Comunità Parrocchiale di Rovellasca “La vita è un cammino che va percorso insieme” Papa Francesco in Corea il bollettino - settembre 2014 sommario scrive il parroco... Scrive il parroco... 3 Restare uniti nella Chiesa per non smarrirci Note di redazione... 4 onfesso che davanti alla complessità della tervista affermava:«La crisi attuale della morale sta Vita parrocchiale realtà culturale e sociale che ci circonda mi nel fatto che non si sa cosa è bene e cosa è male e in Fondazione Cariplo 6 C trovo parecchio a disagio. Sembra che ogni questo modo non si riesce nemmeno a peccare! Così Grest 2014: l’ oratorio, la nostra casa. 7 pensiero e ogni riflessione cada inesorabilmente nel come non si riesce più ad essere eretici: per quante …18enni… 8 grande calderone delle tante chiacchiere che si sen- scemenze diciate, troverete sempre un teologo che 2 giorni giovani 9 tono. La parola di un adulto vale tanto quella di un ne ha detta una più grossa della vostra! Abbiamo Malghera - 1° campo 10 bambino così come quella di un intellettuale come bisogno di punti chiari su cui misurare la vita: solo Malghera - 2° campo 12 quella di un analfabeta. Tutto è appiattito nella ma- così si può ricominciare il senso della ricostruzione. Campo superiori 13 ledetta ideologia del relativismo e dell’individuali- La cristianità c’è sempre stata, in modo diverso, e la Santiago de Compostela smo: ognuno ha diritto di pensare e di dire quello cristianità fa parte della struttura stessa del cattoli- dentro al cammino dell’uomo… 15 che vuole, non c’è nulla di vero se non quello che cesimo, perché il cattolicesimo è il Verbo incarnato; Ciao Angelo 18 uno personalmente sente! L’io è l’unica misura della inoltre la cristianità non deve essere composta da da Kikuit, 20 giugno 2014... 19 verità… È chiaro che in questa prospettiva non si può persone particolarmente erudite e capaci di chissà più parlare di cultura, di ethos comune, di valori uni- che; la cristianità è sempre un popolo, deve tener Appunti versali… Le fasi più gloriose della storia sono state conto anche della gente semplice, che non è la gen- E se Santa Marta non fosse… Santa Marta? 20 caratterizzate da una forte e chiara identità comu- te meno seria. Deve tener conto di quelli che lavo- 60° anniversario di Sacerdozio ne: quando tanti uomini e tante donne convergono rano otto ore al giorno, delle mamme che hanno da di monsignor Gino Ambrogio Discacciati 22 attorno ad un unico bene, diventano un potenziale tirare su i figlioli; bisogna cominciare a ricostruire 20 settembre 2014, di creatività e di bellezza unico! Le grandi civiltà che degli ambienti ispirati al Vangelo e degli ambienti la beatificazione di madre Giovannina Franchi 24 si studiano sui banchi di scuola erano popoli, uomini dove si respira il cristianesimo e lo si respira con una e donne accomunati da una medesima appartenen- certa disinvoltura». Quanto trovo illuminanti queste Dalla Chiesa nel mondo 26 za! Nessun uomo da solo cambia il mondo! Parados- battute! Spesso mi trovo ad esprimere alle persone salmente nemmeno Gesù, che era Dio, ha voluto con le quali maggiormente mi confronto la mia pau- Dall’archivio 28 fare da solo ma, appena ha iniziato la sua missione, ra rispetto al mondo che verrà… Non mi spavente- si è circondato da Dodici compagni… Ebbene: che rebbe se a fondo di scelte sbagliate ci fosse una vera Religiocando 30 ne è della nostra civiltà cristiana? Mi riferisco in ma- e propria ideologia definita: alla lunga, l’intellettuale niera particolare a chi sente ancora un legame con serio che ha fatto una determinata opzione, è dispo- il Vangelo e la Chiesa: qual è la preoccupazione prin- sto a ricredersi! Il problema è che tutto è casuale! cipale che anima la nostra azione nel mondo? Ci ba- È un processo a caduta libera, senza logiche e mo- sta la nostra serenità personale e famigliare o ci sta tivazioni… Regnano come padroni assoluti lo spon- a cuore principalmente la causa del Regno di Dio? taneismo e la casualità: così nessuno ha meriti ma Gesù ha detto chiaramente «Cercate prima il Regno nessuno ha neppure colpe! Da cristiani siamo chia- di Dio e la sua giustizia» (Mt 6,33): questo “prima” mati a dire ancora qualcosa. Leggevo in questi giorni sta per “anzitutto”, “prima di tutto”! C’è sotto un un’agenzia che riportava un inter- evidente orientamento alla causa del mondo prima vento dell’ex segretario del che alla propria… Mi sembra di notare che, anche PCI Bertinotti pronunciato a come cristiani praticanti, ci siamo imbevuti niente Todi il 29 agosto: «Il co- male di individualismo e di relativismo! Quasi quin- munismo? “Ha fallito”. dici anni fa il nostro vescovo Maggiolini aveva scritto L’unica delle tre grandi un libro “Fine della nostra cristianità”. Spietato è il culture del Novecento ritratto che Maggiolini fa dell’ «ex credente italia- che è in vita oggi? “Quel- no» che ormai non si confessa più, scandisce il tem- la cattolica, che è sta- po sulle ricorrenze sportive piuttosto che su quelle ta rivitalizzata da papa di fede, accetta l’idea che le chiese si trasformino in Francesco che si sta gua- sale per concerti e conferenze. Una cristianità che dagnando consenso e at- appare «desiderosa di omologarsi alla cultura del- tenzione di mondi lon- la nostra società affluente, nauseata e dimissoria: tani”». Quando desiderosa di estenuarsi e di estinguersi». In una in- siamo 2 3 scrive il parroco... note di redazione... quello che dobbiamo essere davvero siamo “luce e che tutto ciò implica il sacrificio di sé… ma ne vale ha preparato? Sono pronto ad affrontare salite e ci dinnanzi alla possibilità di scelta: sembra quasi sale del mondo”! «Ma se il sale perde il suo sapore la pena! Non dobbiamo desiderare un mondo dove discese nel cammino della vita? Come ho speso il dirci: scegli! con che cosa lo si potrà rendere salato? A null’altro tutti acconsentono supini alle nostre istanze: il van- tempo delle vacanze? E noi: cosa scegliamo? Scegliamo di tacere din- serve che ad essere buttato via ed essere calpestato gelo è “il lievito”, non “la pasta”! Dio ci ha creati li- nanzi all’orrore di una guerra, alla tragedia della dagli uomini». Non dobbiamo assolutamente arren- beri, con nel cuore il senso del bello, del vero e del 2) Quale cammino? Nelle settimane estive siamo miseria umana, alla corruzione dilagante? Pre- derci a chi ci suggerisce di tenere per noi la fede, a buono… il maligno continuamente prova a spariglia- stati tempestati (oltre che meteorologicamente feriamo forse il “quieto vivere”? Mi auguro, e lo viverla nella nostra sola intimità, a non intralciare re le carte… e a volte uno e a volte l’altro, andiamo parlando) da un susseguirsi di avvenimenti, ripor- faccio per primo a me, di no! Il mondo ha bisogno il percorso della “cultura” moderna! No: noi voglia- in crisi e non sappiamo più bene dove andare! La tati dai media, che ancora una volta ci hanno fat- di persone che a costo di essere “non simpatiche mo esserci e vivere il Vangelo in maniera integrale! Chiesa, questo nostro essere popolo dietro a Gesù, to vedere quanto Male ci sia al mondo (guerre, a tutti” abbiano la forza e il coraggio di sceglie- Perché siamo certi che solo Gesù è la verità e, quin- ci garantisce la rotta! Stiamo insieme! Non disper- violenze, ingiustizie sociali…); e noi subito pronti re un cammino controcorrente; un cammino che di, solo nella carità, nell’amore come dono gratuito diamoci! Non facciamo i battitori liberi pensando di a schierarci in fazioni pro e contro, fra giustiziali- non giudica, che non gira la faccia dinnanzi al do- di sé, nella misericordia e nel perdono, nel rispetto aver trovato l’acqua calda in chissà quale trovata ge- sti e pacifisti ontologici. Quanta tristezza! Come lore, alla povertà, alla miseria umana; ha bisogno della vita dal concepimento fino alla morte natura- niale… Alla fine la verità è sempre una: CRISTO! siamo deboli, fratelli cari, nel voler giudicare, cer- di uomini e donne che con costanza decidano di le, soprattutto dei soggetti più deboli, è possibile la care verità e giustizia umana a costo di calpestare seguire il sentiero impervio dell’Amore. Perché don Natalino crescita di una società buona e giusta! Sappiamo il Vangelo! Non c’è giorno che non mi imbatta in per camminare per la via dell’Amore occorre es- persone, e a volte in me stesso, lo ammetto senza sere allenati, forti, perseveranti, preparati. Non problemi, che sono facili nel prendere una posi- è con le buone intenzioni che cambieremo il mon- zione, nel giudicare senza appello i fatti, e peggio do, non è con i piagnistei che vinceremo il dolore, ancora le persone. “Merita di…”, “Se l’è proprio non è che con la cieca voglia di giustizia daremo Pronti? cercata…” “Gli sta bene…”, per non parlare delle un senso al dolore e alla morte. Solo con la fer- più feroci frasi che invocano ogni male contro chi ma e intransigente aderenza al Vangelo potremo ieccoci qui… dopo la “pausa estiva”, pronti, te a camminare. ha sbagliato. Si badi bene, non voglio dire che non camminare dietro al Maestro, sapendo che ca- o almeno dovremmo esserlo, per riprendere E da qui la seconda riflessione: ripartire verso sia corretto che chi sbaglia paghi, anzi, ma se ridu- dremo, ci sbucceremo le ginocchia, faticheremo Ril cammino. Ma subito sorge un dubbio, anzi dove? Anche questa pare una domanda “banale”. ciamo a questa logica tutto il nostro pensiero, al- come non mai… ma se vogliamo avere una meta due: siamo davvero pronti? E poi: per quale cammi- Ma forse è ancora più complicata di quella che lora il nostro cammino è e rimarrà miope, sterile non effimera, non caduca, ma eterna, allora dub- no.
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