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Si ringraziano per l’affettuosa partecipazione Daniela Monaco Rosa Elsa Salsa Progetto grafico e Impaginazione TINA BERENATO Messina Stampa TIPOGRAFIA SAMPERI Messina Traduzioni Atena sas Translation & Interpreting Services (T.I.S.) da 1969 Taormina lungo l’antica via Valeria In epoca romana, dalla costa di Spisone e su verso Taormina, si arrampicava la via Valeria. Attraversava la città per poi tornare verso il mare giù dalla vallata del torrente Sirina. Lungo il suo percorso avremmo incontrato il tempio di Gio- ve Serapide, le Terme, il Foro e l’Odeon, costruito sui resti del tempio greco di Afrodite, o le splendide Naumachie. Durante il giorno, una quotidianità fatta di rumori, suoni, voci, persone: al Foro il ricco proprietario della domus stringe affari, i venditori di vino, fra le anfore dalle numerose forme, gridano la bontà ed il buon prezzo della loro merce per attirare sempre nuovi clienti, il rumore del tornio sottolinea l’abilità del vasaio che modella una nuova brocca. All’imbrunire, alla prima vigilia noctis (*1) - che si trascorreva operando o discorrendo - la via Valeria, sotto un cielo dal blu intenso e nella penombra di poche torce, avrebbe acquistato un’atmosfera unica. Col trascorrere del tempo, l’antica via Valeria è stata testimone di tanti cambiamenti: il tempio di Giove Serapide ha lasciato il posto alla Chiesa di S. Pancrazio e sui resti dell’Odeon, è nata la Chiesa di S. Caterina; sono sorti palazzi ed altre stupende chiese e, intorno ad essa, si è formato l’attuale nucleo storico della città. Oggi percorriamo dunque il Corso Umberto, scoprendo ad ogni passo testimonianze di epoche diverse, dallo stile arabo a quello norman- no, dal gotico al barocco. E, durante il cammino, non possiamo non rimanere incantati dalle Chiese di Taormina. Edificate appunto durante le varie epoche, alcune sono andate purtroppo distrutte o integrate in altri edifici, altre sono state sconsacrate ma molte sono ancora oggi adibite al culto e visitabili. Siamo subito rapiti dalla Cattedrale fortezza, il Duomo dedicato a S. Nicolò, mentre lo scorcio medievale della Chiesa del Varò ci regala un tuffo nel passato; affacciata sul mare, ci sorride la Chiesa di S. Giuseppe e ci guida lungo la via la Chiesa di S. Caterina. E prima di lasciare Taormina, ci saluta la Chiesa di S. Pancrazio, il patrono della città. * 1. I Romani avevano suddiviso il giorno in 12 ore diurne (dall’alba al tra- monto) e 12 ore notturne. Per questo motivo la durata di ciascuna ora non era fissa ma variabile a seconda delle stagioni: le ore diurne erano quindi più lunghe d’estate e più corte d’inverno, e viceversa le ore notturne. Sia il giorno che la notte erano poi divisi in quattro parti: quelle del giorno termi- navano con le ore tertia, sexta, nona e duodecima, mentre quelle notturne erano chiamate vigiliae. La prima vigilia noctis corrisponde alle ore 18.00 - 21.00. Da questa suddivisione derivò l’introduzione, da parte dei primi cristiani, di preghiere da recitarsi in alcuni momenti della giornata: l’ufficio notturno, comprendente vespri, compieta, notturno, mattutino e lodi, e l’ufficio diurno, riguardante le ore prima, terza, sesta e nona. Along the ancient street of Via Valeria In Roman times the street called Via Valeria climbed from the Spisone coast up to Taormina. Then it went through Taormina and returned towards the sea down the valley of the Sirina river. We would have found the Jupiter Serapis temple, the Baths, the Forum, and the Odeon, built on the ruins of the Aphrodite greek temple, or the splendid Naumachie along this road. The noises, sounds, voices, and people of daily life during the day: the rich owner of the Domus (house) carrying out their business in the Forum among the amphoraes of many shapes, wine merchants shouting out the quality and good price of their goods in order to attract new customers while the sound of the potter’s wheel emphasized his ability to shape a new pitcher. With a deep blue sky and a few torches in the darkness,Via Valeria would have had a unique atmo- sphere during the sunset of the prima vigilia noctis (* 1) - which was spent working ortalking. The ancient street of Via Valeria has witnessed many changes with the passage of time: the Jupiter Sera- pis temple became St. Pancras’ Church, and St. Catherine’s Church rose above the remains ofthe Odeon. Palaces and other beautiful churches arose and the historic core of the city developed around them. So today we walk along Corso Umberto discovering diffe- rent ages at every step changing from Arabic style to Norman and from Gothic to Baroque. What is more, we can only be enchanted along the way by Taormina’s Churches. Built through the ages, some of them were unfortunately destroyed or integrated into other buildings, while others were demolished but many are still used for worship and are open to visitors. We are immediately struck by the Cathedral fortress, the Cathedral dedicated to St. Nicholas, while a glimpse of the medieval Varò Church is an impressive sight. Overlooking the sea, St. Joseph’s Church smiles and guides us along the road to St. Catherine’s Church. And before leaving Taormina, the S. Pancras Church greets us, the city’s patron saint. * 1. The Romans divided the day into 12 daylight hours (from sunrise to sun- set) and 12 hours of darkness. Consequently, the duration of each hour was not fixed but varied according to the seasons, daylight hours being longer in summer and shorter in winter, and vice versa at night. Both the day and night were then divided into four time periods: these hours of the day ended with the third, sixth, ninth, and twelfth hours while the night were called Vigiliae (Eves). Prima vigilia noctis was from 6.00 pm to 9.00 pm. From this division the early Christians introduced prayers to be recited at certain times of the day: the night office including Vespers, Compline, night, morning and praise, and the office during the day at the first, third, sixth and ninth hours. prima vigilia noctis Nella tiepida brezza autunnale di Taormina, nella dolcezza del declinare del giorno, nasce prima vigilia noctis, itinerario artistico - musicale nelle chiese di Taormina lungo l’antica via: Basilica Cattedrale, Chiesa del Varò, Chiesa di S. Giuseppe, Chiesa di S. Caterina e Chiesa di S. Pancrazio. Itinerario artistico, perché i concerti sono preceduti dal racconto della storia di ognuna delle cinque chiese in cui avranno luogo; itinerario musicale perché ascolteremo le bellissime pagine proposte dall’Orchestra a Plettro Città di Taormina, dal Quintetto a pizzico “Nomos”, dal Duo Battaglia - D’Urso, da Domenico Giovanni Famà e - per il Conservatorio “A. Corelli” di Messina - dall’Orchestra di flauti “Afflatus”, dal Duo Palazzolo, da Giuseppe Gianforte e dal Corelli Brass Ensemble. Il pentagramma, logo della manifestazione - nato unendo idealmente i punti in cui sorgono le cinque chiese - riproduce le prime note dell’Ave Maria di Schubert che ogni giorno a mezzogiorno risuona su Taormina dalla Chiesa della Madonna della Rocca. Così, in omaggio a Maria, ogni percorso artistico si conclude con la descrizione di un’immagine mariana custodita in ogni chiesa. E perché Taormina sia la chiave musicale per un canto d’amore alla Madonna, i musicisti di prima vigilia noctis hanno deciso di dare inizio ai concerti con l’esecuzione delle più celebri Ave Maria. Prima vigilia noctis was conceived in Taormina’s warm autumn breeze, out of the sweetness ofthe dying embers of the day, with an artistic and musical itinerary in Taormina’s churches along the ancient street: the Cathedral, the Varò Church, St. Joseph’s Church, St Catherine’s Church, and St. Pancras’ Church. This itinerary is artistic because concerts are preceded by the tel- ling of the history of each of the five churches where they will take place. It is a musical itinerary because we will listen to beautiful music played by the “Nomos” plucked instruments Quintet, by Battaglia - D’Urso Duo, by Domenico Giovanni Famà and - for the Conservatory “A.Corelli” of Messina - by Flute Orchestra “Afflatus”, by Palazzolo Duo, by Giuseppe Gianforte and by Corelli Brass Ensemble. The event’s logo is the pentagram, created by combining the points where the five churches are located, which plays the first few notes of Schubert’s Ave Maria and can be heard around Taormina from the Madonna della Rocca Church every day at noon. So in honor of Mary, every artistic itinerary ends with the description of a Marian image kept in every church. And because Taormina is the musical key for a love song to the Madonna, the musicians of the La prima vigilia noctis have decided to begin concerts by playing the most famous version of Ave Maria. Basilica Cattedrale La Cattedrale fortezza, così definita per la severità architettonica della costruzione e gli elementi di fortificazione esterni, è stata edificata intorno al XIII secolo sui ruderi di una chiesetta medievale dedicata a San Ni- colò di Bari ed ha subìto rimaneggiamenti nei secoli successivi. Ha una struttura a croce latina con tre navate e tre absidi. La navata centrale è sostenuta da sei colonne di marmo rosa di Taormina che, si dice, provengano dal teatro greco-romano taorminese. Nelle due nava- te laterali trovano posto sei altari minori. Il soffitto è caratterizzato da grandi travi in legno. Di notevole pregio il portale principale restaurato nel 1936 ed il grande rosone centrale d’ispirazione rinascimentale. Nel 1948, l’architetto napoletano Armando Dillon ha restaurato la chiesa, evidenziando le primitive strutture delle arcate dell’abside e ripristinando le coperture a terrazzo sulle na- vate laterali.