«Troppe Parole E Irresponsabili»
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07COM01A0712 ZALLCALL 13 10:06:34 12/07/96 K IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII pagina l’Unità Sabato 7 dicembre 1996 6 IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIntervisteIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII & CommentiIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII L’INTERVISTA L’ARTICOLO Mario Luzi Sì al dialogo poeta sulle televisioni «Troppe parole e irresponsabili» ma solo senza ricatti VINCENZO VITA* «In politica, ma anche in altri campi, assistiamo a un “difet- I PUO’ E SI DEVE riaprire il confronto sulla riforma del sistema della comunicazione. Il progetto di legge del governo (il primo to” di parola e ad un “eccesso” delle parole». La sobrietà, dei due presentati a luglio) è fermo al Senato presso l’ottava per il poeta Mario Luzi, «è un segno di civiltà, di saggezza, commissione, a causa dell’opposizione tenace delle forze del di maturità. C’è bisogno di un uso più responsabile della S Polo. Si avvicina la scadenza del 31 gennaio, tempo previsto dal- parola». E la polemica sulla giustizia? «Sembra un campo la proroga delle concessioni radiotelevisive. Quella data - ricor- diamolo - è prevista dal decreto varato a fine agosto, approvato dal Sena- d’Agramante», risponde il poeta. «Una società deve rispet- to qualche giorno fa e in discussione ora alla Camera dei Deputati. La da- tare il patto su cui si fonda. E la giustizia è il fondamento su ta, insomma, è tuttora sub judice e, in caso di mancata ratifica da parte cui il patto si regge». della Camera dei deputati, potrebbe essere anticipata al 22 dicembre, va- le a dire la scadenza del medesimo decreto. Non c’è più tempo, insom- ma. L’Italia ha bisogno della riforma non tanto e non solo per evitare il RENZO CASSIGOLI black out di tante emittenti private, eventualità tutt’altro che remota se il FIRENZE. Quanto pesino le pa- segno di altissima civiltà, di saggez- progetto governativo non riuscisse a varcare l’iter parlamentare. Baste- —role e quanto sia difficile tenere in- za, di maturità. Ed molto raro oggi rebbe, comunque, tale eventualità per rendere indifferibile l’approvazio- sieme politica e verità, per restare in politica, ma non solo in politica. ne prima del decreto e poi del disegno di legge, ovviamente. Non si avreb- ad una citazione di questi giorni, se Il cardinale Martini, a proposito be, infatti, solo l’intervento probabile della magistratura verso la rete tele- ne rese ben conto fra‘ Girolamo Sa- del linguaggio della politica, invita visiva di Mediaset che nel dicembre del ‘94 la Corte Costituzionale ritenne vonarola. Il «profeta disarmato» a «tornare all’austerità». Intenden- eccedente rispetto alla concentrazione consentita. In base alla legislazio- sperimentò sulla sua pelle, è pro- do con questo anche un uso più di- ne vigente ora, a partire dalla legge 422 del ‘93, verrebbe a concludersi la prio il caso di dire, la violenza delle screto, più parco delle dichiara- stessa validità delle concessioni nazionali, esclusa la Rai che è regolata parole da lui lanciate nelle predi- zioni che ci sommergono? da una disposizione specifica. che domenicali e che finirono per Il verbalismo è invadente. È la va- 07COM01AF01 Oltre all’emergenza si pone, però, il più complesso problema del futu- ritorceglisi contro fino ad essere, langa che si è abbattuta su di noi, in ro dei media. Vediamo di che si tratta. Nella condizione attuale l’Italia per queste abbruciato (dopo esse- politica e in tutti i campi, dalla cul- non può accedere alla «multimedialità», vale a dire quell’intreccio tra tele- re stato impiccato) nella Firenze di tura, allo sport, allo spettacolo. Cer- comunicazioni e vecchi media che connota lo sviluppo del settore. Poi, si cinquecento anni fa. E con chi, se to, nel campo della politica quoti- determinerebbe, in assenza della riforma, la conferma del «tripolio» Rai- non con un poeta come Mario Luzi, diana la vediamo in modo più cla- Mediaset-Stet, al prezzo di una crisi senza precedenti, a danno dei new ragionare oggi sul peso della paro- moroso. C’è un difetto ed un ecces- media ma anche dei giornali e delle stazioni locali. È bene che si ragioni la per cercare di capire, cinque se- so nel contempo. Un “difetto” di su tale realtà, sottaciuta dai tanti conservatori tesi a mantenere lo status coli dopo, se parola, verità e politi- parola ed un “eccesso” di parole, di quo. ca possano stare insieme. dichiarazioni. È un fatto che riguar- È gravissima, che il governo non si prende e che respinge al mittente. Lei che ne pensa, professore, pa- da anche il costume. Si dice tutto e Le generazioni più giovani sappiano, dunque, con chi hanno a che fare. rola, verità e politica, possono il contrario di tutto violando il riser- La tv di domani, l’accesso regolato di nuovi gestori, le opportunità per il convivere? bo della nostra vita interiore e il ri- sapere insite nella multimedialità rischiano di venire bloccate da un egoi- È una convivenza molto difficile, spetto della sfera privata, travalica- smo corporativo, che si coniuga - nel caso di Mediaset - all’irrisolta que- ma necessaria. Non c’è atto umano to continuamente. stione del conflitto di interessi. che non abbia titolo ad essere si- C’è un uso violento della parola, Ribadiamo, allora, l’offerta di dialogo. La comunicazione moderna è gnificato dalla parola. Certamente sempre sovrattono con l’uso di un pezzo decisivo dell’economia e, dal punto di vista degli utenti, costitui- l’atto è parola, è linguaggio anche iperbole guerresche: tutto diventa sce uno dei più importanti diritti di cittadinanza che possono coniugare senza l’intervento della parola. La scontro, conflitto, guerra. lo sviluppo con la democrazia. Non riguarda solo una parte o una mag- parola va usata con discernimento. E come no. Quando la parola ri- gioranza. Ma una minoranza non può ostruire la vita del futuro. Non c’è nulla che non si possa dire, nuncia ad essere atto di ragione e È bene pure che si conoscano i motivi del blocco della discussione. I che sia “indicibile”. A meno che di persuasione, allora può diventa- punti qualificanti del progetto del governo (liberalizzazione del mercato, non ci sia dietro qualcosa di tortuo- re tutto: suono o urlo, invettiva. Ve- costituzione dell’Autorità di sistema, normativa antitrust) hanno trovato so, di oscuro, di perverso, di “indici- diamo purtroppo che oggi sulla un prevedibile ostacolo nei truste-pure-inqualche incomprensione fa- bile”, appunto. Ma questo non può scena politica prevale l’urlo e l’in- G. Giovannetti/Effigie cilmente superabile. riguardare una “polis” e, quando sulto. avviene è di per se “impolitico”. Lei vuol, dire, allora, che non c’è E SI TRATTA di migliorare il testo, per evitare qualche rigidità ec- La sobrietà. Sarebbe buona regola più rapporto tra la parola e gli atti guaggio oscuro della politica si è Sembrava che non si fosse neppure sponsabilità. Dovrebbe darsi delle cessiva nella fase di passaggio dalla situazione attuale a quella valutare sempre il peso della paro- che vuole significare? passati alla brutalità della parola. a questo livello. Eppure l’Italia è un regole perché ciò che è accaduto definitiva si può discutere costruttivamente. Se si intende - inve- la. La sua sovreccitazione può di- Soprattutto non c’è più la fiducia È possibile una via di mezzo? paese che ha millenni di storia ed non si ripeta. Bisogna, insomma, ce - snaturare un articolato frutto di mesi di approfondimenti e di storcere la verità? nella parola come fondamento di Sì, dalla mancanza di chiarezza al- ha avuto anche grandi stagioni... che rifacciamo un po‘ il punto, altri- confronti, allora non c’è che prendere atto dell’impossibilità Certo. Se si valorizza il termine “pa- ragione, come possibilità di con- la brutalità. Si urla ma non si spiega. Ha alle sue spalle il diritto roma- menti saltano la sostanza e l’imma- S della riforma, traendone le conseguenze e ben chiarendo le re- rola”, se intendiamo la parole che vinzione. Si urla e si insulta quando È qui che è necessario un salto di no. gine. Ed a vederli è un cosa terribile. sponsabilità. Se, poi, il Polo intende persino usare i decreti legge in sca- ”dice”, non quella che semplice- non si hanno argomenti da con- qualità nel linguaggio della politica Appunto, il diritto romano. Eppure Insomma, bruciato Savonarola, denza («salva Rai», pay tv, proroghe, bilancio delle imprese editoriali) co- mente “esterna”. La parola che co- trapporre o da proporre. C’è imma- e dell’informazione scritta e parla- c’è una rissa all’interno del criterio vince Machiavelli? me clava per spezzare la riforma, allora il gioco diventa pericolosissimo. struisce sulla quale si fonda il di- turità, se è vero che sobrietà signifi- ta. stesso di giustizia, o di come la giu- Ma io su Machiavelli ho le mie idee. Il dialogo (oltre al tema del conflitto di interessi) si