Piano Di Gestione Della Riserva Naturale Della Val Di Mello
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Comune di Parchi e Aree Protette Val Masino RISERVA NATURALE DELLA VAL DI MELLO Istituita con Delibera del Consiglio Regionale della Lombardia il 27 gennaio 2009 PIANO DI GESTIONE DELLA RISERVA NATURALE DELLA VAL DI MELLO 24 giugno 2010 STUDIO INTERDISCIPLINARE FINALIZZATO ALLA PIANIFICAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE DELLA RISERVA NATURALE DELLA VAL DI MELLO Presidente della Commissione: Marco Scetti Dr Stefano Mayer Arch Maurizio Selvetti Dr Stefano Scetti Dr Paolo Moriondo ERSAF Lombardia Ufficio Operativo di Morbegno Coordinamento Gianpiero Mazzoni 1 PIANO DI GESTIONE DELLA RISERVA NATURALE DELLA VAL DI MELLO INDICE 1 RELAZIONE GENERALE AL PIANO Pagina 1.1 Premessa 5 1.2 Istituzione e regime del sito 8 1.3 Ente gestore 12 1.4 Analisi Territoriale - Inquadramento Territriale 13 1.5 Sintesi degli studi preliminari 34 1.6 Inquadramento socio-economico 42 1.7 Presenza di altri Piani, progetti e politiche settoriali sul territorio 45 1.8 Vincoli ambientali preesistenti 46 2 ZONIZZAZIONE DELLA RISERVA 47 2.1 Criteri generali 59 2.2 Riserva integrale 60 2.3 Riserva orientata 61 2.4 Riserva parziale di interesse paesistico 62 3 LA RISERVA NATURALE E LA PIANIFICAZIONE VIGENTE 65 3.1 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 65 3.2 Piano Regolatore Comunale (PGT?) 66 3.4 Piano Indirizzo Forestale della CM Valtellina di Morbegno 67 3.5 Piano di Gestione del SIC 71 3.6 Piano di Assestamento Forestale Valmasino per le Foreste Demaniali 73 3.7 Piano di Gestione della ZPS Bagni Masino-Pizzo Badile-Val di Mello-Val Torrone Piano 77 di Preda Rossa 4 LA RISERVA NATURALE E LA RETE NATURA 2000 80 4.1 Quadro normativo di riferimento alla Rete Natura 2000 80 4.2 Formulario standard Natura 2000 della ZPS IT2040601 “Bagni di Masino-Pizzo Badile 82 Val di Mello-Val Torrone-Piano di Preda Rossa” 4.3 Formulario standard Natura 2000 del SIC IT2040020 “ Val di Mello-Piano di Preda Rossa” 87 4.4 Habitat di interesse comunitario: esigenze, minacce, indicatori di valutazione 87 4.5 Specie di interesse comunitario: esigenze, minacce, indicatori di valutazione 98 4.6 La Valutazione d’Incidenza 113 5 OBIETTIVI DEL PIANO 114 5.1 Obiettivi della Riserva Integrale 114 5.2 Obiettivi della Riserva Orientata 114 5.3 Obiettivi della Riserva Parziale di interesse Paesistico 114 2 6 CRITERI E METODI DI REDAZIONE DEL PIANO 115 6.1b Strategie gestionali e programma degli interventi 117 6.2 Strategia di gestione 117 6.3 Schede per le azioni di gestione 118 6.4 Azioni derivanti dall’applicazione del Piano di gestione del SIC in vigore da applicare 120 all’interno della Riserva 6.5 Azioni integrative previste dal Piano di Gestione della ZPS IT2040601 122 6.6 Ulteriori azioni utili da attuare nella Riserva Naturale 123 6.6 Ulteriori azioni utili da attuare nella riserva naturale 123 6.7 Interventi di Valorizzazione, Promozione, Fruizione Ed Educazione Ambientale 125 6.8 Il Centro di educazione alla wilderness di Casera Pioda 127 6.9 Interventi di valorizzazione promozione e comunicazione 128 6.10 Attività edificatoria, ristrutturazione e conservazione dei fabbricati 131 6.11 Attività agricole, selvicolturali e pastorali 132 6.12 Attività per la fruizione turistica compatibile e delle discipline alpinistiche 133 6.13 Accessi e percorribilità 138 6.14 Gestione e monitoraggio 145 6.15 Ampliamento della Riserva Naturale 152 6.16 Analisi SWOT 153 6.17 Interventi prioritari 155 7 NORME DI ATTUAZIONE 158 7.1 Divieti generali Riserva integrale 182 7.2 Divieti generali Riserva orientata 184 7.3 Divieti generali Riserva parziale di interesse paesistico 186 7.4 REGOLAMENTO DELLE ATTIVITA’ ANTROPICHE 188 7.5 Attività selvicolturali 188 7.6 Pesca sportiva 189 7.7 Arrampicata e alpinismo 7.8 Raccolta funghi, frutti, erbe 192 7.9 Accessi e percorribilità 193 7.10 Attività scientifiche 194 7.11 Fruizione e attività didattico-culturali 194 8. REVISIONE DEL PIANO 195 3 9 CARTOGRAFIA E DOCUMENTAZIONE DI PIANO Atlante del territorio: a - Confini e azzonamento della Riserva Naturale b - Carta geologica e idrogeologica c - Carta dei rilievi faunistici d - Carta della vegetazione e - Carta degli habitat NATURA 2000 f - Elenco delle specie floristiche g - Elenco delle specie faunistiche h - Carta dei vincoli ambientali i - Carta dell’uso del suolo l - Mappa catastale m - Carta dei paesaggi sensibili della Riserva n- Carta dei monumenti naturali 10. BIBLIOGRAFIA ED ELENCO ALLEGATI 4 PREMESSA Il presente documento costituisce il Piano di Gestione della RISERVA NATURALE DELLA VAL DI MELLO, compresa nel comune di Val Masino in provincia di Sondrio. Il Piano indica opportune misure di gestione funzionali a rendere compatibili e durevoli le esigenze di tutela della biodiversità con lo sviluppo socioeconomico locale. L’ente gestore della Riserva, il Comune di Val Masino, ha stabilito di ricorrere a tale strumento sulla base dell’iter logico-decisionale fornito dalla Delibera istitutiva (DGR 27 gennaio 2009, n.VIII/802) e dalla Legge Regionale n° 86 del 1983. Il Piano di Gestione della RISERVA NATURALE DELLA VAL DI MELLO tiene naturalmente conto delle finalità di conservazione connesse con Natura 2000, essendo l’intera Riserva compresa nella ZPS IT2040601 denominata “Bagni di Masino - Pizzo Badile - Val di Mello - Val Torrone - Piano di Preda Rossa” e parzialmente compresa nel SIC IT2040020 “Val di Mello-Piano di Preda Rossa”. Lo strumento pianificatorio deve quindi contemperare la necessità di mantenere o ripristinare, in uno stato di conservazione soddisfacente, gli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario presenti (all. I e II Dir. 92/43/CEE e all. I Dir. 79/409/CEE), con opportune misure di conservazione e tipologie di interventi ammissibili che possano raccordare le esigenze di tutela con quelle dello sviluppo economico, sociale e culturale. Nella stesura del presente documento si è, quindi, fatto costante riferimento agli indirizzi metodologici e concettuali proposti dal Decreto Ministeriale 3 settembre 2002 - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – “Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 24 settembre 2002, n. 224, in parte modificata dal Decreto D.G.Agricoltura 28 febbraio 2006 n. 2134, BURL 27 marzo 2006 Se. O. n. 13. STRUTTURA DEL PIANO DI GESTIONE La struttura del Piano di Gestione (abbreviato PdG) è quella proposta dal decreto ministeriale (Gazzetta Ufficiale, n. 224 del 24 settembre 2002), ripreso dalla Regione Lombardia (D.g.r. 25 Gennaio 2006. n. 8/1774, in parte modificato dal Decreto D.G. Agricoltura 28 febbraio 2006 n. 2134, BURL 27 marzo 2006 Se., che delinea un’articolazione nei seguenti capitoli: • Quadro conoscitivo • Valutazione delle esigenze ecologiche di habitat e specie • Obiettivi • Strategia di gestione Il Quadro conoscitivo risponde alla necessità di conoscere qualitativamente e quantitativamente gli elementi costitutivi caratterizzanti la Riserva Naturale, al fine di individuare e calibrare la strategia gestionale più opportuna; tale necessità ha portato, secondo le indicazioni del Decreto, a raccogliere ed organizzare le informazioni esistenti riguardanti i seguenti tematismi: descrizione fisica, biologica, socioeconomica, dei valori archeologici-architettonici e del paesaggio. Tale operazione ha portato anche all’aggiornamento del Formulario Standard riguardante le caratteristiche del Sito Natura 2000. Alcune informazioni, oltre che in forma descrittiva, sono state organizzate in forma cartografica nell’Atlante d’uso del Territorio, strumento che contiene anche la lista degli habitat, delle specie floristiche e faunistiche di interesse comunitario, con schede relative all’ecologica e criticità degli stessi. L’Atlante pertanto rappresenta il sistema informativo di base a disposizione per i successivi aggiornamenti derivanti dall’attuazione dei “Programmi di Monitoraggio e Ricerca” previsti dal Piano. 5 r i s e r v a i n t e g r a le r i s e r v a o r i e n t a t a Confine Riserva r i s e r v a p a e s i s t i c a 6 7 1.2 - ISTITUZIONE E REGIME DEL SITO L’esigenza di realizzare un’area protetta in Val Masino e in particolare in Val di Mello nasce con l’insediamento della nuova amministrazione del comune di Valmasino nell’anno 2004. La tutela dell’ambiente e il turismo compatibile sono elementi inscindibili, secondo la nuova amministrazione, per il corretto sviluppo socioeconomico della valle riconosciuta in tutto il mondo per le sue bellezze naturali. Prima fase, avvio della procedura l’Amministrazione del Comune di Val Masino, valutati una serie di dati di fatto e le nuove indicazioni derivanti dall’aver incluso la valle all’interno dei Siti Natura 2000 della Regione Lombardia, ha deliberato l’avvio della procedura per l’istituzione della Riserva Naturale della Val di Mello il 20 giugno 2005, con delibera n.14. Le valutazioni che hanno condotto alla decisione si possono riassumere in un serie progressiva di atti amministrativi ed azioni sul territorio, come è evidenziato di seguito: l il territorio della Val di Mello ha da sempre suscitato ammirazione per le sue caratteristiche naturalistiche, ambientali e paesaggistiche, tanto che un Decreto Ministeriale del 16 novembre 1973 la individuava come “zona di notevole interesse pubblico: un quadro panoramico alpino di rara bellezza e incontaminato con magnifica vegetazione di faggi, abeti e betulle formato in primo piano da verdi pascoli e acclivi e ricchi di acque, tesi verso i monti che seguono la valle, punteggiato da massi erratici e da casolari sparsi e malghe che costituiscono un suggestivo e caratteristico aspetto, fuso con la natura, avente valore estetico e tradizionale”. Come tale la Val di Mello viene sottoposta a tutte le disposizioni contenute nella Legge 29 giugno 1939 n.1497; l di tale Decreto si è tenuto conto nell’elaborazione del Piano Regolatore vigente (legge di origine 1497/1939 art.1 comma 3 e 4 ora art.