# # # # e i paesi della cintura eporediese # # # # Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo Punto di ripresa: Chiesa di S. Michele, (Torino) # # # [PAYS.DOC] # PM-10 # # # # # # # # # # # # # e # # l o # # a e # r l n # u a a # t r # b # # # a u r # # # L’anfiteatro morenico e la # I laghi Ivrea e l’Olivetti Il lago di Viverone La Dora Baltea e il Naviglio di Ivrea I paesi della cintura eporediese N R U # # # # # Serra di Ivrea # Montagna # Una zona di grande interesse naturalistico e Il ghiacciaio balteo del versante meridionale Il centro storico di Ivrea è di origine ; La navigazione e lo sfruttamento delle acque La Dora Baltea nasce in Val d'Aosta ed è un Dal belvedere di Brosso si osservano alcuni # geologico è quella dei “5 laghi” sopra Ivrea delle Alpi edificò (tra 900.000 e 18.000 anni ha assunto nel tempo un importante valore del lago di Viverone hanno, sin dall'antichità, affluente di sinistra del Po nel quale sfocia comuni della cintura eporediese Collina (Nero, Pistono, Sirio, Campagna, S. fa) l'attuale anfiteatro morenico di Ivrea e lo strategico come via di attraversamento della garantito un certo benessere all'omonimo dopo 160 km a . Un'importante strettamente legati alla storia di Ivrea. Vi Pianura Michele): sono incastonati in morbidi rilievi straordinario rilievo della Serra, che con i catena alpina, perciò i Romani nel 100 a. C. borgo. Di origine glaciale è il bacino più derivazione della sponda sinistra della Dora sono insediamenti sin dall'Età del Bronzo e verdeggianti di querce, castagni, ontani e suoi 25 km è la collina morenica più lunga fondarono Eporedia. Il castello trecentesco grande della zona, le sue rive verso Sud- è il Naviglio di Ivrea voluto da Amedeo VIII di importanti resti di castelli medievali, Litorale betulle. I laghi sono ospitati in conche d'Europa, si estende dall'abitato di Croce fu costruito, invece, da Amedeo VI conte di Ovest sono ricche di vegetazione, mentre il Savoia nel 1433, ma concluso solo nel sorgono vicino alla Dora in una piana rocciose originate dall'ultima pulsazione Serra sino al lago di Viverone. Ad una certa Savoia, nel quadro del progressivo controllo settore settentrionale risulta attrezzato da 1474, che pur deludendo un incremento pesantemente coinvolta dagli eventi glaciale. Vicino a Brosso si trova, invece, il distanza il profilo appare regolare ed dei territori subalpini. Fu un centro sempre varie strutture di accoglienza e piccole delle attività economiche e, a causa della alluvionali, il territorio è costituito da terreni lago di , situato in una uniforme, completamente ricoperto da ricco di traffici e come capoluogo del spiagge. Sui bassi fondali del lago è stato difficile manutenzione, un'effettiva agricoli molto fertili con grandi cascinali e depressione circondata completamente da vegetazione lussureggiante, in realtà oltre a Canavese divenne anche fulcro di attività scoperto nel 1965 il primo campo di pali navigabilità, costituisce un'importante allevamenti di bestiame, sulle colline rilievi morenici con fitti boschi, fra i quali ricchi boschi di castagni e vigneti di erbaluce amministrative e giudiziarie. L'impulso risalenti all'Età del Bronzo. opera per l'irrigazione delle campagne boscose vi sono frutteti e vigneti, infatti compaiono alcuni massi erratici. vi sono numerosi piccoli centri abitati. economico più forte si ebbe dalla famiglia canavesane e vercellesi. anche se l'espansione dell'Olivetti ha Olivetti dagli inizi del XX secolo. assorbito della forza lavoro la realtà contadina è rimasta sempre viva.

Il paese di Brosso si trova in una valle laterale dell'alta Valchiusella, in una conca naturale circondata da prati e boschi. Conserva alcune caratteristiche architettoniche risalenti ai secoli XV e XVI: ballatoi lignei, tetti in lose, loggiati con arcate a sesto ribassato e a tutto sesto. Sino alla Seconda Guerra Mondiale le risorse economiche della Valchiusella erano legate all'agricoltura, alla pastorizia e all'attività estrattiva del ferro, in particolare nel territorio di Brosso. L'industria è oggi limitata ad alcune cave di diorite a Vico Canavese; il baricentro economico locale traslò in gran parte verso quello eporediese. Dall'abside della chiesa di S. Michele Arcangelo, vicino al cimitero di Brosso, si apre un'ampia balconata sul Canavese. Sullo sfondo si può ammirare la linea continua della Serra che abbraccia l'anfiteatro morenico solcato dalla Dora Baltea, fiume che attraversa Ivrea e alcuni paesi della cintura eporediese come Fiorano C.se, , Salerano C.se, Samone e Pavone. Questi comuni sono strettamente legati alla storia di Ivrea sia politica sia economica: vi sono importanti castelli medievali (in particolare quello di Pavone nel 1885 fu acquistato da Alfredo d'Andrade) e floride colture (mais, cereali, foraggi, frutteti), seppur la maggior parte della manodopera, fra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento, fu inglobata nell'espansione dell'Olivetti. Lo sguardo può giungere sino alla collina biellese e al lago di Viverone (superficie 6 kmq e profondità massima 50 m).

Area dei “5 laghi” Il lago di Viverone

La Serra La Dora Baltea I paesi della cintura eporediese Ivrea (insediamento storico) sulla riva destra della Dora Baltea I paesi della cintura eporediese Ivrea e l'Olivetti (espansioni) sulla riva sinistra della Dora Baltea Ivrea e i paesi della cintura eporediese [PAYS.DOC] Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo Punto di ripresa: Chiesa di S. Michele, Brosso (Torino) PM-10

Clemente Rovere, Ivrea – veduta generale presa dalle rovine della Castiglia, 1847 (edita in Lombardi Cristina (a cura di), Il Piemonte antico e moderno delineato e descritto da Clemente Rovere, Torino 1978, vol. 2, n. 2765). Rovere scruta Ivrea dalla Castiglia, fortezza arroccata a Nord-Ovest della città, oltre la Dora Baltea, costruita da Cristoforo Morales, governatore spagnolo, nel 1544. La visione prospettica è praticamente uguale a quella dalla chiesa di Brosso, ma molto più ravvicinata e con oltre un secolo e mezzo di differenza: nel centro storico, arroccato su rilievi dioritici, svetta il castello (1357-58) completamente in laterizio a pianta trapezoidale con quattro torri cilindriche angolari, il Ponte Vecchio romanico sulla Dora, la torre di Santo Stafano e alcune parti di antiche mura difensive, sullo sfondo la Serra. Giosuè Carducci celebra così il castello d'Ivrea 1 2 nella sua ode Piemonte (1890):«Ivrea la bella / che le rossi torri specchia / sognando a la cerulea Dora / nel largo seno, / fosca intorno è l'ombra di re Arduino».

1 Piazza del Municipio a Brosso: la chiesa del Gesù e un'antica abitazione con aperture ad arco accecate e loggiati

2 Inizio della Serra di Ivrea (castello di Croce Serra) visto da Brosso

3 Un airone riposa sulle ninfee del lago più piccolo di Meugliano

4 Il lago maggiore di Meugliano vicino a Brosso.

5 La Dora Baltea e il ponte vecchio di Ivrea durante l’alluvione del 2000 (fotografia Studio Di Gioia, )

6 Il lago di Viverone dal castello di Roppolo .

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Fotografia relativa alla prima officina Olivetti del 1908, conservata presso l'Archivio Municipale di Ivrea (edita in Perinetti Federico, Ivrea. Storia breve dalle origini ai giorni nostri, Ivrea 1989, p. 387, n. 127). Nel 1908 Camillo Olivetti apri’ ad Ivrea la prima fabbrica italiana di macchine da scrivere; il figlio, Adriano, rinnovò costantemente l'industria paterna, ma anche la città attraverso la promozione di nuove strutture sociali, la collaborazione con artisti, designers, architetti (come Figini e Pollini), operazioni di pianificazione territoriale e nuovi quartieri residenziali con servizi, centri culturali e sportivi. Nel 1960 ci fu il graduale passaggio dalla tecnologia meccanica a quella elettronica con i primi computer da tavolo. Dagli anni Ottanta la crisi di questa industria internazionale sembra inarrestabile. Per tutelare e valorizzare il patrimonio architettonico moderno già dell'Olivetti sono state istituite numerose iniziative di sensibilizzazione culturale (Museo Virtuale dell'Architettura Moderna di Ivrea, MaAM e Mamivrea.it).

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