Maurizio Carta, Andrea Arcidiacono, 03.MicheleTalia, Carlo Gasparrini, Stefano Stanghellini, Carolina Giaimo, Francesco Sbetti

Rigenerazione, OLTRE L'EMERGENZA. Un nuovo approccio alla ricostruzione, pianificazione dei territori recupero, riuso, a rischio. Francesco Alberti, Roberto Fiaschi, resilienza Marco Natali e Francesca Tommasoni*

Introduzione Nel 2015 il forum di Parigi sui Cambiamenti Il presente contributo illustra gli esiti princi- Climatici “COP 21” e la pubblicazione dell’A- pali di una ricerca nel campo del Pre- e genda ONU recante gli Obiettivi di sviluppo Post-Disaster Recovery Planning, svilup- sostenibile per il 2030 (Sustainable Deve- pata in relazione agli assi prioritari III e IV lopment Goals - SDGs) hanno posto l’accen- della Chart of Sendai Framwork all’interno to, tra le altre cose, sulla necessità di rendere del Dipartimento di Architettura di Firen- le città e i territori più resilienti ai grandi di- ze con la collaborazione del Dipartimento sastri naturali. Sul tema, nello stesso anno si di Protezione Civile della Regione Toscana è inoltre tenuta a Sendai (Giappone) la “3rd e dell’ufficio della Protezione Civile dell’U- UN World Conference on Disaster Risk Re- nione dei Comuni della Garfagnana (1). Più duction”, che ha portato alla sottoscrizione specificamente, la ricerca ha inteso perse- da parte dei paesi membri di una carta d’in- guire tre obiettivi connessi alle diverse fasi tenti - The Chart of Sendai Framework – nel- di pianificazione/progettazione delle aree di la quale sono stati fissati gli obiettivi globali emergenza che, ai sensi della legislazione vi- di riduzione dei rischi e dei danni connessi a gente in Italia, gli enti territoriali sono tenu- eventi calamitosi in termini di popolazione ti a reperire ai fini della gestione di possibili esposta, vittime, perdite economiche, etc., da calamità. Ovvero: perseguire nell’arco di validità dell’Agenda 1) definire una metodologia operati- ONU. Gli assi prioritari d’intervento indivi- va, fondata su criteri oggettivi e verificabili e duati nella Carta per orientare le politiche adattabile ai diversi contesti territoriali, per nazionali ai fini del raggiungimento degli agevolare gli uffici tecnici locali nell’elabora- obiettivi globali sono: zione dei Piani di Protezione Civile; I. Understanding disaster risk; 2) individuare criteri e modalità per II. Strengthening disaster risk gover- il coordinamento tra i piani di emergenza e nance to manage disaster risk; gli strumenti di governo del territorio, assu- III. Investing in disaster risk reduction mendo la necessità di reperire aree idonee for resilience; alla gestione di eventuali emergenze come IV. Enhancing disaster preparedness for un’opportunità, in sede di pianificazione or- effective response and to “Build Back Better” in dinaria, per dotare il territorio di spazi multi- recovery, rehabilitation and reconstruction. funzionali a servizio della collettività;

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 1 3) ricondurre l’allestimento delle aree applicabili fin da subito nella redazione dei Pia- Toscano soggetta a rischio sismico (classe 2), di emergenza nella fase post-disastro entro la ni di Protezione Civile grazie al ricorso a map- idraulico e idrogeologico, rivelando, come logica di una progettazione urbana integrata, pature dinamiche su base GIS. risultato della prima fase di indagine, che finalizzata alla realizzazione di insediamenti La procedura contempla tre fasi di indagine, soltanto lo 0,07% del territorio (pari a 343 ha per quanto possibile multifunzionali, vivibi- in ognuna delle quali il territorio interessato, su 533 kmq, distribuiti su 237 aree) è compa- li e sostenibili, ancorché temporanei. comunale o di area vasta, è sottoposto al va- tibile all’uso con finalità di protezione civile: In risposta a tali obiettivi, sono stati preposti glio di una griglia di parametri, di cui sono una percentuale molto bassa che deriva so- tre tool o toolset in forma di protocolli meto- definiti i valori soglia corrispondenti a diver- prattutto dall’elevata acclività dei suoli (7). dologici (punti 1 e 2) e di linee guida (punto si gradi di idoneità dei suoli in una scala da 0 Il confronto tra la mappa delle ASPI e il Pia- 3), sinteticamente descritti nei paragrafi che (terreno non idoneo) a 5 (condizioni ottimali no di Protezione Civile, redatto internamen- seguono. rispetto al parametro considerato). te con strumenti tradizionali dall’Unione dei I parametri-filtro individuati - 24 in tutto - Comuni della Garfagnana e recentemente Uno strumento innovativo per la piani- sono riconducibili ai seguenti 16 tematismi: entrato in vigore (2017), evidenzia una di- ficazione di emergenza - Fase I - Condizioni ambientali e screta corrispondenza fra le aree individuate La normativa di riferimento per il primo morfologiche: 1) Sicurezza idraulica, geo- insieme ad alcune discrepanze, dovute es- tool è il Nuovo Codice della Protezione Civi- morfologica, sismica e dal rischio di incendio senzialmente alla scelta di includere nel Pia- le (2), che rispetto ai testi precedenti impo- boschivo; 2) Clivometria; 3) Uso e copertura no aree già predisposte per l’emergenza an- ne il coordinamento tra la pianificazione di del suolo; 4) Forma e superficie. corché soggette a rischio idraulico elevato o emergenza e la pianificazione urbanistica - Fase II - Dotazione di infrastruttu- molto elevato (fattore considerato escluden- ordinaria. I Piani di Protezione Civile posso- re a rete: 5) Viabilità principale; 6) Energia te in sede di “settaggio” dei parametri-filtro). no essere regionali, provinciali e comunali/ elettrica; 7) Acqua potabile; 8) Smaltimento La validità del metodo ne risulta comunque intercomunali, a cui corrispondono criteri acque reflue; 9) Distribuzione del gas; 10) Co- confermata, facendo risaltare alcuni significati- operativi diversi. Il livello di competenza pertura telefonica e wi-fi; vi vantaggi del nuovo metodo connessi all’auto- che ha maggiori effetti sul territorio è quello - Fase III – Condizioni di accessibili- mazione della fase istruttoria del Piano: comunale/intercomunale, che attraverso il tà: 11) Vicinanza relativa delle aree ai centri - una riduzione dei tempi esecutivi Piano, oltre a definire le modalità di gestione abitati; 12) Sicurezza del percorso rispetto ai stimata nell’ordine del 40%; di un’eventuale calamità, agisce anche in via rischi ambientali; 13) Volume di traffico; 14) - la disponibilità di un range di opzio- preventiva andando a localizzare sul territo- Caratteristiche strutturali e qualitative del ni molto maggiore per numero e dimensione rio le aree di emergenza, all’occorrenza uti- percorso (larghezza, tipo di superficie, ecc.); delle aree, entro cui poter scegliere quelle lizzabili come: 15) Localizzazione baricentrica rispetto al “definitive”; - aree di attesa della popolazione sistema insediativo; 16) Collegamento alle - la possibilità assicurata dal GIS di - aree di accoglienza o di ricovero del- infrastrutture principali. associare alla mappa delle ASPI la base dati la popolazione Dalla sequenza delle tre fasi di analisi seletti- utilizzata per ogni parametro, rendendo le - aree di ammassamento soccorritori va del territorio discendono: informazioni relative ad ogni area facilmen- e risorse (3). - l’individuazione delle ASPI, previa te interrogabili e aggiornabili nel tempo. Il dimensionamento di tali aree è definito in esclusione di tutte le aree che presentano linea generale dal Dettaglio di Provvedimen- valori sottosoglia rispetto ai parametri della Governo del territorio e Pianificazione di to del Dipartimento della Protezione Civile Fase I, decisivi per stabilire la compatibilità o emergenza n.1099/2015, ma è comunque suscettibile di meno di un terreno all’utilizzo per funzioni Se il primo tool fa riferimento a un quadro adeguamento da parte delle Regioni, che a di protezione civile; normativo il cui perimetro è precisamente seguito della Legge di riforma costituzionale - la classificazione delle ASPI in ragio- definito dalla legislazione nazionale in mate- n. 3/2001 hanno anch’esse potestà legislativa ne del loro grado di idoneità rispetto ai criteri ria di Protezione Civile, il secondo toolset si in materia. di selezione delle Fasi II e III; i risultati ottenuti misura invece con un “mondo”, quello delle In allegato al Dettaglio di Provvedimento in ogni fase sommando il punteggio relativo ai norme regionali sul governo del territorio, n.1099, il Dipartimento della Protezione Civile singoli parametri consentono infatti di stilare estremamente mutevole nello spazio e nel ha inoltre predisposto una scheda di valutazio- una graduatoria fra le aree, utile ad orientare le tempo. Il Protocollo di coordinamento tra ne - “Caratterizzazione per l’idoneità del sito” - scelte del piano. In particolare, i punteggi otte- piani territoriali e d’emergenza che viene contenente un elenco di criteri in base ai quali nuti nella Fase III conducono a una graduatoria proposto si articola pertanto in dispositivi è possibile stabilire mediante un apposito siste- d’idoneità delle ASPI in relazione alle caratteri- posti a monte della pianificazione territoria- ma di calcolo il grado di idoneità delle aree inse- stiche previste dalle norme per le aree di acco- le o comunque adattabili alle diverse forme rite in un Piano di Protezione Civile (4). glienza e ammassamento (5). di piano. Il toolkit proposto fa propri i criteri di valutazio- Il metodo sopra descritto è stato sperimenta- Esso comprende due strumenti: ne ex-post individuati nella scheda, integrando- to ai fini della sua messa a punto e validazio- 1. un modello di calcolo per definire il li e trasformandoli in criteri di selezione ex-ante ne nell’area della Garfagnana (6), compren- fabbisogno, in termini di superficie comples- di “Aree Sicure Potenzialmente Idonee” (ASPI), dente un’ampia porzione dell’Appennino siva, di aree da destinare all’emergenza da

2 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue reperire all’interno dei piani di governo del tico delle aree utilizzabili per la protezione di utilizzo di aree private compatibili con territorio in stretta relazione ai Piani della civile tenendo conto delle “pezzature” de- gli usi d’emergenza (breve periodo): l’intro- Protezione civile; finite per ogni tipo di area dalle normative duzione di norme di piano e/o la stipula di 2. una procedura per facilitare il repe- nazionali e regionali vigenti. La scelta finale, convenzioni con i proprietari possono con- rimento delle aree di emergenza, attingendo oltre che dalla valutazione del diverso grado correre al raggiungimento della DMAE, pre- anche dalle aree a standard esistenti o di pro- di idoneità dei terreni, può dipendere anche vedendo di utilizzare, in caso di calamità, ter- getto. da altri fattori, primo fra tutti la loro propen- reni di proprietà privata con caratteristiche L’obiettivo del toolset, come si è detto, è du- sione ad ospitare, fuori dall’emergenza, altre compatibili; plice: funzioni. Infatti, «Un intervento concepito - nuova previsione di aree di inte- - favorire il coordinamento fra i due ai soli fini di protezione civile risulta limita- resse pubblico con destinazioni compatibili livelli di pianificazione, territoriale e d’emer- tivo, vincolante ed improduttivo e, pertanto, all’uso come aree d’emergenza (breve-medio genza, in ottemperanza al Nuovo Codice del- di scarso interesse da parte degli amministra- periodo) - in sede di pianificazione operativa la Protezione Civile; tori locali. È quindi fondamentale definire la localizzazione di nuove aree per usi sporti- - far “incontrare” la domanda di aree un principio di polifunzionalità delle aree vi, manifestazioni fieristiche all’aperto, spet- idonee a fronteggiare l’emergenza con l’of- individuando funzioni ed esigenze […] da tacoli viaggianti, parcheggi d’interscambio, ferta di aree socialmente utili, liberamente poter sviluppare parallelamente alle attività sosta camper, campeggi, etc., dovrebbe rica- fruibili in condizioni ordinarie, destinate di protezione civile, consentendo così possi- dere, per quanto possibile, all’interno delle dai piani di governo del territorio a funzioni bilità di sviluppo in termini di ricettività tu- ASPI presenti sul territorio comunale; compatibili con quelle di protezione civile. ristica, commerciale o creando le condizioni - utilizzo delle aree a standard gene- 1) Modello di calcolo della “Dotazione Mi- urbanistiche per promuovere attività sociali rate da interventi di nuova previsione (me- nima per le Aree di Emergenza” (DMAE) su e culturali» (Simonelli, 1998). dio-lungo periodo) – l’eventuale previsione, base comunale Il confronto tra la dotazione minima richie- all’interno del piano, di aree di trasforma- Le normative regionali stabiliscono le di- sta (DMAE) e la disponibilità di aree poten- zione (nuova costruzione o recupero) può mensioni minime delle aree di emergenza zialmente idonee (ASPI) può condurre a due essere indirizzata, anche attraverso il ricorso in funzione del tipo e della capacità di acco- risultati diversi, condizionanti l’attività pia- a procedure perequative, alla realizzazione glienza, da cui è possibile ricavare un valore nificatoria del comune. delle relative aree a standard all’interno delle standard di superficie pro/capite. In caso di saldo positivo, si potrà procedere ASPI, al fine del raggiungimento della DMAE Si può quindi quantificare la “Dotazione Mi- alla localizzazione delle aree in sede sia di richiesta. nima per le Aree di Emergenza” da reperire pianificazione operativa, che di emergenza. negli strumenti di piano come il prodotto di In caso di saldo negativo, invece, il comune Linee guida per la progettazione degli tale valore per il numero di abitanti esposti dovrà: insediamenti di emergenza al rischio, non necessariamente coincidente a) effettuare interventi strutturali di A differenza dei precedenti, il terzo tool ha con l’intera popolazione del Comune inte- messa in sicurezza finalizzate a: un carattere prettamente dimostrativo; è in- ressato; da cui l’espressione: - ridurre la vulnerabilità del territo- fatti un modello di linee guida nazionali - la rio (con conseguente abbassamento della cui emanazione spetterebbe al Ministero DMAE = (P*i) S DMAE richiesta) (9), degli Interni–Dipartimento della Protezione dove: - reperire nuove ASPI; Civile, che fino ad oggi si è occupato esclu- P = Popolazione totale insediata nell’area sog- oppure: sivamente di dettare gli indirizzi per le aree getta a rischio. b) indirizzarsi verso la redazione di un di primo soccorso - per la realizzazione dei i = coefficiente percentuale della popolazio- Piano di Protezione Civile intercomunale, in cosiddetti "campi transizionali» (D’Auria, ne effettivamente esposta al rischio rispetto modo da poter condividere le ASPI con i co- 2014), ovvero degli insediamenti tempo- alla popolazione insediata (da definire per muni limitrofi. ranei destinati ad ospitare la popolazione ogni diverso contesto territoriale, sulla base Nel primo caso, l’amministrazione può ricor- sfollata nella fase intermedia (che può co- di eventi di riferimento) (8). rere a diverse opzioni, distribuite nel breve, munque protrarsi per anni) tra l’accoglienza S = Superficie pro-capite (mq/persona) da de- medio e lungo periodo: nelle tendopoli allestite immediatamente stinare ad aree di emergenza (derivante dalla - utilizzo e adeguamento di aree a dopo la calamità, e il ripristino di condizio- normativa regionale in vigore). standard o attrezzature esistenti (breve pe- ni abitative permanenti all’interno di nuove Nelle regioni che prevedono due livelli di riodo) - una quota della DMAE può essere costruzioni o mediante il recupero degli edi- pianificazione comunale, tale calcolo si col- reperita nella dotazione esistente di aree de- fici danneggiati. Si tratta di una fase molto loca al livello della pianificazione struttura- stinate a parcheggi, verde pubblico, verde at- delicata sia dal punto di vista dell’elabora- le/strategica. trezzato, verde sportivo, etc. da adeguare me- zione del trauma a livello individuale, sia da 2) Procedura di reperimento delle aree di diante interventi di manutenzione ordinaria quello del mantenimento/ricostruzione dei emergenza negli strumenti di governo del o straordinaria ricorrendo alla programma- legami di comunità (Fantolino et al., 2007): territorio zione per le opere pubbliche; due aspetti, per altro strettamente legati fra La mappa delle ASPI fornisce il quadro sinot- - regolamentazione delle condizioni loro, che risultano del tutto ignorati nelle

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 3 pratiche attuali. Se infatti, da un lato, la soli- - coinvolgimento dei cittadini nella zione sono volte a mitigare il senso di sradi- darietà derivante dalla condivisione di espe- identificazione delle aree durante la forma- camento della popolazione sfollata rispetto rienze drammatiche, spesso luttuose, tende zione degli strumenti di piano; ai luoghi d’origine attraverso l’offerta di al- a rafforzare la coesione sociale, rivelandosi « - scelta di aree recuperabili (mante- loggi e spazi di vita che rispondano al tema the main engine of long term recovery» (Al- nendo la destinazione a residenze tempo- della temporaneità insediativa, per usare le drich, 2010), dall’altro casi eclatanti avvenuti ranee) o adattabili ad altri usi permanenti, parole di Aldo Rossi (1990), «con umiltà pro- nel nostro paese – si pensi ad esempio alle suscettibili a diventare, dopo la fase di emer- gettuale, preservando il carattere dei luoghi, vicende conseguenti al terremoto dell’Aqui- genza, nodi della struttura policentrica rap- riproponendo, con misura e nei confini di un la (2009) - dimostrano come tale potenziale presentata dal sistema insediativo di riferi- linguaggio contemporaneo dell’architettura, possa andare in gran parte disperso a causa mento (D’Auria, 2014). materiali, colori, forme, senza gesti velleitari di modalità di gestione della fase transizio- 2) Definizione planimetrica dell’inse- e nel rispetto, soprattutto, del sistema di atte- nale in cui il tema dell’alloggio è visto come diamento – Il principio di polifunzionalità se dei destinatari». Fra gli indirizzi proposti fine in sé e non come un essenziale elemento delle aree di emergenza trova in questa sezio- si segnalano quelli riguardanti: catalizzatore di processi di riattivazione dei ne una sua declinazione post-factum all’in- - l’impiego, ovunque possibile, di ma- territori colpiti. terno degli insediamenti transizionali, non teriali “a Km 0” e di manodopera locale; Alla base delle linee guida vi è quindi un’i- più concepiti come meri villaggi dormitorio, - la scelta di soluzioni tecniche e ar- dea di ri-costruzione antropocentrica, oltre ma come “fatti urbani” dotati di una loro chitettoniche appropriate al contesto e alla che funzionale, di un sistema di luoghi abi- complessità. Da qui discendono alcune rego- situazione, tali da non «confliggere col siste- tabili in una forte relazione identitaria con le e raccomandazioni progettuali in merito ma di attese e con l’immaginario dei futuri i luoghi di provenienza dei suoi residenti all’inserimento di: residenti» (D’Auria, 2014); temporanei, che si rispecchia materialmente - spazi pubblici per l’aggregazione so- - un uso del colore a un tempo crea- nel riconoscimento a ciascuno degli insedia- ciale, attività ludiche, mercato, etc.; tivo e funzionale ad aumentare il benessere menti che lo compongono di «una dignità - servizi di quartiere e strutture mul- psicofisico degli abitanti. urbanistica ed architettonica quasi sempre tifunzionali concepite come “capisaldi” negate dalla presunzione che si tratti di im- dell’insediamento, possibilmente realizzati Conclusioni pianti precari i cui disagi possano essere sop- in auto-costruzione (ad es. spazi per spetta- Le origini e gli effetti di ogni tipo di catastrofe portabili in vista della breve durata della loro coli musicali o teatrali); sono strettamente legati, sia pure in modo non funzione» (D’Auria, 2014). - laboratori didattici e per il cowor- meccanicamente deterministico, alle caratteri- Gli indirizzi progettuali proposti – 29 in tut- king, stiche naturali e alle modificazioni antropiche to, di cui si fornisce di seguito una breve sin- - aree destinate all’agricoltura urba- dei territori in cui si verificano. La pianificazio- tesi - sono articolati in tre sezioni relative alle na collocate all’interno dell’insediamento, ne territoriale può quindi giocare un ruolo rile- diverse fasi del processo di formazione di un aventi lo scopo di incentivare la street life e vante «all’interno delle politiche complessive campo transizionale. favorire la manutenzione attiva degli spazi di riduzione del rischio; da un lato mediante 1) Selezione del sito – In questa sezio- comuni e lo sviluppo di microeconomie lo- l’inserimento all’interno dei piani urbanistici, ne si ritrovano in forma di principi/racco- cali. di una serie di misure prescrittive concernenti mandazioni alcuni dei tematismi afferenti Tali elementi devono comunque trovare col- diversi aspetti, dall’uso del suolo ai regolamenti alla I e alla III fase d’indagine del protocollo locazione all’interno di un progetto urbano edilizi o costruttivi, dall’altro nel caso di inse- di identificazione ASPI precedentemente il- coerente, alla cui definizione rimandano al- diamenti già esistenti, attraverso interventi di lustrato, ovvero: cune linee guida, fra le quali: ristrutturazione urbanistica e programmi di - collocazione delle aree in terreni - articolazione planivolumetrica im- adeguamento del patrimonio edilizio a rischio» non soggetti a rischi ambientali (idraulico, postata su modelli compatti e “organici” per (Fera, 1991). geomorfologico, sismico o da incendio bo- facilitare la fruizione dei servizi e la forma- Una pianificazione generale, fondata su un ri- schivo); zione di luoghi riconoscibili; goroso quadro di conoscenze, è inoltre la base - localizzazione per quanto possibile - scelta di tipologie abitative plurifami- necessaria ad una programmazione efficace prossima (non superiore a 3 km), o, dove pra- liari, basate sull’aggregazione di più unità sia in degli interventi, a partire dalla determinazio- ticabile, interna al centro o nucleo urbano di orizzontale che in verticale (fino a 3 piani), al ne delle priorità in ragione della pericolosità origine. fine di attivare dinamiche di vicinato e ridurre dell’evento atteso e della vulnerabilità del ter- Altri indirizzi sono connessi al coordina- l’occupazione di suolo, per quanto possibile do- ritorio (Galanti, 1997). mento fra piani di governo del territorio e tate di spazi verdi privati o condominiali; Tuttavia, tali prerogative implicite negli stru- piani di emergenza: - viabilità organizzata in modo da li- menti di governo del territorio non hanno - individuazione preventiva delle mitare il traffico veicolare all’interno dell’in- trovato ancora un adeguato riscontro, se non aree, sia in ragione delle opere di urbanizza- sediamento favorendo un’accessibilità pedo- in via eccezionale, nelle prassi correnti di for- zione da eseguire in caso di emergenza che nale agli spazi comuni. mazione dei piani: «Si può dire, infatti, che il della dimensione demografica ottimale degli 3) Progettazione e realizzazione delle tema del rischio in genere […] non rientrando insediamenti temporanei (10) opere – Le linee guida presenti in questa se- nei campi della disciplina urbanistica, ha tar-

4 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue dato nell’assumere quei necessari caratteri tezione Civile dell’Unione Comuni Garfagnana. D’Auria, A. (2014), Abitare l’emergenza. Progettare globali che gli sono propri e che solo l’urbani- 2. D.Lgs n.1 del 2 gennaio 2018; il Nuovo Codice il post disastro, Edifir, Firenze stica [può] restituire» (De Paoli R.G., 2010). No- raccoglie ed integra tutta la legislazione in mate- De Paoli, R.G. (2010), Rischio Sismico e centri ur- nostante la ricorrenza e la distruttività delle ria precedentemente emanata. bani, Franco Angeli, Milano catastrofi naturali che hanno segnato la storia 3. Aree di questo tipo sono individuate anche nei Fantolino, E., Fenoglio, M.T.,Vinardi, M. (2007), “La italiana recente, il tema è rimasto fino ad oggi piani di protezione civile regionali e provinciali. perdita dei Luoghi”, in Fenoglio, M.T. (a cura di), relegato alle politiche e ai piani di settore, ri- 4. La scheda è stata sviluppata dalla Presidenza del Andar per luoghi. Natura e vicende del legame velatisi a loro volta «poco incisivi […] a causa Consiglio dei Ministri - Settore rischio vulcanico con i luoghi, Ananke, Torino di un mancato collegamento con gli strumen- e sismico. Galanti, E. (1997), “Il metodo Augustus” in DPC ti di pianificazione direttamente deputati alla 5. La procedura proposta non contempla le aree di Informa, anno II, 4. gestione del territorio» (De Paoli, 2010). attesa, la cui individuazione richiede indagini di Fera, G. (1991), La città antisismica. Storia, stru- Sebbene sotto il profilo normativo il proble- maggior dettaglio rispetto a quelle, a scala territo- menti e prospettive della pianificazione territo- ma dello scollamento tra piani territoriali e riale, effettuate nell’ambito della ricerca. riale per la riduzione del rischio sismico, Gangemi d’emergenza sia stato recentemente superato 6. L’Unione dei Comuni della Garfagnana (Luc- Editore, Roma con l’emanazione del Nuovo Codice della Pro- ca) comprende 14 municipalità all’interno di Rossi, A. (1990), Autobiografia scientifica, Prati- tezione Civile, esso rischia comunque di ripre- un territorio di 533 kmq al confine con l’Emilia, che, Parma sentarsi nel passaggio alla dimensione opera- attraversato dal fiume Serchio. La popolazione Simonelli, M.M. (1998), “Gli insediamenti abita- tiva della pianificazione, a causa della ben complessiva è di 27.263 (2017) abitanti, di cui tivi di emergenza”, in DPC Informa, anno III, 11. nota debolezza delle strutture tecniche locali 5.920 (21,7%) si trovano nel comune capoluogo, e dell’assenza di modelli di riferimento che ne Castelnuovo Garfagnana. indirizzino e rendano sostenibile il lavoro. 7. Delle 237 aree individuate, utilizzabili come È appunto questo l’ambito problematico in Aree di ricovero della popolazione, 120 (per un to- cui si colloca il percorso di ricerca sopra de- tale di 293 ha) sono anche compatibili all’uso come lineato, i cui esiti parziali – ampiamente per- Aree di ammassamento comunali, mentre solo 17 fezionabili, ma, almeno per quanto riguarda (per un totale di 133 ha) hanno i requisiti richiesti i primi due tools, immediatamente appli- per le Aree di ammassamento provinciali. cabili con semplici aggiustamenti nei più 8. Tale coefficiente può variare a seconda delle diversi contesti territoriali – costituiscono specificità territoriali e della disponibilità di un contributo, trasversale alle varie fasi del dati storici. Sulla base delle indicazioni forni- Pre & Post Disaster Recovery Planning ed in te dal Dipartimento di Protezione Civile della linea con i contenuti della Carta di Sendai, al Toscana, ai fini dell’applicazione sperimentale rafforzamento nel nostro paese della Natural del toolkit nel contesto toscano, si è fatto rife- Disaster Preparedness dei soggetti preposti al rimento al valore i = 0,3 (considerando quindi governo e alla gestione delle emergenze del che la popolazione effettivamente esposta cor- territorio e sul territorio. risponda al 30% della popolazione residente nelle aree a rischio). Note 9. L’obiettivo può essere perseguito, oltre che con * Dipartimento di Architettura, Università degli opere di messa in sicurezza del territorio, anche studi di Firenze, [email protected], rober- attraverso l’erogazione di incentivi per interventi [email protected], [email protected], sul patrimonio immobiliare privato che riducano [email protected]. l’esposizione al rischio della popolazione. 1. Punto di avvio della ricerca è la tesi di Laurea 10. La dimensione ottimale dipende dalle caratte- Magistrale in Pianificazione e Progettazione della ristiche degli alloggi: 100-500 abitanti per i campi Città e del Territorio di Roberto Fiaschi, Marco Na- allestiti con moduli abitativi tali e Francesca Tommasoni Oltre l’emergenza. Un prefabbricati; 1000-5000 abitanti per gli insedia- nuovo approccio alla pianificazione dei territori a menti costituiti da edifici provvisori in muratura rischio. Il Caso della Garfagnana nell’Appennino (valori fissati sulla base dell’analisi Toscano, discussa presso l’Università degli studi di casi studio, in linea con le direttive vigenti in di Firenze nel luglio 2018. Relatore: Prof. Fran- materia di Protezione Civile). cesco Alberti; Correlatori: Dott. Lorenzo Bambi (pianificatore, esperto GIS), Ing. Paolo Covelli (Re- sponsabile Programmazione/ Gestione Emergen- Bibliografia za - Protezione Civile Regione Toscana) e Ing. Lua- Aldrich D. (2010), “Fixing Recovery: Social Capital na Di Ludovico (Università dell’Aquila). Il lavoro è in Post-Crisis Resilience”, in Journal of Homeland stato svolto con la collaborazione dell’Ufficio Pro- Security, 6.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 5 Resilienza urbana al da amministrazioni comunali o metropolita- di Scandicci (50.515 abitanti), l’abitato di La- ne in tutto il mondo, dietro la spinta di agen- stra a Signa (19.235 abitanti). cambiamento climatico. de nazionali e internazionali, quali l’Agenda Per poter definire gli interventi più adatti Nuovi metodi per l’analisi 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile da applicare alla scala del singolo distretto, e il progetto (2015) e l’Agenda Urbana dell’UE (2016). la ricerca si è sviluppata a partire dalla rac- Francesco Alberti e Giulia Guerri* In un contesto come quello italiano, ancora colta dei dati influenti sul comportamento povero di sperimentazioni di rilievo (1), il degli insediamenti sotto il profilo climatico tema del cambiamento climatico è affron- riguardanti l’area di riferimento. tato da un Progetto di Ricerca di Rilevante Alternando fasi analitiche e di verifica appli- Introduzione Interesse Nazionale in corso di svolgimen- cativa si è quindi delineata una metodologia L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha eviden- to, intitolato Adaptive Design e innovazioni multiscalare, replicabile su qualsiasi altro ziato come le emergenze più significative tecnologiche per la rigenerazione resiliente contesto metropolitano, secondo una pro- riguardanti il cambiamento climatico in Eu- dei distretti urbani in regime di cambiamen- gressione che contempla: ropa sono rappresentate dall’innalzamento to climatico, in relazione all’opportunità di - la costruzione di un quadro conosci- delle temperature e dall’aumento di eventi combinare le azioni finalizzate ad aumenta- tivo a livello di area vasta, focalizzato sugli pluviali estremi (EEA, 2018). re la resilienza territoriale con politiche di aspetti più rilevanti dal punto di vista della Dalla lettura dei dati storici si evince che il rigenerazione urbana a scala locale (2). vulnerabilità climatica; numero di giorni caldi (superiori al 90° per- Il presente paper rende conto della prima parte - la valutazione, all’interno dell’area centile della temperatura massima giornalie- del lavoro svolto, nell’ambito del PRIN, dall’Uni- vasta, del livello di vulnerabilità dei vari di- ra) è raddoppiato tra il 1960 e il 2017 e che tà Operativa di Firenze, finalizzato alla messa a stretti ai fini della determinazione delle prio- delle quasi 1500 inondazioni avvenute in Eu- punto di un protocollo operativo direttamente rità d’intervento; ropa tra 1980 e il 2010, oltre la metà si sono applicabile dalle amministrazioni pubbliche - approfondimenti analitici alla scala verificate dopo il 2000. per la valutazione degli effetti del climate chan- del distretto, effettuati su uno degli ambiti Stime recenti (EEA, 2018) fanno prevedere ge nel contesto urbano e la conseguente adozio- riconosciuti “di intervento prioritario”; che entro il 2040 i fenomeni più rilevanti ne di misure di adattamento, verificabili secon- - l’individuazione a una scala di mag- connessi al riscaldamento globale si verifi- do criteri oggettivi (3). gior dettaglio, mediante il confronto tra aree cheranno nel periodo invernale nell'Europa Nella logica dell’integrazione fra politiche campione appartenenti all’ambito d’inter- nord-orientale e in Scandinavia e durante i di rigenerazione urbana e di adattamento vento prioritario, delle superfici disponibili mesi estivi nell'Europa meridionale, dove, climatico, il campo privilegiato di applica- su cui è possibile intervenire con azioni mi- oltre ai picchi di calore (heat spikes), si avrà zione della ricerca è lo spazio pubblico, la rate, in una logica di “rigenerazione urbana un aumento delle inondazioni pluviali e im- cui progettazione può essere orientata verso resiliente”. provvise (flash floods) dovute a precipitazio- soluzioni in grado di ridurre la vulnerabili- Ogni fase è stata accompagnata dalla ela- ni locali intense. tà del sistema urbano attraverso il ricorso a borazione di mappe in ambiente open GIS, In Italia, un recente rapporto dell’ISPRA ha innovazioni di processo e di progetto, con utilizzando i database del SIT della Regione evidenziato che, rispetto al trentennio di ri- effetti misurabili ex-ante e monitorabili ex- Toscana, dell’ISTAT, del Consorzio Lamma e ferimento 1961-1990, nel 2016 si è registra- post sulla base di specifici indicatori. del CNR-Regione Toscana; altre fonti saranno to un aumento della temperatura media su specificate nel corso della trattazione. base annua di 1,35°C, superiore all’aumento Metodologia medio globale di 1,31°C. Nello stesso anno, La ricerca ha individuato come ambito di Costruzione del quadro conoscitivo a sebbene le precipitazioni siano state com- riferimento e di verifica una porzione della livello di area vasta plessivamente inferiori del 6% circa alla pianura ricadente nella città metropolitana Le analisi condotte in questa prima fase si media climatologica, si sono però verificati di Firenze, ad ovest del capoluogo, compre- suddividono in due parti. La prima ha ri- numerosi eventi alluvionali estremi, anche sa tra il fiume Arno e le pendici delle colline guardato la raccolta e restituzione cartogra- di forte intensità e durata, che hanno colpi- meridionali, definite dall’isoipsa di 60 m. L’a- fica di informazioni utili alla comprensione to particolarmente la Liguria e il Piemonte rea corrisponde a un sottobacino dell’Arno e descrizione dell’area oggetto di studio, in (ISPRA, 2017). ben identificabile, comprendente gli affluen- ordine ai seguenti tematismi: morfologia, ge- La necessità di rendere il territorio, e soprat- ti Greve e Vingone, che determinano condi- ologia, pedologia, copertura e uso del suolo, tutto le aree urbane (particolarmente soggette zioni di pericolosità idraulica elevata sui ter- periodizzazione degli insediamenti, funzioni alle diverse tipologie di rischi ambientali in ritori circostanti. Al suo interno, intervallati urbane e vincoli sovraordinati alla pianifica- ragione della concentrazione di funzioni, beni da ampie zone che hanno mantenuto fino a zione; la seconda si è invece incentrata sugli materiali e popolazione) maggiormente resi- oggi la funzione agricola, sono riconoscibili aspetti - climatologici, idraulici e demografi- lienti agli effetti del cambiamento climatico tre distretti urbani dotati di una relativa au- ci - più direttamente coinvolti nella valuta- è all’origine di numerose iniziative, per lo più tonomia, appartenenti a comuni diversi: il zione della vulnerabilità territoriale rispetto riconducibili a strumenti di pianificazione quartiere dell’Isolotto a Firenze (68.703 abi- agli effetti del cambiamento climatico. territoriale, settoriale e/o strategica, condotte tanti), il centro urbano e la zona industriale

6 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Analisi climatologiche ASTER (Advanced Spaceborn Thermal and di addetti superiore a 2590 unità/kmq, corri- Sono stati presi in considerazione tre aspetti: Reflection Radiometer), che, grazie a una ri- spondente alla classe di densità più elevata la densità della vegetazione, la temperatura soluzione di 90 m, permette di distinguere presente nell’area in esame. superficiale e la velocità del vento. con precisione le parti del tessuto urbano in cui si concentrano le temperature più eleva- Valutazione dei livelli di vulnerabilità del Densità della vegetazione - Il grado di coper- te. Con riferimento alla pianura a sud-ovest territorio e individuazione degli ambiti di tura del terreno da parte della vegetazione e di Firenze oggetto di studio, le rilevazioni di intervento prioritario la struttura del manto vegetale sono i prin- ASTER hanno permesso di mappare, in cor- Attingendo dalle mappe elaborate in sede cipali fattori che regolano le interazioni tra rispondenza delle aree più densamente ur- di formazione del quadro conoscitivo, sono le piante e l’atmosfera - scambi gassosi, bilan- banizzate e nelle zone industriali, picchi di stati selezionati ai fini di una valutazione cio idrico, intercettazione della radiazione calore in estate oscillanti tra i 40°C e i 42°C. sintetica della vulnerabilità del territorio, 5 solare (Altobelli et al., 2007) - influenzando il layers informativi corrispondenti ad alcuni microclima urbano. Velocità del vento – Si tratta un fattore che può dei parametri sopra descritti considerati re- La densità della vegetazione è espressa da condizionare fortemente il microclima, miti- lativamente più significativi e attendibili, “indici vegetazionali”, calcolati sulla base di gando gli effetti delle alte temperature super- prendendo come riferimento le soglie o clas- immagini fornite da sensori satellitari in gra- ficiali. Nel caso in questione, i dati disponi- si più alte dei rispettivi indicatori: tempera- do di misurare le lunghezze d’onda, l’intensi- bili dell’anno più recente (2017) hanno fatto ture estive diurne comprese fra 40°C e 42°C, tà della luce visibile e del “vicino infrarosso” riscontrare nel periodo estivo valori estrema- rischio idraulico e pericolosità da flash flo- riflesse dalla superficie terrestre nello spazio. mente bassi sia in termini di velocità media ods elevati e molto elevati, densità della po- Per avere una comprensione completa dei (< 9,5 m/s) che di frequenza (< 15%), tali da polazione residente e degli addetti d’impresa fenomeni all’interno dell’area di studio, sono risultare ininfluenti all’interno del quadro superiori rispettivamente a 1500 ab/kmq e a stati utilizzati due diversi indici vegetazio- climatologico. 2590 unità/kmq. nali, NDVI e EVI, elaborati dall'Istituto di Sfruttando le potenzialità dei sistemi GIS, si Biometeorologia del CNR di Firenze a parti- Analisi del rischio da alluvioni e della pericolosità è quindi proceduto alla sovrapposizione dei re dalle immagini del sensore MODIS delle da flash floods layers dopo aver assegnato un medesimo gra- NASA con una risoluzione di 250 m. L’analisi dei fenomeni alluvionali risulta diente cromatico a tutti gli elementi mappati NDVI (Normalized Difference Vegetation estremamente rilevante per l’area oggetto in ciascuno di essi: operazione che, in analo- Index) restituisce i dati riguardanti l’attivi- di studio, in ragione delle sue caratteristiche gia all’overlaying method ideato nel 1968 tà fotosintetica delle piante, evidenziando idrografiche. I dati considerati, derivanti dal da Ian McHarg per valutare la sensitività dei la presenza di eventuali condizioni di stress Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni territori rispetto all’inserimento di una infra- vegetativo e di carenza di vegetazione; è soli- (PGRA) approvato nel 2016 dall’Autorità di struttura lineare (4), dà evidenza immediata, tamente affiancato da EVI (Enhanced Vegeta- Bacino Distrettuale dell’Appennino Setten- grazie alle variazioni d’intensità del colore, tion Index), che oltre a ottimizzare il segnale trionale, sono quelli relativi al rischio da alle aree più critiche, nelle quali la vulnera- della vegetazione non è sensibile, a differen- alluvioni – non esclusivamente connesso, bilità relativa ad un parametro si assomma a za dell’altro, alle condizioni atmosferiche e ma potenzialmente amplificato dal cambia- quella di altri parametri. all’effetto “background” del suolo. mento climatico - e alla pericolosità da flash L’obiettivo è individuare fra i distretti urbani Contesti densamente urbanizzati con caren- floods, dai quali si evince che il 47% del ter- collocati nell’area di riferimento, gli ambiti za di vegetazione producono solitamente in- ritorio di studio è soggetto a rischio elevato e nei quali l’esposizione della popolazione a più dici bassi. molto elevato e che sussiste una pericolosità fattori di rischio (flash foods, esondazioni, pic- da flash floods, con tempi di ritorno compre- chi di calore) dovrebbe indurre le amministra- Temperatura superficiale – Si tratta di un dato si tra 60 e 85 anni, elevata in prossimità del zioni pubbliche a ricercare, in via prioritaria, significativo per valutare i picchi di calore torrente Vingone nel territorio di Lastra a Si- soluzioni progettuali integrate, capaci cioè di all’interno delle aree urbane. Le informazio- gna e Scandicci, e molto elevata in corrispon- dare contestualmente risposta, quanto meno ni raccolte sono state quelle relative alle esta- denza della Greve, che definisce il confine in termini di mitigazione degli impatti, alle ti del 2006, 2012 e 2017, da cui si è ricavato un Scandicci e Firenze. diverse criticità che vi sono concentrate. valore medio rappresentativo delle tempera- Quale esito della sovrapposizione dei layers ture superficiali registrabili in quella stagio- Analisi demografica informativi, è emerso che tutti e tre i distretti ne nel territorio di studio. Al fine di indagare La presenza umana rappresenta ovviamente precedentemente identificati (Firenze-Isolot- le temperature superficiali a scala di area va- un fattore determinante nella valutazione to, Scandicci e Lastra a Signa) hanno al loro sta è possibile fare riferimento ai dati prove- della vulnerabilità di un territorio rispetto a interno “ambiti d’intervento prioritario” più nienti dal sensore MODIS, restituiti con una qualsiasi condizione di rischio. Ai fini della o meno estesi, distribuiti a macchia di leo- risoluzione di 1 km. Invece, per analizzare ricerca si è fatto riferimento a valori di densi- pardo nel territorio urbanizzato. Per gli scopi l’andamento delle temperature superficiali tà abitativa superiori a 1500 ab/kmq, propri della ricerca, si è quindi deciso di focalizza- all’interno del sistema insediativo, è neces- delle “aree con elevato grado di antropizza- re l’attenzione su un ambito ricadente nel sario utilizzare i dati provenienti dal sensore zione” (ISTAT, 2017) e ad una concentrazione comune di Scandicci, delimitato a nord dal-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 7 la superstrada Firenze-Pisa-Livorno e ad est fluenza in modo inversamente proporziona- nare ogni singolo poligono stradale caricato dal fiume Greve, che include gran parte del le la quantità di energia solare assorbita dalle nel software. Lo strumento può essere anche tessuto residenziale della città. Tale scelta è superfici che definiscono i canyon urbani utilizzato come supporto alla progettazione anche legata al fatto che Scandicci sta attra- (facciate, coperture e suolo), condizionan- di spazi pubblici urbani per avere una valuta- versando una stagione di profonde trasfor- do fortemente il microclima locale. Come zione ex-ante in termini di Human Thermal mazioni, conseguenti alla realizzazione nel è facile intuire, canyon profondi e stretti Comfort (HTC) (6) delle sistemazioni a verde 2010 di un collegamento tranviario diretto (corrispondenti a un rapporto h/w >= 0,5) proposte. con Firenze, che coinvolgono l’assetto di nu- comportano una minore esposizione ai rag- merosi spazi pubblici, e si presenta quindi gi del sole e risultano pertanto vantaggiosi Confronto tra aree con diversi livelli di sulla carta come un interessante campo di nelle regioni calde; di contro canyon urbani vulnerabilità prova per l’integrazione fra interventi di ri- poco profondi e larghi (h/w <= 0,5) sono par- Il confronto tra le analisi d’area vasta che generazione urbana e interventi finalizzati ticolarmente adatti alle zone fredde, dove è hanno portato alla mappa dei livelli di vulne- all’adattamento climatico. richiesta un’esposizione solare delle strade rabilità climatica e gli approfondimenti con- e degli edifici il più possibile prolungata du- dotti sul distretto urbano selezionato eviden- Approfondimenti analitici sull’ambito di rante tutto l’anno (Ali-Toudert, Mayer, 2004; zia, in relazione alle problematiche connesse intervento prioritario Ali-Toudert, Mayer, 2006) (5). Per il calcolo ai picchi di calore estivi, come all’interno di A seguito dell’individuazione dell’ambito di dell’aspect ratio nel distretto urbano preso a quest’ultimo aree con le medesime caratte- intervento, sono state effettuate nuove ana- campione, si è fatto riferimento alle altezze ristiche di orientamento e ombreggiamento lisi, non praticabili a livello di area vasta, ri- degli edifici e alle distanze desumibili dalla stradale, talvolta anche molto vicine fra loro, guardanti l’orientamento, l’ombreggiamen- Carta Tecnica Regionale della Toscana in sca- possano presentare valori massimi di tempe- to e la copertura arborea stradali, che a parità la 1:2000. rature superficiali diversi, che in alcuni casi di temperature superficiali condizionano in Un ulteriore indice di ombreggiamento è raggiungono la classe di pericolosità più ele- maniera significativa la temperatura perce- lo Sky View Factor (SVF), che esprime, con vata (40°C- 42°C). pita dagli utenti. valori compresi tra 0 e 1, la frazione di cielo I motivi di tali differenze sono evidente- visibile da un punto alla quota di un metro mente da ricercare nelle caratteristiche delle Orientamento stradale dal livello stradale, tenendo conto oltre che superfici esposte al sole delle componenti Si tratta di un parametro rilevante in ambi- dell’altezza degli edifici della eventuale pre- spaziali – strade, spazi pubblici, edifici – di to urbano in quanto il suo rapporto con la senza di alberi e di elementi di arredo urba- ciascuna area, ed in particolare nella loro direzione prevalente del vento può influen- no. Valori prossimi a 1 corrispondono ad am- maggiore o minore capacità riflettente delle zare la quantità di radiazione solare diurna pie porzioni di cielo visibile; valori prossimi radiazioni solari, dipendente dal materiale e e stagionale ricevuta dalle superfici stradali a 0, a una visione limitata dalla presenza di dal colore, espressa dal parametro dell’albe- e il flusso d’aria all’interno dei cosiddetti elementi di ostacolo (Osmond, 2010). do in un intervallo compreso fra 0 (nessuna “canyon urbani” (i corridoi delimitati ai lati Lo SVF può essere calcolato direttamente uti- riflessione) e 1 (massima riflessione, propria da cortine edilizie), producendo effetti di lizzando lo strumento open GIS, a partire da delle superfici bianche). Studi sulle proprietà raffreddamento potenzialmente estesi all’in- un rilievo LIDAR della superficie territoriale termo-fisiche dei materiali hanno messo in terno del sistema urbano (Cao et al., 2015; oggetto di studio. luce come diverse finiture riescano in effetti Shashua-Bara et al., 2000). ad influenzare le condizioni microclimatiche In particolare, le strade urbane con orientamen- Copertura arborea stradale dell’intorno urbano in funzione dell’albedo. to E-W sono meno efficienti nella liberazione Numerosi studi hanno dato valore scientifi- Ciò è vero in particolare con riferimento a tre di calore rispetto a strade con orientamento N-S co all’evidenza di come la vegetazione lungo categorie di superfici: le coperture degli edifi- (Ali-Toudert, Mayer, 2006). Inoltre, è possibile strada produca una diminuzione della tempe- ci, le pavimentazioni stradali e le superfici a ottenere maggiori benefici dalla collocazione ratura dell’aria rendendo l’ambiente più con- verde (Lau et al., 2011; Wong et al., 2011). di filari alberati su strade con orientamento fortevole, soprattutto nei periodi estivi (Lohr Lo studio sul distretto urbano di Scandicci prevalente NW-SE e NE-SW rispetto a strade et al., 2004; De Abreu-Harbich et al., 2015; Lin, ha quindi affrontato la questione su come con orientamento prevalente N-S e E-W (Ali- Lin, 2010). Tale “effetto oasi”, dovuto all’om- intervenire progettualmente nelle aree mag- Toudert, Mayer, 2004). breggiamento sul terreno e alla traspirazione giormente critiche sotto il profilo delle tem- La determinazione dell’orientamento prevalen- dell’acqua delle piante (Asaeda, Wake, 1996) perature superficiali per riportarle, quanto te degli archi stradali ricadenti nell’ambito ur- si traduce in un abbattimento della tempera- meno, alle condizioni di minor sofferenza bano prescelto è stata effettuata direttamente in tura locale che può arrivare a 5°C. registrabili in aree simili collocate nelle im- open GIS, a partire dai poligoni del Grafo Stra- Il software più utilizzato per effettuare, a mediate vicinanze. Allo scopo, sono state dale reperibile sul SIT della Regione Toscana. partire da immagini aeree, il calcolo della individuate due aree campione della stessa percentuale di superficie stradale coperta estensione e con caratteristiche analoghe di Ombreggiamento stradale da vegetazione arborea all’interno di una de- orientamento e ombreggiamento stradale, di Il rapporto tra l’altezza (h) e la distanza (w) terminata area urbana è i-Tree Canopy, che cui una soggetta a picchi di calore estremi, degli edifici lungo strada (aspect ratio) in- utilizza una nuvola di 200 punti per campio- all’interno delle quali si è proceduto ad un’a-

8 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue nalisi di dettaglio dei materiali costituenti di priorità e in modo incrementale, le risorse lucidi si ottengono mappe in cui le parti rimaste le diverse superfici secondo le tre categorie disponibili, attingendo a un repertorio di so- trasparenti o con colorazioni più chiare identifi- sopra citate, effettuata tramite interpretazio- luzioni tecnologiche i cui effetti possono es- cano gli ambiti nei quali l’inserimento di nuove ne delle foto aree più recenti e sopralluoghi. sere simulati durante la progettazione ai fini infrastrutture comporta costi monetari, sociali e La comparazione dei dati ha confermato che dell’ottimizzazione dei risultati. ambientali relativamente minori. nell’area maggiormente critica vi è una per- L’interessamento manifestato dal Comune di 5. Anche l’orientamento stradale influen- centuale notevolmente più alta di superfici Scandicci – Assessorato all’Ambiente verso i za significativamente la distribuzione della radia- con bassi valori di albedo, tra cui spiccano le risultati fin qui prodotti ha aperto inoltre la zione totale sulle superfici stradali e la quantità di superfici asfaltate (43% del totale, ovvero il possibilità di inserire nel Piano degli obiet- irradiazione solare stagionale e diurna delle stesse 12% in più rispetto all’area a minore criti- tivi dell’ente un obiettivo pluriennale dedi- che si riverbera sulle superfici verticali. Infatti, a cità), e una percentuale più ridotta di aree a cato alla resilienza urbana ed alla gestione parità del valore h/w, si hanno condizioni di mi- verde (16% del totale, contro il 25% dell’area delle relative criticità, all’interno del quale gliore comfort termico nelle strade con orienta- a minore criticità). saranno individuate, applicando il protocol- mento NE-SW o NW-SE. È inoltre da sottolineare come attraverso tale lo operativo della ricerca, una serie di azioni 6. HTC (Human Thermal Comfort) è un indagine comparativa si siano di fatto indivi- sullo spazio pubblico con cui testare l’affida- parametro che considera non solo gli effetti della duate, nell’area maggiormente critica, le su- bilità delle simulazioni relative alle soluzio- temperatura dell’aria sul corpo umano, ma anche perfici disponibili ad essere trattate, ai fini di ni progettuali adottate. altri fattori microclimatici, quali umidità e vento. una riduzione complessiva delle temperatu- Rappresenta una condizione essenziale per i pedo- re superficiali, intervenendo sui materiali di Note ni che possono essere suscettibili di stress dovuto finitura. Queste comprendono in particolare * Dipartimento di Architettura, Università degli a temperature elevate e isole di calore. gli spazi pubblici (pari al 45% del totale; 24% studi di Firenze, francesco.alberti@unifi,it, giu- al netto delle strade), su cui l’amministrazio- [email protected] Bibliografia ne può intervenire progettualmente senza 1. Ad oggi le uniche città italiane ad aver European Environment Agency. (2018), Natio- limitazioni, ma anche, potenzialmente, gli predisposto un piano di adattamento ai cambia- nal climate change vulnerability and risk asses- spazi condominiali (24%) e le coperture pia- menti climatici sono Bologna (2015) e Padova sments in Europe. ne degli edifici privati (8%), per i quali sono (2017). Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ipotizzabili forme d’incentivi e/o l’introdu- 2. Progetto di Ricerca di Rilevante Interes- Ambientale. (2017), Gli indicatori del CLIMA in zione di norme dii piano o regolamenti co- se Nazionale (ricerca finanziata dal MIUR - bando Italia nel 2016. munali ad hoc volti a favorirne la ristruttura- 2015). Principal investigator: prof. M.R. Losasso Altobelli, A., Napolitano, R., Bressan, E., Mignozzi, zione in chiave resiliente. (Università degli Studi di Napoli Federico II). Il K., Hubina T., Feoli, E. (2007) Prodotti Modis per progetto coinvolge sei Unità Operative (Universi- lo studio della vegetazione: teoria, applicazione Conclusioni tà di Napoli Federico II, Napoli II, Reggio Calabria, pratica e problemi di scala. Il percorso di ricerca sintetizzato nei para- Roma, Firenze e Milano). Coordinatore scientifico Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino grafi precedenti è proseguito, nell’ambito dell’UO di Firenze: prof. R. Bologna (Tecnologia Settentrionale. (2016), Piano di Gestione del Ri- dell’Unità Operativa di Firenze impegnata dell’Architettura); responsabile della ricerca per schio Alluvioni. nel PRIN, con la classificazione delle soluzio- gli aspetti urbanistico-territoriali: prof. F.Alberti. ISTAT. (2017), Annuario Statistico Italiano. ni tecnologiche oggi disponibili, desunte da 3. La ricerca ha preso avvio con la tesi di McHarg, I.L. (1969), Design with nature. Trad. it. un’ampia varietà di casi studio internaziona- laurea di Giulia Guerri, “Resilienza urbana al cam- Progettare con la natura, Muzzio & C. editore, Pa- li, per tradurre in azioni progettuali concrete biamento climatico. Nuovi metodi per l’analisi e dova, 1989. gli obiettivi di rigenerazione resiliente delle il progetto”, discussa nel luglio 2018 presso il Cor- Cao, A., Li, Q., Meng, Q. (2015), “Effects of orien- aree urbane definiti in partenza. Tale classi- so di laurea magistrale di Pianificazione e proget- tation of urban roads on the local thermal envi- ficazione dà anche conto di quali soluzioni tazione della città e del territorio della Scuola di ronment in Guangzhou city” in Procedia Engine- siano in grado rispondere contestualmente a Architettura di Firenze. Relatore: prof. F. Alberti; ering. diverse criticità, abbinando ad esempio l’ef- correlatori: prof. R. Bologna e dott. A. Crisci (CNR- Shashua-Bara, L., and M.E. Hoffman, M.E. (2000), fetto di mitigazione dei picchi di calore alla IBIMET, Firenze). “Geometry and orientation aspects in passive co- capacità di ridurre il ruscellamento superfi- 4. Il metodo messo a punto da McHarg e oling of canyon streets with trees” in Energy and ciale delle acque meteoriche che, in caso di descritto in Design with Nature (1969) utilizza Buildings, (31:221-235). precipitazioni estreme, non possono essere fogli lucidi sui quali sono riportati, oltre agli ele- Ali-Toudert, F., Mayer, J.H. (2006), “Numerical stu- assorbite dal sistema fognario. Si è così de- menti dei territori oggetto di studio corrisponden- dy on the effects of aspect ratio and orientation lineato un percorso metodologico coerente, ti a funzioni monetizzabili, anche «i valori sociali, of an urban street canyon on outdoor thermal che, a partire dalla interpretazione dei feno- estetici e relativi alle risorse», articolati in sotto- comfort in hot and dry climate” in Building and meni climatici a una scala territoriale neces- categorie: valori comunitari, qualità panoramica, Environment, (41:94-108). sariamente vasta, arriva a definire gli ambiti risorse faunistiche, forestali, etc., rappresentati Ali-Toudert, F., Mayer, J.H. (2004), “Planning- di intervento su cui un’amministrazione co- con diverse tonalità di colore in ragione dell’im- oriented assessment of street thermal comfort in munale può indirizzare, secondo un ordine portanza loro riconosciuta. Sovrapponendo i arid regions” in 21th Conference on Passive and

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 9 Low Energy Architecture. Eindhoven, Netherlan- Resilienza costiera e delle conoscenze sia internazionali che loca- ds, (19-22). li. Questa tendenza sta generando tre tipolo- Osmond, P. (2010), “Hemispherical photography sviluppo turistico: verso gie di risultati: (1) un numero crescente di as a tool for urban sustainability evaluation and un approccio Co-evolutivo quadri condivisi per supportare lo sviluppo design” in Journal of Sustainable Development, Federica Appiotti*, Filippo Magni* e e l'utilizzo sistematico delle conoscenze; (2) (134:63-74). l'identificazione delle barriere presenti che Francesco Musco* Lohr, V.I., Pearson-Mims C.H., Tarnai, J., Dillman, creano un divario tra gli obiettivi di sviluppo D.A. (2004), “How urban residents rate and rank dichiarati e la pratica effettiva; (3) l'identifi- the benefits and problems associated with trees in cazione di aree focali strategiche per colmare cities” in Journal of Arboriculture, (30:28-35). Introduzione questo divario. De Abreu-Harbich, L.V., Labaki, L.C., Matzarakis, Cambiamento climatico, rapida urbanizza- In quest’ottica, sviluppare strategie capaci A. (2015), “Effect of tree planting design and tree zione, turismo di massa, riduzione delle aree di integrare gli interventi alla scala urbana species on human thermal comfort in the tropics” naturali e delle funzionalità ecosistemiche con una visione territoriale più ampia, of- in Landscape and Urban Planning, (138:99-109). connesse ad esse, sono alcune delle questio- fre l’opportunità di orientare l’operatività di Lin, B. S., Lin, Y. J. (2010) “Cooling effect of shade ni che generano criticità per uno sviluppo responsabili politici e di ricercatori verso a trees with different characteristics in a subtropi- sostenibile delle aree costiere. I processi di un'agenda comune condivisa che incorpori i cal urban park” in Hort Science, (45:83-86). pianificazione e i decisori politici sono mes- numerosi compromessi urbani con le siner- Lau, S., Yang, F., Taj, J., Wu, X.L., Wang, J. (2011), si alla prova dalla complessità delle attuali gie rivelate da una visione sistemica. “The study of summer-time in heat island, bu- dinamiche costiere, accrescendo in questo ilt forma and fabric in a dense built urban envi- modo la necessità di disegnare in modo col- Il progetto Co-evolve e la strategia MED ronment in compact Chinese cities: Hong Kong, laborativo visoni integrate e multiscalari per Il progetto Co-Evolve è un progetto di durata Guangzhou” in International Journal of Sustaina- lo sviluppo futuro di tali aree. triennale finanziato dall’Unione Europea all’in- ble Development, (14:30-48). Negli ultimi anni, infatti, sono sempre più terno di una programmazione interregionale Wong, N.H., Jusuf, S., Syafii, N., Chen, Y., Hajadi, N., numerose le esperienze che cercano di porta- specifica per l’area del Mediterraneo (Interreg- Sathyanarayanan, H., and Y.V. Manickavasagam, re avanti veri processi di co-design che coin- MED programme) (www.interreg-med.eu). Y.V, (2011), “Evaluation of the impat of the sur- volgono ricercatori, professionisti, decision Il progetto Co-Evolve (1MED15_3.1_M12_277) rounding urban morphology on building energy makers e altre parti interessate, allo scopo di mira ad analizzare e promuovere la coevolu- consumption” in Solar Energy, (85:57-71). contribuire allo sviluppo e alla condivisione zione delle attività antropiche e dei sistemi Asaeda T., Wake, A. (1996), “Heat storage of pave- ment and its effect on the lower atmosphere” in Atmospheric Environment.

Figura 1- Modello concettuale e di relazioni adottato in Co-Evolve

10 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue naturali nelle aree turistiche costiere, tenendo nazionale e regionale) come ad esempio: la rismo costiero sostenibile in Mediterraneo: in considerazione i potenziali effetti dovuti al Convezione di Barcellona (1976); la Strate- produrre un’analisi completa ed integrata, cambiamento climatico e consentendo uno svi- gia Mediterranea per lo Sviluppo Sostenibile sia a scala di bacino mediterraneo che a scale luppo sostenibile delle attività turistiche siner- (MSSD); le linee guida europee sul Turismo di aree pilota, che utilizzi un approccio eco- gico con gli altri usi e con le risorse disponibili Costiero e Marittimo (COM(2014)86 finale); sistemico (Christensen et al., 1996) volto ad dello spazio marittimo e costiero, coerentemen- alcune importanti direttive europee (Diret- individuare i fattori abilitanti e le minacce te con i principi alla base dei processi di Pianifi- tiva Acque 2000/60/EC; Direttiva sulla Piani- principali per una efficiente co-evoluzione cazione degli Spazi Marittimi (MSP – Maritime ficazione degli Spazi Marittimi EU2014/89; delle attività antropiche e dei sistemi natura- Spatial Planning, Direttiva, 2014/89/UE) e di Ge- Direttiva Habitat 92/43/EEC; Direttiva Uc- li in un’ottica di sviluppo turistico; stione Integrata delle Aree Costiere (ICZM – In- celli 2009/147/EC); l’iniziativa BLUEMED 2. Definire e quantificare la sostenibi- tegrated Coastal Zone Management , 2002/413/ sulla Crescita Blu nel Mediterraneo; il Piano lità del turismo nel Mediterraneo: sviluppare EC). Il progetto, che coinvolge diversi partners di Azione EUSAIR; e le diverse iniziative e un’analisi di sostenibilità utile a qualificare e dell’area mediterranea con competenze specifi- strategie emergenti a livello regionale e sub- quantificare la sostenibilità del turismo nel- che funzionali al raggiungimento dell’obiettivo regionale. Inoltre, il progetto si propone di le aree pilota del progetto al fine di indirizza- generale suddetto, vuole incoraggiare lo svilup- essere pienamente coerente con gli obietti- re la pianificazione strategica (produzione di po e l’applicazione di iniziative e politiche per vi principali degli assi di implementazione un toolkit della sostenibilità) promuovere lo sviluppo di un turismo costiero del programma strategico Interreg-MED: 3. Sviluppare dei piani di azione per sostenibile e responsabile, che consideri tutte le (i) rafforzare le capacità di innovazione; (ii) lo sviluppo di un turismo sostenibile in al- sfide relative alla sostenibilità del turismo (es. proteggere l’ambiente e promuovere uno svi- cune aree pilota, basati sui principi di ICZM stagionalità della domanda, trasporti, uso so- luppo territoriale sostenibile; (iii) migliorare e MSP, il cui processo sia capitalizzabile/ stenibile delle risorse, qualità e prosperità delle la mobilità e l’accessibilità territoriale; (iv) trasferibile alla scala MED: produrre piani comunità insediate, preservazione delle risorse promuovere uno sviluppo policentrico ed d'azione orientati al turismo sulla base dei culturali e naturali). integrato dello spazio MED. risultati precedenti e elaborare proposte di L’utilizzo di questo approccio si propone di Gli obiettivi principali del progetto Co-Evol- pianificazione strategica per ciascuna area contribuire alla implementazione di poli- ve sono: pilota, comprese le linee guida operative. tiche e iniziative rilevanti alle diverse sca- 1. Analizzare le principali minacce Gli obiettivi individuati dal progetto sono a le dell’area MED (internazionale, europea, e fattori abilitanti per lo sviluppo di un tu- loro volta declinati in sotto-obiettivi speci-

Figura 2 - Struttura e fasi del progetto Co-Evolve e relazioni tra le diverse fasi

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 11 fici che concorrono al raggiungimento della Integrazione e co-evoluzione come ap- subito decisori politici e stakeholder delle 7 co-evoluzione dei sistemi antropici e natura- procci funzionali allo sviluppo delle aree pilota individuate dal progetto, per ga- li in ottica di sviluppo turistico sostenibile. aree costiere: l’approccio Co-Evolve rantire che lo sviluppo e il miglioramento In questo quadro di riferimento di livello me- dei livelli di conoscenza fosse rilevante, cre- Resilienza e sviluppo turistico dell’area diterraneo, i rapporti tra la pianificazione e dibile e legittimo. L’utilizzo di un approccio Mediterranea: sinergie e conflitti le prospettive di sviluppo costiero appaiono partecipativo già dalle fasi “analitiche” del Il turismo è il primo driver di sviluppo eco- molteplici, in quanto sono solitamente di- progetto, nelle quali venivano definite le nomico nel Mediterraneo, dove contribuisce stribuiti su diverse tipologie di attori e poi- principali criticità e priorità territoriali, inte- per l’11,3% al PIL (Prodotto Interno Lordo) ché le diverse forme di coordinamento, rap- grato ad un coinvolgimento costante di enti e per l’11,5% all’occupazione. La maggior presentate dalla pianificazione e dal design, scientifici di supporto per la produzione di parte del turismo è concentrato nelle aree sono variate nel tempo in risposta al sorgere dati ed informazioni spaziali, ha permesso la costiere dove attualmente produce elevate di nuovi problemi e opportunità. costruzione di specifiche strategie di svilup- pressioni sia sull’ambiente che sulle risorse All’interno del progetto Co-Evolve, la co-pro- po per ogni area pilota, che si possono vedere culturali. La fascia costiera mediterranea, gettazione e la co-produzione di conoscenza sia come set di misure di adattamento ad una prevalentemente caratterizzata da coste sono cruciali, in quanto questa sperimenta- situazione in essere, sia come indicazioni basse e sabbiose, è largamente esposta agli zione vuole essere di supporto a coloro che per uno sviluppo futuro sostenibile. Come impatti del cambiamento climatico, special- cercano di gestire e influenzare la sostenibili- in tutti i settori, anche nella costruzione di mente in termini di erosione costiera. Que- tà costiera (Lang et al., 2012), specialmente in politiche per la sostenibilità costiera, la pro- ste aree ad elevate esposizione, quali la costa quegli ambiti politico-amministrativi carat- babilità di successo è direttamente connessa spagnola, l’Adriatico/Ionio occidentale, Cre- terizzati da elevata complessità, incertezza alla capacità di rendere efficaci i processi di ta, e la Grecia orientale, sono anche quelle e potenziale contestazione (Dovers 1995). Il consultazione pubblica e di partecipazione dove si riversa la maggior parte del turismo percorso metodologico portato avanti finora alle decisioni di interesse comunitario. estivo e per questo altamente vulnerabili ad dal progetto ha visto come la co-pianifica- Per questo motivo, i responsabili politici impatti erosivi di origine climatica. Inoltre, il zione può essere considerata una prospetti- sono stati invitati a impegnare e coinvolgere bacino del Mediterraneo è interessato già da va di grande valore per un futuro processo maggiormente le comunità (che rappresen- molti decenni da un fenomeno di alta littora- di gestione costiera in grado di acquisire le tano gli attori territoriali più toccati dalle lizzazione ed urbanizzazione, specialmente esigenze di un contesto territoriale deter- dinamiche di trasformazione) interessate nelle aree dove si riversa la maggior parte del minato, soddisfacendo molteplici necessità dagli indirizzi strategici proposti. In ottica di flusso turistico, mentre le aree a basso flusso e ispirando soluzioni site-specific. Questo sviluppo turistico costiero sostenibile, que- turistico restano prevalentemente di natura processo di Planning-as-design, mira ad au- sto coinvolgimento è stato identificato come rurale. Queste aree costiere altamente urba- mentare l'efficienza della pianificazione co- una priorità, evitando quindi che questa spe- nizzate in molte occasioni comprimono por- stiera e migliorare la qualità sia del prodotto rimentazione di pianificazione partecipata zioni di territorio ad elevato valore naturale, territoriale che delle trasformazioni risultan- potesse scivolare in una procedura puramen- che si trovano spesso sotto regime di prote- ti, invitando i decision makers a cercare una te formale. Uno dei pilastri di questo approc- zione (es. aree Natura 2000). integrazione di approcci, sia “concreti” (che cio co-evolutivo, parte dalla considerazione Tendenzialmente la qualità delle acque mari- includono l'ingegneria dura, la tecnologia, che per apportare un efficace miglioramento ne è buona in tutta l’area MED e questo risul- soluzioni nature based), che di tipo più ge- al sistema di pianificazione, soprattutto dal ta essere uno dei fattori che maggiormente stionale (legislativi e politico-normativi) a punto di vista tecnico-scientifico, è necessa- influiscono sul potenziale turistico dell’area, dispetto di soluzioni settoriali specifiche. ria una profonda familiarità con la struttura generando al contempo conflitti legati all’in- Un processo ad elevata complessità così costru- e il funzionamento del sistema di pianifica- cremento delle pressioni antropiche. Infine, ito, necessita una attenta valutazione ex-ante zione esistente e, più in generale, con i pro- il sistema di connessioni e trasporti all’in- delle proposte di tipo politico-normativo al fine cessi di governance locale, e con la dialettica terno dell’area risulta essere efficiente e suf- di assicurare che non si generino processi invo- tra istituzioni formali e informali e tra pro- ficiente per gestire flussi turistici stagionali, lontari di mala gestione e che, nella misura del spettive di progettazione e design condiviso. sebbene non sia omogeneamente distribuito possibile, siano previste e mitigate potenziali all’interno della macroregione. conseguenze indesiderate. A questo proposito, Prospettive future Nel complesso l’area MED mostra attualmente il processo di co-pianificazione, cerca di consi- Un approccio sistemico, condiviso e parte- una elevata resilienza alle pressioni interne ed derare in maniera integrata le indicazioni pro- cipato delle aspirazioni di sviluppo costiero esterne cui è esposta, anche se i trend analizzati venienti tanto dai livelli sovraordinati (MED, pone una domanda ancora maggiore sulla nella prima fase del progetto co-evolve mettono ICZM, MSP) quanto da quelli più locali, invitan- coproduzione della conoscenza. Il lavoro in evidenza un aumento potenziale significati- do ad una collaborazione positiva per assicu- svolto per il progetto Co-Evolve è stato effet- vo delle pressioni nei prossimi decenni che ri- rare un'attuazione efficace delle politiche e dei tivamente un primo passaggio, a livello tanto chiede la necessità di individuare strategie inte- programmi comunitari. locale quanto mediterraneo, di un approccio grate e di larga scala per il mantenimento delle L’approccio proposto dal progetto Co-Evolve innovativo di co-produzione di conoscenza e peculiarità e delle funzioni dell’area. ha fatto sì che i ricercatori affiancassero da di Co-pianificazione costiera. Questo stabili-

12 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 3 - Fasi della Pianificazione Strategica orientata al turismo sostenibile (elaborazione Iuav)

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 13 sce un quadro di riferimento per la prossima grare questi sforzi per far progredire l'agenda Study of cycling behavior fase di costruzione di una strategia integrata generale. Ciò richiede anche un impegno co- di sviluppo costiero sostenibile per l’intera stante e una leadership condivisa. in medium-sized Greek area MED. Alcune riflessioni che possono Anche se questo è stato un inizio promet- cities. The case study of essere riassunte a margine del percorso fatto tente, l'obiettivo è quello di continuare a Volos Municipality finora, con implicazioni per le direzioni fu- sviluppare un'agenda di ricerca collaborati- Efthimios Bakogiannis*, Charalampos ture, includono sicuramente: va a livello Mediterraneo, preferibilmente - l'avvio di un processo di coinvolgimento attraverso iniziative di sviluppo sostenibile Kyriakidis**, Stefanos Tsigdinos***, principalmente con le parti interessate del nell'ambito del programma MED. Margarita Dianellou**** and Dimitra governo a vari livelli e in tutte le giurisdizio- Androni***** ni è utile, poiché è probabile che assumano Note la prospettiva più ampia e siano i più vicini * Università Iuav di Venezia ad essere "proprietari del sistema" a nome delle comunità che rappresentano. Esse Bibliografia Abstract hanno anche il potenziale per stabilire un Christensen, Norman L.; Bartuska, Ann M.; Brown, Cycling is considered a solution for the ur- quadro di governance "multilivello" più co- James H.; Carpenter, Stephen; d'Antonio, Carla; ban traffic issue as it is a means of transport erente che possa facilitare le azioni di altri Francis, Rober; Franklin, Jerry F.; MacMahon, Ja- whose benefits are globally recognized. That decisori non governativi. Tuttavia, nessuno mes A.; Noss, Reed F.; Parsons, David J.; Peterson, is the reason why, during the last years, in è in grado di gestire l'intero sistema costiero, Charles H.; Turner, Monica G.; Woodmansee, Ro- Greek cities, the implementation of Sustai- quindi è necessario, soprattutto in una fase bert G. (1996). "The Report of the Ecological Socie- nable Urban Mobility Plans has changed the iniziale impegnarsi anche con le parti inte- ty of America Committee on the Scientific Basis way in which urban space is organized. In ressate del settore privato e della comunità for Ecosystem Management". Ecological Applica- spite the fact that residents’ travel behavior locale, considerando anche il vasto quadro di tions. 6 (3): 665–691. doi:10.2307/2269460. JSTOR is expected to change and their bikeability riferimento previsto dall’agenda nazionale 2269460. to increase, the relationship between cycling e internazionale. Questi stakeholder, in par- Dovers S.R.(1995), A framework for scaling behavior and various aspects of the built ticolare quelli privati, porteranno i propri and framing policy problems in sustainabili- environment in Greek cities has not been valori e le proprie priorità, e alcuni saranno ty. Ecological Economics. 1995;12:93–106. doi: examined in depth. Thus, this study focuses potenziali partner collaborativi e fornitori di 10.1016/0921-8009(94)00042-T. on understanding cycling behavior of Greek risorse in futuro; European Commission (2002), Recommendation users. Simultaneously, it attempts to investi- - l'esecuzione di una buona pratica di co-pia- of the European Parliament and of the Council of gate how specific factors of the urban envi- nificazione / processo di coproduzione non è 30 May 2002 concerning the implementation of ronment influence the cycling behavior. Vo- di per sé una garanzia che i risultati vengano ICZM in Europe (2002/413/EC). Official Journal of los, a medium-sized Greek city, was selected messi in pratica, o saranno efficaci\efficienti. the European Communities L148/24. as a case study. Empirical results demonstra- È soprattutto una sfida stabilire il coinvolgi- European Commission, (2000) Directive 2000/60/ te that specific affordances influence the use mento degli stakeholder rispetto a problema- EC of the European Parliament and of the Council of bicycles in Volos. Finally, based on those tiche complesse di livello differente e la loro EU Water Framework Directive - integrated river results, policy implications are suggested in necessaria leadership inter-organizzativa per basin management for Europe (Water Framework order for the bikeability to further increase. sfidare il tradizionale pensiero istituzionale. Directive). Off. J. Eur. Comm. L327, 1 – 72. Nel contesto mediterraneo, sia per integrare European Commission, (2009) Direttiva 2009/147/ Introduction che e sostenere iniziative di tipo "ground-up", CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 The bicycle is a means of urban transportation sarà sempre più necessario richiedere a gran novembre 2009 , concernente la conservazione that has significantly established itself in the voce una più coerente direzione politica dei degli uccelli selvatici. Off. J. Eur. Union L20/7. last few years in Greek everyday life. Of course, governi nazionali e subnazionali, sostenuti European Commission, (2010) DIRECTIVE amidst the years of the financial crisis, there oltre i cicli elettorali di breve termine; 2009/147/EC of the European Parliament and of were at least a few people who sought alterna- - perseguire un programma collaborativo (e the Council on the conservation of wild birds tive means of transportation in order to reduce duraturo) di questo tipo è un processo di lun- (Birds Directive), Off. J. Eur. Union L20, 7 – 25. the daily cost, limiting car use and withdrawing go termine, che richiede una gestione soste- Lang D.L., Wiek A., Bergmann M., Stauffacher at least one of the household cars. nuta del programma, un importante sforzo M., Martens P., Moll P., Swilling M., Thomas C.J. However, apart from the economic cir- di team building e lo sviluppo di relazioni (2012), Transdisciplinary research in sustainabi- cumstances, the development of bicycle in- basate su solida fiducia tanto tecnica quan- lity science: Practice, principles, and challenges. frastructure in many Greek cities offers the to istituzionale. Questo diviene necessario Sustainability Science. 2012;7:25–43. doi: 10.1007/ basis for further cycling. In fact, over the last poiché è probabile che nella pratica, gli stessi s11625-011-0149-x. five years, the promotion of Sustainable Ur- obiettivi vengano perseguiti da più progetti ban Mobility Plans (SUMPs) has contributed finanziati indipendentemente, generando to the restructuring of Greek cities, which una sfida importante nel coordinare e inte- are unstructured and car-centered developed

14 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figure 1– Existing Cycling Network in Volos and a bike sharing point provided by a private sector body – Points of interest in Volos – Photo-shoots from the existing network (1-c, e-f) as well as parts that have been dismantled (1d) (Source: Athanasopoulos, 2018; Vlastos Milakis and Athanasopoulos, 2004; GoogleMaps and Own Elaboration

(Vlastos and Chatzidouros, 1996), in light of by limiting the motorization (Nikitas, et.al., of public space is used for on-street parking an environmentally-oriented design. 2013; Blast and Polyzos, 1993) and increa- (Vlastos and Chronopoulos, 2007; Bakogian- Indeed, SUMPs aspire to change the current sing the space available for pedestrians and nis and Kyriakidis, 2018). The pavements are situation and create an environment con- cyclists (Bakogiannis, et. al., 2017). Such ini- narrow, since in most cases the minimum li- ducive to social contact (Bakogiannis and tiatives are necessary for Greek cities, as they mit of 1.5 m pedestrian-free zone width esta- Kyriakidis, 2018). According to Gehl (2010), are often crowded by cars. blished by Ministerial Decision 52907 (OGG the aim of the urban design principles is to Naturally, in addition to the large surfaces 2621 / 31-12-2009) is not adhered to. By the integrate the human factor to the large cities used for vehicular traffic, a large percentage way, cyclists are forced to drive on the streets

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 15 along with the cars, since the bicycle infra- structure is relatively sufficient in compari- Results structure is not sufficient. Therefore, the risk son to other cities in Greece, the inhabitants Table 1 describes the way in which cyclists of an accident acts as a significant disincenti- judge the existing infrastructure as inade- use the bicycles in Volos. The results are ve for bicycle use, according to Vlastos, et.al. quate (Karanikola, et.al., 2018), resulting in encouraging, since a large number of parti- (2007). a tendency to reduce cycling in earlier years cipants regularly use the bicycle for circu- In the same article, Vlastos, et.al. (2007) exa- (Loutontzi , et al., 2017). lation in the city and for various reasons. mine factors that influence the use of urban However, throughout the recession, bicycle However, the reasons which push them in cycling, noting that one of the ten factors use and sustainable transport generally doing so are more related to the reduction they identify is the culture and tradition of seem to have become more popular, due to of travel costs and citizens' ethics on envi- an area. Thus, it is noted that the study of the need to reduce travel costs (Galanis, et.al., ronmental protection and not to the existing cyclist behavior should be focused on speci- 2017). This ambivalence regarding the choi- cycling infrastructure, as they consider it to fic spatial units, depending on the particular ce of means of transport by the citizens rai- be insufficient (49.5%). characteristics of local communities. ses important questions regarding the fami- As shown in Table 2, the absence of a unified Taking the hypothesis above into account, it liarity of the residents with the bicycle and bicycle circulation network (Fig. 1) is the se- should be noted that the issue of cyclist be- their perceptions regarding that. The basic cond most important parameter that discou- haviour has not been studied, particularly research question is: Which elements of the rages participants from using the bicycle in the Mediterranean region. In Greece, re- bicycle infrastructure are related to this issue more. The same parameter has been assessed search on bicycle use in the urban area is li- and how (and under which circumstances) as the main negative element of the city's mited and usually focuses on the assessment do the potential users intend to cycle or not bicycle infrastructure. Indeed, 66.7% of the of cycling infrastructure. Considering this in Volos? survey participants intend to cycle longer omission, this research focuses on studying on a bicycle track even if it takes them lon- the cycling behavior of bicycle users in Background ger to reach their destination. The reason is Greek cities, which in the majority are me- The research attempts to address the extent that 66.2% of the citizens insist that the cars dium-sized. to which specific characteristics of the in Volos are moving higher than the speed This article focuses in terms of space on one bicycle infrastructure in Volos encourage or limit and 41% are discouraged from using Greek city (Volos) (Section 2), where long- discourage the use of the bicycle. These attri- the bike due to the dangers arising from the distance cycling tracks have been built. The butes are the environmental affordances, i. speeding cars. It is noteworthy that 55.3% of resulting conclusions (Section 3) show that e. the environmental factors that contribute respondents believe that the development of there is a relationship between specific affor- to the expression of certain behaviors (Bako- a unified cycling route network in the city is dances and the behavior of cyclists in Volos. giannis and Kyriakidis, 2018), without invol- expected to contribute to the rapid increase Based on these results are proposed (Section ving the compulsory manifestation (Gibson, of regular cyclists. 4) in order to increase further the bikeability. 1979), since they refer to the possibility of It is worth mentioning that the safety of bicycle their occurrence. parking is highly prioritized by the participants Case Study Research: Volos Municipali- in the survey. Indeed, the fear of an accident is ty, Greece Methodology lower in priority than the fear of bicycle theft Study Area, Aim and Objectives The methodology was based on a digital as a disincentive for cyclists. Indeed, as noted The study focuses on a typical medium-sized questionnaire survey, which was conducted in Table 2, responses that regard the protection Greek city: Volos. According to the latest during September-October 2018. The que- of cyclists as a positive element of the current census (HSA, 2011), the population of the stionnaire included 33 questions, the eight network are rather few. However, they are not municipality of Volos is 144,449 inhabitants. (8) of which focused on outlining the profi- indifferent to the parameters that make their The urban complex of Volos has the largest le of the survey participants. The questions movement safe, since the absence of lighting, population, i. e. 86,046 inhabitants. The city were either Likert Scale questions or multiple traffic lights and protective traffic barriers on is located in the Regional Unit of Magnesia choice ones. Social Media were used in order both sides of the bicycle paths has been ne- in the Thessaly Prefecture. The city is deve- to disseminate the questionnaire, resulting gatively evaluated. It seems paradoxical that, loped in two axes: "one horizontal parallel to in 205 responses. The profile of the partici- although people do not assess the existing in- the sea and one vertical towards Mount Pe- pants is described as follows: (a) men: 50.5% frastructure in a possitive way, there are traffic lion" (Eliou, Galanis and Proios, 2009), has a and women: 49.5%, (b) 18-25 years: 34.0%, lights, in many parts of the network (Fig. 1). flat surface and the distances are rather small 26-35 years: 39.8%, 36-45 years: 60 years old: Moreover, traffic barriers (Fig. 1) defined bicycle (Vlastos, Milakis and Athanasopoulos, 2004). 21.7% and over 60 years old: 3.0%, (c) high paths were dismantled during the previous ye- In the city, the bicycle circulation network school graduates: 45.6%, bachelor degree ars (Anon, 2016). covers 11.7 km (Athanasopoulos and Vlastos, graduates: 32.8% and postgraduate degree Based on the responses of the respondents 2018) (Fig. 1), resulting in a series of surveys holders (M.Sc. or Ph.D.): 21.6%. Out of the par- to the questionnaire survey, Table 3 is drawn focusing on the particular city (Eliou, Gala- ticipants, 31.7% own a car and a motorcycle, and presents the environmental affordances nis and Proios, 2009; Loutontzi, et al., 2017; while 24.4% do not own either. In conclusion, which are classified as positive and negative, Galanis, et.al ., 2017). Although the infra- 86.8% of the participants are regular cyclists. according to the cyclists.

16 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Table 1– Cycling behavior in Volos (Source: Own elaboration)

Conclusions-Proposals (c) traffic lights and signs for cyclists and Anon (2018) "Cyclecways decommisioning was In this day and age, cycling infrastructure is an (d) illumination of bicycle paths, especially completed", Tachydromos [Online] Available at: important parameter of urban space due to the in the peri-urban and extra-urban areas. https://www.taxydromos.gr/Topika/225123-olok- increasing trend towards bicycle use, mainly as lhrw8hke-to-3hlwma-twn-podhlatodromwn. a result of the economic crisis and, in part, of the Notes html Retrieved on 02/11/2018 need for environmental protection. Due to the * School of Rural and Surveying Engineering, Bakogiannis, E. and Kyriakidis, C. (2018) "Study of dri- fact that bicycle use is not a conscious option, National Technical University of Athens, eba- ving behavior in Ilioupolis, Athens according to the the need for improving the existing cycling in- [email protected] environmental affordances theory", European Journal frastructure in cities is urgently needed in order ** School of Rural and Surveying Engineering, of Formal Sciences and Engineering, 1(1) (24-30) to encourage and inspire people to become a National Technical University of Athens, kyriaki- Eliou, N., Galanis, A. and Proios, A. (2009) "Evalua- "conscious cyclist". [email protected] tion of the bikeability of a Greek city: Case study In the framework of the Volos research, the *** School of Rural and Surveying Engineering, "City of Volos"", WSEAS Transactions on Envi- above issues came to the forefront through a National Technical University of Athens, stef. ronment and Development, 8(5) (pp. 545-555) questionnaire survey, as the conditions that [email protected] Galanis, A., Botzoris, G., Siapos, A., Eliou, N. and encourage or discourage the use of the bicycle **** School of Planning and Regional Deve- Profillidis, V. (2017) "Economic crisis and promo- were recorded. The findings of the survey have lopment, University of Thessaly, margarita.dia- tion of sustainable transportation: A case survey shown that, besides the existence of a unified [email protected] in the city of Volos, Greece", Transportation Rese- cycling infrastructure network that is the most *****School of Rural and Surveying Engineering, arch Procedia. 24 (pp. 241-249) important incentive for systematic cycling, the National Technical University of Athens, dimi- Gehl, J. (2010). Cities for people, Island Press, Wa- issue of the protection of parked vehicles and [email protected] shington, DC safe travel is another factor that can help in the Gibson, J. (1979) An ecological approach to visual increase of bikeability. References perception, Houghton Miffin, Boston, MA In summary, some of the suggestions that Athanasopoulos, K. (2018) "Athens Cycle Infrastruc- Hellenic Statistical Authority (HSA) (2011) Popu- can be made and implemented are: ture", Google Maps [Online] Available at: https://dri- lation Census 2011 [Online] Available at: www. (a) the installation of bicycle stands and bike ve.google.com/open?id=1eF8Hs4iXwIMhQwRQ1Pl0 statistics.gr Retrieved on 02/11/2018 sharing systems, vjtrVa4&usp=sharing Retrieved on 02/11/2018 Karanikola, P., Panagopoulos, T., Tampakis, S. and (b) a unified bicycle circulation network sa- Athanasopoulos, K. And Vlastos, T. (2018) "Mapping Tsantopoulos, G. (2018) "Cycling as a smart and tisfactorily covering most areas of the city the geography of cycling infrastucture in Greece green mode of transport in small touristic cities", and points of interest, which are mostly de- through an Open Participatory Procedure", 11th In- Sustainability, 10(1) (268-286) veloped in the off-road area, so that potential ternational Conference of the Hellenic Geographical Ministerial Decision 52907 (OGG 2621/31-12- cyclists feel safer; Society, Laurio, Greece, 12-15 April 2018 2009) Special arrangements for servicing people

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 17 Table 2– Citizens assess the existing network in Volos (Source: Own elaboration)

Table 3– According to citizens, negative affordances are more than the positive ones.

with disabilities in public areas for pedestrians Vlastos, T. and Chronopoulos, G. (2007) "Obstacles Lourontzi, E. and Petachti, S. (2017) "Cycling: Uti- to walking. Quantitative valuation in the case of litarian and symbolic dimensions", Transporta- Athens", Law and Environment, 39(1) (pp. 38-44) tion Research Procedia. 24 (pp. 137-145) Vlastos, T. and Polyzos, J. (1993) "Critique in par- Nikitas, A., Karjalinen, T.M. and Rahe, U. (2013) king policy in city centers: Ten years of ambitious "Innovative bike-sharing design as a research and programs and policy errors", Technical Timelines: educational platform for promoting more livable Scientific Edition of the Technical Chamber of urban futures", 5th International Congress of In- Greece, 4(13) (pp. 207-234) ternational Association of Societies of Design Re- Vlastos, T., Milakis, D. and Athanasopoulos, K. search, Tokyo, Japan, 26-30 August 2013. (2004) The bicycle in 17 Greek cities. A Planning Vlastos, T., Barbopoulos, N. and Milakis, D. (2007) Manual, School Book Publishing Organization, "Bicycle and environment. Research on social, Athens spatial, traffic and legal conditions for integrating cycling in sustainable mobility policies in Greece", Conference Proceedings “Scientific Research in the NTUA”, Mytiline, Greece, 5-8 July 2007 (pp. 351-356)

18 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Rigenerare con arte: per tingenza anche il limen tra città dei morti e che – intese realmente quali “movimenti” – città dei vivi: il recinto, il muro. sociali della realtà contemporanea. Inoltre la una industria della morte L'evoluzione della "nera dimora” (4) di fou- stessa pratica della sepoltura muta e si evol- alternativa caultiana memoria è certamente lo specchio ve sino a negarsi quasi. Vi è una contrazione Elisa Baldin * e Giovangiuseppe - per il filosofo francese lo specchio è un’e- dello spazio necessario per la sepoltura che terotopia - della società dei vivi, quel luogo nelle ricerche sperimentali tende sempre più Vannelli ** in cui ci si rivede ma non si è davvero, se si a tenere conto della questione ecologica con- accetta l'idea che la morte sia il momento ter- nessa alle pratiche. minale dell'essenza. Potrebbe dirsi dunque Dunque questa “emergenza in senso doppio” Spazi alternativi per una morte alternativa** che la città dei morti sia un monumento (5) diviene una questione multiscalare e multi "Sintomaticamente si diffonde, sia pure in individuale e al tempo stesso collettivo che disciplinare che necessita di essere affronta- modo strisciante, la tendenza a percepire la raccoglie in sè le tracce di quelle "masse dor- ta nella sua complessità: una questione che sepoltura dei morti come un problema ana- mienti" (6) che secondo Le Goff furono per la vede nella necessità di un riscatto di questi logo all’eliminazione delle scorie industriali prima volta rappresentate dal registro par- luoghi negletti il monito per la concezione e dei rifiuti urbani! A questo punto i cimiteri rocchiale che segnò così il passaggio ad una degli stessi. sono il più vistoso e desolante segnale del fat- storia di massa. È sul ruolo che le cittadelle cimiteriali devono to che la nostra cultura si trova ad una soglia, Il riconoscimento del valore di monumen- assumere rispetto al cittadino e alla realtà urba- da cui non è possibile arretrare, mentre su di to - di monito quindi - di questi fatti urbani, na che ci si interroga: su quali siano le relazioni essa è altrettanto impossibile sostare" (1). onnipresenti in qualunque realtà territoria- possibili tra città dei vivi e città dei morti. Il superamento della soglia di cui parla Ma- le - se c’è vita c’è morte, se c’è morte c’è un I lastscapes (8) sono sempre più reinterpreta- sullo è in senso figurato il centro della que- luogo per il riposo eterno - diventa elemento ti non come luoghi di reclusione della morte stione qui posta. primo per non determinare una svalutazio- bensì come luoghi per i vivi. Il recupero e il Des thèmes orphelins (2) quelli dell’architet- ne culturale, sociale - e perché non anche riuso di questi brani di città, la loro rivalu- tura cimiteriale, una questione contingente economica - di quei luoghi che conservano la tazione e la loro risignificazione, facendo della città contemporanea che richiede un memoria collettiva, che costituiscono la so- leva sulla resilienza che hanno dimostrato ripensamento in relazione alle nuove prati- glia di contatto tra l’essere e il non essere. Si nel corso della loro storia intesa come ma- che di sepoltura, alle società multietniche e fa riferimento a quegli stessi luoghi che, con- teriale per il progetto, divengono necessità alle città in estensione che hanno raggiunto tinua Masullo: “esplodono per un’inarresta- imminenti per la concezione di luoghi del- queste hétérotopies de déviation (3) pensate bile invasività, spoglia di qualsiasi funzione la rigenerazione mediante la rigenerazione come esterne, estranee, estromesse: altro dal- in favore dell’umanità, quindi sprovvista di dei luoghi. Ciò appare come l’unica maniera la città. qualsiasi valore” (7). possibile perché si possa affrontare quella Emergenze in senso doppio nelle nostre cit- Il luogo di sepoltura, a valle dell'editto na- “pornografia della morte” (9) di goreriana tà: un'urgenza - come racconta Masullo - ma poleonico del 1804 ha sempre più - e sempre memoria: la morte ridotta a tabù, esiliata al contempo dei fatti urbani che emergono per una più vasta utenza - rappresentato un dalle conversazioni, appena un lieve ricordo dal tessuto con i loro recinti. Questi recinti momento di affermazione della propria iden- del suo ruolo nella storia della civiltà. Oggi cimiteriali si sono visti assorbiti, fagocitati - tità, l'ultima occasione. Dunque si può dire pare che all’idea di morte si tenti di restituire ma non digeriti - dall’ampliamento dei centri che oltre ad essere una questione sociale, è un’immagine nuova. urbani. Si è venuto a configurare un capitolo più propriamente una questione culturale. Mai come in questo momento storico si può di storia urbana fatto di ritorni: i luoghi di I cimiteri fanno parte della città, ne costitui- diagnosticare alla no¬stra società una “imma- sepoltura, divenuti extra-moenia con l’editto scono una parte fondativa e la generano po- ginopatia” (10). Il tema della morte di certo di Saint Cloud, nella seconda metà del secolo trebbe dirsi. Ci si riconosce in questo luogo e non si può esimere da questo discorso, anzi, si sono ritrovati ad essere, quasi inconsape- si riconosce tramite esso la propria apparte- si può riconoscere un sempre crescen¬te volmente, elementi interni alla città o che nenza ad una collettività, come identità sin- tentativo di spettacolarizzazione della mor- quanto meno ne costituiscono parte fonda- gola ascrivibile ad una identità comune. te. Rispetto alla morte di¬venuta scandalo mentale del margine. La città in cui si inseri- Quelli che Foucault definisce dei contro-luo- nel corso del secolo scorso si ricercano oggi scono questi spazi rifiutati ha degli elementi ghi, si configuravano quali "utopie situate" nuovi modi - immagini - per rendere attra- che con frequenza si ripropongono a definire ai margini delle città del XIX secolo, quasi ente anche la più grande paura dell’uo¬mo. gli altri tasselli di un mosaico urbano fatto di a fare da contro-città. Questa contro-città si Questo lavoro sull’immagine, sul volto del- recinti, frammenti di città che definiscono trova oggi a doversi rapportare a degli avan- la morte, assume lo spessore di un processo una città in frammenti: una città di recinti zamenti tecnologici e a delle evoluzioni so- che tenta di riscattare dei luoghi, delle figure industriali, residenziali, militari, sanitari, ciali che ne mettono in discussione la solidi- professionali, dei rapporti sociali, il rapporto commerciali ecc. Così, la soglia di cui parla tà dei retaggi che porta con sé dal suo stesso con l’al di là. In un senso fisico, a prescindere Masullo è forse non solo una immagine con- passato. Quella “corrispondenza di amorosi dalle credenze, si può parlare di un “al di là” cettuale a cui riferirsi, bensì la soglia da var- sensi” rispetto al sepolcro è divenuta difficile rispetto ad un recinto, ad un limite. Il modo care è divenuta per delle condizioni di con- da preservare in rapporto alle nuove dinami- per superare la paura di questo al di là pare

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 19 esser diventato la creazione di un’imma¬gine terpretare la relazione con la morte: non più vento certosino è stato trasformato, modifi- attraente della morte. Boschi Vivi, Capsula segregata e celata da un recinto, bensì costel- cato e ampliato divenendo il principale sito Mundi, DethLab sono alcuni degli esempi lazione ancorata al Manhattan Bridge. Per af- di sepoltura dei bolognesi, caposaldo nella che massimamente tendono alla fascinazio- frontare il problema della scarsità di suolo da memoria urbana e sociale. Inoltre, ad oggi ne tramite immagini al fine di ridurre la di- destinare agli spazi cimiteriali, perseguendo un ripensamento sul piano gestionale è in stan-za con l’al di là, quello dietro il recinto. l’idea che “local memorial sites can be woven atto: come racconta Mauro Felicori sono sta- Questo culto dell’immagine sembra essere into the fabric of everyday city life” (11), l’i- te avviate pratiche di up-cycle delle antiche esso stesso la cura, forse anche più delle più o dea del cimitero-costellazione può prender cappelle familiari dismesse che diventano meno innovative alternative proposte. forma a valle di una ricerca scientifica che cinerari collettivi rispondendo alle diverse La proposta dei due designers Anna Citelli propone i resti umani come fonte di energia e nuove istanze spaziali relative alle inno- e Raoul Bretzel per una innovativa sepoltu- sostenibile tramite un processo che crei bio- vative pratiche di sepoltura. Il caso di Bolo- ra ecologica è Capsula Mundi. Una proposta massa mediante la decomposizione e che ha gna ci racconta come lo spazio dedicato alla culturale che propone un diverso approccio luogo all’interno di capsule biodegradabili sepoltura vada dunque re-inventato, ovvero al tema della morte. Il contenitore biodegra- e reimpiegabili che tendono nell’insieme a ri-trovato. dabile dalla forma a uovo è realizzato per creare una immagine seducente della morte. dare dimora al corpo del defunto in posizio- Tale processo di risignificazione spesso passa Riconversione, artializzazione (12), rige- ne fetale o le ceneri, quasi un ritorno alla pla- per una pratica architettonica del riciclo, per nerazione* centa materna. Sulla Capsula, come un seme un typological shift che grazie alle innovati- Un esempio interessante é la riconversione dei nella terra, viene piantato un albero, scelto in ve pratiche di sepoltura diviene sempre più Fours à chaux, a Cherq, ove l’antico sito indu- vita dal defunto, che verrà curato da familiari di ampio respiro. Paradigmatici esempi di striale trova occasione di rigenerazione nell’in- e amici, come un’eredità per i posteri e per il riciclo storico sono la certosa di Ferrara e la tersezione di luoghi per i vivi e per i morti. futuro del pianeta: un bosco della memoria. certosa di Bologna, casi in cui è emblematica Questa fornace rappresenta una delle te- Il tema dell’ecologia e del luogo del ricordo e centrale la questione tipologica. La certosa stimonianze meglio conservate dell’attivi- che trova posto tra i tronchi dei boschi è alla di Bologna si ritiene sia un valido paradigma tà industriale locale – la produzione del- radice dell’iniziativa Boschi Vivi che tenta di in merito al tema del riciclo: anzitutto il con- la calce – che ha caratterizzato per secoli coniugare le esigenze spirituali dell’indivi- duo con quelle terrene della cura del patri- monio boschivo. Boschi sempre aperti che si candidano a divenire luoghi di incontro - mediante eventi culturali - e condivisione: “una nuova scenografia commemorativa per i tuoi cari”. In parallelo vi è l’intento di de- terminare quel che vien definito un “valore aggiunto” tutelando la natura e attribuendo ai boschi nuove funzioni e valori. Di fatti l’i- niziativa non è a scopo di lucro bensì reinve- ste i proventi nella tutela forestale secondo un principio di economia circolare. Dunque il tema del riciclo affiora come por- tante: riciclo del suolo, delle infrastrutture, dei significati. Pare essere questa la direzione perseguita dal laboratorio di ricerca coordinato da Karla Rothstein presso la Columbia University: il DethLab. Tale ricerca che rielabora in senso critico e attraverso un’ottica multidisciplina- re le pratiche, gli usi e le credenze filtrate poi rispetto alla realtà multietnica e capitalistica newyorkese. Ricerca scientifica e progetta- zione architettonica e urbana si sostengono vicendevolmente per giungere ad una propo- sta avanguardistica che osserva la città, nei suoi fatti fisici e sociali reinterpretandone parti. Constellation Park è un progetto che ripensa lo spazio cimiteriale al fine di rein- Figura 1– “…come un’araba fenice!”

20 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue quell’area di territorio belga compresa tra gnifica concretizzarne l’essenza in contesti pubblico il potenziale estetico ed evocativo e Tournai e Antoing. storici sempre nuovi. Potremmo anche dire suggerendone nuove interpretazioni. Oggi si contano solo una trentina delle circa che la storia di un luogo dovrebbe essere la Nei Fours di Cherq il medium dell’arte é vol- 130 calchère costruite tra XVIII e XIX secolo, sua auto-realizzazione. Ciò che all’origine to a una doppia rigenerazione: quella della landmarks di quello che è stato denominato era presente come possibilità é “disvelato” at- fornace abbandonata che rivive come luogo il Pays Blanc, ad indicare la risorsa mineraria traverso l’azione umana, illuminato e preser- di produzione culturale e quella della fun- come matrice di questo paesaggio. vato nelle opere d’architettura che sono allo zione cimiteriale, reintegrata in uno spazio Un rapporto, quello tra risorsa del sottosuolo stesso tempo vecchie e nuove”, (17) di vita. e risorgenza architettonica, che caratterizza In Vallonia gli effetti della crisi industriale, il paesaggio della Vallonia industriale quale in termini di disoccupazione e declino dei I Fours à chaux di Chercq: arte-fatti produttivi geografia artificiale, riscrittura del suolo se- centri urbani hanno orientato le politiche La fornace di Cherq è situata lungo l’Escaut, condo una dinamica di rizoma (13). Affiora- territoriali alla necessità di “voltare pagina”, poco a sud del centro di Tournai ed è conside- menti che ci raccontano il territorio in pro- cancellando cio’ che restava del passato, in rata una tra le più imponenti fornaci della re- fondità, dove il concetto di pro-duzione come nome del progresso, dell’innovazione, della gione. Il complesso comprende due batterie “disvelamento” (14) è elemento fondante la rinascita economica. In accordo con i Piani di forni e un corpo di annessi. relazione tra tecnica e paesaggio e rimanda Marshall, tabula rasa e ricostruzione hanno Le facciate massive racchiudono le camere di alla questione dell’identità dei luoghi nelle quindi prevalso nella riscrittura dei territori. combustione, collegate da delle gallerie vol- politiche di riconversione industriale oggi. Sono pochi gli esempi di recupero in cui il tate ed aperte sul fiume da una sequenza di In questi paysages de la machine si conden- sito è considerato oltre il suo valore fondia- arcate ogivali. sano due memorie “le memorie individuali, rio: laddove presenti caratteri di “autenticità, Il carico di pietra e carbone avveniva tramite leggere ed effimere, si sovrappongono alle integrità, rarità e rappresentatività” (18) la un piano inclinato, che collegava la vicina memorie collettive, più solide e durature, preesistenza è riconosciuta patrimonio, per- cava alla sommità dei forni. La calce prodot- che si legano intimamente alla storia della tanto viene preservata dalla demolizione e ta era trasferita sulle chiatte, dirette ai can- società, ai suoi topoi, significativi, che sono riutilizzata. Si vedano il Grand Hornu, vicino tieri, tra i quali si ricorda quello del porto di come stazioni territoriali della sua vicenda, a Mons, gli antichi Moulins de Beez a Namur Boston e, si dice, di Shangai. E’ interessante della sua affermazione sul territorio in cui e la miniera di Blegny, vicino a Liegi. In ogni quindi leggere questo luogo nella duplice essa si identifica” (15). Le industrie furono caso il recupero riguarda la sola struttura co- dimensione di arte-fatto, espressione di una infatti propulsori dello sviluppo di tessuti struita, da cui sono esclusi la materia suolo tecnica di trasformazione della materia – pie- urbani, di sistemi di spazi privati e collettivi, e la dinamica vivente che ne ha modificato tra, ma anche di macchina produttrice di al- di nuovi modi dell’abitare, generatori di co- forma e percezione durante il periodo di ab- tri luoghi, nei quali rivive. munità multietniche, unite attorno a questi bandono. E questa stessa dimensione di materia in luoghi di produzione per ben due secoli. Molto più recente è il concetto di rigenera- transizione, di ubiquità, di perennità, si ri- Di fronte ai rapidi mutamenti economici e zione, che comprende in sé quella capacità di trova nel progetto di riconversione, sebbene sociali, la chiusura e la delocalizzazione del- autorinnovamento presente nelle strutture sotto un’altra forma. le fabbriche aprono al dibattito sul divenire biologiche e che rispecchia un cambiamento di questi siti, non (più) luoghi o luoghi in di paradigma nei programmi di riqualifica- Il sogno delle piramidi attesa. zione urbana, in cui dinamiche ecologiche Cessata l’attività dopo la seconda guerra Se da un lato il riuso implica la necessità di e sostenibilità divengono valori fondamen- mondiale, i fours restarono in abbandono un dialogo con il passato, riconosciuto come tali nei modi di trasformazione dello spazio fino agli anni novanta quando la società CCB spessore antropico (16), dall’altro ci si pone e di uso delle risorse. Questo nuovo approc- decise di vendere il sito. la questione dell’adattabilità degli spazi agli cio - che emana dal concetto di paesaggio Tra i favoriti per l’acquisizione vi era un’im- usi e programmi della città contemporanea. introdotto dalla CEP (19) – punta alla valo- presa di costruzioni intenzionata a smantel- Una delle sfide maggiori nella riconversio- rizzazione dei siti a partire dalle strutture lare i forni e riutilizzarne il materiale. Fu al- ne industriale è la reinterpretazione delle preesistenti - artificiali e biologiche – che lora che Domino Favot, Mathieu Wilmotte, tracce, volta ad arricchire il significante di divengono materia di progetto. Quentin Wilbaux e Eric Marchal - quattro significato che parli non solo al presente ma In quest’ottica, fondamentale è stato il contri- amici, di cui tre architetti, legati dalla passio- anche alle future generazioni, con l’intenzio- buto della land art, le cui le sperimentazioni ne per l’arte, per il patrimonio industriale di ne di riportare non solo spettatori ma nuovi hanno offerto occasione di ripensare i siti indu- Tournai, per le tecniche costruttive della pie- attori in questi luoghi. striali quali prodotti culturali, cioè arte-fatti. tra, decisero di comprare il sito per salvarlo A favore di una conciliazione tra stabilità e In particolare l’opera di Smithson - che sce- dalla demolizione. dinamica di mutazione dei luoghi, Norberg- glie il luogo, ne studia ed evidenzia la compo- Nel ’97 acquisirono la fornace pur non aven- Schulz afferma “Ogni luogo dovrebbe avere nente temporale e ne restituisce nuovo signi- do definito un progetto di riqualificazione. la capacità di ricevere dei “contenuti” dif- ficato attraverso un intervento site specific Fu in una serata di riflessioni – sotto forma ferenti, naturalmente entro certi limiti […] - comporta una riconversione dello sguardo di cappelli colorati - che l’immagine delle Proteggere e conservare il “genius loci” si- (20) oltre che del sito stesso, rivelando al piramidi emerse nelle loro menti, prima

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 21 per scherzo, e poi sempre più nitida come la scite annuali attraverso la piantumazione di ria e la silenziosa emozione del ricordo, in Mango- chiave interpretativa del divenire del sito. nuovi alberi. Facendo eco a certi rituali mes- ne Fabio (a cura di), Cimiteri Napoletani. Storia, In effetti, ciò che sorprende a prima vista è sicani il luogo celebra morte e nascita come arte e cultura, Massa Editore, Napoli, 2004, p. 19. il carattere monumentale della costruzione due fasi di una stessa dimensione: l’esistenza. 2. Bialestowski Alice, Lieux funéraires. L’espace in pietra, che trasmette perennità e della sua Sfortunatamente il mancato contributo du deuil se dématérialise, in “Le moniteur archi- architettura che ricorda le fortezze medievali degli enti pubblici ha lasciato in sospeso il tecture”, 215, maggio 2012, p.75. ma anche le cattedrali gotiche. rinnovamento delle scuderie, che avrebbe 3. Cfr. Foucault Michel, Le eterotopie, in Moscati Alle qualità tettoniche e spaziali del costruito sicuramente promosso una frequentazione Antonella (a cura di), Utopie Eterotopie, Crono- si aggiunge il bosco che forma il coronamen- più ampia del sito, aperto oggi solo in poche pio, Napoli, 2018. to degli edifici. La ricolonizzazione sponta- occasioni. Perciò Famawiwi si autofinan- 4. Foucault Michel, Spazi altri, in Vaccaro Salvo (a nea di betulle, aceri, biancospini e frassini, zia con le donazioni e l’acquisto di passe- cura di), Spazi altri. I luoghi delle eterotopie, Mi- ha trasformato il suolo calcareo in substrato mémoire da parte degli aderenti, ad oggi più mesis Edizioni, Udine, 2001, p.27. fertile. Un’azione di rigenerazione silenziosa di 120. Gli appuntamenti annuali riscuotono 5. Dal lat. monumentum “ricordo, monumento”, che ha riportato forme viventi, conferendo al sempre molto successo: la “Fête du feu” a giu- der. di monere “ricordare” ma anche “ammonire”. sito un valore simbolico di rinascita. gno e il “Festival de la grande faucheuse” ad 6. Le Goff Jacques, Documento/Monumento, En- Quale nuova identità di questo luogo di e in ottobre accolgono performances artistiche ciclopedia Einaudi, Torino, 1978, vol. V, p.39. trasformazione? partecipate, esposizioni, spettacoli teatrali e 7. Masullo Aldo, L’eloquente artificio della memo- Ispirato alle piramidi - monumenti millenari momenti conviviali. ria e la silenziosa emozione del ricordo, in Mango- e custodi di memoria – il progetto di ricon- Un progetto intelligente, quello di Famawi- ne Fabio (a cura di), Cimiteri Napoletani. Storia, versione reinterpreta l’antica fornace come wi, dove il genius loci é reinterpretato at- arte e cultura, Massa Editore, Napoli, 2004, p. 19. luogo dedicato all’arte e alla memoria. traverso la creazione artistica, che connota 8. Cfr. De Leo Emanuela, Paesaggi cimiteriali eu- La fondazione Famawiwi, istituita dai quat- l’azione pro-duttiva di valore simbolico ed ropei. Lastscape realtà e tendenze, Mancosu edito- tro amici, punta quindi sul riuso e sulla re- evocativo: nel bosco dei passe-mémoire, l’ar- re, Roma, 2006. silienza dei forni di calce per rispondere ad te e la memoria si fanno materia dell’altrove. 9. Gorer Geoffrey, The pornography of death, in una duplice questione: il recupero del patri- Intersezione tra dimensione fisica e dimen- “Encounter”, ottobre 1955, pp. 49-52. monio industriale e la reinterpretazione dei sione immateriale dell’esistenza – del singo- 0. Il termine “patia” può essere interpretato con luoghi di sepoltura. lo e della collettività - che coabitano il luogo una doppia accezione: dal greco significa “soffri- L’intenzione è di valorizzare la fornace come nella perennità. Il rispetto del sito nel suo du- re” ma possiamo rilevare anche una comunanza patrimonio della cultura locale, di integrare plice aspetto di fabbrica e di bosco riflette un con il termine “pathos” ovvero la capacità di su- nel bosco un cimitero innovativo e di far co- approccio sensibile, capace di comprendere e scitare un’intensa emozione e una totale parteci- noscere il sito al pubblico attraverso l’orga- valorizzare nel contempo il patrimonio sto- pazione sul piano estetico o affettivo. nizzazione di eventi e manifestazioni artisti- rico industriale e la materia vivente per una 1. i luoghi della memoria locale possono essere che. In vent’anni molti interventi sono stati risignificazione del sito-paesaggio. ricuciti entro il tessuto della vita della città di tutti realizzati. Il complesso è stato parzialmente Alla domanda sul divenire dei Fours, i mem- i giorni. http://magazine.columbia.edu/features/ riadattato per accogliere eventi pubblici bri di Famawiwi rispondono con fiducia nel- spring-2016/making-light-death. all’interno delle gallerie voltate. All’esterno, la persistenza del sito, di cui in un futuro si 12. Roger, A. (1997) Court traité du paysage, Gal- lungo l’accesso all’area sacra, sono state in- riferisca: limard, Parigi stallate tre opere d’arte, che accompagnano “Al passare dei millenni, fu la festa, le risate, 13. Occhiuto, R. (2014) “Paesaggi incisi: riuso e ri- il visitatore verso il bosco: la passerella in le voci, la musica. La celebrazione della rina- ciclo” in Nip magazine, 21 (pag 20-41) acciaio corten, di Jean-Claude Saudoyez, l’al- scita di un luogo, della sua riappropriazione 14. Heidegger, M. (1953) “ La questione della tecni- bero calcinato di Bob Verschuren, e la macro- di un nuovo connubio tra natura e architet- ca” in Saggi e discorsi, Mursia, Milano crisalide di Emile Desmedt. “Ogni creazione tura, tra mura e cultura. Centinaia di persone 15. Turri, E. (1998), Il paesaggio come teatro: dal rimanda alle materie e alle forme della forna- hanno commemorato questo rinnovamento. territorio vissuto al territorio rappresentato, Mar- ce. Ciascuna accentua il carattere senza tem- La gioia di un progetto suscitò un clamore il silio, Venezia po di questa struttura apparsa con la rivolu- cui eco non si spegnerà mai” (22). 16. Ibid zione industriale”. (21) 17. Norberg-Schultz, C. (1979), Genius loci. Pae- Nel bosco, mimetizzati tra i tronchi degli al- Note saggio ambiente architettura, Electa, Firenze. beri, appaiono i passe-mémoire: colonnine * Laboratoire Ville-Territoire-Paysage, Faculté 18. Paquet, P. (2014) R”eflexion globale pour une in ghisa personalizzate da coloro che hanno d’Architecture, Université de Liège ; cotutela: La- politique de sauvegarde du patriumoine industri- scelto di lasciare una testimonianza del pro- boratoire de recherche en Architecture Concep- el. Quels critères objectifs ?” in Des usines et des prio passaggio in questo luogo. Dal 2006 il tion Territoire Histoire et Matérialité, ENSAPL, hommes, 5 (pag. 13-17) bosco è anche luogo per la dispersione delle Lille, [email protected] 19. Convenzione Europea del Paesaggio. ceneri del defunto. ** Dipartimento di Architettura, Università di 20. Maniaque, C. (2009), “paysages et territoires Infine, lungo il fiume, il “giardino della na- Napoli Federico II, [email protected] dègradés: reconversion du regard” in Cahiers scita”: un’iniziativa che vuole ricordare le na- . Masullo Aldo, L’eloquente artificio della memo- Thématiques, 9, ENSAPL, Lille.

22 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue 21. Legge, J. (2009) “La mort garde son mystère”, in Un cambio di strategia per 1. Dalla valutazione delle esperienze Passe mémoire, Mardaga, Wavre dei difficili post-sisma alla condivisio- 22. Guilbert , P. (2009) “Les Fours à chaux de Cherq. le aree del Centro Italia ne di alcune scelte strategiche Passeurs de mémoire” in Passe mémoire, Mardaga, colpite dal sisma Dalle esperienze avvenute in Italia a seguito Wavre Maria Angela Bedini* di eventi sismici non si è stati in grado di ela- borare modelli alternativi economici, sociali Bibliografia e insediativi capaci di rendere possibile una Bialestowski Alice, “Lieux funéraires. L’espace du Abstract convivenza con il terremoto. deuil se dématérialise“, in Le moniteur architectu- Dalla valutazione delle esperienze, affron- Spesso ci si è limitati all’emergenza e alla re, 215, maggio 2012 tate in precedenti gestioni dei difficili post- sola ricostruzione edilizia (Nimis, 2009; Cle- Vaccaro Salvo (a cura di), Spazi altri. I luoghi delle sisma, si evidenzia la difficoltà di trovare menti, Di Venosa, 2012; Anzalone, 2008). eterotopie, Mimesis Edizioni, Udine, 2001 occasioni per puntare al superamento di mo- In occasione di tali successive drammatiche Mangone Fabio (a cura di), Cimiteri Napoletani. delli insediativi oggi non più sostenibili: po- calamità naturali sono andati evolvendosi Storia, arte e cultura, Massa Editore, Napoli, 2004 polazione, attività, residenze urbane e rurali, gli approcci metodologici per affrontare le De Leo Emanuela, Paesaggi cimiteriali europei. beni storico-artistici, servizi, diffusi su terri- conseguenze generate dai movimenti tellu- Lastscape realtà e tendenze, Mancosu editore, tori vasti che si presentano senza adeguate rici, ma non sempre con una logica virtuosa Roma, 2006 protezioni in caso di eventi calamitosi, senza e di implementazione qualitativa. I rari ap- AA. VV. (2009) Passe-mémoire, Mardaga, Wavre reti tecnologiche di pronto intervento, senza procci con valenze positive sono stati favo- Occhiuto, R. (2014), "Paesaggi Incisi: riuso e rici- sistemi di aree urbane rifugio iperattrezzate riti dalla legislazione regionale introdotta clo” in Nip magazine, 21 (pag. 20-41) e senza una rete di strutture centrali, sempre a seguito degli eventi sismici, da Piani ur- Heidegger, M., (1953), "La questione della tecnica” accessibili, ubicate in nodi strategici a servi- banistici realizzati ad hoc, o da motivazioni in Saggi e discorsi, Mursia, Milano. zio del territorio. politico-amministrative regionali o naziona- Turri, E. (1998), Il paesaggio come teatro: dal terri- Il terremoto, nella sua drammaticità, crea li che, per qualche tempo, hanno avviato la torio vissuto al territorio rappresentato. Marsilio, dunque una rottura dei fragili equilibri pre- ricostruzione, senza giungere quasi mai alla Venezia esistenti e impone un ripensamento del mo- fase conclusiva. Norberg-Schulz, C. (1979), Genius loci. Paesaggio dello di vita in tali luoghi, e l’urgenza di rea- Viene ora esposta una breve disamina crono- ambiente architettura, Electa, Firenze. lizzare sistemi di protezione dai rischi. logica dei principali eventi sismici, al fine di Paquet, P. (2014), “Réflexion globale pour une po- Obiettivo del paper è suggerire un deciso evidenziarne alcuni limiti e valenze. litique de sauvegarde du patrimoine industriel. cambio di strategia per la costruzione di Marche, 1930. Terremoto nella fascia costie- Quels critères objectifs?”in Des usines et des hom- nuovi e complessi equilibri nei territori della ra tra Pesaro e Ancona. Sarà sufficiente ricor- mes, 5 (pag. 13-17) diffusione, in grado di ridare significato alle dare la costruzione di tante piccole casette Maniaque, C., (2009), “Paysages et territoires modalità di vivere, produrre e godere delle di un solo piano, a forma di cubo, realizzate dégradés: reconversion du regard” in Cahiers valenze territoriali in ambiti a rischio. nella zona allora periferica popolare del Pia- thématiques, 9.ENSAPL, Lille. Si propone pertanto di affiancare da subito, no San Lazzaro, note ancora oggi con il nome alle strategie di ricostruzione degli edifici di “case simiche”. Sono presenti anche oggi, nelle zone rosse dei centri storici danneggia- ampliate con volumi bassi accostati e inseri- ti, la riprogettazione della qualità urbana e ti in un assetto urbanistico sobrio della zona della struttura funzionale di tutto l’insedia- periferica popolare del mercato, al Piano San mento, considerando in primo luogo gli assi Lazzaro, zona problematica, ma con una pro- che collegano il centro antico ai quartieri, pria identità. che dovranno costituire l’ossatura portante, Marche, 1972 (magnitudo 5,4-5,9; nessuna sicura, propulsiva e bella tra i centri storici, vittima); 1997 (magnitudo 6,0; 11 vittime). La a lenta rigenerazione, e la città e il territorio lontana esperienza del terremoto di Ancona ha che li ingloba: un rovesciamento di prospet- reso possibile trasformare un evento doloroso tiva che evidenzia il passaggio strategico in un’occasione unica per la rinascita degli anti- dall’ottica della ricostruzione edilizia a quel- chi quartieri del Guasco e dell’Astagno. la della rivalorizzazione sociale e produttiva Il criterio guida seguito nel post-terremoto degli assi che devono sostenere la rinascita fu l’inserimento della ricostruzione ad ini- delle zone più colpite. ziativa privata in Piani dettagliati di com- Parole chiave: eventi sismici passati e recenti; parto, che definivano anche aggregazioni, cambio di strategia post-sisma; sistemi si pro- separazioni, ricomposizioni delle singole getti per la rinascita. unità immobiliari pubbliche e private. Il ri- sanamento del Centro storico, durato un de- cennio, è stata peraltro realizzata sulla base di un “progetto unitario”.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 23 La ricostruzione in questo caso non ha avu- pendenza o a sezione ristretta, curve strette, Emilia Romagna, 2012 (magnitudo 5,9; 27 to necessità di una pianificazione ad hoc, in pericolosità idrogeologiche, edifici a ridosso vittime). L’esperienza emiliana è una pietra quanto è coincisa con la redazione del nuovo della strada, ecc. miliare nell’approccio ad un evento sismico. PRG. Abruzzo, 2009 (magnitudo 5,9; 309 vittime). Un evento che ha colpito, per la prima volta Anche limitandoci alle sole tematiche Gli elementi di qualità sopra evidenziati in Italia, un’area diffusa e caratterizzata, in dell’intervento edilizio, le schede di agibilità sono ben lontani dalle scelte governative, to- quel caso, da un vivace tessuto insediativo dei singoli edifici – applicate in Italia per la talmente prive di cultura urbanistica e socia- industriale e agro-industriale. Un’esperienza prima volta nelle Marche, a seguito del ter- le, che hanno portato alle pseudo-invenzioni che si è sviluppata con un laborioso processo remoto del 1997 (Menoni, 2016) - hanno per- delle New Towns («19 quartierini sperduti partito dal basso. messo di assicurare una qualche omogeneità nella campagna»). Una “azione scellerata”, Il Piano di Ricostruzione (L. n. 16/2012), i nelle valutazioni di agibilità degli edifici le- secondo Campos Venuti (Campos Venuti, Programmi Speciali d’Area PSA di 24 Comu- sionati (superando almeno in parte le grandi 2010; Oliva et al., 2012). ni, del 2015, i Piani dei centri storici, il Piano disomogeneità di valutazioni generate nelle Si è andata inoltre consolidando nel tempo Operativo hanno introdotto nuovi strumen- esperienze precedenti), ma non si sono di- la consapevolezza che molti tessuti insedia- ti urbanistici “dedicati”. mostrate particolarmente efficaci nell’indi- tivi residenziali storici non potranno essere Una strategia di urbanistica progettata, che si viduare gli edifici che non necessitavano di ricostruiti come erano e dove erano (Oliva, inquadra in una visione di rilancio strategico demolizione e ricostruzione. 2016), con le loro fragilità irrimediabili. È di un ampio territorio, in pericolo di abban- Friuli, 1976. Al terremoto del Friuli (magni- necessario dunque prendere atto che la rico- dono, ove definire anche una programma- tudo 6,4; 990 vittime) nel 1976 risalgono i struzione fisica degli edifici e le competenze zione preventiva nei confronti di possibili primi studi sulla microzonazione sismica, dell’ingegneria sismica non sono per nulla eventi sismici futuri. Una pianificazione che sul rischio e sulla sua attenuazione, e sulla sufficienti a proteggere tali territori dall’ab- punta al sostegno della popolazione, ripro- necessità di integrazioni interdisciplinari. bandono definitivo. gettando anche nuove funzioni produttive e Sono mancate peraltro scelte coraggiose da Va peraltro preso atto che, al di fuori dei ri- turistico-culturali per i minuscoli nuclei sto- parte del potere politico. flettori mediatici, in Abruzzo (57 Comuni af- rici diffusi sul territorio. Subito dopo il sisma si sono realizzate strut- ferenti a tre diverse Province), si è sviluppato Nell’esperienza dell’Emilia-Romagna si è ture temporanee prevalentemente in legno anche un modello completamente diverso di attuato un esempio notevole ed efficace (MAP), mentre la piccola dimensione dei Co- rivitalizzazione, messo in atto per alcuni pic- di urbanistica concertata, in coerenza con muni colpiti ha favorito la ricostruzione nel coli Comuni, proposto da gruppi universitari. la Legge Regionale n. 30/1996, che ha reso giro di due-tre anni. In tale esperienza si sono individuate 9 Aree possibile una collaborazione funzionale tra Irpinia e Basilicata 1980. In tale occasione omogenee destinate a favorire una gestione amministrazioni comunali e privati. Anche (magnitudo 6,8; 2.735 vittime) l’intervento amministrativa coordinata tra diversi Comu- in tale positiva esperienza non è stata però si è limitato all’allestimento discutibile di ni e la messa in comune di servizi. Si sono cioè raggiunta quella integrazione tra politiche e strutture temporanee, con tempi di ricostru- realizzate forme di governance di più comuni, strategie pubbliche, da un lato, e risorse eco- zione rallentati nei numerosi centri colpiti. interrelati a livello di area vasta (Piano di Ri- nomiche disponibili, nazionali e internazio- Umbria, 1979 (magnitudo 5,9; nessuna vitti- costruzione edilizia con valenza di Piano Stra- nali, dall’altro. ma); 1984 (magnitudo 5,6; nessuna vittima); tegico) con la progettazione di SUM a livello Viceversa, nell’esperienza del 2012 dei nuclei 1997 (magnitudo 6,0; 11 vittime). urbano e territoriale. Sono stati localizzate le minori del ferrarese si è messo a nudo, salvo Con il Decreto Regionale n. 64 dell’8.02.2010, zone con alta protezione e quelle a rischio. alcune eccezioni, il degrado e l’abbandono la Regione approva le Linee guida per la defi- Una forte attenzione è stata posta inoltre alla dei centri e nuclei storici minori. Insedia- nizione della Struttura Urbana Minima per la integrazione tra centro storico e area urbana. menti occupati in gran parte da famiglie di riduzione del rischio sismico SUM, affidando- Di particolare interesse gli ambiti ove inte- immigrati a basso reddito e senza possibilità le l’individuazione di percorsi, spazi, funzioni grare sicurezza e bellezza: non solo elementi di assicurare manutenzioni o riqualificazio- urbane ed edifici strategici per garantire la ri- funzionali della SUM, ma anche luoghi con ni del patrimonio edilizio. sposta urbana ai sismi in fase di emergenza e valenza formale, culturale, ambientale e so- Da quanto fin qui esposto si possono consi- per il mantenimento e la ripresa delle attività ciale, in cui la collettività locale si identifica. derare come generalmente condivise alcune urbane, economiche, sociali e di relazione, in Pertanto si ritiene che il ricorso a strategie di scelte strategiche: fase successiva all’evento sismico. rinascita di un territorio, basate sulla SUM, - No, netto e chiaro, alla focalizzazio- Della SUM fanno parte i percorsi strutturanti siano in grado di costituire una forma di ga- ne dell’intervento post-sisma sulla ricostru- (lifelines), le vie di comunicazione ferrovia- ranzia per il rientro dei residenti, trasferiti at- zione esclusivamente edilizia. rie principali e i relativi nodi, le vie di fuga, tualmente dalla zona del cratere in altre aree, - No alla delega incontrollata per la gli spazi aperti e chiusi sicuri, i nodi nevral- in quanto assicurano, rispetto al passato, una ricostruzione ai sindaci dei piccoli comuni, gici, le aree di attesa, le aree di accoglienza e organizzazione sociale degli spazi in grado di con pochi mezzi, esperienze e competenze e di concentrazione della popolazione. E nelle informare i cittadini sui luoghi sicuri di so- tanti condizionamenti locali. SUM vengono localizzati gli elementi criti- sta, accentramento e fuga e di accelerare gli - No al lasciare soli i proprietari, cir- ci: porte urbane storiche, tratti viari a forte interventi della protezione civile. condati dal formicaio incontrollato di tecni-

24 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue ci pronti alla progettazione, né tantomeno ne nuova; ma le istituzioni, ai diversi livelli, so e fuga potrebbero condurre a quelle che un favorire l’acquisto di nuovi alloggi lontani non sembrano consapevoli nel dover porre tempo venivano chiamate “aree di pomerio”, dai luoghi colpiti. al centro la vera grande risorsa: il patrimonio le fasce “sacre” intoccabili, attorno alle città - Sì alla progettazione di Strutture umano. antiche. Uno spazio dove sono insediabili Urbane Minime multiscala, a livello urbano La stessa fase di emergenza è tutta concen- solo strutture di legno superattrezzate: un ri- e di area vasta, con forme di governance di trata nello spostare la popolazione per faci- fugio sicuro, come in tempo di guerra, in gra- più Comuni collegati, e semplificazioni/inte- litare l’opera di predisposizione di casette do di assicurare anche un minimo di privacy grazioni di più Piani interrelati (SUM, Piani provvisorie di legno e per procedere alla ri- in caso di pernottamento per la popolazione della Protezione Civile, Piani di Difesa idro- costruzione edilizia. Una ricostruzione fisica e per il prezioso patrimonio di animali. Rifugi geologica, Piani di microzonazione sismica). anelata sia dagli ex-residenti, soli e ignari del raggiungibili da percorsi di circonvallazione - Sì al masterplan come strumento futuro, che da frotte di ingegneri, ben consa- dei piccoli nuclei, dove anziani e bambini programmatico in grado di evidenziare la pevoli, invece, dell’occasione propizia di le- possano transitare e perfino trovare adegua- complessità della strategia urbanistica della gittimo guadagno. ti spazi di sosta. I piccoli Comuni dovranno rigenerazione urbana. La rinascita dei luoghi è viceversa fortemen- ovviamente essere dotati, in modo perma- - Sì a Piani di Zona e Piani d’Area te legata alla ricostruzione di un tessuto nente, di generatori elettrogeni, spazzaneve Vasta, capaci di progettare il riassetto di un sociale motivato, costituito dai residenti al- a turbina e quanto necessario per affrontare grande sistema urbano diffuso, dove la cen- lontanati dalla loro terra e dalle loro radici, e le emergenze. E se tali micro municipi, spesso tralità sia costituita dalla rinascita economi- da nuovi soggetti: giovani alla riscoperta dei mantenuti come ambiti amministrativi solo ca, sociale, culturale e produttiva dei territori valori sociali ed economici, legati proprio per ragioni elettorali, non risultano in grado colpiti. alla “terra” come fonte di piacere e di sosten- di assicurare la protezione della vita dei loro - Sì alla dotazione di tecnologie avan- tamento, piccoli nuclei di immigrati con atti- abitanti, essi dovranno semplicemente aggre- zate a rete per permettere la convivenza con vità retribuite programmate e monitorate, ed garsi in comunità più ampie. il sisma nelle aree della diffusione, assicuran- anche comunità di “badanti” per gli anziani Secondo il database del Dipartimento della do il massimo della protezione possibile, di che non intendono abdicare alla loro storia, Protezione Civile (dati aggiornati al 26 mag- assistenza, di evacuazione in caso di ripetersi ai luoghi in cui sono vissuti, rifiutando le ca- gio 2017), 1.141 Comuni non hanno ancora di eventi calamitosi. mere loro assegnate in alberghi lungo la co- un protocollo per affrontare calamità natura- sta, luoghi di isolamento a loro estranei. li come terremoti o alluvioni (Dipartimento 2. Suggerimenti e sistema di progetti Come afferma Campos Venuti «è necessario della Protezione Civile, 2017). Molti di questi per i territori del cratere sismico del investire, con gli interventi del dopo terre- sono in zona sismica 1, la più pericolosa. Centro Italia moto, non soltanto nella zona colpita, ma su Viceversa, risulta che i Comuni del “cratere” L’Area del Cratere sismico del 2016-2017 ha tutto il sistema territoriale nel suo insieme», del Centro Italia dispongono tutti di un pia- interessato diversi sistemi insediativi di una indicando l’Area Vasta come riferimento ne- no per far fronte a calamità idrogeologiche o vasta area interna di non facile accessibilità, cessario per la programmazione preventiva terremoti, come prescritto da una legge del ma di grande bellezza. In tale contesto l’atten- in vista di possibili nuovi eventi sismici. 2012. Ciò significa che quei piani di Protezio- zione urbanistico-territoriale va concentrata Va dunque progettato un assetto che defini- ne Civile, così come progettati, non servono. sulla rapida redazione di progetti di Strutture sca il rapporto tra aree costruite ed aree libe- Nei territori del Centro Italia il dualismo città- Urbane Minime a livello urbano e di area vasta, re, spazi ove ubicare gli edifici pubblici e le campagna, studiato diffusamente in altri con- con obiettivi sia di ricostruzione urbanistica strutture di emergenza, nastri viari, lontani testi (Secchi, Viganò, 2011; Clementi, 2008), (attenuazione dei rischi e della vulnerabilità si- dal rischio di possibili crolli di murature o di presenta aspetti diversi e peculiari. E tali ambi- smica, percorsi strutturanti lifelines, ecc.) e stra- versanti, in grado di garantire, anche in con- ti risultano particolarmente adatti per riavvia- tegica (nuove forme consociate di governance, dizione di calamità naturali, l’accessibilità re un rapporto stretto tra sistemi consolidati e visioni future di città, processi circolari, luoghi interna ed esterna, e sistemi a rete che assicu- ambiente rurale, saldamente relazionato al si- privilegiati di bellezza, sicurezza, identificazio- rino comunque la fornitura del servizio. stema dei circuiti culturali, enogastronomici, ne sociale). In tale rete insediativa di piccoli nuclei dif- ambientali, turistici e alla rete dei più di mille In un ambito così ampio di insediamenti diffu- fusi sul territorio può essere pianificato an- piccoli “scrigni” antichi storico-artistici, sui si, come l’Area del Cratere sismico, non sembra- che un sistema di “nodi funzionali”, presidi quali si innestano i “distretti produttivi evolu- no emergere ancora iniziative di riabilitazione strategici a difesa del territorio, con piatta- ti a traino culturale” (ambiti dove le iniziative territoriale, né progetti di sviluppo socio-econo- forme, mobili verticalmente per atterraggio culturali e creative sono preposte a generare mico locali, a spregio della comprovata dimo- di elicotteri di pronto intervento: “testate” nuove attività produttive). strazione che la sola ricostruzione edilizia è so- terminali di un reticolo di strade protette, ai Ne consegue anche una nuova logica di dise- stanzialmente inutile (Campos Venuti, 1981a; lati delle quali è vietato autorizzare la costru- gno progettuale degli spazi pubblici diffusi Campos Venuti, 1981b). zione di qualsiasi tipo di edificato ed anche sul territorio della dispersione, con la propo- Il focus nevralgico, “la madre di tutti gli di pali di sostegno per la rete elettrica o di tra- sta di elementi di riconoscibilità, identifica- obiettivi”, è riportare nei luoghi del disastro smissione dati, che possano crollare ed osta- zione, messa in evidenza dei margini insedia- la popolazione che vi risiedeva e popolazio- colarne il percorso. Tali vie protette di acces- tivi, qualificazione ambientale.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 25 Tale approccio è stato molto approfondito passato, un’organizzazione sociale degli spa- Campos Venuti, G. (2010) Città senza cultura. In- nel volume pubblicato da Paolo Colarossi zi riconosciuti dai cittadini come luoghi pia- tervista sull’urbanistica, Laterza, Roma-Bari (Colarossi, Latini, 2008) e nei Piani di Urbani- cevoli, belli, di sosta e di incontro, ma anche Clementi, A. (2008), “Paesaggio, tradimenti, inno- stica condivisa realizzati dallo stesso autore sicuri e di primo accentramento della popo- vazioni”, in Mininni, M. (a cura di), “L’urbanistica nel Comune di Cisterna (Latina). lazione e fuga in caso di pericolo (Clementi, per il paesaggio”, Urbanistica, 137 Di Venosa, 2012). Clementi, A., Di Venosa, M. (a cura di, 2012) Pia- 3. Sistemi di progetti a rapida attua- Una metodica dunque per riportare in tem- nificare la ricostruzione. Sette esperienze dall’A- zione: i raggi tentacolari della città pi brevi gli abitanti e le loro attività nei loro bruzzo, Marsilio, Venezia In ultima analisi il progetto per la rigenera- luoghi d’origine. Colarossi, P. (2017), “Otto punti per rilanciare zione delle Aree del Cratere Sismico del Cen- A livello esemplificativo, nell’ambito del l’Urbanistica in Italia”, in Industriarchitettura, 27 tro Italia comporta un forte cambio di stra- Master è stato predisposto un sistema di luglio, in Rivista on line, http://www.industriar- tegia (Colarossi, 2017), per la costruzione di progetti, multiscala e multidisciplinari, per chitettura.it nuovi e complessi equilibri nei territori della valorizzare la qualità e la vitalità degli assi Colarossi, P., Buttarelli, G. (2018), “Il compendio diffusione, in grado di ridare significato alle urbani e territoriali che dovranno sostenere, comunale delle regole per la qualità delle trasfor- modalità di vivere, produrre e godere delle da subito, la rinascita molto più lenta dei nu- mazioni urbane come strumento integrativo del- valenze territoriali in ambiti a rischio sismi- clei storici. Visioni, strategie, progetti, a breve la pianificazione locale”, in Buttarelli, G., Cappuc- co, idrogeologico e ambientale. e medio-termine, di recupero e innovazione, citti, A. (a cura di) Progetto Urbanistico e qualità Così nel workshop svoltosi a Camerino con approcci multintegrati per la gestione della città. Scenari, strumenti, processi, Inu Edi- nell’ambito del Master “Città e Territorio. del metabolismo urbano e territoriale. Una zioni, Roma, pp. 41-69 Strumenti e strategie innovative per la prote- proposta di scenari e buone pratiche, utili per Dipartimento della Protezione Civile (2017) Map- zione dai rischi dei territori in crisi” (Bronzi- un confronto interdisciplinare e per la costru- pa dei piani di emergenza comunali, in http:// ni, 2017), ai partecipanti è stata proposta dal zione di un quadro di tipologie di interventi www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/piani_di_ coordinatore del workshop, Paolo Colarossi, progettuali nelle aree del cratere sismico. emergenza_comuna.wp una sperimentazione progettuale sulla stes- In conclusione, si potrebbe affermare che Colarossi, P., Latini, A.P. (a cura di, 2008) La pro- sa città di Camerino, seguendo un metodo di appare oggi condivisa la convinzione che, gettazione urbana. Principi e storie, vol. 1, La pro- lavoro basato sulla redazione di uno Schema per affrontare i compiti complessi fin qui gettazione urbana. Metodi e materiali, vol. 2, La di Assetto improntato sulla riprogettazione esposti, anche l’urbanistica necessiti di una progettazione urbana. Declinazioni e strumenti, della qualità urbana e della struttura funzio- “rigenerazione” (Colarossi, Buttarelli, 2018; vol. 3, Il Sole 24 Ore, Milano nale di tutto l’insediamento, considerando in Oliva, 2013) di concetti, metodi, contenuti e Menoni, S. (2016), “Urbanistica e rischio sismico: primo luogo gli assi che collegano il centro strumenti. appunti per uno stato dell’arte a livello interna- antico ai quartieri, che dovranno costituire zionale”, in Urbanistica, 154, pp. 74-78 l’ossatura portante, sicura, propulsiva e bella Note Nimis, G.P. (2009) Terre Mobili. Dal Belice al Friuli, tra i centri storici, a lenta rigenerazione, e la * Dipartimento di Scienze e Ingegneria della Ma- dall’Umbria all’Abruzzo, Donzelli Editore, Roma città e il territorio che li ingloba. teria, dell’Ambiente ed Urbanistica Simau, Uni- Oliva, F. (2013), “L’urbanistica italiana e la città eu- Uno Schema di Assetto, dunque, che anzitut- versità Politecnica delle Marche, m.a.bedini@ ropea”, in Urbanistica, n. 152, pp. 5-10 to, partendo dalle valutazioni sulla situazio- univpm.it Oliva, F. (2016), “La difficile ricostruzione dell’A- ne urbana e territoriale pre-sisma, prefiguri quila”, in Urbanistica, 154, pp. 39-48 una visione di futuro desiderabile per la cit- Bibliografia Oliva, F., Campos Venuti, G., Gasparrini, C. (2012) L’A- tà. La proposta si basa cioè su un sistema di Anzalone, M. (2008) L’Urbanistica dell’Emergen- quila, ripensare per ricostruire. Inu Edizioni, Roma progetti volti all’attuazione delle qualità di za. Progettare la flessibilità degli spazi urbani, Ali- Secchi, B., Viganò, P. (2011), “The project of iso- accoglienza, di urbanità e di bellezza nella nea Editrice, Firenze tropy”, in Ferrario, V., Sampieri, A., Viganò, P. città, all’interno delle quali considerare gli Bedini, M.A., Bronzini, F. (2012), “Beauty Will Save the (Eds.) Landscapes of Urbanism, Q5 – Quinto Qua- aspetti della sicurezza (protezione dai rischi), City”, in Bedini, M.A., Bronzini F., Marinelli, G. (2012) derno del Dottorato in Urbanistica, Università della ricostruzione e dello sviluppo. Marche. The Heartbeat of My Land, Il lavoro editoria- Iuav di Venezia. Officina, Roma. Tali “raggi tentacolari”, che si allungano dal le, Ancona, pp. 124-129, ISBN 9788876636653 centro storico al resto della città, realizzano Bronzini, F. (2017), “Ricostruzione post-terremoto. una integrazione tra il nucleo antico più col- Traiettorie preliminari per la rigenerazione urba- pito e resto del centro urbano, valorizzando na nei territori del cratere sismico 2016”, in Urba- anche spazi di interconnessione ove coniu- nistica Informazioni, n. 272 special issue, pp. 994- gare sicurezza e bellezza (Bedini, Bronzini, 1000, ISSN 0392-5005 2012), senza limitarsi a costituire solo ele- Campos Venuti, G. (1981a), “Dopo il terremoto. menti funzionali della SUM, ma diventan- Una cultura per il territorio”, in Problemi della do ambiti di valenza formale, culturale, am- Transizione, 6 bientale e sociale, in cui la collettività locale Campos Venuti, G. (1981b), “Una cultura dopo il si identifichi. Viene favorita cioè, rispetto al terremoto”, in Casabella, 470

26 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue VenetoAdapt**. Un’esperienza di convergenza tra adattamento al cambiamento climatico e riduzione del rischio. Mattia Bertin*, Giacomo Magnabosco*, Denis Maragno*, Vittore Negretto*, Carlo Federico Dall’Omo*, Francesco Musco*, Lorenzo Fabian*

Due tradizioni parallele si incontrano: Figura 2– Schema di evoluzione di un evento emergenziale considerando il cambiamento climatico come macro- il Progetto Veneto Adapt catastrofe primigenia. Nonostante la grande coerenza tematica, i settori di ricerca legati all’adattamento al Il cambiamento climatico come macro- fino al limite di oltrepassare la linea di non cambiamento climatico ed alla riduzione del catastrofe sufficienza, normalmente definita come Di- rischio di disastro procedono da sempre su Il progetto parte da un assunto teorico, figlio sastro. (Bertin, 2018, p. 34) binari paralleli. I linguaggi, le metodologie, della teoria delle catastrofi di René Thom: il Proviamo a questo punto a considerare il ed i risultati stessi di queste ricerche spesso concetto catastrofe, nella produzione del ma- modello evolutivo del cambiamento climati- procedono lungo percorsi che non riescono tematico francese, si riferisce al momento in co alla luce di questa teoria. Il cambiamento a scambiare i propri materiali. (Mercer, 2010; cui una discontinuità rompe il procedere di climatico, normalmente trattato come crisi Forino, von Meding, Brewer, 2015) un sistema in equilibrio, comportando una globale da contenere, è in realtà definito dai Pur occupandosi entrambi di gestione degli repentina evoluzione. (Thom, 1980) climatologi, e dai rapporti IPCC, come una impatti estremi, e pur sovrapponendosi com- Nella teoria delle catastrofi ci si sforza di trasformazione, potenzialmente inarrestabi- pletamente per gli impatti climatici, i due descrivere le discontinuità che si possono le, del nostro sistema globale climatico, con approcci scontano due modelli in contra- presentare nell’evoluzione del sistema. In- ricadute complesse su ogni livello locale. sto, cosicché i saperi classicamente legati al tuitivamente si ammette che l’evoluzione (IPCC 2007; IPCC 2014) disastro approfondiscono solitamente i pro- globale di un sistema si presenti come una Possiamo pertanto inserire il cambiamento cessi propri della gestione dell’evento a sca- successione di evoluzioni continue, separate climatico nel precedente schema come cata- la fortemente locale, mentre quanto finora da bruschi salti di natura qualitativamente strofe primigenia, che interviene spostando esplorato dal mondo legato all’adattamento differente. Per ogni tipo di evoluzione con- verso uno stato di eccezione il sistema rom- al cambiamento climatico ha sistemi di rife- tinua, in linea di principio, sussiste una mo- pendone la stabilità. Se ciò è vero, vedremo rimento più ampi. (Gallopin, 2006; Isenhour, dellizzazione di tipo differenziale classico; come emergenze multi-evento molti episodi McDonogh, Checker, 2015) ma i salti fanno sì che si che si passi da un catastrofici di grande rilievo recentemente La necessità di far coincidere maggiormente sistema differenziale a un altro (Ivi, p. 110). accaduti anche nel nostro Paese, il più noto è questi saperi viene dichiarata da almeno un A differenza delle catastrofi, le crisi, secondo sicuramente quello di Rigopiano (2016). decennio, (Birkmann, von Teichmann, 2010) l’autore, sono perturbazioni di un sistema, in Acquisendo questo punto di vista ci siamo e ancora nel 2015 troviamo gli stessi limiti cui però non è necessario modificare il mo- chiesti come costruire un sistema coerente denunciati da loro nel manuale Hazard Mi- dello regolativo. Durante una crisi noi osser- di pianificazione dell’adattamento al cam- tigation: Integrating Best Practices into Plan- viamo un’evoluzione coerente delle relazio- biamento climatico e di riduzione del rischio ning, a cura dell’American Planning Associa- ni interne del sistema, che non necessitano che una catastrofe evolva in disastro. tion. (Schwab, 2010) di un radicale intervento di ridefinizione, ma Il contributo qui proposto prova a sviluppare semplicemente di un aumento dell’attività VenetoAdapt, un progetto per il soste- un modello di correlazione tra le due culture interna di amministrazione. (Ivi, p. 107) gno dei territori ad alto rischio scientifiche a partire da una loro applicazio- Possiamo descrivere un’emergenza come ciò A questa questione è dedicato il proget- ne congiunta in un caso specifico: il progetto che viene causato da una catastrofe, a sua to VenetoAdapt1, che ragiona sui gravi Life Veneto Adapt, dedicato all’adattamento volta definita secondo secondo il modello te- impatti climatici già in corso nel Veneto al cambiamento climatico del Veneto Cen- orico di Thom, considerando come catastro- centrale, soprattutto in merito agli im- trale attraverso la collaborazione tra enti am- fe un evento che sposti la normale evoluzio- patti causati dal caldo estremo e dal ciclo ministrativi di livello diverso. ne del sistema verso uno stato di eccezione, dell’acqua.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 27 Il progetto coinvolge tre grandi comuni della emergenziale e per l’adattamento siano già Questa rilettura dei sistemi locali, che tiene Regione, Vicenza, Padova e Treviso, l’intera in dotazione all’ente che deve procedere alla assieme gli aspetti di mappatura del rischio, Città Metropolitana di Venezia, e un’unione propria pianificazione, o comunque siano consapevolezza della pianificazione vigente, di piccoli comuni ad alto rischio, l’Unione desumibili da buone pratiche attivate da enti e descrizione dei modelli amministrativi, Comuni del Medio Brenta. La scelta degli enti prossimi sottoposti agli stessi rischi. è ora una buona base per rideterminare la da coinvolgere è stata dettata dalla volontà Il progetto, per permettere agli enti di ana- pianificazione dell’emergenza da un lato, e di rappresentare un territorio più possibile lizzare criticamente i propri processi ordi- dell’adattamento dall’altro. Vediamo nel det- omogeneo, raccogliendo assieme tre dimen- nari e la propria pianificazione vigente, ha taglio la metodologia utilizzata per ciascuno sioni e tre forme amministrative differenti, proceduto attraverso un tavolo di confronto dei tre settori in cui il progetto ha operato. per costruire un modello esportabile in tutto convocato bimensilmente, con un ruolo di il Veneto centrale. Per questo inoltre si è de- formazione, direzione del lavoro di confron- Valutare la vulnerabilità ciso di raccogliere nel gruppo i capoluoghi to e di valutazione continua del risultato per Il punto di maggior divergenza scientifica delle quattro province (il discorso per quanto il gruppo di ricerca. tra DDR e CCA è nella differenza conoscitiva riguarda Venezia sarebbe più ampio, e dipen- Il primo anno di progetto, che ha concluso la nei confronti delle variabili individuate per derà anche dalle prossime evoluzioni norma- fase analitica qui di seguito riportata, ha por- l’analisi della vulnerabilità. I quadri conosci- tive, ma per la necessaria brevità di questo tato a tre risultati: una mappatura coerente tivi ordinari, da cui dipende la pianificazione saggio basti questo a proposito della scelta di della vulnerabilità ai pericoli legati al ciclo classica nella gestione degli eventi e nel di- Città Metropolitana anziché del Comune). dell’acqua ed agli eventi di ondate di calore mensionamento di fasce e sistemi di sicurez- Le aree scelte hanno subito negli ultimi dieci per tutto il Veneto centrale, con focus dedica- za, non sono strutturati per confrontarsi con anni gravi fenomeni alluvionali e di ondate ti per ciascun comune partner; una raccolta gli eventi climatici in corso. di calore, e dall’inizio del progetto sono state di 630 misure di adattamento già presenti nei Al fine di valutare la vulnerabilità con lo sco- più volte colpite da eventi estremi che han- piani vigenti, di cui 365 legate al ciclo dell’ac- po di identificare quali aree urbane risultino no causato la necessità di intervenire con qua, e 265 legate al calore; una mappa della essere maggiormente vulnerabili gli allaga- pratiche emergenziali, rallentando anche in governance dei processi locali di gestione dei menti urbani e alle isole di calore, il lavoro maniera importante le normali funzioni am- fenomeni legati ai due pericoli, rappresen- iniziale si è concentrato nell’implementazio- ministrative. tata per comuni e per categorie dei soggetti ne dei quadri conoscitivi urbani. Il progetto Il progetto è stato strutturato a partire da una riconosciuti. Il processo di analisi si è com- ha quindi prodotto per le aree test nuovi li- rilettura critica della vulnerabilità locale, piuto poi riconoscendo, a partire dall’uso del velli informativi vettoriali, utili da un lato dei piani vigenti e dei modelli di governan- suolo, una prima stima sull’esposizione dei allo studio dei servizi ecosistemici in ambito ce dei diversi fenomeni. L’ipotesi formulata territori censiti come a maggior vulnerabili- urbano nei momenti di impatto, dall’altro a è che molti degli strumenti per la gestione tà per livelli di pericolosità stabiliti. mutuare un approccio al rischio molto più

Figura 4– Vulnerabilità a acqua e calore del Veneto centrale

28 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue opportuno per gli eventi potenzialmente del Piano d’Emergenza Comunale, del Regola- partner per ente (5 mappe) e per area tema- prossimi. I nuovi livelli prodotti si integrano mento di Polizia Idraulica e il Piano Operativo tica (6 mappe). coi giacimenti informativi esistenti già in Comunale. possesso dalle municipalità, arricchendole. Il risultato ci ha portato a mappare in tutto Conclusioni: replicabilità ed efficacia Per superare i limiti conseguenti alla scarsa 16 piani, con un totale di 630 misure ricono- Il progetto ha portato a raccogliere i due ap- conoscenza a supporto di un processo CCA sciute come vigenti. Alcune di queste misu- procci al rischio a partire dalla loro applica- abbiamo seguito il processo operativo sug- re sono ovviamente ripetitive, ed altre sono zione, nel tentativo di superare le barriere gerito dal quinto rapporto dell’IPCC (AR5, legate a tempi di ritorno troppo ridotti per concettuali a partire dal confronto passo IPCC, 2014), che definisce un nuovo approc- risultare realmente efficaci nell’adattamento passo delle due modalità anziché da una mo- cio di valutazione della vulnerabilità avvi- al cambiamento climatico. Queste seconde dellazione teorica unitaria. Il percorso ci ha cinando l’approccio di valutazione di vul- sono state comunque prese in considerazio- portato ad avere tre strumenti di analisi ca- nerabilità definito nel “Fourth Assessment ne quando modificabili in senso restrittivo paci di sostenere in maniera unitaria la pia- Report of the IPCC” (IPCC, 2007) a quello portando a risultati potenzialmente efficaci, nificazione dell’adattamento e dell’emergen- prodotto dall’UNISDR per la riduzione del ri- soprattutto se usate in sovrapposizione con za, rendendo potenzialmente più coerenti gli schio catastrofe. L’obiettivo è stato accrescere altre misure. In totale sono state riconosciute strumenti finali. Attraverso l’analisi dei pia- le conoscenze del territorio beneficiando dei 276 misure già efficaci per tempi di ritorno ni, inoltre, il processo stabilisce un modello dati ottenibili dalle nuove tecnologie e dai superiori ai 30 anni. di connessione tra questi strumenti e la pia- dati satellitari in un processo di analisi remo- nificazione ordinaria, sottolineando i punti te sensing. (Maragno, 2017) Formalizzare la governance deboli e forti dei piani vigenti in relazione Le mappe esito del processo, oltre a suppor- Per riconoscere i modelli di governance real- alle questioni del rischio. tare la definizione delle strategie e azioni del mente operanti nei territori di progetto abbia- In sostanza l’intuizione di considerare il piano di adattamento, saranno utili nella co- mo sviluppato una matrice volta a decostruire cambiamento climatico come macro-cata- stituzione di nuovi piani d’emergenza, iden- la questione, disarticolando la questione del go- strofe in corso ci sembra utile al suo obiet- tificando le aree fragili con maggior cura ed verno locale in 6 aree tematiche: saperi esperti; tivo, e la metodologia proposta replicabile a efficacia. soggetti autori di ordinamento e pianificazione; prescindere dal sistema normativo di riferi- corpi ed enti operativi; decisori politici; portato- mento, purché adattata nella scelta di piani Leggere i piani ri di interesse; saperi locali non organizzati. (Cfr. e di soggetti parte delle aree tematiche di go- La lettura dei piani e la ricerca della loro effica- Diani, 2015; Lewis, Mioch, 2005; Comfort, 2007; vernance. cia per l’adattamento è stata strutturata come Bonazzi, 2013, p. 273) un processo ermeneutico interpretativo (Cfr. I saperi esperti sono i soggetti che possiedono Note Menoni, 2013; Lindell, 2013; Bertin, 2018, pp. conoscenze di alto livello, formalizzate, sulla * Dipartimento di Culture del Progetto, Univer- 39-54) che, a partire da una rilettura degli stru- gestione del fenomeno. I soggetti autori di or- sità Iuav di Venezia menti vigenti, e con il supporto di una scheda dinamento e pianificazione sono quegli enti ** The LIFE Veneto ADAPT - Central VENETO di analisi rigida, ha permesso di tradurre le che, per legge e per compiti, producono piani, Cities netWorking for ADAPTation to Clima- specificità di territorio e di strumento in azioni regolamenti e regole sulla gestione, sul gover- te Change in a multi-level regional perspective adattive generalizzabili ed indipendenti dallo no e sull’uso delle aree oggetto del progetto. I (LIFE16 CCA/IT/000090) is a project granted by strumento di origine. La scheda era volta a ri- corpi e gli enti operativi sono tutti i soggetti European Commission within the framework of conoscere: strategia d’intervento, divisa nelle chiamati ad agire nella gestione, ordinaria o LIFE Climate Action finalized to supports public categorie coping, incremental, transformative; emergenziale, dell’ambiente oggetto del pro- authorities, non-governmental organisations tipo di misura, tra fisica, organizzativa ed eco- getto. I decisori politici sono tutti i soggetti and private actors, especially small and medium- nomica; l’effetto atteso, tra riduzione dell’im- chiamati a esprimere orientamento politico sized enterprises, in implementing low-carbon patto, dispersione del fenomeno, intervento in su un territorio. Possono essere riconosciuti and adaptation technologies and new methods emergenza, autoprotezione dei cittadini, moni- attraverso processi elettorali come nominati and approaches. For further information please toraggio e mappatura; tempi di ritorno, divisi in da enti di altro livello. I portatori di interes- refers to the web page of Life + program: https:// quattro categorie di ordinario, 5-10 anni, 30-50 se sono l’insieme dei soggetti che possiedono ec.europa.eu/clima/policies/budget/life_en anni, 100-300 anni; temi su cui la misura influi- interessi o diritti potenzialmente coinvolti 1 Questo paper è supportato dal progetto LIFE sce, con cinque categorie non alternative, abita- dal progetto. I saperi locali non organizzati Veneto ADAPT - Central VENETO Cities netWor- re, lavoro, mobilità, attrattività, salute. si riferiscono a tutte quelle forme di raccol- king for ADAPTation to Climate Change from a Tutti i partner hanno analizzato il PAT, Piano di ta della conoscenza non formalizzata, orale multi-level regional perspective (contract LIFE16 Assetto Territoriale, ed il Piano degli Interventi o comunque non sottoposta a un criterio CCA/IT/000090). conseguente. Essendo questi coordinati con i scientifico, ma che comunque può integrare piani di area vasta abbiamo chiesto ad alcuni il sapere formale e orientarlo in relazione ad Bibliografia partner di analizzare anche il PATI, Piano di As- elementi non ancora approfonditi. Forino G., von Meding J., Brewer G. J. (2015), A setto Territoriale Intercomunale, e PTCP. Altri Il risultato è stato poi rappresentato con 11 Conceptual Governance Framework for Climate partner hanno approfondito invece i contenuti mappe radiali, che raccogliessero i diversi Change Adaptation and Disaster Risk Reduction

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 29 Integration, International Journal of Disaster Risk Mapping activities to licy action in flood risk related fields, as well Science, 6:372–384. as place-based dynamics affecting (positively Mercer J. (2010), Disaster Risk reduction or cli- explore post-flood and negatively) the capacity of local institu- mate change adaption: are we reinventig the whell?, reorganization processes: tional actors to reflect, learn and ultimately Journal of International Development, 22, 247–264. Insights from Kingston act. The review focuses specifically on insti- Gallopin G.C. (2006), Linkages between vulne- upon Hull (UK) tutional practices, considering their interac- rability, resilience, and adaptive capacity. Global tion with other typologies of activities. The Irene Bianchi * Environmental Change, 16:3, 293–30. review is carried out through the analysis Isenhour C., McDonogh G., Checker M., ed. (2015), of secondary sources, including academic Sustainability in the Global City. Myth and Practi- papers, project reports, policy documents, ce, Cambridge Press University, New York. Introduction: on the need to decon- technical relations, and national and local Birkmann J., von Teichmann K. (2010), Integra- struct post-flood reorganzation proces- newspaper. ting disaster risk reduction and climate change ses adaptation: key challenges—scales, knowledge, Urban flood resilience increasingly emerged Facing flood risk: Reorganisation prac- and norms, Sustainability Science, 5:171–184. as a guiding principle in policy and manage- tices in Kingston Upon Hull Schwab J. C., ed. (2010), Hazard Mitigation: Inte- ment schemes developed worldwide to sup- Kingston upon Hull and Flood Risk: setting the grating Best Practices into Planning, American port flood risk reduction (e.g. see Liao 201). context Planning Association, Planning Advisory Service As for the resilience debate in general, efforts Hull sits at the mouth of the river Humber, Report Number 560. are made to define ‘resilience’ and to identify with 90 per cent of the urban area standing Thom R. (1980), Parabole e catastrofi. Intervista su the characteristics of a resilient system. Limi- below the high-tide line. It is subject to matematica, scienza e filosofia, Il Saggiatore, Mi- ted attention, however, is paid to the mecha- all sources of flooding, including tidal in- lano.Torry, 1978. nisms through which ‘resilience’ is (even- fluences, fluvial, pluvial, surface water, and Bertin M. (2018), Per esser pronti. Ripensare la gestio- tually) co-produced and situated in practice. groundwater ones (River Hull Advisory Bo- ne dell’emergenza in città, FrancoAngeli, Milano. This lack of attention is often reflected in po- ard 2016: 1). Physical vulnerability factors IPCC. Climate Change (2007), Climate Change licy approaches to urban (flood) risk reduc- are intertwined with high levels of social Impacts, Adaptation, and Vulnerability. Cambrid- tion, which tend to follow procedural and vulnerability. Over the last decades, indeed, ge University Press, Cambridge. monologic approaches grounded on “ideali- what used to be UK’s third largest port has AR5, 2014, in IPCC (2014). Climate Change: Im- sed design principles based on institutional suffered a long economic decline following pacts, Adaptation, and Vulnerability, Cambridge and technological panaceas” (Pahl-Wostl et the loss of the shipping and fishing industri- University Press, Cambridge. al. 2012: 25). es started in the 70s, and in the last years has Maragno D., Musco F., Patassini D. (2017), La ge- This short paper is part of a broader research been at the bottom of every indicator of UK stione del rischio di ondate di calore e allagamenti project seeking to support the exploration of socio-economic wealth. in ambiente urbano: un modello applicativo, In: post-event reorganization processes in flood- The city experienced recurrent flooding in Atti della XX Conferenza Nazionale SIU. Urbani- prone. In line with an explorative, process- the XX Century. Following the construction stica e/è azione pubblica, pp. 131-140, Planum. focused approach (see Langley 2013), the of defence infrastructures in the 70s and 80s, Menoni S. (2013), Emergency Planning, in Bo- research proposes to understand how the however, fluvial and tidal flood risk was con- browsky P. T., a cura di, Encyclopedia of Natural inherent and adaptive resilience of a place sistently reduced and the level of assumed Hazards, Springer. (Cutter 2008) is built by looking at social, in- safety among local inhabitants was so high, Lindell M. (2013), Emergency management, in Bo- stitutional and technical practices developed that most of them perceived flood risk to be browsky P. T., a cura di, Encyclopedia of Natural in the attempt to enhance risk reduction and “eliminated” (Rogers-Wright 2013: 102). The Hazards, Springer. preparedness. need to deal with flood risk emerged again as Diani M. (2015), The Cement of Civil Society. The following sections present the prelimi- a political priority after a severe flood in June Studying Networks in Localities, Cambridge Uni- nary results of an ongoing review of flood- 2007, that caused one victim and affected versity Press, New York. risk reduction related activities carried out over 20.000 people. Of these, 6.300 were for- Lewis D., Mioch J., 2005, Urban Vulnerability and in Kingston upon Hull (Hull, UK). The City, ced to live in temporary accommodation. Good Governance, in “Journal of Contingencies in the East Riding of Yorkshire, is at an ever- More than 10.500 homes were evacuated and Crisis Management”, 13: 2. present risk of flooding, has been recurrently and many residents were unable to return Comfort K. L. (2007), Crisis Management in Hin- affected by flood events over the last decade to them for over two years. Also, 95 of the 98 dsight: Cognition, Communication, Coordina- and has been recently selected by the Rocke- schools in Hull suffered flood damage (Coul- tion, and Control, in “Public Administration Re- feller Foundation among the five pilot-cities thard et al. 2007). Unexpectedly, the flood was view”, 7. for the development of the Water Resilience not caused by rivers bursting their banks, but Bonazzi G. (2007), Storia del pensiero organizzati- Framework. by intense rainfalls, that led to the collapse of vo, FrancoAngeli, Milano. The analysis seeks to map practices underta- the existing drainage system. This major flo- ken to reduce risk and enhance flood. It also od was followed by minor events in 2012 and aims at identifying drivers that triggered po- 2014 and by a severe tidal flood in 2013.

30 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 31 Table 1– Flood risk reduction related activities activities in Kingston Upon Hull

Post-Flood Reorganization practices in Hull: an sons learnt’ into subsequent planning and Drivers of change, barriers and ena- overview policy documents, as well as flood risk ma- blers: preliminary observations This section provides an overview of different nagement strategies. This reflexive effort is Drivers of change activities undertaken after the 2007 flood to witnessed for example by the creation of an By looking at the activities developed above, reduce flood risk in Hull and to improve the independent investigation committee (see it is possible to identify some of the drivers preparedness of citizens. The review considers Coulthard et al. 2007), that was asked to in- that contributed to triggering risk-reduction social, technical and institutional practices, po- vestigate the causes of flooding and to iden- oriented actions at different scales. sing attention on the latter (see Tab. 1). tify political and organisational blockages Flood experiences highlighted the necessity The observation of institutional practices al- contributing to urban flood risk. to revise pre-existing measures and called lows identifying a shift in the approach to flo- Furthermore, the practices observed show into question the whole defence-dominated od risk management. Historically, flood risk how in the aftermath of the 2007 flooding approach to flood risk management. On the in Hull has been managed through a defence- local and regional authorities have tried to one hand, residents became aware of their dominated approach, operatively translated in intensify their efforts for coordinated action vulnerability to flooding risk, thus overco- the implementation of structural measures and and to establish formal sub-governance agre- ming the ‘absolute safety’ perception they protection infrastructures. In addition to flood ements to support integrated flood risk ma- had after the construction of infrastructural alleviation schemes, currently at different sta- nagement at the urban and catchment scale. defences in the 80s. On the other, floods wor- ges of design and implementation, mitigation In parallel, voluntary partnerships emerged ked as a catalyst for institutional reflection measures are being gradually incorporated into to facilitate information sharing, knowledge at the local level, eventually contributing to both flood risk management and planning do- exchange, as well as to overcome the frag- policy change and a partial redefinition of cuments. Also, increasing attention has been mentation of responsibilities and competen- flood risk governance arrangements. paid to preparedness. cies in flood risk related fields (Coulthard et Second, changes in flood risk governance lo- Concerning this latter point, the mapping of al. 2007, see also Walker et al. 2010). cal approaches to flood risk management are institutional practices shows an attempt to driven by substantial modifications in the support reflection about the causes of flood UK national laws that, also in compliance vulnerability, and to incorporate the ‘les- with European law, affected all the sub-ar-

32 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue rangement that compose the National Flood urban policies, and of the increasing optimi- sidering that national policies contributed to risk Governance Arrangement, i.e. spatial sm and confidence emerging particularly shaping Hull vulnerability patterns. Privati- planning, surface water management, flood within local institutions. zation schemes implemented in the late 80s and coastal defence and mitigation, flood Finally, the evolution of practices has been contributed to an increase local vulnerability forecasting and warning, flood emergency affected by the strengthening of ‘partnership to flooding, as private companies had no inte- management, local authority financial assi- working’ as a discourse. This has, in turn, be rest in investing in maintenance (see Walker stance, insurance and reinsurance and semi- enabled by a multi-agent approach to flood et al. 2010: 32; Coulthard et al. 2007). autonomous flood risk governance (for an risk management promoted by EU and Natio- At the local level, flood risk objectives and overview about significant changes for each nal regulations (e.g. Flood Directive 2007/60 measures have been increasingly integrated area, see Alexander et al. 2016: 17ff). and its transposition in UK domestic law) into other sectoral documents, thus facilita- Finally, these two drivers of change intertwi- and by the recommendations provided local- ting the development of risk reduction-orien- ne with processes of urban transformations. ly and nationally after the 2007 flood. ted measures in multiple sectors. Planning Particularly relevant is the changing attitude policies, for example, has evolved “to reflect of local institutional actors, who frame flo- Actors and actors’ relations the greater concern and awareness of the con- od risk reduction objectives also in light of After the 2007 flood, institutional fragmen- sequences of flooding has to the health and other political priorities, e.g. related to the tation and lack of a ‘lead agency’ in flood safety of the general public” (HCC 2009: 2). need to redefine the city identity through risk and water management were identified Research activities carried out in the after- the rediscovery of the relation between Hull among the main reasons for inaction (Coul- math of the 2007 flood also show that rules and Water (as witnessed not only by the Li- thard et al., 2007: 3). Crucially, the fragmen- set by other parties have hindered innovati- ving with Water Alliance, but also by the tation of responsibility also affected the ve and adaptive action. Rules and principles emphasis posed to flood risk reduction in recovery phase (e.g. see Whittle et al. 2010, of the insurance system, for examples, do the participation to international calls and Walker et al. 2010: 37). not finance/allow property-level flood resi- competitions). Since 2007, efforts have been made to overco- stance and resilience measures, as they are The observation of post-flood reorganization me these barriers and to support cross-scalar considered “to constitute an improvement activities in Hull and the review of investi- and cross-sectoral collaboration. One factor to a property” (Walker at al. 2010: 38). This gation and research documents allowed to positively contributing to this process has limit hinders the development of adaptive identify also place-based factors that affected been the collaborative attitude of the two behaviours, de facto reproducing people vul- the capacity of local institutions to act and, Local Flood Authorities (i.e. the Hull City nerability. eventually, to support flood risk reduction Council and the East Riding of Yorkshire and preparedness. Elaborating on the classi- Council), that have developed a ‘symbiotic Material and financial resources fication proposed by Dieperink et al. 2016, relation’ (Alexander et al. 2016: 69), as shown The review of practices shows that, in the af- the following paragraphs categorize these by the joint initiatives and partnerships termath of the 2007 flood, low-income level dynamics as related to narrative and di- they launched. Cross-scalar cooperation has and high unemployment rates have limited scourses; actors and actors’ relations; norms also been facilitated also by the emergence the adaptive and coping capacity of resi- and rules; material and financial resources; of working groups and forums at the local dents. As witnessed by Heather Shepherd, and immaterial resources. and regional level, that started to perform a from the National Flood Forum, “the Envi- bridging function among multiple agencies. ronment Agency tells people to be prepared. Problem framing – discourses While some of these groups are established However, the people we were dealing with in After the 2007 event, flood risk perception by national regulations, others are sponta- Hull could not afford protection in their hou- by local actors changed. In light of the emer- neous arrangements formalised through vo- ses. They did not have that sort of money” (in gence of a new type of risk (i.e. water surface luntary agreements. The Guardian, 3rd January 2018). This obsta- flooding), residents increasingly recognised Finally, over the last decade, local institu- cle to prevention and recovery is even more the role of human and political responsibili- tions have increased its degree of collabora- severe in light of the increasing delegation of ties, and started to refer “to the issues around tion with financial investors from the third- responsibilities to private households. blocked drains and pumps failing, accusing sector (as in the case of the partnership with A further barrier is related to the limited the technology which normally regulates Siemens for the development of the Green time availability of resources for long-term the amount of water in the city of failing and City Project), and with national and inter- flood recovery. Funds mobilized by the red blaming its custodians for its lack of mainte- national bodies working on flood resilience cross to support recovery in Hull (£720.000), nance” (Rogers-Wright 2013: 109). (e.g. ARUP and the Rockefeller Foundation). for example, were available only for one year More recently, discourses about flood risk (Walker et al. 2010: 38). Also, budget cuts led reduction have been framed as part of a new Norms and rules to a reduction of community wardens (from narrative about the future of the city and its As previously mentioned, changes in Na- 110 to 38), that were involved in supporting identity. Flood risk reduction strategies de- tional (and European) legislation strongly the recovery of affected communities. Simi- veloped in the last decade are therefore to be affected the evolution of institutional risk- larly, the Flood Advice Service provided by also understood in light of this ‘turn’ in Hull related activities in Hull. It is also worth con- the Hull City Council was closed one year

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 33 after the flood due to spending cuts. stituted a barrier to the effective translation Hull City Council (2009), “Supplementary Plan- For what concerns access to funding, due to of the lessons learned into action (Walker et ning Document: Sustainable Surface Water Ma- its high levels of deprivation, the implemen- al. 2010: 39). nagement in New Developments”. Online at: tation of risk reduction and climate adapta- http://www.hull.gov.uk/sites/hull/files/media/ tion practices in Hull depend on external fi- Concluding remarks Editor%20-%20Planning/Surface%20Water%20 nancial resources. The National Government After a devastating flood in 2007, local insti- Management%20Plan%20Supplementa- has almost entirely subsidised risk defence tutional actors in Hull have attempted to in- ry%20Planning%20Document.pdf (accessed schemes. In the last decade, however, local novate flood risk governance and to support 21/09/2018). institutions in Hull have made significant forms of reflection and knowledge exchange. Langley, A., Smallman, C., Tsoukas, H., and Van efforts to receive funds from other sources. Starting from the observation of risk-reduc- de Ven, A.H. (2013), “Process Studies of Change in The alignment of flood risk reduction objec- tion practices developed in the aftermath of Organization and Management: Unveiling Tem- tives with economic development and urban the event, this short paper identified drivers porality, Activity, and Flow”, Academy of Manage- regeneration goals and partnership working of change that supported the development ment Journal, 56, 1 (pp.1-13). provided access to additional sources of in- of resilience-oriented activities and looked Liao, K. (2012), “A theory on urban resilience to ternational and private funding. at place-based dynamics that affected the floods—a basis for alternative planning practi- development of adaptive and mitigative ces”, Ecology and Society, 17,4 (48). Immaterial resources - knowledge actions. The preliminary results presented Pahl-Wostl, C., Lebel, L., Knieper, C.,Nikitina, C. The 2007 flood in Hull revealed previously will contribute - together with the outcomes (2012), “From applying panaceas to mastering unknown vulnerability patterns and contri- from the analysis of the practices developed complexity: Toward adaptive water governance buted to enhancing local awareness about in other Italian and UK flood-prone areas in river basins”, Environmental Science and Po- flood risk from multiple sources. As stated - to draft an observation framework for the licy, 23 (pp. 24-34). by the investigation report (Coulthard et al. exploration of post-flood reorganisation pro- River Hull Advisory Board (2016), River Hull In- 2007), the 2007 event made clear that the cesses. This is intended to ease the identifi- tegrated Catchment Strategy. Online at: http:// city is highly vulnerable to surface water cation of drivers and barriers that affect the www2.eastriding.gov.uk/council/plans-and-poli- flooding, a risk that had been previously capacity of actors to decide, learn and act cies/other-plans-and-policies-information/flood- ignored. As admitted even by actors most together in contexts characterised by high risk/flood-risk-strategy/ (Accessed 28/08/2018). directly involved in managing flood risk, "at levels of complexity, uncertainty, ambiguity Rogers-Wright, A. (2013) Rethinking the Spaces the time it was all about tidal and fluvial flo- and political pressure. and Institutions of Flood Governance. PhD Thesis od risk. Then it rained” (A. Codd, Hull City at University of Hull. Council Planning Manager, HullLive 2017, Notes Whittle, R., Medd, W., Deeming, H., Kashefi, E., June,25th). The recognition of this ‘new’ * Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Mort, M., Twigger Ross, C., Walker, G., Watson, source of risk contributed to question the Politecnico di Milano, [email protected] N. (2010), “After the Rain – learning the lessons adequacy of existing defence schemes, brin- from flood recovery in Hull”, final project report ging to light the necessity incorporate flood References for ‘Flood, Vulnerability and Urban Resilience: a risk mitigation and preparedness (Rogers- Alexander, M., Priest, S., Micou, A.P., Tapsell, S., real-time study of local recovery following the Wright 2013: 147) and to update flood risk Green, C., Parker, D., and Homewood, S. (2016), floods of June 2007 in Hull’, Lancaster University, assessment and planning documents. “Analysing and evaluating flood risk governance Lancaster UK. In addition to inquiry activities developed or in England – Enhancing societal resilience throu- Walker, G. Whittle, R., Medd, W, Watson, N., promoted by local Flood Authorities, some gh comprehensive and aligned flood risk gover- Kuhlicke, C., Steinführer, A., Dinares, M. (2010), of the new partnerships (as the Resilience nance”. STAR-FLOOD Consortium: Flood Hazard “Risk Governance and Natural Hazard”. Project Board or Living with Water Alliance) started Research Centre, Middlesex University. report, Caphaz-Net Project. to work as collaborative platforms, bringing Coulthard, T., Frostick, L., Hardcastle, H., Jones, K., together national, regional, and local experts Rogers, D., Scott, M., Bankoff, G. (2007), “The June and policy-makers, as well as members of 2007 floods in Hull: Final Report by the Indepen- local associations and representatives of dent Review Body”. Hull City Council. the private sectors, with the goal to support Cutter, S.L., Barnes, L., Berry, M., Burton, C., Evans, knowledge exchange and to inform urban E., Tate, E. and Webb, J. (2008), “A place-based mo- planning and risk reduction strategies. del for understanding community resilience to Also, direct experience with flood enhanced natural disasters”, Global Environmental Change, the preparedness of residents (within the 18,4 (pp. 598-606). financial constraints discussed above) and Dieperink, C., Hegger, D.L.T., Bakker, M.H.N., of other stakeholders involved in response Kundzewicz, Z.W., Green, C., Driessen, P.P.J. (2016), “Re- and recovery activities. Concerning this last current Governance Challenges in the Implementation point, however, the persistence of organiza- and Alignment of Flood Risk Management Strategies: a tional routines and the lack of funding con- Review”, Water Resource Management, 30 (pp.44-67).

34 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Dalla ricostruzione critica un processo di rivitalizzazione ottenibile periferia urbana. Un contesto che verrà rico- tramite espedienti differenti, non per forza struito in base a un modello di riferimento e alla rigenerazione urbana. limitati all’architettura, ma anche a disci- allo stesso tempo rigenerato dal punto di vi- Due casi studio a Milano. pline attinenti, come il paesaggio, il disegno sta urbano. Un processo di rigenerazione che Michele Caja dello spazio pubblico, le scelte tecnologiche, si basa sulla forma degli elementi impiegati, ambientali o di comunicazione mediatica. che a loro volta si riferiscono a una precisa Nelle due possibilità del termine ricostrutti- idea di città, basata sul principio della densi- Introduzione vo si presentano due procedimenti differen- tà e compattezza. Proprio oggi, in cui emerge Se il concetto di ricostruzione urbana è stato ti: il primo caso si riferisce ad un operazione sempre più il problema del consumo di suo- introdotto in termini critici negli anni ’60 e sul luogo, in situ, che in termini più o meno lo urbano e della sostenibilità intesa anche ’70, in seguito alla ricostruzione post-bellica filologici, riconfigura uno stato di fatto pre- come economia di spazio e spostamenti alla – prevalentemente fondata su principi inse- esistente; nel secondo caso, invece, si tratta scala locale, il ritorno a forme insediative diativi di tradizione modernista, nati per lo di un operazione analogica, in cui un deter- tipiche della città della storia diviene scelta più come alternativa all’impianto compatto minato modello (urbano o architettonico) di auspicabile, in molti casi già praticata. Come della città storica – quello di rigenerazione ri- riferimento viene ripreso, in quanto conside- conseguenza anche, forse, del fallimento di sulta oggi particolarmente usato, se non abu- rato valido e attuale, e riproposto all’interno molte utopie urbane, spesso fondate su sedu- sato, in ambito urbano per indicare tutti quei di un altro luogo. Dal punto di vista urbano centi, ma non del tutto convincenti visioni processi di trasformazione in termini soste- questa operazione di trasposizione si fon- di città del futuro, in bilico tra nuovi scenari nibili della città. Ricostruire significa, da un da sui principi morfologici e tipologici che tecnologici e arcadici ritorni alla natura, la lato, costruire di nuovo, presupponendo un caratterizzano tale modello di riferimento, dimensione reale e concreta dei nostri centri qualcosa di preesistente, in parte o comple- cioè sulla forma dei suoi elementi (strade, storici permane non solo come luogo ancora tamente scomparso, che si vuole riportare piazze, isolati) e sull’impianto planimetrico oggi praticabile, ma anche come riferimento in vita; può anche intendere, dall’altro, la e volumetrico dei suoi edifici (case, monu- concreto per nuovi interventi. Laddove non volontà di riproporre un dato impianto tipo- menti). Attraverso tale processo analogico è è tanto la storicità di questi ad essere intesa logico o morfologico all’interno di un con- possibile dunque riproporre i caratteri inse- come valore in sé, quanto la loro struttu- testo differente. Rigenerare invece, già nel diativi, ad esempio, caratteristici della città ra implicita, che attraverso l’analisi può di riferimento all’ambito energetico, presup- consolidata all’interno di un contesto altro, nuovo tradursi in pratica progettuale. La ri- pone non tanto un atto costruttivo, quanto come quello qui proposto ai margini di una formulazione di elementi propri della com-

Figura 1– Milano: Viale Tunisia /Porto di Mare, Planivolumetrico

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 35 posizione formalizzata della città compatta, siva costruito sul grande vuoto urbano del Obbiettivi dell’intervento ricostruttivo come ad esempio la strada o la piazza, divie- preesistente Lazzaretto, realizzato tra la fine A partire da questi caratteri specifici, l’analisi ne una scelta consapevole e per nulla scon- del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento progettuale si è di seguito sviluppata su due tata, se confrontati all’inclinazione ibrida come ricovero per i malati durante le epide- linee di ricerca. e informale a cui questi stessi spazi urbani mie; dell’intera struttura, demolita alla fine Da un lato, gli esempi più interessanti di que- sembrano oggi essere sempre più destinati. dell’Ottocento, resta oggi come testimonian- ste case sono stati ricostruiti graficamente, a Un processo di ibridazione in cui la stessa za solo un frammento del portico esterno e partire da materiali diversi a disposizione: architettura viene coinvolta, in un processo la chiesa di San Carlo al Lazzaretto, presente per alcuni esempi noti – come l’edificio in mimetico in cui essa stessa perde di ricono- su uno degli isolati dell’area di progetto. L’e- viale Tunisia 50 degli architetti Asnago & scibilità, tale da non avere più spesso gli stru- dificazione dell’intero quadrilatero sull’area Vender (1935) e la vicina Torre Breda pro- menti per definirla o classificarla. dell’ex Lazzaretto avviene intorno agli stessi spettante Piazza Repubblica, di Luigi Mattio- E’ a partire da queste considerazioni, che per anni, con l’impiego della tipica tipologia in- ni (1950-55) – ci si è avvalsi della ricca docu- lo più nascono dall’osservazione e riflessione tensiva della casa a blocco con corte interna, mentazione rintracciabile attraverso studi sulle pratiche attuali, che il seguente contri- in parte derivazione semplificata del palaz- monografici sull’opera degli autori. Nella buto intende proporsi sia come possibile zo milanese, ma riferibile anche alle tipiche maggiore parte degli altri casi, per quanto di esempio di intervento alla scala intermedia case d’affitto delle città europee come Vien- notevole interesse, non si è potuto disporre tra città e architettura, che come riferimento na, Berlino o Parigi. Una casa caratterizzata di tali materiali, e quindi si è deciso di proce- metodologico a cavallo tra analisi e progetto. dalla bi- o tripartizione della facciata esterna, dere a una ricostruzione di tipo interpretati- Il contributo parte dall’esperienza di due con piano terra e mezzanino adibiti a funzio- vo e semi-progettuale della pianta, sulla base progetti didattici svolti al Politecnico di Mi- ni pubbliche (commercio, ristorazione, uffi- dal rilievo fotografico della facciata esteriore. lano (Laboratorio di Progettazione dell’Ar- ci) e i piani superiori (in genere 3) ad uso abi- Da qui si è composto, grazie a un montaggio chitettura 2 LT, 2016-18) che hanno indagato tativo, con accentuazione a volte del piano di queste all’interno dei singoli lotti, il piano il rapporto tra architettura e città dal punto d’attico terminale; la tipologia a corte si ac- terra degli isolati, oltre a un planivolumetri- di vista tipo-morfologico per riflettere più in compagna in genere ad un sistema distribu- co complessivo del tratto di strada (vedi figu- generale sul rapporto tra ordine e disordine tivo a ballatoio, tipico del contesto lombardo ra 1, in alto). all’interno della città contemporanea (1). En- e milanese. Tale coniugazione tra i caratteri Dall’altro, si è proceduto a un operazione di trambi i progetti si sono confrontati concre- urbani del palazzo e quelli dell’architettura sostituzione puntuale degli altri edifici non tamente con il tipo della casa a blocco acco- rurale permane sino ad oggi in molti esempi analizzati che, per caratteristiche architetto- stato e le sue forme possibili di aggregazione ancora presenti, conferendo alla zona carat- niche o tipologiche, si sono reputati meno secondo la struttura compatta dell’isolato tere di uniformità tipologico-stilistica e com- interessanti e quindi possibili a essere ripen- urbano. Da un lato, la ricostruzione critica pattezza volumetrica. L’asse di Viale Tunisia, sati. L’operazione di sostituzione è avvenuta degli isolati rettangolari allungati, costruiti che costituisce una sorta di decumano cen- all’interno dei vincoli urbani dati: l’alline- a partire dagli anni Venti lungo l’asse di Via- trale del quadrilatero descritto, rappresenta amento alla strada, il mantenimento delle le Tunisia a Milano, ha permesso di indivi- invece un eccezione, sia dal punto di vista altezze preesistenti, l’edificazione all’interno duarne principi e regole compositive, su cui urbano che architettonico. Innanzitutto per del lotto. I progetti delle singole case si de- si sono fondati esperimenti di sostituzione la sua maggiore sezione stradale, coerente finiscono, in alcuni casi, rispetto a un pia- puntuale; dall’altro, tale esperienza ha co- al suo ruolo di asse di scorrimento veloce, no generale per l’uso dello spazio interno struito la base per un intervento di rigenera- tra l’attuale polo Garibaldi-Porta Nuova ver- dell’isolato, condiviso e a volte accessibile al zione urbana di un’area posta al confine della so N-O e la sua prosecuzione a S-E fino alla pubblico; in altri casi mantengono invece la città di Milano (Porto di Mare), esportandone circonvallazione esterna; dall’altra, in quan- struttura parcellizzata esistente, dove lo spa- i caratteri di urbanità e compattezza volume- to spazio su cui prospettano case di altezze zio interno inedificato rimane di pertinenza trica, secondo un nuovo ordine fondato sulla maggiori (in totale 8 piani), risalenti all’epo- della singola proprietà. regolarità del tracciato stradale, l’impianto ca tra le due guerre (anni ’30-’40), eccetto al- parcellizzato degli isolati e l’individualità cuni esempi di epoche successive. Alcune di Esportabilità di un modello insediativo delle singole case. queste case, soprattutto nel tratto compreso La compattezza della struttura urbana, la re- tra Piazza Repubblica e via Settembrini, rap- golarità della griglia stradale, la gerarchia tra Viale Tunisia: principi insediativi e ca- presentano degli ottimi esempi, per quanto asse principale ad alto scorrimento e strade ratteri architettonici meno noti e studiati, di quell’architettura interne ad uso residenziale e commerciale, Nata sul tracciato ferroviario esteso tra la milanese in bilico tra Novecento e razionali- i rapporti tra altezza degli edifici e sezione prima sede della Stazione centrale di Milano, smo, che oggi viene particolarmente apprez- stradale, oltre alla qualità dei singoli edifici, posta all’imbocco dell’attuale Piazza della zata, anche a livello internazionale, per la ha reso questa porzione di strada un model- Repubblica, e la direttrice che si estendeva qualità sia dei suoi caratteri architettonico- lo di città esportabile in altri contesti, per la al di fuori della Porta Orientale, oggi Corso costruttivi, che per la grandiosità dei suoi sua sostenibilità e vivibilità. Per quanto pres- Buenos Aires, Viale Tunisia costituiva l’asse interni, attraverso ai quali viene conferito un soché priva di spazi verdi o pubblici (eccetto centrale di un progetto di edificazione inten- carattere metropolitano alla zona. la piazza intorno alla chiesa di San Carlo al

36 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Lazzaretto), la vitalità del quartiere è infat- Parco Cassinis e delle Rose, e occupato preva- punti nodali, la permeabilità tra spazi ester- ti aumentata sempre più negli ultimi anni, lentemente da un tessuto misto di capannoni ni e corti interne, con particolare riferimento cosa che sembra dimostrare la tenuta di un semi-industriali, preesistenze rurali, centri al sistema delle corti passanti. Dal punto di tale modello insediativo anche dal punto di sportivi e circoli ricreativi. In tale contesto vista tipologico, ciascuna casa è sempre pre- vista dei rapporti di socializzazione e integra- frammentario e privo di un ordine preciso, si vista con un attacco a terra pubblico (negozi, zione (è infatti uno dei quartieri multietnici è assunta la via Fabio Massimo come asse su uffici, spazi espositivi), uno sviluppo supe- più integrati in un area pressoché adiacente cui impostare il nuovo quartiere residenzia- riore residenziale, con particolare attenzione al centro storico della città). le. Questo si definisce secondo una griglia re- data alla soluzione dell’attico. Per questo si è ritenuto possibile considera- golare basata su due viali paralleli, di cui uno re e riferirsi alla dimensione e alla scala di più largo, e una serie di vie di attraversamen- Conclusioni di un esperimento didattico quest’area come modello da cui partire per to ortogonali che connettono il quartiere con A partire da questi due esempi, si conferma progetti di rigenerazione urbana. Secondo l’intorno e si concludono in un anello viario la ricerca della densità urbana della città con- un’ottica manualistica, dal punto di vista esterno, che traccia il confine tra il nuovo solidata, oltre che la varietà delle architettu- morfologico sono stati considerati i tagli re- intervento e la superficie aperta del parco re che la compongono, come pratica possi- lativamente ridotti e la forma regolare, per (vedi figura 1, in basso). La forma irregolare, bile anche in aree in corso di rigenerazione. quanto variabile in lunghezza, degli isolati: ma conclusa di questo limite esterno confe- Il principio di costruire per accostamento di quelli a Sud di viale Tunisia presentano una risce un carattere autonomo all’intervento, singole case a blocco, tipico della città storica larghezza intorno ai 50 metri e una lunghez- connotandolo come una sorta di cittadella e oggi in fase di ripresa in diversi interven- za variabile dai 50 ai 100 metri, per lo più con compatta rispetto alla natura aperta e fram- ti nel Centro- e Nord-Europa, si rivela scelta unica corte interna, ad eccezione di un caso mentaria dell’intorno. Tale compattezza, ideale per sperimentazioni didattiche, in cui con più case a corte addossate; quelli a Nord, ripresa dal tessuto del caso sopra analizzato alternare il lavoro di gruppo con quello indi- mantenendo una larghezza inferiore di circa di viale Tunisia, cerca di invertire il rapporto viduale. A partire da un piano dato genera- 40 metri, si estendono dai 70 ai 200 metri, in usuale tra centro e periferia, o meglio tra cit- le, i diversi isolati sono stati definiti da ogni questo caso articolando lo spazio allungato tà storica consolidata e strutture aperte delle singolo gruppo (max 3-4 studenti) fino alla interno in quattro corti distinte. Questa di- aree marginali, riportando la densità urbana scala 1:500 (planimetria, prospetti e sezioni mensione stretta e allungata degli isolati mo- all’interno di un quartiere poco vitale. L’inter- urbane), per poi sviluppare individualmente stra notevoli vantaggi dal punto di vista sia vento si compone intorno alla grande piazza il progetto di 2 o 3 case alla scala 1:200 per pedonale che carrabile, permettendo rapidi centrale, delimitata dai fronti continui dei creare tavole di confronto (abachi tipolo- spostamenti e collegamenti tra un incrocio e nuovi isolati, che nella differenziazione dei gici); infine il progetto architettonico si è l’altro. Anche la ridotta sezione delle strade prospetti delle singole case che li compon- concentrato su un unico edificio, sviluppato rende facilmente accessibile il loro attraver- gono riproducono la varietà e individualità sino al dettaglio 1:100 e 1:50. La visione sin- samento, senza dovere fare impiego di sema- degli isolati parcellizzati della città storica. tetica dell’intero progetto è stata resa possi- fori. Anche dal punto di vista tipologico, gli Da un lato, la scelta del parcellario, sulla base bile dall’assemblaggio finale dei modelli dei edifici dei singoli isolati (esistenti e riproget- del quale ciascun isolato viene suddiviso singoli isolati, realizzati alla scala intermedia tati) sono stati messi a confronto alla mede- secondo un preciso piano di lottizzazione, 1:200. sima scala (1:200) per impianto, prospetto e viene consapevolmente assunta in riferi- sezione. mento ai modelli compatti della città storica. Note Dall’altro, la scelta tipologica che si basa sul- * Dipartimento ABC, Politecnico di Milano, mi- Dalla analisi ricostruttiva al progetto di la singola casa a blocco accostato nasce dalla [email protected] rigenerazione urbana volontà di riproporne la loro individualità ed I progetti sono stati elaborati all’interno del La- A partire da questa operazione di ricostruzio- evitare così i caratteri di monotonia e ripeti- boratorio di Progettazione dell’Architettura 2, LT, ne dei principi insediativi di una delimitata e tività frequenti in molti quartieri di edilizia Prof. M. Caja, Tutor: C. Biraghi, M. Foglia, S. Zarou- riconoscibile porzione di città esistente, si è residenziale nati tout court su unico piano las negli A.A. 2016-17 e 2017-18. messo a punto un progetto di rigenerazione unitario. Una scelta che permette inoltre la 1. Caja, M. (2018), “Order and Disorder in the con- urbana di un area marginale posta nella pe- possibilità di costruire nel tempo le singole temporary City” in EdA, 2 (edizione digitale). riferia S-E della città. Porto di Mare, prevista case, di sostituirle o trasformarle, senza per 2. Biraghi, C.A., Caja, M, Zaroulas, S. (2018) Urban dal Comune di Milano, in collaborazione con questo intaccare l’immagine complessiva blocks and Architectural Typology in the Milane- il Politecnico di Milano, come uno degli am- unitaria dell’isolato. A parte l’individualità se context. 25th ISUF International Conference biti periferici del progetto Riformare Milano, della singola casa, i principi che determina- Krasnoyarsk 2018, 5-9 July. Urban Form and So- è un’ampia area in prossimità dell’imbocco no tale immagine sono: il mantenimento cial Context: from traditions to newest demands delle autostrade e della stazione ferroviaria totale o parziale del filo stradale (in caso di (Book of Abstracts). di Rogoredo. Allo stato attuale, si propone arretramenti, sono sempre previsti ali latera- come luogo irrisolto della città, delimitato li di raccordo al filo esterno della cortina stra- a Nord della via Fabio Massimo da quartieri dale), altezze di gronda costanti (18, 24, 30 e residenziali di edificazione aperta, a sud dal 36 m.), dove le torri servono per accentuare

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 37 Le regioni deltaiche come loro capitale naturale, sottoposto com’é alla ve alle trasformazioni a cui sono soggette. pressione derivante dalle esigenze dettate Concettualizzare le regioni deltaiche ur- sistemi complessi. Il dallo sviluppo socio-economico, e dal rischio banizzate come sistemi complessi sposta caso del Pearl River Delta sempre piú ingente di inondazioni e disastri l’attenzione sui processi e sulle interazioni (Cina) naturali, ulteriormente esacerbato dagli ef- reciproche tra natura e uomo, a partire dalla Daniele Cannatella* fetti dei cambiamenti climatici. consapevolezza che quest’ultimo é parte inte- Non é un caso che 16 delle 20 megacities del grante degli ecosistemi e dei territori che vive mondo siano localizzate nei delta1 (van de e modifica, con cui forma un’unitá bio-geo- Guchte et al. 2018), un trend che non accen- fisica caratterizzata da connessioni e recipro- Abstract na a rallentare: é stato stimato che nel 2050, citá che ne determinano la complessitá e la Le regioni deltaiche sono tra le aree piú po- circa 650 milioni di persone vivranno nelle loro evoluzione costante (Fünfgeld, McEvoy, polate al mondo, e sono constantemente aree deltaiche e costiere (Tessler et al., 2015). 2012), cosí come un certo grado di imprevedi- soggette a shock e stress derivanti tanto dalla L’accentuazione della pressione antropica, bilitá che porta ad un’incertezza nello stabili- pressione antropica quanto dalla presenza di connotata da ritmi mai registrati prima nel- re il percorso futuro di tali sistemi. fenomeni naturali. la storia dell’uomo, pone in serio pericolo il Questo paper presenta l’analisi sul caso Queste aree possono essere intese come si- fragile equilibrio di queste aree. L’uomo ha studio del Pearl River Delta (Cina), condot- stemi complessi, composti da sottosistemi alterato e continua ad alterare questo equili- ta nell’ambito del Joint Research Project caratterizzati da specifiche dinamiche e ve- brio, attraverso interventi fisici sul territorio Adaptive Urban Transformation, in colla- locitá di cambiamento, e da un’interazione come opere di bonifica, irrigazioni, drenag- borazione con la TU Delft, University of costante. Pianificare queste aree per uno gio del suolo e creazioni di argini e protezio- Sheffield e la South China University of sviluppo sostenibile, quindi, significa imple- ni (van der Most et al., 2009), mettendo in Technology. La struttura del paper é sud- mentare strategie spaziali in grado da una serio pericolo tanto gli ecosistemi presenti, divisa in quattro parti. La prima parte in- parte di tenere conto delle vulnerabilitá dei unici per ricchezza di flora e fauna, proprio troduce il framework teorico adottato per territori e della presenza di fattori – naturali per la presenza congiunta di acque dolci e ac- l’analisi, basato sulle teorie sui sistemi e antropici – che possono minare la resilien- qua marina quanto la sua stessa presenza in complessi. La seconda parte illustra l’area za delle aree stesse; dall’altra, di tenere conto queste aree. studio, il Pearl River Delta. La terza par- delle dinamiche che emergono dall’interdi- É proprio questa mutua interazione tra uomo te descrive la metodologia utilizzata. La pendenza dei sistemi nello spazio e nel tem- e natura che determina la complessitá delle quarta ed ultima parte presenta i risultati po, al fine di comprendere quali sono gli “ele- aree deltaiche, e la conseguente difficoltá nel dell’analisi e la relativa discussione. menti portanti” che strutturano il territorio. determinare l’entitá delle conseguenze relati- Il paper presenta il caso del Pearl River Del- ta (Cina), caratterizzato dal piú alto tasso di urbanizzazione del mondo negli ultimi qua- rant’anni in seguito all’ingente sviluppo eco- nomico avvenuto con l’adozione dell’Open Door Policy alla fine degli anni ’70 del secolo scorso.

Introduzione Le regioni deltaiche sono tra le aree piú densamente urbanizzate al mondo. La posi- zione geografica privilegiata ha reso stori- camente queste aree crocevia fondamentali per il commercio e lo scambio globale, nodi attorno ai quali una rete sempre piú fitta ed articolata di connessioni – fisiche ed imma- teriali – é andata profilandosi, contribuendo allo sviluppo dei delta stessi. La fertitilitá delle pianure alluvionali e la presenza delle acque sono state condizioni essenziali per lo sviluppo degli insediamenti umani, facendo dei delta “magneti” naturali, in grado di at- trarre persone ed economie. Ruolo che con- tinuano a svolgere ancora oggi, a dispetto del costante ed inesorabile impoverimento del Fig.1 – Il Pearl River Delta

38 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Il framework teorico zioni altrimenti non visibili (Nijhuis, 2015) Dal punto di vista morfologico, il delta é costi- Regioni deltaiche urbanizzate come sistemi attraverso un processo di selezione, riduzio- tuito dalla convergenza di tre fiumi maggiori: complessi ne, isolamento e codificazione che, pur non lo Xi Jang (Fiume dell’Ovest), il Bei Jang (Fiu- I delta urbanizzati sono il risultato dell’in- avendo una oggettivitá assoluta (Corner, me del Nord) e il Dong Jang (Fiume dell’Est), terazione costante e reciproca di processi 1999), costituiscono la base su cui poggiano e si estende per 7500 km2, conformandosi antropici e naturali (Xiong, Nijhuis, 2018), progetti e strategie future. come una vasta area pianeggiante marcata processi che si influenzano a vicenda e che da aree collinose e da un’articolato sistema sono connotati da differenti velocitá di tra- Caso studio di canali e di effluenti avente una lunghezza sformazione ed evoluzione. Queste aree, Il Pearl River Delta (PRD) é una delle aree totale di circa 2400 km4. Il Pearl River si esten- intese come sistemi complessi, sono un in- piú densamente popolate e urbanizzate al de verso sud da Guangzhou, aprendosi in un sieme composito di elementi e sottosistemi mondo. Si trova in un’area alla foce dello estuario dalla forma triangolare che ha Macao aventi specifiche caratteristiche, i quali sta- Zhu Jang, che sfocia nel Mar Cinese Meri- ed Hong Kong – rispettivamente ad ovest ed biliscono una serie di relazioni tra loro e con dionale, situato nella provincia cinese del est – alla sua foce. Il fiume é terzo per lunghez- l’ambiente in cui il sistema é situato (Harvey, Guangdong (fig.1). za in Cina – dopo lo Yangtze e il fiume Giallo 1973). Inoltre, tali sistemi sono connotati da Dall’adozione dell’Open Door policy nel 1979, – e secondo per portata, dopo lo Yangtze, ed é una dimensione spaziale ed una dimensione ad opera dell’allora primo ministro della Re- interamente caratterizzato da un regime plu- temporale (Klaasen, 2004) che sono al con- pubblica Popolare Cinese Deng Xiaoping, il viale connotato da una forte variabilitá inte- tempo causa ed effetto della configurazione PRD ha assistito ad una crescita demografica rannuale (Zhang et al., 2009). dei sistemi complessi. ed economica senza precedenti, arrivando a La presenza di questo articolato sistema flu- Mappare i sistemi complessi diventare l’area urbanizzata piú grande del viale ha svolto un ruolo fondamentale per Il processo di mappatura é uno strumento mondo, tanto in termini di estensione terri- l’evoluzione dell’area nel corso dei secoli, fa- fondamentale per la comprensione delle re- toriale quanto per numero di abitanti – 56 vorendo un’economia basata su acquacultu- gioni deltaiche, allo scopo di esplicitare non milioni di abitanti – superando Tokyo nel ra e agricultura in grado di coesistere con le soltanto le relazioni e le interazioni comples- 20142. Il PRD oggi rappresenta una delle aree frequenti inondazioni a cui il delta é sottopo- se nello spazio, ma anche nella dimensione economiche piú importanti della Repubblica sto. Il massivo sviluppo industriale iniziato temporale tra le componenti e i sottosistemi Popolare Cinese e del mondo intero. In un negli anni ‘80 dello scorso secolo – e che, sep- che costituiscono queste aree, caratterizzati arco temporale di quarant’anni, si é affermato pur con qualche rallentamento, non accen- da dinamiche e velocitá di cambiamento dif- come comparto manifatturiero a livello glo- na a fermarsi – ha comportato la scomparsa ferenti (van Schaick & Klaasen, 2011). bale, arrivando a contribuire per il 79.3% del delle foreste di mangrovie lungo la costa e la Mappare i sistemi e gli elementi presenti sul PIL della provincia del Guandgdong e per il perdita di aree agricole, fondamentali per il territorio ha una molteplice funzione: quella 9.1% del PIL dell’intera Cina3. controllo e la gestione delle acque, cosí come di organizzare dati e informazioni in manie- La regione metropolitana del PRD é costi- una crescente disuguaglianza sociale. ra sistematica, al fine di generare conoscenza tuita da nove prefetture (la capitale della Metodologia del territorio oggetto di studio; l’attivitá di provincia, Guangzhou, Shenzhen, Zhuhai, Allo scopo di identificare quali sono stati i mapping, inoltre, é un prezioso strumento Dongguang, Zhongshan, Foshan, Huizhou, principali fattori che hanno determinato le di supporto al visual thinking, ovvero la ge- Jangmen e Zhaoqing) situate nella Cina con- trasformazioni piú rilevanti nel PRD e la sua nerazione di nuova conoscenza attraverso la tinentale, e con Regioni Amministrative Spe- attuale configurazione spaziale, sono state creazione, l’osservazione e l’interpretazione ciali (RAS) di Hong Kong e Macau, forma il utilizzate differenti fonti, come pubblicazio- della visualizzazione di elementi e di rela- Greater Pearl River Delta. ni scientifiche, report, articoli e documenti

Fig.2 – Il sistema naturale, il sistema delle infrastrutture e il sistema urbano del PRD.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 39 governativi, dataset globali e locali, immagi- protezione contro le inondazioni. Per lo stes- van der Most, H., Marchand, M., Bucx, T., Nauta, T., ni satellitari e servizi di web mapping. Suc- so motivo, e per lo sviluppo industriale, si é & van Staveren, M. (2009), "Towards sustainable cessivamente, le mappe prodotte sono state verificato uno spostamento piú a monte del development of deltas, estuaries and coastal zo- sottoposte ad un gruppo di esperti e ricerca- limite delle acque salmastre. nes Trends and responses: executive summary" in tori locali partner del progetto, allo scopo di Un sistema radiale di infrastrutture che si svi- Aquaterra Conference, 39. affinarle, integrare le informazioni mancanti luppa attorno all’area urbana di Guangzhou, van Schaick, J., & Klaasen, I. (2011) "The Dutch e correggere quelle errate. collegata da autostrade e una linea ferroviaria Layers Approach to Spatial Planning and Design: La fase di analisi é stata articolata nelle se- ad alta velocitá che corre lungo la costa orienta- A Fruitful Planning Tool or a Temporary Pheno- guenti fasi: le del delta a Shenzhen, e ad Hong Kong. Questi menon?" in European Planning Studies, 19(10),1 La prima fase ha visto la selezione dell’unitá collegamenti hanno favorito la formazione di Xiong, L., Nijhuis, S. (2018) "Exploring Spatial Re- spaziale di riferimento, che ha coinciso con una grande conurbazione che vede la capitale lationships in the Pearl River Delta" in Cities as l’area deltaica, intesa come unitá geomorfo- della provincia svolgere il ruolo di polo gover- Spatial and Social Networks, Human Dynamic in logica. In questa fase la raccolta dei dati é sta- nativo basato sempre piú su un’economia della Smart Cities, Springer, Cham ta organizzata in layer tematici. conoscenza, mentre il settore finanziario e quel- Zhang, Q., Xu, C. Y., Gemmer, M., Chen, D. D., Liu, La seconda ha visto la ricomposizione dei lo della industria tecnologica trovano colloca- C. (2009), ''Changing properties of precipitation dati in tre grandi famiglie di sistemi, succes- zione ad Hong Kong e Shenzhen. L’Hong Kong- concentration in the Pearl River basin, China'' in sivamente mappati: il sistema naturale, in Zhuhai-Macao Bridge é il primo di una serie di Stochastic Environmental Research and Risk As- cui sono presenti i principali ecosistemi; il interventi infrastrutturali atti a connettere le sessment, 23(3) sistema delle infrastrutture, in cui sono map- due coste del delta, accorciando le distanze tra pate le principali reti di trasporto a livello Shenzhen e le aree industriali di Zhuhai e, piú regionale, cosí come i maggiori nodi di acces- in generale con gli insediamenti situati nell’a- so al PRD e al suo interno; infine, il sistema rea occidentale del delta. delle aree urbanizzate, che mette in relazio- ne il tessuto urbanizzato, i centri storici della Note regione e le aree designate per lo sviluppo * Department of Urbanism, Delft University of economico dell’area allo stato attuale e futu- Technology, [email protected] ro (fig.2). 1 van de Guchte et al., Deltas in the Picture: a De- Queste mappe di analisi rappresentano un bate on the Sustainable Development of Deltas, passaggio propedeutico per l’identificazione http://www.delta-alliance.org/linkedindebate- delle potenzialitá e delle criticitá relative alla background configurazione spaziale del PRD, cosí come 2 World Bank, 2015. East Asia’s Changing Urban per l’elaborazione di una visione strategica Landscape. della regione e degli scenari che verranno 3 Hong Kong Trade Development Council, PRD presi in considerazione al fine di testarne l’ef- Economic Profile. http://china-trade-research. fettiva flessibilitá e la resilienza complessiva. hktdc.com 4 https://www.britannica.com/place/Guangdong Discussione e conclusioni La fase di mappatura del PRD ha previsto l’e- Bibliografia laborazione di una serie di mappe tematiche Corner, J (1999), “The agency of Mapping: Specu- organizzate in tre differenti sistemi: il siste- lation, Critique and Invention”, in Mappings, Re- ma naturale, il sistema dei trasporti e il siste- aktion Books, London ma urbano. Ne é risultato che esiste una forte Fünfgeld, H., McEvoy, D. (2012) "Resilience as disparitá tra la parte orientale del delta – piú useful concept for climate change adaptation". In urbanizzato, in cui sono presenti numero- Planning Theory and Practice, 13:2 (pag. 324-328) si distretti industriali – come nel caso delle Harvey, D. (1973) Explanation in Geography. cittá di Dongguang e Shenzhen – e quella Edward Arnold Publisher, London occidentale, in cui esiste un corridorio eco- Klaasen, I. (2000). Knowledge-Based Design: Deve- logico continuo, che si impernia attorno alla loping Urban & Regional Design into a Science. A rete delle acque, in cui il paesaggio é costitu- Be: Architecture and the Built Environment, Delft ito principalmente dalle aree adibite all’ac- Nijhuis, S. (2015) GIS-based landscape design rese- quacoltura, conosciute col nome di gei wai, arch. Stourhead landscape garden as a case study. A interrotto in alcuni punti dal tessuto urbano. Be: Architecture and the Built Environment, Delft Lungo le coste, l’espansione delle aree urba- Tessler Z.D., Vörösmarty, C. et al. (2015), "Profi- ne ha provocato una sensibile riduzione del- ling risk and sustainability in coastal deltas of the le foreste di mangrovie, fondamentali per la world". in Science 349/638 pp. 638-643

40 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue suo libro Marcella Anzalone, quasi come di abitativa a basso costo soprattutto nelle città R come rischio una definizione che è una contraddizione in metropolitane o nel “condonare” legalmente Nicole Caruso * termini, una sorta di ossimoro. Ma in realtà troppo spesso. già l’autrice prevede la necessità di pianifi- Gli interventi risolutivi non possono non care e preparare il territorio per fronteggiare prescindere dallo sviluppo sostenibile del L’urbanistica delle emergenze italiana alle situazioni di emergenza. Dopo dieci dal- territorio, perché una pianificazione terri- tra rischio sismico e climatico. la pubblicazione dal tono quasi “profetico” toriale oggi in aree fortemente antropizzate, Negli ultimi anni se da una parte le conse- il termine “cambiamento climatico” sembra quali sono quelle urbane, non può sottrarsi guenze devastanti del rischio sismico in Ita- divenuto di uso ordinario essendo quasi il dal confronto con le fonti di rischio territo- lia hanno portato ad affrontare nuove sfide maggiore responsabile dei rischi che ne con- riale che spesso lo interessano e da cui deri- per la ricostruzione sia architettonica che seguono soprattutto legati al rischio idroge- vano conseguenze che possono aumentare o urbanistica, ponendo una maggiore consa- ologico. Sembra quasi che l’opinione pubbli- bene la vulnerabilità di tali territori. Lo stu- pevolezza nella prevenzione, come nel caso ca interessandone stia sfondando il ruolo di dio delle eventuali strategie di mitigazione ultimo della campagna di sensibilizzazione nicchia che aveva avuto tale tema. Nel 2016 dei multi rischi sia urbani, che territoriali, preventiva “diamoci una scossa” (1), dall’al- Francesco Sbetti scrive in un articolo <>, richia- te sostenibili. Le politiche ambientali e la tito anche in Italia sugli effetti dell’incuria mando quella sorta di ossimoro che potrebbe sostenibilità sembrano riunirsi così sotto dell’uomo sul paesaggio naturale “violenta- sembrarci quasi una contraddizione di ter- il perseguimento dello stesso interesse nel to”. Dati gli ultimi avvenimenti una ricostru- mini della definizione di un’urbanistica del- principio secondo cui la sostenibilità, lungi zione risulta quasi impossibile nell’imme- le emergenze, del libro dell’Arch. Anzalone. dall’essere una condizione statica, è un pro- diato dell’evento, nel caso del rischio sismico Quest’ultimo era da intendersi quasi come cesso che fa si che i cambiamenti possano es- per il succedersi dello sciame sismico, nel un manuale di indicazioni per “progettare la sere tali da preservare un bene per i bisogni caso del cambiamento climatico, causa il flessibilità degli spazi urbani”(come recita il futuri oltre che per quelli presenti. Destano succedersi di inaspettate “bombe d’acqua”, sottotitolo), anche nelle situazioni di emer- preoccupazione i cambiamenti climatici così come delle loro conseguenze. E se di genze nel rispetto delle disposizioni fornite in corso, perché accanto a quelli naturali immediata “ricostruzione immediata” si era dalla Protezione Civile Nazionale. Ma se ac- (Calore interno del pianeta, Irraggiamen- parlato in Italia nell’immediato dopoguerra, canto alla progettazione di prevenzione del to solare, Effetto delle correnti oceaniche e “giustificandola” quasi come necessità con i rischio si pone il termine Resilienza, lo prece- dell'evaporazione marina (e dei fenomeni ad condoni edilizi promulgati in quel periodo. de in Italia senza dubbio la parola Resistenza, essa correlati, Presenza dell'atmosfera, che Se da una parte la ricostruzione del Belice a quella delle lunghe logiche burocratiche, del attenua gli sbalzi di temperatura giornalie- seguito del terremoto che ne scosse la valle superamento dell’idea di un minore consu- ri e stagionali ed Effetto serra naturale, che nel 1968 è ancora in corso e quasi incomple- mo di suolo, di maggiore protezione dell’am- amplifica l'effetto termico dell'irraggiamen- ta. Oggi al contrario si dovrebbero essere in biente, della sconfitta dell’abusivismo nono- to solare) si aggiungono quelli determinati grado di meglio fronteggiare le situazioni stante i condoni, nonostante le circostanze, dall’azione dell'uomo, che attraverso l'uso di pianificando una vera e proprio urbanistica molte volte alterate, da una cattiva gestione combustibili fossili immette nell'atmosfera delle emergenze. Ne parlava già nel 2008 nel del sopperire ad una crescente emergenza grandi quantità di CO2, metano e altri gas

Figura 1– Gibellina, Cretto di Burri. Labirinto di cemento che abbraccia il fianco di una collina, e sembra un enorme guscio di tartaruga grigio-bianco. Il labirinto dei percorsi che attraversano questo lastra di cemento armato, corrispondono esattamente alla strada del centro storico di Gibellina, che qui sorgeva prima che fosse distrutta da un terremoto nel 1968.(2)

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 41 serra aumentando l'azione dell'effetto serra Esperienze di soluzioni europee a confronto colazione nel 40% della città entro il 2035 e generando un surriscaldamento climatico Le città sono i luoghi che hanno segnato suc- (World Economic Forum Febbraio 2017). Per che aumenta la temperatura media globale cessi e crisi di civiltà, dove non solo vive la il verde pubblico gli interventi prevedono in della Terra. Se da una parte l’uomo con la gran parte della popolazione ma dove si tro- alcune città europee la creazione di una Cin- modernizzazione dei mezzi del suo lavoro ha vano, insieme, le maggiori contraddizioni e tura verde, come ad esempio la Green Belt prodotto un comfort maggiore di vita, dall’al- le maggiori potenzialità per i cambiamenti di Londra e Francoforte, attorno alle città, tra ha provocato preoccupanti “cambiamen- della nostra epoca: le città e l’architettura una fascia verde occupata da boschi, terreni ti”, molti dei quali irreversibili, per arginare i avranno uno sviluppo sostenibile se vi ver- coltivati e luoghi di svago all'aria aperta per quali lo stesso uomo deve studiare nuove po- ranno applicate nuove idee e nuove pratiche, impedire la proliferazione di costruzioni in litiche territoriali e strategie di adeguamen- utilizzando tecnologie innovative, ma anche questo spazio di rispetto per risanare, recupe- to soprattutto nelle città dove ormai vive la riprendendo e dando rinnovato impulso a rare e utilizzare anche aree urbane dismesse maggior parte della popolazione terrestre. buone idee e buone pratiche note da tempo, o degradate per salvaguardare e migliorare il Dal dopoguerra ad oggi nell’Europa l’indice trasformando le difficoltà e le sfide in oppor- paesaggio e la biodiversità intorno alle città urbano, ossia la popolazione che vive in cit- tunità di sviluppo, valorizzando le sinergie per conservare intorno alle città aree desti- tà, è fortemente cresciuto diventando molto fra attività economiche e quelle finalizzate nate all'agricoltura progetto, sviluppato a alto, intorno al 75% nell’Europa occidentale al benessere, all’inclusione sociale e alla tu- Parigi nel 2016, prevede di piantare 20.000 e del 65% nell’Europa Orientale. Dal dopo- tela ambientale, per puntare sulla Green Eco- alberi e destinare 30 ettari a nuovi parchi guerra ad oggi infatti l’inurbamento è stato nomy come scelta di fondo per progettare un urbani entro il 2020. Il progetto è finanzia- molto intenso soprattutto per la forte indu- futuro più desiderabile. to con un «Paris climate bond», emesso nel strializzazione, che ha coinvolto la maggior In Europa sono già state attuate svariate novembre2015, per finanziare misure di mi- parte delle città. Poiché sono cambiati i volti esperienze interessanti a tale riguardo, cia- tigazione e di adattamento ai cambiamenti delle città, così come i loro consumi ener- scuna città ha fatto propria la lezione della climatici. A tali misure vanno aggiunti gli getici non più soddisfacibili soltanto con sostenibilità applicandola al proprio territo- interventi per la gestione dell’acque per il le materie presenti in natura, la ricerca si è rio con diversi interventi dal particolare al risparmio idrico e l’utilizzo nei periodi di sic- orientata verso risorse rinnovabili, siano esse generale ossia: cità, sempre più frequenti con l’alterazione materiali o energetiche, ossia risorse naturali - sull’involucro dell’edificio (edifici passivi, delle stagioni. Singolare l’applicazione di un che, per caratteristiche naturali o per effetto bioclimatica, orientamento ed esposizione sistema di raccolta e depurazione delle acque della coltivazione dell'uomo, si rinnovano degli edifici, installazione di impianti solari di prima pioggia e di creazione di un’area ver- nel tempo e possono essere considerate ine- e fotovoltaici per la produzione di energia, de irrigata da questo sistema, come nel caso sauribili, ovvero possono risultare disponibi- recupero acque meteoriche); di Berlino a Potsdamer Platz. li per l'utilizzo da parte dell'uomo pressoché - sull’area dei quartieri (attrezzature verdi Nelle tante esperienze europee si è aperto indefinitamente. Una risorsa rinnovabile si pubbliche, sistemi di recupero delle acque da tempo il confronto per strategie mirate dice anche "sostenibile", se il tasso di rigene- piovane e reflue). ad interventi che migliorando le condizioni razione della medesima è uguale o superiore L’aumento del verde urbano può attuarti tra- abitative hanno agito non solo sulle politi- a quello di utilizzo. Tale concetto implica la mite la diffusione di tetti e pareti verdi come che, ma anche sui livelli di mitigazione del necessità di un uso razionale delle risorse Il Bosco Verticale (Milano, Boeri e Barreca) rischio orientando gli interventi dall’edificio rinnovabili ed è particolarmente importan- con 500 alberi, 5mila arbusti, 12mila piante al quartiere fino alla scala urbana hanno così te per quelle risorse - quali, ad esempio, le ospitate in facciata creando un microclima cambiato il volto delle città migliorandone forestali - per le quali la disponibilità non fresco d’estate e barriera anti rumore. Il pro- la qualità, ripensandone gli spazi vuoti, il è indefinita, rispetto ai tempi d'evoluzione getto, sviluppato invece a Parigi nel 2016, pre- verde e la salvaguardia del territorio. della civiltà umana sulla Terra, quali invece, vede di piantare 20.000 alberi e di destinare Quanto dei loro interventi può essere da ad esempio, le fonti solari o eoliche. Nel dare 30 ettari a nuovi parchi urbani entro il 2020. esempio? una risposta agli effetti dei cambiamenti cli- Il progetto è finanziato con un «Paris clima- Per contrastare il degrado ambientale occor- matici ed alla vulnerabilità dei territori la te bond», emesso nel novembre 2015, per re ripartire dalla qualità ecologica delle città: logica progettuale è orientata anzi proiettata finanziare misure di mitigazione e di adatta- investire nel capitale naturale, ripristinare verso l efficienza tecnologica degli insedia- mento ai cambiamenti climatici. Per quanto le reti ecologiche, promuovere le infrastrut- menti abitativi, che se da una parte ripren- riguardo il trasporto pubblico sono già in ture verdi, salvaguardare le risorse idriche, de dal passato la “serialità” di applicazione atto i piani per liberare le città dalle auto, che aumentare l’efficacia dell’uso delle risorse, dell’applicazione di modelli organizzativi a sono già realtà in molte città europee e tra- puntare su una mobilità più sostenibile ed scala urbana, dall’altra propone un control- ducibile in numeri, bandendo la circolazione applicare strumenti e modelli più efficienti, lo delle condizioni ambientali nel “dialogo” delle auto dal centro, è il caso ad esempio di nel monitoraggio e nella verifica degli im- costante con il contesto urbano circostante Oslo entro il 2019, l’eliminazione delle auto patti energetici. in un’applicazione dell’interazione delle 3R diesel, è il caso di Atene entro il 2015, e città L’edilizia infatti, se vuole essere longeva deve quali Resilienza, Riciclo e Riattivazione (Car- come Amburgo hanno pianificato una rete essere supportata da una maggiore qualità ta, 2013). ciclopedonale alla quale sarà riservata la cir- tecnica e capacità di analisi dei cicli di vita

42 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue dei propri processi produttivi e dei manufat- fine di creare spazi di maggiore incontro e so- di quanto già costruito nel caso dei quartieri ti architettonici realizzati, in modo da essere cialità, ingredienti essenziali per il persegui- periferici. input ad una nuova fase di sviluppo diven- mento non solo di un maggiore qualità della Nuove situazioni di rischio si aggiungono tando protagonista di un modello circolare vita, ma anche del decoro urbano, attrezzan- anche a causa dei cambiamenti climatici di economia, che minimizza il prelievo delle do questi “vuoti” con panchine, siepi, albera- come ad esempio i frequenti incendi estivi, risorse naturali, attua demolizione selettive, ture ed altro arredo urbano. Poiché tali spazi causa l’innalzamento delle temperature ol- punta sul recupero, il riciclo ed il riuso dei avranno non solo bisogno di manutenzione, tre quelle consuete, e l’abbassamento del li- materiali. Nella scelta di quest’ultimi è impor- ma anche di un apporto di energia per la loro vello dell’acqua di fiumi e laghi, da cui trae tante come deve essere la loro selezione per illuminazione, essa potrà essere generata dal fonte la maggior parte delle centrali trasfor- una scelta di quelli ecologici preferendoli ai cascame termico dei liquami proveniente mandola in energia elettrica. Capovolgimen- nocivi ed alle sostanze pericolose, si potrà così dagli scarichi fognari di smaltimento, come ti climatici, come il precoce scioglimento del non solo avere un migliore confort energetico è già stato in quartiere di Stoccolma (Ham- ghiaccio della neve in inverni, che si fanno ed abitativo delle residenze stesse, ma anche marmy Sjostad). sempre più brevi, ma più rigidi, impone il un abbattimento dei consumi di energia e di Inoltre la gestione dei rifiuti va inserita in dover ripensare anche la mobilità di una cit- emissioni nocive, riducendo così non solo l’u- un modello circolare di economia, che mini- tà pensata per un traffico veicolare minore so, ma anche risparmiando le risorse idriche. mizzi il prelievo di risorse materiali ed ener- dall’attuale, ed anche per gli edifici dimen- L’obbligo della certificazione energetica e getiche, punti alla prevenzione ed alla ridu- sionati a sopportare un determinato carico dei sistemi di valutazione delle prestazioni zione degli sprechi, massimizzando invece il della neve, e riscaldati eccessivamente in stesse dei manufatti va esteso per promuove- riuso ed il riciclo, trasformando così ciò che periodi molti freddi mediante stufe a legna re miglioramenti delle imprese ed orientare inutile in utile. La differenziata come rac- e resi pericolosi da impianti obsoleti. Tante anche il mercato non solo quello immobi- colta concentrata in luoghi di conferimento soluzioni si potrebbero attuare ricercandone liare, ma lo stesso quello produttivo perché all’interno dei cortili degli edifici residenzia- anche altre mentre il rischio si concretizza e laddove l’offerta è maggiore, ne consegue li collegati a delle condutture sotterranee, si trasforma in triste realtà. che maggiore è la scelta. Mentre in casi come come avviene a Saragoza, in Spagna, dove Tutto ciò e molto altro è lo spunto per una Bedzed, a Sutton nel cuore della grande area le condutture sono collegate a container di ricerca, che può non solo orientarsi a ricer- metropolitana di Londra è stato possibile lo- stoccaggio posti in zone lontane dalle abita- care le ragioni di determinate scelte proget- calizzare e realizzare nuovi quartieri incenti- zioni, creando poi delle isole ecologiche per i tuali, ma che nella consapevolezza di quanto vati da efficienti linee di trasporto pubblico rifiuti più ingombrati, dove venga fatta una operato, può cercare nuove soluzioni e stra- come nel caso di Solar City- Link, di Riesel- selezione degli oggetti per il loro riciclo. Le tegie di riconversione “conservando” ciò che feld, al contrario per troppo lungo tempo lo aree periurbane vanno gestiste come cintu- può essere riutilizzato, non limitandosi solo sviluppo residenziale della pianificazione re verdi che segnano il confine oltre il quale ad un suo recupero fisico, ma agendo su un urbanistica delle grandi aree dell’Europa non costruire, nella speranza che nel caso so- ripensamento ad esempio dei quartiere peri- dell’est hanno sottovalutato la necessità di vietico caratterizzato da molte foreste e bo- ferici, dove si concentra la maggiore densità una svolta profonda nella mobilità urbana, schi, la valenza paesaggistica di essi prevalga abitativa delle città. Partendo dall’idea che che genera inquinamento dell’aria, di conge- sulla logica espansionista edilizia azzerando essi vanno intesi come centro propulsore stione del traffico e rumore assordante. L’uso il nuovo consumo di suolo. Se ai tetti posso- abitativo ed importante arteria di una città dell’auto privata per sopperire alla mancan- no essere proposti un po’ “nostalgicamente” viva e “rigenerata”. za di una mobilità pubblica va contrastata i tetti giardini di matrice lecorbusierana in Nelle tante esperienze europee si è aperto da fortemente incentivando non solo uso su ro- una sorta di revival delle unità d’abitazione, tempo il confronto per strategie mirate ad taia sia di metro che di treno, ma anche quel- va invece contraddistinto l’intervento tecno- interventi che ne vanno migliorate le condi- la di tipo ciclo pedonale con adeguate piste logici di edifici con pareti ventilate e camini zioni abitative agendo non solo sulle politiche ciclabili con percorsi non solo esterni, ma an- del vento in copertura soprattutto sfruttan- abitative, ma vanno adatatte anche sui livelli che all’interno degli stessi quartieri median- do l’altezza degli edifici multipiano tipici dei di mitigazione del rischio orientando gli inter- te la creazione di sentieri interni anche con quartieri periferici. Se da una parte il concet- venti dall’edificio dal quartiere fino alla scala un sistema di bike-change al suo interno. Il to di “resilienza” esprime la capacità di un più piccolo dell’edificio urbana, migliorando- ricorso a mezzi ecologici e sistemi collettivi, sistema di rispondere adattandosi ai cambia- ne non solo la vivibilità sociale-salubrità di condivisi e pubblici può essere una proposta menti esterni, dall’altra esso è strettamente tali strutture, ma ripensandone gli spazi vuo- fattibile all’interno dei quartieri senza alti legato agli ambienti sia antropico (costruito) ti, il verde e la salvaguardia del territorio. costi, ma con grandi benefici per la popola- che naturale. Rigenerare - lo dice il termine stesso - signi- zione residente. Lo sviluppo poi delle aree In una logica di applicazione di un’economia fica, in ambito urbano, approcciarsi all’evo- pedonali, chiuse al traffico veicolare, va este- circolare, che ha cambiato i piani della ge- luzione di un tessuto edificato e non, attra- so progettato alle aree non ancora edificate, stione della rigenerazione urbana, dove ciò verso una serie di continue demolizioni, come spesso accade in alcune lottizzazioni di che scarto può diventare risorsa, si possono ricostruzioni e rifunzionalizzazioni delle sue avere ancora dei vuoti, o negli spazi prospi- attuare interventi senza ulteriori consumo parti che tengano conto delle esigenze spe- cienti gli edifici soprattutto quelli pubblici al di suolo, in quest’ottica l’enorme quantità cifiche del contesto, reinventando gli spazi

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 43 intorno agli Edifici dismessi, aree sottoutiliz- Inarcassa, con il Consiglio Nazionale degli Ingegne- Lino B., Periferie in trasform-azione. Riflessi dai zate, quartieri degradati: lo sviluppo della cit- ri e il Consiglio Nazionale degli Architetti, con il “margini” delle città di Firenze, Allinea. tà oggi dipende dalla capacità di reinventare contributo scientifico del Consiglio Superiore dei La Greca P., Martinico F., Occhipinti S., (2008), questo l’uso mettendo a sistema interessi e Lavori pubblici, del Dipartimento della Protezione Le periferie della conurbazione catanese, in Fre- opportunità di diversa natura. Civile, della Conferenza dei Rettori delle Università golent L., a cura di, Periferie e periferie, Aracnce Rigenerazione, Recliclo, Resilienza in alterna- Italiane e della Rete dei Laboratori Universitari di Editore, 147 tiva al Rischio sia climatico, che sismico, che Ingegneria Sismica. L’Italia è un Paese tanto straordi- La Greca P., Tira M.,(2017) a cura di, Pianificare per la sociale devono essere i temi di una nuova con- nario, quanto fragile. Non è più rinviabile, dunque, sostenibilità energetica della città, Maggioli Editore. cezione a cui non si deve opporre più Resisten- un’iniziativa nazionale per la tutela e la sicurezza Martinico F., La Rosa D., Privitera R., (2016), Il ruo- za, anche in Italia. Dall’est un esempio di riuso e del territorio e dei cittadini. Parafrasando Diamoci lo delle aree non urbanizzate nei contesti metro- rigenerazione compartecipata dalle istituzioni una mossa, la Giornata Nazionale della Prevenzio- politani: scenari di adattamento ai cambiamenti insieme ai cittadini, questo è il caso del progetto ne Sismica vuole rappresentare un incentivo reale climatici, in Territorio, Rivista del Dipartimento russo di Piazza Anatoly Gregoriev nella città di affinché si possa portare avanti un programma di di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Nizhny Novgorod in Russia per il cui migliora- “prevenzione attiva”nel nostro Paese. Un Paese più Milano, 6-7. mento in primavera insieme ai residenti del di- sicuro, dove il paesaggio è tutelato e il patrimonio stretto e agli esperti sono stati condotti sondag- difeso, è anche un Paese più competitivo e con gi, dibattiti pubblici e giochi di progettazione. Il maggiori potenzialità di crescita e sviluppo. Non concetto da realizzare mediante il progetto era solo dunque una campagna informativa, ma un’i- di riflettere il tema della ferrovia, per cui le pia- niziativa che permetta di passare concretamente strelle di granito sono state disposte con linee “dal sapere al fare” con visite tecniche informative che simboleggiavano i binari ferroviari, mentre presso le abitazioni da parte di Architetti e Inge- le aree di sosta sono state realizzate sotto forma gneri esperti in rischio sismico. Per tutto il mese di di un vano con panchine e illuminazione. novembre 2018 migliaia di Professionisti, consape- Nella zona del monumento dedicato a Anatoly voli dell’importanza del proprio ruolo tecnico per Gregoriev, la pavimentazione è stata trasforma- la messa in sicurezza del Paese, parteciperanno vo- ta in piastrelle di granito, panchine, rampe per lontariamente all’iniziativa – prima nel suo genere persone disabili con sedie a rotelle, sono state in Italia- recandosi su richiesta dei proprietari pres- installate nuove luci e pali per l’illuminazione so le abitazioni per effettuare una visita tecnica al dell’area. Nella parte pedonale, oltre alle aree fine di fornire una prima informazione sullo stato di pavimentazione e di riposo, l'illuminazione di rischio dell’immobile e sulle possibili soluzioni è stata aggiornata e gli architetti del paesaggio finanziarie e tecniche per migliorarlo, senza alcun hanno creato aiuole e piantato nuovi alberi. costo per il cittadino. “Diamoci una Scossa!” si svol- Nella parte più lontana della piazza hanno gerà per tutto il mese di novembre 2018 (da fonte piazzato un nuovo campo sportivo per giocare web: http://www.giornataprevenzionesismica.it/ a calcio e basket, un'area per bambini con una prevenzione_sismica/italiaprevenzionesisma/). grande spazio con sabbia ed attrezzature da 2. Fonte web: https://venets.wordpress. gioco: altalene, scivoli, una piccola giostra e un com/2016/08/12/cretto-di-burri-il-labirinto-in- escavatore, oltre a attrezzature per i più piccoli: cemento-di-gibellina/ uno scalatore, una molla e un bilanciere oscil- 3. Fonte web: https://www.the-village.ru/ lante. La parte dell’area gioco è illuminata da village/city/news-city/331133-zavershilos-blagou- grandi lanterne (2). stroystvo-skvera-anatoliya-grigorieva

Note Bibliografia * Architetto libero professionista e Dottoressa in Mamoli, M., Trebbi, G. (1988), Storia dell’urbani- fruizione sostenibile dei BB.CC.AA stica. L’Europa nel secondo dopoguerra, Editore 1. Iniziativa nazionale a seguito della prima Laterza, Bari, 442. Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, svol- Carta M., (2013), Periferie, riserve di resilienza per tasi il 30 settembre 2018, istituita dalla Fondazione le città in evoluzione, estratto dalla prefazione a

Figura 2– Intervento migliorativo di uno spazio pubblico a Piazza Anatoly Gregoriev nella città di Nizhny Novgorod (Russia)

44 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Rigenerazione di una nagement (PCM: Colombo, 2004) che segua i in particolare nelle espansioni fuori dalle principi della Commissione Europea (2004)1. mura aragonesi. Il tessuto edilizio contem- periferia per renderla più Dall’insieme delle attività con le persone poraneo si sviluppa infatti lungo le linee di resiliente: note a margine emerge dapprima una SWOT, con un insie- compluvio occupate, in precedenza, da orti e di un’esperienza me di temi significativi per la riprogettazio- da giardini in cui si concentravano i volumi Alessandra Casu*, Giuseppe Onni*, ne degli spazi di vita e dell’ambiente costru- d’acqua allontanati dalla città storica. La ma- ito, che hanno successivamente prodotto il glia ortogonale dell’espansione ottocentesca Maurizio Sebastiano Serra**, Claudio GOPP di confronto con gli e le abitanti. Tra i è disposta lungo le linee di deflusso naturale, Tedde** temi emergentii: definendo una rete idrografica locale in cui - il superamento della separazione vengono convogliati i volumi derivanti dalla tra il quartiere “popolare” e il Lido, abitato – maglia secondaria. Gli isolati contempora- Introduzione come si è visto – solo in alcuni frammenti e nei, con i loro lunghi fronti recintati, sono di La crescente frequenza di eventi meteorolo- per alcuni periodi dell’anno; ostacolo al ruscellamento: nelle espansioni gici estremi, marcati da piogge convettive o - la domanda di luoghi per l’incontro recenti come la Pietraia, infatti, il deflusso è a carattere torrentizio, capaci di precipitare tra le persone e di spazi pubblici per il gioco in parte modificato da isolati allungati sulla l’intera pioggia cumulata annuale in po- e lo sport riqualificati; direttrice ortogonale alle linee di deflusso, chi giorni, se non ore, induce a concentrare - la necessità di modificare qualità e comportando di conseguenza un maggiore sull’idrologia urbana gli studi sulla resilien- fruibilità di spazi e percorsi per modificarne accumulo di acque in superficie. za e sull’adattamento alle mutate condizioni le categorie di utenti e la sicurezza in genera- La rete idrografica urbana suddivide il quar- climatiche, per la quantificazione dei flussi le (es.: rendere alcuni spazi più “visibili” per tiere in due micro-bacini, separati da una generati in ambito urbano e la loro gestione evitare comportamenti devianti); linea di displuvio, determinata dai deflussi (Niemczynowicz, 1999). Dall’AHP applicata alla GOPP1 emerge una generati sulla rete stradale, che attraver- I territori urbani di waterfront possono costi- particolare attenzione riservata al valore del- sa gli isolati e arriva fino al mare (Figura tuire uno hot spot dell’idrologia, se il run-off lo spazio pubblico lungomare e lungo strada, 1): il primo micro-bacino, 1A, contiene la trova condizioni favorevoli per la sua forma- ai processi ecologici costieri e, in particolare, porzione di quartiere “più esterna”, dove si zione e il suo accrescimento. L’esempio della alla cosiddetta “marea gialla”: un processo concentrano i presidi ospedalieri e le istitu- città di Alghero evidenzia come la definizio- di trasporto solido dovuto ad un eccesso di zioni scolastiche; il secondo micro-bacino, ne della struttura urbana, l’organizzazione erosione superficiale dei terreni agricoli, in 1B, racchiude l’area più prossima al resto spaziale e i materiali utilizzati abbiano con- occasione degli eccessi di flussi verso il depu- della città. I due micro-bacini si presentano dotto all’attuale configurazione e ad alcuni ratore, che si registrano ovviamente nei mesi con caratteristiche opposte: il primo si ca- episodi problematici. estivi (con evidente riduzione dell’utilizzo ratterizza per un’estensione maggiore, che del litorale per la balneazione) oppure in oc- concentra la maggior parte delle superfici Il contesto e la costruzione delle scelte casione di eventi meteorici. Le acque di pri- permeabili del quartiere, con un tessuto Il quartiere della Pietraia costituisce l’ampia ma pioggia, infatti, vengono convogliate in urbano meno denso; il secondo è caratteriz- espansione contemporanea della città di Al- un’unica condotta fognaria e, dopo una pri- zato da un’estensione superficiale minore, ghero verso Nord, parallela alla costa. Negli ma setacciatura, pompate verso il depurato- con un tessuto urbano denso ed una densità anni recenti, grazie a un accordo tra l’Ammi- re. Dalle analisi desk (a partire dalle rassegne edilizia maggiore. nistrazione Comunale e il Dipartimento di stampa, per proseguire con studi di idrologia Di ogni sotto-bacino sono state analizzate le Architettura, Design e Urbanistica dell’Uni- urbana) emergono, infatti, le carenze nella singole superfici che ne influenzano il run- versità, il quartiere rientra in un ampio pro- gestione delle acque meteoriche e la crescen- off. La capacità di assorbire o far ruscellare cesso di rigenerazione urbana, che investe te magnitudo dei fenomeni di allagamento, l’acqua in superficie può essere calcolata tutto il territorio che va dal vecchio impianto che inibiscono l’utilizzo di alcuni spazi e per- con il coefficiente di deflusso attribuita a di depurazione e dalle grandi superfici di ven- corsi e che invadono i piani terreni nelle aree Mulvaney (Chocat et al., 2004), prodotto tra dita, attraverso il distretto sanitario e gli ori- alle quote inferiori. l’area esposta alle precipitazioni, la quota in ginari nuclei di edilizia residenziale pubblica mm di acqua precipitata e il coefficiente di e poi di edilizia economica e popolare, sino L’idrologia urbana ad Alghero e alla riduzione CR, che considera fattori come l’e- alle estreme propaggini del quartiere quali gli Pietraia vapotraspirazione o l’infiltrazione nel suolo ospedali, le scuole medie superiori e il com- Il bacino algherese è caratterizzato da un’i- intercettata nelle fessurazioni, nelle pozze pendio ambientale e sportivo di Maria Pia. drologia “temporanea”, solo durante gli even- naturali e dalla copertura vegetale (Chocat Per la costruzione delle sequenze di azioni ti meteorici. Al suo interno è stato individua- et al., 2004; Guang et al., 2015) che evidenzia progettuali è stata effettuata l’integrazione to un sotto-bacino urbano, comprendente come, all’aumentare delle superfici perme- di tecniche partecipative, sintetizzate attra- l’intera città, che descrive la relazione con abili, ci sia una riduzione del deflusso su- verso tecniche GOPP (Goal Oriented Project le acque in ruscellamento: l’insediamento perficiale ed un aumento dell’infiltrazione Planning) e AHP (Analytic Hierarchy Pro- occupa le sezione di uscita del sotto-bacino, dell’acqua nei “pori urbani”. cess) per poter ottenere un Project Cycle Ma- ostacolando il naturale deflusso delle acque,

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 45 Figura 1– micro-bacini idrografici urbani e comportamento dei flussi di acqua piovana lungo la viabilità Una concreta opportunità progettuale delle condutture fognarie alla stazione di Uniti (Mishra e Singh, 2003), può essere ap- La domanda di spazi pubblici sicuri, accessi- pompaggio del depuratore. Il sistema di de- plicato per valutare il grado di impermea- bili, dotati di qualità e comfort ambientale, purazione, in corrispondenza dell’apporto bilità degli spazi. Il risultato del calcolo del nonché di luoghi per lo sport e la socializza- dei grandi volumi d’acqua piovana, entra in coefficiente CN tiene conto della quota che zione inter-generazionale trova una prima ri- difficoltà nel pompare queste portate; a sua in parte viene assorbita dalle superfici del sposta concreta nella partecipazione al ban- volta, il depuratore entra in crash, con la ci- bacino (permeabili in primis e, solo parzial- do per Programmi Integrati per il riordino tata sospensione di sedimenti che vengono mente, quelle meno permeabili) e, quindi, urbano emanato dalla Regione Sardegna al trasportati: la cosiddetta marea gialla, che consente calcolare il volume di piena: oltre termine del 2017, che agisce lungo tre misu- provoca effetti dannosi all’economia so- 4.000 mc, che defluiscono soprattutto lungo re finanziarie di cui una destinata alla “riqua- prattutto nel periodo estivo. Inoltre, la parte alcune vie. Rendere permeabili questi displu- lificazione degli ambiti urbani e delle perife- bassa del Lido subisce inondazioni dovute ai vi e compluvi dei micro-bacini urbani (Figu- rie caratterizzati dalla presenza di pluralità volumi d’acqua che, anche in concomitanza ra 1) consentirebbe una migliore gestione di funzioni e di tessuti edilizi disorganici, in- con eventi di pioggia non eccezionale, ten- dell’impianto di depurazione, che si trove- compiuti, parzialmente utilizzati o degrada- dono ad accumularsi allagando alcuni degli rebbe sollevato da queste portate. ti” nei Comuni sopra i 10.000 abitanti. Il ban- immobili posti nelle aree più basse (piani Le azioni si concentrano su una progressiva do individua criteri premianti, fra gli altri, terra e sottopiani) e rendendo difficoltoso conversione delle superfici impermeabili in “significatività del processo partecipativo”, il transito sia nelle strade lungomare, sia in superfici permeabili,: si definiscono alcune “riduzione della superficie impermeabilizza- quelle trasversali alla costa, compluvi dei soluzioni di Sustainable Urban Drainage Sy- ta rispetto allo stato di fatto”, “eliminazione sub-bacini idrografici superficiali, che diven- stems (SUDS), sviluppando possibili scenari di dei detrattori ambientali e paesaggistici”. tano veri e propri letti di scorrimento per le riconversione delle superfici attraverso l’inse- Uno dei principali detrattori ambientali del acque superficiali (Figura 1). rimento di superfici drenanti. Il confronto tra quartiere è il grande volume d’acqua piova- Il metodo del Numero di Curva (CN), svi- diversi scenari (Tabella 1) permette di valutare na che ruscella sulle superfici impermeabili luppato dal Soil Conservation Service (SCS) l’efficacia di interventi diretti solo alle aree par- e che viene convogliata attraverso il sistema del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati cheggio e private, alla sola viabilità pedonale e

46 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue carrabile o all’insieme dei diversi tipi di superfi- Il sistema del verde distribuito previsto ga- ti G., Blasi C., Copiz R., Congedo L,, Munafò M., cie: emerge che la distribuzione degli interven- rantisce inoltre l’assorbimento di circa il Ciancarella L., Manes F. (2017), “Mapping and ti lungo alcune aste viarie si rivela più efficace 25% del particolato atmosferico, soprattutto Assessment of PM10 and O3 Removal by Woody degli interventi nelle aree di sosta concentrata per quanto riguarda i PM10, prodotto nelle Vegetation at Urban and Regional Level”, Remote e negli spazi privati di pertinenza, costituendo strade in cui è piantumato o nelle immediate Sensing, vol. 9(8), 791 una gerarchia di priorità e programmazione. adiacenze (Fusaro et al., 2017). Guang M., Sillanpaa N., Koivusalo H. (2015), “Mo- L’introduzione di alberature nelle fasce dre- delling and assessment of hydrological changes nanti e negli spazi pubblici corrisponde a Note in a developing urban catchment”, Hydrological una “cattura” di CO2 che, rispetto al numero * Dipartimento di Architettura, Design e Urba- Processes, n. 29, pp. 2880-2894 di piante preventivate, per un assorbimento nistica, Università degli Studi di Sassari, casual, Mishra S.K., Singh V. (2003), Soil Conservation pari ad almeno 150 g/h di CO2 per pianta, è gonni @uniss.it Service Curve Number (SCS-CN) Methodology, pari a circa 120 kg/h di CO2 che, in un giorno ** Dipartimento di Architettura, Design e Urbani- Springer, Dordrecht solare medio, corrispondono a 1,44 t/giorno, stica, Università degli Studi di Sassari, arch.mauri- Niemczynowicz J. (1999), “Urban hydrology and pari a oltre 500 t/anno di emissioni climal- zioserra, clatedde @gmail.com water management – present and future challen- teranti “sequestrate” (Castaño et al., 2013): 1. cfr. il contributo di Casu et al. in questo ges”, Urban Water, n. 1, pp. 1-14 oltre all’adattamento, la stessa soluzione numero, nella special track “Manutenzione e rige- consente anche una mitigazione degli effetti nerazione del territorio e della città come occasio- dell’ambiente urbano sul clima. ne di loro trasformazione ecologica”. L’alberatura, per l’ombreggiamento prodotto durante le ore di maggiore insolazione, com- Bibliografia porta non solo una mitigazione dell’isola di ca- Castaño J., Álvarez P., Barrio M. (2013), “Potential lore urbana, ma anche una diminuzione della above ground biomass production and total tree domanda energetica, grazie al miglioramento carbon sequestration in the major forest species del microclima e del comfort ambientale. Se- in NW Spain”, International Forestry Review, Vol. condo studi condotti negli USA (Donovan e 15(3), pp. 273-289 Butry, 2009), l’effetto prodotto è la riduzione, Chocat B., Ashley R., Marsalek J., Matos M.R., per ogni edificio, di circa 0,20 kWh per ogni ora Rauch W., Schilling W., Urbonas B. (2004), Urban compresa tra le 12 e le 22 circa, pari a 2 kWh/ Drainage – Out-of-sight-out-of-mind?, National giorno che, per la stagione estiva, corrispondo- Water Research Institute, Burlington no ad almeno 150 kWh complessivi per ogni Donovan G.H., Butry D.T. (2009), “The value of edificio prossimo all’alberatura ombreggiante, shade: estimating the effect of urban trees on sum- contribuendo dunque non solo all’adattamen- mertime electricity use”, Energy and Buildings, to al clima, ma anche alla mitigazione degli ef- vol. 41, pp. 662-668

fetti dell’ambiente urbano su esso. Fusaro L., Marando F., Sebastiani A., Capotor-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 47 A future for the past Introduction 2012, 87). Such reconversions also generate For almost a century, land artificialization several advantages such as territorial revi- - Reuse of industrial expands steadily (Angel, Sheppard, & Civco, talization and regional image improvement heritage materials 2005, UN, 2009) due to population growth, for a city as well. If the reconversion of indu- Jérémy Cenci * and Laurent industrial development, and evolution in strial sites and their positive impacts have way of living (Ciattoni & Veyret 2013, Méren- been discussed in various studies, it can be Debailleux** ne-Schoumaker & Jehin 1998). Agricultural observed that no ready to use solution does land and woodlands are regularly favored exist to facilitate the decision-making pro- as resources for urbanization. However, this cess to conclude whether a total or partial Abstract option goes against many issues related to conservation of the infrastructures is appro- Successive economic crises of past decades sustainability. In the scope of territory ma- priate. Moreover, for people involved in the revealed numerous brownfield sites across nagement and urban planning, the need for decision-making process of a project, waste urbanized areas. Today, urban regeneration available land requires specific actions to re- recycling is usually perceived as an incon- of those sites implies to operate strategic duce urban expansion and further partition venient rather than a potential able to bring decisions that deal with destruction, conver- of rural areas. In this frame, sanitation of for- new ideas and new concepts. sion, reconstruction but also preservation of mer industrial sites is a key issue that muni- industrial relicts. cipalities have to deal with in a sustainable Research aims Reusing industrial sites in the context of way. This also implies the development of Today, building deconstruction generates a urban planning is an encouraged practice new practices and habits for deconstruction material deposit, valuable for new construc- which is justified by social, economic and and waste recycling. tions. In this frame, this paper presents a me- ecological benefits. When built heritage In Belgium, along the industrial land, the thodology of action to valorize building ma- is concerned, maintaining iconic remains coal croissant crosses the country from West terials in a context of cultural built heritage of the history helps to make a progressive to East in connection with France and Ger- and urban planning. The research is develo- transition between the past and a new deve- many. (Figure 1) Across this region, the post- ped on two scales analysis: lopment of the area. However, such initiative industrial cities of Charleroi and Liège teem - The brownfield site and its connections must considerate the site as a whole, that is with numerous and unattractive wastelands with its environment. to say, the buildings but also the landscape as that generate a strongly negative image of - The constructions and infrastructures. illustrated by the Nord-Pas de Calais Mining the territories. For each site under study, the proposed me- Basin, included on the World Heritage List. According to the results of various studies, thodology aims to combine cultural heritage The relevance of conserving emblematic in- reusing these abandoned sites for new fun- values analysis with the study of building dustrial and cultural heritage sites is not cal- ctionalities in new buildings would solve the materials and pathology. This research pro- led into question. The Ruhr region and the problem of space for nearly 150 years (Rey vides a tool to estimate, not only the quality Emscher park or the Beval site in Luxembou- rg are perfect examples of those icons. Howe- ver, many abandoned industrial sites, even considered as built heritage, but far less im- pressive, will never be rescued from oblivion. The reuse of those cankers is a major chal- lenge for decision-makers. In addition, at decisional and operational levels, it can be observed that efforts are made to reduce demolition and construction wastes in a perspective of circular economy. Although, demolition waste treatment and soil decon- tamination are two important and expensive operations which may discourage investors. In this frame, this paper presents a metho- dology for the conservation of authenticity through reuse of the building materials on site. This approach is argued as an alterna- tive ethically acceptable for architects and deciders. The concept will be illustrated by the recent results of a pilot project aiming to reuse fired clay bricks from the deconstruc- tion of a coal mining in Belgium. Fig.1. The coal croissant across Belgium.

48 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue and heritage values of the factories, but also Methodology mer non-destructive tests to measure brick the valuable quantity of building materials Considering our built environment as a de- hardness of samples in view of estimating to be reused. As such, this research is inten- posit of potentially exploitable materials im- their compressive strengths. ded for decision-makers, architects and ur- plies to manage it with respect to the particu- In the decision making process, the col- ban planners and political actors involved in larities and characteristics that it embodies lected information must be subjected to cri- the development of a master plan. (Ghyoot, Devlieger, Billiet, & Warnier, 2018). tical analysis in order to support any claim In order to assess the potential of such de- for conservation or deconstruction and The concept of circular economy. From posit in a geographically defined area, a bot- recycling. That means : reuse to recycling. tom-up method was adopted. This approach a) Assessing the values of a building Our economy is progressively evolving from aims firstly to make a referencing of aban- and identifying architectural elements that a linear model toward a circular one that im- doned industrial sites in the geographical should be preserved while others could be plies the preservation of natural resources area of the coal croissant. Within this zone, dismantled. and reduction of wastes. This transforma- the Hainaut region, as part of the Walloon b) Evaluating the rate for reuse of bu- tion of habit also modifies the whole process region of Belgium, was selected for this re- ilding materials, and considerate the occur- of building demolition into deconstruction search as this area constitutes an industrial rence of dangerous and polluted elements. where the reuse of materials is planned and zone in decline since the 1950’s. Today, lots c) Planning deconstruction, conserva- organized before intervention. of these sites have been heavily transformed tion or reconstruction. Awareness toward sustainability in the field for new functions with no regulation or en- d) Extrapolate quantitative data on a of architecture and building construction was ded badly as brownfield sites. Although, lots larger geographical scale and estimate the rather progressive and derived from interna- of those sites no longer keep significant and availability of reused materials. tional submits of experts, redaction of scienti- historical remains that could attest of this in- fic reports and publications focused on global dustrial past. On the other hand, the history Case study growth and resource depletion. Launched in erasure of an industrial area remains an ex- The proposed methodology has been tested in 1963 in the books The Waste Makers, Vance treme action which should be always tem- the frame of a pilot project hold by the Wallo- Packard firstly depicted the consequence of the pered if the historical heritage of the site is on Government to estimate the feasibility of American way of life based on production and judged as relevant. However, leaders have no waste reduction and material reuse as an alter- consumerism (Packard 1963). In 1972, the Club clear view of the occurrence of such remains native to traditional demolition. This project of Rome, a group of scientists, politicians, eco- within their territory. As a first step to fill joined architects, engineers and technicians nomists, government officials and business le- this gap, one goal of this research was to set who studied both the quality and potentiality ader, published a report unambiguously intit- up a cartographic observatory of the existing of building materials and structures and pro- led The limits to Growth (Meadows et al. 1972). brownfields to highlight the potential and posed innovating ideas for their reuse. The Successively, in 1976 and 1981, the European vulnerability of those sites. In particular, the ancient coal mining Les Vanneaux, situated in Commission published two rapports written quantity and quantity of materials for reuse the Hainaut province at Colfontaine, was un- by the Suisse architect W. Stahel and the socio is under scope. der study for this research (Fig. 2). Erected on a economist G. Reday Mulvey (Stahel 1981). In At present, the study includes sixty-five sites, site of 1.5 hectare. The mining was developed The potential for substitution manpower for ranging from a few acres to several hectares. through successive building additions made energy and Jobs for tomorrow, both authors de- On this basis, each site is described by means during 19th to 20th century. Although, only velop a theory on the use and rationalization of of an ID card which mentions the GPS coor- a tall machine hall, some annexes and the en- natural resources, associated with the impro- dinates, referenced pictures, historical and gineer’s house remain. Nevertheless, the aban- vement of the well-being of individuals. This architectural description of the site. doned machine hall remains an emblematic concept will later result in the well-known Information related to the buildings and signal in the landscape. The methodology pre- form of a closed circuit representing the prin- their materials are linked and constitute the sented in this paper was applied by our team ciple of circular economy. For the first time, the second part of the research, focused on the which finally helped the architects and deci- relationship is drawn between the lifespan of construction assessment. This section inclu- ders to precise their strategic approach and ac- materials and buildings, the waste of resources des specific audits focused on the typological tions. At present, a deconstruction and partial and the socio-economic effects induced. and morpho-chronological identification of conservation of the machine hall is preferred In the 80’s, the concept of “cradle to cradle” was the buildings, as well as the structural and to demolition. Ancient bricks will be reused defined by the German chemist Braungart and material analysis of the building walls. In on site for new buildings allowing cost reduc- the American architect MC Donaugh. Accor- addition, a cartographic survey of patholo- tion and conservation of heritage memory. ding to them, any building material should be gies that affect the structures and building considered as a nutriment able to feed not only materials is achieve for each site to provide Conclusions the recycling process but also the architecture a preliminary report that evaluates the sta- This paper presents a methodological appro- through association or transformation into a te of conservation of the building remains. ach dedicated to brownfield sites analysis newer product and/or other purpose. Finally, the characteristics of the building and cultural heritage conservation. Today, as materials are assessed with Schmidt ham- many others, the field of building construc-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 49 Resilient cities and sustainable urban mobility in Sicily Teresa Cilona *

Introduction The quality of life in our cities has changed. The crises in the various economic, social, cultural, environmental and political sectors have determined a profound transformation in the way of life of the city populations over time. Cities today are increasingly insecure, undefended and exposed to risks, both anthro- pogenic and natural. The calamitous disaster events that increasingly strike our country unfortunately prove it. To be able to meet the needs of the community and repair the dama- ge caused by negligence and sometimes even Fig.2. The coal mining “Les Vanneaux” the superficiality of man is the task of good tion is concerned by circular economy. New Bibliography territorial and urban governance that must constructions must now respect more and Angel, S., Sheppard, S., Civco, D., (2005). The adapt to a constantly evolving city. Good plan- more strict regulations to reduce our eco- Dynamics of Global Urban Expansion. Transport ning is needed that guarantees a high quality logical footprint. In this context, it appears and Urban Development Department, the World of life by responsibly managing the territorial compulsory to integrate such concern when Bank, 2005. resources and aims at new planning strate- demolishing existing buildings. Abandoned Ciattoni, Anette., Veyret, Yvette. (dir.), , Les fonda- gies. It is necessary to use approaches that industrial heritage buildings suit perfectly mentaux de la géographie - 3ième édition, Paris, are able to translate innovative concepts like to this approach. Although, reusing building Cursus, Armand Colin, 2013, 318p. participation, comparison, transparency, crea- materials implies complementary studies tivity and resilience. Indeed, through resilien- able to quantify their characteristics for new Merenne-Schoumaker, Bernadette., Jehin, Jean- ce, the city plays on its heritage by applying purposes. Although such procedure may Baptiste. « Urbanisation et consommation d'espa- new organizational and management models be viewed as essential in all conservation ce en Belgique. Tendances régionales récentes ». in order to face ongoing transformations and project, the case study which is illustrated in Acta Geographica Loveniensia, 1998, 37, 171-184. models that aim at sustainability and su- this paper also highlights that the practice REY, Emmanuel. Régénération des friches urbai- stainable development (Cilona, 2017). The of material reuse is also new and rather not nes et développement durable. Louvain, Presses term resilience - borrowed from information straightforward for architects or deciders. universitaires de Louvain, 2012, p. 269. technology and psychology to indicate adap- Nonetheless, the project under scope empha- Packard, Vance. The Waste Makers.1963. tability and readiness for transformation in sizes the benefit of reusing building material Meadows, Donella., Meadows, Dennis., Randers, response to disruptive or traumatic events - on site, while conservation of significant in- Jorgen. The Limits to Growth: A Report for the has entered the common vocabulary of urban dustrial remains may also maintain a strong Club of Rome's Project on the Predicament of planners and is understood as one of the main link between the past and the future of an Mankind. Milford : Universe Books. 1972. indicators that the recovery of a community industrial area. Stahel, Walter. Jobs for tomorrow: The potential that has undergone significant upheavals has for substituting manpower for energy. New York taken place. Notes : Vantage Press.1981 In this study, particular attention is paid * Department of Town and Regional Planning, Ghyoot, Michaël., Devlieger, Lionel., Billiet, Lio- to sustainable mobility, the main critical Faculty of Architecture and Urban Planning, Uni- nel., Warnier, André. Déconstruction et réemploi. element for achieving a balance between versity of Mons, Bartlett School of Planning, Je- Lausanne : Presses Polytechniques et Universitai- the needs of individuals and the collective [email protected] res Romandes, 2018. well-being. Specifically, we will take a look ** Department of Architectural and Urban En- at Sicily, the region that is last in terms of gineering, Faculty of Engineering, University of sustainable urban mobility in the national Mons, [email protected] classification, focusing on the south-western coast of the island, in the municipality of Sciacca in the province of Agrigento.

50 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue The Integrated Infrastructure and Mo- The condition of the southern cities do not several years designed to improve the sustai- bility Plan: intervention strategies and enjoy an optimal position, especially those nability and efficiency of transport systems action lines in Sicily, which has a very poor road system in major Sicilian cities (6). The task of sustainable mobility is to pro- (2). Palermo stands at 29th place, Messina at The most significant interventions concer- mote social inclusion, the efficient use of 37th, Catania at 41st, and Syracuse at 43rd. ned: the railway network for access to urban resources and the continuous reduction of In the Sicilian cities, in fact, the use of public areas; constrained local public transport; the the impact of mobility on people and the transport for daily commuting, by train, bus extension of railway lines; the construction environment. To pursue these objectives, the or tram, is largely below the national average. of tram lines; the completion of the metro- intervention strategies are based on three According to the ISTAT data for 2017, the politan system; the creation of modal inter- integrated lines of action: reducing the need number of passengers that use Local Public change infrastructures aimed at hosting the for mobility, favoring the use of sustainable Transport in the provincial capitals is 5 ti- bus terminals of local public transport; the transport vehicles, and periodically impro- mes lower than in other Italian regions. All renewal of public transport fleets with low ving the means of transportation so they this involves very high emissions of pollu- environmental impact vehicles; the adop- are increasingly efficient. In , the urban tants and greater health risks for the citizens. tion of systems, technologies and innova- mobility system is based on a fragmented This is why in drafting urban planning in- tions capable of detecting and monitoring and ineffective governance model, which struments great attention must be paid to overall traffic flows in the major cities; the makes it particularly difficult to plan the the issue of sustainable mobility. In fact, the improvement of accessibility to service for investments needed to bridge the persistent Region of Sicily has an Integrated Infrastruc- vulnerable groups, and the dissemination infrastructure gap. ture and Mobility Plan - P.I.I.M. - which iden- of information. Furthermore, through Axis The XII Report on National Sustainable Mo- tifies the strategic works to be carried out 6 - "Sustainable Urban Development" of the bility (1), "Euromobility 2018", confirms over the entire regional territory according to P.O. F.E.S.R. 2007/2013, Operative Objective once again that courageous and structural the time horizons and principles of sustaina- 6.1.3 "Adapting the structures of services and decisions are required of the Government ble management of public transport (2). The urban mobility to environmental and social and local administrations. Unfortunately, Plan addresses, for the first time, the theme of quality criteria" - the studies necessary for despite some efforts, there are still many Local Public Transport in the automotive and the preparation of P.U.M.S. were financed critical issues that cause us to move further railway sectors, proposing a structured tran- and implemented for six Municipalities, in- away from Europe. Air quality shows no si- sport service to guarantee the different needs cluding Sciacca, the object of this study (7). gns of improvement, the number of deaths of movement within the island (3). on the streets of our cities do not diminish The Plan, in support of the socio-economic and Sciacca's Sustainable Mobility Plan - and despite the attempt to share mobility, sustainable development of the territory, is the first The case study the number of cars in circulation continues planning tool that aims to achieve optimal condi- Sciacca, located in the southern quadrant to grow. All this is, in part, due to a lack of tions for systematic and occasional mobility (4). of the Region of Sicily, between the mouths specific planning tools in the Municipalities The Plan is organized according to the fol- of the Platani and Belice rivers - is a seaside, such as the Urban Plan for Sustainable Mobi- lowing objectives: tourist and spa town, with a historic cen- lity (P.U.M.S.). This plan, drawn up according 1 - definition and modeling of the current ter surrounded by medieval walls, rich in to a participatory and structured process, transport infrastructure and services system monuments and churches, and known for starts from an analysis of the actual situa- through the Origin / Destination matrix; its pottery and its historic carnival. With tion, foresees the construction of possible 2 - identification of the infrastructural, or- more than 42,000 inhabitants it is the most scenarios, identifies objectives, selects the ganizational and managerial interventions populous municipality in the province of appropriate policies and measures, imple- already planned and financed; Agrigento, connected with the main cities of ments active communication, and monitors 3 - description of the strengths and weaknes- the island by a weak infrastructure system. and evaluates the actions undertaken. One of ses of each mode of transport, by analyzing Mobility and connections are ensured exclu- the first Italian cities to have approved and the critical aspects of the infrastructure and sively by road transport because the railway implemented the Urban Sustainable Mobili- transport system; infrastructures of the area were definitively ty Plan is Parma, defined in 2018 as the most 4 - identification of the strategic interven- decommissioned in 2004 (8) and maritime "eco-mobile" city due to the presence of "mo- tions and the priority interventions for each transportation is dedicated to fishing, com- bility managers," "sharing mobility" services transport system; merce and to a small extent, tourism. The de- and a good endowment of public transport 5 - drafting of an implementation and mana- centralized position with respect to the three services with low environmental impact gement model of the planned interventions. metropolitan areas of Palermo, Catania and vehicles. Continuing to scroll through the 6 - obtaining funding to improve the quali- Messina, means that the territory, crossed by national classification of sustainable mobi- ty of life in urban and metropolitan areas by the Sicilian SS115 between Gela and Mazara lity in Euromobility 2018, out of 50 Italian implementing sustainable urban mobility del Vallo (fig.1), is totally detached from the cities, after Parma we find Milan, followed strategies. A29 motorway ring/A20 Palermo-Messina, by Venice, Brescia, Padua, Turin, Cagliari, Bo- In this regard the Region of Sicily has under- A29 Trapani-Palermo, A18 Messina-Catania; logna, Verona and Modena. taken an extensive investment program over A18 Siracusa-Gela (incomplete), from S.S.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 51 114 Catania-Syracuse and from the 4-lane private cars and to moderate traffic, to sti- • provide new parking systems coupled with Mazara del Vallo-Trapani (9). Furthermore, mulate an increase in the percentage of citi- mechanized access, pedestrian areas and par- in the urban context, among the many pro- zens transported by collective systems, and king areas. blems encountered in the mobility system, is to reduce congestion in the city center. It is • improve, strengthen and adapt the urban that related to the steep road conditions and therefore a series of planning and project ac- network in critical nodes; pedestrian routes that employ significant tions that are based on sustainability criteria • to move safely in order to reduce the levels inclines which are often not sustainable for which put the citizen at the center. of urban accidents. weaker and more vulnerable users. Nor is The inspiring principles of the Plan can be In the drafting of the P.U.M. (11), in order to classic public transport a valid alternative. summarized as follows: solve the problem of mobility and accessi- The urban bus passes infrequently, the stops • to return the values of vehicular traffic to bility in the inhabited center the strict link are every hour on average, with very long ro- the real capacity of the road sections, while between urban form and mobility was taken utes that create a loss of appeal for the road increasing the quantity and quality of access into account. This Link left traces in the road system. The excess of private and individual to the center and the walled city in order to structure, in the layout of the buildings, in motor traffic is the main cause of the state of guarantee normal user mobility, eliminating the relationship between the different parts crisis of its urban mobility system, underli- the progressive regression of economic and of the city in its growth and development. ned by the same indicators like congestion, cultural activities; The plan provides for changes to the habits pollution, danger, loss of time, and energy • to enhance the original pedestrian vocation and behavioral mobility of the citizens and consumption. For these reasons preparation of the urban spaces located at various levels economic operators that move about the of the P.U.M. – the tool for planning and pro- between the sea and the historic center (Piaz- territory. And yet, the Sciacca mobility sy- gramming the local mobility system and its za Scandaliato, Corso Vittorio Emanuele, Via stem was designed by observing its complex relationship with the territory - integrated Licata), ensuring the safe circulation of we- urban design and the extreme variability of in a coordinated way with the PRG and the aker users everywhere, while still safeguar- mobility in relation to the important touri- other planning tools required by current le- ding the current economic balance ; st flows that it manages to attract in some gislation (10). The city's Sustainable Mobility • to guarantee mechanized access to the Hi- periods of the year, especially in the war- Plan is set up as a new and alternative model storic Center, in order to overcome the pre- mer months. The role of the tourism sector, of accessibility, already successfully tested in sent orographic differences in height, with a significant strong point of the territory, is some urban areas with dimensions and cha- elevators and escalators. also attractor of large volumes of seasonal racteristics similar to those found in Sciacca. • redevelop the walled city, the seaside villa- traffic that impose new and more effective The objective of the P.U.M. is to meet the ge, the port front through the recovery of lar- solutions to the connections to the East and mobility needs of the population, to ensure ge unused industrial and railway complexes; West of the city center. Among the most rele- the reduction of atmospheric and noise pol- • restore the soft mobility corridors between vant of critical issues is the reduced capacity lution levels, to reduce energy consumption, Sciacca, its port and the two east and west of the current road entrances to the city that to increase the safety levels of transport and coasts, formerly connected by the railway impose, as well as possible but in a limited road traffic, to reduce the individual use of line. way, the strengthening of the existing axes,

Figure 1 – a) Map of Sicily, the City of Sciacca in red, b) panoramic view of the port of Sciacca, c) extra-urban road network taken from the PUMS and VAS of Sciacca.

52 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue the search for alternative forms of transport sion. Some studies point out that transport Note to alleviate the insufficient road system ser- is responsible for around 1/3 of the total * Department of Architecture, University of Pa- ving the historic center. While a strength is final energy consumption and more than lermo, Italy, [email protected] the new road axis that connects SS115, that 1/5 of greenhouse gas emissions, as well as 1. Euromobility - Sustainable Mobility crosses the valley bottom of viaduct Perriera, a considerable part of the environmental, Observatory in Italy. Survey of the main 50 cities. with the port area, it is now underutilized atmospheric and acoustic urban pollution. European Platform on Mobility Management and divorced from the city mobility system. Through an adequate participatory path, it (EPOMM Italy), under the patronage of the Mi- is possible to delineate a progressive tran- nistry for the Environment and Protection of the Conclusion sformation of the way of life, of moving Territory and the Sea. Edition 2018. The future of cities is in the development of oneself in urban centers but of using public 2. Many of the Sicilian roads are badly da- efficient, high-quality collective mobility spaces above all. For example, the main and maged and blocked to traffic along with a system services to be included among the priori- most beautiful urban squares are transfor- of bridges and viaducts whose closure, as a result ty planning actions, in order to promote a med from "parking containers" into areas of static-structural problems, prevents connec- better quality of life for citizens. Rethinking almost exclusively used by pedestrians. It is tions with population centers and brings the en- mobility in a more sustainable and innova- necessary for the pedestrian to become the tire island to its knees. tive way will allow the Country System to main actor in urban scenes, reconquering 3. The time horizons are set for 2020 (short reach the goal of decarbonisation by maxi- spaces in which to move freely in comple- term), 2030 (medium term) and 2050 (long term). mizing social, environmental and econo- te safety. The implementation of this goal 4. The Integrated Plan of Infrastructures mic benefits. The identification of tools sha- is not an easy task but rather presents great and Mobility (P.I.I.M.), approved with DGR n. 247 red by the different stakeholders involved difficulties, also in relation to the particular of 27/06/2017 and adopted with DA n. 1395 of will allow the central institutions to have a historical moment which Italian cities are 30/06/2017. The Region of Sicily, Assessor of Infra- wide-ranging plan to guarantee immediate experiencing. The commercial and social structures and Mobility, Department of Infrastruc- results and lay the foundations for a solid crises that entire parts of the city are expe- tures and Mobility and Transport. The Plan addres- model of growth in mobility services who- riencing do not facilitate this path, even if it ses, for the first time, the theme of Local Public se fruits will be appreciated in the medium has been demonstrated how the conditions Transport (TPL) in the automotive and railway and long term. At the same time, at the lo- for stopping the phenomena of depopula- sectors, proposing a structured transport service, cal level, intelligent mobility will have to tion and for stimulating the development to guarantee the different needs of movement find its most complete mode of expression of natural centers within the historical cen- across the island. The Plan, in the theme of TPL, is through the implementation of a vision of tres are created through urban regeneration the first planning tool aimed at achieving optimal a sustainable territory. This can be explica- processes. Many Italian cities, in a careless mobility conditions (systematic and occasional) ted in systems of coherent and coordinated way, have favored the development of exter- through the hierarchy of the transport network, rules and actions, which concern the gover- nal shopping centers that have depleted the the identification of the characteristic areas of the nance of space and accessibility, the promo- energies and economies of entire parts of TPL (that is, the system of nodes) and proposes an tion of virtuous behavior, and in infrastruc- the city. It therefore appears necessary to op- initial identification of the optimal basins of the tural endowment and adequate services to timize public spaces and create pedestrian TPL (that is the Optimal Territorial Areas). meet the demands of a constantly evolving areas; to intensify and consolidate commer- 5. The first legal reference for the drafting mobility. To open oneself to the use of pu- cial and tourist activities through mobility of the Regional Transport Plans is contained in blic transport is the first step towards the planning; increase real estate values throu- law n. 151 of April 10, 1981 which attributes re- concrete realization of a sustainable mobi- gh the construction of TPL infrastructures; sponsibility for the identification of regional tran- lity. Moreover, it is local communities that to rethink the mobility system on offer sport policies to the Regions, within their sphere pay the "costs" that derive from the (dis)or- starting from a needs analysis; to bridge the of responsibility. Furthermore, the Regions must ganization of the transport system and the infrastructural gap of collective mobility ensure programmatic consistency with what is citizen must embrace the culture of sustai- systems by orienting them towards meeting defined in the national planning documents and nable mobility by shifting their preferences the needs of current and potential demand must take the spatial planning and economic from the use of the private vehicle to the use (quality, quantity, supply integration); to development forecasts into account. Sicily has of public and alternative forms of mobility protect the health of citizens; to stimulate implemented these national policy choices, esta- (e.g. car sharing, car-pooling, etc.). There is the demand for mobility through a more blishing the preparation of a Regional Transport a need to promote more sustainable mobi- dynamic tariff offer that correlates to the Plan - Regional Law n. 68 of 14 June 1983 - which lity habits and provide guidance on how we peculiarities of the users; and to tackle the contains detailed choices for road, rail, maritime, can affect reality by our daily behavior. The challenge of technological innovation by air transport and goods logistics. This is defined transport sector is fundamental for our eco- stimulating investment and modernizing as a tool for outlining regional transport policy, nomy and our society because it provides the rolling stock. in line with the objectives of national economic economic growth and employment but, at policy and with the choices and addresses of na- the same time, it is no longer sustainable, tional legislation in the sector. Subsequently, pro- as recognized by the European Commis- gram development has been increasingly integra-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 53 ted with European policies, which today define 11. The choices and decisions, on mana- I dati satellitari per objectives and measures at the Community level. gement and infrastructural measures, contained For this reason, analysis of the regulatory and pro- within the PUM, are supported by a simulation l’analisi del fenomeno grammatic framework cannot be separated from model built with a process of integration between isola di calore urbano e la the Community level (Europe 2020 document, mobility demand (O/D matrices) and transport of- valutazione di misure di White Paper, Fourth Railway Package, Single Eu- fer calibrated to the current situation through the mitigazione: il caso della ropean Sky II +, European Innovation Partnership ad hoc survey campaign. The road system of the Città di Milano on Smart Cities and Communities, TEN-T net- Sciacca territory has been diagrammed in terms work), as well as the national and regional levels. of supply: infrastructure network and system mo- Nicola Colaninno*, Eugenio Morello*, 6. The set of actions and interventions en- bility demand. The traffic model was elaborated Francesco Musco**, Denis Maragno** visaged in the Plan - identified as the Project Sce- with Cube software from Citilabs. Starting from nario Objective - enhance the integrated model the ISTAT census section and the survey campaign, of local public transport "ferro+gomma" with in- the trend of the static distribution of vehicular traf- Abstract creases in the modal share of rail transport (from fic was reconstructed, expressed in terms of equi- Cambiamento climatico e riscaldamento 4.7% in 2020 to 7.5% in 2050) and road transport valent vehicles for the morning rush hour (7:45 globale sono tra le principali urgenze a livel- (from 2.5% in 2020 to 13.6% in 2050). The reduc- - 8:45). The municipal census sections have been lo internazionale. L’aumento di temperatura tion in the use of private vehicles (from 70% in aggregated in traffic areas (areal activities from e la frequenza di ondate di calore mettono a 2020 to 64.8% in 2050) in favor of collective tran- which originate and/or arrive the movements of rischio la salute ed il benessere dei cittadini, sport inevitably translates into an estimated daily users interested in the city). The zoning has defined con particolare impatto sulle popolazioni reduction of atmospheric emissions of carbon 54 areas inside the Municipality of Sciacca and 31 più vulnerabili. Attualmente, la disponibilità dioxide of about 700 tons in 2020; 1,400 tons in external zones for the remaining part of the Provin- di informazioni telerilevate, a diverse risolu- 2030; and 2,200 tons in 2050. ce for a total of 85 ZDT. Relations with the outside zioni, consente di mappare con precisione la 7. The P.U.M.S. of the municipalities are: world (the other provinces of Sicily, the whole of temperatura dell’aria a livello di microclima Agrigento, Sciacca, Bagheria, Acireale, Mazara Del Italy and foreign countries) have been diagrammed urbano, e la vegetazione (Normalized Diffe- Vallo, Marsala. with 6 guidelines, for a total of 91 traffic areas. The rence Vegetation Index), dati fondamentali 8. The disused narrow-gauge line, of about external zoning, extended to the entire Province of per azioni di mitigazione ed adattamento 124 km, from Castelvetrano-Selinunte-Porto Palo- Agrigento, is on the municipal level for the most in ottica di resilienza urbana. L’obiettivo di Menfi-Sciacca-Ribera Magazzolo-Porto Empedo- important municipalities and / or adjoining the questo lavoro, che ha come area di studio il cle, connected the coastal area of the province of Municipality of Sciacca and of an intra-city level Comune di Milano (CdM), è sperimentare Trapani with Agrigento. The project dates back for all the others. After the zoning it was possible l’effettiva utilità del telerilevamento come to the end of the 19th century and construction to reconstruct a mapping of population density, strumento di supporto alla pianificazione began in 1906 and was completed in 1923. The the employed, students and staff. territoriale in termini di analisi e monitorag- Porto Empedocle-Ribera railway line, closed in gio del fenomeno isola di calore e di possibili 1978, was definitively abandoned in 1985; while References azioni progettuali. Particolare enfasi sarà po- the Ribera-Castelvetrano line, closed in 1986, was AA.VV. (2004), “El territorio paso paso”, Ingenieria sta sulla simulazione degli effetti di misure permanently abandoned in 2004. y territorio n. 69, Coolegio de Ingenieros de Cami- di ‘rinverdimento’. 9. The system of road infrastructure is con- nos, Canales y Puertos, Barcelona. stituted by S.S.115 which arrives from the North- Alps Mobility (2004), “Progetti pilota per un tra- 1. Introduzione West and continues towards the east, connecting sporto compatibile con l’ambiente”. Cambiamento climatico e riscaldamento Sciacca to Trapani and Palermo and, towards the Bassi P. (2006), “Interventi progetti e azioni per la globale sono attualmente tra le principali east, to Agrigento. The S.P.79 that comes from the mobilità ciclistica in ambito urbano in Emilia Ro- urgenze a livello globale (UNFCCC, 2015). West, as well as acting as a glue with many countri- magna”, Ecomondo, novembre 2006. L’aumento di temperatura e la frequenza di es along the coast, is a link with Menfi and Cam- Cilona, T. (2017), "Urban planning and technolo- ondate di calore in ambito urbano mettono pobello di Mazara. Instead the S.P.37 arrives from gical innovation, in O. Gervasi et al. (Eds.), ICCSA a rischio la salute ed il benessere dei cittadi- the North-East and connects the inside of the City 2017, Part III, LNCS 10406, pp. 210–223. Springer ni, con particolare impatto sulle popolazioni with the city of Sciacca moving along to connect International Publishing AG. maggiormente vulnerabili. La perdita di aree the critical knot between S.P.79 and S.S.115. Euromobility (2017) “Mobilità sostenibile in 50 naturali, sostituite da superfici impermeabi- 10. The Urban Mobility Plan has been in- città italiane”, available at http://www.euromobi- li, e le diverse proprietà morfologiche e ter- cluded among the works financed by the ERDF lity.org miche dell’ambiente costruito influiscono 2007-2013 Operational Plan with an amount of Marcarini A. (2006) La mobilità dolce, presenta- significativamente sulla temperatura dell’a- 282 thousand, five hundred euro. Drafted by the zione alla IV Conferenza Metropolitana dei Navi- ria in ambito urbano con evidenti differenze working group composed of the RUP of the Mu- gli Lombardi, dicembre 2017. rispetto ad aree rurali e periurbane. Questo nicipality of Sciacca, by the company SINTAG- Rovelli R. (2004) “Il recupero delle ferrovie dimes- fenomeno, noto come isola di calore urbano MA srl, studio Ciuffini, studio Oliveri, and studio se come greenways”, Associazione Italiana Gre- (UHI), è caratterizzato dal forte assorbimen- Gangemi. enways, Milano. to della radiazione solare durante il giorno,

54 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue che viene rilasciato durante le ore notturne. casi alti tempi di rivisitazione (giornalieri), no che l'effetto UHI diventa più prominente Per mitigare gli effetti dell’isola di calore è sono utilizzati per l’analisi temporale del fe- nelle aree con vegetazione ridotta. Il lavoro necessario mettere in campo strategie ed nomeno (Rasul et al., 2017; J. Voogt, 2007). sperimenta quindi la possibilità di simulare azioni complesse in cui ricerca scientifica e Molti studi sono stati proposti rispetto all'a- gli effetti indotti dalla vegetazione sul feno- politiche urbane ricoprono un ruolo chiave nalisi del fenomeno UHI che utilizzano dati meno isola di calore, in base al tipo, qualità, in termini sia di analisi che di attuazione. telerilevati per stimare la temperatura dell'a- e distribuzione spaziale del verde in ambito Tuttavia, una comunicazione insufficiente ria in base alla correlazione tra un indice di urbano. tra comunità scientifica e decisori politici co- vegetazione spettrale e la temperatura super- stituisce spesso un limite importante che bi- ficiale (Prihodko & Goward, 1997). Zhu et al. 2. Area di Studio e Dati utilizzati sogna superare trasformando la conoscenza (2013) hanno studiato la possibilità di recu- L’area di studio è il Comune di Milano (CdM) scientifica in conoscenza utile, utilizzabile e perare i dati della temperatura dell'aria dai che copre una superficie di circa 181,7 km2, usata (Keramitsoglou et al., 2017). dati di temperatura superficiale forniti dal con una popolazione di 1,370 milioni (ISTAT Attualmente, la necessità di adottare approc- sensore MODIS, migliorando l'accuratezza 2018). Dal punto di vista climatico, il CdM è ci sempre più standardizzati e condivisi per della stima basandosi sul metodo tempera- compreso in una zona che è, in Italia, tra le la raccolta, l’analisi e la comunicazione dei tura-indice di vegetazione (TVX). Weng et al. più colpite da ondate di calore, secondo gli dati, in maniera continua e dettagliata, può (2004) hanno stimato la correlazione (negati- scenari predisposti dal recente Piano Nazio- trarre enorme vantaggio dalla disponibilità va) tra temperatura della superficie e vegeta- nale di Adattamento ai Cambiamenti Clima- di informazioni telerilevate da (satelliti, ae- zione con diversi dati telerilevati a differenti tici (MATTM, 2017). L’area metropolitana è rei, o droni). Il significativo aumento di in- risoluzioni spaziali. Mentre, Sun e Kafatos tra le zone con il maggior numero di giorni formazioni telerilevate, a diverse risoluzioni (2007), in uno studio sull'America del Nord, estivi all’anno, ovvero il numero di giorni in spaziali, temporali e spettrali, così come i rilevano una forte correlazione tra tempe- cui la temperatura massima supera la soglia progressi nelle tecniche di elaborazione dei ratura e NDVI legata anche a variazioni sta- di 29,2 °C. Secondo lo schema di classificazio- dati, ha portato il telerilevamento ad essere gionali e/o temporali, essendo l'effetto di ne del clima di Köppen, quest’area è classifi- sempre più utilizzato nel campo dell’analisi raffreddamento della vegetazione più forte cata come "Cfa" (subtropicale umido), cioè e della modellazione urbana. La pianifica- durante il giorno che durante la notte. D’al- temperata, senza stagione secca, e colpita da zione di strategie di adattamento agli effetti tro canto è da sottolineare che l’effetto di raf- estati calde (Köppen, 1936; Peel, Finlayson, & del cambiamento climatico, ad esempio, può frescamento diurno nella città, dovuto alla McMahon, 2007). tratte enormi vantaggi dall’uso del telerileva- vegetazione, si riflette in un abbassamento I dati telerilevati utilizzati in questo lavoro mento e dei prodotti da esso derivati. In par- sensibile della temperatura urbana durante derivano dalla missione Landsat, che for- ticolare, l’efficacia del telerilevamento termi- le ore notturne, dovuto alla diminuzione di nisce dati multispettrali e temici tra i più co per la quantificazione del fenomeno isola calore accumulato dalle superfici artificiali. efficaci per il monitoraggio e la mappatura di calore è già stata ampliamente dimostrata Tra i vari approcci usati per lo studio dell’ef- dell'ambiente a livello territoriale. All'in- (J. A. Voogt & Oke, 2003). In particolare, l’uso fetto della vegetazione (misurato attraverso terno dei programmi di osservazione della combinato di diversi dati multispettrali con- NDVI) sul clima urbano e l’analisi del feno- Terra (EO) basati su piattaforme spaziali, sente di rilevare e mappare la temperatura meno UHI, la modellazione basata sulla re- l'US Landsat è probabilmente il sistema più della superficie terrestre (Land Surface Tem- gressione lineare è un approccio utilizzato longevo per l'informazione multispettrale perature), di estrarre indicatori di vegetazio- in modo significativo (Rasul et al., 2017). (ottica e termica) sulla superficie terrestre. ne (Normalized Difference Vegetation Index Alcuni studi hanno utilizzato i modelli di re- Il programma è operativo ininterrottamente o NDVI), o misurare l’albedo della superficie gressione lineare anche per esaminare l'im- dagli anni '70, con 8 missioni consecutive e del suolo e delle aree urbanizzate. Tali dati patto ambientale delle caratteristiche del pa- diversi sensori. Di fatto la missione è ancora sono fondamentali per costruire strategie di esaggio urbano sulla temperatura dell’aria, attiva con il Landsat 8 lanciato nel 2013, ed mitigazione ed adattamento efficaci. includendo quindi non solo l’impatto della un Landsat 9 già programmato per i prossimi Ad esempio, è ampiamente dimostrato come vegetazione ma anche quello dovuto all’im- anni. Le immagini multispettrali del Landsat la vegetazione sia fortemente (negativamen- permeabilizzazione del suolo, impiegando 7 ETM+ (Fig. 1, a) sono state utilizzate sia per te) correlata alla temperatura dell'aria a li- indici spettrali del costruito quali, ad esem- estrarre l’indice di vegetazione NDVI, sia per vello di microclima urbano. In particolare, pio il Normalized Difference Built-up Index la misurazione della temperatura superfi- l’aumento della massa verde consente di mo- (Weng et al., 2004; Liu e Zhang, 2011). ciale (Land Surface Temperature) usata per dificare il clima urbano mitigando l’effetto L’obiettivo di questo lavoro è sperimentare stimare la temperatura dell’aria a livello di delle ondate di calore. Basandosi su tale re- l’effettiva utilità di dati telerilevati e model- microclima urbano. lazione, molti studi si sono concentrati sulla lazione statistica come strumenti di analisi, La classificazione della città di Milano in quantificazione dell'effetto della vegetazione valutazione e monitoraggio, a supporto della aree urbane ed aree naturali (rurali) si basa sul fenomeno UHI a partire da dati fisici otte- progettazione urbana, e per calibrare misure invece sulla banca dati relativa all'uso del nuti da immagini termiche ed ottiche otte- efficaci di mitigazione e adattamento al fe- suolo del progetto DUSAF 2015 (Destinazio- nute per telerilevamento da satellite. Inoltre, nomeno isola di calore urbano. In base ad un ne d'Uso dei Suoli Agricoli e Forestali) dispo- poiché i dati telerilevati forniscono in alcuni approccio quantitativo, i risultati dimostra- nibile per tutte le province della Lombardia.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 55 Figura 1 - Immagine multispettrale Landsat 7 ETM+ 2017 in colore infrarosso (a); superficie urbanizzata e superficie non urbanizzata secondo la classificazione dell’uso del suolo dal DUSAF 2015 (b) (Fonte: LABSIMURB).

Il DUSAF, che tra i livelli informativi forni- regressione lineare tra NDVI e temperatura no ed alle 22:10 della sera, il modello è stato sce l’uso del suolo secondo diversi livelli di dell’aria. Successivamente è stato ipotizzato prodotto sia per la situazione diurna (Fig. 2) dettaglio, è stato realizzato sulla base delle di incrementare un numero di tetti verdi sul che per la situazione notturna (Fig. 3), coe- aerofotogrammetrie AGEA (Agenzia per le Comune di Milano, come misura di mitiga- rentemente con le osservazioni satellitari. erogazioni in agricoltura) 2015. La generaliz- zione dell’effetto isola di calore. Partendo da Basato sulle mappe di temperatura del ca- zazione della classificazione DUSAF in due tale ipotesi è stato simulato un NDVI teorico nopy layer (Fig. 2 e 3) e la classificazione ur- categorie, aree urbane/non-urbane (Fig. 1, b), incrementando i valori dell’indice. Infine il bano/non-urbano, ottenuta dal DUSAF (Fig. è stata usata per la quantificazione dell’isola modello statistico precedentemente calibra- 1, b), è stata quantificata l’intensità dell’isola di calore che risulta dalla differenza tra tem- to è stato applicato all’NDVI teorico per si- di calore urbana per il giorno 4 agosto 2017. perature urbane e temperature extraurbane mulare l’effetto dell’incremento di aree verdi In particolare, è stata calcolata la temperatu- (DTurban-rural). sulle temperature a livello di canopy layer. ra media e massima sia per l’area urbana (Tu) che per l’area non urbanizzata, o rurale (Tr), 3. Metodologia 3.1. Stima della UHI per Milano e per la situazione diurna e notturna. Quindi Il lavoro utilizza immagini raster a media Nell’ambito del progetto ‘Cambiamenti cli- il valore dell’isola di calore è stato calcolato risoluzione (30 metri/pixel) per analizzare la matici e territorio: Linee guida e proposte come differenza tra le temperature misurate variazione spaziale delle temperature dell’a- operative della Città metropolitana di Mila- in ambito urbano e le temperature nell’area ria a livello dello strato urbano compreso tra no: azioni pilota su quattro Zone Omogenee’, non urbanizzata. La tavola 1 mostra i risul- la superficie del suolo e 2 metri, normalmen- finanziato da Fondazione Cariplo, e svilup- tati dell’analisi della UHI in Milano per il 4 te indicato come canopy layer, in relazione pato da Città metropolitana di Milano come agosto 2017 che sono di circa 1 grado per il alla vegetazione. A partire dalle temperatu- capofila, Politecnico di Milano e IUAV di Ve- giorno e 2 gradi per la situazione notturna re del canopy layer, sia diurne che notturne nezia, è stato sperimentato un modello per in termini di temperature medie, mentre la per il giorno 4 agosto 2017, è stata calcolata la simulazione della temperatura dell’aria a UHI raggiunge anche 3 gradi se consideria- l’isola di calore urbano come differenza tre livello del canopy layer, combinando imma- mo le temperature massime. Tuttavia, dato la temperatura media rilevata per l’area ur- gini ottiche e termiche ottenute da satellite, che i valori massimi si riferiscono di fatto ad banizzata e la temperatura media rilevata e dati di temperatura rilevate dalle stazioni un pixel con il valore massimo di temperatu- nell’area non urbanizzata (rurale). Di fatto il meteo gestite da ARPA Lombardia. In parti- ra, abbiamo considerato più rappresentativa 4 agosto del 2017 è risultato essere il giorno colare il modello è stato sviluppato per un la stima basata sui valori medi di per quanti- più caldo dello scorso anno a Milano, secon- evento critico, in termini di ondata di calo- ficare la UHI. do i dati rilevati dalla stazione meteo ARPA di re, che nel 2017 è risultato essere il giorno 4 Brera nel centro della città. In secondo luogo agosto per la città di Milano. Avendo a dispo- è stato calcolato l’indice NDVI per lo stesso sizione due misurazioni dal sensore MODIS giorno, quindi è stato eseguito un modello di per una stessa giornata, alle 10:10 del matti-

56 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 2 - Temperatura dell’aria a ca. 2 metri dal suolo alle 10:10 del giorno 04 agosto 2017 (Fonte: LABSIMURB).

Figura 3 - Temperatura dell’aria a ca. 2 metri dal suolo alle 22:10 del giorno 04 agosto 2017 (Fonte: LABSIMURB).

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 57 3.2. Calcolo dell’indice di vegetazione normaliz- all'interno dello spettro elettromagnetico. a +1 (0,8 - 0,9) indicano la massima densità zato (NDVI) L'indice utilizza la banda rossa ed il vicino possibile di foglie verdi (Weier, et al., 2000). Utilizzando immagini Landsat ETM+ è stato infrarosso per enfatizzare le caratteristiche L'intervallo comune per la vegetazione verde calcolato l’NDVI per il Comune di Milano della vegetazione. In particolare, se c'è mol- varia tra 0,2 e 0,9, in base alla densità della (Fig. 4), per il giorno 4 agosto del 2017, coe- ta più radiazione riflessa nelle lunghezze chioma. In cambio, nuvole, acqua e neve (e, in rentemente con le immagini di temperatura d'onda del vicino infrarosso rispetto alle lun- generale, anche aree edificate) hanno NDVI del canopy layer diurna e notturna. ghezze d'onda visibili, allora la vegetazione negativo, mentre terreno e rocce normalmen- L’indice di vegetazione normalizzato (NDVI), sarà probabilmente densa. Se c'è una mini- te forniscono valori di NDVI vicini a ‘0’. introdotto da Rouse, et al. (1974), è indubbia- ma differenza nell'intensità di riflettività tra mente uno degli indici di vegetazione deri- lunghezze d'onda visibili e vicino infrarosso, 3.3. Modello Statistico di Correlazione Lineare vati da immagini multispettrali più cono- la vegetazione sarà probabilmente scarsa o In statistica, la regressione lineare è un ap- sciuti ed usati per l’analisi del verde. L'NDVI assente (Weier, et al., 2000). proccio usato per la modellazione della re- fornisce una mappatura efficace del verde in Il calcolo dell’NDVI risulta in un numero che lazione tra una variabile (dipendente) e una un'ampia gamma di condizioni ambientali, va da meno uno (-1) a più uno (+1); tuttavia, o più variabili esplicative (o indipendenti). grazie all’uso di immagini spettrali riferite nessuna foglia verde fornisce un valore vici- Nel caso di una sola variabile esplicativa si a lunghezze d’onda nelle regioni di maggior no allo zero. Di fatto il valore zero significa parla di regressione lineare semplice, dove assorbimento e riflettività della clorofilla assenza di vegetazione, mentre valori vicino le relazioni tra variabili sono modellate uti- lizzando una funzione lineare. In base alla robustezza del modello (modello lineare in questo caso) la regressione lineare rappre- senta un metodo di stima di un valore atte- so di una variabile dipendente, o endogena. Matematicamente la regressione lineare si presenta nella forma Y=a*X+b, dove a*X+b è la retta di regressione o funzione di regres- sione, Y rappresenta la variabile dipendente e X la variabile indipendente o esplicativa. I Tavola 1 - L’isola di calore urbano, diurna e notturna, calcolata al giorno 04 agosto 2017 per la città di Milano valori di a e b rappresentano, rispettivamen- (Fonte: LABSIMURB). te, il coefficiente angolare e l’intercetta della retta di regressione. La figura 5 descrive il modello di regressio- ne lineare tra NDVI (variabile indipendente o esplicativa) e temperatura dell’aria (varia- bile dipendente) per il 4 agosto 2017, sia per la temperatura diurna (Fig. 5, a) che notturna (Fig. 5, b). La correlazione tra vegetazione e temperatura è negativa, ciò significa che ad un aumento di vegetazione corrisponde una riduzione della temperatura. Di fatto l’indi- ce di correlazione di Pearson (R) risulta -0.88 nel caso delle temperature diurne, e -0.86 per la situazione notturna. La correlazione è di fatto alta, con un errore quadratico me- dio di 0.32 oC e 0.63 oC rispettivamente per giorno e notte, tuttavia è importante tener conto della valutazione della robustezza del modello che potrebbe essere migliorato con- siderando altri fattori che influiscono sulla temperatura quali albedo, o fattori morfolo- gici quali sky view factor o densità.

3.4. Simulazione dell’NDVI per i Potenziali Tetti Verdi Il progetto DECUMANUS è un progetto Figura 4 – NDVI per il Comune di Milano basato su immagini Landsat 7 ETM+ del giorno 04 agosto 2017 (Fonte: LABSIMURB). europeo concluso nel 2016 e sviluppato

58 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 5 – Modello di regressione lineare tra temperatura (Y) e NDVI (X) per il giorno 04 agosto 2017. Situazione diurna (a), e situazione notturna (b) (Fonte: LABSIMURB). nell’ambito del programma FP7 (settimo programma quadro), che coinvolge diversi partner tra cui le città di Anversa, Helsinki, Londra, Madrid, e Milano. DECUMANUS è un progetto basato su strumenti ICT applica- ti alla pianificazione e la gestione della città a lungo termine. L’obiettivo è quello di fornire una serie di servizi di supporto decisionale per l'implementazione di strategie di mitiga- zione/adattamento al cambiamento climati- co in ottica di sviluppo urbano sostenibile. In particolare, i principali servizi forniti comprendono la valutazione degli impat- ti dei cambiamenti climatici urbani, che si basa sullo sviluppo di un atlante del clima urbano; servizi di monitoraggio del territo- rio in merito alle informazioni sul consumo di suolo e agli strumenti di valutazione degli ecosistemi urbani; la valutazione del con- sumo di energia e il miglioramento dell'ef- ficienza energetica nelle città; strumenti per avvisare la popolazione dei rischi per la salute derivanti da scarsa qualità dell'aria e temperature eccessive nell'area urbana. Tra i vari prodotti del progetto DECUMANUS è stato creato un database GIS sui tetti verdi esistenti ed i potenziali tetti verdi per la città di Milano (Fig. 6). Il dato fornito dal progetto DECUMANUS è stato utilizzato per simulare un NDVI ‘poten- ziale’, ipotizzando cioè di convertire tutti i tetti verdi potenziali, individuati dal proget- to, in tetti verdi effettivi. Ne deriva un NDVI Figura 6 - Potenziali tetti verdi per la città di Milano (Fonte: Progetto DECUMANUS)

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 59 teorico, in cui il valore di riflettività della vegetazione sui tetti potenziali viene portato a 0.6 (nella scala da -1 a 1 dell’NDVI), come mostrato in figura 7. 3.5. Risultati Usando il modello di regressione lineare di fi- gura 5 e l’NDVI teorico (Fig. 7) con i potenzia- li tetti verdi, sono state simulate le tempera- ture, diurna e notturna, ed è stata ricalcolata l’isola di calore urbana considerando l’effetto di mitigazione di potenziali azioni di rinver- dimento. I risultati sono riassunti nelle tavo- le 2 e 3 che mostrano, rispettivamente, l’isola di calore urbano per Milano (valori medi e massimi) ipotizzando tetti verdi con un valo- re di NDVI pari a 0.6, e l’isola di calore (valori medi) per NDVI pari a 0.6, 0.7, e 0.8. Di fatto, come mostrato dai risultati, l’incremento di tetti verdi su una parte consistente della cit- tà potrebbe influire in maniera importante sul clima, inducendo un abbassamento della UHI anche di un grado.

4. Conclusioni La capacità di quantificare differenti pattern Figura 7 - Simulazione dell’NDVI incrementando il valore di 0.6 per i potenziali tetti verdi (Fonte: LABSIMURB) spaziali di temperatura al variare della vege- tazione permette la valutazione ed il monito- raggio, attraverso simulazioni in piattaforme GIS, dei cambiamenti indotti da progetti di rinverdimento urbano sul fenomeno dell’isola di calore. Tale approccio è fondamentale per una progettazione urbanistica climate-proof efficace. Inoltre sottolineiamo che strumenti di modellazione più efficaci, quali modelli di re- gressione multipla geograficamente ponderati, potrebbero essere testati per stimare fenomeni non stazionari come la UHI, con l’obiettivo di aumentare la robustezza del modello e miglio- rare la stima delle azioni di rinverdimento. Allo Tavola 2 - L’isola di calore urbano, diurna e notturna, calcolata al giorno 04 agosto 2017 incrementando il stesso modo bisogna tener conto che le strategie valore dell’NDVI a 0.6 per i potenziali tetti verdi (Fonte: LABSIMURB). di mitigazione e adattamento possono coinvol- gere differenti tipi di azioni ‘green’, o in generale Nature-Based Solutions (NBS) includendo azio- ni ‘blue’, così come ‘grey’ lavorando, ad esem- pio, sui valori di albedo dei materiali urbani.

Note * Laboratorio di Simulazione Urbana Fausto Cur- ti (LABSIMURB), Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano, labsimurb@ polimi.it Tavola 3 - L’isola di calore urbano misurata, diurna e notturna, per il giorno 04 agosto 2017 comparata con la UHI ** Planning Climate Change LAB, Dipartimen- ottenuta incrementando il valore dell’NDVI a 0.6, 0.7, e 0.8 per i potenziali tetti verdi (Fonte: LABSIMURB). to di Progettazione e Pianificazione in Ambienti Complessi, Università IUAV di Venezia, climate- [email protected]

60 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Ringraziamenti Geophysical Research Letters, 34(24). https://doi. Dalla conservazione alla Gli autori ringraziano Fondazione Cariplo, per il org/10.1029/2007GL031485 finanziamento del progetto ‘Cambiamenti clima- UNFCCC. (2015), Paris Climate Change Conferen- rigenerazione dei centri tici e territorio: Linee guida e proposte operative ce-November 2015, COP 21. Adoption of the Paris storici. Alcune riflessioni della Città metropolitana di Milano: azioni pilota Agreement. Proposal by the President, 21932(De- sul contesto sardo. su quattro Zone Omogenee’, e la Città Metropoli- cember), 32. https://doi.org/FCCC/CP/2015/L.9/ Anna Maria Colavitti*, Alessio tana di Milano in qualità di capofila. Si ringrazia Rev.1 inoltre il progetto DECUMANUS (http://www. Voogt, J. (2007), “How Researchers Measure Urban Floris**, Sergio Serra *** decumanus-fp7.eu/home/), ed il Comune di Mila- Heat Islands”, Department of Geography, 34. Re- no per aver messo a disposizione i dati relativi alla trieved from http://epa.gov/heatisland/resources/ mappatura dei tetti verdi per la città di Milano. pdf/EPA_How_to_measure_a_UHI.pdf Introduzione In letteratura, il centro storico è stato spes- Bibliografia so concepito come componente depositaria Keramitsoglou, I., Sismanidis, P., Analitis, A., di una moltitudine di valori identitari da Butler, T., Founda, D., Giannakopoulos, C., … Ki- sottoporre a tutela, trascurando il carattere ranoudis, C. T. (2017), “Urban thermal risk re- processuale e di perenne modificazione del duction: Developing and implementing spatially tessuto storico, per adattarsi ad esigenze so- explicit services for resilient cities”, Sustainable ciali ed economiche altrettanto mutevoli. I Cities and Society, 34(May), 56–68. https://doi. centri minori mostrano maggiori difficoltà org/10.1016/j.scs.2017.06.006 nell'innovazione sociale ed economica e nel Köppen, W. (1936), “Das geographische System superamento di modelli di sviluppo ormai der Klimate”, Handbuch Der Klimatologie, (c), obsoleti mentre le città possiedono solita- 7–30. https://doi.org/10.3354/cr01204 mente un elevato spirito di resilienza e una Liu, L., & Zhang, Y. (2011), “Urban heat island grande propensione ad accettare il nuovo. analysis using the Landsat TM data and ASTER Nel quadro nazionale, l'ANCSA evidenzia gli Data: A case study in Hong Kong”, Remote Sen- esiti significativi conseguiti dall'urbanistica sing, 3(7), 1535–1552. https://doi.org/10.3390/ italiana nella conservazione dei centri storici rs3071535 che, oltre a difendere e valorizzare un bene MATTM. (2017), Piano Nazionale di Adattamento comune e un'identità storica, contribuisce a ai Cambiamenti Climatici PNACC, Prima stesura migliorare la qualità del territorio (1). Oggi per la consultazione pubblica Luglio 2017 è necessario promuovere politiche e azioni Peel, M. C., Finlayson, B. L., & McMahon, T. A. progettuali volte non solo alla salvaguardia, (2007), “Updated world map of the Köppen-Gei- ma anche alla riqualificazione e al rilancio ger climate classification”, Hydrology and Earth del ruolo del patrimonio fisico e sociale delle System Sciences, 11(5), 1633–1644. https://doi. città e dei centri storici minori. La presenza org/10.5194/hess-11-1633-2007 di aree fortemente compromesse determina Prihodko, L., & Goward, S. N. (1997), “Estimation la perdita d'identità del contesto storico e la of air temperature from remotely sensed surface riduzione dell'appetibilità degli immobili observations”, Remote Sensing of Environment, sul mercato. 60(3), 335–346. https://doi.org/10.1016/S0034- Il centro storico deve essere concepito come 4257(96)00216-7 un luogo in cui si sviluppano relazioni eco- Rouse, J. J., Haas, R., Deering, D., Schell, J., & Har- nomiche, sociali ed organizzative condivise lan, J. (1974), Monitoring the Vernal Advance- dalla comunità insediata. Per questo motivo ment and non è sufficiente intervenire sul patrimonio Retrogradation (Green Wave Effect) of Natural Ve- edilizio esistente ma sono necessarie com- getation, NASA/GSFC Type III Final Report, 371p, plesse operazioni di rigenerazione del tessu- Greenbelt, MD to sociale, culturale e ambientale che adot- Rasul, A., Balzter, H., Smith, C., Remedios, J., Ada- tino un approccio basato sulla sostenibilità, mu, B., Sobrino, J., … Weng, Q. (2017), “A Review sull'inclusione sociale e sull'innovazione. on Remote Sensing of Urban Heat and Cool La rigenerazione e la riqualificazione sono Islands” Land, 6(2), 38. https://doi.org/10.3390/ considerate ancora troppo onerose, anche se land6020038 accompagnate da incentivi pubblici, che di- Sun, D., & Kafatos, M. (2007), “Note on the NDVI- ventano progressivamente più esigui. LST relationship and the use of temperature- Il contributo analizza alcune strategie che related drought indices over North America”, rendono conveniente l'investimento nel

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 61 centro storico e supportano l'equilibrio tra il contesto nel caso di recente edificazione, causato dall'inserimento nei contesti storici interessi pubblici e privati coinvolti nelle esprimendo, in conclusione, un giudizio di di modelli insediativi incompatibili. operazioni di rigenerazione e riqualifica- valore storico paesaggistico che si traduce Spesso la pianificazione particolareggiata zione urbana. In particolare si focalizza l'at- in un differente grado di trasformabilità e in dei centri storici si è rivelata inadeguata a tenzione sulle politiche di rigenerazione dei una disciplina specifica per gli interventi. La governare i processi di riqualificazione, es- centri storici della Regione Sardegna, che ha conservazione della stratificazione storica senzialmente a causa dell'assenza di una da tempo rivolto l'attenzione verso il tema dell'insediamento e la valorizzazione delle visione strategica, alla staticità delle norma- del recupero (Regione Sardegna, 2013), come tracce che ne testimoniano l'origine storica, tive di attuazione ed alla scarsa redditività e dimostra la Legge regionale 29/1998 "Tutela vengono garantite tramite l'attuazione di un convenienza dell'investimento nel tessuto e valorizzazione dei centri storici della Sar- insieme di interventi stabiliti nell'articolato consolidato che hanno indirizzato i privati degna". del piano regionale, a cui gli strumenti urba- prevalentemente verso aree esterne al nu- nistici si devono attenere in fase di adegua- cleo storico originario (Wallach, 2000). Tutela e valorizzazione dei centri stori- mento, per tutelare le specificità di ciascun In particolare, in Sardegna, la struttura e la ci in Sardegna centro storico, valorizzando la separazione metodologia utilizzate per la pianificazione L'entrata in vigore del Piano Paesaggistico tra nuclei contigui e favorendone la ricono- particolareggiata dei centri storici mostrano Regionale (PPR) ha consentito una profon- scibilità dei margini. una forte omologazione rispetto agli indiriz- da revisione dei processi di pianificazione All'interno del perimetro storicamente iden- zi tecnici della Regione, che si focalizzano dei tessuti storici (2). L’elemento chiave del tificato, sono spesso distinguibili porzioni sull'analisi tipo-morfologica del tessuto ed PPR risiede nell'innovativa apertura alla tra- urbane profondamente alterate in epoca re- evidenziano una connotazione fortemente sformazione del tessuto storico, in funzione cente, a seguito di interventi di sostituzione prescrittiva dell'impianto normativo, orien- di un uso contemporaneo, nel rispetto della o di evidente trasformazione, che hanno con- tata ad un approccio strettamente conserva- preminenza dei valori del contesto e del ca- tribuito ad influenzare la percezione degli tivo (Leone, Zoppi, 2018). rattere identitario del manufatto, anche nel elementi storico-identitari, dei caratteri tipo- caso dell'edilizia minore, spesso soggetta a logici e costruttivi, oltre all'impianto fondia- Il costo della riqualificazione dei tes- degrado, distruzione o travisamento, data rio e all'organizzazione degli isolati. suti compromessi la scarsa consapevolezza interpretativa dei In funzione di questo aspetto, il PPR promuo- La Regione e gli enti locali, nel restituire li- quadri valoriali in essa contenuti. Il PPR ga- ve azioni di riqualificazione e recupero, che si velli di valore paesaggistico elevati al con- rantisce la tutela delle aree caratterizzate da concretizzano attraverso interventi di ristrut- testo ambientale, storico culturale o inse- insediamenti storici, incluse le matrici di turazione edilizia ed urbanistica, volti alla so- diativo, devono intervenire per eliminare o sviluppo dei centri di antica e prima forma- stituzione delle parti incongrue ed incompati- mitigare i manufatti e le opere incongrue, zione deducibili dalla lettura della cartogra- bili e alla riqualificazione degli spazi pubblici, legittimamente autorizzate, di valore este- fia storica, oltre che dei centri di fondazione preferibilmente con il ricorso al partenariato tico nullo o negativo o in disarmonia con il moderni e contemporanei, compresi i nuclei pubblico privato, allo scopo di recuperare l'as- contesto, che possono causare una perdita specializzati del lavoro e l’insediamento setto urbano originario nel rispetto delle ca- in termini di identità e di qualità dei luoghi sparso (Art.51 NTA PPR), definendo prescri- ratteristiche tipomorfologiche storicamente (art.11 NTA PPR). Questa problematica appa- zioni e indirizzi specifici, da recepire in sede riconoscibili. (art.52, 53 NTA PPR). re di notevole rilievo nei contesti insediativi di adeguamento degli strumenti urbanistici Il PPR contempla, inoltre, la programmazio- storici che sono stati oggetto, nel corso del comunali. ne di interventi di nuova costruzione, all'in- tempo, di profonde alterazioni nel tessuto L'amministrazione comunale verifica le terno dei Piani Particolareggiati per i Centri edilizio e sociale. perimetrazioni dei centri di antica e prima Storici, in conformità ai caratteri delle pree- Si considerano incongrui, in linea generale, i formazione, attraverso un'analisi del tessuto sistenze storiche e del contesto, per eventua- manufatti che creano dissonanze e disarmo- edilizio e dei fattori attestanti la sua “storici- li completamenti funzionali e addizioni di nie con il contesto storico paesaggistico, evi- tà” (Colavitti, Serra, 2013), propedeutica alla nuovi volumi. Nel caso di lotti storicamente denti dall'andamento irregolare dello skyli- fase di redazione del piano particolareggiato, inedificati o resi tali dal progressivo degrado ne, dal contrasto formale e cromatico, dalla dove viene ulteriormente approfondita allo dell'edificato esistente, si valuta l’opportuni- perdita dell'identità dei luoghi, dall'altera- scopo di indagare i molteplici aspetti fisici e tà di preservarne tale condizione nell'ordine zione dei caratteri tipologici e dalla spropor- socioculturali dell'insediamento storico, con di un loro utilizzo per finalità pubbliche. zione volumetrica (Villari, 2013). In alcuni particolare attenzione ai caratteri dell'edifi- La progettazione degli interventi di trasfor- casi, tali incongruità possono essere rimosse cato, lo stato di conservazione del patrimo- mazione e di nuova costruzione si basano mediante interventi di ristrutturazione edi- nio storico e le criticità in atto. su criteri e regole desunte dagli Abachi delle lizia del manufatto, in altri occorre necessa- Il Piano Particolareggiato per il Centro Stori- tipologie edilizie, parte integrante del PPCS, riamente sostituire integralmente l'edificio co (PPCS) opera una classificazione dei cor- finalizzate all'interpretazione dei rapporti previa demolizione. pi di fabbrica esistenti sulla base dell'epoca spaziali del tipo edilizio storico, specifici per Il PPCS non può imporre la demolizione del di impianto, del carattere storico tradizio- ciascun centro matrice, allo scopo di scon- volume edilizio esistente, seppure incom- nale o della sussistente compatibilità con giurare il cosiddetto "degrado tipologico" patibile con il contesto storico paesaggisti-

62 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue co, quando si tratta di edifici regolarmente della volumetria, delle altezze e talvolta una to, dopo quella data, demolizioni e ricostru- assentiti sulla base della normativa e degli ricollocazione spaziale, rendendo imprescin- zioni. Sono, invece, finanziabili gli interventi strumenti urbanistici in vigore all'atto del- dibile la demolizione dell'esistente. che, nel quadro di un intervento unitario di la realizzazione del manufatto. Tuttavia, al La convenienza economica dell'intervento restauro, prevedano anche l’eliminazione di fine di riqualificare il tessuto urbano storico si riflette in maniera diretta sul consenso tali superfetazioni. può definire misure restrittive nella trasfor- del privato e sull'efficacia del piano, che non L'erogazione di contributi per interventi di mazione edilizia dei manufatti, limitando può essere garantita in assenza di una reale recupero, riqualificazione e riuso dell'edi- gli interventi alla sola manutenzione stra- fattibilità degli interventi proposti. Tale pro- ficato storico si è notevolmente ridotto nel ordinaria, e subordinando alla demolizione blematica può essere affrontata con un mec- corso degli anni, rivolgendosi maggiormente dell'edificio incongruo il rilascio del titolo canismo premiale, in termini di incentivo all'attuazione di programmi integrati, non abilitativo per operazioni di nuova costru- monetario, difficilmente attuabile nelle at- necessariamente riferiti ad ambiti storici, ai zione o di ampliamento nell'ambito di una tuali condizioni di bilancio degli enti locali, sensi della L.R. 8 del 2015. unità minima di intervento definita dal o volumetrico attraverso l'utilizzo dei diritti Ulteriori incentivi sono stati stanziati dalla piano attuativo. Spesso i piani cercano di in- edificatori in funzione compensativa. Regione Sardegna, anche a valere su fondi centivare la partecipazione del privato a tale La valutazione puntuale della convenienza comunitari, ad esempio il progetto europeo meccanismo consentendo la ridistribuzione economica di ciascun intervento e l'eventua- LAB.net, finanziato sul Programma Interreg della volumetria esistente, secondo forme le attribuzione di premialità volumetriche IIIA e avviato nel 2004 dalla Direzione gene- coerenti con l'assetto storico del tessuto e per garantirne l'attuazione, calibrate ad hoc rale dell’Urbanistica insieme a diversi comu- compatibili per caratteri costruttivi, altezze, per ciascuna proprietà nella fase di redazio- ni e province della Sardegna, della Corsica e ombre portate e posizionamento del volume ne del piano, si rivelerebbe onerosa per il pia- della Toscana. Esso mira alla valorizzazione nel lotto, in deroga ai parametri ed indici ur- nificatore e probabilmente determinerebbe del patrimonio storico architettonico dei ter- banistici maggiormente restrittivi. iniquità nel trattamento della proprietà pri- ritori transfrontalieri e alla tutela dell’identi- In generale, qualsiasi strategia venga assunta vata. Ne consegue la necessità di sviluppare tà locale, del paesaggio e dell’ambiente natu- dal pianificatore, essa si scontra con lo scarso modelli valutativi semplificati che, posti alla rale. Con il LAB.net sono state realizzate, sino consenso dei privati che, come l'esperienza base del processo di pianificazione, consen- al 2009, opere di recupero dei centri storici di dimostra, in rarissimi casi sono disposti ad tano di strutturare un insieme di azioni di circa 30 comuni sardi e la costituzione di 5 la- attuare questo genere di intervento, forti della recupero e riqualificazione che contribuisco- boratori per il recupero dei centri storici, per legittimità proprietaria, considerando la scar- no al raggiungimento del livello di qualità una dotazione finanziaria di circa 21 milioni sa convenienza economica dell'operazione. paesaggistica auspicato. Un'adeguata valo- di euro. Un atteggiamento eccessivamente impositi- rizzazione degli immobili sul mercato è una Il bando CIVIS, approvato nel 2006, è un’ini- vo e rigido può paradossalmente portare al condizione indispensabile ai fini della riqua- ziativa che promuove “progetti pilota di qua- mantenimento dello status quo e all'inerzia, lificazione dei tessuti urbani, poiché nessun lità” finalizzati al recupero dei centri storici non solo nella richiesta di demolizione e ri- incentivo potrà risultare efficace in contesti e si rivolge a reti di cooperazione di piccoli costruzione in forme compatibili, ma anche caratterizzati da una rendita urbana al di centri urbani, costituite da almeno 5 Comu- nella manutenzione ordinaria del manufat- sotto di determinate soglie (Colavitti, Serra, ni o, in alternativa, da almeno 3 comuni con to, che si traduce in un incremento delle con- 2017). una popolazione complessiva minima di dizioni di degrado. 10.000 abitanti. Il bando Civis ha promosso Per questo motivo il PPCS si rivela spesso par- Premialità e incentivi regionali per il la riqualificazione e il recupero del tessuto ticolarmente efficace nella tutela del patri- recupero dei centri storici insediativo dei centri minori, il contrasto monio storico superstite, ossia nell'apposizio- Ai sensi della L.R.29/1998, la Regione Sarde- allo spopolamento delle aree interne, il per- ne di vincoli conservativi, ma ha prestazioni gna concede contributi per interventi di re- seguimento di obiettivi di qualità e coerenza deludenti in termini di efficacia per ciò che ri- cupero, riqualificazione e riuso degli edifici paesaggistica con il contesto di riferimento, guarda i temi di qualità degli interventi di tra- dei centri storici e degli insediamenti storici l'integrazione dei servizi scolastici, cultura- sformazione del tessuto storico consolidato. minori. In particolare, i finanziamenti sono li e sociali e l'ottimizzazione dell'offerta di Il patrimonio edilizio ritenuto incompatibi- destinati al recupero primario di edifici re- spazi e servizi per le attività produttive, il so- le risale solitamente alla seconda metà del sidenziali o strutture destinate ad attività stegno a interventi di recupero connotati da Novecento per cui si tratta, in linea di mas- economiche o sociali, come negozi, attività alta qualità urbana e finalizzati al riutilizzo sima, di edifici in buono stato di conserva- commerciali, artigianali e culturali o piccole di abitazioni vuote dei centri storici per lo zione che trovano un ottima collocazione strutture ricettive extra alberghiere, ubicati sviluppo di iniziative legate alla ricettività e valorizzazione nel mercato immobiliare. all’interno dei centri storici classificati come diffusa. Al bando hanno partecipato 330 dei L'incompatibilità con il contesto storico pae- "zona A" dai vigenti strumenti urbanistici 377 Comuni sardi, associati in 50 reti di co- saggistico è spesso imputabile alla dimensio- comunali o all’interno dei "centri di antica e operazione, di cui 17 sono state finanziate ne dell'edificio e alla posizione nel lotto per prima formazione", individuati dal PPR. Gli nell'ambito della programmazione del POR cui qualunque obiettivo di riqualificazione aiuti economici sono concessi agli edifici co- Sardegna 2000–2006, per un totale di 113 comporta necessariamente una riduzione struiti prima del 1940 che non abbiano subi- Comuni e un importo di 95 milioni di euro.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 63 Nel 2009 sono stati erogati oltre 48 milioni In tale direzione, il Piano Casa della Regione polamento del suo centro storico. L’ammi- di euro per finanziare finanziate ulteriori 12 Sardegna non utilizza i meccanismi premia- nistrazione comunale ha deciso di mettere reti, individuate nella precedente graduato- li come strumenti di riqualificazione, bensì in campo un progetto legato alla disponibi- ria, a valere sulla programmazione comuni- attribuisce una minore rilevanza alla scala lità per l’acquisizione, a prezzo simbolico, di taria PO FESR 2007-2013. urbanistica degli interventi rispetto a quel- immobili vetusti e decadenti da destinare a Il bando Biddas del 2008 ha invece finanzia- la edilizia (Lazzarotti, 2010). In linea con il finalità private, di cohousing o turistico ri- to “programmi di rete” in cui sono inseriti contesto nazionale, sembra prevalere l’idea cettive da parte di privati, agenzie, società e Programmi Integrati (PI) e Interventi di Ri- di poter agire in deroga agli strumenti urba- associazioni. In questo caso, l'amministra- qualificazione Urbana (IRU), per consolidare nistici per qualunque intervento che abbia zione comunale funge da intermediario per il processo di valorizzazione dell’edificato carattere di priorità o urgenza. mettere in contatto domanda e offerta ma la storico, per un totale di 40 interventi e di 25 transazione della proprietà immobiliare av- milioni di euro stanziati dalla Regione. Misure antispopolamento: l'iniziativa viene direttamente dal titolare del diritto di A queste apprezzabili iniziative si affianca- "Case a un euro" proprietà all'acquirente, che dovrà comun- no ulteriori misure di carattere urbanistico, La Regione Sardegna promuove, per i tessuti que impegnarsi entro un dato periodo di ad esse coeve, che sembrano andare nella urbani consolidati (zone A e B), il ricorso a tempo ad effettuare gli interventi di risana- direzione opposta. La normativa regionale programmi integrati di riordino urbano che mento conservativo, da garantire con apposi- non è esente da contraddizioni in quanto, prevedano il recupero e la valorizzazione di ta polizza fideiussoria. Anche in questo caso nonostante promuova la tutela del contesto edifici nei centri storici delle zone interne, l'iniziativa ha registrato un notevole riscon- storico paesaggistico, prevede l'attribuzione devoluti ad un prezzo simbolico al sogget- tro, con acquirenti provenienti dal territorio di incentivi volumetrici per l'ampliamento to attuatore dell'intervento (art.40, comma nazionale e non. degli edifici all'interno dei centri matrice, 9, L.R.8/2015). In coerenza con il quadro Il meccanismo si fonda sulla presenza di im- se definiti dalla strumentazione urbanistica normativo si inserisce l'iniziativa "Case a 1 mobili in disuso e in condizioni di degrado comunale privi di valore storico e incompa- euro", riscontrando notevole consenso anche fisico tali da rendere difficile per il privato tibili con il contesto di riferimento. Si fa rife- in Sardegna, con l'obiettivo di contrastare lo immettere il bene sul mercato, per l'affitto o rimento alle premialità volumetriche intro- spopolamento dei centri minori delle aree la vendita, e che costituiscono un onere per i dotte in primis con la L.R. 4/2009, nota come interne dell'isola. Non si tratta di una novità proprietari in virtù dei costi derivanti dalle "Piano Casa", più volte prorogata e modifica- nel contesto nazionale, essendo già stata spe- imposizioni fiscali. Inoltre si tratta spesso di ta sino alla recente L.R. 8/2015, che consente rimentata in Campania, Sicilia, Lazio, Tosca- immobili che derivano da successioni ere- interventi di trasformazione all’interno del na e Abruzzo. ditarie e la cui proprietà è fortemente fram- tessuto storico, in palese contrasto con gli Le esperienze sarde più significative si regi- mentata, al punto da impedire di assumere obiettivi del PPR e in deroga alla pianificazio- strano nei comuni di Ollolai e Nulvi, dove le decisioni in merito all'utilizzo del bene. Se ne comunale. amministrazioni hanno optato per la cessio- da un lato l'iniziativa è degna di nota, si ri- Gli ampliamenti all’interno del centro storico ne ai privati di edifici in disuso nei centri sto- tiene non si possa considerare una strategia sono consentiti esclusivamente per le costru- rici, al prezzo simbolico di un euro. forte per la riqualificazione dei centri sto- zioni aventi meno di cinquant’anni, dichiarati Nel caso di Ollolai, piccolo centro della pro- rici minori, in quanto può essere adottata in contrasto con i caratteri tipologici e archi- vincia di Nuoro, il comune ha acquisito le solo in comuni con quotazioni immobiliari tettonici del contesto da un'apposita delibera abitazioni, cedendole successivamente ai pri- tendenzialmente basse, tali da spingere il del consiglio comunale, e per gli edifici con vati disposti ad eseguire i lavori di restauro, proprietario a rinunciare alla quota di ren- oltre cinquant’anni, nel caso in cui abbiano supportati da un cofinanziamento pubblico dita che potrebbe incamerare dalla vendita subito modifiche radicali dopo il 1959. variabile dal 20 al 60 % dei costi. Il bando ha dell'immobile, ma non ridotte al punto da Di norma il PPCS dispone che vengano consi- riscosso successo, con oltre 500 manifesta- non consentire all'acquirente di chiudere derati tali gli edifici classificati dallo strumento zioni di interesse, che si sono concretizzate positivamente il bilancio dell'investimento in contrasto con i caratteri tipologici e archi- nell'assegnazione, dal 2015 ad oggi, di un immobiliare. tettonici del contesto. La legittimità delle ope- discreto numero di edifici nel centro storico Nel caso di Ollolai e Nulvi le quotazioni im- razioni di incremento volumetrico non può (3), registrando inoltre un incremento del mobiliari, registrate dall'Agenzia del Territo- essere giustificata dalla sola indicazione dell'e- turismo straniero, anche nei periodi di bassa rio per il primo semestre 2018, si attestano poca di costruzione degli edifici o dai caratteri stagione, con ripercussioni positive sull'eco- per abitazioni civili su valori medi rispetti- contrastanti con il tessuto storico. Al fine della nomia del centro. All'iniziativa ha avuto se- vamente di euro 700 e 625. tutela e della riqualificazione, occorre dunque guito l'interesse, anche da parte dei media in- Con questi livelli di rendita l'operazione può preservare i rapporti tra pieni e vuoti e l’armo- ternazionali, nel documentare l'integrazione chiudersi presumibilmente in pareggio, ma nico sviluppo dei prospetti degli edifici, per cui dei nuovi residenti con la comunità locale. sarà attrattiva solo per amatori ed appas- un aumento volumetrico, seppur limitato ad Un altro comune sardo, promotore dell'ini- sionati, escludendo una convenienza eco- un edificio senza alcun valore storico, potrebbe ziativa, è Nulvi, piccolo centro di circa 3000 nomica tale da attivare un meccanismo di portare conseguenze negative per l’intero tes- abitanti in provincia di Sassari, che dagli autopromozione dell'iniziativa nel mercato suto storico (Colavitti, Serra, 2013; 2017). anni ’60 ha assistito ad un progressivo spo- immobiliare. L'esito positivo, come sottoli-

64 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue zione delle proprie tipicità e valenze identi- tarie, arrestando i processi di depauperamen- to delle risorse territoriali.

Note Tab.1_Quotazioni immobiliari delle abitazioni residenziali nel centro abitato dei comuni di Ollolai e Nulvi per il * Professore Associato in Tecnica e pianificazione primo semestre 2018. Fonte: Agenzia del Territorio urbanistica, Dipartimento di Ingegneria Civile, neato da alcuni amministratori, risiede piut- politiche di rigenerazione dei centri storici, Ambientale e Architettura, Università di Cagliari, tosto nel dare stimoli al mercato locale, sep- non solo in termini di risorse economiche, [email protected] pure contenuti, e riattivare alcune economie ma nell'elaborazione di strategie comuni ** Dottorando in Ingegneria Civile e Architettu- legate al commercio e al turismo, limitando che, da un lato, garantiscano la sostenibilità ra, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale la propria azione ad una funzione meramen- economica degli interventi, dall'altro inter- e Architettura, Università di Cagliari, alessioflo- te promozionale, con ricadute positive di cettino le esigenze della comunità insediata. [email protected] tipo economico, piuttosto che urbanistico. La popolazione locale è una componente im- *** Assegnista di ricerca in Tecnica e pianificazio- prescindibile del territorio, chiamata a pre- ne urbanistica, Dipartimento di Ingegneria Civile, La rigenerazione dei centri storici tra va- servare il senso di appartenenza e di identità, Ambientale e Architettura, Università di Cagliari, lori storico-culturali e valori economici indeboliti nel tempo dall'inesorabile proces- [email protected] Le riflessioni presentate sul contesto sardo so di globalizzazione. 1. Il passaggio dall'approccio conservativo evidenziano come le politiche per la tutela e Le strade da percorrere non possono essere alla rigenerazione è indicato al primo punto del la conservazione del valore storico-culturale univoche e omologate, senza tener conto del- decalogo "Il valore del patrimonio urbano nella so- del centro storico non possano prescindere le specificità delle diverse realtà territoriali. cietà contemporanea" edito dall'ANCSA del 2015. da un'attenta valutazione della sostenibilità Le strategie di intervento valide ed efficaci 2. Il PPR viene approvato e pubblicato nel economica e degli interessi pubblici e privati per gli insediamenti storici inseriti in con- Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della in campo. testi metropolitani non possono essere ap- Sardegna n.30 del 08/09/2006. Gli interventi da attuare, in funzione di una plicate ai centri minori localizzati nelle aree 3. https://www.ilsole24ore.com/art/ generale azione di rigenerazione dei centri interne, territori caratterizzati da bassa den- impresa-e-territori/2018-06-02/cinquecento- storici, da parte degli enti locali e dei privati sità abitativa, tessuto economico e sociale gara-rilevare-un-euro-case-ollolai--174706_PRV. coinvolti, devono essere ricondotti, al di là debole, carenza di servizi collettivi e dunque shtml?uuid=AERedPzE delle esigenze di mera conservazione del pa- progressivo calo demografico. Tale aspetto si trimonio immobiliare, verso obiettivi di valo- traduce in evidenti differenziazioni dei livel- Bibliografia rizzazione e promozione del patrimonio, che li di rendita, con notevoli difficoltà a garan- Carta M. (2006). L'armatura culturale del terri- tengano conto del ritorno economico dell'o- tire adeguati benefici economici per la col- torio: il patrimonio culturale come matrice di di perazione. Il supporto finanziario pubblico lettività nell'incentivazione di interventi di identità e strumento di sviluppo, FrancoAngeli, consente sicuramente di agevolare l'attuazio- rigenerazione di contesti urbani minori. Nel Milano. ne degli interventi, ma non rappresenta una panorama nazionale esiste un'ampia gamma Colavitti A. M. (2018), Urban Heritage Manage- soluzione efficace, in primis per la costante di strumenti che supportano le azioni di rige- ment. Planning with History, Springer Internatio- riduzione delle risorse a disposizione. L'obiet- nerazione urbana, senza ricorrere alle ormai nal, Berlin. tivo della rigenerazione urbana è anche quel- esigue risorse economiche pubbliche: sgravi Colavitti, A. M., Serra, S. (2013), "Il piano partico- lo di riattivare economie locali, favorire l'in- fiscali, iniziative di fund raising e meccani- lareggiato per il recupero del centro storico di Ca- clusione sociale e generare nuove attrattività smi premiali, che implicano talvolta l'impie- gliari. Prime considerazioni critiche alla proposta legate al turismo e alla residenzialità. go di partenariati pubblico-privato. di piano" in Archivio di Studi Urbani e Regionali L’aspetto finanziario impone l'integrazione L'idea alla base del concetto di rigenerazione 107 (pp.74-106). di interessi differenti, non necessariamente è legata infatti all'implementazione di po- Colavitti, A. M., Serra, S. (2017), "La pianificazione sovrapponibili: da una parte quello persegui- litiche estese ad ambiti diversificati e com- dei centri storici in Sardegna: la sostituzione del to dalle amministrazioni locali, con finalità plementari, in particolare agendo sulla riat- tessuto edilizio incongruo per la riqualificazione di carattere generale e collettivo, rivolte alla tivazione del capitale territoriale con effetti del paesaggio urbano storico" in Valori e valuta- salvaguardia e alla fruizione del patrimonio diretti sul tessuto sociale ed economico. Il zioni 19 (pp. 79-89). storico culturale, alla tutela delle identità e tessuto edilizio storico, come asset del patri- Lazzarotti R. (2010). Piani casa e centri storici: de- delle peculiarità locali, all'incremento degli monio culturale, deve essere considerato un clinazioni regionali dell’intesa stato-regioni. Ur- spazi culturali e di servizio alla comunità, “investimento”, contenitore di valori e me- banistica n.141. dall'altra l'interesse privato ad accrescere il morie, capace di dialogare con la specificità Leone F., Zoppi C. (2018), "Introduzione: pianifica- valore del patrimonio immobiliare e le ren- e l’identità dei luoghi (Carta, 2006; Colavitti, zione dei centri storici e strategie dell'organizza- dite connesse. 2018). Ciascuna comunità locale deve porta- zione spaziale nell'urbanistica della Sardegna" in Ne consegue la necessità di ripensare le mo- re avanti politiche di sviluppo specifiche per Isola F., Pira C., Zoppi C. (a cura di), Centri storici e dalità di coinvolgimento del privato nelle il proprio contesto e fondate sulla valorizza- spazio urbano. L'esperienza regionale della Sarde-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 65 gna. FrancoAngeli, Milano (pp.11-25). La rigenerazione delle Efficaci politiche e strategie per la valorizza- Regione Autonoma della Sardegna, Direzione ge- zione delle aree rurali necessitano dunque nerale della pianificazine urbanistica territoriale aree rurali a partire dal di una più forte attenzione verso una salva- e della vigilanza edilizia (2013), Le politiche di patrimonio culturale: l’hub guardia attiva del paesaggio culturale, che riqualificazione urbana e recupero degli insedia- del Borgo per l’Alta Val significa non solo promuovere la qualità fisi- menti storici in Sardegna, TIEMME Officine Gra- Taro ca dei luoghi ma riscoprirne il vero carattere fiche, Assemini, 2013. identitario, basato su una vocazione produt- Carlotta Pivetti*, Claudia de Luca**, Villari, A. (2013), "Definire l'incongruo nel paesag- tiva in grado di attivare opportunità nuove e gio", in Campus E., Cillis M., Ercolini M., Francini Elisa Conticelli*** e Simona durature di sviluppo rurale. S., Villari A. (a cura di ), Qualità del Paesaggio e Tondelli**** Risorse naturali, cibo e identità culturale di- opere incongrue, Osservatorio della Pianificazio- ventano pertanto elementi chiave per la co- ne Urbanistica e della Qualità del Paesaggio, edi- struzione di una strategia di valorizzazione trice Taphros, Olbia (pp.43-50). Il cibo come nuovo paradigma di rige- dello sviluppo rurale di un territorio, capace Wallach, R. (2000), L’ambiente costruito storico. nerazione delle aree rurali di offrire molteplici opportunità. Infatti, ol- La conservazione come trasformazione, Gangemi I Paesaggi Culturali, così come identificati tre a definire un paesaggio in quanto tale, essi Editore, Roma, 2000. nella Convenzione UNESCO del 1992, inclu- possono essere visti anche come servizi eco- dono tutti quei paesaggi che rappresentano sistemici, cioè benefici riconoscibili e quan- opere combinate dell’uomo e della natura, tificabili che l’uomo riceve dall’ecosistema che riflettono cioè al meglio l’interazione rurale. Tra questi, il cibo rappresenta infatti vitale tra le comunità e il loro habitat natu- non solo un beneficio fondamentale in ter- rale. Essi illustrano l’evoluzione della socie- mini di approvvigionamento, ma sottinten- tà umana e del suo insediamento nel tempo de anche un forte valore culturale legato al sotto l’influenza di vincoli e opportunità territorio, alla storia e ai costumi locali. presentate dall’ambiente e da forze culturali, Nei paesaggi rurali, il patrimonio tangibile economiche e sociali. costituito da materie prime, produzioni loca- Secondo quanto affermato da ICOMOS-IFLA li e prodotti tipici legati al cibo non può esse- International Scientific Committee on Cul- re compreso e valorizzato senza considerare tural Landscapes, la tipologia più comune di i saperi, le abilità, le tecniche tradizionali, Paesaggi Culturali organicamente evoluti e quali patrimonio immateriale che definisce continui è costituita dai paesaggi rurali, ossia l’identità stessa delle comunità. Questa ric- da quelle aree terrestri e acquatiche coprodot- chezza è sempre più riconosciuta da un pun- te dalla interazione tra uomo e natura e utiliz- to di vista non solo ambientale e culturale, zate per la produzione di cibo e di altre risorse ma anche economico e sociale. naturali riproducibili. In questa visione si ri- L’associazione tra paesaggio, cibo e cultura leva innanzitutto che l’interazione vitale tra può quindi contribuire a comporre un nuo- l’uomo e la natura è l’elemento distintivo che vo paradigma di rigenerazione, in grado di caratterizza questi paesaggi; in secondo luogo, trasformare le aree rurali in laboratori di svi- tali paesaggi hanno una funzione ben precisa luppo sostenibile, attraverso la valorizzazio- e cioè quella di produrre cibo e risorse natura- ne del loro patrimonio naturale e culturale e li. Nonostante la ricchezza in termini di risor- la valorizzazione di settori come il turismo e se naturali e culturali delle aree rurali, spesso l’agricoltura. esse si trovano a dover affrontare problemi Questo contributo intende illustrare come il ambientali, economici e sociali quali: lo spo- cibo possa essere un motore efficace di rige- polamento, causato da un alto tasso di disoc- nerazione delle aree rurali. A partire dall’a- cupazione e una continua migrazione verso nalisi di tre casi studio, vengono individuate le zone urbane, la scomparsa di tecniche tradi- alcune strategie che vengono poste alla base zionali e conoscenze locali, la perdita di agro- di una proposta di valorizzazione territoriale biodiversità dovuta all’intensificazione delle per l’area dell’Alta Val Taro, in Emilia-Roma- pratiche agricole, gli effetti dovuti ai cambia- gna. menti climatici, l’inquinamento e il degrado ambientale. Questi fenomeni tendono a com- Paesaggio, cibo e cultura per la rigenera- promettere l’originaria vocazione dei paesag- zione di aree rurali: tre casi esemplari gi rurali, snaturandone il legame con l’uomo I casi analizzati sono paesaggi rurali ricono- e con il patrimonio culturale legato all’uso del sciuti di notevole importanza da un punto di territorio per il suo sostentamento. vista storico, ambientale e culturale. La Piana

66 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue degli Oliveti Monumentali di Puglia, la Val ordinaria bellezza che, modellato nel tempo ha incrementato l’attrattività delle destina- d’Orcia in Toscana e la valle dell’Alto Douro dall’uomo, riflette l’evoluzione tecnologica, zioni creando un flusso turistico positivo e nella regione Nord del Portogallo rappresen- sociale ed economica delle attività legate alla sostenibile, nel rispetto dell’autenticità dei tano infatti buoni esempi di rigenerazione produzione vinicola. Il sito corrisponde alla luoghi. Tutto questo ha permesso quindi di delle aree rurali a partire dal patrimonio na- Região Demarcada do Douro, la più antica sostenere il settore agricolo e soprattutto il turale e culturale. Essi sono riusciti - attraver- regione vinicola demarcata al mondo cioè lavoro delle comunità rurali, contribuendo so l’associazione tra cibo, paesaggio e cultura il primo modello istituzionale di organizza- alla salvaguardia dei beni e dei valori che - a promuovere il proprio territorio agricolo zione di una regione vinicola. La prima deli- determinano l’unicità dei paesaggi cultura- e a contribuire al suo sviluppo sostenibile, mitazione territoriale risale infatti al 1756 ad li. Il cibo può effettivamente diventare un agendo prima di tutto in difesa delle comuni- opera della Companhia Geral da Agricultura veicolo trainante per la crescita delle aree tà che lavorano e vivono sul territorio e delle das Vinhas do Alto Douro, il cui scopo era rurali solo mettendo a sistema più strategie risorse in esso contenute. assicurare qualità al prodotto, equilibrare la a diversi livelli e coinvolgendo tutti gli attori La Piana degli Oliveti Monumentali di Pu- produzione e il commercio. Oggi è l’IVDP, In- del territorio. glia è stata inserita nel Registro nazionale stituto dos Vinhos do Douro e Porto, a tutela- dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero delle re e promuovere le produzioni locali e in par- Una proposta di rigenerazione del ter- politiche agricole alimentari e forestali per ticolare i vini DOC Porto e Douro della RDD. ritorio rurale dell’Alta Val Taro l’importanza degli ulivi monumentali non Ogni sito, che è associato al prodotto simbo- A partire dalle strategie sviluppate dai tre solo come coltura agraria ma anche come lo che ne rappresenta il carattere e l’identità casi studio, è stata elaborata una proposta bene culturale di rilievo paesaggistico. La dei luoghi, è stato analizzato considerando di valorizzazione per l’Alta Val Taro, in pro- Piana è infatti ancora oggi un immenso gia- le pratiche e gli strumenti afferenti a due vincia di Parma, in Emilia-Romagna. Inizial- cimento di risorse naturali e beni culturali, macrocategorie: governace e strumenti stra- mente è stata condotta un’analisi del terri- integrati in un suggestivo contesto territoria- tegici. La prima comprende i Programmi torio considerando come area di influenza le che racconta la storia agraria del paesaggio nazionali per lo sviluppo delle aree rurali, i tutto l’Appennino parmense e piacentino, mediterraneo, storia fortemente legata al Programmi e i Piani regionali che prendono una zona prettamente rurale, caratterizzata prodotto principe della terra, l’olio di oliva. in considerazione il tema del patrimonio na- da fenomeni di spopolamento e invecchia- Antiche masserie, frantoi ipogei, chiese rura- turale e culturale, le strategie di governance mento della popolazione, che rendono diffi- li, torri costiere, tratturi regi, canali e muretti multiscala e bottom-up. La seconda macroca- coltoso il permanere di attività produttive. a secco si sommano al patrimonio naturale, tegoria è stata suddivisa a sua volta in: strate- Infatti, dei 59 comuni considerati, 34 sono testimoniando l’intimo rapporto instaurato gie di marketing dei prodotti locali, in grado classificati dal Programma di Sviluppo Ru- tra la coltivazione dell’ulivo e l’organizzazio- di promuovere le produzioni del territorio e rale dell’Emilia-Romagna come aree rurali ne sociale del territorio, tra risorse naturali e strategie per l’educazione, in grado non solo con problemi di sviluppo (zone D), che risen- attività umane. di valorizzare i prodotti locali, ma anche di tono di fenomeni di abbandono e aumento La Val d’Orcia in Toscana è stata iscritta trasmettere i valori del luogo, l’identità cul- dell’età della popolazione. 25 comuni sono dall’UNESCO all’interno della World Herita- turale e la storia della comunità. Nella prima invece annoverati tra le aree rurali interme- ge List, come Paesaggio Culturale continuo, categoria rientrano i consorzi, le strade del die (zone C) e registrano una popolazione in nel 2004. Le campagne e le colline, icone del gusto e i festival enogastronomici, mentre crescita grazie a una migliore qualità di vita paesaggio valdorciano sono il risultato dell’u- nella seconda i musei del cibo, le aziende dovuta a maggiori opportunità lavorative nione e dello scambio tra l’uomo e il suo am- aperte alla didattica e nuovi strumenti come derivanti dalla vicinanza ai centri urbani. Le biente naturale e quest’area mantiene ancora app e hub che promuovono la multifunzio- aree collinari che resistono alle difficoltà del oggi un ruolo attivo sia da un punto di vista nalità agricola, la coesione sociale e territo- mercato possono quindi diventare un traino economico che sociale. Le produzioni agrico- riale anche attraverso nuove forme di comu- per la montagna soprattutto se si considera il le d’eccellenza e le certificazioni ottenute te- nicazione. comparto agricolo e le filiere agroalimentari stimoniano l’attenzione, la passione e la cura Dall’analisi è emerso che tutti e tre i casi che svolgono un ruolo di fondamentale im- dell’uomo verso il proprio territorio. Il sito è studio sono riusciti a sviluppare diverse stra- portanza da un punto di vista sia economico riconosciuto in tutto il mondo soprattutto tegie a favore delle aree rurali e delle produ- che sociale. per la produzione vinicola, grazie ai celebri zioni territoriali grazie a un solido quadro Nell’area sono già attive diverse strategie di vini come il Brunello di Montalcino DOCG e normativo e pianificatorio che considera promozione e salvaguardia dei prodotti agri- il vino Orcia DOC. l’importanza del patrimonio naturale e cul- coli, riscontrate anche nei casi studio, che si Infine, la valle dell’Alto Douro nella regio- turale sia a livello regionale che locale. Le pongono l’obiettivo di incrementare l’attrat- ne Nord del Portogallo è stata riconosciuta strategie di marketing, il lavoro degli attori tività dei territori, sostenendo il lavoro delle anch’essa Paesaggio Culturale continuo e locali e dei produttori stessi, le certificazioni comunità. iscritta dall’UNESCO nella World Herita- e i riconoscimenti ottenuti hanno consen- La Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Pia- ge List nel 2001. Colline terrazzate, antichi tito di legare insieme produzioni tipiche e centini, la Strada del Prosciutto e dei Vini dei santuari e villaggi agricoli sono gli elementi territorio dando vita a un unico prodotto, Colli di Parma e la Strada del Fungo Porcino rappresentativi di questo paesaggio di stra- riconoscibile sul mercato. Questo aspetto di Borgotaro si snodano lungo l’area conside-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 67 Figura 1– Casi studio: sintesi

rata e fanno parte delle Strade dei Vini e dei re dal 2000 per celebrare la storia, le tradizio- visitatori, con una media di 15.000 accessi Sapori dell’Emilia-Romagna. Quest’ultime ni e la qualità delle eccellenze del territorio all’anno. La rete dei Musei del Cibo, che si sono nate a partire dal 1999 da un progetto e sono stati collocati dove effettivamente sviluppa però solo nella fascia collinare della speciale degli assessorati all’Agricoltura e al vengono realizzati i prodotti per sottolineare provincia di Parma, contribuisce a sostenere Turismo che ha portato all’emanazione della l’importanza del legame tra Museo, territorio l’economia locale e rappresenta quindi una LR n.23 del 7 aprile 2000. Esse rappresenta- e prodotto. Non si tratta infatti di musei della strategia vincente per legare insieme prodot- no le uniche associazioni riconosciute dal civiltà contadina, ma di luoghi specializzati ti tipici e società, paesaggio ed economia. Ministero per la promozione dell’enogastro- che raccontano il processo di trasformazione L’interazione e la complementarietà tra le nomia ma stanno attraversando attualmen- dalle materie prime al prodotto finito, mo- Strade dei Vini e dei Sapori e i Musei del cibo, te un momento di difficoltà dovuto a una strando oggetti, utensili, fotografie e filmati che si trovano proprio lungo quelle Strade diminuzione del valore dei finanziamenti e con l’obiettivo di far comprendere che ogni che caratterizzano le rispettive eccellenze del numero dei soci. Si tratta di itinerari che attività risiede nella cultura del territorio gastronomiche, è uno dei punti di forza del uniscono insieme attori pubblici e privati, da secoli o addirittura da migliaia di anni. Il sistema; al momento però la Strada del Fun- all’interno di una cornice di eccellenze non Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna, il go Porcino di Borgataro non ha ancora istitu- solo enogastronomiche ma anche paesaggi- Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano, ito il Museo del Fungo. Per questo motivo, il stiche, storiche e artistiche. il Museo del Salame di Felino, il Museo del GAL del Ducato ha avviato negli ultimi anni Un ruolo di rilievo in quest’area è ricoperto Vino a Sala Baganza, il Museo del Pomodo- un percorso per la realizzazione del Museo poi dall’Associazione Musei del Cibo della ro e il Museo della Pasta a Collecchio, han- del Fungo Porcino IGP, prodotto unico nel provincia di Parma. I Musei sono nati a parti- no registrato dal 2004 al 2017 oltre 200.000 suo genere in tutta Europa. Il GAL ha indi-

68 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue viduato un’azione mirata a questo progetto come ad esempio il Fungo Porcino di Borgo- e un laboratorio di cucina, posti al piano pri- all’interno del proprio Piano d’Azione Locale, taro. A partire dalla protezione delle preesi- mo del fabbricato viaggiatori, aperti a tutta la finanziato con la Misura 19 (Sostegno dello stenze storiche, l’obiettivo è quello di creare comunità. Il laboratorio didattico-scientifico sviluppo locale LEADER) del Programma di un polo di attivazione dell’intera area, dove è rivolto in particolare alle scuole, come la- Sviluppo Rurale dell’Emilia-Romagna per il concentrare attività di educazione, formazio- boratorio di scienze naturali. Tale esperienza periodo di programmazione 2014-2020. ne e ricerca, e uno spazio per la promozione potrebbe poi proseguire nel vicino Museo di In questo contesto, è stato sviluppato un pro- del patrimonio culturale ed enogastronomi- Storia Naturale di Bedonia, creando quindi getto di rigenerazione rurale per l’intera area co dell’intero Appennino parmense, insieme uno scambio proficuo tra le due realtà. Il la- dell’Alta Val Taro, un territorio che si esten- alla valorizzazione del Fungo Porcino IGP boratorio didattico-tematico è ideato in ma- de nella parte meridionale della Provincia attraverso la creazione del relativo Museo, niera più flessibile e dinamica, per ospitare di Parma, al confine con Liguria e Toscana, ancora non realizzato. La finalità ultima è seminari e attività di educazione ambientale, comprendendo i Comuni di Albareto, Bedo- quella di attrarre i viaggiatori ma anche di fa- prevendendo anche la possibilità di legare le nia, Borgo Val di Taro, Compiano e Tornolo vorire il dialogo tra le aziende del territorio, iniziative che qui si svolgono a una successi- – ed include anche Berceto, andando così ad la comunità e le istituzioni, tutti e tre custodi va escursione nella Riserva Naturale dei Ghi- abbracciare tutti e sei i Comuni della Strada del patrimonio locale. A questo scopo, sono rardi. Analogamente, il laboratorio didattico del Fungo Porcino di Borgotaro. Il progetto è stati ripensati non solo gli spazi interni della per bambini si presta invece a prevedere una stato concentrato nel comune di Borgo Val di stazione ferroviaria, ma anche gli spazi atti- prima fase educativa all’interno dell’edificio, Taro che non solo ospita il maggior numero gui alla stazione tra cui uno spazio pubblico seguita da una successiva attività all’aria di persone, ma anche il maggior numero di e aperto dove immaginare un parco urbano aperta, a contatto con la natura e gli animali servizi sociosanitari e scolastici. ed un anfiteatro multifunzionale, e un’area dell’Appennino. La proposta si basa sulla realizzazione ristorante. La scelta degli spazi da progettare dell’Hub del Borgo, cioè un luogo capace integra già in sé l’idea di una rigenerazione Il parco urbano di catalizzare le risorse e le realtà presenti territoriale attraversata da diversi attori, in- Il secondo intervento riguarda la creazione nell’ambito collinare parmense. Il termine cludendo nella gestione e nell’attraversa- di un piccolo parco urbano nell’area occu- Hub sottintende infatti un progetto che va mento degli spazi il settore pubblico, privato pata attualmente dal parcheggio adiacente al di là di un tradizionale Museo del cibo per e la cittadinanza. all’ingresso della stazione. convogliare su di sé una serie di iniziative e L’arena è il cuore del parco, uno spazio dove di servizi che si propongono come punto di Rifunzionalizzazione dell’edificio stazione poter ospitare incontri formativi, seminari riferimento e motore di rigenerazione per Il primo intervento proposto riguarda la e dibattiti promossi ad esempio dalla Strada l’intera valle. La denominazione “Borgo” si rifunzionalizzazione dell’edificio della sta- del Fungo Porcino di Borgotaro in sinergia riferisce non solo a come gli abitanti di Bor- zione che parte dal progetto per il Museo con le altre Strade del gusto parmensi o dove go Val di Taro chiamano più semplicemente del Fungo Porcino IGP coinvolgendo come la Pro Loco Borgo Val di Taro, insieme alle di- la città, ma anche a tutti quei borghi rurali attori l’Associazione Musei del Cibo, il Con- verse realtà della Valle, può qui organizzare sparsi nell’Appenino parmense che solo la- sorzio per la Tutela del Fungo di Borgotaro, spettacoli ed eventi per coinvolgere l’intera vorando insieme possono sopravvivere alle la Strada del Fungo Porcino di Borgotaro, il comunità. Anche i laboratori che si svolgono difficoltà del momento. Comune di Borgo Val di Taro e l’Unione dei nell’edificio della stazione possono prevede- Si è scelto di collocare l’Hub nella stazione Comuni Valli Taro e Ceno. Il progetto vuole re attività educative in arena per rendere gli ferroviaria di Borgo Val di Taro, sfruttando essere legato alle potenzialità dell’area, a par- incontri meno formali e più coinvolgenti. l’opportunità creatasi a seguito della deci- tire da un’analisi oggettiva del territorio. Al Fioriere posizionate sulla cima della grado- sione di Rete Ferroviaria Italiana di chiudere contrario degli altri Musei del Cibo della pro- nata creano un percorso olfattivo, mentre i la biglietteria a sportello, che mette quindi vincia di Parma, che prevedono un biglietto fiori eduli e le erbe aromatiche possono esse- a disposizione un edificio che, se lasciato di ingresso, sostenuto dai flussi di visitatori, re utilizzate dal laboratorio di cucina. vuoto ed inutilizzato, potrebbe al contrario in questo caso si propone un accesso libero. Il modulo componibile che forma l’arena trasformarsi in luogo di degrado e di perico- L’idea è quella di non creare un museo nel viene riproposto in tutta l’area come panchi- lo per la popolazione. La scelta di tale loca- senso tradizionale del termine, ma un exhi- na per la sosta dei visitatori. L’idea è quella di lizzazione è strategica: la stazione è il luogo bit, un percorso espositivo che incuriosisca creare un luogo di incontro attrattivo, vivibi- di penetrazione nel territorio per eccellenza, chi liberamente attraversa la stazione. Il Mu- le e accessibile, in quanto solo garantendo un porta di ingresso per tutta l’Alta Val Taro e di seo verrebbe infatti ad occupare gran parte uso continuativo dello spazio si può scongiu- collegamento con la città di Parma. Allo stes- del piano terra dell’edificio, dove sono pre- rare il crescente rischio di abbandono. so tempo essa non possiede caratteristiche di senti anche la biglietteria, i servizi per i viag- L’altro elemento che insieme all’arena ca- attrattività in termini di servizi offerti. Con giatori e la sala d’attesa, che si configurano ratterizza il piccolo parco urbano è il totem. il progetto dell’Hub, ci si ripropone invece come un’unica area autonoma, posta il più Si tratta di un elemento di riconoscimento, di creare uno spazio pubblico vivibile e ac- vicino possibile ai binari. Con l’obiettivo di simbolo del Fungo Porcino di Borgotaro e da cessibile, un luogo di incontro e non solo di rendere il Museo attrattivo, all’area espositi- posizionare quindi in tutti e sei i Comuni transito in cui valorizzare i prodotti locali, va vengono affiancati tre laboratori didattici che compongono la Strada del Fungo. Il to-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 69 tem viene pensato come strumento smart, temente dalla comunità che vive nel rispetto Aknowledgements non un semplice oggetto distintivo, ma uno della propria storia. La ricerca presentata in questo articolo si in- strumento utile e attrattivo. L’idea è quella di Per questo motivo, le aree rurali, custodi di serisce all’interno del progetto “RURITAGE creare una panchina intelligente che, grazie un patrimonio di inestimabile valore, vanno - Rural regeneration through systemic he- ai pannelli fotovoltaici installati in coper- non solo protette nel senso passivo del termi- ritage-led strategies” coordinato dal Centro tura, possa fornire l’elettricità per caricare ne tramite vincoli ambientali e paesaggistici, Interdipartimentale per la Ricerca Industria- dispositivi elettronici quali cellulari, tablet e ma ripensate in maniera attiva, cioè valoriz- le-Edilizia e Costruzioni (CIRI-EC) dell’U- computer e per illuminare e far funzionare zate, riattivate, rigenerate. niversità di Bologna. Ruritage, finanziato i due pannelli installati sul totem. Il primo, Lo studio delle tre ‘buone pratiche’ presen- nell’ambito del bando Horizon 2020 “SC5- sulla parte esterna, ha lo scopo di fornire le tate in questo contributo aiuta a dimostrare 21-2016-2017: Cultural heritage as a driver informazioni sui sei Comuni coinvolti e di che il paesaggio, il cibo e la cultura possono for sustainable growth” (Grant agreement intrattenere i più piccoli con quiz e giochi in- essere un traino importante nella rigenera- No776465), mira a sviluppare un nuovo pa- terattivi. Il secondo, sulla parte interna del- zione delle aree rurali. radigma di rigenerazione in grado di trasfor- la panchina, è pensato come un calendario, In particolare, l’analisi mette in evidenza tre mare le aree rurali in laboratori di sviluppo che illustri tutti gli eventi e gli spettacoli in pilastri fondamentali di questo processo: sostenibile, attraverso la valorizzazione del programma all’arena e i laboratori previsti - l’inclusione del patrimonio natura- loro patrimonio naturale e culturale, lavo- nell’edificio della stazione. Infine, il totem le e culturale come priorità nella program- rando su sei “aree di innovazione sistemica”: funge da hotspot Wi-Fi e le colonne che ser- mazione regionale; resilienza, pellegrinaggi, paesaggio, migran- vono per ricaricare i dispositivi sono dotate - l’implementazione di un approccio ti, arte e festival, e cibo. Il lavoro qui presen- di sensori per rilevare temperatura, umidità, di governance multilivello, top-down e bot- tato si focalizza in particolare su un’applica- CO2 e rumore, tenendo monitorata così l’in- tom up e inclusivo di una rete di attori diffe- zione relativa a quest’ultimo aspetto. tera area. renti; - lo sviluppo di strategie e campagne Note L’area ristorante e vendita di marketing, valorizzazione e consapevo- * Dipartimento di Architettura, Alma Mater Stu- La realtà dei Musei del Cibo ha dimostrato lezza, tra cui l’identificazione di marchi e diorum – Università di Bologna, carlotta.pivetti@ che l’esperienza risulta completa solo se ac- certificazioni, che permettano di rendere fa- studio.unibo.it compagnata da un momento dedicato all’as- cilmente riconoscibile quel territorio in rela- ** Dipartimento di Architettura, Alma Mater saggio del prodotto e per questo motivo è si zione a un prodotto particolare. Studiorum – Università di Bologna, claudia.delu- è ritenuto essenziale prevedere un’area ri- Il progetto per l’hub del Borgo mira a repli- [email protected] storazione e vendita che non si limiti al solo care quanto appreso dalle analisi delle buone *** Dipartimento di Architettura, Alma Mater Fungo Porcino ma si estenda a tutti i pro- pratiche nel territorio dell’Alta Val di Taro. Studiorum – Università di Bologna, elisa.conticel- dotti dell’Alta Val Taro. La parte di edificio La rigenerazione della stazione ferroviaria e [email protected] di fronte alla stazione, un tempo occupata dello spazio pubblico ad essa attiguo viene **** Dipartimento di Architettura, Alma Mater dalla pizzeria, e l’attuale bar a lato dell’edi- infatti considerato come uno strumento per Studiorum – Università di Bologna, simona.ton- ficio stazione vengono quindi ripensati per costruire una rete tra diverse associazioni, [email protected] essere punti ristoro sempre aperti e attivi. Il cittadini, autorità pubbliche ed enti che già ristorante deve promuovere e valorizzare i si impegnano a valorizzare e promuovere il Bibliografia prodotti tipici dell’Appennino, mentre il bar territorio, partendo dalle realtà locali per svi- Bonini, G., Pazzagli, R. (2015), Paesaggio, culture e deve diventare uno spazio dinamico e flessi- luppare altre relazioni con i comuni limitro- cibo. Mutamenti territoriali e tradizioni alimen- bile, ospitando una sala degustazione, uno fi. Lo spazio in sé e le realtà che lo potrebbero tari in Italia, Istituto Alcide Cervi, Reggio Emilia. spazio vendita e bookshop per promuovere attraversare nelle sue diverse funzioni rap- Cucinella, M. (2018), “Editoriale” in Arcipelago la cultura enogastronomica locale. presentano un esempio di una delle possibili Italia Annex, Domus, 2015 (pag. 4). “scintille” in grado di innescare il circolo vir- International Scientific Committee on Cultural Conclusioni tuoso della rigenerazione. Attirando visitato- Landscapes. (2017), ICOMOS-IFLA Principles con- Spesso le aree rurali, pur concentrando mino- ri e potenziando il turismo enogastronomi- cerning Rural Landscapes as heritage, ISCCL. ri servizi e popolazione, presentano un vasto co, nel rispetto dell’autenticità del territorio, FAO. (2014), Building a Common Vision for Su- patrimonio naturale e culturale che in molti e richiamando i cittadini a rivivere e ripopo- stainable Food and Agriculture: Principles and casi può costituire un vero e proprio motore lare un luogo ad oggi sotto utilizzato, il pro- Approaches, Food and Agriculture Organization di attivazione e rigenerazione di questi ter- getto si pone l’obiettivo di stimolare l’econo- of the United Nations, Roma. ritori. Questa ricchezza è formata da parchi, mia locale e sostenere quindi le aziende e la FAO. (2017), The future of food and agriculture: riserve naturali, monumenti, chiese e castel- comunità grazie alla creazione di una rete trends and challenges, Food and Agriculture Or- li, ma anche artigianato locale, tradizioni tra- capace di stimolare il dialogo tra aziende, ganization of the United Nations, Roma. mandate di generazioni in generazione, riti, residenti e istituzioni, n grado di coinvolge- Gruppo di Azione Locale GAL del Ducato. (2016), feste, sagre e prodotti tipici. Si tratta di risor- re tutti gli attori locali e di mettere a sistema Aggregare per innovare - Il documento strategico se già presenti sul territorio, ricreate costan- tutte le risorse presenti. per le aree rurali dell’Appennino piacentino e par-

70 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue mense. Programmi complessi e I motivi dell’insuccesso vanno ricercati non Gruppo di Azione Locale GAL del Ducato. (2016), solo per limiti intrinseci della struttura dei Aggregare per innovare – Il Piano di Azione Loca- pianificazione integrata. I programmi e degli strumenti di governance, le (PAL) per le aree rurali dell’Appennino piacenti- motivi dell’insuccesso e i ma anche per le inadeguatezze nel metodo no e parmense – 2014-2020. possibili correttivi generale di costruzione dei programmi che, Sereni, E. (1961), Storia del paesaggio agrario ita- Vittoria Crisostomi * a venti anni dalle prime sperimentazioni, liano, Laterza, Bari. sono diventate evidenti. UNESCO. (1972), Convention concerning the pro- Per quanto riguarda il primo aspetto, i limiti tection of the World Cultural and Natural Herita- intrinseci sono quelli tradizionali e ricorrenti ge, UNESCO, Parigi. Alla luce di una recente ricognizione sui di rallentamento delle procedure urbanistiche UNESCO, (1992), Convention concerning the pro- dati di gestione dei programmi complessi a noti da tempo, che tuttavia hanno effetti mol- tection of the World Cultural and Natural Herita- Roma, esattamente i PRIU di riqualificazio- to più incisivi del normale nel determinare la ge, UNESCO, Santa Fe. ne urbana1 e il PRUSST2, si può verificare tenuta complessiva dei programmi. Si tratta World Tourism Organization. (2017), Conclu- dopo venti anni una debole riuscita di en- della presenza di interventi privati sovradi- sions 3rd UNWTO World Forum on Gastronomy trambi. I programmi complessi hanno visto mensionati rispetto alla capacità economica Tourism, UNWTO. su 122 convenzioni urbanistiche program- reale degli operatori per cui non corrispondo- World Tourism Organization. (2017), Second mate l’esito positivo per il 58,2%, mentre no soggetti e finanza nelle fasi di attuazione, Global Report on Gastronomy Tourism, Affiliate quelle ancora da sottoscrivere sono il 23,77% si tratta delle continue richieste di revisione Members Report: Volume Sixteen, UNWTO. e in stagnazione per il 7,38%, saranno sicu- del programma urbanistico per dimensiona- ramente senza esito quelle in cui il soggetto menti o usi diversi da quelli iniziali ragione privato non ha manifestato interesse pari al dell’ammissione. Nel frattempo i programmi 14,75%, quelle concluse con altro strumen- non riescono a fermare la catena della valo- to attuativo 0,82%, sospese 1,64%, annul- rizzazione immobiliare e dei trasferimenti di late dalla Regione 0,82%. Sul versante delle proprietà anzi a volte ne sono l’origine. In sin- opere pubbliche sulle 338 programmate solo tesi non si riesce a contenere la variabilità dei l’11,54% risulta ultimato, il 25,15% in itine- comportamenti imprenditoriali. re ma non attuate, l’8,58% risulta con critici- Sul versante della scarsa attuazione delle tà attuative, il 21,60% non in attuazione ed il opere pubbliche relativamente ai finanzia- 5,03% non finanziata, il 21,89 % prive di in- menti privati si evidenzia la divaricazione formazioni3. Per quanto riguarda il PRUSST col passare del tempo tra costo dell’opera e Tiburtino4 la situazione è ancora peggiore copertura disponibile acuita da una inizia- se possibile: al febbraio 2011, fase conclusiva le approssimata fattibilità progettuale, una del monitoraggio di un percorso durato otto variabilità scarsamente programmabile dei anni, dei quindici interventi privati a Roma contributi regionali, l’organizzazione di una il bilancio è di tre interventi conclusi rapi- lista di opere a scorrimento a seconda delle damente e due raggiunti rispettivamente in entrate degli oneri privati, in realtà troppo cinque e sette anni. Due interventi sono stati esigui e discontinui per accumulare le coper- ritirati e due ancora in corso di rimodulazio- ture finanziarie necessarie. ne presso il Comune per modifiche richieste La leva urbanistica si è dimostrata struttural- dal Consiglio nella deliberazione di indirizzi mente debole: l’iniziale senso dello strumen- al Sindaco. Tre interventi sono fermi in fase to negoziale pubblico /privato, volto a favori- di convenzionamento (due anni). Tre inter- re le attuazioni e l’uso di procedure orientate venti sono fermi in Regione in attesa di aper- a rendere subito operativa l’urbanistica “per tura (due anni) o conclusione (sette anni) progetti” è stato tradito dalla lunga sequenza della conferenza di servizi ed uno non ha di procedure con conferenze di servizi, accor- ottenuto un parere favorevole subordinato di di programma e permessi di costruire, fre- ad atti di altre Amministrazioni. Delle opere nando a cascata le opere di riqualificazione pubbliche risulta attuata parte del progetto ambientale a carico dei privati. stradale nel Comune di Tivoli su cui erano La concezione territoriale delle azioni di pia- confluiti i fondi Ministeriali. no, aperta, sistemica, integrata, non accom- Si indagano i fattori di insuccesso per capire pagnata da nessun regime autorizzatorio come mai non si siano stratificate in modo speciale né da una concertazione strutturata utile queste sperimentazioni dei programmi tra soggetti, incappa inesorabilmente nelle complessi, ritenuti tuttora uno degli strumen- procedure ordinarie per l’approvazione delle ti più validi per la riqualificazione urbana. opere pubbliche ed il rilascio dei permessi di

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 71 costruire e si compromette il costrutto di in- aspirazioni localistiche più politicamente ac- strategie condivise di sviluppo. In questi ven- novatività. creditate, costruendo scenari a volte poco per- ti anni le formule per individuare gli oggetti Gli interventi si disperdono in rivoli di azio- tinenti con il profilo dei programmi, quando di intervento nei bandi hanno assunto campi ni specialistiche nelle competenze dei dipar- non evidentemente non fattibili. Inoltre, d’azione più ampi, basti confrontare il bando timenti quali urbanistica, lavori pubblici, poiché spesso i bandi sono volti ad acquisire PRUSST 19989 con il bando periferie 201610, ambiente, mobilità e in una estenuante in- iniziative subito cantierabili, le progettazioni per favorire la partecipazione e lasciare spa- terlocuzione con i gestori di reti e gli Enti so- sono il registro dei materiali pronti nel casset- zio ai contesti sociali e geografici italiani. I vraordinati. Per le opere pubbliche, che deb- to, noti come progetti - sponda. contenuti delle risposte invece, sebbene per- bono transitare nei dipartimenti competenti Le procedure a bando non danno luogo a tinenti alle situazioni locali, non sembrano alla realizzazione, diviene praticamente im- strategie di sviluppo locale ma replicano in costruire azioni di sistema e con ampie ri- possibile mantenere il tracciamento della tutta Italia i progetti senza contesto che mas- cadute, e consentono ancora di individuare copertura finanziaria e dell’apporto delle simizzano i punteggi enunciati nei bandi. I il ricorso a progetti-scenario o, al contrario, diverse fonti nel tempo che si disperdono bandi PRIU e PRUSST7 e in generale i bandi progetti – sponda 11. nel bilancio, nonché guidare la fisionomia costruiti intorno agli anni 2000, poi replicati Dobbiamo riconoscere dall’esperienza che i del progetto in coerenza con le intenzioni con variazioni fino ad oggi, proprio nell’in- bandi in realtà tutelano e tacitano le coscien- del programma. Va aggiunto che spesso i tento di aiutare a costruire strategie omoge- ze del promotore iniziale, sia dal punto di programmi sono assoggettati a revisioni e nee e confrontabili, citavano con precisione vista dell’offerta di pari opportunità a tutti i modifiche, secondo sopraggiunte diverse op- gli assi che dovevano guidare la selezione e Comuni sia dal punto di vista di una formale portunità strategiche, da parte dei Municipi proposizione degli interventi. Tale guida ha garanzia di equa distribuzione finanziaria, o dei Comuni partner. aiutato molto la coerenza interna del Pro- però lo chiamano fuori dall’arena della sele- Con il passare del tempo, con altre esperien- gramma, ma ha ottenuto spesso non tanto zione di azioni e della costruzione di strate- ze di formazione di programmi integrati, fa- l’articolazione di strategie declinate local- gie. Invece va sottolineato che proprio il pro- cendo qualche raffronto tra gli esiti derivan- mente, quanto piuttosto la riproposizione in motore è il principale soggetto interessato ti dal bando del PRUSST, i bandi per i PRIU, tutti i programmi delle stesse chiavi proget- alla pertinenza delle risposte come compo- il recente bando periferie5 e il PON città6 si tuali. Inoltre poiché la costruzione dei Pro- nenti di una strategia anche di livello sovra- possono evidenziare alcuni difetti strutturali grammi teneva debitamente in conto i cri- ordinato, e quindi dovrebbe lavorare molto di concezione della procedura che ne defor- teri di valutazione per il posizionamento in di più, e per tutta la durata del programma, mano gli esiti e ne impediscono la conclusio- graduatoria8, si replicano le stesse azioni per sotto il profilo della concertazione con i Co- ne completa in tempi ragionevoli. Su questi tutti i territori d’Italia piegando la specificità muni, sulla adeguatezza e fattibilità dell’ope- aspetti soprattutto sarà necessario introdur- territoriale all’elenco che renda la proposta razione complessiva, mantenendo le dovute re correzioni e aggiornare i metodi dell’urba- più vincente e finanziabile: l’asse ambientale forme di rispetto istituzionale12. nistica e della formazione e configurazione con la pista ciclabile, l’asse infrastrutturale Esattamente in questo senso sarebbe utile dei piani. con le migliorie provinciali e statali, l’asse che la Città Metropolitana svolgesse piena- Le procedure a bando non danno luogo a produttivo con le aree per le imprese, l’asse mente le funzioni delegate, con il ruolo di fa- progettazioni pertinenti ma divengono il della sicurezza del territorio con i parchi e le cilitatore di una migliore aderenza tra obiet- contenitore delle spinte localistiche più ac- opere ambientali; il tutto sempre composto tivi locali e aspirazioni dei programmi, tra il creditate. Normalmente tutti i programmi da progetti-scenario e da progetti-sponda. piano strategico e la progettualità svolta dai complessi, basati sulla costruzione integrata Interventi quindi non solo pericolosamen- Comuni, infine con il ruolo che le spetta di di quadri territoriali, composti da interventi te replicati senza contesti, ma soprattutto sussidiarietà verso l’alto per sostenere gli pubblici e privati, prendono l’avvio da una spalmati a coprire con almeno una proget- obiettivi di sviluppo nazionale. chiamata ai Comuni da parte di un Ente so- tazione ciascuno dei criteri di valutazione La concezione pianificatoria dei programmi vraordinato e questi, spesso appositamente per acquisire punteggi su più fronti. La cura risulta incompleta sotto il profilo della gover- sollecitati, a loro volta aprono un bando per della costruzione insediativa più utile, in cui nance. Al consapevole disegno di territorio la presentazione e successiva selezione di in- potessero essere chiaroscurati gli interventi ricercato nello sforzo di formazione del pro- terventi. L’esperienza ha dimostrato che le a seconda del risultato voluto, viene proce- gramma, non si sono affiancate misure orga- procedure a bando, anche se presentano un’ duralizzata in una formula redistributiva nizzative per il governo dei processi attuativi. accurata enunciazione di obiettivi territoria- egalitaria ed in una rinuncia da parte del pro- I programmi si sono dibattuti nel sistema li, spesso non danno luogo a progettazioni motore a concordare e consolidare strategie istituzionale e organizzativo tradizionale, incisive secondo una corretta orchestrazione differenziate e pertinenti ai territori. Compi- dimostrando palesemente che assieme ad di azioni fattibili e pertinenti, poiché, invece to di governance che potrebbe valorizzare il essi vanno create le occasioni di fattibili- che veicolare iniziative e progetti a maggior ruolo delle Città metropolitane in affianca- tà delle opere e mantenute le condizioni di ricaduta di benefici che agiscono sulle varia- mento al Ministero. fattibilità progettuale e approvativa, è neces- bili chiave del sistema territoriale e che sono Le pari opportunità offerte dai bandi, dere- sario l’accompagnamento con una strategia organizzati secondo una strategia realistica, sponsabilizzano il banditore dall’ individua- finanziaria affidabile e adattabile, va am- divengono il contenitore delle spinte e delle re azioni pertinenti ai territori e costruire messa una variabilità e ricomposizione con

72 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue nuove forme di coordinamento delle azioni turate in tattiche e occasioni momentanee garantire il successo dei programmi integra- a parità di efficacia, vanno tenute vive le “trasformando la città da spazio attentamen- ti, devono disgregare il disegno di territorio aspirazioni delle comunità con azioni quo- te (e rigidamente) progettato, ad ambito eu- come una sequenza di schemi aperti, scom- tidiane. Insomma va praticata una forma di ristico nel quale attivare nuove forme di ap- ponendo e ricomponendo continuamente governance che porti all’attuazione graduale partenenza e in cui sperimentare le politiche equilibri tra azioni e fattibilità, sotto una mantenendo l’unitarietà e la massa critica urbane concertate dai soggetti e attori delle stabile idea guida. Ma essere sempre revisio- del programma. trasformazioni insediative”.16 Insomma tat- nabili pone i programmi fuori dalla tradizio- Lo stesso Ministero Infrastrutture e Traspor- tiche per passare dal programma al contesto nale collocazione gerarchica degli strumenti ti, ben venti anni fa, si dichiara perfettamen- reale e contingente. e dei soggetti demandati a validarli, la cui for- te consapevole che questi aspetti debbano Si impone pertanto o l’istituzione di apposi- ma di accompagnamento non può certo es- essere oggetto di miglioramento e innovazio- te strutture di gestione precostituite assieme sere la variante urbanistica. Il piano diventa ne: “Alla luce delle esperienze accumulate, all’implementazione del programma, con un uno sforzo di sintesi verso una ordinata idea occorre evidenziare che è ancora necessario sistema di poteri meno formale di accordi e di territorio, stabile finché condivisa e fatti- lavorare intorno alla predisposizione di una protocolli ma più convincente sul governo bile. È’ necessario concepire il piano oltre il disciplina capace di sintetizzare e mettere a delle azioni, oppure una revisione profon- disegno: linee guida in coerenza con le possi- sistema le interrelazioni tra le azioni fisiche da degli aspetti organizzativi della Pubblica bilità concrete del momento e forme di con- e le azioni immateriali di governo della città Amministrazione. Per ora, senza l’invenzio- trollo e feedback sulla tenuta del programma e del territorio e che sia “trasversale” in am- ne di avveniristiche e pionieristiche innova- in coerenza con la realizzazione delle opere. bito istituzionale e tra le materie nelle quali zioni, già il corretto esercizio dei poteri degli intervenire.”13 E ancora: “Pertanto da parte organi della Città Metropolitana e una vera, Note dello Stato andrebbero potenziate utili for- ampia, robusta e consapevole autonomia dei * Dipartimento architettura. Università Roma3, me di assistenza alla progettualità locale e Municipi potrebbero essere l’avvio di nuove [email protected] nuovi strumenti per migliorarne la qualità e adeguate forme organizzative per la gestione 1 “Programmi integrati di intervento” art. 16 della la fattibilità, insieme a dinamiche azioni di dei Programmi. Legge 17 febbraio 1992, n. 179 - Norme per l’edili- programmazione.”14 Si deve disgregare il disegno di territorio in zia residenziale pubblica Programmi integrati costruiti sulla pro- una serie di schemi aperti ricomponendoli PRIU - art. 2 della Legge 17 febbraio 1992, n. 179 gettualità ed sul coordinamento di azioni, sempre sotto una stabile idea guida, certa- (cit.); PRU- art. 11 della Legge 4 dicembre 1993, sulla difficile collimazione con gli interessi mente non veicolabili con la variante urba- n. 493 - Conversione in legge del decreto legge 5 privati, su una strategia operativa e finan- nistica di tradizione. ottobre 1993, n.398 concernente disposizioni per ziaria che deve accompagnare le azioni con Sotto il profilo della costruzione tecnica l'accelerazione degli investimenti ed il sostegno le occasioni di fattibilità, hanno bisogno di del disegno di territorio si evidenzia che i dell'occupazione e per la semplificazione dei pro- una adeguata governance interistituziona- programmi integrati da una parte chiedono cedimenti in materia edilizia. le e intersettoriale15. Vanno costantemente di organizzare in forma aperta una visione 2 D.M. LLPP 8 ottobre 1998 n.1169, e bando alle- mantenute aperte tutte le possibili occasioni strutturale d’assetto per ciascuno dei Comu- gato. di fattibilità: una governance graduale che ni partecipanti, dall’altra pongono esigenze Comune di Roma, Assessorato all’Urbanistica. mantenga l’unità dei programmi cogliendo precise sul livello di progettazione e sul cro- - UO 10 Promozione Territoriale (a cura di) Fata nel tempo il concatenamento più fattibile di noprogramma delle opere e dei finanziamen- Viam Invenient. Il programma di recupero ur- azioni. ti. Si inchioda così uno schema di area vasta bano e sviluppo sostenibile dell’asse Tiburtino, La grande distanza tra la visione strutturale all’andamento realizzativo dei singoli pro- Roma, 2004 dei programmi e le opere pubbliche che li getti di opere pubbliche e private, in nome 3 Roma Capitale. Dipartimento Pianificazione realizzano, due contenuti progettuali com- di una fattibilità concreta. Esiste invece una Territoriale Urbanistica. UO Riqualificazione Ur- pressi in un unico atto, va percorsa tenendo distanza tra la visione strutturale e le opere bana. Novembre 2016. costantemente aperta la possibilità di rimo- pubbliche identificate che la realizzano, fatta 4 Crisostomi,V. “L’inesorabile peso della gestione dulazione e aggiornamento dei programmi, di variazioni delle convenienze dei soggetti, “in Urbanistica Informazioni 233-234. (pag 36 e senza perderne l’impianto. di bilanci altalenanti degli enti pubblici, di segg) Venti anni dopo i quadri territoriali, dopo istanze variabili della popolazione insediata 5 Decreto del Presidente del Consiglio dei Mini- essere passati dal piano di tradizione alle va- e delle sue diverse forme di rappresentanza, stri 25 maggio 2016. (17A00004) (GU n.4 del 5-1- rianti, ai tentativi di gestione con forme ne- di nuovi interventi inattesi modificativi de- 2017) goziali, oggi gli impulsi alla differenziazione gli assetti, che bisogna colmare. Va quindi 6 http://www.ponmetro.it/home/ecosistema/ quasi personale dei bisogni, la specializzazio- tenuta costantemente aperta la possibilità open-data/opportunita-e-bandi/ ne, le diverse forme istituzionali dei soggetti di rimodulazione e aggiornamento del pro- 7 D.M. LLPP 8 ottobre 1998 n.1169, e bando alle- che intervengono, le iniziative dal basso dei gramma, senza perderne l’impianto struttu- gato, con particolare riferimento all’art. 3 comma cittadini, richiedono pratiche di governo del rale e l’orizzonte condiviso di sviluppo. Si 2, comma 3 – assi prioritari di intervento. Gli Assi territorio tramite le azioni che si presentano modifica radicalmente la concezione degli prioritari d'intervento offrono uno spettro molto al momento fattibili, azioni a volte destrut- strumenti operativi dell’urbanistica che, per ampio di azioni ricadenti nella creazione di pre-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 73 condizioni di sviluppo, di valorizzazione dell’esi- Bibliografia Roma: l’autopromozione stente, di sostegno all’occupazione. Seguono poi Cassin M., “Dalla riqualificazione alla rigenerazio- dei richiami esemplificativi sui possibili inter- ne: lezioni per il progetto della città” in Urbanisti- del territorio nella venti e azioni, in una forma di campionamento ca n. 156, 2015, (pag. 58-64) costruzione della città dettagliatissima e molto estesa. Crisostomi,V. “L’inesorabile peso della gestione pubblica 8 D.M. LLPP 8 ottobre 1998 n.1169, e bando al- “in Urbanistica Informazioni 233-234. (pag 36 e Francesco Crupi* legato, con particolare riferimento all’art. art. 10 segg) – valutazione dei programmi; Talia,M. “Città capaci di progettare il futuro” in Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Urbanistica n. 156 -2015 (pag. 43) 25 maggio 2016. (17A00004) (GU n.4 del 5-1-2017) Introduzione con particolare riferimento all’art. 7 – criteri di va- L’autopromozione del territorio costituisce, lutazione dei progetti nell’ambito delle strategie per il recupero 9 D.M. LLPP 8 ottobre 1998 n.1169, e bando alle- e la rigenerazione delle città e dei territori gato, con particolare riferimento all’art. 3 comma contemporanei, una pratica capace di atti- 1 – assi prioritari di intervento vare visioni plurali e processi generativi e di 10 Decreto del Presidente del Consiglio dei Mini- diminuire la distanza tra teoria e prassi, tra stri 25 maggio 2016. (17A00004) (GU n.4 del 5-1- politiche e città (Balducci, et al, 2017). Nell’at- 2017) con particolare riferimento all’art. 4 comma tuale fase di climate change, caratterizzata 3 – tipologie di azione dalla tendenza alla metropolizzazione del 11 Limitandosi al panorama romano mentre la territorio e dal depauperamento delle risorse deliberazione di G. C. n. 30 del 25 agosto 2016 pro- ecologico-ambientali, governare la comples- pone progetti scenario, la deliberazione di G. C. n. sità dei fenomeni urbani richiede l’adozione 29 del 25 agosto 2016 propone progetti sponda. di una “prospettiva rovesciata” che coinvolga 12 Sull’esigenza di un maggiore coinvolgimento tutti i portatori di interessi diffusi (stakehol- del promotore per ottenere risultati più incisivi e der) nei processi decisionali, favorendo il concentrati ha riflettuto anche l’Anci. “Rigenera- senso di identità e di appartenenza (Macchi zione Urbana: un progetto per l’Italia” Dossier sui Cassia, 1991). Le pratiche partecipative, che progetti di Comuni e Città Metropolitane per il traggono origine dall’esperienze statuniten- Bando Periferie. Anci settembre 2017 (pag. 68 -70) si dell’advocacy planning (Davidoff, 1965) e 13 Ministero Infrastrutture e Trasporti – Dire- del community design degli anni Sessanta, zione generale per le trasformazioni territoriali. possono contribuire efficacemente alla co- “Prusst. Programmi di riqualificazione (cit.). - Pag. 16 - struzione della città pubblica attraverso l’im- 14 (Ibidem) Pag. 17 - plementazione di forme di autopromozione 15 A tal proposito si cita l’esperienza recentemen- incardinate sulla progettazione e sull’attua- te narrata del comune di Trieste che conferma la zione urbanistica partecipata (Crosta, 1984). fatica della gestione del PRUSST lunga 15 anni, e Nella Capitale l’autopromozione del territo- di tutti gli altri otto programmi a bando nazionale rio trova radici profonde nelle periferie infor- attivati nella città. Malgrado la grande coerenza mali e spontanee sorte soprattutto a partire delle operazioni, sviluppate sulla base di chiare dal secondo dopoguerra e si sviluppa sotto la e permanenti visioni strutturali d’insieme, salda- spinta delle “rivendicazioni popolari” portate mente mantenute dal Comune e assunte come avanti dalle prime associazioni e dai comitati linee guida dell’organizzazione territoriale, l’at- di quartiere. Dopo le lunghe “battaglie” degli tuazione tuttora si dibatte tra altalenanti riorga- anni Sessanta e Settanta, negli ultimi 25 anni, nizzazioni della struttura comunale, sempre dagli anche grazie all’emanazione di importanti esiti incerti quando si tratta di attuare politiche provvedimenti legislativi, l’Amministrazione territoriali attraverso strumenti multisettore. Comunale è riuscita a portare nelle periferie 16 M.Cassin, “Dalla riqualificazione alla rigenera- infrastrutture, spazi e servizi pubblici contri- zione: lezioni per il progetto della città” “Urbani- buendo alla loro rinascita sociale e culturale. stica n. 156, 2015, pagg. 58-64 In questo quadro di riferimento il paper ana- Talia,M. “Città capaci di progettare il futuro” “Ur- lizza lo stato dell’arte della complessa proble- banistica” n. 156 -2015 pag. 43 matica mettendone in evidenza, lo sviluppo storico, i punti di forza, le criticità e, attraver- so la lettura di un caso di studio 1, i percorsi evolutivi che potrebbero incidere sul proces- so complessivo di rigenerazione urbana.

74 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Gli squilibri territoriali e il processo di da una civiltà agricola e commerciale a una e il 1983, sia gli ultimi insediamenti abusivi autoproduzione della metropoli spon- industriale, il fenomeno dell’urbanesimo si realizzati tra il 1983 ed il 1994, costituirà, a tanea manifesta con un’intensità del tutto parago- seguito di una forte rivendicazione popolare, A partire dal secondo dopoguerra i processi nabile a quella delle altre capitali europee. una parte essenziale del nuovo palinsesto in- tendenziali di organizzazione territoriale Nel primo dopoguerra i processi formativi sediativo. alimentati dai massicci flussi migratori dal della “metropoli spontanea” (Clementi, Pe- Mezzogiorno e dalle regioni del nord-est rego, 1983) si connotano fortemente dalla Le rivendicazioni popolari quale matri- verso le aree più ricche e industrializzate nascita delle “borgate romane”. Luoghi del- ce dei processi di autopromozione del del paese, portano alla formazione di estese la città “senza autore” costruiti sui bisogni territorio conurbazioni formate da aggregati continui diretti della gente, fuori da ogni regola isti- Nella Capitale i processi di autopromozione di piccoli centri disposti a corona all’intor- tuzionalmente riconosciuta, accresciuti del territorio trovano radici profonde nel- no delle città o dislocate lungo le direttrici seguendo i principi della flessibilità, dell’a- le periferie informali e spontanee sorte so- delle principali infrastrutture di trasporto. dattabilità, della mutevolezza, le “borgate di prattutto a partire dal secondo dopoguerra L’abbandono di vaste aree agricole, la con- Roma” diventeranno un problema di ordine a corona intorno alla città legale. In questo centrazione dell’apparato industriale e della pubblico che occuperà per decenni l’agenda periodo la crisi degli alloggi e la mancanza forza-lavoro in poche aree del territorio na- politica dell’Amministrazione capitolina. Il dei più elementari servizi, in assenza di po- zionale (Hall, 1966) e l’accentramento degli termine “borgata” verrà utilizzato spesso in litiche pubbliche efficaci e di largo respiro organismi con funzione politica, economica modo indifferenziato e dispregiativo per in- e di una pianificazione attenta alla qualità e culturale, saranno causa di forti squilibri dicare agglomerati generici che non possono sociale dell’abitare, diventano «oggetto per- territoriali tra le varie aree geografiche del definirsi quartieri in quanto non presentano manente di rivendicazioni» (Daolio, 1974). paese. In particolare il proliferare di forme l’organizzazione economica e la struttura Sotto la spinta delle prime organizzazioni insediative informali, marginali, spontanee funzionale di una città. «Borgata è una sot- democratiche di lotta improntati dalle forme e abusive caratterizzate da agglomerati mo- tospecie di borgo: un pezzo di città in mezzo e dai contenuti dell’agire politico sperimen- nofunzionali a bassa densità insediativa, alla campagna, che non è realmente né l’una tato durante la resistenza romana, il processo uniformità tipologica, scarsa accessibilità e né l’altra cosa» (Insolera, 1962). Le “borgate di riappropriazione sociale e culturale della dotazione infrastrutturale, avranno un for- romane” descritte da Pasolini come «la coro- città intreccerà la storia del movimento ope- te impatto sull’ambiente e sul consumo di na di spine che cinge la città di Dio» restano raio, nato per riformare il mondo del lavoro e suolo alimentando fenomeni di degrado, una pagina controversa della storia di una promuovere il diritto alla casa, mutuando da povertà ed esclusione sociale. Il processo di Roma, «segregata e nascosta agli occhi della esso modalità e forme di protesta. Il “riscat- autoproduzione, esito di una complessa e ar- Roma riconosciuta» (Bianchi, 2011). to” delle periferie si realizzerà, sia attraverso ticolata congerie di cause e disfunzioni che La fine degli anni Cinquanta segnano il pas- occupazioni, mobilitazioni, lotte e rivendica- interessano la totalità degli attori della scena saggio dai processi insediativi informali e zioni popolari per acquisire o difendere dirit- urbana, verrà spesso associato alla crisi della spontanei, più legati al modello produttivo ti, sia mediante il dialogo con le istituzioni città ma darà vita a momenti di partecipazio- dell’autocostruzione e al concetto di “edilizia comunali e le circoscrizioni. Alle organizza- ne collettiva, di apprendimento, di ascolto di necessità”, all’abusivismo edilizio carat- zioni e ai comitati locali va riconosciuto il (Schön, 1983), di condivisione, di iterazione. terizzato prevalentemente dal ricorso a im- merito di aver sensibilizzato l’opinione pub- prese di costruzione e destinato a una classe blica sui problemi delle periferie contribuen- Il processo di autoproduzione della città sociale sempre più composita. Si tratta di un do a migliorare i provvedimenti legislativi Il processo di autoproduzione inizia spin- cambiamento epocale nel processo di produ- adottati con grave ritardo dallo Stato e dagli to dalla “necessità” da parte degli strati più zione delle periferie illegali che provocherà Enti locali, per affrontare il tema del recupe- emarginati della società di costruire un’a- un ingente consumo di suolo, la dilatazione ro e della riorganizzazione fisico-funzionale bitazione per sé e la propria famiglia ma dei confini fisici della città e il degrado del pa- dei nuclei spontanei e abusivi. Per compren- «esprime anche una resistenza alla rendita e trimonio storico-architettonico, paesaggisti- dere meglio il rapporto tra le varie forme di al neoliberismo, un ‘diritto alla città’ e all’abi- co e ambientale. L’abusivismo costituisce «il autogoverno locale e l’autopromozione del tare» (Cellamare, 2014). All’origine delle pri- più vasto progetto collettivo mai realizzato territorio appare doveroso ripercorre breve- me baraccopoli vi è la distanza tra le esigen- nel nostro paese [una modalità complessa di] mente la storia dei movimenti popolari che ze dei migranti e la capacità delle strutture crescita progressiva e ‘aperta’ perennemen- a Roma si sono battuti per l’affermazione dei economico-produttive di assorbire la nuova te non finita» (Zanfi, 2008); una condizione diritti di cittadinanza, l’accesso alle risorse, la domanda lavorativa. «L’urbanizzazione sen- destinata a svilupparsi seguendo il ritmo giustizia sociale. za industrializzazione» (Ferrarotti, 2014), delle esplosioni insediative nell’attesa di es- produrrà agglomerati operai in una città non sere perfezionata e riconosciuta. L’articolato Per il diritto ad abitare in periferia operaia (Berlinguer, Della Seta, 1976), gettan- patchwork di frammenti e nuclei urbani di «Non [si] può non contare sulla presenza e do le basi per la nascita di una nuova classe cui fanno parte, sia le “borgate ufficiali”, sia sull’azione della classe operaia» (Lefebvre, sociale, il “sottoproletariato urbano”. Nono- i tessuti spontanei sorti fuori dal Pr del 1931, 1967). stante la città non abbia vissuto il passaggio sia i nuovi nuclei abusivi costruiti tra il 1962

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 75 Nel febbraio del 1948 al primo congresso del- mento amministrativo. Negli anni Settanta, nistica. Si tratta, tuttavia, di provvedimenti le “consulte rionali”, una componente popo- dopo numerose occupazioni e lo stentato varati senza il presupposto giuridico di una lare impegnata a dare alla città un governo avvio del Piano per l’edilizia economica e legge regionale che disciplini la complessa democratico di sinistra, si afferma che «l’uo- popolare, mentre il movimento di lotta per problematica del recupero urbanistico, né mo potrà chiamarsi veramente tale quando la casa è polverizzato in una pluralità di or- di una legge quadro nazionale necessaria avrà risolto assieme al problema del pane e ganismi di base non istituzionali, nascono per regolamentare gli aspetti penali legati della libertà anche quello della casa». Alla i “Comitati di quartiere” che diventeranno, all’abuso edilizio. A sanare il vuoto legisla- conclusione del congresso fu eletto un comi- negli anni seguenti, i punti di riferimento tivo il 2 maggio 1980 è emanata la legge tato di coordinamento che, nel 1949, costituì per un approccio bottom-up ai bisogni delle regionale n. 28, “Norme concernenti l’abusi- il “Centro cittadino delle consulte popolari” comunità locali. Nel marzo del 1970 l’Ucv vismo edilizio ed il recupero dei nuclei edi- (Cccp) con l’obiettivo di «mobilitare la po- diventa “Sindacato unione lottisti” (Sul), con lizi sorti spontaneamente” che anticipa di polazione dei rioni e delle borgate di Roma lo scopo di costituire «un’unità di forze de- cinque anni l’approvazione della legge na- per la soddisfazione delle legittime esigen- mocratiche, laiche e cattoliche di sinistra». zionale in materia (L. 47/1985). Fortemen- ze dei cittadini (case, scuole, strade, servizi Nel giugno del 1973 il Sul converge nella si- te sostenuta negli anni precedenti dall’Ub, pubblici, trasporti) e battersi per affermare gla “Unione borgate” (Ub). Composta da una questo provvedimento, porterà all’approva- il diritto dei romani a vivere in una città in fitta rete di comitati di quartiere e consorzi zione della complessa manovra per il recu- cui ogni lavoratore trovi occupazione e be- di abitanti, l’Ub, si impegna, fin da subito, ad pero urbanistico delle cosiddette Zone O di nessere». Nel 1954 nasce l’”Unione consorzi allargare il proprio campo d’azione ai vari Prg nel 1983 (DGRL n. 4777). Complessiva- volontari” (Ucv) tra nuclei edilizi sorti fuori livelli istituzionali per promuovere politi- mente la variante interessa 72 piani esecuti- piano regolatore con il fine dichiarato di in- che finalizzate al recupero dei nuclei edilizi vi relativi a 76 nuclei abusivi che occupano tegrare i tessuti spontanei nella città legale, spontanei e abusivi e contrastare i fenomeni una superficie pari a 4.500 ettari. Una mano- «riconoscendo nelle ‘case della domenica’ di speculazione edilizia legati all’abusivismo vra urbanistica che, in termini dimensiona- una irregolarità necessaria ai lavoratori per (Unione Borgate, 1978). li, non trova riscontro in nessuna altra città continuare a vivere e a lavorare a Roma». Il Sotto l’impulso dei sindaci Giulio Carlo Ar- italiana e del resto d’Europa. primo passo nel rapporto collaborativo tra gan, Luigi Petroselli e Ugo Vetere2, delle asso- Agli inizi degli anni Ottanta, esaurita la fase il movimento delle associazioni locali e l’AC ciazioni e dei comitati di quartiere, le borgate della grande espansione spontanea e abu- si ebbe il 20 gennaio 1959; con deliberazione romane sono oggetto di un vasto processo di siva, avanza una nuova ondata di insedia- n. 158, “Convenzione per l’installazione dei “risanamento” che prevede oltre alla demo- menti non pianificati, in parte costituita dai pubblici servizi in un centinaio di borgate lizione degli insediamenti informali, con- nuclei esclusi dalle precedenti perimetra- definite abusive”, il Comune riconosce nei sistenti interventi di costruzione/adegua- zioni, che aggredisce con rinnovato vigore lottisti riuniti in Consorzi i soggetti con i mento della rete stradale, dell’illuminazione vaste porzioni dell’Agro romano. Sono pro- quali interloquire per la realizzazione dei pubblica, della rete fognaria e di quella del mossi convegni e conferenze, analizzate le programmi di intervento. Il riconoscimento gas metano. In particolare, la realizzazione dinamiche sociali ed economiche della pe- urbanistico dei “nuclei edilizi” sorti fuori dal del cosiddetto Piano Acea, costituirà il primo riferia romana con l’obiettivo di articolare Pr del 1931, circa 3.840 ettari, avverrà formal- riconoscimento urbanistico dei nuclei edilizi gli indirizzi generali di una nuova variante mente nel 1962 con l’adozione del Prg che nati a partire dagli anni Sessanta e allo stes- urbanistica. A metà degli anni Novanta, con individua 44 nuclei edilizi definite “Zone di so tempo la conquista sociale più sentita da l’adozione della variante denominata “Pia- ristrutturazione urbanistica” (Zone F1) da parte dei cittadini delle periferie. Tra il 1972 no delle certezze”4 che individua 80 nuovi assoggettare a Piani Particolareggiati (PP) di e il 1978 saranno demoliti quasi tutti i “bor- nuclei abusivi per circa 2.000 ettari e l’ap- iniziativa pubblica. L’azione politica di sen- ghetti” esistenti sul territorio comunale per provazione della legge 724/1994 che con- sibilizzazione degli abitanti e di organizza- un totale di 4.500 case fatiscenti e baracche tiene norme per lo “scomputo” degli oneri zione della partecipazione era stata portata e assegnati agli abitanti sfrattati circa 2.000 concessori, il lungo cammino delle batta- avanti dall’Ucv attraverso il supporto alla alloggi ricadenti in alcuni PdZ. glie popolari per il riscatto delle periferie stesura di centinaia di osservazioni al Prg A metà degli anni Settanta, dopo i sequestri sembra essersi esaurito, almeno nella sua che avevano permesso di inserire i nuclei nel e le demolizioni ordinate dalla pretura, il fase “socialmente e politicamente eroica”. nuovo strumento urbanistico. Nel 1964 vie- processo di rivendicazione per il diritto ad In questo periodo la superficie interessata ne costituita l’”Unione nazionale inquilini e abitare in periferia giunge a un compromes- da edificazioni a uso residenziale e non resi- assegnatari” (Unia) con l’obiettivo di tutela- so. La soluzione prospettata è quella che denziale, spontanee e abusive riconosciute re a livello nazionale gli interessi dei gruppi prevede la perimetrazione dei nuclei spon- dai diversi strumenti urbanistici raggiunge sociali esclusi dalle politiche pubbliche a so- taneamente sorti nell’Agro romano dopo il la dimensione record di circa 12.000 ettari stegno della casa. In questo periodo accanto 1962 quale atto propedeutico all’avvio del pari a un terzo dell’intera superficie urba- ai temi storici promossi dalle associazioni processo di recupero urbanistico. A tal fine nizzata e 900 mila abitanti. Roma diventa la romane si affiancano nuovi campi di lotta e sono emanate alcune deliberazioni di CC3 più grande “metropoli spontanea” d’Europa. di rivendicazione popolare riguardanti, l’at- che individuano sul territorio numerosi nu- tuazione della legge 167/1962 e il decentra- clei abusivi da assoggettare a variante urba-

76 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue La strategia dell’autopromozione del e un tessuto incompleto, denunciano una for- aree pubbliche cedute tramite convenzione territorio te carenza di infrastrutture, di spazi e di servi- all’AC, mentre per 75 comprensori è in corso La strategia dell’autopromozione del territo- zi pubblici. Tuttavia la mancata realizzazione l’istruttoria. rio, messa in campo dall’AC negli ultimi 25 delle opere non dipende dall’assenza delle anni per accelerare i processi di recupero e di aree quanto dall’impossibilità di rendere ope- Il progetto di uno spazio pubblico nel nucleo O/26 valorizzazione della città diffusa, individua rative le previsioni degli strumenti attuativi “Due Torri - Villa Verde” nella partecipazione lo strumento per evita- per motivi in molti casi legati alle procedure In questo quadro teorico e operativo si inse- re conflitti tra interessi diversi e favorire l’au- di esproprio e/o all’insufficienza delle risorse risce il progetto dell’area pubblica interna todeterminazione delle comunità insediate pubbliche. Per superare queste difficoltà l’AC al comparto edificatorio n. 2 del PP n. 26/O (Giangrande, 1997) considerate, anche a ha delineato nel tempo nuove procedure e “Due Torri - Villa Verde” avviato nel 2011 uti- livello comunitario5, componenti indispen- nuovi strumenti operativi in grado di rispon- lizzando il meccanismo dello “scomputo” de- sabili alla rigenerazione fisica, sociale ed dere ai problemi relativi all’acquisizione e gli oneri concessori (L. 724/94, DCC 53/2009) economica del territorio. A seguito del lungo alla realizzazione delle opere pubbliche. Nel- e attualmente in corso di ultimazione. Pro- percorso di mobilitazione sociale e di speri- la progettazione dei PP sono introdotti mec- mosso dall’ACRU “Villa Verde”, l’intervento mentazione disciplinare l’AC ha avviato: canismi attuativi alternativi all’esproprio che recepisce tutte le esigenze manifestate dalle - il processo di recupero degli insedia- consentono, attraverso la ricomposizione associazioni e dai comitati di quartiere du- menti abusivi sorti a partire dagli anni Ses- fondiaria dei diritti edificatori, l’acquisizio- rante il processo partecipativo. L’area pubbli- santa nell’Agro romano; ne gratuita delle aree pubbliche interne ai ca è stata suddivisa in due stralci funzionali - la realizzazione delle opere “a scom- comparti soggetti a convenzione (art. 28 L. per complessivi 7.058 mq. Il primo stralcio è puto”; 1150/1942, art. 8 L. 765/1967). composto da un edificio polifunzionale, da - l’autorecupero di immobili inutiliz- L’attuazione degli interventi è resa possibile una piazza con annesso gioco bimbi, da un zati o in stato di degrado6; anche grazie alla legge 724/1994 che permet- parcheggio e da un’area a verde attrezzato - la progettazione e l’attuazione ur- te ai privati di realizzare “a scomputo” degli per complessivi 4.800 mq. Il secondo stralcio banistica partecipata della nuova ondata di oneri concessori le opere di urbanizzazione è composto da un centro per anziani, da un abusivismo sorta nell’Agro romano a partire necessarie al recupero dei nuclei7. La possibi- campo giochi, da un campo bocce e da un’a- dagli anni Ottanta. lità di realizzare opere pubbliche fondamen- rea a verde attrezzato per circa 2.258 mq. L’in- Nelle note che seguono sarà approfondito il tali (fognature, reti idriche, verde e servizi tervento è stato concepito per dare identità e tema della realizzazione “a scomputo” degli pubblici), reinvestendo il gettito prodotto riconoscibilità all’insediamento, per portare oneri concessori degli spazi e dei servizi pub- nelle zone dove è stato generato, è sancito luoghi di aggregazione, spazi per la cultura e blici ricadenti nei comparti soggetti a con- da alcune deliberazioni di CC8 che hanno la socialità, in grado di produrre anche quel venzione dei PP di recupero delle ex Zone O. riconosciuto nei Consorzi di autorecupero “riscatto” più volte invocato. Il progetto pre- i soggetti in grado di provvedere alla gestio- sta particolare attenzione al rispetto della ge- L’autoinfrastrutturazione del territorio. Le opere ne e alla realizzazione delle opere pubbliche omorfologia del sito, impiegando materiali e “a scomputo” mediante l’impiego delle risorse provenienti tecnologie resilienti capaci di garantire una Il processo partecipativo e negoziale di au- dal condono edilizio (L. 47/85, L. 724/1994, significativa riduzione dell’immissione in toinfrastrutturazione del territorio, che sta L. 326/2003) o derivanti dalle costruzioni atmosfera di sostanze inquinanti, il rispet- offrendo un contributo non trascurabile alla realizzate dopo l’approvazione dei PP. I cit- to delle risorse e dei cicli naturali. L’edificio costruzione della città pubblica nelle perife- tadini, versando gli oneri concessori nelle polifunzionale si caratterizza per l’utilizzo rie, ha interessato soprattutto i nuclei spon- casse dei consorzi anziché in quelle del Co- di sistemi attivi destinati alla produzione di taneamente sorti a partire dagli anni Sessan- mune, diventano parte attiva del processo di energia da fonti rinnovabili: impianto foto- ta nell’Agro romano, le cosiddette Zone O. Si autoinfrastrutturazione. Gli introiti ricavati voltaico, impianto solare termico, impianto tratta di grandi lottizzazioni abusive che si sono impiegati per la realizzazione diretta di climatizzazione con generatori a pompa concentrano prevalentemente lungo le prin- delle opere pubbliche sotto la vigilanza degli di calore e sistemi passivi: facciata ventilata cipali direttrici dei processi di valorizzazione uffici tecnici comunali a quali saranno con- e serra solare; per gli spazi esterni sono sta- immobiliare, spesso in continuità ai nuclei segnate una volta ultimate. Si tratta, dunque, ti impiegati pavimentazioni fotocatalitiche, delle Zone F1, comprendendo vaste porzioni di processi partecipativi in grado di produrre lampade a led e un complesso sistema di de- dell’Agro romano in particolare a est, lungo consenso, condivisione e una maggiore con- purazione, riciclo e smaltimento delle acque la Prenestina, la Casilina e la Tuscolana e, a sapevolezza del valore dell’opera pubblica meteoriche. ovest, lungo la Cassia, la Trionfale e l’Aurelia. che, una volta realizzata, diventa il simbolo La forma di questi insediamenti non appar- di una conquista collettiva. Dai dati gentil- Considerazioni conclusive tiene al modello metropolitano delle ramifi- mente forniti dall’ufficio “Opere a Scompu- La realizzazione delle opere “a scomputo” ha cazioni ad albero che si dipartono dal centro to” afferenti all’ex Dipartimento XVI9, dei messo in evidenza, accanto a sostanziali ele- perdendo via via intensità e consistenza, ma circa 750 comprensori soggetti a convenzio- menti di innovazione nel rapporto partecipa- hanno una radice endogena, locale. I nuclei, ne ricadenti nei PP di recupero delle ex Zone tivo e negoziale tra Roma Capitale, le associa- che presentano strutture insediative semplici O, 450 sono stati già approvati con DD e le zioni, i consorzi di autorecupero e le comunità

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 77 Figura 1 – Immagini dell’intervento - I stralcio. Fonte: elaborazioni dell’autore.

insediate, alcuni elementi di riflessione: zione del territorio, ai cambiamenti clima- 7 Cfr. art. 39 co. 9, legge 23/12/1994 n. 724, “Mi- - innanzitutto si rileva che, in molti tici e alla crescente difficoltà da parte delle sure di razionalizzazione delle finanza pubblica”. casi, la complessità e la pletoricità delle nor- amministrazioni locali di gestire i “beni co- La norma ha subito negli anni seguenti numerose me e degli adempimenti, hanno provocato muni”, deve promuovere azioni di gestione modifiche derivanti dall’adeguamento alla nor- forti ritardi nella realizzazione e nella conse- innovativa e partecipata «a partire da reti mativa comunitaria sugli appalti pubblici (Diret- gna dei lavori; di soggetti sociali costituitesi sul territorio» tiva 37/93/CEE) a partire dalla sentenza della Cor- - quasi ovunque i processi di proget- (Poli, Ravagnan, 2016). Agire “dall’alto” e te di Giustizia Europea del 12/07/2001 (C-399/98). tazione partecipata hanno scontato l’assolu- “dal basso” con politiche, strategie, tattiche e 8 Cfr. Comune di Roma, DCC 15/05/1995, n. 107; ta mancanza di luoghi deputati al dibattito e azioni diffuse sul territorio può contribuire 7/02/2005, n. 25; 25/06/ 2009, n. 53. alla condivisione dei progetti10; a rimodellare le forme urbane del paesaggio, 9 Oggi Dipartimento SIMU - CULP, nella persona - in molte realtà le risorse a disposi- restituire valore e senso alla costruzione dei di Fabrizio Sancamillo. Dati aggiornati al 2017. zione dei consorzi di autorecupero si sono “beni comuni” e incidere sul processo com- 10 Attualmente il processo partecipativo è riser- rivelate del tutto insufficienti al consegui- plessivo di rigenerazione urbana. vato solo «agli strumenti di pianificazione urba- mento di un reale recupero funzionale e qua- nistica e ai progetti di trasformazione urbana». litativo dei nuclei; Note Cfr. Comune di Roma, DCC 2/03/2006, n. 57, “Re- - in molti casi gli interventi realizzati * Dipartimento di pianificazione, design, tecno- golamento per l’attivazione del processo di parte- hanno registrato un repentino degrado delle logia dell’architettura, Sapienza Università di cipazione dei cittadini alle scelte di trasformazio- strutture dovuto alla tardiva o mancata atti- Roma, [email protected] ne urbana”. vazione dei servizi di gestione, sorveglianza e 1 Di cui l’autore è stato anche progettista. manutenzione. 2 Che con la loro azione daranno vita al periodo Bibliografia Partendo da queste brevi considerazioni si delle cosiddette “giunte rosse” (1976 - 1985). Balducci A., De Leonardis O., Fedeli V. (2017) (a evince la necessità di snellire l’attuale qua- 3 Cfr. Comune di Roma, DCC, 20/04/1976 n. cura di), Terzo rapporto sulle città. Mind the gap. dro normativo-procedurale, di individuare 1663; 31/07/1978 n. 3372; 31/07/1978 n. 3374; Il distacco tra politiche e città, Mulino, Bologna. spazi e momenti di elaborazione partecipata 31/07/1978 n. 3377. Berlinguer G., Della Seta P. (1976), Le borgate di e condivisa dei progetti, di introdurre nuove 4 Cfr. Comune di Roma, variante al Prg “Piano del- Roma, Editori Riuniti, Roma. modalità di finanziamento in grado di inter- le certezze” adottata con DCC 29/05/1997, n. 92 e Bianchi A. (2012), Progetto per Roma, Gangemi cettare risorse in ambito nazionale e comu- approvata con DGRL 10/09/2004, n. 856. Editore, Roma. nitario e di prevedere, accanto a incentivi ur- 5 A partire dal “Rapporto Bruntland” (WCED/1987) Cellamare C. (2014), Roma, Città autoprodotta. Ri- banistici, prelievi fiscali di natura negoziale e fino al “Patto di Amsterdam” (CE/2016). cerca urbana e linguaggi artistici, Manifestolibri e consensuale. Infine, la consapevolezza dei 6 Cfr. Regione Lazio, legge 11/12/1998, n. 55, “Au- Editore, Milano. rischi connessi al processo di metropolizza- torecupero del patrimonio immobiliare”. Clementi A., Perego F. (a cura di) (1983), La metro-

78 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue poli “spontanea”. Il caso di Roma 1925 - 1981: svi- Urbanistica ed architettura ciò che rende impossibile ricondurne l’im- luppo residenziale di una città dentro e fuori dal pianto morfologico e distributivo a forme piano, Edizioni Dedalo, Bari. nei Paesi in via di archetipiche o a schemi generali o ricorren- Crosta P. L. (a cura di) (1984), La produzione socia- sviluppo: ti, generando al contrario un’impressione di le del piano, FrancoAngeli, Milano. quale forma per il futuro incoerenza e di disordine morfologico; sono Daolio A. (a cura di) (1974), Le lotte per la casa in della città informale? proprio quest’assenza, la carenza di servizi e Italia, Feltrinelli, Milano. infrastrutture, l’incerta definizione degli usi Valerio Cutini * e Valerio Di Pinto** Davidoff P. (1965), “Advocacy and Pluralism in e la precarietà delle destinazioni a rendere Planning”, in Journal of the American Institute of inefficaci per la loro lettura e comprensione Planners, n. 31 pp. 331-338. i tradizionali strumenti di analisi. Ferrarotti F. (2014), Roma caput mundi. Dalla me- Introduzione Una simile inadeguatezza rende necessario tropoli alla baraccopoli, Gangemi Editore, Roma. Gli insediamenti informali sono definiti sperimentare un differente approccio anali- Giangrande A. (1997), “La produzione sociale del dall’agenzia Habitat delle Nazioni Unite tico, al fine di far emergere, dall’apparente in- piano”, in La città intelligente. Trasformare l’am- come aree residenziali, generalmente segre- coerenza delle forme insediate, gli elementi ministrazione nella trasformazione del territorio, gate rispetto al resto dell’aggregato urbano, (funzionali, sociali e culturali) costituivi de- Chicca, Tivoli. nelle quali gli abitanti in prevalenza non gli insediamenti e i principi genetici che ne Hall P. (1966), Le città mondiali, Il Saggiatore, Mi- dispongono di un titolo di possesso del pro- sono all’origine. Alla radice di questa ricerca lano. prio immobile, utilizzato di fatto secondo è l’idea che un ordine invisibile, tale in quan- Insolera I. (1962), Roma Moderna. Un secolo di modalità che variano dall’affitto occasionale to nascosto dalle sembianze caotiche dell’or- storia urbanistica 1870-1970, Einaudi, Torino. o sommerso all’occupazione abusiva, nelle ganizzazione spaziale di forme e funzioni, Lefebvre H. (1967), Le Droit à la ville, Ed. du Seuil, quali si rileva una forte carenza di infrastrut- esista, in quanto esito di un processo auto- Parigi. ture e servizi essenziali e nelle quali l’edifi- organizzato di adattamento delle comunità Macchi Cassia C. (1991), Il grande progetto urba- cato non è conforme alle norme edilizie e insediate alle caratteristiche dei luoghi; tale no, NIS, Roma. alle previsioni urbanistiche. In ragione di esito, che si materializza nell’organizzazione Poli I., Ravagnan C. (2016), “Roma. Percorsi di in- tali caratteristiche e del fatto che tali ambiti dei comportamenti sociali e nella geografia novazione nella gestione dei beni comuni”, in sono spesso collocati in aree geograficamen- interna degli insediamenti, può essere inve- Sentieri Urbani n. 20, INU Trentino. te critiche, soggette a rischio ambientale, gli stigato nell’assetto relazionale della griglia Schön D. A. (1983), The Reflective Practitioner: abitanti degli insediamenti informali sono urbana, anziché nella conformazione mate- How Professionals Think In Action, Basic Books, esposti a condizioni di precarietà, insicurez- riale del costruito, nonostante sembri avere New York. za, criminalità e diffuso degrado (UN-Habi- un ruolo determinante nel diversificarsi del- Unione Borgate (1978), Unione Borgate, Tipogra- tat, 2015). Una simile definizione rende evi- le forme architettoniche. Ciò ha suggerito fia DACAR, Roma. dente che, apparentemente forse marginale di utilizzare le tecniche di analisi configu- Zanfi F. (2008), Città latenti. Un progetto per l’Ita- e confinata in ambiti geograficamente re- razionale, fondate sull’assunzione del ruolo lia abusiva, Mondadori Bruno, Milano. moti, la questione degli insediamenti infor- della griglia urbana come generatrice dei mali appare invece estendersi, tanto da pre- fenomeni che hanno luogo al suo interno, sentarsi in effetti come una delle tematiche come strumento di analisi dello spazio de- più diffuse e pressanti nell’attuale scenario gli insediamenti informali, allo scopo di far internazionale: la stessa agenzia delle Nazio- emergere il loro recondito pattern relaziona- ni Unite attesta infatti che simili contesti in- le e comportamentale; discutendo la tesi che sediativi risultano di fatto ospitare oggi più l’uso di un approccio configurazionale è in del 25% della popolazione mondiale, con un grado di delineare i meccanismi dei processi incremento che negli ultimi 25 anni è stato auto-organizzativi che governano le dinami- stimato nella misura di circa 213 milioni che di formazione e sviluppo degli insedia- di persone (UN-Habitat, 2013); e se la loro menti informali; e fornendo al contempo le collocazione geografica investe soprattutto necessarie indicazioni per strategie e politi- gran parte del continente africano, l’Asia e che di rigenerazione e risanamento. Siffatto l’America latina, tuttavia alcune emergenze approccio sarà applicato al Compound di riconducibili a tale formazione sono ricono- Baseco, nelle Filippine, quale emblematico scibili anche nei paesi più sviluppati, e, in esempio di insediamento informale oggetto particolare e in misura macroscopicamente di un crescente dibattito locale ed interna- evidente, anche in Italia. Sorti e sviluppati zionale sulle strategie per la sua riqualifica- senza (o in difformità da) regole, norme e zione. Ciò non deve però indurre a pensare, indicazioni di piano, ciò che caratterizza il come si è già detto, che l’informalità sia un pattern insediativo degli insediamenti in- problema lontano dai contesti occidentali, formali è proprio l’assenza di un pattern, in quanto essa, seppure in forme mitigate e

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 79 circoscritte, è un fenomeno assolutamente dello spazio (Hillier, 2012), che viene assunto evidenziando come l’indice di scelta sia un at- attuale anche in Europa (Cutini, Di Pinto, come “the common ground for physical and tendibile indicatore della distribuzione delle 2018a). La ricerca di approcci verso nuove societal cities” (Vaughan, 2007, p. 206). Ele- correnti di traffico (pedonale e veicolare) alle forme di conoscenza urbana è quindi di pie- mento cardine, interfaccia fra la griglia degli diverse scale, e come l’indice di integrazione na attualità anche per le sfide della pianifica- spazi materiali e la trama delle interazioni so- riproduca in modo altrettanto attendibile la zione e del progetto urbano delle città e degli ciali è il movimento naturale, definito come distribuzione della attività effettivamente insediamenti “formali” del futuro prossimo la porzione di movimento determinata dalla insediate, così da rappresentare un eccel- configurazione della griglia, e non dipenden- lente indicatore del livello di centralità del- Insediamenti informali e approccio te dalla presenza, dalla consistenza e dalla le varie parti dell’insediamento, assunto in configurazionale collocazione delle attività insediate (Hillier termini di attrattività per le attività. Fondato Come è stato accennato, l’approccio confi- et al., 1993). In forza della presenza del movi- sull’assunzione dell’importanza essenziale gurazionale si caratterizza per due aspetti, mento naturale, la configurazione della gri- delle relazioni spaziali e sulla convinzione che lo rendono particolarmente adatto allo glia è quindi riconosciuta di per sé in grado che queste, nel loro insieme, costituiscano studio dei complessi insediativi informali. Il di produrre movimento e di influenzarne la una materializzazione della rete dei rapporti primo è il riconoscimento della griglia urba- distribuzione lungo gli spazi urbani. Natu- sociali e dei pattern comportamentali della na (ovvero l’insieme degli spazi liberamente ralmente, il movimento naturale così distri- comunità insediata, l’approccio configura- fruibili e delineati dalla presenza del costru- buito influenza la localizzazione delle atti- zionale si presenta pertanto uno strumento ito) come la matrice primaria dei fenomeni vità, con l’effetto di attrazione nei confronti assai promettente per l’osservazione e lo stu- che hanno luogo al suo interno: è proprio il di quelle interessate a beneficiare della sua dio degli insediamenti informali: la finalità è modo in cui le vie, le strade e le piazze sono presenza; le quali, a loro volta, funzioneran- studiare se – e in qual misura – le strutture posizionate e reciprocamente correlate a de- no come attrattori di altro movimento (non insediative informali siano di fatto provvi- terminare le precondizioni per il loro stesso più naturale, ma indotto), e questo indurrà la ste di un ordine ad esso intrinseco, che non utilizzo, così da indurre la distribuzione dei localizzazione di ulteriori attività, secondo emerge nelle sembianze materiali del tessuto flussi di movimento e la localizzazione delle una dinamica evidentemente esponenziale, edificato e non può quindi essere rilevato me- attività interessate ad intercettarli. Il secon- che è stata definita un “movement economy diante gli strumenti del tradizionale approc- do aspetto è la considerazione degli aspetti process” (Hillier et al., 1993), e che costitui- cio metrico e geometrico. Più nello specifico, relazionali come componente essenziale, in sce il motore per l’ingresso del pattern socia- si tratta di verificare su alcuni casi di studio luogo delle caratteristiche puramente geo- le e culturale all’interno dello spazio urbano. selezionati come particolarmente pertinenti metriche e morfologiche: è il complesso del- Sul piano concreto, analizzare la configu- e significativi per la loro rappresentatività se la trama delle relazioni spaziali fra i singoli razione della griglia urbana significa ridur- emerga la ricorrenza di specifici connotati elementi costituenti la griglia a determinare la a sistema mediante la scomposizione in di natura configurazionale, così che questi la configurazione dell’aggregato urbano: a elementi discreti e quindi riconoscere a cia- possano essere attestati come caratteristiche set of “relations between all various spaces scuno di tali elementi un insieme di valori indicatrici della genesi informale degli inse- of a system” (Vaughan, 2007): la quale a sua numerici corrispondenti ad altrettanti indici diamenti. volta – si è detto – è assunta come l’elemento configurazionali, dipendenti dalle mutue re- Mirate a definire l’intima natura di tale gene- fondativo dei meccanismi del suo funziona- lazioni spaziali fra gli stessi elementi. Fra tali si, la conoscenza delle stesse caratteristiche mento come sistema insediativo. Una simile indici, quelli più significativi ai nostri scopi potrà inoltre illuminare e orientare le stra- visione consente di concettualizzare un siste- appaiono il choice value e l’integration va- tegie indirizzate al risanamento di tali con- ma insediativo – o, in termini più ampi, una lue. Il primo – corrispondente al parametro testi e al loro affrancamento da condizioni città – come risultante dalla giustapposizio- usualmente chiamato betweenness in teoria di disagio estremo e degrado. Naturalmente ne di due distinti, ma strettamente correlati, dei grafi – è definito come la frequenza di un l’intrinseca natura autopoietica degli inse- layer: il primo, il più evidente, risulta dalla elemento sui percorsi di interconnessione diamenti informali rende impensabile ogni presenza delle vie, delle strade, delle piazze di tutte le altre coppie, ed esprime la poten- tentativo di assoggettarne la dinamica a lo- e dalla trama degli edifici e degli isolati che zialità dello stesso elemento di intercettare giche di pianificazione tradizionale, finaliz- le definiscono; il secondo dalle attività inse- le correnti di flusso nel sistema; il secondo – zate a definire in senso dirigistico un assetto diate lungo la griglia urbana (all’interno del corrispondente alla closeness della teoria dei finale, da conseguire con interventi autori- tessuto edilizio che la definisce) e dalla loro grafi - è definito come una misura normaliz- tari di trasformazione. La crisi di un simile complessa trama delle relazioni. Il manife- zata della profondità media di un elemento approccio, di per sé palese anche nei più con- starsi di tali relazioni fra attività all’interno rispetto a tutti gli altri, così da esprimere la sueti ambiti insediativi, lo rende velleitario dello spazio costituito dalla griglia urbana è sua accessibilità da e verso di essi. e improponibile nei contesti frutto di genesi l’inscindibile elemento di correlazione fra i Una rilevante quantità di studi e applicazio- autopoietica e di crescita informale, e a mag- due layer (Vaughan, 2007). Ed è proprio la re- ni sperimentali hanno dimostrato l’eccellen- gior ragione nei paesi in via di sviluppo. Si lazione fra il layer materiale e quello sociale te correlazione fra la distribuzione di questi tratta piuttosto di utilizzare le risultanze del- a costituire il nesso concettuale fra i conno- parametri sugli elementi spaziali del sistema la modellazione configurazionale per guida- tati strutturali e le caratteristiche funzionali ed alcuni fenomeni insediativi, in particolare re e indirizzare le dinamiche bottom-up già

80 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue in atto da decenni, con l’intento di attivare che parimenti insolite per ciò che riguarda Morfologia urbana e forme del patrimonio meccanismi di auto-rigenerazione dei conte- la struttura topologica e geometrica. La rete La struttura configurazionale di Baseco tro- sti degradati (Cutini, 2018). urbana duale (Porta, Crucitti, & Latora, 2006) va riscontro nella sua morfologia urbana. dell’area, infatti, costruita secondo le tec- Dominato da abitazioni abusive, l’insedia- Caso di studio: il compound di Baseco niche proprie dell’analisi configurazionale mento è caratterizzato da larghi brani ur- tra topologia e forma nella sua declinazione Space Syntax – e più bani caotici, ove piccole costruzioni spesso Situato nel cuore della città metropolitana di precisamente ricorrendo all’Angular Seg- edificate con materiali di recupero, ad uno o Manila, capitale delle Filippine, il compound ment Analysis (Turner, 2001) –, risulta com- due piani sono organizzate secondo schemi di Baseco costituisce uno dei più emblematici posta da 28.543 linee, con una densità media non-geometrici, di tipo organico o reticolare. esempi di insediamento informale del pano- di poco inferiore alle 48.000 linee per chilo- Questa forma abitativa costituisce la princi- rama internazionale. Se, infatti, ci si riferisce metro quadrato di superficie territoriale ur- pale tipologia edilizia di Baseco e copre com- solitamente all’informalità come condizione banizzata, molto più alta di quanto consue- plessivamente una superficie non inferiore a socio-abitativa, in questo caso essa va estesa tamente si registra. 23 ettari sui 60 di superficie territoriale. alla genesi stessa dell’area: nata nella metà La struttura globale dell’insediamento ri- Si distinguono, tuttavia, anche altri tipi mor- degli anni ’50 come area funzionale della Ba- sulta organizzata su pochi assi (Figura 1c), fologici, che rispecchiano organizzazioni taan Shipyard and Engineering Company (da relativamente grandi, che formano la ruota funzionali a maglia lineare e/o ortogonale. cui l’acronimo), Baseco si è strutturata nello deformata (Hillier, 1989) tipica, ovunque, del- Si tratta delle poche aree ove è stata effettiva- steso decennio come barriera di protezione le città grandi e piccole. A differenza di gran mente implementata, o vi si è quantomeno dalle inondazioni marine e sito di smalti- parte di loro, tuttavia, manca un punto di tentato, una qualche forma di progettazione mento dei rifiuti provenienti dalla sistema- addensamento dei valori degli indici di cen- urbana e di quelle che affacciano direttamen- zione dell’area portuale di Manila, in vista di tralità, segno dell’assenza di una centralità te sulle strade principali. In questi contesti una futura visita della Regina Elisabetta. Ba- polarizzante l’attrattività urbana. Questi assi trovano spazio abitazioni più convenziona- seco è, pertanto, un vero e proprio “ammas- di collegamento vanno quindi ad assumere li, spesso in mattoni, calcestruzzo e acciaio, so di rifiuti galleggianti”, che si è accresciuto il duplice ruolo di spazi mediai e finali per lo per quanto quasi sempre non eccedenti i due negli anni secondo le esigenze della città. spostamento intra-urbano. Non stupisce che piani e al limite minimo delle dotazioni civi- Questo processo, tutt’ora in atto, ha portato, essi siano gli unici pavimentati dell’intero li. L’area presenta, inoltre, alcune infrastrut- dal 2000 a oggi, al raddoppio della superficie insediamento. Ciò segnala che la morfogene- ture, perlopiù concentrate nella parte nord utile, pari attualmente a poco meno di 60 et- si urbana di Baseco, come ci si può attendere dell’insediamento, che rappresentano la qua- tari. Di pari passo è cresciuta la popolazione per un insediamento non pianificato, segua si totalità del patrimonio edilizio civile vero insediata, che secondo le più recenti stime un preciso ordine: prima la definizione degli e proprio dell’intero insediamento. disponibili oscilla tra le 70.000 e le 90.000 assi di comunicazione e spostamento, che oc- Il limite delle diverse tipologie d’insedia- unità (Philippine Statistic Authority, 2016). cupano tutto lo spazio loro necessario, e poi la mento è rappresentato esclusivamente dal Baseco è localizzata alla foce del fiume Pasig saturazione degli spazi liberi, fino a coprire in- sistema delle strade principali: lo stesso che e si collega alla città di Manila grazie ad un teramente la totalità delle aree interstiziali. A si segnalava nell’analisi configurazionale lembo di terra - ciò ne fa propriamente una saturazione avvenuta il processo riparte dalla globale. Da questa delimitazione è possibile penisola – a pochissima distanza non solo dal creazione di nuovo spazio libero, attraverso distinguere 14 distretti urbani morfologica- porto, ma anche da alcune delle aree più ric- l’allargamento della piattaforma di rifiuti. Sul mente pseudo-omogenei (Figura 1a). che e turistiche delle Filippine. Tratto, questo, contrasto a questa espansione, tuttavia, si sta Il patrimonio abitativo di Baseco è, in defini- drammaticamente distintivo dei grandi inse- focalizzando l’attenzione delle autorità locali. tiva, di bassissimo livello. Privo quasi com- diamenti dei paesi in via di sviluppo. Grazie In modo del tutto differente, a livello locale – pletamente anche dei servizi igienici minimi, ad una costante attività di sensibilizzazione ovvero restringendo l’analisi topo-geometrica rispetta una gerarchizzazione strettamente lo- mediatica, nel 2002 Baseco è stato ufficial- a raggi topologici ed euclidei definiti – si evi- calizzativa: lungo le strade principali e nei po- mente riconosciuto come un insediamento denzia la presenza di numerosi addensamenti chi contesti strutturati morfologicamente le urbano della città di Manila, corrispondente di linee ad alto valore di centralità, soprattutto costruzioni appaiono più curate e decisamen- al Baranggay (unità di governo locale tipica limitandosi sotto i 200 metri (Figura 1d). Ciò è te intese a sfruttare il vantaggio posizionale delle Filippine) n. 649. Ciò ha aperto il campo dovuto alla iper-frammentazione dei blocchi con attività commerciali sul fronte. Nel resto agli investimenti statali nell’area ed acceso il urbani interstiziali, che altri studi hanno sug- dei casi il patrimonio è ai limiti del concetto dibattito locale e internazionale sulle strate- gerito essere legata all’uso promiscuo degli di costruzione stanziale. In questi contesti l’a- gie per la sua riqualificazione (tra gli altri, Ga- spazi comuni, secondo un modello insolito di bitazione costituisce solo una parte dell’ambi- luszka, 2014; Oman, Rubin, Videcnik, 2018). solidarietà locale. Questo fenomeno è talmen- to privato della famiglia, che si completa con te costante in larghi tratti dell’insediamento, gli spazi comuni prospicienti, che fungono da Caratteristiche topo-geometriche dell’insedia- da indurre ad ipotizzare la presenza di un si- elemento equilibratore dell’intera comunità mento stema di regole piuttosto rigido a dominare la locale (Cutini, Di Pinto, Rossini, 2017; Cutini, Alla luce della sua atipica storia morfologica nascita e l’evoluzione dello spazio informale Di Pinto, 2018b). Un’analisi qualitativa dei tipi ed insediativa, Baseco presenta caratteristi- (Cutini, Di Pinto, 2018a). edilizi di Baseco è sintetizzata in Figura 1b.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 81 Figura 1– Baseco Compound – Superficie urbanizzata e limite convenzionale dei distretti urbani (a); Mappa tematica dell’analisi qualitativa del patrimonio edificato (b); Angular Segment Analysis (ASA): distribuzione dell’indice di integrazione globale (le linee più chiare hanno valore più alto dell’indice) (c); ASA: distribuzione dell’indice di integrazione locale – raggio 100 m (d)

82 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Quale relazione tra struttura e forma? in generale, di tutti gli insediamenti a gene- Vaughan, L. (2007), “The spatial syntax of urban Il rapporto tra la struttura configurazionale di si autopoietica, derivanti da meccanismi di segregation” in Progress in Planning, 67(3) (pag. Baseco e le forme urbane e architettoniche del auto-organizzazione, si fondino sull’esistenza 205-294) patrimonio edificato risultano strettamente di un insieme di regole “non intuibili” che ne Hillier, B. (2012), “The genetic code for cities: is it connesse. La gerarchia funzionale e attrattiva determinano – o quanto meno ne influenza- simpler than we think?” in Portugali, J., Meyer, H., degli spazi, infatti, segue con grande precisione no in modo determinante – la forma urbana, Stolk, E., Tan E. (eds) Complexity Theories of Ci- la distribuzione degli indici di centralità globa- le forme architettoniche e gli usi effettivi. ties Have Come of Age, Springer, Berlino li e, allo stesso tempo, è il principale fattore che Tutto ciò suggerisce di estendere il campiona- Hillier, B., Penn, A., Hanson, J., Grajewski, T., Xu, determina la morfologia urbana e le qualità co- rio dei casi di studio, così da confermare l’idea J. (1993), “Natural Movement: or, Configuration struttive ed estetiche del patrimonio. È possi- che ben precisi connotati ricorrenti di natura and Attraction in Urban Pedestrian Movement” bile identificare in tal senso un vero e proprio configurazionale costituiscano il patrimonio in Environment and Planning B, 20(1) (pag. 29-66) gradiente di qualità: più ci si allontana dalle li- identitario comune degli insediamenti a ge- Cutini, V. (2018) “Rigenerare, come e dove: stru- nee a maggiore centralità e più si manifestano nesi auto-organizzata; ma, soprattutto, che menti analitici a supporto della rigenerazione gli aspetti estremi dell’informalità. Ciò è con- gli stessi connotati ne custodiscano e rivelino urbana” in Passalacqua, M., Fioritto, A., Rusci, S. (a fermato dalla distribuzione degli indici locali, i meccanismi formativi, di fatto oscuri e non cura di) Ri-conoscere la Rigenerazione. Strumenti che vedono la presenza dei picchi di maggiore leggibili nell’assenza di un pattern geometrico giuridici e tecniche urbanistiche per la rigenera- magnitudine proprio nelle aree a maggiore se- e nell’apparente disordine e incoerenza delle zione urbana (pag. 217-231), Maggioli Editore, gregazione globale – eccezion fatta per le linee forme materiali del costruito. Una simile rive- Rimini precisamente corrispondenti ai picchi globali, lazione, se solidamente sostenuta dai risultati Philippine Statistic Authority (2016), “Highlights in ragione del gran numero di connessioni che dei prossimi sviluppi della ricerca, costituirà of the Philippine Population 2015 Census of le contraddistinguono –, corrispondenti alle una chiave assai utile per la comprensione Population”, URL: http://psa.gov.ph/content/ iper-frammentate aggregazioni a maggiore della genesi degli insediamenti informali e highlights-philippine-population-2015-census- tasso di precarietà. Ciò suggerisce e confer- uno strumento indispensabile per indirizza- population (pagina visitata il 23/10/2018) ma, quindi, l’idea dell’esistenza di due livelli re interventi di risanamento delle aree di de- Galuszka, J. (2014), “Community-based appro- gerarchici completamente distinti negli inse- grado al loro interno. Ma non solo: anche al aches to settlement upgrading as manifested diamenti informali. A livello superiore vi sono di fuori dell’ambito degli insediamenti infor- through the big ACCA projects in Metro Manila, le strutture portanti, che la necessità di servi- mali, in una fase ormai da anni perdurante di Philippines” in Environment and Urbanization, zi minimi e di attività vitali trasforma in aree debolezza della pianificazione - caratterizzata 26(1) (pag. 276-296) privilegiate e di maggior qualità relativa. Al dalla sua limitata incisività sui fenomeni inse- Rubin, D., Oman, R., Videcnik, S. (2018) Manila: livello inferiore, per contro, vi sono i tessuti in- diativi e dalla sua scarsa legittimazione come Future Habitations, Harvard University Graduate formali veri e propri, dove si manifestano tutte azione orientata alla realizzazione di assetti School of Design, Cambridge, MA le qualità peggiori dell’informalità e dove vive prestabiliti – i metodi di analisi e comprensio- Porta, S., Crucitti, P., & Latora, V. (2006), “The Net- la maggior parte della popolazione locale, che ne dello sviluppo autopoietico degli abitati si work Analysis of Urban Street: A Dual Approach” tende ad organizzarsi in strutture di comunità. offrono come uno strumento adatto ad attiva- in Physica A: Statistical Mechanics and its Appli- Questa strutturazione gerarchica, invero non re e orientare dinamiche di rigenerazione. cations, 369(2) (pag. 853-866) sconosciuta alle città “formali”, assume negli Hillier, B. (1989), “The Architecture of the Urban insediamenti informali una manifestazione Note Object” in Ekistics, 334/335 (pag. 10) molto accentuata. La visione è confermata *Dipartimento Ingegneria dell'Energia, dei Siste- Turner, A. (2001), “Angular Analysis” in Procee- dall’analisi dei redditi annui della popolazione mi, del Territorio e delle Costruzioni (D.E.S.Te.C.), dings of the 3rd Space Syntax Symposium, Atlan- insediata (Rossini, 2018), che segue un analogo Università di Pisa, [email protected] ta, 7-11 maggio 2001 gradiente, in quanto si registra un progressivo **Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Am- Cutini, V., Di Pinto, V., Rossini, F. (2017), “At the decremento delle disponibilità economiche bientale (DICEA), Università degli Studi di Napoli border of the city. A preliminary study to an evi- familiari all’allontanarsi dalla struttura urba- “Federico II”, [email protected] dence-based approach to informal settlements” in na principale dell’insediamento. Urbanistica Informazioni, 272 s.i. (pag. 31-36) Bibliografia Cutini, V., Di Pinto, V. (2018b), “Space-in-between. Conclusioni e futuri sviluppi UN-Habitat (2015), Habitat III Issue Papers – 22 – Assetto configurazionale e sostenibilità urbana L’analisi comparativa della struttura configu- Informal Settlements, UN-Habitat, New York degli insediamenti informali” in XXI Conferenza razionale e delle forme urbane e architetto- UN-Habitat (2013), The State of the World Cities della Società Italiana degli Urbanisti, Firenze, 7-8 niche di Baseco evidenzia l’esistenza di uno Report 2012/13, Routledge, New York giugno 2018 strettissimo rapporto tra le sue componenti Cutini, V., Di Pinto, V. (2018a), “Informal settle- Rossini F. (2018), The Chinese University of Hong funzionali e quelle formali. Seppure vi sia ments, complexity and urban models: is there Kong - School of Architecture – Student’s wor- certamente la necessità di proseguire tali in- any order in autopoietic urban systems?” in 10th kshop on Baseco compound – draft booklets – dagini in maniera sistematica, ciò rafforza International Conference on Innovation in Urban non pubblicato l’idea che la formazione e lo sviluppo degli and Regional Planning (INPUT), Viterbo, 5-8 set- insediamenti informali, e probabilmente, più tembre 2018

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 83 Le strutture militari la città, pertanto San Paolo fu interessata Due anni dopo venne realizzato il porticcio- da un’infrastrutturazione più intensa (Fig. lo per consentire l’ormeggio dei due “pon- sull’Isola di San Paolo alle 1). Nel giro di un secolo si sono stratificate toni” Castore e Polluce, provvisoriamente Cheradi (TA) una serie di strutture belliche e di supporto armati con i cannoni Krupp da 400mm, che Giuseppe d’Agostino* alla navigazione (fari) che sono parzialmen- di lì a pochi anni avrebbero armato la torre te giunte sino ai nostri giorni. La storia più corazzata. Per l’occasione si sistemano anche recente vede però il disarmo e l’abbandono i fondali del porticciolo. Quadro di riferimento: Marine Strategy post-bellico delle strutture militari presenti Questo intervento precede di soli 3 anni l’i- La Marine Strategy Framework Directive su entrambe le isole. nizio della costruzione della torre corazzata (MSFD), direttiva quadro 2008/56/CE sulla Nel periodo napoleonico, infatti, grazie all’o- con cupola girevole, che con quella installata strategia per l’ambiente marino, pone come pera di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino già da qualche anno a La Spezia, sarebbero obiettivo agli stati membri di raggiungere Murat, la città di Taranto acquista una forte state le uniche due realizzate in Italia. entro il 2020 il Good Environmental Status importanza mercantile e militare. In una È proprio agli albori dell’Unita d’Italia che (GES), ovvero il Buono Stato Ambientale del- prima fase di ricognizione ci si rese conto si attuano gli interventi più consistenti su le acque marine. della necessità di un faro che aiutasse la na- quest’isola e su tutta la rada, con uno stan- Gli stati membri sono chiamati a cooperare vigazione e la triangolazione delle rotte, ma ziamento di 2.500.000 lire per la difesa della attraverso un approccio comune e integrato, a causa del ritorno del dominio Borbonico, la citta di Taranto. e a mettere in atto, per ogni regione e sotto-re- città visse un nuovo periodo di stallo, tanto Nel 1888 viene indetta una nuova Commis- gione marina, una strategia che consta di una che il progetto del faro venne rimandato di sione che ribadisce la necessità della realiz- “Fase di Preparazione” e di un “Programma di qualche decennio. zazione delle dighe a difesa della rada con Misure”. Il risultato a cui si ambisce, in breve, Risalgono a questo periodo le prime docu- l’installazione di due batterie da realizzarsi a è promuovere la sostenibilità economica e il mentazioni relative ad edificazioni sulle Capo San Vito e a Punta Rondinella. benessere sociale dell’area Adriatica e Ionica, Cheradi. In particolare, sappiamo che sull’I- I tempi di realizzazione purtroppo slitte- attraverso la creazione di nuove occasioni di sola di San Paolo, nonostante fosse la più ranno sino al 1889, anno dell’inaugurazio- lavoro, migliorando l’attrattività, la competi- piccola dell’arcipelago, si ha l’infrastruttu- ne dell’Arsenale di Taranto. Risale proprio a tività e la connettività dell’area e, allo stesso razione più intensa: al 1803 risale la costru- quell’anno la realizzazione della Torre Coraz- tempo, salvaguardando l’ambiente e l’equili- zione del forte dedicato al Generale france- zata Vittorio Emanuele II (successivamente brio degli ecosistemi marittimi e costieri. se Pierre-Ambroise-François Choderlos de Umberto I) con cupola girevole e armata con Gli strumenti operativi più importanti sono Laclos. Dalle ricerche d’archivio possiamo cannoni binati Krupp da 400mm. la Maritime Spatial Planning (MSP) e l’Inte- sicuramente parlare di una serie di spazi ca- Il complesso monumentale è costruito su grated Coastal Zone Management (ICZM). samattati, coperti da volte a botte, dai quali pianta centrale, il cui “pozzo” della cupola ro- Dal momento in cui la così detta “economia si accede in maniera diretta al cortile, proba- tante in ghisa indurita e acciaio è circondato blu” è in continua espansione, si fa sempre bile luogo di sepoltura del generale a cui il da un ampio fossato, a sua volta protetto da più forte l’esigenza di una pianificazione forte è intitolato. un massiccio terrapieno. dello spazio marittimo. La MSP è uno stru- Nel 1864 viene presentato il progetto per La cupola Grüson girevole di questa Torre mento pratico, per creare e stabilire una or- la realizzazione del Faro dell’Isola, posto ad Corazzata, insieme a quella realizzata qual- ganizzazione più razionale dello spazio ma- ovest dell’ormai inutilizzato forte Laclos, an- che anno prima a La Spezia, sono gli unici rino e delle interazioni tra i suoi usi, al fine che se inizialmente vi fu un acceso dibattito due esemplari presenti in Italia di tale manu- di equilibrare la domanda di sviluppo con il per definirne l’esatta collocazione, per evita- fatto. bisogno di proteggere gli ecosistemi marini e re future demolizioni o spostamenti. Il prospetto si rivolge verso la città di Taran- di raggiungere obiettivi sociali ed economici Nonostante la bellezza e peculiarità architetto- to, così come la casetta del Genio Militare, co- in modo trasparente e pianificato. nica del forte Laclos, ancora presente sull’Isola struita sempre in questi anni. Qualche anno ma ormai inutilizzato, verrà demolito qualche più tardi, nel 1894, viene realizzata la batte- Il caso studio – Le isole Cheradi a Taranto anno dopo per far spazio alla torre corazzata. ria traditrice da 152 mm e quella a tiro rapido Il case study presentato riguarda l’arcipelago Nel 1888 si realizzano la batteria Aubry da 57 mm che difendeva il passaggio verso pugliese delle Isole Cheradi a Taranto, che (anch’essa prende il nome dall’ammiraglio) l’isola di San Pietro. Nel frattempo, il Diret- ha avuto in passato un ruolo nel contesto e l’adiacente ricovero alla prova. Si tratta di tore del Genio Militare della Regia Marina di economico del Mediterraneo tanto per posi- un edificio a corte che presenta sul lato in- Taranto nel 1893 propone la demolizione e la zione geografica quanto per caratteristiche terno, un cortile recintato, accessibile dal costruzione di un nuovo faro sull’Isola di San ambientali, caratteri dell’arcipelago che non porticciolo, e sul fronte di fuoco un massic- Paolo. A fine ‘800 era necessaria la demolizio- sfuggirono a Napoleone agli inizi del XIX cio terrapieno protettivo. Intorno al recinto ne del suddetto faro, che si protrasse fino ai secolo. Infatti, sulla terraferma il faro di San si sviluppa una grande rampa che collega le primi anni del XX secolo, quando fu presa la Vito (ad est) e l’Isola di San Paolo (ad ovest), piazzole delle batterie. È armato con quattro decisione definitiva di eliminarlo. la più piccola dell’arcipelago delle Cheradi, pezzi di artiglieria da 149mm a scomparsa e Nei primi anni del ‘900, dove prima sorgeva il garantivano la difesa più congeniale del- con puntamento diretto. faro, vengono costruiti due grandi depositi di

84 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 1– Pianta e sezione progetto Isola di San Paolo alle Cheradi (TA) - (Immagine tratta dalla Tesi in Architettura presso il Politecnico di Bari “Valorizzare le piccole isole nel quadro del Blue Growth: Le Isole Cheradi a Taranto e l’Isola di Mamula alle Bocche di Cattaro”) galleggianti utilizzati durante le Guerre Mon- che sorgono sulla giacitura dell’abbattuto for- il cui aspetto formale e la cui qualità architet- diali. La necessità di un riferimento via mare te Laclos (si tratta di depositi per galleggianti, tonica sono ampiamente discutibili, special- portò nel 1915 alla realizzazione di un faro, decisamente fuori scala rispetto agli altri edi- mente se rapportati alla qualità raggiunta da- tutt’oggi presente, sull’estremità del molo che fici presenti sull’isola) e dei piccoli edifici per gli edifici appartenenti al secolo precedente. si protrae verso Capo San Vito. Si tratta Prin- il refettorio e gli alloggi. Sono coevi a questo periodo i frangiflutti che cipalmente di una lanterna senza basamento Tra il primo e il secondo dopoguerra si veri- trasformeranno il Mar grande in una rada che ha come solo scopo quello di supporto ficano sull’isola diversi interventi di adegua- di difesa, con la chiusura dei passaggi tra alla navigazione. Nei primi anni del 900 ven- mento e ampliamento, in dissonanza però Punta Rondinella e l’Isola di San Pietro e tra gono realizzati diversi nuovi edifici, che non con le opere precedenti. Tra le opere di am- quest’ultima e l’Isola di San Paolo. posseggono però, le stesse qualità architetto- pliamento si contano l’edificazione di una Ad oggi l’isola appare del tutto abbandonata niche degli edifici precedentemente edificati nuova caserma e di diverse cisterne, colloca- e dimenticata, un processo cominciato con sull’isola. Parliamo dei due grandi capannoni te sulle coperture degli edifici ottocenteschi, il disarmo imposto al termine del secondo

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 85 conflitto mondiale, e perpetratosi fino ad partecipativi. L’inedito successo del MARTA Lineare in trasversale. In- ora, con conseguente degrado degli splendidi (Museo ARcheologico di TAranto) ci ha con- edifici su di essa presenti. fermato che la crisi può essere combattuta fra-strutture tra Napoli e La strategia di valorizzazione territoriale pro- attraverso un riscatto culturale. La rinascita New York posta è la riconversione dell’Isola di San Pao- di Taranto attraverso la valorizzazione delle Angela D’Agostino * e Giuseppe lo come Polo scientifico legato alla bionomia sue potenzialità di attrazione turistica è ri- D’Ascoli** marina, prevedendo il riutilizzo della torre corrente nelle visions che vanno costruendo- corazzata Vittorio Emanuele II (conforma- si in questi ultimi due anni tanto in ambienti zione planimetrica simile alla Batteria Co- istituzionali, quanto nell’articolato e plurale stiera Amalfi a Punta Sabbioni, Veneto e alla sistema di stakeholder cittadini. In-fra-strutture Batteria Brin con cupola girevole tra Punta La ‘riscrittura’ del termine in-fra-strutture Serrone e Cala Materdomini, Brindisi) come Note si riferisce alla condizione contemporanea Museo del Mare (la cui cupola Grüson ha un * Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architet- delle infrastrutture di trasporto dismesse esemplare coevo e gemello ubicato a La Spe- tura – Italia, Politecnico di Bari, arch.giuseppeda- che da servizio per la mobilità, si ritrovano zia). A supporto di questa struttura storica di [email protected] linee più o meno spesse di ‘terzo paesaggio’ grande valore due vecchi capannoni (ex de- 1. DPR 23 aprile 1998 come da L.349/ 1986 per fra strutture altre. Strutture, queste ultime, positi per galleggianti), potrebbero essere ri- dichiarazione aree ad elevato rischio di crisi am- di città e territori dove i cambiamenti fisici, utilizzati come nursery e laboratori integrati bientale sociali, economici sono stati spesso causa a un centro direzionale. Questo intervento 2. Col CIS siamo nella panoramica dei Patti per lo della dismissione cui hanno fatto seguito svi- di Recycle potrebbe interessare anche il faro sviluppo siglati nel 2016 con l’obiettivo di discutere luppi diversi, dall’abbandono al riciclo, dalla che ad oggi è situato al termine del molo che il modo in cui sono state concretamente declinate rigenerazione al riuso in forme altre. Ma la punta verso Capo San Vito, datato 1915. le linee-guida del Masterplan per il Mezzogiorno del ‘riscrittura’ si riferisce anche alla condizione, Sull’Isola di San Pietro potrebbero, invece, po- 2015. Nel dispositivo pensato per accrescere la coope- altrettanto contemporanea, delle infrastrut- tenziarsi le strutture a supporto della balneazio- razione tra istituzioni, il governo nazionale diventa ture di trasporto reinterpretate rispetto al ne pubblica, che tutt’oggi viene effettuata sul protagonista e spinge regioni e città a mettersi in rela- solo servizio per la mobilità, infrastrutture di versante Nord-Est. Infine, sfruttando la barriera zione con gli attori necessari per costruire visioni del cui si ripensa il sotto laddove sopraelevate, si frangiflutti esistente, si potrebbe connettere l’i- futuro condivise, utilizzare tutte le risorse disponibi- ripensano gli innesti, i bordi, le relazioni. sola di San Pietro alla terra ferma mediante una li, selezionare interventi attrattivi di capitali privati e La cospicua infrastrutturazione stradale e passerella ciclo pedonale che partendo da Punta realizzabili in tempi certi, individuare la governance ferroviaria, messa in atto nel corso del secolo Rondinella costituirebbe un itinerario “sul pelo dei processi. scorso, aveva accorciato le distanze spazio- dell’acqua” che avrebbe nell’Isola fortificata temporali tra luoghi, culture, società, eco- di San Paolo il suo punto d’arrivo. In tal modo, Bibliografia nomie, innestando una rete di collegamenti oltre a proporre nuovi cicli di vita di strutture - Benedetto A., d’Agostino G., Gravina A., Ingrassia e di possibilità di relazioni. Oggi le condizio- abbandonate, si innescherebbe un processo in R.C., Montalto F., Sylos Labini D., (2017). Tesi di ni sono cambiate. A fronte dello sviluppo grado di riportare le Isole Cheradi al centro del- Laurea in Architettura, Politecnico di Bari. Relato- dell’alta velocità che collega in tempi ormai lo sviluppo urbano di Taranto, declinato sugli re Prof. Arch. Martinelli N. AA 2016-2017. brevissimi le grandi città, le reti ferroviarie assets culturali e di sostenibilità ambientale, as- - Blandamura G. (1925), Choerades Insulae. (Le minori hanno subito un sensibile processo sicurandone una rinascita come “Laboratori per Cheradi del Jonio). Tipografia Arcivescovile Ta- di dismissione mentre nelle grandi città si la Sostenibilità e lo Sviluppo Blu”. ranto. lavora al potenziamento delle linee metro- “L’area urbana” della città di Taranto dal - d’Agostino G. (a cura di), (2018), “I fari e le posta- politane e delle connessioni tra reti in una 1983(1) è compresa tra le aree ad elevato zioni militari nella storia dell’Isola di San Paolo” dimensione di metropoli. Ma non solo. Le rischio di crisi ambientale e i vari proble- in I fari gemelli si san Vito e San Paolo a Taranto, infrastrutture si riscrivono, ci si realizzano mi di carattere economico-occupazionale e Adda Editrore, Bari. parchi sotto, sopra, di fianco, ci si affiancano socio-culturale non hanno visto un adegua- - Mastronuzzi, G., Marzo, P. (a cura di), (1999), Le sistemi di mobilità lenta, ci si costruiscono to sforzo delle istituzioni locali e nazionali Isole Cheradi fra natura, leggenda e storia, Fonda- dispositivi per attraversarle o bypassarle e per risolvere questa vertenza. Ad oggi la città zione Marittima Ammiraglio Michelagnoli On- ancora, le infrastrutture si riciclano. I temi appare abbandonata al suo destino sebbene lus, Taranto. del riciclo sono vari, alcuni analoghi a quelli ci sia una forte mobilitazione sociale, soprat- - Porsia, M., Scionti, M. (1989), Le città nella storia delle riscritture (parchi lineari, piste ciclabi- tutto tra i più giovani. Nel 2016 i membri del d’Italia TARANTO, Editori Laterza, Bari. li, percorsi lenti), altri che si muovono nella Tavolo Istituzionale Permanente (T.I.P.) esa- linea della risignificazione. In Italia, ad esem- minarono i criteri per lo sviluppo dell’area pio, al cospicuo patrimonio ferroviario di- ad alto rischio di crisi ambientale, stanzian- smesso si guarda sempre più frequentemen- do più di 800 milioni di euro. te come ad una risorsa turistica, sempre più Ad oggi il C.I.S.(2) e il T.I.P. che lo gestisce spesso intere tratte ferroviarie, o porzioni di non sono riusciti a creare adeguati processi esse, vengono riutilizzate, a fronte di minimi

86 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue interventi di manutenzione, per brevi perio- ormai da anni si continuano a fare nel mon- della linea. Inoltre, in alcuni casi, a tratti del- di e solo in specifiche occasioni, per traspor- do, si assiste oggi ad una serie di processi che la linea si sono giustapposti altri sistemi. to turistico. tendono ad accogliere e a rendere accoglien- È questo il caso, ad esempio, della ferrovia Quel che è certo, è che il paesaggio delle in- te lo spazio delle infrastrutture. Per un lungo Napoli - Santa Maria Capua Vetere - Piedi- frastrutture è in continua mutazione nel tempo le linee della mobilità si sono ‘svolte’ monte Matese. Inaugurata nel 1913 è stata mondo (1). Le prime stazioni ferroviarie si ignorate e ignoranti nel corpo e ai margini di chiusa nel 1976 per cause opposte, potrem- presentavano agli occhi dei viaggiatori come brani di città ormai consolidati, espressione mo dire, rispetto a quelle che in genere han- architetture di grandi dimensioni espressio- di un progresso necessario e utile e dunque no determinato la dismissione della piccole ne della cultura architettonica dell’inizio del ‘sopportate’ e ‘supportate’ anche laddove ge- ferrovie italiane. Per quella napoletana, la secolo scorso fino a divenire monumenti sim- neratrici di enclaves di degrado e di fratture. cospicua urbanizzazione dei territori attra- bolo delle città; successivamente l’edificio Oggi l’atteggiamento è diverso o potrebbe versati soprattutto in prossimità di Napoli, stazione è divenuto luogo di sperimentazio- essere diverso se si guarda ai fenomeni di ri- rendeva inadeguato il tipo di trasporto. Già ne del progresso tecnico e poi ancora ‘archi- ciclo, rigenerazione, riuso, contaminazione, dalla costruzione la linea era costituita da tettura della stazione’ segnata da elementi di partecipazione che in casi esemplari genera- due tronconi diversificati, la bassa Alifana, riconoscibilità ricorrenti. Oggi è ancora così, no riappropriazione da parte della collettivi- fino a Santa Maria Capua Vetere, e l’alta Ali- ancora molto della presenza e ‘presentazio- tà dello spazio delle infrastrutture. fana fino a Piedimonte Matese. L’alta Alifana ne’ al mondo di città e territori è affidata alle Nel seguito si descrivono un caso napoleta- è ancora in esercizio. architetture della mobilità, quelle nuove, dai no di ferrovia dismessa, possibile occasione La bassa Alifana aveva visto nel tempo lo grandi terminal alle stazioni di reti metro- per il recupero dello spazio dell’infrastruttu- spostamento della stazione di testa, origina- politane. Ma tutto ciò rappresenta il ‘punto ra ma anche per la rigenerazione di brani di riamente dentro la città in piazza Carlo III, di arrivo’ di qualcosa di ben più complesso, città, e tre casi di ‘riscrittura’ di infrastrutture prima nei pressi di Piazza di Vittorio e poi a lunghissime linee architetturizzate solcano, a New York laddove si evidenziano possibi- Secondigliano, segno questo di una stridente si distendono, passano veloci e sopraeleva- li liaisons tematiche tra le due metropoli in convivenza tra quel tipo di ferrovia e la città te percorrendo in lungo e in largo l’intero merito ad una delle questioni ‘dominanti’ di fine Novecento. globo. Architetture dell’ingegneria, le infra- della contemporaneità: la reinterpretazione Intanto, la linea metropolitana 1 presenta strutture del movimento di persone e merci, delle in-fra-strutture. attualmente il suo terminale nella stazione da decenni sono l’emblema delle più ardite di Piscinola-Scampia realizzata in prossimità sperimentazioni tecniche, rappresentano (Ri)usi napoletani di una porzione della tratta dell’ex ferrovia i nostri territori e hanno creato e mostrato Gran parte del nostro paese è innervato da e il completamento dell’anello della linea 1 nuovi paesaggi. Nell’era delle reti, l’universo linee ferroviarie dismesse, circa 7000 km di con le stazioni tra Capodichino e Scampia virtuale ci consente di essere in connessio- binari abbandonati che spesso attraversano dovrebbe seguire proprio il tracciato della ex ne col mondo in tempo reale senza distanza territori tra i più significativi dei paesaggi ferrovia. che tenga, ma il tempo del movimento segna italiani (3). Le vicende di questa ferrovia - dalla costru- sempre più la contemporaneità. Ci si ‘sposta’ Negli ultimissimi anni si è riacceso l’interes- zione agli ultimi tempi di esercizio, dalla continuamente e velocemente. Reti e infra- se per un patrimonio, quello ferroviario sto- chiusura ad oggi che è ancora dismessa - rac- strutture, dunque, generano oggi riferimenti rico, che nel solco di ciò che sta accadendo contano, dunque, di possibilità di interpreta- e riconoscibilità di città e territori (2). in molti paesi europei, dalla Spagna al Regno zioni diversificate di tratti della linea in fun- Se questo è il quadro sinteticissimo del ‘peso’ Unito, si prevede di recuperare in varie for- zione della natura dei territori che la linea che hanno le infrastrutture nella contempo- me, da quelle cui si accennava all’inizio, re- attraversa. raneità, se complesso e in continua evoluzio- lative alla riattivazione di alcuni tracciati in A partire da queste considerazioni, la ‘riscrit- ne è il progetto di reti e manufatti del movi- chiave turistica, alla previsione di ‘vie verdi’ tura’ dell’infrastruttura può essere intra-vista mento, sempre più prende spazio il progetto e ancora alla possibile trasformazione in mo- in nuove relazioni contestuali che da lineari della risignificazione degli elementi infra- bilità dolce. divengono trasversali nel progetto fisico così strutturali. Risignificazione legata alla neces- È dello scorso anno il disegno di legge per il come nei meccanismi processuali, economi- sità che le nuove infrastrutture siano porta- recupero delle ferrovie dismesse sostenuto ci e sociali. Nel tratto urbano che si diparte trici di valori, di luoghi, di usi e di tempi non e promosso dalla Fondazione Ferrovie dello da Capodichino, il tracciato ancora esistente esclusivamente connessi al movimento e in Stato con una serie di partners con i quali si può essere ripensato come intersezione di grado dunque di essere occasione di rigene- prevede di attivare processi di crowdfunding frammenti di infrastruttura e brani di città razione e riqualificazione di città e territori. e progetti di sostenibilità sociale e ambientale. in una tensione tra lineare e trasversale che Ma la risignificazione riguarda in molti luo- A fronte di un approccio all’abbandono che diviene occasione di progetto anche di ‘strut- ghi anche infrastrutture esistenti. Si tratta ragiona sull’intero sistema nazionale c’è da ture’ altre. di una risignificazione che quasi sempre in- notare che ci sono una serie di casi in cui lo Così, un frammento di tracciato può risol- clude parti di città e territorio o che da essi è spazio delle linee dismesse è fortemente con- vere l’accesso pedonale all’ingresso poste- generata. Accanto ai grandi investimenti che notato da condizioni contestuali che cambia- riore dell’ex ospedale psichiatrico Leonardo nonostante la cogenza di una crisi che dura no a volte sostanzialmente lungo lo svolgersi Bianchi, ‘struttura’ dismessa e abbandonata

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 87 anch’essa in attesa di nuovi destini. sud e alcune railways sopraelevate volte a tenendo oltre 25000 alberi ed essenze vege- Ancora, un frammento di greenway in con- facilitare lo sviluppo industriale del distretto tali in vasi circolari che si illuminano di blu tinuità con il ponte ferroviario che scavalca di Chelsea. durante la notte. La creazione di Seoul arriva Calata Capodichino potrebbe raggiungere le due anni dopo il 2015, un anno particolar- pendici del Bosco di Capodimonte ed essere In_fra_shapes oltreoceano mente fertile per questi progetti rail-to-trail, occasione di connessione tra brani residen- Nell’ultimo ventennio la città di New York che ha visto l’apertura della Log Road Dai- ziali di città e aree verdi, attualmente separati è stata espressione di quella che Etan Smal- kanyama a Tokyo; della Bloomingdale Trail a dalla strada che corre ad una quota notevol- lman del New York Times ha definito una Chicago; della Goods Line a Sidney. mente più bassa. In un disegno di frammenti, ‘global craze’ ‘mania a scala globale’ (3) in Nella stessa città di New York si possono tro- dunque, la linearità dell’infrastruttura viene merito a riflessioni e progetti urbani sul tema vare numerosi progetti, realizzati ed in fase interpretata come sequenze di trasversalità. del postindustrial landscape. Intere parti di di realizzazione, che guardando al fenomeno città sono state oggetto di profondi cambia- High Line tentano di ripercorrerne il proces- La Greater New York menti a partire dalla reiterpretazione dell’in- so. Si tratta soprattutto di interventi ai mar- Un’isola tra le isole quella di Manhattan, con- frastruttura; le highways lungo il waterfront gini della città, progetti pensati per fasi che, tenuta tra l’Hudson e l’East River, la metropo- di Manhattan sono diventate e continuano a risolvendo questioni strettamente legate a li più popolosa degli Stati Uniti, una global legittimarsi quali spazi pubblici contempo- sistemi infrastrutturali lineari, ne stanno tra- city profondamente segnata e disegnata da ranei che, reinterpretando il ruolo di alcuni sversalmente ridisegnando la percezione e le processi urbani complessi che continuamen- spazi di scarto della città, rapidamente stan- relazioni. te vedono protagonisti e promotori istituzio- no modificando il concetto dell’infrascape (il Risulta importante però sottolineare che il ni pubbliche e private, trust e communities. paesaggio dell’ infrastrtuttura) e della città al margine non è solo il luogo che resta fuori, L’impianto urbano pensato e realizzato agli margine. dismesso o abbandonato da ogni pensiero inizi dell’800 da Morris, Rutherfurd e De Volano di questo nuovo approccio al proget- progettuale, ai confini dell’urbano. Margini Witt, ha caratterizzato e coadiuvato l’identi- to dell’infrastruttura è il caso dell’HighLine, possono essere considerati tutti gli spazi di tà e lo sviluppo della città, che in un climax ‘monumento dell’attivismo comunitario’ (4) separazione che si generano tra pezzi di cit- ascendente di gentrification e progresso, non e simbolo progetto d’architettura applicato tà diversi, dovuti a mancate progettazioni, a ha mai smesso di crescere su sé stessa. Esi- al riuso dell’infrastruttura urbana. Con il pro- dismissioni e a trasformazioni dei caratteri stono però luoghi a New York City, ‘scartati’ getto High Line si è creato uno spazio pubbli- del contesto, che generano interruzioni, salti dall’impianto regolare di streets e avenues, co tutto nuovo che, realizzato sulla traccia di e difficoltà di osmosi nell’organismo urbano. luoghi al margine e lungo il limite sull’acqua una ferrovia dismessa e destinata allo sman- Il margine, ed i luoghi propri del margine, della città, che nel tempo hanno assunto pesi tellamento, continua a generare un fortissimo possono essere considerati una vera e pro- e ruoli diversi nelle dinamiche urbane. fenomeno di gentrification nelle aree urbane pria categoria progettuale. Con il progetto Negli anni ‘30 la città di New York aveva limitrofe. I progettisti dell’High Line di New degli spazi di separazione della città, infatti, superato Londra per numero di abitanti (1), York City possono essere considerati, sotto si possono generare occasioni per propor- sono gli anni del ‘sogno americano’, dei gran- molti punti di vista, gli Steve Jobs del mon- re nuove relazioni e ricomporre parte della di flussi migratori, della ‘Greater New York’; do dell’ ‘Urban Planning’; proprio come per l’ frammentazione urbana. La lezione ameri- il traffico veicolare in centro città iniziava ad iMac G3 e per l’Iphone, quando l’High Line è cana dimostra in maniera cogente la poten- essere un ‘problem to be solved’ (2). stata inaugurata non era tecnicamente nien- zialità intrinseca in processi e progetti capaci Durante il mandato del Repubblicano rifor- te di nuovo. Il successo Newyorkese del 2009 di risolvere le fratture e contraddizioni della matore Fiorello La Guardia, lo Stato di New non era altro che una ridefinizione esperta città riferendosi ai modi di trasformazione York decide di investire sulla realizzazione di di un concetto esistente. E’ Parigi a creare nel degli spazi di bordo al fine di generare nuovi alcune arterie infrastrutturali localizzate in 1993 la prima passeggiata sopraelevata su rapporti tra parti urbane. quelle che, per questioni strettamente lega- una ferrovia dismessa, la ‘Promenade Planteè’ L’Hudson River Esplanade Park, parco linea- te al disegno urbano della città, erano da un segue il percorso della ferrovia Vincennes, co- re lungo il fiume Hudson, segue un doppio lato aree ‘extra tabula’ facilmente progetta- struita nel 1859 ed in uso fino al 1969. sistema infrastrtutturale partendo da Wa- bili e libere dal tessuto densamente edificato Ma verdeggiante e innovativa, nascosta alla shington Heights e arrivando fino all’estre- dall’altro aree della città occupate da stabili- città del 12° arrondissement, non appari- mo sud dell’isola, a Battery Park. menti industriali e che necessitavano di nuo- rà mai negli itinerari turistici. Il fenomeno Un sistema doppio che segue il fiume lun- ve connessioni. È la Manhattan della Grand High Line ha di contro scaturito una mania di go tutta la sua interezza e composto dalla Central Station, dei Chelsea Piers, della New dimensioni globali che vede questo processo strada a scorrimento veloce sopraelevata York Central Railroad e del ‘West Side Impro- rail-to-trail ‘da binari a percorso’ sempre più Henry Hudson Parkway e dalla ferrovia sta- vement Plan’. Vengono così realizzate, tra il imitato e studiato. Quest’anno ha aperto a tale Amtrack. Un parco lineare continuo 1930 e il 1950, due highways lungo i due wa- Seoul l’ultima High Line, The Seoullo 7017, che guarda alle parti di città con le quali terfront della città ad Est e ad Ovest pensate progettata dal gruppo di Rotterdam MVRDV. trasversalmente si relaziona, un progetto di per decongestionare il centro città dal traffi- Il percorso connette la Stazione Centrale di parco nato per la conservazione del verde co veicolare e facilitare gli spostamenti nord/ Seoul con il Namdaemun market e oltre, con- residuale e che nel tempo ha interpretato

88 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 1– Infrastrutture lineari e Occasioni trasversali, tra Napoli e New York i sempre nuovi bisogni delle communities sempre in stretta relazione con una highway a all’interno del financial district. Sembra inte- newyorkesi; un parco per parti, quindi, che scorrimento veloce è la condizione in cui oggi ressante però una conseguenza che si sta veri- risolve l’azione cesurale delle infrastrutture versa la FDR Drive lungo l’East River. L’East ficanto lungo e sotto questa infrastruttura: la di trasporto. River Waterfront Esplanade Park è un parco città sta riconquistando il waterfront, i piers Realizzato grazie agli investimenti della fami- urbano lineare che, partendo dal limite più a esistenti iniziano ad essere oggetto di nuovi glia Rockfeller negli anni ’80, oggi il parco è og- sud dell’isola, risale lungo e sotto la FDR Dri- progetti così come nuove estensioni della getto di continue e nuove modificazioni, pro- ve; è degli ultimi il progetto promosso dal City città stessa sull’acqua sono attualmente in co- cessi e progetti urbani spinti e promossi tanto Council di New York che sta riqualificando l’in- struzione. Un processo, questo, di ibridazione da istituzioni come la NYCParks quanto da ini- tero spazio sotto il viadotto che, tinteggiato di ed ampliamento della città; un progetto del ziative provenienti ‘dal basso’, così come dalle un viola acceso, attrae turisti e newyorkesi in ‘sotto_infrastruttura’ che da spazio di ‘scarto’ innumerevoli trusts che popolano il panorama un processo ancora in atto e in piena crescita. diventa infra ‘space’, capace di andare oltre i cittadino di New York City. In questo caso non ci sono limiti da superare limiti fisici precedentemente percepiti. Il rapporto tra lineare e trasversale può essere o cesure da risolvere, tantomeno parti di cit- individuato in altri progetti infrastrutturali tà diverse e complesse con cui relazionarsi; newyorkesi: sempre al margine della città, linearmente il parco è infatti tutto compreso

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 89 Occasioni trasversali zionalità si esplicita il potenziale del proget- Durst D., Ingels B. (2014), Social Infrastructure: Tre esempi, quelli dell’High Line, dell’Hudson to dello spazio dell’infrastruttura. New York, Actar, New York River Esplanade Park e dell’East River Wa- Liaisons possibili, dunque, tra Napoli e New Marini, S., Corbellini, G. (2016), Recycle Theory, terfront Esplanade Park, che raccontano di York in merito a contaminazioni di ‘lineare i Quodlibet, Macerata diverse possibilità ed approcci al progetto ntrasversale’. Lindner, C., Rosa, B. (2017), Deconstructing the dell’infrastruttura. High Line. Postindustrial urbanism and the rise of Parchi e spazi pubblici in cui permane for- Note the elevated park, Rutgers University Press, New temente la percezione ‘lineare’ dell’infra- * Dipartimento di Architettura, Università di Na- Jersey struttura con la quale i parchi si confrontano poli Federico II, [email protected] Marcarini, A., Rovelli, R. (2017), Atlante italiano istaurando, al contempo, relazioni sempre ** Dipartimento di Architettura, Università di Na- delle ferrovie in disuso, IGM, Firenze nuove e diverse con le parti di città a cui sono poli Federico II, [email protected] connessi. 1. Ferlenga, A. (2012), L’Architettura del Il caso dell’High Line evidenzia le potenzia- mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi, lità intrinseche, anche se probabilmente ec- Editrice Compositori, Milano cezionali, che un progetto infrastrutturale 2. Gottmann, J., Muscarà, C. (1991), La città può innescare: è la città, in questo caso, ad prossima ventura, Laterza, Roma essere cambiata e continua a modificarsi in 3. Marcarini, A., Rovelli, R. (2017), Atlante un processo in itinere che vede crescere gior- italiano delle ferrovie in disuso, IGM, Firenze nalmente gli interessi e le azioni di investitori 4. City Major Statistics, 2010, http://www. pubblici e privati. Un’infrastruttura parco che citymayors.com guarda e fa guardare la città da punti di vista 5. Primo discorso pubblico del neoeletto inediti ed inaspettati, ma che fisicamente dal- sindaco della città di New York Fiorello La Guar- la città si distacca quasi completamente. Una dia, 1° Gennaio 1934 trasversalità di processo, quindi, più che di 6. Smallman, E. (2017), “The New York progetto, con conseguenze worldwide forse High Line: a global craze explained”, in CNN Style ineguagliabili. Di diverso tipo sono le relazio- 7. Lindner, C., Rosa, B. (2017), Deconstruc- ni trasversali che il parco continuo lungo il ting the High Line. Postindustrial urbanism and fiume Hudson instaura con la città; sempre in the rise of the elevated park, Rutgers University stretta connessione con il doppio sistema in- Press, New Jersey, p.2 frastrutturale accanto al quale si è impostato, l’Hudson River Esplanade Park cambia conti- I paragrafi In-fra-strutture e (Ri)usi napoletani nuamente in corrispondenza dei diversi quar- sono di Angela D’Agostino; i paragrafi La Greater tieri che lambisce: cambiano le attrezzature, i New York e Occasioni Trasversali sono di Giusep- tipi di percorsi pedonali e ciclabili, le essenze pe D’Ascoli arboree, i modi per oltrepassare o ‘sottopassa- re’ le cesure infrastrutturali. Una serie di spa- Bibliografia zi pubblici fortemente diversi fra loro sono Carr, S. (1987), Hudson River Esplanade Park: a disegnati dalla città stessa e dalle esigenze, design concept for the West Side waterfront, The espresse attraverso la voce e le azioni di trusts Parks Council, New York e communities, delle persone che la abitano. Historic Hudson Valley (1989), A Greenway for Ancora altre sono le condizioni e le conse- the Hudson river valley. A new strategy for per- guenze del progetto sotto la FDR Drive, un serving an American treasure Historic Hudson parco lineare che spinge all’estremo le poten- Valley, New York zialità celate nel tipico spazio di ‘scarto’ sot- Sulla strada (1989), Casabella, n. 553-554 to l’infrastruttura: un progetto del sotto che Gottmann, J., Muscarà, C. (1991), La città prossima riconquista il paesaggio e che definisce spazi ventura, Laterza, Roma pubblici nuovi sull’acqua, oltre il margine fi- Turri, E. (2006), Il paesaggio come teatro. Dal terri- sico della città. Ma quello che tiene insieme torio vissuto al territorio rappresentato, Marsilio, i parchi presi in esame è sicuramente l’ine- Padova quivocabile permanenza della linearità delle Sartè, S.B. (2010), Sustainable Infratructure: The infrastrutture sulle quali e accanto alle quali Guide To Green Engineering And Design, Wiley, i parchi si impostano, linearità sempre chia- New York ra e definita ma che continuamente viene Ferlenga, A. (2012), L’Architettura del mondo. In- contaminata da una trasversalità di luoghi, frastrutture, mobilità, nuovi paesaggi, Editrice spazi, connessioni e processi, nella cui ecce- Compositori, Milano

90 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Piccole isole nel quadro Concepire un'idea di turismo sostenibile si- di a Taranto, che oggi non le sente più come gnifica riaffermare il valore e il rispetto delle parte della città. Questa condizione è dovuta del Blue Growth culture locali, dei luoghi visitati e delle risor- ad una difficoltà ele¬vata nel raggiungerle a Giuseppe d’Agostino* e Federica se naturali. Questa nuova visione di turismo causa dei vincoli imposti dalla Marina Mili- Montalto ** diventa un’opportunità e consente di struttu- tare. Difatti, ad oggi, solo l’isola di San Pietro rare un'esperienza positiva di gestione di alta è accessibile al pubblico ed esclusivamente qualità delle risorse. Uno sguardo sostenibile nel periodo estivo, in cui la frequentazione e lungimirante del turismo può rendere nuo- ai non addetti è comunque ristretta alla sola Piccole Isole e problemi connessi vamente queste isole grandiose, riunite in un zona della spiaggia. Le piccole isole sono tormentate, oltre che dai unico obiettivo, la salvaguardia dell’ambien- Uno degli obiettivi del progetto è costituire vari problemi fisici e antropici che interessano te. un percorso che consenta di rag¬giungere in generale le zone costiere, da altri enormi pro- più direttamente le isole e che sensibilizzi il blemi come il turismo di massa e il popolamen- PPTR – come la Puglia risponde ai pro- pubblico all’importanza di questi luoghi per- to stagionale. Le piccole dimensioni, oltretutto, blemi ambientali si, ma ancora densi di pregevolezza storica e rendono più difficile la risoluzione dei proble- La Puglia ha approvato e adottato uno specifico naturalistica. mi tipici, quali i collegamenti costanti con la Piano Paesaggistico, il Piano Paesaggistico Terri- Il progetto si articola in tre nodi principali, terraferma, l'approvvigionamento idrico per toriale Regionale (PPTR), che persegue finalità connessi tra loro da delle passe¬relle ciclo- usi civili e agricoli, la fornitura di combustibili, di tutela e valorizzazione, nonché di recupero pedonali, che collegano nello specifico Punta l'indipendenza energetica, gestione dei rifiu- e di riqualificazione dei paesaggi pugliesi. Il Rondinella all’isola di San Pietro, e quest’ul- ti, telemedicina per consentire la tutela della PPTR persegue, in particolare, la realizzazione tima alla piccola isola di San Paolo. Per raf- salute dei residenti permanenti. Alla luce di di uno sviluppo sostenibile dal punto di vista forzare il rapporto con la città ed evitare queste evidenze è necessario mettere in campo socio-economico e di un uso consapevole del un’ulteriore isolamento di questi luoghi, che politiche e azioni per la resilienza territoriale territorio regionale, anche attraverso la con- ad ora si trovano in una condizione di mar- che vedano le piccole isole come laboratori per servazione e il recupero delle peculiarità dell'i- ginalità, le pas¬serelle prevedono delle soste lo sviluppo sostenibile e per la Green Economy. dentità sociale, culturale e ambientale, la pro- in cui l’osservazione è orientata verso i punti È necessario sviluppare un progetto che miri tezione della biodiversità, la creazione di nuovi più pregevoli di Taranto, come ad esempio il a proteggere l'ambiente e i cittadini attraverso valori paesaggistici integrati che siano coerenti centro storico, il castello e il lungo¬mare di una visione ispirata da un processo circolare e che soddisfino criteri di qualità e sostenibilità. epoca fascista. contrario all'esaurimento delle risorse. Il PPTR è composto da una relazione generale, I punti di interesse, legati al leasure o ad at- L’obiettivo è una nuova visione di turismo che da norme tecniche di attuazione (NTA) e da un tività di tipo sportivo o culturale, rendono consenta di strutturare un'esperienza positiva Atlante del patrimonio ambientale, territoriale attrattivi questi luoghi, creando un’offerta di gestione di alta qualità delle risorse. Uno e paesaggistico. ancora poco presente nel territorio urbano. sguardo sostenibile e lungimirante del turismo Più nello specifico presenta 5 progetti strategici: può rendere nuovamente queste isole grandio- - “Rete ecologica regionale”, (miglio- Parco di Punta Rondinella se, riunite in un unico obiettivo, la salvaguar- rare la qualità ecologica del territorio regio- La prima operazione progettuale è stata quel- dia dell’ambiente. nale); la di creare un punto di partenza per il nostro - “Patto città-campagna”, (migliorare ideale percorso che portasse alle isole. Siamo Le Isole minori italiane come piccoli la qualità di vita nei territori urbani e rurali); quindi partiti dalla zona di Punta Rondinella, laboratori di bioeconomia - “Sistema infrastrutturale per mobi- adiacente alla grande area siderurgica taran- L'attenzione rivolta alle isole minori nazio- lità dolce”, (creare una viabilità ciclo pedona- tina, che rappresenta un nodo progettuale nali viene evidenziata attraverso iniziative le per recuperare strade panoramiche, sentie- fondamentale per via delle strutture mili- che configurano i piccoli arcipelaghi come ri, ecc.); tari abbandonate e l’attacco di una barriera laboratori all'aperto dove è possibile speri- - “Valorizzazione integrata dei pae- frangiflutti che la collega direttamente alla mentare, trovare soluzioni innovative ed saggi costieri”, (recuperare i territori costieri più vicina Isola di San Pietro. Si è deciso di economicamente sostenibili, nel contesto abbandonati o degradati); convertire un ex hangar militare in disuso delle energie non inquinanti e, più in genera- - “Sistemi territoriali per la fruizione in info point e degli ex depositi di munizio- le, di Green Economy. dei beni culturali e paesaggistici”, (rendere ni come punti di osservazione verso le iso- È necessario sviluppare un progetto che miri maggiormente fruibile il patrimonio cultu- le. Utilizzando terrapieni e piantumazioni a proteggere l'ambiente e i cittadini attraver- rale e paesaggistico locale). l’area si è resa non solo ecosostenibile, ma so una visione ispirata da un processo circo- anche visivamente filtrata rispetto al grande lare contrario all'esaurimento delle risorse. Primo caso studio: l’Arcipelago delle polo industiale retrostante. Il nostro intento Una comunità che opera in questo senso Isole Cheradi a Taranto (TA) non è solo legato alla semplice riconversio- deve anche tendere a valorizzare il patrimo- Quanto fin ora esposto è stata la base per il ne dell’area in un grande parco naturalistico nio culturale legato al proprio patrimonio metaprogetto per le Isole Cheradi di Taranto. con la successiva connessione di esso alle paesaggistico e storico-monumentale. Si ritiene necessario restituire le Isole Chera- isole, ma anche quello di creare una cultura

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 91 legata alla salvagurdia dell’ambiente terre- stre e marino con la creazione di un percorso ciclabile, annesso ad un servizio di bike sha- ring, che portasse sino all’isola di San Paolo e di una biblioteca legata all’attività e alla bionomia marina a supporto di una cultura radicata del luogo che ha visto sin dall’ani- chità Taranto come uno dei più importanti porti del Mediterraneo.

Blue Road La connessione del Parco di Punta Rondinella alle isole è supportata dalla presenza di una barriera frangiflutti composta da grandi mas- si irregolari dislocata per circa 7 chilometri. La nostra proposta è quella di creare un per- corso ciclo pedonale che connetta la Punta all’Isola di San Pietro mediante una passerel- la in parte ancorata alla barriera e in parte an- corata al fondale che propone nel suo percor- so una serie di soste sia contemplative, con dei punti di osservazione che mirano verso luoghi particolari della città di Taranto, sia legate ad alcune attività come la balneazione e la ristorazione.

Parco costiero di San Pietro La prima Isola che si incontra in questo percorso è quella di San Pietro che oggi è presidiata in maniera stabile dalla Marina Militare che ne limita l’utilizzo. La nostra proposta è quella di migliorare la ricettività del luogo, regolarizzando il molo esistente e smilitarizzando l’Isola in maniera graduale, circoscrivendo il campo di azione della Ma- rina Miliare e migliorando la zona destinata alla balneazione con l’incremento di struttu- re e servizi legati sia al mare che ad attività ludiche. Data la presenza di alcune strutture, abbiamo pensato di creare delle zone addette al pernottamento dei visitatori oltre che alla creazione di una zona a supporto delle neces- sità dei militari che costantemente la presi- diano. Infine, assecondando la naturalità del luogo, abbiamo creato una pista ciclabile pe- rimetrale rispetto alla conformazione dell’i- sola che tenesse al suo interno una pineta dal forte carattere naturalistico.

Figura 1 - In alto: Isole Cheradi ortofoto, Taranto - (Immagine tratta dalla Tesi in Architettura presso il San Paolo Isola della Conoscenza Politecnico di Bari “Valorizzare le piccole isole nel quadro del Blue Growth: Le Isole Cheradi a Taranto e l’Isola l’Isola di San Paolo, nonostante le sue dimen- di Mamula alle Bocche di Cattaro”). In basso: Isole Tremiti ortofoto, Foggia - (Immagine tratta dalla “Proposta sioni ridotte, è stata da sempre la più conge- di un Masterplan per lo sviluppo dell’arcipelago delle Isole Tremiti e dell’Area Marina Protetta”, Politecnico di Bari) niale in ambito militare per la difesa della rada di Taranto. Per questo motivo sono pre- senti una serie di strutture militari: un forte

92 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Ottocentesco, convertito in parte in “museo Note Dobbiamo rivitalizzare di se stesso” e in parte in museo del mare e *Dipartimento dell’Ingegneria Civile e dell’Archi- della bionomia marina legata all’Arco Ionico; tettura, Politecnico di Bari, arch.giuseppedagosti- tutto? dei capannoni che fungevano in passato da [email protected] Stefano D'Armento* depositi militari diventano nella nostra idea * *Dipartimento dell’Ingegneria Civile e dell’Ar- progettuale laboratori con finalità di ricerca chitettura, Politecnico di Bari, montaltofederi- e nursery legata alla fauna marina, nonchè [email protected] Le aree interne dall'inizio centro direzionale e amministrativo dell’in- 1. DPR 23 aprile 1998 come da L.349/ 1986 per Fin dal periodo postunitario, si parla di spo- tera isola. A supporto di queste dinamiche si dichiarazione aree ad elevato rischio di crisi am- polamento montano, di questione meridio- sono create delle stecche di servizi compren- bientale nale, di crisi delle aree rurali (Chiodo Salva- denti una serie di attività legate al pernotta- 2. Col CIS siamo nella panoramica dei Patti per tore 2017) aree tematiche che pongono le mento per brevi periodi per chi soggiorna lo sviluppo siglati nel 2016 con l’obiettivo di di- basi e la derivazione del discorso sulle aree sull’isola per le attività di laboratorio. scutere il modo in cui sono state concretamente interne. declinate le linee-guida del Masterplan per il Mez- La SNAI (1) succede infatti alle politiche per Una vision per l’Arcipelago delle Isole zogiorno del 2015. Nel dispositivo pensato per ac- le aree svantaggiate che trovano la loro ori- Tremiti (FG) crescere la cooperazione tra istituzioni, il governo gine negli studi meridionalisti, nelle azioni Le Isole Tremiti, il più importante arcipelago nazionale diventa protagonista e spinge regioni e per lo sviluppo del Mezzogiorno nella se- pugliese, sono l’unico arcipelago dell’Adriati- città a mettersi in relazione con gli attori neces- conda metà del XX secolo (Barbera in Meloni co e non sono esenti dalle varie problemati- sari per costruire visioni del futuro condivise, 2015), ma possono essere retrodatate fino al che che affliggono gli arcipelaghi minori, tra utilizzare tutte le risorse disponibili, selezionare 1923, anno delle prime politiche forestali per i quali il forte degrado ambientale legato a un interventi attrattivi di capitali privati e realizza- Mezzogiorno e territori montuosi di Nord e problema sociale che affligge i tremitesi, lega- bili in tempi certi, individuare la governance dei Centro Italia (Marchetti, De Toni, Sallustio, to all’esodo stagionale quasi totale dei giovani processi. Tognetti in Marchetti et al. 2017). a causa delle scarsissime opportunità lavorati- A partire dagli interventi di Giustino Fortu- ve e dei servizi sociali. Non vi è stata la capaci- Bibliografia nato (1911) si crea una corrente di studiosi tà di tradurre il vantaggio posizionale dell’ar- - Benedetto A., d’Agostino G., Gravina A., Ingrassia che si chiedono come portare sviluppo nelle cipelago in un valore competitivo in grado R.C., Montalto F., Sylos Labini D., (2017). Tesi di aree più arretrate e disagiate, in particolare di declinare un’idea di turismo esperienziale Laurea in Architettura, Politecnico di Bari. Relato- del Mezzogiorno, ma affermano come ci si- ben diverso dalle attuali forme del “mordi re Prof. Arch. Martinelli N. AA 2016-2017. ano alcuni territori dove non è possibile fi- e fuggi”, fondando una nuova offerta sulla - Barbanti A., Campostrini P., Musco F., Sarretta A., sicamente il raggiungimento di condizioni identità naturalistica e culturale. Negli ultimi Gissi E., (2015). Conclusioni e raccomandazioni abitative e di vita decenti per via delle risorse anni si registrano tentativi di competere con del Progetto ADRIPLAN. Un manual breve per la che tali territori offrono. Territori che sono queste problematiche attraverso l’implemen- Pianificazione dello Spazio Marittimo nella Regio- sovraffollati e pericolosi. La visione di For- tazione di alcuni strumenti di pianificazione ne Adriatico-Ionica, CNR-ISMAR, Venezia, IT. tunato, spesso criticata come pessimistica, per le Tremiti e in alcune recenti programmi - Blandamura G., (1917), Badie Basiliane nel Taren- vede un Meridione con alcuni deficit geogra- di valorizzazione delle risorse isolane che po- tino. I Basiliani sull’Isola di S. Pietro e il Casale di fici, orografici e di caratteristiche dei suoli, trebbero invertire i processi prima descritti Santa Pelagia. rispetto al resto della Nazione. identificando una nozione di Masterplan per - Blandamura G., (1925), Choerades Insulae. Simili riflessioni vengono condotte da Rossi- le isole, in grado di: - CESI, ENERIN/SFR, (2000). Valutazione sulle po- Doria (1958, 1982) e negli studi della Cassa - contenere analisi di contesto aggiornate, det- tenzialità dell’impiego di sistemi ibridi (fotovol- per il Mezzogiorno (1981). Se il binomio pol- tagliate, multi-disciplinari; taico, eolico, diesel) nelle Isole minori italiane. pa e osso coniato da Rossi-Doria è un'imma- - integrarsi con altre pianificazioni strategi- - CESI, Parte II: Tecnologie elettriche, (2003). Soste- gine di grande efficacia continuamente ri- che settoriali e in particolare ambientali (es. nibilità ambientale nelle Isole Minori: potenziale proposta, bisogna specificare che si trattava Piano del Parco Nazionale del Gargano); di penetrazione di sistemi ad energia rinnovabile di una mera valutazione tecnica relativa alla - esprimere visioni avanzate di sostenibilità ed altre tecnologie per il contenimento della ri- qualità delle terre e quindi dell'agricoltura per il futuro delle isole; chiesta energetica. di quei territori. La polpa sono le fertili pia- - avviare di concerto con gli operatori e gli - Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea L 164/19. nure costiere o anche interne, luoghi dalla abitanti politiche di destagionalizzazione Direttiva 2008/56/CE del Parlamento Europeo e ricca agricoltura, mentre l'osso consiste con del turismo, integrandole ad azioni di pro- del Consiglio del 17 giugno 2008. i territori dove si è praticata per secoli un'a- mozione dello turismo sostenibile. - Porsia M., Scionti M., (1989). Le città nella storia gricoltura non redditizia e di sussistenza, d’Italia TARANTO. Editori Laterza, Bari. coincidenti in massima parte con l'Italia in- - Mastronuzzi G., P. (a cura di), (1999). Le Isole terna dai rilievi aspri. Non vi è una visione Cheradi fra natura, leggenda e storia. Fondazione di pena per le aree dell'osso con prospettive Marittima Ammiraglio Michelagnoli Onlus, Ta- salvifiche, ma anzi Rossi-Doria è molto chia- ranto. ro rispetto alla necessità dell'emigrazione

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 93 da alcune aree per ristabilire una relazione ormai già avvenuta, mentre Ganapini torna pregresso (Barbera) per lo sviluppo di tali più equilibrata tra capitale umano e capitale sulla questione ecologica, temendo che pro- aree, ovvero il paradosso di cercare di farle territoriale, arrivando anche al totale abban- muovere un'urbanizzazione dell'Appennino sviluppare secondo modelli come quello tu- dono delle terre più difficili, nelle quali una per evitare lo spopolamento sfoci nel ripro- ristico creando ulteriori danni, come quelli grande operazione statale di controllo idro- porre un modello distruttivo. Calvaruso al patrimonio ambientale. geologico del territorio deve mantenere la svolge invece un'interessante riflessione sul- In Marchetti et al. (2017) si insiste spesso sul minima presenza umana necessaria affinché la natura geografica del problema delle aree ripopolamento delle aree interne come una questo controllo abbia efficacia. Il processo interne, asserendo che questo è destinato a missione morale. Viene infatti più volte riba- di ridimensionamento va gestito per non la- scomparire in ragione di un tessuto territo- dita la necessità dell'inversione demografica sciare avvenire un abbandono incontrollato. riale più ampio. (pur con alcune eccezioni) come obiettivo La spinosa questione dello spopolamento Anche Becchi Collidà, Ciciotti, Mela (in Bec- finale e il fatto che la tendenza al declino di e del ricollocamento di parte degli abitanti chi Collidà et al. 1989) evidenziano come in popolazione è strettamente correlato al gra- delle aree più disagiate viene anche conside- molte aree interne il tema vada oltre il mi- do di perifericità, così come la necessità di rata nel Progetto 80 (Barca, Ruffolo 1970), nel gliorare l'accessibilità in quanto risultano formare il capitale umano locale, quella di considerare un'Italia presto completamente ancora sovrappopolate rispetto alle risorse un turismo sostenibile e il rifiuto dell'inelut- urbanizzata e policentrica in cui la coesione disponibili e il contrasto alla tendenza allo tabilità di un processo in corso. avviene tramite il collegamento tra le aree svuotamento e all'abbandono non è sempre Il discorso sulla perifericità è fondamentale interne e i centri urbani. la risposta giusta. In questa raccolta di con- per riposizionare le aree interne in un con- In un corposo studio SVIMEZ (Zagari 1977) tributi vi sono riflessioni su perifericità e testo più generale -invece che considerarle le posizioni si attestano su diversi gradi di marginalità; la creazione di nuove gerarchie isole di un arcipelago- di un processo di ur- considerazione rispetto al tema dell'emigra- tra territori diversi; l'invito ad analizzare le banizzazione regionale italiano, anticipato zione. Dalla Lutz che vorrebbe incentivare aree interne sempre inserite in una scala più nel Progetto 80 (Barca, Ruffolo 1970), nel Pro- l'esodo di milioni di persone senza esitazioni grande, possibilmente in connessione alle getto Quadroter (Archibugi 1999) e descritto a Galizzi che vede nel trasferimento di alcu- aree urbane o più avvantaggiate più prossi- recentemente in Oltre la metropoli (Balducci ni servizi pubblici dalle zone rurali a quelle me; una riflessione sulla capacità di carico et al. 2017), per meglio definire la loro peri- urbane un motivo di impoverimento e so- di popolazione in relazione alle risorse e alla fericità e se questa crei valore o marginaliz- prattutto riconosce il fatto che la distinzione modificazione del significato stesso di risor- zazione. tra campagna e città è ormai priva di signi- sa attraverso il tempo; il problema delle uni- ficato. Cafiero e Marconi riconoscendo che tà amministrative, con la necessità di andare Per un cambio di paradigma l'emigrazione, che ha interessato queste zone oltre la frammentazione dei comuni; il para- Il fine ultimo dichiarato delle attuali stra- fin dalla metà del XIX secolo, ha tradizional- dosso della necessità di garantire una mag- tegie per le aree interne è l'inversione delle mente costituito un necessario riequilibrio, giore mobilità ma anche il fatto che questa tendenze demografiche in queste aree per so- paventano il fatto che nel dopoguerra fosse potrebbe aumentare la marginalizzazione. stenere una loro rivitalizzazione e sviluppo. solo diventata una forza disgregatrice e ridi- Anche nel Progetto QuadroTer (Archibugi Questa direzione, al netto delle innovazio- vidono questi territori in tre categorie: quelli 1999) le aree più marginali, non autonome ni introdotte da una politica come la SNAI, passibili di sviluppo, quelli collegati ai primi ma dipendenti dalle aree più sviluppate, van- si inquadra in un approccio conservativo tramite forme di pendolarismo e supporto, no ripensate anche attraverso il ridimensio- orientato alla crescita quantitativa, che non e infine quelli dove l'emigrazione rimarrà namento demografico e la perdita seleziona- si pone il problema di una realistica evolu- l'unica sostanziale possibilità. Le aree più po- ta di insediamenti abitativi e produttivi non zione di queste aree in un quadro più gene- vere vanno ristrutturate demograficamente coerenti con una specializzazione che queste rale di declino demografico nazionale (ISTAT e produttivamente e connesse quanto più aree dovrebbero intraprendere a seconda del- 2018), per cui sembra quanto meno difficile possibile a quelle ricche. le loro risorse. Possono diventare aree per il la realizzazione di ipotesi di rivitalizzazio- Nel Progetto Speciale per il Mezzogiorno turismo, il tempo libero o anche di sola con- ne demografica, andando contro a tendenze Interno (Cassa per il Mezzogiorno 1981) servazione ambientale. non controllabili localmente. Rossi-Doria torna sui suoi concetti. A lui I contributi più recenti, dopo il varo della Le aree interne selezionate per l'applicazione si aggiungono le visioni di Higgs, che vede SNAI, sono invece più insistenti sulla rivita- della SNAI coincidono in buona parte con nell'intervento statale l'unico modo per ge- lizzazione a tutti i costi di queste aree. due tipi di aree. Quelle già sottoposte a prote- stire aree interne in realtà dotate di scarse In Meloni (2014) figurano alcuni impor- zione ambientale attraverso parchi nazionali risorse naturali e mette in guardia dal ga- tanti temi come: la formazione di capitale o regionali (Figura 1) e quelle che seguono rantire un maggiore accesso a tali aree onde umano attraverso esperienze esterne ai ter- un lungo corso di spopolamento, individua- evitare minacce di distruzione ecologica. Bal- ritori, dunque non improntate all'esclusiva te già da ricerche condotte negli anni '80 zani e Cosentino vedono nell'emigrazione il ritenzione di capitale umano; l'esistenza di (Cencini et al. 1983). riequilibrio tra popolazione e risorse terri- limiti allo sviluppo insiti nelle aree interne; Se da una parte riflettere su questi dati signi- toriali, pur riconoscendo i problemi di una l'individuazione di possibili minacce. Viene fica prendere atto di tendenze che potrebbe- disordinata emorragia come quella che era inoltre evidenziata l'esistenza del paradigma ro essere incontrovertibili, dall'altro risulta

94 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue chiara l'importanza di questi territori soprat- che sono considerati come tali, è importan- Un forte spunto progettuale per le aree inter- tutto per la conservazione e salvaguardia am- te, sebbene difficile da accettare. Il declino ne è quello della wilderness su esempio della bientale. viene trattato come una malattia. Bisogna Val Grande descritta nel lavoro del Politecni- Come ben evidenziato dal documento Shrin- invece trarre vantaggio dai benefici nascosti co di Torino (DIST 2015). Va sottolineata la king Rural Regions (Espon 2017a), un cam- del declino, cercando la continuità, la transi- limitata compatibilità della wilderness con bio di paradigma è necessario. Ai decisori si zione da uno stato all'altro, invece della per- un turismo tradizionale, ma anche con un aprono tre scelte di cui due hanno risvolti manenza. turismo cosiddetto sostenibile nel momen- operativi, essendo la prima il non agire e la- to in cui la sostenibilità è data anche dalle sciare che la situazione si evolva autonoma- SNAI e aree protette quantità. Quantità limitate potrebbero però mente. La seconda opzione (quella SNAI) è Il 60% del territorio delle aree SNAI è costi- corrispondere a limitate riattivazioni eco- invece tentare di invertire le tendenze per tuito da Parchi Nazionali e Regionali (Figura nomiche. Significa che questi luoghi hanno stimolare la crescita demografica attraverso 1) e il 70% della superficie dei parchi italiani una capacità di carico molto ridotta. politiche conservative orientate alla crescita ricade in aree interne (MATTM, Unioncame- quantitativa. La terza opzione è invece accet- re 2014). L'economia dei parchi risulta essere Progettare per il mutamento delle tare il declino e gestire le sue conseguenze il principale motore economico per queste condizioni attraverso approcci spaziali differenziati, aree: la perifericità può diventare dunque un "Come non tenere conto che i 301.049 Kmq presentata come opzione radicale. valore (Pezzi 2017, Chiodo Salvatore 2017). della penisola, che trent'anni fa albergavano Anche Polci (2015) nel rapporto sul disagio Nelle aree protette si rileva una propensio- 41 milioni circa di abitanti in condizioni eco- insediativo evidenzia come alcuni comuni ne degli operatori alla protezione dei beni nomiche più basse, ora pullulano di 50 mi- abbiano già superato la soglia del non ritor- comuni anteposta alla massimizzazione del lioni e mezzo di abitanti? Il vaso è uguale ma, no e che "non è più tempo della promozione profitto (MATTM, Unioncamere 2014), ele- a parte il numero, bisogna considerare che la e valorizzazione tout court, ma di scelta dei mento che sembra confermare le tesi della mobilità della popolazione è profondamen- luoghi e delle opportunità" (p. 30); non è in- Ostrom (2007) sulla gestione dei beni co- te mutata, perché nuova è la proporzione fatti possibile pensare di valorizzare tutte le muni come accordo tra parti in nome di un dei mezzi di trasporto, nuovo il costume aree interne contemporaneamente. benessere maggiore. Dovrebbe essere questo in ragione delle mutate condizioni socio- Come afferma Lynch (1992), riconoscere un punto cardine nello stabilire qual è la ri- economiche. Dire che un paesaggio italiano il valore degli scarti, compresi quei luoghi sorsa principale di alcune aree. deve subire una trasformazione col crearne

Figura 1– A sinistra il territorio dei parchi nazionali e regionali italiani. A destra in verde le parti di parco nazionale o regionale ricadenti in ambiti SNAI e in rosso chiaro il resto delle aree SNAI. Il 70% delle aree protette ricade in aree interne (categoria più ampia degli ambiti SNAI qui individuati) ma il 60% della superficie dei comuni SNAI è area protetta.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 95 uno nuovo può sembrare quasi blasfemo, giunge lo spopolamento e, di conseguenza, sostenibili. La rivalorizzazione non deve ne- ma questo scandalizzarsi è simile a quello di la terza reazione boschiva, dopo quelle tardo- cessariamente comportare una variazione coloro che, affezionati ai loro bambini, non romana e trecentesca. demografica (Cencini in Cencini et al. 1983). si adattano a vederli crescere e continuano a Per ciò che concerne lo spopolamento è in- vestirli con i calzoni corti anche quando sui vece interessante notare come sovrapponen- Cosa dobbiamo rivitalizzare? polpacci dei maschi la peluria si fa ispida, o do le aree di spopolamento già individuate Non si può prescindere dalle situazioni at- impongono alle femmine vesti inadatte allo dall'indagine del 1983 (Cencini et al. 1983), tuali e dalle previsioni future, al di là di at- sviluppo delle forme che da ogni parte strari- si può vedere come il 70% del territorio delle teggiamenti romantici o nostalgici, quando pano." (E.N.Rogers in Casabella 284 1964, p.5) attuali aree inserite nella SNAI fa parte dei si parla di territorio e di aree interne. Non si può pianificare in modo conservativo, comuni già oggetto di spopolamento nel de- E' necessario uscire dal circolo vizioso dell'ac- senza tenere conto delle necessità quantitati- cennio '51-'61. Non è assolutamente un dato coppiamento di prosperità e crescita quanti- ve e qualitative, della profonda trasformazio- sorprendente ma anzi una conferma che tativa per poter analizzare lucidamente le ne demografica e di usi e costumi. Dal 1964 si tratta di un processo di lunga durata che situazioni e proporre dei progetti. Anche per- abbiamo costruito e prodotto località (non coinvolge le stesse aree a partire dalla secon- ché, se il discorso sulla rivitalizzazione delle sempre luoghi) per ospitare una popolazio- da metà del XIX secolo. aree interne spesso insiste sul loro essere ne che di milioni ne ha raggiunti 60, oltre a In un numero della rivista di architettura e qualcosa di diverso, in opposizione alle aree un'ampia quota di surplus per ospitare il no- urbanistica Rassegna numero 42 del 1990 metropolitane, qualcosa dove sperimentare madismo, pendolarismo turistico, nazionale dall'autoesplicativo titolo "I territori abban- un nuovo modello di crescita, non è un pa- e internazionale. Ora i dati ufficiali comin- donati", principalmente dedicato alla dismis- radosso continuare a proporre e prefigurare ciano a parlare di decadenza demografica, sione delle aree industriali, si approfitta per lo stesso obiettivo di crescita a cui si è mirato sette milioni di abitanti in meno nel 2065 sottendere a un ragionamento più ampio finora? Bisogna eliminare la fissazione per (ISTAT 2018). Spesso questo aspetto viene sulla dismissione e sull'abbandono. Boeri una necessità di crescita o rivitalizzazione trattato come allarmante. Se la realtà potrà (Rassegna 42 1990) identifica il ritrarsi dei demografica e guardare con onestà alle risor- poi contraddire le previsioni, in ogni caso modi d'uso del territorio, avanzando l'ipotesi se che il territorio mette a disposizione e alle pare quanto meno anacronistico parlare di di compimento di un intero ciclo storico, che opportunità che si possono creare, conside- ripopolamento. Ciò non è da vedere come nel caso della dismissione industriale è ap- rando certo il fatto che le condizioni possono un male, ma come una nuova condizione da punto quello dell'industrializzazione. Ma si mutare, permettendo di vedere come risorse gestire. Pianificare nell'incertezza del futuro osserva anche l'abbandono di interi insiemi condizioni in precedenza ostative (Rossi- significa prevedere diversi scenari, con dif- ambientali di grande estensione, arrivando Doria 1982, Becchi Collidà, Ciciotti, Mela in ferenti livelli di probabilità di realizzazione. ad affermare come "l'urbanistica, rifiutan- Becchi Collidà et al. 1989, de Rossi 2016). Quello più probabile parla del progressivo dosi a un ennesimo mito di rigenerazione, La questione amministrativa non è assoluta- abbandono o drastico ridimensionamento in deve misurarsi con il dato che è dismissione" mente secondaria. Le aree interne non sono vaste parti del territorio. (Olmo in Rassegna 42 1990). certo le sole che dimostrano come viviamo Abbandono e spopolamento, visti troppo L'abbandono è parte della vita e della storia, costretti in limiti amministrativi vecchi, da spesso in chiave retorica e nostalgica: per del naturale corso degli eventi. Teti (2017) e aggiornare per una gestione fruttuosa del un passato a volte mitizzato; la perdita di Tarpino (2016), nel loro dare un bellissimo territorio, permettendo un'attenta riorganiz- culture e tradizioni, dell'identità di territori affresco dei luoghi in stato o in via di abban- zazione degli insediamenti e delle risorse. "Il e popolazioni; altre volte con eccessiva pre- dono, rivelano la retorica sottesa ad alcune comune non è l'articolazione naturale della occupazione per un dissesto idrogeologico narrazioni e l'inevitabilità di alcuni processi società locale" (Torre 2011 p.213) e in casi derivante da tale abbandono. e la necessità di accettarli nel momento in come quelli di molte aree interne, che vedo- Per quanto riguarda quest'ultimo punto, in cui non ha più senso cercare di contrastarli no nel parco la loro maggiore risorsa, che le realtà la prima responsabile di tale dissesto è e anzi l'ostinazione può produrre più danni rende centrali rispetto a tutte le altre aree del proprio colonizzazione di spazi montani (ma rispetto a una gestione della perdita nel mi- Paese, perché non immaginare il parco come non solo) a scapito del bosco, o degli areali glior modo possibile e riprendono la distin- unico livello amministrativo in sostituzione di rispetto che si devono a certi elementi na- zione tra rovine e macerie espressa da Augè di tutti i comuni, esplicitando così la loro ri- turali, e che ora sta lasciando i ruderi di quel (2004), dove le macerie sono il prodotto di un sorsa più grande? "faticoso processo di colonizzazione di aree presente veloce che non dà tempo alla crea- Il turismo non è una panacea, fatto che an- marginali e di diffusione di insediamenti ru- zione delle rovine. Località che a volte sono che a livello governativo è stato necessario rali, prevalentemente in piccoli nuclei, che macerie ancor prima di essere terminate. evidenziare (MIT 2016, MiBACT 2016), ma sotto una drammatica fame di terra aveva Lo spopolamento non va visto come una un'industria a tutti gli effetti. La sostenibi- trovato il suo culmine tra la metà del Sette- tragedia ma come una fase da gestire. L'ab- lità dello stesso si basa sulla limitatezza dei cento e la fine dell'Ottocento" (Lanzani 2003 bandono può essere una grande opportuni- numeri. Questo non significa che il turismo p.182), processo per altro raccontato anche tà per ricostruire un territorio martoriato e non vada incentivato e soprattutto pianifica- da Rossi-Doria e Lutz. Al venir meno delle ra- troppo urbanizzato. Ciò non significa non to. Ma questa sua pianificazione deve uscire gioni dell'agricoltura di sussistenza soprag- promuovere attività economiche e turismo da una retorica salvifica dei territori. Ben

96 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue vengano i festival, le strutture turistiche so- Dobbiamo imparare a disaccoppiare crescita DIST, 2015, Dal paesaggio della sussistenza a quel- stenibili, e l'utilizzo del patrimonio edilizio da espansione. lo della wilderness. Il territorio del Parco Naziona- esistente, ma resta la necessità di selezionare Dobbiamo imparare a progettare per scenari. le della Val Grande come laboratorio di lettura e e di non poter puntare ovunque su un au- In molti casi il più probabile, è proprio quel- interpretazione diacronica del paesaggio mento spropositato di flussi da attrarre per lo dello spopolamento, dell'abbandono e del M. Russo (a cura di), 2014, Urbanistica per una di- far girare l'economia. deperimento, del ridimensionamento della versa crescita, Donzelli Bisogna andare oltre il discorso troppo retori- popolazione dei territori anche a minime DPS 2014, Nota Metodologica per la Definizione co dell'identità. La "visione della località come quantità, della rinaturalizzazione. delle Aree Interne, Dipartimento per le Politiche fuoco d'identità -psicologica e culturale- degli Dobbiamo imparare a selezionare. Il rischio di Sviluppo e di Coesione, Presidenza del Consi- individui che ne fanno parte, è parziale, fuor- che si corre a non selezionare, a voler tene- glio dei Ministri viante e ideologica" (Torre 2011 p.384). re tutto allo stesso modo, è proprio quello di ESPON 2017a, Shrinking Rural Regions in Europe Bisogna anche ricordarsi che "l'assenza perdere tutto. ESPON 2017b, Inner Peripheries: National territo- dell'uomo non determina necessariamente ries facing challenges of access to basic services of quelle catastrofi ecologiche e naturali che Note general interest molti paventano" (Broggi 1998 p.125). Se è * Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, G. Fortunato, 1911, Il Mezzogiorno e lo Stato Ita- certo fondamentale la tutela e la gestione di Politecnico di Milano, stefano.darmento@polimi. liano, Laterza tutto il territorio, la sua cura e la sua prote- it G. Hardin, 1968, The Tragedy of the Commons, zione, questo aspetto va disaccoppiato dal 1. SNAI: Strategia Nazionale Aree Interne Science 162: 1243-1248 dover abitarlo. J. Harrison, J. Heley, 2015, Governing beyond the L'ostinazione come elemento psicologico è Bibliografia metropolis: placing the rural in the city-region difficile da superare in quanto siamo porta- F. Archibugi (a cura di), 1999, Eco-sistemi urbani development, Urban Studies 52(6), pp.1113-1133 ti a considerare declino e abbandono come in Italia, Gangemi F. Hirsch, 1967, I limiti sociali allo sviluppo, inerentemente negativi (Lynch 1992). Invece M. Augè, 2004, Rovine e macerie, il senso del tem- Bompiani lo spopolamento non va visto come una tra- po, Bollati Boringhieri ISTAT, 2018, Il futuro demografico del Paese gedia ma come una fase da gestire. L'abban- A. Balducci et al. (a cura di), 2017, Oltre la metro- T. Jackson, 2011, Societal Transformation for a su- dono può essere una grande opportunità per poli, L'urbanizzazione regionale in Italia, Guerini stainable economy, Natural resources forum, 35, ricomporre un territorio martoriato e trop- e Associati pp. 155-164 po urbanizzato, pieno di rovine, di macerie L. Barca, G. Ruffolo (a cura di), 1970, Progetto 80: A. Lanzani, 2003, Paesaggi Italiani, Babele (Augè 2004) ma anche di città latenti (Zanfi rapporto preliminare al programma economico K. Lynch, 1992, Deperire, CUEN 2008), che a volte coincidono con la macerie nazionale 1971-1975, Sansoni M. Marchetti et al. 2017, Aree interne, Rubbettino stesse che cercano un nuovo futuro, come nel A. Becchi Collidà et al., 1988, Aree Interne, Tutela editore caso delle città stagionali (Vespasiani 2004). del Territorio e Valorizzazione delle Risorse, Fran- MATTM Ministero dell'Ambiente e della Tutela Un'altra questione ricorrente è la ritenzione co Angeli del Territorio e del Mare, Unioncamere, 2014, L'e- del capitale umano. Non si può cercare di M. F. Broggi, 1998, Quattro tesi sull'opportunità di conomia reale nei parchi nazionali e nelle aree na- fissare, di trattenere, le persone in un luogo, agire e non agire nel territorio alpino, in Rapporto turali protette, Rapporto 2014, Revelox.it anche perché è una strategia inutile oltre che sullo stato delle Alpi, CIPRA MEF, 2017, Documento di Economia e Finanza ingiusta, ma anzi favorire questa mobilità, a Casabella 284, 1964 2017, Sezione III, IV Fondi Strutturali volte persino incentivarla, anche per favorire Cassa per il Mezzogiorno, 1981, Progetto speciale B. Meloni (a cura di) 2015, Aree interne e progetti quello scambio che può seminare i frutti di per il Mezzogiorno Interno, Quaderni, n 3 d'area, Rosenberg & Sellier un futuro anche per queste aree. Inoltre va C. Cencini, G. Dematteis, B. Menegatti, 1983, L'I- MiBACT, 2016, Linee Guida per la Strategia Nazio- tenuto in conto come coloro che effettuano talia emergente: indagine geo-demografica sullo nale per le Aree Interne una scelta di ritorno (o primo insediamento) sviluppo periferico, Franco Angeli J. Mishan, 1976, Il costo dello sviluppo economi- in aree interne, sono consapevoli riguardo F. Corrado, G. Dematteis, A. Di Gioia (a cura di), co, Franco Angeli alla mancanza o lontananza di servizi e valo- 2014, Nuovi montanari: Abitare le Alpi nel XX se- MIT, 2016, Linee Guida per la Strategia Nazionale rizzano proprio altri aspetti di questi territo- colo, Franco Angeli per le Aree Interne ri (Corrado et al. 2104, Dematteis 2011). CRESME, 2016, Rapporto integrale sul disagio in- E. Ostrom, 2007, Governare i beni collettivi, Marsilio Nei territori in contrazione diventa neces- sediativo 2006-2016 M.G. Pezzi, 2017, When History sario riformulare una strategia di crescita in G. Dematteis (a cura di), 2011, Montanari per scel- Repeats,Almatourism special issue 7 opposizione alla generica tensione verso un ta, Franco Angeli Rassegna 42, 1990, I territori abbandonati ritorno all'espansione (Russo in Russo 2014), A. De Rossi, 2014, La Costruzione delle Alpi: im- M. Rossi Doria, 1958, Dieci anni di politica agraria che è ciò che cerca invece la SNAI. La rivalo- magini e scenari del pittoresco alpino 1773-1914, nel Mezzogiorno, Laterza rizzazione non deve necessariamente com- Donzelli M. Rossi Doria, 1982, Scritti sul Mezzogiorno, Einaudi portare una variazione demografica (Cencini A. De Rossi, 2016, La costruzione delle Alpi: il M. Rossi Doria (a cura di), 1994, Fortunato - Le due in Cencini et al. 1983) e si può avere prosperi- Novecento e il modernismo alpino 1917-2017, Italie, Argo tà senza crescita quantitativa (Jackson 2011). Donzelli A. Tarpino, 2016, Il paesaggio fragile, l'Italia vista

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 97 dai margini, Einaudi La rinascita attraverso la questi luoghi in modo convincente, e nel cor- V. Teti, 2017, Quel che resta, Donzelli so di questi anni si è assistito alla crescita di A. Torre, 2011, Luoghi: la produzione di località in rigenerazione centri commerciali (collocati all'interno dei età moderna e contemporanea, Donzelli Federico D'Ascanio nuclei industriali dismessi) e della relativa UVAL, 2014, Strategia Nazionale per le Aree Inter- viabilità carrabile, con il conseguente ine- ne: Definizione, Obiettivi, Strumenti e Governance vitabile peggioramento della qualità della S. Vespasiani, 2014, Città stagionali, Franco Angeli Abstract vita. Si è pertanto pensato di dover spostare E. Zagari (a cura di) 1977, Mezzogiorno e agricol- La Città di L'Aquila, in seguito al terremoto l'attenzione sulle nuove dinamiche di tra- tura 30, SVIMEZ del 6 aprile 2009 ha patito uno stravolgimen- sformazione della città, sulla sua parte più to sociale, insieme al più noto danno fisico, complessa e fragile che sono pertanto le pe- di cui ancora oggi a quasi 10 anni dall'even- riferie, dove vive la stragrande maggioranza to sono evidenti i segni. La carenza di spazi della popolazione urbana e dove sono rileva- pubblici diversi da quelli offerti dal centro ti mutamenti funzionali tali da incidere sulle storico, costituiva già prima del sisma una dinamiche urbane. evidente problematica che imponeva flus- Il contesto aquilano ha offerto un caso studio si di spostamento dalle periferie verso il di notevole complessità a tal riguardo, avendo centro nel costante tentativo di partecipare il disegno della città subito un vero stravolgi- alla socialità urbana senza poter disporre di mento nel periodo post sisma, a causa della opportunità analoghe nei nuovi quartieri realizzazione di 19 nuovi quartieri residenziali residenziali consolidati. Ricostruire la re- "temporanei" (necessari per l'assistenza alla po- lazione tra lo spazio pubblico e la struttura polazione) e la ricollocazione non pianificata dell'insediamento è la base della riflessione delle attività commerciali e direzionali, con che stimola la ricerca condotta dal DICEAA, conseguente consumo di suolo e generazione di anche attraverso workshop internazionali, dinamiche di spostamento imprevedibili all'in- proponendo, attraverso la rigenerazione di terno della rete stradale urbana. assi infrastrutturali esistenti, una ricucitu- Infrastrutture che divengono così inadeguate ra dei tessuti che dal centro storico innervi a supportare i nuovi flussi, campagne e parchi la prima cerchia periferica urbana tenendo che si trasformano in nuclei urbanizzati, manu- conto delle esigenze specifiche del contesto fatti temporanei più o meno legittimi, volumi in continuo mutamento. edificati ed abbandonati in attesa di chissà cosa, dismissioni pubbliche e "donazioni" post sisma, La premessa ed il contesto socio-urbano nuclei industriali divenuti pezzi di città fanta- La Città di L'Aquila, in seguito al terremoto sma in seguito alla crisi economica: questo lo del 6 aprile 2009, oltre ai noti problemi con- scenario "post bellico" che il capoluogo abruz- nessi alle tematiche della ricostruzione fisica zese offre a chi si trova oggi a percorrerlo ma, della città, ha subito una involuzione urba- cosa ancora più assurda, nulla si prospetta all'o- nistica e patito uno stravolgimento sociale di rizzonte ad eccezione della mera ricostruzione cui ancora oggi sono evidenti i segni, attra- fisica dei manufatti. verso un graduale indebolimento dei rappor- Il contrasto tra l'immobilismo del patrimo- ti relazionali. Già prima del sisma, la carenza nio degradato e abbandonato e l'aggressio- di spazi pubblici diversi da quelli offerti dal ne che si perpetua al territorio circostante centro storico rappresentava una eviden- palesa un'assenza di strategie generali: nes- te criticità, tale da imporre caotici flussi di suno infatti oggi sembra porsi il problema spostamento dalle periferie verso il centro dello spopolamento della città, dell'esubero nel costante tentativo di partecipare alla so- già ante sisma del patrimonio immobiliare cialità urbana senza poter tuttavia disporre al quale si sommano gli interventi "provvi- di opportunità analoghe nei nuovi quartieri sori" (ma non troppo) che gli hanno fatto residenziali consolidati. L'inaccessibilità dei seguito e di cui oggi, in una fase di rientro luoghi pubblici, delle piazze cittadine e degli della popolazione nelle abitazioni origina- stretti vicoli a misura di cittadino, determi- rie, ancora non se ne definisce una futura nata dai danni strutturali generati dal sisma riconversione. all'interno del centro storico ha depauperato Continuare ad aggiungere senza criterio l'habitat consolidato per le relazioni umane. volumetrie, in spregio all'effettivo fabbiso- Dall'altra parte la periferia ha manifestato gno abitativo costituisce un vero pericolo immediatamente l'incapacità di sopperire a per l'economia locale che rischia di trovarsi

98 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue paralizzata da investimenti immobiliari de- stinati a divenire infruttuosi a causa di un eccesso di offerta sul mercato. Per limitare il consumo di suolo, che dopo la realizzazione degli interventi emergenziali ha portato il territorio urbanizzato del capo- luogo abruzzese a raggiungere uno sviluppo lineare di circa 16 km, la crescita della città "anziché esplosiva deve essere implosiva, bi- sogna completare le ex aree abbandonate dal- le fabbriche, dalle ferrovie e dalle caserme, c’è un sacco di spazio a disposizione. Si deve intensificare la città, costruire sul costruito, sanare le ferite aperte." (R. Piano, 2014). Le relazioni perdute (o mai nate, se ci riferia- mo alla periferia) tra lo spazio pubblico e il tessuto insediativo residenziale necessitano pertanto di una nuova definizione, attraver- so concetti quali il riuso, la rigenerazione e la resilienza, alla base della riflessione che anima la ricerca condotta dal DICEAA. Que- sto rapporto, tra funzioni e forme insediative può trovare una sua risoluzione nel Progetto Urbanistico e in questo senso una città come L'Aquila, priva oggi di un impianto urbano, di centralità e di identità, diventa fertile cam- po di applicazione per un nuovo approccio che interviene anche sulle grandi trasforma- zioni post-urbane. Si assiste così al paradosso per cui la città di L'Aquila, nota per la molte- plicità di piazze e luoghi collettivi presenti intra moenia, non offra alcuna alternativa equivalente a chi, pur rappresentando per- centualmente numeri decisamente superiori a quelli del centro, risieda in quei contenito- ri dormitorio costituenti la periferia urbana diffusa ed estranea al centro storico. I risultati delle ricerche condotte nel Regno Unito nei decenni passati (Appleyard D., 1969) risultano assolutamente attuali ed applicabili al nostro contesto urbano, con particolare ri- ferimento al fatto che il numero di amici e co- noscenti in una strada residenziale, così come l'estensione del "territorio domestico" degli individui tende a diminuire con l'aumentare del traffico di veicoli. Altri risultati importan- ti delle ricerche di Appleyard ed utili al nostro scopo includono la scoperta che la frequenza delle attività ricreative stazionarie su strada è ridotta con l'aumentare del flusso di traffico e che la percezione della sicurezza del proprio Figura 01: Rappresentazione grafica dei risultati della ricerca "The environmental quality of cities street" di vicinato può essere influenzata sproporziona- Donald Appleyard e Mark Lintell sull' interazione sociale. Le linee rappresentano i collegamenti di conoscenza e tamente dalla quantità di traffico sulla propria amicizia tra i residenti. L'insieme di puntini indica i luoghi d'incontro. Fonte: Appleyard D., 1969. strada di residenza, con particolare riguardo al grado di indipendenza concesso ai bambini.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 99 Lo scopo principale della presente ricerca è Il percorso di ricerca I semplici meccanismi del mercato governa- pertanto quella di proporre nuove opportu- Nell'immaginario collettivo della comunità to dalle regole urbanistiche sull’uso del suolo nità di socializzazione e condivisione ai cit- aquilana, fino al terremoto, la città essenzial- non riescono a fornire risposte in termini di tadini che, nel contempo, potrebbero fruire mente coincideva con il suo centro storico, miglioramento delle condizioni di vita delle di salotti urbani, intesi come spazi pubblici anzi si può dire solo con una parte di essa, periferie. Un limite che non ha tenuto conto vissuti come naturale estensione delle perti- quella in cui si trovavano le principali isti- di quanto i fenomeni di marginalità della pe- nenze esclusive, oggi trincerate dietro muri tuzioni pubbliche, e dove collettività la vita riferia investono molteplici discipline e se- e recinzioni condominiali. Recupero, rigene- ha avuto luogo. Un'area di estensione limita- condo molteplici profili andavano affrontati. razione e ricucitura urbana diventano così le ta ma molto vissuta durante il giorno e che, Da ciò la necessità di un approccio integrato parole-chiave che scandiscono il percorso di grazie ai monumenti simbolici, agli edifici e e a carattere interdisciplinare che investa ricerca, nel senso condiviso di voler recupe- alle chiese più importanti, aveva un'identi- diverse specializzazioni. Dove gli abitanti rare la storia antica di questo bellissimo ter- tà molto forte e un'attrattiva molto elevata. con i loro bisogni quotidiani sono rimessi al ritorio e rigenerare tutti quegli spazi lasciati Ri-progettare la struttura urbana di L'Aquila centro dell’interesse chiudendo così la fase in abbandono nel tempo con architettura e significa quindi accompagnare il recupero della “sedazione” dei conflitti che di volta in materiali di qualità, restituendo alla socialità del ruolo del centro storico con un'azione di volta emergono. Portare dentro all’approccio ambiti urbani accoglienti e sicuri. ampio sviluppo delle aree suburbane e il su- interdisciplinare il committente-cittadino è Nel solco di quanto descritto, la Legge di sta- peramento della dicotomia centro-periferia fondamentale perché cambia anche la scala bilità 2016 ha istituito il “Programma straor- che si basa su quattro assi di azione di base: economica del progetto. Agire in condivisio- dinario di intervento per la riqualificazione accessibilità, policentrismo (quindi servizi), ne, condividere spazi e azioni di trasforma- urbana e la sicurezza delle periferie delle qualità ambientale, integrazione sociale. zione non sono solo idee ma anche ormai città metropolitane e dei comuni capoluogo La città, nonostante le sue dimensioni con- pratiche dell’architettura e dell’urbanistica di provincia, finalizzato alla realizzazione di tenute, ha tratto la sua forza dalla multifun- con riscontri a livello internazionale. interventi urgenti per la rigenerazione del- zionalità del centro storico, dal buon livello L'attività svolta dal DICEAA sul territorio le aree urbane degradate attraverso la pro- dell'offerta culturale, dal valore identitario aquilano, fin dall'immediato post-sisma, è mozione di progetti di miglioramento della del patrimonio storico-artistico, dalla vitale stata caratterizzata da aspetti partecipativi qualità del decoro urbano, di manutenzione, presenza dell'Università e dei giovani. A ciò e inclusivi, attraverso una riflessione comu- riuso e rifunzionalizzazione delle aree pub- si è aggiunta la dimensione a misura d'uomo, ne che muovesse dalla pluralità dei contesti bliche e delle strutture edilizie esistenti, ri- la sostanziale assenza di fenomeni di illegali- sociali e dalle legittime aspirazioni e neces- volti all’accrescimento della sicurezza terri- tà e insicurezza e la straordinaria qualità del sità dei cittadini, coinvolgendo coloro che toriale e della capacità di resilienza urbana, contesto ambientale. progettano lo spazio, che lo governano e che al potenziamento delle prestazioni urbane Il rischio maggiore, nella situazione attuale, è lo abitano, anche attraverso forme innova- anche con riferimento alla mobilità sosteni- quello di una significativa riduzione della ca- tive di condivisione con gli utenti (A.A.V.V., bile, allo sviluppo di pratiche, come quelle pacità della città di essere un punto di riferi- 2010). Negli anni successivi al sisma del 2009 del terzo settore e del servizio civile, per l’in- mento, a livello locale e regionale per attività, il nostro Dipartimento, con il contributo clusione sociale e per la realizzazione di nuo- servizi e cultura; e quindi il rischio di un pro- dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, ha vi modelli di welfare metropolitano, anche gressivo impoverimento economico, demo- dato vita ad esperienze partecipative metto- con riferimento all’adeguamento delle infra- grafico e un abbassamento del tenore di vita. no anzitutto in evidenza la multiculturalità strutture destinate ai servizi sociali e cultu- Le tradizionali regole urbanistiche, aven- dell’approccio ad un tema, come quello della rali, educativi e didattici, nonché alle attività do già dimostrato scarsa efficacia in epoca progettazione di una città colpita dal sisma culturali ed educative promosse da soggetti precedente la calamità che ha sconvolto il ed ancora in forte affanno, che oggi sta tor- pubblici e privati.” Per la predisposizione di tessuto urbano aquilano, a maggior ragione nando centrale nel dibattito della disciplina tale Programma, la Presidenza del Consiglio non risultano oggi in grado di poter garan- urbanistica. dei Ministri ha indicato, con apposito bando, tire una qualità urbana diffusa e migliorare Il ruolo che ci si aspetta dall’Università, nel le modalità per la trasmissione dei proget- le condizioni socio economiche degli abi- momento in cui la città capoluogo di regione ti nonché ha precisato con Decreto i criteri tanti. Infatti, se la crescita della città dettata tenta di riacquisire il ruolo territoriale che le per la valutazione dei progetti, tra i quali la dalle regole urbanistiche sull’uso del suolo compete, è quello di contribuire alla ripresa, tempestiva esecutività degli interventi e la ha generato quartieri senza qualità come portando a L’Aquila voci dal mondo, come capacità di attivare sinergie tra finanziamen- continuare a pensare che sempre attraverso è già accaduto con gli Atelier del LAURAq ti pubblici e privati. le medesime regole urbanistiche si riesca a (D'Ascanio, 2015), un esempio estremamen- Potrebbe davvero essere una occasione, par- produrre qualità? L’esito concreto dei Pro- te significativo che si pone sulla linea di un tendo dai più volte sottolineati punti di de- grammi complessi e della grande attenzio- nuovo modello di laboratorio accademico, bolezza urbana, per tradurre in buone stra- ne da parte dell’urbanistica alla periferia che guarda alla propria internazionalizzazio- tegie urbane le richieste che i diversi attori mostra oggi il suo limite. Il limite, come det- ne per contribuire ad una città proiettata in lasciano partire. to, è rappresentato proprio da un approccio una dimensione europea ed internazionale. ancora monodisciplinare.

100 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Rigenerazione e consapevolezza ricerca internazionali ed università straniere nistica, mobilità, psicologia, comunicazione, Il tema della ricostruzione, fisica e sociale, è (per questa edizione giapponesi, tedesche e gestione del rischio e delle emergenze, dirit- da tempo oggetto di studio da parte di gruppi polacche). to, partecipazione e facilitazione dei processi internazionali di ricerca attraverso la scuola Il tema della consapevolezza non può pre- decisionali, ha guidato e supportato i parte- International School_Awareness and Re- scindere dalla conoscenza che è un presup- cipanti nello sviluppo progettuale di un caso sponsibility of Environmental Risk, giunta posto indispensabile per analizzare, elabo- studio concreto nella città di L'Aquila. La alla sua decima edizione, dedicata a ricerca- rare, ragionare, decidere e agire. Conoscere, scuola ha offerto l'opportunità di discutere tori ed esperti in architettura, urbanistica, prima di un processo decisionale, significa sul design e sui fattori di rischio ambientale pianificazione, ingegneria, geografia, geo- per un progettista scegliere consapevolmen- insieme alla loro gestione. L'obiettivo è quel- logia, sociologia, studi ambientali e scienze te come, dove, quando, a chi e perché, capire lo di sensibilizzare anche la cittadinanza, economiche e politiche. quali fattori includere nel percorso proget- coinvolta attraverso interviste e forum parte- La scuola nasce nel 2008 in Sardegna come tuale e quali escludere. Se non si conosce, si cipativi, in merito a progettazione, gestione workshop, dopo una delle alluvioni di cui corre il rischio di scartare a priori elementi e pianificazione dei problemi relativi ai terri- il territorio italiano è stato vittima, con l'in- imprescindibili per una corretta progettazio- tori vulnerabili ai rischi ambientali. tento di applicare il concetto di interazione ne. La scuola è stata occasione per ragionare disciplinare nel progetto dei territori fragili insieme sull’incidenza dei fattori di rischio Il caso studio e vulnerabili ai rischi naturali e non. Anche ambientale nell’elaborazione progettuale, La periferia nord della città è caratterizza dal lo scorso anno (4-15 settembre 2017) si è per comprendere l’importanza e la necessità punto di vista infrastrutturale dalla presenza svolta con successo a L'Aquila sul tema della di operare in team e di servirsi dei contribu- di un asse connettivo (nord-sud), che innerva consapevolezza e responsabilità del rischio ti scientifici di esperti nelle discipline che i tessuti urbani aventi caratteristiche diffe- ambientale, mentre per il 2018, in occasione afferiscono al progetto per l’allestimento di renti, sviluppati lungo un ideale prosecu- della decima edizione della scuola, l'obiet- scenari alternativi in funzione delle scelte zione dell'Asse Centrale che taglia nella me- tivo proposto è stato "Design for risk reduc- progettuali assunte. È stata anche l'occasio- desima assialità il centro storico, attraverso tion: walkable city", volendo restituire una ne, inoltre, per discutere sul tema dell’etica la porta nord dello stesso rappresentata dal dimensione di vivibilità anche a quella par- professionale, sul ruolo del progettista e sul- complesso della Fontana Luminosa. te di città che, pur fortemente antropizzata, le sue responsabilità. Sono questi temi che L'asse viario di viale Gran Sasso, chiuso ad est risulta fortemente carente in quanto a spazi tornano in auge solo dopo il manifestarsi di dal muro di contenimento della collina su per la socializzazione e condivisione, nel ten- eventi naturali disastrosi e che una proget- cui sorge il Forte Spagnolo, serve lungo il lato tativo di andare oltre la mera ricostruzione tazione e pianificazione territoriale fondate ad ovest il complesso sportivo monumentale fisica del paesaggio urbano danneggiato dal su basi scientifiche possono contribuire a costituito da Stadio, circolo Tennis, Piscina sisma del 2009. mitigare o ad arginare. Un gruppo di esperti comunale e Palazzetto dello Sport, sorto ne- Partner sono stati fin dall'inizio istituzioni in varie discipline, geologia e geomorfologia, gli anni '40. (provincie, comuni e regioni, enti come la idraulica, meteorologia, tecnica delle costru- Proseguendo verso nord, invece, la strada protezione civile regionale e simili), centri di zioni, ingegneria acustica, architettura, urba- (Viale Alcide De Gasperi) cambia sezione,

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 101 accedendo al quartiere residenziale del "Tor- percorsi pedonali oltre all'evidente impossi- gior indice di motorizzazione sono L’Aquila rione", uno dei quartieri più popolosi della bilità (per sezione e andamento sali-scendi) e Potenza, la prima con 75,8 e la seconda con città, situato nell'immediata periferia setten- di fruibilità con biciclette o carrozzine. La 73,1 auto ogni 100 abitanti, seguite da Peru- trionale, a poca distanza dalla Fontana lumi- recente realizzazione di “rotatorie” in pros- gia (70,26). (Fonte: Decimo rapporto di Eu- nosa, ingresso al centro storico. Il suo nome simità degli incroci, ha ulteriormente au- romobility sulla mobilità sostenibile nelle deriva dai resti di un acquedotto di origine mentato la criticità derivante dall'assenza di principali 50 città italiane). romana (il torrione appunto) posti all'inter- connessioni pedonali, non avendo queste in Se alcune realtà, prima fra tutte Bolzano, pre- no del quartiere. nessun aspetto contemplato necessità diver- sentano un’elevata percentuale di uso delle Lo stato attuale di tale asse viario ci restitui- se da quelle dell'automobile, elevata ad uni- modalità alternative all’automobile, anche sce tratti stradali, a prevalente servizio della ca ed imprescindibile risorsa per la mobilità L'Aquila potrebbe puntare a un modello so- residenza periurbana, con doppio senso di urbana, stante anche la difficoltà di manovra stenibile. L’importante è fissare obiettivi marcia carrabile e marciapiedi della dimen- dei mezzi pubblici collettivi in corrispon- chiari e perseguibili, ma anche metodi e stru- sione di 80 cm circa, non sempre su entram- denza di tali opere. menti di monitoraggio e valutazione. bi i lati della strada. Presenta al centro della Lungo questa asta urbana sono inoltre loca- Le strade locali della periferia aquilana, con carreggiata un percorso alberato con mar- lizzabili attività di pianificazione recente, flussi di traffico puramente a carattere distri- ciapiedi pedonali, di difficile fruizione per quali il già approvato Programma di Recu- butivo di quartiere, presentano le seguente i residenti a causa della ridotta sezione, dei pero Urbano di via della Croce Rossa, natu- caratteristiche, già precedentemente accen- continui attraversamenti carrabili oltre che rale attraversamento est-ovest del medesimo nate: del cattivo stato di conservazione. La presen- asse, e la proposta di riqualificazione della ex • prevalenza di residenze, poche atti- za di innumerevoli e ravvicinati accessi alle Caserma Rossi redatto dall'Università degli vità spesso distribuite ai piani terra con ac- proprietà private trasversali, posti a raso del- Studi di L'Aquila. cesso diretto sulla viabilità; la medesima viabilità, per il tramite di can- Alcuni dati statistici fornisco spunti di rifles- • traffico modesto, con origine e desti- celli aperti direttamente sulla strada pubbli- sione su cui poter sviluppare l'idea-progetto. nazione residenziale; ca, determina una continua interruzione dei Infatti, risulta che in Italia le città con il mag- • bassa domanda di sosta, in quanto generalmente le case hanno un'autorimessa o spazi di sosta privati, e la sosta residuale è dovuta a chi preferisce parcheggiare tempo- raneamente in strada durante la giornata; • assenza frequente di marciapiedi che, ove presenti, risultano di larghezza in- sufficiente ed in costante stato di degrado e abbandono; • assenza di arredo urbano. Queste strade vengono generalmente per- corse a bassa velocità, in quanto di scarsa lunghezza e non adatte al passeggio poiché il pedone percepisce una sensazione di insicu- rezza soggettiva dovuta alla totale assenza di un'efficace protezione. Figura 03: Asse di collegamento tra il quartiere del "Torrione" e il Centro Storico. Fonte: elaborazione dell'autore. Le soluzioni progettuali di strade di quartiere basate sulla moderazione del traffico tendo- no a creare uno spazio sicuro, che consenta il tranquillo percorso pedonale senza intralcio per il traffico veicolare. La ricerca di una mobilità sostenibile in am- bito urbano deve partire dai modi di traspor- to che maggiormente tutelino dal punto di vista della sicurezza (intesa in ogni sua acce- zione) tutti gli abitanti, che meno incidano sui consumi energetici, e che siano, grazie a queste due istanze, in grado di assicurare un livello di qualità della vita, intesa come piena e soddisfacente fruizione degli spazi urbani, oggi purtroppo compromessa in molte città. Figura 04: Viale Alcide De Gasperi come si presenta oggi. Fonte: foto dell'autore. La promozione del cammino per distanze

102 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 05: Vista di Viale Gran Sasso (direzione Torrione) ad oggied in una delle ipotesi progettuali. Fonte: Gruppo di lavoro n.2 (C. Barnabei, H. Goto, R. Hagiwara, M. Hiraoka, J. Yeob Kim, A. Kobayashi). commisurate alla capacità motoria di ogni solo miglioramento delle performance edili- Carta M. (2015). IPER-STRATEGIE DEL RICICLO: utente e l’uso dei mezzi pubblici, meglio se zie, avendo invece gli interventi descritti un CITYFORMING© PROTOCOL, in Carta M. e Lino elettrici, per tragitti più lunghi, rappresenta evidente ruolo di incrementare la sicurezza B. (a cura di) URBAN HYPER-METABOLISM., attualmente la via più auspicabile per po- urbana in caso di eventuali eventi calamito- Aracne Editrice, pp.157-169. ter riusare spazi danneggiati dall’invadenza si, rappresentando i luoghi dell'asse proposto D'Ascanio F. (2012). Contenimento del consumo dell'automobile. Appare innegabile infatti il spazi aggregativi sicuri ed attrezzati per i cit- di suolo, approcci e forme di riuso dell'esistente circolo vizioso che si instaura: tanto più un tadini. La riscoperta della vitalità dello spazio a L'Aquila. in: Atti della XV Conferenza Naziona- ambito urbano è carente di funzioni diretta- pubblico come arena sociale testimonia che le Società Italiana degli Urbanisti, L'Urbanistica mente fruibili (percorsi ciclo-pedonali, piaz- la solidarietà si accompagna necessariamente che cambia. Rischi e valori. Pescara, 10-11 maggio ze, luoghi sicuri), tanto più la mobilità che lo al contatto e l’irruzione della fisicità rivela i 2012, in Planum. The Journal of Urbanism, n.25. interessa è di attraversamento, non di con- limiti della realtà virtuale. L’esaltazione della D'Ascanio F. (2013). La rigenerazione urbana come tatto, divenendo l’infrastruttura una linea di società liquida ha fatto dimenticare la necessi- modello di sviluppo. Il laboratorio aquilano. in: divisione invece che di unione. Contempora- tà del limite; mentre l’apologia movimentista Atti della XVI Conferenza Nazionale Società Ita- neamente le attività “sociali”, commerciali e dei flussi ha paradossalmente messo in luce liana degli Urbanisti, Urbanistica per una diversa di servizio, non riuscendo ad instaurare rap- l’urgenza di individuare i nodi entro i quali la crescita, Napoli, 9-10 maggio 2013, in Planum. porti di scambio soddisfacenti, abbandona- rete trova i suoi naturali punti di consistenza. The Journal of Urbanism, n.27. no la strada per localizzarsi altrove (nel caso D'Ascanio F. (2015). "Progetto Urbanistico e Rin- attuale nei grandi contenitori commerciali Note novo Urbano", in I Materiali del LAURAq on-line. localizzati nei nuclei industriali o di quel che * DICEAA – Dipartimento di Ingegneria Civile, Progetti Urbanistici per la ricostruzione. a cura di ne resta). Edile-Architettura e Ambientale, Università degli Di Ludovico D., Properzi P. (2015) INU Edizioni, L’attenzione si è inoltre focalizzata sui vantag- Studi di L’Aquila, [email protected] Roma, pp.82-85. ISBN 978-88-7603-127-4 gi ottenibili dalla sinergia fra incentivazione D'Ascanio F., Di Ludovico D., Di Lodovico L. al cammino ed implementazione delle tecni- Bibliografia (2016). Design and urban shape for a resilient city, che della moderazione del traffico, quest’ul- A.A.V.V., (2010). Numero 123/124 della rivista Ur- in: Procedia - Social and Behavioral Sciences, 2nd time quali elementi in grado di ottemperare banistica DOSSIER del LIBRO BIANCO_Dio salvi International Symposium "NEW METROPOLI- alla richiesta di sicurezza da parte di chi va a L’Aquila-Una ricostruzione difficile. Edito da INU TAN PERSPECTIVES" - Strategic planning, spa- piedi, nonché ad altre istanze importanti qua- edizioni, piazza Farnese n.44, Roma, dicembre tial planning, economic programs and decision li la diminuzione dei livelli di inquinamento 2010. ISSN: 1128-8019 support tools, through the implementation of acustico e dell’aria (ottenuta principalmente Appleyard D. (1969). The Environmental Quality Horizon/Europe2020. ISTH2020, Reggio Calabria tramite i bassi livelli di velocità e la fluidifica- of City Streets: The Residents' Viewpoint. (Italy). Volume 223, Pages 764-769. Published by zione lenta del traffico che impediscono code, Journal of the American Planning Association, 35, Elsevier, 2016. repentini cambi di marcia, accelerazioni e pp. 84-101. Di Ludovico D., D'Ascanio F., Andreassi F., Proper- decelerazioni causa di emissione di gas di sca- Bassi, A. (2015). Introduzione. Innovazione socia- zi P., Di Lodovico L., Santarelli A. (2015). La Stra- rico nocivi e di rumore) e il risparmio energe- le e politiche di welfare, in Bassi, A. and Moro G. da come snodo tra Progetto Urbanistico e Spazi tico (tramite l’ottimizzazione delle risorse per (Eds.), Politiche sociali innovative e diritti di citta- Pubblici. In: Urbanistica INFORMAZIONI 263 s.i. il trasporto). dinanza, Franco Angeli, Milano, pp. 7-14 , INU Edizioni, Roma pp. 28-30. ISSN:n. 0392-5005 Si è ritenuto inoltre necessario sottolineare Bridda R. (a cura di, 2016). Qualità dell’ambiente DOI: 10.13140/RG.2.1.4341.5127 come la resilienza urbana di una città colpi- urbano – XII Rapporto (2016) ISPRA Stato dell’Am- Dorato E. (2015). La Città Attiva. Mutamenti e ta da un così drammatico evento come il ter- biente 67/16. ISBN 978-88-448-0793-1. nuove pratiche nell’uso dello spazio pubblico, in remoto del 2009 non possa essere affidata al Inforum n.47/gennaio 2015, pp. 13-18

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 103 Edwards P., Tsouros A., (2008). A Healthy City is Verso un modello di da Sanitaria Locale – capitalizza le informa- an Active City: a physical activity planning guide, zioni raccolte all’interno di queste analisi di WHO Regional Office for Europe, Copenhagen governance resiliente scenario avvalendosi della cosiddetta PEST Passigato M. (a cura di, 2012). La moderazione del del patrimonio pubblico: Analysis. La Political, Economic, Social-cul- traffico, Quaderni (n.7) del Centro Studi FIAB Ric- azioni di rigenerazione tural, Technological Analysis è stata detta- cardo Gallimbeni, FIAB Onlus, Milano. urbana sull’ex complesso gliata rispetto ognuno dei quattro fattori che Piano R. (2014). il nostro futuro è nella parte fra- ospedaliero G. B. costituiscono l’indagine di scenario, esplici- gile delle città, in PERIFERIE. Diario del rammen- tando e valutando le variabili che, a seconda do delle nostre città. Report del G124 - 2013/2014, Giustinian del possibile trend, avranno un impatto su Genova. Carlo Federico dall’Omo*, Filippo determinati fattori dell’ambiente, rappresen- Warakanyaka A., Atmodiwirjo P. (2017). Live Magni** e Francesco Musco*** tando per il progetto una possibile minaccia Beyond Buildings: The street as the everyday li- o un’opportunità: ving space in Istanbul, Turkey, Environment-Be- 1. Fattori Politici: hanno un importan- haviour Proceedings Journal 2 (6), 303-309 Il contributo propone alcune considerazioni te influsso su come operano gli enti e sui loro e proposte rispetto a due domande: risultati oltre ad un impatto rilevante sul si- 1. Come riqualificare e mantenere gli stema performativo generale, come: la salu- asset patrimoniali pubblici all’interno dei te, l’educazione e il lavoro, sulla capacità di centri storici; spesa di consumatori e aziende; 2. Quali sono le strategie più efficaci 2. Fattori Economici: sono ricomprese affinché questi interventi abbiano sufficien- quelle grandezze che riflettono l’andamento te peso per rivitalizzare situazioni urbane economico di una nazione o di un’area econo- compromesse da abbandono e desertificazio- mica (Unione Europea) come l’inflazione, la di- ne funzionale. soccupazione, il reddito pro-capite, l’andamen- Ci si è posti come prima questione in che to dei tassi d’interesse e dei cambi valutari; cosa consista la governance attuale del pa- 3. Fattori Sociali: sono ricompresi quei trimonio pubblico, intesa non solo come fattori che valorizzano le componenti sociali amministrazione, ma come valorizzazione di un territorio o di un’area urbana, come le ed ottimizzazione del sistema di beni stru- componenti demografiche e socioculturali, mentali – e non – affidati a soggetti giuri- le quali ricomprendono la distribuzione ana- dici di carattere pubblico. Ciò che è emerso grafica, le condizioni di salute, l’ecologia e il dall’indagine è che talvolta è vero che alcuni tasso di crescita della popolazione; soggetti sono in grado di operare secondo lo 4. Fattori Tecnologici: sono ricompre- spirito del public engagement, ma è altret- se le variabili tecnologiche che l’ente adope- tanto vero che la maggior parte del patrimo- ra o produce, le attività di ricerca e sviluppo nio subisce un’eredità di scelte che a volte o il livello di automazione. sembrano basate sugli interessi economici Tale operazione ha permesso di avere una personali o dalla scarsa considerazione per la visione della città estremamente dettagliata cura del patrimonio collettivo. Per proporre attraverso la quale pianificare una scelta ed un modello alternativo rispetto alle attuali una valutazione degli obiettivi nel modo più modalità di realizzazione degli interventi e accurato possibile. Partendo dalla conside- gestione delle opere relative al patrimonio razione iniziale che il sistema urbano abbia pubblico è stato necessario quantificare il si- subito importanti modificazioni – in partico- stema economico di riferimento all’interno lare nel corso dell’ultimo secolo – sono stati del quale una possibile azione si andrebbe ad delineati i principali obiettivi del progetto: inserire sia in termini di costi che di ricavi. 1. La predisposizione di un supporto Il primo passaggio affrontato è stato la deter- per la nascita e la crescita di un sistema eco- minazione dell’attuale situazione dei princi- nomico più adattivo rispetto ai futuri cam- pali mercati economici contestualizzati sul biamenti; centro storico veneziano, la geolocalizza- 2. l’inserimento di una tipologia di zione degli asset patrimoniali dei principali utenza più resiliente all’interno della strut- enti pubblici della città e la quantificazione tura fisica della città. economica del bene identificato. Il progetto Il progetto mira ad avere valore per l’inte- sviluppato sul caso studio dell’Ex Complesso ro centro storico e quindi si sviluppa dalla Ospedaliero G. B. Giustinian – nel sestiere di considerazione che esso possa essere un mo- Dorsoduro a Venezia, di proprietà dell’Azien- dello con cui intervenire su di un sistema di

104 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue beni simili dal punto di vista tipologico e effettiva di cui si ignorano taluni fatti o nor- della comunità residente ed all’inasprimento dal punto di vista patrimoniale. Si è cercato mative non ancora riportate all’interno degli delle condizioni di vita nell’habitat urbano. di dimostrare come sia possibile occupare atti pubblici pubblicati tanto della Pubblica Nello schema sotto riportato si rappresenta alcuni grandi corpi edilizi della città storica Amministrazione quanto dai singoli enti di lo schema generale dell’elaborato e l’integra- al fine di generare sinergie resilienti rispetto progetto, zione interdisciplinare che è stata operata al quadro di mutamento generale. Si aggiun- - il fatto che talune decisioni siano per giungere al progetto: (Figura 1) ge a questo la considerazione che questa ti- state operate seguendo pedissequamente la Ad oggi il complesso ex ospedaliero G.B. pologia di intervento può essere attrattiva normativa vigente, senza considerare il fat- Giustinian versa in uno stato di conservazio- anche dal punto di vista del finanziamento to che la Pubblica Amministrazione possa ne medio-alto. Alcune parti del complesso sia pubblico che privato, in quanto garanti- stabilire la modifica delle scelte operative hanno la necessità di un risanamento degli sce a potenziali stakeholder l’opportunità di attuando una variante in deroga all’attuale spazi consistente, altre, invece, sono già com- veder soddisfatta nel medio termine l’aspet- VPRG. patibili con gli indirizzi dell’intervento. Il tativa di rientrare sia dell’investimento che Lo studio della conformazione fisica, della progetto comprende tre diverse tipologie di di beneficiare del recupero di un patrimonio genesi urbana e della situazione socioecono- attività: storico artistico ed architettonico di enorme mica del tessuto costituisce uno strumento - attività artigiane (n. 10): pregio economico-sociale. essenziale per comprendere le capacità e le a. locazione di spazi per la produzione Le azioni progettuali sono state svolte tenen- opportunità che la macchina (città) presenta. ad artigiani esperti in diversi ambiti; do in considerazione il quadro normativo per Per questa ragione si è ritenuto di compensa- b. attività di produzione di artigianato; la valutazione di interesse pubblico - Valuta- re la mancanza di dati effettivi per alcuni im- c. attività esperienziali legate alla tra- zione di Pubblica Utilità “Definizione dei cri- mobili con altri casi di cui sono note la storia dizione artigiana veneziana; teri e determinazione del beneficio pubblico e le vicende recenti, facendo riferimento ad - residenza studentesca per studenti per accordi pubblico-privati ai sensi dell’art. unità della medesima tipologia (conventi, delle Università Ca’ Foscari e Iuav di Venezia 6 della L.R. 11/2004 e per interventi di inte- chiese, caserme, edifici industriali). Riassu- (capienza studenti 204; numero camere 78); resse pubblico da realizzare attraverso il per- mendo quelli che sono i presupposti di par- - struttura ricettiva alberghiera (56 messo da costruire in deroga ai sensi degli tenza per l’elaborazione del modello si pro- camere); artt. 14 e 16, comma 4 lettera D Ter, del DPR pone il seguente indice di considerazioni: - cantiere didattico. 380/01”. Rispetto al suddetto quadro norma- - il Patrimonio Pubblico italiano è im- Oltre alle predette attività, il servizio po- tivo il progetto si è articolato considerando i menso, di enorme pregio, collocato e ramifi- liambulatoriale continua nelle sue funzioni criteri propri della disciplina dell’Architettu- cato nel cuore dei centri storici; in aree del complesso distinte dall’area pro- ra, valutando le opere secondo i canoni della - gli enti gestori che amministrano gettuale. Dal computo metrico estimativo è norma e delle prescrizioni relative alle Carte il patrimonio (Agenzia del Demanio, Pub- stato ricavato che il costo totale dell’opera del Restauro: bliche Amministrazioni e partecipate dallo ammonta a 11,4 milioni di euro. Oltre ai co- - la reversibilità dell’intervento; Stato) non hanno né le risorse né le strutture sti di manutenzione straordinaria necessari - l’azione minima; amministrative per attuare azioni imprendi- all’inserimento delle attività. La selezione - la riconoscibilità delle azioni; toriali finalizzate all’elaborazioni e impiego dei soggetti di progetto è stata svolta in se- - il piano di salvaguardia. di programmi di investimento e valorizza- guito all’analisi dei mercati. Gli stakeholder La proposta del progetto, quindi, si conte- zione, portandoli a preferire processi di alie- identificati sono: stualizza rispetto ai limiti posti dalla norma- nazione; 1. le Università di Venezia – Università tiva per la tutela dei Beni Culturali. In que- - il fatto che il mercato del turismo Ca’ Foscari e Iuav – sono composte da un de- sto senso ogni considerazione è stata fatta sia in costante crescita comporta la necessità finito numero di studenti immatricolati e da ritenendo il progetto come uno strumento di azioni di integrazione, la cui assenza causa una grande quantità di immobili di proprietà esemplificativo per eventuali forme di con- un pushing out delle comunità di cittadini situati in tutto il Centro Storico lagunare; trattazione rispetto alle deroghe ammesse dai loro luoghi di residenza; 2. l’Ulss 3 Serenissima – nel dettaglio dalla Pubblica Amministrazione. L’esistenza - l’artigianato locale di qualità è sem- il Distretto Socio-Sanitario “Venezia Centro di normative vincolanti – la VPRG ed i limiti pre più esiguo; Storico, Isole ed Estuario, Cavallino-Trepor- posti dal Ministero dei Beni Culturali - non - il mercato del lavoro presenta una ti” – è composta da un patrimonio pubblico preclude, facendo riferimento agli interventi forte mancanza di diversificazione e di op- di indefinito valore economico a disposizio- effettuati nel passato ventennio nel centro portunità per i giovani. ne di migliaia di utenti; storico, il fatto che il progetto, conseguente- - 3. gli artigiani e l’associazione a cui mente ad una valutazione di interesse pub- L’esercizio progettuale viene effettuato sulla sono iscritti – l’associazione Confartigianato blico, possa essere attuato ed ampliato agen- città di Venezia perché essa può essere con- di Venezia – hanno la disponibilità di accesso do in deroga rispetto la normativa vigente. Si siderata come caso rappresentativo per altri al mercato turistico attraverso la tipica pro- vogliono riconoscere i limiti del progetto: centri storici italiani ed europei, in quanto in duzione artigiana; - il fatto che il progetto possa essere questo luogo le problematiche sopraelencate 4. il Patriarcato di Venezia è compo- stato contestualizzato rispetto ad una realtà stanno portando alla scomparsa progressiva sto da un patrimonio artistico e culturale

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 105 La nascita di una partnership tra questi sog- getti consente di mettere a sistema le neces- sità di ciascuno. In tal modo si instaurerebbe un rapporto di scambio di know-how e di di- sponibilità che consentirebbe di raggiungere gli obiettivi prefissati in tempi ridotti, con modalità più efficaci e rivolte alla collettività cittadina. Per ogni linea di interazione avvie- ne uno scambio di necessità. Queste sono di- verse per ogni soggetto. Le necessità per ogni soggetto di progetto sono: a. Università di Venezia – Università Ca’ Foscari e Università Iuav: • necessità di nuovi spazi dedicati alla didattica e alla residenza per i nuovi imma- tricolati; • ricerca continua di innovazione dell’insegnamento e sostenibilità degli spazi; • integrazione con la città di apparte- nenza; • accesso a finanziamenti nazionali, europei e privati. b. Ulss 3 Serenissima – Distretto Socio- Sanitario “Venezia Centro Storico, Isole ed Estuario, Cavallino-Treporti”: • diminuzione dei costi di gestione e manutenzione degli immobili e dei macchi- nari istituzionali; • obbligo di alienazione e/o valorizza- zione degli immobili secondo quanto disci- plinato dall’ art. 16, Legge Regionale 7 marzo 2011 n. 7 in tema di “valorizzazione e/o alie- nazione del patrimonio immobiliare”, come modificato dall’ art. 1 DGR 24 marzo 2016 n. 339 in tema di “procedure di alienazione dei beni di proprietà regionale”; • accesso a finanziamenti nazionali ed europei per l’innovazione e la ricerca; • migliore qualità del servizio offerto (minori costi, minori tempi di attesa, mag- giore efficienza del servizio, etc.). c. Associazione Confartigianato di Venezia: • disponibilità di nuovi spazi per il lavoro; • necessità di un ricambio generazionale; Fig. 1: organizzazione del Progetto • ricerca continua di innovazione nel- dal valore economico non quantificabile, in istituzionali. A seconda del soggetto, le sin- le arti e nella divulgazione; quanto costituito da beni mobili ed immo- gole necessità possono trasformarsi in pro- • aumento del generatore di reddito; bili rappresentativi di storia, cultura ed arte blematiche di perseguimento degli obiettivi • gestione del patrimonio immobilia- inestimabili economicamente. per molte ragioni: alcuni presentano proble- re e mobiliare artistico culturale; Da un’analisi degli obiettivi di ciascun sog- mi di tipo economico, come la mancanza di • accesso ad una maggiore quota turi- getto – riportati all’interno dei rispettivi Sta- risorse finanziare, altri presentano problemi stica rivolta all’esperienza (turismo esperien- tuti - emergono delle necessità relative al per- di tipo sociale, come la mancanza di utenti ziale). seguimento degli scopi sociali e dei mandati per svolgere determinate attività o mestieri. d. Patriarcato di Venezia:

106 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue • accesso a finanziamenti nazionali Gli spazi destinati alle attività produttive per tale collaborazione tra gli enti universi- ed europei per l’arte e la cultura; artigiane – appartenenti alle categorie legno tari e l’ente produttivo è possibile definire • valorizzazione del patrimonio im- e arredo, artistico, costruzioni e moda - con- un cantiere didattico innovativo rivolto alla mobiliare e mobiliare artistico e culturale; sentono agli stessi artigiani di disporre di produzione artigiana e alla divulgazione di • gestione del patrimonio immobilia- nuove botteghe per svolgere i mestieri e le un ricambio generazionale necessario per ga- re e mobiliare artistico culturale; arti, potendo usufruire di locazioni calmiera- rantire un futuro alle stesse attività produtti- • vincolo di destinazione del patrimo- te. Gli artigiani che avranno la possibilità di ve che, ad oggi, corrono il rischio di scompa- nio immobiliare ad uso ecclesiastico. utilizzare gli spazi avranno l’obbligo di atti- rire nel breve periodo; Questa collaborazione instaura tra i quattro vare uno scambio di iniziative con l’Univer- • inserire attività artigiane “esperien- soggetti un rapporto paritario, in cui ciascu- sità Iuav e l’Università Ca’ Foscari. In partico- ziali”: optare per la creazione di attività turi- no di essi mette a sistema il proprio know- lare, saranno soggetti ad un duplice obbligo: stiche esperienziali consente: da un lato di how, la propria esperienza, il proprio patri- • inserire attività didattiche rivolte sperimentare nuove tipologie di laboratori monio e le proprie disponibilità. alle loro stesse mansioni ed arti: optando di moda, design ed artigianato artistico, in- In particolare, ogni soggetto mette in relazio- ne con gli altri quanto segue: 1. Università di Venezia – Università Ca’ Foscari e Iuav: studenti nuovi immatrico- lati e possibilità di accedere a fondi nazionali ed europei in tema di ricerca, innovazione e sostenibilità; 2. Ulss 3 Serenissima – Distretto So- cio-Sanitario “Venezia Centro Storico, Isole ed Estuario, Cavallino-Treporti”: patrimonio immobiliare (complesso ex ospedaliero G.B. Giustinian); 3. Associazione Confartigianato di Ve- nezia: artigiani con elevata esperienza, know- how e possibilità di accedere a fondi nazionali ed europei in tema di arte e restauro; 4. Patriarcato di Venezia: patrimonio artistico e culturale presente all’interno del complesso ospedaliero ex Giustinian (Chiesa di Ognissanti). Complessivamente lo schema generale di progetto fa riferimento ad una sommatoria di interrelazioni gestite con una strategia di gaming win to win, mirando quindi con ogni azione a soddisfare contemporaneamente gli obiettivi di più stakeholder. Una volta defini- ti i benefici perseguibili da ciascuno di essi è opportuno definire attraverso quali modalità le attività verranno svolte, per quale modali- tà di gestione optare per ridurre le inefficien- ze di sistema e in ultima analisi la descri- zione della collaborazione societaria. Ogni soggetto di progetto parteciperà all’utilizzo ed alla gestione dei nuovi spazi disponibili. In particolare questi spazi saranno destinati a quattro tipologie di utilizzo: 1. spazio per attività produttive arti- giane; 2. spazio per la residenzialità; 3. spazio per la struttura ricettiva al- berghiera; 4. cantiere didattico. Fig. 2: organizzazione del sistema gestionale del progetto

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 107 seriti in percorsi innovati in partnership con gli studenti delle università veneziane un’of- ferta turistica di questo genere “concede al turista esperienze personalizzate e vissute in prima persona che gli consentano di speri- mentare un’autentica visione del territorio”, dall’altro consente di gestire il patrimonio turistico senza corrodere il tessuto urbano cittadino. Gli spazi destinati alla residenzialità sono rivolti a due tipologie di fruitori: la prima categoria si riferisce alla quota di turisti che legano il proprio viaggio ad attività esperien- ziali; la seconda categoria si riferisce a city users che legano il proprio percorso formati- vo universitario a corsi didattici dell’Univer- sità Ca’ Foscari e dell’Università Iuav. La pri- nente analitica e metodologica. È stato indi- comprendere e manifestare il fatto che le ma categoria di fruitori vede destinarsi una viduato un insieme di beni immobiliari di azioni previste siano tanto possibili quanto quota del complesso destinato alla residenza carattere analogo a quello dell’Ex Complesso auspicabili. Facendo riferimento alle fonti ad un prezzo pari a quello di mercato, ma con Ospedaliero, denominati “Giganti Dormien- storiche, ai dati disponibili sui documenti il vantaggio di poter usufruire di un legame ti”, e per essi è stata sviluppata una possibile prescrittivi dell’Amministrazione Pubbli- diretto con le attività artigiane. La seconda applicazione del modello. È stata elaborata ca e degli enti proprietari è stata elaborata categoria vede una più grande porzione di un’indagine delle caratteristiche individuali un’analisi storica generale. Tale procedura è complesso destinato alla residenzialità. Que- che ha richiesto un’analisi morfologica, sto- necessaria al fine di contestualizzare i manu- sti spazzi sono suddivisi in tre macro aree: rica e comparativa specifica per ricondurre fatti nella storia della città ricercando nelle • una porzione dedicata agli studenti i pattern particolari entro i meccanismi di pregresse destinazioni d’uso un riscontro assegnatari della borsa di studio con vincolo progetto del “Metodo Giustinian”. Per ciò della stimata potenzialità di applicazione del di frequenza ed attività nel cantiere didattico; che concerne le operazioni operative si tratta modello. La valutazione delle trasformabili- • spazi per studenti che a prezzo di dell’applicazione di funzioni di project plan- tà ammissibili è condotta attraverso lo studio mercato accedono alla residenzialità; ning, project management e business plan- dell’Allegato 1 della VPRG per Il Centro Stori- • spazi per studenti assegnatari di ning tipicizzate, ma rese sufficientemente co di Venezia, Città Antica (DGRV n. 3987 del borsa di studio non vincolati alla frequenza flessibili da coprire un target di fattori appli- 09/11/1999 e DGRV n. 2547 del 13/09/2002. delle attività nel cantiere didattico. cabili mediante coefficienti specifici in ma- Aggiornamenti e varianti). Quest’operazio- Gli studenti che partecipano al cantiere di- niera generica. Si è voluto dimostrare come ne è necessaria per verificare qual è la voca- dattico possono, attraverso il legame tra le questa tipologia progettuale sia flessibile e zione degli immobili e delle aree secondo la università veneziane e il consorzio artigiano, adattabile rispetto a spazi sostanzialmente normativa a cui la Pubblica Amministrazio- acquisire le conoscenze e le competenze di- diversi e sia in grado di soddisfare macro e ne è assoggettata, considerando il fatto che lo rettamente dai maestri artigiani, intreccian- micro obiettivi di singole e diverse situazio- strumento possa essere soggetto a possibili do ad una didattica tradizionale una didatti- ni. Il progetto vuole suggerire il fatto che se varianti in deroga concesse in seguito ad una ca innovativa incentrata sul lavoro pratico. venissero attivati – teoricamente e contem- valutazione di pubblica utilità. L’identifica- Di seguito viene proposto lo schema di ge- poraneamente – tutti i Giganti Dormenti si zione della tipologia di unità di spazio sulla stione del sistema G. B. Giustinian: (Figura 2). assisterebbe alla formulazione scientifica di cartografia allegata alla VPRG e lo studio Il progetto è stato considerato che una figura un metodo progettuale in grado di rispon- delle descrizioni morfologiche, delle prescri- giuridica quale quella della Fondazione sia dere alla richiesta di un rilancio globale del zioni di intervento e le trasformabilità am- la più adeguata per la realizzazione e la ge- sistema economico, sociale e culturale della missibili è stato tanto uno strumento utile stione delle attività, garantendo un continuo città in un lasso di tempo relativamente bre- per capire l’idoneità delle azioni, il relativo processo di adeguamento al mercato neces- ve. Sono stati identificati per ogni Sestiere di costo economico e l’integrazione rispetto al sario ad assicurare una vita progettuale di Venezia quali possono essere quei complessi contesto urbano. La valutazione di pubblica lungo termine. Ognuno dei soggetti fornisce immobiliari che presentano le caratteristi- utilità è dedotta dal documento “Definizio- un adeguato supporto economico e gestiona- che ed i requisiti per rientrare nella definizio- ne dei criteri e determinazione del beneficio le all’iniziativa, e collabora alla costituzione ne di “Gigante Dormiente” e, dunque, poter pubblico per accordi pubblico-privati ai sen- del capitale funzionale all’impresa (immo- essere oggetto di un progetto di governance si dell’art. 6 della L.R. 11/2004 e per interventi biliare, artistico e culturale). Il progetto è alternativo a quello attuale. di interesse pubblico da realizzare attraverso stato sviluppato perseguendo l’idea che esso Un’analisi delle trasformabilità ammissibi- il permesso da costruire in deroga ai sensi potesse essere replicabile nella sua compo- li previste dalla VPRG è stata necessaria per degli artt. 14 e 16, comma 4 lettera D Ter, del

108 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue DPR 380/01” ed inseguito tradotti all’interno rea in cui il bene patrimoniale si trova ad Particolareggiato o a Progetto Unitario. Dalla dell’analisi multi obiettivi. In termini opera- essere inserito. Per poter riferire a tale con- rielaborazione del quadro normativo è stato tivi per l’inserimento delle nuove funzioni testo l’azione progettuale – tanto nel caso prodotto il seguente elenco di macro obietti- all’interno dell’immobile G. B. Giustinian – del G. B. Giustinian che dell’intero asset di vi e micro obiettivi riadattati sulla base dei quindi per definire l’unità base del modello – beni – è stata operata una parametrizzazio- criteri generali stabiliti dal Consiglio Comu- è stata imprescindibile l’esecuzione della pro- ne delle funzioni in essi inserite attraverso nale n. 34/2015, allegato B): gettazione preliminare, accedendo in primis il supporto normativo fornito dal Comune A. Obiettivi Urbanistici e Paesaggisti- alle informazioni sulle dimensioni e in segui- di Venezia, estratto dal registro delle delibe- co-Ambientali: to sullo stato di conservazione delle unità va- razioni del Commissario Straordinario nel- 1. il miglioramento dell’efficienza delle infra- lutate. Di seguito viene riportato lo schema la competenza del Consiglio comunale n. strutture e delle reti dei servizi esistenti; di elaborazione del modello: (Figura 3). 34 del 20 marzo 2015, allegato B, “criteri”, e 2. il riordino degli insediamenti esistenti, Come esplicitato negli obiettivi iniziali del dall’Aggiornamento della Variante al Piano l’ammodernamento delle urbanizzazioni pri- progetto uno dei target principali dell’inter- Regolatore del 15 febbraio 2012 – Appendice marie, secondarie e dell’arredo urbano, il riu- vento è il recupero e la rigenerazione dell’a- 2 – Schede degli ambiti assoggettati a Piano so delle aree dimesse, degradate, inutilizzate;

Fig. 3: schema dell’esportabilità del modello

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 109 3. la valorizzazione degli aspetti paesaggisti- ci e naturalistici; 4. il recupero del patrimonio paesaggistico, culturale e monumentale tutelato dal D. Lgs. n. 42/2004 e caratterizzato dal significativo degrado del bene conclamato negli anni e da certificare dall'Autorità preposta la tutela del vincolo; B. Obiettivo Di Prevenzione E Tutela: 5. il miglioramento e la difesa degli insedia- menti dall’erosione atmosferica e del decadi- mento delle strutture; 6. integrazione con il contesto urbano per tu- telare la prestazione del progetto; C. Obiettivi Economici E Sociali: 7. la capacità di attrarre contributo finanzia- rio finalizzato alla realizzazione di opere/in- frastrutture pubbliche; 8. la riduzione/eliminazione di situazioni di emarginazione e degrado sociale; 9. la produzione di reddito/occupazione; 10. la realizzazione di edilizia pubblica (resi- denziale, scolastica, sportiva) innovativa; 11. Generazione di opportunità di crescita culturale della comunità; 12. Riduzione dello spopolamento del centro storico ed incremento del numero dei citta- dini residenti. Nello specifico ciascun micro obiettivo è de- finito nel modo seguente: (Tabella a destra) Il cuore quindi del sistema progetto risulta essere costituito: dalla necessità di rigene- razione del tessuto urbano e dalla coopera- zione tra gli attori che in esso operano; dalla necessità della valorizzazione del patrimo- nio come unico mezzo per operare coesione sociale e sviluppo economico; tutte le azioni progettuali devono avere carattere resiliente, cioè capacità di adattamento rispetto alle va- riazioni dello scenario globale. Rispetto agli obiettivi identificati è stato reinterrogato il paniere di immobili ed aree su cui applicare il modello G. B. Giustinian con l’obiettivo di valutare sia la vocazione delle aree rispetto agli obiettivi, sia per verificare gli obiettivi stessi rispetto allo scenario urbano. Di segui- to viene riportata la matrice di indagine in cui è stato applicato per ogni bene identifi- cato una valutazione numerica da 1 a 10 del micro obiettivo. La matrice ha consentito di sviluppare una gerarchizzazione dei Macro Obiettivi rispetto allo scenario di intervento. Nell’immagine che segue viene riportato un grafico a raggi attraverso il quale è possibile visualizzare come i dati definiti nella tabel-

110 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue la precedente ci conducono a precisare che 9. Magnani C. - Cegan C. A., Tecniche del Isola Superiore dei l’obiettivo maggiormente soddisfatto dall’in- progetto di architettura. Strategie sommesse del sieme dei Giganti Dormienti è l’obiettivo progetto contemporaneo, Il cardo, Venezia, 1995. Pescatori: Ecomuseo della economico e sociale. 10. Maietta A. - Aliverti P., Il manuale del Pesca e dell’Isola. maker. La guida pratica e completa per diventare Strategie per il recupero protagonisti della nuova rivoluzione industriale, di un’identità lacuale. FAG, Milano, 2013. Lavinia Dondi* 11. Mancuso F., Venezia è una città. Come è stata costruita e come vive, prefazione di F. Erbani, Corte del Fontego, Venezia, 2009. 12. Musso S. F., Recupero e restauro degli Peculiarità del contesto edifici storici. Guida pratica al rilievo e alla dia- L’Isola dei Pescatori è l’unica, fra le Isole gnostica, EPC Libri, Roma, 2004. Borromee nel Lago Maggiore, ad essere sta- 13. Per un'idea di città. La ricerca del Grup- bilmente abitata durante tutto l’anno, no- po architettura a Venezia, 1968-1974, a cura di nostante sia la più piccola dell’arcipelago. Fig. 4: Schema multiobiettivi C. Aldegheri e M. Sabini, saggi introduttivi di C. Attualmente, però, gli abitanti si sono dra- Dardi, G. Polesello e L. Semerani, [con scritti di] C. sticamente ridotti ad una trentina di perso- Aymonino [et al.], CLUVA, Venezia, 1985. ne, mentre fino alla metà del secolo scorso 14. Pianificazione e disegno delle univer- risultavano un centinaio. L’isola più povera sità, a cura di G. De Carlo, Edizioni universitarie dell’arcipelago, dalla caratteristica forma “a italiane, Roma, 1968. pesce”, subisce oggi frequentazioni troppo 15. Rossi A., L’architettura della città, altalenanti, che ne alterano profondamen- Quodlibet, Macerata, 2016. te il già fragile equilibrio: lo spopolamento 16. Rossi A., Autobiografia scientifica, Prati- invernale si alterna all’invasione turistica che, Parma, 1990. primaverile ed estiva, dovuta al forte legame 17. Rowe C. - Koetter F., Collage City, Il Sag- con gli itinerari delle Isole Borromee. giatore, Milano, 1984. Le vicende storiche legate a questa picco- 18. Samonà G., L'unità architettura-urbani- la unità territoriale sono antiche: il borgo, stica. Scritti e progetti: 1929 1973, Angeli, Milano, insieme alla cappella e al piccolo cimitero, 1975 risalgono all’epoca medioevale, così come Fig. 5: schema microbiettivi 19. Tafuri M., (1973), Progetto e utopia: ar- la “lisca” di stradine che si conclude nella chitettura e sviluppo capitalistico, Laterza, Roma. “coda” terminale dell’isola, dove oggi sorge il Bibliografia 20. Tecniche costruttive, dissesti e consoli- piccolo porticciolo. 1. “Annuario del Turismo”, Comune di Vene- damenti dei campanili di Venezia, a cura di A. Lio- La pesca è stata storicamente la fonte di zia, Venezia, settembre 2016. consultato A. 2015. nello, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, reddito principale per gli abitanti, l’attività 2. Brandi C., Teoria del restauro, Einaudi, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesag- prevalente che ha scandito la vita sull’isola, Torino, 2000. gistici di Venezia e Laguna, Venezia; Corbo e Fiore, plasmandone fortemente il carattere, come 3. Il Concorso nazionale di idee per l’impo- Venezia, 2011. molti documenti letterari e iconografici te- stazione del piano regolatore generale del Comune 21. Torsello B. P. - Musso S. F., Tecniche di re- stimoniano. Le pratiche di pesca inducevano di Venezia, [elaborati di G. Astengo, M. Coppa, E. R. stauro architettonico, UTET, Torino, 2003, 2 v. i pescatori a condurre una vita in simbiosi Trincanato], Comune di Venezia, Venezia, 1957 [Sup- 22. Trincanato E. R., Venezia Minore, riedi- con la natura e con i ritmi biologici della pl. alla “Rivista di Venezia”, n. 1 (aprile 1957)]. zione e saggi a cura di C. Balistreri Trincanato, E. fauna ittica di cui loro stessi consentivano il 4. De Carlo G., L’architettura della partecipa- Balistreri, D. Zanverdiani, Codess cultura, Mestre ripopolamento, alimentando il fragile ecosi- zione, a cura di S. marini, Quodlibet, Macerata, 2013. (VE); Sommacampagna (PD), Cierre, 2008. stema isolano. 5. Dei Rossi R., Chiarin M., Azienda Se- 23. Università Ca’ Foscari di Venezia, (2016), Negli ultimi due secoli l’attività economi- renissima ecco i conti e i progetti, “La Nuova di Piano Strategico Ca’ Foscari 2016-2020, Venezia . ca principale dell’isola è stata affiancata da Venezia e Mestre”, A. 17 (2017), n. 322 (22 novem- 24. Vedovato M., (2016), Corso di Program- attività legate alla villeggiatura di italiani e bre), pp. 14 – 15. mazione e Controllo 2016, Università Ca’ Foscari stranieri, che ha introdotto lo sviluppo sia di 6. Friedman Y., Utopie realizzabili, Quodli- di Venezia, Venezia. un’offerta di alloggi e residenze di alta qua- bet, Macerata, 2003. 25. Venezia: forme della costruzione, forme lità, sia un’ospitalità di tipo più economico, 7. Gasparoli P. - Trovò F., Venezia fragile. del dissesto, a cura di F. Doglioni e G. Mirabella servizi gestiti in entrambi i casi da abitanti Processi di usura del sistema urbano e possibili Roberti, presentazione di A. Restucci e P. Campo- isolani. L’attività di ristorazione era forte- mitigazioni, Altralinea, Firenze, 2014. strini, CLUVA, Venezia, 2011. mente legata alla filiera locale, quindi alla 8. Italia Nostra, Italia Nostra difende Vene- pesca, in particolare del pesce persico. zia, Stamperia di Venezia, Venezia, 1959. Purtroppo lo scenario attuale appare molto

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 111 diverso: l’ospitalità è prevalentemente affi- gaglio di cultura materiale e immateriale che assistenza e supporto agli attori locali e alle data al mercato degli affitti a breve termine, ha strutturato nel tempo il paesaggio in cui realtà del settore culturale. Offre un servizio legato alle residenze di ex isolani trasferitisi la comunità si è insediata e verso il quale ha di tipo economico attraverso la raccolta, la altrove, mentre la ristorazione si relaziona sviluppato un forte senso di appartenenza. creazione di serie storiche, l’analisi dei dati e ormai alla grande distribuzione, che ha quasi Non si tratta di un edificio museale in sé, ma delle informazioni su consumi, risorse occu- interamente sostituito la filiera corta, anche di un’opportunità di promozione del territo- pazionali, produzione e offerta culturale. perché i pescatori isolani sono ormai ridotti rio e di tutela dei suoi fragili equilibri e delle A livello nazionale, invece, è stata attivata a poche unità. sue ricercate peculiarità. Gli oggetti esposti nel 2014 una rete degli ecomusei per defi- La dismissione dell’attività di pesca ha con- non sono solo quelli che appartengono alla nire strumenti, metodi e obiettivi specifici. tribuito al progressivo spopolamento dell’i- vita quotidiana della comunità, ma anche i Insieme alla proposta di una legge nazionale sola e di conseguenza all’indebolimento di paesaggi, l’architettura, le tradizioni locali e sugli ecomusei, nel 2016-2017 nasce un testo un’identità locale paradigmatica, seppur de- le testimonianze orali degli abitanti. comune, il Documento Strategico degli Eco- licata. Nel frattempo, però, si sono innescati Frutto di un patto con la comunità interessa- musei Italiani, in cui si ritrovano una serie di alcuni processi legati alla resilienza di tale ta a prendersi cura e a riappropriarsi del pro- definizioni aggiornate, il quadro della situa- comunità: il lavoro presso le associazioni lo- prio patrimonio, l’ecomuseo è un’istituzione zione attuale, alcune strategie d’azione e un cali e la promozione di feste popolari isolane culturale che cerca il coinvolgimento degli glossario di parole chiave. sono tasselli fondamentali per la tutela di un abitanti attraverso la collaborazione con le L’ecomuseo viene definito come un “proces- patrimonio immateriale fortemente legato associazioni locali e la promozione di attivi- so partecipato di riconoscimento, cura e ge- al territorio. tà didattiche e di ricerca sul territorio. stione del patrimonio culturale locale al fine Ciò che si struttura quindi è una rete di luo- di favorire uno sviluppo sociale, ambientale Strategie di recupero ghi che concorrono alla riscoperta dell’iden- ed economico sostenibile; un’identità proget- L’idea di ecomuseo tità di una comunità, attraverso un distret- tuale che si propone di mettere in relazione L’obiettivo generale del progetto di recupero to museale attivo e stimolante, sia per gli usi, tecniche, colture, produzioni, risorse di ambientale è quello di valorizzare le speci- abitanti che per i visitatori. Conservazione un ambito territoriale omogeneo con i beni ficità dell’Isola dei Pescatori, all’interno del e tutela del patrimonio culturale e valoriz- culturali che vi sono contenuti; un percorso complesso paesaggistico delle Isole Borro- zazione del patrimonio collettivo sono gli di crescita culturale delle comunità locali, mee e della costa piemontese. Si intende obiettivi dell’ecomuseo, a cui devono som- creativo e inclusivo, fondato sulla partecipa- mantenere vivo il patrimonio identitario del- marsi, però, sia una strategia di comunicazio- zione attiva degli abitanti e la collaborazione la comunità isolana, incentrato sulla pesca, ne che un calendario di iniziative culturali a di enti e associazioni”1. incoraggiando una maggior sensibilizzazio- rotazione. Così facendo, si delinea un’offerta La strategia di recupero ambientale proposta ne degli attori presenti nel contesto e anche ricca e un ambiente dinamico, da visitare più intende quindi valorizzare il piccolo borgo un incremento delle attività di volontariato di una volta, per intraprendere esperienze antico nella sua interezza attraverso l’istitu- locale. La finalità è quella di rilanciare una sempre nuove o itinerari differenti. zione dell’Ecomuseo della Pesca e dell’Isola, cultura specifica a livello di intera filiera, re- Il panorama ecomuseale italiano presenta che individua una rete di luoghi peculiari cuperandone le tracce presenti sul territorio numerose sperimentazioni, spesso molto legati alla pesca e alla memoria isolana, tra lacustre (cantieristica di fabbricazione e ripa- diversificate: accanto ad iniziative isolate cui un centro propulsore, quale punto di rife- razione di barche in legno, attrezzatura, reti, esistono reti di ecomusei in fase di espansio- rimento per le iniziative promosse e in gene- protezione e ricostruzione del patrimonio ne, realizzate sulla base di leggi regionali spe- rale per il lavoro svolto dall’ecomuseo. ittico, conservazione, lavorazione e commer- cifiche. Il Piemonte peraltro è stata la prima cializzazione del pescato, ecc.), unitamente regione in Italia a dotarsi di uno strumento La rete dei luoghi dell’ecomuseo alla tutela dell’ambiente e del paesaggio. Le normativo in materia (L.R. 31/95). I luoghi significativi che la rete ecomuseale modalità di valorizzazione mirano a resti- Inoltre, sempre a livello regionale, risulta riorganizza fanno parte sia del costruito sto- tuire gli spazi fisici dell’attività di pesca nel attiva la REP (Rete Ecomusei del Piemonte), rico che degli spazi all’aperto: questi andran- lago, sottraendoli al degrado e all’incuria del che prescrive come fondamentale, nel siste- no a costituire i fulcri di possibili itinerari di turismo di massa e restituendoli alla memo- ma territoriale e culturale locale, la capaci- visita. ria collettiva, alimentata anche da reperti e tà di un ecomuseo di determinare ricadute, La Chiesa di San Vittore è l’unico immobile testimonianze di vario genere. anche in termini economici, sul territorio di con vincolo monumentale presente sull’iso- L’ecomuseo, che già in passato ha collezio- riferimento, e prevede la schedatura e l’inse- la: posta sul punto più alto del crinale roccio- nato diverse manifestazioni di interesse nel rimento degli ecomusei su un apposito por- so centrale, è frutto di ampliamenti successi- contesto isolano, rappresenta la strategia tale sia per un confronto a livello regionale, vi che vanno dall’originale cappella del X-XI messa in atto per la tutela e la valorizzazio- sia per una partecipazione fattiva alla messa secolo titolata a San Gandolfo e orientata ne di questo territorio, il cui patrimonio a sistema delle preziose realtà che hanno co- da nord-est a sud-ovest, al suo raddoppio in naturalistico-ambientale e storico-artistico è struito il variegato paesaggio piemontese. parallelo nel XIV-XV secolo, e infine alla sua particolarmente rilevante. Ciò che si ritiene L’OCP (Osservatorio Culturale Piemonte), radicale trasformazione e ampliamento tra- di dover preservare e condividere è quel ba- invece, svolge attività di ricerca, consulenza, sversale e fuori-asse verso sud nel XVII seco-

112 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue lo, con portico esterno per il nuovo accesso a 14 “coppelle”, analoghe a quelle presenti in con percorso in quota compaiono solo nel lato del campanile rialzato. altri siti rupestri dell’Ossola. Nel 2006 Italia Catasto Rabbini (1866) e nelle prime foto di Il piccolo Cimitero degli isolani impreziosi- Nostra, il Museo del Paesaggio di Verbania e inizio Novecento, insieme alle due rampe in sce il retro della chiesa, l’accesso è previsto la Pro-loco dell’Isola dei Pescatori ne hanno pietra sui lati interni ortogonali. Al termine sia dalla piazzetta laterale sul fianco occiden- chiesto un vincolo specifico alla Soprinten- del molo maggiore “a L”, una statua della Ma- tale sia da un altro ingresso sul lato opposto, denza ai Beni Archeologici del Piemonte. donna in ceramica verde di Laveno protegge comprende sepolture ad inumazione (artisti Un coinvolgimento nella rete ecomuseale il porto, che accoglie le residue barche dei pe- legati all’isola, tra cui il musicista Ugo Ara) e presupporrebbe la riconfigurazione dell’ac- scatori e quelle di altri residenti e gestori di alcune cappelle private. cesso al sito, con il recupero della scaletta in attività commerciali isolane. La Sede della Pro-Loco Isola dei Pescatori, che muratura che collega lo slargo finale della Il forno in muratura si trova nei pressi del porto presenta all’esterno una lapide commemo- passeggiata lungolago di sud-ovest alla zona ed è parte integrante della memoria dell’isola rativa dei caduti isolani nella grande guerra, rocciosa: questo consentirebbe la riscoperta legata alla pesca. Il forno è sormontato da una rappresenta un altro luogo significativo nello e la valorizzazione di questo punto terminale grande vasca con caldaia ed era usato per il rin- scenario isolano: un locale a piano rialzato della passeggiata. forzo e la tintura delle reti col tannino rilascia- cui si accede dalla passeggiata occidentale La via Ugo Ara, la spina centrale dell’isola to in bollitura dalle bucce di castagne. Costru- tramite l’ultima delle scale doppie che carat- che corre sul crinale roccioso, rappresenta ito nel 1948 a seguito dello smantellamento terizzavano la parte centrale dell’edificato su una peculiarità del contesto. Essa percorre del precedente fornello di via del Marinaio, la questo lato del fronte lago. Frutto del lascito longitudinalmente il denso edificato, con caldaia potrebbe essere riattivata a scopi di- di un antiquario isolano dopo l’Unità d’Italia, articolazioni a doppio pettine (a “lisca di mostrativi, come già avvenuto alcuni anni fa, prima scuola elementare femminile e poi, du- pesce”) delle stradine trasversali di discesa interagendo con il percorso di visita all’aperto rante l’ultima guerra, sede di allevamento de- e traguardo visivo verso il lago. La sua quo- dell’ecomuseo. gli avannotti legati alla coltura del pesce per- ta s.l.m. garantisce la percorribilità dell’isola La coda terminale dell’isola assume la sua con- sico, è stato affidato nel 2001 alla Pro-Loco, e anche nelle occasioni di acqua alta, quando figurazione attuale alla fine dell’Ottocento, an- oggi viene utilizzato per le riunioni delle as- il lago invade le passeggiate sui due fronti e che se i platani della passeggiata risultano oggi sociazioni locali ma anche per la celebrazio- l’intera coda terminale. Significativo è l’in- frammisti disordinatamente ad alberi di altre ne di matrimoni. Espone cartografie originali nesto sud di tale percorso, via San Vittore, specie, con terreno laterale a prato verde e tratti e foto storiche connesse alla pesca e alla vita caratterizzato dalla presenza di una pergola di rampe in pietra sui due lati verso le rive. Que- sociale isolana; in funzione dell’ecomuseo con un glicine centenario. Il percorso è stato sto spazio un tempo era usato per stendere e ag- potrebbe incrementare l’attività espositiva e recentemente riqualificato ma necessitereb- giustare le grandi reti, per le processioni e le fe- diventare uno spazio polivalente per didatti- be di un pensiero più strutturato riguardo le ste popolari. Oggi è sede di sosta libera, con viste ca, conferenze e attività sociali e culturali. disordinate insegne e attrezzature relative panoramiche verso il lago aperto tra Pallanza e La Casa-museo, lo Studio e il Giardino priva- agli esercizi commerciali che vi si affacciano. Laveno, le montagne dell’Ossola e della Svizze- to dell’artista isolano Andrea Ruffoni (1925- Il molo antico, visibile già nella planimetria ra e il fondo-lago occidentale col fiume Toce e 1990), accessibili al pubblico dal 2016 e gesti- catastale del Rabbini del 1866, si trova oggi le cave di granito di Baveno e di Montorfano. Il ti da una fondazione di recente istituzione, in stato di forte degrado ed è sormontato punto terminale della coda, ampliato e reso più rappresentano un’importante testimonianza da un dismesso molo di servizio della Navi- comodamente accessibile, potrebbe quindi va- della vita artistica dell’isola. Ruffoni, forma- gazione Lago Maggiore. Di forma arcuata e lorizzare la sua funzione di belvedere. tosi con lunghi soggiorni di studio all’estero, costituito in massi ciclopici, proteggeva una Le cosiddette sassere sono dei frangiflutti di dove ha conosciuto le principali tendenze zona a porto per i burchielli in presumibile cui si notano alcune tracce scomposte sul lato dell’arte contemporanea, tra art brut e in- continuità con la via del Marinaio (prima via orientale dell’isola, consentivano gli approdi e formale, rientra definitivamente all’isola del Fornello, per la presenza di una caldaia l’accesso balneare all’acqua. I pescatori isolani le nel 1976. La sua opera, caratterizzata da una comunitaria per la bollitura delle reti) che costruivano con grandi massi di pietra delinean- tecnica originale di bruciatura e fusione di scende dalla piazzetta della chiesa al fronte do barriere e muretti perpendicolari alla riva, che materiali plastici su rete metallica, è stata og- occidentale dell’isola verso la costa fra Stre- riuscivano a frenare le onde e a proteggere i tratti getto di una grande mostra, oltre che di una sa e Baveno. Un intervento strutturale e di di spiaggia interclusi. Oggi, l’assenza di questo monografia, curata nel 2007 dal Museo del recupero dell’antico molo appare necessario, dispositivo, facilmente replicabile, contribuisce Paesaggio di Verbania. I luoghi dell’artista anche per dismettere la struttura metallica sensibilmente ai fenomeni di erosione e di degra- fanno già parte degli itinerari di visita isolani ormai desueta che lo sormonta. do ambientale che investono il territorio isolano. e verrebbero integrati nella rete ecomuseale. Il porticciolo, che si trova verso la coda, è già La rete ecomuseale che comprende i luoghi La testa rocciosa dell’isola è uno spazio aper- presente nel Catasto Teresiano (1726) con descritti sarà opportunamente segnalata da to di particolare interesse, caratterizzato i suoi due moli (ortogonale alla riva e “a L”) una serie di pannelli informativi, tradotti in altresì da una serie di incisioni rupestri, da- che racchiudevano uno stretto bacino d’ac- più lingue, la cui impostazione condivisa e tabili dal Neolitico all’Età del Ferro, incasto- qua di ampiezza variabile rispetto ai livelli omogenea, sia per la grafica che per il conte- nate nel tratto di scogli che definiscono la stagionali del lago e terminava sulla riva nuto, restituirà un sistema integrato e coor- punta sud-est, verso l’Isola Bella. Si tratta di a pendenza naturale. I due nuovi alti moli dinato in tutte le sue parti.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 113 Il progetto per la ex Casa Ugo Ara proposte gastronomiche e piccola foreste- Il piccolo edificio in questione si colloca lun- Le diverse manifestazioni di interesse legate ria. Il progetto di riuso proponeva, inoltre, go il lato est dell’isola, ai bordi dell’edificato al tema dell’ecomuseo, che l’Isola dei Pesca- lo scavo dell’intero terrapieno che circonda verso il lago aperto, in particolare guardando tori ha collezionato dagli anni Duemila in il fabbricato quale ampliamento della parte la costa di Verbania Pallanza, con in primo poi, coinvolgevano il recupero di un edificio espositiva e l’installazione di un elevatore piano la vista dell’Isola Madre. in particolare: l’ex Casa Ugo Ara, unico im- nel piccolo portico, demolito e ricostruito Esternamente si caratterizza, come quasi mobile inutilizzato di proprietà comunale ampliato per l’accesso sia al primo piano che tutte le case di questo fronte, con un basa- presente sull’isola, nonché lascito storico del all’interrato. mento che rialza il volume dell’edificio dalla celebre musicista isolano Ugo Ara, utilizzato Entrambi i progetti non avranno seguito per riva per sfuggire alle invadenti acque delle fino agli anni Ottanta del secolo scorso come complicazioni burocratiche o mancanza di saltuarie piene del lago. Il basamento è di Scuola Elementare. finanziamenti. dimensioni planimetriche maggiori rispetto La prima proposta, infatti, presentata dal Alle due soluzioni descritte segue quella qui all’edificio che sostiene: costruito in muratu- WWF (Fondo Mondiale per la Natura, De- presentata, ovvero la rielaborazione di un ter- ra di pietra e chiuso su tutti i lati, è riempito legazione Piemonte e Valle d’Aosta, Sezione zo progetto per l’edificio delle ex Scuole Ele- con un terrapieno. L’ingresso avviene dalla locale Verbania e Alto Novarese) nel 2003, mentari proposto dall’arch. Giacomo Prini strada laterale (via del Giardino, lato nord) proponeva il recupero del fabbricato come nel 2014, che prevedeva la riabilitazione del direttamente alla quota superiore del basa- sede e centro di documentazione di un eco- fabbricato non più quale luogo legato all’i- mento che è, oggi, parzialmente sistemato a museo isolano. stituzione di un ecomuseo, ma bensì a Casa giardino e per la restante porzione pavimen- La seconda proposta, datata invece 2006 e della Musica intitolata a Ugo Ara. Il presen- tato in lastre di pietra. Tale area ruota attorno presentata dall’Istituto per l’Ambiente e l’E- te lavoro riprende tale proposta progettuale al fabbricato a cui dà accesso, sui lati nord ed ducazione Scholè Futuro, una ONLUS con riassociandola però al tema dell’ecomuseo e est, configurando un vero e proprio belve- sede a Torino, prevedeva il recupero dell’e- identificando il fabbricato quale centro pro- dere verso il lago, completato da un piccolo dificio in funzione di spazio espositivo, pulsore dell’Ecomuseo della Pesca e dell’Iso- balcone che sporge dal basamento stesso ac- luogo di incontro per i pescatori, spazio per la, nonché Centro di Documentazione. centuando l’effetto di slancio verso l’acqua e

114 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue l’orizzonte. filmati, da recenti pubblicazioni e da piccole Innescare un processo di rigenerazione L’edificio, nel suo complesso, presenta una esposizioni temporanee curate in passato da Il processo di valorizzazione del patrimonio geometria molto semplice: un blocco princi- volontari isolani della Pro loco. storico e paesaggistico e il coinvolgimento pale a forma di parallelepipedo a pianta ret- Si costruiranno tre sistemi di narrazione: delle risorse della comunità locale al fine tangolare al quale è addossato un piccolo vo- il primo, relativo al Lago Maggiore nel suo della riqualificazione ambientale e fruitiva, lume porticato costruito in epoca successiva. insieme, illustrerà le tecniche di pesca, gli innesca quindi, quasi naturalmente, le dina- L’interno è costituito da tre vani sovrapposti strumenti, le barche tradizionali e gli aspet- miche ecomuseali. In tal modo si alimenta la (ciascuno di lunghezza superiore ai 5 metri e ti geografico-ambientali, faunistici e antro- resilienza dello scenario isolano, quale feno- mezzo, e di larghezza superiore ai 4 metri) tra pologici; un secondo sistema di narrazione meno di consapevolezza condivisa, proiezio- loro collegati internamente da una piccola e declinerà i temi relativi all’arcipelago delle ne verso un orizzonte culturale più ampio e ripida scaletta in legno. Isole Borromee; mentre un terzo si occuperà variegato e ricerca di un rapporto equilibrato Tutte le stanze presentano un lato con dop- specificatamente dell’Isola dei Pescatori. e sostenibile tra la componente ambientale e pia finestra sull’affaccio rivolto al lago: con L’edificio con il suo spazio all’aperto di per- quella antropica. porte finestre sia al piano terreno, per l’ac- tinenza, attraverso il quale si svilupperanno Inoltre, ciò che si rilancia, è la necessità di cesso al giardino belvedere, inframmezzate continui rimandi interno/esterno che faran- redigere un masterplan dell’Isola dei Pesca- da un grande camino, sia al piano primo, per no della fisicità del lago l’assoluta protagoni- tori, che coordini il recupero concreto delle l’accesso al lungo balcone, e con finestre di sta, insieme alla sede della Pro-loco e a tutto peculiarità dello scenario “fisico” in oggetto, normale altezza con davanzale, al secondo l’antico borgo costituiranno un’unica entità lavorando sulla riconfigurazione degli spazi piano. espositiva. aperti, in particolare rive, approdi, attrezzatu- L’edificio ospiterebbe, quindi, al piano inter- re, dehor e chioschi, che oggi rappresentano rato il deposito dei reperti museali, al piano Le attività promosse delle forti criticità di questo territorio, oltre terra e al primo piano gli spazi espositivi al La promozione di attività culturali e sociali è ad essere spesso in uno stato di disordine o di coperto dell’ecomuseo, mentre al secondo un tassello importante rispetto all’istituzione degrado. Un riassetto fisico generale di tipo piano, rimossa la parete divisoria esistente di un ecomuseo, nonché uno strumento fon- progettuale costituirebbe un altro importan- in legno, sarebbe collocato il centro di docu- damentale per la destagionalizzazione di un te contributo rispetto alla gestione di un im- mentazione. turismo, ormai troppo invadente, concentra- patto turistico distorsivo quanto invadente. In generale, i nuovi inserimenti previsti dal to solo nella stagione estiva. Nel contesto iso- progetto, la scala interna (in sostituzione di lano le iniziative proposte, spalmate in modo Note quella esistente troppo angusta) e l’eleva- uniforme nel corso dell’anno, saranno legate * Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Po- tore, necessari per consentire una normale sia agli aspetti della tradizione che dell’in- litecnico di Milano, [email protected] accessibilità, sono pensati come elementi novazione, coinvolgendo gli ambiti della Il lavoro presentato è in parte frutto del corso di visivamente leggeri sostenuti da una sottile didattica e della ricerca. Fondamentale sarà Progetto e Arredo degli Spazi Aperti svoltosi pres- struttura portante in metallo. In tal modo l’apporto della comunità, anche attraverso le so la Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegne- si riducono sia il reale ingombro che la per- attività di volontariato, ma anche la relazio- ria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, cezione di queste nuove attrezzature all’in- ne con network nazionali e internazionali in tenuto dai docenti Michele Ugolini e Francesco terno di uno spazio già di per sé contenuto. campo artistico e di ricerca, presupponendo Occhiuto con la speciale partecipazione del pro- Al contempo, i nuovi inserimenti introdu- sempre iniziative che, partendo dal basso, fessor Gianni Ottolini e la collaborazione di Lavi- cono una variazione cromatica e materica riescano ad avere un raggio d’azione ampio nia Dondi e Caterina Gallizioli. contrapposta rispetto ai materiali di cui il ma anche di qualità. La componente locale Il lavoro è ulteriormente frutto di diversi appro- vecchio fabbricato si compone: il legno per è il presupposto per valorizzare, studiare ed fondimenti svoltisi nei due anni successivi presso i solai e i pavimenti, la muratura intonacata elaborare peculiarità isolane alla luce di una il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani in per le pareti. condivisione di più ampio respiro. collaborazione con l’amministrazione comuna- Il “cuore” dell’ecomuseo e il centro di docu- Il centro propulsore dell’Ecomuseo della Pe- le di Stresa e il sostegno delle associazioni locali mentazione si occuperanno di coordinare la sca e dell’Isola, oltre ad ospitare un’esposizio- isolane. Hanno contribuito anche Giuliana Car- raccolta dei reperti della cultura materiale ne permanente, accoglierà, anche nella parte dani e Ilaria Mariotti, docenti presso il Politecnico locale (gli strumenti di lavoro e di vita, le fo- all’aperto, attività di tipo socio-culturale, al- di Milano. Il testo è stato condiviso con Michele tografie, i documenti, ecc.) che spiegheranno cune pensate con un calendario a rotazione, Ugolini. ai visitatori, anche con ausili multimediali, altre come eventi specifici, al fine di rendere 1 Documento Strategico degli Ecomusei Italiani, la vita degli abitanti dell’isola fino a pochi de- lo scenario isolano dinamico e stimolante. Si 2016-2017, p. 1. cenni fa, le tecniche di pesca, le specie di pe- privilegia l’esperienza diretta dei luoghi e in sci storicamente pescati e quelli attualmente generale la dinamica site specific, per questo Bibliografia presenti. Pannelli espositivi racconteranno le iniziative si svilupperanno anche presso Lazzarini, A. (1987), Stresa e il Verbano dei Borro- vicende storiche, con testi, disegni, fotogra- i luoghi diffusi che l’ecomuseo coinvolge e meo, Leone Libreria Editrice, Stresa. fie di momenti tipici della pesca e della vita sistematizza attraverso gli itinerari di visita, Ara, U. (1997), Il Romanzo delle Isole Borromee, sociale, solo in parte documentati da vecchi evidenziandone la reale complementarietà. (prima edizione 1930), Alberti Editore, Verbania.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 115 Gottardi, G. (1999), Pescatori, persici, principi. The railroad defining til 1908, when the rails arrive to the city of Vita e opinioni di un vecchio pescatore del Lago Bragança. The influence of the Railroad over Maggiore, Tararà Edizioni, Verbania. the occupations of the the city is due to the need to have large spaces (1995), Legge Regionale Ecomusei del Piemonte. future and changing for the curve of the compositions (the train (2016-2017), Documento strategico degli Ecomu- the morphology of the itself), spaces for maneuvers, spaces for the lo- sei Italiani. territory of the city of cation of Stations and Stops, and the best ways Riva, R. (2017), Ecomuseum and cultural landsca- Belém, in the 19th, 20th to locate the rails, all of which have to share pes. State of the art and future prospects, Maggioli and harmonize with the layout of the urban Editore, Sant’Arcangelo di Romagna. and 21st centuries mesh of Belém still under construction. Fabiano Homobono Paes de Andrade * EFB, was the first railroad to be built in the state of Pará and the Amazonia, was totally Summary built and delivered to the population for use The implantation of two railroads (urban in 1908, the year of its inauguration, it had extension) of the Bragança Railway (EFB) in a total extension of 299.10 km, including the territory of the municipality of Belém 4 railroads, two of them which are part of do Pará at the end of the 19th century and this Study. It was constituted by 12 Stations beginning of the 20th century allowed the and 36 Stops, It is worth remembering that lands located along the development of the the Stations were constituted by bigger buil- rails of the railway , especially those that dings, in masonry of clay brick, offered grea- served as a implantion and location for the ter comfort to the users, being constituted of large curves necessary for the development Warehouse, Platform of Boarding and Disem- of the project and those where the Stops barkation, rooms for different classes of pas- and Stations would be implemented, would sengers , baggage dispatch, so they had larger become reserve areas for future uses (Roads built area. The Stops were small buildings in that would become Highways and Great brick masonry, of wood, or even constructed Avenues, spaces that would house housing in metallic structure, with a common room and institutional buildings) of future local, for the use of the passengers, and platform of regional or national governments involved embarkation and disembarkation. in this public transport undertaking. Two interventions of the EFB carried out on History of creation, justification and the road network of the city of Belém from inaugurations of the railroads discussed 1883 were focused to serve as reference of There were two railroads of the Bragança these occupations and transformations that Railway that would influence future inter- happened on the territory of the Municipa- ventions on the urban network of Belém. lity. The first railroad was born influenced by the location of the building of the first Railway Introduction : The Bragança Railway Station located in the District of São Braz. The city of Belém do Pará is located in the The distance between this building and the Eastern Amazonia, and has several characte- commercial center of Belém represented by ristics of territories located there, such as the the port of Ver-o-Peso and its surroundings, proximity of large volume of fluvial water, made that the freights paid by the merchants represented by large tributaries of the Ama- to the carmen who did these services, did not zon River. In general these large rivers and compensate the prices of the goods brought basins formed by them are part of the geo- by the train of the colonies along the Estra- graphic boundaries of these cities, and that da or those arrivals through the River Port of internally, in addition to the forest, in their Ver-o-Peso and that were taken to the Station territories are found small rivers (igarapés), of São Braz, this interest of the merchants as and large flooded ones. The first territorial well as the interest of the inhabitants by the coverage of the city was adopted in 1728, necessity of -transportation of the passengers with the denomination "First Légua Patrimo- of the train to the Center of the City made nial de Belém", delimiting that it would be the Extension become a reality. With the de- the urban space and the rural space nomination of railroads (urban extension) of The Bragança Railway (EFB), appears in this São Braz to the Public Garden ran from 1887 territorial context of Belém in 1883, begin- until 1931 year of its deactivation. ning of its construction and that extends un-

116 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue The Urban Extension of São Braz to the Pu- of the Governor Augusto Montenegro, in the the trains to go and return to the City Cen- blic Garden, started at the São Braz Station, period of 1905-1906. This railroad shared ter, and also by the lines of trams that were developing its route through straight and in its beginning, the curve of the exit of the directed to other districts like the one of curved rails, to the Central Station of Belém Station of São Braz and the great Straight of Marco da Legua and Souza. The path of these (Figure 1), located in an area belonging to Jar- the rails that belonged to the main line of rails, before and after the deactivation of the dim Público, in Bairro da Cidade Velha. The the EFB and that went towards the Parade of railroad, gave rise to a new internal division first great curve was located just after the Ananindeua, while the Railroad that gained of the large space, where they were main- exit of the Station, joining the rails located autonomy of drawing when entering the tained as road traffic, and would allow the in the Largo de São Braz with the rails loca- Curve of the Entroncamento stop, and from construction of several public buildings and ted in the Road of the Constitution (present there following almost in a straight line to small squares, such as the Municipal Market, Avenue Gentil Bittencourt), from there, it the Railway Station in the Center of the Vil- project of the Italian architect Felinto San- followed in a straight line until Travessa do lage of Pinheiro. toro, a motherhood later transformed into a Príncipe (present transverse Quintino Bo- State Secondary School, a Municipal Primary caiuva), where it initiated a great curve in Morphology, transformations and new School, and a Housing Set for a National Reti- form of "S" that in its end was connected to uses after deactivation of the Urban rement Institute, among others. the rails of the Street of the Mundurucus, Extensions. The Railroad São Braz - Jardim Publico con- that followed in a straight line, passing by The rails of both the Railroad São Braz - Jar- tinued its journey at one end of Largo de São the Place Baptist Campos, and connected to dim Público and the Railroad Entroncamen- Braz by the Constitution Road (now Gentil another a large bend in Travessa Carlos de to - Vila de Pinheiro railroad of Bragança Bitencourt Avenue), to Travessa do Príncipe Carvalho, in which a straight line followed have created reserves of areas of great future (now Travessa Quintino Bocaiuva), where until the second great curve of the "S" shaped utility for the levels of government involved the great "S" penetrating in the Quadra the railroad, which joined a small line, crossing in their locations and territorial rights over left after the crossing, determining a rectan- the stream at Tamandaré Avenue to reach the same. The deactivations of the Exten- gular ground, formed by two parts similar to the Station Central of Belém, whose main sions occurred in two moments, the first in triangles. This land, with the deactivation access of passengers was given by Estrada de 1931 and the second in 1965. of the Ramal, became property of the State São José (current 16 de Novembro Avenue). The first intervention area (occupation) of Government, which in the 1970s issued a pu- The second railroad of the Bragança Railway the São Braz Urban Extension - Public Gar- blic tender for the architectural project of the that would influence the future interven- den was Largo de São Braz (former Indepen- Headquarters of the Tourism Center of the tions on the urban network of Belém allied dence Square). That large space with 28 hec- State of Pará, a building that was built and to the future expansion of the city itself, tares of rectangular size (400mX700m), was maintains its functions until nowadays. The which allowed the connection by land to used for maneuvers and distribution of train final part of the "S", visually proven, turned Vila de Pinheiro (current District of Icoaraci). traffic and trams. The internal traffic of Lar- into Rua do Horto, and its surroundings, in a Denominated Entroncamento railroad - Vila go de São Braz was constituted by the rails of small square that houses one of the Parades of Pinheiro, was executed in the administration the São Braz Branch - Jardim Público, used by the Railroads São Braz - Jardim Público, still

Figure 1– Caption – Central Station of Belém – sources autor and Paes de Carvalho, 1899; Governo do Estado do Pará 1998.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 117 be demolished, and the spaces used used to many other purposes, of greater importance and necessary the activities of its inhabitants. The study of the two railroads of the Bra- gança Railway in Belém do Pará shows an example of a real bank of free spaces and buildings with new uses or that have been demolished and / or "modernized", created by a project of a Railroad, executed in the 19th and 20th Centuries, in an urban cen- ter, which was still with part of its blocks in the virtual space of the city maps, and not in concrete reality for its inhabitants, allowing solutions that would also bring problems for Figure 2– Caption – Largo de São Braz – source: Patrimônio do Conselho Municipal de Belém do Estado do Pará, the urban layout in the future of the City, as Planta da Cidade de Belém, mandada levantar pela Vereação do Quatriênio de 1883-1886, pelo engenheiro da it is seen in the 21st Century, with this conso- Câmara, Manoel Odorico Nina Ribeiro, na Escala original de 1/24.000. lidated situation. in perfect state of conservation. The railro- of triangle called Entroncamento, resulting The importance of these two railroad of EFB, ad then connected to Rua dos Mundurucus from the intercession of the main line of the for contemporaneity is that their paths in following a straight line until the curve that EFB with this second railroad and which also the city of Belém do Pará are punctuated by linked it to Travessa Carlos de Carvalho, this carries the name of Entroncamento . Today the stories of their buildings, tracing their section with the denomination of Passage of this space houses a road complex composed tracks and spaces necessary for the deve- the Machine, still subsists as a street of the of viaducts, tunnels, a large square and a mo- lopment of their public transport functions, city, although the curve has been rectified. nument in honor of Cabanagem, a passage so they can count part of the history of urban From the final section of the railroad, also in the history of the Paraenses, where the transport. These trails of the city's recent hi- in the form of a large "S" connecting it to the population assumes the government of the story, which began in the 19th century but Central Station of Belém, there remains only Province. The project is authored by the ar- reach the 1960s, can be recounted in the 21st the sign of the end of the "S", transformed chitect Oscar Niemeyer. Century with much support from Urban So- into a dead-end street whose importance is The Railroad then follows its route to Vila de cial History, Architecture and Urbanism, and to indicate the place the exact crossing of the Pinheiro, without great curves. The impor- Urban Archeology. train over the stream of Avenida Almirante tant thing was that in the small stops of the Tamandaré, before entering the embarkation train were appearing settlements that would Notes and disembarkation platforms of the Central become, soon future, neighborhoods of * Faculdade de Arquitetura e Urbanismo da Uni- Station of Belém, now houses (because it was Belém, as was the case of Tenoné and Tapanã. versidade Federal do Pará. [email protected] an area under federal jurisdiction) a complex When arriving in the Village of Pinheiro consisting of housing blocks of apartments, there were the facilities of the Curro Model References: residences unifamiliares and of a Hotel of of the Maguary and towards the Center the ANDRADE, Fabiano H. Paes de. De São Braz ao Jar- Transit de Officials, all under responsibility final point was the Railway Station. dim Público – 1887-1931: Um Ramal da Estrada de and property of the Brazilian Army The Railroad Entroncamento - Vila de Pinhei- Ferro de Bragança em Belém do Pará. Tese (Dou- The second railroad of the Bragança Railway ro became the current Municipal Highway torado) – Pontifícia Universidade Católica de São to create reserves of areas of great utility for Augusto Montenegro one of the most impor- Paulo – PUCSP. São Paulo, 2010. the future of the city of Belém was the Railro- tant in the city in the XXI Century, fulfilling CRUZ Ernesto, Ruas de Belém. Belém, Editora ad Entroncamento - Vila de Pinheiro, whose its purpose for the urban expansion of Belém CEJUP, 1992 creation also defined a new type of public transportation to be used by the population Final considerations for to move to Vila de Pinheiro (now the Di- As we do today in many urban centers of the strict of Icoaraci), in the case of the railroad, world, large areas covered by extensive via- in substitution of the river transportation ducts, whether built in reinforced concrete, previously offered. What is more important, made of metal structures or even with mi- a new direction was created for the expan- xed structures, have become obsolete for the sion and structuring of the city of Belém current situation of environmental comfort, more concretely realized today. especially for the entry of natural light, and The first area of intervention (reservation for new requests regarding the safety and of occupation) of this railroad, on the ur- traffic flow of motor vehicles in medium and ban mesh, was the large space in the form large cities, and therefore can in most cases

118 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Periferie, immigrazione e integrate di coesione sociale e rigenerazione alla maggiore mobilità nel territorio degli in- urbana delle periferie private multiculturali: dividui e delle famiglie e all’incremento pro- rigenerazione urbana tema certamente di frontiera per ogni forma gressivo dei movimenti migratori in entrata Andrea Di Giovanni * di azione pubblica (Di Giovanni, in corso di nel nostro Paese da altre parti d’Europa e del pubblicazione). Mondo. In molti casi questo patrimonio re- sidenziale privato ha configurato un’offerta Nelle periferie private multiculturali Stare nei luoghi, conoscerne le storie abitativa meno qualificata ma appetibile per Le città sono fatte di parti “dure”, non sog- La periferia metropolitana, cresciuta in mol- popolazioni migranti in transito o in attesa gette a rilevanti trasformazioni, consolidate ti casi in modo impetuoso negli anni del di un primo approdo e di una prima dimora negli usi e abitate da popolazioni stabili, e da Boom Economico attorno alle maggiori città (spesso, anche in questi casi, in attesa di po- parti “molli”, in cui tali condizioni cambiano industriali del Paese, risulta perlopiù caratte- ter avere accesso a condizioni abitative con- di segno. Queste ultime sono in molti casi rizzata dalla presenza di patrimonio abitati- siderate migliori). Si è dunque assistito nel porzioni di territori urbani che talvolta si vo privato realizzato in larga parte tra i primi tempo alla formazione di raggruppamenti configurano come “sospensioni”, soluzioni anni Sessanta e gli ultimi anni Settanta (Ro- sociali, più o meno omogenei, costituiti da di continuità, “fratture” o “fessure” (Di Gio- mano, 1980; Viganò, Graziosi, Ganino, 1970) una rilevante quota di popolazione immigra- vanni, 2014) in cui si esprimo pratiche dell’a- e destinato alla classe operaia immigrata ta che ha trovato qui soddisfazione rispetto a bitare informale, transitorio o temporaneo, dalle aree rurali più depresse del Meridione domande abitative differenziate. con scarse forme di radicamento e proiezio- d’Italia in cerca di occasioni di lavoro nelle Occorre indagare quali siano state (e quali ne nel futuro. città del Centro-Nord, oppure al ceto medio siano oggi) le condizioni e i nessi potenzial- Sono parti dei territori metropolitani e dei borghese inurbato nelle aree urbane più cen- mente interessanti tra domande e pratiche tessuti urbani caratterizzati da peculiari trali desideroso di conquistare spazi meno dell’abitare legate all’immigrazione e alcune condizioni di “fragilità” urbanistica e socia- congestionati e condizioni di vita più distese “prese” (Pasqui, 2008) che la città offre a que- le, tuttavia, in molti casi, sono anche parti nei nuovi contesti sub-urbani in formazione sti suoi abitanti. Per farlo è probabilmente vitali delle città, caratterizzate da forme in- attorno ai nuclei storici primigeni di molti necessario avvicinarsi ad alcuni contesti e siediative e pratiche sociali meno consuete comuni della prima cintura metropolitana raccontarne le storie recenti. che sperimentano forme dell’abitare talvolta (Lanzani, 2003). Il Quartiere Satellite di Pioltello1 è costituito innovative, mettendo alla prova le strutture Queste iniziative - in molti casi mosse da da poco meno di duemila alloggi edificati in urbane che investono. intenti speculativi - hanno realizzato con- regime di edilizia privata in cui abitano circa Oggi in questi particolari ambiti, edifici e sistenti quote di patrimoni residenziali in 9.000 persone. La proprietà è frazionata e dif- spazi della città tendono progressivamente a molte parti di quella che oggi ci appare come fusa e buona parte del patrimonio è soggetto divenire “dimora e patria” (Cachola Schmal, una vasta e discontinua periferia metropoli- a procedimenti di pignoramento esecutivo. Scheuermann, Elser, 2016) per alcuni insiemi tana di iniziativa (allora) e di proprietà (oggi) Le condizioni manutentive generali di que- d’individui immigrati o migranti che trovano privata. sto patrimonio sono scarse e, in alcuni casi, in queste “pieghe” e “lacerazioni” dei tessuti In molti casi, però, questi quartieri, pensati critiche. urbani più resistenti condizioni accoglienti per un diverso modo di abitare e realizzati Concepito nei primi anni Sessanta come un per pratiche dell’abitare che ridefiniscono con caratteri morfo-tipologici e localizzativi moderno, esteso ambito sub-urbano, il Quar- progressivamente senso e natura di intere che dovevano esprimere un’idea di urbanità tiere Satellite viene oggi essenzialmente parti di città; talvolta sviluppando tensioni se persino antitetica rispetto a quella tradizio- identificato nel complesso edilizio formato non addirittura conflitti (Cerruti But, Kërçu- nale dei contesti prossimi, sono andati in- da quattro isolati urbani compresi fra via Ci- ku, Setti, Vassallo, 2017) con le popolazioni e contro a fallimenti più o meno clamorosi e marosa, via Bizet, via Wagner e via Bellini: un gli usi dello spazio urbano preesistenti. immediati. ambito circoscritto e contenuto, tuttavia ca- In molti di questi contesti si assiste alla for- Le storie di ciascuno di questi quartieri sono ratterizzato da dimensioni complessive rile- mazione e al consolidamento di una partico- diverse, ma quasi sempre a una diminuzione vanti in relazione all’elevata densità edilizia. lare condizione di perifericità caratterizzata delle loro qualità percepita dagli abitanti d’o- Esso si presenta oggi come un contesto ur- dalla presenza diffusa di patrimonio abitati- rigine e al loro conseguente abbandono da bano particolarmente fragile e multi-proble- vo privato (gestito in modo molecolare) e dal parte di questi ultimi è corrisposto l’innesco matico, caratterizzato da spaccio di droga, debole livello di integrazione e coesione so- di una fase di deprezzamento e svalutazione prostituzione, presenza di criminalità orga- ciale (anche in relazione alla presenza di in- del patrimonio abitativo che ha riposiziona- nizzata, condizioni di morosità diffusa, in- siemi sociali eterogenei e multiculturali). Si to ciascuno di questi quartieri rispetto a un solvenza dei prestiti bancari, pignoramenti e tratta di una condizione difficile, che mette a diverso segmento della domanda abitativa. sfratti, nonché da occupazioni abusive. dura prova strumenti urbanistici e politiche A partire dagli anni Novanta, soprattutto, la In queste condizioni i fenomeni di abban- urbane tradizionali. domanda di case e alloggi si è però modifica- dono degli alloggi o, d’altro canto, di per- Rispetto a questo scenario si impone l’urgen- ta in termini generali in relazione all’invec- manenza illegale in essi sembrano produrre za di una riflessione sulle capacità effettive di chiamento progressivo delle società, alle mo- esiti non dissimili in termini di assenza di attivazione e di azione di progetti e politiche dificazioni introdotte nel mercato del lavoro, cura e manutenzione delle strutture comu-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 119 ni e degli alloggi privati. Aspetti che in ogni nord-ovest della periferia urbana milanese, Alcuni fenomeni ricorrenti caso segnano il profilo del Quartiere Satellite nel territorio dell’Ottavo Municipio della Entro parti diverse (in genere consolidate) di Pioltello in termini di decadimento fisico città centrale. Si tratta di un settore urbano di quella che oggi ci appare come una vasta complessivo del patrimonio residenziale e di caratterizzato nel recente passato, e ancora formazione metropolitana, fatta di aree ur- indebolimento dei legami sociali.2 oggi, da rilevanti trasformazioni urbanisti- bane e suburbane, tendono a prodursi e a ri- Il Politecnico di Milano insieme ad altri ate- che che nel tempo hanno prodotto infra- prodursi stati di tensione generati dal modo nei e istituzioni partner è attivo in questo strutture primarie e nuove macchine fun- in cui nuove domande collettive, nuovi usi contesto attraverso il progetto di ricognizio- zionali, ma anche la progressiva creazione di personali e nuove pratiche sociali sollecita- ne e ideazione “M.O.S.T. of Pioltello. Migra- vasti ambiti monofunzionali, insieme a vuo- no strutture e spazi urbani esistenti, pensati tion Over the Satellite Town of Pioltello”3 ti urbani consistenti e a processi di abbando- e realizzati in un altro momento storico e per , una ricerca che si propone di definire un no di numerosi edifici e spazi aperti. Ciò ha una diversa società. progetto pilota per la rigenerazione urba- progressivamente condotto alla formazione In questo iato, che si determina tra spazi esi- na della periferia metropolitana di Pioltello di un coacervo di spazi e situazioni urbane stenti e nuove pratiche dell’abitare, tendono attraverso la sperimentazione di azioni in- poco coerenti e sinergiche tra loro. Oggi la a costituirsi particolari economie urbane novative volte all’integrazione dei minori minuscola enclave via Catullo è caratteriz- (spesso basate sullo scambio solidale e sul immigrati. Nello specifico “M.O.S.T. of Piol- zata da una condizione diffusa di obsole- commercio etnicamente connotato) (Au- tello” promuove l’accompagnamento educa- scenza e decadimento fisico e funzionale del gustoni e Alietti, 2015), a consolidarsi reti tivo attraverso il gioco e la progettazione di patrimonio edilizio privato, particolarmente e polarità culturali e di credo (che in molti spazi urbani a esso destinati; la formazione frammentato dal punto di vista proprietario; casi danno luogo alla formazione di luoghi professionale e l’inserimento lavorativo dei dalla presenza di alcuni spazi abbandonati in di socializzazione di forte richiamo costitu- giovani immigrati; l’attivazione di microe- precarie condizioni igieniche e strutturali; iti su base culturale e/o religiosa e di culto), conomie basate sul recupero del patrimonio dalla difficile convivenza fra popolazioni ap- a ridefinirsi l’uso degli spazi privati e pubbli- abitativo; l’innesco di processi manutentivi partenenti a differenti etnie che esprimono ci (modificati e adattati alle culture dome- diffusi. L’obiettivo fondamentale di questa diverse culture e modi di abitare; dal conse- stiche e alle forme di vita in pubblico delle ricerca riguarda la definizione sperimentale guente indebolimento delle relazioni sociali; nuove popolazioni urbane). Sono processi e di un dispositivo d’intervento integrato per dalla presenza diffusa di condizioni di fragi- fenomeni che in molti casi producono effetti le politiche e i progetti urbani, concepito in lità economica; da attività micro-criminali di rinforzo delle identità di gruppo localizza- relazione alla situazione specifica del Quar- spesso legate a condizioni di marginalità te (Remotti, 2010; Sen 2008) e l’innesco o il tiere Satellite, ma trasferibile ad altri contesti sociale e culturale; da difficoltà di rappresen- consolidamento di processi di marginalizza- della periferia metropolitana privata multi- tazione politica e istituzionale dei bisogni e zione, fino alla segregazione. culturale che la ricerca stessa si propone di delle domande relative a società urbane che Propongo, per ora, di guardare in modo neu- indagare e mappare nel contesto prevalente vanno riarticolandosi con velocità e intensi- trale a questi fenomeni, sospendendo per un della Città Metropolitana di Milano (Di Gio- tà inusitate; dalla contrazione delle risorse momento il giudizio rispetto alle implicazio- vanni e Leveratto, 2018). pubbliche disponibili. ni - in molti casi negative - che da essi scatu- Questo un esempio, ma altrove, è possibile L’occasione per indagare empiricamente riscono, dando luogo alla formazione di pro- riconoscere la formazione di situazioni “pe- alcuni degli aspetti richiamati in relazione cessi di periferizzazione5 segnati da aspetti riferiche” nelle parti più interne dei centri alla particolare situazione urbana di via Ca- sociali di marginalità talvolta gravi, da bassi urbani. In molti casi tali situazioni, geogra- tullo è stata offerta dal progetto di ricerca- livelli di coesione delle compagini sociali ficamente non così distanti dalle maggiori azione “Abitare difficile/Catullo va in città” e dallo sviluppo di conflitti anche radicali, centralità urbane (simboliche e identitarie, finanziato dal Politecnico di Milano nel 2014 nonché da fenomeni di degrado fisico del economiche e funzionali…), si formano in attraverso il bando competitivo Polisocial patrimonio abitativo e dello spazio colletti- ambiti urbani che non sono stati oggetto di Award4. La ricerca si è proposta di riconosce- vo che possono essere riscontrati in diversi specifiche attenzioni, programmi e politiche re e trattare le condizioni di fragilità presen- ambiti del territorio urbano e metropolitano (che in ogni caso, come l’esperienza dimo- ti operando un censimento del patrimonio contemporaneo. stra, non possono esser considerati garanzia abitativo locale rispetto alle sue forme di Le condizioni di permanenza temporanea di risultati virtuosi). Sono parti della città or- gestione e di occupazione, nonché rispetto che spesso contraddistinguono le forme di dinaria realizzate in assenza di programmi o allo stato manutentivo e di conservazione; presenza e le pratiche dell’abitare di queste progetti speciali, per iniziativa individuale di favorendo l’avvio di singole iniziative e pro- popolazioni dipendono in molti casi da pro- innumerevoli soggetti privati o di pochi ope- grammi più strutturati di attivazione e capa- cessi migratori ancora in corso e a carriere ratori immobiliari maggiori. citazione delle diverse componenti del fram- abitative in via di definizione. Gli iter di re- Via Catullo a Milano è una minuscola stra- mento di società locale che abita in e attorno golarizzazione delle condizioni giuridiche da di impianto Settecentesco - sconosciuta a via Catullo (Calvaresi, Cossa, Di Giovanni, individuali, in corso o da avviare, costituisco- ai più - che si sviluppa per poche decine di Marsiglia, Pasqui, Savoldi, 2016). no un fattore rilevante nella definizione del metri tra via Gallarate e viale Certosa, non carattere di transitorietà di queste presenze. lontano dal Cimitero Maggiore, nel settore Si tratta di un aspetto senz’altro influente

120 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue rispetto alla possibilità di attivare concrete locale, ovvero dalla progressiva diminuzione zioni migranti e i brevi intervalli di permanen- dinamiche di radicamento insediativo e di dei prezzi delle compravendite e soprattutto za negli alloggi determinerebbero frequenti favorire processi di integrazione e coesione dei canoni di locazione; condizioni queste periodi di sfitto e inoccupazione, le reti di re- rispetto alle società locali. che creano una diversa accessibilità al mer- lazioni culturali e di pratiche garantiscono in Accade non di rado che a queste condizioni cato libero della casa per soggetti e famiglie molti casi il subentro immediato di un nuovo esistenziali corrisponda una propensione, o con una minore disponibilità economica o nucleo (familiare o di coabitazione). perlomeno una disponibilità alla coabitazio- (in relazione alle condizioni richiamate nel D’altro canto, le stesse reti, spesso nutrite da ne di individui e nuclei familiari che hanno paragrafo precedente) con una minore pro- finalità solidali, costituiscono un primo li- tra i loro obiettivi la massimizzazione delle pensione alla spesa e all’investimento per il vello informale di welfare comunitario assai utilità relative, economiche e gestionali, proprio luogo di dimora. efficace nel monitoraggio e nel trattamento legate all’abitare. I fenomeni di sovraffolla- In molti casi sono anche le difficoltà di acces- dei bisogni degli individui e dei nuclei in esse mento e subaffitto degli alloggi hanno spes- so all’alloggio pubblico o all’alloggio sociale inseriti. In questo senso esse esprimono una so radici in queste condizioni. - per assenza dei requisiti richiesti o per la dif- significativa capacità di assorbimento delle Un caso estremo è invece quello delle occupa- ficoltà delle procedure previste - a incentivare esigenze primarie di quanti, in situazione di zioni illegali (a cui talvolta si associa anche lo il ricorso di queste popolazioni al libero mer- emergenza abitativa, trovano nelle maglie lar- svolgimento di attività della stessa natura), in cato e all’alloggio gestito in forma privatistica. ghe e “accoglienti” del subaffitto una risposta molti casi legato e conseguente alla presenza Benchè più oneroso e meno protetto, il mer- efficace e immediata. Si tratta anche in questo di alloggi interessati da procedimenti di sfrat- cato privato consente di fatto una facilità caso, prima di ogni valutazione morale e le- to esecutivo per morosità e da pignoramenti di accesso al bene casa diversa e maggiore gale, di una importante funzione sociale che giudiziari. Queste situazioni, non così infre- rispetto a quella dell’alloggio pubblico o in offre una soluzione significativa alle forme di quenti, portano tuttavia in evidenza l’incon- gestione sociale. Non è richiesto il possesso bisogno estremo e contingente. gruenza tra la disponibilità informale di un di requisiti, l’offerta abitativa è quantitativa- Questa offerta abitativa parallela, radicata nel patrimonio abitativo inerte e la domanda di mente maggiore, più varia e diffusa, le con- mercato privato, fondata su forme di occupa- casa implicitamente espressa da un segmen- dizioni degli alloggi possono essere le più zione degli alloggi in molti casi non regolari, to sociale invisibile e particolarmente debole diverse e non è richiesto il rispetto di alcuni costituisce un fattore essenziale di garanzia che non può o non riesce a trovare soddisfa- standard imposti dalla gestione pubblica, per quanti, in cerca di un primo alloggio o zione formale nel mercato regolare. sono molteplici le forme di gestione contrat- di un alloggio accessibile (a fronte di diverse Si tratta, in generale, di situazioni che, per tuale possibili. condizioni individuali economiche e giuri- ovvie ragioni, tendono a sfuggire allo sguar- Va detto per inciso che il mercato privato della diche), debbano orientare la propria ricerca do della società e delle istituzioni, cercando casa non prevede la presenza di soggetti gesto- verso bacini di residenzialità “sicuri”. I luoghi pro tempore rifugio nelle pieghe di tessuti ri con compito di sorveglianza e controllo e delle città centrali e aree metropolitane in cui urbani spesso meno ospitali, ma capaci di questa condizione apre ulteriormente alle op- tali bacini si costituiscono e progressivamen- dare soluzione temporanea a problemi indi- portunità offerte dal mercato informale attra- te divengono riconoscibili e noti - per primi a viduali fungendo da ammortizzatori di una verso la stipula di contratti non regolari o in chi in essi cerchi una forma di soddisfacimen- situazione che ha dimensioni e rilevanza ben assenza totale di contratto in qualsiasi forma. to delle proprie esigenze abitative - innescano diverse. Tale offerta, priva di garanzie e più rischiosa, in genere meccanismi di richiamo che attrag- rappresenta però paradossalmente una condi- gono persone e comunità in condizioni ana- Patrimoni appetibili zione apprezzata dalle popolazioni migranti loghe a quelle di quanti lì hanno trovato una In relazione a queste condizioni esistenziali, in relazione al maggior grado di flessibilità of- risposta alle proprie domande e una sistema- l’incontro delle popolazioni più fragili con le ferta per quanto riguarda l’ingresso e l’uscita zione di qualche sorta.6 Anche in questo caso realtà urbane avviene ad alcune condizioni dall’alloggio: una condizione importante per si tratta di un effetto di rinforzo dei legami e che, nella maggior parte dei casi, favoriscono carriere abitative fortemente dinamiche e in delle relazioni sociali e di consolidamento di la formazione di concentrazioni di popola- evoluzione e per persone e nuclei familiari alcune formazioni sociali immigrate che con- zione immigrata e di un milieu sociale mul- che in una certa fase della loro vita rivelano fermano e consolidano la loro presenza in al- tietnico e multiculturale (Kymlicka, 1999). una spiccata mobilità tra contesti geografici e cuni insediamenti, anche se sarebbe probabil- Ciò avviene nelle aree urbane caratterizzate urbani assai diversi e distanti. mente un errore considerare questa dinamica dalla presenza di patrimonio abitativo intrin- Un ulteriore aspetto, particolarmente rile- indicativa di un processo di stabilizzazione e secamente di minore qualità o, d’altro canto, vante rispetto alla diffusione dell’offerta di radicamento in quei luoghi dei primi nuclei in condizioni di conservazione e manuten- alloggi privati rivolti alle popolazioni di ori- abitativi. La realtà è in genere più complessa tive scarse, oppure ancora con una localiz- gine extra nazionale, riguarda la costituzio- e i meccanismi di subentro, alternanza e sosti- zazione urbana meno favorevole. Sono in ne e il consolidamento di reti di accesso e di tuzione temporanea (dovuta in primo luogo genere queste - presenti singolarmente o in garanzia. Entrambe sono basate su conoscen- ai movimenti periodici di ritorno verso i paesi reciproco rinforzo - condizioni influenti nel- ze personali e relazioni comunitarie. d’origine) descrivono in modo più compiuto la formazione di aree urbane caratterizzate Esse, in primo luogo, garantiscono il turnover e realistico il carattere in realtà evolutivo di da una depressione del mercato immobiliare negli alloggi: laddove il transito delle popola- queste formazioni insediative e sociali.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 121 Il carattere talvolta fortemente omogeneo del- Urbanistica come pratica “catalitica” Mosse parziali, praticate entro i campi di le presenze sociali e l’effetto di protezione che Che cosa ha a che fare l’urbanistica con tutto azione possibili di iniziative pubbliche e pri- da ciò può prodursi, il carattere scarsamente ciò? In che modo progetti e politiche urbane vate, avranno il compito di agire da innesco radicato di molte di queste e, in alcuni casi, possono essere chiamati a misurarsi con le e volàno di una rigenerazione fisica e sociale la condizione non regolarmente censita di domande - perlopiù latenti o inespresse - insi- sostenibile dei contesti della periferia me- alcune di esse costituiscono fattori di opacità te in queste parti di città metropolitana? tropolitana privata multiculturale, in una potenzialmente in grado di ridurre le diverse Diverse, fortemente interrelate e rilevanti prospettiva economica (per quanto concerne forme di controllo sociale formale e informale sono le questioni che queste situazioni evi- la riabilitazione di patrimoni latenti o in sof- su questi luoghi. Una condizione che, laddove denziano per quanto riguarda gli ordinamen- ferenza), sociale (preservando e sostenendo la presenza di queste formazioni abbia avuto ti sociali e spaziali, spesso liminali rispetto le formazioni sociali costituitesi, attraverso un sufficiente grado di riconoscimento pub- a quanto ritenuto socialmente accettabile e azioni di capacitazione individuale e collet- blico, può favorire l’insorgenza dello stigma e legalmente ammissibile. tiva) e ambientale (favorendo l’attivazione di di allarme sociale (Wacquant, 2016). Da un lato, in queste condizioni l’intervento pratiche locali virtuose di recupero e rifun- pubblico risulta privo di ancoraggi certi e di zionalizzazione dei patrimoni abitativi esau- Parti di città con un diverso statuto leve operative efficaci, nonché inibito dagli sti e sovrasfruttati). Non è difficile comprendere come in queste ordinamenti giuridici rispetto alla possibilità Si dovrà però riuscire a incidere in modo condizioni - a partire dalla precarietà delle di investimento di risorse pubbliche su patri- significativo sulle pratiche sociali e indivi- condizioni fisiche del patrimonio abitativo, moni privati. Le istituzioni private e i sogget- duali e sui patrimoni privati: è questa la sfida in relazione al debole grado di formalizza- ti del terzo settore manifestano diffidenza e rispetto alla quale sarà necessario organizza- zione dei titoli di godimento degli alloggi, scarsa propensione all’investimento in assen- re strategie molto più articolate e di medio a fronte di una accentuata mobilità e di un za di sufficienti garanzie. termine e azioni parziali e complementari debole radicamento degli individui e dei D’altro canto, il carattere multiproblematico rispetto a diverse dimensioni del fenomeno. gruppi - le forme di investimento economico e multidimensionale dei contesti metropo- e simbolico sull’alloggio siano in genere as- litani della periferia privata multiculturale È forse questo il modo di fare urbanistica che sai limitate o nulle, così come le più semplici mette severamente alla prova l’efficacia degli le condizioni attuali richiedono? forme di cura e manutenzione. approcci settoriali e di quelli più consolidati Le condizioni frequenti di decadimento fi- maturati entro campi disciplinari e di prati- Note sico e funzionale in cui versano i patrimoni che rigidamente delimitati. Emerge con forza 1 Pioltello è il secondo comune con la più alta abitativi interessati da questi processi posso- la necessità di un dialogo e di una cooperazio- percentuale di stranieri in Lombardia e il primo no trovare in questa narrazione qualche spie- ne autentica tra discipline, saperi, pratiche di in Italia tra i comuni della medesima classe de- gazione plausibile. ricerca e professionali che richiede pazien- mografica. Qui i residenti di provenienza UE ed Diversi e di diverso grado possono essere i fatto- za, apertura al confronto e propensione alla extra-UE sono raddoppiati negli ultimi dieci anni ri di deperimento di questi patrimoni, tuttavia ideazione oltre i confini rassicuranti delle e provengono da più di cento paesi e il 20% della anche in considerazione delle particolari con- categorie concettuali note e degli strumenti popolazione è minorenne. dizioni di conservazione in cui versano e del operativi già sperimentati. Un esercizio che, 2 In questo momento sono diverse le azioni istitu- livello di efficienza prestazionale che esprimo- a fronte della sperimentazione necessaria in zionali in essere orientate al risanamento di que- no, nonché (in conseguenza di ciò) della fascia questa fase, può essere in grado di produrre sta situazione. Alcune di esse sono promosse dal di mercato immobiliare in cui si collocano, essi innovazione vera a condizione che si attivino Tavolo di Coordinamento Strategico sul Quartiere sembrano in grado di configurare un’offerta convergenze effettive e di scopo tra compe- Satellite, altre dalle Istituzioni locali (Comune di abitativa del tutto particolare: meno qualifica- tenze e prospettive gnoseologiche e operative Pioltello e Città Metropolitana di Milano) attra- ta ma più facilmente accessibile e meglio cor- diverse e complementari. verso il progetto “Periferie al Centro” finanziato rispondente al profilo di domanda sociale che Dovranno essere ideati progetti e politiche nell’ambito del cosiddetto Bando Periferie “Pro- intercettano. urbane capaci di attivare risorse pubbliche e gramma straordinario di intervento per la riqua- Se non luoghi di elezione, essi tuttavia assom- private e di interpretare le forme localmente lificazione urbana e la sicurezza delle periferie”, mano in sé alcuni caratteri che facilitano la for- possibili, pertinenti ed efficaci, di una rigene- DPCM del 25 maggio 2016. mazione di ecologie urbane e umane del tutto razione urbana sensibile ai tratti fisici e sociali 3 La ricerca “M.O.S.T. of Pioltello” è finanziata at- particolari (Banham, 2009). Queste parti di città dei diversi ambiti, volta a rafforzarne i carat- traverso l’edizione 2017 del programma Polisocial sono “spazi altri” (Foucault 2001), luoghi “pro- teri endogeni di resilienza. Si dovranno porre Award, il programma di sostegno e sviluppo della tetti” da reti sociali locali in cui trovano rifugio al centro delle strategie di riabilitazione dei ricerca ad alto valore scientifico e impatto sociale e temporanea accoglienza persone con storie contesti urbani progetti di recupero e riattiva- finanziato dal Politecnico di Milano nell’ambito individuali e familiari e carriere abitative (Tosi, zione degli spazi e dei patrimoni di proprietà della sua “terza missione” con i fondi raccolti at- 2016) in forte evoluzione. Microcosmi urbani e pubblica, insieme a politiche e programmi traverso la devoluzione del cinque per mille IR- suburbani che divengono pro tempore “dimora volti a favorire l’inclusione e rafforzare la coe- PEF all’Ateneo. e patria” per quanti in cerca di una riconfigura- sione sociale attraverso forme di integrazione La ricerca è coordinata da chi scrive (in qualità di zione delle proprie esistenze. e capacitazione delle diverse componenti. responsabile scientifico) e vede coinvolta una équi-

122 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue pe formata da docenti e ricercatori attivi sui temi Bauman Z. (2011, ed. or. 2004), Vite di scarto, La- gration Over the Satellite Town of Pioltello. Spe- della integrazione culturale e sociale entro diversi terza, Roma-Bari. rimentare politiche innovative d’integrazione dei campi disciplinari (urbanistica, politiche urbane, Briata P. (2007), Sul filo della frontiera. Politiche minori immigrati tra casa e scuola, gioco e lavoro: architettura degli interni, tecnologia dell’architet- urbane in un quartiere multietnico di Londra, un progetto pilota per la periferia metropolitana tura, social housing, psicologia sociale, antropolo- Franco Angeli, Milano. di Pioltello, scheda del progetto di ricerca disponi- gia, pedagogia e ricerca sociale) e afferenti a diverse Briata P. (2014), Spazio urano e immigrazione in bile all’indirizzo http://www.polisocial.polimi.it/ istituzioni pubbliche e di ricerca. Imma Forino e Ja- Italia. Esperienze di pianificazione in una prospet- wp-content/uploads/2018/02/MOST.pdf. copo Leveratto (responsabile operativo) (Politecni- tiva europea, Franco Angeli, Milano. Remotti F. (2011), L’ossessione identitaria, Laterza, co di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi Calvaresi C., Cossa L., Di GiovanniA., Marsiglia Roma-Bari. urbani), Angela Silvia Pavesi (Politecnico di Mila- A., Pasqui G., Savoldi P. (2016), Catullo va in città. Romano M. (1980), L’urbanistica in Italia nel pe- no, Dipartimento di Architettura Ingegneria delle Un’esperienza di microgenerazione urbana, Mag- riodo dello sviluppo. 1942-1980, Marsilio Editori, Costruzioni e Ambiente Costruito). Chiara Maria glioli Editore, Santarcangelo di Romagna (RN). Venezia. Bove (Università degli Studi di Milano Bicocca, Cerruti But M., Kërçuku A. E. ,Setti G., Vassallo I. Sen A. (2008, ed. or. 2006), Identità e violenza, La- Dipartimento di Scienze umane per la formazione (2017), Tensioni urbane. Ricerche sulla città che terza, Roma-Bari. “Riccardo Massa”), Armando Cutolo (Università de- cambia, LetteraVentidue, Siracusa. Tosi A. (2016), Le case dei poveri. È ancora possibi- gli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze sociali, Cachola Schmal P., Scheuermann A., Elser O. le pensare un welfare abitativo, Mimesis, Milano- politiche e cognitive) e Paolo Inghilleri (Università (2016, a cura di), Making Heimat: Germany, Arri- Udine. degli Studi di Milano, Dipartimento di Beni cultu- val Country, Hatje Cantz Verlag, Ostfildern. Viganò A., Graziosi S., Ganino M. (1970), Milano rali e ambientali) in qualità di partner scientifici di Clementi A. (2016), Forme imminenti. Città e in- vendesi. Vent’anni di malgoverno urbanistico progetto. Nausicaa Pezzoni (Città Metropolitana di novazione urbana, LISt Lab, Rovereto (TN) della città, numero speciale di “Relazioni sociali”, Milano, Area Pianificazione territoriale generale, Di Giovanni A. (in corso di pubblicazione), “Ter- Sapere Distribuzioni, Milano. delle reti infrastrutturali e servizi di trasporto pub- ritori fragili della periferia metropolitana multi- Wacquant L. (2016, ed. or. 2008), I reietti della cit- blico), Elena Corsi (Centro Studi PIM) e il Comune culturale”, paper presentato al 2nd International tà. Ghetto, periferia, stato, Edizioni ETS, Pisa. di Pioltello sono partner istituzionali di progetto. Forum on Architecture and Urbanism, November Al progetto partecipano inoltre come partner so- 8-10 2018, Pescara. stenitori Save the Children e la Camera del Lavoro Di Giovanni A., Leveratto J. (2018), “MOST of Piol- Metropolitana di Milano. tello: proposte per la periferia di Milano”, in Il 4 La ricerca, coordinata da Gabriele Pasqui, si è Giornale dell’Architettura, “Città e territorio”, di- concentrata su un ambito urbano di dimensioni sponibile all’indirizzo http://ilgiornaledellarchi- molto piccole nel settore nord occidentale di Mi- tettura.com/web/2018/10/03/most-of-pioltello- lano, attorno a via Catullo, e ha coinvolto docenti proposte-per-la-periferia-di-milano. e ricercatori afferenti al Dipartimento di Archi- Di Giovanni A. (2014), “Riusi creativi di spazi ur- tettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano: bani in abbandono e produzione di spazio pub- Paola Savoldi, Linda Cossa, Alessandra Marsiglia e blico”, in Urbanistica Informazioni n. 257, VIII Claudio Calvaresi, oltre al sottoscritto. Giornata di Studio INU “Una politica per le città 5 Si assume qui una nozione di periferia diversa Italiane”, IV Sessione “Politiche per lo spazio pub- da quella derivata dal semplice dato geografico- blico”, pp. 74-78, INU Edizioni, Roma. spaziale, definita a partire dalle condizioni sociali Foucault M. (2001, ed. or. 1984, prima stesura e culturali, personali ed esistenziali in relazione 1967), “Spazi altri”, in Id., Spazi altri. I luoghi delle alle quali si costituiscono paesaggi umani e sociali. eterotopie, a cura di Vaccaro S., Mimesis, Milano. 6 La comprensione delle domande e delle aspi- Geddes P. (1970, ed. or. 1915), Città in evoluzione, razioni abitative è spesso fortemente segnata da il Saggiatore, Milano. fattori culturali d’origine e rimane un dato di as- Greblo E. (2015), Etica dell’immigrazione. Una in- soluta rilevanza da assumere senza connotazioni troduzione, Mimesis, Milano-Udine. ideologiche e culturali che ottundano e inibisca- Kymlicka W. (1999, ed. or. 1995), La cittadinanza no la comprensione di modi di abitare specifici di multiculturale, il Mulino, Bologna. culture e sub-culture. Lanzani A. (2003), I paesaggi italiani, Meltemi edi- tore, Roma. Riferimenti bibliografici Pasqui G. (2008), Città, popolazioni, politiche, Jaca Augustoni A., Alietti A. (2015), Territori e pratiche Book, Milano. di convivenza interetnica, Franco Angeli, Milano. Petrillo A. (2016), Peripherein: pensare diversa- Banham R. (2009, ed. or. 1971), . L’ar- mente la periferia, Franco Angeli, Milano. chitettura di quattro ecologie, Einaudi, Torino. Petrillo A. (2018), La periferia nuova. Disugua- Bauman Z. (2007, ed. or. 2001), Voglia di comunità, glianza, spazi, città, Franco Angeli, Milano. Laterza, Roma-Bari. Polisocial Award 2017, ‘M.O.S.T. of Pioltello’ Mi-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 123 Integrazione tra in ottemperanza dell’art. 18, comma 3 del sia rivolta in particolare alle aree ad alto e D.lgs. n.1 del 2 Gennaio 2018, la parte fina- medio rischio (Dolce, 2012). In particolare, la pianificazione e le del lavoro di ricerca si è concentrata sulla CLE-I può analizzare: la distribuzione delle prevenzione: CLE e Piani definizione del modello di governance per varie funzioni nei sistemi comunali (Perfor- di Emergenza coordinare il sistema di pianificazione urba- mance Level); la gerarchia dei sistemi funzio- Luana Di Lodovico*, Maria Basi**, nistica ordinaria e sistema di pianificazione nali (reti e edifici); i flussi di risorse (persone per l’emergenza “al fine di assicurarne la co- e beni); la valutazione della vulnerabilità e Nadia Robertazzi*** erenza con gli scenari di rischio e le strategie l’analisi del sistema costruito rispetto ai pe- operative ivi contenuti”. ricoli naturali (alluvioni, terremoti, ecc.); le decisioni sull'uso del suolo e sulla posizione 1 | Introduzione 2 | La Condizione Limite per l’Emer- degli edifici strategici territoriali. (D'Ascanio, Il tema principale dello studio presentato in genza: dalle analisi comunali a quelle Di Lodovico, Di Ludovico, 2016). Alla base di questo paper è la riduzione del rischio sismi- intercomunali CLE-I, la cui metodologia è descritta in det- co nei territori più fragili del nostro Paese La CLE si inserisce all’interno di studi e di taglio nel paragrafo 2.3, troviamo il modello con particolare attenzione alla riduzione del- ricerche urbanistiche che si occupano delle elaborato Commissione tecnica (articoli 5, la vulnerabilità di un sistema urbano. valutazioni speditive delle vulnerabilità dei paragrafi 7 e 8 O.P.C. 3907/2010) per l'analisi La ricerca, presentata in questo paper, na- sistemi urbani (Formisano, Florio, Landolfo, di CLE comunale (CTMS, 2014a): il modello sce da un accordo del Dipartimento ICEAA Mazzolani, 2011). La vulnerabilità di un si- e le schede sono state revisionate, ampliate dell'Università dell'Aquila con il Dipartimen- stema urbano, infatti, misura la correlazione e adattate ad un’analisi territoriale relativa- to dei Lavori Pubblici, Governo del Territorio non lineare tra intensità dell'evento sismico mente agli elementi essenziali dei PEI, quali: e Politiche Ambientali della Regione Abruz- e entità del danno al sistema urbano stesso, • edifici e aree finalizzati alla gestione zo. In particolare, l'accordo riguarda gli studi causata dalle caratteristiche di esposizione strategica dell'emergenza per un'unione di co- relativi alla Condizione Limite di Emergen- dei suoi singoli elementi (Fabietti, 2013). La muni (edifici strategici e aree di emergenza); za Comunale e Intercomunale (Decreto del vulnerabilità urbana dipende sia dal modo • infrastrutture tra i comuni e il con- Consiglio Regionale n. 508 del 15 settembre in cui i singoli componenti dell'edificio sono testo territoriale, edifici e aree di cui alla let- 2017), alla Microzonazione Sismica (MZS) di danneggiati, sia dalle prestazioni funzionali tera a) e eventuali elementi critici; livello 1 e 3, e alla riduzione della vulnerabi- fornite da questi edifici (commerciale, servi- • aggregati strutturali e singole unità lità sismica degli edifici strategici. Si tratta zi, produzione, energia, mobilità, etc.). Nello strutturali ubicate in aree extraurbane che quindi di un lavoro multidisciplinare che ha specifico la CLE comunale valuta come il possono interferire con le infrastrutture di coinvolto e coinvolge, diverse professiona- sistema urbano, nella fase di emergenza, ri- collegamento territoriale e aree di emergen- lità tecniche (ingegneri, architetti, geologi) sponde allo shock post sisma, ovvero come za (art.18, O.P.C.M., 4007/2012). ciascuna con specifici ruoli e competenze, conservare l’operatività delle funzioni stra- Occorre chiarire che l'analisi di CLE-I non con lo scopo di trovare un modello in grado tegiche, delle connessioni fra tali funzioni e consiste nella semplice sommatoria del CLE di migliorare ed ottimizzare le performance dell’accessibilità delle stesse con il contesto comunali, ma è un'analisi dell'intera struttura del sistema urbano-territoriale e del Piano territoriale. intercomunale territoriale (urbana e periur- di Emergenza (comunale e intercomunale) Partendo dal modello comunale lo studio bana) di edifici strategici, di aree di emergenza sia in tempi ordinari che in fase emergen- in esame ha elaborato un modello di anali- e accessibilità, di infrastrutture di valore ter- ziale. L’area di studio, scelta in base a quanto si per la Condizione Limite per l’Emergen- ritoriale e/o sovraregionale. Infatti, il model- previsto anche dal nuovo codice di Protezio- za Intercomunale (CLE-I),i concepito come lo permette di analizzare la distribuzione dei ne Civile (art. 3, comma 3 del D.lgs. n.1 del strumento bivalente in quanto permette sia vari sistemi di funzioni nel territorio comuna- 2 Gennaio 2018) interessa cinque comuni di valutare la vulnerabilità sismica territo- le (livello prestazionale); la gerarchizzazione della Valle dell’Alto e Medio Sele, comuni di riale, sia di essere elemento di supporto alla dei sistemi funzionali (reti e edifici); la stima piccole dimensioni i cui Piani di Emergenza progettazione/aggiornamento dei Piani di dei conseguenti flussi di persone e beni; la va- Comunale presentano criticità e carenze nel Emergenza Intercomunali (PEI). La CLE-I lutazione della vulnerabilità ed esposizione modello di gestione dei rischi e delle emer- permette, infatti, di individuare le criticità del sistema costruito rispetto ai rischi natu- genze territoriali. Il risultato finale del lavo- del piano e di riorganizzare lo stesso a livel- rali (esondazioni, sisma, etc); le scelte urba- ro ha visto la redazione di un Piano di Emer- lo spaziale nell’ottica di garantire sia l'esodo nistiche di localizzazione di edifici strategici genza Intercomunale (tesi della dottoressa sicuro verso aree di emergenza, sia l'accesso territoriali (Di Lodovico, Di Ludovico, 2015). Robertazzi) in grado di superare tali criticità alle attrezzature di pronto soccorso (ospe- e fungere da piattaforma di coordinamento dali, pronto soccorso, aree di raccolta, ecc.) e 2.1 | Il ruolo centrale della conoscenza dei rischi delle azioni di cooperazione e gestione co- agli edifici strategici. Ricordiamo difatti che territoriali: i Quadri Conoscitivi ordinata degli interventi da attuare in caso l'obiettivo primario del piano di emergenza Un sistema di conoscenze e di indicatori ben di calamità. Piano validato e verificato attra- (comunale e intercomunale) è quello di ri- articolato può garantire ed attenuare gli ef- verso l’analisi della Condizione Limite per durre le perdite umane attese, piuttosto che fetti catastrofici: i Quadri Conoscitivi regio- l’Emergenza Intercomunale. Inoltre, sempre le perdite economiche, in modo che l'azione nali e gli indicatori , condivisi ed implemen-

124 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue tabili, affiancati ad indicatori di performance 2.3 | La metodologia alla fine del lavoro di ricerca ha molteplici (es. Indicatori Regionali VAS Abruzzo, Emilia Il modello della CLE-I presentato in questo obiettivi: – Romagna) possono e devono, diventare ele- paper è descritto nelle "Linee guida per l'a- • superare le criticità e le carenze dei menti centrali per la mitigazione dei rischi se nalisi e l'elaborazione di CLE-I" (RA, 2017). singoli PEC; concepiti come strumenti in grado di facili- L’analisi CLE-I deve essere effettuata secondo • individuare azioni e procedure co- tare il “dialogo” tra usi, risorse e tutele, soste- gli standard di archiviazione dati, raccolti in ordinate da adottare in caso di evento cala- nibilità, valori identitari locali rendendo gli una forma speciale e rappresentati su carto- mitoso; stessi capaci di competere, a scala territoriale grafia digitale (in formato shapefile). Tutti • realizzare interventi finalizzati alla vasta (es. CLeP del nPPR Abruzzo). È necessa- gli elementi che compongono il CLE-I devo- mitigazione dei rischi, fondando tali azioni rio quindi superare le visioni localistiche e no essere identificati in cartografia e scheda- sui concetti di tutela, sicurezza, previsione e autoreferenziali e promuovere, di contro, una ti attraverso cinque schede: prevenzione. governance e una copianificazione multili- • ESI: Edifici Strategici Intercomuna- vello per avviare collaborazioni tra pubblico li; 3.1 | Dalle analisi alle criticità e privato (Di Lodovico, Di Ludovico, 2015) • AEI: Aree di Emergenza Intercomu- Nella fase preliminare di analisi sono stati soprattutto in tema di Protezione Civile e di nale; costruiti cinque quadri conoscitivi al fine mitigazione dei rischi territoriali ed urbani. • IAC: Infrastrutture di Accessibilità e di individuare le caratteristiche intrinseche Connessione; ed estrinseche del territorio e analizzarne le 2.2 | La Pianificazione di Emergenza Intercomu- • ASI: Aggregati Strutturali Interfe- vulnerabilità e l’esposizione, verificare il si- nale (PEI) renti; stema di gestione delle emergenze vigente Il PEI è lo strumento operativo per la gestio- • USI: Unità Strutturali Intercomunali. nei singoli comuni. I quadri conoscitivi ela- ne delle emergenze e per la mitigazione dei Il database finale permette di avere un primo borati sono relativi ai sistemi: naturalistico rischi territoriali (endogeni ed esogeni). È livello di conoscenza qualitativo del sistema ambientale; infrastrutturale, della pianifica- elaborato da associazione/unione di comu- extra-urbano e permette al tecnico di espri- zione e delle emergenze. Dalle analisi sono ni appartenenti alla stessa area territoriale mere un giudizio sulla funzionalità / fun- emersi numerosi fattori di criticità legati (L 225/92 e ss.mm.ii) ed ha come obiettivo zionamento del PEI, rispetto alle prestazioni all’esposizione dell’edificato e della popo- principale la definizione del modello or- richieste al sistema extraurbano durante la lazione, alla presenza di vulnerabilità e pe- ganizzativo delle procedure di emergenza, fase di emergenza. Inoltre, attraverso valu- ricolosità territoriali ed urbane elevate, alla delle attività di monitoraggio, delle azioni di tazioni delle prestazioni dei singoli elementi scarsa funzionalità dei PEC. In particolare prevenzione dei rischi e dell'assistenza alla della CLE-I, con questa metodologia si riesce, l’intero territorio risulta interessato da una popolazione. È strutturato in tre parti: come descritto nel paragrafo 3 (caso studio), media-alta pericolosità sismica e circa l’80% • Sezione generale: raccolta di tutte ad analizzare le relazioni tra loro e con il ter- dello stesso da aree ad elevata pericolosità le informazioni relative alla conoscenza del ritorio in cui sono inseriti. idrogeologica, su cui insistono anche molte territorio (geomorfologia, geologia, idrolo- delle aree di emergenza dei piani comunali gia, sistema di regolamento, ecc.), con l'iden- 3 | Il caso studio: i comuni della Valle (i quali risultano oltretutto sottodimensio- tificazione dei rischi. dell’Alto e Medio Sele nati). È evidente che nella scelta delle aree di • Pianificazione: identificazione degli Una prima sperimentazione della CLE-I ha emergenza non sono stati rispettati i criteri obiettivi da raggiungere per una migliore interessato l’unione dei comuni della Valle delineati dalle linee guida della Protezione gestione del territorio durante le fasi di pre- dell’Alto e Medio Sele in provincia di Saler- Civile. I risultati delle analisi hanno suggeri- emergenza, emergenza e post-emergenza. no (tesi di Nadia Robertazzi). L'area di studio to la necessità, per i comuni oggetto di studio, • Modello di intervento: con indivi- comprende i comuni di Buccino, San Grego- di dotarsi di un Piano di Emergenza Interco- duazione delle responsabilità per la gestione rio Magno, Palomonte, Ricigliano e Roma- munale redatto seguendo le ultime direttive delle emergenze ai vari livelli, del sistema gnano al Monte, un'area territoriale omo- della Protezione Civile e secondo una nuova per lo scambio di informazioni tra i comuni e genea dal punto di vista geomorfologico, metodologia di pianificazione, territoriale sistema emergente periferico, dell'uso razio- culturale e socio-economico, prerequisito es- ed emergenziale, integrando la sicurezza nale delle risorse (mezzi, materiali e operato- senziale per l'attuazione della pianificazione al tema dello sviluppo urbano, attraverso il ri) disponibili. integrata. Nel corso dei secoli, l'area di studio coordinamento delle azioni progettuali e la Il PEI è un documento dinamico e in con- ha affrontato molteplici situazioni di emer- condivisione degli spazi e delle risorse. tinuo aggiornamento: deve tener conto genza quali: epicentro del terremoto che ha dell'evoluzione urbana e territoriale, delle colpito l’Irpinia nel 1980, fenomeni franosi 3.2 | PEI: progetto e verifiche variazioni degli scenari di rischio attesi, deve nel 2011. La redazione del PEI ha visto un lavoro coor- essere diffuso tra i cittadini attraverso eser- Nonostante i comuni si siano dotati negli dinato su tre livelli: citazioni periodiche: le simulazioni, infatti, ultimi anni di Piani di Emergenza Comu- • Accessibilità e connessione territo- consentono di testare i contenuti del piano, nali (PEC) gli stessi risultano internamente riale: calcolo dei tempi di percorrenza dalla verificare la capacità organizzativa e gestio- carenti sotto alcuni aspetti spaziale-logisti stazione ferroviaria e dal casello autostradale nale prevista. e di accessibilità/connessione. Il PEI redatto per individuazione delle infrastrutture più

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 125 adatte a garantire l’accessibilità (percorribili- mitigazione dei rischi, idraulico, frane e in- 5 | Conclusioni tà) ai mezzi di soccorso e la connessione agli cendi, il potenziamento e lo sviluppo territo- All'indomani di un grave terremoto, o di un e tra edifici strategici e rilevanti e le aree di riale, attraverso la definizione di nuovi spazi evento catastrofico, una delle prime priorità emergenza; urbani con flessibilità d’uso che rispondano in termini di protezione civile, è quella di ga- • Individuazione delle Aree di emer- all’esigenza di sopperire alla carenza dei ser- rantire la gestione della fase di emergenza, genza distinte in: vizi territoriali e delle aree necessarie alla che potrebbe essere seriamente inibita quan- - area di ammassamento soccorritori gestione delle fasi emergenziali. Per ciascun do i componenti fisici del piano di emergenza e risorse intercomunale posta in prossimità elemento del PEI nella matrice sono stati (edifici critici, aree di emergenza e linee vita) nell’uscita autostradale nel territorio di Buc- indicati interventi generali e processi di ri- sono danneggiati o inutilizzabili (Dolce, Spe- cino di dimensioni pari a 18.160 mq; funzionalizzazione che consentono di rivi- ranza, Bocchi, Conte 2017a). L'obiettivo dello - area di ammassamento soccorritori talizzare e recuperare il territorio attraverso studio presentato vede la definizione di una e risorse per ogni comune; interventi territoriali (es. manutenzione aree nuova metodologia di pianificazione, territo- - 51 aree di ricovero della popolazio- verdi) e interventi locali (ammodernamento riale e di emergenza, che integri la sicurezza ne totali distribuite sul territorio e dimen- e messa in sicurezza delle life-line). con il tema dello sviluppo urbano. Da questa sionate in base al numero di abitanti e utenti prima sperimentazione possiamo sottolinea- massimo eventualmente presente sul terri- 4 | Integrazione dei temi di protezione re che il modello di analisi di CLE-I così iden- torio, considerando come standard di dimen- civile intercomunale e la pianificazio- tificato ci ha permesso di: sionamento 17,5 mq/utente. ne ordinaria: prime considerazioni e • avere un quadro generale del fun- • Individuazione di edifici strategici e riflessioni zionamento del sistema di gestione delle rilevanti quali: Il tema della gestione delle emergenze in am- emergenze quando risulta da insediamenti - centro operativo intercomunale bito intercomunale deve muoversi definen- urbani di comuni associati e sinergie tra le COI nel comune di Buccino; do uno strumento di governance in grado di scelte e le risorse dei singoli comuni; - centro operativo misto COM e un coordinare sistema di pianificazione urbani- • integrare interventi sul territorio centro operativo comunale COC per ciascun stica ordinaria e sistema di pianificazione per per la mitigazione del rischio sismico; comune. l’emergenza, instaurando un dialogo oriz- • verificare il sistema di gestione del- Il Piano definito nella sua spazialità è stato zontale a garantire il mantenimento e il mi- le emergenze, unitamente a edifici strategici, poi sottoposto a due distinte verifiche: glioramento delle caratteristiche degli spazi aree di emergenza, infrastrutture di connes- • Sovrapposizione del Piano con i individuati dai piani di emergenza, senza sione e accessibilità identificate dal PEI; Quadri conoscitivi per individuare eventuali condizionare le previsioni di pianificazione • verificare le scelte per PEI e PEC dei criticità con il sistema naturalistico ambien- territoriale. In questo modo le aree di emer- singoli comuni; tale, con la pianificazione in essere o con le genza non saranno vissute come spazi da uti- • verificare la coerenza tra le scelte pericolosità territoriali; lizzare esclusivamente in caso di emergenza, del PEI e le reali esigenze di risposta alla fase • Analisi CLE-I: schedatura degli ele- ma potranno essere utilizzate ordinariamen- di emergenza. menti di gestione dell’emergenza, rappresen- te assegnando loro funzioni compatibili con La matrice degli interventi digitalizzata può tazione cartografica degli stessi, costruzione un’eventuale conversione d’uso in caso di diventare l’elemento a supporto della pro- di un database ed individuazione di eventua- emergenza. In quest’ottica il PEI o i PEC non gettazione e dell'aggiornamento del piano li criticità del PEI (soprattutto del patrimo- saranno percepiti come meri impedimenti generale della città. Si tratta del primo step nio edilizio privato interferente con le infra- burocratici, ma diventeranno strumenti di per la creazione di una piattaforma digitale, strutture di connessione e accessibilità, e con sviluppo territoriale, in grado di rafforzare da mettere a disposizione di tecnici e am- le aree di emergenza). la resilienza territoriale attraverso azioni in ministratori, con un duplice obiettivo: cre- Entrambe queste analisi hanno permesso grado di garantire la messa in sicurezza, la are una conoscenza dinamica del territorio, di elaborare una tabella di verifica: per cia- prevenzione e mitigazione dei rischi, lo svi- supportare i decisori a generare politiche e scun’area ed edificio strategico di progetto luppo socio-economico. Per esempio le aree piani efficienti per uno sviluppo sostenibile sono state indicate localizzazione, caratteri- di emergenza, comunali o intercomunali, territoriale. In un sistema così concepito il stiche, dimensioni e livello di pericolosità di potranno avere un doppio uso, compatibile Piano urbanistico riacquisterà un ruolo pri- interesse, tempi di percorrenza da ciascun’a- con le diverse previsioni di piano, diventan- mario diventando l’elemento principale del rea ed edificio strategico determinando l’am- do di fatto centralità urbane e/o territoriali modello di sviluppo dei territori attraverso bito territoriale di interesse. Infine, attra- a valenza socio economica e/o culturale in azioni volte alla conservazione / promozione verso una matrice a doppio ingresso (fig. 1) tempo ordinario, e valenza strategica in fase dell'identità e delle caratteristiche locali, alla sono state messe a sistema gli interventi da emergenziale (ricovero e/o ammassamento). salvaguardia dell'area, al controllo del consu- realizzare, in base alle criticità individuate, mo di suolo, all'aumento dei criteri standard per rendere operativo e funzionale il PEI e di servizi e ambiente e alla creazione di una integrando lo stesso con le previsioni della relazione adeguata tra energia-ambiente- pianificazione ordinaria. Sono state infatti paesaggio (Rizzi, D'Ascanio, Di Lodovico, individuate “famiglie di interventi” per: la 2016). La CLE-I vuole essere parte integrante

126 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 1 - In alto la matrice degli interventi per gli elementi della CLE-I (elaborazione propria), in basso Il percorso che deve seguire l'amministrazione nell'ottica del coordinamento tra Pianificazione Territoriale e Urbanistica e Pianificazione di Emergenza (fonte: Fiaschi R., Natali M., Tommasoni F., Alberti F.)

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 127 di questa piattaforma alla base di un modello Note sonry building aggregates, in Proceedings of the 13th di pianificazione che sia in grado di inserire *Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile – Archi- International Conference on Civil, Structural and En- in un sistema le problematiche di pianifica- tettura e Ambientale, Università degli studi dell’A- vironmental Engineering Computing. Chania, Crete. zione urbana, dalla vasta scala a quella lo- quila, [email protected] Mashiko T., Satoh S., Di Ludovico D., Di Lodovico cale e i temi di mitigazione del rischio. È un ** Regione Abruzzo, Servizio Prevenzione dei Ri- L. (2017), Post-earthquake Reconstruction and Ur- modello che consente di definire strategie di schi di Protezione Civile – Ufficio rischio sismico, ban Resilience: Japan and Italy Compared, procee- intervento che, attraverso l'uso delle più mo- [email protected] dings 10th INU Study Day, December 15-16, Na- derne tecniche e tecnologie, consentono di *Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile – Archi- ples (Italy), in Urbanistica Informazioni, vol. 272, identificare e pianificare interventi territo- tettura e Ambientale, Università degli studi dell’A- special_issue , (pp. 181-186) riali (rigenerazione, sicurezza, ecc.) In base a quila, [email protected] Rizzi P., D’Ascanio F. Di Lodovico L. (2017), From priorità condivise, determinati tempi e costi. fragile to resilient territories: the reconstruction Pertanto, un modello di pianificazione ba- Attribuzioni: after earthquakes in Central Italy, proceedings sato sui principi di cautela, responsabilità e 1. Maria Basi 53th ISOCARP-OAPA Conference 2017 October prevenzione, in cui le strategie per mitigare i 2. Luana Di Lodovico 24-27, Portland, Oregon, USA rischi da terremoti e alluvioni devono essere 3. Nadia Robertazzi Decreto Legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018, Codi- intese come la responsabilità di tutti. Tutta- 4. Luana Di Lodovico ce della protezione civile via, uno sforzo per portare avanti il processo 5. Luana Di Lodovico, Maria Basi, Nadia http://www.gazzettaufficiale.it/eli/ decisionale e migliorare la cooperazione con Robertazzi id/2018/1/22/18G00011/sg diversi membri della comunità è necessario Legge Nazionale n. 225 del 24 febbraio 1992 e per ripristinare il territorio interessato e ri- ss.mm.ii, Istituzione del Servizio nazionale della creare l'opportunità per l'evoluzione futura Bibliografia protezione civile dei centri abitati e dei siti di evacuazione D'Ascanio F., Di Lodovico L., Di Ludovico D. http://www.protezionecivile.gov.it/resources/ (Mashiko, Satoh, Di Ludovico, Di Lodovico, (2016), Design and urban shape for a resilient city, cms/documents/Legge_225_24febbraio1992.pdf 2017). I risultati incoraggianti ottenuti dalle in iProcedia - Social and Behavioral Sciences Vol. (last access: 09.10.2018) prime applicazioni di CLE-I suggeriscono di 223 (pp 764-769) Opcm n. 4007 del 29 febbraio 2012, Contributi per gli in- continuare la sperimentazione su ulteriori terventi di prevenzione del rischio sismico per l'anno 2011 insediamenti urbani con caratteristiche di- Di Lodovico L., Di Ludovico D. (2017), Territori http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_ verse (dimensione, complessità, problemi), fragili. Integrare le Conoscenze per una reale miti- prov.wp?contentId=LEG31289 al fine di testare la sensibilità del modello gazione dei Rischi, proceedings of 20th SIU Natio- (last access: 09.10.2018) di valutazione. Oltre a testare il modello, vo- nal Conference, Urbanistica e/e azione pubblica. 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Dalla Condizione Li- http://www.protezionecivile.gov.it/resources/ delli di sviluppo di piani urbani generali per mite per l’Emergenza Locale a quella territoriale, cms/documents/CLE2.pdf creare una rete di territori resilienti. proceedings of 18h SIU National Conference, Un (last access: 09.10.2018) territorio sempre piu a rischio, June 11-13, Venice RA (2017), Condizione Limite per l’Emergenza, (Italy), in Planum vol.3, (pp 709-712) Linee di indirizzo regionale di analisi ed elabora- Dolce, M. (2012), The Italian National Seismic zione della condizione limite per l’emergenza in- Prevention Program, proceedings of 15th World tercomunale, draft 1.0 Regione Abruzzo Conference on Earthquake Engineering. Septem- https://protezionecivile.regione.abruzzo.it/index. ber 24-28, Lisbon. php/condizione-limite-per-l-emergenza-cle (last Dolce M., Speranza E., Bocchi F., Conte C. 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128 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Smart city e Hackable criticità, sia funzionali che morfologiche, do- fine di comprendere come il concetto di resi- vute soprattutto ad una mancata omogenei- lient city si integri perfettamente con le poli- city come strategia per la tà del tessuto urbano per una saldatura fisica tiche della nuova concezione di città. resilient city in regime di del comparto urbano di più comuni limitro- La resilienza di un sistema (urbano) ad una cambiamenti climatici. fi, a cui non è conseguita un’omogeneità di scala (ad esempio locale) non implica diret- Delia Evangelista * servizi, di infrastrutture e soprattutto una tamente che questo lo sia anche ad un’altra governance delle risorse territoriali. scala. È quindi necessario porre l’attenzione Criticità funzionali e morfologiche nella cit- e riflettere sui trade-offs tra scale della resi- tà metropolitana vanno di pari passo. lienza. Per questo motivo i processi di rigene- Abstract Le criticità funzionali sono individuabili razione urbana sono elaborati attraverso pro- La città metropolitana è un territorio molto principalmente in una assenza di mixité fun- getti di riqualificazione che comprendono complesso, e può essere attualmente intesa zionale, ovvero una marcata polarizzazione azioni sulla macroscala e sulla piccola scala, come sistema ecologico resiliente con evi- dei servizi che comporta un pendolarismo in modo da non inficiare il risultato per man- denti criticità funzionali, spaziali ed am- quotidiano degli abitanti verso i quartieri o canza di finanziamenti. bientali, con aree urbanizzate molto vaste i centri urbani fornitori di servizi, nonché a dimensione regionale che si uniscono e si un trasferimento fisico in aree urbane nuove La Città metropolitana e lo sviluppo territoriale amalgamano in un ambiente costruito con- con presenza di servizi. sostenibile tinuo di grande dimensione che presenta no- Questo fenomeno di espansione ha generato Le Città Metropolitane italiane sono undici, tevoli criticità quali: presenza di aree urbane un incremento delle reti infrastrutturali del- più tre nelle regioni a statuto speciale, per e patrimonio edilizio degradato, assenza di la mobilità privata e richiesta di nuove unità un totale di 1.273 Comuni pari al 15,8% del mixité funzionale e di comfort ambientale, abitative, che hanno comportato a un’accen- totale nazionale, per un totale di 22 mln di rischio idrogeologico in caso di fenomeni tuazione del fenomeno di sprawl urbano e abitanti ovvero il 36,3% della popolazio- meteorici eccezionali. un conseguente aumento del fenomeno di ne nazionale, occupano una superfice di Le innovazioni tecnologiche che hanno por- soil sailing. Ciò è una delle cause principali 49.220km2 pari al 38% del territorio nazio- tato alla codificazione della smart city e dalla del notevole aumento di rischio idrogeologi- nale, con una densità di 446 ab/kmq. hackable city diventano fondamentali per la co in caso di fenomeni meteorici eccezionali Diventano ente legislativo e fisico con la governance della città metropolitana in regi- a causa del consumo di suolo permeabile. La L56/2014, la legge Delrio, e sostituiscono, me di cambiamenti climatici, in quanto con- Città Metropolitana come sistema ecologico amministrativamente e fisicamente il con- nettendo lo spazio urbano alla popolazione e in resilienza si muove, per la sua genesi mor- cetto di Provincia e Capoluogo di Provincia. agli enti di governo della città stessa, garan- fologica, su scale diverse e ciò è rilevante al Le possiamo suddividere in tre categorie defi- tiscono una prevenzione efficace del rischio idrologico e un monitoraggio delle risorse ambientali sul territorio urbanizzato molto più efficace. I processi di rigenerazione urbana, attraver- so le nuove reti di connessione, decodificano una nuova tipologia di spazi pubblici indi- viduando nuove centralità urbane, uscendo dalla dicotomia monocentrica che caratteriz- za le città metropolitane in Ita.

Aree urbane in transizione: la città metropolitana La Città Metropolitana può essere attualmen- te intesa come sistema ecologico resiliente con evidenti criticità funzionali, spaziali ed ambientali. La sua morfologia presenta aree urbanizzate molto vaste, generate dalla salda- tura tra diversi comuni limitrofi che si sono uniti in seguito all’espansione residenziale e delle conseguenti infrastrutture del settore terziario e dei trasporti. Il risultato di questa rapida crescita esponenziale delle aree ur- banizzate è un ambiente costruito continuo Scheda 1. elaborazione Ancitel (2017)1 di grande dimensione che presenta notevoli

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 129 nite dalla dimensione fisica delle città stesse: • promozione e coordinamento dei rantiscono una divisione fisica di servizi e 1. Città Metropolitane di area vasta sistemi di informatizzazione e di digitalizza- attrattori sociali. Nello Statuto delle Città (Napoli, Milano, Roma); caratterizzate non zione in ambito metropolitano. Metropolitane si delineano le linee guida per solo da una dimensione urbana notevole, ma In quanto enti sostituti delle Provincie, alle decidere su questioni fondamentali come la anche da una densità abitativa superiore alla Città metropolitane sono inoltre attribuite suddivisione delle competenze tra la città media. le funzioni fondamentali delle stesse, oltre a metropolitana e i comuni, l’articolazione in 2. Città Metropolitane a dimensione quelle attribuite nell’ambito del processo di unità comunali e il sistema elettorale. contenute (Torino Firenze, Bologna, Bari, Pa- riordino delle funzioni delle Province stesse Attraverso il Piano strategico, si può osser- lermo, Venezia, Genova); sono caratterizzate (art. 1, commi da 85 al 97), con particolare ri- vare come la governance delle Città Metro- da un rapporto di densità abitativa basso su ferimento a: politane si differenzia a seconda delle loro una dimensione urbana contenuta. - cura dello sviluppo strategico del peculiarità e morfologia, che risultano molto 3. Città Metropolitane capoluogo territorio e gestione di servizi in forma asso- evidenti nella linee guida della gestione del (Messina, Catania, Cagliari, Reggio C.); risul- ciata in base alle specificità del territorio; patrimonio ambientale seguendo le indica- tano essere il frutto più di uno calo demogra- - pianificazione territoriale provin- zioni della Comunità Europea di riduzione fico delle città della corona, piuttosto che di ciale di coordinamento, nonché tutela e va- del consumo del suolo, di risparmio della ri- veri e propri processi metropolitani. lorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di sorsa acqua e di prevenzione del rischio idro- Una città, per per definirsi città metropolita- competenza; geologico. na, deve svolgere le seguenti funzioni fonda- - pianificazione dei servizi di traspor- Nelle Città di Milano, Torino e Firenze il Pia- mentali (art.1, comma 44 l.56/2014): to in ambito provinciale, autorizzazione e no strategico è orientato all’interazione tra • adozione e aggiornamento annuale controllo in materia di trasporto privato, in la comunità e l’amministrazione, nell’ottica di un Piano strategico triennale del territorio coerenza con la programmazione regionale, di unire lo snellimento dei processi ammini- metropolitano, che costituisce atto di indi- nonché costruzione e gestione delle strade strativi con una maggiore sensibilizzazione rizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni provinciali e regolazione della circolazione della comunità per una azione coadiuvata di dei comuni e delle unioni di comuni compre- stradale ad esse inerente; tutela del territorio. In questi tre casi compa- si nel predetto territorio, anche in relazione - programmazione provinciale della re per la prima volta il termine aree dismesse, all’esercizio di funzioni delegate o assegnate rete scolastica, nel rispetto della aree residuali, e restoration areas, come zone dalle regioni, nel rispetto delle leggi delle re- - programmazione regionale; indeterminate della città in cui si può po- gioni nelle materie di loro competenza; - raccolta ed elaborazione di dati, assi- tenzialmente agire attraverso azioni di bot- • pianificazione territoriale generale, stenza tecnico-amministrativa agli enti locali; tom up utilizzando i fondi e le disposizioni ivi comprese le strutture di comunicazione, - gestione dell'edilizia scolastica; dei piani PON Metro e delle riqualificazioni le reti di servizi e delle infrastrutture appar- - controllo dei fenomeni discriminatori delle periferie. Nelle Città di Roma e Firenze, tenenti alla competenza della comunità me- in ambito occupazionale e promozione delle viene introdotto il discorso di agricoltura tropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi pari opportunità sul territorio provinciale; periurbana, nell’ottica di tutelare la fascia all’attività e all’esercizio delle funzioni dei co- - cura delle relazioni istituzionali, an- agricola dei comuni della Corona metropoli- muni compresi nel territori metropolitano; che stipulando accordi e convenzioni. tana e di preservare l’identità dei luoghi at- • strutturazione di sistemi coordinati Con questa premessa, analizzando le 14 Città traverso la promozione della dieta mediter- di gestione dei servizi pubblici, organizzazione Metropolitane presenti sul territorio Italia- ranea. Nel caso in cui la Città Metropolitana dei servizi pubblici di interesse generale di am- no, possiamo rilevare le linee di azione co- si è andata a sovrapporre a Piani Territoriali bito metropolitano. D’intesa con i comuni in- muni come è avvenuto da tempo negli altri di Coordinamento Provinciali di recente ap- teressati la Città metropolitana può esercitare Paesi europei. Si tratta di istituzioni speciali provazione, il Piano Strategico ha adottato le funzioni di predisposizione dei documenti e differenziate per le principali aree urbane pienamente il livello normativo preesisten- di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio che permettano di governare comunità loca- te, come nel caso di Napoli, che già dal 2008 dei contratti di servizio e di organizzazione di li che si sono sviluppate oltre i confini ammi- per la presenza di forti problemi ambientali concorsi e procedure selettive; nistrativi tradizionali e che hanno problemi necessita di linee guida fortemente orientate • mobilità e viabilità, anche assicu- comuni: alla riqualificazione ambientale e vengono rando la compatibilità e la coerenza della pia- • Ambiente, indicate le aree industriali dismesse urbane nificazione urbanistica comunale nell’ambi- • Governo del territorio, e periurbane come potenziali attrattori di to metropolitano; • Mobilità, stakeholder e generatori di azioni di bottom • promozione e coordinamento dello • Sanità, up. Nel caso della città di Bologna, il proces- sviluppo economico e sociale, anche assicu- • Sviluppo economico e sociale so partecipativo dei comuni alla redazione rando sostegno e supporto alle attività eco- • Istruzione e ricerca del piano strategico ha fatto sì di individuare nomiche e di ricerca innovative e coerenti La sostituzione amministrativa con un ente nello specifico le esigenze dei singoli territo- con la vocazione della Città metropolitana diverso si è resa necessaria nel momento ri. Nel caso della Città Metropolitana di Ge- come delineata nel Piano strategico del terri- in cui, in molte aree urbane vaste, i confini nova, che poteva trovare un forte aiuto nella torio; comunali fisici e amministrativi non ga- redazione del Piano strategico per la soluzio-

130 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue ne del rilevante rischio idrogeologico di tutta obiettivi principali uno sviluppo sostenibi- della mobilità sostenibile e qualità urbana, la sua estensione, si è avuto un passo indie- le delle città. Ciò deriva dalla costituzione prime cause dello sprowl urbano. Una ridu- tro della governance metropolitana, che ha dell’ente fisico della Città Metropolitana con zione del soilsailing porta ad una tutela delle lasciato ai comuni piena potestà legislativa, la legge n.56/2014, in cui ricevono pieni po- aree verdi urbane che passa per una corretta perdendo l’occasione di un coordinamento teri per la pianificazione socioeconomica, e manutenzione e progettazione delle stesse, degli interventi di mitigazione ambientale. territoriale, con la potestà di elaborare le stra- ciò non solo porta ad un aumento della qua- Nel caso della città di Bari, nel Piano strategi- tegie di coordinamento e sviluppo di tutto il lità dell’aria ma ad una riduzione netta del co si è cercato di coadiuvare la tutela dell’ha- territorio. rischio di pluvial flood, riduzione del rischio bitat naturale attraverso azioni di tutela del L’otto giugno del 2017 le Città metropolita- incrementata da una corretta progettazione patrimonio culturale rurale. Nelle città Me- ne a Bologna si sono impegnate non solo a degli spazi aperti e di processi di upgrade tec- tropolitane assimilabili a capoluoghi di pro- sottoscrivere quanto emanato dagli organi nologico e prestazionale al comparto edilizio vincia quali Cagliari, Messina, Catania, Reg- internazionali, ma hanno sottoscritto la Car- e agli spazi pubblici esistenti. gio Calabria, Palermo, nel Piano Strategico, ta di Bologna per l’ambiente – Le Città Me- le linee guida sono fortemente orientate al tropolitane per lo sviluppo sostenibile, i cui Smart city e Hackable city: due strate- risparmio energetico e alla mobilità sosteni- obiettivi di riferimento per la governance del gie a confronto per la Sustainable City bile e integrata, che consenta il superamento territorio sono: Lo studio delle città ha, negli anni, portato degli storici problemi di collegamento tra il 1. Uso sostenibile del suolo e soluzioni a diverse definizioni di modelli di città che comune capoluogo e la corona dei comuni basate sui processi naturali vanno di pari passo con sostanziali modifi- limitrofi. Un caso a se stante presenta la Cit- 2. Economia circolare che negli equilibri socioeconomici dettati tà Metropolitana di Venezia, i cui si evidenza 3. Adattamento ai cambiamenti cli- dallo sviluppo di nuove tecnologie, l’arrivo tutta la criticità della sua morfologia, la for- matici e riduzione del rischio agli anni 2000 e della tecnologia accessibile a te differenza tra il nucleo storico lagunare e 4. Transizione energetica tutti ha decretato la codificazione della defi- l’area periferica peninsulare. Invece diventa 5. Qualità dell’aria nizione di Smart City e Digital City. fondamentale la pianificazione territoriale 6. Qualità delle acque Letteralmente la traduzione Smart è In- ambientale tesa a mitigare l’espansione in 7. Ecosistemi, verde urbano e tutela telligente, dove per intelligente si è intesa corso di infrastrutture ed aree urbanizzate della biodiversità l’applicazione di tecnologie innovative tese verso le città limitrofe di Treviso e Padova. 8. Mobilità sostenibile alla digitalizzazione del sistema città, non di In questo contesto nazionale diventa interes- L’obiettivo del 2050 di riduzione dei consumi rado infatti per i primi tempi nella letteratu- sante capire come sono state accolte le indi- delle risorse non riproducibili, in particolare ra scientifica Smart city e Digital city erano cazioni internazionali provenienti dai vari suolo e acqua, in quanto dalla governance spesso scambiate o sovrapposte: consessi in cui la Città Metropolitana viene corretta di questi due elementi, si determina - per Smart City si intende la città che identificata attore principale per le politiche lo sviluppo di tutte le politiche di sostenibi- usa le tecnologie, soprattutto quelle della co- di tutela dell’ambiente. lità ambientale. municazione, per migliorare la qualità della Le politiche internazionali, inoltre, sono for- Una riduzione dei consumi del suolo è di- vita dei cittadini tramite interconnessioni3; temente orientate alla governance spaziale retta conseguenza di uno sviluppo accurato - per Digital City si intende la città della Città Metropolitana, al fine di preser- vare la biodiversità territoriale, essendo per sua definizione un area urbana moto vasta a dimensione regionale. L’adozione da parte delle Nazioni Unite dell’ Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile Tra- sformiamo il nostro mondo, che si basa sui Sustainable Development Goals(SDGs), indi- ca chiaramente come la questione ambien- tale, in particolar modo il riconoscimento dei beni naturali irriproducibili quali acqua e suolo, dovrà essere il perno delle prossi- me politiche urbane internazionali. Tema ripreso dalla conferenza Habitat III di Quito dell’ottobre del 2016, preceduta dal patto di coesione urbana e territoriale siglato ad Am- sterdam nella Urban Agenda for de Eu. La commissione italiana nel report per Ha- bitat III indica l’intenzione di elaborare una nuova Agenda nazionale che ha tra i suoi Foto 1. Raccolta immagini della Smart City

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 131 che utilizza ICT, TLC, Softweare, network - la progettazione della Smart Gover- rano ed incentivano il coinvolgimento attivo per creare piattaforme di comunicazione tra nance per snellire le procedure di interazio- alla vita pubblica, nonché il funzionamento i diversi attori coinvolti al governo e alla vita ne cittadino- amministrazione dell’amministrazione; della città,(cittadini, imprese e istituzioni) ri- - la progettazione della smart 4. smart mobility, comprende l’acces- creando luoghi virtuali in cui si interagisce mobility:l’utilizzo di piattaforme per rice- sibilità locale e internazionale, l’utilizzo del- come nella città reale4; vere informazioni sui mezzi pubblici e mi- le ICT e di Internet, la diffusione di sistemi di Già dalle definizioni iniziali, si può rilevare come gliorarne le prestazioni, consentendo al cit- trasporto sostenibili; i due concetti abbiano delle basi in comune ovve- tadino di organizzare gli spostamenti non 5. smart environment, comprende le ro l’utilizzo delle connessioni virtuali incluse nel- utilizzando mezzi di trasporto privato; azione volte a ridurre l’inquinamento, a gestire la progettazione della città, pur differenziandosi - domotica e smart grid: ovvero sistemi in modo efficace ed efficiente le risorse naturali nella sostanza. La Smart City non esclude la di- di ottimizzazione della gestione dell’energia (riducendo così gli sprechi), a migliorare ed in- mensione fisica della Città, mentre la Digital City per ottenere una riduzione degli sprechi sia nel- centivare la protezione dell’ambiente; la esclude totalmente, entrambe individuano in la macro scala urbana e regionale con le Smart 6. smart living, comprende vari aspet- un sistema di connessioni virtuali la possibilità di Grid e gli Smart Building, sia nella micro scala ti della qualità della vita dei cittadini come la migliorare la qualità della vita dei cittadini. nell’utilizzo dei sistemi di gestione domotica cultura, la salute, la sicurezza, l’abitazione, il La base comune delle due definizioni, porta nel del consumo di energia domestico. turismo, ecc6 corso dello sviluppo della letteratura scientifica, Il passo successivo è stata la codificazione del Risulta evidente come per Smart City, spesso a far confluire la Digital City nella Smart City. nuovo core-set di indicatori per la Smart City si sia considerato solo l’aspetto strumentale Non di rado infatti, quando si parla di Smart 1. smart economy, comprende tutti i delle ICT, escludendo tutto ciò che riguarda City si tende a individuarla con le immagini dei fattori della competitività economica inte- una Progettazione Intelligente della Città, device5 utilizzati che portano il cittadino ad in- sa come l’innovazione, l’imprenditorialità, che si basa sì sulle interconnessioni create teragire col governo della città e con le imprese i marchi, la produttività e la flessibilità del dalle nuove tecnologie che, necessitano di attraverso i terminali più utilizzati dai cittadini: mercato del lavoro; una base progettuale concreta. i telefono cellulari. 2. smart people, comprende il livello Ovvero la nuova idea di Smart City si basa La letteratura scientifica attuale ricalibra la di qualifica o di istruzione dei cittadini, la sul soddisfacimento dei criteri e gli indicato- definizione Smart City una città dotata di qualità delle interazioni sociali in un’ottica ri per le principali quattro linee di intervento competenze professionali che, con l’utilizzo di integrazione culturale, l’apertura verso il della rigenerazione urbana di ICT, è in grado di produrre conoscenza, mondo “esterno”; 1. mitigazione e adattamento ai cam- innescano processi di sviluppo innovativi 3. smart government, comprende gli biamenti climatici: la rigenerazione urbana supportati dallo sviluppo tecnologico4. Le aspetti relativi alla politica di partecipazio- delle aree residuali urbane passa per un’a- necessità di tradurre in qualità urbana l’u- ne, cioè ai servizi per i cittadini che miglio- zione di mitigazione degli effetti dei cambia- tilizzo di intelligenza inglobano all’interno della Smart City la Città eco-sostenibile. Ciò è avvenuto in quanto all’interno delle va- rie definizioni date di Smart City ritroviamo dei temi ricorrenti quali: - la necessità di ridurre la produzione di CO2 all’interno del tessuto urbano: foca- lizzandosi sulla diminuzione dell’utilizzo di trasporti privati nel tragitto casa lavoro; - la necessità di ridurre il consumo di energia all’interno del tessuto urbano: foca- lizzandosi sul dispendio di energia nei luo- ghi di lavoro e nelle abitazioni; - la necessità di valorizzare il patri- monio naturale della città e di diminuire il consumo di verde urbano; Le soluzioni individuate dai codificatori del- la Smart City alle criticità rilevate sono: - la teorizzazione dello Smart work: del lavoro mobile, ovvero del lavoro esegui- to non in ufficio ma da casa attraverso una combinazione di tecnologie digitali, quali network, piattaforme e portali per l’invio del materiale prodotto; Schema 2. Report monografico Smart City- Cassa depositi e Prestiti

132 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue menti climatici nel tessuto urbanizzato quali tori di reperire in tempi brevi audit,, su de- mostra come questi sono sovrapponibili in il pluvial flood e l’heat island. terminate esigenze e necessità dei cittadini molti punti. 2. hackable city: The Hackable City è all’atto delle redazione di progetti e piani L’analisi delle metodologie di gestione e re- la definizione per il processo di citymaking urbanistici. dazione del Piano Strategico delle città me- che sta avvenendo attraverso l’utilizzo del tropolitane, ove è presente, mostra come la digital media data. The Hackable City è una Conclusioni tendenza è ad una digitalizzazione di tutto cooperazione tra architettura e città mobile Un confronto tra la Carta di Bologna per ciò che riguarda l’interazione tra ammini- che porta alla mobile city. l’ambiente – Le Città Metropolitane per lo strazione ed utenza, sulla scorta delle indica- 3. circular economy: una città basata sviluppo sostenibile, i cui obiettivi di riferi- zione del MIUR per gli ambiti di ricerca: su un’economia pensata per potersi rigene- mento per la governance del territorio sono: 1. Sicurezza del territorio rare da sola attraverso due tipologie di flussi 1. Uso sostenibile del suolo e soluzioni 2. Invecchiamento della società di materiali: quelli biologici, in grado di esse- basate sui processi naturali 3. Tecnologie welfare ed inclusione re reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, 2. Economia circolare 4. Domotica destinati ad essere rivalorizzati senza entrare 3. Adattamento ai cambiamenti cli- 5. Giustizia nella biosfera matici e riduzione del rischio 6. Scuola 4. happy city: lo spazio pubblico torna ad 4. Transizione energetica 7. Gestione dei rifiuti essere luogo di aggregazione. Da qui la necessi- 5. Qualità dell’aria 8. Tecnologie del mare tà di ripensare lo spazio pubblico quale luogo di 6. Qualità delle acque 9. Salute una nuova economia sociale, che pur sfruttan- 7. Ecosistemi, verde urbano e tutela 10. Trasporti e mobilità terrestre do le potenzialità illimitate delle piazze virtuali della biodiversità 11. Logistica last-mile create dai social network è profondamente radi- 8. Mobilità sostenibile 12. Smart grid cata nell’identità nella tradizione locale e gli indicatori per la progettazione di una 13. Architettura sostenibile e materiali Tra queste la più innovative, derivate da un Smart City dati dalle Politiche dell’Unione 14. Gestione del patrimonio culturale upgrade del concetto di Smart City, è la Hack- Europea per il raggiungimento dei goals di 15. Gestione idriche ble City. Horizon 2020: 16. Tecnologie cloud computing per Come esplicitato nella definizione, la Hacka- 1. smart economy, smart government ble City tende a rendere modificabili in 2. smart people, Dal rilevamento delle valutazioni sui pro- tempo reale i sistemi di governance delle in- 3. smart government, getti Smart City in Italia si possono rilevare frastrutture cittadine, quali strade, spazi ed 4. smart mobility, i seguenti Indicatori edifici pubblici, a seconda delle esigenze del 5. smart environment cittadino o in base ad emergenze estempora- 6. smart living, nee quali allerte meteo o incidenti. SI possono individuare due esempi chiarifi- catori: 1. gestione delle risorse idriche urba- ne: durante fenomeni metereologici estremi improvvisi, una precipitazione di intensità superiore alla media registrata da centrali- ne di rilevamento ambientale, può essere in grado di inviare un segnale agli enti gestori delle acque urbane di aumento del pluvial flood, inducendo la diminuzione dell’acqua erogata, in modo da compensare il volume complessivo delle acque immesse in fogna, senza provocare esondazioni; 2. gestione del comparto dei mezzi pub- blici: ad un aumento delle quote di polveri sotti- li nell’aria, un segnale delle centraline di rileva- mento ambientale, può portare ad un aumento delle frequenza dei passaggi dei mezzi pubblici su gomme e ferro, facendo diminuire il traspor- to su mezzi di trasporto privati. 3. Progettazione partecipata 4.0: l’uti- lizzo di piattaforme e network digitali, può consentire progettisti urbani e ai pianifica- Schema 2. Indicatori Index per la Smart City

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 133 Ciò dimostra come nonostante ciò, si pro- nella progettazione ambientali, Maggioli Editore, mics, and social polarization: a methodological ceda su due binari paralleli, da una parte la Milano 2008. reflection, in SWYNGEDOUW E. (a cura di, con progettazione della Smart City, dall’altra la AA. Vv. Rigenerazione Urbana. Il recupero delle MOULAERT F. e RODRÍGUEZ A.), The Globalized progettazione della Città Metropolitana. aree dismesse in Europa, De Franciscis G. (a cura City - Economic Restructuring and Social Polari- di), Eidos Castellammare di stabia (NA) 1997. zation in European Cities, University Press, Ox- Note Battisti E., Archeologia industriale, Milano, Jaca ford 2003. * Dipartimento di Architettura, Università di Na- Book, 2001. Parisi R., Lo spazio della produzione. Napoli: la poli Federico II, [email protected] Carmona M. , Arrese A. Globalisación y Grandes periferia orientale, Edizione Athena, Napoli 1998. 1. La legge del 7 aprile 2014 n.56 ha appro- Proyectos Urbanos. Ilustacion de 25 ciudades. “ Pezza V., La costa Orientale di Napoli. Il progetto e vato in via definitiva l'istituzione delle città me- Bilbao” Esteban Rodriguez SotoEditorial INFINI- la costruzione del disegno urbano, Electa Napoli, tropolitane, ridefinendo il sistema delle province. TO, Buenos Aires 2005. Napoli 2002 Il provvedimento ha individuato dieci città me- Clement G., Manifesto del terzo paesaggio Quodi- Piemontese F., Aree dismesse e progetto urbano . tropolitane: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, libet Edizioni 2005 Macerata Architettura - Territorio- Trasformazione Gange- Firenze, Bologna, Genova, Venezia, Reggio Cala- Corrado M.(a cura di), Manuale del verde in archi- mi Editore Rome 2008. bria. Il territorio delle città metropolitane coinci- tettura. Progettazione e manutenzione del verde Rocca A., Rogora A., Spinelli L., Architettura am- de con quello della provincia omonima. Sono stati tradizionale e tecnico in architettura, Wolters bientale. Progetti Tecniche Paesaggi, Wolters previsti procedimenti ordinari per il passaggio di Kluwer, Milanofiori Assago (Mi)Italia 2009 Kluwer, Milanofiori Assago (Mi)Italia 2012 singoli comuni da una provincia limitrofa alla cit- D’Ambrosio V., Azioni sostenibili e tecnologie in- Rodríguez A., Martínez E., Restructuring cities: tà metropolitana (o viceversa). Altre quattro città novative per I parchi urbani. Interventi di riqua- miracles and mirages in urban revitalization in metropolitane sono state individuate dalle Regio- lificazione e di manutenzione per le aree verdi di Bilbao, in Swyngedouw E. (a cura di, con Moula- ni a statuto speciale (Cagliari, Catania, Messina, Napoli, Alinea , Firenze 2010. erT F. e Rodríguez A.), The Globalized City - Eco- Palermo). Il 30 settembre 2014 si sono svolte le Dansero E., Giaimo C., Spaziante A. (a cura di), Se nomic Restructuring and Social Polarization in elezioni del Consiglio metropolitano, indette dai i vuoti si riempiono. Aree industriali dismesse: European Cities, University Press, Oxford, 2003. Sindaci dei Comuni capoluogo e si è insediato il temi e ricerche. Alinea, Firenze, 2001. Rodríguez A., Swyngedouw E., Moulaert F., Urban Consiglio metropolitano e la Conferenza metro- Dansero E., Giaimo C., Spaziante A.(a cura di), Sguar- restructuring, social-political polarization, and politana. Il 1° gennaio 2015 le Città metropolitane di sui vuoti. Recenti ricerche del Dipartimento In- new urban policies, in Swyngedouw E. (a cura di, sono subentrate alle province omonime. terateneo Territorio sulle aree industriali dismesse. con Moulaert F. e Rodríguez A.), The Globalized 2. Cfr. legge del 7 aprile 2014 n.56. Working paper n°12 del Dipartimento Interateneo City - Economic Restructuring and Social Polari- 3. carlo ratti Territorio sulle aree dismesse., Torino 1998. zation in European Cities, University Press, Ox- 4. Holland(2008) De Franciscis G., Rigenerazione urbana. Il recupe- ford 2003. 5 definizione di device ro delle aree dismesse in Europa. Strategie, gestio- Russo Ermolli S., V. D’Amborsio (a cura di),THE 6 Rudolf Giffinger nel 2007 ne, strumenti operativi, Napoli, Eidos, 1997. BUILDING RETROFIT CHALLENGE – Program- Dierna S., Orlandi F., Buone pratiche per il quar- mazione, progettazione e gestione degli interven- Bibliografia tiere ecologico. Linee guida di progettazione so- ti in Europa. Alinea Editrice, Firenze 2012 M. Carrer, S.Rossi(2014)Citta metropolitane in Eu- stenibile nella città della trasformazione Alinea Schiechtl H. M., Bioingengeria Forestale. Biotec- ropa www.eunomiaonline.it Firenze 2005 nica Naturalistica. Basi – Materiali da costruzione C. 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Lives Trough Urban Design, Ferrar Strauss And Indovina F.(a cura di), La città di fine millennio. Scudo G., Ochoa J., Spazi Verdi Urbani. La vegeta- Giroux, 2013, NY Studi urbani e regionali Franco Angeli, Milano zione come strumento di progetto per il comfort E. Antonini, F. Tucci , Green Economy, Edi- 1990. Leone U., L’area orientale di Napoli. Contri- ambientale negli spazi abitati, Gruppo editoriale zioni Ambiente 2017 buti per un progetto, AMRA, Napoli2004. Esselibri, Napoli, 2003. F. Otto, Occuping And Connecting, Edi- Lucarelli A., Siti industriali dismessi: il governo Sgorbati G., Dotti N.,. Racciatti R, Campilongo G. tion Axel Menges, Stuttgart/London 2011 delle bonifiche, AMRA, Napoli2006. (a cura di) Aree industriali dismesse. Tra rischio G. Clement, Manifesto del Terso paesaggio, Morandi C., Pucci P. (a cura di) Prodotti notevoli. ambientale e occasione di riqualificazione del ter- ED. 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134 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue of ‘glocal’ transformations, in Swyngedouw E. (a Sgroi E., “Presentazione”, in A. Angelini (a cura di), L’architettura per lo cura di, con Moulaert F. e Rodríguez A.), The Glo- Metropoli, sostenibilità e governo dell’ambiente, balized City - Economic Restructuring and Social Carocci Editore, Roma2004, sport tra continuità e Polarization in European Cities, University Press, AA.VV. Smart City progetti di sviluppo e di finan- discontinuità Oxford,2003. ziamento, Cassa Depositi e Risparmi e Politecnico Emilio Faroldi * and Maria Pilar Uranga M.G., Etxebarria G., Networks & Spatial di Torino, 2013 Vettori** Dynamics: The Case of the Basque Country, Europe- AA.VV. Osservatorio IT Governance: “Aree metro- an Planning Studies, Vol. 1, No. 3, Bilbao 1993. politane e Smart City: quale modello di governan- Uranga M.G., Etxebarria G., Panorama of the Basque ce” Bologna 2013 ED HSPI Country and its Competence for Self-Government, La società come fattore d’ispirazione per European Planning Studies, Vol. 8, No. 4, 2000. Sitografia la progettazione della contemporaneità Valente R., La riqualificazione delle aree indu- www.osservatoriosmartcity.it www.agenda-digi- Il tema della resilienza, applicato alle in- striali dismesse. Conversazioni sull’ecosi- tale.it www.icitylab.it frastrutture sportive complesse, denuncia stema urbano www.enea.it www.smart.cities.eu www.smartin- l’assenza di indagini organiche e sistemiche ,Liguori Editore, Napoli 2006. novation.it www.barcelonasmartcitytour.it www. in materia. Tuttavia, il riverbero sociale, eco- Varis O., Somlyódy L., Global urbanization and amsterdamcity.it nomico e ambientale che tali architetture urban water: can sustainability be afforded?, in implicano alla scala urbana e territoriale, AA.VV. Wat. Sci, Teck. Vol. 35, No. 9, pp. 21-32, eleggono tale comparto ad ambito strategico 1997,Elsevier Science Ltd, Greal Britain 1997. quando posto in sinergia alle pratiche sporti- Scudo G., Elsa F., Thermal Comfort in Urban ve, della salute e del benessere. Si intende in Spaces:Streets and Courtyards, in: Renewable questa sede indagare nuovi approcci meto- Energy for a Sustainable Develepment of the Built dologici e strategici finalizzati a individuare Environment, Proceedeings of Plea 2001 Floriano- progettualità e lineamenti riguardanti il fu- polis, Brasil, november 2001, published by Orga- turo delle infrastrutture sportive riportando, nizing Committee of PLEA, 2001. parimenti, alcune esperienze proattive di Report Smart City Index 2016 Rapporto ICity rate 2017 settore. Benevolo C. Damieri P. la Smart City come stru- Ricerche e studi in materia, propri del pano- mento di Green Development. Il caso di Genova rama italiano e europeo, evidenziano interes- Smart City santi e innovative tendenze che denunciano – Impresa Progetto –Electronic Journal Of Mana- un’ampia attenzione ai temi della resilienza gement- 2013 urbana e sociale di tali strutture. In termini Brini S., Medici A.R., Smart City e sostenibilità am- generali, risulta evidente la difficoltà d’ade- bientale – Rapporto ISPRA 2017 guamento dei manufatti esistenti, connotati ABB SpA,), “Smart Cities in Italia: un’opportunità da un’elevata rigidità morfo-tipologica, ma- nello spirito del Rinascimento per una nuova qualità nifestando pertanto scarsi livelli di resilien- della vita The European House-Ambrosetti (2012 za, sebbene accompagnata dalla diffusa con- “European Innovation Partnership on Smart Cities sapevolezza che le architetture per lo sport and Communities, Strategic Implementation Plan”, veicolano in forma sostanziale le strategie di http:// ec.europa.eu/eip/smartcities/files/operatio- pianificazione e trasformazione dei luoghi nal-implementation-plan-oip-v2_en.pdf EC (2013), su ampia scala. Benevolo C., Dameri P., La smart city come come L’infrastruttura sportiva rappresenta una si- strumento di green development. Il caso di Ge- gnificativa opportunità di sperimentazione nova Smart city, in Impresa Proget- to, Electronic in ambito urbanistico, architettonico e del Journal of Management, n. 3, 2013 design: tentare di leggerne le potenzialità Sartori L. “Alla ricerca della smart citizenship”, attraverso un suo processo di valorizzazione Istituzioni del Federalismo, n. 4 ,(2015), rappresenta un’azione strategica indispen- Centre of Regional Science (SRF) “Smart cities. sabile all’interno dell’attuale ripensamento Ranking of European medium-sized cities” http:// sulla struttura della città e sul significato dei www.smart-cities.eu/download/smart_cities_fi- suoi elementi. nal_report.pdf(October 2007) (Vienna University Le trasformazioni sociali che caratterizzano of Technology, University of Ljubljana, Delft Uni- l’epoca contemporanea profilano l’inesora- versity of Tech- nology, bile aumento degli aspetti di continuità e di- AA.VV. ANCI-Osservatorio Nazionale Smart Ci- scontinuità degli elementi che compongono ties, Vademecum per la città intelligente, Edizioni gli ambiti culturali, economici, istituziona- FORUM PA, 2013 li. L’infittirsi delle arterie informative e dei

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 135 mezzi volti a comunicare la socializzazione larmente su tutto il territorio, configura una sto, e sta tuttora comportando, diverse fasi di di fattori caratterizzati dall’elevata innova- situazione ricca di stimoli. collaborazione ed elaborazione, portatrici, zione tecnologica; la crescente e facilitata Gli impianti sportivi italiani risultano in ciascheduna, di scale di intervento e obiettivi mobilità a disposizione della collettività; gran parte obsoleti, degradati e comunque differenti e specifici. unitamente al fenomeno di smaterializza- non più adeguati e aggiornati nei confronti La prima fase del lavoro è confluita nella pre- zione delle forme produttive, innescano una degli attuali parametri di qualità previsti da- sentazione del Dossier per la candidatura, costante e mirata ricerca d’identità, tramite gli organi di governo e gestione dell’attività prevedendo un focus particolare, inerente un’azione proiettiva volta al futuro e tesa sportiva quali la FIGC, Federazione Italiana sia le variabili infrastrutturali alla scala urba- a rivalutare tradizioni e valori logorati nel Giuoco Calcio, la UEFA, Union of European na delle sei città ospitanti - Bologna, Cesena, tempo e divenuti spesso irriconoscibili. Football Associations e il CONI, Comitato Reggio Emilia, San Marino, Udine e Vicenza, Analizzare le ragioni della progettazione, Olimpico Nazionale Italiano, nonché delle poi sostituita nella seconda fase da Trieste -, costruzione, gestione dell’architettura dello principali certificazioni nazionali e interna- sia la sfera del manufatto-stadio. Orizzonte sport, partendo dai valori connessi al proces- zionali (ISO 50001, LEED, Green Sport Al- della prima fase di ricerca è stato quello di so evolutivo, d’innovazione, e di trasversalità liance). A ciò si aggiunga la natura pubblica dettagliare un quadro complessivo dello sta- che da sempre la caratterizzano, unitamente delle proprietà e il forte carattere identitario to dell’arte delle realtà infrastrutturali coin- alla volontà di delineare punti di forza e cri- e storico proprio di tali manufatti all’interno volte, evidenziando e valorizzando i punti di ticità del loro non semplice ri-utilizzo, signi- dell’identità urbana1. forza della proposta, risultata vincente con- fica calarsi in una traccia di ricerca di elevata A pieno titolo, perciò, le infrastrutture spor- seguentemente a una attenta analisi degli attualità. Lo scopo è quello di affrancare una tive interpretano, per la disciplina urbani- organi di competenza dell’UEFA. dimensione critica del tema inserendolo nel stica e architettonica, una sofisticata occa- Tra i principali fattori analizzati e messi a dibattito in essere, concernente l’anima che sione di sfida urbana nel cimentarsi in temi sistema, evidenziamo: i collegamenti tra le tali infrastrutture esprimono nella contem- di elevata innovazione, seppur afferenti al città, l’ospitalità espressa dalle medesime, le poraneità in armonia e/o disarmonia con la patrimonio della tradizione, tesi a rivendica- sinergie e il potenziamento dell’offerta turi- loro storia, favorendone una lettura intersca- re l’originario significato dell’architettura, ri- stico-culturale e dei servizi connessi, la valo- lare e culturalmente aggiornata. conducendola al centro dei bisogni collettivi rizzazione delle strutture sportive esistenti. Il mondo dello sport esibisce, oggi, un profi- di trasformazione, e sottraendo l’architetto La seconda fase è stata caratterizzata da due lo articolato e complesso, barometro signi- al rischio di svolgere un semplice ruolo di ulteriori finalità. Da una parte, la volontà di ficativo dell’evoluzione dei costumi e degli “organizzatore culturale”, anziché quello, a riqualificare e valorizzare le infrastrutture stili di vita della collettività: le infrastrutture lui più confacente, di figura tecnica e intel- preposte a ospitare l’evento innervando le sportive, infatti, rappresentano i paradigmi lettuale preposta all’affinamento di metodi e medesime attraverso l’inserimento di do- di una visione nuova della società, capace di strumenti interni alla disciplina. tazioni tecnologiche - afferenti all’ICT, alla investire e coinvolge tutti i settori produtti- A tal proposito, diverse esperienze avviate gestione smart degli incontri, alla gestione vi, compresi tra una dimensione socialmen- presso il Politecnico di Milano negli ultimi dei media e dell’accessibilità - e morfo-tecno- te connessa e localmente diffusa, e un’altra anni e inerenti al tema delle infrastrutture tipologiche - disposizione, dimensione e lay- di matrice globale e mass-mediatica. In tale sportive2 ribadiscono la possibilità, anche out degli spazi e loro parametri prestazionali scenario, lo stadio, rappresenta il privilegia- per un comparto quale quello italiano ani- – adeguando i parametri a quelli richiesti dal- to cardine di sperimentazione di procedure mato da una cronica arretratezza del settore, le norme e ai requisiti internazionali imposti e tecnologie innovative, sulla base del quale di rappresentare un fertile e vigoroso terreno dalla UEFA in termini di organizzazione di fondare azioni di rigenerazione economica e di ricerca, sperimentazione e innovazione. grandi eventi. Dall’altra, la necessità di pro- qualificazione sociale, costituendo un ogget- La loro sintetica descrizione, inserita in un filare e raggiungere attualizzati e più elevati to di profonda rivisitazione culturale della quadro di più ampio respiro, può favorire livelli di resilienza sociale4 alla scala urbana sostenibilità economico-gestionale, sociale la comprensione dei fenomeni in essere e lo e territoriale, tramite sinergiche azioni coin- e ambientale in archi temporali di medio e stato dell’arte di alcune ricerche progettuali volgenti i soggetti pubblici e quelli privati, lunga portata (Chierici, 2016). sorte dentro all’ambito di collaborazione esi- allo scopo di irrobustire la legacy5 tra territo- Pur nell’evidente complessità di riutilizzo stente tra istituzione accademica e principali rio e grande evento, tra edificio-stadio e città e ri-funzionalizzazione delle strutture esi- realtà del governo dello sport. ospitante. Ciò, inglobando anche le scuole e i stenti, riconducibile alla fisiologica rigidità giovani attraverso iniziative parallele e siste- formale e al basso livello di adattabilità strut- Architettura e sport tra tipologie conso- miche, soprattutto nelle giornate precedenti turale, il contesto italiano apre a tematiche lidate, innovazioni tecnologiche e aspi- e susseguenti le partite, per mezzo di azioni emblematiche per la comprensione del feno- razioni di resilienza di sensibilizzazione riferibili a problema- meno, mettendo in luce endogene criticità Una prima esperienza ha riguardato la col- tiche sociali connesse allo sport: razzismo, parimenti a inesplorate potenzialità: la pre- laborazione alla predisposizione del Dossier inclusione sociale, cultura della sportività, senza complementare e parallela di manu- per la candidatura a ospitare i Campionati integrazione e spirito di squadra6. fatti di elevate dimensioni e di strutture di Europei di calcio Under 21 in Italia del 20193: Storicamente scarsamente resilienti dal piccole e medie dimensioni, dissipate capil- un’attività di studio e progetto che ha previ- punto di vista dell’impianto distributivo e

136 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue dello schema tipologico, le architetture per paradigma dell’incipit ideativo: si pensi al te con un’ipotesi che individua nel modello lo sport evidenziano una significativa evo- concetto di modularità di sistemi leggeri ad di “stadio-urbano” l’indirizzo primario per il luzione, risultando sempre più tese, sin dal elevate prestazioni e all’utilizzo di materiali raggiungimento di obiettivi fedeli alla logica loro concepimento, ad accogliere destinazio- compositi e ibridi a base tessile quali l’ETFE, che definisce tale scelta come quella in grado ni d’uso multi-settoriali e multi-disciplinari PTFE, Teflon e/o altri8. di conferire innovativi livelli di resilienza alla (Allegri, Faroldi, 2016). La declinazione della “resilienza- scala della città e dell’edificio. Dalle strategie di governo delle strutture e adattiva”9costituisce l’espressione di una capa- Lo studio ha delineato, nella fase dedicata al dei luoghi di loro accoglimento, radiografati cità che tali macro-strutture posseggono di ade- piano di fattibilità e di selezione di esempi alle diverse scale del paesaggio, all’utilizzo di guarsi e plasmarsi nel breve e nel medio-lungo conformi, uno stimolante e ricco scenario tecnologie di processo proprie della gestione arco temporale a dinamici quadri esigenziali e di riferimento rappresentato da casi para- di progetti complessi; dall’assunzione di tec- gestionali, ribadendo e confermando elevati li- digmatici di progettazione e costruzione di nologie di prodotto innovative e aggiornate velli di redditività economica, unitamente a una infrastrutture per il calcio in ambito inter- anche attraverso sofisticate operazioni di tra- significativa fruibilità, sicurezza e comfort per nazionale. Gli esempi hanno rappresentato sferimento tecnologico, alla perimetrazione l’intera durata del loro ciclo di vita. Parimenti, molteplici e articolati punti di osservazione di pratiche connesse agli smart approach. Si viene garantita una mixité funzionale ad assetto pre-progettuale: in particolare, la relazione delinea, in tale senso, una monitorata sequen- variabile, facilmente trasformabile in presenza con la città contemporanea vista nella sua za delle trasformazioni, dell’uso e del signifi- di nuovi assetti esigenziali, alla scala urbana e attuale e prospettica declinazione morfolo- cato medesimo delle infrastrutture sportive. dell’edificio (Mehaffy, Salìngaros, 2013). gica di città compatta, all’interno della qua- Il tema della resilienza - urbana, sociale, Emblematici risultano essere: lo «Stadio le il modello di “stadio-urbano” si colloca in ambientale - ha coinvolto in pieno i grandi centrale» di Ekaterinburg, realizzato per i qualità di risposta/proposta finalizzata, pari- eventi degli anni recenti connessi allo sport, Campionati del Mondo di calcio di Russia menti, a far crescere i livelli di resilienza fisi- proponendo quesiti e dinamiche complesse 2018, ove la variabile tecnologica ha avuto ca, ambientale e sociale. all’interno dei processi di programmazione il compito di abbattere l’iniziale rigidità del Tra gli obiettivi: perseguire la definizione di e tendenza delle fasi precedenti e successive sistema-stadio e, in particolare, della capien- rinnovati livelli di utilizzo dell’infrastruttu- l’evento, nonché durante lo svolgimento del za frutto della presenza di vincoli di pre-esi- ra sportiva unitamente alla sua adattabilità/ medesimo. Costituisce un’icona la struttura stenza tesi alla tutela dell’esistente; il «Ras flessibilità in relazione all’intero ciclo di vita destinata allo svolgimento delle gare di pal- Abu Aboud Stadium» a Doha, una struttura del manufatto tramite innovazioni tecno- lacanestro per le Olimpiadi di Londra 2012, completamente modulabile in relazione alla tipologiche e di prodotto tecnologico, al fine completamente smontabile e riciclabile, capienza, smontabilità e trasportabilità. di veicolare in termini di contemporaneità le parimenti al pala-ghiaccio di Torino 2006, scelte progettuali e architettoniche. Lo stadio trasformato in hall multi-funzionale finaliz- Infrastrutture sportive e urbanità. Lo- diviene un “sistema-urbano”, il cui carico ur- zata, a fine Olimpiade, a concerti ed eventi. giche, tendenze, prospettive bano viene relazionato agli aspetti ambienta- Si pensi pure ai progetti di “riconversione Lo sviluppo della ricerca e della meta-pro- li e sociali attraverso le proprie criticità - im- programmata” che hanno visto coinvolto il gettazione finalizzata all’individuazione di patto rispetto ai flussi di traffico, dimensione parco stadi che ha ospitato i Mondiali di Cal- Benchmarking per il nuovo stadio di «AC volumetrica e superficie coperta, produzione cio di Brasile 20147. Milan»10 e il successivo studio progettuale, di rifiuti -, e positività - produzione di energia Lo scenario riguardante le opere costruite inerente al nuovo stadio della società cal- rinnovabile, nuovi livelli di qualità urbana, contemporanee, esibisce tendenze e paradig- cistica milanese, impersonifica appieno la nuovi servizi e funzioni per la comunità -. mi consolidati nell’uso di tecnologie sofisti- nuova attitudine che l’infrastruttura sporti- La prima fase dello studio ha circoscritto il cate mirate a elevare corposamente il livello va possiede nel divenire luogo e ambito so- fondamento teorico e concettuale generale di resilienza all’interno della sfera delle in- cialmente caratterizzato, mettendo in luce con particolare riguardo al peculiare e origi- frastrutture sportive. Il concetto di resilienza gli aspetti di multi-disciplinarietà integrata e nale contesto italiano: un ambito all’interno deve risultare affrontato da molteplici punti multi-scalarità che la caratterizzano. Il conte- del quale l’identità, il rapporto con l’esisten- di osservazione, fornendo al medesimo sfu- sto nel quale il progetto si colloca - “Ex-fiera” te, la riqualificazione e valorizzazione di aree mature articolate e chirurgicamente finaliz- al Portello, Milano - una superficie di enorme ed edifici, il rapporto con i Beni Culturali e il zate al singolo contesto e situazione culturale. portata dimensionale e localizzativa sita nel- tema del costruire sul costruito costituiscono La capacità di produrre energia rinnovabile a la città consolidata e oggi dismessa, retaggio al tempo medesimo vicoli e opportunità da scala urbana, espressa dalle grandi infrastrut- di filosofie insediative e socio-economiche leggere, interpretare e governare. L’analisi dei ture, evidenzia l’opportunità di introdurre il connesse alle istanze della mono-funziona- casi studio ha stimolato una lettura dei luo- concetto di “resilienza eco-ambientale” in lità, diviene il motore per una proposta pro- ghi vista come azione in grado di ricostruire esempi quali quello dello «Stade de Suisse» gettuale di ampio respiro e forte attualità di una memoria dell’architettura capace di an- (Berna, 2005) e nell’«Antalya Arena» (An- carattere internazionale. dare oltre l’opera intesa come singolo edifi- talya, 2015); o in situazioni ove l’utilizzo di L’indagine conoscitiva, che ha visto come og- cio, sapendone cogliere e tradurre le relazioni sistemi costruttivi e materiali a basso im- getto l’intero contesto della Città Metropolita- e le componenti invisibili (Faroldi, 2016). patto ambientale e riciclabili, viene eletto a na, è planata sulla scelta di un ambito coeren- La ricerca ha ribadito, in fase di output, gli

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 137 Figura 1 – Studio del Politecnico di Milano per la Federazione Italiana Giuco Calcio finalizzato alla predisposizione del Dossier per la candidatura dell’Italia a ospitare i Campionati Europei di calcio Under 21 nel 2019. Responsabile scientifico per il Dipartimento ABC del Politecnico di Milano: Prof. Emilio Faroldi

obiettivi e le premesse iniziali: il model- diviene ambito strategico efficacie in grado camente avanzata di taluni stadi di prima ge- lo urbano nella progettazione, costruzio- di innescare azioni di rigenerazione urbana, nerazione: si pensi allo stadio del «Chelsea» ne, gestione dell’infrastruttura sportiva costituendo un volano finalizzato allo svi- a Londra (2018) e del «Santiago Bernabeu» a contemporanea risulta essere, soprattutto luppo economico e sociale, di riconversione Madrid (2017). nella specificità del contesto italiano11, un e ricostruzione degli impianti, conferman- L’idea di “stadio urbano”, affermatasi in Euro- elemento vincente anche nei confronti del done la strategia localizzativa che, spesso, pa a partire dai Campionati Europei di calcio tema della resilienza e delle sue numerose la storia ci ha tramandato con stratificata del 2008 caratterizzati da esperienze positive declinazioni. La radiografia mirata di alcuni positività. Esperienze quali lo stadio del Tot- di inserimento ex-novo di nuovi impianti paradigmi rappresentano in modo confor- tenham Hotspurs a Londra (2017), la «VTB («Stade de la Maladiere» a Lucerna, «Stade de me tali prospettive. Arena» a Mosca (2016), lo stadio «St. Ma- Suisse» a Berna e «St. Jakob Park» a Basilea) e La valorizzazione degli impianti esistenti mes» a Bilbao (2013) e l’«Emirates Stadium» di riqualificazione di infrastrutture sportive e/o la collocazione di infrastrutture ex-novo, a Londra (2006), si basano su una decisa vo- esistenti («Letzigrund» a Zurigo), continua a internamente al denso tessuto della città cazione iconica e rappresentativa dell’im- costituire la tendenza in atto in molti paesi consolidata, richiamando l’attività di infra- pianto a espressione culturale e figurativa europei: in Francia («Stade Jean Bouin» e «U- strutturazione e riconnessione alla scala del contesto in cui i medesimi si collocano Arena», Parigi 2017) e in Italia, un ambito a urbana degli elementi in gioco, per mezzo - espressione di una riconoscibile “imagea- vocazione di sviluppo in aree complesse dal di programmi funzionali innovativi e arti- bility” (Lynch, 1960) - rafforzata e integra- punto di vista orografico e di notevole sensi- colati che interessano gli spazi per lo sport, ta dall’utilizzo di variabili legate al mondo bilità nei confronti del risparmio di suolo. il benessere e il tempo libero, risulta diveni- dell’innovazione tecnologica e funzionale. re un orizzonte equilibrato di rifondazione Il più delle volte, ciò, tramite il recupero dei dell’impiantistica italiana. manufatti originari12, o attraverso la rivisita- Il comparto dell’infrastrutturazione sportiva zione in chiave contemporanea e tecnologi-

138 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 2 – A.C. Milan, Arup Italia, Politecnico di Milano “Progetto per il nuovo stadio di «AC Milan» al Portello, Milano 2015”. Responsabile scientifico per il Dipartimento ABC del Politecnico di Milano: Prof. Emilio Faroldi

Una prospettiva: la formazione come Lo scenario italiano risulta critico in forma delle figure coinvolte, perciò, come motore investimento culturale direttamente proporzionale alle sue potenzia- sul quale puntare in linea con una qualità Il ruolo delle infrastrutture sportive nella lità: l’attualità dei temi e la non rimandabili- d’investimento culturale in grado di porre le “promozione” e “produzione” di resilienza ur- tà di un pensiero globale in merito al settore basi per affrontare le sfide tecniche e intel- bana dei contesti urbani, parallelamente alla infrastrutturale su scala nazionale, esprime lettuali che l’ambito dell’infrastrutturazione capacità adattativa di tali elementi nella strut- la necessità di promuovere ricerche capaci di in senso lato, e quella sportiva in particolare, tura della città, introduce scenari di visioni fornire risposte concrete in proiezione futura: esigono come risposta concreta alle mutate prospettiche inerenti al mondo della forma- l’ambito formativo diviene aspetto strategico esigenze della società contemporanea. zione atte a profilare competenze conformi per una nazione che vuole colmare l’arretra- per governare i processi di programmazione, tezza che gli ultimi decenni hanno provoca- Note progettazione, costruzione e gestione dei to in tale ambito, in termini formativi, ancor * Department ABC_Architecture, Built envi- luoghi e dei manufatti destinati alla pratica prima che operativi. A tal fine, sono ormai nu- ronment and Construction engineering, Politecni- dell’attività sportiva (Faroldi et al., 2007). merose le iniziative riguardanti la sfera della co di Milano, Italy, [email protected] L’approccio sistemico che coinvolge l’utiliz- didattica e della formazione universitaria di ** Department ABC_Architecture, Built envi- zo delle discipline coinvolte, in parallelo al secondo e terzo livello che, da anni, risulta- ronment and Construction engineering, Politec- significato del progetto nei confronti delle no promosse e in essere presso il Politecnico nico di Milano, Italy, [email protected] politiche di trasformazione e governo delle di Milano13, in collaborazione con il vasto 1 Il carattere fortemente identitario degli impianti città, introduce la necessità di promozione di mondo istituzionale che caratterizza il settore sportivi è connesso anche all’essere in gran parte attività capaci di stimolare la proposizione di sportivo e i principali soggetti preposti al go- classificati quali Beni Culturali: uno status che una didattica di alta espressione, in grado di verno del territorio. investe gran parte delle più interessanti strutture mettere in campo competenze, metodi, ap- La formazione nell’ambito dell’infrastruttu- sportive di inizio secolo scorso, alcune delle quali procci idonei al contesto tecnico e culturale razione sportiva e la capacità di dominio del- tutelate in forma diretta o indiretta per specifico in- del comparto coinvolto. le azioni progettuali, costruttive e gestionali teresse storico-architettonici in quanto sottoposti,

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 139 in parte o integralmente, a tutela ai sensi del D.Lgs. 10 Contratto di ricerca tra Arup Italia e Diparti- Rigenerazione dell’area 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. mento ABC del Politecnico di Milano finalizzato 2 Le ricerche in seguito citate si collocano all’in- all’individuazione di Benchmarking per il nuovo dell’ex fabbrica tessile terno delle seguenti iniziative: Convenzione tra stadio di «AC Milan» (Responsabile scientifico Gulì a Palermo Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e Poli- Prof. Emilio Faroldi, 2015). Tiziana Firrone * tecnico di Milano (Responsabile scientifico Prof. 11 Lo stadio “Friuli” di Udine e lo stadio “Atleti Az- Emilio Faroldi, 2015) stipulata con lo scopo di zurri di Italia” rappresentano paradigmi virtuosi di istituire un “Laboratorio di studi e ricerche relati- governance integrata. Introduzione vi alla progettazione, costruzione e gestione delle 12 Caratterizzante, in particolare, il contesto anglo- L’attività industriale palermitana, pur aven- infrastrutture sportive, con riferimento, in parti- sassone. do vissuto un periodo fiorente piuttosto bre- colar modo, a quelle relative al settore calcistico” 13 Si ricordano: il corso di Formazione Permanente ve, ha lasciato tracce ben riconoscibili e iden- attraverso iniziative di didattica, studi e ricerche Gli stadi per il calcio. Progettazione, Costruzione, tificabili all’interno del tessuto urbano, con nel campo dell’architettura e ingegneria applicate Gestione, Centro per la Formazione Permanente del manufatti architettonici di notevole impor- allo sport”; Accordo quadro tra CONI Servizi e Po- Politecnico di Milano, Lega Calcio, Intesa BCI, Mila- tanza per qualità di progetto e dimensioni. litecnico di Milano (Responsabile scientifico Prof. no, anno accademico 2000/2001 (direttore del corso: Molti di questi, ormai abbandonati, presen- Emilio Faroldi, 2017) finalizzato ad un rapporto di Emilio Faroldi); il corso opzionale Progettazione co- tano interessanti occasioni di intervento sul collaborazione tramite attività di formazione e ri- struzione gestione delle infrastrutture sportive, atti- tessuto urbano finalizzate alla generazione cerca sul settore dell’impiantistica sportiva. vo dall’anno accademico 2007/2008 all’interno del di nuovi spazi con nuove funzioni al servizio 3 Contratto di consulenza per conto di FIGC per corso di studi di Laurea Magistrale in Architettura del del territorio e delle comunità. La tendenza la predisposizione del Dossier per la candidatura Politecnico di Milano (docente Prof. Emilio Faroldi); al recupero delle fabbriche nate nei primi del ad ospitare nel 2019 i Campionati Europei di cal- l’attivazione, nell’anno accademico 2017/2018 di un Novecento per ridare spazi al servizio della cio Under 21 in Italia, candidatura risultata poi Corso di Master di II Livello in Progettazione costru- società, ha generato negli ultimi decenni la vincente (Responsabile scientifico Prof. Emilio zione gestione delle infrastrutture sportive che vede nascita di siti di archeologia industriale ca- Faroldi, coordinatore arch. Davide Allegri, 2016); coinvolte le maggiori istituzioni di governo sportivo pillarmente diffusi in tutto il territorio in- contratto ricerca per l’adeguamento infrastrut- (Coni Servizi Spa, Federazione Italiana Giuoco Cal- ternazionale, con esempi di alto valore pro- turale dei sei stadi («Mapei Stadium» di Reggio cio, Istituto per il Credito Sportivo, Coni Lombardia, gettuale che evidenziano la potenzialità di Emilia, «Orogel Stadium» di Cesena, «San Mari- Lega Serie A) Sempre in quadro sinergico-attuativo questi spazi urbani, testimonianza dell’atti- no Stadium» di San Marino, «Renato Dall’Ara» di di iniziative formative, il Politecnico di Milano da tre vità produttiva umana ma al tempo stesso ri- Bologna, «Nereo Rocco» di Trieste, «Dacia Arena» anni presiede, all’evento «Kickoff» organizzato dalla sorsa per il territorio e per la società: La Gare di Udine) selezionati per Euro Under 21/2019 (Re- FIGC, il tavolo multidisciplinare «Stadi e infrastrut- d’Orsay a Parigi La Tate Gallery, a Londra, Il sponsabile scientifico Prof. Emilio Faroldi, coordi- ture sportive: i programmi di sviluppo FIGC». Caixa Forum, a Madrid, La Zollverein di Es- natore arch. Davide Allegri, 2017). sen, Lo Stabilimento del Lingotto a Torino, 4 Per “resilienza sociale” si intendono esempi non Bibliografia La Fabbrica del Vapore, a Milano, La Fabbrica esclusivamente insediativi e funzionali, bensì Chierici, P. (2016), “Sviluppo e valorizzazione degli di Birra Peroni, a Roma, oggi sede del Museo anche tecnologici e gestionali connessi ad un ap- stadi per il calcio. Strategie, strumenti e opportunità MACRO, Le Ciminiere a Catania, sono sol- proccio smart in una visione organica e sostenibi- per la definizione di un modello italiano”, TECHNE tanto alcune delle testimonianze di come sia le degli interventi. Journal of Technology for Architecture and Envi- possibile restituire identità a spazi con una 5 Eventi che coinvolgono l’impegno nella sfera so- ronment, n.11, Firenze University Press, Firenze. forte valenza territoriale, spazi urbani liberi ciale e nella valorizzazione del patrimonio storico Allegri, D. and Faroldi, E. (2016), “Stadium’scapes. La e disponibili pronti ad accogliere nuove fun- e culturale. generazione degli stadi-paesaggio del nuovo millen- zioni e diventare poli attrattori all’interno di 6 Gli eventi legati a “EURO U21/2019” saranno nio”, Paysage, Milano. contesti urbani in continuo cambiamento. dotati di attrezzature portatrici di luoghi (“Youth Mehaffy, M. and Salingaros, A. N. (2017), Toward Resi- L’ex fabbrica tessile Gulì è un complesso in- progamme” e “Volounteer Center”) atti a coinvol- lient Architectures, www.metropolismag.com teressante sia dal punto di vista architettoni- gere la comunità locale. Faroldi, E. (2016), “Architettura contemporanea: ele- co sia per la sua localizzazione urbanistica, 7 Il programma di riconversione «Casa Futebol» mento di dialogo tra eredità e ibridazioni”, TECHNE molto prossima a poli di rilevante interesse propone la trasformazione dei grandi impianti Journal of Technology for Architecture and Envi- culturale. Lo studio, condotto presso il Di- sportivi in blocchi residenziali per classi disagiate. ronment, n.12, Firenze University Press, Firenze. partimento di Architettura dell’Ateneo di 8 Tecnologie diffusesi a partire dall’inizio degli Lynch, K. (1960), The image of the city, The Palermo, propone un intervento di rigenera- anni Duemila in occasione dei Campionati del Technology Press&Harvard University Press, zione che coinvolge non solo i manufatti edi- Mondo in Corea e Giappone (2002). Cambrige. lizi presenti ma l’intera area e la sua trasfor- 9 Una tipologia di resilienza dove le tecnologie Faroldi, E., Allegri, D., Chierici, P., Vettori M.P. mazione in un nuovo centro di quartiere, un risultano mirate a far crescere la flessibilità d’uso (2007), Progettare uno stadio. Architetture e tec- impianto permeabile e aperto alla città in cui e la pratica gestionale dell’architettura, la smonta- nologie per la costruzione e gestione del territo- lo spazio pubblico diventa luogo di incontro, bilità, il riuso e la movimentazione degli elementi rio, Maggioli, Rimini. conoscenza e vita quotidiana. costitutivi degli stadi.

140 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue La storia Qualche anno prima Gulì e i figli, quando già necessità di diversificare e ampliare la pro- A Palermo nel 1882 Giuseppe Gulì diede vita si paventava l’ipotesi di esproprio, avevano duzione. Il nuovo stabilimento di Carini era ad una fabbrica, di piccole dimensioni nell’a- acquistato un appezzamento di terreno in stato concepito secondo i moderni criteri di rea che oggi occupa il Palazzo di Giustizia. via Noce sul quale insisteva villa Belmonte, produzione, era dotato di macchinari auto- La fabbrica Tessitura e Filatura Giuseppe costruzione di grande pregio architettonico matizzati e all’avanguardia ed usava tecnolo- Gulì fu V.zo s.p.a. era specializzata nella pro- che il principe di Belmonte aveva commis- gie profondamente diverse rispetto a quelle duzione di organzini in seta, larghi settanta sionato nel 1812 a Frà Felice da Palermo, al- dello stabilimento di via Noce. Alla fine degli centimetri, che facevano parte dei damasca- lievo del Marvuglia. Nel 1939 l’architetto in- anni novanta del secolo scorso Palermo de- ti di arredamento. Indispensabili per l’avvio gegnere Pietro Scibilia ricevette l’incarico di liberò il nuovo piano regolatore della città dell’attività furono i primi quattro telai a progettare il nuovo stabilimento industriale che prevedeva la demolizione della fabbrica mano acquistati da Gulì per centottantasei e, in soli sei mesi, l’impianto venne ricostrui- di via Noce, ma per fortuna il piano non fu lire, messe da parte durante il servizio di to proprio in via Noce, sull’area di pertinenza mai applicato. Cionondimeno, la concorren- leva, l’aiuto della madre e di qualche operaia. della villa Belmonte che successivamente di- za assolutamente sleale dei mercati asiatici Le prime commissioni della fabbrica furo- venne la residenza dei Gulì. L’attività di tes- determinò l’inizio di una crisi che nel 2006 no la realizzazione di tessuti di alta qualità situra riprese a pieno ritmo. Venne gradual- portò la fabbrica Gulì al fallimento e alla per la principessa Mazzarino; tessuti ancora mente incrementato il numero dei telai, da chiusura di entrambi gli stabilimenti, apren- oggi conservati nelle sale del palazzo in via 120 a 214, tutti collegati tra di loro attraver- do una insanabile ferita ai titolari, agli operai Maqueda. Con il ricavato di questa vendita so sistemi interrati, in modo da permettere impiegati e alla cultura industriale siciliana Gulì acquistò quattro nuovi telai meccanici migliori condizioni di sicurezza rispetto al e italiana. a vapore, presentati dalla ditta Henseberger primo stabilimento, nel quale i telai erano, durante l’Esposizione Universale tenutasi a invece, collegati attraverso cinghie aeree ad La fabbrica Gulì e il contesto urbano Palermo nel 1891. una caldaia situata in un locale attiguo. Il L’area oggetto di studio si trova oggi inserita Nel 1911 la fabbrica di tessuti in cotone, di nuovo edificio fu costruito, quindi, secondo all’interno di un tessuto urbano abbastanza Giuseppe Gulì di Vincenzo riusciva ad espor- canoni che permettevano di aumentare lo eterogeneo caratterizzato dalla sommato- tare il prodotto in Tunisia, in particolare spazio disponibile e di fruire al meglio della ria di diverse realtà che vanno dall’edilizia telette e federe da materassi, dando lavoro a luce naturale. di borgata a schiera, alla città ottocentesca settantasette operai. Con lo scoppio della Pri- Questo permise di ampliare la produzione di via Dante, fino ad arrivare all’edilizia più ma Guerra Mondiale la produzione subì una ed infatti vennero prodotti anche tessuti moderna. Un tempo l’area era un luogo di battuta d’arresto e riprese solo nel 1919, dopo per materassi i cui disegni, realizzati unen- zone verdi e terreni coltivati, oggi fa parte la fine del conflitto. do la tecnica del damascato e dello jacquard, integrante della città consolidata, di difficile Nel 1938 l’impianto venne raso al suolo a cau- si diffusero anche a Roma, Napoli e Bari. A identificazione e lettura e densamente po- sa di un esproprio, nell’ambito di un progetto dare una spinta e a parlare di vero e proprio polata. Elementi di grande importanza che nazionale che prevedeva la ricostruzione di boom di produzione fu la realizzazione de- ricadono all’interno dell’area sono: il castello un intero quartiere, il rione Concezione, se- gli scenari e dei parati per il film di Luchino della Zisa, villa Malfitano, villa Florio e i Can- condo i dettami della legge di Napoli1. La di- Visconti Il Gattopardo. Il tessuto offriva un tieri culturali della Zisa, ovvero le ex offici- struzione avvenne in soli quindici giorni; fu effetto elegante ad un costo inferiore rispetto ne Ducrot che costituiscono un importante demolito il bastione Aragona al Capo e tutte le a quello della seta. Da allora venne utilizza- polo culturale per la città di Palermo (fig.1). costruzioni adiacenti, tra le quali era compre- to per arredare le ville dei nobili, non solo in La funzione industriale della fabbrica ne ha so lo storico stabilimento della tessitura Gulì. Sicilia, ma anche nel resto d’Italia, dando ini- determinato il suo confinamento all’interno Al momento della demolizione, la fabbrica zio ad un periodo fortunato per l’azienda che di un recinto ma la presenza di questo margi- comprendeva uno spazio di cinquemila me- aumentava così la sua produzione. Durante ne delimitato dalla via Noce e sul retro dalla tri quadrati, dall’angolo di Via Mura Porta il secondo conflitto mondiale la fabbrica fu via Perpignano, necessaria per una migliore Carini a Via Arbitrio della Cera. Per l’attività fornitrice di corredi e tessuti per gli ospeda- gestione e identificazione dell’area, si può di Vincenzo Gulì i danni furono ingenti in li e vinse appalti importanti, come quello considerare come un’arma a doppio taglio quanto non gli fu concesso tempo sufficiente per la compagnia di navigazione Tirrenia, che da un lato chiude e protegge, dall’ altro per smontare le macchine e ricollocarle nel per la quale produceva la biancheria di bor- isola, nasconde e nega qualsiasi relazione nuovo stabilimento, macchine che furono di do anche se la produzione era rallentata per con gli abitanti e la vita del quartiere. Da conseguenza distrutte. A questo si aggiunse mancanza dei filati. Nel 1945 e da allora l’a- quanto detto, risulta evidente che il futuro la mancata riscossione della liquidazione zienda si è progressivamente evoluta, grazie della fabbrica dipende soprattutto dalla sua dell’esproprio, computata a centoventisei all’automatizzazione di tutti i processi. La fruibilità e dalla capacità di relazionarsi con mila lire, cifra irrisoria rispetto al reale valo- fabbrica Gulì inviò cotone per la filatura a la realtà urbana circostante. re dello stabilimento che, secondo la perizia Napoli e poco più tardi anche nel Nord Italia. ammontava, dai tre ai quattro milioni di lire A partire dal 1996 l’attività dell’azienda è sta- di allora; la cifra risulta ancora depositata ta gradualmente spostata negli stabilimenti alla Cassa Depositi e Prestiti. del polo industriale di Carini, anche per la

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 141 Figura 1– Analisi del contesto urbano Lo stato dell’arte Il progetto con il susseguirsi di botteghe e vicoli lungo Attualmente l’unico ingresso allo stabilimento La nuova destinazione funzionale dell’area pre- percorsi pavimentati in basolato. è su via Noce. Il complesso ingloba al suo inter- vede un intervento di recupero del complesso Il complesso edilizio possiede inoltre un no anche la villa Belmonte, oggi attuale residen- dell’ex fabbrica tessile volto alla nascita di un grande potenziale essendo gli edifici presen- za della famiglia Gulì, e un grande agrumeto di nuovo polo per il quartiere dove uno spazio ti indipendenti tra loro e quindi predisposti pertinenza della villa. L’impianto della fabbrica pubblico diventa spazio di servizio, luogo di alla collocazione di funzioni diverse. occupa uno spazio di 19 mila mq sul quale sor- incontro, relax, conoscenza e anche di vita quo- Il vecchio capannone della filatura che se- gono tre capannoni, ognuno destinato ad una tidiana. L’apertura del tracciato, già esistente gna l’ingresso da via Perpignano, ospita il singola fase della produzione. Percorrendo il all’interno dell’ex fabbrica tessile Gulì, mette in “museo botanico delle piante tessili”, uno lungo viale di ingresso sulla destra trova posto comunicazione le due vie adiacenti ai lati corti spazio che comprende una collezione secca il capannone della tessitura, caratterizzato da dello stabilimento (via Noce e via Perpignano) di piante ad uso tessile, una collezione viva un ampio spazio a tutta altezza, con coperture segnando un nuovo collegamento urbano che e una galleria della memoria che ricorda il a shed che favoriscono una maggiore illumi- costituisce anche la spina dorsale ed il punto passato della fabbrica Gulì. La copertura nazione naturale. Sulla sinistra trova posto il focale attorno al quale si sviluppa il progetto dell’edificio è parzialmente aperta per ga- capannone della tintoria, che si articola su due dell’intero complesso architettonico. L’apertura rantire il giusto apporto di luce e aria alle livelli. Infine troviamo, ad una quota più alta, il di un nuovo ingresso su via Perpignano riduce piante che vivono nelle condizioni naturali capannone della filatura, caratterizzato da gran- la distanza tra il sito del progetto e i Cantieri del clima tipico di Palermo. di coperture a botte. Culturali alla Zisa. L’edificio adibito alla tessitura è trasformato Gli elaborati progettuali sono andati disper- Le strutture portanti degli edifici sono anco- in un giardino d’inverno che ospita le piante si, ma gli edifici testimoniano ancora oggi la ra in buono stato; questo permette di interve- officinali, le piante del genere Citrus (agru- modernità dell’impianto. L’aspetto di mag- nire soltanto sulle strutture di tamponamen- mi) e la pianta del caffè che possono essere giore interesse consiste nell’adozione di un to e su quegli elementi, come le coperture, degustate sul posto o raccolte dai fruitori sistema costruttivo misto in calcestruzzo che sono stati danneggiati dagli agenti at- permettendo così un’esperienza conoscitiva armato e laterizio con strutture di copertura mosferici. Cionondimeno i manufatti archi- diretta ed immediata. I cicli di fioritura dif- del tipo a shed collegate da falde in laterizio tettonici mantengono la loro autenticità vo- ferenti per ognuna di questa specie permette e calcestruzzo armato. In questa occasione lumetrica e si innestano direttamente lungo inoltre di godere di scenari e profumi sempre Scibilia predilige le strutture reticolari per le il percorso interno che riprende il concetto diversi a seconda della stagione. coperture di grande luce. È da notare come a dei passage francesi, secondo il tema della L’edificio è liberato dai tamponamenti esterni distanza di tempo, le capriate si presentano strada commerciale con orari di apertura e sui prospetti sud-est e sud-ovest e la copertura ancora oggi in buono stato di conservazione, chiusura della strada stessa, senza tralasciare è totalmente trasparente grazie all’utilizzo di mentre alcuni segni di degrado hanno inte- il riferimento al tessuto storico della città di vetro fotovoltaico con diverse percentuali di ressato le strutture più sottili delle falde. Palermo nelle caratteristiche vie del centro, trasparenza che simulano l’effetto della vecchia

142 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 2– Piano Tipo copertura, parzialmente opaca. Da un lato è ne di bike sharing, una lavanderia, una piaz- di via Perpignano, segnalando già all’esterno collocato un vetro con grado di trasparenza del za coperta, locali destinati alle associazioni dell’area di progetto il nuovo intervento di 30%, mentre dall’altro è previsto un vetro con di quartiere ed altro. riqualificazione. La pavimentazione si esten- una trasparenza del 10%. Lungo il nuovo percorso, collocati sotto la de lungo i 145 metri che intercorrono tra le All’interno della struttura il giardino è or- trama dei pilastri, si affacciano i nuovi pa- due strade e presenta finiture differenti. Le ganizzato per fasce, ortogonali rispetto alla diglioni adibiti ad attività commerciali, con lastre della pavimentazione sono infatti lisce strada interna, piantumate con le diverse apertura diurna e notturna, che contribui- e bocciardate e collocate seguendo, in scala specie di piante officinali e agrumi. Le fasce scono a delineare nuovi scenari urbani all’in- urbana, il disegno delle schede perforate uti- del giardino sono intervallate da due rampe terno del quartiere. I padiglioni di elevata lizzate nei telai Jacquard. e una cordonata che conducono ad un per- flessibilità compositiva sono costituiti da Lo stesso modulo e le stesse finiture sono sta- corso sopraelevato di 2 metri che corre lungo elementi modulari realizzati con materiali te utilizzate per il rivestimento della facciata il lato prospiciente il limoneto di pertinenza riciclabili e/o riutilizzabili. Non è previsto un ventilata, collocata sul prospetto che si affac- della villa. Questo percorso è immaginato uso specifico, che può variare nel tempo così cia su via Perpignano. In questo caso sono come una promenade che permette di gode- come le volumetrie e la distribuzione degli state impiegate lastre di Perlato di Sicilia, re della vista del giardino delle officinali e spazi interni, in funzione delle esigenze del con uno spessore di 3 centimetri sulle quali contemporaneamente di entrare in contatto momento e della vita del quartiere. è stato praticato un taglio Kerf. visivo, uditivo ed olfattivo con il limoneto Peculiarità dell’intervento è l’impiego di Dall’asse principale si diramano i percorsi mediante una finestratura che corre lungo pietre locali siciliane. Il percorso interno di perpendicolari alla strada interna che condu- tutto il prospetto. collegamento tra la via Perpignano e la via cono all’ingresso degli edifici. Il passaggio ai Nell’edificio destinato alla tintura sono col- Noce è pavimentato in Grigio di Billiemi con percorsi secondari è sottolineato dal cambio locate diverse attività a servizio del quartiere riferimento al tessuto storico della città di di pavimentazione: si passa dalle lastre di bil- tra cui un posteggio di biciclette e una stazio- Palermo e comprende anche il marciapiede liemi al sanpietrino. Penetrando ancora ol-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 143 tre, verso l’interno degli edifici, la pavimen- Il patrimonio immobiliare ci che potessero attenuare la difficile situa- tazione è in cemento lisciato. Tutti i percorsi zione delle finanze pubbliche, sottovalutan- sono studiati per lasciare il visitatore libero pubblico come risorsa nei done il suo valore strategico. La disponibilità di potersi muovere e scoprire ogni angolo del processi di rigenerazione di questa risorsa sul territorio sardo è note- nuovo impianto. urbana. Il caso studio vole ed il dibattito sulla sua messa in valore Ventilazione naturale e uso strategico della della Regione Sardegna. sembra avere finalmente ricevuto la dovuta luce solare garantiscono l’efficienza energe- attenzione, considerate le recenti disposizio- Alessio Floris* tica del complesso. ni legislative in merito. In un periodo storico caratterizzato dalla Note carenza di risorse, le potenzialità di questo * Dipartimento di Architettura, Università di Pa- Introduzione enorme bacino obbligano ad una riflessione lermo, [email protected] Il concetto di rigenerazione urbana è stato circa la sua valorizzazione per innescare pro- 1 - La legge 2892 per il risanamento delle città fu legittimato in tempi relativamente recenti cessi virtuosi volti al contrasto dei fenomeni emanata nel 1884 a seguito di una epidemia di co- (Berry, McGreal, Deddis, 1993; Roberts, Sykes, di crisi delle città contemporanee, in un'otti- lera che colpì la città di Napoli. La causa dell’epi- 1999), ma il suo utilizzo si è rapidamente ca di rilancio territoriale, contenimento del demia fu attribuita alle condizioni igienico sani- inflazionato, sovrapponendosi a quello di consumo di suolo ed inclusione sociale. tarie dovute al sovraffollamento delle abitazioni. riqualificazione urbana, nonostante la dif- Il piano di risanamento prevedeva la demolizione ferenza tra i due concetti sia sostanziale (Vi- Il patrimonio immobiliare pubblico di vaste aree all’interno dei centri abitati, proce- tillo, 2013; Galuzzi, Pareglio, Vitillo, 2014). All’interno della vasta cornice delle politiche dendo all’esproprio delle proprietà immobiliari e Mentre con quest’ultima si intendono una di governo del territorio, ha acquisito un’im- alla successiva ricostruzione urbana secondo nuo- serie di azioni che ricadono limitatamente portanza determinante la gestione della pro- vi criteri di salubrità. La legge di Napoli pone per nell’ambito disciplinare dell’urbanistica e prietà pubblica e, nello specifico, l’utilizzo la prima volta in discussione il diritto di proprietà dell’architettura (Alberti, 2006; Manfredini, del patrimonio immobiliare pubblico come per finalità sociali. 2006) la natura costitutiva della rigenera- componente essenziale degli interventi di ri- zione urbana è data dalla trasversalità e dall' generazione urbana. Bibliografia integrazione delle tematiche di intervento il Il patrimonio immobiliare pubblico è vasto Battisti, E.(2001), Archeologia industriale. Archi- cui ambito di interesse sfocia in una plurali- ed eterogeneo, privo di organicità e con pro- tettura, lavoro, tecnologia, economia e la vera ri- tà di aspetti, che vanno da quello insediativo, blematiche intrinseche, la cui condizione è voluzione industriale, Jaca Book, Milano energetico, ambientale a quello economico e scaturita dal susseguirsi di circostanze sto- Filpa A., Lenzi S. (2013), RiutilizziAmo l’Italia, re- sociale (Manzo, 2015; Galuzzi e Vitillo, 2018). riche e dinamiche profondamente differenti port 2013. Dal censimento del dismesso scaturisce Le azioni di rigenerazione urbana, se si ana- rispetto a quelle che coinvolgono il capitale un patrimonio di idee per il futuro del Belpaese, lizzano sia le numerose esperienze interna- privato (Tronconi e Ciaramella, 2012). WWF Italia zionali che quelle concretizzatesi sul territo- Questo enorme bacino si trova nella dispo- Gastaldi F., Marini S., Bertagna A.(2012), L’architet- rio italiano, si sono concentrate soprattutto nibilità di un ampio numero di soggetti tura degli spazi del lavoro: nuovi compiti e nuovi in contesti che spesso riguardano le regioni pubblici: amministrazioni centrali, territo- luoghi del progetto, Quodlibet s.r.l., Macerata marginali delle aree urbane, caratterizzate riali e soggetti ad esse collegati, e viene dif- Koolhaas, R.(2001), Junkspace. Per un ripensa- dai complessi industriali, grandi contenitori ferenziato dalla classificazione del codice mento radicale dello spazio urbano, Quodlibet, di attività dismesse, o le periferie urbane, che civile (demanio naturale e artificiale, patri- Macerata per definizione si sviluppano in ambiti pro- monio disponibile e indisponibile, dema- Merendino A. (2002), Da Porta Carini a Carini: La priamente distanti dal nucleo dei centri ur- nio storico-artistico). Questa moltitudine di storia di un’antica azienda che guarda al futuro, bani. L'attuazione degli interventi di rigene- attori è strettamente connessa al territorio Rivista PER n.3, Salvare Palermo, Palermo razione secondo dinamiche puntuali ne ha nel quale è localizzata, dove svolge funzioni Papuli G.,(2004), Archeologia del patrimonio in- spesso condizionato gli esiti, impedendo un di varia natura: uffici pubblici, strutture per dustriale. Il metodo e la disciplina, Perugia effettivo miglioramento dell’ambito urbano, la sicurezza militare e civile, servizi pubbli- Pirrone, D.(2013), “Le fabbriche dismesse a Paler- il rilancio del territorio e la manutenzione e ci alla famiglia, ai cittadini e alle imprese. Il mo” in Rivista PER, n. 37, Salvatore Palermo riqualificazione del patrimonio edilizio. patrimonio pubblico rappresenta una parte Scibilia, F., Scibilia, N. (2013), Pietro Scibilia: inge- Nel più ampio scenario della tematica della considerevole del capitale ambientale e pa- gnere architetto (1889 - 1971), Aracne, Roma rigenerazione urbana, ha acquisito un'im- esaggistico del Paese, costituendo un “bene portanza cruciale la discussione sulla gestio- comune” e identitario di interesse collettivo ne del patrimonio pubblico immobiliare. Le (Progetto Epas, 2015). innumerevoli politiche susseguitesi negli Il tema della dismissione e della valorizza- anni sono state prevalentemente orientate zione del patrimonio immobiliare pubblico verso la sua trasposizione sul mercato attra- è ormai da diversi anni al centro del dibat- verso differenti modalità di alienazione, al tito politico-amministrativo italiano, il cui fine di ricavare benefici in termini economi- interesse si è di norma concentrato preva-

144 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue lentemente verso questioni prettamente le- cazioni alle disposizioni vigenti in materia di sono stati caratterizzati, come risulta eviden- gate alla sua rendita, nell’intento di un suo dismissioni immobiliari, orientando le poli- te dalla sintesi proposta, da una produzione utilizzo al fine di ridurre il deficit finanziario tiche di gestione in un’ottica di valorizzazio- normativa notevole ma allo stesso tempo pubblico, conferendo una minore impor- ne degli immobili per i quali fosse prevista incoerente, in quanto priva di una linea che tanza agli aspetti di natura pianificatoria, una potenziale alienazione. Con il decreto privilegiasse la conoscenza e le relazioni con ai processi di valorizzazione culturale e allo legge n.351 del 2001 sono state introdotte il territorio costituenti il contesto del patri- sviluppo del territorio. La decisione in meri- disposizioni in materia di privatizzazione e monio stesso. to alla dismissione di un bene pubblico non valorizzazione del patrimonio immobiliare può essere affidata solo alle logiche di mer- pubblico e di sviluppo dei fondi comuni di Il contesto regionale sardo cato nell’intento di ottenerne un guadagno investimento immobiliare, avviando la disci- Il Patrimonio immobiliare pubblico della Re- esclusivamente in termini economici, ma plina relativa alla privatizzazione mediante gione Sardegna è attualmente composto da ogni ipotesi dovrebbe prima essere oggetto cartolarizzazione. 12.682 cespiti, cui corrispondono 3.831 fabbri- di un’attenta valutazione per stabilire la sus- La legge finanziaria del 2007 ha introdotto la cati e 8.851 terreni, per un valore complessivo sistenza di un interesse per la collettività, in concessione di valorizzazione, per la gestio- di oltre un miliardo e 135 milioni di euro (1). funzione della sua conservazione (Ponzini ne economica da parte di investitori privati I beni compresi si distinguono per una no- e Vani, 2012; Gastaldi e Camerin, 2015). A di beni demaniali, ed i “Programmi unitari tevole varietà di tipologie: abitazioni, uffici, questo proposito, nell’ambito del tema gene- di valutazione” (PUV) per unificare i proce- terreni agricoli, aree urbane edificabili, aree rale del patrimonio immobiliare pubblico, dimenti di valorizzazione “puntuali” nei pro- verdi, foreste, fortini, chiese, scuole, depositi, i beni a valenza culturale costituiscono un getti che prevedono il trasferimento di più magazzini, impianti sportivi, strutture alber- argomento controverso, poiché la loro con- beni, misure indirizzate alla messa a reddito ghiere, capannoni industriali. All’interno di seguente valorizzazione può favorire proces- degli immobili non più utili ai fini istituzio- questa moltitudine di proprietà distribuite si di sviluppo socio-economico, se racchiusa nali di riconosciuto interesse culturale. sul territorio sardo, è incluso un numero all’interno di strategie di sviluppo territo- E’ con il federalismo demaniale, a seguito ragguardevole di beni di interesse storico, riale più ampie. La semplice valorizzazione dell’emanazione del decreto legislativo 85 ambientale, culturale e paesaggistico, tra i immobiliare dei beni, soprattutto nel caso del 2010, che sono state definite procedure quali, a titolo di esempio, le ex fortezze mi- in cui ne venga prevista la dismissione per allo scopo di favorire il passaggio dei beni litari di La Maddalena, l’ex carcere di Castia- risanare i precari bilanci degli enti territoria- demaniali e patrimoniali indisponibili al pa- das, la Colonia penale di Tramariglio, l’isola li, non è sufficiente allo scopo di incoraggia- trimonio disponibile, agevolando il processo dell’Asinara e quella di Caprera (Regione Sar- re un efficace processo di sviluppo. Risulta di attribuzione di beni di proprietà statale a degna, 2015). La maggiore concentrazione di quindi necessario passare da una visione che Regioni ed Enti locali, con la possibilità per queste strutture si riscontra però a Cagliari, privilegia il bene in quanto monumento ad questi ultimi di alienare tali beni, conferirli capoluogo regionale, caratterizzata inoltre una condizione che lo metta in relazione con in fondi immobiliari, gestirli direttamente o dalla presenza di numerose aree ed edifici altre risorse presenti nel contesto, in modo darli in concessione a terzi (Agenzia del De- militari, spesso situati in luoghi di acclarata da facilitare “interazioni virtuose” dal quale manio, 2012). valenza paesaggistica, molti dei quali risul- scaturiscano conseguenze positive sul terri- Dal 2011, in un contesto di grave crisi per le tano totalmente o parzialmente dismessi, torio. Questo aspetto deriva dalla necessità di finanze statali, si è registrata un’elevata atti- di conseguenza destinati alla vendita o alla impedire “l’isolamento” del bene, spesso de- vità normativa in materia di dismissione del gestione da parte delle autorità municipali terminato dalla condizione di vincolo che in patrimonio pubblico, mediante disposizioni o da altre amministrazioni pubbliche sulla alcuni casi ne limita la fruibilità, allo scopo legislative che hanno gradualmente trasfor- base di accordi inter-istituzionali (Colavitti e di favorire una sua valorizzazione attraverso mato in obbligo la valorizzazione del patri- Usai, 2014; 2017). progetti che ne consentano un utilizzo ido- monio immobiliare pubblico (Gastaldi e Ca- La Regione Sardegna, in conseguenza del suo neo alle sue caratteristiche (Gaeta e Savoldi, merin, 2015). status di autonomia speciale, determinato 2013). Negli ultimi anni, oltre a vari programmi di dall’articolo 119 della Costituzione, sulla vendita promossi dallo Stato, è stato aggior- base del quale Regioni e Provincie autonome Sintesi del quadro normativo nazionale nato il procedimento del “federalismo dema- possono succedere in maniera diretta e gra- La stasi che ha caratterizzato la tematica della niale”, riconoscendo alle amministrazioni tuita nei beni demaniali e patrimoniali dello gestione dei beni pubblici è in assoluta contrap- locali la facoltà di iniziativa nelle procedu- Stato per le categorie e secondo le disposizio- posizione con la frequenza con cui sono state re di trasferimento dei beni, ed inoltre con ni stabilite dai propri statuti, si avvale di una emanate disposizioni legislative in merito, da l’emanazione del decreto “Sblocca Italia”, procedura preferenziale per la stipula di ac- parte dei governi che si sono avvicendati negli l’istituzione di nuovi protocolli d’intesa per cordi programmatici tra Difesa, Agenzia del ultimi anni (Gastaldi e Camerin, 2016). la riqualificazione dei beni ex militari con Demanio e Regione, per il trasferimento pun- A partire dal 1999, anno in cui è stata istituita l’obiettivo di agevolarne le procedure di va- tuale di immobili ai fini della loro valorizza- l’Agenzia del Demanio, per l’amministrazio- lorizzazione (Gaeta e Savoldi, 2013). zione. Questo presuppone un meccanismo ne dei beni immobili dello Stato, demaniali I provvedimenti adottati in materia di ge- automatico in base al quale tutti gli immo- e patrimoniali, sono state introdotte modifi- stione del patrimonio immobiliare pubblico bili statali presenti sul territorio regionale

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 145 (esclusi quelli appartenenti al demanio ma- di atti pianificatori di vario livello, che im- In tale contesto si inserisce l'iniziativa a rete rittimo), non più utilizzati per usi governa- plicano l’individuazione a cadenza annuale “Valore Paese – Fari, Torri ed Edifici costieri”, tivi, devono passare al patrimonio regionale. dei beni regionali da alienare e quelli da va- avviata nel 2015 e giunta ormai alla quarta edi- Il quadro normativo, in merito alla gestione lorizzare, garantendo azioni di rigenerazione zione, orientata verso la valorizzazione di un del patrimonio immobiliare pubblico, è sta- urbana nei contesti in cui ricadono immobili modello rispettoso del paesaggio e delle identi- to rappresentato principalmente dalla legge di proprietà pubblica, mediante strumenti di tà territoriali, indirizzata a proporre sul mercato n.35 del 1995 (2), incentrata esclusivamente pianificazione e concertazione, attuati tra- immobili per lo sviluppo di una forma di turi- sulle alienazioni e sulle cessioni in favore mite accordi di programma. smo sostenibile, connessa alla cultura dell’am- degli enti locali. Sebbene sia stato più volte Quest’ ultimo intervento legislativo rappre- bito costiero. Più di recente è stato avviato il integrato mediante successive disposizioni, senta un concreto tentativo di azione verso progetto “Cammini e Percorsi”, in collaborazio- palesa la mancanza di strumenti giuridici l’obiettivo di valorizzazione del patrimonio, ne con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, efficaci che agevolino la valorizzazione del- avendo individuato una serie di strumenti in e racchiuso all’interno del piano strategico di la risorsa patrimoniale, essendo privo di una grado di facilitare un’amministrazione effi- sviluppo del turismo 2017-2022, a sostegno del programmazione strategica e di una pianifi- cace dei beni, allo scopo di generare ricadute sistema nazionale delle ciclovie turistiche e del cazione operativa, in linea con quanto defini- positive sul territorio in ambito economico, piano straordinario della mobilità turistica. to a livello nazionale. culturale e sociale. Sulla base dei risultati ottenuti mediante pro- Nonostante l’immobilismo riscontrato a li- In sintesi, a seguito di questa breve disamina cedure di consultazione pubblica, gli immobili vello normativo, la giunta regionale ha pre- sulla composizione del patrimonio pubblico coinvolti nel progetto sono stati inseriti in due disposto il “Programma di Sviluppo Regiona- a disposizione sul territorio sardo e sui di- differenti percorsi di valorizzazione: bandi di le 2014/2019”, mediante il quale ha definito spositivi normativi che negli anni sono stati concessione/locazione gratuita (5) e bandi di le strategie, le linee progettuali e gli obiettivi introdotti nel tentativo, nella maggior parte concessione/locazione di valorizzazione (6). per il miglioramento della gestione del patri- dei casi disatteso, di supportare le scelte per La Regione Autonoma della Sardegna e l’A- monio immobiliare affinché lo stesso possa un suo utilizzo efficace, risulta evidente, ad genzia del Demanio hanno avviato un ac- divenire risorsa per l’economia regionale e eccezione del disegno di legge approvato cordo di collaborazione, di durata triennale, contribuirne lo sviluppo. recentemente, come la questione nel tempo per la valorizzazione del patrimonio immo- Sulla base di quanto indicato dal Program- non sia mai stata effettivamente affrontata biliare pubblico localizzato sul territorio ma, è stato recentemente approvato il nuo- con la necessaria attenzione all’interno delle regionale, con particolare attenzione verso i vo Disegno di legge denominato “Gestione scelte di governance e come questa preziosa beni costieri come i fari, le stazioni semafo- e Valorizzazione del Patrimonio Regiona- dotazione sia stata spesso percepita come riche e di vedetta, in linea con il modello del le”(3), che raccoglie in un Testo Unico la una fonte di spesa piuttosto che come una progetto nazionale Valore Paese. Gli edifici normativa in materia semplificandone le risorsa. costieri individuati fanno parte del patrimo- procedure, “assicurando la gestione del pa- nio di pregio dello Stato e della Regione, e per trimonio immobiliare secondo i principi di Rigenerazione e riuso del patrimonio immo- composizione e caratteristiche si prestano efficacia, trasparenza, economicità, produt- biliare pubblico: l’iniziativa Valore Paese alla valorizzazione, attraverso l’individua- tività, redditività e razionalizzazione delle Nell’ambito delle iniziative di sviluppo dei zione di nuove destinazioni d’uso, in un’ot- risorse disponibili”, allo scopo di consentire territori, nel dicembre 2015 è stato firma- tica di potenziamento dell’offerta turistico- ai possibili attori interessati di misurare in to un Protocollo d’Intesa tra MIBACT, MIT, ricettiva. La collaborazione istituita ha come maniera ottimale i propri investimenti, av- ANAS S.p.A. e Agenzia del Demanio per la ulteriore obiettivo la promozione di nuove valendosi degli strumenti predisposti in base predisposizione di un progetto di valorizza- modalità di utilizzo di immobili situati in alle tipologie dei beni e le loro relative desti- zione “a rete” di immobili di proprietà dello prossimità di cammini storico religiosi e di nazioni, in un’ottica di rilancio economico e Stato, di altri Enti pubblici e di Anas S.p.A. percorsi ciclopedonali, il cui obiettivo finale di inclusione sociale. In questo senso, paral- per sostenere iniziative di riuso e valorizza- consiste nel recupero del patrimonio inuti- lelamente ai consueti meccanismi di aliena- zione dei beni pubblici inutilizzati attraver- lizzato concorrendo allo sviluppo del con- zione, concessione e locazione dei beni, sono so attività di turismo sociale, culturale ed testo territoriale di riferimento, attraverso disposte modalità di assegnazione gratuita ambientale. L’insieme di queste iniziative di il turismo, il paesaggio e la cultura (Regione o trasferimento in favore di soggetti pub- sviluppo immobiliare, che prende il nome di Sardegna e Agenzia del Demanio, 2017). blici. All’interno del dispositivo normativo, “Valore Paese”, ha come scopo la valorizza- Le informazioni concernenti gli immobili vengono inoltre regolamentate le modalità zione di immobili pubblici di pregio storico, interessati dalle iniziative di rigenerazione e di classificazione, inventariazione e ricogni- artistico e paesaggistico, localizzati in ambiti riuso sono consultabili attraverso il portale zione dei beni con un set di informazioni di valenza ambientale, turistica e culturale, online "OpenDemanio" (7), un sistema "open per un’esaustiva predisposizione dello stato al fine di incentivare lo sviluppo e la promo- data" predisposto dall'Agenzia, nel quale è patrimoniale e il conseguente aggiornamen- zione delle tipicità locali, con l’obiettivo di possibile analizzare le singole schede descrit- to degli archivi mediante l’utilizzo di piatta- incrementare il valore economico e sociale tive relative agli interventi sul patrimonio forme informatiche. La concretizzazione di dei beni, contribuendo allo sviluppo dell’in- interessato, nelle quali vengono specificati questi presupposti viene sancita da una serie tero territorio (4). la localizzazione, gli attori coinvolti nell'i-

146 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue niziativa, la nuova destinazione d’uso e gli ese, risiede nella capillarità diffusa degli blici, per consentire che i beni oggetto di strumenti concessori impiegati per la valoriz- interventi, la maggior parte dei quali loca- valorizzazione potessero essere ottimizzati zazione degli stessi. Inoltre è possibile verifi- lizzati nelle aree interne della regione, ca- sulla base delle loro caratteristiche e fun- care lo stato di avanzamento delle operazioni ratterizzate dalla presenza di centri urbani zioni, a prescindere dalla loro destinazione secondo un ordine sequenziale organizzato minori, soggetti al verificarsi del sempre attuale o futura. in quattro fasi principali, che partono dall’i- più gravoso problema dello spopolamento e Risulta evidente come un’iniziativa di que- nizio della collaborazione istituzionale alla maggiormente esposti a fenomeni di depau- sto genere, nonostante le notevoli potenzia- predisposizione, attuazione e conclusione peramento territoriale. lità, abbia al momento un limitato raggio dell’iniziativa, fornendo l'indicazione tempo- Ciò ha permesso la creazione di un sistema d'azione, la cui dimensione non è conside- rale dell’inizio della nuova attività prevista e di collegamento in grado di mettere a rete rabile sufficientemente estesa affinché si la sua eventuale conclusione. le singole iniziative di valorizzazione degli possano riscontrare degli effettivi processi L'insieme degli immobili coinvolti nelle immobili coinvolti, strutturando una stra- di rigenerazione che abbiano degli esiti tan- operazioni di rigenerazione e riuso situate tegia che coinvolge diversi contesti territo- gibili sul territorio e sull'habitat urbano, ma sul territorio sardo, collegate al progetto Va- riali, relazionandoli tra loro. Tale obiettivo è rappresenta comunque un primo passo ver- lore Paese, comprende strutture ormai inu- stato conseguito attraverso l'individuazione so uno sviluppo unitario dei patrimoni im- tilizzate di vario genere e funzione, facenti di scenari di riutilizzo, riconoscendo nuove mobiliari pubblici, in coerenza con le scelte parte del patrimonio militare, delle forze destinazioni d'uso per gli immobili pubbli- strategiche di rigenerazione della città, nella armate e di quello dell'edilizia scolastica, ci, sviluppando un progetto turistico dall'e- direzione della valorizzazione del patrimo- per un totale di dieci cespiti: due di questi levato potenziale per i territori a beneficio nio immobiliare pubblico come asset in legati all'iniziativa Fari, Torri ed Edifici co- della collettività, in una logica di partenaria- grado di rapportarsi con le peculiarità e le stieri e i restanti otto all'iniziativa Cammini to pubblico-privato. È risultato necessario, a identità territoriali. e Percorsi. supporto dell’iniziativa, definire le modalità La validità delle operazioni di riuso, che si di partecipazione dei soggetti proprietari e sono concretizzate nel progetto Valore Pa- dei gestori dei patrimoni immobiliari pub-

Tabella 1. Elenco dei cespiti coinvolti nelle iniziative di rigenerazione e riuso nell’ambito del programma Valore Paese. Elaborazione dell’autore sulla base dei dati fornita dal portale OpenDemanio, dell’Agenzia del Demanio.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 147 Conclusioni Note Experiences of use and reuse in Cagliari, in Fiorino Il percorso fin qui delineato sostiene il valore * Dottorando in Ingegneria Civile e Architettura, D.R., Damiani G., eds., MILITARY LANDSCAPES. strategico del patrimonio immobiliare come Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale SCENARI PER IL FUTURO DEL PATRIMONIO MI- occasione per forme di innovazione sociale e e Architettura, Università di Cagliari, alessioflo- LITARE, Milano: Skira, ISBN 978-88-572-3674-2 opportunità di sviluppo del territorio. [email protected] Gaeta, L., Savoldi, P. (a cura di, 2013) Orientamen- Risulta problematico tentare di affrontare 1. Fonte: Documento ufficiale predisposto ti per la gestione del patrimonio immobiliare una questione di tale complessità, da qualsi- dall’Amministrazione regionale, denominato pubblico, Società Italiana degli Urbanisti - SIU, asi tipo di prospettiva, sia essa politica, nor- “Conto del Patrimonio” (esercizio 2017) nel quale Milano. Disponibile su: http://media.planum.be- mativa o territoriale, senza essere in grado annualmente viene analizzata la composizione e dita.net/20/08/Gestione_beni_immobili_pubbli- di quantificarne l’effettiva dimensione. Di la consistenza del patrimonio immobiliare della ci_Societ%C3%A0_Italiana_degli_Urbanisti.pdf conseguenza all’origine di qualsiasi iniziati- Regione Autonoma della Sardegna. (ultimo accesso: 26.10.2018) va strategica è fondamentale predisporre un 2. Legge Regionale del 5 dicembre 1995, n. 35, Galuzzi, P., Pareglio, S., Vitillo, P. (2014), “La rige- quadro conoscitivo completo che permetta “Alienazione dei beni patrimoniali”. nerazione urbana come motore di sviluppo eco- la catalogazione dei beni su una base di dati 3. Fonte: Disegno di Legge “Gestione e Va- nomico e sociale”, in De Paoli, L. (ed.), Efficienza certa e condivisibile. lorizzazione del Patrimonio Regionale”, Re- energetica: governance, strumenti e mercato. Effi- Contestualmente a questa fase preventiva gione Autonoma della Sardegna, Assessora- cacia e metodi della valutazione ambientale stra- di conoscenza risulta necessario un elevato to degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica. tegica, Ediplan, Milano 2014: 197- 211 livello di consapevolezza circa i contesti nei Conferenza stampa del 9 Agosto 2018, Cagliari. Galuzzi P., Vitillo P. (2018), “Città contemporanea quali i beni sono situati, solo in questo modo Disponibile su: http://www.regione.sardegna. e rigenerazione urbana. Temi, azioni, strumenti”. infatti è possibile inquadrare quelle che sono it/j/v/2568?s=371977&v=2&c=392&t=1 (ultimo Equilibri Fascicolo 1 (pag. 125-133). Il Mulino, Bo- le necessità verso le quali indirizzare la valo- accesso: 26.10.2018). logna. rizzazione immobiliare pubblica come stru- 4. Fonte: Agenzia del Demanio. Disponibile su: Gastaldi F., Camerin F. (2015), “La rigenerazione mento per incentivare azioni di sviluppo alla http://www.agenziademanio.it/opencms/it/pro- urbana e i processi di dismissione del patrimonio scala territoriale. getti/valorepaese (ultimo accesso: 26.10.2018). immobiliare pubblico e militare in Italia” in Terri- L’ingente disponibilità di questi beni e la loro 5. Concessione gratuita (ex art. 11 co. 3 D.L. n. 83/2014). torio della Ricerca su Insediamenti e Ambiente, 14 dislocazione diffusa sul territorio regionale 6. Concessione di valorizzazione (ex art. 3-bis D.L. - Vol.8 n.1 (pag. 45-58) rappresentano un valore aggiunto, e la loro n. 351/2001). Gastaldi F., Camerin F. (2016), “Immobili pubblici eventuale valorizzazione potrà costituire 7. Disponibile su: https://dati.agenziademanio.it e militari dismessi: un’opportunità per la rigenera- non solo una spinta in favore della competi- (ultimo accesso: 26.10.2018). zione urbana”, EyesReg, Vol.6, n.1. tività economica dell’isola, ma un’occasione Manzo R. (2015), “Rigenerazione Urbana e Patri- per incidere sui processi più generali di rie- Bibliografia monio immobiliare pubblico”. Disponibile su quilibrio e rilancio territoriale, specialmente Agenzia del Demanio (a cura di, 2012), “Politiche http://www.pausania.it/files/Rigenerazione%20 per le aree interne dell’isola. e strumenti per la valorizzazione economica e urbana%20e%20patrimonio%20pubblico_DEFI- Indubbiamente il modello di rigenerazione ur- sociale del territorio attraverso il miglior utilizzo NITIVO.pdf bana di cui necessitano le città contemporanee degli immobili pubblici. Guida alle innovazioni Manfredini A., Manfredini G. (2006), “La progetta- è caratterizzato da azioni che non riguardino legislative”, Vademecum on line dell’Agenzia del zione architettonica nella riqualificazione urba- esclusivamente il recupero del tessuto inteso demanio per la valorizzazione degli immobili na”. Alinea, Firenze. limitatamente come spazio fisico, ma risulta pubblici. Disponibile su: Ponzini D., Vani M. (2012), “Immobili militari e fondamentale coinvolgerne le componenti http://www.agenziademanio.it/ trasformazioni urbane”, in Territorio, 62, (pag. 13- intangibili, favorendone la partecipazione e Alberti F., (2006), “Processi di riqualificazione ur- 18) contrastando le disuguaglianze sociali, al fine bana. Metodologie operative per il recupero dei Progetto Epas, (2015), “Strategie e strumenti per la di innescare processi virtuosi che abbiano delle tessuti urbani esistenti”. Alinea, Firenze valorizzazione del patrimonio immobiliare pub- ripercussioni positive sul territorio e la varietà Berry J., McGreal S., Deddis B. (1993), “Urban Rege- blico.” Presidenza del Consiglio dei Ministri. di "strati" che lo compongono. In un periodo neration: Property Investment and development”, Regione Autonoma della Sardegna, Assessora- storico in cui la limitatezza delle risorse è una E & FN Spon, London to Enti Locali, Finanze e Urbanistica (2015), “IL costante, rappresenta un obbligo morale usu- Colavitti, A.M. and Usai, A. (2014). Federalismo PATRIMONIO È RISORSA. Totus in PA.RIS. Est fruire dell'opportunità offerta dalla disponibili- demaniale e autonomie locali: gli strumenti per ora de faghere”. Allegato alla delibera G.R. n. tà di questo patrimonio "in attesa", prima che il regolare i rapporti interistituzionali nel trasferi- 25/14. Centro Stampa Regionale. Disponibile suo valore si disperda. mento dei beni costieri appartenenti al ministero su: https://www.regione.sardegna.it/documen- della Difesa, in Aedon, n.2/2014 ti/1_274_20150527163643.pdf (ultimo accesso: Colavitti A.M., Usai A. (2017). Le mura urbane: da 26.10.2018). sistemi difensivi a nuove polarità del paesaggio Roberts P., Sykes H. (1999) Urban Regeneration: a urbano storico? Le esperienze di uso e riuso nella Handbook, SAGE, London città di Cagliari. City walls: from defence systems Regione Autonoma della Sardegna e Agenzia del to new polarities of the historic urban landscape? Demanio (2017), “Il Progetto di valorizzazione del

148 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue patrimonio marittimo-costiero”. Accordo Agenzia Strategia di intervento per di valore funzionale, la distruzione fisica e del Demanio e Regione Autonoma Sardegna, 27 sociale, la terziarizzazione o il decremento Settembre 2017. Disponibile su: http://www.regio- la rigenerazione urbana demografico sono aspetti concomitanti di ne.sardegna.it/documenti/1_50_20170927175749. del costruito storico un processo generato dalla creazione di ‘aree pdf (ultimo accesso: 26.10.2018). Mauro Francini, Nicole Margiotta, forti’ (Wallach, 2001), il più delle volte alter- Tronconi O., Ciaramella A. (2012), “Asset manage- native e non integrative dei centri stessi. Ne Annunziata Palermo, Maria Francesca ment. La gestione strategica dei portafogli immobi- deriva una lettura odierna dei centri storici liari.” Collana Real Estate, Il Sole 24 Ore. Viapiana * come periferie funzionali, slegate da uno Vitillo P. (2013), “Dalla riqualificazione alla rige- sviluppo urbano che dovrebbe essere quanto nerazione urbana. Nodi, temi criticità.”, in Urba- più possibile organico: il trasferimento del- nistica Informazioni, 251 (pag. 22-23) Il centro storico come periferia funzionale la maggior parte delle funzioni all’esterno “Il Centro Storico per le città italiane oltre ad del centro stesso ha comportato la perdita assumere il valore di patrimonio artistico, ha dell’identità di fulcro ‘religioso e politico’. Il senz’altro una grossa valenza sociale e, per degrado – inteso come progressiva perdita questa capacità di attrazione, ha anche una della fertilità economica delle risorse locali e, naturale vocazione commerciale. La conser- dunque, del valore dei luoghi – rappresenta vazione del tessuto storico non deve essere la causa principale della debolezza delle aree, quindi considerata soltanto un problema di risultando inverso al concetto di sostenibili- salvaguardia del patrimonio culturale, della tà: esso è conseguenza diretta e indiretta di memoria collettiva; deve essere anche e so- scelte di una non-sostenibile allocazione/ri- prattutto volontà di recuperare e valorizzare produzione delle risorse (Giovannetti, 2017). una struttura urbana vitale e pienamente Oltre alle emergenze generate dai fenomeni adeguata alla vita moderna”: così l’ISCOM appena citati, occorre considerare i rischi de- Ravenna risponde al dibattito riguardante rivanti da fattori sismici e geologici, i quali le modalità di intervento più appropriate costituiscono elementi di forte rilevanza a da attuare all’interno dei tessuti costruiti causa dei danni che possono provocare in storici, questione aperta ormai da tempo in tessuti la cui qualità edilizia risulta già di per campo urbanistico che tuttavia non ha anco- sé fortemente deteriorata, sia per la vetustà ra portato alla realizzazione di una visione degli edifici, sia per l’inefficienza degli inter- condivisa in merito. I rapidi cambiamenti venti di messa in sicurezza posti in opera. economici e sociali che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno reso evidente la ne- Centro Commerciale Naturale: una pos- cessità di definire rinnovati strumenti di ri- sibile soluzione generazione di tali contesti, in grado di scon- La maggior parte dei progetti redatti fino ad giurarne il definitivo declino fisico, sociale oggi a supporto dei centri storici non ha te- ed economico. Il tessuto storico rappresenta nuto in considerazione che la vitalità urbana contemporaneamente un bene culturale, un scaturisce dalle funzioni private e collettive bene economico e un bene sociale: è dove- del centro, e che le attrezzature socio-colletti- roso giungere ad un giusto equilibrio nella ve insediate modellano le loro relazioni con considerazione di questi tre aspetti, che pos- i cittadini seguendo varie forme di sfrutta- sa condurre ad un’appropriata possibilità di mento dello spazio urbano: ogni azione in- intervento operativo, evitando di incorrere trapresa non può essere slegata dal consenso, ad eccessive ideologizzazioni, spesso slegate dalla programmazione e dalla reale fattibi- dalla realtà esecutiva, o al contrario in un’il- lità degli interventi. E’ oramai impensabile lusione di fattibilità rapida che rischia di far dar vita ad operazioni concentrate su un solo perdere la globale visione culturale del pro- ambito specialistico, privilegiando la dimen- blema. La fragilità di questo luogo urbano sione meramente urbanistica rispetto a quel- è generata da diversi fattori, che combinati la economica, sociologica, ambientale. creano condizioni potenzialmente fatali: fe- In tal senso, un modello innovativo che ab- nomeni come lo spopolamento e il degrado bia gli intenti preposti può essere individua- stanno consumando lentamente la maggior to nel Centro Commerciale Naturale (CCN), parte dei centri storici italiani ed europei. strumento nato in America che sta rapida- Il problema dei nuclei antichi nasce dagli mente prendendo piede anche in Europa ed squilibri territoriali dovuti ai modelli di svi- in Italia (seppur con diverse accezioni). In luppo adottati nel dopoguerra: la perdita una vision di medio-lungo periodo, il CCN

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 149 riesce ad abbracciare tematiche diverse, po- progettualità più ampia del Comune riguar- I fondi necessari alla copertura dei costi nendosi come valido ausilio per una rinasci- dante infrastrutture, viabilità, parcheggi, tra- previsti possono essere ottenuti mediante ta non solo fisica, ma anche economica, so- sporti, arredo urbano, sicurezza, cultura, ecc. le quote di adesione dei soci, iniziative di ciale ed ambientale, con particolare riguardo Ne deriva non solo una crescita economica autofinanziamento e sponsor privati, o usu- alla valorizzazione turistica dei luoghi. Svi- dell’area interessata dall’intervento, ma an- fruendo dei contributi pubblici. Infine, un luppatasi a partire dagli anni ottanta, l’idea che una riqualificazione urbana della zona cenno a parte meritano i sistemi di monito- di ‘centro commerciale’ si configura come ove sono concentrati gli esercizi commer- raggio, indispensabili per valutare i risultati la localizzazione, in zone non centrali della ciali e, in maniera indiretta, anche di quelle ottenuti. La soluzione maggiormente adotta- città, di attività commerciali integrate, tra- limitrofe. Il Centro Commerciale Naturale si ta consiste nel predisporre una serie di Key sformandosi spesso in un importante polo pone dunque come una possibile soluzione Performance Indicators (KPI), individuati a di attrazione, alternativo al ‘centro città’. Il alla maggior parte delle problematiche che seconda degli obiettivi che si pone l’iniziati- settore che ha maggiormente risentito del ad oggi affliggono i tessuti storici, fermo re- va intrapresa, grazie ai quali ottenere valuta- diffondersi della Grande Distribuzione Orga- stando la necessità di definirne in maniera zioni sia quantitative che qualitative. nizzata (GDO) è quello delle Piccole e Medie più nitida i caratteri operativi e gestionali, i Il CCN, dunque, affonda le sue radici su basi Imprese (PMI), di cui si compone il 95% del quali risultano, soprattutto in ambito nazio- di natura economica, ma è forte il riscontro tessuto produttivo comunitario; per far fron- nale, ancora molto confusi. Un ruolo di pri- che l’iniziativa trova nella disciplina urbani- te ad una crescente concorrenza globale ed maria importanza è rivestito dalla definizio- stica, e dunque nel campo dell’architettura allargata, si stanno diffondendo in maniera ne di un ‘soggetto’ più o meno formalizzato, e dell’ingegneria: essa costituisce un’effica- crescente iniziative di associazionismo eco- cui facciano capo tutti gli interventi inerenti ce risposta alla crisi vocazionale dei centri nomico variamente strutturate all’interno l’area interessata e nel quale siano presen- antichi, non solo dal punto di vista della dei principali quartieri ad elevata densità di ti tutti i soggetti coinvolti. Le modalità di competitività mercantile, ma soprattutto esercizi commerciali. Il CCN si pone come gestione non sono replicabili in ogni Paese, per la sua capacità di salvaguardare e valo- evoluzione di questo fenomeno aggregativo, essendo direttamente correlate al relativo rizzare gli spazi urbani di socializzazione, dotando le associazioni ed i consorzi di una contesto costituzionale e legislativo. di vivibilità, di equilibrio socio-ambientale, propria struttura organizzativa, che diventi L’Italia ha recepito parte delle pratiche adot- attraverso il rafforzamento delle potenziali- interlocutore unico per l’implementazione tate in Canada ed in Inghilterra, senza tutta- tà commerciali (Valente, 2004). Affinché ciò di un’efficace politica di sviluppo, pur man- via arrivare a generare un modus operandi avvenga, è essenziale sviluppare un efficace tenendo l’autonomia di ciascun esercizio proprio. Per quanto concerne le modalità coordinamento con i poteri pubblici e con le commerciale aderente. L’iniziativa può es- operative, esistono due possibili opzioni, defi- forze economiche e sociali interessate: solo sere configurata come una realtà all’inter- nite sulla base del livello di concertazione che mediante uno sforzo congiunto è possibile no della quale operatori del commercio, del l’Amministrazione locale è disposta ad accet- conseguire obiettivi di rilancio, sviluppo e turismo, dell’artigianato e dei servizi, agenti tare con i diversi stakeholder privati. La prima riorganizzazione del tessuto urbano. Questo in aree omogenee, si caratterizzano per ope- possibilità vede il Comune predisporre un richiede un profondo rinnovamento dei mo- ratività e gestione unitarie, ritenendo di po- piano di intervento, senza la partecipazione delli di management, organizzazione e lea- ter meglio competere sviluppando insieme diretta di altri soggetti istituzionali o privati. dership, maggiormente centrati sulle risorse alcune attività di servizio e promozionali. L’organo del CCN fa proprio tale piano, e defi- immateriali ed in grado di far leva sulle ca- L’aggettivo ‘naturale’ fa riferimento alla loca- nisce gli obiettivi specifici e le azioni operati- pacità di innovazione e relazione. L’orienta- lizzazione degli esercizi commerciali, i quali ve necessarie a raggiungerli (venendo quindi mento al mercato diviene dunque il presup- non si trovano all’interno di spazi creati ar- coinvolto solo nella fase attuativa del piano). posto imprescindibile per attivare processi tificialmente (come nei moderni shopping L’altra possibile modalità operativa prevede strategici orientati alla creazione del valore: center), ma sorgono spontaneamente nelle un coinvolgimento diretto dei diversi sogget- l’applicazione delle logiche e degli strumenti vie e nelle piazze del centro urbano: il CCN ti privati sin dalla fase di redazione del piano, di marketing al territorio – e naturalmente non si inventa e non si costruisce; si sviluppa e la costituzione di due organismi: il Forum, alla città – si basa sul presupposto di fondo in aree in cui storicamente si è andato adden- che coinvolge tutti i soggetti di rappresentan- secondo cui la finalità di quest’ultimo, al pari sando il piccolo commercio, le quali coinci- za ed i vari portatori di interesse in dibattiti di dell’impresa, deve essere quella di creare va- dono frequentemente – in special modo nel confronto e proposta, e la Società di valorizza- lore economico e sociale per tutti i portatori territorio italiano – con il centro storico; la zione, che coinvolge la dimensione imprendi- di interesse, e per tutti i clienti attuali e po- sua complessità, spesso citata come punto toriale e manageriale, affidandole il compito tenziali; esso è finalizzato alla riqualificazio- di debolezza a livello organizzativo, costitu- di definire una strategia idonea alla realizza- ne e rivitalizzazione del contesto urbano non isce un elemento di vantaggio competitivo zione delle linee guide precedentemente de- solo dal punto di vista della sua attrattività rispetto alle moderne realtà residenziali e finite. Il Comune presiede il Forum e parteci- economica, ma anche nell’ottica del benes- commerciali periferiche moderne (Valen- pa alla Società di valorizzazione, ponendosi sere sociale e della vivibilità, incrementan- te, 2004). L’iniziativa può coinvolgere un come punto di raccordo tra il momento della done l’attrattività residenziale, logistica e solo asse commerciale, o un sistema di vie definizione degli obiettivi, e quello di delinea- turistica. Secondo quest’ottica, il marketing e piazze, integrando le proprie azioni con la zione e realizzazione della strategia. territoriale può essere declinato in quattro

150 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue fondamentali linee di azione: la definizione coinvolti, non per ultimi i comuni cittadini. ri di controllo, garantisce il la verifica della del mix di valori, beni e servizi offerti; la re- Nello specifico, le fasi individuate possono qualità delle azioni e dei progetti, dell’impat- alizzazione di sistemi idonei a renderli più essere così riassunte: to provocato sul territorio, dell’influenza che accessibili; l’adozione di misure di incentiva- - costruzione delle conoscenze; hanno generato nei confronti delle istituzio- zione verso gli utilizzatori attuali e potenzia- - definizione degli obiettivi; ni locali e la customer satisfaction, proceden- li; la promozione dell’immagine del territo- - delineazione delle strategie; do – eventualmente – con la sostituzione de- rio. Nella definizione di un unitario piano di - attività di comunicazione; gli interventi inefficaci con azioni adeguate marketing urbano per la rivitalizzazione del - monitoraggio. alle nuove esigenze. nucleo antico devono essere quindi coinvol- La componente analitica è di fondamentale te tutte le attività operanti nel centro, dalle importanza per la delineazione della strate- Caso studio: il progetto Compr@Cosenza memorie storiche all’assetto urbanistico, dal- gia: una volta individuato l’ambito territoria- La metodologia esposta è stata applicata le imprese terziarie a quelle di divertimento le di riferimento, essa si sviluppa attraverso nell’ambito del progetto Compr@Cosenza, e svago. La negoziazione e cooperazione tra i l’analisi dell’offerta artistico-culturale del in virtù del calo di appeal, anche commer- soggetti si lega ad una nuova concezione del centro, di quella turistica, della viabilità, ciale, determinatosi negli ultimi anni nel ruolo degli attori all’interno del campo urba- dello stato di conservazione del patrimonio nucleo antico della città di Cosenza (Cala- no, che porta a riconsiderare il rapporto tra edilizio e del tessuto commerciale, in merito bria, Italia). Cosenza, antica capitale bruzia dimensione pubblica e privata: indispensabi- al quale è utile effettuare anche un’indagine e poi colonia romana, è un comune di quasi le diviene l’utilizzo di un approccio quanto della domanda e della concorrenza. Il proces- 70.000 abitanti, il cui centro storico si svilup- più possibile inclusivo, che tenga in conside- so deve concludersi con un’analisi S.W.O.T., pa nell’area compresa tra i due fiumi che at- razione le opinioni e le richieste di tutti già finalizzata a definire minacce e opportunità traversano la città, il Crati ed il Busento. La da una fase preliminare – e non solo a deci- attuali e future, nonché ad evidenziare i pun- prima fase del lavoro è stata rappresentata da sioni prese –, portando alla progressiva sosti- ti di forza e debolezza del centro. Una volta un’approfondita analisi del territorio storico tuzione del concetto di governance a quello terminato il momento critico/interpretativo, e degli insediamenti otto-novecenteschi, che di government attraverso forme di dialogo a è possibile procedere con lo stabilire le fina- ha condotto alla raccolta di una serie di dati tutti i livelli, percorsi di sviluppo condivisi lità del progetto, e le azioni strategiche volte conoscitivi sulla società e sulle sue dinami- ed un equo trattamento delle tre componenti a perseguire gli obiettivi preposti. In via ge- che, sullo stato delle attività commerciali del sistema urbano complesso – dimensione nerale, lo scopo principale è quello della rivi- presenti e sulle possibilità di sviluppo delle sociale, ambientale ed economica –. talizzazione del centro mediante l’aumento stesse, fino alle analisi di tipo urbanistico della frequentazione delle aree urbane desi- ed architettonico, costruendo un quadro co- Metodologia di intervento proposta gnate, al quale pervenire mediante obiettivi noscitivo complessivo dello stato dell’arte, La rigenerazione di un centro storico è dun- a carattere sia qualitativo che quantitativo necessario per l’individuazione delle linee que un processo complesso, che richiede – generalmente riferiti ad un orizzonte tem- guida per una serie di interventi di riqualifi- l’espletamento di un’adeguata progettuali- porale di medio-lungo termine – costituenti cazione urbanistica e commerciale e quindi tà, nonché lo sforzo congiunto dei soggetti al tempo stesso il riferimento per la pro- sociale ed economica della zona. interessati a condividere quanto necessario. grammazione e pianificazione del centro, e L’area cosentina si è dimostrata particolar- Nello specifico, la realizzazione di un CCN l’elemento di raffronto per valutare la qua- mente ricca di attrazioni storiche e culturali richiede il susseguirsi di diversi step, da va- lità di quanto realizzato. La successiva fase di pregio sia per quanto concerne il patrimo- lutare in una fase successiva mediante la di definizione delle strategie ha come fulcro nio religioso che quello ‘laico’; insufficienti definizione di eventuali feedback utili a con- la scelta del posizionamento del CCN all’in- si sono invece rivelate le strutture di ricezio- dividere i contenuti fattivi. L’obiettivo della terno della cornice del centro storico: è indi- ne alberghiera ed extra-alberghiera, nonché, ricerca è stato quello di delineare puntuali spensabile definire i criteri di localizzazione in merito alla viabilità, il numero delle aree azioni di intervento che, se supportate da più rilevanti (ad esempio immagine, servizi di sosta localizzate nel centro e la dimensio- adeguate azioni di marketing urbano, pos- offerti, ecc.), individuare gli spazi più vantag- ne dei percorsi stradali interni. Concentran- sano condurre allo sviluppo di un CCN: un giosi, verificare la validità e raggiungibilità dosi su un aspetto riguardante in modo più progetto coerente deve mettere in relazione delle scelte effettuate. La comunicazione, ri- diretto il tema del commercio, si è condotta i vari luoghi e le stesse funzioni individuabi- volta sia all’interno che all’esterno, rappre- un’analisi storica degli spazi originariamen- li nel centro, assumendo come presupposto senta un processo chiave per il successo del te adibiti ad aree mercatali, i quali erano un fondamentale una conoscenza approfondita Centro Commerciale Naturale, permettendo tempo molto diffusi nella città di Cosenza. e multisettoriale del territorio in cui si inten- – attraverso l’utilizzo di tutte le leve del mix Ogni slargo era destinato alla compravendi- de operare. La metodologia di lavoro propo- comunicazionale – di promuovere le pecu- ta di una specifica categoria merceologica, sta è di tipo bottom-up: il suo scopo è quello liarità dell’offerta di beni e servizi del centro, carattere identitario così radicato negli spazi di guidare gli operatori di un centro nella pubblicizzarne gli eventi e sottolinearne gli nei quali si svolgevano, da renderli ricono- costruzione di un progetto base di CCN, il aspetti di unicità rispetto ai concorrenti. In- scibili nel gergo comune proprio in base alla quale, prima di diventare esecutivo, dovrà es- fine, l’attività di monitoraggio – periodica ed tipologia di prodotti in essi venduta (Piazza sere condiviso ed approvato da tutti gli attori infrannuale – mediante l’utilizzo di indicato- delle uova, Piazze dei pesci, ecc.). Gli studi

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 151 condotti sulla suddivisione (risalente al XVIII Riportando gli esiti della fase di analisi all’in- vo affinamento di scala, sono stati definiti tre Secolo) del nucleo antico in 18 quartieri stori- terno di una griglia S.W.O.T., è stato possibile microcomparti e tre Quartieri, assegnando ad ci ha permesso di individuare quelle dinami- individuare i punti di forza da valorizzare per ognuno un nome che ne rispecchiasse l’identi- che sociali ed economiche che hanno portato cogliere le opportunità ed evitare le minacce, tà – principalmente commerciale – dettata dal- ad una sorta di ghettizzazione all’interno del nonché i punti di debolezza da eliminare o, le categorie merceologiche vendute all’interno centro stesso: i limiti dei quartieri non sono quantomeno, limitare. delle Piazze in esse presenti. Il rione prescelto solo il risultato dei confini fisici e geografi- La definizione degli obiettivi ha rappresentato per l’implementazione dell’iniziativa è sta- ci; nella loro ripartizione è possibile leggere la prima importante decisione strategica da to il ‘Quartiere Ciroma’(nel gergo cosentino, una sorta di ‘stratificazione’ socio – econo- prendere; riferendosi a un orizzonte tempora- ‘ciroma’ ha il significato di chiasso, baccano), mica, riconducibile ad una distinzione tra i le medio-lungo, sono stati individuati obietti- situato tra gli Archi di Ciaccio – antica porta quartieri della borghesia e quelli popolari. vi di natura sia quantitativa che qualitativa, di di accesso alla città – e via Padolisi, essendo, Infine, attraverso l’iniezione di interviste a carattere sia interno (riguardanti gli operatori tra i tre, quello con problematiche maggiori campione, è stato possibile esaminare, tra gli potenzialmente coinvolti nel progetto), che (assenza quasi totale di attività commerciali, altri, aspetti riguardanti la frequentazione del esterno (riferiti ai fruitori del CCN), i quali scarsissima presenza di frequentatori, situa- centro storico, la varietà di prodotti e servizi sono sintetizzati in tabella 1. zioni di degrado ed abbandono): le linee guida offerti nello stesso, la qualità degli esercizi, Sulla base di quanto desunto, all’interno del dettate per tale quartiere, dunque, saranno poi le politiche urbane ed infrastrutturali, dai centro sono state individuate delle zone omo- facilmente adattabili agli altri due, e l’even- quali è emerso che la città di Cosenza, oltre genee che presentassero vocazione commer- tuale riuscita dell’azione in un contesto più a soffrire notevolmente la concorrenza delle ciale pregressa (presenza di almeno una delle sensibile degli altri, costituirebbe un incentivo medie e grandi strutture di vendita, sconta un Piazze storiche), vocazione commerciale pro- per la replica della stessa. A seguito di ulteriori deficit di immagine a confronto con i Centri iettata (presenza di assi viari costeggiati da un analisi a scala di quartiere sono state elaborate Commerciali artificiali: dalla convenienza numero congruo di vani da poter destinare le linee strategiche per il comparto prescelto, economica alla specializzazione dell’offer- allo svolgimento di attività commerciali ed ar- riassumibili come segue: ta, fino alla funzione di socialità e svago. La tigianali), vocazione turistica (presenza di at- - migliorare la qualità e la continuità scomparsa degli esercizi tradizionali che in trattori storico-culturali e strutture ricettive), dei percorsi pedonali; passato tracciavano il volto del commercio vocazione sociale (presenza di aree all’aperto - ripensare il sistema viario carrabile per nelle vie del centro ha inoltre innescato un da poter destinare alla socializzazione). Il risul- rendere l’uso delle varie vie compatibile con le fenomeno di disaffezione nei cittadini, ampli- tato è la delineazione di tre macro-comparti, loro dimensioni ed evitare inutili congestioni; ficato dall’inadeguatezza dell’arredo urbano e ognuno contenente due Piazze storiche, all’in- - adeguare il sistema dei parcheggi dall’insufficienza di spazi di socializzazione. terno dei quali, procedendo per un progressi- alle esigenze dei cittadini;

Tabella 1: Obiettivi interni ed esterni del CCN nel Centro Storico di Cosenza

152 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue - incentivare la messa in rete degli al contempo un segno unificatorio e carat- per la buona riuscita dell’iniziativa, attivare operatori investendo sulla comunicazione terizzante. La seconda azione prevede l’in- un efficace sistema di monitoraggio, che ve- d’insieme; centivazione all’insediamento di attività rifichi la qualità dei progetti realizzati e gli - -favorire la riqualificazione e la va- commerciali e artigianali nei locali chiusi impatti da essi provocati. lorizzazione dell’ambiente urbano in termi- – censiti nella precedente fase di analisi – ni di qualità complessiva dei luoghi e degli seguita dalla creazione di un logo identifi- Conclusioni elementi che lo contraddistinguono; cativo – Compr@Cosenza – e di strumenti Lo studio condotto in merito all’implemen- - accrescere il grado di vitalità ed at- di immagine coordinata per i comparti, tazione di un’iniziativa di CCN ha trovato trattività socio-economico complessivo; anche attraverso il rinnovo e l’omogeneiz- terreno fertile all’interno del tessuto storico - attivare uno specifico sistema di zazione degli elementi di comunicazione cosentino, grazie alla sua pregressa vocazio- monitoraggio per la valutazione dei risultati esterna degli esercizi commerciali (insegne, ne commerciale, alla notevole consistenza raggiunti. vetrine, ecc.). Indispensabili sono inoltre del suo patrimonio artistico-culturale, non- Sulla base degli obiettivi preposti, sono state interventi di miglioramento degli elementi ché al suo potenziale turistico. Nonostante individuate otto azioni, associate a specifici fisici dell’ambiente urbano, costituenti un ciò, è doveroso sottolineare che l’attivazione interventi. In primis, il ripristino della voca- presupposto fondamentale per il rilancio di un’iniziativa di questo genere porta con sé zione commerciale delle Piazze, perseguen- dell’area stessa, nonché l’organizzazione di numerose difficoltà, legate principalmente do l’idea di un ‘percorso mercatale’ diffuso animazione ed eventi, al fine di attrarre e al cambiamento di approccio nelle modalità che coinvolga tutti gli slarghi del centro, coinvolgere i frequentatori del centro me- di gestione e valorizzazione del centro stori- reso evidente dall’installazione di elementi diante manifestazioni orientate alla valoriz- co. Problematiche relative alla novità dell’a- amovibili al loro interno, che costituiscano zazione dello stesso. Sarà infine necessario, zione, alla partnership pubblico-privata,

Figura 1 – Vista renderizzata di una delle Piazze storiche con inserimento dell’installazione progettata

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 153 all’assenza di un quadro normativo di riferi- Un frame teorico- All’interno di questa complessa rete di in- mento chiaro, possono ostacolare la gestione terdipendenze, i fenomeni di consumo, im- strategica dei processi di rivitalizzazione; metodologico per la permeabilizzazione e alterazione dei suoli malgrado ciò, la proposta di nuovi metodi di rigenerazione dei territori costituiscono indubbiamente un tassello intervento appare di primaria necessità, con- periurbani. Un pilot case fondamentale: essi riguardano, infatti, una siderando che la materia dell’urbanistica, in nel territorio casertano. risorsa limitata, non rinnovabile e cruciale virtù del campo in cui opera, esige continui per la sopravvivenza dell’uomo sul Pianeta Adriana Galderisi * e Giuseppe aggiornamenti, dovendosi adattare a mu- e comportano conseguenze devastanti sia tamenti sociali, economici e politici spesso Guida** a breve-medio che a lungo termine. Tali fe- molto più rapidi dei tempi legislativi. nomeni sono, infatti, alla base della perdita, Il progetto esposto naturalmente rappre- della frammentazione o dell’alterazione di senta solo un primo passo nella visione di Introduzione rilevanti ecosistemi naturali e seminatu- un centro storico valorizzato, vivo e com- Il costante aumento della popolazione mon- rali, riducendo la loro capacità di fornire petitivo, per la quale saranno necessarie po- diale – che ha raggiunto i 7,6 miliardi nel importanti servizi ecosistemici, da quelli di litiche integrative che abbraccino aspetti e 2018 e che potrebbe superare i 9,5 miliardi di approvvigionamento a quelli regolativi, ma- tematiche più ampie; costituisce tuttavia un persone entro il 2050 – e la crescente concen- nutentivi e culturali, oltre a comportare un punto di partenza, un inizio, fermo restando trazione della popolazione nelle aree urbane incremento della concentrazione globale di l’assunto secondo cui le esperienze sono vin- (dal 55% del 2018 al 68,4% al 2050) (UN 2018) gas serra (IPCC 2000). Essi rappresentano, centi solo se nate dal territorio e pienamente costituiscono oggi le principali sfide per il dunque, rilevanti fattori di erosione del capi- adattabili ad esso. raggiungimento degli obiettivi di sostenibili- tale naturale e seminaturale, con conseguen- tà fissati dall’Agenda 2030 sullo sviluppo so- ze significative sul benessere e la qualità Note stenibile (UN 2015). Le sempre più pressanti della vita delle popolazioni (Geneletti et al. * Laboratorio di Pianificazione dell’Ambiente e richieste della popolazione urbana (alloggi, 2017). Il concetto di consumo di suolo è rife- del Territorio, Dipartimento di Ingegneria Civile, trasporti, energia, occupazione, servizi, ecc.), rito all’incremento della copertura artificiale UNICAL, [email protected] se non adeguatamente gestite, condurranno di suoli agricoli, seminaturali e naturali do- inevitabilmente verso una crescente com- vuto prevalentemente alle dinamiche inse- Bibliografia petizione per l’uso dei residui spazi rurali e diative e di infrastrutturazione del territorio Carta M. (1999), L' armatura culturale del territo- naturali, con implicazioni rilevanti non solo (EEA 2006). Tra le diverse forme di copertu- rio. Il patrimonio culturale come matrice d'identi- in termini di consumo di suolo ma anche di ra artificiale, e quindi di consumo, dei suoli tà e strumento di sviluppo, Franco Angeli, Milano. degrado dell’ambiente naturale e, conseguen- l’impermeabilizzazione rappresenta forse la Giovannetti, E. (2017). Degrado e fragilità: un temente, di ulteriore riduzione della qualità forma più evidente, ma di certo non l’unica: tema interdisciplinare. Agireineuropa. della vita delle popolazioni. basti pensare, ad esempio, alla perdita di fun- Paparelli R.; De Luca M. (2012), Centri Commer- L’impronta pervasiva dei processi di urbanizza- zionalità dei suoli dovuta a fenomeni di con- ciali Naturali, Strategia e strumenti di network zione (Brenner e Schmid 2014), che coinvolge taminazione, spesso causati dalla presenza di marketing a servizio del commercio, del turismo seppure in forme variegate l’intero Pianeta, po- impianti industriali, discariche, ecc.. e del terziario, Franco Angeli, Milano. trebbe condurre quest’ultimo, secondo alcuni Questi fenomeni costituiscono già da alcu- Valente, M. (2004). L' ambiente costruito storico. studiosi, sempre più vicino a una soglia oltre ni anni una delle principali preoccupazioni La conservazione come trasformazione. Discipli- la quale disturbi che prima potevano essere ambientali a scala globale e, ancor più, nelle na del commercio e dei servizi. assorbiti risulterebbero insostenibili e potreb- regioni che presentano una minore disponi- Wallach, R. (2001). L' ambiente costruito storico. bero verificarsi cambiamenti radicali che ne bilità di suoli, come l’Europa: qui il consumo La conservazione come trasformazione. Roma: determinerebbero lo slittamento verso nuovi di suolo è cresciuto negli ultimi decenni a Gangemi. stati equilibrio, non necessariamente migliori più del doppio del tasso di incremento della di quello attuale (Elmqvist 2013). popolazione e circa 1000 km2 di terreni agri- Proprio la crescente consapevolezza delle coli e naturali vengono consumati ogni anno molteplici e indesiderate conseguenze dei per lo sviluppo urbano, infrastrutturale e in- processi di urbanizzazione in atto ha condot- dustriale (EEA 2016). La rilevanza di tali fe- to a porre, tra gli obiettivi prioritari per lo svi- nomeni in sede europea è stata chiaramente luppo sostenibile a scala globale, la riduzione individuata già nel 2006 (EEA 2006) e l’azze- entro il 2030 degli impatti ambientali negativi ramento del consumo di suolo entro il 2050 delle città (UN 2015). Si tratta di un obiettivo costituisce oggi un obiettivo prioritario delle ambizioso, essendo tali impatti frutto di una politiche ambientali europee (EU 2016). complessa rete di interdipendenze tra modelli Il conseguimento di tale obiettivo richiede di urbanizzazione, degrado degli ecosistemi però anzitutto un’attenta riconsiderazione naturali e rurali, cambiamento climatico e ri- del rilevante patrimonio di suoli inutilizzati schi (Galderisi e Limongi 2017). o sottoutilizzati, all’interno della città conso-

154 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue lidata e soprattutto nei territori periurbani, bilità ha largamente contribuito a un cambio quei paesaggi dello scarto sempre più estesi vagliando le opportunità di una loro rigene- di passo nei modi e nelle forme di gestione nelle aree urbane e periurbane (Russo, 2018), razione, anche laddove ciò dovesse richiede- delle risorse naturali, orientando verso una come input da ripensare e riutilizzare per la re investimenti maggiori (bonifiche, decon- maggiore efficienza nell’uso delle risorse e creazione di nuove risorse. taminazioni, ecc.), come strategia “parallela e verso modelli di consumo più responsabili, Oltre che nelle sollecitazioni lynchiane, la complementare alla riduzione del consumo esso si è rivelato insufficiente nel promuove- costruzione di una cultura dello scarto in di suolo” (Oliva, 2018). re una nuova cultura dello scarto, in grado di chiave “rigenerativa” trova oggi nuova linfa È in questa linea che si colloca la presente ri- riconoscerne e selezionarne i valori per atti- negli studi sulla resilienza dei sistemi socio- flessione, mirata a fornire un frame teorico- vare nuovi cicli di vita e creare, in tal modo, ecologici e, soprattutto, nella metafora della metodologico per l’attivazione di nuovi cicli nuovo capitale naturale e sociale. panarchia, introdotta da Gunderson e Hol- di vita in “territori di scarto” (Berger 2006), Nell’ultima decade si è dunque fatta strada ling (2001) per spiegare la natura adattativa caratterizzati da abbandono e degrado, che l’idea che lo sviluppo sostenibile, così come e le complesse dinamiche evolutive di questi costituiscono uno dei principali sottopro- inteso nel Rapporto Brundtland, non rap- sistemi. Il termine descrive l’evoluzione dei dotti dell’attuale modello di urbanizzazione. presenti più un obiettivo adeguato a fron- sistemi socio-ecologici secondo cicli evoluti- In particolare, il contributo focalizza l’atten- te dell’attuale contesto ambientale: esso si vi caratterizzati da quattro fasi. La prima fase, zione sulla città di Caserta, esempio emble- configura, infatti, quale sviluppo “neutrale”, quella della crescita (exploitation), è caratte- matico di un più vasto territorio fortemente volto a ridurre o azzerare nella migliore del- rizzata da processi di rapida espansione ed è contrassegnato dalla presenza di “territori di le ipotesi gli impatti negativi delle attività seguita da una fase di conservazione (conser- scarto” (oltre 5.000 ha di cui 2.000 nel solo antropiche, in un contesto in cui però la ca- vation), in cui il sistema tende a stabilizzarsi Comune di Caserta), aree urbane intercluse pacità delle generazioni future di soddisfare attraverso processi di lenta accumulazione e o aree periurbane, “prive di una funzione i propri bisogni risulta già fortemente com- stoccaggio di energia e materiali. A fronte di univocamente definita e contrassegnate da promessa e condizionata alla nostra capacità mutate condizioni di contesto, la fase di con- evidenti segni di degradazione” (Provincia di di riparare consapevolmente un ambiente servazione può subire un declino (release) e Caserta 2012). alterato, degradato, consumato (Woo 2014). una conseguente riorganizzazione (reorgani- Numerosi studiosi (Cole 2012; Newmann et zation) che riconduce il sistema verso nuove Dalla città sostenibile alla città rige- al. 2017) enfatizzano oggi l’urgenza di spo- configurazioni, innescando un nuovo ciclo nerativa stare l’accento dalla riduzione/azzeramento evolutivo. I cicli evolutivi non sono però da La rilevanza dei processi di scarto negli in- degli impatti delle attività antropiche sulle intendersi quali cicli isolati: essi sono nidifi- sediamenti umani che, attraverso dismis- risorse naturali al miglioramento/ricosti- cati e interconnessi nel tempo e nello spazio sioni, abbandoni, marginalizzazione di usi e tuzione di tali risorse attraverso approcci attraverso meccanismi di feedback che pos- luoghi, producono flussi di rifiuti di diversa rigenerativi. La nozione di “Regenerative sono indurre effetti transcalari. Ciò implica natura (materiali, attività, suoli) è stata ef- City”, che trova le sue radici negli studi di che le dinamiche di cambiamento possono ficacemente affrontata già nei primi anni John Tillman Lyle (1996) e ne estende prin- attivarsi a diverse scale, con tempi e velocità Novanta da Kevin Lynch nel libro “Wasting cipi e metodi alla città nel suo complesso, differenti e avere ripercussioni su altre scale. away”, pubblicato postumo. A fronte dell’ac- viene introdotta nel 2010 dal World Future Inoltre, ciascun ciclo si sviluppa in un cam- celerazione compulsiva dei processi di scar- Council: essa descrive una città che non sol- po di esistenza a tre dimensioni: il potenzia- to, propria della società dei consumi, Lynch tanto minimizza la sua impronta ecologica le, inteso per i sistemi socio-ecologici come enfatizzava infatti, da un lato, l’ineludibi- ma stabilisce una relazione riparativa con il capitale naturale e sociale disponibile; la lità di tali processi – trattandosi di processi i sistemi naturali da cui dipende (Girardet connessione, che esprime la capacità di con- dissipativi propri di tutti i sistemi viventi – 2010). Dunque, contrariamente ad un siste- trollo del sistema o, all’inverso, la sua vulne- dall’altro, la necessità di comprendere natura ma sostenibile – che tende a preservare o a rabilità a cambiamenti inattesi; la resilienza, e valori degli scarti e dei processi che li deter- ottimizzare gli equilibri sociali o ecologici che risulta minore quando il sistema si asse- minano, per gestirli al meglio, riassegnando attuali – un sistema rigenerativo mira a rista- sta in una condizione di stabilità per accre- dignità alle pratiche di riuso e di recupero de- bilire una relazione co-evolutiva tra uomo e scersi nelle fasi di riorganizzazione e crescita, gli scarti proprie della civiltà pre-industriale natura, accrescendo il capitale sociale e natu- consentendo al sistema di attivare un nuovo (Lynch 1990). rale attualmente disponibile. ciclo di vita. In quegli stessi anni, la progressiva afferma- La transizione verso approcci rigenerativi Adottando questa chiave interpretativa, il zione e diffusione del paradigma della so- allo sviluppo urbano richiede però, in primo processo che culmina con lo “scarto” di ma- stenibilità poneva all’attenzione del mondo luogo, una sostanziale revisione dell’attuale nufatti, attività o aree all’interno di un siste- l’improrogabile necessità di ridurre l’impat- cultura dello scarto che, richiamando Lynch, ma urbano, può essere inteso quale fase di to delle attività antropiche sui sistemi natu- conduca a ripensare l’insieme dei sottopro- un più ampio ciclo adattivo: una “finestra di rali che supportano la vita sulla Terra, modi- dotti della crescita urbana, non soltanto opportunità” verso nuove configurazioni del ficando i ritmi di utilizzazione delle risorse quelli convenzionalmente considerati “rifiu- sistema stesso (Olsson et al. 2004). In queste e, in primis, delle risorse non rinnovabili. ti”, ma anche gli spazi, le aree, le infrastruttu- complesse fasi di transizione, il progetto ur- Tuttavia, anche se il paradigma della sosteni- re che, abbandonate e degradate, disegnano banistico può svolgere un ruolo cruciale: l’at-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 155 tivazione di nuovi cicli di vita nei “territori trazione delle funzioni urbane nell’ambiente striali, discariche, ecc.), sia di abusivismo, di scarto” implica l’innesco di dinamiche di rurale, ma hanno specifiche caratteristiche spa- usi illegali e autocostruzione. cambiamento che, dalla scala locale, possono ziali e funzionali che li distinguono e ne defini- Le aree oggetto di questo paper si sono strut- avere ripercussioni su più ampia scala. Inol- scono un carattere originale che necessita, con- turate, a partire dagli anni ’60 del secolo pas- tre, la prefigurazione e l’attivazione di ade- seguentemente, di un approccio urbanistico e sato, attorno a due Agglomerati di Sviluppo guate strategie urbanistiche possono concor- programmatico adeguato. Industriale, denominati Ponteselice e San Ni- rere significativamente sia a incrementare Alcuni territori periurbani, europei e italia- cola la Strada, vincolando lo sviluppo della la dotazione di capitale sociale e naturale – ni, per alcune loro caratteristiche stratifi- città verso sud. (Fig. 1). quindi ad accrescere il potenziale di un dato catesi nei decenni e per il ruolo assunto in La normativa istitutiva prevedeva, la possi- sistema territoriale – sia a rafforzare alcune una più ampia regione urbana, contengono bilità di costituire consorzi tra comuni, pro- caratteristiche cruciali per la resilienza del elementi che, opportunamente analizzati, vince, camere di commercio, istituti bancari, sistema (diversità, innovazione, creatività, possono meglio condurre alla definizione di ecc., allo scopo di promuovere nuove ini- capacità di apprendimento), favorendone la un frame teorico-metodologico in grado di ziative industriali da concentrare in un de- transizione verso un diverso, e migliore, sta- attivare processi di tipo rigenerativo, come terminato territorio, iniziative denominate to di equilibrio (Galderisi 2013). esplicitati in precedenza, e soprattutto esem- Aree di Sviluppo Industriale (ASI). Per quan- plari e riproducibili in altri contesti. to riguarda gli agglomerati di Ponteselice e Forme complesse di territorio: Caserta È evidente che la dimensione di lettura delle San Nicola esse fanno parte del Consorzio e il suo periurbano forme del periurbano è quella metropolita- per l’Area di Sviluppo Industriale della Pro- I territori periurbani, generalmente caratte- na, dove più evidente appare l’assemblaggio vincia di Caserta, che include ulteriori 12 ag- rizzati da usi complessi e spesso scarsamente di “fatti territoriali” legati a esigenze am- glomerati distribuiti sul territorio provincia- compatibili con i territori circostanti che ne bientali, ecologiche, infrastrutturali, inse- le. Oggi questi due agglomerati appaiono in determinano il carattere ibrido e difficile da diative e a diffusi fenomeni informali e non parte dismessi e avviati al degrado. Solo alcu- codificare e pianificare, stanno diventando, da regolati (Guida 2015). ni ambiti, come quello dell’ex Saint Gobain, un punto di vista della riqualificazione e rigene- Alcune aree del casertano, in particolare le nell’agglomerato di San Nicola la Strada, razione della città contemporanea, sempre più aree di frangia della città capoluogo (Caser- sono stati interessati da un processo di ricon- centrali e determinanti. Secondo alcuni autori ta), sono esemplari in tal senso, poiché esito versione mentre, sempre nello stesso agglo- (Wandl et al. 2013) queste aree non possono sia di azioni pianificate ed eterodirette, spes- merato, le aree ex Ucar, Graftech, ex Sofome, essere tematizzate solo come una sorta di infil- so non condivise a livello locale (aree indu- ad oggi sono in completo stato di abbando-

Figura 1– Gli agglomerati industriali di Ponteselice e San Nicola la Strada (fonte: Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della Provincia di Caserta)

156 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 2 – Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Tavola C1.1.9 Assetto del Territorio-Tutela e trasformazione (stralcio). In giallo quadrettato le aree negate con “potenzialità insediativa”, in arancione quadrettato le aree negate con “potenzialità ambientale”. no. Per quanto riguarda l’altro agglomerato, un’estensione complessiva di 483 ha (su un biti periurbani, “finestre di opportunità” per quello di Ponteselice, esso è occupato in gran totale di circa 5.000 ha dell’intera provincia). l’innesco di dinamiche di cambiamento che, parte dagli stabilimenti della Firema, azien- Il Ptcp opera una distinzione funzionale e di a partire dalla scala locale, possono avere ri- da specializzata in manutenzione di vagoni destinazione d’uso di questi territori distin- percussioni sulle più ampie regioni urbane e di attrezzature ferroviarie che, nonostante guendoli in due gruppi. Il primo è quello dei di cui sono parte. Lo stesso Ptcp chiarisce, le difficoltà, ad oggi è attiva e in produzione “territori negati con potenzialità ambienta- infatti, che “il recupero e la riqualificazione (Comune di Caserta 2017). le”. Si tratta di aree con accumulo di rifiuti ambientale tramite politiche di ri-articola- Questi due agglomerati si collocano all’in- e aree destinate all’estrazione di materiale zione del sistema insediativo” di tali aree terno di un ambito periurbano, fatto di nu- lapideo, in gran parte dismesse. A queste due rappresenta elemento centrale della stessa merosi terrain vagues – piccole discariche, categorie si aggiungono tutte le aree critiche proposta di Piano (ibid., p.275). manufatti industriali abbandonati, aree di dello spazio aperto e tutte quelle di pertinen- scarto – dovuti a una lenta crisi economico- za delle grandi infrastrutture extra-urbane. Pilot case: prospettive replicabili di ri- industriale che si protrae da decenni. Parti- Nel complesso, i territori negati con poten- generazione e riuso a Caserta colarmente rilevante, sempre all’interno di zialità ambientale ammontano a 2.600 ha La frammentazione e l’eterogeneità proprie quest’ambito, la presenza della discarica e per l’intera provincia. Per queste aree, il Ptcp dei territori periurbani hanno favorito, in dei siti di stoccaggio de Lo Uttaro, per anni promuove interventi di rinaturalizzazione questi ultimi anni, l’innesco di numerose centrali nel sistema regionale di smaltimen- e ripristino dei caratteri naturalistici preesi- pratiche, talvolta anche micro-pratiche, di to dei rifiuti e attualmente chiusi e in attesa stenti. Il secondo gruppo è quello dei “terri- rigenerazione urbana diffusa, esito di forme del completamento della bonifica. tori negati con potenzialità insediativa” che, di attivismo civico o anche frutto di sinergie Gli strumenti urbanistici hanno individuato distribuite nei diversi ambiti insediativi, am- pubblico-private. alcune di queste aree fornendone interpreta- montano complessivamente a ben 2.450 ha. Tali esperienze, pur interessando porzioni di zioni e previsioni specifiche. In particolare, (ibid.) Si tratta di aree classificate come aree territorio molto limitate, possono giocare un il Piano di Coordinamento della Provincia critiche urbane, per le quali il Ptcp promuo- ruolo importante per l’innesco di più vasti di Caserta (Ptcp), introduce la figura del “ter- ve interventi di ristrutturazione urbanistica processi di trasformazione: esse contribui- ritorio negato”. Per il Ptcp, i territori negati con finalità residenziali, produttive o di ser- scono, infatti, alla costruzione di conoscen- includono aree appartenenti sia al sistema vizio. In Fig. 2 è riportato uno stralcio della ze puntuali relative alle cause e ai processi urbano sia al sistema dello spazio aperto, pri- tavola del Ptcp “Assetto del territorio” dove che hanno condotto alla marginalizzazione ve di una funzione univocamente definita e sono indicate la aree negate relative all’am- e al degrado di ciascuna area; promuovono contrassegnate da evidenti segni di degrado bito di studio del presente paper. il coinvolgimento di diversi attori nella de- (Provincia di Caserta 2012). Per la sola città Si tratta, in sintesi, di aree cruciali per le po- finizione di possibili scenari futuri e nella di Caserta il Ptcp ha individuato 194 siti con litiche di rigenerazione dei suoli e degli am- sperimentazione di soluzioni alternative;

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 157 consentono di individuare opportunità e to, questo studio focalizza l’attenzione su za dei suoli e alla loro rigenerazione, in una barriere alla trasformazione che emergono un’area pilota, caratterizzata dalla presenza logica di circolarità. Tra queste, è possibile in ciascun caso, consentono di agire sulle tre del macello comunale oggi dismesso. Tale fare riferimento ad alcune sperimentazioni dimensioni cruciali per innescare un nuovo area (circa 2,5 ha), di proprietà del Comune condotte all’interno della ricerca Ecoremed ciclo di vita del sistema (potenziale, connes- di Caserta, è localizzata in adiacenza all’ag- – Progetto Life (Ecoremed 2017) e in parti- sione e resilienza). glomerato industriale di San Nicola la Stra- colare nei casi del sito industriale di Marcia- L’efficacia di tali pratiche richiede però da, in prossimità dell’ex discarica “Lo Uttaro” nise, fortemente contaminato da piombo e una transizione verso modelli di governan- e del sito di stoccaggio detto “il panettone”, cadmio biodisponibili, e del sito agricolo-na- ce adattativa in grado di collegare visione detrattori rilevanti per l’intera zona, che han- turalistico di Soglitelle (Villa Literno), conta- a lungo termine e azioni a breve termine, no contribuito alla chiusura e al successivo minato da piombo, dove sono stati realizzati attraverso processi circolari e iterativi (Lo- degrado di diverse attività un tempo presenti impianti finalizzati innanzitutto alla messa orbach 2010). In tal senso, le singole azioni e della stessa area dell’ex-macello. in sicurezza, per impedire il sollevamento pilota si configurano quali laboratori di ap- L’area è caratterizzata da un degrado fisico, e la dispersione delle particelle di terreno prendimento e sperimentazione che, svi- funzionale e paesaggistico connesso a feno- contaminato. Nel sito di Marcianise è stato luppati all’interno di una visione unitaria e meni di impermeabilizzazione e contami- realizzato un pioppeto a stretto sesto d’im- condivisa, consentono nel contempo di rio- nazione dei suoli che limitano significativa- pianto (3x1 metro) inerbito con specie da rientare obiettivi e strategie di trasformazio- mente l’erogazione di servizi ecosistemici da prato macroterme e come ulteriore elemen- ne a più ampia scala, sulla base dei feedback parte del suolo. In questi casi, oltre alla rimo- to di protezione delle falde è stato necessario che emergono dalle pratiche di innovazione zione e allo smaltimento dei rifiuti, se sepa- utilizzare anche una barriera idraulica per alla scala locale. Un ruolo centrale in tali rabili dalla matrice suolo, è possibile mettere l’assorbimento e la purificazione delle acque. processi è attribuito alla conoscenza che, se in campo azioni di fitorisanamento volte a Il progetto-pilota, attualmente in fase di ela- da un lato alimenta le singole azioni - indi- migliorare la qualità dei suoli, con un conse- borazione, dovrà avere una doppia finalità: viduando sia i processi che hanno condotto guente incremento dei servizi ecosistemici. da un lato dimostrare come, a partire da parti alla marginalizzazione e al degrado di tali Inoltre, l’area in esame è connessa con alcu- dismesse dei “paesaggi operazionali” (Bren- aree, sia le peculiari caratteristiche (localiz- ne principali infrastrutture, sia della mobili- ner 2016), sia possibile innescare rigenera- zative, fisiche, funzionali) di ciascuna area al tà su gomma che su ferro, che consentono di zioni territoriali e paesaggistiche di livello fine di definirne nuove possibili destinazioni immaginare soluzioni molteplici e adegua- generale; dall’altro, come sia fattibile ribal- e nuovi ruoli nel più ampio contesto di cui tamente relazionate con il contesto urbano tare il ruolo delle aree marginali nei contesti è parte – dall’altro si alimenta delle singole e territoriale. periurbani (wastescapes), mediante progetti pratiche, traendo da esse feedback in grado Al fine di individuare alcune delle possibili che ne consentano la riattivazione funziona- di alimentare l’iteratività e la circolarità del azioni di trasformazione per l’area pilota, si le e l’interconnessione ambientale, eco-siste- processo di trasformazione (fig. 3). In riferi- sono esaminate alcune buone pratiche mes- mica e urbana (Formato e Guida 2018). mento al frame metodologico delineato e al se in campo in contesti limitrofi a quello di Il tutto, ovviamente, a partire da preliminari vasto territorio periurbano che caratterizza studio, che suggeriscono soluzioni replicabi- operazioni di bonifica e/o messa in sicurezza, la città di Caserta precedentemente descrit- li, orientate soprattutto alla messa in sicurez- necessarie per qualsiasi operazione di rigene- razione urbana, ma anche promuovendo usi temporanei come innesco e prefigurazione in tempi rapidi di più ampi programmi e pro- getti di riuso, sul modello di quanto fatto in diversi casi italiani ed europei, come l’area de La Confluence, su progetto di Michel Desvi- gne, le pratiche partecipate promosse all’in- terno di Urbact Casoria, le tante esperienze promosse e coordinate dal gruppo francese di Coloco, ecc. Tuttavia, come evidenziato in precedenza, l’efficacia di singole azioni pilota richiede mo- delli di governance adattativa, in grado di col- legare visione a lungo termine e azioni a breve termine. È auspicabile pertanto che, all’inter- no della cornice offerta dal Ptcp, il Piano Urba- nistico Comunale (PUC) di Caserta, ancora in fase di redazione, possa delineare una visione strategica, frutto di un’effettiva integrazione Figura 3 – Il frame metodologico per la rigenerazione dei territori periubani. tra strategie urbanistiche e politiche di settore

158 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue (politiche industriali, piani e programmi della mobilità, piano regionale di bonifica, ecc.), in grado di orientare le possibili azioni pilota da avviare sul territorio comunale, che si svolge- ranno necessariamente in tempi e modi diver- si, e nel contempo sufficientemente flessibile per apprendere dagli esiti di tali azioni. Ciò richiede, evidentemente, oltre che un sistema condiviso di regole, forme flessibili, incre- mentali e adattive di prefigurazione degli in- terventi di trasformazione.

Conclusioni L’approccio teorico-metodologico descritto può contribuire all’attivazione di nuovi cicli di vita in territori periurbani oggi caratteriz- zati da abbandono e degrado mediante strate- gie in grado di agire su alcune caratteristiche fisiche cruciali per accrescere la resilienza del sistema, di incrementare la dotazione di capi- Figura 4 – L’area pilota dell’ex macello comunale di Caserta (nel cerchio in rosso) all’interno dell’agglomerato industriale di San Nicola la Strada (linee nere in diagonale) e il contesto periurbano ed urbano (in alto il giardino tale sociale e naturale, di innescare processi di ovale di ingresso alla Reggia di Caserta), fonte: Puc di Caserta, 2017. trasformazione, condivisi e possibili, del terri- torio negato in “territorio ritrovato”. Va tuttavia sottolineato che tali strategie do- vranno essere improntate a criteri di inter- settorialità, transcalarità e flessibilità. Se da un lato, infatti, l’avvio di azioni pilota potrà costituire un efficace strumento per l’innesco di processi di trasformazione a più ampia scala rappresentando altrettanti test cases di solu- zioni alternative, favorendo la partecipazione delle collettività locali su problemi e aree spe- cifiche, promuovendo usi temporanei che ne favoriscano il riuso immediato – queste stesse azioni richiedono una visione strategica di più ampia scala, in grado di fornire una cornice co- mune a interventi che si sviluppano in tempi Figura 5 – L’area pilota dell’ex macello comunale di Caserta (in rosso). Fonte: Google Earth, 2017. e con modalità differenti, di integrare le scelte urbanistiche con le molteplici politiche e stru- Bibliografia Ecoremed, (2017), Operative handbook for eco- menti di settore che quasi sempre interessano Berger, A. (2006), Drosscape. Wasting land in Urban compatible remediation of degraded soils, Edigui- queste aree e, nel contempo, sufficientemen- America, Princeton Architectural Press, New York. da, Cava de’ Tirreni. te flessibili e improntate a logiche adattive Brenner, N. (2016), Stato, spazio, urbanizzazione, EEA (2006), “Urban Sprawl in Europe: The Ignored e incrementali, così da poter beneficiare dei Guerini, Milano. Challenge”, Report 10, Luxembourg. Available at: feedback derivanti dall’implementazione del- Brenner, N., Schmid, C. (2014), “The ‘Urban Age’ in http://www.eea.europa.eu/ publications/ eea_re- le diverse azioni pilota, in un’ottica di iterati- Question”, in International Journal Of Urban and port_2006_10 vità e circolarità dei processi di governo delle Regional Research, 38(3): 731-755. DOI: https:// EEA (2016), “Urban Sprawl in Europe”, Joint trasformazioni urbane e territoriali. doi.org/10.1111/1468-2427.12115 EEA-FOEN Report 11, Luxembourg. Available at: Cole, R.J. (2012), “Transitioning from green to re- https://www.eea.europa.eu/publications/urban- Note generative design”, in Building Research and In- sprawl-in-europe * Dipartimento di Architettura e Disegno Indu- formation, 40:1, 39-53. DOI: https://doi.org/10.108 EU (2016), “No net land take by 2050?”, Science for striale, Università della Campania Luigi Vanvitel- 0/09613218.2011.610608 Environment Policy. Future brief, 14. DOI: https:// li, [email protected] Comune di Caserta, (2017), Preliminare di Piano Ur- doi.org/10.2779/537195. Available at: http:// ** Dipartimento di Architettura e Disegno Indu- banistico Comunale. Documento Strategico – Rela- ec.europa.eu/environment/integration/research/ striale, Università della Campania Luigi Vanvitel- zione, Available at: http://sit.comune.caserta.it/it/ newsalert/pdf/ no_net_land_take_by_2050_ li, [email protected] piano-urbanistico-comunale/preliminare-di-piano FB14_en.pdf

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160 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue cità (Gibelli et al. 2015) come la riduzione dei strategy for the local or regional area (this in- dagli operatori). Per cui, le aree impermea- tempi di corrivazione delle acque meteori- cludes also renaturalisation and de-sealing bilizzate e inutilizzate, possono essere ride- che; l’aumento dello scorrimento superficia- of brownfield land) and cleaning up existing stinate ad un uso agricolo o rinaturalizzate le (run-off) e dell’inquinamento delle acque; soil pollution' (BIO 2014, p. 15). come nello stato originario, per ritornare a la necessità di reti di collettamento sempre Tali azioni, operando su spazi già edificati, si erogare servizi ecosistemici (EU 2016). Mec- più complesse. Questo quadro viene ulterior- confrontano con l’obsolescenza dei luoghi e canismi di questo tipo sono stati considera- mente aggravato dai cambiamenti climatici con l’opportunità di prevedere la loro demo- ti nella Regione della Vallonia a partire dal poiché le risorse idriche si mostrano parti- lizione. In una nuova stagione che vede il 2005, attraverso l’applicazione “aritmetica” colarmente sensibili alle variazioni delle di- paradigma del recycle come connotato prin- nei piani urbanistici del concetto di no net sponibilità di acqua dovute agli eventi atmo- cipale di una narrazione dominata dal riuti- land take. In tali esperienze, per ogni ettaro sferici e alla pressione antropica (Vurro et al. lizzo generalizzato, è necessario prendere atto di suolo reso edificabile, si è stabilito che la 2007) indotta dall’impermeabilizzazione dei dell’eventualità che “tutto non possa essere medesima quantità di spazi potenzialmente suoli (Artmann 2014). riciclato” (Merlini 2018). Assumere l’idea che edificabile fosse riclassificata ad uso agricolo Di fronte alla compromissione dei territori una parte del patrimonio edilizio sia da inten- ed eliminata dalle previsioni di crescita. e alle necessità delle amministrazioni loca- dersi come “irriciclabile” (Lanzani et al. 2013), La Germania, oltre ad avere introdotto preci- li, sorge l’esigenza di favorire il ripristino di sorregge tecnicamente e culturalmente “la via si obiettivi quantitativi per il contenimento una parte della permeabilità persa nella sta- della rimozione” (Merlini 2018). del consumo di suolo, vanta una notevole gione della crescita, incoraggiando i processi Nei paragrafi seguenti le azioni di de-imper- esperienza nell’attuazione di questi princi- di “sottrazione controllata” per rispondere a meabilizzazione sono state ricondotte a cin- pi di de-sealing. Simili iniziative sono state differenti sollecitazioni. que famiglie le cui differenze trovano ragio- promosse sia in ambito regionale, ad esem- ne nelle motivazioni che hanno determinato pio nella Regione di Baden-Württemberg, Un concetto per cinque categorie d’in- la nascita di tali iniziative. Accanto a queste sia in altre grandi realtà urbane Stoccarda tervento condizioni, non devono essere dimenticati i e Berlino. Nel 2002 la città di Dresda, dopo Nelle principali definizioni la de-imperme- differenti contesti di applicazione o le carat- la devastante esondazione del fiume Elba, abilizzazione emerge come “rimozione” e teristiche dell’area precedenti all’intervento. ha introdotto il “bilancio per le compensa- come azione per il riuso dei suoli e la rico- Tuttavia, seppur caratterizzate da ragioni e zioni del suolo” (Bodenausgleichskonto). stituzione di alcune condizioni originarie. Il gradi di operatività differenti, le famiglie am- Tale strumento ha chiesto agli operatori la desealing proposto in ambito europeo, iden- mettono comuni risultati ovvero: realizzazione di opere di compensazione su tifica il ripristino allo stato precedente di una - Miglioramento delle prestazioni aree libere per ristabilire il bilancio naturale parte del suolo, attraverso l’eliminazione de- idrauliche e della gestione degli eventi plu- dei suoli. Tra queste opere sono state inclu- gli strati impermeabilizzati, il dissodamento viometrici; se le iniziative di greening o di de-sealing da del terreno e la rimozione del materiale estra- - Ripristino della funzione ecologica attivare su aree inutilizzate e all’interno dei neo (EU 2013). Secondo Tobias et al. (2018) il ed ecosistemica dei suoli; confini urbani. Agli operatori era attribuita soil unsealing rappresenta l’atto prodromico - Incremento della dotazione di spazi la facoltà, come alternativa alla realizzazione necessario per riportare le aree ad uno stato aperti ad uso pubblico e ricreativo. delle opere, di versare adeguati oneri all’Au- di (quasi) “non utilizzo del suolo”. In tale ma- torità per l’ambiente del Comune la quale niera è possibile acconsentire alla formazio- Espansione e compensazione poi procedeva promuovendo interventi di ne di un parco urbano, favorire il ritorno del- Nelle iniziative promosse per contenere il de-sealing. Dal 2000 al 2015 gli interventi in- la naturalità con specie pioniere e destinare consumo di suolo, in linea con gli obiettivi seriti nel solco di questa iniziativa, hanno de- tali spazi all'agricoltura. È altresì possibile che la Commissione Europea ha espresso con terminato la de-sigillatura di circa 36 ettari. tracciare delle connessioni con altri concetti la Comunicazione [COM(2011) 571] e con il Nel contesto italiano si distingue “Save Our che, nella loro traduzione in azione, hanno principio di no net land take (BIO 2014,), il de- Soil for LIFE” un’iniziativa attivata nel 2016 incluso gli interventi di de-impermeabilizza- sealing emerge come forma di compensazio- nei comuni di Forlì, Carpi e San Lazzaro di zione. Questo è il caso del land recycling che ne da garantire per realizzare nuovi interven- Savena e finanziata dalla Commissione eu- ha incluso sia interventi di riconversione di ti di edificazione. Pertanto, il land recycling ropea (Programma Life2014-2020). Questa aree edificate (brownfield), sia la riqualifica- oltre a ricreare le opportunità economiche sperimentazione è nata per attuare a livello zione ecologica di terreni per accogliere “usi per insediare nuove attività, può, in taluni comunale gli indirizzi europei in materia leggeri” (ad esempio aree verdi) o favorire la casi, emergere come azione condotta per di tutela del suolo e rigenerazione urbana. I rinaturalizzazione (BIO 2014). La medesima controbilanciare i valori ecologici persi con partners coinvolti si sono impegnati a soste- intenzionalità emerge nelle iniziative lega- la trasformazione permanente dei suoli. Tali nere differenti attività, tra le quali si anno- te al riutilizzo di aree urbane giù edificate azioni si possono considerare la rimozione di vera anche la definizione di linee guida e di (brownfield redevelopment) poiché: superfici impermeabilizzate o di interi edifici norme urbanistiche da applicare alla scala “bringing the site back into market without fuori terra, con l’eventuale rinaturalizzazione comunale per l’attuazione dell’obiettivo del change in land use, changing existing or past delle aree, promossi dagli operatori o da sog- “consumo netto di suolo zero”. Oltre alla de- land use by integrating the site into planning getti pubblici (economicamente supportati finizione di indirizzi e norme SOS4LIFE ha

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 161 previsto la realizzazione di alcuni interventi gli interventi di de-sealing si sono tradotti traduce nella sola necessità di contrastare la dimostrativi che attraverso la de-impermea- nel mantenimento di una elevata quantità di discrasia tra edifici e componenti paesaggi- bilizzazione di tre aree edificate, intende mo- verde profondo e nella cessione al Comune stiche, ma evoca un’errata localizzazione di strare i benefici che si possono ottenere con di aree verdi attrezzate. immobili o interi insediamenti(1) imputabi- l’applicazione di questi principi. Sul piano internazionale, molti sono gli le a molte altre motivazioni. esempi di progetti di riconversione di aree Si tratta, inoltre, di iniziative che possono Riqualificazione e restituzione dismesse che, nella loro attuazione, si sono operare attraverso rilocalizazioni volume- In Europa e del Nord America il recupero dei confrontati con de-impermeabilizzazione triche per rispondere a molteplici necessità brownfield ha rappresentato un tema con cui dei suoli. A Berlino, il progetto di rigene- e confrontandosi con differenti geografie, le politiche pubbliche (Atkinson at al. 2014) razione di un’area ferroviaria dismessa ha ad esempio: lungo le fasce di esondazione si sono confrontate da tempo. All’interno di portato alla creazione del Park am Gleisdre- fluviali; all’interno di ambiti di valore pae- questo ampio insieme di esperienze, il termi- ieck e alla quasi totale permeabilizzazione e saggistico; a ridosso delle infrastrutture con ne brownfield ha evocato due interpretazioni rinaturalizzazione di questo sito. A fine anni rilevante impatto acustico; oppure, possono (Alker et al. 2000, p.52). La prima interpreta- Ottanta, la decisione della città di Denver di interessare le situazioni che per l’eccessiva zione, influenzata dall’esperienza anglosasso- realizzare un nuovo aeroporto in altro sito, dispersione inducono criticità alla mobilità ne, si riconosce nell’opposizione al concetto ha spinto l’amministrazione locale a dismet- (Lanzani 2013). di greenfield mentre la seconda, evidenziando tere e poi riqualificare l’area su cui insisteva In Italia la delocalizzazione è stata spesso la lettura proposta dall’Agenzia per la Prote- il precedente. Grazie al sostegno delle isti- auspicata per la messa in sicurezza di beni zione dell’Ambiente statunitense, considera tuzioni e di importanti attori locali è stato e come forma di mitigazione dei rischi, in- le strutture commerciali e industriali inutiliz- approvato il progetto di recupero che, nel ri- serendosi tra le misure passive da utilizzare zate in cui i processi di recupero siano messi spetto dei principi del New Urbanism, ha ga- quando altre iniziative si siano dimostrate in discussione dalla presenza di suoli conta- rantito la creazione di un nuovo insediamen- inefficaci. Tuttavia, questo tipo di iniziativa, minati. L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha, to destinato ad ospitare differenti funzioni e prevista e sostenuta dalle norme dei Piani invece, incluso le aree militari, commerciali e la formazione di spazi aperti innervati lungo Stralcio per l’Assetto Idrogeologico e dal re- industriali sottoutilizzate, spesso contamina- un fiume che in precedenza era stato coperto cepimento della “Direttiva alluvioni”, con- te, includendo altresì le strade o i tratti ferro- dalle strutture aeroportuali (Grant 2012). tinua a rappresentare un’opzione piuttosto viari inutilizzati (EEA, 2016). limitata. In uno studio del 2016 promosso da Indipendentemente dalle incertezze seman- Sottrazione e mitigazione Legambiente per indagare il tema del rischio tiche che da tempo accompagnano questa Con una Legge del 2002 la Regione Emilia- idrogeologico nel nostro paese, è emerso che espressione, sono numerosi ed eterogenei gli Romagna ha introdotto il concetto di “opera solo il 4% dei comuni italiani, tra i circa 1300 impatti positivi (Doick et al. 2006) che questo incongrua”, intendendo “le costruzioni e gli considerati nell’analisi, ha attivato interven- tipo di interventi sono in grado di determi- esiti di interventi di trasformazione del ter- ti di delocalizzazione di edifici (solo l’1% di nare, soprattutto nell’azione di ripristino e ritorio che per impatto visivo, per dimensio- edifici industriali). rigenerazione di spazi aperti. Negli interven- ni planivolumetriche o per caratteristiche Per il territorio italiano, l’esperienza dell'Ac- ti di brownfield redevelopment il de-sealing tipologiche e funzionali, alterano in modo cordo di Programma Quadro Malpensa 2000, può essere considerato come un risultato, tra permanente l'identità storica, culturale o rappresenta un caso emblematico soprattutto i tanti ricercati, di un intervento di sostitu- paesaggistica dei luoghi”. La Regione ha con- per i risultati ottenuti e per le ragioni delle de- zione edilizia che nei casi più radicali, può ferito ai comuni la possibilità di considerare localizzazioni. L’ampliamento dell’aeroporto di tramutarsi nella riscrittura di un precedente questi “detrattori ambientali” come elemen- Malpensa e l’emergere di incompatibilità tra gli assetto spaziale. Si tratterebbe di iniziative ti critici, dal punto di vista ecologico e pae- effetti ambientali prodotti da questa presenza previste su ambiti ben definiti che, attraver- saggistico, e favorire la loro eliminazione. (inquinamento acustico e atmosferico) e gli in- so la rimodulazione dei rapporti di copertura Dopo l’Emilia-Romagna, anche altre Regioni sediamenti circostanti all’aeroporto, ha portato delle precedenti masse edilizie e combinata hanno agito con la medesima intenzionalità, alla delocalizzazione su base volontaria di 536 con la raschiatura profonda delle superfici come il Veneto e la Lombardia. In entrambi famiglie presenti in 266 immobili (in tre diffe- pertinenziali, possono parzialmente incre- i casi, l’attuazione di questa politica è stata renti comuni). Questo lungo processo, avviato mentare la permeabilità e dotazione di aree traslata nell’azione dei piani urbanistici e con l’Accordo di Programma sottoscritto nel verdi. L’esperienza dei PRU promossa nel Co- sostenuta attraverso il ricorso ai meccani- marzo 2.000 e sostenuto da importanti finanzia- mune di Milano dagli anni Novanta, ha rap- smi di generazione e trasferimento dei diritti menti nazionali (previsto con la Legge 144 del presentato un caso, più o meno consapevole, edificatori. In altri casi l’azione legislativa 1999) e regionali, ha portato alla demolizione di parziale de-sigilattura di aree inutilizzate. regionale si è confrontata con altre incom- con tecniche selettive di 208 edifici con il quasi L’intervento di riqualificazione realizzato patibilità. La Regione Liguria ha previsto la totale recupero dei materiali ottenuti con tali sull’area ex-OM, ad esempio, ha portato alla rimozione di edifici per favorire i processi interventi. Con la demolizione è stato poi pos- riconversione di un ambito che, in prece- di riqualificazione in condizioni di rischio sibile realizzare di interventi di mitigazione e denza, risultava completamente occupato da idraulico o dissesto idrogeologico. In que- compensazione ambientale che si sono tradotti fabbricati e spazi industriali. In questo caso sto caso, la condizione di incongruità non si anche nella rinaturalizzazione dei suoli.

162 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Recupero e riequilibrio linee guida per la progettazione di master- ti fluviali rientrano in un vasto insieme di Tra gli effetti negativi prodotti dall’urbaniz- plan integrati dai temi del drenaggio urbano tattiche sempre più utilizzate per surrogare zazione, l’impermeabilizzazione dei suoli, sostenibile. gli approcci tradizionali per il trattamento è quella che maggiormente incide sul ciclo Nel nostro paese queste tematiche rientrano idraulico dei fiumi. I processi di artificia- idrologico. L’incremento della copertura im- in un dibattito ancora aperto ed in una fase lizzazione degli alvei e delle aree golenali, permeabile nelle aree urbane, come eviden- di perfezionamento. Tuttavia, è comunque promossi negli ultimi decenni, oltre ad aver ziato già a fine Ottocento (Kuichling 1889), possibile intravvedere i primi segnali di un compromesso la qualità degli ecosistemi, dei è direttamente collegata all’aumento del recepimento in sede legislativa che, nel bre- paesaggi fluviali e delle acque hanno ridot- deflusso di superfice (“runoff”), al peggiora- ve-medio periodo, inizierà a mostrare i primi to la dissipazione dell’energia delle acque mento della qualità delle acque (Dietz 2007), risultati. Nel 2016 la Regione Lombardia ha in caso di piena. Tuttavia, i fiumi urbani ed alla riduzione dei processi di infiltrazione introdotto i principi di invarianza e di dre- i loro ambienti, grazie anche al supporto di e percolazione nel suolo (Ahiablame et al. naggio urbano sostenibile attraverso la re- alcune Direttive europee, hanno vissuto una 2011). L’incapacità dei sistemi tradizionali visione della propria normativa in materia “drammatica metamorfosi”: dopo essere sta- di gestire le acque ha portato alla nascita di di difesa del suolo e mitigazione del rischio. ti a lungo considerati come spazi negletti, nuove tecniche che a livello internazionale Tale provvedimento, oltre ad aver integrato sono stati recentemente riscoperti e ricon- hanno assunto differenti denominazioni. la legge di Governo del territorio, ha previsto vertiti nei più prestigiosi luoghi delle città Low-Impact Developmen¬ts, Best Manage- la promulgazione di un regolamento attua- (Prominski et al. 2012). In questo percorso ment Practices e Green Infrastructure, si in- tivo di supporto alla pianificazione urba- di rinascita, le azioni di rinaturalizzazione seriscono nel più ampio insieme di metodi nistica di livello comunale e all’operato dei ottenute attraverso la rimozione di strutture per il dre¬naggio urbano sostenibile, che da tecnici locali. Secondo queste disposizioni, i edilizie e la reintroduzione di elementi mor- anni sono al centro di numerose politiche co- sistemi “di gestione delle acque meteoriche fologici caratteristici degli ambienti fluviali, munitarie (Masseroni et al. 2018). Questi di- urbane” si applicheranno sia alle opere che hanno trovato ampia applicazione. A Basi- spositivi, confrontandosi con tutte le fasi del producono nuova occupazione dei suoli, sia lea il fiume Birsa dopo aver subito continui ciclo dell’acqua, rispondono a tre principali negli interventi comportanti la demolizione interventi di artificializzazione lungo il XIX funzioni: garantire la gestione delle portate e ricostruzione dei fabbricati evidenziando secolo, tra il 2002 e il 2004, è stato inserito in idriche attraverso tecniche di laminazione, la volontà del legislatore di intervenire an- un progetto di rinaturalizzazione per un trat- ritenzione e infiltrazione (bacini di lamina- che sul patrimonio edilizio esistente con lo to di circa 1,5 km. Più complesso è stato, inve- zione, aree allagabili, rain garden, pavimenti scopo di riequilibrare le criticità prodotte dal ce, il lungo processo iniziato negli anni No- drenanti, etc.); migliorare la qualità delle ac- passato. vanta che attraverso un ambizioso progetto, que (bacini di fitodepurazione, aree umide, sta giungendo alla bonifica e riqualificazione aree golenali, etc.); incrementare la qualità Progettazione e riabilitazione del fiume Emscher in Germania (conclusio- dei paesaggi urbani. Tra i metodi impiegati, Negli anni Sessanta, in una fase di forte cre- ne prevista per il 2020). la de-impermeabilizzazione viene utilizza- scita, la città di Seoul decise di procedere con Nel contesto italiano un contributo impor- ta sia per favorire la realizzazione di opere l’interramento di dell’antico canale Cheong tante è dato dai Contratti di Fiume. Si tratta per il drenaggio, sia come requisito necessa- Gye Cheon che da est verso ovest attraver- di strumenti volontari di programmazione rio per il funzionamento di tali dispositivi. sava l’intero territorio metropolitano. Sulle strategica che perseguendo la corretta gestio- Questo vale per i rain garden, aree vegetate aree ottenute dopo la sua copertura, nei pri- ne delle risorse idriche e la salvaguardia dal contraddistinte da lievi depressioni del suo- mi anni Settanta, è stata realizzata un’opera rischio idrogeologico, promuovono la valoriz- lo, che intercettando e trattenendo le acque viabilistica sopraelevata di grande traffico. zazione dei contesti fluviali “riorientando” la meteoriche, consentono la graduale infil- Nei primi anni Duemila, grazie al sostegno pianificazione urbanistica locale. Il Contratto trazione nel terreno grazie ad un substrato dell’allora Sindaco e ad un importante finan- di Fiume Olona-Bozzente-Lura, ad esempio, sabbioso e ghiaioso (Gibelli et al. 2015). In ziamento pubblico, è stato avviato il proces- accanto ai tre macro-obiettivi definiti nel più Germania, dove da quasi mezzo secolo si uti- so che nell’arco di due anni ha portato alla specifico progetto strategico di sottobacino lizzano queste tecniche (Nickel et al. 2014), rimozione dell’infrastruttura, al parziale del Torrente Lura (2015)(2), ha previsto nuo- tali temi sono ampiamente diffusi, così come ripristino del sedime fluviale (per 5,7 km) e vi indirizzi per condizionare le scelte delle molti altri paesi del nord Europa o in contesti alla creazione di un parco lineare di interes- amministrazioni locali. Tra questi indirizzi extra-europei (Masseroni et al. 2018). In una se metropolitano (Mariarinaldi 2007). Per sono inclusi anche gli interventi di deloca- realtà come quella di Singapore, caratterizza- una realtà caratterizzata da una limitata do- lizzazione delle attività antropiche presenti ta dalla presenza di circa 8.000 km di fiumi tazione di aree verdi pubbliche, si è trattato nelle fasce esondabili, accompagnati da ope- e canali artificiali e da peculiari condizioni di un’iniziativa di grande importanza, non razioni di de-impermeabilizzazione destinati climatiche, l’Agenzia Nazionale per l’Acqua, priva di criticità (Cho 2010), che ha avuto a restituire spazio al torrente. Questa specifica dal 2006, ha sostenuto l’iniziative Active, Be- la capacità di riconfigurare e riqualificare lo azione sta mostrando i primi segnali in alcune autiful, Clean Waters, per favorire l’integra- spazio attraversato dal fiume fino a condizio- iniziative locali. Il Piano di governo del terri- zione tra ambiente, corpi idrici e comunità. nare positivamente anche gli spazi latistanti. torio del Comune di Saronno ha individuato Si è operato proponendo, ad esempio, delle Gli interventi di rinaturalizzazione di ambi- degli ambiti di riqualificazione a ridosso del

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 163 torrente Lura che includono spazi dismessi Doick, K.J., Sellers, G., Hutchings, T. R., Moffat, A. Vurro, M., Giuliano, G., Passino, R. (2007) “Quali o aree di proprietà pubblica. La loro attiva- J. (2006) “Brownfield sites turned green: realising impatti si prospettano per le risorse idriche a se- zione ha come obbiettivo prioritario quello sustainability in urban revival” in WIT, 94 (pag. guito dei previsti cambiamenti climatici” in Geo- di migliorare il rapporto del sistema urbano 131-140) logi e territorio, 3-4 (pag. 31-38) con il Fiume attraverso una riorganizzazione EEA (2013) Hard surfaces, hidden costs – Sear- dell’assetto insediativo che garantisca sia la ching for alternatives to land take and soil sealing, formazione di una fascia pubblica libera, di Office for Official Publications of the European ambientazione e fruizione lungo il torrente, Communities, Luxembourg sia la rinaturalizzazione delle sponde fluviali. EEA (2016) Land recycling in Europe, Office for Official Publications of the European Communi- Note ties, Luxembourg * Università degli Studi di Bergamo, Dipartimen- EU (2016) No net land take by 2050? Future Brief to di Ingegneria e scienze applicate, emanuele. 14, Bristol [email protected] Gibelli, G., Gelmini, A., Pagnoni, E., Natalucci, F. ** Università degli Studi di Bergamo, Dipartimen- (2015) Manuale di drenaggio urbano, ERSAF, Milano to di Ingegneria e Scienze Applicate - CST-Centro Grant, G. (2012) Ecosystem services come to town: studi sul territorio Lelio Pagani, fulvio.adobati@ greening cities by working with nature, Wiley & unibg.it Sons, Hoboken *** Il contributo è frutto di un lavoro congiunto ISPRA (2018) Consumo di suolo, dinamiche terri- degli Autori: Emanuele Garda ha curato la stesura toriali e servizi ecosistemici, Roma del primo paragrafo e del secondo paragrafo (pri- Kuichling, E. (1889) “The Relation between the mo e secondo sottoparagrafo); Fulvio Adobati ha Rainfall and the Discharge of Sewers in Populous curato il terzo, quarto e quinto sottoparagrafo del Districts” in ASCE, XX/1 (pag. 1-56) secondo paragrafo; Lanzani, A. (2013) Città territorio urbanistica tra 1. Il trasferimento permanente delle co- crisi e contrazione, Franco Angeli, Milano munità lontano dalle aree a rischio è considera- Lanzani, A., Merlini, C., Zanfi, F. (2013) “Irricicla- ta da tempo come un'importante opzione “non bile. Fenomenologia dello spazio abbandonato e strutturale” per la gestione delle emergenze (Per- prospettive per il progetto urbanistico oltre il pa- ry, Lindell 1997) radigma del riuso” in Planum, 27 (p. 1-9) 2. I macro-obiettivi riguardano il migliora- Mariarinaldi, B. (2007), “Landscapes of metropoli- mento della qualità dell'ambiente acquatico e pe- tan hedonism The Cheonggyecheon Linear Park ri-fluviale, la diminuzione del rischio idraulico e in Seoul” in Journal of Landscape Architecture, 2 il miglioramento della qualità del rapporto uomo/ (pag. 60-73) fiume Masseroni, D., Massara, F., Gandolfi, C., Bischetti, G.B. (2018) Manuale sulle buone pratiche di uti- Bibliografia lizzo dei sistemi di drenaggio urbano sostenibile, Atkinson, G., Doick, K.J., Burningham, K., France, EcoComunicazione. C. (2014) “Brownfield regeneration to greenspace: Merlini, C. (2018) Nell’epoca dell’eccedenza. La Delivery of project objectives for social and envi- demolizione come strumento del progetto urba- ronmental gain” in Urban Forestry & Urban Gree- nistico, Planum Publisher, Roma-Milano (in pub- ning, 13, (p. 586–594) blicazione) Artmann, M. (2014), “Assesment of soil Sealing Pasqui, G. (2017) Urbanistica oggi, Donzelli, Roma Management Responses, Strategies, and Targets Perry, R.W., Lindell K. (1997) “Principles for Ma- Toward Ecologically Sustainaible Urban Land Use naging Community Relocation as a Hazard Miti- Management” in AMBIO, 43 (pag. 530-541) gation Measure” in Journal of Contingencies and BIO by Deloitte (2014) Study supporting poten- Crisis Management, 5, 1 (pag. 49/59) tial land and soil targets under the 2015, Amster- Prominski, M., Stokman, A., Zeller, S., Stimberg, dam/Vienna D., Voermanek, H., Bajc, K. (2012) River, space, Cho, M. (2010) “The politics of urban nature resto- design: planning strategies, methods and projects ration. The case of Cheonggyecheon restoration for urban rivers, Birkhauser Architecture, Basel in Seoul” in IDPR, 2 (p. 145-165) Public Utilities Board (2018) ABC Waters. Design Dietz, M.E. (2007) “Low Impact Development Guidelines, Singapore Practices: A Review of Current. Research and Re- Tobias, S., Conen, F., Duss, A., Wenzel, L., Buser, C., commendations for Future Directions” in Water Alewell, C., (2018) “Soil sealing and unsealing: State Air Soil Pollut, 186 (pag. 351–363) of the art and examples” in Land Degrad (pag. 1-10)

164 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Public Spaces of them self-referential entities and thus mis- dings, as well as their imitators. The infinite sing the task to condense differences and re- repetition of almost identical public spaces Regeneration. Exclusion lations of the city. insinuating in western cities, is the clear evi- and Inclusion Implications Thus, through a combined morphological dence of the increasing impoverishment of Beatrice Galimberti* and Martina and relational approach, “TimeLapseCity” hi- their social, formal and cultural values, so ghlights fractures, boundaries, limits, and ex- as the incapacity to preserve or trigger rela- Orsini ** pressions of unintentional or deliberate rejec- tions between the elements composing the tion of specific subjects, bodies, individuals city. The loss of rootedness of many public as well as mixing or merging circumstances. places shaped by a globalised design, and ad- From public spaces to globalised self- The recomposition of such fragmented con- ded to the many market rules dictating users’ referential entities ditions through empirical representations, behaviours, end up to exasperate autarchy This article aims to provide an insight on juxtaposed with more conventional maps characters, thus making of these spaces social use of urban forms in the globalisa- and diagrams, provides new glances reve- fragments that cut relationships in the city, tion age by proposing some observations aling unexpected urban grains and separa- instead of condensing them. Spaces shifting on the Milan case starting from a research tions or inclusion geographies in everyday from the domain of interrelation to that of titled “TimeLapseCity”, which involved Po- urban landscapes. The investigation correla- consumption, easily convey not just a gene- litecnico of Milan students, designers, pu- tes morphological reflections to everyday life ral sense of detachment, but also new social blic institutions, and independent scholars uses, behaviours, and reverberations on the fears, intolerances, individualisms, privatisa- in the investigation of six very thematized surrounding context. It also sets a spatial aba- tion forms, and social inequalities. Milan areas1. cus to deepen relationship connotations at From a local point of view, the role of Milan’s The context from which this research deve- different scale between specific urban objects municipal policy revealed crucial in leaving loped has been the recent phase of urban re- or areas and their contexts. Clusters, bubbles, open field to the aforementioned deforma- newal in Milan, triggered by a combination islands, threads, and other morphological tions. Its withdrawal from public spaces’ of increased real estate pressures and inter- images describe the interchange status of key decisions sphere, and its permanence for national initiatives like World Exposition every case in terms of degree of porosity, per- long just in all those aspects eventual useful (2015) and the latest XXI Triennale revival meability, continuity, fragmentation, spread, to gather any electoral advantages, deprived (2016). They activated in Milan the revitali- and plasticity of voids. Finally, all the data the scene of one of the most important pla- sation of old public spaces as well as the rea- collection, including interviews and data yers in creating public space in the city to lisation of new ones, which included, among variations over time, functions, uses, and guarantee socially enriching goals. In fact, others, starchitects’ new city neighborhoods other urban cases comparisons interact with to let fund public space by real estate deve- and landmark buildings, and new design morphology considerations, to validate or to lopers or other forms of private lenders and and fashion urban network spaces. To the- question them. sponsors, means abdicating the community se should be added municipal urban poli- Holding this perspective, after some consi- dimension of the city remaining, at most, cies aiming at greater enjoyment specially derations on Milan’s public space structure, in the compliance with rules bureaucratic of the historical spaces of the city – a more this article will focus on three significant “Ti- control. These standards, in the Italian case, effective car limitation has in fact extended meLapseCity” cases concentrating porosities, regulate everything and the opposite of urban pedestrian areas with such a purpose gatedness, permeabilities, and replacements everything, leaving ambiguous margins of –. However, the Milan urban renewal path is as morphological criticalities in terms of ina- interpretations and actions. concretising through heterogeneous results, bility to trigger new urban frameworks. These tendencies fit into an urban fabric that as they were the proceedings that inspired over the long history of this city has been these transformations. Each of these modi- Milan’s contemporary public spaces. shaped instead in a very coherent manner, fied areas has been individually conceived, The loss of an inclusive approach often involving meaningful architectural not being part of any meaningful high scale The goals of the many and different actors and urban experimentations. The Milan’s planning or overall transformative vision for involved in the development and renewal of second postwar, together with voids open up the city. This is clearly reflected in the Milan recent urban environments in Milan show by the war destructions, has inherited some increasingly fragmented geography, where to be increasingly indifferent of significant remarkable urban design and planning con- the collective urban dimension is often de- enhancements of public spaces inherent va- ceptions. Before that, a further avant-garde graded to the rank of a public spaces collec- lues, nor the evolution they could trigger in urban conceptualisation phases covering the tion to be consumed, rather than an urban terms of structuring opportunities. The rea- period between the last decades of the 19th structuring spatiality seeking connections. sons behind this public spaces flattening in century and the outbreak of World War II in- Such an attitude drives to the weakening of Milan are both of a global and local nature. troduced into the city innovative collective the heterogeneous but highly intertwined Among the global ones, it is undeniable the spatialities, which opened up new connec- urban complex, which has always characte- impact of a widespread déjà vu of styles, pat- tions between urban parts. These phases, in rised this city. In many cases this attitude terns, materials, forms, and conformations turn, are rooted in a complex and articulated ended up trivialising public spaces, making caused by starchitects’ spread design bran- stratification substrate of new public spaces

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 165 conceptualisations inherent the period ran- is evident when scrolling through the press Gae Aulenti Square. Gated Beautification ging from the Napoleonic Milan domination review since 2014 of the most important The first case is piazza Gae Aulenti, a recently to the bourgeois city. In fact, between the end newspaper in the world. If compared with realised square in a new luxury settlement of the 18th century and the beginning of the the one of the previous twenty years, where of 290,000 square meters of offices and resi- 19th century the city collective dimension fashion and furnishing designers’ city was dential buildings now fully owned by Qatar was subverted by the break into the scene of celebrated, Milan suddenly reveals itself as Investment Authority. It’s a square soon came at least three new typologies of public space, a destination to experience great urban tran- to the collective imagination as a new cen- which had a profound impact on urban exi- sformations. Which combined with a series trality of the city, but which conformation sting frameworks. of some historical districts gentrifications represents one of the most contradictory and The first is the one introduced by great mo- occurred since the end of the 1980s, gives rai- excluding urban spaces that Milan has ever numental imperial voids, which enriched se to a new common perception of Milan as seen realised. The whole square is detached the dimensionally constant tissues of the the city of vibrant and collective spatiality. from city level, resting on a two-storey high city of breathtaking spaces, emancipating Among the others, the Boeri’s Vertical Forest, shopping and parking platform and enclosed Milan from its connotation of elegant but Hadid’s, Liebeskind’s and Isozaki’s skyscra- between tall buildings, revealing impermea- provincial city, and definitely involving Mi- pers and residential blocks, Koolhaas’s Prada ble to any spatial dialog with the context. In- lan in the embryonic Europe making. The Foundation Museum, Chipperflied’s MUDEC deed, the surrounding connections take place creation of large squares and urban axes Museum, Sanaa’s Bocconi University Cam- through gangways or stairs that are linked to which monumentally reconnected parts of pus, Foster’s new Santa Giulia district, and what are considered to be strategic points, the city, and the city with the territorial sca- the multi projected Porta Nuova District un- like the fashion and design district of Corso le, have not only resettled relations between doubtedly testify of an urban rewrite of the Como and the historic district of Isola, which different elements, but also introduced new city. However, far from the usual urban re- in recent years has undergone a gentrification spatial proportions. Indeed, the new ampli- naissance rhetorical within which such tran- process. The beautification and overdesign tude has made possible the emergence of an sformations are often described, it is equally to which the square was subjected, with in- urban landscape perception, introducing the undeniable that these projects act as indivi- tricate floorings, fountains and water games, view in the everyday notion of the city. dualities in the urban tissues, constituting at so as shelters of every shape and style – but The second is the introduction into the city most a sort of virtual architectural tourist iti- not a tree – can not mitigate the total sense of large collective indoor and outdoor surfa- nerary, a prestigious assemblage, but whose of urban alienation and isolation that cha- ces for temporary exhibitions, like the uni- implications in terms of collective spatiality racterises it. This segregating modality lies in versal one, that intensely light up points of must be rationally examined. Many and arti- real estate considerations, which saw in the the city for limited periods, reverberating culate are in fact the forms of collective space choice of rising from the city the attempt to their effects on the entire urban structure individualism linked to these new appearan- create a protected environment in the middle and life. A vocation this, which over time ces, as well as forms of privatisation of the pu- of the city centre. As a kind of gated com- strengthened becoming a Milan’s urban trait blic dimension they bring to light. munity with a very selected permeability, it worldwide known. “TimeLapseCity” is an urban investigation constitutes one of the broader examples of The third is a significant planning phase at experience characterised by an in-depth Milan’s public space individualisation, whe- the end of 19th century which defined the path about different collective space uses re the denying of the very essence of a square bourgeois Milan city, and where new ur- of some very thematised places in Milan. become the distinctive trait, as investigations ban geometries open up to dense dialogues Among these, three are particular useful to and drawings of “TimeLapseCity” researches between materials shaping up the city, ma- underline meaningful issues dynamics of reported and analysed. They particularly fo- king of different public space articulations spatial exclusion. The re-composition of city cused on the lack of positive domino effects the predominant material in the construc- maps returning implied, hidden, overlapped, of this act of urban revitalisation on the sur- tion of new urban equilibrium. Avenues excluded, mimetic, conflictual and contra- roundings, and on the lost occasion that an with gardens, urban parks, and collective dictory aspects has had the purpose to pro- intervention on such a delicate point of the buildings and surfaces enriched the city of a vide new grains and glances to be juxtapose Milan fabric could have represented. In fact, new set of structuring public spaces. to more conventional images and represen- this process of revitalisation in the dense city tations. Holding this perspective, it has been should not be limited to restricted zones but TimeLapseCity experimented the overlay between different could spread to the whole area, bonding va- Since 2014 Milan is considered again a city descriptions, analysis and interpretation rious parts of the city developed separately, under the spotlight. Its preparation for the techniques ranging from interviews to data due to the presence of the abandoned area World Exposition (2015) captures the world collections, detachment and re-design of on which this new district has been built. attention, although not for the exhibition in constituent layers, behaviours studies to re- The new district could play a vital role in the itself. Indeed, it is in the expansion of the city determine some spatial interrelations and creation of new active margins, and where from the fashion and design field to the one meanings. some opportunities of urban re-signification of the so-called “urban renaissance” that the could take place. Indeed, the need of public rebound of Milan2 has been perceived. This spaces capable of relating to other city areas,

166 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figure 1– Upper left: Gae Aulenti as an impermeable square (A. Manzinali, L. Merigo, M. Pigni, S. Cassader, S. Iacolina); upper right: Corso Buenos Aires as an in-between space of global (blue) and local (green) stores (A. Angiolini, M. Crippa, J.A. Tassoni); lower left: Tortona district’s gentrificated tissues and temporary events (M. Attucci, T. Colli, G. Duranti, M. Paronuzzi, P.P. Franceschini, A. Pirinoli); lower right: Tortona district’s enclaves (M. Baggiarini, E. Catozzi, G. Rizza, S. Barone, H. Yang, A. Zhan) subjects and objects, and, as much as possi- unwanted parts to isolation. Among them, Tortona district. Discontinuous Flows ble, being open to cross influences, clearly a regional railway station, which instead of The second case has focused on Tortona de- emerges from the opposite effect produced being considered an important connection sign district, a former industrial area original- by the self-referential public space that have with the extended urbanised territory, has ly located in what was the South margin of been finally realised. The diagrams produced been considered a point of possible social the historical city tissues beyond the railway by the research experience show instead the degradation from which to separate. To em- belt toward the agricultural lands. Since the attempt to control through the design the re- phasise Gae Aulenti Square self-referential 1980’s, advertising producers, fashion de- alised public soil, depriving it of urban ferti- character, despite its being the core of a signers, photographers, and artist’s ateliers le opportunities. The whole new settlement whole new district, it is a folding building began to reuse abandoned factories spaces and the square in it isolate themselves from like a snail that surround it, offering to the giving rise to one of the first gentrifications the context through physical barrier of the outside world a flat and impenetrable mir- in Milan. It is characterised by an urban plot elevation from the city soil, condemning the roring surface. originally mixing important manufacturing

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 167 realities like steel, large scale porcelains the large industrial courtyards became sort alive, deeply marking the urban bands refer- furnishings, energy production, and with a of gated communities, with locked gates and ring to this road despite its actual complete consolidated network of supporting small surveillance services. With this, the connec- homogenisation. In fact, since it has become manufactures. The urban grain is thus very tive social fabric linked to workmanship di- a globalised shopping street, it no longer ap- discontinuous, with many scale shifting gi- sappears, being replaced by a plethora of re- pears as a boundary-connection between two ven by the interweaving of giant buildings staurants supporting the ‘something-weeks’ social spheres, but rather as a completely au- with extremely wide outdoor storage surfa- visitors. It has therefore lost the enlarged tonomous element inserted within two very ces and smaller buildings, often also mixed meeting dimension of a social community, different urban districts. If originally it was with residential, and with their smallest and being substituted by very restricted ones. a mixed commercial space where elegant intimate courtyards. It was added to this an The research has highlighted and schema- shops were coexisting with neighborhood urban fabric made also of after-work spaces tised through diagrams these public and stores, its progressive logo branding transfor- and union-workers headquarters, innerva- collective intermittency modalities. Despi- mation made of it an urban scale non-lieu, a ting of sociality the large manufacturing ur- te the dominant spatial and uses typologies sort of alienating strip totally unrelated to its ban blocks. In concrete terms, this size blend involved, the flexuosity inherent industrial context. In the recent decades, the two urban had made possible the many replacements spaces themselves, their malleability and de- bands developed along the commercial road while maintaining a strong space and uses clinations opportunities, the district can’t be have turned into two of very representative differentiation. In fact, it wasn’t necessary considered permeable and porous. The many Milan contemporary urban environment. to subdivide the space, since larger spaces parcelling and mixed activities are accessi- The one originating form social housing ac- have settled major functions like MUDEC ble and connected by the large but extremely tually accommodates an extremely vital and museum, Scala’s theatrical scenery labora- gated industrial courtyards. These surfaces mixed neighborhood, where different eth- tories, and world-famous brand showrooms. are thus permeable for collective and pu- nicities, especially from North Africa, India, The factory gates, which for a long time had blic transit when they become a percolated and China, coexist with young professionals enclosed a feverish Milan’s humanity, today exhibition space. In the everyday life of the and retired employees. It is a very complex are open to the world through the recurring city, apart great museums and art galleries, and stratified urban environment, where se- ‘something-weeks’. At the known in the and some small injections of co-working veral generations and backgrounds identify world Design-Week and Fashion-Week are spaces promoted by the municipality, they one of the most intense area of urbanity in now in fact to be added the Food-Week, the remain as secluded bubbles sequence. With Milan. On the other side of the road, the large Music-Week, the StreetFoodParade-Week, the second wave of reuses, this stiffness has blocks of the bourgeois city are innervated the SkateFilmFestival-Week, the Spring- further accentuated. The establishment of with tree-lined boulevards and linear green Week, and so forth. luxury design and fashion brands headquar- squares, in the recent times subjected to vir- A first crucial aspect emerged through the ters occupying whole industrial blocks – e.g. tuous and experimental participatory urban urban investigation is the massive gentrifi- Armani, Moncler, Fendi, to name a few – are actions involving residents and workers of cation to which the area has been subjected. ordinarily open to insiders only. the area. Here the social mixing is less varied, Although it has not been promoted by real although in the years it has lost its prevalent estate organisations, and the urban market Corso Buenos Aires. Urban dissociations residential connotation and has mixed with has leaned on an already consolidated urban The third case proposes an investigation of specialised professional offices and shops, transformation, the self-definition and the Corso Buenos Aires, one of the longest shop- as well as with users of its outdoor public pervasiveness through which the replace- ping road in Europe (1.6 Km) and historically spaces also coming from other parts of the ments have occurred haven’t mitigated the coinciding with a suburban axis connecting city. The investigation had focused both on effects of social selection and expulsions. the inner city with the metropolitan scale the strangeness and contradiction emerged In fact, this self-managed transformation territories. Specifically, it was linking the Mi- by the dematerialisation of the road typical promoted by some pioneers of the gentrifi- lan city core with Monza, home of the sum- of urban scale non-lieu and its effects in re- cation, had been so deeply influencing the mer Royal Palace, as well as one of the most lation to different contexts and urban scale. collective imagination to became a kind important industrialised region in Italy. Three are in fact the dimension references at of powerful social filter deciding between When at the end of the 19th century, Milan which it has been analysed. The first deepens admitted and not admitted, and going well planning extended to outside the city walls, the road as a single urban component, ta- beyond the economic discriminant. This involving pre-existing urban elements, this king into consideration its materiality, uses has had its concrete evidence in the manage- axis had been re-designed in a definitive and users perceptions, the spatial organisa- ment of revitalised space. In fact, in the early way just close to 1906 Milan universal ex- tion, the transformation over time. From the stages of this transformation process, large position, thus localising a dense sequence of spatial point of view, the original division industrial enclosures were purchased and new urban blocks. In what was a planning has shifted in height. In fact, the incessant split by professional communities, and the attempt at a cautious mixing, the road was sequence of shops creates a sort of almost introduction of new subjects was decided on split into two parts: on one side it was deci- immaterial base on which lay the late 19th case-by-case criteria based on social, cultural ded to locate the social housing, on the other century architectures, like a fluctuating pa- and identity affinities. Since the beginning, the bourgeois one. It’s a division today still rallel city. The sense of detachment betwe-

168 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue en the two sections is further sharpened by Paolo Pomodoro (architect and planner); Sebastia- Rehabilitation of old the fact that the base is the expression of a no Brandolini d’Adda (ETH Zurich). For further globalised repetition, while the city that information please visit www.ibidemcity.com. commercial Buildings overwhelms is a very local architectural 2. See, among others: Wainwrigh, O. “Expo Ghassan J.M. Aldweik mixing of Liberty Style and typical Milan’s 2015: What Does Milan Gain by Hosting this Blo- residential courtyard typologies. At this ated Global Extravaganza?” The Guardian. May same scale, the relationship between the 12, 2015; Sylvers, E. “For Evidence of a Rebound in Introduction users and the space is exclusively based on Milan, Just Look Up.” The New York Times, March This paper introduces a longstanding Pale- the consumption, putting in the background 13, 2014; O'Riordain, A. “48 Hours In: Milan.” In- stinian City which has exited – and still does its essence of being a public place. The road dependent, April 4, 2014; Sanderson, R. “How Mi- – for more than 5000 years, and which is dee- here is just a device leading from one inside lan’s Architectural Makeover is Boosting City’s med as one of the rare Islamic cities that has (shop) to another (shop), to end in an under Renaissance.” Financial Times, May 8, 2015. managed to maintain its historical architec- (subway), translating with great realism the tural heritage, bearing the magnificent tou- Virilio’s Ville Panique twilight of certain ur- References ches of past days. Hebron is therefore a major ban places. The second dimension of investi- Augé, M. (2013) Tra i Confini, Mondadori, Milan reference in the study of Palestine`s history gation, gives evidence of how variable in the Bauman, Z. (2001) The Individualized Society, Po- and of Arabic Islamic civilization in general. contemporary city can be the concept of in- lity Press, Cambridge Hence, it constitutes an open museum for between space, which commonly is referred De Certau, M. (1998) The Practice of Everyday studying not only the cultural heritage evo- to unclassified and uncharacterised spaces Life, University of Press, Los Angeles lution of an Arab City but also its social evo- of the city. Indeed, although apparently ex- Ghel, J. (2006, 1971) Life Between Buildings. Using lution, with its buildings and urban texture tremely vital, this long shopping road is like Public Space, Island Press, Washington depicting the story of the growth and evo- an in-between element, separating the late Innerarity, D. (2008) Il Nuovo Spazio Pubblico, lution of families and tribes, social relations revolutionised bourgeois and working cities. Meltemi, Rome and the racial and religious roots of its resi- But as other research diagrams emphasised, Lynch, K. (1972) What Time is This Place? The dents (archive, 2010) at the large scale Corso Buenos Aires also MIT Press, Cambridge, MA The Old Town enjoys a rich architectural marks other boundaries, like the ones betwe- Sassen, S. (2014) Expulsions: Brutality and Com- heritage. It differs from many other simi- en the city core and the northern urban ex- plexity in the Global Economy, Harvard Universi- lar cities by the fact that it mainly boasts a pansions and the other between the com- ty Press Cambridge, MA popular architectural, with only a few offi- pactness of the ancient urban tissues and the Secchi, B. (2013) La Città dei Ricchi e la Città dei cial-style buildings. It is very harmonious increasing fragmentation of the suburbs. It is Poveri, Laterza-Anticorpi, Rome architecture, reflecting the social and class not then its boundary identity that has been Sennett, R. (2011) “Boundaries and Borders” in Li- harmony of its citizens. Rarely does one find questioned over time. Rather, the forms and ving in the Endless City. The Urban Age Project, a palace that is architecturally and artistical- the meanings through which it occurred. If Phaidon, London ly different from other residential buildings, in its first demarcation, this place was con- Tonkiss, F. (2013) City by Design. The Social Life to the exception of a few Mamluk-style bu- ceived as a margin in the sense of a place of of Urban Form, Polity Press, Cambridge ildings and some mosques, thus making it mutual contaminations, today it represents especially unique. Through various contri- a suspension, or also a cut, which interrupts bution, this paper will attempt to shed light the city. on Hebron`s history and architecture, using a smooth style which facilitates information Notes transfer and delightfully reveals the city`s be- * Candidate at Urban Planning, Design, and Po- auty. It also introduces one of the region`s lar- licy PhD Programme, DAStU Department of Ar- gest and more successful mass rehabilitation chitecture and Urban Studies, Politecnico di Mila- projects (Sherlock, 2010). no, [email protected] Although the following articles were draf- ** Architect, Urban Designer and Scholar, Ibidem De- ted scientifically, based on sources, referen- sign & Research Platform, [email protected] ces and annotations, this publication is not 1. The “TimeLapseCity” academic rese- intended to underline our scientific capabi- arch is the result of a fertile dialogue coordinated lities in academic documentation, we have by Martina Orsini with the collaboration of Bea- therefore, forsaken all annotations and suffi- trice Galimberti between the following subjects: ced ourselves with a select list of sources and students of Urban Principles Course (Architectu- references. re B.Sc., Civil Architecture School, Politecnico di We hope that this paper would boost public Milano, A.Y. 2014-15, course held by prof. Martina interest in the Old city of Hebron, as well as Orsini, tutor Beatrice Galimberti); Città Metropo- in Palestine`s another historical center. litana di Milano represented by Nausicaa Pezzoni;

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 169 Problem of the Study The Elements of the Old City: Architectural Elements: Hard conditions and problems that face the The Mosque Buildings constructed in Hebron during pre- old city in Hebron – whether from economic, The mosque is considered the spiritual, reli- vious periods are classified according to fun- political, and social aspects –, and citizens’ ne- gious and cultural center of the city. Usually, ction. In periods prior to the modern era, the- gligence of their old homes, the fear of losing the mosque is situated in middle of Islamic ci- se classifications fall into seven main types this distinguished architectural heritage, ties, but in Hebron the Abraham Mosque is si- as follows: and the urban human intervention on these tuated at the main axis of the West-East main buildings through the annexation of some market street, and in front of it is the biggest Religious Buildings part and demolishing some old building un- open space in the city. The main relationship Islamic architecture of mosques, hospices der the pretext of having new building, and between the Mosque and the open space is cha- and faith schools in Hebron represent a va- the lack of people’s awareness regarding the racterized by educational, social, economic and riety of architectural styles defined by the pe- importance of these houses in the formation recreational activities which take place there. riod. Prominent examples include the Ibra- of city’s identity, all of these factors lead to With the population growth of the city other himi Mosque, Sheikh Ali Baka’a Mosque and the loss of this vast amount of architectural mosques appeared in the old city to serve other many faith schools like Zawyat Abu Errish in historical and important elements. more distant quarters. High minarets and the Qaitoun, Zawyat el-Adhami near the Sultan It is worth mentioning that, the settlements’ big domes of the mosques in the city show the Pool, Zawyat al-Ashraf el-Magharbah near attempt to obliterate the Arab and Palesti- great importance of mosques in old Islamic ci- the Ibrahimi Mosque, and Sayyedna Ibrahim nian architectural heritage, and the process ties, due to their religious significance. Khalil Hospice (Summat). of Judaizing these elements, along with the greatest disaster represented in people lea- Open Spaces Educational Buildings ving their homes from the old city. Therefo- The open space concept applied in most of Schools started to appear in Hebron hundreds re, we shall realize all of these elements col- the Islamic cities, and was defined according of years ago, even before the Ottoman period. lectively and take them into consideration to the form, size and function of the open There were many schools, especially during so as to keep preserve the urban and archi- space. The old city of Hebron was characte- the Ayyubid and Mamluk periods. Examples tectural heritage of the old city. rized by a sequence of hierarchical spaces, include the Qaymaryah School near the Ibra- each differing in form, dimension and even himi Mosque’s northern gate (now occupied Research Objectives in function (Hakim, 2013). by Jewish settlers), Fakhryah School and Sultan The research includes achieving the fol- Hasan School, which was initially part of the lowing objectives: The Suq (Market) Rabat Mansouri station. The focal point of aca- 1. Preserving the existence of origi- Hebron was considered one of the biggest com- demic life in Hebron was the Ibrahimi Mosque, nal inhabitants in the city and encouraging mercial centers in the south of Palestine and where study groups took place on topics like other families to live in the city. Bilad Al-Sham (Syria, Jordan and Palestine) and canon, the traditions of the Prophet, the Quran 2. Restructuring and re-planning the the majority of its population worked in com- and the language of science. It seems that the old city so as to find suitable residential, tou- merce. This fact is reflected in the planning of large number of faith schools bridged the gap ristic, and commercial areas that include all the city with its big Suq (market) which runs left by the scarcity of regular schools. services, cultural and social needs in a proper from the north-west to the south-east. In addi- and manageable way. tion, there are outside seasonal markets at the Health and Social Services Buildings 3. Documenting Islamic and histori- cross-roads (Abu Siriyya, 2009) The architecture of health and social services cal architecture in the old city. buildings (hospitals, baths) represents a key The Residential Areas part of the urban fabric of Hebron. These bu- Research Methodology The location of residential quarters in tra- ildings are usually found near the city center In order to achieve the research objectives, ditional Islamic urban settlements was gui- for easy accessibility. A count of the baths in we will be following the steps below: ded by a concern to protect and to exploit Hebron –according to references- revealed 1. Shedding light on the old city from natural elements: water, sun and wind. The that they are five in number, bearing in mind urban, architectural, and historical aspects balance of the old Islamic cities is the struc- that the population -until recently- was only through referring to studies and references ture, which was always achieved through around 4500 people. There were only a few that tackle the topic in a way or another. division and sub¬division into the segmen- hospitals. 2. Selecting study samples on which tal residential quarters that surrounded the we shall conduct our analytical study from various public areas. There is no absolute se- Administrative and Military Buildings urban and architectural aspects. This will be paration of residential and other elements in Examples of stations in Hebron include Al- done through organizing field visits to these the city. Houses can be found above shops. In Rabat Al-Mansouri, which is believed to have samples, visiting its inhabitants, and gathe- relatively quiet access streets there are often been established during the Fatimid period. ring the needed data. numerous workshops and shops, and some- It was mentioned by Nasir Khusraw in his times above some spaces which were used as book ‘Safar Tamih’ as a Castle (DWEIK and houses (Abu Siriyya, 2009). SHAHEEN, 2017).

170 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Commercial Buildings Reuse of old buildings: 1. Reuse of old serviceable buildings Commercial buildings reflect the magnitude Importance and necessity of Reuse: available in the city such as markets, commer- of trade in Hebron, which was a key com- The social relations that was prevailing in cial shops, public baths(hammams), yards, mercial center famed for trade in fruit, gra- the past started to change towards more in- lakes, water, canals, mosques and other public pe derivatives, wool, and leather. It was also dependence, and that resulted with a whole services, in this case care should be taken when famous for leather bottles and the pottery change in the social and family structure as reusing to preserve the architectural and histo- industry, plus many handcrafts. Hebron was it became relying on the presence of the de- rical elements of the building. renowned for its commercial markets and pendent family (nuclear), and as a result of 2. To supply with these services within variety of goods. The commercial movement these social and family changes number of a residential building or a group of residen- was at its peak during the Mamluk and Otto- new requirements emerged on both the level tial buildings, or within an additional service man periods, when many markets emerged. of city as a whole and level of family or the building that is not needed, like the conver- Wakalah Market: The name ‘wakalah’ (which residential unit in particular. sion of the public baths to a museum due to translates as ‘agency’) is usually given to bu- Starting From the aim of preserving the hi- the presence of more than one Turkish bath ildings used as a dwelling for foreign mer- storic buildings in the city and making it in the city, or conversion of some of the re- chants and to store their goods. It is a squa- busy with inhabitants and facing the settling sidential buildings into schools in minimal re-shaped construction accessed through extension, there was a necessity to set a clear architectural interference, in this case care one wide gate, to allow entry to camels and and precise philosophy aiming at the reu- should be taken when doing the convergen- horses, and consists of separate warehouses se of old city as a residential city which has ce of the use in order to keep the availability on a ground floor overlooking an open yard. the basic public services, and thus to reuse of some elements that indicates the original They have all the necessary services and faci- the large residential buildings as residential use of the building. lities, while upper floors also have suites for apartments for nuclear families having the 3. Supply of these services through the merchants overlooking the yard. These wa- necessary services and meet with the vital rebuild of damaged parts, whereas the pro- kalah were established by the government needs of the current family by means of ma- cess of rebuild is undertaken with the same and many individuals who had their own king minimum adjustments in the traditio- old architectural style, and care should be wakalah. They were usually established by nal planning of the city as a whole, as well taken to ensure using the same methods and a senior merchant who had gained the ru- as the planning and design of the residential materials in rebuilding process. ler’s trust and acted as an agent for foreign unit (hosh) in particular. It is also worth to indicate that some merchants. This is where the term wakalah of the services are offered in the completely or ‘agency’ comes from and their existence Bases and mechanisms necessary for the reuse of demolished areas which is difficult to rebu- denotes the state’s status and economic pro- the historic buildings: ild for constructional reasons, where these sperity (Hakim, 2013). The translation of this philosophy to an ac- areas can be used as yards or as car parks. The Wakalah market building was used to tual situation required to set basis by which Second, preservation the traditional plan- accommodate visitors and junior merchants the reuse on city level in general and on resi- ning and the architectural composition of who arrived from different villages in the vi- dential unit level is undertaken. the city: cinity to spend the trade season in the city. Even though the original reuse of the city They sold goods on the ground floor and Reuse on city level in general: as a residential city guarantees the preser- resided on the upper first floor. Rooms were Considering that the original use of the city ving of its distinguished architectural featu- then used in different ways, with stores on is as for residential use, thus the processing res, but this process should be under taken the ground floor used to manufacture tradi- of reuse of the historic Old City as a residen- within several adjustments which guarantee tional furniture and upholstery. Sections of tial city is relying on the following bases: the preservation of its unity and its cultural the first floor were turned into residential 1. Offering the necessary public servi- heritage. apartments for families in 1970 and rooms ces for the residential buildings. This can be done by preserving the fol- were used as bedrooms, kitchens and living 2. Preserving the traditional planning lowings: rooms. Concrete brick spaces were added and the architectural composition of the old 1. The planning elements for the city to meet new needs. Today, the building is city. such as the old fabric areas, and other styles abandoned, except for some parts of it (Abu First, offering the necessary public services of separated and linked buildings. Siriyya, 2009). for the residential buildings: 2. Narrow tracks and opened Residential buildings are in need of offering courtyards which link the fabric parts with Traditional residential houses in Hebron the necessary general services to serve the in- each other. Some of the residential houses in Hebron’s habitants, and due to the difficulty of adding 3. Horizon line and building heights. Old City date back to the late Mamluk pe- new buildings inside the borders of old city 4. The ancient archeological site in riod, at least those on the ground floor, and according to old cities according to protec- the old city. other architecture elsewhere dates from the tion and preservation legislations, the sup- 5. green and open areas. Ottoman period (1517-1917). ply of these services are being undertaken by three ways:

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 171 The reuse by residential unit level (hosh): Fourth direction providing with free move- goals, while the complicated connection of The process of reuse of the old residential bu- ments and easy transports, providing with the architectural fabric does not give the in- ildings is undertaken based on dividing the easy methods for transportations through habitants the feel of privacy, in spite they live big residential buildings (hosh) to indepen- the residential apartments, and the most im- in a separated and independent apartment. dent apartments taking in consideration the portant treatments that were followed: Also, several obstacles are facing when following points: 1. Raising the swaddles of doors that doing the designs and the major one is the 1. Providing with privacy and depen- with low heights. overlapping of the properties, and the staff dency for each apartment. 2. Enlarge the narrow doors. of the engineering office may be obliged to 2. Providing with necessary needs for 3. Treating the stairs by changing and a compromise with the owners which does each apartment. amending its ratios. not fulfill the complete privacy, and in other 3. Providing with suitable envi- 4. provide with services (baths and cases it is possible to divide the building into ronmental conditions for all services. kitchens) whereas they are located in places apartments due to the complications of this 4. Providing with free movement and easy to access. problem and failing to reach a common un- ease of transfer between the spaces. 5. Using metallic stairs in places not derstanding draft between the owners. 5. Preserving the architectural ele- possible to use the stone stairs in. ments for the building. Fifth direction preserving the architectural In terms of providing with necessary needs First direction to provide the Privacy By pro- elements of the building: Preserving the ar- Throughout the evaluation of this experien- viding the independency for the dwelling chitectural and historic elements in the bu- ce, it was clear that all the bases that were in terms of spaces, services, entrances, and ilding is considered as a vital as preserving followed have fulfilled the desired targets, securing the comfort for the residing people the historic and cultural heritage of the city whereas a number of necessary services were without any interference from the outer en- and is one of the important architectural ele- provided to all the residential apartments in vironment. ments which is being preserved: spite of the presence of several obstacles such By studying the status of the old buildings, 1. Open yards (courtyards). as the small size of some apartments which it was found out the availability of four dif- 2. Covered yards (corridors). made it not possible to provide with services ferent types of buildings in terms of the 3. Terraces (Almastaba), as architectu- within internal spaces, whereas it is added to possibility of the convenient solutions to ral elements not to be removed unless whe- opened yards. In general, the preserving of provide the privacy to the inhabitants and re necessary (terraces: are spaces under the opened courtyards by avoiding being roofed dividing the building into separated residen- room floor, and its entrance is from the same or covered is not desired by the residing peo- tial apartments. room used for storing purposes and has va- ple, whereas these yards cause annoyance to Second direction, providing with the neces- rious shapes). people residing regarding using it in winter sary needs by providing with the necessary 4. Stone tiles for opened yards and roo- time, and nowadays there are studies to solve services to meet with the new requirements fed ones whereas they are treated and repaired. this problem in two directions: to the old dwelling, which was not an avai- 5. Wooden doors and cupboards and First direction, DE signatory, by partial cove- lable in the old building or was available in windows metal safe guards as architectural ring of the opened yards or the movement a way which does not coincide with the re- elements. axes, ensuing the supply of lightning and quirements of the modern living, and some 6. Simple shape of stairs. ventilation. of the most important services is providing 7. Stepwise and interference in the Second direction, utilized materials, by con- with the sanitary units, dependent kitchens elevation. centrating on using construction materials and its enclosure. Also, the following are considered in the pre- in harmony with what is available By studying the status of the old buildings. serving aspect: Two types of buildings were found in terms 1. Avoiding adding new architectural In terms of providing suitable environmental of finding the suitable solutions to provide shapes or using new materials which does condition: the necessary needs. not fit with the whole shape of the building By evaluating this experience it was found Third direction, adding necessary treatments 2. Adding the new opening which suit out that most of the set out solutions have to provide light and normal ventilation by: the old ones in terms of shapes and ratio. reached the desired target in terms of provi- 1. Making additional openings or en- 3. Removing the new additions which ding with maximum lightening and normal largement of the original openings in har- affect the general looking feature of the buil- ventilation in spite of the presence of some mony with the existing architectural com- ding (Feilden, 2007). obstacles like making additional openings position or enlargement of the original openings 2. Good direction in terms of lighte- Evaluation of the reuse of Historic Buildings for structural reason or interference in the ning and ventilation for all the additional In terms of providing with privacy properties, also the connection of buildings services (Baths and kitchens). It was clear from field visits and the public (especially the parts of the old fabric) some- 3. Using artificial ventilation in neces- opinion surveys undertaken in the old city times prevent the normal ventilation for the sary cases if it is not possible to gain normal that the architectural solutions related to additional services, in this case the artificial ventilation. providing with privacy mostly reached the ventilation is used.

172 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue In terms of providing free movement and easy vaults to the buttresses of the columns and References: transportation: inside the walls in such a way that all four ABU SIRIYYA, A. E. A. 2009. Old Hebron. The charm By evaluating this experience, it was found joints make up one ceiling, a pattern which of a historical city and architecture. Hebron. out that most of the solutions set out to fa- is repeated throw out the building but with ARCHIVE, H. M. 2010. Available: http://www.he- cilitate the movements reached its desired different heights and sizes the problems the bron-city.ps/ [Accessed]. goals, in spite of several obstacles which pre- building face: DWEIK, G. J. & SHAHEEN, W. S. 2017. CLASSIFICA- vent finding the treatments, and mostly the a. Water, the storage and flow of wa- TION OF RESIDENTIAL BUILDINGS IN THE OLD difficulty of adjusting the stairs ratio due to ter, and the resulting damp. CITY OF HEBRON. Structural Studies, Repairs and the lack of enough area and difficulty to raise b. The old sanitation system, the re- Maintenance of Heritage Architecture XV, 171, 111. up the swaddles of doors or enlarging it for maining brick channels, the sewage system. FEILDEN, B. 2007. Conservation of historic buil- structural reasons. c. The external electrical connections, dings, Routledge. striping of the wiring. HAKIM, B. S. 2013. Arabic Islamic Cities Rev: Buil- In terms of preserving the architectural elements d. The doors, windows, and cupboards ding and Planning Principles, Routledge. in the premises: which are made of wood and broken. SHERLOCK, R. 2010. Palestinian in bid to revive By evaluation of this experience it was found e. The plaster work which has deterio- the old city. Hebron residents put on traditional out that all the distinguishing architectural rated and flaked in places. food festival. elements of the old building were preserved and were shown in spite the presence of the The second stage, the new function and drawings terraces (Almastaba) problems which are of the project. considered as a distinguished element that 4. The New Function: Suq al wakala should be preserved, however its presence building has its own special historical value, in sometimes makes an obstacle preventing that's why "Hebron Rehabilitation Center" the possibility of using spaces, and conse- (H.R.C) focused on rehabilitating and plan- quently sometimes they are removed under ning to reuse it as a (Guest House) to cover the a condition that the building is consisting of H.R.C needs to have a rest place for its guests. another terrace. Palestine Polytechnic University (P.P.U) -Which had a major part in rehabilitating Display and analysis of a commercial and conservation projects to protect the ci- building which had been reused: ty’s cultural heritage- had the honor of re- Project Introduction: studying the project and designing it accor- 1. Location: Suq Al wakala building is ding to suggestions and terms set by both located in the old city of Hebron, to the south P.P.U and H.R.C, and the project contained of the Sawakneh neighborhood and to the many main functions, such as; Restaurant, east of Qazazin neighborhood on the Qasaba Coffee shop, Entrance Hall, Lectures Hall, Be- street (Qazazinst.) that links Ein Alaskar area drooms and the other building utilities. (The northern western entrance of the old city) and the Abraham mosque close to what is called square of the Suq (Eskafiyeh Suq). The important of this building stems from its closeness to main entrance of the old city like (Khosq al far) and Al Khan (Suq Al La- ban) entrances. 2. The composition of the building: The building consists of an open court surrounded by spaces of 2 floor height. the ground floor includes 12 shops the merchants used for selling their goods six of these stores open to the court and the other 6 opens on the Qasaba street directly. The first floor was used as a ho- stel (sleeping area) for the merchants coming from outside of the city. 3. Methods of construction: The me- thods employed in this building are the sy- stem of load-bearing walls where the weight Figure 1- Panorama image shows the entrance and courtyard of the building is transferred from the intersecting Arab

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 173 Mainstreaming Climate Mainstreaming Climate Resilience into creating synergies among them and being Urban Planning aware of the trade-offs (Berry et al., 2015; Lan- Resilience into local Even though CC, with its medium to long- dauer, Juhola, & Klein, 2018). planning frameworks: term uncertainties, challenges conventional the case of Barcelona’s urban planning, the majority of cities conti- Barcelona’s Climate Plan innovative Climate Plan. nue to employ traditional planning approa- Barcelona is a coastal city with a population of ches (e.g. dedicated sectorial plan) that often 1.6 million inhabitants1 distributed in an area Massimiliano Granceri* lack regarding operationalisation (Tiepolo, of 102,2 km2. Capital city of the autonomous Ponte, & Cristofori, 2016; Wheeler, 2008). community of Catalonia and centre of its me- CCA, because of its cross-cutting, might be tropolitan region, namely Area Metropolitana Introduction integrated (mainstreamed) into several exi- de Barcelona (AMB), which embraces 36 muni- Climate Change, CC henceforth, is one of the sting policy sectors, e.g., urban planning, wa- cipalities and more than 3 million inhabitants2, main challenges affecting cities’ present and ter management, social care, mobility, civil Barcelona is composed of ten municipal di- future. The last years have been momentous protection. Indeed, the process of mainstrea- stricts governed by the Ayuntamiento3. Barce- in the setting of a global agenda tackling CC ming, when focused on local levels, involves lona city and surroundings have a warm tempe- through the outcomes of the 3rd Interna- a cross-sectoral integration, both horizontal rate climate – typically Mediterranean: hot and tional Conference on Financing for Deve- and vertical of policies and measures, into humid summers, mild winters, and rainfalls lopment, the UN Sustainable Development ongoing urban development planning pro- are mainly in spring and fall. According to last Summit, the UN-Habitat III conference as cesses and existing plans or programmes IPCC’s report (2014) and Catalonia’s Meteoro- well as the 2015’s COP21, better known as (Ayers, Huq, Wright, Faisal, & Hussain, 2014; logical Office4, the Mediterranean zone, where the Paris Agreement Conference, which gave Huq, Rahman, Konate, Sokona, & Reid, 2003; Barcelona and Catalonia are located, will proba- an emphasis to CC Adaptation (CCA). Diffe- Klein et al., 2007; Runhaar, Wilk, Persson, bly be one of the regions on earth that will un- rent international organisations (e.g. UN-Ha- Uittenbroek, & Wamsler, 2017). The main- dergo the most significant changes. The main bitat), alliances (e.g.C40), foundations (e.g. streaming process, when referred to CCA, risks forecasted for this region and which have R100C’s Rockefeller foundation) have been can be considered either an alternative (Uit- started to be awarded in the last years, are i) the investing in the last decade to build networ- tenbroek, Janssen-Jansen, & Runhaar, 2013) mean temperatures rise involving heatwaves ks and guiding schemes encouraging and or a partial complement (Wamsler, 2014) to and fires; ii) the change in the rainfall pattern supporting cities’ CCA and Climate Resilien- the conventional urban planning approach. involving floods, marine storms and droughts; ce mainstreaming. Resilience notion is still Among the several benefits, it can help local iii) the sea level rise. a buzzword that has gained increasing pro- governments in framing more dynamically Since January 2018, Barcelona has a plan, na- minence within the literature on cities and CCA strategies and integrate them with other mely Pla Clima, that tackles CC comprehensi- CC in the last two decades (Meerow, Newell, institutions’ policies (Reid & Huq, 2014), cre- vely, which was the output of a co-production & Stults, 2016). Frequently used terms such ating synergies with other policy sectors’ ta- process of seven months, from July 2017 to as ‘climate resilient’, ‘climate-proofing’, the sks, being resource-efficient, avoiding “silo” January 2018, with all the municipal sectors ‘resilient city’ or ‘urban resilience’ empha- mentality and “turf wars”(Klein & Persson, and more than 100 stakeholders involved. The sise the idea that cities, urban systems, and 2009), dealing with the conformance/per- risks and hazards that were taken into account urban constituencies need to be able to quic- formance dualism (Therrien, 2010) and with in the Plan were analyzed with the support of kly bounce back – or even bounce forward the CCA/CCM dichotomy (Di Gregorio et al., the AMB, which already did the vulnerability – from climate-related shocks and stresses 2017; Landauer, Juhola, & Söderholm, 2015). and risk assessments of the whole Barcelona (Leichenko, 2011). CCA and CCM have been often seen separa- metropolitan area (AMB, 2015; Ayuntamiento This paper spotlights the case of Barcelona tely or in opposition by local governments’ de Barcelona, 2014). The main risks, which are municipality’s new Climate Plan, whose in- policy and decision-makers, and the majori- directly climate-related, are: novativeness lies on the approach used to ty of cities with a CC-oriented plan tackles - heatwaves and mean temperature ri- co-produce it and on the comprehensiveness them separately (Reckien et al., 2018). CCA sing adopted for tackling the climate issue – both and CCM plans are rarely integrated among - droughts CCA and CC Mitigation (CCM) were inclu- each other, as well as with the other plans - floods ded jointly with two other objectives, i.e. and strategies, e.g. Master plans, Land-use - sea level rise (coastal stability). Climate Justice and Citizen Action Enhance- plans and Sectorial plans (Tiepolo, Pezzoli & In addition to these hazards, other six inter- ment. The focus was placed on the internal Tarchiani, 2017; Tiepolo, Ponte & Cristofori, linked issues and risks were taken into account: exchange among bureaus and municipal 2016; Wheeler, 2008). Both CCA and CCM - air quality departments, and the citizens’ participation are important in order to tackle CC, and the - fires through the official municipal online plat- process of mainstreaming Climate resilience - biodiversity form that provided an outcome of 112 offi- within existing local planning frameworks - urban heat islands cial proposals. can theoretically help to make them both - energy flows operative and integrated, avoiding conflicts, - critical infrastructures.

174 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue The Pla Clima is the first formal and offi- lience Strategy (2016), which is the umbrel- tions, private companies – and 112 were the cial Barcelona’s municipal act where CCA la programme led by the Resilience board proposals uploaded in the online platform6. is defined, jointly with Resilience, as one of at the Infrastructure office (Chelleri, 2018). 100 proposals were accepted, and the Clima- the four objectives – the others are CCM, The Urban Resilience strategy included CC te focus that received more attention by the Climate Justice and Active citizen participa- and mentioned it as one of the three issues citizens was CCM with 46 proposals. Moreo- tion – even though the CCA issue has been that the city has to tackle to be resilient – ver, CCA proposals were 24; Citizen Action included in the local municipal planning the other two are critical infrastructure and Enhancement received 27 ideas and; Climate framework since almost ten years (e.g. Green socio-economic care. Justice got 15 proposals. and Biodiversity Plan, Water security plan). The Plan considers and integrates 33 existing The success of this Plan lies on the follow- Regarding CCM, Barcelona has already ex- plans, programmes, protocols and strategies, ups that were considered as a requisite for a perience and plans since 2002 with the first e.g. Urban mobility plan (2013-2018), Green climate resilience-oriented implementation. attempt of CCM, namely Energy Improve- Infrastructure programme (2017), Water pi- In fact, the 1,2 million euro fund was crea- ment Plan (2002-2010) and recently with the pes infrastructure plan (2006), Drought pe- ted for supporting local organizations in the second CCM plan that was approved in 2011 riods Protocol (2017), Heatwaves prevention Plan co-implementation, and every two ye- (Pla d’Energia, Canvi Climàtic i Qualitat de and preparedness plan. The aim was to frame ars a set of maximum 20 projects led by local l’Aire 2011-2020). them all in synergy with the Plan’s objectives organizations will be selected accordingly to The Climate Plan of Barcelona compiles the for 2030, which are: 45% GHG emission per their climate-relatedness. This year has alre- existing strategies and it plans a set of new capita reduction (considering the year 2005), ady started the first 2-year phase and most of actions in order to achieve the objectives reducing the water consumption to 100li- the projects are related to tackle CC through signed in the 2016’s Barcelona Climate Act, tres/hab./day and 1m2/hab increase of green CCA (7 out of 11). while responding to the commitment that public space, eradicating energy poverty and the city had acquired with the signing of the enhancing climate-oriented citizens action Notes Pact of mayors for energy and the climate through a fund of 1,2 million euro. * Inter-University Department of Regional and (2017), adding new specific ones. From July to September 2017 the municipali- Urban Studies and Planning, Polytechnic Univer- The Plan considers CC a threaten that will ty led the co-production planning phase sup- sity of Turin (PoliTo) and University of Turin (Uni- affect the citizens of Barcelona in several ported by the official municipal website5. 92 To), [email protected] areas, e.g. health, economy, biodiversity, and actors participated in the three events – a 1. www.barcelona.cat it is partially framed under the Urban Resi- mix of local organisations, citizens, associa- 2. www.amb.cat

Figure 1– Barcelona city’s view (Source: Google Earth Pro)

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 175 3. Barcelona City Council Inter-relationships between adaptation and mi- Economia circolare e 4. www.meteo.cat tigation: a systematic literature review. Climatic 5. www.decidim.barcelona Change, 131(4), 505–517. https://doi.org/10.1007/ mobilità sostenibile per 6. https://www.decidim.barcelona/proces- s10584-015-1395-1 un nuovo modello di area ses/placlima/f/109/?locale=es Leichenko, R. (2011). Climate change and urban industriale. resilience. Current Opinion in Environmen- Sara Pia Iacoviello* References tal Sustainability, 3(3), 164–168. https://doi. Ayers, J., Huq, S., Wright, H., Faisal, A. M., & Hus- org/10.1016/j.cosust.2010.12.014 sain, S. T. (2014). Mainstreaming climate change Meerow, S., Newell, J. P., & Stults, M. (2016). De- adaptation into development in Bangladesh. Cli- fining urban resilience: A review. Landscape Introduzione mate and Development, 6(4), 293–305. https://doi. and Urban Planning, 147, 38–49. https://doi. Ci troviamo di fronte ad una forte crisi am- org/10.1080/17565529.2014.977761 org/10.1016/j.landurbplan.2015.11.011 bientale e l’intento dell’Europa e del resto del Berry, P. M., Brown, S., Chen, M., Kontogianni, A., Reckien, D., Salvia, M., Heidrich, O., Church, J. mondo è quello di frenare e impedire che le Rowlands, O., Simpson, G., & Skourtos, M. (2015). M., Pietrapertosa, F., De Gregorio-Hurtado, S., … condizioni climatiche e dell’inquinamento Cross-sectoral interactions of adaptation and miti- Dawson, R. (2018). How are cities planning to re- peggiorino drasticamente portando danni gation measures. Climatic Change, 128(3–4), 381– spond to climate change? Assessment of local cli- irreversibili. Abbiamo bisogno di costruire 393. https://doi.org/10.1007/s10584-014-1214-0 mate plans from 885 cities in the EU-28. Journal una nuova società che si fondi sui principi Chelleri, L. (2018). Barcelona Experience in Re- of Cleaner Production. https://doi.org/10.1016/J. di resilienza, di uso efficiente delle risorse e silience: An Integrated Governance Model for JCLEPRO.2018.03.220 di tutela ambientale, una società orientata Operationalizing Urban Resilience (pp. 111–127). Reid, H., & Huq, S. (2014). Mainstreaming commu- verso uno sviluppo sostenibile. Per svilup- https://doi.org/10.1007/978-3-319-75798-8_6 nity-based adaptation into national and local plan- po sostenibile si intende “uno sviluppo che Di Gregorio, M., Nurrochmat, D. R., Paavola, J., Sari, ning. Climate and Development, 6(4), 291–292. soddisfi i bisogni del presente senza compro- I. M., Fatorelli, L., Pramova, E., … Kusumadewi, S. https://doi.org/10.1080/17565529.2014.973720 mettere la capacità delle generazioni future D. (2017). Climate policy integration in the land Runhaar, H., Wilk, B., Persson, Å., Uittenbroek, di soddisfare i propri; una visione a lungo use sector: Mitigation, adaptation and sustaina- C., & Wamsler, C. (2017). Mainstreaming climate termine per la sostenibilità in cui la crescita ble development linkages. Environmental Scien- adaptation: taking stock about “what works” from economica, la coesione sociale e la protezio- ce & Policy, 67, 35–43. https://doi.org/10.1016/J. empirical research worldwide. Regional Envi- ne ambientale vadano di pari passo e siano ENVSCI.2016.11.004 ronmental Change, 1–10. https://doi.org/10.1007/ di reciproco sostegno”(1). Nell’immaginario Huq, S., Rahman, A., Konate, M., Sokona, Y., & s10113-017-1259-5 collettivo quando si parla di ripercussioni Reid, H. (2003). Mainstreaming Adaptation to Therrien, M.-C. (2010). Strategies de Resilience et negative sull’ambiente, degrado e inquina- Climate Change in Least Developed Countries. infrastructure essentielles. 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Regional Environmental ampia prendendo in considerazione l’intera adaptation to climate change in official deve- Change, 13(2), 399–411. https://doi.org/10.1007/ area o distretto industriale e i suoi rapporti lopment assistance: Challenges to foreign policy s10113-012-0348-8 col contesto urbano. Tramite un approccio integration. In P. G. Harris (Ed.), Climate Change Wamsler, C. (2014). Cities, Disaster Risk and Adap- così esteso è possibile mettere a sistema in and Foreign Policy. Case Studies from East to West tation. Routledge. Retrieved from https://www. maniera più efficiente la tutela dell’ambien- (p. 180). London: Routledge. routledge.com/Cities-Disaster-Risk-and-Adapta- tale, le esigenze economiche delle imprese e Landauer, M., Juhola, S., & Klein, J. (2018). The role tion/Wamsler/p/book/9780415591034 i bisogni delle persone che vivono il luogo, of scale in integrating climate change adaptation Wheeler, S. M. (2008). State and Municipal Clima- sia essi lavoratori, abitanti o semplici fruito- and mitigation in cities. Journal of Environmen- te Change Plans: The First Generation. Journal of ri. Per poter attribuire una nuova immagine tal Planning and Management, 1–25. https://doi. the American Planning Association, 74(4), 481– alle aree industriali, bisogna partire da ciò org/10.1080/09640568.2018.1430022 496. https://doi.org/10.1080/01944360802377973 che rappresenta uno dei punti cardine di Landauer, M., Juhola, S., & Söderholm, M. (2015). queste aree, ovvero i trasporti. Essi sono fon-

176 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue damentali per la nostra economia ma anche - Nola – Marigliano su gomma che su ferro si mostra inefficien- per la società; la mobilità svolge un ruolo - Casoria – Arzano – Frattamaggiore te e incapace di servire in tempi adeguati le essenziale per il mercato e per la qualità del- - Pomigliano D’Arco suddette aree; in alcuni casi la realizzazione la vita dei cittadini, ma deve essere proget- - Foce del Sarno (Torre Annunziata – di una nuova stazione ferroviaria potrebbe tata per ridurre al minimo le conseguenze Castellammare di Stabia) risolvere la criticità, in altri ci troviamo di negative sull’ambiente. I trasporti devono Come primo passaggio è stato effettuato fronte a situazioni più complesse. Mostran- utilizzare più energia pulita ricorrendo a uno studio sull’accessibilità dei vari siti in- do differenti situazioni morfologiche urbane infrastrutture moderne, nuove modalità di dustriali, poiché oltre a rappresentare un ar- e infrastrutturali, risulta necessario svolgere spostamento per poter condurre a destina- gomento fondamentale per il loro sviluppo delle valutazioni individuali; pertanto nel zione merci e persone utilizzando metodi economico, fin da una prima analisi generale corso della ricerca si è deciso di soffermarsi di trasporto efficienti. Il tema dell’economia è emersa anche come punto di debolezza per sull’area ASI di Caivano. circolare è un argomento ormai attuale per alcune aree. In seguito ad una elaborazioni cercare di sviluppare una crescita intelligen- dei dati Istat 2011 sulla matrice del pendo- Il caso studio: ASI di Caivano te, sostenibile e inclusiva; si presenta come larismo, la maggior parte delle persone che Il comune di Caivano è situato a Nord della alternativa del sistema lineare, è un sistema si spostano per motivi di lavoro nelle aree Città metropolitana di Napoli, a confine con economico pensato per rigenerarsi da solo; si ASI utilizzano il mezzo privato. Difatti in la provincia di Caserta. Ospita nella frazione basa su una idea diversa di produzione e con- alcuni casi le stazioni ferroviarie si trovano di Pascarola l’area ASI, tra le maggiori aree sumo di beni e servizi, utilizzando sia fonti distanti più di 6 km dal luogo di lavoro; si- industriali dell’Italia meridionale, ha una energetiche rinnovabili che il riuso delle ri- tuazione analoga per le fermate della linea estensione territoriale di 2.930.000 mq ed è sorse già in circolo tramite il riciclo dei rifiu- dell’autobus che oltre a trovarsi ad una di- sorta con l’acquisizione fin dal 1972 di ter- ti. Mobilità sostenibile ed economia circolare stanza notevole, viene impiegato un arco di reni agricoli da parte prima di grandi gruppi sono i temi intorno ai quali si può strutturare tempo molto ampio per raggiungere la de- come Unilever, PPG e Cirio, che hanno fatto una nuova organizzazione spaziale delle aree stinazione lavorativa tale da scoraggiare le da battistrada, e poi successivamente da pic- industriali, introducendo servizi aggiuntivi a persone al suo utilizzo e preferire quindi il cole e medie imprese. Dalla divisione dell’a- beneficio dei lavoratori, ma che siano anche mezzo privato. Per comprendere al meglio e rea comunale per sezioni censuarie, dati Istat spazi e contenitori multifunzionali di con- verificare nei dettagli questa problematica, il 2011, risultano nel sito industriale di Pasca- nessione e integrazione col contesto urbano. passo successivo ha riguardato la creazione rola 27 attività con 1157 addetti; in seguito di un buffer di ampiezza pari ad un 1 km dal- è stata effettuata una mappatura aggiornata Le aree ASI della Città metropolitana le stazioni ferroviarie e dalle fermate dell’au- dalla quale risultano circa 40 attività insedia- di Napoli tobus che si trovano nelle vicinanze delle te con una prevalenza del settore alimentare In occasione dell’attività di ricerca svolta aree ASI. L’ampiezza scelta equivale ad un e metallurgico, un dato però ancora sogget- presso il Centro Interdipartimentale di Ri- tempo di percorrenza a piedi di circa 10 mi- to ad elaborazioni e verifiche. Per ampliare cerca Laboratorio di Urbanistica e di Piani- nuti, quindi una distanza ritenuta facilmen- e approfondire le informazioni riguardati ficazione Territoriale “Raffaele d’Ambrosio” te percorribile quotidianamente. Di seguito è l’area ASI è stato somministrato ai responsa- (L.U.P.T.) dell’Università degli Studi di Napoli riportata una tabella comparativa dei diversi bili delle varie aziende un questionario, esso Federico II, nell’ambito delle attività del pro- siti industriali con relativa distanza dalla sta- è stato strutturato in due parti, una prima getto “Consumo di suolo e pianificazione del- zione ferroviaria e dalla fermata autobus, in parte con informazioni generali sulla socie- la Città metropolitana di Napoli” avente ad blu sono state indicate le aree che rientrano tà e una seconda parte riguardante il tema oggetto la “ Descrizione dello spazio dell’in- nel raggio di 1 km e in rosso quelle che supe- dell’economia circolare. Purtroppo non si è dustria e delle altre attività economiche pro- rano la soglia. riuscito ad avere un quadro completo e ge- duttive a partire dalla destinazione d’uso del Le aree industriali che sono risultate da que- nerale, ma dalle interviste ottenute emerge suolo e finalizzato alla comprensione della sta analisi difficilmente accessibili riguar- l’esigenza di potenziare il trasporto pubblico distribuzione territoriale e delle caratteristi- dano quelle di Caivano, Acerra, Nola – Ma- su gomma e una forte carenza di servizi ag- che intrinseche per i diversi settori di attività rigliano, Casoria – Arzano – Frattamaggiore giuntivi come ad esempio: asili nido azienda- e le prospettive di sviluppo dell’economia e Foce del Sarno. Il trasporto pubblico sia li, punti di ristoro e servizi sanitari. Per quan- metropolitana”, sono state analizzate le aree ASI ricadenti nel territorio metropolitano della città di Napoli. Il consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale comprende sette ag- glomerati industriali con circa 500 imprese insediate e un totale di circa 50.000 addetti; le aree ASI sono localizzate nei comuni di: - Caivano - Giugliano – Qualiano - Acerra Tabella 1– Analisi comparativa

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 177 to riguarda il tema dell’economia circolare, stare servizio a tutti i comuni dai quali le possibili soluzioni. La piattaforma prevede non tutte le aziende sono a conoscenza dei persone si spostano per dirigersi verso l’area una mappatura degli edifici con le rispettive vantaggi e delle opportunità che può offrire, industriale. Ciò che emerge è una carenza di caratteristiche per gli input e gli output, con mentre altre, all’interno del proprio stabi- qualità, accessibilità e affidabilità dei servizi relativa distanza tra le aziende. Questa strate- limento, già applicano nel loro processo di di trasporto pubblico quando invece, affida- gia comporta benefici in campo economico, produzione tale politica, ma vengono riscon- bilità dei servizi e facilità di accesso dovreb- ambientale e sociale. In campo economico trate comunque difficoltà nel trovare terzi o bero essere le principali caratteristiche di un per quanto riguarda le nuove opportunità di aziende specializzate nei vari settori. Altra servizio, unito ad adeguate informazioni sui mercato, la riduzione dei costi delle materie problematica emersa riguarda l’inesistenza tempi di attesa, di percorrenza e sui percorsi prime e di smaltimento dei rifiuti. I vantaggi di infrastrutture adeguate all’interno dell’a- alternativi. ambientali riguardano l’ottimizzazione del- rea industriale per poter applicare questo le risorse, la riduzione di emissioni e rifiuti sistema. Il trasporto pubblico su ferro risulta Approcci sostenibili smaltiti in discarica; tutto ciò comportereb- assente, l’area ASI di Caivano è contornata In un contesto di forte crisi ambientale, ri- be un aumento dei posti di lavoro e un nuovo da molte stazioni ferroviarie ma nessuna in sulta di fondamentale importanza una col- approccio culturale e sociale basato su una grado di servirla, infatti la stazione ferrovia- laborazione tra le varie aziende, un esempio economia condivisa. Il servizio ‘Carpooling’, ria più vicina si trova nel comune casertano capace di mettere in rete più imprese risulta invece, è una modalità di spostamento soste- di Marcianise ad una distanza di circa 4 km. il progetto ‘Symbiosis’. Nasce da un progetto nibile basata sulla condivisione di un’auto Il trasporto pubblico su gomma è stato ana- ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tec- privata fra utenti con stessa destinazione. lizzato ipotizzando un tragitto con partenza nologie, l’energia e lo sviluppo economico Tramite una applicazione i dipendenti delle da ‘Napoli Stazione Centrale’ e destinazione sostenibile) e rappresenta una piattaforma aziende inseriscono turni di lavoro e orga- ‘ASI di Caivano’, il pullman per giungere a di simbiosi industriale a servizio delle im- nizzano quotidianamente spostamenti con- destinazione impiega dai 68 ai 98 minuti prese per far incontrare domanda e offerta divisi, permettendo una riduzione di costi di con corse non sempre frequenti e puntuali. e favorire il trasferimento di risorse racco- spostamento, del traffico, dell’inquinamento Inoltre le tratte previste non riescono a pre- gliendo dati e informazioni per suggerire e del consumo di suolo per i parcheggi; spa-

Figura 1– Area ASI Caivano, analisi del trasporto pubblico.

178 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue zio che in alternativa può essere utilizzato http://www.pdc.minambiente.it/it/progetti/imo- Pianificazione urbanistica per introdurre nuovi servizi. Il settore dei smid-modello-integrato-la-gestione-sostenibile- trasporti è responsabile del consumo di enor- della-mobilita-nei-distretti-industriali e resilienza delle aree mi quantità di energia e il 90% delle emis- http://www.rinnovabili.it/ambiente/aree-indu- interne. Il caso studio sioni dannose per l’ambiente è prodotto dal striali-sostenibili-a-confronto3198/ del Piano urbanistico del trasporto su strada. La maggior parte delle https://www.intersteno.it/materiale/Ghent2013/ Comune di Taurasi (Av) persone si sposta quotidianamente per rag- TextProductionGhent2013/TP_IT.pdf Antonio Iovine * e Federica giungere il luogo di lavoro facendo uso del trasporto privato, il percorso casa-lavoro in- Caprino** fatti, rappresenta una parte rilevante del traf- fico giornaliero e quindi in parte causa delle problematiche ambientali. Ciò che manca è 1. Crisi economica e nuovi strumenti di un nuovo piano della mobilità che metta al pianificazione centro persone, ambiente, qualità della vita L’attuale crisi economica ha determinato una e fattibilità economica attraverso soluzioni crescente attenzione verso le attività legate integrate per generare soluzioni efficaci ed all'agricoltura, fornendo così un’occasione efficienti. di rinascita per i Comuni caratterizzati da un territorio a prevalente dominante agricola e Note a bassa densità antropica. L’irrazionale svi- * Dipartimento di Architettura, Università degli Stu- luppo edilizio in area rurale e le problemati- di di Napoli Federico II, [email protected] che derivanti dal continuo cambiamento cli- 1. Concetto introdotto nel rapporto Brundtland matico, rappresentano di contro un ostacolo del 1987 della commissione mondiale sull’am- al rilancio di tali territori.1 biente e lo sviluppo, intitolato «Il nostro futuro comune». 2. Nuovi strumenti di analisi e piani- ficazione Bibliografia Nell’ambito della pianificazione, l’obiettivo Il Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produt- di fornire strumenti efficaci per la creazio- tivi e Territoriali dell’ENEA (2015), “Chiusura dei ne di territori resilienti sembra essere l’uni- cicli, Aree Industriali Sostenibili, Economia Cir- ca risposta possibile in termini urbanistici, colare” in Cantiere della sostenibilità, Tavolo 3 ambientali e socio-economici per far fronte (pag. 39-59) all’esigenza di creare territori meno vulnera- Silvestrini, G. (2017), “Oltre gli schemi lineari bili ai nuovi scenari economici e climatici, dell’economia” in Ecoscienza, Sostenibilità e con- non solo in riferimento agli ambiti urbani trollo ambientale, Numero 2 (pag. 3) ma anche a quelli agricoli fino a poco tempo Bonato, D. (2017), “L’economia circolare per una fa considerati riduttivamente dei meri “ser- crescita di qualità” in Ecoscienza, Sostenibilità e batoi” da cui attingere suoli da destinare alle controllo ambientale, Numero 2 (pag. 8-9) nuova edificazione. Vella, K. (2017), “L’Europa di fronte alla sfida di so- stenibilità e resilienza” in Ecoscienza, Sostenibili- 3. Il caso studio del Piano urbanistico tà e controllo ambientale, Numero 5 (pag. 20-21) comunale di Taurasi (Av) Barbiero, G., Cutaia, L., Mancuso, E., La Monica, M. Alla luce dell’importanza della questione (2018), L’economia circolare per un uso efficiente agronomica per una realtà come quella di delle risorse: aspetti economici del pilota di sim- Taurasi, in ambito di redazione del Puc, le va- biosi industriale nell’ASI di Rieti-Cittaducale in lutazioni agronomiche non potevano esau- Energia, ambiente e innovazione, (pag.68-73) rirsi con la mera elaborazione della rituale Ansanelli, G. (2018), “Simbiosi industriale. L’espe- “Carta dell’uso agricolo del suolo”. rienza ENEA” Sono state pertanto predisposte procedure di Bollini, G. (2018), “Il Pums come strumento per analisi più approfondite e mirate in ambito una mobilità sostenibile” vitivinicolo, che hanno condotto alla realiz- zazione di elaborati grafici di analisi prope- Sitografia deutici alla formazione della “Carta della su- http://www.consorziocsa-asicaivano.it/ scettività agricola ai fini vitivinicoli”, quale https://risorse.sostenibilita.enea.it/research/acti- importante strumento conoscitivo e decisio- vity/611 nale ai fini delle scelte di pianificazione urba-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 179 nistica del territorio. (Carta dell’uso agricolo delle varie aree con l’obiettivo di ottenere Da tali variabili sono stati ottenuti altrettan- del suolo – Colture praticate; Carta dell’uso una nuova articolazione del territorio di ti elaborati grafici di analisi in ciascuno dei agricolo del suolo – Tipologie colturali; Carta Taurasi, suddiviso essenzialmente nelle tre quali il territorio di Taurasi è stato articola- dell’uso agricolo del suolo – Caratteri coltu- zone previste dall’art.1.8 della Lr Campania to in aree agricole appartenenti a specifiche rali, Analisi pedologica – Altimetria; Analisi n.14/1982: classi (altimetriche, clivometriche, di esposi- pedologica – Clivometria; Analisi pedologica 1- E1 aree boschive, pascolive ed incolte; zione e geolitologiche), di cui le prime tre ot- – Esposizione dei versanti; Analisi pedologi- 2- E2 aree seminative ed a frutteto; tenute a partire dal modello tridimensionale ca – Caratteri geolitologici; Carta della su- 3- E3 aree seminative irrigue con colture pre- del territorio. scettività agricola ai fini vitivinicoli). giate ed orti a produzione ciclica intensiva. Ad ognuna delle suddette aree è stato attribu- Nel Comune di Taurasi non sono presenti aree ito un giudizio qualitativo di valore rispetto 3.1 Analisi delle colture praticate seminative irrigue. La gran parte del territorio alla suscettività agricola ai fini vitivinicoli La prima tavola ottenuta dallo studio agro- agricolo è costituito da aree seminative ed a (bassa, media o alta) a cui si è fatto corrispon- nomico, denominata “Carta dell’uso agricolo frutteto (E2), categoria nella quale rientrano dere un punteggio numerico (rispettivamen- del suolo – Colture praticate”, rappresenta il i vigneti e gli oliveti, mentre minore, ma co- te 1, 2 o 3). territorio comunale di Taurasi articolato in munque di una certa consistenza, è la presen- zone agricole classificate in base al terzo e za di aree boschive pascolive ed incolte (E1). quarto livello della Corine Land Cover. Il territorio taurasino risulta composto, per la gran parte, da aree a colture permanenti caratterizzate dalla presenza di vigneti misti ad oliveti, diffuse piuttosto omogeneamente lungo il versante orientale. Le aree ad esclu- siva coltivazione di vite, seconde per esten- sione percentuale, coprono in particolare la zona a nord del nucleo urbanizzato e quella che interessa i pendii che sovrastano il fiu- me, ai piedi del borgo antico.

3.2 Analisi delle tipologie colturali Il secondo elaborato, denominato “Carta dell’uso agricolo del suolo – Tipologie col- turali”, rappresenta il territorio comunale di Taurasi articolato in zone agricole classi- ficate in base al secondo livello della Corine Land Cover. La gran parte del territorio taurasino (circa Figura 1– Carta dell’uso del suolo agricolo relativa al Figura 2– Modello tridimensionale del territorio il 70%) è composto da aree a colture perma- territorio comunale di Taurasi (Av) comunale di Taurasi (Av) nenti (vigneti, frutteti, oliveti, ecc.), diffuse con una certa continuità attorno al nucleo 3.4 Analisi pedologica 3.4.1 Analisi pedologica - altimetria urbanizzato. Lungo il fiume e lungo il confi- La valutazione della suscettività agricola dei Il fattore “altimetria” è strettamente lega- ne comunale est sono invece presenti, a gros- suoli non urbanizzati ai fini della produzio- to alla temperatura. A parità di altri fattori se macchie, aree boscate di un certo rilievo, ne vitivinicola ha tratto origine da alcuni concorrenti, ad una quota più alta corri- di solito contigue ai prati stabili. I seminativi studi effettuati per comprendere i fattori che sponde una temperatura più bassa e quin- sono concentrati essenzialmente nell’area influenzano e determinano la qualità della di una condizione climatica via via più nord, in corrispondenza del vasto pianoro coltivazione della vite, come: terreno, piovo- sfavorevole per la coltivazione della vite. lambito dal fiume Calore. Rare sono invece sità, distanza da aste e bacini idrici, tempera- Pertanto si è ritenuto di poter adottare la le aree caratterizzate da vegetazione arbusti- tura, altitudine, irraggiamento solare, esposi- seguente articolazione pesata, adeguata va o erbacea. zione dei versanti e pendenza. all’intervallo di quote altimetriche che ca- Da essi sono stati opzionati quattro variabili, os- ratterizza il territorio di Taurasi: 3.3 Analisi dei caratteri colturali sia quelle che potevano essere valutate attraver- - fascia altimetrica (m.s.l.m.): 205 – 290 Il terzo elaborato, denominato “Carta dell’u- so lo studio cartografico e tridimensionale del suscettività: alta (3) so agricolo del suolo - Caratteri colturali”, è territorio, escludendo quindi i fattori quantifi- - fascia altimetrica (m.s.l.m.): 290 – 370 stato redatto a partire dalla classificazione cabili esclusivamente attraverso analisi biolo- suscettività: media (2) delle zone agricole effettuata secondo la Co- giche, climatiche e quant’altro fosse fuori dalla - fascia altimetrica (m.s.l.m.): 370 – 455 rine Land Cover, attraverso l’accorpamento portata e dalla competenza urbanistica. suscettività: bassa (1)

180 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Il calcolo delle superfici agro-pastorali per fasce altimetriche evidenzia che la fascia altimetrica 205-290, ad alta suscettività, ricopre il 30% (4,3 kmq) dell’intera super- ficie comunale (14,3 kmq), mentre le fasce a media e bassa suscettività ricoprono ri- spettivamente il 47% (6,7 kmq) e il 23% (3,3 kmq).

Figura 4 – Carta clivometrica relativa al territorio del Figura 5 – Carta dell’esposizione dei versanti relativa Comune di Taurasi (Av) al territorio del Comune di Taurasi (Av)

3.4.3 Analisi pedologica - esposizione 3.4.4 Analisi pedologica - caratteri ge- dei versanti olitologici I terreni di colle, quando sono orientati verso Per quanto concerne il fattore “geolitologico”, sud o verso ovest, si riscaldano assai più di si è tenuto in considerazione del fatto che la quelli di piano, e più facilmente si asciugano vite è caratterizzata da una levata adattabi- Figura 3– Carta dell’altimetria relativa al territorio dopo le piogge. Per Taurasi è stata definita la lità ai terreni più diversi: sopporta suoli con del Comune di Taurasi (Av) seguente articolazione: l’80% di calcare e altri che ne sono quasi privi; - esposizione: nord-ovest/nord-est vive su terreni argillosi e altri completamente 3.4.2 Analisi pedologica - clivometria suscettività: bassa (1) sabbiosi e talvolta anche ghiaiosi o pietrosi. Il territorio di Taurasi si sviluppa da una pen- - esposizione: nord-est/sud-est Quello che la vite non sopporta è l’ambiente denza minima di 0° ad una massima di 52°. In suscettività: media (2) umido e asfittico. I terreni molto fertili posso- base alla letteratura agronomica in materia di - esposizione: sud-est/sud-ovest no favorire la quantità, ma non la qualità. coltivazione della vite, è possibile distinguere suscettività: alta (3) In definitiva, la vite europea presenta un'am- tre tipologie di giaciture, a cui corrispondono - esposizione: sud-ovest/nord-ovest pia adattabilità al terreno, tuttavia le con- altrettanti range di pendenza, che influiscono suscettività: media (2) dizioni pedologiche più favorevoli sono significativamente sull’irraggiamento e quin- Il territorio di Taurasi risulta possedere un’e- rappresentate da suoli siliceo-argillosi e cal- di sulla temperatura e la qualità della vite. In sposizione prevalente verso ovest e verso est; careo-argillosi. particolare è stata definita la seguente artico- queste aree a media suscettività, con i loro Per questo motivo è stata adottata la seguen- lazione: circa 8 kmq di estensione, ricoprono il 56% te articolazione: - pendenza orografica: < 5% della superficie comunale. Il 31% (4,5 kmq) - natura geolitologica: siliceo-argillosa suscettività: media (2) è costituito da aree esposte a nord, che sono suscettività: alta (3) - pendenza orografica: 5 – 30% quindi a bassa suscettività, e solo il 13% (1,8 - natura geolitologica: calcareo-argillosa suscettività: alta (3) kmq) possiede l’esposizione ottimale (verso suscettività: alta (3) - pendenza orografica: > 30% sud). - natura geolitologica: altro suscettività: bassa (1) suscettività: media (2) Il territorio di Taurasi risulta avere una pen- Il territorio di Taurasi possiede una natura denza orografica prevalente compresa tra il 5 geolitologica varia; le aree così caratterizzate, e il 30%; con i suoi 9,8 kmq di estensione rico- con i loro 7,7 kmq di estensione, ricoprono il pre, infatti, il 63% della superficie comunale. 54% della superficie comunale. Il 45,5% (6,5 Il 28% (4 kmq) è costituito da aree a lieve pen- kmq) è costituito da aree siliceo-argillose e denza, che sono state urbanizzate, e solo l’8% solo lo 0,5% (1,8 kmq) possiede una natura (0,5 kmq) raggiunge forti pendenze (> 30%). calcareo-argillosa.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 181 In base a tale schematizzazione logica, il le attività di ricerca condotte dal gruppo di tecni- territorio di Taurasi è risultato costituito ca e pianificazione urbanistica del Dipartimento da circa 0,53 kmq (3,7 %) di aree a bassa su- di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di scettività, 10,6 kmq (74,2%) di suoli a media Salerno diretto dal Professor Roberto Gerundo. suscettività e da 3,16 kmq di zone ad alta su- scettività agricola (22,1%). Bibliografia Da tale analisi risulta che la maggior parte Palliotti, A., Poni S., Silvestroni O. (2018) Manuale del territorio comunale è costituito da suoli di viticoltura, Edagricole, Milano a media suscettività, mentre quelli più pre- Noti, V. (2014) Gis Open Sorce per geologia e am- giati sono diffusi nella zona sudorientale, biente, Dario Flaccovio Editore, Palermo fortunatamente solo in piccolissima parte interessanti aree urbanizzate.

Figura 6 – Carta geolitologica relativa al territorio del Comune di Taurasi (Av)

4. Suscettività agricola ai fini vitivinicoli I quattro elaborati grafici di analisi sopra de- scritti hanno consentito di ottenere la “Carta della suscettività agricola ai fini vitivinicoli”, attraverso una loro sovrapposizione. Ciascuna delle quattro tavole tematiche, infat- ti, da un punto di vista numerico-valutativo, non è altro che una articolazione del territorio taurasino in zone a cui sono stati assegnati dei punteggi numerici in funzione di considera- zioni di carattere pedologico. Sovrapponendo- Figura 7 – Carta della suscettività agricola ai fini le, si è ottenuta una più complessa frammen- vitivinicoli relativa al territorio del Comune di Taurasi (Av) tata articolazione del territorio comunale di Taurasi in aree, a ciascuna della quale è stato assegnato un punteggio sul grado di suscetti- 5. Conclusioni vità, ottenuto dalla somma dei singoli punteg- L’impiego delle procedure di analisi descrit- gi associati al corrispettivo giudizio di qualità te consente di valutare i singoli lotti agricoli (alto = 3; medio = 2; basso = 1). dal punto di vista della loro suscettività agri- Essendo stati sovrapposti quattro tematismi, cola rispetto ad una coltura di elevato pregio l’area a minore suscettività agricola possiede che, per i Comuni delle aree interne, spesso un punteggio pari a 4 (1 + 1 + 1 + 1) mentre rappresenta l’unica risorsa sulla quale basare quella a maggiore suscettività ha un punteg- il rilancio economico locale. A partire da tale gio pari a 12 (3 + 3 + 3 + 3). Le restanti aree mappatura il pianificatore ha la possibilità presentano suscettività compresa tra i due di dotarsi di un importante strumento di co- valori precedenti. Si è, quindi, ritenuto op- noscenza sul quale orientare scelte urbanisti- portuno trasformare un valore numerico in che capaci di creare assetti territoriali carat- un giudizio qualitativo simile a quello im- terizzati da una maggiore resilienza. piegato per le tavole di analisi pedologica. Il criterio adottato è stato il seguente: Note - punteggio: 4 – 6 suscettività: bassa * Dipartimento di Ingegneria Civile, Università degli - punteggio: 7 – 9 suscettività: me- studi di Salerno, [email protected] dia ** Dipartimento di Ingegneria Civile, Università de- - punteggio: 10 – 12 suscetti- gli studi di Salerno, [email protected] vità: alta 1. Il presente lavoro è stato svolto nell’ambito del-

182 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Urban Diversity in ted differently than in Germany. Results will category of space. The research project "Di- be shown and further research movements verCity" intends to make a contribution to Argentina – will be presented. this objective. the project “DiverCity” in The project methodologically incorporates San Miguél de Tucumán, 1. Introduction different ways: Registers, observes and visua- Argentina The project “DiverCity” is based on an inter- lizes states, situations and interactions in an sectional perspective on the urban society innovative social empirical qualitative way. Katharina Lehmann * and its diverse character, which requieres Develops concrete strategies for spatial plan- more and more attention due to the increa- ning and approaches through the interdisci- sing global migration of the last years. It the- plinary feature of the project. Abstract refore approaches the various urban forms of As the dynamics of social diversification are Urban diversity has become a significant life interdisciplinarily and explores its socio- so far little explored, the project is helping to matter of interest lately. How can an enjoya- cultural dynamics in an empirical way. It has carry out exemplary research in the area of ble, diverse urban life be developed, what been running since October 2014 as at the similarities and social differences in urban are the needs of people and especially of mi- University of Lüneburg as at the Hafen City spaces for subsequent investigative move- norities? The Project “DiverCity . sociocul- University in Hamburg and now examines ments. tural urban perception” contributes to find a new part, which was realized in Tucumán, answers to these questions. It has been rea- Argentina form August to November of the 2. Current status of the investigation lized in Germany comparing the diverse city year 2018. The coexistence of people from different Life in the cities of Hamburg and Lüneburg The main focus of the research project is social, ethnic and cultural backgrounds and and was now brought to Argentina, to the based on the fact that the United Nations their attitude in the field of religion and city of San Miguél de Tucumán. estimates 70% of the worls`population to be sexual orientation has created a remarkable The research project "DiverCity" consists of living in cities by the year 2050 . How can pe- variety, which as a result of the recent migra- an intersectional perspective on the analysis ople live together with increasingly diverse tion has special relevance and changes the of urban spatial diversity and adresses from life drafts and cultural socialization expe- perception and design of the urban spaces. an interdisciplinary approach the diverse riences in a comfortable and peaceful way? Sociocultural diversity characterizes the en- forms of urban life. The idea of peaceful of Language, nationality, gender relations, vironment of urban life like no other. [ ] If it cohabitation occupies is a matter of interest social status, age, personal legal positions is about "diversity", "multiculturalism", "glo- since the beginning of colonization and ur- andethnicity are remarkably diversified by balization" or "integration", all these labels ban development. Despite social changes, the current global migrational movements. are the subject of many research areas, with especially in recent times, the debate about Moreover, diversity of past and present are the common goal of allowing a more peace- social life seems more focused on politics, as brought together within the recent diversity ful social coexistence. [ ] on the real daily life practice. But societies and evoke an intense yet complex structure The perspective of the young field of the in- themselves create solutions and concepts of cultural traditions and lifestyles. vestigation of the perception of the city al- of coexistence; different social groups get At the center of the research project are the lows a procedure that examines the percep- together in various forms. These dynamics questions of how the challenges of increa- tual responses[ ] to the world of social and are the general interest of the "DiverCity" sing diversity can be handled constructively structural life of urban spaces with greater project. In particular, the DiverCity project and which "groups" of social diversity con- precision. In the present case, this is conside- examines minorities, such as socio-cultural struct the sociocultural space of society and red from the point of view of selected mino- groups and their perception within the ur- how they can be appropriated in their indi- rity groups. [ ] It asks how the challenges of ban space, studied comparatively in large vidual forms. diversity can be handled constructively. The and small cities. The minority groups inve- Ultimately, the goal is to contribute to the de- question of how space concepts of certain stigated are Muslims, disabled persons, ho- velopment of new strategies for a fairer way minority groups are characterized is present meless and homosexual people. With me- of dealing with socio-cultural diversity in throughout the project, as is the question of thods of empirical social research, especially cities. The origin of the research approach is how the individual appropriation of space semi-structured interviews and participato- the observation that more and more studies takes place. The answer to these questions ta- ry observation, research has been conducted are only carried out intersectionally, both in kes into account the objective of developing not only comparing the city of Hamburg and space, city and gender research, as well as in new strategies to handle the growing socio- Lüneburg, but now also the City of San Mi- urban spatial sociology or research studies. cultural urban diversity on an exemplary ba- guél de Tucuman in northwest Argentina. migration and diversity. But, until now, nei- sis in Lüneburg as a small city and Hamburg The article presents objectives, methods and ther the socio-spatial dimensions of the con- as a big city in Germany. results and and shows and reflects mutual cept of intersectionality are deeply immer- The principally previous research focused on chances of learning from each other. As Ar- sed, nor is the analytical elaboration of the macro-perspective studies oriented towards gentina is a country with a significant histo- connection of the axial principles of gender, the avoidance of discrimination [ ] or the ry of immigration, diversity is seen and trea- sexuality, class, ethnicity and body, with the promotion of integration through political

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 183 and institutional measures. For example, the groups. For places that are accepted and lived, The relations of power in a society play an current German research on the homeless[ they have to please as many users as possible, important role in the configuration of space, ], or those contexts of research studies that they have to have an atmosphere, promote which is reflected in design and production, involve the integration of people of Islamic communication and, in the ideal case, offer in perception and appropriation, and in its religion[ ] or the integration of people with space for development and improvement. use. The spaces are inscribed in the physical disabilities[ ]., that therefore in the German Places of this character open an emancipato- and symbolic structures, thus they manifest context as well as in the international con- ry potential of the city, which can allow spa- and materialize the social interactions of the text. The appropriation of space according to tial participation and social inclusion. [ ] individuals represented as acting. gender is covered by Martina Löw in her fun- The Divercity project, with its interdiscipli- Urban structures offer and limit the op- damental work of the sociology of space and nary approach, offers the possibility of fin- tions of appropriation of urban space and is specified in cooperation with Ruhne.[ ] in ding answers for the future design of urban influence the design and representation of the research project on the social positions of spaces through the analysis of perceptions social identity. prostitutes in public perception. and forms of use in different aspects of mi- A second theoretical basis of the DiverCity Works that investigate the perception of spa- nority groups. project is the criticism of the binary concept ce almost do not exist yet, and if so, only in The base for this research perspective lies ori- that appears in numerous articles about the the field of philosophical and epistemological ginally in the concept of the "spatial turn"[ ], city, about minorities and majorities, the di- orientation of intercultural aesthetics[ ]. which defines space not only as a physical-ge- versity and the differential logic in the con- Investigation on diversity in urban city life ographic surface, but assumes a conception in struction of ethnic purposes. hasnt been realized so far in Argentina. So which space is understood as the result of so- Oriented to the new development approa- the current research projects contributes to cial relations. In particular for the experience ches of "super-diversity", according to which that need and tries to evoke new questions of urban spaces this definition is significant, "diversity is diversified more and more" we and tasks for the future. as it shows that the functionality of the space understand the spatialization of diversity depends first on the quality of the communi- as concrete practices of integration, segre- 3. Contents and motivation of the project cation and the social relations it produces - gation, marginalization, such as politics and The design of public spaces, especially squa- and vice versa. Urban spaces such as squares individual. In reciprocal interaction, space res and public places, is mainly produced by and public and semi-public areas stimulate produces differences, as well as a new creati- planners, now partly also by participatory and interact with the behavior of the people ve potential, as well as conflicts of use. processes with participatory approaches. who live in them in a specific way[ ]. In this aspect the project is oriented to the In practice, it turns out that these methods concept of "urban citizenship", which emer- are not used equally by all groups of social 4. Objectives and theoretical founda- ged mainly in the field of research of critical diversity. Even the participation approach tions and contexts citizenship studies in the Anglophone space does not always lead to solutions, which are The "DiverCity" project is situated in the con- (u.A. Isin 2008 Rygiel 2010). The approach perceived by many people as aesthetically text of urban sociology and gender research, avoids ethnicization and cultural interpreta- sustainable. related to the structures and power relations tions and instead focuses on the material ine- William H. Whyte, in his work published and social inequality in the urban public qualities between individuals with different in 1980[ ], reasons with the design of public space[ ]. In the background is the question of social states and the structural conditions places. Based on numerous comparative field how, in the face of increasing social diversi- of participation and exclusion in social life. studies, he created a style guide for planners, ty, the challenges of social integration and Then the concept asks about the possibili- but does not explicitly take into account the participation in civic life can be overcome ties of participation, access to resources and different needs due to social diversity. Jan in the neighborhoods of Germany's major rights. Gehl focused on his many publications on cities. The project, exemplified by the cities the quality of life [ ]of urban spaces for peo- of Lüneburg and Hamburg, registers selected 5. Key questions ple, but do not assume the diverse groups of places and by the methods of qualitative so- Within the project of perception of the city, social diversity and their definition of quality cial research (interviews and participatory the following four minority groups were of life. observations) detects the perception and ap- examined: But for these urban spaces correspond to the propriation of urban spaces by practices and 1. Muslim people needs of a society characterized by the incre- forms of use. Through qualitative and inter- 2. Homeless people ase of sociocultural diversity, it is knowledge sectional research discover the characteri- 3. People with disabilities and response to the functional and aesthe- stics of the reciprocal relationships that oc- 4. Homosexual people tic needs of all is fundamentally important, cur, as well as the forms of exclusion and the The central interest of the project lies in the especially those of small social groups. This relations between the symbolic-representati- investigation of the experience of the urban is why urban spaces are not only functional ve and the material-physical. space of the relevant minority groups. Forms spaces, but also places of identification that The origin of this concept is the assumption of individual appropriation of space, benefits have a semiotic meaning[ ]. Naturally, this of space science and urban sociology that and barriers of individual life are the central can be very different for different interest spaces are loaded with meanings. questions of research. The subjective evalua-

184 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue tions give a database as an empirical infor- The participating obervations were realized adults expressed the lack of multireligious mation on dealing with diversity. by two persons in the situation of particpa- information or education. A remarkably re- The specific objective of the project is to ting observation and two observers obser- membered situation happened for example identify the perception of urban space by ving the persons who were in the role of in a school, where the participating obser- these minorities in Germany. With this, an a minority member. By that, observations vers appeared as a group of four muslim wo- innovative and fundamental contribution from the inside experience as well as from men. They were asked to immediately leave is made necessary for the debate on the inve- the outisde perpectives were assured. Each the building and not come back without an- stigation of the socio-cultural perception of group observed during 8 days (12 hours nouncing it. the city. The following is recorded and sheds each), passing through a structured itinerary An also remarkable result of the observa- light on how it will be possible to face the in- in San Miguél de Tucumán. Every itinerary tion is that the observers noted a nearly total crease in global diversity. concisted in 20 situations/places, e.g. „riding security in public areas, which is not at all a bus“, „go to a shopping center“, „eat and the usual case in San Miguél de Tucumán. 6. Methodology drink in a café“, etc. and each observation Within the oriental clothing of burkas and The basic methodological structure of the process was documented in a structured pro- with niqabs covered faces, the group got very entire project is created in an inductive way tocol. The results were evalutaed by a quali- much of attention. Busses stopped, cars went and consequently allows to really discover tative analysis of the content. slower and no one took items of higher va- the new. This distinguishes it from the va- lues away, as simply no one understood, who riety of deductively oriented studies, which 7. Results the muslim women are. A lack of multicul- only review existing theories by hypothesis In the following, the results of the empiri- tural understanding can be clearly marked testing. Taking into account the existing re- cal investigations will be explained in short out here. sults, the project progresses systematically summaries: 2) Disabled: to develop new theoretical perspectives em- The first remarkably result in all studied mi- Disabled persons have a remakably difficult piricism. nority groups (1. Muslims, 2. Disabled, 3.Ho- life in San Miguél in Tucumán. This could be The methodology of the empirical parts of meless, 4.Homosexuals), lies in the fact, that proven by interviews and observations very the project reflects the inductive nature of genereally the recent individual urban per- clearly, especially because the infrastructure the overall design of the project. However, ception is heavily influenced by experiences of Tucumán is nota t all adapted for disabled the DiverCity project has sufficient concep- of discrimination. The different minority persons. Streets are in bad conditions, public tual scope to apply the appropriate methodo- groups brouth the following results in detail: transport is not prepared for disabled people. logy corresponding to their respective speci- 1) Muslims: Discrimination is happening all over the fic research questions. All parts of the project The muslim minority in Argentina and espe- time, as the busses for example pass and dont share the five-step methodology: 1. Compila- cially in San Miguél de Tucumán is rather stop at the bus stops to help the persons get- tion of existing data, 2. Dialogical studies (eg small. About 700 muslims live in the city, ting inside. A different case could be observed interviews), 3. Observations (participatory), which with roundabout 700.000 in Argen- in social situations: the participant observers 4. Evaluation and 5. Theoretic synthesis and tina is relatively less compared to 34 mil- in the role of disbaled people got offered a lot 6. Development of new theories. lion inhabitants. Significant results where of help throughothers. Nevertheless, it was The empirical investigations were made brought up in San Miguél de Tucumán, as nearly impossible to get access to shops or throughout semi-structured interviews and muslim life is very unknown among people. grossery stores, as the building structures in participating observations by several groups The interviews showed, that muslims do San Miguel de Tucumán are not prepared for of students who realized their participation have their own community, but no reflection people in wheel chairs or e.g. blind persons. in the project by a seminar which lasted for in the built area of the city. There is a mosque Infrastructural discrimination wasis happe- 6 months (4 hours weekly, plus workload for within a muslimic center which is frequen- ning a lot and i salso confirmed by the inter- homework (3hrs weekly), plus empirical exa- tly used by the muslim community, but very viewed persons. minations at compact classes on weekends). less communication to other churches or 3) Homeless The groups (25 persons each semester, star- religious groups. The city of Tucumán does The group of homeless persons in San Mi- ting in August 2018) were taught the theore- not communicates the existence of other re- guél de Tucumán is actually not a minority tical basements of the project and realized a ligions grióups than the catholic one, which in Argentina, as 30 % of society live in po- profound study of the minority groups; later even the students realizing the interviews verty. Even more it surprises, that the society on the interviews and participations were surprised; as they themselves had not known discriminates the poor so much: carried out by groups of 4 students each. about muslims living in Tucumán. The lack Social exclusion is just one aspect, but as The interviews were all semi-structured, lasted of a multicultural an dmultireligious life there no overnight staying possibilities in 45-60 minutes, accomplished with 6 members became evident: muslims are marginalized Tucumán, people in the situation of living of each minority group in single interview-si- and not integrated, or even not taken for on the street are depending on other peoples tuations (1 interviewed person, 1 interviewers, serious. The observations brought up, that help and good will. There ar no social wor- 2 protocollants, all video-recorded) and evalua- muslims are partly completely unknown in kers or psychologist who help and intervene ted by qualitative content analysis. Tucumán, comments of children and even an dlots of children in minor age who are

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 185 living alone or with some other kids on the minorities in certain ways, but not necessa- process of the project realized in Tucumán street. Hopelessness and hunger is expressed rily help the majority of make the integra- in Buenos Aires, Argentina. The overall through their faces and confirmed through tion of minority groups easier. objective is to learn about the difference of interviews. The observations confirmed tho- Urban diversity in Tucumán is a very present bigger and smaller cities in terms of how to se experiences and showed, how less value characteristic, but it is not valued very much. manage diversity properly and to compare the homeless experience every day: the y are This happens because of lack of information and learn with and from Argentina, as it has asked to leave shops and public places close and education as it seems more convenient lots of experience with diverse city life due to restaurants and shops, and get rejected for the population to stay with what is esta- to it´s history of being acountry characterized whenever they asked for water or food. A blished, and only classify the unknown as through immigration country for more than clear lack of social work can be recognized a threat, as it does not fit into what the ma- two centuries. in San Miguél de Tucumán. Although cer- jorities consider to be "normal". A "fear" to tain governmental initiatives do exist, the the unknown is very prevalent, changes Notes amount of 30% of poor people in the argen- from small social structures like families to * Department of Building Culture, University of tinian society is certainly not well met by politics are an urgent need, stated the test Lüneburg, [email protected] existing social plans. persons/students. Among the suggestions * Department of Spatial Planning, University of 4) Homosexuals that can be made to change this situation, Lüneburg, [email protected] Homosexual people dont have an easy life in it would be a first point to include minori- the catholic region of San Miguél de Tucuman. ty groups in decisions and not only to rely References Although by law homosexual marriage is on theoretic ideas about what these groups 1 United Nations – Department of Econo- allowed in Argenitna as the first of latin think, need and feel. mic and Social Affairs (UN/DESA): World american countries, the society, especially To improve urban design planning and to Urbanization Prospects: The 2009 Revision. in northwestern, rather rual Argenitna, has better meet the individual needs of the users, Verstädterung Stadt- und Landbevölkerung cloed perspectives. C ompared to the other it is essentially important to increase urban in absoluten Zahlen und in Prozent der Welt- examined minorities, the homosexuals planning solutions, that increase communi- bevölkerung, 1950 und 2009 Bundeszentrale experienced less discrimination. Anway, cation, dialogue and interactivity between für politische Bildung, 2010, www.bpb.de interviews and observations showed, that the future users. Built structures that bring Licence: Creative Commons by-nc-nd/3.0/de homosexuals are not at all fully accepted. people into contact with one another, that 2 Cf. allgemein zur kulturvergleichenden Especially elderly people commented pejo- reduces fears of comunnication and offer Komplexität städtischer Gesellschaften in ratively about them during participating possibilieties to easier get to talk to someone jungerer Zeit: observations. Derogatory views confirmed and help to develop closeness to other people Bukow, W.D. 2007: Was heißt hier Parallelge- that impression. Even young people quoted would significantly help to improve the mi- sellschaft? : Zum Umgang mit Differenzen. pasages from the bible against homosexua- norities’ perception of urban surroundings. Wiesbaden. lity and expressed their attitude against it How can architecture and urban planning 3 Dieckbreder, F. 2015: Vielfalt im Quartier. openly. Public education related to homo- help to intensify communication among Perspektiven inklusiver Stadtentwicklung. sexuality is a biglacking issue in the present people, especially between different socio- Bielefeld. of teh city of San Miguél de Tucumán. cultural groups? Developing solutions for 4 Läpple, D. 2011.: Stadt und Urbanität. exactly this taks will be a mission for future Transdisziplinäre Perspektiven. Berlin. 8. Conclusions forms of highly diverse and at the same time 5 Bukow, W.-D. 2010: Urbanes Zusammenle- Remarkable for all studied minority groups peaceful urban living. It is also a part oft he ben. Zum Umgang mit Migration und Mo- were clear experiences of discrimination in any „DiverCity“ project which still is in progress. bilität in europäischen Stadtgesellschaften case. Although there is done a lot in Argenitna, The discipline of architectural psychology Wiesbaden 2010. especiallyfor the minority of disabled and ho- has started to develop first models and so- 6 Leibetseder, B. 2008: Integration ist gestalt- mosexuals, the means and measures aren´t ta- lutions meeting these issues within the last bar. Strategien erfolgreicher Integrationspo- ken into practice in seemingly many situations. decade. However, to better support the prac- litiken in Städten und Regionen. Wien. A main issue is the lack of communication tical part of planning processes, there is an 7 Here, above all, the individual feeling of with minority groups, which shows that they urgent need of further interdisciplinary quality of life is meant. This especially by have vey less chances of participation in urban investigations about diversity in urban life observing verbal and nonverbal communi- planning processes or very less chances to sim- forms. cation as well as individual well-being and ply express their needs. This defines the reason why the project Di- unease. The same is happening on the other side, the verCity intends to expand to other regions 8 In the next section of paper it will be side of the majorities. Interviewed people as worldwide, for hence being able to compare shown which minorities the project refers to well as the test persons (students) themsel- the worldwide dealing with diversity. and why they were placed at the center of the ves had less knowledge about their way of The project now aims to go on with the me- research interest. life or even theirbasic needs. It becomes evi- thodology used in Germany (comparing 9 Cf. eine der neuesten Arbeiten zum The- dent, that institutionas measures can help Lüneburg and Hamburg) and repeat the ma: Gombos, G. 2015 Vorsicht Vielfalt. Per-

186 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue spektiven, Bildungschancen und Diskrimi- und Raumgefuge der Großstädte im 20. physic-materialistic part of places and there- nierungen. Klagenfurt. Jahrhundert. Stuttgart. by represent it in a symbolic-discursive way. 10 Cf. Nii Addy, D. 2003.: Diskriminierung 29 Schoon, S.2007: Shanghai XXL. Alltag 42 Lehmann, Katharina (2017): DiverCity - City und Rassismus. Internationale Verpflichtun- und Identitätsfindung im Spannungsfeld ex- and Migration. In: Gospodini, A. (Ed.): Interna- gen und nationale Herausforderungen für tremer Urbanisierung. Bielefeld 2007. tional Conference on Changing Cities. Spatial die Menschenrechtsarbeit in Deutschland. 30 Gibson J.J.1973: Die Sinne und der Pro- Design, Landscape and Socio-economic Di- Berlin. zess der Wahrnehmung. Stuttgart 1973 und mensions. June 26-30, Syros, Greece. 2017 Pro- 11 Rottleuthner, H. 2011: Diskriminierung Gibson, J.J.: Die Wahrnehmung der visuellen ceedings (p.219-229). ISBN: 978-618-5271-12-1. in Deutschland. Vermutungen und Fakten. Welt. Weinheim/Basel 1973. Grafima Publications. P. 229. Baden Baden. 31 Whyte, William H. 1980: The Social Life 43 Ibid. 12 Cf. Kokot, W. 2004 Kultur der Obdachlo- of Small Urban Spaces, New York: Projekt for sigkeit in der Hamburger Innenstadt. Hamburg. Public Space. 13 Cf. Panier, K. 2006: Die dritte Haut. 32 Gehl, Jan: Life Between Building 2006: Geschichten von Wohnungslosigkeit in Using Public Space,in Jan Gehl u.a.: New Deutschland. Berlin. York City Life, New York/Kopenhagen. 14 Cf. Blum, E. 1996: Wem gehört die Stadt? 33 Gehl, Jan, Svarre, B. 2013: How to study Armut und Obdachlosigkeit in den Metropo- public Life, Ausgabe 25.11.2013, Kindle Edi- len. Basel. tion 2013 Island Press 15 Cf. Girtler, R. 1980: Vagabunden in der 34 Cf. Sieverts, T.1999: Zwischenstadt. Großstadt. Stuttgart. Zwischen Ort und Welt, Raum und Zeit, 16 Cf. Höhmann, P. 1971: Zur Integration Stadt und Land, Berlin. marginaler Gruppen. Regensburg. 35 Cf. Schubert, H. 2005: Menschliche 17 Cf. Kermani, N. 2015: Wer ist Wir ? Siedlungen als Symbolraume. In: RIEGE, M. Deutschland und seine Muslime. München. & SCHUBERT, H., Berlin. 18 Cf. Haug, S. 2014: Muslim Live in Ger- (Hrsg.): Sozialraumanalyse. Grundlagen – many. GESIS Data Archive. Methoden – Praxis. Wiesbaden. S. 175–190. 19 Cf. Hafez, K. 1999: Juden und Muslime 36 Cf. Mitchell, D. 2003: The Right to the in Deutschland. Minderheitendialog als Zu- City. Social Justice and the Fight for Public kunftsaufgabe. Space. New Hamburg. York. 20 Cf. Bötticher, A. 2009.: Islamophobia? The 37 Cf.: Bachmann-Medick, D. 2009: Spatial German Discussion about Islamophobia. Turn. In: Bachmann-Medick, D.: Cultural In: Stredoevropské politické studie online Turn. Neuorientierung in den Kulturwissen- (CEPSR). schaften. Hamburg. 21 Cf. Düber, M. 2015: Barrierefreie Partizipa- 38 Belina, B.: Michel, B. (Hgg.): Raumpro- tion. Herausforderungen und Lösungsansätze duktionen. Theorie und gesellschaftliche auf dem Weg zu einer neuen Kultur der Betei- Praxis. Münster 2008. ligung. Weinheim 2015. 39 Döring, J., Thielmann, C. (Hgg.) 2008: Spa- 22 Cf. Cechura, S. 2015: Inklusion: Die tial Turn. Das Raumparadigma in den Kul- Gleichbehandlung Ungleicher: Recht zur tur- und Sozialwissenschaften. Bielefeld. Teilhabe an der Konkurrenz. 40 The connections between bulit envi- Münster. ronment and social perception of space are 23 Cf. Löw, M. 2001: Raumsoziologie, Darmstadt. examined in architectural and environmen- 24 Cf. Löw M., Ruhne R. 2011: Prostitution. Berlin. tal psychology. 25 Wood, G. 1985: Die Wahrnehmung sozia- Cf.: Lantermann, E.D., Linneweber,V., Kals ler und bebauter Umwelt. Oldenburg. E. (Hgg.) 2004: Umweltpsychologie Band 2. 26 Sieferle, R. P. und Breuninger, H.(Hgg.) Spezifische Umwelten und umweltspezifi- 1999: Natur-Bilder. Wahrnehmungen von sches Handeln. Göttingen. Natur und Umwelt in der Geschichte. Cf. auch Richter, P. 2004: Architekturpsycho- Frankfurt / Main 1999. logie. Berlin. 27 Zukin, S.1998: Städte und Ökonomie der These publications however are more rela- Symbole. In: Kirchberg, V. und Göschel, A. ted to living spaces than to urban spaces. (Hgg.): Kultur in der Stadt. Stadtsoziologi- 41 „Space“ here ist not only understood as sche Analysen zur Kultur. Opladen 1998. geographical category, but as a place, whe- 28 Zimmermann, C. (Hg.) 2006: Zentralität re persons and cultures interact with the

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 187 Misurare il metabolismo di metabolismo, intendendosi come ciclo consumo energetico nella fase d’uso, facilita- metabolico sostenibile quello che tende a re l’accesso alle parti per la loro sostituzione urbano. Il caso della piana chiudere i cicli. Partendo da tali presuppo- o manutenzione, facilitare lo smontaggio agricola di Albenga sti, l’ecologia industriale ha condotto, attra- dei componenti nella fase finale del ciclo Giampiero Lombardini * verso alcune applicazioni in diversi settori, di vita, facilitare il recupero di componenti ad importanti contributi nei metodi per la per il riutilizzo. Traslando questi principi di contabilità di materia e di energia e per l’ot- circolarità e reimpiego della materia dal sin- Il metabolismo come approccio siste- timizzazione dei flussi metabolici, dappri- golo prodotto o filiera al sistema produttivo mico alla pianificazione urbano-am- ma nei sistemi industriali e poi nei sistemi o alla città/territorio, si giunge ad una nuova bientale urbani. Di particolare rilevanza risulta, in concezione della sostenibilità urbana. In una Il metabolismo urbano come declinazione della questi approcci al metabolismo il concetto prospettiva di lungo termine, infatti, la soste- sostenibilità di “simbiosi produttiva”: quel processo cioè nibilità delle città (e delle regioni urbane) fa Il concetto di metabolismo urbano è entra- per il quale la produzione di rifiuti di un set- affidamento sulla transizione da un modello to da tempo all’interno del dibattito sullo tore può diventare l’input per un altro, ga- lineare ad un modello circolare dei cicli di sviluppo sostenibile, che a sua volta è stato rantendo sia risparmio sui costi che benefici materia ed energia, nei quali gli output sono a lungo influenzato dai concetti elaborati ambientali (DUNN, STEINEMANN, 1998). In riciclati all’interno del sistema stesso per all’interno delle discipline naturalistiche, questo senso, si può affermare che gli studi diventare input in nuove fasi del ciclo (GI- prime fra tutte l’ecologia e le scienze biolo- e le sperimentazioni elaborati nell’ambito RARDET, 2008). Questo approccio è già stato giche. Il metabolismo urbano è un concetto del metabolismo urbano, hanno arricchito applicato a progetti di sostenibilità urbana di potenzialmente tra i più ricchi di suggestioni la sostenibilità urbana di nuovi strumenti di alto profilo, come ad esempio la progettazio- e possibili esiti epistemologici. La teoria (ed i lettura ed intervento. ne del distretto urbano di Hammarby Sjöstad modelli operativi che ne derivano) si riferi- a Stoccolma, che propone la chiusura dei ci- scono ai processi di scambio attraverso cui Concezioni del metabolismo urbano: dal ‘cradle cli materia-energia attraverso lo sviluppo di città e territori trasformano materie prime, to cradle’ al metabolismo ecosistemico sistemi integrati interni al quartiere stesso. energia ed acqua in ambiente costruito, bio- In campo industriale, il modello metaboli- Sulla stessa linea di pensiero si colloca, ad massa umana, e rifiuti (DECKER et al., 2000). co, attraverso l’impiego sistematico del con- esempio, William McDonough, che ha in- Gli studi e le ricerche nate in quest’ambito cetto di Life Cycle Assestment – ossia quel trodotto principi di progettazione edilizia e hanno assunto spesso ambizioni interdisci- processo teso all’identificazione dei carichi urbana basati proprio sul criterio della pro- plinari. Alcuni studi (RAPOPORT, 2011; CA- ambientali associati a un prodotto per valu- gettazione cradle to cradle (che impiegano, a STAN-BROTO et al., 2012) hanno ricostruito tarne l’impatto e identificarne le opportuni- questi fini, alcuni dei principi dell’economia il quadro delle posizioni in campo e hanno tà di miglioramento durante l’intero ciclo di circolare), che prevedono la realizzazione di individuato almeno cinque principali temi vita – ha portato alla definizione del modello sistemi metabolici chiusi senza produzio- emergenti, all’interno di confini di natura noto come cradle to cradle, che sottintende ne di rifiuti (MCDONOUGH, BRAUNGART, interdisciplinare, in relazione alle seguenti la progettazione di filiere produttive che 2009; NEWMAN E JENNINGS, 2008). Se- possibili declinazioni di questo concetto: prevedano, a monte, il reimpiego dei mate- condo questa rinnovata prospettiva, il me- • la città intesa come un ecosistema; riali nei cicli produttivi. Da qui una nuova tabolismo urbano deve riguardare gli interi • flussi interni alla città di materiali e declinazione del concetto di sostenibilità ecosistemi urbani, che possono essere letti di energia; a partire dalla progettazione di un oggetto, come l’insieme di più sottosistemi, collegati • rapporti economico-materiali inter- processo o attività (Design for Environment tra loro in una serie di relazioni in continua ni la città; – DfE, o Life Cycle Design) che si traduce interazione ed in relazione con il mondo • drivers economici che presiedono le nel perseguire una strategia progettuale per esterno (ALBERTI, 2008). La città viene allo- relazioni tra urbano e rurale e tra urbano ed innovare prodotti esistenti o progettarne di ra studiata nella sua dimensione dinamica, extra-urbano; nuovi integrando gli aspetti ambientali con complessa e adattiva e come il tramite di • generazione e riproduzione delle di- i più tradizionali criteri di progettazione del collegamento dei sistemi sociali con quelli suguaglianze urbane e la città come sistema prodotto. Applicato ad un singolo prodotto, ecologici (CHRYSOULAKIS N.C. et al., 2015). socio-ecologico. a partire dall’ideazione di questo, una stra- Con riferimento a casi concreti riferiti ai con- I primi due approcci, legati l’uno alle teorie tegia metabolica DfE deve quindi conside- testi urbani, questi approcci si concentrano ed ai principi dell’ecologia e l’altro a quelli rare la scelta dei materiali, per ridurre l’uso sulla quantificazione di flussi di materiali, di dell’industrial design, possono utilmente di sostanze tossiche, incorporare materiali energia, o sulla presenza nelle varie fasi dei essere impiegati per costruire scenari attra- riciclabili/riciclati, ridurre la quantità e le cicli produttivi di una particolare sostanza verso cui valutare le scelte nel campo della tipologie di materiali utilizzati, impiegare (BARLES, 2010). L’analisi materiale dei flussi pianificazione spaziale. Infatti, diverse confi- materiali compatibili tra loro in fase di ri- (Material Flow Analysis: MFA) che si svilup- gurazioni urbane e diversi sistemi e modelli ciclo, ridurre gli scarti di produzione, mini- pa a partire da una valutazione sistematica di funzionamento fisico di città e territori, mizzare il packaging, progettare prodotti dei flussi e delle scorte di materiali all’inter- portano a performance diverse in termini che assicurino un giusto rapporto qualità/ no di un sistema ben definito (ad esempio:

188 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue una filiera produttiva). La logica alla base di denzialmente essere valida l’equazione mas- • la biodiversità: componente fonda- questo approccio è che attraverso la sistema- sa entrante = massa espulsa. Tale approccio mentale del metabolismo urbano in quanto tica registrazione di tutti i flussi fisici da e misura pertanto i materiali che scorrono in a fondamento della riproduzione dei servizi verso un’area urbana è possibile descrivere la un sistema, gli stock e i flussi al suo interno, ecosistemici e quindi in grado sia di produrre relazione che si instaura tra i sistemi urbani e le uscite derivanti dal sistema verso altri flussi di materia-energia fondamentali per la ed il loro ambiente (MINX et al., 2011; KEN- sistemi sotto forma di inquinamento, rifiuti vita che di conservarli o comunque di assor- NEDY et al., 2011). Analogamente a quanto si o esportazioni. I materiali o i flussi entrano bire parte almeno dei materiali di scarto (si- osserva in alcuni studi di ecologia urbana, la nei sistemi urbani, vengono trasformati per stemi ecosistemici: BLANCHART et al., 2018; MFA mette in evidenza come il carattere per creare strutture biofisiche, manufatti, edifici, GRÊT-REGAMEY et al., 2017; GOMES LOPES, lo più lineare del metabolismo urbano costi- strade, macchine, strumenti, colture agricole 2015). tuisca una particolare fonte di vulnerabilità e bestiame, prodotti di esportazione e infine per il territorio. Prendendo a modello i siste- espellere rifiuti. mi naturali, l’autosufficienza e la chiusura Gli insediamenti urbani - le città - sono un L’area di studio: il territorio agricolo dei cicli diviene il parametro fondamentale tipo specifico di scorte nel metabolismo del- dell’albenganese di valutazione e costituisce una delle più im- le società e il modo in cui queste città sono L’area di studio portanti caratteristiche di un metabolismo costruite e gestite ha un’influenza notevole L’area di studio interessa una regione occi- urbano sostenibile, ossia di una città capace sui quantitativi e le qualità dei flussi mate- dentale della Liguria (Albenga e la sua regio- di ridurre la dipendenza dalla sua regione di riali e energetici necessari per sostenere la ne urbana), caratterizzata dalla presenza di appartenenza (BRUNNER, 2007). La MFA è loro esistenza. In un modello MFA, per un un'importante pianura costiera che si è for- utile anche per identificare particolari inef- territorio orientato alla de-carbonizzazione e mata, da un punto di vista geomorfologico, ficienze urbane, ossia tutte quelle azioni o quindi alla transizione ecologica, si possono dalla confluenza di alcuni torrenti di mon- comportamenti non ottimali nell’utilizzo analizzare come componenti del metaboli- tagna. È una delle poche aree pianeggianti delle risorse (BROWNE et al., 2009). smo urbano: della Liguria e la sua forma ha influenzato le • i flussi di materia in entrata (input: forme di insediamento nel corso dei secoli. Verso un modello applicativo di metabolismo urbano importazione netta da parte della regione La storia dell'occupazione umana nella zona Le città contemporanee hanno per la mag- urbana di materie prime e semilavorate per è molto antica e anche in epoca romana l'a- gior parte un metabolismo lineare con un le produzioni locali, per le costruzioni, per i rea era caratterizzata da un intenso processo elevato flusso di energia e materiali. Il regi- servizi, per l’agricoltura) e in uscita (output: di colonizzazione (Albenga stessa è una città me attuale socio-ecologico è caratterizzato esportazione di prodotti finiti e/o semilavo- di fondazione romana). Le vivaci caratteristi- infatti da una linearizzazione dei flussi ma- rati, produzione di rifiuti); che agricole e produttive sono state mante- teriali, le società vengono in possesso delle • l’energia: in questo caso l’obiettivo nute e consolidate, da epoche storiche fino risorse della biosfera espellendo rifiuti (cioè è quello di ottimizzare l’efficienza energetica ad oggi. Per quanto riguarda le dinamiche materia trasformata spesso in una forma in- della struttura urbana, ridurre al minimo la insediative, si possono riconoscere negli ul- compatibile con l ‘area ospitante). Di norma, domanda di energia dei gruppi di edifici; mas- timi 70 anni, tre fasi distinte. La prima fase le attività di origine antropica non solo in- simizzare l’uso efficiente dell’energia attra- dell'era moderna (1950-1975) è caratterizzata tensificano i loro flussi, ma li linearizzano, in verso i servizi di costruzione e l’approvvigio- dalla forte presenza dell'agricoltura tradizio- quanto la materia non ritorna nel suo luogo namento energetico; massimizzare la quota nale condotta su piccoli appezzamenti. La di origine, accumulandosi così in altre parti delle fonti energetiche rinnovabili, massimiz- produzione è concentrata principalmente della biosfera. Anche nel caso in cui la mate- zare l’uso di materiali edili ecologici e sani; su frutta e verdura e il mercato di sbocco è ria ritorni nel suo luogo di origine, ciò accade • l’acqua: minimizzare il consumo principalmente locale. Le altre attività (che con una forma che non corrisponde più con primario dell’acqua; ridurre al minimo la si materializzano in usi specifici) sono de- la sua fase iniziale. Molte delle problemati- disfunzione del ciclo dell’acqua naturale, ri- boli, ad eccezione della funzione residen- che ambientali che si registrano oggi posso- durre al minimo l’apporto di inquinanti (sia ziale che emerge in forte aumento durante no essere attribuite a questi flussi copiosi e nei corsi d’acqua che nelle falde); questo periodo. La popolazione è in aumen- lineari: esaurimento delle risorse, cambia- • il suolo: risorsa scarsa e non ripro- to (da 12.000 a 19.000 abitanti). Il secondo menti climatici, proliferazione di rifiuti so- ducibile per definizione, che va preservata periodo (1975-1995) è caratterizzato da una lidi, dispersione di materiali tossici e perdita sia attraverso il suo uso efficiente che attra- forte conversione dell’attività agricola ver- della biodiversità. verso la sua tutela rispetto a potenziali agen- so forme di produzione industrializzate con Tra gli studi sul metabolismo urbano che ti inquinanti che ne riducono (o annullano) grande crescita di piante da serra e colture utilizzano l’approccio dei flussi di energia le sue capacità riproduttive; specializzate. Le attività agricole sono ora –materia, sembrano particolarmente pro- • il carbonio e inquinanti: qui si tratta affiancate dalle funzioni produttive e com- mettenti i metodi di quantificazione che minimizzare le emissioni nell’ atmosfera e merciali (che spesso entrano in competizio- includono l’analisi dei flussi materiali. L’ana- eventualmente catturarne una parte consi- ne con gli usi agricoli del suolo) che tendo- lisi dei flussi materiali si basa sul principio stente (es.: funzione di assorbimento di CO2 no ad occupare grandi spazi, specialmente di conservazione della massa, dove deve ten- da parte di massa vegetale); vicino alla viabilità principale. La crescita

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 189 quantitativa dell’edificato continua. La po- ha consolidato nel tempo un sistema avanza- valgono gli uliveti ed i vigneti, tipicamente polazione continua ad aumentare, ma ad un to orto–floricolo caratterizzato da un’ampia coltivati sulle fasce a mezzacosta. L’ammon- ritmo più lento: da 19.000 a 21.000 abitanti. Il diffusione di colture protette che ha genera- tare della P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) terzo periodo (1995-2015) è caratterizzato da to processi innovativi di tipo intersettoriale complessiva stimata dalla C.C.I.A.A. di Savo- una forte espansione del terziario, funzioni tanto da potersi considerare come “struttura na per l’intero comprensorio ingauno – per produttive e commerciali a scapito dell’agri- agraria integrata” altrimenti definibile come un valore di circa 280-300 milioni di Euro – coltura. Questa, in forme più specializzate, agro-distretto (BOATTI, 2016; CAPORALI et proviene dalla produzione di: resiste e si consolida, mentre l’agricoltura al., 2012; GIARÉ, GIUCA, 2012). • 120 milioni di vasi di piante da fiore condotta in forme più estese (che corrispon- Un altro aspetto importante è legato alla ed aromatiche de a coltivazioni più tradizionali, quali ulivo, “qualità” dell’assetto insediativo che si è pro- • 34.000 tonnellate di ortive, frutta, frutteto, castagno da frutto), da un lato viene gressivamente definito secondo il prevalere olive ed uva sostituita da nuove attività urbane (sempre di regole quantitative anziché tipologico – In termini di peso percentuale da attribuire più diffuse sul territorio), dall’altra è soggetta qualitative. L’area agricola si è così trasfor- alle diverse colture, tale produzione lorda ad abbandono, con la conseguente crescita di mata progressivamente sino ad assumere i vendibile può essere così rappresentata: foreste e aree naturali o gerbide. Lo sviluppo connotati di un territorio a ridotta ma perva- • 54 %: piante verdi fiorite ed orna- edilizio è notevole e anche la popolazione siva urbanizzazione. Le aree rurali collinari, mentali e fronde verdi continua ad aumentare (da 21.000 a 23.000 immediatamente prossime alla piana, sono • 24 %: aromatiche in vaso abitanti). Attualmente, l’ambito invece interessate da un diffuso sottoutilizzo • 18 %: ortive e da un conseguente aumento dei rischi na- • 4 %: olivo, vite, frutta L’economia agricola della piana turali. Le coltivazioni si sono evolute affian- Il numero totale di aziende, nel territorio Albenganese è sostanzialmente caratterizza- cando l’orticoltura alla produzione di piante comunale, è di 1.236 (dato Censimento Agri- to da tre tipologie di territorio agricolo: aromatiche e piante fiorite. Il mercato è fon- coltura ISTAT – anno 2010), aggiornato a • le aree periurbane dell’agricoltura dato da aziende agricole, nella maggior parte 1.051 dalla base dati della C.C.I.A.A. di Savo- specializzata coincidenti con la Piana dei co- dei casi a conduzione familiare, affiancate da na (anno 2014). La superficie aziendale nei muni di Albenga – Ceriale; operatori del settore e da commercianti. comuni di Albenga e Ceriale è decisamente • le aree specializzate della prima fa- I dati inerenti all’uso del suolo e la tipologia inferiore alla media nazionale, con tendenza scia collinare dei comuni di corona (Cisano, agricola della piana mostrano come la mag- alla diminuzione. Nel comune di Albenga, Ortovero, Pogli, Villanova, Salea); gior parte delle coltivazioni di tipo florivi- poi, si registra un aumento della percentuale • le aree rurali interne, profondamen- vaistico e di erbe aromatiche viene prodotta di superficie agricola utilizzata rispetto alla te diverse sia sotto il profilo produttivo che nella parte centrale e più bassa della piana, superficie comunale totale, con un’inten- insediativo ed infrastrutturale. in cui vi è anche una maggiore concentrazio- sificazione dell’uso dei terreni e anche un La piana agricola albenganese, in particolare, ne di serre. Sui pendii collinari invece pre- aumento del terreno comunale adibito ad

Figura 1– La piana di Albenga: uso del suolo (tipologie colturali e serre) e carta della viabilità interpoderale (elaborazioni realizzate da Christian Perasso, nell’ambito del LAB_Albenga – tesi di laurea dAD – Unige, luglio 2018

190 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue uso agricolo. La tendenza in atto è verso un produzioni agricole, in allora molto elevati e no elementi di forte criticità non solo sotto utilizzo più intensivo delle risorse locali e con forte incidenza sul costo finale del pro- il profilo ambientale ma anche sotto quello quindi, di conseguenza verso una maggiore dotto), negli anni successivi si alternati altri economico. E qui si innesca la problemati- vulnerabilità del comparto agricolo. Local- diversi cicli: prima quello delle coltivazioni ca di un metabolismo urbano-territoriale mente, possiamo osservare che la maggior di fiori in vaso (in sinergia con l’area pro- che evidenzia una serie di nodi critici. Gli parte dello spazio agricolo è occupato da ser- duttiva del Ponente ligure, vero e proprio di- elementi base del metabolismo urbano ed i re. Le coltivazioni all’aperto sono in genere stretto agricolo specializzato), poi quello dei fattori di criticità da essi palesati si possono costituite da coltivazioni in vaso realizzate fiori recisi e delle piante ornamentali ed in- riassumere in questo schema: (tabella 1) sopra i teli pacciamanti semi-impermeabili. fine quello delle aromatiche. Nel frattempo, Il risultato di ciò è una alta artificializzazio- hanno mantenuto una certa consistenza le Modello metabolico urbano e indicazioni per la ne del paesaggio, la specializzazione di una produzioni orticole tipiche locali (pomodo- pianificazione cospicua impermeabilizzazione dei suoli pa- ri, carciofi, zucca), che si sono costruite una Date queste condizioni di criticità, occorre rallela a un notevole emungimento della fal- solida nicchia di mercato nell’ambito delle intervenire con azioni volte al ripristino di da freatica per l’approvvigionamento dell’ac- produzioni biologiche. Nell’ultimo periodo condizioni metaboliche soddisfacenti che qua di irrigazione, che determina in alcuni poi si sta assistendo all’affermarsi di un nuo- tendano a rendere circolari alcuni dei flussi punti la risalita del cuneo salino con danni vo ciclo produttivo, legato alla produzione di materie/energia che oggi sono invece pa- derivati, l’uso di una notevole quantità di fer- di basilico, legato agli investimenti operati lesemente lineari e quindi ambientalmente tilizzanti e prodotti chimici di vario genere nell’area da primarie aziende di livello na- sempre più insostenibili. per le coltivazioni. zionale. L’alternarsi e, nello stesso tempo, il Il modello metabolico territoriale della piana convivere di questi diversi cicli produttivi, di Albenga, in fase di costruzione, si basa su Un modello metabolico per la piana ha messo di volta in volta la piana nelle con- un’organizzazione dei dati su base geografica Gli elementi di criticità dizioni di doversi adattare a mercati nuovi, informatizzata (GIS) e prende in considera- La piana albenganese si può considerare intensificando progressivamente l’intensità zione alcuni elementi di natura spaziale che come una grande azienda produttiva a cielo d’uso dei terreni, con l’obiettivo di estrarre possono dare indicazioni utili alla pianifica- aperto. La commistione tra impianti di serra, il massimo valore possibile. Questo processo zione perché riguardando la forma e la strut- coltivazioni in pien’aria, strutture di servizio adattativo è avvenuto seguendo le logiche tura dell’insediamento, possono incidere e infrastrutture viarie ha come risultato una di una mobilitazione “individualistica” di sulle performance metaboliche del sistema grande piastra produttiva, dotata di una gran- una moltitudine di piccole e microimprese, territoriale. de capacità di adattamento ai drivers econo- di dimensioni assai ridotte, ma dalla gran- • Reticolo idrografico. Riguarda sia i mici esterni. L’economia della piana infatti de capacità adattativa e di trasformazione. corpi idrici superficiali (naturali o artificia- ha registrato nei decenni successivi al Dopo- L’operare frammentato ha però progressiva- lizzati che siano) che la rete irrigua dei canali guerra una serie di cicli produttivi diversi. Se mente portato all’aggravarsi delle condizioni di adduzione dell’acqua alla piana, che gli ac- nei primi decenni la piana si era specializza- ambientali della piana che, sotto molti punti quedotti irrigui e la stessa rete acquedottisti- ta nell’orto-floricultura e nelle primizie (fa- di vista, non riesce più a sopportare i carichi ca. Il sistema è messo in relazione con i corpi vorita dalle condizioni climatiche, dalla scar- cui è sottoposta. Si riscontrano così una serie idrici sotterranei e le falde. Viene analizzato sa concorrenza e dai costi di trasporto delle di pressioni ambientali che oggi determina- nella sua dimensione temporale, prendendo

Tabella 1

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 191 in considerazione il periodo 1975 – 2015 (con strumenti di pianificazione, che possono McDonough W., Braungart M. (2009), Cradle to proiezioni al 2030) per valutarne le modifica- orientarsi verso scelte insediative che favori- cradle: Remaking the way we make things, Vinta- zioni sia fisiche che funzionali. scano processi maggiormente ciclici. ge, London • Suolo. Viene rappresentato attraver- Kennedy C. et al. (2011), “The study of urban me- so la parcellazione fondiaria e una mappatu- Note tabolism and its applications to urban planning ra di dettaglio degli usi del suolo e dei suoi * Dipartimento di Architettura e Design, Uni- and design”, Environmental Pollution, 159, pp. modi di utilizzo (% di impermeabilizzazio- versità degli Studi di Genova, g.lombardini@ 1965-1973 ne, presenza ed estensione di impianti di ser- arch.unige.it Minx J. et al. (2011), Developing a pragmatic ap- ra, rapporto costruito / lotto). Rilievo del tipo proach to assess urban metabolism in Europe: di conduzione agricola. Rilievo del costruito Bibliografia A report to the European Environment Agency, (e quindi restituzione di misure di consumo Alberti M. (2008), Advances in urban ecology: Inte- Stockholm Environment Institute & Technische di suolo e di morfologie insediative). grating humans and ecological processes in urban Universit¨at Berlin, Stockholm • Reticolo infrastrutturale. Rappresen- ecosystems, Springer, New York Newman P., Jennings I. (2008), Cities as sustaina- ta uno dei nodi di maggior criticità per il me- Barles S. (2010), “Society, energy and materials: ble ecosystems: Principles and practices, Island tabolismo territoriale. È costituito dalla rete The contribution of urban metabolism studies to Press, Washington stradale (ai diversi livelli e con i diversi livelli sustainable urban development issues”, Journal of Rapoport E. (2011), Interdisciplinary Perspectives di servizio), dalla rete di raccolta delle acque Environmental Planning and Management, 53(4), on Urban Metabolism. A review of literature, UCL reflue e meteoriche, dalla rete di distribuzione pp. 439-455 Environmental Institute, UCL, London e produzione (nel caso di impianti fotovoltai- Blanchart A. et al. (2018), “Towards an operational ci e altri centri di produzione diffusi) dell’e- methodology to optimize ecosystem services pro- nergia elettrica, dalla copertura per i servizi di vided by urban soils”, Landscape and Urban Plan- trasmissione dati (fibra ottica e adsl). ning, 179, pp. 1-9 • Rete ecologica. Sistema delle aree Boatti G. (2016), Un paese ben coltivato. Viaggio protette e delle aree ad alta valenza ecologi- nell'Italia che torna alla terra e, forse, a se stessa. ca. Sistema del verde urbano. Laterza, Roma-Bari Dall’analisi dell’evoluzione della struttura Browne D. et al. (2009), “Assessment of total ur- fisico-spaziale di questi quattro sistemi, è ban metabolism and metabolic inefficiency in possibile stimare una misura dei flussi me- an Irish city-region”, Waste Management, 29(10), tabolici territoriali e valutare come le mo- pp. 2765-2771 dificazioni degli assetti spaziali determini Brunner P.H. (2007), “Reshaping urban metaboli- condizioni diverse di metabolismo. Diverse sm”, Journal of Industrial Ecology 11(2), pp. 11-13 configurazioni insediative e ambientali com- Caporali F., Campiglia E., Mancinelli R. (2010), portano infatti variazioni nei flussi in entrata Agroecologia. Teoria e pratica degli agroecosiste- / uscita di materie prime e semilavorati, con- mi, Città Studi, Milano sumo di energia, produzione e dispersione di Castán Broto V., Allen A., Rapoport E. (2012), “Inter- inquinanti, pressione sulle risorse idriche, disciplinary Perspectives on Urban Metabolism”, consumo di suolo, tutela della biodiversità. Journal of Industrial Ecology, 16(6), pp. 851-861 Chrysoulakis N.C. et al. (2015), Understanding Conclusioni urban metabolism: a tool for urban planning, Dall’analisi delle principali tendenze nella Routledge, London-New York trasformazione della struttura territoriale Decker E.H. et al. (2000), “Energy and material flow dell’area di studio, è possibile costruire de- through the urban ecosystem”, Annual Review of gli scenari sullo stato presente e futuro di Energy and the Environment, 25, pp. 685-740 quattro sistemi fondamentali ed analizzare Giaré F., Giuca S. (a cura di – 2012), Agricoltori e l’impatto che le loro possibili modificazioni filiera corta. Profili giuridici e dinamiche socio- avranno sul metabolismo territoriale, che economiche. INEA, Roma è sintetizzabile in un bilancio materico ed Girardet H. (2014), Creating Regenerative Cities, energetico tra input ed output. Si ipotizza Routledge, London che uno strumento fondamentale di cono- Gomes Lopesa L.F. (2015), “Exploring the effect of scenza sia costituito dall’analisi dei cambia- land use on ecosystem services:The distributive menti di questi sistemi nel tempo. La compa- issues”, Land Use Policy, 45, pp. 141-149 razione tra scenari e le prestazioni in termini Grêt-Regamey A. et al. (2017), “Integrating ecosy- di metabolismo urbano (capacità del sistema stem services into spatial planning—A spatialde- di tendere alla chiusura dei principali cicli) cision support tool”, Landscape and Urban Plan- può fornire immediate indicazioni per gli ning, 165, pp. 206-219

192 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue The UrbanWINS project: in several cases at different scales (Browne support of the relevant stakeholders and ci- et al. 2011). After accounting materials and tizens. There is evidence that stakeholders’ new way of thinking the energy flows, the consequent environmental participation can enhance the quality of en- waste prevention and impacts can be assessed (Fiksel, 2006) and ap- vironmental decisions by considering more management system propriate environmental integrated policies comprehensive information inputs (Reed, Davide Longato*, Giulia Lucertini**, can be developed in order to mitigate them 2008). The meaningfulness of stakeholders’ and improve the whole urban system in a su- engagement can be seen, on the one hand, in Michele Dalla Fontana*** and stainable perspective. an ethical perspective to enhance inclusive Francesco Musco**** Within this framework, a methodology for decision making, promote equity, enhance the development of local (at city level) strate- local decision making and build social capi- gic plans for waste prevention and resource tal, and, on the other hand, in a strategic ma- Introduction to the UrbanWINS project management is proposed, on the basis of the nagement perspective to capture knowledge, and context of the research approaches used, the activities carried out increase ownership of the project by users, The EU waste policy provides a framework and the knowledge gained within the Ur- reduce conflict, encourage innovation and to improve waste management and reduce banWINS project. facilitate spin-off partnerships (Mathur et al., the actual quantity of waste generated. The 2008). EU Waste Framework Directive has two key Designing strategic plans for waste The building of quantitative and qualitative objectives: to prevent and reduce the nega- prevention and resource management: knowledge of the urban system in relation to tive impacts caused by the generation and an innovative methodology based on resource consumption and waste production management of waste and to improve re- the UrbanWINS experience is aimed to provide useful information from source efficiency. On the basis of the UrbanWINS experience, which to start the building of the urban stra- With the general aim to pursue the EU the suggested components that should be tegic plan, and it is composed of the analysis key objectives, the specific scope of the Ur- considered for the development of local stra- of the current policies which insist on the banWINS project is to develop and test me- tegic plans related to the waste prevention urban area (qualitative analysis) and the thods for designing and implementing in- and resource management are: quantitative analysis of the city’s resource novative and sustainable strategic plans for • the engagement of the local admini- consumption and waste production. The waste prevention and resource management. strations and stakeholders in the whole plan- analysis of the current policies foresees the This take place in various urban contexts ning process; collection of all the information contained based on innovative, inter-disciplinary and • the building of quantitative (MFA) in plans, documents, reports, etc. that are ne- participatory approaches that seek to enhan- and qualitative knowledge (current policies cessary to build the state of the art of the ur- ce urban environmental resilience. Further, affecting the city) of the urban system in re- ban and territorial strategies and initiatives this seek to guarantee progress towards more lation to resource consumption and waste that could have an effect on resource con- sustainable production and consumption production, prior to the real implementation sumption and waste production within the patterns together with improvements in the of the urban strategic plan; urban system. The relevant information co- recovery of waste and the use of recovered • the definition of priorities and rela- ming out from the analysis of such policies materials. Specifically, the development of ted objectives of the city on the basis of the should be synthetized in an easy and com- strategic plans is built on the basis of impro- quantitative and qualitative knowledge; municative way, in order to highlight issues, ved knowledge of the factors that influence • the environmental and socio-econo- synergies and problems that have to be ad- the metabolism of cities and of a deep under- mic assessment of priorities and objectives dressed during the development of the urban standing on how those factors can be tran- in order to identify potential responses; strategic plan. To support the development sformed in positive drivers of technological, • the SWOT analysis in relation to the of such plans, the quantitative analysis of non-technological and governance changes. potential responses in order to support a bet- the city’s resource consumption and waste The project makes use of the urban metabo- ter formulation of measures and actions; production using the MFA is a key phase. In lism model which compares cities to living • the formulation and planning of ap- fact, MFA is a tool which helps decision ma- organisms and studies the flows of materials propriate measures and actions for the achie- kers to understand the metabolism of their and energy within them. vement of priorities and related objectives. city or region, by examining the materials The concept of metabolism emerged in the The engagement of the local administrations flowing into a given system, the stocks and 19th century in order to describe the exchan- and stakeholders in the whole planning pro- flows within this system and the resulting ge of matter between an organism and its cess should be formulated in order to invol- outputs from the system to other systems environment, but the application of this ve them since the first steps of the strategic (Hendriks et al., 2010). It provides decision concept to the urban context is more recent plan’s implementation. In this way, it is en- makers with an improved understanding of (Wolman, 1965). Material Flow Analysis sured the participation and cooperation of the functioning of their region or city in or- (MFA) is a scientific methodology used to ac- the end-users of it, following a bottom-up der they can prepare for, and react to, present count different flows within a system, which approach where the strategy of the city is and future material flows and stock issues, has already been successfully implemented built by decision and policy makers with the and providing a good basis to the relevant

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 193 policy makers and stakeholders for compa- and waste production) in order to set out ders should take jointly part into the deci- ring a set of scenarios (Hendriks et al., 2010). appropriate responses (linked to the defined sion-making process in order to minimize If the system boundaries and the selection of priorities and objectives), as to ensure the su- and avoid conflicts and oppositions. The processes and goods are well known and do- stainability of the strategic planning. For this planning of the measures and actions should cumented, MFA permits an objective discus- purpose, it should be used a policy-oriented be organised in relation to the related pri- sion of environmental and resource/waste conceptual framework such as the DPSIR orities and objectives (an action could ac- policy measures, improving the ability of the (Driver-Pressure-State-Impact-Response) fra- complish one or more priorities/objectives) actors to define a common platform with re- mework. It is an adaptive management tool and should consider (at least): the expected gard to the current situation, and to partici- used for analysing environmental problems results and the temporal horizon of their pate in the development of future scenarios by establishing cause-effect relations betwe- implementation; the responsible body/de- for a long-term planning by visualising the en anthropogenic activities and their envi- partment of the municipality for their im- consequences of certain measures at an early ronmental and socio-economic consequen- plementation; the actors to be involved and stage (Brunner et al., 1998). ces (Gari et al., 2015), in a policy meaningful the stakeholders affected by their implemen- The definition of priorities and related objec- way (Maxim et al., 2009). After analysing the tation; the human and financial resources to tives of the city on the basis of the quantitati- Driving Forces, Pressures, State and Impacts, be allocated to each measure/action; the mo- ve and qualitative knowledge are formulated according to the quantitative knowledge co- nitoring phase to be put in place in order to in order to respond to/improve the current ming out from the urban metabolism model track their state of advancement and poten- situation of the city, emerged in the above- (i.e. MFA), a set of responses (measures of in- tial critical issues that may arise during their mentioned analysis. A priority could be de- terventions, strategic actions and/or policies, implementation. In this regards, short-term fined as the medium/long term strategic vi- etc.) for waste prevention and management and long-term actions should be set conside- sion that the municipality is determined to should be formulated with the aim to chan- ring the city’s active policies, context, data reach in order to base its own urban policies ge determinants (prevention), reduce pressu- and stakeholders’ opinion. on the urban metabolism concept, which re- res (prevention/management), and mitigate lies on the main problems and needs related changes in the state of the environment and Notes to/causing the priority. An objective could be impacts or adapt to them (management). * Department of Design and Planning in Com- defined as the operational context of the ac- After the definition of the set of responses, plex Environments, University IUAV of Venice, tivities to be implemented in order to reach a SWOT analysis should be performed in or- [email protected] the related priority identified (i.e. objectives der to give the possibility to further discuss, ** Department of Design and Planning in Com- relate to those “subsequent paths” that a Mu- approve and specify the selected responses plex Environments, University IUAV of Venice, nicipality needs to undertake in order to get according to its results. The SWOT analysis [email protected] to the achievement of the strategy). A first is a strategic planning technique used to *** Department of Design and Planning in Com- formulation of priorities and related objecti- identify Strengths, Weaknesses, Opportuni- plex Environments, University IUAV of Venice, ves of the city should be done by the relevant ties and Threats (SWOTs) of a project plan- [email protected] actors (decision and policy-makers). Subse- ning. Considering these strengths, weaknes- **** Department of Design and Planning in quently, the priorities and related objecti- ses, opportunities and threats, the threats Complex Environments, University IUAV of Veni- ves, together with the reasons that led to should be converted into opportunities and ce, [email protected] their formulation, should be explained and the weaknesses should be balanced against discussed with all the relevant stakeholders the strengths. SWOT analysis has been alre- References and citizens. Meetings with the stakehol- ady used in the waste management sector, Browne, D., O’Regan, B., Moles, R. (2011), “Ma- ders should be organized in a cooperative successfully performed in groups, since a terial flow accounting in an Irish city-region and social learning-orientated environment group-wise analysis is particularly effective 1992–2002”, Journal of Cleaner Production, 19(9), (e.g. workshops, interactive sessions, etc.) in in providing factors, major objectives, clari- 967-976. order to create a shared vision and promote ty and, therefore, focus to all the discussions Brunner, P.H., Baccini, P., Deistler, M., Lahner, T., a dialogue that can be useful in increasing about strategy-formulation regarding any Lohm, U., Obernosterer, R., Voet, E. van der (1998), awareness, changing attitudes and affecting proposed waste management programme Materials Accounting as a Tool for Decision Ma- behaviours. During such meetings, priorities (Johnson et al., 1989; Srivastava et al., 2005). king in Environmental Policy (MAcTEmPo), and objectives of the city may be subject of For this reason, the analysis should be per- Summary Report, Fourth European Commission adjustments and new proposals, thanks to formed involving both the decision-makers Programme for Environment and Climate, Rese- the new information inputs. and the other stakeholders. Results of such arch Area III, Economic and Social Aspects of the A subsequent step to be addressed, shared analysis will support the formulation of ap- Environment, ENV-CT96–0230 (Vienna, Institute and co-developed during the participatory propriate measures and actions as a response for Water Quality and Waste Management, Vien- process is the environmental and socio-eco- to the actual situation of the city. na University of Technology). nomic assessment of the actual situation in The last step regards the formulation and Fiksel, J. (2006), “Sustainability and resilience: to- terms of social and environmental issues of planning of appropriate measures and ac- ward a systems approach”, Sustainability: Science, the city (related to resource consumption tions. Also during this phase, the stakehol- Practice, & Policy, 2(2).

194 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Gari, S.R., Newton, A., Icely, J.D. (2015), “A review Il consumo di suolo nei geneità, completezza, periodicità di aggior- of the application and evolution of the DPSIR fra- namento, scala e, soprattutto, caratteristiche mework with an emphasis on coastal social-eco- comuni ad est del Vesuvio geometriche delle stesse come la scala no- logical systems”, Ocean & Coastal Management, Salvatore Losco * e Claudia de minale, la risoluzione, l’unità minima carto- 103, 63-77. Biase** grafabile-MMU (utilizzata in cartografia per Hendriks, C., Obernosterer, R., Müller, D., Kytzia, definire la più piccola unità rappresentabile S., Baccini, P., Brunner, P.H. (2010), “Material Flow sulla mappa). La dimensione della MMU è Analysis: A tool to support environmental policy strettamente correlata sia alla scala nominale decision making. Case studies on the city of Vien- Introduzione che alla risoluzione di una carta: maggiore è na and the Swiss lowlands”, Local Environment: Il consumo di suolo coinvolge la gran parte la scala, minore è la MMU, e viceversa) e allo The International Journal of Justice and Sustaina- delle aree fortemente antropizzate, la Campa- spessore (lo spessore minimo cartografabile è bility, 5:3, 311-328. nia non fa eccezione, in quanto la superficie anch’esso correlato alla risoluzione della car- Johnson, G., Scholes, K., Sexty, R.W. (1989), Explo- complessiva delle città è prima raddoppiata tografia ed è dell’ordine di 1/1.000 della scala ring Strategic Management, Scarborough, Prenti- dall’Unità d’Italia agli anni sessanta, in accor- della carta, 10 metri, ad esempio, per una car- ce-Hall, , p. 345. do con la crescita demografica, e poi quadru- ta in scala 1/10.000). Nelle carte di copertura Mathur, V.N., Price, A.D.F., Austin S. (2008), “Con- plicata fino ad oggi in controtendenza rispetto e uso del suolo sono rappresentati solo quegli ceptualizing stakeholder engagement in the con- ad una popolazione sostanzialmente stabile. elementi lineari, strade, ferrovie, corsi d’acqua, text of sustainability and its assessment”, Construc- Ciò premesso è necessario concordare su una che hanno una larghezza maggiore dello spes- tion Management and Economics, 26:6, 601-609. definizione di consumo di suolo prima di pro- sore minimo rappresentabile incidendo in Maxim, L., Spangenberg, J.H., O'Connor, M. (2009), cedere alla raccolta di dati per la conoscenza tal modo significativamente sulle stime delle “An analysis of risks for biodiversity under the DPSIR del fenomeno e l’individuazione di procedure aree. Ai fini della valutazione delle superfici, si framework”, Ecological Economics, 69, 12-23. efficaci e condivisibili per la sua quantificazio- pone il reale rischio di vedere sottostimate le Reed, M.S. (2008), “Stakeholder participation for ne, nonché di tecniche per il contenimento dimensioni di tutte le classi che sono maggior- environmental management: A literature re- dell’uso di questa risorsa irriproducibile. Una mente frammentate (come le aree artificiali o view”, Biological Conservation, 141, 2417-2431. definizione di carattere ampio, proposta anche impermeabilizzate) o quelle lineari (come le Srivastava, P.K., Kulshreshtha, K., Mohanty, C.S., dall'Agenzia Europea per l'Ambiente, conside- infrastrutture stradali e ferroviarie), che han- Pushpangadan, P., Singh, A. (2005), “Stakeholder- ra il consumo di suolo come la trasformazione no maggiori probabilità di avere la singola area based SWOT analysis for successful municipal so- della copertura del suolo da non urbanizzata omogenea di ampiezza inferiore alla MMU o lid waste management in Lucknow, India”, Waste ad urbanizzata, le possibilità interpretative e spessore inferiore a quello minimo. Gli errori Management, 25, 531-537. le conseguenti ricadute sulle scelte di pianifi- di stima sono ancora più evidenti nel caso di Wolman, A. (1965), “The metabolism of cities”, cazione fisica del territorio di una variazione analisi dei cambiamenti di uso del suolo, che Scientific American, 213(3), 179-190. del genere non sono né banali né scontate. Le possono essere assai parcellizzati e in cui la di- fonti informative risultano indispensabili per mensione della singola zona che cambia classe la valutazione quantitativa, il monitoraggio e è spesso molto vicina alla MMU. Quindi, più per documentare l’evoluzione del fenomeno grande è la MMU e meno accurata sarà la sti- nel tempo e nello spazio. Per misurare il con- ma delle aree. La matrice delle transizioni, pro- sumo del suolo è necessario disporre di dati posta come procedura di riferimento generale cartografici di uso/copertura del suolo, tra loro dal Centro Ricerche sui Consumi di Suolo si confrontabili e coerenti, in riferimento ad al- riduce, nei casi più semplici, a due tecniche di meno due soglie temporali, così da verificare, base: la procedura dei flussi e quella delle dif- mediante una procedura di comparazione ferenze. Attraverso l’applicazione di quest’ul- statistica differenziale oppure attraverso una tima, nota la copertura del suolo in due date matrice dei flussi (ONCS, 2009; CRCS, 2011), diverse, viene quantificata la variazione nume- le variazioni d’uso intercorse nell’intervallo di rica assoluta nell’intervallo di tempo conside- tempo considerato. La quantificazione richie- rato nei comuni ad est del Vesuvio e l’Indice di de un chiaro e condiviso sistema di classifica- Copertura del Suolo, espresso in percentuale, zione (usi e copertura del suolo), di corrette come il rapporto tra la superficie consumata e tecniche di rilievo (telerilevamento, fotointer- l’intera superficie comunale. Il contributo farà pretazione, rilievo diretto), di un efficace siste- riferimento a sette step temporali a partire dal ma di misurazione e accuratezza tematica, in 1936 fino al 2011 attraverso la sequenza cro- modo che sia individuabile l’oggetto della rile- nologica 1957-1980-1990-1998-2004 e fornirà vazione attraverso tecniche di acquisizione, di dati alla scala locale utili per individuare gli analisi e di lettura/interpretazione dei dati. obiettivi e contribuire ad orientare le scelte di I limiti delle attuali fonti informative, dispo- pianificazione urbanistica. nibili a livello nazionale, sono legati all’omo-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 195 L’Ambiente Insediativo Locale - Vesuvio di interesse territoriale e locale, edifici e com- no verso i comuni limitrofi fino a saldare gli Est: evoluzione dei caratteri insediativi plessi specialistici di interesse storico, archi- insediamenti in un continuum urbanizzato. I comuni di Ottaviano, San Giuseppe Vesu- tettonico e monumentale (conventi, chiese, Prevalgono in queste espansioni più recenti viano, Terzigno, Boscotrecase e Trecase, og- cappelle, santuari, castelli, palazzi reali, torri, le funzioni commerciali di interesse sovra- getto del presente contributo, si estendono mura, …), masserie, ville vesuviane, parchi e comunale, le attività produttive, le strutture per 7.143 ha pari al 7% della superficie ter- giardini di interesse storico. Nel trentennio turistico-ricettive. Le aree agricole, soprat- ritoriale della ex provincia di Napoli. Il loro 1901-1931 i centri che presentavano incre- tutto quelle più vicine agli insediamenti, si territorio rientra, in quota parte, nell’Am- menti demografici più significativi erano Bo- alternano in modo casuale con le aree edifi- biente Insediativo Locale denominato Vesu- scotrecase e Terzigno. A crescere dal punto di cate, caratterizzandosi come aree residuali. vio Est (esso interessa parte dei territori dei vista demografico erano dunque, sul versan- L’assetto urbanistico dei centri denota condi- comuni di studio con l’aggiunta di parte di te orientale, i comuni di dimensione maggio- zioni abbastanza tipiche di realtà insediative Boscoreale e si estende per 4.413 ha) che co- re e prossimi alla fascia vesuviana costiera rapidamente modificate nelle parti centrali stituisce uno dei 22 AIL in cui il PTCP (2008) e ai centri della piana nocerino-sarnese; ad nell’arco degli ultimi quattro decenni: con- di Napoli sub-articola il territorio della città ovest quelli più vicini all’area del capoluogo. dizioni modeste di vivibilità sia nelle zone metropolitana a cui si aggiungono anche Nelle cartografie storiche del 1936 i centri urbane consolidate per un certo livello di due Ambienti Insediativi Integrati (Costa del dell’area si presentavano compatti e distac- congestione del traffico, per condizioni di Golfo e Vesuvio). Esso comprende il sistema cati: le espansioni insediative si concentra- degrado e abbandono dei tessuti storici, per insediativo pedemontano a est del monte vano prevalentemente ai margini dei nuclei morfologie contraddittorie, sia nelle zone di Somma con i centri urbani sviluppatisi a co- storici centrali; poco significative erano le espansione recente, soprattutto in area agri- rona lungo le pendici del Vesuvio. Tali centri, espansioni sia lungo la viabilità principale cola lungo la viabilità trasversale, per la com- fino a pochi decenni fa, erano ancora forte- di livello territoriale, sia lungo la viabilità di mistione assolutamente casuale di funzioni mente caratterizzati dall’attività agricola e collegamento intercomunale. Molto diffuse e per i caratteri poco significativi e coerenti da complessive condizioni di riconoscibilità erano le case rurali e le masserie nei territori dell’edificazione. e stabilità insediativa ma sono stati interes- agricoli che si presentavano estremamente sati, negli anni più recenti, da fenomeni di variegati per la fitta trama dei canali, per i Il consumo di suolo nei Comuni ad est crescita che hanno configurato una conur- numerosi percorsi interpoderali, per la con- del Vesuvio: fonti informative e proce- bazione lungo la viabilità principale insieme formazione dei campi, per gli innumerevoli dura per la quantificazione ad estese aree di diffusione insediativa con manufatti sparsi sul territorio. Dagli anni Per la quantificazione del consumo di suolo conseguente forte incremento del territorio ‘60 anche nell’area vesuviana pedemontana è stata utilizzata la procedura delle differen- antropizzato/urbanizzato. L’area vesuviana ha inizio una crescita demografica ed edi- ze che, a fronte di una notevole semplicità interna, nei primi decenni del secolo scorso, lizia significativa: notevole è l’incremento di applicazione, presenta lo svantaggio di si configurava come un territorio paesaggi- di Ottaviano che tende a saldarsi con l’inse- bilanciare riduzione e incremento delle su- sticamente omogeneo (fortemente caratte- diamento di San Giuseppe Vesuviano. Negli perfici urbanizzate ai vari step temporali rizzato dal punto di vista agricolo) e si artico- anni ‘80 lo sviluppo antropico ha investito considerati senza evidenziarne le corrispon- lava in un sistema di centri di media e piccola in modo consistente i centri: ai nuclei stori- denti quantità. Attraverso l’applicazione di dimensione, collegati da un’unica strada con ci che si caratterizzavano fino agli anni ‘50 tale procedura è possibile valutare le Super- orientamento est-ovest (SS 268) e da una via- come tessuti compatti e riconoscibili, forte- fici per Classe di Copertura del Suolo che bilità secondaria trasversale di collegamento mente connessi al contesto ambientale, si quantificano (ha) i valori totali delle super- con la via Appia (SS 7 bis). L’area presenta giustappongono aree edificate molto estese fici antropizzate, l’Indice di Composizione ancora oggi una sua riconoscibilità e si dif- che spesso presentano tessuti insediativi in- o di Copertura che misura i valori, in per- ferenzia nettamente dalla fascia vesuviana compiuti e scarsamente relazionati, sia dal centuale, delle singole coperture del suolo costiera, anche perché poco relazionata all’a- punto di vista morfologico che funzionale, rispetto alla superficie totale considerata, i rea urbana napoletana; più forti appaiono le alle aree preesistenti e al contesto. Le espan- Tassi di Variazione che riportano i rapporti relazioni tra i comuni vesuviani, quelli con sioni dalle aree centrali si diramano in modo percentuali tra la variazione di superficie di l’area pomiglianese-nolana e quelli con l’area consistente lungo la viabilità territoriale e copertura e la superficie della copertura del dell’agro nocerino-sarnese. Il sistema storico- locale e comincia a determinarsi un’edifica- suolo nell’anno meno recente dell’intervallo insediativo è costituito dalle componenti su zione diffusa nel territorio agricolo che, in considerato e le Velocità di Variazione che cui si è andata costruendo l’identità del tes- alcune aree, si presenta particolarmente den- riportano i tre indicatori di velocità delle tra- suto insediativo ad est del Vesuvio, profon- sa sia per l’ampliamento di alcuni aggregati sformazioni: gli ha/anno, calcolati come rap- damente messa in discussione dai processi che per l’edificazione lungo la viabilità. L’e- porto tra le variazioni di superficie e il nume- di antropizzazione degli ultimi 50 anni ma dificazione dal 1980 al 2000, si caratterizza ro di anni dell’intervallo considerato; gli ha/ che rappresentano ancora l’armatura por- prevalentemente come densificazione degli giorno e i mq/giorno calcolati come rapporto tante della struttura insediativa territoriale insediamenti, sia residenziali che produttivi, tra gli ha o mq e 365; i mq/ab x anno calcolati in particolare: aree ed emergenze archeolo- lungo le strade di collegamento intercomu- come rapporto tra mq/anno e la popolazio- giche, centri e nuclei storici, tracciati storici nale: attualmente le aree edificate si estendo- ne residente (ab) nel periodo più prossimo a

196 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue quello considerato. L’analisi è stata condotta nizzate: le infrastrutture viarie, a meno che - la rinaturalizzazione ovvero il ripristino dei utilizzando le fonti cartografiche disponibili non siano interne o adiacenti ad esse e le case suoli antropizzati in suoli agricoli o naturali e rappresenta lo stato di fatto agli anni 1936- sparse. Per le perimetrazioni delle aree insedia- o seminaturali (trasformazione dello stato 1957-1980-1991-1998-2004-2011. I dati otte- te sono stati utilizzati due software differenti, dei suoli dalla macro-classe 1 alle macro-clas- nuti per le superfici urbanizzate sono stati AutoCAD per i supporti cartografici raster e si 2, 3, 4 e 5 del CLC). comparati con quelli relativi alla popolazio- vettoriali ed Arcmap per le ortofoto AGEA. Per ne per gli anni 1936-1951-1991-2001-2011 superficie insediata si è intesa un’area abitata Analisi dei risultati (fonte ISTAT). Data la varietà di tali fonti o utilizzata in modo continuativo, compren- Dopo la perimetrazione e il computo delle cartografiche l’analisi diacronica del consu- siva degli ambiti di pertinenza, dei servizi e aree consumate, è stata elaborata una tabella mo di suolo non può prescindere da appros- delle vie di comunicazione, corrispondente riassuntiva (Tabella 1) in cui sono stati ripor- simazioni conseguenti ai diversi tipi di alla macro-classe 1 del codice di legenda Cori- tati l’ICS e le superfici consumate per ogni proiezione cartografica e scale di rappresen- ne Land Cover. Tale macro-classe, sviluppata anno di riferimento e per ogni comune di tazione: tavolette IGM 1/25.000 (1936-1957- fino al terzo livello, comprende la quasi tota- studio; tali superfici sono state individuate 1980-1990), ortofoto Agea 1/10.000 (2011), lità delle tipologie di aree antropizzate inglo- sul supporto ortofotografico del 2011 (Figura carta tecnica regionale in formato vettoriale bate all’interno delle perimetrazioni. In essa, 1). Sono state elaborate inoltre altre tabelle 1/5.000 (1998-2004). Operazione propedeuti- infatti, rientrano oltre alle aree residenziali in cui, per ogni step temporale, sono state ri- ca è stata la perimetrazione delle aree edifi- anche quelle industriali, commerciali, reti di portate le variazioni dell’ICS e le velocità di cate e di quelle in cui non era riscontrabile comunicazione, aree estrattive ed aree verdi variazione del consumo di suolo (queste ul- alcuna caratteristica naturale o agricola. In artificiali non agricole. Le serre utilizzate in time espresse come ha/anno, ha/giorno, mq/ particolare, il criterio seguito è stato quello agricoltura all’interno dei comuni di Terzigno, giorno e, laddove si disponeva del dato della di perimetrare le aree edificate comunali at- Boscotrecase e Trecase sono state computate popolazione residente (ab) relativa all’anno traverso la delimitazione dei centri e nuclei come aree antropizzate in quanto contribu- più prossimo all’intervallo temporale consi- abitati, includendo anche le località produt- iscono all’incremento delle superfici imper- derato, anche i mq/ab x anno). Non è super- tive. I poligoni delle aree urbanizzate che si meabilizzate, nonostante la legenda CLC le fluo precisare che per i comuni di Terzigno, ottengono non sempre racchiudono territori riporti all’interno della macro-classe 2, relativa Boscotrecase e Trecase sono state perimetra- dove si è effettivamente costruito, in partico- ai territori agricoli. Una volta perimetrate le te e considerate, come suolo consumato, an- lare possono comprendere: incolti e lotti non aree antropizzate è stato possibile quantifica- che le aree coperte da impianti serricoli, ciò è ancora occupati da edifici o lungo la viabilità, re e confrontare il consumo di suolo nei e tra stato possibile soltanto per il 1998-2004-2011 le intere pertinenze di corsi d’acqua adiacen- i vari anni anche attraverso un opportuno set in quanto solo i supporti cartografici relativi ti o di attraversamento degli abitati anche se di indicatori proposti nei rapporti pubblicati a quegli anni ne consentivano l’individua- di ingombro non trascurabile, le previsioni dal CRCS. L’analisi delle perimetrazioni può zione (Tabella 2). di PRG non ancora attuate, i parchi urbani, evidenziare due categorie di processi: Sulla base di dati forniti dall’ISTAT è stata ecc. La perimetrazione delle zone marginali - l’antropizzazione ovvero la trasformazione ricostruita la dinamica demografica dei co- laddove gli edifici hanno una propria per- dei suoli prevalentemente agricoli o naturali muni oggetto di studio a partire dal 1936 al tinenza, comprensiva di orto o giardino, è in suoli antropizzati (trasformazione dello 2011 con l’obiettivo di verificare l’esistenza soggetta a errori di interpretazione legati al stato dei suoli dalle macro-classi di aree agri- o meno di una correlazione tra incremento tipo e alla scala del supporto impiegato per cole, naturali e seminaturali e alla macro- demografico e consumo di suolo (Grafico 1). il rilievo. Sono state escluse dalle aree urba- classe 1 del CLC);

Tabella 1 - Superfici consumate e ICS - Fonte nostra elaborazione

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 197 L’analisi ha evidenziato un processo di cre- zigno, Boscoreale e Trecase. Rispetto all’arco riconoscibilità: la nuova edificazione, pre- scita inarrestabile che porta la superficie temporale analizzato, il solo intervallo dal valentemente residenziale ed intensiva, si totale consumata da 97,10 ha del 1936 (dato 1980 al 1998 ha registrato una superficie con- giustappone e sovrappone ai tessuti storici che non tiene conto dei comuni di San Giu- sumata pari a 950,67 ha con un incremento in modo assolutamente indifferente ai valori seppe Vesuviano e di Ottaviano in quanto di più del 300%. e alle qualità dei luoghi. A partire dagli anni il primo rilievo della tavoletta IGM in scala Nel ventennio 1936-1957 i comuni ad est del Ottanta e fino ai giorni nostri, i comuni di 1/25.000 del F° 185 IV SO San Giuseppe Vesu- Vesuvio crescono seguendo il ritmo dei pro- Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano e Terzi- viano è del 1956) a 1.523,75 ha del 2011, con cessi di espansione avviati negli anni prece- gno registrano un continuo incremento de- un ICS cha passa, rispettivamente, da 1,36% denti; tra le cause a cui attribuire l’espansio- mografico mentre la popolazione residente a 21,33%. Da una prima disamina emerge ne insediativa si evidenziano sia il fenomeno dei comuni di Boscotrecase e Trecase resta che la maggiore crescita di superficie con- della crescita demografica, sia la ricostruzio- stabile. In particolare, i comuni di Ottaviano, sumata si è avuta negli anni che vanno dal ne edilizia incontrollata del periodo postbel- San Giuseppe Vesuviano e Terzigno riporta- 1957 al 1998, quando si è registrato un in- lico. Per quanto riguarda l’incremento demo- no tassi di crescita del consumo di suolo in cremento, in termini assoluti, di 1.134,44 ha grafico, i dati evidenziano che la popolazione termini di ha/anno sempre maggiori rispetto consumati. Tale intervallo temporale è stato dell’ambito insediativo esaminato è cresciu- a quelli degli altri comuni esaminati. ulteriormente suddiviso in tre più brevi; il ta a ritmo sostenuto con un incremento del Una nota particolare merita lo stato giuridico primo dal 1957 al 1980, il secondo dal 1980 45%. Dal 1957 al 1981, a causa del boom che ha interessato questi comuni conseguen- al 1990 ed il terzo periodo dal 1990 al 1998; economico, la superficie consumata ha regi- te ai vincoli e agli strumenti di pianificazio- per il primo, ad incidere maggiormente sulla strato un notevole incremento; il comune di ne comunale e sovracomunale, generale e crescita sono stati i comuni di Ottaviano, San Ottaviano vede raddoppiare la sua superficie di settore, che avrebbero potuto contenere Giuseppe Vesuviano e Trecase che hanno vi- antropizzata e registra, in questo ventennio, il consumo di suolo e l’abusivismo urbani- sto quasi raddoppiare la loro superficie con- un più alto tasso di crescita di superficie con- stico/edilizio diffuso. L’intero territorio dei sumata; per il secondo periodo, sono sempre sumata rispetto al trentennio successivo. I comuni oggetto di studio, a partire dagli i comuni di Ottaviano, San Giuseppe Vesu- comuni ad est del Vesuvio registrano un in- anni sessanta, era stato dichiarato di notevo- viano e Trecase, a cui si aggiunge Terzigno, cremento demografico complessivo pari al le interesse pubblico ai sensi della Legge n ad incidere maggiormente sulla crescita di 25%: crescono più di tutti i comuni di Otta- 1497/1939, sul finire degli settanta erano tut- consumo di suolo raddoppiando ancora una viano (incremento del 42%), San Giuseppe ti dotati di Programmi di Fabbricazione e/o volta la superficie consumata, anche se ri- Vesuviano (incremento del 34%) e Terzigno di Piani Regolatori Generali, dal 2002 il Piano spetto al periodo 1957-1980 l’arco temporale (incremento di circa il 28%). Territoriale Paesistico dei comuni vesuviani è decisamente più breve; infine, per il terzo, Dall’inizio degli anni ‘60 si saldano le aree ha disciplinato una gran parte dei territori ad incidere maggiormente sulla crescita del urbane configurando la conurbazione vesu- di questi comuni, dal 2010 il Piano del Parco consumo di suolo sono stati i comuni di Ter- viana nella quale tutto comincia a perdere Nazionale del Vesuvio ha ulteriormente di- sciplinato una quota parte (minore rispetto a quella del PTP) dei territori in questione sen- za sortire alcuna efficacia sul contenimento del consumo di suolo. Per ciò che attiene al consumo di suolo e, più precisamente, al fe- nomeno dell’impermeabilizzazione, il PTP detta delle norme che si applicano indistin- tamente a tutte le zone di protezione in cui il Tabella 2 - Superfici coperte da serre - Fonte nostra elaborazione piano sub-articola il territorio dei comuni ve- suviani imponendo il divieto di impermeabi- lizzazione per le pavimentazioni delle aree scoperte e prescrivendo l’utilizzo di materia- li che consentano l'assorbimento delle acque meteoriche. Al fine di contenere l’espansio- ne degli impianti serricoli, in particolare all’interno delle zone a Protezione Integrale e Protezione Integrale con Restauro paesisti- co-ambientale, è stato posto il divieto per gli impianti di nuove serre di qualsiasi tipo e di- mensione; nell’ambito della fascia vesuviana interna tali zone di protezione ricadono oltre che sui versanti del Vesuvio anche nelle aree Grafico 1 - Dinamica demografica della popolazione residente 1936-2011 maggiormente compromesse dagli impianti

198 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 1 - Il consumo di suolo nei comuni di Trecase, Boscotrecase, Terzigno, San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano (da sx verso dx in senso antiorario) al 1936-1957-1980- 1990-1998-2004-2011 (dal giallo chiaro all’arancio), in viola le serre. Supporto ortofotografico 2011 - Nostra elaborazione

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 199 serricoli nella parte di Trecase e Boscotrecase. pe Vesuviano sono quelli in cui si registra la indagine è sovrastimato, in particolare per Nonostante, in termini complessivi, il consu- maggior quantità di suolo consumato anche Boscotrecase il valore ICS aumenta di oltre mo di suolo sia aumentato, dai dati esposti a causa di nuclei edificati abusivi ricadenti 8 punti percentuali, per Ottaviano di 4 punti nella Tabella 2, nel periodo che va dal 1998 al in ZTO E degli strumenti urbanistici all’e- circa e per Trecase di 3 punti. La quantifica- 2011, si evince che le aree occupate da serre poca vigenti. Al 2011, l’ICS si attesta intorno zione ISPRA risulta effettuata su base carto- si sono incrementate confermando l’ineffi- all’70% nonostante tutti i Comuni presenti- grafica raster 2012 alla risoluzione spaziale cacia delle disposizioni del PTP. L’efficacia no una considerevole parte del territorio co- di 20*20m mentre i dati della nostra elabora- degli altri piani sovraordinati quali il PPNV, munale che risale le falde del Vesuvio e che zione sono stati calcolati su una maglia 5*5m il Piano Stralcio Assetto Idrogeologico Cam- non è interessata da fenomeni di marcata an- con conseguente minore margine di errore. pania Centrale (ex Sarno e Napoli Nord-occi- tropizzazione. Dai risultati ottenuti si evince Un ulteriore confronto dei risultati ottenuti dentale) e il Piano Strategico Operativo (mai che San Giuseppe Vesuviano è il comune che è stato eseguito con i dati restituiti dal por- approvato) conseguente della LRC n. 21/2003, registra l’ICS più elevato. La procedura delle tale www.soilmonitor.it per il 2011 (Tabella cosiddetta zona rossa a rischio vulcanico, non differenze utilizzata, nonostante l’esausti- 3) in particolare essi risultano pari al triplo hanno sortito alcun effetto sul contenimen- vità di informazioni in termini di quantifi- per Terzigno, al doppio per Ottaviano, Bosco- to del consumo di suolo (Tabella 1-Tabella cazione del suolo consumato e la facilità di trecase e Trecase e quasi coincidenti per San 2-Grafico 1). A chiusura di queste riflessioni è utilizzo nell’effettuare un’analisi diacroni- Giuseppe Vesuviano; anche in questo caso, opportuno evidenziare che la LRC n. 21/2003 ca, non permette di valutare il modo in cui è chiaro che le basi cartografiche utilizzate (Norme urbanistiche per i comuni rientranti il suolo è stato consumato. Per superare tale dal portale si prestano più alla quantificazio- nelle zone a rischio vulcanico dell'area vesu- limitazione sarebbe possibile applicare altre ne su area vasta che non a quella comunale. viana) all’art. 2 comma 1 prescrive che: Gli procedure come la modellazione del con- Le diverse fonti informative presenti a sca- strumenti urbanistici generali ed attuativi sumo di suolo mediante modelli statistici e la europea e nazionale misurano, in modo dei comuni di cui all'articolo 1 non possono l’utilizzo di metriche afferenti alla Landsca- diverso, oggetti diversi, nasce l’esigenza di contenere disposizioni che consentono l'in- pe Ecology (McGarigal K., 1995, Li H., Wu J., avviare un percorso di standardizzazione cremento dell'edificazione a scopo residen- 2004). Applicando la prima sarebbe possibile ed integrazione dei sistemi di rilevamento e ziale, mediante l'aumento dei volumi abitabi- comprendere di quanto la crescita urbana, classificazione. È questo l’obiettivo del pro- li e dei carichi urbanistici derivanti dai pesi effettivamente osservata, si è discostata da getto Integration of Territorial And Land co- insediativi nei rispettivi territori che avrebbe quella prevista, sarebbe inoltre possibile va- ver/use Information, sviluppato nell’ambito dovuto avere come logica conseguenza una lutare il grado di dispersione urbana, intesa di Grant Lucas, iniziativa europea promossa riduzione della popolazione residente nei come espansione a bassa densità mentre con da Eurostat, per mettere in rete tutti gli enti comuni interessati, dopo diciassette anni ciò l’applicazione della seconda, si potrebbe pro- impegnati nel monitoraggio del suolo, con non è avvenuto, per Boscotrecase e Trecase il porre un diverso ICS che tenga conto non l’obiettivo di armonizzare le diverse stati- dato resta stabile mentre per Ottaviano, San solo di quanto ma anche del modo in cui si è stiche e metodologie presenti all’interno di Giuseppe Vesuviano e Terzigno si registra consumato suolo nell’area di studio. ciascuno Stato membro e, in prospettiva, in- addirittura un incremento della popolazio- Dalla consultazione del rapporto ISPRA 2016 tegrarle con l’indagine europea Land Use and ne residente a riprova dell’inefficacia di tale sul consumo di suolo emerge che il valore Cover Area frame Survey risulta pertanto normativa che avrebbe potuto dare un con- ICS di tutti i comuni oggetto della presente fondamentale relazionare correttamente tipi tributo al contenimento dell’antropizzazione almeno in questi ultimi lustri.

Alcune note conclusive I risultati dell’indagine sul consumo di suolo nei comuni ad est del Vesuvio confermano la tendenza all’aumento delle superfici imper- meabilizzate (antropizzate) prevalentemen- te a discapito delle superfici agricole, in con- cordanza con quanto riportato nei rapporti sul consumo di suolo pubblicati dal CRCS dal 2009 al 2016 per altre Regioni italiane. Per l’area oggetto di studio si assiste ad un notevole incremento delle superfici consu- mate passando da un 2% del totale del 1936 al 21% del 2011 determinando, soprattutto dal secondo dopoguerra in poi, il depaupe- ramento di oltre 1.500 ha di suoli naturali e Tabella 3 - Confronto quantificazione della superficie consumata tra i dati restituiti da Soil Monitor e la nostra agricoli. I comuni di Ottaviano e San Giusep- elaborazione - Fonte nostra elaborazione

200 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue di fonti cartografiche disponibili con i dati Losco, S., Macchia, L. (2014) "Problemi di metodo Mantova Resiliente. calcolati per la quantificazione e per l’analisi nella quantificazione del consumo di suolo: la co- che si vuole svolgere. nurbazione aversana” in Planum, 29 2nd semester Mantova Resiliente. Linee (pag. 1032-1043) guida per un adattamento Note Munafò, M. (2013) "Il monitoraggio del consumo climatico local-based. * Dipartimento di Ingegneria, Università della di suolo in Italia" in Ideambiente n. 62 (pag. 20-31) Giulia Lucertini*, Carlo Federico Campania Luigi Vanvitelli, salvatore.losco@uni- Munafò, M. (2014) "Consumo di suolo” in Ideam- campania.it biente n. 67 (pag. 60-64) Dall’Omo*, Denis Maragno*, Vittore ** Dipartimento di Architettura e Disegno Indu- Munafò, M., Ferrara, A. (2012) "Consumo di suolo: Negretto*, Francesco Musco* striale, Università della Campania Luigi Vanvitel- proposte di tassonomia e misura" in Atti XXXIII li, [email protected] Conferenza scientifica annuale AISRe Roma, 13- 15 settembre 2012 Le Linee Guida Attribuzioni Munafò, M., Riitano, N., Pizzi, D., Napolitano P., L’urbanizzazione e la sua relativa sostenibili- All’interno del presente contributo, frutto di ela- “L’impiego di dati Copernicus per la derivazione tà nel lungo periodo sono tra le sfide cruciali borazione comune degli autori, sono individua- di indicatori sul consumo di suolo e sullo sprawl del nostro tempo (Bina et al., 2016). La città bili apporti personali secondo quanto di seguito urbano” in Conferenza Nazionale ASITA 5-7 no- sotto la minaccia del cambiamento climatico specificato: Il consumo di suolo nei Comuni ad est vembre 2013 Riva del Garda (pag. 937-946) e dei suoi impatti diventa, motore economi- del Vesuvio: fonti informative e procedura per la Pulighe, G., Lupia, F., Vanino, S., Altobelli, F., Muna- co, sociale ed ambientale verso lo sviluppo quantificazione (Claudia de Biase), Analisi dei ri- fò, M., Cruciani, S. (2013) "Analisi dello stato dell’ar- sostenibile e la resilienza, pertanto, le tra- sultati (Salvatore Losco), Introduzione, L’Ambien- te delle fonti informative di uso e copertura del sformazioni urbane ne diventano le azioni te Insediativo Locale - Vesuvio Est: evoluzione dei suolo prodotte in Italia" in Geomedia 2 (pag. 32-35) chiave (Musco, 2011). Cresce, pertanto, la caratteri insediativi e Alcune note conclusive (ela- Wondrade, N., Oystein, Dick, O. B., Tveite, H. necessità di sviluppare piani ed azioni volte borazione comune). (2014) “Landscape mapping to quantify degree- all’adattamento, che partendo da specifiche of-freedom, degree-of-sprawl, and degree-of-go- politiche internazionali come gli accordi di Bibliografia odness of urban growth in Hawassa, Ethiopia” in Parigi (Christoff, 2016) Arcidiacono, A., Di Simine D., Oliva F., Pareglio S., Environment and Natural Resources Research, Le “Linee guida per il piano di Adattamen- Pileri P., Salata, S. (a cura di, 2010) Rapporto 2010 vol. 4, n. 4 (pag. 223-237) to della città di Mantova” hanno l’obiettivo consumo di suolo, INU Edizioni, Roma generale di aumentare la resilienza del ter- Arcidiacono, A., Di Simine D., Oliva F., Pareglio S., ritorio mantovano rispetto agli impatti del Pileri P., Salata, S. (a cura di, 2012) Rapporto 2012 cambiamento climatico, definendo strate- consumo di suolo, INU Edizioni, Roma gicamente i punti chiave, procedurali e fisi- Arcidiacono, A., Di Simine D., Oliva F., Pareglio S., ci, dell’adattamento climatico nella città di Pileri P., Salata, S. (a cura di, 2016) Rapporto 2016 Mantova. Lo studio, letto in chiave strategi- consumo di suolo, INU Edizioni, Roma ca, si pone alla base della redazione puntuale Coppola, E. (2012) “Densificazione vs dispersione di un vero e proprio “Piano Clima” per la cit- urbana” in TEMA Journal of Land Use, Mobility tà, individuando le caratteristiche peculiari and Environment vol. 5, n.1 (pag. 131-143) del territorio e della conformazione spaziale CRCS-Legambiente-INU (2009) Primo rapporto della città e proponendo azioni specifiche 2009 consumo di suolo, Maggioli, Rimini volte all’adattamento. D’Onofrio, R. (a cura di, 2011) " Consumo di suolo e La redazione delle “Linee guida per il pia- governo del territorio" in Urbanistica Dossier n. 125 no di Adattamento Climatico” della città di Ferlaino, F. (2013) "Il consumo di suolo: misure, Mantova avviene attraverso un processo arti- relazioni, processi " in Atti XXXIV Conferenza colato in 4 fasi principali (Figura.1). scientifica annuale AISRe Palermo, 2-3 settembre Queste 4 fasi, sono tra loro consecutive e 2013 (pag. 1-24) complementari, in un processo che vuol es- Gerundo, R., Grimaldi, M., (2010) “L’utilizzo di lan- sere aperto ed iterativo, in grado di tornare dscape metrics per l’analisi del consumo di suolo. sui suoi passi e modificarsi in base alle neces- Un'applicazione ai comuni della Regione Campa- sità e alle nuove evidenze. nia” in Atti XXXI Conferenza scientifica annuale AISRe Aosta 20-22 settembre 2010 (pag. 1-18) F1. Analisi degli stakholder e percezione del pe- ISPRA (2014) Rapporti 195/2014: Consumo di suo- ricolo locale lo in Italia, ISPRA Roma In questa fase, per il raggiungimento degli ISPRA (2016) Rapporti 248/2016: Consumo di obiettivi e per una migliore conoscenza del suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosiste- territorio e delle dinamiche urbane in atto si mici, ISPRA, Roma è ritenuto opportuno coinvolgere nel proget-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 201 alle Linee Guida, in particolare è emerso che negli strumenti sono già inserite misure e ri- chiami ai macro temi di acqua e calore, che quindi non andrebbero ridefiniti nel loro complesso, ma solamente adeguati.

F3. Analisi della vulnerabilità ed individuazione delle aree prioritarie d’intervento In questa terza fase dell’elaborazione delle linee guida è stata effettuata inizialmente un’analisi del territorio e di inquadramento generale del Comune di Mantova, succes- sivamente è stata fatta la relativa indagine del quadro climatico. Andando più nel det- taglio, anche in relazione agli impatti iden- tificati, gli indici climatici analizzati sono: in relazione al freddo (CSDI - numero di giorni appartenenti a periodi di almeno sei giorni Figura. 1 - Processo per la creazione delle “Linee guida per il piano di adattamento climatico” della città di Mantova consecutivi in cui la temperatura minima è to al fianco dei vari settori dell’amministra- zione delle Linee Guida per il Piano di Adat- inferiore al valore soglia del 10° percentile; zione Comunale i principali attori del terri- tamento della Città di Mantova, è sia di livel- CDD - numero di giorni di gelo; TN10P – torio. Gli attori, identificati congiuntamente lo internazionale (V Rapporto IPCC, 2014; numero di notti fredde; TX10P – numero di con l’amministrazione Comunale, sono stati COP21 e Accordo di Parigi, 2015; Sustaina- giornate fredde), in relazione al caldo (WSDI invitati a più incontri tematici, alcuni su dei ble Development Goals; Strategia Europea – numero di giorni appartenenti a periodi temi specifici altri più aperti e di carattere di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, di almeno sei giorni consecutivi in cui la ricognitivo generale e sono stati invitati a 2013; Nuovo Patto dei Sindaci per il Clima temperatura massima è maggiore del valore compilare un questionario che metteva in e l’Energia), che nazionale e regionale (Stra- soglia del 90° percentile; SU25 – numero di evidenza i loro campi d’interesse in relazio- tegia Nazionale per l’Adattamento ai Cam- giorni estivi; TN90P – numero di notti cal- ne al cambiamento climatico e ai relativi im- biamenti Climatici, 2014; Piano Nazionale de; TX90P – numero di giornate calde), in patti, e raccoglieva i loro suggerimenti e indi- per l’Adattamento ai Cambiamenti Climati- relazione alle precipitazoni (R95p - quantità cazioni sulla lettura della città e degli eventi ci, 2017; Il Documento di Azione Regionale totale delle precipitazioni giornaliere supe- climatici. Da incontri e questionari sono per l’adattamento al cambiamento climatico riori al 95° percentile nell’anno, espressa in emersi come preponderanti e percepiti da R.L., DGR n. 6028/2016; Legge regionale per millimetri; R50 – numero di giorni nell’an- tutti tre principali impatti del cambiamento la riduzione del consumo di suolo e per la ri- no con precipitazione di almeno di 50 mm; climatico su Mantova: qualificazione del suolo degradato R.L.; Inva- RX1DAY – massima precipitazione giorna- • vento forte; rianza Idrologica Ed Idraulica, Nuovo Regola- liera; RX5DAY – massima precipitazione in • temporali forti; mento R.L.; Piano Energetico Regionale e suoi 5 giorni). Altre analisi rilevanti per la defini- • ondate di calore. aggiornamenti R.L.; Rapporto Lombardia, zione delle linee guida sono quelle relative In aggiunta a questi 3 impatti sono stati poi 2017). Mentre a livello comunale sono stati ai dati Humidex, e a quelli anemometrici. La individuati anche altri impatti di relativa im- analizzati nel dettaglio gli strumenti cogenti prima per identificare il rapporto tra l’umidi- portanza, come: (PGT – Piano di Governo del Territorio; PAES tà relativa e le temperature rilevate, ovvero, • rischio idraulico; – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile; il tasso di discomfort termico percepito, in- • invasione di specie alloctone; PUMS - Piano Urbano della Mobilità Soste- formazione che concorre all'identificazione • siccità; nibile; Regolamento Edilizio; Regolamento delle ondate di calore. Mentre, la seconda • eutrofizzazione dei laghi. per l’arredo e decoro urbano). L’analisi è stata per identificare le caratteristiche del vento. Le preoccupazioni e gli impatti emersi come svolta con l’obiettivo di chiarire quali siano Successivamente, è stata eseguita l’analisi principali sono stati, quando possibile, loca- gli effettivi passaggi con cui viene esercitata della vulnerabilità, che si basa proprio sulla lizzati dagli attori, ponendo così le basi per la governance sul territorio ed identificare definizione del termine “vulnerabilità” data uno studio congiunto tra la percezione e le le misure relative all’adattamento al cam- dall’IPCC nel V rapporto (2014): analisi tecniche biamento climatico già in essere all’interno esposizione: la presenza di persone, mezzi di del sistema normativo vigente. Inoltre, sono sussistenza, specie ed ecosistemi, funzioni am- F2. Analisi e Mainstreaming di piani e progetti state valutate le capacità di relazione rispetto bientali, servizi, e risorse, infrastrutture, o beni Il contesto normativo della pianificazione al singolo macro-impatto e sono state sugge- economici, sociali, culturali in luoghi e contesti climatica ed energetica, che è stata presa rite, misura per misura, eventuali modifiche che potrebbero essere negativamente colpiti; come riferimento per lo sviluppo e la reda- per efficientarle o implementarle rispetto sensitività: il grado in cui un sistema o una

202 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue specie è affetto, sia negativamente che positi- mancanza di informazioni come la permea- viduando i vari ruoli che le aree verdi assu- vamente, dalla variabilità o dai cambiamenti bilità dei suoli, la temperatura, ecc., sono stati mono in contesti urbanizzati, oltre a quello climatici. L’effetto può essere diretto (i.e. un elaborati dati innovativi forniti da Aerodron estetico-culturale, ricreativo, ecologico-am- cambiamento nella resa colturale in risposta R.r.l., dati ricavati da un rilievo con droni di bientale e economico, di particolare impor- ad un cambiamento della media o variabili- ultima generazione, i quali hanno prodotto or- tanza e che riguarda direttamente la ricerca tà della temperatura) o indiretto (i.e. danni tofoto a 4 bande (RGBI) con definizione di 20 svolta è il ruolo dei servizi eco-sistemici. causati da un aumento nella frequenza delle cm pr pixel e l’altezza degli elementi urbani, Pertanto, analizzare la presenza o meno del inondazioni costiere dovute all’innalzamen- anch’esso con definizione di 20 cm per pixel verde in città è uno degli indicatori quanti- to del livello del mare); (Digital Surface Model, DSM). Si è preferito tativi per la resilienza di un tessuto urbano capacità adattiva: la capacità dei sistemi, del- procedere con le valutazioni quantitative della nei confronti delle problematiche inerenti al le istituzioni, degli esseri umani, e di altri vulnerabilità, in quando possono aiutare più cambiamento climatico. Infatti, le superfici organismi di adeguarsi ai potenziali danni, efficacemente a rispondere a questioni, quali: permeabili grazie alle proprietà di filtraggio di trarre vantaggio dalle opportunità, o di ri- “quanto è resiliente?”, “quale porzione di ter- e assorbimento del terreno contribuiscono spondere alle conseguenze. ritorio è maggiormente vulnerabile?”. Tale notevolmente alla captazione delle acque e L’approccio sviluppato ha valutato la vulne- tipologia di analisi, solitamente, viene preferi- ad impedirne un deflusso di scorrimento ve- rabilità rispetto gli impatti: ondate di calore ta dai decisori politici perché considerata più loce in ambito urbano. ed eventi meteorici estremi (piogge intense). affidabile, i risultati possono essere comparati, Il primo step della valutazione della vulne- Per garantire ciò, all’interno del lavoro, si sono sono più facili da comunicare e si prestano più rabilità è quindi la produzione di un atlante svolti numerosi test a supporto dell’implemen- facilmente ad indicare l’efficacia delle azioni di delle superfici, ovvero un geo-database or- tazione dell’informazione mediante nuove adattamento. ganizzato, contenente diverse informazioni tecnologie dell’informazione (ICT) e remote Numerosi studi hanno dimostrato la corre- vettoriali, le quali classificano le diverse su- sensing. Nello specifico, per sopperire alla lazione tra verde e ambiente urbano, indi- perfici della città in “superfici permeabili”

Figura 2 - Mappa della vulnerabilità fisica. Il valore è dato dalla somma di tutto gli indicatori morfologici, esclusi quindi quelli relativi alla popolazione.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 203 e “superfici non permeabili” (ghiaia; coppi del territorio tutta una serie di possibili mi- Co-Creation Pathway as a rossi; cemento; asfalto; suolo nudo). I livelli sure raggruppate per tematiche un abaco. informativi creati sono: Nello sviluppo dell’abaco e la suddivisione catalyst for implementing - superficie permeabile (compren- in tematiche sono stati considerati diversi Nature-based Solution dente verde a terra e alberature); fattori: l’applicabilità rispetto alla normati- in Urban Regeneration - edifici; va di riferimento del Comune di Mantova, Strategies - superficie impermeabile (ghiaia, gli impatti e le vulnerabilità sviluppati nella Learning from CLEVER coppi rossi, cemento, asfalto); Fase 3 ed i tessuti del territorio comunale. Cities framework and - temperatura superfici; - KWh tetti; Conclusioni Milano as test-bed. - KWh superfici a terra; Le “Linee guida per il piano di Adattamento Israa Mahmoud* and Eugenio - Sky View Factor. Climatico” della città di Mantova sono poi Morello** Individuati i livelli informativi necessari alla state corredate di alcuni focus specifici su valutazione della vulnerabilità e completato aree ben definite. In questo modo, attraver- il loro processo di produzione, si è proceduto so i focus è stato possibile spiegare in modo a migrare tutte le informazioni utili all’inter- diretto come utilizzare le informazioni delle Abstract no di un nuovo geo database, appositamente linee guida in un processo che passo-passo Nature-based solutions (NBSs) have been creato, avente come struttura geometrica i porta l’amministratore pubblico ad essere in on the forefront of the urban regeneration confini censuari dell’Istat 2011 e la possibi- grado di fare scelte programmatiche e dare processes in a later fashion; that direction lità di gestione mediante comandi in SQL. indirizzi progettuali specifici per l’adatta- fundamentally intertwines with the Europe- Utilizzando il database ISTAT si sono deter- mento climatico. Le linee guida non si sosti- an Commission framework of Research and minate ulteriori valutazioni, concernenti la tuiscono al piano ma anzi ne costituiscono lo Innovation policy on “Re-Naturing cities and vulnerabilità “sociale”. Gli Indicatori creati a scheletro, in modo da creare una situazione Green Infrastructure” aiming towards posi- riguardo sono: che concorre al raggiungimento degli stessi tioning the EU as leader in ‘Innovating with - popolazione totale; obiettivi. nature’. This research paper exploits the ori- - popolazione sensibile giovane (<10 ginality of using Co-Creation as Pathway for anni); Note cities to better implement NBSs, and achie- - popolazione sensibile anziana (>65 * Dipartimento di Pianificazione e Progettazione ve flexible, open, equitable urban resilience, anni). in Ambienti Complessi, Università Iuav di Vene- and adapt climate change strategies. Co-Cre- Il nuovo geo database è stato utilizzato per zia ation dynamic processes build on involving produrre: Raster NDVI, Raster DSM, Raster stakeholders and engaging local community LST, Raster SVF, Raster Incoming Solar Radia- Bibliografia at every stage; moreover, account on collec- tion. Queste nuove informazioni sono state Bina, O., Mateus, S., Pereira, L., Caffa, A. (2016), tive governance and outputting social, eco- utilizzate per la valutazione della vulnera- “The future imagined: exploring fiction as a me- nomic and environmental ‘Co-benefits’. Pri- bilità (SENSITIVITÀ – CAPACITA ADATTA- ans of reflecting on today’s Grand Societal Chal- mitively, the aim of this paper is to highlight TIVÀ = VULNERABILITÀ) delle aree sogget- lenges and tomorrow’s options” in Future, 86 the innovation of Co-Creation tools towards te ad accumulare calore, ovvero le isole di (pag. 166-184) addressing NBS challenges, as well as, the as- calore (figura.2), e delle piogge meteoriche Musco, F. (2011), “Local Governments responding sessment of front-runner cities’ governmen- intense, considerando 3 possibili scenari di to climate change: addressing mitigation and adap- tal approaches in facilitations or deficiency pioggia: 1,20 mm; 2,60 mm; 3,10 mm. tation in small and medium sized communities”, towards the accomplishment of Co-creation In questo modo, le Linee Giuda potranno in Albrect B., Magrin A. (a cura di), Blue in Archi- processes. The case-study application of this indicare interventi mirati nelle aree la cui tecture 09, Venezia: Università IUAV di Venezia work refers to the NBS Co-creation guidance vulnerabilità ad acqua e/o calore è maggiore, Christoff, P. (2016), “The promissory note: COP -under development- for the H2020 project andando a toccare e ad intervenire su ogni 21 and the Paris Climate Agreement”, in Envi- ‘Clever Cities’ under GA776604, specifically singolo parametro indipendentemente. ronmental Politics, 25 (765-787) tailored for the cities of London, Hamburg and Milan. F4. Identificazione delle misure e delle strategie Keywords: co-creation; CLEVER Cities; natu- compensative re-based solutions; Urban Innovation Part- L’ultima delle 4 fasi è quella dedicata alla se- nership; CLEVER Action Labs. lezione e costruzione delle misure e strategie compensative per mitigare gli effetti degli Introduction impatti del cambiamento climatico sul ter- CLEVER Cities basically developed two main ritorio della città di Mantova. In questa fase concepts: Urban Innovation Partnership vengono pertanto identificate in modo gene- (UIP) and CLEVER Action Labs (CALs) as rale, ovvero, non declinate in specifici punti main representation of the powerful mecha-

204 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figure 1: Diagram with the overall the UIP establishment and co-creation stages in CLEVER Action Labs. nisms to implement nature-based solutions ge mitigation and adaptation are still limited tional involvement were regarded through in urban fabrics. Three cities are on the fore- (Parsons, Fisher, & Nalau, 2016). Hence, this the lens of sectoral integration, with the am- front of the experimental processes: London, guidance aims to better understand the co- bition of transforming decision making pro- Hamburg, and Milan. Running on different creation processes that shape the implemen- cesses into a reflexive learning processes that scales, CALs work as an urban living lab of tation of nature-based solutions at its best brings together different actors and knowled- co-creative solutions implemented. Co-cre- and most effective kind of way. The main ge practitioners (Galafassi et al., 2018). ation in the CLEVER Cities framework en- reference point for this guide is the CLEVER In other words, successful solutions to envi- compasses Co-design, Co-implementation, Cities project framework. Toolkits for the co- ronmental problems in a co-creation process Co-monitoring and Co-development. The design and co-implementation of nature-ba- require the combined efforts of different main notion of establishing a Co-creation sed solutions are being developed for cities scientific disciplines and active dialogue process evolves on two horizontal axes (Sta- to use these as reference in their co-creation between stakeholders from policy and so- keholders and Co-benefits). Stakeholders are processes. ciety actors (Frantzeskaki & Kabisch, 2015). expected to formulate inputs to the establi- What is Co-Creation? From a business approach, these values of shment of UIP and help define the later po- Co-creation arose from the business world as co-creating better and more innovative so- tential co-benefits. The UIP hence, works as ‘the practice of collaborative product or ser- lutions have a wider impact on problem-sol- a mixing pot for all potential stakeholders vice development: where developers and sta- ving; by taking a developmental approach in the local cluster for FR Cities and/or re- keholders are working together’ (Pater, 2009). towards co-identifying a problem/need and presents an overall support for the co-crea- However, the evolution of co-creation in ur- co-solving a solution for it (Aarikka-stenro- tion processes to be held in FR Cities CALs. ban planning policies from a user-centred os, 2016). Individually, CALs go through a process of: approach to a co-creative designing approach defining co-design, addressing the co-imple- changed in the practice as well, since earlier Co-creation Principles: mentation, verifying the co-monitoring, and 2007 emerging new domains of collective According to Jansen and Pieters (2017, p. 4) sustaining the co-development. creativity (Sanders & Stappers, 2008). complete co-creation processes will be per- Co-creation gained ground in the academic ceived as inviting and inspiring for cities to Research Context literature as a ‘common framework’ to inte- tap into to address their challenges, if the fol- Co-creation of nature-based solutions is a grate the co-production of knowledge with lowing principles are achieved: fundamental approach to address the im- the co-design of the research based on imple- • Togetherness: there is equal collabo- pacts of global environmental changes and mentation phase outcomes, definitions, and ration between all internal and/or external create new opportunities for all people. So joint framing of a social problem (Mauser et parties. far, the knowledge frameworks to influence al., 2013). In addition to that framework, sta- • End-users: they play a central role to the processes and outcomes of climate chan- keholder involvement and academic institu- complete the overall process.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 205 • Ongoing: The process is ongoing Many cities, and organisations find it useful vironmental, social and economic challen- and participative in every phase. to set out their own principles for engage- ges in sustainable ways”. • Productive: it leads to implementa- ment – a form of commitment to a genui- While nature-based solutions are not new to tion of the co-created solution. nely collaborative process which everyone the world of climate change adaptation and • Transparent: relevant information involved signs up to. These principles set mitigation (previously under the umbrella is accessible to all. out the values and ways of working to which of Ecosystem-based Adaptation (EBA), Urban • Supported: supported by all sta- stakeholders will adhere during the process. Green Infrastructure (UGI) and Ecosystems keholders. The examples in CLEVER Cities framework Services (ESS), see (Kabisch et al., 2016; Ka- • Value-driven: results in value crea- are drawn from the experiences of Cities such bisch, Korn, Stadler, & Bonn, 2017)). In most tion for end-users and involved parties. as Berlin (Susanne Walz et al., 2012), Vienna cases, these approaches are complementary, - Co-Creation brings together diffe- (Arbter, 2012) and Edmonton in Canada (City have considerable overlap, and are also used rent knowledge and capabilities of Edmonton, Aaron Aubin Consulting Inc., in the non-urban context. All of these terms Co-creation is a novel form of interaction & O2 Planning + Design Inc, 2017) focus on developing systemic approaches which involves innovative and active col- - Co-creation brings Co-benefits and utilizing concrete implementation actions laboration between two or more partners: future spin-offs in shared results as solutions to address impending climate NGOs, foundations, public institutions, pri- Pater (2009) took a leap forward to identify pressures and risks, based on the specific vate companies, academics, representatives the major ways in which co-creation proces- context (Bourguignon, 2017). of civil society and/or local development ses achieve added value, such as co-benefits. Objectively, the idea, which the IUCN defi- organizations, and citizens themselves. Each Basically, co-creation results in a cultural pa- ned in (2012) from a slightly different per- partner brings a different expertise: some radigm change and future spin-offs: spective, can be seen as an umbrella concept know more about the area, others about • The direct results of a full co-crea- covering several approaches promoting the the people and their daily experiences, and tion project are the economic value genera- protection, sustainable management and re- others about the local challenges. ted by the return on investment as well as storation of ecosystems as a way to address Through the first phase of the Urban Inno- keeping participants engaged in the loop of societal challenges, while providing human vation Partnership (UIP) establishment, part- progress and developments. wellbeing and biodiversity co-benefits at the ners explore the benefits of cooperating and • The future spin-offs are the side- same time. Related approaches and problem- highlighting each other’s strengths, making effects that are somehow unexpected, often solving techniques include 'ecosystem servi- the whole process more efficient and leading hard to foresee, but result in added value to ces', 'ecosystem approach', 'ecosystem-based to better quality outcomes. The cooperative the long-term impact of co-created projects. adaptation and mitigation', 'blue-green in- dialogue is not designed to force compromi- frastructure' and 'ecological engineering' ses, but rather to facilitate learning and build Nature-based Solutions: Definitions and challen- (Cohen-Shacham, Walters, Janzen, & Magin- on complementary strengths and assets. ges for implementation in urban regeneration nis, 2016). - Co-Creation is expressed through projects. - NBS and Urban Regeneration for ad- collective governance The original definition of “Nature-based dressing community needs A recent shift towards empowering the Solutions” derives from the International From a more holistic point of view, ‘Nature- community rather than just consulting or Union for Conservation of Nature (IUCN) based Solutions are approaches, that use en- documenting it is reflected in an increasin- World Conservation Congress as: “actions to vironmental processes and natural systems gly popular method called “participatory protect, sustainably manage and restore na- to help address a human or community need’. appraisal,” where local knowledge is not tural or modified ecosystems, which address Nature-based solutions can look very different “extracted” by outsiders, but instead shared societal challenges (e.g., climate change, food from community to community depending by its community, which is involved in pro- and water security or natural disasters) effec- on the type, location, and scope of the hazard blem-solving processes from the start (Rock, tively and adaptively, while simultaneously addressed, (Leung, Woiwode, & Smith, 2018). McGuire, & Rogers, 2018). However, that re- providing human well-being and biodiversi- Henceforward, the implementation of natu- quires multi-stakeholder activity that in co- ty benefits” (IUCN, 2012). re-based solutions in CLEVER Cities plays an creation processes tend to be more conflicti- Definitions then slightly vary in scholars’ important role in connecting planned outco- ve or co-operative (ASHOKA, 2012). articles based on the main implications. So mes for urban regeneration processes with The co-creation Pathway in CLEVER Cities is far, the most complete guidance on NBS was responses to specific societal challenges. De a form of “Open Innovation” in which ideas developed by The European Commission Lotto (2017) highlights the multi-scalar and are shared, closely connected to user-genera- (2015, p. 4) to be adopted in the EU Research interdisciplinary operational actions and ted content and actively communicated to al- and Innovation policy agenda for NBS & tactics for incorporating NBS in planning low creativity and shared responsibility. Mo- Re-Naturing Cities’ relying on four princi- policies and the management of urban re- reover, co-creation in practice is more about pal goals to address nature-based solutions generation projects: whether minimal inter- motivating people, inspiring participation, where they are defined as “actions inspired ventions in ecosystems, intensively mana- sharing results, continuing development by, supported by or copied from nature that ged ecosystems and landscapes, and/or very and delivering results at many levels. aim to help societies address a variety of en- intrusive new ways to co-create ecosystems,

206 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue such as artificial ecosystems like green and addition to their primary function for clima- provide added value. The complete co-design blue infrastructures (Eggermont et al., 2015). te mitigation, adaptation and flood manage- process works in conjunction with innova- In fact, the interventions of NBS such as “Re- ment (Leung et al., 2018). tion towards a customization of nature-ba- Naturing Cities” strategies cross beyond the In urban landscapes, the co-benefits of NBS sed solutions for the specific urban contexts boundaries of environmental improvements are being increasingly recognized as a result of FR cities and FE cities. towards a multifunctional benefits approach of provisioning and improved availability of The process envisages CLEVER Action Labs that differs based on city contexts. urban green spaces, such as parks, green corri- as Urban Living Labs (ULL) that ideally are The Commission for Architecture and the dors, etc. Even though not exhaustive of NBS strategic, civic and organic, and incorporate Built Environment (CABE), which maintains types, such collateral benefits include, impro- a wide spectrum of experimental platforms the policy discourse of design-led regene- ved quality of life, mental and physical health, for governance, interventions and change. ration, released guidance that maintaining and reinforced cultural identities, supporting Urban Living Labs offer opportunities to fo- environmental character and continuity a sense of belonging and place, etc., see (Keni- ster sustainability in cities as sites to co-de- should be core principles of urban regenera- ger, Gaston, Irvine, & Fuller, 2013; Nesshöver sign, test and learn from innovation. A com- tion policies (CABE, 2004). Henceforth, uti- et al., 2017). Moreover, an overarching review parative study for the ULLs was conducted lising NBS as a tool to achieve urban deve- of the literature highlights the importance in 4 European cities to analyse the success lopment goals while also benefiting society of health benefits generated by nature-based based on the leading actors of partnerships and the environment, can support a more solutions, in particular, see (Hartig, Mitchell, whether user-driven or enabler-driven inclusive urban regeneration towards a gre- de Vries, & Frumkin, 2014; Shanahan, Fuller, (Menny, Voytenko Palgan, & McCormick, ater sense of community, combating social Bush, Lin, & Gaston, 2015). 2018). For examples on ULLs indicators exclusion and reducing gentrification and Taking this aspect of multi-functionality and good practices see (Schumacher, 2011). inequalities within and between cities and into account and considering the plethora of CALs are test-beds where cities implement regions (UIA, 2018). co-benefits produced, nature-based solutions at the innovative co-creation processes and In connection with the CLEVER Cities fra- are often seen to represent more efficient and nature-based solutions, bringing together mework, Urban regeneration, see (Tallon, cost-effective solutions to climate change th- different socio-spatial relations. They thus 2013), broadly encompasses the idea of im- reats than conventional approaches, such as act as a bridge or interface between policies proving, reorganising and upgrading an un- regular sewage or air conditioning systems, and scientific work to inform urban plan- desirable urban context (as opposed to the see (Connop et al., 2015, p. 100). ning measures, governance and techniques planning of new urbanisation). It can, for In CLEVER Cities, a validated approach (Bulkeley et al., 2018). example, refer to the redevelopment of over- drawn from case studies was developed to Co-created solutions, such as in the case of crowded areas of the city, economic growth define key indicators for measuring NBS CLEVER Cities, are envisioned as ‘tailored’ in an area, or property development, see (Pa- impact based on three dimensions of urban nature-based solutions which enable cities stak & Kährik, 2016; Vickery, 2007; Williams, regeneration, see (Davis, Mederake, McFar- to make decisions grounded in validated Atkinson, & Tallon, 2017). Areas targeted for land, McGlade, & Skodra, 2018). The corre- assumptions. This prevents the wasting of regeneration can be: spaces that have been sponding indicators used in this framework time and economic resources in the FR Ci- abandoned (e.g. browndields) or neglected of assessment include People, Business and ties test-beds (CALs) and allows FE Cities to (e.g. rivers that have been polluted); places Place as the main dimensions of urban rege- learn from their experience. In sum, co-cre- facing particular environmental challenges, neration aims and activities. Four thematic ation is a starting point of processes which such as lacking quality green spaces or high topics have been identified amongst these usually have far reaching effects; however, vulnerability to climate change impacts; or indicators to better prioritise and design a some results cannot be measured in terms of areas facing social and economic issues, such pertinent impact measurement framework profit but create enormous spill-over values as reduced human health and wellbeing, ine- within implementation sites in the FR Cities in terms of co-benefits and future spin-offs, quality and crime. (Hamburg, London and Milan), as follows: beyond those which correspond directly to - Co-benefits of Nature-based Solu- 1. Human Health and well-being the original project goals. tions 2. Sustainable economic prosperity Many nature-based solutions result in mul- 3. Social cohesion and environmental Co-Creation Pathway tiple co-benefits for health, the economy, justice The Pathway in CLEVER Cities actively in- society and the environment, and thus they 4. Citizen safety volves end-users and stakeholders along the can represent more efficient and cost-effecti- entire process and taking advantage of the ve solutions than more conventional appro- Co-Creation Pathway in CLEVER Cities different expertise that they provide. The aches. However, nature-based solutions are Framework co-designed Pathway is a procedure which is considered highly advantageous because of In CLEVER Cities, co-creation is developed based on transparency, ongoing productive their inherent capacity to provide important as a whole process of participation, collabo- collaboration of co-design and supporting social, economic, and environmental bene- ration and interaction. The Pathway is desi- valuable solutions for co-implementation. fits; for example clean water, healthy envi- gned in steps and feedback loops that con- Whereas Co-design is a well-established ronments, and green spaces for recreation, in siders stakeholders’ abilities to create and approach to creative practice, particularly

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 207 within the public sector. Co-design is often local Cluster partners as a test-bed. Nume- expected risks, and the future results. During used as an umbrella term for participatory, rous meetings were conducted, and prepared the Workshop, Each CAL team was asked to co-creation and open design processes (Chi- materials were furnished to support the pro- consolidate a road mapping and time line sholm, n.d.). The involvement of actors along cess. A CLEVER Constellation was built in a planner to cope with the differences of local the process can be summarized as: local Cluster workshop to connect the main context and expected risks to encounter, see • Establishment of UIP by sharing city’s strategies, data resources, correlated Figure 3. expertise (field, technical, sector-based, busi- projects, prospective replicability and grass- ness, financial) and additional resources. roots initiatives to the overall operating fra- Conclusion • Co-design, co-implementation and mework, see Figure 2. The complexity of such a concept of Co- co-monitoring the project: from design to as- Other constellations for stakeholder map- Creation is still under further academic and sessment via cooperative management and ping and engagement planners were compi- practical investigation. In this paper, we the exploration of new forms of governance. led as well to verify the interest of other local exposed the framework of CLEVER Cities • Co-development: shared in- actors into the modalities of implementa- project as an initiative to test the feasibility vestment, replicability of successful expe- tion. Stakeholder groups were divided on a of Co-creation of nature-based solutions in riences, procurement to the overall process matrix of interest based on roles of collabo- urban contexts. Main principles and chal- and long-term planning. ration, involvement, consultation and infor- lenges encountered during implementation 16 steps are envisioned to support cities to mation. The main challenges encountered of NBS in urban regeneration projects are accomplish successful implementation of during the overall validation of the steps and presented along with concepts of co-design NBS. Each step is composed by one or more toolkit used were on the alignment between and co-benefits. Milan as a test-bed showed activities, which can be freely adjusted by the (UIP) and CALs partners during the first a great potentiality for embedding NBS into each city, depending on their local contexts. phase of urban innovation partnership esta- the city’s strategic plans (Milan 2030, resi- For each Step it is important to achieve an blishment. lience plans, etc.); grass-roots initiatives and outcome. Each city has its own geography, Three main CALs are starting the implemen- similar correlated projects are on-board of geology, climate conditions, as well as social, tation of nature-based solutions in Milan the city’s local cluster and UIP which allows economic and cultural structures. Hence, the urban context by June 2019. CAL 1 is a la- a larger pool of stakeholder’s involvement content is merely flexible to be translated boratory of green roofs, CAL2 is a noise and and future collaborations. More in depth, a and transferred in each city local setting. safety barrier along a railway line in Loreteg- collective basis consciousness towards out- gio- Giambellino, and CAL3 is a mitigation coming co-benefits in relevant urban areas An application: Milano as a test-bed for greenway corridor along the Tibaldi station of CALs implementation is expected, which Co-Creation methodology to connect between the other two CALs. The strengthens the whole co-creation concept In this research, we aimed to verify the feasi- process takes into consideration the differen- and triangulates the envisioned steps and to- bility and doability of such a complex metho- ces in urban scales and the types of envisa- olkit framework. dology of Co-creation with the city of Milano ged NBS to get implemented, the timing, the

Figure 2: CLEVER Cities constellation within the city of Milano strategic context and stakeholder mapping matrix. Source: the authors, CLEVER Cities local Cluster - Workshop 29 October 2018, Fondazione del Politecnico di Milano.

208 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figure 3: Road-maps and timeline planners for Milan three CALs. From left to right CAL1 (green roofs), CAL2 (Giambellino), and CAL3 (RFI). Source: the authors, CLEVER Cities local Cluster - Workshop 29 October 2018, Fondazione del Politecnico di Milano. Notes: ries: Conducting the experimental city? Euro- De Lotto, R. (2017). Nature-based solutions in City * Laboratorio di Simulazione Urbana Fausto Cur- pean Urban and Regional Studies. https://doi. Planning: the case of Segrate Municipality (Mi- ti, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, org/10.1177/0969776418787222 lan). Urbanistica Informazioni., (Special Issue), Politecnico di Milano, [email protected] CABE. (2004). The Value of Public Space: How 802–804. Retrieved from http://www.urbanisti- ** Laboratorio di Simulazione Urbana Fausto Curti, high quality parks and public spaces create eco- cainformazioni.it/IMG/pdf/ui_272si_11_sessio- Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politec- nomic, social and environmental value. Cabe ne_speciale_04.pdf nico di Milano, [email protected] Space. London. Retrieved from https://www.de- Eggermont, H., Balian, E., Azevedo, J. M. N., Beu- This project has received funding from the Eu- signcouncil.org.uk/sites/default/files/asset/docu- mer, V., Brodin, T., Claudet, J., … Roux, X. Le. (2015). ropean Union’s Horizon 2020 innovation action ment/the-value-of-public-space1.pdf Nature-based Solutions : New Influence for Envi- programme under grant agreement no. 776604. Chisholm, J. (n.d.). What is co-design? Retrieved ronmental Management and Research in Europe. October 28, 2018, from http://designforeurope.eu/ GAIA-Ecological Perspectives for Science and So- References: what-co-design ciety, 24(4), 243–248. https://doi.org/http://dx.doi. Aarikka-stenroos, L. (2016). Value co-creation in City of Edmonton, Aaron Aubin Consulting Inc., org/10.14512/gaia.24.4.9 innovation eco-systems. Center for Innovation & O2 Planning + Design Inc. (2017). RIBBON of European Commission. (2015). Towards an EU Re- and Technology Management, Tampere Universi- GREEN: PUBLIC ENGAGEMENT & COMMUNI- search and Innovation policy agenda for Nature- ty of Technology. CATIONS PLAN. Based Solutions & Re-Naturing Cities. https://doi. Arbter, K. (2012). Praxisbuch Partizipation: Ge- Cohen-Shacham, E., Walters, G., Janzen, C., & org/10.2777/765301 meinsam die Stadt entwickeln. (Practice Book Maginnis, S. (2016). Nature-based solutions to Frantzeskaki, N., & Kabisch, N. (2015). Designing Participation). Retrieved from https://www.wien. address global societal challenges. https://doi. a knowledge co-production operating space for gv.at/stadtentwicklung/studien/pdf/b008273.pdf org/10.2305/IUCN.CH.2016.13.en urban environmental governance—Lessons from ASHOKA. (2012). C o-C r e a t i o n : Opening socie- Connop, S., Vandergert, P., Eisenberg, B., Collier, Rotterdam, Netherlands and Berlin, Germany. En- tal project governance to maximize the creation M. J., Nash, C., Clough, J., & Newport, D. (2015). Re- vironmental Science and Policy, 62, 90–98. https:// and sharing of economic and social value. Retri- naturing cities using a regionally-focused biodi- doi.org/10.1016/j.envsci.2016.01.010 eved from https://www.ashoka.org/en/file/4036/ versity-led multifunctional benefits approach to Galafassi, D., Daw, T. M., Thyresson, M., Rosen- download?token=8ZWa0_3Y urban green infrastructure. Environmental Scien- do, S., Chaigneau, T., Bandeira, S., … Brown, K. Bourguignon, D. (2017). Nature-based solutions ce and Policy, 62, 99–111. https://doi.org/10.1016/j. (2018). Stories in social-ecological knowledge co- Concept, opportunities and challenges (EPRS | envsci.2016.01.013 creation. Ecology and Society, 23(1). https://doi. European Parliamentary Research Service). Retri- Davis, M., Mederake, L., McFarland, K., McGlade, K., org/10.5751/ES-09932-230123 eved from https://www.iucn.org/commissions/ & Skodra, J. (2018). Defining key concepts and asso- Hartig, T., Mitchell, R., de Vries, S., & Frumkin, commission-ecosystem-management/our-work/ ciated indicators to measure impact of NBS on urban H. (2014). Nature and Health. Ssrn, (December nature-based-solutions regeneration within CLEVER Cities. In Deliverable 2013). https://doi.org/10.1146/annurev-publhe- Bulkeley, H., Marvin, S., Palgan, Y. V., Mc- 1.1.4, CLEVER Cities, European Union’s Horizon alth-032013-182443 Cormick, K., Breitfuss-Loidl, M., Mai, L., … 2020 Framework Programme for Research and Inno- IUCN. (2012). The IUCN Programme 2013–2016. Frantzeskaki, N. (2018). Urban living laborato- vation Grant Agreement No. 776604 . In IUCN World Conservation Congress (pp. 1–30).

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210 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue na verso i portatori di interesse tipicamente La produzione dell’informazione spaziale, ad esempio, sono stati prodotti elaborando privati come cittadini e attori dei diversi set- gli indicatori morfologici e sociali fotogrammi forniti dal satellite Sentinel 21, tori economici. Per valutare la vulnerabilità è necessario con una precisione per pixel di 10 m2 al suo- leggere il territorio attraverso degli indica- lo. Questo ha permesso l’elaborazione di un Aree e unità di analisi tori che sappiano sintetizzare con maggiore atlante delle superfici composto di due clas- L’area metropolitana si suddivide in 7 Zone pertinenza la “Sensitività” e la “Capacità di si, per ogni 10 m2 di tutta l’area di studio. Territoriali Omogenee, individuate anche adattamento” di un sistema urbano com- Le informazioni non prodotte in modo au- dal Il Consiglio della Città metropolitana, plesso (IPCC, 2013), tabella 1. La sensitività è tonomo, sono state reperite dal geo-portale come disciplinato dallo Statuto della stessa e determinata dal grado di esposizione all’im- della Regione Lombardia, identificati negli secondo quanto previsto dalla legge costituti- patto climatico (per questo impatto si osser- strati informativi del database topografico va delle Città metropolitane (Legge 56/2014). va la morfologia urbana), mentre la capacità regionale e dati territoriali del Censimento Queste zone sono caratterizzate seguendo le di adattamento è definibile come “l’abilità Nazionale ISTAT. specificità geografiche, demografiche, stori- di un sistema di adattarsi al cambiamento Il quadro conoscitivo ottenuto dall’integra- che, economiche ed istituzionali. climatico moderando gli impatti potenziali, zione di fonti cogenti e fonti ICT, ha reso Le zone sono funzionali all’articolazione del- sapendo cogliere le opportunità da questo o possibile la definizione di numerosi indica- le attività sul territorio ed alla promozione affrontare le conseguenze” (Parry et al. 2007). tori (tabella 1), attraverso i quali sono state integrata dei servizi erogati da ogni comune, La valutazione della vulnerabilità è stata espresse, in ogni censo, le caratteristiche seguendo di conseguenza quanto riportato determinata seguendo la formula espressa sociali, ambientali e morfologiche che con- nel PTCP (Piano Territoriale di Coordina- dall’IPCC (IPCC, 2014), dove la vulnerabilità corrono per la forzante climatica dell’isola di mento Provinciale). Queste sono: di un territorio è definita dalla sensitività del calore urbana. - Milano, in coincidenza delimitata territorio in relazione alla propria capacità di dal Comune omonimo capoluogo; adattamento. Rappresentazione cartografica, conteg- - Adda Martesana, 28 comuni; Per lo studio si sono consultati differenti da- gio e sintesi dei dati - Sud Ovest, 16 comuni; taset, provenienti da fonti accessibili e distri- Ogni indicatore, espresso nella tabella 1, è - Sud Est, 15 comuni; buiti con licenza aperta. stato calcolato per ciascuna delle singole - Alto Milanese, 22 comuni; Molte informazioni create, sono state pro- unità di analisi, corrispondenti alle sezioni - Magentino e Abbiatense, 29 comu- dotte sfruttando le opportunità offerte dalle censuarie, intersecanti la classe di tessuto ur- ni; tecnologie ICT. banizzato (escludendo quindi il tessuto non - Nord Milano, 7 comuni; Per valutare la vulnerabilità delle differenti urbanizzato) definito dall’uso del suolo a li- - Nord Ovest, 16 comuni porzioni urbane, è necessario poter disporre vello geometrico. di informazioni spaziali non reperibili dai La scelta di calcolare gli indicatori per le L’analisi dei singoli indicatori per la valu- normali quadri conoscitivi cogenti. Livelli sole aree classificate dall’uso del suolo come tazione della vulnerabilità è stata condotta informativi quali m2 di vegetazione (pub- “antropiche”, escludendo quelle naturali, è specificatamente nelle prime quattro Z.T.O. blica e privata), incidenza solare (Kwh), Sky supportata dalla definizione isola di calore evidenziate in grassetto. View Factor, non sono reperibili dai giaci- urbana, la quale identifica la misura dell’iso- Le unità utilizzate per raccogliere e riportare i valo- menti informativi istituzionali. la di calore proprio nella differenza termica ri degli indicatori sono le sezioni censuarie ISTAT Le nuove tecnologie digitali permettono di tra corpi urbani aree naturali limitrofe (Oke, (2011) riferite al solo tessuto urbanizzato circoscrit- produrre nuova informazione tipologica- 1982; Papadopoulos, 2001; Oke, 2006). to dalla carta dell’uso del suolo (DUSAF - Destina- mente corretta e omogenea. La definizione La mappa della vulnerabilità ottenuta (fi- zione d'Uso del Suolo Agricolo e Forestale). degli elementi vegetali dell’ambito urbano gura 1), mostra complessivamente la distri-

Tabella 1– Nella tabella gli indicatori utilizzati per la valutazione della vulnerabilità della CM di Milano

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 211 Figura 1– Mappa della Vulnerabilità Totale della Città Metropolitana di Milano per le ZTO di Milano, Adda Martesana, Sud Ovest e Sud Est

Figura 2 – Mappa della Vulnerabilità | Estratto sul Centro Storico

212 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Tabella 2 – La tabella sintetizza i risultati relativi ad ogni area omogenea della CM di Milano. Le misure sono in relazione al territorio classificato come “urbanizzato” nell’uso del suolo. Non sono relative all’intere aree amministrative.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 213 buzione della vulnerabilità totale estesa Note Oke T.R. (1982), The energetic basis of the urban nell’area delle ZTO considerate, tenendo * Planning Climate Change LAB , Dipartimento heat island, Quarterly Journal of the Royal Mete- insieme gli indicatori sociali e ambientali di Cultura del Progetto, Università Iuav di Vene- orological Society; rilevati. Nell’estratto successivo (figura 2), si zia, [email protected] Oke T. R. (2006), Initial Guidance to obtain Repre- vuole mostrare in downscaling la conforma- ** Laboratorio di Simulazione Urbana Fausto sentative meteorological observations at urban zione sulle singole unità censuarie prenden- Curti (LABSIMURB), Dipartimento di Architet- sites, World Meteorological Organization, Ginevra; do come esempio un’area del centro storico tura e Studi Urbani, Politecnico di Milano, labsi- Tran, H., Uchihama, D., Ochi, S., Yasuoka, Y., (2006). meneghino. [email protected] Assessment with satellite data of the urban La tabella 2 sintetizza, per ciascuna ZTO: 1. Sentinel 1: è una missione con obiettivi heat island effects in Asian mega cities. Interna- • le tipologie di popolazioni, quella di monitoraggio della calotta artica, la sorveglian- tional Journal of Applied Earth Observation and esposta alla vulnerabilità, quella complessi- za dell’inquinamento marino, mappatura dei mo- Geoinformation 8, 34-48. va e il loro rapporto; vimenti della crosta terrestre, lo studio delle fore- Parry M.L., Canziani O.F., Palutikof J.P., Van Der • le superfici, con la percentuale rife- ste e il supporto alle operazioni di soccorso in caso Linden P.J. and Hanson C.E. (2007), Contribution rita alla superficie classificata come urbaniz- di calamità naturali. Il satellite Sentinel 1 è stato of Working Group II to the Fourth Assessment zata dall’uso del suolo per ciascina ZTO; lanciato il 3 aprile 2014 in orbita polare. Report of the Intergovernmental Panel on Clima- • la percentuale di superfice edificata, Sentinel 2: in questa missione le immagini for- te Change. Cambridge and New York: Cambridge impermeabile e con presenza di vegetazione; mite riguardano lo stato della vegetazione, della University Press.; • la temperatura la variazione indi- copertura del suolo, dell’estensione delle acque e Papadopoulos A. (2001), The influence of street cando il valore minimo e massimo in gradi delle zone costiere. Il primo satellite Sentinel 2 è canyons on the cooling loads of buildings and the Celsius. stato lanciato in orbita il 23 giugno 2015. performance of air conditioning systems, Energy Tutte quste informazioni espresse in forma Sentinel 3: I satelliti Sentinel-3 conducono and Buildings, vol 33; tabellare, possono essere consultate in forma in orbita diversi strumenti per misurare l’altezza spaziale attraverso la mappa della vulnerabi- della uperficie degli oceani, la temperatura della lità (figure 1 e 2) superficie terrestre e marina e il colore degli oce- ani (determinato dalla presenza di piccoli organi- Note Conclusive smi marini). Il satellite Sentinel 3 è stato lanciato La sperimentazione qui descritta struttura il il 17 febbraio 2016. Le missioni Sentinel 4 e Senti- processo d’analisi presente nelle linee guida nel 5 saranno orientate alla cattura di dati relati- per l’adattamento ai cambiamenti climatici vi alle misurazioni del cambiamento climatico e prodotte da Iuav2 in collaborazione con il Po- sono previste per il 2017-2018. litecnico di Milano3, per la Città Metropoli- 2. Francesco Musco, Denis Maragno, Filip- tana di Milano. po Magni, Francesco Ruzzante Il Tool relativo alla valutazione della vulne- 3. Eugenio Morello, Nicola Colaninno rabilità si propone come lente di lettura dei diversi ambiti urbani, in misura alla loro vul- Bibliografia nerabilità morfologica e sociale. L’obiettivo Connors, J.P., Galletti, C.S., Chow, W.T.L., (2013). dello strumento e guidare nelle attività di go- Landscape configuration and urban heat island verno del territorio le amministrazioni, nelle effects: assessing the relationship between landsca- diverse scale di competenza, nella costruzio- pe characteristics and land surface temperature in ne di politiche per l’adattamento della CM di Phoenix, Arizona. Landscape Ecology, 28, 271-283. Milano. Cui, Y.Y., de Foy, B., (2012). Seasonal Variations of La versatilità della scala dello strumento può the Urban Heat Island at the surface and the near- supportare la costruzione di strategie inter- surface and reductions due to urban vegetation in comunali e locali, sino all’identificazione Mexico City. Journal of Applied Meteorology and degli interventi puntuali nei quartieri che Climatology, 51, 855–868. manifestano la vulnerabilità più elevata. Imhoff, M.L., Zhang, P., Wolfe, R.E., Bounoua, L., (2010.) 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214 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Forme di resilienza per la bientale che ha arrecato, e continua a farlo, continua a cercare una via d’uscita dalla crisi danni alla salute dei cittadini che vivono in utilizzando gli strumenti, le logiche e i mo- rigenerazione dei territori questo territorio. Siamo di fronte a una fragi- delli adoperati nei decenni passati e che sono industriali lità ambientale a cui si sta cercando di porre responsabili dell’attuale situazione. Vito Martelliano* rimedio con le bonifiche previsti nell’ambito del SIN di Priolo. In tale contesto sono ancora Un territorio resiliente forti le resistenze palesate dai gruppi petrol- Al mix di criticità che tende a compromettere Le forme di resilienza attraverso le quali un chimici nell’immaginare un nuovo futuro il contesto ambientale e paesaggistico, a in- territorio reagisce alla sua trasformazione per quest’area. debolire il comparto produttivo e a disgrega- mostrano un duplice interesse. Da un lato, Alla evidente criticità ambientale, a partire re il tessuto sociale si contrappone un’innata ci permettono di comprendere le criticità dalla crisi petrolifera del 1973 dovuta alla resistenza alle trasformazioni e, al contempo, emerse durante il processo di trasformazio- guerra dello Yom Kippur, si somma una una propensione adattiva al cambiamento ne, dall'altro, ci consentono di individuare sempre più evidente fragilità economica. In- da parte del sistema territoriale. Una duplice quei sistemi ed elementi, soprattutto natura- fatti la monocultura industriale fondata sui tattica che mira alla conservazione proattiva li, storico-culturali e sociali, che persistendo prodotti del petrolio risente fortemente di del paesaggio, della biodiversità, della qua- sono o possono diventare invarianti territo- tutte le crisi internazionali e della crescen- lità naturalistiche e delle emergenze arche- riali all’interno di una strategia di rigenera- te concorrenza dei paesi in via di sviluppo ologiche e storico-culturali in un’area inte- zione. Il paradigma della resilienza diventa, nei processi di raffinazione del greggio. Il ressata da decenni da un intenso processo di in tal modo, la chiave di lettura per ripensare numero degli occupati diretti nel polo in- sviluppo industriale concretizzatosi a scapi- nuovi scenari anche in quei territori indu- dustriale e conseguentemente dell’indotto to, ad esempio, delle istanze ambientali e di striali che alla luce del paradigma ecologico diminuiscono e le aree destinate alla produ- salute pubblica. Le forme resilienti, in alcuni devono reindirizzare i propri orizzonti eco- zione vengono in parte non più utilizzate casi eroiche, di resistenza e di adattamento al nomici e mutare i propri processi produtti- ma non dismesse. Nell’ultimo quindicennio, degrado ambientale, economico e sociale si vi. Da questa prospettiva il saggio analizza il sfruttando le maglie larghe della regolamen- manifestano compiutamente attraverso dei territorio industriale compreso tra Augusta e tazione urbanistica del comune di Melilli, sistemi a elevata resilienza che rappresenta- Siracusa. accanto ai siti industriali si realizzano aree no i capisaldi strategici per la rigenerazione e centri commerciali che modificano la territoriale del dipolo Augusta-Siracusa. Un territorio fragile struttura commerciale del dipolo Siracusa- In questa direzione si è mossa la ricerca dal I notevoli investimenti industriali del se- Augusta. L’osservazione della situazione titolo “La rigenerazione sostenibile dei terri- condo dopoguerra hanno rapidamente tra- attuale ci mostra un territorio industriale e tori urbano-industriali: conoscenza, strategie sformato il territorio compreso tra Siracusa in parte commerciale con evidenti casi di sot- e pratiche. Il dipolo Siracusa-Augusta”1 (Na- e Augusta in uno dei poli petrolchimici più toutilizzo e abbandono che testimoniano la varra, 2018). Essa ha voluto sondare le poten- importanti d’Italia. Una fascia costiera di cir- profonda crisi e la mancanza di una strategia zialità insite all’interno del paradigma della ca 25 km incentrata su una società contadina economica in grado di reinserire queste aree resilienza (Ricci, 2012) per immaginare un e una economia agricola, basti pensare alla all’interno di nuovi processi produttivi. progetto possibile per l’area urbana industria- produzione vitivinicola di contrada Targia, La recessione industriale e la diminuzione le compresa tra Augusta e Siracusa. Lo studio si trasforma in un territorio della modernità della produzione ha determinato una ridu- dei sistemi territoriali e delle permanenze di che vede contadini diventare operai e l’agri- zione della forza lavoro impiegata nel com- valori esistenti in questa area ci ha permesso coltura abdicare alla produzione industriale. parto industriale, da sempre serbatoio oc- di individuare le diverse forme di resilienza, Una trasformazione che fa diventare ben pre- cupazionale per il territorio, e di riflesso ha spesso correlate, che compongono il sistema sto la provincia di Siracusa una delle più ric- visto aumentare il numero dei disoccupati, della resilienza territoriale e i relativi sottosi- che dell’Italia meridionale ma che determina innalzarsi il livello di disoccupazione giova- stemi ambientale, antropico e sociale. criticità ambientali. nile, diminuire il livello delle competenze Al primo gruppo appartengono il sistema Già negli anni Sessanta l’inquinamento dei e riemergere il fenomeno dell’emigrazione. idrografico, il sistema delle saline e il sistema suoli, dell’aria e dell’acqua sono evidenti ma Tutto ciò ha prodotto una forte crisi sociale costiero. Al secondo gruppo appartengono il è negli anni Ottanta che i tassi d’inquina- nei comuni che ricadono nell’area industriale. sistema dei beni storico-culturali, il sistema mento raggiungono livelli così elevati e le Il mix di fragilità ambientale, economica e so- agricolo-rurale, il sistema infrastrutturale e il conseguenze negative sulla salute pubblica ciale ci restituisce un territorio in crisi in cui sistema urbano. Al terzo gruppo appartengo- diventano talmente evidenti da determina- è evidente la mancanza di un futuro alterna- no il sistema delle pratiche sociali legate alla re una diffusa richiesta sociale di migliori tivo e di un nuovo scenario economico-pro- balneazione e il sistema della formazione condizioni produttive. Pur constatando un duttivo. L’industria che per decenni è stata il professionale. deciso miglioramento ambientale negli at- volano per lo sviluppo di questo territorio si Il sistema delle aste fluviali – il fiume Porca- tuali processi industriali, l’accumularsi per è trasformata nella causa principale di que- ria, il fiume Mulinello, il fiume Marcellino, il oltre sessanta anni di inquinanti nei suoli e sta diffusa fragilità territoriale. In un simile torrente Cantera, il torrente Mostringiano e nelle acque ha determinato un disastro am- contesto, che imporrebbe nuove soluzioni, si il vallone Picci – che dall’entroterra si muove

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 215 verso la costa, insieme al sistema delle saline na di Melilli, nonostante l’inquinamento pa- Non tutti questi sistemi hanno pari rilevanza – Nuova, Vittoria, Regina Corte e Arcovia nei esaggistico della costa e ambientale del mare, e solo alcuni di essi hanno caratteristiche tali pressi di Augusta, Pileri e Fortunata alla foce rappresenta il più chiaro esempio di resilienza da diventare sistemi resilienti su cui inne- del fiume Mulinello e le saline di Priolo – e al sociale (Adger, 2000) su cui innescare un’idea stare strategie rigenerative di breve e lungo sistema costiero tra Augusta e Siracusa rap- di territorio in cui coesistono aree industriali periodo che devono mirare a produrre pro- presenta un reticolo naturale che, nonostan- e spazi per il tempo libero. Analogamente, il gresso e non soltanto sviluppo economico te l’imponente antropizzazione industriale e C.I.A.P.I.2 di Priolo Gargallo formando genera- (Becattini, 2015). portuale, ha mantenuto una chiara leggibilità zioni di metalmeccanici e addetti ai processi e un elevato interesse ambientale e paesaggi- produttivi ha rappresentato un punto di riferi- Un disegno strategico per un territorio stico. Infatti, sia l’attraversamento delle aree mento per l’intera collettività contribuendone resiliente industriali da parte delle aste fluviali, che la allo sviluppo economico e sociale. Un ruolo Alla base della proposta di disegno strate- persistenza delle saline quali aree umide e che, a 55 anni dalla sua fondazione, il Centro gico3 per il territorio urbano-industriale di tratti di costa naturali hanno impedito la cerca faticosamente di mantenere in un rin- compreso tra Augusta e Siracusa (Martellia- continuità industriale lungo il litorale e pre- novato quadro produttivo e all’interno di un no, Navarra, 2018) vi è la precisa volontà di servato la continuità ecologica tra l’entroterra periodo di crisi occupazionale. utilizzare le forme di resilienza individuate e il mare, la biodiversità e le rotte migratorie dell’avifauna. Le forme di resilienza presenti nel sottosistema antropico rappresentano il risultato storicizza- to e stratificato dell’azione di trasformazione operata dall’uomo sul territorio. Un distillato dell’opera umana che è sopravvissuto alla fase di industrializzazione in quanto riconosciuto di valore o ritenuto marginale rispetto ai pro- cessi produttivi. Il sistema storico-culturale e archeologico – i siti archeologici di Megara Iblea e Thapsos, il Solacium di Federico II, la centrale termoelettrica TIFEO di Samonà e l’Hangar per dirigibili – sono capisaldi di una stratificazione di lungo periodo, mentre il si- stema agricolo-rurale con le colture – uliveti, vigneti e agrumeti – e i caseggiati rurali – ba- sti pensare a quelli presenti sui monti Climiti – rappresentano sia il riferimento iconico al paesaggio siciliano sia un’opportunità econo- mica per troppo tempo sottovalutata. Il siste- ma infrastrutturale è costituito da tre tracciati paralleli alla costa: il tracciato ferroviario che attraversa l’insediamento industriale e collega Siracusa a Priolo Gargallo e Augusta, la strada costiera – ex SS 114 – che serve e distribuisce gli insediamenti urbano-industriali costieri, ambedue preesistenti all’insediamento pro- duttivo, e il percorso a monte – nuova SS 114 – che collega i tratti autostradali Augusta-Ca- tania e Cassibile-Rosolini e riduce il traffico in transito nell’area industriale. In un territorio così alterato dallo sviluppo in- dustriale da modificarne in poco tempo la ge- ografia umana e la composizione demografica è importante il ruolo del capitale sociale e tutti quei fattori che concorrono a determinare il senso di comunità e appartenenza a un luogo. Ecco che la permanenza delle pratiche sociali legate alla balneazione della spiaggia di Mari- Figura 1– La griglia territoriale a elevata resilienza proposta per il disegno strategico del dipolo Siracusa-Augusta

216 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue quali strategie progettuali per rispondere vita… [ospitando] …luoghi speciali dedicati Public art and co- alla diffusa fragilità del territorio (Fig. 1). alla ricerca e all’innovazione che dovrebbe- Un progetto che non vuole fare tabula rasa del ro accrescere e alimentare l’intelligenza del designing effective sistema industriale che, pur ricco di contrad- territorio” (Martelliano, Navarra, 2018; p. 80). projects: a case of shared dizioni e punti di debolezza, ha determinato cultural regeneration sviluppo e benessere. Al contrario vuole pro- Note Assunta Martone*, Marichela Sepe** porre un disegno strategico che faccia sintesi * S.D.S. di Architettura, Dipartimento di Ingegne- tra un diversificato sistema produttivo econo- ria Civile e Architettura, Università degli Studi di micamente, ecologicamente e socialmente so- Catania, [email protected] stenibile e un ritrovato sistema ambientale e 1. Il progetto d’Ateneo FIR2014 dal titolo Introduction paesaggistico di valore. Esso vuole conciliare le “La rigenerazione sostenibile dei territori urbano- Current studies on cultural heritage enhan- necessità della modernizzazione e del progresso industriali: conoscenza, strategie e pratiche. Il di- cement are investigating how cultural policy, con la salvaguardia di un quadro di vita, sano e polo Siracusa-Augusta” è stato sviluppato da un and public art, is linked to urban regeneration bello, conforme alle aspirazioni della popola- gruppo di docenti del Dipartimento di Ingegneria processes and contributes to reducing the zione di questo territorio. Un connubio tra etica Civile e Architettura dell’Università degli Studi di conflicts that generally occur with it. Never- e estetica che vuole superare la contrapposizio- Catania costituito da Marco Navarra (Principal In- theless, uncertainties remain about its contri- ne tra industria e ambiente, tra lavoro e salute. vestigator), Stefania De Medici, Emanuele Fidone, bution to urban economic growth and social La strategia prevede di operare ai margini dell’a- Vittorio Fiore, Vito Martelliano e Bruno Messina. inclusion problems. In fact, the role of public rea industriale inducendo la trasformazione di 2. Con l’acronimo C.I.A.P.I. si intende il art is often intentionally symbolic and the- quest’ultima quale effetto secondario. Si è scelto Centro Interaziendale Addestramento Professio- refore there are methodological problems in di operare su tre sistemi a elevata resilienza: il nale Integrato con sede a Priolo Gargallo. Istituito assessing its impacts. Even though there are sistema agricolo-rurale, il sistema idrografico, il nel 1963 dalla Cassa del Mezzogiorno, su commes- some exceptions, such as the so-called "Gug- sistema infrastrutturale. sa del Consiglio d’Europa ha realizzato interven- genheim effect" (Plaza, 2000), the most part of Le aree agricole limitrofe alle aree industriale, ti di esportazione di know how a favore di paesi public art involves more modest initiatives in in parte abbandonate, formano un pachwork mediterranei quali Egitto, Cipro, Grecia e Algeria. terms of size and economic contribution, of- agricolo che cinge e limita le industrie cre- Dal 1976 la gestione del centro è stata trasferita ten marginal and indirect. Therefore, the fo- ando una fascia ecologica-produttiva. Essa alla Regione Siciliana che ne ha ridisegnato obiet- cus moves to non-material outcomes, but the attraverso l’utilizzo di opportune colture e tivi e ruolo. intangible and discussed nature of these im- tecniche di phytoremediation bonifica i ter- 3. Il disegno strategico propone una tec- pacts contributes to shifting the focus from reni, migliora la qualità dell’aria, riduce l’im- nica di montaggio che ricompone i frammenti the outcomes to the processes through which patto paesaggistico degli stabilimenti e atti- spaesati, presenti sul territorio, in configurazioni public art is generated and how these can be va produzione agricole no-food a supporto di disponibili per nuovi cicli economici, sociali e inclusive. Namely, we can appreciate the role produzioni energetiche o industriali innova- produttivi. of public art in urban regeneration by focu- tive. Le sei aste fluviali del sistema idrogra- sing on the democratic processes by which fico si trasformano in corridoi ecologici che Bibliografia artists produce public art and on the extent collegano il tavolato ibleo al litorale ionico Adger, W. N. (2000). "Social and ecological resi- to by which they are inclusive. Involvement scardinando i siti industriali. Il sistema infra- lience: are they related? Progress" in Human Geo- in public art acts on two interconnected le- strutturale longitudinale alla costa si trasfor- graphy, 24, (pag. 347-364) vels: in the ways in which it is considered as ma: la nuova SS 114 diventa una parkway Becattini, G. (2015), La coscienza dei luoghi. Il terri- part of the urban space and in the processes che permette di scoprire il paesaggio attra- torio come soggetto corale, Donzelli Editore, Roma through which it is implemented. It is impor- versato, l’ex SS 114 diventa il boulevard me- Martelliano, V., Navarra, M. (2018), "Disegno stra- tant to recognize that a sense of belonging is tropolitano che riconnette i centri urbani e tegico per il dipolo Siracusa-Augusta" in Navarra, an important component of inclusion; fur- i frammenti di urbanità dispersa, la linea M. (a cura di), In metamorfosi. Architettura e ter- thermore, attention should be paid on how ferrata diventa una metropolitana di super- ritori tardo-industriali. Il dipolo Siracusa-Augu- local involvement is shaped to give adequate ficie. Questi sistemi reinterpretati attraverso sta, Lettera Ventidue, Siracusa, (pag. 48-81) recognition to different local groups and how le strategie e le tattiche sopra esposte vanno Navarra, M. (a cura di) (2018), In metamorfosi. instances are then taken into account to en- a costituire la griglia territoriale a elevata Architettura e territori tardo-industriali. Il dipolo sure effective listening to support an inclusi- resilienza in grado di innescare dinamiche Siracusa-Augusta, Lettera Ventidue, Siracusa ve democratic process. Potential challenges di trasformazione e nuove liaison tra aree e Ricci, M. (2012), Nuovi paradigmi, LIST, Trento relate to reluctance to get involved, as well as manufatti oggi inspiegabilmente lontani e the possible dominance by a small number of separati (Fig. 1). Nei nodi d’intersezione di local activists, etc (Sharp J., Pollock V., Paddi- questa griglia si immaginano “nuove archi- son R., 2005). tetture strategiche capaci di intrecciare e pie- Although some authors regard the support gare insieme lo spazio pubblico con quello of public art for social inclusion as partial privato, i luoghi di lavoro con i luoghi della at best, the emphasis should also be placed

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 217 on the greater awareness that such a process interacts with the social and cultural dimen- which were an exception (in the 1980s travel generates in the local community about the sions of a community. And it is able to take between major art centers was expensive), problems encountered. Indeed, art, which the viewer from the past into the present and became the standard. The twentieth cen- in its aesthetic-artistic composition reflects give him a glimpse of a shared vision for the tury scheme of large static art centers was the place where it is realized, considers mul- future (Al Suwaidi M., Furlan R., 2017). facilitated by the politics and economics of tiple cultural resources from which it draws The relationship between art and the bene- migration (e.g. European artists migrating to inspiration (tangible and intangible herita- fits that it brings to the city, in terms of re- New York). In the 21st century the paradigm ge, local communities with their expertise, generation and urban development, can be is dispersed, nodal, it is the art world of air physical and non-physical infrastructure regarded as a "virtuous" cycle. Starting from miles, the artist of the economy class, and the of the site, social networks, etc.). Therefore, art, drives through both its "physical, social curator of the business class. (Charlesworth, it finds an expression not only in aesthetic- and cultural" impacts on the urban context 2013). So if the local experience want to be visual aspects, but also as a collective ancho- and its aesthetic values, to converge on the meaningful for the art world, has to look rage point within a social and local context perception of benefits and through the pro- more at the citizen than at the global and it (Ursic, 2014). This change in the shapes and cess of participation conducts to the deve- is the cultural identity that makes the diffe- modes in which art communicates and is in- lopment and empowerment of the commu- rence; meanwhile the national scenarios is serted in the city, has also modified the way nity (Al Suwaidi M., Furlan R., 2017). increasingly conditioned by the disembo- in which it is perceived and the expectations The relationship between art and the city is died world network. It is the cultural identi- of the public. Therefore, people interpret it as definitely not new, nor is its use to increase ty that started to change: the post-colonialist a tool to facilitate the development of a sense the prestige and reputation of a place. The and multicultural ethics, tolerant towards of spatial identity, to express the requests of effort is to understand how art can influence cultural differences and respectful of other the community and stimulate social change. the contemporary city and whether it has, or people's cultural practices (that was com- Art, in its widest sense, intends to enhance can have, a role within it (Ursic, 2014). No- mon with the dominant West), now is decli- the sense of community and place, deve- wadays art is no longer the privilege of the ning as a result of competition from the East lop civic identity, try to meet the wishes of elite as in previous historical periods, and and the South. Instead, the international art the community, contrast social exclusion this approach has spread widely since the biennial remains based on mutual respect and reinforce educational value (Hall & Ro- Second World War, connecting it more and for cultural differences, even though the ra- bertson, 2001; Ursic, 2014). Starting from the- more with the renewal of urban spaces, by pid increase in exchanges between global art se premises, the paper, after having explored making art as a facilitator between artists centers risks to damage the stable and unal- the themes of cultural urban regeneration, and various users of the city (residents, citi- tered aspect of cultural identity. In order to participation and social inclusion, will exa- zens, visitors, tourists) in an effort to bring make the artifact understandable and mar- mine the case of the last edition of the bien- out social concerns and enhance the quality ketable, cultural difference risks to be con- nial Manifesta in Palermo in which it is parti- of a place's experience (Ursic M., 2014). verted into a globally recognizable product. cularly evident the aspect of the connection After the 1990s, the world scenario experien- Not all artists, nor artworks are subject to the between places, identity (Sepe, 2013, 2015), ced the decline of colonial and nationalist standardization of the global art world. The migration and participatory involvement of perspectives in Western democracies, toge- artifacts remain in the urban context that the community in the project. ther with the fall of the Berlin Wall and the welcomed them and are guided by the opi- introduction of new forms of dialogue acti- nions and desires of a certain group of indi- Public art and cultural regeneration vated by network communications. All this viduals at a specific time and place, keeping The art in the past embedded the "messages" led at discovery various cultures, narratives local differences. Even if it might seem that of social critique in the aesthetic shapes. and stories, connecting them to new networ- places, although different, are subject to the Nowadays it furthermore underlines its so- ks of cooperation. The artists began to move same global forces whose tendency is to re- cial involvement and active role with the themselves away from national infrastruc- duce everywhere the ability of people to act local community. However, the debate on tures in which they were included, expand democratically to defend their rights and as- the relationship between art and "urban re- a new set of networks, contacts and peer al- sert their interests. generation" highlights possible speculative liances that operate in local scenarios (Char- In the past, the message of social criticism effects that would damage the typical urban lesworth, 2013). Therefore, it started the was included in the aesthetic shape, while structure and therefore its cultural identi- period of artist in network, in which the ar- now it is increasingly justified also by social ty (Smith 2002; Perrons 2004; Ursic, 2014). tist, helped by a global curator, finds oppor- involvement and by a pro-active role in the Moreover, in the absence of an appropriate tunities in several places of different conti- local community (Ursic, 2014). However, it approach to evaluation, art, although percei- nents, together with the period of the global remains difficult to identify the boundary ved as useful for the city, risks of being per- biennial. Artistic communities that operate between the use of art to improve the quali- ceived with negative effects also in terms of through coordinated groups in more scatte- ty of life for residents and the risks, linked to social inequalities (Ursic, 2014). red locations are replacing important natio- urban regeneration, of speculations, altera- One of the aims of public art is to engage nal centers. What is changing is the point of tions in the structure and cultural identity of people through it, so it is crucial how art view. International connections and travels, the city (Ursic, 2014).

218 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue The complex character of urban issues and event that determines their success or failu- Manifesta 2018 was hosted in Palermo. It the competition between contemporary ci- re. The network of these biennials connects was back in Italy after ten years, since 2008 ties, which require greater livability and gre- remote places to a wider global network of when Trentino Alto Adige hosted it. The city ater participation of people in the processes contemporary art, supporting artistic diver- has established a foundation that worked of regeneration, strengthen the relationship sity and creating a variety of new art centers for three years to prepare the proper event between art and cities. As territories change around the world. However, there is a ten- (June 16 - November 4, 2018). Manifesta 12 (desertification, etc.) so does art change to- sion between local and global that someti- has selected Palermo, which, in this histori- wards a more participatory and emotional mes emerges through critiques from local cal situation, seems adequate to carry on the use, pushing artists out of galleries into pu- communities and artists against biennial project of interpretation of European pro- blic spaces, into brownfield sites. The artist curators for their resistance or incapacity to blems from a privileged and central point of looks at reality and interprets it by decoding consider the peculiarity of the site. view in the Mediterranean, in order to study it (Inguaggiato, 2009), He reads the city and current challenges and experiences. The at- in his works he reconstructs urban events The case study tempt is to solicit at the same time the urban in a realistic or visionary and abstract way. The European Biennial of Contemporary Art forces with projects connected to the educa- Unlike in the past, the urban environment is In this framework Manifesta, European Bien- tional field and to that of cultural mediation, no longer just a background but the object of nial of Contemporary Art, started with the in connection with the international net- the artwork. Nowadays artists are often invol- aim of redrawing Europe after the post- work of Manifesta, so that the virtuous pro- ved in the dialogue on the city, entering into Cold-War in order to engage critically with cesses activated will last over time, beyond the processes of urban redevelopment with the new peripheries. Manifesta interacts the event, through long-term projects. Ma- a sustainable approach that places the em- every two years in a different European city nifesta 12 represents an opportunity for phasis on the process rather than on artifacts with the aim not only to induce an "al- development, for the relaunch of the inter- and that also takes into account social aims. ternative aesthetic vision to the local", but national image of the city, to activate an im- By creating relationships between actors and also to offer "heterotopic sites of emergent portant tourist industry and to initiate urban listening to the territory, they identify pro- cultural production" (Papastergiadis, Martin, planning and significant cultural initiatives. blems and desires. Art and city interact to 2011). It organize nomadic exhibitions with In Palermo, culture and tourism range from "make city" in the sense of the commitment the focus on provide a new framework for the Unesco recognition of the Arab-Norman to rebuild a complexity of relationships, en- cultural collaboration and exchange among heritage to the agri-food and food sector. Pa- vironments and opportunities, where it was curators and artists from across the regions. lermo has been chosen for its importance lost or never existed (Inguaggiato, 2009). It reflects the debates incited by exhibitions on two important issues of contemporary What has changed since the '30s and '60s - such as Documenta and explores the chan- Europe such as climate conditions and mi- '70s is not so much the method of funding, ging roles of curators and artists in the new gration, and on how these issues have an im- as it also involves private sponsorship, but geo-political context. The issues discussed pact on the urban environment. The history the aim for which art is created and that is include the effect of communism's collapse of multiple stratifications of Palermo, which increasingly linked to social issues, urban on Eastern Europe, the role of Biennials in the in the last 2000 years has been populated by renewal, reuse of brownfield sites, social ani- context of globalization, and the ephemera- cultures and civilizations linked with North mation of run-down neighborhoods (Ingug- lity of exhibitions versus the permanence of Africa and the Middle East, have left clear giato, 2009). The forms with which art enters the museum. Manifesta history start from its evidence in the multicultural society, loca- into relationship with the city have changed, conceptual foundations and contributions to ted in the center of the Mediterranean area. there is a real and active involvement of in- artistic practices of the 1990s arriving to the Palermo in the past has been a laboratory of dividuals, in this process an important role relationship of a roving Biennial to themes diversities, target of a continuous migration is that of experiences; that by listening from of multiculturalism and migration. At a mo- process with the changing of dominations the bottom activate effective networks of re- ment when biennials continue to proliferate from ancient Greeks, Arabs and Normans, lationships (Inguaggiato, 2009). worldwide, The Manifesta is a good case study until the recent contemporary migrations There are currently more than a hundred to look critically at the landscape from which of peoples from North Africa, Southeast biennials in the world and they are constan- new exhibition paradigms have emerged Asia and the Middle East, which have enri- tly growing. The largest, such as Manifesta, (Vanderlinden, Filipovic, 2005). ched by redefining the identity of the city attract thousands of art tourists from all over Manifesta that was always been characte- and its people. The architecture, streets, gar- the world who support not only the econo- rized by political and social commitment, dens, personal stories and cultural heritage mic but also the cultural capital. Contem- during its eleven editions was also aimed at of Palermo are the result of a syncretism of porary art biennials are an indispensable ca- producing an experimental and emerging cultures that make Palermo a model in con- talyst integrated into local culture. Because artistic experience. tinuous evolution, a symbol of the current unlike traditional art centres and major art After the 2014 edition in St. Petersburg, cura- transformations of the Mediterranean. Paler- events, where the local community is almost ted by Kaspar König, which attracted almost mo appears to provide an occasion to think irrelevant, biennials first attract their local one and a half million visitors; and the 2016 about how cultural initiatives can take a key audience, and it is this relationship with the edition in Zurich by Christian Jankowski, role in sustaining, within a long process of

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 219 transformation, the reconfiguration of one to the Botanical Garden, from Piazza Magio- rights. Manifesta has distinguished itself for of the most iconic Mediterranean crossroads ne to Pizzo Sella, from Palazzo Ajutamicristo its political and social commitment, as well in our history (Manifesta 12). Palermo's ur- to the Church of SS. Euno and Giuliano and as its efforts to produce an experimental and ban migration problems are representative Palazzo Butera. Among the artists invited to emerging artistic experience. The identity of of a wider crisis that the whole of Europe is take part in Manifesta: Marinella Senatore, the exhibition, between an autonomous ar- currently facing. Manifesta 12, cooperating creator of the urban procession on 16 June; tistic biennial of symbolic expressions and a with the local community, sees the city as Giorgio Vasta from Palermo, author of the political and civil instrument of social chan- a laboratory to imagine both visions able to City Scripts project, a digital app that tells ge, has been integrated into the Palermo con- face the present-day challenges and possible the story of the city; Maria Thereza Alves, text. Working in an urban environment like future developments. with the installation at Palazzo Butera dedi- Palermo has led Manifesta to develop a new cated to the world of flowers; John Gerrard, research methodology - the study of the city “Cultivating coexistence” Irish artist of computer graphics in real time, - and a new model of curatorial team, that of The theme of the event in Palermo is "The with his works set up at Palazzo Ajutamicri- creative mediators. Manifesta represents an Planetary Garden. Cultivating coexistence": sto and Palazzo Forcella De Seta; the Belgian interdisciplinary, inclusive and participato- gardens are seen as spaces in which diffe- group of architects Rotor, who proposed an ry platform that seeks to encourage people rent forms of life merge adapting themselves urban intervention in the area of Pizzo Sella. and institutions to create temporary projects to live together. The program examines the The Teatro Garibaldi is the heart as a meeting and to change the way we perceive and me- sense of "coexistence" in a world of invisible place and reception of the biennial, which diate the conflicts of our time. communication networks, transnational pri- contains the ticket office, while the several Most of Manifesta 12's projects are based vate interests, algorithmic intelligence, envi- city locations that have been involved ran- on participation, starting from the consi- ronmental processes and ever-increasing ine- ge from the deprived areas to those of the deration that participatory practices, as a qualities. The idea of a Planetary Garden is historic centre. The curatorial proposal was tool for co-designing effective projects, are inspired by the work of the philosopher Gil- assigned to a group of four creative media- important in the business world and in po- les Clément published in 1997. Starting from tors that, at first, outlined the required infra- litics, as well as in cultural institutions. The this notion, the discourse combines various structure for the event. The architect Ippoli- manifestation reflects on the benefit of the ideas, ranging from a painting by Francesco to Pestellini Laparelli, of OMA international participatory approach; the ways in which Lojacono of 1875 representing the Botanical studio, carried out a survey on the city that a participatory project is effective; and how Garden with its plants of many species (e.g. produced the urban study "Palermo Atlas". participatory practice changes in nomadic poplar of the Middle East, medlar of Japan, A study that investigate the social, cultural projects. The development of a pre-biennial etc.) to the Quadrilingual Stone in Palazzo and geographical structures of a complex program generally accompanies the work della Zisa (a funerary column dated 1149, and stratified city. The analysis was aimed at of artists. Manifesta 12 began by implemen- with inscription in four languages: Jewish, highlight the existing occasions and appre- ting a process that led to the setting up of a Latin, Greek and Arabic). Gilles Clément had ciate the current evolutions, by cooperating sustainable theoretical framework and the theorized the world as a garden in which hu- with Manifesta to leave a long-lasting legacy. definition of the parameters of the city's revi- manity has the task of being its gardener, and Manifesta reflects the cultural and socio-po- talization process. The aim is to activate the twenty years later, the figure of the planet as litical conditions of the host city and the Eu- communities of Palermo in identifying its a garden is still relevant, and is intended as ropean global geo-political situation, in cri- mission and objectives, as well as the chal- a place where gardeners recognize their de- sis for the current economic and migratory lenges, expectations and possible outcomes pendence on other species, facing climate problems. Manifesta 12, in all the activities of Manifesta 12. and social changes, in a shared responsibi- carried out, creates a very strong connection lity. Clément, with the Coloco studio, took between the artworks, in the broad sense, Conclusions part in Manifesta with Becoming Garden, since they also include walks with writers The paper analyzed how culture and art, in- an urban garden in the Zen district to which and the urban landscape, as in the maps of terpreting reality, can support the processes the population has contributed. The aim of the walks. The event supports local commu- of urban regeneration, paying attention to the event is to explore the meaning of "coe- nities through various cultural initiatives, social inclusion. After having explored the xistence" by investigating Palermo, which is to rethink the city in its socio-economic themes of urban regeneration and contempo- a crossroads of three continents. Palermo as and cultural structures, using the current rary art, the paper examined the case of the a large garden with deep roots and heteroge- profile of Civitas as a starting point for so- last edition of the biennial Manifesta in Paler- neous nutrients is a land of coexistence that cial change. It is very important the interdi- mo, where the connection between landsca- has its strength in diversity. There are 50 con- sciplinary approach, the work close to the pe, migration and community involvement tributors to the exhibition in 20 locations. A local communities, the re-evaluation of the in the process is particularly evident. large group of international artists measure architectural, urban, economic, social and In the last decades, the use of cultural, and themselves with the social, urban and cul- cultural infrastructures of the city, the role artistic, issue as means to encourage local tural environment of Palermo in a series of that each cultural activity plays in allowing economic development and urban regenera- places that range from the Garibaldi Theatre citizens to identify their responsibilities and tion is increasing used. Even though there are

220 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue different investigations on participatory art, munities, aims to examine not only the ar- Sepe, M. (2013). Planning and Place in the City. Map- as an instrument for civic engagement, the chitectural, urban and economic infrastruc- ping Place Identity. Routlege, London-New York. topic is still underdeveloped. On one hand ture, but especially cultural and identitarian Sepe, M. (2015). Improving sustainable enhan- the increasing complex problems that con- ones. In fact, Palermo initially investigated cement of cultural heritage: Smart placemaking temporary cities have to face request to look the existence of a structure of relationships, for experiential paths in Pompeii, International for new planning tools on the other the ur- environments and urban opportunities, Journal of Sustainable Development and Plan- ban modifications (reduction of inhabitants which, once identified, were activated by the ning 10, 5, 713-733. and reuse of abandoned industrial areas), ask local and international network to tell toge- Sharp, J.; & Pollock, V.;& Paddison, R. (2005). also for more involvement in renewal pro- ther the history and share a future vision, in Just Art for a Just City: Public Art and Social cedures and focus on quality of life. Also in a transparent, responsible, effective, cohe- Inclusion in Urban Regeneration, Urban Stu- art there is a process of continuous change, rent and sustainable process. Manifesta's ap- dies, 42, 5/6, 1001–1023 the creation are not any more situated inside proach therefore seems to be a process that Smith, N. (2002). New Globalism, New Urbanism: museums, the artistic process require interac- allows culture and art to connect effectively Gentrification as Global Urban Strategy. Antipode tion between performers and the community and durably to social and local contexts, to 34, 3, 427–450. with a larger emotional participation. This support them in a process of community Ursic, M. (2014). 'City as a Work of Art' – Influence approach ask artists to be more engaged in growth. of Public Art in the City, University of Ljubljana, dialogue on the city, collaborating in urban Faculty of Social Sciences. renewal processes aimed at a sustainable at- Note Vanderlinden, B.; & Filipovic, E. (eds). (2005). The titude that stress on the process rather than * IRISS-CNR, [email protected] Manifesta Decade: Debates on Contemporary Art on artifact, with consideration also on social ** IRISS-CNR, [email protected], marisepe@ Exhibitions And Biennials in Post-wall Europe, purpose. Nowadays all bring to a more strong unina.it MIT Press, Cambridge, Ma. collaboration between experts with diverse expertise to "make cities", building connec- References tions and occasions for an effective discourse. Al Suwaidi M.; & Furlan R., (2017). The Role of Pu- Manifesta 12, with its interdisciplinary ap- blic Art and Culture in New Urban Environments: proach, strongly oriented towards participa- The Case of Katara Cultural Village in Qatar, Ar- tion, to listening and connecting problems chitecture Research, 7.4: 109-122 DOI: 10.5923/j. related to the local and international situa- arch.20170704.01 tion, seems to be an interesting experimen- Charlesworth, J. J.. Global versus Local, Artreview, tation of a new model of creative cultural November 2013 issue, http://artreview.com/fea- mediation. The preliminary phase, based on tures/november_2013_feature_global_versus_lo- an urban survey carried out by an architectu- cal_by_jj_charlesworth_1/ ral firm, was aimed at decoding the city even Hall T.; & Robertson I. (2001). Public Art and Ur- before defining the program of activities that ban Regeneration: advocacy, claims and critical were carried out. The result of the survey, Pa- debates, Landscape Research, 26, 1, 5–26 lermo Atlas, is the result of an interdiscipli- Inguaggiato V. (2009). “Arte nei processi di riqua- nary analysis of the city that aims to explore lificazione urbana” in Fare città, chiamarla arte. its architecture, archaeology, anthropology, Politiche ed esperienze di integrazione fra arte e historical archives as well as personal stories territorio, disertazione finale del Dottorato di ri- and its communication media. It is a crucial cerca in Pianificazione urbana, territoriale ed am- stage, in connection with the territory, to de- bientale, XXI Ciclo, Politecnico di Milano fine the future planning of the city but at the Manifesta 12 website http://m12.manifesta. same time a model of experimental urban org/?lang=it research so that the impact of Manifesta can Papastergiadis, N.; & Martin, M. (2011). “Art bien- last for the city and its citizens. The ultimate nales and cities as platforms for global dialogue,” goal of this new model of creative mediation in Festivals and the Cultural Public Sphere, De- is to offer the city of Palermo different skills, lanty G., Giorgi L., Sassatelli M., (eds), London: and new and lasting perspectives that allow Routledge, pp. 45-62 Palermo and its citizens to explore in depth Perrons, D. (2004). Globalization & Social Chan- the urban latent potentiality. It is not by ge: People and Places in Divided World. London, chance that such a situation is able to create Routledge. significant synergies such as the contextual Plaza, B. (2000). “Evaluating the Influence of a Lar- presence of other initiatives such as those re- ge Cultural Artefact in the Attraction of Tourism: lated to Palermo Capital of Culture 2018. The Guggenheim Museum of Bilbao Case”, Urban The work carried out close to the local com- Affairs Review, 36, 2, 264-274.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 221 Il telerilevamento per che stiamo conoscendo sotto il profilo socia- lo, secondo un approccio metodologico eco- le ed ambientale, ma anche nella prospettiva sistemico tanto pragmatico quanto olistico. l’analisi e il monitoraggio che si configurino sempre più come città- Il suolo, infatti, come da anni ci ricorda l’Isti- del consumo di suolo nei stato (Khanna, 2017), siano al centro di ogni tuto Superiore per la Protezione e la Ricerca processi di trasformazione dibattito nazionale e internazionale, rappre- Ambientale (Ispra), è un bene limitato pre- del territorio sentando i principali players nella sfida al zioso, da cui dipende la salvaguardia della cambiamento climatico e al mutamento de- biodiversità, la cattura e lo stoccaggio della Di Giuseppe Milano (*) mografico. Se le aree urbane continueranno CO2 – uno dei gas serra più inquinanti e cli- ad essere gestite e interpretate, soprattutto malteranti – il contenimento e l’assorbimen- localmente, con gli stessi strumenti, cogni- to delle precipitazioni, la produzione di cibo 1 | Introduzione tivi e normativi, del passato, ma rivernicia- per la nostra sopravvivenza. Il suolo, per i I tassi di crescita dell’urbanizzazione, nei pri- ti di modernità, non avranno un futuro. E’ tempi di formazione molto lunghi (uno stra- mi decenni del XXI secolo, hanno raggiunto evidente che per evitare di creare condizioni to da 1 a 2,5 cm si ottiene in quasi 500 anni), soglie inedite nella storia dell’umanità. Oltre insostenibili per le future generazioni (Du- deve essere considerata una risorsa non rin- metà della popolazione mondiale, oggi, risie- fourmont, 2018) occorra, perciò, una pro- novabile da proteggere dalle innumerevoli de nelle città e si prevede che entro il 2050 fonda e coraggiosa rivisitazione dei nostri forme di degradazione, tra le quali l’imper- questa quota arriverà almeno al 70%. Nelle consolidati paradigmi culturali e tecnici, meabilizzazione, come sottolineò la Com- città, inoltre, sono concentrate le principali nonché una rielaborazione delle norme giu- missione Europea nel 2006 con la sua Stra- attività economiche-finanziarie, ma anche risprudenziali, per vivere armonicamente la tegia tematica per la protezione del suolo. In industriali e commerciali: nei luoghi dell’an- relazione con le nuove geografie urbane. Nel- attesa di una nuova disciplina nazionale che tropizzazione massiccia sono prodotti l’80% la consapevolezza, tuttavia, che nell’era geo- regoli i processi di espansione urbana, da su- del PIL globale e il 70% di tutti i gas serra. logica attraversata – detta “neoantropocene” bordinare a quelli di rigenerazione territoriale Nelle aree urbane – che occupano appena il (Carta, 2017), per la forte impronta antropo- e di riqualificazione del patrimonio costruito 3% della superficie terrestre – si consumano logica nei processi di “metabolismo urbano” degradato, nella tutela del suolo e ai fini del i due terzi del totale dell’energia prodotta, – i confronti o i conflitti, quando pubblici, suo azzeramento entro il 2050 in ottemperan- nella stragrande maggioranza dei casi attra- accesi e informati (Barca, 2017), possono con- za proprio delle prescrizioni comunitarie, del verso i combustibili fossili. Ancor più dopo correre ad elevare la qualità della democrazia medesimo organo continentale si ricordano le la Conferenza sul Clima di Parigi del 2015 e e della vivibilità urbana, nella partecipazio- linee guida approntate nel 2012 e i più recenti la definizione degli Obiettivi di Sviluppo So- ne proattiva di tutti i portatori di interesse. suggerimenti previsti dal settimo programma stenibile promossa dalle Nazioni Unite, dun- Oggi, per accrescere la vivibilità urbana – è d’azione per l’ambiente che individua alcuni que, non sorprende che le città, in ragione opinione sempre più diffusa – serve tutelare obiettivi primari da conseguire entro il 2020 delle “metamorfosi del mondo” (Beck, 2017) e valorizzare le risorse naturali, come il suo- prima e, poi appunto, entro il 2050.

Tabella 1. Consumo di suolo a livello regionale (% 2017). Fonte: Ispra

222 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue 2 | Il consumo di suolo e le Aree Interne diffusissime Aree Interne italiane – per come modo giustificano, solitamente, la richiesta Secondo il rapporto 2018 dell’Ispra, dunque, individuate dall’Agenzia per la Coesione Ter- di espandere la superficie antropizzata. Se a il consumo di suolo, alla velocità di 2 mq/sec., ritoriale e indagate sulla base della Strategia livello nazionale – per un consumo di suolo negli ultimi 12 mesi ha coinvolto altri 52 km2 Nazionale adottata – che, nel prossimo futu- di 52 km2 e a fronte di una diminuzione di di superficie agricola e naturale, pari a circa ro, sarà necessario concentrare le principali 68.301 abitanti – il consumo marginale è pari 15 ettari al giorno. Nel nostro Paese, nel quale risorse umane ed economiche per la loro rige- a -763 m2/ab, nel piccolo comune di Trissino risultano complessivamente impermeabiliz- nerazione territoriale ecosistemica e la riatti- (in provincia di Vicenza) si raggiunge il valo- zati oltre 23mila km2 nonché affetto da una vazione umana delle comunità, da far correre re massimo di 512.900 m2/ab, pari a 51 ettari progressiva de-natalità (nuovo minimo sto- lungo i binari dell’innovazione sociale e della per 1 nuovo abitante. Se escludiamo, tuttavia, rico raggiunto nel 2017 con appena 464mila rivoluzione digitale. E proprio in riferimento tutti i comuni nei quali la popolazione non nascite), si assiste contemporaneamente al alle Aree Interne analizzate con la lente dei cresce, il valore medio nazionale diventa di consolidamento del fenomeno della metro- processi demografici, l’Ispra ha introdotto, 162 m2/ab. Tra questi comuni, in media, quel- polizzazione (Oliva, 2008) in prossimità delle nel suo ultimo studio, il parametro del con- li con popolazione inferiore ai 20mila abitanti città capoluogo di provincia o di regione, in sumo marginale di suolo. E’ questo “un indi- hanno registrato i valori più elevati di consu- modo particolare quelle settentrionali, ma catore di efficienza, con il quale si crea una mo marginale di suolo. Il maggior contributo, anche allo spopolamento di quei territori or- relazione tra la risorsa richiesta, il suolo che tra il 2016 e il 2017, viene, perciò, dai comu- mai conosciuti come Aree Interne (Lucatelli, da non urbanizzato viene urbanizzato, e il ri- ni con popolazione compresa tra i 5.000 e i 2018), distribuite quasi omogeneamente da chiedente, rappresentato dal nuovo abitante 20.000 abitanti. Conoscere i territori, nei loro Nord a Sud, solo sporadicamente rivitalizzate residente. È un indicatore che ben rappresen- equilibri geografici e idrogeologici, per me- dalla presenza di cittadini di origine straniera. ta una forma della sostenibilità (Pileri, 2017) glio comprenderne ed interpretarne i flussi Eppure questi territori marginali, dall’invidia- e che consente di elaborare una valutazione o le “coscienze” (Bonomi e De Rita, 1998), è bile e spesso inestimabile patrimonio natu- delle politiche sul governo del territorio”. Tec- esercizio fondamentale per poter innescare rale e storico-architettonico – che vivono la nicamente, questo parametro è definito dal processi esperienziali e relazionali di rigene- transizione tra un passato vivace e un futuro rapporto – espresso in mq su abitanti – tra il razione urbana o territoriale. Un’attività pro- indefinibile – sono, spesso, quelli sui quali nuovo consumo di suolo tra il 2016 e il 2017 dromica all’ideazione e alla realizzazione di maggiore dovrebbe essere la vigilanza dello e i nuovi abitanti. A valori positivi, soprattut- questa nuova visione è rappresentata dall’ana- Stato non solo perché, comunque, ci vivono to se particolarmente elevati, corrisponde un lisi e dal monitoraggio del consumo di suolo, non meno di 7-8 milioni di cittadini, ma so- alto e insostenibile consumo di suolo a fronte attraverso il telerilevamento, di tali polarità prattutto perché gli insediamenti, sia residen- di una crescita non significativa della popo- spaziali e, per estensione, di tutte le microu- ziali sia industriali, si trovano in aree ad eleva- lazione. I valori negativi, invece, indicano un rbanità – come le periferie o tutte le aree de- to rischio sismico ed idrogeologico. aumento del consumo di suolo in presenza di gradate e bisognose di una “cura” democratica Oltre che nelle poche grandi città del nostro decrescita della popolazione, ovvero in assen- – attraversate da nuove, e non ancora risolte, Paese, perciò, è proprio nelle moltissime e za dei meccanismi di domanda che in qualche fragilità sociali, culturali, ambientali.

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special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 223 3 | Il telerilevamento per il monitorag- Ai sensori ottici multispettrali, che garanti- bring users to data – attraverso la recente e gio del consumo di suolo scono una alta risoluzione spaziale e preci- innovativa piattaforma Google Earth Engine Con il termine “telerilevamento”, irrobustito- sione per una più accurata conoscenza dello (GEE). GEE è una piattaforma di calcolo che si negli ultimi anni nei suoi significati con il stato della vegetazione e dell’estensione del può effettuare analisi geospaziali sfruttando potenziamento delle tecnologie disponibili, manto nevoso, oggi – sempre nell’ambito del l’infrastruttura basata sull'High Performance oggi intendiamo il sistema costituito sia dalle Programma europeo Copernicus – nell’idea Computing e agevolando, dunque, lo svilup- tecniche di analisi della radiazione elettroma- di assicurare un monitoraggio continuo nel po di applicazioni innovative per il teleri- gnetica e dei campi di forze sia dalle strumen- tempo e di disporre di informazioni orbitali levamento a livello globale e su larga scala. tazioni attraversi le quali acquisire e interpre- di ottima qualità, si tende a preferire i sen- Nell’obiettivo di proteggere la Terra e chi la tare dati o informazioni geospaziali presenti sori (radar) a microonde per la possibilità vive, ma anche chi la vivrà, dai cambiamenti sulla superficie terrestre, negli oceani e nell'at- offerta di poter operare anche in condizioni climatici e dai mutamenti orografici. mosfera. Il rilievo di una superficie effettuato di copertura nuvolosa e in assenza di illumi- con le tecniche del telerilevamento (Remote nazione solare. In particolare, lo sviluppo e Note Sensing), agenti da migliaia di chilometri di la diffusione dei Radar ad Apertura Sintetica * Ingegnere edile-architetto, già tirocinante post- distanza dalla Terra, prevede tre fasi distinte: (SAR), attraverso i satelliti Sentinel-1A e Sen- master universitario presso Ispra (ingegneregiu- la ripresa dei dati (da aereo, da satellite o da tinel-1B, ha comportato un notevole progres- [email protected]) terra), la loro fotointerpretazione e l'analisi. so nelle metodologie di stima dei parametri Tale indagine è effettuata mediante il vettore del ciclo idrologico e del carbonio, con il be- Riferimenti dell’energia elettromagnetica: per il nostro neficio di poter disporre – mediante immagi- Agenzia per la coesione territoriale. Nota meto- specifico campo di applicazione – quello della ni acquisite con un intervallo di rivisitazione dologica per la loro definizione e classificazio- conoscenza del territorio, ai fini della sua tute- molto breve e ad alta risoluzione di ampiezza ne. Fonte: http://www.agenziacoesione.gov.it/it/ la da eventi metereologici estremi e della va- - di quadri conoscitivi più evoluti per meglio arint/Cosa_sono/index.html lorizzazione delle sue risorse naturali – ci rife- pianificare le strategie di adeguamento e mi- Agenzia per la coesione territoriale. Relazione riamo alle bande del visibile, dell’infrarosso e tigazione ai cambiamenti climatici globali e annuale sulla Strategia nazionale per le Aree delle microonde. I sensori, ossia gli strumenti locali, ma anche per una più sostenibile ge- Interne, gennaio 2018. Fonte: www.agenziacoe- impiegati per l’acquisizione delle informazio- stione delle risorse idriche. sione.gov.it/opencms/export/sites/dps/it/docu- ni, sono attivi quando, oltre a registrare l’ener- mentazione/Aree_interne/Presentazione/Relazio- gia elettromagnetica proveniente dalle super- 4 | Conclusioni ne_CIPE_2018.pdf. fici, producono essi stessi l’energia necessaria L’abbondanza di informazioni disponibili Beck, Ulrich, La società del rischio. Verso una se- per illuminare la scena da riprendere; mentre con la tecnologia SAR, perciò, consente e con- conda modernità. Carocci Editore, 2013. sono passivi quando non emettendo energia sentirà sempre più di abbracciare il paradig- Beck, Ulrich, La metamorfosi del mondo. Laterza propria sfruttano esclusivamente la radiazio- ma dei Big Data anche per l’analisi dei dati sa- Editore, 2017. ne naturale di altre sorgenti luminose. tellitari e geospaziali, per interpretarne, poi, Bonomi, Aldo. De Rita, Giuseppe. Manifesto per lo i risultati – una volta migrati dalla metodo- sviluppo locale. Teoria e pratica dei patti territo- logia standard bring data to users all'opposta riali, Bollati Boringhieri, 1998.

Immagine 1. Sensori attivi e passivi. Fonte: Dipartimento Distal dell’Università di Bologna Immagine 2. Esempio di monitoraggio del consumo di suolo. Fonte: Ispra (Programma Copernicus)

224 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Bompan, Emanuele. Il mondo è bello per- Fragilità dei territori biente marino. Quest’ultimo è un prezioso ché è urbano. Il Sole 24 Ore, 2018. Fonte: patrimonio ormai apprezzato e riconosciu- https://24ilmagazine.ilsole24ore.com/2018/10/il- costieri to dalla popolazione. Deve essere protetto mondo-e-bello-perche-e-urbano/ Federica Montalto * e salvaguardato, rendendo possibile la bio- Carta, Maurizio. La Greca, Paolo. Cambiamenti diversità e la vitalità di mari e oceani per dell’urbanistica. Responsabilità e strumenti al ser- far sì che essi siano puliti, sani e produttivi. vizio del Paese. Donzelli Editore, 2017. Introduzione Per utilizzare le risorse marine è necessario Carta, Maurizio. Lino, Barbara. Ronsivalle, Daniele. Il Novecento è il secolo che segna un cam- preservare e proteggere l’ecosistema mari- Re-Cyclical Urbanism. Visioni, paradigmi e proget- bio sostanziale nell’aspetto e nell’utilizzo no inteso come sistema a grande scala e non ti per la metamorfosi circolare. List Editore, 2016. dei territori costieri, “conquistare la prima solo puntuale. Il programma coinvolge 4 Commissione Europea. Strategia tematica per la fila” (Zanchini E., Manigrasso M., 2017) può stati membri dell'UE (Italia, Slovenia, Croa- protezione del suolo, 2006. Fonte: http://ec.europa. considerarsi il motto di questo periodo. Cau- zia, Grecia) e 4 paesi - in fase di preadesione eu/environment/soil/three_en.htm sa il boom economico si verificano, infatti, - (Albania, Serbia, Montenegro, Bosnia Erze- Commissione Europea. Orientamenti in materia due fenomeni paralleli: i porti italiani sono govina). L'Italia partecipa con 12 regioni, tra di buone pratiche per limitare, mitigare e com- ampliati e aumentati di numero e la popola- cui la Puglia. Ogni membro di questo gruppo pensare l’impermeabilizzazione del suolo. Fonte: zione comincia a migrare verso il mare, con deve fare riferimento ad una "Fase di Prepa- http://ec.europa.eu/environment/soil/pdf/guide- conseguente edificazione di case, alberghi, razione" e ad un "Programma di Misure". Per lines/IT%20-%20Sealing%20Guidelines.pdf residence e campeggi sulla costa, ormai po- consentire ai membri di raggiungere i loro Commissione Europea. Vivere bene entro i limiti polata quasi esclusivamente da turisti o resi- obiettivi, la direttiva ha stilato un elenco di del nostro pianeta. Il settimo programma d’azione denti stagionali. 11 elementi che definiscono l'ecosistema per l’ambiente (2014-2020) e il consumo di suolo. marino. (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Eu- Fonte: http://ec.europa.eu/environment/pubs/ Il contesto della ricerca ropea L. 164/19, 2008) pdf/factsheets/7eap/it.pdf L’abusivismo e la speculazione edilizia han- Guardando alla questione transfrontaliera, Dufourmont, Joke. Le città, catalizzatrici per no investito i territori costieri italiani fino a l'Unione Europea ha lanciato il Programma un’economia circolare. Materia rinnovabile, cancellarne i caratteri identitari, erodendoli di cooperazione territoriale europea Adria- 2018. Fonte: http://www.renewablematter.eu/it/ fino a renderli irriconoscibili. (Clemente M., tico-Ionico 2014/2020 (in breve Adrion). L'o- art/896/Le_cittA_catalizzatrici_per_unaecono- 2011) Neanche la cosiddetta Legge Galasso, biettivo di Adrion è quello di agire come forza mia_circolare 431/1985, che impone una fascia di rispetto trainante della politica di sviluppo dell'area Khanna, Parag. La rinascita delle città-stato. Come di 300 metri dalla linea di costa, è riuscita ad adriatica e ionica, rispondendo all'esigenza governare il mondo al tempo della devolution. arginare questi fenomeni distruttivi. Solo in di procedere verso un approccio integrato Fazi Editore, 2017. Puglia, Toscana e Sardegna i Piani Paesaggi- che superi le logiche frammentarie e setto- Ispra. Consumo di suolo, dinamiche territoriali e stici Territoriali sono entrati in vigore, dan- riali di gestione e di pianificazione. L'obietti- servizi ecosistemici. Rapporto 2018. do finalmente un contributo sostanziale alla vo è promuovere la sostenibilità economica Ispra. Consumo di suolo, dinamiche territoriali e difesa di questi territori, ai sensi del Codice e il benessere sociale dell'area ionica e adria- servizi ecosistemici. Rapporto 2017. dei beni culturali e del paesaggio.1 (Decreto tica, creando nuove opportunità di lavoro, Lucatelli, Sabrina. Forum Aree Interne 2018. Fonte: Legislativo 42/2004) Ampliando lo spettro di migliorando l'attrattività, la competitività e https://www.youtube.com/watch?v=IUFcT-ij9sg ricerca al contesto internazionale, è d’obbligo la connettività dell'area e, nel frattempo, sal- Oliva, Federico. Il nuovo Piano per governare le tra- il riferimento alla Marine Strategy Europea vaguardando l'ambiente e l'equilibrio marit- sformazioni urbane. Forum Pa, 2008. Fonte: http:// (direttiva quadro 2008/56/CE, recepita in Ita- timo e degli ecosistemi costieri. (Barbanti A., www.forumpa.it/economia/federico-oliva-il-nuovo- lia tramite D.lgs. 190/2010, www.strategiama- Campostrini P., Musco F., Sarretta A., Gissi E., piano-per-governare-le-trasformazioni-urbane rina.isprambiente.it), alle opportunità offerte 2015, www.adrioninterreg.eu) Pileri, Paolo. Casa, Matilde. Il suolo sopra tutto. dal programma transfrontaliero Adrion per il Gli strumenti operativi più importanti sono la Cercasi “terreno comune”: dialogo tra un sindaco consolidamento dei processi avviati dall’In- Pianificazione dello Spazio Marittimo (MSP) e un urbanista. Altreconomia, 2017. tegrated Coastal Zone Management (ICZM), e la Gestione Integrata delle Zone Costiere Pileri, Paolo. Biondillo, Gianni. Che cosa c’è sotto. volte a innescare azioni per un nuovo modello (ICZM). Il primo è uno strumento pratico in- Il suolo, i suoi segreti, le ragioni per difenderlo. Al- di sviluppo locale ispirato ai pilastri del Blue dispensabile per creare e stabilire un'organiz- treconomia, 2016. Growth. (Barbanti A., Campostrini P., Musco zazione più razionale dello spazio marino e Tantillo, Filippo. Uscire dal vecchio mondo. Dia- F., Sarretta A., Gissi E., 2015, www.adriplan.eu, delle interazioni tra le sue funzioni principali, logo con Fabrizio Barca. Chefare, 2017. Fonte: www.iczm.it, www.adrioninterreg.eu) al fine di bilanciare la domanda di sviluppo https://www.che-fare.com/uscire-dal-vecchio- con la necessità di proteggere gli ecosistemi mondo-dialogo-con-fabrizio-barca/ Lo stato del dibattito e delle politiche transfronta- marini e raggiungere obiettivi sociali ed eco- liere per l’ambiente marino nomici attraverso un iter pianificato. Questa è La direttiva di riferimento per le politiche una grande opportunità per collegare due uni- transfrontaliere per l’ambiente marino è la versi; quello marino e quello marittimo, dove 2008/56 / CE (MSFD) sulla strategia per l'am- il primo fa riferimento diretto al mare, mentre

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 225 il secondo riguarda le attività antropologiche mento della costa, si trovano oggi sempre più vori in occasione dei giochi Olimpici, quelli connesse al mare. La Gestione Integrata delle spiagge che offrono l’accesso libero al pubbli- degli anni ’90 e quelli per il Forum delle Cul- Zone Costiere è, invece, uno strumento inno- co ma anche i servizi basici attraverso la spe- ture del 2004. vativo riconosciuto dall'Unione Europea. (ec. rimentazione di strutture amovibili. Pedane, I processi di rigenerazione cominciati negli europa.eu, www.iczm.it) passerelle, cabine, realizzate in maniera tale anni ’80, raggiungono con i Giochi Olimpici Le aree costiere assumono un ruolo impor- da consentirne lo smontaggio e la rimozione del 1992 il loro culmine: sotto il coordinamen- tante sia dal punto di vista ambientale che a fine stagione, che preservano la costa dall’a- to di O. Bohigas si realizzano interventi di na- paesaggistico, tuttavia, presentano nume- zione erosiva dei bagnanti e che sempre più tura urbanistica, infrastrutturale ed architet- rose problematiche aperte, quali l'erosione spesso agevolano la frequentazione e la disce- tonica che modificano visibilmente l’aspetto costiera diffusa, la distruzione degli habitat, sa a mare per le persone affette da disabilità. della città. I principi della vecchia Escuela de la perdita della biodiversità, la contaminazio- Alla mutazione delle spiagge corrisponde Barcelona sono ripresi ma reinterpretati per ne del suolo e delle risorse idriche. A questi anche una mutazione dei loro fruitori, per- realizzare nuovi progetti per una città me- vanno aggiunti problemi che gravano sulle ché accanto alla famiglia o alla compagnia tropolitana, tecnologica, legata al territorio comunità isolane come la disoccupazione di amici che vuole trascorrere una piacevole e soprattutto, al mare. Questi si concentrano e l'instabilità sociale, la competizione per lo giornata di relax sotto il fresco dell’ombrello- in quattro aree: il Montjuich, la Diagonal, il sfruttamento delle risorse, il degrado del pa- ne vista mare ci sono nuove figure emergenti, Poble Nou e la Barceloneta. In particolare il trimonio culturale che finiscono per creare come i birdwatchers o gli sportivi del mare, progetto della Vila Olimpica rappresenta per condizioni di disagio sociale delle comunità che nomadi si spostano di spiaggia in spiag- questa ricerca un esempio fondamentale, dato locali e delle loro opportunità di sviluppo. gia seguendo il vento e le onde: surf, win- che il waterfront non è più concepito come Obiettivo primario della Marine Strategy è dsurf, kitesurf, wakeboard, canotaggio fino una linea bidimensionale ma come una fascia quello di ottenere entro il 2020 il GES, ovve- al SUP, Stand Up Paddleboarding (la “moda” tridimensionale, variegata e strutturata. Ven- ro il Good Environmental Status delle acque dell’estate 2018). (Mininni M., 2010) gono inoltre riqualificate tutte le spiagge, ora marine e dei territori costieri che lambiscono. Questo tipo di turismo predilige ovviamente munite di aree attrezzate, spazi verdi, percorsi i territori meglio tutelati, come le riserve ma- ciclo-pedonali. Sul waterfront sorgono nuovi Il ruolo del turismo rine e i parchi protetti o quelle aree che sono edifici per nuove funzioni urbane: la Central Le città di mare danno luogo all’incontro e al riuscite a riemergere da condizioni disastro- Telefonica (J. Bach e G. Mora), Eurocity 1 (R. vicendevole confronto tra la cultura marina- se e a recuperare le proprie peculiarità identi- Amadò e L. Domènech), Eurocity 2,3 e 4 (H. resca e quella, o meglio quelle, urbane, legate tarie: Lampedusa è uno di questi luoghi, dove Piñon e A. Viaplana), i grattacieli della Tor- a loro volta all’incontro e allo scambio tra più la famosa “Spiaggia dei Conigli” non è più un re Mapfre (I. Ortiz e E. Leòn), l’Hotel Arts (B. culture diverse. I luoghi e le architetture che deposito di rifiuti a cui si accede con le auto Graham) con la celebre scultura il Peix di F.O. si affacciano sul mare sono l’occasione per la da parcheggiare sulla sabbia, ma con un sug- Gehry, il Centro Meteorologico (A. Siza) e la creazione di una memoria collettiva fatta di gestivo percorso pedonale che porta ad una Escuela de Vela (O. Bohigas, J. Martorell e D. storie di vita vissute sul mare e storie di vita rinnovata spiaggia popolata dalle tartarughe Mackay). (De Capua E., 2010) vissute sulla terraferma: esperienze, raccon- Caretta Caretta. L’investimento per i lavori dei Giochi Olim- ti, culture a confronto. (Clemente M., 2011) pici è tale da causare una piccola stasi negli Dopo i tanti aspetti negativi della vicenda, Casi Studio anni subito successivi, che non impedisce una cosa positiva da riconoscere c’è: l’inver- Il waterfront antropizzato: il caso di Barcellona tuttavia di intervenire sulla riqualificazione sione di rotta, o quantomeno il tentativo, del La città di Barcellona può considerarsi un del Port Vell e del fronte a mare della Barce- turismo: il turismo banale e di massa che ha laboratorio a cielo aperto di rigenerazione loneta. Viene realizzata la Rambla de mar, un portato, come accennato a inizio testo, ad urbana. Gli interventi sul waterfront ne fan- ponte pedonale che, in asse con le Ramblas, una modifica sostanziale della costa e della no parte e hanno proposto negli anni spazi collega il Moll de la fusta, su cui sorgono i sua vita, della sua percezione nel Novecento, in continua evoluzione, sempre aperti ad un nuovi edifici del Maremagnum (H. Piñon e sta pian piano affrontando un’idea di turi- nuovo dialogo tra città e mare. La scuola cata- A. Viaplana), del cinema Imax (J. Garces e E. smo emergente ma sempre più forte e radi- lana, e spagnola in genere, è sempre molto at- Soria), dell’Aquarium (E. e J. Terradas) e del cata nell’immaginario collettivo, alla quale si tenta allo spazio pubblico, considerate come World Trade Centre (Pei, Cobb, Freed & part- accompagnano curiosità e rispetto per questi i maggiori luoghi di incontro per i cittadini. ners). Protagonista di questo intervento è il luoghi. Un turismo che vuole vivere, che Barcellona, in particolare, “rifiuta l’intervento progetto complessivo dell’area con, ancora vuole scoprire e che, forse permeato da una a larga scala, considera i progetti come uno una volta, un’attenzione e definizione parti- rinnovata sensibilità, comprende e difende il strumento per ricostruire la città intervenen- colare dello spazio pubblico. Dunque un’o- mare e i territori che su di esso si affacciano. do sui siti specifici in una prospettiva urbana: perazione urbana ad ampia scala, dove più Si stanno sviluppando, infatti, usi ricreativo- in altri termini sottrae il problema della città progettisti e più edifici hanno contribuito al balneari che “sembrano stare sul mare in all’urbanistica per restituirlo all’architettura”. raggiungimento di un medesimo obiettivo punta di piedi” (Mininni M., 2010): alle vec- (Capobianco, Capobianco, 2002, pg. 446) comune (ibidem). chie distese di spiagge private, che viste dal Per il waterfront di Barcellona si possono I progetti per il Forum delle Culture del 2004 mare offrivano solo uno straziante occulta- individuare tre interventi fondamentali: i la- vogliono proseguire l’intento inaugurato nel

226 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue 1992 con i Giochi Olimpici creando nuove scelte volte alla tutela dell’ambiente) mol- Note centralità urbane. Tuttavia questi interventi ti stabilimenti balneari stanno compiendo * Dipartimento dell’Ingegneria Civile e dell’Ar- non sono stati fortunati come i precedenti e scelte smart2: utilizzo di energia derivante da chitettura, Politecnico di Bari, montaltofederi- difatti le aree interessate sono ad oggi presso- fonti rinnovabili e di sistemi per il riciclo e il [email protected] chè inutilizzate. riuso di acqua e rifiuti, offerta di prodotti lo- 1. La Legge Galasso 431/1985 e il Decreto Legislati- L’idea progettuale è di realizzare un nuovo cali e a km 0, libero accesso al mare, gestione vo 42/2004 non vietano la costruzione nella fascia waterfront articolato con un porto turistico, eco sostenibile degli spazi, salvaguardia della di rispetto di 300 m dalla linea di costa, ma sotto- un campus universitario, uno zoo maritti- natura, ecc… pongono questa ad una revisione con conseguen- mo, un quartiere residenziale con attività Ad oggi vince il premio come Regione più te parere dato ai sensi della pianificazione paesag- terziarie e nuove spiagge, nella zona com- smart l’Emilia Romagna, che ospita Bagno gistica da soprintendenti e funzionari regionali. presa tra il Paseo maritimo di Barcellona con Giulia 85 (Riccione), primo stabilimento ad 2. Tali spiagge compaiono in una Ecolabel “Lidi quello della vicina Badalona. Di particolare aderire al progetto provinciale “Agenda 21”, Sostenibili”, titolo concesso ogni anno a tutti pregio, tra gli edifici realizzati, vi sono cer- realizzando interventi di riduzione dei con- quei lidi che partecipano al protocollo e che di- tamente il Forum stesso, firmato da Herzog sumi energetici: l’80% dell’energia utilizzata mostrano di rispettare determinati principi di eco & de Meuron, polo espositivo-museale, e il per la sua gestione deriva da pannelli foto- sostenibilità. Tra le Regioni che hanno aderito al Centro Congressi di J.L Mateo. voltaici, i rubinetti hanno dei limitatori di progetto ci sono Abruzzo, Calabria, Campania, Possiamo concludere constatando che la ri- flusso e tempo e le acque reflue vengono rac- Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Puglia e generazione promossa a Barcellona con gli colte, filtrate e riutilizzate per gli scarichi del Sicilia. interventi del 2004 costituisca un modello wc e per il sistema di irrigazione. rappresentativo “basato su oggetti autonomi Ma vi sono casi esemplari anche in altre re- Bibliografia e slegati tra loro: è un tipo di urbanistica che gioni: in Liguria ad esempio, i Bagni Mafalda Book: utilizza e pianifica ogni elemento in manie- Royal di Varazze hanno realizzato un orto da Barbanti A., Campostrini P., Musco F., Sarretta A., ra autonoma, cercando di amalgamare ogni mare in verticale, utilizzano olio ligure dop Gissi E., (2015). Conclusioni e raccomandazioni pezzo con elementi infrastrutturali che però nel loro ristorante e studiano la flora terre- del Progetto ADRIPLAN. Un manual breve per la non possono costituire da soli un progetto stre e marina locale al fine di salvaguardarla; Pianificazione dello Spazio Marittimo nella Regio- urbano, dimostrando come sia profonda- in Toscana il Bagno Sara di Massa è diventato ne Adriatico-Ionica. CNR- ISMAR, Venezia, IT. mente mutato il modus operandi dell’urba- nel 2008 il primo stabilimento balneare ad Clemente M., (2011). Città dal mare. L’arte di navi- nistica barcellonese” (ibidem). essere totalmente autosufficiente dal punto gare e l’arte di costruire le città. Cangiano Grafica, Se gli interventi degli anni ’90 hanno prodot- di vista energetico. Napoli, IT. to un approccio al waterfront di successo, Sostenibilità non è sinonimo solo di innova- Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea L 164/19. frequentato e vissuto tanto quanto le aree zione ed efficienza tecnologica, ma anche di Direttiva 2008/56/CE del Parlamento Europeo e più storiche di Barcellona, quelli del nuovo tutela degli aspetti naturali: a Cesenatico è del Consiglio del 17 Giugno 2008. millennio ci hanno mostrato invece l’altra nata nel 2012 la Spiaggia delle Tamerici, pri- Mininni M., (2010). La costa obliqua. Un atlante faccia della medaglia, un fronte mare che mo esempio in Italia di un arenile riutilizzato, per la Puglia. Donzelli Editore, Roma, IT. non è a misura d’uomo, fatto di ostacoli e dove i tradizionali ombrelloni sono stati sosti- Zanchini E., Manigrasso M., (2017). Vista Mare. La cemento piuttosto che di passeggiate pano- tuiti da tamerici che ne ricordano la forma, i trasfromazione dei Paesaggi Costieri Italiani. Edi- ramiche, terrazze e soste belvedere. servizi sono realizzati in pali di castagno scor- zioni Ambiente s.r.l., Milano, IT. ticati e rivestiti con una copertura permeabile, Book chapter: Il waterfront naturalistico: il caso italiano l’acqua è riscaldata naturalmente sfruttando il Capobianco L., Capobianco F., (2002), “Barcellona Da sempre ambita meta turistica, l’Italia è ce- surriscaldamento del suolo, i camminamenti città mediterranea”, in Giovannini M., Colistra lebre tanto per le sue città d’arte quanto per sono realizzati in Ripietra, una pietra compo- D. (a cura di), Le città del Mediterraneo. Alfabeti, il suo splendido mare. Le ondate turistiche si sta interamente da materiali di recupero (55% radici, strategie,atti del II Forum internazionale di riversano sulle nostre coste aumentando la plastica derivante dalla raccolta differenziata studi “Le città del Mediterraneo”, Reggio Calabria pressione antropica a cui queste sono sotto- urbana e 45% legno proveniente dagli scarti 6-8 giu., Edizioni Kappa, Roma. poste, minandone stabilità e qualità ambien- della lavorazione industriale). (www.green.it/ De Capua E., (2010), “Il waterfront delle città tale. È necessario, dunque, imparare a gestire ecosostenibilità-spiagge) del Mediterraneo”, in Savino M. (a cura di), Wa- i futuri flussi turistici imparando a mitigare Infine in Puglia abbiamo esempi di sistemi di terfront d’Italia. Piani, Politiche, Progetti. Franco- e contrastare i fenomeni erosivi costieri e a trasporto eco sostenibili: le marine di Ostuni Angeli, Milano. potenziare servizi, infrastrutture e attrezza- (BR) hanno realizzato aree di sosta e parcheggi ture connesse. lontani dalle spiagge, rese accessibili da percor- Sulla base di questa consapevolezza e grazie si ciclo-pedonali o con navette e taxi elettrici. all’attività di molte associazioni, tra cui Le- Inoltre, grazie al progetto Parco regionale delle gambiente (che a partire dal 2015 promuove dune costiere, Ostuni ha ottenuto l’attestazione e pubblicizza gli stabilimenti balneari che europea per il turismo sostenibile. affiancano all’offerta turistica tradizionale

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 227 Sitografia A Poly-Culture Eco-Play matic gardens, forest-garden, lake, botanic Adriplan Project Methodolgy spiral and scattered “secret” places such as http://adriplan.eu/index.php/project/methodology Park in the ex-industrial mystic labyrinths, small enclosed gardens www.adrioninterreg.eu area of SW Attica. / “stanzas”), cultural and educational acti- Eco sostenibilità delle spiagge italiane Stavros Mouzakitis* vities (outdoor theaters, indoor showroom, www.green.it/ecosostenibilità-spiagge cinema, conservatory, interactive museums), ICZM: Integrated Coastal Zone Management fun - entertainment (Playgrounds, Fun-Park), www .iczm.it Introduction commercial (cafe-restaurants, thematic mar- La Strategia Marina The current paper attempts a brief presenta- kets), residential and health-care uses (stu- www .strategiamarina.isprambiente.it tion of an urban design proposal submitted dent rooms, hotel, small infirmary), along in the Pan-Hellenic Architectural Compe- with functions of primary and secondary tition for the Regeneration of the 640 acres production1. of the former Harbor-Industrial Area of Dra- petsonas' Fertilisers, which was rewarded Design Principles: Towards a Playful with the 3rd Price. “Biotopical AgriTexture” The former harbor-industrial area of Dra- In this context of functional diversity and petsonas' Fertilizers is undoubtedly of key ur- eventual morphological multiplicity, the ban significance, both due to its location (in design process sought to be governed by a the southwestern tip of Attica basin - entrance coherent and internally consistent system of to the port of Piraeus) but also to its histori- synthetic principles able to deliver a model cal and ideological gravity, as a general refe- of comprehensive ecological management rence for the industrial history of the count- of the wider urban ecosystem, with a sense ry, especially for the working people. Such a of aesthetic continuity and an identifiable condition is sufficient to justify the rendering architectural character to the project. From of a particular character in the region, which our perspective, the basic elements that con- makes it a usual subject of (not only) acade- stitute such a character are summarized un- mic studies and practical proposals, of various der the concept of "Playful Bio-topical Agri- ideological shades, but also as a field of long- texture"2, which results from an attempt for standing socio-political claims. a critical synthesis of the basic principles of The general aim of the competition was to four distinguished design fields: transform the former harbor-industrial area into an extensive metropolitan green park, a) Landscape Design capable of becoming an intensely active part Almost by definition, the formation of a lar- of the city's public-common space, first and ge-scale green park tends to follow the basic foremost for the local community, to the pro- design principles of gardening and landsca- spect of attributing a hyper-local and even pe architecture which seek to provide an ar- international hub of attraction. The design tistically enhanced natural space intended to was called upon to focus on the environmen- evoke emotions, utilising plants as elements tal-bioclimatic rehabilitation, the functional with aesthetic autonomy and strong structu- regeneration and enrichment, the aesthetic ral significance, so that their elaborate arti- upgrade and the wider social (and economic) culation can be used as a tool for most-inte- profitability of the area, through mild and resting architectural compositions, able to feasible interventions, along with the resto- achieve, for example, the symbolic highligh- ration of the existing (former industrial) bu- ting of basic routes, nodal points, the rende- ilding equipment. ring of functional continuity (formation of green corridors), the delimitation, signaling Basic Functions and recognition of special areas (thematic ar- With that in mind, our proposal seeks to rangement of plant species of characteristic establish infrastructure for a network of flower color, shape, smell, or the “counter- complementary urban functions, which point” relationship of high afforestation briefly include sports and training facilities with large clearings) and the general attrac- (a network of routes for rampling, jogging, tion and intensification of the aesthetic in- cycling, open-air courts, indoor gyms), areas terest on behalf of the walker (special views for psychosomatic recreation, rest-relaxa- - visual fleets - in successive optical levels, in tion, meditation, aesthetic enjoyment (the- a way that enhances the perception of depth

228 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figure 1 : Masterplan, functional graphics and diagrams of the project.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 229 and the wider spatial arrangements), among duction (air-soil-noise pollution, bad odors, but also for the production of natural buil- many other things. high demands in human toil, susceptive of ding material, which is ideal for the attribu- Additionally, under the same concept of “lan- social exploitation etc). tion of complex organic forms (eg. according dscape architecture” we also include the con- To that direction, the proposal focuses on to the so-called “canya-viva” technique). temporary architectural design trend which contemporary methods of ecologic agricul- treats building structures as natural-like tural production, through the pilot appli- - Waste Management: Industrial compo- "landscape" formations, organically integra- cation of Permaculture design principles sting / production of natural fertilizers ted into the wider natural relief. (Permanent Agriculture), which refer to the In the same sense, we recommend that the comprehensive design of resilient-regenera- retention and restoration of the old indu- b) Bioclimatic Design tive productive ecosystems. strial sites can be accompanied by their Apart from the above mostly aesthetic di- reuse with new productive functions in the mensions, a park has to offer a most-crucial - Poly-culture vs Mono-culture general direction of the ecological manage- bioclimatic functions. Very briefly, one of the main characteristics ment of urban waste, organic and inorganic. It is clear that the existence of an extensive of Permaculture departs from the direct A rather obvious (and probably the most ap- grove in this area is able to greatly influence renunciation of (large scale) monoculture propriate) proposal for productive re-use of a the elements of the microclimate of the wi- techniques and argues in favor of Poly-cul- former Chemical Fertilizer Plant focuses on der urban center, as it will contribute to the ture/ Co-cultivation methods, meaning the the pilot implementation of a Natural Ferti- protection from the strong summer sun (sha- strategic mixing of a variety of productive lizer Production Process, through the collec- ding, temperature decrease and retention plant species (trophic, pharmaceutical, or- tion, sorting and composting of organic wa- of solar radiation), the protection against namental etc.), suitably combined with va- stes, potentially derived from the whole city strong winds, the production of oxygen, the rious complementary enhancers (nitrogen- (houses, restaurants, hotels etc.). Natural fer- reduction of dust in the atmosphere and its binding, insect repellents etc.), with the aim tilizers can be used both for the natural en- cleaning by pollutants and bacteria (due to of producing a great variety of food of high- richment of the park's soil, with significant ionization and air filtration through trees), quality and nutritional value, without the benefits for the plants' health and the quality the reduction of noise pollution etc. Fur- use of chemical fertilizers and pesticides, in of the products, along with the possibility of thermore, along with the generally positive a way that also minimizes the demands on supplying any surplus to any interested par- effect on human’s psychosomatic health, we human labor. ty. Still, it is possible to manage the organic should stress out the importance of its con- To that direction, our proposal is aimed at matter for the production of natural deter- tribution to the creation of an appropriate providing areas suitable for the development gents, perfumes, cosmetics, clothing etc. environment for the housing of birds and of linear co-cultivations of fruit and vegeta- The introduction of such a function, which animals. bles (open-air or in modern geothermal gre- falls under the approach of Industrial Eco- The same factors apply for the building enhouses) and mixed food-botanical-aroma- logy, aims at exploiting the industrial infra- structures, as we seek for architectural arti- tic forest-gardens,. structure (cylindrical tanks) for a number of culations and construction techniques and different composting techniques, which will materials of low "contained energy" (low - Water harvesting ultimately give an overall picture of their production, application and maintenance Another crucial dimension has to do with differences in use and production, contribu- requirements), minimizing the total energy natural water harvesting, meaning the na- ting to the understanding of the cultivation, consumption, while reclaiming renewable tural systems of retention, recycling (pum- ecological and economic parameters under power resources. ping) and purification of irrigational and which they become applicable. potable water, in ways that enhance natural Specifically, we focus on applying the 3 most c) PermaCulture Design flows. In our case, this process is supplemen- representative techniques: a) "traditional" In extension to the above, to the prospect ted by the production of such water through composting, with a suitable combination of of applying broader operational links with natural desalination of the sea. The crops are inputs from organic garden residues, hou- the whole city, with the intention of further supported by special Aquaponic irrigation seholds, restaurants, hotels and livestock highlighting the history of the area (going systems (or “Aquaponics”), which stands for breeding, b) worm-culture composting (ver- beyond the representational logic of tradi- the "hydroponic" lubrication using sweet miculture) and c) composting with lactoba- tional museums), it seems appropriate that water fish-tanks. We should point out that a cilli (and other active micro-organisms). By the functions of the park should also inclu- great part of the system relies on special ter- the same token, the system could include de a directly productive dimension, able to raforming techniques (eg. swales, key-lines composting techniques for human excretion be perceived as "industrial", in the sense of etc.) witch are depended on the natural re- products, as they arise from the use of "dry systematization and relatively large-scale, lief, in ways that essentially drive the general toilet" systems (composting toilet), while in but supported by modern, radically different landscape design patterns. the long run it can undertake industrial wa- ecological practices that annihilate the nega- Another important point is the strategic de- stewater treatment. tive environmental impacts and broader so- velopment of reed crops, which can be used It should be noted that the main objective is cial implications of classical industrial pro- for natural water purification and filtering, to create a "medium-scale" pilot plant with a

230 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figure 2 : Photorealistic views

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 231 predominantly educational significance, but ve digital information, communication and Notes able to highlight the real complexity of indu- automation technologies (precision instru- * Architect, PhD Candidate, Department of Archi- strial production (operational and ecological ments, agro-sensors, drones etc.). tectural Engineering, National Technical Univer- sustainability) and the problems that will sity of Athens (NTUA), [email protected] inevitably emerge over time. d) Game-Design 1 The products can be offered for immediate con- It is worth noting that the implementation of Last but not least, it is worth mentioning our sumption in the refreshments and the restaurant such a strategy for the reduction or elimina- view that such a metropolitan park's fun- of the park or for purchase in the in the park’s pu- tion of waste on a metropolitan scale would ctions can be greatly enhanced by human blic market. create tens of thousands of jobs, from scrap action, when carried out through various 2 The neologism makes an obvious reference to the collectors to scientists who would lead the playful activities, which apart from their concepts of biotope, agriculture and architecture. invention and new materials and methods. entertaining character, can (and should) also 3 The term Gamification refers to a process of in- In such a context, the operation of the park be provided as a privileged field for relevant corporating various spatio-temporal elements, of will contribute to the education and wider experimental educational applications.With any scale and function, into an interactive plot that support for individuals or cooperatives to that in mind, supplementary to all the abo- reclaims the mechanics of various game-types, ai- undertake the same work for their regions. ve, it is within the project’s main purposes to ming to motivate active participation of people in introduce some Game-Design principles and a variety of activities, developed in parallel or in - A Living Fab-Lab "Gamification" techniques3. conjunction with the basic urban functions. The collection, sorting and processing of More specifically, to that direction, we at- inorganic waste seeks to induce an output tempt to connect the multiple functional References of materials usable from building construc- units to a narrative plot for a Puzzle-based Chambers W. (1772), “A Dissertation on Oriental tions to arts&crafts. To this end, it is propo- Quest-Exploration Game, which will prompt Gardening”, Griffin sed to maintain and restore the "AGET-Her- for the performance of various complex Mollison B. (1988), “PermaCulture: A Designer’s cules Concrete" facilities complex and reuse challenges, both physical and mental, based Manual”, Tagari them as a Living Fab-Lab (Fabrication Labo- on the park’s main functional needs (water, Schell J. (2008), “The Art of Game Design”, Morgan ratory), suitable for the processing of wood, energy and waste management, agricultural Kaufmann, Burlington USA, metal, glass, plastic, ceramics, textiles or else. practices, product transfer and disposal), in a Kaster R. (2004), “A Theory of Fun for Game De- Ideally, the Lab can be equipped with digital way that contributes to their best understan- sign”, Paraglyph Press, CNC and 3D printing technologies, suppor- ding and actual functional enhancement. Restac R., Kim S., (2013), “How Puzzles Improve ted by Open Source software. Such a collaborative multiplayer game can Your Brain: The Surprising Science of the Playful also support the Interactive Museum of the Brain”, Souvenir Press - Eco Power Plant Intervention Area, which will focus on its Guattari F. (1991), “The Three Ecologies”, Alexandreia Of course, among all these productive di- historical development, with a parallel em- Martinez-Alier J. (2010), “Environmental Justice mensions, a key-role is held for the multiple phasis on the differential relations of the and Economic Degrowth: An Alliance between techniques of electricity production from former industrial facilities and the modern Two Movements”, CES conference on The Revival renewable power resources, ie. solar, wind, functions of the park. The museum can be of Polical Economy, Coimbraxxxxxx geothermal, sea waves and human action organized within the existing preserved e-Lectures (eco-workout), aiming for a complete energy constructions, after appropriate restoration Nicholson S., “Because Play Matters: A Journey self-sufficiency. interventions. Especially for the Glassworks into Transformative Games and Meaningful Ga- In that context, a special mention should be building, in reference to its old use, the logic mification”, made regarding the idea of a Power Genera- of the museum is proposed to be organized GoogleTechTalks tive Fun-Park (including a fun-wheel and in a non-linear way, on the basis of a rec- Deterning S., “Meaningful Play: Getting Gamifica- spinning tower that can function as wind- tangular "labyrinth" arrangement, made of tion Right”, GoogleTechTalks turbines, a self-generated roller-coaster, zip- glass-panels of different sizes, shapes, colors Brown T., “The power link between creativity and lines etc.) and transparency, which, along with certain play”, TED Talks modes of lighting and interactive (digital) Brown S., “Why play is vital – no matter your age”, - Smart Farming media visualizations, could deliver a most- TED Talks Though permaculture design principles are attractive general atmosphere. generally in favor of low-tech methods, they also promote non-dogmatic thinking, so that, given the necessary justification of the total energy cost-benefit balance*, they can also be open to the strategic application of more “high-tech” choices, especially the ones that refer to "Smart Farming/ Intelligent Agriculture", which are based on innovati-

232 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue La costruzione di un sulla metodica da implementare per il perse- Individuati i parametri urbanistici messi in guimento degli obiettivi connessi alle politi- campo dal campione di comuni è stata ef- indice di fiscalità che di minimizzazione del consumo di suolo. fettuata una sistematizzazione di essi all’in- urbanistica a supporto Nel dettaglio il presupposto impositivo af- terno delle macro categorie indicate dalla delle politiche di finché si applichi la tassazione in oggetto è normativa per verificarne la coerenza con gli minimizzazione del per l’appunto l’attribuzione dell’edificabilità indirizzi del D.Lgs n. 504/1992 e delle statui- consumo di suolo al suolo regolamentata dal D.lgs 504/1992. zioni della Corte di Cassazione. Attribuita l’edificabilità D.lsg 446/97 attribu- Effettuata la categorizzazione è stato poi con- Roberto Gerundo*, Roberta Oliva* isce ai comuni potestà di regolamentare sia dotto uno studio sui pesi associati da vari co- la scelta dell’aliquota che la valutazione del muni ai 73 parametri evidenziandone media, valore venale entro le indicazioni dettate dal- pesi massimi, minimi, deviazione standard. Il consumo di suolo e la leva fiscale le normative nazionali di riferimento. Definiti parametri e pesi si è verificato come Analizzando i processi di urbanizzazione Per quanto concerne la valutazione del valo- questi venissero utilizzati nell’approccio alla degli ultimi decenni emerge come questi re venale l’art. 5, del D.Lgs n. 504/1992, stabili- tassazione nel caso in cui la zonizzazione di ultimi abbiano prodotto costantemente un sce che questo debba essere determinato con riferimento fosse quella riferita alle zto di incremento di consumo di suolo (1). riguardo alla zona territoriale di ubicazione, piano in quanto la più frequentemente uti- Continua infatti la perdita di superficie na- all’ indice di edificabilità, alla destinazione lizzata. Il primo tipo di approccio prevede turale nel nostro Paese: nel 2017, sono stati d’uso consentita, agli oneri per eventuali la- l’attribuzione di un valore al metro quadro coperti dal cemento due metri quadrati al vori di adattamento del terreno necessari per per ogni zto, e quindi presumibilmente in secondo di suolo, anche nelle aree protette, la costruzione e ai prezzi medi rilevati sul relazione all’indice di edificabilità, proce- vincolate e a rischio. mercato dalla vendita di aree aventi analo- dura urbanistica e destinazione d’uso con- Gli strumenti di pianificazione urbanistica ghe caratteristiche. sentita caratteristici della zto stessa. Presu- di ultima generazione tentano di contrastare A causa appunto della discrezionalità offerta mibilmente poiché nelle delibere non viene il consumo di suolo, tuttavia gli investimen- ai Comuni nella concreta attuazione della di- dichiarato né se né come eventualmente si è ti sul patrimonio immobiliare hanno sempre sciplina riportata ritroviamo una situazione tenuto conto si tali parametri. In questo tipo trovato condizioni favorevoli all’occupazio- assai complessa, caratterizzata dall’applica- di approccio il cittadino non è consapevole ne del suolo soprattutto in termini di tassa- zione disomogenea delle disposizioni appe- del criterio utilizzato per la determinazione zione delle rendita prodotta da destinazioni na citate e da procedure di determinazione della base imponibile, e non vi è aderenza urbanistiche edificabili. della base imponibile IMU spesso inadegua- alla normativa poiché non si tiene conto del- Il problema del consumo di suolo è amplifi- te in quanto non contemplative delle le reali le restanti indicazioni normative. cato inoltre dalla enorme problematica dei condizioni dei suoli né della necessità di mi- Nel secondo tipo di approccio il valore al me- “diritti edificatori acquisiti”, aspetto forte- nimizzare il consumo di suolo. tro quadrato prima definito viene plasmato mente dibattuto anche in sede di diritto poi- Prima di arrivare a formulare nuove propo- in relazione alle criticità che possono riguar- ché il permanere di questi “diritti” impedisce ste per il superamento di tali criticità, è stata dare i suoli, quindi rispetto ad almeno uno una compiuta revisione dei piani alla luce effettuata un analisi dei reali approcci alla dei 73 parametri individuati. delle reali esigenze di sviluppo e di riduzione tassazione adottati dei vari Comuni italiani. In questo caso non si avrà più un valore per dei suoli edificabili. In merito a ciò sono stati ricercati e studiati, ogni zto, in quanto la stessa potrebbe avere di- Nasce l’esigenza di contrastare il consumo di per un gruppo di 100 Comuni, differenti per verse fasce di prezzo in relazione alle diverse suolo con nuovi strumenti che facciano leva dimensione, popolazione e localizzazione criticità che possono ricadere su parti di essa. su tali diritti acquisiti: la leva fiscale. geografica, i regolamenti e le relative delibe- Sicuramente da questa fase di indagine sul- Si è concentrata quindi l’attenzione sulle re comunali riguardanti la stima dei valori le reali modalità di calcolo della tassazione imposte patrimoniali, in particolare verso delle aree fabbricabili in vigore nei rispettivi imu/tasi dei vari Comuni presi in esame si ri- l’imu e la tasi riguardanti i suoli edificabili, comuni. leva una mancanza di una metodica di tassa- in quanto è su questi che è possibile attuare Da tale studio emerge che la l’approccio alla zione finalizzata alla disincentivazione della la trasformazione che comporterebbe inevi- tassazione maggiormente adottato prevede trasformabilità dei suoli in quanto a causa tabilmente consumo di suolo, escludendo la l’utilizzo di un valore di base desunto da sti- dei pesi associati a vari parametri individuati tari essendo legata al momento successivo ma sintetica cosi come indica la normativa, si assiste ad un aumento della tassazione nel- all’attuazione della trasformazione. Dalla in quanto basata sulla comparazione, o da sti- le aree di densificazione ed una diminuzione modalità di calcolo di tali tassazioni si evince ma analitica o da procedimenti non specifica- della stessa nelle aree di nuova espansione. che l'individuazione del valore venale delle ti che successivamente verrà forgiato in base aree, non è un parametro prettamente statico ai parametri urbanistici insistenti sui suoli. in quanto la determinazione del più probabi- Dall’analisi dei regolamenti e delle delibere le valore di mercato permette una discrezio- del campione di Comuni sono stati ritrovati nalità al comune nella stima dei valori imu/ complessivamente 73 parametri influenti tasi. Da ciò si deduce la possibilità di fare leva nella valutazione della base imponibile.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 233 Proposta metodologica ne e oneri in quanto i parametri indice di nuovo parametro specifico per le aree di- La metodologia proposta prevede il supera- edificabilità, destinazione d’uso e procedura smesse pari ad uno meno il rapporto tra la mento di tali inadeguatezze tramite la costru- urbanistica risultano già implicitamente va- superficie delimita e quella dell’intero lotto. zione di un indice di fiscalità urbana e consta lutate nel valore al metro quadrato assunto a Questo a favore quindi di una rigenerazione di un primo step di costruzione di un geoda- riferimento. urbana tabase, un secondo step di codificazioni ed un Nella prima fase del terzo step si è determi- La seconda la previsione di aliquote differen- terzo di spazializzazione che restituirà la map- nata la produttoria delle mappe ottenute per ti per le aree B e C. pa delle pressioni fiscale relativa ad un territo- le tre macrocategorie ottenendo la mappa La terza soluzione l’assegnazione di un eleva- rio comunale che verrà in seguito studiata in rappresentativa dell’ufi ovvero dell’indice di to indice di fabbricabilità alle zone C in modo relazione agli obiettivi perseguiti e persegui- fiscalità urbana che conterrà al suo interno le tale da aumentarne la tassazione ma al conte- bili dalla tassazione risultante. informazioni riguardanti la totalità dei para- po ridurre la superficie effettivamente trasfor- La metodologi esposta è stata applicata al co- metri insistenti sul territorio. mata nel caso in cui questa venisse attuata. mune di Monteforte Irpino della provincia In parallelo nello stesso step si otterrà la mappa E infine l’operazione da effettuare sarà una di Avellino in cui vige il Prg redatto nel 2002 della tassazione attualmente adottata dal co- inversione dei coefficienti associati a deter- mentre è attualmente in fase di redazione il mune frutto del prodotto tra il valore al metro minati parametri come ad esempio quelli preliminare di Puc. I metodi utilizzati per la quadrato stabilito per zto e l’aliquota scelta. relativi alla condizioni di centralità e alla sua implementazione fanno riferimento a Nello step successivo dalla sovrapposizione presenza di opere di urbanizzazione che mi- tecniche di geoprocessing di tipo vettoriale delle due mappe si otterrà la mappa delle pres- ratamente andranno ad aumentare la tassa- e alla costruzione di un modello relazionale sioni fiscali ottenute tramite l’utilizzo dell’ufi zione nelle aree B e ad abbatterla in quelle C tra la procedura di calcolo della tassazione e che avrà prodotto una forgiatura dei valori al si otterrà quindi un ufi che questa volta sarà le singole zone territoriali omogenee utiliz- mq presi a riferimento dal comune. contemplativo delle politiche di minimizza- zando il software Arcgis versione 10.4. Ottenuta la mappa la domanda da porsi è quel- zione del consumo di suolo. Il primo step ha previsto la costruzione di un la di comprendere se il sistema di tassazione In conclusione la costruzione della map- geodatabase tramite il reperimento di dati risultante possa essere d’aiuto nella politica di pa delle pressioni fiscali tramite l’utilizzo necessari sia alla comprensione delle critici- minimizzazione del consumo di suolo. dell’ufi introduce un quadro conoscitivo che tà presenti sui suoli comunali quali il siste- Da una prima valutazione si evince innanzi- consente all'amministrazione di orientare le ma delle protezioni, la carta dei rischi e della tutto che mentre l’attuale tassazione prevista scelte di pianificazione in favore della rigene- pericolosità, il grafo, la carta delle reti tec- dal comune associa ad ogni zto un prezzo, la razione urbana e sul contrasto al consumo di nologiche e cosi via, sia alla comprensione tassazione prevista tramite l’utilizzo dell’ufi suolo e può inoltre intervenire in differenti dell’attuale approccio alla tassazione adot- associa ad ogni zto diverse fasce di prezzo, momenti della procedura di formazione del tato dal comune, tramite lo studio delle de- in quanto su di esse potrebbero agire diverse Puc : nella fase di redazione dello strumento libere comunale riguardanti la definizione criticità in maniera non omogenea. urbanistico in corrispondenza dei momenti dell’aliquota e la determinazione del valore Inoltre la mappa delle variazioni delle pres- partecipativi come deterrente alla limitazio- di base dei suoli fabbricabili, e della zonizza- sioni fiscali subite nel passaggio dalla tassa- ne del consumo di suolo o se invece introdot- zione di riferimento del preliminare. zione prevista dal comune a quella che in- ta in seguito all'adozione del Piano consente Nel secondo step sono stati attribuiti i pesi vece prevede l’utilizzo dell’ufi mostrerà che ai cittadini di conoscere gli effetti in termini ai vari parametri, si è scelti di utilizzare un alcuni suoli subiranno una totale vanifica- di variazione così da chiedere eventualmen- coefficiente pari a uno per le criticità assenti zione della tassazione a causa delle criticità te una modifica alla proposta di piano e infi- in modo tale che per la determinazione della che comportavano una impossibilità di tra- ne dopo l'approvazione dello strumento essa tassazione non produrranno variazione alcu- sformazione del suolo mentre altri una dimi- consente all'amministrazione di controllare na, coefficiente pari a zero per le criticità che nuzione della stessa dovuta alla presenza di la tassazione secondo una modalità spazial- comportano la vanificazione della edificabi- almeno una delle criticità che determinano mente esplicita e di orientare le risorse per il lità in modo tale da annullarla per tali suoli e una limitazione della trasformazione. perseguimento delle politiche di minimizza- per i restanti i coefficienti massimi scaturiti Inoltre la valutazione di tale mappa de- zione del consumo di suolo. dalla fase di analisi del campione di Comuni. nuncia un meccanismo di tassazione non In un secondo momento tali pesi sono stati contemplativo delle politiche di minimiz- spazializzati sull’intero territorio comunale zazione del consumo di suolo in quanto la e quindi hanno restituito delle mappe rap- tassazione delle aree di densificazione risulta presentative di ogni specifico parametro. maggiore di quella delle aree di espansione. La produttoria di tale spazializzazioni appar- Una buona politica dovrà invece incentivare tenenti ad una data macrocategoria restitui- la densificazione a discapito della trasforma- sce la mappa rappresentativa dell’intera cate- zione delle aree di espansione. Per ottempe- goria di riferimento. rare a ciò è possibile un ritorno agli step 1 e 2 Tale procedimento è stato quindi implemen- e prevedendo delle misure risolutive. tato per le macrocategoria carico, ubicazio- La prima soluzione prevede l’utilizzo di un

234 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Note Rigenerazione urbana ed Dall’uso pubblico all’obiettivo pubbli- * Dipartimento di Ingegneria, Università di Saler- co: eminent domain e urban renewal no, [email protected] esproprio: note sul caso Negli Stati Uniti la progressiva modifica del 1 . Il presente lavoro è stato svolto nell’ambito del- statunitense concetto di public use è legata alle strategie di le attività di ricerca condotte dal gruppo di tecni- Sonia Paone* sviluppo e rivitalizzazione di intere parti di ca e pianificazione urbanistica del dipartimento città grazie a progetti di infrastrutturazione, di ingegneria civile dell’Università di Salerno di- ricollocamento di attività produttive e popo- retto dal professor Roberto Gerundo Introduzione lazioni, demolizione di strutture preesisten- Negli Stati Uniti il cosiddetto eminent do- ti, risanamento di aree degradate. La stagione Bibliografia main è il potere concesso allo stato di espro- di implementazione di queste politiche ini- Morano P., Manganelli B. (2014) La stima delle priare la proprietà privata per uso pubblico zia già nei primi decenni del Novecento con aree fabbricabili a fini IMU. Proposte per il supera- (public use). Le radici di questo strumento la promozione di una serie di grandi progetti mento delle inadeguatezze nelle procedure messe affondano nel diritto feudale inglese che ri- per la realizzazione di ponti, parchi, strade e a punto dai Comuni, pag 119-138 conosceva il potere supremo del re su tutte spazi per servizi collettivi. Una importante Ispra (2018) Rapporto sul consumo di suolo in le terre del regno. L’espressione eminent do- area di interventi è quella relativa al miglio- Italia. main è attribuita a Ugo Grozio e nella Costi- ramento delle condizioni abitative attraver- tuzione americana si sostanzia come diritto so programmi di slum clearance, ovvero di naturale dello stato di controllare la proprietà risanamento delle abitazioni in quartieri privata per scopi superiori (higher). A tutela poveri e degradati. Ad esempio l’Housing del soggetto privato, il quinto emendamento Act del 1937 aveva lo specifico obiettivo di della Costituzione indica le modalità con cui aiutare gli Stati a porre rimedio alle pessime l’esproprio deve avvenire prevedendo che condizioni abitative delle famiglie a basso nessuna proprietà privata può essere acquisi- reddito garantendo alloggi dignitosi. ta senza giusta compensazione (takings clau- La politica dell’alloggio prosegue con la pro- se). Tradizionalmente l’esproprio ha avuto mulgazione dell’Housing Act del 1949, con come obiettivo quello della costruzione di questo provvedimento vengono stanziati infrastrutture e servizi collettivi, vincolando fondi federali per l’acquisto delle aree in cui la sottrazione di proprietà privata alla crea- sono presenti alloggi fatiscenti e sulle quali zione di spazi il cui uso era destinato esclu- vengono costruite nuove abitazioni da svi- sivamente al pubblico. Nel corso degli anni luppatori privati. Del 1954 è un successivo invece il concetto di uso pubblico (public Housing Act attraverso il quale si agevola use) si è andato modificando ed è stato inteso l’edificazione grazie anche alla concessione sempre più come sinonimo di scopo e fina- di mutui e si apre una fase di grande trasfor- lità pubblica, ampliando sia le possibilità di mazione delle città: l’urban renewal. Con esproprio, sia quelle di intervento da parte di questa espressione si fa riferimento a tutte le soggetti privati che si inseriscono così nella politiche pubbliche che a partire dalla secon- governance della città con il presupposto di da metà degli anni Cinquanta si sono poste un presunto beneficio collettivo. Il progres- l’obiettivo di rivitalizzare aree decadenti e in sivo cambiamento di contenuto del concetto declino delle città americane (Teaford 1990, di uso pubblico può essere ricostruito tenen- Wilson 1966) do conto di alcune sentenze della Corte Su- Ed è proprio in questo contesto che inizia a prema intervenuta a seguito di controversie modificarsi il concetto di uso pubblico e di in materia di esproprio (Epstein 1985). conseguenza le possibilità e modalità di espro- Le sentenze della Corte Suprema e i dibattiti prio. Più nello specifico la riconcettualizza- che le accompagnano sono perciò qui assun- zione dell’uso pubblico è legata al progetto ti come un punto di vista privilegiato per evi- di riqualificazione dell’area del Southwest di denziare alcune peculiarità della storia urba- Washington agli inizi degli anni Cinquanta, il na americana e alcune tendenze più generali cosiddetto Redevelopment Plan di Washing- di trasformazione in senso neoliberale delle ton e a una controversia in materia di espro- politiche urbane. prio scaturita dal progetto e risolta attraverso la famosa sentenza Berman vs. Parker (1954), divenuta un punto di riferimento in materia di urban renewal e di regolazione dei regimi di proprietà (Ginsberg 1971).

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 235 Il problema delle pessime condizioni igieni- tà presenti sull’area interessata dal progetto emendamento che impedisce ciò» (Berman co-sanitarie delle abitazioni in diverse parti di riqualificazione e il successivo intervento vs. Parker 348 US 1954) [traduzione mia]. La di Washington era già noto a partire dagli di investitori privati. Corte inoltre stabiliva che una volta definito anni Quaranta del Novecento e di quegli anni Nel dicembre del 1952 due proprietari di spa- l’obiettivo pubblico era discrezionalità del sono alcuni provvedimenti e stanziamenti di zi commerciali (una ferramenta e un grande ramo legislativo decidere quali e quante aree fondi per migliorare la salubrità degli allog- magazzino), ubicati nel blocco 700 di Fourth espropriare. La sentenza Berman vs. Parker gi. Nel 1950 la National Capitol Planning Au- Street ricadenti nell’Area B, contestano l’e- costituisce un cambiamento importante in thority aveva predisposto un piano generale spropriazione della loro proprietà prevista materia di esproprio perché ampia le pos- di intervento per il Distretto di Columbia e dal progetto. Sostenendo innanzitutto che sibilità di acquisizione a favore di progetti solo nel 1952 viene selezionata per la riqua- l’Housing Act del 1949, che aveva ispirato il che favoriscono gli interessi di investitori lificazione la cosiddetta Southwest Redeve- piano di intervento nel Southwest, era una privati. Ma ancora più importante per le lopment Area, una zona a sud del Campido- legge per la casa e quindi non riguardava conseguenze sociali è un altro aspetto, su glio, delimitata dal Mall, da South Capitol le condizioni delle proprietà ad uso com- cui giustamente gli appellanti si erano sof- Street, da Washington Channel e dall’Ana- merciale o produttivo. Inoltre la proprietà fermati, ovvero la vaghezza del concetto di costia River. All’interno di questa area vie- sottratta e destinata ad uso privato, cioè gli blighted. Il termine bligth, usato in ambito ne identificato un primo tratto denominato scopi degli imprenditori che avrebbero po- urbano già dalla scuola di Chicago, ha ori- Project Area B, considerato il contenitore dei tuto sfruttare l’area, non poteva essere con- gine nella biologia e descrive una malattia peggiori alloggi nel distretto di Columbia. La siderata public use e quindi su questa base il delle piante. In un lavoro di Mabel Walker maggior parte dello stock abitativo dell’area piano violava il quinto emendamento della del 1938 il termine si trova specificamente venne considerato sotto gli standard minimi Costituzione. Infine, i richiedenti contesta- associato ad alcune caratteristiche della cit- di abitabilità e in base alle valutazioni com- vano la valutazione sullo stato delle proprie- tà, viene cioè definita urban blight: un’area piute risultava più economico demolirlo che tà dell’area B, presupposto su cui si basava nella quale il deterioramento ha provocato provvedere ad un suo riammodernamento. la forzosità dell’esproprio. Se molto chiari la riduzione dei valori economici e sociali in Un aspetto molto importante del piano- che erano i criteri che definivano l’insalubrità e una misura tale da richiedere un intervento prevedeva interventi sugli alloggi, ma anche la mancanza di dotazioni adeguate in riferi- di riqualificazione diffusa (Walker 1938) per sui servizi e il potenziamento delle infra- mento alle condizioni dello stock abitativo, arrestare la patologia. Questa visione biolo- strutture e delle attività commerciali- era la vago e generico era il concetto di blighted gizzante che naturalizza i fenomeni sociali e previsione di una serie di disposizioni a ga- (degradato) che nel piano era il presupposto presenta come necessario l’intervento di risa- ranzia di potenziali residenti meno abbienti anche per l’esproprio delle proprietà con un namento sotto forma di urban beautification e delle minoranze etniche, visto che uno de- uso diverso da quello abitativo (Lavine 2010, (Gillette1995), per evitare forme di contagio, gli obiettivi principali della riqualificazione Ginsberg 1971). La corte si espresse a favore occulta però la brutale realtà di un concetto era di fare in modo che l’area continuasse della Planning Commission con una senten- di degrado che nell’esperienza americana è ad essere una zona residenziale per famiglie za storica che ha ampliato il concetto di uso stato costruito con fini ben precisi. Il termi- a basso reddito. Più nello specifico quindi pubblico allargando il significato all’obietti- ne blight rimane volutamente vago e questo veniva stabilito che un terzo delle strutture vo pubblico (public purpose) come giustifi- nei fatti lo ha trasformato in un dispositivo alloggiative fosse destinato a famiglie pove- cativo dell’esproprio e quindi non lesivo del utilizzato per la riorganizzazione dei regimi re, prevedendo un affitto non superiore a 17 quinto emendamento. di proprietà, favorendo gli investitori priva- dollari per stanza al mese. Nelle parole della Corte, in questo caso l’o- ti e le élite a scapito delle minoranze. Infatti Inoltre si ponevano garanzie rispetto alla biettivo pubblico si basava su benefici fisici, blight è un parola apparentemente neutra possibilità di accordi atti a introdurre restri- estetici e monetari connessi ad un piano di e di facciata adoperata spesso nella analisi zioni alla vendita e alla locazione di qualsiasi risanamento urbano che si poneva il fine di concreta delle condizioni della città per de- terreno o proprietà immobiliare sulla base intervenire su aree degradate o di prevenirne scrivere l’impatto negativo nei quartieri del- della razza, del colore o del credo. La dispo- il declino: «il concetto di benessere pubblico la presenza di alcune tipologie di residenti. sizione di una politica abitativa neutra dal è ampio e inclusivo. I valori che rappresenta Nella prassi urbanistica la valutazione delle punto di vista della razza venne mantenu- sono spirituali e fisici, estetici e monetari. È aree blighted si è rivelata una sorta di me- ta sulla carta – anche se poi nei fatti come nell’ambito del potere del legislatore auspi- todo ‘scientifico’ di costruzione del declino vedremo si verificò il contrario- mentre il care che la comunità sia bella come pure urbano che ha giustificato la rimozione di requisito del limite dei 17 dollari fu elimina- sana, spaziosa e pulita, equilibrata e control- Afro-americani e altre minoranze da alcune to fin da subito, perché ritenuto irrealistico lata con cura. Nel caso in esame, il Congresso parti importanti della città (Pritchett 2003). rispetto alle spese di realizzazione degli al- e le sue agenzie autorizzate hanno preso de- Il confronto dei dati censuari nell’Area B di loggi e per la preoccupazione rispetto a di- terminazioni che tengono conto di un’ampia Washington prima e dopo la riqualificazio- storsioni che avrebbe potuto provocare nelle varietà di valori. Non sta a noi riesaminarli. ne, quindi nel 1950 e nel 1960, è illuminante: logiche del mercato immobiliare della intera Se coloro che governano il distretto di Co- il numero di unità abitative occupato da neri città. La realizzazione del piano prevedeva lumbia decidono che la capitale della nazio- era diminuito di circa 1900 unità (Ginsberg l’esproprio della maggior parte delle proprie- ne sia bella e sana, non c’è nulla nel quinto 1971). La centralità della razza nella defini-

236 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue zione di blight è testimoniata anche dal caso l’industria automobilistica, che aveva rap- di interessi privati presentati come obiettivi di Los Angeles, dove nel 1950 la City Plan- presentato la forza di Detroit, era da tempo di sviluppo economico, indipendentemente ning Commission aveva designato undici in crisi e i tassi di disoccupazione erano in da un ragionamento sulle condizioni dell’a- aree come blighted e tutte tranne una aveva- crescita. Il sindaco di Detroit perciò aveva rea che si intende espropriare. Per compren- no una popolazione composta da messicani aperto una trattativa con l’azienda nel tenta- dere meglio la vicenda di Detroit bisogna e Afro-americani (Alexander, Bryant 1951). tivo di espandere l’occupazione. General Mo- ricordare che la sentenza di Poletown è del La sentenza Berman vs. Parker, consideran- tors aveva espresso la volontà di costruire un 1981, cioè l’inizio di una fase di profondi do come finalità pubblica gli interventi di nuovo impianto di assemblaggio Cadillac, a cambiamenti nelle politiche urbane inne- risanamento delle aree blighted e lascian- condizione che la città in tempi brevi potes- scati dal processo di deindustrializzazione e do la designazione di queste aree ‘malate’ se mettere a disposizione un sito di 500 ettari delocalizzazione della produzione. alla discrezionalità del governo locale, ha -fornito di infrastrutture adeguate in termini Siamo cioè nel periodo che segna la crisi del sostanzialmente favorito gli interessi degli di trasporto stradale e ferroviario-e che fosse fordismo e agli albori della globalizzazione. investitori privati e contribuito non poco a previsto un piano di abbattimenti fiscali. La La delocalizzazione industriale avrebbe cioè rendere i programmi di urban renewal mere zona designata comprendeva agli inizi degli profondamente inciso sulle dinamiche ur- operazioni di negro-remowal. D’altro canto anni Ottanta oltre 6.000 residenti, 1.400 edi- bane in tutti quei contesti- come appunto bisogna ricordare che fra il 1950 e il 1960 le fici, 144 imprese, 16 chiese, due scuole e un gli Stati Uniti - in cui l’industria aveva rap- città americane hanno messo in atto mas- ospedale. presentato il cuore del successo e della forza sicci progetti di rinnovamento, soprattutto Il costo previsto per la città fra le compensa- di molte città. Nello stesso tempo sul finire delle aree attorno ai central business district, zioni per gli espropri e una serie di migliorie degli anni Ottanta l’accelerazione dei proces- e ciò ha comportato la dislocazione di più di richieste da General Motors era di 200 milio- si di internazionalizzazione e finanziarizza- un milione di persone per lo più appartenen- ni di dollari. Il nuovo impianto avrebbe occu- zione avrebbe rapidamente assegnato alle ti a minoranze (Pritchett 2003). pato 6000 persone a cui andavano aggiunti i città capaci di concentrare funzioni di con- migliaia di posti di lavoro legati all’indotto, trollo, finanziamento e gestione delle nuove Verso la città imprenditoriale: eminent anche tutto se ciò non avrebbe compensato attività economiche un ruolo di comando e domain e sviluppo economico la perdita di occupazione dovuta alla chiu- ciò avrebbe determinato un aumento della In questo percorso di ricostruzione dei cam- sura di altri due impianti sempre di General competizione intra-urbana nel tentativo di biamenti della giurisprudenza in materia di Motors (Michigan Bar Journal 2009). Diversi attrarre flussi e posizionarsi così nel nuovo regolazione della proprietà una altra impor- residenti fecero ricorso alla Corte Suprema schema di potere urbano (Sassen 1991). Tut- tante tappa è testimoniata dalla controversia del Michigan contro l’esproprio, sostenendo to ciò avrebbe favorito una nuova stagione di risolta da una altrettanta famosa sentenza che si trattava di una mera operazione a van- rilancio delle città basata su grandi progetti della Corte Suprema nel caso Poletown Nei- taggio di un privato e quindi non attinente di rigenerazione/ riqualificazione e più in ghboord Council vs. City of Detroit del 1981. alle questioni dell’uso pubblico, visto tra l’al- generale su politiche che avrebbero puntato Sulla scia di quanto stabilito nel caso Berman tro che la zona oggetto dell’esproprio non era sempre più alla costruzione di uno spazio ur- vs. Parker la decisione della corte ampia ul- stata dichiarata blighted. bano attrattivo e innovativo, testimoniando teriormente il concetto di obiettivo pubblico La Corte si espresse a favore del piano di in- una svolta neoliberale nelle politiche urbane stabilendo la legittimità dell’esproprio in tervento su Poletown e stabilì innanzitutto, (Brenner, Theodore 2002). presenza di progetti di sviluppo economico, in linea con la decisione di Berman vs. Parker, L’ipotesi di una neoliberalizzazione delle po- su aree non necessariamente blighted. di non poter limitare le capacità del governo litiche urbane è fortemente collegata alla cri- Nel caso specifico la città di Detroit aveva ri- statale rispetto a decisioni e strategie che si del modello fordista-keynesiano e quindi chiesto la acquisizione (tramite esproprio) di miravano a migliorare le sorti economiche al declino del regime di accumulazione, che un intero quartiere, con l’obiettivo di vendere delle città. Inoltre nel parere della Corte se il aveva caratterizzato i decenni del secondo i terreni così acquisiti alla General Motors per legislatore riteneva che il sostegno pubblico dopo guerra, basato su una complementarie- la costruzione di un nuovo impianto. Si tratta- ad una operazione di sviluppo economico tà fra produzione e consumo di massa e forte- va quindi di un trasferimento della proprietà fosse necessario, questo bastava a soddisfa- mente dipendente per il suo funzionamento individuale ad una azienda privata. L’area in- re il presupposto dell’uso pubblico: il pote- dall’intervento dello stato (politiche econo- dividuata per questa operazione era il quar- re di esproprio doveva essere utilizzato per miche di incoraggiamento all’investimento tiere di Poletown, così denominato perché a realizzare l’obiettivo pubblico essenziale di produttivo, politiche spaziali redistributive, partire dai primi anni del Novecento aveva alleviare e rivitalizzare la base economica politiche di copertura sociale). A partire dagli ospitato quasi cinquantamila immigrati pro- della comunità, il beneficio del privato era anni Ottanta si assiste allo sviluppo di politi- venienti dalla Polonia, di cui il più famoso di- in questo caso ritenuto accidentale. Il caso di che dell’offerta, chiamate location policies, venne l’anarchico Leon Czolgosz che nel 1901 Poletown inaugura quindi una nuova stagio- volte ad attrarre imprese e gruppi solvibili in assassinò il presidente William Mckinley. ne nelle politiche di rinnovamento urbano un contesto di accresciuta competizione in- Agli inizi degli anni Ottanta Poletown era in cui sempre più solido diviene il legame fra terurbana (Brenner 2004). Dal punto di vista abitata per circa la metà da Afro-americani pubblico e privato, e in cui l’esproprio conti- del governo del territorio il modello neolibe- in un momento della storia della città in cui nua a svuotarsi di finalità pubbliche a favore rale si fonda sulla governance, caratterizza-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 237 ta dalla crescente influenza delle coalizioni a causa della crisi finanziaria iniziata nel mostrare la valenza pubblica degli interven- pubblico-private nella realizzazione di gran- 2008, decise di chiudere lo stabilimento di ti di riqualificazione, ed infatti dopo questa di opere di riqualificazione e rinnovamento New London e questo comportò una perdi- sentenza l’eminent domain è stato spesso urbano, da procedure di governo orientate ta di 1400 posti di lavoro. Ma questo piano utilizzato per costruire centri commerciali o alla negoziazione dei processi decisionali fra di sviluppo urbano è passato alla storia non alberghi di lusso. diversi attori, compresi i privati. Due disposi- tanto per il colossale fallimento, ma per via Le trasformazioni dell’eminent domain testi- tivi spaziali sono centrali in questo contesto: di una controversia legata sempre all’obbligo moniano in conclusione l'esistenza dell'uso la creazione di luoghi funzionali all’indu- di vendita forzata. Alcuni proprietari nella privato di uno strumento legale che è te- stria dell’intrattenimento (ristoranti a tema, zona di Fort Trumble avevano obiettato la le- oricamente finalizzato a salvaguardare ed hotel e centri congressi, padiglioni destinati gittimità del trasferimento della proprietà a estendere il bene comune. Allo stesso tempo ad eventi ed esposizioni) e la costruzione di sviluppatori privati. La corte non ha accolto l’esproprio forzato di piccoli proprietari per aree residenziali di qualità (Harvey 1989). la richiesta dei vecchi proprietari sostenendo fare spazio agli interessi delle grandi società E in funzione di questi cambiamenti, i cui che progetti privati che favoriscono lo svi- private finisce con il moltiplicare i processi prodomi erano già presenti nel caso di De- luppo economico (economic development) di espulsione che, come sostiene Saskia Sas- troit, le corti modificano ulteriormente il re- di aree in declino (Brief of Respondents Kelo sen (2014), caratterizzano sempre di più i gime dell’esproprio ancora una volta a favore versus New London 2005) sono da considera- meccanismi di funzionamento del capitali- dell’intervento privato nel disegno della cit- re pubblico beneficio. smo avanzato. tà. Emblematico è il caso della sentenza Kelo Ha ritenuto cioè non lesivo del quinto emen- vs. New London del 2005. New London, città damento l’esproprio laddove un piano di Note fondata sul River Thames, grazie al suo por- sviluppo economico promette di creare mi- * Dipartimento di Scienze Politiche, Università to aveva goduto in epoca industriale di una gliaia di posti di lavoro, aumentare i ricavi di Pisa [email protected] certa prosperità. La sua economia e ricchezza legati alla tassazione e realizzare in generale erano fortemente correlate alla presenza del benefici per la città e i suoi residenti. La Cor- Bibliografia Naval Undersea Warfare Center collocato te Suprema ha così stabilito che la semplice Alexander, R. E., & Bryant, D. S. (1951), Rebuilding nella penisola di Fort Trumble. finalità dello sviluppo economico, così come a City: A Study of Redevelopment Problems in Los Nel 1995 il centro chiuse i battenti e questo è tematizzato dalle ipotesi fatte da investito- Angeles, Haynes Foundation, Los Angeles determinò una stagione di declino per la ri privati, è sufficiente a giustificare l’espro- Brenner, N. (2004), New State Spaces: Urban Go- città vista la significativa perdita di posti di prio: il pubblico in sostanza considera i fini vernance and the Rescaling of Statehood, Oxford lavoro. Il governo decise allora di predispor- privati come bene pubblico. La sentenza Kelo University Press, Oxford re un piano di rilancio della città per scon- vs New London a questo punto ha sdoganato Brenner, N., & Theodore N. (eds.) (2002), Spaces giurare una crisi definitiva. Nel 1998 la New completamente i meccanismi dei principi of Neoliberalism: Urban Restructuring in North Development Corporation, una coalizione neoliberali di governo del territorio, ovve- America and Western Europe, Blackwell, Oxford pubblico-privata incaricata di lavorare al ro l’obiettivo di valorizzazione economica Epstein, R. A. (1985), Private Property and the progetto di rigenerazione, convinse la mul- come ricetta di rilancio e sviluppo della città. Power of Eminent Domain, Harvard University tinazionale farmaceutica Pfizer a scegliere Press, Cambridge New London come sito per installare una Conclusioni Gillette, H. (1995), Between Justice and Beauty: nuova struttura di ricerca. La città avrebbe La storia dell’eminent domain, che abbiamo Race, Planning and the Failure of Urban Policies in offerto gratuitamente alla multinazionale sinteticamente tratteggiato, contribuisce a Washington DC, John Hopkins University Press, parte del waterfront, la New Development una comprensione più chiara dei benefici e Baltimore Corporation avrebbe utilizzato fondi stata- delle conseguenze dei progetti di rivitaliz- Ginsberg, B. (1971), "Berman vs. Parker: Congress, li per l’acquisizione tramite esproprio delle zazione/rigenerazione negli Stati Uniti. Il the Court & Public Purpose", in Polity, 1(pag.48-75) precedenti proprietà, e avrebbe provveduto tentativo di eliminare il degrado urbano ha Lavine, A. (2010), "Urban Renewal and the Story alla successiva demolizione di residenze e stimolato i governi a implementare progetti of Berman vs. Parker" in The Urban Lawyer, 20 siti industriali situati nella penisola di Fort di urban renewal con l’obiettivo di favorire la (pag.423-475) Trumble. Il progetto era molto ambizioso vi- prosperità sociale e economica, ma ha spes- Michigan Bar Journal (2009), "Poletown Nei- sto che prevedeva la costruzione di un parco, so generato processi discriminatori verso ghbourhood v. Detroit" in Supplement for Michi- strutture commerciali e ricettive, un porto le aree urbane povere e le minoranze che li gan Supreme Court Historical Society turistico e nuove residenze (Solmyn 2015). abitavano. La decisione Kelo vs. New London Pritchett, W. E. (2003), "The Public Menace of Blight: In sostanza era stata pensata una completa stabilendo che la proprietà può passare diret- Urban Renewal and the Private Uses of Eminent Do- ristrutturazione di tutta l’area su cui prece- tamente da un cittadino ad un altro privato main", in Yale Law & Policy Review, 21 (pag.1-52) dentemente era installato il Naval Undersea ha svuotato la parola "pubblico" di qualsiasi Sassen, S. (1991), La città nell’economia globale, Il Warfare Center. Nella realtà dei fatti il pro- contenuto importante. Kelo ha sostanzial- Mulino, Bologna getto fallì miseramente: la parte architetto- mente ampliato il potere degli sviluppatori Sassen, S. (2014), Expulsions. Brutality and Com- nica e infrastrutturale non fu mai portata a privati nella pianificazione urbana, visto plexity in the Global Economy, Harvard Universi- termine e soprattutto Pfizer nel 2009, anche che i governi non hanno più bisogno di di- ty Press, Cambridge

238 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Solmyn, I. (2015), The Grasping Hand, Kelo vs. Ricucire la periferia Nord ta nella sua continuità dagli interventi an- New London and the Limits of Eminent Domain, tropici, che hanno contribuito a rendere la University of Chicago Press, Chicago di Napoli: il caso delle morfologia del territorio articolata: alla fitta Supreme Court of the (1954), Deci- cave di tufo del Vallone vegetazione si alternano improvvisamente sion Berman vs. Parker 348 u.s. 22 San Rocco terrazzamenti agricoli e profonde cave di tufo, Supreme Court of the United States. (2005), Brief Elena Paudice * sia ipogee sia a cielo aperto. Tra le varie cave for Respondents at 8, No. 04-108, Kelo vs. City of a cielo aperto, quelle che rappresentano in New London, 545 u.s. 469 modo evidente una ferita nel territorio, sono Teaford, J. (1990), Rough Road to Renaissance: Ur- le cave di tufo delimitate a sud dal quartiere ban Revitalization in America 1940-1985, Johns Introduzione dei Colli Aminei, a nord da via di Torrepadula, Hopkins University Press, Baltimore L’area a Nord di Napoli, è caratterizzata da una a est da via Toscanella e ad ovest da via vecchia Walker, M. (1938), Urban Blight and Slums: Eco- conformazione morfologica discontinua, an- San Rocco. nomic and Legal Factors in their Origin, Reclama- che per la presenza di varie cave di tufo a cielo Questi siti estrattivi dismessi sono circondati tion and Prevention, Harvard University Press, aperto. L’estrazione del tufo è un ‘elemento da piccole coltivazioni agricole, situate anche Cambridge caratterizzante della città di Napoli, ma la fine nelle stesse cave. Le cave sono luoghi che te- Wilson, J. Q. (1966), Urban Renewal: the Record and dell’attività estrattiva ha comportato, negli stimoniano la storia geologica ed economica the Controversy, Mit University Press, Cambridge anni, l’abbandono di diversi siti. della città: l’estrazione del tufo giallo napole- La conseguenza dello stato di abbandono di tano2, il materiale usato principalmente nella questi luoghi ha causato un inevitabile dete- città anche per importanti costruzioni come rioramento, che nel tempo è stato in parte co- Castel Sant’Elmo o a basilica di San Domenico perto da vegetazione spontanea. Maggiore. L’ articolo vuole mettere l’attenzione su una di Oggi della storia estrattiva rimangono solo queste cave dismesse, quella del vallone San questi profondi “tagli”, dei “non luoghi”, che Rocco, poiché viene ritenuto un potenziale non ricoprono nessuna funzione se non quel- luogo di ricucitura paesaggistica e sociale. la di limite, sembrano marcare la separazione della città con la sua periferia nord. Le cave di tufo del Vallone san Rocco A nord di Napoli, dal quartiere Colli Aminei Il Vallone san Rocco rappresenta uno dei pol- verso Frullone, il paesaggio diventa frammen- moni verdi della città, situato tra il bosco di tario, aree agricole, con le rispettive masserie, Capodimonte e il quartiere dei Colli Aminei, si alternano ad aree completamente cemen- entrato a far parte del parco metropolitano tificate da interventi di edilizia residenziale delle colline di Napoli dal 2004. Il parco me- pubblica, dove si insinuano residenze private, tropolitano si estende nella parte nord-occi- autorizzate e non, quasi a strapiombo sulle dentale della città, dalla collina dei Camaldoli cave come villa Cesella. fino al bosco di Capodimonte per 2.215 ettari, In questo contesto le aree di verde sono degli di cui più di 200 ettari sono occupati proprio spazi di risulta, anche stesso Vallone San Rocco dal Vallone San Rocco. compare come un grande spazio interstiziale. Un’area suggestiva per la sua fitta vegetazione, Questa sua situazione di area di risulta è dovuta che nasconde un impluvio lungo circa sei chi- anche alla presenza della metropolitana, di cui lometri, ma nel contempo degradata. Un tem- i piloni si innestano nella sua fitta vegetazione. po copriva la funzione di raccolta delle acque Eppure, dalla metropolitana si può ammirare meteoriche provenienti dalla collina nord- l’area in tutte le sue contraddizioni. occidentale dei Camaldoli, ma con la costru- zione del nuovo Policlinico e dei terrapieni, il Verso la periferia Nord di Napoli deflusso delle acque naturali è stato ostruito, Anticamente la periferia di Napoli era preva- e l’area si è deteriorata lentamente, e vi sono lentemente ad uso agricolo, dove sono sorte stati, inoltre, sversati rifiuti non autorizzati. Il antiche masserie e palazzi nobiliari. degrado del Vallone è dovuto anche alla sua Ma a partire dagli anni Settanta la crescita difficile accessibilità, che ne ha comportato degli insediamenti residenziali ha causato la non fruibilità. Il percorso di accesso, infatti, un’espansione incontrollata della città, che ha non è visibile e poco praticabile per presenza comportato il formarsi di quartieri al margi- di verde incolto. ne, anonimi e monofunzionali. Tuttavia, vi si può trovare una grande varie- In questi quartieri l’edilizia è più di tipo quan- tà di vegetazione tipica della tipologia del titativo che qualitativo, ed ha trasformato l’a- paesaggio collinare1, che però viene interrot- rea in una serie di quartieri dormitorio, caren-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 239 ti di qualsiasi tipo di attrezzature e luoghi di servare il paesaggio che cambia bruscamente: bero essere piantate, in apposite vasche erbe svago e di incontro. grandi edifici che delimitano i piccoli campi aromatiche. I quartieri settentrionali fino agli anni Novan- agricoli interrotti dalle profonde cave, dove vi Si potrebbe trasformare l’area del Vallone in ta erano mal collegati con il resto della città, si affaccia l’ex ospedale psichiatrico del Frullo- un grande giardino tematico, dove alle aree vi erano poche linee di autobus, insufficienti ne, e poi verso Chiaiano con le sue coltivazio- boschive si alternano spazi per la sosta ed orti per la grande quantità di fruitori. Tale situa- ni di ciliegi che si insinuano tra le case, per poi urbani condivisi, destinati agli abitanti adia- zione contribuiva a dare all’area uno stato arrivare alle vele di Scampia. centi. ulteriore di isolamento e di marginalità, sia Un paesaggio discontinuo, non pianificato, Le cave da vuoto urbano, in tale modo, diven- urbana che sociale3, fino a quando nel 1993 dove l’unica linea di ricucitura sembra essere tano contenitore di azioni, dall’agricoltura venne inaugurata la metropolitana Linea 1, proprio la linea di ferro della metropolitana, allo sport fino allo spettacolo, un’attrazione forse la più grande opera pubblica realizzata di cui i piloni di cemento armato si innestano visibile dalla metropolitana, che, da finestra a Napoli. Il primo tratto realizzato collegava tra anche tra le case creando degli spazi resi- sul degrado può diventare un punto di unione due poli dell’area collinare della città, Van- duali, ulteriori spazi dove intervenire. tra periferia e città. vitelli e Colli Aminei, sei stazioni in tutto; La metropolitana è una finestra unica sulla pochi anni dopo vi è stata l’estensione fino periferia nord, sul suo paesaggio, sulla sua Note al quartiere di Secondigliano con l’apertura espansione incontrollata, tre fermate che rac- *dottoranda del XXXIII ciclo del dottorato in In- della stazione di Piscinola-Secondigliano, le contano la Napoli che vive all’ombra delle frastrutture Trasporti presso la Facoltà di Inge- stazioni sono diventate quindi nove. Questa vele di Scampia, dove il riscatto sociale deve gneria Civile e Industriale, Sapienza università di estensione ha comportato un grande cambia- avvenire nei luoghi di maggiore sofferenza Roma, [email protected] mento delle mobilità: in soli quindici minuti come i siti estrattivi dismessi, che rappresen- 1 Nel Vallone è presente una ricca vegetazione le aree a nord, quali Secondigliano, Chiaiano tano il segno dell’azione incontrollata dell’uo- di specie arbustive caratteristiche degli ambienti e Frullone, potevano raggiungere il quartiere mo sul paesaggio. umidi, inoltre sono presenti speci arboree come del Vomero. Nel 2002 il tratto è stato prolun- il Castagno, il Nocciolo, oltre alla Roverella, Robi- gato fino a Dante, fino al centro della città e Scenari possibili nia, Rovo e Vitalba. quindi anche ad alcune delle principali sedi Le cave del Vallone San Rocco rientrano nel Pia- 2 Il Tufo Giallo Napoletano (TGN) è il prodotto di universitarie. Gli abitanti delle periferie nord no Urbanistico Attuativo del comune di Napoli uno dei maggiori eventi eruttivi deposito pirocla- potevano avere una maggiore libertà negli del 20126, dove è stata prevista un’area agro-bo- stico, la sua formazione è riconducibile a circa 15 spostamenti senza essere vincolati al traffico schiva con zone attrezzate per il tempo libero, mila anni fa durante l’intensa attività vulcanica automobilistico. Una svolta nella non solo con percorsi pedonali e ciclopedonali. dei Campi Flegrei, che ha comportato la compar- nella mobilità, ma anche nella cultura della Un progetto che rimane ancora irrealizzato, sa di depositi tufacei e pozzolanici, nella periferia città con il progetto delle stazioni dell’arte, per le dimensioni e per le problematiche ad dei Campi Flegrei, all’interno della città di Napoli. progetto che non è stato ampliato alle stazio- esso connesse, che richiedono delle azioni di 3 Prima della costruzione della metropolitana vi ni periferiche, segnando ancora una volta la risanamento ambientale ed idrogeologico. erano poche linee di autobus di collegamento dal- marginalità della città. Il piano prevede quindi una ricomposizione la periferia Nord al centro della città, come la linea Attualmente la metropolitana comprende 18 ambientale dell’area, e la creazione di ponti 165 che collegava, e collega, Marano con Napoli stazioni,4 di cui 11 stazioni dell’arte, per 18 pedonali per oltrepassare i “vuoti” creati dalle passando per il quartiere di Chiaiano fino ad arri- km, con una pendenza del 55%, dalla collina cave, dove è prevista la realizzazione di spazi vare all’ospedale Cardarelli. Vi era anche la linea della città si arriva fino all’area portuale, fino verdi pubblici. M4 che partiva da Quarto passava per Frullone alla stazione centrale, fermata aperta nel 2016. Ma la ricomposizione sociale può avvenire ed arrivava fino alla stazione centrale. Dei tragitti Il tragitto della metropolitana può essere visto attraverso una valorizzazione del rapporto del molto lunghi e trafficati che comportavano un so- come un racconto della città; le stazioni del luogo con l’infrastruttura ad esso adiacente: vraffollamento della linea. centro, e parte di quelle del Vomero, rientrano la metropolitana. Le stazioni della metropoli- 4 Le 18 stazioni della Linea 1 sono: Garibaldi, Uni- nel progetto stazioni dell’arte, facendo diven- tana dei Colli Aminei e Frullone dovrebbero versità, Municipio, Toledo, Dante, Museo, Mater- tare parte del percorso un museo lineare, che diventare i punti di partenza per accedere a dei, Salvator Rosa, Quattro Giornate, Vanvitelli, accoglie un grande bacino di utenza. Mentre questi luoghi, la creazione di percorsi diretti Medaglie d'Oro, Montedonzelli, Rione Alto, Poli- quelle delle periferie sono semplici stazioni verso le ex aree estrattive, possono rappresen- clinico, Colli Aminei, Frullone-San rocco, Chia- funzionali, che non hanno lo scopo di essere tare delle sottili linee di ricucitura in un più iano-Marianella, Piscinola-Secondigliano. Le sta- attrazioni o punti di sosta, ma solo luoghi di ampio progetto di riconnessione della città zioni dell’arte comprendono quelle sotterranee di un veloce passaggio. Una città che punta sul con la periferia. Garibaldi, Università, Municipio, Toledo, Dante, centro e poco sui margini, su quei luoghi che Inoltre, la realizzazione di un percorso cicla- Museo, Materdei, Salvator Rosa, Quattro Giornate, richiedono un’azione, dove sviluppano prin- bile lungo i piloni della metropolitana, che Vanvitelli ed un nuovo accesso della stazione del cipalmente iniziative autonome5. ricongiunge le stazioni di Colli Aminei, Frul- Rione Alto. Mentre le stazioni di Medaglie d'Oro, Tuttavia, il tratto che copre l’area nord, da lone e Chiaiano contribuirebbe a trasformare Montedonzelli, Rione Alto, Policlinico, Colli Ami- Colli Aminei a Piscinola-Secondigliano, è gli spazi residuali, creati dai piloni, in aree nei, Frullone-San rocco, Chiaiano-Marianella, Pi- totalmente in superficie e ciò permette di os- destinate alla sosta dei ciclisti dove potreb- scinola-Secondigliano non rientrano nel progetto.

240 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue 5 L’associazione Let’s Think con il progetto “OL- Performance-based Come richiama la letteratura internaziona- TRE I MURI” vuole creare per i minori a rischio le, concetti come complex adaptive systems, delle periferie nuove opportunità di integrazione planning: alcuni strumenti ecosystem services, Nature-based solutions, sociale integrazione sociale con progetti artistici e approcci urban heat island, sustainable urban drai- ed educativi. Tra ii progetti realizzati dall’associa- Raffaele Pelorosso, Federica nage systems, circular economy, resilience, zione compare quello di dipingere i muri esterni smart city etc, sono ormai al centro della Gobattoni e Antonio Leone* della stazione della metropolitana di Chiaiano. pianificazione territoriale e urbanistica. Essi 6 Il Piano Urbanistico Attuativo, redatto ai sen- però per essere realmente integrati nella stes- si della Variante al Prg di Napoli approvata con sa, soprattutto in Italia, debbono attraversare DPGRC n. 323 dell’11 giugno 2004. Il Piano appro- Introduzione diversi ostacoli per non apparire come ulte- vato con delibera di GM n. 446 del 7 giugno 2012, La pianificazione del territoriale ed urbani- riori foglie di fico, abbellimenti o loghi per adottato con delibera di GM n. 369 del 25.03.2011 stica è (deve essere) in continua innovazio- una pianificazione rivolta, suo malgrado ha come obiettivo il recupero storico paesaggisti- ne. Essa è sempre di più una sfida perché se solo in apparenza, ad obiettivi di sostenibi- co dell’area collinare di Napoli mediante la realiz- da un lato le nuove tecnologie, i big data e lità, sicurezza ed equità. Esemplificativo è il zazione di un parco pubblico a scala urbana. ICT consentono di analizzare i processi con caso dell’integrazione dei servizi ecosistemi un sempre più elevato dettaglio e precisione nei piani urbanistici comunali, come ha di- Bibliografia: (vedi Serravalli, 2017), dall’altro le esigenze e mostrato il lavoro di review portato a termi- De Gennaro M., Calcaterra D., Langella A. (2013), i fabbisogni della popolazione sono sempre ne da Cortinovis e Geneletti (2018), eviden- Le pietre storiche della Campania dall'oblio alla più mutevoli in un contesto di rapidi cambia- ziando quanta strada ancora ci sia da fare in riscoperta, ed Luciano, Napoli menti sociali e ecologici (e.g. climate change). questo campo. D’altra parte, una certa resi- De Lucia V. (2010), Le mie città. Mezzo secolo di Le strategie di pianificazione adattativa e par- stenza all’integrazione di queste, ormai non urbanistica in Italia, ed. Diabasis Reggio Emilia; tecipate sono quindi proposte come soluzioni più nuove, nozioni risiede in aspetti tecnici, De Seta C. (1969), Cartografia della città di Napoli. per affrontare queste dinamiche non-lineari legati alla mancanza di risorse e nella diffi- Lineamenti dell’evoluzione urbana, ed. ESI-Edi- proponendo interventi quanto più possibi- coltà di analisi. Su questi aspetti tecnici si zioni Scientifiche Italiane, Roma; le diffusi, su diverse scale, multifunzionali e stanno compiendo grandi passi e, tralascian- Di Lorenzo A. (2006), Le colline nord-occidentali ridondanti per aumentare la resilienza dei si- do in questa sede, i meccanismi e i processi di Napoli: l’evoluzione storica di un paesaggio stemi. Queste logiche richiedono di superare politici di governo del territorio, anche se urbano, tesi di dottorato in Storia dell’architettu- i tradizionali approcci basati su norme e rego- non per questo meno importanti (vedi Bai, ra e della città XVII Ciclo, Facoltà di Architettura le ferree (e.g. standard urbanistici) per andare 2016), in questo articolo si vogliono riportare di Napoli, Dipartimento Storia dell’Architettura e sempre più verso approcci basati sulla perfor- alcuni casi studio e proposte metodologiche Restauro; mance degli interventi. Ciò significa passare cercando quanto più possibile di evidenziare Gasparrini C. (2017), Napoli, linea 1. Un museo da un approccio quantitativo, contabile e bu- le ricadute strategiche di tali proposte piut- lineare dell’arte contemporanea per rigenerare la rocratico da parte di urbanisti e amministra- tosto che i dettagli tecnici. In particolare, si metropolitana, in AR Architti Roma nume 177, tori (e.g. i 9 m2 di area verde per abitante del presenteranno alcuni esempi di analisi terri- (pag74-79); DM 1444/68) ad uno qualitativo dove piani e toriali basati sulla modellizzazione dei flussi Reccchia L., Ruotolo R. (2010), Parco Metropolita- progetti siano redatti in base allo studio del- di energia e acque, elementi fondamentali no delle Colline di Napoli. Guida agli aspetti natu- le specificità locali considerando i processi del metabolismo urbano. ralistici, storici e artistici, ed. Clean, Napoli; del sistema socio-ecologico, le funzioni, gli impatti e i benefici attesi dai progetti. Que- Il metabolismo urbano e l’approccio Internet source: sto richiede una certa libertà di movimento modellistico come soluzione alla ca- http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/Ser- al pianificatore urbanista. Richiede anche di renza di dati veBLOB.php/L/IT/IDPagina/14423 superare l’esclusivo approccio ingegneristi- La ricerca della sostenibilità per processi ri- co tradizionale, meccanicista ed ascrivibile chiede un’analisi dei flussi di energia e mate- alla visione newtoniana, per un approccio ria di un sistema. Questo significa analizzare integrato, ecologico e sistemico dove le nuo- il metabolismo urbano, definendo i limiti del ve tecnologie e i big data sono utilizzati per processo studiato e cercando di trovare un identificare le migliori soluzioni entro un compromesso tra la complessità delle analisi quanto più limitato range di incertezza, spes- richiesta per capire il processo e quella rea- so non definibile ma ineluttabile. Migliori lizzabile per mancanza di dati e risorse. Tut- soluzioni non per delle geometrie o fattori to ciò sempre tendendo d’occhio le esigenze statici urbani (e.g. singoli edifici) ma per la della pianificazione vincolata a scadenze sostenibilità dei processi e delle relazioni (i.e. temporali e obiettivi pragmatici (Pelorosso flussi di materia ed energia) che guidano il et al., 2017). Studi sul metabolismo urbano comportamento dell’intero sistema (Leone, hanno solitamente un approccio top-down, Gobattoni, & Pelorosso, 2018). basati su dati aggregati a bassa risoluzione

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 241 spaziale che non possono essere sempre cor- Di seguito riportiamo un esempio di pianifi- Le acque meteoriche urbane e la resi- relati a specifici contesti, attività o persone cazione di Nature-based solutions basata su lienza idrologica (Chrysoulakis et al., 2013). Sono pochi i casi analisi modellistica finalizzata all’aumento A titolo di esempio si riporta di seguito un in cui si è cercato e potuto ottenere un’ana- della resilienza idrologica di un sistema ur- caso di pianificazione di NBS finalizzata a lisi dei processi con dettaglio elevato tale bano compatto. diminuire la vulnerabilità di un contesto ur- da poter supportare la scelta di interventi bano nella città di Bari. La modellizzazione sul territorio anche a scala locale, quella ad Il ruolo delle Nature-based solutions delle acque di pioggia e reflue attraverso la esempio essenziale per la redazione dei pia- Le Nature-based solutions (NBS) sono azioni rete di smaltimento e tra i differenti usi del ni urbanistici comunali. Esempi di queste ispirate, supportate o “copiate” dalla natura suolo a diversa permeabilità è stata eseguita analisi di dettaglio del metabolismo urbano ed in ambito urbano possono essere utilizza- con il modello SWMM (release 5.1.012), che sono in Nord America (Codoban & Kenne- te per accrescere la multifunzionalità dell’in- è uno dei modelli più utilizzati nella gestio- dy, 2008; Pincetl et al., 2014) e, comunque, frastruttura verde urbana. Quest’ultima deve ne delle acque di pioggia urbane. Il modello, presentano ancora dei limiti applicativi per essere vista nella sua moderna concezione free and open source, lavora a scala di bacino la pianificazione spaziale operativa (Peloros- all’interno dei sistemi socio-ecologici com- e consente di simulare la struttura del pae- so, Gobattoni, Ripa, & Leone, 2018). Come plessi: una rete interconnessa di sistemi na- saggio urbano come un sistema dinamico sistematicamente analizzato da Voskamp et turali e NBS, localizzate a scala di paesaggio di differenti usi del suolo (i.e. suoli artificia- al. (2018), la maggior parte degli interventi e completamente integrate con l'ambiente li, naturali, NBS) in relazione all’infrastrut- di pianificazione e progettazione urbana ri- costruito, che forniscono una gamma diver- tura grigia, cioè i canali, le tubazioni e gli chiedono una risoluzione spazio-temporale sificata di benefici (servizi ecosistemici) au- impianti per lo smaltimento e trattamento dei dati più elevata di quella normalmente mentando la resilienza del sistema urbano dei reflui e delle acque di pioggia. L’analisi ottenuta negli studi sul metabolismo urba- stesso (Pelorosso et al., 2017). Tra le possibili modellistica è stata quindi inserita in una no. Questa risoluzione di dati e informazioni NBS possiamo nominare sono i cosiddetti strategia di pianificazione volta all’identifi- non è spesso disponibile e gli sforzi per otte- Sustainable Urban Drainage Systems (SUDS) cazione dei principali interventi da inserire nerla risultano proibitivi rispetto alle esigen- o Best Management Practices (BMPs). Questi in un piano clima-adattativo dell’infrastrut- ze di piano. Nello studio di Voskamp et al. sistemi sono mirati in particolare a ridur- tura verde (Gobattoni, Pelorosso, & Leone, (2018) la soluzione a questa impasse propo- re il runoff e controllare la diffusione degli 2016). Tale strategia di pianificazione integra sta non è quindi quella di affinare i tradizio- inquinanti ed includono soluzioni come i quindi differenti fonti di dati socio-ecologici nali metodi di analisi del metabolismo urba- tetti verdi, i pavimenti permeabili, i bacini disponibili con gli output del modello op- no cercando una più alta risoluzione dei dati; di ritenzione e infiltrazione, le trincee dre- portunamente elaborati per definire un indi- si suggerisce invece di adottare innovative nanti e i giardini di pioggia (rain gardens) catore di resilienza idrologica spazializzato. valutazioni del metabolismo urbano, basate (Pelorosso, Gobattoni, Lopez, & Leone, 2013; La strategia pianificatoria clima-adattativa su approcci modellistici e tecniche di moni- Recanatesi, Petroselli, Ripa, & Leone, 2017). rappresenta quindi un innovativo approc- toraggio mirate, che consentano di compren- Queste soluzioni ingegneristiche mimano cio, dove indicatori quantitativi di resilien- dere sistematicamente e spazialmente quei le funzioni della natura regolando il ciclo za sono utilizzati a supporto delle decisioni flussi di energia e materia urbani essenziali dell’acqua attraverso processi di stoccaggio, attraverso una analisi olistica e spaziale del per la definizione di interventi sostenibili, assorbimento, infiltrazione ed evapotraspi- sistema. Tale strategia, adattabile e modifica- entro gli obiettivi della progettazione e pia- razione e possono essere quindi utilizzate bile ai diversi contesti urbani, è sicuramente nificazione urbanistica e territoriale. Questi per ridurre l’entropia urbana. Chiaramente i perfettibile migliorando il dettaglio delle in- modelli possono quindi essere di supporto SUDS forniscono anche altri benefici (servizi formazioni disponibili che auspicabilmente alle decisioni analizzando la complessità del- ecosistemici) come la mitigazione dell’isola dovrebbero essere raccolti attraverso strate- le relazioni spaziali esistenti e fornendo una di calore urbana e l’aumento della qualità gici piani di investimento di medio-lungo valutazione oggettiva, numerica, della criti- paesaggistica dei sistemi urbani. Le NBS non periodo. In particolare, il modello è stato uti- cità territoriale relativa al processo studiato devono essere intese come una strategia al- lizzato per analizzare la resilienza idrologica (e.g. deflusso acque superficiali). Inoltre, con- ternativa rispetto ai tradizionali interventi e la definizione di un indicatore sintetico di sentono un confronto tra diverse soluzioni o ingegneristici (e.g. dimensionamento rete essa in grado di consentire la valutazione di scenari di intervento attraverso opportuni di smaltimento reflui urbani) ma piuttosto singoli interventi o una serie di interventi in indicatori derivati dagli output del modello. rappresentano azioni sostenibili da integrare termini quantitativi e spazializzati (vedi fig. Tali informazioni poi potranno essere inseri- sistematicamente e diffusamente nelle infra- 1). Da specificare che rispetto alle moltepli- te nel processo decisionale per la definizione strutture territoriali per ridurre la vulnerabi- ci interpretazioni del concetto di resilienza del piano. A supporto della crescente impor- lità del sistema urbano. (Meerow, Newell, & Stults, 2016), in questo tanza dei modelli si segnala la recente 10th lavoro si fa riferimento la definizione inge- International Conference on Innovation in gneristica più usata nel caso di infrastrut- Urban and Regional Planning INPUT “En- ture di drenaggio. La resilienza idrologica è vironmental and territorial modelling for quindi qui intesa come il grado con cui il si- planning and design”1. stema minimizza la durata e la magnitudine

242 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue dei fallimenti nel livello di servizio quando alcuni casi applicativi realizzati in ambito bilità sono stati proposti, nel contesto degli esso è soggetto ad eventi eccezionali (Butler europeo e nella ricerca (vedi Chrysoulakis et elementi descritti in questo articolo ci per- et al., 2014; Mugume, Gomez, Fu, Farmani, al., 2013). Tali esempi, supportati anche dai mettiamo di suggerire l’approccio termodi- & Butler, 2015; Wang, Sweetapple, Fu, Far- recenti bandi Horizon, ci consentono di iden- namico, recentemente pubblicato, quale so- mani, & Butler, 2017). C’è da specificare che tificare nei Spatial Decision Support Systems lida base su cui ragionare per capire i sistemi solo pochi studi hanno investigato la resi- o Planning Support Systems gli strumenti su socio-ecologici complessi e le relazioni tra lienza di un sistema costituito da un accop- cui investire per fare ulteriori passi avanti essi (Leone et al., 2018; Pelorosso et al., 2017). piamento di infrastruttura verde e grigia nell’integrazione di diversi metodi di analisi, Tale approccio identifica nella produzione (vedi Joyce et al. 2017). considerando la partecipazione attiva di sta- di entropia il malfunzionamento dei sistemi keholders nel processo pianificatorio e nella urbani e extraurbani e propone delle strate- L’integrazione dei modelli in SDSS valutazione ciclica dei risultati ottenuti. gie generali per ridurla in accordo con la se- La visione sistemica offerta dai modelli per conda legge della termodinamica. quanto allargata è senz’altro riduttiva al pro- Conclusioni La domanda successiva è quindi: come tra- cesso studiato. Oltre al caso delle acque esi- Non è possibile concludere, a dispetto del ti- sferire concetti complessi come la termo- stono ad esempio modelli per la simulazio- tolo di questo paragrafo, il discorso aperto da dinamica e la modellistica, alla pianifica- ne del microclima urbano. In Gobattoni et questo breve contributo per il fatto che esso zione operativa? Infatti, complessi sistemi al. (2017) ad esempio è riportato un caso di non può essere e non deve essere chiuso. La necessitano complesse analisi ed avanzati applicazione modellistica al contesto di Bari dinamicità e la fluidità con cui si evolve la strumenti e tecniche per gestire le numero- per la scelta della migliore soluzione NBS in società tecnologica non consente pause (Ito se informazioni (o la mancanza di informa- termini di confort termico esterno. Il passo & Howe, 2017). Si possono solo individuare zioni), i feedback non lineari e l’incertezza. successivo nella ricerca è quindi quello di strategie principali da seguire per conseguire Gli esempi riportati mostrano la fattibilità integrare le analisi modellistiche collegando le più sostenibili e cost-effective trasforma- di applicazioni tecniche modellistiche. È lo studio dei diversi processi di diffusione di zioni territoriali in un sistema caotico e mu- stato possibile ottenere una classificazione materia ed energia con gli impatti sulle po- tevole. Strategie quanto più adattative, solide territoriale della resilienza e delle priorità polazioni, i contesti sociali e le norme e stru- dal punto di vista teorico e legate ai processi di intervento ad una scala operativa per la menti di pianificazione e governance. Questi fondamentali che regolano le funzioni dei pianificazione spaziale urbanistica. L’imple- obiettivi rappresentano una sfida che vede sistemi urbani. Diversi approcci alla sosteni- mentazione modellistica e la procedura di

Figura 1 - Valutazione dell’impatto di alcune soluzioni proposte dal Piano dell’infrastruttura verde sulla resilienza.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 243 analisi territoriale esposta hanno dimostrato territoriali, per definizione, variabili a secon- ning and Development, 134(1), 21–31. http://doi. anche le potenzialità di valutazione di NBS e da del contesto locale e del carico sociale ed org/10.1061/(ASCE)0733-9488(2008)134:1(21) interventi sull’infrastruttura urbana nell’au- ecologico realizzato su di esso. Passaggio non Cortinovis, C., & Geneletti, D. (2018). Ecosystem mentare la resilienza idrologica e il comfort necessariamente brusco e definitivo, ma nel services in urban plans: What is there, and what termico (i.e. riduzione dell’entropia urbana). quale approcci intermedi possano coesiste- is still needed for better decisions. Land Use Po- Le valutazioni sono state condotte attraverso re, ad esempio, aggiungendo al tradizionale licy, 70, 298–312. http://doi.org/10.1016/j.landuse- indicatori quantitativi, oggettivi, ricavabi- standard di 9 m2 di area verde una valutazio- pol.2017.10.017 li dal modello stesso che, auspicabilmente, ne qualitativa che arricchisca di multifun- Gobattoni, F., Pelorosso, R., Galli, M., Ripa, M. N., possono supportare la definizione di nuovi zionalità e resilienza il sistema. & Leone, A. (2017). Modelling regulation services standard ambientali basati sulla performan- Al momento la valutazione ambientale of green scenarios to support climate adaptation ce. La simulazione modellistica infine è stata strategica pre e sovra piano appare il luogo plans . An example of urban regeneration in Bari. realizzata utilizzando dati usualmente di- deputato ad ospitare questo tipo di analisi In X Study Day INU, Urbanistica Informazioni sponibili al pianificatore e attraverso model- complesse. Piani a diverse scale spaziali, così (pp. 828–831). Naples. li free. In particolare, SWMM è un modello come interventi progettuali puntuali (e.g. ri- Gobattoni, F., Pelorosso, R., & Leone, A. (2016). open source completamente gratuito. ENVI- generazione urbana), potrebbero quindi esse- Strategie di riqualificazione urbana clima-adatti- met nella versione base free ha funzionalità re realizzati basandosi su studi modellistici, va: Nature-Based Solutions per città più resilienti. ridotte ma con pochi migliaia di euro è pos- ma anche su nuove simulazioni di modelli Planum, 101–110. sibile acquistare una versione senza limiti di messi a disposizione dei professionisti, appli- Ito, J., & Howe, J. (2017). Al passo con il futuro. estensione spaziale, in grado di lavorare con cati a scale territoriali superiori come quella Come sopravvivere all’imprevedibile accellera- CPU in parallelo consentendo quindi analisi comunale, provinciale o regionale. La pianifi- zione del mondo. Egea. ad una scala urbana estesa utile alla pianifi- cazione partecipata ed inclusiva è da più parti Joyce, J., Chang, N. Bin, Harji, R., Ruppert, T., & cazione spaziale. Questi aspetti sono essen- evidenziata come elemento chiave per la de- Imen, S. (2017). Developing a multi-scale mode- ziali per applicare il metodo anche a contesti finizione di interventi efficaci sul territorio. ling system for resilience assessment of green- urbani con poche risorse, non propriamente L’uso di Spatial Decision Support systems o grey drainage infrastructures under climate in cima alle classifiche internazionali del Planning Support Systems che integrino que- change and sea level rise impact. Environmen- PIL, ma che producono comunque elevata sti aspetti partecipativi con la complessità si- tal Modelling and Software, 90, 1–26. http://doi. entropia, accolgono gran parte della popo- stemica delle analisi, in contesti di pianifica- org/10.1016/j.envsoft.2016.11.026 lazione urbana e necessitano di interventi zione adattiva di processi non lineari risulta Leone, A., Gobattoni, F., & Pelorosso, R. (2018). urgenti. Chiaramente analisi più raffinate essere un altro step essenziale per la operati- Pianificazione e incertezza. Una bussola e alcune sono possibili avendo più dati a disposizio- vità dell’approccio performance-based. mappe per navigare nel mondo liquido. Franco- ne, ad esempio tarando al meglio il modello Angeli. e definendo una progettazione di maggiore Note Meerow, S., Newell, J. P., & Stults, M. (2016). Defi- dettaglio delle NBS. Rimane comunque la * Dipartimento DAFNE, Università degli Studi ning urban resilience: A review. Landscape and Ur- versatilità dell’approccio che mira a classi- della Tuscia, [email protected], f.gobattoni@ ban Planning, 147, 38–49. http://doi.org/10.1016/j. ficare spazialmente il territorio in ordine di unitus.it, [email protected] landurbplan.2015.11.011 criticità e confrontare scenari di piano attra- 1 https://sites.google.com/view/input2018/home Mugume, S. N., Gomez, D. E., Fu, G., Farmani, R., verso indicatori. Questi indicatori devono & Butler, D. (2015). A global analysis approach for essere visti nel loro di ruolo strategico ogget- Bibliografia investigating structural resilience in urban drai- tivo, non valori numerici assoluti rigidi, ma Bai, X. (2016). Eight energy and material flow cha- nage systems. Water Research, 81, 15–26. http:// parametri di ausilio alle scelte del pianifica- racteristics of urban ecosystems. Ambio, 45(7), doi.org/10.1016/j.watres.2015.05.030 tore e di definizione delle priorità finalizzate 819–830. http://doi.org/10.1007/s13280-016-0785-6 Pelorosso, R., Gobattoni, F., & Leone, A. (2017). a diminuire l’entropia del sistema urbano. Butler, D., Farmani, R., Fu, G., Ward, S., Diao, K., Low-Entropy Cities: A thermodynamic ap- A fronte di tutti questi aspetti, per lo più & Astaraie-Imani, M. (2014). A new approach to proach to reconnect urban systems with na- tecnici, è però necessario inquadrare lo stru- urban water management: Safe and sure. Procedia ture. Landscape and Urban Planning, 168, mento o gli strumenti di pianificazione ido- Engineering, 89, 347–354. http://doi.org/10.1016/j. 22–30. http://doi.org/http://dx.doi.org/10.1016/j. nei ad ospitare analisi complesse come quel- proeng.2014.11.198 landurbplan.2017.10.002 la esposta. Inoltre, è necessario considerare Chrysoulakis, N., Lopes, M., San José, R., Grim- Pelorosso, R., Gobattoni, F., Lopez, N., & Leone, A. che ad una maggiore complessità del sistema mond, C. S. B., Jones, M. B., Magliulo, V., … Cartalis, (2013). Verde urbano e processi ambientali: per sono collegati maggiori costi gestionali (so- C. (2013). Sustainable urban metabolism as a link una progettazione di paesaggio multifunzionale. prattutto nel breve periodo) e, probabilmen- between bio-physical sciences and urban plan- Journal of Land Use, Mobility and Environment, te, un adattamento, se non una completa ning: The BRIDGE project. Landscape and Urban 6(1), 95–111. http://doi.org/10.6092/1970- trasformazione, del sistema di governo e dei Planning, 112, 100–117. http://doi.org/10.1016/j. 9870/1418 processi di pianificazione. In altre parole, il landurbplan.2012.12.005 Pelorosso, R., Gobattoni, F., Ripa, M. N., & Leo- passaggio da una pianificazione statica per Codoban, N., & Kennedy, C. A. (2008). Metabo- ne, A. (2018). Second law of thermodynamics norme fisse ad una basata sulle performance lism of neighborhoods. Journal of Urban Plan- and urban green infrastructure. A knowledge

244 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue synthesis to address spatial planning strategies. Città contemporanea e portato la disciplina ad occuparsi sempre TeMA - Journal of Land Use, Mobility and En- più di componenti frutto di stratificazioni vironment, 11(1), 27–50. http://doi.org/http:// strategie di rigenerazione: di diverse culture insediative e architettoni- dx.doi.org/10.6092/1970-9870/5326 storia, identità e memoria che, di antica realizzazione così come di più Pincetl, S., Chester, M., Circella, G., Fraser, A., Mini, Irene Poli * recente impianto. Questo anche nell’ambito C., Murphy, S., … Sivaraman, D. (2014). Enabling dell’estensione globale del principio di con- Future Sustainability Transitions: An Urban servazione, quale vero luogo dell’innovazio- Metabolism Approach to Los Angeles. Journal Nuovi valori storico-identitari. Slitta- ne, definita dalla Carta di Gubbio del ‘90, che of Industrial Ecology, 18(6), 871–882. http://doi. menti semantici e concettuali persegue l’accreditamento di ogni parte del org/10.1111/jiec.12144 Il concetto di valore storico-identitario, ne- territorio e di ogni periodo storico, connesso Recanatesi, F., Petroselli, A., Ripa, M. N., & Leone, gli ultimi cinquant’anni, si è notevolmente al significato della memoria nell’immagina- A. (2017). Assessment of stormwater runoff ma- ampliato “scavalcando allegramente l’anti- rio collettivo (Ricci, 2005). nagement practices and BMPs under soil sealing: ca frontiera segnata dalla rivoluzione indu- “Il presente appena raffreddato e le nuove A study case in a peri-urban watershed of the me- striale, per avanzare fino al presente appena forme dell’urbano non sono più pregiudizial- tropolitan area of Rome (Italy). Journal of Envi- riscaldato” (Choay, 1992). Dopo gli anni ’60, mente esterne alla complessa dinamica di at- ronmental Management, 201, 6–18. quando con la prima Carta di Gubbio la con- tribuzione di valori che può conferir loro una Serravalli, A. (2017). Strumenti a supporto delle cezione della tutela del patrimonio culturale dimensione storica degna di essere considera- decisioni per governance dell’obsolescenza urba- andò ampliandosi all’intera città storica, si ta parte qualificante della propria memoria na. Urban Design Magazine, 8, 26–37. assiste a un’ulteriore dilatazione di prospet- e identità. Molti luoghi della città moderna e Voskamp, I. M., Spiller, M., Stremke, S., Bregt, A. tiva che si precisa nella nozione di città esi- contemporanea sono entrati, non senza po- K., Vreugdenhil, C., & Rijnaarts, H. H. M. (2018). stente che, rifiutando aprioristiche delimita- lemiche, nel raggio d’azione dei piani e dei Space-time information analysis for resource-con- zioni spaziali o cronologiche, contrasta con progetti più recenti, (...) che hanno modificato scious urban planning and design: A stakeholder i modelli opulenti dell’espansione urbana e il proprio punto di vista, abbandonando il fu- based identification of urban metabolism data prelude al superamento della tradizionale rore iconoclasta verso un secolo da buttar via” gaps. Resources, Conservation and Recycling, concezione vincolistica. Negli anni ’80 l’at- (Gasparrini, 2004). 128, 516–525. http://doi.org/10.1016/j.rescon- tenzione del dibattito urbanistico si sposta La Convenzione europea del Paesaggio del rec.2016.08.026 “fuori” dalla città e si incrocia con i temi 2000, nel definirne il carattere dinamico, in Wang, M., Sweetapple, C., Fu, G., Farmani, R., & dell’ambiente. La città esistente si coniuga quanto prodotto evolutivo di processi sociali, Butler, D. (2017). A framework to support deci- con il paesaggio edificato e le trame storiche economici e produttivi delle comunità, oltre sion making in the selection of sustainable drai- diffuse: lo sguardo si allarga al territorio sto- che naturali, rimarca l’esigenza di una lettura nage system design alternatives. Journal of Envi- rico nel suo insieme di valori storici e natu- sinottica e olistica, nella convinzione che esso ronmental Management, 201, 145–152. http://doi. rali e nelle sue diverse articolazioni spaziali. costituisca un unicum, i cui elementi vadano org/10.1016/j.jenvman.2017.06.034 La Carta di Gubbio del ‘90 sancisce questo considerati insieme e contemporaneamente. approccio, confrontandosi con la città e i Un’esigenza fatta propria dalla definizione di territori contemporanei esito di un processo Paesaggio storico urbano dell’Unesco, intro- di metropolizzazione (Indovina, 2005; Oliva, dotta nel Memorandum di Vienna del 2005, 2010) che “ha mutato profondamente l’asset- alla cui origine vi è l’adozione, nel 1992, di to del territorio italiano, così come il senso una nuova categoria di patrimonio, il paesag- delle problematiche legate alla città e all’ur- gio culturale, “rappresentazione dell’opera banistica” (Ricci, 2017a). combinata della natura e dell’uomo, dimo- Questi “slittamenti semantici e concettuali” strazione dell’evoluzione della società uma- (Terranova, 1993), oggi riferimenti consoli- na e dell’insediamento nel tempo, sotto l’in- dati, hanno definitivamente affermato “una fluenza dei vincoli fisici e/o delle opportunità nuova filosofia di comportamento nei con- rappresentate dal loro ambiente naturale, e di fronti dell’eredità storica e naturale e dei suoi una successione di forze sociali, economiche e rapporti con i territori della contemporaneità culturali, sia esterne che interne”(1). (...) travolgendo molte consolidate separazioni Più recentemente, i riferimenti europei al Pa- e aprendo attese di riforma” (Gambino, 2007). trimonio culturale, seguiti alla Convenzione La difficoltà di tracciare confini, l’intersezio- di Faro del 2005, hanno evidenziato i benefici ne e la sovrapposizione tra gli oggetti depo- sociali ed economici della sua conservazione, sitati sul palinsesto, in concomitanza con per il raggiungimento di uno sviluppo sosteni- l’esaurirsi della fase espansiva della città, che bile, individuando “the common European he- ha portato a un ripensamento delle strategie ritage as covering all forms of cultural heritage e degli strumenti analitici e progettuali, l’e- put into the context of a shared source of re- splosione della questione ambientale, hanno membrance, understanding and identity”(2).

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 245 La città storica moderna eporediese con la fruizione turistica e le esigenze di sperimentazione sui temi dell’heritage-led Nel luglio 2018, il World Heritage Commit- trasformazione del territorio, con l’obietti- development e, al tempo stesso, come valori tee (WHC) ha accolto l’inserimento del- vo di definire, coordinare e gestire unitaria- collettivi, etici e estetici (Gasparrini, 2011), l’“Ivrea città industriale del XX Secolo” nella mente interventi di tutela, conservazione e sui quale rifondare la struttura della città Lista dei beni Patrimonio mondiale Unesco. valorizzazione culturale e socio-economica. pubblica, la qualità dell’ambiente urbano (4), La candidatura, avviata dalla Fondazione Uno strumento che necessariamente dovrà il senso stesso dell’uso collettivo degli spazi Olivetti nel 2008 e perfezionata nel 2016, assumere la città pubblica, in particolare lo (Poli, Ravagnan, 2016). individuava come focus un modello di città spazio pubblico, elemento connettivo e di in- Come mostra l’avvio dell’esperienza Unesco industriale moderna alternativo ai processi tegrazione fisica e percettiva tra i differenti eporediese, e come peraltro già previsto in di industrializzazione primonovecenteschi e fatti urbani, quale matrice di riferimento, in alcuni casi di pianificazione emblematici e realizzato in concomitanza con le dinamiche questo anche integrando quanto già efficace- anticipatori delle più attuali tendenze, così della grande crescita urbana del dopoguerra mente realizzato per la tutela e la valorizza- come sopra richiamate, tra i quali lo stesso (Galuzzi, 2018). zione della città industriale eporediese, come PRG di Ivrea (approvato nel 2006) e il PRG Ivrea rappresenta la restituzione fisica di il Museo a cielo aperto dell’architettura mo- di Roma (approvato nel 2008), anche il mo- un periodo storico eccezionalmente fertile derna, inaugurato nel 2001. derno e il contemporaneo, considerati parti e vivace, anche in relazione al contesto in- qualificanti e sostanziali della memoria e ternazionale, in termini di scambi culturali Strategie di rigenerazione e sviluppo della identità delle comunità locali, diven- tra differenti campi disciplinari: economico, sostenibile gono ambiti di sperimentazione innovativa produttivo, sociale, urbanistico, architetto- Il processo di metropolizzazione che connota per interventi di rigenerazione della città nico e del design. Un “progetto realizzato” in la città e i territori contemporanei ha aggre- e dei territori contemporanei. Entrambe le cui i principi olivettiani, legati a una visio- dito i preesistenti equilibri omologando e esperienze di pianificazione menzionate si ne industriale illuminata e all’innovazione banalizzando i differenti paesaggi culturali, connotano, infatti, per aver rivolto particola- sociale, a loro volta strettamente connessi disperdendo, in molti casi, un patrimonio di re attenzione alla città storica nella sua acce- al tema della comunità, hanno costituito i inestimabili valori e creando, nella città com- zione più ampia, nella consapevolezza che la presupposti teorico-metodologici di rilevan- patta, aree dismesse senza forma e qualità. conoscenza del passato debba rappresentare ti opere di architettura e di una pianificazio- Una generale e insondabile perdita di memo- un prerequisito, dal quale, tuttavia, le linee ne colta che, configurando in un tutt'uno la ria (Gambino, 2007), della “memoria territo- di sviluppo degli scenari futuri non scaturi- fabbrica, la città e il suo contesto territoriale, riale condivisa”(3), caratterizza le trasforma- scono in modo univoco e lineare (Gasparrini, hanno rappresentato un vero e proprio “la- zioni territoriali recenti e sostanzia le ragioni 2001). All’interno delle strategie progettuali boratorio di modernità”. alla base dell’attuale, generalizzata, domanda e nella definizione normativa si riafferma, Inoltre, a differenza di altre, più comuni, di qualità, portando a riconsiderare il ruolo infatti, il ruolo imprescindibile della dimen- company town realizzate attraverso un dei valori identitari e del radicamento del- sione progettuale nella tutela e valorizzazio- univoco rapporto città-fabbrica, il proget- le culture locali, il “senso dei luoghi, inteso ne del patrimonio storico-culturale, che pun- to urbanistico olivettiano risulta integrato come vivo rapporto con gli uomini, di memo- ti a individuare nella storia, nella memoria e all’interno della città storica, in un rapporto ria e d’uso” (Gasparrini, 2001), “la storia delle nell’identità dei luoghi, linee strategiche ed continuo con le parti di più antico impianto, pietre alla storia dell’uomo” (Gabrielli, 1993). evolutive lungo le quali prevedere un loro tanto da aver richiesto la definizione, ossi- In questo contesto, i fronti più avanzati del possibile sviluppo (Gasparrini, 2001), “ricer- mora ed evocativa, di Città storica moderna, dibattito e della sperimentazione fanno sem- cando nuove relazioni e attribuzioni di sen- in aggiunta alla Città storica antica, nel PRG pre più frequentemente ricorso a una strate- so tra e per le diverse componenti della città del 2006, che ha sancito l’organicità e la sto- gia di rigenerazione urbana che, non costi- storica e tra queste e quelle del resto della cit- ricità dei tessuti e dei capisaldi della città oli- tuendosi esclusivamente come una strategia tà esistente” (Ricci, 2017b). vettiana (Galuzzi, 2005). urbanistica, rivolta prevalentemente alla Nell’ambito di tale approccio, le esperienze Il riconoscimento del WHC conferma il va- parte fisica della città, è anche “un progetto più innovative di pianificazione e progetta- lore delle realizzazioni del Secolo breve co- di inclusione sociale e di sviluppo economi- zione, nazionali e internazionali, supportate strette, “spesso, all’interno di una differente co locale” (Oliva, Ricci, 2017). Una strategia anche dall’UE che ha promosso specifici pro- estetica, portatrice di estraneità morfologi- finalizzata a fornire “una risposta integrata getti e canali di finanziamento rivolti all’he- ca, radicalità estetica e dequalificazione ur- alle istanze di rigenerazione ambientale, ri- ritage led-development, hanno perseguito bana” (Galuzzi, 2018). Opere che hanno pro- vitalizzazione sociale, valorizzazione econo- interventi di rigenerazione urbana “guidati” fondamento segnato, e segnano tuttora, il mica e culturale della città, secondo principi dal patrimonio storico-culturale, basati prio- paesaggio urbano eporediese e l’assetto del di sostenibilità e di resilienza ai cambiamenti ritariamente sulla realizzazione di sistemi di territorio canavesano. ambientali e ai mutamenti socio-economici” spazi pubblici di qualità, inclusivi e vivibili, Tale riconoscimento, inoltre, prelude alla (Poli, Ravagnan, 2016). In questo dando prio- sui quali ricostruire il senso di comunità, le definizione del Piano di gestione, strumen- rità alla tutela e alla valorizzazione dei “beni specificità culturali e la memoria dei luoghi, to finalizzato a coniugare la conservazione comuni” identitari, intesi come concetti ope- in coerenza con gli stili di vita di una popo- dei valori storico-culturali e ambientali, rativi, attraverso cui fare avanzare ricerca e lazione multiculturale; su modalità di riuso

246 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue del patrimonio pubblico, anche attraverso Gasparrini, C. (2001), “Strategie, regole e progetti Fattori di (dis)continuità usi temporanei ed eco-compatibili, promuo- per la Città storica”, in Urbanistica, 116. vendo attività local-based e funzioni cultura- Indovina F., Fregolent L., Savino M. (2005), eds, L’e- morfotipologica nella li in grado di rivitalizzare i tessuti socio-eco- splosione della città, Editrice compositori, Bologna. ricostruzione post- nomici; sull’integrazione delle permanenze Oliva, F. (2010), Città senza cultura. Intervista catastrofe a San José de e dei segni storico-testimoniali con i siste- sull’urbanistica a Giuseppe Campos Venuti, La- Chamanga mi ecologico-ambientali, perseguendo uno terza, Bari. Riccardo Porreca *, Daniele sviluppo sostenibile dei territori. Interventi Oliva, F., Ricci, L. (2017), “Promuovere la rigenera- integrati che devono far riferimento a un zione urbana e la riqualificazione del patrimonio Rocchio** quadro complessivo di coerenze e che, met- edilizio esistente”, in Antonini E., Tucci F., eds, tendo a sistema differenti attori, competen- Architettura, Città, Territorio verso la Green Eco- ze, conoscenze e valori, siano anche in grado nomy, Edizioni Ambiente, Milano. Introduzione di attivare meccanismi di gestione e finan- Poli, I., Ravagnan, C. (2016), “Il piano urbanistico tra San José de Chamanga è un piccolo paese di ziamento non convenzionali, in un’ottica di sostenibilità e resilienza. Nuovi concetti operativi e poco più di 5000 abitanti situato al confine economia circolare e di sviluppo sostenibile, nuovi valori collettivi”, in Urbanistica, 157. tra le province1 di Esmeraldas e Manabí sulla integrato, condiviso, multiculturale e multi- Ricci, L. (2017a), “Governare la Città contempo- costa ecuadoriana. Questa zona, caratterizzata attoriale. ranea. Riforme e strumenti per la rigenerazione da un clima tropicale megatermico semiumi- urbana”, in Urbanistica, 160 (in print). do, è soggetta alle sollecitazioni dovute all’in- Note Ricci, L. (2017b), “Roma. Il PRG 2008 e il ruolo del- fluenza delle placche di Nazca e Sud America * Dipartimento di Pianificazione, Design, la Storia”, in AR, 116. per cui è costantemente a rischio di eventi ca- Tecnologia dell’Architettura, Sapienza Università Ricci, L. (2005), Diffusione insediativa, Territorio, Pae- tastrofici (Vera et. Al, 2018). L’evento sismico di Roma, [email protected] saggio. Un progetto per il governo delle trasformazio- ha dimostrato la fragilità del tessuto urbano 1. R. Van Oers, Convegno “Il paesaggio ur- ni territoriali contemporanee, Carocci, Roma. dell’Ecuador ed in particolare dell’architettu- bano storico: le strategie e le azioni della nuova Terranova, A. (1993), “Appendice”, in Gabrielli B., ra costiera spesso realizzata in autocostruzio- raccomandazione Unesco”, Facoltà di Architettu- Il recupero della città esistente, Etaslibri, Milano. ne e attraverso processi spontanei di appro- ra, Sapienza Università di Roma, 2012. priazione territoriale. L’analisi del caso studio 2. http://www.europarl.europa.eu/ cerca di indagare i processi di sviluppo urbani RegData/etudes/BRIE/2018/621876/EPRS_ della regione individuando le caratteristiche BRI(2018)621876_EN.pdf morfotipologiche in relazione ad eventi cata- 3. G. Dematteis, Convegno Ancsa “Attuali- strofici e a fenomeni di resilienza. tà del territorio storico”, Bergamo, 2010. Lo studio morfologico di una cittadina del- 4. L. Ricci, Convegno “Costruire lo Spazio la costa ecuadoriana risulta più comples- pubblico. Tra Storia, Cultura e Natura”, Diparti- so rispetto al panorama europeo dovuto mento PDTA, Sapienza Università di Roma, 2018. alla scarsissima stratificazione del tessuto urbano (la parroquia di Chamanga nasce Bibliografia solo nel 1954 secondo il Plan de Desarrol- Choay, F. (1992), Orizzonti del post-urbano, Offici- lo y Ordenamiento Territorial PDOT) e la na edizioni, Roma. documentazione storica quasi inesistente. Gabrielli, B. (1993), Il recupero della città esisten- Infatti Chamanga presenta un tessuto fram- te, Etaslibri, Milano. mentato e aperto (Levi, 1999) che a causa di Galuzzi, P. (2018), “Ivrea città industriale moderna processi di non-sedimentazione della strut- del XX secolo”, Ingenio, 02.08.2018, https://www. tura urbana, si sviluppa parallelamente al ingenio-web.it/20832-ivrea-citta-industriale-mo- sistema di relazioni tra elementi quali trac- derna-del-xx-secolo ce, strade, spazio costruito e spazio aperto Galuzzi, P. (2005), ed, Governare la transizione. Il (Levi, 1999). Inoltre le variabili sociali in- nuovo piano di Ivrea, in Urbanistica, 127. fluiscono nello sviluppo urbano disegnan- Gambino, R. (2007), Patrimonio storico e paesag- do uno scenario culturale limitato e indici gio, in Carullo S., ed, Spazi aperti nei contesti sto- preoccupanti2 che descrivono un quadro di rici, Ancsa, Bergamo. esclusione sociale3 secondo i fattori descrit- Gasparrini, C. (2011), “Nuovi sguardi sulla città ti da Subirats et al. (2005). Tuttavia lo stu- esistente”, in Toppetti F., ed, Paesaggi e città stori- dio morfotipologico di Chamanga, seppure ca. Teorie e politiche del progetto, Alinea, Perugia. parzialmente distinto dai modelli europei, Gasparrini, C. (2004), “Identità/diversità del pa- è rilevante poiché recenti studi (Allan et al, trimonio storico e sfida alla contemporaneità”, in 2010 y 2013) dimostrano la stretta relazione Critica della Razionalità Urbanistica, 15. tra resilienza e morfologia urbana.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 247 Quest’articolo nasce dallo studio urbano e ar- Nell’articolo si intende per morfologia lo stu- Territorialmente l’area urbana di Chamanga chitettonico della Universidad UTE di Quito dio delle tracce urbane e naturali (plot e lan- è isolata da una vasta zona di allevamento di nell’ambito del programma di ricostruzione dscape) e della trama e tessuto (street/block); gamberi (camaroneras) che disegna un pae- post sisma4. I prodotti cartografici e le schede per tipologia si definisce lo studio della tipo- saggio unico, ma allo stesso tempo impedisce tecniche permettono di tracciare una traietto- logia edilizia come elemento principale della lo sviluppo della continuità territoriale con ria di sviluppo (dis)continuo dell’area urbana forma urbana per tanto si studierà l’edificio limiti infrastrutturali e nella rete di servizi, e di proporre categorie di lettura nella rispo- nella sua parcella (building/lot) con le pro- dato preoccupante visto l’importanza che al- sta/reazione urbana e sociale alla catastrofe prie caratteristiche spaziali e tecnologiche. cuni studi (Carpenter, 2013) sostengono che del 2016. Il lavoro effettuato dalla Facoltà di I due ambiti si dividono in tre categorie di fattori come l’accessibilità stradale e accessi- Architettura e Urbanistica (FAU) della UTE si analisi con l’obiettivo di studiarne la con- bilità a luoghi di raccolta della comunità (o è svolto leggendo i caratteri morfologici della tinuità o discontinuità rispetto all’evento siti sicuri) siano favorevoli alla resilienza. forma urbana e del paesaggio a partire dalla sismico dell’aprile 2016. Concretamente la topografia, trama e tessuto ante-post sisma morfologia si analizza a partire della trama, Il paesaggio di Chamanga in cinque aree così come lo studio tipologico ha analizzato tessuto e paesaggio; la tipologia invece in Chamanga si caratterizza per una relazione gli elementi formali, strutturali e materici base alla forma, materiale e costruzione. L’a- di incontro/scontro del paesaggio naturale che costituiscono la forma di abitare della po- nalisi effettuata si basa sui rilievi urbani e con quello urbano ed è possibile individua- polazione locale. In entrambe le categorie di architettonici realizzati dalla FAU della UTE re, attraverso un meccanismo di definizio- analisi si è riscontrata una pratica spontanea di Quito5 che ha ricostruito una pianta urba- ne contestuale, cinque zone caratterizzanti (bottom-up) in continuità con il pre-sisma e na su base satellitare ante-sisma aggiornata il territorio. Prima però di definire le aree una strategia top-down a opera di attori go- all’aprile 2016, una successiva al terremoto, identitarie del paese della costa ecuadoriana vernativi che cambiano in modo drastico una in situ, nel dicembre del 2016, nel giugno in questione, è necessario considerare il con- memoria collettiva del fare città. 2017 e una nell’aprile del 2018. In questo cetto di immagine del paesaggio post cata- Alcune pubblicazioni (Porreca & Rocchio, periodo è in corso un nuovo rilievo urbano strofe: “La situación post-catástrofe muestra 2016, Fabietti et al., 2013, Cutini, 2013), di- per valutare la crescita dell’assembramento una condición de devastación en donde los mostrano che i protocolli top-down di pron- urbano. Inoltre la FAU ha prodotto il rilievo procesos de reconstrucción se enmarcan en to intervento post-catastrofe tendono a dare dell’intero parco costruzioni della cittadina una reflexión sobre las competencias, desde una risposta standardizzata che prescinde attraverso una restituzione architettonica e el punto de vista arquitectónico, urbano y so- dall’analisi del genius loci e populi e per tanto numerica delle informazioni di tutti gli edi- ciopolítico. Las obras construidas muestran generano distanze socio-spaziali, temporali e fici di Chamanga. sus fragilidades (…). En este escenario se pue- istituzionali che influiscono (spesso negativa- Il rilievo urbano ed architettonico è stato de considerar la imagen del paisaje en la re- mente) sul danno reale e percepito. In questo portato a termine da due gruppi di studenti construcción como un proceso en continua senso la decisione del Ministerio de la Vivien- guidato rispettivamente da docenti dell’area transformación7. da ecuadoriano (MIDUVI) di realizzare nuove di urbanistica e dai docenti dell’area di pro- Il paesaggio post catastrofe si considera divi- abitazioni lontano dal centro urbano richia- getto architettonico. Entrambi i gruppi si so in due fasi temporali: post (consecutivo) ma le esperienze di Gibellina e de L’Aquila, sono avvalsi di schede tecniche con cui sono e post-post (ulteriore), (Rocchio & Moya, esempi di ricostruzione che hanno traferito la state classificate costruzioni nuove e preesi- 2017). Questa definizione permette di porre popolazione da luoghi identitari formati dalla stenti in relazione alle parcelle presenti e ri- l’accento sui mutamenti continui, soprattut- sostanza fisica, dallo storico, dal contesto, dal portato informazioni circa l’altezza degli edi- to nei primi sei mesi, delle aree sottoposte a reale (Koolhass & Mau, 2002) in non-luoghi fici. Si è prestata attenzione anche al sistema tensioni di tipo violento (nel caso specifico, (Augé, 2009) in cui le relazioni sociali non ri- viale misurando le sezioni stradali, riportan- il terremoto del 2016). Mutamenti che ride- spettano più l’antico ordine di vicinato e pros- do il tipo di materiale del fondo stradale e lo finiscono costantemente soprattutto l’uso simità ma vengono imposti dall’assegnazione stato di manutenzione (basso, medio, alto). dello spazio semi-privato; spazio che mar- ex-machina governativa. Inoltre per ogni edificio sono state raccol- ca, in Chamanga, la divisione tra una zona te informazioni dimensionali, tra cui area, identitaria e l’altra: 1- La prima area è quella Metodología numero divani e proporzioni compositive, dei moli, che è riflesso della cultura socio- Il lavoro presentato in quest’articolo si fo- del materiale di costruzione e tecnologia co- economica del luogo ed è delimitata dall’asse calizza sullo studio della forma qui intesa struttiva oltre che dati sulla proprietà e sulle viale principale e dalla linea d’acqua. 2- La concettualmente come espressione della re- condizioni igienico-sanitarie. seconda, definita dalla medesima via e dal lazione tra gli elementi strada, parcella, spa- dislivello che si caratterizza per il terzo pae- zio costruito e spazio aperto (Levy, 1999) e Chamanga: il paesaggio tra topografia e saggio presente, definisce l’asse commerciale della più sintetica building/lot e street/block tracce urbane e di percorso panoramico ed ospita le uniche (Moudon, 1997). L’obiettivo è di verificare San José de Chamanga è la cabecera (capo- costruzioni di tre piani con esercizi commer- quali elementi “generano” la struttura iden- luogo) della parroquia (municipio) e dunque ciali consolidati. 3- La terza si riferisce al por- titaria urbana e quali di questi subiscono rile- sede del Gobierno Autonomo Descentrali- to di pesca artigianale. 4- La quarta è territo- vanti variazioni dopo un evento catastrofico. zado (GAD) che amministra l’intera zona6. rialmente opposta alla prima e si caratterizza

248 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue per la sua relazione con le “camaroneras” e esame sono discreti e che le relazioni tra gli però non è possibile determinare una misura per il potenziale agricolo. 5- L’ultima zona elementi sono contingenti (Gautier &Gil- esatta. Ciò perché le condizioni climatiche e individuata, in realtà è la prima che si incon- liland, 2005). Questo scenario indefinito la conseguente conformazione spontanea di tra nell’arrivare a Chamanga dall’unica via nasce dalla relazione discontinua tra spazio vegetazione, terzo paesaggio, determinano di accesso carrabile, è prettamente urbana ad costruito/spazio non costruito, così come tra una variazione non facilmente ponderabile espansione futura e si sviluppa lungo l’asse le parcelle (non definite o non delimitate fi- della sezione stradale, aumentando il fatto- viale principale che diviene successivamen- sicamente) e le strade. re di insalubrità e riducendo l’equilibrio tra te il sistema distributivo della zona 1 e 2. Tuttavia, se si legge il territorio a partire dagli spazio antropico e naturale. Le tracce quindi La topografia gioca un ruolo essenziale affetti (Aubán, 2017) e dalle attività umane risultano emblematiche di un “fare urbano” nell’individuazione delle aree menziona- (Gehl, 2014), e cioè le tracce fisiche e sociali, necessario e immediato da parte della popo- te. Chamanga nasce sull’estuario del fiume si potrebbe riconoscere nella forma urbana lazione. In questo modo i flussi di percorso e Cojimies e presenta nelle zone 1, 3 e 4 una di Chamanga un’entità dinamica, instabile e sociali si identificano in uno stesso elemento topografia pressoché piana; la zona 5 al con- complessa (Aubán, 2017). Con questa chiave fisico. Il “fare” immediato, per sopravvivenza trario si sviluppa su un livello superiore al li- di lettura è immediato riconoscere il sistema principalmente economica, porta a definire il vello del mare ed è considerata sicura in caso distributivo della zona 2 (che è allo stesso tem- continuum temporale come processo perma- di eventi straordinari. La zona 2 è in parte po “bordo” di divisione con la zona 1 e prolun- nente di autorigenerazione, così che la traccia soprelevata rispetto al livello del fiume e, ol- gamento dell’asse viale principale della zona leggibile della memoria del luogo è la peren- tre ad essere un’area urbana, presenta un alto 5) come traccia di percorso identitario. Una ri- ne riproduzione di se stessa. In un sistema di potenziale paesaggistico per la vista privile- flessione comparativa porta ad affermare che scarsa cultura tecnica, principalmente legato giata sulla zona 1, quella dei moli di legno, l’infrastruttura viale (per quanto il sistema di alla costruzione degli elementi architettoni- emblema identitario del luogo. connessioni possa essere debole) è essa stessa ci, questo continuo riprodursi è un problema Ognuna di queste aree, strettamente rela- traccia. I tre assi longitudinali e gli approssi- nella gestione del rischio ed apre ad un campo zionate tra di loro, ha subito con il terremo- mativamente quindici trasversali presentano di discussione su come conservare la traccia to un’accentuazione delle problematiche sezioni stradali definite secondo una gerarchia identitaria, sia essa fisica o di memoria, supe- esistenti da sempre nel territorio (costru- catalogabile in principali e secondarie, in cui rando i limiti della non progettualità. zioni fatiscenti, mancanza d’infrastrutture primarie e secondarie, etc.) e si trova in un processo di definizione spaziale cui si faceva riferimento in precedenza nel concetto d’im- magine del paesaggio del post catastrofe.

“Tracce urbane”: trama e tessuto In un assembramento urbano sviluppatosi in maniera “spontanea”8, risulta poco effi- cace parlare di trama o tessuto, in quanto la conformazione urbana è definita sulla base di uno scarso conoscimento tecnico e della necessità produttiva (moli abitati) piuttosto che sulla relazione strutturata tra gli elemen- ti che costituiscono la forma urbana (Levy, 1999). È per questa ragione che la morfolo- gia urbana di Chamanga si caratterizza, non solo per l’analisi formale, ma include preva- lentemente l’interpretazione di tali analisi, per esempio la rivelazione delle intenzioni, la memoria e il significato (Sheer, 2015), in altre parole per “tracce” fisiche e sociali. Tut- tavia se volessimo studiare e comprendere il tessuto urbano (urban fabric) in termini di forma urbana e cioè come sistema di ele- menti - così come categorizzati da Levy, stra- de, parcelle, spazio costruito e spazio aperto - governati da una serie di relazioni interne (Gautier &Gilliland, 2005), dovremmo de- finitivamente concludere che gli oggetti in Figure 1– In alto foto Satellitare si San José de Chamanga Fonte: Google Maps. In basso foto post sisma. Fonte: Daniele Rocchio.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 249 Costruzioni distruzioni e permanenze conversazione tra vicini. Inoltre l’uso del suo- pre-catastrofe. La qualità delle nuove strut- Costruzioni lo è tendenzialmente residenziale o misto con ture, realizzate mescolando cemento con Nel caso di Chamanga la costruzione avviene commercio. In ogni caso i locali a piano terra acqua di mare, presenta la stessa pericolosità soprattutto in base al materiale reperibile in (sia nelle costruzioni a più piani che in quelle di quelle appena crollate. Permane un atteg- situ. Le categorie riscontrate durante le ope- a un piano solo) vengono utilizzati per diffe- giamento di continuità rispetto alla prassi razioni di rilievo sono risultate essere: caña renti attività tra cui quelle commerciali im- della costruzione che si basa su un sistema guadua, legno, cemento, mattoni-blocchi, provvisate o consolidate. Infine le costruzioni di usanze empiriche che non trovano, nel zinco (lamiera) e per questioni analitiche vengono catalogate rispetto alla presenza di breve periodo di vita di Chamanga, una base sono state catalogate in base alla struttura balconi, sbalzi volumetrici o facciate lineari. solida di tradizione costruttiva sperimenta- portante, tamponatura/muratura, tetto. I A questo si aggiunge la presenza di coperture ta. Alcuni elementi architettonici perman- materiali qui descritti rappresentano una a falda o piane. gono a memoria dell’identità locale: la parte semplificazione di un processo di costruzio- del molo costruito in legno è il segno di una ne che non è predeterminato. Infatti la scelta Distruzioni Chamanga debole che tuttavia resiste e guar- del materiale affonda le radici in questioni Il sisma ha fa emergere i limiti strutturali del- da al futuro della sua comunità; al contrario economiche e sociali. A Chamanga il legno, le costruzioni in cemento armato. Sebbene la parte in cemento armato è già archeologia nonostante le affermazioni di nobiltà di mol- nessuna vittima si sia registrata nel paese co- urbana ed in tal senso permane la contraddi- ti architetti di fama internazionale come stiero, le strutture in cemento armato sono an- zione di un materiale inadatto che tuttavia Shigeru-Ban e Simón Velez o locali come date completamente distrutte o rese inagibili. rimane saldo nello scenario della ricostru- Natura Futura Arquitectura e Jorge Morán, e Al contrario degli edifici in legno che hanno zione spontanea. la sua adattabilità ad un terreno instabile e resistito alle sollecitazioni. Nonostante tutta predisposto a processi di liquefazione (PDOT, Chamanga sia costruita in modo spontaneo e Fattori di (dis)continuità 2016), è ancora considerato il materiale dei autonomo, le strutture leggere hanno riposto Dalle analisi urbane dell’ambito morfologico poveri, diversamente da coloro che riescono in modo relativamente migliore rispetto alle emerge la tendenza, soprattutto bottom-up, a costruire in cemento armato. La muratura altre più pesanti. Il cedimento delle costruzio- a rispettare la struttura urbana, soprattutto della tamponatura è in blocchi di cemento o ni e il successivo intervento del MIDUVI che quella delle tracce fisico-sociali, anche dopo di argilla auto-costruiti, mentre il tetto è re- realizza nuovi quartieri nella zona 5 lontano un evento catastrofico che mette a nudo le alizzato in lamiera ondulata che genera pre- dalla costa, propone un modo di abitare to- debolezze di un terreno poco compatto e vedibili problemi di microclima in luogo di talmente distinto dal momento che sparisce resistente che ha dato luogo a fenomeni di un più semplice tetto in legno. La scelta della la differenza di forma, materiale e costruzio- liquefazione. È altresì chiaro l’atteggiamen- lamiera è dovuta al basso costo, la reperibili- ne per lasciare spazio a un modulo abitativo to top-down del MIDUVI che modifica la tà del materiale ed in fine perché rappresenta ripetitivo e standardizzato; inoltre la perso- forma urbana nelle zone periferiche con in- un elemento tipico dell’immagine architet- nalizzazione della casa, tratto tipico dell’au- terventi urbanizzanti caratterizzati da trama tonica locale oltre che una prassi consolidata tocostruzione latinoamericana, si perde nella e tessuto predeterminati che non emergono della manovalanza locale. uniformità del trattamento in facciata. Que- da un modus habitandi, ma che –al contra- I materiali generano scelte di tecnologie co- ste realizzazioni top-down che impongono rio- vengono imposti alla cittadinanza. Dal struttive prevedibili, dove il cemento armato uno stile di vita differente da quello pre-sisma, punto di vista paesaggistico rimane costante anticipa la struttura a telaio con tamponatu- obbligano la società ad uno stile di relazioni la scarsa consapevolezza della componen- ra in blocchi o mattoni, e dove si sceglie di distinto cui è difficile abituarsi soprattutto te vegetazionale, la cui presenza nel nucleo applicare la stessa logica agli altri materiali perché non scelto. Perciò la vita sociale fatta, urbano non viene sfruttata con intelligenza che per propria natura prevedono un altro come dice Aubán, di affetti, è perciò una rete strategica (produzione di ombra, barriera sistema costruttivo. di equilibri fragili suscettibili di essere dissolti visiva); dal punto di vista architettonico re- Inoltre l’analisi formale, realizzata per ele- in qualsiasi momento (2017). La ricostruzio- siste la tendenza bottom-up (soprattutto in menti compositivi, è utile per capire le ca- ne di un habitat a volte può corrispondere a autocostruzione) ad una forma che presen- ratteristiche dell’abitare rispetto all’habitat distruzione dell’abitare se non si considerano ti uno spazio semi-privato (veranda), una scelto. La posizione rispetto al lotto è cata- l’identità del luogo e il modus vivendi della superficie della costruzione limitata e, ten- logata in: angolare, in testa, intermedio lato popolazione. denzialmente, uno standard molto basso di lungo, intermedio lato corto, a isolato9, inter- servici basici (acqua, elettricità, fognature); no. Altro dettaglio importante è la posizione Permanenze le costruzioni ante e post-sisma presentano dell’edificio sulla linea di fabbrica o piuttosto Il crollo delle abitazioni ha visto una pron- lo stesso problema di sovrappopolamento arretrato. In quest’ultimo caso, tipico delle co- ta risposta dei cittadini che all’indomani dell’abitazione e le stesse caratteristiche di struzioni in legno, lo spazio di arretramento della catastrofe hanno iniziato nuovamente diposizione e di attacco a terra; dal punto di viene occupato da una veranda improvvisata la pratica di ricostruzione. La scarsa cultura vista del materiale e della tecnica costruttiva con montanti di legno e un tetto in lamiera tecnica ha influito sulla decisione, senza ri- si predilige la costruzione in cemento arma- che permette la creazione di uno spazio semi- flessione qualitativa, di ripresentare le stesse to come espressione di benessere. La costru- privato necessario per l’abitudine locale della dinamiche costruttive e convinzioni sociali zione in legno d’altro canto, continua a esse-

250 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue re utilizzata nelle zone 1 e 3 con le medesime Notes Case Scheer, B. “The epistemology of urban caratteristiche formali e bassi standard di * Observatorio Urbano y del Paisaje - Facoltà di morphology”, Urban Morphology, 19(2), (pp.1-13) confort del pre-sisma. Inoltre un altro fattore Architettura e Urbanistica, Università UTE di Carpenter (2013) “Disaster resilience and the so- di continuità è la mancanza di programma- Quito, [email protected] ** Observa- cial fabric of space”, International Space Syntax zione e pianificazione dello sviluppo territo- torio Urbano y del Paisaje - Facoltà di Architettura Symposium. riale che, nonostante il PDOT pubblicato nel e Urbanistica, Università UTE di Quito, daniele. Cutini (2013) “The city, when it trembles: 2016, continua a caratterizzare gli interventi [email protected] e Universitat Politécnica de Earthquake destructions, post-earthquake recon- puntuali e senza una visione chiara del futu- Valéncia, Valencia, España structions and grid configuration”, International ro della cittadina. 1 Da un punto di vista spaziale le province ecua- Space Syntax Symposium. Le urbanizzazioni ad opera del MIDUVI al doriane sono l’equivalente delle regioni italiane. Fabbietti, Giannini, Sepe (2013), “La ricostruzione contrario, si presentano come carattere di di- 2 Nel 2010 il tasso di analfabetismo era di 14,94% dopo una catastrofe: da spazio in attesa a spazio scontinuità per materiale (lamiera) struttura della popolazione totale, e solo il 46.23% frequen- pubblico”, INU Edizioni 5, 2013. urbana (trama ortogonale, tessuto compatto, tava una scuola o istituto superiori. Fantin, M., Sbetti, F. (2012) Campos Venuti. Am- densità controllata) e distanza dal manglar 3 Nel documento PDOT di Chamanga si legge “A ministrare l'Urbanistica oggi, Inu Edizioni, Rome che, nonostante sia solo di 2 km nella parte partire dall’analisi dei componenti si può deter- Gautier, P, Gilliland, J. (2005), “Mapping urban più lontana, viene percepita come grande e minare che San José de Chamanga ha una fragilità morphology: a classification scheme for interpre- segregante tanto che la popolazione parla di alta, a causa dell’assenza di una adeguata fornitu- ting contribuition to the study of urban form”, Ur- Chamanga alta e Chamanga bassa. Dunque ra di servizi di base e le attività economiche sono ban Morphology 10(1), (pp. 41-50) come risposta all’evento catastrofico si è svi- principalmente del settore primario” (traduzione Gehl, J. (2014), “Ciudades para la gente”, Infinito, luppata una duplice strategie di risposta top- dell’autore dal testo originale, pag. 42) Buenos Aires. down (discontinuità) e bottom-up (continui- 4 Il progetto dal nome “Propuesta de una recon- Gobierno Autonomo Descentralizado de San Josè tà), con pratiche di ricostruzione spontanea strucción integral: Arquitectura en movimiento de Chamanga (2016), “Plan de Ordenamiento Ter- che resiste alla standardizzazione governa- en la cabecera de San José de Chamanga” è attivo ritorial de San José de Chamanga”. tiva evidenziando limiti dell’habitat e rischi dal 2017 sino al settembre 2019. Koolhas, R. Mau, B (2005), “Junkspace”, Quodlibet, per l’abitar. 5 La FAU-UTE dal 2016 svolge un progetto di “vin- Macerata. culaciòn con la sociedad” (vincolo con la società), Levy, A. (1999), “Urban morphology and the problem Conclusioni che prevede la consegna alla società di Chamanga of the modern urban fabric: some questions of rese- Il caso studio di José de Chamanga dimostra di un progetto urbano di ricostruzione post-cata- arch”, Urban Morphology 3(2), (pp. 79-85). come sia necessario uno studio multi e trans- strofe. Il progetto si concluderà nel 2019. Moudon, A.V. “Urban morphology as an emerging inter- scalare e allo stesso tempo multidisciplinare. 6 La parroquia San José de Chamanga ha un’esten- disciplinary field”, Urban Morphology 1, (pp. 3-10). L’avvicinamento territoriale alla cittadina fa sione territoriale di 147,09 kmq, che rappresenta Porreca, R., Rocchio, D. (2016) “Distancias socio- emergere con forza una questione che non è l’11,83% dell’area totale del cantone Muisne che espaciales en la recostrucciòn posdesastre”, Eìdos 9 più solo urbana, ma si interseca con la scala è di 1243,28 kmq e il 0,92% della giurisdizione (pp.16-25) provinciale e regionale e, con uno sguardo della provincia di Esmeraldas che è di 15.954,70 Rocchio, D. e Moya, R (2017). “Del objeto al proce- critico alla costa ecuadoriana, anche territo- kmq(PDOT de San José de Chamanga, 2016-2025). so: el paisaje de la reconstrucción post-catástrofe”. riale. 7 Rocchio, D. e Moya, R (2017). “Del objeto al pro- Eídos, 10. ceso: el paisaje de la reconstrucción post-catástro- Rossi, A. (2009), "Rigenerazione urbana e sosteni- fe”. Eídos, n.10. bilità", Urbanistica, 141 (pp.1-5) 8 Si considera pertinente definire un sistema Vera San Martín, T., Rodriguez Rosado, G., Arreaga spontaneo piuttosto che informale Vargas, P., Gutierrez, L. (2018), “Population and bu- 9 Che occupa tutto l’isolato o parcella. ilding vulnerability assessment by possible worst- case tsunami scenarios in Salinas, Ecuador”, Natu- References ral Hazards 93(1), (pp. 275-297). Allan, P., Bryant, M., Wirsching, C., Garcia, D., Subirats i Humet, J., Goma Carmona, R., y Brugue Teresa Rodriguez, M., (2013) “The Influence of Torruella J., (2005) “ Analisis de los fac- Urban Morphology on the Resilience of Cities Fol- tores de exclusion social”, FundacionBBVA.Plaz lowing an Earthquake”, Journal of Urban Design adeSanNicolas,4.48005Bilbao, Institut d’Estudis 8(2), (pp. 242-262) Autonomics, Generalitat de Catalunya. Allan, P., Bryant, M., (2010) “The Critical Role of Open Space in Earthquake Recovery: A Case Stu- dy”, 2010 NZSEE Conference, Paper n.34. Aubán, M. (2017) , “La dignidad de los margenes. Aproximaciones afectivas a la ciudad informal”, Revista INVI, 32(91), (pp. 67-99) Augè, M. (2009), “Non luoghi”, Eleuthera.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 251 Challenges and lity" and "face" are inseparable.” Furtherly, he traditional building experts, represented by proposed his principle for restoring "restore Luo Zhewen. The document mentions that Conservation Approaches the old as old situation" which means “to keep “the original condition (here it intends to re- in Historic Town in China the weather-beaten external appearance”4. fer to the building’s glorious period)” should Ling Qin * ("restore the old as old situation, to prolong be the healthy statement of the cultural relics, life, not rejuvenate.5") (Liang Sicheng, 1964) not the state of being destroyed, distorted and The proposition of "restore the old as old si- worn out (which usually means the current Inhancement and Conservation1 of Histo- tuation" aimed to oppose the restoration of condition). The decay is not the original state, ric Town2 is a combined research which in- old building as new one. It stresses on the it is the current condition. The current situa- clueds, preservation of monuments, coordi- picturesque qualities of ancient architecture, tion does not mean the original state. “Not nation of enviroment elements, control of the weather-beaten external appearance. changing the original condition” does not the building features and height etc. Scien- This phenomenon, “restoration of old buil- mean not changing the current condition. For tific Basis for “Guideline of Historic Quar- dings as new” has a deep traditional cultural the cultural relics that have changed the ori- ters” related to “conseration theory”, which reason. Because China has the tradition of ginal condition, it is necessary to restore the inclueds, understanding of “authenticity”, “reconstruction”. original condition as soon as it is possible to “conservation approaches” in specific cul- do restoration work”. (Luo Zhewen, 2005) tural context, etc… , as well as theories and Restore the old as the original situation The declaration has a strong intention of approaches on new interventions / new de- In 1932, Liu Dunzhen, who is Liang’s pupil, stylish reconstruction. The restoration of signs in historic area, taking account of the proposed “… to compile the conservation "Hu Xueyan House" is the most famous case. new buildings as “setting” or “environmen- plan in detail, the most important principle It was restored to the “original state” of Qing tal elements”. is not losing the original condition.” (Liu dynasty, 1862~1874, in accordance with the Dunzhen, 1932) From here, many scholars "original style, original structure, original Debates about Basic Principal on con- use the term “original condition”. But what is construction technology, and original mate- servation approaches so-called “original condition”, there are two rials." The reference for restoration are some From a pure, narrow sense of conservation different understandings, lead to two diffe- existing buildings, archaeological ruins, old to a broad sense of protection which contain rent intervention way. photographs, etc. But still the work contains certain kind of renewal, “conservation ap- On one aspect, Wang Jinghui (1940~2013, certain degree of imagination. However, Luo proaches” varies depending on the various Qing hua school) hold the idea that the “ori- Zhenwen thought the restoration of Hu Hou- current condition and the building’s historic ginal condition” contains both the initial se is already a “scientific restoration”, and it value. Different protagonists hold different condition and the current conditions. Lv retains part of current buildings and was par- opinions about basic principal related to “au- Zhou (born in 1959, Qinghua) inherits the tially rebuilt. he supports it also because wi- thenticity”, which lead to respective conser- idea that authenticity is not limited to the thout reconstruction, the heritage site would vation approaches. Holding different princi- initial materials and craft, but all alterna- disappear. (Gao Nianhua, 2002) pals would lead to practicing with different tions and additions of all the times. There- Undoubtedly, for other scholars such as Lv conservation approaches. fore, it is not equal to the initial constructed Zhou, this means violating the principle of situation and not as simple as “original ma- authenticity (Lv Zhou, 2016). He thinks that Restore the old as the old terials, craft and so on” (Lv Zhou, 2016). In if the reconstructed Hu House can also be Liang Sicheng3 (1901~1972) who is the pio- 2005, He leaded the compilation of " China regarded as cultural relics. Then, taking the neer and founder of Architecture Discipline, Principles for the Conservation of Heritage", “original materials”, the “original style” bu- stated his opinion of restoration, as “resto- which stipulates that the original site should ildings assembled with the "original crafts" ring the old as old situation”. In 1934, He be protected, with minimizing interven- could also become the “cultural relics”? this made detailed investigation of “Zhao-zhou tions, regular daily maintenance. opinion is obviously not correct. Bridge” in Hebei Province. (Liang Sicheng, On the other aspect, other scholars hold the Guo Daihuan, Zhang Jinqiu, Luo Zhenwen, 1982)In 1956, the restoration project fini- idea that the original situation means the they all practice using traditional style, but shed, with all internal structure and external “initial situation” or “situation of glorious Guo explained her idea in Leifeng pagoda appearance “brand new”, “reinstating the period”. Thus, rebuilding would have its ra- case, where she rebuilt the pagoda with new original condition of Sui dynasty (581~619, tionality. materials: “The new pagoda uses modern ma- when the bridge was first constructed)” (Guo terials, techniques and features that distin- Ruiheng, 1957).Therefore, Liang wrote that Restore the old as the new / Rebuilding guish it from ancient buildings to avoid con- the project “is a great pity.” “The traces left In Qinghua school, there is other Linag’s pupil, veying false and ambiguous information and by the seven thousand years have given this Luo Zhewen6, hold the idea that “the original confusing the authenticity of history.” What bridge a "face" that fits its age, expressing its condition” should be the healthy statement of she tries to explain is that, she did not mean to unique "character" and "personality". As an the cultural relics. In 2005, The Qufu Decla- imitating, to confuse people’s cognition about ancient building, its historical and artistic ration (2005) which focuses on maintenance whether the pagoda is built in modern time or value and this kind of "character", "persona- practice was published by a group of Chinese traditional time. Instead, the materials show

252 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue clearly that, this is a new pagoda. What’s more, another reason for this kind of new reconstruction she stresses is that,it would “demonstrating the meaning of pago- da ruins, the natural and cultural landscape of the West Lake”, and reappearing the “one of the ten scenic spots in the West Lake”: “Lei- feng sun-set scenery”. (Guo Daihuan, 2003) From the view of Reintegrating the Cultural Landscape, the new design with traditional Figure 1– collage of Modern Wall and Old Baroque Wall in Haikou, China.8 style still sounds reasonable. But another the value of historic accumulation; 2- resto- Zhu Guangya’s (born in 1942, SEU) position group of scholars, totally abandoned the ring the old as brand-new appearance which is that, it depends on the “value assessment”. stylish reconstruction, but try to find a me- is more a traditional method for restoration. Without giving a general answer, he stressed thod from a deeper study of domestic tradi- Then, he proposed his idea of “restoration that, heritage should be assessed from various tion, represented by Tongji school. the old as original concep” which means perspectives, both physical perspectives and “reinterpretation of history”, which means spiritual perspective. (Ruan Yisan, 2016) Collage of the old and the new the understanding of history from the con- For the Culturally and Historically famous temporary time’s perspective. He explained Comprehensive methods of conserva- cities/ towns /villages, due to the complexity this in restoration case of “Leifeng pagoda”. tion approaches in historic area of their own historical tracks and the con- (Feng Jizhong, 2010) For historic town, where exists large amount stant development and changes, it is difficult Chang Qing, inheriting from Feng, holds of historic building of various conditions. to have the original state of a certain time. For the position of “restoration the old as origi- Therefore, conservation would adopt a com- example, the “Beijing Central Axis” has both nal concept, Recreation with the Old, as the prehensive method. The “Requirements the remains of the Yuan Dynasty(1271~1368) New”, the first part is what he inherits from for the Historically and Culturally Famous and the remains of the Ming (1368~1644) and Feng, the latter part “Recreation with the Old, Town Conservation Planning”9 defined Five Qing Dynasties (1616~1912). There are also as the New” is what he proposed himself. He Conservation Measures in the document: modern important monuments that have developed Feng’s theory during practice. He “Preserve”, “Restoration”, “Renovation”, “Re- witnessed the history. They are not comple- holds the opinion that “conservation” as a tain”, “Regeneration or Retrofit”. ted overnight, and there is no such historical comprehensive approach includes pure “pre- Based on this classified measure, Dong time point as the "original time". servation of built heritage”, as well as many Wei, professor in Southeast University in Instead of one-sided emphasis on one aspect, new “additional building”, “reconstruction”, China, extended this classification, and and then to give a simple answer to restora- “regeneration”, etc. Furtherly, He wrote that, extended this method also to protect of tion approach. A group of scholars try to inte- to realize the new and old collages and “to Re- structure and fabric of historic built envi- grate all aspects together. They stress on the creation with the Old, as the New”, it is neces- ronment. He calls this “gradient conserva- significance of both the new intervention sary to deeply study the “archetypal image” of tion measures”: and old building remnant, proposed their the “old” and its transformation possibilities. “Conservation in strict sense” ideas about new intervention respectively. The representative case is in Hai Kou, China, 1- “Preservation” 2-“Conservation” 3- “Resto- The supporters of this idea are Feng Jizhong7 where he shows the collage of old Baroque ration” are targeted to some cultural relics (1915~2009), Chang Qing, etc. Feng Jizhong wall and the modern walls with historic pro- and historic buildings. In the single buil- summarize existing ideas at his time as: 1- re- totype. (Chang Qing, 2018) ding level, these words means keeping the storing the old as the old appearance which Whether to restoration the old as new, or as original materials, structure, etc, and in the is proposed by Liang Sicheng, focusing on the old? Scholars from SEU, represented by district plan level, it means keeping original

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 253 fabric and texture. ilding authenticity” and “building vitality”. 益寿,不要返老还.” “General Conservation for re-usage”. With proper new intervention, the historic 6 Luo Zhewen (1924~2012), student of Liang Si- 4-“Renovation” is targeted to a large number buildings would exist for longer time and cheng. Leader of the Ancient Building Expert Group of Buildings with traditional feature. In the produce more economic value and cultural of the State Administration of Cultural Heritage single building level, it means Keeping ori- influence. 7 . Feng Jizhong (1915~2009), Professors, archi- ginal pattern, and making Comprehensive tects and architectural educators. In 1936, Feng functional maintenance and necessary fun- Assessment Research of Historic Town Jizhong went to Vienna University of Technology ctional improvement to meet modern life Since “conservation” is a “comprehensive in Austria to study architecture. He graduated in style, 5-“Rehabilitation”, is similar to Measu- approach” which includes gradient methods, 1941 and since 1949, he taught at Tongji Universi- re 4, and moreover, it also allows to add new making evaluation of existing buildings for ty. He is the founder of the School of Architecture function and necessary facilities. choosing different conservation measures, and Urban Planning of Tongji University and the “Conservation which focuses on envi- would be the first step. founder of China's urban planning major. ronment and landscape” However, the evaluation means huge 8 Source: Chang Qing. On Inheritance of 6- “Regeneration” means that Retrofit the amount of investigation work, which needs Built Heritage in Modern Architectural Con- inharmony part of historic district, to form in-deep on-site investigation. The conserva- text——Theory and Practice Based on Prototypal an integrated historic atmosphere. 7- “Rede- tion plan should be compiled completely Analysis[J]. Bulletin of Chinese Academy of Scien- velopment/Renewal” means Creating new within one year after the town was officially ces, 2017, 32(7): 667-680 buildings in historic environment, to enhan- listed as “China Historically and Cultural- 9 . Compilation and Requirements of Historically ce the time sense of historic environment. ly Famous Town”, the “conservation plan” and Culturally Famous City, Towns and Villages (Dong Wei, 2015) should been given enough research and in- Conservation Plan, issued by Ministry of Housing vestigation time, rather than simplifying the and Urban-Rural Development of People's Rupu- Challenges of Conservation for Historic processing of the on-site study, giving a sim- blica of Chinaand National Cultural Heritage Ad- Famous Town plified plan. ministrationin 2012/11/16. Reflection of Domestic Conservation Tradition In conclusion, the balance between preser- Even the principles of conservation such as ving of historic buildings and new interven- References “authenticity” have already been discussed tion, the various conservation approaches Liang Sicheng. Collection Journals of Society for for long time. Under specific cultural con- under different cultural context, should root the Study of Chinese Architecture. vol5, (1). text, it still needs to be redefined. Especially deep in the soil of cultural context, and rese- Central Antiquities Commission, Discussion Re- in East culture, there are conservation tradi- arch for site, in order to propose comprehen- cords of the Central Antiquities Committee, 1935, tions which is ignored by domestic scholars. sive methods. p52-53 The strong cultural tradition could explain Guo Ruiheng, "Feature of Design and Restoration why even thought material authenticity, as a Notes Project of Big Stone Bridge in Zhao-zhou", Hi- concept, has already been accepted in China, * Architecture, Built Environment, Construction ghway, vol,8, 1957. but still there is a strong intention of stylish Engineering, Politecnico di Milano, ling.qin@po- Liang Sicheng. Talking about Reconstruction and reconstruction and even leads to the birth of limi.it Maintenance of Cultural Relics. Cultural Relics. a declaration (Qufu Declaration,2015), sup- 1 “Conservation” refers to a general “protection”, (ISSN:0511-4772). 1964(vol.7) ported by a group of experts of domestic hi- or “conservation” in a broad sense, which includes Liang Sicheng, The Examination of the Guanyin storic architecture. not only “preservation”, but also “restoration” and Pavilion in the Du-le Temple of Ji Count. Collec- To make comprehensive reflection of dome- the intervention of new buildings and materials tion Works of Liang Sicheng (I), Beijing: China stic conservation tradition and find its phi- such as the application of “refurbishment”, “reno- Architecture & Building Press.1984,107. losophy basis, then based on this, merge it vation”, and even partial “reconstruction”. Liu Dunxi. Preservation of Ancient Buildings to conservation approach and propose new 2 “Historic Area” means an area which contains in Japan. Social Journal of China Construction “conservation principal”, or add new dimen- monuments and has historic meanings. (or Histo- Science (Vol. 3, No. 2), 1932. sion for the understanding of “authenticity” ric Quarters / District.) Lu Zhou. Development and Evolution of Chinese could be useful to enrich the conservation 3 Liang Sicheng (1901~1972). In 1923, he gra- Cultural Relics Protection Principles. Research of approaches, and reach the real “cultural con- duated from Tsinghua University. In 1924, Liang Heritage and Protection, 2016, 1(3): 1-8. servation”. Sicheng studied architecture at the University Luo Zhewen, etc. Consensus on the Theory and Besides, since Chinese conservation tradi- of Pennsylvania. In 1927, he obtained a master's Practice of the Protection and Maintenance of tion has a rebuilding intention. If it really degree in architecture. In 1928, He returned to Ancient Chinese Cultural Relics and Ancient Bu- sets no limits for new intervention should be China and established the major of Architecture ildings - Qufu Declaration. Technology of Ancient studied. Because, the degree of new interven- in China. He made systematic investigation, and architecture and Garden,2005(4). tion has not only related with the buildings’ study of Chinese architecture History, is the pio- Gao Nianhua. Study on Reconstruction of Hu authenticity, but also link to the buildings’ neer and founder of this discipline. Xueyan’s Mansion. Cultural Relics Press, 2002. future development. The degree the new in- 4 The original Chinese text is整旧如旧 Lu Zhou. Development and Evolution of Chinese tervention is a result of balance between “bu- 5 The original Chinese text is “整旧如旧,要延年 Cultural Relics Protection Principles. Research of

254 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Heritage and Protection, 2016, 1(3): 1-8. Prospettive di resilienza Negli ultimi venti anni, il paradigma della Guo Daihuan and Li Huadong: "Xinhu Leifeng complessità ha stimolato, in questo quadro, New Tower", Journal of Architecture, No.9, 2003. per la città e i territori nuove linee di ricerca connesse ad una lettura Feng Jizhong. Join the Past, Become the New: Plan- contemporanei. Il ruolo dinamica dei sistemi urbani, da interpretare ning of the Square Pagoda Garden. Oriental Press, delle reti verdi e blu nelle come sistemi complessi, non lineari, in evo- 2010. Page:169. strategie di rigenerazione luzione costante per l’azione di fattori esoge- Chang Qing. The Future of The Past: Critical Re- ni ed endogeni (Galderisi, 2013) ambientali e Chiara Ravagnan* view on Practice of Building Heritage Issues. Ar- socio-economici: rischi a lungo termine am- chitecture Journal 2018 Issue 4 bientali come il riscaldamento globale e l’in- Ruan Yisan, Li Hongyan. The Question of Authen- quinamento atmosferico, o sociali come la di- ticity: What is Real Urban Heritage Protection. 1. La resilienza come prospettiva di pia- soccupazione; shock acuti ambientali come Shanghai: Tongji Press.2016. nificazione per uscire dalla crisi. Dinami- le alluvioni e/o i terremoti o socio-economici Dong Wei. Gradient methods of historical envi- cità, adattamento e gestione del rischio come gli attacchi terroristici. ronmental protection and governance. Zhang In questa fase di crisi che mina trasversal- La resilienza fa riferimento alla capacità di re- Song, Editor. Contemporary Chinese Historic Pre- mente la sostenibilità della città e dei terri- agire o rigenerarsi da uno shock. Sviluppare servation and Urban Conservation Reader. China tori contemporanei, la ricerca in Urbanisti- la resilienza e/o le capacità di reazione contri- Architecture & Building Press, 2015. page,180. ca pone lo sguardo verso nuove prospettive buisce quindi a ridurre il rischio di catastrofi Chang Qing. On Inheritance of Built Heritage in per la definizione di riferimenti teorici e (UNISDR, 2018). In particolare l’accezione Modern Architectural Context——Theory and operativi finalizzati alla messa in campo di ecosistemica, basata sui concetti di persisten- Practice Based on Prototypal Analysis. Bulletin of strategie integrate e multiscalari di rigene- za, cambiamento, adattabilità e variabilità, Chinese Academy of Sciences, 2017, 32(7): 667-680 razione urbana e territoriale (Gasparrini, non implica il ripristino ad uno stato inizia- 2016; Oliva & Ricci, 2017); riferimenti che le (a differenza di quella ingegneristica), ma esprimono i profondi ripensamenti in cor- il ripristino della funzionalità attraverso il so sugli obiettivi e sulle metodologie della mutamento e l’adattamento che porta ad un pianificazione contemporanea, evidenzian- diverso equilibrio rispetto alla fase preceden- do la maturata consapevolezza dei repenti- te allo shock. Un approccio utile alla com- ni cambiamenti del contesto ambientale e prensione del carattere dinamico dei sistemi socio-economico e la condivisa evoluzione urbani è infatti “quello ecologico che guar- culturale e istituzionale, verso il necessario da al sistema città come ad un organismo in superamento di rigidi confini disciplinari e continua trasformazione che si organizza in amministrativi che si scontrano con gli am- conseguenza di eventi stressanti naturali o biti reali di riferimento delle problematiche socio-economici” (Acierno, 2015). territoriali e dei cicli naturali e con la com- In una prospettiva di resilienza per la pianifi- plessità delle reciproche relazioni. cazione, lo stato di crisi o di rischio va quindi In particolare, al fine di mettere a fuoco le inteso come opportunità per prefigurare nuo- relazioni che legano i processi di trasfor- vi assetti sostenibili, nell’ambito di un equi- mazione del territorio ai cambiamenti librio dinamico che maggiormente si adatti climatici e agli squilibri socio-economici, alla instabilità dei processi e che assuma il e di individuare soluzioni progettuali effi- cambiamento come orizzonte di riferimen- caci per uscire dallo stato di crisi, nel solco to attraverso cicli di adattamento, superan- della tradizione disciplinare degli approc- do una logica prevalentemente vincolistica ci sistemici alla lettura e all’interpretazio- e difensiva, a favore di strategie progettuali ne della città e dei territori contemporanei proattive e flessibili che possano convivere che hanno caratterizzato gli ultimi cin- con i fenomeni di cambiamento piuttosto quant’anni, l’urbanistica trova oggi nuovi che con l’obiettivo di rimuoverli (Folke & al., stimoli e significativi punti di incontro 2002; Liao, 2012). Il tempestivo scambio di in- con l’ecologia e il paesaggio in una pro- formazioni diventa, inoltre, tattica essenziale spettiva di resilienza (Masboungi, 2012; Di per la resilienza, sia ai fini della sensibilizza- Venosa e Morrica, 2017); prospettiva che zione sui temi ecologici e della convivenza scaturisce dal riconoscimento di come i ri- con l’incertezza, sia come strumento di gover- schi naturali “si incrociano e si sovrappon- no del cambiamento e di tempestiva risposta gono ai tanti rischi di natura antropica, alla crisi (Poli & Ravagnan, 2016). prodotti cioè dai modi con cui sono state Nelle ricerche e nei documenti ufficiali è costruite le città e si è consolidato il loro possibile distinguere, semplificando, come metabolismo” (Gasparrini, 2018). già proposto da alcuni autori (Colucci, 2012)

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 255 tre principali approcci nell’ambito della pro- conseguendo il raggiungimento di obiettivi strategie multiscalari. Presupposti necessari spettiva di resilienza nella pianificazione: tradizionalmente distinti: la valorizzazione per porre al centro del progetto urbanistico • la resilienza come vettore di soste- delle identità paesaggistiche, in linea con il il disegno e la regolazione degli spazi aperti, nibilità dei sistemi socio-ecologici, concetto ruolo sociale attribuito al paesaggio dalla quali elementi fondativi di un’urbanistica re- chiave per un rafforzamento del rapporto Convenzione europea del 2000; l’innova- siliente, basata su: uomo-natura, che pone al centro delle strate- zione, in chiave adattiva, delle forme e delle • una trasformazione urbana che re- gie di resilienza l’importanza della tutela delle funzioni dello spazio pubblico come strategia cuperi le relazioni con gli equilibri naturali, risorse e del radicamento al milieu (Acierno, prioritaria per la sostenibilità urbana e la qua- a partire da uno sviluppo culturale ecologi- 2015), del legame tra componenti ambientali lità della vita nella Carta di Lipsia del 2007; camente orientato, inteso come processo col- e sociali, insito nel concetto di comunità loca- la gestione dei rischi ambientali nella costru- lettivo (Galuzzi &Vitillo, 2018); le, in un’ottica interdisciplinare e coevolutiva; zione delle “infrastrutture verdi” evidenziata • il radicamento delle forme urbane • la resilienza come vettore di adatta- nella relativa strategia europea del 2013. nel tempo e nello spazio (Masboungi, 2012), mento dei sistemi insediativi ai cambiamen- Esperienze caratterizzate anche da una speci- attraverso la conservazione e valorizzazione ti climatici e alla progressiva riduzione delle fica connotazione di processualità e parteci- delle componenti paesaggistiche; risorse naturali, come criterio per la trasfor- pazione, dal basso, che richiama l’attenzione • l’importanza di un carattere interdi- mazione verso assetti urbani e territoriali sul coinvolgimento degli stakeholders (Enti sciplinare nelle scelte sull’uso del suolo, per che riducano l’ecological footprint; modelli territoriali e Istituzioni culturali, Operatori, stimolare una economia paziente (green e che interpretano la problematica ambienta- Cittadini), indispensabili attori dei processi circolare) profittevole sul lungo periodo (Ga- le come opportunità di miglioramento della di rigenerazione e determinanti reti di sog- luzzi &Vitillo, 2018). qualità del vivere e dell’abitare attraverso la getti per la gestione delle crisi ambientali e A livello europeo, è possibile individuare al- costruzione dello spazio pubblico, delle infra- socio-economiche, repentine o croniche. cuni casi significativi di pianificazione e di strutture e dei servizi; la scelta di forme di uso programmazione riconducibili alla costru- del suolo (a minore consumo di aree permea- 2. Le reti verdi e blu componenti stra- zione di ‘reti verdi e blu’, cui corrispondono bili) e di forme di trasporto sostenibile (come tegiche della rigenerazione per città e diverse categorie progettuali, emblematiche la mobilità dolce) costituiscono l’occasione territori resilienti dei nuovi riferimenti teorici ed operativi: reti per formare (anche) comunità più coese attra- Le dinamiche insediative della metropoliz- ecologiche (Oliva, 2001), trame verdi (Legge verso la riappropriazione dei “beni comuni”, zazione del territorio, oltre ad aver alterato Grenelle, 2009-2010), infrastrutture verdi la naturalizzazione del paesaggio urbano e la gli equilibri ecologici, hanno in molti casi (EC, 2013), differentemente connesse a rife- promozione di stili di vita più sani; determinato la dissoluzione di un sistema di rimenti legislativi, strumenti di pianificazio- • la resilienza come mitigazione e ge- relazioni tra il singolo e il mondo fisico e tra ne, canali di finanziamento (Arcidiacono A., stione dei rischi e della pericolosità del terri- le comunità e i territori; relazioni che deter- Gasparrini C. & altri, 2017). torio, da integrare nelle strategie di rigenera- minano il senso di essere abitanti di un luo- Come indicato a livello europeo, le infra- zione del territorio, collegando azioni fisiche go, di riconoscere quel luogo come ambito strutture verdi sono individuabili come una di prevenzione dei rischi e aspetti organizza- del proprio abitare (Colarossi & Latini, 2009; rete di aree naturali e seminaturali pianifi- tivi e sociali; in questo senso la gestione del Poli & Ravagnan, 2016). cata a livello strategico con altri elementi rischio richiede sistemi flessibili, reversibili La prospettiva di crisi ambientale e sociale ri- ambientali, progettata e gestita in maniera e dotati di autonomia. chiama quindi l’Urbanistica verso una com- da fornire un ampio spettro di servizi ecosi- Facendo riferimento alle sperimentazioni in plessiva responsabilità nella ricucitura e nel stemici: bonifica dell’acqua, qualità dell’aria, corso a livello europeo, questi nuovi para- rafforzamento delle relazioni fisiche, ecolo- spazi per attività ricreative, mitigazione e digmi disciplinari richiamano le immagini giche e sociali frammentate e indebolite dal- adattamento ai cambiamenti climatici (…). di rilancio dell’agricoltura nelle aree peri- la diffusione insediativa, dall’abbandono de- Queste infrastrutture sono finalizzate a mi- urbane mediterranee degradate e frammen- gli spazi aperti, dalla dismissione di strutture gliorare le condizioni ambientali, come an- tate come quelle dell’area metropolitana di produttive e infrastrutturali, stimolando per- che la salute dei cittadini e la qualità di vita. Barcellona, del riuso eco-compatibile delle corsi progettuali che sappiano trasformare i Esse, inoltre, supportano la green economy, aree dismesse lungo i principali fiumi delle temi della conservazione, dell’adattamento, creano opportunità di lavoro e valorizzano la capitali europee come Bilbao, Lione, Torino del rischio in opportunità di rigenerazione biodiversità (1). (Poli & Ravagnan, 2016), dei paesaggi mute- (Ravagnan & Poli, 2017b). In particolare, l’e- Queste categorie complesse acquisiscono voli (Gasparrini, 2016) esondabili connotati voluzione dei paradigmi disciplinari nella sempre maggiore importanza nella piani- da dinamicità e cambiamento della Senna ricerca e nella sperimentazione sottolinea il ficazione urbanistica, facendosi portatrici (Ravagnan, 2015). superamento di alcune barriere metodolo- di una rinnovata e più ampia conoscenza e Esperienze che sono riconducibili a strate- giche rilevanti, ad esito di un ripensamento consapevolezza della fragilità dei territori gie di rigenerazione urbana e territoriale dei riferimenti teorici ed operativi: lo sguar- contemporanei come stimolo per processi di innescate dall’alto, da politiche ambientali do settoriale sulle questioni ambientali e so- rigenerazione anche morfologica, funziona- europee e nazionali, basate sulla costruzione ciali nel governo del territorio e l’isolamento le, sociale ed economica. In una prospettiva di reti verdi e blu (Poli & Ravagnan, 2017b), del piano urbanistico comunale a favore di di resilienza, le città e i territori riconfigurati

256 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue e strutturati su reti verdi intese come telai 2.1 La Senna come campo di sperimentazio- le “Trente Glorieuses” che ha visto insediarsi (Gasparrini, 2016) della città pubblica, rico- ne per la costruzione delle “trame verdi e blu” lungo il fiume le storiche aziende francesi noscibili e riconosciuti dalla comunità ma La Francia costituisce, sicuramente un con- della Renault e Airbus, con conseguenze sul flessibili e diversificati, conseguono assetti testo privilegiato per la messa in campo di contesto ambientale ad elevata vulnerabilità. più sostenibili, più vivibili nell’accesso ai strategie integrate di rigenerazione urbana La crisi industriale si è fatta portatrice di ul- beni comuni, ai luoghi collettivi, alle oppor- e territoriale, in quanto sta svolgendo con teriore degrado, così come di una recente ten- tunità economiche, più reattivi nei confron- successo da alcuni anni un processo di con- denza verso usi residenziali da parte dei ceti ti del rischio e più tesi verso un indifferibile solidamento delle politiche ambientali, a più bassi della metropoli parigina, situata a adattamento alle mutate e mutevoli condi- partire dalla promulgazione delle leggi Gre- poche decine di chilometri. Tale situazione zioni ambientali e socio-economiche. nelle del 2009 e del 2010, che ben si stanno ha richiesto con forza una strategia di rigene- In particolare, la consapevolezza della risor- integrando con la pluridecennale esperienza razione in chiave di sostenibilità e resilienza, sa “acqua come bene comune” (Masboungi, di pianificazione e di gestione partenariale di rilanciata recentemente dal basso da parte 2012), dei rischi idrogeologici acuitisi nella progetti urbani complessi e strutturati sulle della neonata Communauté d’aggloméra- fase dei cambiamenti climatici e delle op- reti di spazi pubblici (Ravagnan, 2015). La co- tion Grand Paris Seine et Oise (costituita nel portunità di valorizzazione del rapporto struzione di “trame verdi e blu”, supportata 2016 e posta all’incrocio tra il sistema fluvia- acqua-città-comunità costituisce il fil rouge dall’introduzione dello Schéma regionale de le e “la Ceinture Verte”), che sta elaborando di numerose strategie integrate e interscalari Coherence écologique, permea oggi le strate- la pianificazione strategica (SCOT) e urbani- di rigenerazione finalizzati a riconfigurare le gie urbanistiche a tutti i livelli della pianifi- stica intercomunale (PLUI) (2). La strategia relazioni tra il sistema fluviale o marino e il cazione, comportando l’armonizzazione del- multiscalare di rigenerazione trova già sup- suo territorio, conciliando la valorizzazione le regole di trasformazione e gestione degli porto sia nelle linee di intervento top-down dei reticoli idrografici con gli interventi di spazi aperti e la messa in campo di progetti da parte dell’UE, dello Stato e della Regione consolidamento e di rinaturalizzazione, ri- ad hoc attuati da soggetti pubblici e privati, Ile de France sia nelle soluzioni progettuali connettendo tale sistema anche attraverso ma anche da nuove forme di partenariato emerse nella consultazione del Grand Paris, nuove infrastrutture sostenibili, come occa- (Masboungi, 2012; Poli & Ravagnan, 2017b). come quella dello studio Grumbach sulla sione di fruizione ambientale ma anche di ri- In questa prospettiva, la Senna costituisce si- Seine Métropole. In particolare è prevista vitalizzazione socio-economica e di riappro- curamente uno dei “laboratori” più fertili per l’Opération d’intérêt national Seine-Aval fi- priazione dei luoghi da parte degli abitanti. la sperimentazione nella costruzione delle nalizzata a rilanciare le attività in questa par- L’acqua costituisce il rischio e al tempo stes- Trames vertes et blues, a partire dalla messa te di territorio riconciliando i nuclei urbani e so la risorsa, il bene comune, per l’innesco in campo di strategie integrate e multiscala- le zone industriali, con il sistema fluviale che di nuove economie verdi e circolari e nuove ri, stimolate anche da consultazioni di carat- attraversa rilevanti distese agricole e aree na- ecologie industriali, così come per la rinatu- tere internazionale e bandi competitivi per turali boschive, sia alla scala vasta con il pro- ralizzazione del paesaggio, a partire da nuo- la presentazione di progetti innovativi (Poli getto Seine Park (Agence TER), sia alla scala ve sovrapposizioni e interrelazioni tra le reti & Ravagnan, 2017a). locale, con alcuni progetti urbani strategici, materiali blu, verdi e grigie e le reti immate- In particolare, la zona di confluenza tra la finanziati dal Programma LIFE+. Questa stra- riali di soggetti coinvolti nella pianificazione Senna e l’Oise, nel Dipartimento delle Yveli- tegia multiscalare persegue in particolare: e gestione condivisa del territorio. nes, rappresenta un’area strategica, connota- • la ricostituzione dei legami tra fiu- ta da uno sviluppo industriale nella fase del- me e comunità locale, attraverso percorsi

Figura 1– O ération d interet National Seine Aval – Progetto Seine Park - Fonte: Agence TER - Figura 2 – ZAC Ecopole Seine Aval – Fonte: EPAMSA

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 257 per la riappropriazione dei beni comuni da no Territoriale Metropolitano approvato nel ridosso della città di Barcellona, situato sul parte degli abitanti, come la rigenerazione 2010 (Acierno, 2011), evidenzia la strategicità delta del fiume Llobregat nasce dall'attuazio- delle aree collocate tra la Senna e il nucleo di alcuni segni naturali e antropici per la co- ne del Programma Europeo LIFE. Si tratta di di Carrières, finanziata nell’ambito del Pro- struzione di questo sistema, in continuità con un’esperienza che sviluppa tutte le dimen- gramma LIFE+, messa in campo attraverso la le previsioni del Plan General Metropolitano, sioni della resilienza, attraverso: realizzazione del Parc du peuple de l’Herbe in approvato nel 1976, che aveva posto le basi - lo sviluppo di un territorio di qualità rispet- maniera integrata alla organizzazione di pro- per una articolata rete di parchi metropoli- toso dell’ambiente, attraverso la diffusione getti didattici che facciano sperimentare atti- tani e spazi pubblici e con la successiva isti- della conoscenza legata al patrimonio cultu- vamente il ruolo dell’ambiente come valore tuzione del Parco agricolo del Baix Llobregat rale e naturale del parco e la pianificazione unificante e universale (Poli & Ravagnan, negli anni ’90, la cui attuazione e gestione è degli usi sociali degli spazi aperti in connes- 2016), attraverso attività partecipate, facen- stata supportata anche dal Programma LIFE. sione con gli spazi naturali e con la trama del do anche maturare una consapevolezza dei La centralità del progetto di “infrastruttura verde urbano (6); rischi ambientali e delle opportunità con- verde” si pone in linea con la crescente atten- - la costruzione del telaio della città in siner- nesse all’economia circolare e green, compa- zione sul tema sancita dall’UE, a partire dal gia con le trame storiche e naturali che si tibile con la cura del territorio e lo sviluppo 2013, e da parte dello Stato spagnolo, a parti- evidenziano nella struttura del parco e che si agricolo e turistico legato al fiume; re dal 2015, con la modifica della “Ley del Pa- rileggono nella messa in rete dei percorsi con • la riconfigurazione di un telaio per trimonio Natural y de la Biodiversidad”, che gli altri sistemi di mobilità, con particolare la costruzione di un assetto territoriale soste- prevede l’elaborazione della Estrategia Esta- riferimento a quella dolce (7); nibile, incardinato a corridoi verdi che attra- tal de Infraestructura Verde y de la Conecti- - il miglioramento delle pratiche agricole e versano i nuclei insediativi realizzati nelle vidad y Restauración Ecológicas (Fernández la commercializzazione dei prodotti del ter- Zone d’aménagement concerté connettendo- de Gatta Sánchez, 2018), la cui pubblicazione ritorio, anche attraverso la costruzione di li ecologicamente e percettivamente al siste- è prevista per la fine del 2018. una rete di soggetti e istituzioni necessari ad ma fluviale e ai grandi spazi aperti agricoli La costruzione delle infrastrutture verdi, innescare processi virtuosi di cooperazione della cintura verde; telaio che ospita anche come strategia per la resilienza urbana, ha agricola, di partecipazione alla gestione, di un sistema di mobilità dolce che valorizza quindi trovato ampio spazio nell’interes- sensibilizzazione sulle problematiche am- la presenza diversificata delle infrastrutture sante dibattito congiunto tra Università, bientali. per la mobilità sostenibile: le nuove stazioni Enti territoriali e Istituzioni stimolato dal- del RER e il Porto sulla Senna, previsto pro- la elaborazione del Plan Director. In questo 3. Percorsi di resilienza. Linee di ricer- prio in prossimità dell’Ecopole, specifica- dibattito appare prioritaria la costruzione ca e sperimentazione mente orientato alla produzione innovativa di “una matrice metropolitana” che integri, Le esperienze analizzate dimostrano come di materiali ecologici per l’edilizia; alle diverse scale, il sistema dei grandi spazi la costruzione multiscalare delle reti ver- • la promozione di interventi di ri- aperti naturali e agricoli, tipici del paesaggio di e blu, in coerenza con la pianificazione pristino e rigenerazione ambientale per mediterraneo, con le aree verdi periurbane e di area vasta e comunale, e con l’indispen- contrastare i rischi connessi all’esondazione interne ai nuclei urbanizzati attraverso la co- sabile supporto dei programmi europei in e all’inquinamento delle acque e dei suoli, struzione di spazi pubblici (Rubert de Ventos, tema ambientale, assuma sempre maggiore attraverso il rilancio della produzione agri- 2013) che vengono declinati, per il territorio importanza per la rigenerazione di conte- cola ed energetica adeguata al contesto sia di municipale centrale, anche nel Plan Verde y sti territoriali vulnerabili dal punto di vi- degrado sia di elevata naturalità, attraverso de la Biodiversidad Barcelona 2020 (4). sta fisico, ambientale e/o socio-economico, l’introduzione sperimentale di colture per la In queste esperienze, a tutte le scale di in- cogliendo la potenzialità di questo “telaio” realizzazione di biomassa (come il miscan- tervento, dai parchi agricoli territoriali agli come supporto per: thus) - nell’ambito del progetto “Biomass for spazi verdi privati interni alle “Manzanas” - la promozione di economie green, al fine di the Future” - dando nuova vita ai terreni in- dell’Ensanche, appare indispensabile valoriz- superare i fenomeni di crisi industriale e di quinati per alimentare energie da fonti rin- zare la tradizione mediterranea della cultura ghettizzazione sociale, attraverso lo sviluppo novabili, con il supporto del Fondo Europeo dello spazio aperto come luogo di socialità attività local-based compatibili con la cura di Sviluppo Rurale. e di fruizione ambientale con le più recenti del territorio e la riappropriazione collettiva istanze ecologiche connesse all’innalzamen- dei paesaggi naturali intesi come beni comu- 2.2 La costruzione di una “infrastruttura ver- to delle temperature e al depauperamento ni identitari; de” metropolitana per Barcellona della biodiversità, esaltando il nuovo concet- - il rilancio del welfare urbano e della mobi- La costruzione di un sistema di infrastrut- to di centralità verde in alternativa alla cen- lità sostenibile, quale risposta allo squilibrio tura verde metropolitana rappresenta un tralità costruita (Macchi Cassia, 2010). sociale dei territori contemporanei, attraver- obiettivo prioritario anche nel Plan Director In particolare, le iniziative di Parco agrico- so interventi basati sulla intermodalità tra Urbanistico, di prossima approvazione, per lo si stanno moltiplicando anche se spesso linee su ferro, ciclabilità e navigabilità; l’Area Metropolitana di Barcellona (AMB) nate in assenza di una previsione della pia- - la messa in sicurezza e la valorizzazione del- (3) istituita nel 2011. Il dibattito alla base del nificazione urbanistica e territoriale. Il Parco le risorse territoriali, per contrastare la fragi- piano, in coerenza con le previsioni del Pia- agricolo del Baix Llobregat (5) che si trova a lità delle coste marine e delle sponde fluviali

258 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue aggravata dai processi di abbandono e inqui- lopment: Building Active Capacity in a World of Ricci L. & Ravagnan C. (2017), “Europa mediterra- namento, perseguite attraverso interventi di Transformation”, Ambio, Vol.31, n.5, Royal Swe- nea. Per una strategia di riequilibrio e di riquali- bonifica, consolidamento, ripristino ambien- dish Academy of Sciences 2002. ficazione della città contemporanea”, Urbanistica tale, rinaturalizzazione. Galderisi A. (2013), “Un modello interpretativo Informazioni, n. 272 SI, pp. 425-430. della resilienza urbana”, in Atti della XVI Confe- Rubert de Ventós M. (2014), “Estructuras cívicas Note renza Nazionale SIU, Planum Publisher, Roma- y verdes en los conjuntos metropolitano”, Qua- * Dipartimento di Pianificazione, Design, Tec- Milano. derns PDU metropolità_03, AMB. Disponibile nologia dell’Architettura, Sapienza Università di Galuzzi P., Vitillo P.G. (2018), Lectio Magistralis in: http://mariarubertarquitecta.blogspot.com/p/ Roma, [email protected] “Il progetto di rigenerazione urbana. Questioni, articles-premsa.html 1. http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosy- temi, esempi”, Dipartimento PDTA, Sapienza Uni- UNISDR (2018), Implementation guide for lo- stems/index_en.htm e EC, 2013 versità di Roma 22.10.2018. cal disaster risk reduction and resilience strate- 2. Cfr. Sito web del Plan Local d’Urbanisme Inter- Gasparrini C. (2016), “Un’urbanistica del paesag- gies, Disponibile in https://www.unisdr.org/fi- communal della Communauté d’Agglomération gio per città resilienti”, in Storchi S. (a cura di), les/57399_drrresiliencepublicreview.pdf. Grand Paris Seine& Oise. Disponibile in: https:// La qualità nell’urbanistica, MUP Editore, Parma, construireensemble.gpseo.fr/ pp.63-69. 3. Cfr. Sito web del Plan Director Urbanistico Gasparrini C. (2018), “Una buona urbanistica per (PDU) dell’Area Metropolitana de Barcelona. convivere con i rischi”, in Urbanistica, n. 159, pp.4-9. Disponibile in: http://urbanisme.amb.cat/ Liao, K., (2012), “A theory on urban resilience to 4. http://ajuntament.barcelona.cat/ecologiaurba- floods - a basis for alternative planning practices”, na/sites/default/files/PlanVerde_2020.pdf Ecology and Society, 17 (4). 5. http://www.amb.cat/es/web/territori/urbani- Folke C. (2006), “Resilience: The emergence sme/planejament-urbanistic of a perspective for social–ecological systems 6. Sul sito dell’Area metropolitana di Barcellona analyses”, in Global Environmental Change, 16, è presente la tavola “Us social del Parc Agrari del pp. 253-267. Baix Llobregat”. Macchi Cassia C. (2010), “Milano, nuove centrali- 7. Sul sito dell’Area metropolitana di Barcellona è tà”, in Storchi S. & Armanni O. (a cura di), Centri presente la tavola “Jerarquia de camins”. storici e nuove centralità urbane, Alinea, Firenze. Masboungi, A. (2012), Projets urbains durables: Bibliografia strategies, Moniteur, Parigi. Acierno A. & Mazza M. (2011), “Governare la me- Oliva F. (2001), “Il Sistema ambientale”, in Ricci L., tropoli. Il Piano Territoriale Metropolitano di Bar- ed., Il Nuovo Piano di Roma, in Urbanistica, n. 116, cellona”, Quaderni di TRIA, 3. pp.158-165. Acierno A. (2015), “La visione sistemica comples- Oliva F., Ricci L. (2017), “Promuovere la rigenera- sa e il milieu locale per affrontare le sfide della zione urbana e la riqualificazione del patrimonio resilienza”, in AAVV, Le sfide per la resilienza ur- edilizio esistente”, in E. Antonini, F. Tucci, a cura bana, TRIA, 15, pp.7-20. di, Architettura, Città, Territorio verso la Green Arcidiacono A., Gasparrini C. & altri (2017), “Le in- Economy, Edizioni Ambiente, pp. 204-219. frastrutture verdi e blu nel progetto della città con- Ravagnan C. (2015), “I riferimenti per il Progetto temporanea”, Urbanistica Informazioni, 273-274. Urbano in una prospettiva ambientale. La rigene- Colarossi P., Latini A., (2009), “La città del buon razione di Boulogne-Billancourt” – “A framework abitare e la progettazione urbana”, Urbanistica, for Urban Project by an environmental perspecti- n.140, pp. 41-74. ve. The regeneration of Boulogne-Billancourt”, in Colucci A. (2012), Le città resilienti. Approcci e Ponte, n. 6, pp.34-37. strategie, Disponibile in http://www.jeanmonnet- Poli I. & Ravagnan C. (2016), “Il piano urbanistico pv.it/Jean_Monnet_Centre_of_Excellence/publi- tra sostenibilità e resilienza. Nuovi concetti ope- cations_files/full_txt_colucci_jm.pdf rativi e nuovi valori collettivi” - “The urban plan Di Venosa M. & Morrica M. (2017), Rigenerare ter- within sustainability and resilience. New opera- ritori fragili, Aracne, Roma. tional concepts and new collective values”, in Ur- EC (2013), Green Infrastructure Strategy, Bruxelles. banistica, n. 157. Fernández de Gatta Sánchez D. (2018), “La estra- Ravagnan C. & Poli I. (2017a), “Spazio pubblico e tegia estatal de infraestructura verde y de la co- infrastrutture ambientali: la Senna come labora- nectividad y restauración ecológicas: un nuevo torio”, in Urbanistica Informazioni, n. 273-274. instrumento para proteger la biodiversidad”, in Ravagnan C. & Poli I (2017b), “Verso un futuro Actualidad Jurídica Ambiental, n. 81, pp.1-62. affidabile tra visione strategica e gestione dei ri- Folke & al., “Resilience and Sustainable Deve- schi”, in Urbanistica, 160 (in print).

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 259 Household energy could have a strong effect on the interaction a consistent number of studies has adopted between the household and the dwelling. survey methodologies to understand hou- awareness as enabler of Variations in preferences for comfort and sehold awareness, behaviour and willingness regeneration practices. indoor conditions have also been shown to to adapt to more sustainable consumption Preliminary evidence from depend on household characteristics and patterns. They main consist of questionnai- a Finnish case study other socio-demographic variables, influen- res (Andersen et al., 2009; Frontczak, Ander- cing energy consumption via differences in sen and Wargocki, 2012; Feng et al., 2016), Angela Santangelo*, Marja motivation and attitudes towards energy in-dept interviews (Gram-Hanssen, 2010; Vuorinen**, Simona Tondelli*** and environmental conservation. The rela- Hayles and Dean, 2015) and there have been tion among behavioural determinants is be- also studies combining both (Peters, Fudge lieved to be a key point in the formulation and Sinclair, 2010; Brown, Swan and Chahal, Introduction of policies and strategies to lower energy 2014). In case a disruptive change occurs, as In terms of size, cities occupy only 2% of the consumption through behavioural change. the housing renovation to improve energy ef- world’s land. However, in terms of climate The lack of energy and environmental awa- ficiency of building components, and instal- impact, they are responsible of an enormous reness among households has been demon- lation of new technology systems as smart footprint. They consume over two-thirds strated to be one of the main obstacle when meters, scholars have highlighted the impor- of the world’s energy and account for more it comes to the energy savings in residential tance of performing both pre-occupancy and than 70% of global CO2 emissions. When it buildings. post-occupancy investigation (Hendrickson comes to Europe, hosting more than 75% of The municipality of Helsinki has ambitious and Wittman, 2010). the European population, cities have a pro- targets of becoming carbon neutral by 2035, In some cases, the questionnaire based sur- minent role in the mitigation and adaptation while simultaneously improving the liveabi- vey are preferred for reducing the direct-per- processes to climate change. Besides being a lity and attractiveness of the city. In the tran- sonal observation effects which causes the multi-scale issue, facing energy and climate sition to a low carbon society, engaging citi- participants to feel observed and therefore challenges is a horizontal priority for diffe- zens and stakeholders is a fundamental step. alter their responses (Wilhite and Ling, 1995; rent sectors and societal domains (Papa et al., The paper presents the preliminary results of Vassileva and Campillo, 2014). In others, 2016). Among them, the key role of the bu- a Finnish case study, based on questionnai- sending email instead of delivering the que- ilding sector has been clearly recognised in res that have been delivered to households stionnaires by hand at home or by post has energy consumption and environmental im- living in selected buildings of Merihaka di- resulted to be effective in enlarging the tar- pact. In the European Union, buildings are strict in Helsinki, with the aim to understand get group reached (Jain, Taylor and Peschie- responsible for 40% of energy consumption the current situation in terms of household ra, 2012; Feng et al., 2016). The survey tool and 36% of CO2 emissions. behaviour, attitudes towards domestic ener- has also been applied at community scale The residential sector, with the 75% of the gy saving, and the willingness to implement rather than individual one, to determine total energy consumption in buildings, is new measures. The case study has been se- their level of interest in the municipal Green an important target area for energy reduc- lected since it is part of the actions the City Living Centre in London by distributing the tion. Thanks to the energy performance re- of Helsinki is developing in the framework questionnaires to visitors (Peters, Fudge and gulations at EU level and at Country level, of the H2020 mySMARTLife project. Its main Sinclair, 2010). residential buildings have incrementally objective is the definition of an innovative Due to the time people spend in indoor en- improved in terms of their energy efficiency urban transformation strategy for making ci- vironment, and considering they have the during the last decade. In particular, the im- ties more environmentally friendly by redu- greatest freedom to act and the greatest con- provement has mainly been achieved thanks cing CO2 emissions and increasing the use trol at home, the residential sector is the one to the construction of new and more effi- of renewable energy sources, with the active where user behaviour has been investigated cient buildings. However, about 75% of the participation of the citizens. the most, since raising awareness among residential buildings that will constitute the households on their consumption behaviour European housing stock in 2050 have alrea- Background patterns at home is believed to be a crucial dy been built today, therefore the renovation Many studies have investigated the beha- point in lowering energy consumption (Hay- of the existing housing stock is a fundamen- viour of people in residential buildings, and les and Dean, 2015). Therefore studies per- tal step in the path to achieve the EU targets. most of them recognised that not only physi- forming survey-based investigations have The central role of human factor for achie- cal conditions influence the behaviour of bu- mostly focused on the residential sector ving energy savings is increasingly recogni- ilding occupants. They have resulted in new (Vassileva and Campillo, 2014; Elsharkawy sed to overcome the gap between expected understanding of household and building and Rutherford, 2015; Hayles and Dean, and actual energy consumption in buil- determinants and human behaviour patterns 2015; Feng et al., 2016), although the number dings. Comfort preferences can vary across definition in relation to window opening, use of scholars working on assessing behaviour households and even across people within of air-conditioning and temperature control, impact on office buildings through survey is the same household. The control of indoor lighting and solar shading, depending on also increasing. conditions (e.g. ventilation, temperature) outdoor and indoor conditions. Among them,

260 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue The case study the effectiveness of the building insulation Methodology The city of Helsinki has about 635,000 inha- materials of this residential building stock In order to investigate preferences, interests bitants, while the metropolitan area counts are already relatively good compared to ave- and understandings of household energy more than 1.4 million inhabitants, one- rage European buildings. More than two-lay- consumption, a questionnaire was desig- fourth of the total population of Finland. er windows have been a standard since 1970s ned and sent by mail to the 168 households The population has been growing rapidly, in Finland, and a substantial amount of the living in the dwellings where the pilot case by 8,000 annually on average in 2013–2016. residential buildings have already been reno- described above has taken place. Participants Over 40% of Finnish population growth oc- vated by improving either the building faça- could also choose to participate through an curred in Helsinki. de and/or the HVAC system. online version of the survey. The question- When it comes to the building sector, bu- The project action focuses on investigating naire based approach was chosen in order to ilding construction has been increasing how the municipality can support and pro- favour a higher relationship between what in Helsinki, particularly towards housing. mote energy efficiency solutions in buil- the respondents answered and reality, and Between 2013 and 2016, around 15,500 dwel- dings to increase energy performance and also due to time limits for this first round of lings were completed, either as new dwel- decrease energy consumption. Rather than investigation. The questionnaire based sur- lings or extensions, and an additional 1,300 implementing solutions to improve the bu- vey was also preferred for reducing the direct dwellings through change of intended use. ilding materials thermal proprieties (e.g. and personal observation effects which cau- There are considerably more people living insultation of the envelop or replacement se the participants to feel observed and there- in apartment buildings and rental homes in of windows), to increase replicability the fore alter their responses. the city of Helsinki than in the neighbouring interventions are mainly focused on the Household overall energy consumption municipalities. About one-third of residen- installation of new technological devices. patterns have been investigated in previous tial buildings were built earlier than 1959 Smart thermostats for managing the heating research (Van Raaij and Verhallen, 1983; (Parviainen, 2017), therefore renovating the demand at the apartment level is one of the Guerra-Santin, 2011) combining statistical existing housing stock is a major concern in key retrofitting interventions. data or large scale databases on energy con- Helsinki, as for the rest of European cities. A pilot project has been conducted between sumptions with survey results. In this case Housing sector causes approximately 60% November 2017 and March 2018, when one only a qualitative research analysis has been of Helsinki GHG emissions. Among them, building with 168 dwellings has been equip- performed meaning that results are based on 85% comes from heating and domestic hot ped with a smart heating control system that the questionnaire responses only. Although water, while the rest comes from electricity includes smart thermostats remotely con- this approach embeds limitations for the usage (City of Helsinki, 2018). The heating nected to the cloud-based intelligence and exploitation of the results, it can make a dif- consumption is a major cause of emissions. district heating system to balance thermal lo- ference in the local context at an early stage Approximately 90% of properties are part of ads. The smart thermostats allow households of the design of a renovation strategy for the the district heating network. to set the schedule of each room with the existing housing stock. Helsinki is on the way to meet its target to preferred temperature and to select the va- Three types of questions were included in reduce GHG emissions by 80% by 2035, ha- cancy mode when not at home. At the same the questionnaires: the one that requires the ving already achieved 25% reductions since time, they automatically collect information self-evaluation of comfort choosing the va- 1990. However, to become carbon neutral in on the temperature set-point preferences, lue among a scale 1-7, 1 for being very dissati- 2035, it recognises the urgency to tackle hou- the temperature of the heat distribution wa- sfy and 7 for being very satisfy; the other that sehold energy behaviour as a prominent is- ter in radiator and the room temperature. foresees a choice among multiple answers, sue to effectively achieve the renovation and The collected information will be then used and the last type which applies open que- lower consumption of residential buildings. to provide feedback to occupants. The stra- stions for commenting or further detailing Therefore, the city of Helsinki is commit- tegy foresees also community events where specific answers. ted to raise awareness among citizens, and households are invited to attend to receive The topics targeted by the questions are divi- in particular through targeted information additional feedback, to ask questions and to ded into three groups. At first, questions on campaigns to households, who are believed co-design the awareness campaign by adding level of satisfaction regarding comfort of the to be the key factor for making the renova- information on their expectations and pre- occupants. The second part consists of infor- tion practices effective and for activating and ferences. Therefore, the results presented in mation on the new thermostats setting and multiplying the urban regeneration benefits. this paper represent only the first step of the how it has been easy to use and to configura- investigation the City of Helsinki is carrying te. The last part intended on the one side to Merihaka district, Helsinki on to understand awareness on energy sa- gather the household preferences regarding Merihaka district (Figure 1a) is located right ving, user behaviour and the usability of the temperature setting and type of feedback to outside the East boarder of the historical city solutions. receive, on the other side to understand the centre. The total targeted area consists of awareness that households have when it co- 12 buildings, resulting in more than 1,300 mes to energy saving. dwellings. Buildings in Merihaka were con- structed in the 1970s and 1980s. In general,

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 261 Results and discussion 20°C, generally assumed as thermal indoor conserve energy (Sapci and Considine, 2014). Since the response rate was only 17%, the comfort temperature (ISO, 2008), chosen in In order to maintain the positive behaviou- replies from households cannot be consi- this case by only one-fifth of respondents. ral changes for longer, some scholars suggest dered as representative neither for the all Results from this survey show that energy that factors such as human motivation and population living in the district, nor for the saving is considered by households a relati- energy related interest should be included in households living in the pilot building, due vely important issue, with the great majority the feedback developing process (Henryson, to potential of biased selection. Nevertheless, (more than 60%) stating that it is somehow Håkansson and Pyrko, 2000). Several studies they provide some knowledge regarding cur- important, while the 15% gave to energy sa- show that most of the households do not un- rent behaviour, awareness on energy con- ving even a higher importance. One of the derstand much about scientific units (Jain, sumption and attitude towards smart ther- reasons that could explain the rest of respon- Taylor and Culligan, 2013; Frederiks, Stenner mostats in Finnish housing stock, data that dents considering this issue not important is and Hobman, 2015), therefore feedback pro- are usually particularly scarce. the relatively low energy costs for end users, viding only consumption values in energy Respondents were generally satisfied with 15% less than the EU-28 average fuel price unit might not be very effective. the overall indoor dwelling environment. for domestic consumers (European Commis- The results presented in Figure 1b shows that Similarly to what found by Frontczak et al. sion, 2017). 35% of the households would prefer to recei- (2012), the highest satisfaction, considering Education has been found to be significant ve feedback on their energy consumption the combination of the two highest scores, in explaining energy consumption (Guerra- either by regular mail or email, while the was observed for the air quality (49% of re- Santin, 2011; Sapci and Considine, 2014). Mo- preferences for smart technologies such as spondents) (Figure 1d), while the relatively tivation is another important determinant of mobile applications were lower. Interestin- lowest for the acoustic pollution (Figure electricity consumption (Lindén, Carlsson- gly, 35% of respondents would prefer to 1e). The thermal comfort satisfies the 36% Kanyama and Eriksson, 2006; Vringer, Aal- receive information on their consumption of households, 18% reported to be partly bers and Blok, 2007). The perception of the level compared with neighbours or other pe- satisfied, while only 7% are very satisfied environment and other factors concerning ers, no matter the means for delivering such (Figure 1c). When it comes to the interface the dwelling can also impact the window information. Frederiks et al. (2015) have between privately and publicly owned spa- opening behaviour (Andersen et al., 2009). found that advising individuals that people ces, households showed almost the same Motivation and perception could be influen- similar to them (e.g. peers, neighbours) are good level of satisfaction for the lighting of ced through information, feedback and other using less energy or taking certain energy- building common spaces, and for the overall educational and economic measures. saving actions, in addition to conveying community where they are living. Feedback in particular has proven to have social approval of such actions, will most Households were asked to report their prefer- a strong influence on occupant behaviour likely motivate them to conform to these po- red set-point temperature in a range between (Darby, 2006; Fischer, 2008; Faruqui, Sergici sitive energy-saving attitudes and to reduce 20°C and 23°C. Half of the respondents repor- and Sharif, 2010). As environmental concerns their consumption accordingly. Household ted to choose 22°C, 2 degrees higher than increase, households take direct action to energy consumption should not only be pre-

Figure 1– View of Merihaka district and overview of main results. Authors’ elaboration

262 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue sented quantitatively (as monthly/annual Concluding, the energy efficiency process, Notes consumption or according to the size of the to be effective in achieving energy reduction * Department of Architecture, Alma Mater Stu- household) but other values should also be targets, should be conceived as a part of an diorum – University of Bologna, angela.santange- included, such as comparison with similar integrated and broader urban strategy foste- [email protected] households, environmental impact caused ring urban regeneration of the existing city, ** Department of Environmental Services, City of by the consumption, and appliance specific where the local authorities have a key strate- Helsinki, [email protected] breakdown. To achieve long lasting effects, gic role in coordinating and influencing the *** Department of Architecture, Alma Mater Stu- the feedback needs to be dynamic, as consu- activities of a range of actors, in defining are- diorum – University of Bologna, simona.tondel- mers preferences and knowledge can change as and communities to focus on, and in enga- [email protected] over time (Vassileva and Campillo, 2014). ging people in changing behaviours in order Some additional questions have been for- to reduce energy consumption (Theobald References mulated to investigate household attitude and Shaw, 2014). Therefore, investigating Andersen, R. V., Toftum, J., Andersen, K. K. and Ole- towards smart thermostats. The majority of consumer behaviour in the framework of ur- sen, B. W. (2009) “Survey of occupant behaviour respondents reported to have experienced ban planning can provide an insight into the and control of indoor environment in Danish troubles in installing, configuring and log-in urban regenerative potential of cities, which dwellings”, Energy and Buildings, 41(1), pp. 11–16. with the new smart thermostats. Although relies – among others – on the one side on Brown, P., Swan, W. and Chahal, S. (2014) “Retro- 80% have declared that they used the in- energy awareness of people, their behaviour, fitting social housing: Reflections by tenants on structions provided by the energy company, capacity and willingness to adapt, while, on adopting and living with retrofit technology”, less than 20% of them found they were clear, the other side, on the ability of public autho- Energy Efficiency, 7(4), pp. 641–653. and the manual setting of the thermostat re- rities to design renovation strategies to turn City of Helsinki (2018) “Esitys Hiilineutraali Hel- sulted to be difficult to understand by more occupants into active actors rather than pas- sinki 2035 - toimenpideohjelmaksi” [Presentation than 60% of the respondents. These findings sive target groups. of Carbon Neutral Helsinki 2035 - Operational suggest that more effort is needed to make Programme], available at: https://www.hel.fi/sta- occupants able to properly use the new Acknowledgments tic/liitteet/kaupunkiymparisto/julkaisut/julkai- technology installed. An overconfidence in The first author received funding from the sut/HNH-2035-toimenpideohjelma.pdf. Accessed technology might lead to an overestimation Climate KIC Pioneers into Practice Pro- 17th October 2018. of benefits and energy savings. gramme for a four week international place- Darby, S. (2006) the Effectiveness of Feedback on ment at the Department of Environmental Energy Consumption. A Review for Defra of the Limitations and conclusions Services of the City of Helsinki, where the Literature on Metering , Billing and, Environmen- Whatever the technological interventions are, framework of this research was developed. tal Change Institute University of Oxford. it is unlikely that energy saving targets for the This research has also been supported by Elsharkawy, H. and Rutherford, P. (2015) “Retrofit- housing sector will be achieved without a gre- the mySMARTLife project, funded by the Eu- ting social housing in the UK: Home energy use ater focus on human behaviour (Hayles and ropean Union’s Horizon 2020 research and and performance in a pre-Community Energy Sa- Dean, 2015). The survey conducted has been innovation programme under grant agree- ving Programme (CESP)”, Energy and Buildings, useful to gain a first insight into household awa- ment No. 731297. The authors would like 88, pp. 25–33. reness, attitudes and willingness to be involved to thank the colleagues of the Management European Commission (2017) EU energy in figu- in actions targeted to the reduction of energy of Climate and Environmental Issues team res. Statistical pocketbook 2017 consumption. However, identifying current (City of Helsinki). Faruqui, A., Sergici, S. and Sharif, A. (2010) “The behaviour is not enough, it is also necessary to impact of informational feedback on energy con- identify whether or not there is a willingness to sumption-A survey of the experimental eviden- reduce consumption going forward. ce”, Energy, 35(4), pp. 1598–1608. Some limitations must be acknowledge. Feng, X., Yan, D., Wang, C. and Sun, H. (2016) “A pre- First of all, the questionnaire does not take liminary research on the derivation of typical occu- into consideration the household characteri- pant behavior based on large-scale questionnaire stics of the respondents. Therefore, this issue surveys”, Energy and Buildings, 117, pp. 332–340. excludes some possible findings that can ex- Fischer, C. (2008) “Feedback on household elec- plain certain behaviours. Secondly, the low tricity consumption: a tool for saving energy?”, response rate makes impossible to further as- Energy Efficiency, 1(1), pp. 79–104. sess the responses through statistical analysis Frederiks, E. R., Stenner, K. and Hobman, E. V. to reinforce the conclusions. However, this (2015) “Household energy use: Applying be- study only represent the first step of the set havioural economics to understand consumer of activity the City of Helsinki is committed decision-making and behaviour”, Renewable and to perform for the district regeneration, and Sustainable Energy Reviews, 41, pp. 1385–1394. more findings will be added to this first in- Frontczak, M., Andersen, R. V. and Wargocki, P. sight in the next future. (2012) “Questionnaire survey on factors influen-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 263 cing comfort with indoor environmental quality Van Raaij, W. F. and Verhallen, T. M. M. (1983) Politiche abitative e in Danish housing”, Building and Environment, “Patterns of residential energy behavior”, Journal 50, pp. 56–64. of Economic Psychology, 4, pp. 85–106. processi di rigenerazione Gram-Hanssen, K. (2010) “Residential heat Sapci, O. and Considine, T. (2014) “The link betwe- urbana. Il caso del Piano comfort practices: understanding users”, Building en environmental attitudes and energy con- per il riuso degli edifici Research & Information, 38(2), pp. 175–186. sumption behavior”, Journal of Behavioral and fatiscenti del centro Guerra-Santin, O. (2011) “Behavioural patterns and Experimental Economics, 52, pp. 29–34. storico della città di user profiles related to energy consumption for he- Theobald, K. and Shaw, K. (2014) “Urban gover- ating”, Energy and Buildings, 43(10), pp. 2662–2672. nance, planning and retrofit”. In: Dixon, T., Eames, Sassari. Hayles, C. S. and Dean, M. (2015) “Social housing M., Hunt, M., Lannon, S. (eds) Urban Retrofitting Nicola Solinas * e Valentina Talu** tenants, Climate Change and sustainable living: A for Sustainability. London: Routledge, pp 87-98. study of awareness, behaviours and willingness to Vassileva, I. and Campillo, J. (2014) “Increasing adapt”, Sustainable Cities and Society, 17, pp. 35–45. energy efficiency in low-income households Introduzione Hendrickson, D. J. and Wittman, H. K. (2010) through targeting awareness and behavioral L’articolo illustra i risultati di un progetto di “Post-occupancy assessment: building design, go- change”, Renewable Energy, 67, pp. 59–63. ricerca, condotto da un gruppo multidiscipli- vernance and household consumption”, Building Vringer, K., Aalbers, T. and Blok, K. (2007) “Hou- nare del Dipartimento di Architettura, Design, Research & Information, 38(5), pp. 481–490. sehold energy requirement and value patterns”, Urbanistica di Alghero dell’Università di Sassa- Henryson, J., Håkansson, T. and Pyrko, J. (2000) “Ener- Energy Policy, 35(1), pp. 553–566. ri in collaborazione con il Settore Pianificazio- gy efficiency in buildings through information-Swe- Wilhite, H. and Ling, R. (1995) “Measured ener- ne Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune dish perspective”, Energy Policy, 28, pp. 169–180. gy savings from a more informative energy bill”, di Sassari, finalizzato all’elaborazione di un ISO, BS EN ISO 13790:2008 (2008) Energy Performan- Energy and Buildings, 22, pp. 145–155. Piano integrato per la rigenerazione urbana del ce of Buildings – Calculation of Energy Use for Space centro storico della città di Sassari1. L’obiettivo Heating and Cooling, International Organization for principale della ricerca è costruire uno stru- Standardization, Geneva, Switzerland. mento innovativo - coerente con gli strumenti Jain, R. K., Taylor, J. E. and Culligan, P. J. (2013) “In- di piano convenzionali, in particolare il Piano vestigating the impact eco-feedback information Urbanistico Comunale (PUC) e il Piano Partico- representation has on building occupant energy lareggiato del Centro Storico (PPCS) - in grado consumption behavior and savings”, Energy and di innescare un processo di rigenerazione urba- Buildings, 64, pp. 408–414. na vera e durevole del centro storico. Jain, R. K., Taylor, J. E. and Peschiera, G. (2012) “As- Nonostante il suo valore storico-culturale e sessing eco-feedback interface usage and design to la sua localizzazione, il centro storico della drive energy efficiency in buildings”, Energy and città di Sassari può essere considerato una Buildings, 48, pp. 8–17. vera e propria periferia. Il quartiere, infatti, Lindén, A. L., Carlsson-Kanyama, A. and Eriksson, è caratterizzato dalla presenza di una serie B. (2006) “Efficient and inefficient aspects of re- di problematiche fortemente interconnesse: sidential energy behaviour: What are the policy disagio sociale, scarsa qualità urbana, inade- instruments for change?”, Energy Policy, 34(14), guata presenza di servizi di prossimità, spo- pp. 1918–1927. polamento complessivo e sovraffollamento Papa, R., Gargiulo, C., Zucaro, F., Cristiano, M., Angiel- di alcune porzioni e presenza di un numero lo, G. and Carpentieri, G. (2016) “Energy and Climate significativo, ed in continua crescita, di edi- Change Polices in Europe: Overview and Selected fici fatiscenti e spazi abbandonati. Queste Examples from a Spatial Planning Perspective”, problematiche alimentano e rafforzano il in Papa, R. and Fistola, R. (eds) Smart Energy in the processo di segregazione socio-spaziale, che Smart City. Green Ener. Springer International Publi- può ritenersi ormai strutturale. shing Switzerland, pp. 237–274. Il progetto di ricerca si concentra principal- Parviainen, E. (2017) City of Vantaa. Asuminen ja mente su quelle problematiche che tendono rakentaminen, Helsingin seutu [Helsinki region a consolidare la condizione di marginalizza- dwelling and construction]. https://www.hel.fi/hel2/ zione del quartiere e che possono al contem- Helsinginseutu/HS_tunnusluvut/Asuminen_ja_ra- po essere affrontate attraverso gli strumenti kentaminen.pdf. Accessed 17th October 2018. di piano e progetto. Tra queste, la presenza di Peters, M., Fudge, S. and Sinclair, P. (2010) “Mobi- un numero significativo e crescente di edifi- lising community action towards a low-carbon ci fatiscenti, molti dei quali non occupati, e future: Opportunities and challenges for local di piccoli spazi abbandonati pare essere la government in the UK”, Energy Policy, 38, pp. più rilevante e urgente, anche in termini di 7596–7603. percezione da parte degli abitanti.

264 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Infatti, all’interno del perimetro del centro parti del centro storico più che in altre, da un abitativo, e di questi il 26% circa in condi- storico, si trovano circa 160 edifici abban- timido processo di gentrificazione. zioni di disagio abitativo grave. Una parte donati e un numero elevato di piccoli spazi A partire dal secondo dopoguerra, con una del sovraffollamento riscontrato è impu- (vicoli pedonali, piccoli slarghi e piazze, cor- accelerazione nel corso degli anni Sessanta, tabile al fatto che gli alloggi del centro sto- tili semi-pubblici, ecc.) in stato di degrado. La la diminuzione della popolazione residente rico sono mediamente di taglio più piccolo dimensione di questo patrimonio di edifici e determina un vero e proprio spopolamento (59.2 mq) rispetto alla media della città (75.3 spazi inutilizzati è significativa, sia in termi- del centro storico, con tutte le conseguenze mq). Ma è importante considerare che que- ni assoluti che relativi, e cresce rapidamen- negative che vi si accompagnano e che a loro sta situazione “ufficiale” andrebbe integrata te. Occorre, dunque, costruire un insieme volta tendono a favorire il protrarsi dello prendendo in considerazione il numero, non di politiche e progetti di recupero di questo spopolamento, dando origine a un circuito quantificato e difficilmente quantificabile, patrimonio finalizzati a far sì che il centro vizioso difficile da interrompere. di immigrati extracomunitari non regolari, storico riconquisti la sua centralità, da un Tenendo presente questa situazione, è utile spesso costretti a condividere in gruppi gli lato, senza trasferire altrove la marginalità richiamare la presenza di due fenomeni - che alloggi più degradati. Questi nuovi abitanti, (l'obiettivo è riconvertire la marginalità, non solo apparentemente potrebbero sembrare con scarse risorse economiche e relazionali, spostarla2) e, dall'altro lato, costruendo i pre- contrapposti - che caratterizzano il centro ricercano e producono in una dimensione di supposti per una riconquista durevole, che storico di oggi: la significativa presenza di quartiere, occasioni e modalità alternative non lasci spazio, cioè, alla possibilità che fasi abitazioni vuote e l'elevato indice di sovraf- al tradizionale sistema di welfare, da cui, in di ripresa si alternino a fasi di degrado, così follamento. La compresenza di questi due quanto “non-cittadini”, sono quasi comple- come è avvenuto per i centri storici di molte fenomeni è particolarmente interessante, da tamente esclusi (Bovone L. Mazzette A, Ro- altre città italiane. Queste due esigenze sono un lato, perché ben descrive la complessità vati G., 2005). Il centro storico è il quartiere strettamente connesse tra loro: la riconqui- della condizione di marginalità del centro della città di Sassari in cui si registra la più sta della centralità, per autoalimentarsi nel storico e, dall'altro lato, perché costituisce alta percentuale di residenti stranieri, extra- tempo ed essere dunque durevole, deve ne- una potenzialità in termini progettuali. comunitari in particolare. Secondo i dati del cessariamente prevedere la convivenza di I dati del 15° Censimento Generale della 15° Censimento Generale della Popolazione usi e abitanti diversi, rifuggendo da qualsiasi Popolazione e delle Abitazioni dell'Istat del e delle Abitazioni del 2011, la percentuale di tendenza alla "mono-funzione" e alla omolo- 2011 ci dicono che la percentuale di abita- stranieri residenti nel centro storico è pari gazione sociale. zioni non occupate nel centro storico è pari all’11% circa (era il 4% circa nel 2001), men- In questo quadro, si rivela indispensabile la al 29% circa (era il 23% nel 2001). La causa tre nel 2018 risulta pari al 20%3. costruzione di politiche e progetti innovati- principale è da ricercarsi, come anticipato, Uno strumento a supporto del processo di vi per l’abitare sociale e collaborativo, per le nella presenza di numerosi edifici fatiscenti: rigenerazione urbana: il Piano integrato ragioni che verranno brevemente illustrate secondo i dati riportati nelle relazioni alle- per il centro storico della città di Sassari di seguito. gate al Piano Urbanistico Comunale, il 62% La scelta di costruire il Piano deriva dalla volon- circa degli edifici nel centro storico si trova tà di dotarsi di uno strumento operativo - pro- Una periferia al centro: il centro storico in condizioni di conservazione mediocri o gettuale, non meramente vincolistico - in grado della città di Sassari pessime. Il caso più evidente è quello del ri- di innescare e guidare un processo di promo- Il centro storico della città di Sassari, come an- one storico di San Donato, in cui il 40% circa zione durevole e condiviso della qualità urbana ticipato, è caratterizzato da quella simultanea degli edifici è in condizioni "non soddisfa- di un contesto urbano che, come brevemente presenza di problematiche di tipo architet- centi", e di questi l’8% circa è stato giudica- illustrato, risulta essere particolarmente “sensi- tonico, urbanistico, economico e sociale e da to fatiscente. In altre ancora sono gli edifici bile”, per un insieme diversificato di fattori: quella penuria di opportunità e prospettive di di maggior pregio architettonico, rimasti - le dinamiche demografiche che lo promozione sociale tipiche delle periferie. spesso di proprietà delle famiglie originarie caratterizzano e che hanno determinato la pre- I dati riportati nella tabella mostrano in ma- che non vogliono risiedere nel centro stori- senza simultanea di fenomeni di spopolamento niera chiara la progressiva riduzione della co di oggi, ad essere abbandonati: fenomeno di alcune porzioni e fenomeni di sovraffolla- popolazione residente nel centro storico. che si riscontra per alcuni edifici nella par- mento di altre; Questa riduzione è inizialmente determinata te sud-orientale del nucleo storico, nei rioni - la presenza di un numero significativo prevalentemente dallo spostamento di una di Santa Caterina e di San Nicola. Ancora il di immigrati che vi risiedono (in particolare, nei parte della popolazione residente nei nuovi Piano Urbanistico Comunale riporta dati in- rioni storici di San Donato, San Sisto e Sant’A- quartieri, soprattutto di tipo popolare, ma teressanti che aiutano a ricostruire il quadro pollinare); negli ultimi decenni si configura come una delle condizioni abitative del centro storico: - il suo valore storico-culturale e identi- "fuoriuscita" volontaria di quanti, avendone qui gli alloggi sovraffollati sono attualmen- tario; le possibilità, ricercano migliori condizioni te il 27% circa del totale. Secondo l’indagi- - la presenza di numerosi edifici di pre- abitative. Questo fenomeno è solo in mini- ne relativa alla “Matrice di affollamento per gio e numerosi servizi pubblici rilevanti; ma parte compensato dall'arrivo di nuovi classe dimensionale di alloggio relativa agli - la presenza di tanti e diffusi edifici e abitanti richiamati dai bassi costi delle abi- occupanti”, il 45% circa degli abitanti del spazi pubblici o semi-pubblici in stato di degra- tazioni e, negli anni più recenti e in alcune centro storico vive in condizioni di disagio do, parziale o totale.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 265 Per queste ragioni, è necessario uno stru- Il quadro conoscitivo: gli edifici abban- La maggior parte di essi - nello specifico 95 mento integrato, in grado cioè di innescare e donati del centro storico della città di edifici (pari al 60%) - sono stati inequivoca- guidare, a partire dai temi di ordine spaziale, Sassari come criticità e opportunità bilmente classificati come fatiscenti. Mentre processi di inclusione e innovazione sociale, Gli edifici sono stati identificati, mappati e sono da considerarsi in uno stato di conser- promozione culturale e sviluppo economico. descritti attraverso una serie di attributi or- vazione mediocre altri 48 immobili (31%). In particolare, è stato necessario costruire ganizzati attraverso lo strumento informati- Queste prime informazioni sono state in- un quadro conoscitivo robusto e, a partire vo del GIS (Geographic Information System) tegrate con quelle contenute nel Piano Par- da questo, definire uno scenario di sviluppo in seguito ad un sopraluogo diretto sul cam- ticolareggiato del Centro Storico e succes- condiviso e alcune possibili soluzioni ope- po che ha avuto una durata di circa 5 mesi sivamente con le visure catastali (fornite rative con esso coerenti in relazione al pro- (da novembre 2016 a marzo 2017). La rico- dall’ufficio Cartografia del Settore Pianifi- blema della presenza diffusa di un numero gnizione attuata nei cinque diversi rioni che cazione Urbanistica ed Edilizia Privata del significativo di edifici fatiscenti o inagibili, compongono il centro storico ha permesso Comune di Sassari); in questo modo è stato crollati o parzialmente demoliti, e spazi ab- di classificare ciascuno degli edifici selezio- possibile attribuire a ciascun edificio il titolo bandonati. nati in funzione dello stato di conservazione di proprietà. In particolare, è stato possibile La presenza di questi fabbricati è da con- sulla base dei seguenti criteri: identificare gli edifici di proprietà pubblica siderarsi causa e conseguenza insieme del - Fatiscente: edifici in stato di palese (circa il 10%) e quelli di proprietà privata (il degrado socio-spaziale che caratterizza il abbandono, presumibilmente da numerosi restante 90%) e capire per quanti, tra questi quartiere: occorre dunque necessariamen- anni, con evidente crollo totale o parziale ultimi, la proprietà è parcellizzata4. te affrontare il problema della gestione di della copertura, degrado avanzato degli in- Il Piano parte dal riconoscimento della pre- questo patrimonio e costruire le condizioni fissi, murature e intonaci in condizione deca- senza significativa e diffusa di edifici fatiscen- affinché esso possa contribuire al migliora- dente e nei casi più gravi pericolante. ti e spazi abbandonati come un’opportunità mento delle condizioni di vita degli abitanti - Mediocre: edifici in stato di abban- per avviare processi virtuosi di rigenerazione del centro storico e alla promozione della sua dono che rischiano di diventare fatiscenti in urbana del centro storico della città di Sassari. qualità urbana in generale in maniera effica- tempi rapidi (nell’arco di 5 anni) se non sot- L’obiettivo, come già accennato, è la costruzio- ce e durevole. toposti ad interventi di recupero consistenti ne di uno strumento in grado di indirizzare e Il Piano è stato articolato in due sezioni prin- (si potrebbe parlare di un processo di “rude- accompagnare il percorso di recupero a fini cipali. rizzazione”). abitativi, secondo un modello condiviso e col- - Quadro conoscitivo: censimento e - Discreto e Buono: alle prime due laborativo, degli edifici fatiscenti del centro descrizione degli edifici fatiscenti e degli spa- categorie di edifici, si è scelto di affiancarne storico. zi in condizione di abbandono e loro classifi- una terza, al fine di costruire un quadro co- Di particolare interesse risulta in questo qua- cazione, anche in relazione alle disposizioni noscitivo più articolato ed ampio, utile nella dro, la possibilità di verificare per quanti e della normativa vigente sulle procedure di fase di formulazione degli scenari progettua- quali edifici il Piano Particolareggiato prevede espropriazione per pubblica utilità e delle in- li. Questa terza categoria comprende edifici interventi di “Demolizione e Ricostruzione”5 novazioni legislative in materia e dei titoli di attualmente non occupati/abbandonati, di o di sola “Sopraelevazione”6, definendo di fat- proprietà (per quanto riguarda gli edifici). dimensioni consistenti, e collocati in prossi- to un incremento volumetrico sostanziale. - Proposta progettuale: costruzione di mità di uno o più edifici in condizioni fati- Attraverso il geoDataBase, appositamente scenari per la rigenerazione urbana a partire scenti. Gli edifici facenti parte di questa terza costruito per la catalogazione degli edifici ab- dalla riconversione degli edifici fatiscenti e categoria vengono presi in considerazione bandonati, sono stati individuati 53 edifici in degli spazi abbandonati, con particolare rife- nella formulazione degli scenari di rigenera- stato di conservazione fatiscente (su un totale rimento a politiche e progetti di promozione zione solo per rafforzare, consolidare, esten- di 95) per i quali il Piano Particolareggiato pre- dell’abitare condiviso e collaborativo. dere le proposte che riguardano prioritaria- vede, applicando le tipologie di intervento so- mente gli edifici che appartengono alle altre pra descritte, la realizzazione di nuovi edifici due categorie. per un totale di circa 15.000 mc7. Il totale degli edifici identificati è pari a 157 Il PPCS prevede inoltre, la possibilità di at- (Fig. 1). tuare l’intervento di sola Demolizione per 13

266 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue (Fig. 1) Quadro conoscitivo: GIS – Censimento edifici abbandonati e stato di conservazione nei 5 rioni del Centro Storico di Sassari immobili, al fine di realizzare spazi pubblici dizione tra la presenza di numerosi edifici socioeconomico e culturale del centro sto- di piccole dimensioni. non occupati e il mancato riconoscimento rico e quello che attualmente presenta una Questa breve descrizione permette di eviden- del diritto ad una abitazione degna a gruppi maggiore fattibilità, in considerazione del ziare come sia presente all’interno del quar- sempre più ampi della popolazione8. fatto che è attualmente attivo il Fondo Im- tiere un patrimonio di edifici inutilizzati In secondo luogo, la necessità di innescare mobiliare per l’Housing Sociale della Regio- che potrebbe essere riconvertito, nel rispetto un percorso di rigenerazione del centro stori- ne Autonoma della Sardegna10. degli strumenti urbanistici vigenti, al fine di co a partire dall’attivazione di politiche della Non rientra tra le finalità di questo contri- realizzare un sistema diffuso di abitazioni di casa inclusive, al fine di produrre un equili- buto illustrare in dettaglio i presupposti, le qualità e di spazi da adibire a servizi integra- brio tra la necessità di attrarre nuovi abitan- caratteristiche e gli strumenti del modello tivi all’abitare aperti al quartiere, condivisi e ti, e promuovere così la diversità sociale, e del Social Housing. Ai fini degli obiettivi co-gestiti dagli abitanti stessi, secondo l’ap- garantire agli attuali abitanti svantaggiati specifici della ricerca qui brevemente illu- proccio del social housing. economicamente (anche a quelli che, come strata, è importante sottolineare che esso Un possibile scenario: il recupero degli alcuni degli immigrati extracomunitari, vi- non si limita a soddisfare il bisogno “casa” edifici fatiscenti in stato di abbandono vono una condizione di "irregolarità") il di- dei gruppi target che di volta in volta identi- per la promozione di forme di abitare ritto di scegliere di continuare ad abitare il fica in relazione alla domanda abitativa e alle condiviso e collaborativo proprio quartiere e così governare i processi specifiche caratteristiche del contesto in cui Il progetto parte dal riconoscimento di due di gentrificazione. si colloca, ma prevede di realizzare un siste- esigenze, distinte ma interconnesse. Quello del Social Housing non è sicuramente ma articolato di spazi e servizi di “accompa- In primo luogo, la necessità di ideare e spe- l’unico modello abitativo possibile9, ma pare gnamento” per rispondere al più complesso rimentare azioni per affrontare la contrad- tuttavia essere tra i più adattabili al contesto bisogno di “abitare” un territorio, anche at-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 267 traverso la promozione di forme condivise e corso di rigenerazione realmente durevole 6 Categoria d’Intervento “I6” (Art.3 Regolamento collaborative di fruizione e gestione di quegli del centro storico della città di Sassari, a par- di Attuazione P.P.) – “Sopraelevazione: è l'interven- stessi spazi e servizi in grado di coinvolgere e tire dal recupero e riuso del patrimonio im- to che comporta la estensione in senso verticale di includere il quartiere e la città. mobiliare abbandonato e degli spazi e servizi tutta o di una parte della costruzione esistente”. È principalmente per questa sua caratteristica ad esso connesso, al fine di rispondere alla 7 Il valore potrebbe aumentare se si prendesse in di apertura e inclusione della dimensione del necessità di attrarre nuovi abitanti, e pro- considerazione anche la quota parte di edifici con quartiere, che si ritiene che la realizzazione di muovere l’eterogeneità sociale. uno stato di conservazione “Mediocre” per i quali un sistema diffuso di abitazioni accessibili e di il PPCS prevede le tipologie di intervento I5 e I6. spazi e servizi connessi all’abitare gestiti secon- Note 8 Gli abitanti del Comune di Sassari in attesa di do il modello del Social Housing, possa effica- * Dipartimento di Architettura, Design e Urbani- un alloggio ERP sono attualmente 1.435 (Fonte: cemente innescare e supportare un processo di stica di Alghero. Università di Sassari, solinasni- http://www.comune.sassari.it/comune/settori/ rigenerazione urbana del centro storico. [email protected] casa/assegnazione/assegnazione.htm Dicembre Il progetto potrebbe prendere avvio dal recupe- ** Dipartimento di Architettura, Design e Urba- 2017). Oltre al disagio abitativo grave, occorre ro dei 53 edifici classificati attualmente come nistica di Alghero. Università di Sassari, vtalu@ considerare anche i bisogni abitativi della cosid- fatiscenti e per i quali è ammesso l’intervento di uniss.it detta “fascia grigia” della popolazione, peraltro demolizione e successiva ricostruzione. Tali edi- 1 Il progetto di ricerca, della durata di due anni sempre più vasta: quanti non possiedono i requi- fici sono (non a caso) collocati prevalentemente (novembre 2016 - novembre 2018), è realizzato dal siti per essere inseriti nelle liste di attesa per gli all’interno dei rioni dove le problematiche so- gruppo di ricerca composto da Arnaldo Cecchini alloggi pubblici ma che, al contempo, faticano o cio-spaziali sono maggiori11 e il recupero a fini (referente scientifico), Valentina Talu (coordina- non riescono ad accedere ad una abitazione alle abitativi anche solo di una parte di essi - purché tore scientifico e operativo), Paola Bazzu, Roberta condizioni imposte dal mercato immobiliare. sia una parte significativa - potrebbe non solo Guido, Chiara Soletta, Nicola Solinas, Loredana 9 Peraltro, si tratta di un ambito in evoluzione e incidere significativamente sulla qualità urba- Tedeschi, Giulia Tola. attualmente rientrano sotto la definizione di So- na dello spazio della città quotidiana e di pros- 2 Indovina a questo proposito sottolinea: "[...] cial Housing interventi di natura diversa. simità (con effetti positivi immediati anche in un intervento di risanamento e riqualificazione 10 La gestione del Fondo Immobiliare per l’Hou- termini di percezione), ma anche garantire agli edilizia e urbanistica in un quartiere degradato sing Sociale della Regione Sardegna è affidata a abitanti, vecchi e nuovi, la possibilità di fruire di si configura come un processo di valorizzazione Torre S.G.R. S.p.A. Il Fondo è partecipato dal Fondo un insieme di nuovi spazi integrativi all’abitare. che rende inospitale quel quartiere per una par- Investimenti per l’Abitare gestito da Cassa Deposi- Si tratta di spazi progettati sia per favorire la pos- te consistente della popolazione che vi abitava, ti e Prestiti Investimenti SGR, Regione Autonoma sibilità di svolgere attività condivise di tipo più quella a minor reddito, con la creazione altrove di della Sardegna, Fondazione di Sardegna e Confidi “domestico” (per esempio, lavanderie e cucine una situazione molto simile a quella di partenza. Sardegna. La proposta qui illustrata è coerente condivise), sia per accogliere servizi di welfare Dicendo questo non solo non si vuole legittimare con gli indirizzi del gestore del Fondo che prevede urbano (per esempio, micro-nidi e sale studio). il "non intervento", ma piuttosto sollecitarlo nel- la possibilità di realizzare alloggi anche attraver- La presenza di questi spazi, utile in generale, la consapevolezza che esso deve avere contenuti so interventi di riqualificazione del patrimonio diventa fondamentale nel contesto esaminato ricchi, vari e adeguati ad affrontare la situazione edilizio esistente (restauro, risanamento conser- se si considerano la limitata dimensione degli complessiva, non solo quella edilizia ed urbanisti- vativo, ristrutturazione edilizia, demolizione e alloggi e la carenza di servizi di prossimità che, ca." Indovina, 2008. successiva ricostruzione). come si è già detto, caratterizzano il quartiere. 3 Questo dato è da considerarsi peraltro sottosti- Inoltre, la presenza di nuovi abitanti, soprattut- mato perché non prende in considerazione il nu- Bibliografia to se si prevede di favorire l’insediamento di gio- mero considerevole di immigrati non regolari che - Bua F., Idini P. Talu V. (2013), Sassari: una vani coppie, può contribuire significativamen- "sfuggono" ai conteggi ufficiali. città da “ricomporre”. Il centro storico come labora- te a rafforzare i servizi già presenti12. 4 In particolare, è emerso che in 28 casi la proprietà torio di politiche e progetti di rigenerazione urbana Occorre, infine, sottolineare un altro aspetto degli immobili è condivisa tra due individui (gene- centrati sugli abitanti, in AA.VV., Sardegna. La nuova che si ritiene estremamente rilevante. Come si ralmente coniugi), in 35 casi il numero dei proprie- e l’antica felicità. Ed. Franco Angeli, Milano. è visto, gli edifici mappati e descritti sono pre- tari è tra 3 e 5, mentre in 21 casi tra 6 e 20. - Bovone L, Mazzette A, Rovati G. (2005), (a valentemente di proprietà privata: la possibilità 5 Categoria d’Intervento “I5” (Art.3 Regolamento cura di). Effervescenze urbane. Quartieri creativi a di avviare un processo per il loro recupero a fini di Attuazione P.P.) - “Ricostruzione edilizia: sono gli Milano, Genova e Sassari. Ed. Franco Angeli, Milano abitativi non può dunque prescindere da una interventi che comportano la demolizione e suc- - Giordo F. (1937) I quartieri della città di collaborazione tra pubblico e privato. Uno de- cessiva ricostruzione di fabbricati esistenti, aventi Sassari. Studio demografico – economico. Ed. Galliz- gli obiettivi principali della ricerca è, pertanto, come fine la razionalizzazione e l’integrazione del zi, Sassari. quello di proporre un insieme articolato di pro- tessuto urbano. Parametri e modalità di intervento, - Indovina F. (2008) Le periferie: articolazio- cedure e strumenti amministrativi che possono vengono definiti di volta in volta per ogni singola ne, differenziazioni, politiche, in L. Fregolent (a cura essere attivati a normativa invariata e che pos- unità edilizia nelle specifiche “schede di isolato” e di), Periferia e periferie. Ed. Aracne, Ariccia (RM). siedono dunque un elevato grado di fattibilità13. negli elaborati grafici del Piano Particolareggiato”. Alla luce di quanto sopra descritto, appare Quasi sempre la realizzazione del nuovo immobile concreta la possibilità di innescare un per- consente un incremento volumetrico.

268 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Claiming the "Spatial in setting up a continuous coherent "urban ter relationship is redefined on a global sca- coastal front", that functions as an organic le, as nobody can deny that cities compete as Continuity" of the part of the city. In order to address the above- centers of innovation and competitiveness Seafront of Athens _ The mentioned question, systematic research, and are seen as a hub of connecting the local role of "Planning" recording and evaluation of development economy to global flows and are therefore Eleni Spanogianni* and Yiota policies and planning practices for the re- called upon to contribute to resolving the gion is sought with the aim to define both main contradictions of this process, such as Theodora** the role of each object in the final composi- global competitiveness towards local sustai- tion and the different levels of correlation nability (Jessop B., 2002). with landmarks of particular importance in The challenge for the future is to determine 1. Urban Coastal Space _ a special cate- spatial development. At the same time, im- how this power [globalization] can entangle gory of space portance is given to their impacts and to the an entire region without jeopardizing its Within the wider context of urban deve- spatial-functional transformations, that ac- physiognomy, or in other words, how to pre- lopment, the management of the issues in company them, through time intersections serve local identity in a changing world (Sch- the built environment is a long-term pro- which have signaled the interest. Emphasis midt H., 2002), which puts pressure on both cess that seeks to solve urban problems. This is placed on highlighting the factors that ways of managing and protecting, as well process becomes even more dynamic and were supportive or dissuasive in the "spatial as governance, cooperation and knowledge complex in the case of the development of continuity" of the Attic coastal front and its sharing, which are a bet to be approached urban seafronts due to their unique feature importance in the city. Among these, and successfully. The aforementioned finding ap- to constitute the interconnection between on the axis of the problematic developed in plies to the case of the coastal urban fronts, the built environment and water (Gospodini this approach, the following are considered where beyond the risks for the identity of the A., 2001), which results to additional corre- of particular significance: the elements of place, the threats for the elements of nature lations and prospects that have to be combi- the natural environment and the earth itself, and culture also grow, as in this particular ca- ned in a harmonious way for the desired re- the designing attempts, the institutional tegory of space of increased complexity there sult (Daamen T., 2010). In recent decades the framework and the composition of the sta- are numerous interactions and incompatibi- regeneration of urban seafronts has become keholders at the design level. lities, arising both from the natural-human the focus point of developmental practice Via this approach, which is part of a wider re- environment and from the coexistence of and requires sophisticated actions given its search effort that is in progress and is funded multiple -and often conflicting- interests. complexity (Galland D. & Hansen C.J., 2012), by the General Secretariat of Research and At this point, it should be noted that from a which characterize in theoretical level all Technology (GSRT) and the Hellenic Founda- design point of view, the particular interest the related issues, that are linked with the tion of Research and Innovation (HFRI), the in coastal areas results not only from the principles of resilience, adaptability and fle- aim is the reinstatement of the topic back aforementioned plurality of actors in the xibility of cities but also in practical level the to the discussion and the contribution to terrestrial and marine areas, but also from tools used in the planning, management and the public debate in an extremely difficult the complexity -and the gaps or overlaps in implementation of a transformation. circumstance for Greece, where there are the competencies– of the institutional fra- In the context of this problematic for this ongoing actions to modernize and streng- mework, which governs the development of special category of space of extreme critica- then its position on the international map human activities and projects in the coastal lity, which is in progress at international and through supporting the need for an overall area (Kokkosis Ch. & Mpieratos I., 2016). De- European level, Greece, which is a country vision of the urban coastal front in terms of spite this complexity and criticality of the with a significant coastal area, various coa- sustainability. issue the urban coastal front often constitu- stal management issues have been identified. tes an inaccessible, fragmented and complex The aim is the contribution to the discussion 2. Cities next to water: challenges and structure, that has been formed through the through the Greek experience with a pilot dilemmas of their planning involvement of many jurisdictions (Wrenn area, the Metropolitan Region of Athens, In a context of a globalized economy and D.M., 1983). which seeks its identity in the contempora- networking of space it is noted that parti- ry conjuncture, and through the selection cular emphasis on spatial planning and de- 3. The emergence of the peculiarity of of the coastal zone from the Faliron Bay to velopment policy is given. Especially in the the coastal area in Greece and the criti- Hellinikon. The choice is not accidental. It case of cities alongside water (coastal, river cality of its management is attempted through the specific area, the basins, etc.) the exploitation of this element In the context of the problematic develo- scale and gravity of which are estimated to as a growth factor is among the issues of inte- ped for the exploitation of the coastal front, allow the approach of a variety of issues, to rest, as it is is recognised of major importance which is under way at international and explore the question from the outset: if and for the improvement of city image, the infra- European level, Greece seems to lack the ex- under what conditions, the development structure upgrading and the environmental pected city-water relationship, although in options and design practices [implemented / rehabilitation. Modern practice proves that Greece the importance of coastal areas -both proposed] have contributed or not, or could, we have long been in a time, that the city-wa- in its continental section and that of the

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 269 island Greece- is a remarkable issue, since gement as a means of qualitative upgrading at the same time, the most urbanized. More these areas exceed 15.000km and constitute of the urban environment -on the one hand- specifically, the research interest focuses on a major feature of its particular geography. and strengthening of the image and identity part of the urban coastal zone, which is situa- Along with the aforementioned findings, of the city -on the other hand- takes on new ted between two "enclaves" of high impor- two of the main features of the Greek coastal dimensions, especially for the cities that are tance (the Faliron Bay and the coastal area zone, which also highlight its importance, gateways for the country, both on the island of the Metropolitan Park of Hellinikon) and are identified in the population concentra- part and on the mainland, since both of the has a high concentration of infrastructures tion, as the population density in this zone abovementioned objectives are not necessa- / functions of hyper-local importance, exhi- is twice the size of the whole country, as well rily compatible, and the mechanisms used bits intense densities, has shaped sections, as in the location of the larger urban centers are create intense conflicts. which are tourist and recreational areas, as in the coastal area. well as places characterized by depreciation Despite the above, various coastal mana- 4. Metropolitan Region of Athens: from and, while adjacent to the center of the town gement issues are identified, which are the Faliron Bay to Hellinikon complex, has unused spaces of metropolitan mainly related to fragmentary coastal legi- The pilot area of exploration is the coastal importance that are not integrated in the slation and to the involvement of a number zone of the Athens Metropolitan Region, as city and seek their identity. Approaching the of actors, who are responsible for managing having qualities and physical characteri- current situation the problem of the coastal them with overlapping responsibilities. In stics, that are a factor of attraction both for zone being cut off from the rest of the urban the modern times of crisis, where national the development of residential activity and fabric due to the existence of the coastal road spatial planning systems, at least in several other sectors, requires a special investigation is highlighted, while issues such as a lack European countries, are rearranged to meet for a number of reasons because of the mul- of operational connection are also present the needs of internationalized economic and tiplicity of issues it presents. This research along its length due to its administrative se- financial activity and the promotion of new effort seeks to approach the specialized is- paration, its ownership status per segments real estate investment (Adams D. & Tiesdell sues of the section of the southwestern coa- and the existence of incompatible uses and S., 2010) [22], the challenge of a comprehensi- stal zone of the city from the Faliron Bay to natural landscapes (Research Group of the ve and rational approach to the issue is even Hellinikon, which being an organic part of Department of Architecture NTUA, 2001). more pronounced. The main reason deals the whole southeastern coast of Athens is with the fact that the issue of coastal mana- the most critical part of the Saronic Gulf and,

Map 1: The geographic location of the coastline of the study area and its spatial-functional transformations- Source: Google Earth, own processing

270 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue 4.1. Developmental Options - Design Practices - at opportunity to promote and upgrade the a whole is deemed necessary, and by addres- Space-functional Transformations coastal front of the city, the uses that were sing this area through a logic of hyper-loca- The priorities that have historically been pur- selected after the Olympic Games did not fit lity, reference is made to the Metropolitan sued in the development of the urban area of into a wider design, leaving them untapped, Planning and in particular to the first Regu- Athens have resulted in the characteristics of rendering the respective coastal front seg- latory Plan of Athens, which since its first the coastal front not playing the dominant ments unreactive and inaccessible. In recent institutionalization in 1985 (L.1515/1985) role in the urbanization process and its role times, a new narrative for the coastal zone, established as basic principle the concern of being vague in terms of the development that of the "Athenian Riviera" (from Piraeus the protection of the environment in general process. In this section the spatial-functio- to Sounio) has been formed, where so far the- and the protection of the coasts in particu- nal transformations of the Saronic Gulf are re are various mismatches between national lar. Regarding the New Regulatory Plan of briefly presented from the beginning of the planning and investment policies, which de- Athens-Attiki (N.4277/2014) the "seafront post-war period to the present time through monstrates how the promoted development axis of the city from the Faliron Bay to Vou- time intersections, which have signaled the is signified differently at each geographic le- liagmeni" is defined as "development axis of interest with the emphasis on the emergen- vel and that it causes conflicts and disconti- metropolitan radiation", among which the ce of the factors supporting or dissuading the nuities in the design of space. "Metropolitan Pole of the Hellenic Agiou "spatial continuity" coastal front (See map 1). Kosma" and the "Pole of the Faliron Bay" are More specifically, during the first post-war 4.2. The composition of stakeholders and the insti- defined as "poles of international and na- period the capital kept a "distance" from the tutional framework tional range". Moreover, reference should beach, while the urban front was formed in The image of deprecation, which some spatial be made to the General Framework for Spa- a discontinuous narrow lane parallel to the units of the urban coastal zone of Athens pre- tial Planning and Sustainable Development coast in depth of a few building blocks. Then, sent, and the existence of a non-coherent and (Government Gazette 128_A_2008), which the 1970's were considered to be of crucial non-continuous seafront, spatially depicts specifies that the coastal areas have certain importance for the Saronic coastal zone, be- the inability to consensually create common characteristics, that make it necessary to cause a series of spatial interventions began visions for the prospects of this metropoli- deal in a specific way with them. Also in the then with the major technical works of em- tan area and the difficulty in finding positive Special Framework for Spatial Planning and bankments [Faliron Bay, Marines of Flisvos points in the way, that individual goals shape Sustainable Development for Tourism (Go- and Alimos and Agios Kosmas Hellinikon], the grid of relationships between both diffe- vernment Gazette 3155_B_2013) it is noted while the urbanization process, that had be- rent levels of governance and between the that coastal areas "are of particular impor- gun in the last decade, expanded within the public and private sectors. Regarding Cen- tance for the development of tourism and are urban fabric. Then, during the 1980s, road tral Power and Local Government, they have usually characterized by particularly intense construction projects are underway, mainly long been inadequate to carry out an integra- competition of land use and economic acti- concerning the creation of the elevated Posei- ted planning through organized actions and vities". Along with the Territorial Planning, donos Avenue in the area of the Faliron Bay, a initiatives. At this point, it is worth mentio- reference should be made to the European time when the generalization and extension ning that the part of the study area, which is Directive 2014/89/EC on Maritime Spatial of the use of the car and the strengthening of interest, is administratively assigned to 5 Planning, which has been incorporated into of the role of the airport of Hellinikon as a Municipalities [Moschato-Tavros, Kallithea, the Greek Legislation (L.4456/2018) and is of transport-transport hub contributed to gi- Palaio Faliro, Alimos, Elliniko-Argyroupoli]. interest, as it is directly related to the integra- ving the beach a different interest. It is also Also, despite the positive contribution of the ted management of coastal zones in the con- characteristic that in the next decade the Scientific & Academic community at the re- text of the land-sea interaction. first uses of culture-sport-leisure are set at search level, there has been no corresponding Furthermore, with regard to the entire sec- specific points throughout the study area, application of the proposed guidelines in the tion of the coastal zone of Athens, which is with the result that the area is expected to re- field of physical design and socio-economic under consideration, so far the only existing ceive large loads of tourism and commercial planning, while in terms of social mobili- legislation is the Presidential Decree of 2004 development, which eventually emerge in zation, there have been some fragmentary "Determination of protection, use of land the coming years. claims of residents with institutional and and conditions and building restrictions in The 2004 Olympic Games are a timeframe kinematic ways for specific stretches of the the coastal zone of Attica from the Faliron for the coastal front, so focusing on its loca- urban coastal front. Bay to Agia Marina of Kropia" (Government tion as a second pole of Olympic facilities, With regard to the approach of the insti- Gazette 254_D_2004), which specifies the it begins to be more pronounced as a space tutional framework at the national level range of allowed uses and at the same time for development, beyond the residential concerning the study area, it is attempted exercises a systematic policy limitation of one. A public debate is underway for the through the perspective of spatial design, permitted building exploitation. It is noted investment interest it presents, evolving development planning and the specific is- that even in this effort for unified treatment, between the tendency for " exploitation " sues related to transport and infrastructure there are two "gray zones" -apart from the and the need to redefine its relationship with design. Given that the strategic redefinition jurisdiction of this law- which are two zones the city. Although this event would be a gre- of the role of the coastal zone in the capital as for Olympic Projects and Infrastructure: the

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 271 Faliron Bay and Agios Kosmas Sailing Cen- of the urban coastal zone of the study area, the 6. From case study to new research ter, located on the coastal front of the Hel- promotion (by various actors) of fragmentary questions lenic Metropolitan Park, for which there are interventions throughout the beach is consi- Through this path and the approach of the two Special Integrated Development Plans. dered to be directly correlated with the above- problematic of the research both regarding In the modern conjuncture of the crisis, mentioned lack of design. This finding can be the existence or not of a developmental mo- where national spatial planning systems part of a more general framework of addres- del for the study area and its integration on in -at least- several European countries are sing the issue of protection and, more general- the basis of a global perception or not, the rearranged, so in Greece the shift of spatial ly, the organization of the coasts and the wider article highlights the necessity of an overall planning to support growth and investment coastal area (land and sea), which has not been vision of the urban coast front in terms of in real estate seems to acquire the characteri- the subject of systematic and consistent care sustainability and the existence of a design stics of a new “model” of spatial regulation, on the part of the state but was an objective with an emphasis on balanced development dictated primarily by the decline of the role of many small and large interests, which cor- between environmental parameters and of the state and the emergence of the role responded periodically to various actors, who economic objectives and on the unified ma- of the market, especially in times of crisis left their spatial footprint through the promo- nagement, protection and development of (Florida R., 2010). In this context there has tion of individual planning practices. This, coasts. The basic challenge of designing at been a considerable number of laws passed combined with the inherent organizational this level is to reverse the current image of during the crisis, that have signaled changes weaknesses of the Greek administration, re- fragmentation and functional discontinuity in the development. These parallel planning sulted in a significant deficit in the integrated and to create a unified space concept. This systems and the plethora of new investment management and planning of the coastal zone design approach, which is related to a wi- tools, which do not automatically confirm and more specifically in the absence of correla- der reflection on ways of approaching and "new urban planning processes" (Smith N., tion of the coastal zone with the wider spatial analyzing urban space through its continu- 2002), seem not to contribute positively to data and its complete lack of connection with ities and interdependencies, is argued that the spatial level in that planning fails to ope- the inner part of neighboring areas. it appears capable of providing answers to rate globally and in a comprehensive way, In order to prevent fragmentation of a series of the "open" issues through the formation of while individual, fragmentary and ad hoc in- interventions along the coast with unpleasant coastal sustainable strategy embedded in an vestment proposals are not avoided, with the spatial consequences such as further spatial urban policy with emphasis on new gover- result that the new development model ap- fragmentation, the developmental dynamics nance structures with "key" axes: accessibili- pears to overlap -rather than simply accom- of the coastal front should be identified throu- ty, networking, land use, durability and en- pany- the spatial planning of the country. gh a design, that respects the conditions of vironmental consciousness, integrated into its unified and integrated management. It is a unified conceptual design with the aim of 5. The need for a sustainable coastal policy argued that a unified design policy is needed integrating coastal space into the city and By approaching the study area there are some to ensure under the current circumstances the ensuring an optimal city-sea relationship, issues to be discussed regarding the factors protection and enhancement of the natural, which leads to new research questions regar- that seem to have shaped the existing situa- cultural and aesthetic environment, as well ding the ways of managing and planning the tion and by extent have also affected the as the necessary development of recreational, urban coastal front through the complemen- lack of spatial continuity of the coastal front, tourism and cultural activities with the fol- tary development of its individual coastal which is the subject of this research approach. lowing axes: operational upgrade of the coa- -and not only- parts. It is interesting to note that these factors seem stal zone, ecological reconstruction of both to be related not only to the existence or not of the land and sea sections through a balanced legislative design but to who decides, by what development between economic aims and en- criteria and for the benefit of who regarding vironmental parameters, improvement of the the time, the space and spatial planning prio- accessibility of the area by the city, concern for rities (Theodora Y., 2015). sustainable mobility along the seafront and First of all, an important management problem reassurance of the aesthetic upgrade and vita- appears to be the fact that the Attica coastal lity of the coastal zone. At the same time, it is zone never had a unified design, that would important to observe participatory processes have the purpose of organizing the access to it, in the management and planning process and its functions and activities, predicting future to review new governance structures (at the developments and acting pro-actively for pos- metropolitan level), that support the unified sible future problems. Thus, the design seems planning and integrated coastal management, to have functioned as an ex-post regulatory towards a better organization of projects and tool, which must necessarily be adapted to the actions, the coordination of all stakeholders, already formed facts, resulting in its operation the improvement of the efficiency and surveil- being associated with a variety of difficulties lance of the implementation. and its efficiency being small. On the occasion

272 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Notes Relitti industriali e città appartiene alla categoria dei manufatti le- * PhD Candidate, Scholar of GSRT & HFRI, De- gati alla produzione o al suo corollario di partment of Urban and Regional Planning, NTUA, contemporanea attività (ad esempio alla logistica) le norme [email protected] Luigi Stendardo*, Stefanos urbanistiche hanno previsto, a dispetto del- ** Assistant Professor, Department of Urban Antoniadis** e Luigi Siviero*** la flessibilità spaziale che incarnano, sino ad and Regional Planning, NTUA, yiota.theodora@ oggi una certa rigidità rispetto alle variazioni gmail.com d’uso. Sul fronte della versatilità, la Regione Veneto, riconoscendo una sorta di emergen- References iWrecks - Industrial Wrecks: Reusing Enhan- za territoriale dimostrata dai numeri che Adams D. & Tiesdell S. (2010), Planners as mar- cing aCKnowledging Sheds (1) è una ricerca abbiamo riportato, ha tuttavia introdotto ket actors: Rethinking state-market relations in ad oggi in fase di avvio presso il laboratorio nella norma contro il consumo di suolo l’uso land and property, Planning Theory & Practice, ReLOAD – Research Lab of Architecturban temporaneo dei volumi dismessi per attività Department of Urban Studies, University of Gla- Design dell’Università degli Studi di Padova. non ricettive (2). La questione assume una sgow, Scotland. La ricerca intende definire nuove politiche di certa ambiguità anche sul piano semantico: Daamen T. (2010), Strategy as a Force: Towards gestione, recupero, messa in rete del vasto pa- da un lato, parte di questo immenso mate- Effective Strategies for Urban Development trimonio regionale di edifici industriali sot- riale disperso assume valenza di patrimonio Projects: The Case of Rotterdam City Ports, Am- toutilizzati, dismessi o in via di dismissione culturale specifico, per le caratteristiche ar- sterdam NL: IOS Press. in Veneto, attraverso strategie basate sull’in- chitettoniche, storiche e tecnologiche dei Florida R. (2010), The Great Reset: How New Ways of Li- terazione tra visioni innovative e sistemi di manufatti che lo compongono o per il loro ving and Working drive Postcrash Prosperity, New York. raccolta, gestione e disseminazione di dati, ruolo nelle trasformazioni sociali o territo- Galland D. & Hansen C.J. (2012), The Roles of Planning in capaci di produrre scenari di trasformazione riali in determinati luoghi della Regione; Waterfront Redevelopment: From Plan-led and Market- sostenibili rivolti all’attenzione di stakehol- dall’altro, proprio la larghissima estensione driven Styles to Hybrid Planning?, Planning Practice & ders, investitori, promoters, proprietari, am- del fenomeno, il grande numero degli edifici Research, vol. 27, no. 2, pp.203-225. ministratori, comunità e cittadini. industriali e la loro dispersione pulviscolare, Gospodini A. (2001), Urban Waterfront Redeve- Il termine Industrial Wreck (letteralmente lo rendono nel complesso un carattere larga- lopment in Greek Cities: A Framework for Redesi- “relitto industriale”) si riferisce ad una rifles- mente diffuso, comune e ricorrente nel pae- gning Space, Cities, vol. 18, no. 5, pp. 285-295. sione più ampia sulla dismissione (di edifi- saggio del Nordest. Research Group of the Department of Architectu- ci, architetture o parti di esse) e sulla nostra Un aiuto per le operazioni culturali e di ri- re NTUA (2001), Protection and enhancement of capacità di riconoscere il potenziale di un cerca sul fenomeno della rigenerazione di the Saronic coast, Research Program 1995-2001 relitto a partire dalla sua forma (Antoniadis, edifici del patrimonio ex-industriale giunge Athens (in Greek). Stendardo 2018). I relitti industriali quindi dall’Universidade de Lisboa, partner estero Jessop B. (2002), Liberalism, Neoliberalism and Ur- sono intesi dalla ricerca come un potenzia- coinvolto nel progetto di ricerca, che si carat- ban Governance: A state-theoritical perspective. le ed esteso serbatoio di materiali e spazi in terizza per una forte multi-settorialità rap- Kokkosis Ch. & Bieratos I. (2016), Spatial Deve- attesa di essere reimmessi nel ciclo produtti- presentata da numerosi laboratori di ricerca, lopment and Design, Maritime Spatial Planning vo della città, attraverso una riflessione con- e che esercita una spiccata competenza nello and Integrated Coastal Zone Management, Aichoros giunta di più aree disciplinari, ognuna delle studio della forma urbana in una città nella Scientific Magazine, Issue Number 23, pp. 4-11. quali fornisce un contributo in questa speci- quale la restituzione di alcune enclave a pre- Schmidt N. (2002), as cited in Hague C., (2005), fica direzione comune. cedente vocazione industriale ha contribuito Planning and place identity, in Hague C. & Gli edifici industriali dismessi in Veneto sono non poco efficacemente allo sviluppo di un Jenkins P. (eds.): Place Identity, Participation and circa 11.000, di questi il 57% è inutilizzabile indotto positivo, anche in termini di costru- Planning, New York: Routledge, pp. 3-17. (circa 6.000), mentre il 43% è ritenuto troppo zione dell’immagine, per la capitale porto- Smith N. (2002), New globalism, new urbanism, gen- vecchio o irrecuperabile. I capannoni dismes- ghese. trification as global urban strategy, Antipode: a Radical si corrispondono a circa 3,9 miliardi di euro di La re-immissione di questo parco edifici nel- Journal of Geography, vol. 34, pp. 428-450. risorse inutilizzate, 7,9 miliardi calcolando l'in- le politiche di trasformazione del territorio Theodora Y. (2015), The uses of land as an expres- dotto della possibile riqualificazione delle strut- necessita di una maggior capacità da parte sion of the developmental model in space. Metho- ture (Confartigianato Veneto 2017). Questi dati di stakeholders o enti pubblici di conoscere dological Considerations for spatial development si intrecciano con quelli sul consumo di suolo e gestire questioni complesse in sovrapposi- and regulation, 4th Panhellenic Conference of nella Regione (8,4% rispetto al totale naziona- zione tra loro (contaminazione dei terreni, Urban Planning, Regional Planning and Regional le nel 2013; ISPRA 2015), a monte della nuova demolizione o riuso dell'edificato esistente, Development, University of Thessaly, NTUA, Vo- Legge Regionale n. 14/2017 “Disposizioni per impermeabilizzazione, ecc.). iWrecks affron- los, September 24-27 (in Greek). il contenimento del consumo di suolo”, indivi- ta tale complessità in modo da trasformare Wrenn D.M. (1983), Urban Waterfront Development duando un tema strategico per le trasformazio- una difficoltà intrinseca in una potenzialità (1st Edition), Washington DC: Urban Land Institute. ni della città e del paesaggio. di sviluppo. Diversi settori scientifici con- Il riciclo di questo patrimonio architettoni- tribuiscono allo sviluppo di scenari di tra- co-edilizio non è semplice. Proprio perché sformazione degli edifici oggetto di studio.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 273 Attraverso il rilievo digitale degli edifici, la ne e visualizzazione dei dati, contribuendo ni strategiche rispetto al tema del riuso degli creazione di modelli BIM, il monitoraggio e all’innovazione del know-how (sviluppo di edifici industriali ed all’acquisizione di dati la verifica statica delle strutture, l’Urban Mi- una infrastruttura di sistemi informativi ri- che integrino e orientino le elaborazioni del ning ed il recupero di materiali dismessi, lo volta a città, territorio, stakeholders che uti- database di progetto. studio di scenari architettonici di progetto lizzi diverse tecnologie di fruizione del dato) - L’organizzazione di eventi mirati in grado di e la verifica urbanistica ed economica delle delle aziende e concorrendo al più esteso disseminare i risultati della ricerca (oltre che strategie proposte. obiettivo di una Smart City in grado di otti- la partecipazione a ricorrenze già note come Il progetto di ricerca infatti prevede il coor- mizzare la diffusione delle informazioni ne- la Notte Europea dei Ricercatori, la Giornata dinamento sinergico di cinque percorsi di- cessarie a rigenerarsi. della Ricerca e l’Investor Day) che, nell’ambi- sciplinari (detti interventi e corrispondenti Il progetto coinvolge quindi imprese di rac- to delle numerose attività di disseminazione ad altrettanti assegni di ricerca) a cui sono colta ed elaborazione di dati, anche da punti previste dalla ricerca, rivestono particolare associati uno o più partner aziendali, attori di vista molto specifici, come l’analisi ed il ri- rilievo nel coinvolgimento di un alto nume- fondamentali del progetto che, pur con ruoli lievo non-distruttivo. Tali imprese hanno nel ro di partecipanti, rappresentativi di diversi e natura diversi, afferiscono al settore dell’e- progetto l’occasione di acquisire o incremen- stakeholder diffusi sul territorio. Tali eventi dilizia, fortemente penalizzato dalla crisi tare tecniche e tecnologie volte a garantire si articolano con modalità che favoriscono economica. Tra il 2008 e il 2014 gli occupati nuovi modelli di erogazione dei dati a livelli il trasferimento di conoscenze tra il mondo nel settore delle costruzioni del Veneto sono diversi di accessibilità e sviluppare così nuo- della ricerca e quello della produzione della diminuiti di oltre 33.000 unità, di cui nella vi modelli di business ricoprendo settori di Regione Veneto. Non di secondaria impor- Provincia di Padova circa 4.800 (CGIA 2014). mercato strategici. tanza è la relazione con il pubblico: anche I dati ANCE tra il 2015 e il 2016 rilevano una A potenziamento della ricerca e dei suoi ri- collettività e variegate compagini di prod- contrazione dimensionale delle imprese che sultati, sono previste inoltre: users prendono visioni dei risultati della ri- con la perdita di occupati hanno perso parte - Cinque Borse di Ricerca ad affiancamento cerca attraverso sintesi divulgative veicolate del know how necessario a far fronte alle ri- dei rispettivi cinque destinatari degli asse- da applicazioni su Smart Devices. chieste di una ripresa economica. gni. Il borsisti si pongono come elemento Il raggiungimento degli obiettivi del proget- I segmenti della filiera edilizia rappresentati che favorisca l’intersezione tra le diverse to di ricerca passa anche attraverso l’Action dalle aziende partner vanno dalla produzio- aree disciplinari ed in particolare il dialogo Research, ovvero un programma di attività ne e progettazione di strutture industriali, e l’interazione tra i diversi assegnisti, facili- mirate, rivolte congiuntamente ai giovani alla produzione e commercializzazione di tando lo scambio di informazioni e di dati, ricercatori destinatari dei cinque interventi materiali edili innovativi di riciclo, alla pro- l’introduzione di questi ultimi nel database ed ai dipendenti delle aziende partner presso gettazione del paesaggio, nonché alla valuta- di progetto e la loro visualizzazione interatti- le sedi di queste ultime. Il programma è fina- zione economica immobiliare a grande scala. va e multimediale. lizzato a sviluppare metodologie e pratiche Un comparto, quello edilizio, che il progetto - Quattro Fellowship Visiting, borse di ricer- per l’integrazione dei risultati del progetto di di ricerca intende stimolare attraverso Smart ca rivolte a studiosi di università straniere, ricerca nei processi aziendali. In particolare, Systems per la raccolta, gestione, elaborazio- volti alla moltiplicazione delle interpretazio- considerando i settori dell’edilizia e delle ICT quali i principali comparti ai quali si rivolge la ricerca, il programma prevede eventi for- mativi (workshop, seminari e consulenze tecniche specifiche) con esperti nel campo del Digital Survey e delle indagini multi- spettrali e termiche georeferenziate, della progettazione a tutti i livelli di edifici indu- striali, del monitoraggio e della progettazione strutturale di edifici produttivi, della gestione dei dati attraverso database interattivi che ne facilitino l’estrapolazione e l’interoperabilità con le piattaforme BIM, delle procedure di trattamento dei materiali da demolizione, del Project Management e del Feasibility Study. Questo lavoro, intercettando particolari ne- cessità di intervento in situazioni di criticità con la presa in esame di alcuni casi studio, si pone come vetrina di possibili strategie d’intervento rivolta a proprietari e investi- tori, ma con lo scopo di mantenere garanti- Figura 1 – ex-Macello, Complesso dell’ex-Foro Boario di Padova (1967). Foto di S. Antoniadis, 2018. re il mantenimento del patrimonio edilizio

274 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue industriale quale valore e risorsa per le tra- Insights on innerscapes detect architectonical strategies that define sformazioni della città. Si attendono inoltre a sustainable transformation processes and risultati più specifici in seguito alla disse- in the change of use of simultaneously shape the discourse about minazione delle attività della ricerca, sia in post-industrial sites into innerscape as a necessity to guarantee an termini di attivazione di una rete articolata public facilities: the case overall spatial experience at a human scale. in diversi poli (università, amministrazioni studies of C-Mine in Genk locali, cittadinanze), che di costruzione di and the Maritime Museum Introduction una base per orientare amministrazioni in In 19th century, Viollet-le-Duc started the processi decisionali e proposte di intervento in Barcelona theoretical discussion on conservation and per mantenere competitivo sul mercato glo- Patricia Tamayo * and Kris contemporary architecture who gave value bale un territorio che si è sempre distinto per Scheerlinck ** and Yves to change of use (15: 222-223) (1). However, dinamismo e innovazione. an opposition arose with A. Riegl (1858- Schoonjans*** 1905) (2) who was critical towards the cre- Note ative restorations performed. He added the * Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Am- use-value concept and dealt with issues of bientale, Università degli Studi di Padova, luigi. Abstract value-assessment aiming to conserve the re- [email protected] Industrial buildings are usually designed as maining historic fabric, in a moment where ** Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e large-size projects to accommodate extensi- modern architecture considered the existing Ambientale, Università degli Studi di Padova, ste- ve spaces for production. During the last de- architecture not capable of satisfying current [email protected] cades, parallel to displacing urban manufac- needs or demands. From the 1960s onwards, *** Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e turing processes, many urban development the dialogue between intervention-architec- Ambientale, Università degli Studi di Padova, lu- policies focused on the conversion of post- ture and conservation moved closer to one [email protected] industrial properties and incorporating new another. A contemporary theorist working 1. La ricerca è finanziata attraverso il POR uses. To optimize the program’s integration on this topic is Scott (3), who explored the 2014-2020 - FSE 2018, bandita dalla Regione Vene- and spatial cohesion within its context, the- social and political issues involved, analysed to (DGR n. 11 del 05/01/018) e ha la durata di un se recent changes demand new models of the scale of change, and suggested that pro- anno. connectivity and socio-spatial interaction. cesses applied to the individual building can 2. Cfr. Art. 8 Legge Regionale n. 14 del 06 Because of this, conflicts arise when these be echoed at the scale of the neighbourhood giugno 2017 “Disposizioni per il contenimento existing industrial structures are then adap- and the one of the city. del consumo di suolo e modifiche della Legge Re- ted for collective purposes, demanding new gionale 23 aprile 2004 n. 11 "Norme per il governo public-private relationships. In the event Change of use: Innerscape del territorio e in materia di paesaggio"”. these spaces change their use, most often the In the change of use of industrial buildings proportions of the spaces within the project – in many cases abandoned or in disuse or Bibliografia need to change, as for example also small altered into public facilities that enable to re- Antoniadis, S., Stendardo, L. (2018), “The Power of spaces need to be added to the spatial confi- structure socially and spatially the surroun- the Wreck. Editorial”, in Detritus. Multidiscipli- guration or large spaces need to be sectorised ding urban fabric – there is a high level of nary Journal for Waste Resources & Residues, n. 3, through new programme. As a result, the complexity, characterized by many factors. CISA Publisher, Padova (pag. 1-3). level of domesticity of these large interior The subject that we want to tackle here is Antoniadis, S., Stendardo, L. (2017), “Il dissolvi- spaces can change in a drastic way. This itself the scale of change that is present and defi- mento dei limiti della città nelle aree transurbane gives rise to other spaces and needs, such as ned as innerscape. Industrial buildings are a Padova”, in Moccia, F. D., Sepe, M. (a cura di), Ur- those related to the new concept of inner- initially designed as large size projects to banistica Informazioni, n. 272, Special Issue, anno scape, creating spaces within spaces. The accommodate extensive spaces for produc- XXXI, INU Edizioni, Roma (pag. 94-96). focus of this paper is to define innerscape in tion. To optimize the program’s integration Rossi, A. (2009), "Rigenerazione urbana e sosteni- the framework of this change of use, while and spatial cohesion within its context, the bilità" in Urbanistica, 141 (pag. 1-5). studying the necessity of carefully conside- recent change of use demand new models of Fantin, M., Sbetti, F. (2012), Campos Venuti. Am- ring in-between spaces and the notion of col- connectivity and spatial interaction. Because ministrare l'Urbanistica oggi, INU Edizioni, Roma. lective spaces in relation to spatial bigness. of this, conflicts arise when these existing in- The methodology is based on reviewing dustrial structures are then adapted for more theoretical notions embedded in different collective purposes, defining new public- projects, and on referring and updating H. private relationships. In the event these spa- Herzberger and A. van Eyck’ theories among ces change their use, most often the propor- others. Furthermore, we will also graphically tions of the spaces within the project need analyse two relevant cases in different con- to change, as for example also small spaces texts: C-Mine in Genk, Belgium and Mariti- need to be added to the spatial configuration me Museum in Barcelona, Spain. We aim to or large spaces need to be sectorised through

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 275 new programme. The consideration of the in Genk, Belgium (designed by 51N4E archi- collectivity or the collectiveness that can oc- interior landscape and its proportion is of tects) and the Royal Shipyard in Barcelona, cur in those places. Finally, innerscape is also quintessential value to address a qualitative Spain (multiple transformations by different connected to the possibility of more tempo- conversion of the projects. architects). The first was a coal mine, built ral or fragile interventions that can create Architecturally interpreted, innerscape is between 1912 and 1925, which was tran- temporary uses, programs and spheres. a word composed by inner – related to the sformed into a Theatre, Tourist Centre and Only by changing a building’s use, it ge- interior space of a building– and scape – re- Design Museum in the 2010 because mining nerates a spatial complexity per se. A new lated to a wider space. Innerscapes are small was no more profitable nor desired for the program imbedded in an existing building spaces that are created in the interior of large regional economy. The site was labelled as towards a new aim, creates a decompensa- diaphanous spaces but related to centripetal valuable industrial heritage and became un- tion of the old program. The following part spatial organisation. der ministerial protection order. The mining will allow us to go deeper into these spatial Industrial buildings are usually designed as industry historically marked Limburg as a aspects related to Innerscapes. large size spaces to accommodate large ro- broader region and changed the landscape Starting from a minor but relevant element, oms or halls for production and storage. Most and the society completely. The other stu- the fence separates in each case the factory often, their large dimensions create a feeling died project (the Royal Shipyard) was built in from the surrounding. The distance betwe- of vast open space within the configuration. the late 13th century, a Gothic civil building en the fence and the factory also generates a In the event of the reuse of those buildings facing the sea that has been transformed space. Here, these open void space were seen towards another more public function more from the shipyard, pillar of the Maritime Ex- as potential spaces to incorporate a function linked to the different uses by people and not pansion in the Mediterranean, to a military and a use. When the Royal Shipyard was an purely defined by the demands of manufac- barrack until the actual Maritime Museum artillery barrack, a thin building created a turing or storage processes, not only the use of Barcelona (fig.1). From building galleys wall between street and the rest of the com- of these spaces change, but in most cases, the for the Crown of Aragon’s fleet, to installed plex. In the same way C-Mine had a perime- proportions need to be altered. Small spaces artillery barracks for the Spanish army in the ter fence. When the transformation process need to be designed within those large volu- 18th century, it was not until 1935, when it occurred, that enclosure (left as a residual mes, accommodating new activities linked was handed over to the City Council and tur- space) had the potential to become a new to higher levels of domesticity, and this way, ned into a Maritime Museum. In 1976 it was space. Also in the case of the Maritime Mu- creating spaces within spaces. This new con- declared as Historical-Artistic Monument seum such void-space was used and needed figuration towards domesticity can someti- and underwent multiple transformations to provide an access to the Museum on the mes be realized by what we call innerscape over the years being a museum (1935, 2004, second transformation of the Royal Shipyard spaces, spaces within spaces. 2016). undertaken by the architect Robert Terradas We will illustrate this concept by describing Both cases, C-Mine and Maritime Museum (1984-2004). Thus, the way the building was two conversion projects: the case of C-mine were production sites transformed into con- reoriented to the surrounding area became temporary museums. In C-Mine, one large the core of the restoration project (fig.2). open space exhibits machinery from the fac- tory, displayed as art works while the one in Barcelona display historic ships. Although one is located in the city centre and the other is on the outskirts of a smaller city, both are objects of study, related to a similar scale. Spatially we can detect seven different ele- ments that are here at stake. Innerscapes can create a spatial complexity beyond the immediate clear panoptic overview of the in- (fig.1) Picture of C-Mine from above (unknown). dustrial hangar. It starts a narrative between the void and the enclosure and can be seen as a space in a space. At the same time, it can generate thresholds that function as a link, separator or zone of passage, connecting or interacting one space to the other. But inner- scape is also closely linked to the domestici- ty and the domestic way one can use public buildings as museums for instance, beyond the pure productivity of the former factory. Barcelonas s fortifications in 1713-1714, from “La Llave”. Innerscape as a space in a space can accom- (fig.2) On the left is an old picture of the C-Mine, author CHCM. Library. modate this domesticity not overlooking the unknown. And on the right it is a picture of the façade of the

276 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue (fig.6) Illustration by the author.

(fig.7) Round wooden latticework inside foyer in Maritime Museum. Photography by the author 2016. Undergoing reconstruction in Maritime Museum (fig.2) Three different access to the Museum. 1949-1950. Illustration by the author.

(fig.5) Entrance of the Maritime Museum from the courtyard and the restaurant-cafeteria on the back. Photography by the author 2014.

(fig.8) Interior of C-Mine after the renovation, with two cut-outs are made. Illusration by the author 2016.

(fig.4) floor plan of the Royal Shipyard on the left and the transformation by Terrades into Maritime Museum on the right.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 277 Royal Shipyard in 1888 when it was tran- distinct height, the space from a different compound (door and window), the elemen- sformed into Maritime Museum, author point of view. This object is comparable to tary relation that lies at the root of van Eyck’s unknown. the one in C-Mine, except that in the Mari- architectural thinking. The in-between as in- In the image below (fig.3) you can see that time Museum when entering into the foyer, nerspace is a space between two different re- the old entrance to the museum, situated at the large space is visualized, while in C-Mine alms that become a place, a place whose very the foot of one of the medieval towers, was it is more difficult to perceive the whole spa- form evokes welcoming and seeing-off, a pla- moved to the 15th century building at the ce. Here two cut-outs are made to have the ce that invites one to pause, indeed to linger. back of the site. The fact to increase the mu- impression of bigness (fig.8) As seen in cases of transformation of indu- seum’s area in combination with the availa- Right on the main façade, the architects of strial sites to public functions where social ble exhaustive historical analysis, enabled C-Mine’s renovation, designed a black steel interaction is important, it is often needed the architects to move the entrance and this megaphone as the new entrance structure to incorporate spaces related to human scale, way, recover the interior as an urban space (fig.9). Such box is a habitable threshold in but not losing the grandness of the existing for the city. Despite the difficulties of the dif- itself. Therefore, we called innerscape to industrial space. In a way, employing scale ference in street-level and topography, from the space created within the steel structu- – or better scalar innerscapes- can be a valid the Maritime Museums new foyer to the re, when approaching the building ins and strategy to introduce domesticity. In scalar street, this space was designed as a courtyard, outs . Here, ‘the threshold must not become innerscape, the perception of the space chan- even it was disconnected from the sidewalk a ‘barrier-impediment-partition’. It is the ges. This can be detected in the new Mariti- which was in a different level (fig.4). A stair place where a meeting between two realms me Museums program. When demanding was needed to link the street to the courtyard, take shape, the place where two regions that office spaces, the current lighting system of and the entrance (fig.5). The courtyard is a retain their full individual integrity over- the offices was created by a low unnoticeable way to create such innerscape, a space which lap, where they are simultaneously present.’ surface of luminaires, to incorporate that do- is fenced and enclosed in itself. (5) Thresholds are often unnoticed despite mestic and human scale in a space that was If we analyze the C-Mine case, we can detect being an anthropological factor in all cul- strongly distinguished by structure. Also, a completely different configuration of the tural periods as transitory elements. Used different textured floorings in the courtyard original setting. Currently, the approach to to delimit areas they are at the same time and the pond at its centre, provided an the building is through an open space, that is linking them together. It provokes a slight outdoor subtle domesticity. Moreover, the designed as a new square. In the initial con- variation in spatial comprehension. ‘Like a integrated stone carpet on the pavement figuration, the thick old wall created a physi- visual symbol of a boundary or a transition, where the staircase hits the sidewalk, creates cal and visual border while approaching the thresholds divide spaces, but are also a con- a welcoming and remarkable space in the site. Due to the scale and solid character of necting element, opening up ways through streetscape. Above all, domesticity is created the wall and the scale of the square as a huge and across, which have a subtle influence on on the spatial sequence from the sidewalk to flat empty plane, it was clear for the archi- one’s own perception of space’ (6). While in the foyer after transformation of architect tects that the new staircase towards the ac- the second transformation of the Maritime Terradas in Maritime Museum. In the C-Mi- cess needed to be a strong and present, to be Museum there is not such threshold, it was ne’s transformation, the architects inverted cut out in this wall and at the same time be however created in the third transformation. the entrance from being at the first floor to magnanimous in the square (fig.6). Also here, Here it is the in-between double door, being the ground floor. With this, domesticity was there is a difference in topography. While reinforced by the structures pilasters that created by entering through a very low floor ascending the stairs you have a straight view, come out and created a space in between. (former machinery room), after which the vi- not directed towards the façade of the main ‘Thresholds have variable thickness, exten- sitor goes up progressively to first floor whe- building, but towards the preserved façade ded by means of doors, frames, courtyards, re the vast space is displayed full of artefacts. of the mineshaft, as the icon of the old mine terraces, sheds and exterior spaces, that in- Such domesticity also often occurs on the and the C-Mine. The fact of changing the corporate both the nearby urban landscape urban sphere – we could call it exterior in- purpose of the building affected also the way as well as the distant cityscape’ (7). Acting as nerscape that unveils a specific the inside- of looking at the open spaces. a confined space it becomes an innerscape outside relationship (10). Hillier and Hanson Once inside the buildings, it is possible to spaces. The shape of the in-between became (11) explained how architecture interacted perceive a way of creating spaces within spa- the main concern of van Eyck in his early with communal life in its meetings and avoi- ces by designing an object within a large spa- years as editor at the architectural magazine dances. They supported the idea that spatial ce. In the last transformation of the Maritime Forum. It was also reappeared as doorstep relations between buildings were non-hie- Museum, finished by BOPBAA+AV62 (4) in in the Smithson’s contribution at Aix-en- rarchical among their elements with their 2016, a space within a space was generated Provence, but according to Eyck it was about context. According to the authors, buildings inside the round wooden latticework acting the threshold (8). Van Eyck presented his define empty volumes of space in between, as the museum store inside the foyer (fig.7). views on the in-between in a dense poetical which can be seen as ordering space. They Also, the black steel box as a ticket office, text, using psychological terms as contact, together with Habraken (12) prefer to talk which houses an exhibition room on top, dialogue, and meeting (9). This conception about abstract rules underlying spatial forms offers the possibility to experience, because of the in-between is the fundamental binary instead of studying spatial forms. Hillier ex-

278 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue (fig.9) Photography by the au-thor. Illustration by the author with the projection of the void spaces in order to feel the bigness of space.

(fig.11) Interior Sala de Comillas in Maritime Museum (unkown)

(fig.10) Interior ground floor at C-Mine, Belgium. All photographs © Stijn Bollaert, courtesy 51N4E.

(fig.13) Gateway by the sea. Cliché propiedad de la Compañía Española de Aviación / Cliché property of the Spanish company of aviation

(fig.12) Sculptural steel labyrinth at C-Mine, Belgium. All photography © Filip Dujardin.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 279 plained that space in architecture was linked (fig.13) will probably solve problems of vi- conserver une édifice, c’est de lui trouver une de- basically to people: meeting, gathering, inte- sibility and urban centrality since in the stination, et de satisfaire si bien à tous les besoins racting, inhabiting or exchanging ideas were second transformation the access remained que commande cette destination, qu’il n’y ait pas not individual qualities but characteristics hidden from the urban context. In a way, lieu d’y faire des changements. ... Dans les circon- of collectivities. And they depend on co-pre- creating more innerscapes in the spatial se- stances pareilles, le mieux est de se mettre à la pla- sence and co-absence patterns. Thus, the link quence of access into the new use building ce de l’architecte primitive et de supposer ce qu’il that joins people and space can be found in allowed the building to integrated into the ferait, si, revenant au monde, on lui posait les pro- the definition of collective areas rather than surrounding environment. grammes qui nous sont poses à nous-mêmes. Mais individual ones. It allows the relation betwe- on comprend qu’alors il faut posséder toutes les en collectivity patterns and configurations ressources que possédaient ces maîtres anciens, of space. As observed, in the case of C-Mine, Conclusion qu’il faut procéder comme ils procédaient eux- several fixed elements make new boundaries After the transformation of industrial buil- mêmes [16: 31]. on the square to create a more human scale dings, the concept of innerscape can be un- 2 Riegl, A 1928 [1903], Der Moderne Denkmalkul- following the angle towards the main buil- derstood as an architectural design tactic to tus: Sein Wesen und seine Entstehung, in Gesam- ding, breaking the over-dimensioned scale reconfigure the space towards the context: melte Aufsatze, Dr. Benno Filser Verlag:Augsburg- of the square. Also, such collectivity has reconsider orientation, change of activity at Wien, p. 144-193. restrictions, in some places it is required to the ground floor, creating new collective spa- 3 Scott, F., 2008, On Altering Architecture, pay an entrance to enter and in others it is ces non-existent in the former building, etc. Routledge, London. not, the same as in the Maritime Museum. The open and empty spaces around the pro- 4 In 2010 the Consortium of the Royal Shipyards Sometimes this collectivity is increased by duction buildings now became squares or Maritime Museum of Barcelona launched a com- the overlapping of different events, when courtyards around the Museums, providing petition for a new museography. And the winner simultaneously there are people from a con- collective activity and use. This does not lead proposal decided not only to design the interior gress or from the exhibitions which come to- to a sense of fragmentation and detachment but also to develop a strategy to improve adjacent gether when there are other who enter to the in the areas around, but understanding the collective spaces now being run-down. auditorium in ground floor. concept of threshold in a bigger scale – na- 5 Strauven, F., 1998, Aldo van Eyck: the shape of An additional way to understand innerscape mely innerscape - is playing the role of a Relativity, Architectura and Naura, Amsterdam, is by understanding it as an enclosed space ‘hall’ in the collective spaces in the city. In p. 356. created in a certain moment, for a tempo- this way, innerscape, acts as a border whe- 6 Ferrier, J., 2018. A History of Thresholds: Life, ral use. Both cases, some spaces allow other rein interior and exterior space meet. Death & Rebirth. Jovis. events to happen as part of their agenda to Therefore, is important to detect different 7 Maria Pia Fontana, Miguel Mayorga & Margari- provide temporal performances. The Mari- innerscape spaces as a necessity to guarantee ta Roa (2016) Le Corbusier: urban visions through time Museum is well known for their tem- an overall spatial experience at a human sca- thresholds, Journal of Architecture and Urbanism, porary events, which can happen simulta- le when transformation occurs. 40:2, 87-98, DOI: 10.3846/20297955.2016.1196541 neously to the museum’s use. As a result, the 8 Strauven, F., 1998, Aldo van Eyck: the shape of interior space of Sala de Comillas is often Notes Relativity, Architectura and Naura, Amsterdam, fully transformed (fig.11), for instance, with * Department/Faculty of Architecture, campus p. 355,356. small shops acting as a food market during Sint-Lucas Ghent/Brussels, KU Leuven, Belgium, 9 Buber, M.,1943, Das Problem des Menschen, three days for Christmas time. In C-Mine [email protected], patricia.tamayo@ku- extracts from the concluding chapter, quoted by the artists Pieterjan Gijs and Arnout van Va- leuven.be Hardyn in Forum, 1959, no.8, p.249. erenbergh placed, as an experiment, an im- ** Head of Research Group Urban Projects, Col- 10 This particular set of references (Habraken, mersive labyrinth sculpture on the square. lective Spaces & Local Identities, Department/Fa- Hillier, Hanson) is part of Kris Scheerlinck’s doc- Through scale and domesticity it provides a culty of Architecture, campus Sint-Lucas Ghent/ toral research, Depth Configurations. Proximity, temporal innerscape (fig.12). Brussels, KU Leuven, Belgium, kris.scheerlinck@ Permeability and Territorial Boundaries in Urban Finally, the competition for a new museo- kuleuven.be Projects, URL Barcelona in 2012. graphy lead to another change in the Mari- *** Head of Research Group Urban Projects, Col- 11 Hillier, B. & Hanson, J., The Social Logic of Spa- time Museum. The winners of the first prize lective Spaces & Local Identities, Department/Fa- ce, Cambridge Univ. Press, Cambridge UK, 1984, p9. design competition in 2010 (BOPBAA+AV62) culty of Architecture, campus Sint-Lucas Ghent/ 12 Habraken, N.J., The Structure of the Ordinary, had the aim to increase the permeability Brussels, KU Leuven, Belgium, yves.schoonjans@ MIT Press Cambridge 1998. along the building taking advantage of its kuleuven.be closeness of La Rambla (One of the most 1 Viollet-le-Duc, E 1990 [1854], The Foundations populated places in Barcelona) and all the of Architecture. Selections from the Dictionnai- visitors from the cruises on the passenger’s re raisonne, New York: George Braziller. Viollet- harbour. Providing the building with a new le-Duc, E 1967 [1854], Dictionnaire raisonne de public square and changing again the main l'architecture Francaise du XIe au XVIe siecle. Vol. entrance (from the courtyard to seafront) 8, Paris: F. De Nobele. [... le meilleur moyen pour

280 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Economia dell’ambiente In realtà ciò sarebbe potuto essere condivi- - approvvigionamento (come la pro- sibile con un approccio economico di tipo duzione di cibo, acqua potabile, materiali o e valutazione dei tradizionale, ma già dagli anni ’60 del secolo combustibile), benefici derivanti dalla scorso, l’Economia dell’ambiente ha aperto - valori culturali (fra cui quelli esteti- rigenerazione degli la strada alla monetizzazione dei benefici ci, spirituali, sociali, educativi e ricreativi). ecosistemi naturali: (anche sotto forma di costi-opportunità) che Tentare di “catturare” questi benefici è com- il caso dell’ Oasi la natura è in grado di erogare, tutt’altro che pito di ogni ricercatore che si prefigge l’am- privi di valore, anche economico. bizioso obiettivo della valutazione del pae- naturalistica di Diecimare. La natura, infatti, soprattutto sottoforma di saggio. Domenico Tirendi * “Parco” o di Oasi naturalistica offre una serie Il paesaggio è una risorsa pubblica da cui di benefici connessi all’auto-regolazione dei la società ricava sia benefici d’uso che di cicli naturali o geo-bio-chimici di: acqua, os- non uso (Signorello, 2007). Il presente con- L'intensificazione e la progressiva crescita sigeno, carbonio, azoto, fosforo, ecc., al for- tributo si propone di offrire uno spaccato urbana degli ultimi decenni, ha portato ad nire un habitat adatto, cibo e capacità rige- sommario delle metodologie comunemente una significativa perdita di aree verdi e na- nerative alla biodiversità, di mitigazione di applicate per la valutazione economica del turalistiche nelle nostre città. Soprattutto in eventi calamitosi quali frane, alluvioni, inon- paesaggio (Santos 1998; Stellin, Rosato 1998; Italia, la creazione di nuovi spazi verdi pub- dazioni, di fornire cibo, materiali ed energia Nunes, 2002; Tirendi, 2003; Signorello, De blici non riesce a tenere il passo delle aree alle persone (capitale economico) e di offrire, Salvo e Missiato, 2005), non trascurando di costruite. inoltre, benefici tangibili ed intangibili di evidenziare gli aspetti più significativi e le Sebbene sia necessario fornire i cittadini, at- tipo estetico e ricreativo, visivo-percettivo, prassi operative della letteratura aggiornata traverso la pianificazione e il disegno delle terapeutico, educativo, culturale, storico, riguardante la stima dei beni senza mercato, città, di standards relativamente agli spazi spirituale e religioso alle persone (Cfr. Fig. 1: nonché di applicare tali metodologie alla va- verdi, la dotazione di questi appare spesso Matrice tipologie di verde in ambito urbano lutazione economica di un’Oasi naturalistica carente non soddisfacendo neppure i requi- e relativi servizi svolti da Millenium Ecosy- oggi immersa nel degrado e vittima dell’ab- siti minimi. Anche se è ormai tramontata, stem Assessment 2005, rielaborato da PN bandono: il Parco Diecimare . almeno per l’Italia, l’epoca della città indu- Studio, 2010). Il paesaggio è una risorsa pubblica collegata striale descritta così bene da Italo Calvino A tal proposito il Millenium Ecosystem As- ad uno specifico territorio, al giorno d’oggi nel saggio “Marcovaldo ovvero le stagioni in sessment descrive quattro categorie di ser- sempre più fragile perché soggetta a “pressio- città” che ha tematica il rapporto tra la città vizi eco-sistemici che si possono riunire in ni” di varia natura. Quando riguarda la tutela e la natura, spesso ci sentiamo un po’ come quattro grandi categorie: del paesaggio naturale, che diventa sempre lo strampalato personaggio calviniano co- - supporto alla vita (come ciclo dei più scarso, complice la cementificazione stretti a ricercare anche le più flebili tracce nutrienti, formazione del suolo e produzione selvaggia che dagli anni ’50 ad oggi ha cam- di essa: una foglia che ingiallisce su un ramo, primaria), biato in modo irreversibile e drastico il volto una piuma che si impiglia su di una tegola. - regolazione (come regolazione del cli- del nostro Paese, viene richiamato da tutti a La città, si sa, è un organismo artificiale ed ma e delle maree, depurazione dell'acqua, im- gran voce l’intervento pubblico, esigendone eterotrofo, ovvero che si nutre di-altro-da-se, pollinazione e controllo delle infestazioni), la tutela ad un livello adeguato. All'art. 9 la cioè dell’ecosistema naturale, peraltro, stra- volgendolo. I Parchi, pertanto, vengono visti dalla mag- gior parte delle persone e non solo dagli am- bientalisti, come l’ultimo baluardo a dover resistere alla tirannia degli spazi artificiali che ospitano spesso una natura meramente ornamentale, mai troppo strutturale o inter- dipendente con il costruito. Molte persone, tra cui gli ambientalisti, ri- tengono che le discipline economiche non solo non abbiano mai affrontato seriamente i problemi legati all’ambiente naturale, ma che anzi spesso siano state corresponsabili degli stravolgimenti perpetuati a suo danno, in quanto limitate e orientate al persegui- mento del solo obiettivo dell’efficientamen- to economico da raggiungersi minimizzando il differenziale benefici-costi. Figura 1

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 281 nostra Costituzione, infatti, recita: “La Re- La valutazione delle risorse naturalistiche e zione. Alcune persone potrebbero avere una pubblica promuove lo sviluppo della cultu- paesaggistiche, dal punto di vista squisita- disponibilità a pagare per tutelare alcune ra e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il mente metodologico si presta all’utilizzo di specie viventi, animali e vegetali, che conta- paesaggio e il patrimonio storico e artistico strumenti valutativi di tipo pigouviano, ba- no in tutto il Mondo una manciata di esem- della Nazione” con quali fondi o azioni, però, sati cioè sul principio “chi riceve i benefici plari, come ad esempio l’abete dei Nebroidi non è dato sapere e tantomeno nessuno se ne paga”, esplicitati attraverso l’uso di metodo- (30 in tutto) presente nel Parco delle Mado- preoccupa. logie di valutazione dirette come la valuta- nie in Sicilia, l’Orso Marsicano del Parco Na- Dal paesaggio, come sintetizzato in Fig. 1, zione di contingenza o indirette come il me- zionale d’Abruzzo (meno di 50 esemplari) o le persone ricevono numerosi benefici, sia todo dei costi di viaggio o dei prezzi edonici. il Rinoceronte di Sumatra la cui presenza è dipendenti dall’uso che scollegati da questo, I metodi diretti, basati sui questionari da sot- limitata a circa 200 esemplari. il cui valore non viene direttamente rilevato toporre a campioni predeterminati di indi- Il concetto di valore economico di un bene dal mercato (prezzo-ombra); tuttavia, sapere vidui, hanno come unica controindicazione che può essere rappresentato da un paesag- quanto “pesano” in termini monetari questi quella di dover essere ritenuti credibili dalle gio come dallo smartphone poggia sulla teo- benefici (quasi sempre, infatti, sono soltan- persone intervistate, nonché quella di dover ria economica basata sulla razionalità e sulla to arcinoti i costi diretti ed indiretti) è un minimizzare i comportamenti strategici di sovranità dell’individuo-consumatore che esercizio per nulla sterile o accademico allor- questi al fine di non rendere vano l’intero sceglierà di consumare un bene piuttosto quando occorra irrobustire e giustificare an- processo valutativo. che un altro sulla base delle proprie prefe- che economicamente l’intervento pubblico, Se gli scenari ipotetici ed il veicolo di paga- renze, o più precisamente dall’utilità che ne soprattutto in tempi come quelli attuali di mento prescelto risulteranno credibili e i ricava in termini di variazione compensativa crisi economica, “spread” alle stelle, conteni- comportamenti strategici minimizzati o eli- o equivalente. Se la variazione dell’offerta di mento di costi della spesa pubblica e crescita minati del tutto, la valutazione di contingen- un bene naturalistico come ad esempio il Par- costante dell’inflazione. za è lo strumento valutativo che meglio di co Diecimare produce un miglioramento del Una risorsa pubblica come un paesaggio, un tutti ci permette di fornire una stima accura- benessere individuale, la variazione compen- parco o un’oasi naturalistica, contando mol- ta del VET. Essa, proprio perché interpella di- sativa (VC) esprime la massima disponibilità tissimi benefici ed essendo non escludibile e rettamente i fruitori finali di un “prodotto”, a pagare (DAP) per assicurarsi un migliora- non rivale nel “consumo”, necessita di teorie e permette la costruzione di quegli indicatori mento e la minima disponibilità ad accetta- strumenti valutativi complessi ed articolati per di sostenibilità più appropriati ad accordare re (DAA) per compensare la perdita rispetto poter tradurre in termini monetari l’utilità indi- la pianificazione paesistico-territoriale con al miglioramento previsto. Se la variazione viduale che ne consegue dalla fruizione. le volontà e le preferenze espresse dalle co- dell’offerta del Parco Dicimare, viceversa, Il valore economico totale (VET) si riferisce, munità locali in piena trasparenza, efficacia comporterebbe un peggioramento del benes- infatti, proprio alla valutazione delle pre- ed efficienza, così come auspicato dalla Con- sere individuale la variazione equivalente ferenze degli individui e non al valore in sé venzione Europea del Paesaggio del 2000. (VE) corrisponde alla massima disponibilità (intrinseco) delle risorse ambientali. La va- Un vantaggio determinante, rispetto ai me- a pagare DAP per evitare quel decremento di lutazione dei benefici degli individui parte todi indiretti, è quello di poter essere impie- utilità nonché alla minima disponibilità ad dall’assunto che le persone percepiscono (e , gata anche per la valutazione di risorse a cui accettare una somma di denaro per la com- pertanto,sono disposte a pagare) un “prezzo” gli individui attribuiscono un valore, sebbe- pensazione del danno subito. per queste risorse in termini di biglietto di ne non ne fruiscano direttamente: pensiamo Il VET di una risorsa naturalistica può essere ingresso, tassa o contributo, spese di viaggio, alla tutela delle specie animali in via di estin- sintetizzato nella seguente tabella: ecc. se ricevono dal loro consumo un’utilità almeno pari ad un certo esborso monetario. Gli individui, alla stessa stregua di qualunque consumatore, confronteranno l’utilità che consegue dalla fruizione di questi beni con il consumo di altri beni e/o servizi alternativi (costi-opportunità) connessi con il tempo li- bero come la visita ad un museo, la proiezione di un film al cinema, ecc. Il VET può essere interpretato come la som- ma del valore di uso e del valore indipendente dall’uso. A sua volta il valore d’uso può essere ricondotto al valore di uso diretto, al valore d’uso indiretto, al valore di opzione o d’uso dif- ferito, mentre il valore indipendente dall’uso può essere valutato come la somma del valore di esistenza e del valore ereditario o di lascito. Tab. 1

282 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue La Valutazione di Contingenza (VC) è un I detrattori di questa metodologia valuta- stima del VET e all’utilizzo della VC, ma il metodo di valutazione basato su “preferenze tiva, infatti, affermano che la natura ipote- NOAA chiese ai due premi Nobel per l’Eco- dichiarate” attraverso la somministrazione tica degli scenari implicherebbe una vaga nomia Kenneth Arrow e Robert Solow di pre- di questionari a campioni selezionati di in- approssimazione del valore reale. La stima siedere una Commissione di esperti (NOAA dividui a cui viene richiesto di esprimere la effettuata con la VC è riconosciuta essere Panel) per esprimersi sulla validità e veridici- propria massima disponibilità a pagare per giuridicamente legale negli USA ed è rego- tà delle stime ottenute con la CV per la valu- ottenere un miglioramento o per evitare un lamentata e normata già a partire dagli ini- tazione del danno ambientale. Il Panel fissò peggioramento o la perdita di una certa risor- zi degli anni ’90. Una legge statunitense del sette regole per un corretto utilizzo della VC: sa pubblica oggetto di indagine. 1980, la Environmental Compensation and 1. le VC devono iniziare con una accu- Essa viene concretamente strutturata in tre fasi: Liability Act, nota come Superfund Law, pre- rata e comprensibile descrizione dello scena- 1. Start (chi/come/dove/quando/per- vide che gli organismi pubblici come Mini- rio; ché: questi avverbi interrogativi introduco- steri e Governi Locali potessero chiedere l’in- 2. le VC devono riferire all’intervistato no domande in relazione a vari aspetti: [chi] dennizzo per i danni all’ambiente ivi incluse che la spesa per un certo scopo (valorizzazio- l’individuazione dei beneficiari da definire le foreste, i laghi, i corsi d’acqua, la fauna, la ne di un parco, indennizzo per danno, etc.) ri- attraverso target e frame del campione di flora, le paludi, le coste, i suoli, le falde, etc. Al durrebbe la propria capacità di spesa per altri riferimento; [come] le modalità di sommi- DOI (Department of Interior) venne chiesto beni; nistrazione del questionario (inchiesta da di far luce su quali valori e quali metodolo- 3. Avvisare gli intervistati sulla pre- effettuare online, per posta, in persona, ecc. gie estimative dovessero essere adottate per senza di beni surrogati, ad esempio se si sta ; [dove] il luogo dove si trova il bene e la esplicitare questi danni. Il DOI chiarì che per chiedere un contributo per la manuten- scelta di dove voler effettuare i rilevamen- sarebbero dovuti essere ritenuti ammissibi- zione di un certo parco precisare quanti sia- ti (in prossimità del sito d’indagine o fuo- li sia i valori d’uso che quelli indipendenti no già disponibili o siano per esserlo; ri sito); [quando] il tempo in cui effettuare dall’uso e che la VC dovesse essere accettata 4. Aggiungere all’intervista domande l’inchiesta, ovvero quando dover analizzare come metodologia estimativa. Dopo molti ‘di controllo’ verificare se gli intervistati ab- la “domanda”: in previsione di modifiche ricorsi promossi dalle grandi compagnie che biano effettivamente compreso le domande dell’ “offerta”, successivamente ad un evento erano terrorizzate dai possibili maxi inden- e individuare le ragioni delle loro risposte; calamitoso, dannoso o meglio in previsione nizzi, la Corte Federale chiese al DOI di defi- 5. Preferire domande in forma referen- di questo; [perché] la causa o lo scopo della nire meglio l’utilizzo della VC, proprio men- daria: si o no, prendere o lasciare, evitando stima è fondamentale. In base allo scopo oc- tre la Exxon Valdez, una superpetroliera di domande aperte, open ended, per verificare correrà definire quale valore esprimere in proprietà della Exxon Mobil, il 24 marzo del la massima disponibilità; termini monetari); 1989, si incagliò su una scogliera nella splen- 6. La VC dovrebbe richiedere la dispo- 2. Running (progettazione del questio- dida Baia del Principe William, disperdendo nibilità a pagare per prevenire futuri inci- nario, scelta del formato di domanda, verifica in mare, sul golfo dell’Alaska, 55 milioni di denti piuttosto che il compenso minimo ac- sul campo con appositi studi pilota, aggiusta- litri di petrolio. Si trattò di uno dei disastri cettabile per un incidente già occorso (anche menti in corsa e somministrazione definiti- ambientali più gravi a livello mondiale: 1900 se la seconda domanda è quella teoricamente va del questionario); km di coste inquinate, 250.000 uccelli mari- corretta per un incidente già avvenuto); 3. Finish (verifica dei risultati ottenu- ni, 2.800 lontre, 300 foche, 250 aquile di mare 7. Preferire la somministrazione di in- ti, analisi econometrica dei dati). testa-bianca, 22 orche e miliardi di uova di terviste ad personam, no telefoniche o, peg- La VC è, al netto dei limiti, uno strumento po- salmone e aringa perirono. L’evento già di per gio in forma epistolare. tente, versatile e utile nei processi decisionali se gravissimo, molto più rilevante dei casi già Valutazioni indirette effettuate col metodo che riguardano l’ambiente naturale ed i beni portati al Superfund, pose l’accento sulla ne- di Clawson o dei Costi di viaggio (MCV) uti- culturali. Turner, Pearce e Bateman (2002) rife- cessità di dover indennizzare non solo i pe- lizzabile per la stima del valore d’uso ricre- riscono che quando un’impresa forestale bri- scatori, i proprietari di terreni e di immobili, ativo di una risorsa culturale o ambientale tannica pensò di prosciugare e utilizzare per la i gestori delle attività turistiche (tutti valori permettono di integrare e validare gli studi coltivazione la Flow Country, una zona umida strumentali) bensì di considerare il VET, in- ottenuti con la VC. L’assunto è quello che il della Scozia visitata perfino da poche persone, clusi i valori di esistenza, e di spiegare come valore d’uso di una risorsa valga almeno il venne fatto partire uno studio di valutazione applicare correttamente la CV. Il Parlamento, costo del viaggio occorso a poterla visitare. di contingenza, basato su questionari inviati a questo punto, emanò l’Oil Pollution Act nel Sembra abbastanza scontato, ma a tanti emi- per posta alle famiglie, che diede risultati mol- 1990 e delegò il Ministero del Commercio nenti economisti la questione non sembrò to sorprendenti. Le persone, infatti, manifesta- a dirimere la questione. Il Ministero, a sua affatto di così semplice deduzione, in quanto rono una DAP per la salvaguardia delle Flow volta, delegò il NOAA (National Oceanic and sovente i Direttori dei parchi naturali statu- Country più elevata di quanto si sarebbe potuto Atmosphere Administration) a pronunciarsi nitensi si rivolsero loro per dirimere l’annosa guadagnare dalla coltura delle piante da legna- sulla validità delle stime ottenute con la VC e questione di quale fosse il valore economico me. Ciò che occorre minimizzare ed escludere è sull’opportunità di stimare i valori d’uso pas- di un Parco, che a fronte di costi certi aveva l’adozione da parte degli soggetti intervistati di sivi (lascito ed esistenza). Le società petroli- per contro, sempre un’alea di indetermina- “comportamenti strategici”. fere, naturalmente, si opposero al criterio di tezza, ricevendo sempre una risposta nega-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 283 tiva. Harold Hotelling, fortunatamente, non la pensava così e con questa intuizione, ri- salente al 1947, ma perfezionata successiva- mente da Wood e Trice (1958) e da Clawson e Knetsch (1966), riuscì per primo a fornire una misura monetaria a servizi ricreativi. In sintesi il valore di una risorsa “senza mer- cato” si può dedurre osservando il comporta- mento di alcuni individui che affrontano un “viaggio” per godere della risorsa stessa. Tali consumi comprendono, nel caso di un parco, il costo del viaggio per raggiungerlo, l’even- tuale biglietto di ingresso e le ulteriori spese che si sostengono in loco nonché il costo op- portunità del tempo. Il metodo presuppone una complementarità fra la risorsa e la spesa consumata per fruizione, e quindi può esse- re applicato anche per determinare l'utilità marginale del miglioramento della qualità Fig. 2 della risorsa stessa. materiale detritico e piroclastico provenien- Il Parco Diecimare (Fig. 2) è un’oasi natura- te dalla caldera dei Campi Flegrei. I pendii listica che si estende nei comuni di Cava lungo il Monte Caruso sono ricoperti di aree de’Tirreni, Mercato San Severino e Baronis- steppiche e da macchia mediterranea costitu- si che vanta una storia millenaria. Intorno ita da mirto, leccio, lentisco, erica e corbezzo- all’’anno Mille, infatti, i monti del Parco Die- lo. I versanti di Forcella della Cava sono inve- cimare appartenevano, grazie alla donazione ce decisamente più verdi e sono caratterizzati del Principe Longobardo Gisulfo II, al Mona- dalla presenza di boschi di querce, ontani e stero della SS. Trinità di Cava de’ Tirreni e al castagni. La fauna è molto ricca soprattut- Comune di Cava de’ Tirreni. A causa delle to per quanto riguarda gli insetti, tra i quali frequenti controversie su come gestire la co- spicca il macaone (Fig. 3), un’elegantissima Fig. 3 mune proprietà, il Regio Consiglio del 1580 e variopinta farfalla simbolo del Parco, la cui decretò che la Chiesa si avvalesse del solo di- bellezza durante i mesi primaverili ed estivi ni dove è presente un parcheggio non troppo ritto di pascolo, mentre ai cittadini di Cava fu attira l'attenzione dei visitatori. Il Parco, per ampio si trova (ma attualmente risulta chiu- concesso l’uso civico di procurarsi legname. la variegatissima presenza di farfalle ed in- so) un centro visite dove i volontari si dedica- Nel 1770 circa gli abitanti del Casale di S. Lu- setti fra cui lo scarabeo rinoceronte, il bombo vano all’accoglienza delle persone. All’inter- cia tentarono, dissodando il bosco esistente, (Fig. 4), la mantide religiosa e l’insetto stecco, no del Parco vi erano predisposte alcune aree di rendere coltivabile la Valle di Diecimare, nonché per il fatto di essere un sito prescelto di sosta attrezzata che venivano utilizzate ma ciò causò alle prime acque smottamenti e dagli uccelli migratori, perlopiù rapaci, sia perlopiù durante l’estate e la pasquetta, non- frane e di conseguenza il Decurionato ordinò notturni che diurni, e tante altre specie più ché aree di osservazione come quelle didatti- l’immediato ripristino della Valle. Quando piccole come cince, fringuelli, cutrettole e ca- che dei bombi, delle orchidee, delle farfalle nel 1866 i beni immobili degli Enti Ecclesia- pinere che abitano i rami dei tanti alberi, si (Fig. 5), l’area faunistica del capriolo e l’aula stici furono trasferiti allo Stato, anche l’area presta ad essere un vero e proprio laboratorio del bosco, dove “la maestra” dei bambini dive- del Parco Diecimare divenne interamente didattico a cielo aperto per l’osservazione e lo niva proprio la natura stessa coi suoi piccoli e proprietà Demaniale. Più recentemente, a studio degli insetti (insect watching e butter- grandi miracoli quotidiani. Quattro risultano causa dello smodato sfruttamento delle ri- fly watching) e degli uccelli (birdwatching). essere, inoltre, i principali sentieri (Fig. 6): sorse naturali, si è inteso salvaguardare una Tra i mammiferi che abitano questo luogo, 1. Il Sentiero Natura che è di facile percor- parte quest’area creando nel 1980 un’area inoltre, possiamo incontrare tassi, ricci, ca- renza e ricco di pannelli didattici, ideale per naturale protetta. Purtroppo, a quasi qua- prioli, volpi, cinghiali, faine, donnole, lepri le scolaresche ed i principianti in quanto rant’anni di distanza, versa in uno stato di ed altri piccoli roditori. permette di avere una visione generale degli abbandono e di degrado diffuso. Il territorio L’incuria e l’abbandono, finanche del WWF, habitat presenti nel Parco, costeggiando l’a- interessa in maniera specifica un’area delimi- che fino a qualche anno fa aveva in gestione rea faunistica del capriolo e il giardino delle tata dai rilievi di Monte Caruso e di Forcella quest’Oasi naturalistica stanno mettendo a orchidee. della Cava (832 m slm) e si estende per circa dura prova l’esistenza del Parco, la cui vegeta- 2. Il Sentiero del Bosco che permette di am- 444 ettari. I due rilievi hanno origini marine zione infestante, ha oggi reso impercorribili mirare gli ultimi lembi di foresta montana e mentre la piana di Diecimare è formata da alcuni sentieri. Dall’ingresso di Cava de’Tirre- submontana.

284 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue 3. Il Sentiero del Falco che si dirama lungo le prattutto a causa del susseguirsi degli incen- fosse la sua prima visita al Parco (in caso con- pendici del Monte Caruso dove è facile osser- di di natura dolosa e la mancanza di fondi, la trario occorreva registrare quante volte lo vare falchi e poiane. convenzione col WWF terminò e cominciò aveva visitato o lo avrebbe visitato durante 4. Il Sentiero dei due golfi, il quale dopo un’ir- il lento ed inesorabile declino dell’area so- l’anno), se l’itinerario di visita prevedeva al- ta salita consente di percorrere le creste tra prattutto causato dagli sversamenti illegali tri luoghi (e se si quali al fine di evitare la di- Monte Caruso e Forcella della Cava, da cui è di lastre di amianto, canne fumarie e tu- storsione parte/tutto), se fosse stato partico- possibile osservare contemporaneamente il bazioni (rifiuti di cantieri edili), dai danni larmente interessato alla tutela delle risorse Golfo di Salerno e quello di Napoli. continui alla cartellonistica ancora presente naturalistiche e se durante l’anno avesse vi- L’inchiesta è stata condotta nel 2009 su un sui sentieri degli itinerari naturali e alle tor- sitato altri Parchi. Una volta superato questo campione di 500 individui, quando ancora rette di avvistamento incendi. Danni che si primo step, la seconda fase è stata quella di il Parco Diecimare (almeno per quanto con- aggiungono a quelli dell’area picnic, della descrivergli brevemente il Parco Diecimare, cerne il territorio cavese) versava in discrete piccola baita che fungeva da centro visite mentre la terza ha presentato lo scenario ipo- condizioni manutentive in quanto era an- (ne restano soltanto le fondamenta) e causati tetico e innescato il “gioco d’asta”. Lo scena- cora gestito dal WWF. Successivamente, so- dal vandalismo e dai tanti incendi che non rio ipotetico è stato il seguente: hanno risparmiato neppure l’area un tempo “Attualmente non ha pagato nulla per acce- riservata ai caprioli. dere al Parco (se l’intervista è condotta all’in- Furono utilizzati due questionari, uno col terno di esso) oppure Attualmente l’ingresso formato bidding-game (oggetto del presente al Parco è gratuito e le visite guidate preve- contributo) e l’altro in formato dicotomico. dono un costo di 3 euro a persona. I Comu- La tecnica di elicitazione del formato di do- ni di Cava dei Tirreni, Mercato S. Severino manda da utilizzare nelle indagini di VC pre- e Baronissi nell’obiettivo di migliorare ed vede quattro principali tipologie: (a) l’asta ampliare i servizi offerti hanno in program- o bidding-game, (b) le carte di pagamento o ma l’introduzione di un servizio navetta che payment card, (c) la domanda aperta o open- collega l’ingresso con l’area di parcheggio, Fig. 4 ended e (d) la scelta dicotomica o dichoto- l’ampliamento delle aree destinate ai picnic, mous choice. la riqualificazione e l’implementazione dei Il metodo prescelto dell’asta (o bidding game) percorsi esistenti attraverso la creazione di si basa sulla simulazione di un vero e proprio nuovi sentieri, l’introduzione di staccionate “gioco d’asta” tra intervistatore ed intervista- aggiuntive ed il miglioramento dei servizi to in cui, dopo aver definito un prezzo ini- interni al Parco come la creazione di ulteriori ziale suggerito dall'intervistatore, il prezzo punti di osservazione, cartellonistiche infor- stesso viene modificato iterativamente sulla mative nonché di un osservatorio astrono- base dell'accetta¬zione o rifiuto dell'intervi- mico e le visite guidate da personale esperto. stato, fino a stabilire il prezzo massimo che In ragione di ciò si richiederebbe un contri- Fig. 5 quest'ultimo è disposto a pagare per aggiudi- buto economico che rispecchierebbe il costo carsi il bene. Uno dei principali vantaggi di dei nuovi servizi offerti. Se fosse introdotto questa tecnica deriva dalla capacità di forni- un biglietto d’ingresso per il Parco Diecima- re risultati relativamente migliori rispetto re, lei sarebbe favorevole o contrario?” ad altre tecniche, in quanto costituisce una La quarta (e ultima parte) del questionario ha situazione di mercato favorevole per gli in- raccolto le caratteristiche socio-economiche tervistati (Cummings et al., 1986). Per con- del campione intervistato e l’area geografica tro uno dei principali svantaggi di questo di provenienza. formato di domanda è, invece, costituito dal I risultati dell’indagine sotto forma di istogram- fatto che il prezzo definito dall’intervistatore ma di frequenza vengono riportati in Fig. 7. potrebbe influenzare le dichiarazioni dell’in- Successivamente si è provveduto a calcolare tervistato determinando quello che viene la curva di frequenza cumulata ed attraver- definito come “problema dell’ancoraggio” so il software Microsoft Excel ad effettuare al prezzo proposto inizialmente, in questo la stima della forma funzionale che meglio contributo superato dal fatto che sono stati sarebbe riuscita a dare significatività mate- previsti per l’inchiesta sul Parco Diecimare matica ai dati raccolti. Le forme funzionali quattro differenti livelli di offerta iniziale: 5 stimate sono state: lineare, esponenziale e euro, 8 euro, 10 euro, 16 euro. logaritmica. La funzione logaritmica è quel- Dopo aver messo a proprio agio il soggetto la che ha dato un R2 migliore (0,95688) ed è intervistato porgendogli una serie di doman- quella che è stata utilizzata (Fig. 8, 9 e 10). Fig. 6 de di verifica volte a comprendere se quella

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 285 L’utilità degli individui viene espressa dal surplus (o rendita) del consumatore e vie- ne definita come la differenza positiva fra il prezzo che un individuo è disposto a pagare per ricevere un determinato bene o servizio e il prezzo di mercato dello stesso bene. Il mas- simo che un individuo è disposto a pagare viene detto "prezzo di riserva". Ad esempio: se un individuo è disposto a pagare 16 euro per un determinato bene, ma ottiene infine lo stesso bene a 10 euro, avrà un surplus (to- talmente psicologico) di 6 euro. Con riferimento alla funzione aggregata delle rendite individuali, per estensione, si definisce surplus del consumatore la somma Fig. 7 totale dei surplus individuali. In generale, la domanda di un bene diminu- isce all'aumentare del prezzo, pertanto, la curva di domanda ha un andamento decre- scente (cfr. Figg. da 8 a 10). Nel caso di beni “senza mercato”, per i quali gli individui non sopportano alcun prezzo, sarà tutta l’area sottesa alla curva di domanda ad essere iden- tificata come surplus del consumatore. Si è detto che la funzione logaritmica è risul- tata essere la più idonea a rappresentare la curva delle preferenze dichiarate così come pervenute dall’indagine. L’area sottesa alla curva di domanda, debita- mente “scontata” all’attualità rappresenterà il valore d’uso ricreativo del Parco Diecima- re. A fronte di 318 visite dichiarate dal cam- pione di 400 intervistati nei mesi di maggio e giugno 2009 avremo: Surplus del consumatore = ∫_1^318 DAP dN Fig. 8 = ∫_1^318(34,385-5,112 ln F )dN = 3.157 euro Tale valore viene diviso il numero delle visite dichiarate per ottenere la DAP media che ri- sulta euro 9,93 ≈ euro 10,00. Questo valore rappresenta il surplus del con- sumatore espresso dal campione intervistato. Per estendere i dati del “campione” all’intera popolazione dei fruitori del Parco si è fatto ri- ferimento al numero complessivo di abitanti dei tre comuni (Tab. 2) nel quale è ubicato il Parco Diecimare. L’assunto è che la “popola- zione” interessata si comporterebbe analoga- mente al campione intervistato in sito.

Tab. 2 Fig. 9

286 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Fig. 12

Fig. 10

Fig. 13

La popolazione è data dalla seguente pro- indiretto come il Metodo dei costi di viaggio. porzione: Esso si avvale della seguente formulazione Fig. 14 400 : 318 = 90.375 : X analitica per la stima del valore d’uso ricrea- X = 71.848 visite/annue tivo, attraverso i costi occorsi per raggiunge- Il surplus del consumatore, pertanto, sarà: re il sito di interesse: 718.480 euro, che scontato di un saggio di CT = [km_totCOSTOcarburante/5] +[(Km_ sconto sociale del 2% darà un valore d’uso tot)/Vmedia (Reddito x 12)/1730] 0,333 dove: del Parco pari a 35.924.000 euro a cui corri- Km_tot è dato dalla distanza comprensiva di sponde un VET di circa 110.000.000 euro che, andata e ritorno; considerati i 444 ha, assicura un valore eco- C_carb è dato dal costo del carburante utiliz- nomico, 248.000 euro/ha circa, di gran lunga zato (benzina, gas, diesel); superiore alla coltura più redditizia (Limone- V_media è dato dalla velocità media assunta to) presente a Cava de’ Tirreni (Fig. 11). nel sud italia nei cicli misti (città/autostra- Vengono di seguito riportate le statistiche da); relativamente al campione degli intervistati 1730 è dato dalle ore di lavoro medie annue Fig. 15 (Figg. 12, 13, 14 e 15) di un cittadino italiano; I risultati ottenuti con la Valutazione di 0,333 è dato dal costo-opportunità valutato contingenza sono stati successivamente come un terzo del salario orario. Alla luce confrontati con un metodo di valutazione di queste considerazioni, avendo utilizzato

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 287 come costo del carburante il prezzo al litro della benzina, pari a euro 1,568/lt e come reddito medio quello di euro 20.000, si è ot- tenuta la frequenza cumulata e la relativa curva, nonché sempre attraverso Ms Excel si è provveduto ad ottenere la regressione loga- ritmica che ha riportato un R2 pari a 0,9378, così come rappresentate in Fig. 16 e 17.

Fig. 16 L’area sottesa alla curva è stata calcolata col seguente integrale definito: Fig. 17 Surplus del consumatore = ∫_1^406 FN dN Note panel. American Journal of Agricultural Econo- = ∫_1^406 (40,299-4,756 ln F )dN = 6649,389 * Dipartimento di Architettura, Università di Na- mics 79, 1501–1507. euro che diviso le 406 presenze restituisce un poli Federico II, [email protected] Clawson, M., Knetsch J. L., Economics of Outdoor valore di circa 16 euro , che è superiore ai 10 L’autore intende ringraziare gli studenti del Corso Recreation, 1966. The Johns Hopkins Press for Re- euro stimati con la VC , anche perché questo di Economia urbana del prof. Luigi Fusco Girard sources for the Future, Inc., modello di stima comprende anche il costo e del corso di Estimo del prof. Domenico Tirendi, del Saz-Salazar, S., Rausell-Koster, P., 2007. A Dou- opportunità dei fruitori. Corso di Laurea in Edilizia, Facoltà di Architettura ble-Hurdle model of urban green areavaluation: Sia che si utilizzino “mercati artificiali” che dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, Dealing with zero responses . Landscape and Ur- permettono di stimare la disponibilità a pa- Complesso monumentale di S. Maria del Rifugio ban Planning, Elsevier. gare per valori d’uso e indipendenti dall’uso di Cava de’ Tirreni a.a. 2008-’09 che coordinati dal Hanemann, W.M., 1984. Welfare evaluation in come il caso della Valutazione di contingen- sottoscritto, hanno provveduto ad effettuare ma- contingent evaluation experiments with discrete za, sia che si utilizzino le preferenze rileva- terialmente le interviste. L’autore ringrazia, altre- responses. American Journal of Agricultural Eco- te direttamente sul posto la valutazione dei sì, Lucia Matteo per la concessione dell’immagine nomics 66, 332–341. beni “senza mercato” come il Metodo dei Co- dell’acquerello qui riportata in Fig. 3 raffigurante Hanemann, W.M., Kanninen, B., 1996. The statistical sti di Viaggio occorre dare un valore, anche la farfalla Macaone simbolo del parco Diecimare. analysis of discrete- response CV data. Working Paper monetario, alle risorse naturali. No. 798, Department of Agricul- tural and Resource Eco- Proprio perché i beni ambientali sono esterni nomics, University of California Berkeley. al mercato, gli operatori politici ed economici Bibliografia Kahneman D. and Knetsch J.L., 1992. Valuing Public sono portati a sottovalutarne i benefici in ra- Arrow, K., Solow, R., Portney, P.P., Leamer, E.E., Goods: The Purchase Of Moral Satisfaction. Journal of gione della forte incertezza che grava sui loro Radner, R., Schuman, H., 1993. Report of the Na- Environmental Economics and Management 22:57–70. “veri” valori e significati e, al contrario, a pri- tional Oceanic and Atmospheric Admin- istration Mitchell, R.C., Carson, R.T., 1989. Using surveys to va- vilegiare quei beni i cui vantaggi sono meno Panel on Contingent Valuation. Federal Register lue public goods: the contingent valuation method. “sfocati” ed espressi chiaramente in termini 58, 4602–4614. Resources for the Future, Washington DC. monetari; spesso, inoltre, gli operatori econo- Bishop, R.C., Heberlein, T.A., 1979. Measuring va- Nunes, P.A.D.L., 2002. The Contingent Valuation of mici che sfruttano e inquinano le risorse natu- lues of extra-market goods: are indirect measures Natural Parks.Edward Elgar, Northampton, Ma, USA. rali non sono portati a coprirne i costi. biased? American Journal of Agricultural Econo- Santagata, W., Signorello, G., 2000. Contingent La valutazione monetaria dei beni ambien- mics 61, 926–930. valuation of a cultural public good and policy de- tali senza mercato può risultare più o meno Blame, R.K., Bennett, J.W., Morrison, M.D., 1999. sign: the case of ‘Napoli Musei Aperti’. Journal of imperfetta; ciononostante, una valutazione Yea-saying in contingent valuation surveys. Land Cultural Economics 24, 181–204. formulata in maniera esplicita a beneficio Economics 75, 126–141. Schmedemann, I. W., Prewett, R.L. 1968. Ameri- delle dei decisori politici e del pubblico e Carson, R.T., 1991. Constructed markets. In: Bra- can Journal of Agricultural Economics, Volume sempre meglio di niente, dato che in questo den, J.B., Kolstad, C.D. (Eds.), Measuring the de- 50, Issue 4, Pages 1059–1060, caso le azioni vengono intraprese sulla base mand for environmental quality. North- Holland, Signorello G., 2007. La valutazione economica di una qualche valutazione implicita, che Amsterdam. del paesaggio: aspetti metodologici e operativi. viene nascosta all’opinione pubblica. (Tur- Carson, R.T., 1997. Contingent valuation: theoreti- XXXVI Incontro di Studio Ce.S.E.T., pp. 83-102, Fi- ner et al., 2003). cal advances and empirical tests since the NOAA renze University Press.

288 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Tirendi, D., 2002. Linee guida per un’applicazione Tirendi, D., 2017. Utilizzo delle nuove Tecnologie Territori fragili. della valutazione di contingenza. Bollettino del immersive nei siti di interesse culturale e misura- Dipartimento di Conservazione dei beni architet- zione monetaria dei benefici diretti, indiretti ed Isola Superiore dei tonici e ambientali BDC, vol.3/n. 1, pagg. 139-145, indipendenti dall’uso dei fruitori dei Musei, del- Pescatori: Giannini Editore, Napoli. le Città d’arte e dei Beni culturali, in Urbanistica recupero ambientale e Tirendi, D., 2003. La valutazione di contingenza Informazioni, n. 272, 2017, INU Edizioni, Roma sociale. per la stima delle risorse culturali ed ambientali, pagg. 463-467. Michele Ugolini* in Genio Rurale - Estimo e Territorio n.5, pagg. 12- Willis, K., 1994. Paying for heritage: What price for 22, il Sole 24 Ore Edagricole, Bologna. Durham Cathedral? In Journal of Environmental Tirendi, D., 2004. Il ruolo della valutazione di con- Planning and Management 37(3):267–278. tingenza nei progetti di riqualificazione urbana Willis, K.G., 2003. Pricing public parks. Journal of En- Contesto progettuale dei centri storici promossi dalla Banca Mondiale: i vironmental Planning and Management 46 (1), 3–17. Il territorio e il paesaggio casi della Medina di Fes e di Spalato, in Bollettino L’Isola Superiore (il cui antico nome latino del Dipartimento di Conservazione dei beni archi- Superior deriva dall’essere più a nord dell’I- tettonici e ambientali BDC, vol.5/n. 1-2004, pagg. sola Inferior, oggi Bella) è detta anche Isola 125-132, Giannini Editore, Napoli. dei Pescatori dalla storica attività lavorativa Tirendi, D., 2005. Valutazione di contingenza nei dei suoi abitanti. progetti di riqualificazione urbana, in Genio Ru- Essa fa parte dell’arcipelago delle Isole Bor- rale - Estimo e Territorio n.4/2005, il Sole 24Ore, romee situate nel medio Lago Maggiore, nel Bologna. braccio di lago chiamato Golfo Borromeo Tirendi, D., 2006. Metodi di valutazione mone- che vede affacciate e contrapposte da un taria dei beni culturali ed esperimenti di scelta: lato, Stresa e Baveno, e dall’altro Verbania e un’applicazione al paesaggio culturale di Capac- Pallanza. L’arcipelago, situato nel Comune di cio-Paestum, in Genio Rurale - Estimo e Territorio Stresa (Provincia del Verbano-Cusio-Ossola), n.1/2006, pagg. 32-47, il Sole 24Ore, Bologna. si compone di tre isole (Isola Madre, Isola Tirendi, D., 2006. Valore Economico degli impatti Bella e Isola dei Pescatori), un isolino (Isolino sul paesaggio culturale, in Genio Rurale - Estimo di San Giovanni, prossimo a Pallanza) e uno e Territorio n.10/2006, pagg. 44-59, il Sole 24Ore, scoglio (Scoglio della Malghera, fra Isola Bel- Bologna. la e Pescatori). Tirendi, D., 2006. Energia eolica e ambiente: il Si tratta dell’isola meno ricca dell’arcipelago, caso di Accadia e Sant’Agata di Puglia, in AEIT n. poco frequentata nei mesi invernali ma, in 11/2006, pagg.22-33, Pinelli, Milano. compenso, troppo frequentata nella stagione Tirendi, D., 2006. Metodi e scenari ipotetici per la estiva. È visitata da un numero molto elevato valutazione del danno al paesaggio in Urbanistica di persone, pari all’incirca ai visitatori dell’I- Dossier n. 89 (testo in cd rom) supplemento al n. sola Bella e del Palazzo Borromeo, e di molto 208 (luglio-agosto 2006) rivista bimestrale dell’I- superiore a quelli che sbarcano sull’Isola Ma- NU (Istituto Nazionale di Urbanistica) “Urbanisti- dre, nella zona centrale del lago. ca Informazioni”, INU Edizioni, Roma. L’Isola dei Pescatori, pur essendo la più pic- Tirendi, D., 2009. Virtuous creative actions for cola delle Isole Borromee, a cui è legata negli the urban cities in Bollettino del Dipartimento di itinerari di visita, è l’unica ad essere abitata Conservazione dei beni architettonici e ambienta- con continuità durante tutti i mesi dell’an- li BDC, vol.9/n. 1-2009, Giannini Editore, Napoli. no, anche se oggi gli abitanti si sono drasti- Tirendi, D., Bianchi A., 2009. The Choice Experi- camente ridotti a poco più di una trentina, ment Method as a support to environmental risk rispetto alle oltre cento persone che vi risie- reduction in the National Park of Cilento and devano ancora a metà del ‘900. Vallo di Diano in Bollettino del Dipartimento di Con i suoi 100 metri di larghezza e 350 di Conservazione dei beni architettonici e ambienta- lunghezza in direzione nord-ovest sud-est, li BDC, vol.10/n. 1-2010, Giannini Editore, Napoli in allineamento longitudinale con l’Isola pagg. 115-124. Bella da cui la separano poco più di 300 Tirendi, D., 2012. A Methodological proposal for metri, e con la sua caratteristica forma the measurament of stakeholders benefits intere- a “pesce” (metafora curiosa per un’isola sted to the exploitation of Port of Naples, in Bollet- chiamata “dei Pescatori”), l’isola si disten- tino del Dipartimento di Conservazione dei beni de nelle acque del lago con l’asse maggiore architettonici e ambientali BDC, vol.12/n. 1-2012, disposto parallelamente alla costa da cui Giannini Editore, Napoli, pagg. 882-890. dista solo circa 400 metri.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 289 Tale posizione, così ravvicinata all’Isola Bella L’acqua, con la sua condizione di orizzonta- Se ci addentriamo all’interno della parte e alla costa sud-ovest del lago e contempo- lità e di spazio non direttamente praticabile edificata, invece, le piccole e corte strade la- raneamente piuttosto lontana dall’opposta (se non a nuoto o con mezzi galleggianti) è terali, che dal viale centrale tagliano diritte riva di Pallanza (circa 3 chilometri e cento il tramite necessario che consente e accentua la corposa densità del costruito in direzione metri), la legano, sia per condizioni di vita tale condizione: le isole emergono dal piano della costa, aprono profondi scorci visuali quotidiana che turisticamente, al rapporto orizzontale dell’acqua distaccate da tutto che scorrono dal cielo lungo la montagna a diretto con gli abitati di Stresa e Baveno, piut- quello che gli sta intorno. Pertanto si presta- scendere sino alle acque del lago: come fosse- tosto che con quello lontano di Pallanza. no, per loro intrinseca natura, a una lettura ro sezioni che trattengono stretti e verticali La conformazione dell’isola nel rapporto tra a distanza riassumibile in un colpo d’occhio frammenti di vista. In direzione opposta si costa e lago, come si può osservare nella car- veloce e sintetico. dischiudono sottili e luminosi scorci di lago tografia IGM e nel profilo batimetrico, corri- L’Isola dei Pescatori si concede a questo tipo verso l’orizzonte. sponde alla sommità di un monte che spun- di percezione sia dalla costa, nel tratto tra Anche gli orientamenti, come i venti e le ta per pochi metri dal variabile livello delle Stresa e Baveno, sia dal lago, durante i percor- correnti, influenzano la configurazione del acque che hanno modesta profondità (poche si in barca o battello, necessari per avvicinar- paesaggio isolano e dei luoghi circostanti. Le decine di metri) verso la costa più vicina e si a essa o per oltrepassarla. acque calme del lago tra l’isola e la vicina co- notevole profondità (oltre i 300 metri) verso Da lontano l’isola si presenta sostanzialmen- sta, maggiormente protette e con bassi fon- il lago aperto. te simile sui due lati lunghi mentre si diffe- dali, consentono da sempre un più semplice Da un punto di vista morfologico l’isola renzia vista dalle due opposte testate (la testa attracco alle barche sulla lunga riva rivolta emerge dalle acque con un profilo di crinale e la coda): costruita, compatta e dominata a sud-ovest, favorita anche da una migliore allungato a seguire il suo andamento longi- dall’alto campanile quella rivolta verso l’Iso- esposizione solare rispetto alla riva opposta, tudinale. La sommità si trova verso la cosid- la Bella, verde e dominata dagli alti platani rivolta invece a nord-est, maggiormente sot- detta “testa” dell’isola, con un andamento quella opposta. toposta ai venti e alle correnti, e da sempre a scendere di quota, lentamente, mentre si Nel ribaltamento di rapporto visuale si in- meno utilizzata e più naturale. procede verso la “coda” che va dolcemente a dividuano invece forti differenze nel rivol- Anche il ripido crinale del Mottarone dispie- immergersi nelle acque del lago. Trasversal- gersi dai quattro lati dell’isola verso le acque ga la propria ombra disegnando forti contra- mente l’isola si caratterizza per una maggio- del lago. sti di luci tra le sue pendici e le luminose ac- re ripidità di sezione verso la testa e per un In direzione della vicina costa la vista è com- que del lago, contrasti che si apprezzano con profilo più lieve verso la coda. pressa, dominata dalla verticalità delle pen- particolare evidenza proprio dall’isola. L’edificato si compatta nella parte più alta dici del Mottarone, la montagna che sovrasta dell’isola per meglio sfuggire ai frequenti in- la sottile linea costruita degli abitati di Stresa La storia di una trasformazione nalzamenti del livello del lago, lasciando li- e Pallanza e che si pone in relazione con lo La storia dell’Isola dei Pescatori è antica: al- bera la coda per utilizzi maggiormente legati stretto braccio di lago che lo separa dall’isola. cune “coppelle” incise nella roccia della te- al tempo libero e alle varie attività una volta Risulta preponderante la dimensione verti- stata meridionale dimostrano una presenza connesse alla pesca. La chiesa di San Vittore cale rispetto a quella corta dell’orizzontale. umana già in età preistorica, mentre l’intero si trova esattamente nel punto di massima Sul lato opposto, verso l’Isola Madre e la lon- Verbano era navigato in età romana da nord a quota dell’isola da cui parte lo stretto percor- tana sponda di Pallanza, la dimensione oriz- sud, con fortificazioni costiere e presumibili so centrale che seguendo la linea di crinale zontale prende forza. Il lungo piano scuro appoggi sulle isole. scende verso la coda distribuendo le anguste del lago aperto misura la distanza interme- Dall’impianto viario e da vari reperti archi- vie laterali che a loro volta scendono, più ra- dia con l’altra isola dei Borromeo e con il più tettonici risulta che già in età medievale esi- pidamente, verso le lunghe rive laterali. lontano profilo delle montagne che appare steva un borgo di pescatori raccolti attorno a I fronti del denso edificato si allineano longi- all’orizzonte con un andamento mosso e seg- una cappella, a un piccolo cimitero e a una tudinalmente su entrambi i lati dell’isola as- mentato. “lisca” di stradine che si concludeva nella sumendo nelle viste a lunga distanza, come Dalla coda il panorama appare ancora diver- coda, nelle cui vicinanze si posizionavano il mostrano anche i numerosi quadri ottocen- so, rivolto alla profondità del golfo Borromeo porto e alcune rampe di approdo per le im- teschi dall’intonazione romantico-paesaggi- con lo scorcio dell’abitato di Baveno e le cave barcazioni. stica, un aspetto compatto e allungato che si del marmo di Candoglia che scorticano la Ai due lati del più antico edificato si sono conclude con il filare alberato della coda che, roccia della montagna. Mentre dalla testa aggiunti fra XVI e XVIII secolo nuovi corpi a sua volta, fa da contrappunto allo slancio la vista si accorcia di nuovo, chiusa a poche edilizi, in particolare sul fronte occidentale, verticale del campanile collocato all’estremo centinaia di metri dal solido fronte del pa- dal disegno altimetrico unitario, con zoccoli opposto. lazzo Borromeo posto sull’Isola Bella e infra- porticati o terrapieni rialzati dal piano alla- Dal punto di vista paesaggistico le isole si mezzata dal piccolo scoglio affiorante dalle gabile dell’attuale passeggiata. prestano particolarmente a una condizione acque, quasi a tenere le distanze tra due mon- Nella prima metà del Settecento, come si di doppia lettura: da lontano verso di loro e di così diversi, tanto ricco e sontuoso quello evince dal Catasto Teresiano del 1726, la fi- dal loro interno in direzione dell’ambiente dell’Isola Bella, tanto semplice e rustico quel- sionomia dell’edificato è già completamente circostante. lo dell’Isola dei Pescatori. definita e vicina all’attuale.

290 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue L’edificio più antico è la Chiesa di San Vit- Solo negli anni Novanta anche il versante La comunità isolana tore, con l’originaria cappella dell’XI secolo nord-est dell’isola si riconfigura come un La vita e l’economia dell’isola sono sempre dedicata a San Gandolfo, oggi battistero, e percorso pubblico con l’inserimento di una state strettamente connesse alla pesca, fonte successivamente ampliata nel XV e poi XVII nuova passeggiata, che, rialzandosi con gran- di reddito principale per gli abitanti, nonché secolo; all’interno conserva pregevoli opere di massi, ingloba un tratto dell’anello della attività prevalente su cui si fonda il carattere cinquecentesche e seicentesche. nuova rete fognaria, e dove negli ultimi anni isolano, come riportato compiutamente nei Nel 1866 il Catasto Rabbini rileva la forma- si sono inserite nuove attività di ristorazione documenti iconografici e letterari che rac- zione di nuovi moli e l’incremento della all’aperto per i turisti. contano una vita dura, vissuta in simbiosi pavimentazione di alcuni spazi all’aperto, Ancor oggi, però, la passeggiata turistica- con la natura. sempre sul margine occidentale verso Stre- mente più vissuta è quella esposta a sud- I pescatori, quali protagonisti di questa pic- sa e Baveno, più protetto dai venti. Nel 1946 ovest, ormai quasi inghiottita da chioschi di cola unità territoriale, tanto da averle dato il (Nuovo Catasto Edilizio Urbano) appare il souvenir, esercizi legati al ristoro e attività di suo secondo nome, hanno sempre scandito, primo molo sul versante opposto, verso il navigazione. Essa conduce alla testa roccio- attraverso le loro pratiche, i ritmi della vita lago aperto e l’Isola Madre, mentre un manto sa dell’isola, dalla quale s’imbocca la stretta isolana. inclinato di pavimentazione in pietra arriva “spina” centrale, anche questa punteggiata Tali consuetudini si sono integrate, a partire fino al lago sulla parte di riva verso sud-ovest, da un numero fortemente accresciuto di ri- dalla fine del ‘700, con quelle connesse alla vil- quella oggi più utilizzata per gli attracchi storanti e negozi. La testa, ma soprattutto la leggiatura di visitatori stranieri e italiani. temporanei dei motoscafi e quindi fonda- coda, sono i due soli ambiti pubblici all’aper- Il turismo storicamente è stato incoraggiato, mentale per il traffico dell’isola. Rimangono to slegati da attività economiche e dedicati a partire dal 1826, dal passaggio dei battelli a ancora parzialmente escluse dal processo di alla sosta e alla balneazione. vapore, prima con fermata al largo e poi con urbanizzazione il versante est e soprattutto approdo diretto all’isola, che diventa meta per la coda, caratterizzata già dalla fine dell’Ot- Una condizione naturalistica arrivi sempre più numerosi; successivamente, tocento dalla presenza di platani imponenti Anche dal punto di vista naturalistico l’Isola dal 1906, anche grazie alla costruzione della (oggi deteriorati e frammisti ad alberi di altre dei Pescatori si differenzia dalle isole “sorel- linea ferroviaria del Sempione, con fermate specie) e un tempo utilizzata dai pescatori le”, Bella e Madre, in quanto, non essendo sta- a Stresa e Baveno, il turismo beneficia di un come spazio all’aperto dedicato alla stesura ta sede di villeggiatura della famiglia Borro- ulteriore incremento, destinato a crescere an- e alla riparazione delle reti. meo, non ha subito l’introduzione di specie cora nel secondo dopoguerra, in seguito allo Le varie immagini fotografiche dei primi de- esotiche, sia per la flora, sia per la fauna, che sviluppo economico generale. Grandi alber- cenni del Novecento raccontano ancora di hanno affiancato la costruzione dei sontuosi ghi di lusso si insediano sulla costa mentre una vita isolana che affonda le sue radici in palazzi della casata modificando l’ecosiste- piccoli alberghi, locande e trattorie iniziano epoche ormai lontane, nelle quali i cambia- ma autoctono. L’antico borgo dei pescatori, a punteggiare l’abitato dell’isola: la comunità menti erano più lenti, dove l’identità sociale celebre per la sua atmosfera pittoresca, man- isolana inizia ad essere animata dalla presen- e culturale dell’isola si basava prioritaria- tiene ancora frammenti della flora insubri- za di artisti richiamati dai caratteri pittoreschi mente sulla pesca. ca tipica del bacino lacustre, favorita dalla del villaggio dei pescatori, quale meta turisti- Nelle fotografie si vede la riva sud-ovest an- composizione del terreno e dall’abbondanza ca prestigiosa quanto elitaria. cora naturale, senza opere di pavimentazio- di rocce silicee. Tale vegetazione ripariale au- Le attività di ristorazione, così come quelle ne o costruzione delle spiagge, interamente toctona è composta da salici, canneti e pian- commerciali, erano interamente gestite da caratterizzate dalla ruvida presenza dei cio- te acquatiche come la castagna d’acqua, se abitanti isolani e i prodotti erano legati alla toli e dalle numerosissime barche con la tipi- ne trovano presenze soprattutto nella coda e locale filiera della pesca. ca copertura a volta realizzata in stoffa, i bur- lungo il versante est dell’isola. I pescatori un tempo contribuivano al soste- chielli. La pendenza è dolcissima e si presta Per quanto riguarda la fauna ittica, il lago è gno di questa e altre specie ittiche attraverso alle tante attività della vita dell’epoca. popolato da circa molte specie di pesci, tra le pratiche tradizionali che avevano l’obiettivo Le immagini degli anni Cinquanta del secolo quali il più noto e pregiato è il pesce persico. di ricostruire di volta in volta gli habitat la- scorso mostrano, sullo stesso lungolago, la pre- Vi sono inoltre specie ittiche alloctone com- custri, consentendo lo stagionale ripopola- senza di alberature disposte a filare senza che parse negli ultimi trent’anni e, ad oggi, molto mento della fauna ittica, in particolare del una vera passeggiata fosse stata definita in for- importanti per la pesca. pesce persico storicamente considerato quel- me costruite e con una spiaggia ancora lunga e Il lago ospita anche diverse specie di uccel- lo più pregiato. naturale. Sono già visibili i nuovi terrazzamenti li acquatici nidificanti; inoltre rappresenta Lo scenario attuale è assai cambiato: i pesca- – poi coperti e trasformati in dehor interamente un importante corridoio, luogo di sosta e tori residui sono ormai poche unità, i gestori chiudibili – dedicati alla ristorazione, insieme alimentazione per le migrazioni. Sull’Isola e il personale degli esercizi commerciali e di all’ampliamento, avvenuto nel 1958, dell’im- dei Pescatori si incontrano soprattutto il ger- ristorazione sono spesso residenti altrove, i barcadero dei battelli di linea, con porticato e mano reale e la rondine che nidifica sui tetti prodotti consumati non sono quasi mai lo- locale biglietteria, nelle forme in cui appare an- delle abitazioni. cali ma legati alla grande distribuzione, men- cora oggi. Anche le barche sono cambiate, più tre l’ospitalità è legata per lo più al mercato piccole, leggere e dotate di motore. degli affitti, con soggiorni di breve durata,

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 291 sviluppato in abitazioni private di isolani zione dei soggiorni alberghieri a vantaggio In generale l’intero paesaggio antropizzato trasferitisi in altri luoghi. di un turismo mordi e fuggi, che oggi po- rischia un forte decadimento dovuto all’as- La perdita di quell’equilibrio ecosistemico tremmo ribattezzare, scatta e fuggi, in cerca senza di strategie pianificatorie e proget- legato alla pesca, che sosteneva economi- di veloci e immediate, quanto superficiali, tuali d’insieme, piani di manutenzione e camente le famiglie dell’isola, ha portato immagini fotografiche e selfie inframezzati a coordinamento di saperi diversi ai fini della al suo progressivo spopolamento e, conse- un presunto pittoresco da rilanciare istanta- salvaguardia dell’ambiente. L’impronta me- guentemente, all’affievolirsi di un’identità neamente in rete. dioevale e la natura fortemente pittoresca fragile ma paradigmatica. Allo stesso tempo, Le stesse infrastrutture legate alla pesca (ap- dell’isola sono costantemente minacciati da una comunità formata da residui isolani, ex prodi, piani dove stendere e riparare le reti) volontà commerciali imperanti e assenza di residenti e loro eredi, esprime oggi un forte sono andate in decadimento. A ciò si lega un governance. legame affettivo con il territorio attraverso il secondo ordine di criticità, di tipo idrogeolo- Risultano evidenti alcune criticità di tipo pa- lavoro e il sostegno delle associazioni locali gico, che riguarda le sponde e gli assestamen- esaggistico-fruitivo legate all’illuminazione e la riproposizione di feste tradizionali reli- ti del suolo. e ai percorsi che presentano discontinuità e giose e popolari, innescando così processi di Il Lago Maggiore è frequentemente sog- ostacoli e andrebbero riconfigurati e in par- resilienza necessari per la salvaguardia del getto a considerevoli variazioni del livello te ripavimentati, contenendo al contempo i patrimonio culturale immateriale e del pae- dell’acqua legate agli eventi idrometeorolo- numerosi esercizi commerciali che vi si af- saggio ad esso strettamente connesso. gici inerenti il suo bacino scolante, nonché facciano. In particolare i chioschi, insieme ai alle manovre di sua regolazione attraverso terrazzamenti permanenti per la ristorazio- Criticità e potenzialità gli sbarramenti mobili sul Ticino. Il cam- ne, occupano sempre più disordinatamente Criticità del luogo biamento delle condizioni climatiche e il il suolo pubblico, estendendosi fino a ostaco- Il contesto isolano risulta animato da alcune conseguente mutamento delle variazioni lare la vista del lago. gravi problematiche che minacciano l’in- stagionali dei livelli del lago, connesso all’in- In assenza di un Piano delle attività commer- tegrità dell’ambiente costruito e della sua tensificato moto ondoso dei natanti, richiede ciali, le strutture dedicate alla vendita e alla comunità di riferimento. Tali criticità si re- un aggiornamento delle strategie di control- ristorazione si stanno ampliando anche in lazionano fortemente alle dinamiche di frui- lo idraulico del bacino e dei relativi margini tutte le stradine interne all’abitato. Lo spazio zione stagionale, che alternano un’invasione naturali e costruiti. pubblico è ingombrato, anche permanente, turistica estiva ad uno spopolamento inver- Un tempo la manutenzione delle rive era af- da attrezzature e da improprie insegne pub- nale, situazioni che mettono a dura prova la fidata all’iniziativa dei pescatori isolani, che blicitarie. fragile identità ambientale, sociale e cultura- sapevano sfruttare intelligentemente le cor- Lo spazio della coda dell’isola mostra i segni le dell’Isola dei Pescatori. renti del lago e costruire le cosiddette sassere dell’incuria e della propria inadeguatezza a La problematica principale che investe il (muretti in sasso lunghi e stretti, realizzati reggere il confronto con l’usura provocata territorio è quindi di tipo socio-economico perpendicolarmente alla riva), in grado di da grandi masse di persone. Anche il porto ed è legata ad una forte crisi dell’attività di frenare i movimenti della sabbia trasportata riflette gli stessi problemi e risulta insuffi- pesca, colpita da un importante episodio di dalla corrente. Oggi, senza questo contribu- ciente rispetto alle attuali esigenze. inquinamento nel 1996 che ha determinato to e senza una severa regolamentazione del Le criticità maggiori dal punto di vista una netta riduzione del numero di pescatori traffico dei natanti, le sponde dell’isola sono dell’accoglienza turistica sono legate all’ina- professionali operanti sul lago, oltre che il interessate da forti fenomeni di erosione e deguatezza delle strutture esistenti. Lo spa- decadimento delle strutture ambientali per di degrado ambientale, che riducono man zio per accogliere al coperto le persone è esi- la vita e il ripopolamento dei pesci tradizio- mano le possibilità di approdo. I mancati o guo, i luoghi di sosta scarsi e mal configurati, nalmente curate dai pescatori stessi. impropri interventi degli anni passati sulle i bagni pubblici inadeguati e il sistema degli La crisi del pescato locale si sviluppa di rive, tutti realizzati con palancole metalliche sbarchi dei motoscafi privati che trasportano pari passo a un forte aumento del turismo, ad alta sporgenza, sommati all’azione dell’ac- i turisti è mal distribuito, così come i luoghi e quindi a una domanda di prodotti e servi- qua alta, delle onde e dei vortici d’acqua dei e le spiagge per prendere il sole e per la balne- zi cresciuta in modo esponenziale e sempre potenti battelli della Navigazione del Lago azione sono ormai residuali. più lontana dal valore e dalla peculiarità del Maggiore e soprattutto all’azione aggressiva Dal punto di vista ecologico-naturalistico, mercato isolano, le cui quantità produttive costante degli approdi veloci dei sempre più ciò che risulta a rischio sono gli habitat fa- appaiono ormai ridotte rispetto all’attuale grandi motoscafi in servizio pubblico, hanno vorevoli allo sviluppo della flora e della fau- dimensione della richiesta. delineato tale situazione di degrado. na stagionale e permanente connessi alla Diversi pescatori isolani sono stati spinti a Inoltre, sulla stessa sponda, le possibilità di scarsità di vegetazione ripariale autoctona cambiare lavoro e a trasferirsi altrove a fronte approdo sono state ulteriormente ridotte a composta da salici, canneti e piante acquati- di un continuo dilatarsi delle attività di navi- causa dell’accorciamento e dell’accentuata che (come la castagna d’acqua). La mancata gazione e di ristorazione turistica stagionale pendenza delle rive; i cedimenti strutturali del messa a dimora di specie arboree e arbustive di massa (ristoranti, pizzerie, bar), ma anche costruito, a partire dall’antico molo arcuato ri- tipiche si ritiene possa rappresentare un fat- di negozi e chioschi di souvenir (prodotti in masto sotto il pontile di servizio della NLM, si tore di criticità relativo allo sviluppo della chissà quale parte del mondo) con netta ridu- stanno estendendo anche ad altri manufatti. biodiversità lacustre. Mentre sulle rive a lato

292 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue della passeggiata, dove negli ultimi decenni borgo pittoresco non potrà più esistere nei Due sono gli strumenti tra loro strettamen- non sono stati sostituiti gli alberi morti, un termini di un secolo fa ma è possibile sostan- te connessi che si considerano adatti al rag- filare discontinuo di platani e ippocastani, ziare un progetto legato alla salvaguardia giungimento di tale scopo: la costituzione in gran parte malati e a rischio di caduta, è della sua memoria e dei suoi luoghi e insie- di un Ecomuseo della Pesca e dell’Isola e in ormai imprigionato tra bancarelle, dehor e me alla riattivazione e attualizzazione di parallelo il centro di documentazione con altre strutture improprie. alcuni processi di riscoperta di un’identità valore di centro studi e promozione di atti- lacuale comunitaria che ha informato nel vità culturali. Potenzialità e risorse tempo l’intero ambiente e il paesaggio del Come sede centrale dell’ecomuseo con i suoi L’Isola dei Pescatori, nel contesto delle Isole lago, nell’interesse sociale non solo dei resi- spazi espositivi, il progetto propone il recupe- Borromee e dei giardini del Lago Maggiore, dui isolani, ma dell’intera comunità naziona- ro conservativo di un piccolo edificio isolano, rappresenta certamente uno dei territori le e internazionale, che possa godere di que- l’ex-Casa Ugo Ara (già scuola sino agli anni dove potenzialmente è maggiore la resilien- sto patrimonio architettonico-paesaggistico ’80), nel quale inserire anche gli spazi neces- za di un auspicabile, equilibrato e sostenibile e socio-culturale. sari al centro di documentazione. L’obiettivo è rapporto tra la componente naturalistica e la quello di dotare il territorio di un luogo dove componente antropica. Finalità del progetto raccogliere la memoria del patrimonio sto- L’interesse ambientale, sociale e culturale La finalità complessiva del progetto per l’I- rico, ambientale e culturale (materiale e im- di tale identità lacuale comunitaria è dovu- sola dei Pescatori è quella di valorizzarne le materiale) della comunità che oggi rischia di to proprio alla profonda relazione tra le due particolarità all’interno del complesso pa- andare perduto, restituendolo come bagaglio componenti. Sia il paesaggio naturale che esaggistico delle Isole Borromee e del Lago sistematizzato e condiviso. E di promuovere quello antropizzato sono ricchi di specificità Maggiore: da un lato si vuole difendere e iniziative di qualità legate agli aspetti sia della da preservare quale patrimonio di una comu- tenere vivo il patrimonio e l’identità cultu- tradizione che dell’innovazione sperimentale, nità legata ad un antico borgo di pescatori e rale della comunità che ancora si riconosce della formazione e della ricerca. Affiancato al alle sue precise dinamiche ecologiche. I luo- nell’isola, mentre dall’altro ci si prefigge di “cuore” dell’ecomuseo si sviluppa in paralle- ghi all’aperto e gli edifici più rappresentativi tutelarne l’ambiente e il paesaggio in tutte lo sul territorio dell’isola una rete di luoghi conservano la memoria delle attività legate le sue peculiarità. Anche attraverso una più dell’ecomuseo stesso, sottraendoli al degrado alla pesca e in generale della vita sull’isola e, spinta destagionalizzazione del turismo che del tempo e a quello prodotto dall’impatto del adeguatamente tutelati e valorizzati, rappre- ne possa consentire una reale sostenibilità. turismo di massa. senterebbero una testimonianza importante dell’ecosistema legato al Lago. Patrimonio e identità Ambiente e paesaggio La pesca, in particolare quella del pesce per- Il patrimonio identitario dell’isola è storica- Un secondo obiettivo è quello di un recupe- sico, importante tassello per quella che fu la mente fondato sull’attività della pesca e ne- ro ambientale e paesaggistico che attraverso vita della comunità isolana, può ancora oggi cessita di essere riportato in valore, sia per una opportuna governance possa rispondere rappresentare una fondamentale occasione i suoi aspetti di cultura materiale, sia per la alle molteplici criticità che si sono prima in- per un diverso e più sostenibile sviluppo ricchezza della sua cultura immateriale, an- dividuate in ordine a fragilità di tipo idroge- economico dell’isola attraverso un processo che attraverso un processo di sensibilizzazio- ologico ed ecologico-naturalistico, oltre che diffuso di sensibilizzazione e di educazione ne rivolto al territorio. di tipo paesaggistico-fruitivo, in particolare ambientale rispetto ai metodi di pesca e alla L’intenzione vuole essere quella di recuperare legate legate all’accoglienza turistica. conoscenza della biodiversità lacustre. e attualizzare le residue tracce della cultura Le azioni necessarie sono di due tipi: una Anche il turismo può diventare una risorsa nel materiale della vita sull’isola e, più nello speci- prettamente progettuale, l’altra di carattere momento in cui entrasse in gioco una gover- fico, dell’attività della pesca a coprirne l’intera processuale. nance efficace. Del resto la vita sull’isola si è filiera per quel che riguarda le varie tipologie La prima si sostanzia in un masterplan di pro- integrata fin dagli ultimi due secoli con la vil- di attrezzature (tipologie di barche e tecniche getto che relazioni in un unico quadro le tante leggiatura di italiani e stranieri, e solo sul finire di lavorazione, strumenti di lavoro, tipologia attività specificatamente progettuali neces- del Novecento la situazione ha assunto ritmi di reti e dei modi di pesca dei diversi tipi di pe- sarie per un complessivo recupero dei molti invadenti e insostenibili, portando ad un’inva- sci, sino alle tecniche di trasformazione per la luoghi pubblici dell’isola. La maggior parte di sione di massa che ha contribuito alla rottura vendita e la cottura) e, contemporaneamente, questi sono spazi all’aperto lasciati per troppo degli equilibri di un territorio già molto fragile. per quel che concerne i luoghi dell’isola in cui tempo nell’incuria e sottoposti senza difesa Anche da un punto di vista ambientale, sia tale cultura si esprimeva (rive, moli, il porto, all’azione erosiva dell’acqua e di un flusso naturale che antropico, l’isola, nonostante la coda, la chiesa). indiscriminato di turisti. Luoghi bisognosi di l’incuria, conserva ancora molti luoghi che Parallelamente si tratta di valorizzare quel patri- intervento e di cura, a volte solo di normale o adeguatamente curati, riattivati e, in taluni monio di tradizioni della cultura immateriale straordinaria manutenzione, a volte di proget- casi, riprogettati, ridonerebbero conveniente che ne definiscono i tratti specifici attraverso il ti che li possano riconfigurare profondamente splendore all’insieme del luogo. recupero di una vasta documentazione storica per rispondere a nuove e diverse esigenze che Senza dubbio quella combinazione straor- e la promozione di tutte quelle manifestazioni nel tempo sono emerse con forza, come il po- dinaria di pescatori, habitat lacuale e antico popolari che ancora animano l’isola. tente afflusso turistico sta a dimostrare.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 293 Il masterplan, figura non prevista tra gli stru- Note Spazi creativi e menti cogenti di pianificazione, attraverso * Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Po- un approfondito lavoro di mappatura e ana- litecnico di Milano, [email protected] trasformazione della lisi del contesto e delle sue criticità e poten- Il lavoro presentato è in parte frutto del corso di città storica. L'esperienza zialità, si sostanzia in uno studio di fattibilità Progetto e Arredo degli Spazi Aperti svoltosi pres- del quartiere storico di dal carattere progettuale capace di superare i so la Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegne- Villanova a Cagliari limiti formali entro cui sono costretti a muo- ria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, Alessia Usai* versi gli strumenti urbanistici o progettuali tenuto dai docenti Michele Ugolini e Francesco normali. Consente, cioè, di avere una visione Occhiuto con la speciale partecipazione del pro- progettuale che interseca trasversalmente fessor Gianni Ottolini e la collaborazione di Lavi- tutte le tematiche inerenti gli spazi pubblici, nia Dondi e Caterina Gallizioli. Introduzione dalla piccola alla grande scala, senza rimane- Il lavoro è ulteriormente frutto di diversi appro- La città, intesa come archetipo di una speci- re impigliato nei vincoli di natura economi- fondimenti svoltisi nei due anni successivi presso fica e storicamente fortunata forma di orga- ca tipici dei lavori pubblici (l’obbligo della il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani in nizzazione sociale, è da sempre riconosciuta disponibilità economica nelle casse comu- collaborazione con l’amministrazione comunale come un centro primario di creatività e inno- nali) e le rigidità normative di approvazione di Stresa e il sostegno delle associazioni locali iso- vazione. Le ragioni del suo successo risiedono degli strumenti di pianificazione. lane. Hanno contribuito anche Giuliana Cardani e nella capacità di attrarre le funzioni fonda- La seconda azione è di natura processuale e Ilaria Mariotti, docenti presso il Politecnico di Mi- mentali per lo sviluppo e ridisegnare inter- deriva direttamente dal masterplan in quanto lano. Il testo è stato condiviso con Lavinia Dondi. namente la sua struttura fisica facendo posto permette di definire un quadro pluriennale di a tutto ciò che ogni epoca storica richiede in interventi, tra loro razionalmente coordinati Bibliografia termini d'infrastrutture, edifici, spazi. La crea- nel produrre un disegno unitario: consente Boniforti, L. (1871), Il Lago Maggiore e suoi dintor- tività non è dunque, in via esclusiva, un tratto in tal modo di programmare temporalmente ni. Corografia e guida storica, artistica, industria- distintivo della città presente e futura, essa è l’entità economica dei possibili interventi su- le, Milano. esplicitamente perseguita secondo modalità perando la logica emergenziale o estempora- Morigia, P. (rist. anast. 1965), Historia della Nobil- tipiche di ogni fase di sviluppo (Fusco Girard nea che caratterizza molti delle attività delle tà et degne qualità del Lago Maggiore, Forni Edi- et al., 2016). Nel panorama contemporaneo pubbliche amministrazioni italiane. tore, Bologna. la creatività è spesso ricercata e perseguita Le potenzialità sono significative, purtroppo Lazzarini, A. (1987), Stresa e il Verbano dei Borro- attraverso la rigenerazione spaziale e socio- ancora oggi, in quanto non adeguatamente meo, Leone Libreria Editrice, Stresa. economica della città storica in virtù della sua valorizzati, risultano poco attrattive le qua- Ara, U. (1997), Il Romanzo delle Isole Borromee, identità visiva che facilita il legame tra le im- lità dei luoghi legati all’ambiente costruito, (prima edizione 1930), Alberti Editore, Verbania. prese creative e le comunità locali, dell'ampia alla storia e alla cultura dell’isola. In gene- Gottardi, G. (1999), Pescatori, persici, principi. offerta di spazi da ri-significare (brownfield) rale, l’intenzione è quella di valorizzare am- Vita e opinioni di un vecchio pescatore del Lago e dell' appeal turistico (Stevenson, 2014; Hut- biti peculiari dell’isola, un insieme di spazi Maggiore, Tararà Edizioni, Verbania. ton, 2016; Bell e Jayne, 2017). fortemente connessi tra loro, sia per brevità I professionisti e le aziende del settore cultura- dei tempi di visita (data anche la dimensione le e creativo che si insediano nella città storica ridotta del borgo antico, coi suoi fabbricati, contribuiscono alla nascita di incubatori d'im- le stradine e gli spazi aperti), che per la loro presa, fablab e coworking, spesso con il suppor- complementarietà funzionale e di senso, al to dell'attore pubblico. Nonostante ciò ancora fine di perseguire una strategia di qualifica- poco si conosce rispetto al loro modo di vivere zione ambientale efficace e integrale. la città storica e il luogo di lavoro in rapporto Obiettivo complessivo è quello di persegui- alle norme urbanistiche e di tutela che ne re- re una generale strategia di rigenerazione a golano la trasformazione, soprattutto quando i favore degli abitanti rimasti e dei turisti che fondatori di questi spazi creativi sono architetti amano vivere un’esperienza di conoscenza di pianificatori e, quindi, oltre a essere fautori de- un luogo. Un turismo che sia maggiormente gli interventi di rigenerazione ne sono anche i consapevole, ecosostenibile e distribuito in primi beneficiari. modo più uniforme nel corso dell’anno per riequilibrare quelle funzioni eco-sistemiche, Come i creativi vivono e modificano la ambientali e fruitive di una piccola ma para- città storica? Le risposte dalle diverse digmatica unità territoriale: quella dell’Isola discipline. Superiore dei Pescatori nel Lago Maggiore. I modelli relazionali che oggi organizzano la produzione e le componenti sociali nella cit- tà storica richiedono nuove risposte circa il simbolismo tipico della città e le sue manife-

294 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue stazioni nella forma sensibile delle modalità pianificazione (relazioni tecniche, elabora- riconoscano nella definizione di "creativi" di produzione spaziale, pubblica e comunita- ti grafici, dati statistici, etc.) e gli strumenti e, dall'altro, di valutare il loro grado di con- ria (Fusco Girard et al., 2016). delle scienze sociali (questionari, interviste, fidenza nel gestire gli impatti dell'economia Nelle politiche pubbliche si avverte la neces- etc.) sono impiegati congiuntamente secon- culturale e creativa sul tessuto urbano attra- sità di forme collettive di rappresentanza per i do un approccio osservativo ed etnografico verso le metodologie sopradescritte. professionisti creativi, i quali faticano ancora urbano-industriale tratto dalla geografia Il contributo fa propria questa prospettiva a riconoscersi come "classe", citando Richard umana (Hutton, 2016). Tali metodologie pre- proponendo una riflessione critica sui me- Florida. Ciò costituisce un problema poiché vedono i seguenti passaggi (Usai, 2016; Cola- todi oggi impiegati per la mappatura e l'a- da un lato non consente all’attore pubblico di vitti, 2018; Colavitti et al., 2018): nalisi degli spazi creativi nella città storica a intercettare e catturare in maniera efficace le 1. Individuazione di una classificazio- partire dagli esiti di una ricerca che ha coin- domande espresse da questo particolare grup- ne statistica di riferimento per le imprese volto gli studenti di architettura e gli spazi di po sociale, dall'altro, impedisce un'adeguata culturali e creative (UNESCO, KEA, Libro coworking nel quartiere storico di Villanova azione di lobbying da parte dei creativi nella Bianco Creatività, etc.) e suo adeguamento al a Cagliari, individuato come caso studio, in definizione dell’agenda urbana (Manzella, contesto locale; ragione degli interventi di rigenerazione che 2016). Similmente, nella ricerca scientifica 2. Riconoscimento delle imprese cultu- vi hanno avuto luogo. e nella pratica professionale si avverte la ne- rali e creative (ICC) rispetto alla generalità delle cessità di una nuova “discesa sul campo” per imprese presenti nella città storica (settore di Il caso studio. Spazi creativi e di cowor- comprendere meglio e più a fondo le scelte appartenenza e sede legale/produttiva); king nel quartiere storico di Villanova abitative e localizzative dei creativi e, così fa- 3. Produzione di un apparato cartogra- a Cagliari. cendo, distillare dalle sperimentazioni in atto fico che metta in evidenza le agglomerazioni Il contesto urbano gli aspetti metodologici e strumentali fondati- di imprese nel tessuto urbano e i fattori spa- Villanova è il quartiere più recente del cen- vi con cui ripensare gli standard minimi per le ziali che influenzano le scelte localizzative e tro storico di Cagliari: la sua nascita coinci- abitazioni e i servizi pubblici. abitative dei creativi rispetto alle limitazioni de con la fondazione del convento di S. Do- Diverse sono le discipline che se ne stanno imposte alla trasformazione degli immobili menico nel XIII secolo. In seguito, il tessuto occupando. In campo economico, ad esem- sede d'impresa da parte della pianificazione edilizio si è organizzato lungo le vie che col- pio, si studia la geografia dell’offerta creativa vigente e/o dei progetti pubblici in corso o legano S. Domenico con la Chiesa di San Gio- focalizzandosi sulla localizzazione e aggre- previsti; vanni, del XIV secolo, seguendo l'andamento gazione delle imprese all’interno del tessuto 4. Validazione dei dati emersi dalle delle curve di livello. La viabilità secondaria urbano valutandone gli impatti in termini di rappresentazioni cartografiche attraverso si è sviluppata perpendicolarmente rispetto segregazione urbana e conflittualità alla sca- un confronto diretto con i professionisti ai percorsi principali mentre le mura urbane la locale (Roodhouse, 2010; D’Ovidio, 2016; creativi: attraverso questionari e interviste hanno definito i confini del quartiere sino al Hutton, 2106; Florida, 2017; Scott, 2018). s'indagano gli aspetti "qualitativi" della città XIX secolo. Ne è derivata una maglia a “scac- Nelle discipline design-oriented (arti perfor- storica e dell'ambiente di lavoro di maggior chiera” allungata e fusiforme, costruita su mative, progettazione urbana e architettura), interesse per i creativi e il loro soddisfaci- terrazze collinari e caratterizzata da edifici la ricerca si concentra sul rapporto dell’indi- mento rispetto alle condizioni di contesto; in aderenza eretti su lotti lunghi e stretti con viduo con gli spazi di residenza/lavoro e con 5. Definizione di una strategia coordi- ingresso doppio, a monte e a valle. Le piaz- gli spazi pubblici, in termini statici (la sosta) nata d'intervento che preveda l'inserimento ze di San Giacomo e San Domenico, su cui si e dinamici (il movimento) (Evans, 2001; City di nuove funzioni e destinazioni d’uso "crea- affacciano le chiese omonime, sono gli unici Form Lab, 2014; Sevtsuk e Kalvo, 2017). In tive" nella città storica nel rispetto dei vinco- spazi pubblici del quartiere. Il tessuto edili- campo urbanistico la ricerca sullo spazio li imposti dai piani e dai progetti esistenti. zio d'impianto si è conservato nella porzione pubblico vive oggi una nuova fioritura gra- Alcune sperimentazioni in tal senso hanno inclusa tra il terrapieno di Castello e le vie zie alla rigenerazione in chiave creativa degli avuto luogo a Genova con il progetto euro- Garibaldi e Bacaredda, anche se segnato dai ex complessi industriali e dei beni pubblici peo Creative Cities e a Milano con i Distretti bombardamenti del 1943. Dal Dopoguerra dismessi nella città storica (Bianchetti, 2016; Urbani del Commercio (Usai, 2016; Bruzzese sino agli anni 2000 si è preferito assecondare Usai, 2016; Bruzzese et al., 2017; Di Lascio e et al., 2017). Si tratta, tuttavia, di esperienze l'espansione edilizia verso via Sonnino e via Giglioni, 2017). che trattano in maniera marginale il contri- Dante perciò il quartiere è stato interessato buto degli architetti e dei pianificatori come solo marginalmente da processi di rigenera- Rigenerare la città storica attraverso gli primi fondatori di spazi creativi nella città zione. La situazione è cambiata dal 2007 con spazi creativi: il contributo della disci- storica, ovvero la fattispecie in cui il profes- il rifacimento delle pavimentazioni stradali, plina urbanistica sionista tecnico oltre a essere fautore dell'in- la riqualificazione della via Sulis come stra- Nelle strategie di rigenerazione incentrate tervento di rigenerazione creativa è anche il da dello shopping, l'istituzione di una zona sulla riconversione di edifici storici in "spazi suo primo beneficiario. É una prospettiva di a traffico limitato e la pedonalizzazione del- creativi" (fablab, talent garden, coworking), ricerca interessante poiché consente, da un le vie principali. Nel 2015 nuove proposte la disciplina urbanistica mette a disposizione lato, di verificare quanto i responsabili del- progettuali giungono dal Piano Particola- metodologie ibride in cui gli strumenti della la conservazione della città storica si auto- reggiato del Centro Storico (PPCS) (1), alcu-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 295 ne di queste in fase di realizzazione: itinerari assunto dagli architetti e pianificatori nella ra Tabacchi (5). Tra i coworking privati, due turistico-culturali in collegamento con gli al- trasformazione in chiave creativa e cultura- erano gestiti da giovani architetti, uno da una tri quartieri storici, sistemazione degli spazi le del tessuto edilizio storico, diversamente società di servizi specializzata in design e co- verdi ai margini del quartiere e in Piazza San dagli altri quartieri storici di Cagliari ove il operazione internazionale. Due coworking Domenico, ricomposizione delle quinte urba- processo è ormai già concluso. Questi i mo- si trovavano nel cuore di Villanova mentre ne nei principali spazi pubblici, riqualificazio- tivi che hanno portato a scegliere Villanova gli altri alle sue estremità, rispettivamente ne della viabilità interna e dell'arredo urbano, come caso-studio per la ricerca. verso la Marina e verso l'entroterra. recupero dell'ex Manifattura Tabacchi come Attraverso le tecniche del coding, gli studen- "grande fabbrica della creatività e dell'innova- La ricerca: aspetti metodologici e attività sul campo ti hanno poi lavorato sui trascritti delle inter- zione", in relazione anche alla sua vicinanza La ricerca ha avuto come oggetto la speri- viste e sul materiale comunicativo di ciascun con il quartiere della Marina (v. Tabella 1). Ne- mentazione da parte di un gruppo di studen- coworking (flyer, pagine web o social, regola- gli ultimi anni (2015-2018) sono nati nel quar- ti di architettura dell'Università di Cagliari menti di uso degli spazi). tiere diversi coworking gestiti da architetti o delle metodologie correntemente in uso per A conclusione della ricerca si è svolta una da professionisti dei servizi comunque legati la definizione di strategie di rigenerazione tavola rotonda in cui gli studenti si sono con- al mondo dell'architettura (2). basate sugli spazi creativi a Villanova (3). Pre- frontati sul riconoscimento dei professioni- Questi avvenimenti hanno modificato il tes- liminarmente gli studenti sono stati intervi- sti creativi di Cagliari come "categoria", sul suto socio-economico del quartiere. Si è regi- stati sulla base di un questionario strutturato loro rapporto con la città storica e con gli edi- strato un aumento e un ricambio negli abi- per comprendere la loro dimestichezza con fici scelti come sede di lavoro, sui vincoli e i tanti dovuto soprattutto all’afflusso di nuovi i concetti fondanti dell'economia creativa e piani che regolano gli interventi edilizi, sui migranti nelle parti meno riqualificate del il loro auto-riconoscimento come "creativi". fattori dell'ambiente urbano che prediligo- quartiere (ove i prezzi degli alloggi sono con- In seguito, essi sono stati formati sugli stes- no maggiormente e sull'impatto degli "spazi tenuti) e, in misura minore, dall’arrivo di una si temi attraverso seminari tematici e sono creativi" sul mercato immobiliare. "nuova classe media" nelle aree riqualificate. stati chiamati a definire strategie di rigenera- Le vecchie botteghe del quartiere sono state in zione per Villanova attraverso la creazione di I (primi) risultati parte sostituite dai coworking, dalle gallerie coworking per architetti e designer. I futuri architetti e i gestori dei coworking d'arte e dalle botteghe di lusso della via Sulis. I gruppi hanno così sperimentato, in forma di Villanova hanno dimostrato interesse ver- I cambiamenti più evidenti si devono però ai simulata, i vari passaggi che caratterizzano so i temi della ricerca e, in generale, si sono B&B nati dopo la pedonalizzazione e alle at- le metodologie utilizzate: hanno classificato dimostrati incuriositi e interessati rispetto tività gestite dagli immigrati (commercio al per settore le imprese creative sulla base di ai temi dell'economia culturale e creativa, dettaglio, ristorazione e microartigianato). un framework statistico specifico per la Sar- che sono per loro nuovi e poco conosciuti. In sintesi, gli interventi di rigenerazione han- degna (4), hanno geolocalizzato le imprese Nonostante ciò, dai questionari emerge un'i- no determinato la perdita della compattezza creative attive a Villanova e hanno prodotto dea comune di "città creativa", ossia una città storica di Villanova, andando a delineare un una cartografia tematica con software GIS con una concentrazione consistente di flussi, quartiere "sospeso" in cui residenti storici, (Figura 1). Dopo aver ragionato in modo cri- scambi e relazioni tra le reti produttive, le nuovi abitanti e migranti, negozi del lusso e tico sulle scelte localizzative delle imprese, singole imprese e i talenti creativi locali. Si vecchie attività commerciali convivono non gli studenti hanno intervistato i gestori dei predilige dunque un approccio ecosistemico senza conflittualità. Un esempio di gentrifi- quattro coworking presenti nel quartiere, tre incentrato sulle relazioni e gli aspetti orga- cation incompleto o ancora in corso e, per d'iniziativa privata e un quarto coworking/ nizzativi che tenga conto sia delle imprese questo motivo, utile per indagare il ruolo fablab a gestione pubblica nell'ex Manifattu- sia dei singoli e si ponga in maniera critica ri-

Tabella 1. Principali avvenimenti che hanno riguardato il quartiere di Villanova dal 2007 a oggi

296 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 1 - Carta degli esercizi commerciali nel PPCS del 2015 e carta delle imprese creative al 2015 elaborata dagli studenti su dati del Registro Imprese della Camera di Commercio di Cagliari: si notato due letture esattamente complementari di via Sulis. spetto alle strategie di rigenerazione people- orari di apertura. Questa osservazione de- Altri fattori considerati "rilevanti" sono la oriented ispirate al lavoro di Richard Florida. nota una certa conoscenza delle dinamiche prossimità ai servizi di trasporto pubblico ai Posizioni differenti si registrano rispetto al interne al quartiere e un riconoscimento di fini dell'accessibilità e il canone medio di af- ruolo di architetti e pianificatori nella tra- architetti ed artisti come animatori degli fitto mensile per quanto riguarda il contesto sformazione della città storica: se i gestori di spazi comuni. Rimane tuttavia una certa ambientale. A tal proposito, il canone medio coworking definiscono l'architettura come diffidenza tra gli imprenditori creativi e la di locazione al mq dei coworking (6) rispetto un settore "molto presente" nel centro stori- pubblica amministrazione: tutti i gestori a quello medio della tipologia d'immobile più co, secondo solo al turismo, gli studenti in- privati hanno definito il coworking come similare nell'ambito territoriale omogeneo dicano la formazione, la ricerca scientifica un'attività nata "dal basso" per cui la pro- (zona OMI) al 2° semestre 2018, risulta essere: e le attività legate al patrimonio culturale grammazione pubblica è "poco rilevante" - uguale o addirittura inferiore per come le più presenti nel centro storico ri- mentre dal gestore del coworking pubblico il coworking a gestione pubblica poiché si conoscendo all'architettura un ruolo secon- è giunta una risposta contraria (un'attività tratta di un canone calmierato definito sulla dario. Ciò è forse dovuto al diverso modo di voluta "dall'alto" in cui la programmazione base di una indagine di mercato. vivere la città dei due target: nel caso degli pubblica è molto rilevante). - lievemente superiore per il cowor- studenti con una frequentazione assidua I gestori di coworking hanno fornito indica- king a gestione privata situato all'estremità dei poli universitari del centro storico, nel zioni precise anche sulle caratteristiche che nord del quartiere, in una zona qualificabile caso dei gestori di coworking a stretto con- un edificio storico debba avere per divenire come periferia storica caratterizzata da pa- tatto con i professionisti tecnici e i loro stu- sede di lavoro. Tra i caratteri architettonici lazzine signorili del dopoguerra; di. Significativo in tal senso è il suggerimen- sono considerati "rilevanti" (in ordine d'im- - tre/quattro volte superiore per i to avanzato da un gestore di coworking di portanza): l'accessibilità diretta da strada, coworking che si collocano nel cuore del indagare oltre alla dimensione interna degli l'articolazione degli spazi di lavoro in più vecchio quartiere, lontani dalla via Sulis ma spazi creativi (gestori e utenti) anche quella locali, l'anno di ristrutturazione, la tipologia ospitati in palazzi di pregio oppure edifici "esterna", ossia approfondire il punto di vi- del fabbricato, la dimensione degli spazi di residenziali ristrutturati con particolare cura sta dei commercianti e dei ristoratori che si lavoro. La condivisione della sede di lavoro ed attenzione al design degli interni. trovano nelle vicinanze in modo da coordi- con altre imprese è l'unico fattore definito Le scelte localizzative dei gestori di cowor- nare in maniera più efficace gli eventi e gli come "molto rilevante". king a Villanova sono dunque legati al cano-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 297 ne di locazione, alle caratteristiche interne testare un metodo che sconta quindi i limiti Note degli immobili (ampiezza e frazionabilità) e derivanti da un campo d'indagine ristretto * Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale la loro disponibilità immediata all'uso (anno (il distretto o quartiere) e da un target di ri- e Architettura, Università di Cagliari, a_usai@ di ultima ristrutturazione), a dispetto di fat- ferimento circoscritto (i gestori di cowor- unica.it tori come la presenza di verde urbano, spazi king legati all'architettura e al design). Uno 1. Il Piano Particolareggiato del Centro Storico comuni e servizi collettivi, solitamente indi- studio che, nel suo piccolo, è però riuscito a (PPCS) è stato adottato con Delibera n.52/2015. cati in letteratura come standard di qualità far emergere alcune criticità nelle tecniche In seguito, il Consiglio Comunale ha in parte urbana cui i creativi non sanno rinunciare. di mappatura e nelle interviste fornendo in- approvato e in parte riadottato lo strumento con La cartografia prodotta dagli studenti con- teressanti spunti per il miglioramento della Delibera n.41/2016. Il piano relativamente alle ferma questa tendenza. Essa mostra una con- metodologia di ricerca. Ad esempio, l'invito parti alle quali sono state attribuite le classi di centrazione di imprese (cluster) nelle aree di a indagare anche la prospettiva degli utenti e valore I (conservazione) e II (riqualificazione), maggior pregio, in particolare nella via Sulis dei negozi in prossimità degli spazi creativi. definitivamente approvate con la Delibera di C.C. e in alcuni palazzi prossimi al quartiere di Aspetti che saranno quindi affrontati nelle n. 41/2016, è entrato in vigore il 19/01/2017 a se- Marina, in misura complementare rispetto fasi successive della ricerca che riguarderan- guito della pubblicazione sul Buras n° 4 - parte ter- alle strutture ricettive, della ristorazione e no gli altri quartieri storici, la città contem- za - del 19/01/2017. Per le parti restanti, comprese del commercio al dettaglio, come rappresen- poranea e l'hinterland, attuando anche una quelle alle quali è stata attribuita la classe III (tra- tate nel PPCS (v. Figura 1). La stessa cartogra- diversificazione tra le strutture a carattere sformazione), si precisa che il Piano Particolareg- fia denota una presenza diffusa ma dispersa locale e quelle inserite nei circuiti nazionali giato non è ancora efficace, resta in vigore il Piano di imprese creative e culturali lungo viale dedicati agli spazi creativi. Quadro per il Centro Storico e vigono le misure San Vincenzo, via La Vega e via Giardini, stra- Nella rigenerazione creativa di Villanova è di salvaguardia ai sensi della L. 1902/1952. Per ap- de che collegano Villanova con la zona nord emersa la propensione a un approccio eco- profondimenti sul piano: https://www.comune. di Cagliari. Si tratta di spazi creativi in edifici sistemico attento alle esigenze delle imprese cagliari.it/portale/it/at18_ppcs.page (ultimo ac- più recenti con ampie metrature, possibilità creative ma critico nei confronti di opera- cesso: 19.10.2018). di frazionare gli spazi interni e canoni di lo- zioni immobiliari rivolte alle nuove elite 2. Cfr. Landis, F., "Parola d'ordine: condivisione. cazione mediamente più contenuti, appeti- urbane, ciò che Richard Florida (2017) ha di Cagliari come Milano e si moltiplicano in cen- bili per i professionisti che aprono il primo recente definito come winner-take-all urba- tro storico gli spazi di“coworking", Vistanet - coworking oppure per i gestori affermati che nism. Un'attitudine che caratterizza anche il Quotidiano on line, 21 luglio 2017. Disponibile si rivolgono a un pubblico giovane, con pos- rapporto con l'attore pubblico. Tale diffiden- su: https://www.vistanet.it/cagliari/2017/07/21/ sibilità economiche ridotte. Un'attenzione za trova spiegazione nello scarso coinvolgi- parola-dordine-condivisione-crescono-gli-spazi- particolare nella scelta degli spazi e della pro- mento dei residenti negli interventi passati coworking-nel-centro-storico-cagliari/ (ultimo pria utenza che trova conferma nella sostan- e nel perpetrarsi delle modificazioni del accesso: 19.10.2018). ziale condivisione delle norme urbanistiche tessuto socio-economico che, insieme all'au- 3. Le attività descritte nel seguente lavoro sono e dei vincoli con cui i gestori di coworking si mento dei canoni di locazione, confermano state oggetto del Corso "La Città Creativa. Metodi sono confrontati al momento dell'apertura o la neutralità dell'azione pubblica rispetto e strumenti di supporto alle politiche urbane" del- nella gestione quotidiana anche se, per loro alla gentrificazione in atto. Da questo punto la durata di 20 ore rivolto agli studenti del Corso stessa ammissione, gli interventi spesso si di vista, i gestori degli spazi creativi, privati di Laurea in Scienze dell'Architettura e del Corso limitano alla manutenzione straordinaria o e pubblici, hanno però confermato di voler di Laurea Magistrale in Architettura dell'Univer- ordinaria e alla modifica degli arredi interni. collaborare maggiormente con i residenti sità di Cagliari per A.A. 2017-18. Al corso hanno attraverso attività che coinvolgano i luoghi partecipato Alice Bardino, Margherita Cannas, Riflessioni conclusive pubblici. Si tratta di un segnale debole ma Mauro Madeddu, Enrico Maria Mattana, Alessan- Nella città di Cagliari i coworking e le altre incoraggiante sul venir meno degli ostaco- dro Murru e Riccardo Orrù, autori della cartogra- tipologie di spazi creativi (fablab, talent gar- li che attualmente separano i creativi dalla fia da cui è stata elaborata la Figura 1. den, etc.) sono realtà giovani e in espansio- città storica e sulla volontà di costituirsi in 4. Trattandosi di una simulazione a fin didattici, ne con potenzialità di sviluppo nel campo forme di rappresentanza collettiva per par- agli studenti è stato fornito un sistema di classifi- dell'innovazione tecnologica, un settore eco- tecipare attivamente alla definizione dell'a- cazione già chiuso. Si tratta, tuttavia, di una classi- nomico rilevante per la Città Metropolitana genda urbana futura. ficazione delle imprese culturali e creative, basata in costruzione (7). sui codici ATECO 2007, che riprende i principali Il caso studio di Villanova costituisce un pri- framework in uso in Italia al 2017 (il Libro bianco mo passo verso una conoscenza più appro- sulla creatività del MiBAC, i rapporti dell'Istituto fondita del ruolo dei creativi come gruppo Tagliacarne, di Unioncamere, Symbola, Federcul- sociale, a cui le politiche urbane di scala me- ture, Ernest&Young) con un'integrazione sull'in- tropolitana devono saper rispondere, e come dustria turistica, data l'importanza economica del agenti di cambiamento nelle trasformazione settore in Sardegna. e rigenerazione della città storica. Si è tratta- 5. Sebbene il numero possa sembrare esiguo, biso- to ovviamente di un'esperienza pilota volta a gna precisare che il campione rappresenta il 100%

298 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue dei coworking presenti nel quartiere. Le interviste arguments and empirical evidence" in Urban Geo- Rigenerazione urbana si sono basate su un questionario definito a priori graphy, DOI: 10.1080/02723638.2018.1500253 nella sua struttura ma che è stato adattato e modi- Sevtsuk, A., Kalvo, R. (2017) "City Form Lab, e ambientale, nuovo ficato secondo i suggerimenti degli studenti stessi. USA Patronage of urban commercial clusters: A paradigma del territorio 6. Il canone medio di locazione al mq è stato rile- network-based extension of the Huff model for Ripensare la pianificazione vato direttamente, ove disponibile. Diversamente balancing location and size" in Environment and per città più sostenibili è stato così calcolato: (n postazioni di lavoro x ca- Planning B: Urban Analytics and City Science, Ferdinando Verardi* none mensile in euro a postazione) / (Superficie DOI: 10.1177/2399808317721930 destinata alle postazioni del coworking in % x Stevenson D. (2014), Cities of Culture: A global Superficie totale struttura). perspective, Routledge, Milton Park Oxon and 7. Basti citare l'Open campus di Tiscali. New York 1. L’esperienza dei programmi complessi Usai, A. (2016). The Creative City: Cultural poli- E’ convinzione diffusa, almeno sul piano in- Bibliografia cies and urban regeneration between conserva- tuitivo, che i “sistemi urbani” (in generale Bell, D., Jayne, M. (eds, 2017) City of Quarters: Ur- tion and development, P.I.E. Peter Lang, Brussels “territoriali”) siano delle entità complesse. ban Villages in the Contemporary City, Routledge La Città, perciò, può essere considerata un London “sistema complesso”, sia questo definito sul- Bianchetti, C. (2016) Spazi che contato: il progetto la base della non – linearità delle interazio- urbanistico in epoca neoliberale, Donzelli, Roma ni dei suoi elementi o, seguendo, sulla base Bruzzese, A., Gerosa, G., Tamini, L. (2017) Spazio della pluralità di possibili descrizioni non pubblico e attrattività urbana. L'isola e le sue piaz- equivalenti. La individuazione di questi pro- ze. Mondadori, Milano cessi e la definizione dei criteri, ci possono City Form Lab (2014) "Urban Network Analysis: consentire di stabilire, che un semplice ag- City Form Lab’s powerful new tools for the gregato spaziale di attività e pratiche sociali, analysis of Urban Activity" in Evidence Based De- può essere studiato come un sistema “auto- sign Journal – EBDJ, August 2014 organizzato” Casti (1986). In questo senso, la Colavitti, A.M. (2018) Urban Heritage Manage- sperimentazione in Italia dei Programmi Ur- ment Planning with History, Springer, Berlin bani Complessi negli ultimi 20 anni avrebbe Colavitti, A.M., Serra, S., Usai, A. (2018) Locus amo- dovuto determinare una forte spinta inno- enus. Pianificare il patrimonio culturale per una vatrice nella Pubblica Amministrazione, ri- nuova geografia dello sviluppo, Altralinea, Firenze spetto alla loro elaborazione. L’attenzione e Di Lascio, F., Giglioni, F. (eds, 2017) La rigenera- l’entusiasmo disciplinare e professionale che zione di beni e spazi urbani. Contributo al diritto suscitarono tali strumenti, nel corpo della della città, Il Mulino, Bologna normativa e delle pratiche di pianificazione D'Ovidio, M. (2016) The creative city does not avrebbero dovuto assumere il concetto di exist. Critical essays on the creative and cultural innovazione come carattere pregnante e di- economy of cities, Ledizioni, Milano stintivo di questi programmi. Nel contesto Evans, G. (2001) Cultural planning: an urban re- di una più generale evoluzione del “fare ur- naissance?, Routledge, London banistico”, le procedure e le tecniche dei pro- Florida, R. (2017) The new urban crisis: how our grammi complessi erano sembrate, in grado cities are increasing inequality, deepening segre- di colmare la carenza della pianificazione in gation, and failing the middle class and what we termini di efficacia ed efficienza. Sulla scorta can do about it, Basic Books, New York dei risultati, generati dalle sperimentazio- Fusco Girard, L., Baycan, T., Nijkamp, P. (eds., ni dei Programmi Complessi, ne è emerso 2016) Sustainable City and Creativity: Promoting un quadro di sostanziale inadeguatezza del Creative Urban Initiatives, Routledge, London contesto italiano ad accogliere le innovazio- and New York ni derivanti dall’approccio integrato di tali Hutton, T.A. (2016) Cities and the Cultural Eco- programmi. Nella maggior parte dei casi, nomy, Routledge, London and New York le risorse messe a disposizione dagli stessi Manzella, G.P. (2017) L'economia arancione. Storie programmi, hanno finito per essere gestite e politiche della creatività, Il Rubettino, Soveria dalle Pubbliche Amministrazioni in modo e Mannelli secondo logiche non molto dissimili dall’ap- Roodhouse, S. (2010). Cultural quarters: principles and proccio tradizionale (Palermo 2002). practice, Intellect, Bristol (UK) and Chicago (USA) Scott, A.J. (2018) "Residential adjustment and gen- trification in Los Angeles, 2000–2015: theoretical

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 299 2. Sperimentazioni innovative per un ni, dei servizi, e la distribuzione sul territorio, zero, entro il 2050. Dati ISPRA, ci dicono che approccio integrato rendono chiaro sul quadro di “area vasta” in Italia il processo di urbanizzazione, non Il concetto di “innovazione” correlato ai Pro- il “dominio di esistenza” della dotazione e solo non si è fermato, ma ha raggiunto un grammi Complessi assume accezioni con- dei servizi quantitativamente espressi nelle tasso di crescita pari a 50 ettari/giorno. Un trastanti rispetto al “nuovo”. Da più parti, diverse aree, per una successiva erogazione paese, con un impareggiabile qualità del pa- però, viene messa in dubbio l’efficacia dei di servizi qualitativi che garantiscono una esaggio, e una densità abitativa tra le più alte Programmi Complessi come strumenti di go- economia di scala nei comprensori. Dunque, dell’Unione Europea, non può permettersi verno pubblico delle trasformazioni urbane, una progettualità autonoma, alla ricerca di un tale consumo. L’impegno nel prossimo sottolineandone l’effetto “dirompente” ri- raccordi programmatici all’interno di una futuro, si baserà su un nuovo paradigma, spetto alle pratiche consolidate. La diversità matrice governativa di sostegno, per una cioè quello di rigenerare la città esistente, delle posizioni, ha determinato il dubbio di naturale crescita legata alla vocazione dei attraverso una revisione sostanziale delle fondo di questo lavoro: i Programmi Urbani territori (luoghi). Anche, l’esperienza di un pratiche, in una ottica di cooperazione con Complessi, sono stati veri portatori di “in- processo integrato e strategico è un momento gli stakholder locali. La valorizzazione della novazione” nelle comunità in cui sono stati importante nel piano di apertura del territo- partneship pubblico/privato, dovrà rappre- sperimentati e realizzati? Questo approccio rio ad investimenti e fruitori del diversi piani, sentare la condizione necessaria e sufficiente si collocava in continuità con la tradizione programmi e progetti, attraverso un percor- affinchè, stimoli, nuove sinergie, la ricon- amministrativa di interventi organizzati per so pianificato che garantisca dapprima una quista degli spazi, un tempo urbanizzati, si- categorie di bisogni già rilevati. In effetti il economia di scala nella gestione e fruizione ano perseguibili, attraverso una osmosi tra limite individuato nelle esperienze legate dei servizi pubblici, per una successiva fase di i “territori” e gli abitanti”. In questo senso, alla programmazione complessa in Italia, è ingresso di operatori economici, a garanzia di “rigenerare” è infinitamente più complesso stato quello di non essere riuscito a funziona- uno sviluppo endogeno sostenibile. di “riqualificare”. La rigenerazione urbana e re come “politiche territoriali”, e cioè come ambientale, introduce una logica del “pro- azioni intese a promuovere una mobilita- 3. Città più sostenibili e diffuse getto urbano”, che punta sul disegno territo- zione e organizzazione sperimentale delle Le dinamiche e la struttura delle aree ur- riale, sulla gestione dei processi, sulla quali- dotazioni (materiali e immateriali) del terri- banizzate nel nostro paese cambieranno a tà sociale e sulla innovazione funzionale, e torio mirando anche solo in minima parte a causa anche dell’emergenza climatica ed am- sulla integrazione delle politiche. Avremo produrre effetti in termini di riarticolazione bientale. Si aprirà una nuova fase, con una scenari completamente diversi di città. Non delle relazioni tra società insediate, luoghi maggiore attenzione all’uso delle risorse e sarà la città degli operatori immobiliari e del- e processi di costruzione e trattamenti dei delle innovazioni tecnologiche, ed una rivi- le imprese di costruzione, ma la città degli problemi pubblici (Pasqui, 2001). L’esisten- sitazione del costruito, con nuove modalità “abitanti”. za di uno spazio di azione, apparentemente progettuali. L’emergenza climatica, l’atten- più abbordabile e praticabile di quello as- zione all’uso delle risorse ambientali e il pro- 5. La valutazione: strumento di gover- sociato ai programmi complessi, è perse- gressivo imporsi di una economia sempre nance territoriale guibile, coltivando le ambizioni legate alla più circolare favorirà il passaggio delle città In questa nuova condizione della “rigene- prospettiva “territoriale” (Cottino, 2008). Sul da, forti consumatori di risorse e produttrici razione urbana”, anche la capacità dei nuo- piano dell’approccio metodologico adotta- di rifiuti, ad aggregati più leggeri, autonomi vi strumenti di pianificazione, di generare to, l’interpretazione della logica dell’azione e resilienti. nuovi “valori”, appare fin da ora, ridimensio- integrata che derivavano dell’esperienza dei Si aprirà nel nostro paese una fase nella qua- nata. L’efficacia di tali strumenti, dipenderà Programmi Complessi può essere rivisita- le l’attenzione non sarà più diretta verso dalla capacità di instaurare un vero “dialogo ta secondo alcune linee, cosi sintetizzabili: l’espansione dei centri abitati, ma piuttosto cooperativo” con gli stakeholder locali. L’o- partecipazione, multidimensionalità, pro- verso una rivisitazione del costruito e la pro- biettivo, sarà quello di attivare iniziative, (spe- cessualità (Cottino, 2014). Anche in una gettazione di nuovi spazi. Si tratta di capire rimentazioni) di “rigenerazioni sostenibili” ottica nuova, quali quelli rappresentati dai come una adeguata strumentazione urba- nei contesti urbani, nei quali si è stati capaci nuovi assetti geografici in atto nel nostro nistica possa contribuire alla evoluzione di di costruire piattaforme interattive, fra risor- paese, che richiedono un approfondimento città più socievoli, sostenibili ed innovative. se, problemi e opportunità. In questa ottica, puntuale anche in virtù della dislocazione l’attività di valutazione, assumerà un nuovo polverizzata degli insediamenti che caratte- 4. Nuove prospettive della rigenerazio- ruolo, rispetto ai processi di pianificazione. rizzano, l’immagine della città “diffusa”. Stia- ne urbana e ambientale Anche perché, in Italia, l’urbanistica si è sem- mo assistendo ad una transazione urbana e La necessità dell’innovazione in campo ur- pre affidata a pochissimi indicatori, legati alla territoriale che invita a riflettere sui nuovi banistico deriverà oltre che dai cambiamenti sola descrizione fisica del progetto (indice di paradigma della pianificazione urbanistica climatici, anche dai cambiamenti culturali e densità, di copertura, di permeabilità, etc.); ed i suoi piani e programmi urbanistici, non sociali, ormai non più trascurabili. L’assoluta sulle prestazioni siamo fermi agli standard più racchiusi nei confini comunali ma aperti necessità della buona gestione del territorio, urbanistici dal 1968. Una innovazione è stata a nuove dimensioni territoriali. La capacità è stata più volte ribadita dalla Commissione introdotta dalla Valutazione Ambientale Stra- di “analisi delle relazioni” e delle dimensio- Europea, con un obiettivo finale, di crescita tegica (VAS) limitata alle sole problematiche

300 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue ambientali, spesso non costituisce un valido territorio, con il coinvolgimento degli atto- Note strumento di valutazione dei “Progetti urba- ri pubblici e privati. Una attività che, oltre- *Professore straordinario in Tecnica e pianifica- ni”. Se siamo ancora lontani da una definizio- tutto, si colloca in linea con le più recenti zione urbanistica presso Università Telematica ne “concettuale” della “sostenibilità urbana” reinterpretazioni del mestiere dell’urbanista Pegaso, delegato del Rettore per la Scuola di rige- unanimemente accettata e condivisa, tanto sollecitate dalla teoria del “planning”, ove si nerazione urbana e ambientale più lungo appare il cammino per pervenire ritiene sempre più necessario abbinare alle ad una sua definizione operativa. L’obiettivo è competenze rispetto alla elaborazione di vi- Bibliografia quello di individuare un sistema di indicato- sioni, la capacità di attribuire a queste con- Balducci A., Màntysalo R. (2013), Urban Planning ri, che siano in grado di valutare, sia il livello cretezza e operatività (Pizzorno, Crosta, Sec- as a Trading Zone, Springer, Dordrecht. attuale di sostenibilità di una città, sia le pre- chi, 2013) lavorando alla loro fattibilità nella Casti J.L., (1986), On System Complexity: Identifi- stazioni delle politiche e delle azioni che ven- combinazione strategica di risorse, problemi cation, Measurement, and Management, in Casti gono attuate sui territori (Socco, 2002). e opportunità contigenti che si presentano J.L., Karlqvist A. (eds.), Complexity, Language, and nella città. Il territorio viene quindi sondato, life: Mathematical Approaches, Springer-Verlag, 6. Competenze integrate per la rigene- in modo intenzionale e strategico, più che Berlin razione urbana e ambientale come campo di problemi, piuttosto come Cottino P., (2008), “Capability approach e politi- Una missione strategica è sicuramente rap- “campo di integrazioni possibili”: un orienta- che integrate di quartiere”, Territorio, Franco An- presentata dal cambiamento delle “compe- mento che richiama la visione del planning geli, Milano. tenze” necessarie per “fare città”. Formazione, come “trading zone” proposta da Balducci e Cottino P., (2009a), Competenze possibili. Sfe- ricerca e ambiente, sono le tre parole chiave, Mantysolo, (2013) e in base al quale sembra ra pubblica e potenziali sociali nella città, Jacka attraverso cui passa la riuscita del Paese e la essere “area – based”, in definitiva, più il pro- book, Milano. ripresa dell’economia. Rappresentano anche cesso di ricerca della soluzione a determinati Cottino P., (2014), Atti della XVII Conferenza Na- i tre “pilastri” della Scuola di rigenerazione problemi evidenziati dagli attori, che non il zionale SIU. urbana e ambientale, (Fig.1) fondata e pro- processo di definizione del problema stesso. Palermo P.C. (a cura di) (2002), Il programma gettata dal Prof. Alessandro Bianchi. La Scuo- Urban e l’innovazione delle politiche urbane. Il la si propone di formare studiosi, operatori, senso dell’esperienza: interpretazioni e proposte, professori che operano nel campo delle azio- Franco Angeli, Milano. ni progettuali che riguardano la città. Una Pasqui G., (2001), Il territorio delle politiche. Inno- ampia offerta formativa in modalità e- lear- vazione sociale e pratiche di pianificazione, Fran- ning e una Summer School in presenza. L’i- co Angeli, Milano. dea è quella di formare operatori, strumenti Pizzorno A., Crosta P.L., Secchi B., (2013), Compe- e modelli di azione per rileggere come oppor- tenze e rappresentanza, a cura di A. Balducci e C. tunità ad affrontare compiutamente i diversi Bianchetti, Donzelli, Roma. temi e i vari aspetti dai quali sempre spesso Socco C., Cavaliere A., Guarini S.M., Madeddu M., sembra dipendere la fattibilità dei “progetti (2002), Città sostenibili, Celid, Torino urbani”. Una organizzazione che riunisce competenze multidisciplinari necessarie per affrontare in modo integrato lo sviluppo del

Figura 1– Scuola di Rigenerazione Urbana e Ambientale

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 301 L’Agenda 2030 per la I porti, come nodo del sistema logistico a zione e capacità innovativa che ponga ancora supporto dello scambio commerciale inter- il porto come polo trainante (Musso e Ghiara, città-porto: approcci nazionale, diventano, così, da un lato una re- 2008), non in contrasto con lo sviluppo della e strumenti per altà determinante per lo sviluppo economico città, ma anzi come motore. trasformazioni sostenibili del territorio e della nazione (Ministero delle In seconda istanza, lo sviluppo delle aree por- Maria Cerreta*, Eleonora Giovene di Infrastrutture e dei Trasporti, 2013), ma allo tuali deve, quindi, coinvolgere e incidere sullo stesso tempo lo sviluppo di queste attività e sviluppo economico, ambientale e sociale, ed Girasole**, Giuliano Poli* e Stefania la loro necessaria espansione hanno impatti essere integrato nel tessuto urbano attraverso Regalbuto* ambientali, sociali ed economici significati- interventi non solo sul waterfront, ma anche vi sul resto della città (Russo, 2014; Cerreta sulle aree più interne che hanno ruolo di “cer- e De Toro, 2012; Clemente, 2011; Hein, 2011; niera” con il resto del territorio (Giovene di 1. Introduzione: verso lo sviluppo so- Carta, 2010; Fonti, 2010; Bruttomesso, 1993), Girasole, 2012). Proprio questi spazi (spesso stenibile della città-porto1. influenzando le condizioni di benessere e periferie, aree retro portuali e/o dismesse), at- Nel passato l’identità e la forma urbane del- qualità della vita. traverso la trasformazione fisica del confine, le città-porto erano strettamente connesse Questo implica trasformazioni in cui sono offrono l’opportunità di attivare rilevanti pro- al porto, al suo ruolo territoriale e alle sue coinvolti soggetti e risorse differenti spesso cessi di riqualificazione, diventando plateau caratteristiche (Pavia, 2016). I porti hanno in conflitto, i quali realizzano cambiamenti su cui innestare nuove relazioni e funzioni di costituito nei secoli il cuore della città, non fisici spesso difficili da gestire e conseguire. connessione con il contesto urbano. solo per essere un volano economico e socia- Ovvero, in una realtà di città-porto fatta di Infine, per garantire uno sviluppo sostenibi- le, ma anche per la capacità di trasformare, opportunità e minacce, in cui insistono il le delle città portuali, è necessario adottare di volta in volta, la morfologia delle città pubblico ed il privato, gli enti devono assi- «soluzioni innovative e integrate, in linea (Clemente, 2011). L’evoluzione del rapporto curare le “opportunità indirette” che impli- con i principi di sviluppo urbano integrato città-porto, nel tempo e nello spazio, è carat- cano vivibilità e sostenibilità dei territori dell'UE, tenendo conto degli aspetti econo- terizzata spesso da una crescente separazio- nonostante l’intensità dei traffici portuali e, mici, sociali e ambientali di tali luoghi» (CO- ne delle funzioni e del sistema di relazioni. contemporaneamente, i privati devono oc- TER-VI/018, 2017, p.6). Se i grandi porti europei hanno scelto la stra- cuparsi della gestione delle minacce indiret- In questo contesto, le Autorità di Sistema da del decentramento e della delocalizzazio- te e degli impatti negativi di tipo ambientale Portuale (AdSP) italiane sono chiamate, in- ne delle attività non più compatibili con la o sociale sul contesto locale (Ministero delle sieme alle altre Autorità portuali europee struttura urbana, in Italia questo è avvenuto Infrastrutture e dei Trasporti, 2013). (COM/2007/0616; COM/2007/575), a svilup- parzialmente, assistendo alla loro riorganiz- Se, da un lato, i porti richiedono autonomia e pare operazioni di trasformazione “green” e zazione o espansione all’interno dei tessuti spazi, dall’altro, le città rivendicano integra- costruire processi di dialogo e di interazione consolidati. I porti, infatti, sono riconosciu- zione e dialogo. Da questo punto di vista, «i tra gli stakeholder, al fine di guidare e suppor- ti come «fondamentali per le attività di tra- benefici diretti riguardano la salvaguardia e tare lo sviluppo dei porti in una prospettiva sporto e per la competitività dell’Europa e l’incremento di posti di lavoro e la crescita di ricomposizione e integrazione con la città. dispongono di un potenziale enorme per la del valore aggiunto generato dalle imprese Per inquadrare e attuare i processi di svi- creazione di posti di lavoro e investimenti» presenti nel tessuto economico locale e - per luppo sostenibile città-porto è possibile (Commissione Europea, 2013, p.1). i porti maggiori - anche nazionale. I benefici fare riferimento, da un lato, ai “Sustainable Il Comitato Europeo delle Regioni sottoli- indiretti - difficilmente quantificabili in ter- Development Goals” (SDGs, Agenda 2030) nea come «le città e le aree portuali sono mini economici e monetari - concernono in- (United Nations, 2015) e al “Maritime Spatial una componente essenziale del sistema vece la capacità di rendere sostenibile da un Planning” (Direttiva europea 2014/89) (Euro- economico dell'Unione europea, che inci- punto di vista ambientale e sociale l’attività pean Commission, 2014), dall’altro, per risol- de fortemente, in condizioni di crescente operativa, sia essa industriale o commercia- vere la conflittualità nelle aree di sovrappo- globalizzazione, sulla possibilità di rilan- le, del porto» (Ministero delle Infrastrutture sizione porto città, la definizione di processi ciare la crescita, migliorare l'efficienza, e dei Trasporti, 2013, p.235). decisionali adattivi e gli strumenti delle va- stimolare l'innovazione e garantire la In questo contesto emergono alcune questio- lutazioni integrate (Cerreta et al., 2010). competitività a lungo termine» (COTER- ni da affrontare per lo sviluppo sostenibile Da queste premesse e nell’ambito delle ricer- VI/018, 2017, p.3). delle città-porto. In primo luogo, il concetto di che sviluppate nel Master in “Pianificazione e Anche nel contesto nazionale vediamo cluster marittimo-portuale diventa essenziale Progettazione Sostenibile delle Aree Portuali” come «la tematica portuale riveste un par- per la competitività economica dei sistemi del Dipartimento di Architettura (DiARC), ticolare rilievo; infatti sia le scelte assunte portuali, dove avviene una crescita dell’eco- Università degli Studi di Napoli Federico II, il a scala comunitaria, sia i provvedimenti già nomia portuale indipendente da quella del paper esplicita i primi risultati di un modello assunti dall’attuale Governo, impongono, traffico marittimo. Può nascere, cioè, la (ri) di trasformazione per lo sviluppo delle città- con la massima urgenza, la definizione di marittimizzazione, o capacità di creare su un porto che, adottando gli strumenti propri del- una nuova offerta del nostro sistema por- territorio anche vasto e a rete un contesto di le valutazioni multidimensionali, riesca ad tuale e retro-portuale» (Cipe, 2013, p.14). eccellenza fatto di imprese, istituzioni, forma- orientare le scelte in un’ottica di sostenibilità.

302 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue 2. Obiettivi globali di sviluppo sostenibi- In continuità con tale approccio, in Italia, possono coniugarsi nei processi di pro- le e processi valutativi multidimensionali nel 2017, sono state redatte, le “Linee gui- blem-structuring e problem-solving. Tale Nel ripensare le forme e le logiche degli inse- da contenenti gli indirizzi e i criteri per la approccio, infatti, considera valori, prospet- diamenti umani che caratterizzano le città- gestione dello spazio marittimo”. La pia- tive, priorità e azioni differenti in un conte- porto, considerando l’orizzonte temporale di nificazione dello spazio marittimo viene a sto in cui le valutazioni riservano partico- lungo periodo su cui le linee di indirizzo per configurarsi come processo, che, a partire lare attenzione ai principi di pluralità e di la pianificazione urbana si dispiegano, ol- dall’individuazione ed esplicitazione dei apprendimento dinamico (Funtowicz e Ra- tre agli impatti che queste azioni hanno sul macro-conflitti e delle sinergie che la carat- vetz, 1991; 2003). La PNS nasce con l’inten- territorio, nelle sue dimensioni ambientale, terizzano, intende dare risposta a problema- to di favorire la costruzione di conoscenza, economica, e socio-culturale, non si può non tiche reali, attraverso la definizione di un guidata da questioni che si pongono in con- tener conto degli Obiettivi di Sviluppo Soste- adeguato piano di gestione. testi di incertezza, ad alta pressione politica, nibile contenuti nell’Agenda 2030. Il processo si articola in diverse fasi che in- ed in presenza di ostacoli decisionali che de- A partire da un approccio ecosistemico, le cludono la raccolta di informazioni, l’ado- rivano da sistemi epistemologici ed etici in Nazioni Unite (United Nations, 2015), al zione di decisioni, l’attuazione, la revisione o conflitto (Petersen et al., 2010). fine di promuovere un futuro sviluppo so- l’aggiornamento e il controllo dell’esecuzio- La questione emersa in seguito alla formula- stenibile, individuano 17 Sustainable De- ne, tenendo in debita considerazione le inte- zione della teoria della PNS riguarda, inoltre, velopment Goals (SDGs), alcuni dei quali razioni terra-mare e le migliori conoscenze la sua effettiva applicabilità ai contesti deci- di particolare interesse per la pianificazio- disponibili, coinvolgendo i diversi portatori sionali a rilevante componente di incertezza. ne delle aree costiere e dalle città portuali, d’interesse, e tenendo conto delle trasforma- Dal punto di vista teorico, il dibattito attuale alimentate da processi di trasformazione zioni a lungo termine dovute ai cambiamen- si concentra sul posizionamento della PNS sia urbana che marittima. In particolare, ti climatici. rispetto alle scienze esatte o applicate; dal l’obiettivo 11 “Rendere le città e gli insedia- Nell’ambito della “Politica marittima inte- punto di vista metodologico la questione menti umani inclusivi, sicuri, duraturi e so- grata” (PMI) dell’Unione Europea, la pia- mira a sperimentare tecniche e metodi che stenibili” mira alla realizzazione di trasfor- nificazione è individuata come strumento possano favorirne l’applicabilità; mentre mazioni urbane in grado di tener conto del centrale per la gestione delle aree costiere e dal punto di vista delle pratiche, lo sviluppo patrimonio culturale e naturale, a minimiz- della governance marittima. La PMI, infat- della PNS è indirizzato al cambiamento dei zare gli impatti degli agglomerati urbani ti, riconosce alla pianificazione il carattere processi di gestione, partecipazione e traspa- sull’ambiente, attraverso un approccio par- di processo decisionale e lo individua come renza delle decisioni in contesti istituzionali tecipativo. L'obiettivo 12 “Garantire modelli strumento politico intersettoriale che con- (Turnpenny et al., 2010). Pertanto, affrontare sostenibili di produzione e di consumo” evi- sente alle autorità pubbliche e alle parti in- la sfida della sostenibilità delle città-porto denzia la necessità di un uso efficiente delle teressate di applicare un approccio integra- implica strutturare un processo decisionale risorse naturali e sull’utilizzo di sistemi di to, coordinato e transfrontaliero. Attraverso coerente con il paradigma della PNS e, allo gestione del ciclo dei rifiuti. L’obiettivo 14 il processo di pianificazione, all’interno di stesso tempo, in grado di rendere operativi “Conservare e utilizzare in modo durevole un quadro decisionale coerente e traspa- gli obiettivi dell’Agenda 2030 e della diret- gli oceani, i mari e le risorse marine per uno rente, in grado di tener conto della natura tiva “Maritime Spatial Planning”, attivando sviluppo sostenibile”, intende garantire una multi-dimensionale, multi-attoriale e multi- un contesto aperto all'interazione costante e gestione sostenibile degli ecosistemi marini disciplinare del sistema portuale, si intende sinergica tra saperi e competenze, in cui gli e costieri, minimizzando l’inquinamento attuare opportune politiche per lo sviluppo approcci valutativi integrati possono svolge- marino (in particolare partendo dalle attivi- sostenibile della città-porto. re un ruolo rilevante. tà terrestri, compresa la riduzione dei rifiuti In questo contesto, combinare la ricerca me- marini e dell'inquinamento). todologica sulla complessità dei sistemi urba- 3. Trasformazioni sostenibili per le Un ulteriore riferimento, significativo per ni portuali con l’approccio delle valutazioni aree portuali: le fasi di un processo approfondire i temi della sostenibilità con- integrate, inteso come processo strutturato metodologico nessi allo sviluppo delle città-porto, è rap- ma, allo stesso tempo, adattivo, che guida e Il tema della conflittualità, insito nelle aree presentato dal “Maritime Spatial Planning” supporta la costruzione delle decisioni e la di sovrapposizione porto/città, è stato am- (European Commission, 2014). La direttiva, scelta di scenari preferibili, implica confron- piamente affrontato da vari autori, sia dal al fine di promuovere la crescita sostenibile tarsi con situazioni di incertezza e conflitti di punto di vista teorico che operativo (Pavia e delle economie marittime, lo sviluppo soste- valore che, talvolta, non possono essere supe- Di Venosa 2012). Tuttavia, la strutturazione nibile delle zone marine e l’uso sostenibile rati soltanto attraverso l’utilizzo di strumen- di processi decisionali adattivi per formulare delle risorse marine, recependo gli obiettivi ti tradizionali (Cerreta et al., 2010). e scegliere soluzioni sostenibili, nell’ambito programmatici delle precedenti direttive, ri- In questa prospettiva, Funtowicz e Ravetz, di un progetto di sviluppo dell’interfaccia conosce la pianificazione dello spazio marit- negli anni ’90, introducono il paradigma al- porto-città, è un campo di ricerca e sperimen- timo come strumento determinante in grado ternativo della scienza post-normale (PNS), tazione in continua evoluzione. di tenere in considerazione aspetti economi- in base al quale, sapere esperto e sapere co- All’interno della cornice metodologica della ci, sociali ed ambientali. mune, dimensione formale e informale, PNS, una delle sfide principali consiste sicu-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 303 ramente nel cercare di strutturare modelli - Organizzazione della conoscenza. ve di intervento preferibili, che conducono decisionali in grado di integrare gli strumen- L’acquisizione di conoscenza dei flussi e dei fe- ad una soluzione di mediazione tra istanze ti delle valutazioni con gli assunti teorici. nomeni complessi che essi generano è un pro- urbane e portuali, è stato coadiuvato dagli La questione diventa oltremodo rilevante cesso strutturato, in cui i dati provenienti da assunti teorici e dall’applicazione pratica de- quando si analizzano aree portuali comples- fonti diverse devono essere organizzati in cate- gli strumenti delle valutazioni multidimen- se, in cui la sovrapposizione di livelli piani- gorie ben definite ed essere espressi attraverso sionali integrate. Lo scenario preferibile, in ficatori, amministrativi, funzionali, insieme indicatori significativi. La conoscenza derivan- qualità di proposta conclusiva che tiene con- agli interessi forti e conflittuali degli opera- te da fonti istituzionali, che può essere definita to di questioni complesse, esigenze, bisogni e tori economici, generano inevitabilmente hard, deve necessariamente combinarsi con punti di vista conflittuali, si costituisce come trade-off, o inducono ad un immobilismo dei l’indagine diretta della cosiddetta dimensione una delle possibili soluzioni di configurazio- processi decisionali con relativa assenza di soft, in cui le comunità locali e le reti sociali at- ne per lo sviluppo di un’area portuale, con sviluppo e perdita di risorse. tive sul territorio possono avere un ruolo rile- una visione di futuro territoriale e flessibile, In questo senso, una delle finalità della ri- vante nella comunicazione delle informazioni, attenta al continuo mutamento delle condi- cerca sviluppata nell’ambito del Master in sotto forma di bisogni ed esigenze. zioni economiche, ambientali e sociali del “Pianificazione e Progettazione Sostenibile - Analisi istituzionale e confronto con contesto di intervento. delle Aree Portuali” è stata indirizzata alla gli stakeholder. L’individuazione degli sta- La valutazione, in tal senso, diventa un nu- definizione e alla sperimentazione di un keholder significativi e dei soggetti interessati cleo fondante, non solo alla base delle scelte processo metodologico multidisciplina- allo sviluppo del porto è una delle fasi fonda- progettuali, ma anche dell’organizzazione re e integrato, che, attraverso l’analisi del mentali, utile a capire il contesto istituzionale della conoscenza delle dinamiche complesse contesto e combinando saperi hard e soft, e i differenti interessi che entrano in gioco nei relative alle aree portuali. permetta di organizzare la conoscenza in processi decisionali complessi. Orientare la modo strutturato in modo da supportare scelta verso una visione di sviluppo equilibra- 4. Conclusioni l'elaborazione di processi decisionali legati ta implica lo sforzo di valutare situazioni di Il contributo mostra in che modo le aree co- alla trasformazione e allo sviluppo del por- compromesso che riescano a ridurre i trade- stiere, catalizzatori dei diversi flussi delle cit- to in stretta connessione con le dinamiche off e, allo stesso tempo, a rispondere a diverse tà portuali, dal carattere multi-dimensionale urbane. Un ruolo centrale è attribuito alle istanze in modo efficace e adeguato. e multi-attoriale, se idoneamente gestite, metodologie di supporto alla selezione di al- - Formulazione di alternative proget- possono rappresentare un nodo cruciale per ternative progettuali e soluzioni sostenibili tuali e valutazione degli scenari. Il processo lo sviluppo economico, in virtù delle connes- condivise per uno sviluppo integrato della decisionale orientato alla scelta di alternati- sioni che stabiliscono sul territorio alle di- città-porto, considerando: l’analisi della complessità dell'interfaccia della macchina portuale e il tessuto urbano interessato; la formulazione e la valutazione di scenari al- ternativi di intervento, variabili in base alla predisposizione delle funzioni logistiche del porto in relazione alle diverse attività urbane; le modalità di interazione tra le atti- vità portuali e gli stili di vita delle comunità locali. In questa prospettiva, il processo metodolo- gico è stato strutturato nelle seguenti quat- tro fasi: - Definizione di saperi e competen- ze. L’interdisciplinarietà è la caratteristica principale quando si affrontano questioni complesse legate ai flussi logistici, alle aree di interazione porto-città, ai sistemi di tra- sporto multimodali, alla definizione del layout del porto e alla predisposizione di funzioni e servizi compatibili con la dimen- sione urbana, con cui si confronta un’area portuale. La sovrapposizione di queste e altre tematiche differenti richiede neces- sariamente la sussistenza e l’interazione di competenze diversificate.

304 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue verse scale. I conflitti che connotano queste Note Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti fasce di territorio tra aree urbane e marine, e * Dipartimento di Architettura, Università di Na- (2013), Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei la riscontrata insostenibilità dell’attuale mo- poli Federico II, [email protected], giuliano. Trasporti. Anni 2011- 2012, Istituto Poligrafico e dello di sviluppo, non solo sul piano ambien- [email protected], [email protected] Zecca dello Stato S.p.A., Roma, www.mit.gov.it. tale, ma anche su quello economico e sociale ** Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per Musso, E., Ghiara H. (2008), Introduzione, in An- rivelano l'esigenza di definire un diverso pia- lo Sviluppo, Consiglio Nazionale delle Ricerche, corare i porti al territorio - Dai traffici alla maritti- no di gestione del territorio. [email protected] mizzazione, Mc Graw Hill, Milano. In particolare, gli SDGs analizzati mirano alla 1. Nell’unitarietà del contributo Eleonora Pavia R. (2016), “I porti di Città” in Portus, 31, http:// conservazione, al recupero e alla valorizza- Giovene di Girasole ha curato il §1, Stefania Regal- retedigital.com/wp-content/themes/rete/pdfs/por- zione di mari e risorse marine, attraverso la buto il §2, Giuliano Poli il §3, Maria Cerreta il §4. tus/Portus_15/I_porti_delle_citt%C3%A0.pdf. costruzione di modelli sostenibili di produ- Pavia, R., di Venosa, M. (2012) Waterfront. Dal zione e di consumo, al fine di rendere operati- Bibliografia conflitto all’integrazione/From conflict to inte- vo il concetto di città-porto. Sempre in questo Bruttomesso, R. (1993), Waterfront. Una nuova gration, ListLab Edizioni, Trento. senso la pianificazione dello spazio maritti- frontiera per le città sull’acqua, Centro Interna- Petersen, et al. (2010), “Post-Normal Science in mo, individuata dalla Direttiva europea come zionale Città d’Acqua, Venezia. Practice at the Netherlands Environmental Asses- strumento utile alle autorità pubbliche e alle Carta, M. (2010) (a cura di), Governare l’evoluzio- sment Agency” in Science, Technology & Human parti interessate per realizzare un approccio ne. Principi, metodi e progetti per una urbanistica Values (pag. 1-27). integrato ed ecosistemico, si pone l'obiettivo in azione, Franco Angeli, Milano. Russo, M. (2014), “Harbour waterfront: landscapes della promozione dello sviluppo delle econo- Cerreta, M., De Toro, P. (2012), “Strategic Environmen- and potentialities of a contended space” in TRIA mie marittime e costiere, attraverso un uso tal Assessment of Port Plans in Italy: Experiences, Ap- Special Issue Il Mare e la Città Metropolitana di sostenibile delle risorse locali. proaches, Tools” in Sustainability, 4, 2888-2921. Napoli, 13 (2), http://www.tria.unina.it/index. Nell’ambito della complessità dei sistemi Cerreta, M. (2010), "Thinking through complex php/tria/issue/view/182/showToc. urbani portuali, costituiti da situazioni di in- values. Making Strategies in Spatial Planning” in Turnpenny, et al. (2010), “Where Now for Post- certezza e conflitti di valore, l’approccio del- Springer, Dordrecht, (pag. 381-404). Normal Science?: A Critical Review of its De- le valutazioni integrate, inteso come proces- CIPE (2013), XI Allegato Infrastrutture, www. velopment, Definitions, and Uses” in Science, so multi-dimensionale e multi-disciplinare, camera.it. Technology & Human Values (pag. 1-20). guida la costruzione del problema decisiona- Clemente, M. (2011), Città dal mare. L’arte di navi- United Nations (2015), Sustainable Development Go- le e la scelta di scenari preferibili e condivisi gare e l’arte di costruire le città, Editoriale Scienti- als, https://www.un.org/sustainabledevelopment/. (Cerreta et al., 2010). La metodologia propo- fica, Napoli. European Commission (2014), Maritime Spatial sta evidenzia come un processo decisionale COTER-VI/018 (2017), Articolo 307 del TFUE, La Planning, https://ec.europa.eu/maritimeaffairs/ di supporto alla selezione di alternative pro- riqualificazione delle città portuali e delle aree policy/maritime_spatial_planning_it. gettuali e soluzioni sostenibili condivise, in- portuali, https://cor.europa.eu/it/our-work/Pages/ sieme agli strumenti propri delle valutazioni OpinionTimeline.aspx?opId=CDR-5650-2016. integrate, possa contribuire a ristabilire un Fonti, L. (2010), Porti-città-territori. Processi di ri- sistema di relazioni città-porto sostenibile e qualificazione e sviluppo, Alinea, Firenze. resiliente, attivando processi ciclici di rige- Funtowicz, S., J., Ravetz. (1991), “A new scientific nerazione urbana in grado di rendere opera- methodology for global environmental issues” in tivo un modello di economia circolare. Ecological economics: The science and manage- ment of sustainability, ed. R. Costanza, New York: Columbia University Press, (pag. 137-52). Funtowicz, S., Ravetz, J. (2003), “Post-Normal Scien- ce” in European Journal of Operational Research. Giovene di Girasole, E. (2012), “Waterfront and City: Redevelopment and Urban Quality” in BDC, 12. Giannini, Napoli. Giovinazzi, O. (2008), “Città portuali e waterfront urbani: costruire scenari di trasformazione in con- testi di conflitto. I progetti strategici della città di Salerno” in Méditerranée, 111, http://mediterra- nee.revues.org/2751. Hein, C. (2011), Port Cities: Dynamic Landscapes and Global Networks, Routledge, London. Lepore, A. (2017), Per una feconda connessione fra spazi e uomini, in Napoli Porto la nuova città, Gui- da Editori, Napoli.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 305 Una nuova strategia aree interne a partire dalle attività economi- • Adeguamento della qualità/quanti- che tipiche (selvicoltura, zootecnia, attività tà dell’offerta di servizi essenziali; per l’integrazione delle agricole, ecc..) senza promuovere una deci- • Progetti di sviluppo locale. aree interne del Parco siva integrazione con le aree “forti”(Capello, Gli ambiti di intervento all’interno dei quali de- d’Aspromonte nei processi Hoffman 1998). vono ricadere i progetti di sviluppo locale sono: di governance della Città Solo più recentemente si è iniziato a puntare • Tutela attiva del territorio/sosteni- Metropolitana su uno sviluppo “integrato”, ovvero l’elabo- bilità ambientale; razione di politiche e programmi comuni • Valorizzazione del capitale natura- Maria Teresa Lombardo * fra le aree interne e le aree forti, in modo da le/culturale e del turismo; poterne garantire uno sviluppo equilibrato. • Valorizzazione dei sistemi agro-ali- A partire dagli anni ’90 con l’l’introduzione mentari; Il territorio diseguale dei Progetti Leader si è assistito ad un cambio • Attivazione di filiere delle energie Il tema dello “squilibrio territoriale”, ovve- di strategia per cui si è passati dalla conside- rinnovabili; ro del fenomeno in base al quale, per effetto razione delle aree agricole e delle politiche ad • Saper fare e artigiano. dello sviluppo economico e delle forze di esso relative alla considerazione del concetto In sintesi, la Strategia nazionale mira alla mercato alcune aree geografiche tendono a di area rurale nelle quali l’agricoltura riveste creazione di quelle precondizioni di base svilupparsi e a crescere demograficamente a certamente un ruolo rilevante ma non l’uni- necessarie che devono essere prioritaria- scapito di altre aree che sono di conseguen- co e neppur alle volte il più importante. mente assicurate sul territorio affinché za soggette a fenomeni di depauperamento esso sia capace di accogliere e massimizzare e spopolamento, era stato già analizzato dai La Strategia per le Aree Interne - Poli- gli effetti dei progetti di sviluppo locale. A geografi e dagli studiosi di fine Ottocento tica di coesione 2014-2020 tal riguardo, la Strategia prevede una forte (Secchi 1976). Questo squilibrio territoria- La dimensione territoriale è centrale nei collaborazione tra il livello nazionale, re- le si presenta e può essere studiato a scale documenti programmatici nazionali per il gionale, comunale e sovra-comunale per la diverse, come divario fra centro e periferia, periodo di programmazione comunitaria costruzione delle condizioni necessarie per fra aree all’interno di una stessa nazione (fra 2014-2020. Il documento “Metodi e obietti- lo sviluppo tenendola distinta dalla susse- Nord e Mezzogiorno d’Italia ad es.) come fe- vi per un uso efficace dei fondi comunitari guente, benché interdipendente, promo- nomeno globale fra Nord e Sud del mondo, 2014-2020” indica le “Aree interne” come zione dei progetti di sviluppo locale, stante fra Paesi sviluppati e Paesi sottosviluppati. un’importante opzione strategica, insieme a anche il coinvolgimento di attori e livelli di Numerosi studi sul tema hanno dimostrato “Città” e “Mezzogiorno”, per l’uso dei Fondi governance diversi. che il superamento di tale squilibrio diffi- Comunitari. cilmente avviene secondo i meccanismi del A tal riguardo, il Dipartimento delle Politi- L’attuazione della Strategia: selezione libero mercato, ma richiede massicci inter- che di Sviluppo e Coesione1 (DPS) ha intra- delle aree e strumenti venti da parte degli stati e un’ adeguata pro- preso nel 2012 un percorso finalizzato alla Per perseguire gli obiettivi della Strategia, grammazione degli stessi. definizione di una Strategia Nazionale per l’intervento pubblico conterrà tre forti inno- Anche nel nostro Paese, una fitta rete di re- le Aree interne (SNAI), con l’obiettivo fina- vazioni. Riguarderà all’inizio un numero limi- lazioni tra aree urbane, rurali e centri mino- le di invertire le tendenze demografiche in tato di aree. Avrà carattere nazionale e vedrà ri definisce uno spazio interdipendente in atto in alcuni territori nazionali, considera- dunque convergere l’azione di tutti i livelli di cui i centri maggiori fungono da attrattori ti fragili dal punto di vista dell’accessibilità governo, dei diversi fondi europei disponibili per la popolazione e tendono a crescere, ali- ad alcuni servizi essenziali, considerati alla e dell’intervento ordinario di Comuni, Regio- mentandosi a discapito del territorio che li base del diritto di cittadinanza (ovvero sa- ni e Stato centrale. Prevedrà tempi certi, uno circonda, provocando il depauperamento nità, istruzione e mobilità), ma che spesso stretto e aperto monitoraggio degli esiti e il dello stesso e profondi squilibri territoriali, presentano potenzialità di sviluppo sottou- confronto delle esperienze realizzate. com’ è avvenuto, negli ultimi anni, nelle aree tilizzate. L’individuazione delle aree è eseguita dalle interne della nostra Regione e, in particolare, La Strategia persegue tre obiettivi generali, Amministrazioni Regionali, col supporto del nella provincia di Reggio Calabria (Daniele, tra loro interdipendenti: Comitato Malanima 2011). • Tutelare e mettere in sicurezza il Tecnico Nazionale Aree interne, attraverso Su quali siano le politiche più adeguate di territorio (prevenendo fenomeni quali allu- sia indicatori misurabili, sia conoscenze non ordine economico e territoriale per superare vioni ed erosioni del suolo); formalizzate tale divario si discute ormai da tempo e nel • Promuovere la diversità naturale e delle potenzialità inespresse, delle vocazioni corso degli ultimo 40-50 anni sono state ela- culturale presente in queste aree; storiche e del capitale sociale del territorio. borate differenti ipotesi che hanno prodotto • Valorizzare le risorse potenziali sot- diverse politiche e strategie di intervento. to utilizzate e innescare processi di crescita. La geografia regionale delle Aree interne In una prima fase di tali strategie si è trat- Gli obiettivi per il perseguimento dello svilup- La metodologia utilizzata dal DPS definisce tato di interventi a carattere settoriale, che po delle Aree interne sono quindi perseguiti le Aree interne rispetto alla loro distanza dai puntavano a promuovere lo sviluppo della con due distinte classi di azioni riguardanti: Centri d’offerta di servizi di base (Comuni o

306 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Aggregazioni di Comuni) individuati secon- almeno Silver. Aree interne, detta Cintura caratterizzata da do un criterio di capacità di offerta dei servizi I restanti Comuni identificati come Aree un indicatore di accessibilità inferiore ai 20 essenziali. Nello specifico, i Poli di attrazione interne, sono classificati in base alle distan- minuti. devono essere caratterizzati dalla presenza: ze dai Poli misurate in tempi di percorrenza • Di scuole secondarie superiori (tut- in tre fasce: Aree intermedie (tempi di per- Aree interne e Città metropolitane: una ti i tipi); correnza compresi tra 20 e 40 minuti); Aree prospettiva di integrazione? • Di almeno un ospedale sede di DEA periferiche (tra 40 e 75 minuti) e Aree ultra La recente applicazione della legge Delrio (Dipartimento d'Emergenza e Accettazione); periferiche (oltre 75 minuti). Viene definita dove, in alcuni casi localizzati soprattutto • Di una stazione ferroviaria di tipo poi un’altra categoria a cavallo tra i Poli e le nel Mezzogiorno, per effetto della decisione (un po’ sommaria in effetti) di far coincide- re le Città metropolitane con i territori delle ex provincie, alcune Città metropolitane, e tra queste Reggio Calabria, si sono trovati ad avere al loro interno ampie se non preponde- ranti porzioni di territorio collinare e mon- tano, con tutte le criticità tipiche delle aree interne. Se i criteri di individuazione delle città me- tropolitane si spostano dalla mera consi- derazione delle relazioni funzionali (flussi pendolari, sistemi del lavoro, ecc…) all’ in- dividuazione delle risorse naturali, paesag- gistiche, umane, infrastrutturali in grado di promuovere lo sviluppo, tutte quelle aree periferiche che si presentano in posizioni di marginalità sia geografica che economica, se opportunamente integrate a quelle centra- li, possono contribuire allo sviluppo com- plessivo del territorio. Dunque, la scelta di far coincidere la città metropolitana con la vecchia provincia, acquista senso e ragione nel momento in cui le sorti delle aree deboli, sono integrate con quelle delle aree urbane consolidate. Occorrerà guardare alla città metropolitana come territorio vasto e inclu- sivo in cui, tenendo conto delle specificità, delle potenzialità e delle legittime aspirazio- ni dei singoli territori, si potrà elaborare una strategia generale (e non generica), fondata su procedure di pianificazione di rete, senza favorire i temi legati al nucleo centrale (Fera, 2016).

La Città metropolitana di Reggio Cala- bria e il Parco d’Aspromonte La perimetrazione in base ai confini della vec- chia provincia ha fatto si che la Città metropo- litana di Reggio Calabria ritrovi al suo interno un ampio territorio collinare e montano com- prensivo dell’intero Parco d’Aspromonte. Il territorio della Città metropolitana di Reg- gio Calabria occupa la parte più meridiona- le della penisola e si affaccia sullo Stretto di Messina di fronte alle coste della Sicilia. Si Figura 3 - Distribuzione della numerosità dei comuni nelle sei tipologie adottate dal DPS. estende per circa 3.200 kmq e con una popo-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 307 lazione di 560.000 abitanti, distribuiti in 97 generale di riequilibrio economico e sociale ni fin qui svolte, nessuna delle sei comunità centri, il principale dei quali, Reggio Calabria nel quadro del programma economico nazio- montane costituite nel territorio della ex , conta circa 180.000 abitanti. nale e dei programmi regionali”. L’obiettivo Provincia di Reggio Calabria, ha elaborato un Oltre il 20% del territorio è occupato dalla cate- era quello di concorrere all’eliminazione de- proprio piano, ad eccezione della Comunità na aspromontana e dalle sue propaggini colli- gli squilibri di natura sociale ed economica Montana Versante dello Stretto2 che si fece nari, e gran parte di tale territorio rientra entro tra le zone montane ed il resto del territorio capofila nella redazione di un Piano Locale i confini del Parco nazionale d’Aspromonte. nazionale, mediante una serie di interventi per il Lavoro denominato "PLL Terra fra i due Quest’ultimo occupa una superficie di 641,5 volti a: mari tra accoglienza diffusa e Distretto delle kmq ed interessa: 45 centri tutti al di sotto del- • Dotare i territori montani delle in- Diversità", concepito però a pochi mesi dalla la soglia dei 10.000 abitanti tranne Cittanova frastrutture e dei servizi sociali idonei a con- data della soppressione delle stesse comuni- che ne conta circa 10.200 e Reggio Calabria. sentire migliori condizioni di abitabilità e a tà montane. Una caratteristica particolare del territorio costituire la base per un adeguato sviluppo della città, soprattutto per quanto riguarda economico; I progetti Leader il versante sullo Stretto e quello Ionico, è la • Sostenere, attraverso opportuni in- Un esito diverso da un punto di vista dei con- presenza di numerosi corsi d’acqua dette fiu- centivi, le iniziative di natura economica per creti risultati ottenuti, si ha avuto con l’isti- mare che rappresentano un ideale sistema di la valorizzazione delle risorse del luogo; tuzione dei progetti LEADER3 che nascevano collegamento, sia naturale che antropico, fra • Fornire, alle popolazioni residenti come un Programmi di Iniziativa Comunita- le aree costiere e le aree aspromontane lun- nelle zone montane, gli strumenti necessari e ria volti a promuovere lo sviluppo integrato go un percorso che difficilmente eccede i 25 idonei a compensare le condizioni di disagio; e sostenibile delle aree rurali dei Paesi dell’U- Km. Spesso i bacini di queste fiumare hanno • Favorire la preparazione culturale e nione Europea attraverso il sostegno finan- rappresentato un sistema quasi naturale at- professionale delle popolazioni montane; ziario di interventi proposti a livello locale, torno al quale organizzare gli insediamenti • Realizzare gli interventi suddetti at- nei settori dell’agricoltura, dell’ambiente, del quindi, come vedremo in seguito, appare ne- traverso piani zonali di sviluppo da redigersi turismo rurale, dell’artigianato, dei servizi, cessario pensare un sistema di pianificazione e attuarsi dalle stesse Comunità Montane e della formazione e dell’aggiornamento pro- integrata mare-monte. da coordinarsi con i piani di sviluppo. fessionale (Arzeni, Esposti, Sotte 2003). Il territorio del parco in generale le aree in- A dispetto dei buoni propositi, le strategie Sono due le principali innovazioni introdot- terne della provincia sono state oggetto in messe in atto dai Piani di Sviluppo delle Co- te dal Progetto LEADER che hanno contribu- questi anni forme di organizzazione istitu- munità Montane, risultarono obsolete e ina- ito a garantire una maggiore efficacia in ter- zionale e di governance, nonché di piani e deguate alla risoluzione delle problematiche mini di promozione dello sviluppo: l’utilizzo programmi ad essi legati tutti finalizzati alla complesse di organizzazione e gestione del delle risorse endogene attraverso un adegua- promozione dello sviluppo di queste aree. territorio montano poiché troppo circoscrit- to processo di valorizzazione e promozione I risultati di queste esperienze, tuttavia, pre- te e limitanti rispetto ad una visione strategi- delle stesse favorendo un approccio bottom- sentano luci ed ombre a causa delle insuffi- ca che avrebbe richiesto più avanzate forme up e l’istituzione dei Gruppi di Azione Locale cienti strategie adottate, troppo circoscritte di integrazione sia fra diversi settori econo- (GAL) che, costituiti da un’unione di soggetti ad ambiti particolari e senza una vera e pro- mici, che fra territori montani periferici e pubblico/privati rappresentativi della so- pria vision globale. aree urbane centrali. Quando questi evidenti cietà e dell’economia locale, hanno potuto In particolare, tra queste esperienze, pren- limiti sono emersi chiaramente, il ruolo del- contare su un finanziamento pubblico, in deremo rapidamente in esame alcune legate le Comunità Montane è stato fortemente ri- gran parte proveniente dal bilancio dell’U- alle Comunità Montane, ai Progetti LEADER dimensionato e si è proceduti, in tutto il ter- nione Europea. I GAL hanno rappresentato e ai Progetti Integrati Territoriali. ritorio nazionale, alla loro soppressione; in la principale innovazione nelle politiche di particolare, in Calabria, ciò avvenne nel 2013 sviluppo delle aree interne e una delle princi- Le Comunità Montane anche a causa della grave crisi economico- pali ragioni del parziale successo dei progetti Le Comunità Montane sono state istituite finanziaria che aveva colpito il nostro Paese. LEADER. Essi, non solo hanno garantito l’in- con la legge 3 dicembre 1971, n. 1102 quali Le esperienze successive hanno rappresen- tegrazione tra risorse pubbliche e private, ma strumenti democratici di programmazione tato un cambio di rotta nelle strategie di svi- anche una certa continuità operativa nelle economica delle aree montane “omogenee”, luppo delle aree interne laddove, invece che varie fasi di ideazione, azione e gestione della delegando le regioni ad attivare, con propri sulla sola spesa pubblica esogena, si iniziò a strategia di sviluppo locale (SSL) contenuta provvedimenti legislativi, la costituzione e il puntare sulla valorizzazione delle risorse lo- nel Piano di Azione Locale (PAL). funzionamento, nell’ambito della normativa cali e dell’imprenditoria privata. In provincia di Reggio Calabria sono stati at- statale (Corso 1999). In ogni caso, soltanto un numero molto ri- tivati tre progetti Leader riguardo i territori Attraverso le Comunità Montane, le popo- dotto di Comunità Montane in Calabria, ha del versante Tirrenico, della Locride4 e dell’A- lazioni potevano partecipare “alla predispo- elaborato un Piano Locale per lo Sviluppo rea Grecanica. In particolare gli ultimi due sizione e all’attuazione dei programmi di che era lo strumento di programmazione e nel periodo di programmazione 2000 - 2006 sviluppo e dei piani territoriali dei rispetti- pianificazione che la legge assegnava alle Co- si consorziarono al fine di partecipare al pro- vi complessi montani ai fini di una politica munità Montane. In particolare, dalle indagi- gramma LEADER +.

308 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Entrambi oltre ad essere un chiaro tentativo riche - aree urbane centrali e quindi in grado territorio sul quale ricadeva lo stesso PIT, di integrazione tra pianificazione dei comu- di garantire l’integrazione mare-monte di non omogeneo dal punto di vista delle vo- ni interni e quelli costieri, hanno in comune cui abbiamo già detto. L’unica eccezione è cazioni poiché la parte pianeggiante era più l’aver garantito una continuità strategica rappresentata dal pit 20 Aspromonte ma la attratta dal porto di Gioia Tauro che dal Parco tale da riuscire a mantenersi come zone omo- scelta appare oltremodo giustificata dal fatto Naturale dell’Aspromonte. Ciò ha avuto im- genee facenti parte della Città Metropolitana che si è voluto garantire una certa integrità portanti riflessi sulla possibilità di definire di Reggio Calabria. territoriale e la quasi coincidenza tra il PIT e l’idea strategica del PIT in termini sufficien- Attraverso la cooperazione interterritoria- la già esistente comunità del Parco. temente mirati, rendendolo più simile ad un le si cerca di tutelare le risorse peculiari del piano si sviluppo territoriale che ad un vero territorio puntando sullo sviluppo dell'altra Progetto Integrato Territoriale Asro- e proprio progetto integrato. agricoltura, che salvaguardi le biodiversità, monte 20 Occorre sottolineare che il territorio del PIT le antiche tradizioni locali ed il patrimonio Pur trattandosi di un’area omogenea, nell’e- Aspromonte è in gran parte sotto la giurisdi- zootecnico. Con la cooperazione transnazio- same delle strategie messe in atto, si denota zione dell’Ente Parco e del relativo Piano del nale, invece, si mira a migliorare e promuo- la volontà di praticare comunque delle poli- Parco che, come definito all’articolo 1 delle vere l'offerta turistica rurale di tradizione tiche integrate. Infatti il Progetto Integrato Norme di Attuazione dello stesso Piano, “ha mediterranea supportando l'integrazione dei Territoriale Asromonte 20 era formato da 23 lo scopo di assicurare la salvaguardia, la tu- servizi sul territorio e stimolando lo scambio comuni, 12 dei quali ricadevano all’interno tela e la valorizzazione del patrimonio di va- di know-how tra operatori. del Parco dell’Aspromonte, e due Comunità lori naturalistici, ambientali, nonché storici, Montane: la CM Versante Tirrenico Meridio- culturali ed antropologici presenti nel terri- I Progetti Integrati Territoriali nale e la CM Versante Tirrenico Settentrio- torio del Parco”, “persegue gli obiettivi di va- I Progetti Integrati Territoriali sono un com- nale. Il territorio del PIT 20 Aspromonte era lorizzazione delle risorse del Parco attraverso plesso di azioni intersettoriali, strettamente per il 75% montano, collinare per la parte forme di fruizione culturale, educativa, ricre- coerenti e collegate tra loro, che convergo- restante e non interessava zone costiere (Re- ativa e turistica, compatibili con i superiori no verso un comune obiettivo di sviluppo gione Calabria 2002). obiettivi di salvaguardia e tutela”. del territorio e giustificano un approccio L’obiettivo generale del PIT era quello di re- Come si può vedere, quindi, il Piano del Par- attuativo unitario. Il Progetto Integrato Ter- alizzare un sistema dei sistemi locali entro il co è sostanzialmente un piano di gestione ritoriale si articola dunque in componenti quale garantire: mentre le politiche di promozione dello svi- progettuali esplicitamente collegate dalla 1. La riqualificazione del sistema ur- luppo socio economico sono demandate ad finalizzazione comune allo sviluppo terri- bano attraverso il recupero del patrimonio uno specifico Piano Pluriennale Economico toriale e rappresenta una specifica modalità edilizio (storico e non); e Sociale il cui obiettivo è quello di creare di attuazione degli interventi cofinanziati 2. La tutela e la valorizzazione del condizioni idonee alla promozione delle at- dal Quadro Comunitario di Sostegno per le patrimonio naturalistico attraverso la sen- tività economiche compatibili con gli obiet- regioni Obiettivo1. sibilizzazione delle popolazioni al valore tivi primari della tutela delle risorse naturali L’organizzazione dal basso dei PIT dell’ex Pro- ambientale e alla fruizione del patrimonio presenti nel Parco. vincia di Rc ha dato vita ad un’articolazione ambientale da parte di queste; Secondo le disposizioni normative e le indi- del territorio provinciale, ormai ampiamen- 3. La tutela e la valorizzazione del pa- cazioni degli Organi del Parco, il Piano è stato te consolidata e ripresa tanto negli studi del trimonio culturale impiegando in maniera impostato su un modello realistico di Parco, QTR/p5 tanto nel recente statuto della Città sostenibile il patrimonio archeologico, stori- fondato sulla divisione in zone omogenee7 e Metropolitana che, nell’individuazione delle co, architettonico in una logica imprendito- sull’aggregazione di due grandi aree: l’area di zone omogenee, ricalca grossomodo l’artico- riale e di integrazione col sistema turistico e “riserva integrale e orientata” costituita dalle lazione spaziale promossa dai PIT. I Pit che culturale; zone A e B e l’area di “protezione a sviluppo sono stati redatti all’interno del territorio 4. Lo sviluppo dei sistemi produttivi con controllato”, costituita dalle zone C e D, carat- metropolitano erano 5: PIT 19 Piana di Gio- l’introduzione dell’innovazione tecnologica; terizzate da una progressiva attenuazione dei ia Tauro, PIT 20 Aspromonte, PIT 21 Locride, 5. Animazione e formazione: l’anima- vincoli e divieti, e, per converso da un incre- PIT 22 Stretto, PIT 23 Area Grecanica; zione alla cultura dell’identità locale quale mento delle attività esercitabili ed incentiva- Le modalità con cui si è pervenuti all’accor- valore immateriale di coesione e la formazio- bili (Ente Parco d’Aspromonte 1994). pamento, sembrano aver privilegiato quella ne/informazione quale necessario percorso che è la storia plurisecolare di questo terri- di qualificazione e aggiornamento; La Città Metropolitana torio, dando priorità agli aspetti legati alle Il PIT 20 Aspromonte6 operava, però, su un L’istituzione delle Città metropolitane con la tradizioni culturali, al patrimonio storico, territorio caratterizzato da un partenariato Legge n. 56 del 2014 (Legge Del Rio), rappre- all’identità delle popolazioni che ne fanno locale molto debole, su centri urbani di pic- senta un’occasione di sperimentare un mo- parte. Il che ha dato vita a dei territori non cole dimensioni e le esperienze di coopera- dello di pianificazione per lo sviluppo che omogenei dal punto di vista insediativo ed zione tra soggetti istituzionali si rivelarono sia fortemente integrato al fine di sfruttare le economico che prefigurano ognuno la neces- brevi e spesso fallimentari. Un altro aspetto potenzialità di tutta questa grande area che, sità di politiche integrate aree interne perife- rilevante riguardava la perimetrazione del forte della sua centralità geografica, potreb-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 309 I due strumenti di pianificazione e program- mazione di cui dovrebbe disporre quest’ulti- ma, il Piano Territoriale di Coordinamento e il Piano Strategico, farebbero sì che si at- tuino quelle strategie di sviluppo integrato che fino ad oggi non sono state traguardate poiché circoscritte al territorio cui facevano riferimento. L’integrazione dovrà essere ga- rantita da entrambi i Piani che, con le pro- prie sotto articolazioni in ambiti territoriali diversi, troveranno la sintesi in uno schema complessivo di pianificazione in cui viene considerato come principale il tema della messa in sicurezza del territorio. Attraverso un processo virtuoso, essa sarà ac- compagnata dalla valorizzazione delle risorse presenti e che riguardano sia le fasce costiere che quelle più interne e, se si pensa al dissesto idrogeologico come filo conduttore, si potreb- be ipotizzare una riforma della governance del- la difesa dei suoli e della gestione delle risorse idriche delle aree interne come motore di in- tegrazione della grande area del Parco d’Aspro- monte nelle politiche di pianificazione della Città Metropolitana. Un po’ com’è accaduto con i contratti di fiume, attraverso una pro- grammazione negoziata, si dovrà pensare a del- le strategie volte alla difesa del suolo, alla tutela e gestione idrica, alla valorizzazione dei paesag- gi in una visione monte-mare con l’obiettivo di garantire un assetto territoriale compatibile con le condizioni ambientali e coerente con l’e- sigenza di valorizzare al massimo le specificità e le potenzialità dei singoli territori.

Figura 2–TAV 19. Zonazione. Questa suddivisione interna in diverse zone, ha portato a una visione oriale anche degli interventi pianificatori operati all’interno del Parco d ’Aspromonte che, nel tempo, si sono rivelati velleitari e fonti di forti squilibri.

be costituire anche un vero e proprio centro settore turistico integrato a quello agro ali- economico, sociale e culturale per la città mentare, si di natura territoriale (il PIT Locri- cardine, ovviando al problema dello spopola- de che integrava aree interne e aree costiere). mento e della perdita di identità socio-econo- Tuttavia una sostanziale forma di integrazio- mica che la sta attraversando. ne fra l’area metropolitana del comune capo- A prescindere dalle esperienze delle Comuni- luogo dove si concentrano i servizi di eccellen- tà Montane, quelle successive tanto i LEADER za e i nodi strategici di trasporto, non era stata quanto i PIT, hanno cercato di sperimentare mai tentata ed in questo senso, invece, occorre forme di integrazione sia di natura economi- guardare con grande attenzione, alla recente ca, promuovendo per esempio lo sviluppo del costituzione della Città Metropolitana.

310 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Note 7 . La suddivisione del territorio in zone omoge- ne del Festival delle città metropolitane, Napoli, • Dipartimento Architettura e Territorio, nee comprendeva: 6-8 Luglio 2017, INU edizioni, Roma. Università Mediterranea di Reggio Calabria, ma- • Zona A, riserve integrali, nelle quali Fera, G., (2016), La montagna e il mare della Cala- [email protected] l’ambiente naturale è conservato nella sua inte- bria, Il sistema delle Aree protette: criticità e pro- 1 . Per chi volesse approfondire l’argomentosi con- grità; spettive di crescita, Atti del convegno. siglia la consultazione del sito dell’ Agenzia per • Zona b, riserve generali, nelle quali è Fera, G., (2002), Urbanistica teorie e storia, Gange- la Coesione Territoriale, dal quale ho desunto le vietato costruire nuove opere edilizie, ampliare le mi Editore, Roma. informazioni riportate nel testo, al seguente indi- costruzioni esistenti, eseguire opere di trasforma- Fera, G., (2016), “L’Area Metropolitana dello Stret- rizzo: http://www.agenziacoesione.gov.it/it/arint zione del territorio; sono consentite le utilizzazio- to: storia, presente, prospettive”, in Fera G., Ziparo, 2 . La Comunità Montana Versante dello Stretto si ni produttive tradizionali, la realizzazione delle A., (a cura di), Lo Stretto in lungo ed in largo. Pri- estendeva per una superficie di 253,68 kmq e com- infrastrutture necessarie e opere di manutenzione me esplorazioni sulle ragioni di un’area metropo- prendeva undici comuni e circa 20.000 abitanti ordinaria e straordinaria delle opere esistenti; litana integrata nello Stretto di Messina, Universi- (Calanna, Cardeto, Laganadi, Montebello Jonico, • Zona C, aree di protezione, nelle quali, tà Mediterranea- Centro Stampa diAteneo, Reggio Motta San Giovanni, Reggio Calabria, San Rober- in conformità ai criteri generali fissati dall’Ente Calabria. to, Sant'Alessio in Aspromonte, Santo Stefano in Parco, possono continuare le attività agro-silvo- Magnaghi, A., (1994), Il territorio dell’abitare. Lo Aspromonte, Scilla, Villa San Giovanni. pastorali, di pesca e di raccolta di prodotti naturali sviluppo locale come alternativa strategica, Fran- 3 . L’acronimo LEADER dal francese sta per Liason ed è anche incoraggiata la produzione artigianale co Angeli, Milano. Entre Actions de Développment de l’Economie di qualità; oltre alle precedenti opere consentite, Mistri ,M., (2013), Le città metropolitane: una con- Rurale (Collegamento fra azioni di sviluppo dell’e- è permesso effettuare il restauro e il risanamento fusa riforma italiana, La Gru, Milano. conomia rurale) e sostiene progetti di sviluppo ru- conservativo delle opere esistenti; Secchi, B., (1976), Squilibri regionali e sviluppo rale ideati a livello locale al fine di rivitalizzare il • Zona D, aree di promozione economica economico, Marsilio, Padova. territorio e di creare occupazione. e sociale, nelle quali sono consentite attività com- Mumford, L., (1963), Le città nella storia, Bompia- 4 . Il Gal Locride è una società consortile a respon- patibili con le finalità istitutive del parco e fina- ni, Milano. sabilità limitata, costituita nel 1994 su iniziativa lizzate al miglioramento della vita socio-culturale Sbetti, F., Giannino, C., (2017), Città metropolita- della comunità montana della Limina al fine di delle collettività locali e al miglior godimento del ne, territori competitivi e progetti di rete, Urbani- partecipare al programma Leader II. Nel periodo parco da parte dei visitatori; stica Dossier, INU Edizioni. 2000-2006 il Gal Locride ha attuato il programma • Zone speciali Cs e Ds, caratterizzate al Leader + in consorzio con il Gal Area Grecanica. loro interno di zone omogenee di diversa classi- 5 . Il Qtr/p individuava cinque sub aree definite Ter- ficazione, in ragione delle preesistenze insediate ritori regionali di sviluppo (trs) con le quali veniva nel territorio e della necessità di interventi di ri- articolato il territorio della provincia reggina: qualificazione, adeguamento, completamento e/o • Il sistema urbano esteso lungo la costa potenziamento, che ne garantiscano il migliore da Bagnara a Melito (esclusa); utilizzo, la piena fruizione ed il migliore inseri- • L’Area Grecanica, un piccolo sistema in- mento nell’ambiente naturale. sediativo con forti connotazioni di carattere cul- turale ed identitario; Bibliografia • La Piana di Gioia Tauro, un sistema ad Arzeni, A., Esposti, R., Sotte, F., (2003). Politiche di alta vocazione agricola in cui si è andato via via af- sviluppo rurale tra programmazione e valutazio- fermando il ruolo del grande porto commerciale; ne, Franco Angeli, Milano. • La Locride, una tra le porzioni più ricche Bauman, Z., (2005), Globalizzazione e glocalizza- di risorse e tradizioni culturali e con elevate po- zione, Armando Editore, Roma. tenzialità turistiche; Bevilacqua, F., (2010), Genius Loci. Il Dio dei luo- • L’Area del Parco d’Aspromonte, il grande ghi perduti, Rubettino, Soveria Mannelli. polmone verde dell’intera città metropolitana. Capello, R., Hoffmann, A. (1998), Sviluppo urbano 6 . L’istituzione del Parco Nazionale dell’Aspro- e sviluppo rurale tra globalizzazione e sostenibili- monte da una legge del 1989, con la quale si inten- tà, Franco Angeli, Milano. deva creare una grande area protetta, autonoma Corso, C., (1999), Il Parco Nazionale dell’Aspro- dal Parco Nazionale della Calabria (istituito nello monte, ieri-oggi-domani, Jason Editore, Reggio stesso anno) e formalizzata dalla legge quadro Calabria. sulle aree protette n.394/1991, si realizzò con- Daniele, V., Malanima P. (2011), Il divario nord- cretamente nel 1994 quando, con DPR datato 14 sud in Italia 1861-2011, Rubbettino Editore, Sove- gennaio, fu istituito l’Ente Parco Nazionale dell’A- ria Mannelli. spromonte. Istituto Nazionale di Urbanistica (2017), Città Me- tropolitane, territori competitivi e progetti di rete, Dossier a cura di Sbetti F. e Giannino C. in occasio-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 311 Milano Città Metropolitana Opportunità offerte dal contesto aree omogenee (pattern) che richiedono una La pianificazione climatica ed energetica a livello declinazione ambientale ed energetica. Resiliente: un percorso internazionale • La tradizione e la capacità tecnica della ex operativo a supporto della Una pianificazione territoriale orientata ai Provincia di Milano in materia di pianifica- redazione del futuro Piano cambiamenti climatici può essere elemento zione ambientale e territoriale. La CMM è Territoriale Metropolitano catalizzatore di un elevato interesse politico dotata di Piano Territoriale di Coordinamen- (e pubblico) tanto a livello internazionale e to Provinciale (PTCP), approvato con Delibe- Filippo Magni *, Nicola Colaninno**, nazionale quanto a livello locale, visti gli im- razione del Consiglio Provinciale n. 93 del Denis Maragno*, Eugenio Morello**, pegni su scala globale, ma con forti riflessi 17/12/13 e vigente dal 19/03/14. Francesco Musco*, Stefano verso il locale, assunti dopo la Cop 21 di Pa- • L’integrazione delle strategie ambientali rigi nel 2015 (Accordo di Parigi) e dalla Cop ed energetiche da avviare con il futuro Pia- Caserini*** 23 di Bonn, che si è tenuta proprio nei primi no Territoriale Milanese (PTM) a cura della mesi di attività di questo progetto di ricerca. CMM che sostituirà il PTCP e terrà conto del Specifico riferimento del progetto è rappre- nuovo quadro legislativo nazionale che ha Introduzione sentato alla Strategia Europea di Adattamen- stabilito i ruoli e i compiti di pianificazione Il contributo si pone l’obiettivo di presentare to ai Cambiamenti Climatici del 16 aprile del territorio in capo alle Città metropolita- il percorso di ricerca svolto per supportare 2013 - COM (2013) 216 e dal programma ne. Allo stesso modo, il PTM recepirà e de- la redazione di un piano clima per la Città dal nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e clinerà alla scala locale le recenti normative Metropolitana di Milano. La ricerca ha avuto l’Energia (Covenant of Mayors for Climate regionali, quali la LR 31/2014 sul consumo di l’obiettivo di allineare il contesto locale della and Energy) che verrà sottoscritto dalla Cit- suolo e il conseguente adeguamento del Pia- CMM al dibattito internazionale e ai nuovi tà Metropolitana di Milano. Al contempo il no Territoriale Regionale. temi della pianificazione climatica integrata progetto garantirà opportune sinergie anche • L’adesione e l’impegno preso a livello locale alla pianificazione territoriale e spaziale al con le iniziative in corso da parte di Regione nelle reti e nei progetti di natura internazio- fine di perseguire i target di riduzione delle Lombardia (specificatamente la Strategia nale (Milano: 100RC, C40; Milano e Comuni emissioni di gas serra e di risposta all’adatta- Regionale di Adattamento) e la sperimenta- della CMM: Covenant of Mayor (Patto dei mento già stabiliti a livello internazionale. zione del progetto Life + 2015 Master Adapt Sindaci) & Mayors Adapt). Nello specifico, a partire dall’esperienza pia- (sull’area di Seveso, che seppure al di fuori • L’impegno verso l’efficienza energetica del nificatoria della CMM, dal capitale tecnico della CM può rappresentare un rilevante territorio. In particolare, l'Area tutela e valo- già attivo sui temi della sostenibilità, e a se- caso di riferimento). rizzazione ambientale di CMM, mediante il guito di una ricognizione approfondita dello Al contempo l’iniziativa rientra tra i Sustaina- Settore Qualità dell'aria, rumore ed energia, è stato dell’arte in tema di pianificazione per ble Development Goals definiti dalle Nazioni impegnata nell'attuazione di politiche, azio- l’energia e il clima a livello locale, lo studio si Unite come obiettivi globali di sviluppo so- ni e progetti tesi alla riduzione delle emissio- è occupato di: (1) portare conoscenza e trasfe- stenibile. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile ni clima alteranti, all'efficientamento ener- rire i temi del cambiamento climatico all'in- hanno sostituito gli obiettivi di sviluppo del getico degli edifici pubblici e privati e allo terno delle pratiche pianificatorie locali, ri- Millennio, scaduti alla fine del 2015, e sono sviluppo di interventi per la produzione di leggendo strumenti e piani nell’ottica della validi per il periodo 2015-2030. Sono previsti energia tradizionali e innovativi. Infatti, l'ef- resilienza territoriale; (2) comunicare e dis- 17 obiettivi e 169 target specific: in particola- ficientamento energetico del patrimonio im- seminare le sfide dei cambiamenti climatici re il progetto dà attuazione all’obiettivo 11: mobiliare pubblico e privato è uno dei target alle popolazioni locali, comprese le attività Sustainable Cities and Communities - Make europei sui quali il nostro paese, la Regione formative rivolte ai tecnici dell’amministra- cities and human settlements inclusive, safe, Lombardia e la Città metropolitana di Mila- zione pubblica; (3) affrontare le sfide spaziali resilient and sustainable. no si è impegnata. e climatiche in maniera integrata con obiet- • La conoscenza: le banche dati a disposi- tivi di efficacia. Il lavoro pone in particolare Il contesto specifico della Città Metropolitana zione della CMM e del Comune di Milano; l’accento sull’importanza della dimensione di Milano il volo fotogrammetrico ad alta precisione spaziale e morfologica dei diversi contesti ur- Il percorso di ricerca proposto dal progetto, dal progetto europeo Decumanus; il recen- banizzati nell’affrontare strategie e soluzioni oltre ad essere coerente con le indicazioni te completamento del database topografico di adattamento, aspetto spesso trascurato internazionali in ottica di adattamento ai (DBT) mette a disposizione una fonte infor- dalla pianificazione climatica. La costruzio- cambiamenti climatici, si inserisce perfetta- mativa omogenea, aggiornata e ricca di nuo- ne di mappe di vulnerabilità alla micro-scala mente nel contesto di azione avviato a livello ve chiavi di lettura delle dinamiche anche locale ha consentito, infatti, di proporre so- regionale integrandosi con le molteplici op- idrauliche e idrogeologiche, che potranno luzioni meta-progettuali specifiche e azioni portunità offerte dall’istituzione della nuova essere utilmente integrate ed analizzate per su misura per i diversi contesti urbani della Città Metropolitana, tra le quali: il presente lavoro. CMM, aumentando quindi la potenziale effi- • La volontà strategica e politica di integrare • La CMM è parte del network +Community, cacia di tali proposte. pianificazione territoriale ed ambientale at- ovvero un programma nato nel luglio 2015 traverso la definizione in ambito CMM delle dall’impulso dell’Area Tutela e valorizzazio-

312 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue ne ambientale della CMM che raduna attor- - la spazializzazione delle energie e delle - avviando una fase di dibattito interno alle no a sé soggetti pubblici, privati e di privato azioni climatiche riferendosi efficacemente istituzioni pubbliche, in particolare CMM e sociale che fanno comunità sui temi della alla scala della pianificazione e progettazio- Comuni afferenti al progetto. sostenibilità, della fruibilità delle risorse am- ne del territorio. La realizzazione di sinergie - coinvolgendo il territorio mediante eventi bientali e dell’equità nella distribuzione dei nell’impostazione e realizzazione delle azio- pubblici e programmazione di campagne di beni ambientali (i partner oggi sono oltre a ni mirano appunto a evitare di disperdere formazione e di informazione. CMM: CAP Holding, Camera di Commercio l’impegno su scale troppo piccole o troppo 2. Dare maggiore rilevanza al tema urbano e di Milano, Ordine degli Avvocati di Milano, ampie, con il rischio di ridurre l’efficacia del- spaziale nell’ambito locale della CMM (visto ARPA Lombardia, ENEA, Fondazione Triul- le strategie. che la strategia regionale all’adattamento za, Ordine degli Ingegneri della Provincia di - la declinazione delle misure rispetto alle ca- non prende in considerazione le specificità Milano, Confservizi Cispel Lombardia). ratteristiche e alle condizioni specifiche dei locali) tessuti del territorio delle zone omogenee 3. Proporre nuove strategie di aggregazione identificate sul territorio della CMM. Le stra- intercomunale per affrontare la pianificazio- Gli obiettivi del progetto tegie, infatti, saranno tanto più efficaci quan- ne energetica e climatica. Non è infatti auspi- Le modalità di intervento e le azioni proget- to più saranno legate al contesto specifico di cabile uno spezzettamento e una riproposi- tuali sono state stabilite in linea con gli obiet- riferimento. zione “copia e incolla” delle pianificazioni tivi di progetto. Il progetto infatti identifica settoriali come avvenuto nel recente passato. anzitutto obiettivi generali in cui lo studio si Obiettivi specifici 4. Completare uno studio che generi un rife- cala, in riferimento al contesto internaziona- Gli obiettivi specifici invece fanno riferi- rimento per la costruzione della normativa le e locale. Gli obiettivi specifici consentono mento alla definizione di un apparato ri- locale e per la verifica dei piani comunali. invece di definire le modalità d’intervento e guardante le questioni climatiche da inseri- 5. Costituire uno studio di riferimento da le azioni dettagliate. re all’interno delle linee guida per il futuro integrare all’interno del nuovo Piano Territo- PTM e, scendendo a livello locale, della co- riale Metropolitano (PTM) al fine di raggiun- Obiettivi generali struzione (e l'implementazione delle varie gere una efficace integrazione delle strategie Gli obiettivi generali riguardano i target più fasi) di un piano d’azione per l’energia so- climatico-energetiche nella pianificazione. ampi in cui il progetto si inserisce, ovvero le stenibile e il clima (PAESC). A partire quindi sfide attuali a livello internazionale e i filoni dalla ricognizione delle criticità del territo- Dalla conoscenza all’attuazione: le atti- di sperimentazione e attuazione della ricerca rio, sono stati introdotti i fattori principali vità svolte dal progetto scientifica tra cui: per costruire la mappatura della vulnerabi- Partendo dal bagaglio di conoscenze, piani e 1.In linea con la roadmap europea, lo studio lità territoriale, suddividendo il territorio programmi già in essere, il progetto ha pro- proposto ha avuto come obiettivo quello di della CMM in zone climatiche locali defini- posto uno studio istruttorio alla redazione di esplorare e perseguire target in materia di te per le loro caratteristiche fisiche rispetto un piano clima per la CMM. mitigazione e adattamento alla scala locale allo stress climatico. Non va infatti dimenticato che all’interno degli della CMM (vedi tabella 1). Questo processo ha permesso quindi di ar- strumenti di governo del territorio (siano essi 2. Affrontare la sfida della dimensione spaziale rivare a: cogenti o volontari), in molti casi esistono piani delle strategie di mitigazione e dell’adattamen- 1. Costruire conoscenza: e politiche che già trattano al loro interno tema- to ai cambiamenti climatici, ovvero integrare - trasferendo competenze in merito alla pia- tiche legate al clima senza avere uno specifico la pianificazione territoriale e la pianificazione nificazione climatica negli uffici tecnici riferimento nominale, come invece hanno i energetico-ambientale. In particolare, attraverso: dell’istituzione CMM e nei Comuni piani o le politiche di mitigazione\adattamento.

Tabella 1. Target temporali e misure di mitigazione e adattamento

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 313 Guardare attentamente fra la varietà di piani questionario che è stato inviato ai Sindaci tradizionali si è inserito il nuovo approccio settoriali che esistono (Piano dei trasporti, di ciascuna amministrazione, al fine di otte- di governance proposto dal progetto, defini- Piani del verde pubblico, ecc.), così come tra nere un quadro complessivo delle principali bile di Open Governace, composta da stru- gli altri documenti di politica strategica (e.g. azioni in materia di efficientamento, rispar- menti e tecnologie che reggono una gestione PGT, PTCP, Piano strategico metropolitano, mio energetico e riduzione delle emissioni “smart”, orientata verso un organizzazione ecc.) ha consentito quindi di avere una co- climalteranti. aperta e trasparente delle informazioni (Ma- noscenza di ciò che è in atto (anche se non La ricognizione delle azioni di adattamento, ragno et al. 2014). con specifica volontà) e di come il tema del invece, si è concentrata maggiormente sull’a- A partire dalle zone omogenee selezionate, clima possa essere inserito o integrato in nalisi dei processi e dei documenti esistenti è stato istruito il lavoro “core” del progetto, essi. In quest’ottica si dimostra necessaria in materia di: ovvero la definizione del profilo climatico lo- anche la coerenza con le politiche settoriali - linee guida promosse e adottate a livello locale cale e dei possibili scenari futuri (sulla base europee e le strategie e i piani nazionali (o - misure d’intervento presenti in piani, pro- di dati disponibili), la definizione della stra- regionali ove esistenti) di adattamento, (Ba- getti e regolamenti edilizi tegia tra pianificazione territoriale e prote- ker e Eckerberg, 2009), al fine di garantire la Per dare maggiore profondità ed esaustività zione climatica (mitigazione&adattamento) buona riuscita di un piano locale, sfruttando a questa raccolta di informazioni su processi, ed infine la definizione di una abaco delle le possibili sinergie tra livelli amministrativi strumenti, ed azioni di adattamento sul ter- azioni di adattamento a partire dalle carat- ed evitando così potenziali conflitti e spreco ritorio, si è optato per organizzare anche at- teristiche specifiche delle zone omogenee di risorse (Bulkeley e Betsill, 2005). tività collaborative presso le zone omogenee della CMM. In quest’ottica, il percorso specifico di ricerca al fine di raccogliere indicazioni e sensibilità Quest’ultimo, costruito sotto forma di pron- si è concentrato maggiormente su tre filoni sul tema in forma più diretta e collaborativa. tuario è stato organizzato seguendo la logica: operativi. Il primo, più legato alla ricostru- vulnerabilità/goal/target e azione collegata. zione del quadro conoscitivo metropolitano Approccio integrato alla pianificazione climatica: Per rispondere ad una data vulnerabilità del e della capacità operativa di adattamento. Il mitigazione + adattamento territorio della città metropolitana, l’ammi- secondo, ha riguardato la definizione della Costruire un piano per l’adattamento, an- nistrazione metropolitana si può prefigge- strategia complessiva e integrata tra rispo- che se nella forma preliminare, si configura re quindi di raggiungere determinati goal, ste di mitigazione e adattamento. Il Terzo, quindi come un processo strategico finaliz- rappresentati da target (anche quantitativi), infine, si è concentrato su disseminazione, zato a tracciare un quadro organico di riferi- attraverso la selezione di una o più azioni formazione e sensibilizzazione attraverso mento tra tutte le azioni che insistono sullo specifiche. l’attivazione e il confronto attivo con gli in- stesso territorio comunale. Una delle princi- terlocutori del territorio (tecnici delle istitu- pali criticità di un piano per l’adattamento è Pianificare per il territorio e con il territorio: l’av- zioni pubbliche e cittadini). proprio quella di integrare informazioni, co- vio di un processo di conoscenza e formazione noscenze e dati raccolti da diverse istituzioni Per quest’ultima parte di lavoro, per certi ver- Verso un quadro di riferimento condiviso: sta- competenti e tradurle in un piano d’azione si più complessa e delicata, perché riporta sul to dell’arte dei processi di livello metropolitano che costruisca una strategia a lungo termine territorio gli sforzi ed i risultati delle ricerche Questa prima fase di lavoro ha cercato di e sostenga azioni a medio-breve termine. condotte dal progetto, si è deciso di imposta- analizzare l’agenda politica locale e gli L’individuazione delle aree vulnerabili in re due percorsi differenti di interazione con strumenti di gestione territoriale in vigore ambito urbano aiuta a determinare il rischio il territorio. Il primo, di disseminazione in- all’interno della CM di Milano. Il percorso generato dagli impatti attesi. La principale terna (formazione) con le aree tecniche del- di ricognizione metropolitana si è concen- complessità che si presenta in questa fase di la CMM al fine di sensibilizzare e formare il trato in particolare su: analisi delle vulnerabilità è legata alla diffi- personale rispetto alle nuove sfide del cam- - processi di mitigazione: monitoraggio del- coltà di reperire informazioni utili a sostene- biamento climatico e delle possibili azioni lo stato di definizione e attuazione dei PAES re questo processo di analisi. La base infor- di adattamento. Il secondo, condotto paralle- presenti nella CMM oggi; mativa richiesta, infatti, non è solitamente lamente al precedente è stato un percorso di - processi di adattamento: monitoraggio del- prodotta per la stesura del quadro conosci- disseminazione esterna (sensibilizzazione), le azioni presenti negli strumenti urbanistici tivo degli attuali strumenti di governo del impostato specificamente attraverso: e linee guida locali; territorio: informazioni come i mq di vege- - la raccolta e la promozione delle buone pra- - strumenti in vigore in tema ambientale al tazione, l’altezza delle alberature, l’inciden- tiche presenti oggi a livello metropolitano, fine di constatarne l’efficacia e le sinergie ri- za solare, la permeabilità del suolo, ecc. non - la presentazione dei risultati della ricerca spetto ai temi proposti. sono spesso disponibili a livello comunale. condotta all’interno della CMM, come base Nel dettaglio Le informazioni necessarie per Trattare il problema del cambiamento cli- di riferimento per le attività (anche future) lo svolgimento dell’indagine sullo stato del- matico nelle attività di governo del territorio di sensibilizzazione e coinvolgimento attivo le attività intraprese dai Comuni in ogget- obbliga le PA a rivedere profondamente le della cittadinanza. to, sia nell’ambito del Patto dei Sindaci che modalità con le quali si producono, gestisco- in generale per il contrasto ai cambiamenti no, organizzano e diffondono le informazio- climatici, sono state raccolte tramite un ni territoriali e ambientali. Su queste logiche

314 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Le aree omogenee come casi pilota di che ha permesso di testare la metodologia e le dicazioni fornite dalla Città Metropolitana approfondimento: il perché della scelta attività previste su aree particolarmente rap- di Milano è stata sviluppata una proposta Come descritto precedentemente, per la co- presentative del territorio milanese. Le due di applicazione dell’abaco per due aree spe- struzione (e la sperimentazione) della meto- aree pilota selezionate dal progetto (Fig.1), si cifiche identificate nelle aree omogenee Sud dologia sulle aree pilota, si sono approfonditi trovano all’interno delle quattro zone omoge- Est e Adda Martesana. All’interno delle aree i piani e gli strumenti in essere, le cartografie nee della Città Metropolitana che il progetto di queste aree, appartenenti ai comuni di Co- e le banche dati presenti e utili ai fini dello qui descritto ha preso in considerazione, in logno Monzese, San Giuliano Milanese e San studio e si sono organizzate delle attività di quanto aree che ricadevano dentro all’area Donato Milanese è stata sviluppata un’ulte- disseminazioni interne e pubbliche per il operativa della Fondazione Cariplo. riore indagine per censi, identificando quelli coinvolgimento attivo degli stakeholder ter- Questo approfondimento è divenuto una più critici o più rappresentativi per quel che ritoriali. La CMM è infatti suddivisa in otto campionatura che ha permesso al partena- riguarda le caratteristiche di ciascuna area zone omogene, di cui quattro sono state og- riato di calare lo studio e le azioni proposte target. Questa selezione è avvenuta conside- getto di studio del progetto, ovvero i Comuni su aree con diverse caratteristiche socio-de- rando principalmente i seguenti aspetti: afferenti alle seguenti zone omogenee: mografiche, morfo-tipologiche e ambientali. - Grado di vulnerabilità all’impatto di isola di 1. Comune di Milano Le aree pilota fungono quindi da test per poi calore (elaborazione prodotta dal progetto) 2. Adda Martesana traferire, una volta concluso il progetto, a - Aree che offrono buone opportunità di tra- 3. Sud Est tutti i Comuni della CMM una metodologia sformazione fisica e rigenerazione urbana 4. Sud Ovest (senza i Comuni di Vernate, Bi- condivisa di adattamento. (data l'obsolescenza degli edifici e la scarsa nasco e Casarile) qualità degli spazi aperti) Coerenti con le indicazioni emerse durante Criteri di selezione delle aree Pilota di sperimen- - Aree periurbane che rappresentano bene i molteplici momenti di interazione con sta- tazione: contesti ricorrenti in ambito metropolitano keholder pubblici e privati della CMM, è stata Rispetto a quanto emerso dalla fase di analisi (diversi in termini di usi del suolo e morfo- fatta una selezione di specifiche aree pilota delle vulnerabilità ed in concerto con le in- logia urbana

Figura 1: Localizzazione Geografica delle aree pilota di sperimentazione

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 315 In seguito per ciascuna di queste aree, coe- territoriale individui misure volte a contra- Note rente con l’approccio metodologico utiliz- stare gli effetti dei cambiamenti climatici e * Planning Climate Change LAB, Dipartimento di zato per costruire ed utilizzare l’abaco delle la vulnerabilità ad essi legati, rafforzando Progettazione e Pianificazione in Ambienti Com- soluzioni, sono state elaborate delle matrici soprattutto la capacità adattativa della com- plessi, Università IUAV di Venezia, climatechan- di supporto per una futura elaborazione pro- ponente sociale. Il PTM, partendo dalle indi- [email protected] gettuale che raggruppa alcune delle misure cazione fornite dal questo lavoro svolto, po- ** Laboratorio di Simulazione Urbana Fausto dell’abaco in modo tale da fornire all’ammi- trà quindi affrontare il tema sviluppando le Curti, Dipartimento di Architettura e Studi Urba- nistrazione un modello utile e replicabile per seguenti macro-attività: ni, Politecnico di Milano, [email protected] l’applicazione del sistema delle Linee Guida. - realizzare approfondimenti conoscitivi del *** Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambien- territorio, specificamente orientati agli ele- tale, Politecnico di Milano, stefano.caserini@po- Prime conclusioni: verso una trasferibi- menti di criticità e vulnerabilità rispetto ai limi.it lità degli esiti del lavoro al nuovo PTM. cambiamenti climatici; La rigenerazione territoriale ed urbana, con- - valutare azioni e strategie specifiche di con- Bibliografia nessa alla qualificazione resiliente dei terri- trasto e adattamento ai cambiamenti clima- Baker S., Eckerberg K. (2009) (eds.), In Pursuit of tori, sarà infatti uno dei temi più importanti tici, da introdurre nella normativa di PTM, Sustainable Development: New governance prac- del PTM. A tal proposito, uno dei primi ri- sotto forma di indirizzi per la pianificazione tices at the sub-national level in Europe, Routled- sultati del progetto, seppur apparentemente di settore dell'Ente, per la pianificazione ur- ge, London. scontato, indica come necessario l'azzera- banistica e per la regolamentazione edilizia Bulkeley H., Betsill M. (2005), “Rethinking Sustai- mento (o la drastica riduzione) del consumo comunale (contenuti minimi di PGT, qualifi- nable Cities: Multilevel Governance and the “Ur- di suolo con azioni rivolte alla de-imper- cazione delle trasformazioni); ban” Politics of Climate Change”, Environmental meabilizzazione, anche in coerenza con le - identificare un repertorio di buone pratiche Politics, 14(1): 42-63. politiche di adattamento ai cambiamenti utile a governare lo sviluppo territoriale in Maragno D., Magni F., Dalla Fontana M., Appiotti climatici sanciti dalla Strategia Europea di modo “adattato”, aumentando la resilienza, F. (2014). Towards the Metropolitan City: adap- Adattamento ai Cambiamenti Climatici del la capacità adattiva e la flessibilità del terri- tation strategies to climate change using new 16 aprile 2013 - COM (2013) 216 e dal Docu- torio milanese; technologies in E-Governance and Spatial Plan- mento di azione regionale per l’adattamento - implementare progetti pilota, anche in ri- ning Decision – Making, ECTP-CEU young plan- al cambiamento climatico della Lombardia, ferimento alle Zone Omogenee della Città ners ebook approvato con DGR n. 6028/2016. L'ambito metropolitana, volti a declinare alla scala di di intervento più proprio del PTM sarà la dettaglio le politiche e le strategie identifica- promozione e la declinazione alla scala me- te per ridurre il livello di vulnerabilità locale. tropolitana delle politiche e delle azioni per l'adattamento, volte a diminuire la vulnera- bilità dei sistemi naturali e socio-economici aumentando così la loro capacità di risposta (resilienza) di fronte agli inevitabili impatti di un clima che cambia. Nei territori della Città metropolitana, con elevati livelli di im- permeabilizzazione e alta densità urbanisti- ca, è infatti necessario che la pianificazione

Figura 2: Esempio di applicazione del processo ad una delle aree pilota del progetto

316 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue The project is a winner of the UIA-Urban The Site Multiscale, Objective Urban Innovative Action funding program Due to the bradyseismic events of 1983, Hydro-geomorphological promoted by the European Union. The pro- about 20,000 inhabitants from the high risk Mapping and Modelling posed solution activates a process of pover- historic city of Pozzuoli were relocated to the Application: the Case ty reduction through the use of the large new district of Monterusciello. This action Study of Monteruscello open areas of municipal property inside the caused the most extensive urban expansion district, seen as an opportunity for urban in the history of the municipality, creating Agro City Project (MAC) grow. The challenge is to use public areas for a prototype of contemporary “new town”, Paolo Alfano*, Alessandra Como*, generating an economic process that starts located 5 kilometres to the north of the city Albina Cuomo*, Domenico Guida*, from agriculture to trigger actions to combat centre. The University of Naples “Federico II” urban poverty within a public housing nei- was in charge of the project with the archi- Luisa Smeragliuolo Perrotta*, Lucia ghbourhood. tect Agostino Renna responsible for the de- Terralavoro*, Carlo Vece* The architectural intervention will make use sign project and Uberto Siola coordinator of of abandoned public buildings, refurbished the whole work. Renna designed the overall to provide the necessary facilities to run the project of the district from the idea of using Abstract agriculture and production practices. «a simple and regular geometry, in which This paper deals with a specific aspect of the The impact will effect not only the physical the repetition of an urban module leads to MAC Project, a European project within the environment but it will also involve the so- a logical order that controls the numerous “Urban Innovative Actions”, coordinated by cial and the economic levels, in particularly parts and the elements» (Renna, 1984). The the municipality of Pozzuoli, which aims at the ecological balance, sustainability, and design is based on a morphological study of turning abandoned areas into agricultural food production. Moreover, agriculture beco- an autonomous urban centre with public land. Main task of the DICIV of the Univer- mes part of the city landscape: while before and residential buildings that come together sity of Salerno, partner of the project, is the it was seen just in form of a production’s pro- with pedestrian passages, streets and large definition of the new agro-urban landscape. spective, today it has also gained a landscape roads that connect it with the other parts of This study focuses on the water resource as- interest. the city of Pozzuoli. sessment, the first essential step within the Several theoretical investigations – such The chosen site for Monterusciello was an new landscape design project. The work was as the work by Pierre Donadieu and the de- agricultural land with widespread rural con- conducted step-by-step by collecting histo- sign project experimentations within the struction, located on the periphery of the rical topographic maps, deriving a multi- Landscape Urbanism movement and some city of Pozzuoli, but still central to the Phlae- resolution DEM’s from LiDAR data and then careful landscape projects by landscape ar- graean Fields. (Como, 2018). The urbanised performing the hydro-geomorphological chitects as Desvigne and Dalnoky – show a area was a gentle northward sloping terrain setting before and after the new district re- great interest in the subject, which has now along the north-western volcanic apron of alisation at multi-temporal stages using the become central in the contemporary debate the Phlaegrean Fields, historically characte- GmIS_UniSA system. on the landscape and the city. rised by a previous predominantly agrarian The resulting map system has been used as a Along these lines, our proposal for the land, the so-called ancient “Campania Felix” guide for the best choices in location, depth Monterusciello neighbourhood investiga- landscape. and type of the deep wells, sub-superficial te opportunities between the built and the From the geological and geomorphological drains and tanks, as well as for the design of agriculture for the definition of a new agro- point-of-view, the study area is located along the irrigation system. A new set of paths were urban landscape. the north-western flank of the Phlaegrean designed along the water system, crossing Aim of this paper is to present a work -in Fields, where Quaternary undifferentiated through the cultivated areas and becoming a progress - regarding the presentation of a colluvial pyroclastic deposits downslope thi- new public space of the neighbourhood. method for the urban agriculture design of ckening cover both the pre-caldera Monte- the Monterusciello open areas through the rusciello volcanic products and post-caldera Introduction application of the Hydro-Geomorphological yellow tuffs of the Gauro crater and Fondo The MAC Project focuses on the transforma- (H-G) method used as a system to localise the Riccio spattern cone (Barberi and Luongo, tion of the 30 hectares of Municipal open are- irrigation components and choice of the best 1986, Ciarcia and Vitale 2018). Besides the as into farmland, developed with the innova- practice for the water irrigation supply. The north-verging groundwater circulation in the tive techniques of permaculture in order to water from technical issue become an essen- deep, multi-layered volcanic aquifers (Allocca spread economic process and urban growth tial territorial trace from where to design the et al., 2007) shallow and seasonal aquifers are as means to combat poverty. The project will new landscape design project. located in the air fall and colluvial pyroclastic have three pillars: implementation of agri- deposits in buried hollows and channels. Fol- culture through innovative permaculture; lowing the “Soil Map of the Naples Province improvement of the urban environment; (Di Gennaro and Terribile, 1999), Vitric Ando- and encouragement of entrepreneurship and sols and Molli-Vitric Andosols are present as employment. topsoils and subsoils, respectively.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 317 Monterusciello is now a large public housing point of view, the method here proposed H-G map highlighted a potential hydraulic district with a high level of unemployment aims to reduce the uncontrolled use of wa- disconnection between the upper zone (are- and characterised by large unused spaces. ter from deep wells and supports the need of as n. 15-16-17) and the lower one (area n. 3). The areas now abandoned are the empty the farmers. In the specific literature about The flow paths of the runoff water, as su- part left unfinished of the urban project of the agriculture methods, it is widely shared perficial and sub-superficial mechanisms, is the '80s. Some of these areas have never been the concept on water-efficient irrigation as actually modified by the urban setting, and transformed because the design project by one of the most practical options to reduce indeed the sub-surface water lines are actual- Renna has never been completed, such as global water scarcity (Levidow et al., 2014). ly inexistent in the area located in the lower the large archaeological park; others, on the Following the water-efficient irrigation idea, part of Monterusciello (area 3), designed to other hand, are green areas that have never in this project we proposed to use the sub- the agricultural destination. In the upper been transformed into viable areas but ra- surface water components, that origins from zone (area 15), instead, it is possible to see the ther are enclosed areas where the city does a rainy input of infiltration process into the presence of the original stream and even its not come into contact. soil, as irrigation water in spite of using the pathway, which have no connections with In Monterusciello problematic social con- deep water. Indeed, we have applied the the lower flat area (area n.3), due to the in- ditions are combined with a difficult urban hydro-geomorphological approach allowing terruption for the presence of the roads. The environment, in particular for the character in the objective delimitation of the sources analysis of the H-G map of the same area also of emptiness, anonymity, and decay of the areas, where each runoff component is gene- highlighted the potential of the sub-surface common spaces. The MAC project interve- rated (Cuomo and Guida 2013, 2016 ,Cuomo source areas. The H-G recognition is indeed nes on the neighbourhood with the aim of et al., 2016). For building the H-G map there here used for the potential agro urban set- reducing urban poverty, where urban pover- was the need of two thematic maps (Cuo- ting of the area aimed to reconnect the two ty means both the conditions of lack of work, mo 2012): the geological map interpreted in areas by a system of tanks, in order to storage lack of a local economy and a physical and terms of permeability of the soils of the stu- the subsurface water, and use pipes to oppor- environmental degradation that characteri- dy area; and the morphological map of the tunely realise the water distribution for irri- ses the urban spaces. area considered in nine elementary forms gation uses. The project is based on a transformation pro- to which to associate the storage capability cess that involves the abandoned green are- in the subsoil and in the bedrock. By using The new agro-urban landscape as. Starting from the transformation of green the method presented in Cuomo (2012), the The transformation of the disused areas into areas into agro-urban landscape, a new local two maps are then combined in the GIS en- agriculture land will involve decisions that identity is re-built. Agriculture becomes the vironment in order to obtain the H-G map will define the landscape of the neighbou- engine for the use of local resources and the where it is possible to show the spatial iden- rhood and its relationships with the territo- creation of new entrepreneurship, through tification of the surface, sub-surface and ry; this will include a set of elements such as the process of transformation of agricultural groundwater runoff mechanism, origins and terracing, the division of areas, the directions products and their waste, and the construc- path-ways. A central issue for the H-G map of the rows, the types of crops. All these will tion of a network of economy with Km0 pro- is the realisation of the geomorphological define the organisation and the shape of the ducts. The abandoned green areas - which in map for the study area due to its urbanisa- territory. If traditionally these forms came fact were difficult to manage by the munici- tion which created a deep change in the to- from knowledge and techniques sedimented pality due to the huge size and were impene- pographic and geomorphic setting after the over time, determined by natural conditions, trable by the citizens - are transformed into building of the new district. In order to defi- climatic and socio-economic factors, in the areas in agricultural land - which together ne the original geomorphological setting of current time these are generally the conse- with a production cycle - can build a local Monterusciello, a collection of cartographic quence of the needs of industrialised agri- economy and give citizens the opportunity and topographic maps was organised. The culture and local policies with consequent to enjoy the spaces crossing through pede- historic cartography was employed to recon- detachment of the cultivated areas from the strian and bike paths the new Agro-Urbano struct the original hydrologic behaviour and landscape and its forms during time. landscape. geomorphic setting of the area through ex- On the contrary, the European project MAC pert based judgments. The historic H-G map provides the opportunity to experience an The hydro-geomorphological setting of was then compared to the map initially reali- integrated vision in which, according to the the Monterusciello District sed by using a DEM with a resolution of 5 m, project objectives, agriculture and the tech- Along the lines of the MAC project regarding derived from the historic topographic maps nical needs of cultivation must be integrated a social, economical and environmental im- and then by using a DEM of the area by the with a vision of respect for the environment provement of the Monterusciello district, Ministry of Environment and Territory and and the landscape re-construction that will this paper contains a decisional procedure Sea derived from LiDAR scanning on an ae- be at the same time agricultural and urban. for the best allocation of the irrigation tech- rial platform with 1 m of ground resolution. The challenge is not to recreate a historical niques and their strategic positions in re- From the H-G recognition of the study area, landscape in reference to the specific Italian spect to the hydro-geomorphologic setting the potential source areas of the runoff me- agricultural landscape, as described in the se- of the urban area. From the environmental chanisms is obtained. The analysis of the minal text by Emilio Sereni (Sereni, 1961) be-

318 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figure 1– The Monterusciello borough site plan overlapped with the natural water system. cause this would be anachronistic and above tural reflections on the character of the site, - micro architecture - of reference for the all impossible to obtain due to the strong strongly connected to the agriculture past territory. The bike and pedestrian paths, the urban transformation. However, we want to of the land, and to the opportunity of con- benches, walls and parapets, the terracing work in the direction clarified by contempo- necting the agriculture to the urban spaces hedges and other minor elements will all be rary studies and experimentations, first of all within a new interpretation of the territory. related to the water network. those by Pierre Donadieu in France (Dona- The water system, which is like a network of The work started with the geo-morphologi- dieu, 2006) in which, through the search for veins and arteries, a functional structure that cal studies from where new maps describing new relationships among agricultural spa- allows agricultural development, becomes morphological levels and sub-surface waters ces, cities, and territory, new urban ecology the backbone on which the system of paths were drawn. The maps were later overlapped landscape forms are produced. and urban relations is also based. to the current condition, that is to maps with Within this vision, the design project is cha- With the aim of using the available resources the urban fabrics and roads. Through a detai- racterised by a study of the territory that has so that the project can also become sustaina- led work which followed traces and levels, as its objective the identification of signs and ble, it was decided not to use invasive water also based upon site visits, it has been possi- directions - of the past and of the contempo- collection systems such as deep wells and ble to detect which of the sub-surface water raneity - on which to found and organise the high volume pumps but to control the cul- lines could still be considered for the agricul- new territory. Primary elements are the ones tivation through the existing sub-surface ture network. In fact, as a consequence of the related to the water system. The water is in waters. The presence of ancient cisterns that radical transformation of the territory due fact essential to the transformation of the flank the rural buildings in the area, shows to the district realisation during the ‘80s, the abandoned areas into cultivated land. that this system was traditionally used. sub-surfaces waters were interrupted by the As a project choice, the water system - that The project then studied, starting from the new concrete foundations of the fabric and involves the extraction, distribution and understanding of the water supply, the posi- the infrastructure. The work then involved irrigation of water -becomes a network on tion of the extraction elements, as well as the the understanding of the current lines of sub- which to anchor the other signs that will be distribution system. The new infrastructure surface waters as consequence of deviations left on the territory, that is the public spaces will represent the architecture designing and interruptions of the old land condition. and paths which will cross through the culti- the land. Rather than just a technical infra- In order to develop this study old carto- vated areas. This approach is based upon cul- structure, it will constitute a set of elements graphy became of reference. The current con-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 319 dition was compared to the original situation between urban and agriculture issues, the Downey, D.J., Smith, D.A., (2011), “Metropolitan of land with masserias, wells and cisterns. trace along which to build the new AgroU- reconfiguration and contemporary zones of tran- A new design project map - still a work in rban landscape. sition: conceptualizing border communities in progress - showing water lines, traces to be postsuburban California”, Journal of Urban Affai- followed by the planned urban paths is un- Notes rs, 33 (1) (pp. 21-44). der construction. The map doesn’t aim to * DICIV_Department of Civil Engineering, Uni- Elisei, P. (2017), The MAC Project, UIA, Journal set a defined landscape design for the aban- versity of Salerno, Italy, [email protected] N°1 (p.p. 1-23). doned areas. On the contrary it will define a Iaione, C. (2018), The Co-city Project, UIA Journal series of “rules” to follow for the urban tran- References N°1 (p.p. 1-23). sformation. Various scenarios could occur Allocca ,V., Celico, F., Celico, P., De Vita, P., Fab- Levidow L., D. Zaccaria, Maia R., Vivas E., Todo- within the dynamics and use of soil during brocino, S., Mattia, C., Monacelli, G., Musilli, I., rovic M., and Scardigno A. (2014), “Improving time. The land transformation, though, will Piscopo, V., Scalise, A.R., Summa, G., Tranfaglia, water-efficient irrigation: prospects and difficul- be anchored to the structure of water system G. (2007), “Note illustrative della Carta idrogeolo- ties of innovative practices,” Agricultural Water and urban paths. gica dell’Italia Meridionale -Explanatory notes of Management, 146 (pp. 84–94). the Hydrogeological Map of southern Italy”, Isti- Mayté, B., Elodie, V. (2007), “L’éco-urbanisme face Results and Conclusion tuto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma. aux espaces non bâtis: l’enjeu de la mixité “, Urbia, The study of the natural water system played Barberi, F., Luongo, G. (1986), Carta Geologica e Les cahiers du développement urbain durable, 4 a central role in redesigning the territory of Gravimetrica dei Campi Flegrei, CNR - Progetto (pp. 167–192). disused areas in the Monterusciello district, Finalizzato Geodinamica - Scala 1 : 15.000, Roma. Mougeot Luc, J. A. (2006), “Growing better cities: which is our main task within the European Ciarcia, S, Vitale, S. (2018), “Carta geologice della urban agriculture for sustainable development”, project MAC. In a first phase this constitu- Campania: nota illustrativa”, Consiglio Nazionale IDRC (International Development Research Cen- ted the trace that was followed and that led dei Geologi, stampato da AGICOM, Roma. tre). to the study of the nature of the site prior Como, A., Smeragliuolo Perrotta, L., Vece, C. Nougarèdes, B. (2011), “Quelles solutions spatiales to the urbanisation phase, corresponding to (2018), “Agro-Urban Landscape: the case study pour intégrer l’agriculture dans la ville durable ? the construction of the district in the 1980s. of Monteruscello-Naples”. In Conference pro- Le Subsequently, the convergence lines of the ceedings - 24th ISUF International Conference cas des « hameaux agricoles » dans l’Hérault.”, No- sub-surface waters determined the guideli- - Valencia 2017: “City and territory in the Globa- rois, 221 (pp.53-66). nes on which the new land division system lization Age”, (Editorial Universitat Politècnica de Ramsden, P. (2017), “The S.A.L.U.S ‘W’ SPACE was anchored, with the aim of using the València, València), pp. 1701-1709. Project”, UIA Journal N°1(p. p. 1-19). available water resources for the planned Cuomo, A. (2012), “The contribute of the Hydro- Renna, A. (1984) “Il progetto di Monteruscello”, in agriculture. Geomorphology in the evaluation of the flood Siola, U. (ed.) Progetto Pozzuoli: rapporto di sinte- Some of the sub-surface waters are no longer discharge in the Campania region”, Phd thesis, si sul lavoro svolto al 30 giugno 1985 (La Buona recoverable because of the radical transfor- University of Salerno, Fisciano, Italy. Stampa, Ercolano), pp. 96-101. mation of the territory due to the construc- Cuomo, A., and Guida, D.(2013), “Discharge-elec- Sereni, E. (1961), Storia del paesaggio agrario ita- tion of the district, which follows geometric trical conductivity relationship in the Ciciriello liano, Laterza, Bari. directions distant from the ancient agricul- Torrent, a reference catchment of the Cilento, Thareau, B. (2006), “L'agriculture dans une dyna- tural division of the territory, as well as from Vallo Diano and Alburni European Geopark (Sou- mique urbaine :. Négociations autour the ancient archaeological traces. New geo- thern Italy)”, Rendiconti on line Società Geologica d'usages du territoire “, Géographie, économie, so- metrical systems have therefore been added, Italiana, 28 (pp. 36-40). ciété, Vol. 8 (pp. 351-368), DOI 10.3166/ges.8.351- derived from urban and landscape choices Cuomo, A., and Guida, D. (2016), “Using hydro- 368 that respond on the one hand to contempora- chemograph analyses to reveal runoff generation Van Veenhuizen, R. 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(1999), “I suoli della represented a technical question and an in- provincia di Napoli- carta 1:75000 e legenda”, Ca- strumental need for cultivation, but it has mera di Commercio Industria Artigianato e Agri- assumed a fundamental role in the design coltura GE.PRO.TER-Napoli. project, capable of anchoring it to the terri- Donadieu, P. (2006), Campagne Urbane, Donzelli tory, to the physical and cultural identity of Editore, Roma. the landscape. The water becomes the link

320 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue La rinascita dei centri sulla casa, la 865 del 1971 per l'attivazione …ed una necessaria azione rigeneratrice di iniziative pubbliche di interventi, i fondi Si arriva così, dopo una breve parentesi dei storici: una priorità...non Gescal, per poi passare alla legge Bucalossi programmi complessi di negoziazione, ad solo urbanistica del 1977 la n° 10 e quindi all'approvazione un approccio integrato e sostenibile del ter- Dal riuso edilizio alla della legge sull'equo canone e del piano de- ritorio al fine di rappresentare la necessità di rigenerazione urbana e cennale di finanziamento dell'edilizia sov- garantire la rigenerazione e la compatibilità ambientale: per Cosenza venzionata, agevolata e convenzionata. L’in- degli interventi alle risorse ambientali e pa- una necessaria troduzione del termine centro storico nella esaggistiche. La rigenerazione urbana rap- legislazione urbanistica si ha “ufficialmente” presenta, in primis, l’occasione per risolvere sperimentazione con la Legge 6 agosto 1967 n. 765 detta “Leg- problemi come l’identità di un quartiere e la Domenico Passarelli ge Ponte” che stabilendo le “Modifiche ed mancanza di spazi pubblici. Gli obiettivi del- integrazioni alla legge Urbanistica 17 agosto la rigenerazione sono riconducibili a: la mes- 1942, n. 1150”, usa il termine “complesso sto- sa in sicurezza, manutenzione e rigenerazio- Uno sguardo al passato… rico”, sebbene distante dal concetto di centro ne del patrimonio edilizio pubblico e privato; A partire dalla seconda metà degli anni ot- storico, esprimendo così la determinazione la drastica riduzione del consumo del suolo e tanta si verificano considerevoli mutamenti di salvaguardare e conservare ciò che nella degli sprechi degli edifici, energetici e idrici; nella struttura urbanistica delle principali Legge è definito come «l’agglomerato urba- la rivalutazione degli spazi pubblici, del ver- città d’arte. Basti ricordare le opere di Eugène no» che abbia caratteristiche «storico, arti- de urbano, dei servizi di quartiere, la raziona- Haussman a Parigi, con la realizzazione dei stico o di particolare pregio ambientale» e lizzazione della mobilità urbana e del ciclo grandi boulevards che portarono alla distru- per il quale «sono consentite esclusivamente dei rifiuti. Il contenimento, o meglio l’azze- zione del nucleo medievale e gli interventi a opere di consolidamento o restauro, senza al- ramento del consumo di suolo meriterebbe Vienna ad opera di Ludwing Ditter van For- terazioni di volumi». In effetti la Legge Pon- uno spazio ben più ampio di quanto dedicato ster che portarono alla demolizione degli te pone come obiettivo quello di tutelare da in questo scritto perché rappresenta uno dei antichi bastioni e quindi delle antiche mura trasformazioni o alterazioni tutti i beni quali caratteri d’insostenibilità della città attuale. medievali. Così come successe in Italia, a Fi- elementi distintivi dei centri storici. Basti pensare che il consumo di suolo ridu- renze, con la distruzione dell’immagine di Gli anni '80 e '90 sono stati caratterizzati ce la capacità di assorbimento delle sostanze città medievale operata da Giuseppe Poggi. dall'attuazione degli interventi previsti dalla tossiche ed inquinanti, erode la risorsa finita Le opere di “ristrutturazione”, con la modifi- L. 457 del 1978 mediante gli strumenti attua- suolo, riduce la produzione agricola primaria ca della fisionomia della città storica, conti- tivi, i piani di recupero, rivolti al recupero del con la conseguenza nella regolazione idrica e nua per tutto il XX secolo. patrimonio edilizio ed urbanistico esistente. sulla sicurezza idrogeologica. Il Parlamento Dagli anni '60 in poi si è venuto a modifica- La 457/78 ha rappresentato una tappa fonda- ancora non è riuscito ad approvare la relati- re profondamente l'approccio normativo e mentale per aver costituito una formulazione va legge del “contenimento del consumo di culturale nei confronti della città storica, a organica e precisa del problema del riuso edi- suolo. partire dalla Carta di Gubbio che ha rappre- lizio, evidenziando la necessità di porre il pro- Per quanto attiene alla Regione Calabria la sentato il definitivo abbandono del “dira- blema del riuso in termini “nuovi”. Si è passati disciplina urbanistica è regolamentata per damento edilizio” a favore del risanamento da un approccio storico-tipologico (il caso del il tramite del Quadro Territoriale Regionale conservativo. Antonio Cederna e Mario Ma- centro storico di Bologna è il più evidente) ad Paesaggistico (QTRP) previsto dalla Legge ur- nieri Elia suggeriscono che gli interventi uno di carattere urbanistico-gestionale (veda- banistica regionale n°16 del 2002. sono da estendere a «[…] tutta la città storica si il caso milanese) per giungere poi agli anni La Regione Calabria indica gli strumenti me- […] quale si è venuta lentamente componen- ’90 che vedono l’apertura di una nuova stagio- diante i quali è possibile programmare inter- do nei secoli […]». Con il Convegno di Gub- ne, concentrata al recupero e riuso del patri- venti volti al recupero e alla riqualificazione bio si apre quindi la strada verso una presa di monio edilizio esistente. La Legge 17 febbraio del territorio, introducendo: coscienza di quanto importante sia la tutela 1992, n. 179 disciplinando i PINT (Program- • Programma Integrato di Intervento delle preesistenze storiche e nella fattispecie mi Integrati di Intervento), in effetti “correg- (P.I.N.T.) la salvaguardia dei centri storici italiani. Sarà ge” i piani di recupero rendendoli strumenti • Programma di Recupero Urbano la così detta Commissione Franceschini (isti- senz'altro più dinamici. Un aspetto nuovo dei (P.R.U.) tuita con legge 26/04/1964 n° 310) che nel programmi è sicuramente la «pluralità di fun- • Programmi di Riqualificazione Ur- 1967 con la Dichiarazione XL introduce il zioni» e la possibilità di favorire la contempo- bana (RIURB) concetto di centro storico definendolo come raneità di «diverse tipologie di intervento» e Tuttavia questi programmi sebbene abbiano l’insieme di «[…] quelle strutture insediative garantendo anche il «possibile concorso di come obiettivo interventi sul patrimonio urbane che costituiscono unità culturale più operatori e risorse finanziarie pubblici e edilizio esistente, sono focalizzati all’ammo- […]», ovvero «[…] la parte originale e autentica privati. Questo nuovo orientamento di “fare dernamento delle opere di urbanizzazione di insediamenti […]». urbanistica” risulta più evidente con l’intro- primaria e secondaria e quindi al migliora- Durante gli anni ’70 il dibattito sui centri duzione dei PRU (Piani di Recupero Urbano) mento qualitativo del contesto urbano. Li- storici si intensifica. Si ricordano la legge prescritti dalla Legge 4 dicembre 1993, n. 493. mitatamente alla possibilità da parte dei Co-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 321 muni di dotarsi di Piani indirizzati ai centri senza silenziosa quasi dimenticata sulle pen- Quanto al suo destino esso si presenta al- storici, mediante la legge regionale è inserita dici del Pancrazio e rimasta lì, come lo stem- quanto incerto ma è evidente che la soluzio- la possibilità di redigere un Piano Attuativo ma dell’atrio, a testimoniare che la famiglia ne dovrà avere come finalità quella di restitu- specifico detto “piano del centro storico”. Per ha avuto lontane e nobili origini”. ire alla Cosenza vecchia un ruolo produttivo la formazione di questo, con delibera n. 166 Per il suo recupero la Variante al PRG di Sara e culturale; e perché ciò avvenga è necessario del 6 aprile 2012 è pubblicato, secondo quan- Rossi propose una strategia indiretta attraverso che si esprima la volontà della società civile to riportato all’art. 48, comma 2 della L.U.R. alcune destinazioni d'uso di aree poste ai suoi alla conservazione/trasformazione di ciò che n. 19/2002, il disciplinare per gli interventi di margini, ed una strategia diretta che si basa su è diventato. recupero, conservazione e messa in sicurezza una riproposizione di un piano particolareggia- Da quanto detto finora derivano alcune con- del patrimonio storico costruito. Nel discipli- to. E' utile ricordare che il centro storico deve es- siderazioni secondo le quali: nare, seguendo le indicazioni riportate nella sere recuperato nella sua interezza, intervenen- - è necessario un approccio integrato se si Legge Urbanistica vengono indicate le spe- do anche sui Casali da cui nasce la vera storia vuole puntare ad un bilancio strategico di cificità dei centri storici «[…] quali elementi civile e culturale di questa città. una città in trasformazione; strategici e catalizzatore di sviluppo sosteni- E’ opportuno ricordare che nel centro stori- - la strategia urbanistica deve prevalere, al- bile […]». Inoltre stabilisce «[…] le norme, le co di Cosenza non ci sono solo residenze ma meno inizialmente, sulla strategia urbana; metodologie e le tecniche da utilizzare per sono presenti importanti edifici pubblici: il - l’adozione di un approccio strategico mo- la valorizzazione e conservazione dei centri liceo classico Bernardino Telesio, il Teatro difica l’approccio tradizionale del PRG assu- storici […]». Rendano, il Duomo, la Chiesa di San France- mendo i caratteri del PSC (non più omnicom- Il rilancio dei centri storici si declina in ter- sco di Paola, il Palazzo della Provincia, solo prensivi) che individua le grandi invarianti mini di accessibilità e mobilità urbana, di per citarne alcuni. Esso appare oggi nelle sue infrastrutturali e ambientali, che definisce le adeguatezza e sufficienza delle dotazioni in- strutture principali sostanzialmente conser- regole della trasformazione urbana e dei vari frastrutturali e di servizi, in sintonia con la vato ma è nel suo complesso profondamente tessuti che compongono la città e che rap- valorizzazione ed esaltazione dell’immate- disgregato e dequalificato. Già la variante al presenta il telaio su cui poggiare le politiche riale valore identitario che li contraddistin- PRG di Sara Rossi aveva evidenziato la neces- della competizione urbana. gue. sità di restituire al nucleo antico importanza Intervenire dentro la città storica, e per dirla In questa prospettiva l’istituzione della legge e funzionalità, ponendo le premesse per arre- con Bruno Gabrielli nella “città esistente”, è del 6 ottobre 2017, la n° 158 detta “salva bor- stare l’attuale vistoso processo di degrado ed un’operazione assi complessa poiché con- ghi” destinato al finanziamento di investi- abbandono. Negli obiettivi venivano eviden- tiene la conservazione ma non si esaurisce menti diretti alla tutela dell’ambiente e dei ziati tra gli altri: in essa e si propone modificazioni capaci sia beni culturali, alla mitigazione del rischio - il risanamento dei numerosi edifici di valorizzare le persistenze positive sia di idrogeologico, alla messa in sicurezza delle storici con l’attribuzione di importanti fun- risolvere i problemi posti da persistenze pa- infrastrutture stradali e degli istituti scola- zioni amministrative, culturali, ricreative e tologiche. Rigenerare il centro storico vuol stici nonché alla promozione dello sviluppo sociali; dire riprogettare la città esistente volendone economico e sociale e all’inserimento di nuo- - il miglioramento della qualità resi- soprattutto valorizzare l’identità storica. ve attività produttive sembra muoversi nella denziale con il risanamento delle abitazioni Conservare e valorizzare l’identità storica direzione auspicata. private e la fruizione di residenza collettive urbana è un progetto complesso per le rego- - la bonifica idrogeologica con la si- le di comportamento che tale attività esige: Il centro storico di Cosenza nella con- stemazione della rete idrica e fognaria; in primo luogo la conoscenza dei processi temporaneità - la ristrutturazione viaria e la qualità di stratificazione: storica materiale e storica La necessità di recuperare, o per meglio dire dell’arredo urbano. umana si combinano e assumono significati rigenerare, la parte più antica di Cosenza è più o meno riconoscibili, ma che è necessario un prezzo che deve essere pagato nel rispetto Il centro storico… non più ristretto nei pazientemente ricostruire; in secondo luogo della sua importante storia e del suo futuro suoi limiti la formazione del progetto urbanistico che che sembrerebbe essere compromesso, con- Leonardo Lugli nel presentare il libro di Gio- deve tener conto del fatto che il centro storico siderando i continui crolli ed abbandoni de- vanni Giannattasio, Cosenza al di là dei fiu- è minacciato da una pluralità di fattori di cam- gli ultimi anni. mi, affermava già allora (1986) che “…questo biamento: l’insicurezza degli edifici, la perdita E' proprio dal suo centro storico che Cosenza è il momento chiave di qualsiasi proposta di dei caratteri degli insediamenti, la disgrega- può riconquistare quel ruolo che di merito prassi urbanistica che intenda porsi l’obiet- zione sociale e il continuo spopolamento. gli spetta: città storica per eccellenza. Nella tivo della qualità urbana, obiettivo sistema- Il centro storico rappresenta l’area dove si premessa del libro di Gregorio E. Rubino e ticamente disatteso con lo strumento della concentrano i valori della civitas e dell’urbs: Maria Adele Teti, La città nella storia d’Italia. zonizzazione. Si tratta di concepire il (nuo- la sua protezione e valorizzazione sono ne- Cosenza, così si legge: …“quella che un tempo vo) piano e le scelte relative sulla base di una cessari per garantire l’identità storica di un è stata la gloriosa metropoli di Bruzi, la se- lettura progettuale della città esistente nella insediamento che allo stesso tempo intreccia vera e colta fortezza sveva e vicereale, oggi è sua globalità, centro storico e stratificazioni i propri valori identitari con un territorio più semplicemente la Cosenza vecchia. Una pre- periferiche. ampio.

322 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Una nuova visione strategica per la rige- Centri storici calabresi nonché in materia storico nel rapporto ambientale del piano nerazione del centro storico di Cosenza ambientale”: all’art. 2 comma 5 lett.c 3 della viene richiamato ancora il piano strategico Gli indirizzi metodologici/operativi del richiamata proposta di legge viene contem- che al punto 4.1.7 prevede la riqualificazio- piano strutturale comunale plata la possibilità da parte anche dei privati ne di importanti arterie quali porte urbane, Oggi le scelte di intervento più importanti (oltre che da investitori e organismi pubbli- un nuovo accesso nord all’UNICAL o ancora avvengono sulla spinta dell’emergenza e del ci) di beneficiare di contributi e agevolazioni il completamento del percorso tra il Duomo ritardo che sono condizioni conflittuali con sotto forma di erogazione o di agevolazione di Cosenza e Palazzo Caselli-Vaccaro. Nel rap- qualsiasi azione di pianificazione strategica e fiscale o di accesso a mutui convenzionati porto ambientale della VAS (valutazione am- non a caso si riscontra una crisi del piano. E’ con istituti di credito, volti a ridurre la spesa bientale strategica) ci si auspica un recupero compito della cultura urbanistica farsi carico sostenuta; ed ancora alla lettera “e” il soste- di edifici di archeologia industriale, di incen- di tale crisi. Il piano deve diventare uno stru- gno alla locazione sempre a favore dei privati tivare le operazioni di restauro dei complessi mento adeguato alla gravità e all’urgenza dei che mettono a disposizione l’alloggio al fine edilizi e delle emergenze storiche di rilievo problemi posti dai processi di trasformazio- del rinnovo urbano. Tale sostegno agevolato e di valorizzare il ruolo storico-morfologico ne in atto. Solo attraverso il piano possono può essere erogato anche per abitazioni non funzionale e simbolico che esse assumono essere garantite le interdipendenze ed i pro- localizzate nei centri storici ma nel sistema nelle struttura urbana. cessi di integrazione che sono necessari per insediativo storico. Così per gli interventi Le indicazioni offerte dal piano strutturale la rigenerazione della città esistente. agevolati, che come contemplati nella lettera comunale di Cosenza possono rappresenta- Per il centro storico di Cosenza servono solu- “v” sono posti in essere da pubblici e priva- re una base su cui posizionare indirizzi pia- zioni strategiche ed immediate che possono ti con contributi pubblici in conto interessi nificatori e progettuali più stringenti e più essere rilanciate anche attraverso il redigen- o in conto capitali e con benefici o agevo- rispondenti alle reali necessità. Perseguire la do piano strutturale comunale. Molte volte è lazioni, compresi quelle destinati ad opere rigenerazione sostenibile del centro storico stato sbandierato il problema delle proprietà comprese nei programmi urbani complessi di Cosenza dovrebbe significare promuovere privata, cioè l’incapacità ad intervenire rap- e quelli destinati ad alloggi sociali realizzati una concertazione tra i Soggetti interessati presenta un freno alle politiche di interven- attraverso l’acquisto o il recupero di immo- (istituzionali e non) sui grandi temi come lo to. Effettivamente alcune incerte condizioni bili degradati. Il PSC adottato auspica per il svincolo autostradale a sud, la localizzazione di partenza possono rallentare il processo di centro storco un recupero ricercando i giusti del futuro Ospedale, la metropolitana legge- rigenerazione ma la situazione di disorienta- processi rigenerativi e favorendo percorsi di ra ed altre infrastrutture che assumono un mento venutasi a creare suggerisce che non è valorizzazione delle relazioni tra questo e ruolo determinante per il rilancio della città più rinviabile una definitiva soluzione. i centri minori dei Casali, puntando ad una e di tutta l’area urbana cosentina. L’approccio Nel PSC adottato dal Consiglio comunale forte riqualificazione recuperando ambiti sia pianificatorio più adeguato è quello di “agire nel luglio dello scorso anno si parla di nuo- di nuova residenza che di servizi e potenzian- locale pensando globale”. In tal senso per il ve idee e premialità per incentivare il recu- do il sistema dell’accessibilità. Nella sezione territorio storico della città capoluogo signi- pero degli edifici privati. Al punto 5.2 della ASI 5 “il ruolo della città storica” l’azione del ficherebbe individuare interventi al fine di Relazione/Reu si legge che, in coerenza con PSC prevede la riqualificazione dell’assetto e riposizionare la sua base produttiva, ricer- il Disciplinare finalizzato al recupero i pro- del ruolo territoriale del centro storico che care e consolidare le interconnessioni con prietari e gli operatori aventi disponibilità viene reinterpetrato sotto l’aspetto spaziale i Comuni limitrofi, sia a nord (guardando a di almeno il 75% del valore in base all’im- che temporale. Si propone la definizione di Rende come città unica) che a sud (guardan- ponibile catastale delle unità immobiliari nuovi limiti interni (un perimetro inclusivo do alla nuova città del Manco), risistemare ricomprese in un isolato e che attuano, a anche delle espansioni otto-novocentesche) gli spazi pubblici e il verde pubblico, garanti- mezzo di piano attuativo o programma urba- e limiti esterni (un sistema di ambiti com- re una maggiore fruibilità dei beni culturali nistico, interventi di ristrutturazione edilizia plementari al costruito storico). Questo garantendo una migliore accessibilità, defi- ed urbanistica, beneficiano di incentivo che assetto dovrebbe essere in grado di determi- scalizzare le attività artigianali e commer- consiste di quantità edificatorie premiali da nare nuove relazioni sia con gli ambiti flu- ciali, intervenire sulla sicurezza degli edifici utilizzare negli ambiti di trasformazione (gli viali che con le porte urbane attraverso due a partire dalle condizioni idrogeologiche del ATR). A modesto avviso di chi scrive si do- azioni strategiche: l’una dedicata al sistema territorio, realizzare una nuova illuminazio- vrebbe trovare il modo di mettere nelle giu- collinare (la città storica come vetrina delle ne (portici, scorci, elementi architettonici di ste condizioni (e non solo dopo la redazione produzioni agricole d’eccellenza); e l’altra rilievo, e cosi via) rivestire le pavimentazio- di un piano attuativo) i proprietari al fine di dedicata alla città della piana (la città storica ni, eliminare le barriere architettoniche per poter intervenire efficacemente per il recu- come terminale del sistema CO-RE). Nell’a- migliorare la qualità di vita dei residenti e pero. A tal proposito non mancano alcuni dottato PSC si parla di recuperare e rafforza- delle categorie disagiate, e altro ancora. esempi, come il recupero del centro storico re il ruolo naturale di centralità del Centro Il riconoscimento dei valori del patrimonio di Ortigia a Siracusa ma anche esperienze antico di Cosenza, visto come “Porta della storico deve essere il punto di partenza per legislative promosse di recente come quella cultura”, centro storico di rilevanza per il ter- il progetto della città esistente, un progetto dell’Associazione prima che tutto crolli leg- ritorio della Piana del Crati e dell’area vasta capace di integrare centro storico e periferia, ge “Norme in materia di Valorizzazione del cosentina. In merito alla fruibilità del centro città e territorio attraverso metodologie inte-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 323 grate e sostenibile di rigenerazione urbana Essendo questa tipologia di intervento molto progetto e avrà una struttura autonoma e di ed ambientale. complessa è necessario l'utilizzo di strumen- tipo “aperto”, in modo da essere calibrata in ti adeguati che ne favoriscano l’attuazione e, maniera sempre più precisa col proseguire Verso un progetto integrato di rigene- tra i diversi programmi a disposizione, quelli delle analisi. razione della città storica che meglio rispondono a ciò sembrano es- Ma l’obiettivo principale dell’Osservatorio ri- Le esperienze decennali nell'ambito dell'i- sere i Contratti di Quartiere, come istituiti guarda l’azione di “valutazione civica” rispet- niziativa comunitaria URBAN hanno dimo- dall’art. 4 della legge 8 febbraio 2001 n.21. to alla qualità urbana, alle prestazioni delle strato in tutta Europa che l’approccio ad uno Questi, infatti, aggiungono agli interventi singole strutture e alla qualità dei processi sviluppo urbano integrato, intersettoriale e di riqualificazione urbana il carattere della ponendo al centro di tutte le azioni il punto partecipativo contribuisce efficacemente a partecipazione della comunità locale alla co- di vista del cittadino e i suoi diritti fonda- stabilizzare i quartieri urbani in difficoltà. struzione dei programmi, oltre a promuove- mentali. I criteri essenziali di questo approccio sono re le forme di partnership con i privati. In particolare per qualità urbana si intende espressi nel cosiddetto “Acquis Urban” del In questo contesto si inserisce il progetto in- la capacità degli elementi urbani o della con- quale fanno parte la “Carta di Lipsia sulle tegrato di riqualificazione e rigenerazione figurazione ambientale di soddisfare le esi- città europee sostenibili” del 2007 e la “Di- del centro storico della città di Cosenza, che genze dei cittadini utenti attraverso alcuni chiarazione di Toledo sulla rigenerazione ha portato alla costituzione dell’Osservato- requisiti fondamentali che devono apparte- urbana” del 2010. All’interno di questi do- rio “Cosenza Vecchia” da parte di tre asso- nere al contesto urbano, ai singoli elementi cumenti sono espresse le politiche urbane ciazioni cittadine (Associazione “Giuseppe che lo compongono e alle diverse strategie di integrate che la Comunità Europea vuole Dossetti, per una nuova etica pubblica”, As- intervento pubblico. adottare per garantire lo sviluppo delle città, sociazione Cosenza Storica Attiva Cos.S.A. Questi requisiti sono degli elementi oggetti- comprendendo contemporaneamente lo svi- e Associazione “Civica Amica”) impegnate vi che possono quindi essere individuati at- luppo della dimensione sociale, economica e nella conservazione e riqualificazione dell’e- traverso caratteristiche specifiche e che sono ambientale oltre agli strumenti operativi che norme patrimonio storico e culturale pre- in grado di fornire determinate prestazioni. potrebbero favorire questo processo. I fondi sente nel quartiere storico della città. Tra i requisiti fondamentali espressi all’in- FSE e FESR che provengono dall’attuazione Lo scopo dell’Osservatorio è quello di valu- terno del progetto per la qualità urbana e la del POR Calabria 2014 – 2020 e i fondi FSC tare le politiche comunali e istituzionali sul qualità del processo fanno parte quelli di si- della Delibera CIPE del 28 febbraio 2018, Centro Storico e il loro impatto sugli abitan- curezza, benessere, accessibilità, sostenibili- hanno lo scopo di agevolare proprio l’attua- ti, osservandone le strategie e le modalità di tà, conservazione e lotta allo spopolamento, zione di queste politiche urbane, riducendo intervento per poter offrire suggerimenti e che sono indispensabili per ottenere quelle quindi gli squilibri economici e sociali all’in- contributi concreti e funzionali al loro mi- prestazioni ottimali al soddisfacimento delle terno delle città europee. In particolare la de- glioramento oltre che a ricoprire un ruolo esigenze dei cittadini. libera CIPE del 28 febbraio 2018, pubblicata di garante per l’effettiva realizzazione delle E proprio queste esigenze diventano il fulcro sulla G.U. del 17.9.2018, ha approvato, tra opere, ponendo particolare attenzione sugli dell’Osservatorio, che si propone di indivi- l’altro, il piano operativo “cultura e turismo standard qualitativi delle stesse. duarle ed esplicitarle in modo chiaro e pre- del Ministero dei Beni e della attività cultu- Ciò che emerge positivamente dal proget- ciso, grazie soprattutto al riferimento della rali e del turismo (MIBACT), nel quale è com- to è la volontà di esprimere giudizi fondati Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione preso il finanziamento di 90 M di Euro per sulla base di dati scientifici, raccolti usando Europea. un “progetto integrato di riqualificazione e metodologie valide e rigorose, facendo riferi- La rigenerazione urbana così proposta diven- rigenerazione del quartiere centro storico” di mento in particolare al “Manuale operativo ta l’occasione per migliorare la qualità della Cosenza. di valutazione civica” predisposto dal Dipar- vita dei cittadini del centro storico e il loro Si tratta di “un intervento prioritario di svi- timento della Funzione Pubblica nell’ambito senso di appartenenza ai luoghi, auspicando luppo” in area svantaggiata, finalizzato a re- di una sperimentazione sul tema della quali- un miglioramento dell’intero impianto ur- cuperare la qualità urbana della città storica tà urbana del 2006. Grazie al coinvolgimento bano e riducendo sostanzialmente l’enorme e a mitigarne i gravi problemi di degrado, dei cittadini e delle Associazioni, che già da divario che nel corso degli anni si è creato tra migliorandone l’accessibilità e la fruibilità e tempo lavorano sul territorio, sarà possibile la parte storica e quella di espansione al di là innalzando i livelli di qualità della vita della creare una banca dati informatizzata con la del Crati. popolazione residente. conseguente creazione di un luogo di docu- In particolare l’efficacia dell’approccio in- mentazione permanente che consenta la co- tegrato è garantita dalla presenza di un par- noscenza continua del territorio, passaggio tenariato solido, che segue tutte le fasi di fondamentale per un qualsiasi processo di progetto, dalla partecipazione dei soggetti riqualificazione e rigenerazione urbana. L’e- interessati al programma, che normalmente laborazione, la ratifica e la pubblicazione dei non hanno modo di intervenire alle decisio- dati raccolti e relativi ai diversi aspetti della ni che li riguardano, e dal coinvolgimento di vita sociale del Centro Storico di Cosenza di- risorse private congiunte a quelle pubbliche. venta quindi un passaggio fondamentale del

324 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Proposta metodologica molto bassa rispetto allo strato inferiore, tale urbani post-moderni accomunati da alcuni da limitare o impedire l’infiltrazione, ovve- tratti ricorrenti quali la dispersione insedia- per la quantificazione ro quel fenomeno fisico per il quale l’acqua tiva, la rigida separazione tra attività residen- della ‘polverizzazione presente sulla superficie del terreno penetra ziali e produttive, uniformità delle tipologie insediativa’ a scala al suo interno. Sebbene il soil sealing possa abitative, maglie stradali contraddistinte da comunale manifestarsi anche sotto forma soil crusting grandi isolati e bassa accessibilità, mancanza Carlo Gerundo * per effetto di attività rurali come, ad esem- di centralità socio-economiche ben definite e pio, l’utilizzo di macchinari o veicoli agricoli di alternative al trasporto privato su gomma (Morin, 1993), esso è generalmente associato (Erwing et al., 2002). Lo sprawl e le sue mol- alla costante copertura di un’area di terreno teplici configurazioni spaziali, tuttavia, mu- Introduzione con materiali impermeabili artificiali, come tano al variare delle premesse economiche, La “resilienza” è definita come la capacità di asfalto e cemento. sociali e culturali che si ritrovano nei conte- un sistema, di una comunità o di una socie- Il soil sealing antropogenico, generalmente sti territoriali in cui si manifestano. Con rife- tà di resistere, adattarsi, trasformarsi e rista- estensivo e permanente, è una tipica con- rimento al caso italiano, ad esempio, la città bilirsi, in maniera tempestiva ed efficiente, seguenza dei processi di urbanizzazione e diffusa della bassa padana, costituita da un dagli effetti derivanti da un evento critico infrastrutturazione e rappresenta una delle sistema di servizi e di piccole medie imprese (UNISDR, 2017). Tradizionalmente, gli studi principali cause dell’impoverimento della radicate nel territorio, presenta caratteri to- sulla resilienza urbana si concentrano sulla componente suolo, dal momento che, inte- talmente dissimili rispetto a quella che inva- risposta dei territori e delle comunità ivi in- ressando spesso il territorio agricolo fertile, de molte aree del Meridione, risultato delle sediate ad eventi calamitosi, quali terremoti, minaccia la biodiversità, incrementa il rischio maglie larghe dei piani regolatori generali di alluvioni e altri disastri ambientali, la cui ele- idrogeologico e la carenza idrica e contribu- prima generazione (eccessivo ricorso all’in- vata intensità si manifesta sia in un lasso di isce al global warming (Commissione Eu- tervento urbanistico diretto) nonché del mai tempo limitato con effetti sia nell’immedia- ropea, 2012). Esso tuttavia rappresenta solo spento fenomeno dell’abusivismo edilizio, to (perdite di vite umane, crolli, interruzione l’ultimo step del processo di alterazione delle per tre volte in vent’anni ‘legittimato’ dalle delle vie di comunicazione etc.), sia nel me- condizioni naturali e semi-naturali del territo- normative condonistiche succedutesi. dio-lungo periodo, cui si cerca di dar risposta rio e la sua conversione a usi urbani anche co- Alcuni recenti studi hanno investigato la attivando processi di ricostruzione. Molto nosciuto come consumo di suolo o land take struttura morfologico-spaziale del consumo meno investigata, invece, è la resilienza di (Agenzia europea dell’ambiente, 2006). di suolo in Italia identificando un pattern un territorio affetto da fenomeni lenti e per- Il land take, dunque, è un fenomeno di pro- della dispersione insediativa ricorrente in vasivi, le cui conseguenze non contemplano porzioni più rilevanti rispetto al soil sealing, molte aree del Paese, definito sprinkling, e solo danni ambientali affatto trascurabili, in quanto un suolo, una volta convertito ad sostanzialmente differente da quelli che ca- ma anche disagi rilevanti sui sistemi urbani usi urbani, benché non impermeabilizzato, ratterizzano lo sprawl, inteso come espansio- e un incremento della vulnerabilità sociale. perde inevitabilmente la sua condizione di ne additiva a bassa densità dei centri urbani Tra di essi si annovera lo sregolato consumo naturalità e la possibilità di interagire con le esistenti (Romano et al., 2017). Lo sprinkling di suolo, nelle sue molteplici manifestazioni altre componenti ambientali e, di conseguen- descrive il fenomeno della ‘polverizzazione oggetto, a far data dagli anni 2000, di ampia e za, la capacità di svolgere una ampia gamma insediativa’ che si verifica quando le aree diversificata letteratura. Una delle linee di ri- di funzioni ambientali (Agenzia europea rurali sono contraddistinte dalla presenza di cerca sul tema del consumo di suolo riguarda dell’ambiente, 2001). Stime recenti hanno nugoli e micro-agglomerazioni di lotti total- la definizione di metodologie per la descri- quantificato come in Europa, negli ultimi mente e/o parzialmente impermeabilizzati zione e la quantificazione della diffusione in- decenni, ogni anno, circa 1000 km2 di terri- per usi urbani. sediativa. Esse risultano essere strettamente torio rurale e naturale siano stati sacrificati dipendenti dalla scala delle indagini e dalle per lo sviluppo delle funzioni urbane (inse- Materiali e metodi basi di dati a disposizione. diamenti residenziali, produttivi, infrastrut- La principale metrica per la caratterizzazio- Il presente lavoro illustra una ipotesi meto- ture), sebbene a tale tasso di consumo di suo- ne della polverizzazione insediativa è l’indi- dologica per la quantificazione della disper- lo (78%) non sia corrisposto un altrettanto ce SPX che consente di quantificare il feno- sione insediativa a scala urbana che consente alto tasso di crescita della popolazione (33%) meno attraverso una valutazione puramente di determinare la misura del fenomeno e di (Agenzia europea dell’ambiente, 2016). Ciò è geometrica delle superfici urbanizzate inter- identificare gli ambiti in cui è prioritario in- indicativo di come non sia solamente il mero sperse nel territorio rurale, ed è definito dalla tervenire con processi di rigenerazione capil- incremento demografico a determinare un seguente formulazione: lare per contrastare lo stesso. maggiore consumo di suolo ma anche i ca- ratteri della diffusione insediativa. Definizioni L’espansione market-driven dei grandi centri Con il termine impermeabilizzazione del urbani verso le aree agricole circostanti con suolo, o soil sealing, si indica la realizzazione pattern insediativi a bassa densità, meglio di uno strato superficiale con una porosità nota come sprawl, ha determinato paesaggi

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 325 dove xi e yi sono le coordinate dei centroidi trezzature sportive, viabilità); nella CUSU ziare come l’intensità del consumo di suolo, delle singole patch di urbanizzato polveriz- sono state unificate le superfici dei lotti ad calcolata come rapporto tra le aree interes- zato; x* e y* sono le coordinate del centroide uso residenziale e produttivo, e adibiti ad sate da suoli trasformati e l’estensione del dell’area urbanizzata principale; R rappre- attrezzature e servizi pubblici o di uso pub- territorio comunale, vari in maniera non senta il raggio dell’area circolare di dimen- blico; la CNCS, resa disponibile dall’Ispra trascurabile al mutare del tipo di dato scel- sioni analoghe a quelle della somma delle in formato raster con una risoluzione di 10 to. Se la differenza tra DBT (28,68%) e CUSU aree urbanizzate presenti. metri, è stata convertita in formato vettoria- (30,32%) è contenuta nell’ordine di due pun- Tale indice, teoricamente definito tra 0 e +∞, le. Per tutte e tre le basi di dati, alle superfici ti percentuali, la CNCS (44,38%), restituisce è stato testato finora su scala regionale, sud- trasformate è stato sottratto l’ingombro della un consumo di suolo che è circa il 50% in più dividendo l’area di indagine con una griglia viabilità principale, così da evitare che aree delle due basi di dati in precedenza citate. a maglia quadrata di 1 km di lato (Romano anche distanti tra loro ricadessero all’interno Sia nel caso di SPX sia in quello di W_SPX et al., 2017) o con riferimento all’estensione del medesimo poligono. (entrambi divisi per 100), la polverizzazione delle singole municipalità (Sanganeiti et al., In seguito, si è identificata, per ognuna delle insediativa risulta maggiore se valutata con 2018). tre basi di dati, l’estensione dell’area urbaniz- i dati DBT, mentre assume valore più basso Le questioni dirimenti nel calcolo dell’indi- zata principale aggregando tutti i poligoni nel caso della CNCS, utilizzando la quale lo ce SPX sono la definizione del sistema aree posti tra loro a una distanza inferiore a una sprinkling è nell’ordine del 50% meno inten- urbanizzate e l’individuazione, all’interno soglia prestabilita. Nel caso studio in esame, so rispetto alla CUSU e fino all’80% inferiore di quest’ultimo, dell’area urbanizzata prin- la soglia è stata impostata pari a 10 metri in rispetto al DBT. cipale. Esse sono strettamente connesse alla quanto distanze maggiori avrebbero deter- Inoltre, si è notata una chiara proporzionali- natura delle basi di dati impiegate per la de- minato un’area urbanizzata principale di tà inversa tra l’entità del consumo di suolo e scrizione dell’uso del suolo, le quali, ad una estensione tale da fagocitare anche i micro- i valori della polverizzazione insediativa, dal scala di dettaglio quale quella comunale, insediamenti dispersi, rendendo non signi- momento che le basi di dati che restituivano possono determinare variazioni significative ficativo il calcolo dell’indice SPX. Dunque, minore consumo di suolo su scala comunale dell’indice SPX. si è determinata la posizione del centroide presentavano valori maggiori degli indici di Nel presente contributo si è testato il calcolo dell’insieme di poligoni ricadenti all’interno sprinkling (Figura 1). dell’indice SPX a scala municipale, applicato dell’area urbanizzata principale. Infine, si è ravvisato come al diminuire del al caso studio del Comune di Sant’Antonio Per le tre basi di dati si è perfezionato il cal- valore percentuale di suolo consumato su Abate, appartenente alla Città Metropolita- colo dell’indice di sprinkling sia secondo la scala comunale, aumentasse la variazione na di Napoli, verificandone la variazione di formulazione classica (SPX) sia pesando la percentuale tra SPX e W_SPX. In altre parole, intensità al variare di basi di dati differenti. distanza di ogni poligono dall’area urbaniz- utilizzando il DBT si analizzano dei poligoni In dettaglio, sono state utilizzate tre basi di zata principale (distanza in linea d’aria tra i dai bordi molto più frammentati (+62%) ri- dati: (a) il database topografico della Regione centroidi) attraverso un coefficiente ki: spetto alla CUSU e alla CNCS (+30% circa), Campania (DBT), edizione 2011; (b) la carta dal momento che in tali basi di dati si consi- dell’uso del suolo urbano (CUSU) creata per derano anche quelle superfici non imperme- la redazione dello strumento urbanistico abilizzate che rientrano nei lotti urbanizzati, comunale; (c) la carta nazionale del consu- per cui le geometrie prese in esame risultano mo di suolo (CNCS) divulgata dall’Istituto essere più regolari (Figura 2). Superiore per la Protezione e la Ricerca Am- Il presente contributo ha inteso illustrare bientale (Ispra), edizione 2012. Sebbene tali Tale coefficiente risulta calcolato come l’in- come la metodologia di analisi per la valu- basi di dati non descrivano la copertura del verso del rapporto tra il coefficiente Area/ tazione della polverizzazione insediativa ri- suolo allo stesso istante temporale sono state Perimetro dell’i-esimo poligono e lo stesso sulti influenzata in maniera rilevante dalla ritenute comparabili in quanto il Comune di coefficiente calcolato per un cerchio avente natura dei dati impiegati per il calcolo degli Sant’Antonio Abate è privo di strumento ur- la medesima area del poligono stesso. Il co- indici di sprinkling, i quali arrivano ad assu- banistico adeguato al Piano urbanistico terri- efficiente ki è tanto maggiore quanto meno mere valori di quasi un ordine di grandezza toriale della Costiera Sorrentino-Amalfitana compatto è il poligono analizzato ed è stato differente tra due basi di dati utilizzate. Dai introdotto dalla Legge regionale 35/1987, per scelto per ottenere un indice di sprinkling risultati emerge, comunque, come la signifi- cui, dall’entrata in vigore di tale normativa, è che tenesse in conto eventuali configurazio- catività di tali indici diminuisca all’aumenta- vietato il rilascio di titoli abilitativi per nuo- ni frammentate della polverizzazione inse- re della percentuale di suolo consumato. I fu- ve costruzioni. diativa (W_SPX). turi sviluppi di ricerca in materia dovranno I dati sono stati trattati in ambiente Gis pro- approfondire le modalità tecnico-operative cedendo, innanzitutto, alla individuazione Risultati e valutazioni conclusive di individuazione dell’area urbanizzata prin- delle superfici ad uso urbano. Nel caso del Premettendo che il caso studio selezionato cipale ed esaminare i casi in cui tali modalità DBT sono state estratti i poligoni riconduci- riguarda un territorio ad alto consumo di siano da applicarsi a contesti contraddistinti bili alle superfici artificiali (ingombri degli suolo, l’impiego di tre differenti basi di dati da multipolarità insediativa. edifici e loro pertinenze, verde urbano, at- ha consentito, ad ogni buon conto, di eviden-

326 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Note * Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Am- bientale, Università di Napoli Federico II, carlo. [email protected]

Bibliografia Agenzia europea dell’ambiente (2001), Procee- dings of the Technical Workshop on Indicators for Soil Sealing, København Agenzia europea dell’ambiente (2006), La sovrac- crescita urbana - La sfida ambientale ignorata dell’Europa, Report N. 10/2006, Ufficio delle pub- blicazioni dell’Unione europea, Lussemburgo Commissione Europea (2012), Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo, Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, Lussemburgo Agenzia europea dell’ambiente (2006), The direct and indirect impacts of EU policies on land, Re- Figura 1– Entità degli indici SPX e W_SPX a seconda del tipo di base di dati utilizzata per calcolarli. port N. 8/2016, Ufficio delle pubblicazioni dell’U- nione europea, Lussemburgo Ewing, R., Pendall R., Chen, D. (2002), Measuring Sprawl and its Impact, Volume 1 (Technical Re- port), Smart Growth America, Washington D.C. Morin, J. (1993), “Soil crusting and sealing”, in Soil tillage in Africa: needs and challenges, FAO Soils Bulletin, 69 Romano, B., Zullo, F., Fiorini, L., Ciabò, S., Marucci, A (2017), “Sprinkling: An Approach to Describe Urbanization Dynamics in Italy”, in Sustainabili- ty, 9 (pag. 97-114) Saganeiti, L., Favale, A., Pilogallo, A., Scorza, F., Figura 2– Abstract grafico del calcolo degli indici SPX e W_SPX. Murgante, B. (2018), “Assessing Urban Fragmenta- tion at Regional Scale Using Sprinkling Indexes”, in Sustainability, 10 (pag. 3274-3297) United Nations Office for Disaster Risk Reduction (2017), Annual Report 2017, Ginevra

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 327 Come ricomporre la sono state introdotte delle innovazioni po- vo, ma poiché le informazioni sono incom- sitive (la definizione chiara degli obiettivi; plete, richiede, invece, che le conoscenze relazione tra la comunità la costruzione di un unico insieme di nor- locali siano "suscitate e aggregate" e quindi locale e le risorse nelle me valido per i cinque fondi; l’introduzio- combinate con la conoscenza globale (le rou- aree interne? ne dell’approccio plurifondo per favorire la tine e il know-how ingegneristico incorpora- Francesco Abbamonte * realizzazione di politiche più integrate ed to nella fornitura di qualsiasi bene pubblico intersettoriali; l’introduzione di prerequisiti o servizio). La politica place based si attua specifici da soddisfare prima della canalizza- attraverso il modello di governance multi- La Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) è zione dei fondi) per meglio orientare l’azione livello che favorisce la costruzione di politi- stata definita all’interno del Piano Nazionale pubblica nell’utilizzo dei Fondi europei, con che di sviluppo contestualizzate ai “luoghi”, di Riforma (PNR) al fine di contrastare la ca- l’obiettivo di rafforzare l’efficacia dell’impie- combinando due approcci “condizionalità” duta demografica e rilanciare lo sviluppo e i go delle risorse pubbliche comunitarie per e “sussidiarietà”. In sintesi, il processo di go- servizi nelle are marginali del paese. finalità di “sviluppo” e “coesione”. vernance multilivello prevede che il livello L’Agenzia per la coesione territoriale ha con- Con l’entrata in vigore della nuova program- di governo responsabile dell'azione esogena dotto un’analisi restituendo l’immagine di mazione non si sono fatti attendere, com- stabilisca priorità e criteri per gli interventi un territorio nazionale caratterizzato da una menti positivi e negativi, soprattutto in me- (condizionalità), mentre allo stesso tempo rete di comuni o aggregazioni di comuni (c.d. rito all’efficacia delle politiche di coesione, consente e promuove la partecipazione degli centri di offerta di servizi) attorno ai quali in particolare riguardo alla capacità di saper attori pubblici e privati al livello più basso di gravitano aree caratterizzate da diversi livelli utilizzare i fondi per governo, affinché avanzino proposte e attivi- di perifericità spaziale, le c.d. “aree interne”1, “…realizzare opere realmente strategiche e di na- tà in base alle loro conoscenze e preferenze che pur essendo un territorio profondamente tura strutturale, foriere di effettivi benefici3 per i (sussidiarietà). diversificato, esito delle dinamiche dei vari e territori in cui sono inserite”. (Sbrescia, 2015) Nella politica di coesione riformata in vista differenziati sistemi naturali e dei peculiari e “Le valutazioni critiche trovano, di regola, una ul- della programmazione 2014-2020 su queste secolari processi di antropizzazione, presen- teriore convergenza in un concetto oramai senten- linee di metodo, il compromesso tra “condi- tano alcuni tratti comuni come la significa- ziato: per il Mezzogiorno la programmazione eu- zionalità” e “sussidiarietà” è insoddisfacente. tiva distanza (remoteness) dai principali cen- ropea rappresenta ogni volta l’ennesima occasione tri di offerta di servizi essenziali (istruzione, perduta. Ed effettivamente, esaminando i risultati Come viene attuata la SNAI salute e mobilità) e la presenza di importanti delle passate programmazioni, si rileva che i risul- Dal settembre 2012 è stata avviata, dall’allo- risorse ambientali (idriche, sistemi agricoli, tati raggiunti sono stati insoddisfacenti. Ciò da due ra Ministro per la Coesione, la costruzione di foreste, paesaggi naturali e umani) e cultu- punti di vista. Il primo: si poteva e doveva attingere una Strategia nazionale per lo sviluppo del- rali (beni archeologici, insediamenti storici, maggiormente alle risorse europee. Il secondo: ciò le “Aree interne”. Il Comitato Tecnico Aree abbazie, piccoli musei, centri di mestiere) che si è speso non ha prodotto ricadute significative Interne insieme con i rappresentanti delle (SNAI,2014). sul territorio.” (Sbrescia, 2015) diverse Regioni ha redatto il documento Le Aree interne rappresentano uno degli Già nel lavoro indipendente dell’ex mini- relativo alla Strategia Nazionale delle Aree strumenti chiave nell’ambito della politica stro Barca4, modernizzazione delle politi- interne, documento confluito nell’Accordo regionale di coesione per il ciclo 2014-2020, che comunitarie ed attenzione al territorio, di Partenariato . Le Aree Interne e le aree ur- di conseguenza la SNAI è l’unico approccio era stato annunciato e auspicato il cambio bane costituiscono le due principali sfide ter- realmente territoriale definito nei program- di paradigma, proponendo espressamente ritoriali, della politica regionale 2014-2020, mi comunitari (Aniello,2015) che ha un l’allontanamento dalle politiche di sviluppo dove la programmazione integrata dovrebbe duplice obbiettivo: adeguare la qualità dei suggerite dalla Banca Mondiale e riconosciu- trovare attuazione. servizi essenziali di salute, istruzione e mo- te globalmente, delle quali si fa un’approfon- Tra le novità della Programmazione 2014- bilità e promuovere progetti di valorizzazio- dita analisi critica. 2020 ci sta anche l’Accordo di Partenariato ne delle risorse locali, al fine di contrastare Le politiche cieche rispetto ai luoghi sono per l’utilizzo dei Fondi strutturali di Investi- lo spopolamento demografico che interessa state superate dalla politica place based (Bar- mento Europei. Si tratta di un documento queste aree. ca,2009), che mira all’implementazione di predisposto da uno Stato membro in colla- strategie di sviluppo rispondenti ad obiet- borazione con le istituzioni centrali e locali La SNAI nel quadro europeo tivi e bisogni locali, individuati, discussi ed e i partner economici e sociali, che definisce La strategia per le Aree interne nasce per implementati in cooperazione con gli attori strategie, metodi e priorità di spesa. E’ appro- contribuire allo sviluppo nazionale e parte- del luogo. Le istituzioni economiche devo- vato dalla Commissione europea in seguito cipare all’obiettivo di coesione territoriale no essere progettate e modellate, sulla base del negoziato con lo Stato membro. L’Accor- dell’Unione Europea (UE 2020)2. Di fatto il di principi generali, per adattarsi al contesto do di Partenariato tra l’Ue e l’Italia è stato nuovo ciclo di programmazione europea locale e incarnare le conoscenze locali, le co- adottato il 29 ottobre 2014. 2014-2020 scaturisce da un rinnovato e com- noscenze dei “luoghi”. Lo sforzo dell’Accordo di Partenariato (AdP), plessivo ridisegno del sistema delle politiche La politica place based parte dal presupposto come introdotto dal Regolamento (UE) n. di coesione. Con riferimento al nuovo ciclo, che lo Stato esogeno non è onnicomprensi- 1303/2013 RDC5, è stato quello di specificare

328 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue modalità operative di governance, facendo la valorizzazione delle tipicità locali, la tute- e associativo che questi territori marginali in riferimento a due nuovi strumenti di integra- la e la valorizzazione della biodiversità, ecc. maniera differente stanno vivendo deve rap- zione che possono essere utilizzati per attua- “Il metodo, ideato con l’obiettivo di contribuire a presentare l’occasione per costruire le basi re strategie territoriali sul campo, mettendo generare in ogni territorio la capacità di promuo- per una nuova idea di progresso. in relazione gli obiettivi tematici individuati vere e realizzare in maniera autonoma e autopro- L’intera penisola è ricca di numerose piat- negli Accordi di Partenariato (AdP), nei Pro- pulsiva il proprio sviluppo, viene concettualmente taforme di servizi collaborative e reti infor- grammi Operativi e in ambito territoriale: lo e operativamente sviluppato attorno a due fattori mali, cresciute fortemente negli ultimi anni, Sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD dei sistemi locali: il sistema delle risorse endogene al fine di promuovere e ricercare nuovi mo- Community Led Local Development) di cui (economiche, ambientali e sociali) e il sistema re- delli di consumo e di produzione. Le diverse agli artt. 32-35 del RDC; e gli Investimenti lazionale locale” (Di Napoli, 2015). È evidente forme di “reti alternative civiche” (Renting, territoriali integrati (ITI Integrated Territo- come il Leader sia uno strumento complica- Schermer & Rossi, 2012) – Community sup- rial Investment) di cui all’art. 36 del RDC. to e di difficile gestione e, allo stesso tempo, ported agriculture, Farmers’ markets, Grup- L’Accordo di Partenariato (AdP) ne specifica l’unico vero metodo dell’Unione Europea pi di acquisto solidale, orti condivisi, coo- le caratteristiche peculiari, evidenziando le capace di favorire processi di crescita econo- perative di produttori, reti di “imprese-non differenze e quindi i relativi rischi e vantag- mico-sociali sostenibili delle comunità loca- imprese”7 promuovono pratiche agricole gi, nella scelta fra l’uno e l’altro strumento. li. Oggi, attraverso il Regolamento 1303, con a ridotto impatto ambientale, associando In particolare questi strumenti, si differen- la denominazione CLLD, Community Led a funzioni produttive a quelle ambientali, ziano tra loro per (Calbucci,2017): Local Development, il metodo sperimentato sociali e di welfare, al fine di rispondere a • il diverso ruolo attribuito ai soggetti attraverso Leader viene esteso a tutti i Fondi domande di responsabilità etica e ambien- locali privati nella definizione e gestione del- comunitari. Dato l’obiettivo generale della tale del cittadino-consumatore (Marotta & le strategie di intervento; SNAI, di contribuire a migliorare il coordi- Nazzaro, 2012). Da Pruno in Cilento è partita • una diversa ammissibilità delle ti- namento dei fondi comunitari e favorire un la costruzione della rete dei “cumpari”. Dal pologie progettuali concepibili che, con gli riequilibrio in termini di sviluppo e servizi sito di una delle cooperative aderenti alla ITI, prevede la possibilità di realizzare anche essenziali nella aree interne, perché nella rete si legge: “La Cumparete è una struttura opere e lavori di tipo infrastrutturale; fase di elaborazione dell’Accordo di Partena- territoriale informale di relazioni socio-cul- • la necessità di predisporre Piani di riato, vista la propensione del Leader/CLLD a turali incentrata su rapporti di condivisione azione locale. favorire azioni capaci di rafforzare il sistema e collaborazione interpersonale. I soggetti In sintesi l’ITI risulta essere un processo top- di relazione fra gli attori locali e avere una aderenti alla cumparete si connettono tra di down, che prevede solo "ascolto" nei contesti maggiore capacità di produrre piani inte- loro nell’ottica della reciprocità perseguendo dove le competenze istituzionali, al fine di grati e multisettoriali, è stato scelto di im- obiettivi comuni nell’ambito di una totalità assicurare sostenibilità e lunga durata delle plementare l’ITI come strumento attuativo di esperienze”(www.terradiresilienza.it). La operazione, non possano essere delegate a della Strategia? cumparete connette, ormai da alcuni anni, soggetti diversi dagli enti di governo locale; attività, enti, associazioni e gruppi informali mentre il CLDD è un processo bottom-up, in La SNAI in Campania: nuove prospetti- di persone che con nuove forme attivismo e cui è previsto il "coinvolgimento" delle co- ve di sviluppo di rinnovato protagonismo popolare stanno munità locali attraverso una condivisione A livello regionale, con Delibera della Giunta fornendo riscontri importanti sulla concreta degli interventi da parte degli attori locali Regionale n. 600 del 01/12/2014 è stata appro- possibilità di sedimentare le esperienze per sulla base della costruzione di un Gruppo di vata la perimetrazione delle 4 aree interne farle diventare motore di progresso. Anche Azione Locale (GAL)6 (Pappalardo, Pecorino (Cilento Interno, Vallo di Diano, Alta Irpinia il Cilento, quindi, è percorso da numerose & Sisto, 2014). e Titerno Tammaro) individuando l’Alta Ir- scintille di innovazione spinte dal ritorno All’interno dell’Accordo di Partenariato pinia come area pilota ed è stato approvato alla terra (Ploeg van der, 2009; Mezzi & Pe- (AdP) si legge che “…l’ITI risulta particolar- il quadro logico dell’ITI aree interne, come lizzaro, 2016). La cumparete è l’esempio che mente indicato, benché non esclusivamente, modello di governance per l’attuazione della dimostra come sia necessario fare emergere quale modalità per la programmazione inte- Strategia Nazionale Aree Interne. i fabbisogni soggettivi e oggettivi, attraverso grata collegata con l’applicazione della Stra- Il processo di attuazione della SNAI in Regio- l’ingresso nelle arene di policy locali, di sog- tegia nazionale in favore delle Aree Interne.” ne Campania, in particolare nell'ambito Ci- getti che non trovano spazio dentro i mecca- Come è noto dalla fin dalla prima fase di pro- lento Interno, mostra chiaramente le difficol- nismi decisionali più sedimentati. grammazione (1989-93) l’approccio Leader, tà di applicazione del modello ITI in un’area L’agricoltura sociale, in una fase di crisi delle oggi CLLD, con il suo approccio sistemico in cui è forte la discrasia tra le istituzioni e le risorse finanziarie, offre un esempio alterna- allo sviluppo del territorio rurale, ha lavora- energie territoriali. Il partenariato istituzio- tivo e apre la strada verso modelli produt- to su tematiche di natura orizzontale quale nale locale campano delle aree interne non tivi responsabili, basati su nuove forme di il miglioramento della qualità della vita, la gode di una capacità strategica e di una visio- collaborazione, sussidiarietà orizzontale tra valorizzazione del territorio rurale con par- ne territoriale d’insieme, e soprattutto spesso l’azione del pubblico e del privato e la co-pro- ticolare attenzione agli aspetti culturali, l’i- non rappresenta politicamente tutte le voci e duzione di valori economici e valori sociali dentità locale e il recupero delle tradizioni, le energie del territorio. Il fermento culturale (Di Iacovo, Fonte & Galasso, 2014). Un ruolo

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 329 chiave è rappresentato, sicuramente, dallo ni uno-uno, il forte senso di appartenenza, la produzione di rifiuti, la salvaguardia dell’a- sviluppo tecnologico in quanto ha facilitato memoria collettiva, la possibilità d’interagire ria e dell’acqua, il mondo rurale con quello le connessioni e favorito la nascita di nuove facilmente con gli enti locali più prossimi, la urbano (Pothukuchi & Kaufman, 1999). relazioni consentendo alle persone di colla- piccola scala, le tradizioni locali consolidate, In quest’ottica il sistema alimentare diventa borare e rispondere in modo innovativo ai bi- favoriscono più facilmente nelle “aree inter- un fattore centrale per rilanciare quei “turi- sogni non riconosciuti dal mercato tradizio- ne” un processo di ri-organizzazione stessa smi” che, purtroppo, nelle aree interne sten- nale, sviluppando nuovi prodotti o servizi e, del territorio dal punto di vista economico, tano a decollare. La messa in rete delle produ- al tempo stesso, nuovi valori (Panaro,2015). sociale e di governance, basato sulla tutela zioni locali di qualità potrebbe attivare delle Un’idea di economia circolare e civica, un e valorizzazione del cibo, dei paesaggi, della relazioni con i grandi centri di acquisto della modello rigenerativo delle risorse ispirato ai biodiversità, del benessere delle persone in ristorazione collettiva (ad es.: mense, ospe- sistemi economici circolari e di gestione col- senso lato, sul riuso sostenibile delle risorse dali, case di riposo e carceri, ma anche sagre lettiva (Commissione Europea, 2002, 2014). locali (Fusco Girard, 2013). estive e ristoranti) che, se adeguatamente In Italia nonostante l'interesse politico, della Perché si generino queste economie, c’è bi- organizzati12, potrebbero stimolare una do- società civile e accademico per le politiche sogno che si riconoscano e si ricuperino due manda alimentare che nelle aree interne si alimentari locali stia rapidamente aumen- rapporti, superando l’egemonia culturale ur- traduce in sviluppo e qualità del paesaggio. tando8, sono pochi ancora gli esempi legati a bana: “Il cibo è trasversale, il cibo collega e fa risalire chi questi temi relativamente alla pianificazione • da un lato l’interdipendenza tra se ne occupa con onestà intellettuale (e non solo) urbana e regionale all’interno delle istituzio- città e aree interne: il rapporto va ripensato lungo una faticosa china disseminata di connes- ni locali e centrali, in particolare nella piani- e considerato in una prospettiva multifun- sioni, alla continua ricerca di un superiore livello ficazione in generale9. zionale (Oecd, 2001), attraverso la relazione di coerenza” (Petrini, 2005). Pollica, in Cilento, ha attivato, gìà da alcuni esistente tra la produzione di beni di mercato anni, un processo di confronto e di interna- e quelli non di mercato che l’agricoltura in- Note zionalizzazione entrando a far parte del net- trinsecamente genera (Rete Rurale Naziona- * Dipartimento di Architettura, Università di Na- work delle Città slow (Fusco Girard, 2013). le, 2016). L’Agenda urbana nazionale con il poli Federico II, [email protected] Un lungo percorso di valorizzazione e pro- riconoscimento e l’individuazione di diverse 1. Strategia nazionale per le Aree Interne: defini- mozione della “Dieta Mediterranea” che non tipologie di città, tiene poco conto dei legami zione, obiettivi, strumenti e governance, 2014 rappresenta solo un modello nutrizionale, esistenti sia tra i diversi centri urbani, sia tra i 2. La strategia Europa 2020 (UE 2020) è il program- ma un modello di uso del territorio basato centri urbani ed il territorio (Cicciotti,2018); ma dell’UE per la crescita e l’occupazione per il sul rispetto e sulla valorizzazione delle sue • dall’altro il sapere tecnico e il sapere decennio in corso. Mette l'accento su una crescita produzioni fondato su uno sviluppo di inno- locale, attraverso il riconoscimento del va- intelligente, sostenibile e inclusiva come mezzo vazioni di processo e di prodotto che posso- lore di un saper fare e di una cultura straor- per superare le carenze strutturali dell’economia no innescarsi con continuità nel filone della dinariamente biodiversa (Carrosio, 2018) di europea, migliorarne la competitività e la pro- tradizione cilentana. Il cibo, inteso come queste aree nella costruzione delle politiche duttività e favorire l’affermarsi di un’economia di vettore di una pluralità di “beni comuni”, che e dei piani/programmi, in quanto gli inter- mercato sociale sostenibile. esprime qualità delle risorse naturali, qualità venti specialistici separati dal punto di vista 3. Nel documento della Svimez, Rapporto Svimez e bellezza del paesaggio, gestione corretta del decisionale, hanno generato, di fatto, asim- 2013 sull’economia del Mezzogiorno, Introduzio- territorio, sana cultura alimentare e di con- metria e incoerenza e, quindi, scarsa efficacia ne e sintesi, Roma 17 ottobre 2013, p. 36, si eviden- sumo, costruzione di relazioni positive nella degli esiti. zia che nell’ultimo decennio vi è stata «la deriva gestione del lavoro e nei processi produttivi Questi rapporti si recuperano mettendo verso un numero elevato di progetti non strategi- agricoli. La Dieta mediterranea, a Pollica, è al centro il ruolo del “cibo” come “bene co- ci, poco efficaci rispetto agli obiettivi, di semplice anche il valore ispiratore del nuovo Piano Ur- mune”11 in cui trovano spazio azioni basate realizzazione e (illusoriamente) di rapida spesa». banistico Comunale (PUC)10: FOODSCAPE è su valori di comunità e di appartenenza, di 4. Il Report “AN AGENDA FOR A REFORMED la parola chiave assunta per la costruzione cooperazione, di dialogo e rispetto delle di- COHESION POLICY. A place-based approach to del nuovo progetto di piano (Lauro, Mangoni versità, di scambio reciproco extra-mercato, meeting European Union challenges and expec- & Musumeci, 2017). Le attuali attività di pia- valori capaci di dare luogo a un’economia tations Independent” è stato commissionato nel nificazione influiscono in maniera rilevante policentrica, dove componenti private, pub- 2009 dal Commissario Danuta Hübner al dott. sul sistema alimentare e sui suoi legami con bliche e comuni concorrono alla generazio- Fabrizio Barca come contributo al dibattito sulla le comunità e le regioni. Nelle “aree interne” ne di possibili risposte resilienti alle crisi (Di politica di coesione. L'incarico prevedeva di pre- dove l’obiettivo della pianificazione princi- Iacovo, Fonte & Galasso, 2014). parare una relazione indipendente contenente pale è venuto meno (quello dello sviluppo Il cibo lega in modo stretto le persone, la vita una valutazione dell'efficacia della politica di co- edilizio) è necessaria la ricerca di una nuova delle comunità, la gestione dei processi pro- esione attuata fino ad allora nonchè una serie di forma di pianificazione che parta dal ricono- duttivi e di creazione di valore, con la salute proposte su come riformarla per il periodo succes- scimento e dalla consapevolezza del diritto e la qualità della vita, l’interazione con le ri- sivo al 2013. all’accesso al cibo sano e alla fruizione di un sorse naturali, con la terra e la biodiversità, la 5. Il REGOLAMENTO (UE) N. 1303/2013 DEL PAR- paesaggio di qualità. Il saper fare, le relazio- loro gestione e salvaguardia, la gestione e la LAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17

330 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul un ingresso più ufficiale delle tematiche del cibo Di Napoli, R. (2015). Leader e sviluppo del territo- Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo nel campo della pianificazione. In Itali, invece, è rio rurale. Leader: uno sviluppo per le aree rurali. sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo importante ricordare il Patto città campagna, uno RRN Magazine, n. 8, pp. 6-11. europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fon- tra i cinque scenari strategici del PPTR piano pa- Fusco Girard, L. (2013). Creative cities: the chal- do europeo per gli affari marittimi e la pesca e di- esaggistico territoriale della regione Puglia; e l’i- lenge of «humanization» in the city development. sposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo potesi di orientare l’agenda urbana della città di BDC, n. 1, pp. 9-33. regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di Matera, oggi alla sfida come capitale europea della Lauro, M., Mangoni, F., & Musumeci, R. (2017). Vi- coesione e sul Fondo europeo per gli affari marit- cultura per il 2019. sioni comuni: un laboratorio di co-pianificazione timi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 10. Il piano urbanistico comunale (PUC), è lo stru- in Cilento. Urbanistica informazioni, n. 272, pp. 1083/2006 del Consiglio. mento di gestione del territorio introdotto in Re- 268-270. 6. I GAL sono lo strumento di attuazione del LE- gione Campania dalla L.R. 16/2004. Marotta, G., & Nazzaro, C. (2012). Modelli di re- ADER (Liaison Entre Actions de Développement 11. Il Piano del cibo di bologna del 2011 è stato sponsabilità sociale nell’impresa agricola multi- de l'Économie Rurale), la metodologia di sviluppo sviluppato all’interno di un’azione di ricerca in- funzionale. Agriregionieuropa, n. 29, p. 63. locale utilizzata da vent’anni per coinvolgere gli tervento nell’ambito delle attività del Prin –Miur Mezzi, P., & Pellizzaro, P. (2016). Le città resilienti. attori locali nell’elaborazione e nell’attuazione di 2008 n. 2008LY7BJJ_003 dal titolo “Alla ricerca di Strategie e azioni di resilienza urbana in italia e strategie, nei processi decisionali e nell’attribu- modelli innovativi di produzione-consumo: i per- nel mondo. Altraeconomia, Milano. zione delle risorse per lo sviluppo delle rispettive corsi di ricerca di coerenza attivati dai cittadini- Oecd, (2001). Multifunctionality: Towards an zone rurali. Nel contesto dello sviluppo rurale, LE- consumatori”, che ha coinvolto le amministrazio- Analytical Framework. Oecd Publications, Parigi. ADER è attuato nell’ambito dei Programmi di svi- ni del territorio di Pisa (Provincia e comuni). Panaro, S. (2015). Landscape Co-Evaluation Ap- luppo rurale (PSR) nazionali e regionali di ciascu- 12. Il Progetto BIOREGIONE, cofinanziato dalla procci valutativi adattivi per la co-creatività terri- no Stato membro dell’UE, cofinanziati dal Fondo fondazione Cariplo, è nato per rispondere all’esi- toriale e l'innovazione locale. Unina. europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). genza di trovare soluzioni sistemiche per il mon- Pappalardo, G., Pecorino, B., & Sisto, R. (2014). Nel periodo di programmazione 2014-2020, il me- do agricolo, in grado di valorizzare le filiere locali Qualità della network governance nelle aree rura- todo LEADER è stato esteso ad altri tre fondi eu- e promuovere la qualità dei prodotti intesa nelle li: il caso dei Gruppi di Azione Locale. Rivista di ropei, assumendo la denominazione più generale sue diverse connotazioni (qualità nutrizionale, Economia Agraria, n. 1, pp. 77-102. di “Sviluppo locale di tipo partecipativo” (CLLD). igenico-sanitaria, ambientale, sociale, etc.). Ploeg van der, J.D. (2009). I nuovi contadini. Don- 7. Con l’espressione “reti di imprese-non imprese” zelli, Roma. si fa riferimento alle numerose e diverse colla- Bibliografia Petrini, C. (2005). Buono, pulito e giusto. Principi borazioni, fondate su rapporti talvolta formali e Aniello, V. (2015). Europa 2020: come e cosa ap- di nuova gastronomia. Eninaudi, Milano, p. 352. talvolta informali, sviluppatesi in Italia intorno prendere dalle passate programmazioni. Il Muli- Pothukuchi, K., & Kaufman, J. L. (1999). Placing al tema dell’agricoltura e del cibo (e non solo) fra no, Riviste Web, n.1-2. the food system on the urban agenda: The role of imprese vere e proprie (riconosciute sulla base Barca, F. (2009). An agenda for a reformed cohe- municipal institutions in food systems planning. di indicatori fra cui la dimensione economica, sion policy. A place-based approach to meeting Agriculture and Human Values, n. 16, pp. 213 224. l’impegno professionale ad esse dedicato, l’assun- European Union challenges and expectations. In- Rete Rurale Nazionale, (2016). Agriturismo e mul- zione del rischio di impresa) e le non-imprese, dependent Report. tifunzionalità dell’azienda Agricola. Strumenti e rappresentate da soggetti che si rivolgono all’au- Calbucci, P. (2017). Gli strumenti della program- tecniche per il management. Mipaf. toconsumo, o solo occasionalmente presenti sul mazione integrata. Formez PA, Dipartimento del- Renting, H., Schermer, M., & Rossi, A. (2012). Bu- mercato, o a carattere hobbistico-ricreativo o so- la Funzione Pubblica. ilding Food Democracy: Exploring Civic Food ciale, riconducibili anche a forme giuridiche mol- Carrosio, G.. Le politiche pubbliche non siano cie- Networks and newly Emerging Forms of Food to diversificate. che ai luoghi. Forum Disuguaglianze Diversità, 9 Citizenship. International Journal of Sociology of 8. Il Milan Urban Food Policy Pact è il primo patto aprile 2018,. zione delle politiche di coesione: l’azione am- Milano 2015. Cicciotti, E. (2018). Aree interne, nuova agricol- ministrativa in funzione di sviluppo tra la fram- 9. In America è stato recentemente riconosciu- tura e sviluppo urbano sostenibile: una possibile mentazione dei poteri decisori e l’instabilità e la ta l’importanza del “Sustainable Food Planning” sinergia? EyesReg, n.5. continua evoluzione della governance istituzio- (SFP), un settore della pianificazione orientato Commissione Europea, (2002). Responsabilità so- nale. Il Mulino, Riviste Web, n.3, pp. 481-482. verso la ricerca di nuovi paradigmi per la piani- ciale delle imprese: un contributo delle imprese SNAI, 2014. Strategia nazionale delle aree interne. ficazione urbana e rurale, in grado di supportare allo sviluppo sostenibile. sistemi alimentari sostenibili ed equi. È nel 2007 Commissione Europea, (2014). The circular eco- che, con la pubblicazione della “Guida alle politi- nomy. Connecting, creating and conserving value. che sulla pianificazione alimentare a livello loca- Di Iacovo, F., Fonte, M., & Galasso, A. (2014). Agri- le e regionale” (Policy Guide on Community and coltura civica e filiera corta. Nuove pratiche, for- Regional Food Planning) da parte dell’Associazio- me d’impresa e relazioni tra produttori e consu- ne Americana di Pianificazione (APA), si assiste ad matori. Gruppo 2013, n. 22.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 331 Sisma 2016, primario per la rigenerazione dei territori in e deve essere un’opportunità per innalzare crisi; il livello di protezione dai rischi dei territori dall’emergenza alla b- Accettare il rischio e la sismogenetica del fragili del centro Italia e dovrà rappresenta- ricostruzione. territorio come elemento permanente con il re al contempo un’opportunità per avviare Strategie e strumenti per quale confrontarsi rappresenta un presup- un processo di sviluppo e di ri-abitazione di ri-abitare i territori in posto necessario per intraprendere il salto questi luoghi. Pur tutta via, ad oggi, il “piano crisi tecnico-culturale alla base del lungo percor- d’azione” del Governo, attivato sotto il coor- so della ricostruzione nei territori del centro dinamento dei Commissari Straordinari e in- Giovanni Marinelli Italia; centrato su Ordinanze Commissariali hanno c- Per definire concrete risposte operative trovato piena attuazione solo negli interven- sulla prevenzione, sull’emergenza, sulla ti temporanei per l’emergenza. Dall’emergenza alla ricostruzione. Pri- pianificazione della rinascita, come sulla La L.229/2016 e, più specificatamente, le di- mi elementi per una riflessione programmazione di un sistema di protezio- verse ordinanze, emanate dal Commissario A ventiquattro mesi dal sisma i Comuni si ap- ne permanente, di un progetto di vivibilità e Straordinario del Governo, sanno di dover prestano ad affrontare la transizione da un ap- produttività (per i residenti e per nuovi resi- rispondere a un’esigenza di ricostruzione, proccio prevalentemente settoriale-operativo denti), è necessario evidenziare lo scarto, in da effettuarsi con rapidità, agendo in modo legato alla temporaneità degli interventi della termini temporali ed economici, tra gli obiet- “unitario e omogeneo” nell’area interessata fase emergenziale, alla fase pianificatoria con tivi e i desideri degli abitanti, e il loro possi- dal sisma, programmando l’uso delle risor- elaborazione del progetto di ricostruzione (Or- bile soddisfacimento nel tempo (Bronzini, se finanziarie “sulla base degli indicatori del dinanza Commissariale n.39), espressione del- Bedini, Marinelli, 2017). danno e della vulnerabilità”, ma dovendo la visione guida urbana-territoriale, frutto del La grande maggioranza delle popolazioni tener presente, oltre alla variegata articola- confronto tra le molteplici componenti sociali, che risiedevano nelle aree colpite dall’ul- zione dei tessuti insediativi e delle diverse economiche e culturali del territorio (Ordinan- tima ondata sismica, nonostante i grandi matrici paesaggistiche (quindi storico-cultu- za Commissariale n.36). e gravi disagi finora vissuti, non si sono al- rali e naturali) cui appartengono (Sargolini, Per attuare le scelte progettuali strategiche- lontanate dai rispettivi territori d’origine, 2017) che la ricostruzione dovrà garantire operative attraverso gli strumenti previsti luoghi dove tuttavia già prima del sisma era maggiori livelli di sicurezza e necessarie dalle ordinanze: Documento Direttore per la in atto un graduale processo di decremento azioni di prevenzione. Ricostruzione e Piano Attuativo di Ricostru- demografico e di spopolamento. Il sisma ha E’ dunque proprio questo il momento di de- zione (piano da attuare dentro le “perime- ulteriormente privato questi contesti dei re- dicare energie alla costruzione di città e co- trazioni”, Ordinanza Commissariale n.25) i quisiti minimi di abitabilità, in termini di munità più resilienti, cioè a ricostruire “me- progettisti e gli uffici speciali per la ricostru- accessibilità e dotazione dei servizi di base, glio di com’era prima”( Boeri, Pastore, 2017): zione dovranno confrontarsi con i molteplici già ampliamente evidenziata dalla Strategia ma in che modo? contesti territoriali che caratterizzano l’area Nazionale per le Aree Interne (Agenzia per la Secondo il Sendai Framework for Disaster del cratere sismico: differenti livelli del dan- Coesione Sociale, 2017). Risk Reduction (2015-30), per un’appropriata no, caratteristiche geomorfologiche degli La scelta di realizzare insediamenti tempo- gestione del rischio di disastri, è necessario insediamenti e dei contesti ambientali (pae- ranei, SAE, Soluzioni Abitative di Emergen- un approccio interdisciplinare e olistico, sa- saggi ed identità storico culturali), ma anche za (operazione che si è dimostrata in questi pendo che la gravità di un evento calamitoso con diversificate scelte politiche operate in territori pedemontani e montani, evidente- di origine naturale è strettamente correlata risposta all’emergenza con la creazioni di in- mente complessa e potenzialmente antieco- alle scelte che facciamo e che riguardano terventi (più o meno) temporanei, stratifica- nomica), trova ragion d’essere proprio nella questioni puntuali di ogni singolo individuo te condizioni socio economiche pre-sisma e volontà di non disperdere la comunità locale o di rilevante estensione territoriale quali: le differenti potenzialità endogene dei luoghi e costituita nella maggior parte dei contesti abitudini di vita; la modalità di conservazio- delle comunità. prevalentemente da anziani over 65 (No- ne e di valorizzazione delle risorse naturali In questo quadro generale degli elementi va- misma, 2017) e per cercare di contrastare in e culturali; la gestione delle attività agro- riabili, superato (in via teorica) il “dove era qualche forma il processo di abbandono del silvo-pastorali; le tecniche della produzione com’era”, si possono delineare principi tra- territorio. industriale e artigianale; la pianificazione e sversali ed elementi comuni del sentire di- A due anni dal sisma le comunità sollecitano la progettazione della crescita urbana e infra- sciplinare e tecnico operativo, che dovranno la ricostruzione dei sistemi urbani danneg- strutturale (Sargolini, 2017). caratterizzare l’azione di ricostruzione: giati, ma il rapporto, non sempre scontato, E’ dunque necessario che la dimensione a- Intervenire nei territori colpiti dai recenti tra il ripristino fisico dei luoghi danneggiati del Disaster Risk Reduction trovi la propria eventi sismici, significa al contempo associa- (ricostruzione delle pietre) e lo sviluppo so- espressione concreta dentro le normative re al piano di “ri-costruzione” un progetto di cio-economico dei territori colpiti dall’even- immediatamente esecutive per le Regioni “ri-abitazione” fondato su strumenti e stra- to disastroso (ricostruzione delle comunità), e i Comuni dell’area del cratere, attraverso tegie innovative in cui prevenzione, qualità non può essere trascurato. le quali gestire e monitorare tutte le fasi del urbana e sicurezza assumono un ruolo com- Appare evidente come la ricostruzione può lungo processo di ricostruzione, e che costi-

332 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue tuisco, di fatto, l’unico strumento normativo ciò che lo circondava e che con esso si rela- blico e privato, a carattere residenziale o a disposizione per integrare la “componente” zionava. I macroelementi dell’edificio si tra- produttivo) e dello spazio pubblico costruito del rischio nel progetto urbano-territoriale. ducevano dunque in sottosistemi urbani e lo (mediante interventi di adeguamento o mi- Questa consapevolezza trova sempre più stato limite di collasso in Condizione Limite glioramento sismico attraverso la definizio- spazio nelle politiche della governance ter- per l’Emergenza (Olivieri M. et al.: 2013). ne della SUM o delle UMI) ma prova anche ritoriale europea e la pianificazione urbani- Le esperienze recenti mostrano una crescen- a definire le strategie a medio-lungo termine stica non può sottrarsi alla responsabilità di te consapevolezza della complessità con cui per la rinascita dei territori colpiti dal sisma, fare la propria parte nel raggiungimento de- oggi la pianificazione deve confrontarsi, in un nuovo disegno urbano, prevedendo gli obiettivi succitati. l'esigenza di lavorare insieme a moltepli- ricostruzioni mirate e demolizioni selettive L’ United Nations Office for Disaster Risk Re- ci attori, di tenere conto delle diverse scale per la riduzione dell’esposizione, delocaliz- duction ribadisce i fattori chiave su cui fare territoriali con le quali occorre confrontarsi zazioni e un nuovo sistema di connessioni leva: in un mondo globalizzato (Anzalone, 2008). infrastrutturali per la riduzione della vulne- 1) preparare individui, comunità e organiz- L'accento si sposta dalla ricostruzione della rabilità territoriale. zazioni economiche e sociali a fronteggiare casa, come elemento simbolo e fulcro della I Criteri di indirizzo per la pianificazione «fi- i disastri naturali e i rischi a essi associati vita sociale e collettiva, alla necessità di rico- nalizzata alla progettazione e realizzazione mediante misure idonee per aumentare la noscere le molteplici dimensioni della rico- degli interventi di ricostruzione» , definiti capacità di risposta, e quindi la resilienza del- struzione, che vanno da quella fisica, a quella dall’Ordinanza n.39, attribuiscono al proget- le comunità; del sistema economico e produttivo, a quella to della Struttura Urbana Minima (Sum) il 2) intervenire dopo i disastri per costruire comunitaria e simbolica (Menoni, 2017). ruolo di strumento principale per la messa meglio, cogliendo la ricostruzione come oc- a sistema dei diversi interventi per la rico- casione per mitigare le conseguenze di futuri Building Back Better: traiettorie per il struzione, comprendendo l'introduzione di disastri. Tutto questo è sintetizzato nell’e- progetto nei Piani di Ricostruzione criteri di prevenzione del rischio sismico e spressione Building Back Better, che significa Un primo passo fondamentale per delineare idrogeologico nella ricostruzione. Il disposi- appunto “ricostruire meglio”(Esposito, et al, un approccio multi-scalare ed “olistico” in tivo normativo individua de facto nella Sum 2017), un principio che non si applica solo grado di coniugare piani settoriali (carte dei la cornice progettuale per gli interventi prio- agli edifici o alle infrastrutture materiali. rischi, micro-zonazione sismica di III Livello ritari per la ricostruzione e, più in generale, Il tema dell’analisi e della prevenzione del e CLE) con strategie territoriali e strumen- per indirizzare l’azione pubblica nel campo rischio sismico si è difatti evoluto a séguito ti per la pianificazione della ricostruzione della prevenzione. degli eventi sismici che hanno colpito il ter- è quello di includerle queste componenti Alla Sum, pensata come parte stessa di un ritorio italiano. Se in precedenza, l’oggetto dentro il quadro normativo delle Ordinanze nuovo strumento generale di pianificazione della prevenzione sismica era il solo edificio, Commissariali. In particolare, l’applicazione urbanistica (PRG nella Regione Marche), è dopo il terremoto del Friuli Venezia Giulia e dell’Ordinanza n.39 denominata “Principi demandato il compito di definire, all'interno dell’Irpinia lo diviene anche il sistema urba- di indirizzo per la pianificazione attuativa”, del piano urbanistico o del DDR, gli obiettivi no in cui esso è inserito. Da allora, la norma- sviluppata a partire dal Documento Pro- e criteri per la selezione degli ambiti d'inter- tiva italiana disciplina: la messa in sicurezza grammatico definito dall’istituito Comitato vento, secondo la gerarchia delle funzioni delle intere aree urbanizzate (tramite i pro- Tecnico Scientifico, è finalizzata ad orientare urbane, dei manufatti che le ospitano e degli grammi integrati d’intervento dopo il sisma le politiche di governo e trasformazione del spazi urbani; esplicitando i requisiti presta- Umbria-Marche del 1997) e l’efficienza dei territorio di pertinenza dei singoli enti locali, zionali per gli interventi prioritari (anche in sistemi di gestione dell’emergenza (esigenza integrando e modificando i vigenti strumen- termini temporali, attraverso uno specifico messa in luce dopo il terremoto dell’Abruzzo ti urbanistici. programma di intervento sequenziale) delle del 2009). Sulla base di un preliminare quadro cono- azioni e degli interventi previsti con inte- Dalle iniziali azioni di prevenzione sismica scitivo sulle peculiarità/criticità o invarian- grazione di eventuali criteri aggiuntivi per applicate al solo edificio, nel corso degli anni ti territoriali, «i piani attuativi – si legge le fasi successive di attuazione del processo si è ampliato il campo d’interesse, estenden- nell’art. 1 del suddetto dispositivo – sono de- di pianificazione (indicazioni per i piani dolo al sistema urbano e ai piani di gestione finiti secondo criteri di proporzionalità e ra- attuativi, programmi urbani complessi, pia- dell’emergenza. Mutando l’oggetto d’indagine gionevolezza in ragione dell’estensione terri- ni settoriali, ecc.). Sulla base degli elementi sono con esso variate le metodologie di anali- toriale dei Comuni e della zona perimetrata, predeterminati dall’ordinanza, la Struttura si che hanno coinvolto, oltre ad aspetti propri nella salvaguardia dei valori storici, cultura- Urbana Minima, nelle sue componenti di della tecnica delle costruzioni, strumenti e li, paesaggistici e nella previsione di ridurre progettazione urbana, è vista come il combi- metodi tipici della tecnica urbanistica. il rischio sismico urbano complessivo». nato disposto di più componenti, sistemiche Con la pubblicazione negli anni 2000 dei L’ordinanza, quindi, indagando il tema ed unitarie. primi metodi italiani di valutazione della dell’urbanità, sia in momenti di crisi (sismi- Sono componenti “sistemiche” della Sum vulnerabilità sismica urbana, non era più il ca) sia in tempo di quiete, esercizio ordinario, nell’ordinanza n.39: solo manufatto a essere scomposto e analiz- non solo persegue l’obiettivo della messa in • il sistema della mobilità e dell’acces- zato in ogni sua componente ma lo era anche sicurezza del patrimonio immobiliare (pub- sibilità;

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 333 • il sistema degli spazi aperti sicuri con uno sguardo progettuale che aggiunga mono il connotato di nuovi materiali per il (aree di attesa); di fatto alla dimensione dello standard, oltre Sistema Ambientale (Gasparrini, 2018). • il sistema degli edifici e delle strut- alla parola “pubblico”, l’accezione di “sicuro”. Gli elementi del progetto sul sistema insedia- ture strategiche; Le potenzialità progettuali di questo stru- tivo e dotazione di servizi si fondano sulla va- • il sistema delle reti tecnologiche mento sono oggetto di sperimentazione da lutazione delle analisi relative alle situazioni principali (lifelines). parte della struttura di missione “Casa Ita- di rischio elevato rappresentate nella “Carta • Sono intesi come componenti lia” la quale ha avviato una sperimentazio- integrata dei rischi e della suscettività alla tra- “unitarie” e possono far parte della SUM il ne su un’area specifica, quella del Comune sformazione urbana” intrecciate nel progetto sistema dei beni culturali e dei luoghi di re- di Messina. Caso interessante, non solo per con le risultanze dell’analisi del fabbisogno lazione (tessuti e nuclei storici; emergenza il contesto naturale e socio-economico, ma abitativo e del dimensionamento di piano. archeologiche, storico-architettoniche e ur- anche per la scelta dell’Amministrazione Co- Il riconoscimento di Messina come caso em- bane; luoghi, sistemi, elementi identitari) e il munale di affrontare il problema dell’espo- blematico costituisce un’occasione per met- sistema delle attività economico-produttive sizione al rischio in modo articolato. Questa tere a punto metodi, strumenti, indirizzi e e delle funzioni urbane principali. sperimentazione ha due obiettivi: da un lato procedure utilizzabili anche in altre città del La Sum, così definita, appare non riducibile approfondire le modalità per identificare e Paese. I risultati di questa sperimentazione ai soli contenuti di un Piano di protezione circoscrivere la possibilità di nuove edifica- consentiranno di definire le priorità di una civile, ma piuttosto uno strumento per tra- zioni, dall’altro definire il ruolo di possibili metodologia d’integrazione degli attuali ap- durre in termini urbanistici anche obiettivi incentivi alla rilocalizzazione della popola- procci al tema del rischio, attraverso specifi- e contenuti di un piano di protezione civile. zione che abita nelle aree più esposte. che linee guida: Gli elementi strategici della Sum non sono In particolare l’Amministrazione Comunale 1. le linee-guida per la predisposizio- solo quelli necessari per la fase di emergenza ha avviato un percorso virtuoso che si è con- ne e redazione di carte integrate del rischio, sismica (presenti invece nella CLE e nel PEC cretizzato in due azioni principali a supporto orientate a definire le diverse condizioni di “Piano d’emergenza Comunale”), ma anche della redazione del nuovo PRG di Messina: suscettività a partire dai rischi geomorfologi- tutti quelli essenziali per il funzionamento • la predisposizione di una “Carta In- co, idrogeologico, idraulico e sismico; della struttura urbana e per la ripresa delle tegrata del Rischio”, finalizzata a definire le 2. le linee-guida per la verifica di com- attività urbane ordinarie anche successiva- invarianti dei territori superando la metodo- patibilità delle previsioni urbanistiche co- mente all’evento sismico. logia inventariale del PAI (Piano di Assetto munali con le diverse condizioni di suscetti- Idrogeologico); vità al rischio, e per la redazione di specifiche La SUM come telaio per il progetto ur- • la redazione di una “Variante par- Varianti di salvaguardia con l’obiettivo di eli- bano rigenerativo nel Piano di Rico- ziale di tutela ambientale”, redatta sulla base minare e/o trasferire diritti edificatori attra- struzione della Carta Integrata del Rischio ed in sinergia verso norme procedurali che prevedano per- Le differenti componenti della Sum tra loro con il Piano Comunale di Protezione Civile, corsi preferenziali per l’adeguamento e per il integrate nel Piano di Ricostruzione (O.C. finalizzata alla riduzione e/o abbattimento recepimento delle carte integrate del rischio; n.39) posso rappresentare la potenziale degli indici di edificabilità del vigente PRG. 3. le linee-guida per l’individuazione espressione di un più complessivo “Proget- Lo Schema di massima del PRG individua di un quadro integrato di strumenti di in- to urbano rigenerativo”. Un’armatura urba- dentro il proprio quadro strategico una spe- centivazione per la riduzione della vulne- na da realizzare attraverso la definizione di cifica “visione” di città: “Messina Città resi- rabilità del patrimonio edilizio e per la sua specifiche politiche, affiancando al ruolo liente e anti-fragile” nella quale il sistema rigenerazione complessiva, mediante pre- di ossatura fisico-funzionale della Sum una delle infrastrutture ambientali rappresenta mialità urbanistiche e forme di defiscaliz- “Visione di città” pubblica, in grado di assu- una delle principali componenti strutturanti zazione parziale o totale degli interventi di mere diversi significati e ruoli: funzionale, e qualificante della città. Il sistema si compo- ristrutturazione; identitario e di sicurezza. Proporre, quindi, ne di un insieme articolato di infrastrutture 4. le linee-guida per l’individuazione un cambiamento di visione dello spazio pub- blu e verdi proponendo un superamento del di un fondo di bilancio dedicato, per le opere blico con un duplice compito: significato tradizionale di rete ambientale ed di compensazione e tutela ambientale delle - in “stato di quiete”, considerato come con- ecologica, entrando in sinergia con il paesag- aree a rischio e delle infrastrutture ambienta- dizione urbana arricchita di nuovi standard gio come termine aperto, che non si compo- li (blu e verdi) necessarie per la salvaguardia urbanistici e sistema di spazi collettivi per la ne solo delle singole emergenze ambientali e dei territori; vita quotidiana; dei serbatoi di naturalità, ma anche del patri- 5. le linee-guida nazionali per la de- - in “stato di emergenza”, considerato come monio costruito, dei margini infrastruttura- finizione della Struttura Urbana Minima situazione insediativa protetta da un sistema li, dei grandi recinti industriali e commercia- (SUM) all’interno dei nuovi piani urbanistici di spazi per la sicurezza. li dismessi o in progressivo abbandono, delle comunali destinata a garantire adeguate vie Prefigurare quindi dotazioni pubbliche con cave e delle discariche, dei vuoti interclusi di fuga, aree di ammassamento e ricovero carattere innovativo e con obiettivi e finalità nei tessuti consolidati e più in generale delle nella fase dell’emergenza successiva ad even- ancora da esplorare, ma che iniziano a farsi aree di scarto e degli esiti di un metabolismo ti calamitosi, di concerto con la Protezione spazio nel dibattito scientifico e culturale, urbano difficilmente sostenibile che assu- civile. In questa prospettiva, la SUM dovrà

334 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue coincidere con la rete dello spazio pubblico permesso di mettere a fuoco tre tematiche 2016), con le loro fragilità irrimediabili. L’ul- primario dell’identità urbana, per farvi con- integrate e convergenti per l’elaborazione timo terremoto ha spinto tutti i portatori vergere adeguate risorse pubbliche finalizza- di una “Sum Strategica” dentro il framework di interesse ad interrogarsi non solo sulla te ad azioni di crescita della consapevolezza normativo dell’ordinanza n.39: possibilità di delocalizzare, per motivi di sociale e culturale da parte delle comunità 1. “Ricostruzione selettiva” per la città resi- sicurezza, le funzioni residenziali o produt- locali in materia di sicurezza. liente e anti-fragile; tive, ma anche su quella di prevedere una Dentro il framework complesso della Strut- 2. Lifelines e Struttura Urbana Minima: ele- possibile strategia di demolizioni selettive tura Urbana Minima delineato in via preli- menti per una nuova qualità dello spazio (con e senza ricostruzione), per potenziare minare nell’esperienza di Messina, si inizia a pubblico; la dotazione di spazi pubblici con maggiore definire un ruolo della Sum quale strumento 3. Nuovi spazi urbani per la riattivazione di qualità (nell’esercizio ordinario del quotidia- capace di assumere anche in se un carattere “cicli di vita” e opportunità rigenerative nel- no) e per realizzare aree urbane sicure per strategico/territoriale e una nuova istanza di le aree urbane destinate ad interventi tempo- la permanenza delle persone nella straordi- qualità urbana. ranei e strutture abitative d’emergenza, Sae. narietà di una nuova crisi emergenziale. In Nella Sum potranno essere incardinati i nodi quest’ottica è necessario dunque prendere di un sistema più ampio e complesso di que- “Ricostruzione selettiva” per la città resiliente, atto che la ricostruzione fisica degli edifici stioni, che costituiscono capisaldi nell’intrec- verso la definizione di un nuovo paradigma e le competenze dell’ingegneria sismica, in cio delle problematiche a più riprese emerse A differenza dei modelli adottati per la ri- una visione unicamente settoriale, non sono nel dibattito scientifico sulla ricostruzione costruzione dei territori italiani colpiti, in per nulla sufficienti a proteggere tali territori post sisma del centro Italia (Bronzini, Bedini, passato, da altri fenomeni sismici (“dov’e- dall’abbandono definitivo (Bronzini, Bedini, Marinelli, 2017) ra, com’era”), si è andata consolidando nel Marinelli, 2017). La ricerca progettuale, condotta dall’Area tempo la consapevolezza che molti tessuti Si fa spazio la consapevolezza del ricorso alla Urbanistica dell’Università di Ancona nel- insediativi residenziali storici non potranno “ricostruzione selettiva” come processo di de- le aree del cratere sismico marchigiano, ha essere ricostruiti come erano (Oliva, 2012, molizioni mirate e ricostruzioni localizzate

Figura 1 –“Laboratori per la Ricostruzione”, Area Urbanistica dell’Università Politecnica delle Marche, Comune di Caldarola, Mc, Regione Marche

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 335 ove possibile, distinguendo azioni differen- la pianificazione attuativa (vedi ordinanza “connessioni urbane” (scale mobili, risalite ziali da attuare in base alla tipo-morfologia n.39). Non ultimo, salvo alcune eccezioni, va meccanizzate) per migliorare l’accessibilità, di tessuto urbano analizzato con l'obiettivo debitamente tenuto conto lo stato di degrado attraverso sistemi di mobilità dolce dentro generale di aumentare la sicurezza urbana- e l’abbandono dei centri e nuclei storici mi- un’idea di spazio pubblico della nuova strut- territoriale e mitigare la vulnerabilità (agen- nori presenti in tutta l’area del cratere sismi- tura urbana minima; do sulla pianificazione del rischio). co, in molti casi, disabitati o occupati in par- • promuovere cicli consapevoli Il set degli interventi-azioni sul patrimonio te da famiglie di immigrati a basso reddito e nell’utilizzo e consumo delle risorse (riciclo edilizio esistente dovrà essere opportuna- senza possibilità di assicurare manutenzioni dei materiali, cicli dell'acqua, prestazioni mente declinato secondo un’analisi integrata o riqualificazioni del patrimonio edilizio, energetiche dell'edificio). delle problematiche, in via preliminare arti- come messo a nudo nell’esperienza del 2012 colata in: dei centri minori del Ferrarese. Lifelines e Struttura Urbana Minima: elementi • analisi delle condizioni ambientali per una nuova qualità dello spazio pubblico del territorio (multirischio ambientale); Interventi lungo i margini urbani e nei quartieri All’interno dell’Area del Cratere, l’attenzione • analisi e classificazione delle con- di edilizia recente urbanistica va focalizzata sulla localizzazio- dizioni di vulnerabilità del p.e.e. (problemi Nei tessuti a più bassa densità edilizia, pe- ne di snodi “cerniere funzionali attrezzate”, strutturali); riferici e difficilmente connessi con i centri a servizio degli insediamenti diffusi e sulla • rapporto con gli enti preposti alla storici, gli interventi potranno operare scelte conservazione o ri-localizzazione dei servizi tutela storica e ambientale; più radicali: primari (scuole, presidi sanitari, uffici pub- • rapporto con gli immobili privati da - Demolizione senza ricostruzione in situ; per blici, ecc.) su nuove aree di aggregazione sottoporre a demolizione. l’edificato inagibile in condizioni ambientali delle attività commerciali, nuovi ambienti L’azione progettuale prefigurata dovrà con- di rischio elevato, con possibile delocalizza- protetti per il ricovero degli animali, sul re- sapevolmente mettere a sistema il quadro zione dei volumi in aree di densificazione cupero, con la pratica diffusa dell’housing delle problematiche per elaborare uno stru- (perequazione di volumi, Sul, più eventuali sociale, dell’auto-ricostruzione dei piccoli mento di pianificazione attuativa efficace, in nuove forme di incentivazione fiscale); e piccolissimi nuclei storici che costellano grado di definire forme di premialità integra- - Demolizione e ricostruzione in situ con ri- l’intera area, relazionati da una fitta ragnate- tive/alternative rispetto a quelle tradizionali modulazione della configurazione plano-vo- la di percorsi poderali. collegate alla perequazione di diritti edifi- lumetrica dell'organismo edilizio, per quegli catori che facilitino l’attivazione delle UMI edifici che mostrano carenze strutturali, ma L’area vasta e dei comparti (come, ad esempio, in fase di non localizzati in aree ad alto rischio; Gli interventi sulle lifelines, nella dimen- sperimentazione nel caso pilota di Messina, - Demolizione e ricostruzione filologica (dove sione territoriale di area vasta dovrà essere Rapporto Casa Italia). praticabili in condizioni di sicurezza) di even- incardinato in specifici Ambiti Territoriali tuali tessuti storici consolidati extramurari (Atsl)strategico-funzionali per i 183 comuni Interventi nella città compatta/Città storica (borghi lungo la strada, frazioni), dove le colpiti dal sisma. I centri storici colpiti dal recente sisma, ad strutture presentano elevate vulnerabilità Gli interventi dovranno essere maggiormen- oggi ancora quasi interamente inaccessibili dovute essenzialmente alla vetustà. te orientati al potenziamento dei sistemi per gli ingenti danni al loro patrimonio edi- Le azioni in questi tessuti urbani dovranno viari di secondo livello più duramente col- lizio storico pubblico e privato, andrà ripen- essere sviluppate mediante una progettazio- piti dal sisma e risultati inadeguati in fase sato sulla base della vulnerabilità degli stessi. ne integrata degli interventi, con obiettivi di di crisi emergenziale. La rigenerazione delle L’azione nel centro storico (tessuto storico riqualificazione ambientale, ecologica, socia- infrastrutture viarie secondarie dovrà tenere consolidato) dovrà prevedere un trattamen- le aperti ad arricchire il mix funzionale degli conto di una strategia integrata che, oltre a to puntuale e definito nella categorizzazione usi per ridare vitalità ai quartieri e superare la garantire accessibilità ai centri minori, do- degli interventi. Gli interventi di demolizio- mono-funzionalità degli ambiti periurbani. vrà coniugare sicurezza abitativa e potenzia- ne o ripristino con miglioramento sismico In questi quartieri la “ricostruzione selettiva” mento della fruizione turistica. La selezione dovranno essere calibrati a valle di un'analisi potrà essere al contempo un’opportunità per: degli interventi prioritari sul sistema infra- tipologica e di una classificazione della vul- • sperimentare modalità costruttive strutturale dovrà comunque tener conto: nerabilità del tessuto stesso, senza dimenti- legate alla disponibilità delle risorse del luo- • del carico di mobilità pre-sisma; care le buone esperienze del passato, come, go (materiali) e sviluppo dell'imprenditoria • del contesto geomorfologico pede- ad esempio, il Piano Particolareggiato di As- locale, in un’idea di ricostruzione del model- montano; sisi 1960 di Giovanni Astengo1. Un aspetto lo economico-sociale che promuovano, nel • della dimensione demografica e del fondamentale da tenere in considerazione lungo periodo, i processi di radicamento di potenziale turistico di centri e nuclei frazio- nella fase di ricostruzione sarà quello dell'in- milieu sociali più dinamici, legati all’innova- nali. dividuazione efficace delle unità minime zione e all’università, con attenzione all’inte- In tale contesto, possono trovare spazio tut- d'intervento (Umi) da ricondurre ad aggrega- grazione di “nuove cittadinanze”; te le più avanzate forme di nuova tecnologia ti edilizi da trattare mediante l'istituzione di • infrastrutturare il territorio at- che rendano meno isolati, meno abbandona- consorzi di proprietari che concretizzeranno traverso la ricostruzione, potenziando le ti, e non più avviati verso una fase terminale

336 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue di declino, i territori della diffusione: dalle nate dalla morfologia del territorio (come strutture temporanee non residenziali (pub- reti a banda larga, alla gestione a distanza nel caso della città di Camerino analizzata blica utilità, scuole, università, servizi sanita- degli impianti pubblici e privati, al controllo da Mario Cucinella Architects, e presentato ri, strutture aggregative, attività produttive e energetico, alla riorganizzazione del siste- al padiglione Italia in occasione dell’ultima commerciali) collocate nell’Area del Cratere. ma di rifiuti, alla diffusione di una mobilità Biennale di Architettura, 2018), l’intervento La collocazione, o meglio la de-localizzazio- lenta per la riappropriazione delle valenze sul sistema delle connessioni infrastruttura- ne, per motivi di sicurezza, delle aree SAE del cuore verde d’Italia. Un sistema di mo- li periurbane potrà rivestire un’importanza rispetto ai nuclei urbani preesistenti, ci con- nitoraggio avanzato (Gasparini, Manfredi, strategica nel processo di rigenerazione ter- sente di parlare di “nuove geografie”. Hanno Zschau, 2007) capace di allertare gli abitanti ritoriale e urbana per: la specificità di nascere come realtà tempora- e gli enti di pronto intervento sui potenziali - rafforzare il collegamento tra nuclei urbani nee ma, per la durata del loro ciclo di vita e effetti a cascata generati da eventi sismici, da limitrofi, in chiave ecologica-funzionale, an- per l’incidenza di tutte le opere di urbanizza- grandi dissesti franosi, tracimazioni di fiumi che attraverso un sistema integrato di mobi- zione che vengono realizzate per l’emergen- e torrenti. lità del trasporto pubblico locale extraurba- za, possono essere considerati permanenti no (mobilità dolce o lenta); (Di Venosa, 2018). Lo spazio pubblico - potenziare il ruolo dell’infrastruttura come Appare difficile considerare le Sae realizzate, Lo studio delle connessioni locali si è con- spazio pubblico lineare, sicuro e riconoscibi- come attrezzature temporanee (e di fatti non centrato sul ripensamento di spazi aperti dei le a servizio di una nuova riconfigurazione lo sono): basta pensare alle opere realizzate quartieri di edilizia recente già in crisi prima spaziale della gerarchia urbana, integrata (platee di fondazione e strutture di conteni- del sisma 2016 (aree dismesse, aree margina- con gli insediamenti temporanei (in fase di mento), spesso sovradimensionate per ga- li, aree verdi con manutenzione assente, ecc.) emergenza), e con i nodi di servizi in via di rantire stabilità o ridurre l’esposizione mul- al fine di realizzare nuove connessioni e aree realizzazione (per la riattivazione urbana di tirischio delle aree; ai servizi e sotto-servizi a attrezzate che, in caso di emergenza, assu- lungo periodo). cui vengono collegate con opere di urbaniz- mano la doppia funzione di qualità urbana, zazione primaria; al periodo di utilizzo, per ma anche di aree sicure, di ammassamento Nuovi spazi urbani per la riattivazione di cicli di il quale consideriamo un tempo di esercizio e vie di fuga in caso di emergenza. Occorre vita e opportunità rigenerative nelle aree urbane stimato di circa 10-15 anni. In questo era sta- considerare, come emerso più volte durante destinate ad interventi temporanei e strutture to ben chiaro Bruno Gabrielli nell’affermare i sopraluoghi condotti dal gruppo di ricerca abitative d’emergenza, Sae che, quando si assume un unico obiettivo nei contesti indagati, che la scarsità di spazi Tra le problematiche emerse durante le atti- (quello della costruzione immediata di nuo- sicuri o vie di fuga costituisce un fattore di vità di analisi anche attraverso i diversi so- vi edifici non temporanei) e si trascurano rischio specialmente in condizione di sovraf- pralluoghi effettuati nei comuni colpiti dal quelli riconducibili al sistema di attività in- follamento, come pure la presenza di edifici sisma, sta assumendo una crescente rilevan- terconnesse e di prospettiva, il risultato sarà di altezza sensibilmente maggiore rispetto za nel dibattito culturale e scientifico, la que- inevitabilmente negativo (Inu-Ancsa, 2010). all'intorno e la distanza dall'edificato cir- stione della (non) temporaneità/permanen- Prime questioni emergenti: costante minore dell'altezza dell'edificio e za delle “Soluzioni abitative di emergenza” • l’impianto distributivo a bassa den- edifici di altezza maggiore o di poco minore (Sae), connessa anche al tema della disloca- sità, e la mancanza di una pre-pianificazione della larghezza della viabilità prospiciente. zione dei servizi e delle attività commerciali della loro dislocazione, ha comportato un Gli interventi di rigenerazione dello spazio delocalizzate nelle parti dell’abitato compro- consumo di suolo significativo (spesso in pubblico potranno essere attuati anche at- messe dal terremoto, deroga a vincoli e limitazioni che in regime traverso il consolidamento di aree franose «La ricostruzione, seppure in modo non ordinario non ne permetterebbero l’edifica- o in dissesto idrogeologico con interventi pianificato, è già iniziata, dove, attraverso zione); puntuali e diffusi di ingegneria naturalistica il lavoro fatto in fase di emergenza, si sono • la limitata qualità edilizia, dovuta ed impiego di essenze arboree ed arbustive costruiti manufatti che si riferiscono a una alla rapidità di risposta in assenza di una pia- in grado di consolidare (nel breve periodo) “lunga temporaneità” Ciò che si è costruito nificazione preliminare, e la scarsa flessibi- e bonificare (nel lungo periodo) i suoli; rea- in questo periodo (24 agosto 2016, maggio lità al variare delle esigenze degli utenti nel lizzare opere di drenaggio e terrazzamento 2018) potrà avere una durata di anche 10, 20, tempo; per il controllo delle acque meteoriche su- 30 anni. Lo spostamento, seppur tempora- • crescenti problematiche riconduci- perficiali, evitando dissesti e scivolamenti in neo e di carattere “emergenziale” delle perso- bili agli effettivi costi di realizzazione, corre- caso di sovrapposizione di rischi, diminuire ne, dei luoghi di lavoro, di studio, condiziona lati all’impossibilità di riutilizzo o riciclo del- l’esposizione e vulnerabilità delle aree urba- la vita dei luoghi e ne modifica le caratteri- le strutture (pubbliche, le Sae sono un bene ne e offrire nuove occasioni di collegamento stiche. Un ragionamento complessivo va co- dello Stato) una volta che avranno terminato con l’area del centro storico. I casi studio in- struito sul rapporto tra esistito, esistente, e la loro attuale funzione. dagati si articolano prevalentemente in siste- ciò che esisterà» (Boeri, Pastore, 2017). Le aree Sae potranno essere considerate mi insediativi policentrici, prevalentemente Le strutture Abitative d’Emergenza (SAE), a tutti gli effetti spazi urbani con un loro sviluppati intorno ai centri storici, in cui le rappresentano solamente una parte del tema ruolo dentro la Sum Strategica. Il ripristino relazioni urbane sono fortemente condizio- più ampio che comprende tutte le aree per le post-emergenziale della funzione abitati-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 337 va, dei servizi e delle attività commerciali Corradi E., Fabietti V. (2017) “La ricostruzione Il rischio nei fenomeni di o di housing sociale che programmi anche come metodo. Cosa insegna la sotria recente degli l’inserimento stabile di “nuove componenti eventi sismici in Italia” in Urbanistica Informa- periferizzazione delle aree sociali”, attraverso programmi pubblici stra- zioni, 272 (pag.773-776) urbane e metropolitane tegici, non complessi ed in grado di favorire Esposito, F., Russo, M., Sargolini, M., Sartori, L., Roberto Gerundo* e Alessandra il sorgere di forme alternative di utilizzo del Virgili, V., eds. (2017) Building Back Better: idee e Marra** patrimonio edilizio (Campos Venuti, 2016). percorsi per la costruzione di comunità resilienti, Per questo è necessaria una nuova riflessio- Carrocci, Roma ne urbanistica e architettonica che preve- Franz, G. (2016) “La ricostruzione in Emilia dopo da una forte integrazione tra i nuovi spazi, il sisma del maggio 2012. Successi, limiti e inco- Evoluzione del concetto di periferia quelli del temporaneo, e quelli preesistenti gnite di un’esperienza straordinaria”, Urbanistica, Il termine “periferia” nella letteratura urbanisti- della città consolidata in maniera che questi n. 154, pp. 30-34 ca ha tradizionalmente un’accezione spaziale, rappresentino delle risorse e non dei limiti al Gasparini, P., Manfredi, G., Zschau, J., eds. (2007) con riferimento alle aree di espansione nate ai futuro sviluppo della città. Occorre conside- Earthquake early waming systems, Springer, Ber- margini delle città storiche a partire dal dopo- rare queste aree come un’opportunità su cui lin guerra, che hanno determinato la nascita della innescare progetti di rigenerazione urbana Gasparrini, (2018) Relazione del PRG Comune di cosiddetta “città moderna” (Salzano, 2000). In e territoriale, per una rinascita non solo fi- Messina, schema di massima del Piano Regolatore Europa e in Italia, in particolare, al contrario di sica ma anche socio-economica dei territori Generale approvato dalla Giunta e inviato in Con- altre realtà come nel Nord America (Fig 1), oltre colpiti e per restituire ai cittadini, in tempi siglio in data 26/4/2018. ad una certa distanza spaziale da un centro, a sempre minori per non rischiare che si logori Inu-Ancsa (2010), “Dio salvi l’Aquila. Una rico- tale termine si sono tradizionalmente associa- l’identità della comunità, le loro città e il loro struzione difficile”, Urbanistica Dossier, n. 123- te condizioni socio-economiche svantaggiate e diritto a goderne pienamente. 124, pp. 1-68 di degrado urbanistico ed edilizio (Oliva, 2010; Isola, M., Zanelli, M. (2015) “La prospettiva dei Pia- Kuhn & Bernt, 2013). Note ni Organici per la rigenerazione dei centri storici Le periferie contemporanee non sono più rife- * Dipartimento SIMAU, Università Politecnica colpiti dal sisma”, Inforum, n. 48, Regione Emilia- rite solo a tali aspetti, ma si parla, passando da delle Marche, [email protected] Romagna una scala di maggiore dettaglio a quella territo- 1 Anche attraverso una rilettura attualizzata del- Menoni S., (2017) “La ricostruzione in seguito a riale, di quartieri periferici, localizzati anche nei le esperienze passate (Teoria del diradamento, G. calamità naturali: line guida per la pianificiazione centri storici, delle periferie della dispersione Giovannoni, anni Trenta; Piani di Ricostruzione, urbanistica e territoriale”, in AA. VV.,Urbanistica insediativa o dell’urban sprawl, di interi comu- L.1402/1951; G. Astengo, Piano Particolareggiato è/e azione pubblica. La responsabilità della propo- ni periferici e di regioni periferiche (Geneletti et C.S. di Assisi 1960, Carta di Gubbio 1960). sta, Planum Publisher, Roma-Milano al, 2017), riconoscendo, oltre ad una “periferici- Nerozz,i B., Romani, M. (2014) “Il Piano della Ri- tà spaziale”, anche una “perifericità a-spaziale” Riferimenti bibliografici costruzione: un nuovo approccio disciplinare e (Copus, 2001). Agenzia per la Coesione Sociale, 2017 Schede re- metodologico”, Inforum, n. 45, Regione Emilia- Il concetto di periferia è stato modificato dai gionali, Analisi socio-economica del territorio Romagna due trend opposti di urbanizzazione riconosci- italiano e delle risorse per le politiche di coesione. Nomisma (2017) «Ripartire dopo il sisma» bili a scala globale: la metropolizzazione da un http://www.agenziacoesione.gov.it Nimis, G.P. (2009) Terre Mobili. Dal Belice al Friu- lato, ovvero un’accentuazione della diffusione Anzalone, M. (2008) L’Urbanistica dell’Emergen- li, dall’Umbra all’Abruzzo, Donzelli Editore, Roma insediativa che determina una saldatura tra le za. Progettare la flessibilità degli spazi urbani, Ali- Oliva, F. (2016) “La difficile ricostruzione dell’A- aree metropolitane e le conurbazioni delle città nea Editrice, Firenze quila”, Urbanistica, n. 154, pp. 39-48 minori (Oliva, 2010); lo spopolamento e la peri- Boeri S., Pastore M.C. (2017) “Nel Cratere – Rifles- Oliva, F., Campos Venuti, G., Gasparrini, C. (2012) ferizzazione delle aree interne, dall’altro (Taylor sioni sulla Ricostruzione Sisma 2016” in Urbani- L’Aquila, ripensare per ricostruire, Inu Edizioni, & Lang, 2004; Kuhn & Bernt, 2013). stica Informazioni, 272 (pag.769-772) Roma Tali processi sono evidenti anche in Italia, come Bronzini, F., Bedini, M.A., Marinelli, G. (2017) Olivieri M., (2013) Regione Umbria. Vulnerabilità si evidenzia dalla mappatura effettuata a sup- “L’esperienza terremoto nell’Italia dal grande urbana e prevenzione urbanistica degli effetti del porto della Strategia Nazionale per le Aree In- cuore e dalla assoluta assenza di prevenzione e sisma: il caso di Nocera Umbra, in Olivieri M. (a terne (DPS, 2014), da cui si percepisce che, se a protezione dai rischi dei territori in crisi”, in AA. cura di), Urbanistica Quaderni, pp. 1-156. scala territoriale si legge ancora un certo dua- VV.,Urbanistica è/e azione pubblica. La respon- Sargolini M.(2017) “Ricostruzione post-terremoto lismo spaziale centri/periferie, cioè tra grandi sabilità della proposta, Planum Publisher, Roma- e post-catastrofe- introduzione” in Urbanistica In- poli urbani e aree interne, ciò risulta più com- Milano formazioni, 272 (pag.769-772) plesso a scala urbana e metropolitana. Campos Venuti, G. (2016) “Terremoti, urbanistica Oltre allo svantaggio associato alle periferie in e territorio”, Urbanistica, n. 154, pp. 53-58 termini di degrado ed emarginazione, non ne- Clementi, A., Di Venosa, M., eds. (2012) Pianifica- cessariamente correlato ad aspetti spaziali, il ri- re la ricostruzione. Sette esperienze dall’Abruzzo, schio nei processi di periferizzazione delle aree Marsilio, Venezia urbane e metropolitane è anche quello connes-

338 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue so ad una situazione generalizzata di insosteni- caso, i termini maggiormente impiegati sono centralità vengono identificate con tecniche di bilità, propria della “città diffusa”, in primis per “sobborghi”, “aree periurbane”, “aree subur- kernel density estimation e analisi multipara- l’elevato consumo di suolo, ma anche per gli bane”, “interfaccia urbano-rurale” (Geneletti metriche che consentono di calcolare un indice elevati consumi energetici che la dispersione et al, 2017). Nel secondo gruppo sono stati di ranking e successivamente si valuta la loro insediativa comporta, e in generale per gli alti considerati ascrivibili i casi in cui la condi- propensione ad ospitare specifiche funzioni. costi collettivi connessi all’urbanizzazione e ge- zione di perifericità non è necessariamente Tutto il processo temporale di delocalizzazione stione del territorio (Oliva, 2010). connessa alla dimensione spaziale; in tali e infilling è sostenuto e favorito da interventi a La nuova Agenda Urbana, adottata durante la casi i termini ai quali si fa ricorso sono “aree ciò specificatamente mirati, passando dalla pia- Conferenza delle Nazioni Unite HABITAT III, ri- marginali”, “aree deprivate” (Kuhn & Bernt, nificazione strategica e strutturale a quella ope- chiama l’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo 2013; DCLG, 2015a). rativa e normativo-fiscale (Romano et al, 2017). sostenibile, con riferimento all’ambiente urba- Nello specifico, nel 1° gruppo, il rischio di pe- Per quanto riguarda il 2° gruppo, il rischio di no, e afferma con chiarezza l’importanza della riferizzazione individuato è prevalentemente periferizzazione riguarda aspetti tradizionali pianificazione urbanistica nel raggiungimento connesso al fenomeno dello sprawl (Geneletti legati al concetto di periferia quali svantaggio degli obiettivi di sostenibilità e di equità sociale et al, 2017), cioè alla diffusione insediativa non socio-economico, degrado urbanistico ed edi- per le periferie contemporanee (UN, 2017). pianificata e incontrollata costituita da inse- lizio, che, tuttavia, oggi non risultano più ne- diamenti a bassa densità abitativa (Indovina, cessariamente correlati ad aspetti spaziali. Una Modalità e tecniche interpretative 2009). In tal caso, più che a una mappatura del best practice selezionata riguarda un metodo Dalla ricognizione della letteratura effettua- rischio, si procede ad una tipizzazione dei casi sperimentato nel Regno Unito che consente ta emerge che diversi sono stati i tentativi di ricorrenti (Gibelli & Salzano, 2006) e si prevedo- di mappare sul territorio, a scala di quartiere, definire e classificare le periferie, dalla scala no tecniche di mitigazione, che nelle best prac- il grado di deprivazione dei quartieri inglesi, locale a quella territoriale. A scala urbana e tices sono assistite dalla pianificazione urbani- costruendo un indice complessivo di depriva- metropolitana, in particolare, si fa ricorso stica nel breve e nel lungo periodo. Tali tecniche zione, detto “indice di deprivazione multipla”, a più definizioni di periferia, che, nello stu- mirano alla densificazione di nuove centralità basato su 37 indicatori di origine, organizzati in dio qui discusso, sono state ripartite in due potenziali, attraverso la delocalizzazione degli differenti domini di cui sono ottenuti gli indici gruppi, a seconda che fosse presente o meno insediamenti dispersi in tali nuove centralità, rappresentativi, in seguito combinati attraver- il riferimento ad aspetti spaziali. Nel primo creando una struttura policentrica. Le nuove so appropriati pesi, derivati sia dalla letteratu-

Figura 1– Sobborghi nel quartiere Porter Ranch di Los Angeles, USA (a sx); Jaywick, vicino Clacton, il quartiere più deprivato secondo l’indice di deprivazione multipla del 2015, UK (in alto a dx); il “Fondo Fucile” a Messina, ITA (in basso a dx)

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 339 ra che da analisi di robustezza degli indicatori pianificazione locale appare non sufficiente a zione alla scala urbana e metropolitana. A valle (DCLG, 2015b). La mappa ottenuta rappresenta rispondere alla pluralità di sfide che l’analisi della quantificazione del rischio, occorre inte- uno strumento di supporto alle decisioni per e la gestione del rischio di periferizzazione a grare e definire il quadro delle strategie e delle definire aree prioritarie di intervento, da attuar- tale scala comporta. tecniche di mitigazione da attuarsi attraverso si mediante strumenti di pianificazione a scala Non ultimo, si rileva come l’attuazione degli in- la pianificazione urbanistica, alla luce degli locale, i Piani locali di quartiere. Tali strumenti terventi proposti si basi su finanziamenti stra- obiettivi di sviluppo sostenibile per l’ambiente di pianificazione sono anche stati incentivati ordinari di supporto a livello nazionale, mentre urbano identificati nella nuova Agenda Urbana con fondi previsti da un programma nazionale sono poco attenzionate le modalità di gestione adottata durante la Conferenza Habitat III. Fu- (DCLG, 2015a). economica degli stessi una volta attuati, tema turi sviluppi della ricerca dovrebbero condurre particolarmente rilevante se il contesto in cui si all’individuazione di una metodologia adat- Incertezze e limiti delle prassi opera ricade, a scala territoriale, nelle cosiddette tiva per la mitigazione del rischio connesso ai Appare chiaro, dalla letteratura esaminata, “aree interne”. processi di periferizzazione nelle aree urbane e come, a scala globale, i fenomeni di metro- metropolitane attraverso la pianificazione ur- polizzazione, da un lato, e di periferizzazio- Ricadute in ambito nazionale banistica, che preveda, a valle della preventiva ne delle aree interne, dall’altro, abbiano reso Questo stato di cose si rileva, in ambito nazio- definizione del rischio di periferizzazione a tale complesso individuare una chiara e univoca nale, nel noto “Bando Periferie”, il più recente scala, tenendo in conto sia gli aspetti spaziali definizione di “periferia" e di “rischio di peri- tra i programmi straordinari nazionali di sup- che a-spaziali, di individuare una mappatura in- ferizzazione”, dalla scala locale a quella terri- porto alle periferie, nel quale queste ultime novativa del rischio, non necessariamente con- toriale, dunque anche alla scala urbana e me- sono definite come “le aree urbane caratteriz- finata entro limiti amministrativi predefiniti, di tropolitana, alla quale si pone attenzione nel zate da situazioni di marginalità economica e supporto alla pianificazione. La sfida è, inoltre, presente studio. Conseguentemente, si rileva, sociale, degrado edilizio e carenza di servizi”. quella definire strumenti di pianificazione in- a livello internazionale, che alle tipologie di Tale definizione, seppur parziale, sembra ri- novativi che tengano conto della dimensione periferia individuate vengono associati rischi conoscere che la condizione di perifericità sovracomunale che può avere il fenomeno. specifici, mappati con tecniche non uniformi non è necessariamente connessa ad aspetti Infine, risulta necessario effettuare una pro- e non sempre mitigati attraverso la pianifica- spaziali, tuttavia l’accesso al finanziamento è grammazione degli interventi di mitigazione zione urbanistica. riservato ai comuni capoluogo di provincia e del rischio orientati allo sviluppo sostenibile, Il metodo sperimentato nel Regno Unito ri- alle città metropolitane, ai quali è demanda- nel rispetto dell’Agenda Urbana, mirati a creare sulta innovativo relativamente alla questione ta l’individuazione di tali aree (DPCM, 2016), meccanismi economici di tipo autopropulsivo, della mappatura, poichè consente la stima e la con il risultato che gli Enti coinvolti hanno cioè in grado di attivare economie urbane tali spazializzazione territoriale delle differenze variamente interpretato il concetto di “peri- da non richiedere la continua assistenza dell’in- socio-economiche locali, superando la tradi- feria”, spesso presentando progetti che per vestimento pubblico. zionale dicotomia centro-periferia. Tuttavia, lo più prevedono interventi di tipo fisico su i domini considerati nel computo dell’indice aree a piccola scala, a volte anche puntuale, di deprivazione multipla tengono in conto su singoli edifici (ANCI-URBAN@IT, 2017). solo gli aspetti socio-economici, secondo una L’allocazione sul territorio nazionale delle ri- concettualizzazione di periferia legata ad una sorse pubbliche, cioè, non si basa su uno stu- sua interpretazione parziale, inoltre l’applica- dio innovativo di mappatura per individuare zione di tale metodo risente della qualità e di- aree critiche prioritarie alle differenti scale, di sponibilità dei dati necessari per misurare gli supporto alle decisioni da attuare attraverso indicatori di origine. il sistema multiscalare della pianificazione, Emerge dalla letteratura, inoltre, che le stra- mentre il Bando poteva costituirsi, al contra- tegie di mitigazione dei rischi individuati rio, come prima occasione concreta per co- sono orientate alla ricerca di soluzioni valide stituire o pre-costituire una metodologia di nei contesti specifici esaminati, piuttosto che mappatura e gestione del rischio a scala urba- all’individuazione di un quadro metodologi- na e metropolitana. co trasferibile in differenti contesti geogra- fici (Geneletti et al, 2017), da integrarsi nella Obiettivi e prospettive per la pianifica- pianificazione stessa. Il raggiungimento di zione tale obiettivo richiede strumenti di pianifica- In un quadro generale in cui la pianificazione zione innovativi, che tengano conto della di- urbanistica risulta fondamentale per il rag- mensione sovracomunale che possono avere giungimento degli obiettivi di sostenibilità e di i processi di periferizzazione a scala urbana equità sociale per le periferie contemporanee, e metropolitana, non necessariamente lega- obiettivo del presente studio è quello di eviden- ti ad aspetti spaziali o confinati entro limiti ziare la necessità di identificare organicamente amministrativi predefiniti. In tale quadro, la il rischio connesso ai fenomeni di periferizza-

340 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Note ban Growth Control DSS Techniques for De-Sprin- * Dipartimento di Ingegneria Civile, Università di kling Process in Italy”, in Sustainability, 9, 1852 Salerno, [email protected] Geneletti D., La Rosa D., Spyra M., Cortinovis C. ** Dipartimento di Ingegneria Civile, Università di (2017), “A review of approaches and challenges for Salerno, [email protected] sustainable planning in urban peripheries”, in Lan- dscape and Urban Planning, 165, (pag. 231-243) Bibliografia UN (2017), A/RES/71/256, Disponibile al link: http:// Salzano, E. (2000), “La città nel Terzo millennio”, in habitat3.org/wp-content/uploads/New-Urban-Agen- Universo, anno LXXX, n.5 da-GA-Adopted-68th-Plenary-N1646655-E.pdf. Copus, A. K. (2001), “From Core-periphery to Polycen- tric Development: Concepts of Spatial and Aspatial Peripherality”, in European Planning Studies, 9:4, (pag. 539-552) Taylor, P. J., Lang, R. E. (2004), “The shock of the new: 100 concepts describing recent urban change”, in En- vironment and Planning A, 36, (pag. 951–958) Gibelli, M.C., Salzano, E. (2006), No Sprawl, Alinea, Firenze Indovina F. (2009), “La nuova dimensione urbana: l’arcipelago metropolitano”, in F. Indovina, Dalla cit- tà diffusa all’arcipelago metropolitano, Franco Ange- li, Milano Oliva, F. (2010), “Il sistema insediativo”, in F. Selicato & F. Rotondo, Progettazione Urbanistica. Teorie e Tec- niche, McGrawHill, Milano Kühn, M., Bernt M. (2013), “Peripheralization and po- wer – Theoretical debates”, in Fischer-Tahir A., Nau- mann M. (Eds.), Peripheralization: The making of spatial dependencies and social injustice, (pag. 302- 317), Springer Fachmedien Wiesbaden, Wiesbaden DPS, Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2014), Strate- gia nazionale per le Aree Interne: definizione, obiet- tivi, strumenti e governance, Documento tecnico collegato alla bozza di Accordo di Partenariato 2014- 2020 trasmessa alla CE il 9 dicembre 2013, Disponibi- le al link: http://www.agenziacoesione.gov.it/it/arint DCLG, Department for Communities and Local Go- vernment (2015a), The English Indices of Depriva- tion 2015. Statistical Release DCLG, Department for Communities and Local Go- vernment (2015b), The English Indices of Depriva- tion 2015. Technical Report DPCM, Decreto del Presidente del Consiglio dei Mi- nistri (2016), Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicu- rezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia. ANCI-URBAN@IT (2017), Rigenerazione urbana. Un progetto per l’Italia. Dossier sui Progetti di Comu- ni e città metropolitane per il Bando Periferie, Dispo- nibile al link: http://www.anci.it/Contenuti/Allegati/ Dossier_perfierieok.pdf Romano, B., Fiorini L., Zullo F., Marucci A. (2017), “Ur-

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