Scheda Progetto Per L'impiego Di Volontari in Servizio Civile in Italia
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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Comune di Santu Lussurgiu 2) Codice di accreditamento: NZ 04827 3) Albo e classe di iscrizione: Regione Autonoma della Sardegna 4 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Santu Lussurgiu green future 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Codifica: CO4 Settore : Ambiente Area di intervento: Salvaguardia e tutela di Parchi e oasi naturalistiche 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: PREMESSA Il Progetto di Servizio Civile Nazionale “Santu Lussurgiu green future” si inserisce nel più ampio intervento strategico che l’Amministrazione Comunale sta attuando: “Santu Lussurgiu Paese sostenibile”, luogo ideale in cui vivere e di cui prendersi cura. Attivare questo processo virtuoso, attraverso il coinvolgimento dei giovani cittadini che intendono investire un anno della propria vita impegnandosi nella salvaguardia e nella valorizzazione del territorio, rappresenta un percorso che mira all’acquisizione di una maggiore diffusione della cultura del rispetto per l’ambiente e il territorio oltre che ad una valorizzazione delle aree verdi pubbliche, dei beni ambientali e del patrimonio archeologico esistente. Il progetto “Santu Lussurgiu green future” pone l’accento su una risorsa ambientale molto importante per il Comune di Santu Lussurgiu: la Borgata di San Leonardo de Siete Fuentes, recentemente inserita in un programma di sviluppo molto importante che ha l’obiettivo di rilanciare il turismo verde in Sardegna. Si tratta del network “Giardini Storici di Sardegna”, di cui il Comune di Santu Lussurgiu è il capofila, che rappresenta un percorso di eccellenza per valorizzare il patrimonio botanico, storico e culturale di pregio dei sette Comuni della Sardegna che ne fanno parte (Parco di San Leonardo de Siete Fuentes a Santu Lussurgiu, l'Orto Botanico a Cagliari, il Parco Aymerich a Laconi, il Parco di Badde Salighes a Bolotana, l'Isola Giardino a Caprera, il Parco Monserrato a Sassari, il Giardino degli agrumi e la Vega di Palazzo Boyl a Milis). Il protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Sardegna, i Comuni coinvolti e gli enti gestori ha l’obiettivo di rafforzare le reti dei Comuni sulla gestione dei beni paesaggistici, ampliare l’offerta relativa al turismo green e storico-culturale e valorizzare in ambito nazionale e internazionale le risorse ambientali, paesaggistiche e artistiche dei comuni sardi. Il progetto è articolato quindi in modo da prevedere sia azioni puntuali e localizzate, che rispondano agli indirizzi generali del network “Giardini storici di Sardegna”, sia azioni di sistema che mirino a consolidare il patrimonio ambientale e culturale di San Leonardo tale da diventare un giardino che ha gli stessi confini della borgata, interamente fruibile e aperto tutto l’anno. Il giardino-borgata diventa uno dei sette itinerari che rappresentano un’offerta turistica unitaria. Aree interessate dal progetto: Borgata di San Leonardo: Boschetto Fonti Chiesa di San Leonardo e annesso parco Centro storico di Santu Lussurgiu: Parchi urbani Monumenti e Chiese Zone di interesse archeologico IL PAESE Santu Lussurgiu è uno dei centri più importanti del Montiferru posto a una altezza di oltre 500 metri sul livello del mare. Il suo territorio è stato abitato sin dall'antichità e la posizione strategica del luogo (da una parte la montagna e dall'altra il mare piuttosto vicino) e la presenza abbondante dell'acqua (numerose sorgenti perenni) avrebbero favorito la formazione di insediamenti umani. Importanti testimonianze archeologiche attestano che il territorio di Santu Lussurgiu sia stato popolato fin dalla preistoria. A riprova di ciò vi sono ritrovamenti archeologici risalenti all'epoca prenuragica consistenti in domus de janas, tombe di giganti e nuraghi. Urne cinerarie e altri reperti sono invece segni evidenti di insediamenti punici e romani. L’attuale centro è di origini medievali anche se non esistono datazioni certe riguardo la genesi dell’abitato. La prima fonte storica è una pergamena risalente al 1185 ritrovata intorno al 1600 all’interno della chiesa di Santa Croce (in origine dedicata a San Lussorio) attorno alla quale si è formato con un lento processo di urbanizzazione il primo nucleo abitativo dando origine a una conformazione urbanistica tipica degli antichi centri medievali con stradine strette e case a schiera. Il borgo mantiene ancora intatto il suo centro storico, uno dei meglio conservati dell’Isola, con l’acciottolato e le case in pietra finemente decorate e scolpite secondo lo stile gotico- catalano. Santu Lussurgiu conta oggi poco piu di 2400 abitanti e le attività di base della sua economia sono la pastorizia l’allevamento del bestiame, in particolare di bovini. Famosa è la razza sardo modicana di grande pregio da cui ha preso vita il marchio bue rosso. Con minore incisione anche l’agricoltura con la olivocoltura e la viticoltura. Negli ultimi decenni si sono sviluppate anche le attività industriali nei settori alimentari e lattiero-caseario. Il formaggio Su Casizolu (presidio Slow Food) è la punta di diamante delle produzioni lussurgesi, proveniente dalla lavorazione di latte bovino del Bue Rosso. La fama dell’artigianato lussurgese è conosciuta in tutta l’Isola per la maestria dei suoi artigiani, falegnami, intagliatori, fabbri, coltellinai sarti e calzolai. Altra produzione tipica di Santu Lussurgiu è il vino e l’acquavite. Una cooperativa vitivinicola e una distilleria mantengono vive queste storiche attività. LA BORGATA DI SAN LEONARDO DE SIETE FUENTES Immersa nel cuore del Montiferru, a circa 6 km da Santu Lussurgiu, sorge il borgo medievale di San Leonardo de Siete Fuentes, una delle località più incantevoli della Sardegna, con i suoi boschi di quercia, di imponenti olmi e secolari castagni. Pur non potendo stabilire le origini, sappiamo che l'antico borgo sorse attorno alla chiesa di San Leonardo di Noblac e all’antico ospedale, sede dell’Ordine ospitaliero di San Giovanni in Gerusalemme. La chiesa, il cui impianto originale risale alla prima metà del XII secolo, presenta uno stile romanico-pisano e su di un lato sorgono i muristenes, piccole costruzioni chiuse attorno a un cortile alberato, utilizzate un tempo per ospitare i partecipanti alla novena di San Leonardo. La borgata è immersa in un parco di circa 5 ettari, all’interno del quale sono ancora fruibili gli antichi elementi essenziali: l’abbondanza di acque sorgive e la salubrità del luogo. Si tratta di un vero paradiso naturale, completamente immerso in boschi di sugheri e lecci, in una vegetazione mediterranea selvaggia, pura, che conserva ancora importanti esemplari arborei secolari. La borgata è inoltre conosciuta come il luogo delle “sette fontane” da cui deriva il nome, proprio per la numerosa presenza di sorgenti d’acqua potabile, che alimentano un laghetto e il ruscello di San Leonardo. IL TERRITORIO L'Ambiente del territorio del Montiferru, ed in particolare quello del comune di Santu Lussurgiu, è molto probabilmente uno dei più ricchi di sorgenti tra tutti i paesaggi sardi. L'acqua ha sempre svolto una rilevanza essenziale all'interno dell'economia del paese, basti pensare ai tanti mulini e gualchiere che ruotavano le loro pale grazie alla forza di questo elemento. Percorrendo il territorio è veramente semplice imbattersi nelle tante sorgenti che circondano il paese: il percorso potrebbe iniziare senza dubbio alcuno dalle fonti di San Leonardo e poi spingersi verso la linea di confine con Borore per imbattersi nelle fonti di Santa Filidiga, Funtana Urtigu e Abbaiumpa, dove nasce il Rio Merchis, che sfocia poi nel lago Omodeo. Alle spalle del borgo di san Leonardo sgorga la fonte di Silbanis e, poco discosto dal borgo, spingendosi nelle campagne verso il paese, ecco la sorgente di Sa Preda Lada, le cui acque sono anche gustabili nella fontanella posta lungo la strada tra il paese e San Leonardo. All'interno del paese ci s'imbatte nella sorgente de Su Sauccu, dove si trovava il vecchio lavatoio del paese, ora scomparso. Sopra e attorno al paese, dirigendosi verso la cima di Monte Oe s'incontra la sorgente di S'Ena 'e s'Alinu, quelle di Pala Rubiu, di Zi'Attori e di Ziu Brunnu.. Spingendosi nella strada di Bau 'e Mela, che conduce alle cime più alte del territorio, ci si imbatte in Sa funtana 'e Sos Crabalzos e più in cima nella bellissima e scenografica fonte di Elighes Uttiosos, dove l'acqua sgorga da sotto dei lecci secolari In questa zona nascono diversi torrenti, uno di questi, Su Riu 'e Sos Molinos, funge da confine tra i comuni di Santu Lussurgiu e Bonarcado, lungo il quale si trova "Su foiu de Tiu Panne Dente " piccolo laghetto dove i ragazzi lussurgesi imparavano a nuotare; poco più avanti si arriva a S'istrampu 'e Sos Molinos, oggi comunemente noto come le cascate dei Mulini. Proprio attorno a questa area è stata individuato un sito di interesse comunitario “Riu Sos Molinos – Sos Lavros – Monte Urtigu”. Questa ricchezza di fonti ha consentito da sempre un ambiente ricco di vita, la flora e fauna trovano gli elementi necessari all'esistenza, infatti sono tanti i boschi e diverse le specie che vivono tra i monti. La parte più ricca di boschi e maggiormente suggestiva è quella compresa fra Santu Lussurgiu, Seneghe, Bonarcado e Cuglieri. Altrove i boschi di querce e di lecci si alternano a prati e pascoli, mentre in prossimità del centro abitato si trovano uliveti e vigneti, oltre a castagneti e alcune piante di ciliegio, presenze residue di antichi e prosperi ciliegeti. La fauna del Montiferru è rappresentata in modo molto significativo dal cinghiale, tanto è vero che lo stesso nome del massiccio montuoso potrebbe essere una trasformazione del nome Monte Verro, data l'elevata presenza di questi animali.