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LEGGE REGIONALE PIEMONTE DEL 24/10/1995 N. 75 PROGETTO DI LOTTA BIOLOGICA INTEGRATA ALLE ZANZARE ANNO 2005 (III anno di attività) RRE EL LA A ZZII O ONN EE FFI IN N AA LLE E PPE ER R LL’ ’ AA NN NN OO 220 00 05 5 Foto A. Palumbo COMUNI ADERENTI AL PROGETTO BAVENO CASTELLETTO SOPRA TICINO DORMELLETTO GHIFFA MEINA STRESA VERBANIA (Comune capofila) INDICE 1. Introduzione…………………………………………………………………….……pag 1 1.1. Attività svolte durante la stagione 2005…………...………..……………….. pag 1 2. Materiali e metodi……..…………………………………………………………… pag 2 2.1. Monitoraggio dei focolai di sviluppo larvale………………………………… pag 2 2.2. Trattamenti antilarvali……………………………………………………….. pag 2 2.3. Censimento della popolazione culicidica adulta…………………………….. pag 3 2.4. Monitoraggio della zanzara tigre (Aedes albopictus)………………………... pag 4 2.5. Gestione e restituzione informatica dei dati raccolti………………………… pag 5 2.6. Identificazione sistematica…………………………………………………… pag 5 3. Risultati……………………………...……………………………………………..…pag 6 3.1. Specie rinvenute………………………………………………………………pag 6 3.1.1. Anopheles (Anopheles ) maculipennis s.s. Meigen, 1818……..….…... pag 6 3.1.2. Anopheles (Anopheles) plumbeus Stephens, 1828…………….……... pag 7 3.1.3. Anopheles (Anopheles) claviger s.s. Meingen, 1804…………...…….. pag 7 3.1.4. Aedes (Aedimorphus) vexans vexans Meigen, 1830…….…….……... pag 7 3.1.5. Aedes (Aedes) cinereus Meigen, 1818…………………………...…… pag 8 3.1.6. Ochlerotatus (Ochlerotatus ) caspius caspius (Pallas, 1771)…………. pag 8 3.1.7. Ochlerotatus (Finlaya) geniculatus (Olivier, 1791)…………………... pag 9 3.1.8. Culex(Culex) pipiens Linnaeus, 1758…………………………...……. pag 9 3.1.9. Culex (Barraudius) modestus Ficalbi, 1889…………..…………….… pag 10 3.1.10. Culex (Neoculex) impudicus Ficalbi, 1890………………………….. pag 10 3.1.11. Culex (Mailottia) hortensis hortensis Ficalbi, 1889…………………. pag 10 3.1.12 Culex(Neoculex) martinii Medschid, 1930…………………...……… pag 10 3.1.13 Culiseta (Culiseta) subochrea (Edwards, 1921)……………………… pag 11 3.2. Monitoraggio dei focolai di sviluppo larvale………………………………… pag 12 3.2.1. Caratteristiche ambientali dei territori comunali sottoposti al progetto. pag 12 3.2.2. Comuni finanziati…………………………………….…...………….... pag 12 3.2.2.1. Comune di Verbania………………………………..………….…... pag 13 3.2.2.2. Comune di Baveno………….…..……………………………….pag 13 3.2.2.3. Comune di Meina…………...…………………………..…...….pag 14 3.2.2.4. Comune di Dormelletto……..…….…………...…………………pag 15 3.2.3. Comuni autofinanziati……………..………………………………….. pag 16 3.2.3.1. Comune di Ghiffa……………………………...…………….….pag 16 3.2.3.2. Comune di Stresa …………………………………………….... pag 16 3.2.3.3. Comune di Castelletto Ticino ………………………………..... pag 17 3.3. Censimento della popolazione culicidica adulta…………………………….. pag 18 3.3.1. Specie rinvenute nel censimento della popolazione culicidica adulta… pag 18 3.3.2. Confronto delle catture nei tre anni di progetto………………………..pag 19 3.3.3. Comuni finanziati……………………………………………...…….... pag 22 3.3.3.1. Comune di Verbania…..…………………………………………... pag 22 3.3.3.2. Comune di Baveno……..………………………………………. pag 34 3.3.3.3. Comune di Meina…………….………………...………………. pag 42 3.3.3.4. Comune di Dormelletto……..…...………………………...…….pag 45 3.3.4. Comuni autofinanziati…………......………………………………….. pag 49 3.3.4.1. Calcolo della Soglia Minima di Ingresso (S.M.I.)……...……….pag 49 3.3.4.2. Comune di Ghiffa………...………..………………………...….pag 49 3.3.4.3. Comune di Stresa ……….………………...…………………….pag 53 3.3.4.4. Comune di Castelletto Ticino ………………………………......pag 56 3.4. Andamento delle catture di Ochlerotatus caspius…………………………… pag 61 3.5. Monitoraggio della zanzara tigre (Aedes albopictus)………………………... pag 63 4. Campagna informativa……………...………………………………...…………… pag 64 5. Discussione e conclusioni.………………………………………………...……… pag 65 5.1. Discussione.………………………………………………..………………… pag 65 5.1.1. Popolazione culicidica larvale.…………………………..……….…… pag 65 5.1.2. Popolazione culcidica adulta.……………...………………..………… pag 65 5.1.3. Ochlerotatus caspius.………………………………………..…………pag 65 5.2. Conclusioni.…………………………………………..……………………… pag 66 5.3. Considerazioni per il futuro.……………………………………….………… pag 66 Ringraziamenti.………………………………………………………...……………… pag 68 Bibliografia consultata e citata.………………………………...…………………… pag 69 1. INTRODUZIONE Con l’11 di aprile del 2005 è ripreso il Progetto di Lotta Biologica Integrata alle Zanzare nei Comuni di Verbania (comune capofila), Ghiffa, Baveno, Stresa, Meina, Dormelletto e Castelletto Ticino. Rispetto allo scorso anno un Comune, Mergozzo, che nel 2004 si era autofinanziato, non ha più aderito al progetto perché anche quest’anno, malgrado avesse rispettato i parametri richiesti dalla D.G.R. 67­9777, non è stato riammesso ai finanziamenti regionali. Come già avvenuto lo scorso anno i Comuni di Ghiffa, Stresa e Castelletto Ticino hanno ritenuto opportuno proseguire pur dovendo finanziare interamente le attività del progetto. 1.1. ATTIVITA’ SVOLTE DURANTE LA STAGIONE 2005 Come per il 2004 sono continuati i monitoraggi dei focolai di sviluppo larvale, il censimento della popolazione adulta ed è continuato il programma dei trattamenti antilarvali iniziati nel 2004. Anche nel 2005 è stata monitorata l’eventuale presenza di Aedes albopictus. Il monitoraggio della zanzara tigre è avvenuto nel solo Comune di Verbania, come espressamente richiesto dalla Regione Piemonte. Dal mese di giugno fino alla fine di settembre sono state posizionate 30 ovitrappole in ambiente urbano monitorate con cadenza settimanale. La campagna informativa di quest’anno è stata condotta con le seguenti modalità: • predisposizione di un volantino informativo per i Comuni aderenti al progetto; • aggiornamento del materiale da inserire nella pagina web dei Comuni aderenti al progetto ed interessati a tale iniziativa; • proseguimento del progetto di educazione ambientale “Gli acchiappazanzare” rivolto alle scuole dei Comuni aderenti al progetto. Il calendario di tutte le attività di campo previste è stato comunicato alla Regione Piemonte all’avvio del progetto, così come sono state comunicate tutte le variazioni che si sono rese necessarie a causa delle avverse condizioni meteorologiche. m. calderara 1 2. MATERIALI E METODI 2.1. MONITORAGGI LARVALI Il controllo dei focolai di sviluppo larvale è stato condotto in base alle localizzazioni effettuate durante il primo e il secondo anno di attività del progetto su aree pubbliche o private aperte al pubblico. I controlli, effettuati con cadenza settimanale a partire da maggio fino a settembre, sono stati eseguiti senza vincoli di orario e in giornate senza pioggia. In ogni focolaio di sviluppo larvale sono stati effettuati più prelievi lungo il perimetro della raccolta d’acqua con un campionatore (contenitore della capacità di 1 litro). Le larve di culicidi sono state contate, prelevate e conservate in alcool a 70° ed in seguito identificate in laboratorio (fig. 2.1.). I dati relativi ai focolai ed ai livelli di infestazione sono stati riportati in apposite tabelle di campo. Figura 2.1. Da sinistra i materiali utilizzati per il prelievo dei campioni larvali, il prelievo, un campione larvale conservato in alcool e la fase di identificazione Per il monitoraggio del Canneto della Riserva Naturale Speciale di Fondotoce sono stati eseguiti controlli grazie all’ausilio del personale della Riserva, che più volte nell’arco della stagione ha messo a disposizione la barca a fondo piatto da loro utilizzata per svolgere le attività di vigilanza e di ricerca scientifica. Alcuni focolai di sviluppo larvale hanno fortemente risentito della siccità che si è verificata e sono stati trovati asciutti ai controlli talvolta per gran parte della stagione (fig. 2.2). Figura 2.2. Un focolaio di sviluppo larvale presso il Comune di Castelletto Ticino a sinistra il 30 maggio, al centro l’11 luglio e a destra il 25 luglio 2.2. TRATTAMENTI ANTILARVALI Nei focolai trovati infestati ai controlli sono stati effettuati i trattamenti antilarvali. I trattamenti antilarvali, unico sistema per il controllo della popolazione culicidica previsto dal progetto, sono stati effettuati con cadenza quindicinale ed eseguiti dal personale della sede di Novara dalla Ditta ISS. Nel periodo compreso tra maggio e settembre sono state eseguite 11 applicazioni secondo due modalità: m. calderara 2 1. per i focolai di sviluppo larvale di una certa estensione, il trattamento è stato effettuato dalla ditta ISS che ha distribuito una soluzione acquosa di Bti mediante l’utilizzo di una lancia e di un nebulizzatore spalleggiato (fig. 2.3.). Questi trattamenti sono sempre stati coordinati dall’RTS e/o dai TC; Figura 2.3. Trattamenti antilarvali presso focolai di sviluppo larvale infestati 2. per i focolai più piccoli (ad esempio aree umide poco estese, vasche di giardini zoologici e botanici presenti nei territori dei Comuni aderenti al progetto) il trattamento è stato eseguito dal Responsabile Tecnico Scientifico e/o dai Tecnici di Campagna utilizzando di Bti in formulato granulare (fig. 2.4.). Figura 2.4. Trattamento antilarvale effettuato da un Tecnico di Campagna con Bti granulare Il 24 maggio, come già avvenuto lo scorso anno grazie alla collaborazione del personale dell’Ente Parchi Lago Maggiore, è stato possibile risalire, parzialmente, con una barca a fondo piatto il rio Stronetta al fine di effettuare un trattamento antilarvale. Era stato previsto anche un altro trattamento nel mese di luglio seguendo le stesse modalità, ma non è stato possibile effettuarlo a causa delle condizioni climatiche che hanno abbassato il livello della Stronetta diminuendone la portata al punto non solo di rendere impossibile la risalita ma causando talvolta

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