Sopra Un Nuovo Interruttore E Sul Suo Uso in Alcune Esperienze Di Induzione; Per R

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Sopra Un Nuovo Interruttore E Sul Suo Uso in Alcune Esperienze Di Induzione; Per R 115 allorchq io stato igrometrico era 0,5~: e tuttavia nel primo caso s'impiegavano soil 0,315 chilogrammetri al secondo, men- lre nel secondo fu necessario il lavoro di 0,380 chilogrammetri. Si trova inoltre che ai gradi di umidit'~ relativa 0~36; 0,49; 0,~; 0~69, corrispondono i valori 0,0t64; 0,0180 ; 0,016~; L 0,0143 del rapporto --tra il lavoi'o e l'intensit.~. Laoude ri- = sulta questo fatto singolare, chela macchina di Holtz ~ piu economica nelle giornate umide che neile ascitJtte. Nella pros~itna adunanza darb la spiegazione di questo fenomeno, e dimostrerb che le correnti delle macehine elet- tricheseguono la legge di Ohm~ come tutte le altre corren- ti elettriche. SOPRA UN NUOVO INTERRUTTORE E SUL SUO USO IN ALCUNE ESPERIENZE DI INDUZIONE; PER R. FELICI. t. Nel corso di a|euni miei studi~ sulle azioni e|ettriche ma- nifestate da un coibente soggetto all'azione a distanza di un corpo elettrizzato~ pensai che mi potevano es.~ere utili, e forse anche indispensabili, alcune esperienze sulla variabile intensit/t delle correnti iadotte dal magnetismo di una massa di ferro dolce, durante il piccol tempo the essa impiega ad acquistare od a perdere il magnetismo indotto da una forza esteriore, ehe subitamente r o cessa di agire; e fino dail'anno seorso feci alcune prove con un interruttore atto ad aprire od a chiu- dere dei circuiti ad intervalli brevissimi di tempo. Avevo una spirale voltaica per magnetizzare uu cilindro di ferro dolce; il quale poi magneti~andosi, e smagnetizzandosi, induceva una corrente in un' altra spirale separata dalla prima. Andai modiflcaudo 13 forma di quel mio interruttore, a misura che le esperienze me ne aceennavano i difetti; ed ora che mi pare sempliee, esatto e di un uso facile, 1o descrivo. tl6 Appareechi dello stesso genere furono gih ideati e adope- raft, dall'ltelmholtz per Io studio dell'extracorrente in ua circui- to voltaieo (1), dal Blaserna per Io stato variabile delle corren- ti di induzione (-9.2), e flnalmente in questi ultimi giorni dal Cazin per 1o stesso seopo (3). L'interruttore dell'Helmholtz si eompone di una tavoletta orizzontale sulla quale stanno due piecole leve, ciaseuna delle quail 6 mobile iu un piano verticale e attorno ad un pernio che passa per il suo mezzo, all'incirca. Quando sono orizzontali, quelle leve stanno vieine ira Ioro, e lungo la stessa linea retta. Una terza leva, un poco pif~ grande, e pure in simil modo im- perniata sulla stessa tavoletta 6 mobile ia un piano verticale, no~'male a quello nel quale si possono muovere le prime due. Questa ultima lena pub imprimere un rapido movimento alle altre due, cadendo a un tratto sullr loro estremit'~ vicine. Tut- tee tre le leve portano dei fili conduttori, le di cui estremit~. emergendo od immergendosi entro vaschette piene di mereurio, in ogni urto d/tto della leva maggiore, ehiudono od aprono dei circuiti ad intervalli brevissimi di tempo, che sono misurati dalle deviazioni di un galvanometro. L'interruttore del Blaserna 6 formato da uu eilindro, the pub ruotare con velocitY, costante e pif~ o meno grande attor- no al suo asse. La supertleie del cilindro 6 in parte conduttri- ee e in partr isolante, come nei eomuni interruttori, ma con assai miglior disposizione. Della molle posano su quella super- fieie, e quando il cilindro ruota e vi striscia sotto, esse chiu- dono ed aprono periodicamente i eireuiti, ad intervalli di tempo uguali e calcolabili coaoseendo la velocita e le grandezze degl'in- tervalli, alteraativamente eonduttori ed isolanti, del eilindro. Nell' apparecchio del Cazin la caduta di un peso serve a chiudere ead aprire i eircuiti facendo urtare una molla contro delle parti metalliche, od immergendo entro uu vaso pieno di mereurio un' asta portata vertiealmente da quel peso medesimo. (1) Ann. di Pogg. 1851 pag. 515. Die Lehre yon Galv. und Elektromagn. yon G. Wiedemann, zweiter Band. 1865 pag. 741, (2) Archives 1870. (5) Ann. de Chim. et de Phys. t874. 1t7 Can gli apparecchi dell'llelmholtz e del Cazin, per ogni ca- duta della leva o dot peso, si osserva nel galvanometro ,no d~viatione impulsiva dovuta ad una quantit'~ di elettricith svi- luppata dopo un date tempo, decorso dall'istante delia ehiusura o della apertura del circuito voltaico, e durante un date inter- vallo di tempo. Con l'appareechio del Blaserna si osserva nel gaivanometro una deviazione flssa, dovuta a quella quantit'~ ri- prodotta periodicamente ua note numero di voile al minute so- condo; perch6 la rotazioae continua del cilindro ripete perio- dicameute le chiusure e 1~ aperture dei circuiti. I1 mio interrut- tore sarebbe del genere di quello dell'Helmholtz, da cui per6 dif- ferisce moltissimo. Dobbiamo altresi ricordare ehe l'Helmholtz in aleune sue pih recenti esperienze adoper6 un pendolo, il quale cadendo per eseguire una oseillazione incontrava con dei piccoli ounei flssati oriztontalmente lunge la sun asta due leve molto leggere, che servivaao a chiudere o ad aprire dei cireuiti eel mezzo coasue- to delle vasehette di mercurio (t). 2. La flgura t. (Tar. HI) rappresenta in prospettiva il mio interruttore, e la flgora 2. ne d/~ la proiezione orizzontale, ab 6 uua grosset lastra di ferro fuse, largo 0%20, lunga 0%97. Ha nel sue mezzo una fenditura ff larga 0m,03, lunga 0%23, che pus- sa ira due pilastrini S S di forte stall fusi can la lastra. Qne- sta parte, che 6 la base dell'appareechio, 6 di ferro fuse, e non di ottone per una solo ragione di eeonomia. ll 6 una grossa sbarra di ottoue lunga 0%28. Essa una specie di leva a braccia uguali, girevole interne all'asse orizzontale OO, e peso sui r che stanno sui pezzi SS. M,M, sono sostegni di ottone alti 0m, I6 di grosse pareti, e di un sol pezzo a squadra. Di tall sostegni se ne possono aver quattro almeno ; due da uu late, e due dall' nitro late della fendi- turn. Sou tenuti al posto con viti; e delle guide permettono di colloearli a distanze convenienti dal centre dell'apparecchio, muo- vendoli parallelamente alia fenditura, e al piano verticale in (I) ~onatsberichte .... ldaggio i~71. 1t8 cui ~ girevole la sbarra ll. Nella figura 1. due di quei soste- gni compariscono tronchi nella base, per lasoiar vedere gli al- tri due, dall'altra parte della fenditura. I~ necessario aver pre- sente che essi sono da lastee di ebonite isolati fra loeo e dalla base dell'appareechio. Ogauao dei sostegni M, porta an pezzo che insieme col suo sosteguo M ~ disegnato a porte hello flgura 3. In questa figura A 6 una lastra di ottone alia 0=,08, larga 0~,05. L L un' asta di aceiaio~ o leva, luoga 0%08, girevole in un piano ~el.ticate attorno al pernio o fisso nel!a lastra, m, a~ % un pezzo di ottone entro ii quale passa a forte pressione l'asta o leva L L, la di eui estremit'3 p termina a bietta, con una porte uu poco curva. Quel pezzo m, ~ ~ saldato e serrato alia sbarretta L L con viti; perch~ preme molto ehe quel pezzo e la sua leva L L facciano un tutto ben solido, onde non vi sian ritardi sensibili nella propagazione di ua movimeato dall'uno all'ultra. 11 pezzo m, n ha an serrafili n, e pub posar~ soila superflcie piano ss del pezzo the .gli sta di fronte. 9, ~ una lastra di ebanite fissa alia lastra A. Essa so- stiene un pezzo di ottone P, il quale ha un foro v t the 1o attraversa verticalmente, il pezzo q,t'~ formato da una te- sta 9 cilindrica, la quale hello direzionB del suo asse ha per appendiee uu gumbo, o ciliodretto pifi sottile v,t ehe passa a pressione nell' anzidetto foro del pezzo P. II gumbo v t termina a modo di rite, per stringerlo al pezzo P col dado d. Vi ~ pure un serraflli r, uuito al pez~o metallico P. La testa q ha ua pic- colo foro, entro il quale si pub introdurre e. serrare con una rite un fllo conduttore. La molla z preme l'asta L L, e perei6 preme la parte pia- no del pezzo m, ~ sulla soperficie piano s~ s del pezzo q, quau- do i'asta non ~ sostenuta dai gancio c, come si vede nella figura. La lastra vertieale A 6 fermata con viti sopra di un pe~zo che scorre a coutisse lungo la porte verticate det suo sostegao M. Tutti i quattro sostegni M sono, eoi pezzi che abbiamo de. seritti, perfettamente uguali fra Ioro. Eccetto the i due pezzi M the sono alia dritta, hello figura t. haono il pezzo A collocato come si vede hello figaro 3. aclla quale la leva o L si muove t19 coo la sua estremit'h p dall' alto at basso per iuterrompere il sue co[..atto in s, s con la parte metaUica P sostenuta dalt'eba- nite; .entre ehe alia siuistra della figura !. i due sostegni M hanno il pezzo A collocate in mode, the per intorrompere quello stesso eontatto la leva o L deve muoversi dal basso all'alto. y~ y soao ghiere che scorroao a pressione lunge le brae- eia della leva l,l e possooo starvi solidamente fermate con vi- ii a pressione. Ciaseuua di esse porta lateralmente due piccoli ciliadretti di avorio e con l'asse di aeeiaio. Girando la leva l, l attorno al sue asse O O, nel verso del- la freeeia, quei cilindretti ineoutrano le estremita p dell6 le- ,Je o L, e tolgono rapidamente le eomunieazioni eonduttrici Ira quelle leve" e le patti metalliehe dei pezzi sostenuti dall'ebanite.
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