I Bolli Guller Delle Province Di Siena E Grosseto Massimo Monaci E Paolo Saletti (Aspot)
I bolli Guller delle province di Siena e Grosseto Massimo Monaci e Paolo Saletti (Aspot) Presentazione Il servizio postale è tuttora un campo fertile di ricerca per chi ha voglia e tempo, ma credo che in tema di bolli ci sia ben poco di importante da scoprire, almeno per il periodo fin ad oggi indagato, che dai precursori va fino ai tondo- riquadrati, vale a dire fino a cent’anni fa. E dopo? Dopo vengono i bolli Guller, così chiamati dal nome della ditta svizzera che li fabbricava e che fornì per alcuni anni anche le nostre Poste. Queste in seguito provvidero da sé, incaricando (forse dal 1926 in poi) le singole Direzioni postali di provvedere quando ce ne fosse bisogno, per rottura o smarrimento dei timbri o per apertura di nuovi uffici, incaricando incisori locali; i bolli dovevano essere sempre del tipo Guller, ma inevitabilmente ci sono fra loro differenze di dimensione, caratteri, ornato e altro. Ebbene, questi bolli – Guller o tipo Guller - furono in dotazione a tutti gli uffici postali (direzioni, ricevitorie e collettorie) aperti nel secolo scorso e crediamo sia il caso di cominciare a occuparcene più di quanto si è fatto finora. Saltuariamente c’è stato in passato un certo interesse, specialmente per i cosidetti “frazionari”, poi non ne ho più sentito parlare. Io sono ormai agli sgoccioli, ma ho lanciato l’idea a due cari amici, Paolo Saletti e Massimo Monaci, che sarei tentato di chiamare “allievi” (anche se ormai mi hanno superato), appassionati come me di storia postale. Hanno aderito di buon grado a fare una prima sommaria catalogazione per quanto riguarda le provincie di Siena e di Grosseto.
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