Citerna – Monte S. Maria Tiberina – – S. Giustino

Gestione Commissariale ex L.R. n. 18 del 23.12.2011 – D.P.G.R. n. 3 del 14.01.2012 Al DI LISCIANO NICCONE Ufficio Tecnico comune.liscianoniccone@postacert..it Al COMUNE DI Ufficio Edilizia Sportello Unico delle Attività Produttive [email protected] Alla SOPRINTENDENZA per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria Ufficio di [email protected] Alla SOPRINTENDENZA Belle arti e paesaggio delle provincie di Siena Grosseto e Arezzo Ufficio di Arezzo [email protected] Alla REGIONE UMBRIA Direzione Regionale Programmazione, innovazione e competitività dell'Umbria Servizio Paesaggio, territorio e geografia Sezione Pianificazione del Paesaggio e Tutela beni paesaggistici [email protected] Alla PROVINCIA DI PERUGIA Area Ambiente e Territorio Servizio Difesa e Gestione Idraulica [email protected] Alla PROVINCIA DI AREZZO Servizio Difesa del Suolo Servizio Tutela della Fauna, Caccia e Pesca Servizio Agricoltura [email protected] Alla REGIONE UMBRIA Direzione Regionale Risorsa Umbria, Federalismo, Risorse Finanziarie Umane e Strumentali Servizio Caccia e Pesca [email protected] Al Resp.le dell’Unità Operativa Tutela del territorio e delle risorse naturali – Tartuficoltura SEDE

COMUNITÀ MONTANA ALTA UMBRIA Sede Legale: Umbertide Via del Vignola, 4 06019 Principali Sedi operative: Città di Castello Via Pomerio S. Girolamo, 1 - 06012 - Tel. 075 862901 - Fax 075 8550697 Via G. Matteotti, 17 - 06024 - Tel. 075 923041 - Fax 075 9274720 Codice Fiscale e Partita IVA: 03050000540 1 Internet: www.cmaltaumbria.it PEC: [email protected]

Citerna – Costacciaro – Fossato di Vico – Gualdo Tadino – Lisciano Niccone Monte S. Maria Tiberina – Montone – Pietralunga – S. Giustino Scheggia e Pascelupo – Sigillo – Umbertide – Valfabbrica

Gestione Commissariale ex L.R. n. 18 del 23.12.2011 – D.P.G.R. n. 3 del 14.01.2012 Al Resp.le dell’Unità Operativa Progettazione – Bonifica e Sistemazione Idraulica – Patrimonio – Servizi Associati (Soggetto Proponente e Progettista) SEDE

OGGETTO: Progetto Definitivo "Ordinanza n° 20 del 21/04/2015 del Commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio della Regione Umbria – Manutenzione delle sponde del Torrente Niccone in Comune di Lisciano Niccone". CONVOCAZIONE CONFERENZA DI SERVIZI ai sensi dell'art. 14 della Legge 7 agosto 1990 n° 241 s.m.i. e del Capo VII della L.R. Umbria n° 8 del 21 settembre 2011.

IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO

VISTO l’art. 14 della Legge 07/08/1990, n° 241 s.m.i. VISTO il Capo VII art. 32 della L.R. Umbria 21/09/2011 n° 8 s.m.i. VISTO il D.P.R. 06/06/2001, n° 380 s.m.i. VISTA L.R. Umbria 21/01/2015, n° 1 VISTA la L.R. Toscana 10/11/2014, n° 65 VISTO il D.Lgs. 22/01/2004, n° 42 s.m.i. VISTO il R.D. 25/07/1904, n° 523 VISTO il R.D.L. 30/12/1923, n° 3267 VISTA la L.R. Umbria 19/11/2001, n° 28 s.m.i. ed il R.R. Umbria 17/12/2002, n° 7 s.m.i. VISTA la L.R. Toscana 21/03/2000, n° 39 s.m.i. ed il R.R. Toscana 08/08/2003, n° 48 s.m.i. VISTA la L.R. Umbria 22/10/2008, n° 15 s.m.i. ed il R.R. 15/02/2011, n° 2 s.m.i. VISTA la L.R. Toscana 03/01/2005, n° 7 s.m.i. ed il R.R. Toscana 22/08/2005, n° 54 s.m.i. VISTO il D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163 s.m.i. ed il D.P.R. n. 207 del 05.10.2010 s.m.i. VISTA la Disposizione Dirigenziale prot. n° 5363 del 15/06/2015; VISTO il Progetto Definitivo “Ordinanza n° 20 del 21/04/2015 del Commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio della Regione Umbria – Manutenzione delle sponde del Torrente Niccone in Comune di Lisciano Niccone” predisposto dagli uffici tecnici della Comunità Montana Alta Umbria ed approvato con Deliberazione del Commissario Liquidatore n° 35 del 12/06/2015; CONSIDERATO che sul tratto interregionale del Torrente Niccone, a confine tra Regione Umbria (Provincia di Perugia – Comune di Lisciano Niccone) e Regione Toscana (Provincia di Arezzo – Comune di Cortona), interessato dagli interventi di cui al Progetto in oggetto, la situazione delle tutele e/o vincoli è quella di seguito indicata: 1. Disposizioni per la disciplina dell'attività edilizia-urbanistica di cui al D.P.R. n° 380 del 06/06/2001 s.m.i., alla L.R. Umbria 21/01/2015 n° 1 ed alla L.R. Toscana 10/11/2014 n° 65; 2. Vincolo paesaggistico di cui al D.Lgs. n° 42 del 22/01/2004 s.m.i.; 3. Vincolo idraulico di cui al R.D. n° 523 del 25/07/1904;

COMUNITÀ MONTANA ALTA UMBRIA Sede Legale: Umbertide Via del Vignola, 4 06019 Principali Sedi operative: Città di Castello Via Pomerio S. Girolamo, 1 - 06012 - Tel. 075 862901 - Fax 075 8550697 Gubbio Via G. Matteotti, 17 - 06024 - Tel. 075 923041 - Fax 075 9274720 Codice Fiscale e Partita IVA: 03050000540 2 Internet: www.cmaltaumbria.it PEC: [email protected]

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Gestione Commissariale ex L.R. n. 18 del 23.12.2011 – D.P.G.R. n. 3 del 14.01.2012 4. Vincolo idrogeologico di cui al R.D.L. 30/12/1923 n° 3267, alla L.R. Umbria 19/11/2001 n° 28 e R.R. Umbria 17/12/2002 n° 7 ed alla L.R. Toscana 21/03/2000 n° 39 e R.R. Toscana 08/08/2003 n° 48; 5. Tutela delle aree boscate di cui alla L.R. Umbria 19/11/2001 n° 28 e R.R. Umbria 17/12/2002 n° 7 ed alla L.R. Toscana 21/03/2000 n° 39 e R.R. Toscana 08/08/2003 n° 48; 6. Tutela della fauna ittica e degli ecosistemi acquatici di cui alla L.R. Umbria 22/10/2008 n° 15 e R.R. 15/02/2011 n° 2 ed alla L.R. Toscana 03/01/2005 n° 7 e R.R. Toscana 22/08/2005 n° 54; a cui risultano preposti i soggetti in indirizzo ciascuno per le proprie competenze; RILEVATA la necessità di acquisire le intese, i pareri, le concessioni, le autorizzazioni, le licenze, i nulla osta e gli assensi comunque denominati per l’approvazione del progetto definitivo relativo agli interventi di cui all’oggetto; Tutto ciò premesso, visto e considerato, DISPONE Di indire per il giorno 13 (Lunedì), del mese di luglio, dell’anno duemilaquindici (13/07/2015) con inizio alle ore 10,00 – presso la Sala Riunioni della Sede Operativa di Città di Castello della Comunità Montana Alta Umbria, via Pomerio San Girolamo n. 1, 06012 Città di Castello (PG) – la Conferenza di Servizi, ai sensi dell’art. 14 della Legge 07/08/1990 n° 241 e s.m.i. e del Capo VII, art. 32 della L.R. Umbria n° 8 del 21 settembre 2011 s.m.i., finalizzata all’acquisizione di tutte le intese, i pareri, le concessioni, le autorizzazioni, le licenze, i nulla osta e gli assensi comunque denominati per l’approvazione del progetto definitivo di cui sopra. Si fa presente che ai sensi dell’art. 14-ter, comma 6, della Legge 07/08/1990 n° 241 e s.m.i. e dell'art. 34, comma 1 della L.R. Umbria n° 8 del 21/09/2011 le Amministrazioni in indirizzo convocate parteciperanno alla conferenza di servizi attraverso un unico rappresentante legittimato (da ordinamento o per delega) dall’organo competente, ad esprimere in modo vincolante la volontà dell’amministrazione su tutte le decisioni di competenza della stessa. Pertanto dovrà essere prodotta dal rappresentante dell’amministrazione convocata, per essere allegata al verbale della conferenza, apposita delega scritta mentre nel caso in cui lo stesso per la veste giuridica e per le funzioni assegnategli non necessiti di tale delega lo dichiarerà a verbale. Si ricorda inoltre che: • ai sensi dell’art. 14-ter, comma 7, della Legge n. 241/1990 e s.m.i. si considera acquisito l’assenso dell’Amministrazione, , ivi comprese quelle preposte alla tutela della salute e della pubblica incolumità, alla tutela paessaggistico-territoriale e alla tutela ambientale, esclusi i provvedimenti in materia di VIA, VAS e AIA, il cui rappresentante, all’esito dei lavori della conferenza, non abbia espresso definitivamente la volontà dell’Amministrazione rappresentata; • ai sensi dell’art. 14-ter, comma 6-bis, della Legge n. 241/1990 e s.m.i. l'amministrazione procedente valutate le specifiche risultanze della conferenza e tenendo conto delle posizioni prevalenti espresse in quella sede, adotta la determinazione motivata di conclusione del procedimento che sostituisce a tutti gli effetti, ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni partecipanti, o comunque invitate a partecipare ma risultate assenti, alla predetta conferenza. La presente viene notificata a mezzo posta elettronica certificata ai sensi e per gli effetti dell’art. 14-ter della Legge 07/08/1990 n° 241 e s.m.i. e dell'art. 32 della L.R. Umbria n° 8 del 21/09/2011, della

COMUNITÀ MONTANA ALTA UMBRIA Sede Legale: Umbertide Via del Vignola, 4 06019 Principali Sedi operative: Città di Castello Via Pomerio S. Girolamo, 1 - 06012 - Tel. 075 862901 - Fax 075 8550697 Gubbio Via G. Matteotti, 17 - 06024 - Tel. 075 923041 - Fax 075 9274720 Codice Fiscale e Partita IVA: 03050000540 3 Internet: www.cmaltaumbria.it PEC: [email protected]

Citerna – Costacciaro – Fossato di Vico – Gualdo Tadino – Lisciano Niccone Monte S. Maria Tiberina – Montone – Pietralunga – S. Giustino Scheggia e Pascelupo – Sigillo – Umbertide – Valfabbrica

Gestione Commissariale ex L.R. n. 18 del 23.12.2011 – D.P.G.R. n. 3 del 14.01.2012 convocazione della conferenza stessa viene altresì data notizia sul sito istituzionale www.cmaltaumbria.it dell'Ente. Qualora qualcuno dei soggetti in indirizzo risulti impossibilitato ad intervenire, è pregato cortesemente di far pervenire eventuali Pareri e Comunicazioni relative alla Conferenza di Servizi in oggetto, entro il giorno venerdì 10/07/2015 o comunque di informare, entro tre giorni dalla ricezione della presente, lo scrivente Ufficio che provvederà a riconvocare la conferenza di servizi per una nuova data che comunque, a norma di legge, sarà fissata entro cinque giorni da quella prevista dalla presente nota. Si comunica da ultimo che ai sensi dell’art. 5 della Legge n. 241/1990 s.m.i. e dell'art. 28 della L.R. Umbria n° 8 del 21/09/2011, lo scrivente è stato individuato come responsabile del presente procedimento, al quale è possibile rivolgersi per ogni informazioni (075/862901 – 075/8629040 – 331/6451615 – stafftecnico@cm- altotevereumbro.it – [email protected]) mentre per la trasmissione di pareri e/o comunicazioni inerenti la conferenza di servizi in oggetto i riferimenti sono: Comunità Montana Alta Umbria – Sede Operativa di Città di Castello – Via Pomerio San Girolamo n. 1, 06012 Città di Castello (PG) – PEC [email protected] – Fax 075-8550697.

Si ringrazia per la consueta collaborazione e si porgono Distinti saluti.

Allegato: — Copia digitale Progetto Definitivo.

Il Responsabile Unico del Procedimento Dott.Ing. Giovanni Scarfone

COMUNITÀ MONTANA ALTA UMBRIA Sede Legale: Umbertide Via del Vignola, 4 06019 Principali Sedi operative: Città di Castello Via Pomerio S. Girolamo, 1 - 06012 - Tel. 075 862901 - Fax 075 8550697 Gubbio Via G. Matteotti, 17 - 06024 - Tel. 075 923041 - Fax 075 9274720 Codice Fiscale e Partita IVA: 03050000540 4 Internet: www.cmaltaumbria.it PEC: [email protected]

Progetto Definitivo

Ordinanza n° 20 del 21/04/2015 del Commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio della Regione Umbria – Manutenzione delle sponde del Torrente Niccone in Comune di Lisciano Niccone

ELENCO DEGLI ELABORATI

ß Relazione Generale (tavola A)

ß Relazione Paesaggistica (tavola n. B)

ß Estratti: Corografico, Carta Tecnica Regionale e Catastale – Area di intervento (tavola n. C)

ß Elaborati Grafici: Particolari Tipologici (tavola n. D)

ß Elenco Prezzi Unitari, Analisi Prezzi, Costi Unitari Manodopera, Costi Unitari Sicurezza, Costi Unitari Manodopera Sicurezza (tavola n. E)

ß Computo Metrico Estimativo, Costi e Oneri della Sicurezza, Costo della Manodopera dei Lavori e della Sicurezza (tavola n. F)

ß Quadro economico (tavola n. G)

ß Documentazione fotografica (tavola n. H)

Comunità Montana Alta Umbria – Area Tecnica

Comunità Montana Alta Umbria – Gestione Commissariale (ex L.R. n. 18 del 23.12.2011 – D.P.G.R. n. 3 del 14.01.2012) Umbertide Progetto Definitivo

Ordinanza n° 20 del 21/04/2015 del Commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio della Regione Umbria – Manutenzione delle sponde del Torrente Niccone in Comune di Lisciano Niccone. RELAZIONE GENERALE SEZIONE A) – Premessa Premesso che: ° in data 3 novembre 2010 è stato sottoscritto l’Accordo di Programma tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Umbria, per l’attuazione di interventi di difesa del suolo urgenti e prioritari, finalizzati alla mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio regionale, per un importo complessivo di € 48.048.450/33 fra i quali è ricompreso il finanziamento, con risorse Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di complessivi € 5.155.207/46 per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua classificati e non classificati nelle province di Perugia e Terni; ° in data 14 luglio 2011 è stato sottoscritto l’Accordo di Programma Integrativo tra il MATTM e la Regione Umbria, per l’attuazione di interventi di difesa del suolo urgenti e prioritari, finalizzati alla mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio regionale, per un importo complessivo rimodulato di € 45.648.450/33 fra i quali è riconfermato il finanziamento complessivo di € 5.155.207/46, per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua classificati e non classificati nelle province di Perugia e Terni; ° in data 20 dicembre 2013 è stato sottoscritto il II° Atto Integrativo all’Accordo di Programma tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Umbria, per l’attuazione di interventi di difesa del suolo urgenti e prioritari, finalizzati alla mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio regionale, per un importo complessivo rimodulato di € 47.934.195/33 all’interno del quale sono stati riconfermati tutti gli interventi dell’Accordo di Programma 03/11/2010 e dell’Accordo integrativo 14/07/2011; ° nell’ambito delle attività di programmazione 2014 è stato dato avvio all’utilizzo delle risorse disponibili – pari ad € 2.455.207/46 – quale ultima parte del finanziamento complessivo di € 5.155.207/46, destinato per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua classificati e non classificati nelle province di Perugia e Terni, dando mandato alle Province, in qualità di autorità idraulica, di predisporre, nei limiti dello stanziamento, un programma di interventi manutentori sul reticolo idraulico regionale; ° il Servizio Difesa e Gestione Idraulica della Provincia di Perugia, con Nota prot. n° 172984 del 17/04/2015 (acquisita agli atti con prot. n° 3598 del 17/04/2014) ha richiesto a tutti gli Enti locali territoriali, compresa la Comunità Montana Alta Umbria, la comunicazione degli interventi necessari per la manutenzione dei corsi d’acqua di competenza (non già oggetto di finanziamento con altre fonti di investimento pubblico), al fine di predisporre una programmazione degli interventi atti al mantenimento e ripristino dell’officiosità idraulica; ° con Nota prot. n° 5167 del 03/06/2014, questo Ente ha trasmesso al Servizio Difesa e Gestione Idraulica della Provincia di Perugia un articolato Programma di interventi (comprensivo delle relative schede tecniche) per il mantenimento e ripristino dell'officiosità idraulica e per la riparazione dei danni alluvionali del reticolo idraulico di competenza; ° con Deliberazione Giunta Provinciale n. 58 del 23/03/2015 è stato approvato il “Programma degli interventi di manutenzione dei corsi d’acqua provinciali classificati e non classificati”, individuando all’interno dello stesso – tra quelli comunicati – per il comprensorio dell’Alta Umbria i seguenti interventi:

Relazione Tecnica Generale Pagina 1

Comunità Montana Alta Umbria – Area Tecnica

− Fiume Chiascio in Comune di Gubbio e Gualdo Tadino per l’importo di € 75.000/00; − Torrente Sentino in Comune di Scheggia e Pascelupo per l’importo di € 75.000/00; − Torrente Sciola in Comune di Gualdo Tadino per l’importo di 50.000/00; CONSIDERATO che: ° la Provincia di Perugia, in data 24 marzo 2015, ha trasmesso – al competente Servizio Risorse idriche e rischio idraulico della Regione Umbria – per il relativo finanziamento, la ricordata “Programmazione” approvata con la D.G.P. n. 58 del 23/03/2015; ° con proprio documento istruttorio – individuato come “Accordo di Programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio della Regione Umbria – Approvazione programma interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua classificati e non classificati nelle province di Perugia e Terni per il complessivo importo di € 2.588.967,64” – il Servizio Risorse idriche e rischio idraulico della Regione Umbria, nel confermare per questa Comunità Montana, i tre sopra richiamati interventi indicati dalla Provincia di Perugia, ha ritenuto porre a finanziamento a favore dell’Ente anche i due seguenti ulteriori interventi: − Somma urgenza sul Torrente Riascone in Comune di per l’importo di € 11.100/00; − Torrente Niccone in Comune di Lisciano Niccone e Umbertide per l’importo di € 40.000/00; ° in particolare quest’ultimo intervento – segnalato dal Consorzio 2 Alto Valdarno della Regione Toscana e ad esso assegnato dalla programmazione provinciale – è stato, dal citato Servizio Regionale, ritenuto opportuno destinarlo a questa Comunità Montana Alta Umbria in qualità di Ente territorialmente competente; ° con Ordinanza n° 20 del 21 aprile 2015 del Commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico, avente ad oggetto "Accordo di Programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio della Regione Umbria – Approvazione programma interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua classificati e non classificati nelle province di Perugia e Terni per il complessivo importo di euro 2.588.967/64", la Comunità Montana Alta Umbria (individuata quale soggetto attuatore) ha visto dunque riconosciuta la copertura finanziaria dei seguenti interventi sui corsi d'acqua demaniali ricadenti nel proprio comprensorio di competenza: Progetto di Intervento Finanziamento 1) Ripristino funzionale arginature, consolidamento spondale e risezionamento alveo del fiume Chiascio nel tratto a valle del ponte di Branca nei Comuni di Gubbio e Gualdo €. 75.000/00 Tadino. 2) Ripristino funzionalità del ponte rifacimento difese spondali con scogliere del torrente €. 75.000/00 Sentino nei Comuni di Scheggia e Pascelupo. 3) Ricostruzione muro di contenimento spondale crollato sul torrente Sciola nel Comune di €. 50.000/00 Gualdo Tadino 4) Somma urgenza per la riparazione di una falla arginale su un tratto pensile del torrente €. 11.100/00 Riascone in località Cà di Nardo del Comune di San Giustino. 5) Contributo per la manutenzione delle sponde del torrente Niccone in Comune di Lisciano €. 40.000/00 Niccone e Umbertide. Tutto ciò premesso e considerato, nel precisare che la presente progettazione si riferisce all'intervento sul Torrente Niccone – che ricordiamo essere un corso d'acqua le cui opere sono classificate di 3ª categoria – di seguito sono dettagliate, compatibilmente con le risorse finanziarie a disposizione, le linee guida generali per un progetto di mantenimento e ripristino dell’officiosità idraulica dell’alveo dello stesso torrente. Esigenze da soddisfare e/o obiettivi da perseguire: Come sopra ribadito l’esigenza di intervenire sul Torrente Niccone, sul suo tratto interregionale (di oltre 10 km) a confine tra Regione Umbria (Comuni di Lisciano Niccone e Umbertide) e Regione Toscana (Comune di Cortona), era stata avanzata dal Consorzio 2 Alto Valdarno – Ente toscano territorialmente competente in materia – in considerazione del fatto che da decenni oramai (su quello specifico tratto del corso d'acqua) non veniva effettuato alcuna manutenzione dell'alveo, risultando ad oggi lo stesso oltremodo infestato ed ostruito da folta vegetazione di ogni tipo e specie (boscaglia). Si aggiunge che la carente manutenzione idraulica è da imputarsi per l’appunto nella particolarità di costituire (il T. Niccone) il naturale confine regionale tra Umbria (sponda Dx idraulica) e Toscana (sponda Sx idraulica) che ha reso sempre molto difficile e disincentivata l'attuazione di un siffatto intervento anche per il sovrapporsi di competenze di numerose Autorità statali e territoriali di Regioni diverse. Riconoscendo la necessità assoluta di dover procedere nella realizzazione dell’intervento, la Regione Umbria, la Comunità Montana Alta Umbria ed il Consorzio 2 Alto Valdarno, hanno convenuto di operare sinergicamente e congiuntamente sul tratto fluviale di cui trattasi, facendosi ciascuno carico della manutenzione straordinaria di tratte

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Comunità Montana Alta Umbria – Area Tecnica distinte di torrente e tra loro contigue e destinando allo scopo per quanto attiene la Regione Umbria (che interverrà per il tramite della Comunità Montana Alta Umbria) il contributo di € 40.000,00 assegnato con l'Ordinanza n° 20/2015 mentre per quello che concerne il Consorzio 2 Alto Valdarno, risorse finanziarie reperita dal proprio Bilancio. Per perfezionare siffatta intesa, in data 15/05/2015 si è tenuto a Perugia – presso il Servizio Regionale Risorse Idriche e Rischio Idraulico – un incontro tecnico tra la Regione Umbria, il Consorzio 2 Alto Valdarno e la Comunità Montana Alta Umbria, nel corso del quale è stato stabilito – stante l’insufficienza delle risorse finanziarie complessivamente disponibili a consentire la manutenzione dell’intero tratto interregionale (oltre 10 km di sviluppo) del Torrente Niccone – di concentrare – per esigenze legate alla pubblica incolumità – gli interventi forestali in corrispondenza del tratto prospiciente i centri abitati di Lisciano Niccone e di Mercatale del Comune di Cortona, rinviando l'intervento manutentivo straordinario sul tratto interregionale ricadente in Comune di Umbertide (interessante aree prettamente agricole) a successive e/o diverse fonti di finanziamento. Conseguentemente l'originaria denominazione del progetto di intervento "Contributo per la manutenzione delle sponde del torrente Niccone in Comune di Lisciano Niccone e Umbertide" previsto nell'Ordinanza n° 20/2015 assume nel presente contesto progettuale la dizione di "Manutenzione delle sponde del torrente Niccone in Comune di Lisciano Niccone". Operativamente, a seguito di sopralluogo in loco effettuato in data 25/05/2015, tra i tecnici referenti del Consorzio 2 Alto Valdarno e della Comunità Montana Alta Umbria, sono stati concordati: ° il tratto del torrente Niccone oggetto di intervento da parte della Comunità Montana Alta Umbria, individuato nella porzione di corso d'acqua defluente a monte del ponte sulla SS 416 di collegamento dei centri abitati di Lisciano Niccone e Mercatale di Cortona; ° il tratto del torrente Niccone di spettanza del Consorzio 2 Alto Valdarno, individuato nella porzione di corso d'acqua defluente a valle del suddetto ponte. SEZIONE B) – Relazione Tecnica Motivazione della soluzione prescelta e criteri utilizzati per la scelta progettuale: Le soluzioni tecniche che si propongono, tengono conto degli interventi necessari al mantenimento e ripristino dell’officiosità idraulica dell’alveo del Torrente Niccone – nel tratto sopra individuato – necessari a ristabilire la corretta funzionalità dell'asta torrentizia in oggetto in modo tale da scongiurare o comunque limitare futuri danni, dovuti all’azione della corrente e dunque la conservazione di un buono stato di efficienza del corpo idrico, garantendo un rapido smaltimento delle acque meteoriche e superficiali soprattutto in occasione di eventi di piena. Il presente progetto quindi, partendo dalla constatazione dell'esistente, prospetta nel dettaglio quindi un intervento forestale sul Torrente Niccone le cui opere da realizzare, nello specifico, saranno quelle nel seguito dettagliate. Normativa tecnica di riferimento: La legislazione statale e regionale o comunque gli atti di normazione cui si è fatto riferimento nell’elaborazione della presente progettazione, sono i seguenti: 1. D.Lgs. 12 aprile 2006 n° 163, “Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi, forniture”; 2. D.P.R. 5 ottobre 2010 n° 207, “Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE»”; 3. L.R. Umbria 21 gennaio 2010 n° 3, “Disciplina regionale dei lavori pubblici e norme in materia di regolarità contributiva per i lavori pubblici”; 4. D.Lgs. 9 aprile 2008 n° 81, “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”; 5. D.P.R. 6 giugno 2001, n° 380, “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”; 6. L.R. Umbria 21 gennaio 2015 n° 1, “Testo unico governo del territorio e materie correlate”; 7. L.R. Toscana 10 novembre 2014 n° 65, “Norme per il governo del territorio”; 8. D.Lgs. 22 gennaio 2004 n° 42, “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”; 9. R.D. 25 luglio 1904, n° 523 “Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie”; 10. R.D. Legislativo 30 dicembre 1923 n° 3267, “Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani”; 11. L.R. Umbria 19 novembre 2001 n° 28, “Testo unico regionale per le foreste” e R.R. Umbria 17 dicembre 2002 n° 7, “Regolamento di attuazione della legge regionale 19 novembre 2001, n° 28”;

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12. L.R. Toscana 21 marzo 2000 n° 39, “Legge forestale della Toscana” e R.R. Toscana 8 agosto 2003 n° 48, “Regolamento Forestale della Toscana”; 13. L.R. Umbria 22 ottobre 2008 n° 15, “Norme per la tutela e lo sviluppo del patrimonio ittico regionale, la salvaguardia degli ecosistemi acquatici, l'esercizio della pesca professionale e sportiva e dell'acquacoltura” e R.R. Umbria 15 febbraio 2011 n° 2, “Disciplina dell'attività di pesca professionale e sportiva nelle acque interne”; 14. L.R. Toscana 3 gennaio 2005 n° 7, “Gestione delle risorse ittiche e regolamentazione della pesca nelle acque interne” e R.R. Toscana 22 agosto 2005 n° 54, “Regolamento di attuazione della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 7 (Gestione delle risorse ittiche e regolamentazione della pesca nelle acque interne)”; 15. D.Lgs. 3 aprile 2006 n° 152, "Norme in materia ambientale"; 16. PAI "Piano di Assetto Idrogeologico del Fiume Tevere", approvato con D.P.C.M. 10 aprile 2013; 17. Deliberazione del Consiglio Regionale Toscano 20 maggio 1997 n° 155, “Direttive concernenti criteri progettuali per l’attuazione degli interventi di competenza regionale (opere pubbliche) in materia di difesa del suolo nel territorio della Toscana”; 18. Piano Regionale per la tutela e la conservazione del patrimonio ittico e per la pesca sportiva, della Regione Umbria; 19. La Carta Ittica della Regione Umbria: Bacino del Fiume Tevere; 20. Piano regionale agricolo forestale 2012÷2015 della Regione Toscana; 21. Piano Regionale per la Pesca nelle Acque Interne della Regione Toscana; 22. Piano Ittico Provinciale per la Pesca e la gestione delle acque interne 2013÷2015 della Provincia di Arezzo; 23. La Carta delle Vocazioni Ittiche della Provincia di Arezzo: Il Fiume Tevere. Inquadramento territoriale e inserimento dell'intervento sul territorio: ≈ Dati di inquadramento ≈ Il tratto del Torrente Niccone interessato dall’intervento di manutenzione nell’ambito della presente progettazione – posto al confine regionale Umbro-Toscano fra i territori comunali di Lisciano Niccone (PG) e Cortona (AR) – è rappresentato nella Carta d’Italia dell’I.G.M. al Foglio 299 “Umbertide” ed è inquadrato nella Carta Tecnica Regionale alla Sezione SV 299 100. L’ubicazione catastale delle aree di interesse progettuale è la seguente: ° Fogli n. 12 e 13 del catasto terreni del Comune di Lisciano Niccone (PG); ° Fogli n. 173 e 174 del catasto terreni del Comune di Cortona (AR). ≈ Dati idrografici generali ≈ ° Bacino idrografico 1° ordine fluviale: Fiume Tevere ° Sottobacino 2° ordine fluviale: Torrente Niccone (affluente di Dx fiume Tevere)

≈ Localizzazione ≈ ° Regioni: Umbria e Toscana ° Provincie: Perugia ed Arezzo ° Comuni: Lisciano Niccone (PG) e Cortona (AR) ° Individuazione locale: Tratto del Torrente Niccone defluente a monte del ponte sulla SS 416 di collegamento dei centri abitati di Lisciano Niccone e Mercatale di Cortona. ≈ Aree minacciate da eventi di piena ≈ Come già riferito la condizione di estrema vicinanza del tratto di Torrente Niccone oggetto di intervento, alle aree urbanizzate di Lisciano Niccone e Mercatale di Cortona, costituisce una costante minaccia per gli insediamenti civili esistenti (pubblica incolumità) in caso di eventi eccezionali, che possono determinare piene ed esondazioni del corso d'acqua con allagamenti generalizzati delle stesse aree. Anche la rete viaria principale – costituita dalla S.S. 416 ed il particolar modo il ponte sul T. Niccone – può risultare interessata in occasione di eventi alluvionali importanti (eventuale ostruzione della luce del ponte per effetto della vegetazione arborea sradicata, trasportata ed accumulata dalla corrente). Per quanto attiene l’uso del suolo contiguo al tratto fluviale di intervento esso è da ritenersi prettamente di tipo agricolo con le fasce ripariali contermini il Torrente Niccone occupate da boscaglie igrofile. Caratterizzazione idraulica del corso d'acqua: Il Torrente Niccone è un corpo idrico interregionale (di lunghezza circa 21 km), che nasce in Toscana a quota 895 m s.l.m. (Monte della Croce) e scorre per il 10,50 % del suo percorso (2,20 km circa) in territorio interamente toscano (provincia di Arezzo), per poi svilupparsi nei successivi 10,35 km circa (49,30 %) a cavallo tra Umbria e Toscana

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(provincie di Perugia ed Arezzo) e negli ultimi 8,45 km (40,20 %) in territorio interamente umbro (provincia di Perugia) prima di immettersi in destra idraulica nel Fiume Tevere (presso la loc. Niccone del Comune di Umbertide). È un torrente torrentizio, di tipo appenninico, con regime soggetto a periodi di secca/magra estiva e a fenomeni di piena collegati all'andamento meteorologico stagionale (principalmente in autunno ed in primavera). Il suo reticolo idrografico è caratterizzato dalla presenza di numerosi recettori naturali minori, il cui regime dei deflussi a carattere tipicamente stagionale (e quindi conseguentemente quello del T. Niccone) segue strettamente l’andamento delle precipitazioni e mostra perciò un’attività rilevante a seguito di periodi di intensa piovosità. I maggiori affluenti in Umbria, di cui riceve le acque lungo il suo percorso, sono il Torrente Vallaccia (in Dx idraulica) ed il Torrente Mansola (in Dx idraulica). I maggiori affluenti in Toscana, di cui riceve le acque lungo il tratto interregionale (in Sx idraulica), sono il Fosso della Cuccagna, il Fosso Pignattaro, il Fosso di Novoli, il Fosso del Molinello e il Fosso della Mita. ≈ Problematiche riscontrate sulle opere idrauliche ≈ Dall’analisi dell’assetto idraulico attuale del Torrente Niccone nel tratto oggetto di intervento, è stata constatata una forte limitazione alla capacità di deflusso delle acque nelle sezioni idrauliche, per la presenza in alveo e sulle sponde di folta vegetazione invasiva con un rischio idraulico intrinseco, per le aree contermini (esondazioni ed allagamenti), dovuto alla circostanza che il corso d’acqua è arginato. Oggetto della presente progettazione è quindi la definizione di un insieme di interventi tendenti alla eliminazione e/o risoluzione delle criticità idrauliche rilevate e consistente sinteticamente nella realizzazione di un intervento di mantenimento e ripristino dell’officiosità idraulica nel tratto interregionale sopra individuato, ove l’area golenale risulta assoggettata da una estrema radicazione di vegetazione principalmente arborea, con problematiche di limitazione e/o ostruzione della sezione idraulica di deflusso e di cadute in alveo di vegetazione arborea (si rinvia alla documentazione fotografica allegata al progetto). ≈ Raccordo con altri livelli di programmazione ≈ Gli interventi sono perfettamente coerenti con gli indirizzi generali contenuti: ° nella Programmazione Regionale del Servizio “Risorse idriche e rischio idraulico”; ° nella Programmazione Generale della Comunità Montana; risultano inoltre ammissibili in quanto non inseriti in precedenti programmi di intervento dell’Ente e prioritari sulla base della necessità tecnica di attuazione degli interventi stessi. Criteri di progettazione e caratteristiche prestazionali e descrittive dei materiali prescelti I criteri delle scelte progettuali utilizzati per lo sviluppo del presente progetto sono i seguenti: 1. soluzione definitiva delle criticità idrauliche; 2. necessità di eliminare il rischio esondazione alle zone limitrofe; 3. compatibilità paesaggistica e riduzione dell’impatto ambientale delle opere di progetto; 4. limitazione dei disagi al regolare funzionamento del corso d’acqua durante i lavori; ≈ Descrizione tipologica degli interventi proposti ≈ Tratto interregionale del T. Niccone a monte del ponte sulla SS 416 nei Comuni di Lisciano Niccone (PG) e Cortona (AR) L'asta torrentizia del Torrente Niccone – classificata di 3ª Categoria – mostra allo stato attuale una forte e massiccia radicazione della vegetazione (principalmente arborea) ripariale in alveo e sulle sponde – costituita prevalentemente da Robinia Pseudoacacia – che determina una consistente riduzione e/o ostruzione della sezione idraulica di deflusso del corso d'acqua anche per la presenza di numerose piante cadute. L'intervento di mantenimento e ripristino dell'officiosità idraulica proposto risulta quindi improcrastinabile in considerazione del fatto che da due decenni circa non si interviene sul corso d’acqua, onde per cui la vegetazione ha ormai raggiunto un grado di sviluppo tale da causare – anche in regime ordinario – le problematiche ricordate al periodo che precede (con ostacolo quindi al passaggio della corrente) e che in occasione di eventi meteorologici avversi eccezionali possono comportare rischi di erosioni e/o rotture arginali con esondazioni ed allagamenti limitati e/o diffusi delle aree circostanti. L'intervento forestale previsto nel presente progetto riguarda quindi – compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili – il tratto interregionale del torrente Niccone – a ridosso del quale esistono i già ricordati centri abitati di Lisciano Niccone (PG) e Cortona (AR) – posto a monte del ponte sulla SS 416, per uno sviluppo complessivo di m 1.190,00 circa ed un’ampiezza media della sezione di taglio di circa 15,00 m (Rif. Sezione Taglio) ed ha carattere preventivo, nel senso che si rende periodicamente necessario al fine di mantenere e conservare efficiente la capacità di deflusso del corpo idrico, garantendo quindi il rapido smaltimento delle acque superficiali e meteoriche anche in occasione di eventi di piena.

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(Estrema radicazione in alveo della vegetazione arborea) Per quanto attiene le specie forestali presenti si evidenzia come la copertura arborea risulta essere profondamente alterata dall’immissione della Robinia Pseudoacacia leguminosa di origine Nord-Americana che da secoli si è ormai acclimatata anche in Italia (tanto che nell’opinione comune e’ considerata una pianta spontanea). Il grado di adattamento di questa pianta ha raggiunto livelli notevoli, riproducendosi prevalentemente per via agamica visto l’elevatissimo potere germinativo delle sue radici che emettono una rilevante quantità di polloni. Considerata la sua rusticità ed il suo facile adattamento a tutti i tipi di suolo, la Robinia è in grado di colonizzare ogni tipo di terreno e di ambiente, tendendo a formare dense boscaglie spinose pressoché impenetrabili con sottobosco povero di flora e di funghi; per la sua invadenza assume carattere di vera e propria infestante, limitando ed impedendo la sopravvivenza ed il propagarsi della vegetazione naturale. Le cenosi originarie costituite da boscaglie di igrofile riparali a dominanza di Salice bianco e Ontano Nero interessano ormai soltanto gli spazi residui lasciati ancora liberi dall’avanzamento della Robinia; le altre specie presenti sono il Pioppo Cipressino, il Pioppo Bianco e l’Acero campestre. ≈ Metodologie di Intervento ≈ Nell’esecuzione delle lavorazioni forestali sulla vegetazione si farà riferimento alle tecniche di cui: ° alle “Linee guida per l’individuazione e la definizione degli interventi di manutenzione delle opere idrauliche e di mantenimento dell’officiosità idraulica della rete idrografica” Allegato delle "Norme Tecniche di Attuazione" del PAI "Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico" predisposto dall'Autorità di Bacino del Fiume Tevere; ° alle "Direttive concernenti criteri progettuali per l'attuazione degli interventi di competenza regionale (opere pubbliche) in materia di difesa del suolo nel territorio della Toscana" approvate con Deliberazione del Consiglio Regionale Toscana n° 155 del 20/05/1997; ° alle pratiche selvicolturali previste dalla normativa forestale. L’intervento di mantenimento e ripristino dell'officiosità idraulica sarà riferito alla eliminazione della vegetazione arbustiva ed arborea presente all’interno dell’alveo del Torrente Niccone ed in particolare in quello di magra, con rimozione tra l'altro delle alberature già cadute in alveo e sarà teso all’esclusivo scopo di eliminare intralci al deflusso delle acque nel tratto d’intervento, salvaguardando la continuità vegetativa della fascia boscata tampone. L’intervento forestale sarà eseguito per quanto possibile dalle sponde, con utilizzo delle piste arginali (ove esistenti) per la movimentazione dei mezzi meccanici, al fine di ridurre al minimo l'ingresso in alveo di questi ultimi, esso procederà mediante taglio a raso della vegetazione arborea (senza asportazione dell’apparato radicale) nel terzo inferiore (alveo di magra) delle sponde interne e con la rimozione di fusti e tronchi arborei già divelti o allentati dalla corrente e giacenti al suo interno, mentre nei rimanenti 2/3 superiori (alveo di morbida e di piena) e sulle sommità arginali, il taglio della vegetazione sarà di tipo selettivo cercando così di raggiungere le seguenti finalità: ° eliminazione dei soggetti seccaginosi, malati, in via di deperimento, sradicati, pericolanti o debolmente radicati, in fase di senescenza o che abbiano una inclinazione superiore al 50% rispetto alla loro verticalità di crescita, che creano ostacolo all'officiosità idraulica o che possono essere divelti dalla corrente di morbida e piena e dunque potenzialmente pericolose in quanto suscettibili di generare rischio idraulico;

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° sfoltimenti e diradamenti selettivi delle formazioni (arboree ed arbustive) non di ostacolo al deflusso delle piene, volti al mantenimento delle associazioni vegetali cedue di età giovane e di diametro limitato (con massima tendenza alla flessibilità ed alla resistenza alle sollecitazioni della corrente, limitando in sintesi la crescita di tronchi con diametro rilevante e favorendo invece le formazioni giovanili a macchia irregolare) ed a garanzia del massimo grado di biodiversità. Il diradamento dei polloni soprannumerari sulla ceppaia, salvaguarderà 1÷2 polloni ben conformati, di migliore vigoria e portamento e di media dimensione, garantendo (ove possibile) una distanza minima tra le chiome di 3,0 metri, al fine di preservare il mantenimento della cortina di vegetazione ripariale; ° riduzione della robinia nelle formazioni miste e/o a prevalenza di salice, pioppo ed ontano in modo da relegarne la presenza al solo piano dominato, ove lo sviluppo sarà contenuto dalla copertura attuata dalle altre essenze; ° diradamento dal basso (ossia asportazione dei soggetti dominati) nelle formazioni di Robinia pura indirizzando tali popolamenti verso la forma di governo ad “alto fusto”; ° conservazione degli ambienti più naturali e del massimo livello di biodiversità, cercando di risparmiare le specie legnose autoctone e di maggior pregio naturalistico. Il taglio selettivo nei 2/3 superiori delle sponde interne e sulle sommità arginali, nelle tratte ove la vegetazione arborea è particolarmente fitta e densa, sarà effettuato in maniera tale da mantenere una densità arborea non inferiore al 50% ed una distanza tra una pianta e l’altra (misurata dal tronco) non superiore a 6,0 metri, mentre nelle tratte ove questa risulta più rada, l’accortezza sarà quella di conservare una densità arborea non inferiore al 80% e possibilmente una distanza tra una pianta e l’altra (misurata dal tronco) non superiore a 6,0 metri al fine di garantire comunque la traccia paesaggistica del torrente stesso. Non saranno effettuati sradicamenti di vegetazione e di ceppaie dalle sponde, non sarà in alcun modo lasciato materiale vegetale di taglio all’interno dell’alveo, ma prontamente rimosso onde scongiurare trasporti ed accumuli del materiale stesso. In considerazione del termine ultimo del 31/12/2015 imposto dall'Ordinanza n° 20/2015 per il completamento dei lavori (che se non rispettato comporterà la revoca e perdita del finanziamento), il taglio della vegetazione sarà effettuato, nel periodo di secca e/o di bassissimo tirante idrico del corso d'acqua (fine estate ÷ inizio autunno), per non andare incontro agli eventi meteorologici autunno-invernali, che determinando l'innalzamento del livello dell'acqua in alveo impedirebbero l'attuazione dei lavori (per l'impraticabilità dei luoghi) ed il rispetto dei termini stabiliti. Il periodo di taglio previsto a progetto non interesserà in alcun modo il periodo di nidificazione dell'avifauna (marzo- giugno) né quello di riproduzione della fauna ittica (divieti imposti dalle normative regionali). Per la ripulitura delle sponde dalla vegetazione arbustiva, dalle spinaie e dagli esemplari arborei di piccolissimo diametro ivi radicati, si procederà mediante intervento di sminuzzatura con testata trinciatrice montata sul braccio di mezzo meccanico cingolato, che opererà muovendosi nel letto del torrente. Laddove sia manifesta la necessità di operare con i mezzi meccanici dall'interno dell'alveo, per accedere al letto del torrente verranno utilizzati dei guadi eventualmente esistenti o in alternativa realizzate rampe di servizio (da valutare in corso d'opera) senza alcuna compromissione dell'integrità arginale. Tali eventuali rampe provvisorie saranno eseguite esclusivamente con proiezione esterna all’alveo fluviale (senza determinare ostacolo allo scorrimento dell’acqua) e in modo tale da non costituire pericolo di allagamento in caso di piena (e perciò mai realizzate controcorrente). Esse saranno rimosse a fine lavori, ripristinando lo stato originario dei luoghi. Analisi finanziaria degli interventi La copertura finanziaria degli interventi di cui al presente progetto – pari a € 40.000,00 – è assicurata dai fondi messi a disposizione dall’Ordinanza n° 20 del 21 aprile 2015 del Commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico, avente ad oggetto "Accordo di Programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio della Regione Umbria – Approvazione programma interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua classificati e non classificati nelle province di Perugia e Terni per il complessivo importo di euro 2.588.967/64". Per quanto attiene il costo finanziario dei lavori e delle opere della presente progettazione, esso è riassunto nel seguente prospetto: A) – LAVORI A.1.) Importo scorporato dei lavori a misura €. 29.809,50 A.2.) Costi della Sicurezza €. 429,52 Quadro Riepilogativo Lavori A.3.) Importo Totale Lavori (A.1. + A.2.) €. 30.239,02 B) – SOMME A DISPOSIZIONE DELLA STAZIONE APPALTANTE B.1.) Imprevisti (< 5% importo dei Lavori) €. 69,26

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B.2) I.V.A. ed eventuali altre imposte e contributi dovuti per legge €. 6.667,82 B.3.) Spese Generali (10 % di A.3.) €. 3.023,90 Quadro Riepilogativo Somme a Disposizione B.4.) Totale Somme a Disposizione della Stazione Appaltante €. 9.760,98 TOTALE PROGETTO (A.3.+B.4.) €. 40.000,00 ripreso dal Quadro Economico di progetto, dove: 1. L’Importo scorporato dei lavori a misura è ottenuto mediante sommatoria dei prodotti delle quantità dei lavori progettuali per i rispettivi prezzi unitari, decurtati della quota pari al 11,50 %. Siffatto importo risulta comprensivo di: ° Costo della Manodopera dei Lavori disposto dall'art. 23, comma 2, della L.R. n. 3 del 21 gennaio 2010 e calcolato secondo le Modalità di cui al punto 3.1 delle "Linee Guida per il calcolo dei costi e degli oneri della sicurezza e per la determinazione del costo presunto della manodopera nell'affidamento dei lavori pubblici" (Aggiornamento 2014) previste dall'art. 23, comma 5 della stessa L.R. ed approvate con D.G.R. n. 569 del 7 giugno 2011. Il Costo della Manodopera secondo la richiamata procedura è ottenuto mediante sommatoria dei prodotti delle quantità dei lavori progettuali moltiplicate per i rispettivi costi minimi unitari della manodopera associati ad ogni singola lavorazione; ° Oneri della Sicurezza definiti dall'art. 23 comma 2 della L.R. n. 3 del 21 gennaio 2010 come "la quota parte intera della spesa generale che il datore di lavoro nello specifico cantiere deve sostenere al fine della tutela della sicurezza, dell'igiene e della salute dei lavoratori" e determinati secondo il Procedimento di calcolo di cui al punto 2.1.1 delle "Linee Guida per il calcolo dei costi e degli oneri della sicurezza e per la determinazione del costo presunto della manodopera nell'affidamento dei lavori pubblici" (Aggiornamento 2014) previste dall'art. 23, comma 5 della stessa L.R. ed approvate con D.G.R. n. 569 del 7 giugno 2011. 2. I Costi della Sicurezza sono stati calcolati in maniera analitica mediante sommatoria dei prodotti delle quantità di: a. apprestamenti previsti nel PSC; b. misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti; c. impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, impianti antincendio, impianti di evacuazione fumi; d. mezzi e servizi di protezione collettiva; e. procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza; f. interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; g. misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva; per i rispettivi costi unitari (desunti dall'Elenco Regionale Costi per la Sicurezza attualmente in vigore – Edizione 2014). Al loro interno risulta compreso il Costo della Manodopera della Sicurezza disposto dall'art. 23, comma 2, della L.R. n. 3 del 21 gennaio 2010 e calcolato come sommatoria dei prodotti delle quantità sopra elencate per i rispettivi costi minimi unitari della manodopera (desunti dalle Linee Guida di cui dianzi) associati ad ogni singola voce della sicurezza. 3. Infine all’interno delle Somme a Disposizione dell’Amministrazione sono state ricomprese: a. la quota per Imprevisti inferiore al 5% dell’importo dei lavori in appalto; b. la stima dell’IVA (quale quota percentuale del 22% sul totale lavori ed imprevisti) ed eventuali altre imposte e contributi dovuti per legge; c. le Spese Generali riconosciute all’Ente è calcolate nella percentuale del 10% sull’importo totale dei lavori. Da ultimo si precisa che la contabilità delle opere, sarà redatta a misura con la documentazione contabile prevista dal D.P.R. n° 207 del 05.10.2010 (Regolamento di esecuzione ed attuazione del Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE»). Modalità e Tempi di esecuzione dei lavori L’Ente proponente e committente è la Comunità Montana Alta Umbria – Gestione Commissariale. In merito alle modalità di esecuzione degli interventi del presente progetto, si precisa che i relativi i lavori saranno realizzati per il tramite dell’Agenzia forestale regionale dell'Umbria, giusto Protocollo d’Intesa “Delega specifica della Comunità Montana Alta Umbria - Gestione Commissariale all'Agenzia Forestale Regionale dell'Umbria, per lo svolgimento dei compiti operativi relativi all'ambito di cui all'art. 19, comma 2, lett. n), della L.R. n. 18/2011 e limitatamente all'esercizio della sola funzione di "realizzazione delle opere pubbliche di bonifica" di cui all'art. 12,

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Comunità Montana Alta Umbria – Area Tecnica comma 1, lett. d) della L.R. n° 30/2004” approvato con Deliberazione commissariale n. 12 del 03/03/2014. A tal riguardo si precisa che l’importo complessivo dei lavori (comprensivo dei costi della sicurezza) – che saranno assegnati all’Agenzia Forestale Regionale dell’Umbria – è pari ad €. 30.211,79 oltre IVA. A tal proposito e conseguentemente si evidenzia che i prezzi unitari utilizzati nell’ambito presente progettazione sono stati scorporati della misura del 11,50%, percentuale per utile d'impresa e spese generali sull'utile d'impresa in considerazione del carattere pubblico del soggetto esecutore. Per quanto attiene il generale procedimento di realizzazione, si riporta di seguito il possibile cronoprogramma attuativo dell’intervento a partire dal mese successivo a quello di emanazione dell’Ordinanza n° 20/2015.

Tempo (mesi) Fase 5/2015 6/2015 7/2015 8/2015 9/2015 10/2015 11/2015 12/2015 Progettazione Definitiva Conferenza di Servizi - Cantierabilità Progettazione Esecutiva Assegnazione lavori Esecuzione Lavori Rendicontazione Lavori

Precisando che eventuali imprevisti o problematiche burocratiche o approvative potranno richiedere di prolungare le tempistiche individuate. Riguardo ai tempi propri di esecuzione lavori – fermo restando una più attenta valutazione in ambito di Cronoprogramma Lavori in fase di progettazione esecutiva – tenuto conto della tipologia dei lavori, del periodo in cui il progetto potrà risultare cantierabile, della compatibilità dell'esecuzione degli interventi con le condizioni atmosferiche ambientali e di contesto del torrente, dei tempi e della struttura organizzativa dell'Agenzia Forestale Regionale dell’Umbria e di eventuali imprevisti, appare verosimile una previsione temporale non inferiore ai 3 mesi per la realizzazione degli interventi a decorrere dal verbale di consegna ed inizio dei lavori, fatte salve eventuali sospensioni lavori, con la precisazione comunque che il termine ultimo per il completamento degli stessi avverrà entro il 31/12/2015 cosi come stabilito dall'Ordinanza n° 20/2015 e la loro rendicontazione (presentazione) entro i successivi 60 giorni. SEZIONE C) – Aspetti geologici, topografici, idrologici, strutturali e geotecnici Considerato il carattere manutentivo e conservativo e la tipologia degli interventi proposti, non si ritiene necessario l'esperimento di indagini e/o relazioni specialistiche del tipo: geologico, topografico, idrologico, strutturale, geotecnico, ecc… I siti in cui si effettueranno gli interventi progettuali non presentano, infatti, rischi particolari legati alla natura del terreno ed alle caratteristiche plano-altimetriche, morfologiche o orografiche dei luoghi. In effetti è da evidenziare la circostanza che in sede di elaborazione della presente progettazione, sulla base delle rilevazioni effettuate in loco nonchè tenuto conto che il tratto del Torrente Niccone oggetto di intervento si sviluppa e scorre su area valliva a bassa pendenza, non è stata riscontrata la presenza di fenomeni di dissesto gravitativo, di accentuazioni di eventuali instabilità esistenti, di denudazione e/o perdita di stabilità del terreno. SEZIONE D) – Aspetti riguardanti interferenze, espropri, paesaggio, ambiente, immobili di interesse storico, artistico ed archeologico Ù Interferenze con insediamenti e/o attività esistenti e con opere di superficie, aeree o di sottosuolo Sebbene la vicinanza del tratto di Torrente Niccone in argomento, ai centri abitati di Lisciano Niccone e di Mercatale di Cortona, in sede di elaborazione della presente progettazione – durante i sopralluoghi effettuati in loco – non è stata rilevata la presenza di alcun insediamento attiguo alle aree di intervento o comunque di attività che possano sovrapporsi con le lavorazioni che si svolgeranno nel cantiere nè di opere di superficie e/o aeree che possano creare interferenze con gli interventi di progetto. In fase di rilevazione progettuale non è stata altresì riscontrata, comunicata e/o segnalata – sulla base delle informazioni che è stato possibile reperire – l'esistenza di impianti tecnologici interrati (elettrodotti interrati, linee telefoniche interrate, acquedotti, metanodotti, fognature, ecc..). Si fa presente comunque che in caso di rinvenimento, in fase di esecuzione degli interventi, di impianti tecnologici aerei, superficiali o interrati occorrerà procedere prima di ogni operazione ad una loro segnalazione, a contattare i relativi gestori e prevedere insieme ad essi ogni intervento utile ad eliminare tutte le possibili forme di rischio legate all'interferenza degli stessi con i lavori di progetto.

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Ù Espropri Trattasi di interventi da eseguirsi nell'alveo di un corpo idrico demaniale e quindi su aree di pertinenza fluviale. Considerata quindi la demanialità della proprietà delle aree di intervento non si rende necessaria alcuna acquisizione forzosa di terreni di proprietà privata nè la loro occupazione temporanea. Anche gli accessi ai tratti di torrenti oggetto di intervento sono garantiti da strade rurali di uso pubblico. Ù Paesaggio L'ambito fluviale del Torrente Niccone, nel tratto oggetto di intervento, assume l'aspetto tipico di alveo di bassa pianura a regime torrentizio, dove la portata della corrente, alimentata anche dall'apporto dei corsi d'acqua minori, varia nel corso dell'anno da valori massimi (duranti i periodi di piena) a valori minimi (nei periodi di magra e/o secca) che dipendono dall'andamento stagionale. Le pendenze dell'asta fluviale associate alla velocità della corrente consentono, nei periodi di piena, al torrente di esercitare delle azioni erosive principalmente sugli argini nei tratti curvilinei, accentuate laddove risulta una estrema radicazione in alveo della vegetazione arborea. L'alveo del torrente nel tratto considerato risulta arginato ed in condizioni di pressoché equilibrio dinamico (in rapporto all’azione di erosione o di sedimentazione esercitata dalla corrente), mentre il suo sviluppo planimetrico locale si presenta ad andamento sinuoso con assenza di meandri significativi. L’utilizzo del suolo immediatamente attiguo al corso d'acqua è prettamente di tipo agricolo con le sole fasce ripariali del Torrente Niccone occupate da boscaglie igrofile. Il contesto paesaggistico del corso d’acqua nel tratto oggetto di intervento, risulta ambientalmente compromesso e degradato dagli eventi meteorologici avversi che costantemente oramai si verificano nonché modificato dall’intervento antropico per la contiguità del corpo idrico con terreni agricoli senza alcun valore intrinseco e di pregio soggetti a periodiche lavorazioni dalle quali ne subiscono alterazioni. Altri elementi di pressione antropica e naturale presenti, che condizionano il torrente, sono: • le alterazioni delle sponde per la presenza di presidi di difesa idraulica longitudinali e trasversali di forte impatto (gabbionate, briglia, ecc…); • l'esistenza di vegetazione arborea alloctona spontanea invasiva e pressoché totale scomparsa e/o sporadica presenza di elementi naturali autoctoni. Gli interventi da eseguire rientrano nella gestione ordinaria e ricorrente di lavori e opere a cui i corsi d’acqua sono periodicamente sottoposti e abitualmente interessati allorquando la folta presenza di vegetazione arborea ed arbustiva in alveo non risulta compatibile con le esigenze di funzionalità ed officiosità idraulica. Il modesto impatto ambientale conseguente alla realizzazione delle opere non sarà di tipo durevole nello spazio e nel tempo bensì circoscritto all’arco temporale di esecuzione delle stesse e compatibile con i vantaggi che ne verranno al termine delle stesse, in considerazione del fatto che gli interventi forestali proposti – che saranno eseguiti con le modalità operative riportate nelle sezioni precedenti – vanno nella direzione della ricostituzione naturaliforme dei luoghi, attraverso la riduzione della vitalità delle specie alloctone (robinia) e la riqualificazione vegetale degli esemplari arborei migliori che garantiscano una soddisfacente copertura vegetale della zona. Per maggiori considerazioni si rimanda alla Relazione Paesaggistica redatta ai sensi del D.P.C.M. 12 dicembre 2005.

Ù Ambiente (Compatibilità con il D.Lgs. n° 152 del 03.04.2006 “Norme in materia ambientale”) Per quanto attiene i materiali vegetali (tronchi, ramaglie, potature, sfalci, ecc..) risultanti dalle lavorazioni forestali – qualora vengano utilizzati in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono in pericolo la salute umana – gli stessi ai sensi dell’art 185 c. 1 lett. f) del D.Lgs. 152/2006 s.m.i. non costituiscono rifiuto per come definito all’art. 183 del decreto medesimo; in caso contrario il materiale forestale derivante dalle operazioni di taglio della vegetazione ripariale dovrà essere allontanato dall'alveo del corso d’acqua in considerazione e smaltito nei modi consentiti dal Codice dell’Ambiente presso discarica autorizzata, fatto salvo quanto previsto dall'art. 182 comma 6-bis, ove applicabile al caso in questione.

Ù Immobili di interesse storico, artistico ed archeologico Per quanto attiene la presenza di immobili di interesse storico, artistico ed archeologico non si segnalano in contiguità ai luoghi interessati dagli interventi, beni culturali tutelati per legge. SEZIONE E) – Compatibilità paesaggistica, territoriale ed urbanistica Strumenti Urbanistici, Vincoli, Tutele ed altri aspetti autorizzativi Trattasi di interventi da eseguirsi entro l'alveo di un corpo idrico pubblico demaniale e quindi su aree di pertinenza fluviale.

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Circa la presenza di vincoli di natura storica, artistica, archeologica e paesaggistica, nella presente sezione si riporta la situazione delle tutele sovraordinate gravanti nelle aree oggetto di intervento.

Disposizioni per la disciplina dell'attività edilizia-urbanistica La realizzazione delle lavorazioni progettuali, determinando un intervento sul territorio, è soggetta alle disposizioni di cui al D.P.R. 380 del 06/06/2001 s.m.i., alla L.R. Umbria n° 1 del 21/01/2015 ed alla L.R. Toscana n° 65 del 10/11/2014; AUTORITÀ COMPETENTE: Umbria • Comune di Lisciano Niccone (PG); Toscana • Comune di Cortona (AR). Vincolo paesaggistico Le aree di intervento ricadono all'interno di un bene (Torrente Niccone) tutelato ai sensi dell'art. 142 del D.Lgs. 42/2004 s.m.i. “Codice dei Beni Culturali e del paesaggio", lettera c) "i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua …" All'interno degli ambiti di tutela, le trasformazioni dovranno ottenere autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'art. 146 del D.Lgs. 42/2004, fatti salvi i casi di esclusione di cui all'art. 149 del suddetto decreto. AUTORITÀ COMPETENTE: Umbria • Comune di Lisciano Niccone (PG); • Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria; • Regione Umbria – Servizio Paesaggio, territorio e geografia – Sezione Pianificazione del Paesaggio e Tutela beni paesaggistici; Toscana • Comune di Cortona (AR); • Soprintendenza Belle arti e paesaggio delle provincie di Siena, Grosseto e Arezzo.

Vincolo idraulico Il Torrente Niccone in quanto corso d'acqua di proprietà demaniale, risulta assoggettato al vincolo idraulico di cui al R.D. n. 523 del 25/07/1904. AUTORITÀ COMPETENTE: Umbria • Provincia di Perugia – Servizio Difesa e Gestione Idraulica; Toscana • Provincia di Arezzo – Servizio Difesa del Suolo.

Vincolo idrogeologico La sponda Dx in Umbria del Torrente Niccone nel tratto interessato dall’intervento di mantenimento e ripristino officiosità idraulica, (dalla consultazione della cartografia del vincolo di questo Ente) risulta in parte interna alla perimetrazione delle aree vincolate idrogeologicamente, di cui al Regio Decreto Legislativo 30 dicembre 1923, n° 3267 ed alla L.R. Umbria n° 28 del 19/11/2001; La sponda Sx in Toscana del Torrente Niccone (dalla consultazione della cartografia del PRG del Comune di Cortona – Piano Strutturale – Tavola D.1.3.c) risulta invece esterna alla perimetrazione delle aree vincolate idrogeologicamente, di cui al Regio Decreto Legislativo 30 dicembre 1923, n° 3267 ed alla L.R. Toscana n° 39 del 21/03/2000. AUTORITÀ COMPETENTE: Umbria • Comunità Montana Alta Umbria; Toscana • Provincia di Arezzo – Servizio Agricoltura.

Tutela delle aree boscate e piante protette Gli interventi interessano la vegetazione sulle fasce riparie all’interno delle quali possono essere presenti piante sottoposte a tutela ai sensi della L.R. Umbria n° 28 del 19/11/2001 e della L.R. Toscana n° 39 del 21/03/2000. Gli eventuali interventi di abbattimento di siffatte piante protette dovranno, quindi, essere autorizzati ai sensi delle ora citate normative regionali.

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AUTORITÀ COMPETENTE: Umbria • Comunità Montana Alta Umbria; Toscana • Provincia di Arezzo – Servizio Agricoltura.

Tutela della fauna ittica Con la L.R. Umbria n° 15/2008 e il R.R. Umbria n° 2/2011 nonché con la L.R. Toscana n° 7/2005 e il R.R. Toscana n° 54/2005, le Regioni Umbria e Toscana riconoscono negli ecosistemi acquatici e nella fauna acquatica una componente essenziale del loro patrimonio naturale, dettando con le stesse, le norme per la tutela, la conservazione e l'incremento della fauna ittica nonché per la salvaguardia degli ecosistemi acquatici.

AUTORITÀ COMPETENTE: Umbria • Regione Umbria – Servizio Caccia e Pesca; • Provincia di Perugia – Servizio Difesa e Gestione Idraulica; Toscana • Provincia di Arezzo – Servizio Difesa del Suolo; • Provincia di Arezzo – Servizio Tutela della fauna, caccia e pesca. In considerazione del periodo programmato (fine estate ÷ inizio autunno) di esecuzione dei lavori (che non risulta in contrasto con alcuna limitazione e/o divieto, nei confronti della normativa di settore della Regione Umbria e della Regione Toscana), allorquando il corso d'acqua risulta presumibilmente ancora in secca (con conseguente assenza di fauna ittica) si evidenzia come l’intervento forestale in alveo non comporterà in alcun modo l'interruzione o l'asciutta, nemmeno parziale, del corpo idrico né la limitazione delle condizioni biogeniche dello stesso; fermo restando tuttavia, che non si può escludere a priori, la circostanza che nell'ultima fase realizzativa prevista dei lavori – a seguito delle prime piogge autunnali – vi possa essere una minima presenza di acqua in alveo. L’accorgimento tecnico potrà dunque essere quello di: ° realizzare inizialmente – e quindi nel periodo di secca del corso d’acqua – le lavorazioni (eventualmente anticipandole) che richiedono movimentazione di mezzi meccanici nel letto del torrente; ° posticipare ad un secondo momento – qualora vi fosse presenza di acqua in alveo – le fasi lavorative eseguibili dalle sommità arginali (percorribili). Conseguentemente la valutazione del dovuto (o meno) contributo ittiogenico derivante dagli obblighi di attuazione del "Piano Ittico Provinciale per la Pesca e la gestione delle acque interne 2013÷2015 della Provincia di Arezzo" – per l'intervento sulla sponda toscana del Torrente Niccone – sarà esaminato con la competente Autorità provinciale toscana in sede di acquisizione delle autorizzazione di legge e qualora sia da riconoscere, verrà previsto finanziariamente in ambito di progettazione esecutiva. ═════════ Dall’analisi della situazione vincolistica e delle tutele ora esposta si evidenzia la circostanza che le zone interessate dagli interventi, sono dunque sottoposte a restrizioni di carattere: 1. Edilizio-Urbanistico 2. Paesaggistico 3. Idraulico 4. Idrogeologico 5. Protezione degli alberi e della flora spontanea 6. Faunistico Per le quali sono richiesti i necessari atti di assenso: a) Permesso di Costruire e/o S.C.I.A. (eventuale) ai sensi del D.P.R. 380 del 06/06/2001 s.m.i., della L.R. Umbria n° 1 del 21/01/2015 e della L.R. Toscana n° 65 del 10/11/2014 e della L.R. n° 1 del 18/02/2004 s.m.i. b) Autorizzazione ai fini Paesaggistico ai sensi del D.Lgs. n. 42 del 22/01/2004 s.m.i. c) Autorizzazione ai fini Idraulico ai sensi del R.D. n. 523 del 25/07/1904 d) Autorizzazione e/o Comunicazione e/o Dichiarazione di intervento ai fini Idrogeologici ai sensi del R.D.L. n. 3267 del 30.12.1923 e della L.R. Umbria n° 28 del 19/11/2001 e della L.R. Toscana n° 39 del 21/03/2000; e) Autorizzazione all’abbattimento ai sensi della L.R. Umbria n° 28 del 19/11/2001 e della L.R. Toscana n° 39 del 21/03/2000 (art. 42 e 56 R.R. Toscana n° 48 del 08/08/2003)

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f) Eventuale Deroga ai divieti di esecuzione di cui alla L.R. Umbria n° 15/2008 ed al Piano Ittico Provinciale per la Pesca e la gestione delle acque interne della Provincia di Arezzo. e dei quali occorrerà munirsi presso gli Enti Competenti prima dell’inizio dei lavori o comunque mediante indizione di Conferenza di Servizi. SEZIONE F) – Aggiornamento del documento contenente le prime indicazioni e disposizioni per la stesura del Piano di Sicurezza Per quanto riguarda la fase di realizzazione degli interventi proposti, come già sopra precisato, la Comunità Montana ha delegato l’Agenzia Forestale Regionale dell’Umbria, allo svolgimento dei compiti operativi legati alla stessa, tramite Protocollo d’Intesa (Rep. n° 296 del 21/03/2014) “Delega specifica della Comunità Montana Alta Umbria - Gestione Commissariale all'Agenzia Forestale Regionale dell'Umbria, per lo svolgimento dei compiti operativi relativi all'ambito di cui all'art. 19, comma 2, lett. n), della L.R. n. 18/2011 e limitatamente all'esercizio della sola funzione di "realizzazione delle opere pubbliche di bonifica" di cui all'art. 12, comma 1, lett. d) della L.R. n° 30/2004” approvato con Deliberazione commissariale n. 12 del 03/03/2014. I lavori quindi saranno realizzati interamente dall'Agenzia Forestale Regionale dell’Umbria in amministrazione diretta con personale e mezzi propri e quindi da unica impresa; di conseguenza le disposizioni di cui al Titolo IV del D.Lgs. 9 aprile 2008 n° 81 s.m.i. si applicano nei seguenti termini: UNICA IMPRESA A CURA DI RIFERIMENTI NORMATIVI Verifica di idoneità Tecnico- Committente / Responsabile Art. 90 comma 9, art. 97 e SI Professionale dei Lavori Allegato XVII, D.Lgs. n. 81/2008 Committente / Responsabile Notifica Preliminare SI1 Art. 99, D.Lgs. n. 81/2008 dei Lavori Nomina dei Coordinatori Art. 90 comma 4 e 5, D.Lgs. n. NO - Progettazione ed Esecuzione 81/2008 Redazione del Piano di Sicurezza Art. 91 comma 1 lett. a) e b), art. NO - e Coordinamento PSC – Fascicolo 92 comma 2, D.Lgs. n. 81/2008 Redazione del Piano Sostitutivo Art. 131 comma 2 lett. b), D.Lgs. SI Impresa appaltatrice

ADEMPIMENTI di Sicurezza PSS n. 163/2006 Redazione del Piano Operativo di Art. 96 comma 1 lett. g), D.Lgs. SI Impresa appaltatrice Sicurezza POS n. 81/2008 Allegato XV – punto 4, D.Lgs. n. Stima dei Costi della Sicurezza SI Stazione Appaltante 81/2008 Le lavorazioni di progetto interessano parti di territorio a bassa antropizzazione, senza presenza di rischi di particolare rilievo; esse (come sopra anticipato) saranno eseguite da un unico soggetto di conseguenza non vi saranno problematiche legate all’interferenza delle diverse attività interne al cantiere. Per quanto riguarda i rischi specifici si rileva quanto segue: - gli interventi interessano l’alveo del Torrente Niccone, pertanto i lavori dovranno, per quanto possibile, essere eseguiti in periodi siccitosi a bassissimo tirante idrico, adottando idonei sistemi di preallerta idro-pluviometrico che prevedano l'interruzione delle lavorazioni e la messa in sicurezza delle aree in caso di eventi meteorologici importanti, considerando anche il carattere improvviso delle piene del corso d'acqua e permettendo di conseguenza di contenere il rischio di inondazione; - il cantiere e i ricoveri mezzi dovranno essere localizzati in aree a basso rischio idraulico e, comunque, al di fuori delle pertinenze fluviali. Considerata la migliore accessibilità del corso d'acqua dalla sponda Dx (Umbria) l'allestimento del cantiere e il ricovero mezzi verranno realizzati entrambi sul lato umbro; - la stabilità delle sponde nei pressi delle zone di transito dovrà essere verificata anche in relazione alla tipologia di mezzi che vi transiteranno, prevedendo specifiche misure e interventi atti alla loro stabilizzazione, ove necessario, o individuando percorsi alternativi, qualora esistesse il rischio di dissesti in grado di portare al ribaltamento di mezzi o alla caduta; - i terreni limitrofi al tratto di corso d’acqua oggetto di intervento sono agricoli e le lavorazioni di cantiere potranno eventualmente interferire con tali attività. In fase di redazione di P.S.S. si dovranno individuare specifiche misure per ridurre il rischio di interferenza con queste attività; - dovrà essere valutata l'interferenza del cantiere con la viabilità principale della zona, soprattutto in corrispondenza dei punti di uscita degli automezzi, prevedendo eventualmente opportune segnalazioni e prescrizioni (limiti di velocità, cartelli, movieri, ecc...);

1 La notifica deve essere inviata se l’entità dei lavori è superiore a 200 uomini-giorno (Art. 99 comma 1 lett. c), D.Lgs. n. 81/2008).

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- l'interferenza con le reti di sottoservizi (se presenti) dovrà essere valutata con attenzione, prevedendone il tracciamento ed eventualmente l'interruzione o lo spostamento presso i gestori, ai fine di evitare il rischio di incidenti legati ad esse (rotture tubazioni, contatto linee elettriche, ecc...); Ulteriori aspetti generali e di dettaglio potranno essere valutati in ambito di redazione del Piano Sostitutivo di Sicurezza da parte dell’Agenzia Forestale Regionale dell’Umbria. Sarà invece effettuata, nell’ambito della presente progettazione, la valutazione dei costi della sicurezza, che sarà – come prescritto per legge – operata in forma analitica e per singola voce a corpo o a misura e riferita ad elenchi prezzi standard o specializzati, oppure basata su prezziari o listini ufficiali. Il calcolo dei costi della sicurezza, nell’ambito del progetto, ricalca lo schema tipico del computo metrico estimativo, standardizzato come sommatoria dei prodotti del generico presidio di sicurezza per il rispettivo costo unitario (desunto dall'Elenco Regionale Costi per la Sicurezza – Edizione 2014). All’interno dei costi della sicurezza è altresì determinato il costo della manodopera della sicurezza – previsto dall'art. 23, comma 2, della L.R. n. 3 del 21 gennaio 2010 – come sommatoria dei prodotti dei presidi di sicurezza per i rispettivi costi minimi unitari della manodopera (desunti dall'Elenco Regionale Costi per la Sicurezza – Edizione 2014) associati ad ogni singola voce della sicurezza. SEZIONE G) – Documentazione componente il progetto definitivo Il progetto definitivo dell'intervento proposto si compone, ai sensi dell’art. 24 del D.P.R. n° 207 del 05/10/2010, della seguente elaborazione tecnica ritenuta sufficiente per la tipologia di interventi: A. Relazione Generale: B. Relazione Paesaggistica; C. Estratti: Corografico, Carta Tecnica Regionale e Catastale – Area di intervento; D. Elaborati Grafici – Particolari Tipologici; E. Elenco Prezzi Unitari, Analisi Prezzi, Costi Unitari Manodopera, Costi Unitari Sicurezza, Costi Unitari Manodopera Sicurezza; F. Computo Metrico Estimativo, Costi e Oneri della Sicurezza, Costo della Manodopera dei Lavori e della Sicurezza; G. Quadro Economico; H. Documentazione Fotografica.

Il Progettista (Dott.Ing. Giovanni Scarfone)

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Comunità Montana Alta Umbria – Gestione Commissariale (ex L.R. n. 18 del 23.12.2011 – D.P.G.R. n. 3 del 14.01.2012) Umbertide Progetto Definitivo

Ordinanza n° 20 del 21/04/2015 del Commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio della Regione Umbria – Manutenzione delle sponde del Torrente Niccone in Comune di Lisciano Niccone. RELAZIONE PAESAGGISTICA (ai sensi del D.P.C.M. 12 dicembre 2005)

COMUNI: Lisciano Niccone (PG) e Cortona (AR).

LOCALITÀ: Tratto del Torrente Niccone defluente a monte del ponte sulla SS 416 di collegamento dei centri abitati di Lisciano Niccone e Mercatale di Cortona.

QUADRO 1:

1. RICHIEDENTE: Comunità Montana Alta Umbria – Gestione Commissariale – Umbertide Persona fisica Società Impresa Ente 2. TIPOLOGIA DELL'OPERA E/O DELL'INTERVENTO: Mantenimento e ripristino dell’officiosità idraulica del torrente Niccone, operato mediante taglio della vegetazione – nel tratto interregionale del corso d'acqua a monte del ponte sulla SS 416 dei Comuni di Lisciano Niccone (PG) e Cortona (AR) – finalizzato alla ricostituzione di una efficiente capacità di deflusso del corpo idrico, principalmente in occasione di eventi di piena. 3. OPERA CORRELATA A: Edificio Area di pertinenza o intorno dell’edificio lotto di terreno Strade, Corsi d'acqua Territorio aperto 4. CARATTERE DELL'INTERVENTO: Temporaneo o stagionale Permanente:

a) Fisso b) Rimovibile

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5.a DESTINAZIONE D'USO del manufatto esistente o dell'area interessata (se edificio o area di pertinenza): residenziale turistico-ricettiva industriale/artigianale agricola/funzioni connesse commerciale direzionale altro: Opere pubbliche di presidio idraulico. 5.b USO ATTUALE DEL SUOLO (se lotto di terreno): urbano agricolo boscato naturale non coltivato altro: Aree ripariali pertinenti ai corsi d'acqua 5. CONTESTO PAESAGGISTICO DELL'INTERVENTO E/O DELL'OPERA: centro storico area urbana area periurbana territorio agricolo insediamento sparso insediamento agricolo area naturale altro: 6. MORFOLOGIA DEL CONTESTO PAESAGGISTICO: costa (bassa/alta) ambito lacustre/vallivo pianura versante (collinare/montano) altopiano/promontorio piana valliva (montana/collinare) terrazzamento crinale 7. UBICAZIONE OPERA E/O INTERVENTO (Allegare le cartografie richieste su appositi elaborati grafici in formato A4 o ridotti ad esso mediante piegatura): sul quale sia riportato se ricadente in area urbana: a. Estratto stradario con indicazione precisa dell’edificio, via, piazza, n. civico: ° ______; ° ______; ° ______; se ricadente in territorio extraurbano o rurale: b. Estratto (Vedasi cartografia di progetto): ° CTR (scala 1: 5.000) ° IGM (scala 1: 25.000)

° CATASTALE (scala 1: 5.000) ° ORTOFOTO (scala 1: _____) Sulla cartografia l'edificio/area di intervento devono essere evidenziati attraverso apposito segno grafico o coloritura, nonché dovranno essere evidenziati i punti di ripresa fotografica (da 2 a 4). c. Estratto tavola P.R.G. e relative norme che evidenzino: ° l'edificio o sua parte; ° area di pertinenza/il lotto di terreno; ° l'intorno su cui si intende intervenire. d. Estratto degli strumenti di pianificazione paesistica quali: P.P. - P.T.C.P. - P.I.T. che evidenziano il contesto paesaggistico e l'area dell'intervento.

QUADRO 2:

1. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE PAESAGGISTICHE, AMBIENTALI DEI LUOGHI IN CUI SI INSERISCE L'INTERVENTO: Gli interventi progettuali interessano esclusivamente l'ambito fluviale del torrente Niccone, che risulta nel tratto oggetto di intervento, modificato dall’azione antropica per la contiguità a terreni agricoli senza alcun valore intrinseco e di pregio soggetti a periodica lavorazione (dalla quale ne subiscono alterazioni) nonché ambientalmente compromesso e degradato da eventi meteorologici avversi che puntualmente oramai ogni anno si verificano con sempre maggiore intensità.

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Altri elementi di pressione antropica e naturale presenti, che condizionano il torrente, sono: • le alterazioni delle sponde per la presenza di presidi di difesa idraulica longitudinali e trasversali di forte impatto (gabbionate, briglia, ecc…); • la considerevole presenza in alveo di vegetazione arborea alloctona invasiva che può in condizioni estreme costituire elemento di rischio per le problematiche legate all’ostruzione della sezione di deflusso anche per effetto delle possibili cadute in alveo essenze arboree. L'alveo del corpo idrico in titolo, nel tratto considerato, risulta arginato (sezione trapezia ad argine semplice) ed in condizioni di pressoché equilibrio dinamico (in rapporto all’azione di erosione o di sedimentazione esercitata dalla corrente), mentre il suo sviluppo planimetrico locale si presenta ad andamento sinuoso con assenza di meandri significativi. Tali caratteristiche delle aste torrentizie comportano la necessità di dover intervenire con periodiche lavorazioni, finalizzate al mantenimento e ripristino dell’officiosità idraulica mediante intervento forestale entro l'alveo e sulle sponde della vegetazione ripariale invasiva, assicurando libere quindi, le sezioni idrauliche e garantendo efficiente la capacità di deflusso dell’acqua anche durante gli eventi di piena, evitando in tal modo situazioni di criticità idraulica con formazione di erosioni e/o rotture arginali o ancora peggio di esondazioni localizzate. L’intervento forestale persegue anche lo scopo di garantire la riqualificazione ambientale e paesaggistica, intervenendo sulla copertura vegetale fortemente alterata e modificata nel suo assetto originario dall’attività antropica che si è andata sviluppando nel tempo e che ha determinato sia una contrazione delle formazioni vegetali ripariali e planiziarie originarie, sia una profonda trasformazione nelle componenti specifiche. L’ambiente fluviale del T. Niccone è caratterizzato infatti da una vegetazione spontanea – limitata alla fascia ristretta che affianca le sponde dello stesso corso d’acqua – costituita in prevalenza da specie alloctone, principalmente Robinia pseudoacacia (leguminosa di origine nord-americana, con elevato di adattamento e notevole capacità di diffusione e colonizzazione di nuovi territori grazie alla spiccata potenzialità pollonifera radicale). La diffusione di questa specie ha quindi portato ad una regressione delle formazioni ripariali a dominanza di Salice bianco (Salix alba) e Ontano nero (Alnus glutinosa) e planiziarie a prevalenza di Pioppo cipressino (Populus nigra var. italica), Pioppo bianco (Populus alba), Acero campestre (Acer campestris), che interessavano le aree golenali del torrente. 2. DESCRIZIONE SINTETICA DELLE PRINCIPALI VICENDE STORICHE DEI LUOGHI IN CUI SI INSERISCE L'INTERVENTO: Non viene segnalata alcuna vicenda storica influente che possa interessare il sito oggetto di intervento. 3. CITARE L'EVENTUALE PRESENZA NELLE VICINANZE DEL LUOGO DI INTERVENTO DI BENI CULTURALI TUTELATI AI SENSI DELLA PARTE II DEL D.Lgs. n. 42/2004 s.m.i.: Non si segnalano in contiguità dei luoghi di intervento beni culturali tutelati ai sensi della Parte II del D.Lgs. n. 42/2004 s.m.i. 4. DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI allegati alla presente relazione: Estratto di mappa catastale in scala originale con individuazione, mediante segno grafico o coloritura, dell'immobile (edificio, area, ecc.) su cui si intende intervenire; Planimetria dell'intera area di intervento: (scala 1:200 o 1:500 in relazione alla sua dimensione) come da punto 3.1 lettera b) punto 1. lettera a) dell'allegato al D.P.C.M. 12 dicembre 2005; Sezioni dell'intera area in scala 1:200 o 1:500 o altre in relazione alla sua dimensione come da punto 3.1 lettera B) punto 1. lettera b) dell'allegato al D.P.C.M. 12 dicembre 2005; Piante quotate (scala 1:100) degli interventi in progetto relative allo stato attuale, modificato, sovrapposto come da punto 3.1 lettera B) punto 3: lettera a) del D.P.C.M. 12 dicembre 2005; Sezioni quotate (in numero e nei punti significativi – scala 1:100 degli interventi in progetto relative allo stato attuale, modificato, sovrapposto come da punto 3.1 lettera B) punto 3. lettera a) del D.P.C.M. 12 dicembre 2005; Prospetti degli interventi in progetto (scala 1.100) relativi allo stato attuale, modificato, sovrapposto come da punto 3.1 lettera B) punto 3. lettera b) del D.P.C.M. 12 dicembre 2005; Relazione tecnica descrittiva come da punto 3.1 lettera B) punto 3. lettera e) del D.P.C.M. 12 dicembre 2005 (denominata testo del D.P.C.M. (in particolare oltre alle normali notizie tecniche richieste, specificare colori, materiali, tecniche costruttive da utilizzare, nonché la forma e il rapporto volumetrico e/o architettonico con la preesistenza e quant'altro previsto nel D.P.C.M. 12 dicembre 2005, giustificando le scelte operate); Particolari tipologici; Documentazione storica relativa al singolo edificio o manufatto o con minor dettaglio all'intorno (per interventi su edifici e manufatti esistenti)

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Elenco documentazione (es: fotografie, notizie storiche con riferimenti bibliografici, ecc): ______5. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA: Si rimanda agli elaborati di progetto (Tavola n. H). Le riprese fotografiche (da 2 a 4) devono permettere una vista di dettaglio dell'area di intervento ed una vista panoramica del contesto da punti dai quali è possibile cogliere con completezza le fisionomie fondamentali del contesto paesaggistico, le aree di intervisibilità del sito. Le riprese fotografiche vanno corredate da brevi note esplicative e dall'individuazione del contesto paesaggistico e dell'area di intervento. (Allegare la documentazione fotografica richiesta. Se non riprodotte su elaborato grafico datato e timbrato dal professionista, le foto dovranno essere accompagnate da dichiarazione del tecnico indicante la data di scatto). 6. ESTREMI DEL PROVVEDIMENTO MINISTERIALE O REGIONALE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO DEL VINCOLO PER IMMOBILI O AREE DICHIARATE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO (art. 136 – 141 – 157 del D.Lgs. n. 42/2004 e s.m.i.): cose immobili ville giardini parchi complessi di cose immobili bellezze panoramiche Estremi del provvedimento di tutela e motivazioni in esso indicate: ______7. PRESENZA DI AREE TUTELATE PER LEGGE (art. 142 del D.Lgs. n. 42/2004 e s.m.i.): territori costieri territori contermini ai laghi fiumi, torrenti, corsi d’acqua montagne sup. 1200/1600 m ghiacciai e circhi glaciali parchi e riserve territori coperti da foreste e boschi università agrarie e usi civici zone umide (da D.P.R. 13.03.1976 n° 448) vulcani zone di interesse archeologico Descrizione: Le aree di intervento sono poste all’interno dell'alveo del Torrente Niccone che risulta vincolato ai sensi dell’art. 142 lett. c) del D.Lgs. n. 42/2004 s.m.i.; di conseguenza tutte le categorie di lavori progettuali previsti interessano aree sottoposte a vincolo paesaggistico. 8. NOTE DESCRITTIVE DELLO STATO ATTUALE DELL'IMMOBILE O DELL'AREA TUTELATA: Elementi o valenze paesaggistiche che interessano l'area di intervento, il contesto paesaggistico: L'ambito fluviale del Torrente Niccone, nel tratto oggetto di intervento, assume l'aspetto tipico di alveo di bassa pianura a regime torrentizio, dove la portata della corrente, alimentata anche dall'apporto dei corsi d'acqua minori, varia nel corso dell'anno da valori massimi (duranti i periodi di piena) a valori minimi (nei periodi di secca e/o magra) che dipendono dall'andamento stagionale. Come già si è avuto modo di relazionare, il tratto di Torrente Niccone interessato dagli interventi, risulta ambientalmente modificato dagli interventi antropici per la prossimità del corso d’acqua con terreni agricoli (senza alcun valore intrinseco e di pregio), soggetti a periodica lavorazione dalla quale ne subiscono alterazioni nonché degradato dagli eventi atmosferici avversi degli ultimi anni, che hanno comportato tutte le problematiche idrauliche ampiamente descritte nella Sezione 2) del Quadro 1) e nella Sezione 1 del presente Quadro nonché nella relazione generale di progetto. Ne risulta quindi un ambiente fluviale dove la vegetazione è limitata alle strette fasce che affiancano le sponde del corso d’acqua ed è costituita in prevalenza da specie alloctone. 9. DESCRIZIONE SINTETICA DELL'INTERVENTO E DELLE CARATTERISTICHE DELL'OPERA (dimensioni materiali, colore, finiture, modalità di messa in opera, ecc.) CON ALLEGATA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO: L’intervento forestale sarà eseguito per quanto possibile dalle sponde, con utilizzo delle piste arginali (ove esistenti) per la movimentazione dei mezzi meccanici, al fine di ridurre al minimo l'ingresso in alveo di questi ultimi, esso procederà mediante taglio a raso della vegetazione arborea (senza asportazione dell’apparato radicale) nel terzo inferiore (alveo di magra) delle sponde interne e con la rimozione di fusti e tronchi arborei già

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divelti o allentati dalla corrente e giacenti al suo interno, mentre nei rimanenti 2/3 superiori (alveo di morbida e di piena) e sulle sommità arginali, il taglio della vegetazione sarà di tipo selettivo cercando così di raggiungere le seguenti finalità: ° eliminazione dei soggetti seccaginosi, malati, in via di deperimento, sradicati, pericolanti o debolmente radicati, in fase di senescenza o che abbiano una inclinazione superiore al 50% rispetto alla loro verticalità di crescita, che creano ostacolo all'officiosità idraulica o che possono essere divelti dalla corrente di morbida e piena e dunque potenzialmente pericolose in quanto suscettibili di generare rischio idraulico; ° sfoltimenti e diradamenti selettivi delle formazioni (arboree ed arbustive) non di ostacolo al deflusso delle piene, volti al mantenimento delle associazioni vegetali cedue di età giovane e di diametro limitato (con massima tendenza alla flessibilità ed alla resistenza alle sollecitazioni della corrente, limitando in sintesi la crescita di tronchi con diametro rilevante e favorendo invece le formazioni giovanili a macchia irregolare) ed a garanzia del massimo grado di biodiversità. Il diradamento dei polloni soprannumerari sulla ceppaia, salvaguarderà 1÷2 polloni ben conformati, di migliore vigoria e portamento e di media dimensione, garantendo (ove possibile) una distanza minima tra le chiome di 3,0 metri, al fine di preservare il mantenimento della cortina di vegetazione ripariale; ° riduzione della robinia nelle formazioni miste e/o a prevalenza di salice, pioppo ed ontano in modo da relegarne la presenza al solo piano dominato, ove lo sviluppo sarà contenuto dalla copertura attuata dalle altre essenze; ° diradamento dal basso (ossia asportazione dei soggetti dominati) nelle formazioni di Robinia pura indirizzando tali popolamenti verso la forma di governo ad “alto fusto”; ° conservazione degli ambienti più naturali e del massimo livello di biodiversità, cercando di risparmiare le specie legnose autoctone e di maggior pregio naturalistico. Il taglio selettivo nei 2/3 superiori delle sponde interne e sulle sommità arginali, nelle tratte ove la vegetazione arborea è particolarmente fitta e densa, sarà effettuato in maniera tale da mantenere una densità arborea non inferiore al 50% ed una distanza tra una pianta e l’altra (misurata dal tronco) non superiore a 6,0 metri, mentre nelle tratte ove questa risulta più rada, l’accortezza sarà quella di conservare una densità arborea non inferiore al 80% e possibilmente una distanza tra una pianta e l’altra (misurata dal tronco) non superiore a 6,0 metri al fine di garantire comunque la traccia paesaggistica del torrente stesso. Non saranno effettuati sradicamenti di vegetazione e di ceppaie dalle sponde, non sarà in alcun modo lasciato materiale vegetale di taglio all’interno dell’alveo, ma prontamente rimosso onde scongiurare trasporti ed accumuli del materiale stesso. In considerazione del termine ultimo del 31/12/2015 imposto dall'Ordinanza n° 20/2015 per il completamento dei lavori (che se non rispettato comporterà la revoca e perdita del finanziamento), il taglio della vegetazione sarà effettuato, nel periodo di secca e/o a bassissimo tirante idrico del corso d'acqua (fine estate ÷ inizio autunno), per non andare incontro agli eventi meteorologici autunno-invernali, che determinando l'innalzamento del livello dell'acqua in alveo impedirebbero l'attuazione dei lavori (per l'impraticabilità dei luoghi) ed il rispetto dei termini stabiliti. Il periodo di taglio previsto a progetto non interesserà in alcun modo il periodo di nidificazione dell'avifauna (marzo-giugno) né quello di riproduzione della fauna ittica (divieti imposti dalle normative regionali). Per la ripulitura delle sponde dalla vegetazione arbustiva, dalle spinaie e dagli esemplari arborei di piccolissimo diametro ivi radicati, si procederà mediante intervento di sminuzzatura con testata trinciatrice montata sul braccio di mezzo meccanico cingolato, che opererà muovendosi nel letto del torrente. Laddove sia manifesta la necessità di operare con i mezzi meccanici dall'interno dell'alveo, per accedere al letto del torrente verranno utilizzati dei guadi eventualmente esistenti o in alternativa realizzate rampe di servizio (da valutare in corso d'opera) senza alcuna compromissione dell'integrità arginale. Tali eventuali rampe provvisorie saranno eseguite esclusivamente con proiezione esterna all’alveo fluviale (senza determinare ostacolo allo scorrimento dell’acqua) e in modo tale da non costituire pericolo di allagamento in caso di piena (e perciò mai realizzate controcorrente). Esse saranno rimosse a fine lavori, ripristinando lo stato originario dei luoghi. 10. EFFETTI CONSEGUENTI ALLA REALIZZAZIONE DELL'OPERA: Gli interventi da eseguire rientrano nella gestione ordinaria e ricorrente di lavori e opere a cui i corsi d’acqua sono periodicamente sottoposti e abitualmente interessati allorquando l'eccessiva presenza di vegetazione arborea ed arbustiva in alveo non risulta compatibile con le esigenze di funzionalità ed officiosità idraulica. I lavori progettuali prevedono l’utilizzo di attrezzature e macchinari per il taglio, il sezionamento e l’asportazione del materiale legnoso, arbustivo ed erbaceo di risulta nonché di macchine operatrici da cantiere per la movimentazione meccanica del materiale forestale. È prevedibile dunque un impatto di tipo acustico, limitato al

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periodo di utilizzo di macchinari rumorosi nonché quello residuo sull’ecosistema derivante dalla parziale sottrazione di copertura arborea. La natura degli interventi non prevede, quindi, interferenze significative ed irreversibili nei confronti delle Componenti Ambientali (abiotiche e biotiche). Gli impatti e le interferenze sulle componenti abiotiche in particolare possono eventualmente essere le seguenti: 1 A) contenuto, quanto temporaneo, aumento di emissioni dannose dovute al funzionamento dei mezzi e dei macchinari necessari alla realizzazione dei lavori stessi; 2 A) possibilità di sversamenti accidentali di lubrificanti e di combustibili; Mentre per quanto riguarda le azioni di disturbo sulle componenti biotiche può determinarsi: 1 B) temporanea rarefazione della vegetazione ripariale, limitata al periodo temporale necessario alla ricrescita; 2 B) azioni di disturbo su tutte le frazioni faunistiche dovute ai lavori stessi, che comporteranno emissioni rumorose, abbattimenti di vegetazioni, movimentazione di mezzi, presenza umana, fattori negativi questi che possono perturbare l’attuale stato di quiete, fino a determinare il temporaneo allontanamento dai luoghi da parte della frazione terrestre a Vertebrati. 11. MITIGAZIONE DELL'IMPATTO DELL'INTERVENTO: Aspetti generali Le macchine e le attrezzature utilizzate nelle varie fasi di realizzazione delle lavorazioni in progetto sono rappresentate principalmente da: escavatori, autocarri, trattori forestali, motoseghe, decespugliatori, ecc... Le macchine operatrici ed i mezzi d’opera, per raggiungere i cantieri utilizzeranno la rete viaria ordinaria e rurale e le piste di servizio già esistenti. Le lavorazioni ed opere previste in progetto andranno ad interessare ed intervenire su sedimi demaniali parzialmente compromessi e degradati ambientalmente. Aspetti di dettaglio tecnico Considerato che le fasi lavorative di progetto prevedono l’utilizzo di macchinari particolarmente invasivi e rumorosi, le stesse – compatibilmente con le condizioni atmosferiche ambientali e di contesto del torrente – non saranno effettuate nei periodi di riproduzione della fauna ittica e di nidificazione delle principali specie di uccelli presenti nel tratto di corso d’acqua oggetto di intervento (Rif. Cronoprogramma Attuativo della Relazione Generale). Le operazioni di taglio, saranno a raso nell'alveo di magra (terzo inferiore delle sponde interne) e di tipo selettivo (nei 2/3 superiori delle sponde interne e sulle sommità arginali – alveo di morbida e di piena), evitando sradicamenti di vegetazione e di ceppaie dalle sponde nonché depositi di materiale vegetale di taglio all’interno dell’alveo (quest’ultimo verrà prontamente rimosso onde scongiurare trasporti ed accumuli del materiale stesso). Gli interventi forestali saranno finalizzati alla: • rimozione (mediante taglio a raso) dall'alveo di magra, della vegetazione invasiva ed infestante arborea ed arbustiva ostruente il normale deflusso della corrente; • ricostituzione naturale degli habitat ripariali, attraverso la riduzione della vitalità delle specie alloctone e la riqualificazione vegetale degli esemplari arborei migliori che assicurano una soddisfacente copertura vegetale (alveo di morbida e di piena). Ciò consentirà altresì una graduale riconversione delle formazioni ripariali verso formazioni a maggior grado di naturalità. Questo obiettivo sarà perseguito operando un taglio selettivo (di diradamento) delle essenze arboree, mantenendo – nella parte superiore delle sponde – gli esemplari di maggior pregio in misura tale da garantire la schermatura vegetale del Torrente Niccone. Conclusioni Con riferimento agli impatti prodotti dalle singole opere alle componenti ambientali (abiotiche e biotiche), verranno messi in atto i seguenti accorgimenti al fine di mitigarne l’effetto: 1 A) Per quanto attiene l’impatto dovuto all’aumento delle emissioni dannose per il funzionamento dei mezzi, i lavori progettati saranno diluiti nell’arco temporale di più mesi; questa condizione, quindi, fungerà indirettamente da opera di mitigazione, in quanto l’emissione delle sostanze inquinanti nell’aria sarà molto diluita nel tempo, alleviando notevolmente gli eventuali effetti negativi; 2 A) Per quanto concerne l’impatto dovuto agli sversamenti accidentali di lubrificanti e combustibili esso è dovuto principalmente al funzionamento delle macchine operatrici, dei mezzi cingolati, dei trattori e delle motoseghe. Per questi mezzi, pertanto, appare opportuno effettuare i necessari rifornimenti, ove possibile, lungo la viabilità principale (asfaltata o meno) previa apposizione al suolo di opportuni contenitori destinati a raccogliere eventuali sversamenti accidentali, eliminando così ogni possibilità di

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dilavamenti e di percolazioni ambientalmente pericolose e comunque i rifornimenti non dovranno mai essere effettuati all’interno delle cenosi boschive ripariali. La stessa cautela andrà presa anche per i più frequenti rifornimenti delle motoseghe evitando così anche la necessità di depositare temporaneamente contenitori di carburanti all’interno delle coperture boscate ripariali, fonti potenziali tra l'altro di possibili incendi casuali; 1 B) Per quanto riguarda la temporanea rarefazione della vegetazione ripariale in corrispondenza delle aree interessate dagli interventi forestali, come detto, essa sarà limitata all’arco temporale necessario alla ricrescita ed al ripopolamento delle specie, anche tenendo conto del fatto che non verranno sradicate le ceppaie delle specie arboree presenti e che comunque nei diradamenti verranno mantenuti i polloni di migliore vigoria e portamento e di media dimensione per preservare il mantenimento della cortina di vegetazione ripariale; 2 B) Da ultimo per quello che concerne le azioni di disturbo sulle frazioni faunistiche dovute ai lavori la soluzione progettuale consiste nella pianificazione delle aree e dei periodi di intervento (sfasamento spaziale e temporale) in modo da ottenere un quadro d’insieme che preveda, “aree di quiete” interposte fra le varie zone di operazione, in modo che la fauna possa trovare in esse la necessaria tranquillità evitando così un completo, anche se temporaneo, spopolamento di ampie zone. Progressivamente, quindi, le prime “aree di quiete” verranno interessate dai lavori, passando il loro ruolo di “quiete” alle aree sulle quali si è già operato nei periodi precedenti. Con riferimento invece alla fauna ittica si evidenzia come stante il periodo programmato di esecuzione dei lavori (fine estate ÷ inizio autunno), quando il corso d'acqua risulta presumibilmente ancora in secca, l’intervento forestale in alveo non comporterà in alcun modo l'interruzione o l'asciutta, nemmeno parziale, del corpo idrico né la limitazione delle condizioni biogeniche dello stesso e quindi alcun danno alla componente faunistica acquatica in quanto assente. Il protrarsi tuttavia dei lavori, non esclude, la circostanza che nell'ultima fase realizzativa prevista – a seguito delle prime piogge autunnali – vi possa essere una minima presenza di acqua in alveo e quindi occasionale presenza di specie ittiche. L’accorgimento tecnico che verrà attuato in questo caso sarà dunque quello di: ° realizzare inizialmente – nel periodo di secca del corso d’acqua – le lavorazioni (eventualmente anticipandole) che richiedono movimentazione di mezzi meccanici nel letto del torrente; ° posticipare ad un secondo momento – qualora vi fosse presenza di acqua in alveo – le fasi lavorative eseguibili dalle sommità arginali (percorribili). Di conseguenza il modesto impatto ambientale conseguente alla realizzazione degli interventi progettuali non sarà di tipo durevole nello spazio e nel tempo, bensì circoscritto all’arco temporale di esecuzione delle stesse e compatibile con i vantaggi che ne verranno al termine delle medesime.

Il Progettista (Dott.Ing. Giovanni Scarfone)

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Comunità Montana Alta Umbria – Area Tecnica DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELLO STATO DI FATTO

TORRENTE NICCONE Tratto del Torrente Niccone a monte del ponte sulla SS 416 di collegamento dei centri abitati di Lisciano Niccone (PG) e Mercatale di Cortona (AR)

(Foto n° 1 – Forte presenza di vegetazione in alveo)

(Foto n° 2 – Forte presenza di vegetazione in alveo)

Documentazione Fotografica Pagina 1

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(Foto n° 3 – Forte presenza di vegetazione in alveo)

(Foto n° 4 – Forte presenza di vegetazione in alveo)

Documentazione Fotografica Pagina 2