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DEL BLU E ALTRI COLORI SUL MARE DI LIGURIA È nell’ultimo scorcio del XV secolo che ha inizio la produzione ceramica albissolese, favori- ta dalla presenza in loco di argilla rossa e di cave di terra bianca. A fianco della produzione delle terrecotte ingobbiate e graffite – piatti, scodelle e boccali – destinate alle classi sociali più modeste, si sviluppa da subito la manifattura della più raf- finata maiolica (inizialmente policroma) prodotta per le classi elevate, affiancata ben pre- sto dalla produzione dei laggioni, piastrelle smaltate per rivestimenti murali e pavimentali, ricoperte di smalto a colori vivaci, secondo disegni derivanti in parte dall’arte islamica o di gusto rinascimentale, famose anche all’estero. Di questo secolo è tipica la produzione delle maioliche in smalto berrettino (grigio-azzurro) . Il caratteristico stile Bianco-Blu deve la sua ispirazione all’intenso colore del mare di Liguria. Distrutte dal mare agli inizi del ‘600, le fornaci vengono ricostruite dai ceramisti rimasti che, senza perdere coraggio, riprendono con estro l’attività creativa. Nasce proprio allora quella maiolica in monocromia azzurra che è la più conosciuta espressione dell’arte ceramica ligure: si parla di stile calligrafico naturalistico e il decoro riprende i motivi delle porcellane cinesi del contemporaneo regno di Wan-li, nell’ultimo scorcio della Dinastia Ming (1572-1620), delle quali i ceramisti ebbero a disposizione i modelli originali o imitazioni persiane. Uccelli e prezzemolo è lo stile introdotto nel pieno del XVIII secolo, pure ripreso dalle cera- miche cinesi. I soggetti, su maiolica bianca, sono uccelli posati su rami di alberelli che pre- sentano fronde simili alla foglia di prezzemolo (al posto dei fiori orientali) o svolazzanti in cielo, in vivace policromia verde, arancione, giallo, blu, marrone. Alla fine del ‘700 le fornaci sono 32, ma la produzione di maiolica cede di fronte a un nuovo tipo di terracotta, cosiddetta a taches noires (o striata bruna) che, assieme alla Ceramica Nera e alla Ceramica Gialla, è caratterizzata da decorazione assai ridotta – a spugnetta – o addirittura assente; la manifattura finisce così per decadere lentamente, fino a spegnersi, per riprendere solo a fine ‘800, con le imitazioni degli stili antichi e con l’adesione ai nuovi stili: il Liberty e l’Art-déco. Gli anni Venti e Trenta del Novecento vedono una straordinaria fioritura dell’ambiente cera- mico albisolese, grazie alla presenza di figure carismatiche: spicca quella di Tullio d’Albisola (1899-1972) che, con la sua adesione al futurismo e l’infaticabile attività nei decenni suc- cessivi, raduna una folta e qualificata colonia di artisti italiani e stranieri. Oggi Albissola è ancora centro di grande richiamo per gli artisti, che in parte vi risiedono stabilmente, in parte vi realizzano periodici soggiorni di lavoro presso le varie fabbriche. IL FUTURISMO DELLA CERAMICA NELLA LIBERA REPUBBLICA DELLE ARTI Classe 1899, Tullio Mazzotti – o Tullio d’Albisola: lo pseudonimo venne coniato dal poeta Tommaso Filippo Albissola Marina Marinetti – fu esponente eclettico, insieme ad altri artisti di fama internazionale, di quel movimento futurista italiano che lo vide in primo piano come ceramista, scultore e poeta. Famoso è il Manifesto di Tullio, del 1930, col quale egli espo- se la propria idea di ceramica artistica futurista. La sua fornace venne frequentata da altri grandi maestri: Arturo Martini prima, Salvatore Fancello, Lucio Fontana, Aligi Sassu e Agenore Fabbri poi. Proprio il padre del futurismo, Marinetti, ebbe giustamente a definire Albissola “libera repubblica delle arti”. Questi artisti – non propriamente ceramisti – diedero inizio alla creazio- ne di pezzi unici connotati da un’aurea e da un valore estetico pari a quello di un quadro o di una scultura. Tale novità ha vincolato strettamente l’attività del piccolo borgo ligure alle vicende dell’arte del XX secolo. Il fenomeno più eclatante è la famosa Passeggiata degli Artisti, nata nel 1963, realizza- ta dagli artisti più famosi. 37 ALBISOLA O con tutta la Repubblica di E FIGGE D’ARBISS UA ALBISSOLA? Genova sotto il Regno di Sarde- Indignato per una canzonatura Contrariamente gna. delle ragazze di Albissola, il ad Albisola poeta dialettale Beppin da Cà Superiore, il nome ZIO SISTO E SUO NIPOTE (Giuseppe Cava, 1870-1940) ne di Albissola Marina deve essere GIULIO fa un lungo ed appassionato scritto con due esse. La catena DUE PAPI ALBISOLESI apologo. Eccone alcuni versi: del toponimo è documentata Sono albissolesi ben due papi, attraverso un Albizola (1122), entrambi del casato dei Della un Albuzolam (1184) ed un Rovere: Sisto IV nacque, in real- Albussolam (1219) che conduce, tà, nel 1414, a Celle Ligure, dove finalmente, al nome attuale. la madre si era trasferita tempo- Ma l’etimo (da Albium raneamente perché ad Albissola Docilium: capoluogo dei Marina c’era la peste: ma nella Docilii) resta lo stesso del cittadina ligure visse fino all’età vicino borgo quasi omonimo. Ed di nove anni, quando indossò il assai simile è pure lo stemma, saio francescano per intrapren- Città della Ceramica Città della anche se l’agnello, privo della dere la carriera ecclesiastica. Il sventolante bandieruola suo pontificato durò dal 1474 al “Arbissêua, taera nêua, / figge genovese, anziché giacere sulla 1484 e fu lui a nominare cardi- belle no s’attrêua …”. / Che campagna erbosa, vi è solo nale suo nipote, il futuro Papa boxarda de canson / inventä da seduto. Giulio II. Il pontificato di que- ûn mascarson, / che de çerto l’é st’ultimo, anche lui albisolese, restôu / da quarcûnn-a cöggio- POCO A POCO, UN’IDENTITÀ fu caratterizzato dalla volontà di nôu, / perché e donne desprexae Epoca romana, nella Tavola accrescere il potere della Chiesa / son e ciû dexiderae. / … Son Peutingeriana del IV sec. a.C. anche attraverso un generoso do vero pan de cà, / faenn-a Alba Docilia è indicata sulla via mecenatismo: per lui lavorarono sccetta, beschêuttä, / che ve dà Aurelia. Raffaello Sanzio, Michelangelo l’aviditae / de mangiale a mor- XII secolo, è attestata l’esi- Bonarroti ed il Bramante, il diggiae. / Belle figge d’Arbissêua stenza dell’abbazia di San Bene- quale nel 1506 iniziò la costru- / comme voî no se n’attrêua! detto, probabilmente molto più zione della Basilica di San “Albisola, terra nuova, / figlie antica. Pietro, a Roma. belle non se ne trova …”. / Che 1122, Albisola si stacca da bugiarda di canzone / inventata Savona e costituisce marchesato da un mascalzone / che di certo a sé, destinato a Guelfo di Albi- è restato / da qualcuna coglio- sola. nato, / perché le donne disprez- 1250, si costituisce il Comune, zate / son le più desiderate. / comprendente le attuali Albis- … Sono di vero pane di casa, / sola Marina e Albisola Superiore. farina schietta, biscottata, / che 1343, Albisola, Varazze e Celle COME ARRIVARE vi da l’avidità / di mangiarle a In auto, autostrada A10 Genova- si uniscono spontaneamente alla Ventimiglia, uscita Albisola mordicchiate. / Belle figlie Serenissima Repubblica di In treno, linea ferroviaria Genova- d’Albisola / come voi non se ne Genova, dando vita ad una Pode- Ventimiglia, stazione di Albisola trova! steria. DISTANZE CHILOMETRICHE 1400, i fedeli albisolesi si sepa- Genova 42, Milano 164, Torino 150, STRETTI CARRUGGI E GRANDI Sanremo 102, Ventimiglia 118 rano dalla parrocchia di S. MONUMENTI ALTITUDINE Andrea di Savona e danno vita m 0-350 slm L’antico Borgo Inferiore, con le alla parrocchia di San Benedetto. contrade di Bruciati, Ripa e ABITANTI 1538, viene data vita alla par- 5.623 (1.048 nel centro storico) Colonna, resta serrato intorno rocchia di S. Antonio. PATRONO alla chiesa matrice. La storia 1590, vista la vicinanza delle Nostra Signora della Concordia, 8 risuona, fra gli stretti carruggi, due parrocchie e i conseguenti, settembre ed offre imperdibili immagini frequenti contrasti, esse vengo- INFORMAZIONI TURISTICHE della vecchia architettura ligure. no unite nella nuova parrocchia www.comune.albissolamarina.sv.it All’inizio del centro storico si Comune, Ufficio Turismo, Cultura e di Nostra Signora della Conco- Pubblica Istruzione, piazza del trova Pozzo Garitta: è un antica rdia. Popolo 12, 01940029280, piazzetta caratteristica, ancora 1616, Albissola Marina si separa 01940029281 intatta, esempio suggestivo da Albisola al Monte dando vita Ufficio IAT, Ex Stazione, Albisola dello stile ligure: lastricata e Superiore, 0194002008 ad un nuovo Comune. attorniata da costruzioni con le ALTRI SITI 1798, Albissola Marina diviene www.albisola.cjb.net scalette esterne, ancora oggi è parte della Repubblica Ligure. www.albisole.info sede di fornaci, studi artistici e 1815, Albissola Marina passa gallerie d’arte. Raccomandabile è 38 almeno la visita allo studio di adibito ad abitazione civile. Lucio Fontana, inventore dello Rivolgendo lo sguardo verso spazialismo. Albisola Superiore, si possono Si percorre via Repetto fino ammirare la Casa Mazzotti, pro- all’incrocio con via C. Colombo, gettata dall’architetto futurista alla cui fine sale la scalinata che Diulgheroff nel 1930 per Tullio porta alla seicentesca piazza N. d’Albissola ed unico esempio di S. della Concordia, recuperata abitazione futurista che non nel 1989 con un progetto degli abbia subito modifiche nel artisti Mario Rossello e Agenore tempo, e la Fabbrica Museo Fabbri: caratteristico l’acciotto- “Giuseppe Mazzotti 1903”, lato bianco e nero che disegna realizzata nel 1935. Nel 1964 sul pavimento delle ellissi con- venne avviato il Giardino Museo centriche. Sulla piazza di affac- aziendale, che raccoglie più di cia l’omonima chiesa N. S. della 200 opere di un centinaio di Concordia, edificata nel 1590 e artisti. con facciata rifatta nel 1903 in invece il Muro Raku, realizzato Ritornando verso il stile Barocco. Nell’abside centra- nel 1978 su idea del critico centro, attraversata Albissola Marina le si trova la statua della Franco Dante Tiglio: esso prende l’Aurelia, si arriva a Vergine; ai suoi lati sono due nome da una tecnica giappone- Villa De Mari, di ori- vetrate che riportano le effigi di se, antica di 5 secoli, che per- gine cinquecentesca, Sant’Antonio e San Benedetto, mette la cottura delle ceramiche tipico esempio di villa patroni dei due quartieri che, in mezz’ora.