Dalle Quattro Fontane Al Quirinale
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AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA DI ROMA Via Parigi, 11 - 00185 Roma COMMISSARIO STRAORDINARIO: Walter Veltroni DIRETTORE: Guido Improta Realizzazione a cura dell’Ufficio Editoria dell’APT di Roma TESTI: Fiorenza Rausa Claudia Vigiani “Il Tevere” è di Antonella Pioli FOTO: Archivio APT di Roma Gianluca Belei per APT di Roma Archivio Ideo Srl - Roma IN COPERTINA: Piazza di Spagna - La Barcaccia PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Ideo Srl - Roma STAMPA: CSR - Roma Il Pantheon Sommario Introduzione pag 5 Itinerario 1: da Villa Borghese a Piazza di Spagna pag 9 Itinerario 2: dalle Quattro Fontane al Quirinale pag 17 Itinerario 3: da Ponte Sisto a Piazza San Pietro pag 23 Itinerario 4: da Ponte Palatino al Campidoglio pag 29 Itinerario 5: da Via del Gesu a Campo dei Fiori pag 35 Itinerario 6: da Piazza Venezia a Piazza del Popolo pag 41 Itinerario 7: da Villa Giulia a Ponte Milvio pag 47 Il Tevere pag 53 Le Terme di Caracalla pag 56 Il Parco degli Acquedotti pag 58 Il Ponte Nomentano pag 60 Il Ninfeo di Egeria pag 61 Veduta aerea del Tevere La civiltà dell’acqua Roma Chiunque visiti Roma rimane colpito all’inizio del XIX secolo ancora dai numerosi monumenti e dalle annotava “Troviamo terme ad ogni imponenti opere idrauliche che, con- passo, le terme di Nerone, di Tito, di nesse alla grande quantità di acqua Caracalla, di Diocleziano ecc.: quan- presente nel territorio, caratterizza- d’anche Roma fosse stata tre volte no da sempre il tessuto urbano e sub- più popolosa, la decima parte di quei urbano della città. bagni sarebbe stata sufficiente ai La nascita e lo sviluppo di Roma, bisogni pubblici”. che nei secoli divenne la dominatrice Le terme, aperte indistintamente a incontrastata del Mediterraneo, è tutta la popolazione, erano degli infatti legata alla sua felice posizio- immensi complessi edilizi dove gli ne geografica, a diretto contatto con antichi amavano trascorrere molto il fiume Tevere, nei pressi di località tempo, usufruendo dei servizi igieni- ricche di sorgenti naturali e in co-sanitari del bagno. Ma alle terme comunicazione con il vicino mare. si potevano anche consultare le Le popolazioni arcaiche che sin biblioteche, assistere agli spettacoli, dalla prima età del ferro si insedia- rinfrescarsi all’ombra degli alberi rono nell’area, fondarono i loro vil- del giardino e, soprattutto, intreccia- laggi sui colli presso la riva sinistra re relazioni sociali e culturali. Mai del Tevere all’altezza dell’Isola nella storia di una civiltà un ritrovo Tiberina. Questa, facilitando l’attra- pubblico è stato tanto grande quanto versamento del fiume, rendeva possi- frequentato. bile il collegamento fra l’Etruria e la A partire dal VI secolo, in seguito al Campania. Proprio alle pendici del taglio degli acquedotti operato dai colle Palatino, in seguito allo strari- goti di Vitige, la popolazione della 5 pamento del fiume, si incagliò la città fu costretta a trasferirsi lungo cesta con i gemelli Romolo e Remo le sponde del fiume per rifornirsi che nell’VIII secolo a.C., secondo la dell’acqua del Tevere, divenuto l’u- leggenda, fondarono Roma. Nei nica fonte di approvvigionamento secoli successivi furono avviati idrico. Durante il Medio Evo nac- importanti lavori che, manifestando quero così nuovi mestieri, sopravvis- la potenza e la ricchezza della civil- tà romana, contribuirono a determi- nare il volto della città. Molte sono le opere antiche delle quali ancora oggi si può ammirare la magnificen- za: la bonifica e il drenaggio del ter- ritorio, l’edificazione di ponti, la messa in opera di strutture portuali - che hanno consentito di sfruttare il fiume come principale via di comu- nicazione commerciale, militare ed economica -, la realizzazione di acquedotti e di fontane monumentali nonché la costruzione di impianti TERME ACQUEDOTTI NINFEI FONTANE termali. Questi erano quanto di più grandioso ed unico esistesse a Roma Acquedotto Romano e in tutto l’impero. Chateaubriand Veduta aerea delle Terme di Caracalla 6 suti fino al XIX secolo, legati all’ac- al 1915. La costruzione degli argini qua: i “vascellari”, che fabbricava- del Lungotevere, avviata nel 1870 e no vasi, i “barcaroli” che traghetta- conclusa solo nel 1926, pose fine a vano le persone da una sponda questo terribile flagello. all’altra, gli “acquarenari”, che In epoca rinascimentale, quando i vendevano l’acqua del fiume, purifi- papi vollero rinnovare e abbellire la cata mediante un particolare sistema città per lungo tempo abbandonata di sedimentazione, e i “mulinari”, a sé stessa, furono promossi gran- che sfruttavano la corrente del fiume diosi lavori che portarono alla rea- per azionare i mulini galleggianti, lizzazione di nuovi ponti, al ripristi- costruiti lungo le rive. no degli antichi acquedotti e, I romani, vivendo in simbiosi con il soprattutto, alla creazione di fonta- fiume, subirono anche le tragiche ne pubbliche le quali, oltre a fornire conseguenze delle numerose piene un utile servizio alla popolazione, FONTANE TERME ACQUEDOTTI NINFEI FONTANE che devastarono interi rioni semi- costituivano un elemento di notevole nando morte e distruzione. Le inon- decoro urbano. Fontane monumen- dazioni, che dal Medio Evo al tali cominciarono inoltre a ornare i Cinquecento furono dette “diluvi”, giardini e i cortili dei palazzi nobi- sono documentate dal 414 a.C. fino liari, aprendo la strada alle grandi La civiltà dell’acqua Roma decorazioni plastiche di età barocca. noti, che testimoniano il continuo e Tali costruzioni ornamentali, quando costante rapporto di Roma con l’ac- simulavano ambienti naturali come qua. I sette itinerari descrivono le grotte o cascate, assunsero il nome opere più rappresentative tra gli di “ninfei”, per ricordare gli analo- acquedotti, le fontane, i ninfei, i ghi complessi architettonici che i ponti e le terme visibili lungo i per- greci e i romani avevano dedicato al corsi suggeriti. La ricchezza di culto delle Ninfe. Nella Roma baroc- monumenti, spesso nascosti o inac- ca, ricca di edifici sorprendente- cessibili al grande pubblico, e la mente scenografici, le fontane si notevole estensione della città moltiplicarono assumendo forme hanno reso necessaria una selezio- originali e dimensioni stupefacenti, ne tra le zone più frequentate dai come è visibile nella Fontana dei romani e dai turisti. Fiumi di piazza Navona e nella cele- Cinque brevi monografie concludo- berrima Fontana di Trevi. E numero- no la pubblicazione descrivendo due si sono, ancora oggi, i visitatori che aree archeologiche di eccezionale giungono nella città per ammirare interesse: le Terme di Caracalla e il queste bellezze, seguendo idealmen- Parco degli Acquedotti, due siti te il consiglio del poeta inglese poco noti ma molto ricchi di storia: Percy B. Shelley il quale nel XIX il Ponte Nomentano e il Ninfeo di secolo dichiarò che “bastano le fon- Egeria, ed un protagonista assoluto: tane per giustificare un viaggio a il Tevere, oggi tornato finalmente a Roma”. svolgere la sua primaria funzione di Questa pubblicazione è stata pensa- via d’acqua e, quindi, ad inserirsi ta per invitare il lettore a scoprire i pienamente nella vita pulsante di 7 numerosi monumenti, noti e meno Roma. FONTANE TERME ACQUEDOTTI NINFEI FONTANE Navigazione sul Tevere Fontana del Mosé al Pincio La civiltà dell’acqua Itinerario 1 Roma DA VILLA BORGHESE A PIAZZA DI SPAGNA A distanza di un secolo dalla sua apertu- celebre Galleria Borghese. Nel piazzale ra al pubblico, avvenuta nel 1903, Roma prospiciente la facciata si trovano due festeggia Villa Borghese con un ricco piccole fontane simmetriche, poste nella calendario di spettacoli, mostre, appun- parte terminale della balaustra che cir- tamenti sportivi ed eventi di vario gene- conda lo spiazzo, dette Fontanelle dei re. Per informazioni rivolgersi al call Mascheroni. Compiute nel Seicento su center n. 0682077304, oppure al sito disegno del Vasanzio, nel 1895 furono www.villaborghese.it. vendute, insieme a tutta la balaustra, ad Villa Borghese è senz’altro la villa più un collezionista americano che le trasfe- conosciuta e amata sia dai romani sia dai rì in Inghilterra. Le copie che le sostitui- turisti stranieri, anche grazie alla felice scono, fedeli agli originali, sono compo- ubicazione nelle immediate vicinanze ste ognuna da una basamento quadran- del centro storico. Fu realizzata a partire golare che da un lato si lega alla balau- dal 1606 dal cardinale Scipione stra e negli altri tre lati è decorato da tre Borghese, nipote di papa Paolo V, il mascheroni i quali gettano acqua in tre quale volle fare della “vigna fuori Porta piccole vasche collegate fra di loro in Pinciana” un luogo di delizie e di svaghi, prestigiosa rappresentanza per gli illustri ospiti e amici. L’incarico di realizzare la splendida residenza suburbana venne affidato all’architetto Flaminio Ponzio al quale subentrò, alla sua morte, Giovanni Vasanzio. La villa costituisce un valido 9 esempio del gusto barocco di conciliare arte e natura stabilendo un armonico rap- porto fra la parte architettonica e il vasto giardino, suddiviso in tre recinti. I primi due, denominati “Giardino Boschereccio” e “Giardino delle Prospettive”, prevedeva- no ripartizioni geometriche basate su assi ortogonali e infilate prospettiche, tipiche del giardino all’italiana. Il terzo recinto invece, il più vasto, aveva una vegetazione spontanea e selvaggia e veniva utilizzato come riserva di caccia. Rilievi, statue antiche e moderne, sarco- fagi e vasi erano collocati a ornare edifi- ci, a segnare punti particolari o a chiude- re prospettive. Elemento essenziale nel- l’assetto seicentesco, così come nelle modifiche apportate nei secoli XVIII e XIX, erano le fontane, realizzate in gran numero e poste come punti di riferimen- TERME ACQUEDOTTI NINFEI FONTANE to nei percorsi delle passeggiate. L’itinerario ha inizio dall’edificio princi- pale, detto il Casino Nobile, sede della Fontana dei Mascheroni Fontana dei Cavalli Marini modo da assumere una forma trilobata a durante le passeggiate. 10 conchiglia. L’acqua ricade poi verso il Poco oltre l’incrocio di viale del Museo basso dove viene convogliata in un pic- Borghese con viale dei Cavalli Marini, si colo bacino incassato nel terreno.