Comune di Bagnaria

P.G.T. Valutazione Ambientale Strategica

Comune di BAGNARIA

Rapporto Ambientale VAS

Adeguamento

novembre 2011

PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

INDICE

1. PREMESSA...... 3 1.1 – Obiettivi generali della Valutazione Ambientale Strategica (VAS)...... 3 1.2 – Percorso integrato PGT-VAS : Struttura e attività del percorso integrato...... 3 2. METODOLOGIA PGT E VAS ...... 10 2.1 – Fase di Orientamento, Predisposizione del Documento Preliminare di VAS – Scoping ...... 10 2.2 – Verifica di coerenza: individuazione dei criteri di sostenibilità e matrici di lettura...... 10 2.3 – Attuazione del Piano: il Monitoraggio...... 12 2.4 – Contenuti del rapporto ambientale...... 12 3. RIFERIMENTI NORMATIVI PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ...... 14 3.1 – Inquadramento normativo ...... 14 4. POLITICHE PIANI E PROGRAMMI...... 17 4.1 – Individuazione strumenti di programmazione territoriale ed urbanistica di carattere sovraordinato e sovralocale ...... 17 5. ANALISI DEL CONTESTO AMBIENTALE ...... 51 5.1 – Premessa ...... 51 5.2 – Inquadramento socio – economico – demografico ...... 52 5.3 – Mobilità ...... 61 5.4 – Ambiente idrico...... 64 5.5 – Suolo e sottosuolo...... 70 5.6 – Rifiuti ...... 75 5.7 – Qualità dell’aria...... 79 5.8 – Inquinamento acustico ...... 83 5.9 – Risparmio energetico ...... 87 5.10 – Radioattività...... 92 5.11 – Inquinamento elettromagnetico...... 95 5.12 – Paesaggio ed ecosistemi naturali ...... 100 5.13 – Quadro di sintesi delle criticità ambientali...... 105 6. SCENARIO DI RIFERIMENTO PER IL PGT DEL COMUNE DI BAGNARIA...... 106 6.1 – Contenuti del Piano: obiettivi generali ed azioni strategiche...... 106 6.2 – Considerazioni generali sugli indirizzi del nuovo PGT...... 109 7. BAGNARIA: IL PGT...... 111 7.1 – Proposta progettuale: rapporto tra obiettivi generali e azioni strategiche...... 111 7.2 – Proposta progettuale: quadro progettuale e aspetti quantitativi ...... 112 7.3 – Proposta progettuale: le alternative di piano...... 114 8. ANALISI DI COERENZA ...... 117 8.1 – Coerenza esterna con il PTR ...... 118 8.2 – Coerenza esterna con il PPR...... 119 8.3 – Coerenza esterna con il PTCP...... 120 9. POTENZIALI EFFETTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE ...... 121 9.1 – Obiettivi di sostenibilità e definizione delle matrici di impatto ambientale...... 121 10. CRITERI AMBIENTALI E MISURE DI MITIGAZIONE ...... 125 11. SISTEMA DI MONITORAGGIO...... 133

2 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

1. PREMESSA

La presente relazione costituisce il Rapporto Ambientale della Valutazione Ambientale Strategica (di seguito VAS) del Comune di Bagnaria. Il Rapporto Ambientale è realizzato ai sensi dell’art. 5 e dell’allegato I della Direttiva europea 2001/42/CE sulla valutazione ambientale strategica e conforme agli Indirizzi generali per la valutazione ambientali di piani e programmi, deliberati dal consiglio regionale della Regione Lombardia con d.c.r. n. 351 del 13 marzo 2007 e della DGR 6420 del 30 dicembre 2007, aggiornata dalla DGR 10971 del 30/12/2009. Per definire la portata e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto, si riporta l’art. 5 della Direttiva 2001/42/CE: il Rapporto ambientale…“comprende le informazioni che possono essere ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione attuali, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano o del programma e, per evitare duplicazioni della valutazione, della fase in cui si trova nell'iter decisionale e della misura in cui taluni aspetti sono più adeguatamente valutati in altre fasi di detto iter”. Il documento è predisposto nell’intento di aumentare la comprensione delle ricadute ambientali derivanti dalle azioni antropiche e di favorire la partecipazione collettiva ai processi di pianificazione. La documentazione prodotta nell’ambito della VAS è parte integrante del Documento di Piano nonché del PGT.

1.1 – Obiettivi generali della Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

La procedura di VAS, ha lo scopo di evidenziare la congruità delle scelte pianificatorie rispetto agli obiettivi di sostenibilità del PGT e le possibili sinergie con altri strumenti di pianificazione sovraordinata e di settore. Il processo di valutazione individua le alternative proposte nell’elaborazione del Piano, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione e compensazione che devono essere recepite dallo stesso strumento urbanistico. La VAS è avviata durante la fase preparatoria del Documento di Piano, costituente il PGT, ed è estesa all’intero percorso decisionale, sino all’adozione e alla successiva approvazione dello stesso. Essa rappresenta l’occasione per integrare nel processo di governo del territorio, sin dall’avvio delle attività, i seguenti elementi: • aspetti ambientali, derivati dalla analisi dello stato ambientale ovvero lo scenario di partenza rispetto alla quale valutare gli impatti prodotti dalle scelte di Piano; • strumenti di valutazione delle alternative proposte, degli scenari evolutivi e degli obiettivi introdotti dal Documento di Piano, • indicazioni sull’impostazione del sistema di monitoraggio.

1.2 – Percorso integrato PGT-VAS : Struttura e attività del percorso integrato

Il percorso di Valutazione Ambientale del Documento di Piano è progettato con la finalità di garantire la sostenibilità delle scelte di piano e di integrare le considerazioni di carattere ambientale, accanto e allo stesso livello di dettaglio di quelle socioeconomiche e territoriali, fin dalle fasi iniziali del processo di pianificazione. Le attività di VAS sono impostate in collaborazione con il soggetto pianificatore ed in stretto rapporto con i tempi e le modalità del processo di piano, in accordo allo Schema Generale di Valutazione Ambientale VAS predisposto dalla Regione Lombardia con DGR n. 6420 del 27 dicembre 2007 Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS), All. 1A relativo al Documento di Piano - PGT aggiornata con DGR 10971 del 30/12/2009 Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS), All.1b Documento di Piano PGT Piccoli comuni, ed ulteriormente aggiornata con la Deliberazione Giunta regionale 10 novembre 2010 - n. 9/761 (testo allegati coordinato con DGR n. 8/6420 e DGR n. 8/10971) . Tale schema, che si allega di seguito, è stato pertanto utilizzato come modello per giungere alla definizione delle fasi ed attività del percorso integrato di PGT/VAS di Bagnaria.

3 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Secondo tale percorso, l’integrazione della dimensione ambientale si realizza, nelle fasi di orientamento ed elaborazione del PGT, nell’attività di supporto al pianificatore, per quanto attiene alle tematiche afferenti all’ambiente, in particolare nella definizione degli obiettivi del Documento di Piano, nella scelta delle azioni e nella identificazione di opzioni alternative per il piano. A tale scopo, la VAS mira ad integrare gli obiettivi ambientali significativi per il territorio comunale all’interno del sistema degli obiettivi di PGT. Per quanto riguarda obiettivi e azioni di carattere non ambientale, la VAS si impegna innanzi tutto a garantirne la sostenibilità attraverso l’integrazione delle considerazioni di carattere ambientale già in fase di progettazione, oltre che a proporre strumenti per minimizzarne gli impatti sull’ambiente e a suggerire le opportune misure di mitigazione. La VAS garantisce inoltre la trasparenza nella identificazione e costruzione delle alternative di piano. In fase di elaborazione di PGT, attività della VAS sono inoltre l’analisi della coerenza del Documento di Piano. La coerenza è finalizzata a verificare la rispondenza degli obiettivi del Piano con gli obiettivi derivanti da piani e programmi di altri Enti e che interessano il territorio comunale quali in primo luogo al Piano Territoriale Regionale (PTR) ed i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP) sia di che di Alessandria, ma anche da strumenti di pianificazione e programmazione settoriale di livello regionale, provinciale o di area vasta. Devono infine essere considerate le istanze di pianificazione dei Comuni contermini, nell’ottica di perseguire, per quanto possibile e relativamente agli Enti che hanno avviato un percorso di PGT, uno sviluppo armonico dal punto di vista ambientale e territoriale. Per quanto attiene alle alternative di piano, compito della VAS è la stima dei loro effetti ambientali, di supporto alla valutazione ed al confronto tra le alternative stesse. Sulla base dell’alternativa selezionata

4 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS deve essere infine impostato il sistema di monitoraggio, con la scelta degli indicatori idonei al monitoraggio del processo di PGT, dell’evoluzione del contesto ambientale e degli effetti ambientali del piano. Il rilievo posto alla progettazione del monitoraggio è volto a definire tempistica e modalità operative per un’effettiva verifica dell’attuazione e dell’efficacia del piano, in termini sia procedurali sia di impatti sull’ambiente e sul territorio, e di identificare opportuni meccanismi di retroazione, in base ai quali correggere, se e quando necessario, obiettivi, azioni e modalità di attuazione del piano. In quest’ottica, il monitoraggio non può essere chiaramente limitato al solo Documento di Piano, ma va esteso all’intero PGT e agli strumenti comunali di carattere attuativo che dal PGT possono discendere; è pertanto prevista l’elaborazione periodica di una relazione di monitoraggio, che dà conto a scadenze prefissate delle effettive modificazioni che intervengono sul territorio comunale ad opera dell’insieme degli strumenti pianificatori che su di esso agiscono. Prima della fase di adozione del PGT è predisposta una proposta di Rapporto Ambientale e sintesi non tecnica, in accordo a quanto riportato nel precedente paragrafo 2.1, che costituisce parte integrante della proposta di PGT. A seguito delle forme di partecipazione previste dalla normativa, All. 1° del modello metodologico,

Relativamente alle associazioni, organizzazioni o gruppi, in relazione al Piano, si ritiene opportuno : 1. individuare tutte le realtà presenti nel territorio a seconda delle loro specificità 2. avviare momenti di informazione e confronto. tra l’adozione e l’approvazione di piano, compito della VAS è effettuare l’analisi di sostenibilità delle osservazioni pervenute, integrando ove opportuno il Rapporto Ambientale e giungendo alla sua formulazione finale per l’approvazione. Si riporta di seguito una sintesi delle risultanze/attività del percorso procedurale adottato dai comuni, partendo dall’avvio del procedimento sino alla prima conferenza di valutazione e relativi contributi/ osservazioni pervenute. Operativamente, l’amministrazione locale ha proceduto all’avvio del procedimento di PGT e relativa VAS come di seguito specificato:

- Comune di Bagnaria: ƒ Avvio procedura PGT con DGC n. 2/2006 del 14.01.2006 ƒ Avvio procedura VAS con DGC n. 58/2008 del 24.10.2008 ƒ Rettifica nomina Autorità Proponente e Competente con DGCn49-25-06-2011 • Autorità Procedente: il responsabile UT geom. Francesco Botto; • Autorità competente per la VAS: Assessore LLPP Sig. Mattia Franza.

I procedimenti di Valutazione Ambientale Strategica avviati in Regione Lombardia, nell’anno 2010 sono stati oggetto di ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, promosso da un privato nei confronti di un comune lombardo, che ha sostanzialmente messo in discussione l’apparato normativo che regolamenta i procedimenti di VAS stessi. In sostanza, il ricorso vinto in sede giudiziale al TAR, dal privato nei confronti del Comune, richiama la necessità di separazione ad autonomia, tra autorità procedente, ed autorità competente. In estrema sintesi, questo il testo della sentenza: “VIA E VAS - VAS - Autorità competente - Autorità procedente - Distinzione - Art. 5, lett. p e q - Necessità di separazione. Nell’ambito della procedura di VAS, l’art. 5 del d.lgs. n. 152/2006 distingue l’autorità competente (lettera p) dall’autorità procedente (lett. q); quest’ultima è definita come la pubblica amministrazione che elabora il piano o programma, mentre la prima è la pubblica amministrazione a cui compete l’attività di valutazione ambientale. Ai fini dell’individuazione dell’autorità competente, il successivo art. 7, comma 6°, ha cura di specificare che, in sede regionale, l’autorità competente è la pubblica amministrazione con compiti di tutela, valorizzazione e protezione ambientale. Le ulteriori disposizioni sulla VAS contenute nel Codice dell’ambiente confermano, con chiarezza, la necessità di separazione fra le due differenti autorità - quella procedente e quella competente - il cui rapporto nell’ambito del procedimento di valutazione ambientale strategica appare tutto sommato dialettico, a conferma dell’intendimento del legislatore di affidare il ruolo di autorità competente ad un soggetto pubblico specializzato, in giustapposizione all’autorità procedente, coincidente invece con il soggetto pubblico che approva il piano (cfr., fra gli altri, art. 11, comma 2°; art. 12, comma 4°; artt. 13, 14 e 15). Pres. Arosio, Est. Zucchini - G.V. (avv. Grella) c. Comune di Cermenate (avv. Anania) e altri (n.c.) - TAR LOMBARDIA, Milano, Sez. II - 17 maggio 2010, n. 1526” A seguito della sentenza emessa dal TAR, che sostanzialmente ha invalidato la DGR 6420, e la DGR 10971, Regione Lombardia ha presentato ricorso al Consiglio di Stato ed ha emanato una nuova DGR (10

5 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS novembre 2010 - n. 9/761) ove vengono meglio specificate le peculiarità che devono possedere autorità procedente, ed autorità competente, per poter ricoprire tale ruolo all’interno dei procedimenti di VAS. In sede di ricorso al Consiglio di Stato, quest’ultimo annulla sostanzialmente la precedente sentenza TAR Lombardia e conferma la validità dei procedimenti di VAS redatti secondo le indicazioni delle succitate DGR.

Nella prima conferenza di valutazione VAS, indetta il giorno 12 febbraio 2010 è stato illustrato il documento di scoping, la definizione dell'ambito di influenza del DdP e delle caratteristiche delle informazioni che devono essere fornite all’interno del Rapporto Ambientale. Alla conferenza erano stati invitati: - Soggetti competenti in materia ambientale: ƒ A.R.P.A. Lombardia, Dipartimento di Pavia; ƒ A.S.L. di Pavia; ƒ Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Lombardia; ƒ Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia; - Enti territorialmente interessati: ƒ Regione Lombardia; ƒ Provincia di Pavia; ƒ Comunità Montana Oltrepo’ Pavese di Pv; ƒ Autorita’ dell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Pavia; ƒ Comuni confinanti di: , Varzi, Valverde, , , ; - Settori del pubblico interessati: ƒ Legambiente della Provincia di Pavia; ƒ Italia Nostra della Provincia di Pavia ; ƒ W.W.F. sede regionale lombarda; ƒ A.S.M. Servizi S.p.A.; ƒ Enel Gas S.p.A. sede operativa di Pv; ƒ Stradella Gas S.r.l.; ƒ Enel Sole S.p.A.; ƒ Enel Energia S.p.A. ƒ Associazione Commercianti della Provincia di Pavia; ƒ Associazione Artigiani della Provincia di Pavia; ƒ Associazione Albergatori della Provincia di Pavia; ƒ Associazione Industriale Provinciale; ƒ Confartigianato Provinciale; ƒ Confcommercio Provinciale; ƒ Confederazione Italiana Agricoltori di Pavia; ƒ Confederazione dei Produttori Agricoli di Pavia; ƒ Confesercenti Provincia di Pavia; ƒ Federazione Italiana Coltivatori Diretti di Pavia; ƒ Gruppo Alpini di Ponte Nizza (PV); ƒ Protezione Civile Provinciale; ƒ Unione Artigiani della Provincia di Pavia; ƒ Unione Provinciale degli agricoltori di Pavia; ƒ Associazione Pro Loco del Comune; ƒ Gruppo Amici di Poggio Ferrato; Oltre agli estensori del PGT e del Documento di Scoping, i presenti alla conferenza furono:Comune di : Vice Sindaco Sig. Bruno Chiapparoli; - Comune di Bagnaria: Sindaco Sig. Gianluigi Bedini e responsabile Ufficio Tecnico Geom. Francesco Botto; - Comune di Ponte Nizza: Sindaco Sig.Mario Domenichetti, Vice Sindaco Sig. Aldo Agosti, Assessore Sig. Giuseppe Dalia, Capogruppo di Minoranza Sig. Antonio Dedomenici e Responsabile Ufficio Tecnico Geom. Vincenzo Pria; - Comune di : Sindaco Sig. Paolo Culacciati e responsabile Ufficio Tecnico Geom. Massimo Campetti ; - Comune di Fortunago: Sindaco Sig. PierAchille Lanfranchi; - l’ARPA Lombardia Dipartimento di Pavia: Sig.ra Sonia Rumi e Sig.ra Lucia Melgiovanni; - Comunita’ Montana Oltrepo Pavese: Sig. Fabio Lombardini; - Arch. Luigi Bariani tecnico coincaricato alla stesura del PGT dei Comuni di Bagnaria , Cecima , Ponte Nizza e Val di Nizza ; - Arch. Carla Maria Crosina incaricata per la redazione della Vas. In sede di conferenza viene illustrato il Documento di scoping, il percorso metodologico procedurale PGT- VAS e l’ambito di influenza del PGT. Si portano le prime risultanze del quadro conoscitivo territoriale-

6 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS ambientale, e si ricorda che la conferenza di valutazione ha anche la finalità di acquisire pareri e suggerimenti. Si ricorda l’importanza della VAS quale strumento che integra la dimensione ambientale all’interno del progetto di governo del territorio. Di seguito una sintesi dei contributi portati in sede di consultazione e attraverso la documentazione fatta pervenire ai comuni. Per approfondimenti si rimanda al Verbale della prima conferenza di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del documento di Piano del Piano di Governo del territorio (PGT) del 12 febbraio 2010, consultabile online sul sito del Comune di Bagnaria:

ARPA Lombardia nella persona della dott.ssa Sonia Rumi Si cita l’importanza della partecipazione del pubblico alle riunioni che riguardano il processo di PGT-VAS. Si ricorda l’importanza delle coerenze del Rapporto Ambientale Vas con i piani sovraordinati, e con eventuali piani di settore se esistenti (Piano del traffico, Piano dell’Illuminazione ecc.) . Si ricorda la necessità di dotarsi di un Piano di zonizzazione acustica, e dell’inserimento in cartografia degli elettrodotti con relative fasce di rispetto, ai fini di una una valutazione puntuale dell’inquinamento elettromagnetico. Si ricorda la disponibilità di Arpa a fornire ai Comuni banche dati e fonti dati in loro possesso e l’importanza dell’individuazione corretta degli indicatori di contesto e di processo per il monitoraggio del piano. Si ricorda infine, in riferimento al risparmio energetico, l’opportunità offerta dallo strumento urbanistico ai fini dell’incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili. ARPA Lombardia nella persona della dott.ssa Lucianna Melgiovanni Si ricorda l’importanza della depurazione delle acque, soprattutto in riferimento alle Frazioni. Per quelle realtà, nuclei abitati > di 30 abitanti, provviste di fossa Imhoff, si ricorda la possibilità di ottimizzazione offerta dalla fitodepurazione. Ricorda l’importanza di aggiornamento della banca dati comunale attraverso il reperimento di dati in merito p.esempio agli impianti di telecomunicazione e telefonia mobile. ARPA Lombardia nota n.645 del 20.02.2010 Il contributo è riferito al Rapporto Ambientale per quanto riguarda aspetti metodologici, integrazioni normative, ma in particolare matrici ambientali e considerazioni riguardo al Documento di Piano. In sintesi: - si consiglia di verificare la con la pianificazione coerenza orizzontale esterna degli obiettivi generali del Piano con obiettivi generali dei P/P di settore dello stesso livello di governo; - Aria: si ricorda l’aggiornamento 2007 di Inemar; - Inquinamento acustico: si ricorda l’importanza del Piano di zonizzazione acustica ai fini di una corretta pianificazione urbanistica; - Acque: si ricorda l’importanza dell’individuazione del reticolo idrico minore e fasce di rispetto. Si rammenta di descrivere in dettaglio i sistemi depurativi per tutte le località, e si consiglia alle Amministrazioni di mettere a punto strategie per realizzare l’affinamento dello scarico delle fosse Imhoff con potenzialità superiore ai 30 abitanti equivalenti per esempio attraverso la fitodepurazione. Così come nei nuovi ambiti di trasformazione si suggerisce di adottare lo stesso tipo di affinamento depurativo nel caso sia valutata l’impossibilità del collettamento al depuratore. Nel quadro conoscitivo del PGT si deve descrivere lo stato delle reti di scarico e le modalità di gestione delle stesse. Si ricordano infine tutte le “buone pratiche” ai fini del risparmio della risorsa; - Risparmio energetico: si suggerisce di proporre per le nuove edificazioni l’obiettivo del raggiungimento almeno della classe energetica B e di prevedere meccanismi premiali per il raggiungimento delle classi superiori e/o per la sperimentazione degli edifici a basso consumo; - Inquinamento luminoso: si ricorda l’obbligo di dotarsi di piano di illuminazione comunale ai sensi dell’art. 4 L.R. 17/2000; - Inquinamento elettromagnetico: si consiglia di evidenziare l’eventuale presenza di elettrodotti ad alta tensione presenti nei territori; - Paesaggio ed ecosistemi naturali: si ricorda che il PGT deve recepire i contenuti del Piano di indirizzo forestale per quanto riguarda i boschi. Per quanto riguarda la Rete ecologica si consiglia di fare un approfondimento a scala comunale della RER, e nel caso in cui il PGT preveda nuove trasformazioni all’interno di elementi primari della Rete ecologica regionale, si ricorda chela DGR 8515/2008 richiede la verifica di alcune condizioni ovvero: - Il PGT abbia individuato la Rete ecologica comunale - REC o in alternativa una Carta eco-paesistica con individuate alternative funzionalmente equivalenti; - La REC preveda lungo la direttrice del corridoio primario, anche attraverso divaricazioni esterne della linea principale, linee di connettività la cui sezione complessiva raggiunga tendenzialmente i 500 m; - Siano stati preventivamente individuati adeguati interventi di ricostruzione ambientale compensativa convenzionati con i proprietari interessati; - Monitoraggio: si consiglia di integrare anche gli indicatori di contesto utilizzati per la costruzione del quadro conoscitivo. Si fornisce infine un elenco delle principali fonti informative territoriali. Soprintendenza Beni Archeologici nota n.444 del 06.02.2010 Si fanno presente che oltre all’area di particolare interesse archeologico di Guardamonte nel comune di Ponte Nizza, nei territori di Bagnaria, Cecima e Val di Nizza sono stati effettuati in passato alcuni ritrovamenti archeologici di età preistorica e romana. Si chiede che nella normativa del redigendo PGT vengano inserite prescrizioni circa la segnalazione alla soprintendenza di progetti e lavori in tali zone. Provincia di Pavia nota n. 515 del 12.02.2010 Ricorda in premessa la normativa e le disposizioni di riferimento per la redazione della VAS; si riassumono le fasi secondo le quali la VAS deve obbligatoriamente far riferimento e che sono: ƒ avvio del procedimento e pubblicazione all’albo pretorio e su web ƒ nomina delle autorità proponente e competente ƒ individuazione autorità con competenze ambientali, enti territoriali, pubblico e soggetti interessati coinvolti nel processo ƒ individuazione modalità di pubblicizzazione del rapporto ambientale - si ricorda la deliberazione provinciale n. 507 del 04.10.2007 “Contenuti orientativi per la redazione del Piano di Governo del territorio nelle more di adeguamento del PTCP” 7 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

- si ricorda la Direttiva 2001/42/CE per i contenuti del rapporto ambientale e sintesi non tecnica - si ricordano che dovranno svolgersi almeno 2 conferenze di valutazione - si ricordano i tempi di messa a disposizione del documento di piano , rapporto ambientale, sintesi non tecnica e tutta la documentazione prevista art. 8 e 10bis l.r. 12/2005. - si ribadisce l’importanza ai fini della partecipazione, della pubblicazione e divulgazione di tutta la documentazione, percorso procedurale, osservazioni/contributi - si elencano i documenti, le linee guida ed indirizzi per l’applicazione della legge 12/2005 nei suoi diversi aspetti - si ribadisce l’importanza del PTR e del piano paesaggistico regionale quale riferimento e disciplina del governo del territorio - si danno indicazioni ed i riferimenti in merito all’individuazione della rete ecologica locale - per eventuali trasformazioni e/o adeguamenti di carattere commerciale, la sostenibilità delle scelte dovrà essere verificata con la vigente normativa regionale - si sottolineano i riferimenti per i contenuti dello studio geologico, e l’interdipendenza tra studio geologico e verifica di compatibilità provinciale e necessità di parere preventivo regionale per i comuni inseriti nell’elenco della tabella 2 allegato 13 della dgr 8/7374/2008 - si indicano i contenuti minimi dello scoping, ed in particolare dovrà ƒ dare indicazioni di ordine procedurale ed analitico ƒ prevedere il processo partecipativo ƒ individuare l’ambito di influenza del piano e l’orizzonte temporale ƒ definire le autorità con competenze ambientale e pubblico e modalità di consultazione ƒ fare un’analisi preliminare di contesto con primi indicatori ƒ individuare aree sensibili e elementi di criticità; presumibili impatti del piano;descrivere la metodologia di valutazione si ricorda che tutti gli elaborati testuali e cartografici costituenti il PGT dovranno essere prodotti su supporto digitale in formato shape. Prima Consultazione pubblica nota del 2 marzo 2010 Dott. Paolo Gramigna capogruppo di minoranza di Bagnaria: - Si chiede l’implementazione dei dati mancanti ed in particolare: ƒ Ambiente idrico - integrazione dati su stato delle acque del reticolo idrico minore in conseguenza degli scarichi fognari afferenti (es. Fognatura di Sagliano - Torrente Crenna) in modo da poter inquadrare correttamente le eventuali nuove previsioni ƒ Consumi idrici – integrare i dati mancanti di Bagnaria e Ponte Nizza. ƒ Depuratore – integrare i dati mancanti relativi alle Frazioni non collettate. ƒ Inquinamento elettromagnetico – integrare i dati mancanti per Bagnaria e Ponte Nizza. ƒ Paesaggio ed ecosistemi naturali – integrare con dati mancanti relativi a Bagnaria e Ponte Nizza. - Si chiede di allegare agli elaborati VAS il documento Osservazioni al Documento Preliminare di Scoping della VAS dei Comuni di Val di Nizza, Ponte Nizza, Cecima, Bagnaria. Geom. Nicola Roberto - Chiede di tener conto nelle previsioni di PGT del mercato immobiliare relativo alle seconde case. Chiede che vengano previste nuove aree edificabili e che si tenga conto della possibilità di trasformare in residenziale l’edilizia rurale non più associata all’attività agricola. Sig. Enrico Claudio Delfino abitante del Comune di Ponte Nizza : - propone la creazione realizzazione di una struttura socio assistenziale per anziani di livello intercomunale che incrementerebbe oltretutto la scarsa offerta di lavoro locale. Sig. Bruno Chiapparoli Vice Sindaco di Cecima - comunica cha nel Comune di Cecima esiste gia’ nella vigente pianificazione PRG un’area appropriata per l’eventuale edificazione di una struttura socio-assistenziale. Cittadino del Comune di Cecima - chiede la possibilita’ di inserire nel nuovo PGT norme per il miglioramento dell’edificato nei centri storici con lo scopo di migliorare la vivibilità all’interno dei nuclei di antica formazione.

Il giorno 12.10.2011 veniva indetta la seconda conferenza di valutazione VAS. Di seguito una sintesi dei contributi portati in sede di consultazione e attraverso la documentazione fatta pervenire al comune:

Provincia di Pavia nota n. 3945 del 7.10.2011 Per quanto riguarda la concertazione, si ricorda che le previsioni sovracomunali dovranno trovare opportuna risoluzione rispetto alle disposizioni dell’art.28 NTA del PTCP con particolare riferimento agli aspetti infrastrutturali Per quanto riguarda il processo di VAS del PGT: - Note relative tra obiettivi di Piano , PTR e PPR; - Si ricorda l’approvazione della RER e la LR 12/2011sulla Nuova organizzazione degli enti gestori delle aree regionali protette; - Si ricordano in contenuti di studi geologici ai sensi DGR 8/7374 e che i comuni di Bagnaria Cecima Ponte Nizza e Val di Nizza necessitano di parere preventivo regionale sullo studio geologico - Ricorda che analoghe considerazioni vanno fatte anche per quanto riguarda il commercio; - Si fa presente che le nuove previsioni insediative potrebbero generare criticità in merito al consumo di suolo, e si ricorda che

8 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

le previsioni dovranno trovare opportuna risoluzione rispetto alle disposizioni dell’art.28 NTA del PTCP con particolare riferimento al consumo di suolo. ARPA nota n. 131785 del 3.10.2011 Osservazioni generali: - Considerazioni in merito all’esperienza avviata tra i 4 comuni e non portata a termine. - VAS: considerazioni in merito a coerenza esterna e interna. La prima tra obiettivi di piano e obiettivi di piani dello stesso livello di governo e ambito territoriale, la seconda tra obiettivi di piano e azioni . - DdP: considerazioni in merito all’incremento insediativo previsto che appare poco realistico. Si chiede di esplicitarle priorità di realizzazione degli AT nel prossimo quinquennioe di verificare la reale necessità monitorando l’andamento demografico . - In merito alle espansioni , si chiede di valutare preventivamente la rete dei servizi in particolare quella del sistema fognario e depurativo. Si danno suggerimenti per le aree esistenti e di progetto sprovviste di sistema depurativo, e in particolare per quanto riguarda l’affinamento dello scarico delle fosse Imhoff; - Si chiede che le indicazioni in merito alle mitigazioni inserite nel RA siano recepite nel DdP e nelle schede d’ambito siano inserite in maniera puntuale e circostanziata; - Si chiede che l’attività di monitoraggio preveda l’effettiva attuazione degli interventi di mitigazione e compensazione;

Altre considerazioni generali: - Riguardo al progetto di Mappatura delle principali iniziative di mobilità dolce in provincia di Pavia (in collaborazione con STER Pavia, Asl e ARPA), si chiede alle amministrazioni locali di contribuire fornendo tabelle compilate e mappature dei percorsi; - Per quanto riguarda il monitoraggio si sottolinea che Arpa non rileva dati in merito alle fonti principali per la produzione di energia e in merito alla produzione di energia da fonti rinnovabili, e si cita il Cestec: - Si chiede di chiarire e motivare la natura strategica degli AT nel DdP e di indicare esplicitamente la motivazione nel Parere Motivato; - ATR2, ATR3, ATR4, ATC1: ƒ Individuate criticità per la conurbazione lineare che si verrebbe a creare lungo la exSS461, conurbazioni lineari sono scoraggiate anche dal PTR. ƒ Criticità rispetto alla presenza di un corridoio primario della RER la conurbazione verrebbe a incidere sulla diminuzione dei varchi necessari alla continuità ecologica.

Il giorno 2 marzo 2010 fu indetta la 1a consultazione pubblica della quale se ne riportano alcuni stralci tratti dal verbale pubblicato: - Il Dott. Paolo Gramigna Capogruppo di Minoranza del Comune di Bagnaria si sofferma sugli indirizzi di ordine generale del documento di indirizzi del PGT , affronta il documento di scoping per quanto riguarda la V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) , chiedendo una fotografia piu’ dettagliata del territorio e problematiche esistenti. Si propone di tenere conto dell’importanza del reticolo idrico minore , e si accenna alla mancanza di dati conoscitivi dei consumi idrici comunali e di altre notizie utili alla formazione del documento di scoping per quanto riguarda due Comuni facenti parte dell’associazione. Si fanno accenni sulle Frazioni Comunali non collegate alla rete fognaria principale, e non depurate, con proposte di depurazione tramite “ fito depurazione”, e sulla problematica dell’inquinamento elettroacustico. - Il Geom. Roberto Nicola libero professionista accenna alla possibilita’ di incrementare lo sviluppo urbanistico con inserimenti residenziali mirati e puntuali alla richiesta di mercato immobiliare di seconde case. Inoltre si sofferma sulla necessita’ di pianificare il recupero residenziale di vecchi casolari o case rurali poste nel contesto agricolo, da parte di soggetti estranei alla conduzione del fondo ( Agricoltori). - Il Sig. Delfino Enrico Claudio abitante del Comune di Ponte Nizza ha proposto la creazione di un’area a livello intercomunale per una futura realizzazione di una struttura socio assistenziale per anziani (Casa di riposo) , che sicuramente risulterebbe utile vista la maggioranza di anziani presente nei nostri comuni e sarebbe una buona fonte di lavoro per le comunita’ locali. - Il Vice Sindaco di Cecima Sig. Chiapparoli Bruno, riguardo a quanto accennato sopra , comunica che nel Comune di Cecima esiste gia’ nella vigente pianificazione PRG un’area appropriata per l’eventuale edificazione di una struttura socio-assistenziale. - Un Cittadino del Comune di Cecima esprime la difficolta’ nei centri storici ad effettuare piccoli ampliamenti per realizzare accessori a servizio di unita’ abitative residenziali, chiedendo la possibilita’ nel documento di nuova pianificazione comunale (PGT), di inserire norme per un miglioramento dell’edificazione nei centri storici e per quanto riguarda il miglioramento della vivibilita’ all’interno dei nuclei di antica formazione.

9 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

2. METODOLOGIA PGT E VAS

Nel presente Capitolo è descritta la metodologia utilizzata per la VAS del PGT del Comune di Bagnaria. Trattandosi di comune con popolazione inferiore a 2.000 abitanti, ai sensi dell’art. 10bis della Legge Regionale n. 12/2005 “Disposizioni speciali per i comuni con popolazione inferiore o pari a 2.000 abitanti”, (…) il documento di Piano, il Piano dei Servizi ed il Piano delle Regole sono articolazioni di un unico atto. Di seguito, sono esplicitate le fasi che porteranno alla redazione del Rapporto Ambientale e al conseguente sviluppo del processo di VAS.

2.1 – Fase di Orientamento, Predisposizione del Documento Preliminare di VAS – Scoping

Tale fase risulta avviata con il presente Documento Preliminare il quale seguirà le indicazioni dell’allegato 1A DGR 6420/2007 e che prevede la definizione dell'ambito di influenza del DdP e la definizione della caratteristiche delle informazioni che devono essere fornite nel Rapporto Ambientale. Nello specifico: “scoping – conferenza di valutazione (prima seduta) L’autorità procedente in collaborazione con l’autorità competente per la VAS predispongono un documento di scoping. Ai fini della consultazione il documento viene inviato ai soggetti individuati con l’atto formale reso pubblico e presentato in occasione della prima seduta della conferenza di valutazione occasione in cui si raccolgono osservazioni, pareri e proposte di modifica e integrazione. Il documento di scoping contiene lo schema del percorso metodologico procedurale definito, una proposta di definizione dell’ambito di influenza del DdP e della portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale.” Per la definizione dell’ambito di influenza, a partire dai dati forniti dall’Amministrazione comunale (riferiti anche al livello sovra locale) sarà costruito il quadro conoscitivo dello stato attuale finalizzato a descrivere una stato delle componenti ambientali/antropiche coinvolte nelle scelte di Piano. Si tratterà di un’analisi di tipo ambientale-territoriale, che ha lo scopo di far emergere le principali criticità/opportunità. Il quadro conoscitivo aiuterà ad orientare le scelte di governo del territorio nella definizione di obiettivi generali, specifici ed azioni.

2.2 – Verifica di coerenza: individuazione dei criteri di sostenibilità e matrici di lettura

Come indicato nelle Linee Guida di Enplan (http://www.interreg-enplan.org/sperimenta) Per i P/P direttamente assoggettati a VAS ai sensi delle norme comunitarie e nazionali, conviene sviluppare, prima di procedere alla fase di elaborazione del P/P, un'analisi di sostenibilità degli orientamenti iniziali. Tale analisi consiste in una preliminare visione globale sia degli aspetti ambientali che potrebbero subire impatti negativi a seguito dell'attuazione del P/P, sia di quegli aspetti ambientali del territorio (o del settore) che potrebbero invece migliorare. I risultati di tale analisi facilitano la formulazione di obiettivi generali del P/P orientati alla sostenibilità ambientale. L'analisi degli orientamenti iniziali non deve essere uno studio esaustivo sulla relazione tra l'impostazione del P/P e lo sviluppo sostenibile, ma potrebbe tradursi semplicemente in una relazione, non necessariamente redatta dall'amministrazione che pianifica, nella quale si evidenzino, in relazione agli orientamenti iniziali del P/P, le considerazioni opportune per conseguire l'obiettivo della sostenibilità.

Sulla base di quanto detto sopra, una volta che l’Amministrazione ha definito gli obiettivi generali e specifici, si procede all’analisi della coerenza degli obiettivi di Piano con il quadro programmatico sovraordinato e con gli obiettivi di protezione ambientale e di sostenibilità stabiliti a livello superiore (internazionale, nazionale). Per la definizione degli obiettivi o criteri di sostenibilità si dovrà operare una scelta tra quelli disponibili di livello europeo, nazionale, regionale e provinciale in modo da declinare alla scala locale le risultanze di questo confronto. La scelta è stata operata analizzando documenti, linee guida, piani e programmi di livello internazionale, nazionale, regionale e provinciale:

• Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta, relativo al periodo compreso tra l’1 gennaio 2001 ed il 31 dicembre 2010, istituito con decisione 1600/2002/CE del 22 luglio 2002 e adottato con il Doc. 10917/06 il 15-16 giugno 2006 dal Consiglio d’Europa;

10 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

• Aalborg+10 report, approvato in data 11 giugno 2004 dai partecipanti alla quarta conferenza europea delle Città Sostenibili, tenutasi ad Aalborg;

• Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale ed i Programmi dei Fondi Strutturali dell’UE, agosto 1998.

• Deliberazione n. 57 del 2 agosto 2002 del CIPE Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, promossa a seguito della prima strategia UE in materia di sviluppo sostenibile adottata dal consiglio europeo di Göteborg (2001) e completata dal Consiglio Europeo di Barcellona del 2002.

• Piano Territoriale Regionale, adottato dal Consiglio Regionale nella seduta del 30 luglio 2009, con deliberazione n.874.

• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 55 del 14 ottobre 2003.

Si propone quindi una prima lista di tematiche e di obiettivi che dovranno essere integrati nel rapporto Ambientale sulla base delle indicazioni e dei suggerimenti che emergeranno nella conferenza di valutazione:

TEMI SPECIFICI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’

Incrementare le risorse rinnovabili 1. Clima e atmosfera Ridurre i consumi energetici

2. Biodiversità Conservare gli ambienti naturali e tutelare le specie rare e vulnerabili

3. Aria Ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici

Ridurre i consumi idrici 4. Acqua Tutelare le risorse e le riserve idriche

5. Suolo Tutelare il suolo da processi alteranti e da contaminazioni

6. Rifiuti Contenere la produzione di rifiuti

7. Clima acustico Ridurre il livello di inquinamento acustico

Garantire la distribuzione degli spazi edificati in localizzazioni adeguate 8. Ambiente edificato Salvaguardare il patrimonio storico architettonico

9. Salute umana Tutelare e migliorare la qualità della vita

Una volta individuati gli obiettivi di sostenibilità, l’analisi di coerenza potrà essere esplicitata attraverso l’uso di una matrice che metta in relazione gli obiettivi di Piano, con gli obiettivi di sostenibilità previsti a livello superiore. L’analisi valuterà gli aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e la sua evoluzione probabile in coerenza con la programmazione urbanistica proposta sintetizzata all’interno della “Matrice di Valutazione”. Le informazioni scaturite dallo stato saranno riportate a livello qualitativo tipo + coerente - incoerente / non significativo ? da approfondire Laddove la matrice evidenzia incoerenza o necessità di approfondimenti, viene sviluppata una tabella con criticità, considerazioni e/o suggerimenti. Su questa base il piano elaborerà delle risposte che si tradurranno nella rivisitazione/affinamento degli obiettivi generali e specifici,. Queste risposte andranno poi verificate utilizzando sempre una matrice di sintesi degli effetti attesi che contempla nel caso, ulteriori suggerimenti. La valutazione inoltre, deve dare conto delle principali azioni previste nel Documento di Piano attraverso una stima (anche quantitativa, dove possibile) dei possibili effetti. In questa fase saranno individuate le misure previste per impedire, ridurre o quantomeno compensare, possibili effetti negativi dovuti allo scenario proposto. Nel caso in cui dal Documento di Piano emerga un'interazione negativa con un determinato aspetto ambientale sarà necessario rispondere agli elementi critici considerando i seguenti elementi:

11 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

z suggerimenti di compensazione, per quelle situazioni che evidenzino ancora impatti residui nonostante l'applicazione delle misure di mitigazione; z suggerimenti attuativi nella pianificazione attuativa e di settore, e nelle procedure urbanistiche ordinarie; z suggerimenti di mitigazione, che trovano applicazione a livello progettuale delle infrastrutture o dei grandi interventi insediativi. E’ necessario sottolineare che le azioni individuate non sono sempre di competenza del Piano, poiché talvolta per l’attuazione delle stesse si rimanda a programmi e politiche pubbliche di area vasta o a piani di settore.

2.3 – Attuazione del Piano: il Monitoraggio

Lo scopo del Sistema di Monitoraggio del PGT è di valutare gli effetti diretti e indiretti dell’attuazione delle azioni previste dal Piano sulle componenti e matrici ambientali individuate e sulle reciproche interazioni in relazione al livello di dettaglio del Piano stesso. Il monitoraggio costituisce l’attività di controllo degli effetti ambientali significativi prodotti in sede di attuazione del PGT, finalizzata ad intercettare tempestivamente gli effetti negativi e ad adottare le opportune misure di correzione. Il monitoraggio non si riduce quindi alla semplice raccolta e aggiornamento di dati ed informazioni, ma comprende una serie di attività, volte a fornire un supporto alle decisioni in termini operativi. Il piano di monitoraggio prevede l’utilizzo di due tipologie di indicatori: • di monitoraggio degli effetti ambientali, che valutano gli impatti positivi/negativi che le azioni del piano generano sul territorio. La valutazione della variazione dello stato di alcune matrici e componenti ambientali deve anche prendere in considerazione l’influenza di azioni legate a determinanti extra comunali; • di processo, che valutano l’andamento della realizzazione delle azioni previste nel PGT. Il sistema di monitoraggio sarà organizzato in modo da poter misurare fin dalle prime fasi di attuazione del PGT le dinamiche di evoluzione delle matrici e componenti ambientali indagate. Per gli indicatori ove fossero disponibili solo informazioni di tipo qualitativo, il monitoraggio indicherà le modalità di definizione, organizzazione e raccolta dei dati che l’Amministrazione dovrà osservare per il controllo nel tempo dell’attuazione del Piano e del conseguimento dei suoi obiettivi ambientali. La previsione di un monitoraggio del Piano negli anni futuri può porre le basi per un'introduzione sistematica di modalità di valutazione ambientale nel processo decisionale e nella pianificazione, con la possibilità di verificare le ricadute e l'efficacia ambientale degli obiettivi di Piano durante l'attuazione. II programma di monitoraggio produrrà un report, in cui saranno presentate informazioni e considerazioni, basate, laddove possibile, sulla quantificazione degli indicatori scelti per descrivere lo stato di una componente ambientale ed il suo trend.

2.4 – Contenuti del rapporto ambientale

Al punto 6.4 della DGR 6420/2007 , vengono definiti i contenuti del Rapporto Ambientale ai sensi dell’Allegato I della Direttiva 42/2001/CE e che si riportano qui di seguito:

Elaborazione del Rapporto Ambientale L’autorità procedente d’intesa con l’autorità competente per la VAS elaborano il Rapporto Ambientale. Le informazioni da fornire, ai sensi dell’articolo 5 della Direttiva 2001/42/CE, sono quelle elencati nell’allegato I della Direttiva: a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del DdP e del rapporto con altri pertinenti P/P; b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del DdP; c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al DdP, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE; e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al DdP, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale. f) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori; g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del DdP; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di knowhow) nella raccolta delle informazioni richieste; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio; j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti.

Nella stesura del Rapporto ambientale si è tenuto conto della tabella sopra descritta. Con riferimento alle modalità di reperimento dei dati ambientali e alla definizione dei contenuti del Rapporto Ambientale può essere utile ricordare la DGR 6053 del 5.12.2007, che fornisce indicazioni sui contributi di

12 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

ASL e ARPA alla formazione dei PGT, nei diversi passaggi istruttori di competenza durante il percorso di adozione e approvazione, compresa quindi la procedura di valutazione ambientale.

13 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

3. RIFERIMENTI NORMATIVI PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

3.1 – Inquadramento normativo

Un po’ di storia

L’interesse della Comunità Europea per la valutazione dei piani e dei programmi risale almeno al periodo di elaborazione della direttiva 85/337 relativa alla valutazione di impatto ambientale. La prima bozza della direttiva prevedeva, infatti, anche la valutazione di piani e programmi; l’idea fu poi abbandonata nella versione finale. Nel IV programma d’azione ambientale, avviato nel 1987, veniva ribadita la necessità di “estendere la VIA quanto prima alle politiche, ai piani e alla loro implementazione, alle procedure, ai programmi…”; lo stesso concetto venne ribadito nel 1992 con l’adozione del V programma quadro di azione ambientale, e nuovamente richiamato nel VI programma quadro 2001-2010. Va detto che, parallelamente all’attuazione del V programma quadro, l’Unione Europea ha attivato una serie di processi che sono poi confluiti nell’adozione della citata direttiva nel 2001. La DG XI (in seguito denominata DG Ambiente) ha avviato una serie di ricerche e di raccolte di casi di studio sulla valutazione di piani e programmi. Con l’adozione della direttiva Habitat (92/43/CEE) si è previsto all’articolo 6 che qualsiasi piano, programma o progetto che possa avere un’incidenza su un sito di importanza comunitaria per la conservazione della biodiversità sia sottoposto a valutazione. Nella documentazione relativa alla richiesta dei fondi strutturali 1992-1999 doveva essere allegato un profilo ambientale, mentre per i fondi del periodo 2000-2006 veniva richiesta la presentazione di una valutazione ambientale ex-ante. Alla fine del 1996 la Commissione Europea redigeva la prima proposta di direttiva sulla valutazione ambientale strategica (COM 96- 511). Questo insieme di processi ha portato all’adozione della direttiva sulla VAS, da parte del Parlamento Europeo il 31 maggio 2001. La direttiva 2001/42/CE è stata formalmente adottata dal Consiglio dei Ministri il 5 giugno 2001 ed è infine stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee il 21 luglio del 2001. In Europa, il quadro delle politiche ambientali di incentivo all’adozione della VAS si è mosso (e si sta muovendo) su due livelli: da un lato sotto la spinta tradizionale rappresentata dall'iniziativa dell'Unione Europea (dando continuità all'azione della Comunità Economica Europea) e dall'altro per iniziativa dell’UNECE (United Nations Economic Commission for Europe). La Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Europa ha adottato nel 1991 la “Convenzione di Espoo” riguardante la valutazione degli impatti ambientali transfrontalieri, la convenzione è divenuta operativa solamente nel 1997 in seguito al raggiungimento del numero minimo di ratifiche. Nel 1998 in occasione della quarta conferenza ministeriale degli stati membri dell’UNECE, tenutasi ad Aahrus in Danimarca, è stata lanciata “l’iniziativa di Sofia” per la diffusione della VAS nei paesi dell’Europa Centrale e Orientale e dei Nuovi Stati Indipendenti. La conferenza è stato un momento importante per le questioni dello sviluppo sostenibile a livello Europeo. In quell’occasione è stato presentato il Dobris report, cioè il secondo rapporto sullo stato dell’ambiente europeo, ed è stata sottoscritta la “Convenzione sul diritto all’informazione ambientale, sulla partecipazione alle decisioni e sulla giustizia in materia ambientale”, nota come “Convenzione di Aarhus”. Nel 2000 il Comitato delle Politiche Ambientali dell’UNECE ha predisposto un documento di valutazione sull’opportunità di definire una convenzione vincolante i paesi europei sulla VAS. Gli stati membri dell’UNECE, nel corso della Conferenza di Sofia del febbraio 2001 si impegnavano a definire una convenzione sulla VAS da adottare in occasione della quinta conferenza “Ambiente per l’Europa” tenutasi a Kiev nel 2003. Invece di una nuova Convenzione sulla VAS, a Kiev si è definito un Protocollo ad integrazione della Convenzione di Espoo (1991) e della Convenzione di Ahrus (1998). Il Protocollo di Kiev impegna i paesi aderenti all’UNECE di valutare le conseguenze dei loro Piani e Programmi anche un punto di vista ambientale. La maggiore predisposizione della VAS a entrare nei processi decisionali a livelli più alti rispetto alla VIA la rende uno strumento chiave per raggiungere l’obiettivo dello sviluppo sostenibile. La Direttiva 2001/42/CE è infine riassumibile concettualmente attraverso il seguente diagramma:

14 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

In sintesi il Rapporto Ambientale sarà basato sul seguente corpo legislativo e di indirizzo: • Direttiva Europea 2001/42/CE e relativi allegati. La valutazione ambientale strategica di piani e programmi è stata introdotta da questa direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio. La VAS viene presentata come processo continuo che affianchi, dalle primissime fasi di indirizzo fino alla fase di monitoraggio e controllo, il piano o programma, al fine di “garantire un elevato livello di protezione dell’ ambiente e di contribuire all’ integrazione di considerazioni ambientali all’ atto dell’ elaborazione e dell’ adozione di piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ ambiente. • Direttiva 2003/4/CE, Direttiva 2003/35/CE, D. lgs. 195/05. Tali normative riguardano la partecipazione e l’ accesso del pubblico alla pianificazione e all’ informazione nel contesto ambientale. Si configurano pertanto come complementari e come rafforzamenti e integrazioni di concetti già presenti nella direttiva 2001/42/CE. La direttiva 2003/35/CE in particolare interessa la partecipazione e il coinvolgimento del pubblico, inteso non solo come singoli cittadini, ma anche come associazioni operanti sul territorio, nell’ elaborazione di piani e programmi in materia ambientale. Il pubblico deve essere informato di ogni proposta relativa a strumenti di pianificazione e programmazione in campo ambientale e devono essergli resi noti le modalità e i soggetti cui riferirsi. La direttiva 2003/4/CE riguarda invece l’ accesso del pubblico alle informazioni riguardanti l’ aspetto ambientale. Le autorità sono tenute a rendere disponibili e fruibili le informazioni ambientali in proprio possesso, documentandone le modalità di raccolta, sistemazione ed elaborazione. • D.Lgs 152/06 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.(Dlgs 4/2008 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”). Il decreto legislativo ha come obiettivo primario la promozione dei livelli di qualità della vita umana, da realizzare attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali. Disciplina, in attuazione della legge 15 dicembre 2004, n. 308, le materie seguenti: o a) nella parte seconda, le procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione ambientale integrata (IPPC);

15 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

o b) nella parte terza, la difesa del suolo e la lotta alla desertificazione, la tutela delle acque dall’inquinamento e la gestione delle risorse idriche; o c) nella parte quarta, la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti contaminati; o d) nella parte quinta, la tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera; o e) nella parte sesta, la tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente. • L.R. 12/2005 “Legge di Governo del Territorio, Regione Lombardia” e relativi documenti attuativi. Disciplina il governo del territorio, istituendo il Piano di Governo del Territorio (PGT. In particolare, l’ art. 4, coerentemente con quanto riportato nella direttiva comunitaria concernente la valutazione ambientale, istituisce per il Documento di Piano del PGT l’obbligo di effettuarne la VAS. La valutazione ambientale deve evidenziare la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano e le relazioni dello stesso con piani e programmi sovraordinati; inoltre deve valutare le alternative individuate nel piano e offrire un supporto alle decisioni, ltreché individuare gli impatti potenziali, le misure di compensazione e di mitigazione. • I “Criteri attuativi della L.R. 12/05, atto di indirizzo e coordinamento tecnico per l’attuazione dell’art.7 comma 2” emessi dalla Regione Lombardia nel Maggio 2006; • DCR n. VIII/351 del 13/03/07 “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi (art. 4 della LR 12/05)”, e la Delibera del Consiglio N. VIII/6420 del 27/12/07 che rappresenta il documento di “Valutazione ambientale di Piani e Programmi – VAS ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell’art. 4 della L.R. 11 marzo 2005 n. 12”, “Legge per il Governo del Territorio” e degli “Indirizzi generali per la valutazione ambientale dei Piani e Programmi” approvati con Deliberazione dal Consiglio Regionale n. VIII/0351. • DGR n.VIII/10971 del 30/12/2009: “Determinazione delle procedure di valutazione ambientale di piani e programmi – VAS (art. 4 l.r. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007) – Recepimento di cui al d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli. • Deliberazione della Giunta Regionale 10 novembre 2010, n. 761: Determinazione della procedura di Valutazione ambientale di piani e programmi - VAS- (art. 4, l.r. n. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007)Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 29 giugno 2010 n. 128, con modifica ed integrazione delle dd.g.r. 27 dicembre 2008, n. 8/6420 e 30 dicembre 2009, n. 8/10971. La DGR adegua le disposizioni regionali alla normativa nazionale, e contiene i nuovi modelli metodologici procedurali e organizzativi della VAS utilizzati come riferimento nel percorso di pianificazione/valutazione per il Comune di Bagnaria. • DGR 8/6053 del 5/12/2007 “Partecipazione delle ASL e di Arpa Lombardia ai procedimenti di approvazione dei piani di governo del territorio – Indirizzi operativi”, che illustra i possibili contributi di Arpa e ASL nelle fasi di costruzione ed attuazione del PGT. • DGR n. IX/761 del 10/11/2010 “Determinazione delle procedure di Valutazione ambientale di piani e programmi – VAS (art. 4 l.r. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007) – Recepimento di cui al d.lgs.29 giugno 2010, n. 128, con modifiche ed integrazioni delle dd.g.r. 27/12/2008 e 30/12/2009, n. 8/10971” di adeguamento alla normativa nazionale, con integrazione e modificazione di alcuni punti dei modelli in riferimento alla verifica di assoggettabilità e alla esclusione dalla VAS, nonché ad integrazioni derivanti dalla concreta esperienza in atto.

16 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

4. POLITICHE PIANI E PROGRAMMI

4.1 – Individuazione strumenti di programmazione territoriale ed urbanistica di carattere sovraordinato e sovralocale

Il Rapporto Ambientale relativo al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica si costituisce con l’individuazione del quadro programmatico e pianificatorio costituito dall'insieme dei piani e programmi che governano il territorio oggetto del Documento di Piano. L'esame della natura dei piani o dei programmi presi in esame, della collocazione territoriale, legislativa e strategica di tali strumenti e della sua collocazione in tale quadro è finalizzata a stabilire la rilevanza e la sua relazione del documento di Piano con gli altri Piani e/o Programmi. La collocazione del Piano nel contesto pianificatorio e programmatico vigente deve consentire, in particolare la costruzione di un quadro d'insieme contenente gli obiettivi ambientali fissati dalle politiche e dagli altri Piani e/o Programmi territoriali o settoriali, le decisioni già assunte e gli effetti ambientali attesi. Si analizzeranno in particolare i seguenti piani:

• PTR Piano Territoriale Regionale; • PPR Piano Paesaggistico Regionale; • PTCP Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Provincia Pavia; • PTP Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Provincia Alessandria; • PTUA Programma di Tutela e Uso delle Acque; • PPGR PV Piano Provinciale Gestione Rifiuti Pavia; • PTVE Piano del Traffico per la Viabilità Extraurbana; • PAI Piano di Assetto Idrogeologico.

L’approccio all’analisi della programmazione territoriale ed urbanistica di carattere sovraordinato e sovralocale parte dall’inquadramento legislativo, dalla validità giuridica e dagli obiettivi fissati sempre a livello giuridico per la preposizione di tali tipi di strumenti. Successivamente l’analisi prevede l’individuazione degli obiettivi di carattere generale fissati da ogni strumento, chiaramente in relazione alla tematica trattata dallo strumento stesso. Infine vengono identificati quelli che sono gli obiettivi specifici di ogni strumento analizzato per quanto riguarda il contesto territoriale di riferimento. Chiaramente tale schema di analisi deve necessariamente essere considerato flessibile alla tipologia ed alle peculiarità dello strumento oggetto di trattazione, con il fine di poter comprenderne appieno la struttura, le finalità e gli obiettivi legati all’ambito territoriale relativo al Comune di Bagnaria.

17 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Piano Territoriale Regionale - PTR

Il Piano Territoriale Regionale PTR è stato adottato dal Consiglio Regionale, nella seduta del 30 luglio 2009, ed è stato approvato nella seduta del 19 gennaio 2010. Il PTR definisce obiettivi e strategie, articolate per temi e sistemi territoriali, per lo sviluppo della Lombardia. Con riferimento alla L.R.12/05 “Legge per il governo del territorio”: ƒ indica i principali obiettivi di sviluppo socio-economico del territorio regionale (art.19 comma 2); ƒ individua gli elementi essenziali e le linee orientative dell’assetto territoriale (art.19 commi 1 e 2); ƒ definisce gli indirizzi per il riassetto del territorio (art.55 comma 1 lett.b); ƒ indica puntuali rimandi agli indirizzi e alla disciplina in materia di paesaggio, cui è dedicata la sezione Piano Paesaggistico (art.76); ƒ costituisce elemento fondamentale quale quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli atti di governo del territorio di comuni, province, comunità montane, enti gestori di parchi regionali, nonché di ogni altro ente dotato di competenze in materia (art.20 comma 1); ƒ identifica i principali effetti del PTR in termini di obiettivi prioritari di interesse regionale e di individuazione dei Piani Territoriali d’Area Regionali (art.20 commi 4 e 6). Il documento approvato è composto sostanzialmente da sei sezioni: ƒ Presentazione; ƒ Documento di Piano; ƒ Piano Paesaggistico; ƒ Strumenti operativi; ƒ Sezioni tematiche; ƒ Valutazione ambientale. Le sezioni che costituiscono elementi di maggior indicazione per quanto riguarda le politiche e le scelte urbanistiche locali sono il Documento di Piano ed il Piano Paesaggistico. Il Documento di Piano si identifica come la struttura progettuale dell’intero PTR e si configura come elemento che contiene le indicazioni di sviluppo futuro dell’intera area regionale. Il Piano paesaggistico integra e sostituisce integralmente il Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. VII/197 del 6 marzo 2001, i cui contenuti descrittivi e di indirizzo sono stati integrati e aggiornati nel gennaio 2008 con la D.G.R. VIII/6447/2008 e nel dicembre 2008 con D.G.R. VIII/8837/2008 (Linee guida per la progettazione paesaggistica delle infrastrutture per la mobilità). Alla luce del nuovo quadro normativo nazionale e della L.R. 12/2005 di Governo del territorio, il Piano Territoriale Regionale (PTR) ed in particolare la componente denominata Piano Paesaggistico, ha quindi natura ed effetti di Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PPR). Nel PTR si è pertanto proceduto ad integrare ed aggiornare il precedente Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato nel 2001, in linea con la convenzione Europea del paesaggio e con il D. Lgs. 42/2004. La Giunta regionale, con la D.G.R. 6447 del 16 gennaio 2008, ha proceduto all’aggiornamento del piano territoriale pesistico su due livelli e in due tempi: ƒ ha approvato le integrazioni, immediatamente operanti, e gli aggiornamenti del quadro di riferimento paesistico e degli indirizzi di tutela del PPR del 2001, come primo ed immediato aggiornamento dello stesso di competenza della Giunta stessa; ƒ ha inviato al Consiglio regionale la proposta complessiva di Piano Paesaggistico quale sezione specifica del PTR, comprensiva della revisione della disciplina paesaggistica regionale e correlati documenti e cartografie, per l’adozione complessiva del PTR che è avvenuta il 30 luglio 2009 e per l’approvazione finale che è avvenuta il 19 gennaio 2010. Il PPR viene quindi incluso e costituisce parte integrante a tutti gli effetti, del PTR, nella sezione denominata Piano Paesaggistico. Le integrazioni introdotte del nuovo Piano Paesaggistico, parte del PTR, per quanto riguarda il Quadro di Riferimento Paesistico riguardano: ƒ Aggiornamento e integrazione degli elementi identificativi, dei percorsi di interesse paesaggistici, del quadro delle tutele della natura (cartografia e repertori); ƒ L’Osservatorio dei paesaggi lombardi, quale integrazione delle descrizioni dei paesaggi di Lombardia e riferimento per il monitoraggio delle future trasformazioni (nuovo elaborato); ƒ Descrizione dei principali fenomeni regionali di degrado e compromissione del paesaggio e delle situazioni a rischio di degrado (nuovo elaborato). Per gli Indirizzi di tutela:

18 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

ƒ Nuova Parte IV specificamente dedicata a Riqualificazione paesaggistica e contenimento dei potenziali fenomeni di degrado (nuovo elaborato al quale fanno riferimento nuove cartografie). Il Piano Paesaggistico disciplina e indirizza la tutela e la valorizzazione paesaggistica dell'intero territorio lombardo, perseguendo le finalità di conservazione dei caratteri che definiscono l'identità e la leggibilità dei paesaggi della Lombardia, miglioramento della qualità paesaggistica ed architettonica degli interventi di trasformazione del territorio, diffusione della consapevolezza dei valori paesaggistici e loro fruizione da parte dei cittadini. Il Piano Paesaggistico ha quindi una duplice natura: ƒ di quadro di riferimento per la costruzione del Piano del Paesaggio lombardo; ƒ di strumento di disciplina paesistica attiva del territorio. Il Piano, in quanto strumento di salvaguardia e disciplina, è potenzialmente esteso all’intero territorio, ma opera effettivamente là dove e fino a quando non siano vigenti atti a valenza paesistica di maggior definizione. Le prescrizioni attinenti alla tutela del paesaggio contenute nel PTR sono cogenti per gli strumenti di pianificazione dei comuni, delle città metropolitane, delle province e delle aree protette e sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti di pianificazione.

OBIETTIVI GENERALI DEL DOCUMENTO DI PIANO DEL PTR Il PTR individua per la programmazione urbanistica regionale a scala vasta 3 macro obiettivi e 24 obiettivi Generali: Macro Obiettivi: 1. rafforzare la competitività dei territori della Lombardia; 2. riequilibrare il territorio della Regione; 3. proteggere e valorizzare le risorse della Lombardia. Obiettivi Generali: 1. favorire l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione; 2. favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale con l’esterno , intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (fiere, università, ecc.); 3. assicurare a tutti i territori della Regione e a tutti i cittadini l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità; 4. perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità; 5. migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare; 6. porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero; 7. tutelare la salute del cittadino attraverso la prevenzione ed il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e atmosferico; 8. perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione del rischio idrogeologico, pianificazione delle acque e utilizzo prudente del suolo; 9. assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio; 10. promuovere un’offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della Regione e diffondendo la cultura del turismo sostenibile; 11. promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di produzione, ma anche come settore turistico; 12. valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell’innovazione; 13. realizzare un sistema equilibrato di centralità urbane compatte e il riequilibrio territoriale con la ridefinizione del ruolo dei centri urbani e del rapporto con le aree meno dense, e valorizzare il ruolo dei piccoli centri come strumenti di presidio del territorio; 14. riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio e riqualificazione dei territori degradati; 15. supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la

19 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

qualità programmatica e progettuale per garantire il perseguimento della sostenibilità della crescita nella programmazione e progettazione a tutti i livelli di governo; 16. tutelare le risorse (acque, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo; 17. garantire la qualità delle risorse naturali ed ambientali, attraverso la progettazioni delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso e la gestione idrica integrata; 18. favorire la graduale trasformazione dei comportamenti e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile delle risorse; 19. valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, forestale e agroalimentare; 20. promuovere l’integrazione paesistica e ambientale degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio; 21. realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi con particolare attenzione alla mitigazione degli impatti; 22. responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione al fine di minimizzare l’impatto delle attività antropiche sial legate alla produzione (attività agricola, industriale e commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo); 23. gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi trans regionali rafforzare il ruolo di “Motore Europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e territori forti.

OBIETTIVI SPECIFICI DEL DOCUMENTO DI PIANO DEL PTR Il Comune di Bagnaria fa parte del Sistema territoriale della Montagna, per il quale il PTR individua specifici obiettivi: ST2.1 Tutelare gli aspetti naturalistici e ambientali propri dell'ambiente montano (ob. PTR 17); ST2.2 Tutelare gli aspetti paesaggistici, culturali, architettonici ed identitari del territorio (ob PTR 14, 19); ST2.3 Garantire una pianificazione territoriale attenta alla difesa del suolo, all'assetto idrogeologico e alla gestione integrata dei rischi (ob. PTR 8); ST2.4 Promuovere uno sviluppo rurale e produttivo rispettoso dell’ambiente (ob. PTR 11, 22); ST2.5 Valorizzare i caratteri del territorio a fini turistici, in una prospettiva di lungo periodo, senza pregiudicarne la qualità (ob. PTR 10); ST2.6 Programmare gli interventi infrastrutturali e dell’offerta di trasporto pubblico con riguardo all’impatto sul paesaggio e sull’ambiente naturale e all’eventuale effetto insediativo (ob. PTR 2, 3, 20); ST2.7 Sostenere i comuni nell'individuazione delle diverse opportunità di finanziamento (ob. PTR 15); ST2.8 Contenere il fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri montani, attraverso misure volte alla permanenza della popolazione in questi territori (ob. PTR 13, 22); ST2.9 Promuovere modalità innovative di fornitura dei servizi per i piccoli centri (ITC, ecc.) (ob. PTR 1, 3, 5); ST2.10 Promuovere un equilibrio nelle relazioni tra le diverse aree del Sistema Montano, che porti ad una crescita rispettosa delle caratteristiche specifiche delle aree (ob. PTR 13). In particolare infine, per quanto riguarda l’uso del suolo, il Piano Territoriale Regionale per il Sistema Territoriale delle Montagna, individua i seguenti obiettivi: ƒ Limitare l’ulteriore espansione urbana nei fondovalle; ƒ Favorire interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio con conservazione degli elementi della tradizione; ƒ Conservare i varchi liberi nei fondovalle, per le eventuali future infrastrutture; ƒ Coordinare a livello sovracomunale l’individuazione di nuove aree produttive e di terziario/commerciale. Il Documento di Piano del PTR individua inoltre per l’intera area regionale lombarda i geositi, riconducibili a quelle realtà che presentano delle specifiche caratteristiche geologiche. Nell’ambito delle attività connesse alla realizzazione della carta Geologica Nazionale (Progetto CARG), Regione Lombardia aderisce al progetto di Conservazione del Patrimonio Geologico Nazionale anche attraverso la segnalazione delle “singolarità geologiche”, meglio conosciute come “geositi”. Con questo termine il PTR intende definire località, aree o territori di interesse geologico o geomorfologico di cui promuovere la conservazione.

20 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Nella definizione rientrano affioramenti di particolare interesse paleontologico, stratigrafico, strutturale, mineralogico e petrologico, nonché elementi geomorfologici significativi dal punto di vista glaciologico, carsico e applicativo, la sommatoria di tutti questi beni singoli rappresenta il patrimonio geologico (regionale, nazionale, mondiale). I geositi trovano una posizione ben definita nella normativa comunitaria, in particolare nella Raccomandazione Rec (2004) sulla conservazione del patrimonio geologico e delle aree di particolare interesse geologico, adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 5 maggio 2004. Sul territorio regionale si possono riconoscere molteplici siti, riconosciuti anche a livello mondiale, che devono essere tutelati e possono inoltre costituire elemento di attrattività anche turistica dei luoghi. I geositi vengono altresì riproposti e normati nel Piano Paesistico del PTR all’art.22 (vedi paragrafo successivo).

I sistemi territoriali del PTR

21 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO PAESISTICO DEL PTR Il PTR disciplina e indirizza la tutela e la valorizzazione paesaggistica dell'intero territorio lombardo, perseguendo le finalità di: ƒ conservazione dei caratteri che definiscono l'identità e la leggibilità dei paesaggi della Lombardia; ƒ miglioramento della qualità paesaggistica ed architettonica degli interventi di trasformazione del territorio; ƒ diffusione della consapevolezza dei valori paesaggistici e loro fruizione da parte dei cittadini.

OBIETTIVI SPECIFICI DEL PIANO PAESISTICO DEL PTR Il territorio regionale è stato suddiviso in 6 fasce longitudinali corrispondenti alle grandi articolazioni dei rilievi, che partendo dalla bassa pianura a nord del Po, si svolgono attraverso l’alta pianura, la collina, la fascia prealpina fino alla catena alpina. Entro queste fasce sono identificati i caratteri tipologici del paesaggio lombardo. La fascia entro cui si trova il comune di Bagnaria è l’ Ambito geografico n. 23 dell’ Oltrepo Pavese, e l’Unità tipologica di paesaggio è Oltrepo pavese, Paesaggi della montagna appenninica. L’ambito geografico n° 23, riguarda il triangolo appenninico appartenuto alla Lombardia sin dall’epoca Viscontea, delimitato a nord dalla via Emilia Pavese, lungo la quale sono sorti molti centri abitati quasi tutti di fondazione romana. È quest’ultima la fascia più densamente popolata dell’Oltrepò, alle spalle della quale si staccano le pendici appenniniche coltivate a vigneto. Il vasto comprensorio appenninico alle spalle delle colline a vigneto è morfologicamente caratterizzato da molteplici valli che si dipartono dalla valle principale formata dal torrente Versa, fiancheggiata dalla statale 461 che conduce al passo del Brallo, l’antica strada Viscontea per Genova. Nello specifico l’unità tipologica di paesaggio denominata “paesaggi della montagna appenninica” riguarda la parte più elevata dell’Oltrepò pavese dove ai campi coltivati si sostituiscono ambiti boschivi sempre più ampi. Gli insediamenti sono raggruppati in abitati di piccole dimensioni, attorno ai quali si sospingono caratteristici campi di paese.

Indirizzi di tutela: Gli interventi di trasformazione o riorganizzazione urbanistica e territoriale, compresi quelli relativi alla tutela idrogeologica, devono avvenire in modi compatibili con la protezione dei caratteri connotativi del paesaggio. Per quanto riguarda gli aspetti particolari inerenti l’unità tipologica del paesaggio: ƒ Boschi e aspetti floristici: Vanno rispettati i boschi e gli ambienti floristici, con presenze vegetali che già preludono agli orizzonti mediterranei, come pure le dorsali spoglie delle dorsali montuose più elevate, che caratterizzano fortemente questo ambito. ƒ Patrimonio storico e contesti ambientali: La tutela del patrimonio storico va accostata alla difesa dei contesti ambientali, essendo evidentissima l’interdipendenza delle due componenti. Come precedentemente indicato il Comune di Bagnaria è inserito tra gli Ambiti di rilevanza regionale in quanto riconosciuto come Geositi, ai sensi dell’art. 22 Comma 7) della Normativa del Piano Paesaggistico: “l’Appennino lombardo è interessato da una consistente presenza di geositi di rilevanza regionale e locale che ne connotano fortemente i caratteri paesaggistici e identitari; la Provincia di Pavia tramite il proprio P.T.C.P definisce, per l’area delimitata nella tavola D come Oltrepò pavese, specifiche norme di salvaguardia e valorizzazione paesaggistica volte a tutelare e promuovere le connotazioni geomorfologiche e geologiche indicate, anche tramite la proposta di geoparchi”. Il Piano Paesistico del PTR identifica inoltre il territorio comunale di Bagnaria, per i suoli eccedenti la quota di 600m, come “ambiti ad elevata naturalità” e cioè come “quei vasti ambiti nei quali la pressione antropica, intesa come insediamento stabile prelievo di risorse o semplice presenza di edificazione, è storicamente limitata.” Per tali ambiti il Piano Paesistico prevede l’applicazione della disciplina prevista all’art.17 NTA PTR che persegue i seguenti obiettivi generali: a) recuperare e preservare l'alto grado di naturalità, tutelando le caratteristiche morfologiche e vegetazionali dei luoghi; b) recuperare e conservare il sistema dei segni delle trasformazioni storicamente operate dall'uomo; c) favorire e comunque non impedire né ostacolare tutte le azioni che attengono alla manutenzione

22 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

del territorio, alla sicurezza e alle condizioni della vita quotidiana di coloro che vi risiedono e vi lavorano, alla produttività delle tradizionali attività agrosilvopastorali; d) promuovere forme di turismo sostenibile attraverso la fruizione rispettosa dell’ambiente; e) recuperare e valorizzare quegli elementi del paesaggio o quelle zone che in seguito a trasformazione provocate da esigenze economiche e sociali hanno subito un processo di degrado e abbandono. Per quanto riguarda gli aspetti relativi alla riqualificazione paesaggistica ed al contenimento dei fenomeni di degrado il Piano Paesistico identifica per il Comune di Bagnaria i seguenti elementi: a. cave abbandonate; b. pascoli sottoposti a rischio di abbandono; c. rischio sismico. Per quanto attiene a tali fattori il Piano Paesistico individua : ƒ criticità; ƒ indirizzi di riqualificazione; ƒ indirizzi di contenimento e prevenzione del rischio.

Criticità: Cave abbandonate: degrado paesaggistico con significativi effetti negativi indotti sul contesto, soprattutto dal punto di vista geomorfologico e ambientale ed estetico-percettivo; Pascoli sottoposti a rischio di abbandono: progressiva alterazione del paesaggio agrario tradizionale con perdita di valore e significato ecologico; degrado/compromissione di manufatti e infrastrutture agricole; elevato rischio di usi impropri, occupazioni abusive, etc… Rischio sismico: forte alterazione della struttura idro-geomorfologica; distruzione/forte compromissione del patrimonio edilizio e infrastrutturale; formazione di rovine e conseguente abbandono con implicazioni sociali ed economiche; elevato rischio di rapido degrado delle aree di emergenza, una volta esaurite le loro funzioni;

Indirizzi di riqualificazione: Cave abbandonate: rimozione degli impianti e dei manufatti dismessi; recupero, distinguendo tra le diverse situazioni e contesti territoriali, attraverso progetti integrati di ricomposizione e valorizzazione che le trasformino in elementi positivi del territorio con possibili riutilizzi turistico-fruitivi e ambientali in raccordo con la Rete verde provinciale e i sistemi comunali del verde; Pascoli sottoposti a rischio di abbandono: promozione di progetti integrati di uso multiplo degli spazi agricoli; interventi di riqualificazione finalizzati al potenziamento del sistema verde comunale e delle reti verdi provinciali; valorizzazione del patrimonio edilizio rurale di valore storico-testimoniale anche in funzione di usi turistici e fruitivi sostenibili; Rischio sismico: ripristino o recupero di condizioni analoghe alle preesistenti; riqualificazione dell area (recupero reinterpretativo) ricostruendo le relazioni con il contesto; interventi di consolidamento e messa in sicurezza dei manufatti di valore storico-paesistico di massima coerenti con i principi della conservazione delle connotazioni del contesto paesistico locale di riferimento;

Indirizzi di contenimento e prevenzione del rischio: Cave abbandonate: attività di monitoraggio e prevenzione per evitare il ripetersi di eventi simili al di fuori della programmazione e della pianificazione; Pascoli sottoposti a rischio di abbandono: attenta valutazione degli effetti di frammentazione e marginalizzazione degli spazi agricoli determinata da previsioni urbanistiche e infrastrutturali; promozione di politiche, piani e programmi connessi alle misure agro-ambientali di uso multiplo dello spazio rurale valutando gli aspetti paesaggistici, ambientali e di potenziale fruizione; Rischio sismico: attenta considerazione delle connotazioni specifiche del contesto paesaggistico locale di riferimento nelle attività connesse alla prevenzione, consolidamento, messa in sicurezza e costruzione/ricostruzione dei manufatti, comprese le attività di normazione delle diverse tipologie di intervento. Oltre a questi elementi di indicazione circa i processi di riqualificazione e di indirizzo circa il contenimento e la prevenzione del rischio, il Piano Paesistico individua per il territorio comunale di Bagnaria tutti gli elementi di vincolo di carattere sovraordinato. In particolare il sistema dei vincoli evidenziato nel Piano Paesistico, per quanto riguarda il Comune di Bagnaria, individua i seguenti elementi: ƒ vincolo relativo alle bellezze d’insieme; ƒ vincolo relativo alla fascia di rispetto dei corsi d’acqua tutelati.

23 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Ambiti geografici e unità tipologica del paesaggio

24 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Riqualificazione paesaggistica ed al contenimento dei fenomeni di degrado

25 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Il sistema dei geositi e dei percorsi di interessa paesaggistico

Il sistema dei vincoli individuati dal Piano Paesaggistico

26 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Pavia – PTCP (PV) La Provincia di Pavia è dotata di PTCP approvato con deliberazione provinciale n. 53/33382 del 7 novembre 2003 e pubblicato sul BURL - serie inserzioni n° 53 del 31 dicembre 2003. Tale strumento costituisce il quadro di riferimento alla scala sovracomunale sia per quanto riguarda gli aspetti territoriali che per quanto concerne gli aspetti paesistici e di salvaguardia ambientale in generale, rispetto ai quali dovranno trovare compatibilità le politiche urbanistiche Comunali.

OBIETTIVI GENERALI Rispetto alla pianificazione Comunale, il PTCP detta una serie di criteri generali che si possono così sintetizzare:

• privilegiare forme insediative basate sul contenimento dei fenomeni di dispersione insediativa, dei costi di infrastrutturazione primaria e di accessibilità ai servizi; • privilegiare nella localizzazione dello sviluppo insediativo la riqualificazione funzionale e la ristrutturazione urbanistica delle aree di frangia e degli spazi interclusi; • disincentivare l’agglomerazione di nuovi insediamenti lungo le infrastrutture di livello provinciale, preservando le migliori condizioni di accessibilità alle stesse; • sottoporre lo sviluppo di nuovi insediamenti e espansioni edilizie alla verifica del rispetto della morfologia dei suoli e della percezione degli elementi significativi del paesaggio; • verificare, nello sviluppo delle espansioni edilizie e delle infrastrutture viarie, il rispetto delle partizioni aziendali del territorio agricolo;

Criteri per il dimensionamento: “4. Il dimensionamento del PRG è definito e misurato dalla quantità complessiva dei suoli e dei volumi utilizzati e destinati dal PRG alla organizzazione e alla trasformazione della struttura urbana, comprese le relative infrastrutture e servizi. 5. Il calcolo del dimensionamento delle previsioni urbanistiche dovrà quindi articolarsi rispetto al soddisfacimento della domanda generata localmente e correttamente definibile alla scala comunale mediante analisi del tasso di espansione della popolazione e delle attività insediate sul territorio comunale. 6. Eventuali previsioni insediative eccedenti il soddisfacimento dei fabbisogni espressi localmente, dovranno essere oggetto di concertazione con il livello provinciale, ai sensi dell’art. 18 e verificate rispetto ai sistemi territoriali di riferimento. Quale condizione necessaria per l’avvio della procedura di concertazione, si prevede che il Comune abbia ottemperato ai seguenti adempimenti: a) elaborazione di un documento che attesti l’avvenuto rispetto e utilizzo di tutti i criteri insediativi proposti al precedente comma; b) redazione di una Valutazione complessiva dei costi insediativi relativi nella fattispecie all’impatto sulla natura e le caratteristiche dei suoli urbanizzabili, all’impatto sulle strutture pubbliche e di servizio, alle condizioni che modificano l’assetto complessivo della mobilità; c) nell’eventualità di previsioni urbanistiche che comportino destinazioni di carattere produttivo o commerciale, il Comune proponente dovrà dimostrare che queste si giustificano e si relazionano in modo diretto rispetto a politiche economiche e di settore espresse dal quadro programmatico provinciale o regionale.”

Criteri paesistico-ambientali: “Nell’ambito dei processi di espansione degli insediamenti e della maglia infrastrutturale a servizio delle nuove edificazioni, il PRG dovrà tenere conto dei seguenti criteri: a) il rispetto delle indicazioni di tutela e valorizzazione degli ambiti di interesse paesistico-ambientale individuati nell’insieme degli elaborati che costituiscono la “Carta Unica e Condivisa del territorio provinciale”; b) il rispetto delle caratteristiche fisico-naturali dei suoli e delle rispettive indicazioni d’uso definite al Titolo IV delle presenti norme tecniche; c) lo sviluppo di studi e analisi di maggiore dettaglio finalizzati ad implementare il livello di conoscenza e le relative condizioni di fattibilità per gli interventi individuati nell’ambito della definizione degli Indirizzi progettuali del PTCP; d) l’assunzione del disegno e della maglia strategica delle reti e delle connessioni ecologiche individuate nell’ambito del PTCP provinciale, al fine di integrarne i contenuti di maggior dettaglio nella definizione delle politiche e degli assetti del verde e dei parchi di livello comunale; e) il rispetto delle misure di tutela dell’aria, dell’acqua, del suolo e dall’inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso.”

27 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Obiettivi generali ai fini dell’adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005: Con deliberazione n. 385/19927 del 5 luglio 2007, la giunta provinciale ha approvato le “Linee guida per l’adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005”. Le linee guida riportano gli obiettivi fondamentali e strategici che l’amministrazione provinciale intende raggiungere e individuano i temi ritenuti fondamentali ai fini dell’adeguamento alla L.R. 12/2005.

Nello specifico gli obiettivi generali ai fini dell’adeguamento del PTCP alla L.R. 12/05 sono: 1. necessità di riequilibrare le esigenze di sviluppo insediativo e la tutela dell’ambiente; 2. sviluppo sostenibile; 3. adeguato inquadramento territoriale del quadro di riferimento programmatico delle infrastrutture di mobilità di livello strategico, sulla base delle scelte del PTVE; 4. rafforzare la competitività del territorio della provincia attraverso la programmazione degli insediamenti di rilevante impatto (poli produttivi, attività logistiche, insediamenti commerciali). Di seguito una prima elencazione dei temi di interesse sovracomunale e degli obiettivi da raggiungere per ogni tema: a. Dimensionamento e consumo di suolo: garantire un ordinato sviluppo del territorio, partendo dalle analisi dell’andamento demografico. Le strategie individuate : • localizzazione e realizzazione espansioni insediative in rispetto dei caratteri territoriali, paesistici e ambientali, delle aree di pregio paesistico-ambientale; limitare le espansioni urbane verso le aree più idonee a riceverle evitando le aree sensibili da un punto di vista fisico-naturale; • minimizzazione del consumo di suolo attraverso 1. il contenimento dei fenomeni di edificazione diffusa; 2. l’uso del patrimonio edilizio esistente e delle “porosità urbane”; 3. la promozione, nelle aree di espansione o completamento, sempre nel rispetto dei caratteri urbani dei luoghi, di tipi edilizi più compatti anche ai fini del contenimento dei costi di infrastrutturazione, del miglioramento dell’accessibilità anche pedonale ai servizi; • gestione del processo di crescita dell’edificato, attraverso 1. la riqualificazione funzionale e urbanistica dei vuoti urbani e la realizzazione delle espansioni insediative per incrementi successivi, in continuità con l’edificato così da ottenere una definizione dei margini urbani e minimizzare il frazionamento delle proprietà agricole; 2. il dimensionamento degli strumenti urbanistici comunali rispondente alle reali esigenze di crescita demografica e all’utilizzo efficiente del territorio comunale. b. Infrastrutture e mobilità: pervenire ad una classificazione funzionale della rete stradale di rilevanza territoriale. Criteri fondamentali individuati sono l’accessibilità sostenibile al trasporto pubblico e l’inserimento ambientale e paesaggistico delle nuove infrastrutture e dei “corridoi tecnologici”. c. Mobilità ciclabile: migliorare la fruibilità del verde e la connessione tra territorio rurale ed edificato mettendo a sistema le piste ciclabili e le relative attrezzature. d. Insediamenti residenziali: • completamento delle aree già urbanizzate, recupero del patrimonio edilizio esistente; • valorizzazione dei beni ambientali delle aree protette con la costituzione di specifici corridoi e con l’articolazione del sistema agricolo in aree a diversa naturalità; • individuazione dei sistemi di diffusione urbana come luoghi di sviluppo territoriale; • precisazione dei fattori escludenti l’edificazione. e. Insediamenti produttivi: nuove espansioni coerenti con analisi tecnico-scientifiche e con le linee di inquadramento economico-territoriali. Elemento fondamentale sarà l’accessibilità, il livello di infrastrutturazione e i tipi di impianti tecnologici richiesti. f. Attività logistiche: • Limitare la proliferazione diffusa della logistica, adottando criteri rispetto alla vicinanza ai principali nodi ferroviari e autostradali; • Favorire la ristrutturazione delle aree produttive esistenti; • Verificare la compatibilità ambientale paesaggistica e tutelarne gli aspetti significativi e fondanti;

28 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

• Evitare la dispersione delle aree produttive e unificarle anche in poli sovra comunali. g. Insediamenti commerciali: in linea generale, assicurare la compatibilità a scala sovracomunale con particolare riferimento alle dinamiche di evoluzione della rete distributiva e alle condizioni di accessibilità. h. Ambiti agricoli: garantire la migliore valorizzazione ed il più efficace presidio ambientale, contenendo al massimo il consumo di suolo e l’impianto di attività ed edifici incongrui rispetto al contesto. i. Rete ecologica: la definizione della rete ecologica deve relazionarsi con gli ambiti cgricoli e con le considerazioni sul paesaggio. j. Paesaggio: tutto il territorio va considerato nella sua valenza di paesaggio. k. Servizi sovra comunali: vanno considerate le condizioni di accessibilità anche come contributo all’aumento dell’efficacia del servizio stesso per la comunità ed il territorio. l. Turismo e beni culturali: tutela delle aree monumentali e di pregio anche attraverso indirizzi per le attività antropiche incompatibili.

OBIETTIVI SPECIFICI Riguardo agli aspetti territoriali, il PTCP opera un’articolazione per “Ambiti tematici” evidenziando per ciascuno obiettivi e criticità, e dettando indirizzi per il coordinamento ed il raggiungimento di tali obiettivi. Il Comune di Bagnaria, appartiene all’ “Ambito unitario G Valli e dorsali dell’alta collina”, all’”Ambito tematico n. 4 Ambito della valle del torrente Staffora”, all’”Ambito tematico n.22, Ambito della comunità montana dell’Oltrepo pavese” e all’“Ambito tematico n.23 Ambito di attuazione dell’Obiettivo 2”,

Per l’Ambito Unitario G Valli e dorsali dell’alta collina vengono dettati i seguenti indirizzi: a) conservazione dinamica dei sistemi naturalistici presenti nell’area; b) tutela e valorizzazione paesistica dei principali corsi d’acqua e dei relativi ambiti (Ardivestra, Nizza e Staffora) con recupero degli aspetti degradati e limitazione delle espansioni urbane che interessano gli ambiti stessi; c) riqualificazione del territorio agricolo mediante apposito piano settoriale, improntato alla incentivazione ed attuazione di interventi nel campo della bonifica agraria (aree dissestate, abbandonate e soggette a rischio idrogeologico) e del riassetto naturalistico-ambientale, per un corretto utilizzo delle diverse aree in relazione ai caratteri geomorfologici, geografici e socio- economici; d) controllo dell’impatto paesistico dei progetti con particolare riferimento a quelli relativi ad opere infrastrutturali ed a quelli di risanamento idrogeologico; e) tutela e valorizzazione paesistica dei principali sistemi storico insediativi; f) promozione di un Parco Locale Interprovinciale (con la Provincia di Alessandria) per la valorizzazione del contesto storico – archeologico di Monte Vallassa.

Per l’Ambito Tematico n.4 Ambito della Valle del Torrente Staffora gli indirizzi sono:

a) adeguamento della pianificazione urbanistica di livello comunale rispetto alle problematiche di tutela e valorizzazione ambientale dei territorio compresi nell’ambito fluviale; b) definizione di interventi di riassetto idrogeologico; c) definizione di interventi di difesa idraulica e di messa in sicurezza dei centri abitati; d) progettazione di interventi per il ridisegna e la riqualificazione urbanistica ed ambientale degli ambiti urbanizzati ed edificati di fondovalle che presentano relazioni di diretta contiguità con i corsi; e) progettazione di interventi di potenziamento dell’offerta di servizi di livello locale e di rilevanza sovracomunale; f) contenimento del consumo di suolo e riduzione della pressione insediativa sugli ambiti di fondovalle e sugli spazi legati alle attività agricole; g) incentivazione al recupero e al ripristino di fabbricati e insediamenti di origine rurale per funzioni di agriturismo; h) inserimento urbanistico ed ambientale del progetto di nuova viabilità relativo al completamento della tangenziale sud di Voghera ed il collegamento in direzione Rivanazzano con attraversamento del torrente Staffora.

Per l’Ambito Tematico n.22 Ambito della comunità montana dell’Oltrepo pavese gli indirizzi:

a) istituzione di un'Agenzia di sviluppo per la promozione di progetti finalizzati alla creazione d’attività economiche legate agli obiettivi di valorizzazione delle produzioni agricole locali; 29 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

b) promozione di progetti finalizzati alla crescita dell’imprenditoria giovanile, con particolare riferimento alle attività di valorizzazione turistica, alla produzione agricola, alla gestione di servizi di valorizzazione ambientale; c) contenimento del consumo di suolo e riduzione della pressione insediativa sugli ambiti di fondovalle anche attraverso politiche e programmi di riuso e ristrutturazione di nuclei e tessuti residenziali dismessi o sottoutilizzati; d) progettazione d’interventi di riqualificazione dei centri storici e dei nuclei minori con particolari finalità di recupero degli insediamenti a fini turistico-ricettivi; e) sviluppo di programmi di recupero degli insediamenti d’origine rurale in funzione della qualificazione agrituristica dell’offerta ricettiva; f) interventi di riassetto e consolidamento delle aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico; g) progettazione, di concerto con le Comunità Montane delle Province di Alessandria e di Piacenza, di politiche per la valorizzazione di percorsi d’interesse turistico ed ambientale.

Per l’Ambito Tematico n.23 Ambito di attuazione dell’Obiettivo 2 gli indirizzi:

a) per quanto riguarda tutti i progetti promossi nell’ambito degli Assi 1(“competitività del sistema economico lombardo”) e 2 (“territorio ed ambiente”), tutti gli interventi che comportano azioni di recupero, trasformazione, localizzazione, de-localizzazione di insediamenti e/o infrastrutture, dovranno essere configurati rispetto:

1. del sistema di valori problemi ed indirizzi sintetizzati nell’ambito degli elaborati del PTCP che costituiscono Carta Unica e Carta Condivisa del Territorio provinciale e del Quadro Territoriale di Riferimento; 2. della compatibilità tra usi e destinazioni d’uso del suolo rispetto agli scenari a agli indirizzi di Piano previsti dal PTCP e sintetizzati nella Tavola 3.1 e nel art. 26 NTA PTCP; 3. dei criteri insediativi e dei criteri paesistico-ambientali di cui all’art. 28 delle NTA PTCP (indirizzi per la redazione dei Piani Regolatori Comunali), anche in presenza di interventi e trasformazioni del territorio che non comportino la redazione di strumenti e varianti generali.

b) per quanto riguarda tutte le altre categorie di intervento previste dal Documento Unico di Programmazione Regionale, con particolare riferimento alle Misure 1.1.3 (iniziative a sostegno diretto all’implementazione e qualificazione dei servizi), 1,2,1(infrastrutture per lo sviluppo sostenibile del territorio), 2.1.1(sostegno e promozione dello sviluppo turistico) e 2.1.2( aiuti per la tutela ambientale), la scelta delle tipologie, la programmazione e la promozione dei progetti dovrà contenere adeguate stime ed analisi finalizzate alla evidenziazione degli effetti di lunga durata dell’intervento in oggetto sia per quanto riguarda gli effetti e i benefici di natura territoriale e ambientale, sia per quanto riguarda la capacità di gestione economica e di auto sostentamento dell’iniziativa, oltre in quinquennio cui si riferisce il programma di erogazione e stanziamento dei fondi destinati dal programma comunitario.

Il PTCP definisce per il territorio comunale del Comune di Bagnaria, specifiche prescrizioni od indirizzi riferite agli ambiti di tutela individuati nel documento provinciale. Nello specifico, il PTCP individua porzioni di territorio classificate come “aree ad elevato contenuto naturalistico”, e “aree di consolidamento dei caratteri naturalistici”.

Per quanto riguarda le “aree di consolidamento dei caratteri naturalistici” le NTA del PTCP definiscono gli indirizzi: “6. Trattasi di aree con caratteri eterogenei, interessate da fattori specifici o dalla presenza combinata di aspetti fisici, naturalistici agrari, di valore congiunto. Pur nella loro connotazione a tratti fortemente antropizzata, questi ambiti conservano un ruolo significativo nella struttura ambientale della Provincia (aree di connessione). 7.Obiettivi: a) consolidamento dei caratteri naturalistici e paesistici presenti; b) controllo e orientamento delle attività e delle trasformazioni secondo i criteri di compatibilità. 8. Le modificazioni territoriali, in particolar modo quelle connesse alla realizzazione di opere infrastrutturali, alle attività estrattive, alle bonifiche agrarie, dovranno essere attuate coerentemente con gli obiettivi di cui

30 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS sopra, tenendo conto delle specificità che caratterizzano l’area (caratteri ed elementi rilevanti), degli specifici indirizzi di tutela (art.32) e previa verifica di compatibilità ambientale. 9. La coerenza degli interventi dovrà essere valutata in base agli elementi conoscitivi ed alle valutazioni contenute nel Quadro Territoriale di Riferimento del PTCP corredata dai necessari approfondimenti. 10. dovranno essere previsti adeguati criteri di mitigazione e di compensazione atti a favorire l’inserimento degli interventi nel contesto ambientale di riferimento. Per quanto riguarda in particole le attività estrattive, fermi restando gli indirizzi generali di cui all’art.22 per il piano delle attività estrattive, dovranno essere previsti interventi di recupero rispondenti alle seguenti finalità: a) continuità paesistica con le aree circostanti. Quando queste presentano caratteri di precarietà e/o di degrado, le stesse dovranno essere incluse in un più esteso progetto di recupero paesistico volto a ripristinare aspetti tipici del contesto di appartenenza; b) valorizzazione dei siti e loro utilizzo secondo funzioni compatibili (didattiche, ricreative, turistiche). 11. I Piani settoriali competenti, compatibilmente con le esigenze produttive del settore agricolo, dovranno prevedere specifiche disposizioni tese a : a) migliorare qualitativamente e quantitativamente i boschi esistenti (rimboschimenti, metodi di governo ecc..) privilegiando la messa a dimora e lo sviluppo delle specie autoctone; b) incentivare la naturalizzazione delle aree agricole dimesse, o il loro riuso secondo criteri di compatibilità ambientale; c) favorire al progressiva riconversione delle colture agrarie pregiudizievoli per gli equilibri e per la qualità dell’ambiente interessato, con particolare riguardo alle zone interessate da dissesto idrogeologico (in atto o potenziale). 12. Gli interventi di miglioramento e di riconversione delle attività pregiudizievoli attuati in questi ambiti, potranno costituire titolo prioritario ai fini della individuazione di forme incentivanti nel settore agricolo ed ambientale. 13. Il controllo degli effetti paesistico ambientali, derivanti dalle previsioni di cui ai punti precedenti, dovrà essere effettuato mediante bilanci paesistico – ambientali, a verifica periodica. 14. In sede di pianificazione locale dovranno essere rispettati i seguenti criteri: a) vanno privilegiate le destinazioni agricole e quelle di tipo agrituristico. Possono essere inoltre individuate zone o interventi in funzione ricreativa, turistica e sportiva nel rispetto degli obiettivi di tutela dei caratteri prevalenti dell’area stessa; b) le previsioni insediative devono essere correlate al soddisfacimento di reali fabbisogni e privilegiare soluzioni volte al completamento a alla razionalizzazione dell’esistente. Tali previsioni dovranno tenere conto delle morfologie esistenti, specie di quelle poste a ridosso degli orli e delle scarpate che assumono negli ambiti delle vecchie golene particolare significato paesistico. I nuovi insediamenti produttivi (ivi compresi gli allevamenti a carattere industriale) dovranno essere subordinati a verifica d’impatto ambientale; c) il PRG dovrà promuovere lo sviluppo di tipologie edilizie e tecnologie coerenti con il contesto di riferimento”.

Per quanto riguarda le “aree ad elevato contenuto naturalistico” le NTA del PTCP definiscono le prescrizioni: “10. Sono individuate sulla tav. 3.2 Previsioni di tutela e valorizzazione delle risorse paesistico – ambientali, e riguardano: a) ambiti nei quali i fattori fisici, ambientali e/o storico – insediativi, hanno contenuto la pressione antropica favorendo la permanenza di un elevato grado di naturalità; b) aree già assoggettate ad attività antropica nelle quali sono riscontrabili consolidati fenomeni di rinaturalizzazione. 11. Obiettivi di tutela: a) conservazione dei valori che caratterizzano l’area e degli equilibri ecologici esistenti, favorendo l’evoluzione dei dinamismi naturali in corso; b) consolidamento delle attività agro – silvo – pastorali nelle forme compatibili con la tutela dei caratteri ambientali, quali elementi di presidio e di salvaguardia del territorio; c) valorizzazione dell’ambiente attraverso forme di turismo sostenibile. 12. Ogni intervento in queste aree deve essere compatibile con i suddetti obiettivi…”

Il PTCP individua inoltre porzioni di territorio classificate come “aree di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi”. Per quanto riguarda le “aree di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi” le NTA del PTCP definiscono gli indirizzi: “32. Riguardano aree con assetto agrario ed ecosistemico di complessità sufficiente; aree nelle quali la pressioni agricola ha comunque risparmiato i principali elementi della trama paesistica.

31 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

33. in questi ambiti, dovrà essere consolidata ad incentivata l’attività agricola in atto, sia per il suo valore produttivo che paesistico. 34. I piani di sviluppo rurale ed i PRG, compatibilmente con le esigenze di produttività agricola e nell’ambito delle rispettive competenze, dovranno prevedere incentivi e norme tese a: a) accrescere la complessità dell’ecosistema contenendo le spinte alla monocultura e prevedendo la conservazione e l’incremento delle biocenosi frammentarie (filari, boscaglie, ecc..); b) salvaguardare i caratteri dominanti della trama paesistica quali: il reticolo idrografico e gli elementi consolidati della tessitura, specie quando ricalcano in modo sistematico trame storiche (centuriazione) come avviene nell’ambito del Pavese centrosettentrionale fra il Parco del Ticino ed il Milanese; c) controllare gli aspetti insediativi in relazione alle preesistenze, specie nelle zone collinari di forte sensibilità percettiva; d) individuare norme ed incentivi per il recupero degli insediamenti tipici (cascine, casali), prevedendo anche usi complementari, purchè compatibili con l’attività agricola e con le tipologie interessate (agriturismo, centri di ricerca e di sperimentazione agricola, centri di divulgazione e di informazione, connessi a circuiti di valorizzazione agricola, turistica ed ambientale in genere).”

Per quanto riguarda il Quadro sinottico delle invarianti individuato nel PTCP della Provincia di Pavia e riferito al territorio del Comune di Bagnaria, sono riscontrabili principalmente i seguenti vincoli: • D.Lgs. 490/99, Beni paesaggistici e ambientali: Foreste e boschi (art. 146, comma 1, lett. g), Fiumi torrenti e corsi d’acqua (art. 146, comma 1 lett. b); • DGR 3859/1985: Aree di particolare interesse ambientale. • Zone di interesse archeologico

32 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Sintesi delle proposte: gli scenari di Piano

33 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Piano Territoriale Provinciale (AL) - PTP

Il territorio comunale di Bagnaria risulta essere confinante nella porzione Sud Ovest con la Provincia di Alessandria e più precisamente con il Comune di Fabbrica Curone (AL). La Provincia di Alessandria è dotata di Piano Territoriale Provinciale approvato con D.C.R. n°223/5714 del 19/02/2002 e di Variante di adeguamento a normative sovraordinate approvata con D.C.R. n°112/7663 del 20/02/2007. Il PTP della Provincia di Alessandria individua nella relazione illustrativa le indicazioni generali per il territorio provinciale. Il PTP della Provincia di Alessandria ha come punti di riferimento, per la valutazione delle diverse realtà su cui ha indagato e per la lettura dello stato di fatto e di diritto del territorio, due realtà: ƒ la Regione e il PTR approvato; ƒ i Comuni che compongono la Provincia e i relativi strumenti di pianificazione approvati. All'interno di questa realtà sono stati valutati i temi ambientali, infrastrutturali, economici e delle attività con riferimento, là dove necessitano, a realtà e programmi interregionali e nazionali, a piani di settore nonché a situazioni particolari e a realtà specifiche locali.

OBIETTIVI GENERALI Partendo da queste conoscenze, da queste diverse situazioni e specificità, il PTP si è posto come obiettivo: ƒ costituire, un quadro di riferimento e di indirizzo per una razionale pianificazione di area vasta in grado di definire: priorità in materia di grande viabilità e trasporti, modalità per la ricerca di soluzioni progettuali o di strategie comuni alle province confinanti, elemento di sostegno per la progettazione paesistica, documento di riferimento in grado di indirizzare e fornire strategie agli strumenti operativi nel campo delle attività e dei servizi; ƒ fornire agli amministratori locali un quadro sinottico e di riferimento per la lettura di tutti i vincoli discendenti da leggi nazionali e regionali, ricadenti sul territorio provinciale; ƒ individuare su tutto il territorio provinciale differenti livelli di criticità dello stesso alla luce delle conoscenze geo-ambientali (ambiti “invariante”, “invariante condizionata”, “variante”); ƒ costituire punto di riferimento e di indirizzo per la pianificazione locale e di settore, secondo obiettivi di sviluppo individuati dalla Regione nel PTR e ulteriormente verificati e specificati dal PTP per ambiti a vocazione omogenea. Le scelte strategiche legate a tali obiettivi generali possono essere sintetizzate in: ƒ Sviluppo della risorsa ambiente: si intende lo sviluppo di tutte le potenzialità legate ad un paesaggio piacevole e caratterizzato (attività turistiche ed una generale “nuova attrattività della provincia"); ƒ Dorsali di sviluppo: dorsale sud-nord (Genova Voltri – Sempione) e dorsale ovest-est (Cuneo ed Asti con Casale); ƒ Terzo valico ferroviario dell’appennino ligure: sviluppo lungo la Valle Scrivia; ƒ Dorsale di riequilibrio infrastrutturale: potenziamento della S.S.30, della linea ferroviaria della Val Bormida, realizzazione casello autostradale a Predosa; ƒ Polo dei grandi servizi e poli provinciali: Casale come città della storia, Valenza come città dell’oro, Tortona come città della tecnologia, Novi Ligure come città della produzione, Acqui terme come città delle terme, Ovada come città del vino; ƒ Aree di diffusione urbana e aree urbane: definizione delle vocazioni locali dei luoghi; ƒ Valenze storiche del territorio: individuazione delle gerarchie dei differenti centri storici e individuazione delle categorie di tutela; ƒ La riqualificazione delle attività: riqualificazione, completamento, potenziamento del sistema delle attività; ƒ La valorizzazione turistica del territorio: coniugare la valorizzazione dei beni architettonici, delle memorie storiche, delle valenze paesistiche, con le attività del loisir, del tempo libero e del non lavoro.

34 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

PTP Provincia di Alessandria: governo del territorio

35 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Programma di Tutela e Uso delle Acque - PTUA

Il PTUA è stato approvato con DGR VIII/2244 del 29 marzo 2006. La Regione Lombardia, con l'approvazione della L.R. 12 dicembre 2003, n. 26 (modificata dalla L.R. 18/2006) - come previsto dalla Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE - ha indicato il "Piano di gestione del bacino idrografico" come strumento per la pianificazione della tutela e dell'uso delle acque. Ha inoltre stabilito che, nella sua prima elaborazione, tale Piano costituisca il "Piano di tutela delle acque" previsto dal Decreto legislativo n° 152 dell'11 maggio 1999, all'articolo 44. Il Programma di Tutela e Uso delle Acque è lo strumento che individua, in un approccio organico, lo stato di qualità delle acque superficiali e sotterranee, gli obbiettivi di qualità ambientale, gli obbiettivi per specifica destinazione delle risorse idriche e le misure integrate dal punto di vista quantitativo e qualitativo per la loro attuazione. Gli obbiettivi di qualità da perseguire per i corpi idrici devono coordinare esigenze derivanti da una pluralità di indirizzi formulati a scala diversa, in una visione organica e integrata: le scelte strategiche della Regione, gli obbiettivi previsti in linea generale dalla Direttiva Quadro 2000/60/CE e dal D. Lgs.152/99, nonché gli obbiettivi definiti, a scala di bacino, dall’Autorità di bacino del Fiume Po.

OBIETTIVI GENERALI

L’Atto di Indirizzi per la politica di uso e tutela delle acque della Regione Lombardia indica gli obbiettivi strategici della politica regionale nel settore, ed in particolare prevede che, per sviluppare una “politica volta all’uso sostenibile del sistema delle acque, valorizzando e tutelando la risorsa idrica in quanto bene comune, garanzia non solo di conservazione di un patrimonio che presenta elementi unici, ma anche di sviluppo socio - economico”, siano perseguiti i seguenti obiettivi strategici regionali: • tutelare in modo prioritario le acque sotterranee e i laghi, per la loro particolare valenza anche in relazione all’approvvigionamento potabile attuale e futuro; • destinazione alla produzione di acqua potabile e la salvaguardia di tutte le acque superficiali oggetto di captazione a tale fine, e di quelle previste quali fonti di approvvigionamento dalla pianificazione; • rendere idonei alla balneazione tutti i grandi laghi prealpini ed i corsi d’acqua loro emissari; • designare quali idonei alla vita dei pesci i grandi laghi prealpini ed i corsi d’acqua aventi stato di qualità buono o sufficiente; • sviluppare gli usi non convenzionali delle acque, quali gli usi ricreativi e la navigazione, e la tutela dei corpi idrici e degli ecosistemi connessi; • equilibrio del bilancio idrico per le acque superficiali e sotterranee, identificando ed intervenendo in particolare sulle aree sovrasfruttate.

IL PTUA recepisce ed applica quanto definito All’art. 4 del D.Lgs. 152/999 e s.m.i., per quanto riguarda gli obiettivi di qualità ambientale e quelli per specifica destinazione dei corpi idrici. Il decreto prevede che si adottino le misure atte a conseguire gli obiettivi specificati negli allegati 1 e 2 al decreto stesso, entro il 31 dicembre 2016; nello specifico il decreto persegue: • mantenimento o raggiungimento per i corpi idrici significativi superficiali e sotterranei dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di “buono” o “elevato”; • mantenimento o raggiungimento altresì, per le acque a specifica destinazione, degli obbiettivi di qualità relativi; • entro il 31 dicembre 2008 ogni corpo idrico superficiale classificato o tratto di esso deve conseguire i requisiti dello stato “sufficiente”. • Entro 31 dicembre 2016, raggiungimento dell’obiettivo di qualità ambientale “buono”.

Nel PTUA vengono altresì richiamati gli obiettivi indicati e definiti dall’Autorità di bacino del Fiume Po, come specificato dal D. Lgs. 152/99 ove si demanda alle Autorità di bacino appunto la definizione degli obbiettivi a scala di bacino idrografico, cui devono attenersi i Piani di Tutela delle acque, nonché l’indicazione delle priorità degli interventi. L’Autorità di bacino del Fiume Po ha attuato tale disposizione con le deliberazioni del Comitato Istituzionale 13 marzo 2002, n. 6 “Piano Stralcio per il controllo dell’Eutrofizzazione (PsE). Di seguito sono sinteticamente indicati gli obbiettivi stabiliti relativamente agli aspetti qualitativi e quantitativi: • Aspetti qualitativi: fissati i parametri relativamente alle concentrazioni di BOD, COD, azoto

36 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

ammoniacale e fosforo. • Aspetti quantitativi: indicati i criteri di regolazione delle portate da garantire in alveo finalizzati al mantenimento del deflusso minimo vitale (DMV) articolato in due componenti, la prima idrologica stimata in base alle peculiarità del regime idrologico stesso, e la seconda relativa ad eventuali fattori correttivi, che tengono conto delle caratteristiche morfologiche dell’alveo del corso d’acqua, della naturalità e dei pregi naturalistici, della destinazione funzionale e degli obbiettivi di qualità definiti.

Per le concessioni esistenti le Regioni disciplinano l’applicazione graduale del deflusso minimo vitale, alle grandi e alle piccole derivazioni, tenendo conto della componente idrologica e degli eventuali fattori correttivi e nel rispetto dei seguenti obbiettivi: • entro il 31 dicembre 2008, tutte le derivazioni devono essere adeguate in modo da garantire, a valle delle captazioni, la componente idrologica del DMV; • entro il 31 dicembre 2016, la componente idrologica del DMV deve essere integrata con la applicazione dei fattori correttivi, ove prescritto. In riferimento agli obbiettivi strategici regionali, agli obbiettivi individuati dall’Autorità di bacino del Fiume Po e agli obbiettivi di qualità ambientale indicati dal D.Lgs.152/99 e sulla base della valutazione della classificazione dei corpi idrici e delle relative criticità qualitative e quantitative vengono quindi nel PTUA definiti gli obbiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione dei corpi idrici significativi. Per quanto concerne i corsi d’acqua naturali e i canali artificiali ai fini della tutela integrata, sono stati assunti gli obbiettivi: • indicati dall’Autorità di bacino del Fiume Po per gli aspetti quantitativi, tesi a “mantenere vitale le condizioni di qualità” e di funzionalità degli ecosistemi interessati, con l’applicazione della componente idrologica del DMV, pari al 10% della portata media naturale annua entro il 2008 e con l’applicazione di fattori correttivi sui corsi d’acqua individuati entro il 2016 (Allegato 14 alla Relazione generale “Criteri per la regolazione delle portate in alveo”); • di qualità ambientale al 2008 e al 2016, in coerenza con le disposizioni del D.Lgs.152/99, evidenziando i corpi idrici nei quali, per l’elevata antropizzazione, sono stabiliti obbiettivi meno rigorosi rispetto a quelli di norma. Su alcuni corsi d’acqua si è tenuto conto anche degli obbiettivi per le acque a specifica destinazione definiti nell’ambito degli indirizzi regionali: • idoneità alla vita dei pesci i grandi laghi prealpini e i corsi d’acqua aventi stato di qualità buono o sufficiente; • produzione di acqua potabile tutte le acque superficiali già oggetto di captazione previste dalla pianificazione di settore; • idoneità alla balneazione per tutti i grandi laghi prealpini e per i corsi d’acqua emissari degli stessi.

Il PTUA definisce quindi una zonizzazione dei fiumi lombardi in tre classi principali (OK sui quali intraprendere azioni di tutela ambientale, KO sui quali intraprendere azioni di riqualificazione fluviale, R-pot sui quali intraprendere azioni di recupero ambientale). In relazione a tale classificazione vengono quindi assunti i seguenti obbiettivi: • la conservazione delle condizioni OK per i tratti così classificati; • il miglioramento delle caratteristiche dei tratti classificati come R-pot mediante l’adozione di un approccio integrato per la valutazione degli interventi di difesa del suolo, riqualificazione e fruizione, oltre che di infrastrutturazione e gestione delle risorse idriche; • il recupero delle condizioni qualitative delle acque, parametro fortemente incidente sulla caratterizzazione integrata del corso d’acqua e il conseguente miglioramento dei tratti classificati come KO, al fine di raggiungere una situazione adeguata alla potenziale riqualificazione ambientale; • l’adozione di metodologie di approccio integrato per estendere la valutazione della qualità dei corpi idrici oltre a quelli già trattati. Il PTUA assume per i corpi idrici sotterranei significativi l’obiettivo di qualità ambientale. Il D.Lgs. 152/99 prevede che lo stato ambientale delle acque sotterranee sia definito in base allo stato quantitativo e a quello chimico. Lo stato quantitativo è definito da quattro classi (A, B, C e D), quello chimico da classi caratterizzate con numeri da 0 a 4. L’obiettivo ambientale buono è rappresentato dal raggiungimento di una qualità chimica almeno in classe B 37 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS e di uno stato quantitativo almeno in classe 2. Viene assunto quindi per i corpi idrici sotterranei significativi l’obiettivo di qualità ambientale, considerando quanto segue: • sotto l’aspetto quantitativo: o la classificazione quantitativa deve essere realizzata sulla base di una piezometria di riferimento, considerata sostenibile, che tiene conto sia delle situazioni di carenza che delle situazioni di risalita incontrollata del livello piezometrico; o le aree classificate in classe D, in relazione alla limitata produttività dell’acquifero, non possono raggiungere l’obiettivo indicato; • sotto l’aspetto qualitativo: o della presenza di un’estesa area, corrispondente alla fascia sud della Regione, con acque classificate in classe 0 dal punto di vista chimico, che non possono quindi raggiungere l’obbiettivo indicato; o a presenza di criticità legate ad inquinamenti da solventi e cromo nell’area settentrionale milanese, derivanti da inquinamenti di tipo industriale e connessi con la presenza di siti contaminati; o la presenza di inquinamenti da fitofarmaci, in particolare nelle aree agricole del pavese e mantovano; o la presenza di valori dei nitrati compresi tra 25 e 50 mg/l nell’area la provincia di Milano e quelle di Varese, Como e Lecco, non evidentemente corrispondenti alle aree ad alto carico zootecnico. Note integrative Il nuovo quadro normativo è stato approvato da ultimo con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 5868 del 21/11/2007 (“Integrazione con modifica al programma d’azione per la tutela e risanamento delle acque dall'inquinamento causato da nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in zona vulnerabile ….”) Tale Delibera individua: • il “piano di azione” per la tutela ed il risanamento delle acque da nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in “zona vulnerabile” da nitrati; • i criteri di corretto utilizzo dell’azoto per le aziende localizzate in “zona non vulnerabile” da nitrati. Attualmente, con la DGR 3297 dell’11.10.2006, il 56% della SAU di pianura della Lombardia è stato classificato “zona vulnerabile da nitrati” (ZVN). Alla luce delle ultime normative regionali, il territorio del Comune di Bagnaria, non viene segnalato tra le zone vulnerabili, e non risulta tra le aree sensibili ai sensi della Direttiva 91/271/CEE (concernente il trattamento delle acque reflue urbane).

38 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Classificazione dei corpi idrici A

Classificazione dei corpi idrici B

39 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti - PPGR

Il PPGR è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 48 del 24/10/2008. La LR. 26/03 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche” che definisce il ruolo delle Amministrazioni Provinciali nell’ambito della pianificazione della gestione dei rifiuti. Il PPGR è stato riadottato a seguito DGR Lombardia n. VIII/010101 del 07/08/09.

Ai sensi dell’art. 20 della L.R. 26/03, il piano definisce: a) dati e stime di produzione rifiuti e flussi da avviare a recupero e smaltimento; b) obiettivi di contenimento della produzione dei rifiuti, di recupero e di riduzione del conferimento in discarica; definizione di un programma per il riutilizzo e recupero dei rifiuti urbani; c) programmazione di obiettivi di raccolta differenziata di rifiuti urbani in funzione di specifiche situazioni locali; d) censimento impianti esistenti e individuazione necessità di completamento; individuazione offerta di recupero/ smaltimento da parte del sistema industriale per rifiuti urbani e speciali; e) individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero/ smaltimento di rifiuti urbani e speciali; f) stima dei costi delle operazioni di recupero/ smaltimento dei rifiuti urbani; g) meccanismi gestionali per la verifica dello stato di attuazione del piano e modalità di controllo sulle varie fasi.

OBIETTIVI GENERALI

Gli obiettivi fondamentali della pianificazione provinciale possono essere così individuati: • Contenimento della produzione: Sulla base delle tendenze in atto, si ritiene opportuno prevedere l’attuazione di interventi finalizzati alla riduzione dei rifiuti, che possano contrastare le dinamiche di attuale crescita. Si propone quindi la definizione di un obiettivo di contenimento della crescita dei rifiuti, sulla base di una contrazione (es. 20%) del trend registrato nell’ultimo periodo (es. dal 2001 al 2006); • Recupero materia: Devono essere conseguiti obiettivi di recupero, tramite raccolta differenziata, più elevati rispetto a quanto oggi registrato; la proposta di Piano ha sviluppato un’ipotesi di incremento dei livelli di recupero sulla base di un progressivo sviluppo di servizi adeguati al conseguimento degli obiettivi previsti dal Piano Regionale nello scenario di riferimento referenziale (50%). Il Piano ipotizza inoltre l’opportunità di perseguire “Valori Guida” di recupero allineati ai nuovi orientamenti normativi (60%); • Recupero energetico: Il Piano, sulla base delle capacità complessive di trattamento del sistema impiantistico, ha individuato le capacità residue alla luce della possibile nuova configurazione dei servizi e degli obiettivi di recupero materia; • Contenimento del fabbisogno di discarica: Sulla base del sistema gestionale proposto il Piano evidenzia i complessivi fabbisogni di smaltimento in discarica riferiti al complesso dei flussi di rifiuti derivati dal trattamento degli urbani; per una completa definizione dei fabbisogni, a tali flussi si aggiungeranno quelli che si ipotizza possano derivare dalla gestione dei rifiuti speciali in ambito provinciale; • Armonia con politiche ambientali locali e globali: è stato definito un quadro che orienterà le future strategie di sviluppo nel settore della gestione dei rifiuti coerentemente con le previsioni di tutela delle specificità territoriali; • Conseguimento di migliori prestazioni energetico-ambientali rispetto all’attuale sistema; • Contenimento dei costi del sistema di gestione, anche attraverso azioni dell’Ente Provincia • Rilancio del processo di presa di coscienza da parte dei cittadini della necessità di una gestione sostenibile dei rifiuti: Il Piano prevede in fase attuativa lo sviluppo di azioni tese a sostenere le raccolte differenziate e la collocazione dei materiali di recupero; • Solidità complessiva del sistema, inclusa dotazione delle potenzialità impiantistiche per la sussidiarietà interprovinciale: il Piano individua quote di potenzialità nei propri impianti, in particolare di trattamento meccanico/biologico e di trattamento termico, da destinare a tali flussi aggiuntivi di rifiuti. • Gestione dei rifiuti speciali: si sono approfondite le tematiche relative alla gestione dello spandimento in agricoltura dei fanghi. Gli scenari

40 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

In coerenza con gli obiettivi definiti, nell’ambito del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti si delineano diversi possibili scenari evolutivi, che derivano da valutazioni sull’opportunità, da un lato, di indirizzare l’evoluzione del “sistema rifiuti” provinciale verso obiettivi di massima sostenibilità ambientale e, dall’altro, di assicurare in ogni caso il soddisfacimento dei fabbisogni di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani provinciali, scongiurando l’eventualità di potenziali situazioni emergenziali che si potessero determinare in caso di mancato conseguimento di obiettivi ambientalmente qualificati assunti in fase di pianificazione Gli scenari sono sintetizabili in:

1. Scenario inerziale, basato su un proseguimento delle attuali tendenze di crescita dei rifiuti prodotti e su di una crescita limitata delle raccolte differenziate, fino a ca. il 30%, in linea con le tendenze in atto; 2. Scenario 50%, basato su di un rallentamento delle attuali tendenze di crescita dei rifiuti prodotti e sul conseguimento di un livello di raccolta differenziata del 50% al 2011, con successivo suo mantenimento; 3. Scenario 60%, basato su di un rallentamento delle attuali tendenze di crescita dei rifiuti prodotti e sul conseguimento di un livello di raccolta differenziata del 60% al 2011, con successivo suo mantenimento.

Tali scenari costituiranno pertanto il riferimento per l’attuazione e il monitoraggio nel tempo di azioni e previsioni in materia innanzitutto di: • contenimento della crescita dei rifiuti prodotti; • sviluppo delle raccolte differenziate; • consolidamento e completamento del sistema impiantistico provinciale di trattamento e smaltimento rifiuti.

L’orizzonte temporale di riferimento per la pianificazione è esteso fino al 2013, ritenendosi opportuno lo sviluppo di previsioni quinquennali, a fronte di una previsione di completamento del percorso di approvazione del Piano e di sua entrata in vigore nel corso del 2008. Il Comune di Bagnaria viene ricompreso nella classificazione di “categorie agricole 2” ove viene quindi applicato un criterio penalizzante per i nuovi impianti e per varianti sostanziali.

41 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Piano del traffico della Viabilità Extraurbana – PTVE

Il PTVE (Piano del traffico per la viabilità extraurbana) viene previsto e disciplinato dal D.Lgs.30 aprile 1992 n.285 (art.36). Obiettivi e strategie del Piano del Traffico della Viabilità Extraurbana della Provincia di Pavia sono definiti in base alla normativa di riferimento, art.36 del D.Lgs. 30 Aprile 1992, n. 285 nuovo Codice della Strada (nCdS), in base alla pianificazione di livello superiore e in base a specifici obiettivi definiti dall’Amministrazione Provinciale. Nello dettaglio il D.lgs. 285/1992, all’ Art. 36. Piani urbani del traffico e piani del traffico per la viabilità extraurbana specifica che:

“3. Le province provvedono all'adozione di piani del traffico per la viabilità extraurbana all'intesa con gli altri enti proprietari delle strade interessate. 4.I piani di traffico sono finalizzati ad ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi.”

OBIETTIVI GENERALI

Il Piano del Traffico della Viabilità Extraurbana ha quale principale obiettivo quello di migliorare le condizioni di circolazione sulla rete stradale. L’obiettivo enunciato può essere declinato secondo una articolazione di 7 obbiettivi generici definiti dalla normative vigente e per ciascun obiettivo vengono definite specifiche strategie di intervento:

1. O.1 Migliorare la circolazione degli spostamenti interni alla provincia; 2. O.2 Migliorare la circolazione di attraversamento alla provincia: 2.1. Potenziando la capacità di smaltimento del traffico sulla rete esistente; 2.2. Individuando una maglia strategica e gerarchizzata della rete viaria; 2.3. Adeguando e riqualificando strutturalmente i tratti stradali a maggior criticità di flussi; 2.4. Riducendo le interferenze con le linee ferroviarie; 2.5. Potenziando la capacità delle intersezioni; 2.6. Potenziando il sistema di varianti e tangenziali lungo gli itinerari principali e più congestionati; 3. O.3 Aumentare la sicurezza della circolazione stradale: 3.1. Adeguando e riqualificando strutturalmente i tratti stradali a maggior criticità di incidentalità; 3.2. Riducendo la velocità dei veicoli alle intersezioni a raso; 3.3. Estendendo i sistemi di segnalamento della velocità; 3.4. Riducendo i punti di conflitto tra correnti veicolari e tra correnti veicolari e utenze deboli; 3.5. Favorendo lo spostamento dell’utenza dai sistemi di trasporto a più elevato rischio a quelli a rischio minore, e cioè dal sistema di trasporto individuale a quello collettivo; 3.6. Scegliendo nuovi materiali costruttivi per la realizzazione dei manti stradali (drenanti/fonoassorbenti); 3.7. Sperimentando nuovi sistemi e materiali per la segnaletica stradale orizzontale e verticale in ambiti con gravi problematiche di nebbia o incidentalità; 3.8. Illuminando le intersezioni critiche; 3.9. Programmando un piano di manutenzione e adeguamento alle normative vigenti della segnaletica verticale; 3.10. Diminuendo l’incidentalità legata all’attraversamento di animali nell’area dell’Oltrepo; 3.11. Regolamentando la cartellonistica pubblicitaria; 3.12. Regolamentando l’utilizzo dei suoli nelle aree rurali limitrofe alla viabilità provinciale; 3.13. Regolamentando le concessioni per gli accessi sulla viabilità provinciale; 3.14. Riqualificando le fasce di pertinenza della viabilità provinciale; 3.15. Riducendo le interferenze con le linee ferroviarie; 4. O.4 Favorire l’accessibilità e l’attrattività dei mezzi di trasporto pubblico: 4.1. Favorendo lo spostamento dell’utenza dai sistemi di trasporto individuale a quelli collettivi; 4.2. Mettendo in sicurezza le fermate del trasporto collettivo lungo le strade provinciali. 5. O.5 Risparmiare energia: 5.1. Prevedendo l’utilizzo di soluzioni illuminanti a basso consumo; 5.2. Fluidificando il flusso veicolare tramite la diminuzione dei fenomeni di stop&go. 6. O.6 Ridurre l’inquinamento atmosferico:

42 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

6.1. Potenziando il sistema di varianti e tangenziali lungo nuovi tracciati in aree poco abitate e prive di recettori sensibili; 6.2. Fluidificando il flusso veicolare tramite la diminuzione dei fenomeni di stop&go; 6.3. Favorendo lo spostamento dell’utenza dai sistemi di trasporto individuale a quelli collettivi. 7. O.7 Ridurre l’inquinamento acustico: 7.1. Potenziando il sistema di varianti e tangenziali lungo nuovi tracciati in aree poco abitate e prive di recettori sensibili; 7.2. Fluidificando il flusso veicolare tramite la diminuzione dei fenomeni di stop&go; 8. Scegliendo nuovi materiali costruttivi per la realizzazione dei manti stradali (drenanti/fonoassorbenti); 9. Installando sistemi di assorbimento del rumore (barriere fonoassorbenti); 10. Favorendo lo spostamento dell’utenza dai sistemi di trasporto individuale a quelli collettivi.

OBIETTIVI SPECIFICI Oltre agli obiettivi generici ed alle strategiche da applicare per il raggiungimento di tali obiettivi il PTVE della Provincia di Pavia determina ulteriori 6 obiettivi specifici di carattere primario unitamente alle strategie relative al perseguimento di tali obiettivi:

1. O.8 Migliorare la circolazione lungo le direttrici stradali verso il capoluogo provinciale: 1.1. Potenziando la capacità di smaltimento del traffico sulla rete esistente; 1.2. Individuando una maglia strategica e gerarchizzata della rete viaria; 1.3. Adeguando e riqualificando strutturalmente i tratti stradali a maggior criticità di flussi; 1.4. Riducendo le interferenze con le linee ferroviarie; 1.5. Potenziando la capacità delle intersezioni; 2. O.9 Fornire un livello di servizio soddisfacente alla mobilità interna e di attraversamento al territorio provinciale lungo itinerari che non attraversino centri abitati o aree densamente antropizzate. (in accordo PTCP, PTR): 2.1. Potenziando il sistema di varianti e tangenziali lungo gli itinerari principali e più congestionati; 3. O.10 Migliorare la circolazione lungo le direttrici stradali verso il capoluogo regionale. (in accordo PTCP, PTR): 3.1. Potenziando la capacità di smaltimento del traffico sulla rete esistente; 3.2. Identificando itinerari adeguati sull’asse nord-sud nella fascia a est di Pavia; 3.3. Individuando una maglia strategica e gerarchizzata della rete viaria; 3.4. Adeguando e riqualificando strutturalmente i tratti stradali a maggior criticità di flussi. 4. O.11 Decongestionare gli attraversamenti dei fiumi Ticino e Po. (in accordo con il PTCP): 4.1. Potenziando i collegamenti tra le parti della provincia divise dai fiumi. 5. O.12 Migliorare l’accessibilità dell’Oltrepo per valorizzarne il territorio e sostenere lo sviluppo turistico sostenibile. (in accordo con il PTCP): 5.1. Potenziando la capacità di smaltimento del traffico sulla rete esistente; 5.2. Individuando una maglia strategica e gerarchizzata della rete viaria; 5.3. Adeguando e riqualificando strutturalmente i tratti stradali a maggior criticità di flussi; 5.4. Potenziando i collegamenti tra le parti della provincia divise dai fiumi; 5.5. Valorizzando la rete viaria con valore paesaggistico- naturalistico. 6. O.13 Mantenere il livello di servizio delle infrastrutture esistenti: 6.1. Effettuando interventi di manutenzione straordinaria sulla rete provinciale esistente.

Territorio del Comune di Bagnaria. Come abbiamo visto più sopra, il territorio è attraversato da strade di interesse paesaggistico in particolare per quanto riguarda il PTVE, nella tav. 5 troviamo segnalati itinerari di interesse turistico e di interesse turistico di montagna. La tavola individua il tracciato della Green Way che attraversa il territorio di Bagnaria. Le previsioni del PTVE per questo ambito si possono riassumere come segue: - interventi di manutenzione dissesti con priorità 1 e 2 in molti tratti dell’ambito territoriale di riferimento.

43 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Piano di Assetto Idrogeologico - PAI

Nell'ambito dei rischi geologici, uno di quelli che comporta un maggior impatto socio-economico è il rischio geologico-idraulico; con questo termine si fa riferimento al rischio derivante dal verificarsi di eventi meteorici estremi che inducono a tipologie di dissesto tra loro strettamente interconnesse, quali frane ed esondazioni. In risoluzione a tale tipo di problematica e all'alto impatto causato da tali fenomeni, il Ministero dell'Ambiente e gli Enti istituzionalmente competenti hanno dato avvio a un'analisi conoscitiva delle condizioni di rischio su tutto il territorio nazionale con lo scopo di giungere ad una sua mitigazione attraverso una politica congiunta di previsione e prevenzione. Tale studio ha portato all'individuazione e perimetrazione, attraverso una metodologia qualitativa, dei comuni suddivisi per le varie regioni con diverso "livello di attenzione per il rischio idrogeologico" (molto elevato, elevato, medio, basso, non classificabile). Preso atto dell'alto livello di rischio che caratterizza gran parte del territorio italiano, si è provveduto ad un aggiornamento della normativa vigente in materia di difesa del suolo, accompagnato da un nuovo impulso della ricerca scientifica nei confronti di tali problematiche. Lo studio di queste ultime, oltre ad avere un indubbio interesse scientifico, riveste particolare importanza poiché costituisce un indispensabile supporto alle Amministrazioni competenti nella definizione delle metodologie di studio del rischio geologico-idraulico, nell'individuazione e perimetrazione delle aree a rischio, nella sperimentazione di nuovi sistemi di controllo e di intervento per la salvaguardia dei soggetti a rischio (popolazione, centri abitati, infrastrutture). Le ricerche svolte fino a oggi hanno messo in luce la complessità, nel nostro paese, dell'analisi del rischio geologico-idraulico, diretta conseguenza dell'estrema eterogeneità degli assetti geologico-strutturali, idrogeologici e geologico-tecnici e di un'ampia gamma di condizioni microclimatiche differenti anche in aree limitrofe o apparentemente simili. Sono perciò riscontrabili evidenti diversità dei suddetti fenomeni, soprattutto legate alle differenti entità dei volumi coinvolti, alla velocità del movimento, ai numerosi contesti territoriali in cui si possono verificare (area di fondovalle, pedemontana o di versante) e alle numerose tipologie (ad esempio crolli, scivolamenti, colate, debris e mud flow). Per una efficace valutazione del rischio associato a un determinato evento atteso per una certa porzione di territorio diventa allora indispensabile la conoscenza di tutti i fattori sopra indicati e, quindi, un approfondito studio dello stesso e dei fenomeni naturali che lo caratterizzano. Le Regioni emanano le disposizioni concernenti l’attuazione del Piano nel settore urbanistico conseguenti alle condizioni di dissesto e le corrispondenti limitazioni d’uso del suolo. I Comuni, in sede di formazione e adozione degli strumenti urbanistici generali o di loro varianti sono tenuti a conformare le loro previsioni alle delimitazioni e alle relative disposizioni del PAI. In tale ambito, anche al fine di migliorare l’efficacia dell’azione di prevenzione, i Comuni effettuano una verifica della compatibilità idraulica e idrogeologica delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti con le condizioni di dissesto presenti o potenziali rilevate. Nell’ambito territoriale di riferimento il Piano di Assetto idrogeologico individua differenti tipologie di dissesto: fa: aree di frana attiva; fa: aree di frana attiva non perimetrata; ee: aree a pericolosità molto elevata. Nello specifico le aree di dissesto indicate nella tavola seguente hanno nelle differenti localizzazioni le seguenti caratteristiche: • Bagnaria: o Dissesto fluvio torrentizio: 1,2 Kmq; o Frana osservata: 0,5 Kmq; o Frana potenziale: 1,1 Kmq;

44 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

PAI, tavola dei dissesti.

45 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Piano Indirizzo Forestale - PIF

La Variante al piano di indirizzo della comunità montana dell’oltepò pavese (PIF) rispetto allo stesso piano in scadenza nel 2010 è stata promossa per prendere in esame solo alcuni aspetti di tutto il sistema forestale, in ragione del fatto che negli ultimi anni sono scaturite precise esigenze in merito a : • redazione del Piano della Viabilità Agro-Silvo-Pastorale (VASP); • definizione dei termini della trasformazione del bosco ai sensi della L.R. 27/04 art. 3; • definizione del PIF all’interno della pianificazione e programmazione ai sensi della L.R. 27/04 artt. 8-9; • aggiornamento dei Tipi Forestali della Lombardia; • fattibilità per la creazione di una filiera-distretto bioenergetico forestale in Oltrepò. Nello stesso momento questa variante è l’occasione per includere alcuni dati fondamentali dati riferiti a: ƒ carta dei Tipi Forestali della Regione Lombardia (2006); ƒ indicazioni gestionali dei Tipi Forestali della Regione Lombardia (2003); ƒ cenni sui mutamenti climatici degli ultimi anni nell’Oltrepò Pavese. La Variante al PIF ridefinisce in maniera sostanziale il quadro delle trasformazioni del bosco e delle compensazioni dovute. In sostanza, si è provveduto ad adattare la normativa forestale regionale sulla base delle esigenze e delle specificità del territorio della Comunità Montana.

OBIETTIVI GENERALI: La Variante al PIF mostra un’ampia coerenza con gli obiettivi generali e strutturali del PIF, a partire dalla definizione “operativa” di Sviluppo Sostenibile. Il Piano di Indirizzo Forestale mostra una piena accettazione di questi principi: nella definizione di tutte le nuove azioni di piano (Quadro delle Trasformazioni e delle Compensazioni, Piano della Viabilità Agro-Silvo- Pastorale, Distretto Bioenergetico), infatti, il PIF attua in prima istanza un’adeguata ricognizione dei tratti identitari del territorio e delle sue risorse. Da queste analisi e da una conoscenza approfondita del territorio derivano poi le soluzioni, nella convinzione che solo una risposta puntuale ai problemi del territorio fondata sulle specificità del territorio stesso possa costituire la base per uno sviluppo davvero sostenibile. Anche aumentando il livello di dettaglio e portando l’attenzione sui cosiddetti “obiettivi strutturali” permane un’ampia armonia rispetto al quadro generale. Rispetto alla struttura naturalistica e ambientale, l’esigenza di sostenimento della rinnovazione naturale delle risorse gioca un ruolo chiave all’interno del PIF. L’assunto fondante di tutta la variante al Piano Forestale è che la quasi totalità dei boschi debba necessariamente essere guidata nelle sue dinamiche evolutive tramite un intervento umano, a garanzia della corretta instaurazione delle condizioni ecologiche e stazionali più favorevoli. In altre parole, non è possibile ipotizzare un sistema di gestione forestale basato su un utopico “laissez-faire” naturale, sperando che l’inazione dell’uomo possa permettere alla natura di “riprendere il suo corso” e in tal modo il raggiungimento di adeguati standard ambientali e forestali. Il processo di rinnovamento dei boschi, anche là dove si decida il passaggio da forme di governo più intense (come il ceduo) a tipologie gestionali meno invasive (come la fustaia), non può che essere un processo pianificato e gestito dall’uomo e guidato con un intervento diretto. In questo senso, la Variante svolge appieno il ruolo di Piano di Settore, cogliendo le esigenze generali espresse dal PTCP e traducendole in una specifica pianificazione settoriale. L’incremento della qualità complessiva della struttura ambientale è perseguito nelle azioni di piano favorendo la concentrazione delle compensazioni di tipo migliorativo nei nodi della Rete Ecologica, ovvero in quelle zone caratterizzate da elevati valori naturalistici, ecologici e ambientali (SIC, tartufaie, fustaie, ecc…), potenziando al contempo la struttura e la connettività della Rete andando sfruttare le compensazioni mediante imboschimento come connettore dei punti deboli della rete. Anche la sinergia fra l’utilizzazione a scopi energetici degli impianti di conifere e l’instaurarsi di soprassuoli forestali maggiormente in equilibrio con le condizioni stazionali risponde all’esigenza di un miglioramento e di un rinnovamento della struttura forestale. Il progetto “Presidio del Bosco”, infine, risponde alla duplice esigenza di valorizzazione e miglioramento dello status del patrimonio forestale (salvaguardandone comunque l’estensione quantitativa) e di promozione turistica del territorio, parimenti esigenza espressa dal PTCP. Di rilievo non secondario è anche l’azione di innalzamento e valorizzazione della biodiversità, perseguita attraverso una maggiore protezione dei boschi con meno di trent’anni (in quanto fonte di diversità cronologica, biologica ed ecologica), la salvaguardia dalla trasformazione dei valori ambientali presenti sul territorio (fustaie, tartufaie, SIC, ecc…) e la concentrazione delle azioni di miglioramento forestale proprio in queste zone a maggior pregio. 46 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Gli obiettivi espressi dalla Variante del PIF non si limitano ad un aspetto unicamente ambientale o paesaggistico, ma investono la sfera socio-economica. Il PTCP e il PIF concordano, in questo senso, sullo scenario di una Comunità Montana che sconta problematiche di sviluppo, anche nel settore agro-forestale. Chiaramente il PIF accoglie l’esigenza di una valorizzazione territoriale ed economica dei territori della Comunità Montana limitatamente agli aspetti di sua competenza. L’abbandono dei terreni agricoli, l’avanzata del fronte del bosco, la marginalizzazione dell’agricoltura (al di fuori della viticoltura in bassa collina), la polverizzazione della proprietà forestale, l’insufficienza strutturale e funzionale della viabilità di servizio, il progressivo abbandono delle attività selvicolturali con un conseguente degrado dello stato complessivo dei boschi: sono numerosi gli esempi in cui si riflettono le problematiche della Comunità Montana. Il quadro degli obiettivi di sviluppo e delle azioni di piano si sviluppa in armonia con l’analisi della realtà e con le esigenze del territorio, rispondendo in maniera puntuale alle problematiche poc’anzi elencate. Un’attenzione particolare, inoltre, è riservata all’agricoltura, considerata uno dei fattori fondanti della promozione economica e sociale del territorio, nonché una delle forze principali di assetto del paesaggio e del contesto ambientale. Questo ruolo dell’agricoltura, sancito ampiamente nel PTCP, viene espresso nel PIF nella “liberalizzazione della trasformazione degli incolti” e nella esenzione totale da obblighi di compensazione per opere legate all’esercizio dell’attività primaria nelle fasce A e B della CMOP, là dove sia presente un Piano Aziendale di Ricomposizione Ecosistemica. L’agricoltura è dunque valorizzata nei suoi aspetti produttivi, paesaggistici e ambientali. Si realizzano così le esigenze di conservazione del suolo agricolo, particolarmente là dove essi l’attività agricola è legata alla viticoltura (alta produttività e specializzazione colturale) e dove essa svolge un ruolo di salvaguardia dei valori paesistici e ambientali non disgiuntamente dall’attenzione al lato produttivo del settore. Quindi in sintesi gli obiettivi generali del PIF in coerenza con quanto espresso dal PTCP possone essere sintetizzati in: ƒ guida nelle sue dinamiche evolutive tramite intervento umano; ƒ sostenimento della rinnovazione naturale delle risorse; ƒ incremento della qualità complessiva della struttura ambientale; ƒ innalzamento e valorizzazione della biodiversità: ƒ valorizzazione territoriale ed economica dei territori della Comunità Montana; ƒ liberalizzazione della trasformazione degli incolti.

OBIETTIVI SPECIFICI: Le sezioni principali del PIF che assumono gradi di cogenza significativa sul territorio e che assumono rilevanza specifica in termini di obiettivo sono costituite da: ƒ Piano VASP (viabilità agrosilvopastorale); ƒ Trasformazioni e compensazioni; ƒ Distretto bioenergetico; In tutte e tre le sezioni della Variante al PIF che interessano in maniera diretta gli elementi e i sistemi di rilevanza sovra comunale (Piano VASP, Trasformazioni e Compensazioni, Distretto Bioenergetico) si coglie la coerenza fra gli obiettivi del PTCP e il PIF, nonché fra gli obiettivi e le azioni di piano. La sezione maggiormente coinvolta è quella del Quadro delle Trasformazioni e delle Compensazioni, poiché investe con le sue norme e le sue indicazioni tutto il territorio della Comunità Montana. La scelta di fondo di preservare le maggiori emergenze naturalistiche (fustaie, tartufaie, SIC, ecc…) ben si sposa con il quadro delineato dal PIF per le aree a maggior contenuto naturalistico: in queste zone, infatti, prevale l’interesse ambientale, consentendo la trasformazione solo in caso di pubblica utilità. La filosofia che sottende a tutto il Quadro delle Trasformazioni e delle Compensazioni è che la trasformazione è fonte di risorse spendibili per il potenziamento qualitativo/quantitativo del sistema, a sua volta inserito in un quadro di governo e pianificazione. Il governo degli interventi di compensazione permette, infatti, di adempiere anche alle esigenze di consolidamento e riqualificazione della trama naturalistica ed, in generale, di costituzione, connessione, potenziamento e miglioramento della Rete Verde Territoriale. Concentrare gli imboschimenti/rimboschimenti dovuti come compensazione nelle zone di consolidamento e riqualificazione, lungo i corridoi ecologici dettati dal PTCP e, in generale, lungo i corsi d’acqua, garantisce che i dettami del PTCP per questi elementi diventino realtà. Un discorso a parte merita il progetto di “Presidio del Bosco”: anche questa proposta rientra nella filosofia sottesa alle trasformazioni esposta in precedenza e la sinergia fra benefici ambientali e socio-economici è già stata messa in luce. Poiché però per gli elementi più sensibili della trama naturalistica si suggerisce un contenimento degli insediamenti puntuali, questa iniziativa andrà declinata con attenzione sul territorio, avendo cura di non entrare in conflitto con le prescrizioni del PTCP.

47 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Si ricorda, tuttavia, che non si tratta di un mero intervento di “liberalizzazione edilizia”, bensì di un progetto integrato di promozione che risponde ad elevati standard di protezione quantitativa e di miglioramento qualitativo del patrimonio forestale, grazie ad un complesso quadro di compensazioni formato da un mix di rimboschimenti/imboschimenti e di miglioramenti forestali. Le norme relative alla superficie massima trasformabile e alla impossibilità di creare aggregazioni edilizie, inoltre, costituiscono una ulteriore garanzia. Per quanto concerne il Distretto Bioenergetico e il Piano della VASP, le azioni di piano comprese in questa sezione non entrano in conflitto con le prescrizioni del PTCP. Si tratta, infatti, di indicazioni generali che non differiscono dalle tradizionali attività selvicolturali, che sono (chiaramente) garantite per tutti i sistemi di rilevanza sovra comunale oggetto di specifiche prescrizioni. Il PIF individua per quanto riguarda l’identificazione del distretto bioenergetico, è ciò di quei territori idonei alla produzione di energia tramite biomasse, le aree ricomprese nei comuni di , Santa Margherita di Staffora, Varzi, ed i comuni posti più a nord, in casse di idoneità medio alte per quanto riguarda la localizzazione di tali tipi di impianto. Il territorio comunale di Bagnaria viene altresì classificato nel PIF come facente parte dell’ecomosaico della fascia A. Tale calssificazione è caratterizzata dalle configuarazioni relative alle matrici ecologiche forestale. I 9 comuni che costituriscono tale fascia hanno coefficienti di boscosità molto elevati:

Il Pif non evidenzia problematiche particolari di erosione di suolo forestale non vengono registrate in questa fascia e non sono in previsione specifiche indicazioni negli strumenti urbanisitici per i prossimi anni. La trasformazione del bosco potrebbe invece diventare, se ben governata in un territorio dove il bosco si espande costantemente e gradatamente, uno strumento di sviluppo sostenibile del comparto turistico dell’alta valle dello Staffora. Pertanto, oltre al mantenimento dei coltivi e delle grandi radure boschive, le indicazioni normative sono le seguenti: ƒ Trasformazione con procedura e compensazione (miglioramenti) per tutti boschi senza limiti di età ed estensione; ƒ trasformazione dei boschi ai fini di edilizia agricola e residenziale, con esclusione dei boschi giovani (età inferiore ai 30 anni), per la quale è possibile trasformare solo il 20% della superficie boscata di proprietà, per una superficie massima di 2000 mq. Sulla rimanente parte di bosco (80%) vige l’obbligo dei miglioramenti forestali e l’assoluto divieto di trasformazione.

48 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

PIF: Attitudini prevalenti e viabilità agrosilvopastorale

49 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Distretto bioenergetico

50 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5. ANALISI DEL CONTESTO AMBIENTALE

5.1 – Premessa

A partire dalla base di dati disponibili il Rapporto Ambientale si pone come obiettivo, quello di fornire la definizione degli elementi che costituiscono il quadro conoscitivo relativo allo stato attuale dell’ambiente del territorio in esame. La finalità è di fornire una descrizione circa lo stato delle diverse componenti ambientali/antropiche in grado di evidenziale quelle che possono essere considerate le peculiarità di un territorio, i fattori di pregio e gli eventuali aspetti critici. Le componenti analizzate assumono quindi valenze territoriali di tipo differente e per giungere ad un documento che espliciti un quadro il più esaustivo possibile ma che sia allo stesso tempo di agevole consultazione, viene riportato un inquadramento di sintesi, anche in riferimento alle criticità riscontrate, dove vengono citate le fonti dei dati principalmente utilizzati per la stesura del Rapporto Ambientale. Viene proposta quindi una metodologia di approccio alle differenti componenti ambientali finalizzata ad individuarne le specificità, unitamente ad una proposta del set di indicatori diretti e sintetici, che costituiscono il quadro di riferimento per il rapporto relativo al monitoraggio. L’analisi valuta gli aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e gli approfondimenti e le sue risultanze accompagneranno il processo di piano orientandone le scelte strategiche. Attraverso la redazione del Rapporto Ambientale, e attraverso l’analisi preliminare delle componenti è stato quindi possibile valutare le azioni di piano e le scelte strategiche dello stesso, in funzione delle componenti ambientali e delle criticità riscontrate. Il quadro sintetico degli indicatori utilizza il modello DPSIR, che definisce un schema di valutazione in grado di organizzare gli indicatori stessi in un sistema conoscitivo previsionale funzionale al monitoraggio. Nello specifico gli indicatori vengono classificati in: Determinanti Le forze determinanti sono quei fattori in grado di influenzare una serie di variabili ad essi pertinenti. Sono gli elementi “a monte” nel sistema DPSIR e quindi rappresentano la causa primaria degli effetti delle attività umane sull’ambiente. Pressioni Le pressioni sono le azioni svolte dalle attività umane in grado di causare problemi ambientali, quantificando ciò che viene sottratto ed immesso nell’ambiente. Gli indicatori che rappresentano questi elementi sono di natura fisica.

Stato Gli indicatori di stato descrivono la condizione attuale dell’ambiente e delle sue matrici a seguito delle pressioni esercitate su di esse dall’attività umana. Generalmente gli indicatori sono di tipo fisico, biologico o chimico, e permettono di elaborare giudizi sia quantitativi che qualitativi. Impatti Gli indicatori appartenenti a questa categoria descrivono gli ultimi effetti dei cambiamenti di stato, ossia le conseguenze che il degrado ambientale causato dalle attività umane hanno sulla salute umana, sugli ecosistemi e sui sistemi economico-sociali. La natura degli indicatori in questo caso è sia fisica che socio- economica. Risposte Le risposte sono la descrizione quantitativa dell’impegno e delle azioni svolte dalla società al fine di risolvere i problemi. Gli indicatori appartenenti a questo gruppo evidenziano le prestazioni conseguenti all’impiego di politiche e strategie volte alla riduzione degli impatti ambientali. L’influenza che questi indicatori esercitano si riflette nelle risposte degli ecosistemi, e può essere valutata in termini di variazione degli indicatori determinanti o di pressione su cui le stesse strategie influiscono direttamente.

51 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.2 – Inquadramento socio – economico – demografico

Lo studio delle dinamiche demografiche può essere considerato, tanto elemento di studio propedeutico, quanto punto cardine, per la stesura di uno strumento di governo del territorio. Analizzare la popolazione presente sul territorio, stimarne i fattori di crescita endogena ed esogena, e studiarne la composizione attraverso parametri più complessi, sono passi necessari ed obbligatori per avere una visione complessiva e completa della struttura demografica e sociale di una contesto territoriale. Le scelte progettuali e le politiche di intervento che andranno a definire il volto futuro di un ambito territoriale pongono le basi anche sullo studio e sull’analisi di queste serie parametri. Da una prima lettura dei dati ISTAT le caratteristiche socio-economico-demografiche del Comune di Bagnaria, sono sintetizzabili in:

Bagnaria: Dati generali: 639 abitanti (Bagnaresi), superficie di 16,6 chilometri quadrati, densità abitativa di 38,49 abitanti per chilometro quadrato, sorge a 337 metri sopra il livello del mare. Cenni anagrafici: censimento del 1991 popolazione pari a 689 abitanti, censimento del 2001 popolazione pari a 639 abitanti; mostra quindi nel decennio 1991 - 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al - 7,26%. Gli abitanti sono distribuiti in 310 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,06 componenti. Cenni occupazionali: 27 attività industriali con 80 addetti pari al 39,22% della forza lavoro occupata, 22 attività di servizio con 46 addetti pari al 10,78% della forza lavoro occupata, altre 17 attività di servizio con 52 addetti pari al 22,55% della forza lavoro occupata e 9 attività amministrative con 12 addetti pari al 8,33% della forza lavoro occupata. Risultano occupati complessivamente 204 individui, pari al 31,92% del numero complessivo di abitanti del comune. Patrimonio abitativo: 435 edifici, di cui 381 ad uso abitativo; superficie media abitazioni 92,62 mq. L’andamento dei principali indicatori demografici del Comune di Bagnaria, dei comuni limitrofi, e più in generale dell’intera Provincia di Pavia è sintetizzabile in due tabelle, ed in alcuni grafici esplicativi che si riportano qui di seguito.

52 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Dati ISTAT anni da 2005 a 2010

53 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Analisi e rielaborazione dati ISTAT anni da 2005 a 2010

54 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Andamento demografico (Fonte ISTAT)

Andamento demografico percentuale (Fonte ISTAT)

55 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Crescita percentuale stranieri residenti (Fonte ISTAT)

Rapporto percentuale stranieri e popolazione residente (Fonte ISTAT)

I grafici ed i dati sia numerici che percentuali evidenziano come l’andamento demografico del Comune di Santa Bagnaria, ma più in generale del contesto territoriale di riferimento preso in considerazione, costituito sostanzialmente dai comuni limitrofi, presenti un lento e costate fenomeno di decremento. Tale fenomeno risulta in parte tamponato dal dato relativo alla presenza ed all’andamento di popolazione straniera residente, che se pur in maniera discostante ed eterogenea, consente in parte di mitigare il decremento demografico.

56 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

In estrema sintesi quindi è possibile affermare che l’andamento demografico di Bagnaria, del contesto territoriale di riferimento costituito dai comuni limitrofi, ma più in generale della Provincia di Pavia, presenta un’evoluzione influenzata dal flusso migratorio. Dal censimento del 2001, per quanto riguarda una prima analisi relativa ai dati inerenti il patrimonio abitativo, si riscontra una sostanziale omogeneità rispetto alla disponibilità di superfici in abitazioni occupate da persone residenti. Dall’analisi delle densità abitative provinciali e del contesto territoriale di riferimento, emerge come il Comune di Bagnaria presenti un valore in linea rispetto alle realtà analizzate e rispetto alla media provinciale.

Patrimonio abitativo censimento 2001 (Fonte ISTAT)

Densità abitativa censimento 2001 (Fonte ISTAT)

Per quanto riguarda le imprese attive presenti nel comune di Bagnaria è stato possibile reperire il dato aggiornato all’anno 2010 che evidenzia una presenza complessiva di 38 imprese.

COMUNE DI BAGNARIA IMPRESE ATTIVE al 31/12/2010

SETTORI 2010 Attività artigianali 10 Attività di ristorazione 4

57 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Alimentari 2 Arredamento 1 Autotrasporti 2 Commercio 4 Carburanti e oli 2 Edilizia 12 Industriali 1 TOTALE 38

SALUTE UMANA Nel maggio del 2008 l’ASL di Pavia ha pubblicato l’Atlante della mortalità in provincia di Pavia 1991-2001 quale strumento di “informazione sull’andamento della mortalità nei vari ambiti territoriali, e quale spunto di riflessione sulle possibili relazioni causa-effetto in determinati “punti caldi” della provincia (…)”. Lo studio è articolato secondo due macroclassi di indagine, l’evoluzione temporale 1991-2006 della mortalità nei tre distretti Pavese, Lomellina e Oltrepo, e la distribuzione spaziale del fenomeno nei 190 comuni della provincia. Nell’anno 2006, nella provincia di Pavia, le cause di morte che si sono verificate con maggior frequenza sono per i maschi i tumori 38,90%, seguite dalle malattie del sistema circolatorio 31,80%, per le femmine malattie del sistema circolatorio 41,75%, seguite dai tumori 26,50%. Le cause insieme hanno provocato il 70% dei decessi. Per quanto riguarda il Comune di Bagnaria questo appartiene al distretto dell’Oltrepo per il quale nel 2006, l’età media nei decessi è così distribuita: 76 anni per i maschi e 83 per le femmine. Le cause più frequenti per decessi sono i tumori con 41,51% nei maschi e 41,46% nelle femmine seguono i traumatismi ed avvelenamenti con 22,89% nei maschi e 22,28% nelle femmine, e le malattie del sistema circolatorio con 14,42% nei maschi e 18,82% nelle femmine. Dall’atlante della mortalità in Provincia di Pavia redatto dall’ASL per gli anni 1991 – 2006 emerge innanzitutto come Bagnaria presenti tasso di mortalità che si pone ai livelli minimi rispetto alla realtà provinciale per gli anni 1997/2006, ed in secondo luogo è possibile riscontrare che rispetto all’andamento provinciale di mortalità suddiviso per cause, il Comune presenta gli indici minimi per gli uomini e medi per le donne, per quanto riguarda le malattie infettive, malattie al sistema nervoso e per traumatismi e avvelenamenti.

INCIDENTALITÀ Per quanto riguarda l’incidentalità, abbiamo dei dati ricavati dalla lettura del PTVE che per Bagnaria, ci riportano un tasso quasi nullo di incidentalità (da 0 a 19 incidenti/anno).

58 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Fonte ASL:Tassi di mortalità per tutte le cause

Fonte ASL:Tassi di mortalità per malattie infettive

Fonte ASL:Tassi di mortalità per malattie al sistema nervoso

59 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Fonte ASL:Tassi di mortalità per traumatismi e avvelenamenti

Di seguito il quadro degli indicatori e una sintesi delle principali criticità individuazione delle principali criticità.

Quadro sintetico degli indicatori

Nome indicatore Fonte

Popolazione residente Comune; ISTAT

Numero componenti per famiglia Comune;ISTAT

Superficie media abitazioni Comune; ISTAT

Densità abitativa (ab/kmq) Comune; ISTAT

Indice di vecchiaia Comune; ISTAT

Distribuzione forza lavoro Comune; ISTAT

Consumo di suolo Comune; ISTAT

Sintesi criticità – Inquadramento socioeconomico demografico 1. Il decremento demografico e l’abbandono dei nuclei abitati periferici, unito all’ incremento dell’ indice di vecchiaia costituiscono uno dei principale fattori critici. 2. Per quanto riguarda la salute, i dati non riportano evidente criticità, si ricorda che le conclusioni tratte in questo rapporto Ambientale, non sono supportate da specifiche competenze in campo medico e si devono intendere come semplice sintesi di dati che vanno eventualmente interpretati da professionalità competenti in materia.

Riferimenti bibliografici: • Dati censimenti ISTAT http://www.istat.it/, http://demo.istat.it/; • A cura di A. Morandi, A. Verri, S. Villani, Salute, qualità ambientale e stili di vita, Pavia, 2004; • ASL Pavia Dipartimento Programmazione Acquisto e Controllo Osservatorio Epidemiologico Atlante della Mortalità in Provincia di Pavia 1991 – 2006. • Dati comunali

60 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.3 – Mobilità

Il tema della mobilità risulta essere evidentemente e necessariamente legato al sistema infrastrutturale presente sul territorio. L’ambito territoriale riferito al Comune di Bagnaria presenta un sistema infrastrutturale di attraversamento costituito principalmente dalla ex SS 461 del Passo del Penice (ora SP 461 R del Passo del Penice) che rappresenta per il territorio un’importante arteria di collegamento tra il pavese (valle Staffora) ed il piacentino (val Trebbia). La statale ex SS 461 viene classificata dal Piano territoriale della viabilità extraurbana come tipologia R2, strada di interesse regionale secondario. Dalla Tav. n. 15 “Rete stato di fatto 2007 – Flussi 2007” si evince che la SP ex SS461 presenta un flusso di traffico nell’ora di punta (07:00 / 08:00) in direzione Voghera di circa 500 veicoli equivalenti, mentre in direzione opposta, verso Varzi di circa 200 veicoli equivalenti. L’analisi relativa ai flussi di traffico, riportata nel Piano Territoriale della Viabilità Extraurbana, evidenzia come la rete allo stato di fatto non presenti particolari criticità e tale condizione viene riproposta anche confrontando la rete allo stato di fatto con i flussi ipotetici al 2013. Il PTVE individua inoltre nella tavola dei dissesti un tratto della ex SS 461, come interessato da 4 tipologie differenti di dissesto: usura superficiale, buche, ormaie e avvallamenti, rappezzi. Risulta di notevole interesse il progetto di realizzazione di un percorso verde denominato “Sistema Greenway” che collega Milano – Pavia – Varzi. Il progetto è legato ad un protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Lombardia, Provincia di Milano, Provincia di Pavia, Comune di Pavia, Comunità Montana dell’ Oltrepò Pavese, Parco Lombardo della Valle del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano, il cui obiettivo è di concordare con gli Enti sottoscrittori le linee di indirizzo e le modalità di intervento per la realizzazione appunto, di un percorso verde denominato “Sistema Greenway”. La realizzazione del sistema Greenway è legata all’individuazione di un tracciato continuo tra Milano, Pavia e Varzi, adottando una strategia progettuale comune di valorizzazione dei corsi d’acqua, anche in relazione alla loro funzione di connessione ecologica, di riqualificazione dei percorsi infrastrutturali dimessi, di promozione degli interventi compatibili con l’ambiente e il paesaggio circostante e di integrare con collegamenti secondari, in grado di rispondere, in un quadro complessivo di sviluppo, alle specifiche realtà locali.

61 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Analisi infrastrutturale (Documento di Piano)

Per quanto riguarda il grado di incidentalità non vengono rilevati fenomeni critici ed il territorio comunale riporta una situazione pienamente allineata con il contesto territoriale di riferimento. Il PTVE riporta infatti per gli anni 2007-2008 per Bagnaria, un livello di incidentalità pari a 2/3.

62 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Analisi livello di incidentalità ( fonte: PTVE)

Quadro sintetico degli indicatori

Nome indicatore Fonte

Flussi di traffico Comune; PTVE;

Trasporto pubblico Comune

Stato della infrastrutture Comune; PTVE;

Indice di incidentalità Comune; PTVE;

Percorsi ciclopedonali Comune

Connessione con i nodi d’interscambio Comune; PTVE;

Sintesi - Mobilità

1. Assenza di criticità per quanto riguarda l’incidentalità; 2. Criticità legate a dissesti generalizzati sulla viabilità. 3. Previsione di interventi di manutenzione sulla ex SS461 e previsione progettoGreen Way Voghera Varzi

Riferimenti bibliografici • PTVE Provincia Pavia • Relazione gruppo di lavoro Greenway Milano/Pavia/Varzi, http://www.provincia.pv.it/

63 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.4 – Ambiente idrico

La direttiva europea 2000/60/CE impone agli Stati membri l’obiettivo di migliorare lo stato qualitativo degli ecosistemi acquatici, di ridurre l’inquinamento delle acque sotterranee e di attuare un consumo idrico sostenibile; gli impatti che incidono sulla qualità delle acque superficiali sono: • scarichi civili; • scarichi industriali; • impatti diffusi (prevalentemente da agricoltura); • derivazioni; • banalizzazione degli ecosistemi ripariali. Gli impatti che incidono sulla qualità delle acque sotterranee sono: • impatti diffusi (nitrati e fitosanitari utilizzati in agricoltura); • captazioni; • contaminazione delle falde da fonti puntuali.

Nel processo di VAS, occorre quindi stabilire, valutando gli usi attuali, previsti e potenziali: • Le variazioni di stato quali-quantitativo imputabili a pressioni puntuali (prelievi e scarichi); • Le variazioni di stato qualitativo dovute a fonti diffuse (agricoltura); • La compatibilità ambientale di tali variazioni correlandole alle azioni di piano. Per quanto riguarda le acque sotterranee, dal punto di vista quantitativo, i prelievi da falda superficiale e profonda, dovuti ai settori civile, industriale e agro-zootecnico, possono portate a problemi di sovrasfruttamento della falda, che si manifestano in fenomeni di subsidenza e nella tendenza all’abbassamento del livello piezometrico. Lo stato di qualità delle acque sotterranee può essere determinato sia dalla presenza di sostanze inquinanti, attribuibili principalmente ad attività antropiche, che da meccanismi idrochimici naturali, che modificano la qualità delle acque. Le problematiche maggiori per le acque superficiali sono da associare sia alla carenza di acqua nel sistema idrico principale, fenomeno legato alle variazioni idrologiche dovute ai prelievi idrici e ai cambiamenti climatici, sia ad impatti puntuali di tipo civile e industriale che si riversano in un reticolo idrografico. Non sono da sottovalutare inoltre gli apporti diffusi di origine agro-zootecnica, i quali, attraverso il dilavamento dei suoli, incidono in modo significativo sulla generazione dei carichi veicolati. Fondamentali sono la diffusione di pratiche di risparmio idrico, di riutilizzo delle acque di processo, l’affinamento del processo depurativo e l’utilizzo di nuove tecnologie. A questo vanno aggiunte azioni di ripristino della vegetazione ripariale sia per la sua funzione di filtro verso gli inquinanti da fonti diffuse, sia per il riequilibrio ecosistemico del sistema fiume. L’uso di indici biologici consente di esprimere un giudizio sulla qualità complessiva dell’ambiente, utile per la suddivisione dei corsi d’acqua in classi di qualità. L’IBE è un metodo per il monitoraggio biologico-ecologico dei corsi d’acqua italiani che si basa sull’analisi delle popolazioni di macroinvertebrati. Esso si esprime in termini di classi di qualità biologica, con valori da I a V, dove la classe I rappresenta un ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo sensibile, mentre la classe V è riferita a un ambiente fortemente inquinato e fortemente alterato. L’IFF è un metodo che permette invece la valutazione dello stato complessivo dell’ambiente fluviale e della sua funzionalità, intesa come risultato dell’integrazione di una serie di fattori biotici e abiotici presenti nell’ecosistema acquatico e in quello terrestre a esso collegato. Il giudizio di funzionalità sintetico va da “elevato” (classe I), a “pessimo” (classe V). La fonti disponibili relative alle centraline di rilevamento ARPA riportano per ogni macrodescrittore (100-OD, BOD5, COD, Escherichia Coli, N-NH4, N-NO3, Ptot ) il valore calcolato al 75° percentile ed i relativi punteggi per i bienni 2000/01, 2001/02 e per l’anno 2003; sono riportati inoltre i punteggi totali con le relative classi di L.I.M. (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) e I.B.E. (Indice Biotico Esteso) e la classificazione S.E.C.A. (Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua) e S.A.C.A. (Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua).

ACQUE SUPERFICIALI

L’elemento idrico di maggior interesse per quanto riguarda il territorio relativo al Comune di Bagnaria, è sicuramente costituito dal torrente Staffora Il Torrente Staffora attraversa da sud a nord l’Oltrepò pavese confluendo poi nel fiume Po.

64 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

L'alveo del Torrente Staffora si snoda, principalmente, da Sud-Est a Nord-Ovest; la direzione dei due maggiori affluenti dello Staffora, il Nizza e l'Ardivestra, a causa del tipo litologico in cui scorrono è contraria, Nord-Est/Sud-Ovest. Per quanto riguarda la morfologia del reticolo idrografico, è possibile attribuirne i tratti principali a cause di tipo tettonico e strutturale. In particolare ci si riferisce ai frequenti angoli di deviazione, che si presentano a varia scala, sia nel caso molto evidente dell’alveo del Torrente Staffora, sia in quello dei numerosi corsi d’acqua minori il cui andamento è influenzato dalla presenza di faglie e fratture. Il Torrente Staffora, nel Piano di Tutela delle Acque della Lombardia, presenta uno stato qualitativo tra il buono e l’elevato nella parte alta del suo corso per arrivare ad uno stato scadente prima di confluire nel Po. Il Rapporto Ambientale relativo alla VAS del PTUA riporta per quanto riguarda la qualità delle acque del fiume Staffora, quanto segue:

Nel PTUA vengono esplicitate altresì le portate concesse per tipologia d’uso relative al Torrente Staffora; queste ultime risultano essere riconducibili al 15% per uso civile non potabile, 20% per uso civile potabile, 10% per uso industriale e 55% per uso irriguo. L’inquadramento idrogeologico dell’Autorità dell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Pavia riporta inoltre un confronto tra i dati rilevati negli anni 1971/1979 e l’anno 2003 per quanto riguarda la presenza di inquinanti nel Torrente Staffora.

Facendo riferimento alle soglie definite dal D.Lgs 152/99, l’inquadramento idrogeologico consente di porre l’attenzione su come i risultati rilevati pur evidenziando tuttora una situazione relativamente critica, siano significativamente migliorati riguardo alla presenza di inquinanti rilevati dagli anni 1970 ad oggi. Il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente 2007 di Arpa Lombardia conferma sostanzialmente quanto riportato nel PTUA e sintetizza la situazione attraverso la classificazione S.E.C.A. (Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua) riportando uno stato delle acque del Torrente Staffora che per la parte alta, e cioè quella che interessa il territorio del Comune di Bagnaria e quelli contermini, varia da 1(qualità elevata, BLU) a 2 (qualità buona, VERDE).

65 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua ( fonte: Rapporto stato dell’ambiente ARPA 2006)

ACQUE SOTTERRANEE

Un primo inquadramento della situazione delle acque sotterranee pone le proprie basi sull’analisi dei dati rilevati, pubblicati ed allegati al Programma di Tutela delle Acque. Dall’analisi dei dati pubblicati è possibile identificare il bacino idrografico di riferimento per il territorio in oggetto; il bacino di riferimento si estende per una superficie di 417,28 Kmq ed ha un perimetro di 112,902 Km. La falda relativa a tale bacino viene analizzata attraverso i dati rilevati presso i principali punti di captazione; tali dati identificano ai sensi del D.Lgs. 152/99: • uno stato quantitativo di categoria D (e cioè dove l’impatto antropico è nullo o trascurabile, ma con presenza di complessi idrogeologici con intrinseche caratteristiche di scarsa potenzialità idrica); • uno stato ambientale di categoria 5 (stato elevato e cioè dove l’impatto antropico è nullo o trascurabile sulla qualità e quantità della risorsa, con l’ eccezione di quanto previsto nello stato naturale particolare). I valori puntuali di piezometria (metri sul livello del mare) riferiti alla falda in oggetto e relativi ai pozzi oggetto di rilevamento si attestano attorno a valori sufficientemente costanti nel tempo, che variano da circa 60 m a 75 m.

Dallo studio geologico allegato al PGT (al quale si rimanda per approfondimenti) si deduce che: “La zona esaminata presenta una successione in cui si alternano unita litologiche permeabili e impermeabili, caratteristica che favorisce la formazione di falde acquifere. L’alimentazione delle falde avviene esclusivamente ad opera delle precipitazioni per cui, oltre ai dati pluviometrici, influiscono le temperature e quindi la perdite per evapotraspirazione. La maggior parte delle sorgenti drena le falde acquifere impostate nelle due placche arenacee di Pizzocorno-Pietragavina e di M.Vallassa e arenaceo-marnosa di Castagnola e ubicate nelle maggiori incisioni, in prossimita dello sbocco di queste dal rilievo principale, fra 600-700 m (in destra idrografica del T.Staffora) e i 400-500 m di quota. Di minore entità sono le manifestazioni acquifere presenti nella facies prevalentemente arenacea delle “Arenarie di Ranzano” e nella formazione delle “Marne di M.Lumello”. Per quanto riguarda la protezione delle falde, le sorgenti della placca arenacea e del rilievo di Castagnola presentano una discreta protezione naturale, in rapporto alla loro posizione sia in quota che in aree prevalentemente a bosco, in ogni caso non sottese a zone con insediamenti agricoli ed industriali particolarmente inquinanti. Gli acquiferi risultano tuttavia piuttosto vulnerabili, per la mancanza di una protezione impermeabile adeguata sul rilievo e in relazione alle condizioni litologico-strutturali del complesso arenaceo superiore più esposto, che favoriscono la diffusione in tempi brevi di eventuali inquinanti (velocita di filtrazione effettiva elevata) e rendono difficile se non impossibile il controllo della circolazione dei medesimi. Nel fondovalle del T. Staffora i depositi alluvionali raccolgono parte dei deflussi superficiali del corso d’acqua

66 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

principale ed inoltre quelli delle incisioni laterali, nonché l’infiltrazione delle piogge efficaci. Essi sono quindi sede di una falda acquifera subalvea sostenuta dal substrato prevalentemente marnoso-argilloso e praticamente impermeabile. La potenzialità di questa non è comunque elevata, in rapporto al ridotto spessore dello strato ghiaioso-ciottoloso permeabile (da pochi metri alla decina di metri) e al regime idraulico dei corsi d’acqua, caratterizzato da portate molto variabili e soprattutto basse nel periodo estivo (Q min = 8 – 10 m3 / s). Questo acquifero presenta inoltre una ridotta protezione principalmente per i seguenti motivi: - alimentazione prevalente da parte del corso d’acqua - limitato spessore e geometria discontinua della copertura limoso-argillosa, in relazione anche alla presenza di insediamenti, di infrastrutture e di vecchi pozzi in muratura prevalentemente abbandonati - soggiacenza ridotta o nulla in funzione dell’andamento delle precipitazioni e della portata del corso d’acqua. I pozzi privati sono utilizzati in modo discontinuo e per uso irriguo. Gli acquedotti consortili gestiti dal Comune e dall’Azienda Acquedotti Oltrepo Pavese, sono alimentati prevalentemente dalle portate delle sorgenti ubicate nella placca arenacea (T.Crenna 3,0 – 5,0 l/s; Rio Spizziro 2,0 – 3,0 l/s; Livelli 0,7 – 1,0 l/s; M.Vallassa 0,5 – 1,0 l/s) e di quelle del rilievo di Castagnola (0,4 – 0,8 l/s). Per tutti gli acquiferi esaminati, principale risorsa idrica del territorio comunale, i criteri geometrici di protezione fissati dal DPR n. 236 del 24.05.1988 appaiono prevalentemente inadeguati. In particolare per la placca arenacea, pur considerando la capacita autodepurante del complesso arenaceo-sabbioso non saturo, si impone il controllo generale su tutta l’area di affioramento (quindi anche all’esterno del territorio comunale in esame) delle attivita agricole-agrituristiche e urbanistiche per evitare il rilascio di sostanze inquinanti dal punto di vista batteriologico e chimico.”

Consumi idrici I consumi idrici annui relativi al Comune di Bagnaria si attestano attorno ai 36000 mc/anno equivalente a circa 143 l/ab/giorno (fonte: Comune di Bagnaria), e le fonti di approvvigionamento sono costituite da 1 pozzo e da 7 sorgenti. Le perdite riscontrate rispetto all’acqua emunta si attestano attorno al 15%. Il fabbisogno generale di approvvigionamento d’acqua risulta essere sufficientemente garantito, e le fonti di captazione risultano essere sufficienti; si riscontrano, unicamente nel periodo estivo, carenze in Località Livelli, fronteggiate con un unico pozzo situato in Località Casa Arcano a servizio appunto della Località Livelli. Una prima stima di carattere generale relativa alle capacità di supporto della rete idrica esistente alla popolazione residente e alla popolazione fluttuante, consente di stabilire un margine di incremento al PGT non superiore al 20%, oltrepassato il quale potrebbero verificarsi problemi di approvvigionamento, in particolar modo nei periodi di maggior consumo. A livello regionale il consumo va da 250 l/ab/giorno a 1000 l/ab/giorno per le grandi città (fonte PTUA) mentre a livello nazionale i consumi idrici procapite si attestano intorno ai 280 l/ab/giorno (fonte Legambiente “L’emergenza idrica in Italia. Il libro bianco di Legambiente”). I dati relativi ai consumi idrici del Comune di Bagnaria e riferiti al Catasto Utenze Idriche (CUI) di Ragione Lombardia aggiornato ad Ottobre 2004 vengono riportati nella seguente tabella, dalla quale si evince che il settore maggiormente interessato da consumo idrico è quello agricolo.

Catasto Utenze Idriche (CUI) di Ragione Lombardia aggiornato ad Ottobre 2004

L’analisi condotta il 25/01/2010 da ACAOP s.p.a. , laboratorio di analisi acque, per conto del Comune di Bagnaria su un campione di acqua prelevato presso il Municipio di Bagnaria, ha evidenziato come il campione prelevato sia pienamente conforme a D.Lgs. 31/01 e i valori di parametro fissati per ciascuno dei parametri analizzati non vengano mai superati.

67 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Certificato di analisi acque (Fonte: ACAOP)

Depuratore Il Comune di Bagnaria si appoggia per lo smaltimento e la depurazione delle acque,al depuratore intercomunale sito in Comune di Cecima (depuratore a fanghi attivi). Il depuratore si trova in Loc. Casa Rosso (Cecima) sulla sponda destra del Torrente Staffora ed è stato costruito dalla Comunita’ Montana Oltrepo’ Pavese e gestito dalla Stessa tramite la Ditta SIBA Spa di Milano. L’intero territorio comunale viene servito dalla rete collettata al depuratore, ad eccezione dell’insediamento Mutti, che essendo al di sotto dei 50 abitanti equivalenti non fa agglomerato come stabilito dal regolamento regionale n° 3/2006, e una parte di Lazzuola (zona ad insediamenti artigianali). Le case sparse si depurano attraverso scarichi terminali dotati di impianti di depurazione di tipo Imhoff. I dati Comunali relativi al depuratore intercomunale sono: • Capacità: portata media giornaliera 2 l/s e portata massima 30 l/s; • Abitanti equivalenti serviti: 600; • Ricettore: Torrente Staffora. Non risultano reperibili i dati inseriti nel database del PTUA in quanto il depuratore in oggetto viene classificato ma non monitorato, ne risulta quindi che la banca dati del PTUA per quanto riguarda questo impianto si presenta vuota. Di seguito è riportato un quadro sintetico dei principali indicatori selezionati per descrivere lo stato dell’ambiente idrico superficiale e sotterraneo.

68 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Quadro sintetico degli indicatori Nome indicatore Fonte Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua (SACA) PTUA; Arpa Lombardia Stato Ecologico dei dei Corsi d’Acqua (SECA) PTUA; Arpa Lombardia Presenza di Azoto ammoniacale PTUA; Arpa Lombardia

Presenza di BOD5 PTUA; Arpa Lombardia Indice biotico esteso (IBE) PTUA; Arpa Lombardia Indice di funzionalità fluviale (IFF) PTUA; Arpa Lombardia Stato Chimico delle Acque Sotterranee (SCAS) PTUA; Arpa Lombardia Categoria stato qualitativo e quantitativo PTUA; Arpa Lombardia Livello piezometrico falda PTUA; Arpa Lombardia

Sintesi – Ambiente idrico 1. Criticità relativa alla qualità delle acque del Torrente Staffora nel fondovalle. 2. Scarsa potenzialità idrica della falda, con carenze soprattutto nel periodo estivo 3. Acquiferi vulnerabili, e rischio diffusione in tempi brevi di eventuali inquinanti per velocità di filtrazione effettiva elevata. Per tutti gli acquiferi in particolare per la placca arenacea, si impone il controllo generale su tutta l’area di affioramento delle attivita agricole-agrituristiche e urbanistiche per evitare il rilascio di sostanze inquinanti dal punto di vista batteriologico e chimico. 3. I dati sui consumi idrici comunali si attestano nella media dei consumi provinciali e regionali. 4. La rete fognaria non serve l’insediamento Mutti. Case sparse sono dotate di fosse Imhoff 5. Depuratore intercomunale: da verificare potenzialità su Abitanti Equivalenti

Riferimenti bibliografici • PTUA regione Lombardia, Relazione Generale, Tavole e Rapporto Ambientale VAS • Dati comunali • Relazione geologica generale Componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT • Banca dati ERSAF Regione Lombardia • ATO – Piano d’Ambito “Pilota” Provincia di Pavia, 2008 • SIRIO - Servizi Idrici Regionali Integrati per l'Osservatorio

69 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.5 – Suolo e sottosuolo

Il territorio dell'Oltrepò è di tipo pre-appenninico con fenomeni di carattere franoso (oltre un migliaio) e aree di erosione da cui affiorano formazioni diverse costituite da marne, calcari arenacei, galestri e gessi. Tutte queste formazioni hanno la caratteristica comune di possedere sabbia con argilla combinata in modi e in proporzioni differenti, e testimoniano, comunque, che nel passato, dove ora troviamo territorio collinari, c'era un mare con temperature e vegetazione senza dubbio assimilabili a quelle di tipo tropicale.

Per l’analisi dello stato di fatto circa la situazione dei suoli e del sottosuolo nell’ambito territoriale relativo al Comune di Bagnaria le fonti dati principali vengono desunte prevalentemente da quanto fornito e pubblicato dall’Ente Regionale Suoli Agricoli e Forestali (ERSAF), dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia e dallo studio geologico allegato al PGT. Oltre alla ricognizione dello stato di fatto dei suoli e del sottosuolo, la L.R. 12/05 all’art. 43 introduce la definizione delle “aree agricole allo stato di fatto”; per tali aree l’art. 43 specifica che “gli interventi di nuova costruzione che sottraggono superfici agricole nello stato di fatto assoggettati ad una maggiorazione del contributo di costruzione determinato dai Comuni…” La D.G.R. 8/8757 in applicazione all’art.43 L.R. 12/05. definisce i criteri attraverso i quali è possibile stabilire la maggiorazione del contributo di costruzione da applicarsi nelle aree agricole allo stato di fatto. Vengono definite aree agricole allo stato di fatto, indipendentemente dalla destinazione urbanistica, tutte quelle aree il cui uso effettivo rientra nelle categorie di: aree agricole, praterie naturali d’alta quota, boschi a densità bassa, aree in evoluzione, aree umide interne. Lo strato informativo che identifica la aree agricole allo stato di fatto è costituito partendo dalla banca dati del DUSAF. Visti i disposti dell’art. 43 L.R. 12/05 e delle D.G.R. 8/8757, circa i criteri di compensazione per gli interventi di nuova costruzione, dovrà essere cura dell’Amministrazione Comunale definire le percentuali di maggiorazione del contributo di costruzione, e predisporre l’individuazione di maggior dettaglio delle aree agricole come sopra definite ed in cui trova applicazione la maggiorazione di cui sopra. Stante questa premessa la destinazione dei suolo agricoli e forestali (DUSAF) per il territorio in oggetto si configura come indicato nella figura seguente:.

Destinazione suoli agricoli e forestali (DUSAF)

70 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

La necessità di giungere ad un’analisi il più esaustiva possibile per quanto riguarda la tematica dei suoli e del sottosuolo necessiterebbe il reperimento dei dati relativi alle seguenti tematiche: • attitudine dei suoli allo spandimento dei fanghi e dei reflui zootecnici; • capacità protettiva delle acque superficiali e sotterranee; • carta pedologica; • carta del valore naturalistico; • carta pedologica di capacità di uso dei suoli; Tali basi informative non risultano attualmente disponibili né pubblicate da nessuno degli enti preposti (Regione, Provincia, Ersaf, ecc…) in quanto le analisi del suolo relative alle tematiche sopra indicate per quanto riguarda la Provincia di Pavia, si fermano alla parte di pianura e pedecollinare. Per quanto riguarda gli aspetti geologici, il territorio comunale si configura come interamente interessato da specifiche limitazioni di natura geologica, idrogeologica e sismica. Lo studio geologico allegato al PGT (al quale si rimanda per approfondimenti) descrive puntualmente le caratteristiche delle formazioni geologiche, morfologiche e sismiche del territorio di Bagnaria. Se ne riportano alcuni stralci significativi Per quanto riguarda i dissesti idrogeologici, se ne evidenzia il notevole sviluppo soprattutto nelle unita litologiche a prevalente componente argillosa. In particolare nelle fasce di versante al di sotto dei rilievi resistenti (su entrambi i versanti della Valle Staffora) si rilevano numerosi movimenti franosi anche estesi e profondi, impostati sia sul substrato che superficialmente, che coinvolgono prevalentemente la coltre di alterazione. A questi fenomeni si associano frequentemente forme calanchive in evoluzione, che alimentano colate di fondo (versante destro T. Crenna, Fosso di Livelli, Rio Massone, Rio Spizziro, Rio Piccoletto ed incisioni di Moglia-Coriola). In relazione alla dinamica di movimento, alla morfologia del corpo di frana e al grado di evoluzione, si distinguono: - frane superficiali – (smottamenti nella coltre di alterazione) con profondita ridotta a 1 – 2,0 m

- frane di scivolamento rotazionale – traslazionale, caratterizzate da marcate nicchie di distacco e da accumuli a morfologia irregolare, con profondita fino a 5-6 m

- aree franose alla testata dei bacini idrografici laterali, con erosione diffusa, smottamenti e frane piu estese, confluenti nel tratto inferiore in vere e proprie colate a diverso grado di attività - fenomeni di disgregazione-crollo da pareti rocciose fratturate della placca arenacea (fronte di Livelli in particolare; fianco S-E del M.Vallassa; pareti strutturali allo sbocco delle incisioni lungo la linea tettonica Villalvernia-Varzi).

71 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

I suddetti movimenti si presentano allo stato attuale in condizioni di prevalente attività mentre per i dissesti considerati quiescenti o stabilizzati, non si possono escludere possibili evoluzioni dovute sia allo stato di abbandono del territorio, in continuo aumento, sia alla scarsa manutenzione a livello puntuale. Il maggior numero di dissesti presenti sul territorio comunale risulta essere di scivolamento traslazionale e di colamento, mentre si rilevano in minor percentuale quelli di scivolamento rotazionale. I fenomeni di crollo si rinvengono unicamente sul versante di Livelli modellato nella formazione arenacea. All’esame aleo frane co e topografico si evidenziano anche frane di grande dimensioni e profondità avvenute in epoca geologica e prevalentemente stabilizzate ( aleo frane). Fra queste si segnalano i seguenti accumuli: - · Case Banchelli in sinistra del T. Crenna, con alimentazione della conca di Sagliano - · A ovest di Lazzuola, in destra idrografica (Borzana) - · Casa Arcano alla chiusura del sottobacino di Livelli - · Al piede del versante di M. Giglio, tra Casa Massone e Bagnaria; - · A est dell’abitato di Torretta con invasione del terrazzo impostato nel Fluviale recente Tra le frane particolarmente complesse con periodiche riattivazioni si segnalano quelle a ridosso degli abitati di Moglie e Coriola (fianco meridionale dell’incisione con forme calanchive accentuate), quelle in corrispondenza del versante destro del torrente Staffora a monte della strada ex statale tra localita Lazzuola e Ponte Crenna ed in minor misura in corrispondenza dell’impluvio di Livelli-Ponte Crenna gia zona PS 267.

Per quanto riguarda la componente sismica, ai sensi dell’ordinanza n. 3274 - Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 Marzo 2003 – “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica” e successive integrazioni il territorio comunale di Bagnaria e inserito in zona 3. Di seguito si riporta la carta delle zonazione sismica del territorio italiano e si rimanda allo studio geologico allegato al piano per gli approfondimenti.

Per quanto riguarda infine il fenomeno della liquefazione, nel territorio comunale di Bagnaria l’ambiente morfologico più esposto è quello di fondovalle anche se studi puntuali hanno confermato la presenza di depositi granulari addensati e non sciolti. La zona che richiede una maggior attenzione è in corrispondenza delle zone di rispetto del Torrente Staffora, lungo le fasce a vulnerabilità idrogeologica molto elevata, in relazione alla bassa soggiacenza della falda e alla remote possibilità di lenti sabbiose più sciolte.

72 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Di seguito si riportano stralci della carta della fattibilità:

Legenda Fattibilità geologica (Fonte: Documento di Piano)

Fattibilità geologica (Fonte: Documento di Piano)

73 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Fattibilità geologica (Fonte: Documento di Piano)

Quadro sintetico degli indicatori Nome indicatore Fonte Uso del suolo Regione Lombardia Aree agricole stato di fatto Regiona Lombardia Caratteri pedologici Regione Lombardia Attitudine spandimento reflui e fanghi Regione Lombardia Capacità protettiva acque Regiona Lombardia

Sintesi – Suolo e sottosuolo 1. Notevole sviluppo di dissesti idrogeologici. Su entrambi i versanti della Valle Staffora si rilevano numerosi movimenti franosi anche estesi e profondi. Frequenti forme calanchive in evoluzione, che alimentano colate di fondo (versante destro T. Crenna, Fosso di Livelli, Rio Massone, Rio Spizziro, Rio Piccoletto ed incisioni di Moglia-Coriola). 2. Elementi di particolare attenzione e valutazione sono le aree classificate dalla relazione geologica in classi di fattibilità con elevate restrizioni. 3. Per quanto riguarda la componente sismica, il territorio rientra nella zona 3 4. Per quanto riguarda il fenomeno della liquefazione, l’ambiente morfologico più esposto è quello di fondovalle. La zona che richiede una maggior attenzione è in corrispondenza delle zone di rispetto del Torrente Staffora, lungo le fasce a vulnerabilità idrogeologica molto elevata.

Riferimenti bibliografici • ARPA LOMBARDIA: RSA 2006, RSA 2008-2009, http://ita.arpalombardia.it/; • Provincia Pavia: RSA 2009 • Banca dati DUSAF, aggiornamento 2006 -2008

74 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.6 – Rifiuti

Il quadro normativo di riferimento definito a livello comunitario in materia di gestione dei rifiuti ha avuto negli ultimi venti anni una progressiva evoluzione, basata su un sistema di regole chiave ben definito: • fissare i criteri di definizione della pericolosità dei rifiuti; • stabilire un sistema obbligatorio di registrazione dei movimenti di rifiuti; • determinare le responsabilità delle varie fasi della gestione dei rifiuti; • definire un sistema autorizzativo per la realizzazione degli impianti e delle fasi di gestione dei rifiuti; • controllare il flusso trans-frontaliero. In particolare le strategie di intervento nella gestione dei rifiuti individuate negli anni ’90 possono essere riferite ad alcune direttive: • Direttive quadro sui rifiuti e rifiuti pericolosi: o 91/156/CE sui rifiuti; o 91/689/CE sui rifiuti pericolosi; • Direttiva categorie speciali di rifiuti: o 94/62/CE sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio; • Direttiva sul controllo integrato: o 96/61/CE IPPC sulla prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento. A livello nazionale , in particolare, si segnala come la Legge Finanziaria 2007 abbia definito nuovi obiettivi di raccolta differenziata, cui sono peraltro associate tempistiche diverse da quelle previste dal D.Lgs. 152/2006, andando quindi ad integrarsi con le stesse. In questo senso le Regioni devono infatti provvedere, previa diffida e tramite un commissario ad acta, a garantire il governo della gestione dei rifiuti a livello di ambito territoriale ottimale con riferimento a quegli ATO che non assicurino una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime: • almeno il 40% entro il 31 dicembre 2007; • almeno il 50% entro il 31 dicembre 2009; • almeno il 60% entro il 31 dicembre 2011.

Per gli anni successivi al 2011, la percentuale minima di raccolta differenziata da assicurare è stabilita con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nella prospettiva di rendere concretamente realizzabile l'obiettivo "Rifiuti zero".

Il riferimento principale in ambito Regionale per quanto riguarda la situazione circa la gestione e la raccolta dei rifiuti in genere è costituito dal Piano regionale per la Gestione dei Rifiuti approvato con atto deliberativo DGR n. 220 del 27 giugno 2005. Rispetto agli obiettivi di riciclo e recupero, il Piano recepisce quanto contenuto nella legge regionale 26/2003, riportando alcune indicazioni aggiuntive quali la riduzione del 20% dei rifiuti pericolosi a smaltimento entro il 2010 e i nuovi obietti di raccolta differenziata al 2011 articolati in quattro possibili scenari (RD = 40%, 50%, 60%, 70%). Lo scenario che prevede sia una percentuale di raccolta differenziata che di incenerimento al 50% è quello che risulterebbe preferibile in quanto tende a confermare le tendenze di crescita dell’incidenza della raccolta differenziata sulle varie frazioni merceologiche. A livello provinciale il riferimento principale per quanto riguarda la situazione circa la gestione e la raccolta dei rifiuti in genere è costituita dal Piano Provinciale per la Gesitone dei Rifiuti (PPGR). Da una prima analisi la situazione della Provincia di Pavia presenta un’evoluzione nella produzione di rifiuti che dall’anno 1993 al 2006 è sintetizzata dalla seguente tabella:

75 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

L’evoluzione del quantitativo di rifiuti raccolti in forma differenziata per gli stessi anni è sintetizzabile attraverso la seguente tabella:

Nonostante il progressivo e continuo aumento della raccolta differenziata registrato fino al 2005, gli obiettivi di legge definiti dal D.Lgs. 22/97 (15% di RD al 1999, 25% al 2001, 35% al 2003) non sono stati completamente conseguiti. Il 25% di RD è stato raggiunto nel 2005 e mantenuto nel 2006, mentre appaiono ancora distanti gli ulteriori e più spinti obiettivi definiti dalle più recenti normative nazionali e regionali vigenti (LR. 26/03; D.Lgs. 152/06, Legge Finanziaria 2007).

Per quanto riguarda la situazione dell’ambito territoriale di riferimento del Comune di Bagnaria per l’anno 2010 è: - produzione totale di rifiuti pari a 415.908 kg/anno, e produzione procapite pari a 602 kg/ab/anno

Per l’anno 2006 la raccolta differenziata è percentualmente corrispondente al 10% della produzione totale di rifiuti, quindi nettamente distante dalla percentuale riscontrata a livello regionale che si attesta attorno al 45%.

76 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Per l’anno 2008 la percentuale di raccolta differenziata è intorno al 37% della produzione totale di rifiuti, molto distante dagli obiettivi del D.Lgs. 152/2006. In sintesi i dati inerenti la raccolta di rifiuti, prodotti dall’Osservatorio Rifiuti Sovraregionale aggiornati all’anno 2008 sono sintetizzabili nella seguente tabella:

Dati sulla produzione di rifiuti anno 2008 (Fonte: ORS)

Le strutture per la raccolta differenziata, presenti nel territorio provinciale, sono definite: • piattaforme se presentano almeno uno dei seguenti requisiti (la piattaforma può essere abbinata ad una stazione di trasferimento per i rifiuti )urbani indifferenziati: o sono a servizio di un bacino di utenza superiore a 10.000 abitanti; o vi sono conferiti frazioni di rifiuto urbano provenienti dalle aree attrezzate (strutture definite al punto successivo) ubicate nello stesso Comune o in Comuni convenzionati; o vi sono svolte operazioni di cernita e/o compattazione. • aree attrezzate ( dette anche piazzole o isole Ecologiche) nel caso in cui: o il bacino di utenza è inferiore a 10.000 abitanti; o siano utilizzate unicamente per il conferimento, direttamente da parte degli utenti, delle singole frazioni merceologiche di rifiuti. I servizi locali per la gestione dei rifiuti vengono gestiti dall’ASM di Voghera. La piattaforma per la raccolta differenziata, autorizzata e operativa più vicina all’ambito territoriale in oggetto risulta essere sita in Comune di . L’area attrezzata autorizzata e operativa più vicina all’ambito territoriale in oggetto risulta essere sita in Comune di Varzi.

Quadro sintetico degli indicatori Nome indicatore Fonte Produzione rifiuti urbani Provincia Pavia/Arpa Lombardia Rifiuti speciali prodotti suddivisi per settore Provincia Pavia/Arpa Lombardia % Raccolta differenziata (anche suddivisa per frazione) Provincia Pavia/Arpa Lombardia

77 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Sintesi – Rifiuti 1. La criticità maggiore è legata alla bassa percentuale di raccolta differenziata. 2. I dati disponibili sono aggiornati al 2008

Riferimenti bibliografici • PPGR Provincia Pavia • Dati comunali; • Osservatorio Rifiuti Sovraregionale;

78 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.7 – Qualità dell’aria

Il D.P.R. 203/88 regolamenta la componente aria definendo la componente inquinamento atmosferico come “ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica, dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze con qualità e caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria, da costituire pericolo ovvero pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell’uomo, da compromettere le attività ricreative e gli altri usi legittimi dell’ambiente, da alterare le risorse biologiche ed i beni materiali pubblici e privati”. Gli inquinanti atmosferici principali che necessitano maggior attenzione in funzione della loro pericolosità sulla salute umana e sull’ambiente sono riassumibili attraverso il seguente schema:

Dalla tabella precedente emerge con evidenza come la pericolosità degli effetti tossici sull’uomo e sull’ambiente renda necessaria un’analisi il più completa ed esaustiva possibile di tali inquinanti, considerando anche l’evoluzione temporale della loro presenza come elemento di fondamentale importanza. Il quadro normativo regionale di riferimento per quanto riguarda la qualità dell’aria e la regolamentazione delle emissioni è costituito dalla L.R. 24 dell’ 11 dicembre 2006 che stabilisce appunto le norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela dalla salute e dell’ambiente. Nel quantificare il “grado di inquinamento” atmosferico è importante distinguere le emissioni dalle concentrazioni di sostanze inquinanti. Per emissione si intende la quantità di sostanza inquinante introdotta in atmosfera, da una certa fonte inquinante e in un determinato arco di tempo; generalmente essa viene espressa in tonnellate/anno-1. Per concentrazione si intende invece la quantità di sostanza inquinante presente in atmosfera per unità di volume; generalmente essa viene espressa in gr/mc-1 e viene utilizzata per esprimere valori di qualità dell’aria.

79 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Nel microsistema locale il superamento di determinate soglie di concentrazione ha delle ripercussioni dirette sulla salute umana; nel macrosistema globale le concentrazioni di alcuni di essi sono responsabili della manifestazione di fenomeni quali piogge acide, effetto serra, smog fotochimico, ecc..

Per la definizione dello stato attuale della qualità dell’aria e per inquadrare la situazione meteoclimatica dell'area di interesse si fa riferimento alle seguenti fonti informative:

• Rapporto Stato dell'Ambiente 2008/2009 dell'Arpa Lombardia; • Rapporto Annuale sulla Qualità dell'aria 2007 della Provincia di Pavia; • Dati forniti dalla rete regionale di qualità dell'aria, costituita da 137 stazioni fisse, 12 delle quali poste nella provincia di Pavia. In particolare nel territorio della Provincia di Pavia sono disponibili i dati della rete pubblica di monitoraggio della qualità dell’aria, di proprietà dell’ARPA e gestita dal Dipartimento ARPA di Pavia, costituita da n° 4 stazioni fisse, n°2 laboratori mobili e n° 1 campionatori gravimetrici per il PM10. • Inventario regionale delle emissioni atmosferiche INEMAR relativa all’anno 2007, (INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in regione Lombardia nell’anno 2007).

Nell'Allegato 1 della DGR n. 5290/07, ai sensi del D. Lgs. 351/99 e della L.R. 24/06, per l’attuazione delle misure finalizzate al conseguimento degli obiettivi di qualità dell’aria ambiente, è proposta una suddivisione del territorio regionale in differenti zone, in funzione dell’esposizione ai fattori inquinanti per quanto riguarda la qualità dell’aria. Nello specifico l’ambito territoriale in oggetto viene inquadrato tra le Zone C1 “Zona prealpina e appenninica” come fascia prealpina ed appenninica dell’Oltrepò Pavese, più esposta al trasporto di inquinanti provenienti dalla pianura, in particolare dei precursori dell’ozono. Più in generale, le Zone C (a sua volta suddivise in C1 e C2) sono caratterizzate da:

• concentrazioni di PM10 in generale più limitate, rilevate dalla Rete Regionale di Qualità dell’Aria e confermate dalle simulazioni modellistiche; • minore densità di emissioni di PM10 primario, NOx, COV antropico e NH3; • importanti emissioni di COV biogeniche; • orografia montana; • situazione meteorologica più favorevole alla dispersione degli inquinanti; • bassa densità abitativa.

Al fine della valutazione della qualità dell'aria, Il Decreto Ministeriale n.° 60 del 02/04/2002 stabilisce per Biossido di Zolfo, Biossido di Azoto, Ossidi di Azoto, Materiale Particolato, Benzene e Monossido di Carbonio, i seguenti criteri:

• I valori limite, vale a dire le concentrazioni atmosferiche fissate in base alle conoscenze scientifiche al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi sulla salute umana e sull'ambiente; • Le soglie di allarme, ossia la concentrazione atmosferica oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata e raggiunto il quale si deve immediatamente intervenire; • Il margine di tolleranza, cioè la percentuale del valore limite nella cui misura tale valore può essere superato e le modalità secondo le quali tale margine deve essere ridotto nel tempo; • Il termine entro il quale il valore limite deve essere raggiunto; • La soglia di valutazione superiore, vale a dire la concentrazione atmosferica al di sotto della quale le misurazioni possono essere combinate con le tecniche di modellizzazione; • La soglia di valutazione inferiore, ossia una concentrazione atmosferica al di sotto della quale è consentito ricorrere soltanto alle tecniche di modellizzazione o di stima oggettiva; • I periodi di mediazione, cioè il periodo di tempo durante il quale i dati raccolti sono utilizzati per calcolare il valore riportato. La soglia di allarme per quanto riguarda il Biossido di Zolfo è pari a 500 µg/m³ misurati su tre ore consecutive in un sito rappresentativo della qualità dell'aria su un area di almeno 100 km2. La soglia di allarme per quanto riguarda il Biossido di Azoto, Ossido di Azoto e Biossido di Azoto è pari a 400 µg/m³ misurati su tre ore consecutive in un sito rappresentativo della qualità dell'aria su un area di almeno 100 km2. La data di raggiungimento del valore limite di 5 µg/m³ per quanto riguarda la concentrazione di PM10 nell’anno civile è stata fissata per il 01/01/2010.

80 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

La data di raggiungimento del valore limite di 10 µg/m³ per quanto riguarda la concentrazione di monossido di carbonio intesa come massima media giornaliera su 8 ore è stata fissata per il 01/01/2005.

Questi in sintesi i dati dell’Inventario Emissioni in Atmosfera INEMAR aggiornato all’anno 2008, per quanto riguarda l’andamento provinciale e più in dettaglio per quanto concerne la situazione del Comune di Bagnaria:

INEMAR( Dati provinciali)

INEMAR( Dati Bagnaria)

81 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Da una lettura sintetica dei dati analizzati emerge come, pur essendo notevolmente entro i parametri fissati dalla vigente legislazione, le maggiori concentrazioni di inquinante provengano prevalentemente dal trasporto su strada e dalle combustioni non industriali (riscaldamento). La centralina fissa di rilevamento territorialmente più vicina risulta essere posizionata nel Comune di Voghera e non è quindi da considerarsi espressiva della situazione reale relativa al territorio del Comune in oggetto.

Quadro sintetico degli indicatori Nome indicatore Fonte

Emissione di SO2 per macrosettore di INEMAR attività

Emissione di NOx per macrosettore di INEMAR attività Emissione di COV per macrosettore di INEMAR attività

Emissione di CH4 per macrosettore di INEMAR attività Emissione di CO per macrosettore di INEMAR attività

Emissione di CO2 per macrosettore di INEMAR attività

Emissione di N2O per macrosettore di INEMAR attività

Emissione di NH3 per macrosettore di INEMAR attività

Emissione di PM10 per macrosettore di INEMAR attività

NOx media annua RSA Lombardia e Provincia di Pavia e Rapporto Qualità dell'aria Pavia PM 10 media annua RSA Lombardia e Provincia di Pavia e Rapporto Qualità dell'aria Pavia CO media annua RSA Lombardia e Provincia di Pavia e Rapporto Qualità dell'aria Pavia COV media annua RSA Lombardia e Provincia di Pavia e Rapporto Qualità dell'aria Pavia

CH4 media annua RSA Lombardia e Provincia di Pavia e Rapporto Qualità dell'aria Pavia

N2O media annua RSA Lombardia e Provincia di Pavia e Rapporto Qualità dell'aria Pavia

NH3 media annua RSA Lombardia e Provincia di Pavia e Rapporto Qualità dell'aria Pavia

Sintesi – Aria 1. Non vengono evidenziate particolari situazioni di criticità. 2. Il comune di Bagnaria è inquadrato tra le Zone C1 “Zona prealpina e appenninica” come fascia prealpina ed appenninica dell’Oltrepò Pavese, più esposta al trasporto di inquinanti provenienti dalla pianura, in particolare dei precursori dell’ozono.

Riferimenti bibliografici • DGR 02.08.2007, n.5290 “Suddivisione del territorio regionale ai sensi del decreto legislativo 351/99 e della legge regionale 24/06 per l'attuazione delle misure finalizzate al conseguimento degli obiettivi di qualità dell'aria ambiente”. Allegato 1 (classificazione dei Comuni in base alla normativa di qualità dell'aria. Vedi PRQA) • ARPA LOMBARDIA: RSA 2006, RSA 2008-2009 • INEMAR Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in regione Lombardia nell’anno 2008. http://www.ambiente.regione.lombardia.it/inemar.

82 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.8 – Inquinamento acustico

Il principale strumento di controllo locale dell’inquinamento acustico è costituito dalla zonizzazione acustica e dai Piani di risanamento acustico. La zonizzazione acustica consiste nella regolamentazione dei livelli di inquinamento acustico in funzione dell’uso prevalente del territorio, con l’obiettivo di garantire la salute e la qualità della vita dei cittadini e nel frattempo permettere un normale sviluppo delle attività economico – produttive. Così come dal punto di vista urbanistico si effettua una suddivisione in aree omogenee dal punto di vista delle caratteristiche edilizie, la classificazione acustica determina le zone omogenee dal punto di vista del livello di rumore ammissibile. L’obiettivo è quello di prevenire il deterioramento di zone non ancora inquinate e poter programmare il risanamento di quelle dove attualmente sono riscontrabili livelli di rumorosità ambientale non accettabili in relazione alla destinazione d’uso della zona stessa. La classificazione acustica rappresenta quindi un indispensabile strumento per una corretta pianificazione delle aree di sviluppo urbanistico ai fini della compatibilità degli insediamento sotto il profilo dell’inquinamento acustico. La conoscenza dei limiti massimi del livello sonoro ammissibile per una data zona è inoltre un dato essenziale alle attività produttive, siano esse già presenti sul territorio o di nuovo insediamento, per stabilire con certezza ed in modo definitivo se la propria attività è compatibile o meno con la realtà in cui è inserita o si intende inserire. D’altro canto la stessa esigenza esiste anche per le Amministrazioni Comunali che hanno la necessità di definire con certezza i vincoli e gli obblighi derivanti dalla specifica normativa sia per quanto riguarda la richiesta di adeguamento delle situazioni esistenti che per l’autorizzazione di nuove attività. Con la zonizzazione, ed il processo che porta alla sua definizione, si può avere un quadro complessivo di riferimento per capire quali sono le aree da salvaguardare, quali presentano livelli sonori accettabili per la specifica destinazione d’uso, quali ancora risultano inquinate e quindi da bonificare; quali sono le cause dell’inquinamento e che tipi di intervento si possono programmare e ancora dove sarà permesso l’insediamento di attività rumorose, dove invece sarà opportuno incentivare la loro delocalizzazione. Secondo quanto disposto dalla Legge Quadro in materia di inquinamento acustico n°447 del 26/10/1995, dalla Legge Regionale n° 13 del 10/08/2001 e dalla DGR n°7/9776 del 12/07/2002, il Comune di Bagnaria ha incaricato LabAnalysis s.r.l. di redigere il Piano di zonizzazione acustica del territorio comunale che si configura come segue:

83 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Piano di Zonizzazione Acustica Comune di Bagnaria

A seguito della predisposizione del progetto di Zonizzazione Acustica e dopo aver verificato la compatibilità delle Classi acustiche individuate con i risultati dei rilievi fonometrici, il territorio del Comune di Bagnaria è stato suddiviso in Classi acustiche nel seguente modo: - Classe I. All'interno del territorio del Comune sono state collocate in Classe l le aree cimiteriali della Frazione di Livelli,. - Classe II. All'interno del nucleo abitato di Bagnaria è stato inserito in Classe 11 il centro storico. È inoltre stato collocato in Classe Il nucleo abitato della Frazione di Livelli. Il cimitero di Bagnaria è stato collocato in Classe II e non in Classe I a causa della sua prossimità con la S.S. n. 641 - Classe III. 1 centri abitati di Bagnaria (escluso il centro storico) e delle altre Frazioni (esclusa la Frazione di Livelli) sono state inserite in Classe III. È stata inserita in Classe III la Scuola Materna di Bagnaria. Sono, infine, state poste in Classe 111 le zone agricole/boschive esterne alle aree urbane. - Classe IV. Sono state collocate in Classe IV alcune delle aree artigianali situate in vicinanza del nucleo abitato di Bagnaria e della Frazione di Lazzuolo così come le aree relative al campo sportivo. Sono infine state collocate in Classe IV le fascia di territorio poste a ridosso della Strada Statale n. 461. - Classe V. All'interno del territorio del Comune di Bagnaria non sono state individuate aree prevalentemente industriali. - Classe VI. All'interno del territorio del Comune di Bagnaria non sono state individuate aree esclusivamente industriali.

In seguito all'introduzione della classificazione acustica del territorio comunale (Piano di Zonizzazione Acustica) gli insediamenti industriali esistenti, quelli in progetto, i centri residenziali in progetto e le attività di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi dovrebbero essere chiamati dal

84 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS comune a verificare la compatibilità, presente e/o futura, con il vigente Piano di Zonizzazione Acustica (vd. D.P.C.M. 01/03/1991, L. 26/10/1995 n.447, D.P.C.M. 14/11/1997, L.R. 10/08/2002 n.13).

INSEDIAMENTI INDUSTRIALI ESISTENTI: si consiglia di richiedere agli insediamenti già esistenti sul territorio comunale una documentazione tecnica che attesti il rispetto dei limiti di emissione e di immissione relativo alla Classe acustica in cui sono state inserite, nonché il rispetto del criterio differenziale. Qualora risultasse un superamento dei limiti di zona, l'attività in oggetto è obbligata a presentare piano di risanamento entro 6 mesi dalla classificazione del territorio comunale (Legge 26 Ottobre 1995, n.447). Il piano di risanamento deve essere redatto in accordo con quanto stabilito dalla Legge Regionale 10 Agosto 2001 n. 13 e dalla Delibera della Giunta Regionale del 16 Novembre 2001 n. VII/6906.

INSEDIAMENTI INDUSTRIALI IN PROGETTO: per gli insediamenti di nuova realizzazione deve essere richiesta dal Comune una Previsione di Impatto Acustico redatta secondo i criteri stabiliti dalla Delibera della Giunta Regionale del 8 Marzo 2002 n. VII/8313. Tale Previsione di Impatto Acustico è vincolante per il rilascio del Nulla Osta di Inizio Attività (L. 447/95 articolo 8 comma 4).

INSEDIAMENTI RESIDENZIALI IN PROGETTO: E' consigliabile che gli insediamenti residenziali di nuova realizzazione presentino al comune una Valutazione Previsionale di Clima Acustico redatta secondo i criteri stabiliti dalla Delibera della Giunta Regionale del 8 Marzo 2002 n. VII/8313 che attesti la compatibilità dell'insediamento in progetto con il clima acustico presente nella zona. Sono obbligati a presentare Valutazione Previsionale di Clima Acustico scuole, asili nido, ospedali, case di cura e di riposo, parchi pubblici urbani ed extraurbani, nuovi insediamenti residenziali previsti vicino ad aeroporti e strade di tipo A,B,C,D, E, F.

REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI: in accordo con quanto stabilito dalla L. 26 Ottobre 1995 n.447 (Articolo 3, comma 1, lettera e)), dal D.P.C.M. 5 Dicembre 1997 e dalla L.R. 10 Agosto 2001 n. 13 (articolo 7) i costruttori di nuovi complessi residenziali, nuove strutture socio-assistenziali, nuove strutture ospedaliere, nuovi uffici, nuovi plessi scolastici o in caso di ristrutturazione degli stessi sono tenuti a presentare una relazione tecnica inerente i requisiti acustici passivi degli edifici. REQUISITI ACUSTICI DEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO E DEI PUBBLICI ESERCIZI: la regolamentazione delle sorgenti sonore collocate all'interno di luoghi di intrattenimento danzante, di pubblico spettacolo e dei pubblici esercizi è affidata al D.P.C.M. 16 Aprile 1999 n.215. Il gestore degli impianti è tenuto a verificare che gli stessi rispettino i requisiti imposti dal decreto. Tale decreto non si applica agli spettacoli e alle manifestazioni temporanei o mobili.

ATTIVITA' TEMPORANEE: nel seguito riportiamo quanto prescritto dall'articolo 8 della LR 13 Agosto 2001 n. 13: 1. Nel rilascio delle autorizzazioni per lo svolgimento delle attività temporanee di cui all'articolo 6, comma 1, lettera h) della legge n. 447/1995, il comune si attiene alle modalità di cui ai commi 2 e 3. 2. Nel rilascio delle autorizzazioni di cui al comma 1 il comune deve considerare: a) i contenuti e le finalità dell'attività; b) la durata dell'attività; c) il periodo diurno o notturno in cui si svolge l'attività; d) la popolazione che per effetto della deroga è esposta a livelli di rumore superiori ai limiti vigenti; e) la frequenza di attività temporanee che espongono la medesima popolazione a livelli di rumore superiori ai limiti vigenti; f) la destinazione d'uso delle aree interessate dal superamento dei limiti ai fini della tutela dei recettori particolarmente sensibili; g) nel caso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, il rumore dovuto all'afflusso e al deflusso del pubblico ed alle variazioni indotte nei volumi di traffico veicolare. 3. Nell'autorizzazione il comune può stabilire: a) valori limite da rispettare; b) limitazioni di orario e di giorni allo svolgimento dell'attività; c) prescrizioni per il contenimento delle emissioni sonore; Comune di Bagnaria Pagina 3 di 3 d) l'obbligo per il titolare, gestore o organizzatore di informare preventivamente, con le modalità prescritte, la popolazione interessata dalle emissioni sonore. Visto quanto sopra, si suggerisce di autorizzare spettacoli temporanei nella stessa area non più di 2 o 3 volte in anno se gli spettacoli ricoprono un arco di pochi giorni (non più di 2 o 3) e una sola volta in un anno se lo spettacolo ha durata complessiva di più giorni. Si suggerisce, inoltre, di autorizzare lo spettacolo o la

85 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS manifestazione con deroghe relative alla durata dell'evento (ed esempio fissando l'orario massimo intorno alle 24.00 o alle 01.00 se in orario notturno) e non con deroghe relative ai valori limiti da rispettare.

PIANI DI CONTENIMENTO DEL RUMORE DELLE INFRASTRUTTURE STRADALI: il D.M. 29 Novembre 2000 indica i criteri per la predisposizione dei piani di contenimento e abbattimento del rumore da parte delle società ed enti gestori (società ed enti gestori dei servizi di pubblico trasporto e delle relative infrastrutture, inclusi Regioni, Province, Comuni).

Quadro sintetico degli indicatori Nome indicatore Fonte Ricettori sensibili Comunale Quantità di punti di rilievo fonometrico Comunale Pressione acustica Comunale Attività insediate Comunale Destinazione di zona Comunale

Sintesi – Rumore 1. Non si rilevano particolari criticità. Non sono state individuate zone in classe di zonizzazione acustica V e VI 2. La presenza della SP ex SS 461 si caratterizza in linea generale come elemento di possibile criticità, assieme alle zone artigianali in località Ponte Crenna e Lazzuola

86 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.9 – Risparmio energetico

La trattazione della componente energetica relativa alla Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano, viene introdotta dalle “Linee guida per la Valutazione Ambientale Strategica “ pubblicate dal Ministero dell’Ambiente nel supplemento mensile n° 9/1999. Tale documento ha il fine ultimo di fornire gli elementi cardine, i principi, le nozioni fondamentali, da tenere in considerazione all’interno del documento di valutazione ambientale. Il documento impernia la struttura del processo di valutazione ambientale sul concetto di sostenibilità, e per il raggiungimento di quest’ultimo fissa alcuni criteri chiave, fra i quali prefigura il concetto di energia rinnovabile e di risparmio energetico. Il primo criterio di sostenibilità enunciato dal documento riguarda la finalità di “Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili: l’impiego di risorse non rinnovabili, quali combustibili fossili, giacimenti di minerali e conglomerati riduce le riserve disponibili per le generazioni future. Un principio chiave dello sviluppo sostenibile afferma che tali risorse non rinnovabili debbono essere utilizzate con saggezza e con parsimonia, a un ritmo che non limiti le opportunità delle generazioni future. Ciò vale anche per fattori insostituibili, geologici, ecologici o del paesaggio, che contribuiscono alla produttività, alla biodiversità, alle conoscenze scientifiche e alla cultura”. Il recepimento di tale principio condivisibile e di carattere così generale deve avvenire in modo concreto anche attraverso l’uso quotidiano consapevole delle risorse energetiche. In questo senso il risparmio energetico e la consapevolezza del consumo sono le due principali leve per il raggiungimento di questo prezioso obiettivo. I quattro obiettivi strategici per il raggiungimento di tale finalità possono essere sintetizzati in:

• riduzione del costo dell’energia per contenere i costi per le famiglie e migliorare la competitività del sistema e delle imprese; • riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti nel rispetto delle peculiarità dell’ambiente e del territorio; • promozione della crescita competitiva dell’industria e delle nuove tecnologie nel campo energetico; • attenzione agli aspetti sociali e di tutela della salute dei cittadini per mezzo di politiche energetiche efficaci.

Il principale elemento operativo per concorrere al raggiungimento di tali obiettivi è costituito dalla certificazione energetica edifici. La certificazione energetica edifici è un passo obbligatorio le cui radici risalgono alla L. 10/91 rivista ed integrata dal D.Lgs. 192/2005 e successivamente ri-corretto e ri-integrato dal il D.Lgs. 311/06. Per ottenere il rilascio del certificato di agibilità in caso di interventi di cui all’Art.3 D. Lgs. 192/05 deve essere presentato l’Attestato di Certificazione Energetica agli uffici competenti. In sintesi la procedura di certificazione prevede sette categorie di consumo, contraddistinte da apposita lettera (dalla A alla G) che suddividono appunto in categorie di consumo i fabbricati presenti sul territorio: • Classe A Fabbisogno Energetico < 30 kWh/mq anno (molto basso); • Classe B Fabbisogno Energetico < 50 kWh/mq anno (basso); • Classe C Fabbisogno Energetico < 70 kWh/mq anno (basso); • Classe D Fabbisogno Energetico < 90 kWh/mq anno (medio); • Classe E Fabbisogno Energetico < 120 kWh/mq anno (medio); • Classe F Fabbisogno Energetico < 160 kWh/mq anno (medio/alto); • Classe G Fabbisogno Energetico > 160 kWh/mq anno (alto).

Per la definizione della produzione energetica, dell'uso razionale delle fonti di approvvigionamento e del risparmi energetico si fa riferimento alle seguenti fonti informative:

• Rapporto Stato dell'Ambiente 2007 di Arpa Lombardia; • Bilancio Energetico della Provincia di Pavia (1999 e 2000), contenente considerazioni sulle "prestazioni energetiche" del territorio (mediante il calcolo di opportuni indicatori) e sul rapporto che sussiste tra i consumi energetici e le problematiche ambientali. Il Bilancio contiene informazioni sugli impianti di produzione di energia e sulle infrastrutture energetiche nel territorio; • Studio sulle fonti energetiche rinnovabili, che contiene una valutazione delle potenzialità di utilizzo in provincia di Pavia delle forme di energia alternative ai combustibili fossili; • linee guida della Provincia di Pavia sul risparmio energetico e sulle fonti rinnovabili per il conseguimento, da parte dei Comuni gli obiettivi prescritti dalla normativa regionale (L.R. 39/04 e

87 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

L.R. 12/05) ed adeguare i propri regolamenti edilizi e introdurre norme atte alla riduzione dei consumi all'individuazione di fonti energetiche alternative; • dati comunali. Attraverso l’analisi dei dati succitata è possibile evidenziare la situazione di consumo energetico rilevabile nell’ambito territoriale in oggetto e raffrontare tale situazione con l’andamento provinciale e regionale. La fonte dati da privilegiare in questo senso è chiaramente quella comunale, in quanto realmente espressiva delle situazioni locali e funzionale all’individuazione di eventuali criticità. Dalla verifica di tale situazione è quindi possibile individuare gli elementi di principale criticità territorialmente localizzati e eventualmente ove necessario incentivare politiche ed interventi correttivi in tal senso. Dall’analisi dei dati relativi ai consumi ed alle emissioni degli anni 2005, 2006, 2007 e 2008, disponibili presso il Sistema Informativo Regionale Energia Ambiente (SIRENA), emerge come la situazione del Comune di Bagnaria, per quanto concerne consumi di energia ed emissioni di CO2, sia allineata rispetto a quella dei comuni contermini e più in generale rispetto all’andamento provinciale.

Nei grafici seguenti relativi ai consumi energetici ed alle emissioni, si da conto di come il comune di Bagnaria sia tra i meno energivori.

Fonte SIRENA: Consumi Energetici Provinciali anno 2008

88 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Fonte SIRENA: Emissioni CO2 Provinciali anno 2008

Per quanto riguarda i consumi energetici suddivisi per vettore e per settore dai grafici riportati si riscontra come il principale settore legato al consumo di energia risulta essere quello residenziale, ed il vettore energetico maggiormente utilizzato risulta essere il gas naturale; si evince quindi che i consumi energetici del Comune di Bagnaria sono fondamentalmente legati all’utilizzo del gas naturale per il riscaldamento domestico.

Fonte SIRENA: Consumi per vettore e per settore Bagnaria 2008

L’andamento generale dei consumi energetici del Comune di Bagnaria risulta essere in leggero e costante calo negli anni 2005, 2006, e 2007 e in aumento per l’anno 2008; il dato è sicuramente legato alla maggior efficienza energetica degli impianti domestici ed alla diffusione di fonti energetiche alternative. Se ne riporta una sintesi nel grafico sottostante:

89 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Fonte SIRENA: Consumi per anno Bagnaria

Quanto analizzato relativamente ai consumi energetici, trova riscontro anche nell’analisi dei grafici relativi alle emissioni. Il principale settore legato alle emissioni di CO2 risulta essere quello residenziale, ed il vettore energetico maggiormente utilizzato risulta essere il gas naturale.

Fonte SIRENA: Emissioni CO2 per vettore e per settore Bagnaria anno 2008

Analogamente dicasi per ciò che concerne l’andamento delle emissioni negli anni 2005, 2006, e 2007; il grafico sottostante evidenzia, come rilevato per i consumi, un modesto ma costante decremento delle emissioni di CO2.

90 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Fonte SIRENA: Emissioni CO2 per anno Bagnaria

Quadro sintetico degli indicatori Nome indicatore Fonte Consumo energetico per abitante Regione Lombardia; Provincia di Pavia Fonti principali per la produzione di energia Comune Produzione di energia da fonti rinnovabili Comune Edifici con targa energetica Comune Edifici con solare termico Comune Edifici con solare fotovoltaico Comune

Sintesi – Risparmio energetico 1. I dati relativi ai consumi Comunali non risultano disponibili se non parzialmente; 2. I dati rilevati dal sistema SIRENA non presentano particolari criticità nei sul fronte delle emissioni ne su quello dei consumi di energia; 3. Il comune non è dotato di Piano dell’illuminazione.

91 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.10 – Radioattività

Il radon è un gas radioattivo naturale, incolore e inodore che proviene dal sottosuolo e deriva da un’altra sostanza radioattiva naturale, l’uranio, che si trova in quantità variabili nel terreno, soprattutto nelle zone rocciose e montagnose, che si trasforma in altri elementi, tra cui il radon, emettendo energia. Il radon si diffonde facilmente anche attraverso le rocce e, una volta raggiunta la superficie, all’aperto si disperde, mentre all’interno degli edifici, soprattutto se mal ventilati, può concentrarsi, rappresentando per la popolazione la principale fonte naturale di esposizione alla radioattività. Il radon è instabile e si trasforma in altri elementi, altrettanto instabili che si fissano alla polvere abitualmente presente nell’aria, vengono respirati e possono depositarsi su bronchi e polmoni, emettendo energia; i possibili effetti sulla salute, tra cui il pericolo di aumento della probabilità di contrarre tumori polmonari, dipendono dai livelli di radon cui le persone sono esposte. In collaborazione con i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali e dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA), la Regione Lombardia, attraverso la Direzione Generale Sanità, ha programmato una campagna di misura del gas Radon in edifici distribuiti in tutto il suo territorio, al fine di individuare eventuali aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni di radon. E’ stato preparato un piano di mappatura suddividendo il territorio della Lombardia in aree, in ciascuna delle quali sono stati individuati circa 10 punti di misura, per un totale di circa 4000 siti. L’unità di misura del Radon è il Becquerel per metro cubo. Nel quadro normativo nazionale relativo al radon indoor, non vengono prese on considerazione le problematiche connesse all’esposizione al radon nelle abitazioni. Su questo argomento ARPA Lombardia fa riferimento alla raccomandazione delle Comunità Europee 90/143/Euratom che indica il valore entro cui intraprendere azioni di risanamento per le abitazioni esistenti (400 Bq/mc) e l’obiettivo di qualità per le nuove edificazioni (200 Bq/mc). Dall’analisi dei risultati della campagna di monitoraggio 2003-2005 è possibile stimare che per i comuni di Bagnaria, Ponte Nizza e Val di Nizza il 10% delle unità immobiliari site al piano terra può superare i 200 Bq/mc. Ciononostante nella mappatura dei comuni ad alta, media e bassa concentrazione di radon indoor pubblicata da ARPA Lombardia, il Comune di Bagnaria, vengono classificati come territori a bassa concentrazione di radon indoor. È tuttavia auspicabile che nelle norme relative ai regolamenti edilizi, possano essere predisposte misure che regolamentino le strutture murarie sotterranee in modo da poter evitare qualsiasi tipo di permeabilità al radon. Si allega mappatura dei punti di misura e tabella esplicativa delle concentrazioni percentuali di radon per provincia:

92 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

ARPA Lombardia, AA.VV., Piano di monitoraggio per l’individuazione delle radon prone areas in Lombardia, 2005

93 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Quadro sintetico degli indicatori Nome indicatore Fonte Indice di concentrazione di Radon (Bq/mc) ARPA Lombardia

Sintesi – Radioattività 1. Non vi sono particolari criticità. Dall’analisi dei risultati della campagna di monitoraggio 2003-2005 è possibile stimare per il Comune di Bagnaria che il 10% delle unità immobiliari al piano terra può superare i 200 Bq/m3. Nella mappatura dei comuni ad alta, media e bassa concentrazione di radon indoor pubblicata da ARPA Lombardia, il Comune di Val di Nizza, viene classificato comunque come territorio a bassa concentrazione di radon indoor.

Riferimenti bibliografici • ARPA LOMBARDIA: RSA 2006, RSA 2008-2009, http://ita.arpalombardia.it/; • ARPA Lombardia, AA.VV., Piano di monitoraggio per l’individuazione delle radon prone areas in Lombardia, 2005

94 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.11 – Inquinamento elettromagnetico

I principali riferimenti legislativi in materia di inquinamento elettromagnetico sono la “Legge Quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici magnetici ed elettromagnetici” n°36 del 22/febbraio/2001, che ha per oggetto gli impianti, i sistemi e le apparecchiature per usi civili, militari e delle forze di polizia, che possano comportare l'esposizione dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici con frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz. In particolare, tale norma si applica agli elettrodotti ed agli impianti radioelettrici, compresi gli impianti per telefonia mobile, i radar e gli impianti per radiodiffusione. A due anni dalla approvazione della legge quadro sull'elettrosmog ( Legge 22 febbraio 2001, n. 36) sono stati pubblicati sulle Gazzette Ufficiali del 28 e del 29 agosto i decreti attuativi:

• D.P.C.M. 8 luglio 2003 (1) : Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti; • D.P.C.M. 8 luglio 2003 (2) : Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz .

Nello specifico si riportano i dati relativi alla presenza di antenne, pervenuti dal comune di Bagnaria, ed inerenti appunto gli impianti presenti e limitrofi al territorio oggetto d’analisi: • n° 2 antenne in Località Coriola; • n° 1 antenna in Bagnaria capoluogo; Non sono state effettuate campagne di rilevamento relative a tali impianti e non sono disponibili quindi dati relativi all’inquinamento elettromagnetico prodotto da queste infrastrutture. La presenza nei territori Comunali in oggetto di impianti generatori di inquinamento elettromagnetico (principalmente antenne e elettrodotti) impone la necessità di rilevare il rispetto dei limiti di esposizione per la popolazione a tale tipo di inquinamento. Per quanto riguarda le antenne può essere considerato come limite, fissato dalla legislazione di riferimento , l’esposizione a campi elettromagnetici non superiori al parametro di 6 V/m, mentre per quanto riguarda i campi elettromagnetici generati da elettrodotti il calcolo risulta essere decisamente più complesso. Innanzitutto in una prima analisi emerge la necessità di individuare gli elettrodotti per i quali risulta necessario calcolare le fasce di rispetto sulla base delle metodologie fissate dal D.M. 29/maggio/08 “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti” (S.O. n. 160 alla G.U. n. 156 del 5 luglio 2008), dove per elettrodotti si intendono ovviamente le linee elettriche sia aeree che interrate, ma anche le cabine elettriche e le stazioni primarie. La distanza di rispetto dagli elettrodotti viene fornita dall’ente gestore, e viene fissata attraverso la metodologia di calcolo specificata dal D.M. 29/maggio/08 con il fine ultimo di raggiungere il rispetto dell’obiettivo di qualità richiesto dal D.P.C.M. 08/luglio/03 di:

• 3 µT per i nuovi insediamenti che vengono costruiti (o ristrutturati) presso elettrodotti preesistenti; • 3 µT nel caso di costruzione di nuovi elettrodotti nelle vicinanze di edifici preesistenti; • 10 µT per le situazioni di fatto, ovvero quelle ove non ci sono interventi edilizi.

La determinazione delle fasce di rispetto da tali linee viene definita dal decreto del 29 maggio 2008 del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare che specifica la “Metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti”. “Nel caso di linee elettriche aeree e non, cui si riferisce la presente metodologia, lo spazio costituito da tutti i punti caratterizzati da valori di induzione magnetica di intensità maggiore o uguale all’obiettivo di qualità, definisce attorno ai conduttori un volume. La superficie di questo volume delimita la fascia di rispetto pertinente ad una o più linee elettriche aeree e non. Forme e dimensione delle fasce di rispetto saranno, conseguentemente alla definizione delle stesse, variabili in funzione della tratta o campata considerata in relazione ai dati caratteristici della stessa (per esempio configurazione dei conduttori delle fasi e altro). In ogni caso le superfici definite dai punti di valore equivalente all’obiettivo di qualità comprendono al loro interno tutti i punti con valore di induzione maggiore o uguale all’obiettivo di qualità”. Nello specifico il D.P.C.M. 8 luglio 2003 prescrive che il proprietario/gestore comunichi alla autorità competenti l’ampiezza delle fasce di rispetto e i dati utilizzati per il loro calcolo. In fase di prima approssimazione l’ampiezza delle fasce di rispetto, e sempre secondo il succitato decreto, vengono determinate sulla base delle seguenti condizioni: 95 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

“In casi di parallelismo tra linee elettriche, le fasce si considerano imperturbate se l’incremento prodotto dalla linea parallela (interferente) è minore di 1m (criterio di rilevanza); questo criterio porta alla determinazione delle varie distanze interasse oltre le quali non si deve applicare alcun incremento. Le parametrizzazioni indicate nelle tabelle seguenti forniscono valori di incremento percentuale per ogni semifascia nei casi di parallelismo. Tali incrementi sono da applicarsi al valore delle semifasce calcolate come imperturbata (ad esempio, detto F il valore della semifascia imperturbata, con un incremento del 23%, il valore della semifascia incrementata sarà pari a 1.23 * F). Sono di seguito riportate le parametrizzazioni per i tre casi di parallelismo:

• Caso A, che comprende due linee parallele a 380 Kv, die linee parallele a 220kv, o una linea a 380 Kv ed una a 220 Kv tra loro parallele; • Caso B, che comprende una linea a 380 Kv ed una a 132 Kv tra loro parallele ed una linea a 220 Kv ed una a 132 Kv tra loro loro parallele; • Caso C, che comprende due linee parallele a 132 Kv.

Nelle tabelle che seguono, con Interferente si intende la corrente (A) della linea che interferisce quella di cui si sta considerando la semifascia; ovvero, interferente è la corrente della linea parallela, mentre Interferita è corrente della line stessa che si sta considerando”.

Figura 9: Schema esplicativo interpretazione tabelle Tutte le distanze (fasce di corridoio) sono espresse in metri. Laddove nel testo o nelle tabelle compare la tensione132 Kv ci si riferisce sempre anche a quella di 150Kv”.

96 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

97 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Le distanze di prima approssimazione vengono quindi fornite direttamente dall’ Ente gestore. È utile sottolineare che anche in seguito all’emergere di situazioni di non rispetto della distanza di prima approssimazione per vicinanza tra edifici o luoghi destinati a permanenza non inferiore alle 4 ore, di nuova progettazione, dovrà essere valutata l’opportunità di richiedere ai proprietari/gestori degli elettrodotti di eseguire il calcolo mirato delle “fasce di rispetto” in corrispondenza delle specifiche campate di linea interessate, determinate secondo le indicazioni del paragrafo 5.1 del D.M. 29/maggio/08. Il territorio del Comune di Bagnaria risulta essere interessato da un’unica linea elettrica ad alta tensione (132 KV), per la quale l’ente gestore (Terna) ha provveduto a fornire le distanze di prima approssimazione (Dpa) relative a ciascun lato dell’asse di percorrenza degli elettrodotti e determinate secondo le indicazione del paragrafo 5.3.1 (“casi semplici”) del documento allegato al Decreto del Ministero dell’ambiente e delle Tutela del Territorio e del Mare del 29 maggio 2008. In particolare le distanze di prima approssimazione fornite si concretizzano in una distanza di rispetto fissata il ml 17 e la linea si configura sul territorio come indicato nella seguente figura.

98 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Elettrodotto e distanze di prima approssimazione (linee tratteggiate rosse)

Quadro sintetico degli indicatori Nome indicatore Fonte Indice di qualità per esposizione a campi magnetici (µT) Ente gestore Numero punti di rilievo Comune Misurazioni effettuate in cui viene superata il limite di 6V/m. Comune

Sintesi – Inquinamento elettromagnetico 1. Viene rilevato un unico elettrodotto per il quale l’ente gestore ha fornito le distanze di prima approssimazione; 2. Non risultano reperibili i dati relativi al monitoraggio delle tre antenne presenti, di cui due in Loc. Coriola ed una nel capoluogo.

Riferimenti bibliografici • Dati comunali per comuni di Bagnaria • Dati Terna

99 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.12 – Paesaggio ed ecosistemi naturali

Il riferimento normativo principale per quanto riguarda il sistema dei vincoli è costituito dal D. Lgs. 42/04 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 Luglio 2002, n. 137”. La riorganizzazione normativa dei vincoli paesaggistici derivante dal D. Lgs 42/04 è appunto dovuto alla razionalizzazione legislativa dei meglio conosciuti vincoli derivanti dalla L.1497/39 e L. 431/85. Il riferimento informativo principale per quanto riguarda tali vincoli è costituito dal SIBA, Sistema Informativo dei Beni Culturali, pubblicato da Regione Lombardia, che per il territorio comunale dell’ambito in oggetto individua principalmente i vincoli indicati nelle figure seguenti e riguardanti le zone contermini ai fiumi e le aree di interesse ambientale.

Fonte: SIBA Bagnaria

Si riportano di seguito i dati disponibili forniti dal Comune di Bagnaria, relativi ai beni di interesse storico architettonico ed archeologico: - Bagnaria capoluogo: Palazzo Malaspina; - Bagnaria capoluogo: Antica Torre; - Frazione Livelli: Oratorio Madonna della Neve; - Frazione Coriola: Madonna di Caravaggio.

Le fonti di dati per la trattazione completa della tematica relativa al sistema dei vincoli paesaggistici e storico architettonici sono quindi principalmente costituite da: • Data base SIBA e SIT Regione Lombardia; • PTCP Provincia di Pavia; • Soprintendenza per i beni archeologici per la Lombardia; • Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio . • Database comunali I beni di interesse storico architettonico ed archeologico individuati nel Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio del Comune di Bagnaria si configurano come segue:

100 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Beni di interesse storico architettonico e archeologico (Fonte: Documento di Piano)

Rete Ecologica Regionale L’ambito in oggetto viene descritto nelle schede analitiche a programmatorie facenti parte dell’individuazione della RER come:

“ territorio che racchiude una elevata varietà rilevante di aspetti ambientali, naturalistici e paesaggistici e si presta ad esemplificare i valori e le problematiche delle aree collinari. La varietà di forme del suolo, tipi di vegetazione e specie animali del territorio ne fanno uno degli hot-spot di biodiversità della Lombardia. Dal punto di vista naturalistico le aree a prevalente destinazione agricola di questo territorio presentano delle condizioni eccellenti grazie al persistere di un mosaico molto articolato e diversificato di seminativi e prati intersecati da siepi e filari, di boschi e di aree aperte e arbustive non più coltivate, nel quale si rinvengono elementi floristici e faunistici di tipo mediterraneo. Alcune specie raggiungono qui il limite settentrionale del loro areale distributivo. La componente boschiva si presenta con formazioni anche estese, come nel caso dei boschi della placca di Pizzocorno. Sono rilevanti anche gli ambienti rupestri, scarsi solitamente in questa fascia estrema dell’Appennino, che oltre a costituire delle emergenze paesaggistiche di rilievo, offrono condizioni idonee alla nidificazione di specie di uccelli di interesse conservazionistico.

101 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Mediamente ben conservato è anche l’alveo del Torrente Staffora, che offre una golena solo parzialmente modificata, e un corso d’acqua nel quale persistono delle ittiocenosi di rilevante interesse conservazionistico per la presenza di popolazioni cospicue e poco alterate di specie endemiche altrove in forte regressione. Per questi motivi l’area è stata inclusa pressoché interamente nell’Area prioritaria per la biodiversità. Parte di questo territorio è stato incluso nell’Area prioritaria per la biodiversità “oltrepo pavese collinare e montano” poiché racchiude una elevata varietà di aspetti ambientali, naturalistici e paesaggistici di pregio e si presta ad esemplificare i valori e le problematiche delle aree collinari e montane. Dal punto di vista naturalistico le aree a prevalente destinazione agricola di questo territorio presentano delle condizioni eccellenti grazie al persistere di un mosaico molto articolato e diversificato di seminativi e prati intersecati da siepi e filari, di boschi e di aree aperte e arbustive non più coltivate, nel quale si rinvengono elementi floristici e faunistici di tipo mediterraneo accanto ad elementi più microtermi. La componente boschiva si presenta con formazioni anche estese, come nel caso dei boschi di castagno, querce e faggio del versante sinistro della Valle Staffora. Dal punto di vista geomorfologico e botanico sono interessanti le formazioni a calanco del versante sinistro. Mediamente ben conservato è anche l’alveo del Torrente Staffora, che offre una golena solo parzialmente modificata, e un corso d’acqua nel quale persistono delle ittiocenosi di rilevate interesse conservazionistico perla presenza di popolazioni cospicue e poco alterate di specie endemiche altrove in forte regressione.”

Elementi di tutela: Aree di Rilevanza Ambientale: ARA “Oltrepo pavese” PLIS: Parco di Fortunago, Parco del Castello di Verde Altro: ARE - Area di Rilevante interesse Erpetologico “Monte Calcinera”

Indicazioni per l’attuazione della rete ecologica regionale: 1) Elementi primari: 35 Oltrepò pavese collinare e montano: il mantenimento della destinazione agricola del territorio e la conservazione delle formazioni naturaliformi sarebbero misure sufficienti a garantire la permanenza di valori naturalistici rilevanti. Va vista con sfavore la tendenza a mettere in atto misure di conversione degli spazi aperti in aree boschive, attuata attraverso rimboschimenti che portano alla perdita di habitat importanti per specie caratteristiche. La canalizzazione dei corsi d’acqua, laddove non necessaria per motivi di sicurezza, deve essere sconsigliata. Il greto del Torrente Staffora dovrebbe essere mantenuto il più possibile in condizioni naturali, localizzando eventuali interventi di protezione delle sponde laddove si renda necessario per esigenze di sicurezza. 2) Elementi di secondo livello: Conservazione della continuità territoriale; mantenimento del reticolo di siepi e filari, eventualmente facendo ricorso a incentivi del PSR; 3) Aree soggette a forte pressione antropica inserite nella rete ecologica: Superfici urbanizzate: favorire interventi di deframmentazione; evitare la dispersione urbana; 4) Infrastrutture lineari: prevedere, per i progetti di opere che possono incrementare la frammentazione ecologica, opere di mitigazione e di inserimento ambientale. Prevedere opere di deframmentazione in particolare a favorire la connettività con aree sorgente (Aree prioritarie) e tra aree sorgente.

Criticità: Nessuna criticità rilevata

102 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Rete ecologica regionale (RER)

Quadro sintetico degli indicatori Nome indicatore Fonte Destinazione d’uso del suolo Comune Aree archeologiche Regione Lombardia Beni di interesse storico architettonico Provincia di Pavia, Regione Lombardia; Soprintendenze. Schedatura interventi necessari Comune Interventi avviati Comune

Sintesi – Paesaggio ed ecosistemi naturali 1. Presenza del corridoio primario dello Staffora, presenza di elementi primari e secondari. Parte del territorio per la varietà di aspetti ambientali, naturalistici e paesaggistici è incluso nell’Area prioritaria per la biodiversità “Oltrepo pavese collinare e montano” 2. Presenza di beni di interesse storico e architettonico.

103 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Riferimenti bibliografici • Regione Lombardia PTR – Rapporto Ambientale VAS • Regione Lombardia - Rete Ecologica Regionale Pianura Padana e Oltrepo pavese • Giuseppe Bogliani et alii, Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana Lombarda, FLA, Milano, 2007

104 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

5.13 – Quadro di sintesi delle criticità ambientali

COMPONENTE CRITICITA’ RILEVATA ANALIZZATA 1. Il decremento demografico e l’abbandono dei nuclei abitati periferici, unito all’ incremento dell’ indice di vecchiaia costituiscono uno dei principale fattori critici. Inquadramento 2. Per quanto riguarda la salute, i dati non riportano evidente criticità, si ricorda che le socioeconomico conclusioni tratte in questo rapporto Ambientale, non sono supportate da specifiche demografico competenze in campo medico e si devono intendere come semplice sintesi di dati che vanno al contrario interpretati. 1. Assenza di criticità per quanto riguarda l’incidentalità; 2. Criticità legate a dissesti generalizzati sulla viabilità. Mobilità 3. Previsione di interventi di manutenzione sulla ex SS461 e previsione progettoGreen Way Voghera Varzi 1. Criticità relativa alla qualità delle acque del Torrente Staffora nel fondovalle. 2. Scarsa potenzialità idrica della falda, con carenze soprattutto nel periodo estivo 3. Acquiferi vulnerabili, e rischio diffusione in tempi brevi di eventuali inquinanti per velocità di filtrazione effettiva elevata. Per tutti gli acquiferi in particolare per la placca arenacea, si impone il controllo generale su tutta l’area di affioramento delle attivita agricole-agrituristiche Ambiente idrico e urbanistiche per evitare il rilascio di sostanze inquinanti dal punto di vista batteriologico e chimico. 3. I dati sui consumi idrici comunali si attestano nella media dei consumi provinciali e regionali. 4. La rete fognaria non serve l’insediamento Mutti. Case sparse sono dotate di fosse Imhoff 5. Depuratore intercomunale: da verificare potenzialità su Abitanti Equivalenti 1. Notevole sviluppo di dissesti idrogeologici. Su entrambi i versanti della Valle Staffora si rilevano numerosi movimenti franosi anche estesi e profondi. Frequenti forme calanchive in evoluzione, che alimentano colate di fondo (versante destro T. Crenna, Fosso di Livelli, Rio Massone, Rio Spizziro, Rio Piccoletto ed incisioni di Moglia-Coriola). 2. Elementi di particolare attenzione e valutazione sono le aree classificate dalla relazione Suoli e sottosuolo geologica in classi di fattibilità con elevate restrizioni. 3. Per quanto riguarda la componente sismica, il territorio rientra nella zona 3 4. Per quanto riguarda il fenomeno della liquefazione, l’ambiente morfologico più esposto è quello di fondovalle. La zona che richiede una maggior attenzione è in corrispondenza delle zone di rispetto del Torrente Staffora, lungo le fasce a vulnerabilità idrogeologica molto elevata. 1. La criticità maggiore è legata alla bassa percentuale di raccolta differenziata. Rifiuti 2. I dati disponibili sono aggiornati al 2008 1. Non vengono evidenziate particolari situazioni di criticità. 2. Il comune di Bagnaria è inquadrato tra le Zone C1 “Zona prealpina e appenninica” Qualità dell’aria come fascia prealpina ed appenninica dell’Oltrepò Pavese, più esposta al trasporto di inquinanti provenienti dalla pianura, in particolare dei precursori dell’ozono. 1. Non si rilevano particolari criticità. Non sono state individuate zone in classe di zonizzazione acustica V e VI Inquinamento acustico 2. La presenza della SP ex SS 461 si caratterizza in linea generale come elemento di possibile criticità, assieme alle zone artigianali in località Ponte Crenna e Lazzuola 1. I dati relativi ai consumi Comunali non risultano disponibili se non parzialmente; 2. I dati rilevati dal sistema SIRENA non presentano particolari criticità nei sul fronte delle Risparmio energetico emissioni ne su quello dei consumi di energia; 3. Il comune non è dotato di Piano dell’illuminazione. Radioattività 1. Non vengono rilevate particolari criticità. 1. Viene rilevato un unico elettrodotto per il quale l’ente gestore ha fornito le distanze di Inquinamento prima approssimazione; elettromagnetico 2. Non risultano reperibili i dati relativi al monitoraggio delle tre antenne presenti, di cui due in Loc. Coriola ed una nel capoluogo. 1. Presenza del corridoio primario dello Staffora, presenza di elementi primari e secondari. Paesaggio ed Parte del territorio per la varietà di aspetti ambientali, naturalistici e paesaggistici è incluso ecosistemi naturali nell’Area prioritaria per la biodiversità “Oltrepo pavese collinare e montano” 2. Presenza di beni di interesse storico e architettonico.

105 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

6. SCENARIO DI RIFERIMENTO PER IL PGT DEL COMUNE DI BAGNARIA

Premessa Lo scenario di riferimento è un inquadramento fondamentale che definisce i primi indirizzi strategici, obiettivi generali ed eventualmente specifici e l’ambito di probabile influenza del piano sulla base anche delle analisi effettuate a livello programmatorio di pianificazione sovraordinata e di settore e a livello delle tematiche ambientali. In questo fase si provvederà a descrivere gli obiettivi generali di piano del Comune di Bagnaria, traendone a chiusura del capitolo alcune considerazioni in merito all’ambito di influenza e area vasta.

6.1 – Contenuti del Piano: obiettivi generali ed azioni strategiche

I comuni di Bagnaria, Cecima, Ponte Nizza e Val di Nizza il 7 settembre 2006 hanno sottoscritto una convenzione, deliberata dai rispettivi consigli comunali, per la stesura del piano di Governo del Territorio in forma congiunta. Secondo tale convenzione si è designato il comune di Val di Nizza quale capofila dell’associazione di comuni con funzioni di coordinamento. Dal “Documento programmatico per le linee guida ed obiettivi per la formazione il documento di Piano” , si evince che obiettivo dell’unione di comuni è quello di dotarsi di strumenti urbanistici fondati su scelte sinergiche, ma aventi autonomia gestionale e giuridica. Questo obiettivo si esplica ed articola come segue: - elaborazione di un Quadro Conoscitivo comune; - verifica ambientale congiunta dei Documenti di Piano; - produzione di elaborati sia grafici che normativi (urbanistici e paesistici) in modo da conseguire unitarietà di lettura e di gestione delle trasformazioni. Come già detto al capitolo 2. dove si descrive la metodologia applicata al processo di PGT e VAS , si tratta di comuni con popolazione inferiore a 2.000 abitanti ed il PGT sara’ costituito da un unico atto articolato in tre parti (Documento di piano, Piano dei servizi, Piano delle regole). Le prime risultanze, ovvero strategie ed obiettivi del redigendo Documento di Piano dei comuni di Bagnaria, Cecima, Ponte Nizza e Val di Nizza sono state estratte dal Documento programmatico per le linee guida ed obiettivi per la formazione il documento di Piano il quale inquadra alcune criticità ed alcuni caratteri generali nei quali tutti e 4 i comuni si riconoscono e che sono: - debolezza del sistema socio-economico; - frammentarieta’ della struttura urbana e carenza nel sistema delle infrastrutture primarie; - debolezza del sistema dei servizi; - criticita’ connesse ad alcune situazioni di natura idrogeologica; - elevata qualita’ dell’ambiente e del paesaggio; - elevata potenzialita’ connessa alle risorse ambientali e culturali del territorio (turismo, agricoltura di nicchia, energie alternative ecc.). Gli obiettivi di carattere generale possono essere riassunti in: a) miglioramento dell’accessibilita’ primaria recependo le previsioni gia’ in atto e stimolando l’implementazione di tali previsioni ai diversi livelli istituzionali; b) miglioramento delle connessioni interne al territorio (messa in rete delle diverse localita’ sia attraverso la viabilita’ ordinaria locale che quella escursionistica); c) miglioramento della rete dei servizi, in un’ottica di razionalizzazione e di gestione coordinata, al fine di incrementare l’efficienza delle prestazioni erogate e di ottimizzare le risorse disponibili; d) razionalizzazione dell’attuale assetto insediativo, ponendo attenzione a non snaturare l’identita’ urbana e territoriale attraverso processi conturbativi e/o modelli estranei al contesto di appartenenza; e) sviluppo socio-economico basato sulla valorizzazione delle risorse e delle potenzialita’ insite nel territorio, ed in ogni caso in un’ottica di sostenibilita’ e di compatibilita’ ambientale; f) salvaguardia e valorizzazione del territorio, della sua cultura, del paesaggio, quale volano per nuove forme di sviluppo (turistico, culturale ecc.); g) controllo della qualita’ urbana ed edilizia nei nuovi sviluppi insediativi. Il documento di indirizzi da ulteriori indicazioni generali ed azioni prioritarie in merito a sistema insediativo, territorio agricolo e componente paesistica che si riassumono di seguito.

106 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Per i sistemi insediativi: - tutela e valorizzazione dei nuclei di antica formazione, favorendone il riuso anche mediante forme di incentivazione (volumetrica e/o economica) - completamento dei lotti liberi esistenti all’interno dell’abitato consolidato, e compattazione delle frange urbane, perseguendo un corretto rapporto con l’intorno paesistico - le nuove espansioni, dovranno essere coerenti con le forme urbane e territoriali esistenti, con gli assetti e con le limitazioni di natura geologica e idrogeologica, nonché sostenibili dal punto di vista ambientale ma anche in relazione agli equilibri socio-economici ed alle dotazioni di servizi esistenti e/o di progetto - sono oggetto di valutazione attenta le espansioni anche limitate in aree a pregio paesaggistico e naturalistico - promozione della bioedilizia e delle fonti energetiche rinnovabili - promozione di forme, materiali e colori propri della tradizione locale. Il territorio agricolo: - salvaguardia delle attività agricole esistenti - ai fini di una economica e corretta conduzione aziendale, introduzione di nuove tecnologie sempre nel rispetto delle norme di salvaguardia e tutela del paesaggio - promuovere: attività compatibili con il settore agricolo come agriturismi, vendita diretta di prodotti agricoli locali, attività legate alla ricettività nelle aziende agricole adeguatamente servite da un punto di vista infrastrutturale (viabilità) che di servizi. - minimi interventi sulla viabilità minore ai fini della promozione turistica sostenibile del territorio per la componente paesistica si indicano alcuni obiettivi di tutela in merito a: - rete ecologica e sistemi naturalistici - elementi e sistemi strutturali del territorio tra cui: ƒ nuclei di antica formazione ƒ elementi architettonici di interesse storico tipologico ƒ siti di interesse archeologico ƒ sistemi ed elementi del paesaggio agrario - visuali sensibili In merito allo sviluppo di progetti volti alla valorizzazione paesistica si indica: - istituzione PLIS relativo alle aree di pertinenza del Torrente Staffora - previsione di un sistema di percorsi di fruizione paesistica.

Per ogni ambito amministrativo vengono poi dettati obiettivi specifici ed azioni strategiche per i 4 sistemi delle infrastrutture e mobilità, servizi, insediativi e ambiente e paesaggio:

Comune di Bagnaria

Sistema delle infrastrutture e della mobilità - Miglioramenti e adeguamenti della viabilita’ locale e della rete agro-silvo-pastorale; - Recepimento del progetto di potenziamento della ex. Ss. 461 previsti nella programmazione della Provincia; - Recepimento del progetto Green way Milano – Voghera – Varzi; - Adeguamento del sistema urbanizzativo (urb. Primarie in primis) con estensione alle frazioni ed ai nuclei sparsi attualmente non serviti.

Sistema dei servizi

107 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

- Mantenimento e potenziamento dei servizi primari esistenti (in particolare la scuola materna), adeguandoli alle nuove previsioni insediative del PGT; - Riqualificazione degli spazi urbani ad uso pubblico (aree a verde attrezzato ecc.) per migliorare l’immagine e l’offerta del territorio anche in chiave turistica.

Sistema insediativo - Tutela e valorizzazione dei nuclei di antica formazione, favorendone il riuso anche mediante forme di incentivazione (volumetrica e/o economica); - Completamento dei lotti liberi esistenti all’interno dell’abitato consolidato, e compattazione delle frange urbane, perseguendo un corretto rapporto con l’intorno paesistico; - Le nuove espansioni, fermi restando i criteri di dimensionamento di cui al vigente PTCP, dovranno essere coerenti con le forme urbane e territoriali esistenti, con gli assetti e con le limitazioni di natura geologica e idrogeologica, nonché sostenibili sia dal punto di vista ambientale che in relazione agli equilibri socio-economici ed alle dotazioni di servizi attuali e perseguibili dalla Amministrazione Comunale; - Sono da valutare attentamente le espansioni anche limitate in aree di pregio paesaggistico e naturalistico; - Dovranno essere promosse le tecnologie costruttive di bioedilizia e risparmio energetico, nonché l’utilizzo di sistemi finalizzati alla produzione di energie da fonti rinnovabili (solare, fotovoltaico ecc.), coniugando le stesse con le esigenze di tutela paesistica e delle caratteristiche storiche ed architettoniche dei centri storici; - Si dovrà favorire l’impiego di materiali, colori, dimensioni e forme architettoniche tipiche della tradizione locale. - Sviluppo di insediamenti artigianali e commerciali (max. media distribuzione) purché compatibili con le esigenze di qualità e di salvaguardia. La previsione di nuovi spazi commerciali sarà determinata sulla base di specifiche indagini socio-economiche, e dovrà altresì tener conto dei flussi pendolari e turistici che interessano il comune di Bagnaria (lungo la ex. Ss. 461) in modo particolare.

Ambiente e paesaggio - Valorizzazione del territorio, delle sue peculiarità ambientali, storiche e paesistiche anche in funzione di un auspicato rilancio turistico dell’area; - Particolare attenzione dovrà essere rivolta alle emergenze archeologiche del Monte Vallassa, da salvaguardare e valorizzare in sinergia con i limitrofi Enti territoriali.

Nel corso dell’elaborazione del Documento di Piano, alla luce di quanto emergeva in fase di analisi, delle criticità e potenzialità territoriali, ed attraverso il dibattito pubblico, venivano definiti i macro-obiettivi e venivano dettagliate le azioni di piano. A partire da questa realtà, il Documento di Piano ha fissato quelli che sono definiti come Macro-obiettivi che si riassumono di seguito: A. Incremento della competitività territoriale, al fine di contrastare il declino socioeconomico e la marginalizzazione in atto; B. Valorizzazione delle risorse endogene (ambiente, cultura, paesaggio), quale volano per nuove forme di sviluppo. Partendo dalla definizione degli obiettivi generali, il Documento di Piano ha individuato le azioni specifiche, che si elencano di seguito:

Rispetto al primo macro-obiettivo, sono evidenziate le seguenti azioni: A1. Potenziamento della rete viaria locale e di quella di connessione intercomunale, quest’ultima da perseguirsi d’intesa con gli enti sovraordinati competenti (Provincia e Comunità Montana). In parallelo va perseguito il potenziamento del sistema dei trasporti locali e di connessione con le realtà esterne più significative; A2. Miglioramento della rete dei servizi, in un’ottica di razionalizzazione e di gestione coordinata con i comuni contermini e/o con le altre istituzioni territoriali, al fine di incrementare l’efficienza delle prestazioni erogate e di ottimizzare le risorse disponibili; 108 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

A3. Adeguamento dei servizi del sottosuolo (reti tecnologiche, acque reflue, rete idrica ecc.) per una maggiore efficienza del sistema insediativo e per la riduzione degli effetti inquinanti indotti dallo stato attuale degli scarichi; A4. Razionalizzazione dell’attuale assetto insediativo, ponendo attenzione ad una corretta contestualizzazione di eventuali nuove previsioni; A5. Promozione di una nuova qualità dell’abitare mediante: ƒ la dotazione di standard urbanistici di vicinato (parcheggi; verde pubblico attrezzato ecc.); ƒ il miglioramento delle connessioni locali e del livello di percorribilità interna; ƒ il controllo dei nuovi ambiti di completamento dell’edificato in un’ottica urbanisticamente equilibrata (densità, morfologie, tipologie ecc..) e paesisticamente coerente; ƒ incentivo della qualità edilizia sia dal punto di vista progettuale (materiali, colori, forme architettoniche e dimensioni compatibili con la tradizione locale) che prestazionale (risparmio energetico, limitazione delle emissioni, utilizzo di energia rinnovabile); A6. Promozione di un’agricoltura di qualità, privilegiando forme di coltivazione e allevamento a basso impatto ambientale e compatibili con le caratteristiche geologiche e geomorfologiche del territorio, partendo da logiche di salvaguardia e di valorizzazione delle realtà esistenti; A7. Favorire l’introduzione di nuove tecnologie utili ad una corretta ed economica conduzione delle aziende agricole, compatibilmente con le esigenze di salvaguardia e di valorizzazione del paesaggio; A8. Promozione di attività complementari a quella agricola nei settori della ricettività (agriturismo, vendita dei prodotti locali ecc.) e dell’energia (filiera del legno/biomasse), compatibilmente con la salvaguardia dei valori paesistico – ambientali del territorio; A9. Previsioni insediative favorevoli allo sviluppo di attività artigianali e/o di altre attività produttive di filiera tese a valorizzare lavorazioni tipiche della zona, ed a basso impatto ambientale; A10. Valorizzazione del piccolo commercio di vicinato e previsioni incentivanti per nuove attività al dettaglio e/o di somministrazione (bar, ristoranti ecc.); A11. Potenziamento e modernizzazione del sistema commerciale con previsioni atte all’insediamento di medie strutture di vendita coerentemente con le risultanze degli studi allegati.

Rispetto al secondo macro-obiettivo, sono evidenziate le seguenti azioni strategiche: B1. Tutela dei sistemi naturalistici e della rete ecologica; B2. Tutela degli elementi e dei sistemi antropici di particolare interesse paesistico quali: nuclei di antica formazione; edifici/elementi di particolare valenza storica e/o tipologica; siti di interesse archeologico; il paesaggiol agrario; B3. Tutela degli aspetti percettivi del paesaggio, anche regolamentando la cartellonistica stradale; B4. Sviluppo e condivisione a livello sovralocale di progetti di valorizzazione paesistica (es. nuovi PLIS; percorsi escursionistici di livello intercomunale); B5. Gestione delle trasformazioni in un’ottica paesisticamente compatibile e coerente con i caratteri connotativi del territorio; B6. Incentivo al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio edilizio rurale dimesso, con possibilità di riuso per funzioni compatibili (residenziale, ricettivo, ricreativo ecc.); B7. Incentivi per il recupero e la valorizzazione dei nuclei di antica formazione e della microeconomia in essi presenti; B8. Sviluppo di una rete di percorsi (anche attrezzati) di fruizione del paesaggio, recuperando in primo luogo gli elementi dell’orditura agraria e le strade silvo-pastorali.

6.2 – Considerazioni generali sugli indirizzi del nuovo PGT

Partendo dal documento programmatico fu definito l’ambito di influenza. Si ricorda che il Documento preliminare di scoping fu elaborato per tutti e quattro i comuni. La normativa regionale in materia di VAS richiede che si definisca l’ambito di influenza del piano. Il Documento di Piano dà un’impostazione strategica alle previsioni di sviluppo del territorio e mette in relazione obiettivi ed azioni del piano generale con il contesto di riferimento a scala locale, sovralocale e di settore. La definizione dell’ambito sul quale si muove ed interagisce il piano non coincide mai con il limite amministrativo, e realtà come quelle dei comuni di Bagnaria, Cecima, Ponte Nizza e Val di Nizza pur mantenendo una loro forte specificità, sono comunque da inserire all’interno di ambiti più vasti per le interazioni che ne derivano.

109 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

La definizione dell’ambito di influenza, serve quale momento di sintesi per la messa in luce delle relazioni tra i vari temi, piani e programmi di area vasta. Di seguito alcune considerazioni in via preliminare e generale sul rapporto e le possibili interazioni tra previsioni di piano ed area vasta. Proprio per la valenza sovralocale di queste considerazioni, le relazioni tra area vasta e previsioni saranno analizzate contemporaneamente per tutti i comuni cercando perciò di mantenere una visione di comparto al di là delle specifiche azioni di PGT. ▪ Per quanto riguarda il sistema della mobilità, a livello sovralocale è previsto il potenziamento della SP 461 e il progetto di Green Way. A livello locale, comuni di Ponte Nizza e Val di Nizza, è previsto il potenziamento della viabilità con nuovi tronchi viari, nuovi svincoli, un nuovo ponte sul Torrente Nizza, il potenziamento della viabilità agro-silvo-pastorale anche al fine turistico con la creazione di itinerari tematici. Il potenziamento viario aumenta l’accessibilità del territorio e di conseguenza l’attrattività, concentrata soprattutto nei fine settimana, ed il numero di veicoli in attraversamento. Valutare la possibilità di affiancare a questi progetti un progetto di mobilità lenta, con la creazione di piste e/o percorsi ciclabili, in modo da favorire ed agevolare i collegamenti sia tra i comuni, che con i circuiti ciclabili esistenti e la green Way. ▪ In generale, gli obiettivi connessi al sistema dei servizi, sono la riqualificazione e valorizzazione degli spazi urbani ad uso pubblico e dei servizi in genere (polo scolastico, centro sportivo di Cecima e Ponte Nizza, polo civico di Ponte Nizza). Queste previsioni (centro polifunzionale, poli scolastici e sportivi) potrebbero generare disequilibri in relazione alle nuove e più attrattive polarità. In questo contesto però, i potenziali disequilibri sono contrastati dalla rilevanza che assume l’unione di comuni in merito alle decisioni. Il Piano di Governo del Territorio di Bagnaria, Cecima, Ponte Nizza e Val di Nizza, opera infatti previsioni a scala locale ma anche comprensoriale verificando le capacità di espansione del singolo comune in relazione alle potenzialità dell’intero ambito. ▪ Per quanto riguarda il sistema insediativo si prevedono nuove espansioni residenziali, nuove medie strutture di vendita, potenziamento e sviluppo di aree artigianali e commerciali, nuove zone turistico – alberghiere. Le espansioni possono incidere su temi di interesse sovracomunale per quanto riguarda il dimensionamento del Piano, che se eccedente il soddisfacimento dei bisogni espressi localmente, dovrà essere oggetto di concertazione a livello provinciale e andrà verificato rispetto ai sistemi territoriali di riferimento e con le politiche economiche e di settore espresse dal quadro programmatico provinciale e regionale. ▪ Ambiente e paesaggio. Per quanto riguarda questo aspetto in merito agli obiettivi delineati dal Documento Programmatico, e così come definito dal PTCP per l’ambito 4 della Valle del Torrente Staffora, valutare la necessità di interventi di riassetto idrogeologico.

110 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

7. BAGNARIA: IL PGT

7.1 – Proposta progettuale: rapporto tra obiettivi generali e azioni strategiche

Come illustrato nel capitolo precedente, il Comune di Bagnaria per la redazione del PGT, ha maturato una politica territoriale che si esprime e si esplicita attraverso i macro obiettivi di cui sopra, i quali a loro volta trovano concretezza attraverso la declinazione nelle azioni come di seguito sintetizzato: A1. Potenziamento della rete viaria locale e di quella di connessione intercomunale, quest’ultima da perseguirsi d’intesa con gli enti sovraordinati competenti (Provincia e Comunità Montana). In parallelo va perseguito il potenziamento del sistema dei trasporti locali e di connessione con le realtà esterne più significative; A2. Miglioramento della rete dei servizi, in un’ottica di razionalizzazione e di gestione coordinata con i comuni contermini e/o con le altre istituzioni territoriali, al fine di incrementare l’efficienza delle prestazioni erogate e di ottimizzare le risorse disponibili; A3. Adeguamento dei servizi del sottosuolo (reti tecnologiche, acque reflue, rete idrica ecc.) per una maggiore efficienza del sistema insediativo e per la riduzione degli effetti inquinanti indotti dallo stato attuale degli scarichi; A4. Razionalizzazione dell’attuale assetto insediativo, ponendo attenzione ad una corretta contestualizzazione di eventuali nuove previsioni; A5. Promozione di una nuova qualità dell’abitare mediante: ƒ la dotazione di standard urbanistici di vicinato (parcheggi; verde pubblico attrezzato ecc.); ƒ il miglioramento delle connessioni locali e del livello di percorribilità interna; ƒ il controllo dei nuovi ambiti di completamento dell’edificato in un’ottica urbanisticamente equilibrata (densità, morfologie, tipologie ecc..) e paesisticamente coerente; ƒ incentivo della qualità edilizia sia dal punto di vista progettuale (materiali, colori, forme architettoniche e dimensioni compatibili con la tradizione locale) che fine di contrastare il declino socioeconomico e la prestazionale (risparmio energetico, limitazione delle emissioni, utilizzo di energia rinnovabile); A Macrobiettivo A6. Promozione di un’agricoltura di qualità, privilegiando forme di coltivazione e allevamento a

marginalizzazione in atto basso impatto ambientale e compatibili con le caratteristiche geologiche e geomorfologiche del territorio, partendo da logiche di salvaguardia e di valorizzazione delle realtà esistenti; A7. Favorire l’introduzione di nuove tecnologie utili ad una corretta ed economica conduzione delle aziende agricole, compatibilmente con le esigenze di salvaguardia e di valorizzazione del paesaggio; A8. Promozione di attività complementari a quella agricola nei settori della ricettività (agriturismo, vendita dei prodotti locali ecc.) e dell’energia (filiera del legno/biomasse), compatibilmente con la salvaguardia dei valori paesistico – ambientali del territorio; A9. Previsioni insediative favorevoli allo sviluppo di attività artigianali e/o di altre attività produttive di filiera tese a valorizzare lavorazioni tipiche della zona, ed a basso impatto ambientale; A10. Valorizzazione del piccolo commercio di vicinato e previsioni incentivanti per nuove attività al dettaglio e/o di somministrazione (bar, ristoranti ecc.);

Incremento della competitività territoriale, al A11. Potenziamento e modernizzazione del sistema commerciale con previsioni atte all’insediamento di medie strutture di vendita coerentemente con le risultanze degli studi allegati.

B1. Tutela dei sistemi naturalistici e della rete ecologica; B2. Tutela degli elementi e dei sistemi antropici di particolare interesse paesistico quali: nuclei di antica formazione; edifici/elementi di particolare valenza storica e/o tipologica; siti di interesse archeologico; il paesaggiol agrario; B3. Tutela degli aspetti percettivi del paesaggio, anche regolamentando la cartellonistica stradale; B4. Sviluppo e condivisione a livello sovralocale di progetti di valorizzazione paesistica (es. nuovi PLIS; percorsi escursionistici di livello intercomunale); B5. Gestione delle trasformazioni in un’ottica paesisticamente compatibile e coerente con i caratteri connotativi del territorio; B6. Incentivo al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio edilizio rurale dimesso, con

B. Macrobiettivo: possibilità di riuso per funzioni compatibili (residenziale, ricettivo, ricreativo ecc.); B7. Incentivi per il recupero e la valorizzazione dei nuclei di antica formazione e della microeconomia in essi presenti; volano per nuove forme di sviluppo

(ambiente, cultura, paesaggio), quale B8. Sviluppo di una rete di percorsi (anche attrezzati) di fruizione del paesaggio, recuperando in Valorizzazione delle risorse endogene primo luogo gli elementi dell’orditura agraria e le strade silvo-pastorali.

111 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

7.2 – Proposta progettuale: quadro progettuale e aspetti quantitativi

La proposta progettuale illustrata principalmente attraverso l’enunciazione dei macro obiettivi e degli obiettivi specifici, si attiva sul territorio attraverso la proposta progettuale del Documento di Piano. In sintesi di seguito si riportano le determinazioni di Piano così come individuate nel Documento di Piano al quale si rimanda per approfondimenti. L’arco temporale di riferimento per la quantificazione dello sviluppo insediativo sono 10 anni. Nel definire le previsioni, il Piano ha tenuto conto di: ƒ coerenza con i macro-obiettivi individuati dal Piano; ƒ utilizzo ottimale delle risorse territoriali, con particolare attenzione alle situazioni in atto e consolidate; ƒ uso prioritario delle aree interne al tessuto consolidato, con potenzialità edificatorie residue, anche in un’ottica di riqualificazione ambientale dell’abitato; ƒ interventi di trasformazione già programmati/approvati e non ancora attuati; ƒ istanze evidenziate da parte della collettività locale e delle realtà socio-economiche presenti sul territorio; ƒ fattibilità degli interventi e coerenza dei medesimi rispetto al sistema delle infrastrutture esistenti e previste; ƒ sostenibilità rispetto al sistema dei servizi (attuale e in progetto) ed agli obiettivi qualitativi posti; ƒ compatibilità idrogeologica e paesistico-ambientale delle scelte.

In base ai criteri precedenti, si sono definiti i limiti quantitativi del Piano come segue: a. Capacità insediativa max. teorica: 1106 abitanti ricavati come segue: ƒ abitanti residenti al 31.12.2010 = 684 ƒ incremento della potenzialità edificatoria relativa a parti del tessuto urbano consolidato caratterizzato da sottoutilizzo insediativo: = ab. 121 ƒ nuove aree di completamento di competenza del PdR (200mc/ab) = 95 ab. teorici ƒ nuovi ambiti di trasformazione residenziali: = ab. 167 ƒ incremento della potenzialità edificatoria per standard qualitativi: = ab. 39

Fonte: Documento di Piano – Relazione Generale

Per quanto concerne gli insediamenti a destinazione non residenziale, il DdP prevede i seguenti sviluppi: b. Nuovi insediamenti produttivi-artigianali:

112 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

ƒ superficie territoriale: mq. 28.650 ƒ superficie lorda di pavimento mq. 11.460 (+ 1.146 mq per incentivi) c. Nuovi insediamenti commerciali: ƒ superficie territoriale: mq. 2.600 ƒ superficie lorda di pavimento: mq. 1.300 (+ 130 mq per incentivi)

PREVISIONI DI DOCUMENTO DI PIANO

CAPACITA' EDIFICATORIA

AMBITO SUPERFICIE (mq) PREVISTA INCREMENTI TOTALE

V I1 per standard qualitativi V

St m2 It V % di V V + I1 ATR1 4.360 3.488 m3 349 3.837 m3 ATR2 3.6200,80 2.896 m3 290 3.186 m3 3 3 ATR3 4.960 3.968 m 397 4.365 m ATR 10% ATR4 6.050 0,50 3.025 m3 303 3.328 m3 ATR5 10.820 6.492 m3 649 7.141 m3 0,60 ATR6 8.640 5.184 m3 518 5.702 m3 38.450 25.053 m3 2.505 27.558 m3 CAPACITA' EDIFICATORIA

AMBITO SUPERFICIE (mq) PREVISTA INCREMENTI TOTALE

SLP I1 per standard qualitativi SLP

St m2 Ut SLP % di SLP SLP + I1 ATPA ATPA1 28.650 0,40 11.460 m2 10% 1.146 12.606 m2 28.650 11.460 m2 1.146 12.606 m2 2 2 ATC1 2.600 0,50 1.300 m 10% 130 1.430 m ATC 2 2.600 1.300 m 130 1.430 m2

Fonte: Documento di Piano – Relazione Generale

Per le infrastrutture e la mobilità le previsioni di piano sono:

ƒ Recepimento delle previsioni di livello sovraordinato (PTVE) tese al potenziamento della ex. S.s. 461, principale via di accesso alla vallata; ƒ recepimento del progetto Green way Milano – Voghera – Varzi; ƒ miglioramenti e adeguamenti della viabilità locale e della rete agro-silvo-pastorale.

Per quanto concerne le infrastrutture di rete (servizi canalizzati e linee tecnologiche), è previsto il potenziamento e l’estensione di ciò che esiste, da attuarsi d’intesa con l’Ambito Territoriale Ottimale (ATO Pavia) secondo tempi e modalità da concordare, ma in ogni caso direttamente connesse agli sviluppi edificatori individuati dal PGT. Priorità dovrà essere data all’adeguamento della rete di approvvigionamento idrico e degli scarichi delle acque reflue per garantire servizi primari alla collettività ma anche la salvaguardia della qualità delle acque riceventi.

Per quanto riguarda il Sistema Paesistico Ambientale, si propone: ƒ l’istituzione di due Parchi Locali di Interesse Sovracomunale il PLIS del Torrente Staffora e il PLIS del Monte-Vallassa Guardamonte ƒ la valorizzazione dei percorsi di fruizione paesistica ambientale Sentiero del Giubileo e la Diramazione Via del sale (Monte Bogleglio-San Sebastiano Curone); ƒ la tutela e valorizzazione dei Sistemi ed Elementi di particolare interesse paesistico (rif. Tav. 1.23 del DdP) Le previsioni, relative al Settore primario e secondario sono demandate al Piano delle Regole. Non vengono qui specificamente affrontate e si rimanda pertanto alla Relazione Generale del PGT per approfondimenti.

113 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

Documento di Piano: Tavola delle previsioni di piano

7.3 – Proposta progettuale: le alternative di piano

La Valutazione Ambientale Strategica prevede che vengano proposte e valutate situazioni alternative rispetto ai piani e programmi oggetto di analisi. L’applicazione della normativa sulla VAS deve essere riportata allo specifico piano o programma che si valuta e alla realtà territoriale in cui si inseriscono. Nell’ambito della pianificazione urbanistica di Comuni di piccole o medie dimensioni ci si confronta con realtà territoriali strutturate e consolidate nel tempo che presentano sicuramente criticità rispetto alla tutela delle matrici e componenti ambientali ma che risulta molto difficile ed oneroso poter modificare radicalmente. Un percorso ragionevole può essere quello di partire dall’analisi della situazione urbanistica, sociale, territoriale ed ambientale esistente per proporre modificazioni che riescano a: • riqualificare e migliorare situazioni di criticità che si sono realizzate nel tempo; • completare ambiti urbanistici non attuati sulle base anche delle normative di tutela ambientale; • individuare nuovi possibili ambiti di intervento programmati e pianificati nell’ottica della minimizzazione degli impatti ambientali. Sulla base di queste considerazioni si è ritenuto confrontare le azioni di progetto rispetto all’opzione zero, ovvero mantenere l’assetto e la configurazione attuale del territorio e rispetto all’opzione del PGT. Opzione zero, viene mantenuta la situazione attuale: 1.1. evitando la progettazione di 8 nuovi comparti tra residenziale, produttivo e commerciale; 1.2. evitando la razionalizzazione del sistema insediativo, del sistema dei servizi e delle infrastrutture; 1.3. evitando di attivare politiche di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e del

114 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

patrimonio culturale; 2. Opzione PGT, si prevede: 2.1. la realizzazione di 8 aree di trasformazione (di cui 6 a destinazione residenziale, 1 a destinazione produttivo artigianale, ed 1 a destinazione commerciale); 2.2. la razionalizzazione del sistema insediativo, del sistema dei servizi e delle infrastrutture; 2.3. l’attivazione di politiche di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale.

La metodologia di analisi scelta al fine di analizzare i punti di forza e di debolezza del PGT proposto e dell’Opzione zero si basa su una analisi SWOT, ove SWOT sta per Strenghts, Weaknesses, Opportunities e Threats, cioè punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce: • I punti di forza sono i maggiori elementi che giocano a favore dello sviluppo dell’area. • I punti di debolezza sono gli elementi che invece ostacolano e che bisognerà cercare di superare. • Le opportunità sono i possibili vantaggi futuri allocando in modo flessibile le risorse così da poter ottimizzare la prestazione nel periodo di riferimento. • I rischi sono quegli eventi o mutamenti futuri che potrebbero avere un grosso impatto sui risultati della strategia; occorre tenerne conto cercando di minimizzarli e se non è possibile, adeguarvi la strategia.

Analisi SWOT Punti di forza Punti deboli - Contenimento del consumo di risorse in termini - Il mantenimento della situazione esistente, con energetici, idrici e del suolo. Contenimento assenza di previsioni di espansione urbana e di dell’artificializzazione dei suoli. politiche di crescita generano l’impossibilità di ampliamento e di evoluzione del sistema urbano nel suo complesso; - Impossibilità di razionalizzazione del tessuto urbano esistente e di adeguamento del sistema dei servizi e del sistema infrastrutturale già debole di per sè - Impossibilità di mantenere livelli qualitativi del paesaggio e del patrimonio storico culturale adeguati alle risorse esistenti ed alle aspettative attuali. Opportunità Rischi 1. Opzione zero - La totale limitazione alle espansioni potrebbe - Decremento dell’appetibilità e della competitività essere un momento di riflessione sulla possibilità di territoriale; impossibilità di crescita delle realtà attivare politiche mirate unicamente al riuso ed alla economiche, artigianali, produttive locali con razionalizzazione del patrimonio esistente; conseguente possibilità di abbattimento dell’offerta lavorativa; - Impossibilità di attivare azioni finalizzate alla risoluzione di criticità del settore infrastrutturale e di rispondere alle richieste della popolazione residente con probabile involuzione urbana nel medio lungo periodo; - per quanto riguarda la salvaguardia e valorizzazione ambientale, il rischio è di non essere in grado di attivare strategie e politiche territoriali di carattere locale, in grado di rispondere puntualmente alle esigenze, alle potenzialità ed alle criticità rilevate.

Punti di forza Punti deboli - Necessità oggettiva di programmazione territoriale - Lo sviluppo urbano di un contesto territoriale, se legata alle esigenze del tessuto urbano, integrando non correttamente gestito anche nella fase attuativa le politiche di evoluzione della città con gli obiettivi degli interventi, può generare problematiche legate strategici di carattere ambientale, intraprendendo alla dispersione urbana dei fabbricati, alla scarsa percorsi finalizzati alla mitigazione ed alla razionalità rispetto agli orientamenti prevalenti, risoluzione delle situazioni di contrasto e di criticità all’inadeguatezza delle opere di urbanizzazione. rilevate; Altro rischio riscontrabile potrebbe essere - proposta di Parco Locale di Interesse l’omologazione architettonica e compositiva dei sovracomunale PLIS del Torrente Staffora, PLIS del piani attuativi residenziali, ma anche produttivi, con 2. Opzione PGT Monte Vallassa-Guardamonte. L’utilizzo delle conseguente perdita delle tipiche forme e tecniche risorse endogene come volano per lo sviluppo è un costruttive e inserimento di nuovi materiali o colori punto di forza per ottimizzare e valorizzare le avulsi alla storia del costruire locale. potenzialità locali. - Possibilità di riuso e di riqualificazione del tessuto esistente attraverso interventi di recupero; - Controllo e gestione della qualità paesaggistica degli interventi e possibilità di mitigazione delle criticità emerse; possibilità di intraprendere politiche

115 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

territoriali finalizzate valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale. Opportunità Rischi - Possibilità di dare risposta alle esigenze evolutive - Incremento del consumo di suolo e del grado di del tessuto urbano in funzione del comune e del artificializzazione soprattutto riguardo le aree contesto territoriale di riferimento; produttive maggiormente impattanti rispetto - Opportunità create dalla predisposizione di una all’inquinamento di suoli e falde. politica energetico-ambientale, attraverso la Rischio di crescita immobiliare non bilanciata con promozione di interventi legati al risparmio crescita demografica. energetico negli edifici ed alla riduzione delle emissioni; - Incremento del livello di qualità urbana e di qualità della vita attraverso la previsione di aree per servizi, e attraverso previsioni infrastrutturali finalizzate alla risoluzione delle criticità; - Possibilità di incrementare la qualità paesaggistica dei luoghi attraverso adeguata disciplina normativa ed attraverso progetti di valorizzazione ambientale e paesaggistica; opportunità di valorizzazione e tutela del patrimonio storico artistico e culturale.

116 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

8. ANALISI DI COERENZA

In questo capitolo si verifica che gli obiettivi dei PGT individuati dall’Amministrazione siano coerenti con gli obiettivi dettati dalla programmazione sovraordinata. La verifica di coerenza analizza le azioni strategiche e gli obiettivi, valutandone appunto la coerenza con gli strumenti di pianificazione sovraordinata; tale verifica assume la denominazione di coerenza esterna proprio perché la valutazione verte sulle tematiche di carattere sovralocale ed analizza il rapporto tra le scelte effettuate a scala locale e le indicazioni e gli obiettivi degli strumenti di pianificazione sovraordinata a scala vasta. L’analisi di coerenza è volta a indagare quindi il grado di accordo tra il PGT ed i piani e programmi vigenti sul territorio con cui esso immediatamente si relaziona, con particolare riguardo ai suoi contenuti ambientali. L’analisi parte dalla considerazione dei sistemi di obiettivi dei diversi strumenti di pianificazione e programmazione vigenti ed opera mettendo in relazione gli obiettivi delle programmazioni vigenti con le azioni strategiche del PGT di Bagnaria. La valutazione di coerenza tra il PGT del Comune di Bagnaria e gli strumenti di programmazione sovraordinata avviene attraverso una tabella / matrice dove vengono sistematizzati gli obiettivi-indirizzi dei piani di carattere sovralocale (PTR-PPR, e PTCP) con i macro obiettivi-azioni strategiche del PGT.

117 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

8.1 – Coerenza esterna con il PTR

Pianificazione sovraordinata Rif.

ST2.1 Tutelare gli aspetti naturalistici e ambientali propri dell'ambiente montano B1 B2 B4

A6 A8 B1 ST2.2 Tutelare gli aspetti paesaggistici, culturali, architettonici ed identitari del territorio B2 B3 B4 B5 B6 B7 B8 ST2.3 Garantire una pianificazione territoriale attenta alla difesa del suolo, all'assetto idrogeologico e alla gestione integrata dei rischi; A6

ST2.4 Promuovere uno sviluppo rurale e produttivo rispettoso dell’ambiente; A2 A6 A7

A8 A9

ST2.5 Valorizzare i caratteri del territorio a fini turistici, in una prospettiva di lungo periodo, senza pregiudicarne la qualità; B6

PTR ST2.6 Programmare gli interventi infrastrutturali e dell’offerta di trasporto pubblico con riguardo all’impatto sul paesaggio e sull’ambiente naturale e all’eventuale effetto insediativo; A1 A2

ST2.7 Sostenere i comuni nell'individuazione delle diverse opportunità di finanziamento ;

A1 A2 A3 ST2.8 Contenere il fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri montani, attraverso misure volte alla A4 A5 A6 permanenza della popolazione in questi territori A7 A8 A9 . A10 A11 ST2.9 Promuovere modalità innovative di fornitura dei servizi per i piccoli centri (ITC, ecc.) ;

ST2.10 Promuovere un equilibrio nelle relazioni tra le diverse aree del Sistema Montano, che porti ad una A1 A2 A4 crescita rispettosa delle caratteristiche specifiche delle aree

118 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

8.2 – Coerenza esterna con il PPR

Pianificazione sovraordinata Rif. Ob. specifici

I Boschi e aspetti floristici: Vanno rispettati i boschi e gli ambienti floristici, con presenze vegetali che già preludono agli orizzonti mediterranei, come pure le dorsali spoglie delle dorsali B1 B2 montuose più elevate, che caratterizzano fortemente questo ambito. rado e abbandono-

B2 B3 B4 B5 B6 B7 Patrimonio storico e contesti ambientali: La tutela del patrimonio storico va accostata alla difesa B8 dei contesti ambientali, essendo evidentissima l’interdipendenza delle due componenti.

Geositi:predisposizione di specifiche norme di salvaguardia e valorizzazione paesaggistica volte a tutelare e promuovere le connotazioni geomorfologiche e geologiche indicate, anche tramite la proposta di geoparchi”. A5 A6 B1 B3 Recuperare e preservare l'alto grado di naturalità, tutelando le caratteristiche morfologiche e vegetazionali dei luoghi;

Recuperare e conservare il sistema dei segni delle trasformazioni storicamente operate B2 B3 B4 B5 B6 B7 dall'uomo; B8

Favorire e comunque non impedire né ostacolare tutte le azioni che attengono alla A1 A2 A3 A5 A7 A8 manutenzione del territorio, alla sicurezza e alle condizioni della vita quotidiana di coloro che vi A9 risiedono e vi lavorano, alla produttività delle tradizionali attività agrosilvopastorali;

Promuovere forme di turismo sostenibile attraverso la fruizione rispettosa dell’ambiente; A8 B6 B7

Recuperare e valorizzare quegli elementi del paesaggio o quelle zone che in seguito a trasformazione provocate da esigenze economiche e sociali hanno subito un processo di B3 PPR degrado e abbandono

Cave abbandonate: ƒ rimozione degli impianti e dei manufatti dismessi; recupero, distinguendo tra le diverse situazioni e contesti territoriali, attraverso progetti integrati di ricomposizione e valorizzazione che le trasformino in elementi positivi del territorio con possibili riutilizzi turistico-fruitivi e ambientali in raccordo con la Rete verde provinciale e i sistemi comunali --- del verde; ƒ monitoraggio e prevenzione per evitare il ripetersi di eventi simili al di fuori della programmazione e della pianificazione

Pascoli sottoposti a rischio di abbandono: ƒ promozione di progetti integrati di uso multiplo degli spazi agricoli; interventi di riqualificazione finalizzati al potenziamento del sistema verde comunale e delle reti verdi provinciali; valorizzazione del patrimonio edilizio rurale di valore storico-testimoniale anche in funzione di usi turistici e fruitivi sostenibili A6 A7 A8 B6 B8 ƒ attenta valutazione degli effetti di frammentazione e marginalizzazione degli spazi agricoli determinata da previsioni urbanistiche e infrastrutturali; promozione di politiche, piani e programmi connessi alle misure agro-ambientali di uso multiplo dello spazio rurale valutando gli aspetti paesaggistici, ambientali e di potenziale fruizione Rischio sismico: ƒ ripristino o recupero di condizioni analoghe alle preesistenti; riqualificazione dell’area (recupero reinterpretativo) ricostruendo le relazioni con il contesto; interventi di consolidamento e messa in sicurezza dei manufatti di valore storico-paesistico di massima coerenti con i principi della conservazione delle connotazioni del contesto B6 B7 B8 paesistico locale di riferimento ƒ attenta considerazione delle connotazioni specifiche del contesto paesaggistico locale di riferimento nelle attività connesse alla prevenzione, consolidamento, messa in sicurezza e costruzione/ricostruzione dei manufatti, comprese le attività di normazione delle diverse tipologie di intervento

119 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

8.3 – Coerenza esterna con il PTCP

Pianificazione sovraordinata Rif. Ob. specifici

Privilegiare forme insediative basate sul contenimento dei fenomeni di dispersione insediativa, dei costi di infrastrutturazione primaria e di accessibilità ai servizi. A1 A2 A5

Privilegiare nella localizzazione dello sviluppo insediativo la riqualificazione funzionale e la A4 A5 B6 B7 ristrutturazione urbanistica delle aree di frangia e degli spazi interclusi. Disincentivare l’agglomerazione di nuovi insediamenti lungo le infrastrutture di livello provinciale, preservando le migliori condizioni di accessibilità alle stesse. A5

Sottoporre lo sviluppo di nuovi insediamenti e espansioni edilizie alla verifica del rispetto della morfologia dei suoli e della percezione degli elementi significativi del paesaggio. A4 A5 B3

PTCP Verificare, nello sviluppo delle espansioni edilizie e delle infrastrutture viarie, il rispetto delle partizioni aziendali del territorio agricolo. A4 B5 B8

Necessità di riequilibrare le esigenze di sviluppo insediativo e la tutela dell’ambiente. A5 A7 Adeguato inquadramento territoriale del quadro di riferimento programmatico delle infrastrutture di mobilità di livello strategico, sulla base delle scelte del PTVE. A1

Rafforzare la competitività del territorio della provincia attraverso la programmazione degli insediamenti di rilevante impatto (poli produttivi, attività logistiche, insediamenti commerciali). A2

120 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

9. POTENZIALI EFFETTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE

Il presente capitolo espone la sintesi della valutazione dei potenziali effetti significativi sull’ambiente (rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale) derivanti dal sistema delle azioni. Le valutazioni sono finalizzate all’individuazione delle principali criticità potenziali derivanti dall’attuazione delle azioni di piano, al fine di individuare interventi più integrati con gli aspetti ambientali e paesaggistici. Consentono inoltre di suggerire all’Amministrazione Comunale proposte in merito a misure di mitigazione e compensazione. Di seguito, si riassumono dunque le azioni strategiche del Documento di Piano: Sistema insediativo ATR1 ATR2 ATR3 Residenziale ATR4 ATR5 ATR6 Sistema produttivo e commerciale Produttivo-Artigianale ATPA1 Commerciale ATC1

9.1 – Obiettivi di sostenibilità e definizione delle matrici di impatto ambientale

Come già esposto al capitolo 2 sulla metodologia, per la definizione degli obiettivi o criteri di sostenibilità si è operata una scelta tra gli obiettivi disponibili di livello europeo, nazionale, regionale e provinciale in modo da declinare alla scala locale le risultanze di questo confronto. La scelta è stata operata analizzando documenti, linee guida, piani e programmi di livello internazionale, nazionale, regionale e provinciale ed è stata identificata una lista di tematiche e di obiettivi di sostenibilità sulla base dei quali sono state valutati gli effetti sull’ambiente delle azioni di Piano.

121 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS

TEMI SPECIFICI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’

Incrementare le risorse rinnovabili 1. Clima e atmosfera Ridurre i consumi energetici

2. Biodiversità Conservare gli ambienti naturali e tutelare le specie rare e vulnerabili

3. Aria Ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici

Ridurre i consumi idrici 4. Acqua Tutelare le risorse e le riserve idriche

5. Suolo Tutelare il suolo da processi alteranti e da contaminazioni

6. Rifiuti Contenere la produzione di rifiuti

7. Clima acustico Ridurre il livello di inquinamento acustico

Garantire la distribuzione degli spazi edificati in localizzazioni adeguate 8. Ambiente edificato Salvaguardare il patrimonio storico architettonico

9. Salute umana Tutelare e migliorare la qualità della vita

Una volta individuati gli obiettivi di sostenibilità, l’analisi di coerenza è esplicitata attraverso l’uso di una matrice che mette in relazione le azioni di Piano, con gli obiettivi di sostenibilità individuati. Il sistema di matrici combina le categorie di informazione, sequenzialmente collegate, che si acquisiscono in una procedura di analisi di impatto, mentre l’analisi valuterà gli aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e la sua evoluzione probabile. All’interno della “Matrice di Valutazione” tutte le azioni sono messe in relazione agli obiettivi di sostenibilità individuati in fase di redazione del Rapporto Ambientale. La legenda della Matrice di Valutazione è la seguente:

+ coerente - incoerente / non significativo ? da approfondire Nella matrice seguente è riportato l’incrocio tra azioni strategiche del piano e obiettivi di sostenibilità.

122 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Obiettivi di sostenibilità ¨

Azioni di progetto ª adeguate storico architettonico della vita rinnovabili e tutelare le specie rare e vulnerabili inquinanti atmosferici idriche alteranti rifiuti acustico in localizzazioni spazi edificati 12. Salvaguardare il patrimonio il 12. Salvaguardare 13. Tutelare e migliorare la qualità 1. Incrementare le risorse 2. Ridurre i consumi energetici 3. Conservare gli ambienti naturali 4. Ridurre le emissioni di 5. Ridurre i consumi idrici 6. Tutelare le risorse e le riserve 7. Tutelare il suolo da processi 8. Contenere il consumo di suolo 9. Contenere la produzione di 10. inquinamento Ridurre il livello di 11. Garantire la distribuzione degli

Clima e Clima Ambiente Salute Biodiversità Aria Acqua Suolo Rifiuti atmosfera acustico edificato umana

SISTEMA INSEDIATIVO

ATR1 ? ? / - - ? ? - ? / + / /

ATR2 ? ? / - - ? ? - ? / + ? /

ATR3 ? ? / - - ? ? ? ? / + ? /

ATR4 ? ? / - - ? ? ? ? / + ? /

ATR5 ? ? / - - ? ? ? ? / ? ? /

ATR6 ? ? / - - ? ? ? ? / ? ? /

SISTEMA PRODUTTIVO: PRODUTTIVO-ARTIGIANALE, E COMMERCIALE

ATPA1 ? - - - ? ? - - - - ? / -

ATC1 ? - ? - ? ? ? - - ? - ? ?

123 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Nel caso in cui dall’analisi delle azioni di progetto del Documento di Piano sia emersa un'interazione negativa con un determinato aspetto ambientale risulta necessario rispondere agli elementi critici considerando i seguenti elementi:

z suggerimenti di compensazione, per quelle situazioni che evidenzino ancora impatti residui nonostante l'applicazione delle misure di mitigazione; z suggerimenti attuativi nella pianificazione attuativa e di settore, e nelle procedure urbanistiche ordinarie; z suggerimenti di mitigazione, che trovano applicazione a livello progettuale delle infrastrutture o dei grandi interventi insediativi.

E’ necessario sottolineare che le azioni individuate non sono sempre di competenza del Piano, poiché talvolta per l’attuazione delle stesse si rimanda a programmi e politiche pubbliche di area vasta o a piani di settore.

124 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

10. CRITERI AMBIENTALI E MISURE DI MITIGAZIONE

Nel presente capitolo sono descritte le misure di mitigazione e compensazione individuate per l’attuazione del PGT. Il presente capitolo si articola in due parti, la prima illustra in linea generale le misure di mitigazione necessarie per l’attuazione del PGT relativamente alle tematiche ambientali, la seconda per ogni area di trasformazione e/o azione strategica, sviluppa specifiche considerazioni e suggerimenti affiancando nell’ultima colonna di destra le indicazioni e gli indirizzi tratti dalle schede degli ambiti del Documento di Piano e alle quali si rimanda per una più esaustiva trattazione. Gli ambiti di trasformazione . in calce ad ogni raggruppamento saranno fatte alcune considerazioni riguardo gli effetti cumulativi. Si ricorda inoltre che il Documento di Piano ha già previsto, all’interno dello Schema delle azioni strategiche di piano così come dedotto dalla tavola delle Previsioni di Piano, ed alle schede relative alle aree di trasformazione, vari livelli di intervento in merito alla mitigazione, ovvero in merito al miglioramento del sistema urbano e paesistico ambientale. All’interno delle schede degli ambiti di trasformazione, vengono infine introdotte premialità volumetriche per: - progetti di particolare qualità architettonica,edilizia bioclimatica e risparmio energetico.

Relativamente alle azioni di Piano e alle criticità emerse in relazione agli obiettivi di sostenibilità ambientale, e sulla base delle considerazioni effettuate in sede di valutazione, si propongono i seguenti criteri di attuazione delle misure e l’adozione di interventi di mitigazione:

Suggerimenti generali 1. Promuovere l’adozione di misure di risparmio idrico (aeratori rompigetto, riduttori di flusso, impianti di recupero dell’acqua meteorica, etc.) per gli interventi che necessitano del rilascio della concessione edilizia o di denuncia di inizio attività per le nuove edificazioni così come per le ristrutturazioni. 2. Nel caso di previsione di nuove funzioni produttive si dovranno ottimizzare i cicli di produzione in modo da riusare l’acqua e da prevedere l’uso di acqua non potabile, per esempio da prima falda o da raccolta acque meteoriche. 3. La criticità maggiore delle acque superficiali che scorrono nel territorio della Comunità Montana è data dal numero Risorse elevato di scarichi provenienti dalle fosse Imhoff , dalle reti fognarie prive di trattamento e dalla mancanza di portata idriche nei mesi estivi che non permette la diluizione degli inquinanti e favorisce il ristagno dei reflui. Nella realizzazione delle previsioni di piano e dei completamenti residenziali le reti fognarie e gli impianti di trattamento dovranno essere verificate rispetto al nuovo carico insediativo introdotto. Mettere a punto strategie per l’affinamento dello scarico delle fosse Imhoff con potenzialità superiore ai 30 abitanti. 4. Aree idrogeologicamente sensibili: occorre un’attenta valutazione preventiva delle opere nel sottosuolo. Particolare attenzione andrà dedicata alla realizzazione dei pali per le fondazioni profonde, per evitare di mettere in contatto e contaminare i differenti strati della falda. 1. Occorre limitare al massimo l’impermeabilizzazione del suolo, lasciando ampi spazi drenanti e utilizzando dove possibile pavimentazioni permeabili (autobloccanti forati, prato armato, tetti verdi ecc.). L’impermeabilizzazione accompagnata da raccolta e trattamento di acque deve essere prevista in caso di possibilità di sversamenti di sostanze inquinanti e in presenza di grandi aree pavimentate di parcheggio o di manovra. 2. Le strade molto trafficate ed i piazzali adibiti a parcheggio, generano spesso inquinamento nei suoli limitrofi, sia per le emissioni depositate sugli stessi che per le acque di dilavamento del manto stradale. Nelle progettazioni esecutive di nuovi parcheggi e/o spazi di sosta, vanno considerati alcuni principi legati in particolare alla rete di raccolta delle acque di prima pioggia, nonchè ai materiali da usarsi nella costruzione. Misure locali di mitigazione possono essere Suolo e ottenute con pavimentazioni drenanti, con la raccolta ed il trattamento delle acque di prima pioggia o da sversamenti sottosuolo accidentali. 3. La realizzazione degli ambiti di trasformazione in classe di fattibilità geologica 3, dovrà essere subordinata alle indicazioni dello studio geologico allegato al Piano, e comprendere supplementi di indagine per acquisire una maggiore conoscenza geologico-tecnica dell’area, nonché studi tematici specifici idrogeologici, idraulici ed ambientali. 4. Per le aree idrogeologicamente sensibili occorre un’attenta valutazione preventiva delle opere nel sottosuolo. Particolare attenzione andrà dedicata alla realizzazione dei pali per le fondazioni profonde, ad evitare di mettere in contatto e contaminare i differenti strati della falda.

1. La previsione di nuove aree di trasformazione comporta un conseguente aumento di rifiuti, che deve essere considerato preventivamente al fine di massimizzare la raccolta differenziata (isole ecologiche, spazi dedicati condominiali, aree ecologiche industriali, ecc.). Adottare accorgimenti per aumentare la raccolta differenziata anche Rifiuti attraverso l’incentivazione della pratica dell’autocompostaggio e l’avvio di progetti di comunicazione mirati alla sensibilizzazione verso le tematiche della “gestione sostenibile” dei rifiuti, rivolti al mondo della scuola, ai cittadini, alle imprese. 1. Promuovere l’adozione di misure di risparmio energetico (tecniche di edilizia passiva, installazione di impianti solari, termico e fotovoltaico, e/o di pompe di calore, ecc.) per gli interventi che necessitano del rilascio di concessione edilizia o di denuncia di inizio attività per le nuove edificazioni così come per le ristrutturazioni. Integrare il regolamento edilizio comunale con indicazioni sul riscaldamento domestico e sull'efficienza energetica degli edifici. Energia 2. Promuovere l’adozione del Piano di illuminazione pubblica. L’inquinamento luminoso comporta un disturbo significativo per le specie notturne, con conseguente perdita di habitat per dette specie. In particolare, i corpi luminosi devono essere sempre rivolti verso il basso per ridurre al minimo le dispersioni verso la volta celeste e il riflesso sugli edifici, e a diversa altezza per le zone carrabili e per quelle ciclabili e pedonali. La situazione è più critica dove 125 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

esistano vicine aree naturalistiche, corsi d’acqua o in corrispondenza dei margini urbani. 1. Gli interventi insediativi devono partecipare per quanto di competenza al disegno della rete ciclabile urbana, anche attraverso interventi da concordare esterni all’ambito di trasformazione. Si deve gradualmente puntare alla realizzazione di una rete ciclabile che colleghi tra loro tutti i servizi di interesse generale e le principali stazioni e Mobilità fermate del trasporto pubblico. A questo proposito si rammenta anche l’esistenza del progetto “Lo sviluppo della mobilità sostenibile in rapporto alla prevenzione ed alla promozione della salute” di Regione Lombardia in collaborazione con Asl e Arpa e con il quale è auspicabile un raccordo in fase di progettazione della rete ciclopedonale 1. Predisporre un regolamento per la qualità paesaggistica ed architettonica degli interventi. Il regolamento definisce Paesaggio materiali, tipologie, colori, forme, elementi architettonici, modalità di rapporto con il contesto e con il sistema del verde, e individua le specie arborate caratteristiche dei luoghi da privilegiare negli spazi a verde pubblico e privato 1. In generale per le aree di primo livello si deve porre attenzione a: - conservare la continuità territoriale; - mantenere le zone umide residuali e il reticolo di canali irrigui; - mantenere il reticolo di canali e la vegetazione spondale con criteri più naturalistici, eventualmente facendo ricorso a incentivi del PSR; - conservare e consolidare le piccole aree palustri residue; - evitare l’inserimento di strutture lineari capaci di alterare sensibilmente lo stato di continuità territoriale ed ecologica che non siano dotate di adeguate misure di deframmentazione; - nelle aree urbanizzate favorire interventi di deframmentazione; - occorre inoltre salvaguardare la struttura dei popolamenti di margine e ripariali durante la fase di cantiere ripristinandola in caso di danneggiamento. Nella qualificazione degli interventi al margine urbano si dovrà tenere conto della necessità di garantire collegamenti ecologici tra le aree a verde interne all’abitato e le aree agricole e naturalistiche esterne. Per esempio nella riqualificazione dei margini urbani può essere utile introdurre cinture verdi Rete finalizzate ad un rapporto più equilibrato tra città e campagna. Nelle sistemazioni a verde favorire le soluzioni che ecologica assicurino la continuità ecologica attraverso la messa a dimora di siepi, habitat umidi, rimboschimenti. Nelle aree confinanti con infrastrutture viarie, prevedere fasce di mitigazione e opere di attraversamento con adeguati inviti per la fauna. 2. per gli elementi di secondo livello Conservazione della continuità territoriale; mantenimento del reticolo di siepi e filari, eventualmente facendo ricorso a incentivi del PSR 3. nei corridoi regionali primari a bassa o moderata antropizzazione in caso di trasformazioni strategiche, mantenimento in ogni caso almeno dl 50% della sezione prevista dalla RER (500 m) 4. Va vista con sfavore la tendenza a mettere in atto misure di conversione degli spazi aperti in aree boschive, attuata attraverso rimboschimenti che portano alla perdita di habitat importanti per specie caratteristiche. 5. La naturalità del territorio comunale può essere mantenuta garantendo l’attività agricola quale presidio al territorio e la conservazione delle formazioni naturaliformi. 6. In tutti i casi, la progettazione del verde deve fare riferimento alle indicazioni contenute nell’allegato alla DGR 8/8515 del 26/11/2008 “Rete Ecologica Regionale e programmazione territoriale degli enti locali”, ed alla DGR 6/48740 del 29/02/2000 “Quaderno opere tipo di ingegneria naturalistica”

Di seguito la tabella con le considerazioni, suggerimenti, indicazioni ed indirizzi specifici per le aree di trasformazione:

Considerazioni/suggerimenti

Indicazioni del Rapporto Ambientale Indicazioni ed indirizzi del Documento di Piano

Problematiche generali Ambito territoriale di particolare rilievo paesistico ambientale. Da un punto di vista geologico, idrogeologico sono evidenziati movimenti franosi, e forme calanchive, così come nel fondovalle in corrispondenza del Torrente Staffora è stato rilevato il fenomeno della liquefazione dei suoli. Per quanto riguarda la componente sismica il territorio rientra in zona 3. Sistema insediativo residenziale

In generale a realizzazione di nuove aree di trasformazione può comportare: - sottrazione di suolo agricolo, alterazione della conformazione morfologica e paesaggistica, impatto sugli ecosistemi - incremento di superfici permeabili - interazione con flussi di acque sotterranee - aumento del fabbisogno energetico ed idrico - aumento delle emissioni in atmosfera - incremento nella produzione di rifiuti - aumento del rumore e delle emissioni di polveri in atmosfera durante la cantierizzazione ATR1-ATR2-ATR3 Indirizzi da recepire nei PUA: Superfici territoriali: 2 ATR1 4.360 m Indice di permeabilità Ip 40% 2 ATR2 3.620 m Densità arborea 1 albero ogni 100mq di Sf 2 ATR3 4.960 m Interventi di mitigazione come individuati graficamente nelle Le aree sono in classe di fattibilità geologica 3e, e zona Sismica schede d’ambito, e secondo la tipologia prevista; 3. La classe di zonizzazione acustica è III Aree di tipo misto. I - Il PUA dovrà verificare la capacità di collettamento e di

126 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Considerazioni/suggerimenti

Indicazioni del Rapporto Ambientale Indicazioni ed indirizzi del Documento di Piano comparti sono ricompresi all’interno della rete ecologica regionale depurazione dei reflui previsti indicando, in caso di corridoio fluviale primario a bassa o moderata antropizzazione del inadeguatezza, le soluzioni da attuare a carico dei lottizzanti e le torrente Staffora. previsioni già in atto; - Gli insediamenti dovranno essere dotati di idonei sistemi di Le aree ATR2 e ATR3 sono aree libere intercluse tra l’abitato e raccolta delle acque meteoriche (coperture, piazzali e altre confinano a sud con la ex SS461. L’area ATR3 è in seconda linea superfici impermeabili), da riutilizzare per il mantenimento del rispetto alla ex SS461 e fronteggia via XX Settembre che è verde e/o per altri usi compatibili; viabilità di penetrazione nell’edificato consolidato. - Prescrizioni geologiche come da studio allegato al DdP con Gli impatti che si rilevano sono legati alla presenza della rete particolare riferimento ai seguenti aspetti: ecologica, e per gli ambiti ATR1 e ATR2 all’adiacenza con la ex a) rispetto del reticolo idrico minore; SS461. b) classe di fattibilita’ 3e – aree coinvolgibili da fenomeni di esondazione con pericolosità media o moderata; In fase di progettazione attuativa, si raccomanda di tenere il più c) zona sismica – cl. 3 possibile a distanza le residenze dalle potenziali fonti inquinanti (acustiche ed emissioni in aria) cercando di localizzare gli edifici nella parte più interna degli ambiti e di tenere separate le aree di trasformazione dalla ex SS461 con barriere verdi anche alberate. Adottare sistemi per un adeguato isolamento acustico delle facciate.

Poiché i tre nuovi comparti edificatori sono adiacenti, cogliere l’occasione per definire un progetto del verde unitario in modo da favorire la continuità ecologica sia attraverso varchi verdi di connessione con gli ambiti agricoli posti a nord, sia attraverso corridoi verdi di collegamento tra i tre ambiti. Per quanto riguarda le infrastrutture, vi è in previsione il progetto Green Way Milano-Voghera-Varzi. Cogliere l’opportunità in sede di progettazione degli Ambiti di creare collegamenti ciclabili tra l’edificato ed il nuovo tracciato della Green Way.

La ex SS461 è identificata quale viabilità di interesse storico. In sede di progettazione architettonica, porre particolare attenzione al contesto di riferimento, uso dei materiali, colori e tecniche costruttive tipiche dei luoghi.

Gli ambiti si trovano in classe di fattibilità geologica 3e. in fase di pianificazione attuativa, le zone 3e sono subordinate a specifico studio idrologico-idraulico (come enunciato nelle NT dello studio geologico allegato al Piano al quale si rimanda). Per le aree idrogeologicamente sensibili, in caso di opere nel sottosuolo, valutare preventivamente possibili interazioni ed alterazioni all’andamento locale della falda.

Per quanto riguarda il risparmio delle risorse idriche, adottare le migliori tecnologie disponibili come aeratori rompigetto, riduttori di flusso impianti di recupero dell’acqua meteorica ecc.

Per quanto riguarda la depurazione delle acque, qualora sia valutata l’impossibilità del collettamento alla fognatura, adottare per le fosse Imhoff l’affinamento dello scarico attraverso l’affiancamento della tecnologia di fitodepurazione.

Per il risparmio energetico si consiglia come obiettivo il raggiungimento della classe energetica B.

Per quanto riguarda la fase di cantierizzazione, porre particolare attenzione alla durata complessiva dei lavori cercando di ottimizzare i tempi e creare sinergie con le aree di trasformazione contigue. Porre altresì attenzione all’uso e trasporto di materiali, adottando misure comportamentali come la bagnatura del cantiere per la limitazione delle polveri nell’intorno. Gli accumuli di materiali inerti possono diventare preda di specie infestanti con alterazione delle relazioni ecologiche esistenti. In contesti particolarmente sensibili, in fase di chiusura del cantiere, ripristinare completamente l’area ed eliminare eventuali accumuli di risulta. Considerazioni su potenziali effetti cumulativi: - tutte e tre le aree di trasformazione sono contigue. Valutare la possibilità di progettare un piano del verde e di connessione ecologica unitario per tutti e tre gli ambiti;; - in fase di costruzione cercare di creare sinergie tra gli ambiti ATR1, ATR2 , ATR3 e ATR4 (nelle immediate vicinanze) in modo da

127 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Considerazioni/suggerimenti

Indicazioni del Rapporto Ambientale Indicazioni ed indirizzi del Documento di Piano ottimizzare i tempi di cantierizzazione , ma anche l’uso dei materiali compensando p.esempio gli scavi di terra con i riporti; - cogliere l’opportunità, vista la previsione dell’ambito commerciale ATC1, di collegare i nuovi insediamenti tra loro e con l’ATC1 attraverso un percorso ciclopedonale interno ai comparti e protetto rispetto alla trafficata ex SS461. ATR4 Indirizzi da recepire nei PUA: Superfici territoriali: 2 ATR4 6.050 m Indice di permeabilità Ip 50% Densità arborea 1 albero ogni 100mq di Sf L’ambito è in classe di fattibilità geologica 3e, zona Sismica 3. La classe di zonizzazione acustica è III Aree di tipo misto. Interventi di mitigazione come individuati graficamente nelle L’area è ricompresa all’interno della rete ecologica regionale schede d’ambito, e secondo la tipologia prevista; corridoio fluviale primario a bassa o moderata antropizzazione del - Il PUA dovrà verificare la capacità di collettamento e di torrente Staffora, e sul margine nord-est del comparto è depurazione dei reflui previsti indicando, in caso di interessata dalla presenza di Elementi di secondo livello Aree inadeguatezza, le soluzioni da attuare a carico dei lottizzanti e le importanti per la biodiversità esterne alle Aree prioritarie. previsioni già in atto; - Gli insediamenti dovranno essere dotati di idonei sistemi di L’ambito è localizzato ad est del capoluogo di Bagnaria. E’ raccolta delle acque meteoriche (coperture, piazzali e altre un’area a ridosso della ex SS 461 a sud e confinante con superfici impermeabili), da riutilizzare per il mantenimento del l’edificato consolidato ad ovest. verde e/o per altri usi compatibili; - Prescrizioni geologiche come da studio allegato al DdP con Gli impatti che si rilevano sono legati principalmente all’adiacenza particolare riferimento ai seguenti aspetti: con la ex SS461 ed alla presenza di elementi della rete ecologica a) rispetto del reticolo idrico minore; b) classe di fattibilita’ 3e – aree coinvolgibili da fenomeni di In fase di progettazione attuativa, si raccomanda di tenere il più esondazione con pericolosità media o moderata; possibile a distanza le residenze dalle potenziali fonti inquinanti c) zona sismica – cl. 3 (acustiche ed emissioni in aria) cercando di localizzare gli edifici nella parte più interna degli ambiti e di tenere separate le aree di trasformazione dalla ex SS461 (anche in vista del suo potenziamento) con barriere verdi anche alberate. Qualora l’intervento sia completato prima dell’avvio dei lavori di potenziamento della ex SS461 si dovranno adottare durante i cantieri misure di mitigazione per gli impatti acustici e da polveri. A tale fine è opportuno che la vegetazione arborea sul lato sud venga collocata al più presto in modo che possa raggiungere un’adeguata altezza e fornire schermatura visiva rispetto al cantiere della ex SS 461. Per le facciate degli edifici, adottare sistemi per un adeguato isolamento acustico.

In merito al progetto di Green Way, cogliere l’opportunità in sede di progettazione per creare collegamenti ciclabili tra l’edificato ed il nuovo tracciato della Green Way.

In fase di progettazione attuativa definire un progetto del verde in modo da favorire la conservazione della continuità ecologica attraverso varchi verdi di connessione con gli ambiti agricoli posti a nord e/o il mantenimento del reticolo di siepi e filari,

La ex SS461 è identificata quale viabilità di interesse storico. In sede di progettazione architettonica, porre particolare attenzione al contesto di riferimento, uso dei materiali, colori e tecniche costruttive tipiche dei luoghi.

L’ambito si trova in classe di fattibilità geologica 3e. In fase di pianificazione attuativa, le zone 3e sono subordinate a specifico studio idrologico-idraulico (come enunciato nelle NT dello studio geologico allegato al Piano al quale si rimanda). Per le aree idrogeologicamente sensibili, in caso di opere nel sottosuolo, valutare preventivamente possibili interazioni ed alterazioni all’andamento locale della falda.

Per quanto riguarda il risparmio delle risorse idriche, adottare le migliori tecnologie disponibili come aeratori rompigetto, riduttori di flusso impianti di recupero dell’acqua meteorica ecc.

Per il risparmio energetico si consiglia come obiettivo il raggiungimento della classe energetica B.

Per quanto riguarda la fase di cantierizzazione, porre attenzione all’uso e trasporto di materiali, adottando misure comportamentali come la bagnatura del cantiere per la limitazione delle polveri nell’intorno. Gli accumuli di materiali inerti possono diventare preda di specie

128 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Considerazioni/suggerimenti

Indicazioni del Rapporto Ambientale Indicazioni ed indirizzi del Documento di Piano infestanti con alterazione delle relazioni ecologiche esistenti. In contesti particolarmente sensibili, in fase di chiusura del cantiere, ripristinare completamente l’area ed eliminare eventuali accumuli di risulta. Considerazioni su potenziali effetti cumulativi: - in fase di costruzione cercare di creare sinergie con gli ambiti ATR1, ATR2 , ATR3 in modo da ottimizzare i tempi di cantierizzazione , ma anche l’uso dei materiali compensando p.esempio gli scavi di terra con i riporti; - cogliere l’opportunità, vista la previsione dell’ambito commerciale ATC1, di collegare i nuovi insediamenti tra loro (ATR1, ATR2 , ATR3 e ATR4) e con l’ATC1 attraverso un percorso ciclopedonale interno ai comparti e protetto rispetto alla trafficata ex SS461. ATR5 ATR6 Indirizzi da recepire nei PUA: Superfici territoriali: ATR5 10.820 m2 2 Indice di permeabilità Ip 50% ATR6 8.640 m Densità arborea 1 albero ogni 100mq di Sf

Geologicamente le aree sono rispettivamente: Interventi di mitigazione come individuati graficamente nelle - ATR5 classe di fattibilità geologica 3a e 2,. Zona schede d’ambito, e secondo la tipologia prevista; sismica 3. - Il PUA dovrà verificare la capacità di collettamento e di depurazione dei reflui previsti indicando, in caso di - ATR6 classe di fattibilità geologica 2,. Zona sismica 3. inadeguatezza, le soluzioni da attuare a carico dei lottizzanti e le previsioni già in atto; La classe di zonizzazione acustica è per entrambe III Aree di - Gli insediamenti dovranno essere dotati di idonei sistemi di tipo misto. I comparti sono ricompresi all’interno della rete raccolta delle acque meteoriche (coperture, piazzali e altre ecologica regionale corridoio fluviale primario a bassa o moderata superfici impermeabili), da riutilizzare per il mantenimento del antropizzazione del torrente Staffora. verde e/o per altri usi compatibili; Le aree ATR5 e ATR6 sono aree localizzate nella frazione di - Prescrizioni geologiche come da studio allegato al DdP con Ponte Crenna ad ovest dell’edificato consolidato. particolare riferimento ai seguenti aspetti: a) rispetto del reticolo idrico minore; Gli impatti che si rilevano sono legati principalmente alla b) classe di fattibilita’ 3a – aree di versante potenzialmente presenza della rete ecologica ed al consumo di suolo e di risorse. instabile e classe 2 aree a ridotta acclività; c) zona sismica – cl. 3 Si deve evitare la realizzazione di grandi superfici impermeabili, in particolare per le aree a parcheggio e/o carrabili per le quali si dovranno prevedere soluzioni di pavimentazioni permeabili.

Per quanto riguarda il consumo di suolo, cercare per quanto possibile di equilibrare gli scavi con i riporti.

In fase di progettazione attuativa, poiché i due nuovi comparti edificatori sono adiacenti, cogliere l’occasione per definire un progetto del verde unitario in modo da favorire la continuità ecologica sia attraverso varchi verdi di connessione con gli ambiti agricoli posti a nord, sia attraverso corridoi verdi di collegamento tra gli ambiti.

In sede di progettazione architettonica, porre particolare attenzione al contesto di riferimento, uso dei materiali, colori e tecniche costruttive tipiche dei luoghi.

Per le aree idrogeologicamente sensibili, in caso di opere nel sottosuolo, valutare preventivamente possibili interazioni ed alterazioni all’andamento locale della falda.

Per quanto riguarda il risparmio delle risorse idriche, adottare le migliori tecnologie disponibili come aeratori rompigetto, riduttori di flusso impianti di recupero dell’acqua meteorica ecc.

Per quanto riguarda la depurazione delle acque, qualora sia valutata l’impossibilità del collettamento alla fognatura, adottare per le fosse Imhoff l’affinamento dello scarico attraverso l’affiancamento della tecnologia di fitodepurazione.

Per il risparmio energetico si consiglia come obiettivo il raggiungimento della classe energetica B.

Per quanto riguarda la fase di cantierizzazione, porre particolare attenzione alla durata complessiva dei lavori cercando di ottimizzare i tempi e creare sinergie con l’area di trasformazione contigua. Porre altresì attenzione all’uso e trasporto di materiali, adottando misure comportamentali come la bagnatura del cantiere per la

129 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Considerazioni/suggerimenti

Indicazioni del Rapporto Ambientale Indicazioni ed indirizzi del Documento di Piano limitazione delle polveri nell’intorno. Gli accumuli di materiali inerti possono diventare preda di specie infestanti con alterazione delle relazioni ecologiche esistenti. In contesti particolarmente sensibili, in fase di chiusura del cantiere, ripristinare completamente l’area ed eliminare eventuali accumuli di risulta. Considerazioni su potenziali effetti cumulativi: - Valutare la possibilità di progettare un piano del verde e di connessione ecologica unitario per tutti e due gli ambiti; - in fase di costruzione cercare di creare sinergie tra gli ambiti in modo da ottimizzare i tempi di cantierizzazione , ma anche l’uso dei materiali compensando p.esempio gli scavi di terra con i riporti;

Produttivo: industriale, artigianale, e commerciale Problematiche generali Oltre alle problematiche evidenziate precedentemente, per il comparto produttivo si rilevano anche quelle legate a: - cambiamenti morfologici - consumo di suolo - frammentazioni e alterazioni ecosistemiche - consumi energetici - produzione di emissioni inquinanti in aria e rumore - sversamenti in corpi idrici superficiali e sotterranei - inquinamento luminoso - maggiore congestione da traffico ATPA1 Indirizzi da recepire nei PUA Superfici territoriali: 2 ATPA1 28.650 m Indice di permeabilità Ip 25% Densità arborea 1 albero ogni 200mq di Sf L’area è in classe di fattibilità geologica 3 e 3a, in classe di zonizzazione acustica III di tipo misto. Altri indirizzi da recepire nel PUA L’area è ricompresa all’interno della rete ecologica regionale - Interventi di mitigazione e di compensazione (riqualificazione corridoio fluviale primario a bassa o moderata antropizzazione del ambientale) come individuati graficamente nelle schede d’ambito, torrente Staffora. e secondo la tipologia prevista;

2 - Il PUA dovrà verificare la capacità di collettamento e di E’ un comparto di 28.650 m con Ut pari a 0,40 ed Slp prevista depurazione dei reflui previsti indicando, in caso di compreso incrementi per standard qualitativi pari a 12.606 m2 > di 2 inadeguatezza, le soluzioni da attuare a carico dei lottizzanti e le 10.000 m . Questa previsione, ai sensi dell’art. 28.6 del PTCP previsioni già in atto; sarà soggetta a concertazione. - Le aree a parcheggio dovranno essere opportunamente piantumate, con specie autoctone, in ragione di un albero ogni 4 L’ambito è localizzato nella parte ovest della frazione di Torretta e posti auto; confina a sud con un’area a servizi ed un’area produttiva, ad - Considerata la sensibilita’ paesistica dell’area, gli interventi ovest con un’area produttiva, edifici sparsi, e con il reticolo idrico dovranno perseguire la massima compatibilizzazione con il minore. contesto interessato, adottando soluzioni tipologiche, materiali e In generale si devono adottare tutti i migliori accorgimenti tecnici cromatismi compatibili con il paesaggio circostante, e mitigando per il contenimento delle risorse idriche ed energetiche e correttamente eventuali impatti visivi; utilizzare fonti energetiche rinnovabili. - Prescrizioni geologiche come da studio allegato al DdP con Adottare accorgimenti per contenere l’utilizzo di acqua potabile e particolare riferimento ai seguenti aspetti: utilizzare l’acqua meteorica o di prima falda per gli usi non potabili a) classe di fattibilita’ 3 – aree di versante potenzialmente (irrigazione delle aree a verde, pulizia dei piazzali, cassette WC instabile e 3a – aree di fondovalle con eterogeneita’ geotecnica; ecc). b) zona sismica – cl. 3

Per quanto possibile si deve cercare di conservare la conformazione morfologica originaria del sito, sottoponendo le modifiche eventuali a progettazione paesistica di dettaglio con l’obiettivo di innalzare quanto più possibile la qualità dell’area anche ai fini del miglioramento del rapporto con l’intorno (in particolare l’ambito del Torrente Staffora, il reticolo idrico minore, le aree agricole di interesse paesistico e di prevalente interesse ecologico-ambientale presenti). La rete ecologica locale deve essere considerata come una risorsa preziosa, da salvaguardare e possibilmente da rafforzare con l’aumento della dotazione arboreo-arbustiva nei nuovi interventi. A questo proposito si evidenzia la possibilità, attraverso la progettazione del verde, di creare una connessione ecologica con l’ambito del Torrente Staffora lungo il lato nord-est e con il reticolo idrico minore lungo il lato nord-ovest del comparto.

Poiché, come già detto, siamo in un ambito particolarmente sensibile da un punto di vista paesistico ed ecologico-ambientale, nel caso di emissioni di rumore, queste possono colpire le specie

130 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Considerazioni/suggerimenti

Indicazioni del Rapporto Ambientale Indicazioni ed indirizzi del Documento di Piano sensibili che si trovano in prossimità dell’area. In questo caso, si deve cercare di attrezzare l’area con adeguate fasce filtro alberate di consistente spessore.

Per quanto riguarda l’inquinamento luminoso, soprattutto in relazione alle specie notturne, si dovranno prevedere corpi illuminanti con fascio luminoso rivolto sempre verso il basso per ridurre al minimo le dispersioni verso la volta celeste.

Il comparto ed è adiacente ad alcune case sparse. In fase di progettazione attuativa porre particolare attenzione all’inserimento paesaggistico dei nuovi capannoni, ponendo particolare attenzione all’uso dei materiali, colori e tecniche costruttive tipiche dei luoghi, e dotando i margini dell’area di adeguata fasce alberate, più consistenti sul lato ovest in modo da mitigare l’impatto dovuto alla destinazione produttiva sulle case prospicienti l’ambito.

Si deve cercare di rendere meno impermeabile possibile il suolo, ma poiché si tratta di area produttiva, nel caso di possibilità di sversamento di liquidi in acque superficiali e sotterranee dai piazzali di sosta e/o manovra dei mezzi, si deve prevedere la raccolta ed il trattamento delle acque prima che queste vengano convogliate nei corpi recettori, o percolino nel suolo.

Per quanto riguarda la depurazione delle acque, valutare la possibilità di collettamento alla fognatura. Nel caso adottare per le fosse Imhoff l’affinamento dello scarico attraverso l’affiancamento della tecnologia di fitodepurazione.

Le attività di cantiere devono porre attenzione e proteggere la vegetazione esistente di pregio e ripariale, tenendo conto che danni a piante mature di alto fusto sono reversibili solo con tempi molto lunghi. Durante la fase di cantierizzazione e per diminuire le emissioni di polveri, prevedere misure comportamentali quali l’innaffiamento, la copertura con teloni dei mezzi di trasporto dei materiali ecc.

Per quanto riguarda la congestione da traffico indotta dall’uso dell’area e in fase di cantierizzazione, si deve verificare la funzionalità dei punti di accesso e l’impatto sulla viabilità locale e provinciale. Da valutare la necessità in fase di progettazione attuativa, di uno studio di approfondimento del traffico che dia conto degli impatti e delle misure di mitigazione.

ATC1 Indirizzi da recepire nei PUA Superfici territoriali: 2 ATPC1 2.600 m Indice di permeabilità Ip 25% L’ambito è in classe di fattibilità geologica 3e, zona Sismica 3. La Densità arborea 1 albero ogni 150 mq di Sf classe di zonizzazione acustica è IV Aree di intensa attività umana. Altri indirizzi da recepire nel PUA L’area è ricompresa all’interno della rete ecologica regionale - Elevata qualita’ architettonica; la tipologia ed i materiali adottati corridoio fluviale primario a bassa o moderata antropizzazione del dovranno essere attentamente valutati in modo da conseguire un torrente Staffora, corretto inserimento nel contesto di riferimento; - Le aree a parcheggio dovranno essere opportunamente E’ un comparto di 2.600 m2 con Ut pari a 0,50 ed Slp prevista piantumate, con specie autoctone, in ragione di un albero ogni 4 compreso incrementi per standard qualitativi pari a 1.430 m2 posti auto; L’ambito è un’area libera tra l’edificato consolidato del capoluogo - L’intervento dovra’ essere dotato di idonei sistemi di raccolta di Bagnaria che fronteggia la ex SS461. delle acque meteoriche (coperture, piazzali e altre superfici impermeabili), da riutilizzare per il mantenimento del verde e/o Gli effetti evidenziati per questa azione sono il potenziale per altri usi compatibili; aumento di congestione e emissioni di inquinanti in aria e rumore, - Prescrizioni geologiche come da studio allegato al DdP con dovuta al traffico quale indotto creato dal polo di attrazione particolare riferimento ai seguenti aspetti: commerciale. a) classe di fattibilita’ 3e – aree coinvolgibili da fenomeni di esondazione con pericolosità media o moderata; In generale si devono adottare tutti i migliori accorgimenti tecnici b) zona sismica – cl. 3 per il contenimento delle risorse idriche ed energetiche e utilizzare fonti energetiche rinnovabili.

Adottare accorgimenti per contenere l’utilizzo di acqua potabile e 131 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Considerazioni/suggerimenti

Indicazioni del Rapporto Ambientale Indicazioni ed indirizzi del Documento di Piano utilizzare l’acqua meteorica o di prima falda per gli usi non potabili (irrigazione delle aree a verde, pulizia dei piazzali).

A causa del traffico indotto, verificare la funzionalità dei punti di accesso e l’impatto sulla viabilità, così come in sede di progettazione attuativa valutare la possibilità di creare strade di arrocco all’area in modo da non creare accessi diretti dalla strada principale. Valutare eventualmente la necessità di uno studio di approfondimento del traffico che dia conto degli impatti e delle misure di mitigazione più opportune, in presenza di funzioni ad elevato afflusso di utenti o di automezzi pesanti.

La progettazione di questo comparto deve, in fase di progettazione attuativa, porre particolare attenzione all’inserimento paesaggistico dei nuovi edifici con particolare attenzione all’uso dei materiali, colori e tecniche costruttive tipiche dei luoghi. Porre attenzione alla separazione visiva tra area commerciale e residenziale

Sistema infrastrutturale Il potenziamento della ex SS461 comporterà alterazione della morfologia dei luoghi, impatti sulla’ambito dello Staffora, ed in generale sulla viabilità durante le fasi di cantierizzazione, con emissione di polveri e rumore. La previsione di potenziamento della ex SS461 sarà oggetto di valutazione al tavolo interistituzionale appositamente dedicato. E’ importante comunque che in sede di progettazione i reliquati, onde evitare che diventino luoghi di abbandono e degrado, vengano acquisiti e siano soggetti a rimboschimenti ed inserimento ambientale.

132 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

11. SISTEMA DI MONITORAGGIO

Lo scopo del Sistema di Monitoraggio del PGT è di valutare gli effetti diretti e indiretti dell’attuazione delle azioni previste dal Piano sulle componenti e matrici ambientali individuate e sulle reciproche interazioni in relazione al livello di dettaglio del Piano stesso. Il monitoraggio costituisce l’attività di controllo degli effetti ambientali significativi prodotti in sede di attuazione del PGT, finalizzata ad intercettare tempestivamente gli effetti negativi rispetto agli obiettivi di sostenibilità. Il monitoraggio rappresenta un aspetto sostanziale del carattere strategico della valutazione: si tratta di avere a disposizione una serie di dati aggiornati e aggiornabili nel tempo da cui trarre indicazioni per il progressivo riallineamento dei contenuti del piano agli obiettivi di sostenibilità stabiliti (azioni correttive di feedback). L’affermarsi e il diffondersi della capacità di monitorare il processo di piano e di dare conto al largo pubblico dell’efficacia del medesimo, si presenta come uno dei tratti più innovativi rispetto alla prassi amministrativa consolidata. Il monitoraggio ha un duplice compito:

• fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti ambientali delle azioni messe in campo dal Piano, consentendo di verificare se esse sono effettivamente in grado di garantire gli obiettivi di sostenibilità ambientale che il Piano si è posto; • permettere di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente dovessero rendersi necessarie.

Lo sviluppo del programma di monitoraggio avviene attraverso la messa a punto di una serie di indicatori di stato e di prestazione che possono essere aggiornabili in modo semplice con le risorse e le informazioni disponibili. In particolare la lista di indicatori proposta, consente un monitoraggio annuale degli effetti attesi dall’attuazione di quanto previsto dal Piano.

Annualmente l’Amministrazione del Comune di Bagnaria dovrà provvedere ad aggiornare e controllare i dati dei diversi parametri di monitoraggio, al fine di verificare la corretta attuazione delle indicazioni del Piano e attivare per tempo, se necessario azioni correttive. Tali dati verranno messi a disposizione del pubblico al fine di aggiornare, comunicare e coinvolgere la popolazione nella gestione dello strumento di pianificazione.

Il sistema di monitoraggio deve essere organizzato in modo da poter misurare fin dalle prime fasi di attuazione del PGT le dinamiche di evoluzione delle matrici e componenti ambientali indagate. Il sistema di monitoraggio deve prevedere una serie di indicatori facilmente popolabili; è necessario infatti che i dati utilizzati per effettuare il monitoraggio del PGT siano già raccolti da altri Enti (Regione, Arpa, Provincia) e siano in grado di valutare le tendenze nel tempo, mettendo in relazione queste ultime con l’attuazione delle azioni di Piano. Il sistema di monitoraggio deve consentire il controllo degli aspetti dell’attuazione del piano dal punto di vista procedurale, economico e fisico, nonché la verifica degli elementi di qualità ambientale. In particolare, il sistema di monitoraggio deve consentire di raccogliere ed elaborare informazioni relative:

z allo stato di avanzamento e alle modalità di attuazione delle azioni di PGT (indicatori di processo); z agli effetti ambientali significativi indotti dagli interventi (indicatori di monitoraggio degli effetti ambientali). In generale, gli indicatori devono godere di determinate proprietà: • popolabilità e aggiornabilità: l’indicatore deve poter essere calcolato: devono cioè essere disponibili i dati per la misura dell’indicatore, con adeguata frequenza di aggiornamento, al fine di rendere conto dell’evoluzione del fenomeno; • costo di produzione e di elaborazione sufficientemente basso; • sensibilità alle azioni di piano: l’indicatore deve essere in grado di riflettere le variazioni significative indotte dall’attuazione delle azioni di piano; • tempo di risposta adeguato: l’indicatore deve riflettere in un intervallo temporale sufficientemente breve i cambiamenti generati dalle azioni di piano; • comunicabilità: l’indicatore deve essere chiaro e semplice, al fine di risultare facilmente comprensibile anche a un pubblico non tecnico. Deve inoltre essere di agevole rappresentazione mediante strumenti quali tabelle, grafici o mappe. 133 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Sia gli indicatori che rendono conto dello stato di attuazione del piano, che quelli relativi agli effetti significativi sull’ambiente devono essere integralmente calcolati con frequenza annuale, in modo da confluire nella relazione di monitoraggio annuale e da contribuire all’eventuale riorientamento del piano. Nella tabella seguente è riportato il riassunto delle modalità e delle tempistiche del monitoraggio previsto per il PGT del Comune di Bagnaria

Modalità e tempistiche del monitoraggio Soggetto indicato a popolare gli indicatori Comune di Bagnaria Durata del monitoraggio 5 anni (PGT) Frequenza reporting Annuale Messa a disposizione sul sito web del comune Modalità di comunicazione Incontri pubblici

Come indicatore di processo si dovrà valutare la percentuale di azioni strategiche che sono state realizzate in riferimento all’andamento demografico:

Indicatori di processo Fonte Azioni attuate/rispetto alle previste (%) Comune Trend demografico (Ab) Comune Popolazione residente (Ab) Comune Unità locali (n.) Comune

Nella tabella seguente sono riportati gli indicatori individuati per gestire la fase di monitoraggio, in relazione al contesto ed agli obiettivi di sostenibilità più significativi per Bagnaria:

Tema ambientale Indicatori di contesto Fonte

Popolazione residente (n.) Comune

Socio economici Numero componenti per famiglia (n.) Comune

Unità locali (n.) Comune

Flussi di traffico (veicoli/giorno) Provincia

Mobilità Trasporto pubblico (n/giorno) Provincia

Percorsi ciclopedonali (km) Comune

Capacità residua del depuratore (AE) Ente gestore

Consumo idrico procapite (m3/ab*anno) Ente gestore Acqua Perdite nelle reti di adduzione (%) Ente gestore

Prelievi da acque sotterranee (m3/anno) Comune

Superficie urbanizzata/superficie totale (%) Comune Suolo Incidenza superficie agricola utilizzata SAU per colture innovative Regione (%)

Produzione rifiuti urbani procapite (kg/ab) Comune Rifiuti Percentuale di raccolta differenziata (%) Comune

Emissioni precursori dell’ozono per Aria Regione macrosettore (NOX, COV, NH4 e CO) (%)

Rumore Incidenza superficie classificata in zone 4-5-6 (%) (n.) Comune

134 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

N. di esposti annuale (N) Comune

Consumo energetico per abitante (KWh/ab) Ente erogatore servizio

Energia Edifici con certificazione energetica (%) Comune

Produzione di energia da fonti rinnovabili (KWh) Comune

Sviluppo linee elettriche distinte per tensione (km) Comune Inquinamento elettromagnetico Impianti per telecomunicazione e radio televisione (n.) Comune

Aree protette (km2) Regione, Comune

Paesaggio Incidenza aree protette (%) Regione, Comune

Superficie aree naturali (non ricomprese nelle aree protette e aree Comune rete Natura2000) (km2)

Obiettivo di sostenibilità Indicatori di monitoraggio Fonte

Incrementare le risorse Numero impianti a fonti rinnovabili (n.) Comune rinnovabili Edifici con certificazione energetica (%) Comune Consumo gas annuale (mc) Gestore rete gas Ridurre i consumi energetici Consumo energia elettrica annuale (KW/h*Ab) Gestore reti elettriche

Incremento % uso suolo naturale Comune

Conservare gli ambienti naturali e tutelare le specie Superficie aree a bosco (Km2) PIF rare e vulnerabili

Superficie aree protette (Km2) Regione/Comune

Ridurre i consumi idrici Consumo idrico procapite Gestore rete acque

Concentrazioni nitrati e cromo nei pozzi acquedottistici Gestore rete acque

Indice biotico esteso (IBE) Arpa

Livello di inquinamento da macrodescrittori (LIM) Arpa Tutelare le risorse e le riserve idriche Gestore servizio idrico Capacità residua del depuratore (AE) integrato

Gestore servizio idrico Copertura del servizio di depurazione (%) integrato

Scarichi autorizzati in corpi idrici superficiali (n.) Provincia

Vulnerabilità da nitrati (%) Regione

Capacità protettiva acque superficiali Regione Lombardia Tutelare il suolo da processi alteranti Capacità protettiva acque sotterranee Regione Lombardia

Superfici a rischio di compromissione o degrado (km2) Regione Lombardia

Superficie urbanizzata (Km2) Comune Contenere il consumo di suolo Superficie aree dismesse (Km2) Comune

135 PGT COMUNE DI BAGNARIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Contenere la produzione di Raccolta differenziata (%) Arpa/Comune rifiuti Produzione di rifiuti urbani pro capite (Kg/Ab*g) Comune Salvaguardare il patrimonio % di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente dismesso Comune storico architettonico % Incremento di percorsi e piste ciclopedonali Comune Concentrazione media stagionale dei principali inquinanti in aria (μg/m3) Arpa Superamento dei livelli di attenzione e allarme per i principali inquinanti Arpa Tutelare e migliorare la qualità (n.) della vita Utilizzo del Trasporto Pubblico Locale (passeggeri*Km/anno) Società gestore del servizio Incidenza superficie classificata in zone 4. 5 e 6 (%) Comune Esposti (n.) Comune

Attuazione e soggetti coinvolti Il monitoraggio di un piano o programma, come già detto è un processo di verifica e controllo degli effetti ambientali significativi prodotti in sede di attuazione del PGT. Le risorse da mettere in campo per l’attuazione di un piano di monitoraggio sono di tipo prevalentemente economico ed umano. Queste ultime fanno riferimento a figure professionali da ricercare all’interno della pubblica amministrazione (vedi p.es. gli uffici tecnici), e nel caso queste non fossero sufficienti (o per mancanza di tempo e/o competenze specifiche) o per assenza di strumentazioni adeguate, possono fare riferimento a figure specialistiche che si possono trovare all’interno di enti come p.es. ARPA.

136