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05SPE02A0508 ZALLCALL 14 10:05:59 08/05/96 K IIIIIII IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII Lunedì 5 agosto 1996 l’Unità pagina IIIIIIISpettacoli IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII 2 19 È scomparso il «grande rivale» di . La tv lo penalizzò a lungo Luciano Tajoli Nilla Pizzi: «Girai con lui il bel canto per il mondo»

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«Era un grande interprete della canzone ita- del dopoguerra —liana. E anche un uomo buonissimo, dal cuore d’oro. Forse la gente lo avvertiva e anche per questo lo amava tanto». Nilla Pizzi, Luciano Ta- Un fascicolo delle edizioni Il cantante Luciano Tajoli, una delle ultime grandi voci del- joli, lo conosceva da tempo, era uno dei più vali- —Campi di Foligno di anni del dopo- di compagni sanremesi e nelle ultime stagioni il guerra, che stampava tutto quanto ri- la canzone melodica all’italiana, è morto ieri sera a Merate loro legame artistico si era addirittura rinsaldato: guardasse i cantanti e canzoni, inti- (Lecco), dove abitava con la moglie Lina. Tajoli, nato a facevano coppia fissa dividendo i palcoscenici tolava un fascicolo dedicato a Tajoli Milano 76 anni fa, era sofferente di disturbi al fegato. Gran- di mezzo mondo. «Lavorare con lui era entusia- e a Claudio Villa «I due rivali». Il titolo de rivale di Claudio Villa, tenuto a lungo lontano dalle tele- smante - ricorda l’interprete di Grazie dei fiori - sottintendeva che non ci fossero che innanzitutto perché qualsiasi cosa facesse loro due a contendersi i favori del camere per le conseguenze di una poliomielite, era quello 05SPE02AF01 l’affrontava con grande professionalità eppoi pubblico: l’ex ciabattino milanese e che oggi si definisce un «big». I suoi funerali si terranno oggi 2.66 era capace di creare con il pubblico un con- l’ex acquacetosaro di Roma entram- alle 16 nella parrocchia di Sant’Ambrogio a Merate. tatto coinvolgente». bi provenienti dai ceti più umili, en- 28.0 «Prima di andare in scena - riprende - Lu- trambi autodidatti, entrambi con vo- ciano controllava persino l’allestimento degli ci d’oro. spettacoli e non lasciava mai nulla al caso. Chi preferire? Tajoli aveva dalla LEONCARLO SETTIMELLI Era preciso e al tempo stesso partecipe e ge- sua una voce leggerissima, calda, neroso. Ci ha lasciati mentre stavamo prepa- vellutata e portava al successo can- rando una manifestazione sulla canzone ita- zoni strappacore, tutti trilli e gor- liana assieme a , Gino Latil- gheggi, definite già allora all’«italia- la, Narciso Parigi e altri colleghi. Con lui se ne na», come Lontananza, Rosso di se- va uno dei migliori cantanti». ra o Lo stornello del marinaio che Tajoli non aveva mai smesso di esibirsi, so- fu oggetto di tante parodie negli prattutto in Australia, Canada e Florida dove, anni delle grandi lotte del dopo- Asinistra in genere, risiedeva per lunghi periodi in in- guerra (all’alba se ne parte l’ope- Luciano verno. Portava in giro i suoi maggiori successi raio, in luogo di «marinaio»). Cer- Tajoli come Zoccoletti, Lo stornello del marinaio, to, Villa che aveva dalla sua una mentre Spazzacamino, Scrivimi, Balocchi e Profumi, voce più robusta, poteva contare canta Mamma. «In Italia però - polemizza Tomas su una maggiore aggressività e aSanremo Santana dell’Agenzia Teatrale Italiana di Bo- conquistare anche fisicamente le nel’63, logna, che lo seguiva da una decina di anni - folle. Mentre lui, Tajoli, doveva adestra la tv lo ha sempre snobbato per un problema starsene seduto, o poggiato su ba- ilcantante di immagine. A qualcuno infatti non piaceva stoni, e contare esclusivamente su conil mostrare un artista con le stampelle. Ma a lui ciò che madre natura gli aveva produttore non importava e si muoveva tranquillamente messo in gola. La tivù era ancora Erberto in carozzella. Ho parlato con lui l’ultima volta unlontanoprogettoelaradio,in Landi sabato mattina, al telefono. Era contento per- fondo, gli consentiva di battersi ad aNewYork ché si sentiva bene. Faceva dei gorgheggi, per armi pari, protetto dal chiuso degli nel’67 prepararsi a uno spettacolo con la Pizzi in studi radiofonici, così come i di- programma a Chianciano, il 26 agosto». schi (a 78 giri). Luciano Tajoli, era una delle ultime grandi I guai cominciarono con Sanre- tacolo e nei dischi. Renzo Arbore: «Era un vero big voci della canzone melodica all’italiana. Vin- mo e con la tivù. In tempi nei quali E la sua lotta con Villa, entrambi citore fra l’altro dell’edizione del Festival di non si parlava di disabili o handi- campioni di quel para-belcanti- ma io l’ho scoperto da grande» Sanremo del 1963 con Al di là, in coppia con cappati e dei loro diritti ma solo di smo settecentesco che consisteva , Tajoli aveva festeggiato lo scorso storpi o poliomelitici, i funzionari nel trasformare ogni melodia in «Quando ero ragazzo amavo gli altri cantanti, giugno i 55 anni di una ininterrotta carriera, della Rai non se la sentivano di una infinito gorgheggio da termi- quelli ritmici come Natalino Otto e Teddy Reno, con una grande festa a Merate dove viveva mandare sul palcoscenico quel nare arrampicandosi sulle vette per intenderci. Poi, col passare del tempo, ho con la famiglia. I proventi della serata erano cantante che si appoggiava fatico- più alte della melodia, aveva divi- riscoperto l’arte degli interpreti della canzone stati devoluti alla ricerca sul cancro. Proprio samente sui bastoni. Figurarsi nel so l’Italia in due. Peccato per Tajo- melodica italiana. Luciano Tajoli era uno di loro, in quell’occasione il 76enne cantante milane- civettuolo ambiente di Sanremo, li che il trionfo di Sanremo arrivas- un esponente di primissimo piano». Renzo Arbore se aveva confidato agli amici che soffriva di poi, sia pure ancora riservato a po- te d’Italia ancora sanguinante del- Affrontò poi anche il Cantagiro, se quando ormai le cose si faceva- non ha dubbi, lui che invitò lo chansonnier disturbi al fegato e che avrebbe dovuto farsi chi autori e funzionari. E quando le ferite inferte dalla guerra, si rico- per rivendicare il diritto a battersi no difficili anche per Modugno e milanese come ospite della trasmissione «Cari ricoverare per sottoporsi ad accertamenti e arrivarono le telecamere, per cari- noscesse in Tajoli e nel suo sforzo ad armi pari con tutti i suoi colle- le nuove leve, a cominciare da Mi- amici vicini e lontani». cure mediche. Dotato di una voce da tenore tà, come far vedere all’Italia qual- di non farsi vincere dal destino. ghi e proprio in quei giorni di cani- na, si apprestavano a dettar legge. «Sì festeggiammo assieme i suoi cinquant’anni di leggero rimasta inalterata nel tempo, Tajoli cosa di diverso dagli impomatati e Soltanto nel 1961 quel divieto colare e folle girare per l’Italia mi Ma lui ha continuato ad assapora- carriera - ricorda - e per l’occasione gli facemmo aveva cominciato la sua carriera di cantante ingessati figurini del festival? Il mo- della Rai cadde e Tajoli venne am- raccontò di quando stava seduto re trionfi, specie all’estero, nell’A- preparare una torta ed una corona. negli anni della guerra, diventando presto dello era il bell’Achille (Togliani) messo a Sanremo a fianco di Betty al bischetto del calzolaio a risuola- merica del Sud e negli Stati Uniti Tajoli era felicissimo di quel riconoscimento che in uno dei più tipici esponenti del filone melodi- fascinoso e fresco di fumetti al Curtis per interpretare una orribile re povere scarpe e, con la radio nei circuiti per emigranti. Fino a fondo meritava. Assieme a Claudio Villa ha infatti co-popolaresco della canzone italiana, nel fianco della bella Loren. Poi c’era canzone di , intitolata Al di accesa, a cantare all’unisono con i pochi anni fa non perdeva una caratterizzato il bel canto degli anni quale rivaleggiò per anni con Claudio Villa. il «re» Claudio Villa con le sue po- là e gravida appunta di seconde cantanti di allora. Erano gli anni battuta: grande professionista, sa- Cinquanta con brani come «Terra straniera» o «Luciano - conferma il baritono Giuseppe siture da amatore di borgata e il letture. Una canzone che sbaragliò dell’occupazione nazista e lui, di- peva come sfruttare la voce (di te- «Scrivimi». Era un caposcuola, uno degli eredi di Zecchillo, segretario del Sindacato nazionale suo gorgheggio assassino. E poi si il campo. Se Rascel si era alleato a ceva, aveva fatto la sua parte nel- sta, per lo più) in una età in cui Carlo Buti. Aveva una voce molto intonata e fu autonomo degli artisti lirici - ha contribuito temeva che esibire Tajoli signifi- Dallara per Romantica anche Tajo- l’aiutare i partigiani facendo il por- persino i cantanti lirici sono ormai capace di avvicinarsi agli stornelli fiorentini e un con la sua voce nativamente bella e modulata casse sfruttare la sua malattia, co- li era con una urlatrice e il connu- taordini. Quale Ss avrebbe sospet- fuori gioco. Era sopravvissuto al po’ anche a quelli romani. a nobilitare la canzone italiana riscoprendone sa che per la verità nei suoi film bio ebbe partita vinta. Nessun dub- tato in lui un nemico? Poi lo aveva- proprio pubblico e per questo, All’epoca - conclude Renzo Arbore - io ed i miei i lati migliori. Il suo stile e la ricca personalità avveniva abbondantemente, con bio che Tajoli fosse un lottatore e no ascoltato i discografici, il mae- sconosciuto ai giovani, saranno amici lo ascoltavamo con aria di sufficienza. I gusti hanno invogliato molti giovani a studiare can- la complicità di produttori e registi quella interpretazione fu nel gene- stro Schisa, mi pare, ed era comin- forse in pochi a piangerlo. Ma è giovanili erano altri; oggi, però, ne riconosco to, alcuni dei quali si avviarono poi verso l’ar- che forse intuivano come una par- re un capolavoro. ciato il suo successo nell’avanspet- statoungrande.Anziunbig. l’ispirazione». telirica». L’EREDITÀ TEATRO. In prima a Radicondoli un suo testo dedicato a Montale LA CURIOSITÀ Yoko Ono Quando George Gershwin cede a Julian Maraini: «La memoria va per radio» supplicò Stravinskij Dacia Maraini dalle scene alla radio, dagli «studi» ai set: non esiste una memoria, diciamo dio tratto da «Bagheria» (al Chio- 50 miliardi così, vergine, non interpretata. In stro verde di Santa Maria Novella). di insegnargli composizione mentre Faenza gira Marianna Ucria, infatti, a Firenze vie- breve, non esiste una non inter- Anche in questo caso, oltre ad es- ne proposto uno studio sul suo Bagheria e al «Festival di pretazione della realtà. È impossi- sere legato a un processo mnemo- LONDRA. Dopo 16 anni di bat- Radicondoli» domani ci sarà la prima nazionale di un bile. Non esiste una realtà bruta, nico, il percorso parte da un luogo ROMA Sapevamo che l’autore so Chopin, a causa delle turbo- —taglie legali e attacchi personali Yo- suo radiodramma, La casa tra due palme, adattato per il ma solo la nostra interpretazione di riferimento, una casa. Che rap- —di Rapsodie in blue, nel pieno del- lenze amorose di George Sand. ko Ono e Julian Lennon hanno tro- di essa. porto c’è fra memoria e abitazio- la sua carriera scongiurò Igor Scatti da maestro: come quelli vato un acccordo che concede al teatro da Nico Garrone. La Maraini parla dei suoi lavori, Lei scrive molti radiodrammi, di ne, fra luogo reale e luogo lettera- Stravinskij di dargli lezioni di proverbali di Luchino Visconti. E primogenito dell’ex Beatle parte sul filo della memoria e dei luoghi ad essa legati: come cui questo è un esempio. Pensa rio? composizione? Nonostante gua- scherzi da maestro: ne firmò più dell’eredità paterna. In base all’ac- la «pagoda gialla» tanto cara a Montale... che in un’epoca virtuale come la Nella Casa tra due palme,illuo- dagnasse milioni di dollari, Geor- d’uno Piero Mascagni, che non cordo, dei 250 milioni di sterline la- nostra, possa esserci un rifiorire go di riferimento è la pagoda ge Gershwin pare fosse assillato mancava certo d’arguzia. Di fron- sciati da John Lennon, 625 miliardi di questo genere da noi un po‘ ca- giallognola che si vede uscendo da un pensiero molesto: tutti lo te all’Accademia di Santa Cecilia, di lire circa, Julian riceverà una par- duto in disgrazia con la tv? dalla stazione di Monterosso, in consideravano un autore colto a Roma, il grande direttore tosca- te stimata intorno ai 50 miliardi di li- GIANLUCA CITTERIO Me lo chiedono spesso. Per esem- Liguria, e tanto cara a Montale. ma molto molto «leggero». Voleva no incontrò un noto e pedante re. Almeno secondo quanto ripor- FIRENZE. Dacia Maraini, la Un viaggio a puntate all’interno pio in Germania ne fanno ancora In Bagheria, invece, il luogo di perciò dimostrare al mondo di «artista» dell’avanguardia che gli tato ieri dai giornali britannici. Yo- —scrittrice fiorentina che appartiene della memoria, una «recherche». un grande uso. Io ne ho scritti mol- partenza per una memoria tutta essere anche una persona seria. mostrò un’automobile lussuosa: ko Ono, 63 anni, ha accettato le ri- all’antica famiglia degli Alliata di Perché è così importante la me- tissimi per loro. Pensi che recente- personale è la vecchia casa sici- A rivelarci questa curiosità è «Vede, maestro, l’ho comprata in vendicazioni del 33enne Julian per Salaparuta, è protagonista in que- moria nelle sue opere? mente, in Germania, hanno fatto liana dei miei nonni, Villa Val- Franco Mannino, direttore e com- America eseguendo le sue musi- sgombrare il campo da ogni pro- sto periodo delle scene italiane. E La memoria è la nostra coscienza, un radiodramma del mio ultimo li- guarnera. Uno splendido palaz- positore, che ha deciso di racco- che». Mascagni si congratulò mol- blema ora che Sean, il figlio da lei non solo teatrali. A Caprarola, in come dice Bergson. La memoria è bro, Voci, e poi ne hanno ricava- zo settecentesco che noi ci tra- gliere in un libro-diario, I contrab- to ma non potè astenersi dall’ag- avuto con John Lennon si appresta provincia di Viterbo, si gira Ma- il nostro legame tra passato e pre- to un cd, che per altro sta an- mandiamo da generazioni e ge- bassi dipinti (Akademos & Lim) giungere: «La ringrazio, ma se io a compiere i 21 anni. Inoltre, sem- rianna Ucria con la regia di Ro- sente, e tra presente e futuro. Sen- dando molto bene. È curioso, nerazioni. gli aneddoti più curiosi legati alla andassi in America ad eseguire le bra che Yoko Ono abbia modifica- berto Faenza (tra gli interpreti za memoria l’uomo non esiste, e questo. Non mi era mai succes- Diciamo che la casa è un po‘ il musica. Alcuni dei quali registrati sue musiche, non potrei com- to il suo giudizio su Julian ritenen- Philippe Noiret e Laura Moran- quindi la memoria diventa la co- so. Io credo però che molti sia- luogo della memoria, dei ricor- personalmente, altri selezionati prarmi neanche una bicicletta». dolo finalmente sufficientemente te), mentre nei giorni scorsi è scienza degli uomini, la coscienza no interessati anche in Italia al di, delle cose proprie. Funge da da quel repertorio infinito di fatti Fatti veri o ricami? Contraddiz- maturo per amministrare l’eredità stato proposto uno «studio» sul storica. La sua funzione letteraria radiodramma. Perché la radio contenitore della memoria pri- paradossali che passa di voce in zioni di artisti o maldicenze? Il li- dopo aver superato le difficoltà che suo Bagheria presso il Chiostro è essenziale. Passa tutto di lì. Non resta una compagnia, per chi sta vata, e l’aiuta a interpretare il voce. bro di Mannino non ha la pretesa lo portarono per la maggior parte verde di Santa Maria Novella. si dà opera letteraria senza la me- in casa, per le casalinghe, per passato attraverso odori, profu- Franco Mannino ci manda a dell’oggettività, ma segue il filo di degli anni ‘80 a cercar rifugio nella Domani è invece previsto il moria. chi fa lavori manuali, gli artigia- mi, oggetti, rimandi che solo lì si dire, per esempio, che per un’in- un’affabulazione mai interrotta. droga. laconico il commento Ju- debutto in prima nazionale di Si può addirittura dire che la lette- ni. E dunque a questa fetta di possono ritrovare. Il luogo lette- tera giornata fu costretto da Gra- «Mannino sa affascinare l’ascolta- lian:«Chissà cosa sarebbe successo un suo radiodramma, adattato ratura è memoria. E bisogna tener pubblico interessa anche non rario è in sostanza invece una ce Kelly a provare pianoforti in re con racconti divertentissimi - se avessi avuto questi dieci an- per le scene da Nico Garrone e presente che essa è sempre fittizia, ascoltare solo canzonette, ma realtà trasfigurata, che cioè ha un negozio per trovarne uno da ha dichiarato Walter Pedullà pre- ni fa». In un testamento vergato po- interpretato da Anita Laurenzi e filtrata. Perché è il momento in cui anche storie più complesse, sto- già subito nella mente dello mettere a casa. Sull’omosessuali- sentando il libro al Teatro dell’O- co prima di essere ucciso, John Fernando Maraghini, al festival noi rielaboriamo il passato attra- rie di parole. scrittore la sua personale e cul- tà di Tchaikowski gli aneddoti pera-Èunveroeproprioaffabu- Lennon aveva lasciato tutto nelle «Estate a Radicondoli», con repli- verso la cultura. Dunque, per Lei, in questi giorni, è rappresen- turale metamorfosi interpretati- fioccano. E non si sottrae al ridi- latore che lavora per far divenire mani di Yoko Ono. ca martedì 6 agosto. quanto attendibile possa essere, tata in Toscana anche da uno stu- va. colo neanche la figura dell’ecces- realtà anche l’incredibile».