Il Pordenone: Sulla Via Dell’Artista
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Provincia Comune di di Pordenone Pinzano al Tagliamento Il Pordenone: sulla via dell’artista Provincia di Pordenone ambiente ed i luoghi del territorio provinciale sono caratterizzati dalla presenza di risorse na- L’ turali ed artistiche che delineano la tipicità del Friuli occidentale rispetto alle altre aree della regione. Un insieme organico di fattori che costituiscono gli elementi fondamentali per lo sviluppo di percorsi con valenza culturale ed il recupero delle radici storiche di questa zona geografica. Un’azione conoscitiva di un vasto patrimonio, che può rappresentare lo strumento per avviare delle attività di ricerca finalizzate alla fruizione di importanti memorie del nostro passato. L’itinerario legato alla vicenda artistica di Giovanni Antonio de Sacchis detto “il Pordenone” diviene allora uno dei mezzi operativi per realizzare forme concrete di accoglienza turistica, tenendo conto delle peculiarità della fascia montana e delle sue strutture. Una pubblicazione che illustra la produzione locale di un grande pittore e lo rapporta alle località nelle quali si è articolata la sua presenza. Attraverso questo progetto l’Assessorato Provinciale alla Cultura ed all’Istruzione intende valorizzare gli aspetti significativi e le per- sonalità del proprio territorio in un’ottica di promozione culturale orientata a far conoscere ed apprezzare le testimonianze presenti in ambito locale. L’Assessore alla Cultura e all’Istruzione Il Presidente avv. Mattia Callegaro dott. Elio De Anna Il Pordenone: sulla via dell’artista 1 Comune di Pinzano al Tagliamento Il Pordenone n po’ per temperamento, un po’ per consuetudine, siamo purtroppo abituati a guardare ed iovanni Antonio, nasce a Pordenone tra il 1483 e il 1484. Figlio U ammirare sempre l’erba del giardino del vicino che, come si suol dire, appare più verde, più G del maestro muratore Angelo Q. Bartolomeo de Sacchis, di lon- brillante e più rigogliosa della nostra. tana discendenza lombarda “de Lodesanis”, oggi è noto come “il Por- Così facendo finiamo per trascurare le nostre realtà che, seppur piccole, sono ricche di bellezze na- denone” nome del luogo natale, reso glorioso grazie alle sue opere. turalistiche e conservano un patrimonio artistico davvero imponente per quantità ma anche di sicu- È stato riconosciuto dalla critica come il maggior frescante friulano del ro interesse per qualità. Rinascimento ed uno dei più grandi del Cinquecento. Le sue opere e L’Amministrazione Comunale di Pinzano al Tagliamento con questa pubblicazione rinnova il suo im- i numerosi cicli di affreschi si trovano in molti monumenti dell’Italia pegno di sempre nel favorire la riscoperta e la valorizzazione dei grandi tesori dell’arte custoditi ne- centrale e settentrionale. Il Vasari lo descrive come un autodidatta al- gli edifici storici dei nostri piccoli paesi. la ricerca del proprio codice espressivo personale cogliendo dalle L’intento è duplice: da una parte rendere omaggio alla figura illustre di Giovanni Antonio de Sacchis detto “il Pordenone”, un grande esperienze altrui gli aspetti che gli interessavano, tralasciando il resto. artista che tante tracce e testimonianze della sua arte ha lasciato nei monumenti delle località dello spilimberghese, dall’altra donare “Il Pordenone” si presenta come una figura di transito tra l’artista per un’opportunità in più per conoscere il nostro territorio, un ambiente unico da vivere e preservare. così dire “popolare” e quello “colto” che esprimeva il proprio sapere Un doveroso ringraziamento va alla Provincia di Pordenone che ha creduto in questa nostra iniziativa e agli amministratori comunali attraverso le opere d’arte. che hanno collaborato alla sua realizzazione, in particolare l’Assessore alla cultura dott.ssa Samanta Mizzaro e la consigliera Daniela “Il Pordenone” viene descritto come uomo dal temperamento turbo- Missana con la collaborazione della dott.ssa Deborah Del Basso. lento, collerico e passionale. Pittore complesso sia dal punto di vista Il coraggio di combattere dovunque le sue battaglie lo Invito tutti i lettori a custodire gelosamente questa pubblicazione con l’auspicio che possa contribuire a far conoscere meglio quei teso- formativo che artistico, spesso pronto a cambiare rotta per adattarsi fece curioso e intraprendente e lo portò alla Città Eter- ri artistici che assieme alla particolarità del territorio fanno di questo lembo di terra del Friuli una terra dal patrimonio unico e di tutti. alle esigenze della committenza. na, meta ormai necessaria per la sua sete di conoscen- La vita non gli serbò fortuna, ma piuttosto lotta in paesi di modeste ri- za e di confronto con la grande arte. Si stabilì a Venezia, Il sindaco sorse e di poche esigenze. Per cercar miglior sorte, che arrivò quando luogo in cui gli bastò respirare l’aria sottile dell’arte ve- Luciano De Biasio la sua vita volgeva ormai rapida al tramonto, dovette andar randagio neziana, perché un’ebbrezza felice mettesse ali al suo per la Lombardia, terra dei suoi avi paterni, per l’Emilia e la Liguria. pennello. Il Pordenone: sulla via dell’artista 2 Il Pordenone: sulla via dell’artista 3 Si sposò tre volte: nel 1504 con Ana- lavorando per gli abitanti del luogo, lasciando una testi- segni laceranti del de- menti di intonaci stasia, figlia di Maestro Stefano da Bel- monianza indelebile nei monumenti delle località dello vastante terremoto che caddero in più pun- luno; nel 1513 con Elisabetta Quagliata spilimberghese. colpì le località occiden- ti, facendo temere e nel 1533 con Elisabetta Frescolini Pressoché incalcolabile è la quantità di opere “a fre- tali del Friuli nel 1976. per la stabilità del dalla quale ebbe quattro figli. sco” eseguite, irrimediabilmente perdute o danneggia- Fra quelli più o meno complesso pittori- Morì improvvisamente in una locanda te in molti centri del territorio in cui a tappe e fasi sal- gravemente lesionati co. I due affreschi di Ferrara in circostanze poco chiare, tuarie “il Pordenone” fu invitato o si recò a lavorare. Tra dalle scosse telluriche, eseguiti dal Porde- senza conforto di parenti, solitario, lon- le cause principali di tali perdite e danneggiamenti, le si segnalano i dipinti none a Pinzano, tano dalla sua patria e dalla conquistata condizioni ambientali-meteorologiche in cui esse furo- della Chiesa di Santa utilizzati come pale Venezia. no collocate ed esposte (facciate di chiese, di palazzi). Maria dei Battuti a Va- di altare, raffigu- Il periodo friulano del Pordenone ha il- Un inventario delle opere perdute e danneggiate non è leriano, sulla cui faccia- ranti la Madonna luminato, assieme ad altri artisti, la possibile né, se lo fosse, ta il grande affresco del con Bambino e in Maestà, risultarono in condizioni storia del Cinquecento nel Friuli Occi- potrebbe avere pretese San Cristoforo ha patito precarie, essendo state sensibilmente lesionate le dentale. Anche la pedemontana por- esaustive. una vasta, profonda strutture della chiesa parrocchiale. Danneggiati infine denonese e il Comune di Pinzano al A parte i danni rovinosi fenditura, mentre la gli affreschi della parrocchiale di Vacile. Tagliamento hanno beneficiato di tanta subiti durante la prima Natività condotta sulla Per riscoprire alcune delle opere più significative so- magnificenza negli anni che vanno dal guerra mondiale che coin- parete interna a nord pravvissute alle condizioni ambientali e meteorologiche, 1504 al 1537; un periodo storico in cui volse le zone in cui si tro- ha riportato rigonfiamenti dell’intonaco pittorico percorso da numero- ai terremoti e talvolta, anche all’incuria dell’uomo, riper- il Friuli fu oggetto di contesa tra gli Au- vano maggiormente dis- se screpolature. Le gravi lesioni prodotte negli archi portanti della cu- corriamo l’itinerario che da Spilimbergo ci porta fino a striaci e la Repubblica di Venezia, alla quale la maggior parte del Friuli seminate le opere del pola del Duomo di Spilimbergo indussero insidie, ai fini protettivi e Pinzano al Tagliamento. aveva fatto atto di dedizione. La cittadina di Pordenone passò varie Pordenone, vari dipinti ap- conservativi, agli affreschi che “il Pordenone” eseguì su uno dei pila- volte dagli Austriaci ai Veneziani; ai disagi delle occupazioni e dei sac- partenenti a cicli del mae- stri con le raffigurazioni di San Rocco e Sant’Erasmo, di cui fu auspi- cheggi si aggiunsero la carestia, la peste e nel 1511 il terremoto. Stan- stro, della sua scuola, del- cato lo “stacco”. do al Vasari, proprio per scampare a tali pericoli, “il Pordenone” si sa- la cultura veneta a lui con- Preoccupazioni suscitarono inoltre le condizioni degli affreschi della rebbe trattenuto per un lungo periodo nelle nostre zone in “contado”, temporanea, recano ora i Chiesa di Travesio. Il soffitto della volta riportò fessurazioni: fram- ll Pordenone: sulla via dell’artista 4 ll Pordenone: sulla via dell’artista 5 Spilimbergo Gaio a città di Spilimbergo, rinomata per il mosaico e il centro storico pochi chilometri a nord di Spilimbergo, tra il fiume Tagliamento L che ospita nel mese di agosto un’imponente rievocazione stori- Ae il torrente Cosa, si trova la frazione di Gaio, a cui si arriva age- ca, all’interno del Duomo di Santa Maria Maggiore presenta alcuni im- volmente percorrendo la strada provinciale. portanti dipinti del Pordenone. Località a vocazione agricola, con possibilità di ristorazione nella con- In particolare nella struttura gotica – romana costruita fra il 1284 e la finante frazione di Baseglia. metà del ‘300, per quanto concerne i dipinti di supporto mobile, la Dal centro dell’abitato percorrendo una strada sterrata che conduce scena è dominata proprio dalla decorazione dell’organo dovuta all’Ar- verso la campagna sulle rive del Tagliamento, si accede alla Chiesa tista. Risalenti al 1524, troviamo L’Assunzione di Maria (navata sini- votiva di S. Marco, in cui sono conservati affreschi ancor più precoci, stra), Caduta di Simon mago e Conversione di Saul (navate interne), opere giovanili lontane dai risultati che “il Pordenone” raggiungerà nella cantonaria Nascita e Sposalizio della Vergine, Adorazione dei successivamente. Magi e Fuga in Egitto, Gesù fra i dottori.