“Paesaggi Culturali Della Valchiusella”
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Report della Ricerca “PAESAGGI CULTURALI DELLA VALCHIUSELLA” Ricercatori: Annalisa Giansetto Enrico Giordano Mauro Palomba INDICE Introduzione 1 Geoturismo e Paesaggio Culturale 1 Obiettivi generali e specifici del progetto 2 Descrizione della buona pratica individuata: i parchi della Val di Cornia (LI, Toscana) 3 Contesto 4 Motivazioni di scelta dell’ambito geografico - La Valchiusella e il turismo sostenibile 4 Valutazione di fattibilità 6 PARTE PRIMA: INQUADRAMENTO E ANALISI SWOT 6 1. Inquadramento territoriale e socio economico dello stato di fatto 6 2. Descrizione del Progetto 11 3. Analisi SWOT 25 PARTE SECONDA: RELAZIONE TECNICO FUNZIONALE DI FATTIBILITA’ 27 1. Valutazione del grado di coinvolgimento degli stakeholder 27 2. Valutazione della sostenibilità ambientale e paesaggistica 36 3. Valutazione della fattibilità economico-sociale (analisi costi benefici) 39 4. Valutazione della sostenibilità amministrativo-procedurale 41 5. Stima sommaria dei tempi (cronoprogramma delle azioni) 42 6. Eventuale trasferibilità 43 PARTE TERZA: RELAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA 44 1. Valutazione della fattibilità finanziaria (piano economico finanziario, spese e possibili finanziamenti) 44 Conclusioni 46 1. Descrizione del risultato delle valutazioni condotte 46 2. Descrizione di indicatori di valutazione generale 48 3. Esame delle eventuali criticità emerse 48 Bibliografia e acknowledgement 49 Introduzione Geoturismo e Paesaggio Culturale La buona pratica analizzata nella presente ricerca riguarda modelli di gestione del territorio indirizzati allo sviluppo del geoturismo: una forma di turismo naturalistico , il cui scopo è quello di favorire la conoscenza e la fruizione del patrimonio geologico e naturalistico locale, considerandolo come un valore fondante e distintivo di un territorio, in grado di garantire uno sviluppo economico consapevole e in equilibrio con l’ambiente. Seguendo quanto espresso nel terzo principio della Dichiarazione Internazionale dei Diritti della Terra redatta a Digne nel 1991, l’evoluzione terrestre ha visto il succedersi di innumerevoli cambiamenti che ci hanno condotti fino all’ambiente in cui viviamo oggi. Si tratta di vere e proprie rivoluzioni che sulla superficie terrestre si manifestano attraverso processi morfogenetici quali frane, fenomeni alluvionali, eruzioni vulcaniche e terremoti. Tutto ciò è testimoniato da forme ben visibili sul territorio, la cui conoscenza e divulgazione permette di comprendere l’evoluzione del paesaggio e favorirne la tutela e la conservazione. I luoghi ove è possibile riscontrare un interesse riguardante le diverse discipline delle Scienze della Terra vengono definiti “geositi”, mentre la varietà degli ambienti geologici e gemorfologici, così come quelli creati dai processi umani, sono indicati con il termine “geodiversità”. La fruizione di tali luoghi e ambienti è definito con il termine “geoturismo”. Oltre a favorire la conoscenza e la fruizione del patrimonio geologico, il geoturismo si propone come fine ultimo uno sviluppo economico consapevole e in equilibrio con l’ambiente. In generale, la valorizzazione del paesaggio a fini turistici deve tenere conto dell’insieme di fattori e di relazioni che lo compongono, individuando le principali variabili e i meccanismi che ne regolano l’evoluzione. Il termine paesaggio corrisponde infatti a un concetto molto diffuso in vari campi della ricerca: ecologia, geografia, scienze culturali e sociali, letteratura, architettura, ecc. Nel corso del tempo questo concetto ha subito profonde trasformazioni, assumendo di volta in volta significati diversi a seconda del contesto. Da un approccio essenzialmente di tipo emozionale basato su canoni estetici ed emotivi, si è passati, grazie allo svilupparsi delle conoscenze scientifiche all’inizio del ‘900, a definizioni di tipo bio-geografico che identificano il paesaggio come un’entità composita di natura e cultura in grado di raccontare la storia del genere umano. Oggi, la definizione comunemente accettata è quella enunciata in occasione della Convenzione Europea del Paesaggio tenutasi a Firenze nel 2000 e firmata dagli Stati membri del Consiglio d’Europa: “il paesaggio designa una determinata parte di territorio così come concepita dalle popolazioni e il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e antropici e dalle loro interrelazioni”. Per quanto il paesaggio rappresenti un insieme di fattori e di relazioni, è evidente che per analizzarlo in modo corretto è necessario scomporre il sistema nelle sue parti più significative e individuarne le variabili e i meccanismi che regolano l’evoluzione. La componente fondamentale del sottosistema fisico è la geologia, intesa sia come natura litologica del substrato che come tettonica e considerata sia in senso dinamico che statico. Essa, oltre a regolare e 1 condizionare le forme del paesaggio, è in grado di influenzare anche la componente biotica, uomo compreso. Dall’altra parte è anche vero che il paesaggio fisico è a disposizione dell’uomo che lo forgia, subisce, modella, lavora, migliora, distrugge, conferendo così al paesaggio una “personalità”, definibile anche come cultura; cultura intesa quindi non come “complesso delle attività caratterizzanti ogni essere umano”, ma come “prodotto dell’interazione con l’ambiente nel quale si vive”. In questo modo ci si avvicina al concetto di "paesaggio culturale" che la Convenzione UNESCO per la protezione del Patrimonio Culturale e Naturale mondiale definisce come “il prodotto dell’azione combinata della natura e dell’uomo e del loro mutevole rapporto nel tempo, sotto l’effetto di forze interne ed esterne”. Proprio l’analisi delle interazioni tra la componente fisica del paesaggio, le cui “fondamenta” sono i fenomeni naturali, e l’azione dell’uomo, la cui espressione è identificata nei beni culturali presenti in un certo territorio, è alla base del progetto di sviluppo geoturistico che si intende proporre. Obiettivi generali e specifici del progetto I temi inerenti l’individuazione, la catalogazione e la promozione dei geositi e della geodiversità sono oggetto di attenzione già da alcuni anni da parte di diversi organismi e istituzioni sia a livello internazionale che nazionale. Tra i primi vanno ricordati: • le liste UNESCO sui siti che hanno un valore universale e che costituiscono una parte importante dell’identità dell’umanità. Tra i siti presenti ve ne sono anche alcuni che possiedono importanti peculiarità geologiche. • i progetti condotti dai diversi working groups dell’associazione ProGEO, i cui scopi principali sono la diffusione, l’informazione e la protezione dei più importanti siti geologici d’Europa. • “Geomorphological sites: research, assessment and improvement” working group della I.A.G. (International Association of Geomorphologists), il cui obiettivo è sviluppare ricerche sui siti di interesse geomorfologico. A livello italiano la promozione e il coordinamento delle iniziative tese allo sviluppo delle Scienze della Terra e al rafforzamento del suo ruolo sociale sono affidate alla Società Geologica Italiana (SGI), alla Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), all’associazione Geologia e Turismo (G&T) e alla Federazione Italiana di Scienze della Terra (FIST). Dal 2000 l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (ISPRA) ha avviato una serie di progetti tra cui la “Conservazione del patrimonio geologico italiano” che si propone l’individuazione e la catalogazione dei geositi affinché possa diventare strumento utile per la diffusione della conoscenza geologica del nostro territorio. Più recente è il progetto “Via GeoAlpina” che riunisce tutte le nazioni dell’arco alpino. L’obiettivo principale è la diffusione presso i decisori politici e il grande pubblico delle conoscenze fino ad ora acquisite dalle Scienze della Terra attraverso l’utilizzo di un linguaggio di immediata comprensione. 2 In Piemonte già da parecchi anni sono stati realizzati progetti di ricerca per valorizzare il territorio attraverso la promozione e la divulgazione delle emergenze dei siti geologici e geomorfologici più significativi. I primi tentativi in tal senso sono stati sviluppati nell’ambito di tesi di laurea o di progetti promossi dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino. Dal 2008 è inoltre attiva una collaborazione tra il Dipartimento e il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino che ha consentito di avviare una serie di attività, tra cui: • la proposta di una scheda di censimento e valutazione unica per il territorio piemontese; • l’implementazione di una base dati per l’archiviazione delle informazioni relative al patrimonio geologico; • lo sviluppo di applicativi mobile per la raccolta dati sul terreno; • lo sviluppo di applicativi web-based per la diffusione delle informazioni geografiche e alfanumeriche. Questa breve trattazione sulle principali attività scientifiche portate avanti negli ultimi anni nel campo della valorizzazione delle risorse geologiche è utile al fine di comprendere come anche la divulgazione e la promozione del patrimonio geologico, e più in generale delle risorse naturali e culturali di un territorio, non possono prescindere dalla conoscenza scientifica del territorio e dall’applicazione di metodologie rigorose necessarie alla sua gestione pratica. Lo studio del territorio nelle sue molteplici pieghe è quindi alla base di qualunque progetto di valorizzazione delle sue risorse e costituisce la prima tappa anche di un progetto il cui obiettivo non sia la ricerca scientifica, ma la promozione di un territorio dal punto di vista turistico.