GIORGIO ANGLESIO, SCHERMITORE GENTILUOMO nel ricordo di Cesare Salvadori

Con la scomparsa di Torino perde un altissimo esponente della grande scuola schermistica piemontese, dopo le recentissime scomparse di Nicola Granieri e di Mario Ravagnan. Parlare di Giorgio è parlare di un Campione con la maiuscola, nello sport e nella vita. Era il più medagliato atleta torinese vivente: Campione olimpionico a squadre a Melbourne nel 1956, Campione del mondo individuale a Roma nel 1955 e ben cinque volte a squadre, nel 1950 (Monaco), 1953 (Bruxelles), 1954 (Lussemburgo), 1955 (Roma), 1957 (Parigi), insieme a nomi noti come , , , , Giancarlo Pavesi. Ero un ragazzo ancora lontano dalla scherma quando Giorgio vinceva su tutte le pedane del mondo, ma ben ricordo quanto rispetto incuteva il suo nome in tutti noi quando ci siamo affacciati a questa disciplina sportiva. Ritiratosi presto dalla attività agonistica, Giorgio aveva mantenuto nei confronti della Sua società, il Club di Scherma di Torino, un attaccamento costante e sincero, sempre presente per celebrarne i momenti solenni. E proprio in una di queste occasioni, lo scorso 7 giugno, alla presenza del Sindaco Sergio Chiamparino e dell’Assessore allo Sport Renato Montabone, abbiamo festeggiato insieme agli Amici Mario Vecchione, Arturo Montorsi, Carlo Calzia ed altri la chiusura dell’annata schermistica del Club di Scherma, scambiandoci reciproci auguri di buone vacanze e di arrivederci in autunno. Ai recenti Campionati del Mondo di Scherma che si sono svolti a Torino ad ottobre dello scorso anno, Giorgio non è mai mancato, ad iniziare dalla Cerimonia di Apertura in piazza San Carlo, dove, con Irene Camber ed Edoardo Mangiarotti, aveva fatto da testimone al giuramento degli atleti. Molti Suoi cimeli sono stati esposti, per Sua generosa concessione, a Palazzo Cisterna, per la mostra delle armi che ha accompagnato lo svolgimento dei Campionati del Mondo. A Giorgio mi legava una rispettosa amicizia non disturbata dalla differenza di età che anzi era sempre oggetto di reciproche affettuose battute ogniqualvolta ci si incontrava. Così come era abituale confronto tra di noi dibattere scherzosamente sulla signorilità degli spadisti italiani che Lui ben rappresentava rispetto alla rozzezza di noi sciabolatori. Per la nota riservatezza di Giorgio pochi sono a conoscenza delle Sue eccellenti abitudini e conoscenze anglosassoni, ad iniziare dalla pubblicazione del dizionario “L’Inglese in America”, scritto insieme ad Italo Ferrero, e della straordinaria abilità nella preparazione del cocktail Martini che ci faceva sempre uscire euforici dalla Sua casa. Non solo con Giorgio e Giuliana ma anche con figlie e nipoti eravamo in frequente contatto in virtù di condivise esperienze scoutistiche e di amicizie comuni e più volte abbiamo festeggiato insieme Suoi gioiosi avvenimenti familiari a Torino o nella quiete della Sua amata Rocca Canavese. Siamo tutti vicini a Giuliana ed alla Famiglia nel ricordo e nella tristezza della perdita di un Campione, di un Uomo e di un Amico.