LE VIE DELLO SPIRITO Fonte Avellana . Scheggia E Pascelupo
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itinerario 4 LE VIE DELLO SPIRITO Fonte Avellana . Scheggia e Pascelupo L’itinerario si sviluppa per circa 40 km da Fonte Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica Avellana al comune di Scheggia e Pascelupo: I.A.T. del Comprensorio Gubbio le strade a bassissimo impatto di traffico, Alto Chiascio via della Repubblica, 15 - Gubbio attraversano la dorsale umbro-marchigiana tel. 075 9220693 entro gole rocciose e scoscesi versanti montuosi, [email protected] che creano atmosfere rarefatte e scenari di rara I.A.T. Appennino Umbro Via Consolare Flaminia bellezza. Oltre a tali paesaggi incontaminati, via Flaminia, km 190 il percorso tocca alcuni siti tra i più importanti Gualdo Tadino tel. 075 9145224 per quanto riguarda la spiritualità e l’edilizia [email protected] sacra tra Marche e Umbria. Comune di Scheggia e Pascelupo piazza Luceoli 1 La bussola tel. 075 9259722 1. Fonte Avellana [email protected] 2. Isola Fossara Badia di Sitria e abbazia di S. Emiliano in Congiuntoli 3. Perticano su prenotazione 4. Pascelupo tel. 075 9259722 5. Scheggia www.comunescheggiaepascelupo.it Infopoint Parco Regionale del Monte Cucco Villa Anita via Matteotti 52, Sigillo tel. 075 9177326 [email protected] [email protected] Monastero della Santa Croce di Fonte Avellana via Fonte Avellana 1 tel. 0721 730261 www.fonteavellana.itANCONA [email protected] 1 5 2 Scheggia 4 3 Sassoferrato Costacciaro Sigillo Fabriano Fossato di Vico Gualdo Tadino Fiuminata Nocera Umbra PERUGIA 69 4. Le vie dello spirito Per chi viene da Sassoferrato si prosegue in re dello stesso secolo viene ceduto in direzione Pergola fino ad incontrare il bivio commenda, ed inizia il suo declino fino per Serra S. Abbondio, dove si svolta: rag- al 1700; nel XIX secolo subisce le sop- giunta Serra, si prende a sinistra seguendo pressioni napoleonica e italiana. Alle per Fonte Avellana. celle dei primi eremiti, probabilmente di tipo capannicolo, si sostituiscono a Monastero di S. Croce partire dall’XI secolo le strutture edili- di Fonte Avellana zie in pietra: la chiesa con la cripta, il Incastonato in una piccola vallata alle chiostro, la sala capitolare, lo scripto- pendici del Monte Catria, il monastero rium, le celle, la foresteria e la biblio- è immerso in un contesto naturalisti- teca. Papa Giulio II, commendatario del co che dona un’atmosfera sospesa nel monastero, amplia il complesso, facen- tempo. Il luogo scelto per l’eremo, si do raddoppiare il numero delle celle, trova vicino ad una sorgente ed è ricco alzare il piano di calpestio, e realizzare di alberi di nocciolo, da cui deriva il finestre lungo le murature. toponimo di “avellana”. I primi eremiti Tra i vari ambienti è sicuramente lo di origine eugubina, probabilmente si scriptorium, quello che colpisce più insediano già nel X secolo, ispirando- l’attenzione, sia per la bellezza, sia per si alla predicazione di S. Romualdo, la rarità. Il ricco patrimonio librario molto attivo nel territorio, dove fonda oggi è conservato in gran parte nella alcune abbazie, la più vicina delle quali Biblioteca Apostolica Vaticana, men- è quella di Sitria. Il nucleo originario tre a Fonte Avellana rimangono undici del monastero è comunque da attribu- manoscritti. La prima costruzione risa- irsi a S. Pier Damiani, arrivato a Fonte le all’XI secolo, ma viene sostituita e Avellana nel 1035. A lui si devono la probabilmente ampliata nel XII. Il cor- biografia di S. Romualdo e una Regu- po di fabbrica risulta sporgente rispet- la vitae eremiticae, in cui sostiene un to a tutto il complesso, garantendone ideale di eremitismo molto rigoroso e una buona esposizione, ed è orientato quasi autonomo rispetto alla vita ceno- perfettamente in senso nord-sud, con- bitica. Fondatore della Congregazione sentendo di utilizzare la luce come in degli avellaniti, promuove il ruolo spi- una meridiana. L’ambiente di forma rituale e culturale del monastero ren- rettangolare è coperto da una grande dendolo celebre fino ai nostri giorni. volta a botte, ribassata nel XV secolo Lo stesso Dante, che probabilmente lo e riscoperta nel 1958; sulle pareti si visitò, ne parla nella sua Commedia. aprono dieci finestre disposte su due Alla notorietà si accompagna anche registri. Vicino allo scriptorium, si tro- un grande prestigio socio-economico. va la sala intitolata a S. Giovanni da nel 1325 diviene abbazia, ma sul fini- Lodi: edificata per il culto viene in real- 70 4. Le vie dello spirito tà utilizzata come ambiente di disbrigo due altari barocchi ai lati della navata, dello scrittorio, e poi come anticamera sono dedicati a S. Albertino e a S. Vit- della residenza degli abati. La biblio- toria, sormontato, quest’ultimo da una teca Dante Alighieri è ospitata in una tela di G. Francesco Ferri. Il coro e l’or- sala dell’XI secolo, originariamente gano risalgono alla metà dell’Ottocen- dedicata ai pellegrini. Oggi ospita circa to. Gli ambienti dedicati alla clausura settemila volumi, mentre nella biblio- non sono ovviamente visitabili, ma se teca antica collocata nella sezione della ne può avere un’idea nel sito web del clausura, si conservano circa venticin- monastero. Si tratta di ambienti succes- quemila volumi dal XV al XIX secolo. sivi alla fabbrica romanica, realizzati Il chiostro risale alla costruzione voluta per lo più tra XVII e XVIII secolo. Oggi da S. Pier Damiani, e presenta arcate a il monastero, ancora estremamente tutto sesto, e coperture a crociera, fatta attivo anche culturalmente, propone ai eccezione per due archi ogivali origi- suoi visitatori soggiorni a carattere spi- nari, che si pensa siano stati desunti da rituale ed offre prodotti medicamentosi architetture viste in occasione di pelle- naturali, preparati secondo le tradizioni grinaggi in Terra Santa. Intorno al chio- stro alcuni elementi interessanti: il por- monastiche, nella sua antica farmacia. tale di accesso al refettorio, in legno di Da Fonte Avellana si segue per Scheggia noce splendidamente intagliato e risa- e per la Badia di Sitria, che è raggiugibile lente alla seconda metà del XVI secolo, anche a piedi attraverso un suggestivo sen- i resti di una fontana ed un progetto tiero. trecentesco disegnato e firmato dall’ar- chitetto eugubino Gattapone, l’affresco Isola Fossara: nella lunetta soprastante l’accesso alla badia di S. Maria di Sitria clausura, datato 1593 e riproducente Collocata in uno splendido scenario l’unione della congregazione avellanita naturale, la Badia di Sitria, rappresen- con quella camaldolese di fronte alla ta anch’essa un esempio di architettura Madonna con il Bambino. Nella sala capitolare di forma rettangolare e coperta da un voltone a botte a tutto sesto, si conservano tracce di affreschi del XIV secolo, in pessime condizioni, a causa dell’utilizzo di questo ambiente come magazzino, legnaia e addirittura forno per il pane. La cripta è l’am- biente più antico e affascinante: risale al X secolo ed è costruita a ridosso della roccia viva, che affiora su una delle pareti. Si conser- vano i due bracci del transetto, ma non la navata unica, a causa della costruzione del- la basilica al livello superiore. Quest’ultima viene iniziata nel 1171 e consacrata nel 1193. Presenta un impianto a croce latina, con nava- ta unica e presbiterio rialzato. Il Crocifisso sopra l’altare è opera di Francesco Tirabo- schi del 1567, mentre i 71 4. Le vie dello spirito romanica di grande interesse. La fonda- zione romualdina è del 1014, quando il santo ravennate costruì qui alcune celle molto rudi- mentali in pietra e legname. L’edifi- cazione del mona- stero risale invece al 1018-1020: qui sono state ospitate alcune tra le per- sonalità più impor- tanti dell’ordine camaldolese, tra cui lo stesso S. Pier Damiani, priore di archetti trilobati. Nel catino absidale è Fonte Avellana e grande intellettuale. visibile un affresco settecentesco ripro- Lo stesso S. Romualdo vi ha soggior- ducente una Crocifissione. La chiesa è nato per circa sette anni. Il cenobio dotata di una eccellente acustica, moti- diviene importante e acquisisce pos- vo per cui viene spesso utilizzata nella sedimenti, fino ad essere però ceduto stagione estiva per concerti di musica in commenda nel 1451 da papa Nicolò sacra e non solo. L’edificio adiacente V. I beni di Sitria, nel 1836 vengono doveva ospitare la sacrestia e forse la incamerati da Gregorio XVI ed asse- sala capitolare. Attualmente è in corso gnati a Fonte Avellana. La struttura, di ristrutturazione. semplice e rigorosa è composta da due corpi di fabbrica, di cui uno è quello Da Sitria si prosegue fino a Isola Fossara della chiesa, e l’altro è ciò che rimane dove si svolta per Sassoferrato. del cenobio. La chiesa a croce latina presenta Perticano: abbazia di un’unica navata e presbiterio rialzato, S. Emiliano e S. Bartolomeo cui si accede da una scala. Al di sot- in Congiuntoli to è situata una bella cripta sorretta da L’abbazia benedettina sorge alla con- una sola colonna. L’altare è sorretto da fluenza del Rio Freddo con il Senti- tredici colonnine che formano degli no, e probabilmente per questo moti- 72 4. Le vie dello spirito vo prende anche la denominazione di to di abbandono che ne causa incuria Congiuntoli. E’ una splendida e solen- e crolli. Negli anni ‘70, la Soprinten- ne costruzione dalle forme romanico- denza ai Monumenti dell’Umbria ne gotiche. La fondazione rimane piut- restaura la chiesa, una volta acquisi- tosto incerta. Probabilmente esisteva tane la proprietà, mentre gli ambienti già nell’XI secolo, e molti presumono relativi al cenobio ancora di proprietà che il primo nucleo sia stato edifica- privata, rimangono in disuso. La strut- to poco prima del 1000. Con il tempo tura compatta ed elegante, è costituita l’abbazia acquisisce beni e proprietà, dalla chiesa che fa corpo unico con le anche grazie ad alcune donazioni, tali strutture relative al monastero.