GIOVANI MESTIERI ed estere; ogni anno, nei giorni precedenti la ricorrenza del patrono, dona alla cittadinanza il tradizionale concerto per la solennità di S. Il Maestro della Cappella Petronio, un evento atteso e partecipato quant’altri mai dai bolognesi ma Arcivescovile di S. Petronio che registra anche un grande seguito di pubblico dall'estero, poiché offre la possibilità di ascoltare, quasi sempre per la prima volta in epoca intervista di M. Irene Calamosca contemporanea, pregevolissime opere inedite dei nostri antichi maestri di cappella nello spazio e con l’organico per i quali sono state concepite. 2017 - Ph Luca Nicoli A più riprese, il concerto ha fornito l’occasione per collaborare con altre È con estremo piacere che accolgo l’invito di questa Redazione a istituzioni corali come il Collegium Musicum Almæ Matris, il coro intervistare il caro amico e collega Michele Vannelli, Maestro di Euridice, l’ensemble vocale ‘Color Temporis’, nonché la Cappella Cappella della Basilica di S. Petronio: innanzitutto per l’opportunità di musicale di S. Maria Maggiore di Bergamo. svelare aspetti inspiegabilmente poco noti - specialmente in territorio La Cappella di S. Petronio vanta un’ampia discografia: la registrazione bolognese - di una realtà musicale così vitale e prolifica nei secoli; poi della Messa a tre cori di G. A. Perti, pubblicata da Dynamic nel 2011, per l’occasione di aprire qualche interrogativo sull’attuale panorama ha ottenuto il riconoscimento dei ‘5 diapason’ dalla più autorevole della musica liturgica. rivista musicale francese. Negli ultimi anni l’attività della Cappella si è • Per cominciare, ci potresti presentare un quadro sintetico della storia allargata anche al teatro musicale: in collaborazione con la rassegna e della funzione della Cappella dalla sua fondazione ad oggi? Corti, chiese e cortili di Valsamoggia e il festival Grandezze e Meraviglie di ha coordinato laboratori estivi di musica antica culminati Risale al 1436 la bolla del papa Eugenio IV nella quale si istituisce una nella rappresentazione di drammi per musica di Monteverdi, Mazzocchi schola cantorum regolata da un «maestro del canto» al fine di assicurare e Bononcini. il dovuto decoro ai riti officiati nel massimo tempio civico bolognese: essa costituì il primo nucleo della Cappella musicale, la cui primitiva • Veniamo alla tua storia personale. Quando ti ho conosciuto - a 15 struttura comprendeva solamente il maestro e un gruppo di cantori; dal anni - mi ha colpito la tua passione già radicata per la musica antica e 1449 essi furono affiancati da un organista, mentre la presenza di altri sacra. Mentre noi altri adolescenti ci perdevamo tra cantautori e classici strumentisti nell’organico stabile è registrata a partire dal 1560. Fra magari commerciali, tu avevi già cominciato a raccogliere quella che Cinque e Seicento, l’attività Cappella fiorì grazie al magistero di sarebbe diventata una sterminata biblioteca musicale e una una vasta personalità illustri quali il teorico e compositore Giovanni Spataro discografia che comprendeva soprattutto registrazioni di autori antichi, (maestro di cappella dal 1512 al 1540), Andrea Rota (1583-1596) e da Palestrina a Monteverdi, da Bach a Haendel… Quando è scattata Girolamo Giacobbi (1604-1629). Con la riforma operata da Maurizio questa scintilla? Cazzati (1657-1670), volta a favorire la pratica della moderna musica Come è accaduto a tanti, il primo incontro con la musica è avvenuto in concertata, ebbe inizio il secolo d’oro della Cappella di S. Petronio: essa chiesa, e il mio primo interesse ha riguardato l’organo. Una sorta di divenne celebre in tutt’Europa per la magnificenza delle sue esecuzioni, predestinazione ha poi voluto che, ancora giovanissimo, una zia che coinvolgevano fino a 150 elementi fra solisti vocali, coristi e prediletta mi abbia accompagnato diverse volte ai concerti che la strumentisti, la dottrina dei maestri che si avvicendarono alla sua guida Cappella di S. Petronio, allora diretta da Sergio Vartolo, teneva in ( nel 1674 e nel 1696), Basilica: ne rimasi profondamente impressionato e ne serbo ancora un la qualità dei suoi musicisti, fra le fila dei quali suonarono Giovanni vivido ricordo. Battista Vitali, Domenico Gabrielli, , , Giuseppe Jacchini. Il ruolo della Cappella fu determinante non Determinante per me fu il periodo degli studi al Liceo Galvani. La solo nell’ambito della polifonia sacra, ma anche in quello della musica scuola faceva capo alla chiesa di S. Giovanni in Monte per le iniziative di strumentale: sotto le volte della Basilica videro la luce i primi carattere religioso; se ricordi, una mattina eravamo là per recitare le lodi esperimenti di ‘concerto grosso’ e le prime pagine del repertorio per e scoprimmo che sul lato sinistro della navata si dava principio al violoncello. La vicenda contemporanea della Cappella comincia negli montaggio di un nuovo organo a canne. Il fatto sollecitò allora il più anni ‘80 del ‘900; dopo mezzo secolo di silenzio, essa è stata rifondata grande entusiasmo, e da quel momento mi recai ogni giorno in quella con due finalità istituzionali: promuovere il decoro della liturgia chiesa per investigare tutte le fasi di assemblaggio e intonazione dello attraverso il canto e la musica sacra; riscoprire e valorizzare il patrimonio strumento. Il parroco in carica a quel tempo, Mons. Angelo Magagnoli, musicale conservato nel ricchissimo archivio della Basilica. Con l’intento rimase colpito da tanta dedizione e mi invitò a rimanere, anche dopo la di perseguire al meglio questo secondo obiettivo, la Cappella si è dotata conclusione dei lavori in qualità di organista. Questo incarico, di cui di un’orchestra con strumenti originali, la prima d’Italia, e ha instaurato venni magnanimamente investito mentre ero ancora alle prime armi, una solida collaborazione con i più accreditati interpreti della cosiddetta anzi, appena all’inizio degli studi musicali, fu fonte di grande ‘musica antica’: tale impostazione ha reso possibile la riproposizione incoraggiamento; poco importa che il nuovo organo, col senno di poi, storicamente informata di molti capolavori dimenticati, restituiti non fosse niente di speciale. In quel contesto si costituì il primo nucleo all’ascolto del pubblico secondo criteri esecutivi e, dunque, con esiti del gruppo musicale del Galvani, sorto per provvedere al canto durante sonori più fedeli possibili a quelli in essere all’epoca della loro le celebrazioni rivolte agli studenti in preparazione al Natale e alla composizione. D’altra parte, in S. Petronio si conservano intatti la Pasqua. In quelle occasioni, animati dalla solita spavalda incoscienza grande cantoria a ferro di cavallo e i due inestimabili organi di Lorenzo giovanile, ci spericolavamo già ad eseguire Palestrina, Bach, Vivaldi. da Prato (1475) e Baldassarre Malamini (1596): sono giunti sino a noi • Così si inaugurò la stagione dell’ensemble musicale del Galvani: quasi non solo le fonti musicali ma anche lo spazio esecutivo originale e gli tutti frequentavamo contemporaneamente anche il Conservatorio e ci strumenti storici. riunivamo a casa tua -nella tua soffitta, che nel frattempo avevi riempito Attualmente, l’organico della Cappella comprende cantanti solisti, un di strumenti, partiture e CD- o a S. Giovanni in Monte, per ascoltare, coro formato da circa 40 cantori volontari, fra i quali si annoverano suonare, cantare… Poi, ricordo con stupore la tua determinazione nel musicisti di professione, studenti del conservatorio, amatori di buon convincere il preside Spada e la vicepreside Finelli a concederci livello, nonché un’orchestra con strumenti antichi presente nei concerti l’utilizzo della Biblioteca settecentesca Zambeccari per le prove, e a e nelle celebrazioni liturgiche più importanti. investire nel noleggio di un pianoforte e di un clavicembalo, in tempi in cui i vari progetti pomeridiani, PON, potenziamenti ecc, erano ancora La Cappella cura il canto delle principali solennità dell’anno, come la ben lontani. festa di S. Petronio, l’Immacolata, la notte di Natale, il Te Deum del 31 dicembre, la settimana santa, la Pasqua, la Pentecoste e il Corpus Al liceo noi tutti giovani aspiranti musicisti sentivamo la necessità di fare Domini. Tiene poi numerosi concerti a e in altre città italiane musica insieme, ma la nostra formazione necessitava di spazi e

12 strumenti, nonché di un profilo di istituzionalità. Fortunatamente, il quella che all’epoca, scarso com’ero di anni, di titoli e di esperienza, preside e, soprattutto, la vicepreside si rivelarono estremamente solleciti avevo potuto meritare: mi tenne ben presto come suo assistente. Fu nel dare spazio alla cultura e ai progetti studenteschi: ci accordarono una dietro suo sprone che cominciai a coltivare lo studio e la pratica del sede favolosa, la Biblioteca Zambeccari, e giunsero ad affittare, per canto: per alcuni anni feci concerti in ensemble e da solista, acquisendo metterli a nostra disposizione, un pianoforte e persino un clavicembalo. nel frattempo i fondamenti della tecnica vocale che tanta rilevanza Furono anni piuttosto eroici, durante i quali affrontammo insieme, con rivestono nell’ambito delle competenze di un direttore di coro. gran gioia e in piena autonomia, le prime partiture di Monteverdi, Bach Nel 2001 la mia attività canora mi offrì un’occasione preziosa: fui e Händel; l’anno della maturità chiudemmo in bellezza eseguendo il chiamato a cantare la parte di una delle ombre d’inferno nel Ballo delle Combattimento di Tancredi e Clorinda. ingrate di Monteverdi nella stagione estiva della Sagra Musicale Nel frattempo, seguendo l’esempio degli amici più progrediti negli studi Malatestiana di Rimini; il mio intervento non superava le quattro battute, musicali, ero stato ammesso al Conservatorio “G. B. Martini”. Per varie ma si trattava di una produzione di altissimo livello diretta da Roberto ragioni, i primi anni di studio nella classe d’organo del conservatorio di Gini, uno dei pionieri italiani nell’ambito della riscoperta della prassi Bologna furono molto duri; a fronte di ciò, trovai nelle lezioni di esecutiva storica e uno degli interpreti più sapienti, rigorosi e raffinati Esercitazioni Corali di Roberto Parmeggiani una fonte di esperienza e di della musica di Monteverdi. Dopo il concerto riminese ho avuto molte ispirazione determinanti per molte delle mie scelte successive. Troppo occasioni di collaborare con lui per concerti e registrazioni spesso si sottovaluta la materia di Esercitazioni Corali, disciplina che, discografiche, sempre monteverdiani e sempre memorabili; da lui ho oltre ad un inestimabile valore formativo e sociale, ha la funzione imparato quello che so riguardo alla musica vocale del primo Seicento fondamentale di consentire agli studenti dei primi anni di confrontarsi italiano. con i capolavori della nostra letteratura musicale, nonché di essere Quello stesso anno Salce si ammalò gravemente; nello sconcerto seguito coinvolti in produzioni di grandi opere sinfonico-corali. Parmeggiani è alla notizia della sua malattia, mi trovai investito del ruolo di supplente, stato ed è tuttora un docente di straordinario carisma, capace di appena ventenne. Nel 2002, quando sembrava ormai avviato alla infondere in tanti una passione profonda e duratura per la musica; guarigione, il maestro morì improvvisamente, gettando tutti noi nel più riconosco che la decisione di proseguire negli studi musicali nonostante nero sconforto. Quanto alla Cappella di S. Petronio, nessuno sapeva le difficoltà dei primi anni è maturata proprio grazie alle ore trascorse immaginare che ne sarebbe stato, finché non ricevetti una telefonata nella sua classe. dell’allora primicerio della Basilica, mons. Dante Benazzi, con la quale • Già allora si intravedeva piuttosto chiaramente la tua predisposizione mi informava che, su indicazione dello stesso Salce, sarebbe toccato a per la leadership e anche la tua predilezione per l’esecuzione in me portare avanti l’attività del coro, almeno per il momento. ensemble. L’ambizione di esercitare, un giorno, la professione del maestro di cappella aveva orientato i miei interessi e i miei studi fino a quel Ho sempre nutrito il desiderio di affiancare all’attività di solista la pratica momento, ma trovarsi investito di una simile responsabilità così della musica d’insieme, questo sia in ragione di una inveterata passione prematuramente, a seguito di un avvicendamento tanto doloroso, per la letteratura vocale e polifonica, sia per una certa predisposizione sprovvisto di titoli ed esperienza adeguati all’importanza dell’istituzione alla scocievolezza. Negli anni dell’università i reduci del gruppo musicale comportò un carico di stress davvero notevole. Furono anni molto del liceo si unirono a nuovi elementi per formare l’ensemble vocale e difficili: i rapporti con il coro erano critici, poiché molti cantori mal strumentale D. S. G., che fin dai suoi esordi, si votò sopportavano di essere subordinati a un direttore così giovane; fui programmaticamente e con notevole incoscienza all’esecuzione delle subissato di critiche a causa della mia supposta inadeguatezza e il mio opere degli antichi maestri bolognesi, reperite nell’allora Civico Museo incarico fu per diverso tempo insidiato da più parti; la verità è che Bibliografico Musicale (oggi Museo della Musica) e nell’archivio di S. affrontavo queste vicissitudini in modo del tutto passivo, poiché io stesso Petronio. A quest’ultima meravigliosa stanza del tesoro ci introdusse svolgevo quelle mansioni ad interim e ignoravo come i responsabili l’archivista, Oscar Mischiati, compianto studioso di incomparabile della Basilica avessero intenzione di risolvere la successione del maestro sapienza che, a dispetto dell’aspetto burbero, si mostrò oltremodo di cappella. Devo dire, però, che questo periodo angoscioso mi è stato generoso nel consentire a noi ragazzi l’accesso a quei preziosissimi utile, perché è servito da stimolo a proseguire con zelo ed energia manoscritti. intensificati gli studi musicali e accademici, impaziente com’ero di Dopo la maturità i miei studi organistici si erano finalmente avviati sulla conseguire competenze e titoli adeguati al magistero di una cappella così buona strada: mi ero trasferito al conservatorio di per studiare illustre. con Francesco Tasini, formidabile organista, clavicembalista e Fortunatamente, qualche soddisfazione giungeva dall’Ensemble D. S. compositore; a questa figura, per me fondamentale e carissima, devo G.: nel 2003 Bologna ospitò un’esecuzione della Messa per li defonti di non solo la parte più importante della mia formazione musicale, ma affidata all’Ensemble “A sei voci”, una delle anche molti degli strumenti intellettuali e morali che orientano tuttora il formazioni vocali francesi più prestigiose di quegli anni. La produzione mio stare al mondo. Completati gli studi con Tasini, rimasi al si svolse in forma di stage, e io ebbi la ventura di essere incaricato di conservatorio di Ferrara per diplomarmi in clavicembalo con Marina selezionare e preparare un gruppo di giovani cantanti da affiancare Scaioli e in musica corale e direzione di coro con Maria Elena Mazzella; questa straordinaria didatta ha avuto l’onere di organizzare le competenze compositive sparse che avevo accumulato negli anni e di fondare tecnicamente la mia direzione. • Veniamo ora alla Cappella di S. Petronio: quando e come ti sei avvicinato a questa istituzione? Negli anni in cui studiavo ancora al Conservatorio di Bologna, non erano infrequenti produzioni che vedevano riuniti i cori delle due classi di esercitazioni corali, quella di Parmeggiani e quella di Federico Salce. Nel 1999, proprio in occasione di una di queste produzioni, Salce mi sentì cantare e mi invitò a entrare a far parte della Cappella di S. Petronio, di cui l’anno prima era diventato direttore, succedendo a Sergio Vartolo. Salce fu un maestro assiduo e amorevole che, oltre a trasmettermi conoscenze fondamentali, mi onorò di una fiducia molto superiore di

13 all’ensemble ospite. Il direttore, Bernard Fabre-Garrus, fu entusiasta di nelle partiture manoscritte, ma anche nelle parti staccate destinate agli questa collaborazione, tanto che l’anno successivo ci invitò in Francia esecutori originali: questa caratteristica, comune solo a pochissime altre per registrare e portare in tournée il programma cazzatiano; l’invito si biblioteche musicali, consente non solo di recuperare criticamente il ripeté negli anni successivi. testo dell’, ma anche di ricostruire con estrema precisione anche la forma esecutiva delle opere in questione. Si tratta perciò di un lavoro Nel 2006 fui infine nominato maestro di cappella di S. Petronio dal che va al di là della mera trascrizione e che culmina nella riproposizione card. Caffarra; da allora ho concentrato le mie energie su quella delle musiche nello spazio sonoro a cui furono originariamente istituzione, nella quale sono poi confluiti molti membri dell’ensemble destinate dal loro compositore. nato ai tempi del liceo. • Quante opere contiene l’archivio petroniano? E quante sono già state • Quali sono i connotati attuali della Cappella? Ci sono dei requisiti trascritte? specifici per esservi ammessi? In archivio sono conservate decine di migliaia di opere, la maggior parte La Cappella presenta una geometria composita e variabile: da anni di autori operanti a vario titolo al servizio della Cappella di S. Petronio collaborano con noi solisti vocali di primissimo piano ed eccellenti quali Cazzati, Colonna, Perti, Franceschini, Torelli. Il patrimonio strumentisti, coi quali abbiamo sviluppato una perfetta intesa musicale e dell’archivio è diviso in quattro fondi principali: libri corali compilati fra condividiamo il progetto di valorizzazione di questa istituzione. Ma il i secc. XVI e XVII; edizioni a stampa pubblicate fra i secc. XVI e cuore della Cappella è certamente il coro, con il quale lavoro tutto XVIII; manoscritti antichi dei secc. XVII e XVIII (è la sezione più ricca l’anno, due volte alla settimana. L’aspetto del coro è molto mutato nel e importante); manoscritti moderni dei secc. XVIII e XIX. Fino ad ora tempo: quando ho cominciato a dirigerlo contava una sessantina di e sono state trascritte ed eseguite diverse centinaia di composizioni elementi e aveva ritmi di studio piuttosto lenti; i miei primi tentativi di provenienti dall’archivio; è in atto un imponente lavoro di catalogazione, incrementare il livello del gruppo, condotti forse con un poco di ma dal punto di vista dell’edizione e dell’esecuzione vi sono moltissimi brutalità, portarono a una tragica diaspora. Col tempo, però, i frutti di capolavori che attendono di ritrovare la propria dimensione sonora, un lavoro musicale rigoroso e serrato hanno attirato molti nuovi cosa che richiederà un investimento di risorse e di studio ancor più elementi interessati a un esercizio della coralità più impegnativo ma significativo di quello profuso sinora. anche di maggiore soddisfazione. Oggi il nostro coro comprende più di quaranta cantori volontari di diverse età e provenienze, accomunati da • Quale è la situazione attuale delle Cappelle musicali in Italia? Esiste una radicata passione per la musica sacra: fra loro vi sono cantanti una qualche forma di istituzionalizzazione? professionisti, studenti di conservatorio, appassionati; alcuni sono entrati Il Vaticano II, in particolare la costituzione Sacrosanctum Concilium, ha nella Cappella forti di precedenti esperienze corali, altri hanno ribadito l’importanza di conservare ed incrementare con grande cura il assimilato qui i fondamenti della tecnica vocale e le finezze dello stile. patrimonio della musica sacra. In Italia vi sono alcune Cappelle di Mi piace pensare che la Cappella conservi tuttora anche il carattere antichissima fondazione ancora oggi in fervida attività, che mantengono originale di scuola e che i suoi membri possano ricevere al suo interno viva la loro tradizione musicale e, nello stesso tempo, arricchiscono il una formazione musicale specifica, così come io e tanti altri l’abbiamo repertorio con nuove composizioni che, pur conservando le qualità ricevuta in gioventù. Tante iniziative sono state attivate in tal senso, dalle della vera arte, rispondano alle esigenze della liturgia attuale. Esse lezioni di canto al laboratorio sul madrigale per i ragazzi più costituiscono un raro esempio di istituzionalizzazione del ministero del intraprendenti. In conclusione, posso dirmi molto fortunato: il livello canto liturgico, purtroppo ristretto a poche Basiliche, laddove in altre del coro è ottimo; mi onoro di contare, fra le sue fila, diversi colleghi parti d’Europa l’impiego di musicisti professionisti è diffuso anche a che stimo sinceramente; trovo addirittura commovente la dedizione dei livello parrocchiale. cantori che vengono tutte le settimane da Ferrara, da Ravenna, da Cesena; infine, credo che si respiri un clima molto positivo e familiare, • Ecco, un breve passaggio rispetto al tema dibattuto della musica nella nonostante l’impegno delle prove sia talvolta molto pesante: d’altronde, liturgia. Tu sei da molti anni attivo in ambito diocesano, oltre che per il non v’è dubbio che la condivisione dell’esperienza musicale generi tuo incarico in S. Petronio, perché sei stato membro della commissione legami profondi. per la musica sacra e docente nell’ambito dell’associazione ‘Organisti per la liturgia’. A che punto siamo? • Si può dire che le prove e le produzioni siano esse stesse momenti altamente formativi per l’instancabile lavoro di approfondimento che tu È difficile a dirsi poiché, di fatto, vi sono opinioni discordanti in merito proponi a livello di prassi esecutiva e di consapevolezza liturgica e ai parametri che dovrebbero informare il canto liturgico. Se devo testuale. Scherzando, quando parliamo di prove “in stile Vannelli”, esprimere un’opinione dal punto di vista tecnico non posso non rilevare sottintendiamo un impegno fisico e mentale di molte ore che prevede che il livello musicale medio delle liturgie nella nostra diocesi è piuttosto grande spirito di sacrificio ed abnegazione. mediocre, sia per quanto concerne il repertorio, sia per quanto concerne l’esecuzione. Ma in che misura è legittimo sottoporre al vaglio La musica richiede, pretende, oserei dire, un approccio assolutamente tecnico la musica per la liturgia, considerato il fatto che essa non si rigoroso. Questo vale senz’altro per l’esecuzione in concerto ma vale, a manifesta come espressione artistica autonoma ma veicola una funzione maggior ragione, per il canto inserito nella liturgia, dove il valore superiore? In che equilibrio devono trovarsi la coerenza intrinseca alla intrinseco dell’arte è ulteriormente nobilitato dalla funzione, altissima, a natura del fenomeno artistico e il suo aspetto strumentale, che in questo cui si asservisce. Mutatis mutandis, ciò è vero a tutti i livelli di caso si concretizza, secondo i dettami conciliari, nel conferire alla espressione del canto liturgico: ciascuno secondo le forme più pertinenti preghiera «un'espressione più soave», nel favorire la partecipazione e a misura delle proprie capacità deve sentire la necessità di offrire unanime dei fedeli, nell’arricchire di maggior solennità i riti sacri? C’è, a sull’altare, nell’umiltà del poco che può dare, il meglio che può dare. Il mio avviso, un problema di fondo di natura teologica e filosofica: l’arte canto sacro, come ha ribadito recentemente il Papa Francesco, deve sacra è manifestazione di trascendenza, ha natura intimamente innalzarsi alla nobiltà dell’arte: per questa ragione tanti compositori ed spirituale, è cosa buona in sé? Se crediamo che ciò sia vero, il canto esecutori sono animati da una continua ricerca di perfezione e dalla destinato alla liturgia dovrà anzitutto possedere, o quanto meno tendere tensione verso il sacro, una dimensione non facilmente accessibile a alle caratteristiche della vera arte; dovrà poi rispondere, come qualità prezzo di poca fatica. In questo senso vanno gli sforzi profusi con peculiare e discriminante, alle esigenze liturgiche del tempo e del luogo generosità dai cantori della Cappella. a cui è destinato. In quest’ottica, l’aggettivo «liturgica» esprime una • Qual è il tuo modus operandi rispetto alla scelta e alla riscoperta del differenza specifica che nobilita ulteriormente una musica nobile ab repertorio conservato nell’Archivio di S. Petronio? origine. Se invece neghiamo l’assunto di cui sopra, dobbiamo accettare il fatto che qualunque espressione canora sia valida in chiesa, purché Il lavoro del maestro di Cappella comincia in Archivio con la ricerca, favorisca la partecipazione dell’assemblea e sia proferita con animo l’esame e la trascrizione delle fonti antiche, che consistono non solo

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nell’improvvisazione e nel disimpegno, d’altro lato la marginalizzazione della tradizione musicale più illustre e, secondo i dettami conciliari, più propria della Chiesa. Ritengo, infine, che, nel momento in cui si propongono dei modelli, questi debbano essere alti, selezionati e sostanziosi, cosicché offrano ai destinatari lo stimolo per un progresso significativo, pur a misura delle capacità e dell’impegno che ciascuno può dedicare. Va in questa direzione un’iniziativa diocesana che giunge quest’anno alla sua seconda edizione, il laboratorio di formazione corale. Rivolto a cantori, direttori di coro e animatori liturgici, è seguito da più di duecento iscritti e si articola in Ph Luca Nicoli - ott. 2017 otto incontri annui di tre ore: un percorso così breve non insegue sincero. Assecondando quest’ultima interpretazione, non sarebbe l’obiettivo di trasmettere competenze strutturate, ma ambisce a suscitare necessario promuovere alcun particolare decoro della musica nelle interesse e a mostrare la possibilità di adottare con una certa chiese, poiché essa assolverebbe comunque la propria funzione a consapevolezza un repertorio che unisca pertinenza liturgica e qualità prescindere dalle interne caratteristiche formali e stilistiche e dal livello musicale. Tutti auspichiamo che dallo sviluppo di questo laboratorio dell’esecuzione. Naturalmente, io sposo appieno la prima ipotesi, e mi possa nascere, prima o poi, un istituto diocesano di musica sacra come pare che anche le parole con cui Papa Francesco ha aperto il discorso quelli presenti in tante altre città italiane. all’Associazione Italiana di Santa Cecilia corroborino questa opinione: “San Paolo VI vi volle rinnovati e attivi per una musica che si integra • Il Premio delle Pontificie Accademie che hai ricevuto dal Papa nel con la liturgia e che da essa ricava le caratteristiche fondamentali. Non 2016 per la tua attività di Maestro di Cappella, è sicuramente un una musica qualunque, ma una musica santa, perché santi sono i riti; riconoscimento prestigioso del tuo operato, ma anche della rilevanza dotata della nobiltà dell’arte, perché a Dio si deve dare il meglio; della Cappella di S. Petronio a livello non solamente locale ma universale, perché tutti possano comprendere e celebrare. Soprattutto, nazionale ed internazionale. ben distinta e diversa da quella usata per altri scopi. E vi raccomandò di A onor del vero, la notizia di questo premio a Bologna è in sostanza coltivare il sensus ecclesiae, il discernimento della musica nella liturgia passata sotto silenzio; d’altronde non ho fatto molta pubblicità alla cosa. (29.IX.2019)”. • Qual è il tuo ruolo e la tua posizione in ambito diocesano? Il discorso del Papa si pone in evidente continuità con le indicazioni del Concilio Vaticano II, che prescrive di conservare ed incrementare con Sono alla guida della Cappella da diciassette anni e, come è naturale, il grande cura il patrimonio della musica sacra, promuovendo con mio coinvolgimento a livello diocesano è stato di quando in quando più impegno le Scholae Cantorum, specialmente presso le cattedrali e o meno intenso: bisogna pensare che in questo arco cronologico tre caldeggia la formazione musicale e liturgica. Individua, inoltre, nel arcivescovi si sono avvicendati sulla cattedra di san Petronio, ciascuno canto gregoriano il canto proprio della liturgia romana, a cui riservare il dotato della propria sensibilità musicale e liturgica; ho avuto come posto principale a parità di condizioni; raccomanda altresì la referenti tre cerimonieri, due vicari, un provicario, due direttori partecipazione dell’assemblea al canto e alla liturgia, e il canto religioso dell’ufficio liturgico. Probabilmente, il periodo più fecondo, da questo popolare come forma di pio esercizio (SC 113-118). punto di vista, è stato intorno al 2010: risale a quegli anni la definizione del repertorio dei canti per le liturgie solenni officiate dall’Arcivescovo Forse proprio a causa della mancanza di una riflessione seria sulla in S. Petronio. Allora era provicario generale mons. Gabriele Cavina, natura universale della musica sacra e sulle qualità oggettive che che mi aveva commissionato diverse composizioni nuove pensate per dovrebbe possedere, questi orientamenti virtuosi sono stati recepiti favorire la partecipazione dell’assemblea; nel corso di quegli anni scrissi molto debolmente, cosicché la loro applicazione è di fatto demandata al l’ordinario della messa alternatim che ancora oggi si canta per la festa buon gusto e al buon senso delle singole comunità. Da ciò derivano, a del patrono, nonché un Te Deum e diversi mottetti in italiano e in mio parere, il particolarismo liturgico che si osserva un po’ ovunque; la latino. Mons. Cavina era molto esigente e rigoroso: mi fece riscrivere tre tendenza a livellare verso il basso il repertorio dei canti e la volte un Kyrie prima di esserne soddisfatto, ma per me era preparazione dei cori per paura di scontentare o spaventare qualcuno; la estremamente gratificante e stimolante vedere con quale attenzione riluttanza a promuovere con decisione l’educazione musicale delle veniva valutato il mio lavoro. In quegli anni facevo parte, in qualità di assemblee; infine, un certo clima di discordia a causa del quale sono direttore della Cappella arcivescovile, della commissione diocesana per spesso considerati retrivi gli individui e le istituzioni che si sforzano di la musica sacra, insieme con altri musicisti e docenti di conservatorio; mantenere viva la tradizione musicale alimentata dalla fede della Chiesa oggi questa commissione è confluita in quella liturgica e nessuno di noi è nel corso dei secoli. stato riconfermato. Ricordo con entusiasmo la preparazione della Io credo, di contro, che l’universalità della Chiesa si esprima oggi nella celebrazione per l’accoglienza di Mons. Zuppi nel dicembre 2015: si massima inclusività; ciò vale anche per il canto liturgico, poiché non fecero incontri e riunioni, e arrivammo a definire meticolosamente un tutte le assemblee presentano le stesse necessità, non tutte le programma musicale davvero imponente. Negli anni successivi sono celebrazioni lo stesso grado di solennità. Capisco bene la necessità di arrivate altre nuove commissioni volte ad arricchire il repertorio di canti praticare forme di canto semplici che siano alla portata dei cori meno in italiano per le Messe episcopali. Nova et vetera: con questo spirito la preparati e non trovo scandaloso il fatto che nella scelta dei brani si Cappella di S. Petronio prosegue la propria attività, grazie alla passione attinga, nei contesti adeguati, ad altre tradizioni musicali o a un e all’abnegazione dei musicisti che la compongono, prossima al repertorio più popolare, purché ciò non comporti da un lato lo scadere traguardo dei suoi 600 anni di storia.

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Michele Vannelli, bolognese, deve la sua formazione un probabile massacro, nel caso fosse riuscito ad entrare nel luo- musicale a Francesco Tasini, sotto la guida del quale go di culto, ma questo non ha impedito che due persone venisse- ha conseguito il diploma e la laurea in organo e com- ro uccise e altre due persone rimanessero gravemente ferite. posizione organistica presso il Conservatorio di musi- In questo momento di profonda tristezza e preoccupazione per ca “G. Frescobaldi” di Ferrara; nello stesso conserva- quanto sta accadendo in Europa, nella nostra Europa, come Por- torio si è in seguito diplomato in clavicembalo e in tico della Pace desideriamo innanzitutto esprimere la nostra vici- composizione vocale nella classe di Marina Scaioli e nanza ai fratelli ebrei, e in particolare alla comunità ebraica di in Direzione di coro e composizione vocale in quella Bologna, e assicurare loro che questi fatti non lasciano indifferen- di Maria Elena Mazzella. Laureato in DAMS all’Univer- ti quanti lavorano concretamente per costruire una cultura di sità di Bologna con una tesi in storia della musica (La accoglienza, di Pace e Nonviolenza, di convivenza fraterna dei Messa à 12 (1687) di G. A. Perti. Storia, fonti, analisi popoli in Europa e nel mondo. ed edizione), si è successivamente addottorato con Desideriamo riaffermare la nostra avversione per ogni atto e per una dissertazione su I tre libri di salmi vespertini a ogni parola che contenga in sé i germi del razzismo e dell’antise- otto voci (opp. I, VII & XI) di G. P. Colonna. Dal 2006 è mitismo, perché queste ideologie troppo spesso iniziano e si Maestro di Cappella della Basilica di San Petronio; è sviluppano con parole ostili, che possono trasformarsi poi in atti inoltre organista della Cattedrale di S. Pietro e della violenti. In questi ultimi anni assistiamo purtroppo ad un aumen- Basilica di S. Stefano. Nella sua attività di esecutore e to degli attacchi a cimiteri ebraici, ai loro luoghi di culto, o a sin- di studioso ha eletto quale ambito di interesse privi- goli ebrei colpevoli solo di indossare una kippà. legiato la polifonia, la musica sacra e il patrimonio musicale del Seicento italiano, con particolare atten- Per tutto questo, con questo appello, uniamo la nostra voce a zione alla produzione vocale di area emiliana. In ve- quella del presidente tedesco Steinmeier che lo ha definito "un giorno di vergogna e obbrobrio" per la Germania e ha dichiarato ste di direttore, maestro del coro, organista e clavi- che: "Dobbiamo proteggere la comunità ebraica”. cembalista tiene concerti in tutta Europa; ha collabo- rato con molti importanti ensemble ed è oggi mem- Rinnoviamo quindi il nostro impegno perché la nostra Europa bro di Concerto Scirocco (Lugano). È autore di nume- possa svilupparsi e crescere con sempre maggiore attenzione alle rose composizioni vocali, fra cui messe, salmi, Te minoranze che ne fanno parte e che rappresentano una grande Deum, antifone, mottetti. Ha curato centinaia di tra- ricchezza per la nostra cultura e la nostra storia. scrizioni ed edizioni critiche di partiture (il primo vo- lume delle Cantate con strumenti di Bononcini è edito Indice - Newsletter n. 40 - Ottobre 2019 da LIM). Ha inciso per Arcana, Clavis, Dynamic, Studio SM e Tactus; sue esecuzioni sono state trasmesse Pag. 1: Poesia di W. Stevens - La Redazione dalle radio francese, austriaca e finlandese. Insegna musica corale e direzione di coro al Conservatorio di Pag. 2: Chiesa locale - Ministeri - Marcello Tenaglia Cesena, canto gregoriano e accordatura al conserva- Pag. 7: Parole - Dall’ospitalità all’accoglienza - Giacomo Matti torio di Bologna. Nel 2016 il papa Francesco gli ha assegnato la medaglia del pontificato nell’ambito del Pag. 9: Bologna luoghi - il Baraccano - Giandomenico Cova Premio delle Pontificie Accademie. Pag. 11: Immagini - {1: Madonna di Francesco del Cossa} - {2: Organo e Lucerna} - {3: timpano - Madonna del Lombardi} - {4: basamento dell'arco Abbiamo ritenuto giusto raccogliere marmoreo - lato sinistro} foto di Carlo Romano e rilanciare questo fermo e misurato appello sulla nostra newsletter: Pag. 12: Giovani Mestieri: Intervista a Michele Vannelli - Maria Irene Calamosca PORTICO DELLA PACE - BOLOGNA

Comunicato stampa 12 ottobre 2019 Pag. 16: Comunicato Stampa del Portico della Pace - Bologna Lo scorso 9 ottobre 2019, in occa- sione dello Yom Kippur, il giorno più sacro per gli ebrei, è stato compiuto un attentato di matrice antisemita nei confronti della Grafica: Ismaele Calamosca Comunità ebraica di Halle, in Germania. Contatti e info: [email protected] L’attentatore che ha pensato e attuato questo crimine si ispirava alle teorie di stampo nazista. Le persone addette alla sicurezza Sito: https://essenonesse.wordpress.com/ della sinagoga hanno impedito all’attentatore di portare a termine Stampato in proprio - distribuzione gratuita

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