Autorità Idrica Toscana

RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO – OBIETTIVI DI QUALITÀ PER IL BIENNIO 2020-2021, PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI E PIANO DELLE OPERE STRATEGICHE (POS)

(ex Allegato 2 alla Determina 29 giugno 2020, n. 1/2020 - DSID - Definizione delle procedure per la raccolta dei dati tecnici e tariffari, nonché degli schemi tipo per la relazione di accompagnamento al programma degli interventi e alla predisposizione tariffaria per il terzo periodo regolatorio 2020-2023, ai sensi delle Deliberazioni 917/2017/R/IDR, 580/2019/R/IDR E 235/2020/R/IDR)

2020-2023

ACQUEDOTTO DEL FIORA SPA

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Indice

1 Informazioni preliminari ...... 4 2 Prerequisiti ...... 5 2.1 Disponibilità e affidabilità dei dati di misura dei volumi ...... 5 2.2 Conformità alla normativa sulla qualità dell’acqua distribuita agli utenti ...... 5 2.3 Conformità alla normativa sulla gestione delle acque reflue urbane ...... 6 2.4 Disponibilità e affidabilità dei dati di qualità tecnica ...... 6 3 Macro-indicatori di qualità tecnica...... 7 3.1 M1 - Perdite idriche ...... 7 3.1.1 Stato delle infrastrutture e criticità ...... 7 3.1.2 Obiettivi 2020-2021 ...... 7 3.1.3 Investimenti infrastrutturali ...... 8 3.1.4 Interventi gestionali ...... 9 3.2 M2 – Interruzioni del servizio ...... 9 3.2.1 Stato delle infrastrutture e criticità ...... 9 3.2.2 Obiettivi 2020-2021 ...... 10 3.2.3 Investimenti infrastrutturali ...... 10 3.2.4 Interventi gestionali ...... 11 3.3 M3 – Qualità dell’acqua erogata ...... 11 3.3.1 Stato delle infrastrutture e criticità ...... 11 3.3.2 Obiettivi 2020-2021 ...... 12 3.3.3 Investimenti infrastrutturali ...... 12 3.3.4 Interventi gestionali ...... 13 3.3.5 Focus “Amianto” ...... 13 3.4 M4 – Adeguatezza del sistema fognario ...... 13 3.4.1 Stato delle infrastrutture e criticità ...... 13 3.4.2 Obiettivi 2020-2021 ...... 14 3.4.3 Investimenti infrastrutturali ...... 14 3.4.4 Interventi gestionali ...... 14 3.5 M5 – Smaltimento fanghi in discarica ...... 14 3.5.1 Stato delle infrastrutture e criticità ...... 14 3.5.2 Obiettivi 2020-2021 ...... 15 3.5.3 Investimenti infrastrutturali ...... 15 3.5.4 Interventi gestionali ...... 16 3.6 M6 – Qualità dell’acqua depurata ...... 16 3.6.1 Stato delle infrastrutture e criticità ...... 16 3.6.2 Obiettivi 2020-2021 ...... 16 3.6.3 Investimenti infrastrutturali ...... 16 3.6.4 Interventi gestionali ...... 17 4 Macro-indicatori di qualità contrattuale ...... 17 4.1 MC1 - Avvio e cessazione del rapporto contrattuale ...... 17 4.1.1 Criticità ...... 17 4.1.2 Obiettivi 2020-2021 ...... 17 4.1.3 Investimenti infrastrutturali ...... 18

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4.2 MC2 - Gestione del rapporto contrattuale e accessibilità al servizio ...... 18 4.2.1 Criticità ...... 18 4.2.2 Obiettivi 2020-2021 ...... 18 4.2.3 Investimenti infrastrutturali ...... 18 5 Interventi associati ad altre finalità ...... 18 6 Piano delle Opere Strategiche (POS) ...... 19 6.1 Interventi strategici nel settore acquedotto ...... 19 6.1.1 Acquedotto “anello senese” – Derivazione da Invaso Montedoglio ...... 20 6.1.2 Schema idrico Val di Paglia ...... 21 6.1.3 Ricerche idriche nuove fonti di approvvigionamento zona costa e adduzione . 22 6.1.4 Impianto abbattimento arsenico sorgenti S. Fiora ...... 22 6.2 Interventi strategici nel settore depurazione ...... 23 6.2.1 Depurazione Capalbio ...... 23 6.2.2 Nuovo depuratore capoluogo e fognatura Arcidosso ...... 24 6.2.3 Collegamenti Montalcino – Torrenieri ...... 25 6.2.4 Radicofani - collettore zona centro storico, collettamento scarico non depurato e realizzazione depuratore ...... 25 6.2.5 Interventi depuratore San Giovanni ...... 26 6.3 Altri interventi strategici ...... 27 7 Eventuali istanze specifiche ...... 31 7.1 Istanza per mancato rispetto di alcuni prerequisiti ...... 31 7.2 Istanza per operazioni di aggregazione gestionale ...... 31 7.3 Altre istanze ...... 31 7.3.1 Case dell’Acqua (Fontanelli) ...... 31 7.3.2 Istanza trasporto e smaltimento fanghi ...... 32 7.3.3 Istanza deroga ex DM 93/2017 ...... 33 8 Ulteriori elementi informativi ...... 34 8.1 Adeguamento scarichi ...... 34 8.2 Tipologie di costo e categorie di immobilizzazione ...... 34 9 Dati di qualità tecnica per gli anni 2018 e 2019 relativi al nuovo perimetro di gestione (eventuale) ...... 35 10 Dati di qualità contrattuale per l’anno 2018 coerenti con i più recenti accadimenti gestionali (eventuale) ...... 35

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1 Informazioni preliminari Preso atto della dichiarazione del legale rappresentante del gestore attestante la veridicità dei dati rilevanti ai fini della disciplina dalla qualità tecnica, nel seguito si illustrano brevemente gli esiti dell’attività - compiuta dall’Ente di governo dell’ambito – relativa alla persistenza dei prerequisiti e alla verifica e validazione dei dati tecnici trasmessi dal Gestore nel formato RQTI 2020.

Nel seguito vengono analizzati i singoli macro-indicatori e le relative criticità sottese, descrivendo gli interventi pianificati per ognuno di essi.

Relativamente al Piano Opere Strategiche preme evidenziare che, oltre agli interventi proposti dal gestore come strategici, sono stati individuati come POS, in collaborazione fra AIT e Gestore, anche gli interventi candidati a finanziamenti derivanti da:  Piano Nazionale di interventi nel settore idrico - Con legge di bilancio 2017 L. 205 del 27/12/2017, art. 1 comma da 516 a 525, è istituito il Piano Nazionale di interventi nel settore idrico, articolato in due sezioni: sezione «ACQUEDOTTI» e sezione «INVASI» (Piano Nazionale). A settembre 2020, nell’ambito della definizione del nuovo Piano Nazionale – sezione Invasi e del nuovo Piano Nazionale – sezione Acquedotti, AIT, in collaborazione con i gestori toscani, ha indicato le candidature di interventi necessari e urgenti al perseguimento degli obiettivi prioritari individuati dal citato articolo 1.  Mettiamoci in riga - Nell’ambito del progetto Mettiamoci in Riga – Linea L7 “Soluzioni per la piena attuazione del SII attraverso l’operatività dell’ente di governo d’ambito, l’affidamento del servizio e il superamento del contenzioso comunitario in materia di acque reflue”, la Direzione Generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del MATTM ha svolto una ricognizione del fabbisogno finanziario per la realizzazione di investimenti nel settore nel settennio 2021- 2027. Sono inseriti tra i POS gli interventi validati da AIT sulla base delle richieste del MAATM di agosto/settembre 2020, inerenti la ricognizione in oggetto e con caratteristiche finanziabili con il Recovery Fund.  Recovery Fund - Dispositivo della Commissione Europea per la ripresa e la resilienza che ha come obiettivo principale quello di sostenere la ripresa economica degli Stati Membri maggiormente colpiti dalla crisi economica associata alla diffusione del virus SARS-COV-2. Sono inseriti tra i POS gli interventi comunicati dai gestori toscani (CISPEL-Utilitalia), e verificati da AIT, ad agosto 2020. Per AIT risulta prioritario portare avanti la progettazione o la realizzazione, laddove possibile, di tali opere strategiche, e in generale la progettazione di interventi puntuali con importi elevati, per i quali attualmente risultano scarse o assenti risorse da tariffa. Una parte di queste opere sono state candidate da AIT anche per la redazione del Piano Nazionale - sezione Invasi, laddove derivanti da schemi che interconnettono i centri urbani con importanti sistemi di accumulo. Per tali opere si è replicata la richiesta di finanziamento già proposta sul Piano Invasi potendo eventualmente stabilire successivamente, nel caso alcune siano ritenute d’interesse, se diversificare il contributo a carico di ciascuna linea. È stato peraltro richiesto anche il finanziamento della realizzazione di opere già programmate in tutto o in parte nei PdI, supportando, se possibile, anche la quota parte da tariffa attraverso i finanziamenti. Le opere saranno realizzate/gestite dai Gestori del SII della Toscana. Gli interventi proposti derivano da una programmazione strategica individuata da questa Autorità nel Piano d’Ambito, o da altri interventi considerati strategici, e in buona parte già finanziati nei PdI dei Gestori, con obiettivo di assicurare la risorsa idrica ovvero di migliorarne la qualità proprio in

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situazioni di cambiamenti climatici o di potenziali impatti anche antropici. Pertanto le proposte risultano pienamente coerenti con il principio di aumentare la resilienza del servizio in Toscana. Inoltre, la diversificazione delle risorse interconnesse cui attingere, ha l’obiettivo di ottimizzare le possibilità gestionali della risorsa prevedendo, anche in accordo con altri soggetti pianificatori – Regione Toscana e Autorità di Bacino Distrettuale – l’utilizzo ottimale della stessa, non solo a fini economici e di qualità del servizio erogato, ma anche a fini di tutela ambientale. Alcuni interventi indicati come sostituzione/potenziamento di reti e impianti a carattere diffuso, nel caso di possibili finanziamenti, potranno essere declinati con livello di dettaglio puntuale e specifico cronoprogramma. Si evidenzia che gli interventi senza alcuna risorsa prevista da tariffa sono riportati nel PDI di AdF senza indicare alcuna programmazione di spesa per assenza di finanziamento e indicando solo il costo totale dell’intervento.

2 Prerequisiti Come dettagliato nel seguito, AdF risulta conforme a tutti i prerequisiti di Qualità Tecnica; in materia di acque reflue sono previsti alcuni interventi finalizzati alla depurazione di centri > 2.000AE ed oggetto della Procedura di infrazione europea 2014/2059, al fine del mantenimento della conformità al prerequisito 3.

2.1 Disponibilità e affidabilità dei dati di misura dei volumi Il prerequisito 1, di cui all’art. 20 della RQTI, sussiste dal momento che nel 2018 la percentuale dei volumi di processo misurati risulta del 98,1% e quella dei volumi di utenza è del 97,5%, e nel 2019 la percentuale dei volumi di processo misurati risulta del 91,8% e quella dei volumi di utenza è del 98,1%. In analogia con gli altri gestori toscani, il volume di processo è stato calcolato – in termini di DM 99/97 – come la somma dei volumi A02, A07, A08, A12 inteso come volume di manutenzione/servizio a impianti/reti, A05 nella quota parte WLT1. In analogia con gli altri gestori toscani, il volume di utenza è la somma di tutti i consumi dell’anno intesi come consumi fatturati (A10, A11 ex DM 99/97) ed eventuali consumi non fatturati (A12, nel caso di Acquedotto del Fiora non presenti nel registro dei volumi). Per quanto attiene al mantenimento del prerequisito non si rilevano criticità particolari in merito, stante l’impegno in tal senso profuso dal Gestore come rappresentato dall’intervento MI_ACQ08_06_0094 “Sostituzione contatori”.

2.2 Conformità alla normativa sulla qualità dell’acqua distribuita agli utenti Ai sensi dell’art. 21 della RQTI, il gestore risulta:

a) essersi dotato delle procedure per l’adempimento agli obblighi di verifica della qualità SI dell’acqua destinata al consumo umano ai sensi del D.Lgs. 31/2001 e s.m.i. b) aver applicato le richiamate procedure SI c) aver ottemperato alle disposizioni regionali eventualmente emanate in materia SI SI d) aver eseguito il numero minimo annuale di controlli interni, ai sensi dell’art. 7 del (controlli D.Lgs. 31/2001 e s.m.i. minimi 691)

Inoltre, è stato avviato il procedimento per la redazione di un Piano di Sicurezza dell’Acqua (WSP) avente per oggetto la principale struttura adduttrice in gestione e cioè la dorsale Fiora che alimenta 24 dei 28 comuni facenti parte della provincia di . Considerata la rilevanza delle sorgenti 5

che alimentano questa infrastruttura, è stato attivato un rapporto di collaborazione con il CNR – Istituto di Geoscienze e Georisorse - per gli aspetti idrogeologici di base, funzionali quindi ad una valutazione della vulnerabilità della falda. Il prerequisito 2, previsto all’art. 21 della RQTI, è soddisfatto.

2.3 Conformità alla normativa sulla gestione delle acque reflue urbane Nel territorio della Conferenza Territoriale n. 6 Ombrone non sono presenti agglomerati oggetto delle condanne della Corte di Giustizia Europea - pronunciate il 19 luglio 2012 (causa C565/10) e il 10 aprile 2014 (causa C-85/13) - e non ancora dichiarati conformi alla Direttiva 91/271/CEE, alla data del 31 dicembre 2019. Sono, invece, presenti i seguenti agglomerati in Procedura di infrazione 2014/2059: Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Manciano e Montalcino. Preme evidenziare che gli agglomerati di Abbadia San Salvatore e di Manciano sono stati dotati di un impianto di depurazione entrato in esercizio nel corso del 2017 il primo e del 2018 il secondo, pertanto risultano conformi alla Direttiva 91/271/CEE. Nel corso del 2021 sarà terminato l’impianto di depurazione di Arcidosso ed il collettore che porterà i reflui di Montalcino all’impianto di Torrenieri (per i dettagli su tali interventi si rimanda al successivo capitolo 6. Piano delle Opere Strategiche (POS)). Per quanto riguarda il campo AE2059 Abitanti Equivalenti complessivi negli agglomerati oggetto della procedura di infrazione 2014/2059 e eventuali successive procedure, non avendo a disposizione il numero degli AE, è stato calcolato in continuità con quanto rendicontato negli anni 2017/2018 partendo dal numero degli abitanti residenti nel in oggetto. Poiché nel 2017 tale dato era 19925 il dato 2018 è stato ottenuto eliminando i residenti di Abbadia San Salvatore e il 2019 eliminando anche i residenti di Manciano, i restanti 8523 sono comprensivi degli agglomerati sia di Arcidosso che di Montalcino. Il prerequisito 3, previsto all’art. 22 della RQTI, è soddisfatto.

2.4 Disponibilità e affidabilità dei dati di qualità tecnica Con riferimento al prerequisito 4, si rimanda al medesimo paragrafo 2.4 della Relazione di accompagnamento - Qualità Tecnica - Anno raccolta 2020, riportando di seguito le conclusioni dell’attività di validazione di cui all’art. 23 della RQTI. I dati di qualità tecnica comunicati sono stati sottoposti alle seguenti verifiche: a) completezza dei dati forniti rispetto a quelli complessivamente richiesti; b) correttezza della compilazione, intesa come assenza di dati palesemente errati; c) coerenza con il Programma degli Interventi; d) congruità dei valori, anche sulla base dei confronti con le altre fonti informative disponibili; e) grado di certezza del dato in termini di incidenza di componenti stimate e di componenti effettivamente rilevate sul totale per ciascun dato comunicato. Si evidenzia l’assenza di criticità per il mantenimento del prerequisito, anche in relazione all’impegno del Gestore in materia di miglioramento dei propri servizi informatici, come rappresentato dall’intervento MI_SII01_06_0177 “Avviamento e adeguamento nuovo sistema informativo gestionale (SAP)”. Il prerequisito 4, previsto all’art. 23 della RQTI, è soddisfatto.

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3 Macro-indicatori di qualità tecnica

3.1 M1 - Perdite idriche

3.1.1 Stato delle infrastrutture e criticità

Sigla e nome criticità Considerazioni alla luce dello stato delle infrastrutture APP2.2 Inadeguate condizioni fisiche delle Come sopra evidenziato, il sistema di approvvigionamento reti e degli impianti di adduzione dipende da alcune grandi dorsali la cui età è ben superiore a 50 anni. Anche se numericamente ridotte, l’entità delle perdite in relazione alle portate e le pressioni di esercizio sono tali da poter incidere significativamente sull’indicatore M1b anche in relazione alle tempistiche necessarie per la loro rilevazione nel contesto ambientale sopra descritto. E’ dunque necessario iniziare a sostituire le parti più critiche di queste strutture. DIS1.2 Inadeguate condizioni fisiche delle Le reti di distribuzione costituiscono il “core” delle perdite reti e degli impianti di distribuzione idriche in relazione non solo alla vetustà ma anche alle (condotte, opere civili, apparecchiature modalità di costruzione e posa ed alla scarsa meccaniche ed elettromeccaniche) “ingegnerizzazione” della rete che non ne consente un adeguato monitoraggio e regolazione. Da evidenziare, inoltre, l’impossibilità di evitare stramazzi presso alcuni dei primi serbatoi, già previsti in fase di progettazione delle dorsali suddette pena la modifica della linea dei carichi e l’inefficienza della adduttrice stessa. DIS3.2 Non totale copertura o cattivo I contatori di utenza, originariamente tutti meccanici e senza funzionamento o vetustà dei misuratori di telelettura, sono stati oggetto di una sostituzione massiva utenza iniziata nel 2018 e cha ha portato alla installazione di quasi 41.000 apparati di tipo “smart” in prevalenza di tipo statico. Altra criticità, nel territorio gestito, è la presenza di numerosi contatori collocati entro le proprietà private spesso a valle degli impianti di autoclave e quindi di difficile, se non impossibile controllo, nonché l’ormai accertata presenza di numerose derivazioni di utenza (pubbliche in particolare) non censite e non munite di contatore la cui regolarizzazione procede con lentezza (soprattutto nei centri storici) a causa di numerose difficoltà tecnico strutturali.

3.1.2 Obiettivi 2020-2021 La seguente tabella riporta il livello di partenza e gli obiettivi conseguenti:

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Definizione obiettivo Definizione obiettivo Macro-indicatore 2020 2021 M1a 9,11 8,65 M1b 45,85% 43,56% Classe D C Obiettivo RQTI -5% di M1a -4% di M1a M1 Valore obiettivo M1a 8,65 8,30 Anno di riferimento per valutazione obiettivo 2019 per M1

Rispetto agli obiettivi 2020, 2021, si riporta di seguito quanto espresso dal gestore in sede di trasmissione dei dati tecnici all’interno della raccolta RQTI 2020.

In considerazione della significativa estensione della rete di acquedotto, il valore del parametro M1a, pari nel 2019 a 9,11 mc/km/gg, rappresenta un livello di perdite spesso di piccole entità distribuite su una rete estesa, prossime talvolta al valore fisiologico di dispersioni, spesso di difficile o antieconomica ricerca ed individuazione, ma anche di modesta entità. La conformazione delle principali e storiche reti di adduzione inoltre determina, in taluni casi, una perdita per sfioro al serbatoio di arrivo, dovuta sia alla necessità di mantenere pressioni costanti e regolari, riducendo il rischio dell’instaurarsi di nuove perdite, ma anche alla mancata richiesta della rete di valle, a fronte di efficientamento della stessa. Tali dispersioni, benché di tipo tecnico e imposte dalle caratteristiche dell’infrastruttura, vengono assunte come parte del volume disperso, riducendo i parametri di efficienza. Il parametro M1b invece, essendo di tipo percentuale, a parità di efficienza della rete (volume complessivo di acqua dispersa) risente delle variazioni di fabbisogno e del contesto economico dell’utenza in ciascun anno, ma anche del ricorso o meno alla potabilizzazione delle fonti. Per tutti i motivi suddetti si evidenzia che l’indicatore che meglio rappresenta lo stato di efficienza delle reti non può essere il mero rapporto percentuale tra acqua non fatturata ed immesso nel sistema di acquedotto, bensì deve tenere conto anche della lunghezza dell’intera rete di acquedotto gestita, funzione delle caratteristiche fisiche del territorio e del livello di urbanizzazione dello stesso. Infatti, non essendo i due parametri M1a ed M1b direttamente e necessariamente proporzionali, si rende ancora più difficoltoso l’abbassamento del parametro che determina il posizionamento in classe, andando a porre un obiettivo di efficientamento sul parametro M1a, già ampiamente posizionato al di sotto della prima soglia. Infine il posizionamento determinato dal peggiore dei due parametri penalizza ulteriormente ADF nel confronto con altri operatori che avessero invece entrambi i parametri in classe D, ma che di fatto sarebbero classificati analogamente.

3.1.3 Investimenti infrastrutturali Il perseguimento degli obiettivi sopra indicati potrà avvenire attraverso le tre canoniche linee di azione finalizzate alla riduzione delle perdite: • distrettualizzazione delle reti e ricerca perdite, anche con metodiche innovative come l’uso di dati satellitari; • sostituzione dei tratti maggiormente ammalorati e sedi di frequenti rotture; • sostituzione contatori e ricerca delle derivazioni improprie o abusive. Si tratta di azioni non esattamente preventivabili, fatto salvo per il programma delle sostituzioni di cui è stato predisposto specifico allegato, e che deriveranno dalle analisi svolte in continuo sul territorio. 8

A tali azioni sono destinati 30,4 M€ nel quadriennio in oggetto (circa il 21% degli investimenti totali del periodo regolatorio), con meno di 0,25 mln di contributi. Si tratta di opere che generalmente entrano in esercizio nell’anno di realizzazione. La sostituzione contatori (cod. MI_ACQ08_06_0094) è intervento funzionale all'adempimento del DM 93/2017, ancorché le risorse necessariamente limitate per garantire la sostenibilità della tariffa e l’equilibrio economico – finanziario del gestore non consentono il rispetto dei termini indicati nel decreto. Si rimanda al successivo paragrafo 7.3 Altre istanze per i dettagli relativi alla specifica istanza avanzata da AIT (prot. AIT n. 11277/2020) per la deroga dei tempi di verifica di quanto previsto all’art. 18, comma 5 del DM, con l’obiettivo di effettuare, in tempi compatibili con la programmazione (PdI/pef), la sostituzione dei contatori anziché la verifica.

3.1.4 Interventi gestionali Nessun intervento previsto.

3.2 M2 – Interruzioni del servizio

3.2.1 Stato delle infrastrutture e criticità

Sigla e nome criticità Considerazioni alla luce dello stato delle infrastrutture APP1.1 Insufficienza quantitativa del Il quadro generale sopra descritto evidenza la sostanziale sistema delle fonti e/o sovrasfruttamento fragilità del sistema di approvvigionamento del territorio delle fonti di approvvigionamento che risulta in dipendenza di fonti legate più o meno strettamente al regime climatico e, conseguentemente, ai suoi mutamenti. Tale fragilità può assumere un carattere emergenziale nel periodo estivo di massima presenza turistica. La riduzione del rischio correlato richiede lo svolgimento di alcune ricerche mirate a definire l’effettiva potenzialità di alcune risorse ancora non debitamente valutate. APP2.1 Assenza parziale o totale delle reti Questa criticità corrisponde a due situazioni specifiche nelle di adduzione quali è stata perfezionata l’opera di captazione e rimane da realizzare la relativa condotta adduttrice fino alla connessione con le infrastrutture esistenti. In un terzo caso, invece, la finalità è estendere la rete di adduzione a zone al momento approvvigionate da fonti locali di ridotta capacità. APP2.2 Inadeguate condizioni fisiche delle Alla vetustà delle captazioni presso sorgenti, che sono state reti e degli impianti di adduzione in genere realizzate nel secolo scorso fino agli anni ’60 prima dell’avvento massivo delle tecniche di perforazione, si aggiunge il dissesto idrogeologico legato alla natura dei terreni che agisce sulla stabilità delle strutture. Per quanto concerne i pozzi si rileva una condizione generale di buona funzionalità ma l’età delle strutture suggerisce un’estesa attività di verifica delle stesse. APP2.3 Insufficiente capacità idraulica e/o Nell’ambito generale sopra descritto di obsolescenza dello scarsa flessibilità di esercizio delle “scheletro” del sistema idraulico per l’adeguamento del infrastrutture di adduzione quale non si prospettano risorse sufficienti, l’attenzione è rivolta alle situazioni più urgenti o a parte di esse al fine di ridurre significativamente il rischio di interruzioni del servizio. APP3.1 Ricorrenza di interruzioni dovute a Numerosi tratti delle adduttrici sono interessati da

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Sigla e nome criticità Considerazioni alla luce dello stato delle infrastrutture fenomeni naturali o antropici movimenti franosi anche importanti sui quali le azioni di intervento devono trovare il dovuto coordinamento con i soggetti preposti alla difesa del suolo. DIS1.2 Inadeguate condizioni fisiche delle In quest’ambito si evidenzia che il numero di rotture (più di reti e degli impianti di distribuzione 15 al giorno ovvero poco meno di 1 per km di rete) appare (condotte, opere civili, apparecchiature piuttosto elevato e che l’azione di sostituzione delle reti meccaniche ed elettromeccaniche) classificata a vantaggio dell’indicatore M1 non potrà che rivelarsi utile anche per l’indicatore M2. DIS1.3 Capacità idraulica delle Quanto esposto in precedenza circa le caratteristiche delle infrastrutture non rispondente ai livelli di reti e del territorio evidenzia l’importanza di questa criticità domanda che, tuttavia, appare come corollario della precedente fatto salvo alcune situazioni specifiche come quella di e di gruppi di utenze soprattutto in ambiti rurali, per alcune delle quali sono stati individuati i necessari potenziamenti. Le situazioni non interessate dagli interventi individuati vengono generalmente risolte mediante azioni di sostituzione delle reti nell’ambito degli interventi discussi in precedenza. DIS1.4 Inadeguate capacità di compenso Evidenziando che la gran parte dei serbatoi sono stati dei serbatoi realizzati prima delle espansioni urbanistiche si ribadisce quanto illustrato per APP2.3.

3.2.2 Obiettivi 2020-2021 La seguente tabella riporta il livello di partenza e gli obiettivi conseguenti:

Definizione obiettivo Definizione obiettivo Macro-indicatore 2020 2021 M2 12,20 11,59 Classe C B Obiettivo RQTI -5% di M2 -2% di M2 M2 Valore obiettivo M2 11,59 11,36 Anno di riferimento per valutazione obiettivo 2019 per M2

3.2.3 Investimenti infrastrutturali Fermo restando i benefici che possono derivare dagli interventi di cui all’indicatore precedente M1, gli interventi di tipo infrastrutturale inseriti nel Programma degli interventi sono mirati ai seguenti obiettivi: • Reperimento di nuova risorsa nelle località oggetto di emergenza idrica dovuta a scarsità della risorsa; • Connessioni e potenziamenti delle reti; • Adeguamento di serbatoi. A tali azioni sono destinati circa 27,5 M€ nel quadriennio (circa il 19% degli investimenti totali del periodo regolatorio), con quasi 5,2 M€ di contributi provenienti in massima parte da fonti pubbliche (Regionali – emergenza idrica, Piano Nazionale interventi).

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Per quanto riguarda l’intervento codice MI_ACQ03_06_0017 “Dissalatore e collegamenti”, già realizzato e messo in esercizio, si precisa che la sua collocazione a fine concessione è connessa alle attuali incertezze circa il riscatto / acquisto di una struttura edile connessa al dissalatore per il quale vi sono ancora trattative in corso con l’attuale proprietà.

3.2.4 Interventi gestionali Nessun intervento previsto.

3.3 M3 – Qualità dell’acqua erogata

3.3.1 Stato delle infrastrutture e criticità

Sigla e nome criticità Considerazioni alla luce dello stato delle infrastrutture APP1.2 Inadeguatezza della qualità delle Le caratteristiche geologiche del territorio conferiscono ad fonti di approvvigionamento alcuni acquiferi in uso caratteri chimici peculiari con tenori in alcuni elementi indicatori superiori alla norma (solfati e cloruri) e di alcuni elementi chimici molto prossimi al limite (arsenico, fluoruri e cromo VI). Pertanto, si rende necessario provvedere ad effettuare il trattamento sia per garantire il rientro dei parametri indicatori sia per evitare superamenti di quelli chimici. APP1.3 Vulnerabilità delle fonti di Molte opere di presa, soprattutto sorgive, sono state approvvigionamento e/o inadeguatezza delle realizzate secondo consuetudini del passato in termini di aree di salvaguardia regolarizzazione patrimoniale sia dell’opera stessa che, soprattutto, dell’area di tutela assoluta e di rispetto di recente istituzione. La necessità di effettuare interventi nelle aree circostanti le captazioni per la regimazione delle acque superficiali di carattere torrentizio al fine di evitare contaminazioni della risorsa non può prescindere dalla corretta definizione patrimoniale di tali aree. POT1.1 Inadeguatezza di progetto, delle A questa criticità appartiene la situazione insistente condizioni fisiche, di monitoraggio, dei sull’impianto per l’abbattimento del mercurio presso il trattamenti pozzo di Pitorsino nel comune di Orbetello. Si tratta di uno dei primi impianti di trattamento che furono realizzati a seguito dell’entrata in vigore del DPR. 236/88 e quindi con problematiche non solo di vetustà ma anche di logica di funzionamento ormai obsoleta. L’importo previsto è finalizzato ad un revamping dell’impianto in questione. DIS1.2 Inadeguate condizioni fisiche delle La vetustà e le caratteristiche costruttive di gran parte dei reti e degli impianti di distribuzione serbatoi in gestione, realizzati ben prima del DM (condotte, opere civili, apparecchiature 26.03.1991, sono in molti casi all’origine di non conformità meccaniche ed elettromeccaniche) di tipo microbiologico nonostante la presenza di impianti di disinfezione. Oltre al telecontrollo di tali impianti (non sempre agevole vista la collocazione di molti serbatoi), è anche necessario adeguare, per quanto possibile, gli elementi strutturali sia idraulici che civili con apprestamenti che rispondano ai principi di salubrità declinati nel decreto richiamato. Tale azione, inoltre, non può essere eseguita se non in condivisione con le istituzioni sanitarie territoriali. 11

Sigla e nome criticità Considerazioni alla luce dello stato delle infrastrutture Per quanto attiene le reti, le tubazioni in materiali metallici vetuste sono certamente l’origine di non conformità sia microbiologiche che del parametro ferro. L’azione di sostituzione delle reti già discussa a proposito dell’indicatore M1 apporterà benefici anche in questo ambito.

3.3.2 Obiettivi 2020-2021 La seguente tabella riporta il livello di partenza e gli obiettivi conseguenti:

Definizione obiettivo Definizione obiettivo Macro-indicatore 2020 2021 M3a 0,001% 0,001% M3b 13,37% 9,19% M3c 0,63% 0,63% Classe D D Obiettivo RQTI Classe prec. in 2 anni Classe prec. in 2 anni M3 Valore obiettivo M3a Valore obiettivo M3b 9,19% 5,00% Valore obiettivo M3c Anno di riferimento per valutazione obiettivo 2019 per M3

3.3.3 Investimenti infrastrutturali Fermo restando i benefici che possono derivare anche dagli interventi di cui agli indicatori precedenti (M1 e M2), gli interventi di tipo infrastrutturale inseriti nel Programma degli Interventi sono mirati ai seguenti obiettivi: • Realizzazione degli impianti di trattamento necessari per il rientro dei parametri indicatori e per evitare il superamento di quelli chimici; • Regolarizzazioni patrimoniali delle opere di presa per le successive opere di sistemazione ambientale; • Manutenzione straordinaria degli impianti, con particolare attenzione ai serbatoi. A tali azioni sono destinati circa 12,6 M€ nel quadriennio (circa il 9% degli investimenti totali del periodo regolatorio), con un modestissimo residuo di un precedente finanziamento (20.000 €). Preme sottolineare che per quanto riguarda gli interventi di realizzazione degli impianti di trattamento, sono state valutate ipotesi alternative relative al collegamento di tali situazioni ad altri schemi idrici approvvigionati da acque di miglior qualità. Oltre ai maggiori costi necessari per la realizzazione delle tubazioni di collegamento, rimane aperta la criticità sopra esposta circa l’affidabilità delle attuali fonti alla luce dei mutamenti climatici in atto. Si evidenzia, infine, che a questo indicatore sono stati attribuiti gli interventi relativi alla realizzazione delle Casette dell’acqua (650.000 € nel quadriennio), da intendersi come strumento per la fornitura di acqua priva degli effetti delle interazioni con le tubazioni non solo delle reti di distribuzione ma anche di quelle degli impianti interni alle abitazioni. Si rimanda al successivo paragrafo 7.3 Altre istanze per ulteriori dettagli.

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3.3.4 Interventi gestionali Nessun intervento previsto.

3.3.5 Focus “Amianto” Come è noto e come risulta dal DB Infrastrutture, nel territorio gestito sono presenti alcune condotte in materiale contenente amianto, ad oggi nella misura complessiva di quasi 40 km. La tabella seguente rappresenta la distribuzione di tali condotte. Tuttavia, si ricorda l’incertezza di tale dato trattandosi di tubazioni poste in opera molto tempo prima dell’avvio del S.I.I. per le quali spesso non esiste più neppure un riferimento mnemonico.

Comune Lunghezza reti con amianto (km) Grosseto 27,5 Follonica 7,4 Colle di Val d’Elsa 1,6 Castiglione della Pescaia 1,5 Monteroni d’Arbia 1,4 Roccastrada 0,04

Ricordando i continui affinamenti nelle metodiche di determinazione delle fibre che hanno portato recentemente ad un nuovo standard del limite di rilevabilità, i risultati dei campionamenti effettuati nel corso del 2019 mostrano un numero di fibre inferiore a tale limite (< 1500 fibre/L).

3.4 M4 – Adeguatezza del sistema fognario

3.4.1 Stato delle infrastrutture e criticità

Sigla e nome criticità Considerazioni alla luce dello stato delle infrastrutture FOG2.1 Inadeguate condizioni fisiche delle Il rilevante sforzo compiuto nei due anni scorsi per il condotte fognarie, delle opere civili, delle miglioramento delle conoscenze strutturali e funzionali della apparecchiature meccaniche ed rete fognaria in termini di censimento delle infrastrutture e elettromeccaniche degli impianti di tracciamento delle segnalazioni e degli interventi ha portato ad un importante miglioramento di questo indicatore. Tuttavia, anche le azioni di bonifica mirate alle situazioni più critiche delineano un livello di rotture/intasamenti inferiore ad 1 al giorno per i 2/3 a carico di fognature miste sulla cui vetustà non vi sono dubbi. FOG2.3 Inadeguatezza dimensionale delle Il censimento delle reti fognarie ha evidenziato che la gran condotte fognarie parte delle fognature risultano di fatto miste. Infatti, nonostante che in alcune zone siano stati realizzati collettori distinti, esistono ancora molti punti di connessione tra acque nere e bianche che complicano l’analisi di compatibilità dimensionale delle tubazioni. L’azione per minimizzare la criticità è stata individuata nella sostituzione e potenziamento della rete ma la definizione puntuale degli interventi non può prescindere da un ulteriore avanzamento del quadro conoscitivo in termini di analisi idrauliche e soprattutto idrologiche alla luce delle modifiche dei regimi pluviometrici.

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3.4.2 Obiettivi 2020-2021 La seguente tabella riporta il livello di partenza e gli obiettivi conseguenti:

Definizione obiettivo Definizione obiettivo Macro-indicatore 2020 2021 M4a 18,73 16,86 M4b 13,4% 13,4% M4c 4,2% 4,2% Classe E E Obiettivo RQTI -10% di M4a -10% di M4a M4 Valore obiettivo M4a 16,86 15,17 Valore obiettivo M4b Valore obiettivo M4c Anno di riferimento per valutazione obiettivo 2019 per M4

3.4.3 Investimenti infrastrutturali Gli interventi di tipo infrastrutturale inseriti nel Programma degli interventi sono mirati alla sostituzione e al potenziamento delle reti e sono classificabili in due grandi raggruppamenti: • Interventi su situazioni specifiche già note ed analizzate; • Capitoli generali di spesa la cui declinazione sarà oggetto di analisi dedicate conseguenti a nuove evidenze. I primi, cui è destinata circa la metà degli investimenti del quadriennio collegati ad M4a, sono interventi pluriennali trattandosi di opere molto sviluppate linearmente oppure insistenti su territori urbani nei quali i lavori non possono che essere eseguiti per porzioni successive. Complessivamente si prevede una spesa di 11,9 M€ nel quadriennio (circa il 8% degli investimenti totali del periodo regolatorio). Non sono previsti contributi.

3.4.4 Interventi gestionali Nessun intervento previsto.

3.5 M5 – Smaltimento fanghi in discarica

3.5.1 Stato delle infrastrutture e criticità

Sigla e nome criticità Considerazioni alla luce dello stato delle infrastrutture DEP3.1 Inadeguato recupero di materia e/o La criticità in esame risulta particolarmente rilevante alla di energia dei fanghi residui di depurazione luce delle recenti interpretazioni normative regionali che rendono sostanzialmente impossibile il riuso in agricoltura dei fanghi. Le azioni conseguenti da parte del Gestore nel breve e medio termine non possono che essere un trattamento spinto dei fanghi per ridurne il volume totale indipendentemente dalla sua destinazione. Il passo logicamente successivo finalizzato anche al riutilizzo dei fanghi come materie prime per ulteriori produzioni (fosfati, cellulosa, idrogeno, ecc.) è al momento oggetto di analisi di 14

Sigla e nome criticità Considerazioni alla luce dello stato delle infrastrutture fattibilità che potranno eventualmente rientrare in programmi futuri. DEP1.2 Assenza di trattamento totale o La criticità in esame deriva dalla oggettiva necessità di parziale del servizio di depurazione in perseguire gli obiettivi del Piano di Tutela delle Acque. A agglomerati di dimensione inferiore ai tal fine la Regione Toscana ha avviato da tempo un 2.000AE complesso percorso anche normativo finalizzato a dotare tutti gli agglomerati 200 10.000AE) che costituiscono solo il 4% degli impianti di depurazione gestiti, mentre su quelli di taglia inferiore le opportune valutazioni devono comprendere un’analisi più approfondita delle condizioni di processo

3.5.2 Obiettivi 2020-2021 La seguente tabella riporta il livello di partenza e gli obiettivi conseguenti:

Definizione obiettivo Definizione obiettivo Macro-indicatore 2020 2021 MFtq,disc 2.717,00 2.581,15 (∑MFtq,disc,imp) %SStot 26,4% M5 36,41% Classe D D M5 Obiettivo RQTI -5% di MF tq,disc -5% di MF tq,disc Valore obiettivo 2.581,15 2.452,09 MFtq,disc Anno di riferimento per valutazione 2019 obiettivo per M5

3.5.3 Investimenti infrastrutturali L’obiettivo di riduzione del volume dei fanghi prodotti viene perseguito mediante l’intervento denominato “Interventi depuratore San Giovanni” (MI_FOG-DEP07_06_0154) nel comune di Grosseto, che costituisce l’opera strategica più importante del quadriennio per una spesa complessiva di oltre 13 M€, i cui tratti essenziali sono descritti nel paragrafo relativo alle opere strategiche. Seguendo le indicazioni di Arera, al macroindicatore in oggetto sono stati assegnati: - Gli interventi che rispondono alla criticità DEP1.2 per i quali è prevista la realizzazione ex novo di impianti di depurazione e che quindi agiscono sul macroindicatore attraverso l’indicatore G5.2; - L’intervento “Efficientamento energetico e opere accessorie impianto Ponte a Tressa” (MI_SII03_06_0183), che costituisce l’impianto più energivoro in gestione, i cui effetti andranno a migliorare l’indicatore G.5.3. Complessivamente si prevede una spesa di 21 M€ nel quadriennio (circa il 14% degli investimenti totali del periodo regolatorio). Sono presenti contributi pubblici certi, in misura estremamente 15

ridotta nel periodo regolatorio, mentre altri più consistenti (quasi 3 M€) sono previsti nel 2025 e 2026 a seguito di complesse procedure di recupero delle somme perenti presso il MIT

3.5.4 Interventi gestionali Nessun intervento previsto.

3.6 M6 – Qualità dell’acqua depurata

3.6.1 Stato delle infrastrutture e criticità

Sigla e nome criticità Considerazioni alla luce dello stato delle infrastrutture DEP2.1 Inadeguatezza di progetto, delle Questa criticità relativa agli impianti a servizio di condizioni fisiche, dei sistemi di agglomerati con oltre 2.000AE (oggetto dell’indicatore in monitoraggio, dei trattamenti di rimozione esame), comporta un funzionamento non ottimale degli impianti esistenti che incide sull’efficienza complessiva del trattamento ancorché nel rispetto delle norme ambientali. Oltre agli aspetti strutturali degli impianti le problematiche che riferiscono a questa criticità riguardano le emissioni odorigene di alcuni impianti il cui abbattimento costituisce un elemento di armonizzazione con il contesto ambientale delle aree circostanti. DEP2.2 Estrema frammentazione del Si tratta di una delle principali criticità presenti nel territorio servizio di depurazione gestito che determina un così alto numero di impianti di depurazione (un impianto per 962 residenti serviti ovvero per circa 1000AE). E’ tuttavia una criticità difficilmente superabile viste le caratteristiche del territorio avente una delle densità di popolazione più basse d’Italia, ma che il Gestore cerca di affrontare compatibilmente con le risorse disponibili sia mediante ricorso a progetti soggetti a finanziamento pubblico.

3.6.2 Obiettivi 2020-2021 La seguente tabella riporta il livello di partenza e gli obiettivi conseguenti:

Definizione obiettivo Definizione obiettivo Macro-indicatore 2020 2021 M6 6,03% 5,12% Classe C C Obiettivo RQTI -15% di M6 -15% di M6 M6 Valore obiettivo M6 5,12% 4,35% Anno di riferimento per valutazione obiettivo 2019 per M6

3.6.3 Investimenti infrastrutturali L’obiettivo di miglioramento della qualità dell’acqua depurata viene perseguito mediante interventi di ottimizzazione a carico delle linee acque e/ fanghi dei depuratori interessati sia come

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adeguamento delle macchine collocate nelle diverse sezioni sia come logica di funzionamento e controllo delle stessa. In alcuni casi, particolarmente presso l’impianto di Campo Cangino, sono previsti anche interventi per la riduzione delle emissioni odorigene particolarmente fastidiose in una località oggetto di numerose attività turistico – ricettive e comunque inappropriate nel contesto ambientale. Per questo obiettivo nel quadriennio si prevede una spesa complessiva di quasi 8,3 M€ nel quadriennio (circa il 6% degli investimenti totali del periodo regolatorio), con alcuni interventi che si protrarranno anche oltre il 2023, sia perché avviati in questa annualità sia perché costituiscono lotti successivi non funzionali. E’ stato previsto un intervento a carattere generico (MI_FOG- DEP07_06_0160 Interventi di manutenzione straordinaria non programmata su impianti depurazione), di 1,6 M€, che corrisponderà a interventi sui depuratori che contribuiscono alla definizione dell’indicatore al momento non prevedibili e che potranno risultare, oltre che da guasti, anche da approfondimenti sull’efficienza del processo depurativo nell’ottica del riutilizzo dei fanghi di cui al paragrafo 3.5.1. All’indicatore M6 sono stati attribuiti anche due interventi finalizzati alla riduzione della frammentazione del servizio di depurazione per complessivi 5,6 M€ di cui circa 3 M€ nel periodo regolatorio in esame, in gran parte rappresentati dall’intervento di razionalizzazione del sistema di depurazione nel territorio del comune di Capalbio che costituisce un intervento strategico descritto nel paragrafo dedicato.

3.6.4 Interventi gestionali Nessun intervento previsto.

4 Macro-indicatori di qualità contrattuale

4.1 MC1 - Avvio e cessazione del rapporto contrattuale

4.1.1 Criticità Non si rilevano particolari criticità, AdF si colloca in classe A, alla quale è associato un obiettivo di mantenimento del livello.

4.1.2 Obiettivi 2020-2021 La seguente tabella riporta il livello di partenza e gli obiettivi conseguenti:

Definizione obiettivo Definizione obiettivo Macro-indicatore 2020 2021 Valore di partenza 98,332% 98,332% Classe A A Obiettivo RQSII mantenimento mantenimento MC1 Valore obiettivo MC1 mantenimento mantenimento Anno di riferimento per valutazione obiettivo 2018 2020* per MC1

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4.1.3 Investimenti infrastrutturali Non si prevedono investimenti infrastrutturali specifici per questo macroindicatore. Tuttavia si segnala che quanto previsto in tema di sviluppo dei sistemi informativi, comprensivi di innovativi sistemi di front-office, contribuisce a perseguire il mantenimento delle prestazioni.

4.2 MC2 - Gestione del rapporto contrattuale e accessibilità al servizio

4.2.1 Criticità Non si rilevano particolari criticità, AdF si colloca in classe A, alla quale è associato un obiettivo di mantenimento del livello.

4.2.2 Obiettivi 2020-2021 La seguente tabella riporta il livello di partenza e gli obiettivi conseguenti:

Definizione obiettivo Definizione obiettivo Macro-indicatore 2020 2021 Valore di partenza 95,822% 95,822% Classe A A Obiettivo RQSII mantenimento mantenimento MC2 Valore obiettivo MC2 mantenimento mantenimento Anno di riferimento per valutazione obiettivo 2018 2020* per MC2

4.2.3 Investimenti infrastrutturali Non si prevedono investimenti infrastrutturali specifici per questo macroindicatore. Tuttavia si segnala che quanto previsto in tema di apparati di misura di utenza e di sviluppo dei sistemi informativi, comprensivi di innovativi sistemi di front-office, contribuisce a perseguire il mantenimento delle prestazioni.

5 Interventi associati ad altre finalità Innanzitutto si evidenziano una serie di interventi attribuiti al Prerequisito 3 non già per il suo perseguimento, quanto in ottica di un suo mantenimento, considerati i termini della Procedura di infrazione CE 2014/2059 e di eventuali ulteriori azioni che la Commissione Europea potrebbe avviare in materia di depurazione. Si tratta di 7 interventi, originariamente tutti previsti nel Piano Stralcio di cui alla Legge Regionale 28/2010, 3 dei quali sono oggetto dell’infrazione anzidetta per mancanza totale dell’impianto di depurazione. L’intervento relativo all’agglomerato di Manciano è terminato nel 2019 ed il depuratore è in esercizio e la sua presenza nel PdI è dovuta all’esigenza di rendicontazione. Gli altri due interventi sono in corso di realizzazione e sono previsti concludersi nel 2021. Analogamente, per gli altri 4 interventi, consistenti in importanti adeguamenti degli impianti esistenti, si segnala che due sono conclusi e due sono in corso di realizzazione con previsione di fine lavori entro il 2021 (adeguamenti depuratori e Badesse). Complessivamente questi interventi impegnano circa 11 M€ nel periodo 2020-2021.

Il Programma degli Investimenti contiene, inoltre, altri interventi per ulteriori 36,2 M€ nel quadriennio classificati nella categoria “ALTRO”. Alcuni di questi interventi riguardano le

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infrastrutture, mentre altri sono dedicati allo sviluppo della struttura del Gestore. Tra i primi si evidenziano:  Estensioni di rete per circa 4,3 M€, di cui 2,3 M€ per nuovi allacci, rispettivamente finanziati in parte e interamente dai soggetti richiedenti;  Interventi di manutenzione straordinaria di impianti per la sicurezza dei lavoratori, efficientamento energetico e telecontrollo degli stessi per complessivi 5,7 M€. Gli interventi dedicati allo sviluppo della struttura del Gestore ammontano più di 7 M€ di cui quasi 6 M€ dedicati allo sviluppo della struttura informatica di supporto a tutti i processi aziendali.

Infine, si evidenzia la presenza di due interventi riferibili ad “Altre Attività Idriche” appartenenti ad iniziative nell’ambito dell’economia circolare. Si tratta delle opere per la produzione di energia elettrica mediante idroturbina e della realizzazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici ad uso esclusivo del Gestore. In particolare, la produzione di energia elettrica mediante idroturbina è prevista presso il serbatoio di Poggio al Fico nel comune di Follonica in corrispondenza del punto terminale della dorsale del Fiora. In tale posizione è presente una rilevante energia di pressione residua tale da consentire l’installazione di una turbina capace di produrre 106 kW per complessivi 770MWh/anno a fronte dei 166 MWh/anno consumati dagli impianti presenti nel sito (potabilizzatore della risorsa proveniente dal Lago Bicocchi e sollevamento). La sua realizzazione, oltre che a un indubbio risparmio energetico, rappresenta per AdF l’occasione per approfondire tematiche solo apparentemente esterne al perimetro del SII quali ad esempio lo stoccaggio di energia per far fronte alle fallanze della rete e garantire la continuità del servizio.

6 Piano delle Opere Strategiche (POS) Come ben noto, le caratteristiche fisiche e socio-economiche del territorio gestito condizionano profondamente le attività gestionali e quindi i livelli di servizio. Il sistema di approvvigionamento idrico è fortemente imperniato sull’acquifero del Monte Amiata e sui suoi equilibri idrogeologici e sulle grandi adduttrici che da esso dipartono che, come detto, hanno un’età molto avanzata e caratteristiche idrauliche al limite delle necessità. A tale criticità si è risposto nel tempo con l’attivazione di risorse locali il cui stress quali-quantitativo ha oggi raggiunto livelli significativi, anche per la presenza di rilevanti usi concorrenti. I dispositivi normativi richiamati nel paragrafo precedente evidenziano l’altra rilevante criticità del territorio e cioè la necessità di interventi per la realizzazione di nuovi depuratori per garantire il raggiungimento degli obiettivi posti dal Piano di Tutela delle Acque regionale. Pertanto, il Piano delle Opere Strategiche (POS) si articola intorno a queste due tematiche con una serie di interventi, alcuni dei quali già contenuti nella specifica sezione del Piano d’Ambito, altri già presenti nei precedenti PdI ed altri ancora di nuova definizione.

6.1 Interventi strategici nel settore acquedotto Gli interventi ricadenti in questo settore sono i seguenti e presentano un carattere strategico sia per i benefici attesi sia per le caratteristiche dell’opera:  Acquedotto anello senese - Derivazione da Invaso Montedoglio,  Schema idrico alta Val di Paglia,  Ricerche idriche nuove fonti di approvvigionamento zona costa e adduzione,  Impianto abbattimento arsenico sorgenti S. Fiora.

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6.1.1 Acquedotto “anello senese” – Derivazione da Invaso Montedoglio Si tratta di un progetto avviato fin dai primi anni duemila ed è finalizzato all’utilizzazione della risorsa invasata nel Lago di Montedoglio che costituisce un formidabile serbatoio di oltre 100 mln mc, già utilizzato nella provincia di Arezzo. Esso prevede la realizzazione di una diramazione dalla condotta ad uso plurimo che adduce la risorsa nella Val di Chiana, a servizio della zona denominata delle “crete senesi”, fino a ricongiungersi con le attuali infrastrutture della città di Siena, formando così un “anello” che permetterà di sostituire le risorse locali, sottoposte a variazioni climatiche di breve periodo e di scarsa qualità, con un quantitativo di 100 l/s, temporalmente più affidabile e di migliore qualità. L’opera è distinta in 4 lotti funzionali che costituiscono tratti successivi dello schema: 1) Pozzo della Chiana – Rapolano, 2) Rapolano – Asciano, 3) Asciano – Monteroni d’Arbia – Siena, 4) realizzazione potabilizzatore. Il costo complessivo è di 25,4 M€, di cui 3,7 già spesi per la progettazione e per l’ampliamento del serbatoio di Montearioso (Siena). Sono presenti contributi pubblici nella misura di 4,4 M€ da Regione Toscana (regolati da specifico Accordo di Programma) per il lotto 1 e 3,9 M€ da Piano Nazionale Interventi sezione invasi (codice MIT 518.41) per il lotto 2 di cui 1.560.000€ già incassati a fine 2019. La conclusione dell’intera opera è prevista nel 2029. Si rileva che il lotto 4, che concerne la realizzazione di un impianto di potabilizzazione, è stato più correttamente attribuito all’indicatore M3, anche se è riferito alla criticità APP 1.1: ciò determina l’incoerenza segnalata nella sezione “check” del cronoprogramma formato Arera. Di seguito si riporta una tabella riepilogativa:

Codait_ MI_ACQ01_06_0053 MI_ACQ01_06_0003 MI_ACQ01_06_0002 MI_ACQ01_06_0004 Intervento Codint_Gestore 1520353 108001 108002 108003 Lotto IV Impianto di lotto I Pozzo della lotto II Rapolano lotto III Asciano - Desc_Intervento potabilizzazione Chiana - Rapolano Asciano Monteroni - Siena

Criticità APP1.1 Obiettivi riduzione interruzioni per crisi idrica Durata 2015-2025 2020-2025 2025-2029 2026-2027 12.789.147 4.110.000 7.500.000 1.000.000 Costo totale (€) 25.399.147 Costo intervento 6.541.438 479.136 0 0 2020-2023 (€) Costo intervento 2.467.656 3.630.863 3.550.000 1.000.000 2024-2027 (€) Contributi totali 4.400.000 3.900.000 0 0 (€) Piano Nazionale Accordo di interventi nel settore Fonte contributi Programma idrico - sezione Invasi Montedoglio (MIT 518.41) Coerenza con Intervento Strategico Piano d'Ambito pianificazioni F1 - Montedoglio CENTRO sovraordinate Macroindicatore M2 M2 M2 M3

Relativamente al primo lotto, si è concluso in questo periodo (Novembre 2020) il complesso iter per la Conferenza dei Servizi che, per vari motivi (inclusa l’emergenza Covid 19), ha determinato lo slittamento di circa un anno sui tempi previsti nel precedente PdI. Si prevede ad oggi che il primo lotto trovi conclusione e operatività funzionale nel 2024 con lavori accessori e di completamento nel 2025, in sostanziale contemporaneità con il lotto II così da proseguirne il percorso progettato. 20

6.1.2 Schema idrico Val di Paglia Questo intervento è finalizzato a eliminare il prelievo della risorsa dal Lago Elvella, un invaso a uso plurimo nel comune di San Casciano dei Bagni gestito da un Consorzio di Bonifica della Regione Lazio. L’invaso raccoglie le acque delle locali e rinominate sorgenti termali ed è pertanto caratterizzato da una scadente qualità, tanto da essere classificato in categoria sub A3. Il trattamento della risorsa è conseguentemente molto spinto e prevede chiariflocculazione, filtrazione ed osmosi. Il progetto intende collegare la rete di San Casciano dei Bagni con il Monte Amiata, creando una nuova linea di diametro adeguato parallela a quella esistente nel tratto Monte Amiata – Radicofani. In questo modo anche quest’ultimo territorio comunale potrà risolvere i problemi di carenza idrica legati alla chiusura di una sorgente locale per motivi qualitativi. L’intervento è distinto in 3 lotti funzionali: 1) adeguamento dimensionale e spostamento della attuale condotta adduttrice presso il complesso sorgentizio Ermicciolo – Saragio, 2) potenziamento della adduttrice per Radicofani e 3) condotta adduttrice Radicofani - San Casciano Bagni. L’importo complessivo è di 3,5 M€, di cui poco meno di 0,5 M€ spesi per interventi a carico del complesso sorgentizio Ermicciolo – Saragio e rifacimento di modesti tratti dell’adduttrice nei pressi di Radicofani. Sono presenti finanziamenti pubblici da Regione Toscana sul lotto 2 per 0,6 M€. La conclusione dell’opera è prevista per il 2024. Il lotto 3 è stato più correttamente associato all’indicatore M3. Preme precisare che è stato avviato un procedimento tra la Regione Toscana e la Regione Lazio per la formulazione di un accordo di programma per il trasferimento delle risorse idriche tra regioni in relazione all’utilizzo di risorsa idrica di buona qualità da parte del Gestore dell’ATO 1 Viterbo da sorgenti poste nel territorio toscano nel comune di Piancastagnaio. Nell’ambito di tale accordo si intende pervenire ad una ripartizione della risorsa in funzione degli effettivi fabbisogni e dei piani di investimento nel settore, nell’ambito delle regioni interessate. Tale ripartizione potrebbe prevedere nuove disponibilità idriche rispetto all’assetto attuale tali da suggerire diversi schemi idrici, anche in relazione al perseguimento dell’obiettivo sopra ricordato. Di seguito si riporta la tabella riepilogativa dell’intervento:

Codait_Intervento MI_ACQ03_06_0019 MI_ACQ03_06_0192 MI_ACQ01_06_0039 Codint_Gestore 1040043 1070007 1520507 Schema idrico alta Val di Paglia, lotto I: adeguamento della condotta adduttrice dal Schema idrico alta Val di Schema idrico alta Val di complesso sorgentizio Paglia, Lotto II: Paglia, lotto III: condotta Desc_Intervento Ermicciolo – Saragio (ex potenziamento della adduttrice adduttrice San Casciano dei "Efficientamento della Rete di per Radicofani Bagni - Radicofani Adduzione di Castiglione d’Orcia") Criticità APP2.3 APP2.3 APP1.2 Riduzione parametri non Riduzione interruzioni per Riduzione interruzioni per Obiettivi conformi (San Casciano crisi idrica (Radicofani) crisi idrica (Radicofani) Bagni) Durata 2016-2021 2022-2024 2015-2024 500.000 800.000 2.250.000 Costo totale (€) 3.550.000 Costo intervento 245.380 550.000 1.112.515 2020-2023 (€) Costo intervento 0 250.000 926.690 2024-2027 (€) Contributi totali (€) 610.341

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Codait_Intervento MI_ACQ03_06_0019 MI_ACQ03_06_0192 MI_ACQ01_06_0039 Legge 208/1998 - Delibera CIPE N. 36 del 2002 - Quota Fonte contributi E2 - Regioni Centro Nord APQ 2002 Coerenza con pianificazioni sovraordinate Macroindicatore M2 M2 M3

6.1.3 Ricerche idriche nuove fonti di approvvigionamento zona costa e adduzione Questo intervento è finalizzato al reperimento di nuova risorsa nella zona collinare tra Capalbio e Manciano dove, nell’ambito dell’acquifero carbonatico dell’area di Capalbio (31OM040 di cui alla DGRT 100/2010), molto poco conosciuto sotto il profilo idrogeologico, vi sono indizi circa la presenza di significativi corpi idrici sotterranei. Alle prospezioni da poco avviate seguirà la perforazione di alcuni pozzi avente per obiettivo il reperimento di circa 100 l/s al fine di chiudere i prelievi attualmente in essere nella zona costiera di Orbetello, dove l’equilibrio idrogeologico appare in alcune zone compromesso per la concomitanza di diversi usi e su alcune fonti insistono contenziosi relativi a presunte interferenze tra le captazioni. Qualora l’obiettivo fosse raggiunto, anche in parte, seguirà la realizzazione di una condotta di collegamento al ramo della dorsale Fiora che da Manciano raggiunge Orbetello e da qui i tre comuni della cosiddetta Costa d’Argento (Capalbio, Orbetello e Monte Argentario). Il costo complessivo è di circa 2,5 M€ e non sono presenti finanziamenti pubblici. La previsione di conclusione al 2025 è assolutamente precauzionale in conseguenza delle difficoltà di accesso ai luoghi in una zona di particolare pregio ambientale, con aziende agricole e agrituristiche particolarmente rilevanti. Di seguito la tabella riepilogativa dell’intervento:

Codait_Intervento MI_ACQ03_06_0010 Codint_Gestore 1060011 Ricerche idriche nuove fonti di approvvigionamento zona costa e Desc_Intervento adduzione Criticità APP1.1 Obiettivi Riduzione stress su acquiferi costieri Durata 2022-2025 Costo totale (€) 2.559.468 Costo intervento 2020-2023 (€) 767.481 Costo intervento 2024-2027 (€) 1.782.518 Contributi totali (€) 0 Fonte contributi Nessuna Coerenza con pianificazioni

sovraordinate Macroindicatore M2

6.1.4 Impianto abbattimento arsenico sorgenti S. Fiora Ulteriore opera strategica è stata considerata la realizzazione dell’impianto di dearsenificazione presso le sorgenti di Santa Fiora che alimentano la grande dorsale Fiora a servizio di gran parte della provincia di Grosseto. Come è noto, queste sorgenti presentano una concentrazione di As poco sotto il limite di 10 µg/l previsto dalla norma. Tale concentrazione presenta modeste variazioni, probabilmente in relazione ai cicli di ricarica della falda (sul tema sono in corso approfondimenti ulteriori), tali tuttavia da ritenere possibile il superamento del limite ancorché per tempi molto 22

limitati. L’importanza della risorsa erogata da queste sorgenti è tale per cui la riduzione del rischio di superamento del limite di legge deve accompagnarsi alla riduzione costante del tenore medio in questo elemento in un ambito di valori in linea con le altre grandi sorgenti amiatine al di sotto anche dei valori più cautelativi suggeriti da vari organismi internazionali. L’intervento consiste quindi nella realizzazione di un grande impianto di dearsenificazione mediante adsorbimento su idrossidi di ferro (tipologia di processo già ben conosciuto ed applicato in questa realtà territoriale) di parte della portata (650 l/s) erogata dalle sorgenti. Il costo dell’intervento è al momento valutato in 5 mln. Di seguito la tabella riepilogativa dell’opera.

Codait_Intervento MI_ACQ03_06_0044 Codint_Gestore 1060001 Desc_Intervento Impianto abbattimento arsenico sorgenti S.Fiora Criticità APP1.2 Obiettivi Minimizzazione rischio superamento parametri chimici Durata 2022-2025 Costo totale (€) 5.000.000 Costo intervento 2020-2023 (€) 4.000.000 Costo intervento 2024-2027 (€) 995.327 Contributi totali (€) 20.000 Fonte contributi Regione Toscana - Aree di salvaguardia Santa Fiora Coerenza con pianificazioni

sovraordinate Macroindicatore M3

6.2 Interventi strategici nel settore depurazione Gli interventi ricadenti in questo settore sono i seguenti e presentano un carattere strategico sia per i benefici attesi sia per caratteristiche dell’opera:  Depurazione Capalbio  Nuovo depuratore capoluogo e fognatura Arcidosso  Collegamenti Montalcino - Torrenieri  Radicofani - collettore zona centro storico, collettamento scarico non depurato e realizzazione depuratore  Interventi depuratore San Giovanni.

6.2.1 Depurazione Capalbio Il Lago di Burano costituisce un elemento ambientale di rilievo assoluto che numerose norme tutelano per la conservazione. In tale contesto fin dai primi anni 2000 sono stati sottoscritti accordi di programma con il Ministero dell’Ambiente, la Regione Toscana, gli Enti Locali e soggetti privati, affinché le acque restituite all’ambiente dal sistema depurativo risultassero in armonia con tale elemento. L’intervento si propone un riassetto complessivo dei numerosi impianti di depurazione presenti nel bacino scolante nel Lago di Burano, sia afferenti al SII che privati, centralizzando il processo depurativo sui due impianti di e di e prevedendo la ricostruzione presso la prima località di un nuovo impianto necessario a garantire la qualità dei reflui in uscita. L’opera consiste di due lotti non funzionali: 1) realizzazione del collettore Poggetti - Borgo Carige e nuovo depuratore e 2) Adeguamento rete fognaria e depuratore Capalbio Scalo. Il primo è in fase di conclusione mentre il secondo è ancora in fase di progettazione in relazione alla necessità di recepire le variate esigenze del territorio. L’importo complessivo

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dell’opera è di 8,5 mln, finanziato complessivamente per 4,2 mln da contributi specifici del Ministero dell’Ambiente e somme residue legge 350/2003. Di seguito la tabella riepilogativa.

Codait_Intervento MI_FOG-DEP01_06_0096 Codint_Gestore 7320044 Desc_Intervento Depurazione Capalbio Criticità DEP2.2 Efficienza servizio depurazione e protezione area sensibile Lago Obiettivi di Burano Durata 2016-2024 Costo totale (€) 8.544.228 Costo intervento 2020-2023 (€) 2.848.858 Costo intervento 2024-2027 (€) 2.638.758 Contributi totali (€) 4.231.500 (di cui 2.639.200 da incassare) Accordo di Programma Burano 2006; Capalbio Scalo; Legge Fonte contributi 350/2003 fondi ex Monte Argentario e Orbetello (1.220.000€) Coerenza con pianificazioni Accordo di Programma per la Tutela del Lago di Burano sovraordinate Macroindicatore ALTRO

Il primo lotto è in avanzata fase di realizzazione che si concluderà nel 2021. Il secondo lotto è previsto concludersi funzionalmente nel 2024 con prosecuzione nel 2025 per lavori accessori e complementari.

6.2.2 Nuovo depuratore capoluogo e fognatura Arcidosso L’abitato di Arcidosso, capoluogo del comune omonimo, è a tutt’oggi sprovvisto di un impianto di depurazione dei propri reflui, il che ha comportato l’avvio di una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea. L’intervento, pertanto, si propone di adempiere a tale mancanza e evitare quindi una conseguente condanna. La problematica è stata affrontata dalla Regione Toscana verso la fine dei primi anni 2000 ed è stata normata con la legge regionale 28/2010 nella quale venivano stabiliti tempi e risorse per l’esecuzione delle opere. L’intervento in oggetto consiste nella realizzazione di un collettore fognario di raccolta dei 17 scarichi liberi e la realizzazione del relativo impianto di depurazione per una potenzialità di 4000 AE sufficiente per il carico di 3.784 AE derivante dall’agglomerato. L’importo complessivo è di 6,25 mln con un contributo di quasi 2,2 mln provenienti dalla legge 147/2013 e dai PIR_FED. Il collettore fognario, comprensivo di alcuni sollevamenti, è concluso, mentre il depuratore è in avanzata fase di realizzazione la cui conclusione e messa in esercizio è prevista entro il 2021. Di seguito la tabella riepilogativa.

Codait_Intervento MI_FOG-DEP02_06_0098 Codint_Gestore 7320021 Desc_Intervento Nuovo depuratore capoluogo e fognatura Arcidosso Criticità DEP1.5 Obiettivi Rientro procedura infrazione depurazione agglomerati < 2000AE Durata 2016-2021 Costo totale (€) 6.255.940 Costo intervento 2020-2023 (€) 1.861.873 Costo intervento 2024-2027 (€) 0 24

Codait_Intervento MI_FOG-DEP02_06_0098 Contributi totali (€) 2.179.558 (di cui 1.571.520 da incassare) Accordo di programma PANGEA 28/05/99; Legge 147/13; Fonte contributi DELIBERA CIPE 36/2002; L.R. 28/2010 Delibera depurazione 766/07 Coerenza con pianificazioni L.R. 28/2010 (Piano Stralcio) sovraordinate Macroindicatore Preq3

6.2.3 Collegamenti Montalcino – Torrenieri Anche l’abitato di Montalcino, capoluogo dell’omonimo comune, risulta ad oggi sprovvisto di un proprio impianto di depurazione. Più precisamente, alla fine degli anni ’90 fu realizzato un depuratore dal precedente Gestore presso una frazione del comune posta a circa 8 km di distanza, in funzione del particolare pregio ambientale ed economico del territorio circostante il capoluogo. L’intervento intende quindi raccogliere i 13 scarichi liberi dell’abitato e collettarli verso questo impianto la cui potenzialità è di 10.000 AE, sufficiente per Montalcino e per il vicino comune di San Quirico d’Orcia. La conformazione dell’abitato su una cresta spartiacque impone la realizzazione di due tronchi di collettore, uno per la parte Nord ed uno per la parte Sud dell’abitato, che andranno a ricongiungersi a valle di esso. L’intervento si compone quindi di due lotti funzionali il primo dei quali è concluso per un costo complessivo di quasi 9,4 mln di cui 1,6 di contributi regionali, linea FAS. Il secondo è di prossima realizzazione, la cui conclusione è prevista entro il 2021. Di seguito la tabella riepilogativa:

Codait_Intervento MI_FOG-DEP02_06_0104 Codint_Gestore 3520191 Desc_Intervento Collegamenti Montalcino Torrenieri 1° lotto 2° Lotto Criticità DEP1.5 Obiettivi Rientro procedura infrazione Durata 2012-2021 Costo totale (€) 9.396.047 Costo intervento 2020-2023 (€) 5.749.826 Costo intervento 2024-2027 (€) 0 Contributi totali (€) 1.605.115 (di cui 321.115 da incassare)) Fonte contributi PAR FAS 2007-2013 Coerenza con pianificazioni L.R. 28/2010 (Piano Stralcio) sovraordinate Macroindicatore Preq3

6.2.4 Radicofani - collettore zona centro storico, collettamento scarico non depurato e realizzazione depuratore L’intervento risponde anche in questo caso alla mancanza di un depuratore per il trattamento dei reflui dell’abitato, capoluogo dell’omonimo comune, che costituisce un agglomerato inferiore a 2000AE. Anche per questa tipologia di agglomerati la Regione Toscana ha predisposto, fin dal 2015, un Accordo di Programma per dotare questi abitati di trattamenti appropriati entro il 2021, nell’ottica del perseguimento degli obiettivi di tutela delle acque come stabilito dalla normativa comunitaria. La particolarità del contesto ambientale, all’inizio della Val d’Orcia, nonché della fragilità del territorio interessato da dissesti idrogeologici profondi, rende l’intervento particolarmente complesso tale da risultare il più economicamente rilevante tra tutti quelli previsti dall’Accordo sopra richiamato. La conclusione è prevista entro il 2021, con minime code nel 2022.

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Di seguito la tabella riepilogativa:

Codait_Intervento MI_FOG-DEP03_06_0131 Codint_Gestore 6320252 Radicofani - collettore zona centro storico, collettamento scarico Desc_Intervento non depurato e realizzazione depuratore Criticità DEP1.2 Obiettivi Rispetto legge regionale Durata 2015-2021 Costo totale (€) 1.598.291 Costo intervento 2020-2023 (€) 1.500.755 Costo intervento 2024-2027 (€) 0 Contributi totali (€) 0 Fonte contributi Nessuno Coerenza con pianificazioni Accordo di Programma DGRT 428/19 sovraordinate Macroindicatore Altro

6.2.5 Interventi depuratore San Giovanni L’intervento consiste nella realizzazione, presso il depuratore di San Giovanni di Grosseto, di una piattaforma per il trattamento dei fanghi provenienti da tutti i depuratori gestiti, mediante idrolisi termo-chimica (processo Newlisi ®). A tal fine verrà creata un’apposita sezione nell’ambito della resede del depuratore, laddove sorgevano due digestori non più utilizzati. Inoltre, sarà realizzata anche una nuova sezione di digestione anaerobica funzionale alla cogenerazione dell’energia termica necessaria al processo di idrolisi. Il progetto è già in fase realizzativa, soprattutto nella sezione di idrolisi. L’ulteriore realizzazione di una fase terminale di essiccamento è al momento in fase di studio. L’intervento costituisce l’opera strategica più importante del quadriennio (nel 2024 sono previsti interventi accessori), per una spesa complessiva di oltre 13 mln, per il quale è previsto un contributo pubblico di 2,9 mln proveniente dalla riassegnazione di fondi perente del Provveditorato delle OO.PP., già destinati ad Acquedotto del Fiora fin dagli anni ’90 per la realizzazione di una struttura di adduzione idrica solo parzialmente realizzata a causa di problematiche insorte a carico delle fonti di approvvigionamento. Di seguito la tabella riepilogativa:

Codait_Intervento MI_FOG-DEP07_06_0154 Codint_Gestore 4060007 Desc_Intervento Interventi depuratore San Giovanni Criticità DEP3.1 Obiettivi Riduzione valore M5 a circa 14% (1.600 t di MFtq) Durata 2018-2024 Costo totale (€) 13.358.627 Costo intervento 2020-2023 (€) 9.442.439 Costo intervento 2024-2027 (€) 433.706 Contributi totali (€) 2.993.756 Fonte contributi Ex fondi perenti Acquedotto La Nova (MIT) Coerenza con pianificazioni

sovraordinate

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Codait_Intervento MI_FOG-DEP07_06_0154 Macroindicatore M5

L’elemento più rilevante del progetto, e cioè la sezione di idrolisi, entrerà in funzione nel 2021, mentre la parte connessa alla produzione di energia potrebbe concludersi già nel 2022. Nel cronoprogramma si è tuttavia ritenuto più opportuno distribuire nel tempo questa seconda fase e tutte le opere accessorie e complementari sia in relazione ad eventuali problematiche impiantistiche sia per liberare risorse per altri interventi altrettanto importanti.

6.3 Altri interventi strategici Il Piano delle Opere Strategiche (POS) è completato con ulteriori 19 interventi di primaria rilevanza, capaci di incidere in modo sostanziale sulla qualità del servizio idrico, sia comparto acquedotto che fognatura e depurazione, e di realizzare un utilizzo più razionale della risorsa idrica, con implicazioni importanti sia sul bilancio energetico del servizio sia sul tessuto socio-economico del territorio. Tali interventi sono stati oggetto di attenzione e discussione da molti anni ma, in relazione al loro elevato costo per la realizzazione, non hanno mai trovato le risorse necessarie per avviarne almeno il percorso progettuale, né possono trovarla nell’ambito degli investimenti finanziati da tariffa. Essi, pertanto, vengono inseriti come elementi di assoluto interesse per il territorio, ma senza una previsione economica di sviluppo e realizzazione, in attesa tuttavia che ciò possa compiersi mediante l’individuazione di contributi specifici a fondo perduto. Nella tabella seguente viene fornita una sintetica descrizione di ognuno di essi.

Costo Denominazione Descrizione totale (M€) Invaso Gretano, invaso ad Obiettivo del progetto è rilasciare risorsa nel periodo estivo di massima 40,0 usi plurimi richiesta degli usi potabili ed irrigui, nel settore settentrionale della costa MI_ACQ01_06_0054 maremmana dove la risorsa idrica sotterranea oggi disponibile è appena sufficiente per i fabbisogni. Il progetto prevede la realizzazione di uno sbarramento nel T.Gretano (Roccastrada) che determina un invaso di 2,9 milioni di mc e la realizzazione della rete di adduzione ad uso potabile che dall’invaso raggiunge il serbatoio di Roccastrada, per circa 4 km, e il successivo potenziamento del ramo della dorsale Fiora tra Roccastrada e l’asse dorsale, per circa 15 km, che conduce la risorsa verso la piana di Follonica e e la parte nord del comune e della città di Grosseto, nonché una nuova adduzione verso le frazioni del comune, per circa 13 km, oggi approvvigionate esclusivamente da sorgenti con forte carattere stagionale. Invaso Lanzo, invaso ad usi Obiettivo del progetto è rilasciare risorsa nel periodo estivo di massima 42,0 plurimi richiesta degli usi potabili ed irrigui nel settore settentrionale della costa MI_ACQ01_06_0055 maremmana dove la risorsa idrica sotterranea oggi disponibile è appena sufficiente per i fabbisogni. Il progetto prevede la realizzazione di uno sbarramento nel T.Lanzo (Civitella- ) che determina un invaso di 7,5 milioni di mc e la realizzazione della rete di adduzione ad uso potabile che dall’invaso raggiunge in direzione nord il nodo di Capannelle per Civitella, per circa 1,1 km, e in direzione sud l’asse della dorsale Fiora (nodo I presso Monti Leoni), per circa 15 km, che conduce la risorsa verso Castiglione della Pescaia, la piana di Follonica e Scarlino nonché la parte nord del comune e della città di Grosseto.

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Costo Denominazione Descrizione totale (M€) Invaso Poggio Perotto, Obiettivo del progetto è rilasciare risorsa nel periodo estivo di massima 31,0 invaso ad usi plurimi richiesta degli usi potabili ed irrigui nel settore meridionale della costa MI_ACQ01_06_0056 maremmana dove la risorsa idrica sotterranea oggi disponibile è appena sufficiente per i fabbisogni e presenta rilevanti problematiche qualitative connesse all’intrusione del cuneo salino. Il progetto prevede il recupero di un invaso esistente nel comune di Magliano in Toscana (denominato anche “il Bacino”), in concessione ad un soggetto privato, fino alla sua volumetria originale di circa 5 Mmc e la realizzazione di condotte adduttrici ad uso potabile per circa 15 km in direzione del nodo idraulico di Torre Salina (Orbetello), dal quale è possibile inviare la risorsa a Monte Argentario ed all’intero comune di Orbetello. Anello senese new L'intervento permetterà la connessione del Chianti senese a fonti e sistemi più 12,1 MI_ACQ01_06_0057 affidabili e la riduzione sia della vulnerabilità che della carenza idrica mediante il potenziamento della linea in uscita dal serbatoio di Montarioso Intervento Strategico da (Siena) verso Nord, che ad oggi si interrompe nel comune di Monteriggioni Piano d’Ambito (Quercegrossa), prolungandola fino a Castellina in Chianti. Da qui si diparte L-Realizzazione di dorsale un nuovo tratto fino a Radda in Chianti, per una lunghezza complessiva di di adduzione denominata circa 21km. L'alimentazione viene permessa dal "risparmio" di risorsa “Anello Senese” derivante da Montedoglio e destinata a Siena, pari a circa 30l/s, che "libera" risorsa proveniente dai pozzi del Luco da destinare al ramo per il Chianti. Attraverso successivi adeguamenti delle reti locali si potrà migliorare il servizio in molte piccole frazioni del comprensorio. Rifacimento dorsale Arbure Questa dorsale, realizzata negli anni '30, trasporta a Grosseto l'acqua delle 49,7 MI_ACQ01_06_0058 sorgenti delle Arbure nel Monte Amiata. Nel corso degli anni la sua originaria mansione è stata modificata utilizzandola anche da distributrice lungo il suo Intervento Strategico da tragitto. A causa della vetustà, dei dissesti idrogeologici presenti lungo il Piano d’Ambito tracciato, nonché di questo utilizzo inappropriato, si hanno continue rotture H-Raddoppio dorsale che comportano sospensione del servizio in vari comuni ed in zone Arbure esclusivamente rifornite da questa struttura. Il suo potenziamento, inoltre, consentirà di trasportare ulteriori 40 l/s attualmente in scarico dalla captazione e quindi di ridurre l'utilizzo di alcuni pozzi situati lungo il Fiume Ombrone con qualità della risorsa modesta che necessitano di trattamento con conseguente risparmio energetico. Il progetto prevede l'intera bonifica della dorsale mediante la posa di una nuova condotta DN 500/350, per uno sviluppo complessivo di 48 km e l'eliminazione degli allacci sulla Dorsale andando a realizzare una condotta di distribuzione che corre in parallelo alla dorsale stessa, mediante la realizzazione di serbatoi di distribuzione. Il notevole carico geodetico presente deve essere dissipato da circa metà del tracciato o con una serie di valvole di riduzione della pressione o, nello spirito dell’economia circolare, recuperando l’energia elettrica mediante l’installazione di turbine. Rifacimento dorsale Fiora La dorsale del Fiora è stata realizzata negli anni '60 con un'ipotesi di sviluppo 207,2 MI_ACQ01_06_0059 del territorio superata dagli eventi ed oggi presenta problematiche sia di tipo idraulico, in termini di regolazione per le nuove esigenze delle località servite, sia di tipo strutturale, in relazione alla vetustà delle tubazioni ma soprattutto ai numerosi fenomeni franosi che la interessano. Il progetto prevede quindi il rifacimento dei tratti principali della dorsale per complessivi 412 km. La nuova dorsale è stata dimensionata coerentemente con ipotesi di sfruttamento futuro degli invasi ad uso promiscuo (Merse - Gretano - Lanzo - Poggio Perotto), nonché del dissalatore di Piombino, consentendo la dismissione dei pozzi costieri ed una maggiore disponibilità di risorsa sia per le zone costiere che per quelle più interne.

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Costo Denominazione Descrizione totale (M€) Dorsale Piancastagnaio - Obiettivo dell'intervento è l'utilizzazione della risorsa proveniente dalle 7,9 San Casciano Bagni sorgenti di Piancastagnaio per sostituire quella attualmente prelevata MI_ACQ01_06_0060 dall'invaso Elvella di qualità scadente (sub A3) a seguito della riorganizzazione degli usi delle sorgenti di Piancastagnaio utilizzate anche dalla regione Lazio. L'intervento realizza l'adduttrice tra dette sorgenti e San Casciano dei Bagni per complessivi 17 km e si collega ad altri interventi già previsti nel PdI finalizzati a rafforzare l'approvvigionamento per Radicofani, Cetona e Sarteano. Raddoppio della capacità di Il serbatoio di Poggio alle Vedette è connesso alla dorsale del Fiora, è posto ad 2,8 compenso per la riduzione una quota di circa 430 m s.l.m. cioè 200 m al di sotto della quota delle sorgenti delle interruzioni di di S. Fiora, dopo un percorso di oltre 100 km, per cui ogni minima variazione servizio del comprensorio idraulica nel lungo tratto di monte influisce negativamente delle Colline Metallifere sull'approvvigionamento di questo comprensorio. Ciò assume caratteri (Massa Marittima – fortemente impattanti in caso di interruzioni di flusso specialmente non Monterotondo) programmate (guasti). L'intervento mira a dare una capacità di compenso MI_ACQ01_06_0061 adeguata alle condizioni idrauliche odierne, ampliando l'attuale serbatoio da 1800 mc a 3500 mc.

Realizzazione di un Il progetto prevede la realizzazione di un grande dissalatore, per complessivi 33,5 dissalatore in loc. Torre del 300 l/s, sulla costa Sud della Provincia di in collaborazione con ASA Sale (comune Piombino) e spa gestore della CT5 ed in prossimità di un'area sede di una centrale della relativa rete di termoelettrica in dismissione, consentendo così l'utilizzazione di alcune adduzione verso i comuni infrastrutture a mare e senza incidere sul contesto urbanistico e paesaggistico. di Follonica- Scarlino e Il dissalatore sarà collegato con il deposito di Follonica (Poggio al Fico) da Gavorrano cui, con una nuova rete dedicata, sarà possibile approvvigionare le utenze della MI_ACQ01_06_0062 pianura costiera limitrofa fino a Scarlino Scalo, Bagno di Gavorrano, Puntone e, successivamente Pian d'Alma e Punta Ala. Intervento Strategico da L'obbiettivo dell'intervento è quello di servire la zona Nord della Provincia di Piano d’Ambito Grosseto, attualmente servita dalle sorgenti del Fiora e da alcuni pozzi presenti M-Realizzazione di un nei Comuni di Follonica e Scarlino; questi pozzi saranno dismessi, dissalatore sulla costa nord consentendo la distribuzione di acqua di migliore qualità e facilitando il della provincia di Grosseto recupero della falda oltremodo stressata dai molteplici usi. Il "risparmio" e raddoppio della dorsale dell'acqua proveniente dalle sorgenti di Santa Fiora permetterebbe di dirottarla sud dalle sorgenti del Fiora nella zona centro meridionale della Provincia di Grosseto, attualmente servita da pozzi che, oltre a fornire acqua di qualità scadente, incidono su una falda sovra sfruttata dagli altri usi. Gli importi del lotto relativo al dissalatore si riferiscono alla quota parte di AdF sul totale della produzione (150 l/s su 300 l/s totali) e quindi dell'investimento necessario per l'intera opera, pari quindi a 33.500.000€. C - Diga Merse, invaso ad Il progetto prevede la realizzazione della Diga del Merse, con un invaso 141,0 usi plurimi complessivo di 74 milioni di mc e la rete di adduzione, di circa 27 km, al MI_ACQ01_06_C000 serbatoio di Poggio alle Vedette nel Comune di Massa Marittima; lungo il tracciato viene lasciato uno stacco per servire i territori della Conferenza Territoriale 5. Si prevede inoltre il successivo potenziamento della Dorsale del Fiora esistente da Poggio alle Vedette a Finoria e poi fino a Monte Leoni, per ulteriori complessivi 45 Km. L'invaso potrebbe poi avere le stesse funzionalità di quello di Bilancino (Mugello, presso Barberino di Mugello in provincia di Firenze), ovvero di tipo ludico, turistico e per la produzione di energia elettrica, oltre che la laminazione delle piene e per l'uso agricolo. Si tratta di un Intervento Strategico analizzato nel Piano d'Ambito (intervento “C” del capito lo 8). In occasione della redazione del PdA questo intervento è stato accantonato per problemi inerenti la valutazione di incidenza, tuttavia, 29

Costo Denominazione Descrizione totale (M€) vista la centralità dell’opera rispetto ad una zona caratterizzata da carenza di risorsa, in accordo con Regione Toscana e Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Settentrionale, è stato ritenuto di riconsiderarlo e sottoporlo ad ulteriori approfondimenti volti anche a superare le criticità emerse in precedenza.

Ulteriori ricerche idriche Gran parte dell’intervento è finanziato dalla tariffa, ma un eventuale 0,38 nuove fonti di potenziamento della batteria dei pozzi di produzione non trova copertura. Per i approvvigionamento zona dettagli dell’intervento si rimanda a quando descritto in precedenza costa e adduzione relativamente all’intervento strategico Ricerche idriche nuove fonti di MI_ACQ03_06_0204 approvvigionamento zona costa e adduzione (MI_ACQ03_06_0010).

Ulteriore manutenzione L’intervento si propone come integrazione di quanto già economicamente 60,55 straordinaria reti acquedotto coperto da tariffa, qualora si rendessero disponibili contributi a fondo perduto, MI_ACQ04_06_0097 ed intende realizzare la sostituzione di circa 600 km di rete di acquedotto che, aggiungendosi ai 200 km garantiti dalla copertura tariffaria, consente di rinnovare quasi il 10% della rete gestita a fronte del 2% ottenibile con le attuali risorse. Secondo i dati della RQTI, l’azione fortemente orientata alla riduzione delle perdite ha portato AdF alla riduzione del 7% dell’indice lineare delle perdite. Ipotizzando ragionevolmente che la sostituzione effettuata di oltre 40 km di condotte, unitamente alla distrettualizzazione della rete e la gestione delle pressioni, contribuisca a tale riduzione per circa il 2% (30% del 7% complessivo), si può inferire che la sostituzione di ulteriori 600 km (per complessivi 800 km), può comportare una riduzione di tale indice di oltre 3,5 punti portandolo a livelli di eccellenza. Ulteriore manutenzione L’intervento si propone come integrazione di quanto già economicamente 44,3 straordinaria impianti coperto da tariffa, qualora si rendessero disponibili contributi a fondo perduto, acquedotto e attuazione per intensificare la manutenzione e adeguamento degli impianti di acquedotto, WSP prevedendo soprattutto il potenziamento dei serbatoi di accumulo ed il MI_ACQ05_06_0195 miglioramento dei sistemi di potabilizzazione e disinfezione, in coerenza con le analisi e gli scenari derivati dai Water Safety Plans, nonché l’ottimizzazione dei sistemi di sollevamento in ottica di un corretto funzionamento dal quale deriva l’efficienza energetica.

Potenziamento depuratore Realizzazione di un nuovo impianto di depurazione in sostituzione 21,5 Campo Cangino - Follonica dell'esistente per adeguare la capacità depurativa alle previsioni di sviluppo (125.000AE) e riuso acque turistico della città di Follonica e consentire il riuso delle acque reflue in un reflue per re-iniezione in comprensorio con compresenza di industria chimica e siderurgica, agricoltura falda soggetta a intrusione e filiera agroalimentare, nonché dalla presenza di una significativa intrusione marina del cuneo salino nelle falde utilizzate a tale scopo ed anche a uso potabile. MI_FOG-DEP01_06_0097 Realizzazione sezione di L’impianto di Terrarossa produce acque depurate per circa 80 l/s (media 11,5 trattamento terziario annua), costituendo quindi un quantitativo di notevole interesse per un depuratore reflui civili eventuale riuso specie in una zona molto particolare dal punto di vista Terrarossa ambientale (area sensibile della Laguna di Orbetello) e con elevati fabbisogni MI_FOG-DEP01_06_0098 idrici diversi dal potabile in virtù della propria vocazione turistica. Oltre a ciò è necessario implementare le reti sia di collettamento dei reflui civili sia quelle di distribuzione del riuso.

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Costo Denominazione Descrizione totale (M€) Realizzazione nuovo Realizzazione di un nuovo depuratore a servizio delle frazioni di Marina e 4,9 depuratore area costiera Principina e dismissione degli attuali. Gli impianti esistenti presentano diverse Grosseto criticità sia strutturali che funzionali, queste ultime legate alla forte variabilità MI_FOG-DEP01_06_0099 del carico affluente. Nell'ottica di una razionalizzazione degli impianti di depurazione, si ipotizza di realizzare un nuovo impianto centralizzato con riduzione dell'impatto nel territorio. Ulteriore manutenzione L’intervento si propone come integrazione di quanto già economicamente 73,9 straordinaria reti fognatura coperto da tariffa, qualora si rendessero disponibili contributi a fondo perduto. MI_FOG-DEP05_06_0148 Si prevede inoltre di sostituire e/o separare circa 300 km di rete fognaria mista pari a circa il 30% della rete gestita riducendo così quasi completamente gli episodi di allagamento, particolarmente critici nelle zone costiere turistiche in occasione dei rovesci estivi. Si prevede inoltre l’ottimizzazione dei sistemi di sollevamento in ottica dell’efficienza energetica Ulteriore manutenzione L’intervento si propone come integrazione di quanto già economicamente 55,2 straordinaria impianti di coperto da tariffa, qualora si rendessero disponibili contributi a fondo perduto. depurazione L’intervento intende apportare miglioramenti ai processi depurativi attuati MI_FOG-DEP07_06_0186 anche al fine dell’efficientamento energetico.

Ulteriore intervento L’intervento si pone come completamento di quello già coperto da tariffa e 3,9 depuratore San Giovanni parzialmente da contributi pubblici a fondo perduto (cod. MI_FOG- per essiccatore DEP07_06_0154), mediante il quale si realizza una piattaforma per il MI_FOG-DEP07_06_0187 trattamento centralizzato dei fanghi di depurazione mediate idrolisi termica. In particolare si prevede la realizzazione di un comparto finale per l’ulteriore essiccazione dei fanghi, al momento non coperto da tariffa.

7 Eventuali istanze specifiche 7.1 Istanza per mancato rispetto di alcuni prerequisiti Nessuna istanza specifica.

7.2 Istanza per operazioni di aggregazione gestionale Nessuna istanza specifica.

7.3 Altre istanze 7.3.1 Case dell’Acqua (Fontanelli) Con la delibera AIT 30/2019 sono stati definiti indirizzi e linee guida relativamente ai costi sostenuti per la realizzazione, manutenzione straordinaria e ordinaria delle Case dell’acqua, al loro riconoscimento in tariffa e agli aspetti collaterali legati alla disponibilità di valorizzare l’utilizzo dell’acqua pubblica e di ridurre l’uso di bottiglie di plastica. AIT ha previsto per il terzo periodo regolatorio (2020-2023) che il Gestore, in fase di redazione del Programma degli Interventi (PdI) e del Piano Economico Finanziario (PEF), proponga un piano di realizzazione delle Case dell’acqua, indicandone i costi di realizzazione. Tale intervento si colloca all’interno del sistema tariffario ARERA come altre attività idriche: con la delibera 580/2019/R/idr, l’Autorità di regolazione ha introdotto le “Altre attività idriche relative ad obiettivi di sostenibilità energetica ed ambientale” individuate dal pertinente Ente di governo dell’ambito, tra le quali rientra anche la riduzione dell’utilizzo della plastica mediante la promozione del consumo di acqua potabile anche tramite l’installazione di fontanelle.

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ADF ha previsto un valore complessivo di circa € 800.000, considerando come costo unitario a casetta dell’acqua intorno ai € 10.000 a carico del Gestore (valore stimato soggetto a verifica di costo effettivo). Per ciascuna annualità dal 2020 al 2024, si prevede la seguente pianificazione:

2020 2021 2022 2023 2024 TOTALE COSTO 200.000 € 150.000 € 150.000 € 150.000 € 150.000 € 800.000 € TOTALE/ANNUO

Il valore stimato, in assenza di dati storici, del costo per la manutenzione annuale di ciascuna Casa dell’acqua risulta pari a circa 6.000 euro all’anno. Inoltre dovranno essere quantificati i costi gestionali connessi ai materiali di “consumo” (ad esempio CO2) legati all’effettivo utilizzo del punto di erogazione ovvero alla numerosità degli accessi da parte della cittadinanza. ADF ha intenzione di effettuare la gestione per il tramite di soggetti esterni ai quali riconoscere i ricavi derivanti dalla vendita dell’acqua gassata a parziale copertura dei costi di gestione sopra menzionati ad oggi stimabile pari al 50% degli stessi. Con questa modalità i costi stimati relativi alla manutenzione a carico di ADF e quindi richiesti con l’istanza da inserire in via previsionale nel Piano Tariffario, ammonterebbero a circa 3.000 € all’anno a casetta. Considerato che si tratta di valori stimati, ADF chiede che, i costi effettivamente sostenuti, vengano poi conguagliati sia a credito che a debito in sede di rendicontazione per la revisione tariffaria. Pertanto i valori complessivi sono riportati nella tabella seguente:

2020 2021 2022 2023 2024 2025-2031 HP attuale numero case realizzate 20 15 15 15 15 HP mesi impatto nuove dell'anno 2 6 6 6 6 Costi operativi casette 2020 10.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 Costi operativi casette 2021 22.500 45.000 45.000 45.000 45.000 Costi operativi casette 2022 22.500 45.000 45.000 45.000 Costi operativi casette 2023 22.500 45.000 45.000 Costi operativi casette 2024 22.500 45.000 Costi operativi totali casette 10.000 82.500 127.500 172.500 217.500 240.000

Quanto programmato prevede l’installazione di almeno una Casa dell’acqua per ogni Comune secondo criteri e priorità che saranno individuati dalla Conferenza Territoriale 6. Visto quanto sopra, per le nuove Case dell’acqua, da realizzarsi nella progressione indicata dalla stessa ADF nell’istanza, saranno riconosciuti i costi effettivamente sostenuti per il numero di Case dell’acqua realizzate e gestite ogni anno. I costi riconosciuti a consuntivo saranno relativi ai costi di manutenzione e delle analisi, mentre il costo del personale sarà riconosciuto nella misura in cui nuovo personale assunto sia dedicato, in tutto o in parte, alla gestione delle Case dell’acqua. Fatto salvo che tutte le responsabilità della gestione delle Case dell’acqua realizzate con proventi da tariffa rimarranno comunque in capo ad ADF, lo stesso potrà avvalersi di soggetti esterni.

7.3.2 Istanza trasporto e smaltimento fanghi La Delibera ARERA n. 917/2017/R/idr introduce la disciplina regolatoria sulla qualità tecnica del SII, con relativo incremento degli obblighi prestazionali e dei livelli di servizio a valere dal 2018 ed un meccanismo incentivante di premi e penali a partire dal 2020. La normativa regionale, ha sostanzialmente interrotto la pratica del recupero fanghi in agricoltura e sospeso il ritiro, in particolare dagli impianti di depurazione delle acque reflue, con l’ordinanza n° 2 del 3 agosto 2018, reiterata con la successiva n° 3 del 18 ottobre 2018, disponendo il conferimento

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in discarica dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione dei Gestori affidatari del SII facenti parti dell’AIT. ADF richiede il recupero dei maggiori costi spesi negli anni 2018 e 2019, come conguaglio per variazioni sistemiche intervenute a seguito degli eventi sopra descritti in premessa, calcolato come delta costi rispetto all’anno 2017, come riportato nella tabella sotto:

Delta vs 2017 Anno Importo indicato in RDT 2020 - € trasporto e smaltimento fanghi da depurazione 2017 1.358.207,05 - 2018 1.547.331,47 189.124,42 2019 2.043.076,08 684.869,03 tot 873.993,45

Visto quanto sopra, trattandosi di un costo endogeno, AIT ritiene che, le variazioni in positivo o in negativo, non siano da riconoscere al Gestore, salvo disequilibri economico finanziari.

La Delibera ARERA n. 580/2019/R/idr, all’art. 22 dell’Allegato A, riconosce, in ciascun anno 푎 = {2020, 2021, 2022, 2023}, la componente a copertura dell’incremento, determinatosi a partire dal 2017, del costo di smaltimento dei fanghi di depurazione, incluso il costo di trasporto. Pertanto la criticità legata ai costi per lo smaltimento dei fanghi è stata riconosciuta in quota parte dalla stessa ARERA, individuando il 2017 come anno di riferimento per aggiornarli, mitigando così il problema, seppur solo in parte per la Toscana. ADF ha conseguito l’obiettivo di miglioramento associato al macro indicatore M5 sia per il 2018 che per il 2019 e ha previsto nel PdI 2020-2023 opportuni interventi finalizzati al conseguimento degli obiettivi per lo stesso M5 (MI_FOG-DEP07_06_0154-Interventi depuratore San Giovanni e MI_SII03_06_0183-Efficientamento energetico e opere accessorie impianto Ponte a Tressa), pertanto ha soddisfatto le condizionalità di cui all’art. 22.2 dell’Allegato A alla Delibera ARERA 580/2019/R/idr per il riconoscimento di oneri aggiuntivi di cui sopra. AIT ritiene pertanto che ADF possa vedersi riconosciuti gli oneri aggiuntivi per lo smaltimento fanghi per l’attuale periodo regolatorio 2020-2023 secondo i dettami e alle condizioni di cui all’art. 22 della Delibera ARERA n. 580/2019/R/idr.

7.3.3 Istanza deroga ex DM 93/2017 Il Decreto 21 aprile 2017 n.93 estende ai contatori pre-MID (i cosiddetti contatori di tipo CEE) gli stessi controlli metrologici previsti dal Decreto Legge 145 del 2013 per i contatori di tipologia MID, cioè una verifica periodica dello strumento ogni 10 anni. Il Decreto 93/2017, prevede all’art. 18 comma 5, un periodo transitorio di 3 anni entro il quale tutti i contatori che sono installati da più di 10 anni o lo saranno al termine dello stesso, dovranno essere verificati. Per i contatori di utenza, l’attività di verifica periodica risulterebbe più onerosa, e con risultati peggiori per i clienti, di una diretta sostituzione degli stessi, pertanto per ogni valutazione di impatto dei decreti nell’attività del gestore è da prendere in considerazione la sostituzione e non la verifica. Vista la deliberazione ARERA 332/2020/R/IDR, è pertanto stata formulata da parte di AIT istanza di deroga (prot. n. 11277/2020), per tutti i gestori toscani, dei tempi di verifica di quanto previsto all’art. 18, comma 5, del D.M. con l’obiettivo di effettuare, in tempi compatibili con la programmazione (PdI/pef), la sostituzione dei contatori anziché la verifica. ADF gestisce circa 235.000 contatori, dei quali più di 132.000 da sostituire entro il 2020. L’attività, iniziata ad ottobre 2018, ha visto finora la sostituzione di oltre 70.000 unità. Il costo unitario per la sostituzione dei contatori di utenza con apparecchi predisposti per la telelettura, è stimati in circa 100€/contatore.

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In coerenza con l’istanza sopra richiamata, sono state quindi programmate le seguenti risorse (MI_ACQ08_06_0094):

 3 milioni di € all’anno nel quadriennio regolatorio 2020-2023 e nei successivi anni fino al termine dell’affidamento per la sostituzione dei contatori di utenza.

tot 2024- tot 2028- tot 2020- 2020 2021 2022 2023 2027 2031 2031 MI_ACQ08_06_0094 3.000.000 3.000.000 3.000.000 3.000.000 12.000.000 12.000.000 36.000.000 Contatori sostituiti 30.000 30.000 30.000 30.000 120.000 120.000 360.000 (stimati)

ADF prevede il completo rispetto dei dettami del DM 93/2017 entro il 2028, procedendo alla sostituzione di circa 30.000-35.000 contatori l’anno, per un totale di circa 240.000-280.000 contatori sostituiti dal 2020 al 2028; saranno installati apparecchi dotati di elettronica e alimentazione finalizzati al telecontrollo tramite drive-by. Si ritiene che tale istanza sia fondata su un piano di miglioramento dei servizi di misura con sostituzione degli strumenti di misura esistenti, coerentemente recepito nel PdI in approvazione.

8 Ulteriori elementi informativi 8.1 Adeguamento scarichi Le seguenti norme: - L.R. 28/2010 Misure straordinarie su scarichi nei corpi idrici superficiali. Modifiche legge regionale 31 maggio 2006 n. 20 (tutela acque dall’inquinamento) e alla legge regionale 18 maggio 1998 n.25 (rifiuti); - DPGR 143/2015 Accordo di Programma per l’attuazione di un programma di interventi relativi al settore fognatura e depurazione del servizio idrico integrato attuativo delle disposizioni di cui all’art. 26 della L.R. 20/2006 ed all’art. 19ter del regolamento regionale n. 46R/2008. Approvazione; - L.R. 27 gennaio 2016, n. 5 Disposizioni straordinarie per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico di acque reflue urbane in corpi idrici superficiali; definiscono il programma degli interventi per perseguire, entro il 2021, il completo adeguamento degli scarichi, non solo alla norma, ma anche a situazioni specifiche di tutela delle acque e dell’ambiente. Il Programma degli Interventi proposto, che conferma quanto già presentato ed approvato nel 2018, è vincolato dal rispetto di queste norme che impegnano 24 mln € su un totale di 148,2 mln € nel quadriennio 2020 - 2023, pari a circa il 16% delle risorse economiche incluso contributi. Più della metà di questo impegno (circa 12,6 mln €) è destinato a situazioni che coinvolgono centri < 2.000 AE e quindi senza alcun contributo sugli indicatori di qualità tecnica, specificamente M6. Alcuni interventi appartenenti a questa categoria presentano importi anche nel 2022 cioè successivamente alla scadenza prevista dall’Accordo di Programma che si ricorda essere il 31/12/2021. Tali importi si riferiscono a lavori accessori e complementari generalmente attribuibili a sistemazioni ambientali in relazione al particolare pregio delle aree nei quali saranno realizzati gli impianti di depurazione, fermo restando la loro funzionalità alla scadenza prevista.

8.2 Tipologie di costo e categorie di immobilizzazione Le definizioni delle tipologie di costo e delle categorie di immobilizzazione sono state eseguite rispettando quanto più rigorosamente possibile i disposti dell’MTI-3. Tuttavia, vi sono alcune 34

situazioni che risultano di difficile attribuzione per la complessità degli interventi. Si tratta di interventi caratterizzati dalla presenza di più categorie di immobilizzazioni per le quali però la categoria economicamente principale non rispecchia adeguatamente la tipologia di costo. In tal senso, per quanto riguarda i costi della risorsa (RES) si evidenziano i seguenti interventi:  Potenziamento idrico Scalo e (MI_ACQ03_06_0041),  Rifacimento condotte di adduzione , distribuzione e sfruttamento pozzo (MI_ACQ04_06_0060). Si tratta di interventi in cui la maggiore rilevanza economica è rivestita dalle condotte di acquedotto per cui, di regola, non sono attribuibili a costi della risorsa. Tuttavia, i progetti prevedono in stralci non funzionali la realizzazione di nuovi pozzi che andranno ad alimentare tali condotte sostituendo le attuali fonti di approvvigionamento (pozzo Pian del Bonucci di proprietà privata, nel primo caso, e il sistema che presiede la città di Grosseto, nel secondo). Vista la rilevanza della componente RES si è selezionata questa tipologia di costo anche se la scelta comporta l’evidenziazione di un errore di coerenza.

9 Dati di qualità tecnica per gli anni 2018 e 2019 relativi al nuovo perimetro di gestione (eventuale) Non previsto.

10 Dati di qualità contrattuale per l’anno 2018 coerenti con i più recenti accadimenti gestionali (eventuale) Non previsto.

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