COMUNE DI PEGOGNAGA Provincia di Mantova ______

Numero 79 Del 06-07-2007 COPIA

VERBALE DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

OGGETTO: APPROVAZIONE PROTOCOLLO D'INTESA L.R. 28/2004 BANDO ANNO 2007 PER LA PREDISPOSIZIONE E L'ATTIVAZIONE DEI PIANI TERRITORIALI DEGLI ORARI

L'anno duemilasette il giorno sei del mese di luglio alle ore 15:00, in Pegognaga si è riunita la Giunta Comunale nella sala delle adunanze. Dei Signori componenti della Giunta Comunale di questo :

CARRA MARCO SINDACO P TORELLI EMANUELE ASSESSORE P MONTANI ALBERTO ASSESSORE P SAVIOLI REMO ASSESSORE P TASCHI ANNALISA ASSESSORE P MALAVASI MASSIMO ASSESSORE P GALEOTTI ALESSANDRO ASSESSORE P

ne risultano quindi presenti n. 7 e assenti n. 0. Assiste all’adunanza il Sig. CHITELOTTI Dr.ssa CHIARA nella sua qualità di VICE SEGRETARIO COMUNALE. Constatato legale il numero degli intervenuti il Signor CARRA MARCO nella sua qualità di SINDACO assume la presidenza, dichiara aperta la seduta ed invita l’assemblea a discutere e deliberare sull’oggetto sopraindicato, il cui testo è riportato nel foglio allegato. DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 1 - COMUNE DI PEGOGNAGA

LA GIUNTA COMUNALE

Premesso:

- che la diversificazione degli orari di alvoro, l’espansione economica dei servizi, il cambiamento degli stili di vita rendono necessarie politiche innovative di armonizzazione degli orari che agiscano sulla sfera dei tempi individuali, dei tempi urbani e dei tempi sociali;

- che è competenza dei Comuni definire il piano territoriale degli orari, strumento di indirizzo strategico, e promuovere azioni che rendano più vivibile e sicuri gli spazi urbani, che rendano la mobilità sostenibile e favoriscano le reti di solidarietà sociale;

Vista la Legge regionale n.28 del 28 ottobre 2004 “politiche regionali per il coordinamento e l’amministrazione dei tempi delle città”;

Considerato che il Comune di Pegognaga in accordo con i Comuni di Gonzaga, , e intende dare vita ad un piano territoriale degli orari sovracomunale, indirizzato non solo ad una logica di collaborazione con gli attori non solo istituzionali, ma anche del tessuto sociale, culturale e di rappresentanza dei cittadini, volto alla definizione di indirizzi e strategie su una migliore gestione del tempo, partendo dalla sperimentazione di alcuni progetti specifici e concreti;

Preso atto che è intenzione delle sopraccitate Amministrazioni comunali inoltrare domanda di contributo alla Regione Lombardia per al realizzazione di un intervento a valere sul Bando per la predisposizione e l’attuazione dei piani territoriali degli orari come previsto dalla L. 28/2004, art. 6;

Dato atto che la Provincia di Mantova favorisce e supporta la presentazione della domanda di contributo in esame come da nota registrata al n° 5435 del registro di protocollo;

Visto l’allegato schema di “Protocollo di Intesa Sistema L.R. 28/2004, art. 6, bando anno 2007 per la predisposizione e l’attuazione dei piani territoriali degli orari”;

Vista l’allegata bozza di progetto;

Preso atto che la spesa a carico del Comune di Pegognaga ammonta a € 500,00 da sostenersi nell’anno 2008 ed è prevista nel bilancio pluriennale 2007/2009;

Visto il parere favorevole, espresso dal Responsabile del Settore 1 – Servizi amministrativi, culturali, pubblica istruzione, servizi sociali in ordine alla regolarità tecnica ai sensi dell’art. 49 del D. Lgs. 18/08/2000, n. 267, della proposta di deliberazione in oggetto, allegato al presente atto;

Visto il parere favorevole, espresso dal Responsabile del Settore 2 - Finanziario in ordine alla regolarità contabile ai sensi dell’art.49 del D.Lgs. 18/08/2000, n.267, della proposta di deliberazione in oggetto, allegato al presente atto;

Con voto unanime, legalmente reso;

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D E L I B E R A

1) di approvare l’allegato “Protocollo di Intesa Sistema L.R. 28/2004, art. 6, bando anno 2007 per la predisposizione e l’attuazione dei piani territoriali degli orari”;

2) di dare atto che il Comune si Suzzara svolgerà le funzioni di ente capofila del protocollo d’intesa e provvederà pertanto all’inoltro della domanda di contributo

3) di delegare il Sindaco alla successiva sottoscrizione;

4) di prendere atto che della spesa a carico del Comune di Pegognaga sarà assunta una volta che sarà approvato e finanziato il progetto dalla Regione Lombardia se ne terrà conto in fase di redazione del bilancio di previsione 2008;

5) di trasmettere copia del presente atto ai capigruppo consiliari ai sensi dell’art.125 D.Lgs. 18/08/2000 n.267;

6) di dare atto che sul presente provvedimento sono stati favorevolmente espressi i pareri di cui all’art.49 del D.Lgs. 18/08/2000, n.267 come richiamati in premessa ed allegati al presente atto;

7) di dichiarare la deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, D.lgs 167/2000.

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PROTOCOLLO D’INTESA

fra il Comune di SUZZARA (ente capofila), Il Comune di Pegognaga, Il Comune di Gonzaga, Il comune di Quistello, Il Comune di Roncoferraro, per la presentazione della domanda ai fini della concessione del contributo per la realizzazione di un intervento a valere sul Bando per la PREDISPOSIZIONE E L’ATTUAZIONE DEI PIANI TERRITORIALI DEGLI ORARI come previsto dalla L.R 28/2004, art. 6.

Gli enti in indirizzo dichiarano che aderiscono tramite tale protocollo d’intesa, in qualità di enti pubblici, ad una rete che individua nel Comune di Suzzara il proprio capofila che il capofila risulterà il proponente la domanda nonché il beneficiario dell’eventuale contributo concesso che, insieme all’ente capofila, divideranno equamente oneri e vantaggi derivanti dalla eventuale concessione del contributo, che come previsto dal Bando sarà in misura pari al 98,4% a fondo perduto del costo previsto dal progetto che l’intervento previsto si rivolge all’applicazione della L.R 28/2004 “Politiche regionali per l’amministrazione e il coordinamento dei tempi della città” e al capo VII della L. 53/2000 ed inoltre dichiarano che, in vista del raggiungimento dell’obiettivo generale dichiarato al punto precedente, essi CONDIVIDONO le seguenti premesse ed i seguenti obiettivi specifici inerenti l’intervento proposto:

Sulla spinta di una sempre più diffusa sensibilizzazione della cittadinanza alle tematiche della qualità della vita in ambito urbano e della sostenibilità ambientale, si pone come preminente la

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questione della definizione di un Piano territoriale degli orari per le amministrazioni di un territorio come quello del basso mantovano.

Il Piano territoriale degli orari riunisce in un unico atto tutto ciò che di importante e innovativo per il territorio si possa realizzare per gestire la politica dei tempi dei cittadini, in una società sempre più frequentemente assoggettata al tempo e che di converso non funziona per assoggettare il tempo alle persone.

Il Piano territoriale degli orari, come definito dalle Legge Regionale n. 28 del 28 ottobre 2004, “è lo strumento di indirizzo strategico che, a livello comunale o sovracomunale, realizza il coordinamento e l’amministrazione dei tempi e degli orari”. Esso “indica le modalità di raccordo con gli strumenti generali e settoriali di programmazione e pianificazione del territorio di riferimento e si articola in politiche e progetti anche sperimentali o graduali.

La legge appare chiara: è l’amministrazione comunale che si deve dotare di politiche e di progetti concreti che rendano operativi gli indirizzi di politiche dei tempi e di uno “strumento, il Piano territoriale degli orari (Pto) unitario per finalità ed indirizzi, e articolato in progetti anche sperimentali relativi al funzionamento dei diversi sistemi orari dei servizi urbani e alla loro graduale armonizzazione e coordinamento” (art. 24, comma 1 Legge n.53/2000).

INOLTRE VISTO CHE

A fronte delle precedenti considerazioni legislative e strategiche, le amministrazioni comunali del territorio interessate a tale iniziativa, possono dar vita ad un Piano territoriale degli orari sovra- comunale, indirizzato ad una logica di collaborazione con gli attori non solo istituzionali, ma anche del tessuto sociale, culturale e di rappresentanza dei cittadini, volto alla definizione di indirizzi e strategie su una migliore gestione del tempo in un ottica di medio/lungo periodo, partendo dalla sperimentazione di alcuni progetti specifici e concreti per verificarne i risultati finali,

La definizione di un Piano territoriale degli orari inter-comunale, rientra nella logica di rete in base alla quale ogni Comune aderente al progetto costituisce una maglia di una rete urbana allargata fondata da un sistema dei Comuni.

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AL FINE DI

-individuare, promuovere e sperimentare forme di mobilità urbana sostenibile, in particolare in rapporto ai percorsi urbani casa-scuola di bambini e giovani al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell’aria;

-migliorare la qualità della vita di adulti, giovani e bambini attraverso una migliore gestione delle necessità legate alla mobilità, riducendo lo stress e riequilibrando i rapporti di lavoro famigliare tra uomini e donne;

-ridurre il traffico dei mezzi privati, in particolare durante gli orari di punta del mattino e del primo pomeriggio (orari di apertura e chiusura delle scuole);

-educare la cittadinanza alla mobilità sostenibile;

-aumentare la sicurezza e la vivibilità del territorio;

-realizzare buone pratiche che descrivano la positiva collaborazione tra organismi di volontariato ed istituzioni comunali al fine di raggiungere obiettivi di vivibilità del territorio comune.

SI INDIVIDUANO LE SEGUENTI AZIONI SPERIMENTALI:

A. Realizzazione di progetti pilota per attuare percorsi di mobilità alternativa utili a diminuire il traffico e l’inquinamento nei percorsi casa-scuola Il progetto si realizzerà su gruppi pilota di studenti residenti sul territorio del basso mantovano, in cui sono ubicate alcune scuole primarie e secondarie di primo grado. I gruppi si creeranno prendendo come riferimento i soggetti dello stesso quartiere, di quartieri vicini o anche di altri comuni che, o in via autonoma (a piedi o in bicicletta) o, se necessario, accompagnati da un operatore del volontariato, si recano presso la stessa scuola. A questo proposito, con gli operatori del volontariato del territorio (sociale, sportivo, culturale) si realizzerà un accordo in base al quale si chiede la disponibilità agli stessi, durante le giornate di scuola individuate nell’arco scolastico, di accompagnare il gruppo di studenti a scuola.

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B. Percorsi di sensibilizzazione e rieducazione alla cittadinanza (in particolare genitori) sull’uso ragionato dei mezzi di trasporto privato, in particolare nell’ambito del percorso casa-scuola; Questa seconda azione rappresenta il necessario completamento della precedente attività sperimentale di percorsi alternativi scuola-casa per bambini e ragazzi. Coinvolgere le famiglie nell’attività di definizione di percorsi casa-scuola alternativi agli attuali appare fondamentale per migliorare la consapevolezza dei bambini nell’azione sperimentale. Ai genitori verrà recapitata una brochure di descrizione del progetto e si realizzerà un seminario informativo e di sensibilizzazione rispetto al tema

TUTTE LE ATTIVITA’ AVVERRANO ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DI

1) I focus group di progetto

I focus group di progetto saranno gestiti all’interno dei tavoli di partnerariato comunale attraverso un coordinamento sovra-comunale (il focus di indirizzo) insieme ai cittadini del territorio coinvolto, ed in particolare i soggetti che poi saranno operativamente coinvolti nella realizzazione del progetto: le associazioni sociali, sportive e culturali, le direzioni didattiche, i rappresentanti comunali di riferimento, altre categorie successivamente individuate.

2) L’indagine conoscitiva della situazione sulla mobilità casa-scuola

Al fine di conoscere nel dettaglio come esplicitare le azioni di progetto è indispensabile per le amministrazioni comunali disporre di dati relativi ai ritmi di vita degli abitanti dei territori che saranno coinvolti nella sperimentazione. Si intende perciò realizzare una ricerca in profondità, in particolare sulle abitudini di vita nell’ambito della tematica emersa come “prioritaria” dagli amministratori durante gli incontri preparatori del progetto: l’uso di mezzi di mobilità alternativa per risolvere i problemi di spostamento legati ai percorsi casa-scuola. L’indagine sociale verterà sulla mappatura degli orari e delle abitudini di vita delle famiglie che hanno bambini nelle scuole primarie e secondarie di primo grado (in base alle strutture prescelte dai singoli comuni) e sull’analisi delle percezioni forniti dalla cittadinanza sui temi oggetto dell’indagine.

L’approfondimento sull’approccio di genere La comunità locale ha espresso la necessità di considerare sistematicamente le politiche di azione in un’ottica di genere, in particolare quando si pianificano e si programmano politiche

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territoriali; se ciò continua a non avvenire, uomini e donne beneficiano in modo diseguale degli effetti di tali politiche. Rispetto a questo tema quindi, si intende costruire il Piano definitivo degli orari con uno sguardo ai differenti riflessi che le azioni ivi intraprese (comprese quelle pilote qui descritte) hanno sulla popolazione maschile e femminile.

Programma temporale di lavoro previsto:

Fase Tempi 1. Indagine conoscitiva 1°-2° mese 2. Focus groups 1° - 2° mese 3. Avvio sperimentazione 3° - 9° mese 4. Verifica sperimentazione e analisi dei 10° - 11° mese risultati 5. Redazione del Piano degli Orari e 11° - 12° comunicazione esiti

CONSIDERATO INOLTRE CHE

Ogni azione del Piano territoriale che s’intende realizzare non è disgiunta l'una dall'altra, ma è integrata in un'ottica di progetto urbano. Che i singoli interventi, inoltre, avverranno attraverso il dialogo tra molti soggetti che insieme individuano il problema, progettano le soluzioni, le attuano e le valutano. Che si tratta, in altre parole, di una modalità di coprogettazione, che prevede l'elaborazione progettuale in partnership con gli attori sociali cittadini e trasversale tra settori e uffici del Comune. La coprogettazione riesce ad attivare arene di lavoro creativo e di confronto semistrutturato perchè invita al confronto su problemi specifici e non sulla base di competenze tematiche. I diversi attori sociali partecipano in modo costruttivo, propositivo e creativo alla progettazione e all'attuazione delle azioni di cambiamento. In quest'ottica, il Comune non è più il soggetto gestore unico delle azioni pubbliche, ma il suo ruolo è quello di accompagnare, assecondare e governare il diversi interventi di interesse pubblico prodotti dalla società cittadina.

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DOPO AVERNE PRESO AMPIA VISIONE SI CONVIENE e si stipula il presente protocollo d’intesa approvando tutti i punti precedentemente indicati così come sopra descritti.

Data e luogo

Firma Comune di Suzzara ______

Firma Comune di Gonzaga______

Firma Comune di Pegognaga______

Firma Comune di Quistello______

Firma Comune di Roncoferraro______

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Il coordinamento di alcuni comuni del basso mantovano sulle politiche territoriali degli orari presenta “Alternativa mobile – percorsi di mobilità lenta per bimbi e genitori del basso mantovano nei percorsi casa-scuola”

Comuni aderenti Suzzara (capofila), Gonzaga, Pegognaga, Quistello, Roncoferraro

Premessa La scelta di alcune amministrazioni del basso mantovano di aggregarsi per iniziare il percorso di istituzione del “Piano interterritoriale degli Orari” nasce dalla forte consapevolezza di costituire un territorio unico e di essere portatori di una identità anch’essa unica ed inestinguibile; l’intendimento dei Comuni è infatti quello di continuare sulla strada della partecipazione congiunta ad una serie di processi migliorativi della vita dei cittadini sul territorio intercomunale. Suzzara in qualità di capofila e gli altri comuni aderenti hanno deciso di realizzare alcune iniziative pilota semplici ma precise, da attuare all’interno dell’area tematica “mobilità alternativa nei percorsi casa-scuola”. Oltre a questo, in coerenza con gli intendimenti della legge 28/2004, la comunità territoriale, nell’avvio del percorso di costruzione del Piano Territoriale degli orari ed in particolare dell’azione pilota attuale, dedicherà spazio a una metodologia trasversale rispetto a tutte le politiche comunali: l’approccio ai problemi e alle strategie riguardanti le politiche degli orari e di sviluppo intercomunali secondo un metodo “gender oriented”. L’obiettivo del territorio è quello di migliorare la vivibilità dei propri abitanti più deboli (i bambini, i giovani e le donne), secondo una metodologia d’indagine delle problematiche basate sul genere, inserendo le necessità dei cittadini nelle progettualità odierne, prospettando però anche soluzioni per i bisogni futuri. L’idea del progetto è infatti quella di investire in progetti pilota attuali al fine di mettere in atto processi che apportino risultati nel medio-lungo periodo in termini di avvio del percorso di implementazione di politiche territoriali più consolidate. L’area su cui si concentreranno le politiche comunali riguardano quindi la mobilità alternativa ciclabile e pedonale, lungo i percorsi casa-scuola e la loro qualità e sicurezza. Tale tema è legato alla sostenibilità dell’ambiente, in quanto prospetta una riduzione delle emissioni di gas inquinanti, e all’armonizzazione degli orari dei genitori e dei figli.

L’approfondimento sull’approccio di genere

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Una considerazione meritevole di attenzione è stata rivolta dal territorio all’approccio di genere, necessario nell’attuazione delle politiche temporali ed in generale delle strategie che mirano al miglioramento di qualità della vita. La comunità locale ha espresso la necessità di considerare sistematicamente le politiche di azione in un’ottica di genere, in particolare quando si pianificano e si programmano politiche territoriali; se ciò continua a non avvenire, uomini e donne beneficiano in modo diseguale degli effetti di tali politiche. Rispetto a questo tema quindi, si intende costruire il Piano definitivo degli orari con uno sguardo ai differenti riflessi che le azioni ivi intraprese (comprese quelle pilote qui descritte) hanno sulla popolazione maschile e femminile. Tale impostazione sarà realizzata attraverso attività di sensibilizzazione agli operatori istituzionali e l’assistenza di una guida tecnica di un facilitatore di conciliazione presente durante i tavoli di lavoro.

Descrizioni degli obiettivi e delle azioni progettuali per le quali si chiede il contributo

Prima di realizzare le azioni specifiche relative al tema oggetto dell’indagine, è necessario fare due considerazioni preliminari che includono la necessità di attuare delle attività di pre- progetto al fine di preparare il terreno per la sperimentazione vera e propria. Tali attività consistono nella realizzazione di focus group trasversali e nella realizzazione di una indagine socio-statistica di genere.

1) I focus group di progetto

In relazione all’approccio metodologico “bottom-up”, definito “strategico” dall’Unione Europea, i focus group di progetto saranno gestiti all’interno dei tavoli di partnerariato comunale attraverso un coordinamento sovra-comunale (il focus di indirizzo) insieme ai cittadini del territorio coinvolto, ed in particolare i soggetti che poi saranno operativamente coinvolti nella realizzazione del progetto: le associazioni sociali, sportive e culturali, le direzioni didattiche, i rappresentanti comunali di riferimento, altre categorie successivamente individuate.

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Tali focus si concentreranno nella parte iniziale del progetto per le decisioni in merito alle scuole da assoggettare come “sperimentali”, i percorsi da individuare, la scelta della metodologia di mobilità alternativa (in bici o senza mezzi), il tipo di controllo da attuare in collaborazione con la polizia locale.

I focus di progetto successivi (almeno 6 nei 12 mesi di progetto) saranno convocati dal focus di indirizzo e dal comitato operativo per verificare l’andamento del progetto: la pericolosità del percorso, la partecipazione alla sperimentazione, le osservazioni delle associazioni, dei genitori e dei rappresentanti comunali.

2) L’indagine conoscitiva della situazione sulla mobilità casa-scuola

Al fine di conoscere nel dettaglio come esplicitare le azioni di progetto è indispensabile per le amministrazioni comunali disporre di dati relativi ai ritmi di vita degli abitanti dei territori che saranno coinvolti nella sperimentazione. Si intende perciò realizzare una ricerca in profondità, in particolare sulle abitudini di vita nell’ambito della tematica emersa come “prioritaria” dagli amministratori durante gli incontri preparatori del progetto: l’uso di mezzi di mobilità alternativa per risolvere i problemi di spostamento legati ai percorsi casa-scuola. L’indagine sociale verterà sulla mappatura degli orari e delle abitudini di vita delle famiglie che hanno bambini nelle scuole primarie e secondarie di primo grado (in base alle strutture prescelte dai singoli comuni) e sull’analisi delle percezioni forniti dalla cittadinanza sui temi oggetto dell’indagine. E’ importante segnalare il fatto che si introduce per la prima volta su un territorio intercomunale il concetto di “indagine statistiche di genere”. Ciò vale a dire che, nell’ambito della produzione della ricerca sociologica che il territorio realizzerà, particolare rilevanza avrà la metodologia che metterà in evidenza i temi rilevanti in un’ottica di visibilità della differenza di genere. L’indagine sui tempi di vita permetterà di evidenziare l’asimmetria che giornalmente si riscontra dei ruoli esistenti nelle famiglie del basso mantovano. Ciò permetterà di progettare e realizzare le azioni pilota delineate secondo i parametri emersi dall’indagine. Per verificare la significatività delle politiche e delle azioni rispetto al genere, serviranno i dati disaggregati per sesso, oltrechè la realizzazione di apposite sezioni dedicate specificamente all’emersione delle diverse abitudini di vita relative a uomini e donne. L’indagine, attraverso un questionario quali-quantitativo, si occuperà di conoscere:

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-qual è il percorso che lo studente compie per andare a scuola; -quale mezzo viene usato prevalentemente per l’andata e il ritorno; -qual è l’orario di uscita da casa alla mattina e l’arrivo all’uscita; -chi accompagna a scuola il bimbo e perché; - quali sono i motivi per cui il bambino è accompagnato (nel caso lo fosse); -se vi è l’interesse a partecipare, come genitore e/o come figlio all’iniziativa in oggetto; -osservazioni e dati personali, ove possibile.

Le azioni pilota A. In sintesi, lo scopo del progetto è quello di realizzazione di progetti pilota per attuare percorsi di mobilità alternativa utili a diminuire il traffico e l’inquinamento nei percorsi casa-scuola

L’esperienza intende offrire ai bambini/e e ai giovani partecipanti al progetto un’occasione di crescita e di autonomia, sviluppando maggiore responsabilità per sé e gli altri e riappropriandosi della quotidianità, di spazi e tempi spesso dimenticati.. Diventa essenziale che la possibilità di recarsi a piedi a scuola si concili con la diminuzione dello stress da traffico, la formazione dell’effetto serra dovuta alla moltiplicazione di auto e favorisca il risparmio energetico, la riscoperta del proprio territorio e la valorizzazione dello stesso. Il progetto si realizzerà su gruppi pilota di studenti residenti sul territorio del basso mantovano, in cui sono ubicate alcune scuole primarie e secondarie di primo grado. I gruppi si creeranno prendendo come riferimento i soggetti dello stesso quartiere, di quartieri vicini o anche di altri comuni che, o in via autonoma (a piedi o in bicicletta) o, se necessario, accompagnati da un operatore del volontariato, si recano presso la stessa scuola. A questo proposito, con gli operatori del volontariato del territorio (sociale, sportivo, culturale) si realizzerà un accordo (del quale si allegano le lettere di adesione al progetto) in base al quale si chiede la disponibilità agli stessi, durante le giornate di scuola individuate nell’arco scolastico, di accompagnare il gruppo di studenti a scuola. Qualora la sperimentazione avesse successo, si intende ampliare il gruppo pilota individuata ad altri quartieri e altri plessi scolastici. I comuni individuati per la realizzazione del progetto dovranno studiare i percorsi più idonei affinché la strada percorsa dai giovani e dai bambini sia la più agevole, comoda ed esente da pericoli. Ciò avverrà anche attraverso la creazione di strumenti quali strisce disegnate per terra, segnaletica stradale idonea, punti di incontri collettivi con altri gruppi, nell’ottica della creazione

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di un percorso stabile e sicuro. Questi strumenti e i percorsi dovranno essere vagliati dalla polizia municipale e dagli uffici tecnici che si occupano di viabilità. Si ipotizza che, nel caso di percorsi casa-scuola di giovani che frequentano le scuole medie, essi possano essere autonomi nel loro attraversamento, grazie anche agli strumenti sopra individuati. Durante tutto il progetto, i responsabili effettueranno dei sopralluoghi lungo i percorsi individuati per verificare lo stato degli stessi e verificare la necessità di eventuali miglioramenti. Affinché il progetto sia pienamente “sentito”dai bambini e dei ragazzi, appare indispensabile il coinvolgimento delle scuole che ospitano i gruppi pilota. Si effettuerà a tale proposito un apposito accordo già in corso di definizione per definire le competenze delle scuole, in materia soprattutto di sensibilizzazione del progetto sugli alunni e i genitori.

B Percorsi di sensibilizzazione e rieducazione alla cittadinanza (in particolare genitori) sull’uso ragionato dei mezzi di trasporto privato, in particolare nell’ambito del percorso casa-scuola;

Questa seconda azione rappresenta il necessario completamento della precedente attività sperimentale di percorsi alternativi scuola-casa per bambini e ragazzi. Coinvolgere le famiglie nell’attività di definizione di percorsi casa-scuola alternativi agli attuali appare fondamentale per migliorare la consapevolezza dei bambini nell’azione sperimentale. Ai genitori verrà recapitata una brochure di descrizione del progetto e si realizzerà un seminario informativo e di sensibilizzazione rispetto al tema. Ogni genitore potrà riferire i propri dubbi, perplessità o fornire propositi presso lo sportello informativo degli URP aderenti alla rete e contattando direttamente gli uffici tecnici. Si formuleranno anche delle azioni di prova, in cui i genitori accompagneranno i figli nei percorsi primi che venga avviata definitivamente la sperimentazione.

Si intende realizzare anche azioni di rieducazione sui temi della sostenibilità ambientale per tutti i cittadini (non solo i genitori), sensibilizzando la cittadinanza con alcune azioni informative, seminari di approfondimento, volantini tematici e workshoop di approfondimento.

Nell’ambito di queste due azioni sperimentali, l’azione delle associazioni locali rappresentano una risorsa su cui il comitato direttivo del progetto deve poter contare. I volontari identificati dei vari comuni, di cui si allegano le lettere di adesione al progetto, potranno fornire assistenza per i gruppi che necessitano di accompagnamento a scuola.

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Obiettivi generali dell’area:

Area trasporto di persone e mobilità lenta

-individuare, promuovere e sperimentare forme di mobilità urbana sostenibile, in particolare in rapporto ai percorsi urbani casa-scuola di bambini e giovani al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell’aria;

-migliorare la qualità della vita di adulti, giovani e bambini attraverso una migliore gestione delle necessità legate alla mobilità, riducendo lo stress e riequilibrando i rapporti di lavoro famigliare tra uomini e donne;

-ridurre il traffico dei mezzi privati, in particolare durante gli orari di punta del mattino e del primo pomeriggio (orari di apertura e chiusura delle scuole);

-educare la cittadinanza alla mobilità sostenibile;

-aumentare la sicurezza e la vivibilità del territorio;

-realizzare buone pratiche che descrivano la positiva collaborazione tra organismi di volontariato ed istituzioni comunali al fine di raggiungere obiettivi di vivibilità del territorio comune.

Obiettivi specifici

-favorire il ricorso alla mobilità lenta, autonoma e sicura, a favore dei bambini e dei giovani garantendo sicurezza e consapevolezza dei percorsi;

-disincentivare il ricorso all’auto privata;

-incentivare l’uso della bicicletta e del movimento autonomo a piedi;

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-favorire una maggiore consapevolezza dei propri comportamenti in materia di trasporti ai cittadini, adulti o bambini, riconoscendo un ruolo attivo al sistema pubblico in qualità di informatore delle alternative possibili;

-favorire processi di autonomia e di responsabilità per i cittadini più piccoli e di consapevolezza rispetto all’ambiente in cui vivono. Operativamente, i passi fondamentali che saranno attuati per organizzare i vari percorsi di mobilità lenta sono:

1) Contattare direttore didattico

Comunicare le proprie intenzioni al direttore didattico e ottenerne la collaborazione. Concordare la partecipazione ad assemblee scolastiche per presentare l’iniziativa e sensibilizzare genitori e insegnanti.

2) Indagine preliminare di cui si è parlato

Distribuire un questionario a tutte le famiglie al fine di stabilire tutti gli elementi sopra descritti

3) Elaborazione dati questionario

Analizzare i questionari e stabilire se nelle scuole individuate dai focus group quanti sono i bambini e i genitori interessati a prendere parte al progetto

4) Incontri con i genitori interessati

Organizzare incontri con i genitori interessati al fine di: - verificare e quantificare la disponibilità di ognuno - identificare l’itinerario più idoneo; - stabilire le fermate lungo il tragitto;

5) Studio dell’itinerario

L’itinerario ideale non supererà la lunghezza di 1,5 Km. e, partendo dal capolinea stabilito, deve compiere il percorso più breve e sicuro fino alla scuola.Le fermate vengono individuate in modo da essere le più convenienti per la provenienze di ogni singolo bambino DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 16 - COMUNE DI PEGOGNAGA

6) Verifica dell’itinerario

Si percorrerà l’itinerario stabilito “a passo di bambino” per verificarne i tempi. Stabilire l’orario di partenza dal capolinea e l’orario di passaggio ad ogni fermata, per raggiungere in tempo la scuola .

7) Giornale di bordo

Per ogni viaggio sarà compilato un giornale di bordo con le presenze dei bambini.

8) Visibilità

Tutti i partecipanti, possibilmente anche gli adulti, dovranno indossare indumenti ad alta visibilità.

9) Prospetto accompagnatori

Redigere un piano settimanale di accompagnamento fra tutti i genitori volontari fissando, per ogni giorno della settimana, chi sono gli accompagnatori e chi svolge servizio di emergenza.

10) Lettera di adesione

A tutti i genitori dei bambini che faranno parte del progetto sarà richiesto di firmare una lettera per presa visione delle regole e condizioni del servizio.La sicurezza deve essere sempre prioritaria e l’alta visibilità deve essere una caratteristica irrinunciabile.

Azioni trasversali al progetto

In sintonia con gli ambiti tematici sopra definiti, saranno realizzate anche le seguenti azioni, trasversali a tutte le fasi del progetto.

Innanzitutto, si realizzeranno attività informative del “Progetto Piano degli orari” all’interno della rete territoriale degli URP nei comuni ove presente, in diretta collaborazione con la Provincia di Mantova. Comuni attuali di riferimento: Suzzara, Roncoferraro, e la Provincia di Mantova.

Si individuerà successivamente all’approvazione del progetto una figura professionale che farà da facilitatore di misure di conciliazione, da guida rispetto alle organizzazioni comunali durante tutto il percorso di progetto; la sua azione in particolare sarà rivolta verso i

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sindaci/assessori, per assisterli nell’approccio dell’ideazione delle politiche comunali (anche quelle relative a progetti sugli orari) nell’ambito dell’approccio di genere.

Il percorso di sensibilizzazione per operatori comunali (sindaci, assessori, dirigenti e funzionari), oltrechè essere costante, prevede l’organizzazione di almeno tre incontri - realizzati in ognuna delle arre tematiche individuate per la costituzione della rete interterritoriale e la sperimentazione degli interventi - di una giornata ciascuno.

L'intervento formativo si pone l'obiettivo di sviluppare le competenze sulla conciliazione dei/delle partecipanti per consentire loro di favorire all'interno dei propri enti comunali la pianificazione, progettazione, e realizzazione di interventi amministrativi e politici attraverso azioni gender oriented.

Le competenze da sviluppare faranno riferimento al Profilo di Facilitatrice di conciliazione nel settore della pratica comunale, che guiderà l’attività degli incontri e che cercherà di trasmetter e le proprie competenze ai partecipanti.

L'intervento di sensibilizzazione è rivolto agli operatori istituzionali nell’ambito amministrativo/politico, provenienti da tutti gli enti comunali partner di progetto- impegnati in attività quali l'organizzazione del personale, la gestione dei servizi formativi, le pari opportunità. Particolare attenzione sarà fornita alla partecipazione da parte di assessori e sindaci.

Il percorso avrà l'obiettivo specifico di aiutare i soggetti ad acquisire chiavi di lettura della propria organizzazione in un'ottica di genere e a sviluppare consapevolezza sulla costruzione delle metodiche di lavoro di genere, con particolare riferimento al contesto organizzativi comunali.

Si realizzerà anche una centratura su metodologie e strumenti per la conciliazione; al centro dunque sempre la dimensione comunale da un punto di vista delle pratiche e delle metodiche e con particolare riferimento ai settori dedicati alla valorizzazione dell’ambiente e del territorio.

Si intende infine realizzare una raccolta delle buone prassi individuate dal progetto in merito all’esperienza di una partnership di piccoli comuni che si aggregano e realizzano un progetto di politiche urbane legato ad indagini statistiche territoriali di genere. Tale manuale servirà da guida e da supporto per altre realtà locali simili.

Descrizione del partenariato coinvolto nelle azioni progettuali e/o operative

DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 18 - COMUNE DI PEGOGNAGA

L’avvio del processo territoriale di realizzazione del Piano Intercomunale degli Orari è stato caratterizzato da una articolata fase di ascolto dei rappresentanti del territorio, antecedente alla presentazione della presente richiesta. In questa fase, come sarà descritto ampiamente anche in seguito, sono stati realizzati alcuni incontri con la Provincia di Mantova e con alcuni comuni del territorio oggetto d’indagine. Durante questi incontri, documentati in modo scrupoloso da appositi verbali, sono stati realizzati approfondimenti con amministratori e sindaci sulle aree strategiche da sottoporre alle strategie di revisione temporale, ed è stato somministrato da parte di Suzzara (promotore del progetto) un questionario qualitativo, volto a conoscere le percezioni che i portatori privilegiati di interesse istituzionali avevano delle problematicità sul tema delle politiche temporali e di qualità della vita. Attraverso la compilazione del questionario sono emerse chiaramente le aree tematiche su cui il territorio ha inteso rivolgere la propria attenzione in merito alle possibili trasformazioni urbane e temporali della vita dei propri cittadini.

Il partenariato di progetto è composto da alcuni Comuni siti nell’area del basso mantovano, identificata dalla definizione di “basso mantovano”.

Tale area rappresenta la zona di riferimento per lo svolgimento delle azioni di progetto.

Accanto a questi partner saranno attivati, quali ulteriori partner privati, le associazioni di volontariato, le cooperative sociali e le Pro Loco, quali gestori sul territorio di manifestazioni, servizi ed eventi, ed un partner dedito ai servizi formativi nell’ambito della ideazione di strategie basate sul Gender Oriented.

Tali partner pubblici avranno il seguente ruolo:

-attivare strategie di sensibilizzazione e trasferimento dei contenuti che di volta in volta emergeranno durante le fasi di realizzazione del progetto e delle azioni pilota;

-predisporre opportuni strumenti informativi e divulgativi, indispensabili per lo sviluppo e la conoscenza territoriale dell’avviato percorso di creazione di politiche temporali sul territorio ;

-predisporre strumenti di collaborazione interna ed esterna fra i vari soggetti chiave dello sviluppo del territorio,

DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 19 - COMUNE DI PEGOGNAGA

-definire livelli di concertazione stabile e di dialogo sociale fra i vari attori dello sviluppo locale.

Inoltre, gli stessi avranno la responsabilità di indirizzo della partnership e un ruolo attivo per quanto riguarda l’esecuzione materiale del lavoro di analisi e di ricognizione della situazione degli orari dell’area di riferimento (messa a disposizione di dati, di spazi, locali, attrezzature, personale).

Tali partner, insieme con i soggetti privati quali interlocutori privilegiati, siederanno ad un tavolo permanente per la stesura e la co-progettazione della fase sperimentale della costruzione del Piano Territoriale degli Orari e per la realizzazione delle azioni sperimentali.

I partner privati referenti per la costruzione del Piano degli orari concreto e di sviluppo del territorio, saranno individuati almeno inizialmente nelle Associazioni di volontariato territoriali operanti nei settori dell’ambiente, della cultura, dell’animazione territoriale, nelle Pro-Loco e nelle Cooperative socio-culturali, al fine di iniziare il percorso delineato di valorizzazione del territorio da un lato e di gestione del traffico e dell’inquinamento secondo metodi di eco-compatibilità ambientale. Inoltre, si è già attivato un tavolo di lavoro anche con le direzioni didattiche delle scuole locali con le quali si avvieranno i progetti pilota sul tema della mobilità, al fine di pervenire ad un documento di indirizzo per adattarsi alle strategie costruite dai comuni nell’ambito delle nuove politiche urbani territoriali.

Il Comune capofila avrà invece il seguente ruolo, ratificato mediante il protocollo d’intesa:

-responsabilità del progetto sotto l’aspetto economico-gestionale;

-responsabilità delle varie fasi realizzative;

-responsabilità del monitoraggio e valutazione delle varie fasi di progetto.

Inoltre gli stessi partner hanno il compito di provvedere al monitoraggio delle varie fasi procedurali del lavoro, la messa in atto delle azioni pilota sul proprio territorio e la diffusione delle informazioni a livello territoriale ed extra territoriale.

Al fine di pervenire ad un accordo intercomunale all’interno dei Comuni aderenti al progetto, sono stati realizzati i seguenti incontri, ampiamente supportati dall’ente Provincia di Mantova.

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-Incontro operativo avvenuto in data 21 febbraio 2007 presso il Comune di Quistello (MN) tra l’Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Mantova Cesarina Baracca, la Segreteria della Commissione Donne Elette. Invitati erano i rappresentanti dei 26 Comuni del territorio del basso mantovano. Presenti 10 Comuni.

-Incontro operativo avvenuto in data 06 marzo 2007 presso la Provincia di Mantova, tra la segreteria dell’Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Mantova Cesarina Baracca, la Commissione Donne Elette provinciale ed alcuni rappresentanti comunali al fine di rinforzare la consapevolezza dei comuni del territorio possibili aderenti verso la partecipazione all’iniziativa, considerata molto favorevolmente dall’ente provinciale.

-Incontro operativo in data 15 marzo 2007 presso il Comune di Quistello (MN) tra la segreteria dell’Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Mantova Cesarina Baracca e della Commissione Donne Elette provinciale e 12 comuni del territorio dell’Oltrepo mantovano che intendono unirsi e dare vita al protocollo d’intesa per presentare il progetto.

-Incontro operativo avvenuto in data 12 giugno 2007 presso il Comune di Quistello (MN) tra il comune eletto capofila di progetto (Suzzara) e gli altri 4 comuni che hanno valicato la prima bozza di progetto.

A3) Descrizione del processo che porterà all’approvazione del Pto da parte del Consiglio Comunale ex art. 5 c. 2 L.R. 28/2004

Realizzazione di tavoli e strutture preposte allo sviluppo del progetto intercomunale.

-saranno attivati gli sportelli degli URP attualmente presenti in alcuni Comuni del territorio, che forniranno informazioni alla cittadinanza sulle politiche degli orari attuate all’interno del Piano degli Orari e sugli esiti del progetto sperimentale in oggetto. Questo ente raccoglierà anche osservazioni dai cittadini e propositi per eventuali miglioramenti o nuove azioni da intraprendere.

Al fine di coordinare le problematiche sugli orari ed in particolare di gestire le attività del presente progetto, si costituirà un “comitato tecnico-operativo”, ufficio ubicato all’interno del comune Capofila Suzzara, che predisporrà i materiali, organizzerà gli incontri di indirizzo, predisporrà i tavoli di progettazione partecipata, realizzerà e coordinerà le indagini socio-economiche del DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 21 - COMUNE DI PEGOGNAGA

territorio, gestirà i progetti pilota e fornirà supporto agli atti amministrativi. Il Comitato tecnico- operativo è composto da una equipe di due collaboratori/impiegati tecnici degli uffici comunali e dai consulenti tecnici che saranno eventualmente nominati.

Uno degli obiettivi principali del progetto è di rendere tale comitato un “Ufficio Tempi permanente” che realizzi e gestisca le politiche temporali in modo continuo, e che veda programmare azioni e progetti nell’ambito delle politiche degli orari basate sul genere i tecnici e gli amministratori comunali.

-istituzione del “focus di indirizzo”, costituito dal tavolo permanente che assolve il compito di decidere l’indirizzo strategico e di coordinamento politico/amministrativo del percorso delle politiche intercomunale degli orari. Tale focus è composto da sindaci e assessori dei Comuni aderenti al piano, a dirigenti e funzionari designati ad hoc sulle tematiche intersettoriali, e i tecnici consulenti del progetto.

In assistenza al Comitato Tecnico operano i Focus di indirizzo in modo trasversale ai settori comunali, in relazione cioè alle varie tematiche via via sviluppate durante i lavori di predisposizione e realizzazione del Piano.

E’ importante anche la realizzazione di volta in volta di tavoli di negoziazione partecipata sovra-comunale (tavoli di partnerariato) realizzati con gli attori sociali del territorio.

Grazie a questi tavoli di confronto tra le parti interessate, (Comuni, enti istituzionali, enti di natura sociale, associazioni ricreativo-culturali, donne e uomini liberi cittadine, associazioni di donne e di giovani, associazioni di categoria), all’interno della rete dei comuni aderenti al progetto si potranno realizzare azioni successive in merito a categorie particolari di utenti (donne, bambini e giovani, anziani, residenti o city users) o in merito a orari di particolare interesse.

Uno dei risultati principali derivanti dalla realizzazione di questi tavoli negoziali riguarda la possibilità di definire accordi programmatici per gestire in comune servizi per la cittadinanza, al fine di risparmiare energia, risorse economiche e tempi ed assolvere al mandato di gestione integrata dei servizi comunali in un territorio sovra-comunale.

La fonte di riferimento che è in grado di validare la necessità di questi tavoli e della gestione integrata di alcuni servizi comunali derivanti dai tavoli è certamente il PISL del basso DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 22 - COMUNE DI PEGOGNAGA

mantovano. All’interno del PISL, infatti, si incentiva la capacità di gestire alcuni servizi comunali in forma associata. Nel documento si dichiara infatti che “lo sviluppo socio economico di un territorio è strettamente connesso alla capacità degli enti che vi operano di fornire servizi utilizzando le moderne strutture informatiche; all’interno dei Comuni di piccole dimensioni inoltre si rende ormai improrogabile la decisione di gestire in forma associata i servizi, vista la possibilità, da un lato, di ridurre i costi e,dall’altra, di accrescere la qualità dei servizi stessi”.

Gli stessi accordi di programma definiti a livello inter-comunale e visibili nell’allegato A5) scaturiscono da tavoli negoziali di partecipazione tra comuni della zona.

A questo livello di analisi giunge anche il PTCP della Provincia di Mantova (principale strumento programmatorio dell’amministrazione provinciale), che dichiara l’importanza della “formazione di un sistema territoriale, che va oltre il singolo Comune, complementare, integrato, policentrico”.

Quota di co-finanziamento comunale

€ 500 per Comune aderente

Descrizione dei passaggi chiave per l’attuazione delle azioni progettuali (per passaggi chiave si intendono provvedimenti, accordi, strumenti di programmazione individuati come funzionali e necessari al raggiungimento degli obiettivi);

L’attuazione del progetto sarà resa operativa attraverso i seguenti passaggi chiave: A Al momento dell’accettazione del contributo, si realizzerà un seminario interno organizzato dai comuni al fine di decidere la strategia di inizio delle attività, l’organizzazione delle risorse strumentali, fisiche ed economiche, il coordinamento degli eventi e la stesura del calendario delle attività complessive. Durante la giornata saranno presenti gli incaricati comunali e gli amministratori. Al termine della giornata di lavoro, i partecipanti sigleranno l’adesione formale alla partnership attraverso l’accordo di progetto che definisce “l’impegno di partecipazione reale”, che rappresenta la fase successiva all’adozione del Protocollo d’intesa realizzato per la presentazione del progetto.

B DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 23 - COMUNE DI PEGOGNAGA

Successivamente, si prevede la costituzione formale degli organi che dovranno gestire e sovrintendere l’implementazione delle azioni progettuali: -messa in atto del “comitato tecnico-operativo” che gestisca le attività del piano degli orari, composto da una equipe di due collaboratori/impiegati tecnici degli uffici comunali e dai consulenti tecnici esterni.

-istituzione del “focus di indirizzo”, costituito dal tavolo permanente composto da sindaci e assessori dei Comuni aderenti al piano, a dirigenti e funzionari designati ad hoc sulle tematiche intersettoriali, e i tecnici consulenti del progetto. La costituzione di questi tavoli sarà realizzata attraverso la redazione di un programma operativo “di costituzione, funzionamento e regolamento”siglato dagli aderenti al progetto.

C La realizzazione di un incontro preparatorio di progetto tra la partnership comunale e quella privata, composta dalle molteplici associazioni presenti sul territorio intercomunale, quali le associazioni di volontariato territoriali operanti nei settori dell’ambiente, della cultura, dell’animazione territoriale, le Pro-Loco e nelle Cooperative socio-culturali. Tale incontro ha valenza interlocutoria rispetto all’adozione dei successivi accordi programmatrici tra i soggetti pubblici e privati che intenderanno partecipare concretamente al progetto. Tali accordi di collaborazione saranno formalizzati durante incontri successivi e saranno allegati al Piano degli orari intercomunale.

D Formazione degli operatori del punto informativo sulle politiche temporali presente presso gli sportelli URP del territorio intercomunale, che fornirà informazioni alla cittadinanza sulle politiche degli orari attuate all’interno del Piano degli Orari e sugli esiti del progetto sperimentale in oggetto.

E Durante l’attività di progetto, verranno realizzati i progetti sperimentali, che saranno approvati con provvedimenti ufficiali appositi (almeno delibere di Giunta da parte di tutti i comuni aderenti alla partnership). Una volta definiti i dettagli delle iniziative, verranno informati gli organi di stampa locali e provinciali al fine di darne diffusa comunicazione, mentre l’URP intercomunale provvederà a darne comunicazione alla cittadinanza.

DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 24 - COMUNE DI PEGOGNAGA

F La fase terminale del piano riguarderà l’approvazione del Piano Territoriale degli Orari in tutti i consigli Comunali aderenti all’iniziativa; tale piano sarà di tipo negoziale; le amministrazioni comunali intendono assumeranno il ruolo di promotori di un disegno concordato con le forze sociali, che rappresentano le condizioni che possono favorire un migliore adattamento delle persone alle reciproche aspettative di ben-essere;

I comuni aderenti al progetto si impegnano ad inserire nei rispettivi Piani Esecutivi di Gestione (PEG) 2007 le azioni previste nel presente progetto, specificando la pluriannualità delle azioni e la valenza intersettoriale.

Si allega il Protocollo d’Intesa per il coordinamento delle azioni e per la designazione del capofila di progetto approvato con atto di Giunta.

Partnership da attivare

-Collegamenti con pro-loco ed associazioni di volontariato locali (protezione civile, auser, ecc.) che possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi progettuali;

-dichiarazione di intenti delle direzioni didattiche per il fine della rieducazione ambientale;

-protocollo di intesa con la Provincia di Mantova;

-lettera di interesse della Commissione Donne Elette della Provincia di Mantova

DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 25 - COMUNE DI PEGOGNAGA

Voci di budget in relazione alle spese ammissibili definite dalla Regione Costi previsti Quota di Voci di spesa (iva compresa) contributo richiesta 1) azioni di indagine e ricerca € 30.000 € 30.000 finalizzate alla rilevazione dell’uso del tempo e alla € 25.000+iva € 25.000+iva individuazione di bisogni ed esigenze delle cittadine e dei cittadini che risiedono, anche temporaneamente, nelle aree interessate dal progetto

Si realizzerà una indagine preliminare sul tema oggetto del bando. L’indagine sarà realizzata secondo una ottica di genere e servirà per attuare i passi successivi attraverso criteri definiti dalla collettività, basati su scientificità e secondo le reali necessità del territorio. L’indagine qualitativa prevede anche la realizzazione dei focus group tematici con soggetti istituzionali e cittadini.

2) formazione del personale comunale € 10.000 € 7.500 coinvolto nella gestione diretta del progetto o comunque coinvolto (2.500 di co- nell’attuazione degli interventi previsti € 8.333,33 +iva finanziamento) Il personale comunale sarà coinvolto a vari livelli: € 6.250 +iva -gli operatori dell’URP saranno occupati in merito alla divulgazione del progetto alla cittadinanza; -i tecnici e gli amministrativi che si occupano dei temi oggetto della sperimentazione dovranno seguire e conoscere tutti gli sviluppi dello stesso; -i soggetti politici saranno seguiti dalla figura del facilitatore di conciliazione e realizzeranno un percorso formativo per agire nell’ottica del gender orientend 3) prestazioni consulenziali e professionali € 30.000 € 30.000 per il coordinamento delle azioni in esso previste € 25.000+iva € 25.000+iva

Durante tutto il percorso i tecnici esterni in collaborazione con i soggetti comunali realizzeranno il coordinamento delle azioni gestendo anche i tavoli di partnerariato, i comitati e i focus di DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 26 - COMUNE DI PEGOGNAGA

indirizzo. 4) prestazioni professionali personale in staff € 15.000 € 15.000 presso gli uffici tempo impegnati nelle azioni organizzative e di coordinamento (compresi oneri a carico dell’Ente) € 12.500+iva) € 12.500+iva

Tale figura riguarderà un collaboratore che in staff assisterà sia il personale comunale sia i consulenti nell’organizzazione degli eventi e nella realizzazione delle azioni durante tutti i tavoli intrapresi. 5) gestione dei tavoli di partenariato € 15.000 € 15.000 gettoni di presenza, spese di segreteria, organizzazione di specifici incontri e seminari, et € 12.500+iva € 12.500+iva

In tale settore, sono state individuate tutte le spese generali relative all’organizzazione complessiva e alla gestione del progetto, compresi i costi di stampa complessivi, le spese per l’organizzazione dei seminari, i gettoni di presenza. 6) software e servizi informatici 0 0 per l’acquisizione, la gestione e l’elaborazione di dati su tempi ed orari del territorio 7) progettazione e realizzazione di azioni di informazione e € 40.000 € 40.000 comunicazione connessi all’attuazione del progetto e/o alla diffusione dei risultati € 33.333,33+iva € 33.333,33+iva raggiunti

Questa area di spesa risulta essere molto importante, in quanto le fasi di comunicazione del progetto saranno trasversali a tutte le altre fasi e si realizzeranno in momenti diversi del progetto (all’inizio, in itinere, in chiusura). I costi includono la fase grafica e di stampa materiali, i costi di diffusione delle informazioni, la restituzione delle azioni.

DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 27 - COMUNE DI PEGOGNAGA

€ 140.000 € 137.500 Totale € 116.666,66 +iva € 114.583,33+iva

Suzzara, 13 giugno 2007

DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 28 - COMUNE DI PEGOGNAGA

PROPOSTA DI ATTO DELIBERATIVO AVENTE PER OGGETTO:

APPROVAZIONE PROTOCOLLO D'INTESA L.R. 28/2004 BANDO ANNO 2007 PER LA PREDISPOSIZIONE E L'ATTIVAZIONE DEI PIANI TERRITORIALI DEGLI ORARI

SETTORE – 1 – AMM.VO – CULTURALE – P.I. - SERV. SOC.

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 49– 1° comma del D.Lgs n° 267/2000, si esprime parere Favorevole in ordine alla regolarità tecnica della proposta di deliberazione di cui all’oggetto.

Pegognaga, 04-07-2007

IL RESPONSABILE DEL SETTORE 1 AMM.VO – CULTURALE – P.I.- SERV. SOC. F.to CHITELOTTI CHIARA

SETTORE – 2 – SERVIZI FINANZIARI

Visto il parere in ordine alla regolarità tecnica; Ai sensi e per gli effetti dell’art. 49– 1° comma del D.Lgs n° 267/2000, si esprime parere Favorevole in ordine alla regolarità contabile della proposta di deliberazione di cui all’oggetto.

Pegognaga, 04-07-2007

IL RESPONSABILE DEL SETTORE 2 FINANZIARIO F.to GASPARINI FAUSTO

ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE G.C.N.79 DEL 06-07-2007.

DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 29 - COMUNE DI PEGOGNAGA

Letto, Confermato e sottoscritto

Il Presidente Il VICE SEGRETARIO COMUNALE F.to CARRA MARCO F.to CHITELOTTI Dr.ssa CHIARA

REFERTO DI PUBBLICAZIONE (art. 124, D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267)

Copia della presente deliberazione è stata affissa all’Albo pretorio il 09-07-2007 e vi rimarrà esposto per giorni 15 consecutivi.

Pegognaga, 09-07-2007 Il Messo Comunale

Copia conforme all’originale ad uso amministrativo.

Pegognaga, 09-07-2007 Il VICE SEGRETARIO COMUNALE CHITELOTTI Dr.ssa CHIARA

IL SEGRETARIO COMUNALE ATTESTA

- che la presente deliberazione:

⌧ è stata trasmessa in elenco ai capigruppo consiliari (art.125 D.Lgs n. 267/2000);

è stata comunicata al Prefetto (art.135, comma 2 D.Lgs n. 267/2000);

- che la presente deliberazione è divenuta esecutiva il giorno:

decorsi 10 giorni dalla pubblicazione (art.134, comma 3 D.Lgs n. 267/2000)

Pegognaga, ______

Il VICE SEGRETARIO COMUNALE CHITELOTTI Dr.ssa CHIARA

DELIBERA DI GIUNTA n. 79 del 06-07-2007 - pag. 30 - COMUNE DI PEGOGNAGA