Fratrumminorum
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ACTA ORDINIS FRATRUM MINORUM VEL AD ORDINEM QUOQUO MODO PERTINENTIA IUSSU ET AUCTORITATE Fr. MICHAEL ANTHONY PERRY TOTIUS ORD. FR. MIN. MINISTRI GENERALIS IN COMMODUM PRAESERTIM RELIGIOSORUM SIBI SUBDITORUM IN LUCEM AEDITA Veritatem facientes in caritate (Eph. 4,15). Peculiari prorsus laude dignum putavimus, dilecte Fili, consilium quo horum Actorum collectio atque editio suscepta est. (Ex Epist. LEONIS PP. XIII ad Min. Gen.) ROMA CURIA GENERALIS ORDINIS CUM APPROBATIONE ECCLESIASTICA FR. MICHAEL A. PERRY, ofm, Min. Gen. Fr. LUIGI PERUGINI Director Fr. GIANPAOLO MASOTTI Director responsabilis Autoriz. N. 10240 del Trib. di Roma, 8-3-1965 Impaginazione e grafica fr. Joseph Magro per l’Ufficio Comunicazioni OFM – Roma Stampato dalla TIPOGRAFIA MANCINI S.A.S. – Tivoli (Roma) nel mese di febbraio dell’anno 2015 E SANCTA SEDE 1. Papa Francesco amministrando i sacramenti della salvezza, tu stesso insieme con l’amato tuo gregge invoca 1. Bolla papale di nomina umilmente, fiduciosamente e con perseveran- Città del Vaticano, 25.10.2014 za il potente aiuto della Madre del Vangelo vivente, il cui “mirabile pellegrinaggio diven- FRANCESCO ta segno costante di fede, al quale la Chiesa, i Vescovo Servo dei Servi di Dio singoli e le comunità ... si riferiscono” (S. Gio- vanni Paolo II, Redemptoris Mater 6). al diletto figlio Vittorio Francesco Viola, Dato a Roma, presso S. Pietro, il XV ot- dell’Ordine dei Frati Minori, al presente pro- tobre, anno del signore MMXIV, secondo del fessore di Sacra Liturgia, Custode del Sacro nostro Pontificato. Protoconvento e del Santuario della Porziun- cola in Santa Maria degli Angeli, eletto Vesco- FRANCESCO vo di Tortona, salute e Benedizione apostolica. Desideriamo che il divino amore di Cristo, 2. Discorso alla Seconda Conferenza Inter- non ancora abbastanza amato, venga diffuso nazionale sulla Nutrizione della FAO ampiamente tra tutti gli uomini. Per questo è Roma, FAO, 20.11.2014 necessario che vengano costituiti in tutte le co- munità della Chiesa dei pastori adatti, i quali Dignità pascano le sue pecorelle, manifestando essi e non elemosina stessi un amore fiducioso nel Signore. Essendo la Diocesi di Tortona dopo la ri- Signor Presidente, nunzia del Venerabile Fratello Martino Ca- Signore e Signori, nessa rimasta priva della sua legittima guida, Noi pensiamo di designare a tale Diocesi come con sentimento di rispetto e apprezzamento Vescovo a questo sacro ufficio proprio te, o mi presento oggi qui, alla Seconda Conferenza diletto figlio, che segui in terra le orme di san Internazionale sulla Nutrizione. La ringrazio, Francesco di Assisi, e sappiamo che coltivi as- signor Presidente, per la calorosa accoglienza siduamente la vita spirituale, e hai esperienza e per le parole di benvenuto. Saluto cordial- delle divine e umane realtà. mente il Direttore Generale della FAO, il pro- Per questo, su parere della Congregazione fessor José Graziano da Silva, e il Direttore per i Vescovi, valendoci della Nostra autorità Generale dell’OMS, la dottoressa Margaret Apostolica, ti costituiamo Vescovo della chie- Chan, e mi rallegro per la vostra decisione di sa cattedrale di Tortona, dotandoti dei parti- riunire in questa Conferenza rappresentanti di colari diritti di questo ufficio, e imponendo i Stati, istituzioni internazionali, organizzazioni competenti doveri. della società civile, del mondo dell’agricoltura Pertanto farai al più presto la prescritta pro- e del settore privato, al fine di studiare insieme fessione di fede davanti a un Vescovo cattoli- le forme d’intervento per assicurare la nutri- co da te scelto, e pronunzierai il giuramento di zione, così come i cambiamenti necessari che fedeltà a Noi e ai nostri Successori nelle forme si devono apportare alle strategie attuali. La stabilite. Puoi ricevere l’ordinazione episcopa- totale unità di propositi e di azioni, ma soprat- le fuori Roma, dove tu vuoi, da un vescovo a tutto lo spirito di fratellanza, possono essere tua scelta, seguendo le norme liturgiche stabi- decisivi per soluzioni adeguate. La Chiesa, co- lite. Inoltre farai conoscere questa nostra lette- me voi sapete, cerca sempre di essere attenta e ra al clero e al popolo della chiesa che ti è affi- sollecita nei confronti di tutto ciò che si rife- data, perché sappiano che è stato loro dato un risce al benessere spirituale e materiale delle Pastore e l’accolgano con la dovuta riverenza. persone, anzitutto di quanti vivono emarginati Infine, caro figlio, celebra rettamente la sa- e sono esclusi, affinché siano garantite la loro cra liturgia, proclamando la parola di Dio, e sicurezza e la loro dignità. 378 AN. CXXXIII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2014 – N. 3 1. I destini di ogni nazione sono più che mai 3. L’interesse per la produzione, la disponi- collegati tra loro, come i membri di una stessa bilità di cibo e l’accesso a esso, il cambiamen- famiglia, che dipendono gli uni dagli altri. Ma to climatico, il commercio agricolo devono viviamo in un’epoca in cui i rapporti tra le na- indubbiamente ispirare le regole e le misure zioni sono troppo spesso rovinati dal sospetto tecniche, ma la prima preoccupazione deve reciproco, che a volte si tramuta in forme di essere la persona stessa, quanti mancano del aggressione bellica ed economica, mina l’a- cibo quotidiano e hanno smesso di pensare alla micizia tra fratelli e rifiuta o scarta chi già è vita, ai rapporti familiari e sociali, e lottano so- escluso. Lo sa bene chi manca del pane quoti- lo per la sopravvivenza. Il Santo Papa Giovan- diano e di un lavoro dignitoso. Questo è il qua- ni Paolo II, nell’inaugurazione, in questa sala, dro del mondo, in cui si devono riconoscere della Prima Conferenza sulla Nutrizione, nel i limiti di impostazioni basate sulla sovranità 1992, mise in guardia la comunità internazio- di ognuno degli Stati, intesa come assoluta, nale contro il rischio del “paradosso dell’ab- e sugli interessi nazionali, condizionati spes- bondanza”: c’è cibo per tutti, ma non tutti pos- so da ridotti gruppi di potere. Lo spiega bene sono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il la lettura della vostra agenda di lavoro volta consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri a elaborare nuove norme, forme e maggiori fini sono davanti ai nostri occhi. Questo è il impegni per nutrire il mondo. In questa pro- paradosso! Purtroppo questo “paradosso” con- spettiva spero che, nella formulazione di tali tinua a essere attuale. Ci sono pochi temi sui impegni, gli Stati s’ispirino alla convinzione quali si sfoderano tanti sofismi come su quello che il diritto all’alimentazione sarà garantito della fame; e pochi argomenti tanto suscettibili solo se ci preoccupiamo del suo soggetto reale, di essere manipolati dai dati, dalle statistiche, vale a dire la persona che patisce gli effetti del- dalle esigenze di sicurezza nazionale, dalla la fame e della denutrizione. Il soggetto reale! corruzione o da un richiamo doloroso alla crisi Oggi si parla molto di diritti, dimentican- economica. Questa è la prima sfida che biso- do spesso i doveri; forse ci siamo preoccupa- gna superare. ti troppo poco di quanti soffrono la fame. È La seconda sfida che si deve affrontare è inoltre doloroso constatare che la lotta contro la mancanza di solidarietà. Una parola che la fame e la denutrizione viene ostacolata dal- abbiamo inconsciamente il sospetto di dover la “priorità del mercato”, e dalla “preminen- togliere dal dizionario. Le nostre società sono za del guadagno”, che hanno ridotto il cibo a caratterizzate da un crescente individualismo una merce qualsiasi, soggetta a speculazione, e dalla divisione; ciò finisce col privare i più anche finanziaria. E mentre si parla di nuovi deboli di una vita degna e con il provocare ri- diritti, l’affamato è lì, all’angolo della strada, e volte contro le istituzioni. Quando manca la chiede diritto di cittadinanza, chiede di essere solidarietà in un paese, ne risentono tutti. Di considerato nella sua condizione, di ricevere fatto, la solidarietà è l’atteggiamento che ren- una sana alimentazione di base. Ci chiede di- de le persone capaci di andare incontro all’al- gnità, non elemosina. tro e di fondare i propri rapporti reciproci su quel sentimento di fratellanza che va al di là 2. Questi criteri non possono restare nel delle differenze e dei limiti, e spinge a cercare limbo della teoria. Le persone e i popoli esi- insieme il bene comune. gono che si metta in pratica la giustizia; non Gli esseri umani, nella misura in cui pren- solo la giustizia legale, ma anche quella con- dono coscienza di essere parte responsabile tributiva e quella distributiva. Pertanto, i pia- del disegno della creazione, diventano capaci ni di sviluppo e il lavoro delle organizzazioni di rispettarsi reciprocamente, invece di com- internazionali dovrebbero tener conto del de- battere tra loro, danneggiando e impoverendo siderio, tanto frequente tra la gente comune, il pianeta. Anche agli Stati, concepiti come co- di vedere in ogni circostanza rispettati i diritti munità di persone e di popoli, viene chiesto fondamentali della persona umana e, nel no- di agire di comune accordo, di essere disposti stro caso, della persona che ha fame. Quando ad aiutarsi gli uni gli altri mediante i principi questo accadrà, anche gli interventi umanitari, e le norme che il diritto internazionale mette a le operazioni urgenti di aiuto e di sviluppo – loro disposizione. Una fonte inesauribile d’i- quello vero, integrale – avranno maggiore im- spirazione è la legge naturale, iscritta nel cuore pulso e daranno i frutti desiderati. umano, che parla un linguaggio che tutti pos- E SANCTA SEDE 379 sono capire: amore, giustizia, pace, elementi propongono di eliminare la fame. inseparabili tra loro. Come le persone, anche Nel condividere queste riflessioni con voi, gli Stati e le istituzioni internazionali sono chiedo all’Onnipotente, al Dio ricco di mise- chiamati ad accogliere e a coltivare questi va- ricordia, di benedire tutti coloro che, con re- lori, in uno spirito di dialogo e di ascolto re- sponsabilità diverse, si mettono al servizio di ciproco.