Mensile dell'Associazione turistico-culturale " GIOVANNA D'ARCO" Anno V n.1Gennaio Febbraio 2002

Foto vincitrice del Concorso Fotografico 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890Beneficienza no regali

2 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890

dopo Goccia’. Questo è ben riuscita. Tutti ci siamo ...gli invitati invece di portare un gruppo formato da gio- divertiti e soprattutto ab- regali faranno delle offerte... vani vicini all’attività dei biamo mangiato tanti e O missionari Comboniani buonissimi dolci prepara- della città di . È lo ti per la maggior parte dal- Quante persone na ha coronato il suo so- stesso gruppo che il 20 la mamma e dalla zia di festeggiando un evento gno laureandosi in medi- ottobre scorso ha rappre- Lucia (che se decidono di P importante della propria cina. Dopo anni di sacri- sentato nella chiesa di S. aprirsi una pasticceria vita rinuncerebbero ai fici e di rinunce si ha rag- Giovanni Battista il Mimo avranno molti clienti, io doni di genitori, parenti ed giunto il suo scopo grazie ‘Andate per le strade…’. per prima). Abbiamo bal- I amici per fare un’opera di alla sua incredibile tena- Ecco come si lato e scherzato tutti insie- carità? Certamente qual- cia. svolgono questo tipo di me nonostante molti di noi cuno si domanderà se que- Non è un evento feste: il festeggiato o i fe- non si conoscessero. ste persone siano sane di di tutti i giorni nel nostro N steggiati con il contributo Il ricavato della mente, visto il materiali- paese. Ed non è un’impre- degli altri preparano i dol- festa secondo i desideri di smo ed il consumismo sa da poco, visto la com- ci per il buffet del dopo Lucia andranno in parte a crescente della nostra so- plessità e la limitatezza I cena e gli invitati invece finanziare progetti di aiu- cietà. Invece esistono que- che aleggiano nella facol- di portare regali faranno to in Esmeraldas ste ‘pazze’, ma più che tà di medicina. Certo i delle offerte che saranno (Ecuador) ed in parte alla pazze io parlerei di perso- suoi studi non finiscono destinate ad aiutare le po- popolazione peruviana O ne che hanno un cuore te- con il conseguimento del- polazioni bisognose scel- dove opera suor Chiara. nero e illuminato da Dio la laurea, ma il suo cam- te dal festeggiato. Il merito della o come dice qualcuno di mino diventa ancora più Lucia andando dottora è grande anche se N persone che vanno contro arduo. contro le abitudini della lei non lo ammetterà mai. corrente. Avendo conse- nostra società ha festeg- Ora Lucia la strada sarà Un evento del ge- guito la laurea Lucia ha giato la sua laurea nei lo- sempre più irta ma la tua nere è avvenuto anche a deciso di stupirci festeg- I cali canonici di Gesù e tenacia è più grande gra- Castanea, grazie alla no- giando il grande evento Maria il 10 novembre u. zie alla marcia in più che stra dottora Lucia. Per chi della sua vita alla ‘manie- s.. Nonostante la serata dà a tutti noi Dio. non lo sapesse Lucia Are- ra’ del gruppo ‘Goccia molto ventilata, la festa è Giusy Cardia anno V Mensile gratuito dell'Associazione turistico culturale """Giovanna d'Arco""" Editore: Ass. tur. cult. "Giovanna D'Arco" G F [email protected] e e Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Messina n. 14/97 del 28/10/97 n b Direttore responsabile: Rocco Cambria n b La Redazione: Arena Graziella, Cardia Giusy, Cardia Nadia, Limetti Cinzia, Quartarone Giovanni, a r Spanò Tonino i a Disegno della testata di Pippo Presti o i La collaborazione è aperta a tutti, ma in nessun caso instaura un rapporto di lavoro ed è sempre da intendersi a titolo di volontariato. I lavori o pubblicati riflettono il pensiero dei singoli autori, i quali se ne assumono le responsabilità di fronte alla legge. 2002 Chiuso in stampa il 29 marzo 2002 L’ebbrezza sacra 3

Fra le varietà di bevande il vino è certamente la più no- Oggi lo zucchero non è più quello offerto dal sole alla bile, la più antica e, se dovessi tener in considerazione vite ma uno zucchero chimico. quanto Louis Charpentier descrive nel suo saggio do- Comunque più tardi furono tanti mistici ma anche gran- vrei aggiungere: Divina! di santi a nutrirsi di pane e vino, anche la nostra giovane La Bibbia stessa nel suo primo libro, addirittura proprio eroina francese ne teneva gran conto!!! nel paradiso terrestre, ci presenta la vite. ,difatti fu pro- Il vino, pur essendo della stessa qualità d’uva, cambia prio la foglia di vite che usò Adamo per coprire la sua sapore da zona a zona. A chi è dovuta questa diversità? “nudità”. Non molto dopo il gran patriarca Noè, passato Sicuramente alla terra. La terra, perciò, ha un ruolo pe- il diluvio, piantò sul monte Ararat la radice della vite culiare e anch’essa deve essere “particolare”, deve pos- dalla quale ottenne l’uva, “ne bevve il succo e si ubria- sedere certe qualità non solo chimiche ma anche spiri- O cò”. Gli Egiziani non furono di tuali, se la terra ove cresce la meno, anzi trasmisero ai greci il vite non ha “spirito”, chi lo po- loro sapere circa l’arte di ottene- trebbe dare alla pergola? re un buon vino e furono trovate, Chi lo potrebbe dare al vino? P scritte in geroglifico, diverse pre- A questo punto dovremmo dire ghiere che chiedevano per il de- che il vino per essere un buon funto l’offerta del Pane e del vino è necessario che la vite I Vino. In seguito i Galli, i Romani cresca in un luogo “sacro”. e i monaci furono attenti produt- Stiamo quasi arrivando alla tori, e non solo. Il grande Ulisse conclusione che la vite è una riuscì a addormentare il ciclope pianta magica, da ciò anche la N con un buon vino e così egli poté bevanda offerta dal suo frutto cavargli l’occhio e liberarsi. I Ro- lo è di per sé. Infatti, il vino per mani associarono al vino una di- essere tale passa per varie tra- I vinità: Bacco. Si può certamente sformazioni. Il succo d’uva, affermare che il vino sia nato con quasi per miracolo, si trasfor- l’uomo. Lo stesso Gesù spesso fa ma e dà vita ad un elemento O riferimento a questa bevanda e nuovo, vivente. Gli antichi ben alla vite. Gli antichi Greci crede- conoscevano la sacralità del vano che l’anima dimorasse nel vino. I grandi filosofi e poeti sangue e il vino è, in qualche modo, il liquore che con- greci ben conoscevano le sue qualità e sapevano apprez- N tiene l’anima della vite, l’anima della terra; il Cristo lo zarle ed è proprio dai cortei bacchici e dal delirio delle sapeva e lo ripeté ai suoi discepoli durante l’Ultima Cena, feste dionisiache che è nata la tragedia e le commedia. ingiungendo il suo sangue. Alzando la Coppa, Gesù dis- Oggi la vera virtù del vino, la sua forza magica, il suo I se: “Questo è il mio sangue”. Il sacerdote ancor oggi in potere divino, si rivelano ancora nelle feste autunnali e memoria del gesto di Gesù diviene il tramite perché si primaverili dei paesi vinicoli, dove il vino cola a fiotti compia la “miracolosa” transustazione. Logicamente dai barili, sgorga dalle fontane, l’ebbrezza conquista an- quest’evento si concretizza unendo i due elementi: il Pane che quelli che non bevono, è sufficiente respirarli per e il Vino, il Vino, non l’uva, il Pane, non il grano, en- toccare l’ebbrezza che porta l’esaltazione della gioia, di anno trambi prodotti dall’uomo, derivati dai prodotti della terra vivere, di amare. V madre, cui c’è sconosciuta la loro provenienza. , entrambi Dioniso infine risorto!!! per trasformarsi hanno bisogno del lavoro dell’uomo e G F della terra. Infine si può affermare che non ci può essere PS: E’ evidente che il libro : “I misteri del vino” dell’au- e e né Pane né Vino senza l’uomo. E’ notevole costatare tore sopra citato abbia stimolato in me una profonda n b che il miscuglio del Pane e del Vino costituisce uno de- riflessione. Il vino che ho sempre guardato non con mol- n b gli alimenti più completi. Alimenti che si utilizzano sem- ta simpatia, si è rivelato, invece, qualcosa di vivente…e a r pre meno, senza dubbio perché oggi il vino non è più penso proprio che dovremmo riscoprire in ogni cosa lo i a affatto vino, lo stesso dicasi per il pane, e in altre parole spirito che è presente in ciò che vive!!! o i che non è più un prodotto naturale, che abbia conserva- o to la vita, l’anima, lo spirito che gli deriva in essenza 2002 dalla terra, dalla vite e dal principio innato che è la luce. Giovanni Quartarone Un disegno sulla carta, 4 casa senza balconi

Solo una faccia della medaglia

Mondo pieno di contrad- metaforicamente orfani dizioni, mandare aiuti a del mondo ma con un ti- O destra e a manca bombar- ...figli pieni di tutto mido sorriso di perdono, dando contemporanea- stiamo rubando loro anche mente. Le tv sputano im- i sogni, il sole…non sot- P magini di disperazione in- tranne che del no- tovalutiamo la loro intel- tervallate da pubblicità di ligenza ed il loro consumismo tipicamente stro rispetto... silenzio…e che dire di I occidentale come per at- noi, sta cambiando tutto tenuare l’angoscia e ri- troppo in fretta e strada prendere fiato. Si scuote la oggetti indifesi per ogni incontaminato, la forma facendo ci siamo N coscienza con realtà appa- sorta d’abuso. I bambini, più pura dell’essenza incattiviti perdendo valo- rentemente lontane con la più alta forma di luce umana e speranza per un ri, innocenza, spontaneità racconti di sudditanze incontaminata. Pensate futuro più saggio ma fino e slancio. Perché soffoca- ataviche e medievali di che non a quando avranno un gio- re, reprimere, ogni tanto I esseri imprigionati, colpi- incamerino?Sbagliato. cattolo in più e riflessi del lasciamo vivere la parte ti ed affondati nella digni- Punteranno il dito, ci giu- nostro esempio, la vedo bambina di noi, quella as- tà, sembra tutto cosi diver- dicheranno e ci si dura. I bambini sono come sopita, latente, invece di O gente quando a due passi ritorcernno contro come la carta assorbente, un po’ vedere tutto in bianco e c’è anche l’Italia del- già sta capitando. Non stu- come cuccioli di cane che nero, potremmo vivere l’omertà, l’Italia del disa- piamoci per ciò che di al- poi rispecchiano il padro- per noi e gli altri in N gio, l’Italia del vestito e lucinante spesso accade, ne. Possiedono la magia di tecnicolor. Dimenticavo, cravatta, l’Italia dell’appa- sono il nostro specchio e semplificare tutto poiché siamo schiavi dell’appa- renza. Anche. quello del giardino è l’adulto che ingarbuglia renza. Vita al buio. Dovremmo tuttavia ver- societario di una società escludendo spesso il buon I gognarci al cospetto dei scaricabarile famiglia senso, figli pieni di tutto bambini di tutto il mondo, compresa, seppur cardine tranne che del nostro ri- quelli piccoli piccoli, par- fondamentale di forma- spetto, amare da solo alle Patrizia Franzini toriti con l’inganno e che zione. Niente è sufficien- volte non basta, anno l’unico tepore e sicurezza te, troppe varianti, molte- V che hanno conosciuto, è plici sfaccettature invisibi- stato il ventre materno. li. I nostri cuccioli hanno STUDIO COMMERCIALE G F Sguardi da saggi senza età tutto e niente, la via dei RAG. e e né tempo, senza terra, grandi corre veloce, è n b spesso messi in disparte complicata e ti porta a non n b con la convinzione che soffermarti sulle vere esi- MARGHERITA a r non soffrano, che non genze dei piccoli compo- i a comprendano avvenimen- nenti della società, possi- ASSOCIATO CAF CGN o i ti più grandi di loro. bilmente il meglio di noi, o PROFESSIONISTI E IMPRESE SRL Traumatizzati, sfruttati e il lato pulito, 2002 Via S. Caterina Castanea - Castanea (ME) 12345678901234567890123456789012123456789012345678

12345678901234567890123456789012123456789012345678

12345678901234567890123456789012123456789012345678

12345678901234567890123456789012123456789012345678

12345678901234567890123456789012123456789012345678 5

12345678901234567890123456789012123456789012345678VIAGGIO NELLA SOLITUDINE

12345678901234567890123456789012123456789012345678

12345678901234567890123456789012123456789012345678

SOLITUDINE = Soli per abi- mento; vivo, corro nessuno mi fermata, SOLA !!! Eppure il tudine, così mi viene da pensare tiene prigioniera, la mia strada è mondo guarda, molti piangono, istintivamente, come si dice ….a chiara….eppure sono sola. SO- ma il dolore…è solitudine di chi fior di pelle, una sensazione. Ma, LITUDINE , essere soli in mez- non vedrà mai più tornare un il vocabolario recita diversamen- zo alla gente…in mezzo all’in- bimbo, un figlio, una O te, “ stato di chi è, e vive solo – differenza, alla cecità. Chi vede mamma……E…non è forse so- desiderare – amare la solitudine; il dolore, dentro brucia, arde, gli litudine, amare? Si amare, chi ma….non è la stessa cosa? Soli, occhi sono colmi di lacrime, ma riesce a dire tutte le parole che P SOLI!! Basta, vivere nel buio… la gente non vede è indifferente dentro ballano e vogliono scap- nell’indigenza, emarginati, ma- al dolore. Solo…e chi…aspetta, pare, nessuno, e allora ci si sen- lati, abbandonati da chi si crede ad una fermata, una fermata che te soli ed il buio è in agguato!La I autorizzato a chiudere la porta! una bomba oppure un crudele e solitudine ti è amica, vicina, Questa è solitudine, che non si fanatico attentatore vi ha scritto compagna, e tu implori….. sceglie, che non si ama, che non “capolinea si scende”!!! Come N si desidera. SOLITUDINE, pa- credete che sia la gente a quella rola breve ma grande come una montagna; vivere nella solitudi- I ne è una necessità? E’ una moda? No signori miei! La solitudine è AMICA….SOLITUDINE un’incombenza che “incombe”. O Io….l’ho sentita, l’ho provata, Solitudine, l’ho vissuta…la vivo! Perché ar- parola che per me è d’abitudine; riva quando meno l’aspetti, e al- compagna mi sei, N amica dei giorni miei… lora scivoli…si spengono le luci Mi spingi a guardare il vuoto, della ribalta, nessuno mi segui se fra la gente vado. applaude…si! Sono stata Solitudine… I sola…ma fortunata, perché nes- mi chiedo: suno mi ha sbattuto la porta; Un “ ma nel mio vivere non v’è un attimo di respiro?” malato…quattro mura, solo. Un Perché non lasci carcerato…quattro…sbarre, ch’io senza di te percorra ogni sentiero, anno solo. Un barbone…una scatola e tocchi con mano ciò che nel mondo V di cartone due cenci, solo. Un può essere puro o menzognero… bimbo…che tende le Lascia che il buio G F mani…dove se tutto e buio, a chi che tu davanti agli occhi stendi, e e si tramuti sole, b se nessuno lo vuole, è solo. Una n e…come fiamma d’amore n b mamma…che dietro la finestra sciolga ciò che gelo divenne, a r aspetta, chi, se la vita ha detto quando della mia vita i a basta. È sola. Ohh! Siii, io sono tu prendesti le consegne. o i proprio fortunata, la mia Francesca Pagano o solitudine…è una moda del mo- 2002 6 Un motivo in più…

Ricordate l’annuncio fatto un anno sicurare che a volte – non sempre – le basi per una vera umanità degna fa su questo periodico? “Disoccu- una “voce” disinteressata, che non dell’uomo!!! Questa riflessione dà pati all’erta!!!” chiede o pretende in funzione del piena fiducia al singolo, lo carica di Ebbene, nel passato mese di dicem- suo spessore politico, è apprezzata responsabilità, ritenendolo l’artefi- bre, il presagio si è avverato. I con- e ascoltata in quello che è un per- ce, il creatore del domani. O siglieri circoscrizionali godono, a L’impegno politico non lascia mol- seguito della L.R. del 23.12.2000, to tempo per pensare; spesso ci si quasi degli stessi diritti, in termini lascia travolgere dalle P economici, dei consiglieri comuna- ...il gettone di pre- problematiche e alle volte non è cosa li. E c’è di più. La Legge ha sancito facile partecipare alle sedute, con- che anche le riunioni di commissio- senza al netto per frontarsi su tematiche d’interesse I ne devono essere “trattate economi- ogni seduta è pari comune, decidere per gli altri…è camente” come sedute consiliari. Il una palestra assai faticosa dove gior- gettone di presenza al netto per ogni a 33 Euro circa... no dopo giorno non mancano le ten- N seduta è pari a 33 Euro circa. Vi è tazioni, proprie della politica devia- però una condizione. Saranno retri- corso collegiale. ta, per cui se non sei vigile, attento, buite al massimo 30 presenze men- Certo il denaro, quel dio tiranno, ti risucchiano verso la più netta in- sili. Non sto qui a dirvi che ciò ha quando si mette in mezzo alza enor- differenza, verso l’oscuramento de- I giovato, quantomeno, a far innalza- mi barriere. E’ capitato che per un gli ideali i quali sono l’unico vero re numericamente le sedute nonché pugno di ceci si siano messe a tre- alimento che ti danno la forza per le presenze degli aventi diritto. Un mare le fondamenta andare avanti. O cittadino attento saprà certamente dell’avveniristica struttura. Vi chiederete come mai dico queste valutare, aiutandosi anche da quan- Bisogna essere ottimisti, fidare nel- cose. Prima di tutto per un dovere to pubblicato su questo giornale, l’uomo, nella sua essenza. Come ho morale verso tutti i cittadini della cir- N circa le presenze$$$ degli “eletti” e ca- altre volte accennato, è necessario coscrizione, secondariamente per pire così come il dio denaro può!!! che il singolo prenda coscienza, e quanti hanno sostenuto la Lista Ci- La medaglia, però, ha un rovescio. questo deve avvenire nella vica “Scirocco”, per far sapere loro I L’esperienza politica di questi anni quotidianità, dovrebbe far buon uso che le promesse fatte dal gruppo in seno al consiglio circoscriziona- del suo libero arbitrio, quasi senten- sono state mantenute. Sono stati tan- le mi ha sicuramente lasciato un se- dosi addosso il peso di qualunque ti i modi in cui il gruppo ha fatto gno. Ringrazio il cielo se fino ad scelta fatta e considerandola, que- valere quanto previsto dal regola- oggi non ho ceduto alle tentazioni, sta ultima, quasi fosse un alimento. mento e altrettante le proposte che fatte di false illusioni; se ho seguito Provate ad immaginare se la socie- di comune accordo con i quindici il tracciato intrapreso nel maggio tà, in questo caso quella del XII consiglieri hanno reso il XII Quar- anno ’98, tenendo fede costantemente al- Quartiere, fosse un gran corpo; il tiere esemplare nei riguardi delle l’impegno assunto, di rimanere una nutrimento di questo grande appa- altre Circoscrizioni. Non dimenti- V voce libera, fuori del coro, sempre rato, il cibo vero e proprio fosse la chiamoci però che qualche volta il però aperto al dialogo e al confron- scelta quotidiana del singolo indi- cordone ombelicale rivendica l’ap- G F e to, fidando nella democraticità del- viduo, ciò comporterebbe che cia- partenenza dell’eletto al e l’Istituzione e rendendo partecipe, partito…ma è pure vero che in cir- n b scuno debba mirare a conseguire ciò con i mezzi a disposizione, i citta- costanze d’interesse collettivo il n b che è buono per sé ma non dannoso a r dini circa l’operato dell’organo isti- per l’altro. Solo in quest’ottica, de- Consiglio ha svolto il ruolo che gli i a tuzionale. scritta da Campanella nella sua “Cit- compete, quale Istituzione. o i Non è facile stravolgere una scuola tà del sole”, facendo tesoro del gran o cosi radicata, fatta di numeri, con- comandamento di amare il prossi- Giovanni Quartarone 2002 sensi e compromessi. Vi posso as- mo come se stessi possiamo gettare Costantino Lascaris come Giovanna 7 d’Arco...riabilitato dopo 5 secoli!!!

Intenso il programma voluto dall’Associazio- ne Amici del Museo di Messina in collabo- razione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Messina per celebrare il V cente- C nario della morte... di un grande umanista che soggiornò per molti anni nella nostra bella città. r Una città, la nostra, voluta dagli dei, ricca di mito, leggende e tradizioni, nonchè madre di personaggi illustri che seppero portare alto o il nome della stessa. Finalmente dopo secoli di silenzio la figura di Costantino Lascaris è stata rivalutata an- n che se nella più netta indifferenza dimostra- ta soprattutto da quella che dovrebbe essere “l’intelligentia” messinese e in particolare dai a grandi eruditi di oggi. Infatti il salone di rap- presentanza del Comune contava, durante l’intera giornata, non più di 50 persone, c perlopiù amici dei relatori. Hanno reso memoria all’illustre concittadi- no la prof. Concetta Bianca dell’Università a di Roma, il dr. Marcello Espro, il prof. Gianfranco Fiaccadori dell’Università di Udine, il prof. Rosario Moscheo dell’Univer- sità di Messina e il dr. Attilio Russo. Abbiamo voluto dedicare uno spazio sul no- stro periodico a questo convegno soprattutto perchè uno dei relatori nonchè sostenitore e anno attento studioso del grande spirito lascariano è un nostro concittadino. V Sicuramente non era necessario detto con- G F vegno per esaltare le qualità, la preparazio- e e ne, l’amore per il sapere, il nutrimento dello n b spirito del nostro Marcello...da anni, ormai, n b attingiamo dalla sua preziosa sorgente per a r divenire anche noi acqua di roccia. i a o i o 2002 8 “I Tre Re” in scena a Messina

Il perfido Erode interpretato magistralmente da Santino Previti

C r o n a Personaggi ed interpreti Angelo Gabriele Giovanna Oliva Re Melchiorre Nino Ammendolia Re Baldassarre Tonino Spanò c Re Gaspare Santi Mavilia Paggio Gaetano Arrigo Giambattista Quartarone nei panni di Maria Rita Mavilia a Giuseppe, Rita Mavilia la “Madonna” e Giuseppe Gianbattista Quartarone il piccolo Antonio, il Bambinello. Gesù Antonio Ruggeri Villigraziano Tani Ficarrotta Re Erode Santino Previti Lacchè Annalucy Ammendolia Valentino: il diavolo! Capitano Santi Oliva Soldato Francesco Presti Caifa Domenico Cardile Pilato Maria Grazia Arena anno Giona Salvatore De Luca Diavolo Valentino Ammendolia V Compagnia Graziella Cardia, Daniela Raffa, Francesca Ruggeri, Mimma Spanò, Limetti Cinzia,Grazia G F Arena, Agata Mavilia, Santina Presti, Nino Arena, Giusi e e , Graziella Crescente, Maria Grazia Quartarone, n b Maria Cannizzaro, Roberta Quartarone, Giovanni n b Quartarone, Carlo Di Giuseppe, Flavia Gerbasi, Nunzi a r Arena, Stefania Bartolomeo. i a o i Regia di o 2002 Marcello Espro 9

C r o Santi Mavilia,Nino Ammendolia, Tonino Spanò: i Tre Re n Il regista Marcello Espro a c a

anno V

G F e e n b n b a r i a o i “Il Gruppo” con al centro Padre Luigi, Rettore del Santuario di S.Antonio o 2002 Elenco nuove vie per i 10 Deliberate dal Consiglio Circoscrizionale Castanea delle Furie

1 Don Giovanni Crisafi Don Giovanni Crisafi, nobile messinese, appartenente ad una rinomata famiglia siciliana del XIV secolo, fece dono ai Padri Agostiniani di una sua vasta tenuta nei pressi del Casale di Castanea. Qui sorse il convento nel 1430 dei PP. Agostiniani dedicato alla Vergine delle Grazie. 2 Barone Sollima La tradizione racconta che questa famiglia fu presente in Castanea nel XV secolo e pare che abitassero nella piazza princi- pale nel palazzo baronale attribuito appunto al Barone Sollima. 3 Leonardo Principato V E’ così recente questo singolare personaggio di Castanea che la memoria dei più è viva della sua dinamicità e operosità. Amò profondamente i giovani e lo stesso villaggio e lasciò testimonianze di vario genere, pubblicò due libri: Castanea nelle sue vicende storico religiose e Dietro le orme. 4 Antonino Ciraolo a Frate dell’Ordine dei Minimi visse a Castanea tra la seconda metà del XIX secolo e gli inizi del XX, fece molti studi e pubblicò un libro sulle chiese di Castanea e nello specifico: Cenni storici sulle chiese di Castanea dal 1500 fino a novembre del 1908 5 Protopapa Vinci r Sappiamo poco di questa insigne figura ma nella Chiesa del SS. Rosario fu della Trinità esiste una lapide che commemora la sepoltura di questo personaggio. E’ importante questa presenza poiché lascia intendere che la Chiesa del Rosario fosse di rito Greco - bizantino. i 6 Fra Gaetano Lentini senior Monaco Cappuccino missionario che visse nel XIX secolo. Partì giovane per il Brasile dove fondò il Collegio del Buon Consiglio con annessa una chiesa, al suo seguito partì il nipote Fra Gaetano Lentini detto junior. E’ di così importanza la figura di questo santo uomo che è in corso un ‘indagine per una probabile causa di beatificazione. e 7 Degli Agostiniani I Frati Agostiniani a partire dal XV secolo fino al 1866 detennero in Castanea due conventi: l’uno in via SS. Annunziata e l’altro in c.da Grazia. 8 Dei Frati Minimi I Frati Minimi, come gli Agostiniani, vissero in Castanea dal XVI sec. fino al 1866 data in cui furono soppressi gli ordini religiosi, e precisamente nell’attuale casa detta Caminiti. 9 Dei Gerosolomitani I Gerosolomitani o i Cavalieri di Malta introdussero a Castanea il culto a San Giovanni e furono presenti dal 1400 fino al tardo 1700. Per anni detennero la Giurisdizione su buona parte del villaggio e per questo furono in perenne contrasto con la Curia messinese. Infatti per sedare le varie controversie, per la Chiesa di Castanea, fu istituito direttamente dalla Santa Sede un vicario Apostolico che spesso era l’Arcivescovo di Patti.

anno 10 Dei Disciplinanti V I disciplinanti erano i membri della congregazione omonima ed erano presenti nella chiesa di Maria SS. Annunziata già dal 1496 come attesta un documento notarile relativo alla commissione di un opera all ‘ insigne maestro Antonello Freri G F 11 Largo Calamech e e I Calamech furono una famiglia di artisti. Operarono a Messina nel XVI secolo. Castanea vanta due bellissime opere la n b Visitazione e la Madonna di Piedigrotta. (ulteriori notizie vedi La Cometa) n b 12 Guglielmo II di Germania a r L’imperatore Guglielmo II di Germania soggiornò a Castanea agli inizi del XX secolo e precisamente nell’odierna Villa i a Rinciari già Sanderson. o i 13 Del poeta Lacirtedda o “Mpari Vanni Lacertta” fu il più celebre cantastorie dei nostri tempi. Egli pur essendo analfabeta era capace di comporre versi in rima su chiunque gli passasse accanto. Era così singolare come personaggio che è entrato a far parte della cosiddetta 2002 “tradizione popolare” o etno - storia di Castanea. Villaggi del XII Quartiere 11

14 Giovanni Denaro Finanziere che sacrificò la sua vita per la Patria durante la seconda guerra mondiale. Il 20 aprile del 1998 gli è stato dedicato un pattugliatore delle fiamme gialle alla presenza del Ministro Visco e del Sindaco di Genova. 15 Giovan Battista Milazzo Legionario , caduto in terra di Spagna. 16 Gay Giarraffa Musicista e compositore. Emigrato in America non dimenticò mai il suo paese natale che oltre a far visita periodicamente compose un inno dedicandolo al protettore San Giovanni Battista 17 Trinità In ricordo dell’antico titolo della Chiesa del SS. Rosario 18 Giuseppe e Giovanni Zona V Artisti di fama nazionale, il primo celebre per le sue pitture soprattutto nella rappresentazione di cavalli mentre il secondo abile ceramista e scultore. 19 Sandro Costa Alessandro Costa nato a Castanea ma da anni abitante a S. Marinella Roma precorse i tempi e non fu capito allora il messag- a gio che intendeva dare e cioè il rispetto verso il passato, la salvaguardia difesa del patrimonio artistico monumentale del nostro villaggio. Ci rimangono memorie delle sue battaglie, consistenti in numerosi rapporti epistolari anche con vari ministri per tutelare la Chiesa della Portella e altre opere scomparse per l’incuria dell’uomo. r 20 Cardia Pietro Scomparso di recente fu fedele servitore del re Vittorio Emanuele ebbe un ruolo diremmo oggi di prestigio. 21 Micalli Il sig. Micalli, uomo di un certo ceto, fu delegato municipale del villaggio. i 22 Francesco Pagano Bellone Uomo di grande ingegno e abilità retorica. Fu fondatore della Società Operaia nel 1895 nonché del corpo musicale “P. Mascagni” nel 1896. Si tramanda di lui la grande fama nonché amore per il villaggio. 23 Riccardo Costarelli e Proprietario della villa omonima, oggi Arrigo, che è teatro del presepe vivente. Agli inizi del secolo trascorreva a Castanea tutta la stagione estiva. Fu delegato municipale per diversi anni e sosteneva l’operato del poliedrico Don Leonardo Principa- to. Lo stesso dimostrò amore per il paese. 24 Dr. Ciraolo Insigne personaggio. Fu consigliere comunale negli anni a cavallo del disastro del 1908. 25 Dei Marinai In ricordo dei Marinai caduti nella II guerra mondiale. 26 dei Rapaci In passato Castanea era meta di cacciatori provenienti da tutta l’isola nonché dalla vicina Calabria. Difatti la sua posizione invidiabile è tutt’oggi strategica per il flusso migratorio. 27 Padre Pio E’ così sentita la devozione verso il fratello di Pietralcina che si rende opportuno dedicargli una strada. anno 28 P. Crescenti Curato degli inizi del secolo. Tenne con dedizione e osservanza il sacro ufficio presso la chiesa di Maria SS. Annunziata. V Molti ricordano la sua dedizione. 29 Simone Puglisi G F Rifondatore della Società Operaia nel 1950, nonché sostenitore e difensore delle varie necessità del villaggio. Dedicò la sua e e vita votandola all’impegno nel sociale facendo di Castanea un punto di attrazione per l’aristocrazia messinese. n b 30 Ninai Bottari n r Abile artigiano del legno ma spiccava in lui un aguzzo intuito verso il progresso. Genialoide nelle sue espressioni poliedriche a r che si estrinsecavano in vari campi. Fu un collaboratore del rev. Principato e si deve allo stesso Bottari la progettazione e i a realizzazione del tanto decantato presepe meccanico, nonché la progettazione del monumento ai caduti di via Oreto, i portali o i della chiesa madre di San Giovanni e tutto l’arredo ligneo (portali, porte interne, confessionale, pulpito) della chiesa del SS. o Rosario. Fu abile fotografo ed è grazie a lui se oggi conserviamo memorie fotografiche del 1910/20 che ritraggono spaccati 2002 salienti della vita di Castanea. 31 Barone Galletta Si tramanda, e vi è tutt’ora uno stemma in pietra, che il palazzo prospiciente la via S. Caterina appartenessi a questo casato. 32 della cera 12 Esisteva in detta via un artigiano, Angelo Manfrè, che produceva la cera. 33 Madonna di Piedigrotta La Madonna di Piedigrotta di F. Calamech si trovava nell’antica chiesa del Soccorso. Oggi è custodita nella casa privata del Barone Forzano ed è un opera di pregevole fattura. 34 Deodato Guinaccia (pittore) La chiesa di san Giovanni possiede una sua tavola: S. Francesco che riceve le stimmate 35 (pittore) L’affresco della zona absidale della chiesa di san Giovanni è attribuita a questo pittore. 36 Antonello Freri (scultore) Risulta in un documento notarile del 1496 che il notabile scultore per la chiesa dell’Annunziata del villaggio Castanea scolpì la titolare con l’angelo. 37 Domenico Pilli (pittore) Risulta in un documento notarile che alla fine del ‘400 lo stesso operò nella chiesa di San Giovanni in Castanea dipingendo il giudizio universale. V 38 Antonio Zizza (scultore) Scolpì nel 1690 il simulacro ligneo del protettore san Giovanni Battista. 39 Antonio Catalano il giovane (pittore) a Ammiriamo tutt’oggi la bellissima tela nella chiesa del SS, Rosario di Castanea intitolata l’Incoronazione della Vergine. 40 (pittore) Vi era una sua opera custodita nella chiesa madre di San Giovanni in Castanea come risulta nella guida del municipio di Messina del 1902. r 41 Frate Francesco Fondatore dell’ordine dei minimi nel 1574 in Castanea 42 Letterio Paladino (pittore) i Affrescò per l’allora chiesa della Trinità in Castanea la zona absidale con scene tratte dal libro dell’Apocalisse, andati per- duti nel terremoto del 1908 43 Cavalieri di Malta In ricordo della loro secolare presenza nella terra di Castanea e 44 Gran Priorato Titolo spettante a chi governava la chiesa di Castanea 45 Pagano Dritto Insigne figura vissuta nel XIX sec 46 Belvedere 47 Dei sugheri

Villaggio Acqualadrone Villaggio Calamona Piazza Sac. Orazio Natale Via Papa Giovanni Insigne figura del villaggio, laureato in teologia e filosofia amò anno profondamente il villaggio. Villaggio Massa San Giorgio V 1 Via Poeta Millunzi Villaggio Piano Torre 2 S. Maria de Austro G F Via degli Ulivi 3 Senatore Francesco Arena e e 4 Barone Furnari n b Villaggio S. Saba 5 Rinaldo Bonanno n b Via San Marco 6 Pagghiareddu a r 7 Piazza Sindaco La Corte a 8 Dei Basiliani i Villaggio Spartà 9 Padre Zirilli o i Via Angelo Musco o 2002 1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345 Joseph Conrad 1234567890123456789012345678901212345 1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345 13

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

L’agente segreto 1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345 Super Ten Newton, 1993 1234567890123456789012345678901212345 1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

Romanzo estremamente suggestivo, L’agente segre- 1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345 N to di Conrad è ambientato nella Londra di fine Ottocento. 1234567890123456789012345678901212345 1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

La città, con la sua assente presenza fa da sfondo ad una 1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345 a storia che striscia fra le tenebre dell’ambiente notturno, mi- 1234567890123456789012345678901212345 1234567890123456789012345678901212345

1234567890123456789012345678901212345 sterioso ed ineffabile. 1234567890123456789012345678901212345 r In questa cornice, quasi surreale il protagonista si muove con passo felpato, invisibile, ma, sembra del tutto inadeguato al mestiere che svolge e all’impresa r che si trova costretto a portare a compimento, suo malgrado. La vicenda avrà un epilogo decisamente diverso dalle previsioni ed il colpo di scena finale giungerà da una parte del tutto inaspettata. a Infatti, la disperazione guiderà la mano di un’insospettabile assassina che con questo gesto im- provviso riuscirà a restituire la dignità al protagonista per continuare poi, inarrestabile la propria caduta t verso il baratro. L’agente segreto è Mr Adolfo Verloc, un essere inetto, mediocre che riesce a vivere nell’ambiguità i della propria posizione (fornisce informazioni all’ambasciata russa a Londra e contemporaneamente alla polizia britannica), nell’attesa di un gesto eclatante che lo gratifichi e lo innalzi agli occhi della moglie Winnie. Quest’ultima, rinunciando all’amore, lo ha sposato solo per avere una sicurezza economica per se v stessa, la madre e soprattutto per il fratello Stevie, un ragazzo ingenuo e ritardato mentale tanto devoto al buon cognato. a Accanto alla famiglia troviamo altri personaggi descritti con grande maestria e capacità di coglie- re tutte le sfaccettature del loro carattere: l’”apostolo” Michaelis, il “compagno” Ossipon, che tanta re- sponsabilità avrà nell’epilogo della storia, il Vice Commissario, l’Ispettore Capo Heat, il Professore, l’am- basciatore Mr Vladimir. E’ proprio da lui, da un suo “suggerimento” che scatta la molla dell’azione, la progettazione di un attentato dinamitardo che avrebbe dovuto essere esemplare, emblematico della pre- anno V senza della corrente anarchica a Londra. Non solo, avrebbe riscattato il povero Mr Verloc, agente segreto non tanto per vocazione quanto per necessità. L’attentato fallisce, c’è una vittima, subito. G F e Poi un’altra e poi un’altra ancora, ma anche chi rimane in vita è roso dai rimorsi e vaga come il e n b fantasma di se stesso. E’ una storia strana, controcorrente, dove non vincono né i buoni, né i cattivi, né i n b r furbi. Alla fine ci si accorge che non ha vinto proprio nessuno, e la sensazione che rimane è quella di una a i a grande tristezza e malinconia che induce a riflettere sul destino dell’uomo: se esso sia solo cieco fato o se, o i o invece, frutto di una scelta più o meno consapevole. D.C. 2002 14 Il Poeta

S (al secolo Giovanni Agostino) T O R Ancora dopo più di cin- zione. La perfetta assonanza, borioso studente, un malde- I quant’anni; rimpiango e non la sicura padronanza, l’affia- stro ragazzo, un superbo A poco, il fatto di non aver pre- tamento con gli accordi, face- italizzato, forse oggi potrei stato con la dovuta attenzio- vano pensare che il giullare e esporre brani di quelle che fu- ne, a quanto un troviere loca- il suo trio, fosse gente che vi- rono “famose cantate” del fa- L le per l’estro, l’arguzia e la fan- veva di quell’arte. Invece il moso vate. E tasia, è stato, forse il più inte- Vanni e i suoi amici, venuti dal Ricordo che l’amico Giovanni G ressante di tutti i tempi pas- fine ottocento, non avevano Agostino per la voce chiara e G sati. imparato a leggere e scrive- squillante veniva chiamato a E Costui si aggirava per le stra- re. fare il banditore pubblico in N de del villaggio solo per le fe- Mi piaceva assai! Mi piaceva modo da propagandare un ste pagane (Carnevale), l’originalità delle sue battute, prodotto o una cosa nuova per D canticchiando seguito dal suo- alcune volte dal sapore ironi- il paese. E la campagna, AE no di strumenti a corda, snoc- co o giulivo, le chiamate in l’asinello e la famiglia erano il ciolava versi che coinvolgeva- causa di certi elementi che vero suo regno, e qui era T no i tanti passanti che incon- tardavano nel mettere la esperto e paziente contadino. R trava, ciò al solo scopo di rag- mano in tasca per ricompen- La metamorfosi più completa A granellare qualche soldo da sare i “Trovieri”. del contadino-banditore-poe- aggiungerlo al misero salario Qualcuno improvvisandosi ta era quando egli indossava D del contadino. poeta cercava di contrastar- i lucidi abiti del giullare. I Era la sua una poesia sempli- lo, in quel caso Talia e le Muse La speciale trasformazione Z ce, pacata e a volte pungente sue sorelle riempivano lo spi- del Vanni, mi fa pensare ancor I e in puro dialetto locale, rito del Vanni con i più ricchi oggi dopo tanti anni, alla mu- O ma imprimeva tanta forza e versi del mondo. tazione di quell’insetto chia- N verità, alcune volte da sfiora- Quel canto e quegli accordi in mato “baco da seta” della fa- re certe leggi; quando si tro- un fantastico crescendo armo- miglia dei lepidotteri, che E vava in piazza il numero delle nico infondevano melodia a emettendo bava su bava si persone aumentava, e, il cer- quella società che si dibatte- chiude in un bozzolo, dal qua- anno chio si arricchiva di laude pro- va nella miseria dei tempi e le dopo qualche tempo si messe. che poco aveva per sorride- schiude facendo largo a una V I versi coniati dal Vanni re. snella farfalla. In quell’insieme di un natura- Ecco come soleva ornare il G F (Lucirtedda), godevano di e e senso compiuto, e se si vuole le proscenio, in quel magico suo snello e piccolo corpo, n b spaccare un capello in quat- momento, in quella irripetibile proprio come quei giullari che b n tro, si può dire che la metrica estasi, mai mi venne la voglia arricchivano le corti dei Re. a r a scaturiva esatta e al di usare la mano e la mente In testa teneva un cappuccio i naturale,le assonanze e le fi- per riportare a oggi alcuni ver- lucido-dorato e bordato da o i o nali combaciavano alla perfe- si del poeta Vanni. frangia, che dondolando die- 2002 Ecco, se non fossi stato un tro le spalle dava modo ad un sonaglino di emettere dei suo- costui prima di svoltare arri- Ed ecco il racconto del ni; una sahariana lunga fino vavano le risate e i fischi dei ciabattino poeta: Erano appe- al bacino, dello stesso colore “macchinatori”. na passate le tre del pome- lucido-oro, tenuta al ventre da Ma lo scherzo più comune era riggio 15 una larga banda anch’essa quello delle cinque lire d’ar- e nessun pesce aveva abboc- frangiata; un pantalone alla gento: si sceglieva un sasso cato, la faccia brillante di Ema- S zuava cadeva su ghette rica- più liscio e più grosso della nuele III occhieggiava invitan- T mate. strada e su di esso si incolla- te, alcuni dei passanti scaltri O Per finire un mandolino sen- va la moneta, questa col suo e avveduti, a scanso di ingan- R za corde serviva-allungato luccichio attirava gli sguardi ni (era carnevale), I verso i clienti- come dei passanti, alcuni pensan- passando si leccavano i baffi A salvadanaio. do ad uno scherzo per il car- ma non cadevano Oggi tutti si lamentano, parlo nevale guardavano e passa- nell’inganno.Ma non fece così di quelli di una certa età, che vano, ma fra tanta gente c’è quello vestito totalmente di L il carnevale non è più quello sempre l’ingordo, quindi nero dalla testa coperta da E di una volta, ma la logica ri- I “guardoni” non quelli chiama- cappello nero e rotondo e sac- G sposta è quella che dice: tut- ti così oggi, aspettavano di ve- co scuro fino alle caviglie. G to va coi tempi. dere gli sforzi di quelli che im- Costui lasciando cadere il li- E Ciò è dovuto agli usi e ai co- piegavano tutte le forze per bro consunto, che teneva sot- stumi di una società che va l’ingordigia del soldone d’ar- to l’ascella, tentò di fare il pre- N verso un diverso futuro nuo- gento. zioso trasloco, ma per la stra- D vo e diverso che il passato in- Amici miei, adesso vi voglio da sconnessa e sdrucciolevo- AE teressa non più di tanto. dire che nella rete cadde pure le o per altro impigliandosi Le feste di allora, a parte la un tale che sotto il braccio sulle ampie falde del “sacco” T partecipazione obbligata per portava un libro molto , ma vide solo il sorriso ironico del R mancanza di mezzi per lo spo- molto usato, che guardando a piccolo re. stamento era strozzata dalla girotondo, forse pensando di Chissà qual’è stato nel cuore A miseria, dai costumi e dalle al- donare l’oblò luccicante a del Vanni per la morte imma- D tre vedute di una società qualche povero indigente, tura dell’unica figlia (venti anni I intristita da tutto. calò il consunto libro sulla fac- circa), chissà quanti milioni di Z La nostra strada principale, cia del Re, e, poi rimestando versi inviati nell’etere per rac- I per le feste del carnevale, pur sotto sotto tentava di tirar via comandare la sfortunata O essendo lastricata con grossi il malloppo, ma mal gliene ragazza.Chissà quanti nottur- sassi, diventava un Luna incolse, la veste lunga e nera ni lamenti quel povero padre, N Park, dove poteva avvenire gli capitò sotto un piede e co- diretti al Padre di tutti. E un qualunque scherzo. strinse a ruzzolare, scatenan- Giovanni Agostino simbolo Dove tutti gli spiritelli più ardi- do, poverino, un putiferio di vivo della grande poesia loca- ti potevano inventarsi qualche risate nel pubblico nascosto le, sappi che il ricordo del tuo anno trucco per divertirsi e far di- che vigilava. Il pescatore nel- passaggio tra noi non è stato V vertire. la rete che ha steso piglia pe- dimenticato. F Classico gioco era quello del- sci di varie taglie. G e l’elegante fagotto abbandona- Un critico potrebbe pensare e Carmelo De Pasquale n b to nella strada, si aspettava che la vicenda raccontata è n b nascosti dietro una porta o un’esagerazione, se il don Fi- a r una finestra un passante più lippo Inferrera (calzolaio) fos- i a scriteriato, che guardandosi se ancora in vita, potrebbe o i attorno nascondeva l’elegan- raccontare ciò che era acca- o te fagotto sotto il cappotto.A duto davanti a casa sua.. 2002 Il Maestrino 16 L’omino in questa pagina La sua vita era sicuramente poteva essere la vita di una famiglia scrive di un incendio che si svilup- diversa da quella che conducevano che lavorava in campagna, essa si S pò nel suo forno e distrusse tutto: la i suoi compaesani. nutriva anche di verdura selvatica, T casa e anche il forno e non è rima- I contadini, infatti, si arran- ci si arrangiava alla meno peggio O sta neanche una briciola di niente. giavano con quello che produceva- mentre lui non poteva arrangiarsi e R La moglie di Ascanio con no. Di nascosto macinavano il gra- per giunta faceva la spia ed era un I tutti i figli che piangevano, e le alte traditore cretino, perciò la gente non A no, di notte, camminando campagna donne che la confortavano e pensa- campagna per andare a Massa S. lo poteva vedere e lo schivava. L vano che era rimasta senza nulla. Nicola dove c’era un mulino ad ac- Un giorno Ascanio mentre E Io vorrei dire come può una qua e quindi non faceva rumore. faceva il pane, dopo aver cotto la G persona inventare tutto di sana pian- Dopo la mezzanotte, se tutto era prima fornata, ha potuto mettere da G ta: una casa che non c’è stata mai, e calmo si iniziava a macinare qual- parte quattro panini, poi mi ha chia- E poi, se l’incendio ha distrutto il for- che partita di grano. Dopo che era mato e mi ha detto: «Vai dal profes- N no, lui come ha fatto a mangiare? macinato, la farina veniva messa nei sore e portagli questo pane senza D Perché se non c’era Ascanio col suo sacchi e caricata sull’asino e si fa- farlo vedere a nessuno». Allora io AE forno lui non mangiava e moriva. ceva un giro lungo per arrivare nel- gli ho risposto: «Ma a quest’ora lui Poi pure ha scritto che se Ascanio la proprio poderello. Arrivato a casa, è a scuola!». E lui:«Non fa nien- T voleva, in una settimana costruiva il contadino, di tutta la farina ne la- te, c’è sua moglie». «Va bene», R la casa ed il forno, perché Ascanio sciava un poco e il resto lo nascon- risposi io e sono partito dopo che A sapeva fare tre cose buone: il con- deva, come un ladro che ruba e na- Ascanio lo ha avvolto in una D trabbandiere, il fornaio ed il mura- salvietta. I sconde il bottino. Poi la pigliava a Z tore. poco a poco in modo che nessuno Il “professore” abitava in I Ha pure scritto che Ascanio vedeva niente. via S. Giovanni dove adesso c’è O aveva sette figli tutti sporchi, inve- Oppure c’erano quelli che il senso unico proprio di fronte a N ce lo sporco era lui e sua moglie, avevano il grano nascosto e teneva- dove c’era la bottega di Denaro. questo io ve lo posso assicurare che no anche un piccolo mortaio, che era Così da vicolo Giglio sono arrivato E era veramente sporco, perché è vero un aggeggio formato da una specie in un baleno a casa sua, ho bussato anno che acqua in casa non ce n’era, però di campana rovesciata, dentro ci si pensando che lui era a scuola inve- V lui non ne portava dalla fontana pub- metteva il grano e con il “mazzolo” ce a scuola non era andato e quando G F blica; diceva che i mariti non porta- di ferro questo veniva pestato, cosi mi ha aperto io sono rimasto un paio e e no acqua, come diceva Giacomo di secondi a guardare un po’ inti- n b però il grano veniva macinato mol- n b Terranova. to grosso, ma le massaie sapevano morito poi mi sono ripreso e gli ho r a Tu sei un asino e pure un fare tante cose e così sfamavano la detto: «Mi manda mio padre.». «Ah i a o i maiale perfetto, perché lui queste famiglia. sì, entra!». A quel punto gli ho dato o cose non le capiva. Se capiva certe Vi ho descritto quella che il pane, lui lo ha preso e lo ha mes- 2002 cose non le scriveva. so in cucina. Poi mi dice:«Quanto mi ferro, chiamati a Castanea “trispidi”, veramente. Pensando a queste cose lavo la faccia e poi vengo», ma il sopra si mettevano due tavole e so- sono arrivato a casa e così ho visto 17 tempo scorreva e lui ritardava. Al- pra ancora i materassi che altro non mio padre che mi ha domandato lora io ho detto:«Ho premura, pro- erano se non due sacchi pieni di fo- come era andata. «E’ andata bene – S fessore, e non posso più aspettare». glie di pannocchia (cosa che a quei risposi - perché lui era a casa» e poi T E lui senza scomporsi: «Te ne puoi tempi andava di gran moda!). So- gli ho raccontato in un paio di mi- O andare, fai pure». Io l’ho salutato e pra i materassi andava un lenzuolo, nuti tutto quello che avevo visto. R me ne sono andato però sono rima- che il quel caso non c’era, poi sopra Mio padre dopo avermi ascoltato mi I sto meravigliato perché non ho vi- il professore e sua moglie, e sopra ha detto: «Quello che hai visto non A sto niente in quella casa, ma proprio ancora una coperta, ma anche quel- lo devi dire a nessuno, tieni a mente niente. la lì non c’era. O meglio io ho visto che è un traditore. E poi ricordati L E Sua moglie era ancora a let- una specie di coperta che non era sempre che “bocca che non parla G to, ma quello di letto aveva solo il una vera coperta, era un pezzo di G stoffa nero, almeno così sembravamai si pente”». Continua. nome. E A quei tempi per fare un il suo colore, ma a guardarla bene Antonio Biancuzzo N letto ci volevano due cavalletti di quel nero era sporco, ma sporco D AE

T R I l F i s c o A di Margherita Milazzo D I ...…LE SCADENZE DI FINE MARZO Z Entro il 31/03/02 scade il termine di presentazione della domanda di disoccupa- I zione con i requisiti ridotti. Hanno diritto a questo tipo di prestazione tutti coloro O che nell’anno 2001 hanno svolto almeno 78 giorni di attività lavorativa e che siano N iscritti all’Inps da almeno 2 anni. Attenzione! E Possono richiedere questa prestazione anche coloro che hanno iniziato nel 2001 un rapporto di lavoro dipendente e sono ancora occupati. anno V AVVISO PER LE COPPIE DI FIDANZATI! G F e L’amministrazione provinciale di Messina erogherà un contributo di Euro 516.46 e n b mensili per un anno per tutte le coppie che si sposeranno entro il periodo gennaio- n b giugno 2002. Requisito essenziale non possedere redditi nell’anno precedente. a r i a Anche per le future mamme ci sarà lo stesso contributo se la nascita avverrà nello o i o stesso periodo di cui sopra e con lo stesso requisito. 2002 18 Un paese da scoprire…

G i o v

La vita di paese in particolare modo SS.Rosario), eppure io sono affasci- figure ieratiche e che risaltano una a se si tratta di località montane non nata da Castanea proprio nella sua peculiarità tutta “nostrana”che noi ha mai riscosso molto interesse spe- semplicità, le sue vie tortuose, la ma- ragazzi dovremmo apprezzare in n cialmente tra la plebaglia giovanile. gnificenza delle imponenti ville, re- prima persona. Una vita all’insegna della salubrità, sidenze dei signori di un tempo, le E che dire di quelle tradizioni e ri- del quieto vivere non rappresenta il sue semplici chiese impreziosite correnze religiose come la festa de- i massimo a cui i giovani d’oggi aspi- dalla loro antichità, lo sfondo dicata al patrono che qualche volta rano. Pub, discoteche, locali notturni paesaggistico adornato dal vivo i nostri nonni ricordano; giorni in cui sono questi i luoghi in cui si accal- verdeggiare di solenni alberi seco- ricorreva una solenne cerimonia in cano i giovani sempre più annoiati lari, il tutto conferisce al nostro pic- onore del Santo Protettore accom- dalla quotidianità ma pur semrpe colo paese un’aria per così dire “ma- pagnata da danze, giochi e da quei pronti a divertirsi. Di certo questa gica”. Ma bisogna sapere osservare “rituali” mistici alla base di quella non è una realtà riscontrabile in un e non solo guardare, scoprire al di profonda devozione, vivo sentimen- anno paese di periferia, quale Castanea. là delle carenze che il nostro paese to religioso sincera venerazione che Di pub e discoteche neanche l’om- presenta il patrimonio naturale arti- forse a distanza di tempo risulta il- V bra ad eccezione di qualche sala gio- stico e le ricchezze tradizionali di languidita nell’anima di noi ragaz- F chi dove i ragazzi trascorrono gran cui Castanea è testimone; tradizio- zi. G parte del loro tempo libero, il fine e e ni, usi, costumi ormai andate in di- Rappresentano la storia dei nonni n b settimana paesano è caratterizzato suso di cui tutti i “Castanoti doc” quanto più dei nostri avi che noi ra- n b da un continuo vagabondare da parte vanno fieri. gazzi dobbiamo riscoprire per co- a r di una cerchia di adolescenti che non Ciò che Castanea ci offre risiede struire dalla conoscenza del passato i a sapendo come impegnare il loro proprio in questa eredità culturale, un futuro migliore; per essere sem- o i tempo passeggiano secondo un per- di una società antecedente alla no- pre più amanti di queste nostre o corso circoscritto tra le due piazze. stra, espressioni di leggende, con- “viuzze”, di queste case cadenti, di E’ vero il nostro paese non offre suetudini, usanze che non possono questo caldo, ridente paesaggio così molto a noi giovani, l’estetica stes- essere dimenticate. Affascinanti caro al cuore di noi tutti. 2002 sa lascia un po’ a desiderare (vedi ancor più di un documentario tele- l’arco cadente della piazza visivo, le leggende paesane legate a Maria Grazia Arena Non è cosa facile essere un “gruppo” vivo... 19

L’unione di più ragazzi tazione, attività che a che vogliono creare ...Non vorrei mai trovare un gruppo di ra- mio giudizio sono an- qualcosa di nuovo insie- gazzi che pensano solo a se stessi e al che costruttive per la me, che hannno voglia raggiungimento dei propri scopi... crescita interiore di di divertirsi, ma allo ognuno di noi. Forme- stesso tempo di impe- me di attori che non rei che fosse fondato su remo così un “gruppo gnarsi: questi siamo noi fanno altro che recitare, dei valori importanti, compatto” che cerche- “il gruppo di ballo” gui- invece di mostrare ciò quali il rispetto, la col- rà di dare esempio a tut- dato dalla “maestra” che realmente sono? laborazione, la com- ti i nostri coetanei. Rin- Santina Presti. Ed è pro- Ognuno ha la propria prensione …ops! di- grazio l’associazione G prio di gruppo che vo- idea di gruppo e la ma- menticavo la cosa più Giovanna d’Arco che glio parlare. Ma cosa nifesta nel momento in importante che senza le dà la possibilità di ope- i intendiamo noi per cui viene a farne parte. precedenti non avrebbe rare in seno a questo gruppo? Più persone Non vorrei mai trovare alcun senso: il diverti- progetto. capeggiate da un seve- un gruppo di ragazzi mento. Spero proprio o ro comandante al quale che pensano solo a se che divertendoci, riu- Tea Luca bisogna ubbidire? Più stessi e al sciremo a portare avan- v individui che non raggiungimento dei ti il nostro progetto che interagiscono affatto tra propri scopi, non sareb- oltre al ballo include loro? Oppure un insie- a be un vero gruppo. Vor- anche il canto e la reci- n Avere fiducia in se stessi!!! i

In un bellissimo giorno di primavera, una formica giro- Allora un pettirosso gli si posò vicino;il bruco non ebbe vagava per trovare del cibo, vide un bruco che fantasti- paura di essere mangiato…e l’uccello commosso da cava sognando di poter volare, e si fermò. quella sua forza di essere parte del cielo provò com- La formica disse al bruco che non aveva le ali, di rasse- passione. gnarsi del suo destino, di pensare piuttosto a procurar Sorrise al bruco e disse: “Nel tuo sogno vedo in te la del cibo e nutrirsi. luce, nonostante tu abbia camminato sulla terra, e la Ma il bruco rispose che anche se non aveva le ali,sentiva terra ti ha offerto più cibo di quanto apparentemente che il suo cuore apparteneva al cielo,al delicato profu- poteva dartene il cielo, tu hai scelto me…l’amore che mo dei fiori, e che per lui nutrire il suo corpo non era arde nel tuo cuore; tu sarai luce della tua stessa luce”. anno importante, se non poteva sentir dentro la gioia di vive- L’uccello volò via, lasciando che le lacrime amare di- re. venissero dolci. V E mentre la formica accusava il bruco di non aver tro- Il bruco si trasformò in una stupenda farfalla…ciò che G F vato alcun senso nella vita, decise di andar via per aveva tanto desiderato e sognato era la sua realtà, ora e recuperar il tempo perso, perduto durante la sosta. e poteva volar e sentir l’odore dei fiori; adesso era felice! n b D’un tratto il bruco rimasto solo, si demoralizzò…. le n r parole della formica fecero sì che la mente turbasse il a r suo cuore. Daniela Parisi i a Egli divenne triste, alzò gli occhi per guardare il suo o i amato cielo e, iniziò a pregare, piangendo col suo desi- o derio. 2002 L’uomo ... questo sconosciuto 20 di Santi Santacaterina Apparato cardio-circolatorio

Descrivere l’apparato circolatorio è complesso, e diffi- seguito. cile semplificarlo e renderlo comprensibile. Esso rap- La parte interna, cava, è rivestita da un tessuto partico- presenta il più importante e il più vitale dei sistemi del lare chiamato endocardio. nostro organismo. Per ragioni di studio e solo per po- Il cuore è nettamente diviso in due parti, destro e sini- terlo meglio descrivere, lo dividiamo in vari segmenti: stro non comunicanti tra loro, tranne che in determina- 1) Cuore, 2) Circolazione sistemica, 3) Circolazione te malattie congenite che, oggi per fortuna, sono cuore – polmoni. riparabili chirurgicamente. Cia- S Tale divisione, nella pratica è scuna metà è differenziata. Ri- inconcepibile, considerate le uni- cordiamo sin da adesso che, la cità di tale apparato, per l’in- parte destra del cuore riceve a fluenza che una parte ha sull’al- solo sangue venoso (vedremo tra in maniera inscindibile. Ini- dopo la differenza), raccolto l ziamo lo studio dell’apparato dai vasi dalla periferia, mentre cardio – circolatorio con l’orga- la parte sinistra contiene solo no centrale: il CUORE. sangue arterioso ricevuto dai u Gioiello tecnico della natura polmoni e spinto verso la peri- meravigliosa, è il primo fra gli feria. Perché tutto questo av- organi umani a farsi sentire già venga, dobbiamo paragonare t dalle prime settimane dal conce- l’organo cuore ad una perfetta, pimento del nuovo essere e a bat- anche se complessa, pompa e tere con ritmo costante e conti- con duplice funzione: aspiran- nuo fino alla cessazione della vita. Non a caso, per tale te e premente. E’ quanto avviene all’interno di queste sua vitale presenza è stato, sin dai tempi antichi, rico- due parti del cuore. Difatti, essi sono divisi in due cavi- nosciuto dagli uomini, come lo “scrigno dell’anima e tà separate da valvole che favoriscono il passaggio da dei sentimenti umani”. una parte all’altra, impedendo il reflusso. Poeti, filosofi, scrittori lo hanno osannato e confronta- Distinguiamo così, la cavità superiore in atrii, sinistro e to come elemento cardine di espressività. destro e ventricoli sinistro e destro. Ricorrono spesso le frasi di “CUORE GENEROSO, Dalla contrazione e dalla dilatazione di questi vari seg- CUORE NOBILE, TUTTO CUORE, per esprimere la menti scaturisce il ritmo cardiaco regolato da tanti altri bontà del soggetto o di CUORE DI PIETRA, CUORE fattori: meccanici, nervosi, elettrici. NERO ed altri aggettivi per esprimere la cattiveria. Diciamo subito che, contraendosi gli atrii (sistole), il Uno dei sentimenti che maggiormente viene sfruttato sangue viene spinto nel ventricolo sottostante che è una anno ancora oggi è rappresentato dal binomio CUORE – fase di dilatazione o di riposo (diastole). V AMORE, addirittura qualcuno ha pensato di scrivere A sua volta, ad ogni dilatazione dell’atrio corrisponde un meraviglioso libro intitolato “CUORE”. il suo riempimento, quindi aspirazione del sangue dai vasi, il sinistro dai vasi polmonari di ritorno, il destro G F Beh! Torniamo alla realistica descrizione dell’organo, dai vasi venosi dalla periferia. La contrazione (sistole) e e così come esso è, diciamo subito che è collocato al cen- n b tro del torace, tra i due polmoni, in uno spazio chiama- dei ventricoli comporta la spinta del sangue verso la n b to mediastino. Ha forma diversa caso per caso in base periferia: il ventricolo sinistro spinge il sangue verso la a r all’età ed eventuali patologie: a goccia, a pera, a palla, grossa arteria “aorta”, il ventricolo destro manda il san- i a a scarpa. La sua composizione è essenzialmente mu- gue verso l’arteria che lo porta al polmone. o i scolare, coperta all’esterno da una membrana chiamata Come si vede e come ho detto, non è molto semplice o pericardio, che lo avvolge continuando sui peduncoli descrivere in maniera più comprensibile questo mec- canismo, spero di chiarire nel prossimo numero. 2002 dei grossi vasi ad esso connessi, che descriveremo in Un Poeta tra noi.. 21

12345678901234567890123456789012123456789012

12345678901234567890123456789012123456789012

12345678901234567890123456789012123456789012

12345678901234567890123456789012123456789012

12345678901234567890123456789012123456789012

12345678901234567890123456789012123456789012

12345678901234567890123456789012123456789012 12345678901234567890123456789012123456789012La Guerra 12345678901234567890123456789012123456789012

12345678901234567890123456789012123456789012

12345678901234567890123456789012123456789012 All’oltraggio della guerra, ci sentiamo nudi, inermi, con quella antica paura, che, vibra dolore dentro di noi. Trilogia

Il nostro grido si spegne, Voce antica di fronte a giovani vite spezzate, Tindari, ore 10, visita al Santuario: V ad un terribile olocausto, incontro con la Storia. di odio, distruzione, vendetta. Sto col gruppo. a La guida ripete oltre ogni abuso Erriamo nelle notti cupe, La sua routine quotidiana di cronache e vicende. Si vede subito ch’è un figlio d’arte. illuminate dai bagliori delle bombe, r Più in là, nella laguna, un vecchio barcone e mentre le mura crollano Assiste disincantato. lo spettro della morte s’ insinua in noi. Nei suoi riflessi d’acqua il mito non s’arrende: i Quale dura offesa per i chips programmati! Senza difesa, senza certezze, e che questo eccidio finisca, Marco La Fauci piangiamo vittime accatastate su pire di fuoco e di disperazione.

Gemma Cennamo Pino 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456ti allontani

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456fino al distacco più assoluto 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456LLLa sfera 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456fino al punto che,

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456guardi fuori e non riconosci più nessuno 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456Chiuso in una sfera 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456quello che vedi

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456lì dentro guardi fuori e pensi, non ha più senso per te. 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456osservi, 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456Allora smettila esci fuori 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 anno 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456studi strategie, Rompi la sfera; 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456ma non sai V 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456altrimenti potrebbe essere

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456che sei impotente pericoloso rimanerci dentro. 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456perché sei lì chiuso. F 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456Mettiti in gioco, G 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456Si hai ragione, accetta le sfide, e e 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456lì dentro nessuno ti può toccare b 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456non aver paura di sbagliare. n 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456nessuno ti può far del male b 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456La vita è un dono n

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456chiuso in una cuccia 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456Non la sprecare, a r 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456per te luogo più sicuro. a 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456ci devi provare i 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456Ma non sai che pian piano ti dissolvi non devi rinunciare. i 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 o

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 o

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456Jenius 2002 123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456 A mio figlio Nico che ha reso più bella la mia vita con il solo esistere. Auguri per il Santo Natale. 22 Favola di Natale

Quando entrò la mamma nella stanza, Riccardo, dal suo lettino d’ospedale, cercò di sorriderle. Lei lo ab- braccio e gli disse: “ gioia come hai passato la notte?”, “bene” rispose lui, non le raccontò i dolori lanci- N nanti che lo avevano tormentato e che si erano assopiti dopo l’iniezione. La stanza era piena di luce e il sole giocava a rimpiattino con i suoi capelli bruni e ricci esaltando il suo viso dolce di fanciullo. Vi erano anche tanti giocattoli, con cui il bambino giocava distrattamente. “Cosa vuoi che ti regaliamo per Natale?” chiese a la mamma, prona su di lui. – erano i primi giorni di dicembre e già fervevano i preparativi in tutte le case. – Riccardo chiuse gli occhi e rivide il grande albero in mezzo al salone che toccava fino al soffitto, le fioriere piene di stelle di natale, le candele rosse nei candelabri e le rosse tovaglie. – Nel giardino anche l’albero di r mandarino era addobbato con fili d’oro e d’argento e luminarie. – I suoi occhi si riempirono di lacrime, che, cercò di nascondere alla mamma. – “Vorrei la tartaruga che abbiamo in giardino alla quale sono molto r affezionato ed un piccolo presepe.” – La mamma rimase in silenzio, poi con un sorriso luminoso; “chiederò il permesso al primario e te la porterò anche domani”. – Il consenso fu dato e il giorno dopo i genitori di Riccardo, arrivarono con un cestino, dove su fogli di lattuga, era adagiata la tartaruga con un nastrino rosso a al collo. – Avevano portato anche un albero di natale, piccolo ma di vero abete, con tante stelle filanti ed un delizioso presepe. – Tutti e tre abbracciati cominciarono a cantare: “Tu scendi dalle stelle…”, in loro c’era la speranza che Riccardo potesse guarire. – La mamma, prima di andarsene, raccomandò al figlio di non t toccare la testina della tartaruga, perché di recente gli era caduta una pietra sopra e l’aveva ferita. – Il bambino la rassicurò, la tirò su dal cestino e se la strinse al cuore come il dono più dolce e prezioso. – Con la manina l’accarezzava e senza accorgersene si era soffermato sulla testina, quando all’improvviso davanti i a lui vide una bella bambina, ma la tartaruga non c’era più. – “ Ciao mi chiamo Eleonora ed ho otto anni e prima ero quella tartaruga. – Per tornare come prima, dovrai darmi un bacio sulla fronte; non rivelare a nessuno questo segreto, è un patto d’amicizia fra noi due e tu non sarai mai più solo.” Il bambino batteva le v manine, era felice, frastornato, la luce era tornata nei suoi occhi e i dolori non li sentiva più. – Aveva tante domande da farle, ma sentendo dei passi nel corridoio, le diede un bacio sulla fronte e si ritrovò fra le braccia la tartaruga. – Quando vennero i genitori a trovarlo vide nei loro occhi il dolore e lo sgomento, come se a avessero ricevuto qualche brutta notizia. “ Abbiamo deciso, disse la mamma, che a Natale ti porteremo a casa, perché passare questa festività in ospedale è troppo triste”. E lacrime represse erano nei loro occhi. - Appena andati via, Riccardo schiacciò la testina alla tartaruga ed ecco vicino a lui Eleonora, con un bel nastro sui capelli biondi.“Ciao, amico mio,ora ti parlerò un po’ di me.-Io non sono piccola, ho quasi cento anni, ma per volere di una maga che odiava la mia famiglia, a otto anni sono stata trasformata in una tartaruga. Come Achille aveva nel tallone il punto debole, io ce l’ho nella testa, che se solo fosse stata anno accarezzata da un bambino bisognoso di cure,sarei ritornata bambina come tu puoi vedere. Mentre la tarta- V ruga è invecchiata, io sono rimasta piccola, come il giorno dell’incantesimo.-”Il bambino, commosso, felice, dolcemente:“Portami via con te, lontano, dove io non provi più tanto dolore.” Eleonora, tenendogli la G F manina:“la vigilia di Natale ce ne andremo tutti e due e diventeremo due stelle, che illumineranno la notte e e Santa che ricorda la nascita di Gesù.”Riccardo ora era sereno e i genitori,che gli erano sempre più vicino, n b non riuscivano ad indovinare il suo meraviglioso segreto. n b La mattina della vigilia di Natale sta più male, dice frasi sconnesse:”Io ed Eleonora, mamma e papà, siamo a r due stelle felici nel cielo infinito”. i a Nel pomeriggio si spense, ma sul suo viso aleggiava la felicità. Quando i genitori, straziati, cercarono la o i tartaruga, come ultimo ricordo, si accorsero che era sparita. Il papà disse: “Ma dove mai sarà andata, forse o a raggiungere il nostro figliolo con i suoi passi lenti?”. 2002 Gemma Cennamo Pino 23 Associazione Turistico Culturale “Giovanna d’Arco” I Casali a nord di Messina

Facciamo un viaggio a ritrosonel tempo. V Visitiamo assieme i a luoghi che hanno fat- r to la storia del nostro i territorio . . . e

Ti aspettiamoil 3 anno Aprile alle ore 18:30 V G F in villa per iniziare la e e n b n r grande avventura !! a r i a o i o 2002 Mettiamo al sicuro le nostre chiese! Piano triennale opere pubbliche

Su proposta del Consiglio Circoscrizionale la Soprin- Giorno 27 marzo 2002 la Giunta ha 24 tendenza ai BB CC di Messina ha effettuato un approvato il piano triennale per le sopralluogo nelle chiese di Santa Caterina, San Giovan- opere pubbliche del Comune di ni e SS. Rosario di Castanea nonche nella parrocchiale Messina... di Massa San Giorgio e in quella di Massa San Nicola. 1) Intervento pubblica illuminazio- L’arch. Pino, preposto a questo ufficio, ha dichiarato che ne vill. Castanea esistono le condizioni per installare a spese della Regio- 2) Piscina coperta a Castanea per ne un antifurto in detti beni...adesso spetta ai parroci l’importo pari a Euro 1.291.000,00 locali inoltrare le dovute istanze e accordi con l’organo 3) Completamento metanizzazione istituzionale. a sud e a nord 15.000.000 di Euro

Massa San Nicola Appuntamenti in Villa...

Ennesimo colpo di scure alla chiesa madre del Laboratorio coreografico F villaggio di Massa San Nicola!!! Martedì, giovedì ore 20.00 Sabato ore 16.00 Sfregiato l’altare maggiore e spogliati quelli latera- Domenica ore 11.00 L li dei candelabri!!! Laboratorio teatrale Domenica ore 17.00 A Chiesa del Tonnaro Mercoledì ore 20.30 La biblioteca “Teocritea” rimane Abbattuto uno dei “merli” che circondano il parco aperta dal lunedì al sabato dalle ore della Rimembranza di Castanea!!! 18.00 alle ore 20, la domenica dalle ore S 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 “Chi fu il guercio cacciatore???” alle ore 20.00 H Villa “Arrigo” ex “Costarelli” Il giornale è la voce di Il Consiglio del XII Quartiere, motivato dal fatto tutti, pertanto sarà che la villa, cui ha sede l’Associazione “Giovan- apprezzato ogni vostro na d’Arco”, da oltre dieci anni pur essendo intervento purché privata svolge funzioni pubbliche, ha proposto al firmato e realizzato con Comune una delibera d’acquisto...pare che spirito costruttivo. questa volta sia quella buona!!! Ma???... Dunque: anno V “Smacco agli scienziati” Scriveteci! G F e e Il “San Giorgio Club” diviene prototipo per lo studio n b sull’ibernazione!!! MOBILI E ARREDAMENTI n b E’rinata l’associazione “giovanile” . PELLETTERIA a r Auguriamo ai giovani di essere gli artefici nonchè i CARTOLERIA a i promotori del loro domani, tralasciando le fazioni o o i GRAZIA BARRESI o divisioni di sorta che sono figlie di un passato ormai defunto. Via Calabrella 9 Castanea-Messina tel. 090/317777 2002