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Vandercam & Dotremont BOUES œuvres partagées M M O O A C R D N A D & R N E V E T T

Si ringrazia per la gentile collaborazione il Sig. Guy Dotremont

Progetto grafico: Gian Carlo de Magistris La Fotolito Poviglio (RE)

Foto di copertina: Le centre de la terre crie crache, 1958 - 1994 bronzo - 28x25x16,5

Tutti i diritti sulle fotografie sono riservati

Tutte le fotografie delle opere riprodotte sono dello studio Michele Dell’Utri - Milano

Coordinatore Generale: Gian Carlo de Magistris

Finito di Stampare: nel mese di Marzo 2010 da Arti Grafiche De Pietri Castelnovo di Sotto (RE) Serge Vandercam e Christian Dotremont

BOUES ŒUVRES PARTAGEES

Catalogo a cura di Denis Laoureux e con un elogio a Serge Vandercam di Jean Pierre Point

Con il patrocinio

Consolato Generale del Belgio a Milano Maggio 2004 - Talia, Joel e Serge Vandercam a Bierges

5 Christian Dotremont e Serge Vandercam La presenza di Un immaginario delle profondità della terra Jorn a Bruxelles nel 1956 sembra Denis Laoureux aver confermato Dotremont nella Cobra dopo Cobra sua volontà di ri- Nel 1953, Asjer Jorn soggiorna in Liguria, ad Albisola, lanciare le attività dove si stabilisce l’anno seguente. gli aveva di Cobra. Poco parlato delle manifatture di ceramica presenti in quel dopo, sempre in borgo situato lungo la costa. La qualità dei laboratori e seno a Taptoe, la maestria degli artigiani consentono ai pittori di esplo- Dotremont orga- rare un medium allora ristretto quasi esclusivamente nizza un’esposi- 1959 - Vernissage mostra Boues di Serge Van- dercam e Christian Dotremont - presso la So- alle arti decorative. Sulla scia del suo trasferimento ad zione collettiva ciété Royale des Beaux-Arts di Verviers - seduti Albisola, Jorn organizza, nel 1954, un «Incontro inter- esplicitamente da sinistra a destra Dotremont e Mortier - dietro Constant e Schellekens nazione di Ceramica sperimentale». L’evento riunisce posta sotto l’in- soprattutto Corneille e Karel Appel. Contribuisce ad im- segna del gruppo del quale era stato il fondatore e il porre Albisola e la ceramica nella vita di Copra dopo principale animatore. L’anno seguente, e precisamente Cobra, cioè dopo la dissoluzione nel 1951 del gruppo nel febbraio 1957, Jorn ritorna a Bruxelles dopo aver fondato nel 1948. fondato il «Movimento internazione per una Bauhaus Poco dopo, nel dicembre 1955, un nuovo spazio immaginista» al quale aderisce il pittore belga Maurice espositivo vede la luce a Bruxelles, diretto da Claire e Wyckaert. Espone allora delle ceramiche sperimentali Gentil Haesaert. Il luogo, intitolato Taptoe, è attivo fino uscite dalle fornaci di Albisola. al febbraio 1957. Jorn vi espone a più riprese. Nella Allo stato attuale delle conoscenze, si sa poco dell’im- primavera del 1956, egli mette in mostra delle tele di- patto di questa mostra sulle pratiche artistiche belghe. pinte dopo la realizzazione delle sue prime ceramiche Senza con questo voler stabilire un rapporto di causa e effetto, è degno di interesse che, poco dopo l’esposi- nelle manifatture di Albisola. Per Jorn, il lavoro manua- zione brussellese delle ceramiche di Jorn nel febbraio le della terra rappresenta una scoperta che prolunga il 1957, Dotremont si sia dedicato a sviluppare, assieme senso della sperimentazione valorizzata da Cobra. È nel a Vandercam, un immaginario poetico della materia at- 1951 che l’artista si cimenta con la ceramica, in occa- traverso una serie di opere in argilla: Les Boues. sione di un soggiorno a Silkeborg. L’impasto dell’argilla Vandercam è un sodale imprescindibile per Dotre- ha chiaramente incoraggiato l’artista a indirizzare la sua mont. Il suo nome è strettamente collegato a Cobra pittura verso un orientamento nuovo per lui. L’orienta- al quale ha contribuito come fotografo sin dal 19491. mento verso una pasta pittorica ormai esaltata per la Ma è soprattutto come pittore che collaborerà a stretto sua densità, la sua consistenza, e per la virulenza dei contatto con Dotremont. Vandercam comincia a dipin- suoi tormenti. Il magma dei materiali trasforma la tela gere nel 1953. Due anni più tardi, rincontra Dotremont in una membrana dotata di vita propria in cui le masse nella pratica della pittura comune, di cui è testimonian- si compenetrano, rimbalzano le une sulle altre, fino a za un’opera come Qui se décagent à pas de souffle, costituire un continuum vitale. seguita poi da molte altre esperienze dello stesso gene- Una tale trasformazione nella pittura di Jorn non re. Una mostra come Paroles visibles, organizzata a Pa- sfuggì all’occhio di Christian Dotremont. Nel testo che rigi nel 1955, rende conto dell’importanza della pittura quest’ultimo redige per accompagnare la mostra del comune negli anni Cinquanta. D’altronde Dotremont, 1956, individua ciò che la pratica della ceramica rap- Corneille, Jorn, Alechinsky e Vandercam hanno parteci- presenta per Jorn: «Aveva bisogno di andare in Italia e pato a questa manifestazione. In particolare quest’ulti- organizzare intorno a lui la scuola di ceramica di Albisola mo ha esposto delle pitture-parole concepite assieme (...)». Dotremont prosegue sottolineando il legame che a Jean-Clarence Lambert, prima di ottenere, nel 1956, si instaura tra la materia della ceramica e l’amalgama il Premio della giovane pittura belga. Un anno dopo, tra della pittura: «Jorn è un contadino terribilmente attac- cato alla terra, alla materia (e per esempio all’impasto 1 Michel Draguet, Serge Vandercam. L’invitation au voyage, Bruxelles, ULB-GRAM, del colore con il quale anche è fatto il quadro)». 2001, pp. 18-29.

5 il 1958 e il 1959, Dotremont e Vandercam riprendono aerea, impiegata per la resa grafica della materia delle con la dinamica dell’arte a quattro mani, che era stato Fagnes risponde la pesantezza del polso che plasma uno dei pilastri fondativi di Cobra. la terra delle Boues a vantaggio di un’arte che insorge L’attuale esposizione mostra il frutto di quella colla- contro lo stile. Contro lo stile. Così è intitolato il testo borazione particolarmente feconda che unì Dotremont redatto nel 1957 da Enrico Baj e controfirmato da Van- e Vandercam nell’atelier che quest’ultimo occupò a dercam in segno di opposizione all’alienazione costitu- Bruxelles. Le opere sorte da questo lavoro comune ita, secondo questi ultimi, dall’adesione ad un insieme sono state realizzate in appena qualche sessione, tra di caratteristiche formali erette a dottrina estetica. Nel l’estate del 1958 e la primavera del 19592. Formano 1959, Vandercam soggiorna a Milano. Incontra allo- un corpus che si inscrive pienamente nella dinamica ra Sergio Dangelo e Tullio Mazzotti prima di stabilirsi sperimentale e collettiva che ha fatto di Cobra uno dei per l’estate ad Albisola, dove ritrova Jorn. I due vecchi più determinanti contributi all’arte del dopo-guerra. Si membri di Cobra frequentano assiduamente la mani- tratta più precisamente delle serie Boues e Bouolo- fattura di ceramica San Giorgio. È in tale contesto che gismes, dei dipinti collettivi, dei libri di un giorno, ma Vandercam si consacra, tra 1960 e 1962, a una serie anche della raccolta di poesie intitolata Fagnes per la emblematica dell’ belga: Il Mare e le ra- quale Vandercam ha eseguito dei disegni in un inedito dici. Pittura e ceramica costituiscono ormai le due facce dialogo con i versi di Dotremont. È bene precisare che di uno stesso progetto che estende l’esperienza delle questi disegni si compongono di due gruppi distinti. Da Boues e approda alle esposizioni presentate nel 1961 una parte, la serie Fagnes mette in scena un immagi- alla Rotterdamse Kunstkring e nel 1962 al Palais des nario nato da una terra nera – la torba – costitutiva di Beaux-Arts di Bruxelles. quel particolare paesaggio, reso attraverso una retorica Pagine di fango visiva segnata dalla linea e dalla macchia. Dall’altra, la Estate 1958. Vandercam si reca nelle Fagnes, ad est serie Coupe-feu tenta non soltanto di rendere la luce del Belgio, non lontano dalla frontiera belgo-tedesca. che filtra attraverso l’apertura approntata nella foresta Il viaggio è legato ad un incarico pubblicitario. L’artista per interrompere la propagazione del fuoco, ma anche deve fotografare l’erioforo, un tipo di fiore la cui partico- di impadronirsi del disegno tormentato delle linee cre- larità consiste nel crescere su un terreno torboso, come ate dagli alberi nel paesaggio. avviene nelle Fagnes. Le Fagnes rappresentano una en- Questa collaborazione con Vandercam riconduce clave naturale particolare. Si tratta di un altipiano che Dotremont sulla strada di un processo che ha le sue ra- dispiega, a perdita d’occhio, da una parte lande fatte di dici in Cobra. Ma testimonia anche di un rinnovamento torbiere nere e dall’altra distese umide popolate d’albe- estetico. Un rinnovamento che trae la sua vitalità dalle ri secolari scossi dai venti. Con il suo aspetto di steppa forze naturali e si colloca, a differenza della componen- primordiale, questa natura ha stimolato l’immaginario te rivoluzionaria di Cobra, su un piano ormai apoliti- del pittore che, di ritorno nella capitale, non manca di co. Le Boues, i Bouologismes, le Fagnes e i libri di un parlarne a Dotremont, il quale conosce bene la regione giorno impegnano di nuovo Dotremont sulla via di un in questione poi- progetto poetico, quello di restituire alla scrittura una ché vi si è rifugiato presenza sensibile ormai imbavagliata dalla tipografia. nel 1944. Entram- Questi lavori prolungano così un cammino fecondo bi vedono nelle aperto all’epoca degli anni di Cobra, che condurrà Do- Fagnes un paesag- tremont all’invenzione nel 1962 di ciò che, a distanza, gio primitivo che si rivela essere stato un avvenimento fondamentale corrisponde alla nella storia delle connessioni tra immagine e scrittura loro sensibilità per nell’arte in Belgio: il logogramma. una natura incon- Questa collaborazione è parimenti decisiva per taminata. Ciò con- Vandercam. Da un punto di vista pittorico, trasforma duce ad un lavoro il pennello in un sismografo che registra le più piccole comune realizzato vibrazioni nella trama del terreno. Alla mano, leggera e attraverso diverse 1959 - Mostra Boues di Serge Vandercam e sessioni prima du- Christian Dotremont - presso la Société Royale des Beaux-Arts di Verviers - l’architetto Constant 2 Michel Draguet (a cura di), Cobra en fange, Bruxelles, ULB-GRAM, 1994. rante l’estate 1958, che ha ideato la struttura dell’esposizione

6 7 poi in autunno, e materia, che egli viva dentro la materia allo scopo, scri- infine durante la ve nel 1943 ne L’Air et les Songes, di «materializzare primavera dell’an- l’immaginario»4. no successivo. La serie delle Boues si fonda sull’immaginazione Vandercam si materiale descritta da Bachelard. In essa la manipola- consacra da prin- zione dell’argilla non obbedisce ad una idea precisa e cipio ad una serie predefinita. L’impastatura avviene al ritmo discontinuo di disegni ispirati dei ricordi che affluiscono di pari passo con la mano dal paesaggio delle che lavora la materia. Alla morbidezza del materiale cor- Fagnes. Il fatto di risponde la fluidità dell’inconscio. Sotto l’incidenza del

1959 - Vernissage mostra Boues di Serge disegnare la torba pensiero di Bachelard, immaginario, materia, scrittura e Vandercam e Christian Dotremont - presso la fa nascere in lui gesto si incontrano per far nascere quelle che appaiono Société Royale des Beaux-Arts di Verviers - se- il desiderio di un come delle figure archetipiche. Dall’argilla amalgamata, duto Dotremont - da sinistra a destra Mortier e Vandercam rapporto manua- impastata, stritolata, emergono un uccello, un tronco le con la sostanza nodoso, una voragine ispirata ad un vulcano aperto materiale. L’immaginario sviluppato a contatto con la sull’interno della terra, un animale mitologico, una radi- terra umida delle Fagnes conduce così ad un elogio ce. Niente è definitivo e l’opera si offre alla soggettività del fango attraverso una serie di sculture informali rea- dello sguardo, come dimostra il molteplice titolo del lizzate in argilla. La curiosità per la sperimentazione e il fango Arbre qui chante ou oiseau qui s’enracine ou carattere giubilante della creazione comune rappresen- sfhynx qui repond. tano gli elementi che incitano Dotremont e Vandercam Per la sua cedevolezza, l’argilla si modella sul filo dei ad esplorare, in duo, un immaginario della materia in gesti liberi dal controllo della ragione. Registra l’impron- cui la scrittura avrebbe avuto da dire la sua. Questo pro- ta di un’immaginazione resa tanto più attiva dal fatto getto si nutre della lettura dei saggi dedicati da Gaston che Vandercam lavora senza stiletto né coltello. Questo Bachelard alla terra. abbandono volontario dello strumento risponde a ciò Sotto l’incidenza del pensiero di Bachelard, questa che Bachelard chiama «il primitivismo dell’istinto pla- celebrazione della sostanza materica assume una di- stico», nelle pagine che egli consacra proprio al fango mensione psicologica estranea alle Matiérologies che all’interno di La Terre et les Rêveries de la volonté. In contemporaneamente sono oggetto delle ricerche di questo processo intervengono le parole. Ma non si trat- Dubuffet. Vandercam si accosta all’argilla come ad un ta di sfigurare la scrittura. Il fuoco d’altra parte non viene materiale che prolunga la vita interiore. C’è in questo utilizzato per bruciare le parole, ma per cuocere l’argilla un elemento che effettivamente poggia sulle pagine di al fine di assicurarne la perennità. Man mano che la for- Bachelard. Nell’introduzione a La Terre et les Rêveries ma emerge, Dotremont incide delle poesie con l’ausilio de la volonté, quest’ultimo sviluppa la tesi dell’imma- di un chiodo come per lasciarsi andare ad un lavoro di ginazione materiale. Egli distingue tra «l’immagine per- appropriazione della materia attraverso il linguaggio. Le cepita», quella cioè trasmessa attraverso i sensi, e «l’im- poesie non preesistono. Scaturiscono dai gesti compiu- 3 magine creata», che ne è la sublimazione poetica . ti da Vandercam per modellare la terra. È opportuno L’immaginazione diventa un’attitudine che consiste precisare che le parole non descrivono tanto la forma non tanto a formare delle immagini, ma piuttosto a de- ma tentano di sincronizzarsi al ritmo improvvisato del formarle per via onirica. Quest’ultima va dalla materia gesto. Ogni aforisma poetico è inciso nella poltiglia al inerte al divenire di una forma che incarna un sogno in ritmo di un solo respiro: Enfange cristal de boue, Terre azione. Seguendo tale schema, il sogno si fonda su un volé, Le centre de la terre crie et crache... La poesia si materiale chiamato a trasformarsi, attraverso l’immagi- adatta alle circonvoluzioni formate nell’argilla per con- nazione, in una nuova realtà che viene a sua volta a durre lo sguardo del lettore-spettatore ad esumare le rimettere in moto il sogno e così di seguito. Analizzan- parole dalle anfrattuosità nelle quali si aggomitolano, do i meandri di questo pensiero analogico, Bachelard come se si trattasse di ritrovare una memoria nascosta auspica che l’uomo pensi la materia, che egli sogni la nelle profondità della terra.

4 3 Gaston Bachelard, La Terre et les Rêveries de la volonté, , Corti, 1948, pp. Gaston Bachelard, L’Air et les Songes. Essai sur l’imagination du mouvement, 1-4. Paris, Corti, 1943, p. 14.

6 7 Sulla scia dell’idea- Grandville in Un autre monde, un album il cui carattere zione delle Boues, fantastico aveva destato l’interesse dei surrealisti. È in Dotremont e Van- questo contesto che Dotremont e Vandercam ritorna- dercam realizzano, no alle loro riflessioni sulla terra. Il 3 ottobre 1958, dan- al principio del no alla luce Fagnes. Si tratta di una raccolta di poesie 1959, una serie di e di disegni che portano il nome di un sito naturale ai monotipi e di colla- confini del paese, a un tiro di schioppo dalla Germania. ges che intitolano È lì che Dotremont aveva trovato rifugio nel 1944, Bouologismes. Il quattordici anni prima che Vandercam vi ci si recasse dialogo tra testo e a causa di un lavoro pubblicitario. L’impatto esercitato

1959 - vernissage mostra Boues di Serge immagine si eser- da questa natura insolita sull’immaginario del pittore è Vandercam e Christian Dotremont - presso la cita qui attraverso all’origine di un lavoro comune condotto nello studio Société Royale des Beaux-Arts di Verviers delle sperimenta- di Vandercam. Le poesie scritte in versi liberi da Dotre- zioni plastiche che alterano l’aspetto visivo delle parole mont sono riunite in quattro sezioni. Messe in dialogo fino allo stravolgimento. La scrittura non viene esaltata. con i disegni che Vandercam struttura in due gruppi, Viene devastata. In uno spirito di nichilismo gioioso, Fagnes e Coupe-feu, realizzati a matita e a inchiostro che traduce il piacere condiviso della sperimentazione di china, e la cui elaborazione concettuale supera am- a quattro mani, Dotremont e Vandercam moltiplicano piamente il contesto della raccolta. I disegni pubblicati gli assalti: calcinazione, verniciatura, collage, morsura, in Fagnes appartengono infatti a un corpus molto più crettatura alterano il supporto per spogliare la scrittura vasto di cui la mostra attuale rende la misura. della sua funzione di comunicazione. Per Dotremont, si Fagnes segna una evoluzione nei valori di Cobra. Il tratta di un cambiamento di rotta che apre un orizzonte progetto di una interazione tra arte e comunismo che che sarà quello del logogramma. aveva sostanziato il Surrealismo rivoluzionario legato a I risultati di questo lavoro a due vennero esposti a Cobra si è disgregato per delle ragioni relative tanto Verviers, ai piedi della Fagnes per l’appunto, durante alla particolare situazione del Partito comunista belga l’estate del 1959, grazie all’iniziativa di André Blavier che alle derive dello stalinismo.5 Così, il «grande ap- e Jane Graverol. Questi ultimi erano stati i fondatori puntamento naturale» caro a Dotremont trova nel pa- della rivista Temps Mêlé alla quale Vandercam aveva esaggio il luogo privilegiato del suo compimento. La collaborato nel 1955. Nel testo che accompagna la natura delle Fagnes offre una promessa: infondere al mostra, Blavier ne chiarisce il senso: «La terra è dunque linguaggio una energia vitale «contro lo stile», contro materia, fine e mezzo, dell’inammissibile impresa». La quella «asfissiante cultura» che Dubuffet denuncerà nel scenografia è affidata all’architetto André Constant che 1968. Il poeta Marcel Havrenne aveva aperto la via in preferisce innalzare una struttura fatta di parallelepipedi seno stesso alla rivista Cobra con il suo articolo «Per in calcestruzzo piuttosto che di ricorrere al piedistallo una fisica della scrittura»: tradizionalmente utilizzato per presentare la scultura. L’efficacia di questa messa in scena riposa su un gioco «Non è impossibile ritrovare nella natura o nelle co- di opposti. Al rigore ortogonale del dispositivo immagi- struzioni umane, la forma delle lettere anche delle nato da Constant si contrappone il volo pindarico delle parole intere. Specie nei dettagli meno appariscen- Boues. La libertà formale consentitasi da Vandercam ti di un paesaggio, nelle nervature di una foglia o nel lavoro manuale della terra si esprime tanto più per nell’intrico dei rami di un grande albero, nella mag- il fatto che le Boues sorgono da una struttura geometri- gior parte delle strutture minerali (...), nel pelame o ca composta di moduli prefabbricati. nelle squame di certi animali (...)».6

Fagnes o il canto della terra Si tratta di fondersi nel flusso della natura per evo- Nel settembre 1958, Dotremont lascia Copenaghen carne i reconditi attraverso l’erompere di un gesto intri- per tornare a Bruxelles. Vi ritrova Vandercam con il qua- le aveva lavorato sulle Boues qualche mese prima. I due uomini collaborano a diversi progetti tra cui un cor- 5 Tale punto è sviluppato da Paul Aron, « Christian Dotremont : les enjeux du logo gramme », in Jean Weisgerber, Les avant-gardes et la tour de Babel. Interactions tometraggio ispirato dalle litografie riunite nel 1844 da des arts et des langues, Lausanne, L’Âge d’homme, 2000. 6 Marcel Havrenne, « Pour une physique de l’écriture », in Cobra, n° 4, sd, p. 5.

8 9 so di automatismo surrealista. Il paesaggio offre i suoi spessore spugnoso della torba. Una rete di linee si ar- elementi come tanti segni che si possono trasporre nel ticola assieme a delle pozze di inchiostro per rendere linguaggio. Su questo punto, l’opera di Dotremont toc- la materia organica che costituisce il terreno paludoso ca la sua biografia. Durante la sua vita, è attratto dalle evocato poeticamente da Dotremont. Lirica e aerea, ar- spopolate immensità naturali ch’egli trasforma in un dita e informale, la linea insegue il flusso di una natura orizzonte poetico volto a celebrare il grande Nord:7 le trasformata dal ricordo e dall’immaginazione. pianure innevate della Lapponia scoperte nel 1956, il L’inchiostro di china, la carta, il lavoro orizzontale e lo paesaggio primitivo delle torbiere esplorate in Fagnes strumento – un fiammifero intagliato in guisa di penna nel 1958 e le rive che il mare del Nord distende lungo – sono altrettanti elementi che collocano il disegno sul le Digues nel 1959. L’operazione poggia, come con le piano di una sorta di scrittura svuotata dal peso delle Boues, sulla lettura dei saggi che Bachelard dedica alla parole. Tale scrittura conferisce all’immagine una di- psicanalisi della materia. I testi del pensatore - mensione che dipende dal racconto. Quest’ultimo è se conducono i membri di Cobra a considerare che aperto a qualsiasi proiezione: il disegno racconta la vita la rappresentazione non costituisce un fine in sé, ma immemore della torba, la morsa dei ramoscelli intrec- l’espressione puntuale di una esperienza vissuta attra- ciati, la carezza del vento nell’erba alta, il ticchettio degli verso l’immaginario. La raccolta Fagnes si apre così su insetti... una decostruzione della parola che dà il titolo al libro. Alla restituzione di questa immersione nella orizzon- Ad ogni lettera, Dotremont associa un’immagine che talità del suolo corrisponde lo slancio verticale della appare come un allargamento poetico dell’alfabeto a foresta che costituisce la serie Coupe-feu. Il groviglio partire dalle forme della natura.8 naturale dei rami ispira il lavoro grafico. Vandercam trae Alla decostruzione della parola «fagnes» corrisponde dalle ramificazioni dell’albero l’immagine di un reticolo un disegno che sostituisce l’evocazione della trama del accidentato di linee. Lo slancio dei rami si trasforma, terreno alla descrizione del paesaggio. Non si tratta di sotto lo sguardo del pittore, in una arborescenza di li- rappresentare il paesaggio, o di descrivere un angolo di nee il cui tracciato sembra ricavare la propria energia verzura. I disegni non illustrano le poesie di Dotremont, dalla violenza degli elementi naturali che si infrangono nella stessa misura, d’altra parte, in cui queste ultime sull’altipiano delle Fagnes. non descrivono la natura. Come poeta dell’immagine, Libri di un giorno Vandercam non cerca di tracciare i contorni accidentati La raccolta Fagnes si apre, come si è detto, su una di un ramo bruciato, né di descrivere il dettaglio di una decostruzione del linguaggio. Questa decostruzione, distesa di vegetazione. Non dipinge d’altronde dal vero. precisa Dotremont, è una favola. È il racconto di un Il disegno, realizzato nello studio, restituisce il risultato poeta che si impossessa del linguaggio come di un di una fusione onirica con la terra. L’artista parte dal materiale. Snodare la scrittura per riannodarla nel dise- ricordo del suolo di cui evoca la materia attraverso la gno: questa è la fa- leggerezza di un reticolo grafico ottenuto con l’ausilio vola che riallaccia del legno dei fiammiferi tagliati. Si tratta, per Vander- la raccolta delle Fa- cam, non di osservare il terreno, ma di essere il terreno. gnes al libro di un L’artista non si tiene a distanza dalle cose. Partecipa. giorno delle Fan- Non si pone davanti alla natura, bensì dentro la natu- ges. Dotremont e ra. Come? Congiungendosi, per via onirica, alla materia Vandercam hanno torbosa che costituisce le Fagnes. L’immaginazione, ali- in effetti realizza- mentata dal ricordo, trasforma un luogo contemplato to, nella primavera in un paesaggio mentale. Il disegno scaturisce da que- del 1959, sei libri sto processo di decantazione interiore da cui l’artista composti, in re- estrae una visione che darà allo sguardo dello spetta- altà, di circa due tore la sensazione di un tuffo negli abissi della terra. pagine messe in L’immagine sgorga da questa immersione onirica nello opera nell’interval- lo di una giornata. 7 Si veda Guy Dotremont, Christian Dotremont 68°37’ latitude Nord, Bruxelles, De 1959 - Mostra Boues di Serge Vandercam villez, 2008. Haies, [Le vent, e Christian Dotremont - presso la Société 8 Christian Dotremont, Fagnes, Bruxelles, 1958, pp. 7-8. s’il devient visible], Royale des Beaux-Arts di Verviers

8 9 Vues de mars, Pas. Correspondance privée, Fanges, e Cobra non aveva messo in questione la leggibilità delle Tache sono i «libri di un giorno» ristampati in fac-simile parole nella pittura. Con la «catastrofe» quale prisma dalla Galleria San Carlo in occasione di questa mostra. attraverso il quale Dotremont percepisce il mondo, la La natura melmosa delle Fagnes costituisce l’ele- situazione muta. La macchia penetra la scrittura. Lungo mento scatenante di una riflessione poetica sul linguag- il filo della sua collaborazione con Vandercam, Dotre- gio. In qualche modo, e per dirla in maniera metaforica, mont passerà così dal progetto di scrivere la catastrofe, si tratta di impantanare la scrittura nella fanghiglia per nel suo romanzo, a quello di ‘catastrofizzare’ la scrittura, estrarne delle parole grondanti di materia. Si tratta di re- nei libri di un giorno. L’invenzione del logogramma nel stituire la scrittura alla sua primigenia plasticità. Detto in 1962 discenderà da questa inversione poetica spet- altro modo, a Dotremont interessa che la parola faccia tacolare contrassegnata dal sentimento di un’urgenza corpo con la sostanza di cui ella necessita per incarnar- esistenziale provocata dalla malattia. si, e che il gesto del poeta si appropri, come all’origine della scrittura, del tracciato fisico delle parole. Ciò spie- Il Mare e le Radici ga perché Dotremont si svincoli dalla veste tipografica Alla fine del 1959, Dotremont parte per la Danimar- per investirne gli elementi fondamentali di una retorica ca. Vandercam, invece, in quel momento soggiorna a visiva. Milano dove espone, un anno più tardi, alla Galleria La macchia è l’agente principale di questa metamor- del Naviglio. Ma è ad Albisola che si stabilisce, fino al fosi che, con i libri di un giorno del 1959, incrina la 1964. Si dedica allora ad un insieme di opere intitolate funzione di comunicazione del linguaggio. Essa si tro- Il Mare e le Radici. Questo insieme comprende una va al centro della fisica della scrittura che Dotremont serie di oli su tela realizzati dall’artista segnatamente aveva opposto già dai tempi di Cobra alla rigidità del con delle radici trovate lungo il litorale. Il procedimento carattere stampato.9 Ma per Dotremont, la macchia as- si inscrive in un’orbita informale che prende corpo in sume anche, in questo momento, un significato molto Italia sotto i pennelli di Sergio Dangelo, di Enrico Baj e personale del quale conviene rendere conto. La mac- di Emilio Vedova, tra gli altri. chia contrasta ormai con la vitalità che le era attribuita Aperto sul mare, il borgo di Albisola, dove abita Jorn, all’epoca degli anni di Cobra e si separa dalla dimen- si sostituisce alla città di Milano nel rapporto che Van- sione formalista che prende, nello stesso momento, dercam intrattiene con l’Italia. L’artista stesso ha testimo- niato del suo rapporto con Jorn in questo periodo: «Mi nel discorso di un critico d’arte come Michel Tapié. In rendo conto oggi che ciò che noi abbiamo conosciuto effetti, a partire dal romanzo autobiografico La Pierre insieme in Italia alla fine degli anni 50 non avrebbe et l’Oreiller, pubblicato nel 1955, la macchia si coniuga avuto lo stesso significato senza gli anni Cobra. Assie- con uno stato di salute debilitato da una malattia – la me a Jorn, ho scoperto la necessità della pittura». 11È tubercolosi – che Dotremont chiama la «catastrofe». Il in questo contesto che dalla tavolozza di Vandercam libro di un giorno intitolato Tache (Macchia), in par- sorge la serie Il Mare e le Radici, parallelamente ad una ticolare, occupa qui un posto speciale. Testimonia di serie di opere dal titolo eponimo realizzate con Dange- un legame che si intreccia poco a poco tra la macchia lo. Il risultato di questi lavori a quattro mani viene espo- come «grido della mano» caro agli anni Cobra10 e la sto nel 1961 alla Galleria Pescetto, ad Albisola, dove traiettoria personale di un Dotremont ormai indebolito, Vandercam lavora anche la ceramica con uno spirito squarciato, macchiato: «Macchie, io sono una linea che prossimo a ciò che allora sperimentano, nello stesso è tracciata da voi». La macchia è il segno stesso della momento e nello stesso luogo, Fontana, Baj e Lam con catastrofe, come mostrano le radiografie dei polmoni, e i quali allaccia legami di amicizia. Si tratta di svincolare la catastrofe viene vissuta come causa prima di scrittura. la ceramica dalla sua dimensione decorativa a benefi- Dotremont ha manifestamente trovato nella creatività cio di un immaginario degli abissi che scaturisce dalla un coadiuvante potente che gli permette di sublimare materia attraverso un bestiario di figure primordiali. Per la sua malattia. Inscriverla all’interno della dinamica di Vandercam, la ceramica sperimentale praticata ad Al- un progetto poetico traccia una via che conduce Do- bisola amplifica l’esperienza delle Boues, essa stessa tremont a ripensare la scrittura attraverso la macchia. eco dei pezzi esposti da Jorn a Bruxelles nel 1957. La

9 Christian Dotremont, «Signification et sinification», inCobra, n° 7, 1950, pp. 19-20. 11 Dichiarazione di Vandercam in Michel Draguet, Serge Vandercam. L’invitation au 10 Christian Dotremont, «Le grand rendez-vous naturel», in Cobra, n° 4, 1949, p. 28. voyage, Bruxelles, GRAM-ULB, 2001, p. 35.

10 11 necessità della pittura cui Vadercam fa riferimento nella stesa agitata del sua testimonianza deve essere messa in relazione con mare alla tela del questa pratica della ceramica. Come è avvenuto per pittore, anima la Jorn, la manipolazione della terra ha potuto confermare superficie di un Vandercam nella sua volontà di esaltare le proprietà movimento nel fisiche, tattili, della pittura. quale Giampie- Tuttavia la carica esistenziale ricercata da Jorn si tra- ro Giani ha visto sforma qui in una esperienza onirica del paesaggio. una dimensione Vandercam ha completamente assorbito la tesi di Ba- cosmologica.12 chelard sull’anteriorità del sogno rispetto alla contem- Vandercam si ricollega qui, in plazione. Seguendo lo schema sviluppato in L’Eau et 1959 - Vernissage mostra Boues di Serge Vander- les Rêves, la realtà fa eco ad un altro paesaggio, elabo- effetti, ad una cam e Christian Dotremont - presso la Société Ro- rato dapprima su un piano interiore. Proiettandosi per tradizione ro- yale des Beaux-Arts di Verviers - dietro la scultura Mortier, dietro Blovier , seduto uno sconosciuto via onirica nella schiuma o nella trama d’una radice for- mantica, ancora tuitamente trovata sulla spiaggia, il pittore non si pone ben presente nella cultura nordica ravvivata da Cobra, più all’esterno di ciò che contempla. Come con Fagnes, in cui l’immagine è eretta ad arca che ricongiunge la si compenetra nel paesaggio. Questa intimità onirica terra al macrocosmo. con la natura si concretizza nella materia pittorica che L’Uomo di Tollund l’artista fa crepitare a ‘fior di tela’, una tela pensata, con- Al paesaggio mentale costituito da Il Mare e le Radici cepita e vissuta come un paesaggio mentale. Investito fa riscontro, a partire dal 1962, una raffigurazione con- dalla memoria, il sentimento del paesaggio sfocia su trassegnata dalla nozione di archetipo. Questa appari- un universo sensibile che rifiuta qualsiasi costruzione zione della figura nella pittura di Vandercam è legata teorica a beneficio di una comunione con una materia ad un avvenimento preciso. Durante un soggiorno a emancipata dalla sua classica funzione di costituzione Silkeborg in compagnia di Jorn, l’artista scopre l’Uomo della forma. Liberata dal suo dovere di rappresentazio- di Tollund: un essere riesumato nel maggio 1950 da ne, la pasta abbandona l’involucro per diventare fine e una torbiera danese dove era stato gettato, duemila mezzo di una maniera pittorica che afferma pienamen- anni prima, con una corda attorno al collo. La vista di te la sua dimensione pigmentaria nel senso che il solo questa scoperta è impressionante, talmente l’uomo ha medium tradizionale del pittore costituirà il dipinto. L’in- conservato le sue forme umane. Lo spettacolo di un formale perseguito da Vandercam discende così da un essere restituito alla materia, fossilizzato, ma che ha atteggiamento di abbandono del controllo esercitato serbato delle forme umane precise, esercita su Van- dalla ragione. Si tratta di sognare il paesaggio, non per dercam un fascino che si tradurrà su un piano plastico. estrarne un significato archetipico come fa Jorn, ma per L’artista moltiplica le ceramiche e i dipinti per esplorare vivere questo paesaggio al fine di tradurlo liberamente il corpo di quest’uomo venuto fuori dagli abissi oscuri in un fatto pittorico in cui la materia si offra all’azione di un suolo la cui natura rimanda a quello delle Fagnes. dell’immaginazione. Vandercam opera qui seguendo la logica dell’esuma- Il Mare e le Radici è dunque una serie che deriva da zione del corpo dalla sua tomba di torbe dove fu but- un rapporto intimo con le cose della natura per met- tato da una giustizia sociale cieca. È come scavare la tere in scena un universo introspettivo sottoposto alle materia per farne sorgere un essere. Questo si incarna leggi del mondo mediterraneo: onde, distese di sabbia, in impasti le cui tonalità ocra evocano un corpo fusosi lagune, radici, conchiglie, ma anche lentezza, silenzio, con la terra. Il paesaggio mentale trova sbocco così sul contemplazione, ascolto, flusso invisibile. Una vita se- ritratto archetipico, e l’informale si dà una via figurativa greta palpita sotto la schiuma e di fronte al paesaggio che, attraverso il tema dell’Uomo di Tollund, sfocia da che il mare dispiega senza limiti, l’emozione è infinita. un immaginario delle profondità fatto di archetipi, di Vandercam dipinge attraverso i suoi ricordi. Essi costi- inconscio, di estrazione, di pulsione, in cui l’effusione tuiscono il tessuto fluido, oceanico, di un immaginario orgiastica del paesaggio cede il posto ad un teatro della pittorico segnato dalla trasformazione della terra ad crudeltà. opera dell’acqua. La mano riprende così al flusso delle maree il suo andare e venire incessante che, dalla di- 12 Il Mare-Le Radici, Albisola, Galleria Pescetto, dal 2 al 12 agosto 1961.

10 11 Opere e articoli di riferimento - Caprile, Luciano e Poggi, Simona, La storia delle Ce- - Hannoset, Corneille, Taptoe, Bruxelles, Laconti, 1989. ramiche San Giorgio 1958-2008, Ateneo Edizioni, - Koenig, Théodore, Histoire de la peinture chez Phan- 2008. tomas des années 50/80, Bruxelles, Lebeer-Hos- - Dotremont, Guy, Christian Dotremont 68°37’ latitude smann, 1990. Nord, Bruxelles, Devillez, 2008. - Vandercam, Serge e Noiret, Joseph, La Conversation - Laoureux, Denis, Cobra passages, Bruxelles, La Re- de Bierges, Gerpinnes, Tandem, 1992. naissance du livre, 2008. - Gallo-Pecca, Luciano e Margheritta, L’avventura artisti- - Cobra, Bruxelles, Musées royaux des Beaux-Arts de ca di Albisola, Savona, Editrice Liguria, 1993. Belgique, dal 7 novembre 2008 al 15 febbraio 2009. - Miller, Richard, Cobra, Paris, Nouvelles Éditions françai- ses, 1994. - Draguet, Michel (a cura di), Cobra en fange, Bruxel- les, GRAM-ULB, 1994. - Quaghebeur, Marc, Balises pour l’histoire de nos lettres, Bruxelles, Labor (Espace Nord), 2e edizione, 1998. - Vausort, Marc, Serge Vandercam, photographe Co- Denis Laoureux bra, Mont-sur-Marchienne, Musée de la Photographie, 1998. Nato il 29 aprile 1974. - Lalande, Françoise, Christian Dotremont, l’inventeur Laureato in Storia dell’Arte e Archeologia. de Cobra. Une biographie, Paris, Stock, 1998. Dottore in filosofia e lettere. - Serge Vandercam, Ostende, Provinciaal Museum voor Denis Laoureux è professore presso l’Université Libre Moderne Kunst, 1999. di Bruxelles dove insegna le materie inerenti alla Storia - Dotremont, Guy, Aberrations d’une biographie. dell’Arte del XX secolo. Membro di parecchi gruppi di ricer- De «Christian Dotremont, l’inventeur de Cobra», par ca legati alla stessa università ha scritto numerosi articoli Françoise Lalande, Bruxelles, Devillez, 2000. ed opere letterarie tra cui Mot à main. - Paul Aron, «Christian Dotremont: les enjeux du logo- Image et écriture dans l’art en Belgique (2006), Mauri- gramme », in Jean Weisgerber, Les avant-gardes et la ce Maeterlinck et la dramaturgie de l’image (2008), tour de Babel. Interactions des arts et des langues, Cobra passages (2008), L’histoire de l’art au 20e siècle. Lausanne, L’Âge d’homme, 2000 Clés pour comprendre (2009), René Magritte et la pho- tographie (2009). Nel 2010 sarà curatore dell’esposizio- - Berg, Christian e Halen, Pierre (a cura di), Littératures ne “Cobra in Italia” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna belges de langue française (1830-2000). Histoire et di Roma e della mostra “Cobra & Co” che verrà presentata perspectives, Bruxelles, Le Cri, 2000. a Tallin e a Riga, Capitali culturali dell’Europa. - Draguet, Michel, Serge Vandercam. L’invitation au vo- yage, Bruxelles, GRAM-ULB, 2001. -Stokvis, Willemijn, Cobra, Paris, Gallimard, 2001. - Draguet, Michel, Serge Vandercam, Milano, Galleria San Carlo, 2004. - Draguet, Michel (a cura di), Christian Dotremont. Les développements de l’œil, Paris, Hazan, 2004. - Laoureux, Denis, Mot à main. Image et écriture dans l’art en Belgique, Bucarest, Musée national, 2006. -Lehmann-Brockaus, Ursula, Asger Jorn in Italiën : Wer- ke in Keramiek, Bronze und Marmor 1954-1972, Em- den, Kunsthalle, 2007. - De Groof, Piet, Le Général situationniste, Paris, Allia, 2007. - Aron, Paul (a cura di), D’autres Dotremont, Bruxelles, Textyles, n°30, 2007. Denis Laoureux

12 13 12 13 SERGE VANDERCAM ET CHRISTIAN DOTREMONT Une telle transformation dans la peinture de Jorn n’a Un imaginaire des profondeurs de la terre pas échappé à l’œil de Christian Dotremont. Dans le texte que ce dernier rédige pour accompagner l’expo- Denis Laoureux sition de 1956, il cerne ce que représente la pratique de la céramique pour Jorn: «Il lui fallait aller en Italie et Cobra après Cobra organiser autour de lui l’école de céramique d’Albisola En 1953, Asger Jorn séjourne en Ligurie, à Albisola, où (…)». Dotremont poursuit en soulignant le lien qui se il s’installe un an plus tard. Enrico Baj lui avait parlé des tisse entre la matière de la céramique et la pâte de la ateliers de céramique abrités par ce village situé sur le peinture: «Jorn est un paysan terriblement attaché à la littoral. La qualité de l’infrastructure et la maîtrise des terre, à la matière (et par exemple à la pâte de couleur artisans permettent aux peintres d’explorer un médium de quoi est aussi fait le tableau)». alors largement réservé aux arts décoratifs. Dans la La présence de Jorn à Bruxelles en 1956 semble foulée de son installation à Albisola, Jorn organise, en avoir confirmé Dotremont dans sa volonté de relancer 1954, une «Rencontre internationale de Céramique ex- les activités de Cobra. Peu après, toujours au sein du périmentale». Cet événement réunit notamment Cor- Taptoe, Dotremont réalise une exposition collective ex- neille et Karel Appel. Il contribue à imposer Albisola et plicitement placée sous le signe du groupe dont il fut la céramique dans la vie de Cobra après Cobra, c’est- le fondateur et le principal animateur. L’année suivante, à-dire après la dissolution en 1951 du groupe fondé en février 1957 précisément, Jorn revient à Bruxelles en 1948. après avoir fondé le «Mouvement international pour Peu après, en décembre 1955, un nouvel espace un Bauhaus imaginiste» auquel adhère le peintre bel- d’exposition voit le jour à Bruxelles, sous la conduite ge Maurice Wyckaert. Il expose alors des céramiques de Claire et Gentil Haesaert. Ce lieu, intitulé Taptoe, expérimentales sorties des fours d’Albisola. Dans l’état est actif jusqu’en février 1957. Jorn y expose à plusieu- actuel des connaissances, on sait peu de choses sur rs reprises. Au printemps 1956, il présente des toiles l’impact de cette exposition dans les pratiques artisti- peintes après la réalisation de ses premières cérami- ques belges. Sans pour autant établir un lien de cause ques dans les ateliers d’Albisola. Pour Jorn, le travail à effet, il est remarquable que, peu après l’exposition manuel de la terre est une découverte prolongeant le bruxelloise des céramiques de Jorn en février 1957, sens de l’expérimentation valorisé par Cobra. C’est en Dotremont se soit consacré à développer, avec Van- 1951 que l’artiste s’essaie à la céramique, lors d’un dercam, un imaginaire poétique de la matière à travers séjour à Silkeborg. Le pétrissage de la glaise a mani- une série de pièces en terre glaise: Les Boues. festement encouragé l’artiste à engager sa peinture Vandercam est un allié substantiel de Dotremont. vers une orientation nouvelle pour lui. Cette orientation Son nom est étroitement associé à Cobra auquel il a est celle d’une pâte picturale désormais célébrée pour contribué en tant que photographe dès 194913. Mais sa densité, son épaisseur, et pour la virulence de ses c’est surtout en tant que peintre qu’il va collaborer tourments. Le magma des matières transforme la toile étroitement avec Dotremont. Vandercam commence à en une membrane douée de vie où les masses s’inter- pénètrent, rebondissent les unes sur les autres, pour 13 Michel Draguet, Serge Vandercam. L’invitation au voyage, Bruxelles, constituer un continuum vital en fusion. ULB-GRAM, 2001, pp. 18-29.

Serge Vandercam - Christian Dotremont Cristal de Boue En Fange - 1958 - bronzo - 16,5x23,5x23,5 esemplare N 3/8 - pubblicato su: catalogo della Retrospective Serge Vandercam - Museo Arte Moderna Ostenda - 1999 - p80 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

14 15 14 15 peindre en 1953. Deux ans plus tard, il retrouve Do- feu, mais aussi à s’approprier le dessin tourmenté de tremont dans la pratique de la peinture partagée, ce lignes créées dans le paysage par les arbres. dont témoigne une œuvre comme Qui se décagent Cette collaboration avec Vandercam replace Dotre- à pas de souffle. Celle-ci sera suivie par bien d’autres mont sur la voie d’un processus enraciné dans Cobra. expériences du même type. Une exposition comme Mais elle témoigne aussi d’un renouvellement esthéti- Paroles visibles, organisée à Paris en 1955 rend com- que. Celui-ci tire sa vitalité des forces naturelles. Il se pte de l’importance de la peinture partagée dans les situe, à la différence de la composante révolutionnaire années 1950. Dotremont, Corneille, Jorn, Alechinsky et de Cobra, sur un plan désormais apolitique. Les Bou- Vandercam ont d’ailleurs participé à cette manifestation. es, les Bouologismes, les Fagnes et les livres d’un jour Ce dernier a notamment exposé des peintures-mots engagent à nouveau Dotremont sur la voie d’un projet conçues avec Jean-Clarence Lambert, avant d’obtenir, poétique, celui de rendre à l’écriture une présence sen- en 1956, le Prix de la Jeune Peinture belge. Un peu sible muselée par la typographie. Ces travaux prolon- plus tard, en 1958 et 1959, Dotremont et Vandercam gent ainsi une voie féconde ouverte à l’époque des renouent avec la dynamique de l’art à quatre mains, années Cobra, et qui conduira Dotremont à l’invention qui fut un des piliers fondateurs de Cobra. en 1962 de ce qui, avec le recul, se révèle être un La présente exposition montre le fruit de cette colla- événement majeur dans l’histoire des relations entre boration particulièrement féconde ayant uni Dotremont image et écriture dans l’art en Belgique: le logogram- et Vandercam dans l’atelier que ce dernier occupe à me. Bruxelles. Les œuvres issues de ce travail commun ont Cette collaboration est tout aussi décisive pour Van- été conçues en quelques sessions à peine, entre l’été dercam. D’un point de vue pictural, elle transforme 1958 et le printemps 195914. Elles forment un corpus le pinceau en sismographe enregistrant les moindres pleinement inscrit dans la dynamique expérimentale et modulations dans la texture du sol. À la main, légè- collective qui a fait de Cobra une contribution majeure re et aérienne, qui s’emploie au rendu graphique de à l’art de l’après-guerre. Il s’agit plus précisément des la matière des Fagnes répond la lourdeur du poignet séries Boues et Bouologismes, de peintures partagées, qui pétrit la terre des Boues au profit d’un art insurgé des livres d’un jour, mais aussi du recueil de poèmes contre le style. Contre le style. Tel est l’intitulé du texte intitulé Fagnes pour lequel Vandercam a réalisé des rédigé en 1957 par Enrico Baj et cosigné par Vander- dessins en dialogue singulier avec les vers de Dotre- cam en signe d’opposition à l’aliénation que constitue, mont. Il faut préciser que ces dessins comprennent selon ces derniers, l’adhésion à un ensemble de ca- deux ensembles distincts. D’une part, la série Fagnes ractéristiques formelles érigées en doctrine esthétique. met en scène un imaginaire né de la terre noire – la En 1959, Vandercam séjourne à . Il côtoie alors tourbe – qui constitue ce paysage particulier, rendu à Sergio Dangelo et Tullio Mazzotti avant d’installer ses travers une rhétorique visuelle marquée par la ligne et quartiers d’été à Albisola, où il retrouve Jorn. Les deux la tache. D’autre part, la série Coupe-feu cherche non anciens membres de Cobra fréquentent assidûment seulement à rendre la lumière traversant l’ouverture l’atelier de céramique San Giorgio. C’est dans ce con- ménagée dans la forêt pour couper la propagation du texte que Vandercam se consacre, entre 1960 et 1962, à une série emblématique de la peinture informelle 14 Michel Draguet (dir.), Cobra en fange, Bruxelles, ULB-GRAM, 1994. belge: La Mer et les Racines. Peinture et céramique

Serge Vandercam - Christian Dotremont Navire de boues - 1958 - bronzo - 19x22,5x10,5 esemplare N 3/8 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

16 17 16 17 constituent désormais les deux faces d’un même projet nourrit de la lecture des essais consacrés par Gaston qui prolonge l’expérience des Boues et débouche sur Bachelard à la terre. des expositions présentées en 1961 à la Rotterdamse Sous l’incidence de la pensée de Bachelard, cette Kunstkring et en 1962 au Palais de Beaux-Arts de Bru- célébration de la matière prend une dimension psy- xelles. chique étrangère aux Matiérologies que Dubuffet re- cherche au même moment. Vandercam approche la Des pages de boue terre glaise comme un matériau prolongeant la vie in- Été 1958. Vandercam se rend dans les Fagnes, à l’Est térieure. C’est là un élément qui s’appuie en effet sur de la Belgique, non loin de la frontière belgo-alleman- les pages de Bachelard. Dans l’introduction à La Terre de. Ce voyage est lié à une commande publicitaire. et les Rêveries de la volonté, ce dernier développe la L’artiste doit photographier la linaigrette, une fleur dont thèse de l’imagination matérielle. Il distingue «l’image la particularité est de pousser sur un sol tourbeux, com- perçue», c’est-à-dire celle qui est livrée par les sens, et me c’est le cas dans les Fagnes. Celles-ci constituent «l’image créée» qui en est la sublimation poétique15. une enclave naturelle singulière. Il s’agit d’un haut pla- L’imagination devient une aptitude consistant non pas teau dépliant, à perte de vue, ici des landes faites de à former des images, mais plutôt à les déformer par tourbières noires et là des plaines humides peuplées une voie onirique. Celle-ci va de la matière inerte au d’arbres séculaires écartelés par les vents. Avec son ap- devenir d’une forme incarnant un rêve en action. Sui- parence de steppe des premiers âges, cette nature a vant ce schéma, la rêverie se fonde sur un matériau stimulé l’imaginaire du peintre qui, de retour dans la appelé à se transformer, par l’imagination, en une nou- capitale, ne manque pas d’en parler à Dotremont, le- velle réalité qui vient à son tour relancer la rêverie et quel connaît bien la région en question puisqu’il s’y est ainsi de suite. Analysant les contours de cette pensée réfugié en 1944. Tous deux voient dans les Fagnes un analogique, Bachelard souhaite que l’homme pense la paysage primitif répondant à leur sensibilité pour une matière, qu’il rêve la matière, qu’il vive dans la matière nature vierge. Ceci débouche sur un travail commun avec pour terme, écrit-il en 1943 dans L’Air et les Son- accompli en plusieurs séquences durant l’été 1958 ges, de «matérialiser l’imaginaire16» . d’abord, puis en automne, et enfin durant le printemps La série des Boues prend appui sur l’imagination de l’année suivante. matérielle décrite par Bachelard. Dans cette série, le Vandercam se consacre d’abord à une série de des- pétrissage de la glaise n’obéit pas à une idée précise sins inspirés par le paysage des Fagnes. Le fait de des- et fixée. Il s’opère au rythme discontinu des souvenirs siner la tourbe fait naître en Vandercam le désir d’un qui affluent à mesure que la main travaille la matière. rapport manuel avec la matière. L’imaginaire développé La souplesse du matériau répond à la fluidité de l’in- au contact de la terre humide des Fagnes conduit ainsi conscient. Sous l’incidence de la pensée de Bachelard, à un éloge de la boue à travers une série de sculptu- imaginaire, matière, écriture et geste se rencontrent res informelles réalisées en terre glaise. La curiosité de pour faire naître ce qui apparaît comme des figures l’expérimentation et le caractère jubilatoire de la créa- tion partagée sont les éléments qui incitent Dotremont 15 Gaston Bachelard, La Terre et les Rêveries de la volonté, Paris, Corti, 1948, pp. 1-4. et Vandercam à explorer, en duo, un imaginaire de la 16 Gaston Bachelard, L’Air et les Songes. Essai sur l’imagination du mouvement, matière où l’écriture aurait son mot à dire. Ce projet se Paris, Corti, 1943, p. 14.

Serge Vandercam - Christian Dotremont Le centre de la terre crie crache - 1958 - bronzo - 28x25x16,5 esemplare N 3/8 - pubblicato su: catalogo della Retrospective Serge Vandercam - Museo Arte Moderna Ostenda - 1999 - p81 / “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture- matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram” - 1994 - p46 e 159 / Serge Vandercam - Palais des Beaux-Arts - Bruxelles 17-28 febbraio 1962 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

18 19 18 19 archétypales. De l’argile malaxée, pétrie, triturée, émer- travers des expérimentations plastiques qui poussent gent un oiseau, un tronc noueux, une béance inspirée l’apparence visuelle des mots jusqu’à la défiguration. d’un volcan ouvert sur l’intérieur de la terre, un animal L’écriture n’est pas exaltée. Elle est ravagée. Dans un mythologique, une racine. Rien n’est définitif et l’œuvre esprit de nihilisme joyeux, qui traduit le plaisir partagé s’ouvre à la subjectivité du regard, comme l’indique le de l’expérimentation à quatre mains, Dotremont et titre multiple de la boue Arbre qui chante ou oiseau Vandercam multiplient les agressions: calcination, ver- qui s’enracine ou sphinx qui répond. nissage, collage, morsure, craquelure altèrent le sup- Par sa souplesse, la terre glaise se modèle au fil de port pour dépouiller l’écriture de sa fonction de com- gestes libérés du contrôle de la raison. Elle enregistre munication. Pour Dotremont, c’est un changement de l’empreinte d’une imagination d’autant plus active que cap ouvrant un horizon qui sera celui du logogramme. Vandercam travaille sans stylet ni couteau. Cet aban- Le résultat de ce travail en duo a été exposé à Ver- don volontaire de l’outil répond à ce que Bachelard viers, au pied des Fagnes justement, durant l’été 1959, nomme la «primitivité de l’instinct plastique», dans les par l’entremise d’André Blavier et de Jane Graverol. Ces pages qu’il consacre précisément à la boue au sein derniers furent les chevilles ouvrières de la revue Tem- de La Terre et les Rêveries de la volonté. Les mots ps mêlé à laquelle Vandercam avait collaboré en 1955. interviennent dans ce processus. Mais il ne s’agit pas Dans le texte qui accompagne l’exposition, Blavier don- de défigurer l’écriture. Le feu n’est d’ailleurs pas utilisé ne le ton: «La terre est donc matière, fin et moyen, de pour brûler les mots, mais pour cuire l’argile afin d’en l’inavouable entreprise». La scénographie est confiée assurer la pérennité. À mesure que la forme émerge, à l’architecte André Constant qui préfère dresser une Dotremont grave des poèmes à l’aide d’un clou com- structure faite de blocs de parpaings plutôt que de re- me pour se livrer à un travail d’appropriation de la ma- courir au socle traditionnellement utilisé pour présenter tière par le langage. Les poèmes ne préexistent pas. Ils la . L’efficacité de cette mise en scène repo- découlent des gestes accomplis par Vandercam pour se sur un jeu d’opposition. À la rigueur orthogonale infléchir la terre. Il importe de préciser que les mots dé- du dispositif imaginé par Constant s’oppose l’envolée crivent moins la forme qu’ils ne cherchent à se mettre lyrique des Boues. La liberté formelle prise par Van- en rythme avec les improvisations du geste. Chaque dercam dans le travail manuel de la terre s’exprime aphorisme poétique est incisé dans la boue au rythme d’autant plus que les Boues surgissent d’une structure d’une seule respiration: Enfange cristal de boue, Terre géométrique faite de modules préfabriqués. vole, Le centre de la terre crie et crache… Le poème épouse les circonvolutions formées dans la Fagnes ou le chant de la terre glaise pour amener le regard du lecteur-spectateur à En septembre 1958, Dotremont quitte Copenhague exhumer les mots des anfractuosités où ils se lovent, pour revenir à Bruxelles. Il retrouve Vandercam avec comme s’il s’agissait de retrouver une mémoire en- lequel il avait travaillé sur les Boues quelques mois plus fouie dans les profondeurs de la terre. tôt. Les deux hommes collaborent autour de plusieurs Dans la foulée de la conception des Boues, Dotre- projets dont un court métrage inspiré des lithographies mont et Vandercam réalisent, début 1959, une série rassemblées en 1844 par Grandville dans Un autre de monotypes et de collages qu’ils intitulent Bouologi- monde, un album dont l’aspect fantastique avait inté- smes. Le dialogue du texte et de l’image s’opère ici à ressé les surréalistes. C’est dans ce contexte que Dotre-

Serge Vandercam - Christian Dotremont Arbre qui chante ou oiseau qui s’enracine ou sphinx qui répond - 1958 - bronzo - 18x30,5x15 esemplare N 2/8 - pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture- matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram” - 1994 - p92 / Serge Vandercam - Palais des Beaux- Arts Bruxelles 17-28 febbraio 1962 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

20 21 20 21 mont et Vandercam reviennent à leurs préoccupations ou dans les constructions humaines, la forme des pour la terre. Le 3 octobre 1958, ils donnent jour à lettres ou même des mots entiers. Notamment Fagnes. Il s’agit d’un recueil de poésies et de dessins dans les détails les moins apparents d’un paysage, portant le nom d’un site naturel situé aux confins du les nervures d’une feuille ou l’enchevêtrement des pays, à un jet de pierre de l’Allemagne. C’est là que Do- branches d’un grand arbre, dans la plupart des struc- tremont avait trouvé refuge en 1944, quatorze années tures minérales (…), dans le pelage ou les écailles avant que Vandercam ne s’y rende pour les besoins de certains animaux (…)»18. d’une commande publicitaire. L’impact exercé par cette nature singulière sur l’imaginaire du peintre est l’origine Il s’agit de se fondre au flux de la nature pour en d’un travail commun mené dans l’atelier de Vander- évoquer l’intimité dans le jaillissement d’un geste tein- cam. Les poésies écrites en vers libres par Dotremont té d’automatisme surréaliste. Le paysage livre ses élé- sont regroupées en quatre parties. Elles sont placées ments comme autant de signes transposables dans le en dialogue avec des dessins que Vandercam structu- langage. Sur ce point, l’œuvre de Dotremont rejoint sa re en deux ensembles, Fagnes et Coupe-feu, réalisés biographie. Sa vie durant, celui-ci se sent appelé par au crayon et à l’encre de Chine, et dont la conception les immensités naturelles dépeuplées qu’il transforme dépasse largement le cadre du recueil. Les dessins pu- en un horizon poétique célébrant le grand Nord19: les bliés dans Fagnes appartiennent en effet à un corpus plaines enneigées de Laponie découvertes en 1956, beaucoup plus vaste dont la présente exposition don- le paysage primitif des tourbières exploré dans Fagnes ne la mesure. en 1958 et les berges que la mer du Nord étire le long Fagnes marque une évolution dans les valeurs de des Digues en 1959. L’opération prend appui, comme Cobra. Le projet d’une interaction entre art et commu- avec les Boues, sur la lecture des essais que Bachelard nisme qui avait nourrit le Surréalisme révolutionnaire consacre à la psychanalyse de la matière. lié à Cobra s’est délité pour des raisons qui relèvent Les textes du penseur français conduisent les membres autant de la situation particulière du Parti communiste de Cobra à considérer que la représentation ne consti- belge que des dérives du stalinisme17. Aussi, le «grand tue pas une fin en soi, mais l’expression ponctuelle rendez-vous naturel» cher à Dotremont trouve-t-il dans d’une expérience vécue dans l’imaginaire. Le recueil le paysage le lieu privilégié de son accomplissement. Fagnes s’ouvre ainsi sur une déconstruction du mot qui La nature des Fagnes offre une promesse: insuffler au donne son titre au livre. À chaque lettre, Dotremont langage une énergie vitale «contre le style», contre cet- associe une image qui apparaît comme un élargisse- te «asphyxiante culture» que Dubuffet dénoncera en ment poétique de l’alphabet au départ des formes de 20 1968. Le poète Marcel Havrenne avait ouvert la voie la nature . au sein même de la revue Cobra dans son article «Pour À la déconstruction du mot «fagnes» répond un des- une physique de l’écriture»: sin qui substitue l’évocation de la texture du sol à la description du paysage. Il ne s’agit pas de représenter «Il n’est pas impossible de retrouver dans la nature 18 Marcel Havrenne, « Pour une physique de l’écriture », in Cobra, n° 4, sd, p. 5. 19 Voir Guy Dotremont, Christian Dotremont 68°37’ latitude Nord, Bruxelles, 17 Ce point est développé par Paul Aron, « Christian Dotremont : les enjeux du logo Devillez, 2008. gramme », in Jean Weisgerber, Les avant-gardes et la tour de Babel. Interactions 20 des arts et des langues, Lausanne, L’Âge d’homme, 2000. Christian Dotremont, Fagnes, Bruxelles, 1958, pp. 7-8

Serge Vandercam - Christian Dotremont Branche d’aile de gueule - 1958 - bronzo - 25 x21,5x17 esemplare N 2/8 - pubblicato su: catalogo della Retrospective Serge Vandercam - Museo Arte Moderna Ostenda - 1999 - p86/ Serge Vandercam - L’invitation au voyage - 2001 - IPS/GRAM- ULB - p91 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

22 23 22 23 le paysage, ou de décrire un coin de verdure. Les des- lité du sol répond l’élan vertical de la forêt constituant sins n’illustrent pas les poèmes de Dotremont, pas plus la série Coupe-feu. L’enchevêtrement naturel des bran- d’ailleurs que ces derniers ne décrivent la nature. En ches inspire le travail graphique. Vandercam tire des poète de l’image, Vandercam ne cherche pas à tracer ramures de l’arbre l’image d’un réseau linéaire acciden- les contours accidentés d’une branche calcinée, ni à té. L’élan des branches se transforme, sous le regard décrire le détail d’un tapis de végétation. Il ne peint du peintre, en une frondaison de lignes dont le tracé d’ailleurs pas sur le motif. Le dessin, exécuté dans l’ate- semble tirer son énergie de la violence des éléments lier, restitue le résultat d’une fusion onirique à la terre. naturels qui déferlent sur le haut plateau des Fagnes. L’artiste part du souvenir du sol dont il évoque la matiè- re à travers la légèreté d’un réseau graphique obtenu Livres d’un jour à l’aide de bois d’allumettes taillés. Il s’agit, pour Van- Le recueil Fagnes s’ouvre, on l’a dit, sur une décon- dercam, non pas d’observer le sol, mais d’être le sol. struction du langage. Cette déconstruction, précise Do- L’artiste ne se tient pas à distance des choses. Il parti- tremont, est une fable. C’est le récit d’un poète qui cipe. Il n’est pas devant la nature, mais dans la nature. se saisit du langage comme d’un matériau. Dénouer Comment? En épousant, par voie onirique, la matière l’écriture pour la renouer en dessin: telle est la fable tourbeuse qui constitue les Fagnes. L’imagination, ali- qui relie le recueil des Fagnes au livre d’un jour des mentée par le souvenir, transforme un site contemplé Fanges. Dotremont et Vandercam ont en effet réali- en paysage mental. Le dessin découle de ce processus sé, au printemps 1959, six livres composés, en fait, de de décantation intérieure dont l’artiste extrait une vision quelques doubles pages mises en train dans l’intervalle qui donnera au regard du spectateur la sensation d’une d’une journée. Haies, [Le vent, s’il devient visible], Vues immersion dans les profondeurs de la terre. L’image de mars, Pas. Correspondance privée, Fanges et Tache découle de cette plongée onirique dans l’épaisseur sont les «livres d’un jour» réédités en fac-similé par la spongieuse de la tourbe. Un réseau de lignes s’articule Galleria San Carlo à l’occasion de cette exposition. avec des flaques d’encre pour rendre la matière organi- La nature boueuse des Fagnes constitue l’élément que qui constitue le sol marécageux évoqué poétique- déclencheur d’une réflexion poétique sur le langage. En ment par Dotremont. Lyrique et aérienne, enlevée et quelque sorte, et pour le dire de façon métaphorique, il informelle, la ligne prend en filature le flux d’une nature s’agit d’enliser l’écriture dans la fange pour en extraire métamorphosée par le souvenir et l’imagination. des mots gorgés de matière. Il s’agit de rendre l’écriture L’encre de Chine, le papier, le travail horizontal et à sa plasticité première. Autrement dit, il importe pour l’outil – une allumette biseautée en guise de plume – Dotremont que la parole fasse corps avec la substance sont autant d’éléments qui situent le dessin sur le plan dont elle a besoin pour s’incarner, et que le geste du d’une sorte d’écriture délestée du poids des mots. Cet- poète s’approprie, comme à l’origine de l’écriture, le te écriture donne à l’image une dimension qui relève tracé physique des mots. Ceci explique pourquoi Do- du récit. Celui-ci est ouvert à toutes les projections: le tremont se dégage de la typographie pour investir les dessin raconte la vie immémoriale de la tourbe, l’étrein- éléments fondamentaux d’une rhétorique visuelle. te de brindilles enlacées, la caresse du vent dans les La tache est l’agent principal de cette métamorpho- herbes hautes, le cliquetis des insectes… se qui, avec les livres d’un jour de 1959, lézarde la À la restitution de cette immersion dans l’horizonta- fonction de communication du langage. Elle se trouve

Serge Vandercam - Christian Dotremont Sourire grimaçant gestes souriant - 1958 - bronzo - 18,5x18x14 esemplare N 2/8 - pubblicato su: catalogo della Retrospective Serge Vandercam - Museo Arte Moderna Ostenda - 1999 - p85 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

24 25 24 25 au cœur de la physique de l’écriture que Dotremont laire marquée par le sentiment d’une urgence existen- avait opposée à la rigidité du caractère d’imprimerie tielle provoquée par la maladie. dès l’époque de Cobra21. Mais pour Dotremont, la ta- che prend aussi, à ce moment, une signification très La Mer et les Racines personnelle dont il convient de rendre compte. La ta- Fin 1959, Dotremont part pour le Danemark. Vander- che diffère désormais de la vitalité qui lui était attribuée cam, lui, séjourne alors à Milan où il expose, un an plus à l’époque des années Cobra, et elle diverge de la di- tard, à la Galleria del Naviglo. Mais c’est à Albisola qu’il mension formaliste qu’elle prend, au même moment, se fixe, jusqu’en 1964. Il se consacre alors à un en- dans le discours d’un critique d’art comme Michel semble de travaux intitulés La Mer et les Racines. Cet Tapié. En effet, depuis le roman autobiographique La ensemble comprend une série d’huiles sur toile que Pierre et l’Oreiller publié en 1955, la tache se conjugue l’artiste réalise notamment avec des racines trouvées avec un état de santé fragilisé par une maladie – la sur le littoral. La démarche s’inscrit dans une mouvance tuberculose – que Dotremont appelle la «catastrophe». informelle prenant corps en Italie sous les pinceaux de Le livre d’un jour intitulé Tache, précisément, occupe ici Sergio Dangelo, d’Enrico Baj et d’Emilio Vedova, entre une place singulière. Il rend compte de ce lien qui se autres. tisse peu à peu entre la tache comme «cri de la main» Ouvert sur la mer, le village d’Albisola, où habite cher aux années Cobra22 et la trajectoire personnelle Jorn, se substitue à la ville de Milan dans le rapport que d’un Dotremont désormais fragilisé, troué, taché: «Ta- Vandercam entretient avec l’Italie. L’artiste lui-même a ches, je suis une ligne qui est tracée par vous». témoigné de sa relation avec Jorn à ce moment: «Je La tache est le signe même de la catastrophe, com- me rends compte aujourd’hui que ce que nous avons me le montrent les radiographies des poumons, et la connu ensemble en Italie à la fin des années 50 n’au- catastrophe est vécue comme un moteur d’écriture. rait pas eu la même signification sans les années Cobra. Dotremont a manifestement trouvé dans la créativité Avec Jorn, j’ai découvert la nécessité de la peinture»23. un adjuvant puissant qui lui permet de sublimer sa ma- C’est dans ce contexte que la série La Mer et les Ra- ladie. Inscrire celle-ci dans la dynamique d’un projet cines sort de la palette de Vandercam, parallèlement poétique trace une voie qui amène Dotremont à re- à une série d’œuvres au titre éponyme réalisées avec penser l’écriture par la tache. Cobra n’avait pas remis Dangelo. Le résultat de ces travaux à quatre mains a en question la lisibilité des mots dans la peinture. Avec été exposé en 1961 à la Galerie Pescetto, à Albisola, où la «catastrophe» comme prisme par lequel Dotremont Vandercam travaille également la céramique dans un perçoit le monde, la situation change. La tache pénètre esprit proche de ce que recherchent alors, au même l’écriture. Au fil de sa collaboration avec Vandercam, moment et au même endroit, Fontana, Baj et Lam avec Dotremont va ainsi passer du projet d’écrire la catastro- lesquels il noue des liens amicaux. Il s’agit de dégager phe, dans son roman, à celui de catastropher l’écriture, la céramique de sa dimension décorative au bénéfice dans les livres d’un jour. L’invention du logogramme en d’un imaginaire des profondeurs surgissant de la ma- 1962 découlera de cette inversion poétique spectacu- tière à travers un bestiaire de figures primitives. Pour

21 Christian Dotremont, « Signification et sinification », inCobra , n° 7, 1950, pp. 19-20. 23 Témoignage de Vandercam dans Michel Draguet, Serge Vandercam. L’invitation 22 Christian Dotremont, « Le grand rendez-vous naturel », in Cobra, n° 4, 1949, p. 28. au voyage, Bruxelles, GRAM-ULB, 2001, p. 35.

Serge Vandercam - Christian Dotremont Je Tient debout par accident - 1958 - bronzo - 18,5x17,5x13,5 esemplare N 3/8 - pubblicato su: catalogo della Retrospective Serge Vandercam - Museo Arte Moderna Ostenda - 1999 - p87 / “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture- matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram”- 1994 – p56 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

26 27 26 27 Vandercam, la céramique expérimentale pratiquée à Al- La Mer et les Racines est donc une série qui découle bisola amplifie l’expérience des Boues, elle-même fai- d’un rapport intime aux choses de la nature pour met- sant écho aux pièces exposées par Jorn à Bruxelles en tre en scène un univers introspectif soumis à la législa- 1957. La nécessité de la peinture à laquelle Vandercam ture du monde méditerranéen: vagues, étendues de fait allusion dans son témoignage doit être mise en sable, lagunes, racines, coquillages, mais aussi lenteur, relation avec cette pratique de la céramique. Comme silence, contemplation, écoute, flux invisible. Une vie Jorn, le modelage de la terre a pu confirmer Vander- secrète palpite sous l’écume et face au paysage que cam dans sa volonté d’exalter les propriétés physiques, la mer déploie sans limites, l’émotion est infinie. Van- tactiles, de la peinture. dercam peint ici avec ses souvenirs. Ceux-ci forment Mais la charge existentielle recherchée par Jorn se le tissu mouvant, océanique, d’un imaginaire pictural transforme ici en une expérience onirique du paysage. marqué par la transformation de la terre par l’eau. La Vandercam a pleinement intégré la thèse bachelardien- main reprend ainsi au flux des marées son va-et-vient ne de l’antériorité du rêve sur la contemplation. Suivant incessant qui, de l’étendue agitée de la mer à la toile le schéma développé dans L’Eau et les Rêves, la réalité du peintre, anime la surface par un mouvement dans fait écho à un autre paysage, élaboré d’abord sur un lequel Giampero Giani a vu une dimension cosmologi- plan intérieur. Se projetant par voie onirique dans l’écu- que24. Vandercam renoue ici, en effet, avec une tradi- me ou dans la texture d’une racine trouvée au hasard tion romantique, encore bien présente dans la culture du littoral, le peintre n’est plus à l’extérieur de ce qu’il nordique ravivée par Cobra, où l’image est érigée en contemple. Comme avec Fagnes, il épouse le paysa- arche reliant la terre au macrocosme. ge. Cette intimité onirique avec la nature se concrétise dans la matière picturale que l’artiste fait crépiter à fleur L’Homme de Tollund d’une toile pensée, conçue et vécue comme un pay- Au paysage mental que constitue La Mer et les Racines sage mental. Investie par la mémoire, la sensation du fait écho, à partir de 1962, une figuration marquée par paysage débouche sur un univers sensible qui rejette la notion d’archétype. Cette apparition de la figure dans tout édifice théorique au bénéfice d’une communion la peinture de Vandercam est liée à un événement pré- avec une matière émancipée de sa fonction classique cis. Lors d’un séjour à Silkeborg en compagnie de Jorn, de constitution de la forme. Libérée de son devoir de l’artiste découvre l’Homme de Tollund: un être exhumé représentation, la pâte sort de sa gangue pour deve- en mai 1950 d’une tourbière danoise où il fut jeté, nir fin et moyen d’une démarche picturale affirmant deux mille ans plus tôt, avec une corde nouée autour pleinement sa dimension pigmentaire dans le sens où de la gorge. La vue de cette découverte est saisissan- seul le médium traditionnel du peintre constituera la te tant l’homme a conservé ses formes humaines. Le peinture. L’informel que poursuit Vandercam découle spectacle d’un être rendu à la matière, fossilisé, mais ainsi d’une attitude de relâchement du contrôle exercé ayant conservé des formes humaines précises, exerce par la raison. Il s’agit de rêver le paysage, non pour sur Vandercam une fascination qui se traduira sur un en extraire une signification archétypale comme le fait plan plastique. L’artiste multiplie les céramiques et les Jorn, mais pour vivre ce paysage afin de le transposer peintures afin d’explorer le corps de cet homme sorti librement en fait pictural où la matière s’offre à l’action de l’imagination. 24 Il Mare-Le Radici, Albisola, Galleria Pescetto, du 2 au 12 août 1961.

Serge Vandercam - Christian Dotremont Théatres sourds de terre et d’eau - 1958 - bronzo - 19,5x31,5x20,5 esemplare N 3/8 - pubblicato su: catalogo della Retrospective Serge Vandercam - Museo Arte Moderna Ostenda - 1999 - p88/ “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture- matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram” - 1994 - p94 / Serge Vandercam - L’invitation au voyage - 2001 - IPS/GRAM-ULB - p91 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

28 29 28 29 des profondeurs obscures d’un sol dont la nature ren- Ouvrages et articles de référence voie à celui des Fagnes. Vandercam opère ici en suivant - Hannoset, Corneille, Taptoe, Bruxelles, Laconti, 1989. la logique de l’exhumation du corps de son caveau de - Koenig, Théodore, Histoire de la peinture chez Phan- tourbes où il fut jeté par une justice sociale aveugle. tomas des années 50/80, Bruxelles, Lebeer-Hos- Il s’agit de creuser la matière pour en faire surgir un smann, 1990. être. Celui-ci s’incarne dans des pâtes dont les tonalités - Vandercam, Serge et Noiret, Joseph, La Conversation ocres évoquent un corps fusionné à la terre. Le pay- de Bierges, Gerpinnes, Tandem, 1992. sage mental débouche ainsi sur le portrait archétypal, - Gallo-Pecca, Luciano e Margheritta, L’avventura artisti- et l’informel se donne une voie figurative qui, avec le ca di Albisola, Savona, Editrice Liguria, 1993. thème de L’Homme de Tollund, relève d’un imaginaire - Miller, Richard, Cobra, Paris, Nouvelles Éditions françai- des profondeurs fait d’archétype, d’inconscient, d’ex- ses, 1994. traction, de pulsion, où l’effusion orgiaque du paysage - Draguet, Michel (dir.), Cobra en fange, Bruxelles, cède la place à un théâtre de la cruauté. GRAM-ULB, 1994. - Quaghebeur, Marc, Balises pour l’histoire de nos let- tres, Bruxelles, Labor (Espace Nord), 2e édition, 1998. - Vausort, Marc, Serge Vandercam, photographe Co- bra, Mont-sur-Marchienne, Musée de la Photographie, 1998. - Lalande, Françoise, Christian Dotremont, l’inventeur de Cobra. Une biographie, Paris, Stock, 1998. - Serge Vandercam, Ostende, Provinciaal Museum voor Moderne Kunst, 1999. - Dotremont, Guy, Aberrations d’une biographie. De «Christian Dotremont, l’inventeur de Cobra», par Françoise Lalande, Bruxelles, Devillez, 2000. - Paul Aron, «Christian Dotremont: les enjeux du logo- gramme», in Jean Weisgerber, Les avant-gardes et la tour de Babel. Interactions des arts et des langues, Lausanne, L’Âge d’homme, 2000 - Berg, Christian et Halen, Pierre (dir.), Littératures bel- ges de langue française (1830-2000). Histoire et per- spectives, Bruxelles, Le Cri, 2000. - Draguet, Michel, Serge Vandercam. L’invitation au vo- yage, Bruxelles, GRAM-ULB, 2001. - Stokvis, Willemijn, Cobra, Paris, Gallimard, 2001. - Draguet, Michel, Serge Vandercam, Milan, Galleria San Carlo, 2004. - Draguet, Michel (dir.), Christian Dotremont. Les déve-

Serge Vandercam - Christian Dotremont Terre vole - 1958 - bronzo - 20x23x15 esemplare N 2/8 - pubblicato su: catalogo della Retrospective Serge Vandercam - Museo Arte Moderna Ostenda - 1999 - p83 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

30 31 30 31 loppements de l’œil, Paris, Hazan, 2004. Denis Laoureux - Laoureux, Denis, Mot à main. Image et écriture dans l’art en Belgique, Bucarest, Musée national, 2006. Né le 29 avril 1974. - Lehmann-Brockaus, Ursula, Asger Jorn in Italiën: Wer- Licencié en Histoire de l’art et Archéologie. ke in Keramiek, Bronze und Marmor 1954-1972, Em- Docteur en Philosophie et Lettres. den, Kunsthalle, 2007. Denis Laoureux est professeur à l’Université libre de Bru- - De Groof, Piet, Le Général situationniste, Paris, Allia, xelles où il enseigne les matières relatives à l’histoire de 2007. l’art du XXe siècle. Membre de plusieurs groupes de re- - Aron, Paul (dir.), D’autres Dotremont, Bruxelles, Text- cherche attachés à cette université, il a rédigé de nom- yles, n°30, 2007. breux articles et ouvrages dont Mot à main. - Caprile, Luciano et Poggi, Simona, La storia delle Image et écriture dans l’art en Belgique (2006), Maurice Ceramiche San Giorgio 1958-2008, Ateneo Edizioni, Maeterlinck et la dramaturgie de l’image (2008), Cobra 2008. passages (2008), L’histoire de l’art au 20e siècle. Clés - Dotremont, Guy, Christian Dotremont 68°37’ latitude pour comprendre (2009), René Magritte et la photogra- Nord, Bruxelles, Devillez, 2008. phie (2009). En 2010, il sera le commissaire de l’exposi- tion Cobra et l’Italie qui se tiendra à la Galleria nazionale - Laoureux, Denis, Cobra passages, Bruxelles, La Re- d’arte moderna e contemporanea de Rome, et de l’expo- naissance du livre, 2008. sition Cobra & Co qui aura lieu à Tallinn et à Riga, capitales - Cobra, Bruxelles, Musées royaux des Beaux-Arts de culturelles de l’Europe. Belgique, du 7 novembre 2008 au 15 février 2009.

Denis Laoureux

Serge Vandercam - Christian Dotremont Enfer terre à son comble - 1958 - bronzo - 24,5x19,5x11 esemplare N 2/8 - pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture- matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram”- 1994 - p96 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

32 33 32 33 EXTRAIT BULLETIN DE LA CLASSE DES BEAUX- ARTS TOME XVII 1-6 2006 ACADÉMIE ROYALE DE BELGIQUE

Éloge Serge Vandercam Par Jean-Pierre Point Membre de la classe

Ce doit être en 1974. Je viens de créer l’atelier de sérigraphie à l’Aca- démie de Watermael- Boitsfort. Y entre un homme d’une cinquan- taine d’années, les che- veux blancs, de grosses lunettes: - Jean-Pierre Point ? interroge-t-il. - Je viens m’inscrire à votre cours. - Très bien, avez-vous déjà fait de la sérigra- phie ? - Non Serge Vandercam - Et, … puis-je savoir Fagnes - 1958 - china su carta - 24x33,5 comment vous vous appelez ? - Serge Vandercam. Voilà mon premier contact avec Serge, ou plutôt Vandercam, qui est déjà pour moi à l’époque un mon- stre sacrè de la peinture belge, un personnage de la stature d’un Roger Raveel ou d’un Roel d’Haese et ce

Serge Vandercam - Christian Dotremont Un chant nostalgique s’échappe des machoires de la terre...Et se bloque - 1958 - bronzo - 11,5x10,5x9,5 esemplare N 3/8 - pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture- matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram”- 1994 - p216 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

34 35 34 35 personnage vient s’inscrire dans mon atelier ! Je m’en rends compte aujourd’hui, après les que- lque trente ans de notre amitié, tout l’homme est là, dans la simplicité un peu abrupte de cette rencontre: il est Serge Vandercam et il veut savoir ce qu’est la séri- graphie. L’un des pionniers de la photographie subjective – il a été invité par Otto Steinert à l’Ecole de Be- aux-Arts de Sarrebrück – la sérigraphie, en par- ticulier cette histoire de report photographique, voilà qui l’intrigue, il veut savoir. Comme il veut sa- voir ce qu’est la pein- ture à commencer par la toile, son apprêt et ses pigments, comme il veut savoir avec Dotre- mont et Noiret ce qu’est l’écriture et pourquoi on peut écrire pour voir et peindre pour crier. Savoir ce qu’est la sculpture et la cérami- que, avec le grès, les oxydes et les émaux. Serge Vandercam Curieux et autodidacte, Serge Vandercam a toujours Fagnes - 1958 - china su carta - 24x33 été le contraire d’un dilettante, les techniques, il les prends à la racine, à pleines mains et ce n’est jamais en vain. C’est toujours avec gourmandise qu’il savoure des doigts, des paumes et des yeux, terre, bois, pierre, pigments. Il leur fait rendre gorge, pour atteindre cet-

Serge Vandercam - Christian Dotremont Accident, mon seul abri - 1958 - Bronzo - 15x22,5x12 esemplare N 3/8 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

36 37 36 37 te joie profonde et secrète: la joie en triturant les matières, en les agressant, en les manipulant de dire, de crier, de prier, ou celle plus âpre d’exorciser l’an- goisse. Ce n’est donc pas un hasard s’il est aussi fin cuisinier, amoureux des goûts puissants et des saveurs subtiles, un cuisinier qui parle avec autant de pas- sion du Pecorino et des olives que du bleu cobalt, de l’azurite et du lapis-lazuli de Vermeer. La table de Vandercam est aussi surprenante et raffinée que les sculp- tures, les peintures et les céramiques qui l’entourent: vitello tonato, pesto a la gienovese, pâté de canard ou de lièvre, épaule d’agneau aux petits légumes, rôti de porc avec sa couenne, et d’au- tres plats mémorables. Je n’ai pas connu le Vandercam d’avant Talia: ils ont vécu tous deux, puis tous trois, avec Jöel, dans une fusion surprenante, mais Serge parle, Serge raconte, Serge rit, et d’un rire pourrait- on dire «métaphysique» à moins que ce ne soit « pataphysique », un rire qui vous emporte loin des tracasseries et mesquineries quotidiennes, très loin des «épiciers et des notaires». Un rire qui en a vu d’autres, depuis les débuts à la télévision expérimentale belge avec Maurice Huisman, les retrouvailles avec l’Italie dans Serge Vandercam l’atelier d’Albisola, les retrouvailles encore avec l’Orient Fagnes - 1958 - china su carta - 37x28 de ses origines, Istanbul et l’Anatolie, ses rencontres N308

Serge Vandercam - Christian Dotremont Rafale - 1958 - bronzo - 14 x26x12 esemplare N 3/8 - pubblicato su: catalogo della Retrospective Serge Vandercam - Museo Arte Moderna Ostenda - 1999 - p82 / “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture- matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram”- 1994 - p202 Realizzata in terra cotta a Bruxelles nel 1958 da Christian Dotremont e Serge Vandercam. Realizzata in bronzo nel 1994 dalla Fonderie Luc Harze di Tubize in Belgio. Di ogni scultura sono stati fusi 8 esemplari numerati da 1/8 a 8/8 e quattro prove d’artista numerate da I/IV a IV/IV

38 39 38 39 avec Wilfredo Lam, Nicolas de Stael, Christian Dotremont, Manzoni, Tajiri, Hugo Claus, sans oublier, à Silkeborg l’Homme de Tollund. Serge n’est pas très respectueux des institutions: dans je ne sais quel athénée avec son camarade de classe Dimitri Balachov, ils se font plus d’une fois mettre à la porte par un professeur furieux, qui tonne : «Vandercam et Ba- lachov, dehors !». Puis maugrée: « je me demande ce qu’ils feront dans la vie ces deux –là» et Serge de se dire: «en tous cas, mon vieux, moi je ne vais pas m’emmerder». Plus tard, en 1958, alors qu’il est devenu un photographe renommé au niveau international, et qu’il a acquis un professionnalisme qui lui assure de quoi subsister, il met un terme à cette activité et déclare: «à force de gagner ma vie, je finissais par la perdre». Devenu cameraman aux premières heures de la télévision belge, il prend part à une émission qu’on appellerait aujourd’hui «le jardin extraordinaire». Un personnage quelque peu théâtral, coiffé d’un Borsalino et enveloppé d’une longue écharpe qu’il rejette ma- jestueusement en arrière, y improvise hebdomadairement et brillamment à propos de l’un ou l’autre animal exoti- que, venu tout droit du zoo d’Anvers. Serge Vandercam Mais nous voici en décembre et il gèle à a pierre Fagnes - 1958 - china su carta - 28x19 fendre. Le zoo d’Anvers refuse obstinément de faire N310

Serge Vandercam L’homme de Tollund - 1962 (in bronzo 2005) - bronzo - 25x23x21,5 N2/8

40 41 40 41 42 43 42 43 voyager quelque animal que ce soit et voilà Serge bien embarrassé. C’est par hasard que Serge croise en rue une Bru- xelloise d’une certaine âge, tenant en laisse un chien aux ascendants génétiques bizarrement bigarrées: il tient le sujet de son émission; il aborde la dame et lui demande si elle peut venir la soir même à la place Flagey, accom- pagnée de son chien et d’ajouter les mots magiques: «C’est pour la télévision !». De pri- me abord éberluée, la dame accepte et la voici fidèle au rendez-vous. Arrive notre Présenta- teur, très affairé, comme d’habitude, en retard, comme toujours, et qui demande discrètement à Serge : «C’est quoi, aujou- rd’hui?» «C’est le chien du Congo…?» «Le chien du Con- go!» «Le chien du Congo, ah, bien». Serge Vandercam Fagnes - 1958 - china su carta - 27x36 Et voilà notre brillant conférencier dissertant en di- rect sur «le chien du Congo», son origine et ses mœurs pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam- au grand dam de la propriétaire de l’animal qui pro- Dotremont: dessin-écriture-matière (1958-1960) teste en coulisses, dans sa langue maternelle: «mais “Cahiers du Gram” - 1994 - p175 monsieur, ça est pas un chien du Congo, ça est un zinneke !»

Serge Vandercam Série Coupe feu - 1958 - matita colorata su carta - 39,5x32 pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram” - 1994 - p147 / Serge Vandercam - L’invitation au voyage - 2001 - IPS/ GRAM-ULB - p86

44 45 44 45 Provocateur, insoumis, Serge le reste, sa vie durant. En témoigne en 1958, par- mi les «Peintures Partagées», son œuvre Appel au désordre, réalisée avec Jean Dy- préau, sa céramique de 1961: Belge sor- tant du tombeau, celle de 1971: Tire la langue (…) Le Non de 1990 en écho à la guerre du golfe, (…). Mais Serge n’est pas seulement un révolté à l’humour tantôt tendre, tantôt caustique. Son art est nourri de voyages, de rencontres et d’échanges qui le res- sourcent et le nourrissent, d’Istanbul à Copenhague, d’Italie en Afghanistan où il rencontre les fabuleux Bouddhas de Ba- miyan, creusés dans la roche depuis 1500 ans. Un homme vient vers lui les paumes remplies de céréales qu’il offre à Serge qui, dans un geste d’échange spontané, lui tend le superbe foulard de Marc Men- delson qu’il a noué autour du cou. Echanges, amitiés, Serge toujours en éveil partage sa peinture ses rêves et ses mots, avec Dotremont, Michel Olyff, Noi- ret, Dypréau, Hugo Claus et bien d’autres. La chronologie ici importe peu. De ses dé- buts de photographes à ses céramiques, on le retrouve, après un intervalle de 40 ans dans le même atelier d’Albisola : sa recherche n’a pas changé, c’est celle de l’âme, du mystère et du sacré. Serge Vandercam Dans le temps qui passe. Le «sacré» a des avatars Fagnes - 1958 - china su carta - 38x27 multiples. Il se fait femme, mer et racines, apparition, pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam- oiseau, vision, manteau de derviche tourneur, il surgit Dotremont: dessin-écriture-matière (1958-1960) de la terre, de l’encre noire, du petit granit qui doit son- “Cahiers du Gram” - 1994 - p184

Serge Vandercam Fagnes - 1958 - china su carta - 21,5x22,5 N314 - pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière (1958- 1960) - “Cahiers du Gram”- 1994 - p86

46 47 46 47 ner comme une cloche sous la masse de fer doux, des couleurs que le peintre fabrique en dosant avec justesse l’huile de lin cuite et les pigments. Tout est calculé avec minutie pour qu’à l’instant de gestes tantôt rageurs ou fantasques, tantôt trébuchants et tatillons, une chance soit laissée au hasard, pour que le mystère apparaisse, se révèle à l’artiste qui en est le premier té- moin et le premier ravi, stupéfait ou tremblant. Toute cette genèse minutieuse et subtile, ce choix de pinceaux, de toiles, de glaise, d’émaux, tout ce labeur ne font que préparer le hasard d’une tache, un coup de pinceau rageur, l’empoignade d’un jau- ne de cadmium et d’un bleu cobalt, le surgis- sement d’un visage à peine visible dans les boues d’un arrière-plan. L’exaltation retom- bée, vient immanqua- blement le doute et l’angoisse: pour s’en convaincre, il suffit de Serge Vandercam lire la légende de ce tableau superbe: La vision d’Ezé- Fagnes - 1958 - china su carta 20x28 chiel et les deux dates: 1988-1998. N312 - pubblicato su: “Cobra en Fange” Mais Serge n’est pas seulement un artiste inspiré, Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière ce sera aussi un pédagogue. A l’Ecole de La Cambre, (1958-1960) - “Cahiers du Gram” - 1994 - p92 ses connaissances des techniques picturales en feront pendant des années un professeur, entre autres, dans l’atelier de Restauration d’œuvre d’art.

Serge Vandercam Fagnes - 1958 - matita nera su carta - 36x27 pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram” - 1994 - p87(2)

48 49 48 49 Il emmène ses étudiants au Musée de Beaux-Arts, copier les Maîtres anciens, et le voici avec quelques-uns d’entre eux devant un Rembrandt. Un étudiant tente laborieusement, péniblement l’aventu- re, s’efforçant d’imiter de son mieux le modèle, d’un trait hésitant, un peu à la manière d’un écolier de première année primaire qui ânonnerait son «Corbeau et son Renard». Et cela sous l’œil d’un Vandercam de plus en plus excédé ; finalement, en marmonnant «vous per- mettez», il prend la place de l’étudiant et son pinceau et commence à peindre avec passion, à larges coups de brosse et de chiffon, faisant surgir ombres et lumières devant les étudiants attroupés et ébahis: «il s’agit de saisir l’âme d’une peinture, bien avant d’en imiter la lettre ». «N’empêche», me confiera-t-il quel- que temps plus tard, «ce jour-là, j’ai eu chaud». Les étudiants gardent de ce peintre Cobra qui ne «fait» pas de la pein- ture ma qui vit la peinture, une affection mêlée d’admiration qu’ils lui manifeste- ront bien après leur sortie de l’Ecole. Serge, pendant plusieurs années, mettra aussi son cœur dans le rôle de Directeur de l’Ecole des Beaux-Arts de Wavre, dont il fera en dépit des lourdeu- Serge Vandercam rs, des lenteurs, et des indifférences de l’Administration Fagnes - 1958 - china su carta - 36x27 un lieu de création festif et chaleureux, ce qui n’ira pas pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam- sans lui attirer quelques animosités. Dotremont: dessin-écriture-matière (1958-1960) Dans son propre atelier ou plutôt dans les ateliers - “Cahiers du Gram” - p150

Serge Vandercam - Christian Dotremont Falaises lianes du passage - 1958 - matita nera e colorata su carta - 36x27 pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram” - 1994 - p151/ Serge Vandercam - L’invitation au voyage - 2001 - IPS/ GRAM-ULB - p87

50 51 50 51 que Serge a construit en annexe de sa maison de Bierges, des centaines de peintures, de céramiques, de sculptu- res, témoignent silencieusement des luttes qui se sont jouées ici. Ici, un mystérieux portrait en grès blanc, tout à côté Léda et le cygne, une sculpture en bois ; en avant-plan un oi- zal de bronze. Plus loin l’une des «boues» que Ser- ge créa avec Christian Dotremont, mé- langes d’écritures et de modelage en terre. Partout, des êtres, des apparitions, nés de taches, de terre, ou de la grasse et somptueuse peinture à l’huile. Une fois les outils et les matériaux soigneusement préparés je ne croix pas qu’il y ait chez Serge une longue préméditation: plutôt un ramassement d’énergie, cette énergie nourrie de ses voyages, de ses émotions mystiques, de ses rencontres avec des êtres d’ex- ception. C’est par le truchement du pince- au et de la peinture que naissent ces êtres étranges, du combat de l’outil et de la matière, tantôt séductrice et tantôt rebelle, suggérant par éclairs et éclats l’immensité d’une rêverie; pour la sou- straire en un instant à celui qui, artisan Serge Vandercam ou artiste, croit en être venu à bout. Fagnes - 1958 - matita nera su carta - 36x27 Comment ne pas évoquer ici André Bachelard qui a pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam- nourri longtemps la réflexion et le travail de Vandercam. Dotremont: dessin-écriture-matière (1958-1960) Combien de fois ne me suis-je entendu répondre au “Cahiers du Gram” - 1994 - p87

Serge Vandercam Fagnes - 1958 - matita nera su carta - 36x27 pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière (1958- 1960) - “Cahiers du Gram” - 1994 - p90

52 53 52 53 téléphone : «mon vieux, je lis Bachelard», et c’étaient L’Eau et les Rêves ou La Terre et les Rêverie de la Vo- lonté et Serge m’en lisait des passages. Ecoute-ça, mon cher: «Une telle main au travail a besoin du juste mélange de la terre et de l’eau pour bien comprendre ce qu’est un matière capable d’une forme, une substance capable d’une vie. Pour l’incon- scient de l’homme pétrisseur, l’ébauche est l’embryon de l’œuvre, l’argile est la mère du bronze (…) Dans l’expérience des pâtes, l’eau apparaîtra nettement com- me la matière dominatrice. C’est à elle qu’on rêvera quand on bénéficiera par elle de la docilité de l’argile»1 Lorsqu’il s’attaque à la pierre, c’est aux carrières de Soignies et des Avins que Serge va apprendre le métier, avec à l’esprit cet autre texte de Bachelard, issu de La terre et les rêverie de la volonté: «Un outil doit être considéré en liaison avec son complément de matière, dans l’exacte dynamique de l’impulsion manuelle et de la résistance matérielle. (…) Adresse et puissance ne vont pas l’une sans l’autre, dans l’onirisme du travail, dans les rêveries de la volonté». Ainsi naissent les Béliers dont Vandercam dira: «bru- te ou polie, la pierre doit rester de la pierre». Mais l’angoisse est un sentiment dont aucun dé- miurge ne peut faire l’économie. Peut-être est-elle là, Serge Vandercam Fagnes - 1958 - china su carta 23x32,5 la source du fabuleux humour de Serge: pour qui a coutume de côtoyer l’abîme, de jeter sur la toile, de sculpter dans le petit granit ou de pétrir dans la glaise des idéogrammes inédits, mais qui font sens, les mi- nuscules médiocrités du quotidien déclenchent un rire salvateur.

«Et alors, mon cher, imagine-toi que…» avait-il cou- tume de dire, avant de poursuivre par l’une ou l’autre inénarrable anecdote. ______1 - André Bachelard, l’Eau et les Rêves, Librairie José Corti, p.193.

Serge Vandercam Coupe-feu - 1958 - pastelli su carta - 28x19 N316

54 55 54 55 Biografia di Jean-Pierre Point Biographie Jean-Pierre Point Jean-Pierre Point è nato a Tournai nel 1941. Vive e lavora a Bruxelles. Si è Jean-Pierre Point est né à Tournai en 1941. Il vit et travaille à Bruxelles. formato come scultore presso l’Accademia di Bruxelles ed a La Cambre. Formé comme sculpteur à l’Académie de Bruxelles et à La Cambre, il dé- Nel 1963, prima della fine degli studi, ottiene il Prix Godecharles. In se- croche en 1963 le Prix Godecharle, avant la fin de ses études. Il séjourne guito soggiorna per tre anni in Tunisia prima di allestire, nel 1969, la sua ensuite trois ans en Tunisie, avant de monter en 1969 sa première expo- prima esposizione di sculture. Sarà poi presente al Prix Jeune Sculpture sition de sculpture. Il sera bientôt distingué au Prix «Jeune Sculpture Belge Belge, nel 1966, poi al Premio Olivetti e alla Fondation Belge de la Voca- en 1966», puis au Prix Olivetti et à la Fondation belge de la Vocation. tion. All’inizio degli anni settanta si dedica definitivamente al riporto foto- Au début des années septante, il se tourne définitivement vers le report grafico, al principio in serigrafia, poi per stampe con plotter. Le immagini photographique, en sérigraphie d’abord, puis par impression numérique. vengono spesso rielaborate in formati talvolta monumentali. Ses images sont retravaillées dans des formats parfois monumentaux. Il suo lavoro rompe le frontiere tradizionali esistenti fra la pittura la fotogra- Sa démarche brouille les frontières traditionnelles entre la peinture, la pho- fia e la pubblicità. Lo sguardo che posa sulle cose è preciso e caloroso: un tographie et la publicité. Le regard qu’il pose sur les choses est précis et rocchetto di filo, un viale, il viso di una donna, il sorriso di un amico, il cie- chaleureux: une bobine de fil, un boulevard, le visage d’une femme, le lo, il mare, non vi sono per lui piccoli e grandi soggetti. La realtà è sempre sourire d’un ami, un ciel, la mer, il n’y a pas pour lui de petits et de grands presente, sottintesa. Scrive in margine a una serigrafia: “ i ricordi non sono sujets. La réalité est toujours là, sous-jacente; il écrit, en marge d’une séri- solamente il passato, sono il parapetto dell’immaginazione, la trattengono graphie: «les souvenirs ne sont pas seulement le passé, ils sont les garde- dal cadere nel terrore: io non sarò necessariamente annientato; i fiori, la fous de l’imagination, la retiennent de basculer dans la terreur: je ne serai gente, il movimento regolare del mare me lo dicono”. pas nécessairement anéanti; des fleurs, des gens, le mouvement régulier Dopo il 1970 Jean-Pierre Point si è distinto per venti mostre personali, per de la mer me le disent». Depuis 1970, Jean-Pierre Point s’est signalé par numerose pubblicazioni, dal “Texte critique à propos de la photographie” 20 expositions personnelles, des publications, depuis son «Texte critique à pubblicato dalla rivista “Artitude” a “Jean-Pierre Point chez Pierre Caille”, propos de la photographie» publié par la revue «Artitude» en passant par l’album di una complicità e di una amicizia, “Ma chambre obscure” con «Jean-Pierre Point chez Pierre Caille», l’album d’une complicité et d’une la prefazione di André Delvaux, poi il “Poème sur la vide” e “Orreurs et amitié, «Ma Chambre Obscure», préfacé par André Delvaux, puis «Poème merveilles” edito da Tandem. Interviene per tre sur le vide», et «Horreurs et Merveilles» aux édi- volte nello spazio urbano, nel 1974 e nel 1988 tions Tandem. con pannelli pubblicitari di venti metri quadri e nel Il intervient par trois fois dans l’espace urbain, en 1999 su 15 pensiline del tram, lavoro propostogli 1974 et 1988 sur des panneaux publicitaires de da JC. Decaux. 20 m2, et en 1999 dans quinze abribus que lui Realizza numerosi manifesti in serigrafia: fra gli propose JC. Decaux. Il réalise en sérigraphie de altri per “ le plank”, per il “Théâtre de Poche”, nombreuses affiches, entre autres pour «le PlanK», per le “Jeunesses Musicales” e per “Amnesty In- le «Théâtre de Poche», les «Jeunesses Musicales» ternational”. et «Amnesty International». Jean-Pierre Point crée Jean-pierre Point crea nel 1974 l’atelier di serigra- en 1974 l’atelier de sérigraphie à l’Académie de fia presso l’Académie de Watermael-Boitsfort e dal Watermael-Boitsfort et enseigne la sérigraphie à 1981 al 2006 insegna serigrafia a La Chambre. La Cambre de 1981 à 2006. Il est Membre de E’ membro dell’Académie Royal de Belgique. l’Académie royale de Belgique. Il expose réguliè-

Espone regolarmente all’estero dove la sua opera Serge Vandercam e Jean-Pierre Point a Bier- rement à l’étranger où son œuvre est souvent è apprezzata e spesso celebrata. ges nel 1994 sélectionnée et distinguée.

Serge Vandercam Fagnes - 1958 - china su carta - 24x33 pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière (1958- 1960) - “Cahiers du Gram” - 1994 - p86

56 57 56 57 Serge Vandercam Portrait d’Antonin Artaud - 1958 - china su carta - 36x27 pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram”- 1994 - p17

58 59 58 59 Serge Vandercam Coupe-feu - 1958 - pastelli colorati su carta - 24,5x18

60 61 60 61 Serge Vandercam Fagnes - 1958 - china su carta - 36x27

62 63 62 63 Serge Vandercam Coupe-feu - 1958 - pastelli colorati su carta - 39,5x32 pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram” - 1994 - p148

64 65 64 65 Serge Vandercam Série Coupe-feu - 1958 - lavis di china su carta - 72,5x55 pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière (1958-1960) - “Cahiers du Gram”- 1994 - p182 / Serge Vandercam - L’invitation au voyage - 2001 - IPS/ GRAM-ULB - p85

66 67 66 67 Serge Vandercam Fagnes - 1958 - china su carta - 24x34 pubblicato su: “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière (1958- 1960) - “Cahiers du Gram”- 1994 - p16

68 69 68 69 Serge Vandercam - Christian Dotremont Boues - 1958 - tecnica mista su carta - 104x145 pubblicato su: catalogo della Retrospective Serge Vandercam - Museo Arte Moderna Ostenda - 1999 - p89 / Serge Vandercam - L’invitation au voyage - 2001 - IPS/GRAM-ULB - p92 / “Cobra en Fange” Vandercam-Dotremont: dessin-écriture-matière (1958- 1960) - “Cahiers du Gram” - 1994 - p160-1 70 71 70 71 Serge Vandercam - Christian Dotremont Parole visible - 1959 - china su carta - 65x50 pubblicato su: catalogo della Retrospective Serge Vandercam - Museo Arte Moderna Ostenda - 1999 - p75 - su “cobra en fange” Group de recherche art moderne - 1994 - p249

72 73 72 73 Serge Vandercam Fagnes - 1958 - sanguigna su carta - 49,5x64,5

74 75 74 75 Serge Vandercam Fagnes - 1958 - china su carta - 24x33.5

77 77 78 79 BIOGRAFIA DI SERGE VANDERCAM

Medaglia d’oro alla Triennale di Mila- 1981 -1989 no per la decorazione del padiglione Direttore dell’ ‘Ecole de Beaux-Arts di belga. Wavre.

1958 1984 Riceve il Prix de la Critique belge. A Liège, esegue “Lieu”, un’installazione Primo Premio del Film d’Art au Festi- in granito di 108 tonnellate nel “Jardin val d’Anvers per il suo film “UN AUTRE des pierres”del Musée en Plein Air di MONDE” con testi poetici di Christian SartTilman. (università de Liège) Dotremont. Questo film è selezionato per i Festi- 1988 vals di Bergamo, Tours e Venezia. Con Joseph Noiret decora la facciata Membro Fondatore della “Revue +” del 10, rue de la Paille per festeggiare con Philippe d’Arschot, Jean Dypréau il 40° anniversario del gruppo Co.Br.A. e Jean Verbruggen. (CoBrA n’a pas dit notre dernier mot) Prime sculture in terracotta. 1993 1960 - 1964 Ottiene la cattedra de Beaux-Arts de Serge Vandercam nel 1926 Vive in Italia. L’Académie Royale des Sciences des Prime ceramiche realizzate presso la Lettres et des Beaux-Arts del Belgio. 1924 Fabbrica San Giorgio di Albisola Italia. Nasce a Copenhagen. 1996 1962 È nominato Grand Officier de l’Ordre 1948 Viaggio e lavora in Danimarca dove de Léopold. Si dedica alla fotografia sperimentale. scopre “L’Homme de Tollund”. 1998 1949 1963 È presidente dell’Académie Royale, e Incontra Christian Dotremont. Medaglia d’oro per la Ceramica a Albi- Direttore della scuola di Belle Arti. Fa parte del gruppo Co.Br.A sola, Italia. Participa alla rivista “Le situationniste 1999 1952 international” con Asger Jorn et Noël Retrospettiva al Musée provincial des Prime pitture. Arnault Beaux Arts a Ostenda. 1955 1972 2001 Vincitore del Prix Hélène Jacquet. Prime sculture in legno. Retrospettiva al centro culturale della Menzione al Prix de la Jeune Peinture Comunità francese del Belgio “le Bo- Belge. 1977 tanique” Bruxelles. Membro fondatore di TAPTOE, con Prime sculture in pietra. Philippe d’Arschot, Clara e Gentil Hae- 2002 serts, Albert Niels e Maurice Wyckaert. 1979 È insignito della Cittadinanza onora- Realizza a Bruxelles presso la stazione ria della città di Badalucco (IM) Italia. 1956 del metrò “Joséphine-Charlotte” un Vincitore del Prix de la Jeune Peinture “Le Regard Nomade” Retrospettiva ali’ insieme di sculture in legni policromi Belge. ABP dei Paesi Bassi. con due poemi di Joseph Noiret. “Regads” Mostra di ceramiche e ac- 1957 quarelli a , Italia. 1979- 1989 Viaggio in Turchia. Conferenziere ali’ l’Ecole Nationale Vincitore con Karel Appel, Mattia Mo- 2004 Supérieure des Arts Visuels di La Cam- reni, Emilio Scanavino e Antoni Tapiès Museo di Lovere (Lecco). bre. del Premio Internazionale Lissone. Galleria San Carlo, “Dal Co.br.a al 2004”. Testo critico di Michel Draguet

78 79 Palais des Beaux-Arts, Bruxelles. 1965 Peintures, Galerie Delta, Rotterdam. 1956 Peintures, Galerie Bremer, Berlin. l’in- 1968 troduzione di Will Grohman. Peintures, Galerie Arcanes, Bruxelles. Peintures, Galerie Moderne, Silkeborg, 1958 Danemark. Peintures, Galerie Aujourd’hui, Palais Peintures, Galerie Delta, Rotterdam. des Beaux-Arts, Bruxelles. Prefazione di Philippe d’Arschot. 1970 Peintures et céramiques, Galerie Sté- 1959 phane Janssen, Bruxelles. “Boues” Lavoro a quattro mani con Christian Dotremont: una serie di ter- 1971 recotte, di collages, di guaches. Peintures, gouaches, céramiques ‘69- Société Royale des Beaux-Arts, Ver- 71, Galerie Flat 5, Bruges. viers. Mostra con prefazione di Andre “Ethnographies”, Testi di Jacques Meu- La madre di Serge Vandercam Blavier. ris. Galerie Le Bateau iore, Bruxelles. “Peintures partagées” con Jean Dy- préau e Englebert Van Anderlecht. 1973 Bibliografia sommaria Galerie Aujourd’hui, Palais des Beaux- Peintures et parution du livre “Secou- eurs de frein, Lunes au front... “ Arts, Bruxelles. Testi di: Galerie Stéphane Janssen, Bruxelles. Philippe d’Arschot, Andre Blavier, Lu- 1960 1974 ciano Caprile Paul Caso,Cecilia Chilo- Peintures, Galleria del Naviglio, Milano. si, Hugo Claus, Jacques Collard, Julien “Oizals”, sculture in legno. La Maison Belge, Cologne. Coulommier, Rene Dalemans, Robert 1961 “Oizalogies”, sculture - gouaches et bi- Delevoy, Jacques De Maet, Roger de “Il Mare - Le Radici”, Galleria Peccetto, ijoux, Galerie Maya, Bruxelles. Neef, Gino Dorflès (Italie), Michel Albisola, Italia. Draguet, Jean Dypréau, Farfa (Italie), Peintures, dessins et Céramiques, Rot- 1976 Alain Germoz, Daniele Gillemon, Guy terdamse Kunstkring, Rotterdam. “Mythoizalogies”, sculture in legno e Gilsoul, Will Grohman (Allemagne), gouaches, Galerie Lens Fine Art, An- Corneille Hannoset, Philippe Hoorna- 1962 vers. ert, Francois Jacqmin, Edouard Jaguer Peintures et Céramiques, Palais des (Franco), Francine Claire Legrand, Max Beaux-Arts, Bruxelles. Loreau, Hugo Martin, Phil Mertens, Testo di Jan Walravens Jacques Meuris, Rene Micha, Ivo Mi- “Intro 62” Pitture condivise con Hugo chiels, Richard Miller Joseph Noiret, Claus, Galerie Delta, Rotterdam. Bert Parloor, Simona Poggi, Beri Pope- lier, Mare Quaghbeur, Stéphane Rey, 1963 Willem Roggeman, Selim Sasson, Vir- “De Man van Tollund”, Testo di Hugo tus Schade (Danemark), Léon-Louis Claus. Galerie Delta, Rotterdam. Sosset, RinoTacchella, Wim Toebosch, Ansgar Elde et Serge Vandercam, Cir- Roger-Pierre Turine, Roger Van Ginder- colo degli Artisti, Albisola Mare, Italie. tael, Jan Walravens, Paul Willems. “Vuoi dire” con Ansgar Elde, Galleria Peccetto, Albisola, Italie. ESPOSIZIONI PERSONALI 1964 1952 “Papiers superposés”, Galerie Delta, Fotos van Serge Vandercam, Rotterdam. Kunsthandel Martinet, Amsterdam. Peintures, Galerie Moderne, Silkeborg, Presentazione di: Sélim Sasson. Danemark. Photographies expérimentales de Ser- Testo di Jean Dypréau. ge Vandercam, Galerie Aujourd’hui, Callisto Guadelli Pacha - bisnonno di Serge Vandercam

80 81 “Du Fond de la Blancheur”, Inclusioni in carta. Prefazione di Max Loreau. Le Salon d’Art, Bruxelles. Peintures, Galerie d’Eendt, Amster- dam.

1988 “Sporen”, Testi di JoVerbruggen. Gale- rie Cotthem, Zottegem. Peintures et céramiques, GaleriJ De Zwarte Panter, Anvers.

1990 Peintures et céramiques, Galerie Jean Duval Bruxelles. Peintures, céramiques et pierres, Ga- lerie Le Triangle bleu, Stavelot. Peintures, céramiques et pierres, 1957 - Premio della giovane pittura belga - palais des beaux-arts bruxelles 1955-1990. Galerie Willy d’Huysser, Knokke.

1977 1985 1991 et gouaches, Galerie Détour, “Paroles visibles” in collaborazione con Photographies, Espace Contretype, Namur. Joseph Noiret. Prefazione di Max Lo- Bruxelles. Scuiptures et gouaches, Galerie Clau- reau. “De Man van Tollund”, Pitture e ce- dine Seynaeve-Blanckaert, Tournai. Maison de la Culture, Namur. ramiche, Galerij De Zwarte Panter, An- “Les Altercations du Creux”, Ceramiche vers. 1978 e gouaches di Serge Vandercam. “Mythoizalogy”, Sculture in legno - Sculptures et gouaches, Galerie S 65, Testi di Francois Jacqmin, Le Salon gouaches - disegni, Galerie Lens Fine Alost. d’Art, Bruxelles. Art, Anvers.

1981 1986 1992 Peintures, Galerie Artes, Amsterdam. “Cinquantenaire Park 1925-1940”, Peintures et céramiques, Court Galle- Peintures, Kunstgalerij Embryo, Lou- Fotografie di Serge Vandercam e testi ry, Copenhague. vain. di Marcel e Gabriel Piqueray, Centro “De Man van Tollund”, Serigrafie, New Culturel du Botanique, Bruxelles. Court Gallery, Copenhague. 1982 Peintures, céramiques et sculptures Peintures et céramiques, Gallery I.A.C., “Peintures, gouaches et céramiques” sur bois, Musée d’Ixelles, Bruxelles. Hasselt. et “Paroles visibles” in collaborazione “Le Concile des Oiseaux”, Roussel Art con Joseph Noiret. Galerie Delta, Bru- 1987 Gallery, Bruges. xelles.

1983 “Du regard à la main”, Collage con Jo- seph Noiret, prefazione di Max Loreau. Le Salon d’Art, Bruxelles. Joseph Noiret - Serge Vandercam, Collages, Galerie Delta, Rotterdam, Pays-Bas. Serge Vandercam et Joseph Noiret, Serigrafie e collages. Musée d’Ixelles, Bruxelles.

1984 “Terres détournées et peintures” 27 giugno 1959 - Invito al Vernissage della mostra Boues di Serge Vandercam e Christian Dotremont - Galerie De Wever, Wakken, Belgique. presso la Société Royale des Beaux-Arts di Verviers

80 81 17/28 Febbraio 1962 - Serge Vandercam - Palais des Beaux-Arts - Bruxelles

82 83 “Les Visions d’Ezéchiel”, ceramiche - St.-Martin Pitture e Sculture. Belgique. pitture. “Baisse Ta Deuxième Paupière”, La Presentazione del libro “La conversa- 1996 Terre T’ébIouit. , centro culturale “El- tion de Bierges”, con Joseph Noiret, “La Reine de la Nuit” Galerie Quadri, zenveld “ Anvers. Galerie Quadri, Bruxelles. Bruxelles Pitture, sculture e ceramiche. “Cobra En Fange” Musée d’art Moder- “Boues et Bouologism” Maison des 1993 ne de la ville de Mons. Art a Pècs (Hongrie) Rappresenta la Photographies, Foyer comunità francese culturel “Les Chiroux”, del Belgio durante Liège. la settimana franco- “Wat met je visioe- fona di Pècs. nen, Ezechiël?”, pittu- “Serge Vandercam, re - ceramiche, Her- Photographe Co- man Teirlinck Huis, bra” Musée de la Beersel. Photographie Char- “L’Ange Bleu” Trofeo leroi. per il festival del Film “Terra Ungeria” di Berlino. Pècs Hongrie Cera- miche. 1994 “Terra Ungeria” “Ce qui reste n ‘est Galerie De Zwarte que prétexte” Panter Anvers, Ce- Galerie D’Art D’Art ramiche e Inchio- Bruxelles. stri. Ceramiche e serigra- “Terra Ungeria” fie. Testo di Roger De Galerie Quadri Bru- Neef. xelles, Ceramiche e “Ma Toute Belle” Pitture. Francobollo per La Poste Serie d’artistes 1999 “Boues et Bouologi- Retrospettiva al Mu- smes” Centro Wal- sée d’Art Moderne lonie-Bruxelles, Paris De La Province de pitture, terrecotte, Flandre Occidentale disegni e fotografie PMMK Ostende. (alcune in collabora- zione con Christian 2000 Dotremont). “L’invitation au vo- In questa occasione yage” Rétrospecti- partecipa al colloquio ve, centre Culturel “Cobra et l’Ecriture” de la communauté al Centre Georges Francaise de Belgi- Pompidou Paris. que “Le Botanique”, Bruxelles. 1995 Galerie J. Bastien “Barros y Barrologi- Bruxelles: fotogra- smos” Musée d’Art fie, acquarelli, pittu- Moderne de Dilbao.pitture, disegni, “Masques et Bergamasques” Gallerie re, sculture e ceramiche. terrecotte e fotografie (degli anni 50 Dimmers Bruxelles Pitture e Cerami- Galerie Quadri pitture e ceramiche alcune con Christian Dotremont). che. “Birds Dancind In My Head” Cobra “Le Fil Rouge” Chez Monsieur et Ma- 2002 Fine Art, San Francisco . Pitture e Ce- dame Thiry à Louvain-La-Neuve. Serge Vandercam Photographe Cobra ramiche. Fotografie, Galery Samuel Vanhoega- “Birds and Stones rambling in my 1998 erden Knokke le Zoute. head”. Galerie Arcade Deurle-Latem Presidente dell’ Academie Royale de Serge Vandercam , Le Regard Nomade.

82 83 ABP Heerlen Pays-Bas “Subjektive Fotografie 2”, Sarrebruck, Regards Atelier d’Arte Albissola Italia. Germania.

2003 1955 “Regards d’eau, terre de feu” Galerie Exposition internationale de textile, Pa- 2016 Bruxelles lais du Prestige, Bruxelles, (fotografie). “Paroles visibles”, pitture condivise 2010 con Jean Clarence Lambert, Galerie La “Boues” œuvres Partagées Serge Van- Roue, Paris. dercam - Christian Dotremont, Galleria “Phases”, Galerie Greuze, Paris. (pittu- San Carlo, Milano re). “6 Belgische Mäler”, Galerie Bremer, ESPOSIZIONI COLLETTIVE Berlin. (pitture)

Expositione d’apertura del “Taptoe”, 1959 - Serge Vandercam e Piero Manzoni - Photo 1950 Bruxelles, (pitture) Oscar Schellekens Monsieur COBRA vous invite: “Les Bogota “La pitura Fantastica in Belgi- développements de l’oeil”, FOTOGRA- ca” di Serge Vandercam. FIE, con Raoul Ubac e Roland d’Ursel. “Arte Nucleare, Milano. (pitture) Galerie Saint Laurent, Bruxelles. 1956 Galene Colibri, Malmö, Suède. (pittu- 1958 1952 re) Exposition collective, Galerie Edmond “Témoignages pour l’art abstrait”, Ri- “Phases”, Galerie Kléber, Paris. (pittu- Carabin, Bruxelles. (pittura) tratti di artisti, Galerie du Séminaire re) des Arts, Palais des Beaux-Arts, Bruxel- “Ad Libitum “, sola C.A.W., Anvers. (pit- 1958 les, (fotografie) ture) “Peintres belges d’aujourd’hui”, Stede- lijk Museum, Diest. 1952-53 1957 International Exhibition of Contempory. “Exposition internationale itinerante Rappresenta il Belgio all’Esposizione Paiming Per il Pnx Carnegie, Pittsburg, de photographie”, Lucerne, in seguito Internazionale di Fotografia a Venezia. Stati Uniti. in diverse città d’Europa e degli Stati Organizza e partecipa all’Esposizione Salon de mai, Paris. (pitture) Uniti. Internazionale di Fotografia: “Images “L’Art du XX ème siècle”, Charleroi. (pit- Inventées”, Galerie Aujourd’hui, Palais ture) 1953 des Beaux-Arts, Bruxelles. “Quelques artistes belges depuis En- Galerie Apollo, Bruxelles, (pitture) “Phases”, Stedelijk Museum, Amster- sor”, Palais des Beaux-Arts, Bruxelles. dam. (pitture) 1954 Triennale di Milano: Mobiles luminosi 1959 Exposition du “Prix de la Critique”, Bru- xelles, Charleroi, Anvers. (pitture) “Peintures partagées”, Galerie Aujou- rd’hui, Palais des Beaux-Arts, Bruxel- les. Espositione collettiva, Munich. (pitture) “Peintures partagées”, Oslo, Norvegia. Première Biennale de Parìs, Musée d’Art Moderne, Paris. (pitture) Salon de Mai, Paris. (pitture) 5e Biennale de Sâo Paulo, Brasile. (pitture) “Forse Domani”, Galleria Tartaruga, Roma. (pitture)

1960 “Antagonismes”, Sede del Congresso per la Libera Cultura, Paris. (pitture) 1964 - Serge Vandercam ad Albisola (SV) con

84 85 “Nouvelles tendances des artistes bel- 1964 1968 ges”, Galleria del Grattacielo, Milano. “Figuration et défiguration, la figure “Kontrasten 47/67”, Musée des Beaux- (pitture) humaine depuis Picasso”, Musée d’art Arts, Anvers. (pitture) “10 ans de Jeune Peinture”, Palais des contemporain, Gand. (pitture) 1e Triennale voor plastische kunst in beaux-Arts, Charleroi. “Balans”, Stedelijk Museum, Schiedam, België, Stadshallen, Bruges. (pitture) Exposition collective, Galerie du Sémi- Pays-Bas. (pitture) 1e Biennale d’Argenteuil, Centre No- naire des Arts, Bruxelles. (pitture) “Vision ‘64”, Courtrai. (pitture) tre-Dame, Argenteuil.-Ohain. (pitture) “Contrast”, Casino de Blankenberge. “Delta in de schilderkunst”, Galerie “Skyway Hotel/Motel, Airport Zestien- (pitture) Delta, Rotterdam. (pitture) hoven”, Galerie Delta, Rotterdam. (pit- “Thè Art of Belgium 1920-1960“, Park ture) Bernett Gallery, New York. (pitture) 1965 IIIe internationale Paskenstilling, Sil- “Air-born Dream”, Galerie Delta, Rot- keborg Teater, Silkeborg., Danemark. 1961 terdam. (pitture) (pitture) International Exhibition of Contem- Galerie Carrefour, Bruxelles.(pitture) “Not for sale art”, Anvers. (pitture) porary , Carnegie Institute, “Introduction a la peinture moderne Pittsburg, Stati Uniti. 1966 en Belgique”, Wavre, Péruwelz, Athus. Galerie Orez, La Haye. (pitture) “100ème Expo de la Galerie”, Gale- “Guerre à la guerre”, Galerie La Proue, rie Aujourd’Rui, Palais des Beaux-Arts, 1969 Bruxelles. (collage) Bruxelles. (pitture) “Jousselin, Semser, Vandercam, “Bruggium“, Musée des Beaux-Arts, Weiss”, Musée royal des Beaux-Arts, 1962 Bruges. (pitture) Anvers. (pitture) “Oeuvres d’art acquises par l’Etat en “Belgische schilderkunst van 1890 tot “Semser, Vandercam, Weiss”, Galerie 1961”, Palais des Beaux-Arts, Bruxel- heden”, Centraal Museum, Utrecht, Six -Sicot, Lille. (pitture) les. (pitture) Pays-Bas. (pitture) Foire d’art actuel, Galerie louise, Bru- “Zwart wit accent”, Galerie Delta, Rot- xelles. (pitture) terdam. (pitture) 1967 “Aquarellen en gouaches”, Wuyts “Cobra et après”, Galerie Aujourd’hui, Galerie Celbeton, Termonde. (pitture) Museum, Lier; Geldhof, Talt; Rijkslage- Palais des Beaux-Arts, Bruxelles. (pit- “Bruggium II”, Musée des Beaux-Arts, re school, Zandbergen; Monscheide; ture) Bruges. (pitture) Peer. “Facetten”, Gemeentemuseum, La 9e Biennale de Sâo Paulo. Brésil. (pit- “Aquarelles et gouaches”, Casa della Haye. (pitture) ture) Cultura a Namur, Musée communal “Abstraction lyrique et abstraction con- “Jonge belgische schilders”, Stedelijk à Verviers, Cercle artistique à Tournai, struite”, Musées Royaux des Beaux-Arts van Abbe Museum, Eindhoven, Pays Salle St. Georges à Liège, Théâtre na- de Belgique, Bruxelles. (pitture) Bas. (pitture) tional de Belgique a Bruxelles. Peintures, Galerie Le Fleuve, Paris. “50 ans de peinture en Wallonie et

1963 “Le Stelle”, Galleria del Sole, Pineta di Arenzano, Italia. (pitture) “Le collectionneur dans l’art belge contemporain”, Galerie Les Contem- porains, Bruxelles, (pitture) “Profil de l’art belge”, Städtische Kunst- galerie, Bochum, Allemagne. (pitture) “Oeuvres acquises par l’Etat en 1962”, Palais des Beaux-Arts, Bruxelles. ( pit- ture) “Aktuele belgische kunst”, Galerie Mül- ler, Stuttgart. (pitture) “De Zee”, Galerie Delta, Rotterdam. (pitture) “Aspects de la Jeune Peinture belge“, Galerie Jacques Massol, Paris. Groupe Des Aluchromistes Belges Bruxelles Serge Vandercam con la pittrice Mennyey Capogrossi ad Albisola negli anni ’70 - foto Bartoli Albisola Capo

84 85 Verviers, à Uccie. (pitture) “Art belge contemporain”, Musée de “D’après”, Palais de Ciano, Lugano. Reims. (pitture) Espone “L’Ile des morts” d’après Ar- “Miroirs de l’Irrationnel”, Site du Grand nold Böklin. Hornu. (pitture) 2e Triennale voor plastische kunst in “Crayons et encres”, Théâtre national België, Stadshallen, Bruges. (pitture) de Belgique, a Bruxelles et a Ste Céci- le/ Semois. 1972 “Cobra”, Hôtel de Ville, Bruxelles. (pit- “Brabant I”, Galerie Alpha, Bruxelles. ture) (pitture) “De Ensor à Delvaux”, Abbaye du Val- “Aquarel en Gouache”, à Nederover- Dieu. Prov. de Liège. (gouache) Heembeek, à Knokke-Heist, à Mol et “Le bois dans l’art contemporain”, à Meise. Théâtre National de Belgique, Bru- “Encrayonnements II”, Galerie Maya, xelles. (sculpture) Bruxelles. 4e Foire d’art actuel, Casino de Knok- “10 peintres et 5 sculpteurs à Villers- ke. (pitture) la-Ville”, Hôtel des Ruines, Villers-la- “Art 5 ‘74”, Internationale Kunstmesse. Ville. (pitture) Bâle. (pitture)

1994 - Serge Vandercam nella fonderia di Herzé 1973 1975 Biennale de la Critique 1971, Palais “Cobra”, Stedelijk Museum a Sint des Beaux-Arts, Charleroi. (pitture) Niklaas; Maison de la Culture à Namur. a Bruxelles”, Palais des Beaux-Arts à “Oeuvres d’art acquises par le Ministè- (pitture) Charleroi, Palais abbatial à Saint Hu- re de la Culture française en 1972“, “21 ans de la revue d’avant-garde bert. Casa della Cultura a Namur, Halle Palais des Beaux-Arts à Bruxelles, Phantomas”, Musée d’Ixelles, Bruxel- aux draps à Tournai, Musée des Beaux- Théâtre du Parvis à St Gilles, Maison les. (pitture) Arts à Liège, Musée communal à Ixelles. de la Culture à Namur, Musée des Beaux-Arts à Anvers. (pit- 1970 1977 ture) Salon de mai, Saint-Germain-en Laye, “Artistes d’aujourd’hui”, In occasione- France. (pitture) dell’inaugurazione del Musée du Sart- 1974 “50 ans de peinture en Wallonie et à Tilman, Liège. (sculture in pietra) “Quatre peintres belges contempo- Bruxelles, Musée des Beaux-Arts, An- “L’art è la lettre” Musée de l’Abbaye de rains”, Musée des Beaux-Arts, Mons. vers. Stavelot; Château de Colonster, Liège. “Belgische schilderkunst 1960-1970” Kòlnischer Kunstverein, Cologne. (pit- ture) Réouverture du Musée des Beaux-Arts de Mons. (pitture) Oeuvres d’art acquises par l’Etat en ‘68-’69”, Palais des Beaux-Arts, Bruxel- les, (pitture) Oeuvres d’art acquises par le Musée des Beaux-Arts d’Anvers, Palais des Beaux-Arts, Bruxelles. (pitture) Kunstwerken verworven door de Staat ‘68-’69, Musée des Beaux-Arts, An- vers. (pitture)

1971 “Carte blanche a la Galerie Stéphane Janssen a Bruxelles”, Galerie Ariel, Pa- ris. (pitture) “Aquarelles et gouaches”, à Schoten, à 28 agosto 1994 - Mostra Serge Vandercam & Christian Dotremont 1958-60, Boues et Boulogismes ou les rêveries de la matière, Centre Wallonie 20 maggio

86 87 28 agosto 1994 - Mostra Serge Vandercam & Christian Dotremont 1958-60, Boues et Boulogismes ou les rêveries de la matière, Centre Wallonie 20 maggio

(pitture e terrecotte) 1979 “Natuur en scuiptuur XI”, Kunstzaal De “La peinture belge moderne en Belgi- “Hedendaagse beeldende kunsten”, Hoge Haas, Eersel. Pays-Bas que”, Hôtel de Ville à Wavre. Hôtel de ville, Alost. (sculture in le- “25 artistes autour de Paul Delvaux”, gno) 1981 Abbaye du Val-Dieu. Prov. di Liège. “De Belgische Fotografie” 1940-1980, “Photographie II, acquisitions 1976- (pitture) Musée Sterckshof, Anvers. 1980”, Bruxelles. “De jaren ‘60, kunst in België”, St Pie- 1978 ters Abdij, Gand. (pitture) 1982 “Cobra”, Kunstforum, Schelderode. “Cobra”, Caracas, Venezuela. (pitture) “Christian Dotremont, peintre de (pitture) “Oeuvres acquises par le Ministère l’écriture”, Centre culturel belge pour la “La couleur et la ville”, sculture nella de la Culture française ‘76-’77-”78”. Communauté frammise. Paris. (pitture città di Bruxelles. Palais des Beaux-Arts, Bruxelles. (pit- e terrecotte) Exposition collective, Galerie Tamara ture) Pfeiffer, Bruxelles. (pitture) 1983 “Notre académie a 100 ans”, Maison 1980 “Cobra”, Musée d’Art Moderne à Paris; Haute, Watermael-Boitsfort. (pitture) “Kunst en Camera / Art et Photogra- Casa della Cultura à Châlon-sur Saô- “Graveurs d’aujourd’hui”, Abbazia di phie”, C.G.E.R., Bruxelles. ne; Val-Dieu, Prov. di Liège. Musée des Beaux-Arts a Rennes. (fo- Tweede triennale kleinsculptuur, Gale- 1981 tografie) rie Ado, Bonheiden. “Les miroirs de l’ombre”, Galerie Mon- “Informeel 1955-1965”, Musée de La “Pierres taillées”, Villaggio di Avins en tjoie, Bruxelles. (pitture) Haye; Musée des Beaux-Arts, Anvers. Condroz. “Brussel in Antwerpen 1“, Galerij de (pitture) Zwarte Panter, Anvers. (pitture) “Cobra”, collezione Karel P. van

86 87 la Chambre de Commerce de Bruxel- Jambes. (incisioni) les. (pitture) “Artistes du papier”, Inst. Prov. d’Ensei- “Cobra, 40 jaar later”, collezione Karel gnement à La Reid; Musée National P. van Stuyvenberg, Nieuwe Kerk.Am- du Papier a Malmédy. sterdam. (pitture, collage, fotografie, “Images inventées” la fotografia crea- sculture) tiva belga negli anni 50, Musée d’Art “Cobra 40 ans”, Sonja Henie-NieIs On- Moderne, Paris. stad Foundations, Hovikodden, Norvè- Collection Alla et Benedict Goldsch- ge. (fotografie) midt, Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique, Bruxelles. (pitture) 1989 “Le mois de la photographie”, Palais “S.O.S. Arménie”, Galerie Moderne, de Tokyo, Parigi. Bruxelles. (gouache) “Tire la langue” ou “Les irréguliers du “L’invention d’un art”, Centre Pompi- langage”, Centre Wallonie-Bruxelles, dou, Paris. (fotografie) Paris. (pitture e collage) “Tire la langue, un pays d’irréguliers”, 1996 - Invito mostra Cobra en Fange - Museo Belle 1990 Centre culturel Le Botanique, Bru- Arti di Mons “Carte blanche à guy gilsoul”, Galerie xelles, (pitture e collage) Albisola, gli du Parvis, Bruxelles, (gouache) artisti e la ceramica Riefettorio delle Stuyvenberg, Caracas, Venezuela, (pit- “Acquisitions ‘88- ‘89”, Collection de la Stelline Milano, Italia ture, fotografie, sculture) Fondation Serge Goyens de Heusch, “Art et Région”, Musée de Louvain la- Cité Fontainas, Bruxelles. (pitture) 1991 Neuve. (pitture) “40 ans de Jeune Peinture belge”, Pa- “A Museum in the Making”, collezione Amnesty Intemational, Centre culturel lais des Beaux-Arts, Bruxelles. (pitture) Stéphane Janssen, Scottsdale Center du Botanique, Bruxelles, (pitture, scul- “Estampes et monographies de l’As- of Arts, Arizona, Stati Uniti. (pitture) ture e ceramiche) sociation Tandem ‘74”, Galerie Détour, “Cobra post Cobra”, Provinciaal Mu- 1985 “Cobra”, Salle St Georges, Liège. (pit- ture)

1984-86 “Subjectieve Fotografie - Bilder der 50. Jarhe, Museum of Modern Art à San Francisco; Sarah Cambell Balfer Gal- lery à Houston; Museum Folkwang a Essen; Väserbottens Museum à Umea; Kulturhuset a Stockholm; Saarlandmu- seum a Saarbrücken; Palais des Beaux- Arts à Bruxelles.

1986 “Portrait of a Collector: Stéphane Janssen”, Museum of Modern Art à Humlebeak, Danemark; University Art Museum à Long Beach. Etats-Unis. (pitture) “Appel aux drapeaux”, Le Salon d’Art, Bruxelles. (collages con Joseph Noi- ret)

1988 “L’attrait du commencement” - Hom- mage a Max Loreau”, Centre culturel du Botanique, Bruxelles. (pitture) Invité par “Artes Bruscellae”, Salons de 1996 - invito mostra Cobra en Fange - Museo Belle Arti di Mons

88 89 1996 - Mostra Cobra en Fange - Museo Belle Arti di Mons

seum voor Moderne Kunst, Ostende. 1993 1997 (pitture e ceramiche) “A pied d’oeuvre V”, G.P.O.A., Château “Ars ceramica” Galerie Quadri, Bruxel- “Les irréguliers du langage”, Musée Malou, Bruxelles, (incisioni e cerami- les. d’Art Moderne, Dunkerque. (pitture) che) “Cobra” Copenhagen Bruxelles Am- Benefit Auction for the Paul Coremans “Cobra”, Collection Karel P. van sterdam, Musée cantonal des Beaux- Endowment Fund in Art, Christie’s, Stuyvenberg, Liège. (pitture, collage, Arts Lausanne. (Svizzera) New York. (pitture) fotografie, sculture) “Mon animal favori”, Galerie Quadri, 1998 1992 Bruxelles. “Sous les Ailes d’Hypnos,surréalisme “Mai de la Photo, le festival des cher- “Cobra”, La Salle 7, Liège. (pitture) & Marges”, Galerie Qaudri, Bruxelles. cheurs d’images” Reims,. “Cobratifions”, Galerie Quadri, Bru- “Cobra” Kunsthalle de Hypo-Kulturstif- “Abstraction lyrique construite”, Galerie xelles. tung München (Germania) Claire Fontaine, Cabrières d’Avignon, “My Cup of Tea, vaisselle d’artistes” “Cobra” KunstHausWien (Austria) France. (pitture) Galerie Quadri. Bruxelles. “Copenhagen Brüssel Amstredam Die “Woord en beeld in de belgische kunst Künstlergrupp COBRA” Museum van A tot Z”, M.U.H.K.A, Anvers. (pit- 1994 Am Ostwall Dortmund (Germania). ture) Cobra fine Art alla fiera d’Art - deChi “Un siècle de Collage En Belgique” “A l’image de rien”, Galerie Le Bateau cago. Centre de la gravure et de l’image im- Ivre, Redu. (fotografie) “Cobra“ Copenhague primée La Louvière. “Les irréguliers du langage”, Casa Mu- “150 Ans de l’Académie royale de “Cobra Tri dimentionelle” Cobra Mu- seo Murillo, Séville. Espagne. (pitture) Belgique” Palais des Académies, Bru- seum Amstelveen (Paesi Bassi) “Editions d’art des amis du Zuarte xelles. “Cobra Singulier Pluriel” Centre Wallo- Panter (serigrafia) nie-Bruxelles Paris (Francia) “Cobra post Cobra”, Musée d’Ankara, 1995 Turquie. (pitture e sculture) “De taal van Cobra” Inaugurazione 1999 “Cobra post Cobra”, Ténérife, Canari- del Museo Cobra a Amstelveen (Pays- “Cobra Singulier Pluriel” Maison de la es. (pitture e sculture) Bas) culture de Namur. “Les Amours de Midas,“ Bijoux d’Arti-

88 89 Danimarca: I Collection priveé de Margret II, Reine du Denmark. Musée de Silkeborg. Musée Luisiana a Copenhague. Herning Kunst Museum.

Stati Uniti: le Musée de San Francisco. Long Beach University Museum. Fori Lauderdale Cobra Foundation. Scottsdale Arizona Museum. Carnegie Foundation. University of Delaware.

Italia: Fondation Lissone. Comune de Bada- lucco 1996 - Mostra Cobra en Fange - Museo di Belle Arti di Mons stes. Galerie Quadri Bruxelles. Biennale di ceramica nell’arte con- Paesi Bassi: “Arte a Milano 1946-1959,- II Movi- temporanea Savona (ltalia) Musées d’Amsterdam, Den Haag, Ha- mento Nucleare” Galleria Gruppo Cre- arlem, Rotterdam et Schiedam. dito Valtellinese, Milano (Italia). 2004 Inoltre numerose opere sono presenti Christian Dotremont Les Développ- in collezioni private in Belgio, Europa 2000 ments de l’œil Musée des Beaux-Arts Occidentale, Stati Uniti e America del “CoBrA un art experimental” Hôtel Mons sud. Wielemans Bruxelles La collezione M+M Auer “Une histoi- Grandi Artisti AllaFabbrica San Giorgio re de la photographie” Musée d’art et FILMOGRAFIA Albisola 1958-2000. d’histoire Genève Suisse Comune di Badalucco (Italia). “Entre Cobra et Abstration” la collezio- 1954 0,933 ne Thomas Neirynck Film sulla vita dei pescatori nel mare 2002 d’Irlanda. “Ceramiche d’Autore” Bludiprussia OPERE NELLE COLLEZIONI: In febbraio, Serge Vandercam et Rik Albisola (Italia). Kessels s’imbarcano sul battello”Van “Digressions” Photographieset (disse- In Germania: Eyck” per 23 giorni al fine di realizzare gni fotografici), Labo art Gallery, Liege Musée de Berlin. un film sui pescatori. Musée de Saarbrùcken. Questo film è premiato al Festival d’An- 2003 versa nel 1954. “Estampes modernes belges” Samuel Belgio: Vanhoegaerden Gallery Knokke Etat belge. 1957 Senza Titolo “Carré D’Art” 33 artistes contempora- la Communauté française de Belgi- Reportage filmato in Turchia sulle chie- nea en Brabant Wallon, Ecole des arts que. se rupestri della Cappadocia, gli affre- Braine-l’Alleud. Musées des Beaux Arts d’Anvers, schi bizantini Görémé, le danze e le “La Prise de La Testa” 14 luglio Albi- Bruxelles, Ixelle Liège et Ostende. musiche dell’Anatolia, i monumenti sola (Italia). Crédit communal de Belgique. della civiltà ittita e i monumenti selgiu- “Mostra d’Arte Contemporana” Inter- la Banque nationale de Belgique. chidi; le riprese sono realizzate in com- no Cortile Voghera (Italia) Intercommunale du Brabant Wallon. pagnia di Reinhoud e di Rik Kessels Arte Doc Opere dalle ceramiche San le C.P.A.S. de Wavre. su commissione del giornalista René Giorgio Centro per la Cultura e l’Arte la Fondation pour l’Art contemporain Falck per “Exploration du monde”. Luigi Bosca, Canelli (Italia) belge. Non si tratta di un approccio turistico La ceramica d’arte di Albisola a Santa Musée de la Photographie d’Anvers. all’arte bensì di un approccio intelle- Teresa Gallura (Italia) Musée de la Photographie de Charle- tuale ed estetico. “7 lieux 7 matières” sculture Chapelle roi. des Pénitents Noirs Aubagne. (Francia) 1958 Un autre monde II film è realizzato partendo dai disegni

90 91 e dalle incisioni di Granville. Ajmone, Bergolli, Bionda, Cassinari, 1971 SERGE VANDERCAM E’ una severa critica della società, os- Cazzaniga, Chighine, Grippa, Dangelo, Catalogo pubblicato in occasione di servata con gli occhi di un extraterre- Della torre, Dova, Morlotti, Poverelli, un’ esposizione alla Galerie Stéphane stre. I temi, sia che riguardino la pittura, Scanavino, Somarè, Vaglieri, Vander- Janssen. la scultura, la letteratura, la musica, i cam. Tirato in 300 esemplari di cui 50 con- musei e la politica, sono illustrati con Tiratura 70 esemplari. tenenti due incisioni originali colorate, i desegni e le caricature di Granville, 20 esemplari riservati agli artisti sono firmate dall’artista. e con i testi di Christian Dotremont. contrassegnati da A a V. Stampato dal maître pressier Robert L’adattamento in lingua olandese è re- Kayser a Bruxelles. alizzato da Hugo Claus. 1960 MIRABILIA Il film è selezionato per il Festivals di Poemi di Théodore Koenig. 1971 ETHNOGRAPHIES Venisa, Bergamo et Tours. Tiratura 264 esemplari. 7 testi di Jacques Meuris. Ottiene il primo premio per il Film d’Art 2 esemplari, accompagnati ciascuno 7 incisioni di Serge Vandercam. al Festival d’Anversa. da due disegni originali di Serge Van- Questa edizione di grande lusso è dercam, sono presentati con rilegatu- composta di soli 79 esemplari. ILLUSTRAZIONI DI LIBRI ra. 7 esemplari sono accompagnati da Edizioni Les Ecrivains Réunis, Armand una serie di incisioni a colori e da una 1953 OVERKANT Henneuse, Lyon. serie di incisioni in bianco e nero. Sono Poemi di Clara Haesaerts. inseriti nello zoccolo di una scultura in Fotografie di Serge Vandercam. 1960 MINUIT gres di Serge Vandercam della quale Edizioni De Meridiaan., Poemi di Marcel Broodthaers. ogni esemplare è unico. Tiratura 225 esemplari decorati con 20 esemplari sono accompagnati da 1957 MON LIVRE D’OGRE un frontespizio inciso à la pomme de una serie di incisioni in bianco e nero Serie di racconti poetici di Marcel Bro- terre. Collezione Signe des Sept, Bruxelles. odthaars. 12 esemplari contengono un acqua- Frontespizio originale di Serge Vandercam. rello originale firmato da Serge Van- 1971 NON INHIBITED POEMS Tiratura 183 esemplari. dercam. Testi di Marcel e Gabriel Piqueray. I 33 esemplari di testa contengono una Edizioni Georges Houyoux, Bruxelles, Tiratura di 30 esemplari comprendenti litografia a colori di Serge Vandercam, Editions des artistes. ciascuno una stampa numerata ed al- firmata dall’artista e stampata daAndré cuni esemplari fuori commercio. Wolf Ostende. 1970 LE DELIRE NOIR Edizioni Acoustical Phantomas Mu- Edizioni l’Enseigne de l’Arquebuse du Testi di Charles Antoine de Trazegnies. seum, Bruxelles. Silence, Ostenda. A parte sono stati stampati 30 esem- plari accompagnati da un incisione ori- 1971 SECOUEURS DE FREIN, LU- 1958 FAGNES ginale di Serge Vandercam. NES AU FRONT... Poemi di Christian Dotremont. Edizioni de la Grisière, Paris. Testi di Jacques Meuris. Disegni di Serge Vandercam Disegni di Serge Vandercam. Tiratura 60 esemplari. 1 esemplare è composto dal mano- scritto, gli originali dei disegni riprodotti ed una serie di originali colorati. 10 esemplari contengono un disegno originale. Stampato a Bruxelles.

1958 LA MAIN DU NUAGE

Poemi di George Andrews. Tiratura 300 esemplari. 20 esemplari contengono un disegno originale. Stamperia Fosselle, Bruxelles.

1958 16 INCISIONI ORIGINALI Incisioni realizzate da diversi artisti: 2004 - Talia Vandercam , Patrizia de Magistris, Serge Vandercam nello studio di Bierges

90 91 Marzo 1995 - Serge Vandercam alla presentazione della mostra “Barros y Barrologismos” al Museo di Belle Arti di Bilbao

Tiratura di 272 esemplari. Testi riuniti da Joseph Noiret e Guy Do- da Serge Vandercam. 15 esemplari E.A. contengono un dise- tremont. Edizioni Le Daily-Bul, La Louvière. gno originale di Serge Vandercam. Incisioni di Serge Vandercam. Maquette de Jacques Ledoux, Editions Stampa dell’incisione di Gabnel Belge- 1988 OISEAUX Signe de Sept, Bruxelles. onne. Testi di Marc Quaghebeur. Stampato da l’Imprimerie Dossche a Di quest’opera sono state tirate 600 Incisione acquatinta di Serge Vander- Bruxelles. esemplari. cam. 28 contengono un incisione originale. Tiratura in 23 esemplari numerati e 1975 SALSA MAOURENA Edizioni La Presse d’Alun, Bruxelles autenticati dalla firma degli autori, in- Poemi di Philippe Dewolf cisori e editori. Questa raccolta è stata tirata in 335 1986 TERRES DETOURNEES Edizioni Jacques Antoine, Bruxelles. esemplari. Testi di Francois Jacqmin. 26 esemplari sono accompagnati da Inclusioni di Serge Vandercam. 1988 HOMMAGE DE MAURICE una serigrafia ritoccata a mano e fir- Fotografie di Raymond Konig. MAELDERLICK mata Serge Vandercam. Tiratura in 1035 esemplari. Edizione Amnesty International, Belgi- Edizioni Le Cormier, Ottignies. 30 esemplari sono accompagnati da que. un inclusione firmata e numerata. L’edizione consiste in un omaggio ai 1976 LE REVE DU ROBOT prigionieri politici di diversi paesi da di Willem Roggeman. 1986 CINQUANTENAIRE PARK - parte di un insieme di artisti. Serigrafie di Serge Vandercam. 1925 - 1940 Serge Vandercam illustra l’omaggio a Traduzione dall’olandese di Jeanne Testi di Marcel et Gabriel Piqueray. Saïd Soltampour. Buytaert. Fotografie di Serge Vandercam. Edizioni La Renaissance du Livre, Bru- Commento critico di Jacques Sojcher. 1990 LE CONCILE DES OISEAUX xelles. Tiratura in 1047 esemplari. Testi di François Jacqmin. 40 esemplari sono accompagnati da Incisioni di Serge Vandercam. 1985 ISABELLE due viraggi al selenio, stampati da Je- Titolo preso in prestito dal poeta Attar. Christian Dotremont. an-Louis Godefroid, firmati e numerati L’opera è composta da 9 testi inediti

92 93 di Francoise Jacqmin e 9 incisioni di 1992 LA CONVERSATION DE BIER- Serge Vandercam. GES Tiratura in 70 esemplari. Conversazione con Joseph Noiret. Edizioni Tandem, Gerpinnes. Tiratura in 600 esemplari. 40 esemplari sono accompagnati da 1990 DE MAN VAN TOLLUND un acquaforte originale di Serge Van- Poema di Hugo Claus dedicato a Ser- dercam. ge Vandercam. Edizioni Tandem, Gerpinnes. Serigrafie in quattro colori di Serge Vandercam. 1994 CE QUI RESTE N’EST QUE Ernest Van Buynder. PRETEXTE 60 esemplari cartonati, numerati e fir- mati dagli autori. Poema di Roger de Neef Serigrafie di Stampato da Roger Van Dael, Panter S.V Pers Zeefdruk. E’ stata tirata in 50 esemplari su car- Edizioni di De Zwarte Panter, Anvers. ta Arche Tous firmati e numerati dagli artisti. 1992 SERGE VANDERCAM Fotografie. 1994 COBRA EN FANGE Testi di Joseph Noiret. Sotto la direziono di Michel Draguet Introduzione di Julien Coulommier. Edizioni Les CAHIER DU GRAM ULB. Edizione di lusso limitata a 10 esem- plari contenenti ciascuno 10 fotogra- 1998 fie. Serge Vandercam Fotografa CoBr.A. La rilegatura è di lusso e il disegno del- Marc Vausort prefazione di George la copertina è originale di Serge Van- Vercheval. dercam. Edizioni Musée de la Photographie Edizione Contretype, Bruxelles. Charleroi.

2004 - Serge Vandercam e Gian Carlo de Magistris a Bierges

92 93 Biografia di Christian Dotremont

Christian Dotremont nasce il 12 dicembre del 1922 a Ter- vuren, in Belgio. Nel 1938 rifiuta di proseguire gli studi, nel 1939 rimane fortemente influenzato dalla lettura di Bau- delaire e di Rimbaud; nello stesso anno incontra Doris, una giovane ragazza che gli ispira Ancienne Éternité, po- ema che verrà pubblicato l’anno seguente. Al 1940 risale la conoscenza di Magritte e Ubac che si entusiasmeranno alla lettura di Ancienne Éternité, con conseguente ingres- so nel milieu surréaliste belga della rivista “L’invention Col- lective”. A Parigi abbiamo l’ incontro con Noël Arnaud e J. F. Chabrun e la partecipazione alle attività del gruppo surrealista intorno alla rivista “La Main à Plume”. Nel 1941 è in spola tra Bruxelles e Parigi dove conosce Giacometti, Eluard, Picasso, Bachelard, Cocteau ed H. Go- etz. Nel 1944 si sposa con Ai-Li-Mian (giovane ragazza euro- asiatica) e si rifugia nelle Fagnes. Nel 1945, dopo la liberazione, collabora con la raccolta “la terre n’est pas une vallée de larmes” pubblicata da Marcel Mariën, allo stesso anno risale la fondazione della rivista surrealista “le Ciel Bleu” con Marcel Mariën e Paul Colinet. 1959 - Christian Dotremont fotografato da Serge Vandercam Collabora inoltre con il giornale del P.C.B “Drapeau Rouge” Del 1947 è la fondazione del movimento Surréalisme e con la rivista “Le salut public”. Révolutionnaire. Nello stesso anno avverrà il primo incon- Nel 1946 abita a Bruxelles, rue des Eperoniers. A Parigi tro con Jorn Asger, aggregato al movimento. collabora con le riviste “La Révolution la Nuit” e “Quatre Nel 1948 a Parigi viene nominato co-direttore della rivista vents”. Conosce Yves Bonnefoy, Édouard Jaguer, Tristan “Surréalisme Révolutionnaire”. Tzara. Fonda e dirige la rivista “Les Deux Soeurs”. Dal 5 al 7 novembre la conferenza del Centre Internatio- nal de documentation sur l’Art d’Avant-garde viene abban- donata da Dotremont in compagnia di Jorn, Noiret Joseph, Appel Karel,Van Beverloo Guillaume Cornelis “Corneille” e Nieuwenhuys Anton Constant. Gli artisti, riuniti nel Cafè Notre-dame, redigono il volantino La cause était entendue con l’intenzione di fondare un nuovo movimento. Tornato a Bruxelles inventa l’acronimo Co.Br.A. che titola la neo-formazione. Nel 1949 abita a Bruxelles, rue de la Paille n. 10, compie viaggi in Danimarca e Svezia ed è redattore della rivista “Petit Cobra”, bollettino d’informazione del movimento Cobra. In marzo appare a Copenhagen il primo numero della ri- vista “Cobra”, annunciata come “lien souple des groupes expérimentaux danois (Host), belge (surréaliste-révolu- tionnaire) et hollandais (Reflex).” Sempre del 1949 è la prima esposizione Cobra “La fin et les moyens” nel Palais des Beaux Arts a Bruxelles e l’ incontro con Alechinsky Pierre che aderirà al gruppo. In novembre sarà l’ esposizione Cobra allo Stedelijk Mu- seum di Amsterdam. Nel 1950 Christian Dotremont rimane ancora legato alle attività del partito comunista e collabora attivamente al 1949 - Christian Dotremont nel suo appartamento al 10 di Rue de La Paille, supplemento belga delle “Lettres Françaises”. Il responsa- Bruxelles, fotografia di Serge Vandercam

94 95 bile di questo supplemento F. Lefebvre vitupera il surre- l’ esposizione Boues dei lavori di S. Vandercam e C. Dotre- alismo e l’indirizzo della rivista si sposta su posizioni di mont presso la Société royale des Beaux-Arts a Verviers. realismo-socialista. Del 1961 è “La Chevelure des choses”, con disegni di Christian Dotremont in opposizione risponde con il pam- Jorn, testi di Christian Dotremont e prefazione di Alechin- phlet “Le “réalisme-socialiste” contre la révolution”. sky e “Moi qui j’avais”, con disegni di Alechinsky. In “Cobra” n. 7 scrive il testo “Signification et sinification”, Del 1962 è il debutto dei primi logogrammes mentre nell’ che preluderà ai futuri logogrammes. inverno del 1963 compie un lungo soggiorno in Lapponia Nel 1951 ottiene una borsa di studio dall’Istituto danese, dove produce i logoglaces ed i logoneiges, logogrammes si sposta quindi in Danimarca per studiare l’arte vichinga. A tracciati sulla neve per mezzo di un bastone. Nello stesso Copenaghen conosce Gloria, la donna che amerà per tutta anno pubblica il primo numero della rivista “Strates” che la sua vita e che gli ispirerà buona parte della produzione conterà sette numeri in totale (fino al 1966). poetica e grafica da lì a venire. Nel contempo Jorn, ma- Del 1964 è Logogrammes I (Tervuren, “Strates”). lato di tubercolosi, è ricoverato nel sanatorio di Silkeborg; Del 1965 è Logrammes II (Tervuren, “Strates”). Christian Dotremont lo raggiungerà in novembre; inizierà Del 1968 è la prima personale a Copenaghen, del 1969 a scrivere “La pierre et l’oreiller”, suo unico romanzo auto- la prima personale presso la Galleria Maya di Bruxelles, biografico. Sempre del 1951 è l’ ultima esposizione Cobra con prefazione di Michel Butor e del 1970 è la prima per- al Palais de Beaux Arts a Liegi, l’ allestimento è curato sonale a Parigi alla Galerie de France con prefazione di dall’architetto A. van Eyck e in “Cobra” n. 10 è contenuto il Yves Bonnefoy. Al 1972 risalgono il film di Luc de Heusch, catalogo dell’esposizione. Il gruppo Cobra giunge alla fine. “Dotremont-les-logogrammes” e l’ Esposizione con Ale- Tra il 1952 ed il 1954 Christian Dotremont compie svariati chinsky al padiglione belga della Biennale di Venezia. soggiorni in differenti sanatori per curare la tubercolosi con Del 1973 è l’ esposizione “Dotremont et ses amis Cobra” conseguenti viaggi: Parigi, Londra, Copenaghen, Stoccol- per il cinquantesimo anniversario del Cobra a Copena- ma, Italia. In questi anni avviene l’ incontro con J. Paulhan ghen, con prefazione di J.C. Lambert. Dello stesso anno è e collabora con la NRF. il soggiorno in Lapponia, dove apprende la morte di Jorn. Del 1955 è la pubblicazione del suo romanzo “La pierre Nel 1974 Max Loureau pubblica Dotremont Logogram- et l’oreiller” (edizioni Gallimard, Paris), mentre del 1956 è mes (ed. Georges Fall, Paris) mentre del 1977 sono “La la prima esposizione “Cobra après Cobra”, presso la galle- linguistique réelle” (Editions, Bruxelles) e “Un temps la- ria Taptoe di Bruxelles ed il primo viaggio nella Lapponia pon d’écriture” (La Dérive, Paris). finlandese. Nel 1957 compie numerosi viaggi: Helsinki, Al 1979 risale l’ sposizione a New York dal 9 al 27 genna- Parigi, Bruxelles. Scrive il testo del film di Alechinsky “Calli- io. 20 agosto 1979: Christian Dotremont muore di tuber- graphie japonaise”. Dal 27 giugno al 5 luglio 1959 avviene colosi a Buizingen.

1959 - CRISTIAN DOTREMONT nell’atelier di Serge Vandercam - davanti a lui un boulogisme - foto di Serge Vandercam

94 95 BIOGRAPHIE SERGE VANDERCAM

1948 découvre “L’Homme de Tollund”. 1998 Fait de la photographie expérimentale. Président de l’académie Royale, et Di- 1963 recteur de la classe de Beaux-Arts. 1949 Médaille d’or pour la céramique à Al- Rencontre Christian Dotremont bisola, Italie. 1999 Fait partie du groupe Cobra. Participe à la revue “Le situationniste Rétrospective au Musée provincial international” avec Asgar Jorn et Noël des Beaux Arts à Ostende 1999 Arnault Premières peintures. 2001 1972 Rétrospective au centre culturel de 1955 Premières sculptures en bois. la communauté française de Belgique” Laureai du Prix Hélène Jacquet. Le Botanique Bruxelles Mention au Prix de la Jeune Peinture 1977 Belge. Premières sculptures sur pierre. 2002 Membre fondateur de TAPTOE, avec est citoyen d’honneur de la ville de Ba- Philippe d’Arschot, Clara et Gentil Hae- 1979 dalucco (IM) Italie saerts, Albert Niels et Maurice Wycka- Realise à la station de métro “Joséphi- “Le Regard Nomade” Rétrospective à ert. ne-Charlotte” à Bruxelles: un ensem- l’ABP Pays bas ble de sculptures en bois polychromé “Regards” Céramiques et aquarelles 1956 avec deux poèmes de Joseph Noiret. àAlbissola Marina Italie Lauréat du Prix de la Jeune Peinture Belge. 1979 - 1989 2004 Conférencier à l’Ecole Nationale Museo de Lovere (Lecco). 1957 Supérieure des Arts Visueis de La Galleria San Carlo. “Dal Co.br.a al Voyage en Turquie. Cambre. 2004” Lauréat avec Karel Appel, Mattia Mo- Teste critique de Michel Draguet reni, Emilio Scanavino Et Antoni Tapiès 1981 - 1989 du Prix International de Lissone. Directeur de l’Ecole des Beaux-Arts de Bibliographie sommaire Médaille d’or a la Triennale de Milan Wavre. pour la décoration du pavillon belge. Textes de: 1984 Philippe d’Arschot, André Blavier, Lu- 1958 A Liège, “Lieu”, un environnement en ciano Caprile Paul Caso, Cecilia Chilo- Reçoit le Prix de la Critique belge. petit granit de 108 tonnes dans le “Jar- si, Hugo Claus, Jacques Collard, Julien Premier Prix du Film d’Art au Festival din des pierres”du Musée en Plein Air Coulommier, René Dalemans, Robert d’Anvers pour son film “UN AUTRE du Sart Tilman. (université de Liège). Delevoy, Jacques De Maet, Roger MONDE” Texte poétique de Christian de Neef,Gino Dorflès (ltalie), Michel Dotremont, Ce film est sélectionné aux 1988 Draguet, Jean Dypréau, Farfa (Italie), festival de Bergame, Tours et Venise. Avec Joseph Noiret “décorent” la faça- Alain Germoz, Danièle Gillemon, Guy Membre fondateur de la “Revue + de du 10 rue de la Paille pour fêter le Gilsoul, Will Grohman (Allemagne), plus” avec Philippe d’Arschot, Jean Dy- 40mo anniversaire du groupe Cobra. Corneille Hannoset, Philippe Hoorna- préau et Jean Verbruggen. (CoBrA n’a pas dit notre dernier mot) ert, François Jacqmin, Edouard Jaguer Premières sculptures en terre cuite. (France), FrancineClaire Legrand, Max 1993 Loreau, Hugo Martin, Phil Mertens, 1960- 1964 Est élu à la classe des Beaux-Arts de Jacques Meuris, René Micha, Ivo Mi- Vit en Italie. L’Academie Royale de Siences de Let- chiels, Richard Miller Joseph Noiret, Premières céramiques réalisées à la tres et des Beaux-Arts de Belgique. Bert Parloor, Simona Poggi, Bert Pope- Fabrique San Giorgio Albisola Italie. lier, Marc Quaghbeur, Stéphane Rey, 1996 Willem Roggeman, Selim Sasson, Vir- 1962 Est nommé Grand officier de l’Ordre tus Schade (Danemark), Léon-Louis Voyage et travaille au Danemark et y de Léopold. Sosset, Rino Tacchella, Wim Toebosch,

96 97 Roger-Pierre Turine, Roger Van Ginder- “Vuoi dire” avec Ansgar Elde, Galleria 1981 tael, Jan Walravens, Paul Willems. Peccetto, Albisola, Italie. Peintures, Galerie Artes, Amsterdam. Peintures, Kunstgalerij Embryo, Lou- EXPOSITIONS PERSONNELLES 1964 vain. “Papiers superposés”, Galerie Delta, 1952 Rotterdam. 1982 Fotois van Serge Vandercam, Kun- Peintures, Galerie Moderne, Silkeborg, “Peintures, gouaches et céramiques” sthandel Martinet, Amsterdam. Danemark. Texte de Jean Dypréau. et “Paroles visibles” en collaboration Présentation: Sélim Sasson. avec Joseph Noiret. Photographies expérimentales de Ser- 1965 Galerie Delta, Bruxelles. ge Vandercam, Galerie Aujourd’hui, Peintures, Galerie Delta, Rotterdam. Palais des Beaux-Arts, Bruxelles. 1983 1968 “Du regard à la main”, Collages avec 1956 Peintures, Galerie Arcanes, Bruxelles. Joseph Noiret, préface de Max Lore- Peintures, Galerie Bremer, Berlin. Intro- Peintures, Galerie Moderne, Silkeborg, au. duction de Will Grohman. Danemark. Le Salon d’Art, Bruxelles. Peintures, Galerie Delta, Rotterdam. Joseph Noiret - Serge Vandercam, 1958 Collages, Galerie Delta, Rotterdam, Peintures, Galerie Aujourd’hui, Palais 1970 Pays-Bas. des Beaux-Arts, Bruxelles. Peintures et céramiques, Galerie Sté- Serge Vandercam et Joseph Noiret, Préface de Philippe d’Arschot. phane Janssen, Bruxelles. Sérigraphies et collages. Musée d’Ixelles, Bruxelles. 1959 1971 “Boues” Travaux à quatre mains avec- Peintures, gouaches, céramiques ‘69 - 1984 Christian Dotremont : une série de ter- 71, Galerie Flat 5, Bruges. “Terres détournées et peintures” Gale- res cuites, de collages, de gouaches... “Ethnographies”, Textes de Jacques rie De Wever, Wakken, Belgique. Société Royale des Beaux-Arts, Ver- Meuris. Galerie Le Bateau Ivre, Bruxel- viers. Exposition préfacée par André les. 1985 Blavier. “Paroles visibles” En collaboration avec “Peintures partagées” avec Jean Dy- 1973 Joseph Noiret. Préface de Max Lore- préau et Englebert Van Anderlecht. Peintures et parution du livre “Secou- au. Galerie Aujourd’hui, Palais des Beaux- reurs de frein, Lunes au front...” Maison de la Culture, Namur. Arts, Bruxelles. Galerie Stéphane Janssen, Bruxelles. “Les Altercations du Creux”, Cérami- 1960 1974 ques et gouaches de Serge Peintures, Galleria del Naviglio, Milan. “Oizals”, sculptures sur bois, La Maison Vandercam.Textes de François Jacq- Belge, Cologne. min. Le Salon d’Art, Bruxelles, 1961 “Oizalogies”, sculptures - gouaches et “II Mare - Le Radici”, Galleria Peccetto, bijoux, Galerie Maya, Bruxelles. 1986 Albisola, Italie. “Cinquantenaire Park 1925-1940”, Peintures, dessins et Céramiques, 1976 Photographies de Serge Vandercam et Rotterdamse Kunstkring, Rotterdam. “Mythoizalogies”, sculptures sur bois textes de Marcel et Gabriel Piqueray, et gouaches, Galerie Lens Fine Art, Centre Culturel Le Botanique, Bruxel- 1962 Anvers. les. Peintures et Céramiques, Palais des Peintures, céramiques et scuiptures Beaux-Arts, Bruxelles. Texte de Jan 1977 sur bois, Musée d’Ixelles, Bruxelles. Walravens. Sculptures et gouaches, Galerie “Intro 62” Peintures partagées avec Détour, Namur. 1987 Hugo Claus, Galerie Delta, Rotterdam. Scuiptures et gouaches, Galerie Clau- “Du Fond de la Blancheur”, Inclusions dine Seynaeve-Blanckaert, Tournai. en papier, Préface de Max Loreau. Le 1963 Salon d’Art, Bruxelles. “De Man van Tollund”, Texte de Hugo 1978 Claus. Galerie Delta, Rotterdam. Sculptures et gouaches, Galerie S 65, 1987 Ansgar Elde et Serge Vandercam, Cir- Alost. Peintures, Galerie d’Eendt, Amster- cole degli Artisti, Albisola Mare, Italie. dam.

96 97 1988 “Ma Toute Belle” Timbre pour La Poste 1999 “Sporen”, Textes de Jo Verbruggen. Série d’artistes Rétrospective Musée d’Art Moderne Galerie Cotthem, Zottegem. “Boues et Bouologismes” Centre De La Province de Flandre Occidentale Peintures et céramiques, Galerij De Wallonie-Bruxelles, Paris Peinture, Ter- PMMK Ostende Zwarte Panter, Anvers. res - Cuites Dessins et Photographies (Certaines en collaboration avec Chri- 2000 1990 stian Dotremont.) “L’innovation au voyage” Peintures et céramiques, Galerie Jean A cette occasion participe au colloque Rétrospective,centre Culturel de la Duval Bruxelles. “Cobra et ‘Ecriture” au Centre Georges communauté Française de Belgique Peintures, céramiques et pierres, Pompidou Paris. “Le Botanique” Bruxelles Galerie Le Triangle bleu, Stavelot. Galerie J. Bastien Bruxelles: photogra- Peintures, céramiques et pierres, 1995 phies, aquarelles, peintures, sculptu- 1955-1990, “Barros y Barrologismos” Musée d’Art res, céramiques. Galerie Willy d’Huysser, Knokke. Moderne de Bilbao. Peintures dessins Galerie Quadri peintures céramiques terres-cuites et photographies (des an- 1991 nées 50 certaines avec Christian Do- 2002 Photographies, Espace Contretype, tremont) Serge vandercam photographe Cobra Bruxelles. “Birds Dancing In My Head” Cobra Photographies, Galery Samuel Vanho- “De Man van Tollund”, Peintures et Fine Art, San Francisco. Peinture et egaerden Knokke le Zoute céramiques, Galerij De Zwarte Panter, Céramique. Serge Vandercam, Le Regard Nomade “Birds and Stones rambling in my Anvers. ABP Heerlen Pays-Bas head”. Galerie Arcade Deurle-Latem- Regards Atelier d’Arte Albissola Italie “Mythoizalogy”, Scuiptures sur bois - St.-Martin Peintures et Sculptures. gouaches - dessins, Galerie Lens Fine 2003 Art, Anvers. 1996 “Regards d’eau, terre de feu” Galerie “La Reine de la Nuit” Galerie Quadri, 2016 Bruxelles 1992 Bruxelles Peintures et céramiques, Court Galle- “Cobra En Fange” Musée d’art Moder- EXPOSITIONS COLLECTIVES ry, Copenhague. ne de la ville de Mons. “De Man van Tollund”, Sérigraphies, “Masques et Bergamasques” Gallerie 1950 New Court Gallery, Copenhague. Dimmers Bruxelles Peintures et céra- Monsieur COBRA vous invite: “Les Peintures et céramiques, Gallery I.A.C, miques. développements de l’oeil”, photogra- Hasselt. “Le Fil Rouge” Chez Monsieur et Ma- phies, avec Raoul Ubac et Roland d’Ur- “Le Concile des Oiseaux”, Roussel Art dame Thiry a Louvain-La-Neuve. sel, Galerie Saint Laurent, Bruxelles. Gallery, Bruges. “Les Visions d’Ezéchiel”, céramiques - 1998 1952 peintures. Président de l’Academie Royale de “Témoignages pour l’art abstrait”, por- Présentationt du livre “La conversation Belgique. traits d’artistes, de Bierges”, avec Joseph Noiret, “Baisse Ta Deuxième Paupière, La Ter- Galerie du Séminaire des Arts, Palais Galerie Quadri, Bruxelles. re T’Eblouit, centre culturel ‘t Elzenveld des Beaux-Arts, Bruxelles. (photogra- Anvers. Peintures, Sculptures et Céra- phies) 1993 miques. Photographies, Foyer culturel “Les Chi- “Boues et Bouologismes” Maison des 1952-53 roux”, Liège. Art à Pècs (Hongrie) Représente la “Exposition internationale itinerante “Wat met je visioenen, Ezechiël?“, communauté Française de Belgique à de photographie”, Lucerne, ensuite peintures - céramiques, Herman Teir- là semaine Francophone de Pècs. dans différentes villes d’Europe et des linck Huis, Beersel. “Serge Vandercam, Photographe Co- Etats-Unis. “L’Ange Bleu” Trophés pour le festival bra” Musée de la Photographie, Char- du Film de Berlin. leroi 1953 “Terra Ungeria” Pècs Hongrie Cérami- Exposition collective, 1994 ques. Galerie Apollo, Bruxelles. (peinture) “Ce qui reste n’est que prétexte” Gale- “Terra Ungeria” Galerie De Zwarte rie D’Art D’Art Bruxelles . Panter Anvers ,Céramiques et Encres. 1954 Céramiques et sérigraphie. Texte de “Terra Ungeria” Galerie Quadri Bruxel- “Subjektive Fotografie 2”, Sarrebruck, Roger De Neef. les, Ceramiques et Peintures Allemagne.

98 99 1955 1959 Arts de Belgique, Bruxelles. (peinture) Exposition intemationale de textile, Exposition du “Prix de la Critique”, Peintures, Galerie Le Fleuve, Paris. Palais du Prestige, Bruxelles. (photo- Bruxelles, Charleroi, Anvers. (peinture) graphies) “Peintures partagées”, Galerie Aujou- 1963 “Paroles visibles”, peintures partagées rd’hui, Palais des Beaux-Arts, Bruxel- “Le Stelle”, Galleria del Sole, Pineta di avec Jean Clarence Lambert, Galerie les. Arezano, Italie. (peinture) La Roue, Paris. Exposition collective, Munich. (peintu- “Le collectionneur dans l’art belge “Phases”, Galerie Greuze, Paris. (pein- re) contemporain”, Galerie Les Contem- ture) “Peintures partagées”. Oslo, Norvège. porains, Bruxelles. (peinture) “6 Belgische Mäler, Galerie Bremer, Première Biennale de Paris, Musée “Profil de l’art belge”, Städtische Kun- Berlin. (peinture) d’Art Moderne, Paris. (peinture) stgalerie, Bochum, Allemagne. (pein- Exposition d’ouverture de “Taptoe”, Salon de Mai, Paris. (peinture) ture) Bruxelles. (peinture) 5e Biennale de Sâo Paulo, Brésil. “Oeuvres acquises par l’Etat en 1962”, Bogota “La pintura Fantastica en Bel- (peinture) Palais des Beaux-Arts, Bruxelles. (pein- gica” “Forse Domani”, Galleria Tartaruga, ture) Rome. (peinture) “Aktuele belgische kunst”, Galerie Mül- 1956 ler, Stuttgart. (peinture) Exposition Intemationale, Galerie Coli- 1960 “De Zee”, Galerie Delta, Rotterdam. brì, Malmö, Suède. (peinture) “Antagonismes”, Siège du Congrès (peinture) “Phases”, Galerie Kléber, Paris. (pein- pour la Libre Culture, Paris. (peinture) “Aspects de la Jeune Peinture belge”, Galerie Jacques Masso], Paris. ture) “Nouvelles tendances des artisres Groupe Des Aluchromistes Belges “Ad Libitum”, salle C.A.W., Anvers. belges”, Galleria del Grattacielo, Milan. Bruxelles (peinture) (peinture) “10 ans de Jeune Peinture”, Palais des 1964 1957 beaux-Arts, Charleroi. “Figuration et défiguration, la figure Représente la Belgique à l’Exposition Exposition collective, Galerie du Sémi- humaine depuis Picasso”, Musée d’art intemationale de Photographies à Ve- naire des Arts, Bruxelles, (peinture) contemporain, Gand. (peinture) nise “Contrast”, Casino de Blankenberge. “Balans”, Stedelijk Museum, Schiedam, Organise et participe à l’exposition in- (peinture) Pays-Bas. (peinture) ternationale de photographie: “The Art of Belgium 1920-1960”, Park “Vision ‘64”, Courtrai. (peinture) “Images Inventées”, Galerie Aujou- Bernett Gallery, New York. (peinture) “Delta in de schilderkunst”, Galerie rd’hui, Palais des Beaux-Arts, Bruxel- Delta, Rotterdam. (peinture) les. 1961 “Phases”, Stedelijk Museum, Amster- Intemational Exhibition of Contempory 1965 dam. Painting, Carnegie Institute, Pittsburg, “Air-born Dream”, Galerie Delta, Rot- Triennale de Milan: Mobiles lumineux Etats-Unis. terdam. (peinture) de Serge Vandercam. Exposittion de groupe, Galerie Orez, La Exposition de groupe, Galerie Carre- “Arte Nucleare”, Milan. (peinture) Haye. (peinture) four, Bruxelles. (peinture) “Guerre à la guerre”, Galerie La Proue, 1958 Bruxelles, (collage) 1966 Exposition collective, Galerie Edmond “100ème Expo de la Galerie, Gale- Carabin, Bruxelles. (peinture) 1962 rie Aujourd’hui, Palais des Beaux-Arts, “Peintres belges d’aujourd’hui”, Stede- “Oeuvres d’art acquises par l’Etat en Bruxelles. (peinture) lijk Museum, Diest. 1961”, Palais des Beaux-Arts, Bruxel- “Bruggium”, Musée des Beaux-Arts, Intemational Exhibition of Contempory les. (peinture) Bruges. (peinture) Painting pour le Pnx Carnegie.Pittsburg, “Zwart wit accent”, Galerie Delta, Rot- “Belgische schilderkunst van 1890 tot Etats-Unis. terdam. (peinture) heden”, Centraal Museum, Utrecht, Salon de mai, Paris. (peinture) “Cobra et après”, Galerie Aujour d’hui, Pays-Bas. (peinture) “LArt du XX ième siècle”, Charleroi. Palais des Beaux-Arts, Bruxelles. (pein- (peinture) ture) 1967 “Quelques artistes belges depuis En- “Facetten”, Gemeentemuseum, La Exposition collective, Galerie Celbeton, sor., Palais des Beaux-Arts, Bruxelles. Haye. (peinture) Termonde. (peinture) (peinture) “Abstraction lyrique et abstraction con- “Bruggium II”, Musée des Beaux-Arts, struite”, Musées Royalux des Beaux- Bruges. (peinture)

98 99 9e Biennale de Sâo Paulo. Brésil. Kõlnischer Kunstverein, Cologne. “Crayons et encres”, Théâtre national (peinture) (peinture) de Belgique, à Bruxelles et à Ste Céci- “Jonge belgische schilders”, Stedelijk Réouverture du Musée des Beaux-Arts le/ Semois. van Abbe Museum, Eindhoven, Pays- de Mons. (peinture) “Cobra”, Hôtel de Ville, Bruxelles. Bas. (peinture) Oeuvres d’art acquises par l’Etat en (peinture) ‘68-’69”, Palais des Beaux-Arts, Bruxel- “De Ensor à Delvaux”, Abbaye du Val- 1968 les. (peinture) Dieu. Prov. de Liège. (gouache) “Kontrasten 47/67”, Musée des Beaux- Oeuvres d’art acquises par le Musée “Le bois dans l’art contemporain”, Arts, Anvers. (peinture) des Beaux-Arts d’Anvers, Palais des Théâtre National de Belgique, Bruxel- 1e Triennale voor plastische kunst in Beaux-Arts, Bruxelles. (peinture) les. (sculpture) België, Stadshallen, Bruges. (peinture) Kunstwerken verworven door de Staat 4e Foire d’art actuel, Casino de Knok- 1e Biennale d’Argenteuil, Centre No- ‘68-’69, Musée des Beaux-Arts, An- ke. (peinture) tre-Dame, Argenteuil. - Ohain. (pein- vers. (peinture) Art 5 ‘74”, Internationale Kunstmesse, ture) Bâle. (peinture) “Skyway Hotel/Motel, Airport Zestien- 1971 hoven”, Galerie Delta, Rotterdam. “Carte blanche à la Galerie Stéphane 1975 (peinture) Janssen à Bruxelles”, Galerie Ariel, Pa- “Cobra”, Stedelijk Museum à Sint IIIe internationale Paskenstilling, Sil- ris. (peinture) Niklaas; Maison de la Culture à Namur. keborg Teater, Silkeborg., Danemark. “Aquarelles et gouaches”, à Schoten, à (peinture) (peinture) Verviers, à Uccle. (peinture) “21 ans de la revue d’avant-garde “Not for sale art”, Anvers. (peinture) “D’après”, Palais de Ciano, Lugano. Phantomas”, Musée d’Ixelles, Bruxel- “Introduction à la peinture moderne Expose “L’Ile des morts” d’après Arnold les. (peinture) en Belgique”, Wavre, Péruwelz, Athus. Böklin. 2e Triennale voor plastische kunst in 1977 1969 België, Stadshallen, Bruges. (peinture) “ Artistes d’aujourd’hui”, à l’occasion de “Jousselin, Semser, Vandercam, Weiss”, l’ouverture du Musée du Sart-Tilman, Musée royal des Beaux-Arts, Anvers. 1972 Liège. (sculpture sur pierre) (peinture) “Brabant I”, Galerie Alpha, Bruxelles. “L’art à la lettre” Musée de l’Abbaye de “Semser, Vandercam, Weiss”, Galerie (peinture) Stavelot; Château de Colonster, Liège. Six -Sicot, Lille. (peinture) “Aquarel en Gouache”, à Nederover- (peinture, terres cuite) Foire d’art actuel, Galerie louise, Bru- Heembeek, à Knokke-Heist, à Mol et “La peinture belge moderne en Belgi- xelles. (peinture) à Meise. que”, Hôtel de Ville à Wavre. “Aquarel en gouache”, Wuyts Museum, “Encrayonnements II”, Galerie Maya, “25 artistes autour de Paul Delvaux”, Lier; Geldhof, Tielt; Rijkslagere school, Bruxelles. Abbaye du Val-Dieu. Prov. de Liège. Zandbergen; Monscheide; Peer. “10 peintres et 5 sculpteurs à Villers- (peinture) “Aquarelles et gouaches”, Maison de la-Ville”, Hôtel des Ruines, Villers-la- la Culture à Namur, Musée communal Ville. (peinture) 1978 à Verviers, Cercle artistique à Tournai “Cobra”, Kunstforum, Schelderode. -Salle St. Georges à Liège, Théâtre na- 1973 (peinture) tionalde Belgique à Bruxelles. Biennale de la Critique 1971, Palais “La couleur et la ville”, sculptures dans “50 ans de peinture en Wallonie et des Beaux-Arts, Charleroi. (peinture) la ville de Bruxelles. à Bruxelles”, Palais des Beaux-Arts à “Oeuvres d’art acquises par le Ministè- Exposition collective, Galerie Tamara Charleroi, Palais abbatial à Saint Hu- re de la Culture française en 1972”, Pfeiffer, Bruxelles. (peinture) bert, Maison de la Culture à Namur, Palais des Beaux-Arts à Bruxelles, “Notre académie a 100 ans”, Maison Halle aux draps à Tournai, Musée des Théâtre du Parvis à St Gilles, Maison Haute, Watermael-Boitsfort. (peinture) Beaux-Arts à Liège, Musée de la Culture à Namur, Musée des “Graveurs d’aujourd’hui”, Abbaye du communal à Ixelles. Beaux-Arts à Anvers. (peinture) Val-Dieu, Prov. de Liège. Tweede triennale kleinsculptuur, Gale- 1970 1974 rie Ado, Bonheiden. Salon de mai, Saint-Germain-en-Laye, “Quatre peintres belges contempo- “Pierres taillées”, Village des Avins en France. (peinture) rains”, Musée des Beaux-Arts, Mons. Condroz. “50 ans de peinture en Wallonie et à “Un belge contemporain”, Musée de Bruxelles, Musée des Beaux-Arts, An- Reims. (peinture) 1979 vers. “Miroirs de l’Irrationnel”, Site du Grand “Hedendaagse beeldende kunsten”, “Belgische schilderkunst 1960-1970” Hornu. (peinture) Hôtel de ville, Alost. (sculpture sur

100 101 bois) 1984 - 86 gnement à La Reid; Musée National “De Belgische Fotografie” 1940-1980, “Subjectieve Fotografie - Bilder der 50. du Papier a Malmédy. Musée Sterckshof, Anvers. Jarhe, Museum of Modern Art à San “Images inventées” la photographie “De jaren ‘60, kunst in België”, St Pie- Francisco; Sarah Cambell Balfer Gal- créative belge dans les années ‘50, ters Abdij, Gand. (peinture) lery à Houston; Museum Folkwang à Muséed’Art Moderne, Paris. “Cobra”, Caracas, Venezuela. (peinture) Essen; Väserbottens Museum à Umea; Collection Alla et Benedicit Goldsch- “Oeuvres acquises par le Ministère Kulturhuset à Stockholm; midt, Musées Royaux des Beaux-Arts de la Culture française ‘76 -‘77 -“78“, Saarlandmuseum a Saarbrücken; Pa- de Belgique, Bruxelles. (peintures) Palais des Beaux-Arts, Bruxelles. (pein- lais des Beaux-Arts à Bruxelles. “Le mois de la photographie”, Palais ture) de Tokyo, Paris. 1986 “Tire la langue” ou “Les irréguliers du 1980 “Portrait of a Collector: Stéphane langage”, Centre Wallonie-Bruxelles, “Kunst en Camera /Art et Photogra- Janssen”, Museum of Modern Art à Paris. (peinture, collage) phie”, C.G.E.R., Bruxelles. Humlebeak, Danemark; University Art “Tire la langue, un pays d’irréguliers”, Museum à Long Beach. Etats-Unis. Centre culturel Le Botanique, 1981 (peinture) Bruxelles, (peinture, collage) Albisola, “Les miroirs de l’ombre”, Galerie Mon- “Appel aux drapeaux”, Le Salon d’Art, gli artisti e la ceramica Riefettorio delle tjoie, Bruxelles. (peinture) Bruxelles, (collages avec Joseph Noi- stelline Milano, Italie “Brussel in Antwerpen 1”, Galerij de ret) Zwarte Panter, Anvers. (peinture) 1991 “Natuur en sculptuur XI”, Kunstzaal De “A Museum in the Making”, 1988 Hoge Haas, Eersel. Pays-Bas collection Stéphane Janssen, Scottsda- “L’attrait du commencement” - Hom- le Center of Arts, Arizona, Etats-Unis. mage à Max Loreau”, Centre culturel 1981 (peintures) Le Botanique, Bruxelles. (peinture) “Photographie II, acquisitions 1976- “Cobra post Cobra”, Provinciaal Mu- Invité par “Artes Bruscellae”, Salons de 1980”, Bruxelles. seum voor Moderne Kunst, Ostende. la Chambre de Commerce de Bruxel- (peintures et céramiques) les. (peinture) 1982 “Les irréguliers du langage”, Musée “Cobra, 40 jaar later”, collection Karel “Chrìstian Dotremont, peintre de d’Art Moderne, Dunkerque. (peinture) P. van Stuyvenberg, Nieuwe Kerk, Am- l’écriture”, Centre culturel belge pour la Benefit Auction for the Paul Coremans sterdam. (peinture, collage, photogra- Communauté française, Paris. (peintu- Endowment Fund in Art, Christie’s, phie, sculpture) re et terres cuites) New York. (peinture) “Cobra 40 ans”, Sonja Henie-Niels On- 1983 stad Foundations, Hovikodden, Norvè- 1992 “Cobra”, Musée d’Art Moderne à Paris; ge. (photographies) “Mai de la Photo, le festival des cher- Maison de la Culture à Châlon sur- cheurs d’images” Reims. Saône; 1989 “Abstraction lyrique construite”, Galerie Musée des Beaux-Arts à Rennes. (pho- “S.0.S. Arménie”, exposition de vente Claire Fontaine, Cabrières d’Avignon, tographies) publique, Galerie Moderne, Bruxelles, France. (peinture) “Informeel 1955-1965”, Musée de La (gouache) “Woord en beeld in de belgische kunst Haye; Musée des Beaux-Arts, Anvers. “L’invention d’un art”, Centre Pompi- van A tot Z”, M.U.H.K.A., Anvers. (pein- (peinture) dou, Paris. (photographies) ture) “Cobra”, collection Karel P. van Stuyven- “A l’image de rien”, Galerie Le Bateau berg, Caracas, Venezuela. (peintures, 1990 Ivre, Redu. (photographies) photographies, sculptures) “Carte blanche à Guy Gilsoul”, Galerie “Les irréguliers du langage”, Casa Mu- “Art et Région”, Musée de Louvain-la- du Parvis, Bruxelles. (gouache) seo Murillo, Séville, Espagne. (peintu- Neuve. (peinture) “Acquisitions ‘88- ‘89”, Collection de la re) Amnesty International, Centre cultu- Fondation Serge Goyens de Heusch, “Editions d’art des amis du Zwarte rel Le Botanique, Bruxelles, (peinture, Cité Fontainas, Bruxelles. (peinture) Panter”, Business Faculty, Bruxelles; sculpture et céramique) “40 ans de Jeune Peinture belge”, Palais (sérigraphies) des Beaux-Arts, Bruxelles. (peinture) “Cobra post Cobra”, Musée d’Ankara, 1985 “Estampes et monographies de l’As- Turquie. (peinture, sculpture) “Cobra”, Salle St Georges, Liège. (pein- sociation Tandem ‘74”, Galerie Détour, “Cobra post Cobra”, Ténérife, Canari- ture) Jambes. (gravures) es. (peinture, sculpture) “Artistes du papier”, Inst. Prov. d’Ensei-

100 101 1993 stes. Galerie Quadri Bruxelles. le Musée de Saarbrücken. “A pied d’oeuvre V”, G.P.O.A., Château “Arte a Milano 1946-1959, II Move- en Belgique: Malou, Bruxelles, (inclusions, cérami- mento Nucleare” Galleria Groupo Cre- l’Etat belge. ques) dito Valtellines Milano, Italie. la Communauté française de Belgi- “Cobra”, Collection Karel P. van que. Stuyvenberg, Liège. (peinture, collage, 2000 les Musées des Beaux Arts d’Anvers, photographie, sculpture) “CoBrA un art experimental” Hôtel Bruxelles, Ixelles Liège et Ostende. “Mon animal favori”, Galerie Quadri, Wielemans Bruxelles le Crédit communal de Belgique. Bruxelles. Grandi Artisti Alla Fabbrica San Giorgio la Banque nationale de Belgique. “Cobra”, La Salle 7, Liège. (peinture) Albisola 1958-2000. l’Intercommunale du Brabant Wallon. “Cobratifions”, Galerie Quadri, Bruxelles. Comune du Badalucco Italie le C.P.A.S. de Wavre. “My Cup of Tea, vaisselle d’artistes” la Fondation pour l’Art contemporain Galerie Quadri, Bruxelles. 2002 belge. “Ceramiche d’Autore” Bludiprussia, le Musée de la Photographie d’Anvers. 1994 Albisola,Italie le Musée de la Photographie de Char- Cobra fine Art à la Foire d’Art de Chi- “Digressions” Photographieset dessins leroi. cago. photographiques, Labo art Gallery Liè- ge “Cobra” Copenhague au Danemark: “150 Ans de l’Académie royale de la collection privée de Margret II Reine 2003 Belgique” Palais des Académies Bru- du Danemark. “Estampes modernes belges” Samuel le Musée de Silkeborg. xelles. Vanhoegaerden Gallery Knokke le Musée Luisiana à Copenhague. “Carré D’Art” 33 artistes contempo- Herning Kunst Museum. 1995 rains en Brabant Wallon, Ecole des arts “De taal van Cobra” ouverture du mu- Braine-l’Alleud aux Etats-Unis: sée Cobra à Amstelveen (Pays-Bas) “La Prise de La Testa” 14 juillet Albi- le Musée de San Francisco. sola Italie Long Beach University Museum. 1997 “Mostra d’Arte Contemporanea” Inter- Fori Lauderdale Cobra Foundation. “Ars ceramica” Galerie Quadri Bruxel- no Cortile Voghera Italie Scottsdale Arizona Museum. les. Arte DocOpere dalle ceramiche San Carnegie Foundation. “Cobra” Copenhagen Bruxelles Am- Giorgio Centro per la Cultura e l’Arte University of Delaware. sterdam, Musée cantonal des Beaux- Luigi Bosca, Canelli Italie Arts Lausanne. (suisse) La ceramica d’arte di Albissola a Santa en Italie: Teresa Gallura Fondation Lissone. Comune de Bada- 1998 “7 lieux 7 matières” sculptures Cha- lucco “Sous les Ailes d’Hypnos, surréalisme pelle des Pénitents Noirs Aubagne & Marges” Galerie Qaudri Bruxelles. France aux Pays-Bas: “Cobra” Kunsthalle de Hypo-Kulturstif- Biennale di ceramica nell’arte con- les Musées d’Amsterdam, Den Haag, tung München (Allemagne) temporanea Savona Italia Haarlem, “Cobra” KunstHausWien (Autriche) Rotterdam et Schiedam. ainsi que “Copenhagen Brüssel Amstredam-Die 2004 dans de nombreuses collections pri- Künstlergrupp COBRA” Museum Am Christian Dotremont Les Dévelopment vées en Belgique, Europe occidentale, Ostwall Dortmund (Allemagne). de l’oeil Musée des Beaux-Arts Etats-Unis et en Amérique du sud “Un siècle de Collage En Belgique” Mons Centre de la gravure et de l’image im- La collection M+M Auer Une histoire FILMOGRAPHIE primée La Louvière. de la photographie Musée d’art et d’hi- “Cobra Tri dimentionelle” Cobra Mu- stoire Genève Suisse 1954 0,933 seum Amstelveen (Pays Bas) “ Entre Cobra et Abstraction” la collec- Film sur la vie des pêcheurs en mer “Cobra Singulier Pluriel” Centre Wallo- tion Thomas Neirynck d’Islande. nie-Bruxelles Paris (France) En février, Serge Vandercam et Rik OEUVRES DANS LES COLLECTIONS Kessels embarquent sur le bateau” 1999 DE: Van Eyck” et ce pendant 23 Jours afin “Cobra Singulier Pluriel” Maison de la de réaliser un film sur les pêcheurs. culture de Namur. en Allemagne: Ce film est couronné au Festival d’An- “Les Amours de Midas, “ Bijoux d’Arti- le Musée de Berlin. vers en 1954.

102 103 1957 SansTitre Dessins de Serge Vandercam Editions de la Grisière, Paris. Reportage filmé en Turquie sur les II a été tiré 60 exemplaires. églises rupestres de la Cappadoce, 1 exemplaire comporte le manuscrit, 1971 SERGE VANDERCAM les fresques byzantines de Görémé, les originaux des dessins reproduits Catalogue édité à l’occasion d’une les danses et musiques d’Anatolie, les et une suite de dessins originaux en exposition à la Galerie Stéphane Jans- monuments de la civilisation hittite et couleur. sen. les monuments seldjoukides; 10 exemplaires contiennent un dessin Tiré à 300 exemplaires dont 50 au- Le tournage est réalisé en compagnie original. gmentés de 2 gravures originales en de Reinhoud et de Rik Kessels à la de- Imprimé a Bruxelles. couleurs, signées par ‘artiste. mande du journaliste René Falck pour Imprimé par le maître pressier Robert “Exploration du monde”. 1958 LA MAIN DU NUAGE Kayser à Bruxelles. Il ne s’agit pas d’une approche touri- Poèmes de Georges Andrews. stique de l’art , mais d’une approche ll a été tiré 300 exemplaires. 1971 ETHNOGRAPHIES intellectuelle et esthétique. 20 exemplaires contiennent un dessin 7 textes de Jacques Meuris. original. 7 gravures de Serge Vandercam. 1958 Un autre monde Imprimerie Fosselle, Bruxelles. Cette édition de grand luxe comporte Le film est réalisé a partir de dessins et en tout 79 exemplaires. gravures de Granville. 1958 16 INCISIONI ORIGINALI 7 exemplaires sont accompagnés Critique sévère de la société à travers Tailles directes, réalisées par divers ar- d’une suite de gravures en couleurs et le regard d’un extra-terrestre. tistes: Ajmone, Bergolli, Bionda, Cassi- d’une suite en noir et blanc. lls sont nari, Cazzaniga, Chighine, Grippa, Les thèmes, tels que la peinture, la insérés Dangelo, Della torre, Dova, Morlotti, sculpture, la littérature, la musique, les dans le socle d’une sculpture en grès Peverelli, Scanavino, Somarè, Vaglieri, musées et la politique, sont illustrés de Serge Vandercam dont chaque Vandercam. exemplaire est unique. par des dessins et caricatures de Gran- Il a été tiré 70 exemplaires. 20 exemplaires sont accompagnés ville, ainsi que des textes de Christian 20 exemplaires, réservés aux artistes d’une suite de gravures en noir Collec- Dotremont. L’adaptation néerlando- sont contresignés de A à V. tion Signe des Sept, Bruxelles. phone est réalisée par Hugo Claus. Le film est sélectionné par les Festivals 1960 MIRABILIA 1971 NON INHIBITED POEMS de Venise, Bergamo et Tours. Poèmes de Théodore Koenig. Textes de Marcel et Gabriel Piqueray. Il obtient le premier prix du Film d’Art Il a été tiré 264 exemplaires. Il a été tiré de la présente édition origi- au Festival d’Anvers. 2 exemplaires, accompagnés chacun nale 30 exemplaires comprenant cha- de deux dessins originaux de Serge cun une estampe numérotée et quel- ILLUSTRATIONS DE LIVRES Vandercam, sont présentés sous em- ques exemplaires hors commerce. boîtage. Editions Acoustical Phantomas Mu- 1953 OVERKANT Editions Les Ecrivains Réunis, Armand seum, Bruxelles. Poèmes de Clara Haesaerts. Henneuse, Lyon. Photographies de Serge Vandercam. 1971 SECOUEURS DE FREIN, LU- Editions De Meridiaan, 1960 MINUIT NES AU FRONT... Poèmes de Marcel Broodthaers. Texte de Jacques Meuris. 1957 MON LIVRE D’OGRE 11 a été tiré 225 exemplaires ornés Dessins de Serge Vandercam. Suite de récits poétiques de Marcel d’un frontispice gravé a la pomme de Il a été tiré 272 exemplaires. Broodthaers. terre. 15 exemplaires E.A. contiennent un Frontispice original de Serge Vander- 12 exemplaires contiennent une aqua- dessin original de Serge Vandercam. cam. relle originale signée Serge Vander- Maquette de Jacques Ledoux, Editions Il a été tiré 183 exemplaires. cam. Signe de Sept, Bruxelles. Les 33 exemplaires de tête contien- Editions Georges Houyoux, Bruxelles, Imprimé par l’Imprimerie Dossche à nent une lithographie en couleur de Editions des artistes. Bruxelles. Serge Vandercam, signée par l’artiste, imprimée par André Wolf Ostende. 1970 LE DELIRE NOIR 1975 SALSA MAOURENA Editions l’Enseigne de l’Arquebuse du Texte de Charles Antoine de Traze- Poèmes de Philippe Dewolf Silence, Ostende. gnies. Ce recueil a été tire a 336 exemplaires. Il a été tiré à povet 30 exemplaires ac- 26 exemplaires sont accompagnés 1958 FAGNES compagnés d’une gravure originale de d’une sérigraphie rehaussée à la main Poèmes de Christian Dotremont. Serge Vandercam. et signée par Serge Vandercam.

102 103 Editions Le Cormier, Ottignies. que. les artistes. L’édition consiste en hommages aux 1976 LE REVE DU ROBOT prisonniers politiques de différents 1994 COBRA EN FANGE de Willem Roggeman. pays, par un ensemble d’artistes. sous la direction de Michel Draguet Sérigraphies de Serge Vandercam. Serge Vandercam illustre l’hommage à Edition Les CAHIER DU GRAM ULB. Traduction du néerlandais par Jeanne Saïd Soltampour. Buytaert. 1998 Editions La Renaissance du Livre, Bru- 1990 LE CONCILE DES OISEAUX Serge Vandercam Photographe Co- xelles. Textes de François Jacqmin. BrA. Gravures de Serge Vandercam. Marc Vausort préface George Verche- 1985 ISABELLE Titre emprunté au poète Attar. val. Christian Dotremont. L’ouvrage comporte 9 textes inédits de Edition Musée de la Photographie- Textes réunis par Joseph Noiret et Guy François Jacqmin et 9 gravures de Ser- Charleroi. Dotremont. ge Vandercam. Gravures de Serge Vandercam. Il a été tiré 70 exemplaires. Tirage des gravures par Gabriel Belge- Editions Tandem, Gerpinnes. onne. Il a été tiré de cet ouvrage 600 exem- 1990 DE MAN VAN TOLLUND plaires. Poème de Hugo Claus dédié a Serge 28 exemplaires contiennent une gra- Vandercam. vure originale. Sérigraphies en quatre couleurs de Editions La Presse d’Alun, Bruxelles. Serge Vandercam. Postface de Ernest Van Buynder. 1986 TERRES DETOURNEES 60 exemplaires sous emboîtage, nu- Texte de François Jacqmin. mérotés et signés par les auteurs. Inclusions de Serge Vandercam. Imprimé par Roger Van Dael, Panter Photographies de Raymond Konig. Pers Zeefdruk. Il a été tiré 1035 exemplaires. Editions De Zwarte Panter, Anvers. 30 exemplaires sont accompagnés d’une inclusion signée et numérotée. 1992 SERGE VANDERCAM Photographies. 1986 CINQUANTENAIRE PARK - Textes de Joseph Noiret. 1925 - 1940 Préface de Julien Coulommier. Textes de Marcel et Gabriel Piqueray. Edition de luxe limitée à 10 exemplai- Photographies de Serge Vandercam. res. composés chacun de 10 photo- Postface de Jacques Sojcher. graphies. Il a été tiré 1047 exemplaires . L’emboîtage de luxe et dessin original 40 exemplaires sont accompagnés de de couverture de Serge Vandercam. 2 virages au sélénium, tirés par Jean- Editions Contretype, Bruxelles. Louis Godefroid, signés et numérotés par Serge Vandercam. 1992 LA CONVERSATION DE BIER- Editions Le Daily Bul, La Louvière. GES Conversation avec Joseph Noiret. 1988 OISEAUX Il a été tiré 600 exemplaires. Textes de Marc Quagebuer. 40 exemplaires sont accompagnés Gravures à l’aquateinte de Serge Van- d’une eau-forte originale de Serge dercam. Vandercam. Il a été tiré 23 exemplaires numérotés Editions Tandem, Gerpinnes. et authentifiés par les signatures des auteur, graveur et éditeur. 1994 CE QUI RESTE N’EST QUE Editions Jacques Antoine, Bruxelles. PRETEXTE Poëme de Roger de Neef Sérigraphies 1988 HOMMAGE DE MAURICE de S.V MAELDERLICK III a été tiré 50 exemplaires sur papier Editions Amnesty International, Belgi- Arche Tous signés et numerotés par

104 105 Biographie Christian Dotremont Quelques titres de sa biographie Logogrammes

Christian Dotremont, est né le 12 dé- Souvenirs d’un jeune bagnard, poème * Logogrammes . Il s’agit de tracer, dans cembre 1922 à Tervuren en Belgique, de 1937 édité par la Nouvelle Revue l’espace blanc et à l’aide de l’encre de et mort le 20 août 1979 à Buizingen, Belgique.1941 chine la plus noire, des signes mimant est un peintre et un poète belge, célè- Oléossonne ou le moment spéculatif. une écriture cursive inconnue. Tantôt bre pour ses logogrammes. Les grands moyens. Louvain.1943. le graphisme massif est seul, tantôt Né dans une famille de lettrés catholi- La reine des murs. Les grands moyens. il voisine avec des reprises textuelles, ques, il fut élevé par les Jésuites tandis Louvain.1943. de la même main, et en minuscules. que sa mère publie aux Editions De- Lettres d’amour, 11ème cahier de la Par cette technique, Dotremont « saisit grelle. A Paris en 1941 participe aux collection: Les pages libres de La Main la nature matérielle de l’acte d’écrire, activités du groupe surréaliste (par à Plume . Illustration de René Magritte. devine le rôle initiateur de la main où intérim), La Main à Plume créée par Paris 1943. le poids du corps au travail se porte Jean-François Chabrun et Noël Arnaud. Quand un homme parle des hommes. jusqu’à la pointe de la plume» (Joseph Devient un animateur sans faille avec Le serpent de mer. Louvain 1944. Noiret). ses deux amis. À Bruxelles fonde le Fonde la revue Les deux Soeurs (3 nu- groupe surréalisme révolutionnaire bel- méros). Bruxelles 1946. ge en 1947. En 1948, il crée le groupe Mathémathiques du ténu. La Boëtie. CoBrA avec Karel Appel,Constant, Bruxelles 1946. Corneille,Jorn et Joseph Noiret et Bulletin international du surréalisme rédige le manifeste antithéorique: ”La révolutionnaire. Bruxelles 1948. cause est entendue”. Les logogram- Jambage au cou avec des dessins de mes, par lesquels la poésie s’impro- Corneille. Bruxelles 1949. vise à travers la création graphique Le réalisme socialiste contre la revolu- sont de véritables poèmes à regarder. tion. 1950. Sa source d’inspiration est la calligra- La pierre et l’oreiller. Gallimard .1955. phie.* Christian Dotremont propose La reine des murs, écrit en 1942. Li- de «voir» l’écriture plus que de la lire. Il thographies d’ Alechinsky. Galerie de s’agit d’ailleurs d’une écriture libre ex- France, Paris 1960. primant «son cri» et/ou «son chant» et La chevelure des choses . Galerie Rive dans tous les cas il propose son texte Gauche. Paris 1961. en clair sous le logogramme. Le mou- Ancienne éternité. Réédition avec des vement CoBrA cesse dès 1951, pour burins de Raoul Ubac. Maeght,Paris cause de la maladie des deux prota- 1962. gonistes: Jorn et Dotremont; ainsi, Co- Moi qui j’avais, illustré par Alechinsky . BrA, véritable laboratoire d’expériences Girard. Paris 1961. artistiques, servira ensuite à l’éclosion Ltation exa tumulte et différents poè- des individualités. Cependant Christian mes 1970. Dotremont, animateur, théoricien, Typographismes. Exposition personnel- commentateur et secrétaire général du le à la Galerie de France. Paris 1971. mouvement durant ses trois années d’existence, restera pour les membres du groupe un lien entre eux. Ses idées influenceront l’Internationale situation- niste. Christian Dotremont travaillera avec Guy Debord, qui sera son maître et son guide pour l’art du cinéma. Chri- stian Dotremont est mort le 20 août 1979 à Buizingen, il est inhumé dans le village de Maredret en Belgique.

104 105 106 107 106 107

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