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La Città – La Squadra – Gli Eventi numero 13 del 07 agosto 2019

LE STORIE

GIACOMO CASAULA

DIEGO GUIDA

JAZZ INN CAPRI ALL’INTERNO INSERTO DEDICATO A MAURIZIO DE GIOVANNI

L'L'INDICEINDICE DIDI MMANOANO……LASLAS

L’EDITORIALE di Giovanni Gaudiano Il calendario e l’omaggio a Dino De Laurentiis È oramai prassi consolidata durante le interviste agli addetti ai lavori del calcio sentirsi dare più o meno le stesse risposte alle oramai ripetitive e poco fantasiose domande che la folla di informatori avanzano con in mano microfoni, telefonini o piccoli registratori mentre telecamere fameliche cercano di rubare il tempo ai poveri fotografi, che riescono a trovare il loro spazio grazie ai potenti teleobiettivi solo quando si gioca ed in mezzo al campo ci sono solo 23 persone. Nei giorni scorsi è andata in scena sulla solita tv a pagamento la liturgia del calendario di . Tecnologia, criteri formativi diffusi prima dell'evento, solite parole dei presidenti che trovano lo spazio per le loro amenità, il pollice sul touch e come per incanto ecco le giornate che allieteranno dal sabato al lunedì, se non oltre, le settimane calcistiche degli appassionati. Poi gli opinionisti, quelli che non possono mai mancare, che commentano la formazione del calendario azzardando giudizi, qualcuno emettendo sentenze che, se tutti avessimo la perseveranza di registrare, ci accorgeremmo come vengano costantemente smentite dal campo a partire dalla prima giornata. Nel rito descritto trovano spazio ovviamente tutti i dirigenti federali, quelli della Lega, quelli della classe arbitrale e chi più ne ha più ne metta. In sostanza, però, questa volta la formazione del calendario prossimo venturo qualcosa ha detto. Per esempio ha assegnato per la doppia trasferta consecutiva di inizio campionato al Napoli di Ancelotti due impegni niente male: Fiorentina e nientepopodimeno che la Juventus già al 1 di settembre. Come a dire, non avete il campo pronto ed allora beccatevi questo! Non solo, con lo stesso criterio che qualcuno dovrebbe spiegare, la squadra azzurra concluderà il girone di andata e la stagione affrontando consecutivamente l'Inter e la Lazio. Poi tra le amenità troviamo un Juventus – Roma all'ultima di andata, che di conseguenza diventerà un Roma – Juventus all'ultima di campionato. È il terzo anno consecutivo che le due squadre si confronteranno a fine stagione in una partita che ci si augura questa volta possa essere 3 La Città – La Squadra – Gli Eventi giocata veramente. La domanda però sorge spontanea: sarà una n.13 del 07 agosto 2019 combinazione creata da quel diavolo di computer o potrebbe AUT. TRIBUNALE DI NAPOLI N. 50 DEL trattarsi di una combinazione combinata? Mi sia concesso dire: 8/11/2018 “Absit iniuria verbis”, facendo scendere in campo Tito Livio MENSILE A DISTRIBUZIONE GRATUITA CON leggermente alterato. IL QUOTIDIANO “ROMA” Le amenità sono proseguite con quelli che, per minimizzare, hanno preso in prestito da Massimo Catalano di “Quelli della notte” la solita frase pleonastica e priva di senso: “Che vuoi che DIRETTORE RESPONSABILE GIOVANNI GAUDIANO sia, tanto le squadre prima o dopo bisogna affrontarle tutte”. La COORDINATORE EDITORIALE sostanza vera alla fine potrebbe essere questa ma che sia il LORENZO GAUDIANO computer o l'urna di Monaco o quella di Nyon le cose per la casa REDAZIONE azzurra non sembrano voler cambiare. MARCO BOSCIA, BRUNO MARCHIONIBUS

Alt! Qualcosa è cambiato, anzi sta cambiando. Il lavoro di PROGETTO GRAFICO/ART DIRECTOR Ancelotti, che certo non può essere valutato in questo momento DANIELA ALTRUDA della preparazione, al di là dello sfizio di prendersi una sonora rivincita con il Liverpool, ha dimostrato però che la squadra ha HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO MIMMO CARRATELLI, SALVATORE CAIAZZA, capito come deve cambiare pelle, come debba giocare per esaltare CIRO CHIARO, F. MARCHIONIBUS, le proprie individualità attraverso un gioco collettivamente PAOLA PARISI profondo, fatto di intelligenza, di rapidità e che ha bisogno a FOTO DEI SERVIZI SPORTIVI AGENZIA MOSCA questo punto di potersi avvalere di una maggiore qualità in un LA FOTO DELLA COPERTINA DI QUESTO paio di ruoli per potere sicuramente competere, senza che un NUMERO È DI piccolo giochino elaborato da un computer possa vanificare il PIETRO MOSCA tutto. ILLUSTRAZIONI Il Napoli è una realtà. Il Napoli è una società sana. Il Napoli ha GIANCARLO COVINO una rosa in crescita. Il Napoli affidato ad Ancelotti potrà competere soprattutto e fino in fondo, se la società farà ancora CONSULENZA AMMINISTRATIVA STUDIO MARCHIONIBUS qualcosa per accontentare il tecnico. Questa volta il presidente Aurelio De Laurentiis, l'uomo delle plusvalenze, dovrà pensare ad investirle queste disponibilità, dovrà fare in modo che questa possa essere la stagione della definitiva consacrazione per una wwwSeguici.ri sulvistanapoli.it nostro sito web squadra che il tecnico sapientemente sta modellando alla ricerca www.rivistanapoli.it della migliore utilizzazione delle forze a sua disposizione. Se De Laurentiis, senza svenarsi, opererà ancora due colpetti sul mercato ben assestati, allora gli azzurri si siederanno al tavolo Resta sempre aggiornato senza pensare alla qualificazione in Champions ma provando a sbancare il piatto. A proposito, in conclusione ci piace e crediamo con tutti gli articoli sia doveroso ricordare come domani, 8 agosto, saranno 100 anni dalla nascita di Dino De Laurentiis da Torre Annunziata, per i dedicati alla squadra, pochi che non lo sappiano lo zio del presidente del Napoli. Sarebbe forse un meraviglioso regalo dedicargli, dopo l'Oscar agli eventi ed alla città alla memoria del 2001 e quello vinto nel 1957 con “La Strada” di Federico Fellini come miglior film in lingua straniera, un Rivista Napoli successo per festeggiare con la città e ricordare un uomo nato ‘‘NAPOLI’’ SARÀ NUOVAMENTE dalle nostre parti che seppe primeggiare nell'ovattato mondo IN EDICOLA CON IL QUOTIDIANO ROMA della celluloide, battendosi valorosamente con i colossi SABATO 14 SETTEMBRE 2019 americani. 4

IN QUESTO NUMERO

Numero 13 del 07/08/19 Kostas Manolas in rete alla prima in maglia azzurra. Focus sulla nuova difesa azzurra da pagina 23 Foto Agenzia Mosca

Diego Guida pagina 49 – Elio Coppola pagina 54

LA SQUADRA LA CITTÀ LE STORIE LA SOCIETÀ

09 Quando il Napoli 58 Castel Nuovo 43 Giacomo Casaula 65 Il Mito volava dalla Il ‘‘sovrano’’ di Piazza ‘‘Un Signor G’’ della Bellezza California alla Cina Municipio partenopeo di Ciro Chiaro di Mimmo Carratelli di Lorenzo Gaudiano di Lorenzo Gaudiano 15 Schwoch 62 Il Coccodrillo Concedere fiducia del Maschio Angioino 49 Diego Guida e la sua ad Ancelotti di Paola Parisi vocazione editoriale di Salvatore Caiazza di Bruno Marchionibus L'inserto di questo numero 19 La Presentazione è dedicato allo scrittore Azzurri vs Blaugrana 54 Elio Coppola: l'anima Maurizio de Giovanni di Bruno Marchionibus di “Jazz Inn Capri” ed è stato realizzato 23 La nuova difesa di Lorenzo Gaudiano azzurra e l'analisi da Giovanni Gaudiano di Volpecina di Marco Boscia Ancora Calcio 28 Eljif Elmas Dalla Macedonia 31 La Juve Stabia al mare di Napoli Fabio Caserta: un uomo di campo di Lorenzo Gaudiano Gianni Improta e le insidie della serie cadetta 35 Il Napoli di De di Giovanni Gaudiano Laurentiis 38 Book fotografico da Dimaro e gli sponsor 40 La Stagione – Il Calendario degli azzurri di F. Marchionibus a cura di Lorenzo Gaudiano

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TESTIMONE DEL TEMPO di Mimmo Carratelli Le amichevoli di lusso della squadra azzurra Quando il Napoli volava dalla California alla Cina Trasferta americana di spessore per il Napoli di De Laurentiis che dopo Liverpool e Marsiglia volerà in America per affrontare i campioni di Spagna del Barcellona di Messi in due incontri che si disputeranno il 7 e 10 agosto a Miami e a Detroit. Amichevoli di lusso come è già successo negli anni scorsi. Spettacolo, qualche dura lezione, esperienza, palcoscenico internazionale, passerella di assi. Ne vale sempre la pena. Il Trofeo Gamper nell'era Mazzarri A Londra con Benitez Cominciò il Napoli di Mazzarri nell'agosto Il Napoli di Benitez andò a Londra (3 agosto 2013) a del 2011 proprio contro il Barcellona di solleticare l'Arsenal di Wenger. Fece 2-2 e la sua bella Guardiola per il Trofeo Gamper al Camp figura. Insigne e Pandev in gol. Era già il Napoli di Nou. Disfatta inevitabile: 5-0 più tre pali e Higuain, Mertens, Callejon. Il Napoli andò sul due a una traversa dei catalani, Messi entrò al 57' e zero, Reina parò un rigore, poi nel secondo tempo infiocchettò due gol nella porta di De Sanctis l'Arsenal rimontò con Giroud e Koscielny. Benitez sfidò (66' e 77'). Cavani fece un gran gol in il Paris Saint Germain di Blanc che s'era preso Cavani e rovesciata, annullato per l'offside di Hamsik. Lavezzi. Al San Paolo, l'11 agosto 2014, fu la festa per il Nel Barcellona c'erano Piqué e Mascherano, trasferimento dei due azzurri a Parigi e una buona figura Busquets, Xavi, Iniesta, Fabregas. Bella gente che annichilì gli azzurri. C'era Lavezzi. Bella prestazione e successo, nel luglio 2012, ad Arco di Trento, quando il Napoli gonfiò il petto e batté il Bayern 3-2 con i gol di Paolo Cannavaro, Pandev e Insigne. Tra i pali tedeschi non c'era Neuer, ma Starke. In squadra Robben, Shaqiri, Alaba, Mandzukic. Mazzarri presentò Rosati in porta. C'erano Zuniga, Inler, Dzemaili, Hamsik e il cileno Vargas che non ebbe fortuna in azzurro e ha poi giocato nel Gremio e nel Valencia e, oggi, a trent'anni, furoreggia con la sua nazionale. Cavani segna in rovesciata 9 TESTIMONE DEL TEMPO

Dal Ciocco a Bressanone con Di Marzio

Renzo Ulivieri al Ciocco nel 1998 del Napoli che però perse 1-2. I francesi giocarono con Thiago Pelé al San Paolo Silva, David Luiz, Maxwell, Matuidi, Verratti, Pastore. Ai tempi in cui c'erano poche partite Ibrahimovic scese in campo nella ripresa per pareggiare il gol in tv, vedere dal vivo il Napoli che Higuain aveva segnato nel primo tempo, poi raddoppiò affrontare gli squadroni più celebri Pastore. Lo stesso Napoli andò poi a Ginevra contro il dava una grande emozione. E Barcellona che schierò molte riserve (Messi assente) e gli questo successe quando Pelé venne azzurri vinsero con un gol di Dzemaili (1-0). a giocare al San Paolo col Santos all'inizio degli anni Settanta. Era il L'amichevole-studio per Ancelotti a Dublino Napoli di Chiappella con Zoff, Altafini e Sormani. Il Santos stava L'ultima volta, con Ancelotti, il Napoli è andato a Dublino (4 esaurendo il suo periodo d'oro, che agosto 2018) a prendere cinque gol dal feroce Liverpool di andò dal 1956 al 1974, e Pelé aveva Klopp che avremmo incontrato nel girone di Champions toccato il vertice della sua carriera cavandocela meglio: 1-0 al San Paolo con capolavoro di Insigne al Mondiale 1970 in Messico chiuso al 90', 0-1 ad Anfield per il gol di Salah al 34'. A Dublino il con la finale vinta contro l'Italia di Napoli schierò: Karnezis; Hysaj, Albiol (59' Maksimovic), Mazzola e Rivera (4-1). 'O Rey Koulibaly (71' Chiriches), Luperto (46' Mario Rui); Allan, segnò di testa il primo gol ad Hamsik (62' Diawara), Ruiz (62' Rog); Callejon (62' Ounas), Albertosi sovrastando Burgnich Milik (62' Inglese), Insigne (62' Verdi). Il Liverpool rispose con con un salto prodigioso, rimanendo Alisson; Clyne (61' Arnold), Van Dijk, Gomez (76' Phillips), magicamente sospeso in aria. Nel Robertson (61' Moreno); Wijnaldum (61' Jones), Milner (56' 1972, il Santos di Pelé giocò due Fabinho), Keita (71' Origi); Salah (61' Solanke), Firmino (46' volte al San Paolo, il 5 marzo e il 29 Shaqiri), Manè (61' Sturridge). Gli inglesi passeggiarono con i aprile. Nella prima occasione i gol di Milner (4'), Wijnaldum (9'), Salah (58'), Sturridge (73'), brasiliani vinsero 3-2, doppietta di Moreno (77'). 10 Pelé nella porta di Zoff, gol su azione e rigore, terza rete di Nenè. Fece doppietta anche Altafini. Nella seconda occasione, il Santos vinse 1-0, Pelé non segnò, gol di Alcindo. Negli anni Sessanta, il Napoli passato da Roberto Fiore a Gioacchino Lauro, con Pesaola in panchina, aveva già giocato tre volte contro il Santos nel corso di una tournée americana. Furono tre scoppole memorabili, il Santos era al massimo dei suoi trionfi. Allo Yankee Stadium di New York, il Santos affondò il Napoli per 4-2 la prima volta (21 giugno 1968), per 6- 2 la seconda volta (26 giugno), infine 5-2 a Toronto (28 giugno). Nelle tre occasioni Pelé segnò cinque gol.

In America con Sivori ed Altafini Incontri memorabili e avventure incredibili nel passato delle amichevoli internazionali del Napoli. Viaggi di gloria e di baldoria. La pazza America del 1967 con Sivori e Altafini più Angelillo e Benitez in prestito. Due partite in Perù, tre in Colombia, una in Venezuela. Viaggi avventurosi. A Calì, dopo avere invitato Nestor Rossi che era il suo idolo, Sivori palleggiando mise un piede in fallo, gli saltò un menisco e fu l'infortunio che anticipò la fine della sua carriera. Era il Napoli di Girardo e Panzanato, di Juliano e Montefusco, di Orlando e Canè. Vivevamo amichevolmente in grande. Nel 1968 anche un'avventurosa escursione in Brasile giocando a Curitiba (0-0), Belo Horizonte (2-3), Araraquara (0-4). Si perdeva 11 TESTIMONE DEL TEMPO

allegramente. A Curitiba, un uomo folle che aveva litigato con Barison mandò in frantumi a colpi di pistola le vetrate dell'albergo che ospitava gli azzurri. Nel 1974 gran partita a New York contro i Cosmos (2-2) col Napoli di Vinicio e gli artiglieri Clerici e Braglia. Poi, pioggia e botte da orbi con gli argentini dell'Estudiantes, famosi nel menare le mani.

12 Da Krol a Maradona con Juliano e Musella Nel 1981, poiché era nel contratto del passaggio di Krol al Napoli, gli azzurri andarono a giocare in amichevole a Vancouver che aveva ceduto l'olandese (grande intuizione di Totonno Juliano). Il gentiluomo Marchesi sulla panchina del Napoli. C'era l'amatissimo e indimenticabile Nino Musella. Con Maradona, il Napoli era richiesto in tutto il mondo. La squadra andò in California, ingaggiata per 300 milioni (58 al pibe). Era il 1985. Il Napoli giocò due partite al Coliseum di Los Angeles contro l'Universidad di Mexico City (2-2 e 1-2). Daniel Bertoni fu derubato in albergo di 900 dollari. L'equivoco organizzatore del viaggio, il baffutissimo Josè Minguella, tentò di tirare un bidone agli azzurri cercando di non pagare l'ingaggio pattuito. Finì col consegnare all'accompagnatore Paolo Resi, un gran signore, l'incasso della partite, dollaro su dollaro, in tre sacchi della spazzatura. Nel 1988, delirio a Tokyo per Diego. Otto emittenti televisive allo stadio. Gli azzurri prevalsero 2-0 sulla selezione nazionale giapponese: doppietta di Careca, pali di Corradini e Carnevale. Nel giugno 1996, senza più Diego, il Napoli addirittura in Cina, per la partita con il Guoan, la squadra di Pechino, trasmessa in diretta tv su tutto il territorio cinese e Massimo Agostini, che segnò due gol bellissimi, divenne istantaneamente un idolo nel sempre celeste impero.

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L'INTERVISTA Stefan Schwoch “De Laurentiis e la piazza devono darsi di Ancelotti”

di Salvatore Caiazza

n bomber di razza. Di quelli che trascinavano le Upiazze. Stefan Schwoch oggi è un broker finanziario ma nel suo passato calcistico ha saputo fare bene il suo mestiere. Ne sanno qualcosa i tifosi napoletani che lo hanno sostenuto nella stagione 1999-2000. Dopo due anni al Venezia, infatti, il capellone nato a Bolzano venne acquistato dal Napoli per permettere a Walter Novellino di conquistare la serie A. Fu la scelta giusta perché con i suoi 22 gol contribuì alla promozione, «Ho saltato la prima settimana di lavoro dove entrando definitivamente nei cuori del popolo c'erano solo ragazzi della Primavera. Sono arrivato partenopeo. Da quel momento Schwoch è rimasto quando già c'erano tanti titolarissimi. Beh, c'è tifosissimo del Napoli. Ha seguito una parte del tanta qualità in questo gruppo. Il pallone viaggia ritiro della formazione di Ancelotti partecipando veloce. Ancelotti ha uno staff molto giovane e delle ad una trasmissione sportiva. attrezzature che possono dirti al momento tutto Ha potuto vedere da vicino il lavoro di un ciò che c'è da sapere sullo stato del calciatore. Ai grande allenatore come Carletto. miei tempi il gps non esisteva, ci facevano correre «Rispetto ai miei tempi – ha spiegato il eccome durante i ritiri. Tornavamo in albergo bolzanino presente tutte le mattine al campo di stanchissimi e il giorno dopo stessa cosa». Carciato – è cambiato quasi tutto nella fase di Lei era al Vicenza quando il Napoli fallì nel preparazione. Noi prima correvamo nei boschi, il 2004. Da grande tifoso dei colori azzurri ci pallone lo vedevamo dopo un bel po' di giorni. rimase molto male. Si aspettava una crescita Adesso, invece, ci si allena a secco e chi arriva così esponenziale in 14 anni dopo la rinascita subito è pronto per giocare». con De Laurentiis? Quale è stata la sua prima impressione vedendo «Sono stati fatti passi da gigante. Se solo si pensa questo Napoli? che oggi il Napoli sta trattando James Rodriguez, 15 L'L'IINTERNTERVISTVISTAA ti rendi conto della dimensione in cui sei. Da dieci anni è costantemente in Europa e in Champions ha messo paura a molte grandi. Il presidente sta facendo un gran lavoro tenendo sempre presente il bilancio. Non si possono commettere più gli errori del passato. Soprattutto oggi dove con il fair play finanziario si rischia grosso». Sì ma i tifosi non sono contenti del secondo posto. Vogliono vincere ... «Come dargli torto. Ma se si pensa che da otto anni vince sempre la stessa squadra ti rendi conto che è molto difficile. La Juventus è una superpotenza che può permettersi il lusso di comprare e pagare il giocatore più forte al mondo in questo momento. Cristiano Ronaldo fa la differenza e nonostante ciò la Champions non è stata vinta. Ma in Italia ad oggi non ci sono avversarie». Allora lei pensa che per il titolo bisogna ancora aspettare? «Sinceramente l'anno scorso non è mai stato

16 Schwoch e Napoli

“Ricordo che quando seppi che mi avevano venduto al Napoli non volevo manco dirlo a quella che all'epoca era mia moglie. I mass media, infatti, danno un'immagine distorta della città. Quando poi glielo dissi, lei mi minacciò: «Ci vai da solo, io laggiù non ci vado». La decisione, tuttavia, spettava a me e decisi di andare. Lei e mio figlio si trovarono così bene che quando fui ceduto al Torino mi disse: «Io non torno lassù». Mi viene in mente il film Benvenuti al Sud, a me è accaduto davvero…”

messo in discussione. I bianconeri avevano già «Per poter tenere il passo della Juventus si deve vinto prima ancora di cominciare. Il vero scudetto migliorare la qualità. E la qualità si migliora il Napoli lo avrebbe dovuto vincere nell'ultimo comprando dei campioni. Vanno bene i giovani anno di Sarri. Con 91 punti non si può arrivare come Elmas per il futuro ma se vuoi vincere adesso secondi…». devi affidarti a dei top. Devo dire che De Laurentiis E per la nuova stagione cosa pensa che possa sta provando a comprare dei big ma le trattative accadere? sono difficili». «Il Napoli si sta muovendo bene sul mercato. Dopo 30 anni dall'ultimo scudetto è arrivato il Ancelotti è una garanzia. Già aver tenuto ancora i momento di osare... big è un'operazione vincente. Poi è stato acquistato «Ho visto tantissima gente a Dimaro. Ai miei Manolas, che sarà per la difesa un valore aggiunto tempi c'erano dei tifosi ma non a migliaia come in non indifferente al fianco di Koulibaly. Per ciò che Trentino. C'è entusiasmo e voglia di vincere. Lo si ho visto in ritiro il tecnico azzurro ha le idee chiare fa tutti insieme. Ci sono tutti gli ingredienti per su come vuole giocare nel prossimo torneo. Non riuscirci. Bisogna fidarsi di Ancelotti e di una vuole attendere gli avversari ma giocare nella loro politica societaria che ha sempre fatto bene. De metà campo, rischiando l'uno contro uno che questi Laurentiis sembra propenso ad osare e se lo fa due centrali possono fare tranquillamente essendo allora veramente può entrare definitivamente nella forti e veloci». storia di questo importante club». La piazza sogna i colpi importanti... 17 www.mtaeronautica.com LA PRESENTAZIONE

Doppia sfida per Ancelotti e Valverde in terra americana Azzurri vs Blaugrana Confronto tra calcio italiano ed iberico di Bruno Marchionibus

Napoli e Barcellona: mare e identitarismo

Due città bagnate su lati opposti dallo stesso mare, Napoli e Barcellona sono legate da questo particolare geografico che le qualifica come città tipicamente mediterranee, quel Mediterraneo che ne attraversa la storia e ne determina tradizioni e peculiarità. Il mare, d'altra parte, è l'elemento da cui secondo il mito è nato il capoluogo partenopeo, sorto dal corpo della sirena Partenope, e che grazie ai continui traffici e collegamenti marittimi, con il porto di Napoli che ad oggi è uno dei principali dell'Europa meridionale, ha contribuito a forgiare il carattere aperto e tollerante dei napoletani. Stesso discorso per Barcellona, dove la struttura por tuale, dalla storia millenaria, accoglie quotidianamente persone e merci; il capoluogo catalano è Carlo Ancelotti dotato inoltre di tre porti minori, tra cui quello Olimpico realizzato in occasione dei Giochi del '92, caratterizzato dalla presenza di ristoranti e locali. Ad accomunare le due città c'è anche il forte sentimento identitario rispetto allo Stato Centrale. Se all'ombra del Vesuvio questo porta più che altro al sentirsi costantemente, per la propria storia unica e caratterizzata dalle tante diverse dominazioni, un qualcosa di diverso rispetto al resto del paese, cosa che negli ultimi anni ha accresciuto notevolmente le fila dei neo-borbonici, in Catalogna nel 2017 si è addirittura arrivati al celebre referendum per l'indipendenza della regione, poi dichiarato nullo dal Tribunale costituzionale spagnolo, con lo stesso Pique schierato in prima linea.

Da Cavani a Dzemaili, da Maradona a... Cruijff

Il primo pensiero nel parlare di legami sportivi, invece, Ernesto Valverde 19 LA PRESENTAZIONE

Insigne, il pallone, il palo tra Napoli e Barca non può che a n d a r e a D i e g o A r m a n d o Maradona. Il Pibe, nel 1984, sbarcò in Campania dopo due stagioni trascorse proprio in blaugrana, al termine di una trattativa estenuante e non priva di colpi di scena in cui risultò decisiva la volontà dello stesso campione argentino, consapevole del fatto che in riva al Golfo avrebbe trovato quell'amore incondizionato che non aveva percepito fino in fondo nella città catalana. Nel viaggio nella memoria dei Antoine Griezmann, il gioiello conteso precedenti tra le due squadre, tutti incontri non ufficiali, la prima tappa spagnoli nel trofeo Gamper del 2011, quando tuttavia la giocata del è datata maggio 1978, quando al San match fu realizzata dal Matador Cavani, che sul punteggio di 0 a 0 Paolo gli azzurri di Di Marzio e andò in gol con una rovesciata da cineteca (ingiustamente) annullata Savoldi pareggiarono 1 a 1 contro il per fuorigioco, e l'1 a 0 per i partenopei del 2014, incontro disputato Barcellona del fuoriclasse olandese dal Barca con una formazione ampiamente rimaneggiata e deciso nel Crujff, impegnato in una tournée finale da un tiro da fuori di Blerim Dzemaili. europea prima del suo approdo nel campionato americano con la maglia Doppio confronto a Miami e Detroit degli Aztecs di Los Angeles. Più recenti il netto 5 a 0 in favore degli Dopo cinque anni, così, gli azzurri guidati da Carlo Ancelotti 20 Lionel Messi

Dall'Ajax il giovane fenomeno De Jong

a d e l i m i n a z i o n e d i r e t t a i n Champions League. Il confronto, che fa seguito alle altre amichevoli di livello internazionale con Liverpool, vinta per 3 a 0 dai partenopei, e José Maria Callejon Marsiglia, promette senza dubbio tornano a sfidare in amichevole i blaugrana, una delle squadre spettacolo e divertimento per gli dominatrici del calcio mondiale nell'ultimo quindicennio, campioni spettatori, dato che se è vero che il in carica della Liga Spagnola ed eliminati nell'ultima Champions dal Barcellona ha fatto scuola con la sua Liverpool solamente grazie al “miracolo di Anfield” della semifinale filosofia del tiqui taca e del calcio di ritorno. Il test con il Barca, che si disputerà per due volte a champagne, anche g razie a distanza di tre giorni in una sorta di andata e ritorno (oggi 7 agosto a fenomeni assoluti del calibro di Miami, il 10 in Michigan), sarà dunque estremamente probante ed Messi e Suarez, anche i ragazzi del indicativo per Mertens e compagni in vista di una stagione in cui il mister di Reggiolo ormai da anni Napoli si candida non solo a provare a dare filo da torcere alla basano sul gioco i buoni risultati Juventus in campionato, ma anche quantomeno a raggiungere la fase ottenuti in Serie A ed in Europa. 21 CENNAMO A R R E D A M E N T I

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www.cennamoarredamenti.com L'ANALISI La nuova difesa azzurra di Marco Boscia

L'idea di Ancelotti è di modificare l'assetto tattico della squadra a partire dalla manovra difensiva: gioco più offensivo, maggiore possesso palla con più rischi ma con la sicurezza di avere a disposizione due centrali di primissimo livello

Dimaro Ancelotti ha osservato, studiato e proposto diverse varianti tattiche al 4-4-2. Nel suo Acalcio posizionale chiede ai propri effettivi, per innalzare il tasso tecnico della squadra, rapidità In porta tre numeri 1 d'esecuzione e di pensiero. Spazio quindi al 4-3-3, al 4-3-2-1 ed anche al 4-2-3-1 con una certezza: linea difensiva che Non può esistere una grande difesa se non continuerà ad essere a 4. viene comandata da un grande numero 1. Il portiere è l'unico uomo in campo che ha il controllo totale della situazione, che visiona Di Lorenzo e Manolas i volti nuovi i movimenti degli altri 21 calciatori e che Se è vero com'è vero che il miglior attacco è la difesa e che il dirige quelli della propria retroguardia. primo segreto per vincere è non incassare gol, è facile capire Manolas e Koulibaly possono dormire sonni perché il Napoli ha rinforzato innanzitutto il reparto tranquilli perché avranno le spalle coperte arretrato. Dopo l'arrivo di Di Lorenzo dall'Empoli, dalla dal giovane Meret che, con l'esperienza Roma è arrivato Manolas. Difesa che sulla carta appare accumulata, dovrebbe fornire le giuste migliorata ed i cui movimenti, provati e riprovati da garanzie. Fondamentale per il Napoli aver Ancelotti, una volta recuperato Koulibaly dovrebbero riconfermato nuovamente l'intero pacchetto garantire un buon rendimento durante la stagione. Il di estremi difensori, completato da Ospina e reparto che vedremo in campionato potrebbe essere così Karnezis. Non è escluso che anche composto: a destra Di Lorenzo (Malcuit); centrali Manolas quest'anno possano entrambi giocarsi le e Koulibaly, con le alternative rappresentate da proprie fiches, pur partendo da un gradino Maksimovic, Chiriches e Luperto; a sinistra Ghoulam (Rui). più basso di Meret. 23 L'ANALISI

Una difesa centrale rapida ed aggressiva L'addio di Albiol è stato un fulmine a ciel sereno, ma la società lo ha rimpiazzato immediatamente con Manolas. L'acquisto dell'ex giallorosso significa una sola cosa: da quest'anno il Napoli proverà a difendere più alto concedendosi qualche rischio in più. Manolas e Koulibaly, che formeranno una delle coppie centrali più forti d'Italia, forse d'Europa, sono difatti due difensori capaci di accorciare in maniera rapida e di assecondare la necessità di andare nell'uno contro uno. Questa caratteristica dei due centrali permetterà un gioco più offensivo con un centrocampo che potrà dedicarsi di più alla costruzione del gioco e mettere in condizione gli attaccanti di andare in rete. La squadra dovrebbe beneficiare nel complesso di una maggiore sicurezza grazie ad una difesa composta da due top player.

24 Gli esterni della difesa Pur avendo a disposizione Maksimovic e Luperto, schierabili all'occorrenza come terzini, Ancelotti ha voluto rinforzare le corsie esterne con l'arrivo di Di Lorenzo. Il terzino destro ex Empoli risulta difatti più offensivo rispetto ad Hysaj, che dovrebbe lasciare Napoli, e si giocherà il posto con Malcuit. A sinistra il Napoli punta sul totale recupero di Ghoulam. L'algerino, che stava dimostrandosi fra i migliori terzini d'Europa prima della rottura del crociato, dopo aver rifiutato la convocazione della sua nazionale (vincitrice poi della Coppa d'Africa) per recuperare la forma migliore, è intenzionato a rimpossessarsi a pieno regime della sua corsia d'appartenenza. Il Napoli resta vigile su un terzino sinistro di ricambio per non farsi trovare impreparato se ci dovesse essere l'addio di Mario Rui, che al momento non pare probabile. Il reparto nel complesso dovrebbe essere definito ma con il mercato, che si chiuderà il 2 settembre, ci potrebbe essere ancora qualche variazione con qualche cessione che potrebbe convincere la società a trattenere Tonelli.

25 L'ANALISI

Giuseppe Volpecina Un reparto forte ed afdabile Chi meglio dell'ex terzino azzurro campione Per la corsia di destra Di Lorenzo è un punto d'Italia, Giuseppe Volpecina oggi dirigente interrogativo; il calciatore ha fatto bene ad Empoli sportivo ed osservatore, può esprimere un ma un conto è giocare per la salvezza ed un altro è giudizio sulla nuova difesa del Napoli? Gli indossare la maglia del Napoli. Lo vedo più o meno abbiamo chiesto di analizzare il reparto, le sullo stesso livello degli altri ma l'augurio è che differenze col passato, le caratteristiche e la possa adattarsi velocemente. A sinistra Ghoulam e complementarietà dei giocatori che lo Rui sono già collaudati. L'unica perplessità sono le compongono. condizioni dell'algerino; se riuscirà a tornare sui «Il reparto era forte ed è rimasto tale. Manolas livelli pre-infortunio, gli azzurri saranno messi rispetto ad Albiol, che era più tattico ed ordinato, meglio di tutti in quel reparto. Rui ha dimostrato di ha più forza fisica, anticipo e capacità di recupero. Il poterlo rimpiazzare senza farlo rimpiangere. Ha vantaggio di avere in rosa il greco rispetto allo purtroppo fatto errori in partite determinanti che spagnolo, oltre che dall'età, è rappresentato dalla restano impressi nella memoria della gente e che lo possibilità di poter giocare in maniera più hanno portato ad essere eccessivamente criticato. spregiudicata. È però importante che sia lui che Non è un top player ma un più che degno sostituto. Kou l i b aly m an te n gan o s e m p r e al ta l a Trovarne uno più forte, qualora venga ceduto, non concentrazione, lasciando poco campo agli è semplice. Al massimo dovresti prendere un avversari. giovane da far crescere alle spalle di Ghoulam». 26 In porta fiducia a Meret o ancora alternanza? «Bisogna puntare su Meret, giovane ma di grande personalità. Ha commesso qualche errore ma è normale. Dovesse avere la necessità di riposare in qualche match di campionato o coppa, il Napoli è protetto da portieri esperti ed affidabili come Ospina e Karnezis. Rispetto al passato il reparto degli azzurri è migliorato e con Meret il ruolo è ben coperto per almeno dieci anni». Insieme ad altri innesti, come ridurre il gap dalla Juventus e provare a vincere lo scudetto? «Economicamente è impossibile: vincono, spendono sempre di più e acquistano i migliori giocatori in circolazione. Da questo punto di vista il gap si sta addirittura allungando e sulla carta non c'è partita, ma anche due anni fa nessuno pensava che gli azzurri potessero competere fino alla fine del campionato. Il Napoli può cercare quindi l'impresa con impegno, lavoro e sudore. Gli azzurri devono esprimere un grande calcio ed approfittare delle possibili distrazioni dei bianconeri, assillati oramai dalla Champions League». Può essere un vantaggio per il Napoli ricominciare con Ancelotti? «Certamente. Con Sarri che porterà nuove idee e che ha tutto un altro modo di intendere il calcio rispetto ad Allegri, all'inizio la Juventus potrebbe avere qualche difficoltà a livello tattico, come successe quando Sacchi arrivò al Milan. Se Sarri però ingrana subito e riesce a far giocare la Juventus come giocava il suo Napoli, saranno dolori per tutti, anche perché lì unirebbe il bel gioco alla grande qualità dei calciatori. Il calcio è bello perché possono sovvertirsi i pronostici, è già successo che abbia vinto la squadra meno accreditata ed ovviamente mi auguro accada ancora». M.B. “Per ridurre il gap con la Juventus bisogna acquistare giocatori dotati di personalità e di esperienza che determinano nei momenti cruciali della stagione l'esito delle partite più insidiose” 27 PROFILI

Eljif tra il calcio, la famiglia e il Napoli “ S o n o d av ve r o f e l i c e e d emozionato di giocare nel Napoli. Questa è la mia grande occasione, una sfida per dimostrare a tutti quanto valgo”

“Mi vedo più come un numero 10 piuttosto che come un 8 o un 4. Tuttavia mi piace sia dribblare che lottare in mezzo al campo. Rispetto le scelte degli allenatori, mettendomi sempre a disposizione della squadra” “Ad eccezione degli allenamenti di solito passo il mio tempo a casa con la famiglia. Nella mia vita c'è solo il calcio, sono concentrato su quello ed i miei obiettivi”

28 PROFILI Eljif Elmas: dalle montagne della Macedonia al mare di Napoli di Lorenzo Gaudiano

numeri di maglia oramai non significano più Ruiz lo scorso anno, il macedone sarà inserito nulla. Non hanno più il valore di un tempo, molto probabilmente in maniera graduale da Carlo Iquando la posizione in campo di un Ancelotti, che saprà certamente valorizzare la sua determinato giocatore si poteva intuire sin dalla duttilità ed il suo raffinato talento per migliorare numerazione. Dall'uno all'undici, ogni ruolo aveva ulteriormente il centrocampo partenopeo e il suo numero, regola che in qualche categoria accorciare le distanze dalle squadre europee di ancora è sopravvissuta. Negli anni degli scudetti maggior livello. partenopei, per esempio, se il Napoli avesse avuto in organico un centrocampista come Eljif Elmas, che numero di maglia avrebbe avuto?

Il ritorno alle origini È da Skopje che parte la storia di questo giovanissimo talento, di origini turche e prossimo ai 20 anni tra poco più di un mese. Giovanili e prima squadra nel Rabotnicki, squadra della capitale macedone, dove il giovane Eljif apprende i primi fondamentali, cominciando ad incantare con le sue doti tecniche. Prima una capitale, poi un'altra, Instabul nel 2017, con la maglia gialloblù del Fenerbahce, per cominciare a respirare l'aria del grande calcio e cullare il sogno di calcare con le proprie scarpette i campi da gioco più importanti nel panorama internazionale. Chi è Elmas

Un centrocampista eclettico Zoran Misevski (giornalista macedone): “Elmas è Si diceva dei numeri di maglia. Elmas potrebbe un giocatore fantastico, nessuno credeva potesse essere identificato come un dieci, un otto oppure crescere così tanto in così pochi anni. Ha classe e anche un quattro. Solitamente trequartista, così tanto carisma” infatti viene impiegato con la nazionale macedone, in Turchia spesso è stato schierato in posizione più : “Elmas è un giocatore tecnico con arretrata, come mezzala oppure all'occorrenza una forte personalità. Quando ha l'occasione, non ha paura di tirare e fare centro. La sua miglior come regista difensivo. Dribbling, propensione qualità è la visione di gioco” all'attacco e visione di gioco sono le frecce nel suo arco, per provare a fare centro in un campionato complesso come quello italiano. Come per Fabiàn 29 LIQUORE APERITIVO - TONICO

Spiritelli 1965 srl s Via D. Beneventano, 32 - 80044 Ottaviano NA [email protected] LA JUVE STABIA FABIO CASERTA UN UOMO DI CAMPO L ' a l l e n a t o r e c h e , riportata per la seconda volta la Juve Stabia in , ha rinunziato alle offerte ricevute per il legame con la società, la città di Castellammare ma soprattutto con la sua squadra di Giovanni Gaudiano La Juve Stabia si prepara all'esordio in . Al rientro miglioramento, sotto tutti gli aspetti». in sede dopo il ritiro di Rivisondoli l'attuale rosa a disposizione Lei ha giocato più di 100 partite con di Fabio Caserta sta lavorando con serietà e senza particolari la Juve Stabia in quattro stagioni e proclami. Il tecnico è un uomo di campo dedito al suo lavoro poi è entrato subito nello staff con passione e con la convinzione che i risultati si possono tecnico. Quest'anno pare abbia ottenere solo con l'apporto di tutti. Nessuna concessione ricevuto offerte da altre società ma all'apparenza, fiducia nella società e nel lavoro del direttore è rimasto a Castellammare. Una Ciro Polito, che ancora è attento sul mercato per portare in scelta di cuore o la voglia di gialloblù qualche altro rinforzo. Insomma un'atmosfera affrontare la serie B con la squadra tranquilla con la consapevolezza che l'impegno di quest'anno con la quale l'ha conquistata? sarà certamente più arduo. D'altronde a Castellammare ci si «Quest'anno effettivamente ho sente a proprio agio in serie B e quindi da parte di tutti c'è la avuto un po' di richieste. Secondo me la voglia di conquistare quanto prima la salvezza per poi pensare cosa più giusta è stata quella di nei prossimi anni ad un consolidamento della società. Abbiamo continuare questo percorso di crescita chiesto proprio al tecnico Fabio Caserta alla vigilia del primo con la Juve Stabia che rappresenta una impegno ufficiale della stagione di ritornare indietro per seconda casa. L'affetto e l'amore verso parlare della scorsa stagione per poi proiettarci su quella che questa città e questa maglia hanno sta per iniziare. prevalso determinando le mie scelte». La vittoria del campionato è alle spalle. Quale sensazione Nella scorsa stagione per lungo prevale: la responsabilità per un impegno importante, la tempo la sua squadra è stata quella voglia di una sfida per un giovane allenatore già vincente o con la migliore difesa di tutti i la ricerca del proprio attuale limite? c a m p i o n at i p ro f e s s i o n i s t i c i «Le sensazioni sono tutte molto positive in quanto c'è la europei. L'attenzione riservata voglia di far bene anche in serie B e cercare il meglio tutti all'organizzazione del reparto è la insieme. Il mio intento è quello di cercare il continuo solida base da cui parte Caserta 31 LA JUVE STABIA allenatore? «Per fare un campionato come quello che abbiamo fatto lo scorso anno occorre un mix di tanti fattori, per cui non è pensabile focalizzare l'attenzione solo su un reparto». Ci troviamo nel classico periodo dedicato al calciomercato. Cosa manca per definire nel complesso la rosa, mi riferisco al ruolo, che affronterà l'impegnativo campionato cadetto? «Di mercato non parlo e mi limito ad allenare perché posso contare sulla società e su un direttore molto competente di cui mi fido tantissimo». Si parla molto dell'importanza del gruppo. Cosa metterebbe subito dopo al secondo posto nella scala dei valori di una squadra come la sua? «Per me la forza di una squadra sono le regole e il rispetto che ognuno deve avere e, soprattutto, il lavoro quotidiano. Tutti questi fattori determinano la forza di una squadra». Domenica 11 ci sarà il primo impegno importante con la gara al Menti del secondo turno di Coppa Italia. Superato questo impegno, vi toccherebbe il Genoa che potrebbe chiedere l'inversione di campo. Sarebbe una chance per la squadra o un regalo per la vostra tifoseria? «Prima di pensare al Genoa bisogna pensare alla gara dell'11 agosto che sarà impegnativa e rappresenterà la prima uscita davanti al nostro pubblico. Noi faremo di tutto per fare un regalo ai tifosi ed alla società, cercando di superare il turno». GIANNI IMPROTA “LA SERIE B È LUNGA, FATICOSA ED IMPREVEDIBILE” arlare oggi della Juve Stabia porta naturalmente a ed Empoli ndr) che possiamo dialogare con Gianni Improta. L'attaccamento e la considerare dei veri squadroni per la Pdedizione dell'ex azzurro ai colori ed alla società di categoria. Ritengo che il Benevento Castellammare è da tempo noto a tutti. punterà decisamente al ritorno in È di prammatica, quindi, partire dall'obiettivo stagionale massima serie e noi sappiamo di dover che la società ha messo nel suo mirino. restare con i piedi per terra senza fare «È una categoria difficile, giocheremo un campionato vo l i p i n d a r i c i e p u n t a r e a l l a impegnativo e lungo ed il nostro obiettivo è quello di permanenza da ottenere il prima permanere in serie B. Ci sono squadre attrezzatissime partendo possibile. Bisogna stringere i denti». da quelle che sono retrocesse dalla serie A (Benevento, Chievo Senza diffondere ottimismo fuori 32 posto, mi sembra però che si possa dire come la Juve Stabia hanno saputo fare dei sacrifici coronati che state costruendo abbia potenzialmente i numeri per da ottimi risultati». ottenere il risultato della salvezza. Senza parlare specificamente di «Ritengo sia normale che il primo obiettivo di una mercato, ambiente dove siete ben neopromossa debba essere la permanenza nella nuova rappresentati da Ciro Polito, quale categoria. Poi si sa che il campionato di serie B è strano, è potrebbe essere il reparto da faticoso e riserva sorprese quasi tutti gli anni al di là delle rinforzare ancora in vista dell'inizio griglie che in tanti si divertono a formare. Per noi è del campionato? fondamentale partire bene, fare più punti possibili per non «Ritengo che il responsabile perdere l'autostima ed affrontare la stagione con lucidità. Se dell'area tecnica Ciro Polito, che ha già penso che nello scorso campionato eravamo dati come quinta dimostrato di saper fare bene il suo squadra tra quelle papabili alla promozione e poi abbiamo vinto lavoro, sia concentrato per cogliere il campionato, rimanendo in testa dalla prima all'ultima un'eventuale buona opportunità. giornata, mi fermo e spero si giochi presto». Penso che quello che si è fatto sino ad Il pensiero ritorna nuovamente alla scorsa stagione ora abbia evidenziato un grande durante la quale il punto di forza della squadra credo sia equilibrio nelle scelte e se la partenza stata una grande difesa. La Juve Stabia cercherà di partire di Paponi potrebbe aver lasciato uno proprio da quella realtà? spazio da riempire, sono certo che il «Abbiamo riconfermato in pratica il reparto in blocco con nostro direttore saprà farlo al meglio qualche leggera variazione, tenendo ben fermo lo zoccolo duro. considerando comunque che i reparti Poi abbiamo il nostro tecnico, Fabio Caserta, abile a far sono ben assortiti e coperti già diventare camaleontica la squadra. D'altronde da sempre si dice adesso». che una difesa forte e omogenea vuol dire avere una squadra già G.G. forte al 50%. D'altra parte non può essere considerato un caso se per lungo tempo durante la scorsa stagione la nostra difesa è stata la meno battuta dei maggiori campionati professionisti europei». Che momento vive la società che ha visto il passaggio della presidenza da Francesco Manniello ad Andrea Langella? «C'è pacatezza, ci sono i meccanismi che man mano stanno funzionando a dovere. Io mi auguro che il presidente Langella, che è un appassionato e che si è catapultato con tutte le sue energie, possa rimanere nell'albo della Juve Stabia in maniera da essere ricordato insieme con Manniello come quelli che

33 Via Gian Lorenzo Bernini, 68, 80129 Napoli NA Tel. 081 558 1970 Aperto dal lunedì al sabato dalle 09.00 alle 22.00 L'APPROFONDIMENTO di Francesco Marchionibus IL NAPOLI DI DE LAURENTIIS E GLI SPONSOR

I ricavi commerciali sono uno dei pilastri del fatturato delle società calcistiche e riuscire ad aumentarli è fondamentale per mantenersi il più competitivi possibile nei confronti degli avversari ed alzare l’asticella

ono trascorsi oramai poco più di anteriore della maglia, uno sul retro ed uno sulla quarant'anni da quando, nell'ottobre del manica sinistra. La visibilità che gli sponsor S1978, la FIGC consentì ufficialmente possono ottenere dalle squadre di calcio non è però l'inserimento del marchio dei fornitori del legata solo alla maglia: l'azienda che si lega ad un materiale tecnico sulle divise da gioco: nasceva così club con un contratto di sponsorizzazione può per le squadre italiane lo “sponsor tecnico”. A vedere apparire il proprio nome in tutte le partire dal 1981 poi, il calcio italiano si è aperto iniziative e le manifestazioni cui partecipa la anche agli sponsor commerciali, consentendo società, a livello regionale, nazionale e, per i club l'esposizione sulla parte anteriore della maglia del più importanti, internazionale. È chiaro che logo di aziende di qualsiasi settore. Negli anni lo maggiori sono la notorietà e la diffusione del spazio degli sponsor di maglia è progressivamente marchio, il cosiddetto brand della società, più la aumentato, sia in termini di superficie utilizzabile stessa sarà appetibile per i potenziali sponsor e che di numero di marchi consentiti, fino ad arrivare maggiori saranno i ricavi commerciali ottenibili. alla situazione attuale che, in serie A, prevede la In questo scenario il Napoli della gestione De presenza di due sponsor commerciali sulla parte Laurentiis, se da un lato ha fatto sicuramente 35 grandi passi avanti, dall'altro sembra avere ancora mediatico, in grado di far aumentare il numero di molta strada da percorrere ed enormi margini di tifosi e simpatizzanti degli azzurri in tutto il crescita. Attualmente la società azzurra può mondo. In definitiva, dopo anni di crescita i tempi contare, tra main sponsor, sponsor istituzionali, sembrano finalmente maturi per consentire alla partner ufficiali, partner commerciali e partner società partenopea di compiere un passo avanti “semplici”, su circa 100 sponsor che forniscono decisivo sulla via del miglioramento qualitativo dei complessivamente (dati di bilancio 2017/2018) propri sponsor e dunque dell'incremento del poco più di 30,5 milioni di ricavi. Rispetto al primo proprio fatturato. C'è da augurarsi che la società anno di serie A, in cui i ricavi commerciali sono colga le opportunità di sviluppo di questo stati pari a poco più di 18,5 milioni, si è registrato favorevole momento storico, ricercando nuovi un incremento di oltre il 63%, e rispetto al bilancio ricchi partners commerciali che possano anche 2016/2017 l'aumento è stato dell'8%. ulteriormente accrescere il prestigio del club. In

Il trend è dunque in sicura crescita ma non è ancora questa direzione sembra andare l'ipotizzato tale da assicurare alla società azzurra ricavi cambio di sponsor tecnico, con il passaggio a commerciali al livello di quelli delle altre big partire dal 2020 al colosso Adidas, che potrebbe italiane: 147,8 milioni per l'Inter, che addirittura garantire un importante ed immediato ritorno supera i 143,3 milioni della Juventus pre-Ronaldo, economico e anche la possibilità di sviluppare a 70 milioni per il Milan e 47,8 milioni per la Roma. livello internazionale il marketing della società sui Il gap è evidente, ma è altrettanto evidente che il mercati non ancora raggiunti. Napoli ha tutte le possibilità per ridurlo se non annullarlo completamente, anzi al momento i ricavi commerciali rappresentano il segmento di fatturato con le maggiori prospettive di crescita. Il valore del brand Napoli ha infatti registrato nelle ultime stagioni un continuo incremento grazie soprattutto ai risultati sportivi ottenuti, con la costante presenza ai vertici del calcio nazionale e la partecipazione oramai abituale alla Champions. Inoltre, la società ha inserito nel proprio organico un elemento di valore e prestigio mondiale come il mister Ancelotti e sembra intenzionata ad aggiungere alla rosa già competitiva calciatori di fama internazionale con un gran seguito 36 BPMed – Banca Popolare del Mediterraneo S.c.p.a. Via Agostino Depretis N° 51 Napoli 80133 - Tel. 081 5521603 - Fax 081 5516704 - E-mail: [email protected][email protected] Filiale Palma Campania (NA) Via Nuova Nola, 16A - Tel. 081 8241120 BOOK DAL TRENTINO Immagini del ritiro in Val di Sole di Lorenzo Gaudiano l lavoro a Dimaro è concluso. Dall'aria di montagna alle Iamichevoli internazionali, in vista dell'esordio in campionato. Ventuno giorni di allenamenti intensi, di esperimenti tattici, di preparazione per una stagione che tutti attendono con interesse ed anche di qualche momento di riposo dopo le intense fatiche. Gli scatti fotografano una perfetta sinergia tra i giocatori, che tra momenti di sforzo 1 e di gioco sembrano divertirsi, e lo staff tecnico guidato da Ancelotti, che con il cappellino griffato si ripara dal sole e osserva il suo nuovo 1) Carlo Ancelotti 2) Il dr. Canonico 3) Davide Ancelotti 4) Di Lorenzo con il preparatore dei portieri Alessandro Nista

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3 4 38 5) Lo staff 6) De Laurentiis con il presidente del Benevento Oreste Vigorito 7) De Laurentiis con Maggio e la sua maglia commemorativa 8) Ancelotti con Mino Fulco dello staff Napoli, mostrando la calma e la compostezza di sempre. E poi c'è un De Laurentiis sereno, fiero della sua creatura e un Giuntoli invece operoso al telefono per rinforzare e sfoltire l'organico. Come ogni anno, anche in quest'occasione il pubblico non è mancato, copioso sia sugli spalti dello stadio di Carciato che in fila allo store del Napoli, non più chioschetto di legno caratteristico 5 m a t r a c k m a s t o d o n t i c o . Appuntamento quindi all'anno prossimo in Val di Sole, con tutto questo e naturalmente altre novità.

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Servizio fotografico di Pietro Mosca 39 LA STAGIONE Il calendario Il computer beffa il N a p o l i c o n F i o r e n t i n a e Juventus in trasferta all'esordio. Chiusura con Inter e Lazio ed inaugurazione del nuovo San Paolo con la Sampdoria di Lorenzo Gaudiano ome ogni anno, ecco il fatidico c a l e n d a r i o. D i r i g e n t i e Cpresidenti si sono ritrovati nella sede di Sky a Milano Rogoredo per riunirsi, incontrarsi ed assistere al sorteggio delle 38 gior nate di campionato, che inizierà il 24/25 agosto per concludersi il 24 maggio 2020. Tra i partecipanti tutti sorridenti e fieri della nuova stagione prossima all'inizio mancava un rappresentante per il Napoli o quanto meno, se pure era presente, non ha ricevuto in dono il microfono dai giornalisti dell'emittente televisiva capitanata da Rupert Murdoch per qualche battuta sulle partite sorteggiate e sul calciomercato, come invece è capitato a qualche collega buon rapporto e l'urna di Monaco ne sa qualcosa con più noto. Bando alle ciance, attenzione l'entusiasmante e proibitivo girone di Champions designato agli incontri per la troupe di Ancelotti, nella passata edizione. Quest'anno, con i lavori di che al secondo anno sulla panchina ristrutturazione ancora non terminati allo stadio San Paolo, la partenopea è incappato in un altro società partenopea ha richiesto di disputare le due gare iniziali esordio ostico. Con i sorteggi, infatti, gli prima della sosta fuori casa e il computer si è preso gioco degli azzurri storicamente non hanno un azzurri. Fiorentina e Juventus subito, la Sampdoria nel nuovo 40 degli azzurri

Gaetano Miccichè con l'ad Luigi De Siervo

Il presidente della Lega con Giorgia Cenni stagione con il botto. Chissà per quale obiettivo saranno in lotta alla San Paolo alla ripresa. La musica è sempre la stessa, anche se fine la squadra azzurra e le alla fine tutte le squadre si devono affrontare prima o poi. Tra avversarie. Mancano ancora molti l'altro, le prime giornate abitualmente sono un po' avulse mesi, non è nemmeno iniziato il dall'intero campionato, sfuggendo ad ogni previsione e campionato e già si fanno questi rispedendo al mittente qualsiasi tipo di pronostico. Arduo, ragionamenti. Il copione non cambia quindi, sarà l'inizio e non solo. A maggio il Napoli chiuderà la e la cosa sta cominciando a diventare stagione con l'Inter a San Siro e con la Lazio in casa. Un finale di irritante. 41

IL TEATRO di Lorenzo Gaudiano

Giacomo Casaula Un “Signor G” partenopeo

La passione per il teatro-canzone, le l'esperienza necessaria per cominciare ad intraprendere una strada personale. Il 17 imitazioni di Gaber, De André e Rino maggio scorso a Villa Di Donato è andato Gaetano prima della propria creatura in scena con uno spettacolo proprio, “Nichilismi e Fashion Week” e “Nichilismi e Fashion Week”, partorito dopo anni di grandi sacrifici e di zelante l'intenso rapporto e confronto con la studio. «Però spiegatemi perché vi nonna Anna Maria Ackermann abbandonate ad un'inerzia così silenziosa e passiva? Perché vi rassegnate a questa Il titolo è un omaggio a Giorgio Gaber, un artista che con vita mediocre senza l'ombra di un Napoli apparentemente non c'entra proprio nulla. A ben desiderio, di uno slancio, di una proposta guardare, a Cava de' Tirreni c'è chi si è ispirato al qualsiasi?». È un breve estratto di un personaggio che ha portato un cambiamento nella testo di Gaber e Luporini, mai recitato cultura italiana, facendo incontrare due linguaggi verbalmente per la sua morte prematura. diversi come la musica e la recitazione nel teatro- Giacomo con la sua attività ha fatto, e sta canzone, genere artistico di cui è stato il precursore. facendo, esattamente l'opposto, Giacomo Casaula, 26 anni, nel suo percorso di accettando con coraggio interessanti e formazione ha seguito sempre con dedizione le orme del sempre più ardue sfide con il passare degli Signor G e di altri grandi cantautori, maturando anni. Il giovane artista campano è partito 43 IL TEATRO all'attacco e le soddisfazioni quasi certamente non mancheranno. Un grande successo a Villa di Donato, una forte emozione. «Era un battesimo, c'era quell'emozione e quella carica che ovviamente precede il momento di entrare in scena per la prima volta con uno spettacolo proprio. Ci tenevo particolarmente a rappresentare la prima assoluta a Villa di Donato, perché è un posto che mi è caro. Non potevo non cominciare da lì, dalla mia città». Dalle cover di Gaber, De André e Rino Gaetano ad uno spettacolo proprio: il percorso è completo. Ritorniamo un po' indietro nel tempo. «La mia passione per il teatro-canzone è nata sul finire del 2012 quando per puro caso ho scoperto Giorgio Gaber. Naturalmente conoscevo il personaggio ma non sapevo nello specifico cosa rappresentasse quel genere artistico. Recuperai Cd e Dvd e da quel momento me ne sono innamorato. Attraverso i filmati che riproducevano la sua mimica, la gestualità ed il funambolismo che mostrava sul palco, ho cominciato a pensare che fosse quella la strada più adatta alla mia personalità». Accennavamo prima ai suoi modelli. Ce ne saranno diversi. «Ho sempre avuto parecchi punti di riferimento in tanti campi, sia quello teatrale che musicale e cinematografico. Uno dei momenti fondamentali per la mia crescita artistica è stato la scoperta di Rino Gaetano in piena adolescenza, da cui è emersa la mia curiosità per la musica d'autore e successivamente per il teatro, che mi spinse ad assistere a diversi spettacoli dal vivo. Poi sono sempre stato innamorato di Vittorio Gassman, Massimo Troisi e della ventata rivoluzionaria apportata dalla drammaturgia di Carmelo Bene». Le propongo un esercizio difficile: estrapolare per ognuno dei modelli un aspetto che le piacerebbe avere. «Dal Signor G estrapolerei la capacità di reggere la durata non breve di un intero spettacolo da solo. Non aveva persone con cui interloquire per cui egli animava la scena con questo continuo monologo-dialogo fra se stesso ed il pubblico. Da Gassman estrapolerei tutto, sarebbe difficile scegliere qualcosa. Da Carmelo Bene invece riprenderei la timbrica incredibile che aveva la sua voce, il lavoro sulle fasce vocali che lo ha caratterizzato. Anche da Rino Gaetano tutto, in particolare una cosa che in parte possiedo già: l'essere un meridionale 44 atipico, che faceva della timidezza c h e s i t r a s f o r m a v a improvvisamente in estroversione una delle caratteristiche più belle. Infine, da Massimo Troisi la peculiarità di essere un napoletano fuori da ogni schema, di quelli che in apparenza fanno poco rumore ma che con il silenzio sono stati in grado di tracciare un percorso importante». N i p o t e d i A n n a M a r i a Ackermann (che è la nonna paterna, ndr), un retaggio familiare importante. «Continua a costituire per me un elemento di stimolo, non ha mai cercato di indirizzare le mie scelte a r t i s t i c h e s e c o n d o l a s u a impostazione, anzi mi ha sempre appoggiato e supportato. Grazie a lei sin da piccolo ho avuto l'opportunità di respirare dietro le quinte l'aria del teatro più vero. Mia nonna è un'attrice classica di grandissima impostazione scenica, di grandissima dizione, altra peculiarità importante per andare in scena e comunicare al pubblico». Il sostegno della famiglia non è mancato. «Se sono arrivato a questo punto, penso sia merito dei miei genitori. Non mi hanno mai tarpato le ali, anzi mi hanno incoraggiato in un percorso irto di difficoltà nel campo artistico e universitario. Far conciliare questo che adesso è il mio lavoro con la scelta di studiare lettere poteva costituire un punto di disaccordo con loro, invece in quest'idea mi hanno sempre incoraggiato e sostenuto». Se le chiedessi di condividere con noi un aneddoto importante per la sua formazione artistica, cosa ci racconterebbe. 45 IL TEATRO

«La mia attività teatrale è cominciata ai tempi in cui Fashion Week” ad esempio tocca una serie frequentavo il laboratorio del Liceo Classico Marco di nuclei tematici: da quelli classici per Galdi a Cava de' Tirreni con la direzione di Gaetano antonomasia come l'amore, il rapporto di Stella. Ricordo con grande emozione l'atmosfera del coppia e il tradimento fino a quelli più venerdì pomeriggio in cui si teneva il laboratorio e il mio sociali come l'attraversamento delle mode stato d'animo era quasi annoiato, perché in realtà avevo nella nostra vita quotidiana. Si è trattato intrapreso questa strada soltanto per vedere come di un'operazione delicata perché riportare in scena il teatro-canzone, genere sarebbe andata poi in seguito. Di venerdì in venerdì abbandonato dopo la morte di Gaber, questo mio senso di tedio si è trasformato sempre più in rappresenta una sfida sempre stimolante curiosità e voglia di imparare e fare qualcosa di nuovo. È ma al tempo stesso difficile. Anche perché, lì che ho maturato l'idea di proseguire in questo percorso, rispetto agli anni '70, la società e i tempi che da gioco si è trasformato in qualcosa di più». oggi sono cambiati». Il suo è di per sé già un genere artistico complesso. Uno spettacolo scritto interamente da Passare dall'imitazione alla produzione originale poi lei con le composizioni musicali accresce le difficoltà. realizzate da Davide Trezza. Come è «Quando si propone qualcosa di proprio, diventa stata la vostra collaborazione? necessario veicolare dei contenuti nuovi. I temi sono «Un grande arricchimento, malgrado sempre gli stessi, a cambiare è la forma di su molte cose ci siamo azzuffati rappresentazione ed interpretazione. “Nichilismi e afferrandoci anche un po' per i capelli 46 (ride, ndr). Ciò è avvenuto perché, oltre a Servizio fotografico a cura di Giovanni Noviello molti punti di differenza, abbiamo una visione complessiva del mondo che è molto simile». Alla passione per il teatro e la musica si aggiunge quella per il calcio, in particolare quella per il Napoli. Una nuova stagione sta per partire, le sue sensazioni. «Ho grande fiducia, sicuramente quest'anno assisteremo al vero Napoli di Ancelotti. Ho letto in passato, e condivido pienamente, che il Napoli di Mazzarri è stato quello più emozionante, quello di Benitez ha portato giocatori importanti tuttora in maglia azzurra e due trofei, quello di Sarri è stato il più bello e si spera che quello di Ancelotti possa essere il più vincente». 47

LE STORIE Diego Guida La famiglia, la passione per i libri, la vocazione editoriale di Bruno Marchionibus

proprio necessario gestire tre cose contemporaneamente? Si tratta di un È vezzo o di una capacità naturale? La sensazione incontrando Diego Guida è che sia per lui semplice agire e vivere col pensiero che esiste sempre qualcos'altro che si possa fare in ogni momento della sua giornata. “Portare avanti più cose in contemporanea mi aiuta a non prendere decisioni sbagliate non fermandomi a pensare troppo su un determinato tema”. Dalla laurea in economia, che gli ha permesso di approcciarsi alla gestione dell'impresa di famiglia in modo “meno artigianale e più tecnico-scientifico”, all'amore per i viaggi, tanto che il suo sogno, ancora da realizzare, è visitare il Polo Nord e dormire in un igloo, la sua iperattività è oramai nota a tutti. Diego Guida è un uomo poliedrico, una miniera di seguito un'altra strada diventando medico, e così iniziative, con una grande passione per l'attività di quando morì, ai tempi in cui frequentavo editore culminata nel 2012 con la nascita della sua l'università, mi sentii chiamato, o meglio, mi “Guida Editori”, che affonda le radici nel vissuto chiamarono (ride, ndr) per andare a lavorare in della propria famiglia, la cui libreria a Port'Alba, libreria. È stata una scuola di vita fondamentale, aperta dal nonno Alfredo nei primi anni Venti, è che non mi ha comunque impedito di laurearmi in stata un pezzo di storia della città e, nonostante la tempo. Quando nel 2012 ho pensato di poter chiusura, nella memoria collettiva dei napoletani portare avanti l'impresa con metodi più moderni, continua a giusta ragione ad essere considerata ho diviso le varie attività con i miei cugini, tenendo tale. per me quella editoriale con una nuova società per Diego, lavorare nel mondo dell'editoria è dare un impulso più moderno e personalizzato». sempre stato il suo obiettivo o è un qualcosa a Ricorda da ragazzo il primo libro che l'ha cui è arrivato col tempo? appassionato? «Come in tutte le imprese di famiglia, i «Da piccolo mi colpì molto assistere allo sbarco discendenti sono spesso chiamati “alle armi”. Mio sulla Luna, quindi ho sempre amato il genere padre era il primo figlio del fondatore, ma aveva fantasy. Mi appassionano particolarmente anche i 49 LE STORIE

romanzi storici; per me “Le memorie di Adriano” è accordo simile in Europa con Mondadori, ma per u n c a p o s a l d o d e l l a l e t t e r a t u r a e me quell'esperienza rimane egualmente dell'apprendimento di come andrebbe gestita la res fondamentale sia a livello umano che professionale, publica». perché mi aiutò a comprendere come funziona un Qualche anno fa, complice un viaggio in mondo tanto diverso dal nostro». America, lei si approcciò alla vendita online “Napoli Città Libro”, organizzata da Guida quando da noi Internet era ancora in fase insieme a Rogiosi e Polidoro, ha raggiunto embrionale. Che esperienza fu? grandi risultati. Siete già al lavoro per il 2020? «Unica. Io e un mio amico che parla bene «Certo. Ho avuto una magnifica proposta di l'inglese fummo ospitati negli USA da un gemellaggio da parte del Salone di Torino; loro responsabile di Amazon, al quale ci presentammo ospiterebbero la Campania nell'edizione 2020 e noi come una squadra: lui il direttore commerciale ed faremmo altrettanto col Piemonte, con spazi io l'amministratore delegato. Dopo tre giorni di dedicati alla regione ospite ed una serie di eventi intenso lavoro, in cui ci parlarono della volontà di condivisi, sulla falsariga di quello che succederà nel aprire una sezione europea in Italia, arrivammo 2021 e nel 2023 quando come Italia saremo paese alla conclusione di un business plan da ospite a Parigi e Francoforte. Il mese scorso, condividere. L'idea era fare una joint al 50%, per la inoltre, “Napoli Città Libro” è entrata nella rete quale provai a trovare finanziamenti presso le Aldous dei Saloni Internazionali d'Europa, il che banche con scarso successo, il che ci costrinse a significa avere prospettive di ampio respiro sotto desistere; qualche anno dopo conclusero un tutti i punti di vista. Siamo su un trampolino di 50 lancio, ma adesso arriva la parte più difficile: gemellaggi tra Saloni di cui parlavo prima, a tal organizzare ad aprile prossimo una terza edizione proposito, sono un segnale importante». che possa raccogliere i frutti di ciò che abbiamo In conclusione, ha ricoperto anche il ruolo di seminato negli ultimi anni». assessore nella giunta Iervolino. Che ricordo ha È stato confermato Presidente del gruppo di quel periodo? Piccoli Editori dell'AIE. Che emozione è essere «È stata un'esperienza formidabile, nel corso il primo editore meridionale a ricoprire tale della quale ho avuto conferma del fatto che, se si carica? «Parliamo di un'associazione con più di 150 anni di storia. È un grande impegno, che soprattutto in questa fase, in cui il Governo ha in cantiere provvedimenti che a mio parere sfavorirebbero gli interessi dei piccoli editori, richiede un'attività sindacale molto serrata. Ho voluto fortemente riproporre questo incarico tra le mie attività perché credo ci sia un serio rischio che Napoli e il Sud possano rimanere periferia rispetto all'Italia, e la rappresentanza sindacale è un tassello fondamentale per dimostrare che questa città esiste e che qui sappiamo lavorare bene; i Con Raffaele Cantone e Antonello Perillo 51 LE STORIE

v u o l e, s i p u ò f a r e t u t t o. C h i e s i espressamente al Sindaco di avere un assessorato con risorse pari allo zero, perché non volevo si potesse immaginare un conflitto d'interessi tra l'imprenditore ed il politico. Sono andato via dopo due anni e mezzo avendo aperto cinque biblioteche nuove, cablando tutte le biblioteche comunali allora esistenti, avendo sistemato q u a s i 2 5 0 0 p a n c h i n e i n c i t t à , riposizionando tutti i contenitori della spazzatura e riqualificando, tra le altre, Via Foria nella parte della Metro di Piazza Cavour, Piazza Municipio nella parte alta, il Molosiglio con la prima area comunale per l o s g a m b a m e n t o d e i c a n i e l a riqualificazione dell'accesso al mare; insomma, mi sono tolto diversi “sfizi”, lasciando anche nove milioni e mezzo di finanziamenti europei a disposizione di chi sarebbe venuto dopo di me».

Cent'anni di “Guida” Negli anni Venti Alfredo Guida, nonno di Diego, avvia quella che diventerà l'attività di famiglia aprendo a Port'Alba, nel cuore di Napoli, la sua libreria. Dieci anni dopo lo stesso Alfredo fonda l'omonima casa editrice, che già nel '35 riceve la medaglia d'oro per l'editoria internazionale alla fiera del libro di Bruxelles. “Guida” diviene così sinonimo di cultura, tanto che dagli anni Sessanta, nella celebre Saletta Rossa, vengono accolti importanti scrittori ed intellettuali italiani e stranieri. Nel frattempo il fondatore cede il passo alla Guida Editori, che si espande anche al di fuori del mercato italiano; le due sigle editoriali si alternano finché Diego, nel 2012, decide di dare un approccio più moderno all'impresa con la sigla “Guida Editori”.

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IL FESTIVAL apri” azz Inn C

di Lorenzo Gaudiano “J

sulle spiagge, a cui dal 26 al 29 Nona edizione dal 26 al 29 agosto agosto si aggiungeranno le note per il Festival nato da un'idea di ritmiche e virtuose della musica jazz. Un connubio insolito E l i o C o p p o l a c o n l a quindi, certamente interessante, protagonista per il nono anno collaborazione della società consecutivo della rassegna musicale “Jazz Inn Capri”, nata caprese Nesea e del professore grazie alla passione per il jazz Marco Milano del batterista Elio Coppola, che ne è anche il direttore artistico, Un'isola avvenente nel mare blu con la collaborazione di Nesea, dell'incantevole Golfo di Napoli. una società caprese che si occupa Capri, “la regina di roccia” come di ser vizi turistici, e del l'ha battezzata diversi anni fa p r o f e s s o r e d i d i s c i p l i n e Pablo Neruda, è il soggetto di turistiche Marco Milano. questo quadro meraviglioso, che La manifestazione, giunta alla tutti i visitatori provenienti da sua nona edizione, è alle porte. ogni parte del mondo ammirano C'è sempre l'emozione come e non dimenticano più nella loro un primo giorno di scuola v i t a . A d a c c o m p a g n a r e oppure il pensiero è già rivolto solitamente questa suggestiva al prossimo anno? visione è la piacevole melodia «Entrambe le cose. Non vedo generata dalle onde che battono l'ora che cominci perché ogni 54 Elio Coppola con Peppino di Capri anno mi incuriosisce la risposta internazionale, tra l'altro mio insieme a tutto lo staff abbiamo del pubblico alla proposta idolo, John Patitucci. Questa c o m i n c i a t o c o n t a n t o musicale da me organizzata. collaborazione è nata perché nel entusiasmo e poca esperienza. Quest'edizione inoltre sarà mese di maggio sono stato Anno dopo anno abbiamo propedeutica a quella del invitato da Sergio Cimigliano a appreso tante cose sulle criticità prossimo anno, in cui ricorrerà il New York per esibirmi come uno che vanno affrontate. Ora invece decennale». dei pochi artisti italiani al sentiamo sulle spalle il peso di Al di là della rassegna e della “Peperoncino Jazz Festival”, che nove edizioni ed è per questo che sua attività di direttore viene organizzato in Calabria da ci impegniamo per fare in modo artistico, c'è la batteria. giugno a settembre e da di crescere sempre di più, «La mia professione comporta quest'anno anche in America. soprattutto perché il pubblico tanto lavoro e numerosi viaggi. Durante l'esibizione John era tra adesso si aspetta determinate Paradossalmente il festival il pubblico e ha chiesto di cose da noi». arriva nel momento dell'anno in suonare dei brani con noi. In Un festival importante per una cui sono più impegnato (sorride q u e l l ' o c c a s i o n e c i s i a m o meta turistica gettonata come ndr) e non mi riesce sempre conosciuti e abbiamo pensato di Capri. molto facile riuscire a conciliare sviluppare una collaborazione «Sull'isola è diventato un l a m i a a t t i v i t à c o n insieme in Italia». appuntamento di g r ande l'organizzazione della rassegna. Dalla prima edizione ad oggi interesse, che genera flussi Il 23 luglio al Termoli Jazz qualcosa è sicuramente turistici consistenti. Quando ci Festival, tenutosi al Macte, ho cambiato. confrontiamo con gli operatori preso parte ad un concerto con il «Era la mia prima esperienza turistici, spesso ci dicono che c o n t r a b b a s s i s t a d i f a m a come direttore artistico e tante persone prenotano la 55 IL FESTIVAL

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1) Elio Coppola 2) Ray Mantilla nel 2015 1 3) Un’immagine della manifestazione Jazz Inn Capri vacanza in funzione del festival. libero». assegniamo in ogni edizione». Questo è un importante risultato Il ricordo più bello legato al Un successo importante, figlio che stiamo conseguendo perché festival. di una grande passione per la aiuta a mantenere alta l'affluenza « S i c u r a m e n t e l a musica jazz. turistica anche verso la fine della partecipazione alla rassegna del «Una scommessa che abbiamo stagione estiva. Capri non è caro amico e grandissimo artista vinto, perché già dalla prima soltanto una meta di lusso e Peppino di Capri, che si è esibito edizione il festival ha registrato mondanità, ma anche di cultura con il mio trio in arrangiamenti un boom di presenze che dove le persone si interessano jazz dei suoi maggiori successi. nessuno si sarebbe mai aspettato. all'arte, alla musica ed agli Al termine dell'esibizione ebbe Tutto ciò è stato possibile grazie eventi. Tra l'altro, è stata una una grandissima standing alle istituzioni che ci hanno dato scelta vincente mantenere nel ovation di pubblico e di critica e il fiducia sin dal primo momento. corso delle edizioni l'ingresso premio alla car rier a che Approfitto poi per ringraziare i 56 In alto: Giuseppe Venezia, Emmet Cohen, l'ex sindaco Giovanni De Martino, Peppino di Capri ed Elio Coppola

partner per il sostegno che ci tributo di Gianluca Guidi, figlio Rosini, diventato famoso per il danno: Saces Mapei; il Porto di Johnny Dorelli, alla musica di secondo posto a Sanremo nel T u r i s t i c o d i C a p r i e Frank Sinatra. Il 27 alle ore 19 2 0 0 6 , e d a l s a s s o fo n i s t a Feder alberghi. Un r uolo presso la Chiesa di Santo Stefano i n t e r n a z i o n a l e D a n i e l e importante ogni anno viene ci sarà un concerto da camera ad Scannapieco. Il premio alla svolto anche dal nostro ufficio opera del quartetto Saxofollia, carriera in quest’edizione sarà stampa, Capri Press, diretto da c h e s u o n e r à b r a n i d e l l a assegnato a Gianluca Guidi». Anna Maria Boniello». tradizione americana. Il 28 alle Nonostante sia direttore Veniamo all'edizione di ore 21 nuovamente alla Flora artistico, la sua batteria non quest'anno. Un programma sarà di scena Greta Panettieri mancherà. ricco e vario. con arrangiamenti jazz della «Sì. Aprirò e chiuderò il «La mia idea è sempre quella musica di Mina e altri autori concerto come ogni anno, di offrire agli spettatori una della musica pop italiana anni accompagnando nel giorno visione a 360 gradi di jazz e '60. Gran finale invece il 29, nella dell'apertura la perfomance di buona musica. Il 26 agosto alle stessa location, con un omaggio Gianluca Guidi e nell'ultima 21 presso i Giardini della Flora a Stevie Wonder ad opera di giornata quella di Simona Caprense il festival partirà con il Simona Bencini insieme a Mario Bencini». 57 UNA GIORNATA A... Castel Nuovo Il “sovrano” di Piazza Municipio Costruito su volere di Carlo I d'Angiò, fu dimora reale per la f a m i g l i a d e g l i A n g i o i n i e successivamente per gli Aragonesi, che gli hanno conferito il suo attuale aspetto di Lorenzo Gaudiano

iazza del Municipio. Una delle più belle di PNapoli, d'Europa in realtà, con quella fortezza medievale che regna da sovrana e cattura tutta la scena. Da una delle sue torri si può soltanto . immaginare un panorama mozzafiato, con il mare che si La reggia degli Angioini apre all'orizzonte ed uno scorcio Napoli capitale del Mezzogiorno e Castel Nuovo ne costituisce il di città verso l'alto che ammalia simbolo. Carlo I d'Angiò ne ordinò la costruzione perché diventasse e rapisce per la sua infinita la reggia degli Angioini dopo la conquista del regno di Sicilia e lo bellezza. Castel Nuovo è uno dei spostamento della capitale da Palermo alla città partenopea. Il monumenti più belli di Napoli, progetto fu assegnato all'architetto francese Pierre de Chaule ma il un ulteriore pezzo di un re angioino prima della sua morte non riuscì mai a servirsi della patrimonio storico, culturale ed dimora da lui voluta in prossimità del mare e strategicamente più a r t i s t i c o d i c u i l a c i t t à funzionale a livello urbanistico rispetto ai precedenti Castel partenopea gode grazie alle più dell'Ovo e Castel Capuano. Più che come Castel Nuovo, il castello è svariate dominazioni ed conosciuto localmente ed erroneamente come Maschio Angioino, influenze che sono state dal termine medievale fiorentino “mastio” che in una struttura con assorbite con il passare dei più torri indicava la maggiore e la più sicura in caso di attacchi secoli. bellici. 58 Ai tempi degli Aragonesi e dei Borbone fregio rappresentante l'ingresso L'attuale aspetto della fortezza si deve ad Alfonso I d'Aragona, che in città di Alfonso d'Aragona su ne volle la ristrutturazione nel Quattrocento. Tuttavia il castello un carro, come era consuetudine continuò a ad essere residenza reale e centro del potere politico della presso gli antichi imperatori famiglia regnante, almeno fino all'avvento della famiglia Borbone romani, per celebrare la nel Settecento che con ulteriori lavori di ricostruzione elevò la conquista di Napoli nel 1443. fortezza a simbolo della storia e della grandezza di Napoli, Una volta attraversato, si apre lo dislocando la dimora reale nelle altre regge edificate stesso nella spazioso cortile interno che città partenopea e nei dintorni (Palazzo reale, reggia di oltre a costituire la sede Capodimonte, villa reale di Portici e la reggia di Caserta). permanente del Museo Civico ospita all'occorrenza eventi e Un viaggio all'interno spettacoli culturali di vario Uno sguardo al mastodontico castello e subito l'arco trionfale in genere. Salendo le scale, si marmo all'ingresso tra le due torri cattura l'attenzione con il suo giunge alla Sala del Trono, 59 UNA GIORNATA A...

voluta da Roberto d'Angiò e secondo una raccolta di sonetti di un autore anonimo affrescata da Giotto, di cui all'interno delle sue mura non è rimasto purtroppo nulla. È nota ai più come Sala dei Baroni per la trappola riservata da Ferrante I d'Aragona proprio ai baroni che tramavano una congiura ai suoi danni. Con il pretesto di celebrare le nozze della nipote, i cospiratori furono arrestati e condannati successivamente a morte. Questo costituisce soltanto una parte di quello che ha da offrire Castel Nuovo ai suoi visitatori. Basta poco per ammirarlo nella sua interezza ma una giornata trascorsa in una delle zone nevralgiche della Napoli storica probabilmente non ha prezzo. Poco importa se sia sbagliato chiamarlo Maschio Angioino, ciò che conta è che la città partenopea goda di una stratificazione culturale rara, che non tutti possono vantare e soprattutto che è ancora visibile grazie alla testimonianza di questi monumenti magicamente straordinari. 60

di Paola Parisi Il Coccodrillo del Maschio Angioino

Ci son due coccodrilli ed un orangotango” recita una celeberrima canzoncina per “bambini, ma stavolta gli alligatori non sono due ma uno soltanto, giusto per non sembrare sboroni nei confronti dei nostri amici britannici che ne hanno avvistato uno vivo nel Tamigi. Ma noi restiamo umili, nonostante ne avessimo ben donde a darci delle arie in quanto la leggenda del Coccodrillo di Castel Nuovo o Maschio Angioino ha origini antichissime e “nobili” nel vero senso della parola perché ha a che fare con due sovrani: Giovanna II, moglie di Giacomo di Borbone, ed il re Ferrante d'Aragona i quali, sempre secondo la leggenda, avrebbero piazzato questo animale nel fossato del castello utilizzandolo per scopi non propriamente indicati al loro rango. La prima fu descritta da Carafa come una donna fascinosa, seducente, buona e di buon senso dedita ai facili amori. I primi apprezzamenti possono essere tralasciati ma ciò che induce a riflettere sono i restanti per il semplice fatto che da una sovrana buona e di buon senso ci si aspetta quantomeno dei fini “politically correct” (e tiriamo in ballo oggi di un soldato, domani di uno stalliere, nuovamente i britannici!!) e invece? Si fa recapitare dopodomani forse un marchese o un duca se gli va dall'Egitto un coccodrillo per disfarsi dei suoi bene, immaginandolo inoltre in preda ad amanti dopo aver copiosamente e scelleratamente indigestioni di esseri umani con valori di copulato. E proviamo anche a metterci nei panni colesterolemia, glicemia e creatinina alle stelle. E del corpulento rettile, il quale purtroppo per la mai che unitamente ad uno di questi gli si venga dura legge della sopravvivenza si adatta e si sfama lanciato un pantoprazolo o un pizzico di bicarbonato per alleggerirgli la vita. Ancora più sfortunato lo vede nelle grinfie di Ferrante d'Aragona, che pure lo adoperò come trita-rifiuti consegnandogli i corpi di baroni che tramavano congiure contro di lui … congiure vere o presunte? Il sovrano non digeriva questa tipologia di persone … lui!! In tutto questo ambaradan ancora una volta la mente contorta e la ferocia umana supera abbondantemente quella animale. Lungi l'idea di voler salire su un pulpito a sentenziare e giudicare su chi affidare il ruolo della bestia ma per sua indole

62 il coccodrillo ha svolto il suo ruolo e, malamente ricompensato del lavoro svolto, finisce a sua volta soppresso (curnut e mazziat), soffocato mangiando una coscia di cavallo ed infine impagliato ed appeso alla porta d'ingresso per atterrire chiunque passasse nelle adiacenze. Recentemente è tornata alla luce questa leggenda, si è nuovamente scritto dopo che è stato trovato uno scheletro di animale durante gli scavi della Metropolitana di Piazza Municipio. Chi attribuisce i resti ad un cetaceo, chi dice che è proprio la povera bestia costretta a divorare chicchessia ed il mistero non ha ancora trovato un felice epilogo, come un altro che ancora aleggia intorno non tanto alla sua figura ma alla sua specie e altrettanto non facile da risolvere, ossia … il coccodrillo come fa? Dalla leggenda alla realtà Le ossa ritrovate nel sottosuolo e ricomposte sono compatibili con quelle di un coccodrillo del Nilo I volontari della Galleria Borbonica hanno notato quello strano ritrovamento dal quale emergevano denti aguzzi, hanno immediatamente fermato le operazioni di scavo della Metro di P.zza Municipio. Il responsabile del percorso ipogeo di Chiaia ha personalmente recuperato ogni parte delle ossa e ha fatto scattare la macchina delle verifiche. Anche se il ritrovamento è avvenuto nelle viscere di Pizzofalcone, è compreso tra il 1643 e il 1666. I resti, poi immediatamente volata la tesi della sono stati affidati al Dipartimento di leggenda del mostro del Maschio Angioino. Scienze della terra della Sapienza-Roma Sottoposte le ossa ritrovate a una datazione che ha rimesso assieme tutti i reperti e ha certa e, soprattutto, per comprendere di eseguito studi accurati sulle caratteristiche quale animale si trattava, con l'ausilio del dell'animale: si tratta di un coccodrillo del carbonio 14 dal CIRCE - Centro ricerche Nilo, proprio come quello della leggenda, per i beni culturali e ambientali dove viene anche se il Dipartimento riferisce a scopo utilizzato il metodo della spettrometria di cautelativo che l'attribuzione della massa con acceleratore, è stato accertato provenienza del coccodrillo è certa solo al che quelle ossa risalgono a un periodo 95 per cento. P.P.

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gni società, ogni cultura, ogni epoca ha i suoi miti. Idee docenti. Per non parlare poi dei colloqui di radicate nella nostra mente che non ammettono lavoro nei quali è consuetudine attribuire Ocritiche o obiezioni e che ci governano con mezzi che maggiori chances ai candidati di non sempre sono logici. Anche il nostro tempo ci presenta bell'aspetto. Storicamente emblematico è il quotidianamente i suoi miti dominanti: dai mercati alla c a s o d e l l a c a m p a g n a e l e t t o r a l e giovinezza, dal successo alla moda. Pensieri che suscitano in noi Kennedy/Nixon. Il dibattito tra i due una serie di comportamenti per adeguarci a quanto richiesto, aspiranti alla Casa Bianca venne trasmesso come per esempio nel caso della bellezza. Quante palestre, in televisione, già abbastanza diffusa quanti centri estetici, quanta chirurgia plastica, quanti prodotti all'epoca negli USA. Vinse Kennedy, di moda e di cosmesi sono a nostra disposizione unicamente per sicuramente il più bello tra i due, ma chi rendere il nostro aspetto più gradevole. Ma a quale scopo? Si ascoltò il dibattito solo alla radio affermò tratta solo di vanità? Sicuramente vi è qualcosa di più. Come già che Nixon era stato molto più convincente. detto i miti ci governano quindi anche involontariamente, Ma che cosa esattamente intendiamo l'ambito sociale in cui viviamo ci fa assimilare determinati quando ci riferiamo alla bellezza fisica? modelli di riferimento e ci impone di seguire determinati Umberto Eco ha scritto la “Storia della percorsi per adeguarsi ad essi. Ma il motivo principale è che Bellezza”, partendo da un preciso diamo importanza alla bellezza perché, secondo il senso presupposto che l'idea di bellezza è comune, ha un impatto forte sulla realizzazione individuale. condizionata dalla cultura vigente ed è Attribuiamo alla bellezza fisica una possibilità di maggior storicamente contestualizzata. Quindi i successo nella vita relazionale, scolastica e lavorativa. Per tale canoni della bellezza variano nel tempo e motivo molta gente è disposta a investire tempo, soldi e energie nei contesti dove vengono rappresentati. per migliorare la propria immagine. Essere belli è un biglietto La visione di bellezza femminile nei quadri da visita molto importante, sin dalla nascita. Ad un neonato del 600 e del 700, oppure una donna bello si prestano più attenzioni. Anche a scuola i bimbi belli bellissima secondo i dettami culturali di instaurano più relazioni e normalmente sono ben visti dai una società diversa dalla nostra potrebbe 65 nell'armonia e nell'equilibrio tra queste apparenti contraddizioni. Resta il fatto però che siamo continuamente bombardati da immagini che rappresentano un ideale di bellezza sia maschile che femminile e ci viene chiesto, anche se non esplicitamente, di adeguarsi a quel modello. Ma soprattutto ci viene chiesto di non preoccuparci di capire cosa c'è dietro l'immagine. In una società come la nostra, teatro di tumultuosi e rapidi cambiamenti dovuti in gran parte al progresso tecnologico che entra sempre con maggior rilevanza nelle nostre vite, l'impressione John Fitzgerald Kennedy e Richard Nixon in occasione conta più dell'integrità, l'immagine prende del grande dibattito politico del 26 settembre 1960 il posto della sostanza e la persona diventa solo il sé che si mostra al mondo a scapito della sua autenticità. In definitiva il rischio che si corre oggi è che per adeguarsi a tutti i criteri intrinseci ed estrinseci che ci ve n go n o og n i g i o r n o p r o p i n at i , ovviamente non è estraneo il fine commerciale dei messaggi, sacrifichiamo la nostra unicità e autenticità restando ossessionati dal raggiungimento di un modello di bellezza che probabilmente non esiste o che non è appagante come speravamo.

Umberto Eco da noi non essere apprezzata. Nella valutazione della bellezza vi è però anche una componente biologico/ereditaria e di conseguenza essa si misura anche secondo una singolare e personale considerazione della capacità riproduttiva. Quando pensiamo alla bellezza femminile facciamo un riferimento immediato al modello della Venere greca, bellezza efebica ed adolescenziale, ma non disdegniamo di considerare anche la Venere paleolitica, seno grosso e fianchi larghi, simbolo di fertilità. Ovviamente la componente biologica a orientamento riproduttivo vale anche per le donne con l'oscillazione del gradimento tra il modello della pubblicità di Dolce e Gabbana e situazioni un po' più tozze e discutibili. Sembra quindi che l'ideale di bellezza sia sempre una continua tensione tra opposti, probabilmente essa si rappresenta in tutto il suo fulgore proprio 66 Tonda Gentile S.r.l. Via Passanti, 403 - 80047 San Giuseppe Vesuviano (NA) Tel./Fax +39 081 8272250 - [email protected]