Del Giardino Di Ludovico Zappa a Cremona in Una Lettera Al Conte Bresciano Lucrezio Gambara (1531)

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Del Giardino Di Ludovico Zappa a Cremona in Una Lettera Al Conte Bresciano Lucrezio Gambara (1531) verdenero SOMMARIO 24 F. B ONALI “Arbori e simplici” del giardino di Lodovico Zappa a Cremona in una lettera al conte bresciano Lucrezio scienze e storia Gambara (1531) pag. 3 dell’ambiente padano L. SHESTANI,A.MORISI, Analisi qualitativa della fauna macrobentonica di fontanili S. FENOGLIO e risorgive della pianura cuneese pag. 25 n. 24 / 2009 E.ARNAUD,A.LODA La comunità delle diatomee bentoniche come indicatore della qualità delle acque del fiume Tormo pag. 47 ISSN 1722 - 5493 P. C AVAGNA, L.C. CAVAGNA Il capriolo, la coronilla ed il melo: frequentazioni fauni- stiche e scelte alimentari invernali a Castello di Nivione, Valle Staffora pag. 71 E. CAIRO Indagine sullo svernamento di pettirosso (Erithacus rubecula) e scricciolo (Troglodytes troglodytes) a Bergamo:censimento dei territori e preferenze ecologiche pag. 95 N. GRATTINI Distribuzione, consistenza ed espansione territoriale di sparviere, Accipiter nisus, e lodolaio, Falco subbuteo,ni- dificanti in provincia di Mantova pag. 103 F. F ERLINI Le comunità ornitiche nei prati di erba medica,Medicago sativa, dell'Oltrepò Pavese pag. 111 S. COREZZOLA, M.G. BRAIONI, Monitoraggio della fauna ropalocera (Lepidoptera) in un PIANURA S. HARDERSEN nuovo impianto boschivo e in una fascia ripariale pag. 127 G. D'AMICO Farfalle diurne e interventi naturalistici:il caso della Riserva naturale integrale Bosco Siro Negri e di un rimboschimen- to limitrofo (Lepidoptera Hesperioidea e Papilionoidea) pag. 139 R. GROPPALI Odonati come prede degli uccelli pag. 151 D. PERSICO Rinvenimento di resti fossili di Emys orbicularis (Linnaeus, 1758) in un clasto di torba del fiume Po: indagine paleoambientale pag. 157 V. F ERRARI Contributi toponomastici all’interpretazione del paesag- gio della provincia di Cremona. 2. Idrografia e idrologia pag. 167 Segnalazioni e brevi note: E. CAIRO Osservazione di picchio muraiolo (Tichodroma mu- raria) a Crema (CR) pag. 197 F. L AVEZZI,G.BERTESAGO Nuova segnalazione di istrice (Hystrix cristata) in pro- vincia di Cremona pag. 199 Spedizione in Abb.Spedizione in postale 70% Cremona PROVINCIA DI CREMONA scienze e storia dell’ambiente padano n. 24/2009 PRESIDENTE Massimiliano Salini Presidente della Provincia di Cremona DIRETTORE RESPONSABILE Valerio Ferrari REDAZIONE Alessandra Facchini COMITATO SCIENTIFICO Giacomo Anfossi, Giovanni Bassi, Paolo Biagi, Giovanni D’Auria, Cinzia Galli, Riccardo Groppali, Enrico Ottolini, Rita Mabel Schiavo, Marina Volonté, Eugenio Zanotti DIREZIONE REDAZIONE 26100 Cremona - Corso V. Emanuele II, 17 Tel. 0372 406446 - Fax 0372 406461 E-mail: [email protected] FOTOCOMPOSIZIONE E FOTOLITO Fotolitografia Orchidea Cremona - Via Dalmazia, 2/a - Tel. 0372 37856 STAMPA Monotipia Cremonese Cremona - Via Costone di Mezzo, 19 - Tel. 0372 33771 Finito di stampare il 19 ottobre 2009 Periodico della Provincia di Cremona, registrato presso il Tribunale di Cremona al n. 313 in data 31/7/1996 PIANURA - Scienze e storia dell’ambiente padano - N. 24/2009 p. 3-23 “Arbori e simplici” del giardino di Ludovico Zappa a Cremona in una lettera al conte bresciano Lucrezio Gambara (1531) Fabrizio Bonali * Viene commentata una lettera del 1531,inviata dal cremonese Riassunto Ludovico Zappa al conte bresciano Lucrezio Gambara. Nella let- tera è contenuto l’elenco di 84 specie vegetali, coltivate nel giar- dino Zappa a Cremona. Il suddetto elenco è corredato da annota- zioni sulle caratteristiche officinali delle varie specie. Parecchie delle piante elencate sono indigene, mentre altre provengono da località montane o mediterranee.Sulla scorta delle indicazioni del- lo Zappa è anche possibile anticipare la data delle prime segnala- zioni finora note per l’Italia relative a una quindicina di specie, tra cui il pomodoro la cui apparizione viene anticipata appunto al 1531. La trattazione è completata da alcune note biografiche rela- tive ai due corrispondenti e da fonti d’archivio. This paper comments a letter dated 1531, sent by Ludovico Summary Zappa form Cremona to count Lucrezio Gambara of Brescia. The letter comprises a list of 84 vegetable species, cultivated in Zappa's garden in Cremona.The over-mentioned list is full of notes on the officinal features of the various species. Many plants in the list are indigenous, whereas others come from mountain or Mediterranean areas. Thanks to Zappa's guide- lines, the date of the first reports, so far known in Italy, on fif- teen species, among which tomatoes, can also be brought forward to 1531. This treatment is completed by some bio- graphical notes regarding the two correspondents and by so- me archive material. * via Miglioli 7 - Casanova del Morbasco - I-26028 Sesto ed Uniti (CR). E-mail: [email protected] 3 Quasi nulla si conosce della botanica cremonese anteceden- Premessa te all’Ottocento.Talvolta, si scoprono vaghi riferimenti tra le car- te d’archivio o, come in questo caso, in documenti da altri pub- blicati, ai quali non sempre è stata prestata la dovuta attenzione, per mancanza di conoscenze specifiche da parte dell’editore o per diverse altre ragioni. E così, per caso, è capitato sotto gli oc- chi dell’Autore di questo studio, botanico curioso, un breve arti- colo firmato da Paolo Guerrini,storiografo bresciano della prima metà del Novecento, dal titolo Documenti cremonesi nelle fon- ti bresciane (GUERRINI 1955). L’ultimo dei quattro documenti presentati nell’articolo ha come argomento Un orto botanico a Cremona nel ‘500 (GUERRINI 1955,p.14-15).1 La lettura di tale in- teressante documento, oltre a suscitare un moto di sorpresa, apre nuove prospettive sulla botanica cremonese del passato che, come già detto, è scarsamente documentata. Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento in Introduzione Italia si assisteva alla nascita di residenze raffinate, in cui stretto era il rapporto tra abitazione e giardino.2 Grazie anche al rile- vante sviluppo economico del periodo,nei palazzi delle famiglie più abbienti venivano realizzati giardini nei quali si sperimenta- va l’introduzione di nuove varietà di piante e fiori (ZALUM CARDON 2008; MILANO 1995).Tra i diversi centri ispiratori si de- 1 Il documento è già citato in vono annoverare, per l’Italia settentrionale, le corti degli Sforza, FERRARI 2004 (p. 26). Purtroppo, nonostante le ricerche svolte dei Gonzaga e degli Estensi. presso l’Archivio di Stato di Nel Cremonese, all’inizio del Cinquecento, si assisteva alla Brescia, dove è conservato il car- progressiva e intensa conquista del territorio rurale da parte del- teggio della famiglia Gambara del ramo di Verolanuova, e presso la l’agricoltura, mentre nelle aree circostanti i centri abitati mag- biblioteca Queriniana di Brescia, giori permanevano particolari modalità colturali, di origine me- dove è depositato il fondo dievale, definite come chiosure, broli, giardini: appezzamenti di Guerrini, l’originale non è stato rintracciato. terreno, di norma chiusi da siepi, destinati alla produzione in- tensiva di frutti, ortaggi e coltivati soprattutto a vigneto. In par- 2 Per l’evoluzione dell’idea di ticolare alla categoria dei giardini censiti nel catasto di Carlo V giardino in Lombardia si veda VERCELLONI 1986. Per l’organizza- nel territorio cremonese appartenevano tipologie colturali zione spaziale del giardino si ve- estremamente eterogenee: dai giardini alberati, spesso conso- da GALLO 1569. ciati al prato, a quelli aradori, agli orti agiardinati e così via.3 3 Per l’inquadramento dell’evolu- Per quel periodo a Cremona sono indicate aree coltivate come zione del territorio cremonese e orti e giardini in città, numerosi dei quali annessi ai complessi dell’idea di giardino si veda monastici, od anche nelle sue immediate vicinanze, tra cui il FERRARI 2004 (p.21-33). grande parco dedicato alla caccia,a nord della città,esistente du- 4 Ludovico il Moro nel 1467 scri- rante la dominazione degli Sforza (SIMONI 1941, p. 29 e 60).4 veva che il castello era «…ornato Mentre la scienza botanica muoveva i primi passi verso una da tanti belli zardini chel li pare- va essere tutto renovato et intra- sua autonomia rispetto alla medicina, numerosi proprietari ga- to nel paradiso terrestre». Si veda reggiavano per dotarsi di materiale raro e di effetto. anche la carta della città di Comparivano le prime figure di cacciatori di piante e di giardi- Cremona di A.CAMPI (1585) nella quale sono presenti numerosi vi- nieri che, mettendo a frutto le nuove scoperte, andavano idean- ridari. do aree adibite alla coltivazione e allo studio dei vegetali, quale 4 ulteriore evoluzione dei “giardini dei semplici”, da cui prende- ranno le mosse, successivamente, gli orti botanici, come quelli che nasceranno a Padova, a Pisa, a Pavia e a Bologna (GARBARI et al. 1991). Era appena stato scoperto il Nuovo Mondo e iniziava- no i primi viaggi alla ricerca delle novità, tra le quali un posto di particolare fascino sarebbe stato occupato,per lungo tempo,dal- le piante.Soprattutto nell’area veneta si assisteva al proliferare di numerosi giardini; quello abitato dal 1532 da Pietro Bembo (1470-1547), umanista, poeta, cardinale, venne da lui stesso defi- nito, in alcune delle sue più importanti opere letterarie, come paradiso della mente (BUSSADORI 1988). Il documento che si intende esaminare nel presente lavoro è Il documento una lettera che il nobile cremonese Ludovico Zappa inviò al conte Lucrezio Gambara nel 1531. In essa, che si riporta per in- tero qui di seguito, sono evidenti gli stessi intendimenti più so- pra citati. «Io me trovo nel mio florido giardino per contento de V.S.el nome de questi arbori» scriveva lo Zappa prima di farne l’elencazione; mostrandosi ben orgoglioso di sottoporre un così ricco catalogo ad un personaggio importante e conosciuto per la sua stessa passione. Nel presentare al conte i suoi sentimenti di sincera deferenza - ricordandogli di averlo tenuto a battesimo, in compagnia del nobile cremonese Tommaso Raimondi e a no- me del fratello di quest’ultimo Eliseo - dichiarava anche di non possedere «arbori inusitati et novi e rari», che gli erano stati ri- chiesti, ma si rendeva disponibile a procurargli eventualmente «frute nostrane» presso amici appassionati, qualora al conte fos- se piaciuto.
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