Provincia Comune di di Pinzano al Tagliamento

Il Pordenone: sulla via dell’artista

Provincia di Pordenone

ambiente ed i luoghi del territorio provinciale sono caratterizzati dalla presenza di risorse na- L’ turali ed artistiche che delineano la tipicità del Friuli occidentale rispetto alle altre aree della regione. Un insieme organico di fattori che costituiscono gli elementi fondamentali per lo sviluppo di percorsi con valenza culturale ed il recupero delle radici storiche di questa zona geografica. Un’azione conoscitiva di un vasto patrimonio, che può rappresentare lo strumento per avviare delle attività di ricerca finalizzate alla fruizione di importanti memorie del nostro passato. L’itinerario legato alla vicenda artistica di Giovanni Antonio de Sacchis detto “” diviene allora uno dei mezzi operativi per realizzare forme concrete di accoglienza turistica, tenendo conto delle peculiarità della fascia montana e delle sue strutture. Una pubblicazione che illustra la produzione locale di un grande pittore e lo rapporta alle località nelle quali si è articolata la sua presenza. Attraverso questo progetto l’Assessorato Provinciale alla Cultura ed all’Istruzione intende valorizzare gli aspetti significativi e le per- sonalità del proprio territorio in un’ottica di promozione culturale orientata a far conoscere ed apprezzare le testimonianze presenti in ambito locale.

L’Assessore alla Cultura e all’Istruzione Il Presidente avv. Mattia Callegaro dott. Elio De Anna

Il Pordenone: sulla via dell’artista 1 Comune di Pinzano al Tagliamento Il Pordenone

n po’ per temperamento, un po’ per consuetudine, siamo purtroppo abituati a guardare ed iovanni Antonio, nasce a Pordenone tra il 1483 e il 1484. Figlio U ammirare sempre l’erba del giardino del vicino che, come si suol dire, appare più verde, più G del maestro muratore Angelo Q. Bartolomeo de Sacchis, di lon- brillante e più rigogliosa della nostra. tana discendenza lombarda “de Lodesanis”, oggi è noto come “il Por- Così facendo finiamo per trascurare le nostre realtà che, seppur piccole, sono ricche di bellezze na- denone” nome del luogo natale, reso glorioso grazie alle sue opere. turalistiche e conservano un patrimonio artistico davvero imponente per quantità ma anche di sicu- È stato riconosciuto dalla critica come il maggior frescante friulano del ro interesse per qualità. Rinascimento ed uno dei più grandi del Cinquecento. Le sue opere e L’Amministrazione Comunale di Pinzano al Tagliamento con questa pubblicazione rinnova il suo im- i numerosi cicli di affreschi si trovano in molti monumenti dell’Italia pegno di sempre nel favorire la riscoperta e la valorizzazione dei grandi tesori dell’arte custoditi ne- centrale e settentrionale. Il Vasari lo descrive come un autodidatta al- gli edifici storici dei nostri piccoli paesi. la ricerca del proprio codice espressivo personale cogliendo dalle L’intento è duplice: da una parte rendere omaggio alla figura illustre di Giovanni Antonio de Sacchis detto “il Pordenone”, un grande esperienze altrui gli aspetti che gli interessavano, tralasciando il resto. artista che tante tracce e testimonianze della sua arte ha lasciato nei monumenti delle località dello spilimberghese, dall’altra donare “Il Pordenone” si presenta come una figura di transito tra l’artista per un’opportunità in più per conoscere il nostro territorio, un ambiente unico da vivere e preservare. così dire “popolare” e quello “colto” che esprimeva il proprio sapere Un doveroso ringraziamento va alla Provincia di Pordenone che ha creduto in questa nostra iniziativa e agli amministratori comunali attraverso le opere d’arte. che hanno collaborato alla sua realizzazione, in particolare l’Assessore alla cultura dott.ssa Samanta Mizzaro e la consigliera Daniela “Il Pordenone” viene descritto come uomo dal temperamento turbo- Missana con la collaborazione della dott.ssa Deborah Del Basso. lento, collerico e passionale. Pittore complesso sia dal punto di vista Il coraggio di combattere dovunque le sue battaglie lo Invito tutti i lettori a custodire gelosamente questa pubblicazione con l’auspicio che possa contribuire a far conoscere meglio quei teso- formativo che artistico, spesso pronto a cambiare rotta per adattarsi fece curioso e intraprendente e lo portò alla Città Eter- ri artistici che assieme alla particolarità del territorio fanno di questo lembo di terra del Friuli una terra dal patrimonio unico e di tutti. alle esigenze della committenza. na, meta ormai necessaria per la sua sete di conoscen- La vita non gli serbò fortuna, ma piuttosto lotta in paesi di modeste ri- za e di confronto con la grande arte. Si stabilì a Venezia, Il sindaco sorse e di poche esigenze. Per cercar miglior sorte, che arrivò quando luogo in cui gli bastò respirare l’aria sottile dell’arte ve- Luciano De Biasio la sua vita volgeva ormai rapida al tramonto, dovette andar randagio neziana, perché un’ebbrezza felice mettesse ali al suo per la Lombardia, terra dei suoi avi paterni, per l’Emilia e la Liguria. pennello.

Il Pordenone: sulla via dell’artista 2 Il Pordenone: sulla via dell’artista 3 Si sposò tre volte: nel 1504 con Ana- lavorando per gli abitanti del luogo, lasciando una testi- segni laceranti del de- menti di intonaci stasia, figlia di Maestro Stefano da Bel- monianza indelebile nei monumenti delle località dello vastante terremoto che caddero in più pun- luno; nel 1513 con Elisabetta Quagliata spilimberghese. colpì le località occiden- ti, facendo temere e nel 1533 con Elisabetta Frescolini Pressoché incalcolabile è la quantità di opere “a fre- tali del Friuli nel 1976. per la stabilità del dalla quale ebbe quattro figli. sco” eseguite, irrimediabilmente perdute o danneggia- Fra quelli più o meno complesso pittori- Morì improvvisamente in una locanda te in molti centri del territorio in cui a tappe e fasi sal- gravemente lesionati co. I due affreschi di in circostanze poco chiare, tuarie “il Pordenone” fu invitato o si recò a lavorare. Tra dalle scosse telluriche, eseguiti dal Porde- senza conforto di parenti, solitario, lon- le cause principali di tali perdite e danneggiamenti, le si segnalano i dipinti none a Pinzano, tano dalla sua patria e dalla conquistata condizioni ambientali-meteorologiche in cui esse furo- della Chiesa di Santa utilizzati come pale Venezia. no collocate ed esposte (facciate di chiese, di palazzi). Maria dei Battuti a Va- di altare, raffigu- Il periodo friulano del Pordenone ha il- Un inventario delle opere perdute e danneggiate non è leriano, sulla cui faccia- ranti la Madonna luminato, assieme ad altri artisti, la possibile né, se lo fosse, ta il grande affresco del con Bambino e in Maestà, risultarono in condizioni storia del Cinquecento nel Friuli Occi- potrebbe avere pretese San Cristoforo ha patito precarie, essendo state sensibilmente lesionate le dentale. Anche la pedemontana por- esaustive. una vasta, profonda strutture della chiesa parrocchiale. Danneggiati infine denonese e il Comune di Pinzano al A parte i danni rovinosi fenditura, mentre la gli affreschi della parrocchiale di Vacile. Tagliamento hanno beneficiato di tanta subiti durante la prima Natività condotta sulla Per riscoprire alcune delle opere più significative so- magnificenza negli anni che vanno dal guerra mondiale che coin- parete interna a nord pravvissute alle condizioni ambientali e meteorologiche, 1504 al 1537; un periodo storico in cui volse le zone in cui si tro- ha riportato rigonfiamenti dell’intonaco pittorico percorso da numero- ai terremoti e talvolta, anche all’incuria dell’uomo, riper- il Friuli fu oggetto di contesa tra gli Au- vano maggiormente dis- se screpolature. Le gravi lesioni prodotte negli archi portanti della cu- corriamo l’itinerario che da Spilimbergo ci porta fino a striaci e la Repubblica di Venezia, alla quale la maggior parte del Friuli seminate le opere del pola del Duomo di Spilimbergo indussero insidie, ai fini protettivi e Pinzano al Tagliamento. aveva fatto atto di dedizione. La cittadina di Pordenone passò varie Pordenone, vari dipinti ap- conservativi, agli affreschi che “il Pordenone” eseguì su uno dei pila- volte dagli Austriaci ai Veneziani; ai disagi delle occupazioni e dei sac- partenenti a cicli del mae- stri con le raffigurazioni di San Rocco e Sant’Erasmo, di cui fu auspi- cheggi si aggiunsero la carestia, la peste e nel 1511 il terremoto. Stan- stro, della sua scuola, del- cato lo “stacco”. do al Vasari, proprio per scampare a tali pericoli, “il Pordenone” si sa- la cultura veneta a lui con- Preoccupazioni suscitarono inoltre le condizioni degli affreschi della rebbe trattenuto per un lungo periodo nelle nostre zone in “contado”, temporanea, recano ora i Chiesa di Travesio. Il soffitto della volta riportò fessurazioni: fram-

ll Pordenone: sulla via dell’artista 4 ll Pordenone: sulla via dell’artista 5 Spilimbergo Gaio

a città di Spilimbergo, rinomata per il mosaico e il centro storico pochi chilometri a nord di Spilimbergo, tra il fiume Tagliamento L che ospita nel mese di agosto un’imponente rievocazione stori- Ae il torrente Cosa, si trova la frazione di Gaio, a cui si arriva age- ca, all’interno del Duomo di Santa Maria Maggiore presenta alcuni im- volmente percorrendo la strada provinciale. portanti dipinti del Pordenone. Località a vocazione agricola, con possibilità di ristorazione nella con- In particolare nella struttura gotica – romana costruita fra il 1284 e la finante frazione di Baseglia. metà del ‘300, per quanto concerne i dipinti di supporto mobile, la Dal centro dell’abitato percorrendo una strada sterrata che conduce scena è dominata proprio dalla decorazione dell’organo dovuta all’Ar- verso la campagna sulle rive del Tagliamento, si accede alla Chiesa tista. Risalenti al 1524, troviamo L’Assunzione di Maria (navata sini- votiva di S. Marco, in cui sono conservati affreschi ancor più precoci, stra), Caduta di Simon mago e Conversione di Saul (navate interne), opere giovanili lontane dai risultati che “il Pordenone” raggiungerà nella cantonaria Nascita e Sposalizio della Vergine, Adorazione dei successivamente. Magi e Fuga in Egitto, Gesù fra i dottori. Sui fianchi della cassa grotte- La cupola è stata affrescata con le immagini dell’Eterno Padre e degli sche con i Profeti David e Daniele, e due semilunette con Paggi reggi- Evangelisti, presumibilmente nel 1507. Opera che pur nel carattere stemma (navata destra) a tamponare le aperture laterali dell’arcone. sperimentale contiene l’originalità della soluzione spaziale con ele- Usciti dal Duomo, attraversato il ponte sul fossato, la corte interna del menti che “il Pordenone” avrà modo di sviluppare nel prosieguo del- castello offre lo spettacolo del paramento murario, affrescato nel Comune Spilimbergo la sua attività. Comune Spilimbergo 1480-1490, ma di dubbia attribuzione. È infatti da accertare se si trat- Recapiti Parrocchia di Spilimbergo tel. 0427 2059 Oggi lo stato di conservazione non è dei migliori, e anche la documen- Recapiti Parrocchia di Gaio-Baseglia tel. 0427 3760 ta di opere giovanili del Pordenone oppure come sostengono molti, di Orari d’apertura Inverno: dal lunedì al sabato 8.00-12.00 tazione è scarsa. e 14.30-18.30, domenica orario continuato fino alle 18.00. opere di Andrea Bellunello. Estate: dal lunedì al sabato 8.00-12.00 e 14.30-19.00, domenica orario continuato fino alle 18.30.

Il Pordenone: sulla via dell’artista 6 Il Pordenone: sulla via dell’artista 7 Vacile Chiesa di S. Lorenzo

a piccola frazione di Spilimbergo, a vocazione agricola con risto- L ro a carattere familiare, si colloca a pochi chilometri a nord-ovest del capoluogo. Vi si accede da Gaio, attraverso una strada interna che supera il torrente Cosa, o dalla provinciale che da Spilimbergo conduce a Travesio. Qui la Chiesa di S. Lorenzo, un edificio restaurato e consolidato se- condo le forme originarie dopo il sisma del 1976, custodisce il più an- tico ciclo di affreschi del Pordenone (1506-1510 ca.). Si tratta di un di santo. Gli affreschi sulle pareti del coro rappresentano esempio di maturazione artistica del pittore, importante per seguire i il Martirio di S. Sebastiano e di S. Lorenzo, la Resurrezio- primi passi in senso manieristico della sua tecnica e poetica. ne di Cristo e la scena relativa all’episodio di S. Lorenzo La superficie della volta dell’abside completamente affrescata. Le che presenta i poveri all’imperatore. scene risultano distribuite in otto scomparti, raffiguranti al centro il Sui lati obliqui e sulla parete di fondo sono raffigurati gli Cristo Risorto con lo stendardo nella destra e in atto di benedire; su di Apostoli a gruppi di quattro. Lo stato di conservazione lui la divina colomba mentre due angeli lo assistono pregando. Nelle Comune Spilimbergo delle opere è buono. vele contigue i Padri della Chiesa seduti su nubi entro mandorle a rag- Recapiti Parrocchia di Vacile 0427 40028 gera originariamente dorate; li affiancano putti che reggono mitre, pa- storali e i sacri testi. I vertici inferiori sono occupati da Profeti ed Evan- gelisti. I campi minori delle volte in prossimità del sottarco ospitano le figure di Enoch, di un angelo e di Elia, mentre all’esterno restano trac- ce di sinopie relative ad una Annunciazione e una frammentaria figura

Il Pordenone: sulla via dell’artista 8 Il Pordenone: sulla viaIl Pordenone:dell’artista sulla9 via dell’artista 9 Travesio Chiesa di S. Pietro

roseguendo il nostro viaggio verso nord, la strada provinciale 1 ci P conduce a Travesio. Ridente località a vocazione agricola e artigia- nale, collocata ai piedi del monte Ciaurlec, offre diversi punti di ristoro e occasioni di escursioni in mezzo ad una natura quasi incontaminata. Proprio all’entrata del paese ci accoglie sulla destra la Chiesa di S. Pietro, il cui corpo ottocentesco non lascia intuire le origini medieva- li. Nella parrocchiale eccelle per importanza e bellezza il presbiterio a sei lati con una finestra mediana, sormontati da lunette e da vele molto acuminate che vanno a terminare nella cuffia con cui si chiu- condo per portare a conclusione la decorazione parietale, de la volta. una decina d’anni dopo (1525-1526 ca.). Nel mezzo il Cristo trionfante tra le nubi con uno sciame di angioletti Il ciclo permette dunque di seguire l’evolversi dello stile che aleggia intorno, attorniato dai profeti, mentre S. Pietro gli si ingi- del Pordenone fino all’acquisizione della sua maniera più nocchia innanzi. matura (successivamente alla grande impresa decorati- Fra gli splendidi affreschi dell’abside si segnalano due poderosi San va della Cattedrale di ), fatta di plasticità, tea- Sebastiano e Rocco alle imposte dell’arcone, Virtù cardinali e teologa- Comune Travesio tralità e dinamismo, come testimoniano le figure di Sau- li nel sottarco, Assunzione di San Pietro nella volta, Episodi dell’Anti- Recapiti Parrocchia di Travesio tel. 0427 90072 lo che stramazza al suolo col suo cavallo nella Conversio- co Testamento putti, satiri e decori fitomorfi negli spicchi laterali, Sto- ne, o quelle dei due personaggi che assistono alla Deca- rie di S.Pietro nelle lunette. Alle pareti Conversione di Saulo, Decapi- pitazione. tazione di San Paolo, Pietà, Nozze di Cana, Adorazione dei magi. “Il Pordenone” lavorò per realizzare il ciclo di affreschi in due tempi ben distinti: il primo al rientro da un viaggio a Roma (1515-1517), il se-

Il Pordenone: sulla via dell’artista 10 Il Pordenone: sulla via dell’artista 11 Borgo Ampiano Mulino di Ampiano

ercorrendo la strada provinciale che da Travesio conduce a Vale- P riano, si arriva alla tranquilla località di Lestans a cui il torrente Co- sa ad est fa da cornice e confine con il Comune di Pinzano al Taglia- mento. Nella Chiesa Parrocchiale di S. Maria il coro con affreschi dell’Amalteo e del Pordenone brilla alla luce del crepuscolo. Passato il ponte sul Cosa, entriamo nel comune di Pinzano e la nostra attenzione è attratta dalla costruzione del Mulino di Borgo Ampiano. Il mulino, costruito nel XV secolo nel corso degli anni ha subito diver- si interventi effettuati per far fronte alle necessità di consolidamento stato trasferito al Museo Civico di , dove, pur auliche sedi religiose o padronali di Pinzano, Travesio, Valeriano, e ampliamento. L’ultimo intervento, realizzato con i fondi regionali del- deperito è ancora leggibile. Sequals e Spilimbergo, aveva sostato nel piccolo borgo di Ampia- la L.R. 30/1977 art. 8 e concluso nella primavera 2004, ha ridato Oggi lo spazio un tempo occupato dall’affresco, ospita no per affrescare il mulino di un povero mugnaio o di una povera splendore ad un edificio che raccoglie al suo interno le memorie della l’opera di un altro artista: Vittorio Basaglia. mugnaia che certo non lo poteva remunerare con ducati sonanti? civiltà contadina della pedemontana. Tra i due pittori corrono cinque secoli, ma sono legati da “Il Pordenone”, come ci informa il Vasari, era un uomo singolare: Anche questo edificio ci riconduce al nostro Artista. L’elemento pitto- Comune Pinzano al Tagliamento un doppio vincolo, intensamente poetico: la loro storia e ruvido e rissoso, imprevedibile. Ma vecchie carte curiali ci dicono rico più importante all’interno del mulino era infatti un affresco attri- Recapiti Comune di Pinzano tel. 0432 950005 quel mulino. Quando l’Amministrazione comunale di Pin- anche che ci teneva al soldo, tant’è vero che da queste parti inter- buito al Pordenone, raffigurante la Madonna della Misericordia, data- zano propose al Maestro Basaglia di preparare un quadro pellò più volte i giudici per venire a casa dei suoi crediti da lavoro. to tra il 1524 e il 1527 e dalle misure imponenti considerato lo spazio per il mulino di Ampiano, si pose subito una domanda E allora perché regalare a dei poveracci, in un luogo tutt’altro che che lo ospitava (cm 270 x 210). cruciale: perché mai “il Pordenone”, che era già il “pictor prestigioso, un affresco che altri avrebbero pagato con il fiore in L’affresco Madonna del mulino dal Pian rovinato dal tempo, ridipinto modernus” reduce dai fasti di Cremona e faceva la spo- bocca? Domanda che non interessa agli storici, ma che invece malamente da uno scalzacane dell’800 e infine ripulito, dal 1957 è la, per dipingervi con lauti profitti affreschi e tele, tra le stuzzica la fantasia di Basaglia e anzi gli suggerisce una risposta

Il Pordenone: sulla via dell’artista 12 Il Pordenone: sulla via dell’artista 13 da libro dei sogni: là, in quel mulino, “il Por- che macinò grano fino agli anni denone” aveva incontrato la bella mugnaia e Sessanta. Chiesa di S. Lorenzo forse l’aveva fatta posare in segno di imperi- Da “pictor modernus” quale era turo ricordo, o di riconoscenza, o di rimorso considerato, “il Pordenone” fu l’e- sentimentale. “Il Pordenone” era un narcisi- spressione, com’è stato scritto, sta: in più quadri, contrariamente agli usi ed “dell’incertezza esistenziale e ai costumi del tempo, si ritrae sotto le sem- delle inquietudini religiose” che bianze di questo o quel santo. Bellissimo, di travagliarono il suo secolo. È so- una bellezza “moderna” e sfrontata, atletico prattutto in questo senso che egli eppure dolente, aggressivo eppure malinco- sopravvive nel quadro di Basa- nico, guarda sempre negli occhi chi abbia la glia. Segno, ancora una volta, che ventura di guardarlo. la pittura, pur ripetendosi, si rinnova e, forse, rinnova Basaglia nel dipingere la “sua” Madonna di Ampiano, pensa a questa ancora il mondo. storia, e si genuflette nel contempo ai suoi ricordi personali. Gli ri- La permanenza sul nostro territorio fino al 1527-1528, piombano addosso gli “ospiti notturni” che affollarono i giorni del ter- pur in concomitanza con l’assunzione di importanti remoto; che accompagnarono la sua caduta rovinosa dai tetti di una commissioni a Venezia, Cortemaggiore, e Ge- stalla vicina al mulino dov’era intento a costruirsi il nuovo studio; che nova, è testimoniata dalle importanti decorazioni effet- promossero il desiderio di fuggire, e che infine lasciarono il posto al- tuate nella Chiesa dei Battuti a Valeriano e della Capel- l’epifania che porta il nome di Marta. Marta pittrice, Marta compagna la di S. Sebastiano a Pinzano. di vita, Marta come madonna. Marta Polli, “l’ultima mugnaia” del mu- lino di Ampiano. Si, c’è qualcosa di struggente e di audace in questa pagina del libro dei sogni di Basaglia. Forse si chiamavano Polli quelli che costruirono il mulino, che lo governarono per secoli, che ospitaro- no “il Pordenone” quando dipinse la Madonna. È certo comunque che l’ultimo mugnaio fu lo zio di Marta, lo zio Rino, ora ottantaduenne,

Il Pordenone: sulla via dell’artista 14 Il Pordenone: sulla via dell’artista 15 Valeriano Chiesa di S. Stefano

asciando il mulino e la sua poetica storia, proseguiamo verso la Se il fresco fosse stato pensato semplice- L frazione di Valeriano. Oltrepassato il bosco di origine planiziale, mente per essere collocato all’interno dell’al- svoltando a sinistra ecco che sul colle ci accoglie la Chiesa Parrocchia- tare non avrebbe superato l’altezza attuale. le di S. Stefano, che insieme alla Chiesa dei Battuti conserva ancora al- L’idea dell’altare potrebbe anche essere sta- cune fra le opere più significative dell’Artista. ta un’aggiunta successiva dettata dal volere Il 28 ottobre del 1909 l’ispettore Conte Zoppola informò l’architetto di qualche committente. Massimiliano Ongaro, direttore dell’Ufficio regionale dei monumenti Il giovane Pordenone palesa un grafismo an- di Venezia, che il parroco di Valeriano Don Giuseppe Bertoni, nello cora quattrocentesco, accompagnato però spostare una tela dipinta di scarso valore da un altarino destro dell’al- da un’innovativa capacità di utilizzo della lu- tare maggiore, vide apparire un affresco a forma di trittico. Il dipinto ce, appare legato ancora a rappresentazioni portava la data 1506 e la firma “Zuane Antonius de’ Sacchis abitante di carattere votivo dallo schema compositivo in Spilimbergo”. Con questa segnalazione ufficiale riapparve nella sto- e dal linguaggio piuttosto semplici, si dimo- ria dell’arte quella che viene ormai considerata dalla maggior parte de- stra impacciato nel gioco degli spazi. gli studiosi la prima opera certa del Pordenone. Tale struttura non compare nelle documentazioni fo- All’interno delle nicchie infatti, le figure dei L’opera subì danni piuttosto gravi nel terremoto del 1976, fenditure e Comune Pinzano al Tagliamento tografiche successive al sisma, si presume quindi santi sono disegnate secondo una visione spaccature ne compromisero l’assetto unitario, ma un successivo re- Recapiti Parrocchia di Valeriano tel. 0432 950019 fosse stata eliminata precedentemente. L’opera, che scorretta. Inoltre “la tecnica dell’affresco rossigna, il gusto delle marmo- stauro la riportò alla condizione originaria. Entrando dall’ingresso prin- raffigura S. Michele Arcangelo in atto di calpestare rature delle cornici dello sfondo, il trattamento della capigliatura sono ti- cipale della Chiesa parrocchiale di S. Stefano a Valeriano, il dipinto è Satana tra i SS. Valeriano e Giovanni Battista, si svi- pici della scuola tolmezzina”. Nel Trittico, pur ricco di imperfezioni e in- collocato sul lato destro dell’arco trionfale, aperto da un arco a sesto luppa per tutta la larghezza della parete, mentre per decisioni, si intravede però già lo stile del Pordenone, un’eleganza ner- acuto; da alcune fotografie di repertorio appare inserito all’interno di quanto riguarda l’altezza, non è chiaro quale fosse il vosa della figura e uno slancio aggraziato che il tempo farà soltanto più un altare tipicamente rinascimentale. progetto pordenoniano. vigoroso e convinto.

Il Pordenone: sulla via dell’artista 16 Il Pordenone: sulla via dell’artista 17 parte sinistra è stata suddivisa da una cornice in tre Valeriano registri: in quello inferiore sono state raggruppate Chiesa di S. Maria le figure di San Valeriano, San Giovanni Battista e Santo Stefano, in quello superiore il soggetto è dei Battuti ttraversato il piazzale antistante la Parrocchiale, sull’altro lato l‘Adorazione dei Magi, sopra l’archivolto la Madon- A della strada provinciale Val d’Arzino, si erge la Chiesa di Santa na in Trono con lo stemma dei Savorgnan, nobile fa- Maria dei Battuti che, oltre a importanti lacerti di affreschi medievali, miglia locale. ospita prestigiose opere del nostro Artista. Nella lunetta sopra la porta si scorge la pittura del- Nel 1524, a distanza di diciotto anni dalla sua prima opera (il Trittico), l’Ecce Homo e sotto gli spioventi del tetto, tra i pas- venne commissionato al Pordenone di realizzare la decorazione della safuori lignei, gruppi di putti giocano con diversi riproduce il profilo dell’edificio. Sulla parete facciata esterna di questa piccola e antichissima Chiesa. Come docu- animali. Infine, sul lato destro della facciata, “il Por- esterna invece sono stati disegnati degli affre- mentato dai registri parrocchiali, il lavoro fu eseguito al prezzo di qua- denone” dipinse la maestosa figura di San Cristofo- schi che ricordano i soggetti del Pordenone e rantacinque ducati: “Adi primo ottobre 1524. Noto, et manifesto como ro col bimbo Gesù in spalla; secondo la tradizione la suddivisione delle scene delle immagini io Zuan Antonio de Sachis pictor da Pordenon son remasto dacordo questo Santo veniva invocato dai fedeli per tenere della facciata d’origine. con la Fraternità de Santa Maria de Valeriano de la pictura de la faciata lontani i mali, soprattutto la violenza degli uragani e La Chiesa di Santa Maria dei Battuti ospita al- de dicta Giesia, et questo per prezio de ducati quarantacinque a reson i pericoli durante i viaggi. tre due opere importanti del Pordenone: la de lire sei, et quattro per ducato, videlicet ducati quarantacinque”. Arrivando dalla direzione di Spilimbergo, il Santo Fuga in Egitto e la Natività. La prima è stata Risulta oggi difficile comprendere quali siano state le motivazioni che sembra quasi accogliere e dare il benvenuto a colo- eseguita probabilmente nel 1524 insieme ai hanno spinto l’Artista ad accettare di ritornare in questo piccolo pae- Comune Pinzano al Tagliamento ro che transitano per il paese. Gli affreschi sono lavori esterni della facciata, poiché alcuni do- se di campagna dopo la straordinaria esperienza di Cremona e Trevi- Recapiti Parrocchia di Valeriano tel. 0432 950019 giunti a noi in condizioni di degrado tali da renderne cumenti attestano che in quell’anno il frescan- so; forse l’amore per una donna o la profonda amicizia verso qualche difficile la lettura. te ricevette per essa un pagamento. committente devono averlo convinto a tornare per lasciare una nuova Ulteriormente danneggiati dal sisma del ‘76, sono Il dipinto, collocato sulla parete sinistra della impronta pittorica più matura e meditativa, in netto contrasto con le stati più volte restaurati. Attualmente, dopo essere Chiesa e considerato per lunghi anni opera di rozze linee giovanili del dipinto della parrocchiale di Santo Stefano. La stati staccati dalla facciata, sono stati collocati al- un collaboratore del Pordenone, si trova oggi facciata venne affrescata in entrambi i lati del portale d’ingresso. La l’interno della Chiesa e fissati ad una struttura che in uno stato di conservazione così pessimo da

Il Pordenone: sulla via dell’artista 18 Il Pordenone: sulla via dell’artista 19 renderne difficile ogni suo studio gure femminili intente ad eseguire lavori domestici. Sul- e valutazione. lo sfondo, ravvivato da colline e montagne e illuminato Pinzano al Tagliamento La Natività, dipinta accanto alla Fu- dalla luce dell’alba, un angelo rivolge il suo annuncio ad ga in Egitto nel 1527, in ottime un pastore che se ne sta con il suo gregge, e più lonta- condizioni dopo il restauro, è un no tre magi a cavallo, uno dei quali indica il cielo. La roseguendo verso est arriviamo a Pinzano al Tagliamento. vero pezzo di bravura del Maestro, costruzione scenica P Il Comune caratterizzato dalla presenza di importanti ambiti di va- sia per la raffinatezza del disegno dell’affresco rispec- lore culturale ed ambientale (castello del IX sec., fiume Tagliamento), e il fastoso cromatismo sia per l’equilibrio della sua composizione. chia i canoni classici è stato anch’esso tappa dell’Artista. L’affresco che appartiene alla piena maturità dell’artista, denota sicu- di una Natività intima Tant’è che nel 1967 il mondo artistico pordenonese venne scosso dal ramente uno stato d’animo meditativo e rasserenato. e raccolta, cui fa da ritrovamento a Pinzano, da parte di Don Vittorino Zanette, di alcuni im- La scena comprende San Giuseppe con ai piedi il contenitore dell’ac- sfondo il mondo pa- portanti documenti autografi del Pordenone. Dopo mesi di paziente qua per il viaggio, la Madonna con la candida veste, il Gesù bambino storale tipico friulano lettura di vecchi manoscritti del XV e XVI secolo, il Parroco si era im- adagiato non in una classica mangiatoia ma su dei cuscini appoggiati a trattato con un dolce battuto in due rotoli su cui erano state registrate le entrate e le uscite terra tra i ciuffi dell’erba, il bue e l’asinello. Sopra la capanna cadente abbandono. L’opera della Chiesa Parrocchiale di San Martino. scendono un gruppo di angioletti, in posizioni che fanno pensare ad un comunica una dol- I libri, custoditi dai Camerari (Fabbriceri) della Fraternità di San Seba- gioco o ad una danza. E si scorgono anche Sant’Antonio da Padova cezza limpida e cal- stiano, contenevano oltre ai movimenti di cassa, anche alcuni dei fat- portante un giglio simbolo di purezza, e San Floriano protetto da un’ar- ma, perfino silenzio- ti più importanti che riguardavano la vita della Parrocchia. matura sotto la quale traspare un’elegante veste di seta a bande lar- sa, pur nella notevo- Questi scritti, che portavano la data del 1528 e del 1535, oltre a per- ghe gialle e viola impreziosita da fiorami; il Santo, soldato romano mar- le complessità del mettere la rivendicazione delle pitture della Chiesa al pittore pordeno- Comune Pinzano al Tagliamento tire sotto Diocleziano agli inizi del ‘300, invocato come protettore dei soggetto e nella va- nese, consentirono la loro esatta collocazione cronologica. Recapiti Parrocchia di Pinzano tel. 0432 950012, 0432 950304 pericoli del fuoco e dell’acqua e degli animali da stalla, porta in mano rietà festosa dei suoi Nei documenti, solo “il Pordenone” viene nominato come colui che ri- il ramo di palma simbolo del martirio. colori. ceve il pagamento per le opere pittoriche collocate all’interno della Eccezionali vi appaiono soprattutto gli effetti cromatici ottenuti nella parrocchiale di San Martino. veste di S. Floriano, legati alla magistrale conoscenza della tecnica ad La struttura attuale della Chiesa non è la stessa nella quale si trovò al- affresco. Oltre la capanna una umile casa, tipicamente friulana, con fi- lora ad operare l’Artista. Inizialmente si trattava solo di un piccolo ora-

Il Pordenone: sulla via dell’artista 20 Il Pordenone: sulla via dell’artista 21 torio, simile ad una cappella, in colloca su un trono la Vergine incoronata dagli angeli; il stile gotico, riscontrabile dalle bimbo le è ritto sulle ginocchia, in atto di benedire, e in Chiesa di S. Martino tracce lasciate sulla superficie alto due angioletti tengono sospesa la corona, mentre muraria. La pianta attuale a tre altri due sollevano ai lati il manto. Ci troviamo di fronte navate è il risultato di lavori ad uno dei più alti raggiungimenti del Maestro. Nono- che vennero eseguiti tra il stante l’apparente somiglianza ai dipinti di Varmo, la 1534 e nel 1535, come testimoniano i seguenti do- 1745 e il 1755 e che portarono Madonna di Pinzano si distingue per il timbro espressi- cumenti: “Adì. 17. Agosto. 1534. Noto a caduna per- all’ampliamento della Chiesa e vo e l’alta plasticità. Secondo alcuni studiosi, tra cui il sona lezera la presente Come Jo Zuan antonio pictor al rifacimento della sua faccia- Vasari, la Madonna, nella purezza dei lineamenti rettili- Da pordanon confesso haver recevuto da piero de ta. Il dipinto della Madonna nei e concisi e nella posa incarnerebbe addirittura il francesco et lonardo de Indri et bernardin de mistro con il Bambino, o Madonna in personaggio femminile “tipo” del Pordenone. Traspare biasio caligaro a conto della pictura de la cappella de Trono, venne eseguito nell’an- nella stessa monumentale composizione una straordi- San Sebastian Contadi lire tre soldi e dodese, ossia li- no 1525. naria intimità; il tessuto pittorico assume una compat- re 3.p.12.”. Il fresco, posto sulla parete orientale del- La data di composizione, con i tezza insolita, con risultati del tutto simili alla pittura ad la Cappella, raffigura San Sebastiano tra i Santi Roc- nomi dei committenti, è scritta olio, grazie anche alla cura riservata dall’artista alla pre- co, Stefano, Niccolò di Bari e l’arcangelo Michele. sulla base dell’affresco e corri- parazione degli intonaci. Inoltre una luce quieta e uni- San Sebastiano, addossato ad un pilastro, è sovra- sponde all’anno della trecentesima quinta olimpiade cristiana, anno formemente diffusa accompagna il nascere e il cresce- stato da un angelo che gli regge la corona. San Roc- quinto: “Christianae olympiados trecentesimae quintae anno / quinto re delle forme nello spazio e sembra trasmettere alle fi- stiano, attualmente parte della navata latera- co esibisce con un gesto pacato la piaga. San Miche- hanc entheactae virginis imaginem devota / unio ponendam curavit gure tutta la naturalità della vita. le destra della Chiesa. le, coperto da una lucente corazza, trafigge un de- rectoribus sebastiano su / tore et ioanne henrico collegis annuente Dopo due anni “il Pordenone” viene nuovamente chia- Nei documenti della Confraternita si comin- monio dalle zampe palmate, mentre i Santi Stefano e palladio templi rectore”. mato a Pinzano per affrescare il Martirio di San Seba- ciano a registrare uscite per armatura, acqui- Niccolò girano il capo verso gli astanti. Il dipinto è stato eseguito nella navata destra della Chiesa, la scena è stiano, che si trova nella Chiesa parrocchiale di San sto di colori e alloggio fornito al pittore nel Questi freschi costituiscono una tra le più importanti sollevata da terra attraverso un finto basamento che riproduce a fre- Martino, lo stesso edificio all’interno del quale aveva 1527; a quell’anno risalirebbero quindi i primi testimonianze dell’attività pittorica del Pordenone, sco uno zoccolo di pietra e finto marmo. realizzato la Madonna con il Bambino. Fu incaricato di interventi del Maestro nella Cappella. “Il Por- nel momento immediatamente precedente al suo All’interno di una struttura compresa tra due colonne “il Pordenone” eseguire il lavoro presso l’allora Cappella di San Seba- denone” ricevette dei pagamenti anche nel approdo a Venezia.

Il Pordenone: sulla via dell’artista 22 Il Pordenone: sulla via dell’artista 23 Bibliografia

Giovanni Antonio Pordenone, , La Panarie, 1939. Bollettino parrocchiale della Chiesa di San Martino di Pinzano al Tagliamento, dicembre 1967. Alla riscoperta del Pordenone, Paolo Goi e Fabio Metz, Edizioni de “Il Noncello”, 1971. Il Noncello, rivista d’arte e di cultura n. 20-21-34, Arti grafiche Longo e Zoppelli, 1972. Il Pordenone a Vacile, Caterina Furlan - Massimo Bonelli, Arti Grafiche Friulane, Udine 1982. Il Pordenone a Travesio, Caterina Furlan - Massimo Bonelli, Arti Grafiche Friulane, Udine 1984. Il Pordenone, Caterina Furlan, Electa, Milano 1988. La parrocchiale di Santo Stefano e Santa Maria dei Battuti a Valeriano. Supplemento n. 1. Relazioni a cura del Ministero per i beni culturali e ambientali soprintendenza per i beni ambientali e architettonici, archeologici, artistici e storici del Friuli Venezia Giulia, 1987. Taccuino. Considerazioni critiche su Giovanni Antonio de Sacchis detto il Pordenone, Amedeo Calligaris, 1997. Storia delle belle arti friulane, Fabio di Maniago, ed. terza, 1999; Il Pordenone 2000. Una nuova luce, I quaderni de “il caffé” n. 1, 2000. Giovanni Antonio da Pordenone e gli affreschi friulani, Marika Venier, Tesi di laurea, Venezia 2002.

Si ringrazia Giulio Obici per il contributo su Vittorio Basaglia.

Il Pordenone: sulla via dell’artista 24 Lungo l’itinerario che abbiamo percorso alla riscoperta dei piccoli grandi lavori del Pordenone si trovano numerosi ristoranti, trattorie, agriturismi e osterie dove, oltre a ottimi vini, si possono degustare specialità del luogo e piatti tipici della cucina friulana. Per informazioni e pernottamenti rivolgersi a: Comune di Spilimbergo tel. 0427 591111 Pro Spilimbergo tel. 0427 2274 Comune di Pinzano al Tagliamento tel. 0432 950005 Comune di Travesio 0427 908384

Progettazione grafica, foto e realizzazione: Interattiva di Spilimbergo (PN) Stampa: Grafiche Tielle di Sequals (PN) Provincia Comune di di Pordenone Pinzano al Tagliamento

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