TEROLOGICHE NEL SITO DI INTERESSE COMUNITARIO ''MONTE VIGESE'' (APPENNINO BOLOGNESE) (Insecta Coleoptera)
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Quoderno di Srudi e Notizie di Storio Nofurole dello Romogno tssN1123-6787 Quad. Studi Nat. Romagna, 2O:2l-62, giugno 2005 FarniaAurora Senni & LeonardoSenni ANALISI BIOGEOGRAFICA DI ALCUNE CENOSI COLEOT- TEROLOGICHE NEL SITO DI INTERESSE COMUNITARIO ''MONTE VIGESE'' (APPENNINO BOLOGNESE) (Insecta ColeoPtera) Riassunto (Farnia Viene qui presentatoin forma sintetica un argomentotrattato da uno degli autori AuroraSenni) nella tesi di laureain ScienzeBiologiche presso l'Università di Torino,avente ',Alcune il titolo valutazioniecologiche dell'ambiente forestale nel complessoVigese- Montovolo(Appennino bolognese) attraverso lo studiodi alcunecenosi della sua coleottero- fauna". dei In questocomplesso montuoso di grandeinteresse conservazionistico, iscritto nell'elenco Siti di InteresseComunitario, e di cui vienequi fornitauna sommaria descrizione morfo-geo- logica,floro-vegetazionale e della fauna vertebrata, la faunacoleotterologica censita si evi- denzia,in similitudinecon analoghericerche in areeprossime, di ampiadistribuzione euro- e asiatico-sibiricae secondariamenteeuropea, scarsa appartenenza al corotipomediterraneo soli con una bassapercentuale di endemismiitaliani, peraltroin gran parte attribuibili ai Carabidi. Nel contempola valenzaecologica che caratterizzaitaxadi alcune Famiglie' depone per una diversificataoftèrta ambientale tendenzialmente orientata dalla maturità e stabilitàdegli eco- sistemi. Abstract in the slc (European lBiogeographical analysisof some coleopterogicalcoenosis "Monte CommunityInterest Site) Vigese"' BolognuApennines, Italyl' first This papersummarizes the topic of the graduationthesis in BiologicalSciences by the "Some authorat TorinoUniversity, entitled ecologicalevaluations of the forestenvironment of in the mountainousarea óf Vigese-Montovolo(Bologna Apennines) through the study someof its coleopterologicalcoenosis" . list TheVigese-Montovolo mountainous area, of greatpreservation interest, is includedin the of theÈuropean Community Interest Sites (SIC) of Emilia-Romagnaregion; the site is briefly describedin its morpho-geological,floro-vegetational, and vertebrate-faunal aspects' follo- Most speciesof îhe recordedColeoptera have a wide Euro-asian-siberiandistribution, wed by specieswith Europeandistribution; the Mediterraneancorotype is scarcelyrepresen- ted,with a low percentageof ltalianendemics, principally found in Carabidae.The coroty- oe distributionof the censusedfauna is in accordancewith the resultsof similar researches 2l carriedout in neighbouringareas. Some Families are represented by taxaof greatecological valueas a resultof the diversifiedenvironmental offering, due to the old ageand steadiness of theecosystems. Keywords: Apennines, Coleoptera, Biogeography, Vigese, Montovolo, Bologna. Premessa La ricercanasce da considerazionidi carattereconservazionistico relativamente ad un'areacollinare del medio Appennino bolognese:il complessodel Vigese- Montovolo, ricadente nel territorio dei Comuni di Grizzana Morandi e Camugnanoin provincia di Bologna e collocato nella media valle del fiume Reno, sulla sua destra idrografica, circa a mezzavia tra il Parco Regionale dei Laghi di Suvianae Brasimone- più a monte - e quello di Monte Sole - più a valle. L'area è identificabilecon il Sito di ImportanzaComunitaria proposto (pSIC) denominato Monte Vigese, di 617 ettari, designato dalla Regione Emilia- Romagna ai sensi della Direttiva CEE 92143 (Direttiva"Habitat") attuata nel nostroPaese con DPR n.357 del1997.I1 codiceidentificativo nella bancadati di "tipo Natura 2000 è IT4050013 ed è indicato come B", ossia pSIC designato senzarelazioni spaziali con altro sito Natura2000. La prima datadi compilazio- ne del suoformulario è il Giugno 1995e I'ultimo aggiornamentorisale all'Aprile 1998;non è statoancora designato come ZSC (Zona Specialedi Conservazione). Esso riveste un interessenaturalistico più immediatamentepercepibile per la presenzadi specieornitiche nidificanti definite di interesseprioritario tra le quali figurano il Falco pellegrino (Falco peregrinus),il Lanario (Falco biarmicus), I'Aquila reale (Aquila chrysaetus)ed altre (Fig. l), nonché per un'elevatacon- centrazionedi specie botaniche non endemichema di valore protezionistico (Fig. 2) nella regione(L.R. n.2 del 1977),tra cui numeroseOrchidaceae ed altri taxa. Non si conosconoprecedenti indagini sistematichesulla faunadi Artropodi del- I'area,ma raccolterecenti della sua coleotterofaunaforniscono il censimentodi speciedi notevoleinteresse, mentre si può considerareche I'eterogeneitàdegli ambienti generati da una orografia movimentata e dirupata, che è anche condi- zione delle summenzionatenidificazioni di uccelli rapaci, con la presenzadi paleofraneed habitat interstiziali, possain futuro dar luogo a ritrovamenti anche di entità specificheisolate della faunageofila. Va considerato che I'area effettiva di tale complesso montuoso, che nonostante I'esistenzadi piccoli paesie vecchieborgate conserva molti lineamentinaturali ed una estesacontinuità boschiva, si estendeoltre i confini del SIC, che è limi- tato ai ca. 600 ettari della suaparte più elevata,per una superficieapprossimati- va di un migliaio di ettari: all'internodi quest'areaed all'internodel SIC esisto- no proprietà pubbliche e private abbastanzatutelate quali le proprietà della 22 provincia di Bologna e del Comunedi GrizzanaMorandi sulla parte sommitale del Montovolo, per circa 30 ettari, la proprietàdel Comunedi Camugnanosulla sommità del Monte Vigese, di circa 20 ettari, la proprietà dell'Associazione Italiana per il WWF - Fondo Mondiale per la Natura, sul fianco Est, Nord-Est del Montovolo, di circa 80 ettari. interessedei eueste situazionicatastali ed istituzionali,assieme all'attuale basso piivati proprietari allo sfruttamento del territorio, sono importanti premessead iniziative di conservazionedelf intero complesso,certamente meritevole di tute- la sia sottoil profilo naturalisticoche storicomonumentale e paesistico:si ritie- ne che la descrizionee la valutazionedi altre componenti naturali come la coleotterofaunapotrà portare ulteriori nuovi argomentiper la conservazionee correttagestione dell'area. Obbiettivi della ricerca Lo studio si è prefissodi indagareil significatodelle cenosidi Coleotteri,appar- tenentiad alcunedelle famiglie più rappresentativedi questoordine di insetti,sia attraversouna loro interpretazionebiogeografia, sia ponendole in relazione all'ambientedi accoglienza,ed in particolarmodo al soprassuoloforestale ed al suo gradodi stabilità-maturità. L'anàlisi degli spettri corologici, qui prodotti come contributopreliminare, può rappresentareun criterio di valutazionedella qualità degli ambientivegetaziona- li, anchenel riferimento stabilitocon lo spettrocorologico floristico' Nel mosaicoambientale generato primariamente dalle condizioni geomorfologi- che e secondariamentedall'azione dell'uomo, solamentealcune situazioni si sonomantenute nel tempo prossimealla condizioneoriginaria, cioè alla forma- zione vegetazionaleclimax, mentre sonomolto più numerosequelle che, grazie ad un progressivorecente abbandono delle attività colturali, vedono un ritorno secondarioallo statodi naturalità. Ciò che appare immediatamentepiù percepibile dalla struttura della vegefazio- ne, coinvolgeI'intero insiemedelle comunitàviventi. In altre paroleI'azione dell'uomo, sia che si appalesiin modo eclatante,sia che sia un fènomenoin apparenzapoco percepibile,provoca una semplificazione, una destabilizzazioneed un regressodelle strutturenaturali: le entomocenosia carattereprimario vengono sostituite gradatamenteda altre aventi un assetto sempremèno originario ed una semprepiù accentuatacapacità di ricostituzione ,pontun"u.Un interessantecontributo conoscitivo può esserequello di verifica- ró se le comunità entomatichehanno mantenutoo ripristinato le condizioni di diversitàe di stabilità che caratterizzanogli ecosistemiforestali primari o cli- max, valutando gli equilibri nei popolamenti tra le specie a basso potere di dispersione(dispersal power: BReNouevR,1980) legate ad ecosistemiad eleva- ta stabillitàe spessoa corologiaristretta, e quelle dotatedi maggiori capacitàdi dispersione,legate ad ecosistemipiù instabili, a faune più banali ed a vastadif- z) Fig I Montovolo(Oasi WWF): paretidi nidifrcazionedel Falcopellegrino (fìrto G Plazzi) fusione.Il caratteredi preliminarità di questaricerca ha fornito raccolte quasisoltanto di tipo qualitativo,non consentendoin modo sistematicola elaborazionedi indici di diversitàe di similitudineper le diversestazioni indagate,ma, per ora, soltantovalu- tazioni di tipo ecologicoe biogeo- graficodella composizione comples- sivadei popolamenti. L'area oggetto dell'indagine I. Morfologiu, geologiue climcr Il massiccio Vigese-Montovolo (molti autori danno una denomina- "Montovolo-Vigese" zione invertita fbrse a motivo della rinomanzadel Santuariodel Montovolodel X e XII sec.. mentre noi abbiamo preferito restaurarela priorità della cima di quota) Fig. 2. Mqnte Vigese:Genziana asclepiadea in sta- maggior si collocatra le val- zioni fleschedel casta-gnetoin esposizioneNord, ca latedel fiume Settae del Limentradi [ì00 rn s.l m. (tbto C Plazzi], 24 passavail confine tra la Fig. 3. Montovolo: il fianco N-E ed il Santuariodi S. Maria della consolazione.Qui "Romania" bizantinae la Toscanalongobarda (foto G Plazzi)' (Pnlurenr, 1913) tale linea ha rappresentatoper lungo tempo (parte dei secoli VII" e VIII") tratto del confine militare-amministrativotra la Toscanalongobar- da ed i territori rimasti sotto il controllo bizantino dell'esarcatodi Ravenna,che