Arlt, Malaparte E Pasolini
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RETROGUARDIA quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso Primo De Vecchis N. 44 ESOTERISMO E COSPIRAZIONE POLITICA NEI ROMANZI DI ROBERTO ARLT : UN CONFRONTO CON CURZIO MALAPARTE E PIER PAOLO PASOLINI (C) Primo De Vecchis, 2014 - 1 - RETROGUARDIA quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso Università degli Studi di Siena Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di Filologia e Critica della Letteratura Scuola di Dottorato di Ricerca in «L’Interpretazione – Letteratura italiana, Letteratura comparata, Semiotica e comunicazione simbolica, Antropologia, etnologia e studi culturali» Sezione di «Letteratura Comparata e Traduzione del Testo Letterario» Ciclo XXIII L-FIL-LET/4 – Critica letteraria e letterature comparate Esoterismo e cospirazione politica nei romanzi di Roberto Arlt: un confronto con Curzio Malaparte e Pier Paolo Pasolini Direttore della Scuola di Dottorato: Chiar.mo Prof. Romano Luperini Coordinatore della Sezione: Chiar.mo Prof. Antonio Prete Tutore: Chiar.mo Prof. Antonio Melis Tesi di Dottorato di: Primo De Vecchis Anno Accademico 2010-2011 - 2 - RETROGUARDIA quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso INDICE ESOTERISMO E COSPIRAZIONE POLITICA NEI ROMANZI DI ROBERTO ARLT : UN CONFRONTO CON CURZIO MALAPARTE E PIER PAOLO PASOLINI I. VITA E OPERE DI ROBERTO ARLT p. 5 I.1. Il padre e la madre: l’autorità e l’occulto 5 I.2. La vida puerca sottobraccio 11 I.3. Cronaca nera e Aguafuertes porteñas 16 I.4. 1929: crisi sociale, successo individuale 20 I.5. Dal romanzo al teatro 25 I.6. Avvicinamenti al discorso politico 28 I.7. Spagna, Africa e teatro 33 I.8. Profeti, cospiratori e maghi 39 I.9. Cile. La bara calata dalla finestra 46 II. I 7 PAZZI E LA LORO COSPIRAZIONE 49 II.1. Un uomo vuoto 51 II.2. La fabbrica dei complotti 56 II.3. Uccido, dunque sono 64 II.4. I discorsi dell’Astrologo 71 II.5. Mussolini parodiato 82 II.6. Curzio Malaparte e l’Astrologo ‘catilinario’ 93 II.7. Psicologia delle masse fasciste 105 II.8. Il superuomo di massa in tempi di crisi 117 II.9. Tecnica del colpo di Stato arltiana 127 III. COMPLOTTO NERO PETROLIO 130 III.1. ‘Rivoluzioni’ e una geometrica angoscia 137 - 3 - RETROGUARDIA quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso III.2. Paralisi dello Stato 145 III.3. Da J. P. Morgan alla Standard Oil 148 III.4. Proliferazione di enti e struttura ‘a brulichio’ 155 III.5. ‘Visioni’ della tensione 166 III.6. Intimità del discorso politico-cospirativo 178 BIBLIOGRAFIA 185 Opere di Roberto Arlt 187 Raccolte speciali 188 Traduzioni italiane 188 Bibliografia su Roberto Arlt: Monografie 189 Saggi e articoli 190 Nota bibliografica su Malaparte e Pasolini 192 Opere di Curzio Malaparte 192 Saggistica 192 Narrativa 193 Bibliografia su Curzio Malaparte: Monografie 193 Saggi e articoli 193 Opere di Pier Paolo Pasolini: Poesia 194 Narrativa 194 Teatro 194 Saggistica 195 Interviste audiovisive 195 Sceneggiature e testi per il cinema 195 Bibliografia su Pier Paolo Pasolini: Monografie 196 Saggi e articoli 197 Bibliografia critica generale 198 Bibliografia letteraria 201 - 4 - RETROGUARDIA quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso - 5 - RETROGUARDIA quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso I. VITA E OPERE DI ROBERTO ARLT I.1. Il padre e la madre: l’autorità e l’occulto L’opera di Roberto Arlt attinge moltissimo dalla vita dell’autore (come spesso accade), ma in tal caso gli episodi autobiografici entrano a far parte del serio gioco narrativo assieme all’immaginazione rocambolesca dei romanzi d’appendice ottocenteschi ed alle informazioni contenute nei manuali tecnici: trattasi quindi d’una sorta di ‘contaminazione totale’, dove la realtà mimetica autobiografica diviene tessera del mosaico assieme agli altri disparatissimi elementi. Ci pare quindi doveroso tracciare una biografia quantomeno puntuale dell’autore per identificare poi quei punti che entreranno a far parte dell’opera letteraria, nero su bianco, sottratti all’oblio ma inseriti in una nuova struttura. Roberto Arlt nasce il 26 aprile 1900 a Buenos Aires, nel quartiere San José de Flores. Vi sono comunque oscillazioni e varianti per quanto riguarda la data di nascita e il nome completo dell’autore. Arlt spesso modifica la sua data di nascita: 7 aprile, 26 aprile (molti testi inoltre riportano l’ulteriore data del 2 aprile: per esempio Gerardo M. Goloboff in Genio y figura de Roberto Arlt ). 1 Inoltre firma i primi testi come: Roberto Godofredo Christophersen Arlt. Tuttavia nel certificato di nascita appare solo: Roberto Arlt (nonché la data: 26 aprile 1900 alle undici di notte). 1 G. M. G OLOBOFF , Genio y figura de Roberto Arlt , Buenos Aires, Editorial Universitaria de Buenos Aires, p. 111. - 6 - RETROGUARDIA quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso I genitori sono dei migranti: Karlt Arlt è un disertore dell’esercito prussiano, mentre Catalina Iobstraibitzer proviene da una famiglia contadina di Trieste. Il padre quindi è un prussiano dal carattere duro e ombroso: severissimo e a tratti violento. La madre invece è un’italiana molto religiosa, cultrice delle scienze occulte, dedita all’astrologia, attratta dai sogni premonitori e dalle allucinazioni, interessi che sa trasmettere al figlio sin dall’infanzia, popolando la sua immaginazione di spiriti, forze astrali ed energie soprannaturali. 2 Si può ben dire quindi che dalla fusione del selvatico ed ostinato temperamento del padre e della sensibile fantasia materna germogli il particolarissimo genio di Roberto Arlt. L’aggiunta del nome Godofredo a quello di Roberto (nome del padre di Karl) sarebbe un’idea bizzarra della madre: Mi madre, que leía novelas romanticonas, me agregó al de Roberto el de Godofredo, que no uso ni por broma, y todo por leer La Jerusalén Libertada de Torcuato Tasso. 3 La madre quindi sembra anteporre Tasso all’Ariosto, la bizzarria alla chiarezza, il manierismo grottesco al classicismo cristallino: e ciò ci pare una cifra stilistica dello stesso autore, che eredita inoltre dalla madre la passione per i romanzi d’appendice. Mentre con la madre si possono ravvisare tali affinità intellettuali (benché nel figlio le fantasticherie s’irrobustiscano alla luce del cinismo e dell’umorismo salaci) diversamente saranno i rapporti con il padre-padrone. Karl, emigrato in Argentina in cerca di fortune, e trovatosi ad affrontare una realtà ben diversa e precaria (s’impegnerà in diversi lavori senza buon frutto), sembra sfogare sul figlio taciturno e astratto tutti i propri risentimenti di capo di famiglia migrante e umiliato dalla competitiva società portegna. I frutti di tali contrasti emergeranno 2 Cfr. S. S AITTA , El escritor en el bosque de ladrillos: Una biografía de Roberto Arlt (2000), Buenos Aires, Debolsillo, 2008, p. 17. 3 R. A RLT , ¿Que nombre le pondremos al pibe? , in «El Mundo», 8 gennaio 1930. «Mia madre, che leggeva romanzi sentimentali, mi aggiunse al nome di Roberto quello di Godofredo, che non uso nemmeno per scherzo, e tutto per leggere La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso». - 7 - RETROGUARDIA quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso a tratti nella nevrosi angosciante di Erdosain, uno dei protagonisti del romanzo Los siete locos (I sette pazzi ) del 1929 e chiaro alter-ego dell’autore. Punto dolente infatti nella vita del giovane Arlt è anche il basso rendimento scolastico che peggiora il suo rapporto (già compromesso) con il padre, il quale va sempre più deteriorandosi fino all’idea di scappare di casa all’età di sedici anni. Arlt disvela un ricordo dei suoi trascorsi scolastici in una aguafuerte porteña (poi si vedrà di che si tratta) dove dialoga letteralmente con un suo ex-professore, Emilio Valessina. Lo studente è indisciplinato e distratto: viene spesso pescato a leggere romanzi di Salgari e Carolina Invernizio ( La figlia dell’assassino ) durante le lezioni; si astrae e sogna di essere un pirata che rapisce una bella fanciulla del quartiere oppure afferma già di essere un inventore provetto. 4 Coltiva un linguaggio tutto suo: ripete parole complicate ed arcaiche rubate dal vocabolario che consulta ossessivamente, sembra un anacronistico Quijote di nove anni. 5 In verità il giovane studente è trilingue: comprende il tedesco, ma si rifiuta di usarlo, attinge all’italiano materno (che contaminerà la sua sintassi e il suo vocabolario), e padroneggia ovviamente il castigliano nella sua varietà portegna, prediligendo i vocaboli e le forme più popolari e gergali (attinte dall’argot ‘lunfardo’ e dal ‘cocoliche’). 6 In tal senso sin dall’inizio la linea arltiana è antipurista, realista e contaminatoria al tempo stesso (a metà tra il Pasolini delle borgate e il Gadda ricco di termini tecnico-scientifici; per un certo ideario politico, oggetto di sapiente parodia, dovrò però in seguito scomodare addirittura Curzio Malaparte). Ben presto comincia a sorgere nel giovane ragazzo un’ansia che non lo abbandonerà più: il desiderio compulsivo di denaro per poter uscire definitivamente dallo stato di indigenza nel quale versa la famiglia. Secondo una mitologia che lui stesso ha contribuito a creare, Arlt scrive il suo primo racconto a otto anni per poi 4 R. ARLT , Il vecchio maestro , in «El Mundo», 20 luglio 1930. 5 Cfr. O. B ORRE , Roberto Arlt: su vida y su obra , Buenos Aires, Planeta, 1999, p. 17. 6 Cfr. G. M. Z ILIO , El elemento lingüístico italiano en Iberoamérica , in Estudios Hispanoamericanos: Temas Lingüísticos , Roma, Bulzoni, 1989, pp. 9-131. - 8 - RETROGUARDIA quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso venderlo a cinque pesos a un vicino di casa. Da qui in poi l’idea di letteratura sarà anche vincolata alla retribuzione del proprio lavoro creativo, al denaro, una particolarità biografica che lo avvicina per esempio a Fëdor Dostoevskij e lo allontana similmente da autori argentini coevi provenienti dall’alta borghesia (come Jorge Luis Borges, tra i tanti) che pagano loro stessi i costi delle proprie prime pubblicazioni stampate in pochissimi esemplari.