Regione Autonoma FRIULI VENEZIA GIULIA Provincia Di UDINE Comune Di TRASAGHIS
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Studio dott. geol. Davide Seravalli Regione Autonoma FRIULI VENEZIA GIULIA Provincia di UDINE Comune di TRASAGHIS MICROZONAZIONE SISMICA DI PRIMO LIVELLO – MS01 RELAZIONE ILLUSTRATIVA COMUNE DI TRASAGHIS Dott. Geol. Davide Seravalli Collaborazione Dott. Geol. Glenda Nicola COMMITTENTE: Comune di Trasaghis Studio dott. geol. Davide Seravalli Via Vegliato,15 - 33013 Gemona del Friuli (UD) Tel.: 347/5026083 e-mail: [email protected] 1 SOMMARIO 1. INTRODUZIONE ........................................................................................................................................................ 3 1.1 Descrizione dell’area di studio ........................................................................................................................... 7 1.2 Definizione della cartografia di base ................................................................................................................ 10 2. DEFINIZIONE DELLA PERICOLOSITA’ DI BASE E DEGLI EVENTI DI RIFERIMENTO ........................................ 12 2.1 Pericolosità sismica ......................................................................................................................................... 12 2.2 Sorgenti sismogenetiche ................................................................................................................................. 14 2.3 Storia sismica di Trasaghis .............................................................................................................................. 17 2.4 Faglie capaci ................................................................................................................................................... 22 3. ASSETTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO DELL’AREA .............................................................................. 28 3.1 Inquadramento geomorfologico ....................................................................................................................... 28 3.2 Fenomeni franosi ............................................................................................................................................. 29 3.3 Pericolosità idraulica ........................................................................................................................................ 32 3.4 Cavità .............................................................................................................................................................. 37 3.5 Inquadramento litostratigrafico ........................................................................................................................ 38 3.6 Inquadramento strutturale ................................................................................................................................ 45 4. DATI GEOTECNICI E GEOFISICI ........................................................................................................................... 47 5. MODELLO DEL SOTTOSUOLO .............................................................................................................................. 53 6. INTERPRETAZIONI ED INCERTEZZE .................................................................................................................... 59 7. METODOLOGIE DI ELABORAZIONE E RISULTATI ............................................................................................... 60 8. ELABORATI CARTOGRAFICI ................................................................................................................................. 61 9. CONFRONTO CON LA DISTRIBUZIONE DI DANNI PER EVENTI PASSATI ........................................................ 69 10. BIBLIOGRAFIA ........................................................................................................................................................ 72 2 1. INTRODUZIONE In data 25.08.2015 il sottoscritto Dott. Geol. Davide Seravalli è stato incaricato dal Comune di Trasaghis (UD), rappresentato dal responsabile del servizio tecnico nella persona di Marcuzzi p.i. Gianni, di effettuare lo studio di Microzonazione Sismica di I livello per il suddetto comune. La presente Relazione Illustrativa ha come obiettivo quello di descrivere i risultati e la scelte effettuate durante lo studio di Microzonazione Sismica eseguito per il comune oggetto del presente studio. Per Microzonazione Sismica (MS) si intende la valutazione della pericolosità sismica locale attraverso l’individuazione di zone del territorio caratterizzate da comportamento sismico omogeneo. In sostanza la MS individua e caratterizza le zone stabili, stabili suscettibili di amplificazione locale del moto sismico e le zone suscettibili di instabilità. Gli studi di Microzonazione Sismica hanno l’obiettivo di riconoscere ad una scala sufficientemente grande, comunale o subcomunale, le condizioni locali che possono modificare sensibilmente caratteristiche del moto sismico atteso o possono produrre deformazioni permanenti rilevanti per le costruzioni e le infrastrutture. Come riportato negli Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica (ICMS) del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale (2008) il livello I rappresenta uno studio propedeutico e obbligatorio per affrontare i successivi livelli II e III e consiste nella raccolta organica e ragionata dei dati di natura geologica, geotecnica e geofisica e delle informazioni preesistenti e/o realizzate ex novo, al fine di pervenire alla costruzione del prodotto finale rappresentato dalla carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (MOPS). Con lo studio di MS di livello I quindi, il territorio comunale risulterà suddiviso nelle seguenti microzone: • ‘Zone stabili’, nelle quali non si prevedono effetti locali rilevanti di alcuna natura, si tratta di aree con substrato geologico affiorante con morfologia pianeggiante o nel caso di pendii con inclinazione minore di circa 15°; • ‘Zone stabili suscettibili di amplificazioni locali’, nelle quali si attendono fenomeni di amplificazione del moto sismico a causa dell’assetto litostratigrafico del terreno e/o geomorfologico superficiale o profondo; • ‘Zone suscettibili di instabilità’, nelle quali gli effetti indotti dal sisma sono riconducibili a deformazioni permanenti del terreno. I principali tipi di instabilità sono riconducibili ad instabilità di versante, liquefazione,faglie attive e capaci e cedimenti differenziali. A livello Nazionale e Regionale i riferimenti normativi e tecnici che disciplinano la materia sono i seguenti: • Legge 02.02. 1974, n. 64, Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche. • Legge 10.12.1981, n. 741, Ulteriori norme per l’accelerazione delle procedure per l’esecuzione di opere pubbliche. • Decreto del Ministro del Lavori Pubblici 11.03.1988, Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. 3 • Decreto del Ministro dei Lavori Pubblici 16.01.1996, Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche. • Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20.03.2003, n. 3274, Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica. • Decreto di Giunta regionale n. 2325 del 01.08.2003, Recepimento dell’OPCM n. 3274 del 20.03.2003 in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica. • Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3431 del 03.05.2005: Ulteriori modifiche ed integrazioni all’OPCM n. 3274 del 20.03.2003 recante ‘Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica’. • Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3519 del 28.04.2006: Criteri generali per l’individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle medesime zone. • D.M. 14.01.2008: Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni. • Delibera di Giunta Regionale n. 845 del 06.05.2010: Classificazione sismica del territorio del Friuli Venezia Giulia – Allegato 1. Parte integrante dello studio di MS è l’analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE). Essa corrisponde alla condizione per la quale un insediamento urbano, a seguito di un evento sismico, può subire danni fisici e funzionali tali da portare all’interruzione di quasi tutte le funzioni urbane, ma conserva comunque la funzionalità della gran parte delle funzioni strategiche per l’emergenza e la loro connessione ed accessibilità rispetto al contesto territoriale limitrofo. L’analisi della CLE dell’insediamento urbano viene effettuata utilizzando la modulistica predisposta dalla Commissione Tecnica di cui all’articolo 5 commi 7 e 8 dell’ O.P.C.M 3907/2010 ed emanata con apposito decreto del Capo della Protezione Civile. Tale analisi comporta: • Individuazione di aree ed edifici che garantiscono le funzioni strategiche per l’emergenza; • L’individuazione delle infrastrutture di accessibilità e connessione con il contesto territoriale, degli edifici e delle aree strategiche ed eventuali elementi critici; • L’individuazione degli aggregati strutturali e delle singole unità strutturali che possono interferire con le infrastrutture di accessibilità