Quaderni di cultura e di storia locale a cura del di

Con questa pubblicazione il Comune di Parzanica prosegue un’esperienza editoriale, quella dei “Quaderni di cultura e di storia locale”, con la quale in- tende perseguire due obbiettivi, tra di loro complementari: far conoscere Parzanica fuori dai confini del Comune, per valorizzarne le molte risorse ambientali e culturali e far conoscere ai Parzé (questo il nome originario dei suoi abitanti) le loro radici. Radici antichissime, che risalgono nei secoli, fino a quando si perde la me- moria, per mancanza di documenti. Radici la cui memoria va rinsaldata, per non perdere un’identità che è la base sulla quale costruire il dialogo con tut- ti. Questo numero di Parzé racconta di alcuni squarci di vita vissuta dalla co- munità di Parzanica nell’Ottocento, mettendo in evidenza luci e ombre, at- ti di eroismo e situazioni di disagio che molto assomigliano a quelle che oggi vediamo spesso sulle pagine dei giornali o nelle immagini televisive. Raccontiamo di tre patrioti, che hanno combattuto l’Imperial Regio Gover- no austriaco per costruire l’unità d’Italia e di una giovane fanciulla, partita per fare la sarta e indotta alla prostituzione da una donna priva di scrupoli. Raccontiamo di un affresco perduto e che vorremmo ritrovare. Raccontiamo dei romiti, figure estinte dal sopravvenire della modernità, ma che fino a poco tempo fa custodivano la chiesa della Santissima Trinità ed erano, a loro modo, anche custodi della tradizione e della comunità. Il rac- conto dei romiti è di don Aldo Cristinelli, romito vivente, anche se non abi- ta alla Trinità, custode della Tradizione e della Sapienzialità secolare che emerge, vitale e vivificante, trasformata e tradotta, ma non tradita, dalle sue parole, dai suoi scritti e dal suo modo di vivere.

Il Sindaco Battista Cristinelli iamo, di seguito, con grande secolare che emerge, vitale e vivifican- ORATORI, ROMITORI E ROMITI piacere, una testimonianza te, trasformata e tradotta, ma non DELLA TERRA SEBINO CAMUNA di don Aldo Cristinelli sui ro- tradita. Don Aldo è, per usare un ter- D mine che gli piace, la sortìa, la sor- miti, sugli oratori e sui romitori sebi- don Aldo Cristinelli no-camuni, con una sola precisazio- gente dalla quale sgorgano antiche ne: sbaglia don Aldo quando afferma parole che parlano più al cuore e al- che l’ultimo dei romiti è stato Daniele l’anima che alla mente, come è giusto Danesi. A chi, come me, ha il privile- che sia. Don Aldo è, come le sorgenti, Affrontiamo in questo studio per come bella e reale notizia, diventa gio di conoscerlo, don Aldo regala la antico e giovane, frizzante, gioioso: Parzé la storia dei romiti, per la per tutti grazia di iniziazione e certezza che la tradizione dei romiti è una testimonianza di vitalità, di vo- quale è assai importante la recen- reale trasformazione di vita. Oggi viva, per il semplice fatto, evidente ed glia di vivere, di libertà. Tra tutte le te ricerca storica della prima evan- per noi questi oratori-romitori so- eclatante, che il romito vivente è lui. emozioni che regala a chi lo incontra gelizzazione nelle nostre campa- no sacre testimonianze del cammi- Non abita alla SS Trinità di Parzani- don Aldo trasmette, in primo luogo, gne e vallate fatta dai monaci di no profondo dei nostri antenati sul ca, ma è come se l’abitasse, perché ne quella della libertà: il bene più prezio- S.Colombano da Bobbio in Italia e sentiero montanaro della sequela è il custode da sempre, così come lo è so del quale l’uomo sia stato dotato. Il da S. Gallo in Svizzera. Un valido nelle beatitudini del mistero pas- della Tradizione, che fa vivere con la culto della libertà è nei cromosomi de- comitato di livello europeo, ani- quale. Qui, come catena di padri, passione della trasmissione orale, che gli abitanti antichi e moderni di Par- mato da d.Michele Tosi, ha in par- vengono nei tempi forti dell´anno cala a fatica nello scritto, quasi che le e anche in questo senso Don te ricuperato e studiato il primitivo liturgico per ritiri e nelle situazioni parole fissate sulla carta perdessero il Aldo è il custode e il testimone, il “ro- Archivio di Bobbio; ha analizzato drammatiche della vita per veglia- loro vero significato. Parlando con lui mito” della”Santissima”. Lunga vita. il nostro passaggio dall’arianesimo re la notte che diventa mattino. si avverte il vigore della Sapienzialità Silvano Danesi longobardo al cristianesimo auten- Scrutano il grande e meraviglioso tico. I luoghi primitivi di culto e dei affresco absidale, dove l’Abbà ab- “pagus” diventano “oratori” spes- braccia il Figlio crocifisso in un so dedicati alla SS.Trinità. I mona- mistero di risurrezione: affresco ci, da pellegrini in esodo, si fanno che si trasfigura piano piano, con vicini e condividono la vita con i le prime luci dell’alba, che filtrano marginali, i boscaioli, i contadini, dalle finestrelle orientate e spalan- con piccole strutture: cella-orato- cate al sole nascente. Da qui, illu- rio- scòla, nel ritmo del pregare, minati nel cuore da una speranza del lavorare ed insegnare. sottile, trasformati e rinati, ritor- Hanno anche tempi forti di “de- nano convinti e motivati nella real- serto” per verifiche-revisioni in tà del quotidiano. grotte-oraculum od in eremi-romi- La iniziazione cristiana autentica tori, per discernere nel silenzio- di questo monachesimo rimane ascolto della Parola, la Volontà sempre significativa e forte nelle dell’Abbà e nella sua tenerezza di- nostre comunità. Molto pregnante vina, abbandonarsi nello Shalòm e è la frequentazione di monasteri nelle sue mani. ed eremi della nostra gioventù in Il Vangelo, vissuto e testimoniato ricerca. Don Aldo Cristinelli, a destra nella foto, con il patriarca di Venezia, Angelo Roncalli (poi Giovanni XXIII) il giorno della sua consacrazione sacerdotale. Gli archivi diocesani e parrocchiali Trinità ! I Sebino-Camuni hanno documentano frequentemente espresso una grande rete di orato- questa presenza degli oratori - ro- ri-romitori sui luoghi primitivi del mitori dei cristiani Sebino-Camu- culto precristiano, anche se riman- ni. Nei testamenti si ricordano gono, qua e là, piccole minoranze spesso dei bisogni del loro orato- ghettizzate. Parzanica ha topono- rio-romitorio, che ha una grande mi di netta distinzione, definendo forza di attrazione spirituale e di dove abitano: “Cà dei Pagà...Mut sacra memoria; è gestito normal- dei Pagà...Bùs dei Pagà, come a mente nelle vicinie da comitato Tavernola, dove un’antica cascina eletto con i due terzi ogni anno, è ancora chiamata: “Argiana- aria- con due sindaci, tesoriere e can- na”, ossia Casa degli Ariani ed celliere. E l’amministrazione è un’altra chiamata: “Vàandèl”, os- sempre molto corretta, solidale e sia Casa dei Vandali. A Prestine trasparente. Il tutto è segnale pa- hanno “Coren dei Pagà”. A Vione tente della memoria iniziatica del “Piàsa dei Pagà” sul monte Bles. monachesimo. A Sonico “Cornèl dei Pagà”. Solo nel periodo della rivoluzione A Monno “Mut dei Pagà”. A Edo- francese vengono più o meno di- lo si adora l’idolo Camulo, oltre a mezzati i valori patrimoniali per al- Saturno e Marte. Da idolo deriva il tri interessi sociali . nome Edolo. A Cividate Camuno - L’archivio parrocchiale di Parzani- capitale camuna all’epoca romana ca conserva una documentazione fino al 773 - esiste un museo ricco molto interessante su questa tema- di memorie precristiane. A Breno in clima di inquisizione diventa il Dedicati alla Madonna: a Erban- tica. Risulta anche una intensa fre- antico Fano a Minerva, poi san- monte dei demoni e delle streghe. no; a Pian di Borno; a Esine; a quentazione per veglie, ritiri, sante tuario mariano. A Zone “Dòs dei Grande miniera di notizie preisto- Iseo; a Montisola; a , Pie- messe e per una grande la festa Pagà”. A Ponte di Legno “Tór dei riche sono le incisioni rupestri. ve di S.Maria in silvis; a , annuale, vissuta da tutto il paese Pagà”. Qui come altrove sopravvi- La storia locale Sebino-Camuna chiesa S. Maria, già Monastero pregando, cantando, mangiando vono espressioni del dialetto pri- testimonia una presenza capillare degli Zoccolanti; a , S. Ma- insieme attorno all’oratorio, situa- mitivo dei pastori chiamato “Gavì di oratori-romitori ispirati dalla ria del colle del Giogo e La Madó- to a mille metri a strapiombo sullo o Gaì”. A Saviore “Dòs dei Pagà”. prima evangelizzazione sopra ri- na del Dòs. stupendo lago Sebino e rifondan- Certe località hanno denominazio- cordata. Di seguito faccio un par- A Parzanica, con genio parzanice- do solidalmente la comunità. ni come: “Bergebal “( berg = Ber- ziale catalogo di oratori con romi- se, invece di costruire un santuario Sempre c’è un festoso sparo dei gimo dio del monti e Baal antica tori dedicati alla Santissima mariano, si limitano a mettere una mortaretti. deità) e “Ràcol” (oracolo ). Sulla ci- Trinità, alla Madonna ed ai Santi. quadro mariano nel loro primario Talvolta sono invitati predicatore e ma di Montisola, tempio al dio Dedicati alla Santissima Trinità: Oratorio della Santissima Trinità e cantori per la messa assembleare. Pan, poi santuario mariano. Mon- ad Esine, segnale storico del pas- lo chiamano: “Santissima”. Il trombettiere serve da richiamo te del Tonale (con il suo importan- saggio dall’arianesimo al cristiane- A Tavernola c’è il Santuario della per la salita Al Mut dei Pagà, te passo per valle di Sole - Trento) simo, a , a , a Cluso- Madonna di Cortinica, dedicato al- deentàt Oratorio dè la Santissima era luogo di convegni e feste, che ne, a Parzanica. la Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta. mitorio (è sempre festeggiato da ORATORIO I Tavernolesi sono molto attaccati pellegrini il 26 luglio); a Bienno a S. e devoti a questo santuario. Anche Maria Maddalena di matrice mona- ROMITORIO qui da sempre c’è un romitorio ed stica; a Cividate camuno il mona- DELLA SANTISSIMA il suo ultimo romito, fino al 1933 stero s. Pietro sul colle Barberino; a TRINITÀ DI circa, era “Tóne Sindek”, Antonio Capo di Ponte oratorio monastero PARZANICA Rinaldi. delle Sante con bel romitorio; a La signora Pina Martinelli in Bet- Cemmo primigenia chiesa di San toni, che abita all’ombra del san- Siro, protettore della valle, con tuario, ricorda molto bene questo grande vasca in pietra per battesimi romito, che proveniva da Parzani- di immersione e primitivo oratorio; ca e che al romitorio aveva orto e a Grevo oratorio, dove c’è una pollaio, con una fontana sorgiva campana molto venerata che si sulla strada dopo il Santuario pri- suona solo come benedizione con- L’archivio parrocchiale abbonda i sindaci danno al Curato di Vigolo ma del ponte verso il Ruc. tro i fulmini nei temporali; a Corte- di documentazione sulla storia del come organista lire 3,10, al Padre Suonava l’Ave Maria e per richia- no Golgi s. Martino; a s. suo oratorio-romitorio, sul vissuto eremita lire 26, al trombettiere mo ai contadini nei temporali peri- Gregorio; a san De- dalla comunità nelle gioie e nei do- per la festa lire 9, al Curato di Par- colosi. Dedicati a Santi: in Val di fendente; sull’isola di San Paolo lori. La gestione amministrativa zanica per una messa lire 3, alla Lozio S. Cristina; a Borno s. Fer- presenza millenaria di monaci Be- nello stile delle vicinie è assunta da “tabràca” (tabacchina di Parzanica mo, festeggiato ogni anno a luglio nedettini e di Francescani zoccolan- un Comitato eletto ogni anno dai che vende di tutto) per 100 coppi sulla Corna di s. Fermo a 2285 ti riformati: centro sebino di spiri- due terzi dei capo famiglia. lire 11, per un legno per aggiusta- m.; a Berzo inferiore s. Glisente, tualità e di cammini di fede; a Il romito, ispirato dal monachesi- re il campanile lire 3. Nell’anno da generale di Carlo Magno ad Zorzino appena sopra Riva di Sol- mo originario di S. Colombano, 1779 sono sindaci Antonio Bono- eremita su uno sperone del monte to, l’oratorio dei Santi Ippolito e vive di ascolto della Parola prega- mello e Girolomo Zanni. Nell’an- “Fra”, dove a 1956 m. il suo cor- Cassiano, antica memoria monasti- ta, di lavoro manuale montanaro e no 1781 al Padre eremita danno po riposa nell’oratorio ed in una ca con romitorio sotto la chiesa ed di accoglienza di chi sente bisogno una “soma” di frumento di lire 42. grotta sotto la chiesa si vede il ro- il “cap del romet.” di deserti nell’oratorio. Nei vari Nell’anno 1782 i sindaci dell’ora- documenti il romito è chiamato in torio, Giovanni Danesi di Bartolo- lingua madre: “Pàder Romìt” o meo e Andrea Bonomelli, riscuo- “Pàder Romét”, ossia Padre Ere- tono affitti, più ricavato frumento mita. Si citano strumenti notarili ed incanto castagne totale lire dei beni donati dai parzanicesi al- 179. Nell’anno 1784 consegnato l’oratorio ed affittati generalmente al sig. Padre eremita lire 51, paga- al quattro per cento da due sinda- ta una giornata a Giuseppe del Tùf ci più cancelliere e tesoriere. Nel- lire 1, pagato a mastro Francesco l’anno 1773 i sindaci Giuseppe muratore lire 17. Nell’anno1795 i Corna e Andrea Rinaldi di Camillo sindaci Andrea Bonomelli e Cri- riscuotono per affitti di qualche stoforo Zanni pagano organista e bene immobile e “limosine” un cantori per la festa della SS. Trini- totale di lire 280. Nell’anno 1774 tà, per giornate di lavoro, per ri- parazione dell’organo, per polvere Beni mobili del Romitorio: un “ti- EREMITI DEL ROMITORIO DI PARZANICA mortaretti (segnali di gioiosa co- gnato” (pentola) di rame, ”lavez- municazione con i sebino-camuni). zo” (lavatoio) di pietra. Nell’anno 1799 i sindaci Andrea Un secchio per l’acqua. Catena Bonomelli e Giacomo Zanni di del fuoco, lume, “sapone” (picco- Romito Giovanni Zanni di Pie- Ha un piccolo focolare per la quo- Pietro riscuotono 5 affitti per un ne), badile, “sapetto” (zappa pic- tro: è ricordato nelle carte dell’In- tidiana polenta e per scaldarsi nei totale di lire 249,9. cola), ranzetto (piccola falce). ventario da lui compilato il grandi freddi invernali. Tiene una Nell’anno 1800 i sindaci Battista Un banco (tavolo) di “paghèra” 28/12/1789. Suo tipo di vita selvatica barba alla montanara. Corna e Giacomo Cristinelli dè (abete) con cassetti. Una cassetta ispirata dal monachesimo: prega- Per la sua vita di preghiera medita Pasinèt pagano per la festa della di “paghera” per la farina (per la re la Parola, lavorare nei prati e la Bibbia, usa il messalino integra- SS.Trinità, per polvere-mortaretti, polenta). Scaletta di legno che va nei boschi, accogliere ed ospitare to con Via Crucis, con i Misteri del per Cappellano. in chiesa (il romito quando era so- per “deserti-ritiri” chi ne sente il S. Rosario e litanie varie. Muore a L’inventario dell’Oratorio-Romito- lo saliva dal romitorio situato sotto bisogno od è in gravi difficoltà. 79 anni, il 16 agosto 1849. rio della SS. Trinità di Parzanica l’oratorio tramite un piccolo buco Suona tre volte al giorno l’Ave A mezzogiorno è tumulato in luce del 28/12/1789, descritto dal Pa- fatto nel pavimento della chiesa). Maria. Suona anche durante i pasquale dal parroco don Vincen- dre eremita Giovanni Zanni di Pie- Paglione e coperta lacera. “Morta- temporali, come richiamo a chi ha zo Gentili e dal curato don Gio- tro, con l’assistenza dei Sindaci ro” per il sale. Padella. bestiame al pascolo e come pre- vanni Rinaldi nativo di Parzanica. Francesco Cristinelli e Giovanni Quattro “scagni” (sedie) di legno. ghiera-benedizione contro i fulmi- Danesi di Bortolo elenca: Documento del 17 agosto 1802: ni. Quando è solo sale dal romito- Romito Giovani Battista Corna Beni mobili dell’oratorio: calice “Libro dei Capitali dell’Oratorio rio situato sotto la chiesa di Giuseppe e di Domenica Bo- d’argento con patena, calice inar- della SS. Trinità”. È un documen- all’Oratorio, tramite un buco fatto nomelli, nato in “Cà Ghidù” di gentato, calice di ossone (di osso); to della rivoluzione francese in nel pavimento ed una scaletta. Parzanica il 14/8/1819. pianete verde, rossa, bianca, nera Lombardia, che per superiore dis- Veglia la notte particolarmente del Celibe detto “Ghidù”. Ha due fra- con stola, velo, borsa, amitti. Tre posizione vuole nuove forme nel sabato, ispirato dal sabato della telli Amadio del 1821 e Francesco camici con pizzi e due cordoni. compilare i bilanci amministrativi. Veglia Pasquale. Il suo Inventario del 1824. Matura la vita eremitica Cotta, piviale, veste nera lunga. Seguono i documenti notarili dei rivela bene la semplice povertà di dal 1858 al 1882. Il suo quotidia- “Fassoletti”per le bocaline (ampol- beni immobili dell’Oratorio-Romi- vita del Romito. no è fatto di preghiera e lavoro, line). Tre Messali più uno per i torio. In genere sono pezze di ter- raccogliendo fieno e tagliando le- Morti. Berrette triangolari due. ra con cascina o case. Romito Francesco Danesi di gna nel bosco. Da documento del Tovaglie per altare con pizzi. Turi- Nell’anno 1739 questi beni immo- Bortolo e Maria Rinaldi nato il 7/8/1862 risulta che lavora tra- bolo con navicella. Pace di ottone bili hanno un valore di lire 100. 28/2/1770 nella sua casa chia- sportando fascine di legna (masöi ) argentata. Nel 1757 hanno ancora un valore mata “Cà Tucc” in contrada Sedri- in paese. Da altro documento del Tela gialla per coprire l’altare e la di lire 100. Nel 1761 salgono a li- na di Parzanica. Romito dal 1816. 29/8/1868: “Ad Armela (che ge- Pala (della Madonna appoggiata re 300 il valore dei beni immobili. Veste un lunga tunica grigia con stisce bottega di alimentari) sono sull’altare). Lampade, una argen- Nell’anno 1802 il valore è ancora cintura alla vita ed un cordone al pagate “cibarie” per il Romito per tata e l’altra di ottone. Candelieri di lire 300. Ma con il cambio della collo con medaglia o croce. lire 8,16. sei grandi e sette piccoli di legno moneta della repubblica di Vene- Si calza con rustici zoccoli di legno argentato e sei mezzani di ottone. zia in moneta milanese succede fatti da lui seconda la tradizione Romito Piero Tonni dè Tomàs Vasi dodici di legno argentato. una grave svalutazione: lire 300 contadina. Per l’acqua ha una ci- nato il 3/4/1864. Palme dodici da fiori secchi. diventano lire 155,42. sterna di acqua piovana dai tetti. Sposa Elisabetta Bonomelli e han- no cinque figli. rale di tutto il paese al suo funera- Per un periodo ha fatto anche il le è un segno evidente del come è Daniele Danesi, l’ultimo romito Sindaco per Parzanica. stimato il carisma eremitico del della trinità (seduto sui gradini Il 17/10/1905 gli muore la mo- Piero Tonni dè Tomàs. Viene tra- d’ingresso alla chiesa) glie e da vedovo si sente chiamato sportato in paese con una scala di ad una vita eremitica. La Elena Le- legno ad uso barella ed è esposto tizia Danesi in Tonni del “Rödèla” nella chiesina di San Rocco. del 1912 lo ricorda bene e con de- vozione come “Romìt”: prega Romito don Geremia Bettoni molto da solo, recita il S.Rosario e dei “Caterinèi”, nato a Vigolo ospita dei pellegrini, per momenti il 9/12/1871. Quando è Curato di deserto-ritiro ed accoglie frater- a Vigolo si ritira per un lungo pe- namente persone che hanno pro- riodo all’oratorio-romitorio di blemi dolorosi. Scende ogni tanto Parzanica prima della grande alla sua casa all’Acquaiolo per guerra del 1940. Sperimenta nel “culmà” il frumento nascente. silenzio-ascolto della Parola nel A una vigilia di Pentecoste gli do- deserto e della Veglia un cammino mandano: “Perché suonano tanto di fede profonda ed effusiva nella le campane?” E lui, molto sorpre- testimonianza e comunione frater- so: “Ma non sapete che domani è na. Sistema meglio i locali del ro- no una cascina molto vicina al ro- sà” e dalla povera Amabile Dane- la Pentecoste, la grande festa dello mitorio. Dilata sotto la scala di en- mitorio. Veste una lunga tunica si, che per ricordare lo zio romito, Spirito Santo!” trata all’oratorio la zona cucina, grigia, con cordone e medaglione fa restaurare l’affresco meraviglio- Muore il 3/7/1935, fulminato, illuminando meglio con più gran- al collo. Suona fedelmente per l’A- so dell’abside dell’Oratorio della mentre suona le campane dell’O- de finestra. Muore a , ve Maria e per i temporali. Fran- Santissima Trinità nel 1994. Mol- ratorio pregando benedizione. Cappellano in un Monastero di cesca e Prospero stimano molto lo to religioso prega molto ed è tena- La figlia del Romito, Brigida Dio- suore il 13/3/1945, dopo un lun- zio romito nato all’Acquaiolo da ce nel vegliare nell’oratorio. Vive nisia, intuisce dal silenzio delle ga sofferenza, sopportata con edi- Martina Tonni e da suo marito poveramente ed un giorno è stato campane qualcosa di tremendo e ficante rassegnazione nelle mani Mauro Danesi. Una volta all’anno trovato che preparava il pranzo sale al Romitorio, nonostante il dell’Abbà. il romito faceva un giro di questua bollendo un solitario tordo. brutto temporale. Trova il povero ai paesi del lago Sebino i più vici- Il fratello di Maria “dè Pudèt” testi- babbo fulminato lì per terra nel Romito Nino dè Bète, nato al- ni, quelli in vista dalla sua chiesa la monia che il romito Daniele, pur campanile. Corre piangendo alla l’Acquaiolo di Parzanica in Santissima Trinità come da antica avendo i piedi deformati da artriti stalla più vicina a supplicare aiuto. una casa sopra la chiesa di tradizione, fermandosi a pregare e da calli, scende in parrocchia la E Giuseppe Danesi sensale sale ra- S.Mauro. nelle famiglie. domenica per la S.Messa, ma pidamente e lo trova tutto bruciac- Lo ricorda da ragazzo Cesare Cor- camminando all’indietro, su un chiato dal fulmine nel campanile. na del 1927. Lo stima molto reli- Romito Daniele Danesi di Lui- sentiero con grandi e pericolose Lo trascina con grande emozione gioso. Lo vede pregare a lungo. gi detto“Gamba dè Pasà”, na- discese. e devozione davanti all’altare, Anche Francesco Danesi detto to il 15/8/1880 e morto il Si aiuta ripetendo invocazioni:“O componendo nel meglio la salma “Bira” e la moglie Prospera Dane- 6/1/1956. È zio stimato da Ca- signùr, o signùr àrda dó!”. del Romito. La partecipazione co- si lo ricordano bene, perché han- terina Danesi in Bonomelli “dè Pa- Pellegrino, va mendicando con una lunga sacca a spalle nei paesi vicini: L’EREMO tutti i paesi che usufruivano del suo SAN FRANCESCO suono della campana per la pre- ghiera e per i momenti di pericolo. Ventanni dopo l’ultimo romito, il Un affresco “venduto” da ritrovare A va a trovare anche il ro- 15/1/1976, festa di S.Mauro, na- mito “Pì de précc”. sce con discrezione nel silenzio fra Il “Gamba dè la Santissima” muore il monte Seresà e Creó un nuovo il 6/1/1956 scendendo in paese “Eremo-cascina San Francesco”.* per la solennita della Epifania. Inizia una nuova esperienza di mo- Il suo corpo viene ritrovato nei nachesimo eremitico alla cascina pressi della piana del Doss” da Do- Sért di Parzanica, ispirato dai mo- menica Rinaldi di Giacomo detto naci Camaldolesi e i piccoli fratelli “Capù”, che ritornava a casa al di Charles de Foucaul. Si vive ac- “Col de Ass” dopo la dottrina, nel cogliendo persone singole e vari pomeriggio dello stesso giorno. gruppi parrocchiali per ritiri spiri- La salma è quindi composta presso tuali di deserto “ora et labora” che la casa della nipote Virginia. Danie- continuò per 23 anni. le Danesi è l’ultimo Romito dell’O- Ora per motivi di salute, questo ratorio della Santissima Trinita di impegno in una vita di lavoro agri- Parzanica. colo ed accoglienza, si è trasfor- Per interessamento del pronipote mato in una vita più solitaria pur Dario Bonomelli e parenti, nella fe- in messo agli altri, e si è trasferita L’affresco sulla porta laterale d’ingresso alla SS. Trinità sta della SS. Trinità che la tradizio- nei mesi estivi nel piccolo Romito- di Parzanica ne popolare di Parzanica celebra la rio della Madonna di Cortinica in seconda domenica di luglio, nel Tavermola. Esodo di Silenzio- Si dice sia stato venduto qualche decennio fa ad un parroco che porta- 2006 è stata inaugurata una lapide Ascolto nel Santuario e nel bosco va a Parzanica i giovani del suo oratorio in vacanza. Si dice che quel memoriale, sul punto della mulat- in un Mistero Pasquale di sempre parroco lo abbia fatto staccare e lo abbia esposto nella sua parrocchia. tiera dove fu trovato morto 50 anni nuova Iniziazione. Il si dice si ferma qui. Quale parroco? Quale parrocchia? Chi eseguì lo fa, il romita Daniele. Shalom. strappo? Resta il fatto che l’affresco che campeggiava sul muro esterno della S.S. Trinità non c’è più. Recenti restauri hanno in parte restituito * è l’esperienza condotta da don Aldo Cristinelli la S.S. Trinità alla sua antica ed originaria fisionomia. Molto è stato fat- to e molto resta da fare per ridare ad uno dei più antichi edifici di Par- zanica la pienezza dei suoi significati storici, architettonici e cultuali. Ri- trovare l’affresco e riportarlo nella sua sede naturale o, quantomeno, essere in grado di riprodurlo, è un obbiettivo da perseguire, con pa- zienza e con tenacia, contando anche sulla memoria di chi, probabil- mente, ha assistito a quello strappo del quale narra il “si dice”. LA SARTA PROSTITUTA

Da un documento ell’Ufficio sanitario della Prefettura di Bergamo, datato 26 settembre 1884.

La vita di una comunità è fatta di dunque, si trova presto ad essere da qualche tempo trovasi in Ber- in proposito”. molti piccoli episodi, alcuni dei indotta ad esercitare un “mestie- gamo presso certa F. R sotto lo Una storia triste, quella di Marghe- quali edificanti, come quelli dei pa- re” che non avrebbe mai immagi- specifico pretesto di apprendere rita, non dissimile da quella di mol- trioti che narriamo in questo stes- nato quando aveva lasciato la na- mestiere di sarta e di domestica. te giovani fanciulle che attualmen- so volume, e altri significativi, an- tia Parzanica. Non ci viene detto Ora tale giovane si trova ricovera- te vengono indotte a venire nel che se tristi, perché ci permettono se e quanto fosse stata sottoposta ta in questo Civico Ospitale fino nostro Paese da nazioni più pove- di capire la complessità dell’esi- a forme coercitive, al ricatto del ri- dal 20 Agosto pp per essere cura- re con il miraggio di un lavoro e stenza, non sempre fatta di luci. torno a casa con vergogna e ad al- ta dal male sifilitico, contratto pro- che poi si trovano costrette a ven- L’episodio del quale ci occupiamo tre vessazioni. Resta il fatto che il babilmente nella casa della F., dere il proprio corpo lungo le vie riguarda una ragazza sfortunata. contatto con molti uomini le causa giacchè essa oltre ad essere dedita di grandi e piccole città, spesso vit- Siamo alla fine dell’Ottocento e un’infezione che ai tempi poteva alla prostituzione per proprio con- time di bande criminali del loro Margherita (usiamo per lei il nome essere anche mortale o, comun- to, insinua al malcostume anche stesso paese d’origine, collegate di un fiore candido, così come lo que, fortemente invalidante: la sifi- delle fanciulle che frequentano la alla malavita italiana. Donne spes- era quella ignara fanciulla), nata a lide. Viene ricoverata nell’ospeda- sua casa, motivo per cui ebbe già a so minorenni, avviate alla prostitu- Parzanica, in giovanissima età si le di Bergamo e il prefetto scrive al subire una condanna a un mese di zione, picchiate, ridotte a larve reca a Bergamo, convinta, come sindaco del Comune di Parzanica carcere. In vista di ciò, e siccome umane da individui che è difficile lo sono i suoi genitori, di poter im- affinchè si attivi, informi il padre si vorrebbe far credere che il di lei definire uomini e che dovrebbero parare il mestiere di sarta e di do- della giovane e lo induca a recarsi padre ignori completamente la essere aiutate dalle autorità italia- mestica nella casa di una profes- a Bergamo a riprendersi la giova- sorte che è riservata a tale fanciul- ne a ritrovare la via di casa, così sionista. Giunta a Bergamo, però, ne, prima che ricada sotto le grin- la nel caso che continuasse a rima- come accadde a Margherita. la giovane fanciulla deve presto fie della mezzana che l’ha indotta nere presso la F., così lo scrivente Un piccolo episodio, relativo ad scoprire che la signora che do- a prostituirsi. ne informa la S.V. Ill. affinchè si un piccolo comune, accaduto più vrebbe essere la sua maestra nel- Il documento dell’Ufficio sanitario compiaccia di far ciò conoscere al di un secolo fa, si ricollega, dram- l’arte del taglio e del cucito è inve- della Prefettura di Bergamo, data- predetto genitore, con interessa- maticamente, all’attualità per dir- ce una prostituta, che non solo to 26 settembre 1884, ci riporta, mento a codesto invitare perché ci, ancora una volta, che la storia è esercita in proprio l’antica profes- drammaticamente, all’evento. abbia a recarsi in Bergamo a ri- maestra di vita. Un piccolo episo- sione del meretricio, ma induce “Margherita (continuiamo, per prendersi la figlia una volta guari- dio che ci induce a riflettere e ci sulla stessa via anche le persone evidenti motivi di riservatezza ad ta, a messo che non intenda dis- regala una lezione che viene dal che le vengono affidate da ignare usare un nome di comodo, ndr) porre diversamente. passato ed è assai valida per il pre- famiglie. La giovane Margherita, d’anni 18, nativa di cod. Comune, Le sarà grato un cenno di risposta sente. mificata nel Lombardo Veneto, 1853, attaccarono le sentinelle AI “FERRI” A MANTOVA nello Stato pontificio, in Toscana austriache allo scopo di impadro- TRE PATRIOTI DI PARZANICA e in Sicilia, nonostante i continui nirsi delle armi depositate nelle ca- arresti e l’occhiuta presenza degli serme e, con queste, dare avvio al- Pietro Zanni, Giacomo Danesi e Giacomo Rinaldi. agenti dell’Imperial Regio Gover- la sollevazione. I rivoltosi non no. Nel 1853 Mazzini, temendo riuscirono a sfruttare la sorpresa e che la rete cospirativa potesse es- furono rapidamente sopraffatti, Mazzini, 1843 sere scoperta e smantellata, decise con il conseguente fallimento del- di passare all’azione. A Milano si l’insieme dell’operazione prevista dichiararono pronti ad agire i po- da Mazzini. polani di un’associazione segreta La risposta di Radetzky fu pesan- confluita nel movimento mazzinia- te, con arresti, condanne a morte no. I borghesi si riservarono di in- e al carcere e una imposizione di tervenire dopo il successo iniziale. tasse alla città di Milano. Le entra- Armati prevalentemente di coltelli te per l’Imperial Regio Governo preparati da lattonieri e di pugna- provenienti dalla sola Lombardia li, i popolani, il 6 febbraio del erano di 26.376.000 fiorini nel

All’indomani dell’armistizio di No- ste tasse pesanti. La preminenza vara tra Vittorio Emanuele II e il dei militari e la propensione di Ra- generale Radetzky, nel Lombardo detzky a usare il pugno di ferro, Veneto la repressione austriaca fe- nonchè l’adozione, nel 1852-53 ce sentire la sua mano pesante. di un nuovo codice penale, tutta- Centinaia di contadini della Bassa via, non scoraggiarono gli uomini padana, accusati di delitti contro le raccolti attorno a Mazzini e alla persone e la proprietà, furono “Giovane Italia”, i quali continua- messi a morte. Le bastonature ab- rono ad essere attivi, ricostruendo bondarono. pazientemente e tenacemente A borghesi e nobili furono impo- un’organizzazione clandestina, ra- Lago d’Iseo la “Giovane Italia” era re allo Spielberg. L’esempio delle presente in modo diffuso grazie al- Dieci giornate di Brescia e degli l’opera di Gabriele Rosa e di altri atti di eroismo di molti patrioti era patrioti bresciani e bergamaschi. ancora vivo. Non mancavano, Associato alla mazziniana “Giova- dunque, gli esempi, gli stimoli, i ne Italia” poco dopo il 1831 dall’i- collegamenti e le occasioni per chi seano Giambattista Cavallini, in voleva attivarsi per combattere la collaborazione con Alessandro dominazione austriaca e lottare Bargnani di ed altri, Ga- per l’Italia unita. E così fecero i tre briele Rosa creò una rete di co- patrioti di Parzanica, che l’Impe- municazione di libri, armi e muni- rial Regio Giudizio di Guerra con- zioni che si dipanava tra Brescia, dannò. Iseo, Pisogne, Edolo e Tirano. Nel Pietro Zanni fu condannato ad un 1853, in conseguenza del moto di anno di carcere in ferri, Giacomo Milano, si tennero vari processi. Danesi e Giacomo Rinaldi a sei Il 21 aprile del 1853 Gabriele Ro- mesi. La durezza del carcere loro sa fu condannato al patibolo. Con- imposta avrebbe potuto minarne danna successivamente condonata la salute o, addirittura, causarne la 1850 e arrivarono a 32.558.000 mo Rinaldi), inviarono il 22 marzo e trasformata in tre anni di carce- morte, privando le famiglie del lo- fiorini nel 1858. Condanne a del 1854 all’Imperial Regio Giudi- morte e al carcere duro, una pres- zio di Guerra per chiedere clemen- sione fiscale molto pesante, dove- za e il ritorno a casa dei mariti, vano servire, secondo Radetzky a unico sostentamento delle fami- scoraggiare le attività cospirative e glie, in anni che, peraltro, erano di ad isolare i patrioti che anelavano pesante carestia. Essendo in crisi alla liberazione del Lombardo Ve- la vite, la bachicoltura e più in ge- neto e alla formazione dell’Italia nerale la produzione delle derrate unita. Ma non fu così, come la sto- alimentari, le popolazioni si trova- ria d’Italia insegna. Molti non si la- rono spesso a fare i conti con la sciarono intimidire e non si sco- fame. raggiarono e tra questi troviamo Il crimine del quale erano imputati anche tre patrioti di Parzanica: Giacomo Danesi, Pietro Zanni e Pietro Zanni, Giacomo Danesi Giacomo Rinaldi era la “solleva- e Giacomo Rinaldi. zione”. Il documento depositato Abbiamo notizia della loro attività nell’archivio comunale di Parzani- patriottica da una petizione che le ca non specifica a quale sollevazio- loro mogli (Franchina Fontana, ne ci si riferisca, ma non è impro- moglie di Giacomo Danesi, Cele- babile, se facciamo attenzione alle ste Corna, moglie di Pietro Zanni date, che si tratti di quella di Mila- e Colomba Sora, moglie di Giaco- no. Dobbiamo considerare che sul stentati alcuni giorni languireb- animato le mogli dè detenuti, bero certo nell’inedia ed entro qui sottoscritte ad implorare , pochi mesi sarebbero per morire come implorano difatti unica- di fame se non le ritorna nel se- mente in via di Grazia singolaris- no in brevissimo tempo il padre sima che sia abbreviata la con- che col continuo lavoro procura danna dè loro mariti, onde ad essa, come già per l’addietro, ridonati ad esse quanto prima almeno l’indispensabile sosten- possano salvar sè e lor congiunti tamento. dall’estrema miseria memori di Il Danesi Giacomo ha la moglie sì Clementi Benefattori: e ancor di accagionevolissima salute e al più se sia mai possibile che ve- tutto meschina di sostanze come nissero trasferiti nelle I. R. Car- emerge dalla fede Ple unita sub ceri di Milano siccome quelle che B., quindi incapace del tutto di fosse in clima più temperato per ricavare l’alimento necessario a essi usi ad un’aria piuttosto sot- se ed alla propria ragazzina e tile può conservarli sani e salvi. stando esso Danesi lontano non Che altrimenti, ahi! Una morte potrebbe campare la vita. così prematura d’essi farebbe an- Giacomo Rinaldi ha sua madre cor quella delle lor disgraziate d’anni 71 inferma e miserabile famiglie. Che il cielo e tanti Be- come la moglie di lui con tre fi- nigni suspecioni non possano gliolini come risulta dal certifica- giammai. Grazie. Confidente ro affetto e dell’unico sostenta- nerata sua sentenza condannò to Ple sub C. onde torna neces- con piena commozzione. Provin- mento dovuto al loro lavoro, con per crimine di sollevazione ad sario per questa povera famiglia cia di Bergamo. Distretto di Sar- la probabile morte per inedia an- un anno di carcere in ferri Pietro che quanto prima la venga a soc- nico. Comune di Parzanica. Li che delle mogli e dei figli. E’ quan- Zanni, e a sei mesi di carcere pu- correre colle sue fatiche giorna- 22 marzo 1854”. to emerge dal documento che re in ferri, Giacomo Danesi e gliere esso detenuto, unico di lei Franchina Fontana, Celeste Cor- drammaticamente evidenzia le Giacomo Rinaldi tutti di questo sostegno. na, Colomba Sora. condizioni di miseria in cui versava comune. Il primo di tali detenuti Le circostanze assai critiche di il popolo a quei tempi. Pietro Zanni lasciò indietro la queste miserabilissime famiglie La petizione non venne accolta. moglie con cinque innocenti a cui se arrogi quelle del paese in L’Imperial Regio Giudizio di Guer- Scritto su carta bollata di 75 cen- creaturine come si ricava dalla cui si ritrovano, eccentrico, privo ra rispose il 22 maggio del 1854 tesimi e rivolto “All’Inclito I.R. fede del R.Parroco locale che si di mezzi di soccorso per parte dé asserendo di non avere competen- Giudizio Militare di Mantova”, il unisce sub A.Questa modestissi- LL.PP.EE. e delle altre famiglie za per atti di grazia. documento, firmato dalle tre mo- ma famiglia sopracaricata già da tutte povere in questi anni co- Il carcere di Mantova, dal quale gli dei condannati e accompagna- ingenti passività stante la gran tanto calamitosi pè viveri si fan- erano passati i martiri di Belfiore e to da testimonianze del parroco, carestia dei cereali proprio esclu- no ancor più imponenti: e la molti altri patrioti, continuò ad Vincenzo Gentili, recita. siva di quest’anno mancante af- considerazione della clemenza e ospitare “ai ferri” i tre patrioti di “Il giustissimo I.R.Giudizio di fatto di chi le procacci i necessa- della benignità di codesto inclito Parzanica, che oggi ricordiamo Guerra di codesta Città con ve- ri mezzi di sussistenza dopo I.R. Tribunale Militare hanno con orgoglio. In gita a piedi sono vedere antichi gradini di pietra, l’assemblea dei capifamiglia sui pro- calpesteremo per tutto il percorso, di- dal Portirone integrati nel muro di sostegno. blemi della comunità: un’usanza dura- venendo poi una mulattiera ben se- alla Trinità La mulattiera prosegue verso l’Ac- ta sino alla fine del ‘700. La strada fi- gnalata. Dopo circa 30 minuti si per- quaiolo, dove esisteva una sortia (sor- nisce sul sagrato della parrocchiale viene al santuario, splendido punto gente) importante e dove sorge Cà attuale, al fianco della quale c’era la panoramico sul bacino del Sebino. Cristinelli (chiamata simbolicamente “giasèra” pubblica, ossia un pozzo nel A pochi passi dal santuario della S.S. La Cà). quale veniva custodita la carne. Trinità c’è una biforcazione. Seguen- Si arriva alla chiesa di S.Mauro, co- do la strada sterrata, si arriva ad una struita sui resti di un’antica santella, Variante della comoda strada asfaltata, che in breve, già dedicata a S.Mauro, che ricorda la Portirone Parzanica. superata la selva di ripetitori e anten- presenza monastica cluniancense ne che ricopre la cima del monte lombarda. Nella piazza, attualmente Partendo dall’Acquaiolo, si segue a Creò, porta ad un cancello in ferro. sepolta, esiste una vecchia pila: pietra destra una strada primitiva e si arriva Superato il cancello di recinzione, in- usata per la macina delle granaglie. Si alla zona dei Plassì, dove si incontra stallato per impedire l’accesso agli au- prosegue verso Parzanica, attraver- una santella dedicata alla Sacra Fami- tomezzi, ci si immette, seguendo il se- sando il vecchio abitato dell’Acquaio- glia, dietro la quale riprende la vec- gnavia 701, su una sterrata che lo dove si possono vedere i resti del- chia mulattiera che porta a Parzanica percorre in piano i crinali erbosi in di- l’antica torre ghibellina. (in via di ristrutturazione, per renderla rezione del monte Mandolino, con La strada, appena fuori dall’abitato, si di nuovo percorribile). La mulattiera si ampia vista sulla valle di Fonteno. biforca. A sinistra la via porta a Casa- snoda sulle balze ad est e lungo il per- Il Portirone è la riviera di Parzanica, in röla, con l’antico mulino e la segheria, corso offre la vista del lago. fase di recupero, dopo anni di abban- con il tracciato più antico della via di In zona cascina Ranc (ultima grande dono. comunicazione verso Parzanica vec- curva dell’attuale strada asfaltata) è Dal piazzale adiacente la strada co- chia (Vil e Usì). A Vil è possibile ri- godibile una delle panoramiche mi- stiera, dove sono ancora visibili i vec- storarsi all’agriturismo Freschéra. gliori del lago d’Iseo. chi mulini e la casa del mugnaio, con Sulla destra la strada porta all’abitato interessanti affreschi, si arriva facil- di contrada Gàe, dove è ancora visibi- La via verso la Trinità mente all’imbocco della primitiva mu- le una pila e dove, fino a pochi anni lattiera, con il fondo in acciottolato, fa esisteva un affresco attualmente A Parzanica, ovviamente, si può arri- interamente percorribile, che porta in crollato con il muro che lo ospitava. Si vare anche in automobile. In questo quota, sino a Parzanica. Chi la percor- prosegue verso l’alto e, superate le caso si lascia l’autovettura al parcheg- re si trova immerso nei terrazzamenti fontane, si arriva a Cà Rossa, antica gio sopra la piazza, dove si trova il che portano ancora le testimonianze sede di un’opera pia per le emergen- Bar Trattoria Alpino. Dal parcheggio delle antiche colture dell’ulivo, dei ze (peste colera ecc.). si sale per duecento metri e a sinistra gelsi e della vigna. La prima tappa, al- Qui la mulattiera, dopo una curva a si vede l’avvio di una strada cementa- l’altezza della cascata, è la chiesa di gomito, si inerpica sino ad una sortìa, ta che sale abbastanza ripidamente. S.Gottardo, simbolo di una presenza che rappresentava un luogo di sosta Qui si trovano indicazioni relative al monastica dei cluniacensi (riforma di per chi, affardellato, dal Portirone si santuario della Santissima e al segna- Cluny in chiave tedesca). Alla frazione recava a Parzanica. Appena più sopra via 701 (sentiero indicato dalla Comu- Spìlga (con gelseti che ci riportano al- una santella e il cimitero, con la “pia- nità Montana). Il sentiero, ottimamen- la coltura del baco da seta), l’antico na dei giochi”, antistante l’antica chie- te conservato, guadagna rapidamente percorso incrocia la nuova strada. Ap- sa parrocchiale del 1512 e l’antico ci- quota tra gli evidenti strati della for- pena più avanti, in zona Piasöi, si pos- mitero. Nella “piana” si teneva mazione del Calcare del Domaro, che Testi e ricerche a cura di Silvano Danesi e d. Aldo Cristinelli Ricerche d’archivio di Serafina Cristinelli Grafica di Giuseppe Romano • Foto di Annalisa Belloni

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Con il contributo della Provincia di Bergamo.

Quaderni di cultura e di storia locale a cura del Comune di Parzanica

Numero quattro

Edito dal Comune di Parzanica Provincia di Bergamo Via Chiesa, 1 - 24060 Parzanica - Tel. 035/917001 Telefax 035 / 917141

Finito di stampare nel mese di ottobre 2007