 11 3.2. MONITORAGGIO DEI FOCOLAI DI SVILUPPO LARVALE

3.2.1. Caratteristiche ambientali dei territori comunali sottoposti al progetto Il territorio su cui insiste il progetto è caratterizzato dalla presenza del lago e delle aree montane immediatamente adiacenti. In questi ambienti di acque lentiche e lotiche, spesso coperti da una fitta vegetazione arborea, la temperatura e/o la velocità di scorrimento non sono idonee allo sviluppo delle larve di Culicidi. I campionamenti effettuati durante tutta la stagione di monitoraggio hanno confermato quanto detto sopra. Con l’avanzare della stagione, dato l’aumento delle temperature e la scarsità delle piogge, alcune zone lotiche vedono diminuire la portata e generare, talvolta, aree di asciutta in cui si formano pozze, che possono diventare microfocolai infestati se l’acqua presenta temperature favorevoli alla chiusura del ciclo larvale delle zanzare. Tale fenomeno comunque si ritiene abbia un’influenza limitata sulla popolazione culicidica adulta. Altra caratteristica di questo territorio è la presenza di aree umide per lo più ricomprese nelle aree protette dell’Ente Parchi Lago Maggiore. In alcune di queste, come l’area a canneto di Fondotoce e di Dormelletto, la presenza di numerosi predatori naturali di larve di zanzare (ad esempio Ditiscidi e girini) ha indotto a pensare che il contenimento larvale sia in gran parte garantito da questi organismi acquatici. Questa ipotesi può essere suffragata, anche se mancano studi mirati in tal senso, dai campionamenti effettuati su queste raccolte di acqua nei quali non sono mai stati rinvenuti numeri consistenti di larve di zanzara. In altre aree umide, con minori concentrazioni di invertebrati acquatici e l’assenza di stadi precoci dell’ittiofauna, si sono rilevate maggiori concentrazioni larvali tali da rendere necessari i trattamenti larvicidi. Le aree agricole sono molto limitate, caratterizzate da coltivazioni florovivaistiche e dall’assenza di risaie e campi di mais in cui potrebbero generarsi aree di periodico allagamento. Vi è la presenza, invece, di prati irrigui (Castelletto Ticino) in cui comunque non sono mai state campionate larve di zanzara. Nell’area esaminata sono presenti numerosi microfocolai quali ad esempio vasche, fontane, caditoie, scoline, discariche abusive. Alla luce di quanto detto si sottolinea che i monitoraggi sono sempre stati effettuati su tutte le diverse tipologie di raccolte di acque che sono state sempre considerate “focolai di sviluppo larvale potenziali”. I controlli sono avvenuti con cadenza settimanale su tutte le aree pubbliche e private aperte al pubblico. In funzione dell’effettiva infestazione veniva stabilito su quali effettuare i trattamenti antilarvali.

3.2.2. Comuni finanziati Nei Comuni di Verbania, Baveno, Meina e Dormelletto le larve campionate nei monitoraggi appartenevano a 3 generi e 8 specie (tab. 3.3).

Tabella 3.3. Generi e specie identificate nei controlli dei focolai di sviluppo larvale nei Comuni finanziati. GENERE SPECIE Anopheles maculipennis Anopheles Anopheles claviger Aedes Aedes vexans Culex pipiens Culex modestus Culex Culex impudicus/territans Culex hortensis Culex martinii m. calderara 12 3.2.2.1. Comune di Verbania Il principale focolaio di sviluppo larvale del Comune di Verbania si è sempre ritenuto essere l’area a canneto della Riserva di Fondotoce. Come già osservato negli scorsi anni e confermato dai dati raccolti quest’anno, questa tipologia ambientale non risulta essere un focolaio idoneo allo sviluppo massivo delle larve, bensì si dimostra essere un rifugio ideale per gli individui adulti. Particolare attenzione è stata dedicata alle fontane e vasche di giardini pubblici, parchi botanici e istituti di ricerca. Di queste tre categorie solo nei parchi botanici sono state registrate concentrazioni larvali tali da richiedere trattamenti larvicidi con Bti formulato granulare. Data la sensibilità della situazione, particolare attenzione è stata dedicata all’Ospedale Castelli in cui i degenti spesso lamentano presenze con livelli intollerabili di zanzare adulte. La mancanza di focolai di sviluppo nell’area attorno all’ospedale ha indotto a meglio indagare se esistesse un focolaio all’interno dell’ospedale stesso. Si ritiene di averlo individuato, a seguito di un monitoraggio larvale effettuato ad inizio della stagione, in due vasche di raccolte delle acque reflue che presentano condizioni di temperatura e umidità ideali allo farfallamento anche nella stagione invernale. E’ importante sottolineare che l’area in questione è accessibile solo agli personale addetto, pertanto gli operatori del progetto non sono intervenuti a trattare tali focolai. Durante la stagione di monitoraggio larvale è stata formulata l’ipotesi che il depuratore del Comune di Verbania potesse rappresentare un sito di riproduzione dei culicidi. I campionamenti effettuati hanno smentito tale ipotesi. L’andamento stagionale dell’infestazione larvale dei focolai presenti nel territorio comunale di Verbania presenta un picco in coincidenza della settimana dal 18 al 25 luglio, anche se generalmente nei campionamenti non sono mai state prelevate un numero di larve elevato (fig. 3.10). E’ necessario tenere in considerazione il fatto che il focolaio denominato “Stronetta”, che si trova sul confine comunale viene associato al Comune di Baveno e non al Comune di Verbania.

250

200

150 L e/ arv l

N 100

50

0

4 5 5 5 5 5 6 6 6 6 7 7 7 7 8 8 8 8 8 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 2 9 6 4 1 8 5 5 6 3 0 3 0 7 1 8 5 5 2 9 2 1 2 3 1 2 2 1 1 2 1 2 2

Figura 3.10. Andamento stagionale delle infestazioni nei focolai di sviluppo larvale nel Comune di Verbania

3.2.2.2. Comune di Baveno Tipicamente il territorio del Comune di Baveno è caratterizzato da diverse tipologie di focolai di sviluppo larvale. Le attività di contenimento larvale sono state focalizzate un’area che viene considerata come un unico focolaio, che è il rio Stronetta e alcune lanche e paludi ad m. calderara 13 esso adiacenti. Quest’area, molto estesa, viene trattata con l’ausilio del personale della Ditta ISS. Esistono inoltre numerosi focolai di estensioni decisamente inferiori per quali si rendono necessari trattamenti focalizzati, soprattutto in corrispondenza di eventi meteorologici che provocano una loro repentina infestazione. La stazione di pompaggio delle acque reflue sita nei pressi del parco di Villa Fedora è stata visitata e dai campionamenti effettuati non è risultata essere focolaio di sviluppo larvale. L’andamento stagionale delle infestazioni larvali nei focolai del territorio di Baveno presenta notevoli variazioni (fig. 3.11).

180

160

140

120 L

e/ 100 arv l 80 N 60

40

20

0

4 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 5 6 7 8 8 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 5 2 9 6 3 0 6 3 0 7 4 1 8 5 1 8 5 2 9 5 2 2 1 2 3 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1

Figura 3.11. Andamento stagionale delle infestazioni nei focolai di sviluppo larvale nel Comune di Baveno

3.2.2.3. Comune di Meina A Meina non esistono focolai di sviluppo larvale estesi, gli unici presenti sono microfocolai trattabili con Bti granulare e la loro infestazione dipende dal tempo di permanenza dell'acqua ed è influenzato dalla temperatura dell’aria. Il Comune di Meina presenta una zona ad alto degrado ambientale con accumulo di rifiuti urbani ed inerti abbandonati al confine con il Comune di Invorio. Data la presenza massiccia di contenitori di varia grandezza all’interno dei quali può accumularsi acqua l’area è stata costantemente monitorata. Sono state costantemente controllate anche l’area umida presente nei pressi della frazione Ghevio a valle del depuratore e l’asta del fiume Tiasca. I focolai presenti nel Comune di Meina non sono mai risultati infestati se non in due occasioni e cioè all’inizio di luglio e di agosto (fig. 3.12).

m. calderara 14 14

12

10

/L 8 e

6 N larv

4

2

0

/4 /5 /5 /5 /5 /5 /6 /6 /6 /6 /7 /7 /7 /7 /8 /8 /8 /8 /8 /9 /9 2 9 6 4 1 8 5 5 6 3 0 3 0 7 1 8 5 5 2 9 2 2 1 2 3 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1

Figura 3.12. Andamento stagionale delle infestazioni nei focolai di sviluppo larvale nel Comune di Meina

3.2.2.4. Comune di Dormelletto Nel territorio comunale di Dormelletto i focolai trattati con maggiore frequenza sono canali che si trovano all’interno di un allevamento di equini e all’interno di un’area boscata nei pressi di un campeggio. Altri focolai, simili per tipologia a quelli appena menzionati, non sono stati costantemente trovati infestati durante l’arco della stagione ma hanno presentato saltuariamente concentrazioni larvali tali da necessitare trattamenti con Bti. Per il Comune di Dormelletto il grafico evidenzia un andamento delle infestazioni larvali caratterizzato da diversi picchi di abbondanza, probabilmente riconducibili alle variazione di temperatura e alla piovosità (fig. 3.13).

200

180

160

140

120

100 N larve/L 80

60

40

20

0 2/5 9/5 6/6 4/7 1/8 8/8 5/9 25/4 16/5 23/5 30/5 13/6 20/6 27/6 11/7 18/7 25/7 15/8 22/8 29/8 12/9

Figura 3.13. Andamento stagionale delle infestazioni nei focolai di sviluppo larvale nel Comune di Dormelletto m. calderara 15 3.2.3. Comuni autofinanziati Nei Comuni di Ghiffa, Stresa e Castelletto Ticino le larve campionate nei monitoraggi appartenevano a 4 generi e 8 specie (tab. 3.4).

Tabella 3.4. Generi e specie identificate nei controlli dei focolai di sviluppo larvale nei comuni autofinanzati GENERE SPECIE Anopheles maculipennis Anopheles Anopheles claviger Aedes Aedes vexans Culex pipiens Culex impudicus/territans Culex Culex hortensis Culex martini Culiseta Culiseta subochrea/annulata

3.2.3.1. Comune di Ghiffa I focolai di sviluppo larvale presenti nel Comune di Ghiffa sono rappresentati da microfocolai ed in particolare contenitori per la raccolta di acqua da utilizzare per l’irrigazione di orti e giardini, vasche, lavatoi. E’ perciò comprensibile come la loro infestazione sia subordinata al tempo di permanenza dell'acqua nel contenitore ed è altrettanto comprensibile il tipo di andamento dell’infestazione illustrato in fig. 3.14, e cioè si registra un aumento progressivo del numero di larve a partire da luglio, quando si verifica l’aumento della temperatura dell’aria.

35

30

25

l /

e 20 v r a l

N 15

10

5

0 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 6 7 8 8 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / 7 4 1 4 1 8 2 9 6 6 3 0 7 5 2 9 6 1 2 3 1 2 2 1 1 2 1 2 3

Figura 3.14. Andamento stagionale delle infestazioni nei focolai di sviluppo larvale nel Comune di Ghiffa

3.2.3.2. Comune di Stresa L’andamento stagionale delle infestazioni dei focolai nel Comune di Stresa è molto vario, come del resto di vario tipo sono le aree idonee allo sviluppo larvale, si va dai contenitori di acqua utilizzati per l’irrigazione di orti e giardini, a vasche e fontane presenti nelle ville affacciate sul lungolago a focolai molto estesi presenti nel parco del Golf Club Des Iles Borromeès. Resta comunque da sottolineare come la concentrazione di larve per litro di acqua campionata sia stata bassa salvo in due occasioni e cioè a metà luglio e all’inizio di agosto (fig. 3.15). m. calderara 16 200 180 160 140

L 120 / e v

r 100 a l

N 80 60 40 20 0

4 5 5 5 5 5 6 6 6 6 7 7 7 7 8 8 8 8 8 9 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 2 9 6 4 1 8 5 5 6 3 0 3 0 7 1 8 5 5 2 9 2 2 1 2 3 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1

Figura 3.15. Andamento stagionale delle infestazioni nei focolai di sviluppo larvale nel Comune di Stresa

3.2.3.3. Comune di Castelletto Ticino Nel Comune di Castelletto Ticino i focolai sono rappresentati per la maggioranza da raccolte di acqua di discrete dimensione come paludi, canali a lento scorrimento su cui vengono effettuati trattamenti antilarvali con il personale della Ditta ISS. L’andamento stagionale vede tre picchi di abbondanza concentrati nel mese di giugno e nella seconda metà di luglio (fig. 3.16).

70

60

50 L / 40 rve a l 30 N

20

10

0 4 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 5 6 7 8 8 9 2/ 9/ 6/ 4/ 1/ 8/ 5/ 25/ 16/ 23/ 30/ 13/ 20/ 27/ 11/ 18/ 25/ 15/ 22/ 29/ 12/

Figura 3.16. Andamento stagionale delle infestazioni nei focolai di sviluppo larvale nel Comune di Castelletto Ticino

m. calderara 17 3.3. CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE CULICIDICA ADULTA 3.3.1. Specie rinvenute nei censimenti della popolazione culicidica adulta Il numero totale di zanzare catturate dalle trappole attrattive posizionate nei Comuni aderenti al progetto è stato di 7.757 (tab. 3.5, fig. 3.17 e 3.18).

Tabella 3.5. Numero di zanzare per specie catturate nei sette Comuni aderenti al progetto TOTALE ZANZARE GENERE SPECIE ABBREVIAZIONI PER GENERE Ochlerotatus geniculatus Oc gen Ochlerotatus 1.569 Ochlerotatus caspius Oc cas Aedes cinereus Ae cin Aedes 346 Aedes vexans Ae vex Culex modestus Cx mod Culex Culex impudicus Cx imp 5.785 Culex pipiens Cx pip Anopheles maculipennis An mac Anopheles Anopheles plumbeus An plu 7 Anopheles claviger An clav Culiseta Culiseta subochrea Cu subc 50 TOTALE 7.757

3500

3033 3000 2751

2500

i

u 2000 d i v i d

n 1568 i °

N 1500

1000

500 291

1 55 1 4 2 1 50 0

c d n m as ch ex av en l ci mp o v g pip cc i c e ma b mo x e c plu x n n O x A C n A O C su A A C A u C

Figura 3.17. Numero di individui per specie appartenenti alla fauna culicidica adulta

m. calderara 18 Culiseta Anopheles Ochlerotatus 1% 0% 20%

Aedes 4%

Culex 75%

Figura 3.18. Percentuale per genere di individui appartenenti alla fauna culicidica adulta

Il grado di nocività e fastidiosità delle varie specie di culicidi varia secondo l’ecologia e il ruolo svolto come vettori di malattie. La Regione Piemonte individua tre gruppi per i generi e le specie culicidiche in funzione del livello di nocività e aggressività nei confronti dell’uomo (D.G.R. 67/9777). Le specie più aggressive e nocive sono quelle appartenenti ai generi Aedes e Ochlerotatus, segue Culex modestus insieme alle specie appartenenti ai generi Anopheles, Coquilletidia ed infine vengono considerate di minore rilevanza sanitaria le specie appartenenti al genere Culiseta e la specie Culex pipiens.

Tabella 3.5. Classificazione dei generi e delle specie per gruppi di nocività LIVELLO DI GRUPPO GENERE E SPECIE NOCIVITA’ A alta Aedes spp., Ochlerotatus spp. B media Culex modestus, Anopheles spp., Coquillettidia spp. C bassa Culex pipiens, Culiseta spp.

La suddivisione in classi di nocività e il numero di individui catturati sono dati necessari al momento del calcolo della Soglia Minima di Ingresso (S.M.I.) che nel caso di questo progetto ha riguardato i comuni autofinanziatisi. La S.M.I. deve essere maggiore di 1,20 per quattro settimane di monitoraggio consecutive per poter accedere ai finanziamenti regionali e il suo calcolo viene effettuato applicando la seguente formula:

S.M.I. = log [N° GRUPPO A + (N° GRUPPO B) 0.70 + (N° GRUPPO C) 0,61+1]

3.3.2. Confronto delle catture nei tre anni di progetto Il confronto delle catture effettuate nei tre anni avviene per il numero totale di individui anche se è necessario sottolineare che nel 2003 il censimento della fauna culicidica adulta è stato effettuato per sedici settimane, mentre nel 2004 e nel 2005 il numero di settimane di monitoraggio è stato di venti. E’ importante notare che il numero di zanzare catturate nelle prime settimane di censimento non è mai un numero tale da influenzare in modo significativo il confronto. m. calderara 19 Anche se un singolo dato relativo a una sola notte di censimento ha scarsa rilevanza, può comunque fornire un termine di paragone interessante. Nel 2003 e nel 2004 i picchi delle catture si sono registrati rispettivamente nella stazione di censimento della Riserva di Fondotoce (3358 individui/notte) e nella stazione della Palude di Castelletto Ticino (6118 individui/notte). Nel 2005 il picco di abbondanza delle catture è stato registrato nuovamente nella stazione di censimento della Riserva di Fondotoce (1575 individui/notte, molto al di sotto dei due precedenti). Il dato relativo alla stazione di Castelletto Ticino fissa un termine di paragone relativo per questo progetto. Come è possibile notare il numero di individui catturati nel 2005 è nettamente inferiore rispetto al 2003 e al 2004 (fig. 3.19).

35000 31489

30000

25000

i

u 17020 d 20000 i v i d n i

° 15000 n

7757 10000

5000

0 2003 2004 2005

Figura 3.19. Confronto delle catture nei tre anni di censimento nei sette Comuni aderenti al progetto

La situazione non cambia neanche se si confrontano le catture dei tre anni considerando separatamente i Comuni finanziati (Verbania, Baveno, Meina, Dormelletto) e autofinanziati (Ghiffa, Stresa, Castelletto Ticino). Il numero di zanzare catturate nei Comuni finanziati è diminuito in maniera progressiva nei tre anni di progetto (fig. 3.20).

m. calderara 20 16171 18000 16000 14000 12000 9119 10000 6225 8000 6000 4000 2000 0 2003 2004 2005

Figura 3.20. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nei Comuni finanziati Il numero di individui catturati nei Comuni autofinanziati ha invece un andamento vario (fig. 3.21). Infatti si è registrato un basso numero di catture nel 2003 (ciò ha fatto escludere questi comuni dai finanziamenti regionali perché al di fuori dei parametri prescritti), un numero altissimo di individui nel 2004 (parte determinante l’ha fatta soprattutto la trappola di Castelletto Ticino) dettato dallo spostamento delle stazioni di monitoraggio al fine di catturare un numero di zanzare che dessero una corretta lettura della situazione in questi comuni e la Regione Piemonte potesse riammetterli ai finanziamenti per il 2005.

22370 25000

20000

15000

10000

5000 849 1532

0 2003 2004 2005

Figura 3.21. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nei Comuni autofinanziati

m. calderara 21 Considerando ogni singolo Comune le variazioni percentuali sono state le seguenti:

Tabella 3.6. Numero e posizione delle stazioni di censimento della popolazione adulta, confronto delle catture nei tre anni di progetto e variazioni percentuali della popolazione monitorata. TOTALE INDIVIDUI variazione % variazione % COMUNE TRAPPOLA 2003 2004 2005 2003­2005 2004­2005 Ghiffa Hotel Ghiffa 137 145 79 ­42,34 ­45,52 Biblioteca 1161 968 883 ­23,94 ­10,45 Verbania Ospedale 628 695 674 ­24,04 ­17,76 Fondotoce 10229 3273 2251 ­79,54 ­31,23 Lago delle Betulle 1105 601 353 ­70,23 ­41,26 Baveno Villa Fedora 703 1139 682 ­3,84 ­40,12 Stresa Golf Club 294* 1550 501 +70,41 ­67,68 Meina Piscine Lido 1520 1945 1014 ­34,08 ­47,87 Dormelletto Camping Holiday Inn 825 498 368 ­55,64 ­26,10 Castelletto Ticino Palude stazione 418* 20675 952 +127,75 ­95,39 *trappole che all’inizio del 2004 sono state riposizionate.

3.3.3. Comuni finanziati 3.3.3.1. Comune di Verbania Nella stazione posizionata presso il parco della Biblioteca Comunale l’andamento stagionale delle catture presenta due picchi nelle catture in corrispondenza del 29 luglio e del 9 settembre (fig. 3.22).

300

250

200

i u d i v i

d 150 n i ° n 100

50

0 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 6 7 7 8 9 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 3 0 7 0 7 4 5 2 9 2 9 6 6 6 3 1 8 5 2 9 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1 1 2 1

data

Figura 3.22. Andamento stagionale delle catture nella stazione della Biblioteca (Comune di Verbania)

Sono state catturate zanzare appartenenti a tre specie e di queste le più numerose appartengono alla specie Culex pipiens (fig. 3.23). m. calderara 22 800

700

600

i u d

i 500 v i d n

i 400 ° n 300

200

100

0

d p s i a p c

mo x c x C O C

Figura 3.23. Numero di individui per specie catturati nella stazione della Biblioteca (Comune di Verbania)

Gli individui catturati appartengono per la maggior percentuale alla classe di nocività più bassa, seguita, con una percentuale molto bassa, da individui appartenenti alla classe di nocività più elevata, ed in particolare appartenenti alla specie Ochlerotatus caspius (fig. 3.24).

gruppo A 7% gruppo B 4%

gruppo C 89%

Figura 3.24. Percentuale di individui appartenenti alle tre classi di nocività catturati nella stazione di monitoraggio della Biblioteca (Comune di Verbania)

Confrontando il numero di individui catturati nei tre anni di progetto si nota come il numero totale di zanzare sia progressivamente diminuito dal 2003 (fig. 3.25).

m. calderara 23 1161 1200 968 1000 883

800

600

400

200

0 2003 2004 2005

Figura 3.25. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nella stazione della Biblioteca (Comune di Verbania)

Gli andamenti nei tre anni di progetto sono molto variati, mentre nel 2003 i picchi di abbondanza sono stati registrati nella settima e decima settimana, nel 2004 l’andamento è stato omogeneo senza picchi rilevanti, che invece sono stati registrati nel 2005 ma slittati rispetto al 2003 nella tredicesima e diciannovesima settimana di censimento (fig. 3.26).

600

500

400

i u d

i 2003 v i d

i 300 2004 n i

° 2005 n 200

100

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 settimana

Figura 3.26. Confronto degli andamenti stagionali delle catture presso la stazione della Biblioteca (Comune di Verbania) nei tre anni di progetto

Nei tre anni di progetto la composizione della fauna culicidica adulta non è sostanzialmente variata. Nel 2005 non sono stati catturati individui di Aedes cinereus e vexans né individui di Anopheles maculipennis e claviger. Nel 2005 sono diminuiti rispetto al 2003 gli individui di Ochlerotatus caspius e di Culex modestus che sono invece leggermente aumentati rispetto al m. calderara 24 2004. Nel 2005 sono aumentati in maniera netta gli individui di Culex pipiens rispetto al 2003, ma sono diminuiti rispetto al 2004 (fig. 3.27).

900 871 789 800 700 600 577 520 dui 500 vi

ndi 400 2003 n°i 300 2004 2005 200

100 55 62 63 28 32 0 2 0 0 7 0 0 5 0 1 0 0

0 s x c n p p i a a od c c m pi ve

i

m m e c e n A O Cx A Cx A Cx Figura 3.27. Confronto della composizione della fauna culicidica adulta nei tre anni di progetto della stazione della Biblioteca (Comune di Verbania)

E’ interessante notare come in generale nel 2004 e nel 2005 sia diminuito il numero di individui catturati appartenenti alle classi A e B che sono quelle a nocività maggiore (fig. 3.28).

789 gruppo C 876 63

32 2005 gruppo B 28 2004 521 2003

62 gruppo A 64 577

0 200 400 600 800 1000

Figura 3.28. Confronto delle catture per gruppi di nocività nei tre anni di progetto nella stazione della Biblioteca (Comune di Verbania)

Nella stazione di monitoraggio posizionata presso la passerella di inanellamento del Centro Studi per le Migrazioni della Riserva Naturale di Fondotoce, il numero di individui catturati è stato sempre molto basso ad eccezione di una sola occasione, il 22 luglio, in cui si è verificato un picco di presenze soprattutto di zanzare appartenenti alla specie Culex modestus (fig. 3.29).

m. calderara 25 1600

1400

1200

i 1000 u d i v i

d 800 n i ° n 600

400

200

0 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 6 7 7 8 9 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 3 0 7 0 7 4 5 2 9 2 9 6 6 6 3 1 8 5 2 9 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1 1 2 1

data

Figura 3.29. Andamento stagionale delle catture nella stazione della Riserva di Fondotoce (Comune di Verbania)

Sono state catturate zanzare appartenenti a tre generi e sei specie. Come già detto in precedenza la specie presente con il maggior numero di individui è Culex modestus, seguita da Aedes cinereus e Culex pipiens (fig. 3.30).

1800

1600

1400

1200

i u d i 1000 v i d n i 800 ° n 600

400

200

0

p d p s x n i o i e m p

v i m ca

x e c x e x C A C Oc A C

Figura 3.30. Numero di individui per specie catturati nella stazione della Riserva di Fondotoce (Comune di Verbania)

Gli individui catturati appartengono per la maggior percentuale al gruppo con nocività media (Culex modestus) seguiti con percentuali basse dai gruppi con alta e bassa nocività (fig. 3.31). m. calderara 26 gruppo C gruppo A 9% 14%

gruppo B 77%

Figura 3.31. Percentuale di individui appartenenti alle tre classi di nocività catturati nella stazione della Riserva di Fondotoce (Comune di Verbania)

Confrontando il numero di zanzare catturate nei tre anni di progetto è ben evidenziato come questo sia diminuito a partire dal 2004. La riduzione maggiore si è registrata tra il 2003 e il 2004, anno in cui sono iniziati i trattamenti antilarvali; una diminuzione consistente è stata registrata anche nel 2005 rispetto al 2004 (fig. 3.32).

12000 10229

10000

8000

6000 3273 4000 2251

2000

0 2003 2004 2005

Figura 3.32. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nella stazione della Riserva di Fondotoce (Comune di Verbania)

I grafici delle catture nei tre anni di progetto mostrano andamenti molto diversi. Nel 2003 il numero di individui catturati è sempre stato alto con picchi nel periodo compreso tra la settima e l’undicesima settimana. Nel 2004 l’andamento è stato invece più costante con aumenti graduali delle catture dalla decima alla quattordicesima settimana. Quest’anno il numero di individui catturati è stato sempre basso con l’esclusione del picco della dodicesima settimana (fig. 3.33).

m. calderara 27 4000

3500

3000

i 2500 u

d 2003 i v i

d 2000 2004 n i

° 2005 n 1500

1000

500

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 settimana

Figura 3.33. Confronto degli andamenti stagionali delle catture presso la stazione della Riserva di Fondotoce (Comune di Verbania) nei tre anni di progetto

Nei tre anni di progetto la composizione della fauna culicidica adulta presso la stazione di monitoraggio della Riserva di Fondotoce non ha subito sensibili variazioni. Dal 2004 hanno fatto la comparsa due specie, Aedes vexans e cinereus, assenti nel 2003. Le zanzare appartenenti al genere Anopheles, rappresentate da una sola specie e da 2 individui catturati rispettivamente uno nel 2003 e uno nel 2004 scompaiono nel monitoraggio del 2005 (fig. 3.34).

9000 8420 8000

7000

6000

dui 5000 vi 2003 ndi i 4000 2004 n° 3000 2005

2000 1724 1512 1274 1266 1000 296 259 331 209 42 47 0 114 0 0 1 1 0 11 1 0

0 s x c n p p i a a od c c m pi ve

i

m m e c e n A O Cx A Cx A Cx

Figura 3.34. Confronto della composizione della fauna culicidica adulta nei tre anni di progetto nella stazione della Riserva di Fondotoce (Comune di Verbania) m. calderara 28 Confrontando le catture dei tre anni di progetto per gruppi di nocività è possibile notare come, in generale, il numero di zanzare appartenenti ai gruppi di nocività B e C nel 2005 è diminuito sensibilmente rispetto al 2003, leggermente aumentato è il numero di individui appartenenti alla classe di nocività alta. Nel 2005 rispetto al 2004 è notevolmente diminuito il numero di zanzare appartenenti al gruppo con nocività più bassa, ed è leggermente aumentato il numero di zanzare appartenenti ai gruppi di nocività media e alta (fig. 3.35).

210 gruppo C 1266 1512

1724 2005 gruppo B 1275 2004 8421 2003

317 gruppo A 487 296

0 2000 4000 6000 8000 10000

Figura 3.35. Confronto delle catture per gruppi di nocività nei tre anni di progetto nella stazione della Riserva di Fondotoce (Comune di Verbania)

Presso la stazione di monitoraggio sita nel giardino dell’Ospedale Castelli l’andamento stagionale è caratterizzato da diversi picchi di abbondanza spalmati lungo tutto l’arco del periodo di censimento fino alla fine di luglio. E’ possibile notare come sin dall’inizio del censimento siano state catturate zanzare. Considerando il fatto che la specie catturata in maggiore quantità è Culex pipiens e date le caratteristiche ecologiche peculiari di questa specie è ragionevole ricondurre i risultati del censimento con il fatto che lo sviluppo dei culicidi in quest’area non segue un andamento dettato da condizioni meteorologiche ma dal fatto che la riproduzione avvenga nei focolai larvali individuati all’interno dell’Ospedale stesso (par. 3.2.1.2) e sia precoce. In generale il numero di individui catturati rimane comunque basso (fig. 3.36).

m. calderara 29 100

80

i u d i

v 60 i d n i ° n 40

20

0 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 6 7 7 8 9 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 3 0 7 0 7 4 5 2 9 2 9 6 6 6 3 1 8 5 2 9 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1 1 2 1

data

Figura 3.36. Andamento stagionale delle catture nella stazione dell’Ospedale Castelli (Comune di Verbania)

Sono stati catturati individui appartenenti a tre generi e cinque specie. La specie catturata con il maggior numero di individui è Culex pipiens (fig. 3.37).

500

400

i u d i

v 300 i d n i ° n 200

100

0

d p s x n i o i e p

m ca v

x e c e x C A Oc A C

Figura 3.37. Numero di individui per specie catturati nella stazione dell’Ospedale Castelli (Comune di Verbania)

Gli individui catturati in maggior percentuale appartengono alla classe di nocività più bassa e sono rappresentati sostanzialmente dalla specie Culex pipiens (fig. 3.38).

m. calderara 30 gruppo A 8% gruppo B 11%

gruppo C 81%

Figura 3.38. Percentuale di individui appartenenti alle tre classi di nocività catturati nella stazione dell’Ospedale Castelli (Comune di Verbania)

Come è possibile notare il numero di zanzare catturate non varia molto nei tre anni di progetto, si registra una lieve diminuzione nel 2005 rispetto al 2004 ma un aumento in questi due anni rispetto al 2003 (fig. 3.39).

695 674 700 628

600

500

400

300

200

100

0 2003 2004 2005

Figura 3.39. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nella stazione dell’Ospedale Castelli (Comune di Verbania)

Gli andamenti stagionali delle catture seguono una curva molto simile per il 2004 e il 2005 che si differenziano notevolmente rispetto al 2003 dove sono stati registrati due picchi di abbondanza nella settima e nella decima settimana di monitoraggio (fig. 3.40).

m. calderara 31 250

200

i 150 u 2003 id iv

d 2004

° in 2005 n 100

50

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 settimana

Figura 3.40. Confronto degli andamenti stagionali delle catture presso la stazione dell’Ospedale Castelli (Comune di Verbania) nei tre anni di progetto

Per quanto riguarda il confronto della popolazione culicidica adulta è possibile notare come nei tre anni di progetto questo non abbia subito sostanziali variazioni. Come già sottolineato precedentemente la specie rappresentata con il maggior numero di individui nei tre anni di progetto è Culex pipiens. Tenendo conto delle caratteristiche di questa specie descritte al paragrafo 3.1.8 è plausibile presumere che le zanzare catturate presso questa stazione di monitoraggio si sviluppino in focolai che si trovano all’interno dell’ospedale stesso. Da un monitoraggio larvale effettuato ad inizio della stagione in due vasche per acque reflue presenti nei sotterranei dell’ospedale stesso sono state rilevate alte concentrazioni di larve di questa specie. Alla luce di ò sarebbe opportuno che presso l’ospedale fossero attivati programmi di disinfestazione appropriata rivolti proprio a questi focolai (fig. 3.41).

m. calderara 32 600 566 543

500

400

i 333 u d i v i

d 300 2003 n i

° 2004 n 2005 200 179

116

100 69 75 53 36 4 2 10 1 4 5 0 0 1 0 0 0 0 0 0

0

t t s d n r r ex ci ca mp v pip i ho e c mo x ma e x x x x A O C A C C C C

Figura 3.41. Confronto della composizione della fauna culicidica adulta nei tre anni di progetto nella stazione dell’Ospedale Castelli (Comune di Verbania)

Dal confronto delle catture per gruppi di nocività è possibile notare come il maggior numero di individui catturati appartengono al gruppo con nocività più bassa rappresentato essenzialmente dalla specie Culex pipiens che possono causare, data la loro concentrazione, un elevato fastidio ai degenti (fig. 3.42).

m. calderara 33 543 gruppo C 576 333

75 2005 gruppo B 69 2004 179 2003

56 gruppo A 50 116

0 100 200 300 400 500 600 700

Figura 3.42. Confronto delle catture per gruppi di nocività nei tre anni di progetto nella stazione dell’Ospedale Castelli (Comune di Verbania)

3.3.3.2. Comune di Baveno L’andamento stagionale delle catture presso la stazione Lago delle Betulle presenta un andamento abbastanza regolare salvo un picco di abbondanza registrato il 22 luglio. Resta importante sottolineare come comunque il numero di zanzare catturate sia stato basso durante tutto il periodo di monitoraggio (fig. 3.43).

200

180 160

140

i

u 120 d i v i

d 100 n i °

n 80

60 40

20 0 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 6 7 7 8 9 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 3 0 7 0 7 4 5 2 9 2 9 6 6 6 3 1 8 5 2 9 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1 1 2 1

data

Figura 3.43. Andamento stagionale delle catture nella stazione del Lago delle Betulle (Comune di Baveno)

Presso questa stazione sono stati catturati individui appartenenti a quattro generi e sette specie. Gli individui presenti in numero maggiore appartengono alle specie Ochlerotatus m. calderara 34 caspius, Culex modestus e pipiens. Mentre per le seconde due specie è plausibile pensare che si sviluppino nella Stronetta che scorre a ridosso del lago, per Ochlerotatus caspius questa supposizione viene a cadere così come cade per tutte le altre stazioni, infatti di questa specie non sono mai state campionate larve nei focolai di sviluppo presenti nei territori dei Comuni aderenti al progetto e, date le sue caratteristiche eto­ecologiche, si rafforza sempre più l’ipotesi già formulata negli scorsi due anni, e cioè che i focolai di sviluppo di questa specie si trovino nelle risaie della Provincia di Novara più vicine, in linea d’aria (fig. 3.44).

140

120

100

i u d

i 80 v i d n i

° 60 n

40

20

0

d p n i u i l as ex av p c l p c

mo c x e

c e v n x C n A O A A C A

Figura 3.44. Numero di individui per specie catturati nella stazione del Lago delle Betulle (Comune di Baveno)

La distribuzione percentuale degli individui catturati per classi di nocività risulta abbastanza omogenea, infatti rispecchia la composizione della fauna culicidica adulta con Ochlerotatus caspius che appartiene al gruppo A, Culex modestus che appartiene al gruppo B e Culex pipiens che appartiene al gruppo C (fig. 3.45).

gruppo A 32% gruppo C 29%

gruppo B 39%

Figura 3.45. Percentuale di individui appartenenti alle tre classi di nocività catturati nella stazione del Lago delle Betulle (Comune di Baveno)

Il numero di zanzare catturate nel 2004, anno in cui sono stati avviati i trattamenti antilarvali, è notevolmente diminuito rispetto al 2003 e nel 2005 si è verificata un’ulteriore diminuzione. E’ plausibile mettere in relazione questa situazione con il fatto che presso il rio Stronetta, che m. calderara 35 rappresenta un focolaio costantemente attivo, vengono eseguiti trattamenti antilarvali sia puntiformi, risalendo l’asta del corso d’acqua a piedi, che di più larga scala grazie alla possibilità di risalirla con la barca messa a disposizione dall’Ente di Gestione dei Parchi del Lago Maggiore (fig. 3.46).

1105 1200

1000

800 601

600 353 400

200

0 2003 2004 2005

Figura 3.46. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nella stazione del Lago delle Betulle (Comune di Baveno)

Dal confronto degli andamenti stagionali si può notare come nel 2005 il numero di zanzare catturate sia sempre stato inferiore rispetto agli altri due anni di progetto. Si è verificato un solo picco di abbondanza nella dodicesima settimana a differenza del 2003 dove i picchi di abbondanza registrati sono stati cinque e del 2004 dove sono stati due (fig. 3.47).

350

300

250

i u

d 200 2003 i v i

d 2004 n i

° 150 2005 n

100

50

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 settimana

Figura 3.47. Confronto degli andamenti stagionali delle catture presso la stazione del Lago delle Betulle (Comune di Baveno) nei tre anni di progetto

Dal confronto della composizione della fauna culicidica adulta si evince come sostanzialmente questa non sia variata. Nel 2005 sono comparse le specie appartenenti al m. calderara 36 genere Anopheles, a con numeri estremamente bassi; si nota una riduzione della specie Aedes vexans nel 2005 rispetto al 2004 e la riduzione della specie Culex pipiens nel 2005 rispetto sia al primo sia al secondo anno di progetto. Nel 2005 è stato registrato un aumento della specie Culex modestus rispetto al 2004, anche se il numero di individui catturato rimane sempre basso (fig. 3.48).

900

802 800

700

600

dui 500 2003 400 2004 n° indivi 301 2005 300 220 200 156 146 134 104 90 100 66 21 6 6 2 2 0 1 0 1 0 0 0 1 0 0

0 t s lav cin ca vex x pip x hor x mod Ae Oc C An plu Ae C An c C

Figura 3.48. Confronto della composizione della fauna culicidica adulta nei tre anni di progetto nella stazione del Lago delle Betulle (Comune di Baveno)

Ad eccezione delle zanzare catturate appartenenti al gruppo di nocività media per le quali si assiste ad un aumento nel 2005 rispetto al 2004 e sostanzialmente ad un’uguaglianza rispetto al 2003, per gli altri due gruppi quest’anno si è registrata ad una diminuzione nelle catture soprattutto per quanto riguarda il gruppo C. Il numero di individui catturati nel 2005 appartenenti al gruppo A è notevolmente diminuito, ma la specie più rappresentata continua ad essere Ochlerotatus caspius (fig. 3.49).

m. calderara 37 104 gruppo C 303 803

137 2005 gruppo B 66 2004 146 2003

112 gruppo A 232 156

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900

Figura 3.49. Confronto delle catture per gruppi di nocività nei tre anni di progetto nella stazione del Lago delle Betulle (Comune di Baveno)

Il numero di individui catturati presso la stazione di censimento di Villa Fedora è stato basso per tutto l’arco della stagione di monitoraggio. Si presenta un solo picco di abbondanza registrato il 22 luglio (fig. 3.50).

400

350

300

i

u 250 d i v i

d 200 n i °

n 150

100

50

0 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 6 7 7 8 9 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 3 0 7 0 7 4 5 2 9 2 9 6 6 6 3 1 8 5 2 9 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1 1 2 1

data

Figura 3.50. Andamento stagionale delle catture nella stazione di Villa Fedora (Comune di Baveno)

Sono state catturate zanzare appartenenti a tre generi e cinque specie. Fa qui per la prima volta la sua comparsa una nuova specie per il progetto, Ochlerotatus geniculatus, presente comunque con un solo individuo. Un solo altro esemplare di questa specie era stato consegnato da un cittadino che lo ha catturato nel Comune di Verbania. In questa stazione di m. calderara 38 le zanzare catturate in maggior numero appartengono alla specie Ochlerotatus caspius e anche per questi individui vale quanto già detto in precedenza (fig. 3.51).

350

300

250

i u

d 200 i v i d n i

° 150 n

100

50

0

s x d n p a i e e o c p v g

m c

x e c x O C A O C

Figura 3.51. Numero di individui per specie catturati nella stazione di Villa Fedora (Comune di Baveno)

Anche in questa stazione, come già verificatosi per la stazione del Lago delle Betulle, la distribuzione percentuale di individui per classi di nocività risulta abbastanza omogenea, resta da sottolineare che la classe più rappresentata è quella a più elevata nocività costituita esclusivamente dalla specie Ochlerotatus caspius (fig. 3.52).

gruppo C gruppo A 35% 46%

gruppo B 19%

Figura 3.52. Percentuale di individui appartenenti alle tre classi di nocività catturati nella stazione di Villa Fedora (Comune di Baveno)

Il numero di zanzare catturate nel 2005 è sensibilmente diminuito rispetto al 2004, ma diminuito in maniera meno sensibile rispetto al 2003 (fig. 3.53).

m. calderara 39 1139 1200

1000

703 800 682

600

400

200

0 2003 2004 2005

Figura 3.53. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nella stazione di Villa Fedora (Comune di Baveno)

Dal confronto degli andamenti stagionali nei tre anni di progetto è possibile notare come il 2005 presenti una curva omogenea con un solo picco di abbondanza registrato nella dodicesima settimana. Nel 2003 i picchi di abbondanza registrati sono stati due, all’ottava e nona settimana, nel 2004 l’andamento è stato molto più vario con un aumento progressivo del numero di individui che ha raggiunto l’acme all’undicesima settimana (fig. 3.54).

450

400

350

300 i

u 2003 d 250 i v i

d 2004 n

i 200 ° 2005 n

150

100

50

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 settimana

Figura 3.54. Confronto degli andamenti stagionali delle catture presso la stazione di Villa Fedora (Comune di Baveno) nei tre anni di progetto m. calderara 40 Nei tre anni di progetto la composizione della fauna culicidica adulta non è sostanzialmente variata. Si assiste ad una riduzione del numero di individui catturati appartenenti alla specie Culex pipiens nel 2005 rispetto al 2004 e al 2003, alla scomparsa nel 2005 degli individui appartenenti alle specie Aedes cinereus e Anopheles maculipennis e alla comparsa della già succitata Ochlerotatus geniculatus (fig. 3.55). 937 900

800

700

600 dui

vi 500 ndi i 400 2003

n° 340 311 2004 300 263 241 2005 200 127 102 100 100 39 57 2 1 1 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0

0 s x c n n p i a a od c c pi ve ge

hort m m e c e c n A O Cx A O Cx A Cx Figura 3.55. Confronto della composizione della fauna culicidica adulta nei tre anni di progetto nella stazione di Villa Fedora (Comune di Baveno)

Nel 2005 si è verificata una riduzione delle catture riguardanti le specie appartenenti alla classe di nocività più bassa, ciò non si è verificato per le altre due classi di nocività ed in particolare si assiste ad un aumento degli individui appartenenti al gruppo B rappresentati essenzialmente dalla specie Culex modestus e degli individui appartenenti al gruppo a nocività più elevata rappresentata dalla specie Ochlerotatus caspius (fig. 3.56).

241 gruppo C 938 263

127 2005 gruppo B 58 2004 100 2003

314 gruppo A 143 340

0 200 400 600 800 1000

Figura 3.56. Confronto delle catture per gruppi di nocività nei tre anni di progetto nella stazione di Villa Fedora (Comune di Baveno) m. calderara 41 3.3.3.3. Comune di Meina Il numero di zanzare catturate è stato basso durante tutto l’arco della stagione ad eccezione di due picchi di abbondanza registrati il 15 e il 22 luglio (fig. 3.57).

500

450 400

350

i u

d 300 i v i

d 250 n i °

n 200

150

100 50

0 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 6 7 7 8 9 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 3 0 7 0 7 4 5 2 9 2 9 6 6 6 3 1 8 5 2 9 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1 1 2 1

data

Figura 3.57. Andamento stagionale delle catture nella stazione delle Piscine Lido (Comune di Meina)

Sono state catturate zanzare appartenenti a due generi e tre specie e gli individui catturati in numero maggiore appartengono alla specie Ochlerotatus caspius (fig. 3.58).

700

600

500

i u d

i 400 v i d n i

° 300 n

200

100

0

d p s i o p

m ca

x x C Oc C

Figura 3.58. Numero di individui per specie catturati nella stazione delle Piscine Lido (Comune di Meina)

m. calderara 42 La percentuale di individui appartenenti al gruppo con nocività elevata è la più alta ed è rappresentata dalla specie Ochlerotatus caspius. Scarsamente rappresentata è la classe a nocività bassa i cui individui appartengono alla sola specie Culex pipiens (fig. 3.59).

gruppo C 9% gruppo B 26%

gruppo A 65%

Figura 3.59. Percentuale di individui appartenenti alle tre classi di nocività catturati nella stazione delle Piscine Lido (Comune di Meina)

Il numero di individui catturati nel 2005 è sensibilmente diminuito rispetto agli altri due anni di progetto (fig. 3.60)

1945 2000 1800 1520 1600 1400 1200 1014 1000 800 600 400 200 0 2003 2004 2005

Figura 3.60. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nella stazione delle Piscine Lido (Comune di Meina)

Durante il 2003 si è assistito ad un aumento graduale del numero di individui catturati a partire dalla sesta settima fino alla decima settimana, seguito da una repentina diminuzione delle catture. Nel 2004 sono stati registrati tre picchi di abbondanza alla decima, undicesima e dodicesima settimana, mentre nel 2005 l’andamento rivela un basso numero di catture con due picchi di abbondanza all’undicesima e dodicesima settimana (fig. 3.61).

m. calderara 43 1000

900

800

700

i 600 u d i

v 2003 i

d 500

n 2004 i °

n 400 2005

300

200

100

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 settimana Figura 3.61. Confronto degli andamenti stagionali delle catture presso la stazione delle Piscine Lido (Comune di Meina) nei tre anni di progetto

La composizione della fauna culicidica adulta nei tre anni di monitoraggio non è sostanzialmente variata. La specie presente con il maggior numero di individui rimane in tutti e tre gli anni di progetto Ochlerotatus caspius (fig. 3.62).

1000 917 900 804 800

700 662 589 600 537 538 dui vi 500 2003 ndi i 2004 n° 400 2005 300 261

200

91 100 36 13 28 1 0 0 0 0 1 1 0 0 0

0 s x c v p p a a a od l c m pi ve

i

c m m c e n n O Cx A Cx A A Cx

Figura 3.62. Confronto della composizione della fauna culicidica adulta nei tre anni di progetto nella stazione delle piscine Lido (Comune di Meina) m. calderara 44 Nel 2005 si assiste ad una diminuzione, rispetto al 2004, del numero di individui rappresentati dalle specie appartenenti ai gruppi con nocività media e bassa; si registra invece, sempre confrontando il 2005 e il 2004 un aumento del numero di individui appartenenti al gruppo di nocività elevata rappresentati dalla specie Ochlerotatus caspius (fig. 3.63).

91 gruppo C 538 64

2005 gruppo B 805 2004 539 2003

662 gruppo A 602 917

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000

Figura 3.63. Confronto delle catture per gruppi di nocività nei tre anni di progetto nella stazione delle Piscine Lido (Comune di Meina)

3.3.3.4. Comune di Dormelletto L’andamento delle catture presso la stazione del Camping Holiday Inn presenta due picchi di abbondanza con un basso numero di individui il 3 e il 17 giugno e un picco con un elevato numero di individui catturati alto il 29 luglio (fig. 3.64).

180

160

140

120

i u d i 100 v i d n i 80 ° n 60

40

20

0 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 6 7 7 8 9 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 3 0 7 0 7 4 5 2 9 2 9 6 6 6 3 1 8 5 2 9 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1 1 2 1

data

Figura 3.64. Andamento stagionale delle catture nella stazione del Camping Holiday Inn (Comune di Dormelletto) m. calderara 45 Sono stati catturati individui appartenenti a quattro generi e cinque specie. Il numero maggiore di catture si è registrato per la specie Culex modestus, seguite dalle specie Culex pipiens e Ochlerotatus caspius (fig. 3.65).

180

160

140

i

u 120 d i v i

d 100 n i °

n 80

60

40

20

0

d p c s x i a e p

c v mo

ma

x

c e x n C O A C A

Figura 3.65. Numero di individui per specie catturati nella stazione del Camping Holiday Inn (Comune di Dormelletto)

La percentuale maggiore di individui catturati appartiene alla classe di nocività media ed in particolare alla specie Culex modestus, i gruppi ad elevata e bassa nocività , rispettivamente rappresentati in numero maggiore dalle specie Ochlerotatus caspius e Culex pipiens, sono rappresentati da una percentuale praticamente uguale (fig. 3.66).

gruppo A gruppo C 22% 27%

gruppo B 51%

Figura 3.66. Percentuale di individui appartenenti alle tre classi di nocività catturati nella stazione del Camping Holiday Inn (Comune di Dormelletto)

Dal 2004, anno in cui sono iniziati i trattamenti antilarvali, il numero di zanzare catturate è progressivamente diminuito (fig. 3.67).

m. calderara 46 900 825

800

700

600 498 500 368 400

300

200

100

0 2003 2004 2005

Figura 3.67. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nella stazione del Camping Holiday Inn (Comune di Dormelletto)

L’andamento stagionale delle catture risulta molto vario nel 2003 e nel 2004, assume un aspetto invece più omogeneo nel 2005 con un solo picco di abbondanza registrato alla tredicesima settimana (fig. 3.68).

300

250

200 i u

id 2003 iv

d 150

in 2004

° n 2005 100

50

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 settimana

Figura 3.68. Confronto degli andamenti stagionali delle catture presso la stazione del Camping Holiday Inn (Comune di Dormelletto) nei tre anni di progetto

La composizione della composizione degli individui adulti è variata in modo contenuto nei tre anni di progetto. Nel 2005 rispetto al 2003 e al 2004 sono diminuiti gli individui catturati m. calderara 47 delle specie Ochlerotatus caspius e Culex pipiens. Nel 2005 si registra, rispetto al 2004, un aumento degli individui appartenenti alla specie Culex modestus (fig. 3.69).

350 341 319

300 285

250

dui 200 182 169 2003 150 2004 n° indivi 2005 101 100 82 77

50 42 26 26 15 14 3 5 1 3 0 0 0 0 0 0 0

0 t s cin ca vex x pip x imp x hor x mod Ae Oc C Ae C C An mac C

Figura 3.69. Confronto della composizione della fauna culicidica adulta nei tre anni di progetto nella stazione del Camping Holiday Inn (Comune di Dormelletto)

Nel 2005 si assiste ad una diminuzione rispetto al 2004 del numero di individui rappresentati dalle specie appartenenti ai gruppi con nocività alta e bassa; si registra invece, sempre confrontando il 2005 e il 2004 un aumento del numero di individui appartenenti al gruppo di nocività media (fig. 3.70).

101 gruppo C 319 185

185 2005 gruppo B 52 2004 299 2003

82 gruppo A 127 341

0 100 200 300 400

Figura 3.70. Confronto delle catture per gruppi di nocività nei tre anni di progetto nella stazione del Camping Holiday Inn (Comune di Dormelletto) m. calderara 48 3.3.4. Comuni autofinanziati Presso il territorio dei tre comuni esclusi dai finanziamenti regionali (Ghiffa, Stresa e CastellettoTicino) è stato effettuato il censimento della popolazione culicidica adulta mantenendo le stazioni individuate lo scorso anno.

3.3.4.1. Calcolo della Soglia Minima di Ingresso (S.M.I.) Nella tabella 3.7 vengono riportati i calcoli delle S.M.I. per i comuni autofinanziati per quattro settimane consecutive.

Tabella 3.7. Calcolo della Soglia Minima di Ingresso per i comuni autofinanziati COMUNE DATA S.M.I. SOGLIA 08/07/2005 log (0 + 0 0.7 + 1) 0 15/07/2005 log (4 + 1 0.61 + 1) 0,79 Ghiffa 22/07/2005 log (41 + 5 0.7 + 1) 1.65 29/07/2005 log (13 + 1 0.7 + 1) 1.18 01/07/2005 log (14+3+30 0.7 +54 0.61 +1) 1,60 08/07/2005 log (6+1 0.7 +104 0.61 +1) 1,40 Castelletto Ticino 15/07/2005 log (15+9 0.7 +31 0.61 +1) 1,58 22/07/2005 log (32+377 0.7 +6 0.70 +1) 2 15/07/2005 log (13+1+1 0.7 +37 0.61 +1) 1,40 22/07/2005 log (58+15 0.7 +4 0.61 +2 0.61 +1) 1.84 Stresa 29/08/2005 log (3+49 0.61 +2 0.61 +1) 1,21 05/08/2005 log (133 0.61 +2 0.61 +1) 1.35

I risultati riportati evidenziano come nei Comuni di Stresa e Castelletto Ticino quest’anno la S.M.I. sia stata superata. Presso queste stazioni, individuate lo scorso anno, già nel 2004 era stata superata la S.M.I.. Si può pertanto affermare che, se le trappole fossero state posizionate in questi siti già nel 2003, anche il monitoraggio di quell’anno avrebbe dimostrato il superamento della S.M.I. Date le forti lamentele della popolazione che si ripetono puntualmente ogni anno, si ritiene che queste stazioni restituiscano un censimento veritiero della popolazione culicidica adulta. Ciò può ancor di più suffragare la richiesta di riammissione di questi Comuni ai finanziamenti regionali.

3.3.4.2. Comune di Ghiffa Il numero di individui catturati durante il monitoraggio risulta molto basso. Si presenta un solo picco di abbondanza in corrispondenza del 22 luglio (fig. 3.71).

m. calderara 49 50

45

40

35

i

u 30 d i v i

d 25 n i

°

n 20

15

10

5

0 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 6 7 7 8 9 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 3 0 7 0 7 4 5 2 9 2 9 6 6 6 3 1 8 5 2 9 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1 1 2 1 data Figura 3.71. Andamento stagionale delle catture nella stazione dell’Hotel Ghiffa (Comune di Ghiffa)

Sono state catturate zanzare appartenenti a due generi e tre specie. La specie catturata con il maggior numero di individui è Ochlerotatus caspius (fig. 3.72).

80

70

60

i

u 50 d i v i

d 40 n i

° n 30

20

10

0

d p s i o p

m ca

x x C Oc C

Figura 3.72. Numero di individui per specie catturati nella stazione dell’Hotel Ghiffa (Comune di Ghiffa)

Gli individui catturati appartengono nella maggior percentuale alla classe di nocività maggiore e sono rappresentati esclusivamente dalla specie Ochlerotatus caspius (fig. 3.73).

m. calderara 50 gruppo C gruppo B 6% 8%

gruppo A 86%

Figura 3.73. Percentuale di individui appartenenti alle tre classi di nocività catturati nella stazione dell’Hotel Ghiffa (Comune di Ghiffa)

Dal confronto delle catture nei tre anni di progetto si evidenzia come il numero di individui nel 2005 sia nettamente diminuito rispetto al 2003 e al 2004 (fig. 3.74).

145 150 137

100 79

50

0 2003 2004 2005

Figura 3.74. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nella stazione dell’Hotel Ghiffa (Comune di Ghiffa)

Durante il 2003 un picco di abbondanza delle catture è stato registrato alla settima settimana. Nel 2004 l’andamento stagionale ha presentato una crescita progressiva del numero di zanzare catturate a partire dalla nona fino alla tredicesima settimana. Nel 2005 la situazione si è presentata molto simile a quella del 2003, con un solo picco di abbondanza slittato però, rispetto al primo anno di progetto, alla dodicesima settimana (fig. 3.75).

m. calderara 51 90

80

70

60

i u d i

v 50 i d

n 2003 i

° 40

n 2004 30 2005

20

10

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 settimana

Figura 3.75. Confronto degli andamenti stagionali delle catture presso la stazione dell’Hotel Ghiffa (Comune di Ghiffa) nei tre anni di progetto

La composizione nei tre anni di progetto non è variata e la specie che continua ad essere rappresentata dal maggior numero di individui è Ochlerotatus caspius (fig. 3.76).

140 125 117 120

100

i u d

i 80 68 v i

d 2003 n

i 60 ° 2004 n 2005 40 17 20 10 9 3 6 1 5 0 0

0 t s d r ca pip ho c mo x x x O C C C

Figura 3.76. Confronto della composizione della fauna culicidica adulta nei tre anni di progetto nella stazione dell’Hotel Ghiffa (Comune di Ghiffa)

La stazione dell’Hotel Ghiffa è caratterizzata, sin dal primo anno di progetto, da un basso numero di zanzare catturate; resta comunque interessante notare che il numero maggiore di individui catturati appartenga alla classe con nocività elevata ed sono rappresentati dalla specie Ochlerotatus caspius (fig. 3.77).

m. calderara 52 5 gruppo C 10 17

6 2005 gruppo B 10 2004 3 2003

68 gruppo A 125 117

0 20 40 60 80 100 120 140

Figura 3.77. Confronto delle catture per gruppi di nocività nei tre anni di progetto nella stazione dell’Hotel Ghiffa (Comune di Ghiffa)

3.3.4.3. Comune di Stresa L’andamento delle catture presenta una crescita graduale a partire dall’otto luglio fino al dodici agosto. Il picco di abbondanza è stato registrato il cinque agosto (fig. 3.78).

140

120

100

i u d i 80 v i d n i

° 60 n

40

20

0 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 6 7 7 8 9 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 3 0 7 0 7 4 5 2 9 2 9 6 6 6 3 1 8 5 2 9 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1 1 2 1

data

Figura 3.78. Andamento stagionale delle catture nella stazione del Golf Club (Comune di Stresa)

Sono state catturate zanzare appartenenti a cinque generi e sette specie. La stazione del Golf Club è quella in cui si registra la più alta biodiversità (fig. 3.79).

m. calderara 53 300

250

200 i u d i v i

d 150 n i

° n 100

50

0 p d s x c c i n o i a e a b p c c v m u m

x s e c e x n C u A O A C A C

Figura 3.79. Numero di individui per specie catturati nella stazione del Golf Club (Comune di Stresa)

In questa stazione sono stati catturati individui appartenenti in maggior percentuale alla classe di nocività bassa, seguiti da quelli appartenenti al gruppo di nocività elevata (fig. 3.80).

gruppo A 24%

gruppo B gruppo C 6% 70%

Figura 3.80. Percentuale di individui appartenenti alle tre classi di nocività catturati nella stazione del Golf Club (Comune di Stresa)

Il numero di zanzare catturate nel 2005 è nettamente diminuito rispetto al 2004, risulta invece superiore al 2003. E’ bene ricordare che nel 2003 il monitoraggio della popolazione culicidica adulta non aveva consentito di superare la S.M.I. L’anno seguente, cioè il 2004, è stato deciso di individuare un altro sito in cui censire la fauna culicidca adulta e che meglio rispecchiasse la reale abbondanza dei ditteri culicidi nel territorio del Comune di Stresa, quindi il confronto delle catture tra il 2003 e gli altri due anni di progetto risulta di scarsa significatività (fig. 3.81). E’ invece interessante notare come la differenza tra il 2004, anno in cui sono iniziati i trattamenti antilarvali, e il 2005 sia notevole.

m. calderara 54 1550

1600

1400

1200

1000

800 501 600 294 400

200

0 2003 2004 2005

Figura 3.81. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nella stazione del Golf Club (Comune di Stresa)

Dal confronto degli andamenti stagionali nei tre anni di progetto si evidenzia come nel 2005, a differenza degli altri due anni di progetto ci sia stato un progressivo aumento del numero di individui catturati a partire dall’undicesima fino alla quindicesima settimana (fig. 3.82).

700

600

500

i u d

i 400 2003 v i

d 2004 n i

° 300 2005 n

200

100

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 settimana

Figura 3.82. Confronto degli andamenti stagionali delle catture presso la stazione del Golf Club (Comune di Stresa) nei tre anni di progetto

Confrontando la composizione dei culicidi nei tre anni di progetto si è evidenziato molto bene come la variazione della posizione della stazione di monitoraggio abbia consentito di compiere un censimento della popolazione adulta più rispondente alla realtà. Nel 2004 e nel 2005 si assiste oltre ad un aumento del numero di individui catturati anche un aumento del numero di specie contattate (fig. 3.83). m. calderara 55 900 817 800

700

600

dui 500 vi 399 ndi i 400

n° 297 2003 300 215 2004 184 200 2005

84 77 100 60 50 50 31 3 15 20 16 18 3 0 0 0 0 0 1 0

0 s x c n p i a a od c c pi ve ubc

hort m m s e c e p/ n A O Cx A A Cx m Cu i Cx

Figura 3.83. Confronto della composizione della fauna culicidica adulta nei tre anni di progetto nella stazione del Golf Club (Comune di Stresa)

Nel 2005 il numero di individui appartenenti alle tre diverse classi di nocività è diminuito. Il fenomeno è particolarmente evidente nelle classi con nocività elevata e media nel 2005 rispetto al 2003 (fig. 3.84).

347

gruppo C 1219

60

32 2005 gruppo B 80 2004 50 2003

122

gruppo A 246

184

0 200 400 600 800 1000 1200 Figura 3.84. Confronto delle catture per gruppi di nocività nei tre anni di progetto nella stazione del Golf Club (Comune di Stresa)

3.3.4.4. Comune di Castelletto Ticino L’andamento stagionale presenta un aumento graduale del numero degli individui dal 24 giugno fino al 29 luglio con un picco di abbondanza elevato il 22 luglio (fig. 3.85). m. calderara 56 450

400

350

300

i u d i 250 v i d n i 200 ° n 150

100

50

0 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 9 5 6 7 7 8 9 9 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 3 0 7 0 7 4 5 2 9 2 9 6 6 6 3 1 8 5 2 9 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1 1 2 1

data

Figura 3.85. Andamento stagionale delle catture nella stazione della Palude Stazione (Comune di Castelletto Ticino)

Sono state catturate zanzare appartenenti a tre generi e cinque specie. La specie rappresentate con il maggior numero di catture è Culex modestus seguita da Culex pipiens e da Ochlerotatus caspius (fig. 3.86).

500

450

400

350

i

u 300 d i v i

d 250 n i °

n 200

150

100

50

0 d p s x n i o i a e p c c v m

x e c e x C A O A C

Figura 3.86. Numero di individui per specie catturati nella stazione della Palude Stazione (Comune di Castelletto Ticino)

Gli individui catturati hanno una distribuzione percentuale omogenea per le classi di nocività media e bassa rappresentate dagli individui appartenenti rispettivamente alle specie Culex

m. calderara 57 modestus e Culex pipiens. Bassa è la percentuale degli individui appartenenti al gruppo con nocività elevata (fig. 3.87).

gruppo A 13% gruppo C 39%

gruppo B 48%

Figura 3.87. Percentuale di individui appartenenti alle tre classi di nocività catturati nella stazione della Palude Stazione (Comune di Castelletto Ticino)

Il discorso fatto in precedenza per il Comune di Stresa vale anche per il Comune di Dormelletto: essendo risultata poco rappresentativa la stazione di monitoraggio del primo anno, nel secondo anno di attività è stata spostata. Perciò è possibile confrontare il numero di individui catturati nel 2004 con quello del 2005 ma solo parzialmente con l’anno 2003. La diminuzione di catture tra l’ultimo anno ed il precedente è sicuramente evidente. E’ però opportuno sottolineare che la trappola viene posizionata presso una palude che dalla fine di luglio di quest’anno si è asciugata, come dimostrato dalla figura 2.2, quindi da quel periodo fino alla conclusione del censimento quest’area non ha più rappresentato un focolaio di sviluppo larvale attivo (fig. 3.88).

25000 20675

20000

15000

10000

5000 952 418

0 2003 2004 2005

Figura 3.88. Confronto delle catture nei tre anni di progetto nella stazione della Palude Stazione (Comune di Castelletto Ticino) m. calderara 58 Confrontando gli andamenti stagionali si può apprezzare come l’andamento delle catture del 2005 ricalchi quello del 2003 ad eccezione del picco che nel 2005 risulta slittato alla dodicesima settimana rispetto al 2003 quando è stato registrato all’ottava settimana (fig. 3.89).

7000

6000

5000 i u d

i 4000 v

i 2003 d n i 2004

° 3000 n 2005 2000

1000

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 settimana

Figura 3.89. Confronto degli andamenti stagionali delle catture presso la stazione della Palude Stazione (Comune di Castelletto Ticino) nei tre anni di progetto

La composizione della fauna culicidica adulta non ha subito sostanziali modificazioni tra il 2004 e il 2005, variato è il numero di individui catturati (fig. 3.90).

20000 18908

18000

16000

14000

12000 dui 10000 2003 2004 n° indivi 8000 2005 6000

4000 1431 2000 114 206 461 210 15 4 104 70 371 0 0 2 98 3 5 0 3 2 0 7 4 0 10 0 0 17 0 0

0 t s lav cin ca vex x pip x imp x hor x mod Ae Oc C An plu Ae C C An c An mac C

Figura 3.90. Confronto della composizione della fauna culicidica adulta nei tre anni di progetto nella stazione della Palude Stazione (Comune di Castelletto Ticino)

m. calderara 59 Il numero di zanzare catturate appartenenti al gruppo con nocività elevata nel 2005 è diminuito sia rispetto al 2003 che 2004. Per gli altri due gruppi di nocività il numero di zanzare catturate nel 2005 è notevolmente diminuito rispetto al 2004 (fig. 3.91).

371 gruppo C 1438 76

461 2005 gruppo B 18912 2004 132 2003

120 gruppo A 325 210

0 5000 10000 15000 20000

Figura 3.91. Confronto delle catture per gruppi di nocività nei tre anni di progetto nella stazione della Palude Stazione (Comune di Castelletto Ticino)

m. calderara 60 3.4. ANDAMENTO DELLE CATTURE DI Ochlerotatus caspius Ochlerotatus caspius, come già illustrato nei paragrafi 3.1.6 e 3.2, è una specie con caratteristiche ecologiche peculiari. Le larve non si sono mai state trovate nei focolai presenti nei territori comunali aderenti al progetto ma è stata contattata, allo stadio imaginale, sin dal primo anno di progetto (fig. 3.92).

1000

900

800

700

i

u 600 d i v i

d 500 n i °

n 400 2003 2004 300 2005 200

100

0

a a o o o f t n n f i et ania ei ci l h i aven Stresa G M T erb B mel o r t V o et l D el ast C

Figura 3.92. Confronto del numero di individui appartenenti alla specie Ochelrotatus caspius catturati nelle stazioni di censimento

Come è possibile notare (fig. 3.93.) l’andamento stagionale delle catture riguardante la specie Ochlerotatus caspius presenta, con differenze nel numero di individui, una curva pressoché identica nei sette comuni aderenti al progetto, ed in particolare si assiste ad un aumento, talvolta anche consistente, degli individui nel periodo compreso tra la decima e la tredicesima settimana di monitoraggio che sono le settimane in cui si sono registrati i picchi di abbondanza in ognuna delle stazioni di censimento (cfr. i grafici relativi agli andamenti stagionali delle catture paragrafo 3.3.). E’ qui utile ricordare che i venti caldi provenienti dalla pianura, fenomeno tipico che si presenta tutte le estati, trasportano queste zanzare lungo le valli principali ed anche fino a tutte le sponde lacuali ove si registrano le maggiori lamentele da parte della popolazione locale e turistica. Lamentele che indicano come il maggiore disagio sia arrecato all’imbrunire, tra le 20 e le 22, proprio quando, si cena all’aperto nei ristoranti sul lago o si passeggia per gustarsi un buon gelato e trovare un poco di refrigerio.

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Ghiffa Verbania Baveno Stresa Meina Dormelletto Castelletto Ticino Figura 3.93. Andamenti stagionali (2005) delle catture degli individui appartenenti alla specie Ochlerotatus caspius nei sette comuni aderenti al progetto (per i Comuni di Baveno e Verbania sono stati sommati i valori registrati nelle diverse stazioni)

m. calderara 62 3.5. MONITORAGGIO DELLA ZANZARA TIGRE (Aedes albopictus) E’ qui utile ricordare alcune caratteristiche ecologiche di questa specie per meglio comprendere la particolare attenzione rivolta nel monitoraggio di questa zanzara. La zanzara tigre è una zanzara tipica della fascia tropicale e subtropicale dell’Asia sud­ orientale, di molte aree dell’Oceano Indiano e del Madagascar. La sua comparsa in Italia risale ai primi anni del 1990 a seguito della sua introduzione attraverso il commercio di copertoni di auto usati. La femmina depone le uova, in grado di sopravvivere all’essiccamento e al freddo, su substrati asciutti soggetti a periodici allagamenti. Gli individui adulti sono esofili e spiccatamente antropofili e in grado di pungere durante tutto l’arco della giornata. Gli adulti hanno indici di dispersione molto bassi e durante il giorno restano vicino al terreno riparati dalla vegetazione. Mentre in Asia la specie è vettore di arbovirus; in Italia, così come negli altri paesi europei, in assenza di serbatoi di infezione di virus che colpiscono l’uomo, può essere vettore della filariosi canina (Romi et al. 1997, Schaffner et al. 2001). Come già avvenuto negli altri tre anni di progetto il monitoraggio della zanzara tigre ha dato risultato negativo, infatti in nessuna delle 18 settimane in cui sono state controllate le listarelle di masonite sono state rinvenute uova appartenenti a questa specie. Su 540 controlli effettuati in undici occasioni non è stato possibile analizzare le listarelle in quanto o la trappola era stata asportata completamente o è stata ritrovata rovesciata perciò non rappresentava un dato certo. E’ comunque ragionevole supporre che anche per quest’anno Aedes albopictus non abbia colonizzato il territorio comunale di Verbania.

m. calderara 63 4. CAMPAGNA INFORMATIVA

La campagna informativa quest’anno è stata condotta approntando volantini divulgativi rivolti alla popolazione con la descrizione delle attività riguardanti il monitoraggio e i trattamenti antilarvali, il censimento della popolazione adulta e una breve analisi dei dati relativi ai primi due anni di progetto. Anche quest’anno sono state messe a disposizione dei comuni interessati le relazioni finali relative agli anni 2003 e 2004 in formato pdf (per la seconda esistono anche collegamenti ipertestuali) da inserire nella pagina web comunale Nel 2005 è proseguito il progetto di educazione ambientale avviato nel 2004. A differenza dello scorso anno, in cui gli incontri erano rivolti solo alle scuole medie e superiori dei comuni aderenti al progetto da quest’anno la proposta è stata allargata anche alle scuole elementari II ciclo. Per il progetto, dal titolo “Gli acchiappazanzare”, è stata predisposta una dispensa informativa, una piccola guida al riconoscimento delle zanzare adulte più frequentemente catturate nelle attività di censimento e un supporto informatico distribuito agli insegnanti con informativi relativi ai culicidi e al progetto. Durante gli incontri agli studenti sono state date informazioni sulla biologia e l’ecologia dei culicidi, sulle attività del progetto e sono stati fatti visionare campioni larvali e individui adulti delle specie rinvenute nelle attività di campo (fig. 4.1). Tra gli obiettivi, uno non di secondaria importanza è stato la sensibilizzazione alle problematiche relative ai microfocolai domestici, che non sono oggetto dei trattamenti larvicidi ma facilmente controllabili dai singoli cittadini. Il successo riscosso dal progetto di educazione ambientale, con 47 classi incontrate in tre mesi, confermato dagli attestati di gradimento rilasciati dagli insegnanti al Comune di Verbania ha dato molta soddisfazione sia al Responsabile sia ai Tecnici di Campagna. A questi ultimi va gran parte del merito avendo loro egregiamente gestito la quasi totalità degli incontri. Alla luce di quanto detto è auspicabile che l’attività “Gli acchiappazanzare” prosegua anche nei prossimi anni.

Figura 4.1. Alcuni momenti degli incontri in classe

m. calderara 64 5. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

5.1. DISCUSSIONE 5.1.1. Popolazione culicidica larvale Nei Comuni di Verbania, Dormelletto, Castelletto Ticino e Stresa le concentrazioni larvali maggiori sono state registrate nel mese di luglio (cfr.paragrafo 3.2). Nel Comune di Baveno le maggiori concentrazioni larvali sono state registrate tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Ciò rispecchia perfettamente le caratteristiche ecologiche delle specie campionate i cui tassi di riproduzione più alti si registrano in questo periodo dell’estate. Nei Comuni di Griffa e Meina esistono solo microfocolai e le concentrazioni maggiori, caratterizzate comunque da una basso numero di larve, si sono registrate nel mese di agosto, è perciò ragionevole supporre che ciò sia da correlare all’aumento delle temperature tipico di questo periodo della stagione. L’uso del Bti ha consentito di ottenere abbattimenti larvali del 100% registrati nei controlli effettuati a 24 ore dal trattamento. Si ricorda che nei territori dei Comuni aderenti al progetto vi sono numerosi focolai domestici (ad esempio i contenitori per l’acqua utilizzata per annaffiare orti e giardini) che sfuggono ai controlli ed ai conseguenti trattamenti larvicidi. Questi focolai, pur sviluppando per lo più specie appartenenti al gruppo di nocività più bassa, sono in grado di provocare fastidi soprattutto alle persone che vivono nei pressi della raccolta di acqua infestata. I conduttori degli orti non si rendono conto, malgrado la sensibilizzazione che spesso RTS e TC conducono “porta a porta”, che il disagio è causato da loro stessi.

5.1.2. Popolazione culicidica adulta Analizzando il confronto delle catture totali nei singoli Comuni nei tre anni di progetto (tab. 3.6) è interessante notare come il numero di individui adulti per i comuni finanziati sia iniziato a diminuire sin dal 2004, cioè dal primo anno in cui sono stati effettuati i trattamenti antilarvali. L’abbattimento della popolazione adulta per i Comuni autofinanziati è decisamente netto se si confrontano il 2004 e il 2005.

5.1.3. Ochlerotatus caspius Come già sottolineato al paragrafo 3.4. la specie Ochlerotatus caspius è presente nei territori dei Comuni aderenti al progetto solo allo stadio imaginale. Considerando l’ecologia di questa specie si rafforzano sempre più le ipotesi già formulate dal primo anno di progetto, e cioè che, non essendo state trovate larve di questa specie nei focolai di sviluppo larvale nei territori dei Comuni aderenti al progetto, esse provengano dalle risaie dei Comuni limitrofi o da altri territori confinanti. Come evidenzia la fig. 3.83 il picco di catture di Ochlerotatus caspius coincide con la dodicesima settimana di censimento che è la settimana in cui si sono registrati i picchi di abbondanza nelle stazioni dei sette Comuni. Nei territori risicoli, questa specie è presente in modo massiccio non solo per una settimana ma per un periodo di tempo più prolungato. E’ evidente che, nel territorio preso in esame, questa zanzara è presente solo in concomitanza di eventi meteorologici che ne favoriscono la diffusione al di fuori del territorio di riproduzione. Questi presumibilmente sono i venti provenienti dalla pianura e che trasportano masse di aria calda verso nord.

m. calderara 65 5.2. CONCLUSIONI In conclusione è opportuno sottolineare che:

A. le percentuali di abbattimento larvale sono il massimo ottenibile (100%);

B. i trattamenti antilarvali contribuiscono a ridurre il numero di culicidi adulti;

C. dal 2004, anno di inizio dei trattamenti antilarvali, il numero di individui adulti è diminuito;

D. i picchi di massima concentrazione degli adulti corrispondono con l’arrivo di Ochlerotatus caspius la cui popolazione sia larvale sia adulta non è controllabile dalle attività previste da questo progetto.

5.3. CONSIDERAZIONI PER IL FUTURO Il Progetto di Lotta Biologica alle Zanzare è partito nel 2003 in 11 comuni del Lago Maggiore e di Mergozzo: Baveno, , , , Dormelletto, Ghiffa, Lesa, Meina, Mergozzo, Stresa e Verbania (comune capofila). Al termine della stagione 2003 i Comuni di Cannero Riviera, Ghiffa, Mergozzo, Stresa, Belgirate, Lesa e Castelletto Sopra Ticino, non superarono la Soglia Minima di Ingresso (S.M.I.) come richiesto dalla DGR 67­9777 del 26/6/03. Malgrado ciò fu fatto presente come potesse essere auspicabile il proseguimento futuro delle attività di lotta previste dalla L.R. 75/95 anche in questi Comuni soprattutto per due motivazioni: 1. i Comuni di Ghiffa e Cannero Riviera sono molti vicini al Canton Ticino (Svizzera), dove è presente Aedes albopictus (la notizia del suo ritrovamento fu data al convegno della Society Of Vector Ecology tenutosi a Bellinzona nel settembre 2003; 2. i Comuni di Mergozzo, Stresa, Belgirate, Lesa e Castelletto Sopra Ticino sotto la S.M.I. si trovano alternati ad altri Comuni aderenti al progetto e durante il periodo primaverile ed estivo sono zone con un alto afflusso di turisti, quindi interrompere il progetto in questi comuni avrebbe significato creare una frammentazione che, interrompendo la continuità territoriale, avrebbe potuto vanificare la buona riuscita dei trattamenti. Il 1° aprile del 2004 riprese il Progetto di Lotta Biologica Integrata alle Zanzare nei Comuni di Verbania (Comune capofila), Ghiffa, Mergozzo, Stresa, Meina, Dormelletto e Castelletto Ticino. Rispetto al 2003 tre Comuni (Lesa, Belgirate e Cannero Riviera) non aderirono più al progetto e quattro dei Comuni sopra citati (Ghiffa, Mergozzo, Stresa e Castelletto Ticino), benché esclusi dai finanziamenti regionali, ritennero opportuno proseguire con le attività autofinanziandosi. Nel 2004 nei Comuni autofinanziatisi lo spostamento delle trappole rispetto al 2003 con l’identificazione di altri siti per il censimento, consentì di catturare un numero di zanzare tale per cui risultarono rispettati i parametri regionali per l’accesso ai finanziamenti. Per questo motivo si ritenne importante richiedere alla Regione Piemonte di rivedere la sua posizione nei riguardi di questi: includerli nuovamente nei finanziamenti avrebbe significato limitare la discontinuità geografica del territorio coperto dal progetto, rendendo così più efficaci le attività di lotta biologica antilarvale. Tenendo presente quanto esposto finora emerge, come già sottolineato negli anni precedenti, quanto sia importante la riammissione dei Comuni che si sono impegnati nel II e III anno di progetto a sostenere l’intera spesa essendo stati esclusi dai finanziamenti regionali. m. calderara 66 E’ importante sottolineare come ancora la DGR 67­9777 del 26/6/03 non consideri tale eventualità e non si esprima su situazioni pari a quelle verificatesi nei comuni del Lago Maggiore aderenti al progetto. L’esclusione ai finanziamenti del III anno (2005) ha fatto si che un altro Comune (Mergozzo) sia uscito dal progetto. Questo continuo stillicidio influenza negativamente non solo l’immagine del progetto ma anche, e soprattutto, la sua buona riuscita. Tenendo presente che i Comuni di Castelletto Ticino e Stresa esclusi nel 2004 quest’anno hanno nuovamente superato la S.M.I., è auspicabile che la Regione Piemonte riveda le sue posizioni e li riammetta al finanziamento. Non solo, è auspicabile anche la riammissione del Comune di Ghiffa che quest’anno non ha superato la S.M.I. In questo Comune l’andamento annuale delle catture delle zanzare autoctone è ciclico e fortemente condizionato da fattori climatici pertanto la riammissione ai finanziamenti potrebbe garantire la sua partecipazione al progetto e al termine del 2006 sarebbe possibile far luce su quale sia la reale situazione. In coincidenza di eventi meteorologici particolari, di forte caldo, la specie Oclerotatus caspius proveniente dalle risaie invade il territorio del progetto. Come più volte denunciato direttamente dagli interessati, le passeggiate del lungolago, i ristoranti con tavolini all’aperto, i campeggi si svuotano con grave danno all’economia locale. Molte attività commerciali, principalmente i campeggi, ma non solo, rispondono all’emergenza facendo trattare a proprie spese da ditte private le aree di propria competenza. I Comuni vedendosi costretti a fare altrettanto hanno chiesto che il progetto intervenga contro gli adulti almeno in quelle situazioni particolari necessarie a mantenere una condizione di minima vivibilità del territorio.

m. calderara 67 RINGRAZIAMENTI

Si ritiene doveroso e indispensabile ringraziare gli enti e le persone che hanno collaborato alla buona riuscita del progetto, ed i particolare:

­ tutte le amministrazioni comunali aderenti al progetto;

­ il Direttore dell’Ente di Gestione delle Riserve del Lago Maggiore Dott. Massimo Grisoli, e per la preziosissima collaborazione in campagna il Guardiaparco Danilo Vassura e il Responsabile della Stazione di Inanellamento di Fondotoce, Marco Bandini;

­ l’Ente Giardini Botanici Villa Taranto e in particolare il Dott. Caretti Responsabile Botanico;

­ il Dirigente Medico della Direzione Sanitaria dell’Azienda Sanitaria Locale n. 14 Dott.ssa Ossola;

­ i proprietari dei campeggi presso cui sono state posizionate le trappole per il monitoraggio degli adulti e della zanzara tigre;

­ il Direttore del Golf Club Des Iles Borromèes;

­ il responsabile dell’allevamento di cavalli da corsa “Villa Tesio”;

­ il personale delle Isole Borromee;

­ i sigg. Riccardo Pacifico e Paolo Molinari, studenti dell’I.T.I. Cobianchi che durante il loro stage presso la Riserva Naturale Speciale di Fondotoce hanno partecipato ai monitoraggio dei focolai di sviluppo larvale presenti all’interno del territorio della Riserva;

In ultimo un ringraziamento particolare va ai Tecnici di Campagna Dott. Italo Bertocchi e Sig. Andrea Palumbo per la rilettura critica del testo.

m. calderara 68 BIBLIOGRAFIA CONSULTATA E CITATA

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m. calderara 70 La presente “Relazione finale per l’anno 2005” è stata redatta Dal Responsabile Tecnico Scientifico del Progetto Dott.ssa Margherita Calderara

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