Comunità Parrocchiale di Rovellasca

“La vita è un cammino che va percorso insieme” Papa Francesco in Corea il bollettino - settembre 2014 sommario scrive il parroco... Scrive il parroco... 3 Restare uniti nella Chiesa per non smarrirci Note di redazione... 4 onfesso che davanti alla complessità della tervista affermava:«La crisi attuale della morale sta Vita parrocchiale realtà culturale e sociale che ci circonda mi nel fatto che non si sa cosa è bene e cosa è male e in Fondazione Cariplo 6 C trovo parecchio a disagio. Sembra che ogni questo modo non si riesce nemmeno a peccare! Così Grest 2014: l’ oratorio, la nostra casa. 7 pensiero e ogni riflessione cada inesorabilmente nel come non si riesce più ad essere eretici: per quante …18enni… 8 grande calderone delle tante chiacchiere che si sen- scemenze diciate, troverete sempre un teologo che 2 giorni giovani 9 tono. La parola di un adulto vale tanto quella di un ne ha detta una più grossa della vostra! Abbiamo Malghera - 1° campo 10 bambino così come quella di un intellettuale come bisogno di punti chiari su cui misurare la vita: solo Malghera - 2° campo 12 quella di un analfabeta. Tutto è appiattito nella ma- così si può ricominciare il senso della ricostruzione. Campo superiori 13 ledetta ideologia del relativismo e dell’individuali- La cristianità c’è sempre stata, in modo diverso, e la Santiago de Compostela smo: ognuno ha diritto di pensare e di dire quello cristianità fa parte della struttura stessa del cattoli- dentro al cammino dell’uomo… 15 che vuole, non c’è nulla di vero se non quello che cesimo, perché il cattolicesimo è il Verbo incarnato; Ciao Angelo 18 uno personalmente sente! L’io è l’unica misura della inoltre la cristianità non deve essere composta da da Kikuit, 20 giugno 2014... 19 verità… È chiaro che in questa prospettiva non si può persone particolarmente erudite e capaci di chissà più parlare di cultura, di ethos comune, di valori uni- che; la cristianità è sempre un popolo, deve tener Appunti versali… Le fasi più gloriose della storia sono state conto anche della gente semplice, che non è la gen- E se Santa Marta non fosse… Santa Marta? 20 caratterizzate da una forte e chiara identità comu- te meno seria. Deve tener conto di quelli che lavo- 60° anniversario di Sacerdozio ne: quando tanti uomini e tante donne convergono rano otto ore al giorno, delle mamme che hanno da di monsignor Gino Ambrogio Discacciati 22 attorno ad un unico bene, diventano un potenziale tirare su i figlioli; bisogna cominciare a ricostruire 20 settembre 2014, di creatività e di bellezza unico! Le grandi civiltà che degli ambienti ispirati al Vangelo e degli ambienti la beatificazione di madre Giovannina Franchi 24 si studiano sui banchi di scuola erano popoli, uomini dove si respira il cristianesimo e lo si respira con una e donne accomunati da una medesima appartenen- certa disinvoltura». Quanto trovo illuminanti queste Dalla Chiesa nel mondo 26 za! Nessun uomo da solo cambia il mondo! Parados- battute! Spesso mi trovo ad esprimere alle persone salmente nemmeno Gesù, che era Dio, ha voluto con le quali maggiormente mi confronto la mia pau- Dall’archivio 28 fare da solo ma, appena ha iniziato la sua missione, ra rispetto al mondo che verrà… Non mi spavente- si è circondato da Dodici compagni… Ebbene: che rebbe se a fondo di scelte sbagliate ci fosse una vera Religiocando 30 ne è della nostra civiltà cristiana? Mi riferisco in ma- e propria ideologia definita: alla lunga, l’intellettuale niera particolare a chi sente ancora un legame con serio che ha fatto una determinata opzione, è dispo- il Vangelo e la Chiesa: qual è la preoccupazione prin- sto a ricredersi! Il problema è che tutto è casuale! cipale che anima la nostra azione nel mondo? Ci ba- È un processo a caduta libera, senza logiche e mo- sta la nostra serenità personale e famigliare o ci sta tivazioni… Regnano come padroni assoluti lo spon- a cuore principalmente la causa del Regno di Dio? taneismo e la casualità: così nessuno ha meriti ma Gesù ha detto chiaramente «Cercate prima il Regno nessuno ha neppure colpe! Da cristiani siamo chia- di Dio e la sua giustizia» (Mt 6,33): questo “prima” mati a dire ancora qualcosa. Leggevo in questi giorni sta per “anzitutto”, “prima di tutto”! C’è sotto un un’agenzia che riportava un inter- evidente orientamento alla causa del mondo prima vento dell’ex segretario del che alla propria… Mi sembra di notare che, anche PCI Bertinotti pronunciato a come cristiani praticanti, ci siamo imbevuti niente Todi il 29 agosto: «Il co- male di individualismo e di relativismo! Quasi quin- munismo? “Ha fallito”. dici anni fa il nostro vescovo Maggiolini aveva scritto L’unica delle tre grandi un libro “Fine della nostra cristianità”. Spietato è il culture del Novecento ritratto che Maggiolini fa dell’ «ex credente italia- che è in vita oggi? “Quel- no» che ormai non si confessa più, scandisce il tem- la cattolica, che è sta- po sulle ricorrenze sportive piuttosto che su quelle ta rivitalizzata da papa di fede, accetta l’idea che le chiese si trasformino in Francesco che si sta gua- sale per concerti e conferenze. Una cristianità che dagnando consenso e at- appare «desiderosa di omologarsi alla cultura del- tenzione di mondi lon- la nostra società affluente, nauseata e dimissoria: tani”». Quando desiderosa di estenuarsi e di estinguersi». In una in- siamo

2 3 scrive il parroco... note di redazione...

quello che dobbiamo essere davvero siamo “luce e che tutto ciò implica il sacrificio di sé… ma ne vale ha preparato? Sono pronto ad affrontare salite e ci dinnanzi alla possibilità di scelta: sembra quasi sale del mondo”! «Ma se il sale perde il suo sapore la pena! Non dobbiamo desiderare un mondo dove discese nel cammino della vita? Come ho speso il dirci: scegli! con che cosa lo si potrà rendere salato? A null’altro tutti acconsentono supini alle nostre istanze: il van- tempo delle vacanze? E noi: cosa scegliamo? Scegliamo di tacere din- serve che ad essere buttato via ed essere calpestato gelo è “il lievito”, non “la pasta”! Dio ci ha creati li- nanzi all’orrore di una guerra, alla tragedia della dagli uomini». Non dobbiamo assolutamente arren- beri, con nel cuore il senso del bello, del vero e del 2) Quale cammino? Nelle settimane estive siamo miseria umana, alla corruzione dilagante? Pre- derci a chi ci suggerisce di tenere per noi la fede, a buono… il maligno continuamente prova a spariglia- stati tempestati (oltre che meteorologicamente feriamo forse il “quieto vivere”? Mi auguro, e lo viverla nella nostra sola intimità, a non intralciare re le carte… e a volte uno e a volte l’altro, andiamo parlando) da un susseguirsi di avvenimenti, ripor- faccio per primo a me, di no! Il mondo ha bisogno il percorso della “cultura” moderna! No: noi voglia- in crisi e non sappiamo più bene dove andare! La tati dai media, che ancora una volta ci hanno fat- di persone che a costo di essere “non simpatiche mo esserci e vivere il Vangelo in maniera integrale! Chiesa, questo nostro essere popolo dietro a Gesù, to vedere quanto Male ci sia al mondo (guerre, a tutti” abbiano la forza e il coraggio di sceglie- Perché siamo certi che solo Gesù è la verità e, quin- ci garantisce la rotta! Stiamo insieme! Non disper- violenze, ingiustizie sociali…); e noi subito pronti re un cammino controcorrente; un cammino che di, solo nella carità, nell’amore come dono gratuito diamoci! Non facciamo i battitori liberi pensando di a schierarci in fazioni pro e contro, fra giustiziali- non giudica, che non gira la faccia dinnanzi al do- di sé, nella misericordia e nel perdono, nel rispetto aver trovato l’acqua calda in chissà quale trovata ge- sti e pacifisti ontologici. Quanta tristezza! Come lore, alla povertà, alla miseria umana; ha bisogno della vita dal concepimento fino alla morte natura- niale… Alla fine la verità è sempre una: CRISTO! siamo deboli, fratelli cari, nel voler giudicare, cer- di uomini e donne che con costanza decidano di le, soprattutto dei soggetti più deboli, è possibile la care verità e giustizia umana a costo di calpestare seguire il sentiero impervio dell’Amore. Perché don Natalino crescita di una società buona e giusta! Sappiamo il Vangelo! Non c’è giorno che non mi imbatta in per camminare per la via dell’Amore occorre es- persone, e a volte in me stesso, lo ammetto senza sere allenati, forti, perseveranti, preparati. Non problemi, che sono facili nel prendere una posi- è con le buone intenzioni che cambieremo il mon- zione, nel giudicare senza appello i fatti, e peggio do, non è con i piagnistei che vinceremo il dolore, ancora le persone. “Merita di…”, “Se l’è proprio non è che con la cieca voglia di giustizia daremo Pronti? cercata…” “Gli sta bene…”, per non parlare delle un senso al dolore e alla morte. Solo con la fer- più feroci frasi che invocano ogni male contro chi ma e intransigente aderenza al Vangelo potremo ieccoci qui… dopo la “pausa estiva”, pronti, te a camminare. ha sbagliato. Si badi bene, non voglio dire che non camminare dietro al Maestro, sapendo che ca- o almeno dovremmo esserlo, per riprendere E da qui la seconda riflessione: ripartire verso sia corretto che chi sbaglia paghi, anzi, ma se ridu- dremo, ci sbucceremo le ginocchia, faticheremo Ril cammino. Ma subito sorge un dubbio, anzi dove? Anche questa pare una domanda “banale”. ciamo a questa logica tutto il nostro pensiero, al- come non mai… ma se vogliamo avere una meta due: siamo davvero pronti? E poi: per quale cammi- Ma forse è ancora più complicata di quella che lora il nostro cammino è e rimarrà miope, sterile non effimera, non caduca, ma eterna, allora dub- no. Sì perché, vedete sorelle e fratelli carissimi, oc- l’ha preceduta. La meta che ciascuno di noi ha in o, peggio, foriero di tristi giorni futuri. Se la guer- bi non ce ne possono essere! corre interrogarsi seriamente su queste domande. testa è diversa, e, badate, non solo per come la ra chiama vendetta, se la morte cerca colpevoli E allora “rieccoci qui, pronti per ripartire”! Verso Ma andiamo con ordine. si raggiunge, ma specie per la destinazione fina- per espiare, se il dolore lascia indifferenti, allora il giorni (e non luoghi) di impegno, confronto, condi- 1) Siamo pronti a ripartire? La domanda in sé sem- le! Dove vogliamo arrivare? Quali sono gli scopi cammino che abbiamo scelto è quello del Mondo, visione, ascolto e preghiera, verso la sola meta che bra semplice… A mio avviso non lo è affatto: essa del nostro cammino? Ogni anno a settembre se finito e limitato, guidato da una logica che striz- non tradisce le aspettative… l’incontro con il Signo- sottende una pluralità di variabili assai complica- ne sentono di tutti i colori: “da adesso”… e poi via za l’occhio al Male. Gesù non smette mai di fare re! Che i nostri giorni possano essere tali, che la no- ta. Essere pronti presuppone che ci si sia prepa- una sequela di buoni propositi, di obiettivi lavora- alcune cose: di cercarci, di parlarci, di spronarci stra meta sia questa! rati, che il tempo che ci ha preceduto sia stato tivi, economici, famigliari… tutti figli, però, di una a seguirlo, di perdonarci, ma ancor più di metter- Alessandro Marangoni adoperato per una corretta fase di esercizio pre- logica squisitamente e finitamente umana. Quan- paratorio e, come dicono gli addetti ai lavori, di ti di noi, alzandosi dal letto si pongono la doman- training. Lo abbiamo fatto? O ci siamo limitati a da: dove vuole il Signore che io vada oggi? Saprò riposare, a “recuperare forze”, ad oziare… Nessun riconoscere la strada che ha preparato per me? E cammino si può affrontare forti solo del riposo, allora da queste domande torniamo all’inizio: mi che senza dubbio è necessario, ma non sufficien- sono preparato a seguire la strada che Cristo mi Appuntamenti • Appuntamenti • Appuntamenti 5 ottobre 9 novembre 30 novembre Festa dell’Oratorio Festa degli anniversari Inizio anno liturgico e ripresa catechesi di matrimonio

4 5 vita parrocchiale vita parrocchiale Grest 2014: l’oratorio, la nostra casa. a casa”: questo il tema, e non poteva es- Non sono poi mancate le divertentissime gite in sercene uno più indicato, del Grest 2014 montagna e al mare e l’appuntamento settimanale “Lche anche quest’anno ha accolto in ora- con la piscina di Cermenate che nemmeno la pioggia Le Origini di BancaIntesa, divenuto il primo gruppo creditizio torio bambini e ragazzi di Rovellasca e dintorni. insistente di quest’estate è riuscita a farci saltare! Al servizio del sociale e del territorio nazionale, e che ha permesso alla Fondazione, gra- A casa ci sentiamo a nostro agio, per noi tutti è un Come tralasciare le entusiasmanti uscite al campo La Fondazione Cariplo rappresenta la continuazio- zie ai proventi derivanti dall’operazione, di entrare posto sicuro in cui sentirsi amati, è il luogo in cui si volo di Cogliate e alla fattoria di Bregnano, che han- ne storica della Cassa di Risparmio delle Provincie a far parte delle prime dieci fondazioni al mondo cresce, si cambia, si matura. Il punto di riferimento no stimolato l’interesse e la curiosità dei bambini Lombarde, istituita a Milano il 12 giugno 1823. Sin per patrimonio. In seguito alla fusione BancaInte- in questo grande mondo in cui è facile perdersi, e verso nuove attività, spesso così diverse dalla rou- dagli inizi, la Cassa di Risparmio ha operato al ser- sa - San Paolo IMI, la Fondazione Cariplo è ora tra i soprattutto la casa è il posto dove si torna sempre tine di tutti i giorni. vizio dell’economia del territorio e ha sostenuto la principali azionisti di uno dei gruppi bancari più im- volentieri e dove ci si sente attesi da qualcuno. L’o- Un ringraziamento speciale anche ai mitici cuochi crescita sociale e culturale della comunità lombar- portanti in Europa ratorio è questo: un ambiente concepito come una che hanno reso il momento del pranzo particolar- da, conformando la propria attività aiprincipi di au- casa dove si vive e si costituisce una grande fami- mente... saporito! E alle mamme che tutti i pome- torganizzazione e di sussidiarietà. La Missione della Fondazione glia, una scuola che prepara per la vita, una parroc- riggi si sono prestate ad aiutare nelle pulizie e nella Formalmente, la Fondazione Cariplo è nata nel di- Fondazione Cariplo mette a disposizione le proprie chia che educa alla fede, e proprio fede, collabora- consegna delle merende. cembre 1991 in seguito al processo di ristruttura- risorse, a livello economico e progettuale, per aiu- zione e amicizia sono stati gli ingredienti principali Il Grest è stato per alcuni un modo per trascorre- zione del sistema creditizio italiano dettato dalla tare gli enti nonprofit a realizzare iniziative nell’inte- delle sette settimane trascorse insieme al Grest. re una bella giornata in compagnia, per altri è stato legge Amato-Carli e finalizzato ad avviare un ampio resse collettivo. Ogni mattina si iniziava con l’accoglienza dei bam- lo stimolo per impegnarsi di più nel proprio dovere processo di razionalizzazione e di privatizzazione. Le La Fondazione, dunque, agisce in base al principio bini, così da creare il giusto clima di progressivo scolastico, per altri ancora è stata la via per conosce- Fondazioni nate da questo processo avevano come di sussidiarietà, che prevede non di sostituirsi, ma coinvolgimento e di appartenenza, perchè, come il re l’amicizia. Per tutti è stata possibilità di incontro e missione istituzionale quella di proseguire nell’atti- di affiancare le organizzazioni della società civile che nostro inno suggeriva: “...questo è il posto per noi di crescita o più semplicemente di sentirsi amati... vità filantropica di beneficenza svolta fino ad allora operano per il bene pubblico. e per chi ci raggiungerà!”. e il “sapersi amati porta alla comunione dei cuori! dalle Casse. Nel pianificare la propria strategia d’intervento, inol- A s e g u i t o, l a l e tt u r a d e l v a n g e l o e u n m o m e n t o dipre - (cit. don Bosco)”. Separazione completa tre, la Fondazione presta attenzione ad anticipare i ghiera animato dai canti: un’occasione di riflessione Il Grest raccoglie il vero significato di oratorio che Dal gennaio 1998, la Fondazione Cariplo ha comple- bisogni della comunità. Ciò significa, concretamen- per piccoli e grandi che ha contribuito a regalare un non è solo un luogo fisico in cui poter giocare ma tato definitivamente il processo di separazione da te, trovare soluzioni a problemi irrisolti, risolvere in senso sempre nuovo alle varie attività proposte nel una vera casa in cui ogni volta poter rientrare e Cariplo Spa, avviando l’importante progetto indu- modo nuovo problemi non adeguatamente affron- resto della giornata e ad accompagnarci all’incon- dove c’è sempre una famiglia lì per te, ad aspettare! striale di sviluppo che ha portato alla costituzione tati e favorire la diffusione di soluzioni di successo. tro con Gesù Cristo, che trasforma le nostre vite. Dopo una buona merenda in compagnia, e come da richiesta dei genitori, arrivava il momento dei compiti, spunto di aiuto reciproco tra i ragazzi e di sostegno da parte degli educatori, costante- mente presenti. Nonostante le divertenti e sem- pre ingegnose scuse proposte dai bambini, dalla classica “Ho dimenticato a casa il quaderno...” alle più elaborate “La mia mamma ha detto che non posso fare più di due pagine!” o ancora “La mia maestra mi ha detto che devo fare almeno due settimane di ripo- so...”, si riusciva sempre a raggiungere la concentrazione giusta, insegnando così che il dovere fa parte della vita almeno quanto il piacere. Il pomeriggio era invece dedicato al gioco e al divertimento. Grazie al supporto dei Un sentito ringraziamento alla Fondazione Cariplo bravissimi animatori, bambini e ragazzi divisi in squadre si sfidavano in giochi originali e coin- che con il contributo di 100.000 euro ha reso possibile il rinnovo del salone dell’Oratorio. volgenti, talvolta utilizzando anche un semplice pallone, acqua e sapone.

6 7 vita parrocchiale vita parrocchiale …18enni… 2 giorni giovani iao a tutti!! a “2 giorni giovani” è un weekend, unico du- Lago… tutto ciò diventa anche occasione per vivere Volevamo raccontarvi una bella esperienza rante l’anno, durante il quale tutti i giovani il territorio nelle sue peculiarità, sperimentare la di- C che abbiamo fatto in occasione dei nostri L(18-30 anni) della Diocesi si incontrano per tra- mensione comunitaria e il contorno sociale in cui è diciotto anni. Tutto è iniziato il 19 Giugno quando scorrere insieme momenti di riflessione, condivisio- inserito quell’angolino della nostra Chiesa. un gruppo di 21 diciottenni proveniente da tutta la ne e ritrovo. Quest’anno sarà ospitata dai vicariati La due giorni si articolerà, al solito, dal pomeriggio Diocesi di si è ritrovato presso la Casa Missio- di Lomazzo e Cermenate il 25 e 26 ottobre e per la del sabato al primo pomeriggio della domenica. Mo- naria di Tavernerio. sua ideazione stanno lavorando assieme giovani dei menti principali saranno la “provocazione” del saba- La bellezza di questa nuova avventura è stata la pos- vicariati di Lomazzo e di Cermenate con alcuni dei to, testimonianza dal quale partire per le riflessioni, sibilità di condividere il nostro interesse per Gesù ragazzi della Pastorale Giovanile Diocesana. le attività del sabato sera con momenti di preghiera con altri ragazzi, conoscendo allo stesso tempo noi Luogo centrale, dove si svolgeranno le attività, sarà e di condivisione, l’adorazione notturna, i lavori di un luogo di preghiera, ma per chi crede è stata stessi e il nostro rapporto con Lui. Cermenate, ma i vari oratori dei due vicariati coin- gruppo nella mattinata della domenica con testimo- un’occasione di riscoprire tanti aspetti della nostra Le parole che hanno preceduto la partenza, i tenta- volti accoglieranno i giovani per il pernottamento, la nianze e momenti di confronto, ed a conclusione la fede e per trovare in Gesù un amico e una guida. In- tivi di convincimento dei don e degli ex diciottenni colazione e le lodi mattutine. S. Messa presieduta dal Vescovo Diego Coletti. fatti durante queste giornate ci sono state tante oc- non erano riuscite a raccontare davvero cosa fosse Per la seconda volta Cermenate ospita una due gior- La due giorni nasce dal desiderio dei giovani di vive- casioni per crescere nella fede e semplicemente per questo ritiro, probabilmente neanche questo artico- ni: la prima volta nell’ormai lontano 2003, quando i re un momento di comunione e di Chiesa rendendo stare con Lui grazie ai momenti di meditazioni, alla lo sarà abbastanza esaustivo, perchè questa espe- vicariati non erano ancora realtà e tutte le parroc- un po’ più piccoli i confini della nostra estesissima confessione, alla S. Messa, all’adorazione notturna e rienza deve essere vissuta e voluta personalmente chie oggi coinvolte erano sotto un’unica Zona Pasto- diocesi, di rincontrare il nostro pastore e di condi- alle alzatacce per partecipare alle lodi. Allo stesso affinchè diventi un’avventura vera e significativa per rale; l’anno scorso Tirano è stata invasa di giovani, videre un altro pezzetto di cammino, portato avanti tempo, senza trascurare le nuove amicizie, avevamo ognuno. due anni fa è stata la volta di Menaggio e tre anni fa ognuno nella propria comunità, ma iniziato insieme spazio libero per giocare tutti assieme creando un Così un po’ titubanti e all’oscuro di ciò che ci atten- Como, in occasione della canonizzazione di San Luigi a 18 anni quando, da giovani, ci sia apre alla realtà vero gruppo. deva nei quattro giorni successivi siamo partiti per Guanella. della Chiesa diocesana. questo breve viaggio. Raccontarvi giorno per giorno Allora perché partecipare????? Ogni anno quindi i giovani si trovano in un punto Amelia ciò che si è svolto sarebbe troppo lungo e toglierem- In realtà ragazzi questo ritiro non darà risposte alle differente della diocesi: Valtellina, Bassa comasca, mo a coloro che vorranno seguire le nostre orme il vostre domande, se è questo che cercate, anzi vi piacere di scoprire passo per passo le sorprese che darà spazio per nuovi interrogativi.. ma ne sarà valsa hanno caratterizzato ogni singola giornata. la pena solo se vi concentrerete sul rapporto con il Così tra giochi e scherzi per conoscerci, abbondanti Signore e se farete di questa esperienza un’occasio- ...perchè nulla vada perduto, e golosi pasti e meditazioni, alla fine si è creato un ne di riflessione e di crescita tra i sorrisi di persone bel clima e un gruppo vero di amici che non si sareb- simpatiche e accoglienti e tra i don pronti a seguirvi be sciolto facilmente. e a incoraggiarvi. ecco i Cresimati non presenti nella foto pubblicata a giugno. Non dovete pensare che questo ritiro sia stato solo Claudia e Valeria Appuntamenti • Appuntamenti • Appuntamenti Sabato 4 ottobre ore 21.00 in oratorio musical “Liberatevi dai fili” liberamente tratto da il grande musical Pinocchio.

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ad esse riuscivamo a prendere tutto. con le battute e le frasi incoraggianti degli animatori Malghera - 1° campo I giochi erano molto divertenti e ci hanno insegna- siamo sempre riusciti ad arrivare in cima!! to a fare lavoro di squadra, ad aiutare compagni in Ringraziamo gli animatori per averci supportato e on giudicar tu non devi insinuare, con nascosti. Grazie a tutti i ragazzi che hanno parteci- difficoltà e ci hanno dato l’opportunità di conoscere insegnato a stare con gli altri, ma soprattutto ringra- me non giocare! No che non mi arren- pato! Federico Garbuggio nuove persone. ziamo il don e i genitori che ci hanno offerto questa “Ndo e non mi arrenderò mai no, tu lo sai Le camminate pur essendo lunghe e faticose hanno stupenda opportunità!!! che un fiore può fiorire dal sale, come un canto che sperienza fantastica in particolare le cammina- ripagato la stanchezza; con il bellissimo panorama, GRAZIE!!!! Cecilia Lisa e Ginevra sale. Sono libero, nessuno mi sconfiggerà no! TU Ete... Tanta fatica ma tanta soddisfazione nel sco- NON MI AVRAI COSÌ”. Questa strofa è tratta dall’in- prire le meraviglie della natura!!! Marco Casartelli no del campo che ha avuto come tema il film di ani- mazione intitolato “Spirit”, che racconta di un caval- uesta esperienza mi è servita molto e mi è mol- lo mustang che viene catturato per essere domato. Qto piaciuta. mi sono fatto nuovi amici e gli ami- Riesce però a liberarsi grazie all’intervento di un ci che avevo già sono diventati ancora più amici ho giovane indiano. Portato nell’accampamento india- sempre amato la montagna e questa esperienza me no si innamora di una cavalla; proprio per salvarla l’ha fatta amare un giorno viene nuovamente catturato e costretto ancora di più. Aspetto con ansia il prossimo campo. ai lavori forzati. Ma ancora una volta riesce ad otte- Ciao. Lorenzo Rota nere la libertà correndo insieme al suo branco per le verdi praterie americane. Questa storia ci ha per- ono contentissimo di aver partecipato al Campo messo di riflettere intorno a tre temi importanti per SEstivo di Malghera. E’ stata per me un’esperien- la vita di fede dei ragazzi: la meraviglia per il creato, za davvero entusiasmante!!! il peccato che ci rende schiavi e, di conseguenza, la Ho trascorso una bellissima settimana durante la lotta contro il peccato per la libertà. quale ho avuto l’opportunità di imparare molto, di Spirit nasce libero ed è come se il mondo gli fosse vivere la natura, di conoscere nuovi amici e di sco- messo a disposizione per sostenerlo; così è della no- prire luoghi davvero incantevoli!!! stra vita. Dio ci ha voluti liberi e ha messo il mondo Senza dubbio da ripetere!!! Alessandro Fabbian a nostra disposizione, perché possiamo custodirlo e sfruttarlo per il nostro bene. Come Spirit anche noi, ampo magnifico: la cosa che mi ha colpito in però, rimaniamo affascinati dal peccato cadendo C particolare è stato lo stare insieme e il condivi- nelle sue trappole e divenendone schiavi. Abbiamo dere tutto con gli altri così diversi da me. Camilla quindi bisogno di lottare per riconquistare la nostra libertà. oglio ringraziare Don Davide, tutti gli animato- Le nostre giornate sono state riempite non solo da V ri e i miei amici per avermi fatto trascorrere la riflessioni ma anche da bellissime camminate. Non è settimana più bella della mia vita e per avermi fatto stato facile raggiungere la meta, ma del resto…non conoscere persone nuove. Grazie di cuore Chiara funziona così anche nella vita? La ricompensa, ogni volta, è stata più che generosa. uando sono andata al campo una delle cose Un sincero ringraziamento ai ragazzi che con il loro Qche mi ha colpito di più è stata la veglia dell’ul- entusiasmo hanno riempito questi giorni di campo. tima sera e quando ci hanno dato i soprannomi: il Auguriamo a tutti di fare viva memoria di quanto mio lo hanno proprio individuato bene. Poi mi sono vissuto e che si continui a ricercare tutto questo an- piaciute molto le squadre. E infine mi sono piaciute che a casa e oratorio. molto le riflessioni basate sulla nostra vita!! Il gruppo animatori Questa è stata la più bella esperienza che io abbia Di seguito i commenti dei ragazzi!!! mai fatto!!! Martina cattaneo n’esperienza meravigliosa con tanta amicizia, l campo a Malghera ci ha trasmesso emozioni in- Utanto divertimento e un pò di fatica si arriva a Idescrivibili; è stata un’esperienza fantastica che delle meraviglie! Francesca rifaremo sicuramente!! Le riflessioni ci trasmettevano pace e serenità per- stata una bellissima esperienza, mi sono diverti- ché era bello stare all’aperto a contatto con la natu- èto, mi sono rilassato e ho scoperto dei miei lati ra. Le schede delle riflessioni erano chiare e grazie

10 11 vita parrocchiale vita parrocchiale Malghera - 2° campo Campo superiori nche quest’anno i ragazzi di seconda e terza Anche per noi animatori l’esperienza del campo nche se l’idea di caricarsi uno zaino sulle media hanno vissuto l’esperienza del campo è stata positiva; ci ha permesso prima di tutto di spalle alla volta di Assisi sui passi di S. Fran- aestivo tenutosi a Malghera, minuscola loca- conoscerci meglio ma sopratutto di ricavare degli Acesco non convinceva proprio tutti gli animi, lità nelle valli sopra Grosio. La settimana si è svolta esempi da chi di noi ha vissuto esperienze che non Venerdì 1 Agosto, 27 temerari ragazzi si sono ritro- tra giochi passeggiate e riflessioni che hanno visto ha rifiutato di condividere. Lo stesso relazionarsi vati a Rovellasca con le valige e gli zaini pieni per come protagonista e spunto papa Giovanni Paolo II con i ragazzi ogni giorno ci ha permesso di riflettere intraprendere questa nuova ed ignota avventura. e le sue “avventure” prima della nomina a pontefi- sulle stesse tematiche a loro proposte per maturare Il nostro primo ostacolo è stato affrontare il lungo ce. Senza dubbio questo personaggio si è prestato a nostra volta e non incorrere nell’errore di sentirsi viaggio fino a Pietralunga: uno sperduto paesino molto alle discussioni tenute tra noi sia per il suo completi, superiori, dei maestri posti lì ad insegnare umbro la cui palestra ha ospitato la nostra prima esempio cristiano ma anche per la sua forte perso- ai ragazzi qualcosa. (e travagliata) notte. Dopo aver pregato ed esserci, nalità che ha aiutato noi educatori e - speriamo - Sicuramente l’aver condiviso delle esperienze con i per quanto possibile, sistemati e “impigiamati”, ci è anche i ragazzi nella loro crescita sia spirituale che ragazzi e l’averli guidati nei momenti di riflessione è stato comunicato l’orario della sveglia. In un primo umana. stato un buon motivo di gioia ma lo è stato ancora di momento nessuno di noi voleva crederci (sperava- pulmino-salvavita. Valfabbrica è un fantastico pic- Ma le riflessioni non sono state l’unica cosa impor- più rendersi conto che grazie a loro si è riusciti a cre- mo in uno spiccato senso dell’umorismo del don e colo borgo a 15 km da Assisi, la cui ospitalità ci è tante del campo, anzi. In questa settimana ogni mo- scere sperando di essere stati a nostra volta d’aiuto. dei nostri educatori) ma dopo i loro sguardi seri ci stata offerta da un accogliente ostello francescano i mento è stato utile per crescere e ricevere qualcosa siamo rassegnati alla dura realtà. La mattina (o me- cui proprietari ci hanno “ viziato” con tipici piatti cal- da chi ci è stato vicino: i giochi, le passeggiate ma gli animatori glio la notte) seguente, all’ alba delle h. 4.00 siamo di, morbidissimi letti e, soprattutto, divani. Abbiamo anche i momenti trascorsi a svolgere le faccende stati svegliati, abbiamo impacchettato tutte le no- celebrato la Messa nella chiesetta dell’ostello dove domestiche (purtroppo toccano a tutti) o sempli- stre cose e, dopo aver bevuto il nostro bicchiere di abbiamo ricordato anche l’anniversario di matrimo- cemente in camera con i propri compagni di stanza ACE, ci siamo caricati tutto in spalla e siamo partiti. nio di due pellegrini come noi. hanno permesso di conoscere meglio l’altro con le La prima tappa del cammino, che anche S. France- La mattina seguente con nostra somma gioia la sve- proprie qualità, passioni ma anche con i propri difet- sco ha intrapreso, sarebbe stata Gubbio. Il percorso, glia è stata posticipata alle h. 6.30. A malincuore ti accettandoli e cercando di non giudicare creden- di 28 interminabili chilometri, si è rivelato assai ar- abbiamo lasciato l’ostello per bruciare gli ultimi 15 dosi perfetti o infallibili nelle proprie idee ma ricer- duo anche a causa dei vari saliscendi, ma il favoloso km (che abbiamo scoperto essere in salita) che ci cando un confronto capace di portare ad un nuovo panorama con i colori e la bellezza della terra umbra dividevano dalla Città della Pace. livello di consapevolezza. e la bella compagnia tra canti e chiacchierate ripa- Affaticati ma pieni di gioia, sfociata in una corsa ne- Senza dubbio non sono mancate le litigate, i batti- gavano quasi tutte le nostre fatiche. gli ultimi 100m, abbiamo finalmente varcato le por- becchi e magari qualche rimprovero le quali però A Gubbio, la parrocchia di S. Maria del Prato, ci ha te della città dove ci aspettavano Beatrice e Paola, sono state superate con un sorriso. accolto, offrendoci ospitalità nell’oratorio dove del- le due educatrici mancanti all’appello. Con la pancia le fantastiche brandine aspettavano i nostri ragazzi piena ci siamo diretti verso l’Oasi Sacro Cuore appe- e dei comodissimi letti aspettavano noi fanciulle. na fuori S. Damiano. Dopo esserci aspettati e, successivamente, trovati al Qui è finito il nostro cammino fisico ed è iniziato termine del cammino, le brillanti menti di alcuni di quello spirituale. noi hanno avuto l’idea di creare una SPA improvvi- I vari passi verso la comune meta ci hanno aiutato sata con dei catini riempiti di acqua fredda dove i a superare un primitivo scetticismo e a unirci sem- nostri doloranti piedi hanno trovato sollievo. Anche pre di più anche grazie alle figure di S. Francesco, la seconda notte è stata breve, ma rigenerante, poi- Abramo e i Discepoli di Emmaus che hanno guidato ché i letti erano decisamente più comodi del freddo le nostre silenziose riflessioni nelle quali abbiamo pavimento della palestra. La sveglia, anche se posti- potuto rispecchiarci. cipata di un quarto d’ora, è stata ugualmente trau- Una volta giunti ad Assisi le nostre abitudini sono matica perché sentivamo su di noi la stanchezza del state stravolte. La sveglia e il coprifuoco hanno as- giorno precedente. sunto sembianze di normalità e le nostre cammi- Così, caricati di borraccia, vestiti e coraggio, siamo nate si svolgevano solo all’interno delle mura della partiti per Valfabbrica. Il percorso è stato più lungo città nelle quali raggiungevamo i luoghi una volta si- del previsto a causa di un frana che intralciava il sen- gnificativi per Francesco ed ora anche per noi, quali tiero e dopo aver camminato, faticato, camminato il Vescovado, S. Maria degli Angeli, S. Damiano, S. e sudato la decisione del nostro don è stata quella Chiara e l’Eremo delle carceri. In tutti questi luoghi di portarci alla meta proseguendo sul nostro amato eravamo accompagnati dal nostro fedele libretto

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nel quale potevamo trovare spunti per le riflessioni positivi riguardo questa avventura.. faccia a faccia che erano spesso silenziose ma pur sempre comuni. con la fine di questa esperienza ci siamo tutti però Santiago de Compostela dentro al cammino dell’uomo… In particolar modo tutti, nessun escluso, siamo ri- ritrovati cresciuti e soddisfatti sapendo di esserci masti affascinati e profondamente colpiti dalle pa- lasciati alle spalle delle idee sbagliate e di esserci ri- i auguro la fatica che farà più grande la Il vento. Ha sempre soffiato…non impetuoso ma role di Fra’ Michele il quale è riuscito con la testimo- trovati con in mano valori e amicizie nuove. gioia che, ogni sera, proverai…ti auguro come brezza leggera. è arrivato a portare confor- nianza della sua vita ad aprirci gli occhi sulla nostra. Ci sentiamo in dovere di ringraziare di cuore gli edu- “T il sole che scaldi ogni fibra del tuo corpo to laddove il sole scaldava troppo…ci ha accarezzati L’intensa settimana, fatta di amicizia e spiritualità, catori Eliana, Alberto, Roberto, Paola, Beatrice e e ogni sospiro della tua anima…ti auguro la pioggia dolcemente sospingendoci a continuare con il sol- non poteva che concludersi con un’ultima sosta di don Davide che ci hanno guidato, sostenuto e inco- che disseti l’arsura dei deserti della vita…ti auguro lievo della frescura che ci ha portato. Ci son stati riflessione a La Verna, santuario in cui S. Francesco raggiato nelle fatiche e nelle gioie di questa impor- il vento che riempia con il suo soffio il tuo cuore… momenti in cui non era più brezza ma Spirito che ha ricevuto le stimmate, e a casa della nostra dol- tante esperienza della nostra vita che consigliamo ti auguro l’amore: è Dio che passo passo ti condur- lenisce..parla..suggerendo risposte a domande che ce Paola dove abbiamo gustato una fantastica co- vivamente di fare. rà alla meta.” Penso di poter dire, con certezza, che restano mute dentro noi stessi perché il coraggio di lazione delle h. 10.00 . Dopo queste tappe ci siamo GRAZIE! ognuno di noi, durante il cammino di Santiago, ab- dirsele, in quel momento, manca. sistemati nei nostri furgoncini e abbiamo riacceso i bia sperimentato e goduto di tutte queste cose. L’amore. è Dio che si è fatto pellegrino e ci ha af- motori con destinazione: casa. Marta, Rebecca, Silvia, Giulia La fatica, inevitabile. Fa parte di ogni percorso fiancato, ogni giorno, nei chilometri che abbiamo Il nostro campo si è concluso nel parcheggio rovella- e tutti i ragazzi della compagnia. che prevede delle salite ardue e di conseguenza, percorso…da soli o in compagnia…allegri o tristi… schese, dove una settimana prima gli sguardi incer- delle discese ripide. Ne abbiamo trovate tante par- L’abbiamo visto nei volti del nostro gruppo ma an- ti e le preoccupazioni non davano spazio a pensieri tendo da Sarria, punto di partenza del nostro cam- che singolarmente in chi abbiamo conosciuto cam- mino. Uomini e donne, famiglie e pellegrini solitari min facendo. che portano sulle spalle zaini gravidi di problemi, speranze, domande…Li ho osservati e mi sono chie- sta quali i motivi che li avevano portati sulla stessa strada che stavamo percorrendo anche noi. Piegati dalla fatica nei punti più impegnativi, con il volto a misurare la strada…alcuni persi nei loro pensieri.. altri pronti al colloquio che apre il cuore alla condi- visione con chi li affianca. Dove non si parla con la bocca ci si cerca con lo sguardo, con una mano che si allunga a dare sostegno e a trasmettere forza. Non tutti abbiamo lo stesso passo..non tutti sentiamo la necessità di camminare veloce…ma tutti seguiamo la stessa direzione…la medesima meta…con la fatica che trasuda dalla fronte e che piano piano scioglie il cuore. Il sole. Non è mancato. Il Signore ci ha benedetto anche in questo. Spesso partivamo, al mattino pre- sto, con la nebbia che ovattava l’intero paesaggio rendendolo cupo. Tante albe grigie, come spesso se ne trovano nella vita di ciascuno ..ma poi la nebbia si alzava e il sole rischiarava gli splendidi paesaggi che Abbiamo avuto tutto ciò che questo “viatico del abbiamo potuto ammirare…scaldando il fisico affa- pellegrino” ci ha augurato. Anzi, oserei dire che ticato e dando nuova energia. La luce cambia ogni abbiamo avuto molto di più. Ogni giorno era con- prospettiva, fa sembrare tutto meno pesante. traddistinto da una intenzione particolare per cui La pioggia. Non è arrivata dal cielo ma è caduta camminare. Da Sarria a Portomarine ci ha accompa- dagli occhi di tanti..è stato impossibile non piange- gnato la povertà. “Essere povero è anzitutto avere re. Emozioni che si svelano dentro storie raccontate poco”. Non è non avere niente ma avere il minimo camminando vicini…intimità che hanno portato alla che serve. Acqua quando la gola è arsa dalla fatica… voglia di confidare le proprie pene, le proprie paure ombra quando il caldo opprime..cibo che integra le a chi sta percorrendo con te non solo un tratto di forze…sorrisi quando si è tristi. Non ci sono mancati, strada ma un pezzo della tua vita. Ti guardi e ti ac- specialmente i sorrisi genuini che hanno ristorato corgi che alla fine siamo tutti uguali…tutti fragili, alla l’anima. A sera le gambe dolevano a tutti, indistin- ricerca di Qualcuno che ci renda forti. tamente….ma l’anima era sazia di pace. Pellegrini

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ricchi di cose inutili che hanno scoperto la voglia di i tramonti…sfuma di luce i riflessi del giorno…trova do occorre camminare con umiltà. Da Arzua a O spogliarsi del superfluo e scoprire la vera ricchezza. un colore per ogni cosa. Tutto quello che è armonico Pino la riflessione è sull’essere umili. “Essere umili Abbiamo lasciato Portomarine per giungere a Pa- è bello, ma tutto ciò che tende con la propria bellez- non è essere poca cosa”…ma farsi piccoli agli occhi lais de Rei camminando in silenzio. La seconda tap- za ad una finalità è perfetto. La bellezza non deve del mondo per farsi grandi agli occhi di Dio. Maria pa del pellegrinaggio è stata all’insegna del silenzio mai essere fine a se stessa, ma deve sempre portare Vergine è l’esempio più bello di umiltà..”Io sono la interiore ed esteriore. Difficile. Siamo subissati da a qualcosa o qualcuno. è stata una tappa emozio- serva del Signore…si faccia in me...” Venti chilometri troppe parole...suoni…voci, a volte inutili e perfino nante, almeno per me, perché ammirare l’opera di circa per meditare sulla bellezza ma anche sulla fati- dannosi. “..La lingua nessun uomo la può domare. è Dio nel creato è emozionante, ma poterla cogliere ca di essere come Maria. Si faccia in me...ma spesso un male continuo che sputa veleno. Con essa bene- nell’uomo è strabiliante! non siamo pronti a lasciare spazio di manovra alla diciamo il Signore e malediciamo i fratelli fatti a Sua Finalmente ad Arzua camminando con il senso Mano del Signore. somiglianza”. Triste ma vero. Allenarsi al silenzio non del tempo. “C’è un tempo per nascere e uno per Santiago, la felicità, il compimento del nostro è facile…domare la lingua, le chiacchere inutili, an- morire, un tempo per piantare e uno per sradica- pellegrinaggio. è un’emozione incredibile entrare in Dio ha scritto nel nostro cuore in questi giorni di cor peggio. Eppure l’uomo ha un bisogno estremo di re, un tempo per piangere e uno per ridere...” un città e appoggiare i piedi stanchi e massacrati dalle fatica. Abbiamo consegnato la carta del pellegrino fare silenzio per ascoltare se stesso e Dio. Il silenzio tempo per ogni cosa, insomma!...ma ce ne ricor- vesciche sulla pietra che conclude ufficialmente il con le credenziali delle tappe percorse e ottenuto la parla. Quante volte lo abbiamo sentito dire. è vero. diamo?...Quando corriamo trafelati da un impegno cammino. In quel momento si depongono gli zaini Compostela. è così anche nella vita quotidiana. Ogni Il silenzio è la condizione necessaria per ascoltare. all’altro…tralasciando ciò che il tempo ci porta e ci e ciò che contengono. Ecco che davanti all’aposto- giorno che viviamo è una tappa faticosa di un cam- Senza, l’ascolto di se stessi e degli altri è impossibile. dona...visi, incontri, relazioni, momenti indimenti- lo si depongono le fatiche…i visi delle persone che mino ben più impegnativo che è la vita. Le creden- Ci siamo riusciti. Chi poco, chi tanto, chi con estrema cabili che non torneranno più? Il tempo non torna abbiamo portato nel cuore passano davanti agli ziali non vengono timbrate su carta ma segnate nel fatica e chi meno ma abbiamo percorso un tratto indietro, lascia ricordi belli o brutti secondo come li occhi in una carrellata di immagini che formano un cuore di Dio. Alla fine di questo percorso ognuno di del nostro cammino concentrandoci su un altro tipo abbiamo vissuti. La fretta è nemica del tempo che groppo in gola. è la meta, il luogo dove volevamo noi riceverà la Compostela della propria vita…Non d’ascolto…quello che forse facciamo troppo poco o dovrebbe essere contato in emozioni più che in ore. arrivare. Il nostro percorso iniziato parecchi chilo- sappiamo quanto lunga sarà ma abbiamo una map- quasi mai…l’ascolto del cuore e dell’anima. è stato Abbiamo proceduto piano in questo tratto di strada, metri si ferma solo fisicamente, l’anima continua a pa che segna il nostro cammino e ci indica la Via..é uno spettacolo! E dal silenzio alla bellezza lo stacco gustando ciò che quello spazio di tempo ha portato viaggiare. Ogni pellegrinaggio è un percorso dentro Gesù Cristo..”La mia gioia sia in voi e la vostra gioia è proprio poco. Da Palais de Rei a Melide abbiamo a ciascuno di noi. noi stessi per cercare e poi trovare. Ci siamo riusci- sia piena”. Guardiamo negli zaini primi di riporli…io cercato di cogliere la bellezza che ci circondava. Non Siamo quasi alla fine del nostro cammino. O Pino ti? Abbiamo trovato quello che cercavamo?...Forse l’ho fatto e, con stupore, ho trovato angoli di felicità solo paesaggi incantevoli ma altri tipi di bellezza… è l’ultima tappa. Domani saremo a Santiago e avre- lo scopriremo solo fra qualche tempo, quando smal- che non avevo quando sono partito. Grazie Santia- quella che contiene il Cielo. Dio è un’artista perfet- mo completato i canonici 100 chilometri per avere tite le emozioni fresche e le note di malinconia che go…buen camino fratelli cari! to. Non lascia nulla al caso. Dipinge in modo perfetto la Compostela. Per giungere alla felicità del traguar- ancora ci accompagnano sapremo leggere ciò che

16 17 vita parrocchiale vita parrocchiale Ciao Angelo Da Kikwit, 20 giugno 2014... i chiedono due righe, due righe in cui rac- Gli anni ’80 e arissimi don Natalino e Gruppo missionario, contare di te e della strada percorsa insie- ’90 videro il tuo con grande gioia veniamo a voi; sappiamo mme. Tentenno, dico che non me la sento, impegno politico C che ci siete vicini con il pensiero, l’affetto e sono un nonno ormai, non scrivo più da un pezzo... nell’amministra- la concretezza del vostro impegno. Vi sentiamo par- Poi penso che non è stato un caso se io e te sia- zione comunale di te viva della nostra famiglia missionaria e godiamo mo nati nello stesso paese, pressappoco negli stes- Rovellasca, in qua- per questo rapporto così fraterno e concreto. Suor si anni. Scrivere di te e raccontarti agli altri diventa lità di assessore ai Elvira ci tiene informate circa le vostre iniziative, di così occasione per ringraziare Chi ti ha posto sulla lavori pubblici. A te cui siamo grate a voi e al Signore, che certamente vi mia strada alla fine degli anni ’50. si debbono la rior- anima. Con i vostri contributi abbiamo pensato alle 1955, oratorio di S. Vittore: io ragazzo, tu già ganizzazione della seguenti realizzazioni: uomo. Ricordo il tuo servizio e la tua disponibili- viabilità, l’amplia- • l’acquisto di 2 grandi cisterne per la conservazio- tà costanti, indifferenti ai cambiamenti di vicario, mento del cimitero ne dell’acqua: in questo periodo di siccità è una come a dire “Io sono di Cristo, non di Paolo o Cefa”. e la cura del Par- priorità per la vita giornaliera, dovreste vedere i Vidi il tuo esempio e cercai di farne tesoro. co Burghè. In ogni bambini trasportare dei bidoni più grandi di loro I bisogni sono veramente tanti, ma quelli elencati ci Da lì a breve, le elezioni politiche del 1957. Mi progetto sapevi coniugare la visione d’insieme e l’at- per portare a casa questo bene prezioso; nei vil- paiono, ora, i fondamentali! Grazie di cuore anche a proponesti l’iscrizione alla DC e con essa l’impegno tenzione al particolare: talento ricevuto, ma a lungo laggi il movimento per la ricerca dell’acqua co- nome dei nostri piccoli, sicure che insieme costru- politico. Sarebbe stata una lunga avventura: io te ne affinato dall’esercizio. mincia al mattino presto ed è motivo di costante iremo un futuro migliore. Vi assicuriamo la nostra sono grato, Piera forse un po’ meno... Eri profondo conoscitore della tua terra e della preoccupazione; preghiera per voi e le vostre famiglie. Negli anni a seguire, tanto lavoro insieme: non ho sua storia: Rovellasca era stata paese di mercanti • la costruzione di un piccolo bagno igienico, an- Con affetto e gratitudine, dimenticato i tuoi consigli ed anche i tuoi rimbrotti. viaggiatori, che per decenni avevano attraversato nesso alla scuola materna, necessario sia per ovvi le sorelle di Kikwit ed in particolare da sr Estela Gli uni e gli altri sono stati sempre sinceri e spesso la Lombardia e non solo con al fianco una sempli- problemi di igiene, sia per educare i bambini ad hanno colto il cuore delle questioni. Non avrei potu- ce “bundinela”. In una povera “bundinela” veniva di uno stile di vita più sano e dignitoso. to desiderare di più da un amico. volta in volta raccolta la sapienza e la fatica di tan- Sei stato un amico sincero, compagno di viaggio to lavoro manifatturiero. Siamo un popolo di viag- nell’impegno ecclesiale e civile. Allo stesso modo, giatori, di artisti, che non temono di attraversare i hai accompagnato anche l’intera Rovellasca. confini. Lo sapevi e non volesti disperdere quella a proposito di... Sul finire degli anni ’60, raccogliesti la voce di memoria preziosa. Così proponesti di riabilitare la chi desiderava una casa per la propria famiglia. vecchia Cooperativa dei Tessuti a nuova sede della Cracovia 2016 Abbracciare le miserie del fratello... Tanti udirono quelle richieste: tu le udisti e cercasti Cooperativa dei Consumi: custodia del passato ed due anni dalla ... che è una faccenda di base nella relazione d’a- di dare risposta ad un giusto desiderio. Perché di efficienza post-moderna in un solo gesto. AGMG a Cracovia more tra fratelli e sorelle in Cristo. Le miserie sono giustizia si trattava, non d’altro. Dal 1966 agli inizi Ti ringrazio Angelo, amico sincero ed uomo giu- dal titolo “Beati i mi- quei moti di vita che tendono l’uomo verso la sua degli anni ’80 costruisti le prime 16 case. Le prime sto, per quanto accennato nelle righe sopra e per sericordiosi, perché natura decaduta e lo limitano fortemente a for- 16 di 150 case: tante ne contammo alla fine della tanto altro ancora. troveranno misericor- marsi secondo l’immagine e la somiglianza del Dio tua carriera. Ciao Angelo, Ad-dio. dia” è stato presen- padre dal quale viene. Abbracciamo le miserie del Luigi tato il logo, ideato da fratello riconoscendole come nostre perché, se Monika Rybczyńska, una giovane polacca di 28 anni. le notiamo, in parte abitano anche in noi; abbrac- L’immagine vede la presenza di tre elementi essen- ciamo le miserie del fratello per contenere i loro ziali, che si coniugano perfettamente in un tutt’uno: danni con la forza della carità e della speranza; il luogo, i protagonisti e il tema. Il luogo è evidenzia- abbracciamo le miserie del fratello per carezzare Una particolare riconoscenza to dalla linea rossa esterna, che traccia i confini geo- le ferite che nell’agitarsi provocano all’anima e al grafici della Polonia, dentro i quali si trova la Croce, corpo. Abbracciamo le miserie del fratello: non vie- UN RINGRAZIAMENTO SENTITO ALLA MEMORIA DI DELL’ACQUA ALMA simbolo di Cristo, l’anima della GMG e dalla quale ne naturale, ma dove è scritto ‘ama il prossimo tuo CHE HA LASCIATO ALLA PARROCCHIA 30.000 EURO. esce la fiamma della Divina Misericordia. Il cerchio come te stesso’ prende vita quella Parola che dona giallo in basso, che indica la posizione di Cracovia una forza oltre la natura e tutto il resto è grazia! Per lei verrà istituito un legato parrocchiale con una messa annuale per trent’anni nella mappa della Polonia, è simbolo dei giovani, Miriam protagonisti, con Cristo dell’incontro che unisce i nella data della sua nascita al cielo. cuori nel Suo. Amelia

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proprio perché, nell’incisione del numero “8”, al po- sorella di Marta, ma la madre di Gesù. In fondo, E se Santa Marta non fosse… Santa Marta? sto della linea spezzata, non sia stata usata quella non sarebbe poi un’ipotesi totalmente peregrina: curva, abbondantemente presente nel resto dell’i- nel Cinquecento, dalle nostre parti è segnalata lcuni anni fa, e precisamente nel 2008, quin- scrizione, e dunque in possesso del bagaglio tecnico l’esistenza di una chiesa intitolata a santa Maria, to centenario della festa del nostro Croci- dell’ignoto scalpellino. anche se in condivisione con san Pietro. Afisso, nell’articolo intitolato “Il Crocifisso a Alla quinta riga, infine, che contiene l’intitolazione La nostra è una semplice congettura, ci manchereb- Rovellasca: una tradizione infondata?”, scrivevamo della chiesa, la consuetudine porta quasi in be. E quand’anche fosse vera non sarebbe comun- tra l’altro: “Nella Chiesa di Santa Marta – come è automatico a leggere “Santa Marta”. Ma è proprio que tale da far perdere il sonno, men che meno la noto – vi è un’iscrizione su pietra che si riferisce alla da escludere che la “T” di Marta possa essere fede. Dopotutto, Marta o Maria, non farebbe una benedizione della chiesa stessa e che reca la data letta come una “I”, anche se un po’ anomala? Il grande differenza: sempre di sante si tratta. del 1 maggio 1508. Delle perplessità che questa pic- dubbio è rafforzato dal confronto con le altre “T” Senza dimenticare mai, però, che anche la tradizio- cola lapide suscita al nostro occhio profano parle- della lapide, che possiedono un taglio superiore ne, e a buon diritto, reclama le proprie ragioni. remo, forse, in un prossimo contributo.” Ebbene, la ben più marcato. Se così fosse, ecco che “Marta” recente ricorrenza di santa Marta (29 luglio) offre lo diventerebbe “Maria”. Probabilmente, non la Fabio Ronchetti spunto per tornare sull’argomento. Mettiamo subito le mani avanti, sgombrando il cam- po da eventuali, e spiacevoli, equivoci: non è asso- lutamente intenzione di chi scrive insinuare dubbi, tanto meno demolire convinzioni secolari a proposi- Questi tre to della chiesa che da mezzo millennio, a quanto si dice, fa parte della umile vicenda della nostra terra. monumenti insieme Per la semplice ragione che non possediamo alcun titolo per poterlo fare. Detto questo, pare almeno legittimo ai profani di- con cappella vertirsi ogni tanto con la storia, esercitandosi a pen- sare un po’ diverso. Una specie di gioco, insomma, o to dagli incisori della lapide, poi, non è quello che i pertinente, poco più, magari anche per ingannare le lunghe ore principianti incontrano sui banchi: diversa è l’orto- di un afoso pomeriggio estivo. grafia, particolari i vocaboli, varie le abbreviazioni. Fu così che qualche estate addietro, per trovare un Per la traduzione, dunque, non rimane che mettersi edificati per po’ di sollievo dalla calura, entrammo nella chiesa il cuore in pace fidandosi di chi sa. di santa Marta, aperta non ricordiamo per quale A nostro sommesso avviso, tuttavia, vi sono nella mezzo dei nostri circostanza. Ci sedemmo proprio davanti alla lapide lapide alcune particolarità che, aguzzando un po’ la di cui parliamo, incastonata nella seconda colonna vista, chiunque può scorgere. Si osservi il lato destro sulla destra, e rimanemmo ad osservarla per un po’, della lapide: alcune lettere poste in fine di riga sem- Scolari di S. Marta approfittando del quadretto sottostante per la tra- brano aggiunte in un secondo momento: non solo duzione dal latino. oltrepassano il margine ideale di destra, ma paio- di Rovellasca A questo punto chiediamo al lettore che desideri no scolpite da una mano diversa: la “A” della prima seguirci più agevolmente nelle nostre considerazio- riga, per esempio, appare più stretta di altre “A”, ol- ni di spostare l’attenzione sulla pagina a fianco, che tre che più “pallida”; anche le lettere “VS” alla nona Venerabile nostro riporta la foto della lapide in questione, ritornando riga, sembrano più ridotte e meno nitide. Rilievi dopo qualche minuto, se l’interesse non l’ha ancora analoghi si potrebbero ripetere per altre righe, ma SACERDOTE COMASCO abbandonato, alla lettura delle righe che seguono. una spiegazione plausibile a queste “irregolarità” si potrebbe comunque trovare. Una cosa conviene ribadire a nostra parziale dife- Ciò che, invece, lascia davvero perplessi è la riga De Virgo sa: pressoché digiuni di latino, non possiamo di della data. A dir poco enigmatico appare il carattere certo competere, né del resto lo desideriamo, con utilizzato per indicare l’anno: il numero è uno stra- con altri scolari gli esperti in materia. Le poche ore della nostra lin- no miscuglio di arabo e romano. La seconda cifra, gua madre frequentate ai tempi della scuola media comunemente letta come un “5”, potrebbe anche, costituiscono un ben misero bagaglio (nemmeno il senza grosse forzature, essere scambiata per un “4”. 1508 - I° Maggio minimo sindacale) per poter anche solo azzardare Pure l’ultima cifra è quantomeno curiosa: più che un qualche osservazione in proposito. Il latino utilizza- “8” sembra un “10” romano corretto. Non si capisce

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Devo dire ancora che, così vissuta, la vita è stata sì ogni mio trasferimento da una Parrocchia all’altra. 60° anniversario di Sacerdozio di monsignor Gino Ambrogio Discacciati una storia nel tempo, su un territorio, in orizzontale Devo ringraziare anche quanti hanno tessuto la loro con altre persone, ma soprattutto una “storia della vita con la mia: i genitori, i familiari e i parenti, le La mia “Carta d’identità”. Ritengo utile un minimo di che il mio diano girava pagina perché andavo a com- salvezza” avendo Dio come regista. Insieme a tanti persone che mi hanno accudito in casa, i tanti sa- presentazione. È la prima cosa che sento di dover piere un tipo di vita straordinario. Novità totale. In altri, a tutti gli altri, pensati, amati, salvati da Dio- fat cerdoti, i compagni di classe, i parrocchiani, i ragazzi fare scrivendo questo articolo su invito del Parroco paese si incominciò a sentire che “ul fioeu del Pleù tosi compagno di viaggio di ciascuno. La conclusione e i giovani degli Oratori, i cinque Vescovi con cui ho Don Natalino. Infatti, sono più di 70 anni che sono e della Teresa del Bager” sarebbe andato a studiare è che ho potuto fare un’esperienza vastissima, abbi- collaborato, i responsabili delle realtà civiche con assente da Rovellasca, per cui mi devo far conoscere da prete. Era proprio così. E quindi, la Scuola Me- nando il dono del Sacerdozio con la mia disponibili- cui ho condiviso tante situazioni. almeno un poco dalle tante persone nuove confluite dia in Seminario a Como, il Liceo, la Teologia, du- tà a incarnarlo quotidianamente nel modo migliore In vista del traguardo finale della vita. Festeggiare il 60° a Rovellasca negli ultimi decenni, oltre che risveglia- rante la guerra e i bombardamenti, con poco cibo possibile. Viene da cantare il “Magnificat”. Anniversario di Sacerdozio è anche fare una pausa, re la memoria di quanti mi hanno probabilmente un e molti studi, vivendo il periodo dell’adolescenza e Ringraziamento. Anzitutto devo ringraziare Dio nel quasi a riprendere fiato. Da qui in avanti si tratterà di po’ dimenticato. della giovinezza con l’entusiasmo e le crisi tipiche di quale tutto avviene: “Non voi avete scelto me, ma percorrere l’ultimo pezzo di strada verso il traguar- quell’età, fino all’Ordinazione Sacerdotale il 27 giu- Cognome e nome: Discacciati Gino Ambrogio. Il cogno- io ho scelto voi”. Disse Gesù: “Nulla è impossibile do finale della vita. Tempo di ricupero (per il bene gno 1954. Qualche giorno dopo, la Prima Messa in me “Discacciati”, quando io ero ragazzo, era tipica- a Dio”. Ed è proprio così: ha fatto scaturire l’acqua non fatto), di pentimento (per gli errori compiuti), di paese, solenne quanto mai nella chiesa parrocchiale mente rovellaschese perché le famiglie con questo dalla roccia, ha cambiato l’acqua in vino, ha fatto ri- perfezionamento (prepararsi a ben morire). di servi- e con le strade stracolme di gente plaudente. All’in- cognome risiedevano tutte lì. II nome “Ambrogio” sorgere alcuni morti,... e così ha fatto diventare pre- zio (in aiuto ai confratelli Sacerdoti ancora in attività terno di tutto questo percorso devo ricordare la invece era stato scelto dai miei genitori perché ero te un ragazzino di Rovellasca, paese che sta all’inizio nel centro lago di Como dove io adesso mi trovo). messa in gioco della mia personalità, e quindi l’agi- nato il 7 dicembre, giorno di festa del Santo Vescovo della pianura padana, assolata e nebbiosa. “Sulla É l’ora di tirare i remi in barca, nella speranza che tarsi della mente alla ricerca della verità; della liber- di Milano, e perché il mio padrino di Battesimo si tua parola calerò le reti” risposi io con le parole di la pescagione sia abbondante. Concludo con un ap- tà per le scelte di vita, dei sentimenti del cuore per chiamava pure lui Ambrogio. Pietro prima della pesca miracolosa e che ho scelto plauso alla parrocchia di Rovellasca! riuscire ad amare... andando verso la maturazione come frase programmatica dal giorno della mia Pri- Don Gino Paternità e maternità. Figlio di “Opleo Discacciati e e la realizzazione di sé. Ci sono voluti dodici anni. ma Messa, ripetendola anche sulle immaginette di Teresa Clerici”. “Opleo” era un nome curio- Poi arrivò lo sviluppo delle esperienze pasto- so. Chissà dove sono andati a trovarlo i miei rali in sei Parrocchie: Cernobbio come Vica- nonni! Nome di origine greca: “O-Pleos” che rio; Livo con Peglio in alto Lago di Como; Ge- Monsignor Gino Ambrogio Discacciati - 60° Anniversario di Sacerdozio significa “il navigatore”. II papà apparteneva monio, paese industriale nella Valli Varesine; alla parentela dei “Marzasch”, soprannome Capiago, all’inizio della Brianza; rientro Nascita: 7 dicembre 1930 Vicario Foraneo secondo l’usanza di allora. Mercante di a Cernobbio come Parroco; oggi a Lo- Il dono dell’esistenza della Zona Pastorale Valli Varesina: 1983-1988 stoffe. Morto a Cernobbio (Co). La mam- veno di Menaggio in Centro Lago di Vicario Foraneo ma Teresa era invece una “Clerici” ap- Como. E in questi contenitori quanti Battesimo: 21 dicembre 1930 della Zona Pastorale Como Sud: 1990-1995 partenente alla parentela dei “Bager”, episodi, quante iniziative, quanti in- il dono della fede e dell’inserimento nella Chiesa Vicario Foraneo in via Cavour 12. Casalinga. Morta a contri, quanta predicazione, quanti Prima Comunione: 5 maggio 1937 della Zona Pastorale Bisbino: 2001-2004 Livo (Co). Sacramenti amministrati, quanti Il dono dell’Eucarestia Il dono del servizio alle Zone Pastorali Fratelli e sorelle. La mia nascita avvenne ragazzi-giovani-adulti-famiglie-am- il 7 dicembre 1930, ore 20.30. Ma pri- malati, quanti cristiani ho portato Cresima: 28 agosto 1937 Incaricalo diocesano Anspi: 1980-1990 ma di me erano già nate due sorelline, alla sepoltura, quante confidenze Membro del Coniglio dell’Istituto Diocesano Laura e Erminia, morte piccolissime ho raccolto... Ci vorrebbero troppe Il dono dello Spirito Santo Sostentamento Clero: 1990-1997 per la “spagnola”. E dopo di me nacque pagine anche solo per riassume- Coordinatore del Comitato per la visita del Papa un’altra Erminia, tuttora vivente e resi- re. Voglio solo aggiungere che tut- Ordinazione Sacerdotale: 7 giugno 1954 (Como) alla Diocesi di Como: 4/5 maggio 1996 dente a Como. to questo movimento avveniva sullo Il dono del Sacerdozio Coordinatore del Comitato per il sfondo dei grandi fatti epocali della Congresso Eucaristico Diocesano: ottobre 1997 italiana. Proprio così: citta- Cittadinanza: seconda metà del secolo scorso: il Membro del Consiglio del Fondo Diocesano dinanza italiana. Contadina e artigiana, Cooperatore a Cernobbio: 14 agosto 1954 dopo guerra, il Concilio Vaticano II, di Solidarietà: 2001-2009 povera e lavoratrice. Nato durante l’e- Parroco a Livo e Peglio: 12 febbraio 1963 la contestazione del 1968, il Ponti- poca fascista, sono stato anche “Figlio Parroco a Gemonio (VA): 7 dicembre 1969 Il dono del servizio alla Diocesi ficato di grandi Papi quali Giovanni della lupa”, e poi “Balilla” promosso a Parroco a Capiago: 7 dicembre 1988 XXIII seguito da Paolo VI e Giovanni capo squadra della mia classe. Ho fatto la Prevosto a Cernobbio: 4 maggio 1997 II 26 gennaio 1997 nominato Prelato d’Onore Paolo II, la caduta del muro di Berli- Scuola Elementare con la Maestra Crola. Il dono del servizio alle Parrocchie da Papa Giovanni Paolo II no, il progresso tecnico-scientifico, Dal 2009, quiescente Ma poi arrivò la Professione: Sacerdote. la globalizzazione, l’evoluzione cul- nella Parrocchia di Loveno-Menaggio Scuola Media Celebrando il mio 60° di turale, i cambiamenti di costume, Sacerdozio mi è d’obbligo fare memoria mentalità, moralità.

22 23 appunti appunti

ce, con l’impulso dato da suor Giuseppina Pozzi, che Il Processo di Beatificazione 20 settembre 2014, la beatificazione di madre Giovannina Franchi divenne una figura carismatica. Entrata nella “Pia Pur essendo vissuta nel silenzio e nella riservatez- Casa” il 10 dicembre 1866, indossò l’abito religioso za della “Pia Casa” intorno alla figura di Madre Gio- arità, umiltà e povertà sono state le virtù che della propria religiosità il punto focale di un conti- il 19 marzo dell’anno successivo. vannina Franchi si manifestò presto un’aureola di hanno messo in maggiore risalto l’esistenza nuo prodigarsi verso i più bisognosi senza riserve né Il 1° marzo del 1878 ebbe inizio la costruzione di una santità, dapprima in modo discreto, poi sempre più C di Madre Giovannina Franchi. Verrà beatifi- preclusioni. struttura assistenziale “più consona alle necessità aperto e coinvolgente, anche perché le suore ricor- cata il 20 settembre (alle ore 10) nella Cattedrale di dei tempi”. Su una proprietà donata dal canonico sero con una certa frequenza alla sua intercessione Como, con la presenza del Cardinale , Giovanni Bernasconi (a levante del torrente Val- affidandole i malati più gravi. Un carisma del quale si Vita e opere duce) sarebbe in seguito sorto l’attuale complesso prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Figlia di Giuseppe Franchi (magistrato del Tribunale fece interprete, nell’ottobre del 1929, l’allora Supe- dell’Ospedale. La nostra Diocesi, guidata dal vescovo mons. Diego di Como) e di Giuseppina Mazza, erano di nobile di- riora delle Sorelle Infermiere, Madre Camilla Marzo- Nel 1879 sedici consorelle infermiere, guidate da Coletti, si stringerà attorno a una figura di santità scendenza le origini della “Serva di Dio” che nacque rati. Le suore del Valduce avrebbero voluto avviare Madre Giuseppina Pozzi, vi si trasferirono dalla Con- quotidiana, concentrata sui poveri e sugli ultimi, che in riva al Lario il 24 giugno 1807. la causa di beatificazione e canonizzazione sin dal trada dei Vitani per proseguire, coerentemente allo offre una testimonianza ancora oggi molto attuale Fanciullezza trascorsa in famiglia con le sorelle e i 1950, quando, per la prima volta, venne stampata spirito della fondatrice, a “prestare opera pia, inde- anche in correlazione con i tempi difficili (economici fratelli, mentre dal 1814 al 1824 venne formata l’immagine di Madre Franchi, con la preghiera per fessa, intelligente, caritatevole e sempre gratuita e sociali) nei quali viviamo. nell’Educandato di San Carlo delle Suore Visintandi- ottenere grazie dalla di lei intercessione. Due i ten- agli ammalati poveri della città”. Suor Giuseppina Madre Franchi, venerata, come “Serva di Dio” è la ne di Como. Rientrata in famiglia, all’età di 18 anni si tativi fatti, nel 1960 e nel 1972, senza però appro- Pozzi (morta il 18 gennaio 1927) fu anche la deposi- fondatrice della Congregazione delle Suore Infer- dedicò all’insegnamento del Catechismo e alle ope- dare a risultati concreti. Solo dopo la pubblicazione taria dei ricordi e delle memorie di Madre Giovanni- miere dell’Addolorata (denominazione assunta nel re di carità. della Costituzione Apostolica Divinis Perfectiones na Franchi. Delle sue testimonianze il mons. Rodolfo 1935 mentre alle origini era quella di “Pia Unione”) Sollecitata dal suo direttore spirituale, canonico Magister del 1983, la Congregazione delle Suore Maiocchi (primo biografo della “Serva di Dio”) ne presente a Como (Valduce), a Roma, Canton Ticino Giovanni Crotti, intraprese nel 1853 il cammino di Infermiere dell’Addolorata, avendo acquisito una fece opportuno utilizzo scrivendo nel 1922 la “Storia e Buenos Aires (), con ospedali, centri di totale dedizione ai fratelli sofferenti che non aveva- maggiore documentazione sulla “Serva di Dio” ed dell’Ospedale Valduce”. riabilitazione e assistenza, nuclei educativi. “Siamo no i mezzi per farsi ricoverare nello “spedale civico” essendosi snellite le pratiche canoniche, decise di chiamati a vivere questo evento con forte senso di e neppure in grado di poter essere curati a domici- procedere nuovamente e con più determinazione partecipazione ecclesiale”, ha sostenuto mons. Co- lio. Di fronte a queste precarietà non esitò ad accan- Malattia e morte nell’avviare il processo di beatificazione. letti. “La sua - ha aggiunto - è una figura significati- tonare una vita agiata e privarsi delle sue ricchezze Madre Giovannina Franchi che, tra le consorelle, Con approfondimenti, interventi, biografia della va, di attenzione e dedizione a poveri, malati, soffe- per metterle a disposizione dei più bisognosi. Acqui- ebbe per prima l’abito religioso, affidò alla protezio- vita e opere di Madre Giovannina Franchi, nonché renti e rappresenta una testimonianza, di impegno stò uno stabile per farne una “Pia Casa” di cura e ne della Vergine Addolorata la “Pia Unione delle So- le note reattive al miracolo, di cui qui ci limitiamo a per le periferie materiali ed esistenziali”. Cogliamo, assistenza gratuite. L’ampio edificio era situato in via relle Infermiere”. Sul finire del 1871, quando a Como una sintesi, che rappresenta la componente essen- al riguardo, anche una riflessione di suor Emanue- Vitani (nel centro del quartiere della Cortesella) e e nelle zone limitrofe si diffuse una violenta epide- ziale della beatificazione, il Settimanale della Diocesi la Bianchini, Superiora generale del Valduce, nel di proprietà delle sorelle De Molo. L’atto di compra- mia di vaiolo nero e di colera causando numerose ha realizzato un volumetto di 64 Pagine. Da eviden- tratteggiare la personalità della fondatrice. “Per vendita venne firmato il 23 marzo 1853 e il rogito vittime, le suore dettero un esempio di abnegazione ziare che dal 27 settembre 1994 al 27 settembre del noi suore è un dono grandissimo. Lo condividiamo stipulato il 27 luglio 1854 al termine del pagamento ed esemplare pietà evangelica. 1995 (con vescovo mons. Alessandro Maggiolini) si e lo viviamo insieme all’intera comunità diocesa- delle rate pattuite. Prodigandosi nella cura dei malati anche Madre svolse un’inchiesta informativa diocesana sulla vita, Completati alcuni lavori di ristrutturazione, l’entra- na che si sta preparando al rito di beatificazione Franchi fu contagiata, unica colpita fra le consorelle le virtù e la fama di santità della “Serva di Dio” Ma- ta nella “Pia Casa” di via Vitani avvenne il 27 con molto impegno, sentimento, sensibili- della “Pia Casa”. Era il mese di febbraio del 1872: dre Giovannina Franchi. Escussi nell’inchiesta 63 te- settembre assieme a tre infermiere: Ma- tà, attenzione, partecipazione. Madre evidente, quindi, che aveva contratto il vaiolo da stimoni, i quali hanno deposto sulla fama di santità ria Luigia Allegri, Lucrezia Schiavetti, Giovannina era pienamente figlia di qualche malato del quartiere, assistito nella propria della “Serva di Dio” e sull’efficacia del ricorso alla Anna Maria Poletti. Cominciarono questa Chiesa, che ha amato e che residenza. Solo suor Giuseppina Pozzi le rimase vi- sua intercessione, facendo riferimento alla vita vir- ad affluire gli ammalati che diven- ha scelto di servire con grandissi- tuosa, così come risulta, dai documenti e come vie- nero sempre più numerosi, nuove cina, perchè, come è stato annotato, pur restando mo spirito di umiltà, guardando ne tramandata dalla tradizione. necessità ed esigenze da fronteg- nella “Pia Casa”, venne isolata dalla comunità. ai suoi componenti più piccoli e giare da parte di Madre Giovan- La “Serva di Dio” spirò alle cinque e mezza del matti- Durante la fase diocesana della causa emerse un fragili. Per questo la ricchezza nina Franchi, che vestì l’abito re- no del 23 febbraio 1872 e il dott. Giuseppe Pedraglio importante evento: la presunta guarigione mira- della vita e delle opere di Madre ligioso il 4 aprile 1858 divenendo (medico della “Casa”) redasse l’atto di morte. All’al- colosa ottenuta per l’intercessione della “Serva di Franchi non è ‘patrimonio’ solo per le consorelle e per tutti la ba del 24 febbraio la celebrazione del funerale e la Dio” e avvenuta nell’Ospedale Valduce. Questo fat- della Congregazione ma ha un “Serva di Dio”. Fra gennaio e feb- tumulazione. Da rilevare che la sua scelta radicale to indusse il vescovo di Como, mons. Maggiolini, che bene che appartiene a tutti, che braio del 1871 acquistò lo stabile di dedicarsi ai più bisognosi provocò delle fratture aveva sempre seguito con interesse la causa di be- va, conosciuto, accolto, fatto frut- attiguo alla “Casa della Pia Unione” nell’ambito familiare che gradualmente si ricompo- atificazione, ad aprire il 27 settembre 1996 l’inchie- tificare”. La continua esortazione di trasferendo in esso i pensionanti e sero. Sai finire della sua vita avvenne anche la riva- sta diocesana inerente a tale presunta guarigione. Madre Franchi era di “curare il cor- le malate a lunga degenza. Un ulte- lutazione è l’apprezzamento dell’opera caritativa, La conclusione dell’iter intrapreso è storia di oggi. po per arrivare alle anime, ma con gran riore passo avanti verso quello che nel tant’è che periodicamente fratelli e sorelle fecero cuore”. Un esempio mirabile che ha fatto tempo sarebbe diventato l’Ospedale Valdu- avere viveri di prima necessità alla “Pia Unione”. Pietro Aliverti

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all’8% del totale, mentre nel 2007 erano 2,4 mi- celebra nella Porziuncola all’interno della basi- giugno 15 La Comunità di Sant’Egidio, nel XLVI anniversa- lioni, cioè il 4,1%: in altre parole, i poveri sono lica di Santa Maria degli Angeli, viene dedicato rio dalla fondazione, incontra a Trastevere papa La pace è un dono di Dio, ma richiede il nostro raddoppiati in cinque anni alla pace in Medio Oriente impegno. Cerchiamo di essere gente di pace nelle Francesco Monsignor Claudio Maniago, 55 anni, viene no- Muore il cardinale Edward Clancy, arcive- preghiere e nei fatti.#weprayforpeace (papa Fran- 21 Papa Francesco è in visita a Cassano all’Jonio: 12 3 minato Vescovo di Castellaneta scovo emerito di Sydney: aveva 90 anni cesco) nell’omelia della Santa Messa celebrata nella piana di Sibari sottolinea con forza che “I mafiosi Al termine della preghiera dell’Angelus papa Viene liberato, dopo otto anni di isolamento e Nella XLVIII Giornata Mondiale delle Comuni- 13 12 1 non sono in comunione con Dio!” Francesco lancia un appello per la Terra Santa: prigionia, padre Giuseppe Lu Genjun, sacerdo- cazioni Sociali la Chiesa medita il messaggio di “Rivolgo a tutti voi un accorato appello a conti- te cinquantaduenne cinese, appartenente alla Francesco Comunicazione al servizio di un’au- 23 Viene liberata Meriam Yahya Ibrahim, arrestata nuare a pregare con insistenza per la pace in Ter- comunità non ufficiale (sotterranea) di Baoding tentica cultura dell’incontro a febbraio incinta di cinque mesi con l’accusa di ra Santa, alla luce dei tragici eventi degli ultimi (Hebei): non volendo aderire all’Associazione pa- apostasia per essersi convertita al cristianesimo Nella prima giornata della XXXVII Convocazione giorni. Ho ancora nella memoria il vivo ricordo triottica, era stato arrestato senza alcun proces- sposando, nel 2011, Daniel, un uomo cristiano: nazionale del Rinnovamento nello Spirito San- dell’incontro dell’8 giugno scorso [...] Qualcuno so nel 2006 e portato in un luogo sconosciuto la giovane ha trascorso circa cinque mesi in car- to papa Francesco partecipa con il Movimento a potrebbe pensare che tale incontro sia avvenu- cere, insieme al figlioletto Martin di 21 mesi e, Il cardinal Fernando Filoni, Prefetto della Con- un momento di preghiera allo Stadio Olimpico a to invano. Invece no! La preghiera ci aiuta a non nella clinica interna della prigione, ha dato alla gregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Roma lasciarci vincere dal male né rassegnarci a che luce il 27 maggio scorso una bambina, Maya parte per l’Iraq (via Giordania), come Inviato 2 Muore il cardinale indiano Simon Lourdusamy, la violenza e l’odio prendano il sopravvento sul Personale del Papa per esprimere la Sua vici- 26 Vengono presentati a Bari gli Orientamenti per prefetto emerito della Congregazione per le dialogo e la riconciliazione...” nanza spirituale alle popolazioni che soffrono e l’annuncio e la catechesi in Italia dal titolo In- Chiese Orientali: aveva 90 anni Monsignor Giuseppe Satriano, 54 anni, viene portare loro la solidarietà concreta della Chiesa contriamo Gesù 15 8 Ha luogo nei Giardini nominato Vescovo di Rossano-Cariati sotto forma di aiuti in cibo, medicinali e soldi 27 Viene pubblicato l’Instrumentum Laboris del Si- Vaticani l’iniziativa Si svolge a Fiuggi fino al 26 luglio la VI edizione Papa Francesco inizia il viaggio apostolico in Co- nodo straordinario sulla famiglia in programma 19 14 Invocazione per la del Fiuggi Family Festival dal tema Regalami un rea del Sud: a conclusione la 6° Giornata della pace voluta da papa in Vaticano dal 5 al 19 ottobre prossimi sul tema Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto sorriso Gioventù Asiatica dal tema Gioventù dell’Asia, Francesco alla pre- dell’evangelizzazione: Il Vangelo della famiglia, alzati! ripete più volte “Wake up, don’t sleep!. senza dei presidenti 26 Papa Francesco è in visita a Caserta: nell’omelia le situazioni familiari difficili e l’educazione alla Svegliati, non dormire!” perché, ha spiegato, di Palestina e Israele, Abu Mazen e Shimon Pe- della Santa Messa celebrata nella piazza davanti vita e alla fede sono i tre ambiti in cui si sviluppa “nessuno se addormentato, può cantare, danza- res, e del patriarca Bartolomeo alla Reggia dice che per possedere il regno di Dio “...non basta l’entusiasmo, la gioia della scoper- re, rallegrarsi” 9 Muore il cardinale Bernard Agré, arcivescovo ta. Occorre anteporre la perla preziosa del re- 16 Muore Ranchi, in India, padre Piergiorgio Men- emerito di Abidjan in Costa d’Avorio: aveva 88 luglio gno ad ogni altro bene terreno; occorre mettere nini, missionario incardinato nella Provincia In- anni Quando si vive attaccati al denaro, all’orgoglio o al Dio al primo posto nella nostra vita, preferirlo a diana della Compagnia di Gesù: aveva 75 anni 14 A Como in Cattedrale monsignor Diego Coletti potere, è impossibile essere felici (papa Francesco) tutto. Dare il primato a Dio significa avere il co- 21 Muore il cardinale Edmund Casimir Szoka, arci- ordina sei sacerdoti: don Alberto Dolcini vica- raggio di dire no al male, no alla violenza, no alle 5 Papa Francesco è in visita in Molise: nell’omelia vescovo emerito di Detroit negli Stati Uniti: ave- rio a Morbegno, don Michele Pitino vicario a sopraffazioni, per vivere una vita di servizio agli della Santa Messa celebrata a Campobasso invi- va 86 anni Como San Bartolomeo, don Davide Pozzi vica- altri e in favore della legalità e del bene comu- ta tutti a “...servirci gli uni gli altri, servirci! Allo- rio a Como Sant’Agata, don Nicola Schivalocchi ne...” 24 Si svolge a Rimini fino al 30 agosto la XXXV edi- ra il Signore ci libera da ambizioni e rivalità, che vicario a Tirano, fra Daniele Barbonaglia e fra zione del Meeting per l’amicizia fra i popoli dal minano l’unità della comunione. Ci libera dalla 27 Muore il cardinale Francesco Marchisano, arci- Marco Speziale, addetti alla rettoria di Colda; tema Verso le periferie del mondo e dell’esisten- sfiducia, dalla tristezza... Ci libera dalla paura, dal prete emerito della Basilica di San Pietro: aveva nell’omelia il Vescovo chiede ai Novelli e a tutto za. Il destino non ha lasciato solo l’uomo vuoto interiore, dall’isolamento, dai rimpianti, 85 anni il Presbiterio di mantenersi in povertà, fedeltà e Monsignor Mauro Malvestiti, 61 anni, viene no- dalle lamentele...” 26 obbedienza filiale minato Vescovo di Lodi 11 La Caritas italiana pubblica il primo Rapporto agosto Durante i Primi Vespri della Solennità di Sant’Ab- sulle politiche contro la povertà in Italia su Il 30 bilancio della crisi. Le politiche contro la povertà Chiediamo al Signore questa grazia: che il nostro bondio monsignor Diego Colettipronuncia il Di- in Italia; tra i dati contenuti nel Rapporto, quello cuore diventi libero e luminoso, per godere la gioia scorso alla città di Como dal tema Dove stiamo andando? Il futuro: tra previsioni, allarmi e spe- secondo cui nel 2012 vivevano in povertà asso- dei figli di Dio. (papa Francesco) ranze luta 4,8 milioni di persone residenti in Italia, pari 2 Il Perdono di Assisi, la festa del 2 agosto che si Miriam

26 27 dall’archivio dall’archivio Battesimi Sposi in Cristo Greta di Sorrentino Francesco e Grillo Angela Floreale Edoardo e De Biase Sonia Gaia di Pellegrini Umberto e Balzaretti Elena Bevilacqua Alessio e Di Martino Alice Nicholas di Rizzo Giuseppe e Truisi Eleonora Claudia Francesca di Vitolo Giovanni e Pantiri Alessia Mattia di Gobbi Luca e Leanza Donatella Giorgia di Drago Marco e Dell’Acqua Antonella Diego di Petrillo Federico e Ahishakiye Joceline

✞ Mantovani Luigia Ines ✞ La Cognata Antonia Gregori In attesa della risurrezione ✞ Bacchi Irene offerte Annamaria

Giugno Fondazione CARIPLO 95.000 Ammalati 655 Attività varie 817 Da privati 85 Matrmonio di Floreale - De Biase 150 Bollettino 60 Matrimonio di Bevilacqua - De Martino 50 Sant’Agata 100 In memoria Def. Fam. Carugo 50 Emmaus 930 In memoria di Luoni Carla 200 Rainoldi Silvana Luoni Carla Mariani Angela Clerici Angelo Donegà Arnalda Antiochia 1.315 In memoria di Zanga Alberto 100 Battesimi 180 In memoria di Consolandi Giovanni 200 Sc. JOHNSON 12.000 In memoria di Castelnuovo Tea 250 In memoria di Grillo Fortunato 50 In memoria di Castelnuovo Tea (amiche) 610 In memoria di Cattaneo Flavia In memoria di Mariani Ezio 300 (da amici Oratorio) 300 In memoria di Dell’Acqua Alma 500 In memoria di Clerici Angelo 400 In memoria di Esposito Maria Carmela 200 In memoria di Mantovani Luigia 50 In memoria di Donegà Arnalada 50 Agosto De Cristofaro Consolandi Zanaga Alberto Mariani Ezio Castelnuovo In memoria di Mariani Angela 300 Ammalati 20 Mario Giovanni Teodolinda Da privati 120 Luglio Matrimonio di N. N. 150 Ammalati 400 In memoria di Ceriani Giancarlo 100 Da privati 80 In memoria di Clerici Vittorina 200 CIMAS 1.500 In memoria di Bacchi Irene 250

Offerte Progetto Oratorio fino al 31 agosto Dell’Acqua Alma Esposito Maria Ceriani Giancarlo Clerici Vittorina Viganò 277.810 euro Carmela Giuseppina

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il bollettino - settembre 2014 Santi Pietro e Paolo Periodico d’informazione della Comunità Parrocchiale di Rovellasca Responsabile: Don Natalino Pedrana

Redazione Pietro Aliverti, Amelia Adamo, Silvia Ceriani, Gabriele Forbice, Alessandro Marangoni, Miriam, Rupert Magnacavallo

La Redazione si unisce con gioia Si ringrazia per la gentile collaborazione Fondazione Cariplo, Claudia e Valeria, a Silvia e Andrea, sposi in Cristo, animatori e ragazzi campi estivi, chiedendo al Padre, per loro, Luigi, suor Estela, Don Gino, Fabio Ronchetti l’Amore del Figlio e la forza dello Spirito.

Chi volesse scriverci o raccontarci esperienze di vita cristiana, può farlo inviandoci una mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected] Il materiale deve pervenire entro e non oltre il 10 novembre 2014

DOMENICA: MATRIMONI delle ceneri affievolisca la memoria dei de- GIORNO DEL SIGNORE I fidanzati che hanno in prospettiva, anche funti, a cui siamo indelebilmente legati nella SS. MESSE molto futura, il desiderio di sposarsi cristia- partecipazione al destino comune dell’uma- Sabato ore 18.00 namente contattino al più presto il Prevo- nità’’. Domenica ore 8.00 sto. I percorsi di fede pensati per prepararsi Per i funerali, abitualmente, ci atteniamo a 10.00 - 18.00 al matrimonio incominciano nella prima queste indicazioni: Giorni feriali ore 9.00 - 18.00 domenica d’Avvento. Il percorso per fidan- - Rosario alle 18.30 Giovedì ore 20.30 zati non è la tassa da pagare per sposarsi in in Chiesa Parrocchiale chiesa, ma è l’accompagnamento della co- - Rito esequiale al mattino alle 10.00 CONFESSIONI munità per una scelta più consapevole ed e al pomeriggio alle 14.30 Sabato dalle ore 15.00 evangelica possibili.. alle ore 17.30. Il Parroco è disponibile ad incontrare gli PARROCO e Vicario: ammalati e le persone che non possono Funerali “Mamma mamma ma chi “Innanzi tutto non sono …I Santi hanno un cuore “Mi sembra un po’ difficile uscire di casa; mettersi in contatto con lui. Don Natalino Pedrana sono i Santi? Cosa hanno supereroi, ma uomini e donne ricco di gioia che trasmet- mamma!!” ‘’Nella nuova edizione del Rito delle Esequie Via G.B. Grassi è previsto un formulario specifico per quan- fatto queste persone per proprio come me e te! Sono tono a tutte le persone che “Gesù ci aiuta. Con la BATTESIMi Tel. 02 963 42 501 ti scelgono la cremazione. Come è noto, la diventare così famose?” persone che hanno provato incontrano. Poi sono buone e preghiera ci è accanto e I battesimi vengono amministrati normal- [email protected] mente nella quarta domenica del mese. Chiesa, pur preferendo la sepoltura tradizio- gioia e felicità, ma anche amano fare il bene … Anche ci indica la strada, quindi Don Davide Veronelli Le mamme e i papà che desiderano ini- nale, non riprova tale pratica, se non quando dolore e tristezza … noi dobbiamo camminare basta ascoltare le sue parole è voluta in disprezzo della fede, cioè quando Via S. Giovanni Bosco sulla strada della santità!” che sono scritte nel Vangelo ziare alla fede cristiana i loro bambini contattino il Prevosto. Sarebbe bello che si intende con questo gesto postulare il nul- Tel. 02 963 42 221 … che ne dici di leggerlo lo si facesse ancor prima della nascita dei la a cui verrebbe ricondotto l’essere umano. [email protected] insieme…?” bambini per poter accompagnare anche Ciò che sta a cuore ai vescovi è che non si il tempo della gravidanza, scoprendone lo attenui nei fedeli l’attesa della risurrezione spessore di grazia. dei corpi, temendo invece che la dispersione

30 31 Pro Manoscritto