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84 V. CATENACCI comunale di , località Penia; il materiale allu­ 1.6. CRONISTORIE VENETE vionale ostruisce la strada che conduce al Passo della Fedaia, demolisce il ponte che unisce la chiesa al resto dell'abitato e sfiora alcune abitazioni. A Canazei le 1948. - «A lluvioni» in provincia di Rovigo. Lo acque del T. Avisio allagano una discoteca. Più a vall e, Stato riparerà d'ufficio edifici nei comuni di Loreo, a , il T. Travignolo, in piena, provoca Donata, Contarina e Taglio di Po(fonte: DM 20.9.1952 l'allagamento di un padiglione della scuola alpina della In CU 11.2. 1953, n. 34). guardia di finanza. Nell a valle dell' Adige, tra e Ala, la rottura di una canaletta provocata dalla 14-19 novembre 1951. - All uvioni nel Polesine (fig. pressione dell'acqua fl uente determina l'allagamento 36). Dopo un ottobre caratterizzato da precipitazioni di circa 2 ha di terreno a ridasso della fabbrica superiori alla norma, tra 1'8 e il 12 novembre cade Cornetti. Produzioni agricole vengono danneggiate una guantità di pioggia che no rmalmente precipita in nei territori comunali di , , Levico un semestre. A Forno e Ornavasso si registrano valori Terme, (fotlti: l'Adige, 5.7. 1979; massimi giornalieri, ri spettivamente, di mm 334 e 276. DM 22. 12.1989 n. 2259 in CU 22.l.l990, n. 17). Il giorno 14 la portara dci Po a Pontelagoscuro 9 luglio 1989. - In provincia di un violento raggiunge i 12 mila mc/sec contro una portata media nubifragio interessa di nuovo l'alta Val di Fassa. ln di 1540 mc/sec; l'altezza idrometrica massima raggiun­ territorio comunale di Mazzin disalvea il Rio Donà ge m 4,80 contro la massima di 3,47 registrata nell a che alluviona i piani bassi di numerose case della piena del 24 novembre 1926. L'argine sinistro comin­ frazione Campestrin, i cui abitanti vengono evacuati cia a cedere tra il 14 e il 15 novembre; le rotte più e alloggiati a :Mazzin. Restano distrutte o danneggiate catastrofiche si verificano a Occhiobello, Malcantone 4 autovetture parcheggiate senza persone a bordo; e Paviole; un flusso idrico di circa 5 mila mc/sec si anche la 55. n. 48 delle Dolomiti viene invasa da fango ri versa nel Po lesine il cui territorio è in gran parte e detriti. Nell a stessa zona 2 persone facenti parte di situato a guote inferiori al livello del mare. 11 giorno un gruppo di escursionisti, di ritorno da Rifugio 18 l'abitato di Rovigo, centro organizzativo dei Gardeccia, vengono travolte e uccise da ll e acque del soccorsi, viene allagato; il giorno successivo la stessa Rio Udai in piena. sorte tocca alle cittadine di Adria e Loreo e, in provincia di Venezia, di Cavarzere. Ingentissimi i ] 0 provincia di Bolzano, presso Campo Tures (Valle danni; ,'area all agata, tra l'altro, forniva annualmente Aulina), muore una persona che sbanda con la propria 1.200.000 CJ di grano e 280 mila CJ di granturco. auto, a callsa della pioggia, precipitando nel Rio Riva l morti assommano a un centinaio, di cui 84 deceduti in piena UOllli: Dipartimento Protezione Civ il e, Roma; per ribaltamento di un automezzo carico di sfollati la Repubblica, 11.7.1989; JI Giorno, I 1.7.1989). (in gran parte donne, anziani e bambini) provocato /I lug/io 1989. - Presso Bolzano la piena del Rio dalle acgue di inondazione a Frassinelle Polesine, Pago provoca l'allagamento di circa 7 ha di terreno. e 3 bambini annegati a Occhiobello per capovol­ Sempre in provincia di Bolzano, in alta Valle Aurina, gimento di un barcone (tab. 13). muore un operaio (impegnato nella costruzione di una strada) nei pressi di Predoi, colpito da massi crollati da una parere rocciosa (fonte: Ansa, 11. 7.1989). 16 giugno 1990. - In provincia di Bolzano si verifica Tab. 13. - Alluvione del Polesinc vencto, novembre 1951. un movimento fra noso in Valle Aurina che coinvolge l'unica strada che da Brunico si spinge ai piedi della Area sommersa (ha) 98.000 Comuni sommersi 38 Vetta d'Italia. Il fra namento, ubicato tra g li abitati di Ponti abbattuti 52 S. Pietroe Predoi, provoca la morte di un automobilista Abitazioni distrune cIrca 900 in transito, e ostruisce pericolosamente l'adiacente Abitazioni danneggiate circa 300 alveo del T. Aurino (fonte: Corriere della Sera, Fabbricati rurali crollati 2.260 17.6.1990). Fabbricati rurali Icsionati 6.830 Coltivazioni in atto distrutte (ha) 55.000 25 1l0fJelllbre 1990. - In provincia di Bolzano, in Suoli agrari insabbiati (ha) 21.000 concomitanza del maltempo caratterizzato da piogge Area soggetta a erosione localizzata (ha) 500 intense, la SS. n. 12 del Brennero e la linea ferroviaria Capi di bestiame persi circa 13.000 Scorte agricole distrutte (fieno e fo raggi) (g) 1.000.000 vengono bloccate a causa di enormi massi e detriti Senzatetto ci rca 170.000 franati lungo il versante all'altezza di Campodazzo l" lorti (8 7 in provincia di Rovigo) circa 100 (fonle : l'Unirà, 28.11.1990). Il. DISS ESTO GEOI.()(i ICO E GEO" MIUEN TJ\LE IN ITALIA VE;-"ETO 85

Fig. 36. - Allu vione dci Polesine, aspcuo di Rovigo inondata dalle acque del Po, 18 novembre 1951 (gtnli/t lonu ssione A N SA). Po Ril'tr floodin.f!, 01 Po/uùre, ROII I):O, No,·t"btr /8, /95/.

In provincia di Belluno sono numerosi i dissesti 7, dalle pendici meridionali di M. Castellin una frana che si registrano su tutto il bacino del T. Cordevole; probabilmente di tipo scorrimento rotazionale - si particolarmente colpiti i comuni di Livinallongo, Selva abbatte su un fronte di 500 m su ll'invaso idroelettrico di Cadore, Colle S. Lucia, Alleghe, Cencenighe, di Pontesei, ottenuto per sbarramento del T. Maè. La Vallada, Canale d'Agordo, Falcade, Rivamonte, Vol­ massa, valutata in circa 3 milioni di mc, divide il lago tago, Agordo, Sospirolo. ella conca di Coruna in due tronconi formando un'ondata di 20 m d'altezza, d'Ampezzo si riattiva la frana di Costalares che in e provocando la morte di una persona e la demolizione passato era «scivolata lentamente per otto giorni) di un ponte sul Rio Bosconero. Indizi premonitori devastando parzialmente Pecol e arrestandosi nel (apertura di fessure, avvallamenti, ecc.) si erano ma­ torrente Bigantina. Umili: Passerini, 1952; De Thierry, nifestati nell'estate 1957 (foll/i: Brugner e Valdinucci, 1954; Govi, 1973; Rossetti, 1974; Brugncr e al., 1976; 1973; 1976). Botta, 1977; Migliorini, 1981 ; Cati, 1981; Ci botto, ol/oure 1959. In concomitanza di intense e 1980; Friz e al., 1986). prolungate piogge in provincia di Belluno si manife­ ol/oure 1953. Un'alluvione di notevole entità stano frane, allagamenti ed interruzioni stradali Uonle: colpisce tutto il bacino del T. Cordevole, in provincia Fri z e al. , 1986). di Belluno. Si verificano ingenti danni alla quasi totalità settembre 1960. Ancora dissesti nella Valle del della rete viaria, con erosioni e dissesti lungo i Cordevole. I comuni più colpiti sono Selva di Cadore, principali corsi d'acqua che mettono in serio pericolo Colle S. Lucia, S. Tomaso, Canale d'Agordo, Cence­ i centri abitati. I comuni più colpiti sono Canale ni g he, Falcade, Taibon, Rivamonte, Voltago, Agordo d'Agordo, Falcade, Rivamonte, Voltago, Agordo, La e Sospirolo. In territorio comunale di S. Vito di Cadore Valle (fOIl/e: Friz e al., 1986). una grossa frana per crollo si stacca dalle pendici 22 marzo 1959. Frana di Fagarè in provincia di sud-occid entali dei rilievi calcareo-dolomitici di Punta Belluno, di Forno di Zoldo.lntorno alle ore dei Ross sovrastanti la frazioni Chiapuzza; l'accumulo 86 V. CAT ENACCI

Fig. 37. - Frana del Vajont. 9 ottobre 1963. Ricerca delle virtime a Longarone (Belluno), rasa al suo lo. Sullo sfondo si nota l'incisione del Rio Vajont, dove sintravede la diga (gentile cOl/m!ione ANSA ).

- in starch ojthe I!icli/II! alumgarone IOWII. ln /m backgrolmd the sJeep slopuof fhe V qjonl River, wi/h 1m domo V qjonllandslide, October 9, 1963. detritico sarà rimobili zzato da ulteriori movimenti Pedol e Funes e il relativo ponte di fondovalle. Un'altra franosi nel novembre 1966 e nel lu glio 1972 (follti: strada, la cui costruzione non sembra essere di molto Brugner e al. , 1976; Friz e al., 1986). anteriore al 1960, potrebbe aver svolto un ruolo negati vo per la stabilità del versante. Con successive 30 ottobre /960. - Si rimo bi lizza una frana per evoluzioni a cola mentÌ si manifesteranno riattivazioni scorrimento rotazionale alla testata della va ll e del T. imponenti soprattutto nel dicem bre 1962, ne) novem­ Tessina nel comune di Chi es cl ' Alpago, provincia di bre 1963, nell a primavera 1964, nel marzo-aprile 1975, Belluno. Il fenomeno è caratterizzato dal distacco, tfa nell'autunno 1986 (follti: Motta, 1967; Brugner e al., le quote l O1 5 m e 980 m, di una massa su un fronte 1976; atti amministrazione comunale di Chies cl' AI­ i circa 300 m; viene danneggiata la strada cong iungente pago; Dall'Olio e al., 1987). II. DI SS ESTO (;FOLO(;ICO I GEOt\r-.IBIEI'T .\I.E l 1\. IT A LlA VEN ETO 87

21Jol'elJJbre /960. In provincia di Rovigo straripa Tab. 14. - Frana del Vajont, provincia di Belluno (escluso il Po di Goro con danni ai territori comunali di Ariano Friuli). nel Polesi ne, Taglio di Po, Porto Toll e e Corbob (follli: OL 10. 12. 1960,n. 1453; L. 3. 1.1 963, n. 4). comuni di sastrati (in corsivo le fra7ioni) lIoIJelJJbre /96/ . - In provincia d i il F. Si le Caslcllavazzo , Codùs(I<~o. Longarone, l'irrigo, Fui , l ?illoflO/'II, RiI'o/t1l morti: 1759 sorm onta gli argini in più punti (fOllie: Ghetti, I 974a). ferit i ricoverati: 83 dicelJJbre / 962. - Preceduta da un novembre pio­ voso, la fr ana dell 'alta va ll e del Tessina, nel comune di Chies d'All'ago (vedi evento 30 ottobre 1960), 90/lol1re /963. Frana del Va jont (tab. 14) (figg. evolve a cola mento fino a lambi re la frazione di Funes 37-39). Intorno alle ore 22,45 una massa di circa 25 Umile: ani amministrazione comunale di Chi es cl' Al­ mil ioni di mc d'acclua, proveniente dalla tracimazione l'ago). dell 'in vaso idroelettrico colpito da frana nella li mitrofa

-

Fig. 38. Frana dci Vaiont, 9 ottobre 1963. Un aspetto di Pirago, fra zione di Longarone ( Belluno) (gmli/e (fmws;Ol/t A N SA). A sptrl 0/ tbe 1011'1/ 0/ Pirogo nt!or L()f~f!,or O fl f ( BfllllflO). [?ajofll/llflds/idf, Orlobt'r 9, / 963. 88 v. CKrENACCI

Fig. 39. - Frana del Vajont. 9 ottobre 1963. Un aspetto della Valle dci Piave dopo la tragedia (gen/i1e concmione ANSA). - Asptcl 0/ /be Piat'e Va//ry afler /be disas/er; /9/ 7 ptople bave ditd on /be whole. Vajon/landslide, Oclober 9, /963. provincia di Pordenone (a ll 'epoca in realtà provin cia infrastrutture, vengono subi te dai centri abitati di di Udine, perché Pordenone d iventerà capoluogo d i Lo ngarone, Codissago, Castell azzo, Pirago, Faè. ] ntere p rovincia nel 1968), si abbatte sull a vall e del Piave, fa miglie, che all 'ora dell 'evento dormono, vengono in provincia di Bell uno, in corrispondenza dell o sbocco spazzate via insieme all e suppellettili, frammenti di in essa del Rio Vajont, espandensosi a monte e a vall e abitazione, alberi, bestiame; altri si salvano fortuno­ del corso flu viale. La massa d'acqua, fango e detri ti samente. fa piombare nell 'oscurità più assoluta tutta la va lle, Testimonianza di Leonardo Dc Bona, abilantc a Villanova, fino a Belluno, interrompendo le Li nee elettriche e frazione del comune di Longarone, con la casa p roprio sul ciglio telegrafiche, distruggendo tutto cio che incontra. della 55. n. 5 1: (c .... eravamo a letto, io c mia moglie, abbiamo sentito un boato, poi la casa ha cominciato a tremare, mentre fuori D anneggiamenti che variano dal coll asso completo era turto un tuono. Credevamo fosse scoppiato un grande lemporale. all e lesioni g ravi dei fabbricati, delle abitazioni, delle Pareva che stesse arrivando un treno, poi che passasse una colonna IL DISS ESTO G EO LOGICO I ~ GEOAMBlENTALE Il\. IT,\LlA VE1':ETO 89

d'aC(lu3 chc saliva, saliva. Le nostre due vacche nelle statle sono Castellavazzo e 200 in altri comuni della va ll e del morte; noi ci siamo salvati perché eravamo al piano superio re». Piave; altre 158 vittime sono da ascriversi al comune Testimonianza di Giuseppe Faini, vent'anni, di l....ongaronc: «...... mi sono svegliato quando l'acqua, con una scossa tremenda, d i Erto-Casso, in provincia di Po rdenone. Comples­ è entrata in casa. Mi sono [fOV alO imme rso fino alla gola, ho v i ~ l o siva mente sono 769 i nuclei famil iari coin volti ; tra le mio fratello di Il anni che Slava per essere trascinato via c sono viuime, 430 sono ragazzi d i età scolare, su una riu scito ad afferrarlo per le gambe. Poi l'acqua ci ha sommersi, ci ha scaraventato COntro il soffitlo ed è uscita dal tetto. lo mi sono popo lazione scolastica ori ginaria di 580 unità. aggrappato a una trave, cosi ci siamo salvati». L'eco della tragedia travalica i conflni nazionali. L'indomani, alla lu ce del g iorno, da Castellavazzo {( Vajont Dam: Warning Ig nored» èi l titolo dell'Herald a Faè, uno scenario lunare, con spianate pietrose e Tribune d i New York; «Les avertisscments n'avaiem fangose al pOSto dì porzioni anche ril evanti dei centri pas manquè ~~ è l'inizio di un articolo sul quotidiano abitati o al posto di intere frazioni, come Pirago, 600 francese Le ~1 o nd e. Si riferiscono alle denuncie che abitanti, in territorio comunale di Longarone, di cui il 5 maggio 1959 la parlamentare Clementina Merlin resta una montag no la deserta. aveva pubblicato suW Unità, denuncia per la quale fu Nei pri mi g io rni successivi non è dato di sapere ri nviata a g iudizio per propalazio ne di notizie fa lse e l'entità delle vittime. Vigi li del Fuoco e reparti tendenziose. dell 'esercito si prodigano con abnegazione alle ricer­ Per altri dati si rimanda alle cronistorie friulane che, spesso con ini ziative personali in assenza di (foll/i: varie testate di giornali, periodo 10-20 ouobre d irettive uni voche; numerosi i volontari, insieme ai 1963; Libro bianco sulla tragedia del Vajont, docu­ residenti superstiti che cercano i propri fami li ari. mentazione presentata dalla delegazio ne parlamentare del PCI al presidente della repubblica, in l'Unità, Ri entrano gli emigrati nativi dei luog hi disastrati; 15. 10. 1963, p.7; Bo tta, 1977). si recano al municipio di Longarone, rimasto agibil e insieme a una ventina d i case, per consultare ,' una o 1100/ell/bre 1963. - Si riattiva irnponentemente la frana l'altra delle cartell e verdi su cui è scritto «morti » O del Tess ina in territOri o comunale d i Chi es d'Alpago, «VIV! ». p rovincia di Belluno (vedi eventO del 30 ottobre 1960). Il gio rno Il arri va il presidente del consiglio Leone, Una colata fan gosa, che coin volge almeno 5 milioni in un clima di notevole tensione social e dovuto all a di mc di terreno, si eStende lungo la valle tra q 1000 consapevolezza dei va lli g iani circa la prccari età dell e e q 650 s.l.m., per una lunghezza di circa 2 km, rocce sovrastanti l' in vaso. 11 numero dell e salme pervenendo a circa 350 m a monte del ponte sul T ess ina recuperare, secondo quanto diramato da lla prefettura a Lamosano (fOllie : Motta, 1967). di Bellu no, è di 1453, ma in serata la cifra sale a 1700. fine olmo 1963. Sono attivi movimenti franosi o A va ll e di Belluno, nell'ansa del Pi ave in località Cesa permangono situazioni d i pericolosità nei seguenti (comune di Limagna), a 23 km di distanza dalla diga, territori comunali (il numero arabo indica il numero vengono estratte da sc! uadre di soccorso volontarie 18 dei dissesti franosi): salme. iII prol,illcio di BelllIl/o: Si rinuncia all 'identificazione dell e vittime, che A rsiè ( I, Val Cubbia), Ca/alzo di Cadore (dissesti vengono fotografate, e per timore di epidemi e, irrorate non specificati), Cesioll/oggiore (2, località Soranzen, g ià di di senfettante prima di adagiarle nelle bare. J funera li dichi arata da consolidare a cura dell o Stato; località vengono tenuti il giorno 13 a Fortogna, dove il Genio Fraina), Chies d'Alpago (alta Va l Tessina; Funes), civ il e aveva allestito un cimitero con fosse comuni. I Cibiol/o(2, località Souocroda con pericolo per il centro feriti ricoverati, secondo le dichiarazioni del medico abitato d i Masarièj località M. Rita con pericolo per provinciale, sono 83. l'abitato capo luogo), COlI/elicoSllperiore ( I, con pericolo Il g io rno 13 arriva il presidente dell a repubbli ca per g li abitati d i Casa mazzagno e Candide, quest'ultimo Segn i; si apprende che il numero ufficiale delle vittime da consolidare a cura dell o Stato), Corlino ti' Ali/pezzo è salito a 1800 per la va ll e del Piave (esclusi quindi i (2, località Costalares e Sraul in),Domeggc (I, centro morti intorno all a diga). Jn seguito (e tutt'oggi) va ri e capoluogo), Farra ti' A/pago (vari d isseSti franosi), pubblicazioni indicano il numero complessivo in 2000; Forno di Zoldo (dissesti franosi località Casal Dozza), un documento del 1964, a cura dell 'Opera diocesiana Gosaldo ( I, località Tiser, con pericolo pcr g li abitati di assistenza di Bell uno (tipog rafia vescovi le), stilato di Stalliviere e Tiser), Lozzo di Cadore (I , località Revis, su ll a scorta dei dati della polizia giudiziaria e deg li centro minacciato Lozzo), Mel (I. Va l Mao r), Perarolo elenchi anagrafici comunali, nonchè con il concorso ( I, vari centri minacciati o ltre al capoluogo, tra i q uali dei parenti dell e vittime, permette di stabilire la cifra Va ll esell a; consolidamento a cura dell a Sade), Pieve di 1759 morti, di cll i 1450 a Longa rone, 109 a d'A/pago (diverse frane), Puos d'A/pago (diverse frane), 90 V. CATENACCI

Fig. 40. - Territorio comunale di Chies d'Alpago in provincia di Belluno. Un aspetto della frana del Tess ina, rimobili7.zatasi dal 1960 (fotografia di G.P. &ztO, Regione Vene/o ). - A vielll oj Ibe l/iding in 1m Tmintl Pxuifl nlar Chiu ti' A/pago ( &/Il1no).

Va ll esell a; consolidamento a cura dell a Sade), Pi,o, per abitazioni), Malcesil1e ( l, località Navene), Negrar ti' Alpago (diverse frane), P1IOS d'Alpago (d iverse frane), (5, località Mazzano, Prun, Fane, Jago, con perico lo Rivamonte ( 1, località Mattes, diversi centri abitati per alcune case), ROflcà ( l , località Boschetti ), S. minacciati), Sospirolo ( l , località Ald ega, consolida­ Giovalllli IIariolle (1, con peri colo per i centri abitati di mento effettuato solo in parte), Trinchioflll ( 1, abi tato Lore, Moccia, Cattignano e Potacci), Seloa di Progl1o di Confos, da consolidare a cura dello Stato); (2, frazione Campofontana e localirà Giazza), Ves/e­ in provincia di Padova: lIanl/ova (4, con pericolo per abitati di Zovo, Cracchi, Galzigflaflo (2, località Giazzana e Regazzoni), MOfl­ Braggie Bolca, Laisi, Vestenavecchia, Ferrari ); /egrotto Term, (1, loca lità Turri), Teolo ( l, M_ Grande, in provincia di Vicellza; interessa la strada Costegli o la-Teolo), Torreglia (1, Altissimo ( l, locali tà Caussi), Valdagl10 ( l, con località Villa Immacolata-M. Rua); pericolo per abitati di Camporomaso e Masetto), iII provincia di Treviso: Recoaro Terme (8, con pericolo per abitati di Sondri, e MOflf"mo ( l, coinvolge bosco e in parte Rovegliana, Sigismondi, Marchi, Valcada, Pace-Luna). strada comunale a latere del F. Musone), (1, Le superfici franose ammontano a circa 4190 ha località Colas, interessa due fabbricati C la strada nella provincia di Belluno, 4 ha nella provincia di intercomunale), ( l, località Corbanese-Arfanta Padova, 106 ha nella provincia di Verona e 450 ha in con interruzione strade locali); quella di Vicenza; non riferiti i dati relativi all a in provincia di Verona: provincia di Treviso. I centri abitati minacciati da Erbezzo ( l , località Boscochiesanuova), F1Imafle (2, frane sono 36; circa 2 1 in più ri spetto a una rilevazione località Gurguscello e Breonio Paroletto, con pericolo (a li ve ll o reg ionale) eseguita nel 1957 (f011/e: ministero IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOMlUl ENTALE IN ITALI A ~ 91

ing rossato in modo abnorme da piogge persistenti da o ltre 48 ore, carico d i materia li trascinati e in sospen­ sione - si abbatte sulle sponde artificia li (che ne restringono l'alveo) demolendo le, A Presenaio, fra­ zione di S. Pietro di Cadore, d iverse case scompaiono nel fiume; in sinistra, la via Pi costa è spazzata via insieme a Il abitazioni ; in destra g li argini si di sgre­ gano, le acq ue di piena abbattono le ripide scarpate artifi cia li riportando a g io rno le fo ndazioni di di ve rsi edifici che precipitano nei gorg hi ci el fiume. 11 ponte dell a strada statale, sempre a Presenaio, resiste, ma quell o più a monte (Ponte Cordevole) all'i mbocco dell a Va ll e Visdende cede, mentre l'alveo del Piave si sopraeleva ( 13 m in corrispondenza del distrutto Ponte Cordevole). Gli argini lungo la frazione Mare di S. Pietro di Cadore vengono travolti, e con essi vari e abitazioni costruite sul marg ine. cl pomeriggio del g iorno 3 il Ri o Ri n, che discende dalla frazione Castald a ed attraversa la frazione Mare, straripa sulla 55. n. 355 e sull a strada che conduce a S. Pietro di Cadore, all agando l'abitato circostante. La stessa strada statale, che unisce S. Pietro di Cadore con il contig uo comune d i S. Stefano di Cadore, investi ta in più punti da frane o aspo rtata dalla piena per interi tratti, è resa in tran­ sitabi le, come pure le strade d i collegamento interno dell e frazioni. In sintesi, nel g iro di poche ore viene cancellato Fig. 41. Territorio comunale di Chies d'Alpago in provincia di Bell uno. Un aspeno della colala del Tessina presso la frazione un assetto di territorio giudicato - da operato ri tecnici Funes (jolograflo di G.P. &ztO, Regione Vtnelo). di Stato - «artificioso e irrazionale)). Pesante il bi lancio A vitw oJ /be IIlIId j/Oll' alonI, Ibt Ttuina Rù,tr ntar FMnis dei danni: 26 case crollate, 18 pericolanti, 3 segherie ,jChiud'Alpago (&/I.n,). demolite, mi g li aia di alberi schi antati, strade, acque­ dotti e fog nature distrutte (tab. 15).

LL. PP. , indagine sui movimenti franosi in Itali a, cl bacino idrog rafico del T. Cordole si registrano 1964). numerosi danni con interruzioni stradali e frane. J comuni più colpiti sono quelli di Rocca Pietore, Selva primavera 1964. - Ancora apprension i per la frana di Cadore, San Tomaso, Cencenighe, Canale d' Agor­ del Tessina (figg. 40-41 ). In concomitanza del disgelo do, Falcade, T aibom, Rivamonte, Agordo, Sedico, e di precipitazioni , la colata (vedi evento del 30 ottobre Sospirolo e Gosald o. In guest' ul tima località il T. Mis 1960) manifesta un'accelerazione sopravanza ndo cd accrescendosi in altezza proprio di fronte alla frazione Funes, per poi arrestarsi a circa 280 m dal ponte di Lamosano. L'ava nza mento è di circa 350 m in 3 g io rni. T ab. 15. - Dissesti idrogeologici in Veneto, 1-4 setlembre 1965. L'abitato di Funes, orig inari amente a circa 50 m dal fondovalle, si trova ora a soli 10 m dalla superficie provincia di Belluno, area del Comdico dell a colata. Sulla destra, di fronte a Funes, il materiale principali corsi d 'acqua Comelico di Val Visdende, Digon, che producono dissesti Frison, Padale, Piave, Rin trabocca in una vall etta contig ua formando illaghetto comuni (c frazioni) con S. Pietro di Cadore (Presenaio, Mare), di Col. Danneggiato l'acquedotto di Montanes (aspo r­ danni ingentissimi S.Slefano di Cadore tato per 2 km); infranta una briglia costruita dalla strade statali danneggiate n.52, n.355, n.455 Forestale nel 1961 (follti: Motta, 1967; Dall 'Olio, case crollate 26 1987). case lesionale 18 fabbricati industriali di- 3 1-4 sett,mbr, 1965. - Nubifragi in provin cIa d i strutti Bell uno. Nel Comeli co, nei giorni 2 e 3, il Piave - 92 v. CATENACCI travolge le o pere di difesa asportando porzioni del­ Pietro di Cado re, S. Stefano di Cado re, S. Vito di l'unica strada di accesso alla fraz io ne Ca lifo rnia. Cadore, Selva di Cadore, Taibon, Tambre d'Alpago, Scendendo lungo la va ll e del Pia ve, nel comune di Trichi ana,. Voltago e Zoldo Alto). Tra ques ti spiccano O spitale di Cadore la piena fl uv iale aspo rta la passarell a per le g rav ità dei dissesti e soprattutto per la com­ che porta all a frazione Davestra; a Longarone il Piave pl essità dei problemi non ri solti i comuni di Gosaldo, fuoriesce dagli arg ini artificiaU appena ricostruiti dopo Forno di Zold o, S. Pietro di Cadore e Cencenighe. In la catastrofe del Vajont, sommergendo la nu ova area diversi altri i di ssesti consistono soprattutto in accen­ industri ale di Villanova creata sottraendo gran parte tuate erosioni delle sponde dci to rrenti , in approfon­ dell'area golenale; contempo raneamente il T. Malè dimenti dei solchi vallivi, in allagamenti, lesioni o distrugge buona parte degli arg in i in muratu ra nel distruzioni di difese spondali , interru zio ni di strade setto re del nuovo ponte dell a SS. n. 51 . comunali , danni al1 e fog n a t~re e reti idriche. Presso il Lago di S. Croce, nel comune di Farra La zona con massima concentrazione di frane è d'Alpago, vengono sgomberati di versi edifici situati l'Alpago, seguita dal Comeli co e dall a Val Bell una. I sulle sponde del Vall one Fo ram, minacciate dall e acque movimenti franosi pi ù impo rtanti e spettaco\ari si e dai movimenti franosi che, a g ui sa di co late di fango, scatenano nell a valli Turcana e Sc hi aroman in Alpago dai versa nti si ri versa no nel T. Ru na l. (frane per sco rrimento di Case Colletta, di Case Teno e di Bo rsaia, quest'ultima con un volume di circa 120 Ancora pi ù a va ll e, nel Fel trino, si mani fes tano mila mc coin volgente 25 mila mq, tutte nel comune dissesti nel bacin o del T . Sti zzone, la cui piena di Tambre d'Alpago; frana per scorri mento e colata danneggia la strada comu nale di fondovalle in terri­ di Boccolana nel comune di Chies d'Alpago), e nell a torio comunale di Seren del G rappa. Valle Fiorentina (frane mi ste e di colamento di fraz ione N el comune di Este, in provincia di Padova, si Fiorentina nel comune Selva di Cadore), nonchè nell a ma nifesta un movimento franoso sulle pendi ci di M. va lle del Ru di Roccia (frana per scorri mento e colata Ivlurale, poco immediatamente a va ll e di una cava di di Saviner, comune di Rocca Pi etore, volume di circa trachiti. 400 mila mc, 35 mila mq coin volti , alcuni edifici Le pi ene del Piave e del Li venza determinano rotte in vestiti, tra tto di condotta forzata della vicina centrale e in ond az ioni imponenti arrecando danni , in provincia elettrica demo li to). Nell ' Agordino Il persone perdono di Treviso, al capoluogo e ai comuni di , la vita per una fran a per scorrimento staccatas i poche Maserad a sul Piave, Ivlotta dj Livenza, , decine di metri a monte della frazione Somor nel Ponte di Piave, Portobuffolè, San Biagio di Ca ll alta, comune di Falcade. , Susegnana, . UOJJti: DPCM G li allagamenti raggiungono la maggio r estensione 18.4. 1966 in GU 18 giu ., n. 149; OPCM 5.8. 1966 in nell' Alpago (Valle del Rai, Vall e del Tesa) e nell a va ll e GU 19 ott., n. 26 1; Brugner e Va ldinucci, 1973; del Cismon tra Fonzaso e Arsiè. G U alluvionamenti Brugner e al. , 1976; Friz e al. , 1986). più potenti, entro e fuo ri g li alvei, si manifestano nell a 3-4 l1ovembre /966. - Maltempo con pi ogge e dissesti va lle del Cordevole (a monte di Ce ncenig he, di Alleghe idrogeologici di estensione senza precedenti (circa 130 e per buon tratto del Canale d'Agordo), all a confluenza mila kmq), interessano quas i tutta l'Italia settentrionale del Cordevole con il T. Rova (territori comunali di e parte di quella centrale. Le precipitazio ni, g ià Agordo e La Va lle), nell a va ll e di S. Lucano (comune abbondanti in otto bre, nelle Venezie hanno una dura ta di Tai bon), nella va lle del T. Mis (comune di Gosald o), di 32-34 ore, concomitanti allo sci oglimento delle nevi nel bacino del T. Maè, nella va lle d'Oten (comune di che da pochi g iorni coprivano la parte alta di alcuni Calalzo). baci ni. Valori elevati de ll e precipitaz ioni , tra 500 e È un bil ancio drammati co che si sovrappone, a 700 mm, si ri scontrano nelle prealpi vene te con distanza di 14 mesi, ai danni non ancora sa nati massimi localizza ti nell'Altopiano di Asiago, nel mas­ dell'allu vione del 1965. siccio del G rappa, nell'Altopiano del Cansig li o e in Estesi i danni anche alle altre provin ce (tabb. quell o dell' Alpago. 16 e 17). Le acque dei fiumi Sile, Li venza, Meduna ln provincia di Belluno dei 69 comun.i in cui è e Piave (quest'ultimo con una portata di 3700 mcfsec di viso il territo rio ben 23 vengono danneggiati seria­ COntro i 2340 della massima conosciuta, 15 sormonti mente e con conseguenze preoccupanti per il futuro arg inali , di cui 12 nel tratto tra Candelù e Zenson, (A ll eghe, Bo rca di Cado re, Cenceni ghe, Chjes d'AI­ 20 mila ha sommersi) all agan o vaste aree, compresi pago, Falcade, Farra d'Alpago, Fo rno di Zeldo, i centri abitati di Motta Livenza e Zenson. l fi umi Gosaldo, Lozzo di Cado re, Perarolo, Puos d'Alpago, Bacchig lione e Brenta invadono Padova. Si aggrava Ri vamonte, Rocca Pietore, S. N icolò di Comelico, S. la frana di Monte Murale nel comune di Este (vedi IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAMI3IENTALE l i': ITALIA VENETO 93

llolJclJlbre 1968. - Persistenti piogge provocano Tab. 16. - Dissesti idrogeologici in Veneto, 3-4 novembre 1966. al lu vionamenti e frane nel settore centro-settentrionale del bacino idrografico del Cordevole, in provincia di provincia di Belluno Belluno; particolarmente colpito il territorio di San comuni seriamente dan neggiati 23 fabbricati di struni, non meno di 660 Tomaso (fO llie: Friz e al., 1986), fabbricati lesionati, non meno di 3.700 (/prile 1971, - Nel Bellunese, lungo la Va lle Fio­ strade statali danneggiate (per complessivi km 39,9) 13 rentina, un movimento franoso si manifesta nel settore strade provinciali danneggiate (per complessivi km 18,9) 15 strade comunali distrutte 213 sud-occid entale de ll a frazione Fornesighe nel comune strade comunali danneggiate 1.123 di Selva di Cadore, provocando les ioni ad alcune ponti crollati 334 abitazioni e il tranciamento dell e strutture di un edificio ponti danneggia ti 194 (fOllie: Brugner e al., 1976), acquedotti c linee fognarie inservibili 60 acquedotti di ssestat i 400 11-12 gi/lgllo 1972, - Precipitazioni di elevata morti ( I l per frana, 13 per all uvione) 24 intensità si abbattono nel bacino idrografico del T. Cordevole, in provincia d i Bell uno dove, lungo i percelltuale danni li sedi abitate (*) n. \'Hlimc tributari minori e, localmente, lungo l'asta principale, provo Belluno 29,64% 24 si producono erosioni e all uvionamenti, per lo più a provo Padova 4,59% provo Rovigo 23 ,65% danno di opere viarie. N umerosi dissesti anche in provo Treviso 9,61 % 3 provincia di T reviso. (prov. Venezia) (27,93%) Presso Livinallo ngo il Ri o Aurona produce per un pro vo Verona 0,22% provo Vicenza 4,32 4 tratto di 500 m accentuate erosioni alle sponde, sovraincid endo l'alveo di 2-3 m e determinando presso la confluenza col Cordevole una conoide dj parecchie (') DI/Ii dWl1Ili do eroer f I//., / 976. migliaia d i mc che ostruisce in parte l'alveo di ']uest' ultimo; ne consegue, per un trattO di circa 1500 eventO del settembre 1965); l'area interessata e m a valle, l'intensa erosione di sponde con asportazione di circa 50 mila mC] e il volume della massa di due tronchi dell a 55 n, 48 e l'alluvionamento di franante è dell'ordine di 500 mc. In provincia terreni coltivati. di Vicenza, nel comune di Arsiero, si ri attiva Nel comune di Rocca Pietore ,'alveo del Ru di la grande frana per scorrimenro profondo di Bru­ Roccia, già scmiostruito da una frana nel novembre stolè (che dette segni di accele razioni nel 1889 1966 (e conseguentemente sovralluvionato a valle da e 1892); l'area interessata è di circa 600 mila una coltre detritica potente 3-4 m) viene reinciso con mC] e la massa rocciosa coinvolta è dell 'ordine conseguente intasamento delle luci di d ue ponti e dei 50 mil ioni di mc. disa lveamento del corso d'acC]ua che all uviona strade In provincia di Venezia vengono all agaù (esclusi e terreni circostanti. i 13 mi la ha inondati da acC]ua marina) circa 57 mila Lungo il corso del Cordevole si producono diffusi ha. In tutto il Veneto vengono alluvionati 11 7 mila d issesti nel tronco compreso tra Caprile di Alleghe e ha se nza tener COntO dei 20 mjla inondati per effetto la foce del T. Bios; in località Le Grazie, presso Caprile, della marea e della mareggiata. il pilone central e del ponte in ferro rimane sospeso Lo Stato concede provvidenze a 36 comuni in provincia di Padova, 2 1 in provincia di Vicenza, 23 in provincia di Treviso, 1 in provincia di Rovigo (Porto Tolle) e 43 (ossia tutti i comuni) in provincia T ab. 17, - Percentuale danni per comune e per categori a nell 'Alpago (Belluno), novembre 1966 (*). di Venezia, la cui fa scia costiera è stata flage ll ata dalla mareggiata da Chioggia al Lido, con ac']ua alta e comuni OO. PP. Agric. ImI. Comm. Artig. ,\ bitazioni in genti danni a Venezia (follli: DPR 9, 11 .1966 in GU 9 nov" n. 280 e 15 nov" n, 288; Rovesti e Rossi, Chies 66,46 28,38 0,08 0,69 2,21 4,14 1967; Dal l'rà, 1968; Venza e Lorgaiolli, 1969; Farra 25,62 40,67 6, 19 5,28 22,22 Pellegrini, 1969; Brugner e Valdinucci 1973a e 1973b; Pieve 42,75 41 ,78 1,05 3,02 1,80 3,58 Ghetti, 1974a e 1974b; Croce e al., 1976; Fuganti, Puos 26 ,37 28,69 0,58 2,82 2,95 38,55 1976; Brugner e al., 1976; Botta, 1977; Travaglini, Tambre 26,09 27,09 10,06 2,38 3,92 30,43 1980; Miglio rin i, 198 1; Ca ti, 1981 ; Ciffonelli e al., 1987), ( .. ) Doli dnunfi da Croet t 01., / 976. 94 v. CAT ENACCI all a travata per effetto dello scalza mento torrentizio frana assomma a 4 13 mil a mq (fonli : Brugner e all a base. A vall e di Alleghe, per un tratto di 4 km, Vald inucci, 1976; D all'Olio e al. , 1987). • • ti • avvengono consistenti fe nomeni erosivi su ambo le 21 ollobre 1975. - II fondovalle del Rio Rin viene sponde, con asportazione di vari tratti della SS n. 203 sbarrato, nel comuJlc di Lozzo di Cadore in provincia per una lunghezza di o ltre 500 m; il ponte di Avoscan . di Beliuno, da una ~assa rocciosa dj circa 3 mila mc viene sommerso dall e acque. sraccatasi dall a scoscesa pendice in destra del corso Interruzioni stradali si veri ficano anche nel bacin o d 'acqua, poche decine di metri a monte del ponte. id rografi co del Piave : in Val Visdende per erosione Altri g rossi blocchi precipitano a ridasso di edifici torre ntizia; a sud di Auronzo e di Cortina d'Ampezzo periferici g ià toccati dall'all uvione del 1966 (fOtlle: e Soverzene per franamenti; in Alpago per esondazioni Brugner e Valdinucci, 1976). dei torrenti Valda, T esa e La Val. ottobre 19 76. - A seguito di intense precipitazioni In p rovincia di Treviso si manifestano una trentina nel bacino idrografico del Coedevole, in provincia di di frane nel comune di Vittori o Veneto, il cui territorio Belluno, hanno luogo esondazioni, erosioni e frane subisce anche all agamenti su un'area di oltre I kmq con danni all a rete viari a e al patrimoni o boschivo. soprattutto ad opera del F. Meschio; altri all agamenti Particolarmente colpi ti i com uni di Rocca Picta ta, sono p rovocati dal T. Cervano che esonda per rotte Coll e S. L ucia, All eghe, S. To maso, Cencenighe, e tracimazioni nell 'area urbana di Veneto Ri vamonte, Voltago, Gosaldo, La Valle e Sedico su un'area di 12 ha, nonchè nel comune di T arzo. Sui (follIe: Friz e al. , 1986). Monti Lessini una frana per scorrimento si manifesta 4-6 gennaio 1977. - «All uvioni }) in provincia di a Lovara di T ri ssino in provincia di Vicenza (fonti ; Padova. Lo Stato concede provvidenze ai comuni di DM 23.9. 1972 in GU I dic., n. 3 12; Pell egrini, 1979; Megliadino S. Vitale, S. Urbano e Vescovana (fonti: Govi e al. , 1979; Barbieri e al. , 1979). DM 3 1. 5. 1977 in GU IO giu., n. 157; Ciffonelli e al. , 24 Iliglio 1972. - Preceduta da pi ogge si ri mo b i­ 1987). lizza la frana Chiapuzza (ved i eventi del 30 o tto bre 1978. - Movimento franoso, probabilmente inizia­ 1960 e successivi) nel com une di S. Vito di Cado re, tosi in anni precedenti, interessa il versante comp reso p rovincia di Belluno; lungo il solco della p recedente tra Lavi_na d i Sotto - nel comune di Tambre d'Alpago colata u lteri ore materia le fangoso si riversa sull a SS i_n provincia di Belluno - e il fo ndovalle solcato dal n. 51 avvolgendo un edificio g ià in precedenza T . Bo rsoia. La frana è caratterizzata da scorri menti colpito. Ris ul tano o rmai distrutte le masto dontiche rotazionali nell a parte superi ore, e da colamenti nell a e costose canalizzazio ni nonchè le brig lie realizzate parte in fe ri o re; novevole influenza è data dall o scaJ­ tra il 1965 e il 1970 (fOllli: Brugne r e al. , 1976; zamento al piede provocato dal T . Bo rsoia. N el 1966 D all 'Olio, 1987). analogo fenomeno venne segnalato sul versante op­ fehhraio 1973. - Sui Lessini orientali , in territo rio posto (follie: Coll eselli e Favaretti, 1986). com unale di Chiampo, provincia di Vicenza, si veri fica 8 giugllo 1980. - «Piogge intense e allagamenti » in nei primi giorni del mese un esteso movimento franoso provincia di Venezia (follIe : DM 28. 1. 198 1 in GU 12 che interessa, poco a monte dell'abitato, circa 120 ha fe b., n. 42). su un fronte di q uasi 600 m; un caseggiato viene g ravemente lesionato e numerose abitazioni vengono / 6-17 ottobre 1980. - N ubifragi e conseguenti danni cautelativamente sgomberare. ] dissesti preseguiranno in provincia d i Belluno (fOllie: DM 25.9. 198 1 in GU per buona parte del mese d i marzo (fonte : Collesell i e 3 nov., n. 302). al. , 1977). 1982. - Sui Monti Lessini, in provincia di Verona, 1973. - el comune di Chies d'Alpago, provincia si manifesta una frana nel comune di Vestenanova in di Bell uno, si manifesta una ripresa del movimento corrispondenza dell a frazione Castel vero, con dissesti franoso del Tessina (vedi evento del 30 otto 1960) con alla chiesa parrocchiale (fonte : Mazzucato e Previatello, ulte riore colata di fa ngo che crea ancora all arme per 1986). le abitazioni dell a frazione Funes poste al bordo 5 ottobre 1984. - Le piogge p rovocano all agamenti dell 'incisione valli va Uonte: atti amministraz,ione co­ in provincia di Vicenza, interrompendo la SS . n. 248 munale di Chies d 'Alpago). tra Bassano del G rappa e Vicenza (fOllIe: la Repubbli ca, marzo-aprile 1975. - N el comune di Chies cl ' Alpago, 6. 10.1984). provincia di Belluno, si verifi cano ulteriori movimenti anno 1985. - In provincia di Bell uno, terri torio franosi (colamenti) nell 'alta vall e del T essina (vedi com unale di Selva di Cado re, si aggravano le condi­ evento del 30 ottob re 1960). A tutto il 1970 l'area in zioni di dissesto idrogeologico nell e frazioni S. Fosca IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAMI3IENTALE IN IT/\I.I /\ ~ FRIULI- VENEZIA GIU LI A 95 e Pescul (fOllie: Ord. 3.8. 1985 n. 987/f'PCfZA del Arca de in provin cia di T reviso (fol/te: Il Messaggero, ministro per iJ coord inamento del la protezione civile). 27.8. 1986). 31 genllaio- I febbraio 1986. - Pi ogge intense e 1986-1987. - Nell' Astico, tra Lugo e Zugli ano in prolungate provocano estesi all agamenti in diversi provincia di Vicenza, viene ri conosciu to un inquina­ te rritori veneri e soprattutto in provincia di Venezia. mento delle acque di fa lda con presenza di rame e La piovosità ( 11 6 mm di cu i 50 in sole 2 ore, contro zi nco in quantità superiore anche all a normativa fi ssata un totale di 190 mm caduti dal I gennaio al I febbraio per le acque di sca ri co dall a legge Merl i (fOllIe: 86) è elevata ma no n eccezio nale in g uanto sembrà Mandich, 1987). avere, in prima approssimazio ne, una frequenza ci rca marzo 1987. - A Chies d'Alpago, in prov in cia di decenna le per va lo ri dell o stesso ordine di grand ezza Belluno, si ri att iva la frana del Tessina (o di Lamosano) re lativi al periodo 192 1-50. L'eccezionale li ve ll o rag­ per arretramento dell a nicchia di distacco nei pressi giunto da lle acque dell a laguna impedisce il regolare di Stall e Mo de, interessando un 'a rea di circa 6-8 ha. defl usso dei vari corsi d'acqua, che provocano all aga­ Crolla l'ultimo fabbricato ru rale rimasto ancora in menti per compl essivi 16 mil a ha (di cui 8 mila a pied i. 11 volume del material e argill oso rimo bilizzato Vc.nczia). Il T . Sil e rompe gli argini in pi ù punti in è di circa 1 mili o ne di mc Uonle: atti ammi nistrazione provincia di Treviso, tra il capolugo e la foce. In comunale di Chies d'All'ago). p,rov incia di Venezia, dove g li allaga menti interessano luglio-agoslo 1987. - Il maltempo (che innesca dissesti 34 territori comunali (esclusa Venezia), all a causa in Va ltelli na) provoca da nni in va ri baci ni imbriferi. dell' alta marea si sovrappongono que ll e antropiche Lo Stato eroga fo ndi per interventi di ri pristino in (cementificazio ne, tombatura o tombinatura dei fossi g ran parre id ra uli co e di opere pubblic he che ri cado no spesso con diametro insufficiente e con mancata nei comuni di Bo rca di Ca do re, Comelico Supe ri ore, manutenzione, idrovore che risa lgono a periodi ante­ Fa rra d'All'ago, Va lle Agordi na, Lamon, Puos d'AI­ riori all a «grande g uerra}), mancanza di meccanizza­ pago, Taibo n Agordino, tutti in provincia di Belluno, zione e di computerizzazione dell e bonific he, ecc.). nonchè nei comuni di Enego e di Valstagna in I dann i, secondo le pri me quantificazioni, sarebbero provin cia di V icenza e in quell o di S. Zenone degli cosi ripartiti : pronti interventi regiona li 1,6 % (0,39 Ezzeli ni in provincia di T reviso (fOllIe: Ord. 6.12.1989 % per la provincia di Venezia) ; lavori pu bblici n. 1836/F pC del ministro per il coordinamento dell a regionali su corsi d'acqua 6 %) (0,73% per la provincia protezione civile). di Venezia); opere di bo ni fica regionale 8,2 % (3,6 % 25 Ilove",bre 1987. Nel Bellunese, a seguito di per la provincia di Venezia); opere idraul iche stata li pi ogge. si registrano all agamenti in pi ù punti; la strada 12,9 %; dan ni ad abitazio ni ed aziende private o ltre provinciale n. I, tra Be ll uno e Levego, viene inte rrotta il 72% (follli: Il Tempo, 3.2. 1986; Ciffonelli e al. , da una frana (follie: La Repubbli ca, 26. 11. 1987). 1987). prilllavera 1988. - AC'lua maleodo rante da i rubi nett.i 28 aprile 1986. - Una frana provoca l'isolamento di 26 comuni del Polesine, compresi quelli di Rovigo di Sappada in provi ncia di Bell uno (fOllIe: la Repub­ e di Fica ro ne. L'i nq uin amento, ini zial mente negato da blica, 29.4. 1986). funzio nari del consorzio acquedo ttistico, viene con­ giugno /986. - Inqu inamento da erbic id i, in parti­ fe rmato - do po non poche vicende polemiche e colare atrazina, ne ll e falde acq ui fe re de ll a zona di controdeduzioni dell a po po la zione, di sindaci e di Piombino D ese in provincia di Padova. L'uso di o rganizzazio ni ambienta liste - da ll e analisi di labora­ at razina vede in testa, al momento, la provincia di to rio (presenza di cromo, alluminio, tolmene, tridina, Venezia che ne disperde 170 t l'an no su una superficie ecc.). L'orig ine viene indiv id uata negli scarichi nel F. di 71 mila ha. Seguono la provincia di T reviso con Adige operati a monte da due industrie di Rovereto, 150 t l'anno su 56.500 ha, la provincia di Padova con nel Trenti no , la Rofern (prodotti farmaceut.ici) e la 145t su 55 mila ha, la provincia di Rovigo con 100 Siric (vernici). Tra il fe bbraio e il gi ugno 1989 oltre mil a t su 39.000 ha, la provin cia di Verona con 98 t 100 mila persone vengono ri fornite con autobotti. Nel su 37 mila ha, la provincia di Vicenza con 35 t su febbraio 1990 la preru ra di Rovigo emette q uell a che 22.900 ha, e quell a di Bell uno con 5 t l'anno su 3 mila verrà definita la prima condan na «ecologica ») (2 1 ha (fOllIe: Il Giorno, 30.6.1986). condanne su 24 impurati) (follli: l' Unità, 28. 1.1 990; agosto 1986. - Jn quinamento da solvente clorurato 8.2. 1990). (135- 190 microgrammi per litro) e altri componenti , 011110 /989. - In provincia di Vicenza, te rritorio tra cui atraz ina, dell a falda id ri ca cui attingono i comuni comunale di Velo d'Astico, propagin i dell a frana di di Giavera del Montell o, Nervella dell a Battagli a e Brustolè (l imitro fo comune di Arsiero) creano pe ri colo 96 V. CATENACCI

per la pubblica incolumi[à (follie: Ord. 12.5.1989 n. 9 ol/obre 1963. - Frana del Vajont. Alle o re 22,39 17 16/FpC del ministro per il coordinamento della una massa di roccia dj circa 300 milioni di mc, che protezione civile). costituisce il fianco sinistro del bacino artificiale presso 3-4 IIIglia /989. - In provincia di Venezia esonda E rto-Casso, jn provincia di Pordenone (all'epoca il F. Dese nelle campagne del Tarrù, di provincia di Udine), si stacca dalle pendici del Monte e Marocco, all agando decine di ettari di campi pronti T oc su un fronte di 1,8 km, e in 100 secondi piomba al raccolto. Tmcimano anche i canali scolmatori verso sullo specchi o del lago siruaro a guora 700,42 m s. l.m. Favara e Campalto. N umerosi gli all agamenti ai piani mantenendo la sua unità, senza smembrarsi; raggiunge terra delle abitazioni, negli scantinati e nei depositi così la sponda opposta scotrendovi sopra in parte. La artigianali. tremenda pressione della massa sposta un volu me di 50 milioni di mc d'acgua che s'innalza fino a 200 m In provincia di Treviso si registrano 160 mm di d'altezza, irradiandosi in parte verso la diga (ci rca 25 pioggia in 24 ore nella zona di S. Donà di Piave; a milionj di mc d'acqua) che viene scavalcata per poi Zenson e Musile di Piave si verificano all agamenti per )'ostacolo al deflusso del canale di Marezza na provo­ irrompere sulla valle del Pia ve (vedi cronistorie vene­ cato da ll 'acqua alca (fon/e : Il Gazzettino di Venezia, te), in pa rte verso il ramo imerno del lago. Qui l'onda 5.7. 1989). investe Pineda, e riflettendosi si abbatte su S. Martino e sugli altri luoghi abitati. / 7- /8 ol/obre 1990. - Farri piogge nel Venero A Eno spariscono alcune case e si comano non o rientale; in 15 Ofe cadono 170 mm d'acqua, un quinto meno di IO morti; a Casso decin e di casolari vengono delle precipitazioni di un anno. Allagara Caorle; nell e spazzati via e si registrano 40 vittime; distrutta la campagne, nonostante l'azione dell'idrovore, intere frazione S. :Martino, dove tra l'altro spari sce una colture ve ngono sommerse. Nel Portogruarese strari­ fa miglia di 7 persone; analoga sorte subisce la borgata pano i canali consortili ; all a Sal ute di Livenza alcune Spesse, dove soccombono numerose persone; distrutte persone vengono evacuate con mezzi anfibi. Vasti le borgate Pineda, l'rada e Marano. el vill aggio­ allagamenti in tutta la fascia costiera, da Eraclea a ca ntiere dell a diga periscono 42 persone. Compless i­ Cortell azzo, da Torre Fine a Caorl e con frazioni abitate vamente i morti ammontano a circa 158 (tab. 18). isolate. A Mestre una vorag ine si apre sulla SS. Castell ana. Po lemiche e rimpalli di responsabilità tra comune e consorzI di bonjfica UOIlle: 11 Gazzettino, 19.10.1990). Tab. 18. - Frana del Vajont, 9 ottobre 1963.

Provo di Pordenone (Friuli) Pro\'. dI Belluno (Veneto)

comuni di sastrati o gravemente danneggiati (in cor$;'Jo le frazioni e borgate) 1. 7, CRONISTOR IE FR IULANE E GIULIANE Erto-Casso, S. Martino, SfNue, Castellavazzo, Codiuago, Lon­ Pineda, Proda, Alarono garone, Pirago, Fai, Villa- 1I0t'o, RÙ'olta 3 febbraio /949. - Un sisma di ma gnirudo 4.7 e intensità 7 dell a scala MKS interessa la provincia di comuni danneggiati da dissesti idraulici (in cor$;"O le frazioni e borga/t) Udine; lo Stato eroga fondi per la riparazione di edifi ci (fallIi: L. 9.11.1949, n. 80 1; DM 29.1. 1953 in CU 7 "-ene, Limana, Ponte nel­ le Alpi, Ospitale di Cadore, apr., n. 801 ; Carrozzo e al. , 1973). Borgo Piare e Lnfl,bici di Bel­ 26 aprile /959. - Un al[ro [erremoro di magnirudo limo 4.7 e imensità 8,5 dell a scala MKS interessa la provincia morti di Udine. 158 1. 759 Lo Stato concede provvidenze ai comunj di Am­ pezzo, Arta Terme, Cavazzo Carnico, Cercivento, Chiusaforte, Comeglians, Enemonzo, Forni di Sopra, Forni di Sorto, Lauco, Ligosullo, Moggio Udinese, Testimonianza di Bartolo Filippini, abitante a Casso: «C .... ) mi ero coricato da poco, insieme a mio fratello Giuseppe, quando ho Ovaro, Paluzza, Paularo, Pontebba, Prato Ca rnico, sentito un violento sibilo di una forte ventata, i vetri hanno trema to, Raveo, Resia, Socchieve, Sutrio, To lmezzo, Treppo poi un si lenzio agghiacciante, poi un boato spaventoso. Mi sono Ca rnico, Villa Santina, Verzegnis, Zuglio (fallii: L. precipitato fuo ri casa, il lago si era sollevato pe r centinaia di metri come un'enorme vela grigia e stava coprendo tuni i paesi intorno. 20. 10.1960, n. 1253; L. 29. 10. 1961 , n. 11 66; Carrozzo Alla luce dei lampi, forse era sahata la centrale elettrica, vidi molta e al., 1973). gente che si gettava dai balconi)).