Si ringraziano per l’affettuosa partecipazione Daniela Monaco Rosa Elsa Salsa

Progetto grafico e Impaginazione TINA BERENATO Stampa TIPOGRAFIA SAMPERI Messina Traduzioni Atena sas Translation & Interpreting Services (T.I.S.) da 1969 lungo l’antica via Valeria

In epoca romana, dalla costa di Spisone e su verso Taormina, si arrampicava la via Valeria. Attraversava la città per poi tornare verso il mare giù dalla vallata del torrente Sirina. Lungo il suo percorso avremmo incontrato il tempio di Gio- ve Serapide, le Terme, il Foro e l’Odeon, costruito sui resti del tempio greco di Afrodite, o le splendide Naumachie. Durante il giorno, una quotidianità fatta di rumori, suoni, voci, persone: al Foro il ricco proprietario della domus stringe affari, i venditori di vino, fra le anfore dalle numerose forme, gridano la bontà ed il buon prezzo della loro merce per attirare sempre nuovi clienti, il rumore del tornio sottolinea l’abilità del vasaio che modella una nuova brocca. All’imbrunire, alla prima vigilia noctis (*1) - che si trascorreva operando o discorrendo - la via Valeria, sotto un cielo dal blu intenso e nella penombra di poche torce, avrebbe acquistato un’atmosfera unica. Col trascorrere del tempo, l’antica via Valeria è stata testimone di tanti cambiamenti: il tempio di Giove Serapide ha lasciato il posto alla Chiesa di S. Pancrazio e sui resti dell’Odeon, è nata la Chiesa di S. Caterina; sono sorti palazzi ed altre stupende chiese e, intorno ad essa, si è formato l’attuale nucleo storico della città. Oggi percorriamo dunque il Corso Umberto, scoprendo ad ogni passo testimonianze di epoche diverse, dallo stile arabo a quello norman- no, dal gotico al barocco. E, durante il cammino, non possiamo non rimanere incantati dalle Chiese di Taormina. Edificate appunto durante le varie epoche, alcune sono andate purtroppo distrutte o integrate in altri edifici, altre sono state sconsacrate ma molte sono ancora oggi adibite al culto e visitabili. Siamo subito rapiti dalla Cattedrale fortezza, il Duomo dedicato a S. Nicolò, mentre lo scorcio medievale della Chiesa del Varò ci regala un tuffo nel passato; affacciata sul mare, ci sorride la Chiesa di S. Giuseppe e ci guida lungo la via la Chiesa di S. Caterina. E prima di lasciare Taormina, ci saluta la Chiesa di S. Pancrazio, il patrono della città.

* 1. I Romani avevano suddiviso il giorno in 12 ore diurne (dall’alba al tra- monto) e 12 ore notturne. Per questo motivo la durata di ciascuna ora non era fissa ma variabile a seconda delle stagioni: le ore diurne erano quindi più lunghe d’estate e più corte d’inverno, e viceversa le ore notturne. Sia il giorno che la notte erano poi divisi in quattro parti: quelle del giorno termi- navano con le ore tertia, sexta, nona e duodecima, mentre quelle notturne erano chiamate vigiliae. La prima vigilia noctis corrisponde alle ore 18.00 - 21.00. Da questa suddivisione derivò l’introduzione, da parte dei primi cristiani, di preghiere da recitarsi in alcuni momenti della giornata: l’ufficio notturno, comprendente vespri, compieta, notturno, mattutino e lodi, e l’ufficio diurno, riguardante le ore prima, terza, sesta e nona.

Along the ancient street of Via Valeria

In Roman times the street called Via Valeria climbed from the Spisone coast up to Taormina. Then it went through Taormina and returned towards the sea down the valley of the Sirina river. We would have found the Jupiter Serapis temple, the Baths, the Forum, and the Odeon, built on the ruins of the Aphrodite greek temple, or the splendid Naumachie along this road. The noises, sounds, voices, and people of daily life during the day: the rich owner of the Domus (house) carrying out their business in the Forum among the amphoraes of many shapes, wine merchants shouting out the quality and good price of their goods in order to attract new customers while the sound of the potter’s wheel emphasized his ability to shape a new pitcher. With a deep blue sky and a few torches in the darkness,Via Valeria would have had a unique atmo- sphere during the sunset of the prima vigilia noctis (* 1) - which was spent working ortalking. The ancient street of Via Valeria has witnessed many changes with the passage of time: the Jupiter Sera- pis temple became St. Pancras’ Church, and St. Catherine’s Church rose above the remains ofthe Odeon. Palaces and other beautiful churches arose and the historic core of the city developed around them. So today we walk along Corso Umberto discovering diffe- rent ages at every step changing from Arabic style to Norman and from Gothic to Baroque. What is more, we can only be enchanted along the way by Taormina’s Churches. Built through the ages, some of them were unfortunately destroyed or integrated into other buildings, while others were demolished but many are still used for worship and are open to visitors. We are immediately struck by the Cathedral fortress, the Cathedral dedicated to St. Nicholas, while a glimpse of the medieval Varò Church is an impressive sight. Overlooking the sea, St. Joseph’s Church smiles and guides us along the road to St. Catherine’s Church. And before leaving Taormina, the S. Pancras Church greets us, the city’s patron saint.

* 1. The Romans divided the day into 12 daylight hours (from sunrise to sun- set) and 12 hours of darkness. Consequently, the duration of each hour was not fixed but varied according to the seasons, daylight hours being longer in summer and shorter in winter, and vice versa at night. Both the day and night were then divided into four time periods: these hours of the day ended with the third, sixth, ninth, and twelfth hours while the night were called Vigiliae (Eves). Prima vigilia noctis was from 6.00 pm to 9.00 pm. From this division the early Christians introduced prayers to be recited at certain times of the day: the night office including Vespers, Compline, night, morning and praise, and the office during the day at the first, third, sixth and ninth hours. prima vigilia noctis

Nella tiepida brezza autunnale di Taormina, nella dolcezza del declinare del giorno, nasce prima vigilia noctis, itinerario artistico - musicale nelle chiese di Taormina lungo l’antica via: Basilica Cattedrale, Chiesa del Varò, Chiesa di S. Giuseppe, Chiesa di S. Caterina e Chiesa di S. Pancrazio. Itinerario artistico, perché i concerti sono preceduti dal racconto della storia di ognuna delle cinque chiese in cui avranno luogo; itinerario musicale perché ascolteremo le bellissime pagine proposte dall’Orchestra a Plettro Città di Taormina, dal Quintetto a pizzico “Nomos”, dal Duo Battaglia - D’Urso, da Domenico Giovanni Famà e - per il Conservatorio “A. Corelli” di Messina - dall’Orchestra di flauti “Afflatus”, dal Duo Palazzolo, da Giuseppe Gianforte e dal Corelli Brass Ensemble.

Il pentagramma, logo della manifestazione - nato unendo idealmente i punti in cui sorgono le cinque chiese - riproduce le prime note dell’Ave Maria di Schubert che ogni giorno a mezzogiorno risuona su Taormina dalla Chiesa della Madonna della Rocca. Così, in omaggio a Maria, ogni percorso artistico si conclude con la descrizione di un’immagine mariana custodita in ogni chiesa. E perché Taormina sia la chiave musicale per un canto d’amore alla Madonna, i musicisti di prima vigilia noctis hanno deciso di dare inizio ai concerti con l’esecuzione delle più celebri Ave Maria.

Prima vigilia noctis was conceived in Taormina’s warm autumn breeze, out of the sweetness ofthe dying embers of the day, with an artistic and musical itinerary in Taormina’s churches along the ancient street: the Cathedral, the Varò Church, St. Joseph’s Church, St Catherine’s Church, and St. Pancras’ Church. This itinerary is artistic because concerts are preceded by the tel- ling of the history of each of the five churches where they will take place. It is a musical itinerary because we will listen to beautiful music played by the “Nomos” plucked instruments Quintet, by Battaglia - D’Urso Duo, by Domenico Giovanni Famà and - for the Conservatory “A.Corelli” of Messina - by Flute Orchestra “Afflatus”, by Palazzolo Duo, by Giuseppe Gianforte and by Corelli Brass Ensemble. The event’s logo is the pentagram, created by combining the points where the five churches are located, which plays the first few notes of Schubert’s Ave Maria and can be heard around Taormina from the Madonna della Rocca Church every day at noon. So in honor of Mary, every artistic itinerary ends with the description of a Marian image kept in every church. And because Taormina is the musical key for a love song to the Madonna, the musicians of the La prima vigilia noctis have decided to begin concerts by playing the most famous version of Ave Maria. Basilica Cattedrale La Cattedrale fortezza, così definita per la severità architettonica della costruzione e gli elementi di fortificazione esterni, è stata edificata intorno al XIII secolo sui ruderi di una chiesetta medievale dedicata a San Ni- colò di Bari ed ha subìto rimaneggiamenti nei secoli successivi. Ha una struttura a croce latina con tre navate e tre absidi. La navata centrale è sostenuta da sei colonne di marmo rosa di Taormina che, si dice, provengano dal teatro greco-romano taorminese. Nelle due nava- te laterali trovano posto sei altari minori. Il soffitto è caratterizzato da grandi travi in legno. Di notevole pregio il portale principale restaurato nel 1936 ed il grande rosone centrale d’ispirazione rinascimentale. Nel 1948, l’architetto napoletano Armando Dillon ha restaurato la chiesa, evidenziando le primitive strutture delle arcate dell’abside e ripristinando le coperture a terrazzo sulle na- vate laterali. Il 6 febbraio 1980, la chiesa è stata elevata al rango di Basilica minore da papa Giovanni Paolo II.

La Vergine non manufatta Oltre alla Visitazione tra i SS. Giuseppe e Zaccaria (cfr. scheda Chiesa del Varò) di Antonino Giuffrè (1480 o 1490) e ad un Polittico di Antonello de Saliba (1504), il Duomo di Taormina conserva un’icona della Beata Vergine non manufatta, cioè non opera dell’uomo. Si tratta di un’icona in legno di fattura bizanti- na e ricoperta da un manto d’argento e di pietre dure. Ritrovata all’interno di un antico pozzo, la tradizione vuole vi fosse stata deposta dagli angeli. Da qui l’appellativo di non manufatta. Un’altra versione vuole che San Pancrazio, patrono di Taormina, l’abbia prodigiosamente ottenuta per donarla ai taorminesi. In realtà, quando l’imperatore d’Oriente Leone III ordinò nel 726 d.C. la distruzione di tutte le immagini sacre, molte, per essere salvate, erano inviate in Sicilia che era sotto il dominio bizantino ma lontana dal centro dell’impero. Arrivavano, spesso dopo viaggi avventurosi e misteriosamente. L’icona arricchiva l’ex Chiesa del Carmine di Taormina - dalle antichissime origini - ed era venerata profondamente dai Taorminesi, come testimoniano le numerose iscrizioni e gli ex voto che si trovavano nella chiesa. Dopo il bombardamento del ‘43, l’immagine fu ridotta in molti pezzi. Ricomposta in parte, è appunto custodita nel Duomo di Taormina. The cathedral fortress The cathedral fortress, so called because of the type of construc- tion and severe architecture of the external elements of fortifica- tion, was built in the thirteenth century on the ruins of a medieval church dedicated to St. Nicholas of Bari and has since been altered as the centuries have passed. It has a Latin cross with three naves and three apses. The nave is supported by six columns of pink marble from Taormina that is said to come from the Greco-Roman theater in Taormina. There are six minor altars in the two side aisles. The ceiling is characterized by large wooden beams. Ofparticular value are the main portal, restored in 1936, and the inspired great central rose window of Renaissance origin. The Neapolitan architect Armando Dillon restored the church in 1948, highlighting the primitive structures of the arches in the apse and restoring the roof terrace on the side aisles. On 6th February 1980 Pope John Paul II elevated the church to the rank of minor basilica.

The Virgin not created Besides the Visitation of Saints Joseph and Zechariah (see table Varò Church) by Antonino Giuffrè (1480 or 1490) and a polyptych by Antonello de Saliba (1504), Taormina Cathedral has an icon of the blessed Virgin not created, that is, not made by human hands. It is a wooden icon made by the Byzantines and covered with a mantle of silver and semi-precious stones. According to tradition it was found in an ancient well where it had been deposited by the angels. Hence the name of “not created”. Another version says that St Pancras, the patron saint of Taormina, miraculously obtai- ned it as a gift to Taormina. In fact, when the Eastern Emperor Leo III ordered the destruction of all sacred images in 726 AD, many were sent to , which was under Byzantine rule, so that they could be saved far from the center of the empire. They often arri- ved mysteriously after an adventurous journey. The icon enriched the former Carmine Church in Taormina from its ancient origins, and was deeply venerated by the people of Taormina as seen in the numerous inscriptions and votive offerings that used to be in the church. The image was shattered into many pieces during the bombing of 1943 but has been partially reconstructed and is now kept in Taormina Cathedral.

Chiesa del Varo’ (o della Visitazione) La Chiesa del Varò risale al XV secolo ma la sua fondazione è presumibil- mente molto più antica (forse la più antica di Taormina) in quanto la cripta presenta tratti riconducibili al tempo delle persecu- zioni cristiane. Come da tradizione delle chiese di quartiere, ha una navata unica ed una semplice facciata con un portale realizzato in pietra di Taormina; una piccola torre è il suo campanile. Sulla parete dietro l’altare maggiore, un affresco di Giovanni Tuccari del 1699 che rappresenta il Trionfo della Croce. Su un altare minore, c’era invece il trittico, poi trasportato su tela, della Visitazione tra i SS. Giuseppe e Zaccaria di Antonino Giuffrè (1480 o 1490) che ha dato il nome alla chiesa (Varò è la traduzione spagnola di Visitazione) ed è oggi conservato al Duomo di Taormina.

La Madonna Addolorata Sull’altare della Chiesa del Varò c’è la statua in cartape- sta della Madonna Addolorata. Da qui parte ogni anno la suggesti- va processione del Venerdì Santo, in cui le sorelle della congrega- zione dell’Addolorata, alla sola luce delle fiaccole e vestite a lutto, portano a turno in processione la Vara della Madonna, mentre le varette custodite nelle varie chiese di Taormina e che rappresenta- no la morte del Cristo accompagno il corteo. Varo’ Church (or the Visitation) Varò Church dates back to the fifteenth century but its foundation is probably much older (perhaps the oldest in Taormina) because the crypt shows details of the Christian per- secutions. As is traditional in churches in this area, it has a single nave and a simple façade with a portal created in Taormina stone, and a small bell tower. On the wall behind the altar is a fresco representing the Triumph of the Cross painted by Giovanni Tuccari in 1699. There was the triptych on a main altar of the Visitation of Saints Joseph and Zechariah by Antonino Giuffrè (1480 or 1490) that gave the church its name (Varò is the Spanish translation of the Visitation). It was later transferred to canvas and is now in the Cathedral of Taormina.

The grieving Madonna There is a statue of the grieving Madonna in papper mache on the altar of the Varò Church. Each year the impressive Good Friday procession starts from here when the sisters of the congregation of the Madonna dressed in mourning take it in turns to lead the Vara of the Madonna during the procession only under the light of tor- ches while the Varettes representing Christ’s death, which are kept in the churches of Taormina, also accompany the procession. Chiesa di S. Giuseppe della Pia Società Salesiana Situata accanto alla Torre dell’Orologio ed affacciata su piazza IX Aprile, è stata costru- ita tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700 in chiaro stile barocco. Una monumentale scala a doppia rampa, unica a Taormina, im- mette sul sagrato mentre alla chiesa si accede da un grande portale centrale realizzato con marmi di Taormina bianchi, grigi e rosa. La Chiesa di S. Giuseppe è a una sola navata e le sue pareti sono interamente decorate con stucchi dai motivi floreali e teste di angeli alate. La chiesa era la sede della “Confraternita delle anime del Purgatorio” e per questo motivo, in diversi punti della facciata e all’interno, si ripetono simboli con teschi e simboli fiammeggianti che rappresentano la purificazione dai peccati. Accanto all’altare di San Giuseppe c’è una nicchia che custodisce l’urna di legno e vetro con il simulacro di Cristo morto, portato in processione il Venerdì Santo. La chiesa conserva, tra l’altro, otto quadri del 1660 raffiguranti episodi della vita della Madonna.

Maria Ausiliatrice I Padri Salesiani - a Taormina dal 1911 - si occupano della Chiesa di S. Giuseppe dal 1919. Al suo interno sono diverse le opere dedicate a San Giovanni Bosco, padre fondatore delle congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Don Bosco è il Santo di Maria Ausiliatrice, Aiuto dei Cristiani: a Lei è dedicato l’altare maggiore, ornato da due colonne di stile ionico. St. Joseph’s Church of the Pia Salesian Society Located next to the Clock Tower and overlooking Piazza IX Aprile, it was built in a clearly baroque style between the late 1600s and early 1700s. A monumental double staircase, which is unique in Taormina, enters the churchyard while the church is accessed by a large central portal made of pink, gray and white Taormina marbles. St. Joseph’s Church only has one nave and its walls are decorated with stucco floral motifs and winged angel he- ads. The church was the centre of the “Brotherhood of the souls in Purgatory” and so repeat symbols with flaming skulls and symbols that represent the purification of sins are found at various points on the front of and inside the church. To one side of the altar in St. Joseph’s is a niche that holds the wooden and glass urn with the image of the dead Christ, which is carried in the Good Friday procession. Since 1660 the church has also contained eight paintings depicting episodes in the life of the Madonna.

Maria Ausiliatrice The Salesian Fathers have been in Taormina since 1911 and have been involved in St. Joseph’s Church since 1919 and inside this church are several works dedicated to St. John Bosco, founder of the Salesians Congregations and of the Daughters of Maria Ausiliatrice. Don Bosco is the Saint of the church of Maria Ausi- liatrice, the Helper of Christians.The high altar in the church is decorated by two Ionic style columns and is dedicated to her.

Chiesa di S. Caterina d’Alessandria d’Egitto La Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto sorge sulle rovine dell’Odeon, nato a sua volta sui resti del tempio greco di Afro- dite. E’ stata costruita nella prima metà del 1600, in stile barocco e ad una sola navata. Al suo interno, una statuetta della santa che alla base porta la data del 1493 (MCCC- CLXXXXIII) e che proviene dall’antica chiesa di S. Caterina fuori le mura, l’attuale Chiesa dei Cappuccini custodita dalle Suore Antoniane “Figlie del Divino Zelo”. Durante i lavori di restauro degli anni ‘70, sono venuti alla luce i ruderi di muri e di acciot- tolato di epoca greco-romana, oggi recintati da una ringhiera in ferro battuto, oltre ad una cripta in cui venivano sepolti i notabili del tempo. Al centro della facciata, sopra il portale in marmo rosa di Taormina, è collocata in una nicchia la statua di Santa Caterina scolpita nel 1705 da Paolo Greco.

La Madonna con i Santi Sull’altare maggiore della Chiesa di S.Caterina, realizza- to in parte con marmi policromi di Taormina e in parte con legno intarsiato e pitturato, una preziosa tavola dedicata alla Madonna con i Santi. L’immagine di Maria è venerata anche nella tela dedi- cata al Trionfo della Croce e in quella raffigurante La Madonna in gloria e Santi Carmelitani.

Church of St. Catherine of Alexandria The church of St. Catherine of Alexandria stands on the ruins of the Odeon, which in turn stood on the site of the ruins of the Greek temple of Aphrodite. It was built with a single nave in Baroque style in the first half of the Seventeenth century. There is a statue of the saint inside the church that has the date of 1493 (MCCCCLXXXXIII) inscribed on its base, and comes from the old St. Catherine’schurch that stood outside the city walls, now the Church of the Cappuccini lookedafter by the Antonian sisters known as the “Daughters of Divine Zeal”. Ruins of walls came to light during the restoration of the 1970s, and cobbles from Greco-Roman times, which have now been enclosed by a wrought iron railing, aswell as a crypt in which the notables of the time were buried. Above the portal in the center of the façade is a niche containing a statue of St. Catheri- ne carved in pink Taormina marble by Paolo Greco in 1705.

The Madonna with Saints On the main altar of St. Catherine’s church is a precious table de- dicated to the Madonna with Saints, part of which was built using polychrome Taormina marbles and part with painted inlaid wood. The image of the Madonna is venerated in a painting dedicated to the Triumph of the Cross, and in another one representing the Madonna in Glory and Carmelites Saints.

Chiesa di San Pancrazio Secondo la leggenda, nel 40 d.C., San Pancrazio fu inviato da San Pietro in Sicilia, quale primo vescovo di Taormina. Pancrazio riuscì a convertire parecchi pagani, tra i quali lo stesso prefetto della città. Ma i suoi nemici, con Artagato in testa, gli tesero un agguato: il pagano lo invitò in casa sua per un banchetto e tentò di costringerlo a baciare un idolo di legno, che il vescovo con un segno di croce ridusse in frantumi. Il gesto gli costò la vita. Il patrono di Taormina si festeggia il 9 luglio ma solo ogni quattro anni si svolge la festa solenne, quando la Vara di San Pancrazio e quella di San Pietro sono portate in processione per le vie della città. La chiesa di San Pancrazio risale alla seconda metà del 1600 e sorge sulle rovine del tempio di Giove Serapide, come testimoniano i blocchi di pietra del basamento ben visibili all’esterno della chiesa. Nell’ampio cortile con mattoni d’argilla rossa, recintato da dieci arcate in muratura, sedili di blocchi di pietra di Taormina; al centro una botola in cui veniva fissato un palo di legno a sostegno di una grande tenda. Era il luogo di raccolta e ricovero dei pellegrini che arrivavano anche dalla Calabria, secondo una tradizione che si è perduta dopo la II guerra mondiale. La Madonna col Bambino Una bassa ringhiera in ferro battuto conduce all’altare maggiore, arricchito da marmi policromi di Taormina. In cima all’altare, otto angioletti e il busto di Dio benedicente rendono omaggio alla Madonna col Bambino, soggetto tradizionale dell’arte sacra cristiana. St. Pancras church According to legend, St. Pancras was sent to Sicily by Saint Peter as the first bishop of Taormina in 40 AD. St. Pancras succeeded in converting many pagans, including the prefect of the city. But his enemies lead by Artagato trapped him: the pagan invited him to a banquet in his house and tried to force him to kiss a wooden idol, which the bishop reduced to pieces using the sign of the cross, a gesture which cost him his life. The patron saint of Taormina is celebrated on the 9th July but the solemn festival is only held every four years when St. Pancras’ Vara and St. Peter are carried in procession through the streets of the city. St. Pancras church dates back to the second half of the Se- venteenth century and stands on the ruins of the temple of Jupiter Serapis, as seen in the clearly visible stone blocks forming the base of the church around its outside. In the large red brick courtyard ringed by ten masonry arches are seats made of stone blocks from Taormina. There is a trap door in the middle to which a wooden pole was fixed and supported a large tent. It was a gathering place for and sheltered pilgrims who also came from Calabria, a tradition that was lost after the Second World War.

The Madonna and Child A low wrought iron railing leads to the main altar, which is decorated by polychrome Taormina marbles. There are eight angels on top of the altar and the bust of God Blessing, paying homage to the Madonna and child, a traditional subject of sacred Christian art. PROGRAMMA

sabato 5 ottobre ore 18.30 Chiesa Santa Caterina Conservatorio Musicale A. Corelli di Messina ORCHESTRA DI FLAUTI “AFFLATUS” Francesco Bruno, direttore F. SCHUBERT (1797 - 1828) Ave Maria J. BRAHMS (1833 -1897) Danza ungherese n. 5 G. FAURÉ (1845 - 1924) Sicilienne G. VERDI (1813 - 1901) Và, pensiero da “Nabucco” P. MASCAGNI (1863 -1945) Intermezzo da “Cavalleria rusticana” L. G. GULLÌ (1859 - 1918) Tre Episodi N. ROTA (1911 - 1979) La strada S. JOPLIN (1867 - 1917) The Entertainer J. A. ABREU Tico Tico Illustrazione: arch. Rosa Elsa Salsa

domenica 6 ottobre, ore 18.30 Chiesa del Varo’ Conservatorio Musicale A. Corelli di Messina DUO PALAZZOLO Sabrina Palazzolo, arpa Simona Palazzolo, arpa C. GOUNOD (1818 - 1893) Ave Maria P.D. PARADISI (1707 - 1791) Toccata J. THOMAS (1826 - 1913) Cambria, Y Galdlys,Y Ferch o’r scêr, Tros y garred O. RESPIGHI (1879 - 1936) Siciliana F. PETRINI (1744 – 1819) Duo pour deux harpes en mib majeur Op. 30, Duetto, Rondò H. RENIÈ (1875 – 1956) Les pins de Charlannes J. PACHELBEL (1653 – 1706) Canone in D J. ESCOSA Three Dances for Two Harps, Gavotte, Minuette, Giga E. SATIE (1866 - 1925) Gymnopédie E. MORRICONE Love theme (da Nuovo Cinema Paradiso) A. PIAZZOLLA (1921 – 1992) Libertango J.PRESS (1891 – 1974) Polka in C TRAD. ARGENTINA (XIX SECOLO) Rosa Amarella TRAD. ARGENTINA (XIX SECOLO) Milonga TRAD. BOLIVIANA (XIX SECOLO) Cueca Illustrazione: arch. Rosa Elsa Salsa

sabato 12 ottobre ore 18.30 Chiesa S. Giuseppe Conservatorio Musicale A. Corelli di Messina Giuseppe Gianforte, fisarmonica G. FRESCOBALDI (1583 - 1643) Canzona Terza J. S. BACH (1685 - 1750) L’Arte della Fuga BWV 1080 Contrapunctus I L’Arte della Fuga BWV 1080 Contrapunctus IX Partite diverse sopra:”O Gott, du frommer Gott” BWV 767 B. MARCELLO (1686 -1739) Sonata E. POZZOLI (1873 - 1957) Danza fantastica L. FANCELLI (1928 - 1953) Acquarelli Cubani, Pupazzetti Illustrazione: arch. Rosa Elsa Salsa

domenica 13 ottobre ore 18.30 Chiesa Santa Caterina Associazione Musicale Taorminese Quintetto a pizzico “Nomos” F. SCHUBERT (1797 -1828) Ave Maria M. P. MUSORGSKIJ (1839 - 1881) Promenade, Gnomus, Tuileries, Samuel Goldenberg e Schmuyle B. BARTÒK (1881 - 1945) Danze Rumene G. ROSSINI (1792 - 1868) La Danza ARR. R. PULLARA Bucimis (Bulgarian Folk Dance) E. GISMONTI Agua e Vinho S. JOPLIN (1867 -1917) The Entertainer A. PIAZZOLLA (1921 -1992) Oblivion, Libertango Illustrazione: arch. Rosa Elsa Salsa

sabato 19 ottobre ore 18.30 Chiesa Del Varo’ Associazione Musicale Taorminese Duo Battaglia - D’Urso, chitarre A. PIAZZOLLA (1921 - 1992) Ave Maria F. SOR (1778 – 1839) Encouragement op.34 Cantabile – Andantino – Valse E. GRANADOS (1867 - 1916) Valses Poètiques Preludio – Melodico Tempo de valse noble – Tempo de valse lento Allegro humoristico – Allegretto elegante Sentimental – Presto - Melodico G. ROSSINI (1792-1868) - M. GIULIANI (1781-1829) Ouv. da “La gazza ladra” R. GNATTALI (1906-1988) Suite Retratos, Ancleto de Medeiros (schottisch), Chiquinha Gonzaga (corta jaca) M. GANGI (1923 - 2010) Suite Italiana Allegro vivo - Adagio - Spigliato Illustrazione: arch. Daniela Monaco

domenica 20 ottobre ore 19.30 Basilica Cattedrale Conservatorio Musicale A. Corelli di Messina Corelli Brass Ensemble F. SCHUBERT (1797 -1828) (ARR. E. CELONA) Ave Maria J. WILLIAMS (ARR. E. CELONA) Star Wars Selection P.CAJKOVSKIJ (1840 - 1893) (ARR. E. CELONA) Ouverture 1812 X. VERHELST (ARR. E. CELONA) A song for Japan G. PUCCINI (1858 - 1924) (ARR. E. CELONA) Nessuna dorma da “Turandot” - Solista: M. Ravì Pinto R. STRAUSS (1864 - 1949) (ARR. E. CELONA) Wiener Philarmoniker Fanfare H. ZIMMER (ARR. E. CELONA) Gladiator Suite E. MORRICONE ( ARR. E. CELONA) Moment for Morricone Illustrazione: arch. Daniela Monaco sabato 26 ottobre ore 18.30 Chiesa S. Pancrazio Associazione Musicale Taorminese Domenico Giovanni Famà, chitarra A. PIAZZOLLA (1921 - 1992) Ave Maria M. DE FALLA (1876 - 1946) Homenaje pour le tombeau de Claude Debussy F. TÁRREGA (1852 - 1909) Capricho Arabe H.VILLA – LOBOS (1887 -1959) Prelude n. 1 / Etude n. 11 L. BERKELEY (1903 - 1989) Sonatina op. 51 Allegretto - Lento - Rondeau Theme and variations M. CASTELNUOVO TEDESCO (1895 - 1968) Passacaglia op. 180 “Omaggio a Roncalli” J. KASPAR MERTZ (1806 - 1856) Tarantella op. 13 n. 6 dal “Bardenklange” Illustrazione: arch. Daniela Monaco

domenica 27 ottobre ore 19.00 Basilica Cattedrale Associazione Musicale Taorminese Orchestra a Plettro Città di Taormina Antonino Pellitteri, direttore P. MASCAGNI (1863 - 1945) Ave Maria (Inter. da “Cavalleria Rusticana”) R. CALACE (1863 – 1934) Bolero D. SHOSTAKOVICH (1906 - 1975) Valse n.2 dalla “Jazz Suite” J. ALBIN (1865 – 1957) “Sodeska” serenata fantastica C. MUNIER (1859 - 1911) Valzer cantabile M. MACIOCCHI (1874 - 1955) Rapsodie tzigane J. SIBELIUS (1865 -1957) Valzer triste G. BIZET (1838 - 1875) Fantasia da “Carmen” Illustrazione: arch. Daniela Monaco Associazione Musicale Taorminese Orchestra a plettro Citta’ di Taormina

L’Orchestra a Plettro Città di Taormina porta il nome della città di Taor- mina e in tutti i suoi concerti - in Italia e all’estero - racconta della sua storia, delle sue tradizioni, del suo patrimonio culturale. Nel 2011 ha festeggiato il Centenario della nascita: ci piace ricordare come due piccole orchestre, una a fiato e una a plettro, si siano unite abbandonando le botteghe, consueti luoghi di sonata, per dare vita ad un ensemble accomunato dal desiderio di condividere l’amore per strumenti preziosi. E così mandolini, mandole, mandoloncelli, chitarre e contrabbassi si nutrono di nuova linfa tra le dita di decine di musici- sti taorminesi e, grazie al lavoro di ricerca del Maestro Cosimo Aucel- lo, il repertorio si arricchisce di tante nuove trascrizioni classiche. Alla fine degli anni ‘70 poi, con gli indimenticabili Maestri Chico Scimone, autore di nuovi arrangiamenti di sempre verdi melodie, e Pancrazio Gulotta, autore di opere dall’animo siciliano, l’Orchestra a Plettro accresce la sua proposta e si impone definitivamente nel pano- rama nazionale ed internazionale. Anno dopo anno, ogni concerto ha segnato le vicende cittadine, anno dopo anno, si è consolidato il rapporto con il territorio fino a divenire tradizione, anno dopo anno la tradizione ha varcato i confini di Taor- mina rappresentandola in ogni parte del mondo. Si sono succeduti - e tutti motivati da una grande passione - i musicisti: uomini e donne, ragazzi che hanno condiviso con i genitori la gioia di suonare, un viva- ce gruppo capace di commuovere con le melodie classiche o originali anche l’ascoltatore più smaliziato, ne è mai venuto meno - nonostante le inevitabili difficoltà - l’impegno serale delle prove. Oggi l’Orchestra a Plettro continua a creare la magia che solo la sua musica sa creare. E pur nel segno della tradizione e grazie all’attività dell’Associazione Musicale Taorminese, si apre alle nuove generazioni con percorsi di studio dedicati, trasmette ai più giovani una passione, ne condivide ogni nuova idea, continua a crescere insieme al loro entusiasmo.

Taormina Music Association Taormina Plectrum Orchestra

The Taormina Plectrum Orchestra is named after the city of Taormina and tells of Taormina’s history, traditions, and cultural heritage in all of its concerts in and abroad. It celebrated its centenary in 2011, and we like to remember how two small orchestras, a woodwind and a plectrum, joined together and abandoned their usual places of sonata in the shops to create an ensemble that shares the desire to promote the love of precious instruments. So mandolins, mandolas, guitars, and basses feel new life between the fingers of dozens of musicians and Taormina’s repertoire is enriched with many new classical transcrip- tions thanks to the research work of Maestro Cosimo Aucello. Then the Plectrum Orchestra improved on the national and international scene in late 70s through the unforgettable Maestro Chico Scimone, author of new arrangements of evergreen melodies, and Pancrazio Gulotta, com- poser of works with Sicilian soul. Every concert given through the years has marked the city’s events, consolidating the orchestra’s relationship with the surrounding area to become a tradition beyond the borders of Taormina, representing the city in every part of the world. All of the male and female musicians are motivated by a great passion, children who shared the joy of playing with their parents, a lively group able to move the most experienced listener with original and classic tunes. It has never failed -notwithstanding the inevitable problems - to overco- me an evening of being put to the test. Today the Plectrum Orchestra continues to create the magic that only its music can create. And even in the name of tradition and thanks to the Taormina Music Association, it is open to new generations through courses of study, transmitting sharing a passion and every new idea with them, growing together through their enthusiasm.

Orchestra a Plettro Citta’ di Taormina

DIRETTORE Antonino Pellitteri

MANDOLINO SOLISTA MANDOLONCELLI Alessandro Russo Ivana Rapisarda David Barbera MANDOLINI Aldo Filistad CHITARRA SOLISTA Simona Brancato Alfredo D’Urso Valentina Ragonese Claudia Costa CHITARRE Rosamaria Mendolia Yuri Pavone Dora Licciardello Marcantonio Privitera Concettina Cundari Michele Samperi Mario Daleo William Barbera Manuela Puglia Dorothea Kraiss CONTRABBASSO Mario Auteri LIUTO CANTABILE Elisabetta Monaco

Antonino Pellitteri, direttore Nato a Taormina nel 1975, intraprende giovanissimo lo studio del pianoforte e della fisarmonica e si diploma brillantemente in piano- forte presso il Conservatorio “S.Cecilia” di Roma sotto la guida di Pieralberto Biondi. Consegue quindi, a pieni voti, il Diploma di Alto Perfezionamento in Pianoforte e Musica da Camera presso l’Accade- mia Internazionale di Musica “Arts Academy” in Roma ed il Diploma di Perfezionamento presso la Scuola di Musica di Fiesole sotto la guida del M° Bruno Canino. Studia composizione a Roma con Claudio Perugini e Direzione d’Orchestra a Firenze con Piero Bellugi. Consegue la Laurea Specialistica in Discipline Musicali presso il Con- servatorio “L.Cherubini” di Firenze con 110/110 e lode. Come pianista si afferma in concorsi nazionali ed internazionali e tiene concerti sia in Italia che all’estero. Effettua registrazioni radiofoniche per la Radio Vaticana. Impegnato prevalentemente nell’attività concertistica sia come solista che in formazioni da camera, dal 2008 dirige l’Orchestra a Plettro Città di Taormina con la quale si esibisce in Italia e all’estero. Alessandro Russo, mandolino solista Nato a Taormina nel 1983, inizia la propria attività mandolinistica nel 1997 seguendo il corso del Maestro Angelo Filistad in seno all’Asso- ciazione Musicale Taorminese per poi laurearsi in mandolino nel 2007 (primo laureato in Sicilia) sotto la guida del M° Mauro Squillante, presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari con il massimo dei voti. Dal 2000 svolge un’intensa attività concertistica come primo mandolino e solista presso l’Orchestra a Plettro Città di Taormina. Collabora con l’Orchestra del Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, con l’“Ensem- ble Mandolinistico Estense” di Modena e con numerosi Enti. Nel 2007 si esibisce per la “Settimana di musica antica” presso il conservatorio di Bari. Nel 2008 frequenta il Masterclass del M° Dorina Frati nell’ambito del “Gubbio Summer Festival”. Attualmente è insegnante di mandolino presso la scuola dell’Orchestra a Plettro Città di Taormina. Alfredo D’Urso, chitarra Nato a , si diploma brillantemente al Conservatorio “L. Refice” di Frosinone. Segue i corsi di perfezionamento con A. Fer- raro, A. Company e A. Gilardino. Due volte 2° premio al concorso di musica da camera (due chitarre) A.M.A Calabria e 3° premio di musica contemporanea nello stesso corso, ha al suo attivo numerosi concerti in Italia ed all’estero (Francia, Belgio, Spagna), suonando presso as- sociazioni come G.M.I., Associazione musicale Etnea, Agimus, Amici della musica, ottenendo sempre apprezzamenti dalla critica nazionale ed estera. Incide un doppio cd con l’integrale delle opere di Fernando Sor per due chitarre ed un cd di musica contemporanea eseguendo musiche del compositore catanese A. Aprile. Oltre all’attività da soli- sta, ha un duo di chitarre, flauto e chitarre e collabora con l’ Orchestra a Plettro Città di Taormina in qualità di prima chitarra. Ottiene, con il massimo dei voti, il diploma triennale all’Accademia superiore di mu- sica di Pescara e, nel luglio 2007, consegue con 110 e lode la laurea di secondo livello in discipline musicali “Scuola di Chitarra” presso il Conservatorio “E. Scontrino” di Trapani. Specializzato nell’esecuzione di musica contemporanea, esegue musiche di Petrassi, Berio, Dona- toni, Henze, Persichetti, Stockhausen e Britten. Presta servizio presso la scuola media superiore ad indirizzo musicale “Raffaello Sanzio” di Tremestieri Etneo in qualità di docente di chitarra. Attualmente studia con il Maestro Enrico Dibbennardo. Associazione Musicale Taorminese Quintetto a pizzico “Nomos”

Raffaele Pullara, mandolino Mauro Schembri, mandolino Flavio D’Ambra, chitarra Giovanni Confaloni, chitarra Andrea Scimè, contrabbasso

Il quintetto a pizzico “Nomos” nasce con l’intento di proporre ad un vasto pubblico un nuovo percorso musicale. L’ormai inusuale forma- zione cameristica, ma diffusissima in tutto il territorio nazionale fino alla prima metà del ‘900, ha permesso la sperimentazione di nuovi ritmi e nuove sonorità. Nonostante la nascita del quintetto risalga soltanto al 2011, i suoi componenti sono in una sintonia tra loro tale da rivelare addirittura un’esperienza superiore a quella effettivamente maturata insieme nel tempo. Il quintetto, infatti, all’interno di espe- rienze musicali più diverse, spazia dalla musica barocca, classica alla contemporanea, eliminando barriere tra generi e stili, con l’esecuzio- ne di brani che permettono di sottolineare al meglio le potenzialità timbrico-espressive di questi particolari strumenti, e rivolgendosi ad un pubblico più ampio ed eterogeneo. L’ensemble ha già partecipato a diverse stagioni concertistiche siciliane, suonando nel Tempio di Giunone nella Valle dei Templi di Agrigento; nel Parco della Favo- rita di Palermo, nella celebre Chiesa dei Cappuccini di Palermo, ha partecipato al I e II Festival Internazionale delle Orchestre a Plettro di Taormina e collabora spesso con il conservatorio V.Bellini di Palermo. I componenti del quintetto vantano, sia singolarmente, sia in seno ad altre formazioni cameristiche ed orchestrali, un’intensa attività musi- cale di rilievo. Essi inoltre sono impegnati costantemente in attività di studio, di perfezionamento e di ricerca musicale che possa consentire loro una notevole crescita artistica e professionale. Raffaele Pullara entra a 15 anni nel gruppo folcloristico Sikania con cui partecipa a diversi festival internazionali di Musica e Danza popolare. Attraverso l’agenzia MIN-ON, partecipa a 16 spettacoli teatrali di musica e danza siciliana in diversi teatri e città del Giappone. Insieme a Mauro Schembri fa parte dell’Orche- stra a plettro del Conservatorio Musicale “V. Bellini” di Palermo e del quintetto Sikania Mandolin Ensemble. Flavio D’Ambra si diploma di chitarra classica presso il Conservatorio di Palermo e vanta esibizioni da solista in formazioni cameristiche e collaborazioni con l’Orchestra Sinfonica Siciliana. Fa parte dell’Orchestra a plettro del Conservatorio Musicale “V. Belli- ni” di Palermo. Giovanni Confaloni frequenta il Conservatorio di Paler- mo dal 2001 al 2012 e Andrea Scime’ è uno dei dieci musici- sti vincitori del primo “Workshop Musicale Città di Palermo” nel 2008. Associazione Musicale Taorminese DUO BATTAGLIA - D’URSO Si esibisce in numerosi concerti in Italia ed all’estero (Francia e Belgio) presso associazioni come Agimus, Amici della Musica, Ass. Mus. Etnea, GMI, ecc., con ottimi apprezzamenti della critica nazionale ed estera. Il Duo si perfeziona ai corsi di Lagonegro tenuti dal M° A. Gilardino. Esegue anche musiche di autori contemporanei quali Berio, Rosetta, Gnattali, Petit, Stockhausen, Santorsola. Ha in repertorio concerti per due chitarre e orchestra di M. Castelnuovo - Tedesco e J. Rodrigo. Per le edizioni “Novecento” incide le musiche per chitarra del compositore A. Aprile nel cd “1,2,3 Chitarre”. Alfredo D’Urso, chitarra (cfr. pag XXIV) Valerio Battaglia, chitarra Nato a Ragusa, si diploma presso il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara con il massimo dei voti. Si perfeziona con A. Ponce e A. Com- pany. Frequenta i corsi annuali di perfezionamento della scuola di musica di Fiesole. 2° premio al concorso (sez. chitarra) “A.M.A. Calabria”, diploma di merito al T.I.M. ‘94 (sez. musica da camera), diploma d’onore al T.I.M. ‘96 (sez. musica da camera). Svolge attività didattica e concertistica. Associazione Musicale Taorminese Domenico Giovanni Famà’ Nato a Catania nel 1989, inizia giovanissimo gli studi musicali e chi- tarristici sotto la guida del M° Orazio Carrara. Presso il Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza, sotto l’egida del M° Pietro Morelli, consegue con il massimo dei voti il diploma di Chitarra. Attualmente si sta perfezionando presso la Scuola Superiore di Musica “F.A. Vallotti” di Vercelli, frequentando il Corso Internazionale di Interpretazione Chi- tarristica del M° Angelo Gilardino. E’ vincitore del 1° Premio Assoluto ai Concorsi Nazionali “Placido Mandanici”, “Tuttarte” e “Amigdala” e del 1° premio al Concorso Internazionale “Lucio Stefano d’Agata”, al Concorso Internazionale “Magma”, al Concorso Nazionale “Premio Giuseppe Ierna” ed al Concorso Nazionale “Gaetano Emanuel Calì”. Si dedica allo studio del repertorio solistico del primo e del secondo Novecento (con particolare attenzione per i compositori britannici, spagnoli ed italiani) svolgendo un’ intensa attività concertistica. Il for- tissimo interesse per la musica cameristica lo spinge a fondare forma- zioni musicali dal duo al quartetto, collaborando con diversi professori d’orchestra del Teatro Massimo “V. Bellini” di Catania. Frequenta i corsi di musica da camera del M° Giulio Giurato, studia Composizione e Lettura della Partitura con il M° Enrico Dibennardo e viene ammesso al corso di Direzione d’orchestra presso il Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Scrive e pubblica sue opere per chitarra sola (tra cui Meta- morphosen e Sonatina per chitarra) e per diverse formazioni da camera (Verklàrung e Profumo di Maggio per violino, violoncello e chitarra) con le “Edizioni Musicali Novecento”.

Conservatorio musicale “A. Corelli” di Messina Il Conservatorio di Musica “Arcangelo Corelli” di Messina trae la pro- pria origine dalla Scuola di Musica della Filarmonica Laudamo (asso- ciazione storica della città dello Stretto), sorta nel 1938. Tre anni dopo divenne Liceo Musicale “Antonio Laudamo” (musicista messinese, nato nel 1813 e morto nel 1884, a lungo direttore del Teatro La Munizione e del “Santa Elisabetta”, divenuto poi “Vittorio Emanuele”) e nel 1953 Istituto Pareggiato. Nel 1955 l’istituto fu intitolato ad Arcangelo Corelli, uno dei più grandi musicisti vissuti tra il XVII secolo e il XVIII secolo. Nel 1972, infine, è divenuto Conservatorio Statale di Musica. Quanto mai variegata si presenta oggi l’offerta formativa dell’istituto peloritano che, accanto ai corsi tradizionali e pre-accademici, comprende anche i corsi triennali di I livello e i corsi biennali di II livello.

The “Arcangelo Corelli” Conservatory of Music in Messina has its origins in the School of Music Philharmonic Laudamo (the Historical Association in Messina, the city on the Strait), which was founded in 1938. Three years later it became the Musical High School “Antonio Laudamo” (1813-1884) who was a musician from Messina and was the director of the Teatro “La Munizione” and of the “Saint Elizabeth” theatre (later the “Vittorio Emanuele” becoming the “Pareggiato Institute” in 1953) for many years. In 1955 the institute was named after Arcangelo Corelli, one of the greatest musicians of the seventeenth and eighteenth centuries. Finally, it became the state Conservatory of Music in 1972. Today, in addition to traditional and pre-academic courses, the Peloritani institute provides extremely varied training that also includes three-year Level I and Level II courses every two years. Conservatorio Musicale “A. Corelli” di Messina Orchestra di flauti “Afflatus” Costituita su iniziativa del M° Bruno, è composta dai suoi migliori al- lievi. Il repertorio, originale e trascritto, spazia dal genere classico (dal Rinascimento ad oggi) ad altri generi (Gershwin, Joplin, etc.). Premiata al Concorso di Lamezia Terme “AMA Calabria” nell’edizione 2009, l’orchestra ha già al suo attivo numerosi concerti presso Enti importanti come il Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Accademia del Flauto di Reggio Calabria, l’Auditorium di Pace del Mela, l’Università di Mes- sina. La rivista “Falaut”, giornale specialistico nazionale, ha dedicato una pagina con foto e intervista al suo Direttore. In preparazione un cd con musiche adatte alla formazione e brani dedicati. Francesco Bruno, direttore Consegue il diploma in flauto traverso col massimo dei voti presso il Conservatorio “Corelli” di Messina. Ha svolto attività concertistica, suonando come solista ed in formazioni da camera in Polonia, Turchia, Grecia e presso importanti Associazioni Concertistiche italiane. Ha effettuato registrazioni per RaiTre. Ha collaborato, in qualità di primo flauto, con i Solisti Aquilani, l’orchestra Ars Musica di Messina, l’or- chestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina; come ottavinista, con l’orchestra dell’Opera di Stato di Lipsia e del Teatro Petruzzelli di Bari; come maestro concertatore e direttore, con la Jonica Ensemble, orche- stra dell’Associazione Culturale Jonica, presso cui ha tenuto un corso sulla tecnica flautistica nella musica contemporanea. Ha inciso per la Scomegna. Fa parte della Sinopoli Chamber Orchestra, con cui ha partecipato alle edizioni del “Sinopoli festival” di Taormina come flauto solista .Con la stessa ensemble partecipa regolarmente alla Biennale di Venezia. 1° flauto dell’orchestra Sinfonica del Conservatorio di Messina, ha suonato sotto la direzione di E. Morricone, A. Fogliani. Dal 2006 è direttore dell’orchestra di flauti “Afflatus”, composta dai suoi migliori allievi. È titolare di cattedra di flauto presso il Conservatorio “A. Corelli” di Messina. Orchestra di flauti “Afflatus” Tania Gullì, ottavino e flauto in do Angelica Scolaro, Angelita Curasì, Debora Palmeri, Viviana Mangraviti, Pio Saglimbeni, flauti in do Francesco Bombaci, flauto in sol Claudio Faranda, flauto basso Daniele Arena, contrabbasso Mario La Spada, percussioni Sabrina e Simona Palazzolo, arpe Conservatorio Musicale “A. Corelli” di Messina Duo “Gemelle Palazzolo” Sabrina e Simona Palazzolo sono nate a Messina nel 1996. Hanno conseguito il diploma presso il Conservatorio di Messina “A. Corelli” con il massimo dei voti e la lode in Arpa sotto la giuda della Prof.ssa Fernanda Saravalli. Dall’aprile del 2006 hanno iniziato a partecipare a concorsi musicali internazionali e nazionali aggiudicandosi diversi 1° premi assoluti. A giugno 2012 sono state insignite a Roma del premio “”. Hanno tenuto importanti concerti in Perù, in Francia, a Roma, Milano e in molte città italiane riscuotendo entusiastici apprezzamenti, avendo utilizzato diversi tipi di arpe, classiche, celtiche e andine. Tra gli eventi più importanti cui il duo ha preso parte, vi è stata la partecipazione al “14th Suzuki Word Convention” di Torino, dove specialisti del settore hanno riscontrato in loro un “… indubbio talento musicale”. Sono tra le più giovani componenti dell’Orchestra Italiana di arpe e fanno parte di alcune formazioni cameristiche, quali la “Camerata delle Muse” sotto la direzione della Prof. Ata Virzì e orchestrali tra cui “Afflatus” sotto la direzione del Prof. Franco Bruno. Hanno frequentato master-class e studiato con alcuni dei migliori arpisti mondiali. Sono state premiate a Milano, da una giuria di arpiste presieduta da Isabelle Moretti. Sono state scelte in Francia da Elizabeth Fontan-Binoche per partecipare al concerto conclusivo della “Academie International d’etè” di Nizza. Nel 2009 hanno tenuto il concerto inaugurale dell’Auditorium di dedicato al Maestro G. Sinopoli. Il Direttore della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, Mons. Giuseppe Liberto le ha definite nel 2011 “… due bravissimi angeli musicanti, che incantano con il loro magico tocco …”. Tra i tanti concorsi vinti, il 1° premio nel I concorso internazionale di arpa “Mirella Vita” nella sezione “Arpa da camera”. Conservatorio Musicale “A. Corelli” di Messina Giuseppe Gianforte Intraprende gli studi musicali con Gioacchino Abbate e studia clarinetto con il M° Antonino Lo Mauro. Si diploma in Clarinetto nell’a. a. 2010/11 presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” di Caltanis- setta sotto la guida del M° Paolo Miceli e nel frattempo prosegue gli studi di Fisarmonica Classica presso il Conservatorio “A. Corelli” di Messina, sotto la guida del M°Salvatore Crisafulli, dove attualmente frequenta il Biennio Specialistico ad indirizzo Interpretativo-Compositivo di Fisarmonica. Primo Clarinetto del Complesso Bandistico “L. Asciutto” dei Comuni di Castellana Sicula e Petralia Sottana dal 2001. È autore con Giuseppe Di Gangi e fi- sarmonicista del brano inedito “Rivoglio la mia Vita”, inciso per il progetto “Un sorriso per le Madonie” (brano che arriva in semifinale al Cantagiro del 2008). Compositore con Riccardo Macaluso della Marcia Sinfonica per Banda “La Voce del Cuore” (2008) composta in occasione del 150° anniversario della fondazione del Complesso Bandistico “L. Asciutto” dei Comuni di Castellana Sicula e Petralia Sottana e presentata alla 1° Rasse- gna Bandistica Regionale del 2008 svoltasi a Castellana Sicula. Nell’anno 2010 suona come Primo Clarinetto nell’Orchestra di Fiati dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “V. Bellini” di Caltanissetta. Ha frequentato a l’Accademia Musikalos di Alto Perfezionamento per Clarinetto sotto la guida del M° Calogero Palermo. Ha partecipato alle Masterclasses di Clarinetto tenute dal M° Calogero Palermo a Caccamo e dal M° Angelo de Angelis a Ficarra. Dal 2010 partecipa ai Corsi estivi di perfezionamento musicale di Fisarmonica tenuti dal M° Salvatore Crisafulli a Sinagra. Conservatorio Musicale “A. Corelli” di Messina Corelli Brass Ensemble L’ensemble di ottoni e percussioni “Corelli Brass Ensemble” nasce nel maggio 2013, grazie ad alcuni giovani maestri diplomati e diplomandi presso il Conservatorio di Musica “Arcangelo Corelli” di Messina, i quali hanno unito le loro competenze musicali, prefiggendosi come scopo principale quello di offrire al pubblico vari generi e stili musicali, che spaziano dalla musica rinascimentale dei Gabrieli fino alla musica da film dei nostri giorni. L’ensemble ha tenuto numerosi concerti in tutta la provincia di Messina e non solo, riscuotendo sempre il plauso del pubbli- co. Come obiettivi futuri il gruppo si prefigge di partecipare a concorsi di musica d’insieme nazionali e internazionali.

Corelli Brass Ensemble Emanuele Celona, tromba Mauro Musarra, tromba Francesco Nuccio, tromba Matteo Frisenna, flicorno soprano Manuele Catalano, corno Mattia Cantali, corno Antonio Crimaldi, trombone Giovanni Raineri, trombone Luca Musumeci, tuba Gabriele Lotta, percussioni Davide Camarda, percussioni Piero Crimaldi, percussioni